Lombardia a Tavola 142 Maggio 2006

Page 1

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB BERGAMO In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Edizioni Contatto srl - via Piatti, 51 - 24030 Mozzo (BG) - Contiene I.P.

Maggio 2006

LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:19

Pagina 1

AIS

anno XVI n.142

Sconti esclusivi per ingressi al MiWine


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

12:59

Pagina 2


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

12:59

Pagina 3


30-05-2006

17:25

Pagina 4

Sommario Sommario

LAT n 142 Maggio 2006

10

Sommario

8

Vertice stellati Michelin e Academia Barilla

11

È tempo di tartufo estivo

14

Inverno freddo: pesce d’allevamento più caro

22

Luisa Marelli difende l’alta cucina

26

Fisar: i progetti di Vittorio Cardaci Ama

29

Onav: Simonetta Carminati l’anima femminile

35

Pizza classica, Claudio Marchini è il re

38

Tutto pronto per MiWine

44

Ottimismo per il gruppo Grandi vini

47

Vini e grappe in mostra a Trento

50

Tempo d’estate, tempo di Chiaretto

60

In Alto Adige regna la Schiava

63

Tradizione e ricerca al Ca’ di Bore

66

111 Cantine aperte fra Genova e Lugano

71

Mantecare in modo facile

73

Audi Q7, il titano di lusso

78

Proposte di lettura

82 82 In copertina Un ottimo Moscato di Scanzo Doc, il passito che si beveva già nel Settecento alla corte degli Zar di Russia, e ora anche un grande Valcalepio rosso Riserva 2003 che tanti successi ha mietuto al Vinitaly. Questa la realtà attuale de “Il Cipresso” di Scanzorosciate (Bg), la dinamica azienda di Angelica Cuni e Alfonso Esposito (nella foto in copertina) che in cantina hanno trasferito l'amore per la terra, associandolo all'esperienza di imprenditori meccanici.

MENSILE DI CULTURA ENOGASTRONOMICA E TURISMO

“Lombardia a Tavola” è una rivista di cultura enogastronomica e turismo. Si rivolge nel territorio della Lombardia e del nord Italia, ad alberghi, ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, cuochi, barman, luoghi di ritrovo, enti, aziende, associazioni e privati che si interessano di enogastronomia e turismo, per un totale di oltre 38 mila destinatari.

L O M B A R D I A A TAVO L A

Il servizio a pagina 36

4

M AG G I O 2 0 0 6


17:25

Pagina 5

Grazie al vento dell’export sul vino torna l’ottimismo

D Il Vinitaly ha confermato una ripresa degli ordini, soprattutto dall’estero. Si attende ora il bis a MiWine, l’appuntamento destinato in modo prevalente ai ristoratori e agli esercizi pubblici

opo l’atteso appuntamento di Verona finalmente l’ottimismo sembra tornare fra i vigneti. Il successo della 40a edizione del Vinitaly non è tanto, o non solo, legato ai numeri. Se gli organizzatori hanno infatti ben diritto di dirsi soddisfatti a fronte del nuovo record di visitatori (144mila persone), a maggior ragione lo possono essere gli espositori che, nella media, segnalano una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. Sono in forte aumento infatti i contratti siglati in fiera e, soprattutto, gli ordini dall’estero, a partire dalla Germania la cui recessione aveva creato non pochi problemi a molti nostri produttori. Proprio la ritrovata domanda dei buyer internazionali ha fatto dire ai produttori di vino (senza distinzione di dimensione) che questo - nonostante il perdurare dei cronici disservizi della Fiera di Verona, a partire dai parcheggi - è stato il miglior Vinitaly degli ultimi anni. Certo, e non potrebbe essere altrimenti, i risultati migliori sono stati portati a casa da chi ha saputo lavorare meglio sul rapporto qualità/prezzo e sulla valorizzazione del territorio, sulla tipicità. Se a ciò aggiungiamo il consolidato superamento dei tradizionali competitors francesi sul mercato nordamericano, si può tornare a guardare decisamente con più serenità al futuro del nostro sistema del vino e più in generale della filiera agroalimentare. Non che a questo punto i problemi di fondo siano superati. Anzi. L’assenza di vere politiche promozionali a livello nazionale è ancora lì da vedere. Il mancato raccordo in molte aree del Paese fra le cantine, il sistema agricolo e la ristorazione restano il tema di fondo che operatori ed istituzioni devono affrontare una volta per tutte per dare nuove prospettive ad un turismo realmente moderno e capace di valorizzare le tipicità ed i territori. Per non parlare, in questo contesto, del costo del vino “fuori casa”, tema su cui “Lombardia a tavola”, viste anche le rezioni avute un po’ in tutta Italia, non intende certo abbassare la guardia invitando al contrario produttori e gestori di pubblici esercizi a trovare accordi e nuove modalità capaci di valorizzare entrambi e, soprattutto, uno dei simboli del made in Italy. Ed è proprio la centralità del vino nel sistema agroalimentare italiano la motivazione più importante che spiega perchè a Milano, la principale ribalta del Paese a livello internazionale, sia ormai tutto pronto per la seconda edizione di MiWine. Grazie all’efficienza e ai servizi messi a disposizione dalla nuova sede di FieraMilano a Rho (la più importante e tecnologicamente avanzata struttura espositiva oggi presente in Europa) la nuova manifestazione si presenta come una ulteriore opportunità per tutto il settore, per non perdere questo treno in corsa del recuperato interesse attorno al vino. Un appuntamento che riguarda fra l’altro in maniera diretta ed esclusiva ristoratori, enotecari o barman, ed al quale guardiamo quindi con grande interesse anche noi. Alberto Lupini alberto.lupini@lombardiaatavola.it

L O M B A R D I A A TAVO L A

5

M AG G I O 2 0 0 6

il direttore

30-05-2006

il direttore il direttore

LAT n 142 Maggio 2006


30-05-2006

17:25

Pagina 6

Troppe iniziative Più coordinamento Meno sovrapposizioni

Edizioni Contatto srl via Piatti 51 - 24030 Mozzo (BG) tel 035 615370 - fax 02 700557702 segreteria@lombardiaatavola.it Amministratore: Mariuccia Passera

Direttore responsabile Alberto Lupini - alberto.lupini@lombardiaatavola.it

di Roberto Vitali

Editoriale

EditorialeEditoriale

LAT n 142 Maggio 2006

Redazione: via Piatti 51 - 24030 Mozzo (BG) tel 035 460563 - fax 02 700557702 redazione@lombardiaatavola.it

Negli ultimi vent’anni in troppi si sono messi a parlare e a scrivere di engastronomia. Il rischio è quello di una eccessiva superficilità e di ripetizioni ...

Direttore editoriale: Roberto Vitali Vicedirettore: Marino Fioramonti Segreteria di redazione: Elisabetta Passera Art director e impaginazione: Andrea Lupini Hanno collaborato a questo numero: Marinella Argentieri, Enrico Artifoni, Carlo Bresciani, Simona Caccia, Stefano Caligari, Bruno Federico, Salvatore Longo, Gustavo Lopez, Giuseppe Mariggiò, Sergio Mei, Guido Montaldo, Rosanna Ojetti, Davide Oltolini, Sergio Pezzotta, Marco Rossi, Enrico Rota, Mirosa Servidati, Paolo Uberti

Pubblicità ed iniziative speciali Per inserzioni su Lombardia a Tavola contattare la direzione commerciale Anna Bonacina (responsabile) e Cristina Capelli

tel 035 615370 - fax 035 5096886 direzionecommerciale@lombardiaatavola.it

Advertisers’ Index • 4R Srl • Agnelli Pentole Spa • Agripromo Bg • Angelo Po • Azienda Agricola Comincioli • Azienda Agricola La Guarda • Azienda Agricola Lo Sparviere • Azienda Agricola Mirabella • Azienda Vitivinicola Avanzi • Azienda Vitivinicola Il Calepino • B.F. di Benini Fabio • Belometti Srl • Bonaldi Motori Spa • Camera di commercio industria e artigianato di Bergamo • Cartemani Spa • Comune di Castelnuovo Berardenga • Comune di Moniga del Garda • Consorzio Garda Classico • Consorzio tutela formaggi Valtellina Casera e Bitto • Consorzio tutela Moscato di Scanzo • Fattoria Cà Granda • Forni Ceky Srl • Hotel Villa Torretta • Hotel Gonzaga • Latteria sociale di Branzi Casearia • Lineart Srl • Medtime Srl • MiWine Sifa Fiera Milano • Mocit • Movimento turismo del vino lombardo • Norda Spa • Oro Argento Group • Orobica Pesca • Padana Everest • Raviolificio Poker • Ros • San Pellegrino Spa • Società agricola La Brugherata • Tenuta Roveglia • Torrefazione Tris Moka Srl Azienda associata A.N.E.S. - Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento C.S.S.T. - Certificazione Stampa Specializzata Tecnica Società di Revisione: Metodo-Certificato CSST n. 2003-756 del 25/2/04 - Per il periodo 1/1/2003 - 31/12/2003 - Tiratura media per numero: 30.070 - Diffusione media per numero: 30.061

Diffusione di questo numero : 38.260 copie Stampa: Roto3, via Turbigo n.11/b - Castano Primo (Mi) - Registrazione del Tribunale di Bergamo n. 39 del 21/11/88 - Iscrizione al Roc (Registro degli operatori di comunicazione) n.10548 Chiuso in tipografia il 22 aprile 2006 Per l’abbonamento annuale a Lombardia a Tavola versare € 30 alla Edizioni Contatto srl, via Piatti 51, 24030 Mozzo (Bg) mediante assegno bancario, vaglia postale o il conto corrente postale n. 49038870. Sconti per associazioni professionali.

L O M B A R D I A A TAVO L A

6

I

n vent’anni (giusto quelli che ha la Casa editrice di questa rivista) la cultura e il turismo legati all’enogastronomia e all’agroalimentare hanno avuto uno sviluppo esponenziale. Oggi sono una miriade le pubblicazioni su questi argomenti e le manifestazioni legate in qualche modo al mangiare-bere vengono organizzate in ogni angolo con un calendario anche sin troppo fitto. Vent’anni fa era da pionieri - noi tra quelli parlare e scrivere di questi argomenti, organizzare incontri e concorsi gastronomici. Ora è moda diffusa. Con rischio di superficialità, esagerazioni, ripetitività, sovrapposizioni. Sì, nello stesso territorio le iniziative potrebbero essere dislocate meglio nel tempo, senza accavallamenti. Inoltre, con un calendario pubblicato congiuntamente si possono raggiungere più destinatari con una spesa suddivisa. Questione di coordinamento. Quello che ha voluto fare ad esempio la Federazione Strade del vino e dei sapori di Lombardia, presidente Gianni Boselli. Le nove Strade hanno riunito in un opuscolo (Giralacarta Lombardia) iniziative del gusto nei vari territori d’interesse, da maggio a novembre. Si incomincia con Arrivano i Longobardi, lungo la Strada che si snoda a sud di Brescia, quindi ecco A spasso nel Mantovano, Sette giorni all’insegna del Lodigiano, Andar per vigne in Valcalepio, Le sette Giornate del Garda, La Caccia del tesoro in Franciacorta, Agnolotto & Bonarda nell’Oltrepò, Il Gran bollito del Cremonese e le diverse iniziative, da luglio a ottobre, in Valtellina. Per avere gratuitamente l’opuscolo e informazioni: Strade del vino e dei sapori di Lombardia, Direzione Agricoltura Regione Lombardia, Via Pola 12, 20124 Milano, telefono 02 67652532, www.giralacarta.it Un’altra iniziativa che agevola l’orientamento e le scelte del turista-buongustaio è quella adottata dalla Strada del vino Franciacorta: “Metafacile” è un software che interagisce con il sistema di navigazione satellitare Gps per computer palmari e guida il turista che vuol conoscere la Franciacorta. Viene dato in prestito al visitatore - su cauzione - per il periodo in cui decide di fermarsi in zona (www.metafacile.com). roberto.vitali@lombardiaatavola.it

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:25

Pagina 7

PRIMO PIANO

A S E R V I Z I O D E L L’ H O . R E . C A .

Ingresso scontato al MiWine Attenzione all’inserto! Grazie ad un accordo esclusivo con Sifa e Fiera Milano, Lombardia a tavola è lieta di offrire a tutti i lettori l’opportunità di partecipare al MiWine usufruendo di uno sconto del 50% sul prezzo del biglietto d’ingresso. Basta esibire l’inserto allegato a questo numero

L O M B A R D I A A TAVO L A

7

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:28

Pagina 8

PRIMO PIANO

C U LT U R A I N C U C I N A

Gli stellati Michelin Un confronto a tutto campo all’ Determinante il ruolo dei grandi chef per valorizzare la cucina italiana. Esperenze da star per donne del calibro di Annie Feolde o Nadia Santini. Premiati i 5 tre stelle italiani in occasione della festa per i 50 anni della “rossa”

G

randi festeggiamenti a Parma per il cinquantenario della Guida Michelin Italia. Una nutrita presenza di locali stellati si sono dati appuntamento, su invito dell’Academia Barilla, per dar vita a un dibattito su “La ristorazione italiana nel panorama internazionale, promuovere e sostenere la ristorazione e la nostra cultura gastronomica all’estero”. Alla presenza di Gianluigi Zenti amministratore delegato dell’Academia, si sono confrontati cinque chef tristellati che, in base alle proprie esperienze, hanno espresso la loro opinione sulle caratteristiche che rendono la ristorazione italiana d’eccellenza, una delle migliori del mondo. Al teatro Regio, dopo gli onori di casa da parte del sindaco di Parma, Elvio Ubaldi, e di Paolo Barilla (nella foto a sinistra), vice presidente del gruppo Barilla, ha preso la parola Edouard Michelin, alla guida di un colosso che nel 2005 ha fatturato oltre 15 miliardi e mezzo di euro, il quale ha sottolineato l’importanza dell'emulazione tra i cuochi e del potere di stimolazione che questa esercita sull’evoluzione del gusto. Monsieur Michelin ha poi detto di essere convinto che l’Italia non ha ancora espresso completamente il suo potenziale creativo. Nel corso della manifestazione sono stati premiati otto rappresentanti della cucina italiana d’eccellenza. I 5 tre stelle nazionali (il giovane Massimiliano Alaimo de “Le Calandre” di Rubano - Pd, Heinz Beck della “Pergola” dell’Hotel Hilton di Roma, Nadia Santini del “Pescatore” di Canneto sull’Oglio - Mn, Annie Feolde dell’”Enoteca Pinchiorri” di Firenze, Maria Luisa Marelli in Valazza - vedi servizio a pag. 22 - del “Sorriso” di Soriso - No), Anna Maria Fini titolare a Modena di “Fini” e le sorelle Anna e Franca Degoli della “Clinica gastronomica” di Rubiera (Re). Premio alla carriera poi per Gualtiero Marchesi, primo chef in Italia a fregiarsi delle tre stelle. Da sottolineare come su 226 ristoranti stellati in Italia, 59 hanno una donna ai fornelli. A Parma, tra le altre, sono salite sul palco due di loro, premiate per la loro

L O M B A R D I A A TAVO L A

8

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:28

Pagina 9

PRIMO PIANO

C U LT U R A I N C U C I N A

professionalità ed eccellenza in campo gastronomico. È il caso di Annie Feolde, la prima donna tre stelle in Europa, che svolge la sua attività a Firenze vicino a piazza Santa Croce, all’enoteca Pinchiorri. Si rivolge a una clientela internazionale colta e preparata, ma si confronta anche con cliché e stereotipi che accompagnano l’immagine della cucina toscana. Imprime alla sua “arte” un carattere immediato e schietto che non urta con le formule, interpretate secondo un orientamento ricco e articolato. Trasmette alla cucina la propria immagine di freschezza e immediatezza, di ponderazione e di comunicativa. I prodotti tipici più utilizzati sono i migliori formaggi, oli, carni, pesce, verdure. Una partita vinta, la sua, grazie a un sapiente equilibrio realizzato tra recupero delle tradizioni e invenzione. La cantina è un autentico osservatorio sulla produzione nazionale e internazionale, affidata alle cure del marito Giorgio Pinchiorri. Travolgente la sua carriera nella Guida Michelin: inserita nel 1881, ottiene una stella nel 1982, due stelle nel 1983, per giungere alle tre stelle nel 1993. Nadia Santini, anima del “Pescatore” di Canneto sull’Oglio (Mn), rielabora e reinventa la cucina del territorio iniziata in anni lontani dalla famiglia del marito e che ancora vede la nonna Bruna come garante della tradizione. Rispettare la cucina tradizionale, valorizzare e divulgare l’anima della terra padana: così recita il menu. Cucina creativa su base regionale lombarda con antiche ricette realizzate con il prezioso ausilio delle erbe dell’orto di casa. I prodotti tipici particolarmente utilizzati sono pesci di fiume e animali da cortile. La minuscola località che si affaccia sul Parco dell’Oglio ha trovato un locale che ha fatto scuola di raffinatezza e accoglienza grazie anche alla cure del marito Antonio. La comparsa del ciclone Nadia nel panorama gastronomico internazionale è dovuto anche alla scuola di Paul Bocuse e agli insegnamenti della cucina francese. Inserita nelle guide dal 1980, ottiene una stella nel 1982, due stelle nel 1988, tre stelle nel 1996. Rosanna Ojetti

L O M B A R D I A A TAVO L A

9

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:28

Pagina 10

ALIMENTI

ABBINAMENTI

Violino di capra e Sassella I veri sapori della Valchiavenna Mirosa Servidati, sommelier, in questa rubrica sottolinea gli abbinamenti più razionali tra cibi e vini di casa nostra evidenziando le peculiarità dei prodotti, le materie prime, le tecniche di produzione e i connubi enoici. Questo mese ci parla di un prodotto tipico della Valchiavenna: il violino di capra.

P

oche nazioni possono vantare una varietà e una ricchezza di prodotti come l’Italia. Ogni valle,ogni territorio,ogni provincia vanta una leccornia propria, addirittura ogni paese elabora una versione particolare di una produzione tipica della zona. Tutte le produzioni italiane testimoniano un legame con le tradizioni rurali del nostro passato, creando una continuità che sostanzia e connota la migliore offerta enogastronomica italiana. Uno di questi prodotti è il violino di capra della Valchiavenna. Questo prosciutto è realizzato con le capre allevate in loco e la produzione è molto limitata. Il nome deriva dalla sua forma che ricorda appunto un violino, così come il taglio si esegue appoggiando il prosciutto alla spalla e usando il coltello a mo’ di archetto,esattamente come si fa con il nobile strumento per eseguire una sonata. Le cosce caprine vengono mondate dal grasso e dai nervetti e, dopo la salatura, sono messe in vasche d’acciaio, dove rimangono per un paio di settimane, durante le quali sono periodicamente rigirate. Alcuni norcini aggiungono chiodi di garofano, bacche di ginepro, alloro, coriandolo, pepe ed aglio, così come è possibile anche una leggera affumicatura con legno di pino, abete o larice. Il violino è messo a stagionare per tre-sei mesi, raramente si supera questo periodo. Questa leccornia ha un gusto deciso ed inconfondibile. È un prodotto pastorale,semplice, ma con caratteristiche organolettiche ben definite e marcate; sulla tavola non è un semplice stuzzichino, ma una portata ben definita. Il vino in abbinamento deve essere parimenti franco e ben determinato e con un bel corredo aromatico; più che sull’eleganza la lieson si gioca sull’aromaticità e la persistenza gusto-olfattiva. Due bottiglie lombarde fanno al caso nostro: un rosso valtellinese, il Valtellina superiore Sassella,intenso e persistente con un caratteristico bouquet in cui spiccano le note di lampone per un abbinamento “territoriale”; l’Oltrepò Riesling renano per un abbinamento “accademico”, un bianco

L O M B A R D I A A TAVO L A

10

ampio,in cui si sentono nettamente i frutti gialli sostenuti da una bella sapidità. Tra i vini italiani sono senz’altro indicati il Terrano armonico,esprime un bel frutto e una piacevolissima spalla acida e la Vernaccia di san Gimignano, un elegante bianco, con un caratteristico ventaglio aromatico in cui spicca la mandorla. Mirosa Servidati

Valtellina Superiore Riserva Sassella docg 2002 Tipologia vino: Valtellina Etichetta: Superiore Sassella docg 2002 Uvaggio: 100% Nebbiolo Vinificazione: fermentazione e media temperatura

Invecchiamento: 24 mesi in legno di castagno

Affinamento: 10 mesi in bottiglia Colore: Rosso granata Profumo: attacco delicato con sentore di cuoio e ribes nero Sapore: aroma rustico di frutta e note di cioccolato, caramello e vaniglia Longevità: 5-8 anni Colore: rosso rubino intenso Gradi: 13,3% vol. Temp. di servizio: 18-20° C Acidità totale: 5,2 °/°° Abbinamenti: selvaggina, carne di manzo, fegato, primi piatti di pasta con salsa a base di pomodori, formaggi Plozza Vini, via S.Giacomo, 22 - 23037 Tirano (So). Tel 0342 701297 Fax 0342 711273 Web: www.plozza.com Mail: info@plozza.ch M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:28

Pagina 11

ALIMENTI

FUNGHI

Tartufo,

tubero raro Fra poco tocca all’estivo

A

ancora un mese è poi si potrà tornare a mangiare tartufi. Da giugno nel bresciano (dove il clima è più caldo per via del lago di Garda), e a partire da luglio con calendari differenziati nelle altre province lombarde, i tartufai con tanto di patentino (così come nel resto d’Italia), potranno riprendere la loro ricerca dedicandosi prevalentemente al tipo “estivo” (o Scorzone), che rappresenta circa il 40% in quantitativi consumati, delle 9 specie di cui è ammessa la raccolta ad uso alimentare. Un tubero il cui prezzo dovrebe aggirarsi attorno ai 100/150 euro al chilo.Dopo un buon andamento (per qualità e quantità) del più ricercato “Nero pregiato” (la cui raccolta varia dal 5% al 30% del totale annuo in base al territorio) o del “Magnatum” (la più profumata varietà bianca, detta di Alba o Acqualagna) basta attendere dunque l’estate per soddisfare la voglia di tartufo. Molto dipenderà dall’abilità dei ristoratori che - proprio nel caso dell’estivo (la varietà ingiustamente meno valorizzata) - lasciano spesso a desiderare per abbinamenti e preparazioni. Eppure, basterebbe poco per dare il giusto risalto anche ad una varietà che contribuisce a rendere disponibile tutto l’anno uno dei prodotti gastronomici più pregiati in Italia, ma per il quale, come lamenta Virgilio Vezzola (nella foto), c’è stata troppo poca tutela per evitare contraffazioni o truffe o, peggio ancora, per salvare un prodotto sempre più raro. «Per fortuna - aggiunge Vezzola, il maggiore esperto di tartufi in Italia dopo 30 anni di studi - ai cali delle produzioni naturali oggi possiamo porre rimedio con nuovi impianti attraverso la messa a dimora di piantine micorizzate che hanno risultati eccezionali dopo 15 anni di esperienze». Ma come gustare al meglio i tartufi ? Un esempio per il Nero pregiato dell’inverno, lo ha recentemente fornito Fiorenzo Andreoli, patron della trattoria Nuovo ponte a Toscolano (Bs) che, in occasione del raduno regionale dell’Urat (vedi scheda a fianco), ha preparato alcuni piatti che, grazie anche all’uso sapiente di un olio Dop del Garda bresciano, si possono indicare come esempio di presentazione del pregiato tubero. É il caso di un carpaccio di cervo, di tagliolini in un cestino di formaggio e di un arrotolato con fonduta (nelle foto in baso da sinistra) in cui i tartufi sono stati serviti correttamente sfibbrati finemente. a.l. A sinistra: Scorzone o tartufo estivo ( Tuber aestivum ). A destra: Nero pregiato ( Tuber melanosporum )

UN AIUTO DAL FISCO AUTOFATTURA PER I RISTORANTI Un’importante novità che agevola un commercio più corretto del tartufo (aprendo di fatto la strada anche alla tracciabilità, con tutela del consumatore finale) è stata introdotta con la Finanziaria 2005: i ristoratori ed i commecianti hanno infatti la possibilità di acquistare i tuberi da tartufai col regolare patentino emettendo un’autofattura in cui va indicata la quantità di prodotto acquistato e la sua provenienza territoriale. L’acquisto va poi comunicato alla regione. In questo modo si evita molto commercio in nero e le troppe contraffazioni o truffe, dato che è possibile profumare di tartufo tuberi insipidi e senza aromi con un’essenza sintetica, il bismetiltiometano, estratto di idrocarburi dal tipico profumo del tubero, facendo diventare “d’oro” volgari tuberi senza valore commestibile.

ALMENO NOVECENTO I TA RTUFAI LOMBARDI All’Urat (l’Unione regionale tartufai della Lombardia) fannno capo le associazioni provinciali di Brescia (l’Atb,la più numerosa con oltre 250 iscritti),di Mantova (la Trufulin Mantuan il cui presidente Paolo Papazzoni guida anche l’unione regionale) e due di Bergamo (Arto e la Atb),per un totale di quasi 450 iscritti con regolare patentino.Considerando che un gran numero di tartufai devono rispondere all’associazione di Pavia (che al momento non fa capo all’Urat) e ad altri gruppi lombardi,si può stimare in almeno novecento il numero dei tartufai lombardi.

AD ACQUALAGNA IN FIERA AD AGOSTO Acqualagna,la cittadina in provincia di Pesaro e Urbino che vanta il primato italiano e mondiale nella commercializzazione del tartufo,ha una fiera per ogni tipologia del prelibato tubero e il 5 e 6 agosto celebrerà il tartufo nero estivo nella storica piazza Mattei.

L O M B A R D I A A TAVO L A

11

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

26-04-2006

17:32

Pagina 12

ALIMENTI

O L I O & F O R M AG G I O

Due Comincioli fra i top 44 G

razie a due etichette inserite nelle lista delle 44 “Cinque gocce dell’eccellenza”, gli extravergine campioni d’Italia selezionati dall’Ais per la guida “L’Olio 2006” di Bibenda, l’azienda agricola Comincioli di Puegnago sul Garda (Bs) può a pieno titolo essere annoverata oggi fra gli oleifici più avanzati ed innovativi. I due preziosi oli, prodotti dalla frangitura di sola pasta senza nocciolo, il “Leccino Denocciolato 2005” e il “Casaliva Denocciolato 2005”, sono punte di eccellenza delle produzioni alimentari della zona del Garda e come tali sono stati ampiamente apprezzati in occasione

Il il

I

degli abbinamenti con pesce di lago e Garda classico Chiaretto Doc presentati da Onav al Vinitaly. Questi extravergine sono in particolare il frutto dell’adesione di Gianfranco Comincioli (che con la stessa attenzione produce anche vini straordinari) al “manifesto in progress per una nuova cultura dell’olio d’oliva” lanciato da Luigi Veronelli. Nel 2001, dopo oltre 25 anni di esperienza maturata, Comincioli ha voltato pagina, lavorando per la prima volta le proprie olive in azienda grazie ad un frantoio tecnologicamente avanzato ed appositamente realizzato. La frangitura delle olive senza nocciolo ha rappresentato il grande passo di svolta, insieme alla separazione

delle cultivar autoctone della zona (in molti casi oggi raccolte in un “campo collezione” per quelle in via di estinzione). Fra queste la Casaliva che, franta senza nocciolo ed in totale autonomia, dà vita ad un olio dai caratteri inconfondibili e di grande equilibrio. Il Leccino è l’altra grande cultivar autoctona del Garda e della Valtenesi: anche questa viene franta separatamente e senza nocciolo, ottenendo un prodotto che garantisce una definizione decisamente migliore dei profumi e dei sapori. La frangitura separata delle diverse cultivar consente fra l’altro la realizzazione di blend ragionati, mirati, pensati per utilizzi specifici.

Groppello sposa Garda di Tremosine

l Groppello Garda classico doc sposa il “Garda di Tremosine” stagionato. Un matrimonio per celebrare i sapori del lago di Garda, ma anche un laboratorio per una nuova strategia di promozione del territorio: questo il senso dell’accordo di partnership firmato dal Consorzio per la tutela dei vini Garda Classico Doc e il Caseificio sociale Alpe del Garda di Tremosine (produttore della nota Formagella e del formaggio stagionato) presentato al palazzo bresciano della Regione Lombardia dall’assessore all’Agricoltura regionale Viviana Beccalossi e dal presidente del Consorzio Paolo Turina. Due simboli dell’eccellenza enogastronomica benacense, che nei prossimi mesi si presenteranno uniti sulle più importanti vetrine locali e nazionali.

«L’accordo con Alpe del Garda - ha detto l’assessore Beccalossi - non è, del resto, che un capitolo di una strategia più ampia perseguita dal Garda Classico, inaugurata con l’organizzazione di educational tour nelle cantine per gli albergatori della Riviera dei Limoni (da Salò a Limone), e destinata a proseguire con una nuova manifestazione, in collaborazione con i santuari “stellati” della ristorazione bresciana, oltre che con un progetto di studio sulle caratteristiche genetiche del vitigno Groppello, condotto in collaborazione con il Centro vitivinicolo provinciale». «Il vino e le grandi tipicità agroalimentari - hanno aggiunto Paolo

L O M B A R D I A A TAVO L A

12

Turina, presidente del Garda Classico, e il presidente di Alpe del Garda, Franco Rossi - rappresentano ormai una componente essenziale di una proposta turistica integrata e aperta al futuro».

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:29

Pagina 13


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:29

Pagina 14

ALIMENTI

PESCE

Non basta dire d’allevamento… E il freddo fa salire il prezzo

D

ureranno ancora un paio di mesi gli attuali rincari per orate e branzini d’allevamento. Il rigido inverno che ci siamo lasciati alle spalle ha infatti influito sulle produzioni. Con temperature dell’acqua basse il pesce mangia di meno, quindi cresce in modo più lento e raggiunge più tardi del previsto il peso ideale per la commercializzazione. E a minori produzioni corrisponde, come di regola, un aumento del prezzo di vendita. Una situazione che accomuna i pesci del Mediterraneo come i salmoni allevati nel mare del Nord, ma che dovrebbe risolversi entro un paio di mesi, quando tutto tornerà alla normalità. Considerando che coi salmoni e i gamberi, le orate ed i branzini (fra i prodotti ittici più ricercati per carni gustose inconfondibili) sono i pesci più allevati, si può ben capire l’attenzione dei consumatori rispetto al prezzo. D’altra parte proprio la forte domanda da parte dei consumatori ha portato all’affermarsi delle varie tipologie di allevamento che permettono oggi di compensare un’offerta che, per quelli pescati o selvaggi, si limita ormai a poco più dei 10% delle vendite globali, con prezzi di vendita decisamente diversi: dai 6-7 euro al chilo a 25-30. Pur in presenza di una quantità così elevata di pesci allevati, non sempre i consumatori (e spesso anche ristoratori non specializzati in cucina di mare) riescono peraltro a distinguere un tipo dall’altro. «Con un po’ di attenzione - spiega Giovanni Cacciolo Molica, titolare dell’Orobica pesca di Bergamo - per orate o branzini è abbastanza facile capire la provenienza. Se ci si trova di fronte a cassette con pesci della stessa taglia è automatico intuire che si tratta di prodotti di allevamento. In genere si tratta di pesci sui 300/400

gr, l’ideale per una porzione. É decisamente molto raro (anche per ragioni di costi visto che raggiunge questo peso solo in 3 anni) che uno di questi pesci allevati arrivi al chilo. Nel confronto fra uno di allevamento ed uno pescato, la differenza che colpisce (oltre alla taglia) è poi il colore: le orate o i branzini pescati sono decisamente più chiari, con colori leggermente più brillanti. Quelli allevati sono invece in genere più scuri». Detto di queste distinzioni sommarie fra pescati e allevati, (per le quali rimandiamo alla foto in pagina), va detto che diventa ogni giorno più importante capire anche il tipo di allevamento dove è cresciuto il pesce. Se tutte queste strutture sono in mare aperto, esistono però differenze molto forti fra quelli ad alta concentrazione di esemplari (di tipo intensivo) e quelli cosiddetti estensivi, dove il pesce ha più possibilità di muoversi, sviluppando quindi più muscoli e meno grassi. Nelle grandi gabbie il pesce è anche sottoposto a meno trattamenti preventivi contro le malattie che potrebbero decimare questi branchi in pochissimo tempo. Ragioni che, al di là del gusto delle carni (su cui influisce ovviamente anche il tipo di mangime utilizzato), fanno ben capire come non basti dire semplicemente “pesce

L O M B A R D I A A TAVO L A

PIÙ GRASSI IN QUELLI ALLEVAT I Orate e branzini sono pesci di mare molto apprezzati a livello internazionale e attualmente la loro vendita si basa soprattutto sull’allevamento che rappresenta ormai il 90% del venduto. I pesci d’allevamento hanno un contenuto in proteine e grassi superiore a quelli selvaggi. Informazioni alimentari (dati su allevamento) Orata Carboidrati: 0; proteine: 20; grassi: 5,5; acqua: 78,4; calorie: 130. Parte edibile: 70. Calorie al lordo: 91. Branzino Carboidrati: 0; proteine: 16,5; grassi: 1,5; acqua: 79; calorie: 82. Parte edibile: 54. Calorie al lordo: 44.

d’allevamento”. E anche fra quello che cresce con modalità intensive ed esclusive ci sono vistose differenze di prezzo, che solo i venditori più seri e attenti alle esigenze della ristorazione segnalano con attenzione, precisando di non commercializzare pesci di allevamenti intesivi. a.l.

BRANZINO SELVAGGIO

BRANZINO ALLEVATO

14

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:29

Pagina 15

ALIMENTI

CARNE

Carne suina, salutare e adatta a tutte le età Sfatati alla rassegna cremonese “Suinitalia” i luoghi comuni sulla carne di maiale

sulle informazioni che riguardano la carne di maiale è stato “Suinitalia”, meeting della suinicoltura che ha fatto incontrare a Cremona le più grandi aziende italiane del settore. A Cremonafiere sono stati resi noti i risultati di alcune recenti ricerche, secondo cui gli italiani ono molti i luoghi comuni da sfatare sulla carne di maiale. Per mangiano 150 gr a testa di carne ogni giorno: 70 gr di manzo, 30 prima cosa si pensa sia di maiale e 50 di vitello. È molto grassa, mentre invece, stato appurato che la regione la selezione genetica e le dove oggi si mangia più carne moderne tecniche di è l’Umbria, con 190 gr a testa allevamento l’hanno resa più al giorno, mentre in Puglia, magra rispetto al passato, Basilicata e Calabria, dove si tanto da essere consigliata preferisce il pesce, il nelle diete di bambini e consumo di carne è molto anziani. basso, in media di 96 gr al Non è corretto giorno. dire che sia ricca di Nei seminari e convegni della colesterolo: il tuorlo dell’uovo, manifestazione si è evidenziato infatti, contiene 250 come la carne di maiale sia un milligrammi di colesterolo a alimento ricco di proteine ed una fonte unità, il burro 250 ogni 100 grammi, il formaggio duro 100 mg e la importante di vitamine del gruppo B, in particolare tiamina, indispensabile per carne magra di maiale 60-80 mg, l’utilizzo del glucosio e di niacina, meno che alcune parti di agnello o oltre ad essere ricca di sali minerali bovino. A fare il punto sul consumo e quali ferro, zinco, rame e selenio.

S

Anche il Consorzio del prosciutto di San Daniele partecipa alla spedizione per la conquista della vetta himalayana del K2, che un gruppo di alpinisti friulani tenteranno di scalare nei mesi di aprile e maggio.Il Consorzio del famoso prosciutto è,infatti,uno degli sponsor dell’impresa, durante la quale i coraggiosi alpinisti potranno gustare e sentire il profumo di casa per trarre nuove energie .

PROSCIUTTO TOSCANO DOP: +24% NEL 2005 290.000 prosciutti (pari a 2.600 tonnellate di peso e 38 milioni di euro di valore commerciale) questi i dati di produzione 2005, in aumento di ben il 24% su base annua, dei circa 5.300 allevamenti e 240 macelli che fanno riferimento al Consorzio di tutela del Prosciutto Toscano Dop (Denominazione di origine protetta). Numeri interessanti anche per il prodotto affettato preconfezionato: nel 2005 sono state prodotte circa 1.000.000 di vaschette, per un corrispettivo di poco superiore alle 120 tonnellate, il doppio che nel 2004.

MORTADELLA BOLOGNA IGP IN CRESCITA

Nicola Levoni neo presidente Ivsi

C

ambio al vertice dell’Istituto valorizzazione salumi italiani (Ivsi), il cui consiglio direttivo ha eletto presidente per il triennio 2006-2009 Nicola Levoni, subentrato a Francesco Pizzagalli. Levoni, mantovano 35enne, da sette anni lavora alla Levoni Spa, azienda di famiglia dove riveste la carica di amministratore delegato con delega per i mercati esteri. In Ass.I.Ca. (Associazione industriali delle carni) è membro di giunta ed è stato presidente del Gruppo giovani imprenditori dal 2001 al 2005. È anche consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Mantova. L’obiettivo del neo presidente è di continuare il lavoro del proprio predecessore con l’obiettivo della crescita dell’Ivsi, sviluppando nuovi progetti di divulgazione delle caratteristiche nutrizionali, di gusto e di tradizione dei salumi italiani. Programmi di promozione saranno, inoltre, intrapresi e incrementati nei nuovi mercati quali Corea del Sud, Russia, Cina, Messico e Australia.

L O M B A R D I A A TAVO L A

SAN DANIELE SULL’HIMALAYA

15

Il 2005 della Mortadella Bologna Igp (terzo prodotto con il riconoscimento Comunitario dopo i prosciutti di Parma e San Daniele) ha chiuso con una produzione di 37.000 q che colloca questo prodotto ai primi posti nelle produzioni di salumeria, segnando un aumento in 5 anni (da quando è nato il consorzio di tutela), di quasi 13.000 q e del 5% rispetto al 2004. Anche l’export conferma che la Mortadella Bologna Igp gode di un ottimo successo: l’8-10% della produzione esportata si concentra per l’80% in Europa, la rimanente percentuale raggiunge la Svizzera e gli Stati Uniti.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:29

Pagina 16

ALIMENTI

A G R O A L I M E N TA R E L O M B A R D O

Gran tour, Milano palcoscenico delle eccellenze enogastronomiche È

un mese ricchissimo di eventi, quello di maggio, per l’agroalimentare lombardo. Una attività intensa che coinvolge la Regione Lombardia - in particolare assessorato all’Agricoltura ed Ersaf nell’impegno di presenza e sostegno a iniziative importanti come il “Gran Tour della Qualità Alimentare”, Cibus alla Fiera di Parma, Cantine Aperte e altro ancora. In particolare c’è viva attesa per la seconda edizione, a Milano, dal 25 al 28 maggio, del “Gran Tour della Qualità Alimentare”, viaggio ideale nel mondo delle eccellenze enogastronomiche lombarde e italiane. Quattro giornate intensissime di eventi che avranno come palcoscenico privilegiato luoghi importanti di Milano: la Loggia dei Mercanti, Palazzo Isimbardi, Palazzo Affari ai Giureconsulti, Piazza Duomo e via dei Mercanti. Appena al suo secondo anno di vita, “Gran Tour” si presenta come marchio d'eccellenza in grado di legare tra loro e segnalare iniziative promozionali e culturali, allo scopo di valorizzare sinergicamente territori e produzioni enogastronomiche. Lo sforzo ideativo è costruire un progetto che evidenzi come la cultura gastronomica sia un mezzo efficace per conoscere e raccontare il territorio che ha prodotto tali specialità agroalimentari di qualità. A

Milano, per quattro giorni, si incontreranno i molti cibi e le molte culture gastronomiche italiane e non solo. In Loggia dei Mercanti è fissato il corner tv, l’area incontri e delle istituzioni. Due ore quotidiane di diretta televisiva saranno condotte da Emanuela Folliero e Marco Liorni. A Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, avverranno le cerimonie ufficiali per le premiazioni dei concorsi “Cuoco per passione 2006”, “Giovani viticoltori, grandi vini”, la consegna delle “michette d'argento”. Sale per convegni e degustazioni di vini, di formaggi, salumi ed altre specialità locali saranno allestite a Palazzo Affari ai Giureconsulti. In Piazza Duomo e nella via Mercanti, saranno in

L O M B A R D I A A TAVO L A

16

esposizione, assaggio e vendita, produzioni agroalimentari della Lombardia e dei territori ospiti: Bologna la grassa con 43 aziende, Terre di Aquileia con 18 aziende friulane e slovene, la Sicilia e l’Italia tutta. Alla manifestazione collaborano numerose associazioni professionali, dai cuochi ai sommelier, dagli assaggiatori di formaggi a quelli di vini, dai consorzi dei produttori vinicoli alle associazioni del mondo agricolo. A turno le varie province lombarde presenteranno i tesori agroalimentari della loro terra. Nell’area incontri, si svolgeranno anche convegni di educazione alimentare. Naturalmente ci si attende una grande partecipazione alle tante manifestazioni, grazie anche al rilancio del messaggio attraverso il canale televisivo. L’organizzazione del “Gran Tour” fa capo al Consorzio Fia, Corso Porta Venezia, 40, Milano, telefono 02 76016041, fax 02 783410. Mail: fiaforma@tin.it.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:29

Pagina 17

ALIMENTI

CAFFÈ

formazione barista

Centro Al via i corsi non-stop

É

za en

ia

m

e nto

d di te n

cappuccino perfetti. Sono le stesse regole internazionali che poi valgono per partecipare al Wbc, il campionato mondiale dei baristi, per il quale la Tris Moka organizza ogni anno le selezioni nelle province di Brescia e Bergamo». I corsi sono di tre livelli: corso base su espresso e cappuccino, latte art, coffee drinks. Ogni corso comprende 12 ore di lezione divise in due giornate, alternando teoria e pratica. Il numero dei partecipanti è chiuso a 10 per ogni corso. I corsi sono tenuti da istruttori della “9 Bar”, società di formazione e consulenza nel settore. Uno dei docenti è

Andrea Lattuada, già campione italiano Baristi Caffetteria nel 2003. Partendo dall’insegnamento delle nozioni base sul caffè verde e tostato e dalla storia del caffè, il corso base tratta la cosiddetta regola delle 5 M (miscela, macinatura, macchina, mano e manutenzione) per arrivare a preparare espressi e cappuccini perfetti. Per informazioni sui corsi: Tris Moka, via Garibaldi 28, 25030 Paratico (Bs), tel 035 913636 www.trismoka.it.

Nei bar inglesi si beve più espresso che tè

c amb

coffee shop

4.700 ... 8.870

entrato in attività il “Centro formazione barista”, gestito da Gino e Paolo Uberti nella rinnovata sede della Tris PAOLO UBERTI, DELLA TRIS MOKA Moka, a Paratico DI PARATICO (BS), (Bs). «La scuola FA IL PUNTO SUL MONDO DEL CAFFÈ dice Paolo Uberti - è aperta a tutti coloro che vogliono migliorare le tecniche di preparazione di caffè, cappuccini e coffee drink. Facciamo cultura vera sul caffè, insegnando le regole scientifiche, riconosciute a livello mondiale, per fare un espresso e un

Europea Moderna dell’Università di Hertfordshire, ha presentato gli esiti della ricerca “The Cappuccino Conquests” da lui coordinata. Dagli anni ‘50 ad oggi il caffè italiano ha anni conosciuto un crescente 1997 ... 2005 apprezzamento nel Regno Unito: ei locali pubblici gli inglesi nel 1997 i coffee shop inglesi erano consumano più caffè rispetto 4.700, nel 2005 sono diventati 8.780. «A guidare questa al tè. La notizia ha destato rivoluzione - ha spiegato il professor non poco stupore, nel corso dell’ultima edizione di Pianeta Birra Morris - è stato il passaggio al caffè all’italiana, cioè alle bevande a base Beverage & Co, salone di Rimini di espresso. Così come per gli Fiera dedicato alle bibite e ai americani, anche gli inglesi consumi alimentari fuori casa. prediligono bere caffè sotto forma di A svelare questo cambiamento nei gusti degli inglesi è cappuccino o latte, per un ammontare di circa il 90% del stata Eisday2006, convention mercato, ma a differenza degli promossa dall’Istituto Nazionale americani, la quasi totalità degli Espresso Italiano. inglesi beve il caffè sul posto, Nell’occasione il professor all’interno del bar». Jonathan Morris, docente di Storia

N

L O M B A R D I A A TAVO L A

17

ISTITUTO NAZIONALE: MARCO PALADINI NEO PRESIDENTE Marco Paladini è il nuovo presidente dell’Istituto nazionale espresso italiano. 49 anni, amministratore delegato della Caffè Mokarico e della Mingo di Firenze, Paladini è uno dei soci fondatori dell’Istituto ed è entrato tra i primi nell’Istituto internazionale assaggiatori caffè. È inoltre consigliere dell’Associazione nazionale torrefattori e del Consorzio promozione caffè.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

30-05-2006

17:29

Pagina 18

ALIMENTI

D I S T I L L AT I

Grappa Tasting Award Nominati al Vinitaly i 15 vincitori S ono stati nominati i vincitori del Vinitaly Grappa Tasting Award 2006, il premio dedicato alla grappa organizzato da Veronafiere in collaborazione con il Centro studi assaggiatori. La selezione dei migliori distillati è avvenuta sulla base dei dati raccolti al banco d’assaggio “Grappa & C. Stratus Tasting” svoltosi durante l’edizione 2005 di Vinitaly. I premiati sono: Distillerie Bonollo Umberto (grappa Of Amarone barrique), Distilleria Marzadro (Le Diciotto Lune), Distillerie Sibona (Riserva-botti da Porto), Distilleria Fratelli Caffo (Grappepe, al peperoncino di Calabria), Mazzetti d’Altavilla (Intesa, elevata in barriques), Distilleria Zanin

(Stravecchia Riserva 20 anni Monte Sabotino), Distilleria Santa Teresa dei F.lli Marolo (grappa di Barolo), Distilleria Revel Chion (grappa della Serra alla liquirizia), Roner (grappa di Gewürztraminer), Distilleria Domenis (Riserva 10 anni Storica), Distilleria

Franciacorta (grappa barricata), Distilleria Magnoberta (Casa Luparia, stravecchia 12 anni), Maschio Beniamino (grappa di Amarone), Distilleria Fratelli Russo (grappa Nero d’Avola), Distilleria Andrea Da Ponte (Vecchia, grappa di Prosecco barricata).

Anag Varese, successo per le grappe umbre Il ristorante “Le Delizie” di Daverio (Va) ha ospitato di recente una serata dell’Anag di Varese, che ha visto come protagonista la distilleria Di Lorenzo di Perugia. I soci Anag hanno degustato 4 distillati della collezione “Le grappe di Sarno”, tra cui la grappa di Orvieto Classico e quella di Sagrantino.A fine serata l’attenzione si è spostata su un ottimo brandy riserva (con 20 anni di invecchiamento) che ha incontrato il gradimento generale confermando le grandi doti dei distillatori italiani.

L O M B A R D I A A TAVO L A

18

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:30

Pagina 19

ALIMENTI

D I S T I L L AT I

Corso per la valutazione sensoriale della grappa

Da Castagner le nuove emozionali

Tre giornate per conoscere a fondo gli elementi su cui si basa la valutazione sensoriale della grappa. È quanto offre l’Accademia della grappa e delle acquaviti con il “Grappa studium in analisi sensoriale”, corso intensivo, dal 17 al 19 maggio prossimi alla scuola enologica di Conegliano (Tv). Il corso è riservato a professionisti della degustazione, produttori e operatori del settore. Alla fine delle tre giornate verranno selezionati i nuovi professionisti sensoriali, che avranno il compito di diffondere la cultura della grappa nell’ambito delle attività dell’Accademia. L’Accademia della Grappa e delle Acquaviti nasce nel 2003 su iniziativa delle distillerie Carpenè Malvolti, Durbino, Francoli, Roberto Castagner Acquaviti, Segnana-F.lli Lunelli e Villa Frattina, unite dalla volontà di fare sistema e avviare attività di ricerca, formazione e promozione. Info 0438 450475.

I

nstancabile come sempre nella creatività, Roberto Castagner ha colto l’occasione del Vinitaly per presentare le sue ultime 4 creature: le grappe emozionali. Si tratta delle due Fuoriclasse (Bianca e Rossa), nate da blend originali di tre vitigni a bacca bianca e altrettanti a bacca rossa, e di due millesimate siciliane (di Zibibbo e Nero d’Avola) frutto della nuova distilleria inaugurata nel 2004 con Averna e Bianchi e in commercio dal prossimo luglio. Le fuoriclasse sono grappe dalla personalità fortissima e diverse fra loro. Delicata e profumata la Bianca (Incrocio Manzoni, Moscato e Traminer), decisamente meno eterea e al contrario carnale e passionale la Rossa (Raboso, Cabernet e Merlot).

Adid, serata con la piemontese Berta per la riconferma di Sana

I

talico Sana (nella foto) di Cologno al Serio è stato confermato presidente della delegazione provinciale di Bergamo dell’Adid, Associazione degustatori italiani distillati. L’assemblea degli iscritti, che si è svolta al ristorante “Antico Borgo La Muratella” di Cologno al Serio (Bg) ha proceduto alla nomina anche degli altri componenti del direttivo: Emilio Fiorio vicepresidente vicario, Maurizio Riboli vicepresidente, Agostino Amato segretario, Ermanno Belloli, Emilio Cavalleri e Roberto Aglio, consiglieri. Al momento ufficiale è seguita una deliziosa cena

nel corso della quale sono state degustate diverse grappe delle Distillerie Berta di Mombaruzzo (Asti). Fondata nel 1947 da Paolo Berta, l’azienda oggi affidata ai figli Gianfranco ed Enrico ha bruciato le tappe nella sua espansione. Le grappe Berta sono distribuite su tutto il territorio nazionale e per il 50% della produzione esportate all’estero. Molte soddisfazioni stanno dando le grappe invecchiate, presentate in confezioni originali e

L O M B A R D I A A TAVO L A

19

pregiate. I degustatori Adid hanno assaggiato tre grappe giovani, una invecchiata e un prodotto “composito”. Le tre giovani: “Nibbio” da vinacce di Nebbiolo, elegante e armoniosa, “Valdavi”, da vinacce di Moscato, piacevolmente aromatica, “Bimba”, da Malvasia e Brachetto, con sentori di rosa e frutti di bosco. “Roccanivo” è il nome della grappa, da Barbera d’Asti, invecchiata otto anni, mentre il prodotto composito, denominato “Primagioia”, è ottenuto dall’assemblagggio di grappa invecchiata, grappa giovane, acquavite di vino invecchiata e acquavite di frutta: un mix dal risultato eccellente, da grandi sensazioni.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

13:48

Pagina 20

AGGIORNAMENTI

R I S TO R A Z I O N E

A Brescia la qualità è garantita per 2 anni

L

a globalizzazione dei consumi è fenomeno ormai consolidato. Ma, parallelamente, è via via sempre più cresciuta l’esigenza di ricercare e rivalutare i prodotti tipici, specialmente nel settore dell’enogastronomia. Infatti, il consumatore non è solo attento alla relazione fra il cibo e il suo territorio, riscoprendo tradizioni che sembravano scomparse, ma ha anche sviluppato competenze sempre più affinate. La domanda di tipicità deve perciò incontrare da parte dei pubblici esercizi un’offerta enogastronomica adeguata, per non ridurre questo nuovo movimento ad un semplice fenomeno commerciale. Ecco perché i Marchi di Qualità sono diventati sinonimo di correttezza nella proposta e di professionalità nel servizio, tanto più se sono rilasciati da soggetti istituzionali che non perseguono interessi particolari

ma la promozione dell’intero territorio. In questo filone si inserisce il “Marchio di Qualità della Ristorazione Bresciana”, progetto promosso e realizzato dalla Camera di commercio di Brescia, presieduta da Francesco Bettoni (nella foto), in collaborazione con Ascom e Confesercenti e l’istituto di formazione Isfor 2000, per elevare lo standard qualitativo ed il grado di accoglienza degli esercizi ristorativi della provincia di Brescia.

valutazione, nominata dalla Camera di commercio, assegna il riconoscimento sulla base di uno specifico regolamento. Il riconoscimento ha durata biennale ed è rinnovabile a seguito di ulteriori visite di controllo che accertino la

Il progetto si compone di alcune semplici fasi: esperti del settore valutano gli esercizi che volontariamente hanno aderito al progetto; la commissione di

persistenza dei requisiti. Un aspetto significativo è costituito dalla opportunità di frequentare corsi di formazione professionale che la Camera di commercio offre agli esercizi certificati, nella prospettiva di un loro continuo aggiornamento. Grande importanza ha infine la promozione: la Camera di commercio infatti cura sia la pubblicazione della “Guida ai Ristoranti di Qualità”, che viene distribuita nelle località strategiche e di punta della provincia bresciana e negli eventi fieristici all’estero da essa organizzati sia le campagne di comunicazione sui principali media con i quali garantisce al progetto la giusta visibilità.

L O M B A R D I A A TAVO L A

20

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

13:48

Pagina 21

AGGIORNAMENTI

CUOCHI

Mario Maiocchi (Metro) fra i premiati “Palato D'Oro”

C’

è anche un esponente del commercio specializzato per l’Horeca fra i testimonial ed i vip del mondo dell’enogastronomia italiana a cui è stato assegnato il Premio internazionale “Palato d’Oro”, voluto dall’Associazione professionale cuochi italiani per dare risalto a personaggi benemeriti dell’arte del convivio, che quotidianamente operano a tutela e salvaguardia della categoria e della cucina. Carlo Re e Luigi Ugolini - direttore e presidente dell’Associazione - hanno consegnato il premio anche a Mario Maiocchi (nella foto), presidente di Metro Italia Cash & Carry, la più importante catena di distribuzione specializzata sul territorio italiano, riconoscendo esplicitamente come Metro sia ormai diventata una realtà centrale nel mondo della ristorazione. E non a caso, per la prima volta, quest’anno il colosso europeo della distribuzione alimentare ha allestito uno stand al Vinitaly (con la consulenza dello chef Matteo Scibilia) ed uno al Cibus di Parma con annessi corsi di aggironamento. Con Maiocchi sono stati premiati personaggi certamente più noti al pubblico per il loro impegno a fianco dei cuochi. È il caso di Pippo Baudo, primo presentatore che ha portato i cuochi in televisione a Domenica In - Rai Uno, Antonella Clerici, testimonial del mondo della ristorazione Rai Uno, Gudrun della Via, presidente dell’Asa (associazione stampa agroalimentare), Giuseppe Dell’Osso, presidente dell’Accademia italiana della cucina, Pierluigi Fabrizi, presidente della banca Monte Paschi di Siena e Bruno Gambacorta, giornalista enogastronomo, presentatore di Eat Parade - Rai Due.

Tecno Italia aggiorna sulla pasticceria siciliana Grande successo per il corso di pasticceria organizzato a Calusco d’Adda (Bg) nella sede della Tecno Italia che ha ospitato i rappresentanti di 39 pasticcerie bergamasche desiderosi di apprendere dal maestro pasticcere Giovanni Pace i segreti della pasticceria siciliana, quali la Cassata siciliana, il Buccellato e le pastine di mandorla riscuotendo grande interesse ed apprezzamento per il risultato finale. Numerosi gli incontri già programmati da Tecno Italia per un aggiornamento professionale dei suoi clienti, per gastronomia, pasticceria salata, panificazione, gelateria e pasticceria moderna.

L O M B A R D I A A TAVO L A

21

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:25

Pagina 22

AGGIORNAMENTI

R I S TO R A Z I O N E

tre stelle Michelin difese da una cuoca novarese Le

Sergio Mei, executive chef del Four Seasons Hotel di Milano, in questa rubrica presenta alcuni dei suoi più famosi colleghi italiani che sono, tra l’altro, anche amici. Questo mese è di scena Maria Luisa Marelli, chef del celebre ristorante “Al Sorriso” di Soriso (No).

V

i sono solo cinque chef in Italia inseriti nella rossa Guida Michelin con le agognate tre stelle. E uno di questi è Maria Luisa Marelli (nella foto). Della sua abile maestria (coadiuvata dal marito Angelo Lavazza che cura la sala e suggerisce la carta dei vini composta da oltre 350 etichette) si è detto e scritto di tutto. Nominata cavaliere della Repubblica nel 2000, ha conseguito poi il Premio internazionale della cucina che rappresenta un vero e proprio Oscar per chi lavora nel mondo della gastronomia. Si è detto e scritto molto anche del suo locale “bomboniera”, con pochi tavoli destinati a non più di 25 commensali, che ricorda molto le atmosfere di certi ristoranti francesi. Probabilmente perché il 90% della clientela è straniera. Ottiene la prima stella nella vecchia sede, distinzione che conserva dopo il trasferimento nel 1982 nell’attuale locale a pochi passi dal lago d’Orta, diventa due stelle nel 1986 e tre stelle nel 1998. Nel menu, che cambia più volte, la cucina è rigorosamente stagionale e rivisitata con le materie prime che sono in prevalenza del territorio. In certe preparazioni la centralità della materia prima è prioritaria, in altri la chef opta per la commistione di più ingredienti come, ad esempio, fra i prodotti della terra e quelli del mare. Qui il tartufo la fa da padrone. Quello nero è accostato alle animelle di vitello alla milanese con carciofi e salsa senape con noci. Quello bianco alla lavagnetta di patate con cardi gobbi e fonduta. Tra i piatti di mare il rombo chiodato, brasato e leccato al miele con finferli o la pancetta speziata con code di scampi. Tra quelli di carne la pesca noce ripiena di marmellata di cipolle di Tropea e fegato grasso d’oca all’agrodolce. Sergio Mei

L O M B A R D I A A TAVO L A

22

Battuto di rombo con caviale di salmone, succo del frutto della passione, peperoni e grappa Ingredienti 250 gr di filetti di rombo, 40 gr di olio d’oliva, 1 gr di sedano selvatico, caviale di salmone, sale e pepe. Per il succo: 150 gr di frutto della passione, 30 ml di succo di peperone arancione, 30 ml di succo di limone, 30 ml di succo d’arancia, 180 gr di olio d’oliva, 10 ml di grappa, 90 gr di falde di pomodoro pelate, 3 cubetti di ghiaccio, sale e pepe.

Procedimento Filettare i rombi, eliminare la pelle e tritare a coltello i filetti. Metterli in una bacinella e condirli con olio, sedano selvatico, sale e pepe. Mettere nel frullatore il frutto della passione e il succo di peperone, limone e arancia, unire l’olio, la grappa, la polpa di pomodoro, i cubetti di ghiaccio, il sale e il pepe. Emulsionare e filtrare. Modellare con l’aiuto di uno stampino del diametro di 3 cm il battuto di rombo nelle fondine. Versare intorno il succo e guarnire con fettine di tartufo nero, caviale di salmone e foglioline di sedano selvatico.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:25

Pagina 23

AGGIORNAMENTI

R I S TO R A Z I O N E

S.Pellegrino Water Codex 2

Il bere bene di

CHINÒ NERO E ARANCIATA LIGHT

T

ra gli eventi più significativi della presenza della San Pellegrino e Acqua Panna al Vinitaly 2006 c’è stato il lancio della Water Codex 2, il manuale dedicato agli abbinamenti tra acqua minerale e aperitivi, distillati, amari, digestivi, caffè e infusi, curato da Giuseppe Vaccarini, direttore dell’Association de la Sommellerie International e dall’esperta di analisi sensoriale Claudia Moribondo. Lo spazio Acqua Club si è caratterizzato per la presenza di tre aree tematiche. L’area Cultura ha ospitato le presentazioni delle ultime creazioni editoriali di chef, sommellier e giornalisti gastronomici, insieme a mostre e concorsi che hanno avuto come fil rouge la cultura

del bere di qualità. L’area Water & Wine Tasting ha permesso la degustazione di vini italiani ed esteri e di acque. Dal Chianti Classico per proseguire con il Brunello di Montalcino, vini israeliani e spumanti Berlucchi. Infine l’area Sperimentazione ha proposto degustazioni alla scoperta di accostamenti sensoriali tra acque minerali e cioccolato, caffè, formaggi. «Con l’introduzione delle Sperimentazioni - ha dichiarato Clement Vachon, direttore della comunicazione di Sanpellegrino SpA - abbiamo riconfermato la vocazione all’interpretazione delle nuove tendenze che si stanno proponendo nel mondo dell’enogastronomia».

L O M B A R D I A A TAVO L A

23

Look e grafica inediti, caratterizzati dal mitico sfondo nero, che si rinnovano grazie alle illustrazioni presenti sul retro di ogni pack. La nuovissima veste di Chinò Sanpellegrino si presenta con divertenti illustrazioni, realizzate da artisti che esprimono la filosofia alla base dello stile di vita di chi sceglie Chinò Sanpellegrino. Naturale e genuina, l’Aranciata Light Sanpellegrino unisce il gusto inconfondibile delle vere arance di Sicilia con la leggerezza delle sue 5 calorie in 100ml. Il risultato è una bibita per ogni momento della giornata poichè coniuga piacere e benessere.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

13:48

Pagina 24

AGGIORNAMENTI

R I S TO R A Z I O N E

Gruppo Cucina Doc Sono ormai 9 le regioni

La consegna della targa associativa ai tre locali new entry. Da sinistra: Nicoletta Rossi della Cantina del Ribello, Cavenago (Mi), Alessandro Schiavelli del Ristorante Da Cecco - Pescia (Pt), Donatella Cassanelli del Borgo Antico di Condino (Tn).

T

re new entry nell’associazione (Cantina del Ribello a Cavenago, Mi, Da Cecco a Pescia, Pt, e Borgo Antico a Condino, Tn) e un rinnovato accordo con le aziende dell’agrolimentare che sostengono l’obiettivo di tutela e valorizzazione della cucina di territorio. Queste, in sintesi, le novità dell’assemblea 2006 del Gruppo ristoranti regionali - Cucina Doc, tenutasi il 2 aprile all’Iseolago Hotel di Iseo (Bs) dove è stata presentata la nuova directory dell’organizzazione (edita anche nel sito www.ristorantiregionali.it) nata nei primi anni settanta, inizialmente

composto da ristoratori lombardi ed oggi presente in nove regioni. Puntando sulla gastronomia come componente essenziale dell’offerta turistica; il Grr offre ai ristoratori opportunità di aggiornamento professionale, organizzando corsi collettivi che spaziano dalle nuove tecniche applicate in cucina a corsi di ricette regionali o dedicati alla conoscenza di singoli prodotti. Un menu preparato da sei chef provenienti da luoghi diversi, con specialità dei rispettivi territori, ha caratterizzato i lavori del convivio in occasione del quale la “Barone Pizzini“ ha presentato in anteprima il Franciacorta Saten 2002, mentre sono poi stati abbinati alle specialità regionali i vini dell’azienda agricola Fratelli Pisoni di Pergolese (Tn), della Casa vinicola Wandanna di Montecarlo (Lu) e della Bera azienda agricola di Neviglie (Cn). La Bresaola “Baita” di Chiuro (So) in Valtellina è stata invece degustata all’aperitivo, mentre la cena si è conclusa con le “Delizie al cioccolato” realizzate con i prodotti di “Linea Professionale” di Icam, l’azienda lecchese leader del settore. Questi i ristoranti presentati nella pubblicazione con fotografie, note caratteristiche e menù tipico: Agnello d’Oro - Bergamo, Del Tone - Curno (Bg), La Trota - Laxolo di Brembilla (Bg),

L O M B A R D I A A TAVO L A

24

Posta al Castello - Gromo (Bg), L’Alzavola dell’Iseolago Hotel - Iseo (Bs), Crotto del Lupo - Como, Larius Lecco, La Filanda - Valmadrera (Lc), Ai Celti - Dorio (Lc), Buona Condotta Ornago (Mi), Cantina del Ribello Cavenago (Mi), Bel Sit - Bernate Ticino (Mi), La Rampina - S. Giuliano Milanese (Mi), I Cerere - Ponte Val Tellina (So), Bistrot della Piazza Lavena Ponte Tresa (Va), Due Mori Trento, Green Tower - Trento, Da Pino San Michele all’Adige (Tn), Menù Service - Gardolo (Tn), Vecchio Mulino - Vezzano (Tn), Carlone - Breguzzo (Tn), Borgo Antico - Condino (Tn), Vecchia Trattoria - Borgonovo (Pc), Al Soldato di Ventura - Gradara (Ps), Cascina delle Rose - Sant’Ippolito (Ps), Bosone Garden - (Pg), San benedetto Gubbio (Pg), Da Cecco - Pescia (Pt), Pucci - Pescia (Pt), Gambero Rosso Collodi (Pt), Lido - Lari (Pi), I Ginepri Marina di Castagneto (Li), Da Peppina Forio d’Ischia (Na), Serra Alimini Villane Otranto (Le), La Lepanto - Alghero (Ss), Da Bruno - Alghero (Ss), La Speranza Alghero (Ss) e Sa Cariasa - Modolo (Or). La pubblicazione può essere richiesta alla segreteria di Ristoranti regionali - Cucina Doc, via IV Novembre, 5 - 23808 Vercurago (Lc) tel 0341 420542 fax 0341 420160.

M AG G I O 2 0 0 6

Marinella Argentieri


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

13:48

Pagina 25


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:25

Pagina 26

AGGIORNAMENTI

F I S A R - A RT H O B

Visibilità e qualità l’obiettivo di Vittorio Cardaci Ama

«V

isibilità e qualità. Questo sarà il filo conduttore della Fisar». Non ha dubbi il neo presidenteVittorio Cardaci Ama (nella foto) all’indomani della sua elezione dopo la nomina da parte del consiglio nazionale lo scorso 18 aprile. «L’alta professionalità dei

CON FABIO LODA L’A RTHOB VA IN FISAR Importante partecipazione bresciana alle 3 giornate di lavoro della XXV assemblea nazionale della Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori (Fisar) a Livorno, a cui hanno preso parte una trentina di associati, oltre al neodelegato provinciale Fabio Loda e a Beppe Dattoli, presidente dell’Arthob, l’associazione dei ristoratori bresciani, di cui lo stesso Loda è segretario. Significativo è in particolare il fatto che i lombardi siano ora rappresentati nel nuovo consiglio direttivo della Fisar, proprio da Fabio Loda. L’ingresso nel consiglio nazionale di un consigliere bresciano rappresenta senza ombra di dubbio un importante riconoscimento alla qualità e

nostri docenti - prosegue il cinquantenne canadese, già sommelier dell’anno nel ‘99 a Pizzo Calabro e vicepresidente nazionale Fisar nel passato triennio - il supporto bibliografico e la tecnologia saranno al centro del nostro programma al fine di migliorare la professionalità dei nostri sommelier. Aspetto fondamentale sarà anche la visibilità dell’associazione. Manifestazioni nazionali ed estere, fiere enologiche ed eventi di carattere culturale dovranno vederci presenti ed essere il nostro biglietto da visita. Voglio ringraziare - prosegue Cardaci - i fisariani che mi hanno eletto in primis consigliere nazionale ed il consiglio nazionale stesso, poi, che ha voluto riporre nella mia persona la sua fiducia. Il mio compito sarà quello di guidare la Fisar a nuovi prestigiosi

traguardi». Completano il nuovo assetto di vertice della Fisar Nicola Masiello (delegazione di Valchiana - Bettole) quale vicepresidente, Mario Del Debbio (delegazione di Lucca e Garfagnana) confermato segretario nazionale, Graziella Cescon (delegazione di Treviso) tesoriere e Luciano Rappo (delegazione di Treviso) membro della giunta nazionale. Ricordiamo infine che sono poi consiglieri nazionali Pietro Galleano (Savona), Alberto Giustarini (Volterra), Fabio Loda (Brescia), Luigi Mastrocicco (Roma e Castelli romani), Tonino Puri (Viterbo), Giampietro Rorato (Treviso), Franco Rossi (Valdichiana-Bettolle), Roberto Salvetti (Versilia), Vincenzo Scrofani (Ragusa) e Luigi Terzago (Vercelli).

professionalità del lavoro svolto dalla delegazione sul territorio che, in pochissimo tempo, ha saputo farsi apprezzare oltre i confini territoriali della provincia. E sempre in tema di brescianità va ricordato che durante i lavori del congresso Fisar si è svolta una cena di gala presso l’azienda Petra di Suvereto (Li). Ospiti della splendida cantina, un vero e proprio gioiello architettonico incastonato nelle splendide colline maremmane, voluto dalla bresciana famiglia Moretti, già patron dell’azieda agricola Bellavista di Erbusco (Bs), i sommelier e i soci della Fisar hanno potuto apprezzare lo spirito e l’ospitalità bresciana. Pur in terra toscana, la Signora Francesca Moretti nelle vesti della padrona di casa ha accolto gli intervenuti, salutando con particolare calore i rappresentanti bresciani. Momento qualificante della serata, durante la quale la Federazione ha festeggiato l’importante traguardo dei

35 anni di attività, premiando i personaggi che hanno contribuito allo sviluppo e all’affermazione del sodalizio nel mondo professionale degli addetti al servizio e alla valorizzazione dei prodotti vitivinicoli, è stato senza dubbio proprio il riconoscimento agli ormai numerosi imprenditori bresciani del vino, che con la loro professionalità e passione hanno portato una ventata di novità e nuova linfa vitale nel panorama della produzione toscana, che in campo vinicolo non ha certo bisogno di presentazione.

L O M B A R D I A A TAVO L A

26

Fabio Loda, Francesca Moretti, l’ex presidente Fisar Lido Tridenti e Beppe Dattoli

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

13:48

Pagina 27


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

13:48

Pagina 28

AGGIORNAMENTI

AMIRA - AIS

IV Gran premio Flambé: vince Ioan Muraru di Trieste

È

stata la splendida cornice della Expo Mittelschool di Trieste, vero e proprio centro del gusto a vocazione mitteleuropea, ad ospitare il IV Gran Premio Flambé, da quest’anno denominato anche “Alpe Adria”, riservato ai giovani allievi di scuole ed istituti alberghieri. L’evento, organizzato dall’Amira (Associazione maître italiani ristoranti ed alberghi) di TriesteGorizia con il patrocinio di Expo Mittelschool, ha visto quest’anno la presenza di ben 8 scuole alberghiere provenienti dal FriuliVenezia-Giulia, Trentino Alto Adige, Austria e Croazia. La competizione, nata ed ideata all’interno della sezione di Trieste-Gorizia dell’Amira e fortemente voluta dal suo ideatore e fiduciario, Giacomo Rubini, ha cadenza annuale, e consiste

nell’elaborazione di un piatto al Flambé in soli 20 minuti di tempo, su un tema prefissato, quest’anno “Il Dessert”, con l’abbinamento di un vino. La giuria della manifestazione non ha avuto dubbi sull’esito e ha decretato vincitore all’unanimità Ioan Muraru, allievo della Scuola di formazione alberghiera Harry’s Grill di Trieste, accompagnato dai

suoi insegnanti Fabio Pezzella ed Alberto Saglio Ponci, che con le sue “Mele al rosmarino” abbinate ad un Moscato d’Asti docg ne ha conquistato i palati. Buone anche le prove della seconda classificata Serena Bossa del Centro alberghiero Ial di Aviano (Pn), e di Pia Mayer della Kärntner ytourismusschule di Warmbad Villach (Austria), che si è aggiudicata il terzo posto.

Il Versilia premia Marchese e Ruffinazzi È stato assegnato al giornalista enogastronomico Salvatore Marchese il Premio Versilia 2006, che riconosce il lavoro di una figura che si è impegnata per far crescere la realtà dell’Associazione italiana sommelier. Sempre nell’ambito del Premio Versilia, l’Ais Toscana ha assegnato uno speciale riconoscimento al presidente del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese Vittorio Ruffinazzi, cui è stato consegnato un Disoniso giovinetto in bronzo, simbolo dello scambio di consegne tra i delegati versiliesi dell’Ais.

L O M B A R D I A A TAVO L A

28

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:32

Pagina 29

AGGIORNAMENTI

O N AV

Simonetta, fra Bergamo e Lombardia

CRESCE L' INTERESSE PER IL TERROIR

S

Anche quest’anno nell’ambito della grande partecipazione della Lombardia a Vinitaly l’Ascovilo ha affidato all’Onav la gestione di una sala degustazione per la quale l’associazione ha impostato un ampio e affascinante programma di degustazioni rivolto alle prestigiose tipologie di vini lombardi dai bianchi fermi alle bollicine metodo classico, ai grandi rossi, a quelli vivaci, ai passiti e infine ai vini da vitigni autoctoni ai quali l’Onav ha dedicato molta attenzione e attività con il suo progetto che la vede da anni all’avanguardia. Nelle cinque giornate della grande manifestazione veronese sotto la guida del delegato regionale Simonetta Carminati, di Vito Intini e di tanti associati delle diverse delegazioni provinciali sono state sviluppate oltre 20 degustazioni con protagoniste le eccellenze lombarde note e meno note. Proprio da queste ultime sono arrivate piacevoli sorprese. La sala circa quaranta posti attrezzati per le degustazioni - si è dimostrata quasi sempre inadeguata come capienza e ha rivelato un pubblico professionale estremamente interessato a quanto veniva illustrato. Dall’insieme degli incontri è emersa la conferma di una tendenza che già si era avvertita nel corso dell'abituale attività associativa: il pubblico, gli appassionati e i professionisti mostrano alcuni segni di stanchezza nei confronti delle ‘solite’ degustazioni, mentre sono vivamente interessati quando dagli incontri emerge il terroir con tutte le sue tipicità: formaggi, salumi, mieli e altre specialità. È quindi la ricerca di un’atmosfera quella che emerge, la voglia di conoscere un territorio e le sue “storie” per meglio capire e apprezzare la qualità dei singoli prodotti. Giusto un obiettivo che si collega allo spirito dell’Onav di essere al servizio del vino e dei suoi protagonisti.

imonetta Carminati, ovvero l’anima femminile dell’Onav. Entusiasmo, capacità organizzative e un’innata sensibilità diplomatica ne fanno un’eccellente delegata regionale. Il nostro interesse però è rivolto alla sua amata sezione di Bergamo, da lei creata con Nicola Scognamillo - che fu il primo delegato - nel 2001 con appena trenta soci. Oggi gli iscritti sono 180 con una crescita rapida e costante. Il primo nucleo sorse a Treviglio perché «lì trovammo qualcuno che diede ospitalità - ricorda Simonetta Carminati (nella foto) - e legò il proprio nome a questo strano gruppo che diceva di amare il vino, ne beveva poco ma in compenso ne parlava molto». Per ottimizzare il rapporto con il territorio e coprire in modo funzionale il più possibile tutta la provincia ben presto fu necessario e possibile aprire una sede a Bergamo-città e organizzarvi corsi per rispondere alla domanda crescente. Il grande interesse verso le realtà del territorio si concretizza nel 2005 con l’apertura della sottosezione di Grumello del Monte (responsabili Lucio Dognini ed Enrico De Tavonatti) e con l’organizzazione di corsi a San Pantaleone - Grumello del Monte e nell’ottobre dello stesso anno a Castro. Maggio 2006 è invece la data di nascita della sottosezione Alto Sebino (referente Luigi Avogadri). Intenso è il programma che vedrà impegnata la Delegazione nell’organizzazione nei mesi da ottobre a febbraio di quattro corsi (Bergamo: 10/10/2006; San Pantaleone - Grumello: 6/11/2006; Castro: 17/11/2006; Treviglio:

6/11/ 2007) e di un ricco calendario di incontri e degustazioni: 5/5 Castro (I vini passiti Italiani); 17/5 Bergamo (Il Riesling: Alsazia ed il resto del mondo); 24/5 S.Pantaleone Grumello (Il Gavi storia, territorio ed il grande vitigno Cortese); 6/6 Treviglio (I Grandi Vini bianchi della Campania); 3/7 S.Pantaleone Grumello (Orizzontale di Bianchi della Valcalepio); 7/7 Castro (Degustazione di Vitigni autoctoni rari); 25/9 Bergamo (Aglianico e Taurasi: l’eleganza di un grande vitigno); 13/10 Castro (I Grandi rossi del Sud Italia); 17/10 Treviglio (I vini botritizzati: La muffa nobile); 6/11 Bergamo (I passiti dell’areale sud: i vini del Mediterraneo); 21/11 Treviglio (I vini della Loira) 1/12 S.Pantaleone - Grumello (Verticale di Rosso Riserva Valcalepio) 6/12 Bergamo (Bollicine dal mondo: Champagne, Franciacorta, Cava). Salvatore Longo Delegazione di Beregamo consiglieri: Simonetta Carminati (Delegato - cell 339 1222004); Stefano Pirola (Vice Delegato - cell 347 2314360); Nereo Ferrari, Luca Rodolfi, Ennio Capriotti, Massimo Ripamonti, Antonio Ferrandi, Giuseppe Isacchi, Giuseppe Montevecchi, Antonio Bracchi, Enrico De Tavonatti, Lucio Dognini, Gabriella Mornati. Mail: bergamo@onav.it

Brescia diploma i nuovi assaggiatori La delegazione provinciale Onav di Brescia (che aveva organizzato un corso nella sede del Centro vitivinicolo della Provincia) ha consegnato ufficialmente gli attestati in occasione del Vinitaly, nel Padiglione della Regione Lombardia, presenti il presidente nazionale Bruno Rivella, il consigliere nazionale Vito Intini, il delegato provinciale di Brescia Fabio Finazzi e la delegata regionale Simonetta Carminati. L’assessore all’Agricoltura della provincia di Brescia, Sergio Grazioli, ha apprezzato l’iniziativa e si è detto sicuro che questo nuovo staff di degustatori rappresenterà un prezioso strumento di promozione per il territorio.

L O M B A R D I A A TAVO L A

29

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

26-04-2006

17:29

Pagina 30

AGGIORNAMENTI

N O R M AT I V E

Cos’è l’Icp?

NUOVI FONDI 2006 MILANO PER L' IMPRESA

Costa caro non saperlo

P

uò costare caro esporre materiale pubblicitario nel proprio esercizio pubblico senza avere ottenuto l’autorizzazione da parte del comune. Lo ha scoperto il titolare di un ristorante milanese che si è visto comminare un’ammenda di 19.776 euro (ridotta a 4.944 euro perché l’importo è stato pagato entro 60 giorni). Stiamo parlando dell’imposta comunale sulla pubblicità (I.c.p.) e il tributo grava sulla diffusione di messaggi pubblicitari. Sono considerati tali (e pertanto tassabili ai sensi dell’art. 10 comma 1, lett. C della legge 28/12/2001, n. 448) tutti quei messaggi diffusi mediante insegne, cartelli, targhe, stendardi o qualsiasi altro mezzo diverso da quello assoggettato al diritto sulle pubbliche affissioni. La tassazione avviene qualora i messaggi siano esposti in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Il titolare di pubblico esercizio è tenuto a presentare al proprio comune un’apposita dichiarazione nella quale devono essere indicate caratteristiche, durata e ubicazione del messaggio pubblicitario. Il calcolo dell’imposta si determina in base alla superficie della minima figura piana geometrica in cui è circoscritto il mezzo pubblicitario indipendentemente dal numero dei messaggi in esso contenuti. La dichiarazione deve essere presentata anche nei casi di variazione di pubblicità che comportino la modificazione della superficie esposta o del tipo di messaggio. Il pagamento è obbligatorio solo se la tipologia dei mezzi esposti non gode di esenzione (per informazioni contattare la Fipe locale) o se l’insegna è inferiore ai 5 mq. Il pagamento della relativa imposta da effettuare entro il 31 gennaio di ogni anno (il comune non invia alcun avviso) è dovuto sempre che non venga presentata denuncia di cessazione entro il medesimo termine. Le scritte esposte sulle vetrina o sulle porte d’ingresso sono tassate come un unico mezzo pubblicitario. L’installazione è da ritenersi autorizzata qualora (con modalità di silenzio-assenso) siano trascorsi 45 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione.

L O M B A R D I A A TAVO L A

30

La Camera di commercio di Milano ha emesso il bando 2006 per il contributo in conto abbattimento tassi, a favore delle piccole e medie imprese (che interessa anche l’Horeca) per la realizzazione di programmi d’investimento o di ristrutturazione ricorrendo a finanziamenti bancari e leasing assistiti da garanzia di fido. Sono ammissibili i finanziamenti erogati nel corso di quest’anno, di durata minima di 36 mesi. Le spese devono essere comprese fra un minimo di 13.000 e un massimo di 300 mila euro (Iva esclusa). Il contributo in conto interessi è dell'1,5%. Il contributo sale al 2% per le nuove imprese. Le domande di agevolazione vanno presentate entro il 15 febbraio del 2007 (salvo esaurimento fondi). Lo stanziamento totale è di 700 mila euro.

“CUBISTA” PER CONTRATTO Le categorie dei lavoratori assicurati obbligatoriamente presso l’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei lavoratori dello spettacolo sono state adeguate con il decreto del ministro del Lavoro e delle politiche sociali 15 marzo 2005, entrato in vigore il 22 aprile 2006. In linea con le previsioni normative, l’Enpals ha aggiornato l’elenco dei soggetti obbligatoriamente iscritti inserendo, di propria iniziativa, la figura del “cubista”, che come è noto, non è presente nel contratto nazionale collettivo di riferimento per il settore pubblici esercizi (CNL 27 aprile 2005).

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

18:36

Pagina 31

AGGIORNAMENTI

TENDENZE

Lettera aperta e sito Internet L’Aoi (osterie) si riorganizza La “Lettera aperta”, attivata da alcuni mesi, è destinata a diventare lo strumento centrale dell’Associazione osterie italiane (Aoi) per segnalare iniziative e attività. Questa una delle più significative decisioni dell’assemblea dei soci riunitasi il 15 marzo scorso all’Osteria “Alla Sorte” di Ferie di Pizzighetone (Cr), in occasione della quale è stato nominato neo consigliere Franco Timoteo Metelli, titolare della cantina Boschi e noto “personaggio” della Franciacorta. Sempre in sede di assemblea, il presidente Walter Perotti ha poi ricordato come sia stata avviata una pratica col ministero alle Infrastrutture e con quello per i Beni e le attività culturali per valorizzare e tutelare il settore delle osterie, dopo che dal 1° dicembre 2005 è stato registrato alla Camera di commercio di Piacenza il marchio Aoi, che dovrebbe contraddisnguere questo particolare segmento della ristorazione italiana. Sempre nella logica di rendere l’associzione ancor più operativa, Perotti ha poi annunciato che nei prossimi mesi sarà presentato un sito Internet, attualmente in fase di realizzazione, che ha l’obiettivo di rafforzare la struttura organizzativa e di comunicazione.

Colazione al bar sempre più amata

U

n italiano su cinque ama fare colazione al bar. Lo rivela una ricerca di Astra Demoskopea secondo la quale oltre 10 milioni di persone in Italia si recano al bar per due o più volte a settimana per il classico cappuccio e brioches e in parte (l’1,4%) anche per bere un tè o una spremuta (il 2,7%). Che questa buona abitudine non conosca crisi lo confermano anche gli ultimi dati Istat sui consumi alimentari extradomestici nel 2005, cresciuti nei bar del 2,5% in un anno. Astra Demoskopea si era già occupata, nel 2004, di questo tema, analizzando per conto del Consorzio Grancaffè (associazione di 11 produttori leader del caffè espresso) le preferenze dei lombardi per il breakfast. I risultati avevano indicato, fra le altre curiosità, che il 18% circa dei residenti in Lombardia frequenta il bar almeno due volte a settimana per la colazione e che il cappuccino nel

L O M B A R D I A A TAVO L A

31

68% dei casi è la bevanda più consumata, seguita dall’espresso, scelto da più di un cliente ogni quattro in tutta Italia. Lo studio più recente svela inoltre alcune curiosità sul caffè in tazzina: quello macchiato è molto diffuso nel Triveneto, il decaffeinato va per la maggiore nelle Marche, l’espresso lungo nel Lazio, mentre in Piemonte e in Lombardia sta prendendo sempre più piede il “tazza grande”, ovvero il cosiddetto caffè americano.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

18:36

Pagina 32

AGGIORNAMENTI

AIBES NUOVA VESTE GRAFICA PER IL SITO AIBES È attivo da alcune settimane il nuovo sito Aibes (www.aibes.it). Grazie a un design moderno e pulito dai colori blu, rispetto alla versione precedente vanta una più agevole navigabilità.Tra le novità anche il forum associativo per far interagire gli utenti con discussioni che spaziano dal tempo libero agli argomenti tecnici sulla professione. Il forum dà spazio anche a Don Danilo D’Alessandro, padre spirituale dell’Associazione italiana barmen e sostenitori che si occupa di un progetto per il sociale, al Flairtending (spettacolari tecniche di preparazione e presentazione dei cocktail) e ad una serie di discussioni sulla storia dei più famosi cocktail e sulle novità del settore.

Barman in prima linea nella formazione professionale Luigi Schioppa illustra il ruolo di Aibes e Solidus

C

he ruolo hanno svolto le associazioni di categoria in merito alla formazione e all’istruzione professionale soprattutto nel settore alberghiero? A questa domanda ha risposto Luigi Schioppa, consigliere nazionale dell’Aibes (3.100 soci effettivi) e vice presidente di Solidus, l’associazione dei

L O M B A R D I A A TAVO L A

32

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

18:36

Pagina 33

AGGIORNAMENTI

AIBES

professionisti dell’accoglienza e dell’ospitalità italiana, portando l’esperienza dei continui corsi di formazione e aggiornamento Aibes al Seminario nazionale dell’ArfaSnaipo-Scuola svoltosi al Docet 2006 nel quartiere fieristico di

Bologna. Dopo quattro anni di impegno è stato realizzato il primo Rapporto sul progetto, in cui vengono condensate le riflessioni e le proposte sul sistema scuola e formazione professionale, alla luce dei cambiamenti normativi e sociali. Il Rapporto testimonia l’impegno di Solidus, che raggruppa dieci fra le più importanti associazioni di categoria e 60.000 soci professionisti, sul tema della crescita delle risorse umane e insieme rappresenta la linea strategica con cui il sistema scuola ribadisce il suo impegno verso l’integrazione tra sistema formativo e sistema lavoro. L’autonomia scolastica, la parità, la riforma dei cicli, la riqualificazione, lo sviluppo della formazione continua, la qualità dell’offerta formativa - ha detto Schioppa - non possono essere realizzati se non con una seria politica di investimento e pianificazione delle risorse.

ALFONSO MINIERO N°1 AIBES CAMPANIA Alfonso Miniero dell’Hotel Holiday Inn di Napoli è barman dell’anno 2006 dell’Aibes Campania. Il riconoscimento (e il 1° posto nella categoria “long drink”) gli è stato assegnato al Concorso regionale Aibes (tenutosi all’Holiday Inn del capoluogo partenopeo), che ha anche visto l’affermazione nella categoria “pre dinner” di Giovanni DisSomma, dell’American bar Taverna di Vico Equense (Na).

PUGLIA E BASILICATA TRIONFA DI MAGGIO Il Concorso regionale Aibes della sezione Puglia e Basilicata si è concluso con la vittoria di Maurizio Di Maggio, nominato barman dell’anno 2006 della sezione. Di Maggio ha sbaragliato la concorrenza nella categoria “pre dinner”, mentre Fabio Bacchi ha conquistato il 1° gradino del podio nella “long drink”. Nel concorso “Aibes domani” la vittoria è andata ad Angelica Barbone, in quello riservato agli emergenti a Madia Lanza.

PATRICIA POZZER PER IL TRENTINO ALTO ADIGE Patricia Pozzer del “Patty Bar” di Valli del Pasubio (Vi) è la barman dell’anno 2006 del Veneto-Trentino Alto Adige. È stata eletta al Savoy Beach Club di Bibione (Ve) per il concorso pre dinner. In quello long drink si è classificato Leonardo Veronesi del “Pub all'Oca” di Riva del Garda mentre per il concorso Aibes domani - frozen ha vinto Marcella Marcante del “Londra Palace” di Venezia.

IN FRIULI VINCE CARLO ALBERTO RUSSO Sempre a Bibione la sezione sommelier del Friuli Venezia Giulia ha eletto barman dell’anno Carlo Alberto Russo del “Bar Hemyngway” di Montecarlo - Monaco, vincitore del concorso long drink. Per il pre dinner ha vinto Salvatore Madonna del “Caffè Stella Polare” di Trieste, per quello Aibes, dedicato a Nando Pucci, Lorena Negri Amorello del “Bar Junior” di Trieste.

L O M B A R D I A A TAVO L A

33

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

18:36

Pagina 34

AGGIORNAMENTI

BIRRERIE

Conoscere il mondo della birra Quale bicchiere dobbiamo usare per servire una birra? Bere birra dal giusto bicchiere ci permette di degustarla al meglio ed ogni stile di birra esige il bicchiere appropriato. Prima però di analizzare quale tipo di bicchiere usare per quel determinato tipo di birra è giusto sottolineare che i bicchieri stessi prima di essere utilizzati, vanno lavati e sgrassati con detergenti specifici e conservati in luoghi arieggiati, lontano da fumi, odori e vapori. Infine prima di utilizzarli, ricordo che devono essere nuovamente risciacquati al fine di consentire che il sottile velo d’acqua sulle pareti faciliti lo scivolamento della birra e la giusta formazione della schiuma. Proviamo a dare delle indicazioni specifiche. Il bicchiere a forma cilindrica (tumbler), è indicato per le birre belghe “Gueze”, poichè mantiene la schiuma al suo livello naturale senza modificarla e senza esaltarla.

Enrico Rota, responsabile vendite del gruppo 4R di Torre de’ Roveri (Bg), continua il suo viaggio nel mondo della birra diversi sottotipi di calice: a chiudere, svasato e panciuto. Parliamo del calice a chiudere. È un calice sottile e liscio e grazie alla sua forma che accentua la schiuma senza farla traboccare è indicato per le “lager” o le “pils”. Il vetro sottile e liscio, favorisce la formazione di condensa e permette anche di avvertire al tatto la freschezza della birra.

E il bicchiere a forma di calice? È un bicchiere fornito di piede allungato appoggiato su una base circolare. Il calice a tulipano (dalla forma dell’omonimo fiore) è il tipo di bicchiere più usato per le degustazioni e quindi quello più importante. Il suo vantaggio immediato è quello di poter essere afferrato dallo stelo in modo da non alterare la temperatura della birra all’interno del bicchiere. Ci sono poi

La Quattroerre srl organizza in via continuativa corsi di spinatura della durata di un giorno riservati ai gestori di pubblici esercizi. Il costo del corso è di 120 euro. Per ulteriori informazioni telefonare allo 035 580701 oppure scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: enrico@quattroerre.com

Artigianale , un successo il 1° Salone di Milano

L

a birra artigianale riscuote successo anche tra i non cultori delle bionde; ne è convinta l’Associazione degustatori birra (Adb), che lo scorso marzo ha dato appuntamento ad esperti e appassionati al Salone della birra artigianale di qualità di Fieramilanocity. I produttori participanti (più di 80, circa la metà belgi e anglosassoni) hanno offerto

degustazioni e spiegazioni del processo di produzione realizzando ogni mattina per tre giorni la “cotta” al fine di illustrare in modo pratico ai visitatori ogni processo di lavorazione. Esperti dell’Adb (l’associazione promuove il consumo della birra artigianale e attività di formazione dei sommelier, ndr) hanno tenuto corsi sensoriali per imparare a degustare la birra.

L O M B A R D I A A TAVO L A

34

Nell’occasione sono state raccolte le iscrizioni al campionato italiano per degustatori di birra che si terrà a maggio 2007. «Siamo molto soddisfatti dicono gli organizzatori dell’Associazione degustatori birra di essere riusciti a raccogliere in questo evento una così significativa partecipazione di produttori. L’aumento dei consumi fuoricasa e la maggiore attenzione dei consumatori verso i prodotti tipici creano lo scenario ideale per questo salone che oltre al divertimento ha contemplato momenti formativi e culturali, e ha costituito un’importante occasione di business oltre che di visibilità per queste piccole e medie imprese di produzione di questa bevanda così amata da giovani e meno giovani».

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

18:36

Pagina 35

AGGIORNAMENTI

PIZZERIE

É Claudio Marchini il re della pizza classica

C

laudio Marchini di Sarzana (Sp) è il nuovo campione del mondo 2006 per la pizza classica. Su una selezione di oltre

MOLINO SPADONI, FARINE DA CAMPIONI Sono ben otto su dieci i pizzaioli d’Oltralpe che utilizzando le farine Molino Spadoni hanno conquistato le prime posizioni nella classifica finale del Campionato nazionale francese della pizza. Il vincitore, Lionel Lombardi, è un cliente affezionato dell'azienda di Ravenna, leader incontrastata nel settore delle farine per usi specifici.

trecento partecipanti alle gare gastronomiche (e quasi centocinquanta per quelle di abilità) questa è la decisione della giuria del XV campionato mondiale della pizza svoltosi a Salsomaggiore ai primi di aprile, presenti rappresentanti di ventidue Paesi. Vincitori per altre specialità: Pizza in teglia - Marco Di Pasquale di Salerno Presentazione - Gianni Lotto di Pineta Laives (Bz). Pizza napoletana STG - Pasquale Parziale di Napoli. Pizza senza glutine - Claudio Padano di Nocera inferiore (Sa). Vincitori delle gare di abilità: Per la pizza più larga - Salvatore

Per lavorare bene conta anche il banco

F

orni Ceky di Lograto (Bs) collabora da anni con le più note marche italiane di attrezzature professionali per proporre soluzioni della massima qualità per ogni tipo di esigenza. Da più di vent’anni è specializzata nella fornitura di banchi da lavoro refrigerati per la preparazione e la farcitura della pizza. I banchi proposti sono interamente costruiti in Italia con acciai nazionali di prima qualità e a doppio spessore per garantirne la resistenza. Tutti sono forniti di due ante refrigerate indipendenti e di una o due cassettiere neutre a sette cassetti. Le parti refrigerate sono tutte statiche, ventilate e autosbrinanti, non necessitano dunque di nessun tipo di scarico e

Salviani di Langhirano (Pr). Di velocità - Vladi Caraccioli di S. Zenone degli Ezzelini (Vi). Di stile libero acrobatico - Aniello Mansi di Salerno. Squadra acrobatica campione del mondo si è invece classificata la “Worl pizza champions team” dagli Stati Uniti, composta da: Tony Gemignani, Michael Shepherd, Joe Carlucci, Siler Chapman, Sean Brauser, Ken Bryan e Kevin Osborn. Al secondo posto, a pari merito con quella della città di Salerno, si è piazzata la “Squadra acrobatica della Lombardia”, composta da Paolino Bucca, Leone Coppola, Valerio Torre, Cristian De Rosa, Angelo Cristiano, Lorenzo Camonita e Pasquale Barbasso.

la pasta refrigerato

strumento per garantire praticità, i motori sono tropicalizzati in pulizia e sicurezza nell’ambiente modo da sopportare temperature lavorativo. elevate. La vetrinetta refrigerata ha un motore indipendente, è quindi possibile importare autonomamente la temperatura desiderata per la conservazione degli ingredienti ed è munito di vetro di sicurezza e contenitori di diverse dimensioni. Il piano è interamente costruito in granito, disponibile in diversi colori a seconda dell’arredamento della pizzeria e in varie misure. I banchi possono essere inoltre personalizzati con rivestimenti realizzati su misura in diversi materiali. Ogni banco garantisce l’autonomia sufficiente per la produzione di circa 300 pizze. È inoltre un validissimo

L O M B A R D I A A TAVO L A

35

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

19:00

Pagina 36

ENONEWS

AZIENDE

Il Cipresso Non solo Moscato di Scanzo Ottimo il Valcalepio Riserva

D

ai primi assaggi al Vinitaly 2006 di Verona, il Valcalepio Rosso Riserva 2003 prodotto dall’azienda agricola Il Cipresso di Scanzorosciate (Bg) si preannuncia di ottimo livello. Visto che andrà in commercio da novembre, è certamente una bottiglia da prenotare per rendere più piacevole la tavola delle feste natalizie. Il Rosso Riserva 2003 si affianca agli altri prodotti, tutti in piccole pregiate quantità, di questa azienda che fa capo ad Angelica Cuni, uno dei manager della Omcn spa di Villa di Serio (Bg), 300 operai circa, leader nella produzione di attrezzature per officina, ponti sollevatori e presse idrauliche. Dall’industria meccanica all’agricoltura e all’enologia. Come mai? «Una grande passione, mia e di mio marito - afferma la signora Angelica perciò abbiamo deciso di rilevare l’azienda agricola Il Cipresso e trasferire la residenza qui sulle colline di Il Cipresso, Via Cerri, 2 - 24020 Tribulina di Scanzorosciate (Bg) Tel 035 4597005 Cell 335 206131 www.ilcipresso.info

Scanzorosciate». Quattro ettari di vigne, ottimamente esposte a sud, la consulenza dell’agronomo Giovanna Cattaneo e dell’enologo Sergio Cantoni…e l’avventura è cominciata con entusiasmo. L’iniziativa di Angelica Cuni e Alfonso Esposito offre tutte le garanzie per un’attività che salvaguardi il territorio e tenga alto il nome dell’enologia bergamasca. Non solo il glorioso Moscato di Scanzo, ma anche le uve tradizionali che danno il Valcalepio Bianco Doc (Chardonnay e Pinot) e il Valcalepio Rosso Doc (Merlot e Cabernet Sauvignon). Una produzione che per ora supera di poco le 13 mila bottiglie l’anno, di cui circa 3 mila di Moscato di Scanzo Doc, il passito che già nel Settecento si beveva alla corte degli Zar di Russia, portato a Pietroburgo dall’architetto bergamasco Giacomo Quarenghi. L’azienda agricola “Il Cipresso”, alla Tribulina di Scanzo (Bg), ha una cantina di medie dimensioni, completamente interrata, dotata di tutte le attrezzature necessarie per la

L O M B A R D I A A TAVO L A

36

vinificazione. Uno dei migliori della Bergamasca è il locale per l’appassimento e la deumidificazione delle uve, processo necessario e molto delicato nella produzione del Moscato di Scanzo. L’azienda dispone anche di una sala per il ricevimento dei visitatori e di una attrezzata sala per le degustazioni. L’amore della signora Angelica per la terra e il vino si vede in ogni particolare, nella estrema pulizia e il grande ordine in cui vengono tenute sia la cantina sia i vigneti, interamente coperti da reti antigrandine. Nelle mani della nuova proprietà, l’azienda è tornata a far parlare di sé ed a segnalarsi nel panorama enologico bergamasco. Il Moscato di Scanzo del “Cipresso”, denominato in etichetta “Serafino”, è stato premiato dalla Associazione Italiana Sommelier come il migliore della sua categoria. La commercializzazione dei prodotti destinati in gran parte al settore Horeca è affidata alla Quattroerre di Torre de’ Roveri (Bg).

M AG G I O 2 0 0 6

Roberto Vitali


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

19:00

Pagina 37


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:35

Pagina 38

ENONEWS

MIWINE

Ribalta europea per il vino italiano Location prestigiosa e servizi di primordine per presentare al meglio le produzioni vinicole. Un appuntamento biennale per incontri tra produttori, distributori, buyer, ristoratori, e opinion leader. Accordo esclusivo Sifa-Fiera Milano e Lombardia a tavola: esibendo l’inserto allegato a questo numero ingresso a MiWine con uno sconto del 50% sul prezzo del biglietto d’ingresso

M

ilano si appresta a una nuova edizione di MiWine, la seconda esposizione professionale del vino e dei distillati in programma dal 12 al 14 giugno presso il nuovo quartiere espositivo della Fiera a Rho. A Ezio Rivella, presidente di Sifa, la società del gruppo Fiera Milano, e a Piergiorgio Ferrari (da sinistra nella foto in alto), amministratore delegato di Fiera Milano, abbiamo chiesto in cosa MiWine si distingue dalle altre fiere europee di settore? «Strettamente riservata al vino e distillati - dice Ezio Rivella - MiWine si propone quale piattaforma europea del vino ed è pertanto uno strumento ideale di approccio al mercato internazionale. Rappresenta un’opportunità di incontro tra gli attori del settore vitivinicolo: produttori, distributori, ristoratori, albergatori, buyer, opinion

L O M B A R D I A A TAVO L A

38

leader e stampa, nazionale e internazionale, che potranno confrontarsi in un ambiente qualificato e funzionale caratterizzato da un’alta professionalità. Uno dei punti di forza di MiWine è il nuovo quartiere espositivo: una location prestigiosa e di eccezionale funzionalità per una mostra giovane e dinamica che vuole offrire ai suoi clienti il meglio oggi esistente sul mercato. Per quanto riguarda gli accordi con Paesi produttori stranieri, quello firmato da Fiera Milano e Ifema (Madrid) riguarda la collaborazione sui mercati continentali e latino americani, nei quali sono rispettivamente presenti con le manifestazioni MiWine e IberWine». «Stiamo lavorando sodo interviene Piergiorgio Ferrari - per far diventare MiWine un appuntamento biennale di importanza internazionale nel mondo del vino con una promozione capillare della manifestazione sulle piazze estere più interessanti. MiWine è una mostra a cui teniamo in modo particolare perché si inserisce nella filiera fieristica agroalimentare, che stiamo

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

19:00

Pagina 39

ENONEWS

MIWINE UNA FIERA PROMOSSA IN TUTTO IL MONDO

sviluppando, e nel cui ambito il nostro Salone manterrà la specificità di mostra dedicata al vino e ai distillati in modo esclusivo. Inoltre siamo convinti che non possa mancare un evento espositivo di riferimento come questo nella città che in termini di giro d'affari è il primo bacino italiano per consumo di vino». Quali novità rispetto alla prima edizione? «La Fiera si dedicherà esclusivamente al momento commerciale - continua Piergiorgio Ferrari - rimandando al “fuori Salone”, nel centro della città, tutti gli eventi collaterali. Inoltre ha attivato un circuito internazionale di azioni promozionali che permette alle aziende di presentarsi ad appuntamenti unici nel mondo diventando un veicolo di promozione e di marketing che non si esaurisce nei tre giorni di fiera, ma ha carattere continuativo, vivendo tutto l’anno nei diversi appuntamenti organizzati in Italia e all’estero». Quali iniziative sono state prese per incentivare la partecipazione dei buyer e dei category della GDO oltre che degli operatori del canale specializzato (horeca)? «Oltre al circuito promozionale internazionale - continua Rivella - si sono aperti rapporti di collaborazione con diverse associazioni di categoria dell’horeca al fine di incentivare la partecipazione dei più importanti operatori del settore al MiWine. Aderire significa, tra i numerosi vantaggi, poter accedere al circuito “MiWine in the City”, che

consentirà agli espositori, nei giorni di manifestazione, di far degustare i propri vini presso le principali enoteche di Milano e provincia e nel corso di eventi organizzati in prestigiose location». Nonostante sia una fiera che tiene molto al business to business, avete pensato a coinvolgere il pubblico appassionato di vino a Milano? «Milano è un grande bacino di enoappassionati - interviene Piergiorgio Ferrari - e quindi abbiamo pensato a un programma specifico per loro di workshop e degustazioni che avranno luogo in aree appositamente attrezzate. Una di queste sarà “l’enoteca notturna”, una struttura posizionata nel centro della Galleria Vittorio Emanuele e gestita da Ais e Onav che consentirà al pubblico di degustare i vini delle aziende presenti in fiera».

L O M B A R D I A A TAVO L A

39

La presenza di MiWine ad eventi mondiali testimonia la forte vocazione internazionale dell’edizione 2006.Dopo la partecipazione a Wine for Asia 2005 di Singapore,la più importante rassegna internazionale dei vini e distillati nei mercati asiatici,vi è stata quella al 25° anniversario del gemellaggio Milano-Shanghai,poi lo sbarco a New York per il Columbus Day. Di rilievo la presenza di MiWine per 3 mesi da Harrods a Londra,il volo a Los Angeles agli Academy Awards,lo scambio con Winevolution di Parigi e le partecipazioni ad Alimentaria di Barcellona, al Vinex della Repubblica Ceca, all’Oneorama di Atene,alla Prowein di Düsseldorf,al WSWA Convention di Las Vegas,al Seoul International Wine Expo di Seul,alla Borsa vini di Tokyo e all’International Wine & Spirits di Londra.

VINO AL BA R 1° MASTER IN ITALIA Perché un master sul vino al bar. Innanzitutto perché la categoria bar, che annovera circa 125.000 locali, ha ottenuto negli ultimi due anni la maggiore performance di crescita sul vino (+18,7%). Il bar ha inoltre modificato la sua formula distributiva: non è più solo caffè e cappuccino, ma pranzo veloce e intrattenimento del dopo cena. Il livello di conoscenza degli operatori necessità però di una preparazione maggiore. Nasce in risposta a questa esigenza l’iniziativa promossa da MiWine e dal Consorzio Cda che ha fissato un calendario che dall’8 al 16 maggio toccherà alcune delle maggiori città italiane attraverso i principali hotel.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

19:00

Pagina 40

ENONEWS

MIWINE

Tutta Milano coinvolta Dalla Bit ai Navigli

P

renderà il via il prossimo 8 maggio il MiWine Bar Tour 2006, il primo “master italiano sul vino al bar” organizzato da MiWine, l’Esposizione professionale dei vini e dei distillati di qualità e dal Consorzio distributori alimentari (Cda) che, con i suoi 97 soci, è oggi il più importante gruppo indipendente italiano di distributori di bevande. Il progetto, coordinato da Alberto Zaccone dell’Università Cattolica di Piacenza e realizzato in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier, prevede 18 appuntamenti organizzati nelle maggiori città italiane. Tra i partecipanti al master avverrà poi la selezione dei 100 locali con le migliori proposte di vini di qualità, che avranno la possibilità di prendere parte al concorso nazionale previsto nei giorni 13 e 14 giugno nell’ambito di MiWine 2006. Una giuria di esperti, presieduta da Ezio Rivella, sottoporrà i finalisti a una serie di prove tecniche e pratiche per nominare poi i vincitori assoluti delle tre categorie in gara: bar, wine bar, locali della sera e della notte. MiWine è un appuntamento importante per il capoluogo lombardo e numerose sono state le occasioni in cui

si è parlato di questa manifestazione. All’interno della Borsa internazionale del turismo (Bit) è stato, ad esempio, istituito un MiWineBar per la degustazione di vini e vitigni autoctoni provenienti da Lombardia, Campania, Sicilia e Toscana guidato da Ais Lombardia. Al di fuori della fiera, con l’aiuto di dodici enoteche di Milano e provincia del circuito Vinarius, a rotazione sono stati presentati piccoli produttori di qualità. Un altro importante passaggio è l’accordo di collaborazione con l’Uir, l’Unione italiana ristoratori che associa 120 locali sul territorio nazionale, e Charme&Relax, la più importante catena italiana di alberghi di fascino. Durante la grande “Notte

bianca” di Milano lungo lo storico Naviglio Pavese si sono tenute una serie di degustazioni non stop targate MiWine e accompagnate da concerti musicali, che hanno visto protagonisti i vini dell’Oltrepò Pavese. Fiera Milano può contare inoltre sulla eccezionale ricettività della città, che offre ai suoi ospiti 18 mila camere in alberghi dalle 3 stelle in su (a cui vanno aggiunte altre 7.700 stanze nel territorio provinciale), quasi mille bar, oltre 500 ristoranti e 145 locali notturni.

MIWINE A RHO 12-14 GIUGNO FieraMilano,padiglioni 2 e 4 Orari:dalle 10,00 alle 18,30 Ingresso riservato agli operatori del settore previa registrazione on-line sul sito www.miwine.it Organizzazione: Sifa c/o FieraMilano Spa strada statale del Sempione,28 20017 Rho (Mi) - miwine@fieramilano.it tel +39 02 499.7961 / 7908

L O M B A R D I A A TAVO L A

40

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

19:00

Pagina 41


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

26-04-2006

17:29

Pagina 42

ENONEWS

V I N I TA LY

Groppello che piace per Pasini produttori D iego, Paolo e Luca Pasini (nella foto, da destra, allo stand al recente Vinitaly 2006), nomi da ricordare e personaggi da conoscere per chi vuole avere un approccio giusto ai vini della riviera bresciana del Garda Classico e della Lugana. Ci sarebbe da ricordare anche un santo, Giovanni, non come persona fisica, ma come toponimo dell’azienda agricola San Giovanni, di Raffa di Puegnago (Bs), 30 ettari vitati in Valtenesi e altri 10 nella Lugana, azienda di proprietà della famiglia Pasini e cuore produttivo della Pasini Produttori. Tutta questa “santità” porta bene a Pasini, visti i consolidati successi e i gradimenti delle ultime produzioni. Sono entrati in pieno regime produttivo i vigneti di Lugana e l'annata 2005 dell'importante bianco gardesano è già una promessa emozionante, così come entusiasma il Groppello, una delle

bandiere della produzione Pasini. Il Chiaretto 2005, inoltre, si è classificato al primo posto nelle preferenze dei Castellani del Chiaretto, una giuria imparziale ed esigente. Al Vinitaly, proprio il Chiaretto Pasini ha trovato uno speciale abbinamento con il Culatello di Zibello dop del Consorzio omonimo, prodotto a Polesine Parmense (Pr) da Massimo e Luciano Spigaroli. Gli intenditori hanno apprezzato. Il cru Arzane 2003 Groppello Riserva raccoglie sempre giudizi ottimi su tutte le guide del settore, così come il Montezalto 2001, un cru di Cabernet Sauvignon. In cantina intanto sono proseguiti i lavori di perfezionamento delle attrezzature: sono state eliminate le pompe e il trasporto delle uve viene ora fatto solo per caduta e per mezzo di nastri trasportatori.

Attenzione al Demetra di Mirabella Ottima occasione per una scampagnata in Franciacorta: sabato 6 e domenica 7 maggio l’agricola Mirabella di Rodengo Saiano (Bs) apre le porte della cantina a chi desidera conoscere più a fondo come si producono le deliziose bollicine del suo Franciacorta Docg. L’osservato speciale sarà il Cuvée Demetra, nelle due versioni Brut e Rosé, la grande novità presentata quest’anno e prodotta in sole 10mila bottiglie il primo e 4mila il secondo. «Una produzione limitata ma di alta qualità, in distribuzione solo dal prossimo autunno. Prodotto con uve selezionate e con rifermentazione in bottiglia che si prolunga sino a 36-38 mesi, il Demetra è, a nostro parere, il meglio che si possa produrre in Franciacorta. Ci crediamo molto», così afferma il direttore commerciale Ezio Comai (nella foto allo stand Mirabella al Vinitaly). Il Rosé ha vinto l’Oscar Gambero Rosso e il premio Douja d’Or, mentre il Brut la medaglia d’oro a Pramaggiore (Venezia). E le prenotazioni sono già frenetiche.

L O M B A R D I A A TAVO L A

42

TORTI (OLTREPÒ) BENEMERITI A VERONA Nell’Albo d’oro dei “Benemeriti dell’enologia italiana” entra quest’anno, per la Regione Lombardia, la famiglia Torti, titolare dei Tenimenti Castelrotto di Montecalvo Verseggia, (Pv). Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato alla famiglia Torti, ed in particolare a Patrizia Torti (che con la sorella Laura e i genitori Dino e Giusy è immagine forza dell’azienda), in occasione del Vinitaly 2006. Il Premio Cangrande Benemeriti dell’enologia italiana, assegnato sin dal 1973 a grandi interpreti del mondo enologico italiano, è andato alla famiglia Torti per essere riuscita a inserire il Pinot Nero vinificato in rosso, bandiera dell’Oltrepò, nell’esclusiva Carta dei vini dell’unico hotel a sette stelle del mondo: il noto Al Burj al Arab (meglio conosciuto come “La Vela”) di Dubai. Fondata nel 1910, l’azienda Torti, giunta alla quarta generazione, possiede 30 ettari vitati.

BERLUCCHI: DA 40 ANNI AL VINITALY Berlucchi ha festeggiato i 40 anni di Vinitaly con la presentazione di due nuovi prodotti: Cellarius Rosé 2002 (da uve dell’annata 2002, con percentuale di Pinot Nero di circa il 55% e consigliato a tutto pasto) e Vintage 2001 (una selezione di uve che si produce solo nelle migliori annate). Per brindare ai quarant’anni non poteva mancare una degustazione organizzata dall’Ais, con protagonisti i più grandi Champagne e i migliori spumanti italiani Metodo Classico:“Italia-Francia: bollicine a confronto”. Berlucchi ha sottoposto all’esame dei sommelier la Cuvée Imperiale Brut 1997, annata vincitrice dell’Oscar del Vino 2002 come miglior spumante Metodo Classico. Nell’ambito delle iniziative di “Club Acquae” anche una degustazione di Berlucchi Vintage 2001 e Berlucchi Cellarius Brut 2002 con S.Pellegrino.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

19:00

Pagina 43

ENONEWS

V I N I TA LY

Civielle, 2 Gran menzioni a Chiaretto e Lugana I l 2006 si è aperto con buoni auspici per Civielle - Cantine della Valtenesi e della Lugana: la cooperativa di Moniga del Garda (Bs) ha infatti ricevuto due Gran menzioni al concorso internazionale del Vinitaly 2006 per il Chiaretto Pergola 2005 Garda Classico Doc e per il Cios 2002 Lugana Superiore Doc affinato in legno, tra le poche concesse in queste categorie di vini. Delicati, eleganti ed produzioni autoctone del territorio equilibrati, i vini derivano dai due del Garda lombardo: il Groppello vitigni più rappresentativi delle (da cui trae origine il Chiaretto) e la Turbiana (o Trebbiano di Lugana). Allo sviluppo del Groppello la cooperativa ha destinato dal 2005 DAI DOMINI VENETI un nuovo vigneto sperimentale per indagare i risultati qualitativi IL VALPOLICELLA ottenibili dai diversi cloni COME UNA VOLTA selezionati con l’obiettivo di ottenere uve da destinare secondo le Rispetto ai 4 milioni di bottiglie prodotte potenzialità al groppello d’annata o annualmente da Domini Veneti sarà forse a lenta maturazione negli anni. Al una piccola cosa, ma le 13mila bottiglie di Lugana la cooperativa ha invece “Valpolicella come una volta” (realizzate dedicato 4 anni di coltivazione di attraverso un’attenta selezione fatta in un vecchio vigneto per ottenere un collaborazione con 200 soci della vino certificato da agricoltura cooperativa) costituiscono già oggi un biologica, che sarà presentato a evento atteso dagli intenditori dopo l’informale annuncio dato al Vinitaly. Il vino giugno e che registra già il tutto esaurito per le prime 13.000 viene realizzato con un appassimento bottiglie (prezzo al dettaglio 8-10 delle uve migliori di 15/20 giorni, secondo euro). le vecchie pratiche di vinificazione delle Nel panorama delle cantine del Veronese. iniziative della cooperativa troviamo

L O M B A R D I A A TAVO L A

43

In Val Calepio 4 Gran menzioni: Bonaldi, Rocchetta, Le Corne e Cavaga All’ultima edizione del Vinitaly sono 4 le aziende bergamasche iscritte al Consorzio Valcalepio che hanno ricevuto una Gran menzione. È il caso del’azienda vitivinicola Bonaldi “Cascina del Bosco” di Sorisole che è stata premiata per il Valcalepio Doc Bianco 2004, a cui si sono affiancati lo Spumante rosé Brut 2003 dell’azienda agricola La Rocchetta di Villongo, il Moscato spumante dolce dell’azienda Le Corne di Grumello del Monte e l’Igt Franconia 2003 del Podere della Cavaga di Foresto Sparso.

quest’anno anche il ciclo di 18 film “Cinema D’essai(rt)” tutto su argomenti inerenti il cibo proiettati ogni martedì alle 20 a Moniga, presso l’enoteca Garda&vino di Civielle, dove vengono accompagnati dalla degustazione di vini e prodotti del territorio (Info allo 0365 503314).

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

11:40

Pagina 44

ENONEWS

V I N I TA LY

G8 dell’export ottimismo a tutta voce I Per i

l mercato nord americano sta andando più che bene, mentre quello tedesco (anche a giudicare dal recente andamento di Prowine) sembra finalmente uscito dalla crisi. Questo il messaggio, tutto all’insegna dell’ottimismo, lanciato unanimamente dai magnifici 8 dell’export nazionale del vino. Per gli aderenti a Grandi vini Consorzio export (che a Vinitaly ha festeggiato 20 anni di attività) non ci sono dubbi: il 2005 si è chiuso positivamente e per quest’anno le previsioni sono in positivo.

«Per numero di bottiglie vendute negli Usa siamo ormai stabilmente il primo produttore piemontese - dice ad esempio Michele Chiarlo dell’omonima azienda di Calamandrana (At), cofondatore del Consorzio insieme a Antonio Mario Zaccheo della Carpineto - tanto che l’anno scorso siamo aumentati del 12% portando la quota dell’export al 35% sulla base di 540mila bottiglie vendute. In Italia (mercato che vale per il 40% del fatturato) registriamo una rinnovata attenzione anche ai prodotti di maggiore qualità». Gli fa eco Umberto Cesari, dell’omonima azienda di Castel S. Pietro (Bo), per il quale sui mercati esteri c’è grande attenzione e soprattutto negli Usa (pari al 35% di un’esportazione che copre il 70% delle vendite) c’è una domanda in costante crescita per tutte le tipologie, compreso il cabernet sauvignon Liana, 120mila bottiglie con il tutto esaurito. Per Franco Tommasi, che con il figlio Giancarlo guida la Villa Girardi di S. Pietro in Cariano (Vr), perla per Amarone e Ripasso di una una più grande realtà aziendale da 900mila bottiglie l’anno, l’andamento attuale può essere sintetizzato in un secco + 90% di esportazioni per la “Villa” e in + 50% per la Tommasi. Nessun problema per il mercato italiano rappresentato prevalentemente da un consumo locale. Tutto bene anche per Gianluca Bisol, dell’omonima azienda di S. Stefano di Valdobbiadene (Tv), che a fronte di esportazioni di bollicine per un 32% nel 205 (soprattutto negli Usa, in Gran Bretagna e in Svizzera), indica in un +33% l’andamento del primo trimestre di quest’anno, dopo che in Italia nell’esercizio scorso la Bisol aveva registrato un +15%. Morellino di Scansano sopra gli scudi per i fratelli Aleardo e Giuseppe Mantellassi dell’omonima

L O M B A R D I A A TAVO L A

44

azienda di Magliano in Toscana (Gr) che vendono il 60% delle loro oltre 400mila bottiglie all’estero e in Italia hanno ottime posizioni nell’Horeca grazie ad un buon rapporto qualità/prezzo. E basterebbe degustare il Mantellassi base 2004 (sei mesi di barrique) per rendersene conto. Verdicchio e rossi, Cònero e Piceno, in ottimo andamento anche per Caterina Garofoli, dell’omonima azienda di Loreto (An), che ricorda come grazie al progressivo miglioramento qualitativo dei prodotti la Garofoli oggi esporta il 60% della produzione, soprattutto nel nord Europa ed in Germania. In forte ripresa anche la Pighin di Pavia di Udine (Ud). Per Roberto Pighin la Germania registra in particolare una netta inversione di tendenza tanto che esportazioni tornano ad aggirarsi ad oltre 18% mentre gli Usa viaggiano sopra il 30% a conferma di come i vini di qualità friulani riescano ad esprimere a pieno il valore di un territorio che l’azienda sta valorizzando anche con attenti investimenti di ristrutturazione della sua splendida villa veneta sede della cantina. Attenzione alle radici e alla tradizione, nonché alla qualità, sono i segreti del successo anche per la Carpineto di Greve in Chianti (Fi). Per Antonio M. Zaccheo, figlio dell’omonimo presidente - dal 1987 del Consorzio Grandi Vini, le esportazioni raggiungono l’80% della produzione (nord America e nord Europa soprattutto) di oltre 1.800.000 bottiglie. Il resto è concentrato nell’Horeca delle grandi aree attorno ai centri di Milano e Roma. E a marcare la scelta del territorio si aggiungono le produzioni di 3 cru di olio extravergine di oliva prodotti nei 423 ettari delle 4 aziende sparse fra Firenze, Grosseto e Siena, dove ci sono 7.000 olivi.

M AG G I O 2 0 0 6

a.l.


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

26-04-2006

17:29

Pagina 45

ENONEWS

V I N I TA LY AIS BERGAMO PROTAGONISTA IL SAUTERNES Il Sauternes sarà il protagonista della degustazione a cura dell’Ais di Bergamo il 30 maggio al ristorante Cascina dei Frati a Brusaporto (Bg). In un’atmosfera avvolta tra mito e realtà si potrà degustare il più prestigioso vino bianco liquoroso del mondo, prodotto unicamente nella zona del Bordeaux, in assoluto il classico“vino da meditazione”, dolce, tranquillo, senza bollicine, ottimo a fine pasto. Guido Invernizzi illustrerà un Suduiraut 2000 1er cru classe, un Latour Blanche 1986 1er cru classe, un Peyraguej 1998 elevè en futs de chene, un Haut Bergeron 1990 medaille d’or ed un Yquem 1998. Per informazioni e prenotazioni, da effettuarsi entro il 25 maggio, contattare la segreteria della delegazione Ais di Bergamo, c/o“Enoteca al Ponte”, via Roma n. 7 Ponte S. Pietro (Bg),Tel 035 611428, o telefonare alla Delegata Ais Nives Cesari cell 3491069617.

Il Collio di Livon emblema del territorio

C

on l’anticipazione data al Vinitaly, ancora una volta la cantina Livon di Dolegnano (Ud) ha colpito nel segno. Presentando l’ultimo nato di famiglia, il Collio bianco che sarà commercializzato da giugno in 18mila bottiglie, una delle aziende simbolo del Friuli rafforza la sua vocazione per la valorizzazione del territorio e delle sue tipicità. Dal profumo spiccatamente di pane fresco e vaniglia, con gusto che richiama la mela e la frutta tropicale, giallo oro al colore, il Collio vigneti in Ruttars è frutto di un’attenta selezione di Tocai friulano, Ribolla gialla, Sauvignon e Pinot bianco che vengono fatti fermentare per il 60% in acciaio e per il 40% in barriques di Allier. In quei contenitori resta 6 mesi a temperatura costante e poi, dopo l’assemblamento, fa due mesi di affianmento in bottiglia. Vino destinato a durare nel tempo come tutti i grandi bianchi (l’azienda indica una longevità di 10 anni), per la sua struttura e finezza è adatto ad antipasti di pesce affumicato, a crostacei, pesci grassi o carni bianche.

I cileni di Viña Ventisquero in soli 3 anni 180 premi In soli tre anni di produzione la casa vinicola cilena Viña Ventisquero ha ottenuto più di 180 riconoscimenti nelle competizioni più prestigiose al mondo. Le piantagioni da cui vengono estratte le uve si trovano nelle valli di Casablanca, Rapel, Maipo e Appalta. La cantina - che è rappresentata in Italia da Silvio Castelli della Dondevan di Torino - offre un’ampia gamma di vini, dai classici Chardonnay, Sauvignon Blanc e Cabernet Sauvignon ai più sofisticati Pinot noir, Merlot, Carmenére e Syrah. Il Viña Ventisquero è stato presentato presso la Residenza Vignale di Milano da Edda Abbagliati, responsabile per l’Italia dell’operatore cileno Catamaranes del Sur e da un rappresentante di Tour 2000 di Torino, l’operatore turistico italiano che in 10 anni è riuscito a imporsi come il leader indiscusso del continente sudamericano.Tra i vari viaggi del Catamaranes del Sur nella Patagonia cilena alcuni sono dedicati alla “Ruta del vino”, cioè la visita alle cantine di Santa Cruz, capitale della valle vitivinicola di Colchagua, a quella Concha Y Tor di Santiago del Cile, a quelle emergenti di Casa Marin e Lo Abarca nella valle di San Antonio fino a quelle della valle di Cachapoal. Viña Ventisquero: Silvio Castelli, Dondevan Srl, C.so Vittorio Emanuele II, 9 - 10125 Torino. Tel 011 6501600 Mail: s.castelli@dondevan.com L O M B A R D I A A TAVO L A

45

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:39

Pagina 46

ENONEWS

V I N I TA LY

Mps Tenimenti torna a investire Nuova cantina in Toscana Forte dei successi consolidati della sua maggiore attività nel settore (Fontanafredda di Serralunga, Cn), Mps Tenimenti torna ad investire nel vino. L’annuncio, fatto al Vinitaly dal presidente Antonio Sclavi, riguarda la realizzazione di una nuova cantina per le fattori toscane di Poggio Bonelli e Chigi Saracini. L’opera, del valore di 6 milioni di euro, sorgerà a Castelnuovo Berardenga (Si). Pur con una architettonica decisamente innovativa, l’opera si integrerà nel paesaggio collinare toscano per i materiali utilizzati. Grande attenzione, infine, alla tecnologia, senza la quale oggi è difficile poter competere sui mercati internazionali.

SEMPRE PIÙ PINOT NERO DA TRAVAGLINO IL PERNERO 2005 Ancora un Pinot nero di qualità dalla Travaglino di Calvignano (Pv). Dopo i successi ottenuti con la prestigioisa linea Poggio della Buttinera, Fabrizio Maria Marzi ha presentato Pernero 2005, un Pinot nero di pronta beva, rotondo, fruttato ed armonioso. Fermentato in acciaio e imbottigliato a gennaio (costo € 4,00) è un vino che aiuta a capire il fratello maggiore (annata 2002, venduto f.c. attorno ai € 9,00).

FRA PREMI E NOVITÀ, CRESCONO I VANZINI Collezionando premi su premi (un’altra Gran menzione al Vinitaly per lo charmat extradry, dopo avere incassato per il 3° anno a Pramaggiore l’oscar regionale per la cantina più premiata, 5 riconoscimenti), i fratelli Vanzini di San Damiano al colle (Pv) non smettono di presentare novità accolte con entusiasmo dal mercato. Da Antonio, Michela e Pierpaolo (da sinistra nella foto) giunge in particolare un profumatissimo Pinot nero rosè (metodo Martinotti) e un pulitissmo e fragrante Barbera rosso fermo.

4 Gran menzioni ai Franciacorta Boschi

U

n successo pieno e convincente. Nella categoria dei vini spumanti prodotti con il Metodo Classico, la Franciacorta non ha rivali in Italia e in Franciacorta l’azienda agricola Boschi si distingue per la costante qualità della sua produzione. L’ultima significativa prova si è avuta a Vinitaly (nella foto, da sinistra, Emanuela Brescianini, Andrea Metelli, Diego Bettoni allo stand Boschi). L’agricola Boschi di Erbusco (Bs) ha presentato al concorso internazionale quattro suoi Franciacorta Docg e tutti e quattro (Franciacorta Docg Dosage Zero 1999, Franciacorta Docg Rosé 1997, Franciacorta Docg Rosé Demi Sec 1997 e Franciacorta Docg Satèn Brut

buona per fare sempre meglio». Occasioni per festeggiare ce ne sono sempre nella vasta sede dell’agricola Boschi. La visita alla cantina e una sosta enogastronomica all’accogliente “Osteria del Bosco” sono un’esperienza che migliaia di persone fanno volentieri in ogni periodo dell’anno. Nessuno va via a mani vuote, ma ben rifornito di vini e specialità alimentari. Un successo che si 1997) hanno ottenuto la “Gran rinnoverà in occasione della menzione”. prossima edizione di “Cantine Un poker di eccellenza che dà ragione al lavoro costante aperte”, sabato 27 e domenica 28 di selezione, in vigna e in cantina, maggio. portato avanti da Franco Timoteo Metelli e dai suoi collaboratori. Agricola Boschi Via Iseo 76, 25030 Erbusco (Bs) «Un successo che ci fa piacere Tel 030 7241600 Fax 0307703097 dichiara Metelli - e che ci Web: www.agricolaboschi.it convince di essere sulla strada

L O M B A R D I A A TAVO L A

Mail: oscar@agricolaboschi.it

46

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:39

Pagina 47

ENONEWS

V I N I TA LY

Vini e grappe insieme per i 70 anni della Mostra di Trento

S

pumanti, vini e grappe insieme ad oltre settanta produttori saranno i protagonisti al Teatro Sociale di Trento della Mostra dei vini trentini che si terrà dal 18 al 20 maggio. L’occasione è importante perchè quest’anno si festeggia la 70ma edizione: un piccolo record visto che è una delle prime rassegne provinciali nate in Italia. Sempre all’ìnterno del Teatro, a Palazzo Festi, si terranno le Anteprime (riferite alle manifestazioni del vino 2006) e gli incontri di degustazione dell’Ais, sezione Trentino, della Confraternita della vite, di Slow Food, di Anag e Onav. La novità di quest’anno è lo stuzzicante “Gioco dei sensi” che metterà a dura prova le capacità sensoriali di ognuno. Progettato dal Centro studi assaggiatori vini con l’intervento di Luigi Odello, propone un percorso a tappe sfidando i visitatori a riconoscerne confezioni, colori, aromi e sapori. La mattina di venerdi 19 maggio presso la Camera di Commercio di Trento si terrà la tavola rotonda sul tema: “Stessi vini, luoghi diversi - L’evoluzione del canale asporto in Italia” a cura dell’Osservatorio delle produzioni trentine. Moderati da Mauro Leveghi parleranno Sergio Soavi della Coop Italia, Francesco Bonfio presidente di Vinarius, Massimo Meneghello direttore di Wine Outlet, Sandro Cavicchioli distributore di vini spagnoli e australiani. A Palazzo Roccabruna, a cura della Cantina La Vis e Valle di Cembra, si terrà invece il Convegno sul rapporto tra effetti salutistici del vino e l’analisi del suo consumo sulle strade nella guida dei veicoli. Tratteranno l’argomento Mauro De Concini, primario dell’Ospedale di Trento, Fulvio Mattivi, ricercatore del Centro sperimentale Asma, e Francesco Spagnolli, preside dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Sempre a Palazzo Roccabruna, la casa dei produttori trentini, per tutto il periodo della manifestazione trionferà il Trento Doc, metodo classico, presenza esclusiva di ogni evento importante, con “Bollicine in Osteria”, una degustazione di piatti preparati dagli chef di quattro Osterie tipiche trentine. Uno dei posti più indicati per conoscere a fondo un territorio è senza dubbio la sala di un ristorante. La morfologia del territorio, le tradizioni agricole, le usanze della popolazione, il clima e le dominazioni dei secoli passati finiscono sempre, in un modo o nell’altro, nelle pietanze che ci vengono servite. E le Osterie tipiche trentine, composte da 53 ristoranti di qualità distribuiti sul territorio provinciale, sono pronte a proporre il meglio della tradizione locale.

L O M B A R D I A A TAVO L A

47

UNITÀ FRA GLI ENTI A GARANZIA DELLE CANTINE La collaborazione con le diverse istituzioni (Provincia e Camera di commercio in primis) e la capacità di costituire una garanzia sia per le cooperative che per le aziende private costituiscono uno dei segreti che possono spiegare il successo dei vini trentini.Non ha dubbi il presidente del Consorzio,Roberto Giacomoni (nella foto),che in un convegno promosso dalla Trentino Spa al Vinitaly ha espresso ottimismo sulle prospettive dell'enologia della provincia dopo che nel recente passato si è saputo valorizzare vitigni autoctoni come la Schiava,il Pinot grigio od il Teroldego rotaliano e conquistare al tempo stesso posizioni da primato per vini di più larga diffusione ma che ben rappresentano il territorio (sia per quelli di tipo fermo,sia per gli spumanti).

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:39

Pagina 48

ENONEWS

V I N I TA LY

Il Canton Ticino dove domina il Merlot

I

l Canton Ticino, situato all’estremo sud della Svizzera, è suddiviso in due regioni geografiche distinte: il Sopraceneri e il Sottoceneri che, a loro volta, hanno un totale di otto distretti che possiedono vigneti di varie dimensioni. Dal 1870 ad oggi, la superficie destinata alla viticoltura è passata da circa 8.000 ettari agli attuali 1.000 (nel 2002). Ciò è dovuto alla razionalizzazione e all’intensificazione delle coltivazioni. La maggior parte dei viticoltori (circa 3.700) possiede parcelle di dimensioni modeste, coltivate per lo più durante il tempo libero. Solo un centinaio di viticoltori esercita la professione a tempo pieno e vende i suoi prodotti alle imprese di trasformazione. Si contano circa un centinaio di viticoltori-vinificatori e una dozzina di imprese vinicole possiede vigneti di grandi dimensioni. Esiste anche una cantina cooperativa. In Ticino il re dei vitigni è indubbiamente il Merlot, originario del Bordolese. Importato dalla Francia agli inizi del XIX secolo in sostituzione dei vitigni locali decimati dalla fillossera, il Merlot è stato in grado d’imporsi e di adeguarsi alle condizioni climatiche vigenti in Ticino. Oggi la superficie destinata alla sua coltivazione rappresenta l’85% del totale. Sul restante 15% crescono vitigni del tipo Cabernet, Sauvignon e Franc, impiegati per la produzione di assemblaggi, nonché vitigni per la produzione di bianco (Chardonnay,

Sauvignon, Kerner, Sémillon). Su una piccola superficie, prevalentemente nel Sopraceneri, si pratica invece la coltivazione della Bondola, un vitigno autoctono. Infine, si possono annoverare anche alcuni vitigni ibridi (Americana), conosciuti per le loro caratteristiche rustiche e utilizzati sia nella produzione di grappa che per il consumo come uva da tavola. Il metodo di coltivazione è quello del guyot semplice e doppio. Nelle vallate settentrionali (Leventina, Blenio), si incontra anche il tradizionale sistema a pergola. Negli ultimi decenni si è potuto assistere a un rilancio della coltivazione in collina grazie all’impiego di nuovi sistemi di coltivazione razionali. Il clima è caratterizzato da consistenti precipitazioni annuali ad intervalli molto irregolari. Un lungo periodo di insolazione favorisce la maturazione ottimale dei grappoli che normalmente sono vendemmiati verso la fine di settembre. Dal 1997, il Ticino ha una propria Doc. Una conquista importante, facente parte di tutta una serie di misure destinate alla valorizzazione della qualità del prodotto. Tra queste, possiamo citare l’ormai indiscusso e notorio marchio di garanzia e qualità VITI, introdotto per la prima volta nel 1948 e realizzato per certificare i vini tradizionali, prodotti con uve Merlot selezionate.

L O M B A R D I A A TAVO L A

Superficie vitata: 1.001 ha Comuni viticoli: 175 (il più esteso è Castel S. Pietro) Raccolto: 5.000 Tonnellate Produzione media: 560 grammi/mq Viticoltori: 3.700 (di cui 200 per professione, mentre 12 gestiscono la metà della superficie totale) Grad. media decennale: 80° Oechsle Produzione bottiglie: 6.000.000 da 75 cl (fonte dipartimento Agricoltura)

Stefano Caligari

48

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:39

Pagina 49

ENONEWS

CONSORZI

Gavi, solo un Consorzio Confermato Martini presidente È

durata meno di due mesi rappresentatività. Di fatto non c’erano i l’avventura del secondo consorzio presupposti per l’esistenza di due per il Gavi. Con organismi per la Doc decreto ministeriale del Gavi, tanto che il 31 marzo (pubblicato neoconfermato presidente sulla Gazzetta ufficiale del Consorzio tutela del n. 78 del 3 aprile), il Gavi, Gianni Martini ministero delle Politiche (nella foto), ricorda come agricole e forestali ha il consorzio, attivo dal ’93, infatti revocato il avesse avanzato ricorso precedente decreto di per correggere approvazione dello un’anomalia che «non statuto del “Consorzio poteva che danneggiare volontario per la tutela l'immagine del Gavi, ma del vino Docg Gavi” per difetto dei suoi soprattutto la coesione dei produttori». presupposti, cioè del requisito della Il dato di partenza è che per il Consorzio del Gavi il nuovo organismo, ora soppresso, si sovrapponeva all’esistente contando appena sul 17,80% dei produttori (contro il minimo del 20% previsto dalla legge) e il 22% degli ettari a Cortese. «Sarebbe spiacevole che ora, dopo la revoca dell’approvazione, Le proprietà salutistiche del vino prosegue Martini, presidente della vanno ben oltre gli effetti antiossidanti e Fratelli Martini di Cossano Belbo (Cn), protettivi per il sistema cardiovascolare. terza azienda privata italiana del settore, Se ne è parlato in occasione della seconda nella produzione di Asti docg e presentazione di Enotria 2006, prima per il Gavi docg - l’associazione pubblicazione edita da Unione italiana “Terre Cortesi del Gavi” continuasse a vini. La notizia più significativa è presentarsi con l’equivoca e ingannevole certamente che anche il vino bianco e denominazione “Consorzio volontario non solo il rosso può avere importanti per la tutela del vino effetti benefici sulla nostra salute e D.O.C.G. Gavi”». addirittura nei confronti dell’influenza Ricordiamo che su una aviaria. In base ai risultati di alcune produzione di Gavi di ricerche, pubblicate sul British Medical Journal, è stata dimostrata la presenza sia circa 62.129 ettolitri (dati della vendemmia di acido shikimico, sia di quercetina 2004 certificati dalla (principi attivi del Tamiflu, farmaco per la Camera di commercio prevenzione dell’influenza) anche nel di Alessandria) quello succo d’uva e nel vino bianco. prodotto o imbottigliato Ma c’è di più. Nel vino c’è la molecola dai soci del Consorzio tutela del Gavi antiossidante idrossitirosolo, comune ammonta a 47.685 ettolitri, pari ad una nell’olio extravergine di oliva, che percentuale del 76,75%, ben superiore conferisce importanti proprietà quindi a quella minima del 66% prevista antiaging, mentre il resveratrolo rallenta dalle norme. anche l’invecchiamento cerebrale.

Enotria: Il vino? Fa sempre più bene

L O M B A R D I A A TAVO L A

49

CON GIRA LA CARTA 9 STRADE DEL VINO «Abbiamo avuto la collaborazione congiunta degli assessorati regionali all’Agricoltura e al Turismo, a conferma di come le sinergie possano dare risultati migliori. Con piacere presentiamo la pubblicazione “Gira la carta Lombardia”, come momento di coordinamento delle varie iniziative del gusto organizzate da maggio a novembre nei territori delle nove Strade del Vino lombarde». Così Gianni Boselli, presidente della Federazione Strade del vino e dei sapori di Lombardia, in una conferenza stampa a Vinitaly ha presentato l’iniziativa. Con lui la segretaria della Federazione, Paola Beduschi e Fabio Tonalini, presidente Strada Vini Oltrepò, che ha parlato in particolare del Festival Agnolotto e Bonarda in programma per ottobrenovembre in 10 ristoranti oltrepadani.

Nella foto, da sinistra Paola Beduschi, Gianni Boselli e Fabio Tonalini.

CONSORZIO SOAVE A RTURO STOCCHETTI RESTA PRESIDENTE Arturo Stocchetti, presidente uscente del Consorzio di tutela del Soave, è stato riconfermato alla guida dell’ente per un altro triennio. Alla vice presidenza vanno Graziano Aldegheri, presidente della Cantina di Colognola ai Colli (Vr) e Attilio Carlesso, vice presidente della Cantina di Soave (Vr). «Il Soave di oggi sottolinea Stocchetti gode di risultati che sono frutto di oltre dieci anni di lavoro». A livello di Doc il Soave, con oltre 6.500 ettari di vigneto, rappresenta il 30% della potenzialità veneta e circa il 40% di quella veronese.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 50

ENONEWS

C H I A R E T TO

Floreale e con struttura Il grande

Chiaretto che non è un Rosato

Fra i prodotti più caratteristici del Garda c’è questo vino prodotto coi migliori grappoli del Groppello. Da una vinificazione secondo regole antiche nasce oggi uno dei prodotti più moderni in Italia e che incontrano maggiore interesse per freschezza, armonia di profumi, giusta acidità e struttura. Ideale per l’aperitivo è ottimo anche a tutto pasto

U

na delle tre principali zone vinicole del ‘vigneto Lombardia’ è la provincia di Brescia con la Franciacorta e le colline che declinano verso la costa occidentale del lago di Garda, quella compresa tra la splendida Sirmione (nel cui retroterra si stendono i vigneti della doc Lugana) e l’affascinante Limone che nel nome ricorda un passato legato alla coltivazione e al commercio di quest’agrume, testimonianza di un microclima particolare per ventilazione e temperatura. Furono queste condizioni che fin dalla preistoria favorirono gli insediamenti umani sulla costiera gardesana e lo sviluppo di una ricca vegetazione spontanea. Anche la presenza della vite risale a quell’epoca, ma fu addomesticata solo nel V secolo a.C. dagli Etruschi che avevano identificato le tecniche di coltura. Successivamente i Romani, apprezzando molto i vini della zona, ampliarono notevolmente le aree dedicate alla viticoltura. Se Catullo con i suoi versi ne fu un estimatore pagano,

L O M B A R D I A A TAVO L A

50

il Chiaretto ha avuto successo in ogni epoca: papa Leone X ad esempio lo amava moltissimo e lo giudicava ai vertici dell’enologia dell’epoca. Esistendo anche nel Rinascimento l’usanza di ingraziarsi i potenti con omaggi ‘esclusivi’ si narra che il marchese di Mantova, volendo ottenere i favori del Papa, gli abbia inviato pesci del lago e il chiaretto. Secondo le cronache raggiunse il proprio scopo. Nella zona sud del lago i vitigni sono a frutto sia bianco sia rosso, mentre lungo la costa occidentale sono essenzialmente a frutto rosso. Se i vigneti prosperano lungo tutta la costa bresciana è però la Valtenesi l’epicentro attorno al quale ruota la produzione vitivinicola della zona. È anche la principale area del Chiaretto. Al momento della vendemmia del Garda classico è tradizione che i grappoli più belli vengano destinati al Chiaretto. Nella vinificazione del Chiaretto, nonostante le moderne tecnologie, è fondamentale il ruolo dell'uomo: la fase decisiva è quella del contatto del mosto con le vinacce

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 51

ENONEWS

C H I A R E T TO DUE APPUNTAMENTI A MONIGA E GARDONE Fra il 2 ed il 4 giugno lungo la riviera del Garda bresciano tutti i riflettori saranno accesi sul Chiaretto. Grazie a ben due manifestazioni concomitanti (il trofeo Pompeo Molmenti a Moniga del Garda e Primavera il profumo dei Chiaretti a Gardone Riviera), esperti, appassionati o semplici curiosi avranno l’occasione di degustare la produzione 2005 di quello che è ritenuto il miglior vino rosato italiano (anche se non sarebbe propriamente un rosè). In occasione della XIX fiera del Chiaretto a Moniga avverrà anche una selezione dei vini più riusciti a cura di una giuria professionale, mentre nelle vie del centro storico di Gardone sarà possibile abbinare il Chiaretto ad altri prodotti tipici del territorio grazie alla collaborazione degli esercizi pubblici della cittadina che hanno raccolto l’invito del Consorzio del Garda Classico Doc.

perché da queste si possano estrarre il colore e alcune sostanze fondamentali. Occorre peraltro saper cogliere il ’punto d’equilibrio’ - che ovviamente varia a ogni vendemmia essendo condizionato dal processo di maturazione delle uve - che eviti un vino scialbo e indefinito non solo nel colore o un vino troppo vinoso, un ‘quasi rosso’ impersonale e privo delle caratteristiche del Garda rosso. È inutile sottolineare come quel ‘punto d’equilibrio’ sia un attimo fuggente e che quindi questa fase della vinificazione necessiti della costante e attenta presenza dell’uomo. Il processo di vinificazione in chiaretto è antichissimo e una sua prima codificazione avvenne a opera del senatore veneziano Pompeo Molmenti che amava soggiornare a Moniga del Garda. Successivamente il Consorzio tutela vini bresciani Doc elaborò un primo disciplinare (1962) che rappresentò la base per la successiva attribuzione della Doc (21 luglio 1967, una delle prime). Il metodo è quello dell’alzata di cappello (descritto già da Agostino Gallo a metà del XVI sec.), che permette di ottenere un vino dal

colore rosato del “petalo di rosa”, in una sola notte bastano poche ore di fermentazione. Il Chiaretto nasce dall’unione delle uve soprattutto di quattro vitigni: Sangiovese che assicura struttura e longevità, Marzemino che dà fragranza e armonia nei profumi, Barbera che dona freschezza e vivacità e Groppello al quale si devono finezza, eleganza e sapidità. Il Groppello è l’unico autoctono. Coltivato sulla sponda bresciana del Garda già dai Romani, come risulta dagli scritti di Virgilio o di Plinio, è stato ampiamente descritto nel 1500 da molti autori e in particolare dal Gallo (1550) che lo esamina dettagliatamente anche nelle sue varianti. Attualmente il Groppello è coltivato esclusivamente in Valtenesi (a eccezione di una micropresenza in val di Non) ed è la componente principale del Chiaretto. Il nome Chiaretto deriva dallo

splendido colore. Si diversifica dai Rosati del resto del mondo oltre che per l’eleganza del colore anche per la sua grande sorprendente aromaticità e di frutti di bosco, non disgiunta da un’interessante acidità, che determina grande freschezza di sensazioni gustative, e da una notevole struttura. Vino dalla personalità inconfondibile ed espressione del terroir gardesano è caratterizzato da sapidità ‘in uscita’ dovuta all’esistenza nel terreno di alcuni sali ‘propri’ della zona. Le sue caratteristiche lo rendono adatto per l’aperitivo e per il bere fuori pasto o a tuttopasto. Per la sua struttura delicata è giudicato gradevole al palato femminile. Salvatore Longo

Scheda tecnica Onav: Chiaretto del Garda Zona di produzione: riva bresciana del Garda e in particolare la Valtenesi Alla vista: rosa chiaro tendente al cerasuolo con leggeri riflessi rubino Al naso: vinoso, intenso, fresco, fruttato, floreale e con sentori di frutti rossi di bosco In bocca: asciutto, armonico, vellutato, sentori di mandorla amara, ottima persistenza, sapido ‘in uscita’ Resa: max. 12,5 t/ha Titolo alcolometrico: 11,5% vol. Epoca migliore per il consumo: primo anno successivo alla vendemmia Temperatura di servizio: 11 - 13°C. Vitigni: Groppello Gentile, S. Stefano e Mocasina (30-85%), Marzemino (560%), Sangiovese (5-60%), Barbera (5-60%), altri (max. 10%) Abbinamenti: antipasti di salumi o di pesce, risotti con verdure, carni bianche lessate o grigliate, pesce sia di mare sia di lago, fritti di verdure, pizze e calzoni Riconoscimento della Doc: DPR 17/04/1990 come Garda bresciano che ha inglobato la precedente Doc del Chiaretto (21/07/1967) Alcuni numeri: con una produzione annuale di circa 400 mila bottiglie, il Chiaretto Garda Classico Doc rappresenta all’incirca il 22% della produzione consortile globale, stimata in 2,5 milioni di bottiglie annue. Gli ettari iscritti all’albo Doc dei vigneti, su un’area che va da Sirmione sud fino alla cittadina di Limone, sono circa 600, e danno oltre 3500 tonnellate di uva, lavorata principalmente nelle tipologie Garda Classico Rosso (31%), Groppello (27%), Rosso Superiore (10%). C’è anche una piccola e produzione di Garda Classico Bianco, pari a poco meno il 5% del totale. I produttori iscritti al Consorzio sono 83, viticoltori compresi, ed il valore economico totale della produzione è superiore ai 10 milioni di euro.

L O M B A R D I A A TAVO L A

51

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 52

ENONEWS

C H I A R E T TO

Un vino moderno da tutto pasto

L

a consuetudine vuole il Chiaretto come vino ideale da abbinare ai piatti di pesce di lago: come dire, un perfetto trionfo territoriale. Non da oggi tuttavia ristoratori, gourmand ed appassionati si sono resi conto delle straordinarie caratteristiche di versatilità del Chiaretto, di come la sua personalità ricca di sfaccettature sia in grado di adagiarsi a perfezione fra le pieghe dei sapori più disparati. «Il Chiaretto, come tutti i grandi prodotti dell’enologia italiana, va rispettato - spiega il presidente del Consorzio di tutela del Garda Classico, Paolo Turina - da vino di grande gioventù e di grande freschezza, preferisce accompagnarsi a prodotti altrettanto giovani e freschi: dai salumi non eccessivamente stagionati alle formaggelle dell’Alto Garda Bresciano, fino ai primi, dove la preferenza andrà a piatti con base di pomodoro, la cui acidità crea il giusto contrasto con la freschezza del vino. Ma è positivo anche l’accostamento ad un classico piatto di tradizione, casoncelli alla bresciana, perchè il giusto grado di tannicità del Chiaretto aiuta ad asciugare il burro. E fra i secondi si accompagna sia con il pesce che con le carni, in particolar modo con animali da cortile ma anche con carni rosse grigliate». Insomma, grazie alle sue doti di complessità, sapidità, freschezza, il Chiaretto può tranquillamente essere considerato un vino da tutto pasto. La versatilità del Chiaretto sul campo degli abbinamenti enogastronomici è una delle caratteristiche maggiormente vincenti di un vino che ha grosse potenzialità per intercettare il gusto e le tendenze del consumatore moderno. «Il Chiaretto spiega ancora il presidente Turina - è un vino capace di sintetizzare in bottiglia tipicità e dinamismo, tradizione e contemporaneità. Il suo colore pastello, tenue ed accattivante, unito alla sua

freschezza floreale tipicamente primaverile, ne fanno un vino ideale per le donne, ma anche e soprattutto per quel target giovanile emergente che sempre più spesso sostituisce il vino agli aperitivi alcoolici e che frequenta le più avanzate tipologie di wine bar». Ed è anche qui, oltre che alla ristorazione, che va a puntare la politica promozionale del Consorzio Garda Classico, con la consapevolezza che al consumatore tradizionalista gardesano, un consumatore quasi etnico, va lentamente sovrapponendosi una nuova figura di degustatore di fascia medio-alta, edonistico ma anche consapevole ed attento, che sempre più sta facendo del Chiaretto l’aperitivo ideale delle calde estati gardesane.

Pompeo Molmenti ne è il creatore Pompeo Gherardo Molmenti, di origini friulane, nacque a Venezia nel 1852. Intraprese gli studi, secondo la tradizione dell’agiata borghesia, alla facoltà di giurisprudenza prima a Pisa e poi a Firenze. Pompeo Molmenti rappresentò come Vincenzo Dandolo o Pietro Verri, una figura di intellettuale che si applicava con successo in numerose branche della conoscenza, storico, critico d’arte e quindi anche capace enologo e agronomo (come dimostrò con la creazione del Chiaretto). Fu nominato professore di lettere al liceo Foscarini di Venezia, che lasciò dopo poco tempo per insegnare all’Accademia di Belle Arti. Studioso instancabile della storia di Venezia, vinse nel 1877 un concorso storico bandito dall'Istituto veneto di scienze e lettere a cui seguì la sua più celebre pubblicazione “La storia di Venezia nella vita privata, dalle origini alla caduta della repubblica” che ottenne un grande successo sia in Italia che all’estero. Prima di giungere a Moniga del Garda, Molmenti entrò in politica come consigliere comunale a Venezia e successivamente, nel 1800, fu eletto deputato al parlamento del primo collegio di Brescia. In seguito venne eletto senatore del collegio di Salò, carica che mantenne fino al 1920. Pompeo Molmenti aveva sposato una nobildonna di Moniga del Garda, Amalia Brunati, che gli aveva portato in dote la villa omonima di Moniga e 15 ettari di terreno. L’idea di cimentarsi nella produzione del Chiaretto gli venne probabilmente dai numerosi viaggi intrapresi in Francia, ma non è escluso che l’ispirazione di utilizzare l’antico metodo del cappello sommerso (essendo un conoscitore dell’agricoltura antica) gli sia stata suggerita dalla letture delle Venti giornate di Agricoltura dell’autore cinquecentesco bresciano Agostino Gallo. Una memoria dello scrittore vicentino Giovanni Franceschini del 1928 riporta: «L’ospitalità di Pompeo Molmenti era prodiga e affettuosa e agli ospiti non faceva mai mancare nulla, compreso il vino schietto della sua Moniga, il vino squisito di un colore vecchio rossigno di Bordeaux».

L O M B A R D I A A TAVO L A

52

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 53


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 54

ENONEWS

C H I A R E T TO

Produttori decisamente soddisfatti Più qualità e più bottiglie N on molti gradi, fresco e godibile, magari non troppo costoso. È il vino ideale per i consumatori, almeno per una parte. Insomma i consumatori cominciano a chiedere prodotti abbordabili anche dal punto di vista del contenuto alcolico e osteggiano vini pesanti e difficili da bere, specialmente per le donne e per i giovani. Per tacere dei problemi legati alla guida dell’auto, alla necessità di affrontare pasti veloci e poco impegnativi. Così ci si orienta su vini intorno ai 12 gradi. Il Chiaretto del lago di Garda è fra questi. «È il primo vino bresciano dell’annata a fare la sua comparsa sul mercato - spiega il presidente del Consorzio Garda Classico, Paolo Turina - il Chiaretto nasce a poche ore di distanza dalla

L O M B A R D I A A TAVO L A

pigiatura delle quattro uve rosse tipiche della zona (Groppello, Barbera, Marzemino e Sangiovese), quando l’esperienza del produttore interviene a separare il mosto dalle bucce, la famosa “levata del cappello”, per stabilire la giusta tonalità e l’intensità del colore. Ne scaturisce un profumo fresco, fruttato, persistente» «La vendemmia 2005 è stata per noi più che soddisfacente dice Giovanni Avanzi, esponente della terza generazione dell’azienda fondata nel 1931 tanto che abbiamo prodotto 70.000 bottiglie di Chiaretto tra linea ristorazione e linea bellerive, con un aumento del 10%. È stata l’ultima vendemmia vinificata nella sede della frazione Balbiana di Manerba del Garda (Bs) perchè a fine maggio sarà

54

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 55

ENONEWS

C H I A R E T TO

inaugurata la nuova struttura con spazi complessivi per oltre 3.000 mq». Anche un’azienda di produttori di Chiaretto, la Provenza di Desenzano (Bs), di proprietà di Fabio e Patrizia Contato, ha intanto terminato l’ampliamento della cantina la cui superficie coperta è di ben 5.000 mq, con circa 200mila bottiglie e 1.500 barriques, oltre ai nuovi reparti di imbottigliamento e confezionamento. Pure per Imer Vezzola dell’azienda Costaripa di Moniga del Garda (Bs) «la vendemmia è stata positiva e ha permesso la produzione di circa 40mila bottiglie. Il Chiaretto proviene dalle stesse uve rosse del Garda Classico, ma viene sottoposto a una particolare lavorazione per non caricare più di tanto la gradazione del colore e ottenere così un vino dal colore “petalo di rosa” e riflessi rubini». L’azienda di Gian Franco Comincioli di Puegnago del Garda (Bs), che ha prodotto 14.000 bottiglie di Chiaretto Doc, ha sottolineato che «questo vino si differenzia dagli altri rosé per la sua sorprendente armoniosità floreale e per una grande freschezza di sensazioni gustative». Anche per Giuseppe Leali della Fattoria Ca’ Granda sita in frazione Raffa di Puegnago del Garda, la vendemmia 2005 è andata abbastanza bene. Anche se poteva andare meglio. Comunque l’azienda ha prodotto circa 10.000 bottiglie di Chiaretto. Marino Fioramonti

L O M B A R D I A A TAVO L A

55

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 56

ENONEWS

C H I A R E T TO

Pasini, Comincioli e Provenza Le tre star scelte dai Castellani È

il Chiaretto 2005 della Pasini Produttori di Raffa di Puegnago (Bs) il miglior vino rosato del Garda secondo la selezione dell’associazione “I Castellani del Chiaretto” che, come di consueto, hanno indicato quello che a loro parere è il miglior Chiaretto dell’anno e come tale accompagnerà tutte le loro manifestazioni. Al secondo posto (per pochissimi voti di differenza) c’è poi il Chiaretto di Gianfranco Comincioli, dell’omonima azienda di Puegnago (Bs), mentre al terzo posto si è classificato quello dell’azienda Provenza di Walter Contato di Sirmione (Bs). La scelta del miglior Chiaretto è avvenuta in occasione dell’assembla che segnava il 28° appuntamento annuo del sodalizio fondato da Ennio Avigo ldazio e che ha proceduto alla conferma anche per il 2006 del presidente Franco Zane. La selezione, tenutasi alla Antica cascina San Zago a Salò (Bs), è avvenuta sulla base di una ventina di vini valutati attraverso una scheda dove dovevano essere indicati: limpidezza, colore, flnezza, struttura, corpo, intensità e persistenza, come per qualsisia analisi sensoriale. In quest’occasione il Gran maestro fondatore del Castellani, Ennio Avigo, ha fatto notare come tutti i vini Chiaretto che sono stati

Da sinistra, Franco Zane e Diego Pasini

presentati alla selezione della commissione erano di ottima qualità, tanto che è stato più difficile del previsto scegliere tra questi i tre che poi sono stati proclamati vincitori. È stato fra l’altro sottolineato come il lavoro svolto dai Castellani del Chiaretto sia sempre stato rivolto a lanciare questo particolare vino della Valtenesi, denominato anche “vino di una notte”.

Carlo Bresciani

I produttori del Consorzio del Garda: Avanzi,Via Trevisago, 19 - 25080 Manerba del Garda (Bs) Tel/Fax 0365 551013; Fattoria Cà Granda,Via San Vincenzo, 30 - 25080 Puegnago sul Garda (Bs) Tel 0365 651023 www.fattoriacagranda.it; Az. Agr. La Guarda, Via Zanardelli, 49 - 25080 Castrezzone di Muscoline (Bs) Tel 0365-372948 www.laguarda.com; Le Videlle,Via P. Bonomi, 1 - 25080 Puegnago sul Garda (Bs) Tel 0365 651016; Civielle - Cantine della Valtenesi e della Lugana,Via Pergola, 21 - 25080 Moniga del Garda (Bs) Tel 0365 502002 www.civielle.com; Azienda Vitivinicola Redaelli de Zinis, Via Ugo de Zinis, 10 - 25080 Calvagese Riviera (Bs) Tel 030 601001 www.dezinis.it; Costaripa, Via della Costa, 1/a - 25080 Moniga del Garda (Bs) Tel 0365 502010 www.costaripa.it; Bottarelli, Via Monte Suello, 14 - 25080 Picedo di Polpenazze (Bs) Tel 0365 675001 www.agricolabottarelli.com; Az. Agr. Masserino, Via Masserino, 2 25080 Puegnago sul Garda (Bs) Tel 0365 651757 www.masserino.it; Az. Agr. La Torre, Loc.Torre - 25080 Calvagese Riviera (Bs) Tel 030 601034 www.latorre.com; Le Chiusure, Via Boschette, 2 - 25010 San Felice del Benaco (Bs) Tel 0365 626243 www.lechiusure.net; Cantina Marsadri, Via Nazionale, 26 - 25080 Raffa di Puegnago (Bs) Tel 0365 651005 www.cantinamarsadri.it; Cà dei Frati, Via Frati, 22 - 25010 Lugana di Sirmione (Bs) Tel 030 919468 www.cadeifrati.it; Cantine Scolari, Via nazionale, 38 - 25080 Raffa di Puegnago (Bs) Tel 0365 651002; Cantina Franzosi, Via XXV Aprile, 6 - 25080 Puegnago sul Garda (Bs) Tel 0365 651380 www.cantinefranzosi.it; Az. Agr. La BasiaVia Predefitte, 31 - 25080 Puegnago sul Garda (Bs) Tel 0365 555958/02-4989065; Az. Agr. Monte Cicogna, Via delle Vigne, 6 - 25080 Moniga del Garda (Bs) Tel 0365 503200 www.montecicogna.it; Pasini Giuseppe & Maurizio, Via S.Tommaso, 9 - 25081 Bedizzole (Bs) Tel 030 674345 www.pasini-anticacorte.it; Az. Agr. Comincioli,Via Roma, 10 - 25080 Puegnago sul Garda (Bs) Tel 0365 651141 www.comincioli.it; Cantina Marangona-La Carega, Antica Corte Ialidy - 25010 Pozzolengo (Bs) Tel 030 919379; Selva Capuzza - Colli a Lago, Cascina Capuzza 25010 S. Martino della Battaglia (Bs) Tel 030 3310279 www.selvacapuzza.it; Cantine Turina, Via Pergola, 68 - 25080 Moniga del Garda (Bs) Tel 0365 502103 www.turinavini.it; Az. Agr. Provenza, Via Colli Storici - 25015 Desenzano del Garda (Bs) Tel 030 9910006 www.provenzacantine.it; Az. Agr. Cascina La Pertica, Via Rosario, 44 - 25080 Polpenazze del Garda (Bs) Tel 0365 651471; Pasini Produttori, Via Videlle, 2 - 25080 Raffa di Puegnago (Bs) Tel 0365 651419 www.pasiniproduttori.com.

L O M B A R D I A A TAVO L A

56

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 57


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 58

ENONEWS

C H I A R E T TO

Moniga premia vino e olio D

al 2 al 4 giugno a Moniga del Garda (Bs) torna in scena la manifestazione enologica dedicata ad uno dei prodotti simbolo della tipicità gardesana e della Valtenesi: il Chiaretto Doc Garda Classico. I vini saranno giudicati da una commissione del Concorso oleario composta da enologi e giornalisti “Goccia d’oro”, rivolto enogastronomici e quello vincitore alla valorizzazione sarà premiato con il Trofeo Pompeo dell’olio extravergine Molmenti, una preziosa coppa di d’oliva del Garda cristallo di Murano, che viene bresciano. Organizzato definitivamente assegnata alla cantina con il patrocinio che vince per tre volte, anche non dell’Aipol, vedrà un consecutivamente, il concorso, comitato di chef e organizzato dal Consorzio di tutela gastronomi eleggere il dei vini Garda Classico, in sinergia miglior olio secondo un con l’Ente Vini Bresciani e il Comune giudizio legato all’armonia e alla piacevolezza del di Moniga del Garda. Venerdi 2 giugno si terrà anche la terza edizione prodotto. La selezione del miglior Chiaretto e del miglior olio avverranno in piazza San Martino a Moniga del Garda, prima dell’avvio della Mostra mercato con il pubblico che potrà votare. In tutti e tre i giorni, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18 sarà possibile degustare sia i vini che gli oli partecipanti al concorso. Il sindaco di Moniga del Garda Massimo Pollini sottolinea che «il Chiaretto è un prodotto unico, autoctono, che ha bisogno solo di essere conosciuto per venire apprezzato insieme alle altre tipicità di questa terra come l’olio e il pesce di lago. Noi amministratori pubblici, insieme agli operatori privati lavoriamo anche attraverso queste manifestazioni per abbinare le straordinarie tipicità gardesane alle radici antiche della nostra storia perché Moniga vanta un passato che risale al II millennio a.C». In quel lembo di terra che divide Desenzano da Salò, il ghiacciaio, milioni di anni fa, ha plasmato un paesaggio entusiasmante costituito da colline moreniche. È la Valtenesi, un angolo verde che si rispecchia nel blu del lago, un territorio disegnato da oliveti e vigneti, che nasconde ricchezze, come i tartufi o nuove coltivazioni come quelle dei carciofi che, insieme al pesce di lago, rimpinguano la tavola di ogni ben di Dio. g.l.

L O M B A R D I A A TAVO L A

58

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:49

Pagina 59

ENONEWS

C H I A R E T TO

A Gardone, in rosa i Sapori e la Notte

F

ra il 2 ed il 3 di giugno il Garda Classico Chiaretto Doc sarà al centro anche di una manifestazione enogastronomica sul lungolago di Gardone Riviera. Nei ristoranti e nei bar del centro storico si terrà in particolare “Primavera: il Profumo dei Chiaretti” che comprende “Sapori in rosa”, un itinerario enogastronomico in cui il vino gardesano sposa le produzioni tipiche del territorio con le proposte della ristorazione locale (dalle 19,30 alle 22,00 al costo di 15,00) e “Notte in rosa” (dalle 22,002 alle 24,00 al costo di 15,00), un circuito afterhour sotto le stelle, con musica e curiosità golose nei bar del lungolago, interdetto alle auto, dove si concentrano i più eleganti caffè e negozi. «Il comune di Gardone Riviera è veramente orgoglioso di ospitare per la quarta volta, il 2 e 3 giugno, la manifestazione “Primavera: il Profumo dei Chiaretti”: un momento che ormai, nelle geografie dell’estate gardesana, ha il sapore di un classico». Queste le parole con le quali il sindaco di Gardone Riviera, Alessandro Bazzani (nella foto), sintetizza la sinergia che ha portato alla creazione di questa sempre più apprezzata vetrina dedicata al nettare rosa della riviera bresciana del Garda. «Una sinergia - spiega il sindaco - che da una parte vede in pole position un’icona del Garda come Gardone, dall’altra il Consorzio del Garda Classico ed il suo presidente Paolo Turina, con il quale la sintonia è totale, ed infine quella Riviera dei Limoni che sempre più sta ampliando le strategie della propria ospitalità aprendo alla sinergia con il territorio ed i suoi sapori». Posta idealmente a capo della sempre sontuosa estate culturale della cittadina gardesana, “Primavera: il Profumo dei Chiaretti” trasformerà per due notti Gardone Riviera nella “capitale in rosa” del Garda. «Un appuntamento - conclude il sindaco Bazzani - che saprà indubbiamente lasciare memorie indelebili sia nel visitatore casuale che nell’enogastronomo più navigato, grazie alla suggestione magica creata dall'incontro fra il fascino della perla storica del Garda e la personalità unica di un’esclusiva enologica del nostro territorio come il Chiaretto». Per rimanere in tema lacustre alcuni piatti che si sono ritagliati una dovuta popolarità sono l’anguilla alla griglia e la frittura di agone e di alborelle o aole, che vengono proposte oltre che fritte, sotto sale e sott’olio oppure essiccate, solitamente cotte ai ferri e accompagnate dalla polenta. Dal lago viene pure la carpa che è per

L O M B A R D I A A TAVO L A

tradizione fritta oppure messa nel risotto. Altre specialità legate alla pesca sono la zuppa di cavedano, che può essere seguita dalle polpette o dal paté sempre di cavedano, il coregone a filetti, accompagnato da pomodori e patate o cotto ai ferri, il lavarello, uno dei migliori pesci del Garda cotto al forno, alla griglia, al burro, al vapore. Il luccio si dice alla gardesana quando è cotto con olio del Garda, capperi e scalogno. Altri piatti interessanti sono i luccetti in concia o il luccio alla pescatora. Un posto d’onore sulla tavola gardesana lo merita anche il formaggio della Valtenesi che è abbastanza simile alla Formagella di Tremosine, ma più dolce, il Grana Padano e il Provolone Valpadana.

59

m.p.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

21-04-2006

20:27

Pagina 60

ENONEWS

O N AV

Da

4.000 anni

in Alto Adige regna sovrana la Schiava

L

a storia della Schiava si intreccia con quella antica della viticoltura altoatesina: un ritrovamento archeologico nella val Isarco, ancor oggi terra di vino, ha restituito un’anfora di circa 4.000 anni fa piena di vinaccioli. In epoca romana il vino della zona (chiamato rethico, essendo Rethia il nome della regione) era molto apprezzato per esempio dall’imperatore Augusto, mentre Plinio il Vecchio racconta di botti di legno legate con cerchi di vimini. Nella fiorente viticoltura sudtirolese - rimasta tale nei secoli, nonostante le crisi medievali, la filossera e le altre malattie che colpirono la viticoltura italiana tra fine dell’Ottocento e inizio Novecento - il vitigno più diffuso è la Schiava. L’origine del suo nome è incerta, due le tesi principali, entrambe sostenute da elementi reali. La prima deriva dal sistema di coltura utilizzato nel Medioevo per una serie di varietà, anche differenti tra loro, coltivate a ‘basso ceppo’ e che necessitavano di un sostegno, o un palo o un albero, generalmente un gelso. Queste uve nel XIII secolo erano chiamate sclave per il loro dover essere appoggiate necessariamente a un sostegno. La seconda tesi è collegata alla probabile provenienza del vitigno dai paesi slavi, ‘sclava’ da cui poi ‘schiava’ sarebbe stata una deformazione dialettale di ‘slava’. Ampelograficamente si è in presenza più che di un singolo vitigno di un insieme di varietà similari collegate tra loro dalla comune provenienza geografica: la regione tra i fiumi Sava e Drava da cui sarebbero giunte in Italia al seguito degli Unni o dei Longobardi. Infatti nel tardo Medioevo queste uve

L O M B A R D I A A TAVO L A

erano chiamate Heunisch o Hunnisch a testimonianza quasi della loro origine unna. In Sudtirolo il vitigno trovò condizioni ideali per il suo sviluppo: terreni leggeri e permeabili di origine calcarea e porfirica. Le molte varianti di questo vitigno sono sottolineate dalle diverse denominazioni assunte in Sudtirolo

60

Schiava Meranese Schickenburg doc 2005 Vitigno: Schiava grossa, nobile, gentile e schiava “Tschaggele” Superficie di produzione: 4 ha Vendemmia: inizio ottobre Età del vitigno: 50 anni Zona: Marlengo-Merano Altitudine: 300-400 m s.l.m. Sistema di coltura: pergola Resa uva/ettaro: 80 q/ha Maturazione: controllata in recipienti d’acciaio Colore: rosso rubino intenso Profumo: lievito, crosta di pane e violetta Sapore: succulento e rotondo al palato, armonico, con retrogusto di ciliegia Gradi: 12,6% vol. Zuccheri ridotti: 2,8 g/l Acidità totale: 4,3 g/l Temp. servizio: 13-15°C Bottiglie prodotte: 40.000

Cantina Produttori Burggräffler, via Palade, 64 - 39020 Marlengo (Bz). Tel 0473 447137 Fax 0473 445216 www.burggraefler.it Mail: info@burggraefler.it M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

21-04-2006

20:27

Pagina 61

ENONEWS

O N AV

Scheda tecnica Onav: Schiava Gentile Zona di produzione: Alto Adige e in parte Trentino Colore: da granato a rubino Al naso: vinoso, fragrante, fruttato, con sentori di frutti rossi maturi e note di viola In bocca: intensità tanninica e corpo medi, lievemente amarognolo e sapido Resa: 140 q/ha. Vitigni: Schiava Gentile Altre tipologie: Rosato (con macerazione a freddo delle uve), frizzante e novello Gradazione alcolica minima: 10,5% vol. Epoca migliore per il consumo: entro l’anno, massimo due Temperatura di servizio: 12 - 14° C. Abbinamenti: piatti di carne leggeri e di pesce, polenta Riconoscimento della doc: 14/04/1975

(Sciava, Sinarola, Schiavone, …) e coltivate in passato con diversi: in Alto Adige più scuro e saporito, mentre in Trentino ancora più varianti: infatti fino alla fine del milleottocento togliendosi presto le bucce dal mosto - il vino è rosso chiaro, esistevano varianti a bacca bianca. Attualmente due sono i rami rosato, di pronta beva e quindi da bersi giovane. principali, entrambi a bacca rossa, da un lato quello lombardo e veneto cioè la Schiava nera e i suoi derivati, dall’altro quello Salvatore Longo altoatesino e trentino con la Schiava Gentile,la Schiava Grigia, la Schiava Grossa e la Tschaggele. La Schiava Gentile, detta anche Schiava Piccola per le contenute dimensioni del grappolo è stata descritta per la prima volta nel 1906 da Molon e successivamente dal Rigotti. La Schiava Grigia è una varietà particolarmente rustica che si adatta molto bene a qualsiasi terreno, il suo nome probabilmente deriva dalla notevole pruinosità che ricopre con un velo grigio il colore blu-violetto della buccia degli acini. La Schiava Grossa deriva il suo nome e i suoi caratteri peculiari dalle dimensioni sia dei grappoli, sia degli acini, particolarmente grossi. Caratteristica della Tschaggele è avere acini a polpa carnosa. Per la sua semplicità e la sua duttilità la Schiava Gentile è componente di moltissime doc altoatesine e trentine quali Alto Adige Lago di Caldaro, Alto Adige St. Magdalener, la trentina Casteller e le lombarde Cellatica e Botticino. Soltanto nella doc Alto Adige è prevista la Schiava Gentile vinificata in purezza (Edelvernatsch). Il vitigno Schiava Gentile dà origine a una pianta vigorosa con un grappolo di medie dimensioni. Gli acini sono di medie dimensioni e di forma sferoidale, di colore blu-violetto e con una buccia tenera, di spessore medio e abbastanza pruinosa. Il sistema di coltivazione della Schiava Gentile è quello tradizionale della pergola trentina che richiede diverse potature. La vendemmia generalmente avviene negli ultimi giorni di settembre o agli inizi di ottobre. Il clima alpino, che può fruire dell’azione protettiva delle montagne nei confronti dei venti del Nord, rende tale vino elegante nei profumi, equilibrato nel gusto, piacevole e di pronta beva. Le differenti vinificazioni tra Alto Adige e Trentino determinano vini tra loro

L O M B A R D I A A TAVO L A

61

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

21-04-2006

20:27

Pagina 62

LOCALI

TENDENZE GAV, GUSTO E ARTE IN UN WINE BAR CAFÉ Recente apertura a Milano di un wine bar innovativo, che unisce la passione per il vino a quella per l’arte. Si chiama Gav (Gusto Arte Vino) e in zona Lambrate occupa 5 vetrine tra via Accademia e via Bianco. Ha una capacità di circa 40 coperti e dispone di una cantina con oltre 250 etichette in prevalenza nazionali, ma anche australiane, argentine e cilene. Accompagnano le degustazioni opere d’arte moderna di artisti affermati e di esordienti. Lo staff di Gav organizza periodicamente diverse esposizioni, in cui a turno ogni artista ha la possibilità di presentare i propri lavori. L’offerta è completata da una cucina che propone salumi italiani di qualità e taglieri di formaggi tipici da gustare con marmellate, mostarde e mieli di diverse tipologie. Gav, via Accademia, 56 Milano. Tel 02 28901370. Chiuso la domenica.

Col Fontana

Santa il ristorante Grottino A i piedi delle suggestive colline della zona di Grumello del Monte (la zona forse più bella della bergamasca val Caleppio), nel complesso dell’Hotel Fontana Santa (gestito da Laura Belotti), aperto da alcuni mesi, a fine marzo è stato inaugurato ufficialmente il ristorante Al Grottino, ricavato nel vecchio cascinale ristrutturato dopo 4 anni di lavoro.

Per l’occasione l’edificio è stato decorato per una festa a tema “La notte di Bacco”, mentre gli ospiti hanno gustato le specialità a base di pesce del giovane chef Francesco Gaspari. La sommelier Simona Piccinelli ha illustrato invece le caratteristiche dei pregiati vini di Franciacorta dell’azienda Villa, sponsor della serata.

25 CANDELINE PER IL VOLTO DI ISEO Grande festa il 26 marzo scorso a Iseo per festeggiare i 25 anni dell’Osteria “Il volto”, uno dei più noti e innovativi locali lombardi. Per l’occasione di questo importante anniversario si è svolta una grande festa che ha radunato amici, clienti, colleghi ed estimatori di Vittorio Fusari, lo chef patron del locale, conosciuto in tutta Italia per una professionalità all’insegna della creatività e della rigorosa selezione delle materie prime.

RISTOCLUB & LBDI COMMUNICATION Ristoclub, portale web italiano di segnalazione di ristoranti (www.ristoclub.it), ha stretto un accordo di collaborazione con Lbdi Communication, agenzia di PR di Milano, per implementare il proprio business plan. Ristoclub è il primo portale web nato in Italia che offre la possibilità di effettuare la ricerca del ristorante e di prenotare il locale.

Marco Offidani alla guida de “Al V piano” A due anni dall’inaugurazione come ristorante del Grand Visconti Palace di Milano,“Al V piano” ha aperto ufficialmente le porte alla clientela esterna con una cucina raffinata ma di tradizione regionale lombarda e del territorio. Il general manager Claudio Gnoni l’ha affidata al giovane executive chef Marco Offidani (nella foto), già della catena Jolly Hotel Touring e President di Milano, del Jolly Carlton di Amsterdam, del Filarete presso l’hotel Bonaparte Radisson SAS nonché del ristorante “Alla Scala” del Sophia’s Restaurant, sempre a Milano. Nei menu si presentano seducenti delizie come i Piccoli Mondeghili su erbette all’aceto balsamico (le polpettine che un tempo le massaie milanesi preparavano utilizzando avanzi di manzo e salumi) o il Riso alla certosina con gamberi di fiume, rane e piselli. Nei “Brunch a tema”, accompagnati da un piacevole sottofondo musicale, partiti il 2 aprile e che proseguiranno per altre BAR MAGENTA domeniche, si tratterà DA 99 ANNI A MILANO il “pesce dimenticato”, Il Bar Magenta di Milano ha compiuto 99 dedicato alle anni e non li sente,perchè dal 1907 le sue varietà ittiche di sale riecheggiano di voci giovani.In attesa mare e di di celebrare il suo centenario,giovedì 13 acqua dolce: aprile è stato festeggiato il 99° polipo in compleanno,insieme al primo della nuova cassetta, anguille gestione,con una festa allietata dalle marinate o spada ragazze e dai boy del Coyote Ugly che affumicato. hanno ballato sul vecchio bancone.

L O M B A R D I A A TAVO L A

62

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

21-04-2006

20:27

Pagina 63

LOCALI

TENDENZE

Ca’ di Bore

(Aviatico) Tradizione e delicatezza

C

a’ di Bore di Aviatico (Bg) è il tipico ristorante di montagna dove, dal ‘74, legno e tronchi, in dialetto “i bore” appunto, caratterizzano un ambiente che offre BRUNO FEDERICO, anche un panorama CHEF E SOMMELIER DE LA CAPRESE DI MOZZO mozzafiato sulla valle (BG), CI PRESENTA I Seriana e il monte Poieto. SUOI COLLEGHI Del locale si occupano i fratelli Mario e Mimmo Grigis con le rispettive mogli Tina e Chicchi. Mario e Tina sono in cucina a creare piatti squisitamente nostrani, non rigidamente legati alla tradizione, ma eseguiti con finezza e delicatezza, secondo i canoni di cotture lievi e condimenti leggeri, rivisitati con creatività personale. In sala, Mimmo e Chicchi servono ai tavoli con quella semplicità e quella cordialità che ti fanno sentire a casa tua. Mimmo è anche sommelier, cresciuto alla scuola di Italo Castelletti, e si occupa della cantina, di alto livello, in cui spicca una pregevole selezione di vini nazionali ed esteri, ma soprattutto una magnifica galleria di etichette di grappe e distillati. Gli affettati profumati e leggeri sono in parte fatti in casa da Mimmo, come il salame dolce e delicato e la presiata, particolare salume fatto col guanciale del maiale. Nel menu spiccano il paté di fegato e primi ispirati alle disponibilità stagionali di materie prime, cosa molto intelligente. Le paste sono fatte in casa. Spiccano i ravioli con ricotta e spinaci e una punta di formaggio erborinato, conditi con un finissimo e delicato burro, e le foiade con funghi porcini, solo nel periodo di raccolta (e mi piace sottolineare questo stile da veri professionisti). Altro primo particolare e gustoso, i turcei, pasta fresca con spinaci al verde e conditi con un pesto casalingo all'olio extravergine. I fratelli Grigis erano macellai di tradizione e i loro piatti di carne sono

molto eloquenti della loro “conoscenza” della materia prima e del sapiente uso che ne sanno fare. Non si può perdere perciò lo speciale brasato al barolo con polenta, il cinghiale stufato con verdure, antichi sapori che fanno parte dei nostri ricordi. Per non parlare delle le costate di Scottona nostrana, “la Barbina” di razza Bruna Alpina, spesso surrogata da Chianina. Anche i dolci e i gelati sono rigorosamente fatti in casa e sono da assaggiare quasi con grande devozione, per il piacere sublime che sanno suscitare. Ristorante Ca’ di Bore - apertura tutti i giorni in luglio e agosto e nel fine settimana per il resto dell’anno

AL PRINCIPE DI SAVOIA CADEI EXECUTIVE CHEF Fabrizio Cadei è il nuovo executive chef dell’Hotel Principe di Savoia di Milano. Originario di Bergamo, 38 anni, Cadei vanta un’esperienza a livello internazionale nell’ambito dell'innovazione e della ricerca della raffinatezza culinaria. Approda al Principe con un vastissimo background di “haute cuisine” maturato nei più prestigiosi ed esclusivi ristoranti ed alberghi del mondo (da Lèon de Lyon, 2 stelle Michelin di JeanPaul Lacombe a Lione, all’Hotel Eden di Roma dove ottiene in un anno una stella Michelin). Fabrizio Cadei gestirà il nuovo ristorante Acanto del Principe di Savoia, di prossima apertura e che avrà un ingresso indipendente rispetto all’entrata principale dell’albergo.

Hotel Gonzaga, eleganza e funzionalità L’Hotel Gonzaga di Milano è un tre stelle raffinato e curatissimo che pone grande attenzione alla qualità del servizio. Situato a soli 50 metri dalla stazione centrale, è quindi facile da raggiungere e comodo per i collegamenti con il centro storico di Milano e con il nuovo polo fieristico di Rho. Gli ambienti sono moderni, dal design raffinato, realizzati con materiali pregiati: gli spazi sono progettati in funzione della funzionalità e dell’eleganza. Sono perciò adatti alle esigenze di ogni tipologia di clientela: da quella d’affari al turista. Ogni stanza dispone di servizio da te, telefono diretto, sveglia automatica, attacco internet, tv satellitare, aria condizionata, phon, frigobar, cassaforte e materassi ortopedici. Alcune stanze sono anche dotate di vasca idromassaggio. Tra i servizi offerti, oltre ai parcheggi riservati, un moderno bar, un impianto di videosorveglianza con portiere notturno e il servizio in camera 24 ore. Hotel Gonzaga, via Vitruvio 43 Milano, tel 02 6691366.

L O M B A R D I A A TAVO L A

63

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

21-04-2006

20:27

Pagina 64

LOCALI

TENDENZE

Roof Garden, vista su Bergamo a 360° Excelsior San Marco. Dalle sue vetrate e dall’ampio tetto si possono ammirare le mura venete, alcune splendide prospettive dell’antico borgo di Bergamo ed ampie panoramiche della parte moderna della città. A dare un ulteriore tocco elogiato da ogni cliente per di classe all’opening del locale ci hanno pensato le bollicine di la vista panoramica mozzafiato e per le soluzioni alcune cantine della Franciacorta e, soprattutto, l’attrice Manuela architettoniche e d’arredamento che lo rendono unico a Bergamo. Arcuri, che ha molto apprezzato la Il ristorante Roof Garden, location esclusiva del ristorante come anche la cucina dello chef inaugurato da pochi giorni, si Marco Rossoni e l’impeccabile trova nel cuore del capoluogo orobico, all’ottavo e ultimo piano servizio curato da Beniamino Tomasoni. Info 035 366159. dell’edificio che ospita l’Hotel

È

L O M B A R D I A A TAVO L A

64

LA “COPPETTAZIONE” AL VENEZIA DI ABANO La Coppettazione - ora di moda fra i divi statunitensi, come l’applicazione delle sanguisughe - tecnica terapeutica della medicina tradizionale cinese, ha da tempo sfondato anche in Italia. L’Hotel Venezia Terme di Abano (Vc) la prevede nel suo centro benessere come trattamento di tutte le sindromi dolorose e di molte forme depressive con forte componente ansiosa. Può essere praticata in associazione all’agopuntura e al massaggio.

HAPPY HOUR IN BARCA AL LAURIN DI SALÒ Fra le novità di quest’estate c’è l’iniziativa del Romantik Hotel Laurin di Salò (Bs) che ha organizzato un happy hour, definito più sobriamente pre-dinner, in barca. La proposta comprende l’aperitivo in barca e la cena nella sala degli affreschi dell’hotel, sul terrazzo o a bordo piscina, per un gruppo da 6 a 18 persone.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

21-04-2006

20:27

Pagina 65

TURISMO

I T E R R I TO R I S I O R G A N I Z Z A N O

La Domenica in Chianti per de-gustare l’arte e la tavola

A

ffacciarsi sul chiostro della Certosa di Pontignano, salire sul colle di Montaperti citato da Dante, ammirare gli affreschi della sala d’armi del Castello di Montalto, queste e molte altre suggestive esperienze sarà possibile assaporare dal 23 aprile grazie all’interessante iniziativa “Domenica in Chianti” promossa dal Comune di Castelnuovo Berardenga, caratteristico paesino incastonato tra le colline del Chianti e i paesaggi delle Crete senesi. “Domenica in Chianti” è infatti un ricco programma articolato in 22 itinerari guidati per scoprire luoghi di grande fascino del territorio chiantigiano della Berardenga, normalmente non accessibili dal singolo visitatore.

Ogni domenica una guida illustrerà i segreti e le peculiarità di parchi, ville e castelli inseriti nei 22 percorsi, percorsi che sono anche occasioni per scoprire e degustare i prodotti tipici del territorio. Inoltre a chi parteciperà ad una visita verrà rilasciata gratuitamente la Card di “Domenica in Chianti” che darà diritto, per tutto il restante periodo dell’anno, ad allettanti sconti negli oltre 50 esercizi aderenti all’iniziativa. Per avere maggiori informazioni ed iscriversi alle visite si può contattare il Servizio turismo allo 0577 351302/351335 e l’Ufficio turistico allo 0577 355500, oppure visitare il sito web www.domenicainchianti.it.

L O M B A R D I A A TAVO L A

65

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:55

Pagina 66

TURISMO

C A N T I N E A P E RT E

111 cantine da visitare fra Lombardia, Canton Ticino e Liguria Per la prima volta alleate le cantine lombarde, ticinesi e liguri. Il 27 ed il 28 maggio gli enoappassionati potranno degustare i vini preferiti o i più curiosi. Carlo Pietrasanta esprime la soddisfazione del Movimento turismo del vino lombardo per l’imminente nascita dell’associazione gemella in Liguria

L

a Lombardia, insieme al Canton Ticino e alla Liguria, presenta 111 Cantine Aperte in occasione del Wineday 2006 fissato per il 27 e il 28 maggio. È Carlo Pietrasanta (nella foto a fianco), presidente del Movimento turismo del vino lombardo, ad annunciarlo con grande soddisfazione. «È la prima volta che Cantine Aperte si apre ai colleghi vignaioli del Canton Ticino che con le loro zone di produzione si uniscono alla nostra regione in questo grande evento “di vino”. Approfitto di questa occasione per dare il più caloroso benvenuto ai colleghi vignaioli “del mare” e per tenere a battesimo il futuro Movimento turismo del vino ligure. Il nostro obiettivo - ha concluso Pietrasanta - è sempre quello di trasmettere a chi visita le nostre Cantine la voglia di tornare e confidiamo di riuscirci anche quest’anno». Viviana Beccalossi, vice presidente della Regione Lombardia e assessore all’Agricoltura, ha sottolineato che «la Lombardia, per storia, cultura e territorio, ha una grande vocazione per il vino. Certo la sola vocazione non basta per parlare di eccellenza. La differenza la fanno le persone che “vivono il vino”, e quindi i nostri produttori con i loro esperti enologi. Un sistema che riunisce sotto un comune denominatore eccellenza, vitalità imprenditoriale, passione per la terra e per i sapori e le tradizioni di una volta. Tradizioni che hanno portato la Lombardia ad essere quello che è oggi: il fiore all’occhiello del made in Italy. Se pensiamo inoltre che il 100% della viticoltura lombarda, oltre 23.000 ettari vitati censiti, ricade in zone Doc e che ben l’80% delle bottiglie di vino della nostra regione sono Doc

L O M B A R D I A A TAVO L A

66

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:55

Pagina 67

TURISMO

C A N T I N E A P E RT E

o Docg, è facile reperire il messaggio di qualità lanciato dalle nostre terre». A sua volta Stefano Caligari, direttore di Ticinowines che raggruppa le cantine della Svizzera italiana, ha detto che «manifestazioni come Cantine Aperte, al di là e al di qua dei confini territoriali e nazionali ha un unico scopo: unificare il messaggio di qualità e conviviabilità espressa attraverso l’ospitalità in cantina. Nel 2006 la nostra regione festeggia i 100 anni di coltivazione del vitigno Merlot, che in Ticino ha saputo trovare dimora e dare splendidi prodotti». Il rappresentante della Liguria Paolo Ruffino accogliendo l’invito di Cantine Aperte in Lombardia ha rilevato che quella del 28 maggio è l’occasione per aprire al pubblico enonauta anche i territori e i “vigneti a picco sul mare” della Liguria, annunciando il costituendo Movimento turismo del vino ligure. Nel contesto del Wineday particolare attenzione sarà rivolta alle azioni di solidarietà. Prosegue infatti l’iniziativa “Wine for life” dove, acquistando una bottiglia con il bollino rosso, si contribuirà a salvare dall’Aids un bambino africano attraverso il progetto Dream della Comunità di S. Egidio, mentre in merito all’ormai consolidata “Operazione bicchiere” gli enonauti si uniranno al cantautore Ron (già testimonial di Cantine Aperte del 2005 con il suo vino Fracentanni), per portare un contributo al progetto dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica.

L O M B A R D I A A TAVO L A

67

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

26-04-2006

17:29

Pagina 68


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:55

Pagina 69

TURISMO

C A N T I N E A P E RT E

Mtv, per Chiara Lungarotti L’obiettivo è l’eccellenza

34

MOLTE LE OCCASIONI NELLO SCORSO ANNO

enne, laureata in agraria, alla guida dell’azienda di famiglia di Torgiano (Pg), Chiara Lungarotti è la nuova presidente nazionale del Movimento turismo del vino. L’elezione è avvenuta per acclamazione in occasione dell’assemblea riunitasi a Verona al Vinitaly. Chiara Lungarotti succede a Francesco Lambertini che ha condotto il Movimento nell’ultimo triennio e al quale l’assemblea ha tributato un ringraziamento per il lavoro svolto con signorilità e partecipazione. La nomina di Chiara Lungarotti segna il ritorno di una donna produttrice, dopo Donatella Cinelli Colombini e Ornella Venica, al vertice dell’associazione che riunisce oltre 900 cantine in Italia e che ha contribuito a creare il fenomeno dell’enoturismo e l’evento Cantine aperte. Figlia di Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, la neo presidente appartiene alla famiglia italiana che ha costruito intorno al vino e all’olio un sistema di valorizzazione del territorio, attraverso il Museo del vino, il Museo dell’olivo e dell’olio e qualificate strutture di accoglienza. «Sono cresciuta con lo spirito familiare che ha animato importanti progetti di sviluppo dell’enoturismo - ha dichiarato la neo presidente del Mtv - quando questo era considerato un fenomeno quasi filantropico e che invece si è rivelato negli anni uno strumento formidabile di valorizzazione dei territori legati alla cultura del vino e dell’olio. Ora è decisivo affermare tutte queste identità e le cantine aderenti al Movimento possono rappresentare l’eccellenza, nell’accoglienza. Occorre utilizzare al meglio tutte le professionalità impegnate a studiare il marketing e l’economia legata al turismo enogastronomico, affinché sia di supporto ai produttori e alle istituzioni locali per una nuova governance del territorio».

Le proposte turistiche legate al vino e all’enogastronomia sono state presenti nei più grandi appuntamenti del 2005. Oltre alla tradizionale partecipazione alla Borsa internazionale del turismo alla Fiera di Milano, erano presenti a Vinart, alla Biteg di Riva del Garda, al Festival della Franciacorta, alla Douja d’Or di Asti, al Festival del Negroamaro, il vitigno autoctono pugliese. A queste si sono aggiunte le promozioni della Wine Tour Cup di golf a Garlenda, in provincia di Savona, ad Almenno San Bartolomeo (Bg) e a Sommacampagna (Vr), e il Blues & Wine Soul Festival nella Valle dei Templi ad Agrigento, Palermo, Catania e Siracusa.

In una Guida gli appuntamenti Una pratica Guida con i “portalini turistici” illustrerà i percorsi e le attività che ogni azienda proporrà non solo a Cantine Aperte ma tutto l’anno. È lo scopo della pubblicazione presentata in occasione della manifestazione in Lombardia.All’interno della Guida non mancano i consigli per degustare e apprezzare il vino, per essere corretti visitatori di cantine, le segnalazioni dei pranzi e delle cene con il vignaiolo, le aperture diurne e notturne delle aziende ticinesi, i suggerimenti di dove poter dormire e dove sono presenti luoghi di ristorazione annessi alle aziende, le iniziative e i viaggi del Club Turisti del vino della Lombardia, le specifiche delle ricchissime attività collaterali, sempre più culturali, tra cui il concorso fotografico “Pianeta liquido, convergenze e confronti: l’acqua e il vino”. E in merito all’acqua nuovi nomi affiancano quest’anno l’avventura di Cantine Aperte: Sanpellegrino, Caraiba, Provolone Valpadana,Vitis Rauchedo, Zurla.Turismo e cultura hanno trovato invece spazio nella pubblicazione con le iniziative della Fondazione Ugo da Como nella zona del lago di Garda, con il Giro cantine “su misura” e con “Golosando” a Casteggio e dintorni, la rassegna culturale enogastronomica dell’Oltrepò Pavese.

L O M B A R D I A A TAVO L A

69

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

20:09

Pagina 70

NEWS

T E C N O - H OW

Armadi “Fermalievitazione” O

ggi il mercato ha voluto mostrarci le sue qualità più innovative e performanti con i nuovissimi armadi a SIMONA CACCIA, colonna RESPONSABILE P.R. DELLA F.LLI CACCIA ‘fermalievitazione’, ILLUSTRA LE NOVITÀ un vero must per DELLE ATTREZZATURE tutte le esigenze di panettieri e pasticceri moderni. Questi armadi infatti si adattano perfettamente alle esigenze dell’arte bianca, in quanto sono l’eccellente sinonimo di un migliore stile di vita, grazie al prolungamento del riposo notturno e una maggiore tranquillità professionale, oltre che alla conseguente standardizzazione della

produzione del laboratorio. È importante sottolineare la qualità del prodotto stesso, si tratta infatti di strutture monoscocca completamente in acciaio inox AISI 304 con spessore di isolamento 75 mm con un fondo interno stampato con relativo foro di lavaggio. Questi armadi possono lavorare sia in modalità automatica che manuale, ovvero c’è la possibilità di attivare le varie fasi singolarmente direttamente dal display digitale. Le fasi consistono essenzialmente nella refrigerazione del prodotto con sistema ventilato e nella lievitazione del prodotto grazie ad

L O M B A R D I A A TAVO L A

70

un sistema di riscaldamento prodotto da resistenze elettriche, con l’esatto controllo dell’umidità relativa fornito da un umidostato e quindi nella climatizzazione finale con una circolazione dell’aria non diretta sull’alimento che ne salvaguarda la freschezza nelle sue parti superficiali. Come trovarli? Basta affidarsi ai migliori produttori di attrezzature per la ristorazione che oltre al prodotto ne garantiscono anche un’adeguata vita utile, con un’assistenza postvendita qualificata e professionale.

M AG G I O 2 0 0 6

S A T G


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

20:09

Pagina 71

NEWS

T E C N O - H OW

Mantecare in modo facile S

traordinariamente duttile, la padella a mantecare è una delle ultime novità nel settore degli utensili da cucina. Per mantecatura s’intende in genere quell’operazione di SERGIO PEZZOTTA, miscelazione finale tra A.D. ROS SPA, PRESENTA LE NUOVE gli ingredienti che è TENDENZE NELLA fatta allo scopo di GESTIONE DEI LOCALI amalgamarli in maniera ottimale e, nello specifico, sta ad indicare un procedimento di cottura totale, dal crudo alla preparazione finale del piatto. Federico Coria (nella foto), noto chef, spiega che confrontarsi sulla mantecatura con i materiali e le forme sinora disponibili non è impresa facile in quanto la difficoltà sta proprio nell’ottimizzare il risultato cercando un giusto equilibrio tra tutti i passaggi

che l’elaborazione comporta. La proficua collaborazione tra Federico Coria e la Saps, la scuola per lo studio di materiali e forme degli strumenti di cottura con sede a Lallio (Bg), ha dato vita alla realizzazione di un attrezzo nuovo ed efficace: la padella a mantecare. Costruita interamente in alluminio con spessore di 5 mm, con un manico in acciaio antiscottatura e proposta in un’ampia gamma di cinque misure, da 20 a 36 cm. La forma a “scodella” dotata di bordi contenitivi consente di far saltare agevolmente gli ingredienti nella prima fase, di gestirli

L O M B A R D I A A TAVO L A

71

durante la cottura e quindi di mantecarli. La padella è ideale non solo per la mantecatura di paste e risotti, ma anche, grazie alla buona conduttività termica e alla forma svasata alta, per la cottura di legumi e zuppe. L’accentuata pesantezza dà una buona stabilità sul fuoco, mentre lo spessore permette un’omogenea distribuzione del calore. Gli chef che utilizzano questo prodotto ringraziano calorosamente “Federico” per questa strumento rivoluzionario.

M AG G I O 2 0 0 6

Sergio Pezzotta


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

20:09

Pagina 72

NEWS

T E C N O - H OW

Ecovapor 3000 Igiene totale anche all’aperto C

onosciuta e apprezzata dai professionisti dell’igiene negli ambienti di lavoro, Ecovapor 3000 trova applicazione nei diversi ambiti dell’ho.re.ca. Alberghi, ristoranti e pizzerie, bar, enoteche e strutture attrezzate per il catering necessitano, infatti, di garantire la pulizia e la sanificazione di tutti quegli ambienti che entrano in contatto con cibi e bevande. Ecovapor 3000 è una macchina professionale per la pulizia,

prodotta e distribuita dalla Medtime di Cremona, azienda che unisce una lunga esperienza alle più moderne tecnologie nella produzione di macchine pulitrici professionali. Questo strumento innovativo sfrutta la forza pulente del vapore a 160° C, emesso a ciclo continuo e ad alta pressione. Con la bella stagione il suo utilizzo dà ottimi risultati anche all’aperto, per pulire, senza dover ricorrere a prodotti chimici, cucine e banconi utilizzati nei self

Polonia,Turchia,Scandinavia, Gran Bretagna. A confermare la presenza Nutrition & Santé,azienda leader nella capillare di questa realtà aziendale nel produzione e commercializzazione di continente europeo sono le filiali France, prodotti dietetici e a contenuto Iberia,Benelux e Italia.I prodotti distribuiti e nutrizionale,è stata fondata nel 1972 da commercializzati in Italia (Céréal, Alain Chatillon in provincia di Tolosa.Oggi, Pesoforma,Isostad,Novosal, sotto la direzione di Didier Superbielle, Lievitovic e Lecinova) sono stati vanta tre siti industriali,uno dei quali in presentati presso l’hotel Francia e uno in Spagna.Distribuisce in oltre Hyatt di Milano, 30 Paesi tra cui Svizzera,Germania, accomunati da un’etica

NUTRITION & SANTÈ CRESCE IN ITALIA

LE PADELLE “COOL” DI AGNELLI Novità in casa Baldassare Agnelli, azienda leader in Italia nella produzione di pentole professionali. La nuova linea della ditta di Lallio (Bg) si chiama “cool” e raggruppa una serie di padelle in alluminio dotate di una speciale impugnatura che riduce del 283% la trasmissione del calore lungo il manico, agevolando il lavoro dello chef. I manici delle padelle “cool” sono in acciaio inox e rivestiti con una speciale guaina, che non contenendo silicone si restringe con l’aumentare della temperatura, unendosi saldamente al sostegno e assicurando una presa eccellente. Info www.pentoleagnelli.it.

L O M B A R D I A A TAVO L A

72

service e per i servizi catering ed ogni tipo di ambiente allestito per ospitare clienti di bar, ristoranti e locali per il tempo libero e il divertimento. I risultati sono, infatti, eccellenti su ogni superficie: dal gres porcellanato dei pavimenti ai ripiani in acciaio o in marmo, dagli strumenti e accessori in metallo al vetro. La sua forza pulente elimina germi e batteri anche dal teflon e dai tessuti sintetici e naturali.

aziendale che prevede un “Piano di sicurezza alimentare”:naturalità degli ingredienti,rigoroso rispetto dei risultati scientifici nella creazione dei prodotti e volontà di attenersi a una legislazione rigida in materia di prodotti dietetici. Céréal presenta la nuova linea senza glutine,Pesoforma propone le barrette gusto melone o al cioccolato,due delle quali possono sostituire un pasto principale, Isostad è una bevanda isotonica adatta agli sportivi che integra sodio,potassio, magnesio,cloruro e glucosio,Lievitovic è un integratore alimentare biologico-vitaminico. I prodotti sono reperibili nella grande distribuzione controllata e in farmacia.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

20:09

Pagina 73

NEWS

T E C N O - H OW

Audi Q7 misure titaniche e lusso da star A

udi ha tardato ad affacciarsi sul ricco mercato dei Suv di lusso, ma lo ha fatto alla grande con la Q7. A poche settimane dal lancio, gli ordini fioccano e la Casa tedesca fatica a farvi fronte: si annuncia un grande successo di vendite per questo imponente e al tempo stesso elegante modello. La sport utility con il marchio dei quattro anelli è lunga ben 5,09 metri, ha un passo di 3 metri esatti, è larga 1,98

prestigio. La plancia, con tutti i comandi a portata di mano del guidatore, il display a colori al centro e il pomello cromato con cui si governa l’interfaccia multimediale sul tunnel, ricorda quella della A6. Anche la posizione di guida è da berlina classica, nonostante la notevole altezza da terra. Ma ciò che più colpisce è la raffinatezza delle soluzioni tecniche che conferiscono alla Q7 un ottimo comportamento dinamico su strada e un’agilità inaspettata nel fuoristrada. Parliamo delle sospensioni a ruote indipendenti con doppi bracci trasversali, dell’ultima evoluzione del sistema di trazione intergrale Quattro con differenziale centrale autobloccante e ripartizione dinamica della coppia (normalmente il 40% davanti e il 60% dietro) a seconda delle condizioni del terreno, del controllo elettronico di e alta 1,74. Il parabrezza e i montanti stabilità ESP comprendente il sistema di fortemente inclinati, il tetto che ricade assistenza in discesa su fondi leggermente all’indietro e i passaruota molto marcati le conferiscono un aspetto sdrucciolevoli e delle sospensioni pneumatiche (a richiesta) che consentono decisamente dinamico, mentre il portellone che si prolunga sulla fiancate e di variare l’altezza dal suolo da un ingloba i fari dà alla coda il giusto tocco minimo di 180 a un massimo di di originalità. Le misure da maggiorata si 240 mm, modificando il baricentro e riflettono ovviamente in un’abitabilità l’assetto. Sulla Q7 eccezionale. La Q7 può ospitare fino a sono disponibili sette persone su tre file di sedili. Da inoltre il primato la capienza del vano bagagli: 775 litri, che salgono a 2035 reclinando i sedili posteriori. All’interno, l’atmosfera lussuosa e high-tech è la stessa delle altre Audi di

L O M B A R D I A A TAVO L A

73

regolatore di velocità attivo che in caso di necessità frena la vettura fino a fermarla completamente e l’innovativo sistema “Side Assist” che tramite sensori e radar avverte il guidatore della presenza di una vettura al suo fianco, in quell’angolo morto che la nasconde alla vista negli specchietti retrovisori. Per ora si può scegliere fra due motori: un V8 di 4,2 litri a iniezione diretta di benzina da 350 CV (244 Km/h di velocità massima, da 0 a 100 in 7,4 secondi, consumo medio 7,3 km con un litro) e un turbodiesel V6 di 3 litri che sviluppa 233 CV (210 km/hdi velocità massima, da 0 a 100 in 9,1 secondi, consumo medio 9,5 km con un litro), entrambi abbinati a un cambio automatico sequenziale a sei marce. I prezzi partono da 69.900 euro per il benzina e da 52.900 per la versione Diesel. Un nuovo motore V6 di 3,6 litri da 280 CV uscirà verso fine anno.

M AG G I O 2 0 0 6

Enrico Artifoni


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:56

Pagina 74

APPUNTAMENTI

FIERE E CONCORSI A MARONE, DAL 2 AL 4 GIUGNO, LA TRE GIORNI DELL' OLIO SEBINO

Oltre cinquantamila visitatori al Salone agroalimentare ligure

Torna,dal 2 al 4 giugno, “Dall’olivo all’olio”, importante rassegna rivolta alla valorizzazione dell’olio extravergine di oliva Dop del Sebino,promossa dal comune di Marone in collaborazione con una nutrita serie di enti e organizzazioni: Provincia di Brescia,Regione Lombardia, Camera di commercio,Comunità montana del Sebino bresciano,Consorzio olio extravergine di oliva dei laghi lombardi, Aipol e l’associazione “Città dell’ olio”,di cui il comune di Marone fa parte dal 2002.Si è scelta come nuova location lo splendido Parco Rosselli,situato in riva al lago e punto di partenza del suggestivo lungolago di Marone.Da quest’anno,poi, la manifestazione si avvale della collaborazione di un esperto di rilevanza nazionale,Davide Paolini,curatore della rubrica “Il gastronauta” in onda su Radio 24 il venerdì e la domenica.

D

ue convegni, uno sulle eccellenze del gusto, a cura della Camera di Commercio di Savona, l’altro sulla qualità dell’olio d’oliva ligure, promosso da Coldiretti e Confagricoltura, hanno caratterizzato il primo Salone agroalimentare ligure, svoltosi dal 12 al 14 marzo nei chiostri del complesso medievale di Santa Caterina a Borgo di Finale Ligure. Il numeroso pubblico (oltre 50 mila visitatori in due giornate e mezzo) ha mostrato di apprezzare in modo particolare i laboratori di degustazione e i prodotti di qualità esposti dalle oltre 130 aziende. Tra le degustazioni da segnalare quella del pesto alla genovese, curata dall’omonimo consorzio, quella della carne biologica, quella della Strada del vino e dell’olio dalle Alpi al mare fino alla presentazione dell'arancia Pernabucco, tipico frutto del Finalese e del Ponente in generale. Il settore agroalimentare ligure vanta ben 243 prodotti tradizionali censiti, oltre ai già noti vini Doc e Igt, all’olio Dop e al nuovo sudato “acquisto” del basilico Dop. Il boom dell’enogastronomia, con particolare riferimento alle tradizioni culinarie locali e alla qualità, ha di fatto premiato questo lembo di Liguria che non ha mai smesso di presentare ad ospiti e turisti piatti come il “bagnun di acciughe”, il “ciupin” con pesci di zuppa, la farinata di ceci, il “prepuggion” di verdure, e poi il pesto, lo zafferano, le tagliatelle avvantaggiate, i “corzetti”, le salse, i dolci della tradizione. Per non parlare dei vini: i bianchi Pigato e Vermentino, i rossi Rossese e Orneasco, che può raggiungere la dicitura “superiore” se invecchiato di un anno con gradazione minima di 12,5 gradi.

L O M B A R D I A A TAVO L A

74

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:56

Pagina 75

APPUNTAMENTI

FIERE E CONCORSI

CALENDARIO MAGGIO/GIUGNO 4/6 maggio - Cesena (Fc) Macfrut Mostra internazionale di impianti, tecnologie, servizi per la produzione, condizionamento, commercializzazione e trasporto degli ortofrutticoli Info 0547 317435 4/7 maggio - Parma Cibus Salone internazionale dell’alimentazione e delle eccellenze gastronomiche italiane e straniere Info 0521 996206 4/7 maggio - Parma Dolce Italia Salone dell’alimentazione dolciaria Info 0521996206-233 11/14 maggio - Verona Eurocarne Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione, la conservazione e la distribuzione delle carni Info 045 8298111 12/14 maggio Riva del Garda (Tn) Biteg Forum del turismo enogastronomico e del territorio Info 0464 520000 12/14 maggio Finale Ligure Borgo (Sv) Salone dell'agroalimentare ligure Rassegna espositiva della gastronomia ligure Info 019 6898607-8

21/23 maggio - Napoli Vitigno Italia Salone dei vini da vitigni autoctoni e tradizionali italiani, con laboratori e degustazioni Info 081 4107043 25/26 maggio Mosca (Russia) 27 maggio San Pietroburgo (Russia) Vinitaly Russia Salone dei migliori vini italiani Info 045 8298163 26/28 maggio Ancona Fiera internazionale della pesca La più completa vetrina italiana nei settori delle attrezzature, dell’acquacoltura e dei servizi connessi alla pesca, nonchè della produzione, conservazione, trasporto, commercializzazione e consumo del prodotto ittico Info 071 58971

Tuttofood 2007, più forza all’alimentare in Italia

S

e confrontate a quelle di altri Paesi europei, quali Germania e Francia, le fiere del settore food & beverage italiane hanno dimensioni modeste e risultano avere un basso numero di espositori e di visitatori stranieri. Partendo da queste premesse è nato “Tuttofood”, manifestazione biennale dell’alimentazione lanciata dal gruppo Sifa (Fiera di Milano) che si terrà nel nuovo quartiere fieristico di Rho dal 5 all’8 maggio 2007, con un’area espositiva di 370mila mq, cablata, condizionata e dotata di telecamere a circuito chiuso. Inoltre, 20 saloni per convegni, 74 sale polifunzionali, 84 punti di ristorazione, 13 reception, 20mila posti auto, collegamenti con la metropolitana e tre aeroporti nel raggio di poche decine di chilometri, oltre che con le principali autostrade milanesi. L’industria alimentare italiana ha rappresentato nel 2005 un fatturato globale di 107 miliardi di euro (+1,9%), confermandosi al secondo posto per importanza dopo quella metalmeccanica. Secondo una ricerca commissionata di AC Nielsen, mentre i consumi alimentari rallentano il passo (-1% circa), negli iper e supermercati le vendite di gastronomia crescono del 18%, quelle di snack del 13%, quelle di pesce del 12% e ugualmente in salita sono i cibi pronti.

3/11 giugno Trieste Fiera campionaria internazionale Salone dell’artigianato, del turismo e dell’enogastronomia Info 040 9494111 12/14 giugno Rho (Milano) MiWine Fieramilanocity ospita la 2 a edizione dell’esposizione internazionale dei vini e dei distillati di qualità Info 02 49977179-643

L O M B A R D I A A TAVO L A

75

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

18:58

Pagina 76

CIRCOLI

E S P E R T I E A P PA S S I O N AT I

Alla Luna Piena deliziati dai crostacei

U

n ottimo rapporto qualitàprezzo. Lo hanno riscontrato i soci del Club buongustai che numerosi hanno partecipato alla cena sul tema dei crostacei alla “Locanda Luna Piena” nella piazza centrale di Sorisole, alle porte di Bergamo. Un locale aperto poco più di due anni fa, condotto con entusiasmo e competenza da Carmela e Felice Imperato in cucina e dalla figlia Francesca in sala con il fidanzato Enrico

La consegna del diploma di benemerenza del Club Buongustai ai titolari del locale

Stecchetti. Specializzato in cucina di mare (Carmelo, di origine salernitana, ha gestito per 16 anni il “Due Scugnizzi” di Ponteranica), il “Luna Piena” si qualifica anche per una buona carta dei vini ed una apposita per i distillati, la passione di Enrico. Tra i vini abbinati per la serata sui crostacei un ottimo Gewurztraminer 2004 Hofstatter. La cena ha anticipato due gite di grande interesse per i soci del Club: una visita alle risaie del vialone nano di Isola della Scala (Vr), con tanto di tour alla scoperta delle bellezze architettoniche del territorio ed una piacevole sosta-pranzo per gustare la gastronomia locale, e una gita di 4 giorni tra i vigneti, le aziende vinicole e i luoghi d’arte della Borgogna. Per informazioni sulle attività del Club dei Buongustai Bergamo consultare il sito www.buongustaibergamo.it.

Allan Bay: «Aggiorniamo i piatti tradizionali» Il circolo culturale ed enogastronomico “La Barcela” di Travacò Siccomario (Pv) ha ospitato un'interessante serata dedicata al futuro dei piatti tradizionali, in particolare il risotto. L’incontro ha avuto per ospite il noto enogastronomo del Corriere della Sera, Allan Bay. Al goloso appuntamento hanno preso parte, tra gli altri, la nutrizionista Luciana Favalli, il giornalista enogastronomico Paolo Calvi, il presidente del Coenobium (la confederazione delle confraternite enogastronomiche della provincia di Pavia) Gigi Rognoni e il presidente della Confraternita del risotto Sandro Meloni. Nel corso della serata, durante la quale i commensali hanno apprezzato i primi piatti di Enza Draghi (nella foto con Allan Bay), chef cordon rouge dell’associazione cuochi pavesi, Bay ha sostenuto la necessità di aggiornare i piatti tradizionali, preservandone l’anima, ma adeguando, al tempo stesso, le tecniche di preparazione, ad esempio con l’introduzione dell’uso del burro chiarificato. Il tema non ha mancato di accendere un vivace, ma interessante dibattito fra gli esperti presenti. Davide Oltolini

L O M B A R D I A A TAVO L A

76

I CAVALIERI DELLA POLENTA PREMIANO 3 ONLUS Tenere alto il nome della polenta bergamasca e pretendere che venga preparata secondo i canoni della tradizione: a questo scopo istituzionale l’Ordine dei Cavalieri della Polenta di Bergamo aggiunge ogni anno una finalità benefica, stanziando dei fondi a favore di iniziative umanitarie. Quest’anno il consiglio dell’Ordine, presieduto da Piero Ricci, ha destinato il fondo solidarietà a tre istituzioni:‘l’Associazione cure palliative onlus di Bergamo; la Parents project onlus, associazione di genitori contro la distrofia muscolare; il Progetto Briciola, che da sei anni si occupa di un misero villaggio dell’Etiopia. Al ristorante “Castello del Vescovado”, sulle colline di Scanzorosciate (Bg), hanno ritirato il contributo Arnaldo Minetti (presidente Associazione cure palliative), Monica Lameri (Parent project) e Franco Zana (Progetto Briciola). Nell’occasione i cuochi Manilia e Paolo Madaschi hanno valorizzato al massimo la cucina bergamasca con polenta con stracotto di guanciale, tortelli ai porcini, millefoglie con Strachitunt e asparagi, abbinati ai vini Valcalepio Villa Domizia di Torre de’ Roveri.

PANE: IL 25 MAGGIO LA FESTA NAZIONALE Giovedì 25 maggio si terrà la 4a edizione della Festa nazionale del Pane, una manifestazione che nelle edizioni precedenti ha riscosso un successo degno di nota, ed ha avuto il merito di portare i consumatori all’interno dei panifici per far loro conoscere la professione dell’arte bianca. La manifestazione ideata dalla Federazione italiana panificatori avrà come partner sociale la “Lega del Filo d’Oro”, importante organizzazione che si occupa di riabilitazione, assistenza ed educazione delle persone sordocieche.

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

20:03

Pagina 77


LAT n 142 Maggio 2006 Andrea

24-04-2006

16:19

Pagina 78

SEGNALAZIONI

LIBRI - RIVISTE - WEB

Il mondo dei mass media Stop ai luoghi comuni sull’alimentazione per l’enogastronomia Una guida utile per mantenere una buona salute e per sfatare alcuni dei più radicati luoghi comuni che persistono nella nostra cultura alimentare. Uno specialista in Scienza dell’Alimentazione affronta dubbi, errori e pregiudizi, spiega ad esempio quali sono i cibi più calorici, se è preferibile bere a tavola o

A

nna Goffi, giornalista che si occupa di alimentazione e Non solo vino turismo e Lucia Siliprandi, Non solo cibo sociologa esperta in Autore: Anna Goffi, comunicazione, presentano Lucia Siliprandi un'ampia vetrina dei mass media FrancoAngeli editore italiani di enogastronomia. “Non Pagine 157 - Euro 18 solo vino Non solo cibo” descrive inoltre una serie di strategie utili per trovare le giuste modalità oltre a promuovere i prodotti tipici e a migliorare le performance degli operatori turistici. La pubblicazione analizza, tra le altre, alcune delle maggiori rassegne per la promozione dei prodotti alimentari tipici italiani. Una sezione è poi dedicata alle riviste di settore, a partire da Lombardia a Tavola, descritta dagli autori come una delle testate nel nord Italia per la promozione e l’aggiornamento degli operatori dell’Horeca. Un libro raccomandato ai piccoli e medi operatori del settore (ristoratori, produttori, agriturismi, consorzi e scuole di cucina.

fuori pasto, risponde a domande del tipo: le sigarette fanno rimanere snelli? La carne e la pasta non vanno inclusi nello stesso pasto? Due capitoli sono, inoltre, dedicati al sovrappeso e all’obesità.

Mangiare bene Mangiare sano Autore: Renzo Pellati Mondadori (Oscar Guide) Pagine 372 Euro 11,80

Cavatappi, da oggetti comuni a opere d’arte

P

resentato in occasione del Vinitaly, L’Arte dei cavatappi descrive la preziosa collezione di Piero Giacomini esposta al Museo del vino e del cavatappi di Ciliverghe di Mazzano (Bs). La curatrice (unica donna iscritta all’Associazione italiana collezionisti cavatappi) ha selezionato circa 500 pezzi, ordinati in quattro sezioni, con particolare attenzione alla cronologia, alla tipologia e all’aspetto artistico. La prima è dedicata a “L’aristocrazia dei cavatappi” e vengono presentati pezzi realizzati con materiali preziosi; la seconda, dal titolo “Il genio della semplicità”, illustra i primi cavatappi creati in Inghilterra; la terza sezione, “L'ingegno nei cavatappi a L’Arte dei Cavatappi. meccanismo”, spiega come fin Dal XVI secolo ad oggi dal XVIII secolo l’uomo si sia Autore: Ottilia impegnato nel ricercare dei Munaretti Bertazzo meccanismi da applicare al Skira editore cavatappi per diminuire lo sforzo Pagine 127 - Euro 40 fisico; la quarta, “Arte e creatività”, racconta come gli artigiani, superata la fase iniziale di pura invenzione meccanica, svilupparono la decorazione.

L O M B A R D I A A TAVO L A

78

M AG G I O 2 0 0 6


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

20:01

Pagina 79


LAT n 142 Maggio 2006

21-04-2006

20:01

Pagina 80


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.