Dicembre 2023

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Dicembre 2023 - Gennaio 2024 n. 30

SETTESTRADE

Poste Italiane SPA sped. in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 DCB Roma

la rivista trimestrale per i soci dell’automobile club roma

L’Auto

di Domani SICURA, SOSTENIBILE E ACCESSIBILE

All’interno

AAA ALATRI ARPINO AQUINO

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Intervento della Presidente AC Roma Giuseppina Fusco

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AC Roma e SARA Assicurazioni insieme per la sicurezza



Dicembre 2023 - Gennaio 2024 n. 30

SETTESTRADE DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Riccobono

SEDE LEGALE E AMMINISTRAZIONE Via Parigi, 11, 00185 - Roma Tel. 06/51497205/6

IN REDAZIONE Laura Fraccaro, Paola Garifi, Chiara Pallari, Mattia Piola

AUTOMOBILE CLUB ROMA Consiglio Direttivo Giuseppina Fusco (Presidente) Francesco Forlenza (Vice Presidente) Pietro De Simone Giovanni Puoti Pietro Selicato

IMPIANTI E STAMPA Fotolito Moggio S.r.l. Strada Galli, snc, 00019 Tivoli - Roma chiuso nel mese di gennaio 2024

PROGETTAZIONE GRAFICA Eprcomunicazione REDAZIONE Tel. 06/681621 e-mail: redazione.settestrade@aciroma.it

REVISORI Gianluigi Barbieri, Sabrina Crupi­­, Adele Santosuosso

SETTESTRADE Registrazione Tribunale di Roma n. 184 del 17.05.2001

DIRETTORE Riccardo Alemanno

EDITORE Automobile Club Roma

EDITORIALE 3

RUBRICA

Giuseppina Fusco – Presidente dell’Automobile Club Roma

PIACERE AUTOMOBILE CLUB

L’auto di domani Giuseppina Fusco Presidente Automobile Club Roma

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Il Forte di Monte Mario Il luogo segreto più vicino al centro di Roma Luigi Plos

Quali tutele per la vittima di un incidente?

L’INTERVISTA 9 Prof. Ennio Cascetta Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Caracciolo 10 Prof. Vito Mauro Comitato Scientifico della Fondazione Caracciolo

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AC Roma e SARA Assicurazioni insieme per la sicurezza Laura Fraccaro

Chiara Pallari

22 Come proteggere l’auto dall’inverno? 24 Rubrica libri 26 Foto gallery GUIDA APP

28 13 Musica e note, il Natale con il Coro dell’Automobile Club Roma 14 ACI Sistema: una tessera, tanti vantaggi 15 #TuttoNormale, siamo tutti uguali nella mobilità 16 Da gennaio a marzo, a Roma tornano gli stop festivi al traffico 17 La Capitale punta sulla cura del ferro per la mobilità pubblica

Il mondo ACI in tasca

App

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EDITORIALE

Da sempre al servizio degli automobilisti Il 2 dicembre 2023 si è chiuso l’anno del centenario dell’Automobile Club Roma, aperto il 2 dicembre 2022. In armonia con la tradizione e in linea con le nuove e più sfidanti strategie di crescita, il 2023 è stato caratterizzato da un intenso sviluppo di tutte le attività in cui si articola il mandato istituzionale dell’Ente. Ricordiamo, tra le altre, le manifestazioni nel campo dello sport automobilistico (dall’ormai affermato Rally di Roma Capitale all’innovativo Eco Race), le premiazioni dei piloti affermati e di giovani promesse dell’automobilismo, gli eventi di valorizzazione del patrimonio di auto storiche (tra cui Ruote nella storia); la diffusione di studi e ricerca e l’avvio dell’iniziativa “A porte aperte” per dialogare e affrontare, specie con i giovani, le tematiche legate alla mobilità; la collaborazione

con le istituzioni per rendere Roma sempre più sostenibile e vivibile, soprattutto il rinnovato e particolare impegno nelle iniziative di formazione dei giovani neopatentati e patentandi alla sicurezza stradale. Tutte attività che hanno rafforzato le relazioni con gli Stakeholder, anche a beneficio della reputazione dell’Ente e del marchio ACI. Un rilevante contributo alla educazione dei giovani alla sicurezza è derivato anche dalla rete delle autoscuole Ready2Go, tutte delegazioni dell’AC Roma, abilitate ad erogare il Metodo ACI. Nel 2023 abbiamo incrementato il numero con l’istituzione di tre nuove scuole guida, portando a 43 i punti di servizio, ormai una realtà nella provincia di Roma, che detiene quasi un quarto della intera rete nazionale. Nel 2023 l’Automobile Club Roma ha attivato una terza delegazione diretta presso la Galleria Caracciolo, affinché funga da modello per la nostra rete di vendita, per qualità dei servizi, cura e attenzione ai soci e agli utenti. Nell’intento di valorizzare sempre più la rete delle delegazioni e renderla distintiva rispetto agli altri punti di servizio, nel 2024 proseguiremo nella attuazione del progetto strategico “Accessibilità dei servizi ad anziani e disabili”, con cui l’Automobile Club Roma ha raccolto l’invito espresso dal Governo alle pubbliche amministrazioni, con il DL 80/2022 in materia di pianificazione delle attività per il settore pubblico. Altra iniziativa di carattere sociale su cui abbiamo intenzione di coinvolgere le delegazioni, è la diffusione del servizio pubblico 1522 promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero telefonico gratuito e attivo 24 h su 24 che dà assistenza alle richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Forse alcuni di voi ricorderanno che, tra le varie iniziative svolte in occasione del centenario, è rientrata la presentazione di una mostra fotografica di immagini originali dell’AC Roma, che ripercorre 100 anni di storia dell’Ente e che è ora esposta stabilmente presso la nuova sede di via Parigi. In virtù della qualificazione dell’Ente come “Editore”, a distanza di un anno, la “Edizioni Automobile Club Roma” pubblica il suo terzo volume, un’opera che riproduce le immagini della mostra, arricchite da didascalie che raccontano gli eventi più significativi della vita del club. Non resta che augurarvi un felice anno nuovo.

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76a CONFERENZA DEL TRAFFICO E DELLA CIRCOLAZIONE Intervento alla 76a Conferenza del Traffico e della Circolazione del 28 novembre 2023

L’auto di domani Giuseppina Fusco, Presidente Automobile Club Roma e Presidente della Fondazione Filippo Caracciolo

Il mondo dell’automobile sta vivendo una fase evolutiva che molti considerano epocale, caratterizzata da innovazioni profonde e molteplici, favorite dal rapido avanzamento del progresso tecnologico e spinte dalla esigenza, sempre più pressante, di dare risposte concrete alle questioni di sostenibilità ambientale, di sicurezza, di efficienza e di accessibilità dei veicoli e della mobilità. Innovazioni destinate quindi, almeno nelle aspettative, a far compiere decisivi passi avanti nella direzione della “Vision zero”, ossia verso Zero emissioni e Zero vittime della strada al 2050, il duplice obiettivo che ci deriva dalla agenda comunitaria, ma che prima ancora origina dal buon senso civico e morale. Un percorso obbligato, quello in atto, che l’ACI e la Fondazione Caracciolo analizzano già da diversi anni, prima ancora che la transizione energetica divenisse questione centrale nei dibattiti internazionali e obiettivo fondante dei programmi europei e prima ancora che l’accelerazione delle tecnologie di automazione dei veicoli rendesse di tutta evidenza i rilevanti effetti positivi che ne sarebbero derivati sul settore dei trasporti e della mobilità. Nel 2017 abbiamo tenuto due Conferenze: l’una dedicata all’analisi delle prospettive della transizione energetica nei trasporti, l’altra agli sviluppi delle innovazioni tecnologiche applicate al settore della

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mobilità automobilistica. In questi sei anni, la Fondazione ha monitorato i progressi via via realizzati, le opportunità e i benefici attesi, ma ha anche evidenziato – forse con qualche lungimiranza e con discreto coraggio, il coraggio di andare talvolta controcorrente – i fattori di criticità legati a una sfida, specie quella della transizione ecologica, estremamente complessa. E ha più volte richiamato l’attenzione delle istituzioni sulle problematiche da affrontare per tradurre in politiche concrete, razionali e realizzabili gli scenari virtuosi disegnati nei programmi. Oggi, a distanza di diversi anni da quando affrontammo per la prima volta queste tematiche, abbiamo ritenuto opportuno fare il punto. Cosa è stato fatto? Quali i progressi realizzati? Quali gli sviluppi prefigurabili? Le trasformazioni in atto ci aiuteranno a traguardare realmente gli obiettivi in linea con le attese? Lo studio dal titolo “L’auto di domani: sicura, sostenibile, accessibile” ha inteso rispondere a queste domande, attraverso approfondimenti, valutazioni e proposte concrete. Da parte mia, desidero soltanto fornire alcuni spunti di riflessione su aspetti già delineati nel passato, ma che oggi, alla luce delle vicende degli ultimi anni, appaiono ancor più attuali e meritevoli di considerazione.


L’auto di domani e la sostenibilità ambientale Nel 2019, la Fondazione ha presentato uno studio, elaborato congiuntamente con ENEA e CNR, che si concludeva con un risultato di estremo interesse: in virtù delle politiche e degli ingenti investimenti in atto e in programma dei diversi operatori energetici e dell’automotive, senza ipotizzare interventi pubblici volti a promuovere l’uno o l’altro vettore energetico, sarebbe stato possibile ottenere, secondo uno scenario tendenziale di neutralità tecnologica, la riduzione delle emissioni di CO2, al 2030, su valori assai prossimi ai target europei. Nel 2021, abbiamo purtroppo dovuto constatare come la pandemia e la crisi economica che ne era conseguita avessero, tra le altre conseguenze negative, rallentato il processo di rinnovo del parco circolante, presupposto dei nostri scenari di decarbonizzazione e fattore cruciale per realizzare gli obiettivi, allontanando il Paese dai target europei, divenuti nel frattempo ancora più stringenti.

Transizione energetica e innovazioni tecnologiche stanno plasmando la nuova mobilità

Nel biennio trascorso si sono verificati, ancora una volta, importanti e forse ancor più rilevanti fattori di destabilizzazione che hanno prodotto ulteriori ritardi e deviazioni rispetto alle traiettorie disegnate soltanto pochi anni orsono dall’Unione Europea. Il conflitto russo-ucraino – intervenuto quando la ripresa economica post pandemia già premeva sulla domanda di materie prime – le misure sanzionatorie adottate, la esigenza dei Paesi consumatori di ricostituire le scorte e garantire gli approvvigionamenti energetici hanno impresso un trend al rialzo senza precedenti nei prezzi del petrolio e, soprattutto, del gas naturale e dell’elettricità; un trend che ha coinvolto anche i prezzi delle altre materie prime minerarie, quali litio, nickel, cobalto, alluminio, essenziali per la transizione “verde” (batterie, impianti eolici e fotovoltaici). In questo contesto, prioritaria è divenuta per i Paesi

consumatori, specie europei, la ricerca di canali di approvvigionamento degli idrocarburi alternativi o integrativi di quelli tradizionali, per diversificare le fonti e sopperire alle carenze, soprattutto di gas naturale, divenuto inaspettatamente il principale protagonista della scena energetica mondiale. Lo stesso gas naturale che, secondo le indicazioni europee, avrebbe dovuto essere progressivamente abbandonato. Al tempo stesso, i Paesi detentori di materie prime, quali la Russia, hanno attivato nuovi canali di sbocco per le proprie produzioni, mentre si vanno realizzando o perseguendo alleanze capaci di incidere sugli scambi commerciali e di influenzare gli equilibri geopolitici mondiali. Come era da attendersi in un sistema economico e sociale in cui l’energia assolve ad un ruolo essenziale e come avevamo prefigurato già nelle Conferenze del 2017 e del 2019, laddove, al di là dei non prevedibili eventi straordinari, avevano comunque posto l’accento sulla esigenza, tra le altre, di considerare i possibili effetti della geopolitica e della macroeconomia sulle strategie energetiche nazionali e in particolare sugli approvvigionamenti, ieri di fonti fossili e oggi di fonti minerarie. L’Italia ha potuto reagire con immediatezza alla temuta carenza di risorse energetiche anche in virtù della politica condotta fin dagli anni ’50 dall’industria nazionale “oil & gas”, che ha saputo concludere nel tempo accordi di partnership produttiva, stabili e duraturi, e accordi di importazione, di lungo periodo, diversificati per Paese e provenienza geografica, realizzando al contempo una imponente rete di oleodotti, gasdotti e infrastrutture di trasporto e distribuzione. Una politica di collaborazione con i Paesi produttori che ha fatto da base di riferimento e dato supporto al nuovo Piano Mattei lanciato dal Governo italiano. Questo breve excursus sulle vicende degli ultimi anni mi porta a ribadire, in una prospettiva strategica, due nodi cruciali: quello della sicurezza ed economicità degli approvvigionamenti energetici e quello della dipendenza dalle materie prime di importazione, soprattutto se da uno o pochi fornitori. Oggi dipendiamo dall’oro nero, il petrolio, e dall’oro azzurro, il metano; domani sempre più dall’oro verde, dai cosiddetti “minerali rari” e dalle altre risorse necessarie per lo sviluppo delle energie rinnovabili e dei veicoli “puliti”. Risorse concentrate, almeno allo stato attuale delle prospezioni e dello sviluppo minerario, soprattutto in Paesi dell’America Latina e del Centro Africa, di cui la Cina si è già assicurata gran

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parte delle disponibilità. La Cina, nel frattempo, è divenuta il primo esportatore di automobili al mondo, e che possiede l’intera catena di produzione dei veicoli elettrici, dall’approvvigionamento e raffinazione delle materie prime, alle tecnologie e ai processi produttivi. Occorre, quindi, terzo fattore cruciale, puntare alla competitività della industria automobilistica europea, che dovrà confrontarsi con nuovi marchi e molteplici modelli provenienti dall’Asia (Cina, Corea e Giappone) e, quarto fattore cruciale, sfruttare i nostri punti di forza, utilizzando tutte le tecnologie energetiche di cui già disponiamo, frutto dell’ingegno e degli investimenti in ricerca e sviluppo realizzati dal nostro Paese. Dobbiamo dare atto che, il Governo italiano, in sede di aggiornamento del PNIEC, presentato all’Unione Europea nel giugno 2023, nel prevedere il rafforzamento dell’impegno verso la decarbonizzazione, ha declinato il mix di soluzioni seguendo un “approccio realistico e tecnologicamente neutro” e ha programmato una forte accelerazione sulle fonti rinnovabili elettriche, ma anche sulla produzione di gas rinnovabili: biometano e biocarburanti avanzati, ottenuti da rifiuti e da scarti vegetali. Oggi le auto a motore termico costituiscono quasi il 96% del parco e, secondo gli scenari previsivi più

ottimistici, dopo il 2035, continuerà a circolare sulle nostre strade almeno il 50% di veicoli alimentati da combustibili fossili.

Serve un approccio realistico e tecnologicamente neutro, che tenga conto degli importanti traguardi raggiunti dalla nostra industria

In questa prospettiva, importanti sono i risultati ottenuti dalle analisi svolte dalla Fondazione, che dimostrano come i motori termici di ultima generazione, alimentati da biocarburanti avanzati, abbiano livelli emissivi analoghi a quelli dei veicoli elettrici e consumi energetici addirittura inferiori. Senza contare i benefici in termini di economia circolare. Ciò ci induce ad auspicare che l’Unione Europea si riconduca al principio della neutralità tecnologica, includendo i biofuel tra le soluzioni idonee a ridurre le emissioni di CO2, visti anche i pareri favorevoli già rilasciati dalle Commissioni.

Si è svolto a Roma presso la sede dell’ACI il tradizionale appuntamento con la Conferenza del Traffico e della Circolazione, quest’anno giunto alla 76a edizione. Un momento di riflessione e approfondimento alla presenza delle istituzioni nazionali, di ricercatori ed esperti del settore sui temi di maggiore impatto e attualità che riguardano la mobilità. La Conferenza è stata anche l’occasione per la presentazione del nuovo studio a cura della Fondazione Filippo Caracciolo – Centro Studi ACI dal titolo “L’Auto di domani: sicura, sostenibile e accessibile”. Sicurezza, sostenibilità e accessibilità le parole centrali nel dibattito sulla mobilità del presente e del futuro. Dall’elettrificazione, all’urgenza del rinnovo del parco circolante ai nuovi investimenti per la sicurezza e per l’ammodernamento delle infrastrutture viarie, la 76a Conferenza del Traffico e della Circolazione ha messo in luce le prossime sfide del nostro Paese.

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Nel rimandare allo studio, per ogni approfondimento, mi preme ricordare che, se – dopo un lungo periodo di gestazione – l’auto elettrica è ormai una realtà, tuttavia la presenza dei veicoli elettrici nel parco circolante nazionale fatica a consolidarsi e a crescere. Oggi le auto elettriche rappresentano soltanto lo 0,4% del parco (0,2% nel 2019) quelle ibride il 4%, nonostante gli incrementi a tassi sostenuti registrati nelle vendite degli ultimi anni, favoriti da una robusta dotazione di incentivi finanziari, peraltro solo in parte utilizzati. La ragione risiede nella crisi economica, nell’elevato costo dei veicoli elettrici, ma anche nella scarsa propensione degli utenti ad acquistare auto elettriche. Da una recente indagine, sviluppata dalla Fondazione Caracciolo presso i soci e gli utenti web dell’ACI, è risultato che, su un robusto campione di intervistati (9.000 persone), soltanto il 14% sarebbe propenso all’acquisto di un’auto elettrica. La lentezza del processo di rinnovo interessa comunque l’intero parco circolante: in Italia, le auto con oltre 20 anni di età rappresentano il 25% del totale; quelle con oltre 15 anni quasi il 40%, quelle con oltre 10 anni, quasi il 60%. Stante la stretta correlazione tra età del parco e reddito pro-capite, laddove nelle regioni del centro-sud le auto Euro 6 sfiorano appena la quota del 22%, l’ACI ha da tempo proposto l’adozione di una politica di incentivi volti alla rottamazione e alla sostituzione dei veicoli più vecchi con vetture più recenti, anche non nuove, per cogliere, da subito, i benefici di riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti già oggi realizzati. Più di recente, l’ACI ha altresì proposto al Governo l’adozione del modello del leasing sociale francese che prevede l’assegnazione di vetture a noleggio ai cittadini meno abbienti, a canoni calmierati. Questo pacchetto di misure può concretamente contribuire a ridurre gli effetti negativi della attuale, pesante presenza di auto datate, altamente inquinanti e insicure. In attesa che le tecnologie elettriche maturino, che i costi dei nuovi veicoli diventino accessibili per una fascia più ampia di popolazione e, al contempo, che si realizzino i necessari investimenti nelle fonti rinnovabili, nella rete elettrica e nella rete di distribuzione e ricarica.

L’auto di domani e la sicurezza Una parte corposa dello studio è dedicata all’innovazione tecnologica della mobilità e all’analisi degli straordinari progressi realizzati in questi ultimi anni nelle tecnologie capaci di migliorare sensibilmente

le prestazioni dei veicoli: da quelle abilitanti funzioni sempre più avanzate di supporto al conducente nella guida, a quelle più sofisticate e innovative, di automazione dei veicoli, in vista del traguardo finale, forse meno remoto di quanto apparisse soltanto alcuni anni fa, dell’auto robot capace di muoversi da sola. Lasciando allo studio di illustrare le tecnologie che riguardano più l’auto del “futuro” che non l’auto di “domani”, a me preme richiamare l’attenzione sui sistemi di supporto e di assistenza alla guida, i cosiddetti ADAS, già oggi disponibili in commercio e resi obbligatori dalla Commissione Europea o che lo saranno a breve, nel 2024, nelle automobili di nuova immatricolazione. Gli ADAS sono apparati in grado di assistere i conducenti nella guida, di intercettare stati di sonnolenza o di caduta di attenzione, di intervenire per prevenire situazioni di rischio o di correggere gli errori dovuti ai comportamenti umani. Se il 90% degli incidenti in Italia (come in Europa) è dovuto proprio ai comportamenti umani, questi apparati costituiscono un vero e proprio “pacchetto salvavita”, come risulta dai numerosi studi sviluppati dagli enti di ricerca, europei e nazionali, tra cui la Fondazione Caracciolo. Ma perché questo si realizzi occorre, innanzi tutto, il cambio di passo nel rinnovo del parco circolante o, quanto meno, promuovere la vendita in after market delle nuove tecnologie. Tutto questo è fondamentale, ma non basta. Sebbene sia obbligatoria la installazione degli ADAS, è tuttavia riconosciuto al conducente il diritto di escluderli o disattivarli, con il rischio di vanificarne gli impatti sulla sicurezza, rischio non remoto considerato che, dall’indagine condotta presso i soci e gli utenti web dell’ACI, è risultato che, sul campione di intervistati che si sono professati conoscitori o profondamente conoscitori di auto e sistemi di sicurezza, soltanto il 50% ha dichiarato di farne un uso consapevole. Occorre quindi una adeguata informazione sui benefici potenziali dei nuovi sistemi tecnologici, da molti considerati meri “acronimi” di “optional” di cui è possibile fare a meno, e, soprattutto, una adeguata formazione degli utenti sul loro uso in sicurezza, talvolta non semplice, specie nelle attuali fasi, in cui la circolazione si svolge in modo promiscuo e su strade e con infrastrutture non adeguatamente manutenute e aggiornate.

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Solo la metà degli automobilisti usa consapevolmente i sistemi ADAS

Da ultimo, se l’auto di domani sarà tendenzialmente elettrica, automatica e condivisa, sembrerebbe non prematuro – come auspicato anche dall’80% dei nostri intervistati – aggiornare e integrare i moduli formativi per il conseguimento della patente di guida, così da preparare i conducenti di domani all’uso delle nuove forme di mobilità, all’impiego razionale dei mezzi privati e al risparmio energetico in vista della sostenibilità che proprio le giovani generazioni sembrano auspicare. Come sottolineato in molti studi della Fondazione, nel panorama delle strategie integrate per il conseguimento degli obiettivi europei di sostenibilità ambientale, politiche di mobilità indirizzate a ridurre in modo significativo le percorrenze con auto privata possono concorrere in modo sensibile al raggiungimento dei target previsti al 2030. Queste politiche dovrebbero essere indirizzate ad agevolare la redistribuzione della domanda di mobilità attraverso la promozione di modalità più sostenibili come lo sharing, la mobilità attiva (a piedi, in bicicletta) e l’utilizzo del TPL in città. Un ruolo strategico in questo ecosistema è attribuito alle piattaforme di servizi strutturati secondo il paradigma “MaaS” (Mobility as a Service), che consente una visione integrata dei molteplici servizi di trasporto, pubblici e privati, presenti su un dato territorio, con una più efficiente gestione, programmazione e fruizione degli spostamenti. I temi che mi piacerebbe richiamare sono ancora

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molteplici, poiché molteplici sono gli spunti di riflessione che nascono dai nostri studi, ai quali rinvio. Concludo con uno sguardo al futuro. È auspicabile che l’Europa raggiunga il primato mondiale – agognato da Ursula von der Leyen – nello sfidante obiettivo della neutralità climatica al 2050. Occorre tuttavia aver cura che ai benefici per il nostro circoscritto territorio non corrispondano altrettanti e forse più pesanti effetti negativi per l’altra parte del mondo, per altri territori e per altre popolazioni. Penso alla Indonesia, alla Bolivia, al Cile, al Congo, ove i processi estrattivi di minerali e terre rare rischiano di far pagare prezzi altissimi all’uomo, con lo sfruttamento del lavoro, anche minorile, e all’ambiente, in termini di deforestazione, devastazione del suolo, siccità, acidificazione del mare, emissioni nocive. Fenomeni che si stanno già verificando.

Il processo di transizione non può che essere equo e rispettoso delle comunità e dell’ambiente

Mi auguro che il nuovo Piano Mattei, lanciato dal Governo italiano, si riconduca nel solco degli insegnamenti di quell’illuminato imprenditore, incentrati sull’idea che non fosse vero progresso quello che trascurasse lo sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo e che incentrò la politica energetica italiana sulla collaborazione con i Paesi produttori. D’altra parte, specie se pensiamo alla sostenibilità ambientale, questa si realizza soltanto se coinvolge l’intero pianeta, la casa comune che appartiene a tutti noi e di cui tutti noi dobbiamo avere cura, come ci insegna Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato si’”.


L’INTERVISTA Prof. Ennio Cascetta Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Caracciolo

“Per la sicurezza è essenziale l’aggiornamento della formazione degli automobilisti” I progressi della mobilità a cui stiamo assistendo propongono nuove soluzioni e sfide. Con il Prof. Ennio Cascetta abbiamo discusso dell’impatto della tecnologia sui trasporti e di come valorizzarne al meglio gli aspetti benefici. Ennio Cascetta è Professore ordinario di infrastrutture e sistemi di trasporto presso la Universitas Mercatorum e per oltre trent’anni ha insegnato presso l’Università Federico II di Napoli. Da venticinque anni docente presso il Massachusetts Institute of Technology. È stato Presidente di Anas spa, Coordinatore della Struttura tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e presidente di Metropolitana di Napoli spa. Assessore ai Trasporti della Regione Campania dal 2000 al 2010 e dal 2005 al 2010 Coordinatore degli assessori ai trasporti della Conferenza Stato-Regioni. Da ottobre 2011 è Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Caracciolo. È Presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Trasporti e di Tecne spa Società Gruppo Autostrade per l’Italia. Quali saranno a suo giudizio i driver essenziali che caratterizzeranno l’auto di domani? Siamo entrati nella settima rivoluzione dei trasporti. Un passaggio epocale determinato dall’emergere di tre fattori principali: la spinta alla decarbonizzazione, che vede il progresso di vettori energetici alternativi, la guida autonoma con il fiorire dei sistemi di intelligenza artificiale e la connettività, rappresentata dall’evoluzione dei sistemi e dei servizi digitali che mettono in relazione le autovetture tra loro e con l’infrastruttura viaria e urbana.

In che misura il progresso delle tecnologie ADAS ( Advanced Driving Assistance Systems) dell’auto potrà intervenire per accrescere la sicurezza sulla strada? Gli studi più recenti stimano un’incidenza che potrebbe corrispondere in potenza al dimezzamento del numero dei sinistri stradali. Le nuove vetture immatricolate dal luglio 2024 dovranno disporre obbligatoriamente di una serie di sistemi ADAS: soluzioni tecnologiche che porteranno dei benefici alla sicurezza nel complesso, contribuendo a salvare molte vite umane, ma resta decisivo che gli

automobilisti conoscano a fondo le novità introdotte. Si tratta di un processo essenziale per far sì che l’utilizzo delle nuove funzionalità diventi un fatto comune e rendere così le nostre strade più sicure per tutti. In quest’ottica ACI può essere protagonista adottando campagne di comunicazione per favorire la diffusione della conoscenza degli ADAS e delle condotte di guida sicura. Nei prossimi anni avremo anche auto con livelli di guida autonoma sempre più avanzati. Già oggi sono disponibili auto con i livelli 1 e 2, a breve arriveranno anche in Europa quelle con il livello 3, per capirci auto in grado di guidare da sole in autostrada con la presenza dell’autista che può non guardare la strada a meno che ci sia un richiamo alla guida da parte del sistema. Su quali aspetti normativi e interventi dovremmo concentrarci per abbattere il numero degli incidenti? Le norme ci sono già. La sicurezza è un fatto culturale, con il 90% degli incidenti dovuti a fattore umano a partire dalla distrazione. Per questo dobbiamo intervenire come comunità sensibilizzando tutti, e soprattutto i giovani, su un tema di così grande impatto sociale. Ritengo sia imprescindibile prevedere un aggiornamento delle modalità di formazione dei nuovi patentandi così come dei contenuti oggetto del percorso in autoscuola che andrebbero allineati alla realtà attuale della mobilità sempre più tecnologica e digitale. Far capire ai ragazzi cosa significa parlare o peggio, leggere il cellulare, quali sono le possibilità dei nuovi sistemi ADAS, quanta CO2 emettono i motori tradizionali , ibridi ed elettrici etc. Insomma preparare gli autisti di domani alle auto di domani.

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L’INTERVISTA Prof. Vito Mauro Comitato Scientifico della Fondazione Caracciolo

“L’auto di domani sarà connessa e autonoma, ma serve ancora tempo.” Abbiamo parlato con il Prof. Vito Mauro, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Caracciolo – Centro Studi ACI, dell’avvenire dell’automobile e delle evoluzioni che stanno già oggi intervenendo nel settore della mobilità e che contribuiranno a plasmare il modo in cui utilizzeremo le autovetture nei prossimi anni. Professore Ordinario al Politecnico di Torino (1981-2010, oggi in quiescenza); il suo campo di ricerca ha riguardato le applicazioni dell’automazione ai grandi sistemi, al traffico e ai trasporti. Pioniere della ricerca Europea sui “Sistemi Intelligenti di Trasporto”, ha guidato fin dagli anni '80 diversi progetti europei. Le sue ricerche hanno permesso la creazione di sistemi innovativi, oggi diffusi su scala mondiale, per il cui sviluppo ha fondato e diretto aziende di successo (e.g. Mizar Automazione S.p.A., oggi Swarco Mizar); le sue esperienze l’hanno portato in diversi ambienti industriali (e.g.: membro del Consiglio di Sorveglianza della multinazionale Swarco AG). Il Prof. Mauro oggi collabora con la Struttura Tecnica del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ed è membro dell’“Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road e per il veicolo connesso e a guida automatica” dello stesso MIMS. Professore, come sarà l’automobile che guideremo nel prossimo futuro? Senz’altro le vetture saranno dotate di sistemi di automazione sempre più avanzati, che le renderanno sempre più connesse e in grado di “parlare” con gli altri mezzi che viaggeranno sulle strade. Ad esempio le automobili saranno capaci di leggere le condizioni del tracciato stradale

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e intervenire di conseguenza, come nel caso in cui si verifichi un incidente in prossimità alla posizione in cui si trova la vettura. A livello globale assistiamo già all’implementazione di servizi di mobilità con auto a guida autonoma. Si pensi alla Cina, Paese che già vede decine di città dotate di servizi on demand operati da automobili a conduzione autonoma per il trasporto delle persone. Lo

stesso avviene da qualche tempo negli Stati Uniti, dove a Phoenix o a San Francisco è possibile effettuare ordinariamente la prenotazione del servizio. In Europa in compenso assistiamo ad una certa attenzione all’automazione dei mezzi di trasporto pubblico come nel caso dei piccoli autobus a guida autonoma, che sono in corso di sperimentazione anche in Italia.


La mobilità autonoma e connessa è un tema sempre più attuale. Che tempi ci sono secondo la sua esperienza per una diffusione massiva? In Germania sono in vendita auto autonome di livello 3. Si tratta ancora di esemplari di fascia premium che consentono al guidatore ad esempio di leggere il giornale dopo l’attivazione del pilota automatico (anche se il conducente è tenuto a non lasciare il posto di guida). Ma la strada è ormai tracciata: vedremo nei prossimi anni l’allargamento costante delle tecnologie di bordo che raggiungeranno anche le vetture di fascia commerciale. In Europa tutte le auto omologate dopo giugno 2022 e, da giugno 2024, tutte le auto di nuova immatricolazione devono disporre di sistemi di assistenza ADAS obbligatori come l’adattamento della velocità, l’assistenza alla guida laterale, la frenata di emergenza. Riguardo alla diffusione massiva delle automobili a guida autonoma è complesso fare una previsione precisa, ma possiamo ipotizzare che intorno al 2030 osserveremo una presenza ampia sulle nostre strade.

La cooperatività dell’auto autonoma potrebbe esprimersi al meglio in un ambiente digitalizzato che preveda un insieme di servizi ad hoc. Che cosa significa questo? Le vetture autonome necessitano di un ecosistema digitale che permette la migliore espressione della tecnologia. Quello della cooperazione tra mezzi è in particolare un cavallo di battaglia delle istituzioni europee che molto hanno spinto in questa direzione. In ambito comunitario la priorità strategica si è evoluta dalla condivisione dei dati tra vetture alla realizzazione di sistemi cooperativi che abilitino la comunicazione tra le auto e con l’infrastruttura viaria. Numerosi progressi sono stati raggiunti sul fronte della sperimentazione, ora si dovrebbe passare alla fase che preveda un accordo tra costruttori di auto, gestori delle infrastrutture stradali e operatori di telecomunicazione per mettere a fattor comune gli investimenti e gli sforzi.

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THE BEST OF SARA SAFE FACTOR

AC Roma e SARA Assicurazioni insieme per la sicurezza Laura Fraccaro

La sicurezza stradale dipende da noi. Un messaggio di sensibilizzazione alla guida sicura che è stato il cuore dell’evento SARA Safe Factor itinerante promosso da SARA Assicurazioni con la collaborazione dell’Automobile Club Roma. Un appuntamento che questa volta ha coinvolto i giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Roma per cui è stata organizzata una giornata di formazione teorica e pratica presso il Centro ACI – Sara di Guida Sicura di Vallelunga, una delle strutture di riferimento in Europa in tema di sicurezza su strada e per le tecniche di guida responsabile. Ai ragazzi è stato proposto in particolare un percorso immersivo di educazione che ha valorizzato i princìpi della responsabilità e del rispetto delle regole, elementi essenziali per garantire la sicurezza propria e degli altri quando si è al volante. Grazie alla collaborazione con l’AC Roma la giornata ha interessato circa duecento studenti provenienti dall’Istituto “Amedeo Avogadro” di Roma e dall’Istituto “Margherita Hack” di Morlupo, sotto la guida degli esperti di Sara Safe Factor e del pilota di fama internazionale Andrea Montermini che ha portato la sua testimonianza

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e i suoi consigli per una guida sicura e consapevole. La giornata ha previsto inoltre una sessione di esercitazioni pratiche di approfondimento dedicata alla sicurezza di guida di auto per gli studenti già in possesso della patente e dei monopattini per i futuri patentandi, con particolare attenzione alle conseguenze della distrazione e all’importanza del corretto utilizzo del casco, con la guida del Responsabile del Roma Bike Park Emiliano Cantagallo.

Il progetto SARA Safe Factor Avviato nel 2005, Sara Safe Factor è un progetto itinerante che coinvolge gli studenti in età da patente degli istituti superiori di numerose città italiane. Grazie alla partecipazione di piloti professionisti che portano la loro testimonianza, i ragazzi possono apprendere l’importanza di una guida corretta e responsabile. Nei suoi oltre 15 anni, il progetto ha coinvolto circa 130.000 studenti: dalle scuole al mondo digital, il progetto dialoga con i giovani anche attraverso una pagina Facebook dedicata, che conta oltre 73.000 follower e un racconto delle tappe sul profilo Instagram della Compagnia.


I CONCERTI DELL’ACR CHORUS

Musica e note, il Natale con il Coro dell’Automobile Club Roma Paola Garifi

Nel periodo d’Avvento la corale dell’AC Roma è tornata ad esibirsi in pubblico in due occasioni speciali che l’hanno vista protagonista in altrettante esibizioni dal vivo. I canti e le note natalizie dell’ACR Chorus hanno allietato il pubblico presso la popolare location di Stazione Birra, nota sede di concerti anche di rilievo nazionale, e gli spettatori presenti nella Chiesa di San Giacomo in Augusta in Via del Corso.

L’ACR Chorus, insieme per la musica La corale guidata dal Maestro Antonino D’Amico e Paolo Riccobono è un coro formato da soci dell’Automobile Club di Roma amanti di musica popolare cantata a cappella e in polifonia. Un’esperienza che nasce nel 2013 come laboratorio musicale e che nel tempo è cresciuta fino a sostenere la partecipazione a numerosi appuntamenti concertistici, in tutta Italia ma anche all’estero.

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LA CAMPAGNA PER I SOCI

ACI Sistema: una tessera, tanti vantaggi Mattia Piola

Un insieme di servizi e benefici sempre a disposizione dei Soci. La tessera ACI Sistema rappresenta la modalità di base per accedere al mondo dell’Automobile Club offrendo tutti i servizi di assistenza in viaggio ai Soci e ai veicoli. Un punto di forza storico per ACI e per tutti gli automobilisti associati che è stata oggetto di una recente campagna di comunicazione centrata sul claim “Tessera ACI Sistema. Il modo italiano di dire mobilità”, presentata attraverso un concept che coniuga tradizione e modernità. Tre figure centrali e popolari della storia e della cultura italiana quali Dante Alighieri, Leonardo e Giuseppe Garibaldi, sono i soggetti che hanno animato l’iniziativa, condotta tramite spot radiofonici e sui canali social, che ha voluto dare rilievo alla storia della mobilità di cui ACI è da sempre protagonista e sensibilizzare il pubblico sul valore aggiunto che la ACI Sistema è in grado di offrire ai Soci in termini di servizi di assistenza per sé e per la propria famiglia.

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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DISABILITÀ

#TuttoNormale, siamo tutti uguali nella mobilità Chiara Pallari

Un messaggio chiaro e forte per ribadire che tutti i cittadini hanno diritto ad una mobilità accessibile e inclusiva. È quello al centro della nuova campagna promossa dall’Automobile Club Italia a partire dallo scorso 3 dicembre in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Un’iniziativa dal titolo #TuttoNormale che ha deciso di rilanciare una nuova campagna social con una declinazione differente rispetto alla precedente del 2022 allo scopo di sensibilizzare il pubblico sul tema dell’inclusione nella mobilità di ogni giorno. La campagna, elaborata attraverso immagini di mobilità quotidiana di immediata com-

prensione, è stata studiata per illustrare come chi si trova a vivere una situazione di disabilità affronta gli stessi problemi, anche piccoli, con i quali tutti abbiamo a che fare ogni giorno. I soggetti scelti per la comunicazione ripropongono quindi scene e situazioni comuni della vita, con persone con disabilità alle prese con alcuni contrattempi quotidiani. Dall’essere in ritardo per prendere una metropolitana, all’aver dimenticato l’ombrello in un giorno di pioggia fino all’aver perso il telecomando del televisore in casa. #TuttoNormale è nata nel solco dell’impegno che ACI ha fatto proprio già da tempo per la sensibilizzazione sulla tematica della disabilità legata alle forme di mobilità, in continuità con la precedente attività a livello mondiale condivisa e promossa con la FIA centrata sul principio universale dell’uguaglianza di tutti nella mobilità. L’accessibilità e l’inclusività nella mobilità è infatti un tema sociale attuale di primaria importanza, basti pensare che solo in Italia – secondo i dati ufficiali Istat – le persone che soffrono di disabilità sono circa 3,1 milioni ovvero il 5,2% della popolazione nazionale. Quasi la metà, un milione e mezzo, ha più di 75 anni.

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LE DOMENICHE ECOLOGICHE DEL 2024

Da gennaio a marzo, a Roma tornano gli stop festivi al traffico Mattia Piola

Dopo gli appuntamenti degli ultimi due mesi del 2023 tornano anche nel nuovo anno le domeniche ecologiche promosse dal Comune di Roma Capitale. La prima è il 14 gennaio, a cui seguiranno le date del 25 febbraio e del 24 marzo. In queste particolari giornate è previsto come di consueto il divieto di circolazione dei veicoli nella zona ZTL Fascia Verde nelle fasce orarie che vanno dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Come di consueto sono però previste deroghe ed esenzioni che saranno definite di volta in volta ma che dovrebbero riguardare ad esempio i veicoli a benzina Euro 6, elettrici ed ibridi, alimentati a metano e GPL. Tra gli obiettivi dichiarati c’è quello di prevenire e contenere l’inquinamento atmosferico, contribuire a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della qualità dell’aria e ad un uso responsabile delle fonti energetiche. “Le domeniche ecologiche, istituite come provvedimenti che concorrono alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, sono una importante occasione di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale e sulle azioni necessarie a limitare le emissioni inquinanti e a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Azioni fondamentali per la tutela della nostra salute e per il rispetto delle diret-

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tive europee per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica fissati per il 2050. Ecco perché, come abbiamo fatto con il ‘Sabato Blu’, la giornata dedicata al camminare urbano lo scorso 14 ottobre, vogliamo coinvolgere la cittadinanza nelle domeniche di stop al traffico rendendole anche giornate di riappropriazione collettiva della città e momenti di socialità e divertimento per ogni fascia d’età. Con questo obiettivo, in occasione della prima domenica ecologica, abbiamo voluto creare un grande evento cittadino con un programma di spettacoli musicali e di danza, performance di street band, esibizioni di band studentesche, spettacoli per bambini e laboratori di divulgazione ambientale che si terranno dalle ore 10 alle 19 nel magnifico scenario di Via dei Fori Imperiali”. Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale.

IL CALENDARIO DELLE DOMENICHE ECOLOGICHE NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2024

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gennaio

25

febbraio

24

marzo


MOBILITÀ A ROMA, I PROGRAMMI DEL 2024

La Capitale punta sulla cura del ferro per la mobilità pubblica Paola Garifi

Nel 2024 proseguiranno i lavori per il miglioramento delle soluzioni di mobilità a disposizione dei cittadini romani. “Il lavoro per Expo ci lascia un dossier importante e un progetto bellissimo che vogliamo cercare di non sprecare ma anzi di valorizzare” ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri dopo la notizia della mancata assegnazione a Roma dell’organizzazione dell’Esposizione Universale del 2030. Un messaggio di fiducia confermato anche da Roma Servizi per la Mobilità, la società interamente partecipata dal Comune di Roma Capitale che svolge attività strategiche di pianificazione, supervisione, coordinamento e controllo della mobilità pubblica e privata, che ha fatto sapere che i progetti ipotizzati per quello che sarebbe stato l’Expo 2030 verranno comunque realizzati. In particolare quello della Metrotranvia G, la linea tranviaria Termini-Giardinetti-Tor Vergata, della linea tranviaria Anagnina-Campus di Tor Vergata-Torre Angela, della tranvia Togliatti e della pista ciclabile che collegherà il Colosseo al quadrante di Tor Vergata. Interventi che restano in cantiere e che saranno destinati ad offrire nuove opzioni di mobilità per i residenti di un’area come quella Sud che negli anni ha conosciuto una crescente densità abitativa. Progetti in alcuni casi essi sono già inclusi nel Piano urbano della mobilità sostenibile e spesso gli stessi progetti

sono antecedenti al Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Quello della linea tranviaria Termini-Giardinetti-Tor Vergata è un piano ambizioso, già finanziato nel 2020 che prevede il potenziamento dell’attuale linea che collega Termini a Centocelle con il prolungamento fino a Tor Vergata. Un’estensione che farà diventare il tram il collegamento principale tra il centro della città e i poli del campus universitario, del Policlinico e del Parco della Scienza. Nel punto di arrivo è prevista la realizzazione di un parcheggio di scambio all’altezza dell’uscita A1 Roma-Sud Torrenova chiamato “Scambiatore A1 Sud”. “In fase di progettazione c’è anche la linea tranviaria Anagnina-Campus di Tor Vergata-Torre Angela per la quale è già stato redatto il Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte). La linea Anagnina-Torre Angela, detta anche linea H, andrebbe ad incrociare la Termini-Tor Vergata all’altezza di via Cambridge per poi avere un tratto in comune lungo via di Passo Lombardo. Se resta ancora valida l’ipotesi dello sfioccamento della metro C Torre Angela-Tor Vergata sino alle Vele di Calatrava, progetto che potrebbe chiedere un ripensamento sulla convivenza con la metrotranvia G e con la tranvia H, in fase sicuramente più avanzata è la tranvia Togliatti. Già finanziata con i fondi del ministero dei Trasporti nel 2018, il bando di gara per la nuova tranvia è stato pubblicato alla fine di ottobre. La linea andrà a collegare Ponte Mammolo e Subaugusta, quindi metro B e metro A, passando per viale Togliatti (la stazione della ferrovia FL2), via Prenestina, incrociando la metro C a Centocelle e poi in futuro la metrotranvia G. Per vedere i tram in movimento su questa tratta bisognerà attendere giugno 2026 fa sapere Roma Servizi per la Mobilità in una nota. Un ulteriore progetto in programma è quello della ciclabile dal Colosseo a Tor Vergata. Ancora in fase di studio preliminare, prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale che mettendo in connessione l’area di Tor Vergata con il centro della città, Termini e i parchi archeologici, andrebbe a collegarsi con due tratte del Grab, il raccordo anulare delle biciclette. Da Porta San Sebastiano, il percorso della ciclabile andrebbe a proseguire per il Parco della Caffarella fino a Tor Fiscale per poi raggiungere Nuova Tor Vergata.

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ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI SEGRETI

Il Forte di Monte Mario Il luogo segreto più vicino al centro di Roma a cura di Luigi Plos

“Quando stai per appendere la penna al chiodo, perché pensi di non avere più luoghi segreti di cui raccontare e invece… piuttosto, ne stanno per arrivare altri!”

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Questo post è unico, perché racconta del luogo segreto più vicino al centro di Roma delle centinaia sviscerati in questi anni fra libri e blog, oltre ad avercelo vicino casa. Il post è lungo, ma datemi la vostra attenzione e sarete contenti di averlo letto tutto. Fino a circa un mese fa il record di luogo segreto più vicino a dove abito (quartiere Monte Mario) veniva condiviso dalla galleria etrusca di Casal del Marmo https://www. luigiplos.it/la-galleria-etrusca-di-casal-del-marmo/ – a circa 6.000 metri dal centro storico e il ninfeo del Parco del Pineto: https://www.luigiplos.it/il-ninfeo-di-pineta-sacchetti a meno di 4.000 metri dal centro storico; entrambi all’interno del tessuto cittadino. Una caratteristica accomuna questi due siti: l’estrema difficoltà nell’individuarli e nel raggiungerli, ben più della gran parte dei luoghi segreti vicino Roma. “Ma come!” Penserete voi “Siamo dentro Roma e ci sono difficoltà nell’arrivarci?!?” È controintuitivo. Ma è proprio il fatto che si trovano così all’interno della città che li rende difficili da trovare, come leggete nei link indicati sopra. Altrimenti sarebbero facilmente identificabili e perderebbero la qualifica di luogo segreto. Ho dimostrato ciò in un teorema, che mi ha portato


a vincere il Nobel per l’Avventura nel 2022. In virtù di questo teorema, la difficoltà nello “scoprire” un luogo segreto è inversamente proporzionale alla distanza da Roma. Quindi, più un luogo da “scoprire” è lontano da Roma, più è semplice da individuare e viceversa più è vicino, come il sito di cui stiamo per leggere, e più difficile da raggiungere. E il Forte di Monte Mario è molto vicino al centro di Roma e, quindi, molto difficile da individuare. Il Forte di Monte Mario aveva diversi record. Era il più grande dei quindici forti che verso la fine del XIX secolo furono edificati per difendere Roma, in particolare da eventuali attacchi francesi volti a riportare il Papa al potere, superando la logica non più funzionale della cinta di mura (e la loro logica sarebbe stata presto superata dal veloce sviluppo dell’artiglieria e dalla nascita dell’aviazione). Era talmente immenso, che le sue propaggini arrivavano al Tevere, a Balduina, a Monte Ciocci e al Monte Vaticano dove si saldava con le mura vaticane. Era il più vicino di tutti alla città del tempo. Oggi i quindici forti sono tutti inglobati nel tessuto urbano. Era quello più ad “alta quota” e anche per questo vi furono installate le prime antenne dell’EIAR, che a seguire, nella sottostante via Teulada, avrebbe preso il nome di RAI. E, non meno importante, fu quello dove furono lanciati i primi segnali in Italia con il telegrafo senza fili di G. Marconi: verso Caprera. E arriviamo alla storia della mia “scoperta” del Forte di Monte Mario! Frequento il parco di Monte Mario da trent’anni, da quando vi abito nei pressi e nei mesi primaverili ed estivi vado a correre al tramonto nei boschi sotto lo Zodiaco, con il panorama di Roma Nord e delle montagne. In questi tre decenni avevo sentito dire, anche da una trasmissione radiofonica, che presso lo Zodiaco c’era un accesso alla parte abbandonata del Forte di Monte Mario. Tuttavia, dopo qualche tentativo, avevo rinunciato a cercarlo. In realtà non mi ero neanche adoperato troppo per trovarlo. Tanto… conoscevo altri forti della cinta difensiva romana di fine ‘800: Bravetta, Trionfale, Antenne, Prenestino, Ardeatino… e, poi, non finiva mai la ricerca dei luoghi segreti a due passi da Roma. La mia mente aveva insomma rinunciato a cercare il forte più maestoso di tutti. Un po’ come il pianeta Aurora, per chi ha letto le saghe dei Robot e della Fondazione, di Asimov. Dacché Aurora era il pianeta più potente della galassia, era

divenuto quello più solitario e abbandonato, e Golan Trevize vi atterra casualmente nel suo viaggio interstellare in cerca della Terra. D’altra parte sappiamo che la nostra mente è ottimizzata al risparmio energetico. Se pensa che un obiettivo non sia facilmente raggiungibile, lo esclude, anche se potrebbe raggiungerlo sforzandosi. Ma gli sforzi costano energia e per milioni di anni, con risorse alimentari scarse, l’uomo ha fatto l’indispensabile. Ancora oggi il nostro cervello è primitivo e, per quanto possibile, evitiamo la fatica non necessaria, anche quella di pensare/ragionare, come abbiamo visto in questi ultimi anni in cui ci facciamo andare bene quello che il parlamento propone/impone di fare e pensare. Ma ultimamente mi era tornato il desiderio di cercare il Forte di Monte Mario: da quando avevo cominciato a portare i gruppi a fare la traversata integrale del Parco di Monte Mario. Alcuni mi chiedevano notizie del forte e io non ne avevo! Ecco allora giungere in soccorso le imperscrutabili leggi della “empatia/telepatia” ;-). Quelle che alcuni chiamano “la legge dell’attrazione” e altri banali coincidenze. Un mese fa l’amico Lorenzo Grassi, giornalista e fra i massimi esperti a Roma di speleologia urbana, legge un post del mio blog imperniato su Monte Mario e legge anche nella mia mente ;-). Quindi mi telefona e mi propone di accompagnarmi a sopralluogare la Cinta Fortificata. Accetto subito, pensando “Ma perché in questi anni non sono stato io a chiedergli di portarmici?” Boh! Altri misteri della (mia) mente, che da una parte mi ha fatto scoprire nel tempo luoghi straordinari e dall’altra ha steso un velo su ciò che è sempre stato vicino a me. Una ventina di ore dopo la telefonata ci troviamo all’entrata di via Gomenizza in assetto di “guerra”: caschetto, pantaloni e maglione antistrappo, guanti da lavoro, imbrago nello zaino. Saliamo il sentiero a svolte, che funge anche da terminale della Via Francigena e deviamo verso un fossato immenso, ma questo lo vedremo fra un momento. Intanto Lorenzo attrezza lestamente la parete verticale di circa sette metri: è da qui che risaliremo al termine dell’avventura. Poco prima di arrivare allo Zodiaco, imbocchiamo un sentierino fra i rovi, a lato del quale ero passato centinaia di volte, senza immaginare che era proprio quello il passaggio per l’avventura. Una strettoia ripida e strizzosa a picco su un profondo fosso mi fa capire che questa esplorazione non sarà uno scherzo e mi setta in modalità adrenalina. Oltrepassiamo l’entrata ai sotterranei del forte (quella che avevo “non cercato” per anni), ma non vi pene-

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triamo. L’entrata è infatti ridotta in modo spaventoso, in quanto frequentata in questi ultimi anni da poveri senza fissa dimora che vi entrano di certo da un’altra parte, visto che da questo lato l’accesso è difficile e pericoloso, e dalla quantità di rovi è evidente che nessuno ci passa da tempo. Anni fa da qui si poteva entrare nei sotterranei del forte, ovvero quando Lorenzo stesso vi portò all’interno gli operatori RAI. Era lui infatti il coprotagonista di quella trasmissione radio sui Forti di Roma, di cui ho scritto: https://www. raiplaysound.it/audio/2020/12/TRE-SOLDI-342d9b8ebddd-4414-afbe-18e3059f6a68.html “Tranquillo. Non siamo qui per entrare direttamente nel forte!” mi rassicura Lorenzo. Ci lasciamo il forte alle spalle e cominciamo a scendere nel fossato chiuso da due cinte murarie alte circa sette metri. Questo vallo componeva la cinta fortificata che arrivava al Tevere, Balduina, Monte Cocci, Vaticano. Oggi è completamente coperto di rovi (e meno male che siamo in tenuta antistrappo) e con una copertura vegetale tale da trovarci in una semioscurità. A un certo punto la discesa è interrotta da un altro forte. Ed è qui che Lorenzo mi fa entrare. In realtà è una casamatta, ovvero una struttura difensiva più piccola, a metà strada fra il forte e il fiume, destinata a presidiare un tratto sguarnito della collina, bloccando eventuali attacchi a metà strada (una seconda casamatta si trova, anch’essa nascosta nella giungla, quasi all’ingresso di via Gomenizza). Una serie di locali, corridoi, servizi, che sembrano essere stati abitati fino a poco tempo fa. E poi le feritoie per sparare e controllare il territorio. Le foto rendono la suggestione del luogo. Se penso che sono andato fino in Trentino (vabbè! Non solo per quello J) per visitare bunker e altro della Prima guerra mondiale, non più scenografici di quello che stiamo visitando, che ho sempre avuto dietro casa! Il tutto nella penombra per via della vegetazione pervasiva. Ne usciamo, scendiamo per un altro breve tratto lungo il vallo e cominciamo a sentire il traffico della sottostante via Gomenizza. Incrociamo la parete attrezzata da Lorenzo, tiriamo fuori imbraghi e moschettoni e rimontiamo la parete verticale (fico!!!). Usciamo dalla folta macchia e ci ritroviamo sul sentiero che dallo Zodiaco scende a svolte verso via Gomenizza, da me percorso infinite volte e Lorenzo mi indica l’entrata murata della casamatta, che tante volte aveva attirato la mia attenzione! Il Forte di Monte Mario fu edificato in pochi anni, quando oggi per pulire un bosco da qualche

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albero caduto ci vogliono mesi. Dico questo perché il 1° novembre di quest’anno (2023) questo settore di Monte Mario, dove oltretutto passa il tratto finale di Francigena, è stato chiuso sine die per alcuni alberi caduti. Vediamo quanto ci mette il Comune di Roma a togliere questi alberi e a riaprirlo. Per ora sui cartelli non c’è scritto né la data di inizio lavori, né la data di fine lavori. Rispetto per i cittadini: zero! Ma non solo riaprire il parco. Anche rimettere in funzione quanto meno la due casematte, magari cominciando ad accogliere i suggerimenti/progetti forniti da Lorenzo, che più volte è andato, invano, in RomaNatura (che per inciso ha la sede a cento metri dalla casamatta), per promuovere la pulizia e l’apertura di questo sito straordinario. Sito che potrebbe venire dato in gestione, per la manutenzione e per l’apertura, a persone specializzate e in cerca di lavoro, che si remunererebbero in particolare facendo pagare il biglietto. E data la facilità di parcheggio, la bellezza del luogo, la posizione e l’unicità del sito, diventerebbe uno dei più visitati di Roma. Intanto il bunker di casa Savoia a Villa Ada, che era stato aperto, ripulito e mantenuto con passione da “Roma Sotterranea”, è stato chiuso dal Comune quattro anni fa, in attesa di una gara per l’assegnazione, mai avvenuta, sta facendo la fine del Forte di Monte Mario.

90 luoghi segreti intorno a Roma di cui 30 inediti. Anche qui proverai il piacere dell’avventura, percorrendo sessanta itinerari sconosciuti tratti dalle prime tre guide e trenta itinerari inediti e fascinosi: cascate, forre, gallerie etrusche, laghi, fenomeni termali, torri, via cave... nell’andare alla loro scoperta, entrerai nell’essenza del paesaggio più celebre al mondo. Il paesaggio è il bene culturale più importante che possediamo, costituito dall’opera millenaria dell’uomo in connubio con una natura sempre bellissima e comprenderai che non c’è paese al mondo più bello dell’Italia che abbia così numerose attrattive a chilometro zero, che dobbiamo conoscere per poterne godere, per tutelarle e per tramandarle ai nostri figli.


RISARCIMENTO DA AUTO PIRATA

Quali tutele per la vittima di un incidente? Chiara Pallari

Purtroppo le cronache nazionali e locali in qualche occasione ci riportano di eventi spiacevoli che riguardano incidenti causati da automobilisti a bordo di vetture non identificate. Un fenomeno che rappresenta una vera e propria mina vagante in cui può incappare qualunque utente della strada. Cosa fare nel caso in cui si resti vittima di un incidente nell’ambito del quale non è stato possibile recuperare gli estremi della targa dell’auto che ha causato l’impatto? Innanzitutto c’è da dire che nel nostro Paese, a tutela della parte lesa, può intervenire il sostegno del Fondo di Garanzia per le vittime della strada. Un organismo appositamente istituito per attivare la salvaguardia dei cittadini coinvolti in un sinistro in cui il responsabile si è dato alla fuga oppure non sia stato possibile procedere all’identificazione. Va detto che la maggioranza degli incidenti che ricadono nella casistica più comune coperta da risarcimento sono quelli provocati da veicoli sprovvisti di copertura assicurativa o non identificati, ossia le cosiddette “auto pirata”. Il Fondo inoltre può intervenire anche quando i veicoli sono utilizzati in modo illecito, come quando a seguito di un furto sono guidati al di fuori della volontà dei proprietari. Oppure quando

risultano assicurati da compagnie in stato di liquidazione coatta amministrativa. Inoltre sono coperti dal Fondo anche i sinistri causati da vetture con targa straniera che circolano nel territorio italiano da un altro Stato dell’Area economica europea tra la data di accettazione della consegna del veicolo e la scadenza di trenta giorni. Sono però previsti dei limiti all’attivazione del risarcimento per la vittima. Il risarcimento non è previsto nei casi di incidenti provocati da veicoli per cui non sussiste l’obbligo della RC auto, né quelli causati ad esempio dall’impatto con animali. In particolare non è prevista alcuna copertura se la persona danneggiata non è in grado di dimostrare di non aver potuto identificare il veicolo coinvolto nel sinistro a causa di circostanze indipendenti dalla sua condotta diligente. In sostanza, la vittima è tenuta a fornire prove che attestano l’impossibilità di identificare il veicolo responsabile al di là della propria volontà. Una prassi richiesta al fine di evitare il verificarsi di potenziali frodi assicurative. La pratica di risarcimento, a seguito della denuncia del soggetto interessato, è seguita dalle compagnie assicurative identificate dall’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, in base alla regione in cui è avvenuto l’incidente. Il risarcimento erogato è soggetto ai massimali stabiliti dalla legge in vigore al momento dell’incidente (6.070.000 euro per danni alle persone e 220.000 euro per danni alle cose, per ciascun sinistro).

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AUTO E FREDDO

Come proteggere l’auto dall’inverno? Mattia Piola

Umidità e freddo si sa non sono certo alleate della salute dell’auto. Vediamo in questa guida pratica e sintetica quali accorgimenti adottare per salvaguardare la propria vettura dall’azione delle temperature rigide durante la stagione invernale. A rischio con il freddo non è soltanto la carrozzeria ma anche e soprattutto le componentistiche meccaniche ed elettroniche. Se non si dispone di un ricovero notturno come un posto in garage è buona norma cercare di parcheggiare l’auto lontana da zone particolarmente umide come parchi o giardini che possono favorire la formazione di brina o ghiaccio. Perciò è bene, se si prevedono basse temperature di notte, utilizzare del liquido antigelo spruzzandolo sul parabrezza per evitare il successivo ricorso al raschietto. Il liquido antigelo è infatti una soluzione efficace e semplice da usare per proteggere un’auto ed anche il motore dal freddo. A questo scopo è utile verificare come sempre il tipo di olio lubrificante impiegato che dovrebbe possibilmente essere a viscosità ridotta per evitare addensamenti favoriti dalle temperature basse. L’antigelo è inoltre decisivo per preservare l’integrità degli altri liquidi funzionali al lavaggio del parabrezza: in questo senso può essere opportuno optare per lavavetri che contengono una parte di

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antigelo. Analogo discorso vale per il radiatore, per cui sarebbe bene controllare con cadenza regolare il livello del liquido antighiaccio, per scongiurare il congelamento dell’acqua e quindi peggio ancora lo stallo del motore. Per quanto riguarda la batteria, il freddo ne è acerrimo nemico perché da un lato ne compromette le prestazioni e dall’altro richiede (alla batteria) maggiori sforzi per l’avviamento della vettura e per l’utilizzo delle apparecchiature di bordo come tergicristalli, lunotto riscaldato, fari ecc. Per proteggere la batteria dal freddo e mantenerla in salute è necessario verificare lo stato dell’accumulatore: se il valore rilevato è superiore a 12,6 Volt è carico; se registra valori compresi fra 12,6 e 12,4 e in discrete condizioni di carica mentre se registra meno di 12,4 Volt è necessaria una ricarica. Infine, è sempre meglio non abusare di apparecchiature e dotazioni della vettura alimentate dalla batteria. Il testo che segue è ripreso da un articolo a firma di Matteo Solinghi su “La Gazzetta dello Sport” (https:// www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/07-03-2023/partire-a-motore-freddo-fa-male-all-auto-cosa-fare.shtml) “…Qualsiasi motore a scoppio è pensato, studiato, progettato e assemblato per lavorare al meglio delle sue capacità a caldo, non a freddo. E quindi tali movimenti sono calibrati con il motore in temperatura, dunque una volta che gli elementi si sono scaldati e,


di conseguenza, dilatati. Cosa succede quando il motore è freddo? Che tali movimenti sono più difficoltosi per via di giochi e tolleranze inferiori, stress termici tra i vari componenti e olio freddo, dunque non alla giusta temperatura e non alla giusta viscosità per far lavorare correttamente tra di loro i vari elementi meccanici. Ad ogni modo le auto endotermiche stradali hanno tolleranze di gran lunga maggiori rispetto a vetture da competizione dove tutto è calibrato in modo super ristretto e preciso. E questo permette di poter usare il motore a freddo seppur con cautela. Quando il propulsore è particolarmente freddo, di default si alza il regime di giri/min al minimo, come quando sulle auto d’epoca – piuttosto che sulle moto a carburatore – si tirava l’aria. Questo succede perché sulle auto moderne vi sono variazioni di iniezione di carburante date da sensori in grado di variare il quantitativo di carburante da iniettare a seconda della temperatura. Dunque, a motore freddo verrà iniettata una maggiore quantità di carburante con meno aria, in modo che la miscela sia più ricca e densa, almeno finché la temperatura d’esercizio del motore non raggiunge una soglia minima d’esercizio. Una volta che la lancetta scende di quei 300 giri/ min circa, è bene partire. Lentamente, senza sforzare il motore, ma è bene partire. A questo punto l’obiettivo deve essere quello di far arrivare il motore e tutti i suoi componenti alla giusta temperatura d’esercizio nel più breve tempo possibile, in modo che tutta la meccanica in gioco possa lavorare in modo uniforme, sereno e senza sforzi, giochi, sbalzi termici e sollecitazioni. In quest’ottica è necessario assistere il motore e assecondare i bisogni del propulsore, non

facendolo salire eccessivamente di giri ma neanche farlo “battere in testa” usandolo con marce troppo alte a velocità ridotte. Se dovessimo indicare un regime di giri/min univoco per benzina e diesel, indipendentemente dal numero di cilindri, cerchieremmo i 2.000 giri/min come soglia ideale attorno alla quale cambiare marcia (meglio se qualche giro in meno). La prima cosa assolutamente da evitare – al fine di preservare il motore in ottimo stato e non usurarlo eccessivamente in modo rapido – è tirare il propulsore a freddo, dunque quando temperatura dell’acqua e dell’olio non hanno ancora raggiunto i valori di esercizio standard. E solitamente l’acqua raggiunge la temperatura di esercizio prima di quella dell’olio, quindi anche se la lancetta o il cruscotto digitale indica l’acqua attorno agli 80/90°, è bene aspettare ancora un po’ prima di tirare le marce. Alcune vetture sono dotate anche della temperatura dell’olio, altre no ed è più difficile capire quando è tutto alla giusta temperatura. Il consiglio, comunque, è quello di andare gradualmente per step. Sull’altro piatto della bilancia non è neanche corretto tenere l’auto ferma col motore al minimo per diverso tempo: questo perché – oltre a intasare i gas di scarico, specie sulle auto diesel con tutto ciò che comporta relativamente al filtro antiparticolato – girando al minimo il motore in realtà non si scalda mai. O meglio: ci mette un sacco di tempo e non si scalda in modo uniforme. Piuttosto, come abbiamo visto al paragrafo sopra, è meglio partire una volta che i giri del motore si sono abbassati, usando l’auto con cautela senza tirare le marce consapevoli del fatto che i componenti del motore sono ancora freddi.”

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RUBRICA LIBRI

Quando il caffè è pronto Toshikazu Kawaguchi Garzanti Un caffè, una sedia e una regola da seguire. Questi pochi passi possono portare alla felicità. Certo solo se si è nel posto giusto. E il posto giusto è una caffetteria di Tokyo dove si può scegliere di vivere nuovamente un preciso momento della propria esistenza. La scelta deve durare il tempo di gustare la bevanda prima che si raffreddi. Ma non è facile decidere, perché la vita è piena di rimorsi e rimpianti. Ma c’è quel gesto, quella parola, quella lettera, quel bacio, quella dichiarazione che non abbiamo fatto o detto. Quello è l’attimo giusto. Certo ci vuole coraggio per affrontarlo di nuovo. Ma il risultato è inaspettato. Chissà se la piccola Yuuki, che non riesce a superare il divorzio dei suoi genitori, è pronta. O chissà se lo è Megumi che deve decidere che nome dare a suo figlio senza l’uomo che ama accanto; o le amiche Ayame e Tsumugi che hanno permesso all’orgoglio di mettersi tra di loro. Tanti fili di destini che potevano rimanere spezzati ma ora hanno una seconda possibilità. E non importa che il passato sia ormai alle spalle e nulla si possa fare per modificarlo, l’attenzione è al futuro. È su quello che si può ancora intervenire. È su quello che si ha ancora potere. Quello che è accaduto è solo un insegnamento per non fare più gli stessi errori, per non lasciare più che rabbia, odio, gelosia o frustrazione offuschino i sentimenti più veri che ci sono dentro di ognuno.

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New Iberia Blues James Lee Burke Jimenez Edizioni Nel mondo del detective Dave Robicheaux non si può dire che abbondino le storie felici, ma quella di Desmond Cormier, che ha fatto fortuna con il cinema, lo è certamente. Robicheaux ha incontrato per la prima volta Cormier per le strade di New Orleans, quando il minuto ragazzo sanguemisto sognava di diventare un regista di Hollywood. Venticinque anni dopo, Robicheaux bussa alla porta di Cormier, ma non per congratularsi con lui per le nomination ai Golden Globe e agli Oscar. Robicheaux sta per ripescare in mare il corpo di una donna crocifissa, primo di una serie di casi di omicidio che Robicheaux, insieme al giovane agente Sean McClain e alla detective Bailey Ribbons, dovrà risolvere. Né Cormier né il suo enigmatico amico Antoine Butterworth dicono molto, ma Robicheaux non abbocca. Come sempre, Clete Purcel e la figlia di Dave, Alafair, gli coprono le spalle. Clete assiste all’evasione di un detenuto texano, Hugo Tillinger, che potrebbe avere la chiave della sequenza di omicidi che sembra ispirata dalle carte dei tarocchi. Mentre si addentrano nelle indagini, finiscono nel mirino della mafia, dello squilibrato Chester Wimple, già apparso nel precedente Robicheaux, e degli oscuri fantasmi da cui Robicheaux è fuggito per anni. Alla fine, toccherà a Robicheaux fermarli tutti, ma dovrà evocare una luce che non ha mai visto o sentito per salvare se stesso e coloro che ama.


Romanzo senza umani Paolo Di Paolo Feltrinelli Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo “Romanzo senza umani”, dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi?

Melancholia Jon Fosse La Nave di Teseo Jon Fosse, premio Nobel per la Letteratura 2023, cattura la luce e le ombre che illuminano le anime di due uomini lontani nel tempo. Il risultato è un romanzo immaginifico, selvaggio e intenso come il cielo del Nord, con una scrittura musicale che racconta la perdizione dell’arte e la forza di sentimenti irrefrenabili. 1853. Il giovane pittore Lars Hertervig, allievo all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, è un’anima irrequieta, divisa tra l’insicurezza verso il suo talento e l’amore per Helene Winckelmann, la figlia della sua padrona di casa. L’ossessione di Lars per Helene, accesa da furiosi deliri sessuali, diventa così strabordante da costringere la famiglia della ragazza ad allontanarlo dalla stanza in cui alloggia. Senza più un posto dove andare, Hertervig passa il tempo in un locale, tra gli scherni dei suoi raffinati compagni di corso, mentre fa la posta all’appartamento dei Winckelmann dove cerca disperatamente di essere riammesso. Un limbo che, inesorabilmente, lo conduce alla follia, in un labirinto della mente a cui soltanto la sorella maggiore, Oline, può avere accesso. 1991. Uno scrittore trentenne, Vidme, resta affascinato da un quadro di Hertevig e vuole raccontarlo in un romanzo. Ma i tormenti di quel pittore attraversano i secoli e arrivano sulla pagina di Vidme, che dovrà combattere, per scrivere il libro, anche contro i propri fantasmi.

Le sinossi dei volumi sono riprese da quelle pubblicate dalle rispettive case editrici.

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Gran Premio di Roma, 1966

Mille Miglia, 1956

La Borgward di Berti, Pincio, anni ‘60

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Geki Russo, anni ‘60

Benedizione veicoli, Santa Francesca Romana, 1966

Arturo Merzario, anni ‘60

De Adamich Geki Manfredini – Trofeo Musso F3 1964

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Nell'app ACI Space sono inoltre abilitate le seguenti funzioni:

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28 Settestrade 30 - 2023

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ALATRI ARPINO AQUINO

VIAGGIO IN CIOCIARIA

CONVENZIONI

DELEGAZIONI


Direttore Responsabile Paolo Riccobono In redazione Pietro Strada

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ALLA RICERCA DEL MEDIOEVO

Progettazione grafica Eprcomunicazione Redazione Tel. 06681621 redazione.settestrade@aciroma.it

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Editore Automobile Club Roma

IL CASTELLO DI FUMONE, TRA FASCINO E MISTERI

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DALL’URBS SATURNINA DI CICERONE ALLA CITTÀ DEI LANIFICI

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UN PIACERE PER IL PALATO

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ACI CONVENZIONI

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ACI ROMA DELEGAZIONI • In copertina una vista dell’Acropoli di Arpino

Sede legale e amministrazione Via Parigi, 11 00185 - Roma Tel. 0651497205/6 Supplemento di SETTESTRADE anno XXII n. 30 dicembre 2023 - gennaio 2024 Stampa Fotolito Moggio S.r.l. Strada Galli, snc 00019 Tivoli - Roma c­­­­­hiuso nel mese di gennaio 2024 SETTESTRADE Registrazione Tribunale di Roma n. 184 del 17.05.2001 AUTOMOBILE CLUB ROMA Consiglio Direttivo Giuseppina Fusco (Presidente) Francesco Forlenza (Vice Presidente) Pietro De Simone Giovanni Puoti Pietro Selicato Revisori Gianluigi Barbieri Giancarla Branda Sabrina Crupi Direttore Riccardo Alemanno


IN CIOCIARIA,

TRA STORIA E LEGGENDA In questo numero di Liberamente vi portiamo in Ciociaria seguendo un itinerario da nord a sud alla scoperta di tre cittadine incantevoli, dove la storia romana e medievale si sovrappongono in modo affascinante e dove è ancora possibile respirare un mondo antico, fatto di tradizioni secolari ma anche di misteri e superstizioni. Prima tappa Alatri, dominata dalla maestosa Acropoli preromana, con le sue bellissime chiese e i palazzi che riecheggiano la sua complessa storia. Seconda tappa Arpino, città dalle mitiche origini saturnine, terra natale di Cicerone e perla della

Ciociaria, di cui oggi è sindaco Vittorio Sgarbi. Da qui una breve deviazione per visitare il suggestivo Castello di Fumone, dove vide la morte Papa Celestino V e con delle leggende che rasentano le gotiche storie dell’orrore. Terza e ultima tappa Aquino, con il suo borgo medievale, i reperti archeologici dell’antica Roma e la storia dei suoi figli più illustri, tra cui San Tommaso. Per concludere, non può mancare una sezione dedicata alle prelibatezze del territorio, da gustare lungo il viaggio, sempre Liberamente.

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ALATRI

ALLA RICERCA

DEL MEDIOEVO A 500 metri di altezza su un colle alle pendici dei monti Ernici, Alatri è uno dei centri principali della Ciociaria per importanza storica e ricchezza artistica.

UN PO’ DI STORIA la città. Sottomessa al dominio napoleonico all’inizio del XIX secolo, visse le incertezze politiche della Restaurazione e condivise, con molte parti dello Stato Pontificio, arretratezza, brigantaggio, malasanità, isolamento. In seguito all’unificazione d’Italia Alatri ebbe un’improvvisa crescita sia economica danni; nel 1941 nel suo territorio venne istituito il campo di internamento delle Fraschette, rimasto in funzione fino al 1944.

Fondata attorno al VI secolo a.C. dalla popolazione italica degli Ernici, entrò presto in conflitto con Roma da cui fu sottomessa nel IV secolo a.C. Fu a lungo un centro fiorente; distrutta dalle invasioni barbariche del VI secolo si riprese solo sei secoli dopo, quando si istituì in libero comune con il nome di Civitanova. Il XIII secolo vide l’espansione della città sui paesi limitrofi, alla quale seguì un periodo di forte sviluppo. Nei secoli successivi la città fu al centro delle lotte tra Papato e Impero e dei conflitti con i comuni vicini; una prima ondata di peste nel XVI secolo e una seconda in quello successivo, insieme a due terremoti, provarono ulteriormente

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COSA VISITARE L’Acropoli, o Civita (IV sec. a.C.), sovrasta la città medievale e moderna ed è racchiusa da una possente cinta muraria trapezoidale. Un’altra cerchia di mura, di quasi 3 km e rinforzata con torri medioevali, circonda quasi interamente l’abitato di Alatri. Nelle mura dell’Acropoli si aprivano cinque porte, di cui ne restano due: la grandiosa Porta Civita (o Maggiore) e la Porta Minore, entrambe sovrastate da architravi

monolitici; da qui partono le gradinate che conducono alla spianata dove si erge la Basilica di San Paolo (X sec.) poi ristrutturato nel barocco del XVII secolo. Al suo interno è custodita una particola di carne umana, testimonianza, per i fedeli, del miracolo dell’ostia incarnata avvenuto nel XII secolo (uno dei quattro principali miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa).

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Nella parte centrale di Alatri numerosi sono gli edifici di impronta medievale, come il Palazzo Conti-Gentili e il Palazzo del Cardinale Gottifredo, sede del museo civico e monumento storico di incredibile fascino. Eretto intorno alla metà del XIII secolo come residenza del cardinale Gottifredo di Raynaldo, ricco feudatario alatrino e dotto diplomatico pontificio durante gli anni della lotta anti-imperiale, l’imponente e alto palazzo si distingue nettamente dalla tipica architettura medievale, essendo il risultato della fusione di due robuste case-torri, diverse per stile e collegate fra loro da un ampio corpo longitudinale. Il museo al suo interno ospita una sezione dedicata all’archeologia locale, una ai reperti funerari e una terza agli strumenti e alle attrezzature della tradizione agricola e artigianale. Molto bella è la chiesa romanico-gotica di Santa Maria Maggiore: la facciata è austera, con tre portoni di ingresso sovrastati da un ampio rosone riccamente decorato; l’interno è altrettanto severo ed essenziale, arricchito però da pregevoli opere, come il gruppo ligneo della Madonna di Costantinopoli, capolavoro dell’arte romanica, il trittico del Redentore e il fonte battesima-

le. Ancor più spoglia ma altrettanto bella è la chiesa di San Silvestro, con i resti degli originari affreschi e la cripta detta “Maria Stella del Mattino” (XIII sec.), con un piccolo abside e un sedile in pietra. Più conosciuta è invece la chiesa di San Francesco, soprattutto per la raffigurazione del “Cristo nel labirinto”, scoperto casualmente nel 1996 all’interno di un cunicolo nei locali annessi al Chiostro. Si tratta della raffigurazione del Cristo “Pantocrator” posto al centro di un labirinto di forma circolare. Nel labirinto entrata e uscita coincidono: Cristo, al centro, è raffigurato con la mano sinistra che sostiene il libro delle Sacre Scritture e la destra che in atteggiamento benedicente indica l’ingresso e l’uscita del labirinto. Le origini dell’affresco sono tuttora misteriose: per alcuni sono legate alla storia dei Templari; per altri l’affresco è semplicemente opera di un frate del convento o di un artista locale. Accanto all’affresco però, si trova un velario, “svelato” dal descialbo delle pareti, e una serie di simboli geometrici e floreali, come spirali, stelle, sfere e fiori della vita, che fanno pensare a un significato esoterico-simbolico dell’opera non ancora chiarito.

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IL CASTELLO DI FUMONE,

TRA FASCINO E MISTERI Mirabile esempio di residenza nobiliare dalla forte impronta medievale e militare, il castello si trova in cima al Monte Fumone ed è unico sia per la sua gloriosa e millenaria storia, sia per lo spettacolare panorama che si può godere dall’alto dei suoi 800 metri. Proprietà della famiglia dei marchesi Longhi De Paolis già dalla seconda metà del ’500, venne da loro impreziosito da un monumentale e suggestivo giardino pensile, dal quale si domina l’intero paesaggio. Il castello è noto per essere stato usato nei secoli come prigione pontificia. Tra i tanti illustri personaggi che vi furono rinchiusi, il più celebre è senz’altro Celestino V, il Papa ascetico ed eremita che, in contrasto con una Curia corrotta e avida di potere, osò fare il “gran rifiuto”, ponendo fine al suo pontificato e dandosi alla fuga. Ricercato e catturato

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dal suo successore, Bonifacio VIII, nel 1295 venne rinchiuso in una misera cella del castello, dove morì meno di un anno dopo. Oggi, nel Castello di Fumone, è possibile visitare i saloni perfettamente conservati, il giardino pensile, le sale del corpo di guardia, la cella della prigione con le porte ferrate, i suggestivi camminamenti per le ronde, i pozzi e le cisterne. Ma all’interno del castello c’è anche un elemento più inquietante: si tratta della teca di legno in cui è conservato il corpo di un bambino di soli due anni, rivestito di cera. Morto nella prima metà del XIX secolo, era l’unico figlio maschio della marchesa Emilia Caetani Longhi e pare che a ucciderlo siano state proprio le sue sette, invidiose sorelle. Un vero e proprio giallo storico, accompagnato dalla leggenda secondo la quale durante alcune ore del giorno e della notte si odono le grida straziate della madre che invoca il nome del figlio.

Per informazioni e visite: www.castellodifumone.it 8


ARPINO

DALL’URBS SATURNINA DI CICERONE ALLA CITTÀ DEI LANIFICI

Angiò, nella seconda metà del XIII secolo, Arpino conobbe una significativa ripresa, testimoniata dalle fortificazioni erette in quel periodo, come gli imponenti torrioni. Feudo durante il Trecento, divenne città demaniale nel Quattrocento e postazione strategica per il re di Napoli, Ladislao d’Angiò-Durazzo, che stabilì una guarnigione militare nel castello ancora oggi denominato Castello di Ladislao. Durante il conflitto tra Angioini e Aragonesi papa Pio II, appassionato del mondo classico, ordinò che la città, sostenitrice degli Angiò, fosse risparmiata in memoria dei suoi cittadini, Cicerone e Caio Mario. Tra il Seicento e Settecento Arpino conobbe la sua massima espansione economica e demografica grazie alle manifatture laniere che la resero celebre in tutta Europa.

Una leggenda narra che Arpino sia stata fondata dal dio Saturno, protettore delle messi, e che i suoi primi abitanti furono i Pelasgi, ai quali viene attribuita la costruzione delle gigantesche mura ciclopiche dell’Acropoli, dette appunto per questo “pelasgiche”. Il primo popolo la cui presenza risulta documentata è invece quello dei Volsci, vinti prima dai Sanniti e poi dai Romani sotto i quali vissero un periodo di prosperità e ricchezza. Il 3 gennaio del 106 a.C. nacque ad Arpino Marco Tullio Cicerone, destinato a diventare una delle figure più importanti dell’antichità romana. Durante il Medioevo Arpino divenne ambita terra di conquista: dei Longobardi e dei Franchi, degli Ungari e poi dei Saraceni che, con le loro incursioni, ne determinarono la decadenza. Solo con la conquista del Regno di Napoli da parte degli

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Della lunga, conflittuale e altalenante storia di Arpino, restano oggi numerose tracce. Visitare la città, incastonata sulle colline tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e Cassino, significa effettivamente immergersi in quasi tre millenni di storia.

COSA RESTA DA VEDERE

si suddivide la città si assembrano intorno a Piazza del Municipio: con le sue linee architettoniche armoniche ed eleganti, le tinte calde e lievi delle sue facciate, è il “salotto buono” di Arpino. La piazza sorge sul sito dell’antico Forum romano: ne è la conferma un tratto dell’antico basolato visibile nel centro della piazza stessa. Sulla piazza spiccano il monumento a Cicerone e quello dedicato a Caio Mario, sette volte console romano, altro figlio illustre di Arpino. Di seguito, si erge la settecentesca facciata della Collegiata di San Mi-

L’attrazione principale di Arpino sono i resti delle imponenti mura pelasgiche dell’Acropoli risalenti all’VIII secolo a.C., con un arco a sesto acuto che ricorda le porte di Micene, oltre il quale si arriva alla cosiddetta “Torre di Cicerone” (in realtà è una torre medievale). Ma è anche un piacere inoltrarsi tra i vicoli e le stradine del centro storico; i quattro piccoli quartieri in cui

chele Arcangelo, dalle linee sobrie e regolari inframmezzate da elementi decorativi barocchi, con preziose opere al suo interno, tra cui, sopra l’altare, la raffigurazione di San Michele vittorioso su Lucifero, opera del Cavalier d’Arpino. Sulla destra della piazza si affaccia il porticato dell’edificio che ospita il Liceo Ginnasio-Convitto Nazionale Tulliano. La tradizione di studio del Tulliano, tuttora assai prestigiosa, rivive ogni anno nei giorni del Certamen Ciceronianum Arpinas, che dal 1980 richiama giovani liceali di tutto il mondo che si cimentano

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su opere di Cicerone traducendole nella propria lingua, confermando Arpino e il suo liceo come veri centri internazionali per la diffusione della cultura classica. Su Piazza del Municipio si affaccia anche il bel Palazzo Boncompagni, con la sua lunga balconata. Tra i tanti richiami culturali, sparpagliate qua e là, ci sono anche le pagine del “Libro di pietra”, poesie dedicate alle bellezze del territorio incise, appunto, su pietra. Meritano in particolare una visita il museo dell’Arte della Lana e quello della Liuteria, testimonianza l’uno della ricca attività manifatturiera della zona, l’altro della celebre bottega del maestro Embergher e del suo allievo Cerrone, attiva da fine ’800 al 1950 e rinomata per la produzione dei mandolini di tipo romano. Tra gli edifici religiosi, infine, ricordiamo la chiesa di Santa Maria di Civita (sec. Xl), in cui è custodita la

statua lignea dell’Assunta, particolarmente venerata dagli arpinati, che viene portata in processione la mattina del 15 agosto su una monumentale “macchina” in legno dorato. Ad Arpino si trova anche il Monastero di Sant’Andrea Apostolo, uno dei più antichi monasteri di clausura benedettini della zona. Dal 2023 sindaco di Arpino è Vittorio Sgarbi. Lo storico e critico d’arte ferrarese, da tempo ormai impegnato anche in politica, negli ultimi anni ha scelto di dedicarsi alla promozione della cultura candidandosi per dirigere l’amministrazione comunale di piccoli borghi dalle potenzialità ancora poco sfruttate. “Ma ad Arpino c’è già tutto”, ha dichiarato il sindaco subito dopo il risultato delle elezioni, “bisogna solo valorizzare quello che già c’è, portarvi il turismo internazionale, aumentare la risonanza mondiale del Certamen Ciceronianum”.

L’arte contemporanea incastonata nel passato Il quattrocentesco Castello di Ladislao I, uno degli spazi più incantevoli di questo piccolo borgo, è oggi sede della Fondazione Umberto Mastroianni, dove si trovano oltre ottanta opere di uno dei principali scultori del nostro Novecento e le tracce lasciate da un’intera famiglia di artisti. Nel museo spiccano le 15 sculture monumentali dove è possibile cogliere la maestosità della ricerca artistica di Umberto Mastroianni, un innovatore che “ha permesso alla scultura monumentale di parlare un linguaggio contemporaneo” (Loredana Rea, direttrice della Fondazione).

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AQUINO

UNA PORTA TRA ANTICHITÀ

E MONDO CRISTIANO Noto per essere il paese che ha dato i Natali a San Tommaso e al poeta satirico Giovenale, Aquino eredita il nome dell’antica città romana di Aquinum, così chiamata per l’abbondanza di acque nel suo territorio. Arroccata sopra la valle del fiume Liri e posizionata in un punto strategico lungo la via Latina, in epoca romana Aquinum era protetta da una spessa cinta muraria e da tre laghi – oggi prosciugati – che la tenevano al riparo dagli attacchi nemici. Nonostante sia stata vittima dei primi bombardamenti tedeschi durante la Seconda guerra mondiale, vi si trovano intatte tracce significative sia della città romana sia di quella medievale che iniziò a formarsi dopo le invasioni longobarde alla fine del VI secolo d.C. Dell’epoca romana, rimangono i resti delle mura di epoca augustea, del Capitolium, dell’Anfiteatro, delle terme pubbliche e del tratto della via Latina che entrava in città dalla massiccia Porta Romana, detta Porta di San Lorenzo, perfettamente conservata. Da lì la strada prosegue raggiungendo l’arco onorario di Marcantonio, in blocchi di travertino, isolato e in rilievo rispetto alla città. Leggenda narra che l’arco sia stato costruito in una sola notte dai

cittadini di Aquino in onore di Marco Antonio, che aveva fatto sosta nella città sulla strada tra Casinum (Cassino) e Roma. Non lontano dall’arco di Marcantonio spicca la chiesa monumentale della Madonna della Libera con il suo campanile, un bellissimo esempio di architettura romanica. Edificata nell’XI secolo con materiali recuperati dagli edifici romani circostanti, la chiesa si erge su un’alta scalea con un grande portico a tre arcate sovrastato da un ampio rosone (entrambi aggiunte di epoca ottocentesca). Sul portale principale si può ammirare un pregevole mosaico con Madonna col Bambino, mentre l’interno a tre navate, con tre absidi semicircolari, è particolarmente solenne e suggestivo. Risalgono sempre all’epoca medievale i resti della cinta muraria e quelli della Torre dell’originario palazzo dei Conti d’Aquino, sorto insieme al piccolo borgo nella parte orientale dell’ex città romana. Annessa alla Torre si trova quella che viene comunemente indicata come la “casa di San Tommaso”. Del palazzo risalta soprattutto la citata torre, le due bifore su un lato dell’e-

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dificio e il passaggio voltato sotto al palazzo stesso. La “vera” casa di Tommaso d’Aquino, dove il santo vide la luce, è in realtà il Castello di Roccasecca, il primo insediamento della famiglia longobarda che diede origine alla dinastia e alla Contea di Aquino. Aquino è una città in cui la tradizione religiosa è ancora oggi molto sentita. La sua cattedrale, dedicata a San Costanzo, venne distrutta durante i bombardamenti del 1944 e fu presto ricostruita. L’attuale “basilica concattedrale dei Santi Costanzo Vescovo e Tommaso d’Aquino” è un edificio moderno e imponente, al cui interno sono conservate reli-

quie di San Tommaso e del vescovo Costanzo. Agli appassionati di storia antica, suggeriamo una visita al museo archeologico della città. Al suo interno si trovano reperti di importante valore storico, antropologico e culturale, suddivisi in tre sezioni: una dedicata alla preistoria e protostoria, una all’età pre-romana e romana e una terza all’età medievale. Vi si trova poi un’ulteriore sezione di approfondimento dedicata ai reperti funerari di età romana. Tra questi, il sarcofago delle quadrighe spicca per bellezza e qualità della conservazione.

Il sarcofago delle quadrighe Nel 2016, in occasione delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, il Museo delle Belle Arti della capitale brasiliana organizzò una esposizione di reperti archeologici raffiguranti lo sport nell’antichità. Tra questi reperti c’era anche il sarcofago delle quadrighe di Aquino: un sarcofago che potremmo definire “viaggiatore”, vista la sua storia. Il gioco raffigurato sul sarcofago lo abbiamo visto molte volte nei film ambientati nell’antica Roma: le quadrighe che corrono e si inseguono in circolo. Non avrà la vividezza di un film moderno, ma la scena rappresentata sul sarcofago delle quadrighe ha la stessa tensione emotiva e lo stesso realismo. Si tratta di una delle più alte testimonianze dell’arte funeraria

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romana di età imperiale, un’opera in marmo con scene in alabastro con altorilievi che illustrano una corsa di quadrighe in un circo ovale. Rappresenta il gioco delle quadrighe al Circo Massimo, e sorprende per l’accuratezza con cui è stata realizzata, riproducendo nel dettaglio le architetture sullo sfondo e la fisionomia di aurighi, cavalli e sparsores (coloro che si occupavano di rinfrescare aurighi e cavalli durante le corse).

Oltre a essere un prezioso reperto archeologico, il sarcofago è noto anche per la sua bizzarra storia più recente. Il sarcofago venne ritrovato sotto la chiesa della Madonna della Libera alla fine dell’800, e dopo la Seconda guerra mondiale, per penuria di risorse, il parroco della chiesa decise di servirsene come altare maggiore. Nel 1991 il sarcofago fu rubato e per vent’anni non se ne ebbe più traccia. Nel 2011 venne rintracciato nell’immenso patrimonio di uno dei più potenti antiquari (e illeciti trafficanti) di reperti archeologici, l’americano Robert E. Hecht. Dopo non facili contese giudiziarie, nel 2012 il sarcofago è stato riportato ad Aquino e custodito all’interno del museo.

San Tommaso d’Aquino (1225-1274) Religioso, teologo e filosofo, principale esponente della Scolastica, San Tommaso rappresenta uno dei pilastri della Chiesa cattolica, punto di raccordo fra cristianità e filosofia classica. Settimo e ultimo figlio di Landolfo dei Conti d’Aquino, fu da subito indirizzato alla carriera ecclesiastica, finendo a soli 5 anni presso l’abbazia benedettina di Montecassino. Trasferitosi a Napoli, divenne frate domenicano; studiò a Parigi e a Colonia, dove sviluppò un pensiero teologico e filosofico da molti ritenuto controverso. Definito Doctor Angelicus già dai suoi contemporanei, è stato proclamato santo nel 1323. Annoverato tra i dottori della Chiesa, è il santo patrono delle università e dei centri di studio cattolici.

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UN PIACERE

PER IL PALATO Alatri, Arpino e Aquino vantano una storia plurisecolare anche in cucina e in molte famiglie sono ancora in uso le preparazioni tradizionali. Gran parte dei piatti tipici sono riconducibili al mondo contadino – con grande presenza di verdure – all’attività di allevamento – con produzione di salumi e formaggi tipici – e più in generale a una cucina povera, fatta con i prodotti che offre il territorio. Ne sono un esempio le Sagne e fagioli, che qui sono dette anche “Abbotta pezzenti”, in riferimento al fatto di “riempire la pancia ai poveri”.

Primi piatti Sagne e fagioli, che a quanto si dice era il piatto preferito da Marcello Mastroianni. Le “sagne” sono un tipo di pasta fresca lavorata solo con acqua, farina e sale, tirata in modo abbastanza consistente e tagliata in maniera grossolana in forma di foglia di olivo. Le Sagne vengono preparate con condimento di salsa a base di fagioli cannellini, pomodoro e cotenna o anche senza pomodoro e spesso con aggiunta di ruschi (asparagi selvatici).

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Secondi piatti Il capretto da latte, tipico delle festività pasquali, è eccellente per la qualità delle sue tenerissime carni (specie se castrato). Può esservi proposto al forno o lavorato in casseruola con odori e vino bianco. Il pollame, o meglio, i “pellastre”, i polli, hanno da sempre rappresentato una preziosa risorsa alimentare per gli abitanti di questo territorio. Non è raro trovare anche nei ristoranti polli ruspanti dalle carni consistenti e saporite. Il maiale in tutte le sue forme: in particolare vi suggeriamo di provare le salsicce di fegato di maiale, particolari perché aromatizzate con buccia d’arancia e talvolta anche con pezzetti di mela. Molto particolari, poi, le “ciammaruche” (lumache al sugo) e i piccioni ripieni al forno, che non si trovano facilmente altrove.

La cucina arpinate ha anche una tradizione di pesce. Le limpide acque del vicino fiume Fibreno hanno offerto per secoli trote e gamberi di fiume; anche se spesso oggi sono di allevamento, il metodo di cottura segue quello dell’antica tradizione.

Prodotti del territorio Olio extravergine d’oliva di Arpino. Come dicono ad Arpino, perché l’ulivo dia un buon prodotto sono necessarie le “tre S”: “Sole, Sasso e Scure”. Quindi esposizione a sud-ovest (Sole), terreni sassosi calcarei ricchi di carbonato di calcio (Sasso), giuste potature (scure). Fattori che non mancano certo ad Arpino, dove la coltura dell’ulivo ha origini millenarie. Molto interessante, sempre ad Arpino, è la produzione di miele di castagno, millefiori e altri gusti da scoprire sul posto direttamente dai produttori. Tra i formaggi segnaliamo la marzolina (tipico formaggio caprino semi-stagionato e stagionato), la ricotta e il pecorino.

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ACI

CONVENZIONI Di seguito riportiamo un elenco di convenzioni attive per voi Soci. Per facilitarne la consultazione abbiamo preferito organizzare le molteplici opportunità in sezioni suddivise in base alle categorie di vostro interesse. Inoltre, è stata operata una selezione, a partire dalle convenzioni nazionali ACI, per dare particolare rilievo ai vantaggi di cui potrete usufruire nella città di Roma e Provincia, senza tralasciare naturalmente quelle di maggior richiamo in tutto il Paese.

AUTONOLEGGIO • HERTZ Ai soci (esclusi i giovani sino a 23 anni) 10% di sconto sulle migliori tariffe applicabili. Tel. 199/112211 o sito www.hertz.it/aci. Indicare il CDP 664920. www.hertz-europe.com • HERTZ NEVERLOST SYSTEM Navigatore satellitare in noleggio. 1 EURO di sconto sul noleggio giornaliero. Tel. 199/112211 o sito www.hertz.it/aci. Indicare il CDP 664920. www.hertz-europe.com EDICOLA • LIBRERIA DELL’AUTOMOBILE - MILANO 10% di sconto sui libri eccetto promozioni ed edizioni limitate. Corso Venezia, 45, Milano. Tel. 02/76006624. www.libreriadellautomobile.it • SERVIZIO GRANDI CLIENTI MONDADORI Abbonamenti alle riviste più diffuse e qualificate. DAL 20% ALl’80% di sconto sul prezzo di listino delle pubblicazioni gestite da SGC Mondadori.www.abbonamenti.it/acionline • EPOCAUTO Mensile di informazioni, eventi, storia e annunci dedicato a veicoli di interesse storico. 20% di sconto sull’acquisto di abbonamenti. www.epocauto.it • EFFETTI D’ARTE - CONCESSIONARIA “VALLECCHI 1903” Effetti d’arte è un’azienda che si occupa della commercializzazione di opere di pregio esclusive, in tiratura limitata nel mercato del lusso. 15% di sconto sulle “Opere Vallecchi 1903”. www.effettidarte.com MOSTRE, MUSEI E MONUMENTI • LA BIENNALE DI VENEZIA La Biennale di Venezia è nata nel 1895 ed è considerata una delle istituzioni culturali più note e prestigiose del mondo. 13% di sconto sul prezzo del biglietto d’ingresso. www.labiennale.org • CASA DI GOETHE - ROMA Via del Corso 18, la casa dove visse lo scrittore tedesco. Euro 2,00 di sconto sul biglietto. www.casadigoethe.it • CINECITTÀ SI MOSTRA Tre spazi espositivi che ripercorrono la storia del Cinema italiano e internazionale. 20% di sconto sul prezzo intero del biglietto. www.cinecittasimostra.it • CIVITA CULTURA Biglietto ridotto per i soci alle mostre in cui è attiva la convenzione. email: incontra@civita.it / www.civita.it

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• EXPLORA IL MUSEO DEI BAMBINI A Roma, un museo a misura di bambino. 10% di sconto sul prezzo intero del biglietto d’ingresso al museo (max 4 persone per nucleo familiare, con bambini da 3 anni compiuti), 10% di sconto sugli acquisti presso Explora shop e ristorante. Tel. 06/3613776. www.mdbr.it • GAM - GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TORINO Oltre 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie a cui si aggiunge una raccolta di disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista. Biglietto ridotto per socio e accompagnatore. www.gamtorino.it • MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE DI TORINO Il Museo si articola in cinque aree culturali: Asia Meridionale, Cina, Giappone, Regione Himalayana e Paesi Islamici. Biglietto ridotto per socio e accompagnatore. www.maotorino.it • MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Biglietto ridotto presso: Mart e Casa d’Arte Futurista Depero - Rovereto, Galleria Civica - Trento. www.mart.trento.it • MUSEO CASA ENZO FERRARI Nuovo complesso museale dedicato a Enzo Ferrari e all’automobilismo sportivo. Biglietto ridotto per socio e accompagnatore (Euro 13,00 anziché Euro 15,00). www.museocasaenzoferrari.it • MUSEO DELLE MILLE MIGLIA Autentici gioielli su quattro ruote in scenografie che rappresentano i luoghi e le epoche storiche toccati dalla corsa. Biglietto ridotto per socio e accompagnatore. www.museomillemiglia.it • MUSEO FERRARI DI MARANELLO Lo storico museo raccoglie vetture, immagini e trofei di 60 anni di successi della storia del Cavallino Rampante. Biglietto ridotto Euro 13,00 anziché Euro 15 con audioguida in omaggio per socio e accompagnatore. Prezzo scontato – Euro 13,00 – anche per il tour guidato, con navetta, della Pista di Fiorano e del viale E. Ferrari in fabbrica. I due biglietti devono essere acquistati/utilizzati nella stessa giornata. Per i gruppi visita guidata a Euro 120,00 anziché Euro 150,00. È necessaria la prenotazione via email (museo@ferrari.com) con almeno 1 settimana di anticipo. Via D. Ferrari, 43 - 41053 Maranello (MO). www.museoferrari.com • PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI - ROMA Il più grande spazio espositivo interdisciplinare nel centro della città. Biglietto ridotto per il socio. Biglietto ridotto anche per l’acquisto del biglietto integrato Palazzo delle Esposizioni + Scuderie del Quirinale. Tel. 06/39967500. www.palazzoesposizioni.it • MUSEI IN COMUNE DI ROMA CAPITALE - ZETÈMA Il sistema museale di Roma Capitale costituito da un insieme estremamente diversificato di luoghi museali e siti archeologici di indubbio valore artistico e storico. I servizi museali sono curati da Zètema Progetto Cultura. 06/0608. www.museiincomuneroma.it • SCUDERIE DEL QUIRINALE - ROMA Nel cuore della città un’opera architettonica di valore e bellezza straordinari, sede di eventi artistici e culturali. Biglietto ridotto per il socio. Biglietto ridotto anche per l’acquisto del biglietto integrato Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale. Tel. 06/39967500. www.scuderiequirinale.it • SOTTERRANEI DI ROMA Associazione culturale specializzata nella visita dei siti archeologici della Roma sotterranea, alla scoperta della città nascosta e inedita. Riconoscimento della tessera ACI con gli stessi privilegi della tessera. 15% di sconto per i tour di gruppo, 10% di sconto sui tour privati. Informazioni: tel. 06/99196951 - 347/3811874; prenotazioni on line. www.sotterraneidiroma.it PARCHI DIVERTIMENTO E TEMATICI A ROMA • BIOPARCO DI ROMA Giardino zoologico, nel cuore di Villa Borghese. Sconto di euro 2,00 sul biglietto al socio e 10% di sconto sugli acquisti al negozio. Piazzale del Giardino Zoologico, 1 - Villa Borghese. www.bioparco.it

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• SICES - PARCO SCUOLA DEL TRAFFICO Il centro di formazione conducenti della strada per i bambini e i ragazzi dai 4 ai 16 anni. 10% di sconto sulle tariffe al pubblico. Via Delle Tre Fontane, angolo Piazza Barcellona, 10 - 00144 Roma (RM). Tel. 06/5915725 - 335/8186486, Fax 06/5922399. www.parcoscuola.it SERVIZI E TRASPORTI • PARCHEGGI LOW COST Parcheggi custoditi presso i maggiori aeroporti italiani. 15% di sconto sulle tariffe web presso le sedi di Milano Malpensa, Milano Linate, Verona Villafranca, Bologna. 10% di sconto sulle tariffe web presso le sedi di Bergamo, Torino, Pisa, Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Savona. 15% di sconto sui servizi accessori (lavaggio interno ed esterno professionale – avvolgimento bagagli – car valet) per partenze in bassa stagione dal 07/01 al 31/07 e dall’01/09 al 20/12, presso le sedi di Milano Malpensa, Milano Linate, Bologna, Verona Villafranca. www.parcheggilowcost.it • GRIMALDI LINES Compagnia di navigazione operativa nel Mediterraneo con collegamenti marittimi per Spagna, Grecia, Marocco, Tunisia, Malta, Sicilia e Sardegna. 20% di sconto per i soci ACI (tasse e supplementi esclusi) sulle tariffe ufficiali della cabina. 5% di sconto (tasse e supplementi esclusi) sulle tariffe ufficiali del passaggio nave, del posto poltrona e del posto letto. Le riduzioni si applicano al socio e accompagnatori (quando viaggianti insieme). • MINOAN LINES Società di trasporto navale fra l’Italia e la Grecia. 20% di sconto sul prezzo di listino sulle rotte Patrasso-Igoumenitsa-Ancona/Trieste/Ravenna. 20% di sconto sul prezzo di listino per le rotte interne: Pireo-Iraklion-Pireo. Per socio e accompagnatori con lo stesso codice prenotazione. Per ottenere lo sconto è necessario che nella prenotazione sia incluso almeno un veicolo. Per le linee interne lo sconto del 20% è applicabile se i biglietti della linea interna sono emessi contemporaneamente a quelli internazionali. www.minoan.gr • VALENTINI REVISIONE VEICOLI Sconto per revisione veicoli. Sconto per i soci con tessera in corso di validità di 5 euro oltre a 15 euro di rimborso come buono benzina o per partecipare al concorso “Gratta e Vinci” . www.renzovalentini.it SHOPPING • VALMONTONE OUTLET Elegante città della moda, dove fare shopping è un divertimento, un piacere, un affare. Dal 5% al 15% di sconto (solo dal lunedì al venerdì) all’interno dei negozi aderenti (l’offerta non è valida sulla merce in saldo e/o già in promozione). www.valmontoneoutlet.com SPORT • STAZIONE SCIISTICA DI CAMPO FELICE Nell’Appennino Centrale, famosa località sciistica dotata dei più moderni impianti di risalita. Sconti sugli skipass giornalieri. Per tutte le categorie di skipass è necessario acquistare una Key Card di Euro 3 per il passaggio ai tornelli senza obliterare. La Key Card è riutilizzabile presso tutte le stazioni sciistiche italiane ed europee che hanno lo stesso supporto magnetico. Per ottenere lo sconto presentare la tessera associativa alle biglietterie della stazione. www.campofelice.it TEATRI E SPETTACOLI A ROMA • ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA Roma - Auditorium 10% di sconto sui biglietti della stagione sinfonica e da camera e 10% sui biglietti del programma “Invito alla musica”. Per prenotare: Parco della Musica (Largo L. Berio, 3, Tel. 06/8082058). www.santacecilia.it

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• AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA Complesso multifunzionale: concerti jazz, pop, rock, world; musica sinfonica, classica e cameristica; prime cinematografiche (Festival del Cinema di Roma), rappresentazioni teatrali, mostre d’arte, performance letterarie, sfilate di moda, congressi, convegni. 15% di sconto (max 2 biglietti). www.auditorium.com • TEATRO DELL’OPERA DI ROMA Stagione di Opere e Balletti al Teatro dell’Opera di Roma e alle Terme di Caracalla (stagione estiva). 10% di sconto sui biglietti degli spettacoli in programma (escluse le prime, i posti di galleria e balconata al Teatro dell’Opera). Riduzione del 20% per tutte le recite fuori abbonamento presso il Teatro dell’Opera. www.operaroma.it • TEATRO QUIRINO VITTORIO GASSMAN - ROMA Teatro di prosa. 20% di sconto sul prezzo di acquisto di abbonamenti e/o biglietti. www.teatroquirino.it • TEATRO DELLA COMETA Via del Teatro di Marcello, 4. 10% di sconto sugli spettacoli della stagione 2021/2022. Info e prenotazioni: ufficio promozione - Valeria d’Orazio. www.validorazio@gmail.com Tel. 320/4820809 / www.teatrodellacometa.it • TEATRO BELLI 27% di sconto mostrando la tessera ACI. www.teatrobelli.it BENESSERE E SALUTE • AUDIN 10% di sconto sul listino per applicazione monoaurale. 15% di sconto per applicazione bilaterale. Garanzia kasko 24 mesi. Come ottenere lo sconto esibire la tessera ACI. • BIANALISI CARAVAGGIO Sconto su analisi cliniche non convenzionate, visite specialistiche, diagnostica strumentale e per immagini, odontoiatria - Escluso per prestazioni già scontate e campagne di prevenzione -20%; esami di biologia molecolare e genetica medica - Escluso per prestazioni già scontate e campagne di prevenzione. www.bianalisi.it/struttura/caravaggio • LABORATORIO ANALISI CLINICHE CARAVAGGIO 10% di sconto esibendo la tessera ACI in corso di validità. www.caravaggio.it FORMAZIONE • SWISS SCHOOL OF MANAGEMENT 10% di sconto esibendo la tessera ACI in corso di validità. https://rome.ssm.swiss

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ACI

ROMA DELEGAZIONI DELEGAZIONI IN ORDINE DI CAP Presidenza e Direzione Corrispondenza Ufficio Relazioni con il pubblico Assistenza automobilistica Tasse automobilistiche

06 51497206 06 51497205 06 51301370/1/7 06 51301370/1/7 06 51301370/1/7

VIA IMPERATORE ADRIANO, 10/A - 00010 TIVOLI - TEL. 0774/381111 VIA MARCHE, 10 - 00010 FONTENUOVA - TEL. 06/9050091 VIA C.A. DALLA CHIESA,16 - 00012 GUIDONIA MONTECELIO - TEL. 0774/300273 VIA DELL’UNIONE, 34 - 00012 GUIDONIA MONTECELIO - TEL. 0774/342301 VIA NOMENTANA, 500 - 00013 FONTENUOVA - TEL. 06/9059170 VIA SAFFI AURELIO, 4/6 - 00015 MONTEROTONDO - TEL. 06/90627072 VIALE DEI MILLE, 22 - 00015 MONTEROTONDO - TEL. 06/90085114 VIALE TOMEI, 32 - 00019 TIVOLI - TEL. 0774/334553 VIA DUE GIUGNO, 6/8 - 00019 TIVOLI - TEL. 0774/311370 VIA FILIPPO CORRIDONI, 112 - 00030 SAN CESAREO - TEL. 06/9587459 VIA MARCONI, 9/11 - 00031 ARTENA - TEL. 06/9516285 VIA G. PRATI, 5 - 00034 S. MARIA DELLE MOLE - TEL. 06/9351002 VIALE EUROPA, 2 - 00034 COLLEFERRO - TEL. 06/97304060 VIALE PEDEMONTANA, 115/117 - 00036 PALESTRINA - TEL. 06/95271325 VIA CASILINA, 259 - 00038 VALMONTONE - TEL. 06/9590540 VIA FILIPPO RE, 66/68 - 00040 POMEZIA - TEL. 06/9123538 VIA ROMA, 216 - 00040 LARIANO - TEL. 0696491038 VIALE TUSCOLO, 17 - 00040 MONTEPORZIO - TEL. 06/9449039 VIA DEI PIANI DI SANTA MARIA, 65 - 00040 ARICCIA - TEL. 06/93730942 VIA SAN LORENZO, 145 - 00040 ARDEA - ­­­­­­­TEL. 06/91019080 VIA DANIMARCA, 4 - 00040 TORVAIANICA - TEL. 06/9157432 VIA SILLA, 24 - 00040 ARDEA - TEL. 06/9135393 VIA RISORGIMENTO, 59 - 00041 ALBANO - TEL. 06/9323777 VIA ROMA, 46 - 00042 ANZIO - TEL. 06/9133538 VIA PRINCIPI PIGNATELLI, 52 - 00043 CIAMPINO - TEL. 06/7913117 VIA GREGORIANA, 45 (EX 185) - 00044 FRASCATI - TEL. 06/9424354 VIA DI VITTORIO GIUSEPPE, 46 - 00045 GENZANO - TEL. 06/9396235 VIA ANTONIO SANTOVETTI, 17 - 00046 GROTTAFERRATA - TEL. 333/1019195 VIA VISCA ENNIO, 2/A - 00048 NETTUNO - TEL. 06/9880649

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VIA DELLE MURA, 5 - 00049 VELLETRI - TEL. 06/9636879 VIA G. VALERI, 4 - 00052 CERVETERI - TEL. 06/9942471 PIAZZALE DEGLI EROI, 6 - 00053 CIVITAVECCHIA - TEL. 0766/26661 VIA ODESCALCHI, 81/83 - 00055 LADISPOLI - TEL. 06/99221445 VIA ANGUILLARESE, 117 - 00061 ANGUILLARA SABAZIA - TEL. 06/99900082 VIA TIBERINA, 110 /A - 00065 FIANO ROMANO - 0765/389756 VIA SAN MICHELE, 24 - 00067 MORLUPO - TEL. 06/9072348 VIA TAGASTE, 87/89 (EX 068) - 00121 OSTIA PONENTE - TEL. 06/5611715 VIA VASCO DE GAMA, 2/4 - 00121 OSTIA LIDO - TEL. 06/5696745 VIA A. PIOLA CASELLI, 38/40 - 00122 OSTIA PONENTE - TEL. 06/5666601 VIA PRASSILLA, 41 INT. 35 - 00124 CASALPALOCCO - TEL. 06/50912912 VIA DONATI FRANCESCO, 55/B - 00126 DRAGONA ACILIA - TEL. 06/5212495 VIA AURELIO GALLEPPINI, SNC - 00127 TORRINO - TEL. 06/5295992 VIA CADUTI PER LA RESISTENZA, 79 - 00128 TOR DE CENCI - TEL. 06/5084034 VIA OSTERIA DEL FINOCCHIO, 15 - 00132 FINOCCHIO - TEL. 06/20761700 VIA PRENESTINA, 1255 - 00132 PRENESTINA - TEL. 06/22148227 VIA JEAN PAUL SARTRE, - 00133 TOR VERGATA - TEL. 06/72630873 VIA SALARIA 128/B - 00134 ROMA VIA ARISTIDE GABELLI, 4 - 00135 MONTEMARIO - TEL. 06/3388024 VIA COLOGNO MONZESE, 12/B - 00135 PALMAROLA - TEL. 06/3091255 VIA CASAL DEL MARMO, 154/156 - 00135 OTTAVIA - TEL. 06/30811396 VIA DEI GIORNALISTI, 62 - 00135 TRIONFALE - TEL. 06/35452502 VIA UGO DE CAROLIS, 80/B - 00136 BALDUINA - TEL. 06/35450629 VIA JASPERS, 44/46 - 00137 CASAL DEI PAZZI - TEL. 06/82059452 VIA NOMENTANA, 877 - 00137 NOMENTANA - TEL. 06/86297601 VIA DELLA BUFALOTTA, 252 - 00139 BUFALOTTA - TEL. 06/87099087 VIA AGLIANA, 2/4/6 - 00139 SERPENTARA - TEL. 06/8120332 VIALE JONIO, 62/64 - 00141 TALENTI - TEL. 06/8181601 VIA DEI CAMPI FLEGREI, 17 - 00141 NOMENTANO - TEL. 06/86765165 VIA DEI PRATI FISCALI, 285/287 - ­­­­­­­­­­­­­­­­­­0 0141 PRATI FISCALI - TEL. 06/88644707 VIA VEDANA, 47 - 00142 MONTAGNOLA - TEL. 06/5400746 VIA ASCARI, 172 - 00142 ROMA - TEL. 06/51960311 VIA CINA, 336 - 00144 TORRINO SUD - TEL. 06/5295992 VIA BEETHOVEN, 22/24 - 00144 EUR - TEL. 06/54220443 VIA BORGHI DON PASQUINO, 218 - 00144 MOSTACCIANO - TEL. 06/5292864 VIA DELLA MAGLIANA, 250 - 00146 MAGLIANA - TEL. 06/55268612 VIA CRISTOFORO COLOMBO, 261 - 00147 FIERA DI ROMA - TEL. 06/51301371 VIA DEL TRULLO, 455/A - 00148 TRULLO - TEL. 06/6535960 VIA DELLA CASETTA MATTEI, 81 - 00148 CASETTA MATTEI - TEL. 06/6552808 VIA DELL’IMBRECCIATO, 125 - 00149 PORTUENSE MAGLIANA - TEL. 06/55263365 VIA PROSPERO COLONNA, 33/35 - 00149 PORTUENSE - TEL. 06/55265746

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VIA DEI COLLI PORTUENSI, 348/354 - 00151 COLLI PORTUENSI - TEL. 06/65740759 VIA FONTEIANA, 67/B - 00152 GIANICOLENSE - TEL. 06/5815090 VIALE TRASTEVERE, 120 - 00153 ROMA - TEL. 06/5815659 VIA OSTIENSE,141/143 - 00154 OSTIENSE - TEL. 06/5782548 VIA ETTORE FRANCESCHINI, 51 - 0155 COLLI ANIENE - TEL. 06/4070402 VIA DELLA RUSTICA 226/B - 00155 LA RUSTICA - TEL. 06/2296209 VIA DEL CASALE DI S. BASILIO, 212/214 - 00156 SAN BASILIO - TEL. 06/4110851 VIA PIER SILVIO LEICHT, 116/118 - 00156 TORRACCIA - TEL. 06/41220752 VIA TIBURTINA, 644/C - 00159 TIBURTINO - TEL. 06/43587000 VIA MOROZZO DELLA ROCCA, 32 - 00159 CASAL BERTONE - TEL. 06/697848090 VIA GIACOMO BONI, 9/13 - 00162 P.ZZA BOLOGNA - TEL. 06/44254832-59 VIA ALCIDE DE GASPERI, 1/3 - 00165 SAN PIETRO - TEL. 06/39367737 VIA DI CASALOTTI, 181 - 00166 CASALOTTI - TEL. 06/61565150 VIA BALDO DEGLI UBALDI, 87 - 00167 BOCCEA - TEL. 06/6631943 VIA DI TORREVECCHIA, 590 - 00168 TORREVECCHIA - TEL. 06/61662667 VIALE DEI ROMANISTI, 239 - 00169 FORTE CASILINO - TEL. 06/23235720 VIA FILETTINO, 4-6 - 00171 ROMA - TEL. 344/1370387 VIA ANTONIO CIAMARRA, 61 - 00173 TORRE SPACCATA - TEL. 06/7213938 VIA TUSCOLANA, 1810/D - 00173 ANAGNINA - TEL. 06/7211911 VIA FRANCESCO DI BENEDETTO, 214 - 00173 ROMANINA - TEL. 06/7233264/267 VIA SESTIO CALVINO, 105/107/109 - 00174 CINECITTÀ - TEL. 06/7101398 VIA DEI FRASSINI, 157 - 00175 ROMA - TEL. 06/23217428 VIA CASILINA, 367/369 - 00176 CASILINO - TEL. 06/2427903 VIA LUDOVICO PAVONI, 167/A - 00176 PRENESTINO - TEL. 06/2753227 VIA TUSCOLANA, 668 A/B - 00181 TUSCOLANO - TEL. 06/76906453 VIA TUSCOLANA, 306 - 00181 APPIO - TEL. 06/7827103 VIA PINEROLO, 5 - 00182 RE DI ROMA - TEL. 06/7021741 VIA MERULANA, 70 - 00185 ESQUILINO - TEL. 06/7003469 VIA G. L. PASSALACQUA, 46 - 00185 MANZONI - TEL. 06/80304522 VIALE SCALO DI S. LORENZO, 28 - 00186 SAN LORENZO - TEL. 06/4469800 VIALE V. EMANUELE II, 291 - 00186 C.SO VITTORIO - TEL. 06/6875189 VIA CESARE BATTISTI, 133 - 00187 P.ZZA VENEZIA - TEL. 06/6782986 VIA DELLA GIUSTINIANA, 209/211 - 00188 PRIMA PORTA - TEL. 06/33612877 VIA FLAMINIA VECCHIA, 593 - 00191 TOR DI QUINTO - TEL. 06/3338726 VIA EZIO, 33 - 00192 COLA DI RIENZO - TEL. 06/3216519 C.NE TRIONFALE, 53/D/E - 00195 C.NE TRIONFALE - TEL. 06/39743450 VIA NAZARIO SAURO 6/A-B - 00195 TRIONFALE - TEL. 06/51962015 VIA LORENZO RESPIGHI, 2 - 00197 PARIOLI - TEL. 06/8079341 VIA SAVOIA, 10 - 00198 SALARIA CENTRO - TEL. 06/88934704 VIA MAGLIANO SABINA, 35 - 00199 VILLA CHIGI - TEL. 06/8601732 VIA NEMORENSE, 14/16 - 00199 TRIESTE - TEL. 06/8848949

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