Guidaci - Novembre 2021

Page 1

RIVISTA DELL'AUTOMOBILE CLUB DI VICENZA - anno 8 - numero 8 - 2021 REG.TRIB VICENZA N. 1499/14 del 21/05/2014 www.vicenza.aci.it

Un Bassano da numeri record


GuidACI Guid ACI novembre 2021

Pronti per nuove sfide LUIGI BATTISTOLLI ■ L’ACI di Vicenza è pronto a ripartire per un nuovo quadriennio ed io, con gratitudine verso i soci che mi hanno dato fiducia, sarò ancora il presidente di questo Ente che sta crescendo, giorno dopo giorno, e diventando sempre più un interlocutore importante per quello che riguarda viabilità, sicurezza e tutto ciò che ruota attorno al mondo dei motori. Ma le grandi imprese non si vincono e non si fanno da soli ed io ho avuto una squadra di compagni e collaboratori che, quotidianamente, hanno costruito con me l’ACI di oggi e sono pronti ad elaborare un progetto per l’ACI Vicenza del domani. Permettetemi, prima di presentarvi la nuova squadra, di rivolgere un grazie anche a chi dietro ad una scrivania guida con me questo Ente, a partire dal direttore Gianantonio Sinigaglia e tutti i dipendenti che mi hanno permesso di lavorare in modo proficuo e sereno perché dove non arrivava uno era pronto un altro a sostituirlo. Insomma, un gruppo di persone che ha lavorato al mio fianco per il bene dell’Ente, ma in primis per il bene dei soci che, giorno dopo giorno, crescono ed apprezzano i mille modi con cui siamo pronti a rispondere alle loro necessità. Grazie anche a tutte le commissioni ed ai loro presidenti, in primis Rudy Dalpozzo, ma l'elenco sarebbe troppo lungo, pertanto grazie a chi mi ha accompagnato in questa avventura ed a chi si affiancherà ora. Ma un ringraziamento va anche alle istituzioni, a partire dal presidente della Provincia e sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, e con lui tutti gli altri sindaci che stanno collaborando con noi per provare a trovare sinergie ed alleanze a favore degli utenti della strada che sono il nostro principale obiettivo. Detto ciò non mi resta che presentare il team collaudato all’interno del quale, come in tutte le scuderie che si rispettino, sono stati inseriti rinforzi di qualità. Il primo non ha certo bisogno di presentazioni e basterebbe soltanto scorrere il suo palmarès sportivo per capire la grandezza del personaggio: Miki Biasion entra a far parte della

nostra squadra e metterà a disposizione dell’Ente e, quindi, dei nostri soci l’esperienza di pilota, ma soprattutto di uomo che conosce il mondo dei motori e, nello stesso tempo, le esigenze e i problemi dei guidatori comuni. Un personaggio che rappresenta un territorio, quello bassanese, importante e sensibile a livello di motori ed al quale l’Ente deve riservare le attenzioni che merita. Lui rivestirà la carica di vice presidente affiancando il riconfermato Stefano Marzotto, in un ruolo che li vedrà lavorare assieme in una sinergia d’azione che sfrutterà le differenti competenze per raddoppiare i risultati. L’altra “new entry” del Consiglio direttivo sarà Alberto Cuomo mentre è un volto noto quello di Jacob Spiller che rappresenta la continuità e la bontà del lavoro svolto in questi quattro anni. Con tutti loro lavorerò per raggiungere traguardi ambiziosi facendo sempre più di ACI Vicenza un punto di riferimento nel territorio che ha radicato l’amore per le corse, come ha dimostrato il recente Rally Città di Bassano e come attesterà il prossimo Rally Città di Schio a dimostrazione che eventi motoristici rappresentano una “promozione” a livello d’immagine e, non nascondiamolo, l’occasione per far parlare di noi senza confini geografici. Se le corse attirano i riflettori mediatici, le Fiere rappresentano una vetrina dalla grande visibilità. Lo abbiamo toccato con mano di recente a Padova e lo vivremo, ancora più da vicino, nelle prossime manifestazioni in programma a Vicenza in Fiera. Alle auto e alle moto, protagoniste storiche, si aggiungeranno le biciclette, in un momento storico in cui i prezzi dei carburanti volano alle stelle e l’energia sostenibile diventa qualcosa di indispensabile a cui guardare per ripensare la mobilità non solo del domani, bensì del presente, che ci vede pronti a scendere in pista con l’entusiasmo che le nuove sfide portano e la consapevolezza che, unendo le forze e facendo squadra anche con le istituzioni, potremo arrivare ad offrire all’intera comunità e ai singoli utenti della mobilità un servizio sempre più qualificato ed efficiente.


SOMMARIO ACI INFORMA

RALLY

3 Editoriale

18 Città di Bassano Avbelj sul podio

6 Nuovi obiettivi

Il direttore Sinigaglia

8 La nuova squadra Biasion "new entry" 12 Il foglio rosa

Cosa permette di fare?

Costenaro nello storico

30 Città di Schio Le trenta candeline

36 Legend Spettacolo stellare 38 Città dei Castelli Salda in mano a Turri

32 Due Valli

Il tricolore di Basso Tezza conquista la vittoria

14 Corso di guida sicura

Prove in situazioni limite

28 Trofeo ACI

Cambiano le classifiche

40 Andrea Verona

E' sul tetto del Mondo

42 KART

Moretto è da mondiale

44 LanciaVamo

Lancia in FormulaUno

48 Fiera Padova Auto e Moto d'epoca

Rivista fondata da ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

4

GuidACI | novembre 2021

segreteriavi@acivicenza.it Via Enrico Fermi 233, Vicenza Telefono 0444/568689

novembre 2021 | GuidACI

5


ACI INFORMA

GIANANTONIO SINIGAGLIA

Nuovi obiettivi per guardare al futuro Diffusione sempre più capillare nel territorio, gestione oculata dell'Ente ed attenzione alla sicurezza e formazione sono tra le linee guida per il prossimo quadriennio di lavoro

6

GuidACI | novembre 2021

■ Con il nuovo Consiglio Direttivo dell’Automobile Club Vicenza, insediatosi il 22 ottobre scorso, si avviano i programmi per il quadriennio 2021-2025. In verità si tratta di implementare linee d’azione già avviate nella precedente consiliatura. La prima: rafforzare il ruolo di rappresentanza degli automobilisti. L’Automobile Club Vicenza è un ente pubblico che deve espletare tali funzioni in una

Gianantonio Sinigaglia, direttore dell'ACI Vicenza, promette un lavoro di squadra "dove tutti saranno attori e ciascuno farà la sua parte per il bene dei soci" costruttiva collaborazione con le altre Istituzioni, sia pubbliche che private. Ne deriva un impegno ad intervenire in tutti i tavoli in cui si parli di rete stradale, di circolazione, di inquinamento, di fiscalità, di sicurezza ed educazione stradale. La seconda linea d’azione: assicurare una buona gestione dell’Ente, che già ne gode, rimanendo in continuo ascolto delle richieste dei propri soci e degli automobilisti. Ci piace pensare che questi ultimi considereranno naturale l’iscrizione all’ACI, certi di trovarvi servizi coerenti con le esigenze degli utenti della strada, professionalità degli operatori ed una rete formata e distribuita nel territorio. Terza linea d’azione: curare e sviluppare lo sport automobilistico e il collezionismo storico. E come potrebbe non essere con cognomi in Consiglio direttivo quali Battistolli, Biasion e Marzotto, evocativi di corse che hanno fatto la storia, qualche sconfitta ma tante vittorie? Non va dimenticato il ruolo di vetrina di questo sport, non solo per il no-

stro Automobile Club ma per tutto il territorio, per l’entusiasmo che il motorsport sa ancora suscitare. Ma il gioco di squadra impone di citare anche gli altri consiglieri, Spiller e Cuomo, più attenti all’automobilismo d’aggregazione con finalità storico-turistiche. Il consiglio direttivo dell’Automobile Club Vicenza, per come è composto, saprà offrire un contributo, valido e competente, alle varie sfaccetature che il mondo dell’automobile (meglio, della mobilità) potrà presentare. Un programma ambizioso ma, come dicevo all’inizio, già tracciato con una squadra formidabile: il personale di via Fermi e di Via Tornieri (a Vicenza), le delegazioni di provincia, le autoscuole Ready2Go e le agenzie SARA. La nostra sarà la forza di un gruppo, dove tutti saranno attori, ciascuno per la sua parte, della progressione dell’Automobile Club Vicenza, sotto la regia in primis del presidente, Luigi Battistolli, le cui doti umane ed esperienza, di vita e d’impresa, sono il miglior viatico per il successo.

novembre 2021 | GuidACI

7


ACI INFORMA

Ecco la squadra guidata da Battistolli Riconfermato come vice Stefano Marzotto che sarà affiancato dalla "new entry" Miki Biasion, due volte campione del mondo rally. Nel consiglio direttivo Jacob Spiller e Alberto Cuomo.

■ E’ già al lavoro la squadra di ACI Vicenza dopo l’ufficializzazione delle votazioni del rinnovo del direttivo per il quadriennio 20212025. Il risultato delle urne ha visto la riconferma plebiscitaria del presidente in carica Luigi Battistolli "Lucky" per i risultati ottenuti dall’ente negli ultimi quattro anni.

Automobile Club Vicenza Nome Miki Massimo

Cognome

Professione

Biasion

Pilota automobilistico

Passato presente e futuro Passato sportivo: Campione italiano sci ANA, campione triveneto motocross, campione Italiano assoluto rally 1983, campione europeo assoluto rally 1983, campione del mondo rally 1988, campione del mondo rally 1989, vincitore coppa FIA tout TERRAIN 1998 e 1999. Come nasce la passione per i motori: “Fin da bambino adoravo tutto ciò che aveva a che fare con i motori e ho sempre praticato sport solo livello agonistico”. Che obiettivi ha come vice presidente di ACI Vicenza: “Sono socio ACI da più di 40 anni ed intendo mettere a disposizione dei soci e dei futuri soci la mia esperienza di automobilista al fine di fare prevenzione e sensibilizzazione in materia di sicurezza stradale e del rispetto delle regole del codice della strada, che deve essere anche più adeguato alle caratteristiche delle vetture moderne. Inoltre, vorrei fare in modo che i neo patentati, accompagnati da istruttori, abbiano la possibilità di fare più esperienza su vari tipi di strade”.

8

GuidACI | novembre 2021

“L’obiettivo è raddoppiare il nostro numero dei soci – esordisce l’imprenditore nonché plurititolato campione di rally – Al di là delle cifre il nostro obiettivo è quello di essere radicati sempre più capillarmente nel territorio in modo da offrire un servizio completo, efficace e di qualità ai nostri soci di ACI Vicenza e a tutti gli utenti”.

Per le categorie speciali eletto Alberto Cuomo e per i revisori Luca Bonadeo e Antonio Gennarelli. Tra i soci a votare anche il sindaco di Vicenza Francesco Rucco. Riconferma nel Consiglio direttivo anche per Stefano Marzotto, vice presidente: “Sono molto contento della mia riconferma, ma soprattutto di quella del presidente

Automobile Club Vicenza Nome Stefano

Cognome

Professione

Marzotto

imprenditore

Passato presente e futuro Passato sportivo: sci con un quarto posto al Trofeo Topolino ed ancora in attività. Passione per il nuoto ed i motori ed ha corso in tutti i grandi circuiti italiani partecipando anche a due Mille miglia storiche Come nasce la passione per i motori: “Da una parte è nella tradizione di famiglia e, dall’altra, nel mio Dna: amo sentire l’asfalto. Certo, ho ereditato la passione da mio padre e dagli zii ma io per questioni anagrafiche, non li ho mai visti correre: papà disputò, la sua ultima gara nel ’54 ed io io sono nato nel ’55. C’è da dire che erano tutti un po’ incoscienti se si pensa che lo zio Giannino quando vinse la sua prima Mille Miglia aveva vent’anni! Ricordo ancora con nostalgia la riunione degli ex piloti che organizzava ogni anno a Trissino: da Fangio a Gonzalez, da Andretti a Stirling Moss solo per citare alcuni nomi. Erano delle giornate bellissime in cui la passione per i motori si toccava con mano”. Che obiettivi per ACI: “Portare avanti una linea guida che, ai servizi per gli utenti, associ manifestazioni di ampio respiro senza dimenticare l’educazione stradale rivolta i giovani: Insegnare come guidare e, soprattutto, rendere la guida responsabile. Perché le strade non sono circuiti automobilistici e bere alcool si può, ma non quando si guida”.

novembre 2021 | GuidACI

9


Luigi Battostolli – dichiara – Non posso, poi, non salutare con grande piacere l’ingresso nella nostra squadra di Miki Biasion, pluricampione del mondo rally e personaggio che saprà dare un apporto importante in vista del lavoro che ci attende per i prossimi quattro anni. La mia passione per la velocità oggi la posso mettere a servizio in ACI mentre nel passato ho corso un po’ in tutti i grandi circuiti italiani ed ho preso parte a Due Mille miglia storiche, che oggi non considero gare vere e proprie, bensì prove di abilità". Riconferma nel Consiglio direttivo per Jakob Nicolò Spiller mentre fa il suo ingresso un personaggio che non ha bisogno di presentazioni, il due volte campione del mondo rally Miki Biasion, eletto vice presidente.

Eletti come revisioni dei conti Luca Bonadeo ed Antonio Gennarelli

“E’ innanzi tutto un onore entrare a far parte di questa grande squadra – afferma – e mi auguro che la mia esperienza, in più di 40 anni di competizioni ma soprattutto di patente e di socio ACI, possa essere utile per gli associati, che spero diventino sempre più numerosi e possano approfittare delle nostre iniziative e dei servizi che offriamo”.

Automobile Club Vicenza Nome Jakob Nicolò

Cognome

Professione

Spiller

Odontoiatra

Passato presente e futuro Passato sportivo: “Vice presidente di Audi Sport Club, uno dei pochi club ufficiali in Italia, fondato nel 2007. Ho sempre avuto la passione di organizzare eventi sportivi che uniscano la passione per i motori e, nello stesso tempo, la scoperta del territorio nei suoi molteplici aspetti, a partire dall’enogastronomia”. Come nasce la passione per i motori: “Ho sempre avuto fin da piccolo la passione per la auto e, con il passare degli anni, mi sono appassionato al marchio Audi e, un po’ per caso, sono venuto in contatto con la Scuderia Palladio. Di lì abbiamo iniziato a ideare eventi e manifestazioni che sposassero turismo e motori”. Che obiettivi ha come consigliere di ACI Vicenza: “Vorrei creare un’unione tra il mondo degli appassionati che organizzano manifestazioni non competitive di tipo automobilistico, motociclistico e ciclistico della provincia con l’Aci in modo tale da creare un collegamento ed un rapporto sempre più stretto di collaborazione per poter coniugare l’attività turistica con il mondo della strada, che è l’ambito di competenza proprio dell’ACI e su cui lavoriamo quotidianamente”.

10

GuidACI | novembre 2021

Automobile Club Vicenza Nome Alberto

Cognome

Professione

Cuomo

Consulente di sicurezza sul lavoro

Passato presente e futuro Passato sportivo: “A livello amatoriale pratico il calcio con gli amici e sono un appassionato di barca a vela. Nessuno sport, però, a livello agonistico” Come nasce la passione per i motori: “In realtà non ho una spiccata passione per i motori. Di carattere, però, sono curioso e mi piacciono le sfide e, quando un amico mi ha proposto di entrare a far parte di ACI Vicenza, ho accettato di mettermi in gioco in questa nuova esperienza”. Che obiettivi ha come consigliere di ACI Vicenza: “Più che di obiettivi, mi interessano tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza sul lavoro, che poi è la mia materia. Molti incidenti stradali, infatti, avvengono proprio durante il lavoro. E poi vorrei approfondire i temi che riguardano la mobilità sostenibilità”.

novembre 2021 | GuidACI

11


ACI INFORMA

Rubrica a cura delle Autoscuole Ready2Go

SERGIO MAISTRELLO

Il mitico foglio rosa: cosa permette di fare? Un tempo veniva dato appena iniziavi il percorso della patente, ma dal 2011 le cose sono cambiate: ora viene consegnato al candidato una volta superato l’esame di teoria ed ha validità di 6 mesi ■ Per ognuno di noi il conseguimento della patente di guida è stato un momento importante nella vita: senza dubbio, tutti ricordiamo il momento in cui abbiamo avuto per la prima volta in mano il mitico “foglio rosa”. Fino al 2011 questo documento veniva rilasciato al candidato nel momento stesso in cui presentava la domanda per conseguire la patente. Ci si poteva esercitare alla guida di un qualsiasi veicolo con a fianco un amico o un parente già dotato a sua volta di patente, pure se conseguita il giorno prima. Dal 2011 le cose sono cambiate: oggi Il foglio rosa viene consegnato al candidato una volta superato l’esame di teoria e consente di potersi esercitare su strada aperta al pubblico purché al suo fianco sia presente un soggetto dall’età non superiore a 65 anni e già in possesso della patente di guida B da almeno 10, oppure sia in pos-

12

GuidACI | novembre 2021

sesso di una patente di categoria superiore. Chiunque, autorizzato per l'esercitazione, guidi senza avere a fianco una persona facente funzione di istruttore e sprovvista di uno o più dei suddetti requisiti, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 430 a 1.731 euro: Alla violazione consegue anche la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per tre

mesi. Le esercitazioni su veicoli nei quali non possa prendere posto, oltre al conducente, altra persona in funzione di istruttore (ad esempio motocicli e ciclomotori), sono consentite in luoghi poco frequentati. Durante le esercitazioni si devono rispettare i limiti di velocità previsti per i neopatentati e cioè 90 km/h sulle strade extraurbane principali e 100 km/h sulle au-

tostrade. Non valgono invece le limitazioni previste sempre per i neopatentati sulla potenza dei veicoli (70 kw totali e 55 kw/t riferiti alla tara). In pratica ci si può esercitare su di un qualsiasi veicolo che, però, il giorno dopo aver conseguito la patente non si potrà più guidare per un anno, neppure con a fianco colui che ha fatto da “tutor” (papà o mamma). Questa anomalia fa sì che ci sia qualche

ragazzo/a che una volta presa la patente, se in casa non c’è un veicolo idoneo, possa rimanere per un anno senza guidare. Chi guida con il foglio rosa deve farsi riconoscere applicando davanti e dietro al veicolo la lettera P di tipo omologato (dev’essere retroriflettente e quindi non può essere autoprodotta o stampata in casa, ma va acquistato un apposito modello). Circolare senza

questo contrassegno (o con contrassegno non regolare) comporta una sanzione amministrativa da 87 a 344 euro. La lettera P indica che alla guida della vettura su cui è posto c’è un guidatore “principiante”, non in possesso della patente ma solo del foglio rosa. Coloro che seguono o precedono tale veicolo devono prestare particolare attenzione, visto che il suo conducente potrebbe facilmente incorrere in errori dovuti all’inesperienza. Il foglio rosa ha validità di sei mesi, e permette di effettuare due prove di esame di guida. Se negative si può richiedere per una sola volta il rilascio di un nuovo foglio rosa che varrà per altri sei mesi. Sempre con il foglio rosa è ammesso il trasporto di altre persone oltre a colui che funge da istruttore, ma non sulle strade extraurbane principali e sulle autostrade, e non nelle ore notturne. Nei casi ammessi i passeggeri devono sedersi sui sedili posteriori (obbligatoriamente con le cinture allacciate). Consiglierei, però, di chiedere alla propria assicurazione se la polizza RC auto del proprio veicolo copra i trasportati nell’eventualità di un sinistro provocato da un conducente con il foglio rosa (alcune compagnie escludono questa ipotesi ed è quindi meglio informarsi in via preventiva). Vale la pena infine di ricordare che chiunque guidi senza l'autorizzazione per l'esercitazione, ma avendo a fianco, in funzione di istruttore, persona provvista di patente di guida ai sensi del comma 2 (patente di guida di categoria B da almeno 10 anni o patente superiore) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 430 a 1731 euro. La stessa sanzione si applica alla persona che funge da istruttore.

novembre 2021 | GuidACI

13


ACI INFORMA

LAURA ANNI

Un corso di guida per evitare gli ostacoli Nel piazzale della Ceccato Automobili una ventina di ragazzi di tutta la provincia hanno potuto mettersi alla prova in situazioni difficili grazie all’iniziativa promossa in collaborazione con il network Ready2Go che ha visto in pista Sergio Maistrello nel ruolo di istruttore

■ Quante volte vorremmo che i nostri figli fossero in grado di guidare in condizioni difficili, con la neve, con la pioggia o

14

GuidACI | novembre 2021

sapessero evitare un ostacolo che si presenta loro davanti improvvisamente? Ma, durante le lezioni di scuola

guida, non è possibile provare ciò che esula dall’ordinario e, all'esame della patente, non è richiesta, come invece accade in qualche paese europeo, la destrezza in situazioni particolari e, pertanto, i giovani sono bravi nel parcheggio o nel sorpasso, ma quando ad esempio il posteriore perde aderenza al terreno non sanno come destreggiarsi. Per ovviare a tutto ciò ACI Vicenza, in collaborazione con le Autoscuole Vicentine, ha creato un corso di guida sicura Ready2Go per insegnare, dopo aver conseguito la patente, a… mettere una marcia in più imparando ad usare il sovrasterzo o l'attivazione

novembre 2021 | GuidACI

15


Slalom, frenata con l'intervento dell'ABS e sovrasterzo: tre esercizi per mettersi alla prova nelle emergenze

16

GuidACI | novembre 2021

dell’ ABS in frenata e a saper schivare gli ostacoli, tutte situazioni in cui si possono trovare gli automobilisti lungo le strade Quest’anno, dopo la pandemia che ha impedito questi incontri, si è svolto venerdì 22 ottobre il primo corso con oltre 20 ragazzi della provincia che, sotto la guida attenta di Sergio Maistrello, hanno provato nel piazzale della Ceccato Automobili, che la concessionaria ha messo a disposizione gratuitamente, queste situazioni per essere poi un domani pronti a viverle in prima persona. “Purtroppo dalle strade – esordisce Gianantonio Sinigaglia, direttore di ACI Vicenza – non arrivano dati confortanti a livello di incidentalità e questo non dipende tanto dalle condizioni dell’asfalto, bensì da chi sta alla guida. Pertanto educare i ragazzi ad affrontare le strade in modo responsabile credo sia una dei primi compiti di un Automobile Club. Per noi è motivo di grande orgoglio avere professionisti preparati che insegnano ai nostri ragazzi attraverso le autoscuole affiliate ACI e speriamo che nel futuro cresca il network perché è il miglior modo per arrivare direttamente ai giovani ed educarli”. La location di Ceccato Automobile è stata determinante sia perché adatta all’esercitazione sia perché ha fatto vedere come chi vende auto crede nella “formazione” del guidatore, pertanto un connubio importante che dimostra come la sicurezza sia alla base della mentalità di tutti gli attori delle quattro ruote.

novembre 2021 | GuidACI

17


RALLY CITTÀ DI BASSANO

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

Bostjan Avbelj mette tutti d'accordo

Il pilota sloveno ha vinto la gara prendendo subito il comando delle operazioni con la Skoda Fabia del Team Munaretto di Schio in coppia con l'amico Damijan Andrejka. Due anni fa si era classificato secondo assoluto sorprendendo tutti per le doti di guida ■ Uno sloveno dopo un polacco. L'albo d'oro del Città di Bassano si è arricchito di un altro nome importante ribadendo la vocazione internazionale che da sempre lo contraddistingue, grazie al circuito della Mitropa Cup nel quale è entrato a pieno merito nell'ormai lontano 1985, un anno dopo la prima edizione vinta dalla Ferrari 308 di Paolo Pasutti. Se nel 2012 il vincitore fu l'asso della Formula Uno Robert Kubica, per qualche tempo prestato ai rally a causa di un grave incidente che per poco non gli portò via il braccio destro, quest'anno a mettere tutti d'accordo ci ha pensato Bostjan Avbelj, un meccanico di Lubiana animato da una passione enorme e di altrettanta capacità dotato. Della gara bassanese, baciata da due giornate di sole, ha disposto come ha voluto, sorretto dal navigatore Damijan Andrejka col quale s'in-

18

GuidACI | novembre 2021

tende a menadito e sorretto da una Skoda Fabia R5 del Team Munaretto che non ha accusato il benché minimo inconveniente, rispondendo pronta a tutte le sollecitazioni e le "frustate" alle quali il pilota l'ha esposta senza risparmio.. Avbelj non è nuovo da queste parti. Due anni fa si presentò a sorpresa sulla pedana di partenza, consi-

gliato dall'amico Achille Guerrera, "the voice" per eccellenza dei rally nostrani (da tempo immemorabile è lo speaker preparatissimo e spigliato che incanta coi suoi racconti). Bostjan prese le misure degli avversari, annotò curve e tornanti, sostenne "l'esame" di laurea sulla speciale di Valstagna, che Sandro Munari ribattezzò profetico "l'uni-

A sinistra: Bostjan Avbelj e Damijan Andrejka in azione sulla Skoda Fabia; qui: Il podio del rally moderno

versita dei rally", e si classificò secondo assoluto, dopo una sola ricognizione sul percorso, alle spalle di un altro fuoriclasse del volante, Damiano De Tomaso. Quest'anno, sornione allo shakedown sulle mitiche "scalette" di Primolano, ha sbaragliato la compagnia del traverso e s'è imposto con una facilità a tratti disarmante, accompagnato dagli incitamenti degli appassionati che non sono mancati, nonostante le restrizioni, lungo le classiche prove di Valstagna, Cavalletto e Rubbio. Ha fatto un certo effetto, all'arrivo in piazza Libertà, nel salotto buono di Bassano, col sindaco Elena Pavan, e gli assessori Mariano Scotton e Giovannella Cabion a fare gli onori di casa, sentire levarsi le note dell'inno sloveno, tra uno sventolio di bandiere bianco-rosso-blu dei tifosi che lo hanno seguito nella trasferta bassanese.

Avbelj è partito a razzo nella prova serale di Rubbio, infliggendo un secondo al chilometro al più veloce degli avversari, il vicentino Manuel Sossella su Hyundai i20. Il giorno successivo ha fatto il resto, infilando altre quattro delle cinque prove in programma (il primo assaggio del Cavalletto annullato), incrementando via via il vantaggio. In testa dall'inizio alla fine, l'unico a rimanergli in scia è stato Mauro Spagolla per la prima volta col volante della Citroen Ds3 Wrc tra le mani, bravo a firmare il miglior scatch sul secondo passaggio di Valstagna. Il pilota della Valbrenta ha chiuso con un ritardo complessivo di 28" nonostante quasi due anni di assenza dalle gare, a conferma che il "manico" c'è e la grinta non è cambiata di una virgola. Cambiato, invece, il compagno di viaggio: alle note ha chiamato Giuseppe Zamboni, col quale s'è inte-

so sin dalle prime curve. Sempre identico il responso del cronometro: quando Mauro allaccia il casco e sale il rombo del motore pochi riescono a stargli davanti. Spagolla, ammettendo la superiorità dell'avversario, se l'è cavata con una battuta delle sue: "Tutto sommato sono il primo degli italiani!" Il comasco Alessandro Re, suo il terzo gradino del podio, è rimasto in lotta fino all'ultimo per la conquista dell'International rally cup, la serie organizzata da Loriano Norcini. Il titolo però è andato a Simone Miele e Roberto Mometti (Citroen Ds3 Wrc) grazie ad una gara accorta e intelligente, con pochi affondi e ancor meno rischi conclusa all'ottavo posto. Re, coadiuvato da Marco Menchini, ha accumulato oltre 35" di ritardo ma è riuscito a scavalcare un sorprendente Paolo Oriella che nelle battute iniziali, incalzato dal ritmo di Sandra Tommasini, aveva meritatamente portato la sua Fabia coi colori della Hawk Racing Club in zona medaglia, salvo poi retrocedere nel secondo giro per colpa di una scelta di gomme che lo ha respinto al settimo posto causa mezzo minuto di ritardo sul Cavalletto. La quarta piazza è così andata a Gianluca Tosi (Skoda Fabia R5), riuscito a cavarsela nonostante le "scarpe" inadeguate calzate all'inizio. Con Alessandro Del Barba alle note, ha sventato di un niente l'assalto di Nicola Sartor e Giorgia Ascalone (Fabia R5), arresisi a 1"02 dal sorpasso. Non sono stati pochi gli equipaggi che hanno bisticciato con le gomme. In pieno autunno non sai mai cosa ti aspetti in quota e così optare per mescole più morbide non è stata un'eresia. Semmai un eccesso di precauzione perchè attorno ai mille metri la temperatura è rimasta ben al di sopra della media stagionale. Michele Manfredi e Jasmine Manfredi (Fabia R5) hanno chiuso al sesto posto davanti a Paolino Oriella e a Simone Miele. Tutti, comunque,

novembre 2021 | GuidACI

19


Mai in gara il plurivincitore Alessandro Battaglin alle prese con una Hyundai i20 Wrc recalcitrante. S'è fermato al termine del primo giro di prove hanno registrato meno di un minuto di ritardo nei confronti di Avbelj, mentre Antonio Rusce, navigato dalla spigliata Giulia Paganoni, ha preceduto nella top ten la Skoda di Francesco Pozza e Marco Zortea, decimi assoluti. Ben altro risultato avrebbero gradito tanto Andrea Dal Ponte-Omar Scussat (Fabia R5) quanto Manuel Sossella-Gabriele Falzone, rispettivamente undicesimi e dodicesimi. Sossella, che neppure quest'anno è riuscito a chiudere i conti col Bassano, è stato messo fuori gioco da un doppio "giro di valzer" al secondo passaggio di Rubbio che gli ha succhiato almeno un minuto. Diciottesimi assoluti e primi della R4, invece, Piedomenico Fiorese e Francesco Zannoni su Mitsubishi Lancer Evo X che hanno rinnovato il duello con i tedeschi GassnerTannhauser (Mitsubishi Lancer Evo X), questi ultimi preceduti nella classifica della Mitropa Cup dalla Ford Fiesta Rally 3 di WallenweinPoschner. E, subito dietro ai portacolori del Rally Team di Rosà, hanno concluso Tondina-Cecchetto con la Peugeot 208 primi della classe R2B. Alle loro spalle Cocco-Maggiolino, primi del gruppo A classe Super 1600 con la Clio 16 V; Nicola Cazzaro e Sergio Taccuia della Palladio, con la Peugeot 208 R4, vincitori della della classe R2C e Massimo Dal Ben-Chiara Corso (Clio Rs) vincitori della R3C. Matteo Luise e Camilla Ferro, approdati al moderno dopo infinite

20

GuidACI | novembre 2021

Sopra: Alessandro Battaglin, Hyundai Wrc sotto: Sossella-Falzone su Hyundai i20

gare nello storico, si sono assicurati la classe A7 con la Clio Williams. Primi del gruppo N, con l'intramontabile Peugeot 106 S Gabriele Cappellari e Dujman Domgoj. Ha chiuso la fila l'inossidabile Remigio Baù su Peugeot 208. Con l'amico Silvano Cerato al fianco, ha disputato il 38° rally Città di Bassano avendo saltato solo un'edizione del rally giallorosso. Mai in partita il recordman di vittorie (undici successi in 38 edizioni), Alessandro Battaglin, alle prese

con una Hyundai i 20 Wrc recalcitrante. Dopo il primo giro, impossibilitati i meccanici a dare un po' di ossigeno al motore, ha tolto il disturbo ritirandosi. S'è presentato al traguardo per complimentarsi con Avbelj anticipando che il prossimo anno ritenterà l'assalto alla dodicesima vittoria. Nonostante il ritiro il "re" incontrastato della gara giallorossa, organizzata con bravura dalla Bassano Rally Racing che ha schierato un "esercito" di collaboratori, rimane sempre lui.


Le Scale di Primolano teatro di epiche sfide tra Nuvolari e Varzi Per la prima volta inserite nel tratto riservato allo shakedown pregara ■ È cambiato, quest’anno, il tratto di strada riservato allo shakedown. I piloti non hanno provato più le loro vetture in assetto gara lungo la salita della Rosina, sulle prime propaggini dell’Altopiano di Asiago, ma si sono concentrati a scaricare le “cavallerie” sui caratteristici tornanti delle “Scalette di Primolano”. Un banco prova severo per gomme, sospensioni e motori. Nei primi anni Trenta, lungo questa strada, si misurarono in sfide spettacolari assi del volante del calibro di Tazio Nuvolari, Achille Varzi e Alberto Ascari lanciatissimi verso il traguardo finale di Brescia della Mille Miglia. La strada delle "Scalette" sostituì lo storico passaggio medievale che si dipanava lungo l'antica via Romana. Per secoli permise il tran-

22

GuidACI | novembre 2021

sito di pedoni e, raramente, di qualche carro. Il governo di Vienna, tra il 1850 e il 1855, decise di finanziare una serie di interventi per migliorare la viabilità tra Tirolo e Veneto, consapevole che il traffico di merci avrebbe dato una forte spinta all'economia. Fu progettata una nuova strada parallela all'originaria. L'arteria prese spessore e si dipanò con pendenze modeste per facilitare il transito di carriaggi tirati da animali. Durante gli scavi di sbancamento vennero intercettati i ruderi del vecchio castello scaligero eretto dai Della Scala nel 1300. Originariamente sterrato, ora il nastro d’asfalto "accompagna" la “Tagliata”, un complesso fortificato costruito tra il 1892 e il 1895 (progettato da Giovanni Ivanov, in-

gegnere di origini russe cresciuto in Austria, trasferitosi successivamente ad Arsiè) per tenere sotto controllo la strada che da Primolano s’inerpica sino a Fastro. Si tratta di un’ardita opera di sbarramento italiana lungo quello che sino allo scoppio della Prima guerra mondiale segnava il confine tra il Regno d’Italia e l’Impero austriacoungarico. Dalla Tagliata era possibile vigilare sulla Valsugana, il Feltrino e il Primiero e controllare tutti i passaggi di persone e merci. La fortificazione fu ritenuta strategica dai vertici dell’esercito italiano. Responsabile dell'armamento fu il gen. Antonio Dal Fabbro di Sedico, nominato comandante del Genio di stanza nella Fortezza. Diresse, tra il 1906 e il 1910, i lavori di altre due fortificazioni nei pressi di Cima Campo, sul Col Perer. La Tagliata rimase però inutilizzata durante il conflitto e dismessa definitivamente dai soldati italiani nel novembre del 1917. Negli ultimi mesi di guerra fu definitivamente smantellata dagli austroungarici che dopo la conquista di Caporetto e la rotta dell’esercito guidato dal gen. Cadorna ne erano entrati in possesso con l’obiettivo di sfondare le linee difensive innalzate lungo il Canale del Brenta per giungere alle porte di Bassano e sfociare nella pianura veneta. L’eroica resistenza di fanti e alpini sul Monte Grappa e l’Altopiano di Asiago bloccò l’avanzata nemica e cambiò le sorti della guerra. Rimangono ancora, a testimonianza di quei tragici avvenimenti, imponenti resti della fortificazione. Ben più importante fu il ruolo della stazione internazionale di Primolano, inaugurata nel 1910, per lo smistamento di truppe e mezzi. Anche questa sta ora attraversando una fase di declino. Lo shakedown del 38° rally Città di Bassano ha permesso così di riaprire pagine importanti della nostra storia.


RALLY CITTÀ DI BASSANO

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

Costenaro e Nodari lotta all'ultimo secondo Giovanni, il più giovane della famiglia da corsa marosticense, in coppia con Matteo Gambasin, ha risolto a proprio favore con la Sierra Cosworth il duello ingaggiato con il pilota vicentino assecondato dal figlio Giulio su Subaru Legacy Sedan e ha riportato a casa la vittoria in precedenza già conquistata due volte da papà Giorgio e una dal fratello Giacomo ■ Lotta accesa dall'inizio alla fine nel Città di Bassano storico, tale da tenere col fiato sospeso piloti, meccanici e tifosi. Una gara bellissima, combattuta, appassionante, confermata dai 4"2 che hanno diviso, al calar della bandierina a scacchi, la Sierra Cosworth di Giovanni Costenaro dalla Subaru Legacy Sedan di Paolo Nodari. Verdetto incertissimo, risoltosi soltanto dopo l'ultimo metro di asfalto. Una sfida, quella tra i due piloti vicentini, aperta e leale, in un botta e risposta a suon di temponi. Tre a tre il punteggio finale degli scratch,

24

GuidACI | novembre 2021

aperti da Nodari a Valstagna e chiusi a Rubbio da Costenaro, ma verdetto finale a favore di quest'ultimo. Paolo, in coppia col figlio Giulio, fresco vincitore del S. Martino di Castrozza, ha pagato oltre il dovuto un azzardo con le gomme, convinto di trovare aria più frizzante in quota. Giovanni, assecondato da Matteo Gambasin, ha affondato con convinzione sull'acceleratore senza risparmiarsi, rintuzzando l'assalto definitivo alla sua leadership sulle ultime due piesse. I padroni incontrastati del rally sono stati loro, tutti gli altri a debita di-

stanza, confinati oltre il minuto al tirar delle somme. Fuori, subito dopo il "pronti via" nelle curve iniziali di Valstagna, Giampaolo Basso-Sergio Marchi (Porsche 911) e Massimiliano Meneghetti-Samantha De Colle (Lancia Delta Integrale) al debutto negli storici, sulla scia dei battistrada si sono lanciati Filippo Zanin-Alberto Cerantola su Bmw M3, e Rocchetto-Molon con la Porsche 911 Sc bravi a difendersi dagli attacchi di Marsura-Mosena (Porsche 911 Rs) rimasti meritatamente in partita sino a due prove dalla fine,

Sopra: Il podio del Città di Bassano storico. Premia l'assessore Giovannella Cabion; sotto: Giovanni Costenaro e Matteo Gambasin, i vincitori del Bassano storico. Foto di Daniel Smiderle

nonostante il patema d'animo provato allo shakedown di Primolano quando la rottura inaspettata di un semiasse avrebbe potuto cacciarli dal rally prima ancora di cominciare. Veloci i meccanici a sostituire il pezzo e a rimettere in marcia la macchina tedesca, fino allo scorso anno portata in gara da Agostino Iccolti. Distacchi abissali, comunque per tutti gli equipaggi, a conferma di quanto alto sia stato il ritmo tenuto dai primi due della scatenata brigata storica. Dino Tolfo, recordman di vitto-

rie, ben cinque nel rally d'antan, ha conquistato con la sua Lancia Stratos la quinta piazza precedendo Michele Piccolotto, un tantino "arrugginito" con la Porsche 911 Sc che non prendeva in mano da troppo tempo, finora l'unico ad aver vinto il Bassano sia in versione moderna sia in veste storica. Accanto a Tolfo, sul sedile di destra, Gigi Cazzaro, soddisfatto, nonostante il podio mancato, di poter finalmente affermare di aver corso con tutte le macchine da rally. Nel suo personale palmarès, in oltre 40 anni di carriera ad altissimi livelli,

La sfida incertissima dall'inizio alla fine ha tenuto tutti col fiato sospeso. Terzo posto per Filippo Zanin e Alberto Cerantola su Bmw M3 davanti a Jacopo Rocchetto ed Elia Molon (Porsche 911 Sc)

era rimasta vuota solo la casellina riservata alla "bete a gagner" torinese avendo appoggiato il lato B sul sedile di destra di Ferrari 308 Gtb, Lancia 037 Rally, Fiat 124 e 131 Abarth, Porsche a gogò, Bmw M3, giapponesi superbe, utilitarie imbolsite, Sierra Cosworth e Delta iridate. Mancano, a onor del vero, la Fulvia Hf e l'Alpine Renault A 110, ma all'epoca in cui furoreggiavano Gigi portava ancora i calzoncini corti. Tiziano Nerobutto, primattore dodici mesi fa con l'Opel Ascona 400, sempre in coppia con la figlia

novembre 2021 | GuidACI

25


Da sinistra: Matteo Olivo con Beatrice Croda su Opel Kadett Gte; Compagnia della spinta per Marsura; Filippo Zanin sulle Scale di Primolano sotto: Paolo e Giulio Nodari secondi assoluti; Michele Piccolotto su Porsche 911 Sc; Iccolti-Zanchetta

Francesca, si è dovuto accontentare della settima piazza davanti a Giorgio Costenaro (Lancia Stratos), quest'ultimo debilitato dagli antibiotici presi per ovviare a una fastidiosa infenzione ma spronato a dovere da Lucia Zambiasi. Avrebbe meritato di più ma, mal di denti a parte, il pensiero era fisso al figlio Giovanni che ha riportato in famiglia il prezioso trofeo giallorosso già vinto personalmente nello storico nel 2007 e nel 2008 e dal fratello Giacomo nel moderno

26

GuidACI | novembre 2021

del 2015. Difficile, per Costenaro sr., tenere a bada la commozione sul palco: non era solo sudore quello che gli rigava il volto al momento del tenero abbraccio col figlio. Con quello colto a Bassano, Giovanni ha messo in bacheca quest'anno ben quattro assoluti. La top ten è stata chiusa da Massimo-Zanin-Cristiano Rosina (Bmw M3) e Pasetto-Salvo (Porsche 911 Carrera Rs). Soddisfatto e commosso, trentaduesimo al traguardo, Matteo

Olivo che ha gareggiato in coppia con Beatrice Croda su Opel Kadett Gte. "In macchina eravamo in tre" ha commentato, riferendosi alla moglie mancata da poco. Naturalmente Giovanni Costenaro ha vinto anche il quarto Raggruppamento davanti a Nodari e a Zanin. Nel Terzo Raggruppamento, invece, s'è classificato al primo posto Jacopo Rocchetto con Elia Molon su Porsche 911 Sc, precedendo la

vettura gemella di Piccolotto-Cenere e l'Ascona 400 di Nerobutto. Nel secondo Raggruppamento le Lancia Stratos di Dino Tolfo e Giorgio Costenaro hanno preceduto la Porsche Carrera Rs di Pasetto. Tanti i ritiri. Agostino Iccolti e Giulia Zanchetta, imitati da Mauro Simontacchi ed Eriano Baracchi (Bmw M3) hanno tolto il disturbo dopo la seconda speciale, Nicola Patuzzo e Alberto Martini si sono arresi dopo il riordino, impossi

novembre 2021 | GuidACI

27


TROFEO ACI VICENZA

ANDREA ZANOVELLO

Il Città di Bassano “rimescola” le classifiche La corsa ai piedi del Grappa lancia al comando Paolo (piloti) e Giulio (navigatori) nelle auto storiche. Nelle moderne balzano in testa Capellari e Ronzani ■ Prima della disputa del Rally Città di Bassano, il 38° per le auto moderne e il 16° per le storiche, le due categorie di auto del Trofeo organizzato da ACI Vicenza con la collaborazione della Scuderia Palladio mai si erano incontrate nei tre rally corsi nei mesi passati. Ci è voluta la manifestazione bassanese a metter in gioco entrambe le categorie, contando ben quarantaquattro conduttori al via, ventiquattro dei quali nel rally storico e i restanti venti nel moderno. Auto storiche – La gara alla quale era stato assegnato il coefficiente 1,5, è stata vinta da Giovanni Costenaro su Ford Sierra Cosworth 4x4 che, grazie al ricco bottino acquisito, si porta in quinta posizione nell’assoluta piloti, nella quale

28

GuidACI | novembre 2021

A sinistra: Andrea Dal Ponte su Skoda Fabia R5 qui: Paolo Nodari con la Subaru Legacy

grazie al secondo posto conquistato con la Subaru Legacy, Paolo Nodari sale al primo posto, scavalcando Riccardo Bianco assente a Bassano, con Gianluigi Baghin (Alfetta GTV) che va ad occupare il terzo gradino della generale dove risalgono posizioni anche Dino Tolfo, ora sesto assoluto con la Lancia Stratos, e Giorgio Costenaro che con una vettura analoga, passa ottavo. In mezzo alle due “regine” dei rallies, spicca l’A112 Abarth di un coriaceo Mario Mettifogo che prende il comando nella classe 2-1150 e un balzo in avanti lo compie anche Andrea Marangon tornato ai suoi livelli con la Honda Civic con cui si porta al nono posto, col compagno di scuderia Daniele Danieli a chiudere la top-ten con la Fiat Ritmo 130 TC. Tra i navigatori esulta Giulio Nodari matematicamente vincitore del titolo, ma si prospetta un finale di stagione incandescente per il podio: Gloria Florio passa al secondo posto incalzata da Massimo Darisi in grande recupero, tirandosi in scia Cristina Merco e Lucia Zambiasi. Costa parecchio il ritiro pa-

tito da Federico Casa, navigatore di Stefano Sbalchiero su Fiat 127, che scivola in settima posizione assoluta. Nelle classi, Zambiasi, Darisi e Florio passano in testa nella “4>2000”, “A1600”, “A1150” e cambi al vertice si registrano nelle “over 60” con Gianluigi Baghin al comando tra i piloti e Piero Comellato tra i copiloti. Auto moderne – Il Città di Bassano movimenta anche le classifiche della gara auto moderne dove la miglior prestazione generale l’ottiene Andrea Dal Ponte su Skoda Fabia R5 con la quale si piazza undicesimo assoluto, ma sono solo due i punti che acquisisce essendo fuori dai primi cinque di gruppo e classe. È invece Gabriele Capellari che sale in vetta grazie alla vittoria di classe e di Gruppo N ottenuta con la Peugeot 106 e, assente l’ex leader Giovanni Toffano, risale anche Mirco Graziani su Citroen Saxo “Racing Start”. Fuori dalla top-five, guadagnano posizioni anche Nicola Peterlin (Peugeot 106) ora settimo e Nicola Dall’Osto, ottavo con la Renault Clio Sport. Il vincitore 2020 Alessandro Bat-

taglin è costretto al ritiro e ad una gara dal termine è solo la matematica a tenerlo ancora in gioco. Tra i copiloti Christian Ronzani aggiunge un altro tassello mettendo una seria ipoteca per la vittoria finale e nella “Under 25”, con il Città di Schio ancora da disputare e decisivo grazie anche al coefficiente 1,5 assegnatogli. Maurizio Scaramuzza rimane al secondo posto grazie ai punti del solo Valpolicella della scorsa primavera, ma con tre risultati da acquisire per esser classificati per gli altri gradini del podio restano in gioco Selena Pagliarini e Fabio Andrian, rispettivamente quarta e quinto, oltre a Matteo Zaramella, settimo, ed Emanuele Castegnaro, ottavo. In attesa dell’ultimo round della Serie, che si svolgerà a Schio il 26 e 27 novembre, si ricorda ai conduttori che corrono con vetture in affitto, l’obbligo di attaccare gli adesivi del Trofeo sulla vettura e che per segnalare eventuali inesattezze o chiedere chiarimenti sui punteggi, sono quindici i giorni a disposizione dalla pubblicazione delle stesse nel sito di riferimento.

novembre 2021 | GuidACI

29


RALLY CITTÀ DI SCHIO

Le trenta candeline Aperte le iscrizioni alla gara in calendario il 26 e 27 novembre giunta alla trentesima edizione. Tre le prove speciali da ripetersi due volte: S. Caterina, Pedescala e Treschè Conca ■ Con l'apertura delle iscrizioni al 30° Rally Città di Schio, in calendario venerdì 26 e sabato 27 novembre, si è ufficialmente messa in moto la macchina organizzativa della manifestazione nata da un'idea di Loris Roggia che già aveva dato vita al Città di Bassano. Power Stage, con la collaborazione dell’Automobile Club Vicenza, ha oramai tutto pronto, per l’edizione che segna un traguardo significativo per la competizione scledense, i trenta anni di una delle competizioni di rally più apprezzate in triveneto e non solo, tant’è che nel 2007 addirittura fu una delle finali della Coppa Italia di Rally. Quella del Rally Città di Schio è una lunga tradizione, tutte le organizzazioni che si sono succedute nella storia dell’evento hanno sempre tenuta alta la passione come pochi altri, ed adesso Power Stage ne ha raccolto il testimone per portarlo sempre più in alto. Una tradizione ed una passione peraltro ribadite anche lo scorso anno quando in piena emergenza sanitaria proprio il rally di Schio fu una delle poche gare andate in scena in Italia assediata dal coronavirus.

30

GuidACI | novembre 2021

Già definito il percorso. Le prove speciali saranno tre, da ripetersi due volte, per complessivi 55,700 chilometri cronometrati sui 283,420 dell’intero percorso. Ad aprire le ostilità toccherà alla classica speciale di S. Caterina di 14,750 Km, una prova che ha fatto la storia del rallismo triveneto. Quest’anno presenta una partenza inedita, da Valli del Pasubio verso Santa Caterina, un tratto utilizzato

circa dieci anni fa. Dal famoso passaggio “della Chiesa”, si procederà come nel 2020, quindi per affrontare i sei tornanti in sequenza per arrivare all’epilogo a Bosco di Tretto. È la “piesse” più lunga della gara. Pedescala, di 7,230 Km., è la seconda difficoltà che i concorrenti dovranno superare. Anche questa è una prova carica di storia, c’era già negli anni Ottanta! È stata accorciata, rispetto al passato, di

A sinistra: Bollicine sul podio del 2020 qui: Manuel Sossella e Giulio Nodari si sono imposti dodici mesi fa sotto a destra: Andrea Smiderle uno dei piloti vittoriosi nella gara di casa

circa un chilometro per motivi logistici, ma rimane un “caposaldo” dal valore inestimabile. La prova più corta della gara è quella di Treschè Conca di 5,870 Km., utilizzata agli inizi della storia del Rally a Schio, che torna a grande richiesta soprattutto delle Amministrazioni comunali dell’Altopiano. È una prova che avrà un significato particolare, quest’anno in quanto venne “scoperta” da Car-

lo Regretti, il vice presidente del Comitato organizzatore che, purtroppo, è scomparso prematuramente lo scorso anno. A lui sarà dedicato un particolare trofeo riservato all’equipaggio che nei due passaggi da effettuare avrà segnato il tempo “più simile”. Il 30° Rally Città di Schio, si sdoppia: oltre alla gara nazionale “moderna” avrà di nuovo al via (e sarà la quinta volta) le auto storiche, tanto a ri-

badire appunto il forte legame con la tradizione delle corse su strada. Poi, come lo scorso anno, avrà il suo svolgimento tra il venerdì e il sabato, lasciando libera la domenica sia per potersi godere il territorio sia per agevolare i rientri di piloti e squadre. Un format che lo scorso anno venne apprezzato e che viene dunque riproposto con convinzione. Tornano le partenze e gli arrivi “importanti”. Dopo un 2020 in cui per l’emergenza sanitaria non si poterono enfatizzare partenze ed arrivi, quest’anno si cambia marcia ed anzi, si cercherà di dare valore ai momenti salienti della gara: cerimonia di partenza “importante”, al venerdì 26, da piazza Garibaldi a Schio, poi passerella esclusiva a Thiene, in piazza Ferrarin, al cospetto del castello, struttura costruita durante il XV secolo che deriva dalla tarda architettura medievale, ed arrivo di nuovo a Schio, l’indomani, in piazza Rossi. Tutte le “piesse” si svolgeranno nella giornata di sabato 27 novembre. L'ultimo vincitore della gara è stato il vicentino Manuel Sossella che, dodici mesi fa, si impose in coppia con Giulia Nodari su Alessandro Battaglin e Selena Pagliarini.

novembre 2021 | GuidACI

31


RALLY DUE VALLI ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

Il tricolore di Basso ■ Era partito deciso, con il chiaro obiettivo di porre il suo sigillo nel "Due Valli", organizzato da Aci Verona e fin dalla prima prova speciale, la “Up Rent Grezzana” Power Stage aveva dato una lezione di classe e potenza. Non si aspettava, però, di chiudere in riva all'Adige la partita per l'assegnazione del titolo tricolore. Invece ha ottenuto il doppio, prestigioso, risultato. Grande Giandomenico Basso, pilota umile e tenace, velocissimo, il più completo attualmente sulla scena rallystica italiana. Sulle tre prove “Tomasi Auto Ca’ del Diaolo”, “Aleph San Francesco” e “Banca Valsabbina Orsara”, Basso, con la Skoda Fabia della Delta Rally, ha lottato con Stefano Albertini, navigato da Danilo Fappani (Skoda Fabia R5 Evo/BS Sport) che ha corso con occhio vigile, puntando al successo nel Campionato Italiano Rally Asfalto, conclusosi a Verona. Il bresciano ha chiuso secondo, staccato appena di 7 secondi, soddisfatto però del risulta-

32

GuidACI | novembre 2021

Successo meritato del pilota trevigiano che ha preceduto sul traguardo Stefano Albertini e Tommaso Ciuffi conquistando il quarto titolo italiano che arricchisce il suo palmarès. La gara organizzata dall’Automobile Club Verona

Sopra da sinistra: Giandomenico Basso con la Skoda Fabia della Delta Rally Sopra da destra: Fabio Andolfi navigato da Stefano Savoia su Skoda Fabia R5 qui: Stefano Albertini e Danilo Fappani su Skoda Fabia R5 Evo/BS Sport a destra: Cazzaro Brunaporto

to conseguito. Decisive si sono rivelate la terza e la quarta prova. Sulla prima è uscito di scena Fabio Andolfi, primo inseguitore di Basso per il titolo, a causa di una toccata che ha staccato la posteriore sinistra. Il savonese, navigato da Stefano Savoia su Skoda Fabia R5 (Gass Racing) non ha potuto far altro che salutare la compagnia del traverso anzitempo e ritirarsi. Sulla speciale successiva Andrea Crugnola

(Hyundai i20 N Rally2/Movisport) , in coppia con il bassanese Pietro Elia Ometto, un stakanovista delle note, mentre cercava di assottigliare il distacco dai due battistrada, è uscito di strada, fortunatamente senza conseguenze per l’equipaggio. A quel punto Basso ha capito che poteva vestirsi di biancorossoverde e così ha fatto, festeggiando sulla stupenda pedana d’arrivo di Piazza Bra, con l'Arena alle spall, il suo titolo di... imperatore.

Al terzo posto è salito Tommaso Ciuffi con Nicolò Gonella (Skoda Fabia R5 Evo/Squadra Corse Angelo Caffi) che ha conquistato un podio importante anche alla luce dei suoi progetti futuri del tricolore rally. Damiano De Tommaso e Giorgia Ascalone (Citroen C3 R5/ Meteco Corse) sono giunti quarti mentre al quinto posto hanno chiuso Giacomo Scattolon e Giovanni Bernacchini (Volkswagen Polo GTi R5/Movisport), attardati da un pro-

blema alla pompa dei freni quando erano in prossimità di medaglia. Primi dei veronesi si sono piazzati Cristian Dal Castello e Loredana Marsha Zanet (Ford Fiesta 1.0 L ST/ASD Verona Corse), diciassettesimi assoluti e secondi di classe R2B dopo una gara positiva. Vittoria nella GR Yaris Rally Cup per Marco Gianesini, navigato da Sabrina Fay, che proprio nel finale ha piazzato la zampata vincente precedendo di solo mezzo secon-

do Federico Romagnoli e Lisa Bollito, suggellando un bel successo nel primo monomarca al mondo dedicato alle Toyota Yaris GR. “Anche quest’anno il Rally Due Valli ha confermato di meritare a pieno titolo la validità per il Campionato Italiano - ha commentato con soddisfazione all’arrivo il presidentepilota dell’Automobile Club Verona Adriano Baso - è una gara importante e selettiva, ha fatto la differenza e ancora una volta è stata decisiva per la stagione. Cerchiamo di fare sempre meglio, insieme ai ragazzi di ACI Verona Sport, a tutto lo staff dell’Automobile Club, ai nostri partner e ai tanti volontari, ma abbiamo aggiunto anche quest’anno un importante tassello alla storia dell’evento. L’anno prossimo festeggeremo i cinquant’anni dalla prima edizione del 1972 e disputeremo la 40^ edizione, quindi l’augurio che faccio a tutti gli appassionati è di poterli riavere in prova speciale senza le limitazioni imposte dalla normativa anti Covid."

novembre 2021 | GuidACI

33


RALLY DUE VALLI STORICO ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

MAX PONTI

L'ipoteca va in... Bianco e Tezza incassa la vittoria Podio tutto veronese ma grande prestazione del pilota scledense costretto a ritirarsi nelle battute finali mentre con la Sierra Cosworth lottava per il successo

34

GuidACI | novembre 2021

■ È stato un Due Valli Historic elettrizzante e ricco di sorprese quello andato in scena a Verona, tanto da rubare più volte la ribalta alle vetture più giovani, complice anche un percorso che ha messo a dura prova le "nonnine" con molte primavere sulle ruote. Sei le prove speciali che i concorrenti hanno dovuto affrontare nel rally valido per il Trofeo Rally di Zona. A cercare un primo allungo è stato lo scledense Riccardo Bianco su Ford Sierra Cosworth, bravo a mettere una prima, seria, ipoteca sulla gara, e a staccare Giorgio Costenaro (Lancia Stratos) e Nicola Patuzzo (Toyota) di 5”6 di vantaggio nella prova iniziale. Bianco replicava nella seconda prova seguito da Tezza che, complice una grande rimonta, guadagnava la seconda piazza portandosi alle spalle del leader di gara, davanti a Zanini (Bmw M3). Il terzo tratto cronometrato rimescolava tutte le carte. Riccardo Bianco, piantato in asso dall'impianto elettrico, era costretto a rimettere in moto la sua Ford Sierra per tre volte in prova perdendo il notevole vantaggio accumulato. Ne approfittava Ivo Zanini che, sulla prova di casa, fermava i cronometri su un tempo “monstre”, tale da proiettarlo direttamente in testa alla gara. Ma non era giornata neppure per lui. Neanche il tempo di respirare l’aria della vetta e il pilota di Orsara era costretto al ritiro all’uscita della prova a causa della rottura di un cuscinetto del cambio della sua Lancia Delta 4WD. Al riordino di metà gara Tezza – Merzari conducevano le danze seguiti da Bianco - Rutigliano e Patuzzo – Martini alle prese con una serie di tanti piccoli problemi con la Toyota Celica che interrompevano di continuo la loro prestazione.

Alla ripartenza per il giro finale le carte si sparigliavano nuovamente. Patuzzo, risolti i problemi grazie all'intervento dei meccanici, si aggiudicava di prepotenza il quarto ed il quinto tratto cronometrato accorciando le distanze con Tezza sempre in testa con la sua BMW M3. Terzo posto per “Raffa” mentre amaramente Bianco, dopo aver accarezzato sogni di gloria, era costretto al ritiro sul quinto tratto cronometrato. L’ultima prova speciale regalava ai piloti di casa Dennis Tezza e Massimo Merzari la vittoria nella gara scaligera per eccellenza. Un successo anche di 4° Raggruppamento conquistato con la BMW M3 dopo una corsa che ha visto quattro vincitori diversi in sei prove speciali. Secondi assoluti, ad appena 5”1, si sono classificati gli scaligeri Nicola Patuzzo ed Alberto Martini, in una gara a due volti caratterizzata da un avvio in salita a causa dei problemi al motorino di avviamento e ad altri contrattempi che hanno continuamente rallentato la loro Toyota Celica. Una volta risolti, la seconda parte di gara li ha visti protagonisti di una rimonta che li ha portati alla medaglia d’argento. Il terzo gradino di un podio tutto veronese lo hanno conquistato “Raffa” e Paolo Scardoni, distaccati di 24”5, rallentati in avvio prima da un testacoda e poi da un problema al freno a mano. Porta la loro firma l’ultima prova speciale. Quarti assoluti e primi di 2° Raggruppamento Giorgio Costenaro e Lucia Zambiasi con una vettura senza tempo come la Lancia Stratos. Quinti assoluti e primi di 3° Raggruppamento Massimo Voltolini Archetti con alle note Giuseppe Morelli su Porsche 911.

novembre 2021 | GuidACI

35


RALLYLEGEND

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

Spettacolo stellare Tra gli interpreti anche il francese Francois Delecour che in coppia con Sabrina De Castelli ha ritrovato il volante della Ford Sierra Cosworth 4x4 ■ Spettacolo stellare anche quest'anno a Rallylegend, la manifestazione che agli inizi di ottobre tutti gli anni va in scena sulle prove di S. Marino. Piloti dal curriculum iridato e appassionati dal cuore grande così, si incontrano e si sfidano in una serie di gare che, al di là della classifica, importante solo per le statistiche, riportano ai tempi dorati della specialità quando i traversi erano interminabili e richiamavano applausi ad ogni curva. Anche in questa edizione di Rallylegend ci sono stati grandi confronti in prova speciale e grandi abbracci all’arrivo tra avversari che spesso, nel corso della manifestazione, diventano amici. Tra le “Historic”, Simone Brusori, con la giovane Lucia Valdiserra alle note, su Porsche 911 Rs 3000 del

36

GuidACI | novembre 2021

1985, ha dominato le tre tappe del rally, conquistando anche la Antigua Cup, particolare classifica che premia, con un punteggio mutuato dalla vela, l’equipaggio in proporzione più veloce, che vince una

settimana di soggiorno nell’isola caraibica. Il sammarinese Stefano Rosati, con Sergio Toccaceli, su Talbot Lotus del 1981 ha insidiato a lungo il primato di Brusori, ed ha concluso

al secondo posto. Un commosso Sergio Toccaceli, sul palco di arrivo, ha ricevuto il trofeo, dalle mani di un emozionato Paolo Valli, organizzatore Rallylegend e presidente FAMS, dedicato alla memoria di Silvio Stefanelli, uno dei più grandi copiloti sammarinesi, scomparso di recente, trofeo che premia il miglior navigatore del Titano della stagione. A chiudere il podio è andato Sergio Galletti, con Cesare Richler Del Mare, su Porsche Carrera Rs del 1975 che hanno confermato alla fine un terzo posto occupato a lungo. Nella categoria “Myth”, è stato il campione francese Francois Delecour, con Sabrina De Castelli, su Ford Sierra Cosworth 4X4 a vincere, riuscendo a contenere la rimonta di Carlo Boroli, con Billy Casazza alle note, su Subaru Impreza 555, penalizzati da un ritardo ad un controllo orario, costato oltre due minuti. Una rimonta nella quale è riuscito a recuperare il distacco sul sammarinese Marcello Colombini, in coppia con Selva, con la BMW M3 E30, comunque felici del piazzamento, ottenuto con le due sole ruote motrici della “emmetre”. Grande lotta tra le potenti vetture della categoria “WRC”, dove a chiudere in testa, alla fine, è stato il danese Kristian Poulsen, con Ole Frederiksen, su Hyundai i20 Coupè WRC Plus del 2020 davanti all’olandese Erik Wevers, con Jalmar Van Weeren, su Subaru Impreza WRC S12 del 2006 e allo svizzero Mirko Puricelli, con Nicola Medici a fianco, su Citroen DS3 WRC del 2011, con i tre equipaggi racchiusi in poco più di 24 secondi. Tra le regine del passato “originali DOC” impegnate in Rallylegend Heritage, alla fine ha colto il successo la Fiat 131 Abarth del 1977 di Sandro Giacomelli – Nicola Zancanella, vincitori anche due anni fa, precedendo i gemelli Dario e Aldo De Lorenzo, con la Opel Kadett GTE gruppo 2 e la rara e splendida Lancia Stratos del 1975 di “Febis” – Osvaldo Finotti.

Le magie di Biasion

Il due volte campione del mondo ha debuttato con la Hyundai i20 Plus Wrc in coppia con la figlia Bettina senza risparmiare i numeri del suo immenso repertorio.

■ Gigi Galli, con la Kia Rio da rallycross da 600 cavalli, con gomme da neve chiodate, è l’esempio estremo di come un campione vuole divertire il pubblico e divertirsi tra le Legend Stars, la categoria che a Rallylegend raduna macchine da sogno, fuoriclasse al volante, per uno spettacolo fantastico.Non si sono risparmiati, tra numeri e traversi, anche Miki Biasion, in coppia con la figlia Bettina, con la Hyundai i20 WRC Plus del mondiale rally, Michele Cinotto, con Radaelli, e la Audi Quattro del 1981, Craig Breen, nuovo pilota ufficiale M-Sport Ford nel Mondiale rally dei prossimi due anni, con la sua Ford Escort Cosworth, Franco Cunico, con la Subaru Impreza WRC, Paolo Diana, con la Fiat 131 Racing ipervitaminizzata, con a fianco Martin Passenbrunner, navigatore del compianto Christof Klausner, Simone Campedelli, con la BMW M3,

Il ritorno di Gigi Galli con la Kia Rio da rallycross capace di sviluppare 600 cavalli equipaggia con gomme... chiodate ha "inchiodato" il pubblico Pierfelice Filippi, con la Lancia Stratos dei trionfi 1981, Tonino Tognana, con De Antoni e la Opel Ascona 1.9, Federico Ormezzano, con la Talbot Lotus Tony Fassina, con la bianca Stratos di tanti trionfi. Sfortuna per Loris Capirossi, incappato quasi subito in una toccata piuttosto violenta, che ha fermato la corsa della sua Skoda Fabia R5.

novembre 2021 | GuidACI

37


COPPA CITTÀ DEI CASTELLI

La Coppa dei Castelli salda in mano a Turri Regolarità turistica a Montecchio Maggiore organizzata dal Rally Club Team di Isola Vicentina valida per il Trofeo Tre Regioni. Lo specialista rodigino ha messo tutti in fila con la sua Fiat 128 berlina nella categoria riservata alle auto storiche ■ Non si ferma la macchina organizzativa del Rally Club Team di Isola Vicentina presieduto da Renzo "Gek" De Tomasi. Alimentata da una passione infinita, marcia in maniera impressionante, sfornando una gara dietro all'altra. L'ultima, in ordine di calendario, è stata la Coppa dei Castelli a Montecchio Maggiore, una prova di regolarità turistica che ha richiamato nel centro di Giulietta e Romeo oltre cinquanta equipaggi provenienti da tutta la regione. Suddivisa in due categorie, storica e moderna, la manifestazione, sotto l'egida di Aci Vicenza, si è dipanata sulla spinta dei regolaristi rodigini che hanno monopolizzato le rispettive classifiche con abbinati importanti punti per il Trofeo Tre Regioni, promosso pure questo dal Rally Club Team. Nella sezione "storica" il più bravo di tutti è stato Giacomo Turri, co-

38

GuidACI | novembre 2021

adiuvato alle note e al cronometro da Cristian Garavello, che ha guidato in maniera impeccabile la sua Fiat 128 berlina. Il successo ha premiato anche il Progetto Mite che ha aperto lo sport automobilistico agli ipovedenti. Affiatati e costanti, prova dopo prova, Turri-Garavello, hanno avuto la meglio, per 7 penalità, sulla MG Midget di Antonio Faccin e Silvia

Dal Santo, ai quali è andato l'argento. Terza moneta alla Fiat Uno 45 di Luca Fichera e Martina Bonvecchio, bravi a rimanere in scia ai vincitori. La quarta piazza è stata conquistata da Ennio Demarin e Roberto Ruzzier su Lancia Fulvia Coupè i quali, grazie ai punti raccolti a Montecchio Maggiore, hanno agguantato la testa del Trofeo Tre Regioni con una lunghezza di

vantaggio su Gianluca Zago, classificatosi decimo con la Volkswagen Golf Gti condivisa con Marco Serafini. Il bassanese Enzo Scapin, in coppia con il trentino Ivan Morandi, ha sommato le stesse penalità di Demarin, ma grazie alla prova discriminante ha messo le mani sul quinto posto, precedendo rispettivamente la 127 Sport di Alessandro Timacchi e Michel Aoun e la "vecchia" 1100/103 di Alberto Ferrara e Daniela Camporese. Più staccata l’Innocenti Mini Cooper di Stefano Rosso e Pamela Salmaso, ottava. La top ten, chiusa da Zago, ha visto in nona posizione la Mercedes 190 E di Giorgio Dal Ben e Giorgio Scaravetto. Nella speciale graduatoria "rosa" successo di Monica Cadan e Mi-

chela Cestari su Fiat Uno. Il Rally Club Team, giocando praticamente in casa, s'è aggiudicato la speciale classifica riservata alle scuderie precedendo l'agguerrita formazione schierata da AC Verona Historic. Soddisfatto al traguardo Giacomo Turri che con la Coppa conquistata a Montecchio ha arricchito il suo palmarès, già di tutto rispetto grazie alle vittorie e ai piazzamenti raccolti in decine di gare. Rovigo sugli scudi anche tra le auto moderne grazie alla vittoria firmata da Diego Verza e Luca Mattiello su Volkswagen Polo. I due sono riusciti a scavare un distacco di 20 punti su Jacopo Scoscini ed Edoardo Cipriani autori di una maiuscola prova con la loro BMW 320 Xd Coupè. Invece sono stati 25 le penalità accumulate dagli at-

Tra le auto moderne successo di Diego Verza e Luca Mattiello a bordo di una Volkswagen Polo. Hanno preceduto sul traguardo di Montecchio Maggiore Jacopo Scoscini ed Edoardo Cipriani su BMW 320 Xd Coupè tuali leader di Trofeo, Ivano Ceci e Barbara Botti, terzi assoluti in gara con la Fiat 500 Abarth. Ai piedi del podio sono rimasti Tomas Sartore e Sonia Cipriani su Chrysler 300C mentre Gianluigi Scarpari e Alda Tonon su Fiat barchetta hanno chiuso la top five. Il Progetto Mite ha così festeggiato la vittoria assoluta di un proprio equipaggio anche nella categoria riservata alle auto moderne. Bollicine anche per il Rally Club Team, società che tiene vive le gare di regolarità permettendo a tanti appassionati di gareggiare senza impegnare cifre folli.

novembre 2021 | GuidACI

39


C

AU

T

OBILE

Coppa Junior FIM EJ1 (2018), Campionato Junior Assoluto e Coppa FIM EJ1 (2019), e doppietta nella E1 nel 2020 e 2021. Va detto che Verona dal suo debutto nel Mondiale nel 2016 può vantare anche una vittoria di Club con la Maglia Azzurra dell’Italia alla Sei Giorni 2016 a cui aggiungere un Trofeo Junior vinto nel 2018 in Cile e il Trofeo Mondiale di quest’anno in Italia nell’Oltrepò Pavese-Alessandrino.

B

Andrea Verona campione in Enduro ■ Il mondo dell'enduro continua a regalare grandi soddisfazioni a Vicenza. Infatti si è recentemente disputato in Francia il Mondiale di Enduro, la moto da fuoristrada che negli ultimi tempi sta riscuotendo grande successo nel settore agonistico e la competizione ha visto trionfare ancora una volta Andrea Verona, pilota vicentino classe '99. Verona ha portato il suo palmarÈs a sei titoli dopo quelli Youth nel (2017),

M

LU

CAMPIONATO ENDURO

O

VI

CENZ

A

Automobile Club Vicenza

Dal 11 gennaio, sino a revoca, si applicano le seguenti disposizioni per il collocamento della Regione Veneto in zona arancione Orari di apertura RINNOVO PATENTE Lunedì 8:00-13:00 Martedì 8:00-13:00 13:30-16:00 Sarà svolto su prenotazione Mercoledì 8:00-13:00 13:30-16:00 (tel. 0444/966046; mail: assistenza@vicenza.aci.it) Giovedì 8:00-13:00 13:30-16:00 Per gli orari consultare il sito www.vicenza.aci.it Venerdì 8:00-13:00 IMPORTANTE Per quanto riguarda le patenti scadute e da rinnovare, queste le nuove scadenze: 30 aprile 2021 per le patenti scadute tra il 31 gennaio 2020 e il 29 aprile 2021. CONSULENZA AUTOMOBILISTICA - PRATICHE AUTO Continuerà ad essere svolto su prenotazione con i consueti orari. BOLLO AUTO Il pagamento bollo avviene senza prenotazione. Si segnala che la regione del veneto ha disposto il rinvio al 30 giugno 2021 dei pagamenti dei bolli-auto, la cui scadenza ricade nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 maggio 2021, senza che si incorra in sanzioni o applicazione di interessi.

UFFICIO SOCI Tel. 0444.966046 soci@vicenza.aci.it

• Emissione e rinnovo associazioni individuali e aziendali • Contratti per domiciliazione tassa auto • Rimborsi soccorsi stradali • Informazioni per assistenza per viaggi all’estero con emissione di carnet de passage en douane e vendita contrassegni Austria e Svizzera • Informazioni su servizi delle autoscuole aderenti al network ACI Ready To Go • Sportello riservato per riscossione tasse autoveicoli, motoveicoli e autocarri, riscossione della tassa di circolazione del ciclomotore, nonché gestione pratiche di precontenzioso tributario

• Riscossione tasse autoveicoli, motoveicoli e autocarri, UFFICIO TASSE riscossione della tassa di circolazione del ciclomotore, Tel. 0444.966046 nonché gestione pratiche di precontenzioso tributario tasse@vicenza.aci.it • Gestione pratiche di precontenzioso tributariorcolazione del ciclomotore, nonché gestione pratiche di precontenzioso tributario SERVIZI DI ASSISTENZA AMMINISTRATIVA AI SOCI E ALL’UTENZA Tel. 0444.966046 • Duplicato della carta di circolazione assistenza@vicenza.aci.it • Cambio targa Tariffe con sconto fino al 20% per soci ACI • Radiazione per esportazione • Trasferimenti di proprietà • Rinnovo patenti • Cambio denominazione (per società) • Consulenza per visita presso • Perdite di possesso la Commissione Medica per rilascio patenti • Tagliando di classificazione di veicolo di interesse storico • Conversioni patenti militari USA/ estere • Cambio di residenza e sede (per società) • Visita per il rilascio del certificato medico • Prenotazione di collaudi e di revisioni ai fini del rilascio del porto d’armi


CAMPIONATO EASYKART

Gabriel Moretto sul podio mondiale Il tredicenne pilota della Redder Racing Team si è classificato terzo nelle Grand Finals Easykart dopo aver sfiorato il titolo italiano, conquistato in pista, ma revocato dopo una verifica tecnica. Specialista nelle pole position ha già debuttato nella categoria 125cc ■ Giovani piloti crescono. Ed è stata sicuramente una stagione importante (che non si è ancora conclusa!) quella che ha visto protagonista Gabriel Moretto, 13 anni, portacolori del Redder Racing Team di Altavilla Vicentina nel campionato Easykart cat. 100. Gabriel ha iniziato a far parlare di sé già nel 2018 quando si è laureato campione italiano Briggs&Stratton. In virtù di questo successo è stato chiamato a partecipare come “identità misteriosa” al quiz show di Rai 1 “I soliti Ignoti” condotto da Amadeus in prima serata. Nel 2019 conquista il titolo di campione veneto cat. 60cc MiniNazionale ed è convocato per rappresentare la nostra regione al Trofeo delle regioni a Battipaglia. Inoltre sfiora il bis nel

42

GuidACI | novembre 2021

Briggs&Stratton dove si classifica secondo. Nel 2020 è campione triveneto cat. 60cc Mini-Nazionale, vince il Trofeo Nord-Est, è terzo nel campionato del Mondo Easykart – cat. 60cc e secondo classificato

al Trofeo Internazionale d’Autunno di Lonato. E, dopo i brillanti risultati ottenuti, il pilota del Redder Racing Team ha debuttato quest’anno nella categoria maggiore, la 100cc, nel campionato Italiano “Easykart”.

Il Campionato Italiano 100cc Easykart L’anno, che doveva essere di adattamento ed apprendistato al nuovo e più performante mezzo, è cominciato benissimo, con la pole position e la vittoria al debutto nel circuito Internazionale di Adria. Nel corso del campionato si sono susseguiti diversi podi, con tre successi e quattro pole position in 8 gare. In lizza fino all’ultima curva per la conquista del tricolore di categoria, Gabriel Moretto si aggiudica le ultime due prove di campionato ma proprio all’ultima corsa, a Castelletto di Branduzzo, dopo aver vinto ed assaporato il piacere della conquista del titolo, viene penalizzato in sede di verifica per un’inaspettata non conformità tecnica che vede incolpevolmente sfumare il suo sogno.

Il debutto in 125cc – terzo posto La settimana successiva alla chiusura del campionato Easykart, Gabriel Moretto cerca riscatto ed assapora per la prima volta il gusto di guidare un kart 125cc, salendo a bordo di un mezzo molto diverso da quello da lui guidato abitualmente. Il palcoscenico è quello della finale del campionato Italiano “Rok Cup” di Franciacorta che vede al via diversi piloti di livello internazionale. Gabriel si presenta da sconosciuto outsider, ma dimostra subito tutto il suo talento, stabilendo la pole position di gruppo, con addirittura mezzo secondo di vantaggio sul secondo classificato. La gara lo vede al comando fino a quattro curve dal termine quando in volata viene beffato da due avversari e termina comunque con un ottimo terzo posto finale.

Il mondiale easykart – terzo posto E’ una chiusura di stagione ricca di appuntamenti importanti per Gabriel, che ritorna nella categoria 100cc per disputare le International Grand Finals Easykart – Il mondiale di categoria - ancora una volta in scena a Castelletto di Branduzzo. Il pilota vicentino continua ad essere tra i grandi protagonisti, facendo registrare la pole position ed aggiudicandosi così l’ambito Trofeo Vega riservato ai pole-man. Nel corso delle manches del sabato vince il primo scontro e si aggiudica il secondo posto in quello successivo, totalizzando solo due penalità che gli consentono di partire dalla casella n° 1 per la pre-finale. Proprio la pre-finale segna però la svolta quando, all’ultimo giro, mentre Gabriel tentava l’attacco alla prima posizione, si innescava un contatto che mandava fuori pista lui ed il suo più diretto avversario e lo costringeva incredibilmente a chiudere la batteria al 16° posto. Da lì il podio sembrava compromesso, invece ci credeva ancora fermamente ed infatti, con una gara a dir poco entusiasmante, in soli 8 giri inanellava una serie di sorpassi portandosi addirittura al secondo posto e chiudendo al terzo il suo Mondiale. Il prossimo appuntamento Il 6/7 Novembre a Franciacorta (BS) il pilota della Redder Racing Team sarà impegnato nel Franciacorta Winter Challenge dove correrà nella categoria 100cc. “E’ stato un anno intenso, intrapreso con lo spirito di fare esperienza nella nuova categoria e con l’obiettivo di mettermi in luce – conclude Gabriel - E ‘andata bene, ho capito presto come si guida un kart di dimensioni maggiori e cercherò di dare il meglio di me per chiudere la stagione da protagonista e presentarmi al meglio per la prossima annata sportiva”.

novembre 2021 | GuidACI

43


Rubrica a cura di

Lancia in Formula Uno Dall’estate 1953, quando Gianni Lancia ordinò la costruzione della monoposto da Gran Premio, a quando Vittorio Jano ne completò la progettazione esecutiva, comprendendo il disegno del motore di Ettore Zaccone Mina a otto cilindri a V 90° da 2486cc 250cv a 8000 giri/min. in grado di raggiungere i 300 km/h, passarono solo quattro mesi ■ Da quando Gianni Lancia si è impegnato nelle competizioni, gli ordini di automobili del marchio Lancia sono aumentati di molto. I primi tre posti conquistati nell’ordine da Juan Manuel Fangio, Piero Taruffi (entrambi su D24) ed Eugenio Castellotti (su D23) alla Carrera Panamericana del 1953 hanno un grande impatto mediatico a livello mondiale, coadiuvato anche dallo strepitoso nuovo record della corsa: il tempo di Kling con la Mercedes-Benz 300SL è stato abbassato di ben 40 minuti. Dopo numerose indiscrezioni, non ufficiali, di un imminente ingresso della Lancia in Formula Uno, alla fine del 1953 arriva finalmente una conferma da parte della Squadra Corse Lancia di via Caraglio. L'ing. Vittorio Jano ha già tutto pronto, la vettura che gareggerà in F1 sarà la D50, un concentrato di tecnica e raffinatezza, un gioiello impareggiabile sulle piste da Gran Premio. Il 21 gennaio del 1954 una notizia bomba scuote il mondo sportivo automobilistico. Lancia mette sotto contratto due dei più forti piloti del momento: il

44

GuidACI | novembre 2021

campione del mondo 1952 e 1953 su Ferrari Alberto Ascari e l'altro talentuoso ex ferrarista Luigi Villoresi. Il colpo di mercato mette in chiaro le intenzioni di Lancia che dimostra di voler competere fin da subito ad altissimi livelli. L’ingaggio di due professionisti così rinomati ed esperti è fondamentale per la messa a punto della nuova Lancia D50.

Nel frattempo i due piloti vengono impiegati in alcune gare sulla ormai collaudata Serie D, esordendo alla 24h di Sebring. Ascari conduce la Mille Miglia del maggio del 1954 con l’ampio margine di 34 minuti sull'onorevole Vittorio Emanuele Marzotto su Ferrari 500 Mondial. Un vantaggio tale permette a Vittorio Jano di fermarlo ai box per un quarto d’ora, per far riposare macchina

e pilota, concedendo tutta la calma e la tranquillità necessaria all’assistenza per un controllo approfondito ed accurato delle parti meccaniche al fine di scongiurare un ritiro negli ultimi chilometri come già accaduto a Taruffi a Sebring. Prima di giungere vittorioso al traguardo, Ascari si rende protagonista di una curiosa riparazione usando una giarrettiera di uno spettatore per sistemare il guasto alla molla di ritorno del pedale acceleratore. I piloti, molto spesso, sono anche dei meccanici di fortuna. A dimostrazione di questo emerge il fatto che il direttore sportivo Pasquarelli ha sempre obbligato i suoi conduttori a prendere parte ad allenamenti di riparazioni e, nello specifico nel cambio ruota. L’ultimo impegno internazionale delle Lancia Sport tipo D Competizione è in Inghilterra a Dundrod l'11 settembre 1954 per il Tourist Trophy e la D24 dell’equipaggio Taruffi-Piodi, ai quali si è aggiunto poi Fangio dopo il ritiro della sua D25, si classifica seconda assoluta dietro alla Ferrari del pilota locale Hawthorn. Il Campionato Mon-

La Casa torinese ingaggiò nel 1954 Alberto Ascari e Gigi Villoresi due dei più forti piloti del momento fondamentali per la messa a punto della Lancia D50 diale Marche per Vetture Sport è matematicamente nelle mani della casa di Maranello rendendo vana ed inutile un’ulteriore trasferta in Messico per un'altra terribile e dispendiosa Carrera Panamericana. La soddisfazione di Gianni Lancia, in questo caso, è quella di aver rifilato sul dritto ben 10 km/h di velocità pura alle Ferrari 750S. L’idea di gettarsi a piene forze sulla Formula Uno, la massima e più prestigiosa categoria di competizioni, ormai è realtà. Gianni Lancia decide di abbandonare il settore Sport e il 24 ottobre 1954 la Lancia D50 debutta al Gran

Premio di Spagna, a Barcellona, con Ascari e Villoresi. A chiudere in bellezza il capitolo delle Lancia nella categoria Sport ci pensa Eugenio Castellotti che in quello stesso giorno conquista la Firenze-Siena con la D24. Dall’estate 1953, quando Gianni Lancia ordina la costruzione della monoposto da Gran Premio, a quando Vittorio Jano ne completa la progettazione esecutiva, comprendendo il disegno del motore di Ettore Zaccone Mina a otto cilindri a V 90° da 2486cc 250cv a 8000 giri/min. in grado di raggiungere i 300 km/h, passano solo quattro mesi. In queste poche settimane c’è anche il tempo di costruire un modello in scala 1:10 per provare le soluzioni aerodinamiche nella avveniristica galleria del vento al Politecnico di Torino. Questo genere di test non sono all’ordine del giorno, anzi, è una pratica riservata a pochissimi costruttori. Qui Vittorio Jano ha la conferma di un sensibile miglioramento del coefficiente aerodinamico grazie all’innovativa soluzione di posizionare due serbatoi di circa 90 litri di carburante nell'interspazio, tradizionalmente perso, fra le ruote anteriori e quelle posteriori permettendo una continuità aerodinamica sul fianco e migliorandone pertanto la penetrazione nell’aria. Il 20 febbraio 1954 iniziano i collaudi della D50 per mano degli esperti Alberto Ascari e Luigi Villoresi, ingaggiati dalla Lancia giusto un mese prima. Il contratto che li lega alla Casa Torinese prevede anche l’importante ruolo di collaudatore. I due forti piloti hanno scommesso con Gianni Lancia su una macchina nuova e senza alcuna storia, tutta da svezzare. Nonostante tutto, gioventù ed inesperienza, gli sforzi profusi da tutti i tecnici e collaudatori generano un prodotto raffinato con soluzioni e prestazioni tecniche perfino migliori di quelle, seppur già molto avanzate, della D24. Un tallone d’Achille è rappresentato dal sistema frenante (problema peraltro presente anche sulla D25) che si presenta di difficoltosa risoluzione e causa una scarsa affidabilità poiché il calore provoca una deformazione dei tamburi e porta ad un improvviso bloccaggio. Per ovviare a questo problema, si studiano diverse soluzioni. Una di queste prevede la costruzione di più anelli di diversi materiali: ghisa, alluminio e una lega di alluminio cromato a spessore

novembre 2021 | GuidACI

45


Ascari partì in pole position nel G.P. di Spagna che segnò il debutto nella massima serie grazie al record del miglior giro, un secondo più veloce del tempo segnato dalle Mercede. Fu costretto al ritiro per guai al motore. sulla pista di attrito. In disegni ancora in archivio, è stato rinvenuto un progetto singolare che prevede due anelli del tamburo freno, precedentemente torniti e svuotati internamente tanto da creare uno spazio atto all'inserimento di sodio metallico che ha lo scopo di smaltire più facilmente il calore. Ogni tentativo di modifica risulta però vano e pertanto si continua con l’impiego di freni a quattro ganasce, soluzione sempre prediletta da Jano, ma malvista dai piloti. Successivamente, l’impiego di freni a due ceppi flottanti sembra essere la soluzione al problema. Al momento dell’esordio, la D50 è già molto aggressiva. L’idea di Jano di posizionare il blocco motore più in basso permette il passaggio dell’albero di trasmissione al fianco sinistro del sedile consentendo una posizione del pilota più bassa e quindi una profilatura della carena in alluminio più slanciata ed aerodinamica. Un’altra innovazione riguarda il raggruppamento in un’unica fusione di cambio, differenziale e frizione multidisco. Anche il telaio a traliccio di tubi in cromomolibdeno, semiportante per il motore a 8 cilindri a V da due litri e mezzo, e le sospensioni anteriori ancorate alla struttura sono soluzioni innovative ed antesignane. Lancia, con la D50, porta in pista una vettura di poco più di 600 kg, aggressiva ed allo stesso tempo armoniosa, dalla linea piacevole e ricca di soluzioni all’avanguardia in un connubio di tecnologia, potenza ed estetica inusuale per quei tempi in Formula Uno. Il programma di Lancia è quello di debuttare a giugno 1954 in Francia, in

46

GuidACI | novembre 2021

concomitanza con l’esordio della nuova Mercedes-Benz. I test a Monza e un serio incidente accorso ad Ascari, però, convincono lo staff Lancia a rimandare. A sostegno dei piloti, ingaggiati anche con l’incarico di collaudatori, viene assunto Giuseppe Navone, che fu capo-collaudatore in Ferrari. Il prossimo obiettivo è il GP di Spagna del 24 ottobre 1954. I test effettuati pochi giorni prima del debutto a Sanremo evidenziano ancora qualche deficienza del sistema frenante (incidente in test anche per Villoresi sulla D25), ma non si interrompono i programmi e la Lancia D50 prende il via, per la prima volta su un circuito di Formula Uno, per il Gran Premio di Spagna. Alberto Ascari parte in pole position grazie al record del miglior giro, un secondo più veloce del tempo segnato dalle Mercedes, le quali non sono riuscite a migliorarsi nonostante i numerosi tentativi. Maserati e Ferrari sono dietro di due secondi. Alberto Ascari è terzo alla fine del primo giro di gara, ma si riporta in testa già nel giro seguente superando Schell su Maserati e Hawthorn su Ferrari. L’andatura è molto buona e Ascari gestisce il vantaggio, ma al decimo giro è costretto al ritiro per guai al giovane

motore, stessa sorte capita a Villoresi. Veder ritirata anche la Mercedes è solo una magra consolazione. Questi pochi giri compiuti, comunque, dimostrano chiaramente il potenziale delle D50 e godono già della stima degli avversari che già la temono. A gennaio del 1955 la Squadra Corse Lancia parte per il GP dell`Argentina con ben 5 macchine caricate sull’aereo della KLM, attrezzate e preparate per disputare anche il GP del Brasile. La trasferta ha esiti però sconcertanti. In Argentina, un caldo infernale coglie impreparati gran parte dei piloti facendo patire loro un carico di fatica aggiuntivo. Nonostante gli sforzi, l’esito finale vede tutte e tre le D50 ritirate per essere uscite di strada a causa di un malfunzionamento dei freni. Il guasto è talmente grave che induce Gianni Lancia a rientrare in patria immediatamente saltando il GP del Brasile con la scusa che le vetture sono troppo danneggiate, ma con il reale e fermo intento di non fare altre figuracce. Lancia è deluso ed arrabbiato per l'ottusità di Vittorio Jano nel voler insistere a tenere il sistema frenante tradizionale, soluzione che si è resa affidabile solo per i primi giri ed assolutamente inutile

e pericolosa nei seguenti. Zaccone Mina e Jano lavorano sodo per rendere le D50 delle vetture più affidabili in vista della gara di casa, il GP del Valentino a Torino del 27 marzo. Durante le prove esordisce una nuova Ferrari che presenta una macchina con lo stesso principio dei serbatoi laterali della Lancia, ma la 555 Supersqualo delude le aspettative e fa mestamente ed immediatamente ritorno a Maranello senza disputare il Gran Premio. La gara viene vinta da Ascari, davanti alla Maserati di Musso e alle altre due D50 di Villoresi e Castellotti: un risultato che fa riaffiorare i sorrisi sui volti degli uomini della Lancia. Pochi giorni dopo arriva in Lancia, con un contratto di consulenza, Antonio Fessia, ex progettista in Fiat nonostante sia notoriamente non amante delle competizioni. Al successivo GP di Pan, Alberto Ascari domina la gara, al novantesimo giro su centodieci si ferma all’assistenza per un controllo ai freni e i meccanici rilevano la necessità di riparare il condotto dell’olio per non scongiurare il pericolo di rimanere senza freni a causa della completa perdita dell’olio. La gara è compromessa, giunge quinto al traguardo, ma Castellotti è secondo

dietro alla Maserati e Villoresi finisce quarto. Si tratta di un’altra vittoria sfumata, ma questa volta tutte e tre le D50 sono giunte al traguardo! L'8 maggio del 1955 la squadra si trasferisce a Posillipo per il GP di Napoli. Ascari vince facilmente e Villoresi lo segue al secondo posto per una splendida doppietta Lancia. Una settimana più tardi, Lancia schiera quattro D50 per il celebre GP di Montecarlo. Ascari, Villoresi, Castellotti e Chiron sono i piloti chiamati a dimostrare al mondo che Lancia è finalmente giunta ad essere affidabile ed imbattibile, anche contro le potenti Mercedes di Fangio e Moss. L’aspettativa è molto alta, il principe Ranieri di Monaco fa da apripista prima della gara a bordo di una filante Lancia Aurelia Spider. La strategia di gara di Jano, di fatto il vero direttore sportivo durante le gare in luogo di Pasquarelli, mette sul campo Castellotti scarico di carburante per sfiancare Fangio, tanto da costringerlo al ritiro per gli sforzi profusi. Ascari, Villoresi e Chiron procedono con regolarità. Castellotti, finito nelle retrovie dopo il rifornimento di carburante, si esibisce in spettacolari e numerosi sorpassi… con la stessa pressione messa a Fan-

gio anche Stirling Moss si ferma con la sua Mercedes in fumo. La vittoria è assolutamente in pugno. I piloti Lancia procedono senza forzare preservando le vetture. Arrivato alla chicane Ascari, che si trova in prima posizione, scivola su una macchia d’olio, va lungo, sbanda, s’impenna, salta le protezioni e finisce in mare. Fortunatamente il pilota ne esce indenne e a nuoto. Castellotti acciuffa un meritatissimo secondo posto con una grande rimonta, ma i sogni di gloria per Gianni Lancia vengono infranti. I sogni di Ascari, invece, sono inesorabilmente annegati. La sua consacrazione da lancista, con una vittoria ad un GP importante come sarebbe stato questo, gli viene nuovamente negata, lui se la sarebbe davvero meritata, per aver portato con fatica la Lancia D50 ad altissimi livelli, superiori anche alle Mercedes che qui si sono tutte ritirate. Anche Vittorio Jano non ottiene l’alloro che si sarebbe meritato dopo esser stato allontanato dell’Alfa Romeo 18 anni prima mettendo in discussione le sue qualità di progettista. Ed infine la Lancia si trova ancora a dover aspettare di essere inserita nell'albo d’oro di un prestigioso GP. Gli animi sono tesi e l’umore è a terra. II 26 maggio 1955 a Monza, Ascari che si trova lì per un saluto all’amico Castellotti che sta provando una Ferrari Sport 3000, chiede il volante per curiosità. In giacca e cravatta, il pilota milanese fa uno, due, tre giri… poi inspiegabilmente perde il controllo della vettura, esce di strada al curvone che immette sul rettilineo e perde la vita. La gloriosa Casa Torinese, ferita ed addolorata, annuncia: “La Scuderia Lancia, in seguito alla morte del suo capitano, Alberto Ascari, ha disposto di sospendere la sua attività agonistica. Il pilota Eugenio Castellotti ha richiesto di poter partecipare, a titolo personale, al Gran Premio di Spa e l'ing. Gianni Lancia, prima di imbarcarsi per l’America, gli ha concesso vettura ed assistenza.” Il pilota lodigiano si ritirerà a metà gara per problemi al motore mentre si trova in seconda posizione. La tragedia di Alberto Ascari e di Gianni Lancia è compiuta. Gli oppositori interni e la sua famiglia, che sempre lo ha accusato di aver sperperato il denaro con le corse e aver snaturato la ditta paterna, hanno vinto. Gianni Lancia lascia per sempre la sua ditta e l’Italia.

novembre 2021 | GuidACI

47


Gettonatissimi gli stand di Miki Biasion dedicato alla Lancia e quello di Flavia Munari e Ariella Mannucci, tempio per celebrare le imprese con la Fulvia HF e la Stratos di Sandro e Mario

FIERA PADOVA

Auto e moto d'epoca Un successo la manifestazione fieristica che anche quest'anno ha richiamato migliaia di visitatori. Rassegne storiche e moderne e incontri con tanti personaggi dello sport del volante ■ Quattro giorni, 115.000 mq, undici padiglioni, 1600 espositori, più di 5000 macchine, quattro mostre, le Case costruttrici, tanti i collezionisti ed appassionati in arrivo da tutta Europa. Sono questi i numeri dell’edizione 2021 di Auto e Moto d’Epoca di Padova, la quattro giorni dedicata alla passione per l’auto classica. Decine di migliaia i visitatori, che hanno letteralmente preso d'assalto gli stand, una "fiumana" inarrestabile ma composta, atten-

48

GuidACI | novembre 2021

ta, rispettosa. Molte le proposte, le curiosità, i personaggi che non hanno mancato di intrattenersi con i loro tifosi e i loro supporter. E ancora la memorabilia, gli accessori, i ricambi, le riviste, gli incontri con i maghi del volante, le premiazioni e le presentazioni di libri e monografie. Tantissime le novità e le occasioni per approfondire le conoscenze in tema di motori. A Casa Abarth è stato esposto per

la prima volta il modello di stile della Abarth Mille Sport Prototipo. Erede diretto della Fiat Abarth 1000 SP di Mario Colucci è stato concepito nel 2009 e rispetta i tre principi cardine del design originale: leggerezza, aerodinamicità ed ergonomia. Molto gettonato anche lo spazio riservato alla Mercedes. Le prime Station Wagon a portare la stella furono opera di allestitori specializzati che, già a partire dagli anni

50, sfruttarono i telai Mercedes per realizzare mezzi professionali dagli impieghi più disparati. Nei tardi anni 70, la Casa di Stoccarda intercettò e seppe ben interpretare un'inedita domanda di grandi vetture sportive a cinque porte, lussuose e funzionali. La station wagon non era più semplicemente un'auto da lavoro o da 'fatica', ma lo specchio di uno stile di vita dinamico e ricercato. Ambasciatrici a Padova 2021 di questo versatile bodytype, la E 230 TE (S 123) del 1984 e la E 320 SW (S 124) del 1993, che hanno testimoniato il continuo progresso tecnologico delle station wagon Mercedes, che trova oggi continuità e coerenza nella nuova Classe C, ultima stella in ordine di tempo della lunga storia delle giardinette di Stoccarda.

Ammiratissimi i modelli iridati dei grandi marchi Italiani che che hanno segnato la storia delle corse, grazie ad una mostra realizzata con il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino. In mostra modelli dalla Fiat 130 HP Grand Prix (1907) alla Lancia-Ferrari D 50 (1955). La partecipazione del Fiat 128 Club Italia è stata incentrata sui 50 anni della Fiat 128 Sport coupé. Il club, animato dal ricercatore e scrittore vicentino Francesco Panarotto, che alla vettura ha dedicato un libro, ha presentato due 128 coupé, entrambe nella versione Sport Lusso (SL) 1300 cc. Una era un esemplare del 1971 allestito per il gruppo 1, Turismo di Serie, che ha corso per diversi anni nelle gare riservate alle auto storiche in pista e salita. L’altra era un

esemplare del 1973 allestito per il gruppo 2, Turismo Competizione, già in gara nelle cronoscalate trivenete e convertito negli ultimi anni ai rally storici, dove ha conseguito nel 2020 e 2021 la vittoria nel Campionato Italiano Rally Storic per la classe 1600 del 2° raggruppamento (1970-75). Presente allo stand del Fiat 128 Club Italia, al padiglione 2, il designer belga, ma ormai da moltissimi anni residente in Italia, Paul Breuer. Spazio anche alle moto con la rassegna “L'Italia vince le corse” . Esposte Gilera, Moto Guzzi, Morini, MV Agusta, Rumi, Benelli e tante altre marche dell'epoca eroica delle moto nazionali fino alla Ducati 900SS, che cambiò per sempre l'immagine della Casa. Ammiratissima la Gilera 500 4 cilindri GP (1956) che vinse il Mondiale ben sei volte tra il 1950 e il 1957. Affollatissimo lo stand di Miki Biasion, attorniato dalle Lancia Delta. Un continuo "pellegrinaggio", invece, nel box gestito da Flavia Munari e Ariella Mannucci, dedicato alle grandi imprese dei rispettivi mariti, Sandro e Mario, autori di straordinarie imprese con la Fulvia HF e la Lancia Stratos. Auto e moto d'epoca ha colto ancora una volta nel segno. E a febbraio l'appuntamento con con i motori sarà alla Fiera di Vicenza con Rally Meeting di Miki Biasion.

novembre 2021 | GuidACI

49


Miki Biasion e ACI Vicenza Ti accompagnano nel mondo dei RALLY moderni e storici

MOSTRA MERCATO AUTO DA RALLY, PREPARATORI, NOLEGGIATORI, SCUDERIE, PILOTI E APPASSIONATI TUTTI INSIEME PER UNA DUE GIORNI DI PURA PASSIONE

contact: 338/31 76829

mikibiasion.events@gmail.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.