Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB BERGAMO In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Edizioni Contatto srl - via Piatti, 51 - 24030 Mozzo (BG) - Contiene I.P.
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Maggio 2007 anno XIX
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Sommario 7
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Locali
RANTE
IL RISTO AL RRIVA SADLER A ) RHO (MI OLO DI P
Il 96% degli italiani sceglie il pane fresco artigianale
LA
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La Calabria, terra vocata alle olive e all’olio
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Etichettatura del pesce, con la Fao provenienza garantita
me
nti
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Tra Asi e Ais è guerra nel mondo e in Italia
Break even point, quando il ristoratore pareggia i conti
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Vinitaly: tutte le medaglie del Concorso enologico internazionale Millesimato 1997 Il Bosco Grande Metodo Classico di Zonin
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Un libro e un vino per i 100 anni di Torrevilla
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I Wine lovers conquistano l’Italia dell’enogastronomia
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In copertina
La “Proposta Italia Network Award” mette in gioco territori ed eccellenze
Sfrecciano le linee della nuova Ford Mondeo LOMBARDIA A TAVOLA
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Le grappe affinate vincono al Vinitaly Tasting Award
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4
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Per la ricerca Nomisma il fuori casa è soprattutto fusion
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Ap
La nuova tendenza dello shopping al bar nell’inserto promozionale “Italia a Tavola network”
85
Freschi Ambrosini è il cash&carry di Brusaporto (Bg) che sta diventando il punto di riferimento per gli operarori di città e provincia grazie alla sua proposta diversificata e profonda . Carne di flliera, ortofrutta, pesce, surgelati, pane, salumi e formaggi tipici sono i reparti costantemente monitorati e garantiti da arrivi giornalieri e da un servizio mirato. Il servizio a pagina 81
“Lombardia a Tavola - Italia a tavola network” è una rivista di cultura enogastronomica e turismo per l’Horeca. Si rivolge ad alberghi, ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, cuochi, barman, sommelier, luoghi di ritrovo, enti, aziende e associazioni del settore, per un totale di oltre 60.000 aziende o professionisti su tutto il territorio nazionale.
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il direttore
S
Nel capoluogo lombardo, come nel resto d’Italia, per troppo tempo non c’è stato alcun controllo e, soprattutto nella ristorazione, ora si avvertono i rischi di concorrenza sleale e mancata attenzione sanitaria
arà perchè l’intervento dei diplomatici ha spostato il tiro verso le decisamente più importanti relazioni commerciali fra i due Paesi, oppure perchè la questione sembrava cominciasse a puzzare vagamente di razzismo, fatto sta che la questione delle condizioni in cui lavorava la comunità cinese a Milano sembra essersi svaporata in poco tempo. Eppure, al di là dell’enfasi data a una protesta definita esageratamente “rivolta”, valeva la pena di andare fino in fondo e scoperchiare un calderone che non riguarda solo Milano. Basterebbe pensare alla presenza dei cinesi a Prato (decisamente superiore ai dati statistici ufficiali), per capire quanto ci sarebbe da riflettere sul tema. Al di là degli aspetti legati allo sfruttamento dei minorenni o al mancato rispetto di elementari norme di sicurezza (da tempo denunciati, ma mai perseguiti fino in fondo), in questa sede ci interessa in particolare soffermarci sulle distorsioni che quella sorta di impunità generalizzata da tempo garantita alla comunità cinese (che da anni sembra vivere e operare godendo quasi di extraterritorialità) esercita sulla ristorazione. Per carità, esistono numerosissimi ristoratori di origine cinese qualificati e in regola sotto ogni aspetto in varie parti d’Italia. Chi scrive ama fra l’altro la cultura e la cucina cinese. Purtroppo nel gran numero di operatori presenti esistono molte, troppe, mele marce. Sono i controlli dei Nas a Milano (sia purtroppo limitati), ad esempio, a evidenziare come nella maggior parte le infrazioni accertate (che riguardano aspetti centrali come l’igiene e la corretta conservazione dei cibi) siano coinvolti proprio locali gestiti da cinesi. A Milano, per restare in tema, va ricordato che dalla periferia al centro è costante, anno dopo l’anno, la crescita del numero di locali gestiti da cinesi (soprattutto pizzerie). Per non parlare poi del sistema di approviggionamenti, chiuso e impenetrabile a chi non è di quella comunità, che spesso salta ogni controllo sanitario. Tutto ciò si traduce in una distorsione delle regole del mercato che fa male a tutti. A partire dai consumatori per arrivare ai ristoratori cinesi corretti. Eppure sarebbe bastato poco per evitare negli anni questo squilibrio. Qualche controllo in più dei Nas o della Guardia di Finanza, come auspichiamo da tempo, avrebbe permesso di garantire una più corretta integrazione e la tutela di chi fa onestamente il suo lavoro. Purtroppo va ricordato che molte di quelle voci che oggi si alzano per contestare le attività dei cinesi (di politici o associazioni di categoria che siano) hanno spesso tuonato contro ogni intervento di controllo che, per essere efficace e corretto, deve coinvolgere ovviamente tutti gli operatori. Cinesi o milanesi che siano. Alberto Lupini alberto.lupini@lombardiaatavola.it ITALIA A TAVOLA NETWORK - MAGGIO 2007
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CINESI in “rivolta” a Milano E se facessimo lavorare di più i NAS?
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PRIMO PIANO
SCENARIO
Il VINO al RISTORANTE Quanto deve COSTARE?
anche più di 500 euro per una bottiglia “speciale”. A parte questi eccessi discutibili, l’indagine dice che gli wine lovers acquistano in pari misura in enoteca, al supermercato di Roberto Vitali e dal produttore. Nessun accenno, nell’indagine, al consumo di vino al protagonisti - “di acquistare un prodotto ristorante. Dimenticanza o segno di una iscorso tendenza che non considera il ristorante secondo il miglior rapporto qualitàvecchio come luogo preferito per un buon prezzo”. L’accordo - si pensa - servirà quello del prezzo equo di una bottiglia assaggio, visto il prezzo della bottiglia di vino al ristorante. A Siena, promosso anche a incrementare il consumo del al tavolo? Intanto, ecco l’iniziativa di vino al ristorante. dall’Enoteca Italiana, è stato firmato alcuni ristoratori che invitano il cliente L’altra notizia si riferisce alla un patto per la “Carta dei vini tipici del - se vuole - a portare lui la bottiglia di nascita di una tribù di wine lovers, a territorio”. Secondo questo accordo, vino che intende degustare. Al ristorante cui è stata dedicata proprio in questo il prezzo della bottiglia al tavolo non troverà l’abbinamento più indicato con numero (pagg. 76-77 ndr) un ampio sarà più del doppio rispetto a quello il cibo. Per carità, tutto si può fare, ma servizio. Persone dal buon reddito pagato dal ristoratore che lo ha in questo caso, ci sembra, il ristoratore acquistato alla Enoteca. Quindi, ricarico familiare, professionisti e imprenditori, abdica alla sua professionalità. che - secondo uno studio condotto massimo del 100%, il che sembra a su centinaia di appassionati del vino tutti una soluzione equa, una garanzia roberto.vitali@lombardiaatavola.it - sarebbero disposti a spendere per il consumatore - sostengono i
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PRIMO PIANO
ARTE BIANCA
e il pane fresco artigianale Una PASSIONE quasi EROTICA al 96%
ITALIANI
offerta di materie prime fresche e di prodotti fatti in casa e originali si sta affermando sempre più nella ristorazione. Fra questi in prima linea c’è il prodotto forse più antico: il pane. Il cliente è sempre più esigente e quando va al ristorante predilige ad esempio che sulla tavola ci sia un ricco cestino con pane fresco, magari appena sfornato o comunque di giornata. E ciò perchè in Italia è in atto un boom del consumo e della richiesta del pane fresco artigianale. Lo conferma l’indagine demoscopica commissionata ad Astra Ricerche dal Siab, il Salone internazionale dell’arte bianca di Verona, realizzata a gennaio
non fa male alla salute (5%) e “non è di per sé ingrassante” (62%) ma “va bene anche nelle diete dimagranti purché naturalmente non se ne mangi troppo” (55%) ed entra benissimo nei moderni stili alimentari (75%). Vincente su tutto è l’edonismo alimentare: il 75% ha un rapporto quasi erotico con il pane fresco “quando è caldo, appena uscito dal forno, dotato com’è di un sapore e di un profumo straordinari”. Ma anche quando non è appena sfornato resta, a detta del 69%, un prodotto eccezionale per il suo buon profumo (69%) e per il suo gusto/sapore (68%) oltre che per la sua consistenza (66%, da molto morbida a croccante a seconda dei desideri). Come dire un prodotto da gustare con tutti i 5 sensi (vedi servizio a pagina 24) e che è simbolo di orgoglio nazionale, locale, religioso e laico, nonchè quale sintesi di radici, genuinità e piacere.
QUANDO LO CONSUMANO
a cena
a pranzo
a colazione
a merenda
83% 81% 13% 12% 9%
a metà mattina
45%
al ristorante o in pizzeria
35%
durante viaggi o picnic
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LOMBARDIA A TAVOLA
L’
tramite 1.488 interviste telefoniche, su un campione rappresentativo della popolazione italiana fra i 14 e i 79 anni, stimato sui 50 milioni di persone. Gli italiani che dichiarano di acquistare pane fresco artigianale sono il 96% della popolazione: 47.9 milioni su un totale di quasi 50 milioni. I due concorrenti diretti sono il pane industriale, che non supera il 28% (14.1 milioni, soprammedia nel Triveneto e nel nordovest) e il pane surgelato/congelato che non arriva al 7% (3.3 milioni, in particolare in Veneto). Ma anche le fette biscottate con il 66% di penetrazione nelle famiglie italiane specie nel centrosud, i cracker col 63% specie nel Triveneto, i grissini col 46% specie al nord e i granetti col 17% si tengono a grande distanza dal leader nel Paese. In sintesi, il pane artigianale è cresciuto di 1.8 milioni di consumatori medi dal 2000 a oggi e quello industriale di 1.4 milioni mentre i prodotti sostitutivi perdono ben 2.6 milioni. Chi non compra pane fresco lo fa per questioni di salute/intolleranza alimentare o di impossibilità/scomodità di approvvigionarsi di pane fresco, mentre solo in un caso su tre si parla di preferenza per il pane industriale. Ma il dato-chiave consiste nella straordinaria leadership del dettaglio tradizionale, che serve circa 8 acquirenti su 10, con particolare forza delle panetterie dotate di forno proprio che da sole servono il 70% degli acquirenti di pane di ogni tipo e oltre il 90% degli acquirenti di pane fresco artigianale, fra cui in crescente numero i ristoranti di qualità. Il pane fresco artigianale non è considerato un alimento vecchio e neppure un prodotto da poveri, in più è considerato uno dei piloni portanti del made in Italy (il 69%), mentre un quasi identico 70% dice che “è espressione di tante tradizioni regionali o locali assai diverse”. Secondo la gran parte della popolazione non solo il pane
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ALIMENTI
ABBINAMENTI
Una fresca INSALATINA di CONIGLIO esalta le bollicine RUGGERI P
er iniziare con gusto la bella stagione è importante bilanciare con grado i sapori, accostare il palato a cibi e bevande delicati ma aromatici, freschi e comunque saporiti. Così, quando ci si siede a tavola è importante cominciare bene, ovvero con un antipasto gradevole e non troppo pesante, l’ideale traghettatore nella dimensione culinaria. E’ questo il caso dell’insalata di coniglio e spiedino di rognoncini all’agretto di ribes, che proponiamo in abbinamento alle fresche e decise bollicine del Cartizze di Cantina Ruggeri. Per natura la carne del coniglio è morbida ma saporita, ancor più se si tratta della polpa come in questo caso. L’accostamento con gli altri ingredienti rende il nostro antipasto completo per forma e sostanza, nella fusione di sapori leggermente agrodolci e in una presentazione amabile.
con una fettina di pancetta tagliata a quadratini. Rosolare in un tegame gli spiedini così ottenuti, con poco olio e per pochi minuti. Per l’agretto di ribes: in una ciotola versare l’olio, unire i ribes rossi schiacciati, la salsa di cottura del coniglio, il sale e il pepe ed emulsionare il tutto fino a ottenere una salsa. Per comporre il piatto e porre in forma gli ingredienti così preparati, utilizzare uno stampo (diametro 7 cm), mettendovi prima le insalatine, quindi la carne di coniglio. Tolto lo stampo, condire con l’agretto di ribes e accompagnare con lo spiedino di rognocini, guarnendo il piatto con foglioline di maggiorana ed erba ruta.
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INGREDIENTI 200 g di polpa di coniglio 70 g di rognoncini di coniglio 4 g di ribes rossi 10 g di Olio extravergine di oliva Laghi Lombardi Dop un rametto di alloro 1 g di maggiorana 1 g di erba ruta 1 g di sale 1 g di pepe 1 g di aglio 50 g di pancetta tesa insalatine fresche
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PREPARAZIONE Porre in una casseruola le cosce di coniglio, dopo averle massaggiate con olio, sale, pepe e rosmarino fresco, coprendole con mezzo bicchiere d’acqua e uno spicchio d’aglio. Stufarle, cuocendole lentamente con bollore appena pronunciato. A cottura ultimata, dopo circa 20 minuti, disossarle. A parte scottare velocemente in acqua i rognoncini di coniglio, dopo di che infilzarli su un rametto di alloro defogliato, alternandoli
Ricetta tratta dal volume “Sapori di Stagione” della Regione Lombardia e realizzata dallo chef del ristorante “Ol Giopì e la Margì” di Bergamo, Darwin Foglieni.
n.f.
IL SOMMELIER CONSIGLIA
Valdobbiadene Doc Prosecco Superiore di CARTIZZE di RUGGERI Tipologia vino: Valdobbiadene Doc Prosecco Superiore di Cartizze Etichetta: Cartizze S.A. Uvaggio: 100% Prosecco Vinificazione: metodo Charmat Affinamento: in acciaio Colore: giallo paglierino Profumo: fruttato e floreale con profumi molto persistenti e di grande finezza. Sentori di frutta matura e di fiori di glicine Sapore: fresco, carezzevole e di corpo molto equilibrato, con grande armonia e finale decisamente fruttato Longevità: 2-3 anni Gradi: 11% vol. Temperatura di servizio: 7-8°C Residuo zuccherino: circa 28 g/l Abbinamenti: vino da dessert o da gran finale, ma è ottimo anche in accompagnamento a particolari formaggi e delicati patè Ruggeri & c. Spa via Prà Fontana - Valdobbiadene (Tv) Tel 0423 9092 - Fax 0423 973304 www.ruggeri.it - ruggeri@ruggeri.it
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ABBINAMENTI
ALIMENTI
LE TAMERICI,
quando la mostarda è POESIA a regola è ferrea e magari antieconomica: in nessuna preparazione vengono usati additivi, conservanti o coloranti, mentre la frutta e la verdura, ovviamente fresche e selezionate, provengono rigorosamente da coltivazioni sicure e biologiche. Se poi si aggiunge che nella preparazione non si usa glucosio, ma solo saccarosio, e che la concentrazione di materia prima (e non acqua gelificata) è la più elevata riscontrabile sul mercato, si può ben capire perchè i barattoli de “Le Tamerici” costituiscano una vera chicca ricercata da gourmand e ristoratori di qualità che amano mostarde e confetture di livello senza pari. L’azienda mantovana, che deve il suo nome a brani di Virgilio nato da quelle parti, esporta non a caso un 30% della produzione in tutto il mondo e serve ristoranti stellati e gastronomie dall’Italia agli Usa, dalla Cina all’Australia. La fabbrica di leccornie, nata nel ‘96 da un’idea di Paola Calciolari, farmacista e da sempre artista dei fornelli (tanto che tiene anche lezioni di cucina insieme a Gianfranco Allari), all’inizio si
era caratterizzata per il recupero di tradizionali ricette di famiglia della campagna mantovana, ma poi la ricerca, l’innovazione e la creatività hanno permesso di creare prodotti nuovi (confetture pensate ad esempio per essere gustate da sole, con il cucchiaino, come fragole e cannela, albicocche e pepe szechuan, ecc) o di sperientare abbinamenti assolutamente intriganti e capaci di superare gli schemi ancora legati, soprattutto per la mostarda, alle regole di corte dei Gonzaga. I segreti sono in una cura quasi maniacale dei particolari, soprattutto per quanto riguarda un processo centrale come la candidatura e la senapatura, che solo grazie a queste attenzioni permettono di garantire mostarde (il 60% circa della produzione totale) assolutamente insuperabili. a.l. Le Tamerici srl - (loc. San Biagio) via Romana Zuccona, 208 - Mantova Tel 0376 253371 - Fax 0376 253358 www.letamericisrl.com
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ALIMENTI
La
OLIO
CALABRIA ,
terra generosa carica, carica di...OLIVE
L
a Calabria è una terra generosa per quanto riguarda una produzione olearia che si distingue per il grande pregio della sua qualità e delle sue diverse cultivar autoctone (vedi grafico sottostante) , dovuta anche al rispetto di una tradizione antichissima. In questa terra soleggiata si ottiene un olio dal sapore inconfondibile, molto spiccato, altamente digeribile e che è universalmente riconosciuto come uno dei componenti base della cucina mediterranea. La coltivazione dell’olivo in
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PRINCIPALI AZIENDE
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Librandi Pasquale di Vaccarizzo Albanese (Cs) Angelo Romano di Acri (Cs) Roberto Ceraudo di Marina di Strongoli (Kr) Urso e Piro di Verzino (Kr) Leopoldo Vaccaro di Cotronei (Kr) Santa Venere di Federico Scala di Cirò (Kr) De Lorenzo & C. di Lamezia Terme (Cz) Olearia San Giorgio dei F.lli Fazari di San Giorgio Morgeto (Rc) Barranca di Siderno (Rc) Fattorie Greco Srl di Cariati Marina (Cs) Oleificio Migliarese Giuseppe di Soverato (Cz) Lucifero & Zurlo di Crotone (Kr) Frantoio Mafrica di Muzzupappa Rocco A. & figli. di Limbadi (Vv) Mediterranea Foods Srl di Rizziconi (Rc)
Calabria è stimata in circa 186.000 ettari di superficie. Secondo l’agronomo Antonio G. Lauro (Panel Leader) gli uliveti sono ripartiti tra circa 137.700 aziende agricole di piccole e piccolissime dimensioni. Sono infatti poche le aziende di grandi dimensioni, fra le quali possiamo ricordare l’Olearia San Giorgio. La produzione di olio calabrese varia tra 180.000 e 250.000 tonnellate, con un 60% di olio di categoria superiore (extravergine e vergine), con bassa acidità media ed elevate caratteristiche sensoriali. Considerando l’elevato numero di aziende di piccola o piccolissima dimensione (almeno 130mila),
soltanto un numero molto ristretto (circa 250 imprese, dotate di proprie linee di imbottigliamento) si rivolge al mercato. Tra queste si segnalano alcune aziende che, per innovazione, impegno e costanza di livello qualitativo, negli anni si sono distinte sul mercato nazionale (vedi box). A conferma della costante crescita qualitativa dell’olivicoltura della regione basterebbe rifarsi alle graduatorie dei maggiori premi nazionali dedicati all’olio extravergine di oliva di qualità superiore, dove non a caso sono molte le aziende calabresi che si sono piazzate ai primi posti. g.l.
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OLIO
Nasce la CARTA degli OLI SICILIANI
È
stata presentata al Sol, il salone internazionale dell’Olio di Verona. Si tratta di una guida che descrive le principali caratteristiche sensoriali dei 67 extravergine presentati dalle 43 aziende che hanno scelto la vetrina del Sol. Una guida in cui sono indicate l’azienda produttrice, l’intensità dell’olio, le cultivar, il prezzo, alcuni abbinamenti con le ricette tipiche regionali. La carta degli oli è il primo atto del nuovo Istituto regionale dell’Olio e dell’Olivo e accompagna la prima uscita di un volume sulle cultivar di olivo siciliane. L’obiettivo è offrire un panorama completo delle molteplici sfumature che si propongono alla cucina tipica, ma anche innovativa.
OLTÈO AGRITEAM BUONO DA FAR BENE Oltèo è il primo e unico olio extravergine d’oliva arricchito con biofenoli del tè verde, sostanze conosciute per le loro elevate proprietà antiossidanti, prodotto dalla tradizione centenaria di una famiglia di olivicoltori toscani del Grossetano come Agriteam. È la straordinaria unione delle migliori qualità di due prodotti naturali e sani come l’olio d’oliva, il prodotto principe del Mediterraneo e il tè verde, elemento della grande tradizione del mondo orientale, da sempre identificato come simbolo di benessere e di equilibrio. n.f.
ALIMENTI
Cresce la Dop TERRA DI BARI
U
na produzione di olive da olio raddoppiata, passata in 3 anni da quasi 63.000 a 105.000 quintali (ossia dal 20 al 40% dell’intera produzione degli iscritti al sistema di certificazione della Camera di commercio). È l’indice più significativo della crescita che segna il Consorzio Dop Terra di Bari. Tradotto in olio si è saliti da 11.400 a 19.000 quintali, con un incremento dei soci: 156 produttori, 22 aziende di molitori, 34 imbottigliatori. «L’obiettivo si potrebbe raggiungere anche nel giro di un anno. Dai dati - sottolinea Saverio Scardigno (nella foto), dal 2003 presidente del Consorzio - emerge grande attenzione al prodotto a Denominazione di Origine Protetta: è un discorso di sicurezza alimentare, di garanzie a tutela delle tipicità e qualità, di patrimonio organolettico e nutrizionale».
Il pregiato olio del SEBINO ospite a MARONE
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orna dal 1 al 3 giugno “Dall’olivo all’olio”, la rassegna gastronomica di valorizzazione dell’olio extravergine di oliva Dop del Sebino promossa dal comune di Marone (Bs), con il patrocinio della Comunità montana del Sebino Bresciano, della regione Lombardia e della provincia di Brescia. La manifestazione, che si svolgerà tra Villa Vismara, il Parco Rosselli e il lungolago di Marone, prevede un ampio repertorio di iniziative incentrate sul pregiato olio sebino e sulle aziende del Consorzio olio Dop dei Laghi lombardi e di alcune “città dell’Olio” (da Puglia e Toscana). Tra gli eventi, una cena con il giovane chef toscano Enrico Bartolini del ristorante “Le Robinie” di Cà d’Agosto Montescano (Pavia), una degustazione presso i ristoranti di Marone dei piatti della tradizione, conditi con gli oli extravergine del Consorzio. A chiusura una cena romantica, firmata dallo chef del ristorante “La Piazzetta” di Brescia, Graziano Cominelli, da gustare a lume di candela a bordo di un battello in viaggio lungo il Sebino.
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PESCE
Grazie alla FAO, più che il PREZZO oggi conta la PROVENIENZA garantita C
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he il prezzo di acquisto costituisca un elemento fondamentale nella scelta di un pesce da parte di un ristoratore è più che normale. Un po’ meno comprensibile è la “rinuncia” da parte di alcuni operatori a valutare con più attenzione le diverse offerte disponibili, quasi che il solo prezzo spieghi tutto in un mercato oggi assolutamente globalizzato quale è quello ittico. Eppure basterebbe controllare con più attenzione le etichette di un pesce in vendita da un rivenditore affidabile per capire come, più del solo prezzo, spesso sia necessario valutare la provenienza o il tipo
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Esempi di etichette di Orobica Pesca
di cattura del prodotto, così da poterne valorizzare al meglio le caratteristiche. Certo il valore in euro costituisce una prima indispensabile bussola per valutare un pesce: pensiamo alla differenza, anche consistente, fra un’orata selvaggia e una di allevamento. Ma questa prima valutazione non regge quando si devono considerare prodotti che, pur pescati, hanno provenienze nettamente diverse e non sempre immediatamente riconoscibili. Se un ristoratore esperto può, ad esempio, distinguere per il diverso colore gli scampi della Sicilia da quelli del mare del Nord (che non a caso costano sensibilmente meno dei primi...), non è detto che possa farlo anche per i branzini, pesci che possono provenire da varie parti del mondo, pur non avendo vistose differenze fra loro. Se alla provenienza del prodotto si aggiunge anche il tipo di cattura, i fattori in gioco diventano davvero tanti ed è indispensabile poter distinguere con facilità e certezza, i diversi prodotti.
LE ZONE FAO Zona FAO 21 Atlantico nord occidentale Zona FAO 27 Atlantico nord orientale Zona FAO 27 III d Mar Baltico Zona FAO 31 Atlantico centro occidentale Zona FAO 34 Atlantico centro orientale Zona FAO 41 Atlantico sud occidentale Zona FAO 47 Atlantico sud orientale Zona FAO 37.1 - 37.2 - 37.3 Mar Mediterraneo Zona FAO 37.4 Mar Nero Zona FAO 51 - 57 Oceano Indiano Zona FAO 61 - 67 - 71 - 77 - 81 - 87 Oceano Pacifico Zona FAO 48 - 58 - 88 Antartico
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PESCE Un dato per tutti. Su oltre 450 codici utilizzati giornalmente sulle etichette del pesce fresco venduto, l’Orobica Pesca di Bergamo ne destina una trentina solo per i branzini, distinti per provenienza, tipo di pesca e taglia, per citare solo le categorie principali. Basti vedere l’esempio di due etichette dell’azienda bergamasca riportati nella pagina a fianco. Queste indicazioni sono lo strumento indispensabile per assicurare quella “tracciabilità” che è alla base delle attuali norme di tutela dei consumatori. L’obbligatorietà di indicare in etichetta la provenienza di un pesce (a partire dalla fondamentale distinzione fra pesce pescato in mare, in acque interne o allevato) è fissata da alcune normative europee applicate attraverso un decreto del ministero dell’Agricoltura del 10 aprile 2002. Fra le caratteritsiche da indicare in etichetta, sulle quali torneremo nei prossimi numeri, ci devono essere indicazioni chiare sulla denominazione commerciale e
Zona FAO 37 - mar Mediterraneo e mar Nero
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Le sottozone dell’area 37 mar Mediterraneo e mar Nero
scientifica del pesce, tipo di pesca e, soprattutto, sull’indicazione della zona dove è avvenuta la pesca, aspetto troppo spesso trascurato. Per quanto riguarda le zone geografiche ci si rifà alla mappatura delle acque fatte dalla Fao, che a volte vengono indicate dai venditori meno scrupolosi con i soli codici alfanumerici. Per agevolarne l’identificazione pubblichiamo due mappe che riportano le varie zone
nel mondo e, nel dettaglio le 4 sottozone (a loro volta suddivise ciascuna in altre aree più piccole) in cui sono divisi mar Mediterraneo e mar Nero. Va detto che la legge obbliga ad indicare la sola enorme zona Fao in cui avviene la pesca. C’è chi come Orobica Pesca aggiunge invece ulteriori dettagli, tipo Portogallo, quando basterebbe scrivere in etichetta zona Fao 27 che comprende molti altri Paesi... a.l.
B
asta provare la raffi natezza e il sapore del “vero” pesce di acqua dolce (pescato in uno dei nostri laghi o fi umi) per rendersi conto di come la ristorazione italiana negli ultimi anni abbia perso molte occasioni per valorizzare prodotti capaci di stare alla pari degli oggi più blasonati dentici od orate. Eppure, lavarelli od agoni non hanno nulla da invidiare ai pesci di mare, purchè siano cucinati in maniera corretta e, soprattutto, ne sia certa l’origine. I troppi pesci persici che vengono dall’Est o dall’Africa hanno purtroppo contribuito a svilire il valore del pesce delle acque interne italiane, deprimendo una domanda e mettendo in crisi un’attività preziosissima come quella dei pescatori professionisti. Una situazione a cui la provincia di Como, grazie all’impegno dell’assessore Giorgio Bin, intende ora porre rimedio con il progetto, il primo in Italia, per garantire una tracciabilità del “pesce dolce”, premessa per Missoltini in fase di essiccamento valorizzare all’aria aperta
il pescato lariano. Un’iniziativa che nasce grazie all’esempio vincente di uno chef-pescatore come Cristian Ponzini del ristorante Silvio a Bellagio (Co), che ha concretamente dimostrato come la disponibilità di un prodotto fresco Da sinistra, l’assessore Giorgio Bin e del territorio e il fi sherman-chef Cristian Ponzini (che pesca e lavora giornalmente) costituisca le base di un successo professionale di grande rilievo che potrebbe essere seguito anche da altri ristoratori del lago, e non solo da chi, come Mario Cornali del ristorante Al Collina di Almenno San Bartolomeo (Bg), ha trovato un incredibile riscontro fra suoi clienti proponendo il pesce pescato dal collega Cristian Pozzini. Mariuccia Passera
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Per la tracciabilità di quello DOLCE prima in Italia ci pensa COMO
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È un viaggio alla scoperta di luoghi, personaggi, suggestioni e sapori dell’Italia a Denominazione comunale (De.Co.) la prima Guida presentata a Milano da Riccardo Lagorio, uno dei massimi esperti di prodotti tipici italiani, che ha raccolto, per continuarla, l’idea di Luigi Veronelli sulla centralità della denominazione comunale nel rilancio del territorio. Si tratta di un censimento, realizzato dai Comuni, delle produzioni artigiane (siano esse agricole o di altra natura) presenti in un preciso momento storico sul proprio territorio. La Guida, di 170 pagine illustrate, edita da Forteterra edizioni, segnala che i Comuni a De.Co. da scoprire (territorio, storia, golosità, gente che ci abita) sono 41, 100 quelli segnalati in tutta Italia, 13 le Regioni da visitare, 27 le province da conoscere, 200 i prodotti a denominazione comunale, 200 gli indirizzi di mastri artigiani, 60 le ricette tradizionali, 300 i ristoranti dove assaggiarle, 300 gli indirizzi segnalati di hotel, alberghi e B&B, 400 gli eventi gastronomici da non perdere. Gli scorsi sabato 14 e domenica 15 aprile a Vigolzone (Pc) si è svolta una tavola rotonda sul ruolo delle Denominazioni comunali nello sviluppo del territorio alla quale hanno partecipato vari Comuni De.Co. e dove è stata inaugurata una via al compianto Luigi Veronelli. Rosanna Ojetti
GIRA LA CARTA-LOMBARDIA REPLICA IN 28 PAGINE DI SAPORI Uno strumento per conoscere le iniziative delle Strade del vino e dei sapori di Lombardia, scegliere quelle che più rispondono a gusti e tendenze e viverle per conoscere una regione ricca di storia, economia e cultura: per il secondo anno, la Federazione delle Strade del vino e dei sapori di Lombardia diffonde l’opuscolo “Gira la carta - Lombardia”, un vademecum completo di ciò che le 9 Strade che compongono la Federazione lombarda hanno programmato per il 2007. L’opuscolo si compone di 28 pagine che illustrano le attività e le iniziative organizzate da marzo a dicembre 2007 da Strada del vino San Colombano e dei sapori lodigiani, Strada del vino Colli dei longobardi, Strada del vino e dei sapori mantovani, Strada del vino e dei sapori della Valcalepio, Strada del vino e dei sapori dell’Oltrepò pavese, Strada dei vini e dei sapori del Garda, Strada del vino Franciacorta, Strada del gusto cremonese, Strada del vino e dei sapori della Valtellina. Ad anticipare la giornata “Gira la carta” è stato il talk show organizzato da “Le vie del gusto” e Movimento turismo del vino che ha fatto il punto sull’andamento del settore enoturistico, sulle esigenze del “nuovo” turista del vino e dei sapori e sulle prospettive future. www.lombardiastradadeiviniesapori.it
IL BONTÀ,
vetrina di prestigio
per le TIPICITÀ ITALIANE
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000 prodotti tipici: un numero che fa dell’Italia il Paese leader in Europa e nel mondo per quantità e qualità della produzione alimentare. E oltre 2.000 di questi tesori saranno presenti alla prossima edizione de Il BonTà, in programma a Cremona dal 10 al 13 novembre 2007. Un evento che si pone come canale commerciale privilegiato per le piccole e medie aziende alimentari, essendosi confermato come il punto di riferimento nazionale del settore. Delegazioni di compratori di grandi catene distributive estere, oltre 38.800 le presenze della passata edizione, adesioni che arrivano da tutta Italia, partecipazione di oltre 300 le aziende anticipano la prossima edizione.
L’acqua è fonte di VITA... Ma che sia PURACQUA
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n famiglia, nella ristorazione, nelle scuole, negli ospedali. Ovunque si utilizza acqua minerale in bottiglia perché non ci si fida di quella del rubinetto. Eppure, la medesima famiglia o il ristoratore utilizzano poi per cucinare la stessa acqua dell’impianto comunale giudicata “non buona” da bere. Un controsenso, perché gli alimenti che cuciniamo assorbono l’acqua per l’80-85%. Ecco allora che, per stare tranquilli e risparmiare, c’è “Puracqua”, l’acqua di qualità con il giusto equilibrio di sali minerali. La microfiltrazione e la purificazione con il sistema Puracqua rendono l’acqua pura e in più, con la refrigerazione e la gasatura, fresca e frizzante, piacevole e sana da bere. I vantaggi sono molteplici: per la salute, per il risparmio di tempo, di spazio e di denaro, eliminando tutte le bottiglie di plastica o di vetro, mettendo in tavola le eleganti caraffe di Puracqua. Gli impianti di Puracqua sono ideali per la casa, il bar e il ristorante. Sea Puracqua via Lovati 29/A, Fraz. Calò 20045 Besana Brianza (Mi) Tel 0362 802009 - www.puracqua.com ITALIA A TAVOLA NETWORK - MAGGIO 2007
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SULLE ORME DI VERONELLI LA GUIDA DEI PRODOTTI DE.CO.
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CAFFÈ
CAFFÈ ESTERO, plus
per il MADE IN ITALY
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La naturale bontà del latte, arricchito con una piccola quantità di panna fresca: nasce così la novità di Vero Italiano, il “Latte per Cappuccino” Vero Italiano, un connubio di genuinità e freschezza. Gli ingredienti fondamentali che lo rendono così speciale sono il Latte Uht e la Panna Uht Vero Italiano, realizzati con i metodi e le sapienti lavorazioni della più autentica tradizione italiana. Digeribile, grazie al modesto contenuto di colesterolo, ogni bicchiere di “Latte per Cappuccino”, oltre a rappresentare un momento di puro piacere grazie all’intensa sensazione di cremosità e rotondità che dona al palato, garantisce il giusto apporto di principi nutritivi, in quanto contiene proteine, sali minerali come il calcio e il fosforo e vitamine B. n.f.
Un caffè al giorno LEVA IL MEDICO
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er gli affezionati della “tazzina” una buona notizia: 3-4 caffé al giorno non causano ipertensione arteriosa, anzi, i composti fenolici contenuti nella bevanda potrebbero avere un ruolo preventivo nelle malattie cardiovascolari.E’ quanto hanno sostenuto Andrea Alberto Conti, ricercatore alll’Università di Firenze, e Claudio Borghi, direttore dell’unità operativa di medicina interna del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Il convegno sul tema ”Il caffé fa bene al cuore?”, promosso da Società italiana di nutrizione umana e Fondazione per lo studio degli alimenti e della nutrizione, ha fornito l’occasione per far conoscere una meta-analisi su oltre 440 mila soggetti esaminati, che non evidenzia un’associazione positiva tra consumo abituale di caffé e rischio di cardiopatia ischemica. Se la caffeina è ingerita attraverso il caffé, l’effetto sulle persone risulta molto più modesto. (m.f.)
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l caffè italiano trova sempre maggiore credito in tutto il mondo. Gli ingredienti usati per la tostatura fanno il miracolo realizzando per un prodotto di importazione un forte valore aggiunto. L’Italia importa caffé da Brasile, India e Africa in grande quantità. Nel 2005 complessivamente il Bel Paese ne ha importato per 400.000 tonnellate (399.903 per la precisione secondo le rilevazioni effettuate nel 2005). Di queste 76.318 pronte per l’uso, vale a dire tostate. Sono gli ingredienti utilizzati che segnalano sui mercati il made in Italy anche quando la materia prima non può vantare il primato. Ecco perché a Qualyfood Ingredients, la rassegna di CremonaFiere dedicata agli ingredienti alimentari (14 e 15 giugno), il caffé avrà un posto a parte rivelando tutti (o quasi) i suoi segreti.
È VERO ITALIANO IL LATTE CAPPUCCINO
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FRUTTA DI STAGIONE
ALBICOCCA e PESCA, frutti del buon umore,
valide alleate per la SALUTE F
acile da trasportare, polposa e dal profumo tenero, si assapora in qualsiasi momento della giornata. L’albicocca è così semplice da cucinare che si trasforma in un alleato perfetto per le torte, le marmellate e le composte. Sono molte le varietà, tutte originarie delle regioni del Mediterraneo. Il sole del LanguedocRoussillon, della Provenza e RhôneAlpes conferisce
all’albicocca una polpa tenera, morbida e profumata. Rosse o ramate, 8 sono le varietà disponibili sul mercato tra fine maggio e fine agosto. Ricca di vitamine B1, B2 e C è tonificante, indicata per gli sportivi, le persone affaticate o le donne in gravidanza. Contiene sali minerali tra cui il fosforo e il magnesio, ottimi per la memoria. Nonostante le piccole dimensioni, è ricca di provitamina A (carotene) che accelera la cicatrizzazione. Grazie alle numerose fibre e pettine che racchiude, l’albicocca è facile da digerire. Sotto il profilo calorico, l’apporto è modesto (47 kcal/100 g). Si può conservare in frigo o congelarla, ricordandosi, nel secondo caso, di snocciolarla e tagliarla a metà.
IDEE SFIZIOSE ALBICOCCHE “SORPRESA” AL FORNO INGREDIENTI: 8
albicocche, 100 g di pasta di mandorle bianca, ½ mazzetto di timo fresco, 1 cucchiaio di miele liquido, 100 g di more, un cucchiaio di zucchero PREPARAZIONE: snocciolare le albicocche e cospargerle di timo fresco e miele. Grigliarle in forno fino a che assumono una leggera colorazione. Frullare le more con lo zucchero, poi preparare con la pasta di mandorle una piccola pallina che va a sostituire il nocciolo dell’albicocca. Lasciar intiepidire e servire con la salsa di more. PESCHE E NETTARINE AL PISTACCHIO
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e pesche e le nettarine ci deliziano tra maggio e settembre, alternandosi con oltre 300 varietà. A prescindere dalla provenienza, Languedoc, Provenza, Roussillon o Rhône-Alpes, sono tutte ricche d’acqua, poco caloriche, rinfrescanti e offrono sapori squisiti. Contengono vitamine B3 e PP oltre al carotene (le varietà dalla polpa gialla soprattutto), benefiche per la pelle. Sono provviste di fibre e consigliate per i bambini. Le pesche e le nettarine sono diverse per via dell’aspetto. Le prime, ricoperte di peluria, sono morbide e vellutate al tatto; le seconde sono lisce e prive di peluria. Sono classificate in 4 sottospecie: pesche gialle 30%, pesche bianche 23%, nettarine gialle 24%, nettarine bianche 18%. Le pesche si conservano in frigo per 3 o 4 giorni, oppure possono essere congelate previa sbollentatura in acqua e limone, snocciolate e insacchettate. In ogni caso, vanno consumate entro 9 mesi. g.n.
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INGREDIENTI: 4 pesche, 100 g di zucchero, 50 g di burro,
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1 mazzetto di menta, 50 g di pistacchi tritati, 1/2 litro di gelato alla vaniglia. Per la crema di pistacchi: 60 g di pasta di pistacchio verde, 125 g di mandorle in polvere, 125 g di zucchero, 125 g di burro, 3 uova, un cucchiaino di kirsch PREPARAZIONE: immergere le pesche in acqua bollente per 30 secondi e poi nell’acqua ghiacciata per sbucciarle. Tagliarle creando un “cappello”, snocciolarle e farcirle con la crema di pistacchio. Rimettere il “cappello” fermandolo con uno stuzzichino. Fondere il burro, aggiungere lo zucchero e scaldare fino a ottenere un caramello. Cuocere le pesche per 6/7 minuti facendole arrostire, aggiungere un po’ d’acqua e mescolare ottenendo uno sciroppo denso.Aromatizzare con foglie di menta. Disporre le pesche sui piatti irrorando di salsa e di pistacchi tritati. Servire con gelato alla vaniglia.
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CARPI APRE LA SUA ACETAIA ELOGIO DEL BALSAMICO DI MODENA Per il terzo anno consecutivo l’Acetaia comunale di Carpi (Mo) celebra il suo oro nero, ovvero l’aceto balsamico di Modena. Dal 19 al 27 maggio l’area cittadina renderà omaggio al tipico prodotto attraverso una serie di iniziative, eventi e serate a tema. 15 ristoranti proporranno menu balsamici per tutta la durata della manifestazione (Alterego, Cacciatori, Guado, Il Bardolino, Il Poggio, Il 25, La bottiglieria, La Cantina di Gruppo, La Gabarda, L’Anatra, L’Incontro, L’Oste, San Nicolò, Sporting Club, Stubai).
PICCOLO LORD DI BRUNO GELMINO, UN RISO REGALE Si chiama “Piccolo Lord” il Vialone Nano selezionato, che si propone la missione di riportare al centro dell’attenzione la qualità della materia prima nell’offerta del riso italiano. La nascita di questo prodotto, voluta dall’azienda veronese Bruno Gelmino, promuove lo sviluppo di una filiera di qualità che garantisce il pieno rispetto dell’ambiente. Prodotta dalla mantovana Riseria di Canedole, in un ambiente protetto, ricco di terra fertile e acque limpide, la linea di risi risulta versatile in cucina e si presta a svariati abbinamenti.
GIOVANNI RANA FUORICLASSE AD HONOREM In occasione della giornata inaugurale di Vinitaly, Roberto Castagner ha organizzato la “Cena dei Fuoriclasse”, serata conviviale che si è svolta presso il ristorante “Giovanni Rana” di Piazza Brà a Verona. Intervenuto alla cena anche il padrone di casa Giovanni Rana, al quale Roberto Castagner ha conferito il titolo di “Fuoriclasse ad Honorem” per la sua forza innovatrice nella comunicazione del settore alimentare.
SALAME FELINO E CHAMPAGNE MATRIMONIO PERFETTO
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12 e 13 maggio: una due giorni dedicata alla promozione di due prodotti tipici che uniscono Felino (Parma) e Cumiére (Champagne - Francia) nella sede del Museo del Salame al castello di Felino e nella piazza del paese. La collaborazione di Comune e ristoranti aderenti alla rassegna gastronomica “Salame mon amour” (la Cantinetta, La Porta di Felino, Trattoria Leoni e Pane e Salame) sarà l’occasione per degustare le prelibatezze della zona con un menu al prezzo fisso di 35 euro.
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GRAPPA? Agli italiani piace affinata
Lo confermano i TASTING AWARD 2007
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ono stati assegnati i prestigiosi “Vinitaly Grappa Tasting Award 2007”, in occasione del premio organizzato da Veronafiere in collaborazione con Centro studi assaggiatori. L’assegnazione è avvenuta sulla base dei dati raccolti durante il banco d’assaggio “Grappa & C. Stratus Tasting” svoltosi durante Vinitaly 2006 (sono stati effettuati dai visitatori circa 7.000 assaggi). Per ogni prodotto assaggiato è stato elaborato un indice di gradimento basato su attraenza (premia la capacità innovativa, l’utilizzo di materie prime di grande richiamo o il packaging particolarmente attraente) e giudizio sensoriale del pubblico (premia la competenza nella produzione). In base all’indice selezionato, alle prime 20 aziende è stato assegnato ex aequo il premio “Vinitaly Grappa Tasting Award”. «L’elenco delle grappe vincitrici conferma la tendenza dei visitatori a focalizzare il proprio percorso sensoriale sulle grappe affinate o invecchiate in legno e l’alta qualità raggiunta da questa categoria» ha commentato Luigi Odello, presidente del Centro studi assaggiatori. «I visitatori hanno preferito grappe che
si presentano in modo romantico o raffinato. Per questo risultano vincenti prodotti profondi e perfetti che però non rinunciano alla tradizionale potenza espressiva». Il 50% dei visitatori ha dichiarato di scegliere nell’ambito del bere forte basandosi sul proprio assaggio, mentre solo il 5% si affida a guide. Anche la qualità viene stabilita nello stesso modo: il 37% dei partecipanti ha detto di affidarsi alle proprie capacità di assaggio, mentre il vitigno è un elemento importante per il 21%, la garanzia data da un’eventuale
certificazione per il 13% e la regione di provenienza del prodotto solo per l’8%. Per quanto riguarda la grappa, nella sua scelta il vitigno sale al 39%, ma è in rimonta la certificazione sensoriale che convince ormai il 15%. E dove rivolge le preferenze questo consumatore curioso, intraprendente, colto, infedele e smaliziato? Ancora una volta si confermano le grappe invecchiate, seguite da quelle giovani aromatiche. Un orientamento netto verso la profondità aromatica. Dalle valutazioni sensoriali emerge inoltre che la perfezione e la potenza
PRODUTTORI E GRAPPE PREMIATE EX AEQUO Distilleria Beccaris Elio di Beccaris Carlo e C. - Grappa di Barbera - Metodo Solera fusto ciliegio Distilleria Bonollo Umberto - Bonollo Grappa Of Amarone Barrique Distilleria Bottega - Grappa Vendemmia Tardiva Distilleria Fedrizzi - Grappa di Teroldego Distilleria Magnoberta - Casa Luparia - Grappa di Moscato Distilleria Marzadro - Grappa “Le Diciotto Lune” Distilleria Pilzer - Grappa invecchiata Distilleria S.Teresa dei F.lli Marolo - Grappa di Moscato Apres Distilleria Sibona - Grappa Botti da Porto Distilleria Zanin - Grappa Stravecchia 20 anni Monte Sabotino Distillerie Cavalin di Cavalin Valerio & C. - Grappa “IN” di Amarone Barrique Distillerie Francoli - F.lli Francoli - Grappa Luigi Francoli Cru di Moscato affinata in Barrique Giori Distillati Trentini - Adagio - Grappa invecchiata oltre 15 anni Liquori Zamperoni - Grappa di Pinot nero affinata in Barrique Maschio Beniamino - Grappa Brentè Riserva Mazzetti d’Altavilla - Collezione Grappa di Moscato Invecchiata Miotto 1889 - Distilleria e Vitivinicola di Valdobbiadene - Grappa di Prosecco New M PMP Produzioni Pallua Marco - Grappa alle Olive “Olivetto” del Lago di Garda Roner - Distillerie - Grappa Gewürztraminer Segnana F.lli Lunelli - Grappa Solera
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10° GRAPPA DAY LA GRAPPA PROFETA IN PATRIA
sono ugualmente fattori chiave per il successo. Il banco di assaggio organizzato in collaborazione con il Centro ha avuto a disposizione per la degustazione libera da parte dei visitatori 200 prodotti, una ventina in più rispetto allo scorso anno. Oltre all’aumento del numero dei campioni degustati, «quest’anno - ha dichiarato Cesare Mazzetti, presidente
La grappa alla conquista del suo paese d’origine: un prodotto autenticamente italiano sta trovando il ruolo che merita presso tutti i consumatori del Bel Paese. E’ quanto emerge dalla ricerca Nomisma sul consumo di grappa che sarà esposta il 15 settembre 2007 alla 10a edizione del “Grappa Day” di Greve in Chianti (Fi), l’unico appuntamento nazionale “monografico” di discussione e approfondimento sul distillato organizzato da dal “Centro Documentazione Grappa Luigi Bonollo” in collaborazione con le Distillerie Bonollo. Curiosamente, questo nuovo modo di bere è ritornato in Italia dopo che paesi come Gran Bretagna, Germania, Giappone e Stati Uniti avevano già assegnato al distillato una qualifica specifica, peraltro raffinata, di identità geografica e storica.
dell’Istituto nazionale grappa – la grappa a Vinitaly ha registrato l’aumento delle distillerie di regioni meno grappicole e una maggiore attenzione alla qualità dei prodotti». Il banco di assaggio rappresenta da sempre un punto importante per il marketing del settore. Infatti continua a pagina 22
Grappa alle olive OLIVETTO
del LAGO DI GARDA di PMP
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Materia prima: vinacce miste scelte, olive del lago di Garda, miele del monte Baldo Distillazione: in alambicchi di rame con metodo discontinuo a bagnomaria Invecchiamento: infusione 4 mesi Gradazione alcolica: 40° Valutazione olfattiva: profumo armonico, intenso ed elegante Valutazione gustativa: sapore raffinato, morbido, ben strutturato e gradevolmente persistente Sentori particolari: sentori aromatici equilibrati lievemente erbacei Olivetto - PMP Produzioni Marco Pallua via Cerche, 4 - 37018 Malcesine (Vr) Tel 045 7400050 - Fax 045 6570921 www.olivetto.it - info@olivetto.it ITALIA A TAVOLA NETWORK - MAGGIO 2007
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segue da pagina 21
CRU DI MOSCATO
Grappe “Le Fragranze” di LUIGI FRANCOLI Materia prima: Moscato Distillazione: in alambicco continuo orizzontale con riscaldamento a vapore acqueo. Estrazione del complesso aromatico e distillazione frazionata della flemma in colonna di rame a 23 piatti Affinamento: in barriques Limousin Gradazione alcolica: 42° Valutazione olfattiva: frutta esotica. Acacia, glicine, sambuco e rosmarino Valutazione gustativa: rotondo in bocca con ingresso dolce, ampio. Sfumature dolci, balsamiche e sentori di miele di acacia Sentori particolari: retro-olfatto pulito che conferma le iniziali sensazioni olfattive Distillerie Francoli - Fratelli Francoli Spa C.so Romagnano, 20 - 28074 Ghemme (No) Tel 0163 844711 - Fax 0163 844750 www.francoli.it - francoli@francoli.it
GRAPPA DI MOSCATO
NEW M
invecchiata di MAZZETTI D’ALTAVILLA
Grappa di Prosecco di MIOTTO
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permette di identificare le tendenze del mercato corrente del bere forte: già dagli anni passati dall’analisi statistica è emerso, ad esempio, che le donne apprezzano sempre di più prodotti delicati come le grappe al Moscato e quelle invecchiate di classe. «In questa edizione di Vinitaly si è respirata per la grappa un’atmosfera positiva - ha affermato ancora Mazzetti - Importante la presenza dei buyer esteri e stupisce in particolare quella degli operatori tedeschi». Vincitori ex-aequo del “Vinitaly Grappa Tasting Award”, sono state le aziende Beccaris con la Grappa di Barbera metodo Solera fusto ciliegio, Bonollo con la Bonollo Grappa Of Amarone Barrique, Bottega con la Grappa Vendemmia Tardiva, Fedrizzi con la Grappa di Teroldego, Magnoberta con la Grappa di Moscato, Marzadro con la “Le Diciotto Lune”, Pilzer con la Grappa invecchiata, Marolo con la Grappa di Moscato Apres, Sibona con la Grappa Botti da Porto, Zanin con la Stravecchia 20 anni Monte Sabotino, Cavalin con la Grappa “IN”, Francoli con la Cru di Moscato affinata in barrique, Giori con la Grappa invecchiata oltre 15 anni, Zamperoni con la Grappa di Pinot nero affinata in barrique, Maschio Beniamino con la Grappa Bretè Riserva, Mazzetti d’Altavilla con la Collezione Grappa di Moscato Invecchiata, Miotto 1889 con la Grappa di Prosecco New M, PMP Produzioni Pallua Marco con la Grappa alle olive “Olivetto” del lago di Garda, Roner con la Grappa Gewurztraminer, Segnana F.lli Lunelli con la Grappa Solera.
Materia prima: vinacce di Uva Moscato di Canelli Distillazione: motodo discontinuo in alambicchi di rame a corrente di vapore sotto vuoto Invecchiamento: 12 mesi in barriques di rovere Allier e acacia Gradazione alcolica: 43° Valutazione olfattiva: intensa e tipica Valutazione gustativa: equilibrata e aromatica Sentori particolari: di fiori (rosa e viola), di frutta (pesca) e di erbe (salvia)
Materia prima: vinacce di Prosecco raccolto nella zona di Valdobbiadene Distillazione: alambicco di rame con processo discontinuo Invecchiamento: affinamento in vasche di acciaio. Essendo grappa che deve rimanere giovane e integra Gradazione alcolica: 40° Valutazione olfattiva: delicatezza nei profumi, sensazioni di rosa e fieno Valutazione gustativa: sensazioni di morbidezza e di estrema finezza Sentori particolari: sensazioni floreali, di glicine e di rosa
Mazzetti d’Altavilla srl viale Unità d’Italia 2, 15041 Altavilla Monferrato (Al) Tel 0142 926147 - Fax 0142 926241 www.mazzetti.it - info@mazzetti.it
Miotto 1889 srl via Fossadel 1, 31049 Valdobbiadene (Tv) Tel 0423 976428 - Fax 0423 9760 miotto.srl@tin.it
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DISTILLATI PREMIATO A SAN FRANCISCO IL GRAND ARMAGNAC JANNEAU Per il secondo anno consecutivo il Grand Armagnac Janneau con il suo Double Distillation 15 anni, distribuito da Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna, è stato premiato alla “San Francisco World Spirits Competition”, il maggior concorso statunitense dedicato ai distillati d’eccellenza di tutto il mondo. Questi riconoscimenti fanno seguito alle altre recenti medaglie conquistate dalla Maison come i due ori (“International Wine & Spirit Competition” con il Grand Armagnac Janneau V.S.O.P. 7 anni e “International Spirits Challenge” con il Très Vieille Réserve) e l’argento (“Drinks International Cocktail Challenge” con il Grand Armagnac Janneau 5 anni Double Distillation).
PREMIUM BRANDS E LE PROPOSTE PER L’ESTATE
Bermudez e Abuelo mentre la Tequila N°1 in Europa, secondo la “International Wine & Spirit Research”, è la Tequila Sierra. Nella categoria Bartender Premium Brands presenta prodotti come Lime Rose’s, Rose’s Cranberry e Marie Brizard. I più gettonati sono Marie Brizard Anisette, Limoncello Terrasole e Dettling Kirsch, mentre per gli spumanti si distingue la linea firmata Conte di Cavour.
DISTILLATI E CIOCCOLATO? ARRIVA BARRIQUE CHOCOLATE Al Vinitaly il Barrique Chocolate di Cuorenero è stato presentato abbinato a due pregiate grappe, la Fuori classe bianca e la Torba Nera di 5 anni di Roberto Castagner. Il nuovo Barrique Chocolate di puro fondente (70% cacao) proviene dalle isole delle Antille e l’azienda Sugar Company ha scelto proprio questa tipologia di cacao per produrre questa novità. Il cioccolato si lascia stagionare per 2 mesi, con la foglia di tabacco all’interno, per far in modo che i cristalli del burro di cacao si definiscano, e gli aromi si diffondano. Il prodotto finale è un pregiato lingotto di puro fondente che richiede una degustazione lenta (da cui la similitudine con il sigaro toscano e con i distillati) per poterne assaporare la vera essenza.
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Tra i prodotti distribuiti da Premium Brands ve ne sono alcuni più indicati per la stagione estiva. Si citano Vodka Grasovka, Romanoff e Alpha Noble.Tra i Gin spicca il Brighton london dry Gin, dal colore trasparente e cristallino.Tra i Rum agricoli e industriali troviamo il Rum Trois Rivieres Martinique, il
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DISTILLATI
MERCATO DEI SENSI
nell’alimentare
Benvenuti nell’ERA
DEL TATTO
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tiamo portando il cervello all’ammasso? Questa è la domanda che si è posto il professor Roberto Zironi in occasione della recente apertura dell’anno accademico dell’International academy of sensory analysis. Secondo Zironi è evidente che l’educazione al gusto è un obiettivo ancora lontano. I prodotti delle multinazionali trasmettono messaggi sensoriali molto semplici, veicolando molecole su base grassa, che tra
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l’altro costa meno di altri mezzi. Eclatante il caso della ricotta: in passato era composta dal 5% di grassi e dal 18% di proteine, oggi dal 10% di grassi (il doppio) e dal 9% di proteine (la metà). E la gente pensa, sbagliandosi, che la ricotta sia un prodotto magro. In sostanza si vende più prodotto grazie all’aggiunta di un sottoprodotto che sarebbe difficile impiegare per altri usi. Chiaro che per i produttori questo è un trend molto positivo e diventa un meccanismo perfetto se collegato alla fidelizzazione, che parte già dalla tenera età. Nei primi mesi di vita l’istinto porta il neonato ad affinare i sensi, ma a partire dallo svezzamento le multinazionali dell’alimentazione inducono rapidamente a dimenticare l’addestramento, propinando pappine energetiche. È un’educazione al “non gusto” che guida a diete ipercaloriche dominate da stimoli monosensoriali molto forti. Nell’adolescenza si cresce
COSA È IASA
poi negli odori e nei gusti dei fastfood e nella maturità ci si appassiona, in controtendenza, allo “slow” dei gusti preconfezionati da qualche movimento di opinione. Tutti fatti documentati da una ricerca condotta dal Centro studi assaggiatori, dai cui test sensoriali svolti negli ultimi anni sono emerse le tendenze di gusto che investono tutto il food&drink, dal vino alla marmellata, dal caffé
L’International academy of sensory analysis (Iasa) è nata il 23 settembre 2005. Il suo obiettivo è riunire sotto un unico tetto i sensorialisti che in Italia e all’estero si dedicano alla disciplina, favorendo lo scambio di conoscenze tra loro e arrivando così a formare una comunità scientifica internazionale specifica per la disciplina. Per questo l’attività della Iasa si articola principalmente su due direttrici: da una parte favorire il contatto tra soci per lo scambio di know how e di opportunità e dall’altra divulgare l’analisi sensoriale al pubblico dei non addetti ai lavori. Per perseguire con efficacia questi obiettivi è stato creato www. iasa-network.org che reppresenta il punto d’incontro della comunità scientifica internazionale.
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DISTILLATI nel 40% dei casi dai consumatori in base a una valutazione visiva. Una ricerca di carattere psicologico condotta da Luigi Odello, presidente del Centro e professore di Analisi sensoriale, ha rilevato che la popolazione italiana è attaccata alle regole, leggermente introversa e diffidente, ma con elevati bisogni di libertà, affettività e creatività. Ma è anche una popolazione che vuole scegliere, avere un’offerta emozionante e variegata, scoprire nuovi mondi. L’italiano vive un conflitto alcune volte sanato da una pubblicità sottile e convincente, altre volte da un marchio di garanzia tranquillizzante e retorico. Da tutto ciò emerge che sono i produttori ad avere la grande responsabilità
dell’offerta sensoriale e per soddisfare bisogni emotivi sempre più elementari non si potrà che andare verso l’appiattimento. Gli amari di erbe saranno un po’ meno amari, il caffé tostato un po’ meno tostato e la birra un po’ meno birra. Scegliere è ancora possibile, ma per farlo è necessaria un’adeguata educazione al consumo e alla percezione sensoriale, nonché la conoscenza dei prodotti alimentari. n.f.
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ai grissini. Il trend deriva dall’analisi di 70 diversi tipi di alimenti prodotti da 2.000 marche (l’analisi è stata condotta da parte di circa 3.000 giudici di analisi sensoriale). Sono emerse macrotendenze che vanno al di là del tipo di alimento ma sono trasversali all’universo alimentare, come colori intensi, aromi potenti e sempre più floreali, allontanamento dall’amaro. In particolare la ricerca evidenzia che nel settore alimentare stiamo vivendo l’“era del tatto”. Le sensazioni tattili, come la cremosità, la pastosità, la fluidità, sono quelle che si trasmettono meglio attraverso i mezzi di comunicazione visivi. Il tatto è il senso del contatto fisico, dell’affetto, della rassicurazione, molto gradito ai consumatori. Anche le sensazioni visive sono molto importanti. È dimostrato che un vino particolarmente rosso è percepito come molto corposo. E si arriva al caso paradossale delle acqueviti: prodotti che sono sostanzialmente “profumi da bere”, vale a dire prodotti il cui punto di forza è la carica aromatica. Sono scelti
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EVENTI
Recupero dei SAPORI DELLA MEMORIA Un’avventura tutta LARIANA definizione/scopo che i due curatori hanno inteso perseguire. La componente culturale propriamente detta si è potuta esplicare attraverso alcune conferenze a Como e ad Airuno (si veda foto in basso) sulla storia della cucina e della viticoltura in Brianza e sul Lario, tenute dal direttore dei Musei
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alorizzare le tradizioni alimentari e culinarie come fossero giacimenti di “cultura materiale”, indispensabili non solo per la conoscenza della storia del territorio e la conservazione della sua identità, ma anche per un’efficace valorizzazione turistica. Con questa finalità, l’Associazione Atelier delle arti e del gusto ha organizzato una rassegna di incontri dedicata al patrimonio enogastronomico del Lario intitolata “I sapori della memoria”. Il tutto articolato in conferenze, banchetti teatrali, spettacoli e laboratori di degustazione per adulti e bambini, effettuati in sedi anche insolite e in diversi comuni delle province di Lecco e Como. Circa un anno fa, i due curatori dell’evento, Mauro Rossetto e Donatella Bonioli, hanno iniziato a concepire la rassegna e poi, grazie al contributo della Regione Lombardia, hanno preso in considerazione i due rami del Lago di Como, convinti che dal punto di vista dei “giacimenti enogastronomici” ci fosse una sostanziale unità. “Edonismo intelligente”: la
Civici di Lecco Gian Luigi Daccò e da Mauro Rossetto, storico e sommelier. L’afflusso di pubblico, la qualità dell’attenzione e la sorprendente, vivace partecipazione dei bambini hanno dato soddisfazioni particolari, trattandosi di un filone non facile
né scontato. Si è rilevato analogo interesse per proposte in cui la riscoperta di tradizioni locali era presentata con modalità e ambientazioni nuove e insolite. “Suoni e sapori: il tango e la cioccolata del lago”, ad esempio, è stata una performance in un’elegante galleria d’arte di Como specializzata in gioielli e suppellettili antichi. Le cene letterarie sono state l’attività su cui si è lavorato maggiormente (si veda foto più sotto). Molti comuni, su “quel ramo del Lago di Como” hanno ospitato, la Cena Manzoniana, in cui si è reso omaggio al ricettario di tradizioni del ‘600 i cui sapori sono stati il vero richiamo al titolo della rassegna stessa. Interessante e audace, un tentativo gastronomicoletterario nuovo, basato sul Charles Dickens del “Canto di Natale”. In un locale suggestivo sono stati ricostruiti i dati salienti di un breve romanzo presente nella memoria di molti. L’esperimento è stato giocato su un doppio filone di memoria: quello che passa attraverso le sensazioni ed evocazioni di una quasi favola indimenticabile e quello che i sapori via via presentati sulla tavola suscitavano progressivamente. Operazione riuscita, obiettivo raggiunto per un’avventura tutta lariana. n.f.
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FOCUS CONSUMI
for NEW PEOPLE FUORI CASA tra concorrenza e fusion NEW FOOD
I NUMERI DEL FUORI CASA
61,010
miliardi di euro: i consumi
alimentari extradomestici in Italia
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euro/mese: la spesa media
per famiglia per il pasto fuori casa
74%
gli italiani che consumano
il pasto fuori casa
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milioni: gli italiani che mangiano LOMBARDIA A TAVOLA
fuori casa per lavoro
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milioni: gli italiani che mangiano fuori casa per svago al ristorante
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talia: il pasto fuori casa ha sfondato il muro dei 60 miliardi di euro (+4,9%), un terzo dei consumi alimentari. Il tradizionale appuntamento con il Rapporto annuale sui consumi alimentari extradomestici, quest’anno affidato a Nomisma, dal titolo “New food for new people - Nuovi prodotti tra Gdo e ristorazione fuori casa: concorrenza o complementarietà?” ha dipinto un quadro completo del mercato e dei consumi in Italia e all’estero. I dati riguardano l’indagine semestrale Ismea Nielsen, tenendo conto del profilo dal primo semestre 2006. L’indagine è stata compiuta individuando un campione rappresentativo degli italiani residenti nei “centri capoluogo di provincia” scelti in modo da garantire la rappresentatività della struttura urbana. La ricerca è un importante contributo per valutare l’entità economica del pasto extradomestico e per analizzarne i trend emergenti. Il dato interessante è
che l’Italia è a quota del 32% per i consumi extradomestici rispetto al fuori casa nell’Unione Europea. In particolare, nella sua seconda parte, la ricerca si concentra sull’incremento di acquisti di piatti pronti confezionati a libero servizio presso la Gdo: ipermercati, supermercati e altri
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FOCUS CONSUMI senza assistenza alla clientela, si consumano freddi o velocemente riscaldati al microonde. Per ben il 32,8% del campione (6,6 milioni di italiani) rappresentano un’ottima alternativa per il pasto fuori casa. In Italia, nel 2006, il mercato dei consumi alimentari extradomestici è stimato dalla ricerca in ascesa fino a 61,010 miliardi di euro, in aumento del 4,9%. Il dato è in linea con le più recenti previsioni dell’Istat che calcolano in 65,279 miliardi di euro il valore dei consumi extra domestici in Italia nel 2008 (+ 12,2% sul 2005). I consumi “fuori casa” crescono dunque più rapidamente di quelli domestici e rappresentano un terzo del totale dei consumi alimentari. In particolare, la spesa media mensile di una famiglia per il pasto fuori casa è di circa 70 euro, punti di vendita a libero servizio. ripartiti tra ristoranti e Prodotti cotti e conditi, in vaschette già confezionate: primi piatti, insalate trattorie (45,7 euro), bar e pasticcerie (22,7 euro), mense aziendali e di riso e di farro, secondi piatti, scolastiche (3,4 euro). La spesa verdure lessate o grigliate, insalate media mensile pro capite è 27,6 miste pronte all’uso, macedonie euro, ripartiti tra ristoranti e trattorie fresche. Tutti venduti a banco,
(17,6 euro), bar e pasticcerie (8,7 euro), mense aziendali e scolastiche (1,3 euro), mentre quella per consumi extradomestici è in crescita e il trend si è consolidato nei primo semestre del 2006. Il 74% del panel ha consumato almeno un pasto fuori casa, 18 milioni di italiani hanno consumato un pranzo fuori casa per motivi di lavoro e 19 milioni di italiani lo hanno fatto per svago recandosi al ristorante. g.n.
COSÌ IL FUORI CASA NELL’UNIONE EUROPEA LA RISTORAZIONE UE PESA
50,5 % AG N
A
46,8 % GR EC I
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RI
A
32 %
42,7 %
48,1 % A
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Nell’Europa del nord il peso maggiore del fuori casa sui consumi alimentari complessivi si registra in Irlanda, con il 51,7%, nel Regno Unito con il 48,1% ed in Austria con 42,7%. Tra i Paesi mediterranei, paradossalmente, il
peso del fuori casa sui consumi alimentari complessivi è tra i più bassi. Infatti, con una quota del 32% l’Italia è superata dalla Grecia, dove il fuori casa pesa per il 46,8%, e anche dalla Spagna che sta a quota 50,5%.
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A inizio 2005 i consumi alimentari dell’Ue sono stati stimati in 1.287 miliardi di euro, il 33,8% dei quali riconducibile alla fruizione di pasti fuori casa. Tra tutti i paesi dell’Unione europea a 25 l’Italia è quello che, negli ultimi dieci anni, ha fatto segnare il tasso di crescita più elevato nel settore della ristorazione extra-domestica. In questo caso, la situazione descritta è il frutto di una forte crescita (+25%) messa a segno dal 1995 al 2001 e di un progressivo rallentamento negli anni successivi. Nell’Ue i consumi extradomestici incidono in media su quelli complessivi per una quota stimabile intorno al 33%. La situazione dei singoli Paesi membri è però articolata.
51,7 %
1.287 MILIARDI DI EURO
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GARFAGNINI, da CARRARA a GINEVRA
via Parigi, Londra e USA
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ra i tanti chef italiani che operano nella catena internazionale Four Seasons Hotel, Marco Garfagnini guida, nello storico albergo Des Bergues a Ginevra (uno dei più antichi palazzi della Svizzera), una brigata di cucina di 25 persone. Giovane, 33enne, toscano, dinamico, ha già al suo attivo un ottimo percorso culinario. Dopo l’esordio nel suo ristorante familiare, il “Ninan” di Carrara, ha proseguito la sua carriera con esperienze all’estero: prima al “Carpaccio” di Royal Monceau di Parigi, poi all’Harry’s Bar Exclusive Private Club di Londra, a New York e a Cleveland. Rientrato nel 1998 in Italia ottiene la stella Michelin. Nel 2002 è stato tra i cinque finalisti al concorso per il “miglior chef d’Italia” e nel 2005 ha conseguito il Trofeo dedicato al più giovane cuoco. Prima di essere chiamato a Ginevra, ha seguito corsi di perfezionamento al George V° di Parigi e al Chez Martin Beratasegui di San Sebastian (Spagna). La sua cucina è di costante ricerca e di evidente ispirazione italiana: dai tortelli al formaggio, limone e menta ai raviolini agli scampi e altri crostacei, dal pesce del lago Lemano, sulle cui rive sorge l’hotel, alle carni di cinta senese cucinate con curata particolarità. Fare lo chef executive di un albergo della ormai famosa catena canadese non è facile. Oltre a gestire la brigata di cucina bisogna soddisfare anche il “glitch”, cioè il malfunzionamento dell’hotel. Se si scopre che l’ospite è seccato perché svegliato un’ora prima di quella richiesta, bisogna sopperire con una colazione speciale e lo champagne
in camera. Per un soufflé di asparagi alle cinque di mattina c’è il cuoco di turno. Poi Garfagnini ha cercato di puntare molto sulla pasticceria affidandola a uno chef patissier e ingolosendo il cliente attraverso la lettura di un’apposita carta dei dessert. Tra i quali “mousse di cioccolato bianco e amarene con frutta allo sciroppo d’acero” piuttosto che “tatin calda di mele
caramellate con gelato (anche biologico) alla crema”, con i quali propone in abbinamento il Vin Santo al Muffato.
SERGIO MEI, EXECUTIVE CHEF DEL FOUR SEASONS DI MILANO, PRESENTA ALCUNI DEI PIÙ FAMOSI COLLEGHI
Sergio Mei
LE RICETTE DI SERGIO MEI
con zabaione al Vin Santo e frutti rossi
ZUCCOTTO AI TRE GUSTI
INGREDIENTI PER
4 ZUCCOTTI
250 g giallo d’uovo, 50 g zucchero, 5 g zucchero vanigliato, 50 g farina di mandorle, 300 g bianco d’uovo, 150 g farina, 100 g fecola di patate. Per la farcitura: 200 g crema pasticcera, 200 g meringa all’italiana, 200 g panna montata, 1 g raspadura di limone, 50 g nocciole, 50 g pasta di pistacchio, 70 g cioccolato fondente fuso. Per la copertura: 200 g panna, 200 g biscotti sbriciolati, 10 g farina di mandorle, 10 g cacao, 20 g zucchero, 20 g pistacchio, 20 g nocciole, 20 g pistacchio in granella, 80 g tuorli d’uovo per lo zabaione, 20 g Vin Santo, 60 g zucchero, gelatina quanto basta. PREPARAZIONE
Per il biscotto battere i rossi d’uovo con lo zucchero puro e vanigliato e la farina di mandorle. Montare i bianchi d’uovo con lo zucchero e amalgamare al composto mescolando lentamente la farina e la fecola.Versare il composto su un silpat e cuocere al forno 200-220°C per 5-7 minuti. Preparare la crema pasticcera, farla raffreddare, unire meringa e panna montata e amalgamare con la pasta di pistacchio, nocciole e cioccolato fuso.Tagliare il biscotto ricavandone due dischi. Rivestire con il biscuit l’interno di uno stampo bombato, riempire e coprire con il secondo disco di biscuit. Sfornare lo zuccotto e spalmarlo con pistacchio, gelatina, granella di pistacchio, nocciole e cacao spolverato. Montare gli ingredienti a bagno maria per lo zabaione e guarnire il tutto con frutti rossi freschi.
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Le GIOVANI PROMESSE di alta cucina brillano ad ALPE ADRIA COOKING
È
stata di scena a Udine la 3a edizione di Alpe Adria Cooking, Festival di alta cucina, evento organizzato dall’Ente Udine Gorizia Fiere in collaborazione con i Jeunes Restaurateurs d’Europe. Hanno animato i fornelli 28 chef, per un totale di 19 stelle Michelin, provenienti da Francia, Spagna, Austria, Slovenia, Croazia e - novità di quest’anno - Russia. Per l’Italia si è voluto puntare non tanto sui “soliti noti”, ma soprattutto sulle giovani promesse dell’alta ristorazione. Interessante vedere alternarsi sul palco lo chef catalano Santi Santamaria e l’andaluso Dani Garcia, che da anni sta portando avanti ricerche sulle applicazioni dell’azoto liquido nella ristorazione. L’Italia è stata ben rappresentata dai Jeunes Restaurateurs, passando da nomi
CAMPIONATO DI GELATERIA 2008 L’ITALIA È PRONTA Appuntamento al Sigep di Rimini, gennaio 2008. Riconfermato l’appuntamento annuale con il Campionato del mondo di gelateria. L’Italia, quindi, è pronta a schierare i suoi “guerrieri”, campioni del mondo uscenti. La giuria, composta da Pierpaolo Magni (presidente), Roberto Rinaldini (allenatore e campione del mondo uscente), Giancarlo Timballo, Eliseo Tonti e Vittorio Santoro, ha avuto l’onere e l’onore di presidiare le degustazioni che si sono spesso distinte per originalità e varietà. Il confronto è stato vivace e costruttivo per il verdetto finale che ha visto nascere la squadra formata da Gaetano Mignano per le preparazioni in gelato, Felice Nichelo per lo zucchero, Gabriele Ferro per l’alzata in gelato e Lucia Sapia come riserva.
del calibro di Paolo Zoppolatti in Friuli Venezia Giulia a Pier Bussetti e Guido Martinetti di Torino (nella foto), a Enrico Bartolini di Pavia fino ad Accursio Craparo in Sicilia e a Luigi Pomata in Sardegna.
Dagli extravergini di qualità CUFROL un aiuto importante per la CUCINA DI embra quasi inutile sottolinearlo, ma per una grande ristorazione servono anche grandi oli. Se la conferma la si può avere tutti i giorni nella preparazione in cucina, è peraltro interessante potere valutare l’efficacia dell’utilizzo di prodotti corretti anche dalla parte della clientela. Giusto quanto è avvenuto in occasione di un approfondimento dedicato agli oli extravergine d’oliva, abbinati alla cucina marinara, tenutosi alla Caprese di Mozzo (Bg). Relatore, Francesco Lupidi della Cufrol (Conferitori Frantoi Oleari Umbri Dop) di Campello sul Clitunno (Pg), dove si trova la fonte del Tevere. Un territorio dove l’olivo, prima con gli etruschi e poi con i romani, era
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alla base della cucina. Il tecnico Lupidi, noto in tutto il settore dell’alta ristorazione, è da tempo uno dei convinti sostenitori dell’uso dell’olio extravergine nella cucina e in tutte le sue massime espressioni. Durante la serata ha illustrato le varie cultivar, le loro attitudini al territorio e le particolari condizioni pedoclimatiche delle zone di produzione di alta qualità. Alle spiegazioni è seguita una cena aperta da bruschetta di pane casereccio con mosto d’olio e ventresca di tonno, una classica merenda rurale, a cui sono seguiti pesci marinati a crudo con un fine crus di mezza costa estratto a freddo. Come primo spaghetti alle vongole veraci, aglio,
peperoncino e olio extravergine estratto per sgocciolamento a freddo, un olio questo di grande personalità, aromaticità e pienezza di sapori. Infine una frittura di mare con olio d’oliva extravergine estratto con metodo tradizionale lievemente raffinato per renderlo meno aggressivo con il pesce e armonico con i sapori delicati. Cufrol conferma così ancora una volta la sua superiorità nel campo dell’alta ristorazione risultando un valido compagno per la cucina di alto livello sia marinara che terrena.
Cufrol Ss. Flaminia km 135 06049 Spoleto (PG) Tel 0742 275819 - Fax 0743 271156 www.cufrol.com - cufrol@cufrol.com
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Al vertice dell’ARTHOB il patron di “CASA ROCCA“ È
il commendator Giuseppe Rocca (nella foto) il nuovo presidente dell’Associazione ristoranti, trattorie, hostarie bresciane (Arthob), che subentra a Beppe Dattoli dopo 12 anni di militanze nelle cariche importanti dell’associazione. Rocca, patron del
È stato il 25enne Alessandro della Tommasina (nella foto), con Il risotto come un “Cacciucco”, ad aggiudicarsi il Premio Gallo Risotto dell’Anno. La 5a edizione, sponsorizzata da Riso Gallo, era rivolta ai giovani cuochi italiani dai 18 ai 26 anni e proponeva come tema “Il risotto nelle tradizioni regionali italiane, reinterpretato secondo la fantasia dello chef ”. L’annuncio del vincitore è stato dato nel corso della presentazione della 7ª edizione della Guida Gallo. Manuel Ebner 2° classificato, Augusto Pasini 3° classificato. Al vincitore il prestigio di vedere la propria ricetta pubblicata sulla 7ª edizione della Guida Gallo “I migliori risotti dei più grandi ristoranti del mondo”, curata ed edita da Gribaudo Divisione Il Gusto. Un periodo ricco di eventi e soddisfazioni per Riso Gallo che ha partecipato al Vinitaly di Verona, ospitato allo stand dell’azienda pavese Le Fracce di Casteggio (Pv), per un connubio che ha onorato entrambe le aziende. Per la Lomellina pavese con grandi risi e l’Oltrepò pavese con grandi vini l’azienda ha messo a disposizione 5 dei suoi risotti.
Carlo Bresciani
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ristorante “Casa Rocca” a San Vito di Bedizzole (Bs), è al suo primo mandato come presidente anche se in passato ha già fatto parte del consiglio direttivo. A ricoprire la carica di segretario, Marco Codeluppi del ristorante “Cominello” a Esenta di Lonato (Bs), quello di tesoriere Giambattista Bracchi del Motor hotel “Ai Ronchi”
di Brescia, quello di vicepresidenti Andreina Mondini dell’”Osteria di Bacco” di Gianico e Giovanni Prodezza del “Marchina” di Brescia. Sono stati nominati consiglieri Gabriella Avanzi dell’“Hotel Mauro” di Sirmione, Francesco Giordano del “Rondinelle” di Compiano a Brescia, Giambattista Maffolini del “Gambero” di Rodengo Saiano, Giuseppe Dattoli del “Castello Malvezzi” di Mompiano a Brescia, Paola Papa del “Fiore” a Vaccarolo di Lonato (Bs). Il collegio dei revisori è formato da Roberto Ceretti della “Cà Nòa” di Brescia, Ruggeo Bonometti dell’”Osteria Nonna Mercede” di Brescia, Valentino Lazzarini del “Borgo alla Quercia” di Calvagese della Riviera (Bs). Mentre il collegio del probiviri è formato da Mara Vallino del “Portichetto” di Bipone e da Ennio Zanoletti dell’”Osteria Una Rara” di Monticelli Brusati. Il programma immediato del nuovo direttivo riguarda la realizzazione di una rivista bimestrale da inviare ai soci, con rubriche specifiche dedicate all’Arthob. Ogni due mesi sarà pubblicato il programma del direttivo, con l’elenco dei corsi e delle manifestazioni da programmare nella sede di Brescia. Dai vertici del direttivo è stato fatto notare come l’Arthob apra le porte a tutte le associazioni di categoria, primo fra tutto il rapporto di reciproca stima che intercorre con l’Accademia arte e mestieri della Buona Tavola.
RISO GALLO PREMIA DELLA TOMMASINA E SPOSA LE FRACCE
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La PASTA FRESCA italiana è “regina” degli AWARDS
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inque Istituti alberghieri provenienti dal centro e nord Italia, per una settimana, si sono sfidati nella realizzazione di alcune specialità tipiche della Sicilia e, in particolare, del territorio agrigentino. L’iniziativa “Enogastronomia agrigentina: modello di dieta mediterranea”, giunta alla sua seconda edizione, organizzata dall’Assessorato regionale agricoltura e foreste, mira a promuovere le attrattive turistiche anche attraverso la scoperta o la riscoperta di prodotti eno-gastronomici. Quest’anno, ad Agrigento hanno partecipato circa 70 studenti, docenti e dirigenti degli Istituti alberghieri di Firenze, Ischia, Rieti, Melfi e Rosignano Marittimo. Francesco Guarasci, dirigente dell’Assessorato regionale, ha affermato che la manifestazione «si pone come obiettivo la promozione e la valorizzazione del paniere dei prodotti tipici della provincia di Agrigento che si presentano come espressione della storia e delle tradizioni del territorio agrigentino che vede la sua massima espressione nella Valle dei Templi e la creazione di un modello di dieta mediterranea con i nostri prodotti tipici attraverso il coinvolgimento degli Istituti per i Servizi alberghieri e per la Ristorazione d’Italia». Nel quadro dell’iniziativa si è inserito quest’anno il Premio ”Le nozze di Poseidone” riservato esclusivamente ai docenti/chef e docenti di sala, concorso che mira alla valorizzazione dei prodotti ottenuti dall’attività di acquacoltura. Angelo Lo Rizzo
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“la pasta fresca italiana” il tema su cui dovranno cimentarsi i concorrenti del prestigioso Alma Viva Awards. La finale del più importante Concorso d’alta cucina italiana per giovani cuochi, promosso da Alma-La Scuola internazionale di cucina italiana di Colorno, si terrà il prossimo 8 ottobre nell’ambito della manifestazione Alma Viva, presso la sede della scuola al Palazzo Ducale di Colorno (Parma). Al concorso possono partecipare concorrenti praticanti la cucina italiana, anche residenti all’estero, di età compresa fra i 25 e i 35 anni, presentando due portate di pasta fresca, una liscia e una ripiena. Fra tutte le ricette che perverranno alla segreteria del concorso entro il prossimo 25 agosto, una giuria internazionale presieduta da Gualtiero Marchesi, rettore di Alma, sceglierà i 10 finalisti che parteciperanno al concorso dell’8 ottobre. La giuria internazionale, composta da sei grandi chef oltre al presidente Marchesi, giudicherà le ricette finaliste dando un punteggio unico sulla base dei seguenti parametri: gusto, presentazione, originalità, temperatura, servizio ed equilibrio nutrizionale. Al primo cuoco classificato sarà assegnato un premio di 10mila euro, il secondo si aggiudicherà 5mila euro e il terzo 3mila euro. Per informazioni: infoalma@scuolacucina.it.
Gli ALBERGHIERI del centro nord scoprono la dieta SICILIANA
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BICCHIERE e spillatura
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er apprezzare al meglio le caratteristiche e le qualità della birra, per scoprire la sua personalità e suoi segreti occorre seguire alcune regole di servizio che danno la possibilità ENRICO ROTA, RESPONSABILE VENDITE di ritrovare nel DEL GRUPPO 4R bicchiere quello che DI TORRE DE’ROVERI (BG) CONTINUA il mastro birraio ha IL SUO VIAGGIO voluto concepire NEL MONDO DELLA BIRRA e trasmettere. L’estrema varietà degli stili brassicoli comporta altrettanta diversità nel modo di servire. Temperatura, bicchiere e tecnica spillatura sono gli aspetti fondamentali della degustazione. Perché i bicchieri sono importanti per servire una birra in modo corretto? Il bicchiere è uno degli aspetti
fondamentali della degustazione. Rappresenta il mezzo fondamentale che permette alla birra di sprigionare tutto il suo essere e regalare intense emozioni legate alle sue caratteristiche organolettiche evidenziate dalle diverse forme dei bicchieri. Dopo aver formato della schiuma, permetterà di esaltare gli aromi e il gusto. E’ importante controllare la pulizia del bicchiere? Fondamentale perché se il bicchiere, oltre a essere pulito, non è perfettamente sgrassato, durante la spillatura si formano delle bolle di gas che aderiscono alla parete e questo risulta più gasato. Importante poi bagnare il bicchiere con acqua fredda prima di usarlo in quanto si abbatte parzialmente la temperatura del bicchiere stesso. Si evita in questo modo uno choc termico e si evita la formazione di una quantità di schiuma superiore al necessario. Infine un
La Quattroerre srl organizza in via continuativa corsi di spinatura della durata di un giorno riservati ai gestori di pubblici esercizi. Il costo del corso è di 120 euro. Per ulteriori informazioni telefonare allo 035 580701 oppure scrivere a enrico@quattroerre.com bicchiere sporco o non ben lavato o sgrassato può alterare anche in modo significativo la bontà della birra. Chi ci deve istruire su questi importanti dettagli? Il fornitore della birra alla spina. Se il fornitore non ha evidenziato questa importante situazione viene meno al suo mandato. Certamente, come in ogni categoria commerciale, i veri professionisti formano e informano. Altri invece, con la solita paura di “perdere” il cliente, evitano erroneamente questo fondamentale discorso. Enrico Rota
È barese il BIRRIFICIO emergente al salone della BIRRA ARTIGIANALE
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entimila visitatori hanno incontrato le decine di varietà di birre proposte dal Salone della birra artigianale e di qualità di Milano, che spaziavano da sapori “classici” ad aromi più innovativi, ma tutti piacevoli e sorprendenti. Le birre, italiane e straniere, provenienti da quasi tutte le regioni della penisola, oltre che dai Paesi di lunga tradizione birraria, come la Germania o il Belgio, sono state proposte a un pubblico variegato e attento, curioso e affascinato (soprattutto di giovani di 30-40 anni). Di particolare successo i laboratori e i minicorsi tenuti dall’Associazione degustatori birra, che ha anche premiato le migliori birre del Salone, con due diversi podi, uno internazionale dedicato
alle birre straniere e uno nazionale dedicato alle birre nostrane. La prima tra le birre italiane è risultata Imperium Porter del Birrificio Svevo di Bari seguita dalla Momus del Birrificio Bruton di San Cassiano di Moriano (Lu) e dalla Vertigo del Birrificio Orso Verde di Busto Arsizio (Va). Tra le birre straniere si sono classificate le belghe Sint Gummarus Dubbel del Birrificio Sint-Yosif, la Bon Secours Brune della Brasserie Cauliere e la Grand Cru della Abbye Du Val-Dieu.
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BIRRERIE
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Vizi e virtù della bionda che in Italia compie 200 uest’anno è il 200° anniversario della nascita del 1° produttore di birra 100% italiana: Gaetano Pasqui da Forlì che non importò il luppolo ma lo coltivò in una luppolaia appositamente realizzata. È quindi una ricorrenza importante per gli appassionati che, spero, qualcuno ricorderà di commemorare. La birra, indipendentemente dalla materia prima usata per produrla (malto d’orzo o di mais o di diversi cereali), costituisce una buona e salutare bevanda: il basso tasso alcolico è da preferire (fra i 3,5 e i 5,5°) anche se molti sostengono che le birre per essere buone devono essere “forti”, spostando il consumo verso birre speciali con anche oltre il 9% di alcool. Dai 9° il sapore del luppolo non è più così caratteristico e anche un neofita se ne accorge. Le sue virtù sono abbastanza note ma è utile qui ricordarle: l’acqua, presente in quantità superiore al 90%, favorisce l’idratazione; i sali minerali, quali integratori metabolici e del ricambio, favoriscono, unitamente all’idratazione, una buona conservazione delle caratteristiche elastiche di cute e sottocute, con effetto di ringiovanimento della pelle;le sostanze energetiche, come il maltosio, le destrine e gli amminoacidi, costituiscono importanti elementi nutrizionali anche nello sportivo; l’alcool etilico presente in quantità solitamente più modesta che nel vino, concorre alla prevenzione delle malattie cardiache con minori effetti tossici sul fegato. I vizi sono legati esclusivamente alle quantità assunte, in relazione alla gradazione alcolica: dal momento che la quantità massima consigliata in termini di assunzione di alcool etilico è di 30 grammi al giorno (40 per maschi superiori ai 70 Kg) è presto fatto il gioco delle equivalenze qualitative e quantitative, indipendentemente che si tratti di birra o di una qualsiasi altra bevanda alcolica. 5% di alcool: 600-800 cc/giorno - 10% di alcool: 300400 cc/giorno - 15% di alcool: 200-275 cc/giorno. La birra a bassa gradazione ha circa la metà delle calorie del vino (300 Kcal/lt contro le 600 del vino),
per questo può costituirne un valido sostituto dietetico con lo scopo di perdere massa grassa in eccesso, purché venga consumata nelle stesse quantità abituali del vino: sostituire 500 cc di vino a 10° al giorno con altrettanti di birra a 5° consente di introdurre circa 150 Kcal in meno al giorno, 4.500 al mese, 54.000 BRUNO SGHERZI, MEDICO ESPERTO all’anno, corrispondenti DI SISTEMI QUALITÀ a una perdita di grasso E SICUREZZA corporeo (quindi di DI BERGAMO peso), rispettivamente di 25 g al giorno, 750 Kg al mese e 9,2 Kg all’anno. In fondo si può anche alternare l’uno e l’altra, a seconda del pasto, cercando, come sempre dovremmo fare, il giusto equilibrio tra gusto e salute. Bruno Sgherzi
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firmati FORNI CEKY L’offerta è sempre più TECNOLOGICA PIZZA CONCEPT F
orni Ceky, azienda bresciana leader in Italia da più di mezzo secolo per la produzione e l’installazione di forni artigianali a legna e a gas in mattoni refrattari, è riuscita ancora una volta a migliorare i suoi prodotti, presenti in decine di migliaia di esercizi in tutto il mondo. Per quanto riguarda i prodotti «i nuovi isolanti adottati migliorano ulteriormente la già eccezionale resa termica, diminuendo i consumi al minimo
e garantendo prestazioni insuperabili» ha dichiarato uno dei titolari Andrea Dall’Olio (nella foto). «Le finiture esterne dei forni sono state ulteriormente migliorate, con un occhio di riguardo alle esigenze di un mercato sempre più alla ricerca di prodotti di qualità superiore, con finiture ancora più ricercate. Nuovi materiali per il rivestimento dei forni e degli angoli pizza concept dell’azienda aumentano la già vasta gamma di possibilità di arredo
ad hoc. Nuovi accorgimenti nella dimensione e nella forma della bocca del forno facilitano il lavoro del pizzaiolo e rendono possibile la cottura dei più svariati tipi di pietanze» ha concluso Dall’Olio. A completare l’offerta anche il potenziamento del settore progettazione e delle nuove tecniche di produzione adottate, che consente di poter creare forni e angoli pizza praticamente di ogni forma e misura, per superare i limiti imposti da spazi ristretti o di difficile accesso. Molto utile, curato nell’immagine e funzionale alla consultazione sta risultando essere il nuovo sito dell’azienda, www. ceky.it, su cui si possono trovare tutte le informazioni relative a prodotti, azienda e partecipazione alle principali fiere di settore.
2007 A Salsomaggiore assegnati 9 TITOLI OLIMPIADI DELLA PIZZA
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e Olimpiadi della Pizza di Salsomaggiore hanno visto per 4 giorni 410 concorrenti di 41 nazioni darsi aspra battaglia per aggiudicarsi i 9 titoli in palio: Pizza classica, Pizza in teglia, Pizza senza glutine, Napoletana Stg, Pizza più larga, Pizza più veloce, Stile libero individuale, Gara acrobatica a squadre, Presentazione della pizza. Miss Italia 2006 Claudia
Andreatti, madrina ufficiale della manifestazione, ha consegnato i premi durante la serata finale, presso il Palazzetto dello Sport della città termale. Tra tutte le Nazioni partecipanti gli Usa hanno confermato la loro presenza ai vertici per le categorie acrobatiche, ottenendo l’accoppiata Squadra acrobatica e Stile libero individuale mentre nelle specialità classiche l’Italia si è confermata ai massimi livelli ottenendo i primi posti in tutte le categorie. Nella categoria “Pizza Classica”, giudicata secondo gusto e cottura, si è classificata 1a la ricetta della “Pizza Sublime” (nella foto a sinistra) di Gianni Lotito (nella foto in alto a destra), realizzata con formaggi alle erbe, bufala campana, tartufo di Norcia, pancetta stufata, porcini freschi, Parmigiano Reggiano invecchiato
di 3 anni e aggiunta di pepe nero. Ricetta della categoria “Pizza in Teglia” è stata la “Pizza Martina” di Giuliano Bressan (nella foto in alto a sinistra), composta con vellutata di gamberi, mozzarella di bufala, pomodorino zatterino, pesce spada affumicato, Parmigiano a scaglie, aceto balsamico. Per la “Napoletana Stg” ha vinto “Stg Marinara” di Saverio Ciampi con pomodori pelati, origano, aglio, olio, sale. Ricetta della vincitrice categoria “Pizza senza Glutine” è stata la “Pizza Contadina” di Salvatore Salviani con pomodoro, mozzarella di bufala, verdure al forno, porcini, Parmigiano Reggiano, basilico.
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Dopo il tutto esaurito al Vinitaly ONAV LOMBARDIA punta ai CORSI AUTUNNALI attività del primo semestre dell’Onav regionale ha avuto la sua punta di massimo impegno nella gestione del programma ufficiale delle degustazioni previste nella sala dell’area riservata alla Regione Lombardia al Vinitaly. Per Simonetta Caminati (nella foto), delegata regionale, «si è trattato di un compito molto impegnativo perchè si dove arispondere alla fiducia che le Istituzioni, i Consorzi e i produttori hanno rinnovato all’Onav che da diversi anni gestisce questi importanti appuntamenti del Vinitaly. Le capacità organizzative di Onav Lombardia, la conoscenza delle diverse realtà locali, una grande professionalità unita a un totale disinteresse per finalità che non siano quelle associative hanno fatto e fanno dell’Onav un interlocutore assolutamente affidabile». «È in queste occasioni che risplende lo spirito dell’Onav» - ha sostenuto il delegato di Milano Vito Intini (nella foto) - in cui l’amicizia tra i soci permette di affrontare qualsiasi sacrificio. Quattro le degustazioni giornaliere per un totale di 19 (l’ultimo giorno solo tre) in cui sono state presentate tutte le realtà vinicole della Regione, molte e differenziate (anche notevolmente): dall’enologia eroica della Valtellina alle colline dell’Oltrepo fino al “miracolo” della Franciacorta, senza dimenticare realtà più piccole ma egualmente valide come le Doc Botticino e Capriano del Colle o i vini a Igt del Benaco Bresciano. La molteplicità delle proposte ha coinvolto i Consorzi che rappresentano i produttori delle varie aree: il primo compito è stato la stesura di un programma equilibrato che tenesse in considerazione le esigenze di tutti i protagonisti e ponesse in primo piano argomenti
originali e accattivanti per un pubblico di professionisti della distribuzione e della ristorazione o di buyer esteri. Degustazioni non facili da guidare anche sotto l’aspetto psicologico essendo spesso affidati alla capacità di illustrazione e di valorizzazione la fortuna dei prodotti presentati, specialmente dei meno blasonati. Il fatto che al termine del Vinitaly tutti i responsabili dei Consorzi abbiano manifestato grande soddisfazione ed espresso vivi complimenti per l’andamento delle degustazioni sta a indicare l’alta professionalità dei relatori dell’Onav i quali si sono
CALENDARIO CORSI
alternati nelle varie presentazioni. Nella sala si sono alternati circa 700 operatori, facendo registrare un costante tutto esaurito dei 35 posti previsti e potenziati con qualche sedia rapita agli stand vicini». L’impegno dei soci comunque non si è esaurito con l’attività nella sala, ma a volte ne è stato richiesto l’intervento in iniziative presso singoli stand di produttori lombardi, oltre che ovviamente nel presidio dello stand associativo per la diffusione e il lancio delle iniziative dell’Associazione e dei calendari dei corsi. Questa attività fondamentale per creare nuovi esperti e per diffondere conoscenza e amore per il vino è pronta per affrontare la sfida del prossimo autunno con un folto calendario di incontri. Salvatore Longo
- AUTUNNO 2007
- Como - 27 settembre ore 21 Hotel Cruise, via Carducci Montano Lucino - como@onav.it - Sondrio - 2 ottobre ore 21 Itinerante nelle cantine della Valtellina (da Sondrio a Tirano) - sondrio@onav.it - Lodi - 4 ottobre ore 21 Trattoria Torretta, piazza Sommariva, 4 - Frazione Torretta - lodi@onav.it - Milano - 8 ottobre ore 21 sede regionale “E. Cernuschi”, via Termopili 12 - Milano - milano@onav.it - Pavia - 9 ottobre ore 21 Collegio Cardano, viale Lungoticino angolo viale Resistenza - pavia@onav.it - Mantova - 15 ottobre ore 21 Asola - mantova@onav.it - Bergamo - 25 ottobre ore 21 Sala Bar Mensa Creberg, via Paleocapa, 1 - bergamo@onav.it - Muggiò (Mi) - 30 ottobre ore 21 C/o Pasticceria Mariani, p.zza Matteotti 4 - monza@onav.it - Luvinate (Va) - 6 novembre ore 21 Centro Sociale di Luvinate - varese@onav.it - Castro (Bg) - 9 novembre ore 21 Ex Scuole Elementari, via Garibaldi ‘- bergamo@onav.it - Brescia - 15 novembre ore 20.30 Ente Vini Bresciani Viale Della Bornata, 110 - brescia@onav.it - Lecco - 19 novembre ore 21 Hotel Promessi Sposi, via Italia, 4 Malgrate - lecco@onav.it - Crema (Cr) - 21 novembre 2007 Self Restaurant La Siesta, via Olivetti 17(Area ExOlivetti) - cremona@onav.it
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per i professionisti? si mobilitano
RICONOSCIMENTO GIURIDICO AIS
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FISAR
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Da sinistra Mario Del Debbio, Terenzio Medri, Giuseppe Martelli, Roberto Rabachino, Maristella Mangiarotti, Nicola Masiello e Vittorio Cardaci Ama la necessità di fare blocco comune per partecipare attivamente alle iniziative di carattere internazionale mettendo al servizio delle Istituzioni la propria conoscenza e il proprio personale.
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l vertice delle più importanti associazioni professionali del comparto enoico e della comunicazione di settore si è svolto in occasione del Vinitaly presso lo stand del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, alla presenza del responsabile settore vitivinicolo di Buonitalia spa - ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Giorgio Serra. Oltre alle autorità erano presenti all’evento Terenzio Medri, presidente nazionale Associazione italiana sommeliers, Vittorio Cardaci Ama, presidente nazionale Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori, Roberto Rabachino, presidente nazionale Associazione stampa agroalimentare italiana, Giuseppe Martelli, direttore generale Assoenologi, Nicola Masiello, vicepresidente nazionale Fisar, Maristella Mangiarotti, capo ufficio sede centrale Ais e Mario Del Debbio, segretario nazionale Fisar. L’incontro ha dato il via al percorso che vedrà Ais e Fisar - rispettose della propria indipendenza e identità - richiedere e iniziare l’iter di legge per il riconoscimento professionale giuridico della figura del sommelier. Le due associazioni hanno anche evidenziato
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rancamente in pochi avrebbero auspicato un simile scenario, ma nel mondo del vino, invece delle auspicate convergenze capaci di dare più forza e credibilità a tutti gli operatori professionali, si assisterà a un conflitto lacerante. La decisione dell’Ais (Associazione italiana sommelier) di rompere con l’Asi (l’Associazione internazionale dei sommelier), di cui era una delle componenti di maggiore peso, e fondare la Worldwide Sommelier Association (Wsa) per sfidare a livello mondiale proprio l’Asi sta creando una serie di ripercussioni in Italia e a livello internazionale. L’Ais ha giustificato la sua rottura con l’associazione internazionale spiegando che vuole rafforzare l’identità professionale della categoria, trovando alleati in questa strategia l’American sommelier association (un’organizzazione presente soprattutto a New York ed espulsa nel 2003 dall’Asi, quando anche l’Ais venne sospesa per 2 anni)
e, pare, l’associazione spagnola. Per l’Asi è sceso direttamente in campo il presidente, il greco Kostas Touloumitzis (nella foto a sinistra), che ha rilasciato dichiarazioni di fuoco contro l’attuale vertice dell’Ais chiamando direttamente in causa Franco Ricci (nella foto a destra), il delegato regionale Ais del Lazio, nonché il direttore editore di Bibenda, definendolo «il dominus che controlla l’Ais. Voglio ringraziare pubblicamente Franco Ricci & company, perché finalmente l’Associazione italiana sommelier si è dimessa dall’Asi e quindi ora potremo intervenire per far nascere in Italia una vera associazione professionale di sommelier». Una vera e propria dichiarazione di guerra con cui Touloumtzis, sommelier e ristoratore, replicare alle accuse dell’Ais di non essere stato in grado di gestire al meglio alcuni eventi internazionali o di non avere saputo raccogliere adeguate risorse finanziarie per
sostenerli. Un modo indiretto per difendere anche Giuseppe Vaccarini (già presidente Asi ed Ais e attualmente direttore dell’organizzazione internazionale) che è punto di riferimento dei sommelier dell’Ais in disaccordo con l’attuale presidente Terenzio Medri e con le strategie di Franco Ricci. A causa di contrasti tutti italiani si prospetta quindi uno scenario in cui gli italiani dell’Ais, attraverso la neonata Wsa, sfidano l’Asi a livello mondiale, mentre l’Asi, per parte sua, annuncia che si muoverà per sfidare la leadership dell’Ais in Italia. Significative in proposito le dichiarazioni di Kostas Touloumitzis: «Fino a quando l’Ais aderiva all’Asi, avevamo l’obbligo di difenderla, anche se da tempo ne contestavamo la gestione asservita. Ora che in Italia non esiste più un’associazione da noi riconosciuta potremo finalmente aiutare apertamente la creazione di una seria organizzazione professionale. Io ammiro la passione per il vino di tutti gli amatori, ma l’Ais non è affatto un’associazione professionale. Perché un’associazione professionale funzioni non servono 30mila soci, ne bastano anche cento, purchè siano professionisti seri che si occupano davvero del presente e del futuro della professione. E credo che li troveremo, anche all’interno dell’Ais, fra gli stessi quadri che ci scrivono per lamentarsi di una situazione divenuta insostenibile». E ciò mentre di tutto avrebbe bisogno oggi il mondo del vino e della ristorazione in Italia, meno che di lotte di potere ed interessi.
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Tra AIS e ASI è ormai GUERRA APERTA Sfida nel mondo, ma anche in ITALIA
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BARMAN
Esplode la “febbre” per i BARMAN nel NORD EST I
l 26 marzo ha accomunato i concorsi per i Barman dell’anno 2007 nelle sezioni del Friuli Venezia Giulia e del Veneto - Trentino Aldo Adige in occasione delle gare a Bardolino (Vr) e San Daniele del Friuli (Ud).
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Pollina 1° in Friuli Venezia Giulia Barman dell’anno 2007 del Friuli Venezia Giulia è risultato Sebastiano Pollina (nella foto) dell’X – it di San Daniele del Friuli (Ud). 1° invece nel Concorso after dinner è stato Luca Madonna del Caffè Stella Polare di Trieste con “Olandese volante”. 2a classificata Patrizia Vedana del Bar Alla vela di Muggia (xx) e 3° Andrea Scuola della Straderie di Udine. Pollina ha vinto anche il Concorso fancy in coppia con Thomas Pozzato dell’Hotel Greif di Lignano (Ud) con “x-it”. 2a Elisabetta Bovo dell’Harry’s bar di Trieste in coppia con Irene Azzolini del Bar Ferrari di Trieste e 3a Patrizia Fontanot del Bar Alla vela di Muggia in coppia con Gianluca La Porta de La portizza di Trieste. Nel Concorso Aibes domani–sparkling, Premio “Nando Pucci Negri” a Marco Filistum. 1a nella categoria emergenti Paola Sponza, per la Migliore decorazione, Premio Martini & Rossi a Luca Madonna. Premio Ceado a Sebastiano Pollina e Premio Giblor’s a Elisabetta Bovo.
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Sabaini 1° in Veneto - Trentino Alto Adige. Barman dell’anno 2007 per Veneto e Trentino Alto Adige è risultato Mauro Sabaini (nella foto) del Bar centrale di Bardolino (Vr), che si è aggiudicato anche il 1° posto nel Concorso after dinner con il cocktail “Deep passion”. 2° classificato Franco Cruder della Birreria Alpen Bier di Tarcento (XXX) e 3a Edda Elisabetta Martella dell’Hosteria Franciscus di Bardolino. Nel Concorso fancy, 1a Patrizia Maniero dell’American bar
bounty di Tiene (Tr) in coppia con Daniele Strazzabosco del Celeste catering di Venegazzù (Tv) con “Starry night”, 2° Christian Cappelletto del Bar La baita di Treviso in coppia con Giorgio Mantovan del Ristorante Caffè concerto di Mestre (Ve) e 3° Paolo Foramiti de L’angolo dei poeti di Udine in coppia con Michela Del Vecchio del Bar enoteca Monte di pietà di Portobuffolè (Tv). Nel Concorso Aibes domani–sparkling, Premio “Nando Pucci Negri” a Mirko Falconi del Manor House Hotel e Golf club di Castle Combel (Uk), seguito da Michele Cozzi del Caffè Longobardo di Cividale del Friuli (Ud) e da Gianluca Maso. Premio “Angelo Zola” a Massimo Blanda. 1° nella categoria emergenti Luca Costiero, Premio Sirman a Patrizia Maniero, Premio Bormioli Rocco a Mauro Sabaini e Premio Ceado a Gian Alberto Alessandrini.
1° CORSO TEA MASTER ESITO POSITIVO Una panoramica completa su una bevanda poco nota nella cultura occidentale come il tè, attraverso degustazioni e interventi di esperti. Questo il quadro dipinto dal 1° corso Tea Master che si è tenuto al New King’s Club di Porto Mantovano, organizzato dall’Aibes. Esito positivo per tutti i barman partecipanti che si sono diplomati Tea Tester, ovvero esperti in grado di distinguere, valutare, proporre al pubblico e degustare qualità di te provenienti da tutto il mondo.
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WINE BAR AL VINITALY EVENTO DI SUCCESSO Conclusa la kermesse del Vinitaly, l’Aibes ha tirato le somme dell’unica iniziativa che l’ha visto protagonista. Si chiude in positivo il Wine Cocktail Bar, ospitato allo stand dell’Enoteca nazionale di Siena. I produttori di vino stessi sono rimasti soddisfatti di come sono state miscelate spezie, frutta e liquori con vini bianchi e rossi. Nella foto Luigi Poli con lo staff dell’enoteca e alcuni studenti della scuola alberghiera di Verona, che hanno prestato servizio allo stand.
AGGIORNAMENTI
barman dell’anno in SARDEGNA
empo di premi e concorsi anche per la sezione Aibes Sardegna, che ha decreato Barman dell’anno 2007 Mirella Bernardini (nella foto) del Bar de La Maddalena (Ot) che si è classificata 1a anche nel Concorso after dinner con il cocktail “Elisir”, realizzato con cl. 2,0 Bombay sapphire - Martini & Rossi, cl. 2,0 Cointreau - Maxxium Italia, cl. 1,0 Peach tree de kuyper - Pernod Ricard Italia, cl. 1,0 Midori - Campari Italia, cl. 1,0 succo di limone, decorato con carota, mela, ravanello. 2° Gianluca Pinna dell’Hotel Melià resort & convention di Olbia e 3° Leandro Serra del Chocolat Cafè de La Maddalena. Il Concorso fancy ha visto 1° Gianluca Melis della Discoteca Sa Launeddas di Pula in coppia con Alessandro Cappato della Discoteca sa launeddas con “Meu amor”. 2° classificato Irene Deiara del Chocolat Cafè de La Maddalena in coppia con Chelo
Diamante dello stesso locale e 3° Maurizio Tranchidda dell’Hotel dei Pini di Alghero in coppia con Francesco Spanedda de Il vecchio dada di Alghero (Ss). Nel Concorso Aibes domani - sparkling, il Premio “Nando Pucci Negri” è andato a Maria Maddalena Mura del Caffè Florian di Sassari con “Antonino” . 2° Maurizio Citrolo de La fattoria di Porto Rotondo e 3° Laura Carriero de Chocolat Cafè de La Maddalena. Premio “Angelo Zola” a Ismaele Rombi, mentre nella Categoria emergenti si sono distinti Alessandro Mereu, Cherry Masigliat e Stefano Guccini. Per la Migliore decorazione, Premio “Giblor’s a” Mirella Bernardini, Premio “Sirman” a Francesco Caramusa, Premio “Bormioli Rocco” a Luca Pinna. Infine nella Migliore tecnica il Premio “Germiniasi” è andato a Gianluca Melis, seguito da Luca Pinna.
Arrivano le LADY del bar
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utte belle e brave le 13 ragazze che si sono ritrovate al Sesto Senso The Club di Desenzano del Garda (Bs) per disputare il concorso di migliore “ Barlady 2007”. Aspetto del drink, decorazione, gusto e aroma, ma anche simpatia e spigliatezza gli elementi di giudizio. Vincitrice Ali Telu del Fashion Cafè & Exsense di Desenzano con il cocktail “Fashion Cafè”. Al 2° posto Ilary Belleri del Bysance di Desenzano con “Bysance” e al terzo Cinzia Venturini del Backstage di Desenzano con “Ice Lady”. Accattivanti le decorazioni floreali proposte da Roberta Salemme con il cocktail “Asterix”, un bocciolo di rosa ghiacciato, e quello di Evelin Marzola per “Karma Lounge” con un’orchidea. Francesca Petrone del Dehor di Desenzano ha optato per delle rose di cruditè di salmone per “Wasabi” classificato al 4° posto. Goloso il cocktail di Barbara Guardini del Vintage di Desenzano che ha usato la liquirizia ed estroso quello di Francesca Sala del Dina’s di Bardolino (Vr) con le foglie d’oro. Freschi anche quelli di Ameris Ramoni del Teatro Alberti di Desenzano, Barbara Zamboni del Fronterino di Desenzano, Tea Costantin del Trento Cafè, Marta Pianu dell’Officina di Mantova e Francesca Mazzacani del Circus di Desenzano.
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GESTIONE
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quando il ristoratore pareggia i CONTI con metodo
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l food cost è un valore strettamente correlato alla politica gestionale delle cucine e di tutte le sezioni che vi ruotano attorno. Dopo aver analizzato (sugli scorsi numeri 150 e 151 di “Lombardia a Tavola” ndr) come si calcola il food cost e come è possibile tenerlo sotto controllo, non ci resta che applicare le regole, prendendo in esame un altro punto nevralgico per l’amministrazione del ristorante. In particolare andiamo ad analizzare il punto di pareggio o BEP (break even point), che rappresenta la sintetica risposta alla domanda che quotidianamente il ristoratore si pone. Ovvero “Quando inizierò veramente a guadagnare e quanto devo vendere per coprire le spese?”. Per saperlo occorre prendere in esame alcuni semplici dati:
considerazione gli 11 mesi utili, ma compresi i costi fissi. 50.960 euro x 6 mesi = 305.760 euro. 21.840 x 5 mesi = 109.200 euro.
Un ipotetico musicista ad esempio costerebbe al ristorante esaminato 2.500 euro al mese per tutti i 6 mesi di alta occupazione. La copertura di
CALCOLARE IL PUNTO DI PAREGGIO mesi di alta occupazione *
mesi di bassa occupazione **
media annuale
Average check
50.960,00 €
21.840,00 €
414.960,00 €
Costi variabili 32%
16.307,20 €
6.988,80 €
132.787,20 €
Costi fissi
11.000,00 €
11.000,00 €
132.000,00 €
Totale dei costi
27.307,20 €
17.988,80 €
264.787,20 €
Profitti
23.652,80 €
3.851,20 €
150.172,80 €
13,00 €
4,94 €
10,13 €
Profitti per cliente servito
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*: 70 coperti al giorno x 26 giorni x 28,00 € di average check
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• il numero medio di coperti per mese; **: 30 coperti al giorno x 26 giorni x 28,00 € di average check • l’average check per cliente ovvero la spesa media per un pasto nel ristorante; Esiste una formula molto • l’ammontare dei costi fissi; semplice per determinare il volume di • la percentuale dei costi variabili. vendita necessario per coprire le spese fisse di gestione del ristorante (BEP). Facciamo un esempio: un In base ai dati presi in ipotetico ristorante serve in media considerazione la formula è: 70 coperti al giorno per 6 giorni alla settimana nei mesi di maggior flusso turistico. Nella bassa stagione, per 5 X = costi fissi : % dei profitti x 100 mesi, scende a 30 coperti al giorno; non si deve tralasciare un mese di ferie all’anno. Mediamente i clienti pagano Applicandola ai dati in esame un conto di 28,00 euro. I costi fissi otteniamo: ammontano a 11.000 euro e quelli 11.000 euro : 68 x 100 = variabili si attestano sul 32%. 16.176,47 euro. Tradotto in cifre: 70 coperti al giorno x 26 giorni utili al mese x 28,00 Vendite necessarie per raggiungere il euro di average check = 50.960 euro break even point = 16.176,47 euro. per i mesi di alta occupazione. 30 coperti al giorno x 26 giorni utili al mese Coperti necessari per raggiungere il x 28,00 euro di average check = 21.840 break even point = vendite necessarie euro per i mesi di bassa occupazione. per raggiungere il break even point/ Quindi il numero medio di clienti average check = serviti ogni mese è di 1820 (70x26) nei 16.176,47 : 28,00 euro = 577,73 coperti. mesi di alta stagione, 780 (30x26) in quelli di bassa stagione, per un totale Il calcolo del break even medio annuo di 14.820 clienti. point può essere utile per valutare Per calcolare la media annuale l’opportunità e la possibile copertura dell’average check si prendono in di spese e investimenti straordinari.
questa spesa richiederebbe un certo numero di coperti, nello specifico 787,82 equivalenti a 131,30 presenze mensili. 2.500 euro x 6 = 15.000 € 15.000 € : 19,04 = 787,82 787,82 : 6 = 131,30. Tabelle e studio tratti da“Food Costcalcolare in cucina” edito da Bibliotheca Culinaria.
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MAITRE
DIRETTORI D’ALBERGO,
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cambio al vertice
Nuovo presidente FRANCO ARABIA T
Paolo Sanavia, direttore generale del Kempinski Hotel Giardino di Costanza, e Gaetano Torino del Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi (Roma). Antonio Giubileo dell’Hotel Giubileo di Potenza è stato insignito della carica di consigliere nazionale amministratore, mentre Lucia Padovan, responsabile integrazione, qualità e servizio clienti della catena Mercure Italia, della carica di consigliere nazionale. Al suo fianco al consiglio nazionale ci sarà il calabrese che dirige e gestisce in proprio l’Hotel Federica di Riace ed è presidente di consorzio Jonica Holidays, Maurizio Baghetta. Per ulteriori aggiornamenti consultare www.adanet.it.
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empo di nuove cariche per l’Associazione direttori albergo (Ada), che durante il 52° Congresso nazionale di Ostuni (Br) ha nominato la giunta che guiderà l’associazione nel prossimo quadriennio. Il calabrese Franco Arabia, attualmente direttore del Grand Hotel Ortigia di Siracusa, è il nuovo presidente nazionale, al suo fianco in qualità di vice-presidente nazionale vicario Gian Paolo Mura, dirigente dell’Hotel Villa Fenaroli Palace di Rezzato (Bs). In qualità di vice-presidenti nazionali sono stati nominati
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AGGIORNAMENTI
CODICE ETICO
NORMATIVE
per la SICUREZZA STRADALE
Unite le ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
È
bevande alcoliche e dei locali di ritrovo in generale. Su queste basi è nato il Codice etico per contrastare prioritariamente il fenomeno delle cosiddette “stragi del sabato sera”, influenzate dall’abuso di alcool o dall’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope. Gli autori del progetto si impegnano a promuovere un modello di guida responsabile a tutela della salute e della incolumità dei giovani, favorendo il coordinamento interistituzionale, promuovendo misure restrittive su vendita e somministrazione anche in forma automatica di bevande alcoliche nelle aree circostanti i locali di ritrovo. Le associazioni cercheranno di contrastare il consumo di bevande alcoliche con la promozione in offerte sottocosto delle bevande analcoliche.
LOMBARDIA A TAVOLA
stata varata un’iniziativa del Governo per contrastare e ridurre il numero degli incidenti sulle strade, promossa da ministero dell’Interno, ministero per le Politiche giovanili e le attività sportive, conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. In tale quadro
l’Aibes, l’Associazione degli industriali della birra e del malto, l’Associazione nazionale industriali distillatori alcoli e acquaviti, l’Associazione degli imprenditori dell’intrattenimento, la Federazione nazionale industria dei viaggi e del turismo, la Federazione italiana industriali esportatori importatori di vini, acquaviti, sciroppi, aceti e affini, la Fipei, l’Associazione italiana imprese di intrattenimento danzante e di spettacolo e l’Unione italiana vini si sono unite al tavolo di confronto in rappresentanza della produzione, somministrazione e vendita di
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NORMATIVE
AGGIORNAMENTI
Forzieri in miniatura per alimenti DISTAM garantisce per METALLO e ALLUMINIO orzieri in miniatura”. Questa è la definizione con cui sono stati identificati i barattoli metallici dove «ciò che è contenuto risulta totalmente isolato ed escluso dall’ambiente circostante: non c’è luce, non c’è aria, non c’è rischio di danno meccanico, né di proliferazione batterica microbica anche perché le sue forti (e conduttive) pareti hanno reso possibile un efficace trattamento di pastorizzazione o sterilizzazione senza l’utilizzo di conservanti». Definizione che è emersa dallo studio Distam (Università degli studi di Milano) a conferma che i contenitori in acciaio e alluminio per alimenti sono i più sicuri, malleabili, indistruttibili e facilmente riciclabili. Infatti, i metalli hanno proprietà di robustezza meccanica, impenetrabilità ai gas e ai vapori, opacità alla luce, resistenza termica indiscutibilmente superiori a ogni altro materiale impiegato tra i cosiddetti food contract materials. In particolare, analizzando le specificità dei contenitori e degli oggetti metallici destinati al contatto con gli alimenti, si nota che ognuno di essi rappresenta un progresso utile e significativo nell’assicurare livelli di garanzia igienica più elevati o nell’offrire praticità e comodità di impiego ai consumatori finali. Entrando nel dettaglio, si possono segnalare i barattoli metallici per conservare frutta e verdura, oppure i barattoli e gli imballaggi metallici per soft drink (in Europa sono quasi 40 miliardi i barattoli per soft drink consumati ogni anno), oppure gli imballaggi metallici relativi ad alcuni prodotti specifici (tipo bombolette) come la panna montata. Oppure i tubetti deformabili usati soprattutto per prodotti pastosi come senape, salse varie, concentrati, che sono la soluzione ideale per conservare quei prodotti che devono stare al buio e in assenza d’aria. Poi i classici avvolgimenti impenetrabili per alimenti e stoviglie, i fogli sottili di alluminio per esempio. Non da meno, i tappi corona in banda stagna e cromata, i tappi a vite in alluminio, le capsule
per vasi di vetro di acciaio rivestito, oppure capsuloni di alluminio e plastica per bottiglie di vini e spumanti. Tutti questi materiali sono «materiali barriera – come li ha definiti Luciano Piergiovanni, autore della ricerca – i più resistenti ed efficaci che si conoscano. Ma sebbene i metalli siano numerosissimi per natura, nel packaging solo pochi di essi trovano impiego a contatto con gli alimenti: principalmente l’acciaio e l’alluminio». Prestazioni di sicurezza e igienicità sono garantite.
SULLE ETICHETTE ARRIVA BERSANI PESANTI LE SANZIONI Sulla Gazzetta Ufficiale del 1 febbraio 2007 è stato pubblicato il Decreto Legge n.7 del 31 gennaio 2007 sulle “Misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese”. Esiste una norma che interessa il settore agroalimentare. All’articolo 4 del decreto si legge: “ 1. All’articolo 3 del decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 109 e successive modificazioni, dopo il comma 2 è inserito il seguente: 2-bis. L’indicazione del termine minimo di conservazione o della data di scadenza deve figurare in modo visibile, chiaramente leggibile e indelebile secondo modalità non meno visibili di quelle indicanti la quantità del prodotto e in un campo visivo di facile individuazione da parte del consumatore. 2. I soggetti tenuti all’apposizione dell’indicazione di cui al comma 1 si adeguano alle prescrizioni del medesimo comma entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. Queste nuove precisazioni sulla data di scadenza dei prodotti alimentari non sembrano essere una grande rivoluzione, è bene per gli operatori non ignorarle perché le sanzioni possono essere davvero pesanti. Infatti, l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità prodotti agroalimentari (Icq) quantifica questa sanzione da un minimo di 1.600 a un massimo di 9.500 euro.
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Maggio 2007 anno I
Attenzione al territorio e alle produzioni di qualità
n. 4
SHOPPING...al
bar Largo ai RISTO-BOOK S
ono in crescita i locali che hanno trasformato il concetto di bar, caffetteria o ristorante, mixandolo con la vendita di oggettistica, complementi d’arredo, prodotti food & beverage, souvenir e soprattutto libri. In particolare nelle città d’arte o nelle località turistiche. C’è un nuovo modo per gustare la colazione, la pausa pranzo o la pausa caffé: non più solo qualcosa da mangiare e da bere, ma anche la compagnia di una rivista o di un buon libro. Se una volta c’erano i caffé letterari, dove artisti, poeti e scrittori si ritrovavano a discutere e filosofeggiare sugli argomenti più disparati, oggi sono nati i ristobook e i book-bar. È una nuova moda, arrivata in Italia dagli States dove, qualche anno fa, è stato aperto “The Library Cafè” a New York, meta ambita da chiunque voglia non solo assaporare la squisitezza di un piatto, ma anche rilassarsi con
la lettura. Cavalcando la fortunata onda, hanno aperto locali come il “Mood” a Torino, in cui si possono consumare colazione, pranzo o merenda in compagnia di dolcetti e libri, o “La Passeggiata” a Genova, dove si gustano crepes discutendo di fisica. A Milano, nel cuore di Brera, si trova la “Caffetteria degli Atellani”, annesso alla mediateca di Santa Teresa, con una vasta scelta di libri sul cinema e dvd tematici in vendita, oppure il “Caffé Letterario” in via Solferino. A Roma, un precursore della tendenza è stato “Il Nuovo Sacher”, bar annesso al cinema di Nanni Moretti a Porta Portese dove si vendevano e presentavano libri. Oggi l’iniziativa ha visto l’apertura di locali come il “Bar à Book”, con mobili vintage e un tavolo di incontro librario, “Alicelibri”, che organizza incontri culturali, o l’imperdibile “Libreria del Cinema”, dove si reperiscono sceneggiature e pubblicazioni cult.
CONSIGLI PRATICI DA DOVE COMINCIARE
Si può partire con poche proposte, per testare le reazioni della clientela.A seconda della tipologia di prodotti da proporre, occorre prima verificare l’impatto sul pubblico, attraverso un questionario preventivo o con volantini informativi sui tavoli del locale. LA PROMOZIONE
Se si decide di inserire al bar un angolo lettura o un book-shop, se si vuol creare un banchetto o un’apposita area con prodotti, cibi e oggettistica in vendita è opportuno segnalarne la presenza accuratamente. Attraverso un servizio di cartellonistica, un allestimento spazio o un complemento d’arredo che attragga l’attenzione. Oppure stimolare il cliente con offerte o promozioni, eventi o giornate a tema (per esempio: a pranzo o a colazione sconto del 10% sull’acquisto di un libro tascabile; oppure “giornata del tè inglese” con sconti sulla merenda pomeridiana e solo per oggi in omaggio il nostro tè). AVVISARE LA CLIENTELA
È importante comunicare l’offerta di vendita, soprattutto se fino a ieri il bar o il locale avevano un’impostazione tradizionale. Poco elegante l’esposizione dei prezzi in vetrina, preferibile un cartello vicino al banco dei dolci o una sezione specifica nel menu.
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PRIMO PIANO
TENDENZE
AGLI ITALIANI PIACE...
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i caffè quotidiani consumati
dal cliente tipo lombardo
54,7%
i lombardi che bevono caffè durante il giorno
55,2%
gli italiani che frequentano il
bar per bere un buon caffè
54,4%
gli italiani che frequentano il
bar per iniziare bene la giornata
50,5%
gli italiani che frequentano il bar per un momento di relax di consumo fuori casa
Si tratta di un atteggiamento “culturale”, una way-of-life non solo per trascorrere in modo diverso il tempo passato al ristorante, al bar o in caffetteria, ma anche un punto d’incontro tra persone con interessi comuni.Da questa consapevolezza si è fatta strada l’idea di
II
locali accoglienti, dove rilassarsi e poter acquistare anche un libro. È il caso del Noir Cafè di Inzago (Mi), un bar-caffetteria che ha sposato perfettamente il concetto di book-bar. L’idea che ha ispirato i due soci, Alberto Pluda ed Erminia Ratti, ha un’origine del tutto nobile, come ci ha raccontato Erminia. «Ci siamo ispirati al celebre Noir Cafè di Parigi, un vero book-bar specializzato in libri del genere noir. Noi, in una micro-realtà come quella dell’hinterland milanese, non potevamo limitarci a un solo genere e così abbiamo optato per una vasta scelta di libri, soprattutto di saggistica e di narrativa. La gestione della caffetteria e del bar è classica, ma fin dall’inizio abbiamo puntato tutto sulla qualità dei prodotti. Abbiamo un menu a base di cioccolate, frappè, tisane e prodotti food&beverage di un solo noto e apprezzato marchio del settore quale è Eraclea. Un’offerta mirata ed esclusiva, che ha subito contraddistinto il locale. L’attività di libreria è centrale e la formula è apprezzata perché associata al livello di qualità del bar. Capita che il cliente entri solo per bere un caffé, poi attratto dallo spazio libreria comincia a fare domande a cui siamo ben preparati a rispondere. Lo spazio è diviso in tre settori: c’è un bancone lungo circa 7-8 metri dove si raccoglie l’attività di somministrazione, sulla sinistra c’è la zona libreria fornita di un piccolo salotto dove si possono gustare caffé e
leggere libri o riviste. Sulla destra sono posizionati tavoli per godersi da seduti una meritata pausa culturale. Di recente abbiamo inaugurato un piccolo settore per la vendita di dvd, spesso ispirati a libri o a spettacoli teatrali».
L’altro lato della caffetteria
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a il connubio bar-libri non è il solo a funzionare. Una formula più classica e tradizionale prevede la vendita di prodotti alimentari “particolari”, ricercatezze gastronomiche che diventano anche graziosi souvenir. La fotografia che emerge è quella di una proposta in crescita che fa del bar non più un semplice “luogo di passaggio” ma un vero “tempio dello shopping”. Prendiamo ad esempio Sweet Irene, una pasticceracaffetteria nel cuore di Bergamo
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PRIMO ENONEWS PIANO alimentari e accessoristica per il the in quanto abbiamo uno spazio espositivo ridotto, ma volendo ci sarebbe interesse anche per libri e oggettistica».
di relax. A garanzia di qualità anche la scelta del partner leader nel settore bar: il supporto di macchinari Brasilia per esempio, il vasto assortimento di caffé creato esclusivamente per il locale dall’azienda Moak tra cui la miscela Colonial Café.
Tutto in vendita
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gestito da una coppia giovane. Luca, uno dei proprietari insieme a Irene, ci ha spiegato com’è nata l’idea e quale riscontro ha la formula “shopping al bar” tra i clienti. «Prepariamo dolci ispirati dalla tradizione culinaria anglosassone, americana e francese con ingredienti da agricoltura biologica. Proponiamo servizio di caffetteria e tavola calda, affiancato alla vendita di prodotti alimentari selezionati e ricercati. I prodotti scelti sono quindi un corredo indispensabile a creare interesse e fidelizzare il cliente che entra per un semplice caffé ed esce con prodotti golosi e regali per i propri cari. Vendiamo marmellate della Provenza, miele, cioccolato, caramelle, tè, tisane, accessori per il tè, prodotti gourmand. In pratica siamo una “fornitissima drogheria” in cui ci si può fermare a bere qualcosa, consumare la pausa pranzo assaggiando alcuni dei prodotti in vendita, bere il the venduto a peso e assaggiare le nostre torte fatte in casa. I prodotti sono esposti nelle aree allestite e i clienti spesso si servono da soli, a volte chiedono consigli per idee regalo e confezioni personalizzate. Per ora vendiamo solo prodotti
n’interessante frontiera concettuale, certamente più di nicchia, è rappresentata da quei locali che propongono la vendita di oggettistica e complementi d’arredo. Al Colonial Cafè, catena di caffetterie di Milano e Como che vende anche cioccolato al taglio di ogni forma e tipo, è possibile acquistare anche tutti gli arredi e l’oggettistica visibile all’interno del locale. Rigorosamente in stile coloniale. Lampadari in ferro
Greta Nicoletti
DOVE ANDARE TORINO
Caffè Mood - via Battisti, 3 Tel 011 5660809 MILANO
Caffetteria degli Atellani - via della Moscova, 38 - Tel 02 36535959 Libri e Caffè - via Maestri, 1 Tel 02 76016131 Caffè Letterario - via Solferino, 27 Tel 02 29015119 GENOVA
Nouvelle Vague - vico de’ Gradi, 4 Tel 010 256272 La Passeggiata - piazza Santa Croce, 21 Tel 010 2543644 BOLOGNA
Zo Caffè - via Berti, 15 Tel 051 5883469 ROMA
battuto, artigianato spagnolo, olandese o africano, paralumi in tessuto, specchi di varie forme ed epoca. La vendita degli oggetti risulta vincente e per questo l’offerta è periodicamente rinnovata. Questo format innovativo rivisita la classica caffetteria alla ricerca di un target esigente e dinamico, con esclusivi spazi
Agave Bistrot - via San Martino ai Monti - Tel 06 4882134 Bar à Book - via dei Piceni, 23 Tel 06 45445438 Bibli - via dei Fienaroli Tel 06 58124534 Book’s bar - via Duse, 1 Tel 06 80691468 Alicelibri - piazza Chiesa Nuova, 22 Tel 06 68308818 Libreria del Cinema via dei Fienaroli, 31 Tel 06 5817724 Doozo - via Palermo, 51/53 Tel 06 4815655 CATANIA
Italia a Tavola network Editrice: Edizioni Contatto srl, via Piatti 51 - 24030 Mozzo (Bg) Amministratore: Mariuccia Passera Redazione: via Piatti 51, 24030 Mozzo (Bg) - Tel 035 460563 / 615370 Direttore responsabile: Alberto Lupini In redazione: Andrea Lupini, Riccardo Melillo, Greta Nicoletti e Elisabetta Passera Direzione commerciale: Anna Bonacina, Silvana Calderoli e Cristina Capelli Stampa: Roto3, via Turbino n.11/b- Castano Primo (Mi) Registrazione del Tribunale di Bergamo n. 307 del 23/1/2007 Chiuso in tipografia il 27 aprile 2007 - Diffusione di questo numero: 46.150 copie Supplemento del n. 152 di Lombardia a tavola - direttore Alberto Lupini Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCD BERGAMO
Tertulia - Via Rapisardi, 1 Tel 095 7152603 PALERMO
Malgiocondo - via Guardione, 88 Tel 091 6622213 Kursaal Kalhesa - Foro Umberto, I Tel 091 6161282
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Il VINITALY chiude con 38mila presenze PREMI e CONCORSI, l’Italia esce vincente
ncremento del 15% degli operatori esteri che hanno raggiunto le 38mila presenze (erano 33 mila nel 2006) su 150mila totali (+4% rispetto all’edizione precedente) da oltre 100 paesi, oltre a 2.600 giornalisti da 52 Paesi. Questi i dati indicativi relativi alla 41a edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati, al quale hanno preso parte 4.300 aziende da più di 30 Paesi su 86mila metri quadrati netti espositivi. «Vinitaly è l’unica manifestazione al mondo che può vantare trend di crescita degli spazi venduti negli ultimi anni superiori al 5%, contro l’1-2% di altre rassegne. Così come può assicurare un elevato numero di contatti per espositore, superiore a 30 contro gli 11-15 delle altre fiere e con un grado di soddisfazione degli espositori che raggiunge il 95% del totale», sottolinea il presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti. «La rassegna rappresenta un vero e proprio sistema integrato di promozione al servizio non solo dell’enologia nazionale, ma del sistema Paese nel suo complesso per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane che mette a frutto la sua esperienza e i suoi contatti tutto l’anno - ha evidenziato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. Sono in avanzata fase di organizzazione tutte le tappe estere del 2007. Dopo l’india nel gennaio
I VINI PREMIATI CATEGORIA TRANQUILLI DOC Gruppo 1 - Vini bianchi tranquilli Gran Medaglia d’oro ex-aequo • Rieslaner Spatlese Trocken Nordheimer Vogelein Qmp Franken 2006 di Divino Nordheim Main di Nordheim Bayern (Germania) • Soave superiore Docg classico “Castelcerino Rocca Sveva” 2005 di Cantina di Soave (Vr) • Valais aoc blanc “Heida maitre de Chais” 2005 di Provins Valais di Sion (Svizzera) Medaglia d’oro ex-aequo • Trebbiano d’Abruzzo doc “Anima” 2006 dell’Azienda Marramiero di Rosciano (Pe) • Waisser Burgunder spatlese trocken qmp franken 2005 di Winzergenossenschaft thungersheim di Bayern (Germania) Medaglia d’argento ex-aequo • Ler cru aoc Gewurztraminer 2005 di Chateau de Collex (Svizzera) • Traminer trocken qualitatswein franken “Concept n°1” 2005 di Winzer sommerach der winzerkeller di Bayern (Germania) Medaglia di bronzo • Colli di Conegliano Doc bianco “Mina” 2006 di Astoria vini di Crocetta del Montello (Tv)
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scorso, alla Russia in giugno a Mosca e San Pietroburgo seguiranno il Vinitaly Us Tour a ottobre con tappe a Chicago, Los Angeles e San Francisco, Vinitaly Japan a Tokio a fine novembre e subito dopo Vinitaly China a Shanghai». La soddisfazione degli espositori emerge dalle loro dichiarazioni. Per Gianni Zonin (nella foto a fianco) il «bilancio è molto positivo. Pensavamo che vista la concomitanza di Vinexpo sarebbe stato un Vinitaly in tono minore, invece ha superato pure l’edizione dello scorso anno, con una grande presenza di operatori professionisti, che sono quelli che noi vogliamo». Sulla stessa linea Piero Mastroberardino (nella foto), presidente di Federvini, secondo cui la «quantità e qualità dei contatti commerciali è stata ottima da nord America, Cina, Giappone, Russia, ma anche da Paesi di nicchia come le Maldive. Una sorpresa è stata la presenza di molti scandinavi, nonostante si sia svolto solo poco tempo fa un evento internazionale geograficamente più vicino all’Europa del nord». «Una fiera energetica - così l’ha definita Andrea Sartori (nella foto a fianco), presidente di Uiv - con contatti molto buoni da Est europeo e Nord America».
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CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE
Gruppo 2 - Vini bianchi elaborati in barrique o comunque affinati in legno Gran medaglia d’oro • Monti Lessini Doc bianco “Re d’aurum” 2004 di Cantina di Montecchia di Montecchia di Crosara (Vr) Medaglia d’oro • Salice salentino Doc bianco “Tinaia” 2005 di Cantine Due Palme di Cellino San Marco (Br) Medaglia d’argento • Chardonnay Spatlese Trocken q.m.p. baden 2005 di Durbacher Winzergenossenschafts eg di Durbach Baden (Germania) Medaglia di bronzo • Garda Doc Chardonnay “Colombara” 2005 dell’Agricola Gozzi Cesare e Franco di Monzambano (Mn)
Tipologia vino: Lessini Bianco Doc 2004 Etichetta: Re D’Aurum Uvaggio: 55% Chardonnay, 45% Sauvignon Vinificazione: fermentazione in barriques Invecchiamento: in barriques di legno francese giovane di primo passaggio Affinamento: acciaio e bottiglia Colore: giallo dorato Profumo: intenso, con note mielate e persistente sentore di fiori di acacia Sapore: vellutato e morbido, avvolgente e sapido allo stesso tempo Longevità: 5 anni Gradi: 14% vol. Temperatura di servizio: 18°C Acidità totale: 4,5 g/l Abbinamenti: formaggi stagionati, piatti grassi di pesce, salumi affumicati
Cantina di Montecchia scarl via Alpone 53, 37030 Montecchia di Crosara (Vr) Tel 045 7450094 - Fax 045 6544154 www.cantinadimontecchia.com - cantina@cantinadimontecchia.com
Doc Bolgheri superiore ARNIONE 2004 di CAMPO ALLA SUGHERA
Amarone della Valpolicella Doc 2004
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Gruppo 3 - Vini rossi prodotti nelle ultime tre vendemmie (2006-2005-2004) Gran medaglia d’oro • Bolgheri Doc rosso superiore “Arnione” 2004 di Campo alla Sughera di Knauf Interni di Bolgheri (Li) Medaglia d’oro ex-aequo • Amarone della Valpolicella doc “Falasco” 2004 di Cantina sociale della Valpantena di Quinto Valpantena (Vr) • Valpolicella doc superiore “Ripassa” 2004 dell’Azienda Vitivinicola Zenato di Peschiera del Garda (Vr) Medaglia d’argento • Bolgheri Doc rosso “Ruit hora” 2004 di Caccia al Piano 1868 di Castagneto Carducci (Li) Medaglia di bronzo ex-aequo • Aldo Adige Doc Gries “Tenuta Kristan” 2004 di A Egger-ramer (Bz) • Piave Doc Merlot “Sante rosso” 2005 dell’azienda agricola Cecchetto Giorgio di Tezze di Vazzola (Tv)
Lessini Bianco Doc 2004 RE D’AURUM di CANTINA DI MONTECCHIA
Tipologia vino: Doc Bolgheri superiore Etichetta: Arnione 2004 Uvaggio: 50% Cabernet Sauvignon/Franc, 40% Merlot, 10% Petit Verdot Vinificazione: in vasche d’acciaio inox a temperatura minore di 30°C Invecchiamento: 18 mesi in barriques nuove di rovere francese Affinamento: 12 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino intenso con riflessi granato Profumo: fine e ampio, di grande complessità Sapore: pieno, armonico, morbido con finale perisistente Longevità: 8-10 anni Gradi: 14% vol. Temperatura di servizio: 18°C Abbinamenti: selvaggina, carni alla griglia, formaggi stagionati
Tipologia vino: Amarone della Valpolicella Doc 2004 Etichetta: Torre del Falasco Uvaggio: 70% Corvina V.se, 25% Rondinella, 5% Cabernet Sauvignon Vinificazione: appassimento per 4 mesi, poi a temperatura di 18-22°C macerazione per 20gg Invecchiamento: in barrique di Rovere per 18 mesi Affinamento: almeno 6 mesi in bottiglia Colore: rubino intenso Profumo: eleganti note di prugna matura con sentori speziati e di cioccolato Sapore: armonico al palato, con tannini setosi, perfettamente fusi con il frutto, finale lungo e caldo Longevità: 6-8 anni Gradi: 15% vol. Temperatura di servizio: 18-20°C Acidità totale: 5,80 g/l Abbinamenti: cacciagione, arrosti e formaggi stagionati
Campo alla Sughera loc. Caccia al Piano 280, 57020 Bolgheri (Li) Tel 0565 766936 - Fax 0565 766938 www.campoallasughera.com - info@campoallasughera.com
Cantina Sociale della Valpantena via Colonia Orfani di guerra 5/B , 37142 Quinto Verona (Vr) Tel 045 550032 - Fax 045 550883 www.cantinavalpantena.it - info@cantinavalpantena.it
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TORRE DEL FALASCO
di CANTINA DELLA VALPANTENA
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CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE
Gruppo 5 - Vini rossi con oltre 6 anni dalla vendemmia (2000 e annate precedenti) Gran medaglia d’oro • Amarone della Valpolicella Doc “Rocca Sveva” 1998 di Cantina di Soave (Vr) Medaglia d’oro • Montepulciano d’Abruzzo Doc “Poema” 1999 dell’Azienda agricola Jasci Donatello di Vasto (Dh) Medaglia d’argento • Montepulciano d’Abruzzo Doc “Cagiolo” 2000 di Cantina Tollo di Tollo (Ch) Medaglia di bronzo • Montepulciano d’Abruzzo Doc colline Teramane riserva “Escol” 2000 di San Lorenzo vini di Castilenti (Te) Gruppo 6 - Vini rosati Gran medaglia d’oro • Montepulciano d’Abruzzo doc Cerasuolo “Cerasuolo” 2006 di Vitivinicola De Angelis Corvi di Controguerra (Te) Medaglia d’oro • Montepulciano d’Abruzzo Doc Cerasuolo “Casal Bordino” 2006 di Madonna dei Miracoli di Casalbordino (Ch) Medaglia d’argento ex-aequo • Montepulciano d’Abruzzo Doc Cerasuolo “Cerano” 2006 di Italo Pietrantonj di Nicola Pietrantonj di Vittorito (Aq) • Montepulciano d’Abruzzo Doc Cerasuolo “Hedos” 2006 di Cantina Tollo di Tollo (Ch) • Montepulciano d’Abruzzo Doc Cerasuolo “Palio” 2006 di Citra vini di Ortona (Ch) • Montepulciano d’abruzzo Doc Cerasuolo “Rocca Ventosa” 2006 di Cantina Tollo di Tollo (Ch) Medaglia di bronzo • Montepulciano d’Abruzzo Doc Cerasuolo 2006 di Azienda agricola Terra d’Aligi di Atessa (Ch) Gruppo 7 - Vini dolci naturali Gran medaglia d’oro • Passito di Pantelleria doc 2004 di Cantine Rallo di Marsala (Tp) Medaglia d’oro • Recioto della Valpolicella Doc classico “Rerum” 2004 della Casa vinicola Sartori di Negrar (Vr) Medaglia d’argento • Moscato Passito di Pantelleria Doc “Nun” 2000 delle Aziende vinicole Miceli di Palermo Medaglia di bronzo • Gewurztraminer Eiswein qmp Baden 2005 di Winzergenossenschaft Achkarren im kaiserstuhl di Vogtsburg Achkaren (Germania)
BRINDISI ROSSO DOC
di CANTINE DUE PALME Tipologia vino: Brindisi Doc Etichetta: Brindisi Rosso Doc Gran Medaglia Oro Vinitaly 2007 Uvaggio: 80% Negroamaro e 20% Malvasia Nera Vinificazione: in silos orizzontali rotativi termocondizionati Invecchiamento: 6 mesi in barriques di rovere francese Affinamento: 4 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino intenso con riflessi violacei Profumo: profumazioni fini e fruttate, di visciole e prugne secche Sapore: in bocca l’impatto è gradevole, caldo e morbido con tannini nobili Longevità: 5-6 anni Gradi: 14% vol. Temperatura di servizio: 16/18°C Acidità totale: 5,60 g/l Cantina Due Palme Soc. Coop. Agricola via San Marco 130, 72020 Cellino San Marco (Br) Tel 0831 617909 - Fax 0831 617865 www.cantineduepalme.it - info@cantineduepalme.it
RICCO BOTTINO PER LE DUE PALME Le Cantine Due Palme è una cooperativa fondata nel 1989 a Cellino San Marco (Br) e conta più di 850 soci viticoltori, produttori di uve Negroamaro, Malvasia nera e Primitivo, Sangiovese, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero e bianco, Cabernet e Sauvignon. Questa edizione del Vinitaly ha fruttato un ricco bottino alla cantina che ha ricevuto il Premio speviale Vinitaaly 2007, la medaglia d’oro con il Salice salentino Doc bianco “Tinaia” 2005 e la Gran medaglia oro con il Brindisi Doc rosso 2001.
Gruppo 8 - Vini liquorosi Gran medaglia d’oro • Porto vqprd “Kopke colheta” 1938 di Sogevinus fine wines di Vila nova de Gaia (Portogallo) Medaglia d’oro • Porto vqprd “Kopke 20 years old” di Gogevinus fine wines di Vila nova de Gaia (Portogallo) Medaglia d’argento ex-aequo • Marsala Doc superiore dolce di Francesco Intorcia & figli di Marsala (Tp) • Moscato Passito di Pantelleria Doc liquoroso “Yanir” 2005 di Aziende vinicole Miceli di Palermo Medaglia di bronzo • Porto vqprd 20 anos di Quinta do Estanho jaime acacio Queiroz Cardoso di Cheires (Portogallo)
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LOMBARDIA A TAVOLA
Gruppo 4 - Vini rossi dai 4 ai 6 anni dalla vendemmia (2003-2002-2001) Gran medaglia d’oro • Brindisi Doc rosso 2001 di Cantine Due Palme di Cellino San Marco (Br) Medaglia d’oro • Montepulciano d’Abruzzo colline teramane docg “Vizzarro” 2003 di Barone Cornacchia di Torano Nuovo (Te) Medaglia d’argento • Amarone della Valpolicella Doc classico “Corte brà” 2001 della Casa vinicola Sartori di Negrar (Vr) Medaglia di bronzo • Brunello di Montalcino Docg riserva 2001 di Tenuta Vitanza - Torrenieri di Montalcino (Si)
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CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE
CATEGORIA VINI TRANQUILLI IGT Gruppo 1 - Vini bianchi Gran medaglia d’oro • Chardonnay Parras Valley “Casa Grande” 2006 Casa Madero di Santa Catarina (Messico) Medaglia d’oro • Isola dei Nuraghi Igt bianco “Entemari” 2006 di F.lli Pala di Serdiana (Ca) Medaglia d’argento • Terre di Chieti Igt pecorino “Palio” 2006 Citra vini di Ortona (ch) Medaglia di bronzo • Marche igt Sauvignon “La breccia” 2006 Azienda agricola Montecappone Colli di Jesi (An) Gruppo 2 - Vini bianchi elaborati in barrique o comunque affinati in legno Gran medaglia d’oro • Vigneti delle Dolomiti Igt bianco “Ritratto Bianco” 2005 di Cantina La Vis e valle di Cembra di Lavis (Tn) Medaglia d’oro • Sicilia igt Catarratto “Terre di ginestra” 2006 della Casa vinicola Calatrasi di San Cipirello (Pa) Medaglia d’argento • Terre di Chieti igt Chardonnay “Cretico” 2005 di Cantina Tollo di Tollo (Ch) Medaglia di bronzo • Chardonnay reserva Valle de Casablanca 2005 di Vina Casal de Gorchs di Santiago (Cile)
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Gruppo 3 - Vini rossi prodotti nelle ultime tre vendemmie (2006-2005-2004) Gran medaglia d’oro • Shiraz “bin 555” 2004 di Wyndham Estate di Rowland flat (Australia) Medaglia d’oro • Sicilia igt Nero d’Avola Syrah “Terre di Ginestra 651” 2004 di Casa vinicola Calatrasi di San Cipirello (Pa) Medaglia d’argento ex-aequo • Sicilia igt Frappato Syrah “Gurgò” 2005 di Cantine Paolini di Marsala (Tp) • Sicilia igt Nero d’avola “Gurgò” 2005 di Cantine Paolini di Marsala (Tp) Medaglia di bronzo ex-aequo • Bonarda vino tinto Mendoza 2005 di Bodegas nieto senetiner di Carrodilla Mendoza (Argentina) • Sicilia igt shiraz “Inycon Estate” 2005 di Cantine Settesoli di Menfi (Ag)
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RITRATTO BIANCO DELLE DOLOMITI
Igt
di LA VIS E VALLE DI CEMBRA Tipologia vino: Igt Etichetta: Ritratto bianco delle Dolomiti Igt Uvaggio: Chardonnay, Pinot grigio Vinificazione: in parte in acciaio, in parte in barriques di rovere e acace Invecchiamento: parte in acciaio, parte in barriques Affinamento: 5 mesi in bottiglia Colore: giallo vivace con riflessi brillanti e dorati Profumo: complesso, ricco, di frutta matura a pasta gialla Sapore: largo e avvolgente tipico di un vino morbido, con una vena leggeremente acidula Longevità: 5-6 anni Gradi: 12,5% vol. Temperatura di servizio: 12°C Acidità totale: 5,5 g/l Cantina La Vis e Valle di Cembra via Carmine 7, 38015 Lavis (Tn) Tel 0461 440111 - Fax 0461 440244 www.la-vis.com- cantina@la-vis.com
Gruppo 4 - Vini rossi dai 4 ai 6 anni dalla vendemmia (2003-2002-2001) Gran medaglia d’oro • Cabernet Merlot “Show reserve” 2001 di Wyndham Estate di Rowland flat (Australia) Medaglia d’oro • Shiraz Barossa valley “Centenary hill” 2002 di Jacob’s Creek wines di Rowland Flat (Australia) Medaglia d’argento • Beneventano igt Aglianico “Nero del Tasso” 2001 di Vinicola de Angelis Gioacchino di Sorrento (Na) Medaglia di bronzo ex-aequo • Sicilia igt rosso “Maria Costanza” 2001 dell’Azienda agricola Milazzo G. Terre della Baronia di Campobello di Licata (Ag) • Veneto orientale igt Cabernet Sauvignon “Selecti” 2001 dell’Azienda agricola Moletto di Motta di Livenza (Tv)
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CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE Gruppo 5 - Vini rossi con oltre 6 anni dalla vendemmia (2000 e annate precedenti) Gran medaglia d’oro • Venezia Giulia igt rosso “Conte Bolani” 1999 della Tenuta Cà bolani di Cervignano del Friuli (Ud) Medaglia d’oro • Sebino igt rosso “Metellus” 1997 di Azienda agricola Boschi di Erbusco (Bs) Medaglia d’argento • Toscana igt rosso “Campora” 2000 dell’Azienda agricola Casale di Riccardo Falchini di San Gimignano (Si) Medaglia di bronzo • Salento igt rosso “Vigna Vitrilli grande” 1997 di Apollonio casa vinicola di Monteroni di Lecce (Le) Gruppo 6 - vini rosati Gran medaglia d’oro • Rulandskè Modrè pozdni sber rosè 2006 di Moravske vinarske zavody sro (Ceca Repubblica) Medaglia d’oro • Pinot noir rosèe Matrai kefrankos 2006 di Bardos es fia pinceszet bt di Gyongyos (Ungheria) Medaglia d’argento • Cabernet Sauvignon rosè vinarska oblast morava “sommelier club” 2006 di vino Mikulov spol. S r.o. di Mikulov (Ceca Repubblica) Medaglia di bronzo • Veronese igt rosato “roseus” 2006 di Azienda agricola Corteforte di Carlo Maria Cerutti - di Fumane (Vr) Gruppo 7 - vini dolci naturali Gran medaglia d’oro • Vidal icewine niagara
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METELLUS ROSSO DEL SEBINO IGT di AGRICOLA BOSCHI Tipologia vino: Rosso del Sebino Igt Etichetta: Metellus Uvaggio: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot Vinificazione: vendemmia manuale e macerazione del mosto con le bucce, e aggiunta di uve appassite Affinamento: per 36 mesi in barriques, in botti grandi per 12 mesi, 12 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino carico Profumo: complesso con note di tannini Sapore: corposo, imponente la struttura Longevità: oltre 5-6 anni Gradi: 13% vol. Temperatura di servizio: 18-20°C Abbinamenti: piatti a base di carne, cacciagione e selvaggina Azienda agricola Boschi via Iseo 76, 25030 Erbusco (Bs) Tel 030 77245 www.agricolaboschi.it - oscar@agricolaboschi.it
Gruppo 8 - vini liquorosi Gran medaglia d’oro • Sicilia igt liquoroso “taranis” di Frazzitta di Marsala (Tp) Medaglia d’oro • Sicilia igt Moscato liquoroso di Lombardo F.lli Fu Giuseppe & C di Marsala (Tp) Medaglia d’argento ex-aequo • Kirmizi likor sarap okuzgozu “Tatli sert” 2000 di Kavaklidere Saraplari di Ankara (Turchia) • Sicilia igt Zibibbo liquoroso “Terrantiqua” 2005 di Casano di G. Casano & c. di Marsala (Tp) Medaglia di bronzo • Sicilia igt Zibibbo liquoroso di Lombardo F.lli Fu Giuseppe & c di Marsala (Tp)
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LOMBARDIA A TAVOLA
peninsula vqa “Proprietors’ reserve” 2005 di Jackson triggs vintners di Oliver (Canada) Medaglia d’oro • Gewurztraminer Icewine Niagara peninsula vqa 2004 di Royal de maria wines Co di Leamsville Ontario (Canada) Medaglia d’argento • Basilicata igt bianco “L’autentica” 2005 di Cantine del notaio di Gerardo Giuratrabocchetti di Rionero in Vulture (Pz) Medaglia di bronzo • Vidal Icewine Niagara peninsula vqa 2005 di Vineland estates winery di Vineland Ontario (Canada)
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CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE
VALDOBBIADENE PROSECCO
Spumante extra dry di MARSURET Tipologia vino: Valdobbiadene Prosecco Doc Spumante extra dry Etichetta: Valdobbiadene Prosecco Uvaggio: 100% Prosecco Vinificazione: in bianco, con pressatura soffice e resa massima 70% Spumantizzazione: metodo Charmat Colore: giallo paglierino con perlage fine e persistente Profumo: delicato, elegante e fruttato, preponderante la mela Sapore: aromatico, con buona struttura e invitante Longevità: entro l’anno di produzione Gradi: 11,5% vol. Temperatura di servizio: 8-9°C Residuo zuccherino: 16 g/l Abbinamenti: ideale come aperitivo o a tutte le ore
CATEGORIA VINI SPUMANTI DOC Gruppo 1 - vini spumanti metodo Charmat Gran medaglia d’oro • Valdobbiadene Doc Prosecco spumante extra dry 2005 di Marsuret - guia di valdobbiadene (tv) Medaglia d’oro • Prosecco di Valdobbiadene doc superiore di Cartizze spumante dry 2006 di Mionetto di Valdobbiadene (Tv) Medaglia d’argento ex-aequo • Prosecco di Conegliano doc spumante dry Millesimato “Moinet” 2006 di Cà Vendramin di Visnà di Vazzola (Tv) • Prosecco di Conegliano Valdobbiadene doc spumante brut 2006 di Azienda agricola Toffoli Vincenzo di Refrontolo (Tv) Medaglia di bronzo • Prosecco di Conegliano Valdobbiadene doc spumante extra dry 2006 di Conte Collalto di Isabella Collalto di Susegana (Tv)
Azienda agricola Marsuret via Spinade 41, 31049 Guia di Valdobbiadene (Tv) Tel 0423 900139 - Fax 0423 904726 www.marsuret.it - info@marsuret.it
PROSECCO DI CONEGLIANO
Valdobbiadene Doc Spumante Brut di TOFFOLI
LOMBARDIA A TAVOLA
Tipologia vino: Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Doc spumante brut Etichetta: Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Uvaggio: 100% Prosecco Vinificazione: metodo Charmat Colore: giallo paglierino tenue Profumo: sentore floreale con un gentile aroma di mela verde Sapore: perlage piccolo e persistente che esalta il gusto armonico e secco. Fruttato, fresco e brioso Longevità: 1 anno e mezzo circa Gradi: 11,5% vol. Temperatura di servizio: 8,5°C Acidità totale: 5,8 g/l Abbinamenti: come aperitivo e antipasti, in accompagnamento a pietanze leggere o a tutto pasto Azienda agricola Vincenzo Toffoli via Liberazione 26, 31020 Refrontolo (Tv) Tel 0438 894240 - Fax 0438 894556 www.proseccotoffoli.it - toffoli@nline.it
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Gruppo 2 - vini spumanti prodotti metodo Classico Gran medaglia d’oro • Champagne vqprd brut Millesime “Blanc des Millenaires Charles Heidsieck” 1995 di Champagne p & c Heidsieck di Reims (Francia) Medaglia d’oro • Franciacorta docg extra brut 2004 de La Montina di Monticelli Brusati (Bs) Medaglia d’argento • Franciacorta docg brut Saten 2004 de La Montina di Monticelli Brusati (Bs) Medaglia di bronzo ex-aequo • Alta Langa doc spumante brut “Cuvée Aurora” 2002 di Vigne Regali di Strevi (Al) • Oltrepò pavese doc vino spumante brut Millesimato 1997 di Tenuta il Bosco di Zenevedro (Pv)
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CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE
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Champagne Brut CHARLES HEIDSIECK BLANC DES MILLÉNAIRES MILLÉSIMÉ 1995 VINTAGE di REMY COINTREAU
di LA MONTINA
Tipologia vino: Champagne brut Etichetta: Charles Heidsieck Blanc des Millénaires Millésimé 1995 Vintage Uvaggio: 100% Chardonnay Vinificazione: in acciaio Invecchiamento e Affinamento: 10 anni nelle cantine gallo-romane della Maison Charles Heidsieck Colore: paglierino Profumo: intenso e fruttato Sapore: morbido in bocca, con note più profonde di tartufo bianco Longevità: almeno 5 anni Gradi: 12% vol. Temperatura di servizio: 9°C Abbinamenti: ottimo con carni bianche e con piatti di pesce
Tipologia vino: Franciacorta Docg Satèn Etichetta: Satèn Uvaggio: 100% Chardonnay Vinificazione: parte in barrique, parte in vasca di acciaio Affinamento: in bottiglia per minimo 24 mesi Colore: giallo paglierino intenso Profumo: leggera vaniglia, intenso, di frutta anche matura Sapore: delicato, con sentori di crosta di pane Longevità: 3-5 anni Gradi: 12,5% vol. Temperatura di servizio: 7-9°C Acidità totale: 7 g/l Abbinamenti: si sposa bene con piatti delicati, pesce e primi piatti
Cantina Remy Cointreau Reims Tel +33 3 26844350 www.charlesheidsieck.com
La Montina srl via Baiana 17, 25040 Monticelli Brusati (Bs) Tel 030 653278 - Fax 030 6850209 www.lamontina.it - info@lamontina.it
Franciacorta Docg di LA MONTINA
Oltrepò pavese Doc MILLESIMATO 1997 di TENUTA IL BOSCO
Tipologia vino: Franciacorta Docg Extra Brut Etichetta: Extra Brut Uvaggio: 90% Chardonnay, 10% Pinot bianco Vinificazione: vasca di acciaio Affinamento: 24 mesi in bottiglia Colore: giallo paglierino Profumo: floreale con sentori di crosta di pane Sapore: fruttato, di mela verde, persistente e con buona acidità Gradi: 12,50% vol. Temperatura di servizio: 7-9°C Acidità totale: 7,50 g/l Abbinamenti: si sposa bene con pesce, carni bianche, salumi e formaggi
Tipologia vino: Oltrepò pavese Doc metodo classico Etichetta: Millesimato 1997 il Bosco - Gianni Zonin Vineyards Uvaggio: 80% Pinot Nero, 20% Chardonnay Vinificazione: fermentazione a temperatura di 18°C e spumantizzazione in bottiglia Affinamento: 6 anni sui lieviti prima del rémuage a mano Colore: paglierino carico con eleganti riflessi dorati Profumo: floreale con sentori di lievito Sapore: raffinato e con aromi di frutta Gradi: 12% vol. Temperatura di servizio: 8-10°C Abbinamenti: ideale a tutto pasto e abbinabile oltre che a pesce o fritti a carne succulenta
La Montina srl via Baiana 17, 25040 Monticelli Brusati (Bs) Tel 030 653278 - Fax 030 6850209 www.lamontina.it - info@lamontina.it
Tenuta il Bosco loc. il Bosco 27049 Zenevredo (Pv) Tel 0385 245326 - Fax 0385 245324 www.ilbosco.com - info@ilbosco.com
SATÈN
LOMBARDIA A TAVOLA
EXTRA BRUT
Franciacorta Docg
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CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE
Gruppo 3 - Vini spumanti dolci Gran medaglia d’oro • Colli Euganei doc Fior d’arancio spumante 2006 di Viticoltori Riuniti dei colli Euganei di Vò (Pd) Medaglia d’oro • Moscato di Sardegna doc Tempio spumante di Cantina sociale Gallura di Tempio Pausania (Ss) Medaglia d’argento • Colli Euganei doc Fior d’arancio spumante 2006 di Selmin Guglielmo & Vittorio di Galzignano Terme (Pd) Medaglia di bronzo • Brachetto d’Acqui docg spumante 2006 di Cantina sociale Vallebelbo di Santo Stefano Belbo (Cn)
Vino Spumante Doc bianco MOSCATO DI TEMPIO
di CANTINA GALLURA Tipologia vino: Vino Spumante Doc bianco Etichetta: Moscato Tempio Uvaggio: 100% Moscato Invecchiamento: da bersi giovane Affinamento: 2 mesi Colore: giallo paglierino Profumo: ampio e intenso, particolarmente fine ed elegante con spiccati sentori di frutta Sapore: dolce senza eccessi, delicato e carezzevole con lunga persistenza gustativa Gradi: 8% vol. Temperatura di servizio: 8-10°C Acidità totale: 5,8g/l Abbinamenti: ideale con la pasticceria secca in genere purché confezionata senza cioccolato Cantina Gallura sca via Val di Cossu 9, 07029 Tempio Pausania (Ss) Tel 079 631241 - Fax 079 671257 www.cantinagallura.com - info@cantinagallura.it
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LUNGA VITA AL PLURIPREMIATO MONTEPULCIANO D’ABRUZZO
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“Lunga vita al Montepulciano d’Abruzzo”, questo il tema dell’originale degustazione verticale “territoriale”, svoltasi nel Padiglione Abruzzo al Vinitaly. Un grande racconto fatto attraverso otto vini, provenienti dalle quattro province, delle migliori annate comprese tra il 1975 e il 2000: in successione sono stati degustati il Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe classe 1975, il Montepulciano d’Abruzzo Vecchio 1979 di Dino Illuminati, il Montepulciano d’Abruzzo 1983 di Italo Pietrantonj , il Montepulciano d’Abruzzo 1984 dell’azienda Bosco Nestore, il Montepulciano d’Abruzzo 1988 di Edoardo Valentini, il Montepulciano d’Abruzzo “Tonì” 1990 di Cataldi Madonna, il Montepulciano d’Abruzzo “Villa Gemma” 1995 di Gianni Masciarelli ed il Montepulciano d’Abruzzo “Cagiolo” 2000 di Cantina Tollo. Uno spaccato della storia del vino abruzzese per eccellenza, che ha stupito e convinto piacevolmente una platea numerosa e competente, composta dai giornalisti delle più importanti testate italiane ed estere, che da sola rende merito ad un vino che proprio la Vinitaly di quest’anno è risultato il più premiato in assoluto in un confronto fra le diverse regioni italiane. «Con questa degustazione verticale – aveva spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Verticelli – abbiamo voluto dimostrare che l’attuale qualità dei vini abruzzesi, celebrata dai tanti riconoscimenti nazionali ed internazionali, è frutto di un lavoro che parte da lontano e di un vitigno dalle potenzialità eccezionali». E, come detto,
per l’Abruzzo il Vinitaly 2007 e’ stata un’altra straordinaria esperienza. Al Concorso enologico internazionale e’ stata infatti la regione piu’ premiata con ben 14 medaglie e 66 gran menzioni. Il Montepulciano d’Abruzzo Doc ancora una volta si è dimostrata il vino piu’ apprezzato e premiato dalla giuria. Ma il dato piu’ confortante e’ quello dei consumatori: per Ac Nielsen il Montepulciano d’Abruzzo e’ al primo posto nelle vendite nella Gdo italiana con quasi 13 milioni di bottiglie, seguito dal Chianti con 8 milioni e dal Barbera d’Asti circa 3 milioni di bottiglie. A dimostrazione ulteriore del suo grande rapporto qualità/prezzo, il Montepulciano d’Abruzzo per prezzo delle bottiglie è al secondo posto dopo il Chianti.
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Gruppo 1 - vini spumanti prodotti con fermentazione in autoclave (met. Charmat) Gran medaglia d’oro • Kakovostno vino zgp Polsuho goriska brda “Penina quercus” 2005 di Vinska klet goriska brda z.o.o. di Dobrovo (Slovenia) Medaglia d’oro • Vino spumante brut “Petali” di Fazio Wines di Fulgatore Erice (Tp) Medaglia d’argento ex-aequo • Prosecco spumante “Val de brun” 2006 di Astoria vini di Crocetta del Montello (Tv) • Prosecco spumante extra dry “Villa Cornaro” 2006 di Toser vini di Trebaseleghe (Pd) Medaglia di bronzo • Prosecco spumante extra dry millesimato “Campo del Merlo” 2006 di Vitivinicola Barazza Giovanni - Cappella Maggiore (Tv) Gruppo 2 - vini spumanti prodotti con fermentazione in bottiglia (met. Classico) Gran medaglia d’oro • Sparkling white wine brut blanc de blancs galilee “Yarden” 1999 di Golan heights winery di Katzrin (Israele) Medaglia d’oro • Vino spumante brut 2003 di La Rocchetta di Villongo (Bg) Medaglia d’argento • Prosecco spumante brut classico “Numero 10” di Valdo Spumanti - Valdobbiadene (Tv) Medaglia di bronzo • Chardonnay Pinot noir Barossa valley reserve 2004 di Jacob’s Creek wines di Rowland Flat (Australia) Gruppo 3 - vini spumanti dolci Gran medaglia d’oro • Moscato spumante dolce 2006 di Viticoltori Friulani La delizia di Casarsa della Delizia (Pn) Medaglia d’oro • Manzoni Moscato spumante dolce “Bizzarro” 2006 di Tenuta San giorgio - Maserada sul Piave (Tv) Medaglia d’argento • Moscato spumante dolce “petali” 2006 di Fazio wines -di Fulgatore Erice (Tp) Medaglia di bronzo • Moscatel vinho espumante doce “Peterlongo” 2006 di Bebidas da serra ltda di Rio grande do sul (Brasile)
Brut metodo Classico LA ROCCHETTA BRUT
di LA ROCCHETTA Tipologia vino: Brut metodo Classico Etichetta: La Rocchetta Brut metodo Classico Uvaggio: 50% Chardonnay, 50% Pinot bianco Vinificazione: in vasche d’acciaio a 18°C Invecchiamento: minimo 24 mesi sui lieviti in bottiglia Affinamento: almeno 3 mesi tra sboccatura e la vendita Colore: paglierino carico con eleganti riflessi dorati Profumo: complesso di frutta matura, vaniglia e lievito Sapore: piacevolmente acidulo e persistente Longevità: minimo 3 anni Gradi: 12,5% vol. Temperatura di servizio: 8-10°C Acidità totale: 6,70 g/l Abbinamenti: primi piatti a base di verdure, tartufi, funghi, pesce e crostacei Azienda agricola La Rocchetta via Vedri 4, 26060 Villongo (Bg) Tel 035 936318 - Fax 035 936357 www.larocchetta.it - info@larocchetta.it
Prosecco metodo Classico NUMERO 10 di VALDO SPUMANTI Tipologia vino: Prosecco metodo Classico Etichetta: Numero 10 Uvaggio: 100% Prosecco Vinificazione: pressatura soffice e prima fermentazione a temperatura di 15°C Affinamento: in bottiglia sulle fecce per 10 mesi, sboccatura e poi 6 mesi in cantina Colore: giallo paglierino con tenui riflessi verdi, perlage intenso e sottile, spuma cremosa Profumo: intensamente frutttato e fresco Sapore: fruttato, di elevata struttura, vivace e persistente Gradi: 12,5% vol. Temperatura di servizio: 8-10°C Abbinamenti: come aperitivo o a tutto pasto. Esprime il massimo con piatti di pesce e con la carne bianca
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CATEGORIA ALTRI VINI SPUMANTI
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Valdo Spumanti via Foro Boario 20, 31049 Valdobbiadene (Tv) Tel 0423 9090 - Fax 0423 975750 www.valdo.com ITALIA A TAVOLA NETWORK - MAGGIO 2007
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POST VINITALY
Ottimo rapporto QUALITÀ-PREZZO BAFFELLI: vince Il segreto della CANTINA DI QUISTELLO il Franciacorta
U
n buon Vinitaly per la Cantina sociale di Quistello (Mn), la grande organizzazione di produttori vitivinicoli che da tempo sta ricevendo lusinghieri giudizi da parte di consumatori ed esperti. Nello stand del Padiglione Lombardia hanno sostato anche il presidente della Cantina, Luciano Bulgarelli, con il sindaco del Comune di Quistello Alessandro Pasticci, il consigliere Ettore Caramaschi e la collaboratrice Angela Panariello. È l’ottimo rapporto qualitàprezzo il piccolo segreto del successo dei vini della Cantina di Quistello, molti dei quali leggermente frizzanti, come si conviene al Lambrusco Mantovano Doc o al Gran Bianco di Quistello, uno Chardonnay fiore all’occhiello della produzione dell’azienda.
Vele spiegate per VILLA DOMIZIA
“V
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illa Domizia” è un marchio relativamente recente tra i produttori del Consorzio tutela Valcalepio Doc, ma già ben conosciuto in Lombardia, grazie alla qualità dei vini, a un giusto prezzo, alla distribuzione capillare e tempestiva svolta dalla Quattroerre di Torre de’ Roveri (Bg). Al Vinitaly, aveva il proprio stand di assaggi nella Piazza Valcalepio, dove erano in degustazione sia i Valcalepio Doc sia gli Igt Bergamasca (Cuvè Zerotre bianco e Cuvè Zerotre rosso). Nella foto, da sinistra, Ivan Carlotti, Luca Cornici, Tiziana Capurro, Enrico Rota e Luca Ricupero.
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FERRARI BRUT RESTYLING AL TOP Ferrari ha toccato il record assoluto di 4.8 milioni di bottiglie vendute nel 2006, con qualche ritocco al look del Ferrari Brut. «I cambiamenti apportati con la collaborazione di autorevoli partner quali RobilantAssociati ed Eurisko» ha spiega Matteo Lunelli, vicepresidente della cantina trentina «mirano a sottolineare il prestigio del metodo classico che è la bandiera della casa e, oltre i confini, delle bollicine italiane.Tutto ciò mantenendo forte la continuità con il passato e con la tradizione ultracentenaria di quest’etichetta». Il restyling ha coinvolto anche il Rosé e il Demi-Sec.
UNA SFIDA IN ROSA PER ELENA WALCH Il mercato internazionale è molto attento alle pregiate produzioni vinicole dell’Alto Adige.Tra esse spicca l’etichetta Elena Walch, che dal 1985 è proprietaria della storia azienda Wilhelm Walch fondata nel 1869. Due le tenute a Castel Ringberg e a Kastelaz, mente la sede si trova a Termeno. Con idee chiare Elena Walch è intervenuta trasformando i vigneti secondo un criterio qualitativo, reimpiantandoli e impostandoli a esprimere basse rese per ettari con cloni altamente selezionati.
uone nuove per l’economia italiana. Almeno se possiamo considerare il Vinitaly una credibile cartina di tornasole, anche stato dell’arte della contingente situazione economica. L’edizione 41 è risultata la più intensa e vivace dell’ultimo periodo. Verona s’è dimostrata nei fatti capitale tricolore del vino». Così ha commentato l’evento Adriano Baffelli (nella foto), direttore Consorzio tutela Franciacorta: «Vinitaly s’è confermata la rassegna di maggiore rilievo proposta dalla città scaligera, considerati tutti i settori merceologici. Negli intensi giorni, nelle frenetiche ore in cui si celebra la liturgia, per certi versi immutabile, dell’incontro tra domanda ed offerta, la realtà ha il sopravvento sulle tante interpretazioni, molte volte davvero pretestuose o quantomeno incerte, del mondo delle vigne e delle cantine. Le bottiglie in degustazione riescono a trasmettere, senza intermediari, desideri, progetti, lavoro, investimenti. Si concretizza il piacere di un incontro profondo con il frutto di un territorio e dell’ingegno dell’uomo. Molta strada rimane da percorrere ai produttori di vino, così come molti passi debbono compiere i consumatori. Una rassegna affollata, operatori a parte, non significa che la conoscenza, quantomeno dei “fondamentali” del vino, sia oramai da ritenersi acquisita. Di sicuro rappresenta un altro mattone nel muro della crescita della consapevolezza da parte del mercato, sia della domanda sia dell’offerta. Il Vinitaly appena consegnato agli archivi, ha evidenziato anche un dato di fatto inequivocabile: il mondo del vino è l’unico, tra i tanti che danno vita al sistema agricolo, a registrare l’ingresso massiccio e costante di giovani tra i suoi operatori».
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Gran menzione Vinitaly al FRANCIACORTA MONTEDELMA
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archio relativamente giovane nel panorama delle bollicine di Franciacorta, Montedelma – azienda con sede e vigneti nella zona di Valenzano di Passirano – ha avuto dal Vinitaly alcune interessanti soddisfazioni. Allo stand Montedelma, nel Padiglione Lombardia, è stata notevole l’affluenza di operatori del settore (agenti per zone libere Nella foto, da sinistra, Fiorenzo sul territorio italiano, Dal Molin, Clodomiro Berardi, ristoratori, enotecari, Romina Calvetti, Piero Berardi sommelier). Si sono avuti interessanti colloqui per lo sviluppo futuro della rete vendite. Non sono mancate visite di operatori esteri (Usa, Messico, Brasile, Germania, Belgio) nella prospettiva di prossime collaborazioni. A completare la soddisfazione della famiglia Berardi anche la buona affermazione al Concorso enologico internazionale Vinitaly 2007: per il secondo anno consecutivo è stata assegnata la Gran Menzione al Franciacorta Brut Montedelma.
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IL GOTHA DELLA CUCINA ITALIANA A PALAZZO BERLUCCHI Berlucchi ha fatto l’ein plein: dal 30 marzo al 2 aprile, nella storica dimora di Palazzo Lana Berlucchi, si sono avvicendati ai fornelli alcuni dei più grandi chef della penisola, per proporre le loro creazioni in abbinamento alle bollicine della Maison di Borgonato. Heinz Beck le ha proposte in abbinamento a piatti studiati ad hoc, spiegando che «gli spumanti metodo Classico hanno una buona acidità e occorre tenere in considerazione il loro essere frizzanti. Per questo motivo ho pensato a piatti che abbiano un retrogusto dolce, per contrastare l’acidità del vino, e contengano una certa quantità di grasso, per supportare bene l’anidride carbonica dello spumante». Come il Medaglione di astice su pancetta marinata e salsa alla mela verde con Berlucchi Cellarius Rosé 2003. Gennaro Esposito ha deliziato con Paccheri con scuncilli e patelle abbinate a Berlucchi Cellarius Brut 2002, con il Babà di crema pasticcera e Berlucchi Cuvée Imperiale Max Rosé. Per chiudere in bellezza, si sono avvicendati ai fornelli alcuni degli chef dell’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe.
Alla San Giovanni di PASINI anche il LUGANA fa il Classico contarli tutti, sembrano tanti i 49 anni dell’Azienda agricola San Giovanni di Raffa di Puegnago (Bs) – indirizzo ormai storico dell’enologia gardesana, che fa capo alla famiglia Pasini - ma chi segue l’attività e l’evoluzione di quest’azienda di vignaioli e vini gardesani confessa di non essersi mai annoiato. Incuriosisce e stupisce il modo in cui la famiglia Pasini ha saputo rinnovarsi nel corso degli anni, costruendo un po’ alla volta una pur piccola realtà, ma ben rappresentativa del meraviglioso territorio in cui vive e lavora. Paolo e Luca sono i Pasini della terza generazione. Nelle scorse settimane erano indaffaratissimi nel tiraggio del Lugana Brut, per la prima volta, da quest’anno, promosso alla rifermentazione in bottiglia. Un altro segno di dinamismo dell’azienda, un’altra novità tutt’altro che trascurabile, in un mondo, quello agricolo, in cui non ci si può certo inventare nulla in tempi brevi. Dopo tanti anni di Lugana Brut Metodo Charmat, l’Azienda agricola San Giovanni ha scelto di utilizzare il Metodo Classico, cioè
la rifermentazione in bottiglia, anche per il suo spumante doc a base Lugana. Il tiraggio è stato effettuato nei giorni centrali del mese di aprile, per cui ci vorrà un bel po’ di tempo (almeno 20 mesi) prima di assaggiare il prodotto finale, ma la scelta dei Pasini testimonia assoluta fiducia nella sempre crescente qualità del vitigno autoctono Turbiana. Un’altra novità si sta preparando per il famoso “Ceppo 326”, un “classico” per il quale si sta sperimentando una variazione, una anteprima mondiale, con l’inserimento di parti di Groppello vinificato in bianco. Ma questa sarà un’altra storia… La bottiglia del Pasini Lugana Brut metodo Charmat, in vendita anche il prossimo anno, ma che sarà poi sostituita dal nuovo Metodo Classico
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d’autore
TENUTA BORGOLANO
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ll’ultima edizione di ProWein a Dusseldorf (Germania) la Tenuta Borgolano ha partecipato nello stand del Consorzio tutela vini con Bonarda Style, presentando in anteprima la già nota Donna (Bonarda) e altri 2 vini fiori all’occhiello dell’azienda. DiaboliKa Barbera in purezza, che ha meritato l’assegnazione del Talento d’oro, e Dekamerone Buttafuoco anteprima assoluta con uve esclusivamente oltrepadane e con talento assolutamente femminile. Numeroso il pubblico, sia giornalisti, sia importatori. Con Bonarda style e con Donna l’azienda ha partecipato anche alla kermesse del Vinitaly.
Per qualità-prezzo VANZINI in prima linea
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initaly denso di impegni e di dichiarazioni interessanti per la cantina Vanzini, soprattutto dall’estero, grazie a nuovi clienti in Gran Bretagna, Germania, Usa e Cina. Una tendenza che si aggiunge a un trend positivo nell’area Horeca in Italia e che secondo Antonio Vanzini (nella foto con il fratello Pierpaolo nello stand di Verona) deriva dal corretto posionamento da tempo aqdottato nel rapporto qualità/ prezzo, come è ad esempio attestato dall’Oscar ricevuto con la Bonarda dalla guida al vino quotidiano del Gambero rosso. L’azienda di San Damiano al Colle (Pv) era fra l’altro arrivata al Vinitaly fresca dell’Oscar regionale per la Lombardia ottenuto al concorso di Pramaggiore con ben 5 vini premiati. Da ricordare che lo Charmat Pinot nero extra dry di Vanzini è stato ancora una volta valutato come il migliore d’Italia dalla guida di Luca Maroni.
MONSUPELLO, OVVERO TUTTO L’OLTREPÒ PAVESE Nell’Oltrepò pavese ci sono ormai due scuole di pensiero: chi tende a ridurre il numero dei vini prodotti e chi, invece, punta sulla varietà e l’offerta più ampia possibile. Fra i fautori della seconda via c’è la Cantina Monsupello di Torricelle Vezate (Pv) che anche in occasione del Vinitaly ha confermato la sua sperimentata capacità di seguire il mercato puntando sulla lavorazione di tutti i vitigni autoctoni per garantire un’ampia tipologia di vini. Carlo Boatti coi figli Pierangelo e Laura, nei 48 ettari di proprietà, realizza 250mila bottiglie di varie tipologie (dal Pivena,i Cru di Barbera in barrique, al Riesling Renano, a I Germogli Rosa, Pinot nero vinificato in rosa) e 50mila bottiglie di metodo classico proposto in 4 varietà, fra cui va certamente ricordato il Brut Classese.
TRAVAGLINO, RICCO BOTTINO E DUE MENZIONI AL VINITALY Un Vinitaly 2007 soddisfacente quello dell’azienda pavese Travaglino di Calvignano (Pv) che, oltre ad avere registrato una buona presenza di visitatori, circa 898 (40% clienti, 40% nuovi contatti, 15% curiosi e 5% stranieri), ha portato a casa due Diplomi di Gran Menzione per il prestigioso Classese Millesimato 2003 (uno dei metodo classico con più riconoscimenti negli ultimi tempi) e il Campo della Fojada Op Riesling Doc 2005, grande vino del territorio. «Positivo il bilancio – ha commentato Fabrizio Marzi, enologo dell’azienda (nella foto) - con ancora però da sviluppare i contatti esteri che a nostro avviso sono molto scarsi all’interno del Padiglione Lombardia».
CESARINI SFORZA SPONSORIZZA “EFFETTO BERTOLUCCI” La Cesarini Sforza Spumanti è sponsor della 3a edizione del Festival “Futuro Presente”, in programma al Mart di Rovereto dal 3 al 12 maggio con il suggestivo titolo di “Effetto Bertolucci”. Realizzato dall’assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e dal Comune di Rovereto e sponsorizzato dagli enti e dalle autorità locali, si tratta di un Festival delle Arti Contemporanee imperniato ogni anno sull’opera di un grande Maestro la cui ricerca, pur ruotando attorno all’asse di una disciplina artistica ben definita, è aperta alle interrelazioni con diversi linguaggi espressivi.
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Beccalossi: Docg anche per l’ OLTREPÒ
PAVESE
LOMBARDIA PRIMATISTA PER LE BOLLICINE
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a Lombardia è, oggi più che mai, la regina incontrastata delle bollicine d’eccellenza, quelle prodotte con il metodo classico, ovvero con la fermentazione in bottiglia e non in autoclave, come avviene per la stragrande maggioranza degli spumanti». Viviana Beccalossi (nella
foto), vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura ha incoronato al Vinitaly la Lombardia come primatista incontrastata delle bollicine top. «Bollicine uniche e inimitabili che, già dalle prossime settimane, potranno contare su un valore aggiunto eccezionale. Infatti anche le bollicine a metodo classico dell’Oltrepò pavese, dopo quelle della Franciacorta, stanno per ottenere il riconoscimento della Docg». La produzione delle bollicine lombarde Docg potrà dunque contare su 11 milioni di bottiglie (oltre 9 milioni prodotte nella provincia di Brescia e in particolare in Franciacorta e quasi 2 milioni nell’Oltrepò pavese). E a testimoniare come le bollicine lombarde siano tra le più apprezzate del mondo e non temano il confronto con lo champagne, è il Premio internazionale Vinitaly 2007,
attribuito a Vittorio Moretti, presidente del gruppo Terra Moretti di Erbusco in Franciacorta, in qualità di inventore di un modello di eccellenza vitivinicola, nonchè le medaglie d’oro e d’argento al Franciacorta Docg Extra Brut 2004 e al Franciacorta Docg Saten 2004 dell’azienda “La Montina” di Monticelli Brusati (Bs) e la medaglia di bronzo al Brut Millesimato 1997 Oltrepò pavese Doc dell’azienda Tenuta il Bosco di Zenevedro (Pv).
A MADDALENA BERSI SERLINI il Cangrande della Scala
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addalena Bersi Serlini, imprenditrice dell’omonima azienda della Franciacorta e presidente regionale dell’Associazione Donne del Vino, è stata insignita da Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore all’Agricoltura, del “Premio Cangrande della Scala”, uno dei riconoscimenti più prestigiosi all’interno del panorama vitivinicolo nazionale. «Regione Lombardia - commenta Viviana Beccalossi - ha indicato Maddalena Bersi Serlini perché vuole così premiare l’operato di una grande professionista e di un’imprenditrice che ha sempre lavorato per affermare la viticoltura lombarda ed in particolare della Franciacorta. Premiando Maddalena Bersi Serlini si vuole esaltare, oltre all’eccellenza della viticoltura di questa zona del Bresciano, anche la passione e l’impegno che molte donne dedicano a questo settore. Un riconoscimento, quindi, alla persona e all’attività associativa che svolge con grande passione, ma anche un premio a tutti quei produttori che, come Maddalena Bersi Serlini, operano per la valorizzazione vini eccellenti, apprezzati non solo in Italia ma in ogni parte del mondo.
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EVENTI
Estate di fermento per prepararsi alle bollicine del FORUM SPUMANTI 2007 L’
Valdobbiadene, la regione Veneto, la Provincia, la Camera di Commercio di Treviso, un partner strategico molto legato al mondo vitivinicolo come Veneto Banca e sponsor grandi imprese nazionali del settore. Un ulteriore passo indietro sarà fatto dai produttori di Prosecco Spumante doc in tutti i momenti, un ulteriore sforzo viene fatto per essere il contesto discorsivo e di dialogo nazionale di tutti i territori». Volto nuovo per il Forum che ha aperto i battenti già a marzo con l’avvio di due
corsi di formazione, per continuare a maggio, dall’11 al 12, con il Simposio nazionale di presentazione delle ultime ricerche e sperimentazioni nazionali da parte degli Istituti universitari con le conclusioni dell’Oiv, del ministero delle Politiche Agricole e della direzione della Commissione Agricoltura dell’Unione europea sulla nuova Ocmvino. Una novità importante sarà il rapporto stretto con Ismea per quanto concerne la realizzazione del Rapporto annuale dell’Osservatorio nazionale economico degli Spumanti che proseguirà con l’egida del ministero e il sostegno di Veneto Banca. Ad agosto a Cortina la giornata del Buongusto&Buonvivere, a settembre il tradizionale evento trevigiano aperto al grande pubblico, poi a Roma a novembre ritornerà il grande “Festival degli Spumanti”.
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edizione 2006 del Forum Spumanti di Valdobbiadene (Tv) ha confermato il successo della nuova formula e dei nuovi obiettivi dopo 41 anni di mostra e assaggio. Un successo confortato da 360 etichette presenti, 8.000 visitatori di cui 2.000 addetti ai lavori, 10 incontri di studio e di lavoro tematici. Giampietro Comolli, anima dell’evento, con soddisfazione ha annunciato le linee guida per l 2007: «Il Forum avrà una programmazione e organizzazione autonoma, grazie anche all’impegno di enti pubblici come il comune di
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ENONEWS UN METODO CLASSICO DA TUTTO PASTO
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ochi vini possono rappresentare così efficacemente una felice sintesi fra i valori di un territorio e di un suo vino simbolo (l’Oltrepò pavese e il Pinot nero) e l’impegno di una grande casa vinicola per creare negli anni un prodotto simbolo di qualità e prestigio. A “Il Bosco Millessimato 1997” è capitata questa fortuna, tanto che oggi a pieno titolo, pur con una produzione limitata attorno alle 35mila bottiglie (sul milione complessivo della cantina), si pone fra i prodotti di eccellenza del Metodo Classico.
Ne è gli sforzi dei tanti un esempio imprenditori la medaglia di della zona che bronzo ottenuta hanno puntato su al Concorso bollicine e Pinot internazionale nero. del Vinitaly (vedi Raccolta scheda a pagina a mano, 53) che, al di pressatura soffice, là del premio, vinificazione per costituisce il 7-8 mesi prima del Piernicola Olmo direttore e Paolo coronamento tiraggio di Pinot Bernardi responsabile di cantina ufficiale di un nero (all’80%) impegno nato 20 anni, quando in acciaio e Chardonnay (20%) la famiglia Zonin, in una fase di in legno e affinamento sui lieviti avvio dell’avventura delle bollicine fino all’autunno del 2006 sono le in Italia, scelse come zona di caratteristiche di un vino importante investimento l’Oltrepò per farne il oggi ricercato nella ristorazione polo di una produzione dedicata al di qualità in tutta Italia per stile e Metodo Classico di qualità avviando grande eleganza. l’esperienza di successo della a.l. “Tenuta il Bosco” a Zenevredo (Pv). Una decisione presa in alternativa a quella di insediarsi in Franciacorta e che partiva dalla convinzione che il Pinot nero era destinato a diventare simbolo di terroir (a fianco di un altro vino tipico come la Bonarda), costituendo le basi per la nascita Tenuta il Bosco del terzo polo italiano delle bollicine località il Bosco 27049 Zenevredo (Pv) (dopo Franciacorta e Trento). Una Tel 0385 245326 - Fax 0385 245324 strategia che a breve, grazie alla www.ilbosco.com - info@ilbosco.com Docg Oltrepò, dovrebbe coronare
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1997 Tesoro dell’Oltrepò
IL BOSCO MILLESIMATO
La struttura e l’intensità fanno del Il Bosco Millesimato 1997 uno dei classici esempi di bollicine a tutto pasto utilizzate lal ristorazione di qualità. Oltre agli abbinamenti più tradizionali, dall’antipasto al risotto, dal fritto al pesce, l’eleganza e gli aromi del vino (che non a caso figura nella selezione Gianni Zonin vineyards) gli permettono di affrontare anche piatti insoliti, come succulenti filetti o tagliate, dove contribuisce a sgrassare la bocca e a favorire il gusto.
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AZIENDE
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vendemmia di premi METELLI: vino di qualità, PREZZO GIUSTO Nella sede di Erbusco aperto anche il nuovo loggiato adibito a spazio congressuale, che si affianca all’Osteria Boschi, dove ogni giorno è festa con i vini e le specialità gastronomiche di Franciacorta
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iete riconoscimenti ovunque venga presentato. Dal Vinitaly di Verona al Concorso enologico di Pramaggiore a quello internazionale di Bruxelles: ovunque è medaglia d’oro per il Metellus 1997 Sebino Igt, un rosso superbo, aristocratico, di grande carattere (vendemmia notturna e spremitura prima dell’alba), che da qualche anno rappresenta il fiore all’occhiello della produzione dell’Agricola Boschi di Erbusco. Suo equivalente il Petrus francese, commercializzato anche a 2.000 euro a bottiglia. Non da meno sono le bollicine del Franciacorta Docg Boschi Millesimato 2000 che, sempre al Vinitaly, ha meritato una degnissima Gran Menzione. Un successo pieno e convincente che dà ragione al lavoro costante di selezione, in vigna e in cantina, portato avanti da Franco Timoteo Metelli (nella foto al centro con i collaboratori Paolo Conti direttore tecnico a sinistra e Oscar Bertoni responsabile Incomin). «I premi
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Agricola Boschi via Iseo 76, 25030 Erbusco (Bs) Tel 030 77245 www.agricolaboschi.it oscar@agricolaboschi.it
- afferma - non sono tutto ma fanno piacere e ci convincono sempre più di essere sulla strada buona per fare sempre meglio e soprattutto per tenere fede al principio che vado sostenendo da vent’anni: che per bere un buon bicchiere di vino non occorre spendere molto. La filosofia dell’Agricola Boschi è questa: 0,52 euro sono ancora 1.000 lire, mentre altre aziende hanno trasformato 1.000 lire in 1 euro. Un vino costoso non può che essere buono, ci mancherebbe altro. Il mio obiettivo è di produrre vini di altissima qualità al giusto prezzo, tenendo presenti le difficoltà dell’economia di tante famiglie in questo momento». Oltre 150 mila clienti in tutta Italia, addirittura un “Fans club Franco Timoteo Metelli” con alcune migliaia di associati (associazione gratuita), milioni di bottiglie prodotte nelle varie tipologie, una sede vasta e accogliente, dove ogni giorno è festa per le centinaia di turisti
enogastronomici che vi fanno sosta per visite guidate alla cantina, per gustare le specialità della “Osteria Boschi”, per cerimonie, congressi e altre manifestazioni. Nessuno esce a mani vuote, ma ben rifornito di vini e specialità alimentari che sono in vendita nell’apposito spazio. Un successo di visite che si rinnoverà anche nel mese di maggio. Per la manifestazione nazionale “Cantine Aperte”, il 25-26-27 maggio, l’Osteria Boschi proporrà, a pranzo e cena, un menu speciale a 34,50 euro a persona, compresi vini, acqua, pane, coperto, caffè e intrattenimento musicale dal vivo. Durante tutto l’anno il prezzo normale di un pasto completo (antipasti, due primi, un secondo, dolce, caffè, acqua e vini doc, intrattenimento musicale la sera) è di 22,50 euro. In primavera e in estate si pranza e cena anche all’aperto, nella suggestiva corte, a lume di candela. «Con questi prezzi popolari - insiste Franco Timoteo Metelli - da noi è sempre festa». L’entrata in funzione, da pochi mesi, della vasta area per meeting e congressi, al piano superiore della sede aziendale, completa l’offerta dell’Agricola Boschi. «Ringrazio e abbraccio tutte le mie care amiche clienti - conclude Metelli - per i vent’anni di sincera fidelizzazione e spero di poterle accogliere personalmente presso l’Agricola Boschi».
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AVANZI ,
una nuova CANTINA per continuare una LEGGENDA
n un mercato invaso da prodotti omologati, la cantina Avanzi di Manerba del Garda (Bs), attiva da anni nel settore vitivinicolo, si conferma leader nella produzione di vini di qualità che parlano del territorio. Grazie anche a una nuova cantina di vinificazione inaugurata a marzo, l’azienda continua a lavorare secondo regole rispettose del passato, avvalendosi di tecniche d’avanguardia nel settore enologico. Al centro dell’attenzione la materia prima, discriminante fondamentale per consegnare ai consumatori prodotti in grado di soddisfare i palati più esigenti.
MIRABELLA, CON IL DEMETRA NELL’OLIMPO DELLE BOLLICINE Bollicine d’eccellenza quelle prodotte dall’azienda Mirabella a Rodengo Saiano, in Franciacorta. Il Franciacorta Docg Cuvée Demetra Brut ha meritato la medaglia d’oro con distinzione di merito al 46° Concorso enologico nazionale organizzato dalla Enoteca pubblica di Pramaggiore (Ve).A sua volta il Franciacorta Docg Brut ha meritato la Menzione Viniplus 2007, il riconoscimento dell’Ais-Lombardia. Con una produzione limitata ma di alta qualità, da uve selezionate (un unico vigneto, con piante di oltre 25 anni) e con rifermentazione in bottiglia che si prolunga sino a 36-38 mesi, il Demetra è il meglio che si possa produrre in Franciacorta. Solo 15.000 bottiglie l’anno per questo Demetra Brut (Chardonnay 60% e Pinot Bianco 40%), un Franciacorta diverso, eccentrico, un calice per intenditori. Non meno piacevole è il Franciacorta Docg Brut, la cui produzione arriva a oltre 200.000 bottiglie. Chardonnay e Pinot bianco in parti uguali rimane sui lieviti in bottiglia almeno 24 mesi. www.mirabellavini.it
che ci siamo prefissi per i prossimi anni», ha detto Giovanni Avanzi, terza generazione di proprietari della famiglia. Giuseppe Avanzi, enologo, ha guidato la degustazione di 4 prodotti della linea alta Avanzi, ben affiancato da Antonio Paolini, giornalista de “Il Messaggero”.
Cantina Fratelli Avanzi via Trevisago 19, 25080 Manerba del Garda (Bs) Tel - Fax 0365 551013 www.avanzi.net - info@avanzi.net
Due nuovi FIORI ALL’OCCHIELLO per gli 80 ANNI di DONDINO
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azienda vitivinicola Dondino della famiglia Cattani, situata nel Parco naturalistico di Castellano Lagusello, compreso tra le province di Brescia, Mantova e Verona, in occasione dei suoi 80 anni di storia enologica ha lanciato due nuovi vini che nascono dall’esperienza e dalla collaborazione familiare. Si tratta di un Garda Sauvignon vendemmia 2006 (Costa Alta) da cui si ricava la tipica aromaticità di questo monovitigno con dei riflessi verdognoli e dal corpo armonioso. Il secondo è un Cabernet Sauvignon 2004, ottenuto da produzioni limitate con affinamento di 1 anno in barrique e 1 anno in bottiglia, dal colore carico e con intensa aromaticità, struttura corposa e piacevole. Azienda agricola Dondino ss di Cattani Sergio e Corrado Strada Cavallara - 46040 Cavriana (Mn) Tel 0376 82231 - Fax 0376 815060 www.cantinacattani.it - cantinacattani@libero.it ITALIA A TAVOLA NETWORK - MAGGIO 2007
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Collegata al corpo originario da un tunnel di 100 metri, la nuova cantina di vinificazione, una cascina di origine seicentesca a corte chiusa, si estende per oltre 3.000 metri quadri. Nella corte, coperta con strutture in legno, sono posizionati 70 serbatoi in acciaio dotati di tutte le più moderne attrezzature, in grado di vinificare oltre 1 milione di litri di vino. Ai lati una sala di appassimento uve di quasi 200 metri quadrati e una grande cella a temperatura controllata per refrigerare le uve prima della pigiatura; sul lato frontale la sala di degustazione e i laboratori di analisi. Le riserve Avanzi - Brunetto di Montecorno (da uve Rebo) Cabernet Sauvignon, Sirmione Lugana Superiore e Notorius (San Martino della Battaglia liquoroso) - vengono affinate nelle 400 barriques di rovere di Allier stagionate all’aria libera. «Si tratta di un rinnovamento radicale, frutto di una scelta ponderata e necessaria, visti gli obbiettivi in termini di perfezionamento qualitativo
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TORREVILLA compie 100 ANNI
Per la festa un LIBRO e un VINO SPECIALE Chiuso con soddisfazione il 2006, domenica 13 maggio l’azienda festeggia il secolo di vita. Grandi gli obiettivi per il futuro
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l 12 maggio 1907 si costituiva la Cantina sociale di Torrazza Coste (Pv), l’azienda originaria dalla quale, nel 1983, nasceva l’odierna “Torrevilla”. A 100 anni di distanza, il consiglio d’amministrazione, i soci e i dipendenti di Torrevilla ricordano e festeggiano l’inizio di una storia affascinante, quella di un territorio e dei suoi protagonisti, che hanno prodotto e diffuso con successo il frutto del loro lavoro: i prestigiosi vini e spumanti Oltrepò Pavese. Il 2007 è quindi l’anno della riflessione e del “grazie” riconoscente a coloro che hanno contribuito a sancire il successo di Torrevilla. La celebrazione ufficiale del “centenario” culminerà domenica 13 maggio con eventi che si svolgeranno nelle due sedi aziendali, quella di Torrazza Coste e quella di Codevilla (Pv). Per festeggiare il traguardo
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del centenario sono stati presentati un volume e un vino speciale dedicato all’evento. La pubblicazione a ricordo del centenario della Cantina è intitolata “Torrevilla, storia di uomini, vigne e vini”, ed è pensata e voluta per ricordare l’impegno lavorativo di coloro che hanno permesso a una piccola cantina sociale di trasformarsi nell’attuale prestigiosa azienda, simbolo e vanto del suo territorio. Non poteva naturalmente mancare il vino del centenario, un grande rosso, prodotto in una serie limitata e con un’etichetta naturalmente speciale, “Cento vendemmie”. Nella giornata di domenica 13 maggio, a Torrazza Coste, nel corso dei festeggiamenti e delle tradizionali occasioni di aggregazione e convivialità, tipici della filosofia aziendale, ci saranno anche momenti di riflessione e studio su passato, presente e futuro delle cantine
sociali in Oltrepò. Il consiglio d’amministrazione e la direzione di Torrevilla hanno, infatti, preparato un convegno che prevede la partecipazione, in qualità di relatori, di docenti dell’Università Bocconi di Milano e dell’Università di Pavia, per la rilettura in chiave moderna dei principi ispiratori della cooperazione e l’analisi della sua attualità. La giornata terminerà con un concerto nella “torre vinaria” della sede aziendale di Codevilla.Festeggiamenti doverosi, per una ricorrenza storica che evidenzia il prestigioso traguardo raggiunto da Torrevilla, grazie all’impegno continuo nel lavoro da parte di tutte le componenti, che ha portato alla sempre maggiore qualità dei vini prodotti, punti fermi che, si spera, caratterizzeranno anche i prossimi cento anni dell’azienda. Roberto Vitali
Torrevilla Vini e Spumanti dell’Oltrepo Pavese via Emilia, 4 - Torrazza Coste (Pv) Tel 0383 77520 - Fax 0383 77592 www.torrevilla.it - info@torrevilla.it ITALIA A TAVOLA NETWORK - MAGGIO 2007
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PROSECCO MARSURET, perla di Valdobbiadene
Testimone di un vino di FAMIGLIA V
aldobbiadene con le sue dolci colline e i suoi verdi vigneti è la patria del Prosecco Doc. E in questo lembo di terra racchiusa tra le Dolomiti e il mare Adriatico si trova l’Azienda agricola Marsuret: più precisamente si trova a Guia di Valdobbiadene (Tv), terroir incomparabile, dove la famiglia Marsuret da sempre si è prodigata e cimentata nell’arte di essere vignaioli. Tutto ebbe inizio un giorno imprecisato del 1920 quando nonno Agostino, a cui oggi è dedicato uno dei prodotti di punta dell’azienda, la Cuvée Agostino, pensò di investire nella sua terra e si trovò fra
le mani un vigneto in quel di Guia: l’uva la sapeva trattare, il resto lo fecero l’aria e la terra di quel lembo di paradiso. Fu la volta poi del figlio Giovanni che, appresi i segreti lavorando fianco a fianco del padre, proseguì e tuttora prosegue dedicandosi anima e corpo alla cura dei vigneti. Allora come oggi il segreto della famiglia Marsuret è custodito nell’amore e nel rispetto del territorio e della cultura contadina. Questo è il filo comune e la filosofia che ha condotto l’azienda alla terza generazione con l’attività dei figli di Giovanni, Ermes (da sinistra nelle foto) e Valter. La buona cura dei vigneti
e le uve sane sono i requisiti naturali per produrre un ottimo Prosecco di Valdobbiadene Doc e con questa filosofia la famiglia Marsuret ha continuato a investire sulla terra, sui vigneti. Oggi può vantare 45 ettari di vigneti di proprietà dislocati sulle posizioni più vocate del comprensorio di Valdobbiadene. Ermes e Valter, prese le redini aziendali, hanno trovato il giusto connubio tra il lavoro in campagna, la gestione del vigneto e le necessarie competenza e innovazione tecnologica in cantina. Il risultato, il frutto della passione e del lavoro di tre generazioni lo si può capire degustando una bottiglia di Valdobbiadene Prosecco Marsuret: un prosecco di gran classe e straordinaria qualità che esalta la genuinità, la tipicità, la freschezza e la bevibilità proprie dei vitigni Prosecco. Si spiegano così i molti riconoscimenti che gli spumanti dell’azienda Marsuret hanno collezionato, uno su tutti per importanza e cronologia la Gran medaglia d’oro a Vinitaly 2007 con il Valdobbiadene Prosecco Doc Spumante Extra Dry. Un successo che premia l’operosità e l’ostinazione di un’intera famiglia che si è data a lungo da fare per salvaguardare un patrimonio fatto di cultura contadina e vigneti, e al tempo stesso non ha voluto mai accontentarsi perseguendo sempre la massima qualità per le sue bollicine.
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Azienda agricola Marsuret via Spinade 41, 31040 Guia di Valdobbiadene (Tv) Tel 0432 900139 - Fax 0432 904726 www.marsuret.it - info@marsuret.it
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IL GARDA IN ROSA
Il rosato PROFUMO DEI CHIARETTI invade Gardone Riviera e Moniga C
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ome ogni anno si ripete la tradizione e Gardone Riviera (Bs) si tinge di rosa per brindare all’arrivo dell’estate con il Chiaretto: il 25 e 26 maggio torna in scena “Primavera- Il Profumo dei Chiaretti”, manifestazione giunta alla 6a edizione e organizzata dal Consorzio Garda Classico in collaborazione con l’amministrazione del comune gardesano. Sarà l’occasione ideale per approfondire la conoscenza del Chiaretto, vino di grande tradizione ma anche di straordinaria modernità, protagonista in questi ultimi tempi
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a numero chiuso (300 ingressi a sera, al costo di 18 euro) con in primo piano il banco d’assaggio dei Chiaretti Doc Garda Classico abbinati ai sapori tipici più particolari e ricercati dell’agroalimentare bresciano: formaggi, salumi, miele, oli extravergini, dolci proposti in degustazione
di una vera e propria ondata di riscoperta grazie al nuovo trend di consumo decisamente favorevole alle tipologie rosate. Seguirà il trofeo Pompeo Molmenti, sempre dedicato al Chiaretto, che si svolgerà dal 29 giugno al 1° luglio a Moniga del Garda (Bs), su iniziativa del Comune e del Consorzio del garda Classico. Per quanto riguarda Gardone, cornice dell’evento sarà il lungolago che, nelle due serate a partire dalle 19.30, ospiterà l’itinerario enogastronomico “Sapori in Rosa”, una proposta
direttamente dai produttori appositamente selezionati per l’occasione. Il programma prevede poi, dalle 21 in poi, un afterdinner di intrattenimento musicale con la “Notte in Rosa”, sempre sul lungolago di
Gardone. Un modo interessante per valorizzare territorio, offerta turistica, ristorazione e filiera agroalimentare grazie al filo conduttore del vino simbolo del lago, quel Chiaretto che non caso ai primi di giugno verrà celebrato anche a Bardolino, sia pure con un vino “simile”, ma diverso per storia, tradizione e vitigni.
A POLPENAZZE TORNA IN SCENA LA VETRINA DEL GARDA CLASSICO È uno degli appuntamenti più carichi di tradizione del panorama enogastronomico lombardo: la Fiera del vino Garda Classico Doc di Polpenazze (Bs), in programma dall’1 al 4 giugno, compie 60 anni e si presenta con una veste completamente rinnovata, fedele al ruolo di concorso enologico ufficiale delle cinque tipologie della Doc Garda Classico attribuitole lo scorso anno dal ministero per le Politiche Agricole. Ci sarà un circuito del gusto suddiviso in due percorsi, con le produzioni Garda Classico delle aziende presenti in fiera abbinate ai prodotti tipici della zona e della provincia bresciana. La
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IL GARDA IN ROSA
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A BARDOLINO, l’altro volto del mondo del BERE ROSATO dedicato al miglior Bardolino Chiaretto Classico e il convegno dedicato a questo straordinario vino, che si terrà nell’open space sul lungolago alla presenza di giornalisti e wine maker italiani e francesi. Oltre a essere una preziosa occasione per conoscere da vicino questo “mondo
DA SEGNARE IN AGENDA 25-26 maggio Gardone Riviera (Bs) “Primavera- Il Profumo dei Chiaretti” 8-10 giugno Bardolino (Vr) “Il Palio del Chiaretto”
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el mese di giugno Bardolino si tinge di “rosa”. Dall’8 al 10 giugno la cittadina affacciata sulla sponda veronese del lago di Garda ospiterà il 3° “Palio del Chiaretto”, evento organizzato dal comune di Bardolino in collaborazione con il Consorzio di tutela del Bardolino Doc e l’Associazione strada del vino Bardolino. L’evento si svolgerà nel cuore della cittadina con degustazioni e corsi di avvicinamento alla scoperta del mondo dei rosati gardesani, italiani e francesi, che vedranno l’originale presenza di Professor Wine, il primo progetto di e-learning interamente dedicato al vino. L’evento ospiterà poi il concorso
enologico in rosa”, il Palio del Chiaretto offrirà spettacoli e occasioni di divertimento. La più importante è certamente il Palio dei
Corte degli Assaggi ospiterà degustazioni guidate e comparate oltre all’esposizione degli extravergini dop Garda Bresciano, e all’Osteria del Castello si serviranno prodotti tipici e piatti classici della zona. Lunedì 4, gran finale con il banco d’assaggio delle etichette vincitrici, quelle che, dopo le degustazioni delle Commissioni cui prenderanno parte anche esperti del Ministero, avranno ottenuto la qualifica di “Vino Eccellente”.
Dragon Boat. Durante le tre giornate si svolgeranno gare di questa pittoresca disciplina presente in tutto il mondo e già diffusa 2000 anni fa, che vede protagoniste imbarcazioni con testa e coda di drago su cui 20 atleti si sfidano a colpi di pagaia. Il Chiaretto appartiene alla categoria dei vini rosati, tipologia che ha avuto una vera e propria riscoperta negli ultimi tempi, particolarmente apprezzata dal pubblico femminile ma non solo. Oggi il “bere in rosa” è divenuto un fenomeno nazionale. Il posto d’onore sarà ovviamente per il Bardolino Chiaretto Classico, prodotto storicamente dalle aziende dell’area attorno a Bardolino. Da sempre le uve del territorio di Bardolino e dei suoi dintorni sono ritenute ideali per la produzione del Chiaretto, “simile”, ma diverso per tradizione e vitigni dal “cugino” bresciano. Il Chiaretto Classico è prodotto con le uve Corvina, Rondinella, Molinara, Rossignola, tipiche del territorio di Bardolino, eventualmente integrate in piccola misura da altri vitigni. La vinificazione avviene in rosa, ovvero prevede una breve macerazione delle bucce a contatto con il mosto, quel tanto che basta per conferire il tipico colore rosato.
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29 giugno-1 luglio Moniga del Garda (Bs) Fiera del Chiaretto e dell’Olio del Garda bresciano
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CONSORZI
alla guida di BAROLO ALBA LANGHE e ROERO
CLAUDIO ROSSO BARBARESCO
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laudio Rosso (nella foto) é stato eletto in qualità di nuovo presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, una delle più importanti realtà dell’enologia italiana sia per il prestigio dei vini, che per i loro quantitativi produttivi. Con Rosso saranno in consiglio di amministrazione Roberto Minuto e Cesare
Barbero per la denominazione Barbaresco, Nicola Argamante, Sergio Germano, Giovanni Minetti e Matteo Ascheri per la denominazione Barolo, Francesco Monchiero, Massimo Penna, Alessandro Locatelli, Roberto Vezza e Giorgio Barbero per la denominazione Barbera d’Alba, Roberto Massolino, Angelo Negro, Giuseppe Accomo, Savio Daniele e Matteo Bosco per la denominazione Langhe, Luca Casavecchia per la denominazione Dolcetto di Diano d’Alba, Giovanni Bracco per la denominazione Dogliani/Dolcetto di Dogliani, Massimo Martinelli per la denominazione Dolcetto delle Langhe Monregalesi, Gabriella Burlotto per la denominazione Verduno Pelaverga.
SAGRANTINO ,
meno resa in VIGNA più qualità in BOTTIGLIA
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produttori del Sagrantino di Montefalco Docg e del Montefalco Rosso Doc si preparano a un’annata più generosa in termini di qualità. Il Consorzio di Tutela Vini Montefalco ha richiesto alla regione Umbria, assessorato all’Agricoltura, l’autorizzazione ad abbassare le rese per ettaro di 10 quintali per il 2007, portandole dagli 80 attuali a 70 quintali/ettaro. «Con questa decisione vogliamo dare un forte segnale di qualità al mercato e al territorio – ha dichiarato Lodovico Mattoni, presidente del Consorzio. Il vitigno sagrantino ha una ricchezza e una concentrazione di polifenoli tali, superiore ad altri vitigni, che
ci consente produzioni di maggior qualità e minor quantità». La scelta dei produttori ha trovato il consenso anche delle amministrazioni locali.
GATTAVECCHI, NEO PRESIDENTE DEL VINO NOBILE Luca Gattavecchi (nella foto in alto) è il nuovo presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, succede a Massimo Romeo. Il consiglio ha anche individuato i membri della Giunta, in carica per il prossimo triennio. Vicepresidenti Federico Carletti (Azienda Poliziano) e Fabrizio Sallusti (Vecchia Cantina). Nell’esecutivo entrano inoltre a far parte Piero Di Betto (Vecchia Cantina) e Franco Fierli (Fattoria del Cerro). «È un incarico che assumo con entusiasmo - afferma il neo presidente - e che svolgerò con tutte le responsabilità che comporta. Il Vino Nobile è in una fase di forte crescita e ha carte importanti da giocare; il Consorzio dei produttori ha fatto molto durante il precedente triennio, in termini di tutela, promozione e comunicazione, costruendo importanti sinergie con le realtà locali prima di tutto, a partire dall’Amministrazione Comunale».
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CONSORZI PREDAPPIO E 10 PRODUTTORI UNITI PER IL SANGIOVESE GROSSO 10 produttori vitivinicoli e l’amministrazione comunale: è questa la “task force” costituita a Predappio (Fc) per la promozione e la diffusione del Sangiovese. Da secoli le vicende della città sono legate al vitigno autoctono R24. Una sigla che nulla ha di militaresco, se non il grado alcolico del prodotto, calibrato e di giusta intensità, che caratterizza il “sangiovese grosso”, così chiamato per lo spessore degli acini dell’uva. Un prodotto di qualità pari ai grandi rossi italiani (Brunello, Chianti) la cui base è proprio il clone del sangiovese. Forti di blasonate tradizioni i produttori e l’amministrazione comunale si sono uniti creando l’“Associazione per la promozione del sangiovese di Predappio e territori limitrofi ”. Primo impegno ottenere l’istituzione della sottozona che certifichi la produzione del vino locale e la conquista di visibilità, sul piano istituzionale e mediatico.
3a EDIZIONE PER GLI AMBASCIATORI DELLO CHAMPAGNE Tema di quest’anno è “I tempi dello Champagne”: dall’assemblaggio al dégorgement. L’attenzione si focalizzerà sulle tappe dell’elaborazione dello Champagne. Il Concorso europeo Ambasciatori dello Champagne, indetto dal Civc (Comité
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Interprofessionnel du Vin de Champagne) coinvolge 8 paesi europei (Francia, Italia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Svizzera) e risponde alla volontà dei professionisti di premiare il lavoro di quanti formano i futuri professionisti del vino. Ogni paese selezionerà un finalista. In Italia la finale si svolgerà in settembre a Milano e in ottobre il vincitore sarà invitato a disputate la finale europea a Epernay (Francia).
IL TAGLIO BORDOLESE FIRMATO CASTELLO DI BOLGHERI La Doc Bolgheri è situata nel comune di Castagneto Carducci (Li) e si estende tra le colline e la fascia di mare delimitata da San Vincenzo e Cecina, zona di lunga tradizione vinicola. Qui, dal XII secolo, vivono i Conti della Gherardesca, a cui si deve sin dalle origini l’impulso allo sviluppo economico rurale della zona. Il Castello di Bolgheri sorge al centro dell’omonima Azienda agricola che si estende per 130 ettari complessivi, di cui 50 coltivati a vigneto: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Sangiovese, Syrah, Petit Verdot. Fiore all’occhiello della produzione è il Doc Bolgheri superiore rosso del 2004 (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot), affinato 14 mesi in barrique e 6 mesi in bottiglia, e prodotto in 15.000 bottiglie.
Il siciliano DUCA di CASTELMONTE lancia due linee ad hoc per l’HORECA
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e un Syrah, tutti vinificati in purezza e ottenuti dalle migliori selezioni di uva dei vitigni omonimi, mentre la linea “Tarèni del Duca” comprende un Inzolia e un Nero d’Avola di pronta beva. Affiancano la linea “Tripudium” composta da un vino bianco e da un rosso. La gamma dedicata al canale Horeca si completa con la Malvasia e lo Zibibbo di Sicilia, il Moscato e il Passito di Pantelleria,
oltre ai blasonati Marsala Pellegrino che spaziano dal classico Soleras alle riserve e al Marsala Fine Rubino. Una menzione particolare merita il “Gibelè”, un bianco secco da aperitivo prodotto con uve zibibbo.
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ue nuove linee di prodotto dedicate al canale Horeca per Duca di Castelmonte. Il nome delle due “collezioni” si ispira alle monete coniate durante il Regno delle Due Sicilie, dove l’uso dell’oro piuttosto che dell’argento indicava il diverso valore fra i Ducati (in Sicilia Dinàri) e i Tarì o Tarèni. La linea “Dinàri del Duca” è costituita da un Grillo, uno Chardonnay, un Nero d’Avola
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CONSORZI
I VINI VERONESI fanno sistema a 360° ORVIT riunisce cinque leader A
Verona il vino italiano è riuscito a “fare squadra”: protagonista è Orvit, società per la valorizzazione dei vini veronesi che raggruppa cinque aziende leader del territorio - F.lli Bolla, Gruppo Italiano Vini, Masi, Pasqua e Sartori -, che a partire dal 2002 hanno messo in campo sinergie, competenze, tecnologie e materiali per un concreto miglioramento qualitativo dei vini veronesi, nell’ottica di una crescita dell’immagine e della collocazione sui mercati anche esteri. «Il fattore innovativo è che le nostre aziende sono riuscite davvero a lavorare insieme e, cosa ancora più
significativa, si tratta di aziende rilevanti nel mercato nazionale e internazionale, che complessivamente rappresentano un fatturato di oltre 500.000.000 di euro, con un mercato costituito per il 70% all’estero» ha dichiarato il presidente di Orvit, Andrea Sartori (nella foto a sinistra). «Dalla constatazione che il vino veronese, ad eccezione dell’Amarone, non ha trovato un adeguato posizionamento e successo sul mercato nazionale e internazionale - ha spiegato Sandro Boscaini, vicepresidente Orvit - è nata in primo luogo un’intesa che si è trasformata in una vera collaborazione tra i tecnici delle varie aziende indirizzati da una regia comune.
VINI DI MONTAGNA ALDENO CASTEL BESENO E CUCINA MARINARA DI PRIMAVERA
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Proseguono le serate a tema al ristorante “La Caprese” di Mozzo (Bg), che ha inaugurato la primavera con una cena a case di cucina di mare in abbinamento alla selezione di vini di montagna della trentina Vinicola Aldeno Castel Beseno. Per cominciare una fritturina sfiziosa di mare e orto rinfrescata dallo spumante metodo classico Talento Trento Doc Aldeno Brut, poi rigatoni di Gragnano alla pescatora con primizie d’orto con un Pinot grigio Trentino Doc. Il secondo piatto si è rivelato come un trionfo di sapori e profumi grazie al pesce di lenza del Tirreno con pomodorini, patate novelle, olive verdi di Gaeta e basilico in accompagnamento con un Muller Thurgau collezione Enopere Trentino superiore Doc.A chiudere la cena, è stata servita una pastiera napoletana deliziata dal Moscato giallo Castel Beseno Trentino Doc.
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Qualcosa di nuovo per Verona e che la dice lunga anche sulla modernità di vedute in un’epoca di globalizzazione in cui ogni azienda pur grande si sente piccola e bisognosa di sostegni». Orvit è riuscito a realizzare una rete di logistica integrata e ad attivare un legame importante con il mondo della ricerca attraverso la sponsorizzare del progetto Bacca (“Caratterizzazione del processo di maturazione e surmaturazione della bacca”), in collaborazione con l’Università di Verona e il Laboratorio enologico dell’Unione italiana vini di Verona.
è un documento bilaterale che apre le porte a importanti collaborazioni transnazionali, sul quale hanno apposto la propria firma, da parte italiana Enzo Giancarli e Giampaolo Giampaoli, presidenti rispettivamente di Provincia e Camera di commercio di Ancona e, per la delegazione spagnola, gli omologhi dell’importante realtà vinicola di Valladolid, Dionisio Miguel Recio, assessore provinciale alla promozione ed allo sviluppo economico, e Javier Barbero Marcos, vicepresidente della Camera di commercio e industria. Obiettivo primario della rete è quello di “promuovere e sostenere iniziative congiunte nello svolgimento di programmi di promozione dei settori vitivinicolo, enogastronomico, turistico, culturale dei propri territori”, in previsione di un progressivo allargamento della rete ad altri Paesi europei produttori di vini a tonalità verde, tra i quali Portogallo e Slovenia.
IL “TRATTATO DI ANCONA” PROIETTA IL VERDICCHIO AL CENTRO DELL’EUROPA I paesaggi che fanno da sfondo al comprensorio vinicolo dei Castelli di Jesi sono ancor più inseriti nello scenario europeo, grazie alla costituzione della Rete europea dei vini a tonalità verde, un progetto di respiro internazionale che è stato ufficialmente varato ad Ancona. “Il Trattato di Ancona”
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TENDENZE
RISTORANTE SADLER
e Fiera Milano
Insieme per i BUSINESSMEN a ristorazione di Fiera Milano si è arricchita di un brand prestigioso, con l’apertura, in occasione del Salone del Mobile 2007 nel quartiere espositivo di Rho, del ristorante “Sadler in Fiera”. Le creazioni di Claudio Sadler, nome celeberrimo dell’alta cucina e mostro sacro del banqueting di alto livello, hanno trasformato la pausa pranzo dei businessmen in visita in fiera in un’esperienza dei sensi. Si tratta di un ristorante dall’arredo raffinato, curato dall’architetto Nerina Seligardi, che ha in tutto 160 coperti, ed è suddiviso in due parti: l’area “Chic’n Quick” offre un pranzo ricercato a chi non ha molto tempo, con proposte che vanno da un minimo di 6 euro per i dolci a un massimo di 18 per una Tagliata di manzo con zabaione al dragoncello, salsa al vino rosso e verdure croccanti. La seconda, “Sadler in Fiera”, è un vero e proprio ristorante che offre un menu di 4 portate che va da un minimo di 8 euro per i dessert a un massimo di 25 per un secondo di pesce. Interessante la carta dei vini, che prevede una nutrita selezione di spumanti e champagne (anche al bicchiere), vini bianchi, rossi e da dessert. «Quando Fiera Food System mi ha contattato per offrirmi uno spazio nel nuovo quartiere Fiera Milano ho accettato senza esitazione – ha dichiarato Claudio Sadler. Gestisco due ristoranti a Milano, nella zona dei navigli e uno a Tokyo e non potevo farmi scappare l’opportunità di avvicinare un pubblico vastissimo e cosmopolita come quello della fiera. Aprire un ristorante in fiera è come avere un punto ristoro nelle più importanti capitali europee,
un’occasione per affermare ancor di più il Brand Sadler. E i primi giorni del ristorante mi hanno dato ragione: la richiesta è stata addirittura più alta del previsto e
non abbiamo potuto soddisfare tutti». Infatti il quartiere di Rho è una vera e propria città nella città, dove transitano ogni anno 30mila aziende espositrici e 4milioni e mezzo di
visitatori. «Con il ristorante “Sadler in Fiera” abbiamo ampliato ancor più la nostra già variegata offerta – ha affermato Giulio Gallera, presidente di Fiera Food System, società che gestisce la ristorazione di Fiera Milano -. Quattro sono i concept che seguiamo nel gestire la nostra società di ristorazione: qualità del servizio e del prodotto, efficienza, flessibilità e competitività del prezzo. Aprire questo ristorante significa mettere in vetrina un’eccellenza italiana. E i visitatori di Fiera Milano, che amano la cucina italiana contemporanea e il buon vino, hanno apprezzato la proposta».
FABBRIZIO FERRARI, LA MARCIA IN PIÙ DEL ROOF GARDEN DI BERGAMO L’obiettivo è espicitato dal presidente dell’Hotel San Marco, Maurizio Radici: fare del Roof Garden all’ottavo piano (vista panoramica fra le più belle in Europa) dell’Hotel Excelsior San Marco il primo ristorante di Bergamo. E così, dopo avere riscontrato un formidabile successo per una location che oltre al valore ambientale di una vista esclusiva offre quello di un ambiente raffinato e ovattato (frutto della progettazione dello Studio Traversi), ora è stata giocata la carta di una “cucina tecnologica” affidata all’esperienza di uno chef del calibro di Fabrizio Ferrari. Fin dal suo esordio, il quarantenne cuoco pavese che è stato alliveo, fra gli altri, di George Pralus, il maestro del sottovuoto, ha subito dato un’idea precisa del suo stile di “cucina metropolitana”, dove le nuove tecniche di cottura permettono di abbattere ogni frontiera ed offrire sensazioni ricercate, senza rinunciare a precise identità. Come dire, un mix attento fra tradizione e creatività che certamente garantisce una “marcia in più” per un locale esplicitamente ispiratosi all’esempio dei celebri osservatori panoramici quali l’Oxo Tower di Londra, il Georges di Parigi o il Reichstag di Berlino, ma che si caratterizza per un’ambientazione esclusiva in cui piatti e panorama possano integrarsi e valorizzarsi a vicenda. (a.l.)
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TENDENZE
MILAN MARRIOT HOTEL
Si apre una stagione di
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er l’anno 2007 il Milan Marriott Hotel annuncia interessanti novità, accanto alla conferma di alcune iniziative che, durante la scorsa stagione, hanno riscosso grande successo fra i propri clienti. Prima fra tutte l’arrivo di Claudio Sfiller, nuovo chef executive che si propone al pubblico con una linea gastronomica completamente rivisitata, valorizzando i prodotti di stagione nel contesto della tradizione italiana.
NOVITÀ
Ha aperto i battenti il nuovo Bar 66 dell’Hotel, il nuovo indirizzo milanese dove incontrarsi per assaporare classici drink e sfiziosi snack, tutti i giorni a partire dalle 17. Inoltre, continua l’appuntamento con il tradizionale brunch musicale domenicale, con il menu ricco di portate e sapori. Ogni domenica dalle 12.30 alle 15:30 gli ospiti de La Brasserie de Milan possono sbizzarrirsi nella scelta di deliziosi piatti provenienti da angoli diversi del Bel Paese.
FANTINI CLUB BEACH GOURMAND
Il SAPORE del MARE dentro MILANO
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a filosofia de L’Antica Osteria del Mare, approdata sul Naviglio Pavese di Milano, si basa su semplicità, qualità delle materie prime e, sooprattutto, sul pesce. Salvatore Pili, titolare e chef, ha scelto la strada della purezza e della serietà per un locale dagli ambienti che ricordano la cambusa di una vecchia nave, in legno, con la cucina a vista e i pavimenti di pietra. Grande attenzione è riservata ai particolari, il pane carasau che accompagna i piatti arriva direttamente dalla Sardegna, così come i pecorini, il miele di corbezzolo, il “tonno rosso di corsa” di Carloforte, la bottarga di muggine, i liquori al mirto, al finochietto e all’erba cedrina. I piatti tuttavia non sono “regionali”, ma “mediterranei”, e accompagnati da una selezione di etichette nazionali.
Si chiama Beach Restaurant del Fantini Club e si trova sulla nota spiaggia romagnola di Cervia (Ra): primo locale a lanciare la tendenza dei beach gourmand sulle coste italiane e quest’anno primo a studiare menu ad hoc per il nuovo popolo delle spiagge. Una cucina, affidata a Luca Orso, nitida e leggera, a base di prodotti freschi tipici romagnoli e italiani, da gustare in libertà, a piedi nudi sulla sabbia sino a fine ottobre.
35 LE CANDELINE DEL BOBA DI DALMINE Sono a quota 35 le candeline spente dal “Bobadilla Feeling Club” di Dalmine (Bg). Ai festeggiamenti sono intervenuti alcuni protagonisti della storia musicale del locale, come P. Lion che ha cantato la famosa canzone “Happy Children” al taglio della torta, Corrado Presti dei Fpi Project alla consolle e le cantanti Sonia Davis e TinaChriss. Il tutto sotto l’abile regia di Benvenuto Maffioletti, storico patron del club.
Percorso dei sensi all’ESTROBAR
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nnesso all’Abitart Hotel, ma con una vita completamente a sé, il ristorante Estrobar di Roma ha tutti i numeri per diventare una delle mete d’elezione di una clientela gourmet curiosa, colta e attenta alle tendenze. Ispirato nel design e negli arredi ristorante giapponese Zuma di Londra, l’Estrobar è uno dei rari posti a Roma in cui l’arte contemporanea e l’arte culinaria si fondono garantendo agli ospiti una sosta che coinvolge tutti i sensi. Basta varcare la soglia per essere proiettati in un’atmosfera unica ed essere stupiti dal gusto raffinato delle mise en place e degli ambienti, moderni e accoglienti al tempo stesso. A dirigere la cucina c’è il cuoco Francesco Bonanni, 27 anni, romano.
SANTELLONE RESORT,
relax e natura
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n’abbazia del 1100 unisce lo charme alla comodità di stare a pochi minuti dal centro di Brescia, in località Badia. Un’ospitalità di alta classe si armonizza con soluzioni all’avanguardia per funzionalità e praticità. Chi giunge al Santellone Resort si accorge di stare in un luogo raro e prezioso, in cui ail benessere è garantito da Vitae Spa. Camere e suite dove lo spazio è al servizio dell’ospite, a partire da ogni singolo arredo studiata per garantire comfort.
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TENDENZE
Regalarsi una sosta in PRESOLANA dallo storico IVO AL FORNO ANTICO D
ario Soldo, patron dello storico locale “Ivo al Forno Antico”, è un cuoco di lungo corso al suo 22° anno di gestione. Dario è un fautore della cucina semplice, tradizionale ma soprattutto stagionale, con prodotti tipici del territorio. I sapori della natura si percepiscono dalle materie prime, che danno il massimo della qualità. Come antipasti abbiamo un’insalata d’erbe con asparago selvatico, cicoria, un particolare licheno che cresce in quota e con aggiunta di acciughe e olio extravergine e pomodori secchi,
Ristorante Ivo al Forno Antico Passo della Presolana (Bg) Tel 0346 32002 - dario.soldo@libero.it Chiuso lunedi e mercoledi In stagione sempre aperto
magatello di vitello nostrano e salumi di pregevole lavorazione. I primi piatti sono prodotti con pasta fatta in casa, in cui si percepisce tutto il personaggio Dario, disponibile e pacato. Qualità queste che si rispecchiano nei suoi piatti: casoncelli tipici della bergamasca, delicati, leggeri, e succulenti; i tagliolini con tartufo nero locale di grande finezza; il risotto alle ortiche con delicata fonduta di formaggio; i tortelli alle erbe di montagna. Anche nei secondi la scelta è oculata e coerente al territorio. Abbiamo capretto al forno cotto al naturale, teneri agnelli, guancialino di vitello stufato al vino rosso e tante altre leccornie secondo disponibilità la di mercato. Nei dessert troviamo la parte più dolce di Dario come ad esempio la zucca caramellata con gelato di panna e pecorino stagionato, un contrasto di
sapori meravigliosi tra dolce, salato e piccante. Eccellente anche la creme brulè con salsa di frutti di bosco del luogo e altro ancora. Non dimentichiamo la sala condotta dalla moglie Cesira, sommelier professionista, che BRUNO FEDERICO, oltre ad accogliere CHEF E SOMMELIER DE LA CAPRESE i clienti sempre col DI MOZZO (BG), sorriso, consiglia al CI PRESENTA I SUOI COLLEGHI meglio i vini per le pietanze, vini che riposano in una fornita e preziosa cantina. Da qualsiasi parte viaggiate lungo la strada della Presolana, fermatevi sul passo, vi fareste senz’altro del bene.
Milano eat & drink
Scendendo i ventiquattro scalini ci si aspetterebbe il buio. E invece si apre un fascio di luce, che filtra attraverso la grande cupola per illuminare la sala circolare, dove dominano tonalità solari: arancione per le massicce colonne, legno chiaro per pavimento e arredi, écru per le sedute in midollino e ancora verde e arancio per le livree dei tavoli disposti in sala. Un simpatico Paradosso (Via Santa Maria Segreta 7/9, Milano - Tel 02 89011536) che dà anche il nome al ristorante nel cuore di Milano, la cui cucina è affidata a uno chef del calibro di Danilo Angè, un passato ai fornelli di alcuni prestigiosi ristoranti milanesi e un occhio sempre attento ai prodotti regionali italiani, rivisitati con un tocco di estro e di sperimentazione. Un piatto da non perdere? I coni croccanti al sesamo con baccalà mantecato all’olio extravergine ligure e accompagnato da un’emulsione di pomodoro.
ASSAGGI
di STILE
al BISTROT BOVISA L’arte incontra le nuove architetture del gusto. E’ così che la Triennale Bovisa si è andata arricchendo di uno spazio interamente dedicato alla ristor CRISTINA VIGGÈ, azione di qualità: il Bistrot Bovisa (Via CRONISTA DEL GUSTO, INDAGA Lambruschini 31, Milano - Tel SUI NUOVI TREND 02 36577828) per l’appunto. Una DEI LOCALI A MILANO grande scatola trasparente dal design minimalista, giocato sui toni del bianco e del nero e sulla forza della luce che penetra attraverso le enormi vetrate. Un ambiente sobrio e raffinato, ideale per una pausa gustosa con la certezza di godere dei piacevoli bocconi firmati Moreno Cedroni. Perché è proprio lui, lo chef stellato della Madonnina del Pescatore di Senigallia, ad aver curato il menu, offrendo il meglio delle sue ittiche creazioni nonché delle sue originali salse e confetture.
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Un GUSTOSO PARADOSSO di luce
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TURISMO
I TERRITORI SI ORGANIZZANO
La tribù dei 2 milioni di WINE LOVERS alla conquista dell’ITALIA I
l vino non è più solo il miglior accompagnamento di un buon piatto, ma per gli italiani rappresenta una vera e propria passione, un piacere personale che ha creato una community di 2 milioni di wine lovers. Sono sempre più numerosi infatti i consumatori preparati ed esigenti (67%), informati (41,6%) e spesso dei veri intenditori (22,8%) disposti a spendere in termini di quantità ma soprattutto di qualità delle bottiglie.
DOVE COMPRANO
in enoteche
57,1% 57,1%
nei supermercati
36,5%
nelle aziende produttrici
28,8%
in cantine sociali e consorzi
nelle bottiglierie
16%
15,6%
negli alimentari specializzati in enogastronomia
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su internet
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7,9%
e proprio stile di vita, partecipando a degustazioni o acquistando guide e che per una bottiglia “speciale” sarebbero disposti a spendere anche più di 500 euro. Questo è quanto emerso da uno studio commissionato da Vinitaly e realizzato da Eta Meta Research attraverso 101 interviste ad aziende agricole produttrici di vino e 518 a consumatori e conoscitori di vini con l’obiettivo di tracciare il profilo socio–comportamentale del wine lover nazionale. Chi è il wine lover italiano? Intenditore di vino, normalmente di cultura medio alta (21,8%) e che prova grande piacere nel bere un buon vino (14,9%), curioso e aperto a nuove esperienze (9,9%), con una vera passione per il buon vino e la buona tavola (8,9%). Il vino? Il primo criterio di scelta è il gusto, ma sempre più importante il rapporto “qualitàprezzo”. Il wine lover fa i suoi acquisti con una frequenza settimanale o al massimo quindicinale e in media acquista 111 bottiglie all’anno (il 3,7% arriva persino a comprarne oltre 300), scelte in base ai suoi gusti personali (37,5%) ma anche tenendo presente i possibili abbinamenti con il cibo (21,8%). Lo studio sembra non contempla quel consumatore che acquista la bottiglia al ristorante, durante o dopo il pasto. Elementi sempre più importanti per gli intervistati, il rapporto qualità-prezzo (37,5%), il territorio di provenienza (29,5%) e la denominazione d’origine (Igt, Doc, Docg), mentre la notorietà della marca “pesa” solo per il 13,1%.
In Italia sono ancora una nicchia e rappresentano tra il 3% e il 4% della popolazione maggiorenne, ovvero quasi 2 milioni. Appartengono alle fasce più alte della popolazione e possono investire tempo e denaro in questo che considerano un vero
COSA CONSUMANO
82%
vino rosso
vino bianco
champagne
spumante
42,5% 18,1% 17,8% 12,5%
vini da dessert
vino rosato
10,6%
L’indagine conferma, inoltre, che il consumo del vino è legato prevalentemente al cibo: il 56,9% degli intervistati beve “esclusivamente durante i pasti”, il 41,9% sia durante i pasti che fuori pasto e solo l’1,2% “esclusivamente fuori pasto”. Per il 57,9% dei wine lover il vino va bevuto preferibilmente in compagnia, specie in accompagnamento a una cucina casalinga ma per il 42,1% un buon bicchiere di vino è un piacere in ogni caso, anche quando si è soli. Quasi tutti d’accordo invece sulla
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scelta del vino: il rosso si conferma il “re” incontrastato, seguito dai bianchi e dagli champagne. Posti in seconda fila per spumanti, vini
COSA PREFERISCONO
vini italiani
vini toscani
98,8% 51,4% 46,5%
vini piemontesi
vini siciliani
vini veneti
vini trentini
vini friulani
36,1% 29,2% 23,6% 20,3%
vini californiani
vini cileni
6,4% 5,6%
TURISMO
da dessert e rosati. Un altro must sulla base di esigenze e passioni, dell’appassionato italiano è la trovare, scegliere e prenotare la costante informazione: il passaparola soluzione che desidera». e il coinvolgimento da parte di amici, parenti o familiari (46,7%), g.n. l’aggiornamento tramite guide specializzate (32,6%), fiere e altre GALATEO DI CANTINA manifestazioni sul territorio (30,1%), visite alle aziende (29%), riviste Esiste un “galateo” del vino che amplia specializzate e programmi televisivi quello dei sommelier (24,3%) e internet (41,1%). e riguarda il modo di Gettonatissime anche le accogliere il visitatore in degustazioni nelle cantine (53,1%) cantina, fargli assaggiare, e nelle enoteche (42,9%), le fiere di capire e comprare settore (37,8%), gli itinerari del vino le bottiglie prodotte. (27,8%) e i viaggi enogastronomici Questo e altro insegna (23,7%). In merito a queste rivelazioni il manuale “Marketing sono emerse considerazioni da del turismo del vino” parte degli enti turistici nazionali, di Donatella Cinelli come per esempio il Movimento Colombini, destinato turismo del vino, il cui presidente alle 10.000 cantine italiane con Chiara Lungarotti ha dichiarato che punto vendita al pubblico e ai nuovi «il Movimento con le sue 1.000 professionisti che ci lavorano. Qualcosa aziende associate ha come obiettivo di veramente nuovo e utile che l’autrice quello di promuovere la cultura del ha voluto condividere con il Movimento vino e dell’accoglienza in cantina». del turismo del vino, con l’Associazione «L’enoturismo infatti - ha continuato Città del Vino e con l’Enoteca italiana. Valentino Valentini, presidente A volte il sogno di avere una cantina e dell’associazione Città del vino - è produrre bottiglie d’alta gamma diventa una realtà in continua crescita, che poi l’incubo di bilanci sempre in rosso. già oggi conta 540 comuni italiani. Se è facile trovare enologi, agronomi e Il vino ha praticamente plasmato commercialisti è invece difficile trovare il sistema locale, con un flusso di chi imposta la cantina sotto il profilo visitatori raddoppiato negli ultimi due commerciale e sa sviluppare la vendita anni». diretta. Questo volume contiene i «Il problema - ha sottolineato “segreti del mestiere”, consigli di prima Giorgio Boscolo di Boscolo Tours, mano da chi li ha verificati nella pratica. sta nell’aggregare tutte le informazioni in un unico luogo, fisico o virtuale, Agra Editrice così che il turista potenziale possa, Pagine 160 - 20,00 euro
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TURISMO
I TERRITORI SI ORGANIZZANO
tra castelli e vigneti di Gavi e Dolcetto
ALTO MONFERRATO
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olti conoscono Ovada solo come casello lungo l’autostrada verso la Liguria o Serravalle Scrivia per l’enorme outlet, uno dei primi in Italia. Pochi sono usciti a questi caselli per conoscere l’Ovadese, ovvero l’Alto Monferrato, la parte sud della provincia di Alessandria. Eppure questo è un territorio affascinante, ricco di castelli e antichi borghi arroccati sui colli, di vigneti e cantine dove si producono il Gavi Docg e il Dolcetto d’Ovada, insieme a una gamma di altri vini Doc (ogni anno a Castelletto d’Orba, in marzo, sono protagonisti di una “Rassegna” organizzata dall’amministrazione comunale). Se la rivalutazione delle acque terapeutiche resta uno degli curiosità interessante è un Rosato da Dolcetto prodotto obiettivi, già in atto è il rinascimento turistico dell’Alto a Castelletto d’Orba da Giorgio Cichero nelle sue Monferrato legato alla viticoltura e all’enogastronomia in cantine seicentesche scavate nella roccia. genere. L’impegno negli investimenti da parte di r.v. numerose aziende vinicole, che hanno aperto ristoranti di buon livello e centri di A LONDRA LA CUCINA È REGINA accoglienza CON IL “VIAGGIO STUDIO” (come il Castello DELLA CONFESERCENTI di Tagliolo sempre aperto, la Cascina Pertica a Novi Ligure, attrezzata per visite e degustazioni, Villa Sparina a Monterotondo di Gavi dove da un paio d’anni Stefano Moccagatta ha ricavato un confortevolissimo “Ostelliere” e il ristorante “La Gallina” degno di Metti due giorni attenzione), trova riscontro anche nel sostegno degli di marzo (26-27), un enti pubblici. La Strada del vino mette in scena “Castelli gruppo di ristoratori bergamaschi e Vino”, ricco programma di spettacoli e degustazioni desiderosi di aggiornarsi sulle ultime tendenze per l’estate e l’autunno. della ristorazione, un operatore turistico nato Castelletto d’Orba in ottobre ospiterà il Festival di dall’incontro tra professionisti come inItaly e un musica e danze della tradizione popolare “Terra e Vino”, organismo come la Confesercenti. Ed ecco che si mentre una Bottega del vino è stata aperta di recente organizza il viaggio studio “A Londra la cucina… è a Rocca Grimalda e altre sono imminenti a Ovada, Regina”, che ha coinvolto 14 partecipanti tra cui Leda Gavi, Alice Bel Colle e Castelnuovo Bormida. I vini di Canfarelli, referente Confesercenti, due componenti questa zona hanno quantità e qualità. Il Gavi (ancora più il team de del Ristorante Abacanto di Ranzanico (Bg), apprezzato all’estero che in Italia), il Cortese dell’Alto 6 del Ristorante La Brughiera di Villa d’Almè (Bg), Monferrato, i Dolcetto di Ovada e di Acqui, il Brachetto, 2 del Ristorante Chiari e un noto giornalista, Elio il Moscato, il Barbera del Monferrato, senza dimenticare Ghisalberti. L’obiettivo della visita è stato una full la grappa, che qui ha antica e consolidata tradizione. Il immersion nella realtà della ristorazione internazionale, più strutturato e longevo è il Dolcetto d’Ovada, capace attraverso l’approccio a due “mostri sacri” dei nuovi di performances degne dei grandi rossi italiani. Si trend quali il ristorante di Gordon Ramsey “Maze” e produce in 22 Comuni con un severo disciplinare. Una quello di Heston Blumenthal “The Fat Duck”. Il tutto
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I TERRITORI SI ORGANIZZANO
PROPOSTA ITALIA NETWORK
TURISMO
Awards
Premi alle ECCELLENZE DEI TERRITORI T
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senza dimenticare pause di turismo culturale con la visita ai luoghi classici della città come il quartiere Soho, City, Westminster Bridge, House of Parliament, Westminster Abbey e Buckingham Palace. La cena si è tenuta nel ristorante di Gordon Ramsey, “Maze”, un locale minimalista gestito dallo chef Jason Atherton nell’esclusivo quartiere di Mayfair e ormai da tempo ai primi posti nelle classifiche del Regno Unito. Un vero e proprio pranzo educativo, infine, quello tenuto al ristorante “The Fat Duck” di Heston Blumenthal, guru della gastronomia molecolare, certamente fra i più celebrati e riconosciuti ristoranti del mondo per qualità e novità.
erritorio ed eccellenze. Proposte culturali e prodotti enogastronomici. Ospitalità e percorsi del benessere o della ristorazione di qualità. Sta nel mix fra queste diverse realtà il segreto del successo del turismo italiano. Dopo troppi anni di incertezze o di fai da te, il sistema turistico italiano sembra essersi finalmente orientato a una maggiore capacità di promozione puntando, su sinergie e collaborazione fra i vari soggetti che operano sui territori. Iniziative che in molti casi si sono rivelate autentici successi imprenditoriali, capaci di generare modelli di riferimento. Troppo poche sono però al momento le occasioni per dare visibilità o per valorizzare queste esperienze di eccellenza. Da qui l’idea di istituire un premio nazionale capace di offrire un giusto riconoscimento alle piccole realtà locali e a quegli operatori che, al di là dei grandi nomi del turismo italiano (da Roma a Venezia o Firenze), costituiscono la spina dorsale dell’ospitalità e della proposta enogastronomica del nostro Paese. Su queste basi è nata la manifestazione “Proposta Italia network Awards” che - in collaborazione con “Italia a tavola network” e Lombardia a tavola” - dall’autunno di quest’anno, con cadenza annuale, grazie a una ricerca affidata ad esperti, professionisti, giornalisti e pubblico, valorizzerà le eccellenze territoriali nel campo del turismo, della ristorazione e delle produzioni agroalimentari ed enologiche, assegnando dei riconoscimenti per i migliori prodotti, le migliori campagne di promozione, le migliori offerte, le migliori combinazioni arte-gastronomia, eccetera. Per informazioni o proposte di partecipazione per “Proposta Italia network Awards” rivolgersi a inItaly - via Scotti 20 - 24122 Bergamo Tel 035 243753 - Fax 035 3830913 www.initaly.biz - info@initaly.biz ITALIA A TAVOLA NETWORK - MAGGIO 2007
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TECNO HOW
Per un bar “sano” PRESSARANCE AUTOMATICI MINIMO SPAZIO massima resa P
ristretto e limitato alle esigenze del locale. La macchina è dotata di avvio e arresto totalmente automatico. Questo nuovo spremiarance dispone inoltre di un contatore per i frutti, di un contenitore integrato per il succo da 0,5 litri e di un contenitore raccoglibucce con capacità di 13 arance. Il succo di arance risulta puro e cristallino, totalmente privo di residui. Fra i vantaggi eccezionali che caratterizzano questa macchina c’è innanzitutto un’indiscussa facilità di pulizia, in quanto tutti i suoi componenti
sono montati ad incastro per rendere più facile la manutenzione che richiede non più di 1 minuto e mezzo. Inoltre, il filtro risulta essere integrato, quindi la vasca di raccolta del succo è totalmente estraibile ed è completa di pratico dosatore. In più, l’innovativo sistema di spremitura garantisce con un solo cilindro il taglio e la spremitura dell’arancia e dispone di un esclusivo sistema di protezione contro gli insetti e gli agenti esterni. Simona Caccia simonacaccia@orobianet.it
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er tutti quei clienti che amano consumare la colazione fuori casa, che prediligono la qualità della vita, la salute e l’energia di un buon frutto appena spremuto anche al bar o al ristorante, ecco che il mercato propone un nuovo pressarance automatico ultracompatto. Si distingue SIMONA CACCIA, RESPONSABILE P.R. dalle macchine DELLA F.LLI CACCIA precedenti per ILLUSTRA LE NOVITÀ DELLE ATTREZZATURE l’innovativo design e per le dimensioni ridotte, che permettono di collocarlo in qualsiasi ambiente anche dove lo spazio è assai
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TECNO HOW
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Dalla MACELLAZIONE al BANCO AMBROSINI garantisce ciò che mangiamo i sta imponendo all’attenzione degli operatori lombardi per l’unicità della struttura e per la offerta il cash&carry di Brusaporto (Bg) di Freschi Ambrosini, realizzato su misura dai professionisti del fresco per i professionisti e gli addetti nel campo della ristorazione e nel settore alimentare. Si tratta di un vero e proprio selfservice all’ingrosso dedicato alle nuove esigenze dei food operators che possono disporre della massima qualità e della freschezza dei prodotti in uno spazio studiato appositamente per loro. Servizi di qualità, vasto assortimento e reparti specializzati sono importanti punti di riferimento per garantire il meglio delle forniture a ristoranti, pizzerie, bar, gastronomie, alimentari, strutture alberghiere, mense e grandi comunità. Il valore aggiunto della struttura si concretizza in una vasta e selezionata scelta di prodotti, dall’ortofrutta al pesce fresco, dalla
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carne ai salumi, dai formaggi al surgelato, al pane. L’accesso al cash&carry è riservato esclusivamente ai possessori della tessera Ambrosini, che è completamente gratuita ed è rilasciata agli operatori. Fiore all’occhiello è il reparto carni, vero punto di forza testimoniato dal marchio Ambrosini Carni. Direttamente dagli allevamenti e dai macelli ogni giorno giungono carni bovine, ovine, suine, equine oltre a selvaggina e pollami. Si tratta di prodotti provenienti da allevamenti selezionati che garantiscono i massimi standard di controllo e che sono disponibili anche in tagli particolari per rispondere al meglio alle richieste di professionisti e clientela. Le carni sono confezionate in atmosfera controllata secondo le più severe normative igenicosanitarie, le indicazioni di tracciabilità e di freschezza. L’arrivo nazionale da allevamenti con filiera certificata è anche intervallato da varie qualità di carne provenienti da Paesi come Austria, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Argentina, Brasile e Usa. In particolare,
Freschi Ambrosini è esclusivista per Bergamo e provincia della razza di carne Chianina “Bembo”, la più grande razza bovina da carne conosciuta al mondo, pregiata e particolarmente saporita.
Freschi Ambrosini - cash&carry Via San Domenico Savio, 66/68 Brusaporto (Bg) Tel 035 676293 - Fax 035 6669234 www.ambrosiniholding.com cash@ambrosiniholding.com
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TECNO HOW
per operatori Obiettivo primario di FABAR
CUCINA&DESIGN S
oppure la pavimentazione e la disposizione, nonché la scelta del modello di apparecchiatura. Proviamo a pensare se la cappa della cucina fosse illuminata con sistema a Led incassato e non con le solite plafoniere esterne al neon, se i piani inox delle preparazioni fossero unici senza giunture, stondati e con i lavelli incassati. Se sotto i pensili ci fosse la luce così da non avere problemi di ombre, se il pavimento e le pareti non avessero più fughe da pulire ma fossero un unico corpo spalmato di colore. Se il blocco cottura non avesse tutte quelle griglie spigolose che sporgono dal piano ma un’unica superficie, se i piani di taglio speciali in polietilene fossero incassati. Tutto questo significa “design” e l’impegno dell’azienda Fabar con sede a Morbegno, Arosio e Gera Lario e consiste nel progettare le cucine “almeno quando esiste la possibilità” a misura di professionista e di cliente.
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iamo da sempre abituati a considerare la cucina del ristorante come a un insieme di locali che abbiano delle caratteristiche ben precise, con attrezzature necessarie al regolare svolgimento del lavoro, funzionali per l’operatore, rispondenti alle normative in materia di igiene e di sicurezza . Quasi mai si pensa alla cucina del ristorante come a un vero oggetto di design, quasi il naturale completamento del gusto e dell’immagine che si vuole creare. Capita spesso di entrare in un locale che suscita emozioni particolari per il suo arredamento ma che magari ha una cucina non al top e quindi “impresentabile” ai clienti. Il lay-out classico per questo tipo di locale non tiene quasi mai in considerazione che l’ambiente deve essere poter visto anche dai clienti. Quindi non si pensa a tutti gli aspetti legati alle scelte estetiche come le finiture delle pareti, il tipo di sistema di illuminazione
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TECNO HOW
e ANELLI in alluminio Utili alleati in CUCINA
GRIGLIA
ono firmati Pentole Agnelli Professional cooking gli utili utensili da cucina su cui abbiamo deciso di puntare l’attenzione in questo numero. Stiamo parlando della Griglia Gastronorm SERGIO PEZZOTTA, da forno o per A.D. ROS SPA, origliare, ottima PRESENTA LE NUOVE TENDENZE NELLA per tutte le GESTIONE DEI LOCALI preparazioni grigliate di carne, pesce o verdura. Antiaderente, facile da pulire con spugne non abrasive e acqua calda, resistente agli shock termici, la griglia permette la cottura in contemporanea di più alimenti,
FIDELITY, IL GERANIO ANTIBATTERI IDEALE PER I LOCALI L’arredo di un locale o di un ristorante si riconosce anche per l’impiego di particolari che fanno la differenza. In questo caso l’arredo floreale è importante per dare colore all’ambiente e creare un’atmosfera familiare con il cliente. Ed ecco allora una proposta bella da vedere e anche sicura per l’ambiente: si parla della serie di gerani Fidelity, fiori straordinari, grandi e “polposi”, dai colori intensi e brillanti, che creano un inusuale contrasto con le foglie scure
accorciando i tempi di servizio (ideale per banqueting e catering). La perdita limitata dei succhi dell’alimento grazie al contatto diretto sulla griglia garantisce l’integrità del prodotto sia nel caso della carne che del pesce. Al primo utilizzo si consiglia di ungere leggermente con olio di oliva. Molto utili e versatili in cucina sono anche gli anelli in alluminio da 2 mm di spessore, ideali per la cottura o la gratinatura in forno, la preparazione o la porzionatura di piatti freddi. Infatti il loro spessore li rende idonei alle preparazioni calde e fredde, in
o leggermente zonate. La nuova serie di Pelargonium da talea sviluppata da S&G Flowers possiede tutte le premesse per conquistare consensi dal cliente. Tre sono le tipologie di geranio zonale con le quali Fidelity sarà sul mercato: XL, L e Dark. Tutte le tipologie sono monitorate e create in modo tale da prevenire il rischio di infezioni da virus e batteri, per garantire la massima sicurezza e la totale igienicità nell’ambiente. Per garantire un’atmosfera solare e pulita al locale.
BROGGI 1818, È DI SCENA IL BUFFET Dall’hotellerie alla ristorazione, dall’alta cucina al banqueting, Broggi 1818 propone prodotti e attrezzature di alta gamma sempre funzionali per l’operatore. Posateria e vasellame,
cucina e in pasticceria. Grazie alla buona e omogenea conduttibilità di calore, sono ottimi in forno, in particolare per la banchettistica. Oppure, essendo ottimi conduttori termici nella pasticceria, sono usati per la preparazione di dolci da forno oppure semifreddi, mousse e tutti gli altri prodotti che richiedono l’abbattimento rapido della temperatura. Inoltre, sono pratici e facili da lavare, senza problemi di manutenzione e duraturi nel tempo. Sergio Pezzotta
fino all’ampia gamma di proposte per il buffet ne fanno un nome conosciuto in tutto il mondo, indice di sicurezza di prodotti di una qualità tutta italiana. La nuova linea Iseo, dedicata interamente a soddisfare le esigenze di servizio buffet e banqueting, si compone di uno scaldavivande rettangolare, uno scaldavivande tondo, uno scaldacaffè e un distributore di succhi di frutta. Tutti i prodotti sono realizzati in acciaio oppure in acciaio e ottone.
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NEWS
TECNO HOW
PIAZZA LANCIA LA COLLEZIONE DI POSATE SLOW “Sloware” è un gioco di parole, nasce dal più noto termine “Flatware” utilizzato dagli addetti ai lavori per identificare la posateria, ma esprime un modo nuovo di concepire la tavola. Piazza reinterpreta l’idea slow e pensa a una collezione di posate da tavola ridotta al minimo: una forchetta, un cucchiaio, un coltello e un cucchiaino. Solo 4 pezzi per svariati utilizzi. La forchetta (cm 19,5) è dotata di soli 3 rebbi che ricordano la forchettina da dolce, ma si avvicina alla più classica forchetta da pesce e da spaghetti. Il coltello (cm 21,4) assomiglia molto al coltello da pesce ma la particolare ampiezza dell’impugnatura agevola l’affondo per la carne. Così il cucchiaio (cm 19,5) che è perfetto sia per la degustazione di consommé che dei dessert, mentre il cucchiaio più piccolo (cm 14) è adatto a ogni tipo di bevanda calda.
QUANDO IL DESIGN DIVENTA FLUTE DI BOLLICINE Dalla mostra “Flutedesign”, evento collaterale al Salone del Mobile di Milano, ha preso vita un interessante connubio che ha visto protagoniste la qualità e la raffinatezza del metodo
classico Rotari con la bellezza del contenitore Flute. L’idea è partita da Grandesign, iniziativa che da 16 anni promuove l’incontro tra i professionisti del design con le aziende e che sta incontrando l’interesse crescente di operatori e media. Proprio per l’edizione 2007 Grandesign ha scelto un tema intrigante come la creazione artistica della Flute trovando nelle bollicine Rotari il marchio ideale.
4 PIATTI SEGNAPOSTO PER LA PRIMAVERA VILLEROY&BOCH Piatti segnaposto che si ispirano ai fiori di campo: papaveri, margherite, fiordalisi e rose selvatiche. È la collezione Les Fleures des Champs di Villeroy&Boch, distribuita in Italia da Broggi 1818. Sottopiatti a tema floreale per dare un tocco di colore alla tavola, una tavola gioiosa e piacevole che sa mettere di buon umore tutti i commensali. Si tratta di prodotti in fine porcellana per la ristorazione, inalterabile in lavastoviglie.
In tavola da più di 50 anni VALLEDORO guarda all’ESTERO
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ra il 1954 quando la famiglia Zubani diede un volto all’azienda Valledoro di Brescia, trasformando la forneria di famiglia in un laboratorio artigianale per la produzione degli storici Bibì Bibò, panetti bitostati dal sapore dolce che in poco tempo seppero conquistare le famiglie bresciane. A distanza di più di 50 anni, l’azienda ne ha fatta di strada e oggi, con 5 linee di produzione, 4 canali di vendita (famiglia, ristorazione, vending e alimentare) per un totale di 56 referenze, ha raggiunto un vero successo, ben rappresentato dalla nuova generazione degli Zubani, nella fattispecie dal figlio Giorgio (nella foto al centro) e dal nipote
Giulio (nella foto a destra). Si è stanziato a quota 6 milioni e 600mila euro circa il fatturato dell’azienda nel 2006 (+10% rispetto al 2005) e adesso lo sguardo è tutto proteso verso l’internazionalizzazione. La prima tappa di questo percorso è rappresentata dall’inaugurazione del nuovo stabilimento, ottenuto dall’ampliamento della sede storica di Brescia, che sarà adibito a magazzino e alla nuova produzione per una superficie totale di 12.500 mq. Così facendo, Valledoro mira a rafforzare la sua capacità produttiva e a sostenere l’intensa politica di espansione e di export intrapresa negli ultimi anni. Accanto a questo importante
evento, occorre anche citare il lancio delle nuove confezioni da 100 g per i noti grissini Saltelli, Torinesi e Rustici e per i panetti Masai e Zufì, tutti realizzati con metodo naturale e rispettoso delle svariate esigenze dei consumatori. Rilevante anche il consolidamento della presenza sui mercati di Germania,Spagna, Francia e Gran Bretagna, nonchè l’imminente espatrio in America. Valledoro spa via Galvaligi 7, 25136 Brescia Tel 030 2000794 - Fax 030 2002080 www.valledorospa.it info@valledorospa.it
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MOTORI
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Nuova FORD MONDEO Tecnologia e sicurezza dalle linee AGGRESSIVE
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opo la presentazione ufficiale al recente Salone di Ginevra, si avvicina per la nuova Ford Mondeo il momento del debutto nelle concessionarie, previsto per l’inizio dell’estate. La Casa dell’Ovale blu conta molto su questo modello per qualificare la propria produzione, tanto che ha investito 715 milioni di dollari nel rinnovamento della fabbrica belga di Genk dove la vettura sarà prodotta in tre tipi di carrozzeria (berlina a 4 porte, station wagon e hatchback a 5 porte) al fianco delle recenti Galaxy e S-Max. “La nuova Mondeo è l’automobile tecnologicamente più avanzata che abbiamo mai realizzato”, sottolinea John Fleming, presidente di Ford Europa. Per sfidare le tedesche che dominano il mercato delle auto medio-grandi, punta ad offrire livelli di qualità “premium” e uno stile che la differenzia decisamente dai prodotti della concorrenza. “Il concetto espresso
Ford Europa. Il risultato è un’automobile dalla silouhette molto più aggressiva rispetto al modello precedente. Il frontale è caratterizzato dalla griglia inferiore a forma di trapezio rovesciato, dal cofano motore imponente e dai grandi fari intagliati fra paraurti e fiancate. Molto pronunciati i passaruota anteriori e posteriori, mentre la linea di cintura corre alta e leggermente all’insù. Ampi angoli di apertura delle portiere facilitano l’accesso a bordo, dove la migliorata qualità dei materiali e dell’assemblaggio si toccano letteralmente con mano. Degno di nota, in particolare, l’ampio utilizzo, per i rivestimenti, di plastiche morbide al tocco, oltreché l’impiego di una luce ambiente color ambra che scalda l’abitacolo. Un’impronta sportiva ha il sedile del guidatore, avvolgente e regolabile elettricamente in otto modalità, mentre i posti posteriori dispongono del frazionamento dello schienale e della seduta che agevola lo stivaggio e il trasporto di oggetti molto ingombranti. Il vano di carico ha la consistente capacità di 535 litri sulla classica versione berlina che salgono fino a un massimo di 1.745 con i soli sedili anteriori in posizione sulla station wagon.
Qualità dinamiche e comfort di marcia, cioè i tradizionali punti di forza di un modello che dal lancio nel 1993 è stato venduto sinora in quasi quattro milioni di unità, sono stati ulteriormente migliorati con l’allargamento delle carreggiate e un’ulteriore evoluzione delle raffinate sospensioni multi-link. A ciò si aggiunge l’adozione delle più avanzate tecnologie di assistenza al guidatore: dall’accesso senza chiave all’avviamento a pulsante, dal sistema di rifornimento “Easy Fuel” che elimina il rischio di fare rifornimento con il carburante sbagliato a quello che agevola la partenza in salita. La gamma prevede ben sette motori, quattro a benzina e tre turbodiesel, con potenze comprese fra i 123 cavalli del quattro cilindri 1.6 e i 220 del 5 cilindri al top di gamma, abbinati a seconda delle versioni a cambi manuali a 5 o 6 marce oppure con un automatico a sei marce. Tre i livelli di allestimento (base, Titanium e Ghia) per entrambi i tipi di carrozzeria (quattro porte e station wagon) di cui è prevista la commercializzazione in Italia. A partire dalla primavera 2008, inoltre, Ford proporrà la Mondeo anche nella più ecologica versione Flexifuel, in grado di funzionare indifferentemente a benzina oppure a etanolo. Enrico Artifoni
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a suo tempo con la concept car Iosis e portato adesso a compimento con la vettura di produzione è quello del “kinetic design”, cioè l’espressione dell’energia in movimento”, spiega Martin Smith, direttore del design di
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APPUNTAMENTI
FIERE E CONCORSI
Prodotti di qualità LOMBARDI alla conquista dei mercati ESTERI scorso anno a Copenaghen e Stoccolma, tra giugno e settembre si intende sviluppare le azioni di promozione nei Paesi scandinavi con un workshop d’incontri per operatori di settore ed una campagna di comunicazione. Russia Per il terzo anno si organizzerà una collettiva alla World Food di Mosca (18-21 settembre), una delle fiere più importanti del settore agroalimentare nella Repubblica Russa. A seguito delle azioni già organizzate nel 2006-2007 presso i punti vendita di Megacentro Italia e Abzuka Vkusa, si sta verificando la possibilità di realizzare un programma di promozione in altre catene e ristoranti. Cina Partecipazione alla fiera Sial di Shanghai (10-12 maggio), che vedrà la partecipazione di una collettiva lombarda composta da 14 aziende dei diversi settori. Durante la manifestazione saranno proposte degustazioni di prodotti lombardi a cura di Icif-Italian Culinary institute for foreigners. Arricchisce la presenza lombarda il corner del Consorzio Grana Padano. Da maggio a dicembre verrà attuata la promozione dei prodotti lombardi a Shanghai con attività di supporto ed assistenza alle aziende, presentazioni dei lombarde alle più importanti prodotti e promozioni presso vetrine internazionali del ristoranti e punti vendita. comparto enogastronomico; India saranno 27, con degustazioni di • workshop e incontri business Partecipazione a Ife di New vini e prodotti tipici. to business, in cui i produttori Delhi (dicembre 2007). Visto il Francia lombardi potranno incontrare crescente interesse delle aziende operatori della domanda straniera; Campagna informativapromozionale su formaggi lombardi verso questo mercato “nuovo”, la • educational tour per giornalisti Regione Lombardia organizzerà e risotto (settembre 2007-gennaio stranieri di settore e operatori, una collettiva per una delle fiere di 2008), in collaborazione con i condotti in visita nelle aziende; settore più importanti in India. • iniziative presso la Gdo straniera, Consorzi di Tutela e con l’Ente Stati Uniti nazionale risi, anche tramite una con predisposizione di corner Il mercato statunitense rimane informativi e presenza di prodotti in promozione presso la catena sempre uno degli obiettivi Autogrill France. supermercati e negozi. principali delle aziende lombarde, Scandinavia da conquistare tramite workshop in Replicando il successo dei Questo il programma delle alcune delle città principali. seminari-workshop realizzati lo iniziative nei vari Paesi-obiettivo.
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a Regione Lombardia–direzione generale Agricoltura, in accordo con l’Istituto commercio estero e in collaborazione con il sistema camerale, sta attuando, anche per il 2007, un programma di iniziative promozionali a sostegno del settore agroalimentare lombardo sui mercati esteri. Sulla scia del successo ottenuto negli anni passati, il programma prevede diverse iniziative per un approccio promozionale integrato: • presenza collettiva di aziende
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Germania e Austria In novembre workshop-seminario con partecipazione di imprese in una struttura di prestigio in una città tedesca. Azione promocommerciale presso catene di punti vendita (giugno-dicembre). Partecipazione nel febbraio 2008 alle fiere Fruitlogistica e Biofach, tra le più importanti fiere in Europa del settore ortofrutticolo e biologico. Regno Unito Per il secondo anno la Regione Lombardia sarà presente alla London International Wine & Spirits Fair, nel centro fieristico Excel di Londra (22-24 maggio). Le aziende
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FIERE E CONCORSI BIT 2008, LA CAPITALE DEL TURISMO, ORIENTATA ALL’ESTERO
GOOD! GUSTANDO A UDINE IL MONDO DEL FOOD Con ben 22 eventi a calendario la Fiera di Udine e Gorizia ha inaugurato il 2007 con un importante obiettivo: aumentare il fatturato del 40% nel triennio 20072009 rispetto ai 5.700.000 euro del 2006. Numerose le iniziative e le manifestazioni regionali, nazionali e internazionali in programma, che coprono i settori più diversi. Per l’agroalimentare, gli operatori devono segnarsi in agenda un appuntamento importante. Quello dal 19 al 21 ottobre 2007 con Good! Gustando a Udine. Info su www.udinefiere.it
VINITALY WORLD TOUR, 1° TAPPA A MOSCA E A SAN PIETROBURGO Parte a giugno il Vinitaly World Tour che toccherà Mosca e San Pietroburgo con 200 aziende. «Vinitaly sarà sempre meno un contentitore e sempre più un produttore di contenuti al servizio delle aziende» ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. L’ente fieristico veronese sarà impegnato dal 4 al 7 giugno a Mosca e San Pietroburgo, coinvolgendo 200 aziende interessate ad avvicinarsi a un mercato che cresce di anno in anno per numero e qualità delle importazioni, e che secondo l’Istituto commercio estero diverrà nel giro di 2 anni il mercato alimentare più grande del mondo. L’importazione di vino italiano in Russia è cresciuta del 126% per un valore totale di oltre 41 milioni di euro; l’Italia è il suo terzo partner commerciale con 21 miliardi di euro di valore degli interscambi, pari al 7% del mercato.
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150.000 presenze complessive (+4% sui quattro giorni rispetto al 2006), oltre 46.000 adesioni on-line. Forte di questi risultati, la Bit dà appuntamento a tutto il mondo del turismo al 2008, che si terrà nel quartiere Fieramilano di Rho dal 21 al 24 febbraio. «Bit è da sempre la capitale italiana del turismo e un punto di riferimento a livello mondiale commenta Carlo Bassi, amministratore delegato di ExpoCts, organizzatore di Bit - e questo ruolo è cresciuto costantemente, in particolare negli ultimi anni e soprattutto sullo scenario internazionale. Bit 2008 si presenterà come un momento di incontro e un osservatorio ancora più globale. Daremo modo a tutti i player della filiera di presentarsi in modo ancora più efficace e di avere una visibilità significativa tutto l’anno, non solo in manifestazione. Il turismo diventerà nei prossimi anni il
più importante comparto dell’economia mondiale e tornerà a rivestire un ruolo chiave per quella italiana. Bit sente fortemente la responsabilità della propria leadership in un settore così importante, sia verso gli operatori economici sia verso il sistema paese nel suo insieme».
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Ad ALCAMO trionfano colori e sapori della SICILIA
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9 aprile 2007: giorno importante per Alcamo, graziosa cittadina che dalla sua splendida posizione domina il mare della Sicilia Occidentale. Con il convegno “Territorio: Risorsa del turismo” è stato inaugurata la Fiera Colori e Sapori d’Occidente, iniziativa finalizzata non solo a promuovere le eccellenze alimentati della regione, ma a valorizzare Alcamo come centro economico e commerciale di riferimento. La regione di Alcamo è una realtà molto dinamica che affianca alla viticoltura - che con i suoi modernissimi vigneti ne caratterizza il panorama - e alla coltura del melone, una notevole vivacità imprenditoriale oltre a una grande attenzione al turismo. Infatti non offre solo bellezze naturali come Castellammare del Golfo, Scopello ed Erice, e siti archeologici come il vicino tempio di Segesta (esempio unico di incontro di civiltà e culture), ma anche una grande qualità nell’ospitalità con alberghi che si distinguono per il livello dell’offerta e per la cortesia, con un centro ippico come Lo Sperone (in cui erano ospitate le strutture fieristiche) caratterizzato da un ristorante con una cucina che soddisfa qualsiasi gourmet. Tra i convegni di notevole interesse per la qualità degli interventi e delle argomentazioni sviluppate “Il prodotto tipico e l’alimentazione”. Vino, olio e pasticceria sono stati protagonisti di altrettanti concorsi che hanno visto impegnate diverse giurie composte da esperti e giornalisti di settore e tra gli altri eventi merita un ricordo l’incontro sfida tra le cucine siciliane e marchigiane: delizia per i palati dei partecipanti. Il percorso tra i circa cento espositori ha permesso di gustare e degustare le eccellenze di un territorio ricchissimo di qualità: dai dolci tipici alle diverse tipologie di olive, ai formaggi, agli oli caratterizzati da grandi cultivar come la Biancolella e la Nocellara del Belice, ai vini da vitigni autoctoni come il Grillo o da quelli internazionali quali il Cabernet, il Merlot e lo Syrah ai quali la Sicilia dona particolari sapori e proprietà organolettiche. s.l.
MAGGIO - LUGLIO 5-8 maggio Milano Tuttofood Rassegna sul mercato mondiale dell’alimentazione www.tuttofood.it Info 02 49976817 5-9 maggio Verona Siab Salone internazionale dell’arte bianca www.siabweb.com 10-12 maggio Ancona Selezione nazionale Vini da pesce www.vinidapesce.it Info 071 5897215 13-16 maggio Hong Kong (Cina) Hofex Salone internazionale di food&beverage, hotellerie e foodservice www.hofex.com Info +44 02078402146 16-18 maggio Finale Ligure (Sv) Salone dell’agroalimentare ligure www.saloneagroalimentareligure.org 19-22 maggio Modena La Buona Tavola Salone nazionale dell’enogastronomia tipica www.labuonatavola.net Info 059 643664 19-22 maggio Chicago (Usa) NRA Show Salone internazionale di hotel e motel www.restaurant.org 20-22 maggio Napoli
Vitigno Italia Salone dei vini autoctoni e tradizionali italiani www.vitignoitalia.it Info 081 4107043 22-24 maggio Londra (Uk) The London international wine & spirits fair Salone internazionale di vini e distillati www.londonwinefair.com 1-4 giugno Polpenazze del Garda (Bs) Fiera del vino Garda classico Doc Salone del vino Garda classico Doc www.fieradelvino.com Info 0365 674012 5-7 giugno Città del Messico (Messico) Alimentaria Mexico Salone internazionale di food&beverage www.alimentariamexico.com 13-15 giugno Beijing (Cina) Food & Hotel Beijing Salone di ospitalità, foodservice e retail www.fhcbeijing.com.cn 1-4 luglio Stoneleight ParkWarwickshire (Uk) The Royal Show Salone internazionale dell’agricoltura www.royalshow.org.uk Info +44 2476696960 8-10 luglio New York (Usa) Summer Fancy food & confection Show Salone internazionale di alimenti e bevande www.specialtyfood.com
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LIBRI
CARTA & WEB
È spagnolo il migliore olio extravergine dell’anno, mentre i migliori frantoi in cui si realizza la produzione si trovano, a pari merito, in Cile e in Sudafrica. L’Italia non abbandona il suo ruolo di leader nella qualità grazie all’eccellenza. Il migliore olio extravergine di oliva biologico è toscano, il monovarietale più buono si fa nel Lazio, la sponda bresciana del Garda e l’Abruzzo si distinguono come miglior fruttato medio e come Dop fruttato leggero. Francia e Portogallo risultano produttori di tradizione, Nuova Zelanda e Croazia realtà in via di affermazione. Questo è quanto emerge dalla Top 15, prezioso consuntivo de L’extravergine 2007 - Guida ai migliori oli del mondo di qualità accertata, pubblicata da Cucina & Vini editrice e scritta da Marco Oreggia. Una guida che, oltre a essere un catalogo di aziende di qualità raccontate in 467 schede, è uno strumento di conoscenza approfondito del mondo dell’olio.
IL BENESSERE A PORTATA DI OLIVE Un approfondimento puntuale e sintetico sul complesso mondo dell’olio, che incarna il concetto di “sana nutrizione”. Questo è il volumetto “Olio e Salute”, edito da Edagricole e scritto dall’esperto Antonio Ricci (12,50 euro - 112 pagine), che in un centinaio di pagine descrive con tabelle, grafici, fonti e dati, la storia, la produzione, i segreti mercoelogici e sensoriali, le tipologie, le proprietà nutrizionali di olive e olio di oliva. Il capitolo “Ricette dell’olio” raccoglie i segreti dell’uso in cucina per applicazioni dolci e salate.
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on si ferma la produzione del Touring Club Italiano, che per l’estate 2007 ha sfornato un’altra delle sue interessanti Guide Accoglienza. Questa volta i protagonisti sono gli agriturismi, le residenze in campagna e i Bed&Breakfast sparsi per tutta l’Italia. Per un totale di 1480 nomi, 187 novità e 140 ristori consigliati dall’ente turistico per antonomasia. La guida prevede alcune pagine introduttive che illustrano la realtà agrituristica italiana, gli strumenti di consultazione,
la sezione enogastronomica. Poi seguono più di 500 pagine dedicate a tutte le regioni d’Italia, analizzate con cartine e stradari. Divisi per province, gli agriturismi e tutte le struttute di accoglienza che sono descritti per offerta turistica e gastronomica. Non mancano i riferimenti a prezzi, località, servizi offerti e plus, indicazioni di carattere specifico (tipo l’ammissione di animali nella struttura). Agriturismo e vacanze in campagna Touring Club Italiano Pagine 576 - 20 euro
... In cucina ancora di più LA CINA È VICINA
Fa parte della Collana “Cucine dal mondo” il colorato volume edito da Edizioni red! dal titolo “Le autentiche ricette della Cina”. E illustra una delle cucine più complete e raffinate del mondo, sana e decisamente rappresentativa del suo Paese di origine. In Italia, della cucina cinese si conosce in realtà solo quella cantonese. A questo proposito alcuni autori hanno raccolto molte delle principali ricette tipiche cantonesi e cinesi in genere, corredate dalle fotografie di Luca Invernizzi Tettoni. Dalle pietanze speziate del Sichuan ai noodles di riso e soia, dai ravioli al vapore alle verdure crude o cotte, dalle carni e i pesci al cartoccio e fritti tipici del sud della Cina ai bolliti della regione di Shanghai.
Le autentiche ricette della Cina Ricette di Kenneth Law, Lee Cheng Meng e Max Zhang Edizioni red! - Pagine 112
Alla scoperta della CUCINA ASTIGIANA Arriva il CODICE di Sagittario Si tratta del risultato di una lunga ricerca nell’autenticità territoriale che si è concretizzato nel volume, edito da Sagittario editore, “Codice della cucina di Asti”, che in 416 pagine raccoglie una profonda analisi storica e sociologica della realtà gastronomica astigiana. Il Codice astigiano raccoglie 675 ricette tipiche, di cui solo 77 sono delle varianti, per un totale di 321 materie prime impiegate per realizzare tali piatti. Importante sottolineare che le ricette sono state firmate da 125 autori differenti, in prevalenza casalinghe della zona e cuochi di ristoranti esperti e appassionati del territorio astigiano.
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LOMBARDIA A TAVOLA
L’EXTRAVERGINE 2007 CI GUIDA AI MIGLIORI OLI DEL MONDO
Estate all’insegna dell’AGRITURISMO
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CIRCOLI
ESPERTI E APPASSIONATI
I BUONGUSTAI inaugurano l’estate a passo di FLAMENCO bergamasco, illustrerà a tutti i soci e ai partecipanti il menu proposto ad hoc per la serata, rigorosamente a base di prodotti tipici spagnoli: Jamón Iberico Pata Negra di Estremadura con mandorle tostate, abbinato con Cava na serata spagnola Millesimato-Bodegas Nadal al ristorante enoteca (metodo classico) di Catalogna. La “Porta Osio” in via Moroni a Paella Porta Osio a base di pesce, Bergamo. Questo il prossimo crostacei e verdure, accompagnata appuntamento con il gusto esotico per il Club dei Buongustai a Rioja tinto Creanza-Bodegas Lealtanza, anticiperà la di Bergamo, previsto per la degustazione di Quesos Do di serata del 16 maggio con Spagna composta da Idiazabal di eventuale possibilità di replica pecora a latte crudo e leggermente il 23 maggio. Beppi Bellavista, affumicato, Valdeon erborinato di presidente de “La Fenice trading” vacca e capra, Cabrales erborinato e importatore di prodotti spagnoli, di vacca, pecora e capra. Saranno nonché patron del ristorante
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CHEF IN PASSERELLA A ROVESCALA PER LA PRIMAVERA DEI VINI All’insegna della gastronomia e del folklore si è svolta la 25a “Primavera dei Vini” di Rovescala, terra di Bonarda e Malvasia, che ha ospitato la ricca esposizione di vini locali e un meeting d’alta cucina. È stato lo chef della Rai, Marco Olivieri, il mattatore ai fornelli, e con lui la padrona di casa Bruna Garilli, “lady-chef” della Federazione italiana cuochi, il presidente dei cuochi regionali Egidio Rossi e il vicepresidente Giuseppe Braglia. E poi il presidente della Federcuochi di Milano, Leo Baccherini, il vicepresidente della confederazione delle confraternite eno-gastronomiche provinciali Gigi Rognoni, il segretario della confraternita del Risotto, Paolo Calvi e il sindaco di Rovescala, Corrado Dal Forno. (Stefano Calvi)
OSPITE D’ONORE IL BASILICO AL SALE&PEPE DI ANDORA LOMBARDIA A TAVOLA
Sale&Pesce è una rassegna gastronomica di due giornate (19-20 maggio) che tende a valorizzare la città di Andora (Sv) e le attività commerciali attraverso due aspetti che caratterizzano il suo territorio: il
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servite, inoltre, una serie di confetture in abbinamento a vendemmia tardiva Dolc d’Octubre-Bodegas Nadal de Catalogna. Per chiudere la serata verrà servita una Terrina di crema con yogurt, vaniglia, caffé e fichi cotti nello Scherry sarà abbinata a vino liquoroso Pedro X imenez-Bordegas Garvey di Jerez de la Frontera. Un evento particolare e interessante, che testimonia l’interesse del Club dei Buongustai di Bergamo per le esperienze enogastronomiche internazionali, oltre che locali, tipiche e italiane. Buon proposito per conoscere una nuova cultura e, perché no, per dare inizio a un ciclo di serate a tema esterofilo.
mare e l’entroterra. Novità del 2007 sarà il settore dedicato ai servizi per i pescatori e per il turismo legato alla nautica. Tra gli espositori di questo nuovo settore ci saranno aziende produttrici e rivenditrici di accessori per la nautica. Inoltre, al Basilico, il re delle erbe aromatiche (molto utilizzato per cucinare le migliori specialità gastronomiche liguri), verrà dedicato uno spazio di rilievo, avendo la città di Andora il primato di produzione del basilico in Liguria.
A CAMOGLI LA PADELLA CHE FRIGGE 30 QUINTALI DI PESCE AZZURRO Domenica 13 maggio a Camogli (Ge) torna la Sagra del pesce. Giunta alla sua 56a edizione, la manifestazione è organizzata anche quest’anno dalla Pro Loco di Camogli con il contributo di Friol. La storica festa camoglina è inserita nel progetto “Friol per le sagre” nato proprio a Camogli nel 2001 con il dono alla città della “maxi padella” (3,80m di diametro) dove il giorno della sagra saranno fritti 30 quintali di pesce azzurro da offrire a tutti i partecipanti.
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