Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB BERGAMO In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Edizioni Contatto srl - via Piatti, 51 - 24030 Mozzo (BG)
n. 150
100 ANNI
DI PENTOLE AGNELLI
COPERTINA 1
41째 VINITALY
DI RILIEVO
LA PRESENZA LOMBARDA
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Marzo 2007 anno XIX
COPERTINA 2
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COPERTINA 3
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Sommario 8
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Aliment
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Centenario Pentole Agnelli: dall’alluminio all’oro
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Mercato e Consorzi
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Lugana e Provenza festeggiano 40 anni di successi
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“Vino in Villa”, elogio del Prosecco di Valdobbiadene Tra le bollicine vip si afferma Montedelma
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In copertina
Riflessioni sulle scuole alberghiere italiane
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Nuovo sito e nuovo logo Forni Ceky parte alla grande
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Pesce... si fa presto a dire surgelato
Identità Golose svela il volto della nuova cucina
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Al “forte” Blu del Moncenisio piace il Passito di Malvasia
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Focus Champagne, alcuni nomi illustri
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Apre a Brusaporto il cash&carry di Ambrosini Freschi
Colli mantovani: Premio enologico “San Biagio” 2006 nell’inserto promozionale “Italia a Tavola network”
100 anni di innovazione fra alluminio e pentole per la ristorazione. Questo lo storico traguardo raggiunto dalla Baldassare Agnelli Professional Cooking di Lallio (Bg) che da 4 generazioni vede in campo la famiglia Agnelli. In copertina Baldassare jr (presidente) e il figlio Angelo (direttore generale). Il servizio alle pagine 8 e 9
“Lombardia a Tavola - Italia a tavola network” è una rivista di cultura enogastronomica e turismo per l’Horeca. Si rivolge ad alberghi, ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, cuochi, barman, sommelier, luoghi di ritrovo, enti, aziende e associazioni del settore, per un totale di oltre 60.000 aziende o professionisti su tutto il territorio nazionale.
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il direttore L’ENOGASTRONOMIA ITALIANA al banco di prova di VERONA
Molte attese positive visti i buoni risultati del settore. Serve integrazione fra cantine e ristorazione. Bisogna valorizzare il territorio ma anche le nostre nuove abitudini, come il divieto di fumo al ristorante che non è invece ancora applicato nella ristorazione in Francia…
Alberto Lupini alberto.lupini@lombardiaatavola.it ITALIA A TAVOLA NETWORK - MARZO 2007
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razie alla vendemmia 2006 anche questo Vinitaly si rivelerà un successo. Le difficoltà del Paese potranno magari influire sullo stato d’animo di alcuni operatori (non è detto che possa essere bissato l’entusiasmo della passata edizione), ma l’ottimismo sembra essere il segno prevalente. Molti elementi spingono in questa direzione. C’è la ripresa della domanda estera (negli Usa siamo ad esempio tornati a essere il primo esportatore, anche se solo per quantità e non per valore del venduto…). C’è l’orientamento delle fasce alte dei mercati (che determinano poi i trend di massa) verso vini meno globalizzati, che incontra la scelta delle cantine italiane più accorte di fare meno uso di barrique. E c’è infine la progressiva entrata in produzione dei molti vigneti oggetto di reimpianti e rinnovo negli scorsi anni che innalzerà sia la capacità produttiva, sia la concorrenzialità sui prezzi. Certo esistono anche elementi che frenano il trend di crescita del comparto chiave dell’agroalimentare italiano. Non ci stancheremo mai di ripetere come l’assenza di strategie commerciali generali di territorio, da un lato, e la mancanza di una solida alleanza fra produttori di vino e ristorazione, dall’altra, siano fattori che continuano a pesare negativamente. Se poi ci aggiungiamo le ridicoli polemiche sui trucioli da parte di produttori incoerenti (e magari poco attenti al rischio reale di produrre vino coi sistemi nordamericani che permettono l’uso di acqua o additivi), o l’assenza di adeguati livelli di controllo e repressione frodi capaci di garantire i produttori e i ristoratori che fanno bene il loro lavoro, il panorama potrebbe sembrare fosco. Per fortuna, il vino italiano (e con lui la ristorazione) si sta prendendo le giuste rivincite. E ci auguriamo che il Vinitaly (pur con tutti i limiti di una struttura fieristica che non sa darsi ancora un’adeguata dimensione in termini di servizi) confermi il momento positivo. L’importante è smettere di ricercare solo all’estero pretesi esempi da seguire. Pensiamo ai danni creati negli anni passati dai troppi estimatori e “importatori” di barriques. Guardiamo invece alla nostra tipicità e alla capacità di innovare. Un esempio per tutti. Dopo le tante polemiche al momento dell’introduzione della legge, i divieti anti fumo nei luoghi pubblici sono accettati da tutti. Il risultato è che il piacere di degustare cibo o vino è oggi più garantito, con soddisfazione dei gestori. Ciò non vale invece per il Paese simbolo fino a ieri dello stare a tavola. La Francia, pur avviando una politica di restrizioni, ha di fatto lasciato almeno fino all’anno prossimo la possibilità di fumare in bistrot e ristoranti. Per quanto possa sembrare banale, si tratta di una conquista di civiltà che dovremmo saper gestire meglio anche sul piano turistico.
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Italia che PAGA Italia che EVADE di Roberto Vitali
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o sapevamo già, ma sentircelo ripetere, statistiche alla mano (fonte Agenzia nazionale delle Entrate) e nero su bianco (fonte “Il Sole 24 Ore”), fa meditare ancora una volta. Ogni famiglia tipo lombarda paga quasi due volte e mezzo, per servizi locali e imposte, rispetto a quanto paga, per gli stessi motivi, una famiglia calabrese, quasi il doppio rispetto a una famiglia siciliana o molisana. Qualcuno potrebbe
obiettare che in Lombardia i servizi sono migliori: sì, ma costano anche di più e forse ci sono anche amministratori più attenti ed efficienti. Qualcun altro potrebbe aggiungere che in Lombardia, in Alta Italia in generale, terra di artigiani e imprenditori, si può evadere più agevolmente il fisco. Invece, nella graduatoria, provincia per provincia, dell’evasione media dell’Irap, i lombardi sono tra quelli che evadono meno. La provincia di Milano è agli ultimi posti nella
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graduatoria nazionale basata sulla percentuale tra l’imponibile evaso e quello dichiarato. Pare che a Vibo Valentia si celino all’erario cifre che sono quasi due volte quello che viene denunciato (1,84 euro evaso per ogni euro denunciato). A Milano soltanto 6,2 centesimi di evasione ogni euro denunciato. Chiudiamo con una dichiarazione del sindaco di Milano, Letizia Moratti, ripresa dalle cronache: «Milano deve essere trattata dal governo come Roma e non come sorella minore». Succede, dunque, che a Milano e in Lombardia lo Stato prelevi grandi tasse, ma le spese maggiori pare le faccia altrove. roberto.vitali@lombardiaatavola.it
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PRIMO PIANO
INFORMAZIONE
SICUREZZA ALIMENTARE?
Ci assicura l’ISTITUTO DI BRESCIA on soddisfazione di ristoratori e consumatori il tema della sicurezza alimentare sta diventando sempre più caro alle aziende e ai protagonisti del settore agro-alimentare. Cosciente di questa “urgenza” la Fondazione iniziative zooprofilattiche e zootecniche di Brescia, da tempo in prima linea nel servizio di controllo, in occasione della fiera Aliment, a Montichiari (Bs), ha organizzato un momento di riflessione, cogliendo l’occasione del Premio Marcora, in onore del politico forse più apprezzato dal mondo agricolo dal dopoguerra ad oggi. Sul tema “La sicurezza alimentare nell’agricoltura bresciana e lombarda”, si è in particolare svolto un dibattito da cui è emerso come fra le emergenze ci sia sicuramente quella di una maggiore informazione in tema di sicurezza alimentare. Nel dettaglio Paolo Boni, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, ha presentato un sistema innovativo di controllo dei prodotti lattiero caseari, sia per quelli tutelati Dop, sia per quelli prodotti senza denominazione. Successivamente questo sistema verrà applicato in tutta la filiera produttiva, così da dare corrette e puntuali informazioni al consumatore anche in merito alla tracciabilità. Centrale in tal senso l’utilizzo di Internet e il portale appositamente creato www.ars-alimentaria.it. Insieme a quelli di Sergio Grazioli, assessore all’Agricoltura della Provincia di Brescia e di Francesco Bettoni, presidente della Camera di commercio
di Brescia, decisivo è stato l’intervento di Stefanella Stranieri, docente di Economia agroalimentare all’Università degli Studi di Brescia, che ha spiegato la politica comunitaria per la sicurezza alimentare, con nuovi influssi sugli standard, sulla qualità e sulla condizionalità, evidenziando in particolare la stretta correlazione tra informazione, comunicazione e percezione della sicurezza da parte del consumatore finale. Dopo il convegno sono stati assegnati i riconoscimenti del Premio Marcora a dieci diversi soggetti operanti in campo agroalimentare: il Caseificio CISSVA della Valle Camonica; l’Azienda agricola Val Persane
Mompiano (Bs), che produce formaggi e carni caprine; l’enoteca Ai Ronchi di Brescia; l’Agro Ittica Lombarda di Viadana di Calvisano (Bs); l’Azienda agricola La Pusterla di Brescia, il vigneto produttivo più grande in un centro urbano nel mondo; Lanfredi Luciano di Cascina Fienile del Pesce ad Acquanegra (Cr); Cascina Casella di Stefano Lanzoni a Casalbutano (Cr), serre per la produzione di verdura e insalate; la Fattoria agrituristica biologica Orezoletta di Alberto Coboldi di Sospiro (Cr); l’Istituto professionale per l’agricoltura e ambiente di Orzivecchi (Bs) e Astem di Lodi, una Spa capitale pubblico, impegnata in energia. g.n.
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CENTENARIO AGNELLI
Dall’alluminio all’ORO 100 anni di PENTOLE AGNELLI RICERCA
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e TRADIZIONE per la ristorazione
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ultima nata (la pentola in oro zecchino 24 carati) rappresenta idealmente il top di una produzione che nell’alluminio copre il 75% del mercato professionale. Ma se i tegami d’oro in pochi anni si sono imposti come un ambito status simbol per i più importanti cuochi (che ne hanno saputo cogliere le opportunità
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tecnologiche, prima ancora che il valore di immagine), è sull’alluminio che la famiglia Agnelli ha costruito una leadership che in cucina è ancora più forte di quella dell’omonima famiglia torinese sulle strade. Un successo che oggi compie cento anni visto che era il 1907 quando Baldassare Agnelli apriva a Bergamo la prima fabbrica per la produzione di attrezzi in alluminio, alcuni dei quali (insieme alle macchine per la lavorazione) sono oggi visibili nel museo aziendale allestito con grande cura nella sede di Lallio (Bg). Forti di un campionario di oltre 2mila articoli, che oggi copre tutte le necessità della moderna ristorazione, e di una scuola di aggiornamento sulle tecniche di cottura fra le più frequentate dai cuochi (la Saps), i fratelli Baldassarre e Paolo Agnelli possono giustamente ritenersi a pieno titolo fra i partner più qualificati degli operatori dell’Horeca. Un rapporto, quello fra gli Agnelli e gli chef, che non La 4a generazione degli Agnelli nel museo della pentola di Lallio (Bg). Da sinistra Cristiano, Angelo e Enrico
è fatto solo di forniture, ma si basa su una collaborazione costante per risolverne le esigenze e anticipare le tendenze della cucina. Come dire che al di là delle qualità dei vari Marchesi, Pierangelini, Santini o Vissani, se la ristorazione italiana si è imposta nel mondo è anche merito dell’attenzione con cui gli Agnelli (giunti alla quarta generazione) hanno continuamente innovato quello che potrebbe sembrare un prodotto obsoleto. Un’attenzione all’innovazione che contraddistingue un po’ tutte le attività del gruppo. Oltre che per la Pentole Agnelli (oggi presieduta da Baldassare), l’alluminio ha segnato anche il successo di una diversificazione aziendale che ha portato alla nascita della Alexia di Gordona (So), la società guidata da Paolo, che dieci anni fa aveva inaugurato il più moderno stabilimento in Europa per l’estrusione dell’alluminio. Questa costante ricerca applicata per nuovi modelli e materiali si fonde con una produzione di tipo tradizionale. «Per la regionalità di menu
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CENTENARIO AGNELLI
PRIMO PIANO Diversamente da molti concorrenti che producono nei Paesi in via di viluppo, dove la manodopera costa poco, ma è poca anche la professionalità, gli Agnelli continuano fra l’altro a produrre solo in Italia. «La continuità nella produzione è fondamentale - prosegue Baldassare - perché il cuoco è abituato a lavorare con un tipo di padella, la sua mano è legata alla forma e al peso del vecchio strumento e ha bisogno di ritrovare le stesse caratteristiche e funzionalità nel nuovo articolo. Con queste caratteristiche il “Made in Italy” anche in cucina non è solo uno slogan, ma è un elemento caratteristico e distintivo».
Per ogni cucina italiana uno strumento di cottura Ad ogni regione e ad ogni cuoco la sua pentola. Si sintetizza così la filosofa aziendale di Agnelli Professional Cooking dove sanno bene come alcuni articoli costruiti per i distributori dell’alta Italia, per esempio, non vanno bene per i cuochi del centro e del sud. «La tradizione della cucina italiana è talmente variegata – spiega Angelo Agnelli, direttore generale - che ogni città possiede una ricetta tipica e a questa va abbinato il giusto strumento di cottura, così come per ogni vettura di Formula uno ci vogliono gomme ad hoc». Materiali, spessori, diametri sono studiati per evitare di sprecare condimento e ottenere una giusta porzionatura. «Un impegno – prosegue Angelo – che ora si sta rivelando vincente visto che sempre più cuochi si rendono conto che non si possono più utilizzare materiali non conduttori di calore che sviliscono il prodotto. In aggiunta abbiamo costituito la Saps, associazione che in pochi anni ha fatto veramente cultura nel settore».
Alberto Lupini how… «Per noi una pentola finita vuol dire qualità, mantenimento di spessori, misure e forme senza guardare ai cosiddetti “grandi numeri”. Prendiamo l’antiaderente: noi abbiamo spessori che partono da 3 mm, mentre gli articoli non professionali viaggiano sugli 0,8/1 mm... una differenza enorme! Proprio per sfidare il mercato che non amava più l’alluminio, negli anni ‘90 avevamo proposto un kit di pentolame professionale rivolto alla casa con testimone Gualtiero Marchesi, il quale ci ha aperto la strada nel settore dei gourmand...».
La 3a generazione degli Agnelli, Baldassare e Paolo con lo chef Martin Dalsass
CON L’ALLUMINIO INNOVAZIONE DAL 1907 PER 4 GENERAZIONI Azienda leader in Italia nelle pentole per uso professionale (con la consociata Fasa detiene il 75% del mercato), la Baldassare Agnelli Professional Cooking fu fondata nel 1907 dal cavalier Baldassare Agnelli che, fra i primi, intuì le potenzialità dell’alluminio, la cui lavorazione era allora privilegio e arte di pochi. Negli anni, insieme all’innovazione tecnologica, si sono succedute altre 3 generazioni che hanno guidato l’attività nei suoi cent’anni di storia, trasformando quella che in origine era una piccola bottega in un gruppo di aziende legate alla lavorazione dell’alluminio. Il figlio Angelo nel 1932 raccolse il testimone di Baldassare dando un’impostazione manifatturiera alla fonderia del padre. I figli Balsassare jr e Paolo hanno poi sviluppato un’impresa fatta di specializzazione e diversificazione (pentole ed estrusi di alluminio), sempre nel segno dell’alluminio. E a loro oggi si affiancano i figli Angelo (Baldassare) e Cristiano ed Enrico (Paolo) quale 4a generazione ormai in campo aprendo nuove strade come quelle della formazione e dell’aggiornamento professionale attraverso uno strumento come la scuola Saps, ormai punto di riferimento nazionale per la ristorazione di qualità.
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e strumenti di cottura – spiega in proposito il presidente Baldassare Agnelli - la produzione è di tipo artigianale e non abbiamo mai voluto riconvertirla a livello industriale per non stravolgere la nostra filosofia. Produciamo ancora pezzi con l’operatore che con la sua manualità “crea” lo strumento, fatto e collaudato pezzo per pezzo. Certo oggi in azienda si vedono robot, qualche tecnologia in più, ma alla fine c’è sempre l’operatore che mette in gioco la propria bravura. La finitura del prodotto è sempre fatta artigianalmente». E poi ci sono leghe e know
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VERONA
VINITALY
pensa in grande
NON SOLO VINO
nella vetrina italiana
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a Vinitaly notizie positive per il settore enologico nel 2007: la 41a edizione della rassegna, in programma dal 29 marzo al 2 aprile presso Veronafiere ha già registrato il tutto esaurito per quanto riguarda gli spazi espositivi. Anche il nuovo padiglione di 12 mila metri quadrati, che si aggiunge a tempo di record ai Padiglioni 10 e 11 inaugurati lo scorso anno, risulta completo e suscita attesa e soddisfazione.
«Sono state riconfermate tutte le presenze dello scorso anno e registriamo contemporaneamente un aumento delle nuove richieste di partecipazione - ha sottolineato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. In crescita anche gli espositori stranieri, dai francesi promossi da Sopexa agli spagnoli con l’Icex, con le rinnovate partecipazioni istituzionali dall’Ungheria e dalla California,
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IL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE PUNTA ALL’ESTERO
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Da quest’anno i vincitori del Concorso Enologico Internazionale, giunto alla sua 15a edizione, avranno una maggiore visibilità commerciale sia durante la rassegna veronese sia nel corso dell’anno grazie ad azioni promozionali mirate messe in atto per il mondo. Inoltre, grazie a un accordo con Spazio Italia, l’azienda vincitrice della sezione Italia avrà a disposizione 15 giorni di promozione all’interno dell’area gestita da Air Dolomiti/Lufthansa nella zona partenze per l’Italia dell’Aeroporto internazionale di Monaco. Infine, come primo e concreto obiettivo raggiunto grazie all’attività di Vinitaly Tour all’estero (che ogni anno tocca India, Russia, Usa, Giappone e Cina), la catena distributiva Isetan allestirà nei suoi punti vendita in Giappone un corner di vendita dei vini vincitori del Concorso Enologico. La competizione, in programma dal 21 al 25 marzo, riunisce 21 commissioni composte dai più autorevoli giornalisti internazionali e qualificati enologi, per un totale di 105 esperti, tutti chiamati a valutare i campioni provenienti da oltre 30 Paesi.
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VINITALY COME ARRIVARE
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in fiera
Info e Servizi
oltre a produttori provenienti da Argentina, Cile e per la prima volta dall’India. Già da ora è possibile dire che il record di 4.200 espositori della 40a edizione è stato superato». Ed è proprio la crescente richiesta di partecipazione che consolida il ruolo centrale nel panorama enologico mondiale del Salone internazionale del Vino e dei Distillati di Verona. Molte le novità anche quest’anno nel fitto calendario di incontri per buyer, aziende e appassionati. Con “Taste Italy” si ripropone un progetto pilota, in uno spazio di 500 metri quadrati con l’assistenza di sommelier professionisti, che rappresenta un nuovo modo di organizzare eventi fieristici ed è rivolto a operatori professionali selezionati da ristoratori, enotecari, operatori del cash&carry. Mentre il Concorso Enologico Internazionale è sempre più orientato alla promozione e alla commercializzazione del “prodotto Italia” all’estero. Anche il Concorso
Internazionale di Packaging (12 marzo) è orientato sempre di più a divenire strumento di promozione e commercializzazione e, oltre al vino e alle confezioni dei distillati ottenuti da prodotti vitivinicoli, dal 2007 apre anche ai liquori. La concomitanza dell’evento con Sol, Salone dell’olio, garantisce un target
di visitatori eterogeneo creando un punto di congiuntura con il mondo della ristorazione, del vino e dell’alta cucina. A completare l’offerta per le filiere del vino e dell’olio, il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole e Olearie, giunto con successo ormai alla sua 10a edizione.
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Quando: da giovedì 29 marzo a lunedì 2 aprile Dove: quartiere fieristico Veronafiere Orario: continuato dalle 9.00 alle 18.30 Ingressi: San Zeno - Cangrande - Giuletta e Romeo Modalità d’ingresso: riservato agli operatori del settore a pagamento, biglietto intero (35 euro); abbonamento 5 ingressi (80 euro) Merceologia: Vini, Distillati, Editoria, Servizi Servizi: ristoranti, tavola calda, bar, servizi congressuali, assicurazioni, posto telefonico pubblico, noleggio telefoni cellulari, ufficio postale, polizia di stato, carabinieri, banche, giornali, fotocopie, deposito bagagli. Check in con servizio navetta Fiera/Aeroporto (solo per passeggeri con bagaglio a mano) Come arrivare: Verona si trova all’incrocio tra le direttive Venezia (115km) - Milano (160km) e Brennero (220km) - Bologna (140km) facilmente raggiungibile tramite autostrada o ferrovia. La fiera dista circa 3 km dal centro città, a pochi minuti dalla stazione ferroviaria e dal casello “Verona Sud” dell’autostrada Venezia-Milano. Una comoda superstrada permette di raggiungere velocemente l’aeroporto internazionale Valerio Catullo.
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La CULTURA DELLA piace all’ITALIA
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a produzione vinicola italiana rappresenta il 17% di quella mondiale e il 28% nell’ambito dell’Unione europea. Sono percentuali che confermano una leadership a livello internazionale (con la Francia al primo posto dei Paesi produttori) sostenuta soprattutto dall’alta qualità del prodotto. Il business del comparto è di circa 10 miliardi di euro. Dopo un periodo di stasi anche l’export ha dato segnali positivi, raggiungendo nel 2005 i 15.396.651 ettolitri per un valore di 2.947.142.000 euro, con un incremento di +11,7% in volumi e +4,4% in valore. Il primo semestre del 2006 conferma il trend positivo anche nelle percentuali: +12% circa nei volumi e vicino a un +7% in valore. I Paesi dell’Ue continuano a essere il primo mercato di sbocco con quasi il 70% del totale dell’export. Nell’ambito comunitario il principale Paese importatore di vini italiani è sempre la Germania, cui in media va oltre il 50% delle esportazioni italiane verso i Paesi della Comunità, seguita dalla Francia e dal Regno Unito. In
crescita anche le esportazioni verso i Paesi extraeuropei, tra questi gli Usa si confermano il nostro principale interlocutore, mentre in termini di incrementi percentuali (ma i dati di partenza erano bassi) sono Cina e Russia. Un nuovo mercato interessante inizia a essere l’India. In flessione Canada, Giappone e Svizzera. In termini quantitativi la produzione italiana degli ultimi tre anni è stata di 49,3 milioni di ettolitri (contro i 63,6 del decennio1986/1995).
VITE
Il raffronto fa capire come la diminuzione di superfici vitate negli ultimi 15 anni sia stato notevole: -178.000 ettari, più o meno pari agli ettari di vigneto del Piemonte e della Sicilia, bilanciata peraltro da un notevole incremento della qualità media prodotta. Per quanto concerne la vendemmia 2006 - secondo quanto indicato dall’Associazione Enologi - la produzione sarà di 49,2 milioni di ettolitri, con flessioni concentrate nel Sud e nelle isole e una crescita al Centro Nord. Sotto l’aspetto quantitativo la regione che ha fatto registrare nel quinquennio 2001/2005 la migliore performance è stato il Veneto (7.764.000 ettolitri), seguito da Puglia con 6.901.000, Sicilia ed Emilia Romagna, entrambe con oltre 6 milioni di ettolitri. Tra queste quattro regioni e le altre la differenza è notevole: al 5° posto vi è l’Abruzzo con 3.325.000 ettolitri. La Lombardia, come altre regioni di altissima qualità media (Friuli e Trentino Alto Adige per esempio), ha una produzione intorno ai 1.100.000 ettolitri. Per quanto concerne le altre regioni produttrici il 2006 ha fatto registrare il primato della Puglia (7.520.000 ettolitri), seguita dal Veneto (7.090.000) e dall’Emilia Romagna (6.620.000). In crescita Piemonte, Trentino Alto Adige e Campania. Salvatore Longo
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Il “MARCHIO ITALIA” vola negli STATES l vino italiano ha riconquistato il podio negli Usa, rimontando sull’agguerrita concorrente Australia e neutralizzando i “cugini” francesi. Nel 2006 per la prima volta si sono in particolare superati i 2 milioni di ettolitri venduti. Questo il quadro incoraggiante che è emerso dai dati forniti dall’Italian Wine & Food Institute nei primi nove mesi del 2006, con un aumento delle esportazioni del 7,6% in valore e la possibilità concreta di raggiungere il tetto del miliardo di dollari a fine anno. A fare da traino, la garanzia dell’assenza dei trucioli nella produzione italiana, la moda, la cucina, il design e la vittoria agli ultimi Mondiali di calcio. Nello stesso periodo le importazioni Usa dall’Australia, per esempio, sono diminuite del 5,1% in valore e dalla Francia del 30,6%. Il prezzo medio per litro dei vini italiani importati negli Usa nei primi sei mesi dell’anno è
2.122.985
INDIA, SPOPOLANO LE GRANDI FIRME
stato di 4,89 dollari per i vini italiani (contro i 4,96 dollari dello stesso periodo nel 2005), di 3,53 dollari per quelli australiani e di 8,17 dollari per i francesi. Si tratta di una conferma del valore del “marchio Italia” sul mercato internazionale dove, secondo il Nation Brand Index, conquista il terzo posto per l’ottima cucina, il territorio e la cordialità che il “prodotto vino” riesce a incarnare. Prendendo spunto dai dati, la Coldiretti ha sottolineato che «per l’Italia si tratta di un risultato incoraggiante. Il vino è la principale voce dell’export agroalimentare nazionale che trova negli States il primo mercato extracomunitario di sbocco con ¼ del valore totale delle esportazioni di vino made in Italy. I risultati 2006 confermano la presenza di nuove e rilevanti opportunità del vino italiano che, nello scorso anno, ha raggiunto un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3 dei quali attraverso l’export con quasi
2.010.392 978.098 507.207
30,7% 29%
ARGENTINA
CILE
FRANCIA
ITALIA
AUSTRALIA
344.432
14,1% 7,3%
5%
(hl di vino esportati in Usa nei primi 9 mesi del 2006 e quota di mercato)
Successo per le 18 Grandi Firme del Vino italiano che sono approdate a Mumbai e New Delhi.Alois Lageder, Gaja, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Masi, Jermann,Antinori, Biondi Santi, Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Tenuta San Guido, Umani Ronchi, Lungarotti, Mastroberardino, Rivera, Donnafugata e Tasca d’Almerita hanno dato dimostrazione agli operatori e al pubblico della classe dei loro blasonati vini. «Il mercato indiano – ha affermato Piero Antinori, presidente dell’associazione Grandi Firme - nel 2006 ha registrato una crescita del 30% nel consumo di vino. L’India, con la sua crescita economica vertiginosa, si sta rivelando un bacino con un enorme potenziale per diversi campi produttivi, tra i quali non può certo mancare il vino». Nel 2006 l’Italia ha esportato in India quasi 166.500 litri di vino, consumato per lo più (80%) negli alberghi di lusso. Consumo che aumenterà ancora nei prossimi anni grazie all’abbassamento dei dazi che oggi possono arrivare fino al 250%. Dopo la tappa a Miami (7/8 febbraio) in occasione di Great Wines of Italy, toccherà a Los Angeles (23 marzo) al Four Seasons Hotel.
1/3 della produzione destinata ai 361 vini nazionali Doc e Docg. Un deciso orientamento alla qualità che lo ha fatto diventare uno dei più autorevoli ambasciatori dell’Italia nel mondo». In particolare, sembra che il gusto americano in fatto di vino sia maggiormente orientato al bianco, in particolare Pinot grigio, dal gusto equilibrato e non troppo aromatico, che si sposa bene con i prodotti italiani nel mondo. Mentre i più giovani sembrano prediligere un rosso mosso come il Lambrusco, tanto da paragonarlo persino alle celebri bollicine della Coca Cola. Inoltre, è importante sottolineare che anche l’americano medio sta imparando che è più importante il luogo d’origine di un vino piuttosto che il marchio, anche se comunque il battage pubblicitario continua ad avere un certo peso nella scelta dei prodotti.
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BECCALOSSI:
passione ed eccellenza Biglietto da visita dei LOMBARDI
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assione e professionalità, - siega Viviana Beccalossi (nella foto), vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura - continuano a essere elementi cardine del modo d’agire dei vitivinicoltori lombardi. Due caratteristiche che contribuiscono a far sì che l’eccellenza continui a essere il biglietto da visita dei nostri produttori di vino. La qualità dei nostri prodotti – aggiunge l’assessore - si identifica nelle 15 Doc e nelle 3 Docg, una quarta in via di riconoscimento legislativo, che rappresentano l’80% della produzione complessiva lombarda. Vini che vanno, solo per fare qualche esempio concreto, dallo Sforzato della Valtellina al Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, dal Garda Classico al Rosso della Valcalepio, dal Lambrusco mantovano ai vini di San Colombano per arrivare ovviamente alle bollicine della Franciacorta, in grado di soddisfare ogni tipo di palato». «La strategia della “qualità”, che la Regione sta portando avanti non solo nel settore vitivinicolo, ma anche in tutte le diramazioni produttive del comparto agroalimentare, sta ottenendo importanti risultati - prosegue la Beccalossi - . Non dimentichiamo mai che l’Oltrepò è la terza area italiana come estensione viticola Doc preceduta solo dall’Asti e dal Chianti, che la Franciacorta è in assoluto la prima area italiana per la produzione delle bollicine a metodo classico e che ancora la Valtellina è la prima area viticola di montagna dell’intero Paese. Primati raggiunti anche e soprattutto grazie alla proficua collaborazione attivata con i Consorzi di Tutela e con l’Ascovilo, soggetti capaci di realizzare una politica di valorizzazione continua di porsi come un sicuro punto di riferimento
per i produttori e le istituzioni stesse. Un principio che in Lombardia non trova difficoltà d’applicazione e che offre certezze e sicurezze assolute al consumatore che, guidato dal proprio gusto e orientato dagli utili consigli degli operatori di settore, può veramente gustare e apprezzare vini di qualità». «Un’eccellenza - ricorda ancora la vicepresidente Beccalossi -, che certamente ha contribuito in modo consistente ad affermare nel mondo l’Italia del Vino. A tal proposito va sottolineato che a New York, il 30 gennaio scorso, è stato celebrato un traguardo che non ha precedenti: per la prima volta nella storia l’Italia ha superato il miliardo di dollari nelle esportazioni vinicole verso gli Stati Uniti e i due milioni di ettolitri, esportando il doppio dei vini francesi, il quadruplo dei vini cileni e sette volte di più dei vini spagnoli».
Un momento, dunque, di grande successo per tutto il vino italiano, e una soddisfazione per il lavoro di molti produttori lombardi, che vedono riconosciuta e ripagata la loro passione. «Purtroppo però - sottolinea Viviana Beccalossi -, a fronte di questo primato siamo costretti a fare i conti con un altro dato certamente non positivo: quello della contraffazione e dell’agropirateria. I vini “Italian sounding”, infatti, oggi fanno rilevare vendite superiori del 50% rispetto ai nostri vini di origine certa. Per questo motivo penso sia necessaria una forte presa di posizione nei confronti dell’agropirateria, poiché nei nostri prodotti vive la nostra anima e la nostra storia. E lo dico perché conosco molti dei nostri produttori: gente con passione da vendere e competenze ormai consolidate anche dalla tecnologia in ogni comparto in cui opera».
BETTONI: RICONFERMATA LA SCELTA VINCENTE DEL PALAEXPO «Anche nel 2007 - afferma il presidente dell’Unioncamere lombarde Francesco Bettoni (nella foto) - il padiglione Vini di Lombardia conferma la sua presenza al 2° piano del PalaExpo di VeronaFiere. Una scelta vincente riconosciuta dai fatti: in questa edizione saranno 170 le imprese lombarde partecipanti (con un aumento del 15% rispetto al 2006) per un totale di 3.000 mq. occupati. La novità è che le 9 zone del padiglione dedicate alle diverse aree produttive dei Doc e Docg saranno caratterizzate da un allestimento omogeneo con elementi grafici e visivi di distinzione. In un quinquennio di lavoro, con la collaborazione e la volontà degli operatori, si è promossa l’immagine forte e unitaria dei grandi vini della Lombardia. E oggi che il contesto lombardo è conosciuto ed è diventato un punto di forza presso gli operatori e i consumatori, contribuendo a migliorare il posizionamento lombardo nel mercato nazionale e, soprattutto, nei mercati esteri, è il momento di valorizzare le specificità locali. Riteniamo infatti che la diversità che la Lombardia presenta, accompagnata dalla qualità diffusa, sia un valore aggiunto e un punto di forza del nostro territorio.A fianco dell’impegno per la promozione, il sistema camerale ha il compito di garantire la correttezza del mercato affinché la qualità dei vini lombardi sia certificata e riconosciuta dai consumatori. Svolgiamo il nostro compito, che si esprime attraverso la gestione degli Albi dei vigneti a Denominazione di origine (Do), degli Elenchi delle vigne a Indicazione geografica tipica (Igt) e delle commissioni di degustazione per il riconoscimento di tali denominazioni, con impegno e determinazione perché riteniamo che solo così le imprese possano competere in un mercato globale».
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in missione internazionale Ma resta l’incognita OCM VINO ASCOVILO «M
Cina dove hanno raccolto consensi e interesse. Ogni Denominazione di origine rappresenta bene il territorio di produzione con tipologie molto differenti, ma con uno stile originale e indimenticabile. Dai grandi rossi da invecchiamento ai Chiaretti e ai Novelli dell’ultima vendemmia, dai robusti Nebbioli di montagna ai vivaci Lambruschi di pianura, dai vini vivaci e dolci a importanti brut Metodo classico, dai bianchi longevi a quelli freschi e profumati. La produzione lombarda rappresenta il 3% di quella nazionale, ma il 7% dei vini lombardi sono Doc (15) o Docg (3), senza contare gli Igt per oltre 24.000 ettari vitati e 15.898 aziende». Destano una certa attenzione invece le prospettive di fronte all’incognita della nuova
regolamentazione dell’Ocm vino. La necessità di accrescere la competitività dei produttori vinicoli dell’Ue con l’istituzione di un regime comunitario dalle regole chiare sono condivise anche dagli operatori lombardi. Ma l’Ocm vino lombardo non può essere trattato come l’Ocm di altri prodotti agricoli. Perciò si ritiene che la minacciata operazione di estirpazione di 400.000 ettari di vigneti nell’Ue, con un esborso di 2,4 miliardi di euro di finanziamenti comunitari, sia un’azione non equa. In Lombardia non si è mai distillato vino, quindi non dovremmo essere interessati all’estirpazione di vigneti che sarà distribuita in ogni regionale vitivinicola italiana. Senza contare che nelle montagne lombarde con l’espianto potrebbe evidenziarsi un dissesto idrogeologico irrecuperabile.
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ai come in questo momento - sostiene il presidente di Ascovilo Vittorio Ruffinazzi (nella foto) - alla luce di una qualità eccellente diffusa, dalla Valtellina alla Franciacorta, dall’Oltrepò Pavese al Mantovano, dalla Valcalepio a San Colombano, i vini lombardi sono all’attenzione internazionale. Grazie a numerose iniziative della Regione Lombardia e di altre istituzioni, recepite dai Consorzi di tutela, questi vini sono stati recentemente protagonisti sui mercati di Mosca, New York e in
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La LOMBARDIA guida l’EXPORT ITALIANO VINO e SALUMI in pole position invece al Sud, dove la Sicilia è regina dell’export. Tutto il Nord ha aumentato la quota export: più 10,9% in un anno, radicando una tendenza ormai in atto dagli anni Settanta. La Lombardia, in particolare, si è inserita in un segmento ad alto valore aggiunto, segnato da una specializzazione di prodotto estremamente marcata. A Franciacorta e Valtellina, da cui escono prodotti il cui prezzo medio vince sui mercati esteri perché è quello che i consumatori si attendono, si aggiungono alcune particolari espressioni dell’Oltrepò Pavese. Poi ci sono i salumi. Tra i chiaro. Secondo l’Inea, sono 4 le lombardi spiccano bresaola (export n un contesto di vera e propria regioni protagoniste dell’export 2006 +7,8% - Dati Istat e Assica) euforia per l’export del vino agroalimentare italiano: Lombardia, e cotechino, due delle 20 Dop e italiano all’estero, la Lombardia Igp della regione (la Lombardia è la vitivinicola si trova in primo piano. Emilia-Romagna, Piemonte e terza regione italiana per numero Secondo i dati Istat relativi al 2005, Veneto con una quota del 58,4% del totale. di questi marchi, dopo Emiliail numero di bottiglie made in Italy La prima regione del Sud Romagna e Veneto). vendute all’estero è cresciuto del è la Campania, al 5° posto, con 9,2%. Questo il trend a livello una percentuale del 7,8%. Sui nazionale, ma analizzando i dati mercati esteri i prodotti lombardi delle singole regioni, la Cia Confederazione italiana agricoltori riscuotono consensi sempre maggiori facendo dell’export una - ha messo in evidenza come le delle voci più in salute nel bilancio prime 6 regioni produttrici di vino economico dell’agroalimentare. (Veneto, Puglia, Emilia Romagna, INoltre, il primo semestre del Sicilia, Abruzzo e Piemonte) 2006 ha confermato la tendenza siano diverse dalle prime 6 alla crescita registrata negli ultimi regioni esportatrici (Veneto, anni. Tra le province lombarde Piemonte, Toscana, Trentino più dinamiche spiccano Brescia, Alto Adige, Emilia Romagna Lecco e Cremona: la prima ha e Lombardia). Parallelamente pressoché raddoppiato gli scambi, anche i prodotti agroalimentari passando in un anno da 3,5 a 6,7 continuato a rappresentare un fiore all’occhiello. Nei primi 6 mesi milioni di euro di controvalore, con del 2006 il comparto dell’industria un balzo del 92%. Le altre province sono rispettivamente salite da 1,8 agroalimentare ha segnato un a 3,1 milioni di euro (+ 69%) e da +10%, con l’agricoltura che ha 5,9 a 9 milioni di euro (+ 51%). superato la quota dei 4 miliardi Nel settore enologico in con un incremento addirittura del particolare, la Lombardia è parte +6,1% rispetto al 2004. attiva in un insieme, quello del Si scopre che l’Italia è Nord Italia, responsabile del 70% tra i primi 10 Paesi esportatori degli scambi su scala nazionale e al mondo, con l’Italia del nel quale non vi è una regione che Nord quale motore propulsivo svetti sulle altre – come accade dell’intero Paese. I dati parlano
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una “tavolozza” di colori nel PANORAMA VINICOLO 3 DOCG, 14 DOC E 13 IGT I
n Italia nessuna regione presenta un panorama vinicolo così articolato come la Lombardia. Profonde sono le differenze tra le varie aree di produzione: dalla viticoltura eroica della Valtellina alle colline dell’Oltrepò, alla Franciacorta, all’area di San Colombano e a quella del lago di Garda o alle particolarità della Valcalepio e del Mantovano. Non solo si coltivano vitigni generalmente diversi, ma anche le condizioni climatiche e ambientali e la composizione geologica dei terreni sono profondamente diversificate. Anche le forme di allevamento quindi variano da zona a zona: dal sistema a spalliera utilizzato nell’Oltrepò unitamente al guyot, alla pergola trentina caratteristica insieme al sylvòz del bresciano e del bergamasco, alla spalliera a sesti ristretti diffusa nei vigneti delle colline moreniche, al guyot tipico dei terrazzamenti della
LA SCHEDA Docg: Franciacorta, Valtellina Superiore, Sforzato di Valtellina
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Doc: Botticino, Capriano del Colle Cellatica, Garda, Garda Colli Mantovani, Lambrusco Mantovano, Lugana, Moscato di Scanzo, Oltrepo Pavese, Garda Bresciano, San Martino della Battaglia, San Colombano, Terre di Franciacorta, Valcalepio e Valtellina Rosso
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Igt: Alto Mincio, Benaco Bresciano, Bergamasca, Collina del Milanese, Montenetto di Brescia, Provincia di Mantova, Provincia di Pavia, Quistello, Ronchi di Brescia, Sabbioneta, Sebino, Terrazze retiche di Sondrio, Valcamonica
Valtellina. Il 58% delle uve è a bacca rossa e la resa media è di circa 8 t/ha. I vitigni più diffusi sono il nebbiolo detto anche chiavennasca in Valtellina, il pinot nero in Oltrepò, zona particolarmente vocata alla spumantizzazione di questa tipologia di uve, lo chardonnay in Franciacorta e la croatina ancora in Oltrepò insieme a barbera, uva rara, vespolina (conosciuta anche come ughetta) e tra i vitigni a bacca bianca i vari trebbiani, il pinot bianco e il pinot grigio e le malvasie. Altri vitigni comunque importanti nel comporre la variegata enologia lombarda sono: il merlot e il cabernet in Franciacorta e in Valcalepio, il groppello, il
sangiovese e il marzemino nel bresciano. L’offerta enologica lombarda quindi è tale da poter soddisfare ogni gusto e le richieste più disparate purché alla ricerca della qualità. 3 Docg, 14 Doc e 13 Igt costituiscono un patrimonio di qualità altissimo e diffuso in tutte le aree vinicole della regione. s.l.
LE AREE VINICOLE
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a Franciacorta è indubbiamente un fantastico esempio di trasformazione e valorizzazione del territorio secondo un progetto partecipato e condiviso dai produttori: in meno di quarant’anni è passata dalla produzione di vini rossi tendenzialmente di media qualità a una di “bollicine” di eccellenza internazionale. Il segreto è stato capire la vera vocazione di un territorio di circa 900 ettari di colline che, grazie agli influssi del vicino lago di Iseo, gode di un microclima particolare, adatto a creare quelle doti di finezza ed eleganza che caratterizzano le “bollicine” ottenute dalla spumantizzazione delle uve chardonnay, pinot bianco e pinot nero. La zona più vasta è
quella che si estende dalla Riviera del Garda bresciano fino alle colline mantovane: vi sono vini interessanti quali il Chiaretto e il Lugana e comprende 6 delle 14 Doc lombarde (Garda Bresciano, Garda, Garda Colli Mantovani, Lambrusco Mantovano, Lugana e San Martino della Battaglia). L’Oltrepò Pavese è
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VINITALY una vasta e composita area collinare tra i 100 e i 500 metri slm e può vantare una storia vitivinicola più che millenaria. Produce oltre il 70% del vino lombardo e presenta tutte le tipologie dai bianchi ai rossi, agli spumanti fino ai vini da meditazione. Il vitigno più coltivato unitamente al pinot nero è la barbera seguiti dalla croatina. Il vino con cui maggiormente è identificato il territorio è la Bonarda attualmente oggetto di un’intelligente operazione promozionale. La collina di San Colombano al Lambro è la più piccola delle zone vinicole e sorge improvvisa nella pianura a circa 40 km da Milano: vi si producono vini bianchi e rossi. La Valcalepio si sviluppa a Nord di Bergamo fino al lago di Iseo e
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presenta un’enologia particolarmente interessante potendo contare ancora su alcuni vitigni autoctoni risalenti al periodo prefilossera quali il merera e il moscato di Scanzo da cui si ottiene l’omonimo vino dolce da dessert apprezzato già ai tempi dei Visconti. La Valtellina ovvero l’enologia eroica: è l’area dei terrazzamenti (ai 60 km del fronte dei vigneti corrispondono 2.500 km di sviluppo lineare dei muretti) e di 2 delle 3 Docg della Lombardia a testimonianza della grande qualità ottenuta dalla fatica e dalla passione dei produttori. Accanto alla chiavennasca sono ancora coltivati alcuni vitigni autoctoni quali la rossola, la pignola valtellinese, la brugnola e il primitivo di Gioia.
REGIONE e RICERCA: coltivare il futuro!
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e GROPPELLO in prima linea
a Direzione generale agricoltura della Regione Lombardia è da sempre impegnata nella valorizzazione e nel promuovere le produzioni di qualità tipiche delle diverse aree della Regione. Azione, questa, interpretata a pieno titolo anche attraverso il Piano regionale per la Ricerca e lo Sviluppo, finanziato dalla Regione Lombardia. Uno strumento fondamentale che consente di approfondire la conoscenza dei prodotti lombardi e delle tecniche di produzione degli stessi, per garantirne un costante incremento qualitativo. All’interno di questo filone di ricerca sono stati pubblicati i “Quaderni della ricerca”, alcuni dedicati al miglioramento dei vini di Lombardia. Da poco pubblicati, importanti per valorizzazione dei vini di Valtellina, uno studio sui lieviti Saccharomyces, effettuato dalla Fondazione Fojanini di studi superiori di Sondrio in sinergia con l’Università di Verona, che mette a disposizione dei produttori
nuovi ceppi di lieviti con caratteri fenotipici e genotipici esclusivi delle uve valtellinesi, per migliorare la qualità del vino, come spiega Claudio Introini, presidente della Fondazione Fojanini, conservando quei caratteri tipici che esaltano le specifiche produzioni aziendali del nebbiolo valtellinese. La Fondazione Fojanini è il motore scientifico della vitivinicoltura valtellinese. In coda alla selezione clonale del Nebbiolo (Chiavennasca) terminata nel 2003 con l’omologazione e l’iscrizione al catalogo nazionale delle varietà di tre cloni di nebbiolo, un clone di pignola e un clone di rossola, è iniziato un nuovo progetto di selezione policlonale sempre che riguarda il Nebbiolo, che porterà in pochi anni alla disponibilità di piante con un’accurata selezione sanitaria. Un altro progetto riguarda la valorizzazione e il recupero dei
vitigni cosiddetti minori come la Rossola nera, la Prugnola, il Merlino e la Chiavennasca bianca in sinergia con il Di.Pro.Ve (Dipartimento produzione vegetale) dell’Università di Milano. In più, a testimoniare la dinamicità dei vini di Lombardia, è in atto lo studio della variabilità del Groppello nell’area di origine e indagini enologiche per la comprensione della variabilità genetica e ambientale, realizzato dal Centro vitivinicolo provinciale di Brescia in sinergia con il Consorzio Garda Classico. Il progetto porta alla conoscenza, partendo dal vigneto per proseguire con microvinificazioni, dell’impatto della genetica e del sito sulle caratteristiche enologiche del Groppello, con lo scopo di conoscere al meglio le potenzialità di questo autoctono bresciano.
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Riserva, Capriano del Colle Novello Vini Igt: Montenetto di Brescia
Viale della Bornata, 110 - 25123 Brescia Tel 030 364755 - Fax 030 364775 ufficio@entevinibresciani.it www.entevinibresciani.it Presidente: Cesare Materossi Aziende associate: 9 consorzi
c/o Ente vini bresciani Viale della Bornata, 110 - 25123 Brescia Tel 030 364755 - Fax 030 364775 ufficio@entevinibresciani.it www.entevinibresciani.it Presidente: Claudio Franzoni Aziende associate: 21 Area vitata globale: 28,28 ettari Volumi totali 2006: 1.305 ettolitri Vini Doc: Botticino Doc e Botticino Doc Riserva
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c/o Ente vini bresciani Viale della Bornata, 110 - 25123 Brescia Tel 030 364755 - Fax 030 364775 ufficio@entevinibresciani.it www.entevinibresciani.it
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Presidente: Michele Torreggiani Aziende associate: 51 Area vitata globale: 48,30 ettari Volumi totali 2006: 2.785 ettolitri Vini Doc: Capriano del Colle Doc Bianco e Rosso, Capriano del Colle
c/o Ente vini bresciani Viale della Bornata, 110 - 25123 Brescia Tel 030 364755 - Fax 030 364775 ufficio@entevinibresciani.it www.entevinibresciani.it Presidente: Alessandro Milesi Aziende associate: 19 Area vitata globale: 13,60 ettari Volumi totali 2006: 693 ettolitri Vini Doc: Cellatica Doc Vini Igt: Ronchi di Brescia
c/o Ente vini bresciani Viale della Bornata, 110 - 25123 Brescia Tel 030 364755 - Fax 030 364775 ufficio@entevinibresciani.it www.entevinibresciani.it Presidente: Matteo Mensi Direttore: Sergio Bonomelli Aziende associate: 500 viticoltori Area vitata globale: 140 ettari Volumi totali 2006: 265,21 ettolitri Vini Igt: Valcamonica Bianco, Rosso, Marzemino e Merlot
Via Giuseppe Verdi, 53 - 25030 Erbusco (Bs) Tel 030 7760477 - Fax 030 7760467
consorzio@franciacorta.net www.franciacorta.net Presidente: Ezio Maiolini Direttore: Adriano Baffelli Aziende associate: 85 Area vitata globale: Franciacorta Docg (ettari 1.800 circa);Terre di Franciacorta Doc Bianco (ettari 170 circa);Terre di Franciacorta Doc Rosso (ettari 406) Volumi totali 2006: 6.750.000 circa bottiglie commercializzate Vini Docg: Franciacorta Docg Vini Doc: Terre di Franciacorta Bianco e Terre di Franciacorta Rosso Vini Igt: Sebino
Viale della Bornata, 110 - 25123 Brescia Tel 030 364755 - Fax 030 364775 info@gardaclassico.it www.gardaclassico.it Presidente: Paolo Turina Aziende associate: 76 Area vitata globale: 538,36 ettari Volumi totali 2006: 21.766 ettolitri Vini Doc: Garda, Garda Classico, Garda Bresciano, San Martino della Battaglia Vini Igt: Benaco Bresciano
Caserma Artiglieria di Porta Verona 37019 Peschiera del Garda (Vr) Tel 045 9233070 - Fax 045 9585450 info@consorziolugana.it www.consorziolugana.it
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Largo Pradella, 1 - 46100 Mantova Tel 0376 234420 - Fax 0376 234429 conprovini@libero.it
Direttore: Corrado Fumagalli Aziende associate: 33 Area vitata globale: 50 ettari Volumi totali 2006: 1.100 ettolitri Vini Doc: Moscato di Scanzo
Doc Bianco Vigna Vini Igt: Collina del Milanese, Collina del Milanese Verdea
Piazza Vittorio Veneto, 24 - 27043 Broni (Pv) Tel 0385 250261 - Fax 0385 54339 info@vinoltrepo.it www.vinoltrepo.it - www.bonarda.it
Presidente: Vittorio Ruffinazzi Direttore: Carlo Alberto Panont Presidente: Michele Campagnari Aziende associate: 230 Area vitata globale: 13.000 ettari Doc Presidente Colli Morenici Garda: Volumi totali 2006: 700.000 quintali Michele Campagnari Doc Presidente Consorzio Lambrusco Vini Doc: Barbera, Bonarda, Buttafuoco, mantovano: Giorgio Baraldi Cabernet Sauvignon, Sangue di Giuda, Aziende associate: Colli Morenici Pinot nero, Oltrepò Rosso, Rosato, Garda 12, Consorzio Lambrusco Chardonnay, Riesling italico, Riesling mantovano 16 (5 cantine sociali) Area vitata globale: Doc Garda (ettari renano, Sauvignon, Pinot nero vinificato 37.089), Colli Mantovani Doc (ettari in bianco, Pinot grigio, Cortese, Malvasia, Moscato, Oltrepò metodo classico, 13.919), Alto Mincio Igt (ettari Oltrepò metodo classico Rosè 36.999) Vini Igt: Provincia di Pavia Volumi totali 2006: 23.680 q.li Doc Garda, 3.578 q.li Colli Mantovani, 5.059 q.li Mincio, 38,747 q.li Lambrusco mantovano Doc, 20 q.li Lambrusco oltrepò mantovano, 761 q.li Lambrusco viadanese sabbionetano Via Ricetto, 3 - Castello Belgioioso 20078 San Colombano al Lambro (Mi) Tel 0371 898830 - Fax 0385 54339 info@sancolombanodoc.it www.sancolombanodoc.it
Via Abadia, 33/c 24020 Scanzorosciate (Bg) - Tel 035 661429 info@consorziomoscatodiscanzo.it www.consorziomoscatodiscanzo.it Presidente: Paolo Bendinelli
Via Bergamo, 10 24060 San Paolo d’Argon (Bg) Tel 035 953957 - Fax 035 4272403 ctv@valcalepio.org www.valcalepio.org Presidente: Bonaventura Grumelli Pedrocca Direttore: Sergio Cantoni Aziende associate: 85 Area vitata globale: 319 ettari Doc Volumi totali 2006: 15.000 quintali Vini Doc: Valcalepio Rosso Doc, Valcalepio Rosso Riserva Doc, Valcalepio Bianco Doc,Valcalepio Moscato Passito Doc
Via Piazzi, 23 - 23100 Sondrio Tel 0342 200871 - Fax 0342 358706 info@consorziovinivaltellina.com www.consorziovinivaltellina.com
Presidente: Casimiro Maule Vicepresidenti: Pietro Pettini, Benedetto Decampo Aziende associate: 30.869 viticoltori Presidente: Federico Carenzi associati Area vitata globale: 852,76 ettari Direttore: Marco Tonni Volumi totali 2006: 43.984,19 quintali Aziende associate: 19 Vini Docg: Valtellina Superiore (con 5 Area vitata globale: 94 ettari Doc sottozone), Sforzato di Valtellina Vini Doc: San Colombano Doc Vini Doc: Terrazze retiche di Sondrio Rosso fermo e frizzante e Riserva, San Colombano Doc Bianco, San Colombano Vini Igt: Rosso di Valtellina
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Presidente: Paolo Fabiani Direttore: Costantino Gabardi Aziende associate: 100 circa Area vitata globale: 714,2 ha Volumi totali 2006: 49.800 ettolitri Vini Doc: Lugana Doc e Lugana Doc Superiore, Lugana Doc Spumante
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VINITALY
Per Brescia, supporto tecnico dall’ENTE VINI
«L’
Ente vini bresciani - ha spiegato il presidente Cesare Materossi (nella foto) - avrà uno stand istituzionale di 10 metri quadrati e la funzione del consorzio al Vinitaly sarà di dare un supporto tecnicooperativo alle aziende presenti all’interno del padiglione Lombardia. Inoltre il consorzio collaborerà con i singoli consorzi della provincia di Brescia per realizzare al meglio le iniziative che gli stessi hanno programmato. All’interno dello stand dell’Ente vini ci sarà una presenza del consorzio Igt Valcamonica che promuoverà direttamente i vini a Indicazione geografica tipica del territorio camuno».
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VALCAMONICA IGT, DEGUSTAZIONE TIPICA
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Con i suoi 500 viticoltori associati e i suoi 140 ettari di superficie vitata il Consorzio Valcamonica Igt è una realtà fruttifera che fa capo all’Ente vini bresciani. Anche al Vinitaly sarà presente allo stand dell’Ente vini e, come ha detto il presidente Matteo Mensi (nella foto), «per domenica 1 aprile abbiamo organizzato una degustazione insieme all’Onav Lombardia alle ore 17 in cui saranno degustati i nostri vini insieme al formaggio Silfter di Valcamonica». Inoltre, è in previsione per il 2007 un restyling della cartellonistica promozionale sia con indicazione del territorio Igt sia con indicazione sulle aziende e sulle cantine.
Allargamento in vista per il BOTTICINO Il Consorzio del Botticino è presente al Vinitaly con un piccolo spazio istituzionale nel quale saranno presenti tutti i produttori associati. Il suo obiettivo primario è la promozione e la divulgazione della conoscenza di questa piccola Doc. Come ci ha spiegato il presidente Claudio Franzoni (nella foto), «negli ultimi anni la Doc di Botticino è cresciuta molto grazie soprattutto ai notevoli investimenti, sia per quanto riguarda i vigneti che le attrezzature di cantina, e dunque come lo scorso anno si cerca di puntare su questa vetrina internazionale per ampliare i contatti con eventuali clienti. Oltre allo spazio istituzionale saranno presenti in proprio anche 3 produttori della nostra Doc, creando così un piccolo spazio ben identificato». Per quanto riguarda le novità è allo studio un piccolo allargamento dei confini della zona di produzione. Le attività future saranno imperniate su una maggiore rivalutazione dell’immagine della Doc, attuando anche sinergie con il noto Consorzio del Marmo Botticino.
CAPRIANO DEL COLLE:
micro Doc di ECCELLENZA A sud di Brescia, nel territorio dei comuni di Capriano del Colle e di Poncarale, si erge nel bel mezzo della Pianura Padana un altopiano formato da terreni calcareo argillosi, il “Monte Netto”. Grazie alle caratteristiche dei suoli e alle ottime esposizioni, si ottengono vini molto piacevoli e da tutto pasto tutelati dal consorzio. «Nell’ultimo periodo si è assistito a un notevole impegno delle aziende vitivinicole nella zona del Montenetto sia in termini qualitativi sia quantitativi, che hanno permesso ai vini locali di vincere importanti riconoscimenti - ha spiegato Michele Torreggiani (nella foto), presidente del Consorzio tutela vini -. L’obiettivo è continuare a crescere, per posizionarci al meglio sul mercato e vincere la difficile congiuntura che sta interessando il settore vitivinicolo negli ultimi anni. Passi in avanti ne sono stati fatti molti, tanto che quest’anno la produzione dovrebbe portare il numero delle bottiglie a oltre 200mila. Un buon traguardo, se paragonato ai numeri di qualche tempo fa. Bisogna considerare che la produzione è e rimarrà limitata, anche per la dimensione ridotta del Montenetto».All’evento veronese il consorzio sarà presente come parte istituzionale presso lo stand della provincia, ma non singolarmente, come accade per molte micro-realtà.
CONTROLLO SULLA fi LIERA
Obiettivo del CELLATICA DOC Il Consorzio Cellatica Doc sarà presente al Vinitaly 2007 con i vini di alcuni produttori nello spazio riservato all’Ente Vini Bresciani Padiglione Lombardia. Il numero dei produttori/imbottigliatori del vino Cellatica Doc è di 5 aziende. Si terranno degustazioni di annate 2001/2004 /2005 tipologia Superiore. Come ha affermato il presidente del consorzio, Alessandro Milesi (nella foto), «in futuro il consorzio proseguirà la strada della salvaguardia dei vigneti in produzione che sono un patrimonio ambientale, storico e culturale. Per l’anno corrente il Consorzio Cellatica Doc si attiverà per organizzare l’attività di controllo di tutta la filiera, prevista dalla normativa “erga omnes” per i vini Do di qualità prodotti in regioni determinate, che garantirà il nostro vino al consumatore finale. Questa importante attività di controllo andrà svolta oltre a quella di vigilanza, operativa da parecchi anni.Viste le dimensioni di piccolo consorzio e la superficie vitata di circa 15 ha, queste attività si svolgeranno in collaborazione con il Consorzio del Franciacorta».
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FRANCIACORTA ,
record di aziende Tra DEGUSTAZIONI e SERATE A TEMA I
l Consorzio per la tutela del Franciacorta sarà presente a Verona in una vasta area all’interno del Palaexpo (770 mq di superficie occupata) con ben 36 aziende (aumento del 4% rispetto all’edizione precedente). Altre 8 aziende avranno uno stand individuale in padiglioni esterni. In programma anche degustazioni guidate Onav, nel padiglione della Lombardia, delle tipologie di Franciacorta tra cui i Brut senza annate e i Millesimati, degli incontri con gli enologi e con i produttori, delle serate a tema. Il Consorzio raccoglie attualmente il 96,2% della produzione totale della zona con una serie di dati
in assoluta controtendenza rispetto alla media della situazione vitivinicola italiana. Aspetto interessante è la destagionalizzazione del consumo sempre più distribuito durante i vari mesi dell’anno e non concentrato in occasione delle festività. Nel 2006 sono state commercializzate 6.758.890 bottiglie con un incremento rispetto al 2005 dell’11,46% (+71% dal 2001 al 2005). La superficie vitata è leggermente aumentata, ma il dato più importante è l’incremento costante della superficie investita a Franciacorta (oggi è il 75% dell’intero patrimonio vinicolo della zona), sia in termini di impianti che di graduale sostituzione ai vigneti prima destinati alla produzione dei vini fermi. «Stiamo continuando con un ritmo di crescita costante negli anni e ormai stabilizzato. Concluso il periodo delle
feste di fine anno, molte delle nostre aziende sono rimaste con ben poche scorte di Franciacorta nelle cantine - ha commentato Ezio Maiolini (nella foto), presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta -. Una crescita che si mantiene stabile su quell’incremento programmato di oltre il 10% circa annuo». Quest’anno sono entrati in produzione circa 100 ettari di vigneti nuovi, ma l’incremento della quantità di uve prodotte non deve trarre in inganno: la Franciacorta mantiene la sua rigida posizione su una resa controllata di 100/qli ettaro massimi. «Una scelta che punta a un controllo sempre più attento della qualità delle nostre uve e del lavoro nel vigneto - sottolinea Maiolini -. Il nostro obiettivo è quello di posizionarci sempre al livello più alto della scala qualitativa per il metodo classico».
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l Consorzio del Garda Classico si prepara ad assumere l’incarico di vigilanza “erga omnes” sulla produzione delle Doc Garda Classico, Garda Bresciano, San Martino della Battaglia e Igt Benaco Bresciano. «Nella sostanza - ha detto il presidente Paolo Turina (nella foto) - con questa nuova normativa il mondo enoico passa a uno status in cui ogni Doc sarà caratterizzata da un controllo di filiera che dal vigneto conduce fino alla bottiglia: una grande
garanzia a favore dei consumatori. E anche noi, come Consorzio, abbiamo deciso di esporci in prima linea per garantire al consumatore che quanto dichiarato in etichetta corrisponde al vero».
VINITALY IN ROSA Per l’edizione numero 41 del Vinitaly i produttori della riviera bresciana del lago di Garda hanno deciso di scommettere sul “Rosa Classico” del Chiaretto. Così sarà denominato l’evento enogastronomico che terrà banco ogni giorno nell’area Garda Classico, al Palaexpo Regione Lombardia (tutti i giorni dalle 12 alle 15): un tentativo di
interpretare modernità e tradizione del Chiaretto attraverso lo stretto connubio con i sapori del territorio. La scelta non è certo casuale: il Chiaretto è in assoluto una delle tipologie più tipiche ed esclusive della Doc Garda Classico. Obiettivo: dimostrare che è sinonimo di grande tradizione, ma anche in sintonia con i gusti e con le tendenze del consumatore moderno. A dar corpo a questa interpretazione è stato chiamato lo chef Piercarlo Zanotti, uno dei nomi più in vista della nuova ristorazione bresciana, operativo presso lo stellato Michelin ristorante L’Ortica di Manerba del Garda (Bs).
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Il GARDA CLASSICO punta tutto sul CHIARETTO
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La Doc del LUGANA festeggia 40 ANNI e si identifica nel VITIGNO TURBIANA I
crescere l’immagine del Lugana (insieme alla qualità già alta), potremo diventare punto di riferimento anche per alcuni produttori che oggi non fanno riferimento al Consorzio interprovinciale». La Doc del Lugana era nata all’interno dell’Ente vini bresciani. Poi è stato costituito il Consorzio e ora parlate di autonomia. «La nuova realtà che rappresentiamo ci impone di assumerci sempre maggiori responsabilità nei confronti del territorio. Adatteremo la nostra partecipazione all’Ente vini bresciani a quanto già fatto dal Consorzio del Franciacorta, mentre per rafforzare la nostra struttura abbiamo proposto l’assunzione di uno dei tecnici dell’ente». Più identità, quindi, anche per caratterizzare meglio il Lugana che, secondo molti esperti, dovrebbe puntare maggiormente sull’invecchiamento per una sua valorizzazione? «La tipologia che viene più richiesta è oggi il prodotto base e giovane, ma anche il Lugana Superiore è, riferito alla sua nicchia, un prodotto vincente. Il consumo di vini con affinamento in acciaio premia di più la prima tipologia, mentre la seconda ha un’utenza più consolidata e affezionata. Bisogna però capire quale strada
vogliamo far intraprendere al Lugana ed effettivamente per molti sembra che quella della longevità, viste l’esperienze degli ultimi anni, sia quella d’elezione per il nostro vino».
UN CLONE CHE ARRIVA DAI PIRENEI Il progetto è stato coordinato dal Consorzio, dall’Università statale di Milano, dal Centro vitivinicolo di Brescia e dall’assessorato provinciale dell’agricoltura di Brescia e, anche se manca ancora la ratifica del Ministero che deve approvare le modifiche normative, il risultato è ormai acquisito: nel disciplinare non si farà più riferimento al tradizionale Trebbiano di Soave (chiamato in loco Trebbiano di Lugana) ma si adotterà il nome di “Turbiana”, denominazione che circola da sempre nella Lugana e che ora caratterizzerà ufficialmente il clone del vitigno individuato con precisione. Il genoma del vitigno di Turbiana è diverso dal Trebbiano veronese, come è diverso dal Verdicchio marchigiano, anche se tutti e tre fanno riferimento al Petit Manseng dei Pirenei, caratterizzato dalla longevità che assicura ai vini.Tutti gli altri cloni della famiglia dei Trebbiani derivano invece dall’Ugni blanc, entrambi in qualche modo fanno riferimento.
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dentità, territorio e qualità. Queste le parole chiave che caratterizzano oggi il Lugana, il primo vino lombardo a ottenere la Doc nel 1967. 40 anni che pesano nella storia dell’enologia italiana e che il Consorzio del Lugana si appresta, non a caso, a celebrare con una serie di avvenimenti destinati a consolidarne l’ottima posizione conquistata fra i vini bianchi italiani e non. Il primo dei segnali forti che saranno proposti non a caso sarà la modifica del disciplinare per individuare con chiarezza il nome del clone autoctono che caratterizza la zona: non già il Trebbiano di Soave, bensì un nome più tradizionale per la zona: “Turbiana”. «Si tratta di un’operazione di grande valenza culturale e commerciale – spiega il direttore del Consorzio, Costantino Gabardi (nella foto) – perché ci permette di riaffermare la tipicità del nostro vino e avviare con ancor maggiore concretezza una serie di iniziative per riaffermare la nostra identità e autonomia, e valorizzare così tutto il territorio del Garda posto fra Brescia e Verona». Obiettivi di rafforzamento e crescita dunque. Anche nei confronti di nuovi soci? «Se, come ci auguriamo, saremo in grado di proseguire sulla strada da tempo intrapresa di fare
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SAN COLOMBANO,
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candeline
piccola zona Festa per una nuova STRADA DEI SAPORI grandi prospettive l Consorzio Volontario Vini Doc San Colombano partecipa a Vinitaly con una propria area, all’interno della quale saranno presenti le migliori aziende del territorio, oltre che la Strada del Vino San Colombano e il Movimento Turismo del Vino di Lombardia. «Si vuole promuovere l’immagine dell’unico Vino Doc di Milano - ha detto il direttore Marco Tonni (nella foto) -, ricordando che da questa piccola area nascono vini di prestigio, premiati nelle principali Guide enologiche nazionali, ma anche i “vini del quotidiano”, quelli che possono accompagnare ogni milanese durante i pranzi e le cene di tutti i giorni. Vini con un ottimo rapporto qualità prezzo. Per il futuro, il Consorzio avvierà le attività di controllo sulla denominazione, come previsto dalle attuali normative, e ciò permetterà di estendere le garanzie di qualità dei vini anche a quelle aziende attualmente non associate. Inoltre, già a Vinitaly presenteremo il Parco della Collina di San Colombano, ambizioso progetto del Comune di San Colombano al Lambro (Mi), portato a termine lo scorso anno con l’approvazione dello statuto e l’avvio delle prime attività. La nascita del Parco garantisce ulteriore salvaguardia della Collina di San Colombano, che è sempre meta di sportivi e amanti della natura proprio per il suo ambiente e per la vicinanza a Milano».
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La partecipazione all’evento veronese del Consorzio Moscato di Scanzo avrà un nuovo indirizzo, come ci ha spiegato il presidente Paolo Bendinelli (nella foto). «Innanzitutto saranno le stesse aziende associate a partecipare in prima persona, ove il consorzio avrà la sola funzione di assistenza e coordinazione, oltre a partecipare a tutte le iniziative di promozione che la Regione Lombardia intenderà effettuare durante tutto l’arco della manifestazione. Lo stand sarà più grande e suddiviso per il numero delle aziende partecipanti. Nello stesso stand ci sarà anche un piccolo spazio per il consorzio, all’interno del quale si terranno iniziative di promozione del marchio e di informazione culturale e turistica. I visitatori potranno anche informarsi sulla recentemente costituita Strada del Moscato di Scanzo e dei Sapori scanzesi, iniziativa di grande importanza per lo sviluppo di un nuovo tipo di economia locale legata all’agricoltura tra le valli Seriana e Cavallina». Altro motivo per festeggiare, la ricorrenza dell’80° anno di fondazione del comune di Scanzorosciate (Bg) e del 25° anno di fondazione dell’Associazione produttori Moscato di Scanzo, ora divenuto consorzio. In più, in collaborazione con l’Onav e l’Ais, durante la fiera il consorzio terrà due riunioni di carattere culturale e tecnico-degustativo.
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OLTREPÒ PAVESE
a Verona, anno primo
Arriva il PINOT NERO P
resente da sempre nella maggiore fiera italiana del vino, l’Oltrepò si propone al Vinitaly 2007 con la sua carta d’identità, per la prima volta ben definita. Il nome anagrafico è quello del Pinot nero, punta della piramide di qualità pensata dal Consorzio tre anni fa. Pinot nero e, in particolare, Oltrepò Pinot nero Metodo classico. «La grande novità del territorio e della presenza al Vinitaly di quest’anno - afferma il direttore del Consorzio tutela Oltrepò Pavese Carlo Alberto Panont (nella foto) - sta nella sigla Docg che accompagnerà il Metodo classico, ottenuto dal Pinot nero. Novità attesa, riconoscimento per il quale il Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese sta operando da tre anni. La sigla di denominazione di origine controllata e garantita valorizzerà una storia spumantistica iniziata agli inizi del ‘900, confermando il raggiungimento di un traguardo
che pone l’Oltrepò, oltre che tra i più grandi, anche tra i più interessanti territori del vino italiano». Prestigio ed eleganza, termini che s’accompagnano di consuetudine alla descrizione dell’Oltrepò Metodo classico, si tradurranno visivamente nello
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NASCE IL NUOVO OLTREPÒ SPUMANTE DOCG
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Lo scorso 22 febbraio si è svolta a Casteggio (Pv) la pubblica audizione per l’istanza di riconoscimento della Docg “Oltrepò Pavese” Spumante Metodo classico e l’istanza di modifica del disciplinare di produzione dei vini Doc “Oltrepò Pavese”. Al di là dei tempi “istituzionali” che accompagnano l’iter in corso, l’Oltrepò Pavese attende dunque con piena fiducia la Docg che consacrerà le “bollicine” dell’Oltrepò. E la Docg consacrerà anche il Rosé, proponendosi come una delle più significative novità nel panorama della spumantistica italiana. Oltrepò classico, anche Rosé, con un’unica “regia”, quella del Pinot nero, il vitigno nobile che in Oltrepò trova una delle più significative espressioni quantitative e qualitative da oltre 150 anni. Novità anche per la Doc, in attesa che siano valutate e formalizzate le modifiche scaturite dell’Audizione.Tre, in sintesi, i cambiamenti rilevanti: il nuovo rilievo dato ai vini bianchi con il nuovo “Oltrepò Pavese” bianco, la valorizzazione del Riesling e l’esclusività della scelta in bottiglia per Bonarda, Buttafuoco, Bianco rosso e Pinot nero in rosso.
spazio del Vinitaly in un allestimento improntato alle novità del Design del vino. Il messaggio è quello del “contenuto”, elegante e di qualità, presentato attraverso un “contenitore” che ne valorizza le caratteristiche, con i suggerimenti tecnici, operativi e stilistici del moderno Design del vino. «Ma l’Oltrepò (che occuperà uno spazio più ampio delle precedenti edizioni, maggiormente coeso e di particolare visibilità, all’interno del Padiglione Lombardia) – continua Panont - confermerà al Vinitaly il connubio già avviato da tre anni con l’arte. Dopo l’installazione presentata nel 2004 e la pop art, motivo conduttore delle edizioni 2005 e 2006, l’Oltrepò si affida nuovamente all’arte, questa volta pittorica, per completare l’invito ai visitatori del Vinitaly 2007, come luogo e momento di presentazione del progetto».
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Una SCHEDA per degustare le finissime perle del VALCALEPIO I
pannelli con rappresentazioni delle più note realtà e dei paesaggi della provincia di Bergamo. «All’interno dello spazio del consorzio ci saranno stand delle varie aziende senza una delimitazione precisa, ma saranno disposte ai lati come in una “piazza” al cui interno si allestiranno tavolini e sedie. In questo modo si verrà a creare uno spazio di scambio, incontro e relax tra aziende e visitatori o buyer. All’ingresso dello stand del consorzio sarà allestito uno spazio di degustazione libera con un banco di assaggio di Valcalepio bianco 2006, Valcalepio rosso 2005, Valcalepio rosso riserva 2003 e Moscato passito 2003. Al termine di ogni degustazione sarà messa
a disposizione una scheda da compilare con tutti i dati personali e su cui poter esprimere giudizi, suggerimenti e considerazioni sul vino. A corredo della degustazione, il connubio con prodotti tipici della zona: prosciutto crudo e lardo messi a disposizione dall’Ibs – Industria bergamasca salumi insieme a Stracchino e Formagella del Monte Bronzone offerti dalla Cooperativa Laghi&Monti». In più, come ogni anno, si consolida la collaborazione del consorzio con lo sport. A rotazione e durante i 5 giorni di fiera passeranno allo stand alcuni dei volti più noti della pallavolo nazionale.
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l Consorzio Tutela Valcalepio, costituito nel 1977 da 22 soci, ne conta oggi 85 e comprende il 99% dei produttori di Valcalepio. La sua attività è strettamente legata a tutela, valorizzazione e difesa sia della produzione che della commercializzazione del vino a denominazione d’origine controllata “Valcalepio” (provincia di Bergamo e tutta la fascia collinare che va dal lago di Como al lago di Iseo). Per quanto riguarda la presenza al Vinitaly, come ha detto il direttore Sergio Cantoni (nella foto), sarà allestito uno spazio di 300 mq, delimitato da teli e
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La VALTELLINA porta in fiera i grandi vini 2002 e 2003 «C
oncluse le operazioni di pigiatura delle uve selezionate per il nostro passito secco Sforzato Docg dell’eccezionale vendemmia dell’2006 lasciate in appassimento nei fruttai per circa tre mesi, la Valtellina - sottolinea il presidente del Consorzio tutela vini Valtellina Casimiro Maule (nella foto) - si prepara per affrontare la grande vetrina internazionale del Vinitaly. Tutte le aziende associate al Consorzio saranno
presenti alla rassegna di Verona con le loro etichette più rappresentative nel settore centrale del Padiglione della Lombardia. Un’occasione unica per proporre i vini a denominazione d’origine Valtellina della vendemmia 2002 e dell’annata straordinaria 2003. L’immagine della nostra eroica viticoltura di montagna legata ai terrazzamenti sarà ulteriormente evidenziata dal supporto che daranno Provincia e Camera di Commercio di Sondrio, presenti con noi nello stand, per promuovere, con il vino, tutta l’eccellenza della nostra produzione gastronomica insieme
a un territorio montano di rara bellezza e particolarità. Qui da secoli, fra rocce e fazzoletti di terra riportata lungo pendenze ripidissime, viene coltivato il vitigno Nebbiolo, effettuando l’attività in vigna e la raccolta delle uve a mano, seguendo le pratiche di cantina secondo metodi tradizionali capaci di conferire ai nostri grandi rossi (Maroggia, Sassella, Inferno, Grumello, Valgella, Sforzato e Valtellina Superiore), tutti a Docg, personalità, longevità, carattere e struttura, peculiarità che costituiranno il nostro vanto alla kermesse di Verona».
Mix fortunato LOMBARDO-VENETO per la viticoltura mantovana
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l Vinitaly 2007 - afferma Giuseppe Rossi (nella foto), segretario del Consorzio tutela vini mantovani - vede la partecipazione di alcune aziende vitivinicole e di due cantine sociali del Consorzio volontario Lambrusco mantovano Doc che occuperanno una superficie complessiva di 108 metri quadrati. Il Consorzio, aderente ad As.co.vi.lo. e a FederDoc, è stato costituito con due soci: il Consorzio vini colli mantovani (12 aziende) e quello volontario del Lambrusco mantovano (11
aziende più 5 cantine sociali), che proprio in queste settimane rinnoveranno i loro consigli d’amministrazione. La tradizione vitivinicola bresciana e quella veneta si sono incontrate e fuse nel territorio mantovano e si sono sintetizzate nella loro migliore espressione. La fortunata combinazione ha trovato supporto ideale non solo nell’ingegnosa applicazione dei coltivatori mantovani, ma anche nella conformazione del territorio, nell’esposizione al sole e - soprattutto per quanto riguarda le colline moreniche del
Garda - nel clima mite». Antica e fortunata è anche la secolare tradizione del comprensorio della Doc Lambrusco mantovano, un vino conosciuto e apprezzato in tutta Europa sin dai tempi antichi. Tra le novità l’estate scorsa è stato presentato un vino nato tre anni fa, il rosso di Monzambano, un centro che si trova a destra del Mincio, in posizione d’eccellenza nell’anfiteatro morenico del Garda. Come il Lambrusco per la pianura, questo nuovo vino può rappresentare al meglio la produzione della collina.
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e SAPORI LOMBARDI Percorrendo le 8 STRADE VINI L
a Federazione “Strade del vino e dei sapori di Lombardia”, presieduta da Gianni Boselli, raggruppa le 8 principali strade, che offrono un repertorio di itinerari turistici e culinari. La
federazione è attiva presso la Direzione generale agricoltura della Regione Lombardia (www.regione.lombardia. it). Oltre ai principali itinerari (Strada dei vini bresciani del Garda, Strada del vino Colli dei Longobardi, Strada del vino Franciacorta, Strada dei vini e sapori Mantovani, Strada del vino e dei sapori dell’Oltrepò Pavese, Strada del vino San Colombano e dei sapori Lodigiani, Strada del vino e dei sapori della Valcalepio, Strada dei vini e dei sapori della Valtellina) si possono rintracciare altre strade più locali per cui si arriva a quota 12 (Strada del Cappone Mantovano, Strada del gusto cremonese, Strada della mela dell’Oltrepò mantovano, Strada dei risotti mantovani).
www.stradadelfranciacorta.it www.valtellinasapori.it www.valcalepio.org www.sancolombanodoc.it www.vinoltrepo.it www.mantovastradaviniesapori.it www.stradadeivini.it www.agriturismomantova.it
STRADA DEL VINO FRANCIACORTA
miglior sito di ecoturismo È la Franciacorta a occupare quest’anno la classifica dei 10 migliori siti delle Strade del Vino, stilata da Città del vino e Censis servizi che proprio alla fi era BIT di Milano hanno presentato la parte conclusiva del V Rapporto Città del vino/Censis sull’enoturismo in Italia. La Strada del vino della Franciacorta, in 11 a posizione nel precedente rating del 2004, sale la vetta della “top ten” dei siti italiani di enoturismo per le caratteristiche tecniche del portale, i servizi on line offerti, il grado di informazioni sul territorio, quelle sulla filiera del vino, sui prodotti gastronomici e sui servizi turistici disponibili nella zona Tra i primi dieci migliori siti delle Strade del vino italiane ne troviamo 2 del Lazio, 2 dell’Emilia Romagna, 2 portali della Toscana, altri 2 della Lombardia e 1 della Sicilia.
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Questa la valutazione emersa per il 2006, che riguarda le strade lombarde: Strada del vino Franciacorta - 83 punti www.stradadelfranciacorta.it Strada dei vini mantovani - 82 punti www.mantovastradaviniesapori.it Strada dei vini bresciani e del Garda - 79 punti www.stradadeivini.it
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TRENTINO,
uno per tutti tutti per un…CONSORZIO I
n Trentino regna sovrano un solo consorzio, denominato “Vini del Trentino”, un’associazione interprofessionale di categoria senza scopo di lucro. Il Consorzio tutela, valorizza e cura gli interessi relativi alle Denominazioni di origine controllata e alle Indicazioni
geografiche tipiche seguenti: Doc Trentino, Doc Trento, Doc Teroldego Rotaliano, Doc Casteller, Doc Lago di Caldaro o Caldano, Doc Valdadige, Igt Delle Venezie, Igt Vigneti delle Dolomiti, Igt Vallagarina. I soci sono oltre 100 e rappresentano circa 6.500 viticoltori. Data questa organizzazione, per così dire, il Trentino vitivinicolo si sposta “in massa” anche in occasione delle manifestazioni. Non da meno per il Vinitaly, che, come di consueto, lo vede protagonista in un unico grande stand organizzato da Trentino spa e Camera di commercio di Trento. Infatti, come ci ha spiegato il direttore del Consorzio tutela vini del Trentino, Erman Bona (nella foto), «la realtà del Trentino si presenta del
l TICINESI piacciono ma il consorzio PASSA
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vini del Canton Ticino - afferma il presidente di Ticinowine Guido Brivio (nella foto) - non saranno presenti quest’anno al Vinitaly di Verona perché le spese di partecipazione sono insostenibili per un consorzio di modeste dimensioni come il nostro senza il concorso finanziario della Confederazione Elvetica che, purtroppo, è venuto a mancare. Come sempre il vitigno principale in Ticino è il Merlot, di cui sono state prodotte l’anno scorso 63.000 quintali, e di cui ricorreva nel
Via Segantini, 23 - 38100 Trento Tel 0461 984536 - Fax 0461 260195 info@vinideltrentino.com www.vinideltrentino.com Presidente: Roberto Giacomoni Direttore: Erman Bona Aziende associate: 113 Area vitata globale: 9.500 ettari circa (80% Doc, 20% Igt) Volumi totali 2006: 1.225.712 quintali
tutto anomala rispetto ad altre regioni d’Italia dove ogni Doc ha il suo consorzio. Qui il 95% della produzione fa riferimento ad un unico consorzio, che raccoglie tutte le denominazioni di qualità. Questo è ciò che ci differenzia e che ci rende unici. Ed è per questo che abbiamo scelto, come ogni anno, di riconfermare la nostra presenza al Vinitaly insieme alla Camera di Commercio e a Trentino Spa in un solo grande stand».
IL VINITALY
2006 il centenario. Infatti la prima barbatella di questo vitigno, piantato in Ticino, arrivò nel lontano 1906 e rappresenta, oggi, l’85% dell’uva coltivata nella Svizzera italiana. L’ultima vendemmia è stata ottima sotto tutti gli aspetti: i bianchi sono fruttati al punto giusto e i rossi hanno un’ottima struttura. Grazie agli sforzi dei produttori cantonali, i vini ticinesi si stanno affermando sempre più nelle degustazioni comparative anche nei confronti di vini più blasonati a livello internazionale».
Via Corti 5 6828 Balerna (Svizzera) Tel +41 (0)91 6901353 Fax +41 (0)91 6901354 www.ticinowine.ch welcome@ticinowine.ch Presidente: Guido Brivio Aziende associate: circa 200 Area vitata globale: 1.000 ettari Volumi totali 2006: 63.000 quintali Regioni principali: Mendrisiotto, Luganese e Malcantone, Bellinzonese e Valli, Locarnese Produzione massima consentita ogni mq: 1 kg d’uva
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Il SOAVE gioca la carta abbinamenti Anche con la CUCINA SCANDINAVA «U
del paesaggio del Soave, in omaggio alla pubblicazione sul territorio che il Consorzio ha realizzato in collaborazione con Veneto Agricoltura. Non mancherà poi un “Winenet meet point”, un punto di incontro dedicato ai blogger del vino. La novità gastronomica dell’anno è data dall’abbinamento del Soave con la cucina scandinava. Proseguirà, a fianco, il felice gemellaggio con le specialità ittiche di Goro. La Strada del vino del Soave coordinerà invece una serie di interessanti abbinamenti gastronomici con punte di eccellenza quali l’olio extravergine delle Colline di Soave, i salumi tipici locali, il Monte Veronese Dop, il riso Vialone Nano, i dolci della Lessinia, in collaborazione con la Strada dell’Arcole e dei Lessini Durello.
Via Adolfo Mattielli,11 - 37038 Soave (Vr) Tel 045 7681578 - Fax 045 6190306 consorzio@ilsoave.com www.ilsoave.com Presidente: Arturo Stocchetti Direttore: Aldo Lorenzoni Aziende associate: 2.843 viticoltori, 75 vinificatori, 74 imbottigliatori Area vitata globale: 6.900 ettari Volumi totali 2006: 550.000 hl Vini Doc e Docg: Soave Doc, Soave Classico Doc, Soave Spumante Doc, Soave Superiore e Soave Riserva Docg, Recioto di Soave e Recioto di Soave Spumante Docg
LOMBARDIA A TAVOLA
n Vinitaly all’insegna delle novità quello dell’edizione 2007 per il Consorzio di tutela vino Soave - dice il direttore Aldo Lorenzoni (nella foto) - tutte rinchiuse all’interno di un enorme stand di 500 metri quadrati che ricostruisce le linee architettoniche del castello medievale di Soave. E se l’atmosfera, legata all’allestimento fieristico ricorderà scene da Alto Medioevo, grande spazio sarà dato alla tecnologia». Quest’anno infatti lo stand del Soave (Padiglioni 5 G - 4 - 5 - 6 - 7) si doterà di grandi schermi TV sui quali passeranno regolarmente immagini
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VINI REGGIANI: vicini all’evento
ma orientati a una DIVERSA PROMOZIONE «D
a qualche anno a questa parte il Consorzio promozione e tutela Vini reggiani non è più presenta all’evento veronese – ha dichiarato il direttore Gianmatteo Pesenti -. Prima eravamo inseriti nel contesto dello stand dell’Enoteca regionale Emilia Romagna e quindi non avevamo uno spazio nostro, non avendo le possibilità finanziarie per fare le cose in grande. Così, dopo un’attenta riflessione e non senza dispiacere, abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione altrove, attraverso la promozione del consorzio con iniziative mirate che sono risultate più fruttifere. Ci muoviamo in attività
promozionale insieme a Mito Group e in quest’ultimo anno abbiamo organizzato eventi come “Frizzante l’Inverno” a Milano e il Palio dei vini frizzanti. Per la prossima stagione estiva abbiamo in programma un tuor in riviera, fra Rimini e Riccione, finalizzato alla propaganda per turisti italiani e stranieri. Sono in cantiere anche workshop, riunioni e cene con i produttori e i giornalisti in tre capitali europee quali Parigi, Madrid e Mosca. Un futuro pieno di progetti - ha concluso il direttore - che ci vede per ora lontani dal Vinitaly, pur stimandone la qualità, e che ci impegna in altri importanti fronti».
Via Gualerzi, 8 - 42100 Reggio Emilia Tel 0522 508903 www.vinireggiani.it vini.reggiani@re.camcom.it Presidente: Giorgio Gianotti Direttore: Gianmatteo Pesenti Aziende associate: 27 Area vitata globale: 8.473 ettari circa Volumi totali 2006: 1.384.000 q.li (Doc, Igt)
I COLLI PIACENTINI festeggiano I COLLI BOLOGNESI portano i 40 ANNI del GUTTURNIO la “bandiera” del PIGNOLETTO
«Q
I vini dei Colli Bolognesi saranno presenti nel padiglione 1 dell’Emilia-Romagna con una trentina di aziende. «La presenza del Consorzio vini Colli Bolognesi - spiega il presidente Luca Visconti di Modrone (nella foto) - rimane un punto fermo della nostra attività di promozione. Dopo una nutrita serie di iniziative anche il 2007 sta vedendo impegnato il nostro consorzio in nuovi progetti. Mi piace citare il restyling dell’immagine, il riposizionamento e il rilancio della Mostra Assaggio di fine settembre, l’ideazione di alcuni eventi e degustazioni innovative. Un esempio in questo senso è proprio al Vinitaly: venerdi 30 marzo alle 14,30, presso la sala eventi dell’Enoteca regionale Emilia-Romagna, organizzeremo una “disfida cieca” tra 5 vini dei Colli e 5 di altre prestigiose zone. Quelli che nascono a pochi chilometri dalle Due Torri sono vini che meritano di essere scoperti: esprimono autenticità, genuinità, sincera espressione del territorio e hanno prezzi ragionevoli».
Via Colombo, 35 - 29100 Piacenza Tel 0523 591720 - Fax 0523 592564 www.piacenzafoodvalley.it
Via Abbazia, 30/c - 40050 Loc. S.an Teodoro Monteveglio (Bo) Tel 051 670752 - Fax 051 6701239 www.collibolognesi.it - info@collibolognesi.it
LOMBARDIA A TAVOLA
uest’anno - ricorda il presidente del Consorzio tutela vini Colli Piacentini Mario Chiesa (nella foto) - ricorre il 40° del Gutturnio, una fra le prime Doc riconosciute in Italia nel 1967. Se si considera che la Doc è stata istituita ufficialmente nel 1963, ci si rende immediatamente conto che fin dall’inizio i produttori piacentini hanno fatto un’importante scelta di qualità e di qualificazione del prodotto locale puntando su un vino tipico che è diventato nel tempo l’emblema della viticoltura piacentina. Tutte le attività promozionali del 2007 ricorderanno questa ricorrenza nei modi e nelle forme più idonee. Un primo appuntamento sarà al Vinitaly e successivamente al “Gutturnio Festival” che si terrà il 28 e 29 aprile nella rocca di Carpaneto (Pc). Al Vinitaly saremo presenti unitamente a una selezione di vini Doc (oltre al Gutturnio anche Ortrugo, Malvasia, Barbera, Bonarda, Valnure, Monterosso V.A. e Cabernet) che verranno predegustati da una commissione esterna per valutarne le caratteristiche e presentati con la propria scheda tecnica».
Presidente: Mario Chiesa Direttore: Enrico Ceruti Aziende associate: 127 dirette e 546 indirette Area vitata globale: 6.313 ettari Volumi totali 2006 (dato stimato): 225.000 ettolitri
Presidente: Luca Visconti di Modrone Direttore: Daniele Belletti Aziende associate: 125 Area vitata globale: 1.000 ettari Volumi totali 2006: 35.000 quintali
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ABBINAMENTI CULINARI
con i GAVI DOCG annata 2006 «D
urante i cinque giorni della kermesse veronese del Vinitaly, presso lo stand del Consorzio tutela del Gavi - afferma il direttore Mauro Delfino (nella foto) - sarà possibile degustare i Gavi Docg degli oltre 60 imbottigliatori associati. La vendemmia 2006, una delle migliori degli ultimi anni, sarà abbinata di volta in volta ai formaggi della tradizione, alle ostriche della Bretagna e alla marinata di pesce del Mediterraneo. Le numerose cantine associate si presentano al grande pubblico forti del rinnovato interesse del mercato caratterizzato
da una notevole crescita delle esportazioni, in particolar modo verso gli Usa. Visto il successo della scorsa edizione l’area sarà attrezzata con una gigantografia della zona di produzione con la posizione delle cantine associate. Tale cartina sarà anche distribuita in formato tascabile ai visitatori, all’interno delle brochure del Consorzio concepite egualmente per essere un invito a visitare il nostro territorio e a gustare le sue prelibatezze enogastronomiche». Il Consorzio di tutela del Gavi rappresenta circa il 75% della produzione di Gavi e conta oltre 200 produttori associati (di cui circa 65 sono gli imbottigliatori) che hanno celebrato nel 2004 il 30° anniversario del conseguimento della Doc (1974) e il 6° della Docg (1998).
NEBBIOLI ALTO PIEMONTE
Piazza Martiri della Benedicta, 13 15066 Gavi (Al) Tel 0143 645068 - Fax 0143 644961 info@ consorziogavi.com www.consorziogavi.com Presidente: Gianni Enrico Martini Direttore: Mauro Delfino Aziende associate: 201 Area vitata globale: 1.150 ettari Volumi totali 2006: 72.228 hl La denominazione di origine controllata è garantita “Gavi” o “Cortese di Gavi”, riservata ai vini bianchi che rispondono ai requisiti tranquillo, frizzante, spumante provenienti da vigneti composti dal solo vitigno Cortese.
in crescita
La sfida si fa INTERNAZIONALE l Consorzio tutela Nebbioli Alto Piemonte - dice il suo presidente Eugenio Arlunno (nella foto) - sarà presente, presso lo stand dell’Unione Piemonte/ Unione Agricoltori, con la partecipazione di sedici aziende, le migliori delle Colline Novaresi, in uno spazio di 40 metri quadrati. Sfileranno in vetrina il Dogc Ghemme e i Doc Boca, Fara, Sizzano, Colline Novaresi nelle sue varie identificazioni di Bianco, Rosso, Nebbiolo, Uva rara, Croatina, Vespolina e Barbera. La produzione, in costante crescita, di queste importanti Dogc e Doc si avvia ormai al traguardo di 3 milioni di bottiglie. Il costante e significativo miglioramento viticolo
della zona ci porta ormai a competere anche in campo internazionale con i nostri vitigni autoctoni che danno al territorio caratteristiche di tipicità unica di un’insieme di aree collinari e montane ai piedi del Monte Rosa, un microclima unico caratterizzato da notevoli oscillazioni termiche ma anche da un’esposizione a sud che favorisce la migliore maturazione dei grandi vitigni Nebbiolo e Vespolina. Il momento del Vinitaly è l’occasione per poter far degustare questi prodotti a un pubblico di intenditori che sicuramente potrà apprezzare questi vini capaci di dare sensazioni diverse e di esprimere tutto il carisma del territorio».
Via Roma, 21 (presso il Municipio) 28074 Ghemme (No) Tel 0163 841750 - Fax 0163 841750 www.consnebbiolialtop.it info@ consnebbiolialtop.it Presidente: Arlunno Eugenio Aziende associate: 87 Area vitata globale: 460 ettari Volumi totali 2006: 1.964.000 litri di vino
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Gli italiani amano il VALPOLICELLA Circa 3,6 MILIONI i consumatori G
li italiani amano e conoscono il Valpolicella. Secondo un’indagine commissionata dal Consorzio di tutela all’istituto Astra Ricerche sono oltre 3,6 i milioni di consumatori di Valpolicella. Un risultato sicuramente eccellente per una delle denominazioni storiche del nostro Paese. La ricerca - presentata in occasione di “Anteprima Amarone 2003” nel febbraio scorso - ha evidenziato come oggi il Valpolicella gode della stima dei consumatori italiani anche per il suo straordinario rapporto qualità/prezzo, un elemento di estrema importanza soprattutto oggi alla luce di dinamiche di acquisto molto più oculate. Interessante, a questo riguardo, proprio la risposta “più
oltre al buon rapporto qualità/ prezzo, la grande tradizione riconosciuta (60%), l’abbinabilità a molti piatti della tradizione italiana (60%), il fatto di essere una Doc nota (55%), la facile reperibilità garantita dall’ottima distribuzione (53%), la connotazione di vino leggero e digeribile (50%), oltre che morbido, rotondo, piacevole da bere (48%), di carattere senza essere troppo forte (42%). Il Valpolicella l’italiano lo votata” dai circa 1.000 intervistati, che hanno giudicato il Valpolicella beve a casa propria (in circa il 60% dei casi). Vanno aggiunti un «vino decisamente apprezzato i pranzi e le cene nei ristoranti, dopo le follie degli ultimi anni nel nelle trattorie e nelle pizzerie mondo del vino». (38%). Il consumo nei wine bar e Gli aspetti più apprezzati nelle enoteche (9%) e quello come dai consumatori italiani nel aperitivo o dopo cena in casa Valpolicella – secondo il (3%) chiudono questa particolare presidente del Consorzio, Emilio Pedron (nella foto in basso)- sono, classifica.
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20 X 20 E PIÙ CONTROLLI GLI OBIETTIVI DELL’AMARONE
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«L’obiettivo è di arrivare a 20 milioni di bottiglie vendute in 10 anni (nel 2006 si sono superati gli 8 milioni, ndr) e, in tempi più rapidi, a un prezzo medio di 20 euro la bottiglia (contro la media attuale di 15, ndr)». Emilio Pedron (nella foto) usa questi parametri numerici per definire il giusto livello che dovrebbe raggiungere sul mercato l’Amarone. Nel presentare l’annata 2003 («un grande vino grazie a una vendemmia con uva sana e matura») il presidente del Consorzio del Valpolicella ha rivendicato con forza la strategia in atto per consolidare l’Amarone quale terzo grande vino dell’enologia italiana, a fianco cioè dei più storici e blasonati Barolo e Brunello. «Il nostro è un po’ l’ultimo arrivato fra i grandi vini italiani, anche se la nostra storia è ugualmente antica. I successi fin qui ottenuti sono stati garantiti da prezzi mediamente più bassi del dovuto rispetto alla qualità e alla scelta di puntare su caratteristiche organolettiche di maggiore piacevolezza, nonché sulla tecnica di appassimento che incuriosisce». Pedron fa poi presente che, in attesa di ottenere la Docg («ferma forse per la nostra richiesta di ottenere maggiori controlli a tutela della qualità»), il Consorzio Valpolicella ha chiesto di rendere obbligatorio l’imbottigliamento nelle zone di produzione e l’adozione della fascetta, mentre nel disciplinare sono entrate le nuove norme che comprendono anche il Ripasso che dovrebbe essere ottenuto con un rapporto di due a uno con l’Amarone, 2 litri per ogni uno di Amarone, e il cui nome in etichetta non può essere più grande di quello di Valpolicella. Per conclude ricordiamo che l’Amarone 2003 è stato prodotto da 53 produttori, a conferma della grande qualità di quella vendemmia che dovrebbe essere bissata da quella del 2006, ritenuta ugualmente di livello. (a.l.)
Via Valpolicella, 57 37029 San Pietro in Cariano (Vr) Tel 045 7703194 - Fax 045 7703167 www.valpolicella.it vinovalpolicella@tiscali.it Presidente: Emilio Pedron Direttore: Emilio Fasoletti Aziende associate: 1.700 produttori di uva, 120 imbottigliatori Area vitata globale: 5.200 ettari Volumi totali 2006: 66.768.500 kg Vini Doc, classico Doc e Valpantena Doc: Valpolicella, Recioto della Valpolicella, Amarone della Valpolicella, Recioto della Valpolicella spumanti
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soddisfatta del lavoro compiuto per realizzare questo programma» ha dichiarato la delegata regionale Simonetta Carminati (nella foto), aggiungendo che «si è trattato di un lavoro non facile per coordinare e realizzare una serie di degustazioni concluderà un finalizzate a programma che rappresentare coinvolge tutte le un quadro principiali realtà completo dell’enologia dell’enologia lombarda. lombarda, Affascinante il valorizzando tema dei vini passiti quelle di Lombardia che, produzioni, illustrato con la spesso consueta perizia eccellenti, e passione dal ma a volte delegato di Milano Vito Intini (nella foto), in seconda porterà alla scoperta linea rispetto al Franciacorta o ai grandi di una realtà di eccellente livello, valtellinesi. In questo lavoro forse vittima dell’immaginario mi hanno molto aiutato il popolare che identifica il vino passito con i prodotti dell’Italia del vicedelegato Fabio Finazzi, tutti i responsabili delle delegazioni Sud o al massimo con il toscano provinciali e i colleghi del Vin Santo. consiglio. «Sono pienamente
L’ONAV riscopre la LOMBARDIA MENO NOTA L’
Onav Lombardia sarà presente nello stand regionale con un proprio spazio e gestirà una sala degustazioni in cui svilupperà un articolato programma, concordato con i consorzi della Regione, rivolto a illustrare le caratteristiche delle principali denominazioni della produzione lombarda. Originale e interessante il tema d’apertura dedicato a uno dei vini più intriganti: il Lugana, e, nell’ambito di un’attività rivolta alla valorizzazione delle produzioni meno conosciute, il 2 aprile una degustazione di Botticino
AIS LOMBARDIA in partnership
con la REGIONE e ASCOVILO
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Grazie alla collaborazione con Regione Lombardia e Ascovilo, l’Associazione che riunisce i Consorzi di tutela dei vini lombardi, anche quest’anno a Vinitaly l’Ais regionale avrà a disposizione uno spazio importante all’interno del padiglione dedicato ai Vini di Lombardia. Uno spazio di rappresentanza dove sommelier e visitatori riceveranno informazioni e aggiornamenti sull’attività dell’associazione lombarda, ma anche uno spazio dedicato alla degustazione dei migliori vini di Lombardia: i Viniplus 2007. In degustazione i vini vincitori del concorso: i primi 3 classificati (tastevin d’oro, d’argento e di bronzo), il vino premiato con il riconoscimento speciale “Il Sano” e i 20 vini con la Menzione particolare. «Un’occasione importante - ha spiegato il presidente dei sommeliers lombardi Luca Bandirali (nella foto) - per degustare il meglio della produzione vitivinicola lombarda. Il punto di arrivo di un progetto laborioso e impegnativo che, dopo varie degustazioni a cui hanno partecipato panel di degustatori professionisti, ha portato prima alla pubblicazione della Guida Viniplus 2007 lo scorso novembre, e poi al Gran galà finale con le premiazioni e la consegna dei riconoscimenti». Il momento di premiazione dei Viniplus Ais Lombardia si terrà il 20 marzo in Villa Reale a Monza.
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VINO ,
la CHIAVE di volta per le PORTE DELLA RISTORAZIONE È
Nella foto due tipiche ricette a base di vino. Tagliolini all’uva Isabella, realizzatI con Valcalepio rosso, e la Crostata al Groppello, a base di Garda classico Groppello Doc. il Kerner Brut. Per rimanere in Lombardia, il primo piatto cremonese per eccellenza è rappresentato dal celebre “marubino”, tipica pasta ripiena in brodo. Il saporito ripieno si ottiene tritando manzo brasato e altri arrosti con il vino. Fra gli antipasti del Lodigiano,
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il vino che tiene in piedi il piatto. Utilizzare il vino non come orpello affacciato timidamente o come semplice accostamento alla portata o alla corte di altri ingredienti piglia-tutto, ma come chiave di volta tolta la quale s’affloscia l’intero castello. Quello del rapporto fra ristorazione e vino è uno, fra i tanti temi, che saranno trattati nel prossimo Vinitaly di Verona. Gli esempi non mancano. Lo chef spagnolo Joan Roca del ristorante “Celler del Can Roca” di Girona mette il Cava, storico spumante catalano, che assume la consistenza della salsa senza perdere la sua identità organolettica e finisce felicemente poggiato su una composta di mele con cumino e curry. Così come quelli che preparano le cozze al Riesling e il soufflè caldo di asparagi con Viaguier. Filippo Bondi del ristorante “La Tavolozza” di Torreglia (Pd) propone da tempo una pralina di sopressa con radicchio marinato nell’aceto di Prosecco di Conegliano Cuvée Brut, un bicchiere di nervetti di vitello con fagioli di Lamon e cipolla rossa bagnato dal Rosé Brut e la cartelletta di brisè con paté di fegatini unita all’ultimo nato di casa Carpené,
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il posto d’onore spetta alla frittata che può essere cucinata in vari modi: quella “en carpion” è macerata nell’aceto di vino bianco. Una specialità della provincia di Sondrio è la mortadella di fegato al vin-brulé. L’impasto si lavora con il fegato finemente macinato e mescolato al grasso di gola, pancetta e parti magre. Viene bagnato con vin-brulé e raccolto in un budello naturale. Occorrono due mesi di stagionatura prima di essere pronta per l’assaggio. La “turta del Donizèt”, dedicata al grande musicista bergamasco, è preparata con farina, fecola, uova armonizzata con aromi di maraschino e vaniglia. Ha forma di ciambella ed è spolverata con zucchero a velo. In alcune zone del Mantovano il ripieno dei famosi tortelli è fatto con ragù di salamella e pomodoro e talvolta con l’aggiunta del Lambrusco che qui trova una zona di elezione: allora li si chiama “tortei sguasaròt”. Qualcuno aggiunge il Lambrusco, per quello che qui si chiama “bevr’ in vin”, anche negli agnolini in brodo. Nell’Oltrepo Pavese la polenta di mosto è il dolce della vendemmia. I mosti rossi sono cotti con zucchero e farina fino ad ottenere un budino. La “risumata” è invece un dolce energetico ottenuto montando i tuorli d’uovo con lo zucchero e aggiungendo un vino bianco aromatico. m.f.
VINARIUS: BRUNELLO 2002 scadente
Ma i PREZZI restano GLI STESSI
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Non poche sono state le perplessità di Vinarius,Associazione enoteche italiane, riguardo alla presentazione del Brunello 2002 nella Fortezza di Montalcino in occasione di “Benvenuto Brunello 2007”. La presentazione annuale del Brunello di Montalcino, del Brunello di Montalcino Riserva, del Rosso di Montalcino, del Moscadello di Montalcino Sant’Antimo. Come ha ricordato Francesco Bonfio, presidente di Vinarius, «l’andamento stagionale molto piovoso del 2002 ha compromesso seriamente la qualità del millesimo, per cui negli esempi migliori i Brunelli presentati saranno sì vini piacevoli, ma di leggero/medio corpo, senza la profondità, lo spessore e la capacità di invecchiamento che sono le caratteristiche proprie del Brunello. Per questo le cantine piccole e di qualità hanno perlopiù evitato di imbottigliare il vino di questa annata. Le grandi cantine invece hanno dovuto produrre e imbottigliare il 2002, per loro comprensibile necessità di vendita e per non perdere posizioni sui mercati. Quello che stupisce, e di cui ci rammarichiamo, è che ci aspettavamo un consistente ribasso delle quotazioni, a fronte di una qualità molto ma molto inferiore rispetto agli standard, mentre i listini sono stati sostanzialmente uguali a quelli dello scorso anno, e l’annata 2001 era stata di tutt’altro livello qualitativo. Sarà complicato, e compromettente, spiegare al consumatore che per due bottiglie di Brunello di qualità così diversa, si debba pagare lo stesso prezzo. È un vero peccato».
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AZIENDE
LUGANA e PROVENZA insieme da 40 ANNI C
ompie 40 anni la Doc Lugana, compie 40 anni l’Azienda agricola Provenza di Fabio e Patrizia Contato. Fu il loro papà, Walter Contato, pioniere della sperimentazione in enologia, ad acquistare, nel 1967, l’azienda che estende i vigneti nel territorio della Lugana, tra Sirmione e Desenzano del Garda. Il nome “Provenza” fu un omaggio alla mamma di Walter, di origine provenzale. Quello stesso anno la zona del Lugana otteneva la Denominazione di origine controllata. Sono passati 40 anni: il nome di Lugana e quello di Provenza si sono affermati di pari passo, l’uno a braccetto dell’altro. Per commemorarli sarà organizzata a luglio una festa in cantina per clienti, amici e collaboratori. Ricorderà l’evento una speciale bottiglia Magnum di Fabio Contato
Lugana doc 2005. Oggi Provenza è una delle aziende più note e apprezzate per la produzione di Lugana Doc nelle varie versioni (il tradizionale, il riserva, lo spumante metodo Charmat e metodo Classico), ma si è affermata anche per i suoi eccellenti rossi, una vera sorpresa in questa zona di produzione che molti indicano vocata soprattutto per i bianchi. La selezione Fabio Contato del Garda Doc Rosso (vitigni Groppello, Sangiovese, Barbera e Marzemino) è stata giudicata da centinaia di degustatori Slow Food il miglior vino rosso lombardo. L’azienda comprende 75 ettari vitati suddivisi in 4 cascine, tutte nel cuore della Doc Lugana. La casa patronale reca sullo stipite in marmo la data 1710, a conferma che qui l’enologia ha storia antica. La nuova cantina, sorta accanto a quella precedente, ha reso ancor più accogliente la sua proverbiale ospitalità. I nuovi metodi di coltivazione in vigna e le ultime tecnologie in cantina hanno
e SAN GIOVANNI Due nomi, una sola identità
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PASINI
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Il processo di trasformazione che negli ultimi anni ha portato la Pasini Produttori di Raffa di Puegnago (Bs), sul lago di Garda, a legarsi inscindibilmente al territorio di produzione, si rivela anche dalla nuova denominazione aziendale, che dà un’importanza definitiva al cuore produttivo della cantina, recuperando il nome Azienda agricola San Giovanni, proprio del primo nucleo originario di Raffa, iniziato dall’idea di Andrea Pasini nel 1958. Da qualche mese, la Pasini Produttori si è trasformata nell’Azienda agricola San Giovanni. Una nuova denominazione-immagine che nulla cambia all’interno dell’azienda gardesana, creata e da sempre condotta dalla famiglia Pasini, che ancor di più sente la responsabilità e il privilegio di preservare le meraviglie del territorio gardesano attraverso una viticoltura e un’applicazione enologica che ne rispettino ed esaltino le caratteristiche irripetibili. Il nuovo marchio è stato presentato nello stand alla fiera Aliment di Montichiari (Bs). Nella foto Paolo e Diego Pasini nello stand ad Aliment 2007.
migliorato ancor più genuinità e tipicità dei vini. «Quello di cui sono orgoglioso – afferma Fabio Contato (nella foto) – è che i fatti mi hanno dato ragione sulla longevità e sulla tenuta strutturale del Lugana. Mio padre e io ci abbiamo creduto per primi. Il mio Lugana Superiore Riserva, non perché lo faccio io, ma penso stia alla pari di tanti rinomati e costosissimi Chateau francesi». r.v.
Azienda agricola Provenza via dei Colli Storici, 25015 Desenzano (Bs) Tel 030 9910006 - Fax 030 99100014 www.provenzacantine.it
DUE FIOCCHI ROSA PER CANTINA DI SOAVE Dall’esperienza della Cantina di Soave (Vr) è nata la nuova linea di vini classici veronesi Duca del Frassino per il canale Horeca e Gdo. Soave Classico, Valpolicella Superiore e Bardolino: la collina veronese e il lago di Garda. La soavità, il carattere e la cordialità tipici veronesi si ritrovano nelle bottiglie con packaging moderno ed elegante. L’altra novità è Perlit Rosè, lo spumante Extra dry (metodo charmat) della linea “Maximilian I”, nato da una cuvée di uve a bacca rossa (corvina e pinot nero) provenienti da vigneti in collina e fermentate a lungo in autoclave, prima dell’affinamento in bottiglia. Colore rosato brillante, profumo floreale e sapore morbido ne delineano le qualità.
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TORREVILLA: vola il fatturato CHITÒ
miglior venditore
«I
l 2006 è stato per Torrevilla un anno denso di soddisfazioni. Le vendite hanno fatto registrare incrementi in tutti i canali di vendita: Horeca, distribuzione moderna, botteghe del vino aziendali. Sono aumentati il fatturato, il patrimonio netto, la liquidità aziendale e diminuiti gli indebitamenti. Fatto non meno importante, Torrevilla è stata l’unica, fra le cantine sociali dell’Oltrepò, a far registrare un aumento del prezzo medio pagato per le uve conferite dai propri associati». Questa la sintesi fatta
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dal direttore Guerrino Saviotti e dal responsabile vendite Horeca, Giuseppe Romano, all’annuale riunione della forza vendita che si è svolta presso la sede di Torrazza Coste (Pv). In occasione della giornata nazionale dell’economia, a Torrevilla è stato conferito il premio “Azienda longeva e di successo”, indetto da Unioncamere di Roma alle aziende longeve che sono ancora attive e rispondono al massimo grado di efficienza commerciale e patrimoniale. Il 2007 è partito sotto i migliori auspici, consacrato dal fatto che è anche l’anno del centenario: il 12 maggio 1907 rappresenta la data storica di fondazione della società. Francesco Bruno Chitò di Foresto Sparso (Bg), da 15 anni agente monomandatario di Torrevilla per Bergamo e Brescia, è stato il venditore che nel 2006 ha ottenuto il miglior risultato: più 37% in volume rispetto al 2005.
VINUM, 31 CANDELINE PER LA FESTA DI GO WINE Alla sua 31a primavera Vinum ha ottenuto il riconoscimento di manifestazione “nazionale” nel programma degli eventi della Regione Piemonte, grazie ai risultati ottenuti nelle ultime edizioni sia nel numero degli espositori che dei visitatori. Sabato 28, domenica 29 aprile e martedì 1 maggio i padiglioni espositivi animeranno, ad Alba, il programma dalle 11.30 alle 19.30 con la presenza diretta di aziende ed enoteche. Ad Alba saranno allestite solo le enoteche tematiche (gestite dall’Ais), lasciando la parte del protagonista al territorio che, con le sue 5 Enoteche Regionali e con le cantine, aprirà le porte agli “Enoturisti di Vinum”. L’Assessorato al Turismo ha riconosciuto all’evento il ruolo di offrire ad Alba alle Langhe e al Roero la possibilità di riscoprire il proprio orgoglio, radicato nei tipici prodotti enogastronomici (www.gowine.it).
Importanti kermesse hanno visto recentemente protagonisti i vini della Tenuta Borgolano. Durante la vendemmia la cantina ha ospitato la Chaine des Rotisseurs a cui ha offerto un gustoso aperitivo preparato dal Campione Italiano Barman Teo Rossi del Caffè del Teatro di Stradella (Pv). Gli ospiti hanno poi raggiunto il Ristorante Al Pino di Mario Musoni, per un pranzo abbinato ai vini dell’azienda. Di rilievo anche la partecipazione dell’azienda a eventi organizzati al Circolo della Stampa in Milano. Come Winelove,VII Giornata dei Vini di Lombardia e non ultima la sfilata di moda B*On - Bonarda Style Fashion, organizzata dal Consorzio Tutela Vini Oltrepo Pavese. Si tratta di un’iniziativa tanto curiosa quanto audace per promuovere il vino, il rosso intenso, la vivacità e la franchezza piacevole della Bonarda. Grazie alle iniziative si prospetta un anno per far conoscere i vini su scala nazionale e internazionale, a partire da ProWein di Dussendorf (18 -20 marzo) cui l’azienda parteciperà proprio con il Bonarda e con la comunicazione di Bonarda Style.
con il LUGANA BIOCÒRA
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a paura degli Ogm e delle sofisticazioni ha spostato l’orizzonte alimentare verso prodotti genuini, biologici ed ecologici. Civielle - Cantine della Valtenesi e della Lugana, unica cooperativa di viticoltori del Garda lombardo, che da anni coltiva con metodi a basso impatto ambientale, ha affrontato questa sfida presentando Biocòra (danza della vita). Il primo Lugana Doc certificato Bio prodotto in quantità significative da circa 5 ettari di vigneto, che ha fatto il suo ingresso sul mercato in occasione della fiera del biologico di Norimberga, Biofach. Oltre al Lugana, la gamma bio della cooperativa di Moniga del Garda (Bs) comprende anche il Garda Classico Rosso Eliodòro e si arricchirà presto di un Igt Ronchi di Brescia Rosso (Merlot in purezza da un piccolo vigneto sul Colle S.Anna). Il Lugana Biocòra sarà presentato anche al Vinitaly e sarà in degustazione all’Enoteca Garda&vino di Moniga del Garda (Bs) dove è in corso il “mese del biologico”, rassegna dei prodotti bio regionali in collaborazione con la Associazione lombarda produttori biologici “La Buona Terra”. www.civielle.com - info@civielle.com
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Il BONARDA, portavoce nel mondo della produzione di TENUTA BORGOLANO
CIVIELLE debutta nel “biologico”
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BOLLICINE
Autoctono, Autentico, Italiano Il PROSECCO torna “IN VILLA” il nostro Paese nel mondo. Obiettivo centrale, valorizzare l’eccellenza italiana ma in un’ottica internazionale. Il 19 e 20 maggio si apriranno le porte al prodotto italiano e padrone di casa sarà
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ino in Villa torna “all’Italia”: il festival internazionale del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene dedica il 10° anniversario ai prodotti che hanno fatto e fanno conoscere
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PER LE VITICOLTURE SOSTENIBILI C’È IL CERVIM
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La nomina del nuovo direttore del Cervim, Sara Colombera, come esperto Oiv (Organisation Internazionale de la Vigne et du Vin) nel gruppo “Sistemi di gestione sostenibile del vigneto” della delegazione italiana si trova in perfetto tempismo con il tavolo di lavoro che si è riunito a Roma il 20 e 27 febbraio. Obiettivo, affrontare le principali tematiche relative alla sostenibilità del vigneto, argomento che per le viticolture di montagna è di prioritaria importanza. Successivamente i gruppi internazionali di esperti si riuniranno a Parigi nel corso delle sessioni organizzate dall’Oiv tra il 15 e il 22 marzo, per affrontare le principali tematiche inerenti il settore vitivinicolo a livello internazionale, esaminando aspetti viticoli, enologici economici e normativi, nonché relativi alla salute dei consumatori.
il Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene, presentato da 80 produttori che daranno il benvenuto agli ospiti con oltre 250 etichette. A fare da cornice il Castello di San Salvatore di Susegana (Tv). Ospiti d’onore il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma, grazie alla partecipazione dei rispettivi consorzi di tutela. Tre eccellenze d’autore, quindi, che, sotto la regia della Scuola di Cucina Alma presieduta da Gualtiero Marchesi, e unite ad un altro prodotto tutto italiano, la pasta, daranno il meglio di sé e divertiranno i visitatori con food show, corsi di cucina, seminari e convegni a tema. g.l.
LUNGAROTTI
al
porta “SAPORI
MARRIOTT E GUSTI DIVINI ”
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ei etichette selezionate dalla prestigiosa Cantina Lungarotti sono state protagoniste della serata di degustazione “Sapori e gusti Divini” presso l’hotel Marriott Milan lo scorso 6 febbraio. Sotto la supervisione dell’enologa Teresa Severini (nella foto al centro) e dei titolari dell’azienda, la serata ha previsto un menu a base di specialità umbre abbinate ai sei vini della Cantina. Il Torre di Giano Vigna Il Pino 2003, lo Chardonnay 2004, il Sangiovese 2005 e il Giubilante 2004. Poi un Rubesco Riserva 2000 e per finire un San Giorgio 2001.
21 candeline per ARNEIS BLANGÈ 2006, l’oro bianco di CERETTO 480.000 bottiglie di qualità superiore per un’annata eccezionale. Su 10 bottiglie di Arneis prodotte in Piemonte, una porta l’elegante etichetta del Blangè firmata dal designer Silvio Coppola: un dato che testimonia il successo del bianco Ceretto. Giunto alla sua 21° annata di vita, è stato vendemmiato nei primi giorni di settembre, in un clima estivo, secco, ma non troppo caldo. I mosti ottenuti dalla spremitura di un frutto sano e maturo si sono presentati ricchi di zucchero (mediamente 215/220 g/l) e con una buona acidità totale.
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BOLLICINE
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in Franciacorta benvenuta tra le BOLLICINE VIP
MONTEDELMA
La nuova azienda della famiglia Berardi avanza passo passo e si inserisce tra le migliori produzioni franciacortine. Premi e buoni giudizi.
L
e prime soddisfazioni - non piccole, per un’azienda franciacortina da pochi anni sul mercato - sono arrivate dal “Bavi-Banco d’assaggio vini d’Italia”, concorso internazionale che si svolge a Torgiano (Pg) con regole rigidissime, la cui seria applicazione è garantita dall’Associazione italiana enologienotecnici. Il Franciacorta Docg Satèn Montedelma (vendemmia 2002 e successiva 2003), ha vinto la medaglia d’oro nella categoria “Vini Spumante Metodo Classico”, rispettivamente nei concorsi 2005 e 2006. Soddisfazione piena per i titolari della giovane azienda franciacortina, alle loro prime uscite in un concorso prestigioso come il Bavi. Soddisfazioni che si sono ripetute sulle varie Guide annuali dei Vini, dove i Franciacorta Montedelma sono citati con giudizi molto lusinghieri. L’azienda agricola Tenuta Montedelma, a Valenzano di Passirano, in Franciacorta, fa capo alla famiglia Berardi, già attiva nel settore vini dal 1929. L’azienda agricola Montedelma è entrata in produzione da pochi
base sono poi sapientemente assemblati nelle migliori cuvée Franciacorta. «Il nostro progetto - afferma Piero Berardi (nella foto), uno dei titolari - ha avuto il vantaggio di realizzarsi lentamente negli anni, quindi abbiamo avuto tutto il tempo di fare le cose bene in vigna e in cantina. Raggiunto l’obiettivo dei 20 ettari di vigneto, quando saranno a pieno regime, produrremo 130-150mila bottiglie tra Franciacorta Docg e vini fermi. Puntiamo sulle bollicine, è ovvio, perché la zona è vocata anni ed è costituita da circa 15 in questo senso. Il nostro Satèn, ettari di vigneti in proprietà e 5 in in particolare, ci sta dando affitto, in splendida posizione sul grandi soddisfazioni. Per il futuro versante sud del Monte Delma. abbiamo in serbo un Rosé pronto Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot nel 2008 e un Dosaggio Zero che Nero sono i vitigni che danno vita presenteremo nel 2009». a prestigiosi Franciacorta Docg La sede aziendale, nel Brut e Satèn. Una piccola parte della Tenuta è coltivata a Cabernet, fabbricato di superficie, richiama la classica cascina lombarda. Ci Merlot, Barbera e Nebbiolo, siamo ispirati all’architettura tipica per la produzione del Terre di dell’antico borgo di Valenzano Franciacorta Rosso Doc. La sede aziendale è ricavata - continua Berardi - senza stravolgere le caratteristiche del in antico edificio ristrutturato. luogo. Nella sala di degustazione siamo in grado di ospitare gruppi di visitatori per l’assaggio dei nostri prodotti». Il 7 marzo Tenuta Montedelma sarà a Roma per il Festival del Franciacorta organizzato dall’Ais, dal 10 al 12 marzo nelle Marche al Festival Tipicità, quindi a Vinitaly nel Padiglione Lombardia. La cantina di vinificazione e Roberto Vitali affinamento, tutta interrata, con temperatura condizionata, si sviluppa su mille metri quadrati, dispone di 28 vasche di acciaio Tenuta Monte Delma di Berardi P.&.P. inox di diversa capacità, così da via Valenzano 23, 25050 Passirano (Bs) consentire la vinificazione separata Tel e Fax 030 6546161 delle uve dei vari vigneti. I vini www.montedelma.it - info@montedelma.it
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Presto anche un Rosé e un Dosaggio Zero. Presente a Vinitaly.
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BOLLICINE
cresce in Italia e AI SANTI trova casa
PAILLARD L’
abbinamento era con un indovinato piatto di tagliatelle caserecce con cicale di mare, ma vista la complessiva proposta de Ai Santi di Bergamo, anche altri piatti non avrebbero certo sfigurato con uno dei prodotti top della più giovane maison francese, la Bruno Paillard. Il Brut Rosè s.a. Première Cuvvée (35 euro) si è infatti dimostrato capace di sedurre per la delicatezza del colore vagamente ramato, gli aromi di frutti di bosco e agrumi e la raffinatezza e l’eleganza di aromi che richiamano la frutta rossa matura. Un vino che esprime gioia e personalità e che ben rappresenta la casa di Reims (fondata nel 1981) che delle 500.000 prodotte in un anno (nelle varie tipologie di champagne) ne vende
UN 2006 DA RICORDARE Record di spedizioni di Champagne nel mondo, con una crescita del 4,6% rispetto al 2005. Con un totale di 321,6 milioni di bottiglie spedite nel 2006 si brinda a un record fra i produttori (+4,6%). Il mercato francese ha assorbito 181 milioni di bottiglie vendute, con crescita rispetto al 2005 (+1,5%). In crescita del 4,4% anche le spedizioni verso i paesi dell’Ue, che nel 2006 hanno importo 84,1 milioni di bottiglie. Incremento del 16% per i Paesi extra-Ue, con 56,5 milioni bottiglie spedite.
LANSON
ben 50.000 in Italia. Artefice di un successo commerciale non comune è la Cuzziol Spa, il cui titolare Luca Cuzziol (uno degli italiani più esperti di champagne), ha illustrato nella serata bergamasca i vari vini proposti insieme agli abbinamenti curati dal sommelier Nicola Zanini che con la fidanzata Daniela gestisce il locale bergamasco oggi “di tendenza”. Interessanti in ogni caso il Blanc de Blancs millesimè 1995 (100% Chardonnay) e lo champagne base Brut s.a. Première Cuvée (l’elegante ultimo nato) e intrigante il Brut Millesimé 1996 (38 euro) abbinato per la serata da Ai Santi con patata al vapore con crema di amaretto.
I migliori champagne sono quelli poco o per nulla conosciuti dai consumatori, come rivela un esame organolettico svolto dall’Institut national de la consommation francese, un ente pubblico che si occupa della tutela dei consumatori e che pubblica il mensile “60 millions de consommateurs”. Con l’inizio dell’anno sono stati esaminati da una giuria di esperti 39 champagne con degustazione “cieca”, millesimati e non millesimati, fatti riposare per 2 settimane al buio a 10°C e serviti in calici di cristallo. Fra i non millesimati il risultato più strano è che le grandi maison come Moet & Chandon, Mumm, Pommery, Laurent Perrier, Veuve Clicquot, Bollinger,Alfred Rothschild, Piper Heidsieck, hanno preso punteggi miseri (anche meno di 11/20).Ai primi due posti sono risultati champagne sconosciuti (Demoiselle Vranken e De Castellane); stesso discorso per i millesimati 1999 e 2000.
a.l.
Un bottino di 10 MEDAGLIE per MAISON JACQUART
“L
es Effervescents du Monde” (Francia) due medaglie, “Mundus Vini” (Germania) quattro medaglie, “Liquorland Top 100” (Nuova Zelanda) quattro medaglie. Le tipologie di Champagne Jacquart che hanno ricevuti tali premi sono il Brut Tradition (3 medaglie), il Brut Rosé Tradition (1 medaglia), il Brut Mosaïque (1 medaglia), il Brut Rosé Mosaïque (due medaglie), il Brut Blanc de Blancs Mosaïque Millésime 1999 (due medaglie), la Cuvée Katarina (una medaglia). I riconoscimenti premiano tutto lo staff della maison che, in Italia, vende annualmente 120mila bottiglie distribuite in esclusiva da Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna.
e CONTE DI CAVOUR portano le bollicine in HORECA e GDO
Arrivano due alleati di qualità, distribuiti da Premium Brands. Si tratta degli Champagne Lanson e degli Spumanti Conte di Cavour. Lo stile Lanson si distingue in 4 prodotti di punta. Lanson Black Label Brut, elegante invecchiato 3 anni, Lanson Ivory Label Demi Sec, fruttato e sensuale, Lanson Rose Label Brut Rosè, rotondo e armonioso, Lanson Gold Label Brut, invecchiato 5 anni dal retrogusto acidulo. Una linea studiata ad hoc per l’Horeca è rappresentata da 7 spumanti Conte di Cavour (Asti Docg, Prosecco Extra Dry, Dessert, Real Cuvèe, Brachetto D’Acqui Docg, Pinor Chardonnay, Metodo Classico Piemonte Doc), mentre per il canale Gdo abbiamo Conte di Cavour Brut, Pinot Chardonnay, Brachetto d’Acqui Docg, Raisin Dore, Dessert,Asti Docg.
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CHAMPAGNE? QUESTO SCONOSCIUTO
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Marzo 2007 anno I
Attenzione al territorio e alle produzioni di qualità
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29° Premio SAN BIAGIO TRE le “CAPRE D’ORO” assegnate L
a 29a edizione del concorso Premio enologico di San Biagio ha certificato una nuova crescita di livello qualitativo per i vini mantovani. Se la Capra d’oro (rispettivamente per il migliore bianco e il migliore rosso, e quest’anno eccezionalmente anche per la categoria vini passiti) ha visto vincitrici lo Chardonnay dell’Azienda agricola Pezzini, il bordolese Vigna Magrini dell’Azienda Colombara di Gozzi e il passito Rosso del Ciano dell’azienda Reale di Boselli, interessanti sono anche gli altri vini premiati (vedi tabella a pagina II). L’obiettivo principale del concorso è la
presentazione al pubblico dei vini mantovani, oltre che la valutazione di una giuria di esperti per verificare il livello produttivo raggiunto. I produttori della collina mantovana, associati o meno al Consorzio tutela vini (ente organizzatore della manifestazione insieme a Proloco e a comune di Cavriana), hanno presentato i diversi campioni dei loro migliori vini e delle varie tipologie all’ente organizzatore che in seguito ha proceduto con la selezione. Successivamente le 5 commissioni hanno CONTINUA A PAGINA
Cabernet Garda Colli mantovani MONTECUCCO di CÀ ROMA
Igt Provincia di Mantova VIGNA MAGRINI 2003 di COLOMBARA
Tipologia vino: Cabernet Garda Colli Mantovani Etichetta: Montecucco Uvaggio: 100% Cabernet Sauvignon Vinificazione: fermentazione a temperatura controllata Invecchiamento: 10 mesi in barrique Affinamento: 12 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino Profumo: complesso e speziato Sapore: corposo e strutturato Longevità: 3 anni Gradi: 13% vol. Temperatura di servizio: 16-18°C Acidità totale: 5,5 g/l Abbinamenti: esalta il sapore dei piatti a base di selvaggina e delle carni rosse
Tipologia vino: Igt Provincia di Mantova Etichetta: Vigna Magrini 2003 Uvaggio: 50% Merlot, 50% Cabernet Vinificazione: fermentazione a temperatura controllata Invecchiamento: 12 mesi in tonneaux di rovere dell’Allier (Francia) Affinamento: 2 anni in bottiglia Colore: rosso rubino carico Profumo: leggermente vanigliato con sentore di confettura Sapore: speziato Longevità: 10-15 anni Gradi: 14,5% vol. Temperatura di servizio: 18-20°C Acidità totale: 5,50 g/l Abbinamenti: ottimo con selvaggina, carni nere e rosse, e con i formaggi stagionati
Agriturismo Cantina “Cà Roma” ss Strada dei Colli Sud, 5 c - 46049 Volta Mantovana (Mn) Tel e Fax 0376 803128 www.caroma.it- info@caroma.it
Azienda agricola Gozzi Cesare e Franco ss via Ortaglia, 16 - 46040 Monzambano (Mn) Tel 0376 800377- Fax 0376 807 497 www.fattoriacolombara.com- vino@fattoriacolombara.com ITALIA A TAVOLA NETWORK - MARZO 2007
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ENONEWS SEGUE DA PAGINA
PREMIO ENOLOGICO SAN BIAGIO
I Premio “Capra d’Oro” 2007
analizzato i vari campioni e quelli che hanno superato il punteggio di 80-100 sono stati segnalati, mentre quelli che hanno raggiunto il massimo punteggio nei rossi, nei bianchi e nei passiti hanno avuto diritto ai premi “Capra d’oro”. «Per la prossima edizione del concorso - ci ha illustrato il presidente del consorzio Michele Campagnari (nella foto) - il comitato promotore ha intenzione di inserire alcune novità allo scopo di migliorare la manifestazione. Si ritiene importante allargare la degustazione a settori specifici, come la ristorazione, allo scopo di coinvolgere nella scelta, prima, e nella premiazione, poi, i diretti interessati». Poichè l’attuale manifestazione analizza prodotti di tipologie varie, c’è un orientamento restringere la scelta ai prodotti di maggior diffusione. Per esempio fra i vini rossi Merlot e Cabernet, fra i vini bianchi Chardonnay e Pinot grigio. L’obiettivo è migliorare l’azione indicatrice verso i prodotti enologici che rappresentano maggiormente il territorio. A sostegno del progetto il comune di Cavriana (Mn) sta predisponendo un’Enoteca permanente che potrà servire alla valorizzazione dei prodotti locali.
AZIENDA
VINI
Az. agr. “Colombara” di Gozzi
Vigna Magrin
Az. agr. di Pezzini Franco e Dario
Chardonnay
Az. agr. “Reale” di Borselli Gianni
Rosso del Ciano
Vini vincitori del Premio “San Biagio” 2007
AZIENDA
VINI
Az. agr. “Reale” di Boselli
Rosso del Ciano
“Cà Roma” di Campagnari
Montecucco 2003
Cantina Colli Morenici Alto Mantovano
Bianco Frizzante Chiaretto - Bolero 2003
Az. agr. “Dondino” di Cattani
Rubino - Cabernet
Az. agr. “Vini Bastià”
Roccolo 2005 - Merlot - Chardonnay
Az. agr. “Colombara” di Gozzi
Vigna Magrin - Rosso Saline Chiaretto - Merlot - Chardonnay
Az. agr. “Casa Primavera” di Ogliosi
Passito rosso - Passito bianco Campo dei sassi - Rosso primavera
Az. agr. Pezzini
Merlot - Chardonnay Cabernet - Merlot 2002
Az. agr. “Monte Ulivi” di Schmidt
La Morena
Az. agr. “Montaldo” di Virgili
Rubino - Merlot
Az. agr. “Vojon” di Monastero
Nerone
A VOLTA PASSITI DA MEDITAZIONE La cornice di Palazzo Gonzaga a Volta Mantovana (Mn) ospiterà, il 29, 30 aprile e il 1 maggio, la 5° edizione della Mostra internazionale dei Vini Passiti e da meditazione. Aziende vitivinicole nazionali e internazionali allieteranno i palati dei visitatori, alla presenza di personaggi del mondo dell’enogastronomia.Altra novità sarà l’inserimento di degustazioni in abbinamento a cui sarà assegnato un premio: dolci tipici/confetture e passiti, cioccolato e passiti. Il costo d’ingresso (dalle 10.30 alle 20.00) è di 5 euro e comprende la possibilità di assaggio di tutti i vini esposti e di prodotti agroalimentari locali (www.vinipassiti.net). L’evento è organizzato da Comune di Volta Mantovana, Pro Loco Voltese, Federazione delle Strade del vino lombarde e le istituzioni mantovane (Strada del vino, Consorzio vini, Provincia e Camera di commercio) e con il patrocinio della Regione Lombardia.
Italia a Tavola network Editrice: Edizioni Contatto srl, via Piatti 51 - 24030 Mozzo (Bg) Amministratore: Mariuccia Passera Redazione: via Piatti 51, 24030 Mozzo (Bg) - Tel 035 460563 / 615370 Direttore responsabile: Alberto Lupini In redazione: Andrea Lupini, Greta Nicoletti e Elisabetta Passera Direzione commerciale: Anna Bonacina e Cristina Capelli Stampa: Roto3, via Turbino n.11/b- Castano Primo (Mi) Registrazione del Tribunale di Bergamo n. 307 del 23/1/2007 Chiuso in tipografia il 28 febbraio 2007 - Diffusione di questo numero: 60.000 copie Supplemento del n. 150 di Lombardia a tavola - direttore Alberto Lupini Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCD BERGAMO
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PREMIO ENOLOGICO SAN BIAGIO
Garda Doc CHARDONNAY
di PEZZINI
2006
Tipologia vino: Garda Etichetta: Garda Doc Chardonnay 2006 Uvaggio: 100% Chardonnay Vinificazione: fermentazione in acciaio a temperatura controllata Affinamento: in acciaio Colore: giallo intenso Profumo: fruttato e agrumato Sapore: morbido Longevità: 2 anni Gradi: 12,5% vol. Temperatura di servizio: 8-10°C Acidità totale: 5,6 g/l Abbinamenti: ideale in accompagnamento agli antipasti e ai primi piatti in genere Azienda agricola Pezzini Franco e Dario ss via Georgiche, 7 - 46040 Bande di Cavriana (Mn) Tel 0376 82228
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Igt Passito Alto Mincio ROSSO DEL CIANO IGT 2005 di REALE Tipologia vino: Igt Passito Alto Mincio Etichetta: Rosso del Ciano Igt 2005 Uvaggio: autoctono Vinificazione: fermentazione tradizionale in rosso, previo appassimento in pianta per 40-50 giorni Affinamento: in bottiglia Colore: rosso cupo Profumo: fruttato, speziato, di sottobosco e marasca Sapore: morbido, dolce e accattivante al palato del degustatore Longevità: 2-3 anni Gradi: 14,5% vol. Abbinamenti: ideale per fine pasto e/o da meditazione. Ottimo coi formaggi erborinati Azienda agricola Reale ss di Boselli Gianni e Massimo via Volta-Monzambano, 34 - 46049 Volta Mantovana (Mn) Tel 0376 83409 - Fax 0376 802603 www.cantinareale.it - info@cantinareale.it
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PRODOTTI
ALIMENTI
4 NEW ENTRY tra i “garantiti” Fra Dop e Igp siamo a QUOTA 159 C
on 4 nuovi prodotti riconosciuti, due Dop e due Igp, l’Italia consolida il suo primato in Europa in fatto di specialità agroalimentari che si fregiano dei marchi dell’Unione europea per la certificazione d’origine e di processo produttivo tradizionale. I riconoscimenti riguardano l’olio extravergine d’oliva “Sardegna” Dop, il formaggio “Stelvio” o “Stilfser” Dop del Trentino Alto Adige, la “Carota dell’Altopiano del Fucino” abruzzese e il “Limone Femminello del Gargano”
della Puglia. Si tratta delle prime attribuzioni all’Italia, dopo l’entrata in vigore del nuovo Regolamento n. 510/2006 che disciplina il rilascio dei marchi Dop e Igp. Soddisfazione da parte di Agriturist, espressa nella parole del presidente, Riccardo Ricci Curbastro, a conferma dell’impegno dell’Associazione per diffondere la conoscenza dei prodotti Dop e Igp. «Le denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche protette costituiscono non solo una testimonianza della grande tradizione agroalimentare del nostro Paese, ma anche un sistema di indicatori per
indirizzare il turista appassionato di enogastronomia alla scoperta di nuove specialità e di nuove mete turistiche. L’agriturismo, essendo ospitalità offerta dai produttori agricoli, costituisce il mezzo ideale per soddisfare queste due curiosità».
La classica CASTAGNA è sempre più vicina all’IGP Dopo vari aggiustamenti al disciplinare di produzione richiesti dalla Ce, la castagna di Cuneo è vicina al riconoscimento europeo della Igp. Si tratta di una castagna biologica poiché è vietata ogni somministrazione di fertilizzanti e antiparassitari di sintesi in quella zona, ma non è un “marrone” poiché può avere 110 frutti/kg.
SALUMI, capolavori
alimentari
A Piacenza il 1° FORUM
LOMBARDIA A TAVOLA
11 Consorzi di tutela, insieme all’Istituto salumi italiani tutelati hanno aderito all’invito del Consorzio salumi piacentini per affermare il significato e la valenza dei prodotti Dop e Igp. A tema “C’è un paese dove si fanno da sempre capolavori alimentari:…i Salumi’” si è tenuto a Piacenza il 1°Forum nazionale sui salumi italiani. Per festeggiare i 10 anni della Dop per i Salumi piacentini si sono riuniti molti protagonisti del panorama italiana. Gli aderenti sono stati: Consorzi del Cacciatore, del Culatello di Zibello, del Prosciutto di Modena, del prosciutto di San daniele, del Prosciutto toscano, del Prosciutto veneto Berico-euganeo, della Mortadella Bologna, del Salame Brianza, della Bresaola della Valtellina, dello Speck Alto Adige, di Zampone e Cotechino Modena.
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ALIMENTI
ABBINAMENTI
Il PASSITO DI MALVASIA scalda le note agro-dolci di MIELE e BLU M
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alvasia del Veneto e Blu del Moncenisio, un abbinamento raffinato e ideale per palati amanti del gusto “forte”.
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fa maturare per 2-3 mesi nelle casere fredde e umide. Si sposa con il miele di acacia, trasparente, il cui tenue profumo bilancia quello tipico di muschio e muffa degli erborinati. Il formaggio è un alimento privo di zuccheri e quelli apportati dal miele trovano così il loro naturale alimento complementare. Il Malvasia passito, dal colore ambrato e cristallino, da meditazione, si esalta nell’accostamento con frolla, frutta secca, formaggi stagionati ed erborinati. Il suo fitto melange di erbe aromatiche e balsamiche, lo rende sapido e
Proponiamo un connubio tra la lombardo-veneta e i sapori del Piemonte. E’ sull’altopiano del Moncenisio, il versante meridionale del colle del Frejus e dell’altopiano del Novalese, che nasce il Blu del Moncenisio, uno dei formaggi erborinati più saporiti. Ad accompagnarlo miele d’acacia e passito di Malvasia del Veneto. Il Blu è prodotto con latte di vacca o mescolando il latte vaccino con piccole dosi di latte caprino. Si usa il latte in 2 mungiture successive di cui la prima parzialmente scremata per affioramento. Il latte è messo in caldaia alla temperatura di 35-38°C, poi si aggiunge il caglio liquido e in circa 1 ora coagula. La cagliata viene rotta prima in pezzi grossi poi più piccoli. Una volta tolto il siero, la massa è raccolta in un telo e lasciata sgrondare per 24 ore. I fagotti sono inseriti in un mastello di legno per 3-4 giorni, poi la massa è rimescolata e impastata con cagliata fresca. Ponendo alcune assi sulle fascere, le forme assumeranno una certa consistenza e, dopo 4-6 giorni, si passerà alla salatura periodica a secco. Il Blu si
COME SI DEGUSTA Blu è un ottimo formaggio che può essere consumato da solo con miele di acacia e di castagno, con mostarda oppure come ingrediente di insalate. In questo caso si prepara con cuori di lattuga tagliati in quattro e disposti su un piatto di portata. Mettere il formaggio in una terrina e schiacciarlo, aggiungere ½ bicchiere di panna, olio e mescolare. Condire con aceto e cospargere di cetriolo tritato. Salare, pepare e servire i cuori di lattuga con la salsina di Blu. mordido. Il retrogusto amarognolo si “scontra” e si “incontra” con la durezza del Blu e la morbidezza del miele d’acacia.
Il sommelier consiglia
Malvasia istriana del Veneto Igt “ENERGIE DE VALERIE” di FRACCAROLI Tipologia vino: Passito di Malvasia Etichetta: Malvasia del Veneto Igt - “Energie de Valerie” Vinificazione: vendemmia manuale in epoca tardiva e appassimento su appositi graticci, poi inizia la fermentazione in acciaio. Ottenuto il grado alcolico desiderato si termina la fermentazione in legno Invecchiamento: 12 mesi in barrique di acacia Colore: giallo dorato intenso Profumo: frutta esotica matura e candita, miele di acacia, note di sambuco Sapore: ottimo bilanciamento tra sensazioni dolci, sapidità/mineralità, acidità e tipica nota amarognola Longevità: minimo 2-3 anni Gradi: 13% vol. Temperatura di servizio: 14°C Acidità totale: 5,77 g/l Abbinamenti: vino da fine pasto da abbinare a frolle, frutta secca e candita. Ottimo con formaggi erborinati o stagionati, accompagnati da miele e confetture Azienda agricola F.lli Fraccaroli ss Loc. Berra Vecchia - Fraz. S. Benedetto - 37019 Peschiera del Garda (Vr) Tel 045 7550949 - Fax 045 7551352 www.fraccarolivini.it - info@fraccarolivini.it
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CARNE
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CO . BE .,
la carne bovina di FILIERA che soddisfa QUALITÀ e SICUREZZA L
bovino adulto prodotta nella filiera possiede peculiari caratteristiche di sicurezza e rintracciabilità, contenuti nutrizionali, bromatologici e igienici costanti il più possibile prossimi a uno standard qualitativo ideale e un ottimale rapporto costo-beneficio. Questa produzione si trova nei qualificati punti vendita della Gdo e in alcuni negozi di Bergamo e Provincia. In più per soddisfare le esigenze commerciali della ristorazione, la Co.Be. ha concesso in esclusiva alla Nembro Carni, prestigioso centro di lavorazione e vendita, la vendita
della carne di filiera lavorata e confezionata secondo le specifiche esigenze del cliente. Per mettere a disposizione del ristoratore e del consumatore finale una carne con rintracciabilità assoluta basata sul test del Dna, una certificazione di prodotto per la tenerezza e per le caratteristiche organolettiche relative al contenuto in proteine, colesterolo e grassi.
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a “Carne Bovina Identificata” è una filiera di qualità del settore zootecnico della carne bovina. La Co.Be. - Commercio Bestiame e Associazione produttori Bovini da Carne di Bergamo - oltre agli aspetti commerciali, organizza e svolge tutte le attività tecniche e amministrative atte a garantire il funzionamento di tale filiera. Oltre ad assolvere gli adempimenti di legge, analizzando i bisogni specifici e le aspettative del consumatore, sintonizza le sue strategie operative ai fini della qualità totale e della massima connotazione di sicurezza del prodotto. La carne di
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PESCE
Si fa presto a dire SURGELATI L’importante è RISPETTARE 4 S
di “Lombardia a tavola”. Proprio le richieste di maggiori chiarimenti ricevute ci hanno spinto a tornare sull’argomemto grazie alla collaborazione dell’Orobica Pesca di Bergamo. Il dato di partenza è l’art. 3 del DLgs n. 110/1992 secondo il quale “le materie prime destinate alla produzione di prodotti surgelati devono essere sane, in buone condizioni igieniche, di adeguata qualità merceologica e devono avere il necessario grado di freschezza”. I prodotti ittici così individuati, a seconda della tipologia, vengono quindi puliti, eviscerati, depinnnati, decaudati, sfilettati, affettati e, se necessario, assemblati
ad altri ingredienti. Questa è la fase più delicata dal punto di vista igienico per il pericolo di contaminazione, dato che la successiva surgelazione non uccide gran parte dei microrganismi ma li inattiva solo temporaneamente. Successivamente i prodotti da surgelare devono essere confezionati negli involucri in cui resteranno fino alla vendita al consumatore. La confezione originale deve essere in ogni caso di “materiale idoneo a proteggere il prodotto dalle contaminazioni microbiche o d’altro genere e dalla disidratazione” (art. 7 DLgs n. 110/1992). Infine congelati o sugelati. La qualità dei prodotti congelati e surgelati, oltre che dalle tecniche di processo, dipende anche dal livello dei circuiti distributivi e di quello dei trasporti. In particolare è
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ono 4 le fasi indispensabili da rispettare per avere dei surgelati perfetti: preparazione, confezionamento, surgelazione e conservazione. Operazioni che nel caso dei congelati possono ridursi a tre, considerando che quella del confezionamento non è obbligatoria. Non si può prescindere da questo iter per cercare di capire un processo fondamentale per la conservazione dei cibi che molto interesse ha suscitato fra i nostri lettori dopo il servizio sulle modalità di congelazione e surgelazione del pesce pubblicato sullo scorso numero
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PESCE
dell’aria interna. I banchi di vendita devono essere a loro volta dotati di termometri facilmente visibili installati sul frontale. Tali banchi devono essere chiusi, con adeguati dispositivi nelle ore di inattività dell’esercizio commerciale, in caso di disservizio delle apparecchiature stesse o di interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica. I prodotti posti nei banchi aperti non devono superare mai la linea di massimo carico, la quale deve essere obbligatoriamente indicata all’interno (art. 3 del DM n. 493/1995). A proposito dei congelati,
osservando l’etichetta può capitare di imbattersi nel termine “glassatura” che indica uno strato di ghiaccio che ricopre i prodotti ittici in fase di congelamento. Tale copertura permette una maggiore conservabilità del pesce in quanto previene fenomeni di disidratazione e imbrunimento del colore. Da qui un’avvertenza: se in etichetta non è evidenziato il peso netto sgocciolato della materia prima, il ristoratore o il consumatore rischia di pagare il ghiaccio al prezzo del prodotto ittico. a.l.
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indispensabile che la temperatura di conservazione sia mantenuta il più possibile costante in tutte le fasi del trasporto, stoccaggio ed esposizione nel punto vendita. Il prodotto, dall’uscita dall’apparecchiatura surgelante alla vendita al consumatore, deve essere mantenuto “in tutti i punti” ad una temperatura che non superi i -18°C per rispettare la catena del freddo. Sono consentite solo brevi fluttuazioni verso l’alto, non superiori a 3°C, sia nella fase di trasporto che in quella di vendita (armadi e banchi frigoriferi per la vendita al consumatore). Un eventuale scongelamento, seguito da un congelamento, prende il nome di shock termico. Un fenomeno che oltre a provocare la formazione di cristalli di ghiaccio, sgradevoli alla vista, comporta la ripresa dell’attività dei microrganismi presenti e precedentemente “bloccati” dal freddo, con la loro moltiplicazione e quindi con un aumento delle cariche batteriche, che può provocare deterioramento del prodotto. É indispensabile che i mezzi di trasporto adibiti alla distribuzione locale siano muniti di termometro visibile all’esterno che misuri la temperature
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ALIMENTI
FRUTTA DI STAGIONE
BANANA e LIMONE, il giallo BUONUMORE
che annuncia la PRIMAVERA L
a banana (Musa acuminata Colla) è un frutto antico, le prove della sua esistenza si ritrovano in Nuova Guinea già nel 5000 aC. anche se la prima testimonianza scritta porta data 600 aC. in testi buddisti. Grazie agli intensi traffici commerciali, il banano ha raggiunto l’Africa per merito degli arabi e l’America del sud a opera dei conquistatori spagnoli e portoghesi. Oggi è coltivato e fruttifica in tutti i Paesi a
clima tropicale: nel Centro America, Africa Tropicale e Filippine. Può vivere in climi miti, caldi e umidi e protetto dai venti, con pieno sole o leggera ombra, ed è presente sui mercati tutto l’anno prevalentemente grazie all’importazione. Le varietà più comuni sul mercato italiano sono la “Gros Michel” a frutto molto grosso, la “Cavendish” nana e gigante, con buccia sottile e meno resistente ai trasporti, la “Poyo”, “Lady’s Finger”, “Lacatan” e “Roja”(varietà rossa). Esiste anche una varietà di banana da cuocere chiamata plantano, della specie Musa paradisiaca, che ha dimensioni maggiori, di forma più spigolosa con scarso contenuto di zuccheri e maggior contenuto di
IDEE SFIZIOSE BANANA FLAMBÈ
INGREDIENTI: 4 banane, spremuta di ½ bicchiere di arance, 1 limone, 40 g di burro, 120 g di zucchero, 1 bicchiere di rum, cognac, calvados o Cointreau a scelta PREPARAZIONE: montare la panna con lo zucchero vanigliato e raffreddare in frigo. Porre le banane sbucciate in una pirofila bagnandole col succo del limone; mescolare in una padella il burro e la scorza grattugiata del limone, sciogliere il burro e aggiungere un po’ per volta lo zucchero, finché non caramella.Versare sul caramello il succo del limone residuo nella pirofila e il succo dell’arancia (filtrato), spruzzare con distillato. Porre le banane nella padella e cuocere per 2-3 minuti. Come si colorano, bagnare con il distillato e dare fuoco con un fiammifero.
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SOUFFLÈ AL LIMONE
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INGREDIENTI: 1 limone giallo e 1 verde non trattati, 25 cl di latte, 150 g di zucchero a velo, 4 uova + 1 albume, 3 cucchiai di Maïzena, 20 g di burro + 15 g per lo stampo PREPARAZIONE: riscaldare il forno, grattugiare le scorze dei limoni e spremerne il succo. Scaldare il latte con lo zucchero e far macerare le scorze. Rompere le uova separando tuorli e albumi, mischiare la Maïzena con 4 cucchiaini di succo di limone filtrato e aggiungere al latte. Addensare a fuoco lento, poi incorporare il burro e i tuorli. Montare gli albumi a neve e aggiungerli al preparato. Imburrare gli stampi e poi versare il preparato (2/3 di stampo). Infornare per 30-40 minuti.
amido. Il frutto acerbo della banana nei Paesi tropicali è usato come verdura ed è cucinato in umido con la carne e il pesce, lessato oppure fritto; dalle banane essiccate si ottiene anche una farina dolciastra che in molti Paesi sostituisce il frumento ed è usata per fare pane e dolci. In Italia, da qualche tempo, il banano è coltivato in Sicilia e in Sardegna con buoni risultati a una temperatura minima invernale mai al di sotto di 10°C. Le banane contengono circa il 74% di acqua, il 23% di carboidrati, l’1% di proteine, lo 0,5% di grassi, e il 2,6% di fibre alimentari.
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l limone è una pianta che ha la proprietà di fiorire in continuazione e può portare contemporaneamente fiori, frutti immaturi e frutti maturi per quasi tutto l’anno. Il Citrus limon è un albero di media statura con le foglie perenni, alterne e ovate. La corteccia dei frutti è formata da due strati: uno esterno, sottile e giallo chiamato flavedo, e uno interno, bianco e più spesso, chiamato albedo. Il limone è originario dell’Estremo Oriente (India e Cina) dove si sviluppa allo stato spontaneo. Il limone è ricco di proprietà, basti pensare che già le sue foglie sono ricche di un’essenza aromatica composta da d-limonene, l-linalolo e da altri idrocarburi terpenici presenti in proporzione minore. Sono calmanti e antispasmodiche, quindi consigliate a chi soffre di nervosismo, di insonnia, di palpitazioni, di mal di testa o di asma. g.n.
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INFO FOOD
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PANNA COTTA DEBIC
La tradizione che PIACE In veste di specialista della panna, Debic presenta un classico intramontabile dell’alta pasticceria italiana: la Panna cotta. Un dolce al cucchiaio raffinato, gustoso e genuino. Si tratta di un preparato liquido e cremoso, pronto e semplice da usare, realizzato secondo la migliore ricetta tradizionale. Facilmente personalizzabile con l’aggiunta di creme alla vaniglia, al cioccolato o al caffé, con zucchero caramellato o coulis di frutta, o insaporita nel corso della preparazione, la panna si trasforma in una creazione unica. Grazie alla sua consistenza può essere preparata sia in stampi grandi che monoporzione e può essere servita a piacere, in coppa, rovesciata sul piattino o tagliata a fettine.
ARANCIATA SANPELLEGRINO
prodotto dell’anno 2007 Decine di prodotti suddivisi in diverse categorie merceologiche, 10.500 famiglie rappresentative della popolazione italiana chiamate a esprimere il loro parere e una giuria di esperti per premiare chi ha avuto il coraggio di mettere in pratica i principi dell’innovazione, meritandosi il titolo di “Prodotto dell’anno 2007”. Con ben il 52,8% delle preferenze l’Aranciata Sanpellegrino ha ottenuto il riconoscimento dai consumatori nella “Categoria Bibite”, con la clavetta da 50 cl in Pet. L’inconfondibile gusto delle arance di Sicilia, il sapore inimitabile della polpa dei frutti di Trinacria, racchiusi in una bottiglia accattivante e pratica.
Continua il TOUR VANINI Il cibo degli dei a SORRENTO
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Dopo il successo a Milano,Vanini replica e prosegue il suo tour all’insegna del cioccolato d’autore che l’ha portato al Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento: anche questa volta, protagonista assoluto è il cioccolato. Dopo una degustazione dal sapore originale, è stata servita una cena con il menu di 4 portate a base di cioccolato, frutto dell’estro creativo dello chef Vincenzo Galano. Grazie alla tappa dolce di Vanini tutta la città di Sorrento ha preso i colori del cioccolato, con eventi per grandi e piccini, tra cui lo speciale “laboratorio del cioccolato” a Palazzo Correale con mille golosità, create sotto la guida di Paolo Magni dell’Accademia Maestri Pasticcieri Italiani.
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ALIMENTI GRAPPA DEL TRIDENTE PROTAGONISTA AL VINITALY L’Istituto Tutela Grappa del Trentino è da sempre in prima linea in tutte le iniziative finalizzate alla promozione della grappa e alla formazione di una cultura che ne valorizzi storia, qualità e tipicità. L’apertura dei battenti della 41^ edizione del Vinitaly vedrà gli operatori del settore e gli appassionati incontrare i distillatori e lasciarsi affascinare dall’antica arte del “lambicar”, ma anche degustare una selezione delle loro migliori produzioni tra le quali non mancheranno le autoctone Teroldego, Marzemino e Nosiola. «Siamo stati il primo ente in Italia - ha sottolineato Beppe Bertagnolli, presidente dell’Istituto - a dotarci di rigorosi controlli volti a tutelare l’origine, la salubrità e la genuinità delle nostre grappe». 29 le distillerie che trasformano ogni anno in Trentino 253.000 quintali di vinacce in più di 500.000 litri di grappe pregiate: circa il 10% della produzione nazionale. La produzione è totalmente assorbita dal mercato. La grappa trentina si riversa per il 92% in Italia, il 5% si ripartisce tra Germania, Belgio, Francia e Austria, mentre il restante 3% è destinato a Stati Uniti e Gran Bretagna.
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FRANCOLI CUP: largo
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DISTILLATI
da degustare insieme all’ADID PIEMONTE Q
uando l’Adid organizza un evento, lo fa a ragion veduta per un obiettivo importante. Questa volta l’obiettivo è stato portare i sapori del Piemonte nella zona del bergamasco attraverso una serata di degustazione delle grappe della Distilleria Mazzetti d’Altavilla. L’evento, organizzato presso l’Antico Borgo La Muratella di Cologno al Serio (Bg), ha previsto un menu in abbinamento alle grappe della prestigiosa azienda, al cospetto delle autorità e delle principali personalità dell’associazione. In apertura un antipasto con crostone di pane casereccio e scamorza con occhio di tartar di manzo abbinato a una Grappa di Malvasia collezione Mazzetti, seguito da un primo con orecchiette alla trota affumicata ed erba cipollina accompagnate dalla Grappa classica giovane. Un
filetto di pesce persico al leggero gratin di mandorle e cespuglio di verdura ha accompagnato la Grappa Grignolino, mentre la Grappa invecchiata “intesa 43” ha chiuso la cena con un semifreddo alla ricotta fresca con salsa di vaniglia alla grappa invecchiata e foglie di cioccolato. Il caffé è stato poi servito con una Grappa da meditazione con cioccolato fondente 80%.
La RIVOLUZIONE RUSSA è vicina con la VODKA AKDOV
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ecente il lancio sul mercato italiano della vodka russa Akdov, distribuita in esclusiva dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna. Si tratta di un distillato da concezione,
ai giovani
Molto più che una competizione fra giovani talenti dello shaker. La Francoli cup è un’occasione unica offerta alle nuove generazioni per confrontarsi con il mondo del lavoro e creare la cultura del bere consapevole. Giunta all’11a edizione, nasce dalla volontà di Distillerie Francoli di Ghemme (No) di investire negli allievi fra i 14 e i 19 anni di età degli istituti alberghieri italiani, stimolandoli a lavorare su un progetto concreto. L’iniziativa si avvale della collaborazione dell’Aeht e dell’Università Bicocca di Milano. La finale si terrà il 13 marzo alla Discoteca “Il Maneggio” di Romagnano Sesia (No) e due saranno i trofei assegnati: Edizione 2006 il Progetto di investimento e il Cocktail contest. Il primo si rivolge alle scuole che presenteranno un progetto di ricerca a tema “La Fabbrica del turismo”. Il secondo è riservato alle ricette di cocktail in due categorie: base grappa e base libera.
caratteristiche e immagine uniche i cui segreti di fabbricazione sono custoditi dalle nobili famiglie di Kazan. La sua anima rivoluzionaria traspare ancor più nella versione invecchiata (Ultimate), con gradazione alcolica 40% vol., proveniente dalla Distilleria Buinsk in Kazan (Tatarstan). Per produrla si usa l’esclusivo sistema “reverse” a cui si aggiunge acqua naturale e segue un complesso processo di filtrazione a carbone. Invecchiata in grandi fusti di quercia russa, la vodka ha un profumo fresco e un colore giallo dorato.
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CAFFÈ
e BIALETTI: alleanza per la
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ILLY
QUALITÀ
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er ottenere un caffé di elevata corposità e privo di difetti occorre la concomitanza di 3 fattori: caffé, macchina e mano. Di questi il più semplice è il primo, la miscela: è sufficiente comprarne una ottima. Per dare una risposta al secondo fattore, la macchina, Illy ha avviato nel 2000 uno studio sull’estrazione del caffé con macchine a pressione di vapore (moka) individuando nella parte finale del processo estrattivo, la cosiddetta “coda”, gli aromi negativi da eliminare. Nel 2005 sono state poste le basi dell’alleanza con la Bialetti per avviare la produzione di una nuova Moka che inibisca l’estrazione della coda e la prossima entrata sul mercato della nuova caffettiera è stata annunciata alla Galleria Illy by Moroso. Da parte sua l’azienda triestina, come ha annunciato Andrea Illy, porrà in commercio una miscela con una macinatura studiata per la Moka, logicamente diversa da quella per le macchine per l’espresso. (s.l.)
Il VERO ITALIANO alla CAMERA DEI DEPUTATI Il Cappuccino Italiano Certificato dell’Istituto nazionale espresso Italiano è stato presentato alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Alla serata di gala sono stati presenti diversi prodotti tipici: quest’anno il posto d’onore era riservato al neonato Cappuccino Italiano Certificato. «L’Istituto Nazionale Espresso Italiano ha ritenuto necessario tutelare e proteggere questa importante espressione della nostra cultura gastronomica - ha affrmato Marco Paladini, presidente dell’Istituto - .Così all’azione di tutela del caffè espresso che portiamo avanti ormai da diversi anni, si affianca ora la protezione del cappuccino, prodotto che conosce notevole successo all’estero ma non sempre di adeguata qualità sensoriale».
Una PROPOSTA DI LEGGE pro ESPRESSO e CAPPUCCINO
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In occasione di EISday2007, convegno annuale organizzato dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano a Rimini Fiera, Marco Lion, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha annunciato l’intenzione di rafforzare i prodotti tipici italiani come l’espresso e il cappuccino italiano: presentando una proposta di legge per tutelare con la dicitura «Autenticità Certificata» alcuni prodotti alimentari tradizionali, e chiedendo la tutela dell’Ue.
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AGGIORNAMENTI
CUOCHI
Le SCUOLE ALBERGHIERE, cinque anni utili A METÀ ore settimanali di cultura generale e poche ore di pratica. Queste superano il 50% dell’orario totale solo dal terzo anno fino al quinto, al quale bisogna aggiungere 4 settimane di stage presso hotel e ristoranti. Purtroppo non tutti arrivano al sospirato pezzo di carta. Soprattutto durante il primo e secondo anno le defezioni oscillano dal 25 al 30%. Molti
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elle scuole alberghiere poco si parla e molto si sparla. In Italia rappresentano il vivaio primario di forza-lavoro del nostro settore, una palestra di ricambio generazionale alimentato da passione e burocrazia che, per la verità, insegna molta teoria e poca pratica. Non è vero che sono fabbriche di disoccupati perché la domanda supera l’offerta, con sbocchi qualificanti e l’opportunità, un domani, di mettersi in proprio. Bar, alberghi, ristoranti, locali serali, villaggi turistici, circoli sportivi, aziende di food & beverage sono alla ricerca continua di neo diplomati. Naturalmente per chi dimostra di saperci fare. Ma non è facile trovarne dei bravi e già formati, come non è facile mettere a fuoco l’universo delle scuole alberghiere, pubbliche e private, catalogarne i pregi e difetti. Sulla riforma degli Ipssar una delle poche voci che si sono alzate è stata quella della Federazione italiana cuochi nel recente congresso di Fortevillage di Santa Margherita di Pula (Ca). L’istruzione professionale è l’unico segmento della scuola secondaria riformata per conferire dignità a studenti fino ad allora considerati di serie B. I primi tre anni sono uguali per tutti, con 40
lasciano SERGIO MEI, EXECUTIVE quando si CHEF DEL FOUR SEASONS DI MILANO, rendono PRESENTA ALCUNI DEI conto che PIÙ FAMOSI COLLEGHI il mestiere richiede sacrificio, che bisogna sgobbare sodo al sabato, alla domenica e festivi quando gli altri si riposano o si divertono. Sergio Mei
LE RICETTE DI SERGIO MEI
ANTERIORE DI POLLO
con ortaggi cotti
al mattone
NELLA CENERE
Questa è una delle ricette per due persone del mio ultimo libro “A legna e carbone”, della Cairo Editore, presentato recentemente a Milano. Per l’attrezzatura occorre un mattone refrattario, cenere, carbonella di ulivo e limone. INGREDIENTI
1 anteriore di pollo ruspante in un pezzo solo, 30 g di sale marino fino, 2 g di pepe nero di mulinello, olio extravergine d’oliva. Per gli ortaggi: 100 g di cavolo verza in foglie, 300 g di melanzane a cubetti, 100 g di peperoni verdi, rossi e gialli, 50 g di sedano, 50 g di carote, 50 g di pomodoro fresco, 20 g di pomodoro salato a filetti, 5 g di capperi di Salina dissalati, 20 g di ricotta affumicata salata a filetti, sale marino fino, olio. PREPARAZIONE
Spiumare il pollo, appiattirlo con l’aiuto di un batticarne e lavarlo bene, asciugarlo. Condirlo con sale, olio e pepe e lasciarlo affumicare a ridosso delle braci per circa 10 minuti. Scottare in acqua le foglie di verza, raffreddarle, privarle dell’anima, asciugarle e appiattirle, tenerle da parte. Riunire in una bastardella tutti gli ortaggi e la ricotta, condirli con olio e sale, posizionarli al centro delle foglie di verza e chiuderle simili a ballottine. Avvolgerle nella carta argentata e farle cuocere in mezzo alla cenere per circa 15 minuti. FINITURA
Servire sul mattone il pollo laccato con olio e sale a grana media, disporre a fianco le ballottine di ortaggi.
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AGGIORNAMENTI
CUOCHI
La cucina a Ristorexpo si tinge di ROSA FRIZZI “Cuoco dell’anno” lombardo
Se è vero che il 67% della popolazione Usa predilige i ristoranti italiani e che quelli aderenti al gruppo Ristoranti Italiani sono 123 in 24 Stati, con un giro d’affari annuo stimato attorno ai 400 milioni di dollari e oltre 8 milioni di coperti l’anno, queste cifre evidenziano la grande opportunità commerciale per le nostre aziende di entrare nei menu dei ristoranti GRI attraverso la partecipazione al progetto formativo “Cultura alimentare” in collaborazione con l’Italian Culinary Foundation e la Scuola internazionale di alta cucina AlbaBarolo. Nella scuola delle colline di Alba, chef di altissima professionalità insegnano a circa 400 allievi. Si passa da 20 cicli formativi di tre settimane in accademie di cucina statunitense a un educational tour di un mese fra i manager degli istituti americani, al master di alta cucina italiana presso la scuola di AlbaBarolo. (m.f.)
Il concorso di cucina calda riservato ai cuochi professionisti “Cuoco dell’anno 2007 in Lombardia” organizzato dall’Unione cuochi Regione Lombardia nel corso di Ristorexpo a Erba (Co) ha visto per la prima volta vincitore assoluto un cuoco donna: Viviana Frizzi del ristorante “Tarantola” di Appiano Gentile (Co), che ha preparato un risotto alla milanese con gelatina di zafferano, limone e gambero di fiume con ossobuco di anguilla. Secondo e terzo posto rispettivamente per Giordano Ricevuti, patron e chef dell’ “Osteria de Bregan” di Bregano (Va) e Marion Lebocey, giovane francese trapiantata a Bergamo, che lavora al ristorante “Ol giopì e la margì”. Interessante anche il risultato del concorso “El Boton d’Or”, rivolto ai giovani cuochi milanesi all’inizio della loro carriera e organizzato dall’Associazione cuochi di Milano e Provincia, che ha visto al primo posto Matteo Nesi, al secondo Stefano Rusconi e al terzo Stefano Piccinini. Comunque, questo è indubbiamente un momento magico per le donne chef. Come ci ricordano i premi alla 37enne Anne-Sophie Pic di Valence, una cittadina sul Rodano, nel sud della Francia, che ha ottenuto le 3 stelle Michelin e per l’Italia le 3 stelle assegnate ad Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, a Nadia Santini del “Dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio (Mn) e a Luisa Valazza di “Al Sorriso” di Soriso (No).
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LA “CULTURA ALIMENTARE” DA ALBA NEGLI USA
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LE STELLE DELLA RISTORAZIONE
A brillare sono le “BERRETTE
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contemporanea l’organizzazione di un workshop interattivo per presentare a chef e ristoratori i prodotti di qualità dedicati alla ristorazione e la rassegna nazionale competitiva di cucina, pasticceria e sculture artistiche. In gara un’ottantina di elaborati da competizione con piatti innovativi, che sono stati giudicati e premiati con medaglie d’oro, argento e bronzo. Durante la serata di gala è stato consegnato anche il Premio internazionale “Palato d’oro” a Paolo Bruni, presidente di FedagriConfcoperative.
COLORI DEL SUD IN CORSA PER IL TITOLO DI MAITRE DELL’ANNO Si chiama Simon Khalil, è di origini libanesi ma pugliese d’adozione, lavora all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci di Bari ed è il vincitore della Selezione regionale dei Maître d’hotel dell’Amira. Il 30 gennaio scorso, a Crispiano (Ta), i maître pugliesi si sono dati appuntamento per eleggere quello che rappresenterà la Puglia alla finale per il sud Italia del 12 marzo a Siracusa. Il vincitore parteciperà alla finale nazionale al Vinitaly. Simon Khalil, con il suo piatto denominato Sweet Apulia Flambé, raviolo ripieno di ricotta lavorata con zucchero e scorza d’arancia, sposato a fichi secchi e uva passa, macerati nel Moscato di Trani 2004 - Cantine F.lli Nugnes e accompagnati da gelato al latte di man¬dorla irrorato di vin cotto, ha conquistato la giuria.
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a consegna dei trofei d’onore “Le Stelle della ristorazione” dell’Associazione professionale cuochi italiani a Montecatini Terme (Pt) ha premiato, come ogni anno, le “berrette bianche” e ha premiato per valore e qualità quei cuochi professionisti italiani che si sono distinti nel loro lavoro contribuendo a diffondere nel mondo il successo della cucina made in Italy. All’evento hanno partecipato circa 300 chef professionisti e ristoratori in rappresentanza di tutte le regioni italiane e anche di delegazioni estere. La due giorni ha previsto in
BIANCHE”
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La BRIANZA in autonomia da Milano fonda la sua ASSOCIAZIONE S
i sta delineando un nuovo punto di riferimento per gli chef di casa nostra, si tratta dell’Associazione cuochi Brianza. Giocando d’anticipo sul pieno funzionamento della provincia di Monza e Brianza, un gruppo di chef e simpatizzanti, capitanati dall’insegnante di cucina del Collegio Ballerini di Seregno (Mi) e segretario Associazione cuochi Milano e provincia, Giovanni Guadagno (nella foto), ha chiesto e ottenuto dalla Fic nazionale la possibilità di fondare la nuova associazione, staccandola dalla sezione milanese. Due i suoi obiettivi chiave: attenzione alle esigenze degli operatori di
categoria e sguardo privilegiato alla formazione dei futuri professionisti del settore. Questo soprattutto perché l’idea è nata in seno a un istituto alberghiero. Quindi già prima di nascere, l’associazione può vantare il primato di essere il primo sodalizio del settore a rendere autonoma la Brianza da Milano e contemporaneamente a porsi come ponte tra formazione e professionalità nelle attività ricettive del territorio. Rispettando i vari iter burocratici, l’attività dell’associazione dovrebbe prendere vita a pieno regime dall’estate prossima.
Corsi Ascom: protagonista la FRUTTA, in PASTICCERIA e per BANQUETING
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12, 19 E 26 APRILE - LA FRUTTA IN PASTICCERIA Un corso innovativo di 9 ore che insegna a utilizzare al meglio e in modo completo la frutta in pasticceria (dalle ore 15 alle 18 a cura di Giovanni Pina). Per accedere alle lezioni è necessario aver frequentato un corso di pasticceria base o avere un’esperienza consolidata. Si imparano a realizzare aspic e torte moderne, si apprendono cenni su gelatine di frutta, confetture e marmellate. 16-20 APRILE - TECNICHE DI INTAGLIO DI FRUTTA E VERDURA AVANZATO Il corso dura 20 ore (dalle ore 9 alle 13 a cura di Momo Harzallah) e forma la figura di “Banqueting Designer”, un valore aggiunto all’attività di catering che si occupa di armonizzare tra loro cibi, bevande e decorazioni, curando con estrema attenzione ogni singolo dettaglio.
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Profumo di NOIR nelle SERATE dell’ARTHOB P
er l’associazione bresciana Arthob la primavera significa anche, da 27 anni a questa parte, ricominciare le attività sociali a pieno ritmo dopo il consuntivo di quelle svolte nell’anno precedente. E a questo proposito il direttivo guidato dal presidente uscente Beppe Dattoli si è impegnato a organizzare, in
giallo” che si terranno in altrettanti ristoranti fino alla metà di marzo. In contemporanea, al teatro San Carlino di Brescia, si alterneranno fino al 29 marzo scrittori italiani e stranieri, personaggi del mondo investigativo, attori cinematografici e televisivi, per l’edizione del Festival poliziesco 2007. Spettacoli, proiezioni di film, incontri con studenti e animazione caratterizzeranno l’evento. Ancora una volta è centrale l’impegno
importante settore». Oltre a questa collaborazione, il direttivo Arthob, insieme all’Unione consumatori e alla provincia di Brescia, sta predisponendo una serie di iniziative che
dell’Arthob per valorizzare la buona cucina bresciana e l’abbinamento vincente con la letteratura. Come ha detto Dattoli, «la cucina bresciana è oggi in grado di reggere in pieno il confronto con altre province sino a pochi anni fa più referenziate in questo
prevedranno, dal lunedì al venerdi, menu particolari al prezzo di 18 euro in tutti i ristoranti aderenti. Carlo Bresciani
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collaborazione con l’assessorato della Provincia rappresentato da Riccardo Minini, la manifestazione denominata “Brividi in Provincia”. Serate dedicate all’abbinamento tra la gastronomia e la letteratura poliziesca. A fare da filo conduttore le pagine di Sir Arthur Conan Doyle e le indagini di Sherlock Holmes per le 10 “cene in
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ECCELLENZA in cucina...questione GENETICA
Parola di IDENTITÀ GOLOSE U
n tema poco considerato fino a oggi è il passaggio del testimone da un genitore a un figlio nella gestione dei fornelli. Lo ha affrontato “Identità Golose”, il congresso italiano di cucina d’autore, giunto alla terza edizione e svoltosi a Palazzo Mezzanotte a Milano. Un confronto fra 56 chef provenienti da otto Paesi con esperienze gastronomiche assolutamente diverse (44 salati e 12 dolci). Alla prima edizione erano soltanto 18. Con “Cucinare, di gene in genio” si è voluto celebrare sia il tema della memoria sia lo sviluppo nel tempo di progetti che coinvolgono una famiglia e non la singola persona. Hanno sfilato 5 coppie di “padri, madri e figli” di ogni età, muniti non solo di vincoli di sangue ma anche di vocazione, con i genitori bravi a dar
fiducia ai figli e questi a non rovinare quanto creato da mamma e papà. Magari facendo ancora meglio. Francesco Assenza del “Caffè Sicilia” di Noto, un giovanissimo alle prime armi che si confronta con un monumento della pasticceria in continua evoluzione come il padre Corrado. Massimiliano Alajmo con la madre Rita Chimetto, ai fornelli dal 1960, che a lui, non ancora ventenne, nel 1993 ha detto: “Prendi il timone e vai per la tua strada”. Una strada rappresentata dai piatti storici che Massimiliano (3 stelle Michelin) ha
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IL NUOVO VOLTO DELLA CUCINA NORDICA
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Una delle novità di questa edizione è stata la nuova gastronomia scandinava, stella nascente in Europa. Per la Svezia erano presenti Magnus Ek del ristorante “Oaxen” di Stoccolma e Petter Nilsson, attualmente operante a Parigi; dalla Norvegia Eyvind Hellstrøm (nella foto) del ristorante “Bagattelle” di Oslo; dalla Danimarca René Redzepi dello stellato “Noma” di Copenaghen, il mago dei dessert Henrik Konnerup, e Claus Meyer, lo chef “televisivo” più famoso in Danimarca. A confermare che gli chef danesi sono ai vertici dell’alta gastronomia è la notizia che Rasmus Kofoed, titolare di un ristorante biodinamico di Copenaghen, ha guadagnato il secondo posto al “Bocuse d’Or” di Lione superando i 24 concorrenti provenienti da altrettanti Paesi. Alcuni di questi chef danesi sono stati promotori del “Manifesto per la nuova cucina nordica”, firmata anche da svedesi, norvegesi, finlandesi, islandesi e della Groenlandia. “Manifesto” che è stato presentato a Milano, presso la storica sede della Scuola di cucina italiana, dal direttore generale di VisitDenmark signora Dorte Kiilerich in occasione dei vent’anni della Danimarca in Italia. I successi della nuova cucina nordica, basata su materie prime naturali, è dovuta anche alla cooperazione con i settori di industria, agricoltura e pesca del settore dell’ingrosso e della vendita al dettaglio che hanno aperto la strada dei prodotti scandinavi come salmone, aringhe, crostacei, stoccafisso, baccalà, caviale, carni scelte da pascolo o selvaggina e primizie come frutti di bosco e il sambuco e dei famosi microbirrifici.
saputo sapientemente fare propri arricchendoli. Giovanni e Nadia Santini. Era il 1935 quando nonno Antonio acquistò il locale sulle rive del fiume dando vita a quello che sarebbe diventato il famoso “Dal Pescatore”. Sin da piccolo Giovanni ha respirato l’arte culinaria e viaggiato con suo fratello Alberto e mamma Nadia per conoscere, capire e studiare cucine di altri Paesi (nella foto). A portare la bandiera della Francia la famiglia Troisgros che dal 1930 ha visto ben tre generazioni. L’attuale chef è Michel Troisgros, figlio di Pierre, creatore di superbe specialità di cucina francese. A rappresentare la Spagna gli Alexandre. Da settembre 2005 tutto è passato nelle mani del figlio Raùl, che ha lavorato con i genitori per più di 10 anni. Ma di figli d’arte ce ne sono anche di “non accompagnati”, come Ernesto Iaccarino, volto nuovo, con il fratello maggiore, del “Don Alfonso” a Sant’Agata sui due Golfi (Na), figlio di Livia e Alfonso Iaccarino. Poi un altro campano Alfonso Caputo, un trentacinquenne che ha ereditato dal padre Salvatore la passione per i prodotti del mare, aggiungendo ai piatti nuove idee e stimoli aiutato da mamma Grazia in cucina e dalla sorella Mariella in cantina. Marino Fioramonti
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GESTIONE
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Per l’AGRITURISMO il 2007 si gioca via WEB
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a Guida Agriturist è arrivata alla 32a edizione, proponendo 1562 offerte di alloggio, ristorazione, campeggio, turismo equestre, fattoria didattica, degustazione di prodotti tipici, tutte pronte per l’accoglienza e autorizzate, a norma di legge, all’esercizio dell’agriturismo (88%), B&b o altro tipo di servizio ricettivo (12%). 100 le aziende che si fregiano del marchio “Agriturist Qualità” rilasciato previa certificazione volontaria affidata a un ente terzo indipendente accreditato Sincert. Il maggior numero di offerte viene dalla Toscana (472), seguita dall’Umbria (168) e dal Veneto (113). Complessivamente l’offerta è distribuita per il 28% al Nord, 53% al Centro, 19% al Sud e nelle Isole. Per quanto riguarda i servizi, le aziende che offrono ristorazione sono il 47% (di cui l’8% qualificate Ristoro Agrituristico Conviviale), il 45% è organizzata per accogliere disabili, il 15% propone attività di turismo a cavallo e fattoria didattica, il 6% dispone di spazi attrezzati per campeggiatori. Il 47% delle aziende selezionate da Agriturist ha la piscina; il 29% pratica l’agricoltura biologica, il 32% propone la vendita diretta dei prodotti propri combinata con la degustazione dei prodotti stessi. Per il 2007 Agriturist prevede un lieve rallentamento nell’offerta, si fermerà sotto il 5%, e un piccolo recupero per i fatturati delle imprese. Comunque, la tendenza alla brevità dei soggiorni, anche in alta stagione, non accennerà a diminuire. Per questo il settore sta puntando molto sull’utilizzo di Internet, soprattutto per quanto riguarda la visibilità sui mercati esteri. Sfida non facile e che necessita di nuovi investimenti, uso di tecnologie e modernizzazione dell’offerta agrituristica per creare più competitività.
BED
& BREAKFAST marchigiani,
ALLARME HACCP
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Le Marche, una regione che dichiara una vocazione turistica, ma che dimostra di essere allo sbando normativo nel settore turismo. Dall’Asur regionale l’interpretazione del Servizio n. 7 Igiene e Alimenti non lascia margine ai dubbi, intimando ai Bed & Breakfast, che hanno fatto il successo del turismo nel Nord Europa, di equipararsi a “Industrie Alimentari” poiché distribuiscono la prima colazione. Le norme di autocontrollo (Haccp) tipiche di Ristoranti e Alberghi dovrebbero essere applicati anche ai B&B, realizzati in civili abitazioni, e con un numero di ospiti che raramente raggiungono le 5 o 6 unità. Un’ammenda fino a 6.100,00 euro e l’adeguamento entro maggio 2007 oppure la chiusura sarà assicurata.
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AGGIORNAMENTI
PIZZERIE
FORNI CEKY, l’informazione corre sul WEB
e lancia il NUOVO LOGO T
ra i segreti di una proficua attività di pizzeria c’è anche un puntuale aggiornamento e un’approfondita informazione sul settore. Quale strumento migliore di Internet per ottenere informazioni e scoprire novità di prodotto o tecnologie? Forni Ceky ha capito questo valore aggiunto e, a distanza di ormai più di 10 anni dalla pubblicazione del primo sito web, dalla metà di marzo l’azienda ha deciso di compiere un nuovo passo significativo
nella sua attività di informazione e promozione. Il risultato è la pubblicazione del nuovo sito www. ceky.it, ricco di novità e contenuti. A seguito dei numerosi consigli raccolti durante gli scorsi anni e alle nuove possibilità messe a disposizione dalla tecnologia, il sito si presenta molto più ricco di contenuti e più semplice da utilizzare: una galleria ricca di immagini, caratteristiche tecniche più dettagliate e spiegazioni dei principali prodotti in grado di rispondere in modo semplice e veloce alle domande più frequenti poste dai clienti del settore. A ciò si aggiunge un nuovo angolo dedicato alle novità e agli appuntamenti fieristici, in grado di mantenere sempre vivi i contenuti del sito e una pagina dedicata
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Il GIROPIZZA fa tappa a RIVA DEL GARDA
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Lo scenario di ExpoRiva Hotel ha ospitato i professionisti dell’imparto internazionale. Durante i 4 giorni di fiera si sono tenute lezioni sugli impasti biologici e la pizza dessert a cura degli istruttori della Scuola Italiana Pizzaioli. I professionisti e gli appassionati hanno potuto osservare e assaggiare una pizza leggera, croccante e digeribile anche con farina biologica. Curiosità hanno suscitato le lezioni e le dimostrazioni sulla pizza dessert: frutta, creme e guarnizioni sopra il disco di pasta. Due i giorni riservati alle gare: la 3a tappa del Trofeo “I Freschi” di Greci, che ha selezionato altri 10 concorrenti per la finalissima che si terrà al Siab di Verona; la 6a tappa del Giropizza d’Europa che ha visto la realizzazione della “pizza della casa”. Trofeo Greci - Classifica 1 Iorio Luigi - Al Galletto d’oro - Mozzo (Bg); 2 Oliveri Carmelo - La Regina Grezzano (Vr); 3 Galvani Michele - Rotonde Tentazioni - Villa Bartolomea (Vr); 4 Piano Domenico - Pizzeria Da Re - San Martino Buon Albergo (Vr); 5 Di Martino - Alfonso Oasi Lego (Bs); 6 Redouane Ratib; 7 Falco Roberto - L’osteria con cucina - Cerea (Vr); 8 Seno Moreno - Centro Esportazione Pizza - Lendinara (Vr); 9 Danci Gheorghe - Al Noce - Monclassico (Tn); 10 De Pieri Mauro - Time Pizza - Marcon (Ve) GiroPizza - Classifica 1 Vaccaro Giuseppe - Piccola Napoli -Verona (Vr); 2 Iorio Luigi - Al Galletto d’oro - Mozzo (Bg); 3 Lucchi Sandro - Al Torrente - Giazza (Vr); 4 Bressan Giuliano - La Roda - Almisano di Lonigo (Vi); 5 Golia Pino - Con Sapore - Belmar New Jersey (Usa); 6 Mazzocato Cristian - Pizza Garibaldi - Gemona del Friuli (Ud); 7 Iovieno Alfonso - Smeraldo - Brescia (Bs); 8 Lavazza Simona - Costella - Baceno (Vb); 9 La Rosa Francesco; 10 Galvani Michele - Rotonde Tentazioni - Villa Bartolomea (Vr).
alla formazione professionale. Nuova anche la sezione dedicata alle offerte speciali, che evidenzia sconti e condizioni particolari per determinati prodotti proposti da Ceky. Il portale offre la possibilità di avere sempre a disposizione le informazioni più importanti sulle caratteristiche, l’uso e la manutenzione delle soluzioni oltre agli aggiornamenti su tutte le novità relative a prodotti ed eventi. A completare la ventata di novità, il lancio del nuovo logo dell’azienda.
L’ITALIA DEL PANE STRAVINCE A LIONE La squadra di fornai italiani composta da Ezio Marinato, Simone Rodolfi e Settimio Bassotti ha conquistato il massimo posto al 1° Mondiale del pane, tenutosi a Lione (Francia) lo scorso gennaio. Dopo aver superato l’agguerrita concorrenza di 12 squadre dei 5 Continenti sul tema “Gusto e Nutrizione”, la giuria internazionale ha premiato l’Italia che si è distinta in maniera eccezionale in tutte le prove di panificazione. La realizzazione della tradizionale “Ciabatta” ha fatto la differenza, posizionando l’Italia sul gradino più alto del podio davanti a Svizzera, Francia, Belgio, Giappone, Cina, Corea del Sud, Algeria e le altre Nazioni. Successo per la manifestazione, che ha aperto la strada ad altri eventi nel settore. Il prossimo appuntamento sarà nel 2009 per una nuova sfida. m.f.
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AGGIORNAMENTI
BIRRERIE
Tutti pazzi per le ROSSE che fanno girare la TESTA I
l colore ambrato e il gusto intenso le rende uniche e riconsocibili anche alla sola vista. Stiamo parlando della birre “Rosse”. Ideali da bersi ENRICO ROTA, RESPONSABILE VENDITE nel caratteristico DEL GRUPPO 4R calice panciuto, DI TORRE DE’ROVERI (BG) CONTINUA insaporiscono IL SUO VIAGGIO tutti i piatti in NEL MONDO abbinamento ed DELLA BIRRA esaltano il gusto delle pizze, dei salumi e dei formaggi soprattutto. Cosa sono le birre “Rosse”? Le Rosse sono nella gran
parte birre ambrate con tonalità di colore che vanno dall’oro rossiccio al marrone rossastro. Sono prodotte da malti che hanno subito un essiccamento leggermente più prolungato dei malti chiari, con affumicamento, ma senza tostatura finale. Alcuni tipi di birra hanno un colore rosso più intenso dovuto alla presenza di elementi particolari che entrano a far parte della ricetta specifica di produzione come le lambii belghe all’amarena o alla fragola. Qual è il bicchiere ideale per le “Rosse”? Il bicchiere idoneo per queste birre è a forma
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“I LOVE BEER” CONQUISTA L’ITALIA ECCO LE TENDENZE E I VINCITORI DEL “PIANETA”
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Rimini, Pianeta Birra & Co.: 53mila mq totali, oltre 450 le aziende presenti. 8 i settori in mostra: Birre (l’universo birraio), Acque, Espresso e Hot Drink, Disseta (succhi e nettari, analcolici, energy drink), Gocce di vite (vino e distillati), Berebio (il mondo del bere biologico), Equipment (attrezzature), Snack Pub. La grande novità del 2007 è stata l’esperienza di “I love Beer”, un focus dedicato alla birra e rivolto ai gestori dei locali, con suggerimenti su nuove modalità di servizio, format, atmosfere e con riferimenti alle suggestioni e agli stili di vita che la bevanda evoca nell’immaginario collettivo. In quest’ambito si sono svolti diversi eventi tra cui “L’Europa al pub” dove chef e ragazzi delle Scuole alberghiere europee provenienti da Italia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca e Scandinavia si sono incontrati per dare avvio a uno scambio culturale e per confrontarsi nella 1a
di “calice panciuto”: calice che ricorda classici bicchieri usati per i brandy. Presenta una pancia più larga rispetto ai calici tradizionali e hanno solitamente un gambo corto. Questa forma permette di accentuare la percezione olfattiva e di concentrare l’aroma in alto vicino all’orlo del bicchiere. Alcuni consigli per abbinare le birre “Rosse”? Le Rosse hanno l’aroma del malto affumicato, accompagnato da note che ricordano il caramello. Queste fondamentali caratteristiche la rendono indicata a tavola con alcuni piatti: consiglio abbinamenti con formaggi di media stagionatura, salumi a pasta rossa e con la pizza piccante, splendido l’abbinamento con una birra rossa belga. Enrico Rota
edizione del concorso “Giovani Chef d’Europa”, che ha visto la vittoria della coppia spagnola formata da Luis Josè Jara Fernandez e Laura Orellana Bucaro dell’Istituto alberghiero di Siviglia (Spagna). Tra le tendenze di questa 9a edizione della fiera vi è stata la ricerca dell’abbinamento ideale tra birra e gastronomia, incentivata anche dagli incontri promossi da Unionbirrai. Come ogni anno, la rivista “Il Mondo della Birra” ha assegnato gli awards ai migliori locali birrari: Bahnof Gasthaus di Tagliacozzo (Aq), Birreria Löwenbräu di Trieste, Birreria Trenti di Pove del Grappa (Vi), Brauhaus Obelix di Oggiona S. Stefano (Va), Columbus Innovative B.A.R. di Crotone, Die Scheune di Bolzano, El Español di Alessandria, El Sombrero di Napoli, Il Postale di Città di Castello (Pg), Kulmbacher Bier Haus di Verona, La Casaccia da Bacco di Fiesso d’Artico (Ve), LacasadiRò di Acqui Terme (Al), La Loggia di Rovato (Bs), La Stiva di Mosnigo di Moriago della Battaglia (Tv), Lion’s Pub di Urgnano (Bg), Mastro Titta di Roma, On the Road di Isola del Liri (Fr), Paulaner Stube di Bolzano e Ronnie Scotts di Terni.
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SOMMELIER
ONAV SONDRIO :
triplice confronto fra Sforzato, Prestigio e Barolo
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na degustazione storica quella a cui ha recentemente partecipato una quaratina di persone tra soci Onav, Ais e amanti del vino presso la Vineria XX Settembre di Tirano (So). Organizzata da Onav Sondrio in collaborazione con Pio Cesare, Triacca e Vinera di Tirano, la serata ha visto protagonisti lo Sforzato 2002/1999/1988, il Prestigio 2002/1999 e il Barolo Pio Cesare 2002/1999/1988. Una verticale composta da 3 piccole ‘’orizzontali’’ da cui sono emerse considerazioni sulle annate e la produzione. Emerge per equilibrio, eleganza, armonia e carattere il Prestigio. Lo Sforzato è “meraviglioso, il tempo lo premierà”. Entrambi esprimono un’“annata feconda per i nebbioli della Valtellina”. Il Barolo mostra tutti i problemi di un’’annata difficile in Piemonte. Grandissimo Pio Cesare per carattere, equilibrio, potenza ed eleganza. Un vino perfetto che esprime tutte le meraviglie del Nebbiolo. Prestigio e Sforzato, ancora molto freschi, raccontano con i loro eleganti profumi e i tannini equilibrati un’annata particolare. Tutti e tre i nebbioli avranno molto da raccontare per parecchi anni.
2002 1999
1988
Lo Sforzato domina l’’ultima ‘’orizzontale’’. Fresco, equilibrato, complesso e avvolgente, coinvolge i degustatori creando un’atmosfera di meraviglioso stupore. Esprime, in ogni suo aspetto, la poesia del Nebbiolo valtellinese, quella poesia interpretata solo dai grandi vitigni, grandi territori e grandi enologi. Il Barolo, decantato e servito con grande maestria dalla valle, racconta la storia di un grande Nebbiolo che ormai ha raggiunto un età matura.
AIS BERGAMO, corsi
Dal 2 aprile al 17 maggio si terrà presso il ristorante Cascina dei Frati di Brusaporto (Bg) il Corso di qualificazione professionale per Sommelier di 3° livello. Nel mese di Aprile (2 - Analisi sensoriale del cibo e del vino; 5 - Tecnica dell’abbinamento cibo-vino; 10 - Uova e salse; 12 - Condimenti, erbe aromatiche e spezie; 16 - Cereali; 19 - Prodotti della pesca; 23 - Carni bianche e rosse, selvaggina; 26 - Prodotti di salumeria; 30 - Funghi, tartufi, ortaggi e legumi). Nel mese di Maggio (3 - Formaggi; 7 - Formaggi (parte II); 10 - Dolci, gelati e frutta; 14 - Dolci al cioccolato; 17 - Cena didattica). L’intero corso costa 700 euro e si svolgerà in due sessioni, una pomeridiana dalle 15.30 alle 17.30 e una serale dalle 20.30 alle 22.30, per dar modo a tutti gli operatori professionali e i privati di essere presenti. Da segnalare anche che martedì 20 Marzo, sempre presso il ristorante Cascina dei Frati, dalle ore 20.30 si svolgerà la serata “I Miti di Bordeaux”, dedicata alla degustazione dei grandi vini di Bordeaux che hanno fatto storia: dallo Chat. Mouton Rothscild 1°cru classe Pauillac 1998 allo Chat. Lynch Moussas Gran cru classe Pauillac 1985 fino allo Chat. Balestrat La Tonnelle Gran cru classe 1985. Le prenotazioni si effettuano contattando la delegata di Bergamo Nives Cesari presso l’Enoteca al Ponte di Ponte San Pietro (Bg), Tel 035 611428, Cell 3491069617.
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LAURA MARTINELLI
è la MIGLIOR Ha vinto la finale provinciale organizzata ad Aliment da Torrefazione Tris Moka
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a professionalità vince ed è premiata. Classificata terza al Campionato nazionale baristi caffetteria (Cibc) svoltosi in febbraio a Rimini alla Mia, Laura Martinelli, socia e barista al Bar Agip di Paratico (Bs), ha vinto anche la finale provinciale di Brescia, meritando così di partecipare anche il prossimo anno alla finale nazionale di Rimini. Al secondo posto Anna Belotti della pasticceria Amalfi di Adro (Bs), al terzo Maria Esposito del ristorante Leon d’Oro di Iseo (Bs), al quarto Daniela Franchi dell’agriturismo Villa Giuliana di Ome (Bs) e al quinto Valentina Saleri del Bar Saleri di Brescia (nelle foto i primi tre classificati con i titolari della Tris Moka, Gino e Paolo Uberti). La Martinelli ha impressionato la giuria per la sua abilità e semplicità, nonché per la qualità della miscela utilizzata, un “Gran caffè gourmet” della torrefazione Tris Moka di Paratico, 95% Arabica, con uno spiccato retrogusto di nocciole e cacao. Laura si è fatta notare anche con la bevanda di sua ideazione, “Maria”, a base di caffè espresso, con l’aggiunta di gocce di menta, latte di mandorla e crema cioccolato. La giuria sensoriale - chiamata a giudicare la preparazione di caffè espresso, cappuccino e bevanda analcolica a base di caffè - era composta da Roberto Vitali di “Lombardia a Tavola”, Diego Lombardo, barman, campione 2003 Gran Prix Bacardi Martini, Germano Bana di “Vini e Cucina Bresciana” e Claudio Andrizzi di “Brescia Oggi”. Con loro anche una giuria tecnica formata dal campione italiano baristi 2003 Andrea Lattuada e Fabio Milani, giudici internazionali della 9bar. Durante le
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BARISTA BRESCIANA intense giornate di Aliment, allo stand Tris Moka si è esibito anche il barista Andrea Antonelli di Cremona, campione nazionale 2006. Nella sede ampliata di Paratico, la Tris Moka ha aperto un Centro di formazione dei baristi dove si svolgono corsi di due giornate. Nel 2006 più di 100 baristi sono stati formati nel centro e quest’anno partiranno anche i corsi avanzati di Latte Art.
Quest’estate ho UNA SQUADRA IN RITIRO! VADEMECUM dell’ospitalità Non a tutti è capitato di ospitare una squadra in ritiro, ma può capitare. Non mi riferisco solo al calcio, ma anche ad altri sport eccellenti come il ciclismo, il basket, la pallavolo. Migliaia di squadre ogni anno si muovono verso località, prevalentemente montane, in altrettanti alberghi-ristoranti. Può capitare a tutti di ricevere una richiesta di questo genere. Al di là degli aspetti economici che muovono BRUNO SGHERZI, tali bisogni reciproci. Si sa che le società più MEDICO ESPERTO DI SISTEMI QUALITÀ blasonate sono ospiti di organizzazioni, comunità, E SICUREZZA se non degli stessi complessi alberghieri a scopo DI BERGAMO di promozione della propria immagine, ma le altre pagano; poco, magari, ma pagano. La passione per lo sport di un ristoratore, poi, fa la differenza. Non preoccupatevi per le diete. Far da mangiare agli atleti è un po’ come far da mangiare alla zia malata. Cambiano le quantità. Scarse le digressioni: sui primi sugo fresco diversamente insaporito e non soffritto per la pasta, formaggio con poco burro e talvolta qualche verdurina per il riso. Per secondi: bresaola e formaggio grana, un accenno di altri affettati magri, filetti (pochi), tacchino e pollo ai ferri, soprattutto, qualche entrecotes o pesce al forno per cambiare e tanta, tanta frutta e verdura (preferita come antipasto) di ogni ordine e grado saranno le benvenute. Crostate per dolce, non sempre. Pane solo dopo i primi tre giorni, perché gli atleti arrivano in ritiro un po’ grassottelli. Dalle società professionistiche vi arriveranno per fax menu dettagliatissimi, che poi saranno adattati al momento dall’allenatore e concordati con lo chef, vero protagonista del ritiro. Ospitare le due o tre famiglie degli atleti nel week-end, dovrà essere un piacere: l’allenatore, in questo caso non farà caso al dopo cena. Una birra fresca (non fredda) al bar, la sera, qualcuno la chiederà. (Bruno Sgherzi)
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I DRINK AL GELATO dell’Aibes brillano sulla passerella del SIGEP
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ll’ultimo Salone internazionale Gelateria e Pasticceria di Rimini il contributo dei barman Aibes della sezione Emilia Romagna-San Marino è stato interessante e rilevante. Lo stand realizzato in collaborazione con Moca, Delyfrance,Vandemoortel e, Artigian Carta, Ifi Arredamenti, Caffé Pascucci, Saeco Macchine Caffé dava l’idea di essere un castello delle fiabe, con piccoli negozietti e una piazza allestita con una giostra e con stand di delizie. Tra le tante iniziative proposte una in particolare è stata rivolta al mondo del bar, più precisamente il concorso “Drink al Gelato” che ha visto la partecipazione di circa 20 barmen provenienti da alcune regioni d’Italia. Il tema della ricetta inedita prevedeva l’utilizzo del gelato e del caffé espresso Pascucci. L’esito
ha consacrato 1° classificato Alessandro Bonventi sezione Marche-Abbruzzo con “Moon Flowers” (si veda box a fianco), 2° classificato Alessandro Cattani sezione Emilia Romagna-San Marino con “Samba Pati” (si veda box a fianco), 3° classificato Fabio M. Piras sezione Emilia Romagna-San Marino con “Spice Caffè” (si veda box a fianco). Sono state giornate intense, monitorate dal consigliere nazionale Angelo Borrillo e con il supporto delle aziende socie sostenitrici.
I DRINK AL GELATO VINCITORI 1° posto - Moon Flowers 3,0 cl gelato cioccolato fondente, 1,0 cl Caffè espresso Pascucci, 2,0 cl Cru Prime Uve (prosecco e uve passite)Bonaventura Maschio, 1,0 cl liquore Amarillo liquirizia-Borsci, 1,0 cl Liquore Lychis Bols-Maxxium Italia, 12 cl ghiaccio. Decorazione: polvere di pepe mix in superfice. 2° posto - Samba Pati 1,0 cl Caffè espresso Pascucci, 1,5 cl Sambuca Ramazzotti-Pernod Ricard Italia, 4,0 cl Gelato al pistacchio 3,5 cl Mixi caffè cocco Fabbri-Fabbri 1905, 10,0 cl ghiaccio. Decorazione: crustas Croccant Fabbri e cocco a scaglie. 3° posto - Spice Caffè 3,0 cl gelato nocciola, 3,0 cl gelato crema 1,0 cl Caffè espresso Pascucci, 3,0 cl Vodka Eristoff-Bacardi&Martini, 10 cl ghiaccio, Polvere di zafferano. Decorazione: crustas di sciroppo Cannella Fabbri a cacao-Fabbri.
A RIMINI, sfida a colpi di CAFFÉ e LATTE ITALIANI
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Si sono conclusi, durante il Mia di Rimini, il 6° Campionato italiano baristi caffetteria e il 1° Campionato italiano Latte Art di Scae (Speciality Coffee Association of Europe). I 24 candidati Baristi Caffetteria si sono adoperati, sia nella fase semifinale che nella finale a sei, nella realizzazione in diretta di 4 Espressi Perfetti, 4 Cappuccini e 4 Drink non alcolici contenenti caffé espresso. Ha vinto Mariano Semino di Villaromagnano (Al), seguito da Massimiliano Bonacci di Piombino (Li) e Laura Martinelli di Paratico (Bs). Al Campione è stato affidato il compito di rappresentare l’Italia al World Barista Championship in programma a Tokyo il prossimo agosto. I cinque finalisti del primo Campionato italiano Latte Art sono stati invece chiamati a realizzare 2 Espressi macchiati, 2 Latte macchiati con figure in superficie realizzate esclusivamente con la lattiera (Latte Art) e 2 bevande personalizzate decorate. Sul primo gradino del podio Giorgio Panato di Milano, a seguire Fabio Menichelli di Perugia e Massimiliano Bonacci di Piombino. Il Campione difenderà i colori del Bel Paese al World Latte Art Championship che avrà luogo in maggio ad Anversa (Belgio).
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BARMAN SFILATA DI MODA… ANZI, DI COCKTAIL Per la prima edizione della neonata fiera della moda “First Alternative”, tenutasi a Rimini dal 12 al 14 gennaio scorso, sono stati i barman Aibes della sezione Emilia RomagnaRepubblica San Marino a sbalordire tutti i presenti, realizzando un importante punto american bar (si veda foto) in supporto al buffet della fiera. I barmen riminesi Patrich Mezzavia, Enrico Giorgetti, Ripaldi Spiridione e il vice fiduciario della sezione di Rimini Andrea Bertelli hanno lavorato su tre postazioni preparando circa 400 drink tra cui anche un Gelato drink.
SESTRIERE IN FESTA PER IL “CHALLENGE ON ICE” Pur senza neve, l’appuntamento con il “Challenge on ice” organizzato dal pr di Campari, Danilo Bellucci,
AGGIORNAMENTI
al Sestriere ha avuto esito positivo. Questa edizione ha visto “scontrarsi” non solo i fiduciari ma anche i consiglieri nazionali. Tra i fiduciari 1° classificato Antonino Perrone – Piemonte con “Pink meeting”, 2° classificato Massimo Gioacchini – Marche Abruzzo Molise, 3° classificato Enrico Clores – Toscana; miglior decorazione Enrico Clores – Toscana. Classifiche consiglieri 1° classificato Solindo Soncin – Triveneto con “Gusto”, 2° classificato Stefano Gardani – Liguria Sanremo e 3° classificato Daniele Imovilli – Liguria Genova; miglior decorazione Pasquale Riccio - Campania. Il vincitore tra i fiduciari ha partecipato anche alla “9° Finlandia Vodka Cup”, prestigiosa gara internazionale che si svolge a Helsinki.
LA SEZIONE LAZIO – UMBRIA OMAGGIA I SOCI BENEMERITI In occasione dell’inaugurazione della nuova sede Aibes della sezione sono stati insigniti della Medaglia d’oro alcuni soci benemeriti iscritti all’Associazione da almeno 50 anni. Tra questi risultavano anche i soci della Sezione Lazio - Umbria, Enzo Paolinelli e Silvio Favot, che il fiduciario Riccardo Ponzianelli ha premiato direttamente in sede. Occasione questa per ricordare che Favot ha ricoperto il ruolo di consigliere nazionale per 3 anni e per 12 quello di vice presidente, mentre Paolinelli è stato uno tra i più grandi personaggi in diversi bar e hotel di Roma.
Al PIANETA BIRRA FORTE la PRESENZA Aibes
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Nell’ambito del Pianeta Birra di Rimini si sono svolti i concorsi per barman e aspiranti barman Aibes. Tra gli aspiranti, nella categoria Sparkling ha vinto Alessandro Cattani di Bologna con la ricetta “Picasso”, un cocktail composto da Midori, ananas fresco frullato e Prosecco Carpenè Malvolti. Nella categoria Fancy, composta da un capo barman e un aspirante che si confrontano con la stessa ricetta, hanno vinto Luca Gavioli e Luana Mattioli di Mirandola (Bologna), con un cocktail, il “Bogart”, composto da Bacardi, crema cacao bianca, calua, nocino, vaniglia e grappa alla pera. Nella categoria After Dinner, composta da barman e capi barman, ha vinto Pietro Sanguineto di Bologna con “Fantasy”, composta da Cognac, Cointreaux, crema cacao, vaniglia e Amaretto di Saronno. Nella categoria Flair Marco Canova ha vinto il primo Contest freestyle bartender Aibes. Per la categoria emergenti e migliori corsisti ha vinto Annalisa Bonfissuto di Marina di Ravenna. Al Concorso Angelo Zola, riservato agli aspiranti barman under 28 anni, ha vinto Carlo Spadoni di Bologna. Tutti i vincitori parteciperanno alla Fiera nazionale che si terrà a Riccione dal 5 al 9 novembre 2007.
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e MENU STAGIONALI a L’ANTICA POSTA di Spoleto SPECIALITÀ MEDIEVALI ella campagna spoletina, frazione Fabbreria, a L’Antica Posta, Stefano Gulla e Claudia, vi ricevono per allietarvi con specialità tipiche della tradizione rivisitata e creativa. Menu legato alla stagionalità, addirittura alla mensilità, apprezzabile anche nel proporre specialità medioevali come i crostini con ciauscolo, tipico salame morbido della vicina Bevagna, uva passa e mele; il tortino spoletino con funghi porcini, salsa all’Alchermes e pinoli tostati; saporito uovo fritto in camicia con fonduta di Parmigiano, tartufo nero di Norcia e tegoline di Parmigiano. Tra i primi piatti, per la tradizione, troviamo dei ravioli con carciofi, patate e fave alla Vernarola conditi con salsa
di pomodoro ramato, per l’innovazione, una gustosa pasta sfoglia, pecorino con marmellata di pomodori verdi. Nei secondi Stefano ci fa assaggiare piatti dalle tipiche origini medioevali. La zona è ricca di storia e di splendide vestigia di quell’epoca e anche la cucina non poteva non raccontare quei luoghi e quei tempi con un pollo infinocchiato al cartoccio di carta Fata con finocchio, mandorle, cannella, zafferano di Cascia e rollatina di agnello nostrano con caponatina di verdura. I dessert sono stravaganti e piacevoli. Stefano in questo è maestro e così ci troviamo ad assaggiare il tortino di cioccolato con gelato all’olio extravergine di oliva, che in queste zone
& CHÂTEAUX: icone dell’ospitalità DA VITTORIO e LUCKNAM PARK RELAIS
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a Guida internazionale 2007 Relais & Chateaux ha premiato due realtà imprenditoriali che si sono distinte per accoglienza e servizio: il ristorante-relais Gourmand italiano “Da Vittorio” di Brusaporto (Bg) e l’hotel “Lucknam Park” del Regno Unito. Lo spagnolo Jaume Tàpies (nella foto), presidente internazionale ha colto l’occasione, alla presenza dell’assessore alla Cultura di Milano Vittorio Sgarbi, per presentare la nuova edizione dei “Grandi pittori italiani in un percorso tra i Relais & Châteaux”. Per la Lombardia “L’Antica Osteria del Ponte” di Cassinetta di Lugagnano (Mi), “Da Vittorio” di Brusaporto (Bg), “L’Albereta” di Gualtiero Marchesi di Erbusco (Bs), “Villa Fiordaliso” di
Gardone Riviera (Bs) e “Il Sole” di Ranco (Va) il riferimento è stata “L’Ultima Cena” di Leonardo esposta al Cenacolo Vinciano di Milano. Nel 2007 la catena ha accolto 21 membri provenienti da 12 Paesi. In Italia sono 38 gli associati con le new entry Il “Rigoletto” di Reggiolo (Re), “Villa La Vedetta” di Firenze e il Grand Hotel “San Pietro” a Taormina (Me). Il suo fatturato globale è di 1.345 milioni di euro (+7,8%), di cui il 48,5% proviene dal settore ristorazione, il 44,5% dai pernottamenti e il 7% dai centri benessere. L’Europa registra il 75% dei clienti, seguiti con il 16,6% da Usa, Giappone (3%), Canada (2,5%) e Sud America (1,8%). Marino Fioramonti
è davvero eccezionale, e lo sfizioso semifreddo alla vaniglia con cipolle di Cannara, crema di zucca e aceto balsamico. La cantina BRUNO FEDERICO, CHEF E SOMMELIER è all’altezza della DE LA CAPRESE situazione: una carta DI MOZZO (BG), CI PRESENTA ricca delle “chicche” I SUOI COLLEGHI locali come il Sagrantino di Montefalco, il Torre di Giano, il Cervaro della Sala, l’Orvieto e molti altri di questo habitat geografico ma ricco di offerte naturali.
Ristorante L’Antica Posta Località Fabbreria - 06049 Spoleto (Pg) Chiuso mercoledì - Tel 0743 224585 info@lanticaposta.com - www.lanticaposta.com
MACCALLI, OFFERTA MULTIPLA CON 6 AMBIENTI Il piccolo centro di Covo (Bg) ospita la rinnovata Gelateria pasticceria, Maccalli, locale con 240 posti a sedere, dotato di 6 ambienti caratterizzati ognuno da precise scelte di design e arredo. La zona ritrovo e ingresso con soffitto in legno a travoni introduce alla gelateria dotata di una scelta di 36 gusti. Poi la zona pizzeria, contraddistinta dalle pareti color verde acido e dalla simpatica e colorata grafica “pizzaiola”. La zona cocktail separa la zona lavoro da quella consumazione, racchiusa in un box in foglia oro. In successione si incontra una grande sala ciclamino che anticipa un salottino da tè per degustazioni. Gelateria e pasticceria, caffetteria, frulleria, yogurteria, bruschetteria e cocktail tutto in uno.
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LOCALI
TENDENZE
Dal LAGO DI COMO al COLLINA La nobiltà di PERSICI o AGONI S
traordinari per gusto e leggerezza i ravioli ripieni di persico e bottatrice (legati da un fumetto fatto con la pelle della bottatrice) con crema di zucchine. Se è possibile stabilire una graduatoria è forse questo è il piatto che per originalità e raffinatezza si segnala nel ricercatissimo menu degustazione che per il mese di marzo Mario Cornali, del ristorante “Collina” di Almenno San Bartolomeo, strada per la Roncola (Bg), ha dedicato al pesce di lago pescato nelle acque del Lario. Un’operazione di gran del livello svolta in collaborazione con Cristian Ponzini, patron del ristorante Silvio di Bellagio (Co), nonché pescatore
e fornitore della materia prima, che ha il merito di restituire il giusto onore a materie prime di assoluta nobiltà e ridare valore ad un’attività preziosa come la pesca di lago. Il giovane e appassionato cuoco-patron bergamasco ha fatto da tempo la scelta di non proporre nel suo locale pesce di mare, puntando su una ricercata cucina di terra dove trovano peraltro spazio (quasi naturalmente) i pesci di acqua dolce, provenienti per lo più dal lago di Como, naturale bacino di riferimento per la zona. La valorizzazione di tutto il pescato è quindi il tema della rassegna proposta con tema “Il lago in Collina” che, col sottotitolo implicito “si mangia quel che si pesca”, si basa su una proposta giornaliera svincolato sia dalla tradizione che dagli obblighi di servire sequenze preordinate. Solo il prezzo
è stato stabilito: 40 euro, vini e altre bevande escluse. Di assoluto livello le proposte, da un agone in carpione al patè di missoltino (le sarde tradizionalmente essiccate), dal brodetto di lago con uova di persico (arricchite da scorze di peperone) al filetto di lavarello con ristretto di moscato e arancia al vivo. Extrapesce, ma con olio di extravergime di oliva del Lario, il dessert: un tortino freddo di cioccolato su pan di spagna con cuore all’olio. Mariuccia Passera
Il LUGANA, e non solo, di OTTELLA avvia le degustazioni a LA STALLA
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ccezionale per tipicità e intensità, il Lugana di Ottella, la cantina di Peschiera del Garda (Vr) dei fratelli Francesco e Michele Montresor, ha fatto da ideale apripista per la nuova stagione di degustazioni avviata da “La Stalla” di Gardone Riviera (Bs), da luglio gestita dal giovane e talentuoso Ivan Farumi. Lo storico locale a 300 metri dal Vittoriale (con due sale e un’ampia terrazza) si caratterizza per una cucina classica integrata da specialità quali i casoncelli di pasta fresca ripieni di stufato o zucca, foie gras, petto d’oca, mambrè, porcini o tartufi. Il tutto accompagnato da interessanti selezioni di vino secondo una tradizione di famiglia che ha sempre puntato su serate a tema con abbinamenti cibo/vino. Per inaugurare il nuovo ciclo
di degustazioni, Farumi ha presentato una selezione di piatti tipici in abbinamento a una cantina simbolo per il Garda. Le 200mila bottiglie di Lugana ottenute con un procedimento che si basa essenzialmente sull’acciaio, per sviluppare freschezza, sapidità e aromi vegetali e di frutta che, con l’elevata acidità, fanno di questo vino da Turbiana (l’ex Trebbiano tipico della zona), sono insieme al crù (il Lugana Le Crete) il punto di forza di una cantina che produce anche ottimi rosati o rossi che ben hanno retto il passo con la cucina impegnativa de La Stalla. È il caso del Prima luce passito (con profondità
aromativa e assenza di stucchevolezza) servito con un foie gras, o dell’interessante Rosato del Garda abbinato a risotto e casoncelli. Ottimo il bordolese Campo Sireso (con aggiunta di Corvina) insieme allo stufato di cinghiale e perfettamente pulito ed equilibrato il Rosso Ottella con porchetta al forno. (a.l.)
La Stalla via dei colli 14, zona Vittoriale Gardone Riviera (Bs) - Chiuso il mercoledì Tel 0365 21038 - Fax 0365 299771 www.ristorantelastalla.it info@ristorantelastalla.it
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TENDENZE
Milano eat & drink
LOCALI
La SAMBA del SAPORE Girano e rigirano gli spiedi scoppiettanti. Ed è una vera festa per gli occhi. Perché, al Balança Brazil (Via Binda 19, Milano - www.balanca. it), la churrasca (griglia) è rigorosamente a vista, con tanto di cuoco a calibrare la cottura, suggellata da un taglio netto
CRISTINA VIGGÈ, CRONISTA DEL GUSTO, INDAGA SUI NUOVI TREND DEI LOCALI A MILANO
della succulenta carne nel piatto. Basta ordinare il rodizio per capire: linguiça (salsiccia), frango (coscette di pollo), cupim (reale di manzo), presunto (prosciutto), tenera picanha, carneiro (agnello), tacchino e pancetta, chuleta (controfiletto), scamorza e ananas caldo. Il tutto accompagnato da riso, fagioli e polenta fritta.
Un
NUOVO SALOON
Legno scuro, vecchie stampe americane alle pareti e i classici oggetti da cowboy: il Dixieland Café (Viale Umbria 120, Milano - www. dixielandrist.com) ha conquistato per le sue atmosfere texane. E per la sua cucina, la cui peculiarità sta nel proporre i buoni piatti del Centro America presentati con un tocco di leggerezza. Ricette speziate ma ben equilibrate, che omaggiano carne, pesce, peperoni, pomodori, riso, fagioli, avocado e tortillas.
La vera
ALMA DE CUBA
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Tocororo (Via Leonardo da Vinci 8, Corsico - Mi - www.tocororo.net): un nome alliterante per un ristorante dove tutto, ma proprio tutto, è originale dell’Isla Grande. Dagli arredi alle suppellettili passando per i quadri e le decorazioni della pittrice cubana Zaida del Río. Ma soprattutto sono le morbide e rosate aragoste a giungere dritte dritte dalla più grande delle Antille per essere cucinate alla parilla. Senza nulla togliere alla bontà dei gamberoni alla salsa al rum e al lechonsito al plato (maialino al forno con spezie e arance amare). Da accompagnare a un ottimo Mojito, mentre sul palco si scatena una coinvolgente musica latino-americana. ITALIA A TAVOLA NETWORK - MARZO 2007
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TURISMO
I TERRITORI SI ORGANIZZANO
Rapporto BITLAB Turismo: ITALIA AL
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talia is the best, questo è ciò che emerge dal Rapporto commissionato da Klaus Davi & Co. per ExpoCts spa. La stampa estera pone l’Italia in cima alle simpatie dei viaggiatori (con il 19,82%) come confermato dall’Indim, l’indice d’immagine, che è calcolato considerando il numero di citazioni rivolte dai giornali internazionali, di settore e non, alle migliori di trasporti e infrastrutture stradali, inquinamento, caro destinazioni turistiche (periodo di monitoraggio dal 01 prezzi, criminalità e trascuratezza del patrimonio artistico. gennaio 2006 al 31 gennaio 2007). Svariati i punti di forza che incentivano il turismo nel Bel Pese, come l’arte e la cultura (28,15%), le sistemazioni (23,55%), l’entroterra da VINO, PERCORSO TRASVERSALE visitare (20,80%), le proposte enogastronomiche (13,30%) AI MUSEI MAZZUCCHELLI e le località di mare (11,40%). Seguono ecoturismo (+50.62%), wellness (43,71%), infrastrutture (36,25%) e “Il Vino e l’Arte. Dipinti, sculture, e opere dal mito di Bacco divertimenti (27,45%). a oggi”, Musei Mazzucchelli di Ciliverghe di Mazzano (Bs), 14 Entrando nello specifico della proposta dicembre 2006 - 9 aprile 2007. Una mostra che affronta il ecoturistica, è importante sottolineare che nel 2006 sono tema del vino in modo trasversale, dal mito di Bacco al tema state oltre 76 milioni le presenze (di cui il 65% italiani e il sacro, dalla terra alla tavola, fino ad arrivare al vino come fonte 35% stranieri) e 8,14 miliardi gli euro di fatturato. Il giro di salute e gioia. Da segnalare, l’esposizione per la prima volta d’affari si stima con una quota pari al 2% del mercato in una mostra di alcuni reperti archeologici della Collezione turistico globale, con potenziali di crescita annua del Costantini ora al Museo di Fiesole, come pure di alcuni disegni 20%. L’Indim rivela le tipologie vincenti, come trekking e incisioni del Fondo grafico dei Musei Mazzucchelli, oltre ad e tour ecologici (14,60%), enogastronomia biologica alcuni pezzi doc, come le nature morte di Pietro Navarra e il (11,85%), sistemazioni eco-friendly (5,42%) e ittiturismo Pittocchetto o i Baccanali di Carpioni e Dorigny. (3,98%). Tra i segnali deboli si collocano le prestazioni
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I TERRITORI SI ORGANIZZANO
TURISMO
e un goloso MUSEO dedicato al SALAME FELINO DUE CUORI
In anticipo rispetto agli anni precedenti ha riaperto il 17 febbraio il Museo del Salame di Felino (a 15 chilometri da Parma - sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18; ingresso 5 euro). Ad accogliere i turisti c’è un percorso di visita organizzato in cinque sezioni, un’ampia rassegna di oggetti del mestiere, proposte didatticoricreative, videoproiezioni. E per chi non si accontenta di un assaggio, in diversi ristoranti di Felino e dintorni è riproposta la rassegna gastronomica “Salame mon amour”.
TCI, nuovo
viaggio tecnologico
verso il FUTURO DEL TOUR Dopo aver introdotto lo scorso anno il concetto di “audioguida turistica” per lettori mp3 e cellulari, il Touring Club Italiano si conferma protagonista del connubio infomobilità/turismo lanciando sul mercato T-370, molto più di un navigatore satellitare. Con esso il Touring, che da oltre un secolo accompagna gli italiani alla scoperta del Paese e del mondo, trasferisce dalla carta a un supporto davvero multimediale (navigatore portatile ma anche strumento per ascoltare musica, scaricare foto, vedere filmati) quel patrimonio di dati e informazioni turistiche.T-370, in formato tascabile, rappresenta di fatto una piattaforma che unisce mobilità, turismo, cultura e tempo libero coniugando i più autorevoli contenuti turistici alla tecnologia più avanzata. Rosanna Ojetti
L’ANIMA di MELBOURNE a MILANO
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Una delegazione della città di Melbourne, la capitale dello Stato australiano di Victoria, guidata dal sindaco John So (nella foto), si è incontrata con la stampa di Milano (città con la quale è gemellata dal 2004) presso il ristorante milanese Eda. Madrina della manifestazione, Megan Gale. Un incontro inteso a far conoscere il progetto “Melbourne a Milano” caratterizzato da concerti della Melbourne Symphony Orchestra, da mostre delle più famose artiste indigene dell’Australia e da un punto informativo ospitato presso il casello daziario di Porta Venezia. Melbourne è considerata la capitale gastronomica dell’Australia: sono migliaia i ristoranti che propongono piatti provenienti da tutto il mondo. Poi nella valle del fiume Yarra, territorio caratterizzato da dolci paesaggi collinari, non mancano le aziende vinicole che producono Shiraz e Chardonnay, alcune munite di ristorante. La zona vanta anche Bed & Breakfast e piccoli alberghi di charme. (m.f.)
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NEWS
TECNO HOW
CREBAM oltre la frontiera della cottura
con il FORNO A CARBONE VEGETALE
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problema dei fumi e degli odori molesti grazie a un adeguato impianto di aspirazione. La sua versatilità gli consente l’utilizzo sia come forno che come griglia. Durata e affidabilità sono caratteristiche garantite grazie anche all’assenza di dispositivi elettrici o elettronici, di tubature di acqua o gas. Inoltre, la sua installazione è semplice e veloce e, nonostante il suo peso, consente anche spostamenti frequenti.
LOMBARDIA A TAVOLA
on sede in Pineta de Mar nei pressi di Barcellona (Spagna), attiva sul mercato iberico ormai da 30 anni, la Josper nasce dall’esigenza di risolvere problemi relativi al metodo di cucina tradizionale alla brace, all’interno della cucina del ristorante.
Il 2007 segna lo sbarco in Italia del forno Josper, distribuito in esclusiva dalla Crebam Traditions, azienda spagnola con sede operativa a Cremona (Tel 0372 454503). Si tratta di un’apparecchiatura che partendo dal concetto di BBQ è riuscita a eliminare problemi e difetti, proponendo un forno super coibentato con condotte di entrata e uscita di aria. Il successo ottenuto alla sua presentazione ufficiale in occasione della fiera Mia di Rimini lo ha decretato un’attrezzatura unica al mondo e capace di dare al ristoratore una marcia in più. 350 gradi circa permettono una cottura uniforme e molto più rapida rispetto a una normale griglia aperta. Il prodotto cucinato risulterà morbido e succoso, evitando anche la inutile e fastidiosa dispersione di calore ed energia. In più Josper sconfigge il
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TECNO HOW
Gira la manovella… con l’ASCIUGAVERDURA GREENMATIC I
in resina termoplastica antiurto e usura. Tutto compatibile con alimenti. Basta riporre la verdura lavata nel cestello e ruotare la manovella, l’acqua si raccoglierà automaticamente sul fondo per poi essere eliminata. Il modello da 25 litri ha anche l’opzione di scarico diretto dell’acqua residua, applicando un tubo di plastica in dotazione nell’apposita sede sul fondo. Sergio Pezzotta
quantità, facilita l’asciugatura degli alimenti in breve tempi. Totalmente sicuro e rispettoso delle norme CE, Greenmatic è stato progettato e realizzato con materiali di qualità, le parti metalliche sono in alluminio e acciaio inox, gli ingranaggi
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n cucina occorre avere il controllo su ogni gesto e di conseguenza avere a disposizione strumenti e attrezzature in grado di soddisfare ogni esigenza di professionalità. Tra SERGIO PEZZOTTA, la vasta gamma A.D. ROS SPA, di attrezzature PRESENTA LE NUOVE TENDENZE NELLA vogliamo dare GESTIONE DEI LOCALI spazio al nuovo asciugaverdura professionale Greenmatic, ideato e firmato Pavoni Italia. Semplice, funzionale e di elevata affidabilità. La sua dimensione ottimale, nella versione da 12 e 25 litri, per piccole e medie
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NEWS
TECNO HOW
acquista VA.MA CAMBIANDO il mercato delle ETICHETTE PELLEGRINI
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on un’operazione del valore di 715mila euro F.lli Pellegrini, azienda con sede a Cisano Bergamasco (Bg), ha acquistato
il 55% delle quote di Va.Ma Distribuzione, confermandosi così uno dei più grandi distributori privati di etichette di vini e distillati di qualità sul territorio nazionale. La società fondata nel 1904 ha chiuso il 2006 con un fatturato pari a 5 milioni di euro e per l’anno in corso prevede un obiettivo di crescita pari a 6 milioni di euro. Attualmente distribuisce etichette di 73 aziende vitivinicole che tracciano una mappa completa di bottiglie provenienti da tutto il mondo, con offerte che vanno da vini rossi e bianchi, a distillati e Champagne riservati al canale Horeca e super Horeca. Va.Ma, visto il suo attuale forte posizionamento sul mercato, assume il valore di Brand, che
differenzierà le etichette distribuite in esclusiva nel mercato nazionale dall’azienda bergamasca. «Grazie, oggi, alla totale acquisizione di Va.Ma Distribuzione, la F.lli Pellegrini consolida la propria posizione di azienda in grado di offrire, attraverso una rete vendita capillare sul territorio, un ampio portfolio di prodotti. Inoltre, con questa operazione il Brand Va.Ma, marchio di proprietà della F.lli Pellegrini, assumerà un nuova dimensione identificando i vini e i distillati che l’azienda distribuirà in esclusiva sul territorio nazionale» ha commentato Pietro Pellegrini (nella foto), amministratore delegato dell’azienda.
FRESCHEZZA
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a portata di mano
con ORAL fiXATION MINTS
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La comodità è quella piccola o grande cosa che serve a soddisfare gli impalpabili bisogni della vita, a cui dedicare momenti di qualità. Oral Fixation Mints è la risposta “squisita” a questo impalpabile bisogno, è la nuova linea di pasticche per la freschezza dell’alito. Disponibile una gamma di fragranze tra le più sofisticate, dedicate ai palati fini e a chi ama cogliere il benessere del frizzante sapore al gusto di cannella, di gaulteria, di menta verde, di lime o di te verde. Le pasticche sono protette, all’interno della confezione, da elegante carta paraffinata impreziosita da una “goccia di saggezza” orientale stampata. Locali selezionati, ristoranti, caffetterie o bar, boutique alimentari e showroom saranno i luoghi ideali dove trovare Oral Fixation Mints, in quanto spazi rappresentativi di un raffinato stile di vita.
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TECNO HOW
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AMBROSINI FRESCHI,
il cash&carry per i PROFESSIONISTI del Bergamasco L
a realtà al servizio dei professionisti della ristorazione che mancava sul territorio di Bergamo e provincia ora esiste. Nato da esperienza e prestigio di un gruppo come Ambrosini Holding, il cash&carry di Brusaporto (Bg) si propone come il punto di riferimento per soddisfare la clientela più esigente. Freschezza quotidiana, assortimento profondo e mirato all’Horeca, disponibilità e servizio sono le carte vincenti di una formula unica, che si distingue da altre perché non segue le
carni delle migliori razze da allevamenti internazionali. Ma non è tutto, in aggiunta l’offerta “fresca” di salumi e formaggi del territorio, pane e surgelati. «Un vero mercato quotidiano, dotato di un assortimento profondo e mirato alla scelta del cliente» questo il quadro dipinto da uno dei titolari dell’azienda, Paolo Ambrosini.
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Ambrosini Freschi - cash&carry Via San Domenico Savio 66/68 Brusaporto (Bg) Tel 035 676293 – Fax 035 6669234 www.ambrosiniholding.com
proprie esigenze imponendole al cliente, ma cerca tutto il “meglio” e lo mette a disposizione del suo acquirente. Carne, pesce, ortofrutta sono le proposte freschissime di provenienza nazionale e internazionale a cui segue un’assistenza oculata. Il ristoratore, una volta eseguito il tesseramento, sarà seguito nella scelta all’interno di un ambiente igienico, munito di magazzino e reparti coibentati. Arrivi giornalieri di pesce del Mediterraneo, selezione accurata dei prodotti ortofrutticoli e poi
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MOTORI
Estetica RINNOVATA e GRINTOSA Leit motiv della BMW SERIE 3 CABRIO P
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er la prima volta nella lunga storia delle “scoperte” bavaresi, BMW adotta il tetto rigido a scomparsa al posto della classica capote in tela. La nuova copertura debutta con la quarta generazione della Serie 3 Cabrio, convertibile a due porte e quattro posti che non nasconde la parentela con la coupé, ma presenta anche diverse peculiarità. Le code inguardabili delle prime coupé-cabrio sono già un ricordo: progettisti e designer di BMW sono riusciti a inserire l’hardtop a scomparsa senza alterare le proporzioni e le linee della vettura. Lunghezza e larghezza (4,58 e 1,78 metri) rimangono quelle della Coupé, mentre l’altezza (1,38 metri) si riduce di un paio di cmi. Sulla Cabrio ritroviamo inoltre quell’alternanza fra superfici concave e convesse che è diventata ormai un marchio di fabbrica della casa di Monaco, l’andamento orizzontale della linea
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di cintura e i distintivi gruppi ottici con proiettori bi-xeno davanti e luci a led dietro. Specifici sono invece il profilo in alluminio che sottolinea l’andamento lievemente arcuato del tetto e il cofano del baule che si apre controvento per stivare i tre elementi dell’hardtop accatastati l’uno sull’altro. Tramite l’apposito tasto sul tunnel centrale o, in opzione, con il telecomando, la vettura perde la testa e la ritrova rispettivamente in 22 o 23 secondi. Per ottimizzare la capacità di carico nelle diverse situazioni un pannello sollevabile separa l’alloggiamento del padiglione dal bagagliaio vero e proprio. Il volume varia quindi da un minimo di 210 fino a 350 litri. Rispetto alle altre Serie 3, gli interni della Cabrio si differenziano in alcuni dettagli: i sedili anteriori con cinture integrate e levetta per facilitare l’accesso ai posti dietro, il tunnel che si sviluppa fino al divano e i roll-bar integrati nei poggiatesta posteriori. I posti sono quattro non solo in teoria ma anche nella pratica: dietro rimane uno spazio sufficiente sia per la testa sia per le gambe di due adulti. Altre novità al debutto sulla Serie 3 Cabrio sono il sistema di regolazione del climatizzatore automatico che consente di ottimizzare i flussi d’aria quando si viaggia con la vettura scoperta e (come optional) lo speciale trattamento Sun Reflective che riduce sensibilmente il riscaldamento delle superfici in pelle esposte al sole. Al momento del lancio, in abbinamento con un cambio manuale o, in opzione, automatico a sei marce, la convertibile bavarese schiera ben quattro propulsori a benzina, tutti a iniezione diretta, e
un turbodiesel common rail di nuova generazione. Il sei cilindri in linea 3.0 viene proposto in tre varianti: biturbo da 306 cavalli sulla 335i e con iniezione high precision a miscela magra da 272 oppure 218
cavalli, rispettivamente sulla 330i e 325i. Completano la gamma il nuovo quattro cilindri 2.0 da 170 cavalli che equipaggia la 320i e il sei cilindri 3.0 da 231 cavalli della 330d che senza sacrificare troppo le prestazioni garantiscono consumi molto bassi (rispettivamente 6,9 e 6,6 litri ogni 100 km). Su strada, la nuova cabrio bavarese evidenzia doti che la distanziano chiaramente dalla concorrenza. Perde qualcosa in agilità, poiché è più pesante, ma rimane maneggevole come le altre Serie 3. Senza tetto e con lo speciale frangivento di facile installazione non vince la battaglia contro i fruscii, ma tiene alla larga i vortici d’aria anche a velocità elevata. E grazie all’aumento di oltre il 30% delle superfici vetrate, a tetto chiuso regala una visibilità decisamente migliorata rispetto al passato, oltre a un esemplare isolamento acustico dell’abitacolo. Il prezzo di listino parte dai 42.250 euro richiesti per la 320i Eletta e arriva ai 57.500 che bisogna sborsare per la 335i Msport. Poco al di sotto si collocano le versioni Diesel, con prezzi che vanno da 51.350 a 55.850 euro. Enrico Artifoni
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FIERE E MANIFESTAZIONI
HOST
2007
fa il
PIENO DI ADESIONI
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rosegue l’ascesa di Host, il salone dell’ospitalità professionale di Milano. Alla prossima edizione, che si terrà dal 19 al 23 ottobre, hanno già dato la loro adesione oltre 700 aziende per 51.000 mq netti, di cui 140 estere con circa 8.500 mq netti. «Si tratta di un successo che va al di là delle più rosee previsioni - commenta il direttore generale di ExpoCts, Fabio Majocchi - considerando che la campagna commerciale è appena partita e che siamo a dieci mesi dalla manifestazione. Possiamo dire che Host 2007, dopo il grande successo dell’ultima edizione del 2005, è proiettato verso traguardi ambiziosi, non accontentandosi del fatto di essere già il punto di riferimento mondiale del settore. Considerando che disporrà a ottobre dell’intera area monoplanare di FieraMilano, ci avviamo ad avere il tutto esaurito con largo anticipo. Ciò ci consentirà di studiare bene e per tempo la parte scientifica e culturale che solitamente accompagna la mostra e che quest’anno ha già in cantiere alcuni eventi davvero spettacolari». Il successo della manifestazione va ricercato nella forza unificatrice di comparti che trovano una loro identità in aree espositive come Macchine da caffè/ Apparecchiature da Bar, Ristorazione Professionale, Sic e Hotel Emotion che caratterizzeranno l’edizione di Host.
AGENDA MARZO - APRILE 9-14 marzo Amburgo (Germania) Internoga Salone dell’industria alberghiera, gastronomia, ristorazione collettiva, prodotti da forno e pasticceria www.hamburg-messe.de Info +49 403569/2444 11-15 marzo Udine Alimenta Salone di alimenti e bevande, ristorazione e hotellerie Info 0432 4951 18-21 marzo Londra (Uk) IFE Salone internazionale del food & drink www.ife.co.uk 23-26 marzo Milano Salone della birra artigianale e del cioccolato di qualità Rassegna alimentare www.rassegne.it Info 02 48027125 27-30 marzo Lisbona (Portogallo) Alimentaria-Lisbona Salone internazionale di food&beverage www.alimentaria.com Info +34 93 4521800 29 marzo - 2 aprile Verona Enolitech Salone delle tecniche di viticoltura, enologie, olivicole e olearie www.enolitech.it Info 045 8298111
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29 marzo - 2 aprile Verona Sol Salone internazionale di olio d’oliva vergine ed extra-vergine
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www.veronafiere.it/sol Info 045 8298111 29 marzo - 2 aprile Verona Vinitaly Salone dei vini e dei distillati del mondo www.vinitaly.com info@veronafiere.it Info 045 8298111 2-4 aprile Tolosa (Francia) Salone Internazionale della Gastronomia Salone della gastronomia expos@italie-france.com 13-16 aprile Roma Cibus Roma Salone dell’alimentazione italiana di qualità www.fiereparma.it Info 0521 996206/233 19-22 aprile Bari Expoturismo Salone del Turismo internazionale www.fieradellevante.it 18-23 aprile Milano Salone internazionale del mobile www.cosmit.it 22-25 aprile 30 aprile-1 maggio Alba (Cn) Vinum Vini, degustazioni delle Langhe e del Roero www.gowineet.it Info 0173 364631 24-27 aprile Seoul (Corea) Seoul Food & Hotel Salone di attrezzature e servizi per bevande e alimenti www.seoulfood.or.kr info@seoulfood.or.kr Info +82 234607262
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FIERE E MANIFESTAZIONI RISTOREXPO: la
Fipe presenta un marchio pro TIPICITÀ
RIMINI IN ASCESA CON LA FORMULA “DENTRO E FUORI SALONE” L’appuntamento fieristico più innovativo e completo per il mercato alimentare del fuori casa e per quello della Gdo, con 4 manifestazioni in contemporanea, ha chiuso i battenti. Il “poker” (Mia, Mse Seafood&Processing, Pianeta Birra Beverage & Co., Food&Beverage Logistics Expo) ha occupato 100.000 mq, offrendo una panoramica sui prodotti di 1.400 aziende, fra dirette e rappresentate. In base ai dati certificati ISF i visitatori totali sono stati 87.943 (+10% rispetto all´edizione 2006) dei quali 2.817 esteri. «L’edizione 2007 - ha commentato il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni - ha rappresentato il più importante e completo evento espositivo d’Europa per il settore alimentare fuoricasa. L’ampliamento del quartiere, concluso nell’estate scorsa, si è dimostrato strategico: quest’anno abbiamo infatti utilizzato tutto lo spazio a disposizione, ben 16 padiglioni, per un totale di 109.000 metri quadrati di superficie espositiva e ben 60.000 per i servizi.Altrettanto lungimirante si è dimostrato l’accostamento, già abbozzato nell’edizione 2006, fra gli sbocchi commerciali destinati all’Horeca e quelli per la grande distribuzione organizzata.Al fianco dell’area espositiva abbiamo organizzato un calendario di eventi in grado di rappresentare questa tendenza, poiché il nostro compito è sempre quello di favorire il business delle imprese mettendo in comunicazione domanda e offerta».
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Il 31% dei consumi alimentari delle famiglie italiane avviene fuori casa. La ristorazione assume un valore sempre più importante negli stili di vita, in particolare se si tratta di “ristorazione tipica”. E’ questo il motivo che ha portato Fipe, la Federazione nazionale dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio (230 mila imprese e 1 milione di addetti), a lanciare la proposta di un marchio per i ristoranti tipici, con l’obiettivo di promuoverli e di informare il consumatore. Un progetto, quello del marchio “3T” (Tipicità, Territorio,Turismo), presentato a Lariofiere nell’ambito di Ristorexpo, dal presidente nazionale Lino Stoppani. «La ristorazione italiana rischia grosso, a causa della forte concorrenza all’insegna del prezzo - ha affermato Stoppani e il rischio è quello di una dequalificazione dell’offerta e di un appiattimento che penalizza le aziende con una loro gastronomia particolare, oltre ad abbassare l’attrattività turistica del nostro Paese, in cui il cibo gioca un forte peso». Per salvaguardare il settore servono una qualità della materia prima, del servizio e dell’ambiente, ma anche un impegno per l’educazione e la promozione».
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ESPERTI E APPASSIONATI
Tutti pazzi per la BISTECCA
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l mese di febbraio ha visto, presso il ristorante “Lo chalet dei sapori” di Solferino (Mn), l’inaugurazione del “Club amici della bistecca” che raccoglie 99 soci amanti della buona tavola, della bistecca alla fiorentina alla brace, del buon bere e della compagnia. Ospiti della serata la carne del “Vitellone bianco dell’Appennino centrale” Consorzio Carni Bovine Italiane e le Carni Piemontesi CO.AL.VI. Il menu ha previsto un aperitivo con stuzzichini, antipasto dello chalet, sorbir d’agnoli in brodo di cappone, bistecca piemontese taglio classico e taglio saporito, bistecca romagnola taglio classico e taglio saporito, formaggio e mostarda casereccia, piccola pasticceria dello chalet. L’essere soci da diritto a uno sconto sulla bistecca con il sistema 10+1, cioè ogni 10 kg di bistecca consumata 1 kg con contorno è gratis.
PICCANTE ONORIFICENZA Si chiama Giovanni Piazza di Rovello Porro il “Maestro accademico del peperoncino” premiato dall’Accademia del Peperoncino lo scorso 7 febbraio. L’associazione di Cosenza, nata con l’obiettivo di diffondere la cultura del piccante in tutte le sue accezioni, ha premiato il cavaliere del Lavoro e già delegato regionale della Lombardia con sua grande soddisfazione dopo aver partecipato per due anni all’accademia.
REFERENDUM GASTRONOMICO
per il CLUB DEL BUONGUSTAIO
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Fra le iniziative del Club del Buongustaio di Monza una delle più significative è il “Referendum gastronomico - Risveglio della cucina monzese e brianzola”, organizzato dal delegato Ugo Brambilla, dai soci e dai ristoratori. Un’apposita giuria, durante le serate in calendario, assegnerà un punteggio ai piatti presentati e all’abbinamento con i vini, soprattutto di Montevecchia val Curone, Franciacorta e Valcalepio. Ecco le prossime soste: 9/3 Hotel Roma di Casatenovo (Lc), 30/3 Cenacolo dei pittori a Villa Raberio, 6/4 Passone di Montevecchia (Lc), 25/4 La Rusticana - Due Torri a Erba (Co), 4/5 Hostaria di Bacco a Monza, 23/5 La Fornasette da Zeno a Milano, 8/6 Ristorante Giardinet a Cantù. (Lina Pastori)
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CARTA & WEB
ALLERGENI ALIMENTARI, cosa e come fare aziende produttrici, confezionatrici e distributrici di prodotti alimentari. Il manuale tecnico rivaluta il tema in considerazione dell’entrata in vigore del decreto legislativo 114/06, che ha recepito le prescrizioni della “direttiva allergeni”. La prima parte analizza la situazione normativa antecedente la pubblicazione della “direttiva allergeni” (2003/89/ CE), attraverso suggerimenti operativi, testi legislativi e link di approfondimento. Seguono due capitoli dedicati alle modalità di raccolta delle informazioni necessarie alla redazione di etichette conformi alla legge.
Andar per ristoranti con il GASTRONAUTA del SOLE 24 ORE È il soggettivo “a me mi piace” a guidare la Guida ai Ristoranti de Il Sole 24 Ore, che anche per il 2007 ingrandisce la lente non solo su ristoranti top, ma anche trattorie, osterie, pizzerie, wine-bar, microbirrerie, street food. La guida del gastronauta Davide Paolini è senza voti ma presenta in modo accurato i menu, i piatti migliori, i vini da abbinare, i prezzi dalle Alpi alla Sicilia. Nella nuova edizione sono oltre 70 i nuovi locali per un totale di ben 422 luoghi del cibo, che si distinguono tra gli “Intoccabili”, “Carramba che sorpresa”, “Vai sul sicuro” ed “Extra Large”.Tra i premiati c’è un’altra novità: per la prima volta nel panorama delle guide italiane è premiata la Provincia che nel suo insieme per aver saputo esprimere la miglior ristorazione.Vincitrice 2007, Mantova. Luca Vissani del Ristorante Vissani di Baschi (Terni) ha ricevuto il premio miglior maitre, Ezio Santin del Ristorante Guida ai Ristoranti de Il Sole 24 Ore Antica Osteria del Ponte Edizione 2007- Autore: Davide Paolini di Cassinetta di Lugagnano Pagine 560 - Euro 19,50 (Mi) il premio alla carriera, il Ristorante Cocchi di Parma il premio alla miglior trattoria, il Ristorante La Pergola Hotel Cavalieri Hilton di Roma al miglior gioco di squadra, al Ristorante Azzurra di Riccione quello al ristorante extralarge per la ricerca della materia prima.
GRASSO È BELLO!
Ecco la dieta high-carb
Da oltre 50 anni i grassi animali come i saturi e il colesterolo terrorizzano i salutisti e sono oggetto di un’aggressiva campagna di “discriminazione”. Il volumetto ha l’obiettivo di sfatare alcuni cosiddetti “miti”, provando che i grassi sono comunque fondamentali per il nostro benessere, che una dieta povera Mangia grasso e vivi bene di grassi è inutile e non fa vivere Edizioni Junior - Autore: Francesco Perugini Billi più a lungo. Un prodotto unico Pagine 136 - Euro 12,50 nel panorama editoriale offre risposte utili e interessanti su uova, burro, frutta e verdura.
LE NOTE CULINARIE DELLA SINFONIA GASTRONOMICA “Sinfonia gastronomica” è un libro che affronta i rapporti tra musica, eros e cucina. Con un’impostazione musicale il volume si sviluppa nei tempi di una sinfonia. Il primo tempo è un viaggio tra l’arte della gastronomia e quella dei suoni che inizia dai tempi dei greci. L’andante con variazioni è dedicato al teatro, trasfigurazione della realtà, dove un brindisi o una cena hanno rappresentato spesso i momenti culminanti di una vicenda. Nello Scherzo emergono nomi di grandi musicisti tipo Haendel, Brahms, Rossini e Verdi. Nel Rondò vivace l’invito a banchetti ispirati alla cultura romana, medievale, rinascimentale, barocca fino al futurismo. Il tutto nelle più di 270 pagine edite da Viennepierre Edizioni e scritte da Roberto Iovino e Ileana Mattion.
MICOTOSSINE, PREVENIRE LA CONTAMINAZIONE Uno strumento conoscitivo importante sul tema della sicurezza alimentare e un punto di riferimento per i professionisti delle aziende agroalimentari, mangimifici, allevatori e operatori della salute pubblica. “Micotossine. Riconoscimento e prevenzione delle micotossicosi di interesse medico” è il volume scritto dal professor Marco Delledonne, edito da Edagricole (140 pagine, 42 illustrazioni, 22,00 euro), che analizza il problema della contaminazione degli alimenti con micotossine che ha condizionato la storia e l’economia dei popoli.
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ggi con la diffusione di sostanze nocive e le problematiche ambientali, l’alimentazione sta diventando un rischio. La nuova edizione del volume, edito da Le Guide Food (160 pagine, euro 36,00), comprende gli aggiornamenti alla normativa intervenuti dal 2004 a oggi ed è destinata ai responsabili delle
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