ANNO LXVIII – N°1 – APRILE 2024 CICLABILE FERRARI Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - Milano Roserio – n.1/2024 STORICHE MONTECARLO IL MITICO RALLY ANCORA UNA VOLTA PARTE DA MILANO NUOVA YPSILON DELLA VETTURA CAMBIA TUTTO... TRANNE IL NOME JOGGER HYBRID UNA TUTTOFARE CHE SA ESSERE CONFORTEVOLE LANCIA DACIA
A 30 ALL’ ORA IN CITTÀ
Limite di 30 km/h in tutta la città. E’ una buona idea? Anche a Milano se ne discute. Il Codice della Strada prevede deroghe ai classici 50 Km/h, ma solo in presenza di condizioni particolari e giustificate.
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GITA IN SVIZZERA
Alla scoperta dell’Engadina e delle sue magiche atmosfere invernali con l’auto elettrica. Un piacevole giro turistico tra natura e paesaggi da Chiavenna a Tirano toccando St. Moritz e Davos e valicando il passo del Bernina.
SOMMARIO
E’ tornata con grande successo anche quest’anno la rievocazione storica della “Milano- Sanremo”, la gara di auto più antica d’Italia nata nel 1906 per iniziativa di AC Milano.
PISTA NUOVA A MONZA
Lavori in corso all’Autodromo. Bisogna rifare la pista e ammodernare l’impianto. Via ai lavori del ministro Salvini e del presidente di ACI Sticchi Damiani a febbraio. Niente gare fino al Gran Premio di Formula 1 di fine agosto.
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LA SERENITÀ TI GUIDA NEL FUTURO DELLA MOBILITÀ
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ANNO LXVIII N°1 APRILE 2024 CICLABILE FERRARI STORICHE MONTECARLO IL MITICO RALLY ANCORA UNA VOLTA PARTE DA MILANO NUOVA YPSILON DELLA VETTURA CAMBIA TUTTO... TRANNE IL NOME JOGGER HYBRID UNA TUTTOFARE CHE SA ESSERE CONFORTEVOLE LANCIA DACIA 5 EDITORIALE Geronimo La Russa, Presidente ACM 8 ACM NEWS Vita sociale, notizie, novità 10 GUIDA SICURA ACI e Sara per i giovani 11 30 ALL’ORA IN CITTÀ? Il Codice dice solo in casi particolari 12 CONVEGNO Trasporto pubblico locale a gara 14 MILANO-SANREMO La corsa più antica d’Italia 18 RALLY MONTECARLO La grande sfida delle Storiche 22 PROVA AUTO Mini Countryman C 25 DOSSIER MOBILITÀ Riflessioni e proposte per Milano 29 MINI PROVE Le ultime novità 30 PRESTO IN STRADA Lancia Y firmata Cassina 32 PROVA AUTO Nuova Toyota Yaris 34 LONG TEST Dacia Jogger Hybrid 140 36 AUTONOVITÀ A giugno la Dacia Duster III 38 TEST Jeep Avenger E-HYbrid 40 GITA IN SVIZZERA In Engadina con l’elettrica 42 VESPA RECORD 24 ore non stop in pista 44 LIBRI Le novità della Libreria dell’automobile 45 MONDO AUTO Fatti, eventi, curiosità 46 RALLY A MONZA Il campionato finisce nel fango 47 AUTODROMO DI MONZA Lavori in corso per pista e impianti 48 SPORTELLO AC MILANO Pratiche, orari, servizi in sede 49 VITA SOCIALE Notiziario, eventi, appuntamenti 50 BILANCIO ACM Sintesi dell’esercizio
Anno LXVIII- N°1 APRILE 2024
2023
GERONIMO LA RUSSA
PRESIDENTE
AUTOMOBILE CLUB
MILANO
DIRETTORE EDITORIALE
TANTO FASCINO DALLE AUTO STORICHE, MA A QUANDO UNA MOBILITÀ RAZIONALE?
Questo numero di via! si apre con il doveroso ricordo dell’ing.
Ludovico Grandi che per dodici anni ha presieduto il nostro sodalizio a cavallo del millennio. Persona colta, preparata e schietta ha consolidato il rapporto di ACM con la Città e ha sviluppato con grande competenza le attività sia nel settore della mobilità, sia nel campo del motorsport.
Proprio al periodo della sua presidenza, fra l’altro, si deve la rinascita della Coppa Milano Sanremo: da allora la rievocazione, da noi patrocinata, è diventata un appuntamento fisso nel calendario delle storiche. E anche quest’anno con 80 splendide vetture storiche ha animato le strade di Milano, fino alla nostra sede, in una splendida domenica di marzo che ha concluso il tradizionale itinerario conosciuto e amato in tutto il mondo.
Ad inizio stagione 2024 un’altra prestigiosa manifestazione di cui siamo partner ha fatto tappa, per la quarta volta negli ultimi anni, nella nostra città: il Rallye di Monte Carlo Historique. Circa 150 equipaggi hanno preso le mosse da piazza Duomo: fra questi anche i nostri piloti Giorgio Schon e Francesco Giammarino della Scuderia Milano Autostoriche che hanno conseguito il secondo posto assoluto. Una bella soddisfazione per il nostro Club, per la pattuglia italiana che ha schierato nella titolata corsa monegasca ben 30 equipaggi e che conferma l’eccellenza dei nostri licenziati.
Sul fronte del traffico e dei trasporti ho recentemente richiamato, in eventi pubblici e in interviste rilasciate a vari mezzi di informazione, l’attenzione sulla necessità di prestare maggiore attenzione alle esigenze della mobilità
del presente: l’impressione è che nell’ansia di progettare il futuro, non si dia il giusto valore al quotidiano che, come è sotto gli occhi di tutti, ha bisogno di provvedimenti non ideologici e di buon senso, evitando di disperdere le risorse disponibili e utilizzando al meglio i servizi e le infrastrutture esistenti.
Come ben sapete AC Milano è sempre pronta a contribuire con il proprio bagaglio di esperienza, di riflessioni e di proposte. Anche in questo numero troverete numerosi esempi, a partire dalle pagine della nostra Commissione Mobilità in cui vengono sintetizzati alcuni capisaldi della “mobilità che vogliamo”.
Una mobilità che deve essere affrontata a livello metropolitano e che deve evitare sperimentalismi privi di controllo adottati senza aver disposto nuove regole. Una mobilità che può ridurre le automobili solo in presenza di trasporti pubblici efficienti, grazie a nuove infrastrutture e a nuove gestioni delle aziende concessionarie.
Una mobilità in cui si realizzino finalmente nuovi parcheggi per residenti e pendolari e in cui si pianifichi la sempre più crescente distribuzione urbana delle merci.
Una mobilità in cui i limiti di velocità vengano decisi in base a una razionalizzazione del sistema stradale e in cui le violazioni al codice stradale, compiute da tutti gli utenti della strada, vengano realmente puniti.
Le scelte per una buona mobilità devono essere frutto di un lavoro di squadra fra istituzioni, organismi e cittadini fatto di azioni concrete lontane da ideologie preconcette: noi, come sempre, daremo il nostro fattivo contributo.
E DITORIALE
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L’ENERGIA DELLA PRIMAVERA
Val Duron
Da aprile in Trentino
di primavera su vita trentino.info
Scopri le storie
LA SCOMPARSA DELL’INGEGNER LUDOVICO GRANDI
C olpito da un improvviso e grave malore è venuto a mancare nello scorso gennaio l’ingegner Ludovico Grandi che tra gli anni 90 e gli anni 2000 fu presidente del nostro sodalizio. Uomo di grande tempra, aveva 92 anni portati egregiamente e nonostante fosse in eccellenti condizioni fisiche e intellettuali e conducesse una vita attiva, un male tanto inaspettato quanto implacabile non gli ha dato scampo.
Laureato in Ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, fu assunto nei primi anni 60 alla Pirelli dove compì una brillante carriera che lo portò a raggiungere posizioni dirigenziali apicali.
Nel 1988 venne cooptato nel Consiglio Direttivo di Automobile Club Milano che nel 1996, lo elesse presidente dell’Ente rinnovandogli il mandato quadriennale altre due volte consecutivamente, nel 2000 e nel 2004. Per quattro anni fu anche vice presidente di ACI Nazionale, oltre che Presidente del Comitato degli AC di Lombardia. Come presidente raccolse il testimone dal suo predecessore Piero Stucchi Prinetti, continuando la meritoria opera di sviluppo delle attività e di crescita del prestigio del Club.
Durante la sua presidenza (1996-2008) vanno ricordati, tra le altre cose, il completamento del rinnovamento dell’autodromo di Monza; le edizioni della maturità e del maggior successo della Conferenza del Traffico e della Circolazione di Stresa e di Riva del Garda; il ritorno rievocativo della storica Milano-Sanremo “inventata” da AC Milano nel 1906 e il conseguente impulso all’interesse verso le vetture d’epoca. Da segnalare anche la valorizzazione delle Commissioni di esperti dedicate agli studi e alle proposte di mobilità, le campagne di sicurezza ed educazione stradale, gli studi sullo stato delle infrastrutture a livello regionale, le periodiche premiazioni dei soci Veterani del Volante, delle Forze dell’Ordine e dei Soci Sportivi, senza dimenticare
l’aumento del numero e della qualità dei servizi di assistenza ai soci e il presidio delle prerogative degli automobilisti.
Gli anni di presidenza dell’ingegner Grandi coincisero anche con un ampio dibattito su problemi della mobilità cittadina in evoluzione come la congestione del traffico, la carenza di parcheggi, l’inquinamento veicolare e altri temi connessi, che vennero affrontati da AC Milano in tutte le sedi
istituzionali e pubbliche con l’innovativa proposta di un “uso ragionato” dell’auto attraverso l’integrazione tra trasporto pubblico e privato.
Di personalità spiccata, l’ingegner Grandi interagiva con schiettezza e sincerità suscitando una naturale, ma rispettosa simpatia anche in presenza di diversità di opinioni. A tale proposito la figlia Elena, attualmente assessora al Comune di Milano, ricorda la reciproca stima tra lui e il sindacalista Sergio Cofferati negli anni della Pirelli, al di là dei confronti “senza sconti” quando si trovavano sulle opposte sponde del rappresentante dell’azienda e di quello dei lavoratori. La sua carica umana aveva modo di esprimersi anche nella sua grande famiglia: l’inseparabile consorte Chicca, i tre figli e la “corte” dei 10 nipoti (e dei loro amici) che amava radunare nelle case di vacanza come nonno di tutti. Rotariano di lungo corso e grande sportivo, amava il mare e la montagna. Spesso, anche recentemente, veniva nella sede ACM per rinnovare la tessera associativa e la patente (“mai avrebbe rinunciato a guidare quotidianamente l’automobile” dice la figlia Elena) approfittando per aggiornarsi sulle ultime novità dell’Ente e salutare il personale, specialmente quello che lavorò con lui e lo ricorda con simpatia e affetto.
IL RICORDO DEL PRESIDENTE LA RUSSA
“La presidenza Grandi rimane a distanza di anni, analogamente a quella del suo predecessore ing. Piero Stucchi Prinetti, un importante punto di riferimento per noi che guidiamo oggi l’Ente”, sottolinea l’attuale presidente di Automobile Club Milano Geronimo La Russa.
“Lo volli conoscere nel 2010 appena fui eletto nel Consiglio Direttivo: subito mi colpirono la sua preparazione e la sua coinvolgente schiettezza. Negli anni in cui è stato a capo di AC Milano, ha contribuito fattivamente sia a rafforzare la presenza del sodalizio nel tessuto cittadino, sia a promuovere il valore sociale ed economico della mobilità, oltre a difendere e a consolidare il ruolo dell’Autodromo di Monza nel panorama del motorsport mondiale”.
Sopra, il distributore AC Milano di via Marina negli anni 50. Sotto, il sindaco Sala tra il presidente ACM Geronimo La Russa (a sinistra), il vice presidente Pietro Meda e l’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Milano Alessia Cappello
Nello scorso gennaio il nostro Club ha ricevuto dal Comune di Milano un significativo riconoscimento quello di “Bottega storica” della nostra città, una istituzione nata esattamente venti anni fa con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare quelle attività commerciali ed artigiane aventi un radicamento urbano tale da conferire loro valenza di bene culturale della tradizione. La “bottega ACM” in questione è rappresentata dal distributore di carburante del Club, sito da decenni in via Marina alle spalle della sede. La targa celebrativa del riconoscimento è stata consegnata dal sindaco Giuseppe Sala nel corso di una cerimonia a Palazzo Marino nella quale sono state premiate altre 40 realtà commerciali con una anzianità di oltre 50 anni. L’impianto ritratto nella foto risale agli anni 50, ma la storia dei distributori del Club a Milano risale addirittura al 1926 quanto venne inaugurata la seconda sede storica dell’Ente in via San Nicolao con distributore annesso. Inutile dire che il distributore di via Marina, rimodernato e attualizzato è ancora in pena attività.
Una Harley Davidson, nel salone di AC Milano. E non una qualunque, ma una XLCR 1000 Cafe Racer del 1978, modello mitico della celebre marca statunitense. Una moto nella casa delle automobili. Può apparire strano, ma non si è trattato di una scelta casuale. Il modello della Casa di Milwaukee ha infatti svolto la funzione di ambasciatrice di ACI Storico il “Club nel Club” di ACI riservato ai veicoli d’epoca, auto o moto che siano. Perfettamente conservata e funzionante, la pluripremiata ha fatto recentemente bella mostra di sé in corso Venezia sempre contornata da ammiratori con grande soddisfazione del suo orgoglioso proprietario ovviamente socio ACI e socio di ACI Storico che ha ben volentieri collaborato a “sponsorizzare” il ramo storico della famiglia ACI. Si dice che questo modello sia stato creato come veicolo personale da Willie G. Davidson, nipote del fondatore della Casa. Ispirata alle special inglesi stile Cafe Racer, fu prodotta per soli tre anni, dal 1977 al 1979, in circa 3.100 esemplari. All’epoca non riscosse grande successo, ma si rifece subito dopo diventando un modello raro e ricercato. Essa vanta anche la presenza nel film “Black Rain” guidata sulle strade di New York dal protagonista Michael Douglas.
PER MEZZI OVER 20
IL CLUB DELLA PASSIONE
ACI Storico è un’associazione senza scopo di lucro a cui aderiscono circa 19 mila soci, che ha come finalità principali la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la diffusione della conoscenza del patrimonio storico motoristico. Possono farne parte automobili e motocicli con particolari requisiti con almeno 20 anni di anzianità.
LE TESSERE ACI STORICO
La Tessera base“Aderente” costa di 109 euro annui e garantisce assistenza fino a 10 veicoli e altri vantaggi esclusivi come:
Soccorso stradale 3 volte in Italia e 2 volte all’estero, fino a 10 targhe iscritte (di cui almeno una storica).
Assistenza medica in viaggio, in Italia e all’estero.
Assistenza legale con copertura fino a 10.000 €. Rimborso dei corsi di recupero parziale o totale di punti patente.
Sconti e vantaggi in esercizi in Italia e all’estero, Abbonamento alla rivista Ruoteclassiche e Iscrizione delle auto nel registro ACI Storico.
Le tessere del Club ACI Storico sono contestualmente tessere ACI con tutti i relativi diritti e vantaggi.
9 8 A CM NEWS DALLE STRADE DI NEW YORK AL SALONE DI AC MILANO
COMUNE IL DISTRIBUTORE DI
FU PRESIDENTE
“BOTTEGA” STORICA
PREMIATO DAL
ACM
DI AC MILANO DAL 1996 AL 2008
Portò il contributo del nostro sodalizio al grande dibattito sulla mobilità urbana in un momento di importanti cambiamenti
UNA MOTO STORICA PER ACI STORICO
S ARA SAFE FACTOR PER I GIOVANI
Per una guida più sicura
Presso il Centro di Guida Sicura ACI-Sara di Lainate è partito nello scorso febbraio Sara Safe Factor 2024. Tour in 20 tappe attraverso l’Italia per la sicurezza stradale realizzato da Sara Assicurazioni e ACI. Coinvolti migliaia di ragazze e ragazzi in età di patente
Icosti sociali dell’incidentalità stradale in Italia sono stimati in 18 miliardi di euro, pari allo 0,9% del PIL nazionale. Gli interventi di contrasto a 360 gradi sono sempre più necessari, anche con particolare attenzione ai giovani. Uno di questi è Sara Safe Factor, il progetto itinerante di educazione dei giovani alla guida sicura e consapevole che Sara Assicurazioni - Compagnia Assicuratrice ufficiale dell’ACI “mette in pista” in tutta Italia in collaborazione con ACI Sport. Sara Safe Factor è nata nel 2005 ed ha finora coinvolto direttamente circa 135 mila studenti con oltre 74 mila follower su Facebook.
L’edizione 2024 di questa storica iniziativa, si è aperta nello scorso febbraio, al Centro di Guida Sicura ACI - Sara di Lainate, che insieme al Centro di Guida Sicura ACI - Sara di Vallelunga, rappresenta uno dei punti di riferimento in Europa in tema di sicurezza su strada e per le tecniche di guida responsabile. L’evento si è svolto grazie al sostegno dell’AC Milano e del suo Presidente Geronimo La Russa insieme all’AC Varese e del Presidente Giuseppe Redaelli e ha visto la partecipazione di 150 studenti del Liceo Classico Clemente Rebora di Rho, dell’Istituto Superiore “Giovanni Falcone” di Gallarate e della Facoltà di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano. Per essi è stato allestito a un percorso esperienziale a cura degli esperti di Sara Safe Factor e del pilota di fama internazionale Andrea Montermini che ha portato la sua testimonianza e i suoi consigli per una guida sicura dialogando
con Max Laudadio di “Striscia la Notizia”. Di fronte all’evoluzione della mobilità registrata in questi anni, il progetto 2024 dedica un focus anche alla sicurezza sulle due ruote e sui monopattini, con particolare attenzione alle conseguenze della distrazione, attraverso la
la Notizia”
OLTRE 3000 VITTIME L’ANNO: CRESCONO I GIOVANI
Gli ultimi dati evidenziano che nel 2022 si sono verificati 165.889 incidenti stradali con 3.159 vittime (soprattutto tra gli occupanti di autovetture) e 223.475 feriti. Per quanto riguarda bici e monopattini, si sono registrate 221 vittime. Gli incidenti che hanno coinvolto i monopattini elettrici sono stati 2.929, con 2.787 feriti. Elevato il numero di decessi tra i più giovani: nel confronto col 2021, sono cresciuti del 21,2% quelli nella fascia 15-19 anni e del 10,4% quelli nella fascia 25-29. Tra i comportamenti errati più frequenti si registrano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità elevata.
Fonte dati: Rapporto ACI – ISTAT Incidenti Stradali nel 2022 (ottobre 2023)
testimonianza del ciclista Emiliano Cantagallo, responsabile del Roma Bike Park.
All’incontro hanno partecipato anche il Direttore di AC Milano Paolo Roggero, il Direttore di AC Varese Francesco Munno e l’Ingegner Fiorella Daniele, referente della sicurezza stradale della Regione Lombardia, Direzione Generale Sicurezza e Protezione civile. Durante la giornata si è svolta una sessione di esercitazioni pratiche, a bordo di auto per gli studenti patentati e su monopattini per chi non ha la patente.
“Riteniamo che sia di fondamentale importanza sensibilizzare i più giovani a una guida consapevole e responsabile, per ridurre sempre più il rischio di sinistri che purtroppo li vede coinvolti in misura cospicua, come ci dicono i dati, e per rendere la strada un ambiente sempre più sicuro - ha detto Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Relationship di Sara Assicurazioni - La prevenzione e l’educazione sono fattori determinanti per una maggiore sicurezza su strada, alla guida di qualsiasi mezzo”.
M ILANO: LIMITE A 30 ALL’ORA
Il Codice? Questo sconosciuto!
A Milano, come è già avvenuto a Bologna, sta per scattare il limite di velocità a 30 per tutta la città. Sindaco e giunta non lesinano proclami, ma il Codice della Strada non lo consente. A meno che... non si usino stratagemmi per aggirare la legge... Testo di Maurizio Gussoni
Il dibattito sui limiti a 30 km/h per tutta la città, sta provocando polemiche al calor bianco. A Bologna tutto questo è già in essere, ma all’italiana con il limite in tutta la città... ma non del tutto! Il Codice della Strada non lo consente, infatti in molte strade vigono ancora i 50. Insomma, un escamotage poco decoroso per una pubblica amministrazione, tanto è vero che l’art. 142 del C.D.S. consente di poter aumentare o diminuire i limiti ufficiali (50 in città) solo “in determinate strade e tratti di strada quando l’applicazione al caso concreto dei criteri indicati nel comma 1 renda opportuna la determinazione”.
In queste immagini il controviale di via Palmnova ed un tratto di viale Monza. In entrambi vige il limite dei 30, ma pare che non sia una cosa seria! Infatti è bellamente ignorato da tutti.
Un testo che indica gli adorati 30 come fatto eccezionale. Altro che tutta la città”!
Ma pure a Milano sembra di essere in una repubblica indipendente, visto che Palazzo Marino annuncia come imminente questo provvedimento (che forse sarà attuato alla “bolognese”).
Quindi via! è andato a verificare, in due Zone 30, come scorre il traffico.
E la risposta ad ogni amletico quesito è stata semplice, quasi banale. Praticamente nessuno, mezzi pubblici compresi, si preoccupa di quei
cartelli. Abbiamo percorso il controviale di viale Palmanova a 30 all’ora, guadagnando suonate ed insulti a non finire e venendo superati praticamente da tutti. Poi siamo andati in viale Monza, dove si è raggiunto “l’Olimpo del Ridicolo”: i cartelli non sono posizionati in modo corretto, non comparendo ad ogni intersezione. Quindi, se si esce dalla traversa giusta si trova il cartello; se si esce da un’altra e si procede a 50... si rischia una multa. Di quelle che l’amministrazione milanese tanto ama!
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Teoria e pratica per i ragazzi assistiti dagli istruttori
Lezioni teoriche con il pilota Montermini intervistato da Max Laudadio di “Striscia
TPL: le gare per la qualità del servizio
Mezzi pubblici efficienti, regolari, veloci e confortevoli: lo chiede AC Milano che da sempre sostiene la piena efficienza di ogni modalità di trasporto in una visione multimodale e integrata della mobilità. In un convegno esperienze e prospettive da un’effettiva apertura del settore alla concorrenza
“G
li automobilisti hanno interesse che la mobilità si sviluppi con il minor livello di congestione possibile, garantendo sicurezza stradale e rispetto dell’ambiente. In questo contesto è fondamentale che tutte le modalità di trasporto possano essere disponibili al meglio integrandosi nel miglior modo”. Con questa affermazione il presidente di ACI Milano, Geronimo La Russa, ha aperto il convegno “Obiettivo: un trasporto pubblico competitivo. Le gare possono dare una mano a migliorare la qualità del servizio”, appuntamento dedicato all’efficienza dei mezzi collettivi che si è svolto presso la sede di corso Venezia.
“L’obiettivo di tutti noi non è raggiungere una destinazione per forza in automobile: prevalgono infatti ragioni di comodità, sicurezza, costi, velocità. Purtroppo troppi cittadini della vasta area metropolitana si trovano, invece, nella condizione di utilizzare l’auto perché non hanno alternative. Il servizio va migliorato, anche a Milano, e le gare, in presenza di risorse non sempre sufficienti, possono dare il loro contributo”.
Negli intenti di ACI Milano, l’utenza deve avere quindi a disposizione un efficace sistema intermodale e una ottimale qualità dei servizi in tutta la gamma delle modalità di trasporto.
L’incontro, promosso dalla Commissione Mobilità ACM presieduta da Cesare Stevan, si è concentrato sul contributo che può derivare da un corretto uso della concorrenza per incrementare efficienza ed economicità dei servizi di trasporto pubblico.
Relatori per la Commissione sono stati Stefano Bottacchi e Marco Ponti
Bottacchi ha ricordato come la materia del TPL sia regolata dalla normativa
europea, in particolare dal Regolamento 1370/2007, che richiama l’esperienza di vari Stati membri che da tempo hanno introdotto la concorrenza nel settore dei trasporti pubblici. Cosa è emerso? “Che, con le adeguate garanzie, l’introduzione di una concorrenza regolamentata tra gli operatori consente di rendere più appetibili, più innovativi e meno onerosi i servizi forniti, senza per questo ostacolare l’adempimento dei compiti specifici assegnati agli operatori di servizio pubblico. In Italia, invece, salvo rare eccezioni, non si ricorre al mercato ma si privilegia la strada delle società in house”.
“Appaiono inspiegabili le forti resistenza italiane a fare gare reali”, ha invece evidenziato Ponti. “L’affidamento dei servizi di trasporto locale mediante gare ne garantisce in pieno la socialità: il bando può tutelare integralmente tariffe, rete, frequenze e anche i dipendenti. Non ha nulla a che vedere con una privatizzazione o una liberalizzazione del settore e ha visto successi inattesi in
fondamentale vettore per la sostenibilità delle nostre città, prevedere altrettanti importanti investimenti che riguardino sia la gestione sia il personale di servizio.
La responsabile dell’Ufficio Regolazione economica dei servizi di mobilità dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti Ivana Paniccia ha illustrato i diversi regimi di accesso al mercato presenti nel settore del trasporto pubblico locale, regionale e nazionale e le normative settoriali o orizzontali più rilevanti (tra cui il recente d.lgs. sui servizi pubblici locali adottato nell’ambito della legge sulla concorrenza del governo Draghi).
l’eccessiva dipendenza dal finanziamento pubblico e i limiti di capacità tecnica e indirizzo strategico delle amministrazioni pubbliche.
Il presidente dell’Anav Lombardia Massimo Locatelli ha chiesto “gare aperte dove tutti siano messi sullo stesso piano”. Ha poi lamentato le rigidità del sistema che impediscono di riorganizzare con elasticità il servizio a seconda delle esigenze: “Dopo il covid la realtà è cambiata: abbiamo più passeggeri il sabato, la domenica e nel serale, mentre negli altri non si è tornati ai livelli del 2019”.
scuola: 11 sentenze che hanno fatto chiarezza sul tema confermando che le gare sono possibili. Primi risultati: 600 milioni di investimenti e un risparmio annuale di 8 milioni per il committente pubblico”.
tutta Europa. Costi di produzione elevati, invece, hanno anche impatti sociali (e ambientali) negativi, in presenza di risorse pubbliche scarse. E le gare possono ridurli, come dimostrano varie esperienze europee. Per quanto concerne la città di Milano, lascia molto perplessi la scelta effettuata di un lotto unico”.
Al confronto ha partecipato l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano
Arianna Censi che ha voluto affrontare la questione nella sua complessità evidenziando il tema economico finanziario e quello relativo al capitale umano. “Siamo in presenza oggi e nei prossimi anni di investimenti straordinari in dotazioni infrastrutturali. Il problema sarà il costo della gestione che già oggi con circa 350 milioni vale il 36% della spesa corrente del Comune di Milano, mentre il contributo statale/regionale - nonostante l’aumento di milioni di chilometri dato soprattutto da M4 e M5 – è diminuito di 10 milioni di euro”. E’ necessario quindi, per sostenere il TPL,
Sono state ricordate le principali decisioni (atti di regolazione e pareri) adottate dall’ART sin dal 2014 per favorire la contendibilità delle gare e, in generale, l’efficienza e efficacia dei servizi di trasporto in un’ottica di ecosistema della mobilità integrato e multimodale. In particolare, sono state evidenziate le misure regolatorie volte a ridurre le asimmetrie informative tra imprese entranti e operatori incumbent e a garantire l’accesso alle informazioni e ai beni (officine, depositi, ecc.) “essenziali” per poter concorrere ad armi pari nel mercato (level playing field). Paniccia ha fatto infine riferimento all’esperienza applicativa delle misure di regolazione negli ultimi anni, ponendo l’accento su alcune problematiche di sistema, come talune caratteristiche delle imprese nel settore del TPL (es. la poca diffusione di un modello organizzativo del tipo multiutility), l’elevato livello di contenzioso nelle (poche) gare espletate,
Di particolare interesse le testimonianze di alcuni operatori presenti sui mercati esteri e con esperienze anche nel nostro Paese. Angelo Costa, amministratore delegato di Arriva Italia, “crede nel principio di concorrenza quale strumento fondamentale per il conseguimento di un mercato libero ed efficiente. La mancanza di un sistema concorrenziale porta inevitabilmente a ledere i diritti stessi del cittadino”. Roberto Calise, responsabile Relazioni istituzionali di FlixBus Italia, ha evidenziato come la sua società, che opera in Italia da luglio 2015 senza ricevere alcun sussidio statale, “ha permesso nel 2022 a quasi 7 milioni di persone di raggiungere la propria destinazione, che nel 40 per cento dei casi sono Comuni con meno di 20.000 abitanti e a bassa penetrazione ferroviaria. Paolo Rodighiero, consulente di Autolinee Toscane, “ha evidenziato l’esperienza della gara regionale toscana che ha fatto
I lavori hanno avuto inoltre le comunicazioni per la Commissione Mobilità di Pierluigi Coppola, che ha ricordato “Maas4Italy”, la sperimentazione in corso per migliorare capillarità dei servizi di TPL e l’integrazione con altre modalità, e di Giorgio Goggi, che ha sottolineato come si debba quanto prima rimediare al blocco delle infrastrutture necessarie: per Milano, ad esempio, il secondo passante ferroviario, parcheggi di interscambio, parcheggi privati, infrastrutture stradali.
Concludendo i lavori, il presidente della Commissione Mobilità Cesare Stevan ha ricordato come questi appuntamenti confermino l’impegno di ACM per fornire consapevolezza e conoscenze sui vari aspetti che riguardano la mobilità fornendo informazioni e risposte complessive non di parte.
“Nell’interesse dell’utenza che ha a cuore e che ha necessità di trasporti pubblici migliori, seguiremo con grande attenzione sui nostri territori il percorso che verrà portato avanti dall’Agenzia del trasporto pubblico: ci auguriamo che in tutti i lotti – riguardanti la città di Milano e ampie parti della sua grande area metropolitana - si definiscano contratti di servizio in grado di migliorare effettivamente la qualità del servizio”.
GARE VERE, NON PRESE IN GIRO
Il tema delle gare per l’affidamento dei trasporti pubblici è ritornato di attualità in seguito alla legge Draghi sulla concorrenza, ma anche osservando il successo europeo di questo tipo di affidamento, che ha ridotto i costi per le casse pubbliche e migliorato i servizi. In Italia invece di gare vere se ne fatte pochissime, con le motivazioni più fantasiose, e oggi si deve fare i conti con la crescente scarsità delle risorse pubbliche, e con l’elevato livello dei costi di produzione e dei sussidi (a Milano siamo nell’ordine di un milione di Euro al giorno). L’affidamento in gara non ha nulla a che vedere con una liberalizzazione o con la privatizzazione dei servizi, la cui socialità (tariffe, frequenze, occupazione) è garantita dai bandi di gara. Due erano le criticità sul tavolo del convegno per il caso milanese. Il primo è che ATM ha dovuto tagliare i servizi a causa della difficoltà di trovare autisti, che evidentemente paga troppo poco. Questo con buona pace delle reiterate
affermazioni di voler ridurre la quota dell’automobile. In sintesi, il milione al giorno di sussidi non basta, dati gli attuali costi di produzione. Fare le gare vuol dire, a parità di servizi, verificare se è possibile ridurre questi costi, aumentando l’efficienza. E così è successo in Europa, e occorre che avvenga anche da noi. Il secondo tema è che la gara deve essere vera, cioè deve davvero poter essere vinta da qualcuno diverso da chi c’è già, altrimenti è una presa in giro, come moltissime sono state in Italia in questi anni.
E questo è notoriamente inverosimile nel caso che si metta in gara, come sembra sia stato deciso, tutti i servizi di Milano città, in un lotto di gara unico.
Ma nel convegno su queste criticità la politica non ha ritenuto il caso di intervenire: il solo tema per cui ha espresso interesse è apparso quello di ottenere più soldi pubblici per aumentare i sussidi.
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PER UN MIGLIORE E PIÙ CORRETTO USO DELL’AUTO
Testo di Paolo Redaelli
Marco Ponti – BRT onlus
Una passione lunga... da Milano a Sanremo!
Sempre più combattuta e partecipata la XV rievocazione storica della corsa più antica d’Italia, nata addirittura nel 1906. In barba alle numerose blasonate sportive Anni ‘60, la vettura che si è aggiudicata la “Signora delle gare” è stata una Fiat 508 del 1937.
Immaginarsi, nel 1906, a bordo di una di quelle vetture sbuffanti e con le ruote di legno, mentre si sale e si scende per le montagne dell’Appennino Ligure, sembra davvero un sogno ad occhi aperti. Eppure tutto questo è avvenuto quando, in quegli anni, a Milano si decise di creare la prima corsa automobilistica d’Italia. Un po’ quello che avvenne in Sicilia, pochi mesi dopo, quando fu realizzata la mitica Targa Florio. Poi, nel tempo, le corse su strada divennero fuori moda, specialmente per l’impossibilità di garantire delle vere zone di sicurezza per il pubblico e delle vie di fuga per i piloti. Ma da una quindicina di anni a questa parte qualcuno, davvero appassionato, ha deciso di rinverdire i fasti della Milano-Sanremo. E così Giampaolo Sacchini e Maurizio Cavezzali hanno inventato la rievocazione storica di questa mitica gara; non una semplice passerella, ma una competizione che
dura la bellezza di quattro giorni, con tanto di prove cronometrate e divisa per categorie di auto. E tutto questo in modo da poter abbracciare vari periodi storici e i tanti modi di ieri e di oggi di intendere l’automobile: dall’Alfa 1750 degli Anni ‘30 alla Porsche 911 attuale, serie 992. E così anche quest’anno, per la 15ª volta, un numero impressionante di gioielli del passato, accompagnati da altri del presente, ha fatto il pieno e si è lanciato in questa avventura che è stata inserita come una delle prove del Campionato Italiano Grandi Eventi 2024 di Aci Sport. Un’avventura che si è snodata per quattro giorni di gare e per oltre 1.000 km di percorso, con un meccanismo di assistenza veramente degno di una gara di livello mondiale e con dei momenti mondani, particolarmente eleganti per rilassarsi tra una prova e l’altra. Il primo concentramento è stato nel nuovo
autodromo intitolato a Tazio Nuvolari a Cervesina (PV), qui le vetture hanno fatto bella mostra di sé ed i loro proprietari hanno avuto il piacere di girare in pista con le loro auto. Spesso in modo... poco turistico, visto che i piloti di supersportive, come le 911 Porsche e le Alfa GT e GTA, non hanno certamente lesinato la pressione sull’acceleratore passando sul rettilineo delle tribune a velocità veramente elevate.
Ma è venerdì 15 marzo che è cominciata la vera tenzone, alle prime luci dell’alba tutti gli equipaggi hanno preso il via dall’Ippodromo di San Siro di Milano iniziando le prime prove a cronometro. Quindi il trasferimento nelle Langhe con la visita ai sotterranei di un consorzio vinicolo e poi l’avvio dell’impegnativo percorso sul colle d’Oggia e sul Meloni, proseguendo poi per Sanremo, dove è stato effettuato il consueto defilé per le vie
Concentramento all’Autodromo Tazio Nuvolari a Cervesina (PV). A sinistra, il motore e la tipica maniglia di un’Alfa GTA da corsa ed in alto una Lancia Stratos.
In alto la Dino 246 GTS, dedicata da Enzo Ferrari al figlio scomparso, che fu anche l’ideatore del motore V6 che poi portò alla vittoria la Lancia Stratos.
15 14 C OPPA MILANO-SANREMO 2024
Testi di Maurizio Gussoni
Due 911, della folta schiera di Porsche partecipanti alla Milano-Sanremo, in parata sul molo dello Yacht Club di Loano (SV).
COPPA MILANO-SANREMO 2024
del centro. Alla fine di questa impegnativa giornata il circus si è trasferito a Montecarlo per la cena e il pernottamento. Poi è venuta la volta di sabato, quando gli equipaggi, partiti da Montecarlo, sono stati impegnati a scavalcare il colle Langan per poi arrivare a fare una sosta presso lo yacht club di Marina di Loano. Ripartiti gli equipaggi hanno goduto anche di un rendez-vous con la gara ciclistica Milano
Sanremo, che transitava proprio nei pressi di Loano. Poi una nuova trottata per i colli di Nava e Sassello, per raggiungere Rapallo e schierare le vetture sul molo del porto Carlo Riva.
Nuovo stop per il pernottamento e poi, finalmente, è arrivato l’epilogo. Domenica mattina 17 marzo dopo un passaggio a Genova in Piazza de’ Ferrari, ma sempre sotto le forche caudine delle prove
Ligure ed uno dei numerosi controlli orari all’opera.
cronometrate, il trasferimento al parco del Castello di Piovera (AL).
Ultimo atto l’arrivo in Corso Venezia, presso la sede di ACI Milano, dove nel salone principale gli equipaggi hanno partecipato alla cerimonia di premiazione dei vincitori. Ma, in fondo, tutti gli 80 equipaggi partecipanti hanno meritato un plauso per lo sforzo e la passione, che poi sono stati i veri ingredienti delle quattro
Sopra, un’auto di servizio della Croce Rossa Italiana, comitato di Agrate Brianza (MB) che ha seguito una parte della manifestazione con a bordo due volontari. La vettura è posizionata di fianco ad una Porsche 911, serie 993, l’ultima di Stoccarda che montava con il mitico sei cilindri boxer con il raffreddamento ad aria.
giornate della “Signora delle Gare”. Infatti Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano, ha dichiarato: “Noi di ACM siamo orgogliosi di ospitare sia la partenza che l’arrivo della Coppa e di garantirle un perdurante e fattivo contributo, offrendo ai milanesi la possibilità di ammirare le auto partecipanti. Vetture che costituiscono un patrimonio incommensurabile di storia e cultura, un vero e proprio museo itinerante con eccellenze di design e di tecnologia italiane e straniere. In questo anno, dopo aver ospitato la partenza del Rallye Monte-Carlo Historique, cementeremo ancora di più il rapporto con l’autorevole Automobile Club di Monaco avendo portato la nostra Coppa Milano-Sanremo proprio all’interno del Principato di Monaco”. Ed ecco i nomi dei supervincitori della Milano-Sanremo 2024: primi Passanante e Molgora al volante di una Fiat 508 del 1937, che si sono aggiudicati il primo posto per la quarta volta di fila. Secondo equipaggio classificato formato da Francesco Di Pietra e Giuseppe Di Pietra con una Fiat 508 del 1938. Al terzo posto l’euipaggio di Moceri e Moretti, su Lancia Ardea del 1941.
E, come sempre, non è mancata la Coppa delle Dame, che ha visto primeggiare Alice Giulini e Ilaria Brustia, premiate anche con una tela, per ognuna di loro, appositamente realizzata a cura del nostro magazine VIA! che riproduce il dipinto in copertina del giornale. E naturalmente l’artista che ha realizzato il tutto è Alberto Peppoloni. Due signore che hanno affrontato i mille km di tornanti e curve di montagna a bordo di una Porsche 911 S 2.4 del 1972, vettura nervosa e difficile, ma capace, per chi ne è capace, di dare grandi soddisfazioni. Come poter vincere... la Coppa delle Dame!
ANCHE LA BELVA DI STOCCARDA CEDE ALLA DOCEZZA FEMMINILE
Qualche volta sono i piloti maschi che si devono difendere! Infatti due affascinanti signore, Alice Giulini e Ilaria Brustia, hanno vinto la Coppa delle Dame, un premio strutturalmente inserito nella manifestazione principale della Milano-Sanremo. E si sono distinte nella guida vagando per monti e tornanti con una splendida Porsche 911 S 2.4 del ‘72. Una vettura “tutto dietro”, capace di quasi 200 cv (quelli
veri!) e terribilmente nervosa nel retrotreno. Ma docile ed efficace per chi la sa domare. Come è stato nel caso di Alice ed Ilaria.
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Nelle immagini, varie auto, compresa una Fiat 500, impegnate sull’Appennino
Sono ben 140 gli arditi che sfidano l’inverno!
La rievocazione storica del Rallye Monte Carlo Historique, per la quarta volta prende il via da Piazza del Duomo a Milano. Un evento che, di anno in anno, attira sempre più appassionati, ma anche tanta gente curiosa del passato e dell’eleganza di quelle auto
In alto il presidente di ACI Milano scocca il via alla manifestazione. Sopra, lo storico adesivo realizzato con la grafica che ha sempre contraddistinto le auto che partecipavano al Monte Carlo.
F reddo o non freddo, il primo febbraio, a Milano in Piazza del Duomo, gli appassionati, ma anche i semplici curiosi, hanno invaso ogni angolo disponibile per vedere la spettacolare partenza della tranche milanese del 26mo “Rallye Monte Carlo Historique 2024”. Ancora una volta la metropoli milanese è stata protagonista di questo evento che profuma di culto del passato, amore per i motori, passione e, viste le difficoltà del percorso e la non giovane età dei veicoli, ovviamente anche di desiderio di avventura.
Ben 140 equipaggi a bordo di altrettante vetture storiche, con la cadenza di uno al minuto, hanno preso il via della storica sede di Aci Milano in Corso Venezia (dove si sono svolti i controlli tecnici). Qui subito si è palpato il calore degli appassionati i quali, armati di cellulari e macchine fotografiche, hanno invaso i marciapiedi
(e non solo) e sono stati ad ammirareuna ad una - quelle bellezze del passato. Mostrando particolare attenzione e mormorando davanti a pezzi eccezionali e particolarmente blasonati. Come la Lancia Stratos e le tantissime Porsche 911. Una vettura, quest’ultima, che con l’arcinota affidabilità e con le sue prestazioni di tutto rispetto (che fanno parte del suo DNA) è diventata una colonna portante per le manifestazioni storico motoristiche.
Poi, passando per le vie più prestigiose delle città, gli equipaggi in carovana hanno raggiunto Piazza del Duomo poi, uno alla volta, sono partiti dalla pedana, sempre sotto gli sguardi ammirati del pubblico, rombando - e qualche volta sgommando - si sono avviati per questa autentica “gara” che sarà pure d’altri tempi, ma che si presenta attuale come non mai.
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Testo di Maurizio Gussoni
Tanto è vero che le parole di Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano, pronunciate mentre dava il via alle prime vetture, non fanno altro che sottolineare tutto questo: “Una splendida occasione per ripercorrere la storia dell’auto: in questa cornice d’eccezione la città ha risposto con entusiasmo. E portare il Montecarlo per la quarta volta a Milano, è stata un’ulteriore occasione per dare modo agli appassionati di ammirare vetture che appartengono alla memoria e alle passioni di chi ci ha preceduto”. La competizione si è conclusa il 7 febbraio, dopo l’arrivo a Monte Carlo dei vari gruppi di equipaggi che erano partiti da Milano, Reims, Bad Hamburg e Glasgow. Insomma, nonostante le grandi distanze, la durezza del percorso ed il clima invernale, tutti i partecipanti sono convenuti nella storica ed unica destinazione: il Principato di Monaco.
E tra i gioielli a quattro ruote (tra le quali molte auto che hanno vinto in passato il mitico Rallye di Montecarlo) uno stuolo di Porsche, declinate tra le 911 e le 924. Ma pure moltissime Mini Cooper S, Lancia Fulvia HF, Ferrari 308, Alpine Renault A110 ed A310 e Fiat X1/9. Folta anche la rappresentanza dell’Alfa Romeo, presente con Giulia Super, GTV 2000 e GTV 6 (quella che montava il mitico motore V6 progettato da Busso). E poi l’epilogo della manifestazione, con un podio strepitoso: occupato per due terzi da italiani. Il vincitore di uno del rallye più famosi e prestigiosi nel mondo è l’equipaggio belga composto da Michel Decremer e Jennifer Hugo a bordo di una Opel Ascona 400 del 1979. La seconda coppia all’arrivo è stata quella di Giorgio Schön e Francesco su Austin Mini Cooper S del 1966, vettura di proprietà della Scuderia Milano Autostoriche.
In alto a destra Geronimo La Russa, il pittore Alberto Peppoloni ed il direttore di A.C.I.
Milano Paolo
Roggero. Sotto due momenti conviviali prima della partenza da Corso Venezia.
A sinistra i commissari di ACI
Milano, i veri angeli custodi delle vetture parcheggiate in via Marina.
Ma il Tricolore ha occupato anche il terzo posto, con l’equipaggio Maurizio Aiolfi e Carlo Merenda che ha partecipato con una Lancia Beta coupè 1.8 del 1975. E per finire: ancora una volta deve essere ringraziata l’organizzazione di questo splendido evento, cioè l’Automobile Club di Milano ed il suo presidente La Russa, ma anche alla fattiva collaborazione dell struttura di A.C.I. Storico.
E, come ci siamo detti anche negli anni passati, desidertiamo vedere, l’anno prossimo, la quinta edizione (ancora tutta milanese) di questa kermesse, tanto ricca di storia, di fascino e di autentico spirito d’avventura.
21 20 RALLYE MONTE CARLO HISTORIQUE
È rimasta Mini solamente nel nome
La nuova Countryman è l’auto più grande mai prodotta dal marchio inglese. Può essere considerata a tutti gli effetti una vettura da famiglia ed è disponibile anche a batteria
Testo di Saverio Villa
La nuova Mini Countryman diventa più tecnologica ma, soprattutto, più grande. Rispetto alla generazione precedente cresce in lunghezza di ben 14 cm e arriva a 4 metri e 44. Ma del resto il pianale è lo stesso della BMW X1, tanto è vero che la vettura viene prodotta in Germania dove nasce anche la sorella
bavarese, anche esteticamente non c’è nulla che leghi le due vetture. Il successo riscontrato fin qui dalla Countryman nei suoi 14 anni di vita deriva proprio dalla miscela di stile, che richiama sempre più o meno quello delle Mini originali, e di versatilità, che per la prima volta ha permesso che un modello del marchio
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: benz. mild-hybrid
CILINDRATA: 1.499 cc
POTENZA MASSIMA: 170 CV
COPPIA MASSIMA: 240 Nm
TRAZIONE: anteriore
CAMBIO: aut. doppia frizione 7 rapp.
DIMENSIONI: 4.440x1.840x1.666 mm
BAGAGLIAIO: 450/1.450 litri
VELOCITÀ: 212 km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 8,3 sec
PREZZI: da 34.900 Euro
britannico potesse essere considerato da famiglia. E questa predisposizione viene ulteriormente accentuata dalla Countryman 2024 che ha più spazio per i passeggeri e per i bagagli e offre anche il divano posteriore scorrevole di 13 cm e lo schienale posteriore regolabile nell’inclinazione. Dietro viaggiano
L’elemento più spettacolare dell’abitacolo è l’enorme schermo centrale tondo variamente configurabile, con grafiche retrò o moderne, che fa da strumentazione ma è anche touch e permette di gestire molte funzioni, il navigatore e il sistema multimediale. Dietro siedono comodamente anche persone di statura molto superiore alla norma.
Il 1.500 a benzina della Countryman C rappresenta il livello di ingresso alla gamma, ma permette già le prestazioni brillanti che ci si aspettano da una Mini. L’offerta di motori termici prevede anche un’unità a gasolio.
comode anche persone di statura decisamente abbondante e possiamo sicuramente dire che non si era mai vista una Mini comoda e spaziosa. L’abitacolo è sempre raffinato nel suo design estremamente essenziale, che ha come elemento caratterizzante l’enorme schermo centrale rotondo, che è l’unico display e fa anche da strumentazione. È spettacolare nella grafica personalizzabile e nella nitidezza e fa parte di un pacchetto che usa il sistema operativo Android OS 9 e comprende anche un assistente vocale evoluto. La gamma motori è ampia e, in controtendenza rispetto ad altri costruttori, continua a proporre anche un diesel. Ma il modello di ingresso denominato Countryman C, che ha un prezzo di partenza di 34.900 euro, è già più che sufficiente per offrire le
23 22 M INI COUNTRYMAN C
L’ELETTRICA CON IL PILOTA AUTOMATICO
Ora la Countryman è offerta anche elettrica, con motore anteriore da 204 CV oppure bimotore da 313 CV. Quest’ultima, denominata SE All4, ha la trazione integrale e le sospensioni assorbono bene asperità e avvallamenti nonostante il peso. La motricità è sempre assicurata, nonostante la grande coppia disponibile, e su strada è efficacissima e molto veloce (180 km/h e 5”6 da 0 a 100). La batteria da 66 kWh può essere rifornita
alle colonnine veloci fino a 130 kW e così in meno di 30 minuti la si ricarica dal 10 all’80%. E i vari sistemi di assistenza permettono una guida parzialmente automatizzata in autostrada (è possibile staccare le mani dal volante fino a 60 km/h purché si rimanga pronti a intervenire se è necessario). I prezzi della SE All4 sono alti: da 46.705 euro. Per la versione da 204 CV, invece, si spende da 40.700 euro in su.
DOSSIER MOBILITÀ 2024
LA MOBILITA’ CHE VOGLIAMO
Riflessioni e Proposte per Milano città e la sua Area metropolitana
Il lavoro della Commissione ACM presieduta dal prof. Cesare Stevan è quello di fornire, con un approccio non di parte, un contributo per rendere leggibili e comprensibili i molteplici aspetti che presenta un problema di alta complessità come è il movimento degli uomini e delle merci.
Il primo passaggio indispensabile per risolverlo è quello di porre la consapevolezza alla base della più ampia condivisione delle proposte di soluzioni via via avanzate.
Parlare di mobilità è parlare di città e della sua qualità. Discutere seriamente sulla stretta connessione tra scelte per la mobilità e scelte urbanistiche conseguenti è inderogabile nel momento in cui si affronta il riesame del Piano di Gestione del Territorio (PGT). In sintesi: discutere sul futuro di Milano e del suo non del tutto chiaro destino.
PRIMO: LA NECESSITÀ DI UNA SERIA PROGRAMMAZIONE
Nefaste le fughe in avanti alla ricerca del facile consenso
Cesare Stevan
prestazioni brillanti che ci si aspettano da una Mini. Il 1500 tre cilindri a benzina mild-hybrid sviluppa 170 CV e permette di superare in scioltezza i 200 all’ora e di scattare da 0 a 100 km/h in poco più di 8 secondi. Allunga anche bene e davvero non fa sentire la mancanza d’altro, a meno che non si vogliano prestazioni estreme o non ci si senta disturbati dalla sonorità caratteristica dei motori a 3 cilindri, che comunque viene filtrata più che bene.
Il piacere di guida è notevole grazie anche all’assetto piuttosto rigido e lo sterzo è reattivo nonostante non sia affatto pesante. Ovviamente, date le dimensioni e i pesi, dalla nuova Countryman non si può pretendere la guida da go-kart che ha fatto la fortuna delle Mini classiche, ma bisogna riconoscere che nel panorama delle cosiddette C-suv nessuno riesce a fare meglio in termini di divertimento e sportività. Tra l’altro la Mini Countryman C, anche nell’allestimento base Essential, ha già una dotazione completa che comprende anche cambio automatico a 7 marce, climatizzatore automatico bi-zona, cruise control adattivo, lo schermone da circolare da 24 cm di diametro e i cerchi in lega leggera da 17 pollici.
In questo primo numero del 2024, richiamata l’attività svolta da Via! in questi anni, si è scelto di pubblicare una serie di scritti che colgono i contenuti essenziali dei diversi argomenti all’ordine del giorno delle riunioni della Commissione. L’immagine che ci auguriamo di trasmettere è quella della coralità, che caratterizza il lavoro di approfondimento, quale principale garanzia di giungere a proposte che assommino possibili convergenze, a volte partendo da impostazioni e punti di vista anche tra loro diverse e distanti.
Il fenomeno sotto gli occhi di tutti, e che richiederebbe a nostro avviso di essere decisamente contrastato, è quello della imperante improvvisazione nella scelta dei provvedimenti che riguardano la mobilità, il più delle volte modesti e sbagliati, mal correlati l’uno all’altro e privi di una dimensione strategica. Per
non parlare della ricaduta negativa di una convulsa e scomposta fuga in avanti tecnologica in una materia che meriterebbe di essere meglio conosciuta e gestita nei modi e nei tempi di attuazione.
Non è in discussione la pratica, assai utile, della sperimentazione, ove ne siano attentamente controllati gli esiti. Né è in discussione l’utilizzo di momenti (o di tavoli) di consultazione e dibattito con i cittadini, singoli o in diversi modi organizzati. Quello che va contrastato e che è sempre meno tollerabile è lo sperimentalismo privo di ogni controllo, la noncuranza del rispetto delle regole esistenti senza aver disposto regole nuove. Incidenti gravi, anche mortali stanno a dimostrare gli effetti di una gestione che non valuta a fondo le responsabilità che le competono. Intollerabile infine è la tendenza a mettere allo stesso livello indirizzi
approvati in precise sedi istituzionali e desiderata espressione legittima di interessi di parte che portano a diversamente delimitare il contesto da considerare.
Atti di “programmazione” e di “pianificazione”, ben concepiti e fatti oggetto delle necessarie verifiche in incontri e dibattiti, esistono sulla carta (abitualmente purtroppo identificati da sigle esoteriche che sembrano riservarli ai soli addetti ai lavori), ma nella prassi quotidiana della politica sono quasi del tutto cancellati in una rapida dissolvenza. Nella azione politica quotidiana niente è più disatteso e bistrattato di un piano cui si antepongono scelte day by day. L’analisi di alcuni esempi recenti mostra la conseguenza negativa di questa prassi che induce a una progressiva approssimazione nella stesura dei testi di legge e delle norme, viste come un fastidioso ostacolo alla “rapidità del fare”.
La leggerezza con cui si stende una norma senza verificarne a fondo la comprensibilità è il maggior ostacolo che si pone al suo rispetto e possibile efficacia. Il motivo che alimenta questa voluta confusione si identifica con l’illusione di poter avere sempre una via ritenuta più rapida e facile al consenso. Come sempre sarà ai posteri l’ardua sentenza!
E’ evidente che nell’ambito di una pianificazione dinamica i piani possono, e a volte devono, essere modificati, ma le norme devono essere rese facilmente comprensibili, rispettabili e fatte rispettare. Piani e programmi costituiscono infatti la bussola attraverso cui è possibile orientare (culturalmente, economicamente, socialmente) l’azione dei numerosi attori che affollano la scena urbana verso finalità comuni e positive realizzazioni.
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MINI COUNTRYMAN C
A cura di Paolo Redaelli COMMISSIONE MOBILITÀ ACM 25
COMMISSIONE MOBILITÀ ACM
DOSSIER MOBILITÀ 2024
LA CITTÀ METROPOLITANA E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Non è solo un problema di funzioni e di risorse
Franco De Angelis
Le aree metropolitane sono in tutto il mondo il motore dello sviluppo. Oggi rispetto al passato abbiamo un’esigenza nuova: dobbiamo puntare a uno sviluppo che sia sostenibile ed equilibrato. Emerge di fatto la necessità, oggi più che mai, di un governo metropolitano all’altezza delle difficoltà economiche, sociali e territoriali che questa area deve affrontare. Nel caso della nostra Città Metropolitana non parliamo solo dei 133 comuni che la compongono e dei circa 3 milioni di abitanti, ma di una area molto più vasta una popolazione di circa 7 milioni. Cioè un sistema policentrico che vede Milano al centro di una corona di poli urbani che la circondano.
In questa realtà geografica il sistema della mobilità è di fondamentale importanza. Una mobilità sostenibile, integrata e accessibile finalizzata al miglioramento della qualità della vita dei cittadini che può essere garantita solo se si riesce, nel contempo, a decongestionare il traffico e a migliorare realmente l’inquinamento atmosferico.
Però oggi la realtà è che il traffico in città è congestionato e la qualità dell’aria non sempre migliora!
Non voglio appesantire questa mia riflessione con l’analisi dei dati sul numero delle auto in entrata ogni giorno a Milano, o sul numero degli spostamenti essenziali legati all’automobile (circa 8/900 mila giorno) o sul numero dei pacchi in consegna quotidianamente (circa 155 mila) ma chiedere con forza un cambio di PARADIGMA . Chi amministra la città deve abbandonare la cultura daziaria di un sistema di mobilità racchiuso negli stretti confini di Milano. Allarghiamo questi confini non a parole ma nei fatti, ragioniamo davvero in termini di Area Metropolitana, potenziamo il Sistema Ferroviario Regionale, rimodelliamo le tante stazioni ferroviarie facendole diventare momento di possibile interscambio automobile/treno. Aumentiamo il più possibile il numero dei posti auto nei parcheggi di interscambio con la nostra rete di linee metropolitane.
LE INFRASTRUTTURE NECESSARIE
Per l’efficienza del trasporto pubblico e privato
Giorgio Goggi
Occorre rimediare al blocco delle infrastrutture necessarie. Infrastrutture per il trasporto pubblico, ma anche per il trasporto privato, poiché la congestione del trasporto privato causa anche l’inefficienza del trasporto pubblico.
Il blocco delle infrastrutture a Milano ha riguardato soprattutto il secondo passante: infrastruttura fondamentale che avrebbe consentito il recapito diretto in Milano da tutti i comuni dotati di stazione, integrandosi con il primo e inoltre poco meno che raddoppiando l’attuale utilizzo del primo, che già trasporta 320.000 passeggeri al giorno. Va ricordato che
l’attuale passante ha quasi dimezzato il numero dei veicoli in ingresso a Milano (da 720.000 a 400.000). Il secondo passante avrebbe consentito di ridurre gli accessi in auto a Milano ad una cifra del tutto fisiologica. Il blocco ha riguardato anche il sistema dei parcheggi di interscambio (tipica la sorte di quello previsto in P. le Abbiategrasso, previsto per circa un migliaio di posti, poi realizzato a raso con poco più di 300 posti). Non si capisce come sia stata totalmente trascurata un’infrastruttura così fondamentale per la riduzione della circolazione in città, proprio quando anche i privati si volevano candidare per realizzarli con loro fondi. Anche oggi, se
MILANO, TUTTA AREA 30?
E’ possibile muoversi in sicurezza in una città, senza mortificare la mobilità?
Lorenzo Rosti Rossini
Riqualifichiamo le attuali infrastrutture viarie in troppi casi insufficienti. Apriamo un tavolo interistituzionale sul problema del traffico commerciale da e per Milano.
Solo così si può contenere la spinta quotidiana delle centinaia di migliaia di auto che sono costrette ad entrare quotidianamente in città.
Questa Regione e questa Città hanno la fortuna di avere esperti, studiosi e tecnici di grande valore e di grande esperienza: con loro dobbiamo da subito ridisegnare il futuro della nostra Città Metropolitana, allontaniamoci da quella cultura dell’emergenza troppe volte demagogica che ha suggerito soluzioni inutili ed inefficaci che non hanno decongestionato il traffico, non hanno migliorato la qualità dell’aria, e in certi casi stanno contribuendo a peggiorare la situazione. Il vero problema con il quale Istituzioni, Enti locali e forze sociali devono oggi confrontarsi non è solo quello delle funzioni e delle risorse, ma culturale e cioè che Modello di Mobilità vogliamo.
il Comune fornisse le aree, i privati potrebbero ben contribuire all’aumento degli interscambi.
Il blocco totale, a partire dalla giunta Moratti, ha colpito anche i parcheggi privati (circa 20.000 posti revocati) incrementando la congestione delle strade.
Congestione stradale aumentata anche dalla dissennata promozione (via immobiliare) della crescita della popolazione urbana di oltre 200.000 abitanti, il che significa 100.000 automobili in più in Milano. Il blocco ha interessato anche le infrastrutture stradali, da anni si vedono autostrade e tangenziali con infinite code di auto al mattino; un aumento della capacità,
associato a parcheggi d’interscambio più capaci, consentirebbe anche un miglioramento del trasporto pubblico e sicuramente una maggiore frequentazione.
Dal blocco delle infrastrutture si è salvata solo la M4, giunta in ritardo perché la sua realizzazione era obiettivamente molto difficile, ma che potrà dare un grande contributo, soprattutto consentendo, se ci sarà la volontà politica, una maggiore pedonalizzazione del centro, che potrebbe essere molto ampia. Della M6 si sono viste proposte di tracciato preoccupanti, si spera che riprenda il tracciato previsto dal vigente Piano della Mobilità.
Questa domanda richiede una risposta razionale, non una contrapposizione ideologica solo sui limiti di velocità accettabili (del resto tutte le ragioni a favore e contro i famosi 30 km/ora sono ormai note e ampiamente dibattute). Razionale significa sforzarsi di soddisfare al meglio le esigenze di tutti i cittadini, basandosi sul criterio di con-divisione anziché su quello di divisione (mobilità e sicurezza per tutti). Un processo di razionalizzazione del sistema stradale dovrebbe quindi garantire a ciascun utente di muoversi con la massima facilità e rapidità possibile, senza però prescindere dai criteri di sicurezza canonici, che forse è opportuno ricordare:
Dove l’ambiente urbano e la presenza numerosa di vari soggetti in movimento (pedoni, monopattini, ciclisti, monoruota, moto, auto, veicoli pesanti) non consentono la separazione
fisica dei percorsi, per ridurre i rischi e la gravità degli incidenti occorre adeguare la velocità di tutti al più lento dei soggetti, anche mediante manufatti che impediscano cogentemente la violazione dei limiti (traffic calming).
Dove si è in grado di separare strutturalmente (cioè non con strisce dipinte) i percorsi, ogni percorso dovrebbe essere progettato per la quantità maggiore e la velocità più bassa dei soggetti che vi transitano.
Nei punti di incrocio o di confluenza occorre evitare le possibilità di interazione non controllata (es. da semafori) e i flussi dovrebbero rispettare i criteri di velocità precedenti.
Per recuperare le superfici utilizzabili in un’ottica di mobilità differenziata e più sicura, occorre prima liberarle dai veicoli stabilmente parcheggiati, che potrebbero essere trasferiti in parcheggi strutturali (piano parcheggi).
Le aree adiacenti ai percorsi, agli
incroci o alle intersezioni dovrebbero essere prive di ostacoli (alberi, siepi, cartelloni pubblicitari, gazebo, ecc.) Si capisce perciò che la sicurezza stradale, compatibile con una mobilità adeguata, non può essere ottenuta con un solo intervento (come la prescrizione di una velocità uniforme), ma richiede una razionale riprogettazione (programmata e non estemporanea) delle aree di movimento, dei percorsi, della separazione fisica fra soggetti vulnerabili e non, delle zone libere da ostacoli, degli incroci, delle confluenze, degli strumenti di controllo e segnalazione, delle opere di controllo effettivo della velocità, in pratica un ridisegno della mobilità. Intervenire formalmente sui soli limiti di velocità in una città come Milano significa soltanto fornire un’illusione ai cittadini e un alibi all’Amministrazione.
COME AFFRONTARE LA LOGISTICA DELL’ULTIMO MIGLIO
Articolati interventi per la distribuzione urbana delle merci
Gian Paolo Corda
La distribuzione delle merci entro le città costituisce un aspetto vitale per la città stessa, sia per i riflessi di natura ambientale, sia per gli effetti congestivi che comporta, nonostante la bassa incidenza percentuale sul traffico complessivo. Il tema non è eludibile e comporta, con urgenza, il passaggio dall’aspetto pianificatorio - già contenuto nel PUM 2001-2011 e ripreso nel PUMS 2015 - a quello programmatorio e realizzativo.
La ‘logistica dell’ultimo miglio’ e, soprattutto, le consegne a domicilio che nel periodo pandemico hanno svolto un importante ruolo sociale nel raggiungere persone anziane, malati o soggetti a rischio, hanno conosciuto un
forte incremento che ha interessato non solo le aree a maggiore densità commerciale ma tutta la viabilità locale e di quartiere. La manifestazione più evidente è costituita dai furgoni in doppia fila, dal loro stazionare sulle piste ciclabili (talvolta di traverso sui marciapiedi) e le poche piazzole per il carico/scarico, che a Milano sono appena 4.470, e non rispondono minimamente alla crescente domanda.
Ormai, anche la loro trasformazione in piazzole dotate di sistemi di telecontrollo, tali da garantire in tempo reale la segnalazione di quelle libere, o prenotate, garantire la sosta breve, provvedere alla sanzione di ogni uso improprio, risulta
insufficiente. Peraltro, con il documento “Milano 2030, Strategia di adattamento”, il Comune di Milano si è proposto di aumentare l’offerta di sosta breve per le attività di consegna capillare di merce e per attività di cura e assistenza domiciliare e pronto intervento. Il deficit è destinato ad aumentare in relazione al ridisegno delle sedi stradali dove si preveda l’eliminazione della sosta per residenti e ‘a rotazione’ e si realizzino piste ciclabili fisicamente delimitate.
La ‘logistica dell’ultimo miglio’ non può, né deve essere lasciata alle logiche di mercato, ma deve essere affrontata con un approccio globale e un sistema articolato di interventi:
Centri di distribuzione entro e fuori Milano, collocati in punti ad elevata accessibilità; Transhipment Point per la micro-distribuzione nel centro urbano, riforniti di notte e pronti a consegnare nei quartieri con e-bike, tricicli e quadri cicli elettrici; Locker collocati nei punti ad alta frequentazione, come nelle stazioni di interscambio della metropolitana; Cityhub (Spazi multi -operatore) per la distribuzione nei quartieri presso negozi e supermercati, uffici postali, ecc.
Infine, un tema sul quale occorre ritornare è la distribuzione notturna, per ottenerne la disponibilità dei distributori e, soprattutto, dei commercianti sui quali ricadrebbero i maggiori oneri economici.
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COMMISSIONE
IL SUPPORTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Digital Twin, il gemello al servizio della Politica
Gianni Verga
Lo sviluppo della nostra società è sempre più caratterizzato dalla straordinaria disponibilità di tecnologie innovative in grado di rivoluzionare i processi, produttivi e di servizio, e di modificare le nostre abitudini di vita.
Grande rilevanza, nell’attuale scenario, è data dalla diffusione del modello “Digital Twin” (gemello digitale), ovvero la rappresentazione virtuale di una infrastruttura o di un ambito territoriale reale (un impianto industriale, un edificio, una città). Fondamentale ed importante è la necessità di raccogliere, analizzare e sfruttare l’enorme disponibilità di dati provenienti da tutte le attività umane e di sistema di tutti i giorni: i Big Data. Il nuovo mercato “Cognitive” e dell’AI (Intelligenza Artificiale) è in continua espansione con la tendenza allo sviluppo di applicazioni intelligenti che, potendo contare su reti euristiche, apprendono dal
comportamento umano. Sistemi che non mirano a sostituire l’essere umano, ma a supportarlo nelle decisioni migliorando i processi ed evitando lavori ripetitivi.
Lo sviluppo di tali tecnologie consente la realizzazione di soluzioni 3D di forte impatto. In tal modo, ad esempio, gli elementi di una rete di servizio (acqua, gas, luce, telefonia, ecc.) potranno essere facilmente reperiti sul territorio dai manutentori utilizzando un visore che mostri la sovrapposizione della rete su una visione tridimensionale del territorio collegando la posizione spaziale della persona.
E’ ciò che il Comune di Milano potrà sviluppare quando il lavoro, che sta già realizzando, sulla tridimensionalità dell’urbanizzato (e non) del proprio territorio sarà portato a termine. Non più scavi fastidiosi e pericolosi alla ricerca di un guasto della rete elettrica, ma manutenzione programmata e mirata/guidata nel luogo di un guasto
SICUREZZA STRADALE: CI VUOLE MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA
accidentale.
Con qualche sforzo in più si potrebbe sviluppare il Digital Twin della circolazione e del traffico di tutta la Città Metropolitana (e non soltanto di Milano Città!!!) offrendo al decisore politico la possibilità di conoscere sempre, progressivamente e in tempo reale, l’evoluzione del traffico stesso. Ma conoscere vuol dire poter governare in modo libero, trasparente e democratico; non più, dunque, restrizioni o divieti dettati e imposti da posizioni ideologiche o da manie e simpatie ...
Il “Gemello Digitale” dimostrerebbe l’impatto positivo o negativo di ogni scelta territoriale pensata o progettata e, più generalmente, del traffico nella grande Area. L’intelligenza artificiale sarebbe, dunque, al servizio della Politica - quella con la P maiuscola - e darebbe conto dei meriti o delle colpe di chi governa: utopia? NO, si può già fare!
L’utente deve essere preparato e sapere che circolare è attività pericolosa Filippo Rosada
Il trascorso 2023 è già stato definito dal sottoscritto annus horribilis, in conseguenza dei numerosi incidenti stradali che hanno coinvolto tutti gli utenti: conducenti di veicoli a motore, ciclisti, conducenti di monopattini e finanche pedoni. Non vi è categoria di fruitori delle strade milanesi (da intendersi nella sua massima estensione quale città metropolitana) che non sia stata vittima di una collisione con un veicolo.
Quale la ricetta per tentare di diminuire quell’incidentalità che oltre a causare morti e feriti incide in maniera così
rilevante sui costi sociali: ospedali, tribunali, istituti pensionistici e assicurativi?
Innanzi tutto si deve sempre tener ben presente che la circolazione stradale è “attività pericolosa” e pertanto, tutto ciò che la riguarda, dalle infrastrutture alla messa in circolazione di nuovi veicoli, alla manutenzione delle strade e della segnaletica, deve essere affrontato con uno studio approfondito della valutazione dei rischi. Nulla può essere lasciato al caso o al libero arbitrio.
In secondo luogo, facendo propri gli insegnamenti di Cesare Beccaria, la
pena deve essere certa e equa. Possiamo emanare le migliori leggi, ma se non vi è la consapevolezza che in caso di violazione del codice della strada non subiremo una sanzione vieppiù proporzionata alle nostre disponibilità economiche, non verrà raggiunta la finalità di deterrenza che la sanzione deve avere. Consegue la necessità di dotare di targa anche i velocipedi e tutti i veicoli “micro-elettrici”. E’ poi indispensabile incidere con determinazione nel modificare l’approccio culturale all’utilizzo della strada; non è più rinviabile
M ONDO AUTO
l’obbligo di patente, o di un documento che attesti la conoscenza delle regole, anche per i conducenti di biciclette, dei monopattini e di tutti i mezzi ricompresi nella “micro-mobilità”. In fine, si devono formare utenti della strada che siano ben consapevoli del principio di autoresponsabilità e dell’obbligo di prevenire le imprudenze altrui ai sensi dell’art. 141 co. 2 del codice della strada. Questi principi dovrebbero essere assorbiti ancor prima della necessità di rispettare le consuete e basilari regole della viabilità.
QUATTRO MINITEST DELLE NOVITÀ PIÙ INTERESSANTI CHE HANNO MOVIMENTATO IL PANORAMA AUTOMOBILISTICO NELLE ULTIME SETTIMANE
BMW 520D LA BELLA NOVITÀ È CHE NON RINUNCIA AL GASOLIO
PEUGEOT E-3008
IN ARRIVO ANCHE
UNA BATTERIA DA 700 KM
VOLKSWAGEN ID.7
L’AMMIRAGLIA SI FA ELETTRICA
VOLVO EX30
LA BABY SVEDESE CHE NON INQUINA
La Serie 5, giunta alla settima generazione, diventa ancora più grande, anche se questo le fa perdere un po’ di slancio estetico. Ma se meccanicamente la novità più importante riguarda l’introduzione delle versioni elettriche, è interessante constatare che la Casa tedesca ha mantenuto in listino il motore a gasolio che, almeno inizialmente, sarà sicuramente il preferito sul nostro mercato. È un quattro cilindri di due litri che, più che per i suoi 197 CV, si fa apprezzare per i 400 Nm, che permettono di muovere con
Come tutti i marchi che vogliono esaltare soprattutto il loro spirito “green”, la Peugeot ha presentato la nuova generazione della 3008 prima di tutto nella versione elettrica, che viene commercializzata inizialmente nella configurazione con un motore anteriore da 213 CV e una batteria che promette 525 km. Ma verso la fine del 2024 arriverà quella da oltre 700 km, con 231 CV. Nonostante il peso, le prestazioni sono brillanti. Peccato, però, che manchi la funzione “one pedal”, che in città
La nuova grande berlina a batteria della Volkswagen, che va a collocarsi al vertice della gamma elettrica, ha tanto spazio per bagagli e passeggeri - stupisce soprattutto l’abitabilità posteriore - ed è anche decisamente comoda, perché le sospensioni filtrano bene qualsiasi irregolarità e anche l’insonorizzazione è molto curata. Peccato solo per il cruscotto minuscolo. I 286 CV sono tanti e permettono prestazioni brillanti ma meno sportive di quanto si potrebbe pensare. Anche il comportamento complessivo,
Èla Volvo più compatta mai costruita ma la linea ricorda quella della sorella grande EX90. Dentro è decisamente minimalista: ad esempio non c’è un cruscotto vero e proprio e le informazioni principali sono visualizzate nella parte alta del grande touchscreen centrale. Da lì si comandano anche tutte le funzioni principali e bisogna abituarsi. L’abitacolo è ben assemblato, ma i materiali e rivestimenti in materiali rinnovabili o riciclati in certi casi non hanno un aspetto particolarmente ricco, e lo spazio per le
la tipica brillantezza BMW i quasi 1.800 kg dell’auto. È offerta anche con la trazione integrale. E il modello è disponibile anche con carrozzeria station wagon a partire da 71 mila euro. L’abitacolo è decisamente ampio e molto digitalizzato.
IN BREVE
MOTORE 2.0 (D)
DIMENSIONI 506/190/152 CM
PREZZI DA 67.900 EURO
è comoda perché permette di fermarsi solo sollevando l’acceleratore. È disponibile negli allestimenti Allure e GT, il primo di quali ha un prezzo che gli permette di avere la massima forma di incentivazione Ma in listino c’è anche l’ibrida.
IN BREVE MOTORE ELETTRICO
DIMENSIONI 454/189/164 CM
PREZZI DA 41.980 EURO
nonostante la trazione sia posteriore, è improntato alla sicurezza e alla facilità di guida. La batteria di grande capacità promette 620 km di autonomia. Anche in questo caso, purtroppo, manca l’utile funzione “one pedal”.
IN BREVE
MOTORE ELETTRICO
DIMENSIONI 496/186/153 CM
PREZZI DA 63.850 EURO
gambe e la testa di chi si siede dietro non è molto. Versioni monomotore da 272 CV o bimotore da 428 CV. La prima è più che brillante, la seconda anche troppo. Autonomie ufficiali tra 344 e 476 km secondo il tipo di batteria.
IN BREVE
MOTORI ELETTRICI
DIMENSIONI 423/184/155 CM
PREZZI DA 35.900 EURO
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DOSSIER MOBILITÀ 2024
MOBILITÀ ACM
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Rimane il nome ma tutto il resto cambia
Adesso ha dimensioni molto più abbondanti che la proiettano nel segmento B. Ma finalmente la dotazione di sistemi di assistenza alla guida è in linea con i tempi.
Negli ultimi tempi si è parlato tanto dell’auto dalla quale dovrebbe partire la rinascita della Lancia e adesso se ne sa molto di più. O, quanto meno, si sa quasi tutto della versione di lancio realizzata in collaborazione con il famoso brand di arredamento Cassina. Tanto per cominciare la Ypsilon Cassina verrà realizzata in 1906 esemplari, per ricordare l’anno di fondazione marchio torinese al prezzo di 39.500 euro. La vettura, in configurazione solo elettrica, è già ordinabile e le consegne inizieranno in maggio poi, nel corso dell’anno, arriveranno allestimenti con prezzi più contenuti. La nuova Lancia sfrutta le sinergie all’interno del gruppo Stellantis ed è realizzata sulla stessa base
meccanica delle Peugeot 208, Opel Corsa e via discorrendo. Di conseguenza le dimensioni sono molto più abbondanti rispetto alla Ypsilon conosciuta fin qui. La lunghezza infatti è di 408 cm, cioè 24 cm in più. Ed è anche più larga di 8 cm. Ma la nuova piattaforma permette di adottare i sistemi di sicurezza e gli adas più moderni, quasi totalmente assenti fino ad oggi, per arrivare al livello 2 di guida semiautonoma. Se nella vista laterale si nota qualche somiglianza con 208 e Corsa, davanti e dietro il design della Lancia è molto personale. Il muso rappresenta sicuramente la parte più avveniristica Non esiste una calandra vera e propria ma al suo posto ci sono due sottili linee luminose orizzontali
versione elettrica
1.200 ibrida da 136 CV con prezzi che dovrebbero partire da circa 26 mila euro. Ma è già stata annunciata anche la variante sportiva HF, ancora con motore elettrico ma addirittura da 240 CV.
e una verticale a led che hanno la funzione di luci diurne. Più in basso ci sono i proiettori veri e propri con una forma che ricorda quella di alcuni modelli Lancia del passato. Dietro, poi, il gruppo della fanaleria circolare raccordata da uno spoiler, fa evidentemente il verso alla Stratos, che ha dominato nei rally nella seconda metà degli anni 70. L’abitacolo è elegante, classico e, specie nella parte anteriore, dà una sensazione di grande raffinatezza La strumentazione però non è più raggruppata al centro come nelle serie precedenti della Ypsilon ma ha una collocazione tradizionale. Sulla plancia sono “appoggiati” due schermi da 10,3 pollici e c’è l’originalità del tavolino sotto il display centrale con la piastra per la ricarica a induzione dei cellulari (che possono anche essere connessi a Android Auto e Apple Car Play senza filo) e un supporto per sostenere un tablet in verticale. Nella parte bassa della consolle, poi, sono collocati anche alcuni comandi fisici che permettono di accedere alle funzioni principali dell’auto senza passare dal touchscreen centrale. La Ypsilon Cassina utilizza rivestimenti in velluto blu, ricavato da materiali riciclati, ma dall’aspetto ricco e offre anche sedili anteriori riscaldabili e massaggianti. L’abitabilità è adeguata per quattro adulti, mentre l’eventuale quinto passeggero centrale posteriore è un po’ più scarificato. La Ypsilon Cassina, che viene costruita a Saragozza, in Spagna, dove nascono anche 208 e Corsa, è spinta un motore elettrico anteriore da 156 CV e 260 Nm alimentato da una batteria da 51 kWh che accetta rifornimenti in corrente continua fino a 100 kW e, in questo caso, in mezzora circa si può passare dal 20% all’80% della carica. Mentre per ottenere lo stesso risultato con corrente alternata a 11 kW servono più o meno 3 ore.
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L ANCIA YPSILON CASSINA
Alla
si affiancherà una
Testo di Saverio Villa
La nuova Ypsilon nasce sulla stessa piattaforma delle Peugeot 208 e Opel Corsa ma il design, elaborato in Italia dal centro stile Lancia, la differenzia molto dalle cugine. Specialmente nel muso e nella parte posteriore.
Quei 14 CV in più che ci volevano
All’unità ibrida che già conoscevamo, se ne aggiunge una più potente che, oltre ad essere più prestazionale, si rivela anche più gradevole nell’utilizzo nornale.
Aquattro anni dal lancio della generazione attuale, per la Yaris arriva il momento del rinnovamento della mezza età che avviene, come è nella logica, sempre più all’insegna del fullhybrid. Sparisce infatti l’unico motore puramente termico e se ne aggiunge uno più performante, sempre di 1,5 litri ma da 130 cv. Il 1500 da 116 CV, già presente nella gamma precedente, resta comunque in produzione, con qualche aggiornamento che riduce un po’ consumi ed emissioni, e viene combinato con gli allestimenti alla base del listino (Active da 24.550 Euro e Trend da 26.550 Euro), mentre la nuova unità più potente equipaggia la Yaris Lounge (29.400 Euro) e le due versioni top di gamma (entrambe offerte a 31.700 Euro): la sportiveggiante GR Sport e la serie speciale di lancio Premiere, che rimarrà in listino solo per un anno ed è quella fotografata. Non sono
L’aggiornamento 2024 non ha toccato il design esterno, ma aumentano i contenuti per quanto riguarda infotainment, sicurezza e sistemi di assistenza alla guida.
cifre da poco (comunque non crescono molto rispetto a quelli del modello ante restyling) ma, evidentemente, non spaventano la clientela visto che nel, 2023, la Yaris è stata la full-hybrid più venduta della sua categoria in Italia (e la seconda più venduta in assoluto sul nostro mercato dietro la sorella maggiore Yaris Cross). L’aggiornamento per il 2024 non ha praticamente coinvolto l’aspetto esterno, mentre dentro ci
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: benzina full hybrid
CILINDRATA: 1490 cc
POTENZA MASSIMA: 130 CV
COPPIA MASSIMA: 120 NM
TRAZIONE: anteriore
CAMBIO: aut. a variazione continua
DIMENSIONI: 3.940x1.750x1.500 mm
BAGAGLIAIO: 286/959 litri
VELOCITÀ 175 km/h
ACCELERAZIONE 0/100 9,2 sec.
PREZZI: da 29.400 Euro
sono novità riguardanti il sistema multimediale (ora è l’ultima release del sistema Smart Connect con capacità evolute di riconoscimento vocale), la sicurezza e le funzioni di ausilio alla guida. Tutti gli allestimenti hanno di serie 7 airbag e il pacchetto Safety Sense, che comprende anche il sistema di precollisione che rileva pedoni e ciclisti, il mantenimento attivo della corsia, l’assistenza alla sterzata di emergenza, il cruise control adattivo, il riconoscimento della segnaletica stradale con limitazione velocità e gli aggiornamenti “over the air”. La strumentazione digitale arriva fino a 12,3 pollici, secondo l’allestimento, mentre il display centrale può avere la diagonale fino a 10,5 pollici. Ed è in arrivo anche la Smart Digital Key, che permette di accedere all’auto utilizzando lo smartphone anziché la chiave L’abitacolo, come in precedenza, è ben realizzato per quanto riguarda l’aspetto e l’assemblaggio, mentre l’uso di plastiche rigide, anche se ben realizzate, è un po’ abbondante per un modello che si posiziona nella parte premium della sua categoria. Su strada la nuova unità da 130 cv, al di là dell’aspetto prestazionale, si rivela più gradevole rispetto a quella da 116 perché l’aumento della coppia erogata dal motore elettrico permette di sfruttare meno quello termico in accelerazione e ripresa, riducendo le impennate di giri fisiologiche dei sistemi ibridi di Toyota, che utilizzano la trasmissioni a variazione continua di rapporto.
Intendiamoci, i 130 CV non fanno della nuova Yaris un modello realmente sportivo, ma certo rendono la guida complessivamente più divertente e questo vale soprattutto per la GR Sport, che ha regolazioni diverse di sterzo e assetto e pneumatici 215/40 montati su cerchi da 18 pollici che la rendono più pronta nelle correzioni e nei cambi di traiettoria.
33 32 T EST TOYOTA YARIS 1.5 130 HYBRID
Il divano non è particolarmente largo e anche se il tunnel è poco in rilievo, l’eventuale passeggero posteriore centrale rimane un po’ sacrificato. I display della strumentazione digitale e del sistema multimediale hanno una grafica bella e chiara.
Testo di Saverio Villa
Due parole d’ordine: 1) economia 2) costi
La station rumena, capace di sette posti a sedere, nel corso del nostro long test, complice la trazione ibrida, si è distinta per i consumi contenuti, ai quali si aggiunge un prezzo di listino estremamante favorevole. L’ideale per le famiglie numerose a caccia di economie
Testo di Maurizio Gussoni
Spesso vale la pena essere un po’ rivoluzionari, quindi questa volta via! ha invertito l’ordine dei fattori, iniziando con i consumi. Il turno è della Dacia Jogger Hybrid 140: 1.400 kg di peso, 4,5 m di lunghezza, sette posti utili per trasportare le persone o due posti ma con un bagagliaio a livello di un mezzo commerciale, un prezzo che non raggiunge i fatidici 30.000 Euro e, specialmente, una sobrietà di consumo davvero eccezionale. Joker è riuscita a spuntare dati da record, percorrendo in città circa 20 km con un litro, sulle extraurbane, terreno ostico agli ibridi, il consumo si è attestato a 17 km litro! Ma guardiamo la Jogger dal punto di vista generale. La linea è convenzionale ma non certamente sgradevole. Pure gli interni hanno un’impostazione
molto classica, con la qualità della componentistica ed il montaggio più che soddisfacenti. Inoltre il quadro strumenti è di facile lettura. Insomma, tutto un insieme che parla del carattere della vettura: ovvero l’efficienza e la razionalità. Ma il vero punto di forza di questa auto è il sistema ibrido. La ricerca ha fatto molto in questo settore, addirittura a 80 all’ora in autostrada
La Jogger in posa campestre su un guado sul torrente Millia, nei pressi di una vecchia miniera nel comune di Monterotondo Marittimo (GR)
CONSUMI
KM TOTALI AUT. E PROV: 1.500
KM TOTALI CITTÀ: 200
CONS. MEDIO CITTÀ: 20.4 KM/l
CONS. MEDIO EXTRAURB: 17,4 km/l
In alto, lo spazioso abitacolo con il display centrale, non particolarmente sofisticato nelle funzioni, ma completo ed abbastanza intuitivo nelle manovre. A sinistra, i comandi dei vetri e degli specchietti. Sotto, un momento della scampagnata nella Maremma Toscana.
si riescono a percorrere dei tratti - non brevissimi - in modalità totalmente elettrica. Il sistema, poi, interviene con decisione sia nei momenti di accelerazione che al comparire della minima pendenza ed ancor più nella partenza da fermo. Ed è proprio tutto questo che consente grandi risparmi di carburante. Complice il peso contenuto, infatti 1.400 kg, viste le dimensioni, il sistema ibrido e la batteria, rappresenta un dato davvero apprezzabile. Buono anche l’andamento di guida, lo sterzo è sempre leggero (in autostrada anche
troppo) ed efficace, infatti pur non avendo un’impostazione sportiva riesce a “pennellare” l’entrata in curva in modo preciso. Buone anche le sospensioni, che conferiscono un ottimo comfort agli occupanti e nel contempo non creano brutti scherzi sulla tenuta di strada. Peccato che i sedili siano esageratamente duri e non del tutto confortevoli nei lunghi viaggi. Ma questa è davvero una questione di gusti, infatti alcuni preferiscono una rigidità assoluta degli schienali e delle sedute. Dal punto di vista delle prestazioni
Jogger se la cava bene, anche se pensare ad un comportamento da fulmine di guerra sarebbe davvero ingiusto. La velocità massima è più che sufficiente, anche se a volte per raggiungerla occorre forzare un po’ la mano del motore termico, comunque lo stacco sullo 0/100 è di circa 10 secondi, quanto basta per disbrigarsi dal traffico.
Quindi: chi vuole trasportare più persone del normale e spendere poco sia per l’acquisto che per i costi di esercizio, può tranquillamente rivolgersi a questo modello, che pur non presentando particolari lati modaioli, (non è il classico SUV costoso da esibire allo scontato bar di moda) restituisce all’acquirente tante doti di efficienza e di razionalità. E di questi tempi, fustigati dalla religione dell’immagine, specie dal punto di vista automobilistico, di razionalità e di buon senso ce ne è tanto, tanto bisogno!
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: benzina/ibrido
CILINDRATA: 1.598 cc
POTENZA: 94 CV PIÙ 36 KW
COPPIA MASSIMA 148 NM
TRAZIONE: anteriore
CAMBIO: autom. 6 velocità
DIMENSIONI: 4.550X1.780X1.670 MM
VELOCITÀ: 178 km/h
ACCELERAZIONE 0/100: 10,1 sec
PREZZO VERSIONE
PROVATA: 26.950 Euro
35 34 L ONG TEST - DACIA JOGGER HYBRID 140 KM 1.700 TOTALI, DI CUI 1.500 SU PERCORSO MISTO
Arriva a giugno, più ricca ma più cara
Ormai non può più essere considerata “low cost” ma guadagna una gamma motori più moderna e rimane tra le suv con il miglior rapporto qualità/prezzo
Testo di Saverio Villa
La Duster è tra le auto preferite dagli italiani, sicuramente tra le C-suv dal prezzo abbordabile, e il mercato attendeva con curiosità l’ufficializzazione del listino della nuova generazione. Ma adesso, chi è interessato alla vettura, può finalmente ordinarla, anche se le consegne inizieranno a giugno
La gamma è articolata - tre motori e quattro allestimenti per un totale di 12 versioni - e copre un po’ tutte le esigenze, anche se inevitabilmente i prezzi sono saliti rispetto a quelli della gamma precedente, che aveva l’entry level a poco più di 14 mila Euro (contro i 19.700 di oggi) per l’allestimento supereconomico Access, che ora non è più disponibile. Il motore alla base della gamma, destinato probabilmente a essere il più richiesto nel nostro Paese è il “mille” turbo Eco-G 100 a tre cilindri con doppia alimentazione benzina/gpl da 101 CV. I prezzi, in questo caso, vanno da 19.700 a 22.900 Euro Salendo nelle prestazioni
Le foto di queste pagine sono riferite alla Duster in versione Extreme che, insieme con la Journey, è la più completa della gamma. Come nelle due generazioni precedenti, l’allestimento concede poco al superfluo, ma il design esterno e interno è più curato. Nella gamma motori, però, non c’è più il turbodiesel.
DALLA PIÙ ECONOMICA ALLE PIÙ CARE
troviamo il 1200 turbo ibrido leggero Tce 130 da 131 CV, per il quale servono da 22.900 a 26.900 Euro, che è anche l’unico disponibile anche in combinazione con le 4 ruote motrici. E dalla banca organi Renault arriva anche il 1600 aspirato Hybrid 140 da 141 CV, disponibile solo con cambio automatico. Ma qui si entra in una fascia di prezzo compresa tra 26.400 e 27.900 Euro. Bisogna riconoscere, comunque, che l’attuale allestimento d’ingresso Essential, offerto solo per la “mille” a benzina/ gpl, è già completo e comprende sei airbag, climatizzatore manuale, sensori di parcheggio posteriori, radio digitale, connessione senza fili per Android Auto e Apple CarPlay, barre sul tetto e ovviamente tutti i sistemi di assistenza alla guida che da quest’anno sono obbligatori per poter vendere un’auto in Europa. E che non sono pochi Il livello di allestimento successivo Expression aggiunge il cruscotto digitale, il sistema multimediale con touchscreen da 10”, gli alzacristalli elettrici posteriori, la retrocamera di parcheggio e i cerchi in lega. Saliamo ancora e arriviamo alle Duster Journey e Extreme, offerte allo stesso prezzo, che secondo noi hanno buone possibilità di diventare le preferite in Italia, perché offrono in più anche il caricabatteria a induzione per gli smartphone, il climatizzatore automatico, la navigazione connessa e, soprattutto nel caso delle Extreme, una caratterizzazione estetica più rivolta al tempo libero.
37 36 N OVITÀ - DACIA DUSTER III
19.700 € 1.0 Eco-G 100 Essential 21.400 € 1.0 Eco-G 100 Expression 22.900 € 1.0 Eco-G 100 Journey 1.0 Eco-G 100 Extreme 1.2 Tce 130 Expression 24.400 € 1.2 Tce 130 Journey 1.2 Tce 130 Extreme 25.400 € 1.2 Tce 130 Tce Expression 130 4x4 26.400 € 1.6 Hybrid 140 Expression 26.900 € 1.2 Tce 130 Extreme 4x4 27.900 € 1.6 Hybrid 140 Journey 1.6 Hybrid 140 Extreme
Tra le novità introdotte con la nuova gamma Duster c’è anche una serie di accessori after market per aumentare la sfruttabilità dell’abitacolo, che può anche essere dotato di un letto di fortuna (sotto a sinistra).
L’elettrificata che mancava ora c’è
La potenza è la stessa della versione solo termica, ma è più gradevole da guidare, consuma meno, emette meno CO2 e ha il cambio automatico di serie
Testo di Saverio Villa
Forse è questa l’Avenger che la gente aspettava. La baby Jeep piace molto al pubblico, potenzialmente disposto a pagare qualcosa in più per accedere al marchio americano, però nella configurazione elettrica è poco aderente alle esigenze del pubblico italiano di oggi e, soprattutto, è molto cara. Mentre la versione esclusivamente termica,
sicuramente molto più accessibile, è meccanicamente un po’ sottotono rispetto all’immagine del marchio Jeep. La nuova e-Hybrid, invece, sembra avere le carte in regola per portare le vendite a un livello superiore. È elettrificata, seppure in forma poco più che “mild” e, a parità di allestimento, costa solo 1700 euro in più rispetto a quella con la
motorizzazione base e ben 13 mila euro in meno di quella a quella a batterie. Anche se, ovviamente, questo divario può abbassarsi molto (o addirittura annullarsi quasi del tutto) in funzione del livello di incentivazione al quale si può accedere. Come sulla Avenger di ingresso alla gamma, sotto il cofano c’è un 1200 turbo a tre cilindri di origine
Il disegno, diffuso dalla Jeep, della Avenger 4xe a quattro ruote motrici che arriverà a fine 2024. La trazione posteriore sarà assicurata da un motore elettrico.
L’aggiunta del motore elettrico alimentato da una batteria da 0,9 kWh, ha permesso, secondo la Casa, di ridurre consumi ed emissioni del 13%.
francese ma l’aggiunta del motore elettrico, anche se non fa guadagnare nulla in termini di potenza massima permette di ridurre le emissioni e i consumi del 13% e, ovviamente, di beneficiare delle facilitazioni alla circolazione delle vetture ibride. Senza contare che la e-Hybrid ha di serie il cambio automatico a doppia frizione
IN BREVE
ALIMENTAZIONE: mild hybrid
CILINDRATA: 1.199 cc
POTENZA MASSIMA: 101 CV
COPPIA MASSIMA: 206 Nm
TRAZIONE: anteriore
CAMBIO: automatico a 6 rapporti
DIMENSIONI: 3.080x1.720x1.530 mm
BAGAGLIAIO: 380/1.275 litri
VELOCITÀ 184 km/h
ACCELERAZIONE 0/100 10,9 sec.
PREZZI: da 26.000 Euro
che, per un modello destinato ad un impiego soprattutto cittadino, è determinante. Il powertrain si basa su un sistema mild-hybrid a 48 Volt, composto da un motore termico abbinato a un motore elettrico integrato nella scatola del cambio. Che può anche muovere quest’Avenger in autonomia, ma solo fino a 30 km/h di velocità massima e,
al massimo, per un km se si sta leggeri sull’acceleratore. Ma in manovra e nel traffico congestionato, secondo la Jeep, ci si muove a zero emissioni per il 50% del tempo. Nell’uso normale, comunque, il lavoro del motore elettrico è avvertibile in accelerazione e in ripresa, anche se le prestazioni massime dichiarate sono praticamente identiche, perché le risposte all’acceleratore sono immediate, il guadagno di velocità è più graduale e anche le vibrazioni ai bassi regimi tipiche dei tre cilindri vengono smorzate parecchio. Le sospensioni non sono particolarmente morbide né cedevoli ma isolano molto bene da buche, avvallamenti e irregolarità. E sulle strade ricche di curve la e-Hybrid permette di muoversi molto agilmente. Il resto non cambia rispetto alle sorelle. Esternamente la e-Hybrid è identificabile solo per i loghi specifici e l’abitabilità è buona soprattutto per quattro persone, anche di alta statura, In questo caso, tra l’altro, non risente della presenza della batteria aggiuntiva, che è sotto il sedile di guida. Naturalmente da una Jeep ci si attende anche una certa disponibilità a muoversi fuori dall’asfalto e, in questo caso la e-Hybrid permette di togliersi qualche soddisfazione perché l’altezza da terra di 20 cm e gli angoli d’attacco, dosso e uscita sono abbastanza favorevoli. Ma per avere di più bisognerà attendere la versione 4xe a quattro ruote motrici che è già stata annunciata e sarà ordinabile dalla fine dell’anno. Chi vuole fare sul serio in offroad deve necessariamente aspettare la 4xe. Se non potete aspettare, oppure se non avete budget a sufficienza, sappiate che comunque di Jeep si tratta. Ecco perché l’altezza da terra supera i 200 mm, con un angolo di attacco di 20°, un angolo di dosso di 20° e un angolo di uscita di 34°
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T EST JEEP AVENGER E-HYBRID
Un viaggio invernale che resta nella memoria
Avvolti dal bianco i panorami della Svizzera più vicini ai nostri confini diventano più magici e affascinanti. E scoprirli alla guida di un’auto elettrica diventa un’avventura
Testo di Valerio Boni
Qui sopra, l’ambiente di fiaba nel villaggio di Savognin. Sopra a destra, uno dei momenti di ricarica a una delle colonnine della rete svizzera, che ha il pregio di offrire potenze più prossime a quelle dichiarate di quanto avvenga da noi
In un mondo nel quale i viaggi non sono più avventurosi come un tempo, un percorso attraverso la Svizzera in inverno, alla guida di un’auto elettrica, si può idealmente trasformare in un’epopea che intreccia la bellezza selvaggia della natura con l’ingegnosità umana. Cominciando da Chiavenna, ci si avventura lungo la strada che conduce al passo del Maloja, un inizio quasi timido, che presto lascia spazio a una scalata audace al volante di una Seat Cupra. I tornanti, come giganti addormentati sotto il manto nevoso, si elevano uno dopo l’altro in un’ascensione che sfida il cielo, trasformando il viaggio in un’esperienza nuova, che più di altre consente di scoprire quanto sia pronta la risposta di un motore elettrico in salita, da gestire con attenzione se il fondo è innevato.
Man mano che si guadagna quota, il paesaggio cambia: i laghi dell’Engadina, come specchi d’argento ghiacciati, giacciono immobili lungo il percorso. Costeggiandoli, il viaggio procede fino alla mondana St. Moritz, dove il lusso incontra la tradizione alpina. Tuttavia, l’avventura non si ferma qui; tornando sui propri passi, si imbocca
la strada verso lo Julierpass. Qui, tra le cime innevate, si percorre una via che serpeggia attraverso un paesaggio da cartolina, dove la neve copre ogni dettaglio con un silenzio surreale, interrotto solo dallo scricchiolio della neve sotto le ruote.
La discesa verso Savognin è un tuffo in una Svizzera meno conosciuta, ma non per questo meno affascinante, dove la natura regna sovrana. Una zona
molto amata da Giovanni Segantini, uno dei massimi esponenti della pittura divisionista, che qui ha vissuto e ambientato molti dei suoi capolavori.
La strada si snoda poi verso Davos, famosa per essere non solo un crocevia di culture e incontri internazionali ma anche un luogo dove la bellezza dell’inverno si esprime in tutta la sua magnificenza.
L’itinerario prevede poi un’esperienza
Alcuni momenti di questo viaggio fuori porta invernale, in una Svizzera imbiancata da una delle nevicate più intense degli ultimi anni. In alto a destra, l’immancabile incontro con il caratteristico trenino rosso delle Ferrovie Retiche
unica: il tragitto in treno con le auto al seguito attraverso il tunnel del Vereina, da Kloster in Prettigovia all’Engadina, una soluzione che evita il passaggio dal passo della Fluëla, chiuso durante i mesi invernali. Questo segmento del viaggio offre una pausa riflessiva, una ventina di minuti nel buio della galleria, prima di . riprendere la rotta verso Samedan, punto di svolta decisivo per affrontare il passo del Bernina. Qui, l’ambiente si fa più austero, e la strada sale tra scenari che sembrano dipinti, dove il bianco della neve si fonde con il blu intenso del cielo. Il passo del Bernina, con le sue viste mozzafiato, rappresenta l’apice di questo viaggio, un luogo dove il tempo sembra sospendersi.
Infine, la discesa verso Tirano segna il ritorno in Italia, con la consapevolezza di aver compiuto un viaggio attraverso paesaggi invernali incantati, dove ogni curva, ogni lago ghiacciato e ogni vetta innevata raccontano la storia di un’avventura indimenticabile. Un viaggio che, pur terminando geograficamente, continuerà a vivere nei ricordi di chi l’ha percorso, come testimonianza dell’eterna danza tra la natura e l’umanità.
41 40 T URISMO IN ENGADINA
Un giorno sulla Vespa 50
45 anni dopo la prova un po’ folle di girare su una pista senza fermarsi, un collaboratore di Via! ha ripetuto la sua impresa in sella allo stesso scooter di allora. Per conquistare un primato
Testo della Redazione
Novembre 1979, una Vespa 50 è impegnata sulla pista di Vizzola Ticino dove Pirelli effettua i test dei suoi pneumatici in una prova particolare. L’obiettivo dichiarato è quello di cercare di percorrere 960 km in 24 ore, vale a dire la massima distanza alla portata di un veicolo di 50 cc, che per legge a quell’epoca non poteva superare i 40 km/h. L’unico modo per riuscirci non poteva essere che uno, viaggiare inienterrottamente dal primo all’untimo minuto, senza fermarsi per nessun motivo, né per mangiare o bere, né per fare il pieno. E per quest’ultima necessità fu messo a punto un semplice quanto ingegnoso sistema, con due tubi inseriti in una tanica, il più piccolo dei quali destinato a generare pressione all’interno del contenitore, con l’obiettivo di rendere più rapide le operazioni di travaso.
Quando arrivava il momento di fare il pieno, la Vespa 50 era affiancata da un altro scooter con due persone a bordo, e il pieno effettuato con una tecnica simile a quella impiegata per gli aerei da combattimento.
Purtroppo le temperature sotto lo zero della notte e l’elevata umidità crearono
La Vespa sotto una delle imponenti curve sopraelevate del circuito spagnolo di Terramar, costruito nel 1923 e amato da Nuvolari
A sinistra, la Vespa restaurata, e sopra gli scooter da gara che hanno garantito il servizio di staffetta durante le 24 ore. Sotto a sinistra, una fase del rifornimento durante le ore notturne
qualche problema di carburazione, così l’obiettivo fu solo sfiorato, con una distanza di 940 km. Rappresentava una sorta di record, certificato dalle documentazioni ufficiali dei cronometristi, ma non dal Guinness, semplicemente perché allora nessuno pensò di inviare la richiesta alla sede
di Londra. Ci ha invece pensato, molti anni più tardi, un australiano che ha omologato il suo primato di 928 km, ottenuto alla guida di un veicolo più attuale e più veloce.
45 anni dopo la prova di Vizzola Ticino, l’allora ventenne pilota, oggi ben più maturo, giornalista e collabvoratore di Via! ha scelto di prendersi il “suo” record. Le linee guida del Guinness gli avrebbero consentito di usare qualunque tipo di scooter e di effettuare soste per ristorarsi e rifornirsi di carburante, ma Valerio Boni ha preferito mantenere la formula originale, in tutto e per tutto. Ha così rimesso in moto la sua Vespa del 1979, questa volta privata di tutti i blocchi che ne limitavano la velocità, ha realizzato una copia del sistema di rifornimento, ed è partito per la sua personale sfida.
A fare la differenza si è aggiunta solo una pista “nuova”, nel senso di diversa. Perché il circuito identificato è stato quello spagnolo di Terramar, uno tra i più antichi al mondo, che nel 2023 ha compiuto 100 anni, un ovale caratterizzato dalla presenza di due alte curve sopraelevate che richiamano alla mente l’anello di alta velocità di Monza. Un luogo affascinante, molto amato da Tazio Nuvolari, oggi non in perfette condizioni, ma comunque giudicato adatto all’impresa. Ad assisterlo nell’impresa sono arrivati dall’Italia Denys Maiorino e due meccanici di Epoca Motors, la struttura che ha curato la messa a punto dello scooter, oltre a Ivo e Cristian, gli amici spagnoli che hanno svolto il ruolo di angeli custodi e assicurato le operazioni di rifornimento con gli scooter ufficiali del Team Castrol
utilizzati nelle competizioni di endurance.
Partita a mezzogiorno del 6 marzo, la prova si è conclusa 24 ore dopo rispettando una tabella di marcia che già dal primo giro è risultata in vantaggio rispetto al record da battere. La velocità massima superiore ai 50 km/h è stata mantenuta per quasi tutta la durata del tentativo, ridotta solo durante le operazioni di rabbocco del serbatoio e le interviste televisive. Anche questa volta non è mancato un piccolo imprevisto, che si è presentato sotto forma di un’irritazione agli occhi causata dalla polvere, senza che la breve sosta abbia in alcun modo penalizzato il risultato, visto che il record era già stato superato poco dopo le 4 del mattino. Ora chi vorrà stabilire il nuovo primato dovrà superare la soglia dei 1.233 km.
43 42 M OTO 24 ORE PER UN RECORD
Alcune immagini della prova del 1979: a sinistra una fase del rifornimento voltante e a destra un servizio giornalistico dell’epoca dedicato alla prova
Motori in libreria
Le ultime novita per gli appasionati delle due e delle quattro ruote. Libri in vendita alla Libreria dell’Automobile di corso Venezia 45. Sconti per i Soci-www.libreriadellautomobile.it
VIRGILIO CONRERO
L’uomo che parlava ai “cavalli”
di Sergio Remondino
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 14x22
Pagine: 192
Foto: 41 a colori e B/n
Copertina: rilegato
Testo: italiano
Prezzo € 28,00
I preparatori costituiscono una parte importantissima nello sport dell’automobile: sono proprio loro a gettare le basi per una vittoria o per una sconfitta. Non semplici meccanici. Virgilio Conrero è stato uno di questi, un autodidatta, che durante il giorno lavorava e la sera frequentava le scuole professionali nella Torino del primo Novecento. La Fiat Aviazione, la Cisitalia e l’amicizia con il geniale Savonuzzi per spiccare il volo. Anni spesi ad imparare a parlare ai “cavalli”, prima con le Alfa Romeo, poi con le Opel. Nei rally e in pista. Conrero, il “Mago” come non amava essere chiamato perché – diceva – «Ho lavorato e studiato e imparato, non sono uno stregone», è stato forse il più grande preparatore italiano del dopoguerra, dai “roaring fifties” sino alle soglie dell’era dei computer.
PORSCHE 914
di Giancarlo Catarsi
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 24x27
Pagine: 120
Foto: centinaia a colori e B/n
Copertina: Brossura con alette
Testo: italiano
Prezzo € 35,00
Un po’ Porsche, un po’ Volkswagen, la 914, apparsa nel 1969, è un modello che ha saputo lasciare una traccia importante nella storia della Casa. Si è trattato della Porsche dei poveri o della Volkswagen dei ricchi? In realtà, di nessuna delle due perché quella della 914 è la storia di un progetto geniale, nato per produrre in sinergia un’auto sportiva di alto contenuto a costi accessibili. La 914 mostra ancora oggi una linea fuori dal tempo, nata intorno ad uno schema meccanico da sempre nella mente di Ferdinand Porsche.
Con un ampio inquadramento storico e una guida fotografica all’identificazione dei vari modelli, arricchita da dettagliate schede tecniche, il libro mette ordine nella pur breve carriera della piccola sportiva di Stoccarda ormai entrata nell’interesse degli appassionati e dei collezionisti.
ANGELI RIBELLI
La sfida a Enzo Ferrari
di Dario Castellarin
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 14x22
Pagine: 216
Foto: 67 a colori e B/n
Copertina: rilegato
Testo: italiano
Prezzo € 28,00
Tutto comincia il 30 giugno 1956 con la morte di Dino Ferrari, 24 anni, primogenito di Enzo e di Laura Domenica Garello, che subito si ammala. L’anno dopo, muoiono Castellotti a Modena e De Portago alla Mille Miglia. Nel 1958, a Reims perde la vita anche Luigi Musso, e nel 1961 la Ferrari di von Trips fa strage nella folla di Monza. È il momento più duro nella vita del Drake. La sua figura carismatica vacilla. I suoi più fidati dirigenti, nel tentativo di appianare i dissidi interni alla Scuderia, si rivolgono addirittura ad un avvocato e per questo, vengono cacciati dal Capo. Gli “Angeli Ribelli”, decidono di fondare una scuderia rivale, l’ATS, che ha vita brevissima. Questa la trama del racconto di Danilo Castellarin che conduce il lettore attraverso alcune delle pagine più controverse nella storia della Casa del Cavallino
M ONDO AUTO
LA PICCOLA FIAT DIVENTA PIÙ HI-TECH
LUNGA VITA ALLA PANDA
LE RAGAZZE DEL MURETTO
Donne in bilico
nella F1 degli Anni 70
di Luca Dal Monte
Giorgio Nada Editore
Formato: cm. 14x22
Pagine: 288
Copertina: brossura
Testo: italiano
Prezzo € 24,00
Un romanzo ispirato a fatti reali sullo sfondo della F 1 dei primi anni Settanta. Protagoniste le mogli dei campioni in un tempo in cui la morte in pista è sempre presente come un’ombra. “Perché uomini e donne sensibili e intelligenti accettano di vivere una vita del genere?” E se per quanto riguarda gli uomini la risposta è relativamente semplice (successo, fama, denaro) per le donne il discorso è più complesso. Questa è la storia di tre coppie inseparabili lungo una stagione di corse. I tre piloti Jochen Rindt, Jackie Stewart e Piers Courage si danno battaglia sui circuiti. Le mogli, Nina Lincoln, Helen McGregor e Sally Curzon, sono amiche che amano i loro compagni, ma accettano di vivere nell’angoscia. Fino a che il destino non bussa alla loro porta.
La Panda, così come la conosciamo, sarà costruita almeno fino al 2027. Non solo, la produzione verrà aumentata del 20% per far fronte a una richiesta che si prevede in crescita. Per annunciare il nuovo programma, la Fiat ha presentato la Pandina, una serie speciale dotata di quei sistemi di sicurezza la cui assenza ha finora un po’ penalizzato la vettura rispetto alla concorrenza Arriverà in estate e avrà frenata automatica, sistema di mantenimento della carreggiata, rilevatore di stanchezza del guidatore, riconoscimento della segnaletica, abbaglianti
automatici e cruise control. Naturalmente tutto questo sarà disponibile anche per le Panda normali. Prezzi ancora da definire.
ABARTH IN ARRIVO JEEP AVENGER 4X4 DACIA SPRING
ANTEPRIMA INEOS FUSILIER ELETTRICA O CON RANGE EXTENDER
Dopo la Grenadier e il pick-up Quartermaster il giovane marchio britannico Ineos ha preannunciato la più compatta Fusilier. Verrà prodotta come elettrica pura o con un motore termico aggiuntivo utilizzato come range extender, cioè per produrre l’energia necessaria per caricare la batteria. Entrambe saranno a trazione integrale e promettono prestazioni fuoristrada notevoli, quasi al livello delle sorelle maggiori.
LEGGENDA A BATTERIA SCORPIONISSIMA ALLA SPINA FINALMENTE SARÀ UNA VERA JEEP CAMBIA FACCIA MA RESTA ECONOMICA
L’Abarth sta per lanciare la sua versione della Fiat 600 elettrica. L’edizione di lancio si chiamerà Scorpionissima. Avrà una forte caratterizzazione sportiva, pneumatici specifici, differenziale autobloccante e un motore da 240 CV che la renderà l’Abarth stradale più potente di sempre.
I fan della Jeep lamentavano l’assenza di un’Avenger a 4 ruote motrici. La lacuna sta per colmarsi con l’arrivo della 4xe con trazione integrale e cambio a doppia frizione. Motore 1.200 mild hybrid da 136 CV più altri due motori elettrici da 28 CV ciascuno. Si ipotizzano prezzi da 30 mila euro.
La Spring si ripresenta con un design rivisitato. Sono nuovi muso e posteriore e l’abitacolo è molto più moderno e tecnologico Ci sono anche nuovi adas, mentre i due motori elettrici non cambiano. Prezzi da poco più di 21 mila Euro: quindi resta l’elettrica meno cara del mercato
PORSCHE: CONVERSIONE ANNUNCIATA MA RISCHIOSA
LA MACAN DÀ L’ADDIO DEFINITIVO AI MOTORI TERMICI
È una scommessa grande quella della Porsche, che ha trasformato la Macan, cioè il suo modello di maggiore successo in Europa, in vettura solo elettrica. La formula però, come lo stile e le dimensioni, che crescono di poco in tutte le direzioni, è la stessa del modello nato 10 anni fa. Con l’intento di non disorientare troppo la clientela affezionata. Lo stile
interno è simile a quello della nuova Cayenne e c’è anche uno schermo dedicato al passeggero anteriore. Due le versioni iniziali, entrambe bimotore e con trazione
integrale. Potenze di 408 e 639 CV, con autonomie promesse rispettivamente di 613 e 591 km. Prezzi di 88.187 e 121.242 Euro. Le consegne cominceranno in estate.
RENAULT 5 E-TECH
Arriverà a ottobre la riedizione della indimenticabile R5, ma sarà a “emissioni zero”. Il design riprende, attualizzandolo, quello dell’antenata, ma le dimensioni cresceranno, con una lunghezza di quasi 4 metri. Sarà commercializzata prima la versione da 150 CV poi arriveranno quelle da 95 e 120 CV. Quando la gamma sarà completa i prezzi partiranno da circa 25 mila Euro
45 44 L ETTURE
F1: Monza guarda al futuro Un rally d’altri tempi
Pioggia, fango e condizioni estreme hanno chiuso il Campionato Italiano Assoluto Rally disputato nel Tempio della Velocità l’1 e 2 dicembre scorsi
Testo di Matteo Losa
Più che il Tempio della Velocità, per una volta, l’Autodromo Nazionale Monza è stato il “Tempio del Fango”. Terreno da specialisti, da ossi duri, da rally d’oltremanica. La brughiera britannica non avrebbe avuto nulla da invidiare ai boschi brianzoli all’interno del circuito monzese con passaggi delicati, rotaie che sono andate, via via, scavandosi e tratti veloci sull’asfalto del tracciato del Gran Premio di F1.
A spuntarla, per la sua prima affermazione nel campionato tricolore, è stato Andrea Mabellini, affiancato alle note da Virginia Lenzi. Il giovane pilota bresciano, assoluto protagonista nella serie europea, è riuscito a mettersi alle spalle una leggenda come Paolo Andreucci, navigato da Rudy Briani, che si sono laureati Campioni Italiani Rally Terra prima del via dell’ultima tappa della serie tricolore. Tra i due equipaggi, compagni di squadra con la Skoda Fabia RS, solo 5.5 secondi, in un
rally che ha visto il ritorno, dopo il Sanremo Mondiale del 1996, dell’alternanza asfalto e terra nella serie tricolore. Proprio l’asfalto e lo sterrato del Tempio della Velocità, hanno potuto consentire ai migliori piloti e navigatori del Campionato Italiano di affrontare una vera e propria battaglia dove, come funamboli, hanno dovuto districarsi scegliendo assetti, gomme
Il podio: al centro la coppia dei vincitori Lenzi-Mabellini; a sinistra i secondi classificati Briani-Andreucci e a destra il terzo equipaggio Cigni-Ciuffi
e strategie su un terreno difficilissimo. Sul terzo gradino del podio sono saliti Tommaso Ciuffi e Pietro Cigni, sempre su Skoda che hanno accusato uno svantaggio di 11.2” da Mabellini – Lenzi.
Ai piedi del podio monzese hanno chiuso Fabio Andolfi e Nicolò Gonella, sfortunati sullo sterrato monzese dopo un avvio promettente.
Il Rally di Monza ha chiuso la stagione 2023 dell’Autodromo Nazionale Monza dimostrando la
duttilità dell’impianto brianzolo, capace di essere il teatro delle sfide velocistiche di F1 e FIA WEC, ma anche terreno ostico e provante per le vetture da rally. Un rally, quello di Monza, che ha fatto parte della storia dell’Autodromo brianzolo a partire dal 1978, che è continuato con l’epoca del Monza Rally Show e che ha visto il suo apice con le due edizioni del Mondiale Rally WRC nel 2020 e 2021. Una storia che… continua.
Un impegno di 21 milioni di Euro per adeguarsi agli standard della F1 di oggi.
140 giorni di lavori. Prima gara del calendario 2024 sarà il GP di F1 a settembre
Testo di Matteo Losa
Venerdì 30 agosto 2024 in occasione del prossimo “Pirelli Formula 1 Gran Premio d’Italia”, l’Autodromo Nazionale Monza - il circuito più antico, prestigioso e veloce della F 1 - dopo 140 giorni di lavori e investimenti per complessivi di 21 milioni di euro, si presenterà con anima e corpo completamente rinnovati. “Un restyling che renderà Il Tempio della velocità più moderno, performante, sicuro, confortevole, sostenibile. Un impegno per adeguarsi agli standard della F 1 moderna” ha sottolineato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha dato il via ufficiale ai lavori nello scorso gennaio. Al termine dei lavori l’asfalto della pista dovrà “riposare” ancora per qualche mese, fino alla disputa del GP d’Italia di F1 di fine agosto che sarà quindi la prima gara di quest’anno. All’appuntamento erano presenti tra gli altri Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI); Attilio Fontana (Presidente della Regione Lombardia); Geronimo La Russa (Presidente AC Milano); Stefano Domenicali (Presidente e a.d. Formula 1); Paolo Pilotto (Sindaco di Monza) che nei loro discorsi hanno sottolineato l’importanza e il valore, anche economico, dell’intervento sia dal punto di vista sportivo che da quello tecnologico che valorizza e preserva un grande patrimonio, anche storico e culturale, nel rispetto ambientale del contesto in cui è inserito.
Gli interventi più significativi che interessano l’Autodromo
Il ministro Salvini e il presidente di ACI Sticchi Damiani danno il via ai lavori
Nazionale Monza fanno uso di materiali ottenuti da materie prime rigenerate e rigenerabili, che comportano uno scarso sfruttamento di risorse vergini. Essi hanno inoltre un impatto minimo sull’ambiente naturale del parco e consentono la riduzione sia dell’inquinamento atmosferico che di quello acustico.
GLI INTERVENTI
Pavimentazione flessibile di nuova concezione, che renderà il tracciato più performante, sia in termini
di velocità che di resistenza. Demolizione e ricostruzione dei cordoli presenti lungo le curve; rifacimento del sistema di raccolta delle acque e drenaggio. Il nuovo sistema è stato studiato, specificatamente, per far fronte ai sempre più frequenti eventi atmosferici estremi. Riqualificazione del viale di ingresso da Vedano Demolizione e ricostruzione di 3 sottopassi. Ingresso Santa Maria alle Selve, adiacente alla piscina, e i due che raggiungono viale Mirabello,
GP D’ITALIA: BIGLIETTI SCONTATI
In occasione dei Gran Premi di F1 organizzati da ACI i soci del nostro sodalizio possono acquistare 2 biglietti d’ingresso e 2 abbonamenti a prezzi scontati per ogni tessera associativa in corso di validità.
Dettagli nell’area riservata del sito aci.it.
GRAN PREMIO DI IMOLA
17-19 maggio 2024
Abbonamento Tribuna Rivazza 1: € 162 (invece di 270)
GRAN PREMIO D’ITALIA
30 agosto -1 settembre 2024
passando sotto il rettifilo compreso tra variante Ascari e curva Parabolica-Alboreto. Realizzazione di un nuovo sottopasso che collegherà Porta Vedano alla Parabolica. Realizzazione di nuovi percorsi pedonali in calcestre, materiale ideale per pavimentazioni pedonali all’aperto. In tutti i sottopassi, per garantire al pubblico di seguire prove, qualifiche e gare nella massima sicurezza, traffico pedonale e veicolare saranno separati; nuovo accesso per i mezzi pesanti.
PER I SOCI ACI
Abbonamento Tribuna 12 Ascari III: € 300 (invece di 501)
Abbonamento Tribuna 12D Laterale Parabolica: € 210 (invece di 351)
Alle tariffe sopra indicate bisogna aggiungere € 3,50 di commissione di prevendita. Inoltre per le altre tipologie il Socio ha diritto ad uno sconto dell’8% sul prezzo di listino sia per gli abbonamenti che per l’acquisto dei biglietti per le singole giornate sempre nel limite di 2 biglietti.
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L AVORI IN CORSO G ARE A MONZA
Asfalto e sterrato per il finale monzese dell’Italiano assoluto Rally 2023
NELLA SEDE DI CORSO VENEZIA 43 E IN TUTTE
LE DELEGAZIONI DI MILANO, MONZA, LODI E PROVINCE
PRATICHE AUTO SCONTATE PER
I SOCI
Al fine di evitare lungaggini e perdite di tempo, è possibile prenotare gli appuntamenti per le pratiche sul sito www.milano.aci.it o via mail (infopratiche@acimi.it)
PRATICHE
• Passaggi di proprietà
• Rinnovo patenti con medico in sede
• Radiazioni per esportazioni
• Perdite di possesso
• Immatricolazioni e reimmatricolazioni
• Visure ed Estratti cronologici
• Aggiornamenti carta di circolazione
PER I SOCI UNO SCON TO DEL 20% SUI DIRITTI D’AGENZIA
• Pagamento “Bollo” Auto
• Rinnovo tessera associativa
• Rinnovo licenza sportiva
ORARI DELLA SEDE DI CORSO VENEZIA
Assistenza pratiche automobilistiche, Ufficio soci, Riscossione tasse automobilistiche
Da lunedì a venerdì: 8,30 - 17,00
Ufficio sportivo
Da lunedì a giovedì: 8,30 - 13,00/14,00-16,00; Venerdì: 8,30 - 13,00
Visita medica per il rinnovo della patente
E’ necessaria la prenotazione della visita medica direttamente dal sito www.milano.aci.it, oppure all’indirizzo mail infopratiche@acimi.it (specificando: cognome, nome, nr. patente, recapito telefonico), oppure telefonando al numero 0277451
Il medico è presente in sede nei seguenti orari: Lunedì: 11,00 - 12,00 / 15,15 -16,15; martedì 13,00 -14,00 / 15,30 - 16,30; mercoledì 13,00 -14,00 / 14,45 - 15,45; giovedì: 10,45 - 11,45 / 15,30 - 16,30; venerdì: 13,00 - 14,00 / 14,30 - 15,30.
V ITA SOCIALE
SUL PODIO DEL MONTE CARLO STORICO
L’EQUIPAGGIO SCHON-GIAMMARINO PREMIATO DA AC MILANO
PA sinistra, il presidente di AC Milano Geronimo Larussa con i premiati Giorgio Schon e Francesco Giammarino che mostrano la Targa celebrativa. Sulla sinsitra, il presidente della Scuderia Milano
Sul finire dello scorso anno
er il loro brillante risultato al recente Rally Monte Carlo Storico, il pilota Giorgio Schon e il suo navigatore Francesco Giammarino sono stati premiati dall’Automobile Club Milano con una speciale targa celebrativa a loro dedicata nel corso di una informale cerimonia svoltasi nella sede ACM a fine febbraio. A bordo della loro Mini Austin Cooper S del 1966 i due sportivi appartenenti alla Scuderia Milano Autostoriche si sono infatti classificati al secondo posto della classifica assoluta e primi di categoria su 235 partecipanti alla gara tra i quali 30 italiani. Nel corso dell’incontro, essi hanno ricevuto il caldo saluto del nutrito pubblico di addetti ai lavori presente in sala anche altri due equipaggi di “casa” della stessa scuderia, quelli formati dalla coppia PiantelliCambiè (Porsche 911 SC 3.0) giunti 13° e De StefanoDonati (Porsche 924 Turbo) 51°. Da segnalare anche il 3°posto assoluto di AiolfiMerenda della scuderia genovese del Grifone.
Autostoriche Antonio Di Martino. Sopra, la Mini Cooper dei premiati esposta nel Salone del Club AUTOMOBILE CLUB MILANO
50 ANNI DI PATENTE
TORNA LA PREMIAZIONE DEI “VETERANI DEL VOLANTE”
Automobile Club Milano riprenderà ad organizzare la tradizionale premiazione dei “Veterani del Volante”, ovvero la grande festa riservata ai Soci con una anzianità di patente di 50 anni e più nella quale viene consegnata ai premiati una pergamena ufficiale di riconoscimento rilasciata dal nostro sodalizio.
Tutti i soci in possesso del requisito di anzianita’ interessati all’iniziativa sono invitati a segnalare i loro dati agli indirizzi qui riportati entro la fine del luglio 2024
Segreteria AC Milano, c.so Venezia 43 20121 Milano (tel. 02 7745338) mail: segreteria@acimi.it
L’Automobile Club Milano ha sottoscritto un accordo commerciale con ViaMilano Parking di SEA che riserva tariffe scontate per l’utilizzo dei parcheggi negli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio. Un posto conveniente, comodo, spesso coperto e a volte collegato direttamente al check-in. Lo sconto su soste minime di 72 ore è del 12% con pagamento diretto in aeroporto e dell’8% sugli acquisti online. Info e modalità sul sito www.milano. aci.it
PATENTE DI LUNGO CORSO
UN “VETERANO” IN GAMBA
Il signor Umberto Cantù mostra la pergamena di “Veterano” consegnatagli dal direttore di ACM Paolo Roggero
Al volante da 62 anni come se fosse ieri. Anche la guida dell’auto, correttamente affrontata, può aiutare a mantenersi attivi e soprattutto efficienti. Ne è la prova il socio Umberto Cantù, classe 1940, premiato nello scorso febbraio dal nostro sodalizio come “Veterano del Volante”
Nel corso di un incontro svoltosi nella sede di corso Venezia il nostro direttore Paolo Roggero ha infatti consegnato al “veterano” la tradizionale pergamena riservata da AC Milano ai soci con almeno 50 anni di anzianità di patente. Il signor Umberto, conseguì la patente di guida nel marzo del 1962 a Seregno e da allora è sempre stato socio ACI. Oggi guida una Peugeot 3008 GT. Felicitazioni al signor Umberto.
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ALTRI SERVIZI
SCONTO
IN
PER
PARCHEGGIO
AEROPORTO
I SOCI
LA SERENITÀ TI GUIDA NEL FUTURO DELLA MOBILITÀ
A TTIVITÀ Sintesi del Bilancio d’esercizio 2023
Il Consiglio Direttivo dell’Automobile Club
Milano ha predisposto i documenti che costituiscono il Bilancio di Esercizio 2023 ai fini della loro sottoposizione all’Assemblea dei Soci. Di seguito si propone una sintesi degli elementi più significativi.
Il bilancio di esercizio dell’Automobile Club
Milano fornisce un quadro fedele della gestione dell’Ente, essendo stato redatto con chiarezza e nel rispetto degli schemi previsti dal Regolamento vigente, senza raggruppamento di voci e compensazioni di partite, e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell’esercizio.
Il bilancio di esercizio dell’Automobile Club, redatto secondo quanto previsto dagli articoli 2423 e seguenti del codice civile, e in ottemperanza alle indicazioni fornite da ACI con comunicazione del 15/02/2018, è composto dai seguenti documenti:
stato patrimoniale; conto economico;
nota integrativa;
rendiconto finanziario;
relazione del presidente; relazione del collegio dei revisori dei conti.
In ottemperanza del DM MEF del 27.03.2013, il bilancio d’esercizio deve essere accompagnato dai seguenti allegati: rapporto degli obiettivi per attività; rapporto degli obiettivi per progetti; rapporto degli obiettivi per indicatori; conto consuntivo in termini di cassa; conto economico riclassificato.
Viene infine allegato un ulteriore prospetto, come disposto all’art. 41 del DL 02.04.2014 n. 66 come convertito nella legge 23.06.2014 n. 89, sottoscritto dal Presidente e dal Direttore, attestante l’importo dei pagamenti relativi a transazioni commerciali effettuati dopo la scadenza dei termini previsti dal decreto legislativo 9 ottobre 2002 n. 231, nonché il tempo medio dei pagamenti effettuati.
Gli schemi contabili di stato patrimoniale e di conto economico sono redatti in conformità a quelli inviati dall’Ufficio Amministrazione e Bilancio di ACI Italia con la circolare n. 3526 del 16/06/2020.
vato con Delibera del Consiglio Direttivo del 10/02/2020 ed aggiornato con Delibera del 19/12/2023. Gli importi sono espressi in unità di euro, senza cifre decimali.
PRINCIPI DI REDAZIONE E CRITERI DI VALUTAZIONE
Si attesta che i principi generali osservati per la redazione del bilancio di esercizio ed i criteri di iscrizione e valutazione degli elementi patrimoniali ed economici sono conformi alle disposizioni regolamentari, alla disciplina civilistica ed ai principi contabili nazionali formulati dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C).
Relativamente ai principi generali di redazione del bilancio è utile precisare quanto segue:
la valutazione delle voci è stata fatta secondo prudenza e nella prospettiva di continuazione dell’attività dell’Ente;
del pagamento;
si è tenuto conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura dell’esercizio;
la valutazione di elementi eterogenei raggruppati nelle singole voci è stata fatta separatamente;
per ogni voce dello stato patrimoniale e del conto economico è stato indicato l’importo della voce corrispondente dell’esercizio precedente.
Si attesta, inoltre, che non sono stati modificati i criteri di valutazione da un esercizio all’altro.
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L’Automobile Club, in materia di amministrazione e contabilità, si adegua alle disposizioni del regolamento vigente e, per quanto non disciplinato, al codice civile, ove applicabile.
Si sottolinea, infine, che le risultanze del bilancio per l’esercizio 2023 rispettano gli obiettivi fissati dal “Regolamento per l’adeguamento ai principi generali di razionalizzazione e contenimento della spesa” di cui all’art. 2 comma 2 bis DL 101/2013, appro-
sono stati indicati esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio;
si è tenuto conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o
Occorre, infine, precisare che l’Automobile Club Milano non è tenuto alla redazione del bilancio consolidato in quanto non ricompreso tra i soggetti obbligati ai sensi dell’art. 25 del D. Lgs. 127/91 e tra quelli indicati al comma 2 dell’art. 1 della Legge 196/2009.
RISULTATI DI BILANCIO
Grazie alle tessere ACI ti senti protetto in ogni momento e con i nuovi servizi della tessera Gold Premium sei sicuro di ricevere la migliore assistenza per te e la tua famiglia, allo stesso prezzo di sempre. Da oggi puoi usufruire del videoconsulto medico sia a casa che in viaggio, inoltre la Tutela Legale Plus è estesa anche a pedoni, monopattini e biciclette (elettriche e non). In caso di soccorso stradale il traino è gratuito fino a 35 km anche per le biciclette e con il nuovo servizio Fix or Repair i costi di manodopera sono coperti fino a €650 l’anno.
Il bilancio dell’Automobile Club Milano per l’esercizio 2023 presenta un utile d’esercizio pari ad € 4.255.276.
AVVISO DI CONVOCAZIONE
Si informa che l’Assemblea dei Soci dell’Ente si terrà il giorno il 19 aprile 2024 alle ore 8.30 e, qualora non si raggiunga il numero legale, il giorno 22 aprile 2024 alle ore 13.00, presso la sede sociale dell’Ente, in Corso Venezia, 43 Milano.
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Novità 2021
I SERVIZI ESCLUSIVI DELLA GOLD PREMIUM
TESSERA GOLD PREMIUM. NUOVI SERVIZI ED OPPORTUNITÀ PER I SOCI
Soccorso stradale: raggio d’azione del traino gratuito del soccorso stradale a 35 km.
Copertura: relativa al soccorso stradale anche alle biciclette (elettriche e non).
Fix or Repair”: copertura dei costi di manodopera per riparazione auto associata fino ad un massimale annuo di €650, 2 volte l’anno.
Assistenza medica: video consulto medico.
Assistenza legale plus: copertura fino a €14.000, 2 eventi indennizzabili per anno associativo, estensione anche a biciclette, monopattini e mobilità pedonale.
LE PRESTAZIONI E I MASSIMALI OFFERTI DALLE TESSERE ACI
Le prestazioni: fino a quante volte
Assistenza sanitaria prestazioni di invio medico, assistenza pediatrica, ambulanza a disposizione, autista a disposizione, assistenza cardiologica, prelievo campioni e consegna esiti, infermiere a domicilio ( 6 volte l’anno Premium/Sistema/Storico Aderente, 0 volte Club).
Auto a casa/rimpatrio del veicolo ( 2 volte l’anno Premium/Sistema, 0 volte Club/Storico Aderente). Invio elettricista/fabbro/idraulico ( 2 volte l’anno Premium, 0 volte Sistema/Club/Storico Aderente). Soccorso stradale all’estero ( 3 volte l’anno Premium/Sistema, 0 volte Club/Storico Aderente).
Traino compreso nella copertura associativa fino a 35 km per singolo intervento per Premium, fino a 25 Km per Sistema/Club, fino a 50 Km per Storico Aderente
Auto sostitutiva la disponibilità in caso di guasto o incidente ( 3 volte per eventi diversi per Premium/Sistema, 0 volte per Club/Storico Aderente) 44 giorni la disponibilità in caso di furto per Premium/Sistema, 0 per Club/Storico Aderente.
I massimali: fino a quale importo
fino a € 50 di servizio taxi per fermo in notturna (dalle h 22 alle h 7) ( Premium /Sistema /Storico Aderente - Club).
fino a € 95 il massimale taxi, in abbinamento alla fruizione di auto sostitutiva, auto a casa, rientro/proseguimento del viaggio, sistemazione in albergo ( Premium /Sistema - noStorico Aderente/Club). fino a € 200 per spese di disinfezione/ lavaggio del veicolo a seguito di furto o incidente ( Premium/Sistema/Storico Aderente - noClub).
fino a € 500 per ripristino dotazioni di sicurezza del veicolo a seguito di incidente ( Premium/Sistema / Storico Aderente - noClub).
fino a € 50 per rimborso spese amministrative per demolizione in caso di incidente/guasto del veicolo ( Premium /Sistema /Storico Aderente - noClub).
fino a € 200 per emergenze domestiche Premium).
fino a € 250 e € 500 rimborso parziale o totale dei corsi di recupero punti patente ( Premium/Sistema/ Club/Storico Aderente).
fino a € 14.000 massimale Tutela Legale Premium), (fino a 10.000 Sistema/Club/Storico Aderente).
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SOCCORSO STRADALE ALLE BICICLETTE anche elettriche con traino fino a 35 km.
ASSISTENZA MEDICA a casa e in viaggio per te e per la tua famiglia, pediatra e cardiologo compreso. Video consulto medico ovunque tu sia.
ASSISTENZA LEGALE PLUS con massimale fino a € 14.000, 2 eventi indennizzabili per anno associativo e copertura anche a biciclette, monopattini e mobilità pedonale. Rimborso dei corsi di recupero parziale o totale di punti patente.
FIX OR REPAIR copertura dei costi di manodopera per il veicolo associato fino a € 650 2 volte l’anno
ASSISTENZA IN CASA per emergenze: elettricista, idraulico, fabbro, falegname a disposizione.
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