Modulo 5 - Trasparenza e Sistema di segnalazione degli illeciti

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Modulo 5 – Trasparenza e Sistema di segnalazione degli illeciti Dott.ssa Irene Salerno


La Trasparenza nel quadro normativo italiano: il D.Lgs 33/2013 2 2

ART. 1 – Principio generale di trasparenza 

accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di: tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attività amministrativa; favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.

ART. 2 – Oggetto

 [...] accesso di chiunque ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni garantita tramite l'accesso civico e tramite la pubblicazione di documenti, informazioni e dati concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni e le modalità per la loro realizzazione. Dott.ssa Irene Salerno


Accesso civico (1 di 2) 3

ACCESSO CIVICO SEMPLICE D.Lgs 33/2013 - Art. 5 Comma 1

Obbligo previsto in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione

PRE D.Lgs 97/2016

ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO D.Lgs 33/2013 - Art. 5 Comma 2 POST D.Lgs 97/2016

[...] chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione [...] Dott.ssa Irene Salerno


Accesso civico (2 di 2) 4

D.Lgs 33/2013 - Art. 5 Comma 3

 L’esercizio del diritto di accesso civico non è sottoposto ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente.  L'istanza di accesso civico identifica i dati, le informazioni o i documenti richiesti e non richiede motivazione.  (...) D.Lgs 33/2013 - Art. 5 Comma 4

 Il rilascio di dati o documenti in formato elettronico o cartaceo è gratuito, salvo il rimborso del costo effettivamente sostenuto e documentato dall'amministrazione per la riproduzione su supporti materiali.

Dott.ssa Irene Salerno 4


Art. 5 bis del D.Lgs 33/2013 – Esclusioni e limiti all’accesso civico 5

TUTELA INTERESSI PUBBLICI a. b. c. d. e. f. g.

la sicurezza pubblica e l'ordine pubblico; la sicurezza nazionale; la difesa e le questioni militari; le relazioni internazionali; la politica e la stabilità finanziaria ed economica dello Stato; la conduzione di indagini sui reati e il loro perseguimento; il regolare svolgimento di attività ispettive.

TUTELA INTERESSI PRIVATI a.

la protezione dei dati personali, in conformità con la disciplina legislativa in materia;

b.

la libertà e la segretezza della corrispondenza;

c.

gli interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica, ivi compresi la proprietà intellettuale, il diritto d'autore e i segreti commerciali.

Dott.ssa Irene Salerno


Trasparenza: gli obiettivi di ACI Informatica 6 

Miglioramento complessivo e costante della qualità dei dati pubblicati nella sezione Società Trasparente

Monitoraggio e controllo periodico sulla sezione da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza Diffusione della cultura dell’integrità e della legalità Coordinamento con gli obiettivi strategico - gestionali della Società al fine di garantire la coerenza e l’effettiva sostenibilità degli obiettivi posti in materia di trasparenza.

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Sezione SocietĂ Trasparente 7


Sezione SocietĂ Trasparente 8

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Accesso civico 9


Moduli di richiesta accesso civico 10

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La tutela del whistleblower nel nostro ordinamento giuridico (1 di 3) 11

D.Lgs 165/2001- Art. 54 – bis comma 1 (come modificato dalla Legge 179/2017)

Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti 

Il pubblico dipendente che, nell'interesse dell’integrità della pubblica amministrazione, segnala al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, ovvero ANAC, o denuncia all’autorità giudiziaria ordinaria o a quella contabile, condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito, o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro determinata dalla segnalazione.

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La tutela del whistleblower nel nostro ordinamento giuridico (2 di 3) 12

D.Lgs 165/2001- Art. 54 – bis comma 1 (come modificato dalla Legge 179/2017)

Il destinatario delle misure ritorsive o le OO.SS ne danno comunicazione all’ANAC

L’ANAC informa il DFP o gli altri organi di garanzia o di disciplina

Dott.ssa Irene Salerno

il DFP e gli altri organi di garanzia o di disciplina avviano le attività o adottano i provvedimenti di competenza


La tutela del whistleblower nel nostro ordinamento giuridico (3 di 3) 13

D.Lgs 165/2001- Art. 54 – bis comma 7 (come modificato dalla Legge 179/2017) 

È a carico dell’amministrazione pubblica o dell’ente dimostrare che le misure discriminatorie o ritorsive sono motivate da ragioni estranee alla segnalazione stessa. Gli atti discriminatori o ritorsivi adottati dall’amministrazione o dall’ente sono nulli.

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Sistema di whistleblowing: elementi caratterizzanti il sistema a livello generale 14

SOGGETTO

 

Dipendente dell’amministrazione Soggetto esterno all’amministrazione

OGGETTO

 

Codificare le tipologie di illecito e i comportamenti indesiderati Collegamento ad altri strumenti di prevenzione della corruzione

MODALITÀ

  

Aperta: il segnalante rivela la sua identità Confidenziale: l’identità del segnalante è nota solo al ricevente Anonima: l’identità del segnalante è sconosciuta

CANALI

  

Segnalazione verbale, telefonica, via mail Buca delle lettere Software elettronico Dott.ssa Irene Salerno


SOGGETTO

Chi è tutelato?

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Legge 179/2017. Art. 1 Comma 2

Per dipendente pubblico si intende:  il dipendente delle amministrazioni pubbliche;  il dipendente di un ente pubblico economico;  il dipendente di un ente di diritto privato sottoposto a controllo pubblico;  i lavoratori e collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell'amministrazione pubblica.

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OGGETTO

Quale l’oggetto della segnalazione?

Determinazione ANAC 6/2015 Condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in virtù del rapporto di lavoro Non solo delitti contro la PA ma corruzione in senso ampio Quanto appreso in virtù dell’ufficio rivestito ma anche notizie acquisite in occasione e/o a causa dello svolgimento mansioni lavorative, seppur in modo casuale

SOSPETTI O VOCI ALTA PROBABILITÀ MA NON CERTEZZA CHE IL FATTO SI SIA VERIFICATO Dott.ssa Irene Salerno

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MODALITÀ

Quali le modalità previste?

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Legge 179/2017. Art. 1 Comma 3

L’identità del segnalante non può essere rivelata [...] RISERVATEZZA DELL’IDENTITÀ DEL SEGNALANTE

CANALI

SEGNALAZIONE ANONIMA

Quali canali è preferibile utilizzare?

PROCEDURE INFORMATICHE

SISTEMI CHE PREVEDANO LA PRESENZA FISICA DEL SEGNALANTE Dott.ssa Irene Salerno


Sistema di whistleblowing e tutela del segnalante in ACI Informatica 18


Obiettivo del Regolamento e oggetto delle segnalazioni 19

OBIETTIVO

Fornire al segnalante che sia venuto a conoscenza di situazioni che prefigurano illeciti o fatti corruttivi – verificatisi all’interno dell’Azienda o comunque ad esso relativi – indicazioni chiare sulle modalità di trasmissione delle segnalazioni e sulle forme di tutela previste dall’ordinamento OGGETTO DELE SEGNALAZIONI  

intera gamma dei delitti contro la P.A (Titolo II, Capo I del C.P.) fatti in cui venga in evidenza un mal funzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite azioni poste in essere in violazione del Codice Etico, del PTPCT e di altre disposizioni normative fatti suscettibili di arrecare pregiudizio al patrimonio o all’immagine dell’Azienda o suscettibili di arrecare danno alla salute e alla sicurezza dei dipendenti e dell’Azienda Dott.ssa Irene Salerno


Elementi circostanziali e canali e modalità di segnalazione 20

ELEMENTI CIRCOSTANZIALI 

 

generalità del soggetto che effettua la segnalazione (anche anonima con piattaforma informatica) chiara e completa descrizione dei fatti oggetto di segnalazione circostanze di tempo e di luogo in cui sono stati commessi gli illeciti generalità o altri elementi che consentano di identificare il soggetto o i soggetti che avrebbero posto in essere i fatti segnalati indicazione di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti oggetto di segnalazione

CANALI E MODALITÀ DI SEGNALAZIONE 

invio via e-mail del Modulo per la segnalazione di illeciti all’indirizzo di posta elettronica appositamente predisposto invio cartaceo del Modulo per la segnalazione di illeciti a mezzo posta prioritaria ad ACI Informatica piattaforma informatica per la gestione della segnalazione degli illeciti


Gestione delle segnalazioni 21

Il RPCT prende in esame le segnalazioni non sufficientemente circostanziate o riferite a fatti già processati o archiviati

sufficientemente circostanziate

Archiviazione

Inoltro a soggetti terzi competenti   

Direzione del Personale OdV Autorità giudiziazia

Adozione dei provvedimenti conseguenti da parte dei soggetti competenti Dott.ssa Irene Salerno

In ogni caso, il RPCT trasmette le segnalazioni al Direttore Generale Il RPCT rende conto nella Relazione annuale sull’attuazione del PTPCT delle segnalazioni di illeciti ricevute, archiviate e processate

Il RPCT può suggerire agli Organi competenti eventuali misure per correggere le criticità evidenziati dalle segnalazioni


Divieto di discriminazione 22

Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, il dipendente che segnala al RPCT condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. 

Il dipendente che ritiene di essere sottoposto a comportamenti discriminatori può: 

dare notizia circostanziata dell’avvenuta discriminazione al RPCT, il quale valuta la sussistenza degli elementi per effettuare agli organi/strutture competenti la segnalazione di quanto accaduto, per le eventuali azioni di competenza;

può darne notizia al capo gerarchico del dipendente che ha operato la discriminazione, e/o al proprio capo gerarchico e/o alla Direzione del Personale, affinché valutino l’opportunità/necessità di adottare atti o provvedimenti opportuni. Dott.ssa Irene Salerno


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