DA SOLO NON BASTO
IN VIAGGIO
CON I RAGAZZI DI KAYROS, PORTOFRANCO E
PIAZZA DEI MESTIERI
Ideazione e storie di Daniele Mencarelli
Illustrazioni di Giacomo Bettiol
PIAZZA DEI MESTIERI
Ideazione e storie di Daniele Mencarelli
Illustrazioni di Giacomo Bettiol
Ideazione e storie di Daniele Mencarelli
Illustrazioni di Giacomo Bettiol
Testi a cura di
Giorgio Paolucci · Gianni Mereghetti · Cristiana Poggio
Coordinamento editoriale
Eugenio Dal Pane
ringraziati “Ferro. prendevamo un primo. attraverso preziosi, con la arricchito, libro. invitato a “Ferro” Ferrini. creato.
Volume realizzato in occasione della mostra
Da solo non basto
In viaggio con i ragazzi di Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri
esposta alla 44ᵃ edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli
Comitato scientifico Guido Boldrin, Alberto Bonfanti, don Claudio Burgio, Marco Emilitri, Gianni Mereghetti, Dario Odifreddi, Giorgio Paolucci, Massimiliano Perri, Cristiana Poggio
Ideazione e storie Daniele Mencarelli
Illustrazioni Giacomo Bettiol
Video interviste Luca Mondellini
Progetto architettonico e grafico Daniele Melesi e Giuditta Melesi
Ho sempre pensato che per lasciare un segno concreto del nostro passaggio su questa terra, il modo più comune fosse attraverso la progenie. Un figlio che porta il tuo nome ti rende immortale al ricordo. Sicuramente. Un altro modo credo fosse attraverso la stampa di un libro. L’immortalità della carta stampata, e rilegata, ha qualcosa di affascinante. Porta anche in questo caso il tuo nome impresso, e se fatto con il cuore e con passione probabilmente resterà per molto tempo nelle librerie degli appassionati. Se non fosse stato per l’incontro con Nicolò, socio in questo progetto, probabilmente non sarei mai stato in grado di realizzare questo mio sogno. Quindi il ringrazimento principale va a lui per aver “sposato” il progetto e per la passione che ha messo nel voler perseguire questo obiettivo. Un ringraziamento va sicuramente a tutti gli intervistati e agli “intermediari” che ci hanno permesso di incontrare i protagonisti di questo libro, in particolare Pietro Manganoni, amico fraterno di Claudio Torri e Gigi Soldano, che ha creduto nel nostro progetto e ci ha fornito la maggior parte delle fotografie che adornano questa pubblicazione.
Si ringrazia © Vatican Media per la documentazione fotografica
Noleggio della mostra
Meeting Mostre
Un pensiero a Marina che mi ha sempre sostenuto soprattutto nei momenti di difficoltà e agli amici di sempre che ancora prima di aver chiuso il progetto mi chiedevano di riservargli una copia del libro, autografata naturalmente.
Gianluca Ferriniinfo@meetingmostre.com www.meetingmostre.com
Infine un caloroso ringraziamento a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla messa in opera di questo percorso
Con il sostegno di
Da solo non basto
In viaggio con i ragazzi di Kayros, Portofranco e Piazza dei Mestieri
www.itacaedizioni.it/da-solo-non-basto
Prima edizione: agosto 2023
© 2023 Itaca srl, Castel Bolognese
Tutti i diritti riservati
che ne è autore e legittimo proprietario. donate dallo stesso protagonista: credit Paris Match. Findanno ci sono state donate dagli stessi protagonisti. a cercare la fonte senza riuscire ad individuarla. contattare gli autori alla mail info@parisdakar.it
ISBN 978-88-526-0763-9
Impaginazione grafica: Isabel Tozzi
Si ringrazia per la collaborazione
Alessandra Vitez
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Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)
Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Questo prodotto è composto da materiale che proviene da foreste ben gestite certificate FSC®, da materiali riciclati e da altre fonti controllate. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.
Non esistono ragazzi cattivi
I RAGAZZI NON SONO VASI DA RIEMPIRE MA FUOCHI DA ACCENDERE!
Un luogo perché
nessuno si perda
Oggi, come ieri e domani.
Per un giovane, soprattutto di quelli vivi a dismisura, spesso sino a dolersene, a rendere la vita difficile a chi gli sta intorno, è questione di attimi, e incontri.
Un attimo basta a produrre una disgrazia senza fine, oppure il suo contrario: ritrovarsi sulla strada una persona disposta ad ascoltarti e guardarti veramente, disposta a trasmetterti vita e sapere, e amicizia.
Quando mi hanno proposto di ideare una mostra per il Meeting di Rimini che rappresentasse le realtà della Comunità Kayros, di Portofranco e Piazza dei Mestieri, ho detto sì senza nemmeno pensarci.
Non per vanità creativa, e quella c’è, sempre, con il rischio di servire a nulla se non disposta a farsi serva di qualcosa, ma perché io nelle tre realtà appena citate sono stato di persona, ho visto con i miei occhi.
Ho visto e incontrato i ragazzi che vivono e studiano grazie all’impegno della Comunità Kayros, di Portofranco e Piazza dei Mestieri. E non esagero quando dico che questi ragazzi, grazie alle tre realtà, hanno avuto modo di tornare al mondo, tornare a mettersi alla prova, sperare.
Perché la disperazione non sta a guardare l’età, si possono avere quattordici o novant’anni, ma quando è vera spezza il fiato e azzera la vista.
Invece questi ragazzi una speranza ce l’hanno, concreta, disposta ad accogliere, ad accompagnare, educare.
La mostra, attraverso le illustrazioni di Giacomo Bettiol, vuole raccontare due storie e altrettante vite.
Rashid e Chiara.
Lui, preso dal mito del soldo che vince su tutto, alla fine sbattuto in galera.
Lei, persa dietro l’insicurezza del vivere, gli incontri sbagliati.
Ma per Rashid e Chiara il destino, o se volete la Provvidenza, ha in serbo altre strade, vie, sorprese.
Il sogno da perseguire è dato: che ogni giovane abbia la loro stessa occasione.
Ma ci vogliono realtà, come le tre che vi ho raccontato, che mettano lo stesso ardore, e non meno amore, sui giovani e le loro vicissitudini spesso drammatiche.
Oggi, come ieri e domani.
Kayros nasce nel 2000 per iniziativa di don Claudio Burgio e di alcuni amici che hanno a cuore l’educazione dei giovani. Ospita adolescenti e giovani maggiorenni (14-25 anni) con procedimenti penali e provvedimenti amministrativi e civili in corso. L’accoglienza avviene in comunità residenziali e appartamenti per l’autonomia a Milano e a Vimodrone. A ogni giovane viene proposto, in rete con i servizi pubblici, un percorso personalizzato che punta al reinserimento sociale autonomo e responsabile.
Kayros in greco significa tempo opportuno, momento favorevole. Vivere il kairos vuol dire lasciarsi educare dagli avvenimenti rinunciando alla tentazione di “istruire” Dio su come dovrebbero andare le cose. È l’occasione per giudicare la propria vita e mettere in gioco la libertà, per misurarsi con una proposta educativa che valorizzi i talenti, nella consapevolezza che – come recita la frase-simbolo della comunità – “non esistono ragazzi cattivi”, ma bisognosi di un luogo accogliente dove crescere e di adulti che li stimino e li accompagnino, coinvolgendosi con loro. È la qualità delle relazioni la risorsa primaria dell’intervento educativo.
Nella comunità e negli appartamenti collegati vivono 50 giovani e operano 30 educatori, professionisti in varie discipline e 60 volontari.
Sono tante le occasioni offerte per “ripartire”: laboratori
di arte espressiva (teatro, musica, cinema, scrittura creativa) e di orientamento professionale (cucina, manutenzione, serigrafia, ciclofficina) e iniziative culturali aperte al pubblico su temi educativi e di attualità con testimonianze dei ragazzi e di ospiti, eventi sportivi, momenti formativi rivolti a genitori, insegnanti, educatori.
Ogni settimana si svolge la koiné, un momento assembleare in cui i ragazzi possono raccontare e condividere le loro esperienze.
Nel quartiere San Siro di Milano, Kayros ha attivato dal 2022 uno spazio di aggregazione (in collaborazione con alcuni rapper della zona) rivolto in particolare agli adolescenti, che promuove iniziative legate alla musica, allo sport, alla formazione e all’aiuto allo studio.
I giovani della comunità insieme a don Burgio portano nei teatri, nelle scuole e negli oratori la testimonianza teatrale Non esistono ragazzi cattivi, in cui mettono in scena i loro vissuti attraverso canzoni di cui sono autori e il racconto delle loro storie. Inoltre nelle scuole vengono curati progetti di prevenzione del bullismo e per l’educazione alla legalità rivolti a studenti, insegnanti e genitori.
Nella sede di Vimodrone è attivo uno sportello di ascolto per adolescenti e un gruppo di mutuo aiuto per genitori in difficoltà con i figli.
I RAGAZZI NON SONO VASI DA RIEMPIRE MA FUOCHI DA ACCENDERE!
Portofranco nasce a Milano nel 2000. In seguito, attraverso un legame diretto con la realtà milanese ma anche autonomamente, sono nati gli altri centri che ora costituiscono Portofranco Italia, una rete di quarantotto centri presenti su tutto il territorio nazionale.
All’origine di questa realtà vi è la passione educativa di don Giorgio Pontiggia, il suo desiderio di incontrare i ragazzi, la sua convinzione che solo condividendo un bisogno si può incontrare in modo libero l’altro perché «la persona non coincide con il bisogno, ma emerge nel bisogno che ha».
Don Giorgio si era reso conto che i ragazzi e le ragazze non erano presi sul serio, tanto che erano lasciati soli ad affrontare l’impegno della scuola, la fatica dello studio. A partire da questo provocò gli adulti dicendo loro: «Proviamo ad affrontare insieme il bisogno che hanno i ragazzi. Iniziamo a incontrare la persona, ma incontrando la persona non sappiamo cosa viene fuori; può venire fuori di tutto lentamente: una coscienza di sè, del perché sei al mondo…».
Il metodo per aiutare studenti e studentesse in difficoltà è quello del rapporto personale; ogni ragazzo, ogni ragazza ha bisogno di uno sguardo ed è grazie a quello sguardo che sa affrontare i suoi problemi e trovare un sostegno dentro il suo cammino scolastico e umano.
Questo metodo si è diffuso in tutta Italia e da subito, grazie all’azione gratuita di oltre 4.000 volontari, si è rivelato effica-
ce: chi ha usufruito di Portofranco ha incontrato persone che si sono prese cura del suo bisogno come si manifestava, tanto che spesso il bisogno dello studio ha aperto altri bisogni fino a quello del senso del vivere.
Portofranco è una realtà di amici che gratuitamente danno il loro tempo ai ragazzi e alle ragazze che hanno lacune nello studio e li coinvolgono nella loro amicizia, in cui trovano uno spazio di libertà: come molti di loro dicono, «Portofranco è una casa, un luogo» dove è possibile fare un percorso umano, un percorso nel quale, attraverso la condivisione del bisogno scolastico, uno studente o una studentessa può ritrovare la sua vera umanità, può scoprire il suo valore.
La Piazza dei Mestieri nasce dal desiderio, coltivato nei decenni, di costruire qualcosa di buono e di bello per sé e per il mondo.
Sorta nel 2004 a Torino, è un luogo di educazione e di aggregazione per i giovani, in cui è possibile sperimentare un approccio positivo alla realtà: dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei talenti.
Ogni anno la Piazza dei Mestieri, nelle sue sedi di Torino, Catania e Milano accoglie più di 5.000 giovani italiani e stranieri, che vogliono imparare un mestiere e trovare un lavoro.
Nascono così i panettieri, i cioccolatieri e i birrai, i cuochi e i camerieri, i grafici e gli informatici, le acconciatrici e i barber del futuro.
Quattrocento dipendenti e centinaia di professionisti e docenti si alzano ogni mattina per raccogliere la sfida.
Con gli imprenditori abbiamo costruito una grande alleanza affinché educazione e lavoro diventino parte di un unico processo educativo.
Attività formative, un ristorante, un pub, una bottega che vende le nostre birre, il nostro pane e il nostro cioccolato, 70 eventi culturali all’anno, tutto per aiutare i giovani a sperimentare l’attrattiva della bellezza.
All’origine un fatto. Il 4 settembre del 1986, in un incidente in montagna, muore il nostro amico più caro.
Marco sprizzava voglia di vivere e di costruire; una caratteristica del suo temperamento, resa stabile dall’incontro con il cristianesimo che lo aveva accompagnato dagli anni del liceo.
Quante sere a bere birra, a progettare, a imparare poco per volta a essere veramente amici, a pensare a cosa avremmo fatto da grandi!
Lo sgomento, la rabbia e il dolore si trasformano poco per volta in una grande unità, nascono una coscienza e un desiderio di costruire insieme dei pezzetti di civiltà e di bellezza.
La Piazza dei Mestieri è diventata così una storia di storie, clamorose o semplici, drammatiche o lievi, in cui i nostri ragazzi hanno riscoperto i loro desideri più profondi, iniziando a dire: «Io valgo».
Un attimo basta a produrre una disgrazia senza fine, oppure il suo contrario: ritrovarsi sulla strada una persona disposta ad ascoltarti e guardarti veramente, disposta a trasmetterti vita e sapere, e amicizia.
Daniele MencarelliSAMUEL Qua dentro ho conosciuto gente che ha creduto in me e non mi ha considerato un delinquentello da raddrizzare, ma una persona a cui offrire una seconda possibilità.
MORGANA Portofranco è un ambiente in cui non ti senti esclusa ma accolta, perché ci sono insegnanti che ti seguono, ai quali stai a cuore.
ANGELA La vita è come una piega, un ultimo tocco e tutto cambia, diventa bello.
I ragazzi ci stanno dicendo che i nostri valori convenzionali non reggono all’urto della vita: devono passare l’esame della realtà, dimostrarsi capaci di dare risposta al desiderio di compimento che abita nel cuore di ogni persona.
Ho proposto di fare una cosa che condividesse il bisogno del ragazzo così come egli lo avvertiva.
La scuola è la circostanza più grave, più pesante per un ragazzo. Ma bisogna che ci sia qualcuno che in questa strada abbia passione a lui, a lui come persona.
All’origine un fatto. Muore il nostro amico più caro. Lo sgomento, la rabbia e il dolore si trasformano in una grande unità, nascono una coscienza e un desiderio di costruire insieme pezzetti di civiltà e di bellezza. La Piazza dei Mestieri è diventata così una storia di storie, in cui i nostri ragazzi hanno riscoperto i loro desideri più profondi, iniziando a dire: «Io valgo».
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