ACI Treviso Informa dicembre 2024

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Il saluto del Presidente Un primo commento sulle novità del Codice della Strada

Dal 14 dicembre 2024 sono entrate in vigore nuove norme del codice della strada alcune delle quali, di seguito disaminate, hanno creato legittimamente uno stato di allarme sociale. Gli utenti della strada si sono, a ragione, preoccupati soprattutto per il fatto che alcune violazioni ora possono comportare l’immediato ritiro della patente da 7 a 15 giorni ma solo per chi ha meno di venti punti sulla patente

La durata della sospensione breve è articolata in due periodi: sospensione di 7 giorni per chi ha un punteggio inferiore a 20 ma superiore a 10 punti; sospensione di 15 giorni per chi ha meno di 10 punti. La durata della sospensione può raddoppiare se il conducente ha causato un incidente.Per i conducenti la cui patente risulti avere un numero inferiore a 20 punti: -l’ulteriore decurtazione dei punti e il pagamento della sanzione pecuniaria; la sospensione breve della patente in presenza di specifiche violazioni, alcune delle quali di seguito elencate: mancato rispetto delle segnalazioni del semaforo o dell’agente del traffico che vietino la marcia; guida senza cintura di sicurezza inclusi dispositivi anti-abbandono per bambini; uso del cellulare alla guida senza vivavoce o auricolare; mancata precedenza ai pedoni e in generale mancato arresto in caso di attraversamento di persona invalida con ridotte capacità motorie o su carrozzella o non vedente, nonché mancato uso di cautela in presenza di bambini e anziani; mancato rispetto dei segnali di senso vietato e di divieto di sorpasso; sorpasso effettuato senza rispettare le prescritte regole di comportamento sia nei confronti di altri veicoli che di tram e velocipedi; mancato rispetto della distanza di sicurezza, nei casi in cui la mancata distanza causi incidenti con gravi danni ai veicoli; guida senza casco o utilizzo irregolare del casco sui ciclomotori e motocicli.

Sanzioni più severe anche per la guida in stato di ebbrezza: se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro scatterà una sanzione amministrativa variabile tra i 573,00 e i 2.170 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi, se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro viene prevista una doppia sanzione: arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro con sospensione della patente da 6 mesi a un anno; se infine il tasso alcole-

mico supera gli 1,5 grammi per litro si rischia l’arresto da 6 mesi e un anno, con ammenda da 1.500 a 6.000 euro e patente sospesa da uno a due anni. Per coloro che nei due anni successivi alla prima sanzione per un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro vengono trovati al volante ancora in stato di ebbrezza, è prevista la revoca la patente e la confisca del veicolo.

Chi viene colto alla guida dopo aver assunto stupefacenti può essere sanzionato anche solo con un risultato positivo al test: viene, cioè, abolito il requisito dello stato di alterazione per configurare il reato. Si rischia la revoca della patente e la sospensione fino a tre anni (nel caso in cui venga confermata l’assunzione di droghe).

Una delle novità riguarda l’utilizzo dell’alcolock, un dispositivo associato al sistema di avviamento dell’auto in grado di registrare il tasso alcolemico del conducente e impedire la partenza del veicolo in caso di limiti oltre soglia. Il dispositivo dovrà essere obbligatoriamente installato a bordo dell’auto di chi è stato condannato per reati di guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. In questo caso verrà segnalata sulla patente la dicitura “limitata alla guida di veicoli dotati di alcolock” che sta ad indicare che il conducente può guidare solo veicoli dotati di alcolock Tale indicazione sulla patente resta da 2 anni a 3 anni o un tempo superiore se lo decide la commissione medica competente!!

In caso di abbandono di animale per strada subirà una sanzione Fino a sette anni di carcere per chi, con tale comportamento, causa incidenti stradali con morti, feriti o lesioni personali gravi o gravissime.

Queste alcune delle principali norme del “nuovo” Codice della Strada.

Quindi, cogliendo l’occasione di porgerVi i miei più sentiti Auguri di Buone Festività, raccomando allo stesso tempo di essere sempre più prudenti quando ci si mette alla guida!

Avv. Michele Beni Presidente Aci Treviso

Sommario

Aci Treviso Informa

Periodico semestrale dell’Automobile Club Treviso Numero 7 - Ottobre 2024 inviato in abbonamento ai Soci e ad Enti vari

Editore/ Automobile Club Treviso

Viale Giuseppe Verdi, 23, 31100 Treviso (TV) Direttore Responsabile/ Angelo Centola

Progetto grafico/ Seventyseven www.seventyseven.biz

Registrazione del Tribunale di Treviso n. 758 del 15 febbraio 2021

Direzione e Amministrazione/ Viale Verdi , n° 23/C - 31100 Treviso Tel. 0422 547801-56070 direttore@acitreviso.it

Stampa/ Grafica Sette

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n° 1109/2021 del 15.04.2021 - Periodico Regime Libero

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* il rimborso totale di un CORSO DI RECUPERO PUNTI (come previsto dall’art. 126 bis Codice della Strada) per coloro che attiveranno o rinnoveranno l’associazione.

Indice

3 Il saluto del Presidente.

5 Lettere al Direttore.

8 Codice della strada: tutte le novità.

14 Alcol e guida: tutto quello che c’è da sapere.

17 Sbrinamento del parabrezza.

18 Paolo Borella: una vita a tutto Gas.

21 Il ritorno di Gwen Stefani.

22 Dal 15 novembre è scattato l’obbligo degli pneumatici invernali.

28 Guida un Principe e ti sentirai un Re.

30 Una mitica gara: Fuji 1976 (Gp Giappone) .

34 3ª edizione Mobilità consapevole nella Marca.

Gli automobilisti ci scrivono

Lettere al Direttore

Domanda n. 1

Egregio direttore, sono una delle “vittime” della patente a punti. Inutile recriminare sul come è accaduto che abbia perso ben dieci punti della patente, una svista che mi è costata cara. Ciò che più mi preme ora è recuperare l’integrità della mia patente e vorrei saper come fare.

Le sono grato per l’attenzione e le invio i miei più cordiali saluti.

Matteo D.R. – Conegliano

Risposta n. 1

Innanzitutto, Le rivolgo il mio “in bocca al lupo” per ripristinare il suo punteggio iniziale. Veniamo alla domanda.

Quando non sono esauriti del tutto, è possibile recuperare fino a 6 punti per la patente A e B, 9 punti per il titolare di patente C e D. Questo è possibile frequentando corsi presso le autoscuole e i soggetti autorizzati (D. lgs. n. 9 del 2002). L’Automobile Club Treviso è compreso tra questi ultimi. Le ricordo, altresì, che si ottiene la ricostruzione del punteggio iniziale di 20 punti, se per due anni consecutivi non si commettono violazioni che implicano ulteriori decurtazioni.

Perovviarealsuo“inconveniente”lepropongodi mettersi in contatto con il nostro Ufficio Soci (tel. 0422.56070 tasto 1 – e-mail: soci@acitreviso.it) per avere informazioni più dettagliate sui corsi che l’A.C. Treviso propone ai propri associati e agli automobilisti in generale. Cordiali saluti.

Domanda n. 2

Egregio Direttore, tre anni fa ho venduto, tramite procura ad un autosalone, una Giulia Alfa Romeo. Dopo tre

anni, sono stato contattato da un autodemolitore per firmare la demolizione del veicolo. Su mia richiesta il demolitore mi ha fatto avere copia del libretto di circolazione in cui è contenuto il nuovo nominativo. Al PRA, però, il veicolo è intestato ancora a me.

Cosa mi consiglia di fare? Cordiali saluti. Antonio P. - Oderzo (Tv)

Risposta n. 2

Una situazione “ingarbugliata”. Cerchiamo di venirne a capo.

C’è un tassello che manca: la non trascrizione al PRA dell’atto di vendita da parte dell’autosalone, con il quale atto lo stesso intesta il veicolo all’acquirente.

Per risolvere tale situazione occorre agire in questo modo: recarsi presso l’Automobile Club Treviso in viale Verdi 23/C e, attraverso una “dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà” (art. 4 L.n. 15 del 1968), presentare una istanza per “perdita di possesso ai fini fiscali”. In tal modo otterrà che su quel veicolo venga meno ogni forma di sua responsabilità (bolli, multe ecc…) connessa allo stesso veicolo in argomento, a partire dal momento di presentazione della formalità al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).

Cordiali saluti.

Angelo Centola

Direttore A.C. Treviso direttore@acitreviso.it

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Codice della Strada: tutte le novità.

Le inchieste di ACI Treviso Informa

Alcol e guida: tutto quello che c’è da sapere

Cosa dice la legge

È vietato guidare dopo aver assunto sostanze alcoliche?

Si parla di guida in stato di ebbrezza quando la quantità di alcol presente nel sangue di un conducente supera il limite massimo previsto per legge. Il codice della strada (art.186) vieta di guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell’assunzione di bevande alcoliche e considera un conducente responsabile di tale condotta quando venga riscontrato un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi per litro di sangue (0,5g/l).

Attenzione, però, il codice della strada stabilisce anche un divieto assoluto di assumere sostanze alcoliche in caso di guida, quindi tasso alcolemico = zero, per le seguenti 3 categorie di soggetti (art.186bis):

• minori di 21 anni

• neopatentati, nei primi 3 anni dal conseguimento della patente

• conducenti professionisti (chi per professione trasporta persone o cose).

Che cos’è il tasso alcolemico?

ll tasso alcolemico indica la concentrazione di alcol presente nel sangue, espressa in grammi di alcol per litro di sangue (ad esempio, se in un soggetto è presente 1 grammo di alcol puro per 1 litro di sangue, il tasso alcolemico espresso in termini percentuali è pari a 0,1).

Come viene eseguito l’accertamento del tasso alcolemico?

Gli organi di Polizia stradale possono sottoporre i conducenti ad accertamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili. Quando gli accertamenti qualitativi diano esito positivo, oppure in ogni caso d’incidente o quando si abbia motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante dall’influenza dell’alcool, gli organi di Polizia stradale possono effettuare l’accertamento con determinati strumenti e procedure, anche accompagnando il conducente presso il più vicino ufficio o comando.

L’accertamento dello stato di ebbrezza si ef-

fettua mediante l’analisi dell’aria espirata, utilizzando un apparecchio denominato etilometro. La concentrazione alcolica nell’aria espirata deve risultare da almeno 2 determinazioni concordanti effettuate ad un intervallo di tempo di 5 minuti. L’etilometro, oltre a visualizzare i risultati delle misurazioni e dei controlli propri dell’apparecchio stesso, deve anche, mediante apposita stampante, fornire la corrispondente prova documentale. Per i conducenti coinvolti in incidenti stradali e sottoposti alle cure mediche, l’accertamento del tasso alcolemico viene effettuato, su richiesta degli organi di Polizia stradale, da parte delle strutture sanitarie.

Quali sanzioni si applicano in caso di guida in stato di ebbrezza?

Nel caso venga accertato un valore del tasso alcolemico superiore al limite legale consentito, le sanzioni applicabili sono particolarmente severe e consistono:

• nei casi meno gravi, in sanzioni amministrative e accessorie (pagamento di una somma di denaro, sospensione patente, decurtazione punti patente)

• nei casi più gravi, in sanzioni penali e accessorie (pagamento di denaro, arresto, sospensione/revoca patente, decurtazione punti patente, confisca del veicolo).

Le sanzioni applicabili sono progressivamente più severe al crescere del Tasso alcolemico.

A tal fine i valori del Tasso alcolemico sono stati raggruppati in 3 fasce:

• oltre 0,5 – fino a 0,8

• oltre 0,8 – fino a 1,5

• oltre 1,5.

Per le tre categorie di conducenti (minori, neopatentati, conducenti professionisti), per i quali è previsto un divieto assoluto di bere in caso di guida, si considera anche un’ulteriore fascia del tasso alcolemico, ossia quella fino a 0,5g/l.

Nei casi in cui il tasso alcolemico riscontrato sia fino a 0,8g/l le sanzioni sono amministrative, mentre nei casi in cui il tasso alcolemico

accertato superi tale valore si commette reato e le sanzioni diventano penali.

Attenzione anche in caso di accertamento: chi rifiuta di sottoporsi ad accertamenti commette reato e subisce le stesse sanzioni previste per la fascia più grave del tasso alcolemico (oltre 1,5).

Le Sanzioni sono inoltre più severe nel caso si provochi un incidente o in caso di:

• recidiva

• reato commesso dopo le 22 e prima delle 7

• condanna per omicidio stradale e/o lesioni personali colpose stradali.

Effetti dell’alcol

Guidare in sicurezza un veicolo è un’attività complessa che coinvolge mente e corpo e richiede buone condizioni psico-fisiche ogni volta che ci si mette al volante.

L’assunzione di alcol influisce negativamente sul comportamento di guida, in quanto limita ed altera alcune funzioni cerebrali fondamentali per la conduzione di un veicolo in sicurezza (percezione, attenzione, concentrazione, tempi di reazione, capacità di valutazione e di elaborazione, ecc.).

L’Alcol è infatti una sostanza psicoattiva in grado di modificare il funzionamento del cervello e la percezione della realtà

Vari sono gli effetti che l’alcol può indurre sui comportamenti di guida, quali ad esempio:

• sottovalutazione delle situazioni di pericolo,

• valutazione alterata di distanze e velocità,

• riduzione del campo visivo,

• aumento della sensibilità all’abbagliamento,

• rallentamento dei tempi di reazione,

• riduzione della capacità di concentrazione,

• sonnolenza,

• disattenzione,

• difficoltà a coordinare i movimenti, etc.

Queste alterazioni aumentano al crescere della quantità di alcol presente nel sangue (alcolemia).

Di conseguenza il rischio di incorrere in un incidente stradale aumenta in modo esponenziale all’aumentare dell’alcolemia.

Attenzione anche alle interazioni dell’alcol con altre sostanze psicoattive. Le droghe e alcuni farmaci (ad esempio tranquillanti, antidolorifici, ecc.) possono infatti interagire con l’alcol se assunti insieme e potenziare gli effetti negativi e pericolosi per la guida, con rischi ulteriormente amplificati in situazioni di stress e stanchezza.

Da cosa dipende il livello del tasso alcolemico?

Il livello raggiunto dal tasso alcolemico dipende da vari fattori. Alcuni di questi sono oggettivi, come il tipo e la gradazione alcolica della bevanda assunta (birra, vino, whisky, ecc.).

Altri fattori sono invece soggettivi, come ad esempio il sesso, l’età, il peso e l’abitudine a bere alcolici da parte del soggetto consumatore della bevanda alcolica. Giovani, donne e anziani sono più vulnerabili agli effetti dell’alcol.

I giovani, in quanto il corpo umano raggiunge la capacità di metabolizzare completamente l’alcol, da parte degli enzimi epatici, intorno ai 20 anni. Questo significa che l’etanolo, fino a che non viene metabolizzato, circola per un tempo più lungo nell’organismo dei giovani rispetto agli adulti.

La sensibilità agli effetti dell’alcol aumenta nuovamente con il mutamento fisiologico dell’organismo indotto dall’avanzare dell’età. Per questo anche gli anziani sono più suscettibili agli effetti dell’alcol. Con il passare degli anni, a livello metabolico è come se il corpo ritornasse bambino, l’organismo perde progressivamente la capacità di metabolizzare l’alcol, il quale rimane quindi in circolo con conseguente azione tossica e cancerogena. Non va inoltre dimenticato che gli anziani tendono ad assumere farmaci spesso incompatibili con gli alcolici.

Anche le donne - a causa di differenze riguardo alla struttura fisica (minore massa corporea e liquidi nell’organismo, con conseguente maggiore rischio di concentrazione alcolica) e corredo enzimatico (circa la metà rispetto a quella dell’uomo) - sono più vulnerabili agli

effetti dell’alcol, per cui l’ubriacatura si raggiunge con quantità minori di alcol rispetto all’uomo e con conseguenze più severe.

Attenzione anche a come avviene l’assunzione delle bevande alcoliche, in quanto il tasso alcolemico varia anche a seconda se l’assunzione avvenga a stomaco pieno o vuoto.

Quanto si può bere?

Oltre ai rischi per la sicurezza stradale, un consumo eccessivo di alcol è nocivo e rischioso per la salute, può provocare assuefazione, dipendenza (alcolismo) e lo sviluppo di molte patologie.

La comunità scientifica ha pertanto rivisto i limiti raccomandati nel consumo abituale di bevande alcoliche, per non incorrere in problemi di salute.

Il consumo giornaliero delle donne adulte e degli anziani (ultra 65enni) non dovrebbe superare 1 unità alcolica (12 grammi di alcol), mentre quello degli uomini adulti può arrivare fino a 2 unità alcoliche. L’assunzione di alcol andrebbe invece sempre evitata sotto i 18 anni. Attenzione pertanto, essendo il tasso alcolemico influenzato da molti fattori, anche soggettivi, non esiste una formula di calcolo del tasso alcolemico valida per tutti in modo oggettivo, Le

possono essere fatte solo delle stime, come ad esempio mostrano le tabelle allegate. Tali tabelle evidenziano anche che rimanere entro il limite legale di 0,5 g/l del tasso alcolemico non assicura da rischi (escludiamo da queste considerazioni le 3 categorie di soggetti che per legge devono rispettare tasso alcolemico = zero in caso di guida: minori di 21 anni, neopatentati, conducenti professionisti). Infatti, come mostrano le tabelle, i primi effetti sulle capacità di guida si iniziano a riscontrare già con valori più bassi del tasso alcolemico. Per cui il rischio esiste a qualunque livello di consumo, non esistono quantità sicure. La cosa migliore è: non bere se si deve guidare!

In caso di guida cosa fare se si sono assunte sostanze alcoliche?

In caso di assunzione di alcool, prima di mettersi alla guida, occorre rispettare i tempi di smaltimento da parte del fegato, che però può richiedere anche parecchio tempo se non addirittura ore. Pertanto, meglio far guidare un’altra persona che si sia astenuta dal bere.

A cura della redazione di Aci Treviso Informa

Brina sul parabrezza: le cause.

Sbrinamento del parabrezza.

Perché sui vetri dell’auto si forma del ghiaccio?

Col calare delle temperature, in autunno nei parcheggi cittadini si può osservare il faticoso rituale quotidiano dello sbrinamento del parabrezza delle auto, che serve a garantire una visuale sufficiente. Perché sui vetri dell’auto si forma del ghiaccio, e cosa si può fare per evitarlo?

Il punto di rugiada: quando l’aria si condensa Col graduale raffreddarsi dell’aria, una volta raggiunto un determinato limite avviene il fenomeno della condensazione: a quel punto si formano goccioline d’acqua, le superfici si coprono di rugiada o si forma la nebbia. Questa temperatura limite si chiama punto di rugiada. Il punto di rugiada, noto anche come punto di condensazione, viene utilizzato per determinare l’umidità dell’aria. Il punto di rugiada è sempre inferiore alla temperatura dell’aria espressa in gradi.

Quando il punto di rugiada corrisponde alla temperatura dell’aria, l’umidità è del 100%. Se la temperatura scende ulteriormente, si forma la condensa, che può presentarsi sotto forma di rugiada, nebbia o, a temperature sotto lo zero, brina. Il punto di rugiada è una temperatura ipotetica alla quale avviene la condensazione del vapore acqueo. Non si tratta quindi di un valore assoluto e costante, ma piuttosto della temperatura alla quale il contenuto attuale di vapore acqueo nell’aria è al massimo. Più questa temperatura è vicina alla temperatura reale misurata, più l’aria viene percepita come umida.

Più sul punto di rugiada

Come si forma la rugiada? Cos’è la brina?

Il brinamento:

quando in inverno va raschiato il parabrezza. Il basso punto di rugiada è in parte responsabile dei vetri ghiacciati al mattino. In inverno, questo punto di rugiada scende spesso sotto gli zero gradi. Quando si è sottozero, questo è anche denominato punto di congelamento.

Il brinamento è il processo in cui il vapore acqueo forma ghiaccio sotto forma di brina. Questo, ad esempio, accade quando la temperatura dei vetri dell’auto o della superficie stradale scende sotto il punto di rugiada. Il vapore acqueo in eccesso appanna la superficie più fredda. Se la temperatura di questa superficie scende sotto gli zero gradi, si forma la brina. In questo caso, il vapore acqueo non si trasforma in gocce d’acqua, bensì direttamente in cristalli di ghiaccio per mezzo del brinamento. Il brinamento, quindi, avviene quando una sostanza passa direttamente dallo stato gassoso a quello solido. In questo caso si tratta di vapore acqueo che si trasforma direttamente in brina. Quest’ultima copre il parabrezza con uno strato di ghiaccio, che occorre rimuovere completamente e accuratamente.

Soprattutto nelle notti serene, le temperature delle superfici come il parabrezza dell’auto possono scendere più rapidamente sotto lo zero. Infatti, nelle notti più serene la temperatura proveniente dalle superfici viene irradiata nello spazio con tutta la sua potenza. Nelle notti nuvolose, invece, l’energia viene restituita dalle nuvole e la temperatura delle superfici risulta più alta.

Vetri ghiacciati? Ecco come evitarlo:

• coprire i vetri dell’auto (per esempio con una copertura antigelo).

• parcheggiare l’auto in garage, sotto un tetto o sotto un albero.

• parcheggiare vicino al muro di una casa

• coprire gli specchietti laterali (per esempio con un calzino).

A cura della redazione di Aci Treviso informa

Paolo Borella:

una vita a tutto Gas

Fin da giovanissimo il pilota trevigiano Paolo Borella ha sempre manifestato una passione incontenibile per i motori. La sua avventura inizia in sella ad una Vespa Piaggio con cui si mette subito in gioco al celebre Circuito delle Mura di Treviso - organizzato da ACI Treviso e dal Motoclub Omobono Tenni che ancora oggi porta il nome di un’icona motociclistica internazionale come Tenni - e Borella non tarda a distinguersi con risultati eccellenti. Superata l’adolescenza, intorno ai vent’anni, Borella passa poi dalle due alle quattro ruote in quanto affascinato dal mondo delle elaborazioni Abarth. La sua carriera automobilistica decolla quindi al volante di una 600 Abarth per poi continuare prima a bordo di una Simca Abarth e, successivamente, di una Alfa Romeo Giulia TI.

Su queste motorizzazioni Borella - attivo tra gli anni ‘50 e ‘70 - si impone con determinazione e talento in numerose competizioni, partecipando ad eventi di prestigio come il Circuito delle Mura di Treviso, la leggendaria Milano-Sanremo, la Cortina-Cortemaggiore e altre manifestazioni motoristiche in tutto il Triveneto in cui - dettaglio non di poco conto - a fargli spesso da copilota era la moglie Romana Menegazzi che con grande coraggio e spirito intraprendente aveva deciso di affiancarlo in gara come nella vita, rendendo in questo modo la loro unione ancora più speciale.

Insomma, un’avventura da pilota piena di successi quella di Borella, tanto che negli anni lo stesso ACI Treviso lo ha più volte premiato con targhe e coppe (ancora oggi custodite con orgoglio dai figli) a dimostrazione di una carriera ricca di soddisfazioni al volante. Il tutto per una storia di passione, velocità e amore per il mondo dei motori che continua ancora oggi ad ispirare tutta la sua famiglia.

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• Delegazione di Istrana

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• Delegazione di Mogliano Veneto

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• Delegazione di Treviso

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Il ritorno di Gwen Stefani

Profumo di rock anni 70!

Gwen Stefani, a 55 anni, volta pagin, grazie a “Bouquet”, il suo quinto album da solista che arriva a quasi dieci anni di distanza dal precedente “This is what the truth feels like”. Celebre per la sua militanza nel mondo rock alternativo con i No Doubt e in seguito in quello pop, nelle vesti da solista, Stefani è sempre stata riconosciuta, indistintamente dal pianeta sonoro su quale atterrasse, come una vera hitmaker, capace di vendere oltre 60 milioni di dischi durante il suo percorso. Con questo suo nuovo progetto, però, esce dai confini e regala un’inedita versione di sé. Scordatevi synth, loop, in generale quel pop moderno che ha fatto per anni, e preparatevi a tuffarvi dentro qualche cosa di più maturo e con alcuni tratti folk

A giudicare dal cappello da cowboy che indossa in copertina, si potrebbe supporre che Stefani sia stata influenzata solo o soprattutto dal country, ma non è proprio così: “Bouquet” passa dall’Americana al pop-rock degli anni ‘90 fino a quello dei ‘70, con la sua voce a fare da vero filo rosso tra le canzoni, tra romanticismo, energia e malinconia. Ciò che rende l’album interessante è il modo in cui la cantante mantiene la sua identità, senza cercare di diventare qualcun altro: i pezzi, grazie al suo timbro, suonano “suoi”. Evidente l’influenza del marito Blake Shelton, che è anche l’unico feat presente nel disco. “‘Bouquet’ rappresenta tutto ciò che sono stata e ciò che sono diventata. Ogni canzone è stata selezionata come fosse un fiore a comporre un bouquet del passato e del presente, e per creare il seme della speranza verso il futuro”, racconta Gwen.

Il disco è stato registrato “alla vecchia maniera” con una full band agli Smoakstack Studios e con il produttore pluripremiato Scott Hendricks. In una recente intervista, Gwen ha dichia-

rato che la nuova musica si ispira a gemme radiofoniche dal sapore pop-rock degli anni ’70: “Riflette il tipo di musica che ascoltavo nella mia Station Wagon mentre guidavo per andare in chiesa. Yacht rock, anche se all’epoca non si chiamava ‘yacht rock’. Il tipo di musica che ascolto anche ora”. Ci sono ballate come “Swallow My Tears”, pezzi dal tono ottimista alla “Pretty”, momenti più veloci, “Marigolds”, e tracce più tradizionali, “Reminders” Le ultime due canzoni dell’album, “All Your Fault” e “Purple Irises”, sono tra le migliori.

In definitiva “Bouquet” è un album maturo che potrebbe sorprendere i fan di lunga data,. Stefani sembra sentirsi a suo agio in questa dimensione e quello che arriva, al netto del fatto che non ci sono particolari novità o guizzi artistici così rilevanti, è un progetto godibile.

A cura della redazione di Aci Treviso informa

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Dal 15 novembre è scattato l’obbligo degli pneumatici invernali

Dopo le temperature miti che hanno caratterizzato la nostra Penisola fino ai primi giorni del mese di novembre (diverse le foto sui social di persone che facevano il bagno al mare, dalla Sicilia fino a Fregene, località nei pressi di Roma), la stagione fredda è arrivata puntuale a partire dal nord Italia: prime nevicate nelle località di montagna, vento di bora a Trieste e temperature inferiori anche di 10 gradi! Se da una parte è tempo di mettere il piumone al letto e cambiare il guardaroba, (comprese le scarpe), dall’altra si rinnova l’obbligo di dotarsi di pneumatici invernali o di avere catene a bordo in molte regioni italiane. Dal 15 novembre scorso, infatti, tutti gli automobilisti hanno dovuto equipaggiare i propri veicoli con gomme invernali, una scelta fondamentale per garantire una guida sicura e il rispetto delle normative in vigore.

Qualcuno di voi, d’altronde, si sognerebbe di uscire in inverno, con presenza di ghiaccio o neve, indossando le infradito? Facile immaginare le conseguenze: che vanno dal minimo di un raffreddore, al massimo di una caduta potenzialmente molto rovinosa.

Quest’obbligo, previsto dal Codice della Strada, interessa tutte le strade dove la segnaletica lo richiede e resterà in vigore fino al 15 aprile 2025. I pneumatici invernali non sono solo una

misura obbligatoria nelle strade dove vigono specifici provvedimenti restrittivi che regolano la circolazione invernale, ma rappresentano una scelta intelligente per una guida sicura: in quanto offrono migliore aderenza e motricità, contribuendo a ridurre il rischio di incidenti su strade fredde, innevate o ghiacciate.

Secondo i dati dell’ACI, in Italia, fino al 2023 risultano circolanti circa 54,8 milioni di veicoli, di cui 41 milioni sono autovetture. Per quanto riguarda gli pneumatici invernali, la normativa italiana impone l’obbligo di montare pneumatici invernali o di avere a bordo catene da neve in determinati periodi e in specifiche aree, dal 15 novembre al 15 aprile di ogni anno. A livello nazionale, si stima che, mediamente, circa il 50% delle vetture in circolazione nel nostro paese sia dotato di pneumatici contrassegnati con la marcatura M+S con o senza il pittogramma alpino, quindi pneumatici invernali o pneumatici commercialmente definiti ‘all season’, quattro stagioni, ‘all weather’, ecc.

L’ampio utilizzo di pneumatici adatti alla stagione fredda contribuisce in modo significativo a migliorare la sicurezza stradale e la mobilità durante tutto il periodo invernale con o senza neve al suolo. E’ importante, poi, che gli automobilisti effettuino un controllo periodi-

co dei propri pneumatici, in particolare il ripristino della pressione di gonfiaggio, soprattutto se di tipo quattro stagioni che non richiedono il cambio gomme, ma anche se soddisfano le caratteristiche dimensionali e prestazionali riportate in carta di circolazione.

Perché scegliere pneumatici invernali?

I pneumatici invernali sono progettati per mantenere prestazioni ottimali in condizioni di bassa temperatura (inferiore ai 7°C), offrendo un’aderenza e una trazione superiori rispetto alle gomme estive. Questo permette di ridurre gli spazi di frenata, migliorando notevolmente la sicurezza stradale.

I consigli per il cambio gomme.

Considerato che è ormai consuetudine prenotare per tempo il cambio gomma, è bene effettuare tale operazione presso un professionista.

E’ essenziale in quanto molti veicoli moderni sono dotati di sensori di pressione: durante il cambio gomme, questi sensori devono essere ritarati per garantire il corretto monitorag-

gio della pressione e il pieno funzionamento del sistema di sicurezza.

Verifiche aggiuntive e permuta delle gomme

Il rivenditore specializzato, oltre a installare i pneumatici invernali, verifica lo stato delle valvole e controlla le gomme anche internamente per assicurarsi che non ci siano danni o segni di usura nascosti o anomali, che potrebbero compromettere la sicurezza su strada. Esegue, poi, la permuta delle gomme, ovvero l’inversione delle gomme anteriori con quelle posteriori o altra rotazione se riportata nel libretto di uso e manutenzione del veicolo e, quindi, consentita. Questa rotazione è importante per garantire un’usura più uniforme degli pneumatici, prolungandone così la durata e mantenendo alte le prestazioni in tutte le stagioni.

Sanzioni per mancato rispetto dell’obbligo di gomme invernali

La mancata osservanza di questo obbligo può comportare sanzioni amministrative con multe variano da 87 a 344 euro.

Come riconoscere uno pneumatico invernale:

1) gli pneumatici invernali hanno una marcatura M+S, generalmente seguita da un pittogramma alpino, ovvero una montagna stilizzata con 3 picchi ed un fiocco di neve al centro (3PMSF - Three Peak Mountain Snow Flake), che indica che il pneumatico ha superato test specifici di prestazione su neve;

2) il battistrada degli pneumatici invernali ha un disegno che generalmente presenta sui tasselli lamellature più o meno fitte per migliorare l’aderenza su neve;

3) la mescola di gomma con cui è costituito il battistrada degli pneumatici invernali, è progettata per affrontare al meglio le basse temperature ed offrire la migliore aderenza possibile durante la stagione fredda.

Al fine di un corretto montaggio è bene assicurarsi che gli pneumatici montati abbiano le misure dimensionali e prestazionali idonee al proprio veicolo. I dati sono riportati sulla carta di circolazione: le misure ammesse sia in versione invernale che estiva.

ALLARME PNEUMATICI LISCI!

Il 2024 si presenta come l’anno nero all’insegna dello pneumatico liscio: 9 % delle vetture in circolazione in Italia hanno gomme lisce L’edizione della campagna Vacanze Sicure 2024, promossa dalla Polizia di Stato con il so-

stegno di Assogomma, ha impegnato su strada decine di pattuglie della Polizia Stradale che nei mesi di maggio e giugno scorsi hanno controllato i pneumatici di quasi 10.000 auto. I controlli sono stati preceduti da una formazione specifica sul tema “Pneumatici e sicurezza stradale” che ha coinvolto centinaia di agenti di tutti i Compartimenti d’Italia. Quest’anno i controlli si sono concentrati nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Umbria, Sardegna e Veneto. Le pattuglie coinvolte, dotate di opportuna strumentazione, hanno controllato i veicoli focalizzando l’attenzione sugli pneumatici: verificando la rispondenza alla carta di circolazione e la conformità/idoneità al Codice della Strada.

Risultati: pneumatici lisci in oltre 8 vetture su 100

Circa la metà delle vetture è equipaggiata anche in estate con pneumatici di tipo invernale ad alte prestazioni per marcia su neve. Pneumatici danneggiati visibilmente: circa 6 vetture su 100; non omogenei: oltre 5 vetture su 100; non conformi: circa 20 vetture su 100. Veicoli con pneumatici non conformi e senza revisione: 27 vetture su 100.

“VACANZE SICURE”

HA CONTRIBUITO

AD INSEGNARE AGLI ITALIANI A CONTROLLARE LE GOMME

Vacanze Sicure è una campagna storica, un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato per contribuire a migliorare la Sicurezza Stradale.

21 anni fa ci fu la prima edizione con 5.000 controlli sugli pneumatici effettuati dalla Polizia Stradale del Compartimento per la Lombardia e sconcertante fu l’evidenza che il 10% del campione presentava pneumatici lisci. La sorpresa e la preoccupazione fu molta. Tuttavia, bisogna rilevare che in quegli anni la sensibilità sulla sicurezza stradale e sui dispositivi di sicurezza era alquanto limitata se non assente. Infatti non vi era nemmeno l’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza per tutti i passeggeri e comunque era una pratica abbondantemente disattesa. Allora

gli pneumatici non avevano alcun tipo di attenzione da parte dell’automobilista e nessuno considerava che questi potessero esercitare un ruolo di sicurezza attiva, cioè prevenire o evitare un incidente stradale, non ridurne gli effetti come nel caso dei dispositivi di sicurezza passiva. A conferma di ciò, un’indagine condotta in quegli anni fra gli automobilisti, evidenziava che i pneumatici non erano menzionati né tra i dispositivi di sicurezza attiva, né tra quelli di sicurezza passiva. Nel 2018 Assogomma ripeté questa indagine chiedendo nuovamente agli automobilisti quali fossero i più importanti dispositivi di sicurezza delle loro vetture. Questa volta, gli automobilisti risposero mettendo i pneumatici al secondo posto dopo i freni e prima delle cinture di sicurezza.

Anche il legislatore contribuì notevolmente a radicare questa nuova e positiva sensibilità introducendo con la legge 120 del 2010 sanzioni quintuplicate per la vendita, il montaggio e la detenzione dei più importanti dispositivi di sicurezza che, guarda caso, sono gli stessi indicati dagli automobilisti come fondamentali per la sicurezza stradale: freni, pneumatici e cinture di sicurezza.

Questa legge stabilì anche uno spartiacque per una guida sicura soprattutto in inverno. Infatti, con la stessa gli Enti gestori o proprietari delle strade poterono prevedere un obbligo di circolare con gomme invernali o dispositivi di aderenza a bordo durante la stagione fredda chiaramente determinata nel suo periodo di validità.

Questa prescrizione venne accolta con favore dagli automobilisti, il 30% dei quali decise di adottare il doppio treno di gomme riconoscendo l’importanza di sicurezza stradale durante tutto il periodo freddo non solo quando vi è neve al suolo. Questo comportamento virtuoso ebbe come diretta conseguenza il controllo delle gomme due volte l’anno con effetti benefici di sicurezza stradale sia per sé stessi che per la collettività. Fino a qualche anno fa, infatti, si registrò una significativa riduzione di incidenti stradali e morti su strada. Vantaggi anche in campo ambientale con l’ottimizzazione della durata della vita degli pneumatici ed un diretto effetto sul consumo di carburante.

IL TREND DELLO PNEUMATICO LISCIO

I controlli effettuati dalla Polizia Stradale oltre vent’anni fa, fecero emergere il fenomeno dello pneumatico liscio, quotandolo in circa il 10% dei veicoli in circolazione. Questa percentuale si ridusse progressivamente fino a toccare il livello più basso nel 2013 con una percentuale media del 2,7%. In un decennio il fenomeno si era ridotto del 73%, da 10 macchine su 100 si era passati a meno di 3 vetture su 100.

A partire dagli anni successivi questa percentuale di pneumatici lisci ha invertito la tendenza e ormai negli ultimi quattro anni si è attestata attorno al 9%. Siamo praticamente ritornati ai livelli di venti anni fa!

Questo cambiamento in negativo si accompagna a un analogo trend riflessivo o comunque stagnante, del numero degli incidenti stradali e dei morti sulle strade.

Le ragioni di questo mutato indirizzo presumibilmente possono essere riferite ad un calo di attenzione nei confronti della sicurezza stradale ed in questo senso il recente richiamo del Direttore dell’ETSC (European Transport Safety Council), Antonio Avenoso, ai nuovi eurodeputati e Commissari europei ad intervenire con specifici provvedimenti per far sì che le nuove tecnologie presenti sui veicoli di recente generazione siano accompagnate da interventi a favore della manutenzione periodica dei veicoli.

PNEUMATICI LISCI

AQUAPLANING

Una gomma liscia su fondo bagnato allunga lo spazio di frenata e altera il normale comportamento del veicolo. Questo perché in caso di pneumatici lisci gli intagli presenti sul battistrada non riescono a svolgere pienamente la loro funzione, ovverossia evacuare l’acqua che si trova sul manto stradale. In caso di profondità di scolpitura del battistrada prossima al limite di usura e di manto stradale allagato si

può innescare il fenomeno dell’aquaplaning letteralmente “slittamento sull’acqua”. In tale situazione il veicolo in movimento galleggia su uno strato d’acqua facendo perdere l’aderenza della gomma all’asfalto con conseguente possibile perdita di controllo del veicolo. E’ una situazione di pericolo che può essere la causa o la concausa di incidenti stradali.

ALTRE NON CONFORMITÀ

RILEVATE NELLA CAMPAGNA “VACANZE SICURE 2024”

Vi è anche un costante invecchiamento del parco circolante: in Italia le vetture hanno un’età media di 12 anni e 8 mesi, il 59% ha oltre 10 anni di età e quasi il 10% più di 30 anni. Oltre 1 vettura su 5 (21,8%) con meno di 10 anni ha problemi alle gomme o non è in regola con la revisione, nei veicoli con oltre 10 anni di età il rapporto sale a 1 vettura su 3 (28,9%). Le non conformità rilevate si riferiscono a

pneumatici danneggiati visibilmente che rappresentano il 5,4% del campione nazionale e il numero di pneumatici non omologati che rappresenta il 3,8% dei veicoli controllati. Percentuali apparentemente basse ma che rapportate sul parco circolante si traducono in milioni di veicoli ‘potenzialmente pericolosi’.

La morale, pertanto, è quella di prestare la massima cura e attenzione agli pneumatici della propria automobile: piccole accortezze, ma che risulteranno decisive per affrontare in maniera adeguata i pericoli che potremmo incontrare ogni giorno sulle nostre strade, e che faranno la differenza tra l’essere coinvolto in un incidente o rimanere incolume. D’altronde chi andrebbe in giro con le ‘scarpe tutte rotte’? Nessun automobilista sicuramente, solo la Befana se lo può permettere, ma lei utilizza una scopa per muoversi...

A cura della redazione di Aci Treviso informa

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Quando ero bambino, nei primissimi anni 60, la vetrina espositiva della concessionaria NSU Mattarollo era sita in pieno centro a Treviso sul curvone di Via Canova.

Se andavo a passeggiare con i miei genitori cercavo di condurli in quella direzione per potere osservare, nel luminoso salone, le Prinz nelle versioni 4,30 e sport coupè Bertone generalmente esposte tutte e tre in una brillante livrea bianco calla.

Di Prinz, nonostante il ricordo, non ne ho mai posseduta una fino a quando, su consiglio del Presidente del Club NSU ITALIA non ho incontrato l’esemplare fotografato: è stato amore a prima vista.

Si tratta di una rara prima serie del 1964 in colore grigio OXFORD frutto di un minuzioso restauro seguito dal Responsabile tecnico del Club.

E così, a 70 anni, ho seguito il consiglio che dava la pubblicità della marca in quegli anni: “GUIDA UN PRINCIPE (PRINZ) E TI SENTIRAI UN RE”.

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Nelle foto: il modello Prince molto diffuso negli anni 70.

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FUJI 1976 (GP Giappone)

Niki Lauda, James Hunt e il Mondiale di Formula 1 1976. Libri consigliati

Non sappiamo se descrivere il libro di Diego Alverà, Il romanzo del Fuji, come un’avvincente opera biografica o un eccellente romanzo, alle prese con le vicende del Mondiale di Formula 1 1976. Il testo contiene molta storia e molta cronaca. Il susseguirsi di eventi, il realizzarsi di incontri, l’evolversi di situazioni. Il logorarsi di rapporti professionali e il consumarsi di duelli sportivi, oltre che di tragedie. La trama, impostata su ciò che è realmente accaduto, fa riferimento ad avvenimenti che tutti hanno potuto seguire, circostanze che hanno fatto discutere e che hanno tenuto gli appassionati col fiato sospeso. Facendo sussultare, temere, sperare. La seconda parte del titolo, Lauda, Hunt, F1 1976, precisa ulteriormente le intenzioni e le finalità dell’opera nel suo complesso.

Il lavoro di Diego Alverà è incentrato sull’ultima gara della stagione ’76: il Gran Premio del Giappone svoltosi sul circuito del Fuji. Ai piedi dell’iconico vulcano, enigmatico spettatore di vicende vorticose e controverse che vedono come principale protagonista Niki Lauda. L’incipit del libro prende le mosse proprio da lui, autentico gigante dell’automobilismo e pluricampione mondiale in quegli anni ruggenti. Si apre con la sua figura pensosa, defilata, solitaria. Sorpreso a chiedersi se partecipare oppure no a quell’ultimo e decisivo gran premio, su una pista resa impraticabile dalla tanta pioggia caduta in quei giorni. L’autore scava nell’animo tormentato dell’austriaco e nella sua vita – di uomo e di pilota – momentaneamente sospesa. Ripercorrendola dall’ini-

zio, passo passo. A partire dagli ostacoli alla sua carriera frapposti dalla famiglia e dall’opposizione del facoltoso nonno paterno al suo carattere ribelle. La caparbietà, la chiarezza di vedute e di prese di posizione, la solidità delle sue ambizioni, lo hanno però ben presto introdotto nel mondo delle monoposto. Il volume inserisce numerosi flashblack nel corso della narrazione, vivacizzandola e completandola. Conferendole ritmo, suspence e imprevedibilità.

Nel racconto – che non si discosta mai dal proprio filo rosso – fanno capolino altri comprimari, vari personaggi dell’ambiente dei motori. Dai primi manager che hanno creduto in Lauda, ai tecnici e dirigenti “tuttofare” della Ferrari, allo stesso patron della Rossa. E alcuni piloti: compagni di scuderia come Clay Regazzoni o indomiti avversari come James Hunt. Presentati in pagine vive, ricche di dettagli e di pathos. Lo stesso che aveva invaso il cuore di tutti, organizzatori, addetti e automobilisti, in quella tetra e piovosa mattina giapponese, mentre si discuteva e si attendeva la decisione relativa all’opportunità di

dare il via alla gara. L’appassionato, anche se non contemporaneo agli eventi, sa come siano andate le cose. Pubblicazioni, rubriche televisive, produzioni cinematografiche ne hanno parlato a più riprese. Quell’anno, Lauda stava nuovamente per vincere il Mondiale a bordo della sua Ferrari, quando al terz’ultimo GP –sul tremendo circuito tedesco del Nürburgring, reso ancor più insidioso da abbondanti acquazzoni – ebbe un terrificante incidente. A cui, estratto dall’auto in frantumi e in fiamme, sopravvisse miracolosamente. Nemmeno tre mesi dopo, eccolo già in Giappone a difendere il titolo e il proprio primato…

L’autore del libro dà il meglio di sé nel rappresentare l’incidente di Lauda: la prosa con cui affronta l’accuratissima descrizione del disastro rasenta l’epica, tanto è plastica, realistica e palpitante. Ma non è l’unico momento in cui manifesta la propria abilità di scrittore. Si rivela maestro sia nel tratteggiare – per tutta la trattazione – la profonda solitudine in cui si dibatte il campione austriaco, sia nel caratterizzare il cosiddetto “Drake”. Un Enzo Ferrari implacabile e metodico, freddo e cinico accen-

tratore. Di cui non tace la più o meno aperta conflittualità con lo stesso Lauda, determinato e pragmatico almeno quanto lui. È da ritenersi irreale la convinzione o immaginario il dilemma che distanziava così nettamente il patron dai suoi piloti? Vinceva la bravura di chi era alla guida (“nonostante” la macchina) o trionfava la macchina (a prescindere da chi teneva il volante)? Ovvio la risposta delle parti in causa. Le posizioni dell’uno e degli altri. Insinuazioni? Congetture? Verosimiglianze? Il dibattito è aperto: ricostruzioni fantasiose o raffigurazioni reali di cose e persone? Ai lettori attenti, la non difficile risposta…

Perché leggere Il romanzo del Fuji – Lauda, Hunt, F1 1976: per l’aiuto che offre a focalizzarsi su uno dei più grandi piloti della storia della Formula Uno; per conoscere ancor più a fondo i campioni e i protagonisti di quel periodo in alcuni dei loro aspetti personali; per la stupenda modalità narrativa dell’autore, brillante, competente e ammaliante.

A cura della redazione di Aci Treviso informa

Libri consigliati

L’Automobile Club Treviso augura ai soci e agli automobilisti della Marca un sereno Natale e un felice 2025

La Commissione Mobilità dell’Automobile Club Treviso ha il piacere di invitare la S.V. alla Tavola Rotonda sul tema

Mobilità consapevole nella Marca

Incidentalità - Cause di distrazione ed utenti deboli

che si terrà mercoledì 18 dicembre 2024 p.v. alle ore 18:00 presso la sede dell’Automobile Club - Viale Verdi 23b - Treviso

Nel corso dell’incontro saranno consegnati i riconoscimenti a dieci Pionieri della guida (automobilisti con almeno 20 anni di anzianità di patente di guida che non hanno subito provvedimenti sanzionatori del codice della strada)

Per informazioni: direttore@acitreviso.it Cell. 334.9213494 / Tel. 0422.56070

3ª Edizione di Mobilità consapevole
Nelle foto: alcuni momenti della serata del 18 dicembre scorso con i relatori, i premiati Pionieri dell guida e Socio fedele di ACI Treviso.

Le Commissioni dell’Automobile Club Treviso

Mobilità

• ing. Michela Mingardo - Presidente

Mobility Manager Comune di Treviso,

• ing. Marco Angeletti

Direttore MCTC Treviso;

• avv. Michele Beni

Presidente Automobile Club Treviso;

• dott. Andrea Gallo

Comandante Polizia Locale di Treviso;

• dott.ssa Marta Panizzo

Comando Polizia locale Treviso;

• dott. Simone Morello

Comandante Polizia Stradale Treviso;

• Col. Massimo Tribaudo

Comandante Provinciale Carabinieri Treviso;

Turismo

• dott. Alessandro Martini - Presidente

Già Direttore Fondazione Marca Treviso;

• dott.ssa Marina Geromel

Direttrice Marketing Assindustria Treviso;

• avv. Michel Beni

Presidente Automobile Club Treviso;

Sportiva

• Michele Beni

Presidente Aci Treviso

• Stefano Torcellan Rally, regolarità e velocità in salita

• Anna Tomasi Rally

• Luigi “Gigi” Salvador Delegato provinciale Aci Sport

• Carlo Colferai Rally

• Ten. Col. Stefano Mazzanti Comando Carabinieri Treviso;

• dott.ssa Barbara Sardella Dirigente Scolastico Provinciale Treviso;

• prof.ssa Luisa Cereghin Consulta Provinciale Studenti Treviso;

• dott. Roberto Fava Assessore Provinciale alla sicurezza stradale;

• dott.ssa Paola Pol

Comandante Polizia Locale Spresiano;

• dott. Angelo Centola Direttore Automobile Club Treviso.

• dott. Fabrizio Malachin Dirigente Turismo e Cultura Comune di Treviso;

• dott. Angelo Centola Direttore Automobile Club Treviso.

• Alessandro Borella Commissari di percorso Aci Treviso

• Alice De Marco Kart

• Massimo Foffano Fornitore tecnico Freem,

• Angelo Centola Segretario

l’Aci ti ricorda la scadenza della tua patente

Per eliminare ogni rischio di dimenticarsi il rinnovo della patente entro i tempi stabiliti, l’Automobile Club Treviso offre un servizio gratuito di “segreteria”. Compila il tagliando di seguito riportato, ritaglialo e spediscilo agli Uffici dell’Automobile Club Treviso, oppure recapitalo presso la Delegazione Aci più vicina. I tuoi dati, custoditi nel pieno rispetto della privacy, verranno inseriti in una apposito archivio e serviranno per farti prevenire la segnalazione relativa alla scadenza della tua patente, in tempo utile per il rinnovo.

ADESIONE AL SERVIZIO AVVISO SCADENZA PATENTE GUIDA

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