Giro milanese delle caserme di Armi e Corpi per celebrare il 4 novembre. Cinquanta preziose autostoriche in parata con meta finale alla Caserma della Scuola Militare Pietro Teulié.
Ha solo 18 anni, ma ha già mostrato di che pasta è fatto. Il palmares di Kimi Antonelli è infatti ricco di successi in varie categorie. Nel recente Gran Premio d’Italia di F1 a Monza ha addirittura debuttato nelle prove libere con la Mercedes che lo ha ingaggiato per il 2025 come pilota ufficiale. Se son rose…. (Il ritratto di Kimi per la nostra copertina è opera del pittore Alberto Peppoloni).
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EICMA DEI PRIMATI
Record di presenze ed espositori per la grande rassegna delle due ruote certificata “sostenibile” per la quarta volta. Pietro Meda, a destra, e Paolo Magri, presidente e CEO di EICMA, con l’attestato.
SOMMARIO
5 EDITORIALE
Geronimo La Russa, Presidente ACM
8 ACM NEWS
Vita sociale, notizie, novità
10 ANNIVERSARIO
La Milano-Varese compie 100 anni
12 CONVEGNO
Come cambia la mobilità
13 TESTAROSSA TOUR
Sfilata Ferrari a Milano
14 STORICHE IN CASERMA
Appuntamento con Ruote nella Storia
16 LONG TEST
3 mila Km con la Dacia Sandero
20 FERRARI F80
La stradale da competizione
22 AUTOTEST
MG ZS Hybrid+
24 MONDO AUTO
Le ultime novità
25 DOSSIER MOBILITÀ
Sicurezza stradale in primo piano
29 MONDO AUTO
Le ultime novità
30 AUTOTEST
Renault Clio Esprit Alpine E-Tech
Editore e amministratore: ACM Services srl - Corso Venezia, 43 - 20121 Milano
Direzione e redazione: Corso Venezia, 43 - 20121 Milano Tel. 02 7745239/320 - Fax 02 781 ufficio.stampa@acimi.it
STAGIONE A
Quattro corse autunnali sulla pista magica: Fanatec GT World Challenge, ACI Racing week End 1 e 2, GT Open. Chiusura con Rally Circuit e Monza Rally Show disputati successivamente.
32 PRESENTAZIONE
Jeep Avenger 4xE
34 AUTO TEST
Leapmotor T030
36 AUTO TEST
La Kia Niro Hibrid GPL
37 TEST CITY CAR
L’ultima piccola Aixam
38 CODICE DELLA STRADA
Dibattito: ecco le novità
39 EICMA 2024
Boom di pubblico ed espositori
40 MOTO PROVA
Piaggio MP3 310
42 ARCHIVIO DI STATO
Alla scoperta dei suoi documenti
43 “AUTO RITRATTI”
Le opere del pittore Peppoloni
44 TRASPORTI LOMBARDI
La parola all’assessore
45 GP D’ITALIA F1 Fantastica Monza!
46 GARE A MONZA
Finale di stagione
50 LIBRI
Le novità della Libreria dell’automobile
Direttore editoriale Geronimo La Russa
Direttore responsabile Maurizio Gussoni
Direttore tecnico scientifico: Paolo Redaelli
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano al n. 4495 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - Aut. n° 31557499-001 - Stampe periodiche in regime libero. Progetto grafico e impaginazione: Studio FP Stampa: ROTOLITO S.p.A. – Pioltello (MI) Hanno collaborato: Valerio Boni, Clara Belotti, Gian Paolo Corda, Paolo Moroni, Edoardo Rovida, Saverio Villa, Giulio Zafferi, Francesca Zara
ERRATA CORRIGE Se sbagliamo, noi di via!, sbagliamo per bene. Gli errori: nel servizio della Milano-Portofino (via! 2/24): l’hotel di Milano che ha ospitato i partecipanti è il Principe di Savoia. Lo chef che ha preparato il pranzo presso il suo ristorante a Portofino è Carlo Cracco. Le auto hanno soggiornato nel Palazzo del Senato, ospitate dall’Archivio di Stato.
FINE
MONZA
Auguri
DI BUONE FESTE
GERONIMO LA
RUSSA
DIRETTORE EDITORIALE
BENVENUTA METRO 4, È QUESTA LA MOBILITÀ CHE VOGLIAMO PER MILANO!
Cari Amici, abbiamo scritto e vissuto insieme alcune belle pagine di automobilismo, storico e sportivo, in questa stagione autunnale. Alle spalle le calde giornate estive del GP monzese, con l’esaltante vittoria Ferrari e i record di pubblico che hanno salutato il rinnovato impianto, numerose sono state le manifestazioni che hanno visto coinvolti i nostri Soci, la città e il suo territorio, tutti gli appassionati di motori che vedono nel nostro Club un fondamentale punto di riferimento. Mi piace innanzitutto ricordare la nuova edizione di Ruote della Storia: nella settimana in cui si è celebrato il IV Novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con 50 splendide auto d’epoca abbiamo reso omaggio a chi tutela ogni giorno la nostra sicurezza transitando davanti alla Questura e alle storiche caserme milanesi. Particolarmente suggestiva è stata la conclusione alla Scuola Militare Teuliè.
Siamo stati poi, come è ormai consuetudine, protagonisti a Milano Autoclassica con un nostro spazio e la presentazione dell’edizione 2025 della Milano – Sanremo. Abbiamo assegnato il primo Trofeo ACM riservato ai piloti con licenza sportiva rilasciata da AC Milano: una bella iniziativa che intende esaltare le prove dei nostri piloti, cementando lo spirito di appartenenza al Club. Sentimenti che hanno pervaso parimenti i 70 Veterani del Volante, Soci con almeno 50 anni di patente, che abbiamo voluto premiare presso la nostra sede per il loro attaccamento all’automobile e per la loro condotta alla guida consapevole e sicura, un
esempio per le giovani generazioni. Sul versante della mobilità e dei trasporti, abbiamo tutti accolto con grande soddisfazione l’inaugurazione dell’intera tratta della Metropolitana 4. Questo nuovo importante traguardo è stato raggiunto pochi giorni prima delle celebrazioni del 60° anniversario dell’apertura della M1, la storica “rossa” che diede il via alle grandi infrastrutture sotterranee milanesi. E’ questa la Milano che vogliamo! La Milano che pianifica e organizza una mobilità collettiva di qualità, attenta ai propri cittadini e pronta a soddisfare le esigenze di chi vi arriva per i più svariati motivi. Una mobilità in cui i trasporti collettivi sono efficienti in modo da rappresentare una reale alternativa al mezzo privato. Molto c’è ancora da realizzare, nella giusta direzione però. Da anni evidenziamo l’esigenza di un secondo passante ferroviario. Così come sottolineiamo negli ultimi tempi che la nuova M6 non dovrà avere la configurazione trasversale inter quartiere recentemente proposta, bensì un tracciato di tipo foraneo che trasporti i più importanti flussi dall’esterno sud est fino all’interno della città.
Sono concetti e suggerimenti approfonditi dalla nostra Commissione Mobilità, della quale vi informo sulla recente nomina del nuovo presidente: Franco De Angelis, esperto trasportista, che ha ricoperto negli anni importanti incarichi a livello regionale, provinciale e cittadino. A lui e a tutti i componenti i migliori auguri per un proficuo lavoro. E tantissimi auguri per le prossime Festività e per un felice e sereno 2025 che rivolgo a tutti Voi cari Soci.
Scopri la storia di Aleksander
Aleksander Aamodt Kilde
SCIATORE DI COPPA DEL MONDO
UN PREMIO AI “VETERANI”
Soci ACM con almeno 50 anni di patente
Grande festa nella storica sede di Automobile Club Milano, in Corso Venezia, dove nello scorso settembre si è svolta la cerimonia di premiazione di settanta “Veterani del Volante”.
I Soci di Automobile Club
con almeno cinquant’anni di patente hanno ricevuto un riconoscimento simbolico dal presidente Geronimo La Russa.
“Siamo felicissimi di avere ospitato qui, nella Casa degli Automobilisti, i soci più longevi che per l’affetto di-
Umostrato nei confronti del nostro Club, si sono guadagnati il diritto di entrare in questo elenco elitario”, ha dichiarato La Russa.
“I Veterani del Volante, che da almeno da mezzo secolo guidano orgogliosamente l’automobile, hanno tan-
ACI CELEBRA TESTAROSSA E GIULIETTA
na rassegna speciale ha fatto spicco lungo l’arco delle tre giornate di Milano Autoclassica svoltasi a Fiera Rho-Milano in novembre. In mostra, nello stand di ACI, ACM e ACI Storico, una selezione di vetture d’epoca di gran pregio come la Ferrari Testarossa - protagonista della parata milanese descritta nelle pagine seguenti – e alcune Giulietta che festeggiano quest’anno rispettivamente il 40° e il 70° anniversario. Oltre all’iconica 512 TR di Maranello erano esposte una Giulietta TI del ’58, le Sprint e Spider del ’60 e le Zagato SS e SZ del Biscione milanese. Ricco e interessante il programma di incontri e dibattiti svoltisi nello spazio ACI.
to da insegnare alle nuove generazioni in funzione di una guida consapevole e prudente. Questi soci costituiscono un prezioso patrimonio di esperienza da apprezzare e da valorizzare” ha concluso il presidente di AC Milano.
RIEVOCAZIONE STORICA
TORNA IN APRILE LA MILANO-SANREMO
La XVI Rievocazione
Storica della Coppa Milano-Sanremo avrà luogo dal 10 al 13 aprile 2025. Lo hanno annunciato ufficialmente a Autoclassica di Fiera Milano Geronimo La Russa, presidente di AC Milano e gli organizzatori della gara-revival Maurizio Cavezzali e Gianpaolo
Sacchini. Al “via!” della corsa più antica d’Italiapresente nel Campionato Italiano Grandi Eventi organizzato da ACI Sport e nel calendario FIVA - ci saranno vetture d’epoca prodotte dal 1906 al 1990, fedeli al modello originale e in perfetta efficienza. Confermata la possibilità di partecipare allo
speciale “Rendez-Vous” per le supercar moderne e alle youngtimer del periodo 1990 – 2025. Le iscrizioni si chiuderanno il 16 marzo 2025. La Milano-Sanremo 2025 partirà dall’Autodromo di Monza e toccherà il Lago d’Iseo, Rapallo, Genova e Sanremo. Ritorno a Milano via Asti.
Vista da una certa distanza sembrava una vera vettura di F1. In realtà la leggendaria e storica
McLaren MP4/4 del 1988 di Ayrton Senna esposta nel Salone di AC Milano con grande successo di pubblico la settimana successiva al GP d’Italia del 1° settembre scorso era una straordinaria replica in scala 1:1 costituita da ben 400 mila mattoncini LEGO® e realizzata da Riccardo Zangelmi, l’unico LEGO Certified Professional italiano.
Un tributo al grande cam-
pione della F1, Ayrton Senna, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa. La replica, del peso di 610 chili, ha richiesto 120 ore di progettazione e 700 ore di costruzione.
“Siamo orgogliosi di ospitare questa iconica replica - ha dichiarato Geronimo La Russa, Presidente di Automobile Club Milano - Celebrando un grande campione come Senna, rendiamo omaggio alla sua passione e dedizione per il motorsport, che continua a ispirare generazioni di appassionati”.
INCIDENTI IN AUMENTO
IN CITTÀ E NEL MILANESE
AC Milano, ha diffuso i dati ACI e Istat sull’incidentalità del 2023 confrontata con quella del 2022 nell’area milanese. Nella Città Metropolitana si sono registrati lo scorso anno 12.768 incidenti stradali (12.612 nel 2022) che hanno provocato 120 decessi e 16.177 feriti (rispettivamente 100 e 16.100 nel 2022). A Milano città nel 2023 gli incidenti sono stati 7.812 con 47 morti e 9.709 feriti (7.783, 44 e 9865 l’anno prima). 1.636 gli incidenti in bicicletta con 11 morti e 1.531 feriti; 753 quelli in monopattino con un morto e 732 feriti; tra i pedoni, 26 deceduti e 1.816 i feriti. Incidenti in aumento anche nelle province di Monza/Brianza e Lodi. “Siamo tornati ai livelli pre-pandemici – ha detto il presidente ACM, La Russa - Occorrono più formazione, informazione e controlli.” A questo scopo AC Milano e ACI promuovono campagne di sensibilizzazione e corsi di educazione stradale nelle scuole e nei luoghi di lavoro.
MEZZO SECOLO AL VOLANTE: FESTA E DIPLOMA
NELLO STAND DI MILANO AUTOCLASSICA
FORMULA LEGO
F1 MCLAREN - SENNA REPLICA
100 candeline per la Milano-Varese
Nel 1924 l’ingegnere Piero Puricelli, lo stesso che aveva firmato l’Autodromo di Monza due anni prima, inventò la strada dedicata esclusivamente al traffico dei mezzi a motore. Una visione d’avanguardia. Le celebrazioni per l’anniversario
La prima autostrada del mondo, la Milano-Varese, ha compiuto 100 anni. Venne inaugurata il 21 settembre 1924 dal Re Vittorio Emanuele III a bordo della regale Lancia Trikappa. Un tuffo nella modernità. Prima di essa esistevano già in Germania e negli Stati Uniti strade simili, ma erano dedicate anche all’uso sportivo e ricreativo. Non erano esclusive. Invece l’arteria che ufficializzò la parola “autostrada”, fissò anche le sue prerogative: una viabilità “chiusa”, senza ostacoli e incroci, prevalentemente rettilinea, riservata al traffico veloce di mezzi a motore quali automobili, motociclette, furgoni e torpedoni con pagamento di un pedaggio. Niente carri, niente cavalli, niente biciclette, niente pedoni. Per ricordare il pionieristico evento, nelle aree di servizio Villoresi Ovest di Lainate e Brughiera Est di Castronno, si sono svolte nei giorni della ricorrenza cerimonie celebrative alla presenza del ministro Salvini, dei presidenti di AC Milano e AC Varese, di un rappresentante dell’ACI nazionale, e autorità del territorio oltre che di rappresentanti di Autostrade per l’Italia e Autogrill. Un tratto della A8 è stato inoltre teatro di una suggestiva parata di auto d’epoca. Oltre all’opera stradale è stata ricordata la figura del suo creatore Piero Puricelli
Il manifesto del Centenario della A8 con una immagine degli anni 50. La sede stradale è ancora a due corsie. Il raddoppio avvenne a metà anni 60. Oggi le corsie sono 5.
Il casello segnalava solo l’ingresso in autostrada. Il pagamento avveniva nelle aree di sosta. L’inaugurazione ufficiale in automobile venne affidata al Re Vittorio Emanuele III
- ingegnere visionario e progettista d’avanguardia, senatore del Regno e consigliere del Direttivo di AC Milano - che due anni prima, nel 1922, aveva firmato il modernissimo Autodromo di Monza. Con la Milano-Varese egli concretizzò l’idea di uno sviluppo delle infrastrutture al servizio della mobilità delle persone e delle merci, che ebbe
un ruolo fondamentale nel progresso economico, sociale e culturale in un’epoca in cui l’automobile iniziava a sostituire i mezzi a trazione animale.
120 MILA VEICOLI AL GIORNO
Basti dire che dopo solo un anno dalla sua apertura oltre 1.000 veicoli transitavano ogni giorno sull’autostrada
Alla presentazione della celebrazione, da sinistra, Gregorio Moretti, Direttore Comunicazione di Autostrade per l’Italia; Geronimo La Russa, Presidente di AC Milano; Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia; Giuseppe Redaelli, Presidente di AC Varese.
L’autostrada Milano-Varese fu costruita dalla Società Anonima Autostrade dell’ingegner Puricelli con un contributo economico di Automobile Club Milano. Costò circa 90 milioni di lire dell’epoca, una cifra simile a quella attuale tradotta in Euro. Alla sua realizzazione parteciparono circa 4 mila operai con turni anche notturni. Nacque con una sola corsia per senso di marcia e una larghezza totale tra 11 e 14 metri. La pavimentazione non era in asfalto, ma in lastre di calcestruzzo. Il casello di
ingresso era posto alla fine di viale Certosa, molto prima rispetto all’attuale, ma il pedaggio (9 lire per le moto; da 12 a 20 lire per le auto; da 40 a 60 lire per gli autobus) si pagava nelle aree di sosta lungo il percorso. L’orario di apertura era dalle 6 del mattino all’1 di notte e acquistando un biglietto di andata e ritorno in giornata si usufruiva di uno sconto del 20%. Fino al 1946 i casellanti dovevano indossare la divisa aziendale e salutare militarmente i mezzi in entrata e in uscita.
quando in Italia circolavano circa 85 mila mezzi a motore, di cui 57 mila automobili, la metà dei quali in Lombardia. Nel 1938 il traffico sulla Milano-Varese (nel frattempo diventata “Milano-Laghi” con le derivazioni verso Como e Sesto Calende) raddoppiò la sua utenza, mentre oggi il traffico sull’unica autostrada italiana a 5 corsie per carreggiata è di 120 mila veicoli al giorno con punte di 150 mila. Puricelli fu un precursore quando cominciò a studiare l’opportunità di “Costruire una strada non interessata da altre vie, con caratteristiche geometriche, tecniche e strutturali idonee per esplicare le prestazioni di velocità e di portata con la maggiore garanzia di sicurezza”. Principi innovativi che fecero subito scuola e furono adottati in tutto il mondo. In un’epoca in cui imperava il mito della velocità poi, Puricelli segnalava come “Il conducente deve essere sempre padrone della velocità del suo veicolo, così da regolarlo in modo da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose, perché non c’è strada tanto larga, tanto libera e tanto ben pavimentata che valga a salvare da fatali incidenti i conducenti storditi o maldestri, né vi è regolamento che possa rendere costoro innocui per il prossimo.” Una lungimiranza “secolare”, ma sempre d’attualità.
Testo di Paolo Moroni
ALTRI TEMPI SCONTO PER
DI AC MILANO E IL QUOTIDIANO “IL FOGLIO”
Come cambia la mobilità
La sostenibilità come opportunità per il mondo dell’auto
Èopinione diffusa che sia in atto una grande rivoluzione nel settore della mobilità, la più grande da quando si è passati dalle carrozze trainate dai cavalli, ai cavalli vapore. È la rivoluzione della sostenibilità ambientale (ed economica) che oltre ad essere ormai imprescindibile, può rappresentare anche una grande opportunità per gli attori del mondo Automotive.
Su questo tema, con il titolo “Sostenibilità = Opportunità, come cambia la mobilità”, si è svolto in settembre un interessante convegno organizzato da Automobile Club Milano e dal quotidiano “Il Foglio” nel corso del quale è stato sottolineato come molte Case automobilistiche stiano investendo nella transizione verso una mobilità più elettrica, ma probabilmente non esclusivamente elettrica.
Ad aprire il dibattito, moderato dal curatore del “Foglio Mobilità”, Umberto Zapelloni, è stato GERONIMO LA RUSSA, presidente di Automobile Club Milano il quale ha ricordato “che la neutralità tecnologica, sostenuta da AC Milano, e l’uso dei biocarburanti sono necessari per una transizione verso un sistema di trasporto più sostenibile che sia supportata dal buon senso. La missione delle amministrazioni comunali dovrebbe infatti essere quella di rendere più vivibili le città. In qualsiasi parte del mondo un’amministrazione seria progetta i parcheggi per liberare le strade e renderle più fruibili sia ai pedoni, sia ai ciclisti. Invece nel capoluogo lombardo da quasi vent’anni non si realizzano aree di sosta di corrispondenza o interrate e si cancellano anche i parcheggi già esistenti. I nodi della mobilità non si sciolgono con scelte ideologiche e feste di quartiere ma con idee, progetti e atti concreti che non creano problemi, ma li risolvono”.
Nel primo tavolo di discussione intitolato “Transizione ecologica, a che punto siamo?” MICHELE CRISCI, presidente e amministratore delegato di Volvo Italia e presidente di Unrae, ha detto che “Il mercato auto è stagnante a causa di indicatori economici negativi e per un indice di fiducia d’acquisto in discesa. La dicotomia tra politica e industria crea un divario di urgenze sempre più ampio in un momento delicato per le esigenze del pianeta e in cui ogni incertezza sulla regolamentazione politica porta i clienti a rimandare l’acquisto.
Il presidente di AC Milano, Geronimo La Russa (a destra) e il moderatore del dibattito, Umberto Zapelloni, giornalista del quotidiano Il Foglio.
FABIO PRESSI amministratore delegato di A2A E-Mobility ha sostenuto che “la transizione ecologica deve passare dalla collaborazione tra industria dell’auto e dell’energia. In Italia ci sono 56.952 colonnine (dato Motus-E) e, paradossalmente, il rapporto tra Battery Electric Vehicle, (BEV) e colonnine è il più alto in Europa anche perché le BEV circolanti sono solo il 4% delle vendite”. Con MAURIZIA BAGNATO, sales & innovation director di Bosch, CARLOTTA GALLO, dirigente della Polizia Stradale e ALBERTO BUSETTO amministratore delegato di Generali Jeniot, è stato affrontato un argomento dal titolo “La via tecnologica verso strade più sicure”. “Nello sviluppo del traffico, la tecnologia ha avuto un ruolo determinante nel ridurre gli incidenti - ha osservato Busetto - ma i ciclisti, i pedoni e coloro che viaggiano a bordo di un monopattino sono ancora a rischio. L’uso dello smartphone è sempre una delle prime cause di incidenti” mentre Carlotta Gallo ha ricordato che “In auto vanno utilizzati i comandi vocali senza mai avere lo smartphone in mano”.
Ma i nostri dati sensibili sono al sicuro?
è stato chiesto a Maurizia Bagnato. “Il numero dei dati è impressionante ma essi sono raccolti in modo autonomo e per rispetto della privacy non possono essere collegati al proprietario e al telaio della vettura.
– è stata la risposta - Solo in alcuni casi particolari possono essere messi a disposizione dell’autorità”.
ANDREA GIBELLI, presidente del Gruppo Ferrovie Nord Milano e di ASSTRA Associazione Trasporti e
LORENZO PIREDDU, general manager di Uber Italia, hanno discusso sul tema “Quali alternative all’uso dell’auto personale?”.
“Sei milioni di persone guadagnano attraverso Uber. Sono driver e corrieri” - ha affermato Pireddu - Cinque anni fa Uber Italia copriva due città. Oggi sono diventate 15. Ma in questo campo l’Italia continua a rimanere indietro: il rapporto Taxi/Noleggio con conducente (NCC) per abitante è il doppio a Madrid e il quadruplo a Parigi”. Andrea Gibelli ha fornito dati interessanti relativi al trasporto su rotaia: “Ferrovie Nord Milano movimenta oggi circa 800.000 persone. Più della somma della seconda, la terza e la quarta regione d’Italia (Piemonte, Veneto e Lazio). Nel 2011 con noi viaggiavano circa 350 mila persone. Favorire il trasporto pubblico significa togliere auto dalla strada. Stiamo lavorando su una piattaforma in cui l’acquisto di un biglietto di uno spettacolo prevede in automatico lo studio dell’itinerario da percorrere con diversi mezzi” Gibelli ha poi parlato del treno a idrogeno le cui corse/prova inizieranno l’anno prossimo.
ALDO COSTA, già ingegnere in Formula 1 con Ferrari e Mercedes e oggi Chief Technical Officer di Dallara, con MIKI BIASION due volte Campione del mondo Rally ed EUGENIO FRANZETTI responsabile sport di DS in Formula E, sono intervenuti nel panel “Dallo sport alla strada: l’utilità delle competizioni” sottolineando come il Motorsport sia da sempre utilizzato dalle case costruttrici come uno straordinario strumento di sperimentazione.
“Oggi Dallara è un gruppo di 850 persone impegnata nella costruzione di vetture monoformula - ha detto Costa - Il Futuro del Motorsport passa dalla spettacolarità delle corse e dal livellamento dei costi. Riguardo l’idrogeno Dallara si sta muovendo per organizzare un campionato a idrogeno per il 2030 assieme ad altri protagonisti”. Miki Biason ha confermato che sono numerose le tecnologie sperimentate nel Motorsport e andate successivamente a equipaggiare le auto di uso comune “e ciò conferma che le competizioni sono utili allo sviluppo generale delle tecnologie”. Anche Eugenio Franzetti ha sottolineato che il Motorsport “permette di avere delle risposte in un tempo inferiore a quello della normale sperimentazione. La formula E è attualmente uno straordinario laboratorio di ricerca”
AUTOCLASSICA
Quei due cavallini che sono un vanto per l’Italia
La Ferrari
Testarossa compie 40 anni. Fu una vettura che guidò Maranello su una nuova strada stilistica e che porta il nome di una vittoriosa auto da corsa degli Anni ‘50.
Testo di Maurizio Gussoni
Fu la prima Ferrari ad uscire dagli schemi estetici che, per parecchi lustri, avevano contraddistinto le auto di Maranello. Cioè linee aggressive ma eleganti e legate al classico. E poi 40 anni fa fu battezzata con un nome prestigioso: Testarossa. Quello di una arcivittoriosa auto da corsa, la 250 Testa Rossa(1957) e che derivava dai coperchi punterie verniciati in rosso. La Testarossa fu anche oggetto di un confronto
che la vide in difficoltà contro la Porche 928 GT. Comunque quest’auto ebbe la caratteristica di guardare avanti, presentandosi con un posteriore estremamente largo, un muso affusolato ed una fiancata che ha tanto del futuribile con quelle alette
parallele che la percorrono. Il resto però è proprio Ferrari, a partire dal 5.000 12 cilindri a V di 180° (erroneamente chiamato boxer che, invece, presenta dei manonovellismi molto diversi) capace di 390 cavalli, poi aumentati ad oltre 400 e
di una velocità di 290 all’ora, poi aumentata a quasi 320. Insomma, un missile in termini di prestazioni, ma parecchio impegnativo da guidare in maniera sportiva. E per i 40 anni non sono mancate le celebrazioni per un anniversario importante di una macchina importante. Una sfilata per le vie di Milano di oltre 30 Testarossa, partite dal mitico Automobile Club di Milano e arrivate ad Autoclassica presso la Fiera di Rho. Ma prima di giungere in Fiera una romantica sosta all’ippodromo di Milano. Dove sorge il famoso cavallino, disegnato da Leonardo e realizzato da una scultrice giapponese, che presidia l’ippodromo, come quello di Giuseppe Baracca, asso dell’aviazione italiana, presidia Maranello. Sarà un caso che due simboli della generalità italiana siano rappresentati dal nobile quadrupede?
Sopra le Testarossa per le vie di Milano. In alto, schierate sotto il cavallino di Leonardo.
Le storiche ospiti del mondo con le stellette
A Milano una manifestazione di Ruote nella Storia davvero speciale: il tour delle caserme dei vari Corpi ed Armi per celebrare il 4 novembre. Ma anche per dimostrare tutta la riconoscenza che meritano le donne e gli uomini che, ogni giorno, ci tutelano.
Il 4 novembre è la tradizionale “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”. E quest’anno la ricorrenza è stata festeggiata con il raduno di Ruote nella Storia, appuntamento ormai fisso di ACI Storico alla scoperta di luoghi interessanti e significativi d’Italia e della sua storia. E tutto sempre a bordo di auto d’epoca. Ed a Milano la manifestazione si è sviluppata in un “grand tour” cittadino delle più importanti caserme. Davanti alle sedi dei vari Corpi e delle Istituzioni militari, in un autentico “giro marziale” è transitata una cinquantina di preziose vetture d’epoca che hanno animato le vie della città, tra la sorpresa e la curiosità del pubblico a passeggio in un soleggiato mattino domenicale. Organizzato da AC Milano, con in prima linea la “Commissione Sportiva e Automobilismo Storico ACM” e con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia, scortato
delle prime con la carrozzeria in fibra di vetro, nel cortile della Caserma.
dai motociclisti della Polizia Locale, il corteo si è mosso da via Marina, alle spalle della sede dell’Automobile Club, transitando per un “inchino” davanti alle varie caserme dei militari e delle Forze dell’Ordine. Tappa speciale con “sosta-timbro” in corso Sempione presso la caserma della Guardia di Finanza che quest’anno festeggia il 250° della fondazione. Ad alla fine la vera “chicca” della giornata: l’ingresso nella Scuola Militare Teulié dell’Esercito, dove le auto hanno fatto sosta nel cortile maggiore intitolato al poeta Ugo Foscolo, grande amico del generale Pietro Teulié, fondatore della scuola.
Un’organizzazione perfetta, che ha permesso di far partecipare pezzi fantastici. Eccone alcuni: Fiat 508 Balilla del 1934, Fiat 1100 E del 1949, Alfa Romeo Giulietta Spider del 1961, Osca 1600 GT del 1961, Lancia Aurelia B20 GT del 1957, Maserati 3500 GT Touring del 1959, Porsche 911 T/B del 1969,
Mercedes 230 SL Pagoda del 1965. Dopo l’Alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro alla lapide dei Caduti, nel teatro della caserma si è svolta la cerimonia di consegna delle targhe e dei riconoscimenti alle autorità civili e militari.
“Anche nell’edizione 2024 siamo riusciti a coniugare la passione per il motorismo d’epoca con il fascino e la storia di Milano” ha detto il presidente di AC Milano, Geronimo La Russa “Al termine della settimana nella quale si è celebrato il 4 novembre, anche noi abbiamo voluto ricordare coloro che hanno sacrificato la vita per difendere il nostro Paese e ringraziare chi quotidianamente lavora per tutelare la nostra sicurezza operando in Italia e nelle missioni internazionali.
Grazie anche agli equipaggi, alle Scuderie e a coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento”.
E dopo una giornata così intensa... il consueto rompete le righe!.
Fondata nel gennaio 1802 dal gen. Teulié - patriota milanese, avvocato, militare e Ministro della Guerra della Repubblica Cisalpinala scuola dell’Esercito di corso Italia ha sede in un complesso risalente al medioevo che fu ospedale, monastero, orfanotrofio ed ospizio per i soldati invalidi e anziani.
Ma poi divenne un’Accademia per giovani desiderosi di abbracciare la carriera militare. Insegnò pure Silvio Pellico. Oggi alla Teuliè si può frequentare il triennio di liceo classico o scientifico e si accede per concorso. La formazione prevede pure materie militari e discipline sportive.
Testo di Maurizio Gussoni e Paolo Moroni
Sopra, un’elegante Fiat Cabrio degli Anni ‘60 in centro a Milano. In basso, la Lotus Europa, una
Sopra, le storiche in un affascinante corteo per le vie di Milano. Sotto, Alfa Romeo Giulietta Spider, Jaguar 3.8 Mark II, Mercedes 190 SL Roadster e Lancia Fulvia HF.
Il presidente ACI Milano Geronimo La Russa con Giandomenico Amodeo, responsabile del settore automobilismo storico dell’Automobile Club Milano.
Sopra, la toccante cerimonia della deposizione della corona alla lapide dedicata ai Caduti e posizionata all’interno della Teuliè. Presenti le Autorità Militari ed il presidente ACM Geronimo La Russa.
LA SCUOLA MILITARE TEULIÈ
Lei, da sempe, prende voti alti in economia!
Nata un po’ spartana, ma con la fama della super-economica, la piccola rumena è molto cresciuta sia tecnologicamente che negli allestimenti. Ben equipaggiata di serie e parca nei consumi, non ha abdicato alla sua caratteristica di vettura dal prezzo competitivo.
nel 1088 e dedicata alla Vergine Assunta.
Altro che declino ! Il GPL è più vivo che mai e lotta insieme a noi contro il caro carburante. Per questo, a bordo della nuova Dacia Sandero Streetway GPL, abbiamo effettuato un long test… che più long non si può: 3.100 km, da Milano al Salento e ritorno e con tanta strada in città e sulle provinciali. La Sandero, l’auto straniera più venduta in Italia, complice anche il prezzo di listino particolarmente aggressivo, si è rinnovata specialmente negli allestimenti. Notevoli le dotazioni di serie: climatizzatore automatico, sensori
LA PICCOLA RUMENA DA TUTTI I GIORNI
La Spring, dal suo lancio, ha spuntato oltre 150.000 vetture immatricolate. La prima Dacia elettrica oggi si presenta rinnovata, ma senza rinunciare alle sue peculiarità. Cioè dimensioni ridotte (3,79 m), il peso contenuto (980 kg) e tanta efficienza energetica. Spring è davvero l’auto per tutti i giorni: per andare in ufficio, per fare la spesa, per le commissioni e per effettuare piccoli trasporti. La statistica (non quella
La Sandero tra gli ulivi dell’assolata campagna salentina. Nonostante il caldo, il climatizzatore è sempre stato all’altezza.
di parcheggio anteriori e posteriori con telecamera, all’allerta dell’angolo cieco, Key-less, il sistema che per aprire e chiudere la vettura senza l’uso della chiave, cerchi in lega da 16 pollici e tanto altro. E poi gli optional a pagamento, come il freno di stazionamento elettrico, il sedile di guida regolabile in altezza ed
il bracciolo anteriore con porta oggetti, oltre al navigatore GPS. Il costo di tutto questo ben di Dio è di soli 1.000 Euro, da aggiungersi al prezzo di listino! Ottima l’abitabilità e particolarmente comodi i sedili anteriori che comunque lasciano un discreto spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Veramente
A destra, davanti alla chiesa dei Santi Cipriano e Giustina a Colonnella (TE). Sopra, gli interni molto funzionali e ben rifiniti. Il display è visibile anche in piena luce.
Il design è accattivante e l’abitabilità, nonostante le dimensioni è ottima.
di Trilussa) parla chiaro: ogni giorno l’automobilista medio percorre circa 37 Km. Quindi, i circa 200 km di autonomia della Spring sono ampiamente sufficienti per dare la percorrenza di alcuni giorni. In più la ricarica è semplice, può anche avvenire con serenità nel proprio box. A patto di avere la presa elettrica con contatore proprio e un posto dove posizionare la vettura per alcune ore mentre si ricarica. La nuova Spring ha il design completamente rinnovato, ma rimane sempre versatile e con un’abitabilità ed una capacità di carico notevoli. È offerta
Testo di Maurizio Gussoni e Stefania Camoletto
Davanti alla basilica della Madonna della Neve a Copertino (LE) sorta
LA CUGINA È A BATTERIE
DACIA SANDERO STREETWAY GPL
Sotto l’ala di un Aermacchi a Galatina (LE), sede della scuola di volo dell’Aerounatica Militare, dove nascono i piloti dei jet.
notevole la capienza del bagagliaio e molto razionale la soluzione dell’abbattimento differenziato del divano posteriore. Notevole la comodità d’ingresso e di uscita dalla vettura, facilitata dalle portiere che si aprono a 90°. E poi porta oggetti, porta bicchieri, pozzetto sotto il bracciolo, tasche sulle portiere e cassetto facilitano l’alloggiamento di vari oggetti. Buona anche la visibilità, specialmente quella anteriore un po’ meno quella posteriore ma che comunque è facilitata dalla telecamera. La manovrabilità del cambio, manuale a cinque marce, non
con due motorizzazioni, una da 65 cv ed una più tranquilla da 45 cv. Ma la Spring è anche economica, infatti secondo le versioni il prezzo parte da 17.900 Euro ed arriva a 19.900 Euro (motore da 65 cv). Per questo prezzo viene offerto molto: dall’assistente di corsia al cruise control, dai sensori di parcheggio al nuovo display da 7“, oltre ovviamente al navigatore GPS e tanto altro. Abbiamo provato la Spring in Francia, a Lacanau, nei pressi di Bordeaux, facendola pure affacciare sull’Oceano Atalantico, ai bordi del romantico Boulevard de la
è eccezionale. L’escursione della leva è un po’ lunga con qualche impuntatura nell’inserimento delle marce.
Discreta la sensibilità e la prontezza dello sterzo, ma non eccezionale. Però è sufficientemente duro per evitare ondeggiamenti ad alta velocità. In linea con il tipo di vettura e con la sua meccanica l’erogazione della coppia che, aiutata dalla buona spaziatura delle marce, riesce a far risparmiare nella guida cittadina parecchie cambiate. Il display centrale, nella parte inferiore dove si leggono le informazioni sulla quantità di carburante ed altro
è veramente poco visibile. Non particolarmente sofisticato il software che governa le varie impostazioni dell’auto, ma davvero razionale ed intuitivo nell’utilizzo.
Le prestazioni? I 170 km/ora, sono sufficienti ma si raggiungono con una certa lentezza, così lo scatto al semaforo. Ma la regola è sempre quella: più sportivo è il motore, più si consuma! La Sandero, però, non si risparmia affatto in termini di tenuta di strada che è sempre molto sicura, con qualche piccola incertezza del retrotreno nelle curve molto veloci. Le sospensioni, non
particolarmente morbide, aiutano a tenere le ruote al loro posto, anche sui misti più stretti e insidiosi.
La piccola Dacia viene offerta con due diverse soluzioni di motore, una abbinabile al cambio automatico CVT, l’altra all’impianto GPL. Noi abbiamo provato la TCe 100 GPL ECO-G, mossa
da un tre cilindri turbo di 1.000 cc di cilindrata che eroga 100 Cv. Un valore ampiamente sufficiente a muovere bene una vettura come la Sandero.
Ottimo il comfort di marcia, nel ritorno abbiamo fatto una “trottata” unica di 1.100 km da Lecce a Milano, arrivando perfettamente riposati anche dal punto
Plage. Il percorso è stato di circa 100 Km, tutto su strade provinciali, quindi con una guida ricca di continue accelerazioni e decelerazioni a causa del traffico. Un pregio?
L’ottimo spunto da 0 ad 80 all’ora. Un difetto? Lo sterzo poco preciso. Ovviamente durante la nostra prova il settaggio è stato tenuto sul massimo livello di rigenerazione della batteria, la posizione B. Non per nulla il giro è terminato con ben 133 km di autonomia residua e con la batteria ancora utile per il 63% della carica! Niente male per la piccola di casa Dacia!
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: benzina e GPL
CILINDRATA: 999 cc
POTENZA: 101 CV
COPPIA MASSIMA 170 NM
TRAZIONE: anteriore
CAMBIO: man. 5 velocità
DIMENSIONI: 4.088X1.007X1.499 mm
VELOCITÀ: 170 km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 11,9 sec
PREZZO VERSIONE PROVATA: 17.688 Euro)
di vista del comfort acustico. Insomma un buon risultato davvero, ma reso ancora più brillante dai consumi del GPL (il carburante totalmente utilizzato per il nostro test). La media generale si è attestata intorno ai 14 km/lt con medie intorno ai 12/13 km/ lt nella guida cittadina (sempre più problematica per via dei continui stop and go). Ma il dato saliente è di 16/17 km/lt nei percorsi autostradali tenuti a velocità… Codice della Strada. Insomma, una vettura certamente da tenere in grande considerazione se si desidera salire a bordo di un’auto di dimensioni medio-piccole che possa dare ottimi risultati di guida e di economicità e che, specialmente, offra un prezzo di listino imbattibile. Ecco dunque la Sandero GPL. Ma Dacia vuole stupire fino in fondo, infatti offre un’altra autovettura, più piccola, con vovazione prettamente cittadina ed a trazione totalmente elettrica. Di seguito la nostra piccola prova in Francia anche di questo modello che, come è tadizione di Dacia, arriva sul mercato delle (costose) auto elettriche con un prezzo di listino... da combattimento.
La Dacia in marcia nel traffico leccese, sullo sfondo il castello di Carlo V.
Il gruppo propulsore tutto elettrico ed offerto con due diversi livelli di potenza
Come un’auto da corsa, anzi di più
La nuova Ferrari stradale prodotta in serie limitata condivide molto con la 499P che ha vinto a LeMans ma, non dovendo sottostare a nessun regolamento, è ancora più sofisticata e molto più potente. Le consegne inizieranno alla fine del 2025. Testo di Saverio Villa
Le Ferrari sono per pochi. E poi ci sono anche Ferrari per pochissimi. La F80, che costa 3 milioni e 600 mila euro e verrà prodotta solo in 799 esemplari, è una di queste. È l’ultima erede di una stirpe nata con la 288 Gto del 1984 e proseguita con F40, F50, Enzo e LaFerrari che, come la F80, avevano in comune prezzo inarrivabile, tiratura limitata e il meglio della tecnologia stradale Ferrari della loro epoca. La meccanica della F80 deriva addirittura da quella della 499P ibrida da corsa che ha vinto la 24 ore di LeMans nel 2023 e 2024. Anzi, è più voluta perché non deve sottostare a paletti regolamentari. Così il 3 litri V6 biturbo sviluppa da solo 900 CV invece di 700 ed è il motore termico stradale di Maranello con la
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: turbobenzina ibrida
CILINDRATA: 2.992 cc
POTENZA MOTORE TERMICO: 900 CV POTENZA TOTALE 1200 CV TRAZIONE: integrale
CAMBIO: autom. doppia frizione 8 rapp. DIMENSIONI: 4.840X2.060X1.130 mm
VELOCITÀ: 350 km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 2,15 sec PREZZO: 3.600.000 Euro
potenza specifica più alta di sempre. Questo è reso possibile da due turbo molto grandi ma mossi anche da motorini elettrici che li mettono subito in movimento evitando il cosiddetto “turbolag”. Come la 499P, anche la F80 ha la trazione integrale, ma con due motori elettrici anteriori – uno per ruota - anziché uno solo: così si controlla meglio la trazione e si hanno anche altri 300 CV. Insomma, la F80
arriva a 1200 CV contro i circa 800 della 499P ed è la Ferrari stradale più potente della storia. Ma può muoversi a “zero emissioni” solo in retromarcia, perché le manovre - queste sì – sono delegate ai motori elettrici: così si è eliminato dalla scatola del cambio qualche ingranaggio per risparmiare peso. Tutto l’insieme, naturalmente, comporta prestazioni spaventose. La Ferrari dichiara 350 km/h, ma è ancora più portentosa
l’accelerazione: poco più di 2 secondi da 0 a 100 km/h e meno di 6 secondi per arrivare ai 200. La struttura è in carbonio e materiali compositi, ma con componenti in alluminio e in titanio, per arrivare a un peso a secco di soli 1525 kg. In questo caso, però, la 499P si avvantaggia nettamente: è più leggera di circa mezza tonnellata perché non monta gli accessori necessari per l’uso su strada aperta. Ma la F80 non coccola troppo i suoi passeggeri. Ad esempio, per ottimizzare l’aerodinamica stringendo l’abitacolo, si è rinunciato a un vero sedile per il passeggero, che quindi alloggia in una zona sagomata e imbottita della scocca. Poi tutto l’abitacolo è essenziale e focalizzato sulle necessità del conducente. All’efficienza aerodinamica contribuiscono anche un grande alettone mobile posteriore e le sospensioni attive che, oltre a ottimizzare la tenuta di strada, mantengono l’inclinazione corretta della carrozzeria per far lavorare al meglio le ali. E anche qui il risultato ufficiale è straordinario: a 250 km/h ci sono 1050 kg di carico supplementare dovuti alla pressione dell’aria.
Il posto di guida della F80 è molto sdraiato e ha la pedaliera alta, come sulle monoposto di F1 e, infatti, è stato giudicato molto valido da Charles Leclerc.
Il design è nuovo e l’ibrido è strano
Cambia tutto rispetto alla ZS che conosciamo. È più curata nell’allestimento e ha un nuovo gruppo motore preso in preso in prestito dalla sorella minore.
Testo
Marchio europeo nobile ma luogo di nascita e, di conseguenza, prezzi cinesi: il mix fin qui ha funzionato bene e la ZS, una suv di segmento B lanciata nel 2017, è stabilmente nella top ten delle vendite della sua categoria in Italia. Oltre che la vettura “made in China” più venduta da noi. Adesso però viene lanciata questa nuova versione che si affianca a quella già conosciuta. È molto rinnovata nel design e più lunga, al punto da saltare nel segmento C suv, ha un abitacolo completamente rivisitato e, soprattutto, un nuovo motore ibrido che, di questi tempi, è una carta vincente per attirare il pubblico. La nuova ZS è stata disegnata nel centro stile britannico del marchio e ha un aspetto moderno, proporzionato e studiato per piacere alle nostre latitudini. Gli 11 cm in più di lunghezza si ripercuotono sull’abitabilità, che è molto migliore rispetto alla vecchia ZS, ma anche la qualità visiva e tattile
L’abitacolo è ben rifinito e dà un’idea piacevole di completezza. Ma il volante è regolabile solo in altezza e non c’è la ricarica a induzione per gli smartphone.
Il funzionamento dell’unità full hybrid è originale. In pratica, fino a 80 km/h la trazione è solo elettrica, grazie alla batteria e al motore termico che funziona solo per generare energia. Oltre questa andatura, invece, agisce sulle ruote motrici.
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: benzina ibrida
CILINDRATA: 1.498 cc
POTENZA TOTALE: 197 CV
COPPIA MASSIMA: 465 NM
TRAZIONE: anteriore
CAMBIO: automatico a 3 rapporti
DIMENSIONI: 4,430X1,820X1,630 mm
VELOCITÀ: 168 km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 8,7 secondi
PREZZI da 23.490 a 27.490 Euro
dei materiali e degli assemblaggi è cresciuta. La dotazione, però, manca di alcuni elementi presenti sulla maggior parte delle concorrenti più recenti: la connessione wireless con Android Auto e Apple CarPlay, la piastra per la carica a induzione degli smartphone e il volante regolabile anche in profondità. Il touchscreen centrale è ampio e chiaro, così come la strumentazione, sempre virtuale, che, però, non è particolarmente ricca. Anche chi anche siede dietro ha a disposizione uno spazio notevole mentre la capacità del bagagliaio è nella norma. Il nuovo gruppo ibrido è lo stesso della più piccola MG3: eroga 197 CV in tutto ed è costituito da un 1500 a benzina da 102 CV, da un motore elettrico da 136 CV e da una batteria da 1,83 kWh che, per una full hybrid, ha una capacità elevata per viaggiare parecchio senza utilizzare il motore termico Ma tutta la modalità di gestione del powertrain è originale. Se l’accumulatore è sufficientemente carico, il motore termico resta spento fino ai 50 all’ora. Si attiva oltre questa velocità e fino agli 80 ma solo per muovere un generatore che ricarica la batteria. Oltre questa andatura i due motori collaborano alla trazione ma, alle velocità più alte è solo il termico a spingere. All’atto pratico la ZS rivela una guida molto piacevole, un’accelerazione consistente e regolare (nonostante il cambio automatico con solo tre rapporti) ed è ben insonorizzata sia meccanicamente, sia aerodinamicamente. E anche il telaio se la cava bene, perché le sospensioni sono composte e niente affatto cedevoli e lo sterzo è diretto, ben calibrato e dà sempre le informazioni giuste a chi guida. I prezzi della nuova ZS, anche al n etto degli incentivi dei quali può beneficiare, restano molto interessanti, sebbene siano nettamente superiori a quelli del modello già noto: da 23.490 a 27.490 euro. Ma il rapporto tra prezzo e allestimento è favorevole per tutte le versioni.
di Saverio Villa
LA NUOVA SUV DELLA VOLKSWAGEN
ADDIO TIGUAN, ARRIVA TAYRON
La Tayron sostituisce
la Tiguan È una suv lunga 477 cm, con un passo allungato rispetto alla Tiguan, con cui condivide la piattaforma. Viene offerta nella configurazione a cinque o, a richiesta, a sette posti. Le linee sono imponenti, con un frontale dominato dal logo VW che si illumina quando l’auto viene avviata. Lo stile, comunque, richiama quello della Tiguan. I due allestimenti top Elegance e R-Line hanno di serie i fari a led plus. Il vano bagagli ha una capienza considerevole nella
LA NUOVA SWM G01
versione a cinque posti: 885 litri (che scendono a 335 viaggiando in sette). La gamma comprende unità di 1,5 litri a benzina ibride mild e plug-in (batteria da 19,7 kWh) e a gasolio di 2 litri (le sole anche con trazione integrale). Le potenze oscillano tra 150 a 272 CV. Per tutte è di serie il cambio automatico a doppia frizione. Prezzi da 45.900 a 60.850 Euro
L’ICONA RENAULT METTE LA SPINA
DALLE MOTO ALLE AUTO
L’italiana Swm faceva moto. Poi è diventata cinese e ora costruisce anche auto. La G01 è una suv lunga 461 cm che costa da 23.900 euro. Monta un 1500 turbo a benzina da 139 CV con cambio manuale o automatico. A breve arriverà il gpl.
HYUNDA INSTER
ELETTRICA CHE FA SIMPATIA
Stile vivace e rétro, 3,8 metri, motore elettrico da 97 o 115 CV, batteria da 42/49 kWh e 300 o 355 km di autonomia. Ma, secondo la Casa, in città se ne percorrono anche 470. In consegna dall’inizio del 2025. Prezzi da circa 25 mila Euro.
NISSAN & SILENCE MICROCAR SUPERDOTATA
Nissan distribuisce il quadriciclo elettrico S04 della spagnola Silence a 12.530 euro (8350 con incentivi statali e rottamazione) Si guida a 14 anni, il clima è di serie, può avere una o due batterie estraibili e il motore da 6 kW la spinge fino a 45 km/h. 80 km di autonomia con una batteria, 175 con due. Per i 16enni c’è anche la versione da 14 kW e 85 km/h.
IL RITORNO DELLA R4
Nome storico, chiave inedita. Ora la R4 è una crossover di segmento B, lunga 4,14 ed è solo elettrica. Monta batterie da 40 o 52 kWh e motori da 120 o 150 CV, per 300 o 400 km di autonomia. Arriverà nel 2025. Prezzi da 28 mila euro
ALPINE A390_ß
AMBIZIONI FAMILIARI
Per ora è solo un prototipo. Ma prefigura da vicino una fastback sportiva attesa per il 2025. Avrà 5 posti, 4 porte e sarà la prima Alpine da famiglia. Un motore elettrico davanti, due dietro, per consentire prestazioni elevatissime.
DOSSIER MOBILITÀ 2024
COSTRUIRE UNA MAGGIORE SICUREZZA STRADALE
Uno dei capisaldi degli studi e delle proposte della Commissione Mobilità ACM è sempre stata la ricerca di condizioni più sicure per la circolazione, agendo sia sull’organizzazione del traffico sia sul comportamento responsabile di tutti gli utenti. In questo numero riportiamo tre interessanti contributi. Il primo del prof. Corda analizza la situazione che si è venuta a creare negli ultimi anni nella città di Milano con provvedimenti poco aderenti alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti. Viene proposto, in alternativa, un diverso approccio di studio e analisi dei fenomeni con diverse azioni per lo sviluppo e la tutela della mobilità pedonale e ciclistica.
Nel secondo si riferisce di una nuova attività meritoria di formazione sulla sicurezza stradale rivolta ai lavoratori di tutte le province lombarde condotta da Regione Lombardia, ACI e Inail Lombardia. Infine un’analisi dei proff.ri Rovida e Zafferri sulle competenze necessarie ad innalzare la sicurezza alla guida.
VALORI AMBIENTALI E MOBILITÀ PEDONALE E CICLABILE
Per problemi complessi non servono ricette semplicistiche
Testo di Gian Paolo Corda
AFUTURO JEEP
LA COMPASS DI DOMANI
Il marchio Jeep ha dato una primissima anticipazione della prossima generazione della suv Compass, diffondendo un bozzetto che ne anticipa le linee generali. La vettura verrà costruita sulla piattaforma Stla Medium e sarà offerta con diverse varianti di propulsione: endotermica tradizionale, ibrida o elettrica. Verrà costruita nell’impianto italiano di Melfi dal 2025 poi sarà prodotta anche in Nord America e in altri paesi nel 2026.
fine settembre, in occasione della visita in Germania del Capo dello Stato, nel campus dell’Onu, situato nell’ex Parlamento di Bonn, chiudendo un seminario sul clima, i due presidenti Sergio Mattarella e il tedesco FrankWalter Steinmeier hanno espresso un profondo sostegno alle politiche ambientali. Mattarella ha detto che «per troppo tempo abbiamo affrontato» questi temi «in modo inadeguato, opponendo artificiosamente fra loro le ragioni della gestione dell’esistente a quelle del futuro dei nostri figli e nipoti. Abbiamo pensato di poterla affrontare con lo sguardo rivolto alle scoperte del passato, con risorse ordinarie, con strumenti obsoleti». Invece, ha concluso «ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori». Non ci saremmo permessi di usare un’espressione così forte parlando dei provvedimenti assunti negli ultimi anni a Milano, anche se forti critiche - per altro inascoltate - sono state espresse sulla stampa specializzata a proposito delle restrizioni al traffico automobilistico nella battaglia, tutta ideologica, di dimezzare entro il 2030 il tasso di motorizzazione e, conseguentemente, la circolazione delle auto entro Milano (Documento Aria e Clima).
IL TRAFFICO È FUNZIONE
DELLE ATTIVITÀ
Limitazioni, introdotte, ad esempio con l’Area B si sono dimostrate fin qui
inefficaci e così pure la riduzione delle auto in ingresso in Area C nonostante l’aumento notevole delle tariffe. Queste evidenze, che hanno portato a restrizioni sempre più stringenti, hanno confermato una verità altrimenti di chiara evidenza: i veicoli non si muovono sulle strade per la sola propensione al loro uso da parte di chi vi viaggia, si muovono in ragione della necessità di spostamento delle persone in rapporto alle loro attività.
Questo è un concetto fondamentale dal quale occorre partire se si vuole influire sulle cause del movimento e della sosta delle auto, dei furgoni per la consegna delle merci, sulla concreta alternativa garantita dal trasporto pubblico, soprattutto se considerato, almeno, nella sua dimensione di Città Metropolitana se non anche di Area Metropolitana.
L’uso alternativo all’auto di motocicli, biciclette, monopattini, favorito da sedi dedicate obbliga, inoltre, ad una valutazione realistica riguardo a quanto di questo traffico possa essere ridotto.
A monte di questi provvedimenti riguardanti la mobilità è comunque oggetto di riflessione il fatto che il trasporto individuale, che si estende in molti casi a più componenti dello stesso nucleo familiare, è soprattutto indotto da politiche urbanistiche che da un lato hanno privilegiato insediamenti a bassa densità, dall’altro hanno incentivato l’accentramento di funzioni direzionali, amministrative nel Capoluogo arrivando
perfino nel demonizzare lo spostamento dello stadio di San Siro fuori Milano. Le ragioni che generano questi flussi veicolari sono risultati progressivamente crescenti con il procedere della “terziarizzazione”, con la frammentazione delle unità produttive, con il sistema distributivo delle merci, con la crescita del lavoro individuale e la progressiva e sacrosanta, partecipazione della componente femminile al mondo del lavoro.
Nonostante le misure adottate auto e traffico sono risultati in aumento: nel 2023, il numero di veicoli del parco circolante della città di Milano ha toccato quota 993.500, con un aumento di circa 50.000 unità rispetto al 2013. Le auto hanno superato di nuovo nuovamente le 700.000 unità, i veicoli commerciali hanno visto una crescita a Milano, con oltre 66.000 mezzi registrati nel 2023, rispetto ai circa 62.000 del 2019. L’obiettivo delle misure come Area B e Area C per ridurre il traffico privato, in quanto misura anti-congestione, non ha dato i risultati sperati, mentre ha dato un contributo (pur non risolutivo data la modesta estensione di Milano al centro della Pianura Padana) alle misure ambientali riducendo l’entità delle emissioni inquinanti delle auto contribuendo al progressivo miglioramento del parco autoveicolare. Milano, nonostante altre città europee registrino tassi di motorizzazione più
DOSSIER MOBILITÀ 2024
bassi, anche dovuti alle politiche di rafforzamento del trasporto pubblico, continua a mantenere un tasso di motorizzazione inferiore alla media nazionale, con 510 auto per 1000 abitanti rispetto alle 660 della media italiana. Allo stesso tempo le moto, nonostante la loro maggiore flessibilità nel muoversi e nelle possibilità di stazionamento nei centri urbani, sono cresciute in dieci anni solo di 36.000 unità, da 156.000 a 192.000 mezzi, erodendo in misura non significativa il traffico automobilistico. Il trasporto di materie prime, semilavorati, che usano soprattutto mezzi commerciali pesanti (autotreni e autoarticolati) è inferiore all’1%, così come inferiore all’1% è la componente costituita da autobus, pullman, ecc.). La componente relativa alla consegna porta a porta delle merci, enormemente accresciuta negli ultimi anni, costituita da mezzi commerciali leggeri e furgoni costituisce una componente importante per gli effetti congestivi dovuti allo stazionamento, in seconda fila, pur rappresentando l’8% del totale del traffico.
TRAFFICO ESSENZIALE ED OPZIONALE
Agire in funzione della riduzione della circolazione veicolare obbliga a una buona conoscenza di quale sia la quantità di traffico difficilmente comprimibile, vale a dire l’uso di veicoli per scopi “essenziali” relativi agli spostamenti per motivi di lavoro: al commercio, agli affari, all’industria e agire sugli usi “opzionali” dei veicoli dovuto ai bisogni privati. Sono “essenziali” gli spostamenti plurimi nel corso della giornata quelli di un professionista (o di un elettricista o di qualunque altro addetto alle manutenzioni), e difficilmente sostituibili coi mezzi pubblici. Difficilmente sostituibili dal mezzo pubblico sono gli spostamenti dei genitori che lavorano e che durante il tragitto accompagnano i figli a scuola o a svolgere varie attività. Essenziali e difficilmente servibili con mezzo pubblico sono gli spostamenti degli abitanti di quei quartieri estesi costituiti da villette mono e bifamiliari e da complessi condominiali realizzate negli hinterland che, se offrono standard abitativi più elevati, obbligano ogni componente adulto della famiglia a dotarsi di un proprio mezzo di trasporto. È difficile la propensione al cambiamento verso il mezzo pubblico a meno che non si introducano servizi di bus “a chiamata” o parcheggi pubblici di interscambio adeguati (protetti e sicuri) nelle stazioni
della metropolitana o in quelle ferroviarie con servizio di tipo Suburbano. Nella piena età dell’industrializzazione le punte massime di traffico generato nelle città risultava essere quello di coloro che si recavano al mattino al lavoro e ripercorrevano al contrario l’itinerario nelle ore pomeridiane e serali e quello degli studenti assunti a categoria importante di traffico nel momento della scolarizzazione di massa.
Così, mentre nel passato per trovare adeguate soluzioni al problema del traffico urbano era sufficientemente indicativo indagare l’andamento delle origini e delle destinazioni nelle “ore di punta” del mattino e della sera, occorre oggi effettuare delle valutazioni che riguardano le ore “di morbida”, considerando che le ore di punta hanno valori più ridotti del passato e più estesi temporalmente.
Inoltre, per non sovrastimare gli ingressi nel Capoluogo dall’hinterland e dalla area urbana, occorre tenere conto che, a partire da certe ore della giornata (ad esempio dalle 17:00 in avanti) gli ingressi in Milano sono principalmente dovuti ai ritorni a casa.
Più che operare ideologicamente, serve studiare di più, rendere trasparenti i risultati dei rilevamenti, metterli a disposizione della comunità scientifica, confrontarli con le risultanze dei Corpi di Polizia Locale e con i Tecnici di Settore, operare confronti con gli utenti, troppo spesso selezionati per convalidare le proprie tesi, operare analisi critiche ex-post per correggere e migliorare i provvedimenti assunti.
SICUREZZA STRADALE, VALORI AMBIENTALI E MOBILITÀ PEDONALE E CICLABILE
La libertà di movimento pedonale e ciclabile è da mettere in relazione ai valori ambientali di una città. La semplice azione del camminare, o dello spostarsi in bicicletta, per le medie distanze, deve svolgere un ruolo indispensabile nel sistema dei trasporti di qualsiasi città. Si dovrebbe quindi mettere il traffico pedonale e quello ciclabile in condizione di muoversi con la massima sicurezza e, insieme, in modo consapevole dell’essere una delle componenti del traffico soggette a determinate regole.
La conquista progressiva di aree destinate esclusivamente a pedoni e ciclisti deve costituire un obiettivo per ogni città e, laddove questo non risulti possibile per la presenza di funzioni residenziali o commerciali come, ad esempio, di
ingressi carrabili alle residenze, o di fornitura di merci, o comunque dove è necessario prevedere la circolazione di mezzi di servizio sanitario o di sicurezza è opportuno ricorrere ad una pedonalizzazione funzionale che prevede la presenza di mezzi motorizzati (auto, bus, ambulanze, mezzi di polizia, mezzi per la distribuzione delle merci) ma con velocità basse (anche inferiori ai 30 km/h) adeguata a quella prevalente dei pedoni. In queste aree è anche possibile prevedere una regolamentazione oraria degli ingressi per i veicoli per la consegna delle merci.
LE “ISOLE AMBIENTALI”
Un secondo passaggio è costituito dall’istituzione di “Isole ambientali” estese ad uno o più quartieri. Normate nel 2000 all’art. 22 della Legge 340 prevedono su vasta scala aree avulse dal traffico motorizzato di attraversamento e ad uso quasi esclusivo dei pedoni, dei ciclisti e della sosta veicolare, ossia aree comprendenti solo strade locali. La realizzazione delle Isole Ambientali non può prescindere dall’individuazione della lettura delle strade primarie di scorrimento e interquartiere alle quali, consentire scorrevolezza, a velocità costante e moderata, e una fluidità che consente minori emissioni e maggiore sicurezza per tutte le componenti del traffico.
Ridurre i parcheggi su strada - destinati alla sosta operativa e a quella residenziale, eliminare la sosta irregolare e tollerata - costituisce un obiettivo del tutto condivisibile necessario a valorizzare lo spazio pubblico. Occorre tuttavia non rendere problematica la dovuta accessibilità dei cittadini, prevedendo contestualmente aree di parcheggio ai margini dell’Isola Ambientale o realizzando parcheggi multipiano in struttura, in sotterraneo o in elevazione. Strutture di parcheggio, su aree pubbliche o private, ancora più accettabili se collocate in edifici multifunzionali che prevedano residenza, spazi commerciali, servizi alla persona, spazi comunitari. In proposito costituisce un forte pregiudizio che mette in luce la mancata comprensione di come la città si muove, di come scambia con la sua regione urbana, delle ragioni di chi la vive che porta a certo ambientalismo ad offrire «ricette semplicistiche per problemi complessi», sull’assunto erroneo che «più parcheggi sono disponibili, per numero e per gratuità, più viene incentivato l’utilizzo dell’auto, con tutto ciò che questo comporta in termini di traffico,
inquinamento, scarsa sicurezza stradale» La realizzazione delle Isole Ambientali - non solo da prevedere nelle aree centrali in contesti monumentali o ambientalmente più sensibili - costituisce l’alternativa necessaria cui volgersi per garantire una configurazione nuova agli spazi urbani rimodellando le regole di accesso alle diverse parti della città con interventi specifici dovuti alla diversa configurazione morfologica e alla diversa complessità di ciascuna parte urbana. Il concetto di Isola Ambientale punta a promuovere un disegno di nuova qualità complessiva nei diversi specifici contesti, salvaguardando sia gli aspetti di ordine funzionale, sia quelli di un paesaggio urbano che non è solo scena di fondo estetica, ma luogo capace di favorire la facilità del vivere e il rafforzamento delle relazioni sociali con la riappropriazione di spazi all’aperto, compresi quelli costituiti dai dehors di bar e ristoranti.
Il traffico ammesso per la sosta temporanea sarà solo quello dei servizi di manutenzione e di emergenza, del traporto pubblico, delle operazioni di trasloco, dei mezzi per la consegna delle merci a domicilio e ai negozi di vicinato. L’andatura degli autoveicoli entro questi ambiti sarà moderata non solo da prescrizioni sui limiti di velocità (Zone 30), ma da interventi sullo spazio stradale (segnaletica attiva) funzionali ad una nuova qualità ambientale entro la quale
garantiscano sicura convivenza di pedoni, ciclisti, monopattini, moto, autovetture, mezzi di servizio e trasporto pubblico, con soluzioni progettuali ormai consolidate nell’orizzonte del Traffic Calming. Funzionale a questa politica è la scelta di realizzare di piste ciclabili su direttrici dove scarsa è l’appetibilità per gli stessi ciclisti o, viceversa su urbane primarie (come a Milano in viale Monza, corso Buenos Aires, via Monterosa, ecc.), che riducono drasticamente la sede stradale e, di conseguenza, generano congestione e creano gravi problemi di sicurezza a pedoni, ciclisti, monopattinisti, la cui incidentalità crescente non può essere in alcun modo giustificata, com’è stato fatto, dall’aumento degli utenti di questi mezzi ma sono da ascrivere all’impossibilità di rispondere alla molteplicità di esigenze di quanti, (residenti, mezzi per la consegna delle merci, servizio taxi, ambulanze) condividono l’uso della strada
IN LOMBARDIA LA SICUREZZA STRADALE È AL PRIMO POSTO
Formazione e Informazione per innalzare prevenzione, consapevolezza e responsabilità di tutti gli utenti della strada
Testo di Paolo Redaelli
Da più di dieci anni Regione Lombardia, ACI e Inail Lombardia realizzano progetti rivolti ai lavoratori per rendere più sicuri gli spostamenti di chi utilizza i mezzi di trasporto per compiti professionali o per recarsi e tornare dai luoghi di lavoro. E’ compito meritorio poiché i numeri rimangono preoccupanti, basti pensare che nella nostra regione nei primi nove mesi del 2024 sono aumentati gli infortuni mortali in itinere (+48,1%). Qualche risultato è stato raggiunto, gli infortuni mortali con mezzi di trasporto sono stati ad esempio il 2% in meno rispetto all’anno precedente, ma molto c’è ancora da fare. Dopo “In auto il piacere e il dovere di una guida sicura” e “Guidare Chi Guida” (i cui contenuti furono sintetizzati nei numeri di questa rivista 2/2020 e 3/2022), il biennio 2023/24 ha visto lo svolgimento delle iniziative di “In Lombardia la sicurezza stradale è al primo posto”. Un progetto che ha proposto accanto ai corsi per
dipendenti e responsabili della sicurezza, offerti gratuitamente a realtà grandi e piccole del settore pubblico e privato, numerosi materiali multimediali a disposizione non solo dei lavoratori, ma anche di tutti gli utenti della strada che possono trovarli e scaricarli dalla pagina dedicata all’interno del sito di Regione Lombardia. I contenuti dei corsi si possono trovare sia nelle tradizionali forme grafiche, ad esempio in schede informative che stampate formano un’interessante collezione, sia in video e in podcast audio appositamente creati grazie all’apporto degli esperti dei tre Enti. Il progetto, oltre ai corsi che hanno coinvolto circa 15.000 dipendenti (che porta il numero di lavoratori
Una delle schede informative realizzate nel corso della campagna e un’immagine della tavola rotonda svoltasi presso Assolombarda che ha coinvolto responsabili della sicurezza e mobility manager di realtà del mondo pubblico e privato.
raggiunti nei dieci anni ad oltre 30.000 unità in tutte le province lombarde), ha previsto anche importanti momenti di confronto pubblico. Nell’ultimo trimestre, ad esempio, si è tenuto un tavolo di lavoro presso la sede di Assolombarda che ha visto coinvolti, unitamente all’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Romano La Russa, alcuni dei principali interlocutori che hanno ospitato i corsi di formazione (una tavola rotonda ha raccolto testimonianze e contributi dei responsabili della sicurezza dell’Asst Ovest Milanese, del Politecnico di Milano e di importanti aziende quali Alfa Laval, Bosch, Hilti, Sick, ST Microelectronics) e i massimi dirigenti di Aci, Inail Lombardia e Regione Lombardia: Fabrizio Turci, Alessandra Lanza e Antonio Cigliano. Inoltre presso la sede di AC Milano si è tenuto un corso di formazione per giornalisti in collaborazione con l’Ordine regionale. Infine,
presso Palazzo Lombardia, un convegno in cui sono stati illustrati i principali risultati ottenuti, proiettati e ascoltati alcuni dei materiali multimediali prodotti e evidenziati i claim delle relazioni degli esperti. In considerazione buoni risultati raggiunti ancora una volta, i tre Enti stanno lavorando ad un nuovo progetto per i prossimi anni.
GLI ESPERTI E I MATERIALI DISPONIBILI
I corsi di formazione e la realizzazione dei vari materiali sono stati possibili grazie al lavoro di:
Fiorella Daniele (Regione Lombardia), Laura Ascari, Adolfo Faletra, Antonella Iacoviello, Luisa Oliboni, Biagio Principe (Inail), Emanuela Bensi, Paolo Redaelli, Filippo Rosada, Carlo Rottenbacher, Edoardo Rovida, Roberto Viganò (ACI).
I materiali (video, podcast, schede informative) sono disponibili in una pagina dedicata al progetto presente in www.regione.lombardia.it
Sul sito e sull’app di ACI Radio sono disponibili interviste all’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Romano La Russa, al direttore regionale Inail Lombardia Alessandra Lanza, al direttore Compartimentale Nord ACI Fabrizio Turci.
SOFT SKILLS E GUIDA DELL’AUTO
Creare “ambasciatori” della sicurezza in movimento
Testo di Edoardo Rovida e Giulio Zafferri
Le competenze dell’individuo possono, in generale, essere considerate divise in due grandi categorie:
Hard Skills, cioè le competenze analitiche dimostrabili, legate all’emisfero sinistro razionale del cervello. Un esempio, fra i tanti possibili di Hard Skills è il teorema di Pitagora: è un dato matematico, logico e incontrovertibile.
Soft Skills, cioè le competenze emozionali, relative alle relazioni interpersonali, legate all’emisfero emozionale destro del cervello.
Nella maggior parte delle persone risulta prevalente o l’uno, o l’altro aspetto. Sono rare le persone nelle quali i due aspetti sono equilibrati, nelle quali, cioè, si realizza la così detta “Fusione Intellettuale”: persone “Difference Makers”, atte, a “fare la differenza”. Molto bello, in proposito, un pensiero del mistico indiano Osho Rajneesh (19311990): “Se le corde del tuo cuore (Soft Skills) e le corde della tua mente (Hard Skills) sono armonizzate (Fusione Intellettuale), in te potrà nascere la musica della vita (tu sarai una persona “Difference Maker”): Soft Skills e Hard Skills sono denominazioni abbastanza recenti, ma come concetti essi sono antichi. Aristotele, ad esempio, afferma che ogni comunicazione deve avere pathos e logos: essi non sono altro che gli “antenati” dei Soft Skills e degli Hard Skills rispettivamente. Un salto di qualche secolo ed ecco, nella Francia del XVII secolo, Blaise Pascal che parla di esprit de finesse e di esprit de geometrie: altre denominazioni per intendere Soft Skills e Hard Skills.
Di seguito si esaminerà come, date per scontate le conoscenze Hard di un guidatore, attraverso l’apprendimento e
la pratica dei Soft Skills, lo stesso potrà, attraverso la “Fusione Intellettuale”, costituire un esempio positivo nella guida e, conseguentemente, diventare un “Ambasciatore della Sicurezza” (Lead by Example and Influencing Others).
I Soft Skills
I Soft Skills sono molto numerosi, quelli di interesse particolare per il guidatore sono:
Comunicazione: capacità di trasmettere informazioni e di ascoltare e memorizzare informazioni trasmesse da altri.
Flessibilità: capacità di rendersi conto quando è necessario un cambiamento e capacità di effettuarlo
Etica: essere onesti e/o avere validi principi morali
Relazioni interpersonali: capacità di realizzare buone relazioni con gli altri e di creare un ambiente assertivo
Empatia: capacità di “mettersi nei panni degli altri” e di comprendere i loro comportamenti.
Consapevolezza: capacità di autodisciplina e di spirito critico
Applicazione dei Soft Skills nella guida
Ma quali sono i comportamenti di guida che possono essere fatti scaturire dai Soft Skills? Qualche esempio:
COMUNICAZIONE
Leggere attentamente il libretto di istruzione ogni volta che si cambia automobile.
Durante la guida, comunicare scrupolosamente le proprie intenzioni, ad esempio, lampeggiando per segnalare anche minimi cambi di direzione.
Sempre, durante la guida prestare molto attenzione ai comportamenti degli altri utenti e ai loro atteggiamenti.
Sapere come comportarsi in condizioni
M ONDO AUTO
QUATTRO MINITEST DELLE NOVITÀ PIÙ INTERESSANTI CHE HANNO MOVIMENTATO IL PANORAMA AUTOMOBILISTICO NELLE ULTIME SETTIMANE
AUDI A5
CAMBIA NOME, È SPORTIVA
E CONSERVA IL GASOLIO
di emergenza (ad esempio, coda, guasto, incidente, …).
FLESSIBILITA’
Rendersi immediatamente conto quando è necessaria una manovra ed eseguirla subito: ad esempio, di fronte ad un ostacolo improvviso, riconoscere immediatamente se frenare o evitarlo con una rapida sterzata.
ETICA
Rispettare tutti gli altri utenti della strada, qualunque sia il mezzo di trasporto utilizzato.
RELAZIONI INTERPERSONALI
Mantenere uno stile di guida consapevole, insensibile a manovre scorrette o ad atteggiamenti “offensivi” di altri utenti della strada.
EMPATIA
“Mettersi nei panni” degli altri utenti della strada e pensare che una manovra scorretta di altri può essere dovuta a problemi personali, quali, ad esempio, preoccupazioni, stanchezza, malori.
CONSAPEVOLEZZA
Avere sempre la percezione sia delle situazioni esterne di pericolo, sia delle proprie condizioni, ad esempio di stanchezza o di scarsa lucidità e agire di conseguenza, evitando di pensare: “cosa vuoi che succeda”.
Conclusioni Il conseguimento della Fusione Intellettuale attraverso lo sviluppo continuo dei Soft Skills potrà tradursi in una minore tensione nella guida e, quindi, ad un maggiore rispetto reciproco fra gli utenti della strada. Il risultato potrà quasi sicuramente tradursi in una minore congestione del traffico e in una maggiore sicurezza.
Una volta si chiamava A4 ma questa sigla viene congelata in attesa che torni ad equipaggiare una futura vettura elettrica. Il nuovo modello di segmento D dell’Audi ha un look molto dinamico ed è offerto con carrozzeria berlina a 5 porte o come station wagon Avant. L’abitacolo è ancora più hi-tech e arrivano anche nuovi motori mild-hybrid a benzina e gasolio. La buona notizia è proprio questa: è ancora disponibile il turbodiesel, che sarà sicuramente il più richiesto in Italia.
Si tratta di un 2 litri da 204 CV offerto con
LEAPMOTOR C10
UNA CROSSOVER ELETTRICA
MOLTO BEN EQUIPAGGIATA
MAZDA CX-80
OFFRE SPAZIO A VOLONTÀ
E UN GRAN TURBODIESEL
SKODA OCTAVIA WAGON
SI AGGIORNA LA STATION PIÙ VENDUTA IN ITALIA
In un’altra parte di questo numero di via! parliamo della Leapmotor T03, ma l’accordo tra il costruttore cinese e il Gruppo Stellantis apre le porta anche distribuzione in Italia della C10, una crossover, sempre elettrica, di segmento C. Monta un motore posteriore da 218 CV e promette un’autonomia di 420 km. Il design è lineare, classico e più pulito rispetto alla maggior parte dei modelli analoghi connazionali. L’abitacolo è spazioso e luminoso e la plancia, molto digitalizzata, sa di Tesla. La C10 mostra
Èla versione allungata, e con 6 o 7 posti anziché 5 della CX-60. Dentro ci sono tre file di sedili. Quella di mezzo può essere costituita da un divano triposto oppure da due poltrone singole separate da un passaggio centrale che facilita il movimento a bordo. E nella terza fila stanno comodi anche due adulti L’allestimento, come sempre sulle Mazda, è generoso. Le motorizzazioni disponibili sono due: 3300 turbodiesel mild hybrid a sei cilindri in linea da 249 CV e 2500 turbobenzina plug-in hybrid da 327 CV.
trasmissione automatic di serie e con trazione anteriore o integrale. La A5 Tdi ha prestazioni elevate, una grande maneggevolezza e consumi molto interessanti, oltre a un’ottima silenziosità. L’Avant costa 2.000 Euro più della berlina.
IN BREVE
MOTORI 2.0 (D), 2.0 (B), 3.0 (B)
DIMENSIONI 483/186/144.146 CM PREZZI DA 50.15O EURO
una buona capacità di accelerazione ma ha uno sterzo forse un po’ leggero, che però si fa apprezzare nella guida in città Le sospensioni sono morbide il giusto e si oppongono abbastanza bene al rollio. Due allestimenti, entrambi molto ricchi
IN
DIMENSIONI
474/190/168 CM
PREZZI DA 37.500 EURO
Per entrambe la trazione è integrale e il cambio è automatico. La CX-80 a gasolio è fluida, senza vibrazioni, silenziosa e piuttosto scattante. Le sospensioni, però, privilegiano il comfort e non si prestano più di tanto alla guida brillante.
IN BREVE
MOTORI 3.3 (D), 2.5 (B) DIMENSIONI 500/189/171 CM PREZZI DA 61.235 EURO
IN BREVE
MOTORI
1.0 /1.5/2.0 (B), 2.0 (D)
470/183/147 CM
DA 29.500 EURO
Le station wagon non sono più di moda come una volta, ma hanno ancora parecchi estimatori e la Octavia è la bestseller della categoria. La quarta generazione è stata aggiornata nel frontale, nella coda e nel sistema di infotainment, che ha uno schermo da 13 pollici e un assistente vocale che integra l’intelligenza artificiale di ChatGpt. Il bagagliaio ha una capacità davvero notevole (da 640 a 1.700 litri) ed è sfruttabilissimo. Il comfort è notevole e l’insonorizzazione è curata, ma in curva l’assetto si dimostra un po’ soffice. Il motore più interessante per il nostro mercato è il 2 litri turbodiesel da 116 CV, che è corposo, progressivo e consuma poco. La Octavia è comunque disponibile anche con carrozzeria berlina a 5 porte che fa risparmiare 1.000 Euro.
La piccola parigina... non è più una piccola
La capostipite era una cittadina senza grandi pretese. Oggi è un mostro ricco di tecnologia, e che ha pure guadagnato molto in eleganza e comfort di bordo.
Nata come utilitaria, semplice, frugale e razionale (proprio come le francesine di quei tempi) la Renault Clio negli anni ha subito dei cambiamenti che sarebbe più corretto chiamare metamorfosi. Oggi è elegante, spaziosa, prestazionale e ricca negli allestimenti. Per questo via! ha deciso di provare la versione di punta: la Clio Esprit Alpine E-Tech full hybrid 145. Ed ecco il risultato degli oltre 500 Km, percorsi su strade urbane, provinciali ed autostrade. Molto piacevole l’estetica, il muso è particolarmente aggressivo specie per via della calandra piuttosto pronunciata e dei fari aguzzi, un po’ da squalo. Ben disegnato il posteriore, che sottolinea l’impostazione due volumi della vettura, ma che concede anche un’ottima abitabilità e nel contempo un tocco di eleganza. Ottimi gli interni, super ricchi di dotazioni e veramente vincenti nella qualità e nell’assemblaggio della componentistica.
Completissima la dotazione che riguarda l’infotainment, al centro della plancia troneggia un gigantesco display che
fornisce ogni genere di informazione e che si utilizza sia per il navigatore GPS (preciso e ricco di opzioni) che per le mille possibilità di scelta tra le varie funzioni della vettura, messe a disposizione del conducente dal sofisticato software. Elevata anche la qualità dell’impianto radio, il sintonizzatore “tiene” la
frequenza in modo davvero deciso, anche in autostrada e nelle strade strette dei centri urbani.
Questa Clio è ibrida. Ovvero mossa, in tandem, da un motore termico e da uno elettrico. Si è rivelata ottima la percorrenza senza sentire la voce del motore a scoppio, quindi grande
IN BREVE
ALIMENTAZIONE:
mm
BAGAGLIAIO: 391/1.069 litri VELOCITÀ 174 km/h
ACCELERAZIONE 0/100 9,3 sec. PREZZI: da 26.650 Euro
risparmio di carburante. A patto però che si vada cauti con l’acceleratore. Ma questa Clio non è solo risparmio a tutti i costi. Infatti, se si desidera fare la classica partenza bruciante, l’ausilio del motore elettrico nei confronti di quello termico si sente enormemente, consentendo alla Clio di schizzare via... come un fulmine. Pure la tenuta di strada è esente da critiche. La Clio, carreggiate larghe e con un passo non esagerato, pur non risparmiandosi nell’abitabilità, è piantata a terra come fosse inchiodata. Anche quando si scherza un po’ troppo con l’acceleratore. Se poi il troppo diventa esagerato, qualche piccola tendenza ad alleggerirsi nel posteriore si nota. La Clio Alpine E-TECH è motorizzata da un gruppo motopropulsore termico ed elettrico capace di fornire la potenza di 145 cavalli. Il motore termico, un 1,6 litri, quattro cilindri, abbinato a quello elettrico, fornisce delle ottime prestazioni, anche se certamente non di tipo sportivo, ma che permettono di raggiungere la velocità massima di 174 km/h ed una accelerazione, 0/100 in 9,3 secondi. Questa versione della Clio, su strada, costa 26.650 Euro. Sicuramente una cifra non da super economica, ma non particolarmente impegnativa, visti i listini delle vetture di oggi. In compenso dà molto: è elegante, abitabile e davvero molto piacevole nella guida. Ma Clio è anche capace di dare delle buone risposte in termini di consumo. Infatti nel corso della nostra prova la francesina ha spuntato una percorrenza cittadina radicata su circa 12 Km/l e per quanto riguarda quella autostradale un consumo intorno ai 16/18 Km/l. Insomma, un mondo tutto diverso da quello dalla prima Clio. Ed il risultato è una vettura in grado di dire la sua anche nell’affollato panorama delle medie superiori. Spesso ben più costose!
Sopra, la nostra Clio davanti alla statua dedicata alla Libertà che sorge nei giardini di Livraga (LO). Sopra, anche posteriormente il look è elegante.
Sopra, davanti alla chiesa di San Biagio in Vicopò a Coloreto, una frazione di Parma. Antichi documenti attribuiscono l’edificazione nel Medio Evo, intorno al 1182.
Testo di Maurizio Gussoni e Stefania Camoletto
E improvvisamente arriva l’integrale
Ecco l’Avenger che tutti i veri appassionati di Jeep si aspettavano: la versione a quattro ruote motrici. E in gamma c’è già anche un allestimento a tiratura limitata
In Italia l’Avenger è il modello più richiesto nel segmento B-suv e ha raggiunto questo risultato pur avendo cominciato la sua carriera commerciale con motori (termico puro e solo elettrico) che non erano i più attraenti per il nostro mercato. Adesso, però, arriva la 4xe con la trazione integrale, che è una caratteristica imprescindibile per una Jeep
Non diventerà certo la più richiesta, anche perché costa quasi 8 mila euro in più della versione base a benzina, ma sicuramente avrà un effetto trainante sulle vendite dell’intera gamma. La meccanica è costituita da un sistema mild hybrid a 48V, con un 1200 turbo a benzina da 136 CV collegato alle ruote anteriori, coadiuvato da due motori
L’allestimento speciale The
elettrici da 21 kW (29 CV) ciascuno
Uno è abbinato al motore e fa anche da generatore, per fornire energia elettrica a quello che aziona le ruote posteriori anche se la batteria è scarica. In questo modo la trazione integrale è sempre assicurata. Il cambio è automatico a doppia frizione a sei rapporti e le sospensioni posteriori sono completamente ridisegnate rispetto
Le ruote posteriori sono azionate da un motore elettrico che viene alimentato anche se la batteria è scarica, quindi la trazione integrale è sempre disponibile.
a quelle delle Avenger a trazione anteriore. Alle basse velocità, cioè entro i 30 km/h (e anche in retromarcia) la trazione integrale è permanente e ripartita in modo uniforme. Tra i 30 e i 90 km/h quella posteriore si inserisce solo se l’aderenza lo richiede, mentre alle andature più elevate il motore elettrico posteriore viene escluso. Di serie la
Avenger 4xe monta pneumatici M+S, adatti a tutte le condizioni di guida condizioni di guida, ma a richiesta ci sono quelli più orientati al fuoristrada. La potenza massima combinata effettivamente utilizzabile è di 136 CV e questo consente di raggiungere prestazioni interessanti: 194 km/h, cioè 10 km/h in più rispetto alla e-Hybrid
a trazione anteriore, e di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 10 secondi. L’assetto è rialzato di 1 cm rispetto a quello delle altre versioni, e questo migliora anche gli angoli di attacco (22°), dosso (21°) e uscita (35°) e porta la capacità di guado a 40 cm. E secondo la Jeep, si possono superare pendenze fino al 40%. Per il momento sono disponibili due allestimenti: l’Upland da 31.950 euro e quello delle foto, più esclusivo e denominato The North Face Edition, realizzato con la collaborazione del famoso marchio di abbigliamento americano per il tempo libero, che sarà prodotto in sole 4.806 unità, tante quanto sono i metri di altitudine del monte Bianco. In questo caso, però, il prezzo sale fino a 37.950 euro. Ma prossimamente la gamma si arricchirà anche di altri allestimenti. All’esterno la 4xe Upload si differenzia per i cerchi in lega neri e per i fendinebbia ridisegnati, posizionati più in alto e più all’esterno per migliorare la visibilità in condizioni difficili ed essere anche più protetti. E ci sono anche le barre sul tetto e il gancio di traino posteriore. I paraurti hanno la finitura antigraffio e quello anteriore è sagomato per offrire una maggiore protezione al sensore radar necessario per il funzionamento dei i sistemi di assistenza alla guida. Mentre dentro ci sono rivestimenti dei sedili realizzati con materiali più resistenti e lavabili e la plancia argentata con il logo 4xe. La versione The North Face Edition, aggiunge il colore specifico, i cerchi in lega con dettagli dorati, la griglia anteriore personalizzata e lo sticker antiriflesso sul cofano. Mentre nell’abitacolo ci sono linee topografiche decorative con il profilo del Monte Bianco e anche molte altre personalizzazioni ispirate alla produzione di abbigliamento The North Face.
ALIMENTAZIONE: a benzina ibrida
CILINDRATA: 1.199 cc
POTENZA TOTALE: 136 CV
TRAZIONE: integrale
CAMBIO: autom. doppia frizione 6 rapp.
DIMENSIONI: 4,080X1,72X1,540 mm
BAGAGLIAIO: 355/1.250 litri
VELOCITÀ: 194km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 9,5 secondi
PREZZI: da 31.950 Euro
Testo di Saverio Villa
North Face Edition è stato realizzato in collaborazione con il noto produttore americano di abbigliamento per il tempo libero e sia gli interni che gli esterni ripropongono i colori caratteristici del brand.
IN BREVE
La cinese autorizzata da Stellantis
Viene commercializzata attraverso la rete di vendita del Gruppo multinazionale e arriva in Italia con un prezzo che ne fa una delle elettriche più a buon mercato.
La T03 è una citycar elettrica progettata e costruita in Cina (anche se tra non molto potrebbe partire l’assemblaggio anche in Polonia), ma grazie a un accordo della casa costruttrice Leapmotor con il Gruppo Stellantis, che ne cura distribuzione e assistenza, adesso è disponibile anche da noi. E si inserisce in un settore di mercato che ormai viene sempre più spesso disertato dai costruttori tradizionali perché è poco remunerativo.
La T03 è lunga 3 metri e 60 cm, quindi più o meno come la Panda attuale, ha cinque porte ed è omologata per accogliere quattro occupanti. Costa, al netto degli incentivi, 18.900 euro, cioè un prezzo non troppo distante da quello della Dacia Spring, che è attualmente la vettura elettrica più economica del segmento
A. Ma sono previsti sconti di lancio che potrebbero anche allineare le cifre. Al momento di andare in stampa con questo numero di via!, ad esempio, è previsto un incentivo da parte della Leapmotor che
abbassa il prezzo di 1000 euro
La T03 è disponibile in un unico allestimento molto ricco che comprende, tra l’altro, sblocco delle portiere con un’app del telefonino (dalla quale si controllano anche climatizzazione e preriscaldamento della batteria), tetto in vetro con tendina motorizzata, quattro alzacristalli e specchietti elettrici, sensori
I 95 CV muovono agilmente la T03, che ha una guida piacevole, tre modalità di guida e se la cava bene anche quando bisogna effettuare sorpassi rapidi.
di parcheggio, retrocamera, cerchi in lega, sei airbag e anche un pacchetto di adas come il mantenimento della corsia, il monitoraggio della distanza dall’auto che precede e quello dell’angolo cieco.
Però c’è una lacuna importante, almeno per ora: mancano i protocolli per utilizzare Android Auto e Apple Car Play. L’unica possibilità di
L’abitacolo è allestito e rifinito meglio di quanto ci si può aspettare da una citycar, per di più di costruzione cinese. Ma c’è qualche mancanza: ad esempio il sistema di infotainment non è compatibile con Android Auto e Apple CarPlay.
personalizzazione a disposizione del cliente è la scelta del colore esterno, che può essere bianco, grigio metallizzato o blu. L’abitacolo è luminoso per una citycar e utilizza materiali di buona qualità. Ci sono due schermi: quello da 8 pollici della strumentazione riporta anche le indicazioni del navigatore prese dal telefonino, mentre quello da 10,1 (non molto intuitivo, per la verità) serve per infotainment, gestione della climatizzazione e controlli vari. Però, al momento, la radio non mostra i nomi delle stazioni ma solo la loro frequenza (ma il sistema dovrebbe venire arricchito a breve con questa funzione).
L’abitabilità è abbastanza sorprendente anche dietro, per un’auto così compatta, e sul divano stanno comodi anche due adulti. Però il bagagliaio è piccolo (210 litri) e lo schienale posteriore non sdoppiato ne limita la sfruttabilità. La batteria da 37,3 kWh, che si connette con il sistema di ricarica attraverso uno sportello sul muso, promette un’autonomia fino a 265 km calcolata nel ciclo combinato Wltp – quindi una quarantina in più rispetto alla Dacia Spring - ma fino a 395 km nell’utilizzo cittadino. Che poi è il tipo di impiego per i l quale è pensata la T03. Con il caricatore di bordo in corrente alternata da 6,6 kW servono 3,5 ore per passare dal 30 all’80% di autonomia. Ma possono bastare 36 minuti se si collega la T03 a una colonnina in corrente continua, dove la T03 può effettuare rifornimenti fino a 48 kW. I 95 CV forniti dal motore anteriore permettono una brillantezza piacevole in tutte le tre modalità di guida previste, anche in quella che limita il consumo. Si fila via rapidi e si sorpassa senza apprensioni. Lo sterzo è leggero, ragionevolmente reattivo e non affatica e le sospensioni assorbono bene.
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: elettrica POTENZA: 95 CV
COPPIA MASSIMA: 158 NM
BATTERIA: 37,3 KWH
TRAZIONE: anteriore
DIMENSIONI: 3.620X1.570X1,650 mm
VELOCITÀ: 130 km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 12,7 secondi
AUTONOMIA (WLTP): 265 km
PREZZO VERSIONE PROVATA: 18.900 Euro
Testo di Saverio Villa
1600 km con un pieno, anzi con due
Ad alimentare un motore ibrido col gpl non ci aveva ancora pensato nessuno. I vantaggi, oltre a un’autonomia da record, sono consumi, costi di gestione ed emissioni minori.
Testo di Saverio Villa
Con questa Niro, la Kia combina per prima un motore ibrido (il 1600 full hybrid già in gamma) e un impianto a gpl, prodotto e montato dall’italiana BRC. In tutto sono disponibili 126 CV, quindi solo 3 meno dell’ibrida normale. Per riempire il serbatoio da 40 litri del gpl e quello da 42 litri della benzina bastano poco più di 100 euro e, secondo la Casa, i due “pieni” permettono un’autonomia complessiva impressionante di 1600 km. Ma va considerata anche la riduzione consistente delle emissioni e dei costi di esercizio, perché il gpl costa circa la metà della benzina, anche se ha una resa chilometrica un po’ inferiore. Rispetto alla Niro full-hybrid normale, però, il prezzo aumenta di 2 mila euro, quindi, tenendo conto del risparmio per il carburante, per ammortizzarli servono circa 80 mila km. Anche se bisogna considerare che i motori a gpl richiedono una manutenzione ordinaria un po’ più costosa e che ogni 10 anni, per legge, va sostituito il serbatoio del gas. Restano comunque la soddisfazione psicologica di fare il pieno di gas solo con 30 euro e quella pratica di poter accedere ad alcune zone a traffico limitato grazie alle emissioni di CO2 sotto la soglia dei 100 g/km. Ma ci sono anche agevolazioni per tassa di possesso, parcheggi e altro previste per le vetture ibride e a gpl. L’interno di questa Niro non cambia se non per la presenza
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: benzina/gpl ibrida
CILINDRATA: 1.580 cc
POTENZA MASSIMA: 126 CV
COPPIA MASSIMA 265 NM
TRAZIONE: anteriore
CAMBIO: aut. doppia frizione a 7 rapp
DIMENSIONI: 4.420X1.830X1.550 mm
VELOCITÀ: 160 km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 11,7 sec
PREZZI: da 34.450 a 39.200 Euro
TEST CITY CAR
È un’auto, ma può stare nei parcheggi delle moto!
I numeri sono in aumento, infatti solo la francese Aixam,che offre una gamma di nove modelli, con motore elettrico o termico, ha venduto, nel 2023, ben 19.300 vetture.
Testo di Maurizio Gussoni
Il sogno di ogni automobilista, specialmente mentre sta girando impazzito alla ricerca di un posto dove parcheggiare, è quello di trovare un buco. Va bene pure un buco qualsiasi, tanto per potersi fermare e... non girare all’infinito. Ecco perché cominciano a vedersi sulle nostre strade parecchie minicar, certamente poco adatte a viaggiare, ma comodissime per le commissioni in città. La maggior parte sono a trazione elettrica, quindi anche loro schiave della ricarica, ma alcune vengono offerte con motori termici.
Anche se l’impianto a gas non è prodotto nè montato direttamente dalla Kia, la Niro Hybrid Gpl mantiene la garanzia ufficiale della Casa coreana di 7 anni o 150 mila km.
del commutatore tra gpl e benzina. Le prestazioni sono le stesse dell’ibrida normale: le riprese sono piuttosto brillanti e regolari grazie alla spinta del motore elettrico e le sospensioni restano confortevoli e assorbono bene. La Niro Hybrid gpl è disponibile in tre livelli di allestimento a partire da 34.450 euro.
Sopra, il look elegante in chiaro stile automobilistico. Sotto, due momenti della produzione totalmente automatizzata.
che consente il pieno di carburante in pochi minuti e non le ore per caricare le batterie. Gli inviati di via! hanno avuto l’opportunità di visitare, nei pressi di Lione, una delle più note fabbriche di mini vetture, la Aixam, e di provare su strada il suo modello mosso da un piccolo motore diesel di 470 c.c. che eroga 6 kW e non è schiavo delle limitazioni del traffico! Il tutto per una lunghezza
di meno di 3 m (la Smart “quota” 2,70 m) e con un abitacolo davvero sofisticato che non fa invidiare le normali vetture. Molto bello e moderno lo stabilimento, le linee di montaggio sono praticamente tutte robotizzate ed i materiali utilizzati, specialmente per la parte elettrica, sono palesemente di ottima qualità. Il che lascia pensare che una di queste piccole vetture, nel tempo, non dovrebbe dare grandi dispiaceri. Naturalmente, specialmente chi ha la possibilità di ricaricare senza servirsi dalla colonnina (è sufficiente la presa di casa), potrà anche prendere in considerazione la versione elettrica, che vanta un tempo di ricarica inferiore alle 4 h. E la nostra prova? La vettura diesel ha dato dimostrazione di avere un ottimo comfort (nonostante una certa abbondanza di vibrazioni) ed un buono spunto nella ripresa e nell’accelerazione. La velocità massima è, per legge, limitata a 45 km/h. Infatti questi veicoli possono essere guidati anche con il semplice “patentino “. Non rimane che parlare di prezzo. Non è economico ma calibrato alla qualità della vettura che, addirittura, può essere dotata di impianto stereo e climatizzatore.
La cifra cambia in ragione degli allestimenti e del modello prescelto, in ogni caso la base di partenza è di circa 12.000 Euro.
Particolare
C ODICE DELLE STRADA
Grande giro di vite per i monopattini senza regole, l’abbandono di animali e l’abuso di alcool, droghe e cellulari
Le novità introdotte dalle modifiche del codice della strada ovviamente creano sempre molto interesse. Infatti l’associazione “Altero Matteoli per le libertà e del bene comune”, intitolata allo storico deputato e ministro delle Infrastrutture , perito in un incidente stradale, ha organizzato presso la Regione Lombardia un interessante convegno che è servito per chiarire quello che le modifiche portano. Come l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in
Le novità e le nuove sanzioni Moto,
stato di ebrezza o alterato per droga, il ritiro per la patente per chi usa il cellulare alla guida ed una “pesante” regolamentazione
per i monopattini elettrici, per i quali è stata prevista assicurazione, targa e casco. Molto prestigioso il parterre dei relatori, tra
i quali: Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, Carlo Maccari, deputato e coordinatore di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, Stefano Maullu deputato e membro della dell’Associazione Matteoli, Romano La Russa assessore alla Sicurezza e Protezione Civile della Regione Lombardia, Franco Lucente assessore regionale ai Trasporti, Geronimo La Russa presidente di ACI Milano, Franco Fenoglio consigliere di amministrazione delle Ferrovie dello Stato.
cani gatti alimentati ad amore
Un’associazione, creata da un noto campione motociclistico, aiuta molti canili anche usando i premi delle corse!
“La vita non si compra, si adotta!”: questo lo slogan dolcissimo che l’associazione Carena Randagia ha scelto per la sua campagna di aiuti ai canili. Il fondatore ed anima dell’associazione è il campione motociclistico Giacomo Lucchetti che ha messo a disposizione di questa organizzazione le sue risorse economiche, compresi i premi per le sue numerose gare vittoriose. Ed è lui stesso che compie le cosiddette “missioni di soccorso”, portando con il suo furgone, forte di 400.000 km di percorrenza,
tonnellate di alimentari per i cani e i gatti ospitati. L’associazione ha lanciato la sua nuova campagna di aiuti dalla terrazza di Piazza del Duomo, proprio sotto la Madonnina.
C’è solo da aggiungere che soltanto chi ha adottato un cane abbandonato conosce l’amore che può dare...
Chi desiderasse dare una mano può inviare il contributo all’IBAN
IT 46 R 0307502200
CC 8501034443
intestato all’associazione
Carena Randagia. (sito: carenarandagia.it/)
Un successo di pubblico e sostenibilità per 110 anni
Più di 600.000 presenze e la certificazione ISO 20121 hanno coronato l’edizione 2024. Grande soddisfazione per gli organizzatori e uno sguardo al futuro, sempre più sostenibile
Testo di Valerio Boni
Eicma, l’Esposizione internazionale più importante al mondo dedicata ai veicoli a due ruote, ha chiuso l’edizione 2024 con un un billancio strepitoso. Sono stati infatti più di 600.000 i visitatori che hanno partecipato alla sei giorni (i primi due dei quali riservati a stampa e addetti ai lavori) di Rho Fiera Milano per celebrare i 110 anni che quello che in passato era conosciuto come “il Salone di Milano”. Rispetto all’edizione del 2023, il pubblico è cresciuto
La consegna del certificato del TÜV a Paolo Magri e Pietro Meda
di oltre 40.000 presenze, e anche il numero degli espositori è stato da record, con più di 770 aziende provenienti da 45 paesi.
“Questi numeri sono il modo migliore per festeggiare un traguardo unico al mondo come quello dei 110 anni di Eicma”, hanno dichiarato Pietro Meda e Paolo Magri, rispettivamente presidente e amministratore delegato di
Eicma. L’evento si è confermato come punto di riferimento per il settore, con un incremento del 13 per cento nella presenza di giornalisti e “content creator” rispetto a un anno fa, e una superficie espositiva record di oltre 330.000 metri quadrati.
L’area MotoLive e le nuove iniziative, come la mostra dedicata ai 110 anni del
design su due ruote, hanno incantato il pubblico, attirando migliaia di giovani e appassionati.
Eicma 2024 ha inoltre ricevuto la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi, sottolineando l’impegno verso la sostenibilità, non semplice da raggiungere con un evento di queste proporzioni. “Quello di Eicma è un percorso iniziato come atto di responsabilità, che negli anni si è affermato come asset strategico”, ha affermato Pietro Meda, aggiungendo che questo impegno va di pari passo con quello dell’industria delle due ruote. Per la quarta volta Eicma ha ricevuto da TÜV NORD Italia la certificazione dello standard internazionale per la gestione sostenibile degli eventi.
L’edizione del 2024 non si è limitata e celebrare il passato, ma ha gettato solide basi per il futuro, confermandosi un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati e l’industria globale del settore motociclistico.
Due momenti ben distinti dell’edizione 2024: a destra le novità ancora coperte alla vigilia, e a sinistra gli stand affollati
Testo di Maurizio Gussoni
Testo di Maurizio Gussoni
La rivoluzione continua dello scooter a tre ruote
Rinnovato nello stile, più vicino a quello dei modelli 400 e 530, è stato aggiornato nell’aerodinamica ed è più protettivo. Mentre il motore è diventato più brioso
Testo di Valerio Boni
Piaggio ha rinnova il suo scooter a tre ruote di “piccola” cilindrata, rendendolo ancora più vicino ai modelli maxi della stessa famiglia. Il nuovo MP3 310 rappresenta un’evoluzione importante rispetto al precedente modello da 278 cc, ora con un motore da 310 cc “pieni”, che dispone di 26,4 CV a 7.500 giri. Questo incremento non è solo una questione di numeri: Piaggio ha puntato su miglioramenti tangibili in termini di prestazioni, comfort e sicurezza.
Il design del nuovo MP3 310 è stato completamente rivisto. Il frontale, più ampio e protettivo, ora include un gruppo ottico full Led orizzontale e un nuovo spoiler a sviluppo verticale che, insieme ai deflettori laterali, incrementa la stabilità e migliora l’aerodinamica. A livello tecnologico, il sistema keyless
Gli aggiornamenti estetici sono concentrati nella parte anteriore. Ora è più simile ai modelli di maggiore cilindrata, ma è anche più protettivo
finalmente è di serie: l’accensione avviene tenendo semplicemente la chiave in tasca, facilitando la vita chi guida. Altri aggiornamenti includono la nuova strumentazione digitale LCD da 5 pollici, che sostituisce i vecchi indicatori analogici, e un sistema di connettività opzionale, il Piaggio Mia, che consente di collegare lo smartphone tramite Bluetooth. A livello tecnico, il motore monocilindrico a 4 tempi, 4 valvole e raffreddato a liquido è stato ottimizzato per migliorare non solo le prestazioni ma anche l’efficienza. Permette infatti di raggiungere una velocità massima di 129 km/h, con percorrenze che arrivano fino a 32,3 km/l. Per la sicurezza, il nuovo MP3 310 è dotato di ABS a tre canali e del controllo di trazione ASR, entrambi studiati per garantire il controllo in ogni condizione. Il dispositivo brevettato di sospensione anteriore a quadrilatero articolato è una delle caratteristiche distintive degli MP3: mantiene la stabilità anche su superfici difficili e consente di bloccare le ruote anteriori per fermate stabili al semaforo senza poggiare i piedi a terra. In sella, l’MP3 310 conferma il DNA che lo ha reso un mezzo apprezzato in
città, ma anche su percorsi a più ampio raggio. La posizione di guida è comoda, adatta a persone di tutte le stature, e il lavoro svolto sull’aerodinamica riduce al minimo le turbolenze, offrendo una marcia fluida e priva di vibrazioni. La ciclistica è invariata rispetto ai modelli precedenti, a parte piccole modifiche alla forcella per gestire il maggiore peso sull’avantreno. Il risultato è un veicolo che trasmette grande sicurezza: stabile nelle curve e pronto a dare il meglio di sé, anche nelle pieghe più decise.
Il nuovo motore è brillante, soprattutto nei contesti cittadini, e garantisce uno spunto sufficiente per affrontare sorpassi e partenze ai semafori senza alcun timore e con pochi rivali.
IN BREVE
MOTORE: monocilindrico, quattro tempi. 310 cc, 26,4 CV
DIMENSIONI: lungh. 2.035 mm, alt. sella 790 mm, peso 230 kg
CAMBIO: CVT a variatore continuo
PREZZO: DA 8.099 EURO
Anche sui percorsi extraurbani, l’MP3 si comporta bene, permettendo di viaggiare in maniera rilassata grazie a un ottimo allungo. I nuovi ammortizzatori posteriori sono efficaci nel filtrare le asperità della strada, garantendo un buon comfort anche su fondi sconnessi, e la frenata è precisa e modulabile, merito di un impianto frenante di qualità. Nonostante il prezzo piuttosto elevato – 8.099 euro per la versione base e 8.299 per la Sport – il Piaggio MP3 310 rappresenta un’ottima scelta per chi cerca uno scooter a tre ruote tecnologicamente avanzato, sicuro e comodo, adatto sia all’uso cittadino che a quello su percorsi più impegnativi.
Qui sopra il nuovo scuscotto da 5 pollici, sotto da sinistra, il vano sottosella, i freni delle due ruote anteriori e quello posteriore. In basso, la sella è ancora più confortevole
ARCHIVIO DI STATO
La famosa “Milano nera”
Nell’Archivio di Stato sono conservati molti documenti, provenienti dal Tribunale di Milano, che testimoniano i più famosi fatti di cronaca giudiziaria degli Anni ‘60 e ‘70.
Testo di Clara Belotti e Francesca Zara
Quando si pensa agli archivi, “azione” non è la prima parola che viene in mente: tra il bianco sporco delle vecchie carte e il grigio della polvere dei depositi è facile che sui cuori cali la malinconia... Ed è così che gli archivi proteggono gelosamente i loro segreti. Solo un luogo comune: il ricercatore curioso potrà trovare tra i documenti le tracce di un Far West novecentesco nel quale, al posto degli ormai superati cavalli e cowboys, a sfidarsi a colpi di pistola erano forze dell’ordine e rapinatori appartenenti a efferate bande criminali.
Se a Bologna permane ancora il ricordo della “Uno bianca” e degli assassini a bordo di auto di quel modello rubate allo scopo, a Milano questo genere di storie era celato tra i documenti dell’Archivio di Stato di via Senato. Ed ecco allora riemergere, in occasione di una mostra dedicata, le fotografie scattate sulla scena del crimine della rapina di via Osoppo, dove il 27 febbraio 1958 una banda di sette uomini mise a segno il
capolavoro delle rapine su gomma: oltre cento milioni di lire rubati senza sparare un colpo da un portavalori Fiat 1100 della Banca Popolare che trasportava il denaro per il giorno di paga. Come in un vero assalto alla diligenza, i rapinatori avevano bloccato il portavalori con una Fiat 1400 rubata e l’avevano speronato con un autocarro OM modello “Leoncino”, per poi trafugare il denaro e fuggire a bordo di un furgone e di una Giulietta Sprint. Le
Il Volkswagen Bulli adibito a camper da Feltrinelli.
L’ARTE ED IL MOTORSPORT
Le meraviglie... a pennello
Alberto Peppoloni
armi, pur imbracciate, erano rimaste silenti.
Ben più cruenta la storia della Banda Cavallero, che i mitra li usava eccome. Il culmine della violenza della banda si raggiunse il 25 settembre 1967, quando i malviventi vennero intercettati al termine di una rapina al Banco di Napoli di via Zandonai. Da lì si scatenò un feroce inseguimento in auto tra le vie della città, che vide i membri della banda aprire il fuoco sulle vetture della polizia e sui passanti, causando quattro morti e diversi feriti. L’eco dell’evento fu tale che solo sette mesi dopo venne girato l’instant-movie “Banditi a Milano” di Carlo Lizzani con Gian Maria Volontè. Se la banda Cavallero mescolava rivendicazioni anarchiche e propositi di rapina, la fotografia di un furgoncino Volkswagen ammaccato ci porta ad abbandonare il campo dei reati comuni per spostarci in quello della lotta politica armata, con la clandestinità di Giangiacomo Feltrinelli… Ma questa è una storia per un’altra occasione...
è l’artista che dipinge le copertine di via!. Ma la sua produzione è molto più vasta, spazia dalle auto da corsa, alle GT di ieri, alle supercar di oggi. Senza dimenticare l’arte informale.
Testo di Maurizio Gussoni
Alberto Peppoloni vive l’arte come un vero e proprio progetto narrativo. Il punto di partenza può nascere da una domanda, una provocazione o dal bisogno di comunicare un messaggio forte. Lavora a diversi progetti artistici. Attualmente è impegnato su “Vroom is over”, percorso pittorico legato al tema del motorsport. Ripercorre i volti, i motori ed i record che hanno segnato la storia e le pagine dei giornali sportivi. Contemporaneamente dipinge opere “Decompose” titolo del suo progetto di evoluzione figurativa e scomposizione geometrica. Durante questo percorso si espandono le conoscenze, nascono nuove amicizie, come quella con l’amico Geronimo La Russa, presidente di ACI Milano, e si presentano occasioni
di esposizioni in pubblico. Come le presentazioni sia di “Vroom is over”, che di altri suoi quadri, avvenute in occasione di rievocazioni storiche o di gare iconiche, come il “Rallye di Montecarlo” e la “Milano-San Remo”. E tutto questo nella prestigiosa cornice della sede storica di Automobile Club Milano. Recentemente Peppoloni è stato premiato, presso la Camera dei Deputati, con un riconoscimento dedicato all’arte ed alla cultura, seguito da una targa d’oro, nel corso del Premio Arte 2024 di Cairo Editore. Le opere vincitrici e finaliste sono state esposte al Museo della Permanente di Milano. Parallelamente lavora, da circa dieci anni, presso l’Accenture Customer Innovation Network, centro d’innovazione di Milano, come grafico pubblicitario e responsabile del team creativo. (per info: albertopepp@gmail.com)
La Ferrari 290MM, grande protagonista della Mille Miglia, “la corsa più bella del mondo”.
Pubblicità che utilizza il nome di Jim Clark e della sua Lotus.
Una Lotus “di serie”: l’Emira nata nel 2021. Lamborghini Countach, l’erede della Miura.
Una affascinante vista della Ferrari 500 F2.
La “Giulia” della polizia crivellata di colpi da Cavallero.
Rapina di Via Osoppo: ricostruzione grafica, autocarro OM Leoncino e Fiat 1400 usati per distrarre
portavalori della banca.
Trasporti: novità e modernizzazioni
La Regione Lombardia non fa guerre di religione sulla mobilità. Però in merito sta facendo importanti investimenti.
La Regione Lombardia nel 2024 ha stanziatio quasi 650 milioni di euro per il trasporto su gomma, per il trasporto pubblico locale e per quello merci. Diamo la parola a Franco Lucente, Assessore ai Trasporti e Mobilità Sostenibile della Regione Lombardia. “Il mio assessorato non lavora solo per i dieci milioni di cittadini lombardi, ma anche per i tanti turisti. E non parliamo soltanto di treni e autobus, visto che la mobilità in Lombardia
è già ben organizzata, ma di ingenti investimenti per il rinnovo della flotta ferroviaria e delle strade. Abbiamo recentemente
immesso 18 nuovi bus (ad emissioni ridotte) in provincia di Bergamo. A livello di treni regionali abbiamo un tasso di
puntualità che tocca l’83 per cento, ma vogliamo fare di più. Non siamo sostenitori accaniti di una tecnologia: l’elettrico va bene, ma non chiudiamo le porte ai biocarburanti o all’idrogeno. L’importante è che la conversione dei veicoli sia rapida e che gli effetti arrivino subito! Quanto al trasporto merci, il nostro obiettivo è creare un sistema intermodale che renda il traffico più agevole. Come a Mantova dove il treno arriva in porto per caricare le merci. Poi, parlando del Comune di Milano non condivido la sua politica rigidamente restrittiva. Un esempio? Ho discusso con Palazzo Marino che ha negato l’Area C a dei bus turistici non Euro 6. La consegna dei nuovi mezzi tardava e non c’è stato modo di far capire che è un grave danno che dei bus zeppi di turisti non possano arrivare nel centro di Milano!
Non ci sai fare? Resti a bocca asciutta!
Un manuale ironico sui metodi di conquista. E l’auto... è ancora protagonista!
L
uca Fiocca non è uno scrittore. È un architetto di Lecce, ma sembra proprio uno scrittore. Infatti ha appena dato alle stampe un volumetto davvero piacevole, ricco di tocchi di ironia, un po’ alla Oscar Wilde. Il tema svolto è molto semplice: la conquista di una donna. Operazione vecchia come il mondo, ma che può diventare complicata, se non sgradevole, quando non si usano i modi giusti. E Fiocca, i modi giusti, li indica: tutto sta ad essere in grado di seguire i consigli e di trovarsi nelle situazioni descritte. Per essere chiari fino in fondo, ecco come lui, nell’incipit definisce il
G P D’ITALIA F1
Fantastica Monza!
Ferrari e Leclerc in trionfo sulla pista rinnovata. Strategia vincente. Gara appassionate. Pubblico record. Una corsa perfetta Testo di Paolo Moroni
Sono ormai passati mesi dal grande appuntamento monzese del Mondiale di F1 dello scorso settembre, ma il ricordo dei momenti che hanno reso unico, speciale e indimenticabile quel magico week end di sport e di festeggiamento per la vittoria di Ferrari e Leclerc, non si è affatto spento e merita ancora una citazione e un applauso.
suo lavoro: “Questo breve e semiserio saggio di tecniche e metodi d’abbordaggio si rivolge a tutti coloro che, stanchi di farsi considerare alla stregua di semplici e rassicuranti autisti di taxi, aspirano ad elaborare una propria metodologia di avvicinamento nell’apprendimento dell’antica arte seduttoria, finalizzata al raggiungimento del massimo risultato con il minimo sforzo”. Ma l’auto, il nostro comune denominatore, che cosa c’entra in tutto questo? Beh, Fiocca la fa entrare in parecchie situazioni. Come quando ci si trova davanti ad un’avvenente autostoppista, oppure indica come comportarsi se ci si presenta con oggetti firmati ed auto sportiva. Specie in questi casi occorre evitare comportamenti pacchiani
come il “pretendere” il cosiddetto dopo serata”! Ma anche parcheggiare l’auto all’ombra come segno di delicatezza quando il sole è torrido e la compagnia è ottima. Ed è pure importante affrontare con signorilità le situazioni negative. Come quando una signorina indica pollice verso nei confronti della nostra compagnia, non così brillante come pensiamo, e sfruttando l’automobile, invece di seguirci se ne va per la sua strada… Insomma una lettura brillante e divertente. Che forse, in qualche caso, può anche essere davvero molto, molto utile…
Dopo la gara tricolore, il campionato 2024 ha concluso il suo cammino all’inizio di dicembre mettendo in fila storie, nomi, fatti, e dando spazio a nuovi temi, a conferme e smentite. Ma l’incontro del 95° “Gipì” tricolore con l’autodromo più antico della F1 ha dato vita a giornate incorniciate dal sorriso come raramente accade. Nessuna polemica, nessun contrattempo, nessun incidente dentro e fuori pista. Di questo evento resterà a lungo memoria nella storia del GP d’Italia. Almeno fino a quando – ma chissà quando - si riuscirà a fare di meglio. Il pilota monegasco e la Ferrari hanno infatti interrotto 5 anni di digiuno monzese (GPI del 2019) e hanno firmato quest’anno due successi sulle due piste più iconiche del Mondiale, quella di Montecarlo in maggio, e quella sulla rinnovata pista di Monza, riscattando parzialmente una stagione
fino a quel momento opaca. Da ricordare poi il record assoluto di pubblico, un primato che gli altri circuiti invidiano: oltre 335mila spettatori nei tre giorni di prove e gara. Una massa di tifosi entusiasta che dopo aver colorato di rosso gli spalti è dilagata gioiosamente in pista, sotto il podio di un vincitore visibilmente commosso “È una sensazione incredibile - ha commentato Charlescredevo che la prima vittoria qui fosse unica. E invece…” Nell’album dei ricordi bisogna anche mettere lo spettacolo di una gara a sorpresa, con un risultato non scontato frutto del coraggio e dell’intelligenza tattica della squadra e dell’abilità del pilota. Premiante la scelta di effettuare una sola sosta invece delle due soste degli altri team. Una scelta che ha favorito il balzo finale di Leclerc dopo 38 giri dal “via” e a meno 15 giri dal traguardo, per un’ora e un quarto di suspense con cinque piloti che si sono rubati la testa della corsa fino alla zampata del vincitore. A seguire, secondo e terzo, Oscar Piastri e Lando Norris della McLaren. Quarto l’altro ferrarista Sainz. Tutto questo in un Autodromo con un asfalto nuovo di zecca inaugurato proprio in occasione del Gran Premio dopo 8 mesi di lavori. “Questo pubblico straordinario meritava la vittoria della Ferrari - ha detto il Presidente di ACI Angelo Sticchi Damiani - un modo speciale per festeggiare anche la nuova pista e il nuovo look dell’Autodromo”.
Testo di Maurizio Gussoni
Testo di Maurizio Gussoni
Fine stagione
Corse d’autunno sul nuovo asfalto della F1
Finale al fotofinish con giro mozzafiato. Quinto Valentino con Martin e Marciello
Spettacolo e grandi numeri per il Fanatec GT World Challenge Europe. Doppio podio delle BMW M4 e terzo gradino per la Ferrari 296 GT3 davanti ad oltre 35 mila spettatori che hanno animato il week end dedicato alla serie continentale promossa da SRO che ha visto ben 4 campionati scendere sui 5.793 metri del circuito brianzolo. Pubblico protagonista nella pit walk di sabato, nella sessione autografi di domenica nel paddock e sulla griglia di partenza. A trionfare nella 3 ore di Monza sono Jens Klingmann, Ahmad Al Harthy e Sam De Haan con la BMW M4 GT3 di OQ by Oman Racing davanti alla vettura gemella del Team WRT guidata da Dries Vanthoor, Sheldon Van Der Linde e Charles Weerts. In un finale al fotofinish, con un ultimo giro mozzafiato, sul terzo gradino del podio sale la Ferrari 296 GT3 dei piloti di “casa nostra”, ovvero con licenza sportiva ACI, Alessio Rovera e Alessandro Pier Guidi, al volante con Vincent Abril, autori della pole position. Quinto posto per la BMW di Valentino
Rossi, Maxime Martin e Raffaele Marciello. Nel Fanatec GT2 European Series powered by Pirelli vittorie per la Maserati GT2 di Leonardo Gorini e Carlo Tamburini, sulla vettura del team brianzolo LP Racing e per la KTM X-BOW GT2 di Martin Koch e Reinhard Kofler. Nelle spettacolari gare della GT4 European Series powered by Rafa Racing Club, con 50 vetture al via, doppietta per l’Audi R8 LMS GT4 del Team Speedcar con al volante i transalpini Benjamin Lariche e Robert Consani. In pista anche il McLaren Trophy Europe con le stupende McLaren Artura che non si sono risparmiate sui veloci rettilinei del Tempio della Velocità regalando le vittorie agli spagnoli Gonzalo de Andres e Alejandro Geppert in gara 1 e ai loro compagni di squadra in SMC Motorsport Adalberto Baptista e Tomas Pintos nella loro seconda gara di giornata.
TUTTO TEDESCO IL GT SPRINT ITALIANO
Klingmann e BMW chiudono vittoriosi il Campionato
Un tiepido fine settimana ha caratterizzato il primo dei due ACI Racing Weekend di ottobre in cui, già sabato, il 34enne pilota tedesco Jens Klingmann (BMW M4 GT3), reduce dalla 3 Ore, ha chiuso la partita del Campionato Italiano Gran Turismo Sprint. Il portacolori di BMW Italia-Ceccato Racing con Raffaele Marciello ha infatti dominato gara-1, concedendo il bis 24 ore più tardi.
In GT Cup successo di Patrinicola-Pegoraro (Ferrari 488 Challenge EvoBest Lap) dove si sono laureati campioni nella PRO-AM 1^ Divisione alla coppia ZanonTribaudini (Lamborghini Huracan ST Evo2-VSR), nella AM 1^ Divisione il titolo è andato a Casè-Borelli (Ferrari 488 Challenge Evo2-AF Corse), nella PRO-AM 2^ Divisione a Palma-Navatta (Porsche 992 GT3 Cup-Raptor Engineering) e nella AM 2^ Divisione a Polverini-Liana (Porsche 992 GT3 Cup-ZRS). Monza, in quella occasione
ha ospitato anche le tre gare del round finale dell’Euro 4 Championship. La prima è andata al junior Mercedes di Prema Racing Alex Powell. Il pilota statunitensegiamaicano ha ottenuto così il primo successo proprio nella città dove da anni ha scelto di vivere. Un altro statunitense ma di origini indiane Akshay Bohra (US Racing) ha vinto il titolo, grazie a due secondi posti e a un quinto. Gli altri successi sono stati conquistati dal giapponese Kean Nakamura-Berta, pilota Alpine Academy di Prema Racing, e dal tedesco - di US Racing - Maxim Rehm. Spettacolare la gara del Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Storiche, sesta e penultima tappa del 2024, che sull’ultra centenaria pista monzese ha visto primeggiare RonconiGulinelli su Porsche 935 K3. Nel primo raggruppamento ha trionfato Giovanni Putelli su Lotus Elan, nel secondo si è imposto Massimiliano Lodi
con la Porsche 911. Nel quarto in trionfo la TVR Tuscan Speed 8 GT di Vito Truglia e Gilles Giovannini.
Andrea Bistrot (Delta Pia Engineering), leader della classifica e Davide Rosini (Tuder Motorsport), si sono imposti nelle due prove del Mini Challenge.
Vincendo gara 1 e chiudendo terzo la seconda prova il sudafricano Keagan Masters ha conquistato la Porsche Carrera Cup Italia. Gara 2 è invece andata all’olandese Robert De Haan. Infine nel Zinox F2000 Trophy successo per l’ungherese Benjamin Berta e per Francesco Galli.
A cura di Andrea Cremonesi
L’americano di origini indiane Akshay Bohra vincitore del Campionato Euro 4 e la partenza della gara 2 delle GT
La Ferrari 296 GT3 di Rovera, Abril e Pier Guidi, terzi sul podio finale
CORSE SENZA FRONTIERE
Piloti di tutta Europa, nord e sud America, Australia e Asia in otto avvincenti gare
La prova conclusiva dell’International GT Open ha assegnato il titolo alla coppia austro tedesca formata da Simon Reicher e Christopher Haase, che ha concluso la gara al volante dell’Audi RS LMS GT3 Evo II, schierata da Eastalent Racing, alle spalle dei vincitori James Kell e Dean MacDonald (McLaren 720s GT3 Evo, schierata da Greystone GT). La carta vincente per la coppia di piloti britannici, alla terza apparizione nella serie, è stata quella di iniziare la 500 GT Open con le gomme da bagnato, malgrado la pista si stesse asciugando. Il principale contendente al titolo, Alessio Deledda che guidava la Oregon Team Lamborghini condivisa con Jordan Pepper ha lottato sino alla fine ma ha dovuto alzare bandiera bianca in seguito a una foratura negli ultimi giri. A completare il podio la Motopark Mercedes AMG GT3 Evo dell’austriaco Lukas Dunner e del polacco Kuba Giermaziak. In Pro-Am, il successo è
andato al duo brasiliano formato da Marcelo Hahn e Allam Khodair con la Ferrari 296 GT3 di AF Corse che ha battuto in volata Marcin Jedlinski-Karol Basz (Olimp Racing Audi). In Am quarto successo per i tedeschi Heiko Neumann e Timo Rumpfkeil (Mercedes AMG GT3 Evo).
“Ce l’abbiamo fatta, dopo esserci andati così vicini l’anno scorso, ed è difficile da realizzare”, ha commentato dopo la corsa Reicher, mentre Haase ha aggiunto: “È stata una gara molto serrata e difficile, nelle condizioni medie la nostra macchina non si comportava molto bene, è migliorata alla fine. Questo risultato deriva dal duro lavoro di tutto il team, dall’impegno di tutti, ma anche dal fantastico legame e spirito tra tutti noi”. Nel fine settimana monzese si sono disputate anche le gare di Euroformula Open, GT Cup Europe, Clio Cup Series e Alpine Elf Europe Cup. Nella Euroformua Open storica vittoria per il pilota dello Sri Lanka David Yevan
In testa al gruppo l’Audi RS Evo II di Reicher e Hase, vincitori del GT Open e la premiazione dell’Alpine Europe
che si è imposto al debutto in gara 1 e ha concesso il bis in gara 3; nella seconda corsa l’americano Brad Benavides ha suggellato la conquista del campionato conquistando il successo. Nella Clio Cup Series vittorie per i francesi David Pouget (GPA Racing) et Nicolas Milan (Milan Compétition), mentre Antonio Jurado (Rangoni Corse) ha conquistato il titolo della Clio Cup Italia
Per quanto riguarda la GT Cup Europe in gara 1 si sono imposti i belgi Stienes Longin e Nicolas Saelens (Porsche 992 GT3 Cup di Q1 Trackracing); in gara 2 il tedesco Luca Ludwig e lo spagnolo Ivan Velasco che hanno condiviso la Ferrari 488 Challenge GT3 Cup schierata da Mertel Motorsport. Infine nel monomarca Alpine Elf Europe doppietta per il francese Leo Jousset.
GARA E TITOLO PER L”ALTRO FRATELLO”
GT Endurance a Leclerc (Arthur) con Fisichella e Mosca
Da un fratello all’altro: l’1 settembre a salire sul gradino più alto del podio dell’Autodromo Nazionale
Monza era stato Charles Leclerc, vincendo il 95esimo Pirelli Formula 1 Gran Premio d’Italia, mentre domenica 27 ottobre la medesima emozione l’ha vissuta Arthur, il fratello minore, che assieme al “veterano” Giancarlo Fisichella e a Tommaso Mosca ha
conquistato una tiratissima 3 Ore, quarta e conclusiva gara del Campionato Italiano Gran Turismo Endurance, precedendo sul traguardo le due Lamborghini Huracan GT3 Evo2 (VSR) di Cazzaniga-Di FolcoLiberati e Zanon-StadsbaderMichelotto. Un successo che è valso il titolo ai portacolori Ferrari della Scuderia Baldini. Combattuta anche la gara GT Cup - riservata alle vetture in
variante per le
configurazione monomarca - che ha assegnato tre dei quattro titoli conduttori ancora in palio. Luca De Marchi, Simone Patrinicola e Sabatino di Mare (Ferrari 488 Challenge Evo), hanno bissato il successo dello scorso anno, laureandosi campioni PRO-AM 1^ Divisione. Con la vittoria nella AM 1^ Divisione, si solo laureati campioni italiani Ferdinando D’Auria, Alberto
TROFEO ACM - VELOCITÀ IN CIRCUITO 2024
Svoltasi all’interno della gara GT, la finale del “Trofeo ACM – Velocità in Circuito 2024” riservato ai piloti con licenza AC Milano, ha visto Federico Malvestiti conquistare il titolo di campione assoluto e vincitore della categoria Under 25, grazie a prestazioni eccellenti in entrambe le tappe. Un riconoscimento speciale anche a Vicky Piria, che con una sola gara disputata è riuscita a imporsi nella categoria GT Cup Pro Am e a raggiungere un prestigioso secondo posto assoluto nella GT Cup, assicurandosi così il Trofeo ACM femminile.
Clementi Pisani e il britannico
Douglas Bolger (Lamborghini Huracan ST Evo2). L’ultimo titolo italiano assegnato a Monza è stato quello della AM 2^ Divisione, conquistato da Andrea Buratti e dall’olandese Sandra Van Der Sloot, al volante della Porsche 992 GT3 Cup. Monza ha costituito anche l’ultima tappa del TCR Italy 2024 che ha visto prevalere nelle due gare le Audi RS3 del canadese Nicolas Taylor (team PMA) e il francese Teddy Clairet nel Sequenziale. Taylor, finendo a pari punti con l’estone Ruben Volt (Honda FL5, ALM) avrebbe vinto il titolo. Ma sino a quando il collegio di garanzia del Coni non si esprimerà sul ricorso di Salvatore Tavano (Scuderia il Girasole) per la penalità subìta a giugno a Pergusa, il titolo resterà vacante. Luca Franca invece si è laureato campione DSG con l’Audi RS3 di Aikoa. Le due gare DSG sono state vinte da Matteo Roccadelli (Leon Cupra). Nel Campionato Italiano Sport Prototipi doppietta e titolo per il comasco Davide Uboldi con la Wolf Raiden GB08 del team Emotion che proprio a Monza iniziò a correre trent’anni fa. L’Italian F.4 Championship ha visto invece il già campione Freddie Slater (Prema), vincere due gare su tre, stabilendo il nuovo record di 15 vittorie. Terza prova all’australiano Gianmarco Pradel (US Racing) alla sua prima vittoria. Infine nella Formula Regional by Alpine il brasiliano Rafael Camara (Prema Racing), della Ferrari Driver Academy, ha festeggiato il titolo con una vittoria. Sabato invece, successo di Ugo Ugochukwu, del vivaio McLaren. .
Prima
“TCR Sequenziale”
I vincitori premiati dal presidente di AC Milano Geronimo La Russa
Motori in libreria
Le ultime novita per gli appasionati delle due e delle quattro ruote. Libri in vendita alla Libreria dell’Automobile di corso Venezia 45. Sconti per i Soci-www.libreriadellautomobile.it
TUTTO F1
di Mario Donini
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 16x21
Pagine: 320
Foto: 410 a colori e 132 b/n
Brossura
Testo: italiano
Prezzo € 24,00
Con la prefazione originale di Alex Zanardi questo volume documenta l’avvincente cronaca di diversi Campionati, abbinata a focus di approfondimento – tecnici e sportivi – e a un ricchissimo repertorio iconografico. Apparso nella sua prima edizione oltre dieci anni fa, esso esce oggi completamente rivisto nella veste grafica, nel formato e ampiamente aggiornato, raccontando varie generazioni dei campioni più grandi e famosi, da Fangio a Verstappen e le Case automobilistiche più blasonate, Ferrari in testa. È Mario Donnini, storica firma del settimanale Autosprint e apprezzato giornalista sportivo a riscrivere, stagione dopo stagione in varie epoche, questo “romanzo infinito”, complesso e articolato nella sua trama, già antico ma sempre giovane nonostante il passare degli anni.
NERO ALFA
di Ivan Scelsa e Paolo Masotti
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 14x22
Pagine: 192
Foto: 9 a colori e 66 b/n
Cartonato con sovracoperta Testo: italiano
Prezzo € 28,00
“Nero Alfa”, ovvero la cronaca di 27 crimini e delitti al volante di un’Alfa Romeo. La prefazione è di Laura Marinaro, giornalista esperta in cronaca nera; l’introduzione di Danilo Moriero, responsabile della rete dei comuni del Made in Italy motoristico “Città dei Motori”. Volti e nomi noti, che spesso si incrociano. Uomini dello Stato o della malavita. Eroi del quotidiano o personaggi sfuggenti, che si muovono in auto, quasi sempre in Alfa Romeo. Un viaggio nel Novecento, in quella storia d’Italia di cui anche l’Alfa è protagonista, dai bombardamenti del Portello alla fuga degli amanti Benito Mussolini e Claretta Petacci; dalla morte di un illuminato dirigente come Ugo Gobbato al delitto Pasolini; dalle lotte sindacali alle Brigate Rosse, fino agli episodi più noir degli anni 70 ripresi in un genere cinematografico ‘poliziottesco’
CINQUANTINI
di Alberto Pasi e Vittorio Crippa
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 24x27
Pagine: 168
Foto: 257 a colori e 225 b/n
Brossura con alette Testo: italiano
Prezzo € 38,00
Il momento magico dei “cinquantini” può essere collocato tra il 1965 e il 1980. Le regole introdotte dal Codice della strada del 1959 avevano infatti aperto la strada al loro straordinario successo: guida a quattordici anni senza patente, targa e assicurazione. In cambio, potenza di 1,5 CV e velocità di 40 km/h, limiti facilmente superabili con semplici modifiche. Il mercato si mosse quasi subito facendo breccia nel cuore dei più giovani. Moto vere e proprie, con cambio a pedale, da strada o da fuoristrada, il primo passo verso la motocicletta. Molte storiche aziende sono state protagoniste e molte altre sono nate proponendo uno sterminato numero di modelli. Questo libro che censisce 44 Costruttori e che raccoglie oltre 350 immagini molte delle quali inedite, è un omaggio a quei “motorini” che fecero sognare migliaia di ragazzini.
FIAT PANDA
di Francesco Patti
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 24x27
Pagine: 120
Foto: 93 a colori e 88 b/n
Brossura con alette Testo: italiano
Prezzo € 35,00
In un modo o nell’altro c’è stato un momento in cui una Fiat Panda ha intrecciato la vita di tutti o quasi. L’ha avuta la mamma, è stata la nostra prima auto, ci ha portato in viaggio con gli amici, ce l’aveva il vicino di casa, l’abbiamo trovata al mare e in montagna, in città e in campagna e nei colori delle forze dell’ordine. Nella sua “prima generazione” prodotta dal 1980 al 2003, la Panda ha abbracciato la società intera, dagli automobilisti meno abbienti a quelli più facoltosi, giovani e anziani. Ad una vettura tanto iconica non poteva non essere dedicata una monografia che ne ripercorrere l’evoluzione tecnica e stilistica, durata oltre vent’anni, senza tralasciare le “speciali” che hanno rappresentato una sorta di “storia nella storia”. Non manca una guida alla manutenzione e al restauro.
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Grazie alle tessere ACI ti senti protetto in ogni momento e con i nuovi servizi della tessera Gold Premium sei sicuro di ricevere la migliore assistenza per te e la tua famiglia, allo stesso prezzo di sempre. Da oggi puoi usufruire del videoconsulto medico sia a casa che in viaggio, inoltre la Tutela Legale Plus è estesa anche a pedoni, monopattini e biciclette (elettriche e non). In caso di soccorso stradale il traino è gratuito fino a 35 km anche per le biciclette e con il nuovo servizio Fix or Repair i costi di manodopera sono coperti fino a €650 l’anno.