Istituto di Montecatone Ospedale di riabilitazione
Sempre
Io Storie di vita da Montecatone III edizione 2023
Istituto di Montecatone Ospedale di riabilitazione
Io Storie di vita da Montecatone III edizione 2023
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Nelle edizioni Itaca Fatti accaduti in Romagna Nel dramma dell’alluvione la sorpresa di un’onda di bene A cura di Leonardo Poli, Eugenio Dal Pane Giorgia Coppari Qualcosa di buono Chiedimi se sono felice Famiglie e disabilità, un’amicizia che accompagna per sempre A cura di Caterina Giojelli Marina Casciani, Alessandra Santandrea La sedia di Lulù Giorgio Paolucci Cento ripartenze Quando la vita ricomincia
Sempre io. Storie di vita da Montecatone. III edizione 2023 www.itacaedizioni.it/sempre-io-storie-di-vita-da-montecatone-3 Prima edizione: dicembre 2023 © 2023 Itaca srl, Castel Bolognese Tutti i diritti riservati ISBN 978-88-526-0768-4 Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)
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Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.
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Introduzioni
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Introduzioni
Questo volume, che raccoglie le 43 opere partecipanti alla terza edizione del Concorso letterario “Sempre io” rivolto a chiunque abbia fatto un’esperienza all’Ospedale di Montecatone, completa un triennio dedicato a introdurre a Montecatone alcuni elementi di “medicina narrativa”. Il nostro concorso ha l’obiettivo non certo di primeggiare nel panorama letterario per il valore economico dei premi, ma piuttosto di incastonarsi fra le tante iniziative del nostro ospedale che si propongono di aiutare le persone a ricostruire il filo della loro esistenza e a riscoprire il senso della possibilità, la libertà di esplorare nuovi mondi possibili, attraverso la scrittura. La cerimonia di premiazione si è svolta nel parco di Montecatone il 2 settembre – a ridosso del 5 settembre, data designata a livello internazionale per celebrare la Giornata sulla lesione midollare – con la lettura dei brani più evocativi: anche quest’anno è stato estremamente emozionante ascoltare poesie e racconti così densi di pensieri, sogni, ricordi. Ai partecipanti è stato donato un oggetto realizzato nei laboratori del “Terzo piano” di Montecatone; i “vincitori” hanno ricevuto buoni omaggio per l’acquisto di libri presso le librerie Atlantide di Castel San Pietro, Coop e Mondadori di Imola, che hanno scelto nuovamente di sostenerci. I “grazie” della terza edizione sono una lunga e sentita lista. Grazie a chi ha partecipato al concorso letterario, scegliendo di donare un pezzo di sé alla comunità di persone che compongono il mondo di Montecatone; grazie al gruppo promotore del progetto e alla commissione; grazie a Nicolò Schiavo per aver impreziosito la premiazione con la sua musica; grazie
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alle librerie che hanno messo a disposizione i buoni omaggio per i vincitori; grazie a Tania Vannini delle Scuole “San Giovanni Bosco” che ha accolto volentieri la proposta di gemellaggio del Concorso “Sempre io” con il Concorso poetico nato per ricordare Giacomo, studente della Scuola in Ospedale di Montecatone, e oggi intitolato anche alla memoria di Anna e Lorenzo. Infine, il grazie più grande al Club Rotary di Imola che ancora una volta ha scelto di stare al fianco di Montecatone dando alle stampe questa pubblicazione. Giovanni Pieroni
Presidente dell’Istituto di Montecatone
Mario Tubertini
Direttore generale dell’Istituto di Montecatone
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In questa edizione di “Sempre io” troverete una novità: la sezione “Montecatone in festa” che abbiamo voluto per celebrare le immagini più significative dei dieci Open Day da noi realizzati, a partire dal 2013, nel bellissimo parco di Montecatone. Ogni edizione ha rappresentato un’occasione unica per celebrare la vita e la creatività delle persone con disabilità, in un clima di festa e condivisione per tutti i partecipanti, superando le differenze. Anno dopo anno, abbiamo toccato con mano come la cultura si sia rivelata un fondamentale strumento di inclusione e valorizzazione delle diversità. Musica, danza, teatro, arte e sport sono stati per noi forme di espressione attraverso le quali superare le barriere e comunicare con gli altri in modo autentico. L’Open Day per noi è un’opportunità straordinaria per “aprire” l’ospedale all’esterno e siamo felici che tantissime persone abbiano raccolto il nostro invito. In queste pagine troverete sorrisi, emozioni e risate: preziosi ricordi di una realtà come l’Ospedale di Montecatone che, anche grazie a questi eventi, si è trasformata in un luogo di gioia e di speranza. Marco Gasparri
Presidente della Fondazione Montecatone Onlus
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Presentazione
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Presentazione
Ed eccoci alla terza edizione del Concorso “Sempre io”. Iniziato timidamente nel 2021, esso ha registrato una partecipazione talmente inaspettata ed entusiasta da essere ripetuto lo scorso anno ed ora sta per essere dato alle stampe il materiale della terza edizione. Per il Rotary Club di Imola è un onore contribuire ancora una volta alla pubblicazione dei componimenti di ospiti, familiari e operatori dell’Istituto di Montecatone. Le esperienze descritte ci dischiudono diverse realtà di vita, raccontate con le più varie sfumature, dalla tristezza alla speranza, alla tenerezza, fino alla veemenza o alla fantasia. Gli autori riescono a condividere pensieri, sentimenti, percezioni fisiche o mentali, colpendoci in modo profondo, smuovendo il cuore e la mente, perché la medicina narrativa ha una valenza terapeutica per chi scrive e si racconta, ma anche per chi legge. Quest’anno la sezione “Poesia” è particolarmente ricca, essendosi aggiunti gli autori delle Scuole San Giovanni Bosco di Imola in occasione del concorso in memoria di Giacomo Pierotti, già alunno della Scuola in Ospedale di Montecatone durante il suo ricovero. Il progetto narrativo si allarga, inoltre, agli scritti del laboratorio di scrittura interno all’Istituto, uno dei tanti laboratori creati per la riabilitazione di pazienti e di operatori. Possiamo affermare che la narrazione è uno strumento potente per chiunque scelga di comunicare qualcosa di sé, e il suo valore è particolarmente importante in un mondo dove ci sono connessioni molto estese ed efficienti, ma la comu-
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nicazione tra le persone resta quasi sempre superficiale e non ispirata alla verità. Il Rotary è una realtà diffusa in tutto il mondo, con oltre un milione di soci, e uno dei suoi principali intenti è proprio la connessione tra le persone e tra le culture. Su questo “valore” si fondano le relazioni tra individui impegnati in progetti comuni, con l’obiettivo di una crescita e un arricchimento per chi fa parte del Club e per le persone che incontriamo nelle nostre attività di “servizio”. Augusto Machirelli
Presidente Anno Rotariano 2023-2024 Rotary Club Imola
Prefazione
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Prefazione
Voglio partire da una domanda che che mi viene rivolta spesso: la scrittura è terapeutica? Quando parlo di scrittura terapeutica intendo riferirmi non a una terapia alternativa o sostitutiva della terapia medica, ma alla scrittura come strumento per prendersi cura di sé stessi. Prendersi cura della propria vita, del proprio benessere, della propria storia. La scrittura è terapeutica nel senso che ci aiuta a stare bene, ci avvicina a noi stessi, ci aiuta ad avere più consapevolezza di chi siamo e di dove stiamo andando. La scrittrice Lalla Romano ha definito la scrittura come una maniera di esistere, una maniera dell’essere, perché significa porsi delle domande che ci portano verso le nostre profondità. E queste domande me le devo fare scrivendo, perché la scrittura ha il potere di rafforzare tutto quello che dal puro pensiero trasferiamo sulla carta. Il pensiero precede la scrittura e, se trasportato sulla carta, gli viene impresso molta più forza. La scrittura è una maniera anche del sentire, nel senso che, quando noi siamo lontani dal sentire, siamo lontani dall’essere. Significa che, quando io non sono in connessione con quello che sento, io sono lontana dalla vera essenza di chi sono, del mio essere, e di conseguenza le azioni che metterò in atto non saranno mai davvero corrispondenti al mio pensiero. Quello che voglio dire è che la scrittura in questo senso rappresenta un valido aiuto per continuare a lavorare verso la nostra meta, la nostra direzione, verso ciò che vogliamo attuare. Ci aiuta a trovare un nostro equilibrio fra parola, pensiero e azione; ci aiuta quindi a essere in equilibrio con noi stessi.
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La scrittura è terapeutica, inoltre, perché ci aiuta anche a educare la nostra emotività. Infatti quando noi scriviamo la nostra storia, entriamo in una scrittura di tipo emozionale: scrivere ci aiuta a sondare e confessare i nostri segreti. Parlando o scrivendo di un’esperienza segreta, tramutiamo l’accaduto in parole. Una volta compiuta questa trasformazione, l’avvenimento traumatico ci appare più comprensibile e di conseguenza superabile. Possiamo considerare la scrittura come una chiave che ci apre la gabbia delle emozioni inconsce. Ci aiuta a entrare nella nostra caverna profonda e a contattare la nostra memoria inconscia, piena di tutto ciò che si è sedimentato e che per diverse ragioni non abbiamo voluto incontrare. Mi riferisco non solo ad aspetti dolorosi, ma anche a occasioni buone e gioiose che abbiamo dimenticato. Ci aiuta a ricontattare a livello emozionale tutte le nostre risorse dimenticate e quindi non utilizzate. Di conseguenza ci aiuta a portare alla nostra coscienza tutto ciò che è sommerso. Rivedere la nostra storia ci permette di osservare il vissuto da un punto di vista nuovo, non considerato prima; se ci avviciniamo a questa pratica senza costruire barriere difensive o verità preconfezionate, potremmo ricevere molto. Essere disposti a metterci in gioco senza eccessive protezioni ci porta ad essere più consapevoli di noi stessi, e questo è davvero un grande dono. Ma sentite cosa scrive un’esperta di scrittura terapeutica che si chiama Alessandra Perotti in un suo libro intitolato Scrivere per guarire, al quale mi sono riferita nel preparare il mio intervento: Le storie siamo noi. Siamo la nostra storia. Per questo abbiamo bisogno di conoscerla e di esprimerla. Ma che non si creda che scrivere sia sempre un viaggio vittorioso. Anche questo deve essere dichiarato. La scrittura va di moda in questi ultimi tempi. Sembra che scrivendo si spazzino via, con velocità e facilità, dubbi, confusioni, malesseri, disagi; si
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trovino tutte le risposte ad antiche domande. Non è così. In molti casi, domande generano domande, le parole e i ricordi possono aprire ulteriori ferite, portare a galla episodi e sensazioni dimenticate: ci vuole coraggio, insomma, ad affrontare un viaggio il cui esito non è mai del tutto certo. Intraprendere la scrittura di sé – le testimonianze lo dimostrano – è partire per un’avventura a tratti misteriosa, densa di colpi di scena, di territori bui da attraversare, nella speranza che la notte disveli un’alba luminosa1.
Nell’avviarmi alla conclusione, voglio fare un rapido cenno all’importanza della parola partendo da alcune parole contenute nello splendido libro di Eugenio Borgna che si intitola Le parole che ci salvano: Ci sono parole che curano, e parole che salvano la vita, ma ci sono anche parole che accrescono delle ferite, che non di rado fanno sanguinare il cuore non solo di chi sta male nel corpo ma anche di chi sta male nell’anima.
E continua: Certo, dovremmo sempre guardarci dal dire parole che non siano state prima filtrate dal cuore che le renda capaci di divenire portatrici di speranza2.
E allora la domanda che vi voglio rivolgere è questa: io che parole uso per me stessa, per me stesso? Sono capace di dirmi parole di speranza, parole filtrate dal cuore? O sono sempre lì ad arrovellarmi dalla mattina alla sera? Anche in questo caso la scrittura può darci una mano nell’educare la nostra voce interiore facendoci ripercorrere la
1 Alessandra Perotti, Scrivere per guarire. Manuale di scrittura terapeutica, Editrice Bibliografica, Milano 2021. 2 Eugenio Borgna, Le parole che ci salvano, Einaudi, Milano 2017.
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nostra storia, e nel farlo potremmo diventare osservatori di noi stessi e del nostro dialogo interno. La scrittura in questo ci può aiutare molto, consentendoci di far entrare in noi emozioni positive che vanno a costruire il paniere delle nostre risorse a cui possiamo attingere quando ne abbiamo bisogno. Mirella Valdiserra
Counselor professionista, esperta in scritture autobiografiche
Il Comitato organizzatore e l’Editore hanno scelto di pubblicare i testi nella loro forma originale, nel rispetto delle singole esperienze.
Poesia
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sezione
Poesia
Indice
Introduzioni Giovanni Pieroni, Mario Tubertini 5 Marco Gasparri 7 Presentazione Augusto Machirelli 9 Prefazione Riconoscere le emozioni come parte della cura Mirella Valdiserra 11
Sezione POESIA PRIMA CLASSIFICATA Li smidollati innamorati di Cristian Marotta
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SECONDA CLASSIFICATA Alba nuova di Ahlam Khalaf
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TERZA CLASSIFICATA Strappo di Valeria Luongo
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MENZIONE SPECIALE Le emozioni della cura di Noemie Grossi
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MENZIONE SPECIALE La carezza della vita di Beatrice Sentimenti e Beatrice Raitano
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poesie L’esistenza di Gianluca Molino
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Ricordi di Gianluca Molino
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Da te di Gianluca Molino
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La fine di un amore di Gianluca Molino
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Io di Monica Tosetti
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Guardami negli occhi di Anna Loredana Teofilo
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Sorrido a una nuova vita di Isabella Papagna
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L’amore è… di Lia Tartaglia
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Curiosità di Valeria Luongo
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Presentimento di Valeria Luongo
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Signora fantasia di Mara Grandi
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Di fronte allo specchio di Mara Grandi
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Determinata sognatrice di Mara Grandi
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C’era una volta di Nadia Frezza
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Ci vuole un attimo di Nadia Frezza
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Mamma di Manuela Pagliari
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Rifugio di Manuela Pagliari
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Un’anima in due di Manuela Pagliari
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Speranza di Manuela Pagliari
42 Sezione RACCONTO BREVE
PRIMO CLASSIFICATO Rosa di Romano Samorì
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SECONDO CLASSIFICATO Filippo, il nostro gatto di Roberto De Feo
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TERZO CLASSIFICATO La mensa dei giorni pari di Lorenzo Iannelli
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MENZIONE SPECIALE La dama ombra di Silvia Bonetti
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MENZIONE SPECIALE Meno male che non ho fatto il militare di Nicola Frecina
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racconti Ricordi e vissuto di Marialuisa Cella
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Sono Mauretto di Isabella Papagna
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Tempo al tempo di Mirella Nino
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Io e lei di Romano Samorì
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Una quercia romagnola Ricordo di Angelo Panzavolta di Claudia Corsolini
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Il cammino della fenice di Maria Aquino
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Lettera a mia figlia (buon compleanno Rebecca) di Daniela Volpe
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Il cavaliere e la principessa di Agata Bonaccorso
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Specchi e vecchie foto di Romano Samorì
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Tra sogno e realtà di Sonia Viadana
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Una giovane donna Intervista ad Ahlam Khalaf di Claudia Corsolini
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Mai gettare la spugna di Maria Chiarini
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Pioveva di Edna Gomes
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Giullina di Nadia Frezza
123 Sezione speciale “MONTECATONE IN FESTA”
Le immagini più significative dei dieci Open Day
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Sezione speciale STRALCI DAL LABORATORIO DI SCRITTURA 2022 La neve mi ricorda… La storia siamo noi… Siamo qui per…
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Ho imparato che… Un posto da condividere Andrei a un appuntamento Penso spesso a… Mi sento libera quando…
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Sezione speciale OTTO ANNI DI CONCORSO POETICO IN MEMORIA DI GIACOMO PIEROTTI Il mio infinito di Giacomo Pierotti
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POESIE CHE HANNO VINTO IL PRIMO PREMIO NELLE DIVERSE EDIZIONI DEL CONCORSO 2014/2015 I edizione Silenzio infinito di Caterina Ambriola
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2015/2016 II edizione Senza titolo di Matilde Melandri
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2016/2017 III edizione Senza titolo di Ludovica Gandolfi Colleoni
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2017/2018 iv edizione Il giornale di Matilde Mongardi
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2018/2019 v edizione Stand by di Michela Severi
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2019/2020 vi edizione Verso la salvezza di Manar Ferchichi
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2020/2021vii edizione Libertà di Anna Carrara
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2021/2022 viii edizione Tempesta di foglie di Miria Andreacci
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Menzione speciale 2021/2022 viii edizione Rinascita di Lorenzo Bastelli
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Non la voglio chiamare malattia, ma la voglio chiamare esperienza, perché ho scoperto sia me stessa, sia gli altri. Avere una compagnia di amici che pregano con te e ti richiamano a ciò che è vero, non è lo stesso che vivere da soli! Io credo di aver trovato nella mia esperienza queste presenze amiche, e ne sono veramente grata. Quando mi chiedono se potessi tornare indietro, io rispondo sempre di no, perché in questa esperienza ho conosciuto persone di cui non potrei più fare a meno. Adesso mi sento veramente felice. Anna Sangiorgi
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IIIa Edizione Concorso Letterario
“Sempre io” è il titolo del Concorso Letterario rivolto a chiunque abbia fatto un'esperienza all'Ospedale di Montecatone. Questo volume raccoglie i 43 elaborati della terza edizione presentati da pazienti, parenti, volontari e operatori sanitari: 24 Poesie e 19 Racconti brevi. La Commissione, oltre a a scegliere i tre vincitori di ogni categoria, ha assegnato diverse menzioni speciali, sottolineando la forza vitale contenuta in ogni opera e la variegata partecipazione che svela il mondo di emozioni che si intrecciano in questo Istituto. Emozioni che sono al centro anche del Laboratorio di scrittura che da qualche anno viene svolto settimanalmente a cura del Servizio di Psicologia dell’Istituto, coinvolgendo circa 60 persone. Le piccole, grandi storie condivise in questo Laboratorio diventano occasione per rileggere il proprio vissuto. Emozioni che sono anche il filo conduttore del Concorso poetico proposto dalle Scuole San Giovanni Bosco di Imola ai propri allievi sull’esempio della poesia che Giacomo Pierotti – allora studente della Scuola in Ospedale di Montecatone – utilizzò come veicolo per dialogare con i propri compagni di classe. Le poesie vincitrici delle otto edizioni, che compongono l’ultima sezione del volume, vogliono essere un tributo alla forza espressiva della poesia, linguaggio universale adatto a tutte le età e a tutte le condizioni del vivere.
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