5 minute read

La strada giusta

Next Article
Minicross

Minicross

ACI INFORMA La Strada Giusta fa scuola e premia il Liceo Lioy

Conclusa l’ottava edizione del progetto di educazione stradale che ha coinvolto oltre 3.000 studenti delle superiori. La soddisfazione di Lorena Sottoriva: “Dopo il Covid i ragazzi si sono responsabilizzati ancora di più”. L’esperienza di Emma Mantese

■ La “Strada giusta” fa davvero scuola! Forse banale il gioco di parole per spiegare il successo del progetto promosso dall’Ufficio scolastico territoriale e dalla Prefettura di Vicenza insieme con una serie di partner, tra cui in primis ACI Vicenza e le Autoscuole Ready2Go che hanno sposato da subito l’iniziativa facendosi parte in causa. L’ottava edizione, che si è da poco conclusa, ha coinvolto oltre tremila studenti delle superiori. “A dispetto della pandemia abbiamo aumentato i ragazzi, le scuole, le classi – ci dice con soddisfazione la professoressa Lorena Sottoriva, referente dell’ufficio Educazione Fisica UAT Vicenza - e quest’anno siamo riusciti ad organizzare anche alcuni incontri in presenza. Un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolti l’Ufficio scolastico territoriale, la Prefettura e tutti i partner e gli sponsor, oltre ad Alessio Tavecchio, testimonial con il suo progetto vita. Molto importante, poi, si è rivelata la collaborazione di alcuni allievi della Consulta provinciale degli studenti che hanno seguito tutta la parte social, individuando in Instagram lo strumento preferenziale mentre nel canale Youtube dell’Istituto Umberto Masotto di Noventa Vicentina è stato poi caricato il video delle premiazioni finali che hanno visto sul podio il Liceo scientifico Lioy, il Liceo artistico De Fabris di Nove e l’Istituto Boscardin”. “La guida non è mai social” il tema

scelto quest’anno per la creazione dei videoclip che segue la traccia “Allaccia la mascherina” della passata edizione. “Tutti i progetti si sono rivelati molto creativi – prosegue la professoressa Sottoriva – tanto che non nascondo che abbiamo avuto delle difficoltà nello stilare una graduatoria. Del resto mi sembra che i ragazzi, dopo tutto quello che hanno vissuto con la pandemia, si siano responsabilizzati e rivelino grande attenzione ai temi che li toccano da vicino come hanno dimostrato negli incontri svoltisi durante l’anno. L’educazione stradale vuol dire sicurezza, rispetto delle regole e, soprattutto, amore della vita”. A seguire da vicino questa ottava edizione de “La strada giusta” anche Emma Mantese, una dei sei rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti. “Ci è stato proposto questo progetto e sono stata molto contenta di aderire – esordisce Emma, 17 anni, che ha frequentato la quarta superiore al Liceo Corradini di Thiene, con indirizzo Scienze umane – Per circa quattro o cinque mesi insieme con Gheorghe, Giordano, Giulio e Marco abbiamo realizzato una serie di interviste, tra cui al direttore di ACI Vicenza Gian Antonio Sinigaglia e a Sergio Maistrello, istruttore delle autoscuole Ready2Go, oltre a seguire la pagina Instagram. Inoltre, io ho visionato i video delle passate edizioni e, anche se non ho ancora la patente, ho capito l’importanza della prevenzione, di far conoscere i pericoli e, nello stesso tempo, di insegnare i corretti comportamenti alla guida e in strada. La mia scuola non ha partecipato al progetto, però per me è stata un’esperienza davvero formativa, che ha cambiato le mie modalità di approccio al tema della sicurezza”.

- Utile in vista anche della patente il prossimo anno?

“In realtà sono un po’ preoccupata. Non ho problemi con lo studio, però a volte sono un po’ impacciata nelle situazioni pratiche. Nella vita quotidiana, però, la patente è troppo importante, nel lavoro e nei contatti con le persone”.

- Progetti futuri?

“Intanto, questa estate, un’esperienza lavorativa sull’Altopiano di Asiago. E, poi, una volta finiti gli studi, mi piacerebbe continuare nel campo delle scienze umane anche perché amo stare a contatto con la gente e, se possibile, mettermi a disposizione”.

Incidenti stradali con meno vittime in tutta Europa

Nel 2021 sono stati 20.000 i morti, con una diminuzione del 13%. Tra i paesi che hanno registrato i maggiori cali Malta, Danimarca, Belgio, Polonia, Spagna e Lituania

■ Nel 2021, nell’Unione Europea, si sono registrate circa 20.000 vittime della strada. Una riduzione annuale (-13%) che risente ancora delle limitazioni alla circolazione imposte a causa dell’emergenza Covid-19. È uno dei dati più rilevanti tra quelli contenuti nel nuovo rapporto European Transport Safety Council (ETSC), consultabile su http://etsc. eu/pin16. Tra i Paesi con le migliori riduzioni di morti sulle strade nel 2021 rispetto al 2019 (il 2020 non è significativo a causa della pandemia), Malta 44%, seguita da Danimarca 32%, Belgio 25%, Polonia 23%, Spagna 22%, Lituania 21%. Diminuzioni meno consistenti in Portogallo (-18%), Germania (-16%), Repubblica Ceca (-14%), Cipro, Svezia ed Austria (-13%). I dati definitivi sull’incidentalità stradale 2021 nel nostro Paese, invece, verranno diffusi nel mese di luglio, con il tradizionale comunicato stampa ACI-Istat. Nel periodo 2011-2021, in Europa, la diminuzione delle vittime per incidente stradale è stata del 31%, con un risparmio di oltre 57mila vite (57.095) e più di 64 miliardi di euro in costi sociali. “Nonostante un forte calo dei decessi stradali negli ultimi due anni, la pandemia di Covid-19 non ha ‘immunizzato’ l'Europa contro i decessi e gli infortuni sulle strade - ha dichiarato Antonio Avenoso, Direttore di ETSC - 20.000 persone muoiono ogni anno sulle nostre strade e ridurre questi numeri richiederà duro lavoro, volontà politica ed investimenti”. Relativamente ai feriti gravi, per i quali è stato posto per la prima volta l’obiettivo di riduzione al 50% entro il 2030, il Rapporto ETSC sottolinea come non siano ancora uniformi nei diversi Paesi europei la definizione o i metodi di conteggio degli stessi, pertanto non è possibile confrontare il numero di feriti gravi tra i diversi Paesi. La Commissione Europea ha stimato che in Europa 120.000 persone riportino lesioni gravi a seguito di incidente stradale: il rapporto con i decessi è di sei ad uno. I pochi dati collazionabili mostrano una decrescita sicuramente più lenta rispetto al numero dei morti: nell’ultimo decennio i feriti gravi sarebbero diminuiti solo del 18,5% circa. Per questo motivo ETSC raccomanda fortemente che in ogni Paese sia migliorata la tempestività e la qualità dell’intervento post-incidente al fine di mitigarne le conseguenze in modo più efficace.

This article is from: