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La chiesa di S. Maria Assunta a Magliano Romano
by ACI
di Luigi Plos
Si può unire l’intensa polifonia di un coro a una sconosciuta, antica, piccola chiesa a poca distanza da Roma? Sì! E i due fattori si potenziano, anche! Ecco la storia di questo mirabile connubio. Lo scorso 22 dicembre, invitato dall’amico Paolo Riccobono, andai ad ascoltare il Coro dell’Automobile Club Roma in occasione del concerto di Natale. Rimasi ammaliato e, nel fare i complimenti a Paolo, egli da buon manager oltretutto creativo (virtù rara in un manager) mi propose “ma perché, Luigi, non ci porti a cantare in uno dei luoghi segreti vicino Roma che conosci?”
Detto, fatto! Dopo aver visionato diversi siti, che dovevano avere determinate condizioni di acustica e di fascino, scegliemmo la minuscola chiesa romanica di S. Maria Assunta a Magliano Romano. Decidemmo per sabato 4 febbraio e ci vedemmo in piazza. Ma non andammo subito a cantare. C’era prima la parte avventurosa (e, chi mi ha seguito negli anni su queste pagine, sa di cosa parliamo). Entrammo in un fitto bosco e alcuni di noi si arrampicarono lungo un ripido e fangoso pendìo, per giungere alla Cappella degli Angeli, scavata nella roccia. Si tratta di un luogo di culto medievale, dedicato all’Arcangelo Michele e posizionato dove un tempo si stendeva probabilmente una necropoli etrusca. É un sito quasi unico rispetto alla maggior parte degli eremi rupestri del Lazio: è infatti difficile da trovare, nonostante sia a poche centinaia di metri in linea d’aria dal paese e a poca distanza da Roma e, poi è immerso in un ambiente selvaggio. Il fascino di questo luogo aumenta, se si viene a sapere che le pareti erano ricoperte di affreschi di pregio dell’VIII secolo d.C. ed aumenta ancora di più, se possiamo ammirare gli affreschi originali, rimossi dalle pareti negli anni ’30, per preservarli, e portati all’interno del duomo del paese (dopo aver sostato per alcuni decenni a Palazzo Venezia a Roma). Ecco allora che il nostro coro, dopo una prima parte del concerto, da S. Maria Assunta si sposta a cantare all’interno del duomo e si posiziona quasi sotto gli affreschi. E le voci, chissà se ispirate dalla potenza degli affreschi, si amalgamano e danno vita a un concerto intenso.