n°2 - settembre 2021 - Anno I
San Domenico Palace Mecca dell’ospitalità e dell’alta cucina mediterranea
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Gente di mondo
www.roncalliviaggi.it
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in COpertina
San Domenico Palace Il nuovo corso dell'hotel a Taormina, circondato da un giardino all'italiana con vista panoramica sul mare, dopo il sapiente restauro accoglie gli ospiti con il tocco Four Seasons e il gusto dello chef Massimo Mantarro
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Indice Vitalpina Hotels
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In vacanza a Mauritius
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Tornano i viaggi extraeuropei
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Travel+Leisure top 100 hotel
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Hilton hotels, il rinascimento del gusto
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Mira Hotels, il benessere del golfista
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Da Ivrea al Canavese
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Alto Adige in autunno
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TAORMINA
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Sicilia
Rio Pusteria formato famiglia
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I sentieri d’autunno a Chiusa
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Residenza Maurn
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Nelle Marche a passo slow
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Borgobrufa
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Peter Brunel
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Arnolfo
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Parmigiano Reggiano
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La magia della Lituania
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Editoriale Prolunghiamo l’estate Tante offerte agli italiani che tornano a viaggiare
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Alberto Lupini Direttore
ora puntiamo su settembre (e ottobre). Complice il bel tempo (si spera) e uno scenario più ottimistico grazie al procedere delle vaccinazioni, il mondo del turismo guarda con un po’ più di speranza alle prossime settimane. Mare, montagna, collina o lago, sono tante le occasioni che si prospettano a chi ha ancora vacanze da fare o si vuole godere weekend in posti belli, sicuri e accoglienti. Ci sono segnali di una crescita delle prenotazioni, mentre c’è un graduale ritorno della clientela Usa, quella con maggiore capacità di spesa. La ripresa di eventi importanti spinge addirittura ad un +15% della domanda in città come Milano e Venezia. Trend più deboli, ma comunque positivi, anche per Roma e Firenze. E pure il mare, dove di solito a settembre si chiude tutto, è in aumento. La quasi scomparsa del turismo internazionale (che aveva segnato un calo del 70% dei pernottamenti) è stata in parte compensata nelle passate settimane da un aumento degli italiani che, a parte le città d’arte, hanno affollato un po’ tutte le località. Un segnale che speriamo si rafforzi sempre più. Per hotel e ristoranti non sarà facile recuperare le perdite per mesi di chiusura, ma la capacità dimostrata di sapersi riadattare alle mutate condizioni (a partire da offerte di sicurezza certe) ha permesso di riguadagnare la fiducia di una clientela nazionale che in molti casi sta riapprezzando la qualità e il valore di casa nostra.
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San Domenico Palace mecca dell’ospitalità e dell’alta cucina mediterranea 10
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di Antonio Iacona
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on è affatto difficile immaginare che da qui, fino a qualche secolo addietro, potessero salire al cielo armoniose preghiere e canti di giubilo, per ringraziare il Signore di averci dato tanta bellezza. Già percorrere i suoi lunghi corridoi, infatti, rimanere avvolti dalla luminosa eleganza delle sue camere e suite, scoprire, angolo dopo angolo, il volto della storia attraverso quello dell’accoglienza più pura e al contempo moderna, è di per sé un’esperienza unica, che solo chi sceglie di soggiornare al San Domenico Palace di Taormina (Me) può provare. Dal 1° luglio scorso, anzi, San Domenico Palace a Four Seasons Hotel, un’aggiunta che è tutt’altro che semplice richiamo “anagrafico”.→
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Il tocco Four Seasons Lo stile Four Seasons si percepisce subito, con l’ospite che diventa il centro di un universo tangibile e immaginifico allo stesso tempo, dove il suo benessere è priorità per tutto lo staff, con quella professionalità ed eleganza che contraddistingue il grande gruppo alberghiero a livello internazionale. E quella di Taormina non è una meta casuale, ma l’obiettivo ben preciso di un progetto molto più ampio, che vuole fare dell’altissima qualità nell’hôtellerie targata Four Seasons il vero punto di forza e che vedrà proprio il grande gruppo inaugurare a breve il suo quarto hotel in Italia (in Puglia, per la precisione), aggiungendosi a quelli di Milano, Firenze e Taormina, appunto.
La rinascita "della perla della perla" L’inaugurazione nella “Perla dello Jonio” dello scorso 1° luglio è stata una vera e propria festa, non solo per i clienti del San Domenico Palace e per il personale, ma per tutta la cittadinanza, il territorio e, aggiungeremmo noi, per la Sicilia intera, visto il peso turistico ed economico che Taormina ha in chiave mediterranea per la sua isola. Da diversi anni, infatti, l’hotel era rimasto chiuso per lavori di ripristino e di restauro ed oggi torna, “perla” nella “Perla”, al suo antico splendore. «Ci siamo presentati con un prodotto ben restaurato, non rinnovato, riportando in auge il vecchio San Domenico, dopo 12
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Maialino, limone interrogato e cime di Rapa
avere rinfrescato opere d’arte, mobili e immobili, quadri, statue, perfino l’antico pozzo, ma mantenuto la sua antica anima e la struttura esterna, rispettando e ammirando il fascino che tanti anni di storia gli hanno dato e gli danno. Insomma, abbiamo riaperto il San Domenico tenendo presente ciò che era e ciò che rappresenta» è il commento del direttore Lorenzo Maraviglia.
Antico convento del 1374
Dalla Collina Verso Mazara
Fondato nel 1374, l’antico convento domenicano è stato allocato in una posizione affascinante e privilegiata, da cui è possibile restare incantati ammirando da un’altura ora il vulcano Etna, ora il Teatro Greco, ora il Mar Jonio con la baia e Giardini Naxos. Sarà alla fine dell’800 che la struttura verrà ampliata per farne un hotel, strizzando l’occhio al nuovo stile Liberty che stava per conquistare l’Europa. Per questo, operare un’ampia azione di restauro non è stata cosa semplice e Four Seasons si è avvalso (e si avvale tutt’oggi!) di una squadra di professionisti, per poterne rispettare tutti gli aspetti storici e artistici. Professioniste, anzi, dato che si tratta di otto donne esperte di restauro e storia dell’arte, come spiega lo stesso Maraviglia: «Sì, le belle arti sono state una parte integrante di questi tre anni di lavori. Queste studiose esperte sono ancora all’interno della struttura e hanno compiuto un lavoro straordinario per riportare fuori tutto il fascino del San Domenico. Il loro lavoro, che prosegue ancora adesso, è motivo di attrazione e di interesse anche per i clienti. Vogliamo che i nostri ospiti sappiano quanta grazia e sensibilità stanno mettendo le nostre esperte per restituirci tanta bellezza». →
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Una storia... quasi millenaria Le origini del San Domenico Palace di Taormina risalgono all’anno 1203, con la fondazione dell’ordine religioso dei domenicani da parte di San Domenico da Tolosa, in Francia. L’ordine, che rappresenta una delle più importanti organizzazioni religiose nella storia del cattolicesimo, si diffuse rapidamente dalla Francia in tutta Europa, portando alla fondazione di un convento domenicano nel 1374 a Taormina. Il convento sorse inizialmente in una piccola chiesa e come molte comunità religiose dei tempi, supportate da ricchi mecenati, deve la sua fortuna ad un benefattore, il Barone Damiano Rosso d’Altavilla (in memoria del quale il ristorante ha preso nome “Rosso”). Il suo dono più grande risale al 1430 quando, cinque anni dopo la sua morte, lasciò in eredità la sua residenza privata alla comunità religiosa locale, affinché fosse trasformata in un convento. Nel 1866, più di 400 anni dopo la scomparsa di Damiano Rosso, fu approvata una nuova legge statale, volta a sopprimere gli ordini religiosi, confiscandone i beni. I rappresentanti del nuovo Stato italiano non esitarono ad arrivare e prendere possesso del convento. Solo un monaco rimase, Vincenzo Bottari Cacciola si oppose per non abbandonare la sua cella secolare, tanto che i funzionari del governo dovettero usare la forza per prenderne le chiavi. Offeso da questa azione e convinto della propria rettitudine, il monaco decise di agire ritrovando un antico documento che era stato segretamente conservato dai suoi fratelli: era il testamento originale di Damiano Rosso. E questo testamento dichiarava che la proprietà dell’immobile era stata prestata all’ordine e non era di proprietà, quindi non poteva essere requisita dallo Stato. Il Principe Cerami (da cui il nome ancora oggi del ristorante al suo interno) divenne il nuovo proprietario del 14
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convento e la sua visione era chiara: trasformare questo edificio in un hotel. Nel 1896 aggiunse infatti all’edificio principale una nuova ampia ala in stile liberty, dando vita a uno dei primi grand hotel d’Europa. Allo stesso tempo, alla fine del 1800, Taormina divenne una destinazione alla moda per i turisti europei, attratti dallo splendido scenario naturale e dalla sua reputazione, sempre più famosa per le grandi feste e l’atmosfera libertina. La famiglia Cerami decise, in seguito, di affittare l’hotel ad una società di gestione alberghiera, chiamata Sgas (Società Grandi Alberghi Siciliani) che all’epoca gestiva molti degli hotel più prestigiosi in Sicilia, fino a quando, diversi anni dopo, ne vendette anche la proprietà. All’inizio del 1900, la notorietà dell’hotel era cresciuta a tal punto da attrarre famosi scrittori, artisti, personaggi e nobili dell’epoca come il Re Edoardo VII d’Inghilterra, il secondo Barone Rothschild, Oscar Wild e D.H. Lawrence. Questo glorioso momento fu interrotto durante la seconda guerra mondiale, quando il Palazzo San Domenico divenne il quartier generale dell’esercito tedesco e, di conseguenza, fu preso d’assalto e bombardato dagli Alleati nel 1943. La chiesa del convento fu quasi totalmente distrutta – tanto da dover in seguito essere riscostruita, utilizzando però gli originari elementi architettonici e diventando la nuova sala da ballo dell’hotel. Dal 1950 in poi, il San Domenico torna a splendere e diventa una vera icona, accogliendo le più illustri celebrità del mondo del teatro e del grande schermo, tra cui Greta Garbo, Ingrid Bergman, Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor e Sophia Loren. Divenuto un hotel internazionale, il San Domenico ha ospitato i leader politici del mondo, durante il vertice del G7 nel 2017. Ora questo iconico indirizzo apre un nuovo capitolo della sua storia, diventando il nuovo Four Seasons Hotel in Italia, con la promessa di continuare a celebrare la sua reputazione e anima leggendaria.
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Il 2022 l’anno del riscatto E poi, sul fronte dell’alta qualità, Maraviglia aggiunge: «Obiettivo, quando si apre un Four Seasons, in qualsiasi parte del mondo, è diventare sempre una struttura di riferimento. Sono toscano, ho lavorato all’estero tutta la vita e posso confermare che qui a Taormina abbiamo trovato un terreno già molto fertile, pronto ad accogliere un certo tipo di clientela, con l’aeroporto di Catania a pochi passi, tra i più importanti d’Italia e ben connesso col mondo. Quella ancora in corso è stata ed è una stagione abbastanza positiva per noi, anche se non abbiamo dati di riferimento con stagioni estive più recenti, vista la chiusura per lavori. La definirei una stagione soft. L’anno del riscatto, a nostro avviso, sarà il 2022. Ancora manca il mercato inglese, quello statunitense è arrivato, ma senza un flusso continuo. Attualmente quello italiano è il mercato più importante, anche se Taormina vive soprattutto di turismo internazionale».
I tre ristoranti sotto la guida di Mantarro C’è poi un racconto nel racconto, quando si parla del San Domenico Palace, Taormina, a Four Seasons Hotel, ed è certamente quello sublime dell’offerta enogastronomica. Tre sono i ristoranti che sorgono all’interno dell’ex convento del XIV secolo, tre luoghi dove il gusto trova la sua dimensione più variegata e sfaccettata, il tutto sotto la direzione dell’executive chef Massimo Mantarro. Dalla cucina proposta nella sua accezione più nobile con il Principe Cerami a quella più casual e familiare con Rosso, fino a quella fatta di piatti più leggeri e divertenti, per millennials, tra cocktail bar e sushi in versione siciliana con Anciovi. →
Massimo Mantarro
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Una abile ed ammaliante visione della cultura gastronomica mediterranea, che trova le sue interpretazioni migliori nei piatti di questo superlativo chef siciliano, riconfermato alla guida delle cucine dell’hotel e che del territorio conosce perfettamente lo spirito e il carattere e che è in grado di tradurli in ricette armoniose.
In tavola la promozione e la bellezza della Sicilia «Oggi - chiarisce Lorenzo Maraviglia - è impossibile scindere l’esperienza di un viaggio e l’offerta del mondo dell’hôtellerie da quelle che sono le emozioni e le esperienze enogastronomiche in un determinato territorio. Quando un ospite sceglie le nostre strutture, soggiorna spesso anche dai 5 ai 7 giorni e dunque → può godere di offerte diverse anche a tavola. L’executive chef Massimo Mantarro è per noi una certezza, perché conosce i prodotti del territorio e ne fa un vanto, basando l’offerta culinaria sul km 0 e sfruttando quanto di meglio questa terra ha da offrire, facendo conoscere a clienti internazionali ciò che è la Sicilia a tavola. Il tutto arricchito da una offerta di vini affascinante, soprattutto dell’isola, oltre che nazionali e internazionali, curati dal nostro sommelier, Alessandro Malfitana».
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Spazio ai giovani Alessandro, appena citato, è uno dei volti giovani dello staff del San Domenico Palace e, durante la nostra esperienza in questo Four Seasons Hotel, abbiamo riscontrato la giovane età di gran parte del personale. «Sì - conclude il direttore - in Four Seasons, quando si apre una struttura nuova, si cerca di puntare sulle giovani leve, affiancandole ovviamente a personale più esperto, che possa fare da guida. Oggi circa il 75% del nostro staff è composto da lavoratori siciliani. Un totale di 220 impiegati, in alta stagione, in grado di gestire al meglio le 111 camere e suites del San Domenico Palace e tutte le strutture annesse all’hotel, dalla rilassante Botanica Spa alla piscina che accarezza il profilo della scogliera, fino al moderno e attrezzato centro fitness e benessere». All’offerta ristorativa si aggiunge quella altrettanto ampia del lounge bar, che consente di degustare i propri cocktail e long drink tra l’area interna, ad esso dedicata, ed il Grande Chiostro, tra piante esotiche e le ombre dipinte dal poetico e romantico colonnato. →
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Al “Principe Cerami”, un’esperienza di gusto Tra i giornalisti accreditati il giorno dell’inaugurazione, quel famoso 1° luglio che resterà tra i nostri ricordi più emozionanti legati a un’esperienza unica, abbiamo così potuto cenare in quel “tempio del gusto”, che è il Principe Cerami. Un ristorante che abbiamo trovato, attraverso i piatti dell’executive chef Massimo Mantarro, sfrondato di tutti quei dettagli un po’ barocchi, che oggi forse sarebbero potuti apparire più superflui. Lo charme e l’eleganza a marchio Four Seasons sono interpretati alla perfezione nelle ricette proposte, con grande sapienza e maestria. «Ho adeguato il mio pensiero al nuovo San Domenico, che presenta un ambiente differente, rinnovato, più fresco e dove non potrei più fare la cucina che facevo prima - ha ammesso il maestro Mantarro - è anche, forse, un voler andare all’essenza stessa delle cose. Oggi è un punto di partenza per noi e non un punto di arrivo».
Nel piatto e nel calice un vero e proprio viaggio Così è iniziato il racconto gastronomico della serata, aperto dall’entrée di Astice, caviale Calvisius, zest di limone e crema di zucchine estive, cui è seguito il Polpo glassato alla soia servito con spuma di mozzarella di bufala e melanzana viola. Ad accompagnarli, dopo il benvenuto con Champagne Bollinger Speciale Cuvée, è giunto uno Chardonnay di Borgogna, Mercurey 2017 Château de Santenay. Curatissima la 20
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carta dei vini, un vero e proprio viaggio che il Principe Cerami ha immaginato di compiere nel vecchio continente, tra le aree vitivinicole da lui più amate. La Tagliatella di calamaro alla carbonara, servita con zabaione all’uovo, guanciale croccante di maiale dei Nebrodi e pecorino siciliano Dop ha proseguito questo sublime racconto, seguito dai Bottoni di pasta fresca ripiena di alici, ricotta di pecora, pangrattato e pomodoro.
TAORMINA
Sicilia
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San Domenico Palace Taormina Piazza S. Domenico de Guzman 5 98039 Taormina (Me) www.fourseasons.com/it/taormina
Il secondo è stato affidato a un Rombo chiodato servito con nocciole dell’Etna, biete scottate e cialda al nero di seppia, mentre a chiudere la narrazione ci ha pensato il dessert con la maestria dell’executive pastry chef Vincenzo Abagnale, con una reinterpretazione della Pavlova, meringa e lampone, con l’“accensione” della vaniglia Tahiti, con a fianco un sorbetto di fragola, lemon grass, gelatina di fragole e spuma di latte, su cui è giunta la “benedizione” di un Maculan Torcolato 2018. Uno straordinario ritorno sulla scena gastronomica internazionale, dunque, quella dello chef Massimo Mantarro, grande valore aggiunto di questa perla dell’hôtellerie come il San Domenico Palace. Una tentazione alla quale non si può rinunciare, così come ammaliante risulta il volto della Sicilia attraverso i seducenti angoli dell’antico convento, che ancora sembra ringraziare il cielo per un simile splendore, anche se da tempo ha sostituito la gioia della preghiera con il piacere dell’accoglienza!
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In vacanza a Mauritius a tavola con Luca Marchini Dal 25 febbraio al 5 marzo 2022 Roncalli Viaggi, insieme a Beachcomber Resorts & Hotels e Check-In, propone una vacanza unica nel suo genere in una delle isole più eclettiche dell’Oceano Indiano 22
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na straordinaria esperienza sensoriale di viaggio all’insegna del gusto eccellente, realizzata in esclusiva peri lettori di Italia a Tavola. “Cucina d’autore a... Mauritius” nasce da un’idea condivisa da Check-In (nuovo progetto editoriale di Italia a Tavola) e Roncalli Viaggi, da sempre punto di riferimento nell’organizzazione di esperienze di viaggio sartoriali, in collaborazione con Beachcomber Resorts & Hotels, gruppo alberghiero leader a Mauritius, una delle isole più eclettiche dell’Oceano Indiano. Una settimana (dal 25 febbraio al 5 marzo 2022, con arrivo in Italia il 6 marzo) dedicata alla scoperta dell’isola o al massimo relax, allo Shandrani Beachcomber Resort & Spa, con un fil rouge che vede protagonista il cibo d’autore grazie alla presenza di un ospite d’eccezione, Luca Marchini, membro di Euro-Toques Italia e cuoco del ristorante L’Erba del Re a Modena (1 stella Michelin), che dal 2003 non è soltanto un ristorante, ma un laboratorio dove poter sperimentare i molteplici “concetti e racconti del cibo” ed esprimere quella che è l’essenza della sua arte culinaria: equilibrio, rispetto e valorizzazione della materia prima. Secondo lo chef stellato, «ogni elemento del piatto ha un’identità riconoscibile, al servizio degli altri ingredienti. L’impegno di ogni “boccone” è di restituire al palato la varietà di sapori in un insieme armonico e calibrato». L’infinità dei linguaggi del cibo e la sua forza empatica, attrattiva e rigenerativa sono da sempre gli elementi che ispirano e contraddistinguono il modo di interpretare e vivere la cucina di Luca Marchini.
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La tradizione emiliana si fonde con la cucina sperimentale Aretino di origine, sposato con Antonella e padre di tre vivacissimi figli, da quando aveva 17 anni vive a Modena, città di cui ha assorbito la forte identità culturale e gastronomica. Un’identità che ancora oggi lo ispira divenendo continuo stimolo nella creazione di codici narrativi diversi, che reinterpretano gli ingredienti in una chiave completamente personale. Marchini ha fatto della cultura gastronomica emiliana e della forte vocazione alla cucina sperimentale uno stile di vita, un mestiere e un’espressione di crescita personale. «La mia “cotta” per il cibo ha radici lontane - confida lo chef - da bambino volevo fare l’inventore, ma crescendo mi sono reso conto che i miei strumenti di creazione si trovavano in cucina. L’ho appreso osservando le mani esperte ed appassionate di mia madre, ma soprattutto soffermandosi sull’estasi e il coinvolgimento che il cibo provocava sui miei sensi e nella mia mente. Un piacere che sentivo di voler condividere con gli altri. Un piacere che è diventato il mio mestiere». Ogni piatto arriva a racchiudere sottili messaggi sensoriali, dialoghi silenziosi che il palato deve imparare a interpretare lentamente, senza fretta. «Condividere, interpretare, ascoltare e assaporare con attenzione... Il palato, anche quello già sensibile per sua natura, deve essere istruito. L’allenamento sensoriale è un percorso dovuto → CHeck-in • settembre 2021
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all’arte culinaria, come a qualunque alta forma d’arte, perché la sensibilità del gusto è lo strumento che permette di godere delle emozioni più intense ad ogni boccone». Quella di Luca Marchini è insomma una cucina che si nutre del suo vissuto, della sua sensibilità ma anche del confronto continuo, lo stesso che ha fatto incrociare la sua strada con quella di altri grandi nomi della cucina tra i quali Massimo Bottura, Bruno Barbieri e Jean-Louis Nomicos.
Conserve per asporto e delivery e nuovo menu della ripartenza Nemmeno la pandemia e le conseguenti chiusure del ristorante, rimasto fermo per sei mesi, hanno rallentato la creatività e la voglia di fare dello chef, che ha proposto le sue conserve tramite il portale Bottega Da Re. «Abbiamo vissuto un periodo nero che ci ha messo a dura prova - ricorda Marchini - sei mesi di chiusura sono veramente tanti, ma in tutto questo tempo non siamo stati fermi e ho creato una linea di prodotti con un obiettivo ben preciso: entrare nelle case delle persone attraverso il cibo. È stato il modo per continuare quello che stavamo facendo, con il nostro know how che è finito all’interno di conserve spedite ai nostri clienti, che non abbiamo mai abbandonato, proponendo piatti da asporto e delivery, con risultati straordinari. Di fatto abbiamo cercato e trovato nella quotidianità un modo di approcciare la gente e la nostra clientela. Tutto questo ci ha dato una grande carica, tanto che a giugno abbiamo proposto un menu della ripartenza con sei portate tutte nuove».
Fervono i preparativi per l’avventura a Mauritius E adesso all’orizzonte c’è una nuova avventura con il progetto “Cucina d’autore a... Mauritius”. «Sto già pensando al menu, che non ho ancora deciso - rivela Marchini - anche se è chiaro che non mancherà il pesce. Inoltre porterò sull’isola le interpretazioni dei miei piatti storici, che ho avuto e ho tuttora in carta. Insieme alle influenze del territorio emiliano e modenese, cercheremo in questa joint venture di far nascere una cucina a 4 mani tra la mia figura e la terra che mi ospiterà».
L’ospitalità firmata Beachcomber regala agli ospiti momenti indimenticabili Mauritius è l’isola ideale per vivere il favoloso binomio gourmetrelax, grazie alle sue caratteristiche naturali e la gamma infinita di attività sportive che si possono praticare. Nel nome Beachcomber Resorts & Hotels è racchiuso tutto l’universo e la filosofia del gruppo, ovvero di colui che, camminando lungo la spiaggia, scopre i tesori lasciati dal mare sulla sabbia, illuminandosi di fronte a tanta bellezza. La società è pioniera dell’ospitalità a 26
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Mauritius, pienamente consapevole dell’immenso dono che la natura ha concesso ai suoi ospiti in una delle isole più suggestive dell’Oceano Indiano. L’ospitalità firmata Beachcomber coltiva l’arte della bellezza in tutte le sue sfaccettature e ha creato una collezione di resort che regalano agli ospiti momenti indimenticabili. Le strutture, ulteriormente valorizzate dalla qualità del servizio, rispettano la natura dei luoghi, in modo da trasmetterli intatti alle generazioni future.
Shandrani Beachcomber Resort & Spa
Mauritius
Situato nell’incontaminata regione nel sud di Mauritius, lo Shandrani Beachcomber Resort & Spa è un 4 stelle Superior con sistemazioni eleganti immerse in un’atmosfera decisamente frizzante. Disteso su una penisola privata incorniciata dal Parco Marino di Blue Bay, il resort ha tre diverse spiagge mozzafiato tutte da scoprire. Un breve tragitto in barca porta i visitatori ad immergersi nella natura vergine della riserva di Ile aux Aigrettes. Per quanto riguarda lo sport e il tempo libero, il resort offre una vasta gamma di attività di terra e di mare per i suoi ospiti, incluso lo sci d’acqua, un campo da golf pitch & putt a 9 buche (oltre all'accesso privilegiato anche all'Avalon Golf Club, un 18 buche a poca distanza dal resort) e la scuola di vela. E per chi allo sport vuole abbinare anche momenti di puro relax, la sua spa in stile tropical chic è una sorta di oasi nell’oasi. Il direttore dello Shandrani Beachcomber è italiano e sarà a completa disposizione degli ospiti per esaudire i loro desideri per trascorrere una vacanza indimenticabile all’insegna di relax & sport circondati da una natura travolgente. → CHeck-in • settembre 2021
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Marchini in cucina insieme a Mooroogun Coopen L’executive chef, Mooroogun Coopen, presidente della Mauritius Chefs Association e Worldchefs Certified Executive Chef (l'unico chef dell'Oceano Indiano ad aver ottenuto questo ambito titolo e il secondo in tutto il continente africano) sarà il compagno di brigata perfetto per Marchini, che durante la settimana dal 25 febbraio al 5 marzo 2022 (con arrivo in Italia il 6 marzo), firmerà due cene stellate con menu studiati appositamente per diventare il punto d’incontro tra Italia e Mauritius, esaltando i prodotti unici di entrambi i Paesi, per un’esperienza culinaria inimitabile. Gli ospiti potranno inoltre partecipare ad un corso per apprendere i “trucchi del mestiere” direttamente dallo chef Marchini, cercando di carpire i segreti della sua cucina, ricevendo anche uno speciale attestato di partecipazione autografato ed unico.
Tanti modi per personalizzare la vacanza Nel caso in cui la cucina d’autore non bastasse per convincervi a partire per Mauritius, sappiate che la settimana riserverà diverse sorprese in grado di soddisfare le più varie aspettative. Dalla possibilità di sperimentare una gamma infinita di sport (golf, kayak, windsurf, vela, tennis, beach volley...), a cimentarsi in un corso di barman per poi stupire a casa gli amici con cocktail esotici a base di rum, ad esplorare l’isola scegliendo una delle tante escursioni naturalistiche proposte dal resort o quelle che vi permetteranno di conoscere alcuni degli aspetti più caratteristici della cultura e delle tradizioni mauriziane. Per chi, oltre alle delizie dello chef Marchini, desidera invece una vacanza all’insegna di sole, mare e food, allo Shandrani Beachcomber la scelta tra i suoi sei ristoranti si trasforma in un itinerario che passa dall’internazionale all’italiano, fa tappa (per non sentirsi troppo in colpa) all’healthy, senza tralasciare il mauriziano “doc”, con una full immersion nei frutti di mare a chilometro zero, per poi chiudere con una digressione in Thailandia. Che dire? Forse una settimana non sarà sufficiente!
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www.roncalliviaggi.it
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Il ministro Garavaglia lo ha promesso: apriremo, presto, i corridoi turistici per Maldive, Seychelles, Mauritius e altri Paesi. In attesa che la promessa diventi reale, cominciamo a sognare e progettare il viaggio. Dai resort più spettacolari alle guesthouse per vivere da local, ecco le esperienze da non perdere
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a promessa è stata fatta. «Ho avuto da Speranza (Roberto Speranza, ministro della Salute, ndr) l’ok per l’apertura dei corridoi turistici verso Maldive, Seychelles, Mauritius e altri Paesi, perché il turismo è anche uscire e non solo far venire gli stranieri in Italia», ha detto il ministro Massimo Garavaglia. Certo, come si dice (e come, spesso purtroppo, succede in Italia), poi tra il dire e il fare c’è di mezzo, letteralmente, l’Oceano! Tant’è che il ministro ha subito precisato in merito «Mi auguro che sarà operativo al più presto». Un “presto” che per gli operatori del settore, Astoi Confindustria Viaggi in primis, è comunque già troppo “tardi” rispetto agli altri Paesi europei che non pongono simili divieti ma diramano semmai raccomandazioni di viaggio assimilabili a quelle pubblicate dal nostro Ministero degli Affari Esteri. Un “presto” che per Fulvio Avataneo, presidente Aiav (Associazione Italiana Agenti di Viaggio) «ha un carattere del tutto indefinito, soprattutto se si considera che non si riferisce alla data di riapertura dei corridoi ma alla data in cui i ministri incominceranno a parlarne». Un presto che deve diventare un subito anche perché, archiviata per molti l’estate, chi può sta già progettando (o sognando) l’inverno ai Tropici, lontano (una volta scesi dai voli Covid tested) da questo maledetto virus. In ogni caso, per tenerci, pronti, ecco i nostri suggerimenti per vivere una vacanza al top in questi paradisi quando, finalmente, saranno aperti i corridoi turistici. Il fil rouge? Mangiare bene e scoprire le chicche locali!
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The Barefoot Eco Hotel
Mauritius - Cene stellari e stellate Mauritius è l’isola ideale per vivere il favoloso binomio gourmet-relax, grazie alle sue caratteristiche naturali e la gamma infinita di attività sportive che si possono praticare. In particolare, è in programma una settimana (dal 25 febbraio al 5 marzo 2022) imperdibile per tutti viaggiatori buongustai, dedicata alla scoperta dell’isola o al massimo relax, allo Shandrani Beachcomber Resort & Spa, con un fil rouge che vede protagonista il cibo d’autore grazie alla presenza di un ospite d’eccezione, Luca Marchini, membro di Euro-Toques Italia e cuoco del ristorante L’Erba del Re a Modena (1 stella Michelin). La settimana, realizzata in esclusiva per i lettori di Italia a Tavola, si chiama “Cucina d’autore a... Mauritius” e nasce da un’idea condivisa da Check-In (il nuovo progetto editoriale di Italia a Tavola, ndr) e Roncalli Viaggi, da sempre punto di riferimento nell’organizzazione di esperienze di viaggio sartoriali, in collaborazione con Beachcomber Resorts & Hotels, gruppo alberghiero leader a Mauritius, una delle isole più eclettiche dell’Oceano Indiano. Per scoprire tutti i dettagli clicca qui.
Seychelles - Tra spezie e frutta tropicale Non da meno le Seychelles, dove oltre alle escursioni, allo snorkeling fra i coralli e all’incontro con le tartarughe giganti, c’è un viaggio fra sapori e profumi inediti da cui vale la pena farsi tentare. La cucina creola rispecchia la diversità etnica delle Seychelles, crocevia di civiltà e tradizioni molto diverse fra loro: dai raffinati piatti francesi, all’esotismo delle ricette indiane a cui si sono aggiunti i toni piccanti tipici del mondo orientale. Al tour dei sapori si aggiunge quello dei profumi che caratterizzano la cucina tipica delle Seychelles: le spezie sono ingredienti fondamentali della tradizione che non si ritrovano solo nei piatti, ma anche in molti cocktail. Ed è proprio il bilanciamento fra ingredienti semplici, ma diversi tra loro che rende la cucina di queste isole una scoperta per le papille gustative di chi ama osare in cucina. Tra le specialità tipiche spicca il kari zourit (polpo al curry con latte di cocco accompagnato da riso basmati al vapore, chutney di papaya verde e lenticchie rosse), ma anche La Daube (stufato dolce di banana, manioca, patata dolce o frutto del pane cotti con zucchero, vaniglia e latte di cocco) e Katkat (banana verde cotta con pesce, servito su una foglia di platano). Numerose sono poi le ricette che hanno come protagonista il pesce fresco alla griglia: tra i più raffinati c’è il Bourzwa, una specie di cernia, ma anche altri pesci serviti con aglio, zenzero, cipolla e peperoncino. Non mancano poi le polpette di lenticchie e le zuppe a base di verdure e frutta, tra cui anche la poco conosciuta moringa. C’è poi il frutto del pane, che può essere utilizzato anche per chips salate, arrostito o come base di dessert, che cresce proprio nelle isole dell’Oceano Indiano. Secondo una leggenda il viaggiatore che vuole tornare alle Seychelles deve mangiare almeno una volta questo raro frutto tropicale. Ad accompagnare molti piatti non mancano mai riso, patate dolci e chutney di mango, papaya ed → CHeck-in • settembre 2021
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erbe aromatiche. Ad addolcire il pasto non mancano dolci a base di marmellata di papaya verde e il tipico nougat (dolce a base di cocco, zucchero e banane).
South Ari Inn
Esperienze gastronomiche da provare Per assaporare le specialità della cucina creola si può optare per uno dei tanti ristoranti all’interno degli hotel situati nelle principali isole delle Seychelles. Da provare però anche uno dei numerosi bar o take away che offrono piatti tipici da asporto per pranzo e cena da gustare sulla spiaggia. Da non perdere anche lo street food al Bazar Labrin, a Beau Vallon Mahé: un’occasione unica per immergersi tra i sapori e la musica creoli insieme alla gente del posto. Da esplorare poi è il mondo delle spezie che trova la sua massima espressione al Jardin du Roi a Mahé dove si può fare un tour guidato alla scoperta di spezie e piante medicinali, concludendo la visita con una sosta al ristorante tipico. E se la tentazione di portare via con sé un pizzico di cannella, noce moscata, vaniglia o curcuma è troppa non resta che fare scorta allo storico mercato di Victoria, il Sir Selwyn Clarke Market. A l’Union Estate di La Digue si possono visitare le coltivazioni di vaniglia e di cocco (di quest’ultimo si può assistere al procedimento di estrazione dell’olio e dalla copra), mentre sul versante occidentale di Mahé si può visitare una piantagione del tè fondata nel 1962 per scoprirne la lavorazione e godere della fresca aria di montagna con panorami mozzafiato. Sulle colline del Morne Blanc, a Mahé, viene coltivata invece la citronella, utilizzata sia nella cosmesi, sia per la preparazione di bevande rinfrescanti e digestivi. 34
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The Barefoot Eco Hotel - Spiaggia
Altre due bevande tipiche da assaggiare sono Seybrew, la birra locale e due bevande alcoliche tipiche: il bacca ricavato dalla fermentazione di frutta e il kalou ricavato dalla fermentazione della linfa della pianta del cocco. Infine, non può mancare un assaggio del Takamaka Rum: rum locale prodotto a Mahé che si può conoscere meglio visitando una delle distillerie che lo produce: La Plaine St. André.
Maldive - Champagne a colazione e vita da local Dalle Seychelles alle Maldive, il piacere della tavola non cabia! Qui il lusso del lusso è un’esperienza gastronomica unica nel suo genere: svegliarsi all’alba e fare colazione nel proprio pezzo di spiaggia privato circondato da acque turchesi e con solo il rumore delle onde a fare da sottofondo. Nel calice Champagne vintage servito da un maggiordomo a completa disposizione. Succede al Como Cocoa Island. Affascinante resort del gruppo Como (che quest’anno festeggia i 30 anni dall'apertura, nel 1991, del primo hotel Como The Halkin, nell'esclusivo quartiere di Belgravia a Londra, il cui ristorante era guidato niente meno che da Gualtiero Marchesi nella sua unica avventura all'estero), il cui completo restyling è terminato agli inizi del 2020, è composto da 34 ville sull'acqua che permettono di scivolare, letteralmente, dal proprio balcone nella laguna turchese per esplorare la barriera corallina. →
Maldive - Sandies Bathala - Bungalow
Maldive - Como Hotels
Maldive - Sandies Bathala
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E dopo colazione, cosa c’è di meglio di concedersi una passeggiata sulla sabbia soffice come la seta o di fare snorkeling? Ma anche semplicemente, rilassarsi nella spa Como Shambhala Retreat? Per poi ricominciare con i piaceri della gola: alll'interno di Como Cocoa Island si trova il ristorante Ufaa che propone piatti della cucina europea ma anche della tradizione indiana con una particolare attenzione al pesce pescato sul luogo ai prodotti a chilometro zero.
Cena in spiaggia e pizza italiana Altro atollo altra cena, a lume di candela direttamente sulla spiaggia. È una delle esperienze gourmet da vivere al Sandies Bathala, sull’isola di Bathala. Il resort, parte del gruppo Planhotel e terzo resort del marchio Sandies Resorts, è un hotel 4 stelle con tutti i comfort e uno stile semplice, perfetto per famiglie, amici e coppie oltre che per gli appassionati di immersioni garzie al famoso Centro immersioni Werner Lau. Il resort si trova a soli 15 minuti di idrovolante dall'aeroporto internazionale di Malé. E se vi viene la nostalgia della pizza? Niente paura! Al ristorante The island Gallery, un esperto pizzaiolo impasterà un’autentica pizza napoletana. In menu anche piatti nella cucina internazionale con un tocco mediterraneo tra pesce locale e pasta fresca.
Come un local nelle Guesthouse Ma vivere una vacanza in un paradiso terrestre budget-oriented e come un vero e proprio locale è possibile? Alle Maldive, si può! Qui ci sono, infatti, anche oltre 600 guesthouse, da quella più semplice a quella in stile boutique, che permettono al viaggiatore di vivere la destinazione come uno del posto: fare nuove amicizie, scoprire i tesori naturali o ancora partecipare alle attività quotidiane. 36
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South Ari Inn
Le guesthouse si trovano, infatti, su isole abitate. Eccone una lista da tenere presente per progettare il prossimo viaggio.
Tra pescatori e surfisti Il Canopus Retreats è una piccola gemma di 12 camere a gestione italiana situata nell'angolo più esclusivo dell'isola di Thulusdhoo nell’atollo di Kaafu raggiungibile con 30 minuti di barca veloce dall’aeroporto internazionale di Male. L’isola conta circa 1500 abitanti di cui la maggior parte pescatori. Oltre ad essere famosa per il surf che richiama amanti di questo sport provenienti da tutto il mondo, l’isola è anche celebre per il reef e la sua laguna ideali per praticare snorkeling e diving. Maldive - Sandies Bathala Il Canopus Retreats offre camere Family, Ocean View e Standard tutte a pochi passi dall’Oceano e dispone di un bar e di un ristorante. Sull’isola di Thulusdhoo si trovano anche due Bikini Beach, una a due minuti a piedi dal Canopus Retreats, perfette per chi ama prendere il sole e fare snorkeling. Consiglio - Il ristorante del Canopus Retreats è aperto anche per gli esterni, ed è un vero punto di riferimento per tutta l'isola, dove assaporare esotici mocktail, un espresso italiano e un menu à là carte che spazia fra piatti locali, ricette fusion e ottima cucina italiana. Situato lungo le splendide spiagge di sabbia bianca dell’isola abitata di Thinadoo il Plumeria Luxury Guest House dispone dei servizi tipici di un hotel, ma con lo stile informale di una guesthouse. Come in tutte le isole maldiviane abitate da popolazione locale il bikini è consentito solo nelle apposite "Bikini Beach" riservate ai turisti, una di queste spiagge attrezzate si trova a pochi metri dalla struttura. Maldive - Sandies Bathala sand bank pool Consiglio - L’isola di Thinadoo è circondata da una grande barriera corallina ed è una location famosa per pesca ed immersioni che possono essere organizzate presso il Plumeria Water Sports and Diving Center.
Cena a lume di candela su un’isola deserta
Watervilla - Sandies Bathala
Posizionato sull’isola di Mandhoo nell’atollo di Ari Sud, una delle poche isole con meno di 500 abitanti, il South Ari Inn, è un piccolo luxury hotel con 7 camere, situate vicino alla spiaggia. Ogni camera è arredata in modo semplice, ma elegante. La Bikini Beach, lunga e larga, è perfetta per trascorrere rilassanti giornate prendendo il sole o facendo lunghi bagni nella bellissima laguna. Da qui è possibile anche prenotare alcune escursioni come una notte su un'isola deserta con cena a lume di candela e pernottamento sotto le stelle o un’uscita in barca al tramonto per pescare e per ammirare da vicino i delfini che popolano questo meraviglioso mare. → CHeck-in • settembre 2021
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Consiglio - L’isola di Mandhoo con la sua laguna e il reef perfetto per snorkeling e immersioni, si trova in un’area marina protetta, dove è possibile avvistare squali balena tutto l’anno. The Barefoot Eco Hotel si trova a Hanimaadhoo, a 45 minuti di volo dall’International Velana Aiport, un’isola caratterizzata da vegetazione lussureggiante, lunghe spiagge e laguna turchese… il posto ideale dove farsi viziare dalla vera ospitalità maldiviana. Questo eco-hotel dispone di camere Ocean View, Family e Beach Front tutte confortevoli e immerse nella vegetazione. A disposizione degli ospiti anche un ristorante e bar, una boutique e una Spa dove è possibile anche prenotare lezioni di Yoga. Consiglio - L’hotel organizza numerose escursioni. Tra quelle da non perdere snorkeling notturno, uscite in barca per avvistare delfini, escursioni su isole deserte, e anche tour culturali e legati all’eco-sostenibilità. Maldive – Ristorante Ufaa, Como Cocoa Island Non ci resta che sperare che la promessa del ministro Garavaglia diventi realtà.
79827 Seychelles – Cucina creola
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Travel+Leisure
top 100 hotel Nella pagine seguenti troverete i primi cinque hotel al mondo e i primi cinque italiani nella classifica delle migliori destinazioni al mondo dei Travel+Leisure 2021 World’s Best Awards
C’
è tanta Italia nella lista dei migliori hotel del mondo stilata dalla rivista statunitense Travel+Leisure, specializzata in viaggi e accoglienza, per i Travel + Leisure 2021 World’s Best Awards. Come ogni anno, la rinomata rivista americana ha invitato i suoi lettori a votare le eccellenze dell’ospitalità tramite un sondaggio attivo da gennaio a maggio 2021. Anche quest’anno, migliaia di appassionati hanno espresso la loro preferenza nelle varie categorie: aeroporti, compagnie aeree, hotels e resorts - suddivisi per area geografica. Dai Caraibi al sud-est asiatico, dall'Africa al Sud America, ma anche tanta Italia appunto, i primi 100 vincitori di quest'anno si estendono in tutto il mondo e includono grattacieli di città, glamping nella giungla, resort di palazzi, lussuosi, lodge per safari e rifugi sul mare. Ma come funziona? Il sondaggio World's Best Awards di quest'anno è stato aperto al voto dall'11 gennaio al 10 maggio 2021, poiché le destinazioni in tutto il mondo stavano revocando le restrizioni riguardo al Covid-19. Le regole dei sondaggi hanno sempre consentito ai lettori di riflettere sulle proprie esperienze di viaggio nell'arco di un triennio.
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Gli hotel sono stati valutati in base a strutture, posizione, servizio, cibo e valore complessivo. Le proprietà sono state classificate come città o resort in base alla loro posizione e ai servizi. L'India ha fatto la parte del leone, con un totale di 12 proprietà. Bene anche il Messico con 7 hotel. Ben rappresentati anche i Caraibi. Amatissima l’Africa subsahariana, con 13 proprietà della regione in lista, tra cui il Mahali Mzuri, Masai Mara, in Kenya al primo posto. E l’Italia? In classifica al 15° posto, primo tra gli italiani, il Mandarin Oriental, Milan. Seguono Il Sereno Lago di Como (20°), l’Hotel Pellicano a Porto Ercole (27°), il Grand Hotel Excelsior Vittoria a Sorrento (48°) e il St. Regis Florence a Firenze (59°).
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1° Mahali Mzuri Masai Mara ~ Kenya ~ Mahali Mzuri è il campo safari di lusso di 12 tende di Sir Richard Branson nella savana del Kenya. A Mahali Mzuri si gode di un posto in prima fila, non solo per la migrazione, ma anche per l'abbondante fauna che puoi vedere tutto l'anno. Il campo è situato nella riserva privata di Olare Motorogi Conservancy nel più ampio ecosistema Maasai Mara. Il nome significa "luogo meraviglioso" in Swahili. Punteggio 99.73
Mahali Mzuri virginlimitededition.com CHeck-in • settembre 2021
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2° Nayara Tented Camp Arenal Volcano National Park ~ Costa Rica ~ L'ingresso più recente nel gruppo Nayara ha tutti quello che serve. Le tende safari in cima alla scogliera dispongono di ampi bagni con vasche da bagno, ponti privati e piscine a sfioro che si affacciano sulla lussureggiante foresta pluviale del Costa Rica e sull'imponente vulcano Arenal. Gli ospiti possono avvistare animali selvatici come bradipi e tucani, fare un tuffo nelle spettacolari piscine minerali a sbalzo alimentate da sorgenti termali, e concedersi momenti di puro relax nella lussuosa spa. Punteggio 99.58
Nayara Tented Camp www.nayaratentedcamp.com 42
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3° The Opposite House PECHINO ~ Cina ~ L'architetto giapponese Kengo Kuma ha progettato questo edificio in vetro color smeraldo con sottili riferimenti all'architettura tradizionale cinese. Le camere sono minimaliste con tocchi di lusso come vasche da bagno in rovere e letti soffici, il personale è molto attento e la posizione è strategica e vicino a tutte le attrazioni di Pechino. Punteggio 99.47
The Opposite House Beijing www.thehousecollective.com CHeck-in • settembre 2021
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4° Capella Bangkok ~ Thailandia ~ Situato sulla riva orientale del fiume Chao Phraya, questo hotel offre viste impressionanti sulla vivace capitale thailandese. Ci sono quattro punti ristoro, tra cui uno supervisionato dallo chef Mauro Colagreco del Mirazur (tre stelle Michelin), e una spa lussuosa con trattamenti, terapie e corsi di fitness. Punteggio 99.38
Capella Bangkok www.capellahotels.com 44
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Selezionato e distribuito da Pellegrini S.p.A. www.pellegrinispa.net amaroeroico - amaroeroico - Pellegrini Spa - pellegrinispa1904 B EV I R E S P O N S A BI L M E N T E
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5° Capella Ubud Bali ~ Indonesia ~ Vincitore dei Top 100 Hotels dello scorso anno, questo affascinante resort progettato da Bill Bensley ha uno splendido ponte sospeso che conduce a 22 rifugi circondati da una lussureggiante foresta pluviale e dal fiume Wos. Il Keliki Garden ha due ristoranti e un bar, e il falò notturno è l'ambientazione per film e musica dal vivo con s'mores e cioccolata calda. Punteggio 99.34
Capella Ubud Bali www.capellahotels.com 46
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15° Mandarin Oriental Milano ~ Lombardia ~ Una struttura che «rasenta la perfezione» all’interno di un palazzo del XVIII secolo nel cuore del capoluogo lombardo. A disposizione dei clienti, 104 stanze che portano la firma dei designer Antonio Citterio e Patricia Viel: linee chiare e pulite, ricchi tessuti, ricercati particolari e finiture di alto livello racchiudono un senso di lusso senza esagerazioni riconosciuto da tutti gli ospiti. Ad elevare l’offerta, la possibilità di cenare al ristorante Seta dello chef Antonio Guida e di concedersi un momento di relax all’interno di un’area spa con piscina di circa 900 m2. Punteggio 98.67
Mandarin Oriental Milano www.mandarinoriental.com/milan 48
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20° Il Sereno Lago di Como - Torno ~ Lombardia ~ Struttura adagiata sull’omonimo lago, ospita 30 suite, ognuna delle quali con una terrazza che si affaccia sullo specchio d’acqua più trendy della Lombardia. Progettate dall’architetto Patricia Urquiola, le stanze si caratterizzano per un arredamento singolare completato da infissi dai toni terra e lampi di blue e verde. Punteggio 98.50 (a parimerito con andBeyond Phinda Vlei Lodge - Sud Africa)
Il Sereno Lago di Como www.serenohotels.com CHeck-in • settembre 2021
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27° Hotel Il Pellicano Porto Ercole ~ Toscana ~ Destinazione molto gettonata dalle star dell’epoca d’oro di Hollywood, l’hotel si contraddistingue per un’eleganza senza tempo e un lusso minimale. Incastonato nella costa toscana, Il Pellicano vanta stanze e suite dotate di giardino privato o viste sul mare. Mentre a livello gastronomico l’omonimo ristorante della struttura guidato dallo chef Michelino Gioia vanta una stella Michelin Punteggio 98.3
Hotel Il Pellicano www.hotelilpellicano.com 50
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48° Grand Hotel Excelsior Vittoria - Sorrento ~ Campania ~ Travel+Leisure lo definisce una «grande dame» sulla baia di Sorrento. Si tratta di una struttura storica, con sistemazioni dal gusto classico. Un plus? La colazione qui è inclusa nel prezzo della camera. Per non parlare poi del ristorante una stella Michelin Terrazza Bosquet. In cucina, l’executive chef Antonino Montefusco Punteggio 97.71
Grand Hotel Excelsior Vittoria, Sorrento www.exvitt.it 52
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59° St. Regis Florence Firenze ~ Toscana ~ Domina la riva dell’Arno all’interno di un palazzo del XV secolo progettato da Filippo Brunelleschi. All’interno sono state ricavate 80 stanze e 19 suite che valgono come delle vere e proprie opere d’arte: tessuti dai toni dorati, testiere sfarzose, specchi rococo, lampadari a candelabro e un inconfondibile tocco italiano. Uno stile che ha convinto anche la Regina Vittoria di Gran Bretagna a soggiornarvi. Punteggio 97.52
St. Regis Florence www.marriott.com/hotels/travel/flrxr-the-st-regis-florence/ CHeck-in • settembre 2021
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1° Mílos - Grecia
L’isola più amata al mondo?
Milos! La Sicilia è 6ª M
ollo tutto e scappo su un’isola deserta! Quante volte lo abbiamo detto! A maggior ragione nei lunghi mesi chiusi in casa per il lockdown. Ma dove andare? Un aiuto per progettare la nostra “fuga” ci viene dalla rivista Travel + Leisure che ha stilato l’annuale classifica delle isole più belle del mondo con i voti dei suoi lettori-viaggiatori. Al primo posto? Un atollo lontanissimo? No, una meta all’Italia piuttosto vicina: Milos, l’isola greca di origine vulcanica nel Mar Egeo che si trova nell'angolo sudoccidentale dell'arcipelago delle Cicladi. E l’Italia? La prima isola italiana che troviamo nella classifica delle 25 isole più belle del mondo è la Sicilia (al 6° posto). Sotto di 10 posizioni (16ª) la Sardegna. Il sondaggio World's Best Awards di quest'anno è stato aperto al voto dall'11 gennaio al 10 maggio 2021, poiché le destinazioni in tutto il mondo stavano
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revocando le restrizioni COVID-19. Le regole dei sondaggi hanno sempre consentito ai lettori di riflettere sulle proprie esperienze di viaggio nell'arco di un triennio. Le migliori isole del mondo, secondo i lettori di T+L, sono il tipo di destinazioni perfette per Instagram su cui i viaggiatori fantasticano nelle sere d'inverno: paesaggi da sogno e assolati circondati dalle acque più azzurre. E poiché c'è un'isola destinazione per tutti, ciò che costituisce il "paradiso" probabilmente si riduce a interessi specifici: storia, cultura, avventura elettrizzante. E nella classifica c’è un’isola per tutti i gusti. Stai cercando di avvistare iguane che si rilassano e leoni marini che giocano con gli amanti dello snorkeling nelle acque al largo delle spiagge →
2° Folegandros - Grecia
3° Saint Vincent e Grenadine
5° Andaman - India
4° Madeira - Portogallo
6° Sicilia - Italia
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bianche? Le Galápagos (10ª posizione) sono per te. Per immersioni senza rivali, c'è Koh Samui in Thailandia (7ª) e Palawan nelle Filippine (19ª). Se speri di trascorrere le tue giornate gustando pasta fatta in casa e vino dei vigneti locali, prendi in considerazione la Sicilia (6ª) o la Sardegna (16ª). «Porta una macchina fotografica, molti libri e cammina sulla favolosa spiaggia» ha detto un lettore di Harbour Island (17ª), un paradiso delle Bahamas rinomato per le sue sabbie rosa. Altra favorita: l'isola vulcanica di St. Lucia (20ª). Ma in ogni caso, la più desiderata al mondo è Milos. Vediamo insieme in perché.
La più amata: Milos Situata nel mezzo delle isole Cicladi, Mílos è passata dal terzo posto dello scorso anno alla testa della classifica con il punteggio di 95.50. Il motivo? La gente amichevole che accoglie i visitatori per esplorare i pittoreschi villaggi (Trypiti è famosa per i suoi mulini a vento, Plaka per i suoi tramonti), le taverne straordinarie e le dozzine di spiagge che variano di colore a seconda che siano formate da conchiglie, sassi o sabbia. I visitatori troveranno molte opzioni per l'alloggio. «Abbiamo alloggiato in un piccolo B&B proprio sull'acqua», ha condiviso un lettore. Ma se stai cercando di viziarti, prendi in considerazione di concederti una pazzia a Milos Cove, un nido minimalista di 42 camere dove le piscine private offrono una vista impareggiabile sull'Egeo.
Cefalù - Sicilia
Sicilia la prima delle italiane Con il punteggio di 90.49, la Sicilia, con tutto il suo microcosmo, è l’unica isola italiana presente nella top 10 di Travel + Leisure, in una posizione di privilegio tra le destinazioni turistiche internazionali maggiormente desiderate dai viaggiatori. Non a
7° Koh Samui - Thailandia
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8° Bali - Indonesia
caso, la Sicilia è reduce da un’estate da record: a luglio 2021 i turisti stranieri sono cresciuti di circa il 110% rispetto allo stesso mese del 2020. La Sardegna si piazza al 16° posto con il punteggio di 88.75.
Seychelles, migliore arcipelago del 2021 in Africa e Medio Oriente In particolare, le Seychelles, oltre alla 24° posizione a parimerito con lo Sri Lanka, si sono anche aggiudicate la 1° posizione nella The Top Islands in Africa and the Middle East. Ancora una volta in cima alla classifica (come già avvenuto nel 2019) le Seychelles, un acclamato paradiso incontaminato situato nell'Oceano Indiano, si sono classificate prime nella loro categoria ai Travel + Leisure 2021 World's Best Awards con un punteggio di 88, seguite da Zanzibar e Mauritius rispettivamente in seconda e terza posizione. Le Seychelles sono state definite "l'ottava meraviglia del mondo" da un lettore di Travel + Leisure, la rinomata rivista statunitense dedicata al mondo dei viaggi e del lifestyle, lodandole per la loro straordinarietà. Le novità di quest'anno sono più lontane che mai, ha affermato la rivista, annunciando i risultati del sondaggio che consente ai lettori di condividere le proprie esperienze di viaggio ed esprimere un rinnovato apprezzamento per i luoghi che offrono una bellezza naturale senza pari. Le destinazioni premiate in genere ispirano i viaggiatori per l’organizzazione della loro prossima vacanza alla ricerca delle esperienze più gratificanti in tutto il mondo.
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9° Hawaii - Stati Uniti
10° Galápagos - Ecuador
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Lo Skyline Rooftop Bar dell’Hilton Molino Stucky di Venezia
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Il Pagoda Bar dell’Hilton Sorrento Palace 58
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La terrazza del Tiepolo Bar del Rome Cavalieri
il Rinascimento del Gusto Idee sfiziose in cinque hotel: la catena ha selezionato il Rosoloio di Bergamotto Italicus, il gelato Grom ed i vini del Gruppo Lunelli per dar vita ad aperitivi o proposte enogastronomiche in cinque strutture: Venezia, Milano, Sorrento e due a Roma di Piera Genta
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l Rinascimento del Gusto è il nuovo progetto degli alberghi Hilton: ovvero una rinascita della creatività e del gusto italiani, che potrà essere vissuta gustando prodotti eccellenti in luoghi iconici e con un servizio perfetto. Per farlo Hilton ha selezionato il Rosoloio di Bergamotto Italicus, il gelato Grom ed i vini del Gruppo Lunelli.
A Venezia aperitivo di pesce con vista sulla Laguna All’Hilton Molino Stucky di Venezia, ad esempio, lo Skyline Rooftop Bar ha creato alcuni sapienti abbinamenti per un aperitivo unico: come le lamelle di pesce affumicato e marinato create dallo chef Luca Nania in abbinamento con il cocktail Giorgione’s Passion, a base di Rum bianco, passion fruit e uno shot → CHeck-in • settembre 2021
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Il Concept45, ristorante dell’Hilton Milan
di spumeggiante Ferrari Trento, ideato da Gabriele Cusimano. Un’elegante esperienza del gusto dal meraviglioso colpo d’occhio unico sulla città-museo più iconica al mondo.
A Sorrento i gelati Grom Al Pagoda Bar dell’Hilton Sorrento Palace, a bordo della scenografica piscina con vista sul golfo e nei profumi dell’agrumeto, il carrello di gelati Grom, realizzato con ingredienti di origine naturale e senza coloranti e aromi, è l’ideale per vivere un momento di pura meraviglia per nutrire i propri sensi e immergersi nella bellezza del paesaggio.
A Milano menu modaiolo All’Hilton Milan, sofisticato hotel ideale per scoprire la città della moda, il Concept45, ristorante accogliente ed elegante che offre un viaggio attraverso i sapori tipici della cucina tipica del Nord Italia, ha preparato un menu in cui l’aperitivo modaiolo vede, tra l’altro, il Pinot Nero D.O.C. Maso Montalto delle Tenute Lunelli abbinato al Chevice di Sgombro e Gamberi o al Blinis con salmone marinato alla vodka, crema di latte e caviale di lime.
A Roma Rosolio Italicus protagonista All’Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton, elegante proprietà nel cuore di Roma, lo Sky Blu Rooftop l’esperienza Bites and Bar vede un aperitivo con il Rosolio Italicus - l’aperitivo dei Re - in vero stile italiano, con uno Spritz moderno al gusto di bergamotto, accompagnato dai famosi 60
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Bites creati dallo chef Carmine Buonanno per uno spuntino veloce ma gustosissimo.
Roma bis il Prosecco Superiore Bisol1542 Sempre a Roma, al Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, magnifico resort a pochi minuti dal centro di Roma, l’arte italiana incontra la bellezza della natura: sulla terrazza del Tiepolo Bar, a due passi dal famoso trittico di Tiepolo che dà il benvenuto all’ospite con l’eleganza di un capolavoro raro, ci si rilassa immersi nel parco mediterraneo sorseggiando un ottimo calice di Prosecco Superiore Bisol1542, e degustando gli stuzzichini golosi ricchi dai colorati sapori estivi.
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Lo Sky Blu Rooftop dell’ Aleph Rome Hotel
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Corsa, bici e nuoto
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Vivere lo sport in Puglia con Yuniqly
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uro allenamento tra corsa e bike? Sì, ma con tappe golose all’insegna di panzerotti, panini tipici e dolci della Valle d’Itria. Succede in Puglia. Con Yuniqly, nuova start up di turismo esperienziale focalizzato sullo sport che permette di vivere la propria esperienza di allenamento di alto livello a contatto con il territorio. L’ultima novità di Yuniqly si chiama Day Experience: proposte da vivere in giornata per chi già si trova in vacanza nel posto. Tappe golose e allenamento duro sono gli ingredienti principali di queste esperienze che combinano l’allenamento professionale, la profonda conoscenza del territorio e le eccellenze enogastronomiche locali. Lo staff di Yuniqly, preparato e competente, ama la sua terra e, anche attraverso queste attività, trasmette la passione al turista-atleta. Tra le varie proposte: “Bike, il giro del fornello”. Si parte da Cisternino (Br), località inserita tra i borghi più belli d’Italia, con un tour in bicicletta di 75 km che si snoda tra le tipiche
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strade pugliesi e il paesaggio collinare. Accompagnati da un trainer esperto locale, con la possibilità di noleggio degli ultimi modelli delle bici Bianchi, si completa il percorso ad anello per raggiungere nuovamente il centro storico di Cisternino. A questo punto è arrivato il momento di ricaricare le energie spese! Il giro del fornello, detto “u furnidd”, è una delle più note e apprezzate tradizioni gastronomiche della Puglia. Si tratta di macellerie con forno interno che diventano delle vere e proprie bracerie, situate per lo più a Bère Vecchie, la zona più estesa del borgo e anche la più antica. Una volta in macelleria non resta che scegliere la carne tra quella esposta, far arrostire e assaporare il gusto genuino di questa specialità pugliese. L’attività dura circa 3 ore, il martedì e il giovedì, costo a partire da 75 euro a persona a seconda della bici scelta, massimo 6 partecipanti. La quota comprende noleggio casco Rh+, trainer e guida esperta locale, degustazione di carni al fornello tipiche della Valle d'Itria. Non include invece il noleggio della bici e le bevande durante il pasto.
Bici e... dolce o salato?
Fornello pugliese
Il solito enigma. Si ripropone a colazione, ma anche nello spuntino durante la giornata e volendo anche al momento dell’aperitivo. Dolce o salato? Yuniqly propone due esperienze che permettono di assaporare le eccellenze gastronomiche locali passando dai dolci artigianali al tipico Pasqualino. Partenza da Savelletri, Fasano, per entrambi i tour “Sweet Bike Training” e “Taste & Ride”, per un allenamento di 75 km accompagnati da trainer esperto locale, con possibilità di noleggio degli ultimi modelli delle bici Bianchi. Per chi sceglie “Sweet Bike Training” due sono le tappe intermedie. Prima fermata all’antica Pasticceria Artigianale Almond, ubicata in un caratteristico trullo in aperta campagna in Valle d'Itria, per una degustazione di dolci tipici e succhi bio. La seconda tappa è nella piccola gelateria della famiglia Gentile, dove rivivono antiche ricette della tradizione e la passione per la qualità delle materie prime. In tipico trullo, l’arte del gelato artigianale si tramanda da generazioni per offrire un’esperienza sempre genuina con un tocco d’innovazione nelle proposte di gusto.
Assaggiamo il Pasqualino “Taste & Ride” prevede invece una sosta golosa per degustare il Pasqualino, il panino tipico del posto. Pane rosetta o tartaruga, tonno, capperi, salame, provola e volendo anche giardiniera. Sono questi gli ingredienti della ricetta dalle origini incerte. Si dice che sia stato inventato da Pasquale Dell'Erba, allora proprietario di una salumeria davanti alla quale era solito incontrarsi con alcuni suoi amici. Furono proprio questi suoi cari amici che iniziarono la tradizione del Pasqualino! → CHeck-in • settembre 2021
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Entrambe le attività hanno una durata di 3 ore, costo a partire da 55 euro a persona a seconda della bici scelta, massimo 6 partecipanti. La quota comprende noleggio casco Rh+, trainer e guida esperta locale, degustazione a seconda dell’esperienza scelta. Non include invece il noleggio della bici.
Correre tra i muretti a secco Non solo bicicletta. Tra le Day Experience c’è anche “Correre tra i muretti a secco”. Un allenamento di 10 km con trainer locale, che si sviluppa lungo il tracciato della condotta principale dell’Acquedotto Pugliese. Uno straordinario viaggio nella storia e nella natura per scoprire la prima grande infrastruttura di mobilità sostenibile del Mezzogiorno. Imponenti strutture in pietra, arditi ponti-canale, gallerie sotterranee attraversano la Valle d'Itria, toccando luoghi in cui la bellezza della natura incontaminata 66
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si sposa con l’ingegno dell’uomo. Alla fine dell’allenamento, ecco il meritato ristoro. Al Bar della Valle in contrada Figazzano, tipico borgo della periferia agricola di Cisternino, ci si ricarica con integratori made in Puglia: panzerotti, focacce e una birra ghiacciata! L’attività dura circa 2 ore, costo a partire da 35 euro a persona, massimo 6 partecipanti. La quota comprende programma di allenamento, rifornimento acqua, ristoro finale.
Yuniqly, sport e lusso Yuniqly è una start up di turismo esperienziale focalizzato sullo sport che permette di vivere la propria esperienza di allenamento di alto livello in location da sogno, a contatto con le bellezze del territorio. Da un lato la vacanza di lusso, grazie a un accordo in esclusiva con le strutture più rinomate della Valle d'Itria, da Borgo Egnazia a Masseria San Domenico, da Masseria Cimino a Masseria Le Carrube, e con Santavenere a Maratea. Dall'altra l'attività sportiva: bici, corsa, nuoto. Seguiti da un team locale, multidisciplinare, preparato e allenato, si vive un'esperienza personalizzata, individuale, tailor made o per piccoli gruppi, con preparatori atletici, massaggiatori, maestri di yoga, life coach. E con le attrezzature più innovative e avanzate: gravel, biciclette da corsa, e-bike, app dedicata, luxury-van per i transfer. Yuniqly è una vacanza, è vivere un territorio con gli occhi di chi conosce i luoghi. È un insieme di esperienze sportive che ti fanno sentire coccolato come se facessi parte di una squadra di professionisti. 79240 Un viaggio unico e personalizzato, un modo completamente nuovo, sostenibile e coinvolgente per conoscere il territorio e i suoi tesori più nascosti. Correndo, pedalando, nuotando, sempre al ritmo del proprio cuore!
Yuniqly www.yuniqly.it
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Mira Hotels Il benessere del golfista con il lettino senza gravità
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nnovazione, benessere e golf. Questi i focus su cui si concentra l’ampliamento dell’offerta Mira Hotels & Resorts rivolta agli sportivi e agli amanti del wellness alla ricerca di una vacanza italiana autentica, tra attività all’aria aperta e rigenerazione profonda. Il primo gruppo alberghiero italiano di resorts bioattivi, fondato nel 2011 dai manager Daniela Righi e Alessandro Vadagnini, punta a diventare gruppo di riferimento in Italia per l’accoglienza golfistica e la proposta benessere annunciando la partnership con un’importante realtà made in Italy. Si tratta di Starpool, azienda italiana riconosciuta a livello internazionale nel settore della salute e del benessere psicofisico, che ha ideato un innovativo sistema di rigenerazione per il corpo e la mente, di recente introdotto a Mira Acaya Golf & Resort (Puglia) e a Mira Borgo di Luce I Monasteri (Sicilia), e che ha progettato l’intera Spa di Mira Riva Toscana (il quarto resort del gruppo che sarà inaugurato in autunno).→
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Obiettivo: l’eccellenza assoluta nell’offerta golfistica In merito ai motivi che hanno portato Mira a scegliere Starpool come partner di riferimento all’interno dell’offerta wellness, Daniela Righi, ceo di Mira Hotels & Resorts, ha dichiarato: «La scelta è stata del tutto naturale, dettata dalla perfetta sinergia tra i valori di Starpool e quelli di Mira Hotels. Un’azienda fortemente Made in Italy che, come noi nei nostri Resort, si dedica al benessere e alla cura dell’ospite».
Lo speciale lettino Zerobody La collaborazione di Mira con Starpool si inserisce all’interno di un percorso evolutivo, volto a raggiungere l’eccellenza assoluta nell’accoglienza golfistica e nella proposta benessere per atleti e amanti del wellness, che si avvale di soluzioni innovative come Zerobody. Brevettato da Starpool, Zerobody è uno speciale lettino che, attraverso il potere terapeutico della dry float therapy, rigenera la mente e il corpo con il galleggiamento in assenza di gravità sopra 400 litri d’acqua calda, in modalità “asciutta”, senza bisogno di spogliarsi. Il corpo, accolto dal calore, dalle luci colorate, da un delicato massaggio lombare e liberato da ogni stimolo esterno, si rilassa in un’esperienza sensoriale unica, mentre la mente riesce a esprimere tutto il proprio potenziale. Bastano soli dieci minuti per sperimentarne i benefici, che vanno dal potenziamento cognitivo alla riduzione dello stress, da un migliore riposo alla maggior resistenza fisica e mentale fino al recupero muscolare. Programmi di Mindfulness, tecniche di respiro e musiche rilassanti rendono l’esperienza wellness totalizzante, aiutando i golfisti a trovare il perfetto swing sui campi da gioco e a tutti gli ospiti di vivere un momento di relax esclusivo. 70
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«La scelta di Zerobody all’interno delle nostre strutture - ha affermato Daniela Righi - nasce dalla volontà di costruire un’offerta innovativa per gli sportivi, ma non solo, alcuni minuti di Zerobody sono in grado di rigenerano mente e corpo, il benessere proprio come piace a noi».
Benessere e golf al centro Wellness e golf ricoprono un ruolo centrale nella vacanza Mira. Tre delle quattro strutture gestite dal gruppo in Sicilia, Puglia, Piemonte e Toscana, vantano infatti campi da gioco unici dal punto di vista progettuale e paesaggistico. Realizzati da personalità di spicco del settore (Hurdzan&Frye, Architetti Mezzacane, Giulio Cavalsani), ricoprono superfici di oltre 6mila mq, con percorsi di 18 buche e par 71/72, tra le meraviglie naturalistiche dei rispettivi territori.
Acaya Golf Resort & Spa - Puglia
Mira, inoltre, aderisce a “Golf è Donna”, campagna ideata dalla Federazione Italiana Golf per valorizzare la presenza femminile nel settore, ed è promotore del progetto Mira In Rosa.
Tutti pazzi per la float therapy Dall’estate 2021, Zerobody fa il suo ingresso a Mira Acaya Golf Resort & SPA, hotel con centro benessere di 1.200 mq custodito nel cuore del Salento a fianco dell’oasi naturale delle Cesine. Sarà anche a Mira Borgo di Luce I Monasteri di Siracusa, ex monastero benedettino tra piantagioni di agrumi e fichi d’india, oggi 5 stelle, che già ospita i prodotti Nuvola Experience di Starpool, un concept che grazie alla float therapy ha rivoluzionato il trattamento estetico tradizionale. Per arrivare fino al golfo di Follonica, nel nuovo Mira Riva Toscana Golf Resort & Spa, casale toscano adagiato tra le colline e il Tirreno con campo da golf chemical free di 6.475 mq, 72 par e 18 buche, di cui 12 vista mare, progettato da Giulio Cavalsani. Qui, dal prossimo autunno, si potranno scoprire i benefici di Zerobody e non solo. L’intera area wellness sarà firmata Starpool e completa di sauna, bagno di vapore, percorso Kneipp, docce emozionali, cascata di ghiaccio e area relax: un concentrato di progettazione, tecnologia e antiche tradizioni di benessere al servizio dell’ospite.
Una piena rigenerazione psicofisica «In Starpool, da oltre 40 anni ci occupiamo del benessere delle persone. Siamo orgogliosi di essere stati scelti da Mira Hotels per la definizione dell'offerta wellness delle sue strutture. Siamo felici di poter garantire agli ospiti una piena rigenerazione psicofisica con il nostro Zerobody – commenta Riccardo Turri, ceo Starpool – Oggi viviamo un momento storico complesso: la salute è per tutti una priorità, e il nostro obiettivo è quello di renderla il più accessibile possibile. La collaborazione con Mira rappresenta un magnifico modo di diffondere il Wellness Concept Starpool attraverso un'offerta di eccellenza come è quella del gruppo». → CHeck-in • settembre 2021
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Starpool sarà inoltre sponsor della competizione Pro Am Mira Hotels & Resorts 2021, inserita nei Campionati Nazionali Pgai Ladies & Senior. L’azienda supporterà la gara del 6-7 dicembre (Pro - Am Mira Senior Championship Pgai) e la finale dell’8 dicembre (Finale Pgai Campionato Senior) che si terranno nella struttura de I Monasteri.
I benefici di Zerobody per i golfisti
Borgo di Luce I Monasteri - Sicilia
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1. Gestione dello stress: il galleggiamento asciutto su Zerobody abbatte lo stress e favorisce la gestione delle emozioni, specialmente in fase di preparazione agonistica, quando la tensione può avere un impatto negativo sulla performance. Zerobody attiva determinate aree cerebrali, stimolando una risposta fisiologica di rigenerazione psicofisica: mentre il corpo si rilassa, la mente si distacca dai pensieri negativi, favorendo la concentrazione verso l’obiettivo finale. 2. Concentrazione mentale: se abbinato a mindfulness e a pratiche di respiro, il galleggiamento asciutto aiuta l’esecuzione
di tecniche di visualizzazione, spesso utilizzate dai golfisti per costruire immagini vivide e precise delle fasi di gioco, creando eccellenti riferimenti per la mente inconscia. 3. Sonno e riposo: Zerobody facilita lo scarico di adrenalina, stimolando una migliore qualità del sonno, elemento critico nel benessere del golfista, in particolare prima e dopo la gara. Soprattutto se praticato regolarmente, il galleggiamento accorcia i tempi di addormentamento e assicura una maggiore quantità di sonno profondo e ristoratore. 4. Resistenza psicofisica e recupero dalla fatica: la ricerca scientifica e l’esperienza Starpool al fianco di atleti professionisti lo confermano: il galleggiamento favorisce un recupero muscolare più efficace e veloce, agendo sulla circolazione linfatica e venosa e il drenaggio del lattato accumulato. Associato a esercizi di respirazione e/o mindfulness, aiuta a visualizzare obiettivi di gioco e ad allenare il corpo a lavorare più a lungo, aumentando la resistenza allo sforzo.
Mira Hotels & Resorts, luoghi per l’anima Come suggerisce il payoff del brand, “Live the Soul”, per i Mira Hotels & Resorts ritrovare la propria interiorità e scoprire l’anima del luogo è una delle priorità garantite agli ospiti dei Mira Hotels & Resorts; grazie a proposte sensoriali a contatto con la natura che permettono di immergersi totalmente nell’anima vera e profonda della destinazione. La proposta del gruppo di hotel offre servizi di altissima qualità nei settori wellness con rigenerazione psicofisica e rilassamento garantiti, grande attenzione all’offerta active sci&golf, e-bike, enogastronomia di alto livello grazie a una curata selezione dei prodotti rigorosamente Made in Italy.
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www.mirahotels.com
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Da Ivrea al Canavese
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In questo territorio del Piemonte c'è tutto: monti, colline, valli, fiumi, laghi, borghi. Nel mezzo, le tradizioni legate alla viticoltura, alle ricette della tradizione, ai grandi eventi come il Carnevale di Ivrea
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estinazione sostenibile e, tutto l’anno, ricca di spunti ed eventi: ecco Ivrea e il Canavese. Da un lato monti, colline, valli, fiumi e laghi per chi cerca una vacanza sostenibile e la possibilità di praticare turismo attivo; dall’altro piccoli e arroccati borghi che celano tesori, come castelli, palazzi, chiese e antichi ponti. Nel mezzo, le tradizioni legate alla viticoltura e alla produzione di grandi vini, alle ricette della tradizione, ai grandi eventi come il Carnevale di Ivrea. Ecco il biglietto da visita di Ivrea e Canavese, territorio nel cuore del Piemonte, ampio e differenziato, composto da ben 138 comuni, tutti con la propria storia, tradizioni e specialità da scoprire. →
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E dove si contano ben tre dei cinque siti Unesco del Piemonte: Ivrea, Città Industriale del XX secolo, proclamata nel 2018, con gli edifici costruiti tra il 1930 e il 1960 destinati alla produzione, ai servizi sociali e a scopi residenziali per i dipendenti dell’industria delle macchine da scrivere. Il Castello di Agliè, una delle Residenze Sabaude Patrimonio Unesco dal 1997: sette secoli di storia e un passato nobile e antico testimoniato dagli allestimenti che caratterizzano le 300 stanze e i giardini. E dal 2011 sono Unesco anche l’insieme dei Palafitticoli Preistorici dell’Arco Alpino, tra cui anche quelli del Lago di Viverone, nel Canavese, a cavallo tra le province di Torino e di Biella. Inoltre, alcuni comuni del Canavese - tra cui Volpiano, Chivasso - fanno parte della Riserva della Biosfera “Urban MaB (Man and Biosphere) Unesco CollinaPo”, che racchiude un’ampia fetta dell’area metropolitana orientale di Torino, ricca di acque, colline e boschi con crescente presenza di fauna e flora.
Lago di Viverone
Il Canavese è dunque un territorio vicino a grandi centri urbani, come quelli di Torino e di Milano, nel quale vivere un’esperienza inaspettata, anche soltanto per una gita fuori porta o per un fine settimana.
Ivrea e il suo Carnevale Punto di partenza Ivrea, situata nell’imponente scenario della serra morenica formatasi all’epoca della glaciazione e lunga 25 chilometri. Una città a misura d’uomo, ricca di palazzi storici, chiese e musei e sede di uno dei carnevali italiani più colorati e originali, celebre per la battaglia delle arance. Una città con due anime, una antica, romana e medievale, con il castello, la Cattedrale e il Ponte Vecchio, l’altra moderna e industriale, sorta tra il 1930 e il 1960 e costituita dalle architetture del progetto industriale e socioculturale di Adriano Olivetti.
Nel Canavese tutto l’anno Da qui si può partire alla scoperta del Canavese per una vacanza che non conosce stagionalità, perché il territorio è fruibile tutto l’anno. D’inverno, si possono fare escursioni in ciaspole sui monti del Parco Nazionale del Gran Paradiso, provare l’arrampicata su ghiaccio e anche sciare, mentre d’estate ci si dedica a tour, cicloturismo, equitazione, golf, rafting e parapendio oppure a visitare i numerosi castelli e ville con una diversificata offerta culturale. Non mancano i laghi: oltre quelli di Candia e Viverone, nei pressi di Ivrea, ci sono ben 5 laghi, anch’essi di origine glaciale, Sirio, San Michele, Pistono, Cascinette e Nero, collegati tra loro da alcuni sentieri panoramici.
Un tuffo tra vini e tipicità Inoltre, il territorio è ricco di eccellenze gastronomiche e la sua particolare conformazione, grazie alla ricchezza di acqua e alla 76
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Castello di Masino Ivrea
sua zona collinare, dà vita alla produzione di ottimi vini, come il rosso e pregiato Carema e il bianco e profumato Erbaluce Docg. Non a caso il Canavese fa parte del circuito Strada Reale dei Vini Torinesi e la passione per il vino vanta radici antiche, che risalgono al tempo dei Romani.
Ospitalità: piccole strutture di grande fascino Le strutture ricettive presenti sul territorio sono prevalentemente piccole realtà e tra queste alcune si distinguono per charme e fascino. Ci sono anche bed&breakfast, agriturismi e piccoli hotel, tutti molto curati. La tradizione culinaria si basa su una ristorazione che serve piatti di ricette tipiche, a chilometro zero e accompagnati da vini autoctoni e non mancano le stelle Michelin, incluso una stella verde.
Il calendario degli eventi
IVREA
Piemonte
• Mostra - La collezione Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile – Ivrea, fino al 17 ottobre Il Museo Civico della Città di Ivrea e l’Associazione Archivio Storico Olivetti cureranno per rendere fruibili al grande pubblico le opere d’arte della raccolta Olivetti. L’esposizione si articola su una selezione di oltre 100 opere d’arte di 32 artisti e oltre 100 documenti storici dell’Archivio e della Biblioteca dell’Associazione Archivio Storico Olivetti. • Candia Canavese, Vetrine d’Autore - fino al 24 ottobre Prosegue fino al 24 ottobre la rassegna culturale “Candia Canavese, Vetrine d'Autore” con l’esposizione di opere d’arte nelle vetrine dei negozi attualmente non utilizzati. • Welcome to Ivrea, 25 e 26 settembre e 2 e 3 ottobre 2021 La rassegna con un calendario ricco di eventi culturali organizzata dalla Città di Ivrea si terrà nei week end del 25 e 26 Settembre e 2 e 3 Ottobre 2021, e si svolgerà in diversi luoghi iconici della città. • Ernesto Morales. Possible Places, Ivrea 11 settembre-10 ottobre Le ex Officine ICO (Salone dei 2000), architettura patrimonio mondiale Unesco "Ivrea città Industriale del XX Secolo”, ospiteranno una mostra d’arte contemporanea. L’artista protagonista sarà Ernesto Morales, argentino di nascita e torinese di adozione, la cui opera di matrice figurativa e carica di simboli è anche raffigurazione della forza rigenerativa e del cambiamento. Inoltre, ricordiamo anche l’appena inaugurata la Big Bench intitolata alla Ninfa di Caluso, la panchina gigante con vista sui vigneti,
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Valle dei Mulini
ALTO ADIGE in autunno Valle Aurina
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Val Senales
Dalla Valle di Selva dei Molini fino ad arrivare al paese di Barbiano, da Villabassa fino alla Val Senales, sette luoghi altoatesini dove trascorrere le prime giornate settembrine
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risti perché agosto volge velocemente al termine e con esso l’idea dell’estate? Macché! Quando l’aria si fa più frizzante e le giornate meno calde, non c’è niente di meglio che regalarsi lunghe passeggiate ed esperienze a contatto con la natura, alla scoperta di località nascoste, prodotti tipici del territorio e curiosità
che raccontano bene l’Alto Adige e le sue mille sfumature. Dalla Valle di Selva dei Molini fino ad arrivare al paese di Barbiano, da Villabassa fino alla Val Senales, sette proposte di luoghi altoatesini dove trascorrere le prime giornate settembrine e conoscere da vicino ciascuna delle loro tipicità. → CHeck-in • settembre 2021
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La Valle di Selva dei Molini e il formaggio grigio Mulini senza tempo e antichi masi sono testimonianza di una cultura contadina che nella Valle di Selva dei Molini è ancora fortemente sentita e rispettata. Il cuore della Valle Aurina, si caratterizza per la presenza di numerosi ruscelli, specchi d’acqua e ricca vegetazione ma non solo. È da queste parti che si può degustare uno tra i prodotti gastronomici più unici e ricercati di tutto l’Alto Adige: il formaggio grigio o Graukäse. Vera chicca della Valle di Selva dei Molini e di tutta la Valle Aurina, è una prelibatezza gastronomica che si produce come una volta: esclusivamente a mano. Diverso dai suoi simili, prodotti con latte dolce e ricchi in grassi, è fatto solo con il siero del latte rimasto dalla lavorazione del burro ed è per questo che è a ridotto contenuto di grassi. Non ha bisogno di caglio, né di erbe e spezie, solo un po’ di sale e nessuna stagionatura a caldo. Come gustarlo? Nei canederli, sopra la pasta o più semplicemente con cipolle, un filo d’olio e aceto con una fetta di pane. Talmente raro da essere a rischio estinzione e presidio Slow Food - oggi è prodotto da poco più di 30 contadini e pastori -, talmente prelibato da essere protagonista della cucina tristellata dello chef Norbert Niederkofler e di tanti altri stellati e non. Nel suo piccolo laboratorio a Selva dei Molini, il casaro Ernst Steiner è tra i pochi rimasti a produrre ancora il formaggio grigio. A lui sono dedicate anche le Giornate del Formaggio Grigio, che quest’anno si tengono dal 18 al 26 settembre, nove giorni per gustare presso le locande aderenti all’iniziativa, vari piatti dove è protagonista indiscusso. Oltre i sapori e le tradizioni, anche il paesaggio naturalistico dell’intera Valle Aurina merita di essere ammirato. Un consiglio? L’Alta Via Neves, un percorso per escursionisti esperti che non temono le altezze. L’itinerario, lungo circa 17,4 km, collega il rifugio Ponte di Ghiaccio (2.545 m) con il rifugio Giovanni Porro (2.419 m) e passa sopra il lago di Neves, tra le bellezze di questo angolo di paradiso. 80
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Il formaggio grigio
Villabassa e il benessere autunnale Nella zona delle 3 Cime Dolomiti è custodito un piccolo gioiello del benessere alpino, Villabassa, primo paese del Kneipp d'Italia, con il Parco Cure sia per grandi che per piccini, ideale per trascorrere gli ultimi giorni della stagione estiva e godersi l’aria settembrina che si fa man mano più fresca. La forza di questo luogo è non solo l’effetto benefico derivante dalla pratica del Kneipp, ma anche la fama della figura mitica di Emma Hellenstainer. Due peculiarità del luogo che ancora oggi lo contraddistinguono. A lei, storica albergatrice e cuoca incredibile, si deve l’avvio del turismo da queste parti; al benessere è invece interamente connesso ciò che è oggi Villabassa. E anche l’inizio dell’autunno coincide da queste parti con un ritrovato equilibrio tra mente e corpo. Autunno³ montagna: Acqua piacevole e rilassante è ad esempio un appuntamento che, ogni venerdì, a partire dal 17 settembre per altre sei date fino al 29 ottobre, propone un incontro di mezz’ora con un’esperta di Kneipp per conoscere da vicino la forza dei bagni alternati a impacchi benefici. Tutti trattamenti che, una volta appresi, posso essere replicati anche a casa. →
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L’appuntamento è parte del più ampio programma Spettacolo Autunno che, dal 9 settembre al 1° novembre, regala la possibilità di vivere e ammirare i colori della stagione nella zona delle 3 Cime Dolomiti.
Lungiarü e i suoi mulini ad acqua Tra le cinque vallate ladine della Val Badia, Lungiarü è situato all’ingresso del Parco Naturale PuezOdle ed è conosciuto anche come Villaggio degli Alpinisti. Custode di antiche tradizioni, è rimasto fedele alle usanze tipiche ladine e ancora oggi è questa la lingua più utilizzata dai suoi abitanti.
Villabassa
Trechiese Barbiano
Chicca del luogo, non solo le sue tradizioni, ma la Val di Murins/Valle dei Mulini. La gente da queste parti ha sempre dovuto prestare particolare attenzione all’acqua e non è un caso se sono numerosi i mulini realizzati nel tempo. Oggi non ne restano moltissimi ma i meglio conservati sono situati sul rio Seres a sud del paese: questi sono stati nel tempo restaurati per poter raccontare a passanti e curiosi la storia di Lungiarü. Oltre le antiche testimonianze, non lascia indifferenti la bellezza paesaggistica del Parco Naturale Puez-Odle che proprio da Lungiarü, anche durante il mese di settembre, si lascia conoscere attraverso le escursioni guidate, in programma ogni due settimane. Partendo infatti dal centro del Villaggio degli Alpinisti, si può intraprendere un sentiero che porta alla Malga Pares (1.602 m), attraversa un fitto bosco e raggiunge i prati di Munt d’Adagn, luogo caratterizzato da antiche capanne, dove ancora oggi mucche e pecore pascolano felici. Sulla via del ritorno, fa tappa alla già nota Val di Murins/ Valle dei Mulini.
Anterivo e il caffè di lupini Nel cuore del Parco Naturale del Monte Corno, sorge un piccolo borgo, Anterivo, silenziosamente immerso nella natura, perfetto per godere di qualche giorno di puro riposo. A 1.209 metri, spicca per la sua varietà floristica: prati e boschi si alternano a eroici vigneti, impreziosendo tutto il paesaggio. Specialità del luogo è certamente il suo caffè di lupini, un surrogato del tradizionale caffè ricavato direttamente dai lupini miscelati → 82
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VALPOLICELLA
Ripasso Classico Superiore
L’eleganza è questione di equilibrio. I terreni vulcanici e il clima pre-montano donano la freschezza, mentre il riposo sulle vinacce dell’Amarone conferisce complessità e struttura. È da questo connubio che nasce un Valpolicella Ripasso unico, frutto perfetto di un sapere che, da sempre, è parte di noi.
www.albinoarmani.com info@albinoarmani.com
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poi con orzo, frumento o fichi. Da gustare come bevanda o da utilizzare anche per speziare i cibi, si ricava dai fiori blu del lupino, qui coltivato da più di 100 anni. Oggi sono cinque i coltivatori di questa pianta e i loro campi sorgono tutti nei pressi di Anterivo.
ammirarle da vicino si può ad esempio percorrere l’itinerario circolare che parte dal centro della località e che si collega prima alla cascata inferiore e poi a quella superiore. Durante il sentiero si possono raggiungere anche le celebri Tre Chiesette gotiche di Barbiano.
Ma questo luogo incantevole, non è solo lupini e distese “blu”, ma anche tanta flora. Ecco perché durante tutto il mese di settembre si possono scegliere tra diverse escursioni. Da provare è ad esempio l’escursione Monte Corno che, attraverso prati di larice si dirige verso il Monte Corno (1.710 m) da dove si può godere una bellissima vista. Discendendo, e rientrando verso Anterivo, si possono ammirare anche boschi di abeti rossi e bianchi. Oppure ancora, suggerito è l’itinerario Momenti magici che attraversa meravigliosi prati e, dopo aver raggiunto diverse specie di orchidee, arriva fino a toccare il sentiero tematico le Leggende di Anterivo, un meraviglioso percorso che racconta miti e leggende del luogo un tempo tramandate solo oralmente.
La Val Senales e la celebre transumanza delle pecore
Barbiano dalla torre pendente e le sue prugne Del paese di Barbiano, nella Valle Isarco, si ricorda dapprima la torre pendente, che qualcuno sostiene essere ancora più storta di quella di Pisa, ma poi si apprezza l’aria pura alpina e le sue antiche ricchezze, come le Tre Chiesette gotiche (Santa Gertrude, di San Nicola e di Santa Maddalena) costruite tra il XII e il XV secolo o la Strada Imperiale, un tempo luogo di passaggio di imperatori, cavalieri, papi, nobili e artisti. Ricchezza di questo luogo è anche però un frutto che fin dal Medioevo ha influenzato la produzione dei masi locali. Le prugne di Barbiano sono ricche di vitamine e minerali e per questo sono considerate un superfood, da gustare tutto l’anno sotto forma di marmellate, o come ingrediente di preparazioni dolci. A loro sono dedicate anche le Settimane delle prugne di Barbiano: dal 4 al 19 settembre, i locali di Barbiano e anche i negozi servono e vendono piatti a base di questo frutto, esaltandone le diverse applicazioni in cucina. Non solo gastronomia, Barbiano è anche tanta natura e tra le sue bellezze paesaggistiche rientrano certamente le cascate di Barbiano. Per 84
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Fino ai “piedi” delle Alpi dell’Ötztal si estende la selvaggia Val Senales che, dai meleti della Val Venosta arriva fino ai ghiacciai e le vette del Gruppo di Tessa dove, sul Giogo di Tisa, fu rinvenuto Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Luogo tranquillo e dal fascino senza tempo, è profondamente rispettoso delle tradizioni contadine: non a caso, qui la transumanza delle pecore è fortemente radicata nel territorio e, da ormai più di 600 anni, profondamente amata dalla sua gente.
Transumanza in Val Senales
Unica transumanza transfrontaliera e transglaciale, tanto da essere stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, si compie in due momenti diversi dell’anno. A giugno le pecore dei paesi Vernago e Maso Corto viaggiano per oltre 40 km verso i pascoli di Vent in Austria; a settembre arriva, invece, il momento del ritorno verso i loro paesi in Val Senales. Gli appuntamenti da segnare in agenda sono l’11 settembre, quando le pecore torneranno a Vernago e l’12 settembre, quando rientreranno a Maso Corto. Non solo protagoniste dell’antichissima transumanza, le pecore della Val Senales sono anche Presidio Slow Food. Le loro tracce risalgono addirittura al 1.200 a.C. e vantano un’alimentazione basata esclusivamente su erbe dei pascoli, foraggi e cereali locali. Dalla loro lana si ricavano anche alcuni prodotti pregiati come ad esempio le pantofole i-potsch, naturali ed ecologiche ad impatto zero, espressione dell’artigianato locale e del legame della Val Senales con le antiche usanze del territorio.
Parco Naturale Monte Corno
Impianto Kneipp a Villabassa
Cascate di Barbiano
Attenzione particolare è rivolta sempre al tema della sostenibilità che resta, tutto l’anno, tra i valori principali del territorio altoatesino. Qui anche la mobilità è green, grazie anche alle collaborazioni che la Provincia di Bolzano ha stretto non solo con i treni DB-ÖBB ma soprattutto con Trenitalia: l’offerta Alto Adige è green – valida da ora fino al 15 settembre - permette infatti di raggiungere 7 delle principali città del territorio quali Bolzano, Merano, Bressanone, Laives, Brunico, Vipiteno o Chiusa in modo sostenibile e in piena sicurezza. Basta prenotare il pacchetto direttamente sul sito di Trenitalia e 3 pernottamenti in strutture ricettive aderenti all’iniziativa per avere il prezzo del biglietto ridotto e rimborsato direttamente dall'hotel scelto.
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Rio Pusteria
formato famiglia
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Piccoli e grandi avventurieri crescono con il programma estivo a cadenza settimanale dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria, che include un’escursione con traversata del fiume, adatta a tutta la famiglia
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vventure per grandi e piccini? Sì, grazie! Dove? In Val Vena. Le Dolomiti Patrimonio Unesco regalano panorami rocciosi indimenticabili, le valli altoatesine calano i visitatori in ambienti da fiaba con i loro paesi e i loro prati e i declivi punteggiati da malghe, pascoli e boschi. In questi ambienti un soggiorno estivo per le famiglie significa relax e attività all’aria aperta. L’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria propone per le vacanze delle famiglie diverse attività, tra cui l’escursione con traversata del fiume con partenza da Terento, adatta a grandi e piccoli. Per le famiglie che cercano tour che siano coinvolgenti dal punto di vista del paesaggio, delle bellezze naturalistiche e del divertimento, l’escursione con traversata del fiume è un’originale iniziativa all’insegna dell’avventura che mette in sintonia adulti e bambini. →
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Questa proposta dell’area vacanze di Rio Pusteria rientra nel programma settimanale estivo disponibile con la Almencard, una card fornita gratuitamente dagli hotel ai propri ospiti che include servizi e vantaggi utili, nonché numerose opportunità per vivere una vacanza indimenticabile e senza pensieri. L’escursione parte da Terento, località nota per essere il paese in Alto Adige con più ore di sole, grazie alla sua posizione a 1.210 metri su un altopiano che sovrasta la Val Pusteria: da qui lo sguardo spazia fino alle vette delle Dolomiti a sud-est e fino ad alcune cime delle Alpi Sarentine a ovest, un gruppo montuoso delle Alpi Retiche orientali. In compagnia di una guida alpina ci si incammina alla scoperta della Val Vena, caratterizzata da idilliaci pascoli e dolci pendii a prato, intervallati da boschi di abeti e larici. Arrivati al fiume Rio Vena inizia la parte più avventurosa del tour: qui i bambini con i propri genitori si cimentano ad attraversare il corso d’acqua lungo un “ponte” realizzato dalla guida con alcune slackline legate saldamente ai tronchi d’albero presenti vicino alle sponde. Questo itinerario di cinque ore è accessibile ai bambini dai 6 anni in su e vuole far vivere un’esperienza unica a stretto contatto con la natura.
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Trekking per malghe
RIO PUSTERIA
Trentino Alto Adige
L’area vacanze di Rio Pusteria propone una fitta rete di sentieri di varie lunghezze e difficoltà che si rivelano un paradiso per gli escursionisti, famiglie comprese, di tutte le età. Itinerari che attraversano le oltre 30 malghe del comprensorio escursionistico Gitschberg Jochtal, tra gli animali della fattoria e i verdi pascoli dove il gioco incontra la natura e le tradizioni. Mentre i numerosi rifugi accolgono i visitatori con viste mozzafiato e una ricca offerta gastronomica. La stagione Almencard 2021 permette di accedere a molte iniziative e attività e di visitare più di 90 musei in Alto Adige, oltre alla possibilità di usufruire gratuitamente di 8 cabinovie, di cui 2 nell’area vacanze Rio Pusteria. Tanti modi diversi di scoprire le bellezze naturali del territorio e conoscere la cultura e le tradizioni nelle valli e tra le montagne altoatesine. 79232
Rio Pusteria www.riopusteria.it
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Stadt Hotel 90
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foto del servizio di Giovanni de Sandre
A Bolzano, riapre lo storico Stadt Hotel Città, albergo 4-stelle-superior, si presenta con una facciata in stile neobarocco dalle linee pulite e al suo interno conta 91 stanze completamente rinnovate
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n piazza Walther a Bolzano, ha riaperto lo storico Stadt Hotel Città, da sempre punto d’incontro per i bolzanini e non solo. Merito della collaborazione tra Birra Forst Spa e Podini Spa, due grandi realtà imprenditoriali altoatesine, accomunate da una lunga tradizione famigliare. I due noti imprenditori altoatesini Cellina von Mannstein di Birra Forst e Giovanni Podini della Podini Spa, rispettivamente nei ruoli di presidente e di amministratore delegato della società Hotel Città Srl, hanno deciso di collaborare per raggiungere un ambizioso obiettivo, quello di riportare lo storico albergo bolzanino al suo antico splendore.
Stile neobarocco e tutti i comfort Parlando dello Stadt Hotel Città, le loro parole si riempiono di entusiasmo: «Adoriamo gli hotel di tradizione, quelli che hanno una storia da raccontare, ma soprattutto quelli che hanno un’anima». → CHeck-in • settembre 2021
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Lo Stadt Hotel Città, albergo 4-stelle-superior, si presenta con una facciata in stile neobarocco dalle linee pulite e al suo interno conta 91 stanze completamente rinnovate, un’area benessere, una zona fitness e al pianterreno offre ai residenti e ai viaggiatori, nel cuore della città, una nuova brasserie con dehors, aperta a pranzo e cena, con cucina mediterranea.
Imperdibile selezione di birre
BOLZANO
Trentino Alto Adige
Immancabili le specialità birrarie Forst, spillate ad opera d’arte o anche in bottiglia (V.I.P. Pils, Felsenkeller Bier, Kronen, Sixtus 1857, FORST 0,0%, Premium e Weihenstephan Hefe Weissbier), un'eccellente selezione di vini, in un ambiente chic-urbano, e un cafè affacciato su Piazza Walther, che saranno i nuovi protagonisti dello Stadt Hotel Città. Uno spazio urbano e raffinato per uscire dal tempo ed entrare in un lussuoso mondo da sogno: è qui che Birra Forst fa vivere ai suoi ospiti l’arte birraria in tutte le sue sfaccettature e, grazie alla sua lunga tradizione, il senso dell’ospitalità e della convivialità. Il progetto è stato realizzato dallo Studio Bizzarro di Ravenna, specializzato nel campo della progettazione di strutture alberghiere di prestigio, su precise indicazioni dei due committenti.
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Stadt Hotel Città Piazza Walther 21 - 39100 Bolzano www.hotel-citta.com
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Il Friuli che accoglie.
WWW.MARTELLOZZO.COM
“LOGGIA DEI COLLI È IL FRIULI DELLA TRADIZIONE, DALLA PERSONALITÀ CHIARA E RAFFINATA: UN VIAGGIO SENSORIALE TRA QUALITÀ, ARMONIA ED EQUILIBRIO. IL VINO DALL’ANIMA FRESCA E FAMILIARE ALLO STESSO TEMPO. È IL FRIULI CHE ACCOGLIE.” GIANPIETRO POVEGLIAN - L’ENOLOGO
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Una cittadina di 12mila abitanti che fonda parte della sua economia sulla coltivazione di mele, ma che sa riservare emozioni con un'atmosfera rurale e culturale che si riflette anche in ristoranti e alberghi CHeck-in • settembre 2021
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di Tiziano Argazzi
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ana è una bella cittadina di 12mila abitanti alle porte di Merano. Il Gruppo montuoso del Tessa la protegge dal gelo e dalle correnti fredde in arrivo da nord. Il risultato è un clima mite e soleggiato, per buona parte dell’anno, che consente alla flora alpina di confondersi con quella mediterranea. Da queste parti castagni, larici e faggi convivono con ciliegi, palme, orchidee e soprattutto meli. Infatti la cittadina è anche nota come il “villaggio altoatesino delle mele” grazie ad una produzione annua di 70mila tonnellate di tale frutto. Passeggiando per le strade del borgo ci si rende immediatamente conto che modernità e progresso convivono in modo armonioso con storia e tradizione, usi e costumi. Il risultato è un luogo ideale da vivere o soggiornare, da single, in coppia o con tutta la famiglia. Per caratterizzare al meglio tali peculiarità è stato creato, assieme ai territori limitrofi di Cermes, Pavicolo, Postal, Monte San Vigilio, Foiana e Gargazzone, il marchio “Lana unisce”, un claim che “profuma” di accoglienza ed esalta le eccellenze del territorio. Perchè a Lana e dintorni c’è tutto quello che serve per trasformare i piccoli momenti di vita quotidiana in importanti ricordi: dal fascino dei paesaggi alpini e mediterranei, al bellissimo mondo rurale e urbano; dai tesori storici ed artistici, alle meraviglie della natura, per arrivare all’accoglienza ed all’ospitalità sincera della gente del posto. Nessuno rimarrà deluso. Le famiglie, i single, gli appassionati del wellness ed i buongustai si trovano una natura tranquilla, molte attività ricreative e culturali e tanti locali gourmet, dalla baita alpina al ristorante stellato. I fan del trekking e delle escursioni in bici hanno a disposizione una vasta gamma di percorsi: da quelli più impegnativi ai più semplici in piano immersi tra boschi e meleti. Completano l’offerta numerosi ed interessanti eventi culturali, artistici, musicali e gastronomici, che rendono questa terra la meta ideale dove soggiornare e trascorrere un periodo di relax.
Un concentrato di cose da vedere Il territorio presenta tante testimonianze del suo importante passato, fra cui chiese, castelli e residenze signorili, risalenti al periodo medievale. Una di queste è l’imponente Castel Lebenberg, un complesso vasto ed armonioso che domina l’abitato di Cermes. Un gioiello storico con cortili pittoreschi, giardini in stile francese ed interni completamente arredati e perfettamente conservati. Percorrendo i waalwege - i sentieri delle rogge che si sviluppano attorno a Lana costeggiando i “waale”, gli antichi corsi d’acqua un tempo utilizzati per irrigare campi e prati – si raggiungono con facilità molti dei “gioielli naturali” che impreziosiscono i suoi dintorni. Molto bello è il sentiero della roggia di Brandis che 96
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unisce Lana di Sopra a Lana di Sotto inoltrandosi tra castagneti, vigneti e meleti. Lungo il tragitto si trovano il convento Lanegg, casa madre delle suore di Carità dell’Ordine Teutonico, con la neobarocca chiesa di Santa Croce, la chiesetta di Santa Margherita con tre absidi in stile romanico e l’interessante Museo della Frutticoltura dell’Alto Adige che ospita una vasta documentazione dello sviluppo storico e della situazione attuale della frutticoltura altoatesina. Il sentiero arriva al torrente Brandis e termina di fronte alla omonima cascata dove si può ascoltare il fragore dell’acqua che raggiunge il suolo dopo uno spettacolare salto di oltre 10 metri. Per una immersione totale nella frescura del bosco e dell’acqua, senza spostarsi troppo dal centro storico, basta avventurarsi nella Gola di Lana. Il luogo è ricolmo di boschi, pareti rocciose e di piccole cascate. Lungo il percorso il torrente Valsura, con le sue tante cascatelle, offre refrigerio e… bellezza. Molto interessante è anche l’area escursionistica del Monte San Vigilio, chiusa al traffico e raggiungibile con una veloce funivia che, in pochi minuti arriva alla “stazione a monte”. Questo è il punto di partenza ideale per passeggiate e tour in bici grazie ai tanti sentieri, che si sviluppano tra boschi profumati di larici punteggiati da eleganti residenze storiche, ristoranti con incantevoli belvedere e luoghi di culto, fino alla sommità della “montagna di casa”, come i residenti chiamano affettuosamente il San Vigilio. →
LANA
Trentino Alto Adige
Museo della mela
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Tenuta Kränzelhof ed i sette giardini Merita una visita anche la tenuta medievale Kränzelhof che si trova a Cermes, in via Palade 1. Una realtà con una tradizione vitivinicola lunga 800 anni, gestita direttamente dal proprietario conte Franz von Pfeil. C’è anche un antico mulino perfettamente conservato che ospita il ristorante Miil. La porta di ingresso alla tenuta è la rifornita enoteca con sala degustazione che, nella bella stagione, si estende anche all’aperto, nel giardino ombreggiato, dove si possono assaggiare gli ottimi vini prodotti nei vigneti che circondano l’azienda. Fiore all’occhiello della Kränzelhof è la splendida area verde aperta al pubblico, di circa due ettari divisa in sette giardini (uno dei quali è un labirinto dove è facile “perdersi”) circondati da viti e paesaggi acquatici ed impreziositi da sculture e installazioni di artisti contemporanei. Ogni area è caratterizzata da atmosfere specifiche per dare vita ad un luogo evocativo che si presta in modo particolare per riposo e relax avvolti dal magico mondo della natura.
Lana d’autunno con tanti eventi A Lana e dintorni gli eventi sono programmati per ogni stagione dell’anno. Molto seguiti anche quelli autunnali. L’ultimo weekend di settembre è dedicato alla zucca, in tutte le sue forme, i suoi colori e le sue varianti. Nel corso della festa diventa anche possibile degustare vari piatti, dolci e salati, a base di questo tipico ortaggio autunnale.
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Il conte Franz von Pfeil - Tenuta Kränzelhof
Prodotti tipici
Da metà ottobre e per tutto novembre è in programma “la Festa delle castagna” per celebrare, con intermezzi gastronomici e naturalistici, il frutto autunnale per eccellenza. L’autunno è anche il periodo del Törggelen, una tradizione secolare che prevede tappe gastronomiche in osterie e locali tipici, per assaporare i piatti della tradizione quali ad esempio i ravioli “Schlutzkrapfen”, i canederli e le salsicce con crauti. A fine pasto arrivano in tavola le caldarroste preparate su un vivace fuoco vivo nella tipica padella di ferro bucherellata ed accompagnate da vino novello chiamato Sußer. Gran finale con gli squisiti krapfen contadini, dolci fritti farciti con marmellata di papavero, albicocche o castagne. Infine a dicembre, all’interno del Giardino dei Cappuccini, si svolge Polvere di Stelle, il magico mercatino natalizio tipico di questa zona. Oltre agli addobbi natalizi e agli stand di autentico artigianato altoatesino e di gastronomia, il programma propone tanti appuntamenti che suscitano la curiosità di tutti compresa la grande festa con fuochi d’artificio per salutare l’anno vecchio ed accogliere, nel migliore dei modi, quello nuovo.
Dove dormire A Lana è facile trovare la sistemazione che più si addice al tipo di vacanza che si ha in mente. Dall’hotel benessere alla pensione; dall’appartamento, all’agriturismo fino al campeggio. Se si vuole rilassarsi in un ambiente incantevole, lontano dai rumori delle auto e dallo stress non c’è nulla di meglio del Vigilius Mountain Resort, un design hotel progettato dal noto architetto Mattheo Thun. È raggiungibile solo con la funivia di Monte San Vigilio (la reception dista pochi metri dalla stazione a monte) ed attorno solo bosco, fiori, aria pulita e frizzante e silenzio assoluto per una vacanza in grande relax.
Il Vigilius Mountain Resort
Filippo Zoncato e la brigata di cucina del Vigilius Mountain Resort
Dove mangiare Questa terra vanta tanti prodotti di qualità, vini eccellenti e un’antica tradizione di ricette contadine riviste in chiave moderna. A pochi metri dal centro di Lana, in via Delle Querce, si trova il buon Ristorante Stadele che propone piatti gustosi preparati con ingredienti di primissima qualità. Da provare anche il “Ristorante 1500” del Vigilius Mountain Resort dove l’executive chef Filippo Zoncato reinterpreta in chiave moderna cucina regionale e cucina internazionale con ampio utilizzo di prodotti locali e genuini.
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Castagne o pino mugo?
I sentieri d’autunno a Chiusa Il borgo di Chiusa (Bz), in autunno, si presenta in tutta la sua bellezza ed è una meta privilegiata, facile da raggiungere, dove godere di questa stagione di grandi contrasti nel migliore dei modi
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'autunno a Chiusa (Klausen), in Alto Adige, è la quinta stagione: un tripudio di colori, temperature piacevoli, prelibatezze contadine in cantina e in tavola invitano a rallentare i ritmi, a intraprendere escursioni a piedi o in bicicletta, e fare il pieno di serenità nelle spa più belle. Una stagione perfetta per piacevoli passeggiate in quota o in valle, sul sentiero del castagno o del pino mugo. Il borgo di Chiusa, in autunno, si presenta in tutta la sua bellezza ed è una meta privilegiata, facile da raggiungere, dove godere di questa stagione di grandi contrasti nel migliore dei modi. Si chiama anche “estate di San Martino”, ovvero il periodo dopo il primo freddo, caratterizzato da temperature miti e bel tempo e dura fino al 7 novembre… È un periodo di piacere e di allegria a Chiusa, in sintonia con ciò che scrive il Carducci nella sua poesia San Martino: “Ma per le vie del borgo, dal ribollir dei tini, va l’aspro odor dei vini, l’anime a rallegrar." → CHeck-in • settembre 2021
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Il sentiero del castagno Innumerevoli castagni lungo questo sentiero escursionistico, particolarmente apprezzato in autunno, gli hanno dato il nome appropriato di "Sentiero del castagno". Una facile escursione sotto un baldacchino di foglie colorate per fermarsi poi in uno dei masi lungo il percorso, dove gustare le prelibatezze tradizionali locali nelle rustiche “Stuben”. Questo sentiero è anche perfetto per chi ama praticare nordic walking.
Il sentiero del pino mugo Situato in uno degli alpeggi più grandi e belli d’Europa, l’Alpe di Villandro, una zona ricca di passeggiate in quota davvero ben segnalate, il Sentiero del pino mugo è una piacevole escursione che permette di immergersi in un paesaggio bucolico che con i colori d’autunno diventa ancora più pittoresco. E attraversando i boschi di pino mugo, a est è possibile riconoscere il profilo unico delle Dolomiti. Lungo il sentiero si trova anche una distilleria dove si possono testare e acquistare le essenze dall’aroma intenso e dagli effetti benefici e scoprire come avviene la distillazione del prezioso olio essenziale di pino mugo.
La castagna, sanissima e buonissima Perché un castagno inizi a fruttificare ci vogliono almeno 15 anni, ma prima che i suoi frutti siano davvero buoni possono passarne anche più di 50. Definita anche “pane dei poveri”, la castagna è un alimento ricchissimo di nutrienti, tant’è che, fino a qualche decennio fa, rappresentava la base alimentare invernale della gente di montagna. È indicata anche in caso di celiachia, poiché non contiene glutine. Le castagne sono anche ricche di aminoacidi essenziali, potassio e vitamine. Sui pendii soleggiati intorno a Velturno, noto anche come il paese delle castagne, questo gustoso frutto nobile cresce particolarmente bene.
Alla ricerca dei sapori tradizionali Il territorio di Chiusa, Barbiano, Velturno e Villandro offre anche percorsi di piacere che invitano a fare escursioni e divertirsi. Passeggiate e visite con sosta e degustazione sono un ottimo modo per scoprire le particolarità della regione. Una pausa golosa in una malga baciati dal tiepido sole autunnale, un brindisi con il vino nuovo, una piacevole passeggiata tra le pittoresche vie di uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Sono tante le attività che si possono praticare nella stagione autunnale nel territorio di Chiusa, che insieme ai suoi dintorni, costituiti dai paesi di Barbiano, Velturno e Villandro, si rivela un luogo autentico, dal fascino senza tempo, che rappresenta il “vero” cuore dell’Alto Adige - Südtirol. Un territorio ricco di piaceri e di sapori, in grado di far tornare in equilibrio corpo e spirito, cuore e anima, grazie ai ritmi lenti che lo caratterizzano e ai suoi paesaggi dolci e invitanti. Facile da 102
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CHIUSA
Trentino Alto Adige
raggiungere, Chiusa è situata a pochi chilometri dall’autostrada del Brennero, in Valle Isarco, a una decina di chilometri a sud di Bressanone.
Due hotel dedicati al vino e al benessere Hotel Gnollhof, defilato e panoramico Già il viaggio per raggiungere il Gnollhof, lungo la strada tortuosa che costeggia masi contadini e vigneti, è una promessa di relax: adagiato su un’altura soleggiata, a 1.160 metri sul mare, il Gnollhof è una meta molto apprezzata sin dal 1888. Ancora oggi boschi di abeti rossi, prati fioriti e le Dolomiti, proprio davanti agli occhi, danno vita allo scenario che abbraccia questo luogo energizzante. Grazie alla grande passione e alla lungimiranza dei fratelli Margit e Peter Verginer, l’Hotel Gnollhof attrae oggi le persone desiderose di rigenerazione nel cuore della natura. Questa località dall’energia spirituale è impreziosita dai momenti di leggerezza nell’Infinity pool, dall’area wellness con sauna e dai pacchetti beauty regionali, seguiti da un profondo rilassamento in una delle silenziose sale con vista nel verde. Il periodo di pausa è arricchito dai nettari della cantina e dalle specialità della cucina, fatte in casa, a base di erbe fresche, verdure di stagione e carni locali. I bicchieri accolgono solo vini selezionati, come quello del Taschlerhof, la tenuta di famiglia poco lontana da qui. Spitalerhof, centrale e dedito al vino A pochi filari di vite da Chiusa, accoccolato sulla linea di confine tra Dolomiti e vigneti, nel pieno cuore dell’area vitivinicola della Val d’Isarco, lo Spitalerhof ha una doppia anima: tenuta vinicola e hotel per buongustai, studiato appositamente per gli amanti del vino. Infatti il vino, allo Spitalerhof, è il leitmotiv assoluto. Dopo un’importante ristrutturazione è pronto a mostrare il suo spirito originale, un “blend” perfetto tra tradizione e visione, con un pizzico di lusso e dettagli di design. Tra le novità, oltre alle suite con loggia, due incantevoli alloggi in giardino a forma di botte con patio privato in legno di cirmolo e vasca idromassaggio. Inoltre, l’ampia terrazza con pergola, fontana e focolare, perfetta per aperitivi o barbecue, oltre alla bella piscina naturale “Seppl See” dedicato al nonno Sepp, che, incoraggiato dagli ospiti, ha creato una piscina naturale davvero speciale. Possibilità di degustazioni vinicole della propria tenuta che circonda l’hotel per appassionati e intenditori nella Bottega del Maso. Inoltre, a breve, ci sarà un micro-allevamento di galline in grado di soddisfare il fabbisogno dell’hotel: più km zero di così, impossibile.
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Maurn 104
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Casa d’artista fra la Val Pusteria e la Val Badia. Natura, relax e cibo d’autore, dove elementi moderni si uniscono al fascino dei tempi passati nelle otto ApartSuites
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ei alla ricerca di un viaggio fuori dal tempo e dalle solite rotte turistiche, dove la storia si fonde con la natura? Su uno sperone di roccia si erge maestoso il Castello di San Michele, uno dei più antichi dell’Alto Adige le cui origini risalgono all’XI secolo. Intorno, boschi e cime dolomitiche disegnano il paesaggio di questo angolo di territorio. Siete arrivati a Palù, frazione di San Lorenzo di Sebato (Bz), tra la Val Pusteria e la Val Badia. Qui, dove incantevoli sentieri di montagna aspettano solo di essere attraversati, c’è Maurn, una dimora storica esclusiva, una residenza riservata le cui radici affondano al 990 per giungere al 1935, quando è divenuta di proprietà della famiglia Peintner che oggi, con la capacità di custodire lo scorrere delle epoche, l’ha resa una casa d’artista. Elementi moderni si uniscono al fascino dei tempi passati nelle otto ApartSuites, tutte diverse ed indipendenti, ognuna ispirata a grandi personaggi storici come Copernico, Shakespeare, Cristoforo Colombo. Coniugano riservatezza e confort d’autore tra affreschi e dipinti autentici, le pannellature di legno delle pareti, i pavimenti di legno originali, vasche da bagno in acciaio bianco, cucine → CHeck-in • settembre 2021
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attrezzate, l’atmosfera romantica, gli ampi spazi: ogni suite è grande dai 35 ai 220 mq e c’è la possibilità di combinare le unità abitative in modo da creare lussuosi appartamenti della superficie di un piano.
Ad ognuno la sua attività Nel giardino brilla la piscina all’aperto, per rilassarsi con lo sguardo tra le vette e prendere il sole, dopo aver esplorato l’universo dolomitico. Alla reception gli ospiti trovano sempre i consigli più adatti alle loro predilezioni. Per gli sportivi e gli amanti della natura, i percorsi tra Plan de Corones e la Val Badia, i sentieri del Parco Naturale di Fanes-Senes-Braies, la meraviglia delle Tre Cime di Lavaredo e del Lago di Braies, le arrampicate per ogni difficoltà. Per gli appassionati di due ruote, ci sono oltre 110 km di piste ciclabili che attraversano tutta la Val Pusteria, con la possibilità di portare la bici in funivia per percorsi ad 106
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alta quota e in treno per spostarsi tra tante località tra le montagne Patrimonio dell’Umanità Unesco o divertirsi sui downhill trails di Plan de Corones. Con mezz’ora di bici da Maurn si raggiunge lo spettacolo delle Cascate di Campo Tures, mentre a Perca si svela il capolavoro architettonico della natura delle Piramidi di Terra. Maurn organizza anche il servizio di noleggio delle mountain bike o le e-bike ed ha ampi spazi per il parcheggio.
Buona cucina al primo posto I buongustai sono invitati a provare i sapori tipici locali, come i formaggi di Capriz, il vicino caseificio con enoteca, il GenussBunker, il bunker dei formaggi e il mercato dei sapori Pur Südtirol con bistrò, oppure il ristorante Gourmet AlpiNN di Norbert Niederkofler ad alta quota. A poca distanza, per un pranzo e una cena speciali, i ristoranti stellati St. Hubertus e Schöneck. → SPA - La sauna
La piscina
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Gli amanti del golf possono esercitarsi sui campi del Golfclub Val Pusteria a 9 buche, del Golfclub Alta Badia a 9 buche, del Golfclub Lienz a 36 buche o del Golfclub San Vigilio di Siusi a 18 buche.
Centro benessere nelle mura storiche
SAN LORENZO
E al rientro c’è tutto il relax del centro benessere ricavato nelle storiche mura con sauna finlandese, bagno turco, vasca per immersione ed area relax, la zona fitness con attrezzature Life Fitness e su richiesta si possono fare massaggi e trattamenti speciali. Da Maurn si organizzano eventi speciali, ma anche romantiche cene di coppia in suite. Inoltre, si può accedere alla cucina storica-moderna, il Kitchenclub per degustare vini e prelibatezze regionali, oppure all’Honesty bar brindando con cocktail e freschi drink. La colazione è a base di prodotti locali e genuini: miele di montagna, mele dei vicini frutteti, yogurt e burro fresco lavorati nelle malghe, uova a km zero.
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Residenza Maurn Palù 39 - 39030 San Lorenzo di Sebato (Bz) www.maurn.it 108
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biowatching La proposta dell’Adler Spa Resort Dolomiti di Ortisei
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ul finire dell’estate rimane la voglia di “allungare” le vacanze, non solo per visitare posti nuovi, ma per vivere diversamente il proprio quotidiano. Intraprendere una “flexication” diventa allora un modo alternativo di vivere la montagna e di approcciarsi al soggiorno: lavorare o seguire lezioni in modalità “smart” ed al contempo “staccare”, “cambiare scenario” con rigeneranti immersioni nella natura. L’Adler Spa Resort Dolomiti di Ortisei (Bz), nel cuore della Val Gardena, interpreta al meglio la nuova tendenza e con l’inizio della “shoulder season”, propone uno speciale pacchetto, “Escursionisti in autunno”, durante il quale svolgere le attività lavorative o scolastiche ed essere sempre a contatto con la natura. →
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Esperienze di Biowatching Grazie al nuovo pacchetto, gli ospiti potranno apprezzare le particolarità geologiche e paesaggistiche delle Dolomiti con esperienze dirette, tramite l’attività di “biowatching” (letteralmente andare in natura), un’estensione del “birdwatching” che porta ad ammirare la natura in tutte le sue manifestazioni. Ogni giorno il team sportivo Adler organizzerà escursioni e gite guidate, a piedi o in bicicletta – di vario livello – durante le quali l’obiettivo non sarà solamente quello di “camminare per arrivare” (come nel trekking), ma di volgere lo sguardo alla spettacolare diversità biologica (animale e vegetale) dei “Monti Pallidi”, soffermandosi ad osservare e fotografare le tante sorprese che riserva questo paesaggio unico al mondo, patrimonio dell’Unesco.
L’imperdibile fenomeno dell’Enrosadira Con l’inizio dell’autunno, ad esempio, il “Burning dolomities” o “Enrosadira” regala emozioni uniche: le cime dolomitiche “arrossiscono” al tramonto; passano dall’arancio infuocato al viola, per dare spazio pian piano al blu profondo della notte. Cosa include il pacchetto: • due escursioni guidate al giorno, di vario livello, con le guide Thaddäus e Pauli • gite guidate in mountainbike e e-bike con le guide Verena e Alexander • lunch-bag per le gite, dove non è possibile pranzare in baita • al ritorno, salutare merenda pomeridiana • noleggio gratuito di zaini, bastoncini e cartine • consulenza individuale per escursioni dei collaboratori esperti Adler • una degustazione di vino (a settimana) + una degustazione di formaggio (a settimana) Prezzo per min. 3 pernottamenti-pensione ¾-camera doppia: a partire da 444 € a persona 112
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L’hotel nel cuore di Ortisei ORTISEI
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Adler Spa Resort Dolomiti Strada Rezia 7 - 39046 Ortisei (BZ) www.adler-resorts.com
L’Adler Spa Resort Dolomiti si trova nel centro di Ortisei, nota e graziosa località nel cuore della Val Gardena ed è collegato comodamente al comprensorio “Dolomiti Superski”. Nata nel 1810, la struttura a 5 stelle è dotata del più grande (3.500 mq) e suggestivo centro benessere delle Dolomiti con esclusiva e pluripremiata spa ed è il luogo perfetto dove trascorrere una vacanza rigenerante, di lusso e di completo relax. Forte di una tradizione secolare nell’ospitalità, accoglie i propri ospiti in un ambiente raffinato e familiare, con un’offerta accurata, ricca e multiforme che comprende: Spa & Relax, attività sportive indoor e outdoor, esperienze di gusto ricercate. Immerso in una grande parco privato di 9mila mq e situato in una splendida posizione panoramica, il resort richiama la bellezza e le forme di un castello. Negli interni lo stile gardenese sposa perfettamente il design di charme internazionale.
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Nelle Marche a passo slow Girolomoni, storica realtà del biologico, invita a scoprire come nasce un piatto di pasta, dal seme fino al piatto. Tante le attività di locanda, bed & breakfast e fattoria didattica, tra visite guidate e bike tour
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ivere una ruralità autentica, gustare prelibatezze rigorosamente bio, conoscere un modo unico di produrre pasta che parte dal seme e arriva fino al piatto. È il bello del “granoturismo”, termine coniato dalla Girolomoni per descrivere un modo di viaggiare speciale, che consente di immergersi nei profumi, nei sapori e nei mestieri di un luogo unico dove il grano diventa pasta. Storica realtà nel panorama del biologico, Girolomoni ha costruito sulla collina di Montebello, a pochi passi da Urbino, un modello produttivo unico, con una intera filiera votata al bio. E dopo lo stop imposto dall’emergenza pandemica, questa collina è tornata a essere luogo d’incontro, con la riapertura di locanda e bed & breakfast e la ripartenza delle attività della fattoria didattica; in programma fino a settembre un ciclo di iniziative tra gusto e natura, con visite guidate e tour in e-bike.
Viaggi slow? GranoTurismo! “GranoTurismo” è il termine coniato dalla Cooperativa Girolomoni, per esprimere l’esperienza che l’ospite può vivere in questi luoghi: entrare in contatto con una realtà unica, dove la produzione di pasta parte dal seme e arriva fino al piatto, in una intera filiera completamente biologica costruita in cinquant’anni di lavoro. Qui, ad Isola del Piano (Pu), a pochi chilometri da Urbino, è possibile immergersi in un luogo incontaminato, dove rivivono i valori della cultura contadina: la vita semplice, il cibo buono e sano, il rispetto della terra e delle persone, il valore dell’incontro e della condivisione. Su questi valori Gino Girolomoni, considerato da molti il padre del biologico in Italia, ha fondato il suo progetto pioneristico iniziato negli anni 70 del secolo scorso e portato avanti oggi con entusiasmo dalla nuova generazione. Proprio quella voglia di incontro e di condivisione ha portato la Cooperativa Girolomoni a riqualificare alcune strutture per accogliere gli ospiti, sempre più attratti da un’esperienza che coniuga gusto, natura e piacere della scoperta. → CHeck-in • settembre 2021
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Locanda, Bed & breakfast e Fattoria didattica L’accoglienza Girolomoni comprende Locanda, Bed & breakfast e Fattoria didattica, con le visite guidate pensate per raccontare come nasce un ottimo piatto di pasta bio. I luoghi dell’accoglienza sono il Monastero di Montebello, suggestiva struttura risalente al XIV secolo recuperata negli anni dalla famiglia Girolomoni, e la locanda, nata dalla ristrutturazione di una casa colonica. Nei pressi: le strutture della Cooperativa agricola Girolomoni: gli uffici, i magazzini, il pastificio, il mulino. Intorno: campi da sempre coltivati col metodo biologico e una foresta demaniale di duemila ettari che offre aria pura a chi la frequenta. Un luogo unico che consente di calarsi in un ambiente incontaminato e in uno stile di vita semplice, fatto di prodotti naturali e sapori autentici. Qui è possibile conoscere un modello di filiera biologica unico in Europa, che parte dal seme ed arriva al piatto: il grano viene coltivato nei campi, diventa semola nel mulino, infine il pastificio lo trasforma in pasta. Pronta per arrivare in tutto il mondo o per essere gustata sempre qui, al ristorante della locanda. Gustare prelibatezze bio a filiera cortissima, scoprire i saperi, le storie, i luoghi che stanno dietro ad un piatto di pasta, ammirare i campi di grano al tramonto, godersi la natura con passeggiate e bike tour: questo è il GranoTurismo. Senza dimenticare l’opportunità di avere a pochi chilometri uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano: Urbino. Risalente al XIV secolo, il Monastero domina la collina di Montebello, nel Comune di Isola del Piano, a pochi chilometri da Urbino. È in questo luogo denso di storia e di suggestioni che è iniziato il sogno di Gino Girolomoni che a partire dagli anni ’70, insieme con la famiglia, ha avviato il recupero della struttura del secolo scorso, allora poco più che un rudere.
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Parte del restaurato Monastero, dove ha sede la Cooperativa, è stata adibita all’accoglienza. Dispone di quattro camere e un appartamento per un totale di 11 posti letto; si presta particolarmente alla realizzazione di corsi, meeting o giornate di studio grazie a due grandi saloni, adatti ad accogliere rispettivamente 100 e 200 persone. Inoltre, nel piano seminterrato, è situato il Museo della civiltà contadina “Sulle tracce dei nostri padri”, che contiene una sezione archeologica e attrezzi da lavoro rurali tradizionali. Le camere sono disponibili tutto l’anno tranne a gennaio e febbraio, mesi di chiusura.
La Locanda Girolomoni Frutto del restauro di una casa colonica, la Locanda Girolomoni è situata a pochi passi dal Monastero e comprende ristorante, camere per gli ospiti e una piscina trattata con sale. Dispone di sei camere per un totale di 16 posti letto, un ristorante per 60 persone al chiuso e un pergolato esterno per 60 persone, affacciato su uno splendido panorama. La cucina è pensata per valorizzare i prodotti Girolomoni, la pasta in primis. Le ricette impiegano prodotti freschi e di stagione, rigorosamente bio, e privilegiano quelli del territorio, in abbinamento con vini marchigiani. Una cucina che vuole recuperare la tradizione in modo innovativo, grazie alla voglia di sperimentare di uno staff giovane e creativo. Il menu 2021 celebra i 50 anni di attività con un piatto speciale, le “Penne Graziella Ra” con crema di pane integrale, fonduta di pecorino, funghi porcini e briciole al finocchietto; la qualità di pasta impiegata nasce da un grano recuperato dalla Girolomoni e coltivato localmente intorno a Montebello. Un piatto che celebra la forte territorialità che da sempre contraddistingue l’azienda. Da giugno metà settembre la locanda è aperta a pranzo e a cena tutti i giorni, tranne il martedì; da marzo a maggio e dalla seconda metà di settembre fino a dicembre è aperta nel fine settimana. La locanda apre su richiesta per gruppi di minimo 10/15 persone. →
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La Fattoria didattica Per conoscere appieno questo ecosistema sviluppatosi nell’ambito dell’agricoltura biologica si può approfittare delle visite guidate che raccontano al visitatore come nasce la pasta, cogliendo l’opportunità straordinaria di un luogo che ha unito i saperi di agricoltori, mugnai e pastai. Le ragioni della scelta bio, le storie di uomini e donne che hanno dedicato la vita alla costruzione di un’alternativa sostenibile ed equa al modo di produrre e vivere in campagna, il lavoro minuzioso sulla qualità, i processi che dalla spiga portano al piatto di pasta: questi percorsi sono un viaggio appassionante dentro la storia Girolomoni e il mondo agroalimentare biologico. A chi è rivolta: studenti di ogni età e grado, famiglie e viandanti. Il percorso: visita al Monastero di Montebello, passeggiata (facoltativa) fino agli spazi esterni del pastificio e del molino (le restrizioni dovute alla pandemia impediscono al momento l’ingresso in questi spazi, le fasi di produzione vengono raccontate per immagini all’interno del Monastero). Durata: circa un’ora e trenta, modulabile a seconda delle esigenze. Su richiesta è possibile richiedere anche approfondimenti specifici. Quando: dal martedì al sabato, su appuntamento o nell’ambito di eventi organizzati nel weekend. Sempre previo accordo. →
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In bici tra arte, natura e gusto Tutti i sabati pomeriggio, fino a fine settembre, è in programma il tour in e-bike “The Duke - Rural & Luxury Experiences”, una esperienza fra storia, tradizione agricola, paesaggio geologico ed enogastronomia. Il tour tocca il Monastero di Montebello e i luoghi di produzione della pasta per poi raggiungere i Monti delle Cesane (il percorso è adatto a tutti); a chiusura, bio-aperitivo in locanda con sfiziosità della casa abbinate ai vini del territorio. Dal martedì al sabato le proposte della “fattoria didattica”, con visite guidate rivolte a studenti, famiglie e viandanti per scoprire come nasce la pasta. Tutte le attività vengono realizzate nel rispetto delle regole anticovid ed organizzate in piccoli gruppi, in modo che le distanze di sicurezza siano garantite; i posti sono limitati, si raccomanda la prenotazione. ISOLA DEL PIANO
79342 Marche Girolomoni via Strada Delle Valli - 61030 Isola del Piano (Pu) www.agriturismogirolomoni.it
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Hotel San Giorgio A Caorle un albergo a forma di nave da crociera. Ampiezza degli spazi (sia interni che esterni) e qualità dei servizi (tra piscine, campi sportivi e area giochi) sono i punti di forza di un hotel costruito negli anni settanta e ancora modernissimo di Leonardo Felician
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orto Santa Margherita e l’altra metà del cielo di Caorle (Ve). Separato dal breve braccio dell’estuario del fiume Livenza, che proprio qui sfocia nel mare Adriatico, è una località moderna fatta di alberghi, condomini e villette intorno a una grande darsena con 800 posti barca. Per raggiungere Caorle con il suo notevole centro storico basta attraversare il fiume con il traghettino Caronte che trasporta anche le biciclette, così la sera è possibile vivere la bellezza di un centro storico intatto che ne fa un’allegra e colorita Venezia in miniatura con i colori e le architetture della laguna e un duomo antico di grande rilevanza artistica. Proprio all’estremità orientale di Porto Santa Margherita, su un ampio spazio di terreno privato che comprende un’area verde di pineta e una profonda spiaggia di sabbia, negli anni ‘70 è stata edificata una costruzione per quei tempi avveniristica e che ancora oggi ha una linea modernissima, che sembra una grande nave bianca da crociera pronta a salpare dalla darsena interna verso il mare aperto. È l’Hotel San Giorgio gestito da Apogia Hotels, un gruppo alberghiero veneto in forte espansione. Con 124 camere di ben 17 tipologie diverse, è un quattro stelle frequentato da turisti italiani e stranieri, spesso clienti abituali, ideale per le famiglie con bambini. I suoi punti di forza sono diversi, ma si riassumono nell’ampiezza degli spazi interni ed esterni, dove la pineta e la spiaggia non temono confronti con ombrelloni e gazebo ben
distanziati, nonché nella qualità dei servizi, tra i quali un ampio parcheggio privato, una piscina olimpionica e una piscina triangolare per bambini, campi da tennis, quattro tavoli da ping-pong, due da bocce, un campo da calcetto, pallavolo e basket, un’area giochi esterna per bambini e un miniclub all’interno. Sono a disposizione anche biciclette, e-bike e monopattini elettrici per muoversi comodamente nei dintorni. La ristorazione, con menu a quattro portate serviti al tavolo, si avvale di due grandi sale al piano terra, utilizzate anche al mattino per le prime colazioni. Il bar è itinerante, si sposta a seconda delle necessità e delle ore della giornata tra l’interno e l’esterno a fianco della piscina. Per la prossima stagione è in programma la costruzione di ulteriori 25 miniappartamenti prospicienti il lungofiume.
CAORLE
Veneto 79653
Hotel San Giorgio via dei Vichinghi 1 - 30021 Porto Santa Margherita, Caorle (Ve) www.hotelsangiorgiocaorle.com CHeck-in • settembre 2021
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Borgobrufa Il posto giusto per chi cerca quiete e relax di Lucia Siliprandi
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el cuore dell’Umbria, in un piccolo borgo nei pressi di Torgiano (Pg), sorge il Borgobrufa Spa Resort. La struttura 5 stelle, costruita in uno stile architettonico tipicamente umbro, è stata oggetto di numerosi restyling. Il resort, composto da un insieme di casolari circondati da una distesa di vigneti e uliveti, offre un ambiente armonioso e suggestivo dove la quiete e il relax regnano sovrani. Arredi raffinati con rifiniture di pregio definiscono gli spazi interni, come nella Romantic Jacuzzi Suite dove adagiati nella vasca esterna con idromassaggio, magari con un calice in mano, lo sguardo cattura le meraviglie del paesaggio umbro. → CHeck-in • settembre 2021
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BRUFA
Umbria
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Borgobrufa Spa Resort via del Colle 38 - 06089 Brufa (Pg) www.borgobrufa.it
Assoluta la privacy nell’esclusiva Imperial Emotion Suite & Spa, la novità più sorprendente dell’estate 2021. La lussuosa suite, che si snoda su una superficie di 460 mq, è arredata in stile elegante e raffinato. Due camere doppie, cabina armadio, una spaziosa doccia in camera, biancheria in raso di cotone e, dal menu cuscini, scelta di quello più adatto per un riposo rigenerante. Nel living il caminetto aggiunge un tocco d’intimità mentre l’angolo bar presenta una selezione di prodotti locali e vini delle migliori etichette. Ma le sorprese non finiscono qui: la suite custodisce una piscina interna riscaldata a 35 gradi, bagno turco, sauna finlandese e doccia sensoriale. Un ampio giardino privato e un patio esterno con vasca idromassaggio completano la suite.
Remise en forme Ispirata alla natura, la Spa Borgobrufa, la più grande dell’Umbria, promette una completa remise en forme. Una sosta nella sauna panoramica, dalle cui ampie vetrate si schiude il dolce paesaggio collinare e, per rinfrescare il corpo e riattivare la circolazione, una pausa ai cristalli di neve dove la temperatura non supera i 12°C. Bagno di vapore al profumo delle erbe, una nuotata in piscina con acqua riscaldata (la parte interna è collegata sott’acqua a quella esterna da porte scorrevoli). E ancora la Aemotio Spa con cromoterapia personalizzata e una calda pioggia filiforme che avvolge con delicatezza il corpo. Inducono alla meditazione i colori soft e i suoni degli spazi dedicati al relax. Nella spa private il rituale di coppia Tesori del Borgo depura in profondità il corpo e rilassa la mente. Vincitore dell’Oscar green Bellezza umbra, il percorso comprende pediluvio, sauna e bagno in vasca imperiale, il tutto accompagnato dall’assaggio di alcune tra le eccellenze dei prodotti del territorio. Il pacchetto comprende, tra l’altro, peeling viso al burro di nocciole, massaggio viso anti-aging al tartufo bianco, impacco corpo ai vinaccioli e massaggio schiena alle gocce del borgo che, grazie alla sapiente manualità degli operatori, dona una sensazione di assoluto benessere. Sguardo fresco e disteso con il trattamento Contorno occhi, particolarmente indicato per coloro che durante il soggiorno al resort lavorano da remoto. Qui i benefici principi attivi dell’acido ialuronico, dell’olio d’oliva e del collagene distendono le odiose rughette. Il massaggio Borgobrufa, invece, ha un’azione decontratturante e scioglie le tensioni soprattutto nella zona cervicale e delle spalle.
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Andrea Impero
Cucina di territorio e fine dining Le materie prime del territorio sono le protagoniste della cucina del Borgobrufa Spa Resort, guidata dal giovane chef Andrea Impero. Cibo buono, sano e sostenibile, a chilometro ravvicinato (il 70% dei prodotti utilizzati deriva da piccole e selezionate aziende locali) sono le linee guida per la creazione di deliziosi piatti serviti al ristorante Quattro Sensi che gode di una splendida vista sul paesaggio umbro. Esperienza culinaria unica al nuovo Elementi Fine Dining, un ambiente intimo e di charme con pochi coperti. Qui Andrea proporrà due menu degustazione alla scoperta di sapori inediti e di raffinate esperienze sensoriali. L’enoteca del resort custodisce più di 150 etichette pregiate tra cui spiccano i vini del territorio. Dalle coltivazioni della famiglia Sfascia, proprietaria del resort, l’ottimo olio evo Le gocce del borgo e vini quali il Poggio Belvederino, incrocio di Manzoni e Trebbiano e il neonato Riserva Burgus 999 con una produzione limitata di 999 bottiglie. CHeck-in • settembre 2021
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Viva
La personalità di Viviana Varese nella città più cosmopolita d'Italia
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V
iva è vita, materia, entusiasmo. E anche colore, etica, gioia e divertimento. È socialità, condivisione, inclusione. Rispetto, orgoglio, stupore. Ma Viva è soprattutto Viviana Varese. Lo spazio, i piatti, l’atmosfera raccontano il suo percorso. La cucina di Viviana Varese, che gestisce anche il Country House Villadorata vicino a Noto, è diretta espressione della personalità della chef. È fatta di slanci ed equilibri, di dedizione e passione, di sostanza e colore. Fin da piccola, i fornelli della trattoria di pesce di famiglia la affascinano e sono la prima tappa di un percorso che la porta a lasciare la Campania per esplorare, apprendere, formarsi. Luoghi e persone diventano punti di riferimento: l’Albereta e il Maestro Gualtiero Marchesi, El Celler De Can Roca a Girona, il Relae di Christian Puglisi, l’Aponiente di Angel Leon, l’Enigma di Albert Adrià a Barcellona. È il 1999 quando Viviana Varese debutta con la sua insegna il Girasole, nel lodigiano. È il 2007 quando nasce Alice Ristorante a Milano. Nel 2011, la prima stella della Guida Michelin e pochi anni dopo il trasferimento all’interno di Eataly Smeraldo. E oggi? Viviana Varese cambia, cresce, osa, senza snaturare mai la sua essenza. È ancora audace, reale, entusiasta, più più che mai Viva. Viva - Viviana Varese è materia viva, colore, vita. Al secondo piano di Eataly Smeraldo, la sala è illuminata da una grande vetrata che affaccia su piazza 25 aprile. L’ambiente è stato studiato personalmente da Viviana Varese. I tavoli sono di Riva 1920 sono fatti con legno massello di briccole, i pali che nella laguna di Venezia segnalano →
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le vie d’acqua. La partecipazione e la convivialità, da sempre elementi imprescindibili e distintivi di Viviana Varese, trovano posto al Social table disegnato da Renzo e Matteo Piano in antichissimo legno Kauri, simbolo di nuova vita e ritorno alla luce. La cucina è un pezzo unico disegnato da Molteni ed è a vista, per poter godere le dinamiche della brigata e seguirne con gli occhi quella che sembra una danza concitata ed insieme precisa. Giò Ponti per le posate, che si affiancano a oggetti e ceramiche disegnate dalla chef e realizzate per Viva - Viviana Varese.
La brigata e la sala La cucina è fatta di persone che vivono gomito a gomito, comunicano con lo sguardo, colgono gesti e sanno dare loro il giusto significato. La brigata di Viva Viviana Varese è forte, giovane, preparata, compatta. Pronta a seguire la guida sicura e inconfondibile di Viviana Varese. La sala è il luogo dell’accoglienza e del racconto. Dietro ogni persona c’è una profonda conoscenza, degli ingredienti, delle preparazioni, dell’idea che c’è dentro ogni piatto. Un sapere che si nutre di passione e deve saziare le curiosità di chi vuole approfondire e scoprire la cucina di Viviana Varese. C’è entusiasmo, rispetto, cultura, grazie all’impronta della chef, nella brigata pronta e piena d’energia e nella sala serena e attenta.
Il territorio Milano è una città cosmopolita, che fa dell’incontro la sua crescita e della contaminazione la sua ricchezza, portandola dentro la cucina di Viva, come luogo dell’inclusione, della diversità, dell’accoglienza. Punto di riferimento dell’arte e del design, della moda e dell’innovazione, Milano ogni giorno insegna a non fermarsi, a coltivare l’immaginazione e a non perdere mai la curiosità. 130
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La cucina di Viviana Varese è un omaggio alle energie che permeano la città: aperta, sempre nuova, assolutamente Viva.
Viviana Varese vince il premio “Champions of Change” C’è anche la chef italiana Viviana Varese (socia di Euro-Toques Italia) tra i vincitori di “Champions of Change”. Alla sua prima edizione, la nuova iniziativa di 50 Best organizzazione internazionale che premia i 50 migliori ristoranti del mondo - offre un importante riconoscimento a tre “eroi non celebrati” del mondo dell’ospitalità che hanno proposto e guidato un cambiamento positivo pur nel contesto straordinario vissuto negli ultimi 18 mesi. Champions of Change riconosce e celebra coloro che hanno usato questo periodo difficile per promuovere azioni significative all’interno della propria comunità. Viva di Viviana Varese si trova a Milano, in piazza 25 Aprile al civico 10.
79326 MILANO
Lombardia
Viva - Viviana Varese piazza XXV Aprile 10 - 20121 Milano www.vivavivianavarese.it
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Peter Brunel tocco gourmet ad Arco di Trento 132
CHeck-in • settembre 2021
Ad Arco di Trento Peter Brunel gestisce un ristorante gourmet fra tradizione e innovazione, con un’attenzione particolare agli ingredienti. Numerosi nel 2021 i riconoscimenti conquistati dal locale
Nigiri - Foie (Nigiri di riso, mango e foie-gras)
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eter Brunel, chef classe 1975 originario della Val di Fassa, inizia a muovere i primi passi nell’alta cucina a Bolzano, sotto la guida di Giorgio Nardelli al Parkhotel Laurin. Approda poi a Villa Negri di Riva del Garda dove nel 2003, a soli 28 anni, conquista l’ambita stella Michelin. Successivamente a Trento dirige la cucina del Chiesa, per poi trasferirsi in Toscana, dove coordina il Ristorante Palagio59 di Rignano sull’Arno. In questi anni Peter Brunel investe molto nella formazione acquisendo esperienze internazionali, soprattutto in Francia, presso ristoranti stellati. Il suo concept culinario miscela sapientemente tradizione e innovazione, dando vita ad una cucina raffinata e creativa. Membro della Nazionale Italiana Cuochi, può vantare di aver esposto le proprie opere di food design alla mostra “The New Italian Design” del Triennale Design Museum. La mostra, aperta inizialmente presso il Museo d’Arte Contemporanea di Istanbul, si è poi spostata nel 2012 a Pechino e negli States. Nell’estate 2014 è executive chef per la Lungarno → CHeck-in • settembre 2021
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importantissimi premi internazionali: - Una Stella dalla Guida Michelin 2021 al ristorante Peter Brunel - Premio "Miglior servizio di sala 2021” della Guida Michelin a Christian Rainer, maître di Peter Brunel ristorante gourmet - Premio “Miglior Pasticceria dell’anno” Le Guide de L'Espresso per Maria Novella Salani alla guida della Pasticceria del Peter Brunel ristorante gourmet - Premio "Novità dell’anno 2021" per il Gambero Rosso al ristorante Peter Brunel
Ricordo di Lofoten Collection della famiglia Ferragamo. La sua cucina si anima qui dello stile fusion ed esalta il prestigio di locali quali il Nikkei Fusion Bar & Restaurant, il Caffè dell’Oro e il ristorante gourmet Borgo San Jacopo. A dicembre 2015, a poco più di un anno dal primo menu a firma del talentuoso chef, la stella Michelin arriva al ristorante Borgo San Jacopo, a pochi metri da Ponte Vecchio.
A luglio 2019 il nuovo progetto Un nuovo progetto e una nuova avventura vedono Brunel (socio Eurotoques) affiancato a Lorenzo Risatti, imprenditore appassionato e cultore della buona cucina. Una sfida lanciata per dare lustro ad una terra, il Trentino, ricca di mille risorse ma bisognosa di nuova energia. Il sogno di Brunel consiste nel far tornare a brillare la stella in punta al lago, nella sua terra trentina. Il Peter Brunel ristorante gourmet ad Arco, in provincia di Trento, vanta una location d’eccezione che si fonde tra il lago di Garda e le montagne trentine. Peter è uno chef di spiccata creatività che porta nel Dna il suo territorio, dove sperimentazione e tradizione danno vita a piatti che stupiscono il palato e la vista, generando un’esperienza gastronomica sempre inedita.
Nel 2021 fioccano i riconoscimenti A poco più di un anno dall’apertura, il progetto può dirsi un vero e proprio successo, con il raggiungimento dell’obiettivo della Stella Michelin. Nonostante la situazione drammatica causata dalla pandemia, il ristorante riceve ben 4 134
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Questi premi, frutto dell’impegno incessante della ricerca della qualità e dell’eccellenza, sono il riconoscimento della notorietà e del prestigio che accompagnano ormai costantemente il nome di Chef Peter Brunel e i suoi progetti.
Piatti gourmet con un’attenzione particolare agli ingredienti Da dove parte Peter Brunel in cucina? Dagli ingredienti. «La cucina nelle sue prime fasi è scienza, studio e ricerca. Degli ingredienti bisogna conoscere ogni segreto e solo successivamente ci si può sbizzarrire in nuove creazioni». La proposta culinaria del Peter Brunel ristorante Gourmet propone sia un menu alla carta, sia menu degustazione, tutti accomunati dalla filosofia di sperimentazione e rispetto delle materie prime, propria dello chef, che offre piatti inequivocabilmente gourmet, che raccontano i suoi viaggi e gli anni di ricerca. Per il lunch sarà inoltre possibile scegliere un’esperienza culinaria più veloce con un menu a
2 o 3 portate, che coniuga il suo pensiero di velocità e qualità, con due o tre ingredienti nel piatto. La pasticceria si divide in due: una prima parte firmata dallo Chef Brunel con la resident pastry chef Maria Novella Salani ed una seconda, firmata dalla grande mano della Pastry Chef Loretta Fanella, già sua grande amica e collaboratrice, nonché pasticcera di fama internazionale, che vanta grandi premi e riconoscimenti. Il ristorante offre ambienti esclusivi e familiari Lo stile degli spazi nasce per esaltare l’idea di ospitalità by Peter Brunel, tant’è che è lo chef stesso a firmarne il concept, in collaborazione con il team di architetti. Come racconta Brunel: «L’ambiente rispecchia la mia casa, intima ed ospitale, priva di porte, giocata tra muri e arredo, con un susseguirsi di spazi dedicati ai diversi momenti dell’esperienza gastronomica proposta». Il locale offre ambienti esclusivi che mirano a restituire un senso di familiarità e in cui regnano l’informalità, l’attenzione per l’ospite e il calore del “benvenuto a casa”, con stili e atmosfere in mutazione, il cui fil rouge è il concetto dannunziano di “Piacere” sia alla vista che nel gusto. Non manca l’aspetto minimale, in cui il gioco del colore è affidato a pochi elementi appesi, appoggiati, talvolta nascosti, con oggetti colorati, temi vegetali, soprammobili appartenenti alla storia personale dello Chef e a culture ed epoche lontane che fanno capolino in luoghi e modi accorti. Nulla è lasciato al caso. L’ispirazione madre è senz’altro il Vittoriale, richiamato nel disegno a rombi della cucina totalmente a vista, così come nei preziosi velluti delle sedute o nei ripiani in nobile marmo. Spaghetti di patata
ARCO Trentino Alto Adige 79139
Peter Brunel ristorante gourmet Via Linfano 47 - 38062 Arco (Tn) www.peterbrunel.com CHeck-in • settembre 2021
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Un castello medioevale fa da cornice alla cucina del ristorante dello chef già stellato. L'abbinamento vini è firmato dall'esperienza del sommelier Massimo Botter 136
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Torre di Spilimbergo la filosofia del 3 nei piatti di Marco Talamini
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l ristorante La Torre di Spilimbergo apre i battenti grazie a Stefano Zannier nel lontano 1983, nella vecchia sede che ora è una prestigiosa enoteca, per trasferirsi nel 1992 al piano terra del Palazzo dipinto nel Castello di Spilimbergo, un castello medioevale del 1.100. In quel momento entra nel team anche il sommelier Massimo Botter, che con gli anni affina la conoscenza approfondita del territorio e non solo, riuscendo con capacità e bravura a instaurare con la clientela un rapporto di assoluta fiducia. Il 2000 è un anno importante per il ristorante La Torre di Spilimbergo, grazie all’arrivo dello chef Marco Talamini che, carico delle 2 stelle Michelin di Asolo e Padova, porta definitivamente la giusta impronta alla cucina della Torre, che negli ultimi 20 anni si è guadagnata un posto di prestigio nella ristorazione friulana e internazionale. Nato a Cortina d’Ampezzo nel 1960, Marco Talamini ha frequentato la scuola alberghiera di Falcade, sempre nel Bellunese, per poi spostarsi da una cucina all’altra in lungo e in largo per l’Italia e l’Europa. Nel 1987 torna in Veneto, dove apre ad Asolo (Tv) il Ristorante Bacco Tabacco, che dopo 9 anni gli varrà una stella Michelin, confermata l’anno successivo (1997) nel nuovo ristorante di Padova. Ma Talamini vuole allargare gli orizzonti e si mette di nuovo in viaggio. Vola alto e approda a Spilimbergo con alle spalle anche l’esperienza nelle cucine di Peck e di Sadler. Nel castello si è impegnato, passo dopo passo, a traghettare il locale ad una ristorazione di livello superiore.
I percorsi degustazione proposti ai clienti racchiudono la filosofia di cucina del ristorante, che si basa principalmente sulla valorizzazione dell’ingrediente. Lo chef applica con rigore la filosofia del tre, in modo che nel piatto non regni la confusione, con un solo elemento portante e altri due che lo esaltano. E poi tre consistenze e tre sapori.
SPILIMBERGO
Friuli Venezia Giulia 79316
La Torre di Spilimbergo piazza Castello 8 - 33097 Spilimbergo (Pn) www.ristorantelatorre.net
Marco Talamini elabora una cucina di ricerca che segue le stagioni. La carta viene comunque rinnovata ogni 50 giorni, mantenendo fissi tre piatti, che cambiano con la stagionalità. CHeck-in • settembre 2021
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Gli gnocchi ripieni di lumache, sentori di bosco ed ortiche
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Antica Corte Pallavicina Il ristorante stellato dei fratelli Spigaroli sempre più al centro di interesse dei buongustai, fra impegno per valorizzare il territorio e la ricerca. Un ambiente elegante in un relais frutto di attente ristrutturazioni
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l ristorante, che sorge in un ambiente veramente esclusivo, ha ricevuto nel 2011 la Stella della Guida Michelin, grazie alla sua cucina “gastrofluviale” sorprendente e piena di colori, dove predominano le materie prime prodotte direttamente nell'orto dell'Antica Corte Pallavicina e dove si esaltano le antiche e preziose tradizioni delle terre bagnate dal grande fiume. Così Massimo, lo chef, e Luciano Spigaroli hanno costruito il successo del loro ristorante. Parliamo de l'Antica Corte Pallavicina, a Polesine Zibello, in provincia di Parma, a pochi passi dal fiume Po, in un edificio storico che ospita il relais, il ristorante e il museo del culatello (che è una produzione di famiglia).
Massimo Spigaroli
Ottima cucina, salumi, formaggi e vino I due fratelli producono anche ottime bottiglie di Fortana del Taro, Tamburen, Rosso del Motto, Strologo e Carlo Verdi, i cui calici si possono degustare nel ristorante abbinati a piatti ricercati che esaltano le tradizioni delle terre bagnate dal Grande Fiume. Le vigne sono ad un chilometro dall’Antica Corte Pallavicina, castello trecentesco in cui soggiornare in eleganti camere e suite, per poi esplorare il territorio della Bassa Parmense in bicicletta, visitare l’azienda agricola, le più antiche cantine di stagionatura del culatello del mondo e il Museo del Culatello. I fratelli sono impegni anche a livello associativo. Massimo, fra tanti incarichi è socio di Eurotoques, e Luciano è segretario dei Piatti del buon Ricordo. → CHeck-in • settembre 2021
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Un successo frutto del riscatto sociale di una famiglia di mezzadri I locali trasudano di storia e sono stati oggetto di una lunga ristrutturazione. Quando il bisnonno degli attuali proprietari lasciò il podere Piantador del Maestro Giuseppe Verdi arrivò proprio alla Corte Pallavicina con i suoi figli, da mezzadro passò ad affittuario e tutti insieme cominciarono a lavorare questo grande podere allevando maiali, polli, tacchini, oche, anatre e bachi da seta. Mungevano mucche, piantavano i pioppi, facevano fascine e crescevano i cocomeri, il grano, la melica, gli ortaggi.
Locali frutto di attente ristrutturazioni D’inverno facevano i salumi secondo le antiche usanze. Quando nel 1990 riuscirono finalmente ad acquistare la cascina, era quasi da rudere. In poco tempo le cantine dove i marchesi Pallavicino stagionavano i salumi sono ritornate a riempirsi di culatelli, la vecchia sala di stagionatura del formaggio ha ripreso la sua antica funzione, la ghiacciaia e la prigione sono riemerse dal fango e gli affreschi son tornati al loro splendore, i camini bruciano legna di pioppo e al primo piano le stanze calde e confortevoli sono pronte ad ospitare ospiti esigenti. L’obiettivo della famiglia consiste ora nel far conoscere e rivivere questo luogo legato alla sua gente, ai suoi prodotti e al suo territorio.
Raviolo in vescica
POLESINE PARMENSE
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Antica Corte Pallavicina strada Palazzo due Torri 3 43016 Polesine Parmense (Pr) www.anticacortepallavicinarelais.it
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Emilia Romagna
ARNOLFO Due stelle Michelin illuminano la campagna toscana
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rnolfo nasce nel 1982, quando la trattoria materna pian piano si trasforma in ristorante. Quattro anni più tardi la guida Michelin incorona il più giovane stellato italiano e nel 1990 sopraggiunge Giovanni, sommelier professionista incaricato di dirigere la sala. La famiglia Trovato ha deciso di trasferire il ristorante, che è affiliato all’associazione Relais & Châteaux, nell’attuale location, a Colle di Val d’Elsa. Accanto al locale sono state allestite 4 camere e nel 1999 è arrivata la seconda stella. Due restyling importanti hanno interessato il ristorante nella sua lunga storia, fino alla scelta recente di costruire una location del tutto nuova per dare un futuro sempre più forte ad Arnolfo, divenuto ormai una vera e propria istituzione. Giovanni è da oltre vent’anni il cerimoniere di questo luogo, frequentato da clienti alla ricerca di qualità, creatività, servizio
e riservatezza. Il Maitre gentiluomo Giovanni Trovato (socio Eurotoques), l’alter ego dello chef in tutto il suo percorso, sta lasciando ora il passo, com’è abitudine della famiglia, alle nuove generazioni e Alice Trovato, figlia dello chef, sta raccogliendo l’enorme eredità di uno dei ristoranti riferimento della cucina italiana contemporanea. Accanto a lei c’è un altro collaboratore ormai considerato parte della famiglia, Calogero Milazzo, che dopo diverse esperienze è rientrato in Italia ed è diventato in breve tempo alter ego di Giovanni. Dopo alcuni anni di esperienza →
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all’estero, soprattutto in Australia, Alice a 28 anni → rappresenta la direzione che il futuro del locale sta prendendo e ha da subito dimostrato capacità gestionali e creative importanti, come perfetta summa dei percorsi dei fratelli Trovato. Oltre alla tecnica culinaria che la brigata apprende dallo chef, Alice ha istituito delle attività extra che permettano ai ragazzi di ampliare la formazione ma soprattutto di fare team building come lezioni di pittura, visite guidate ad aziende di caffè o escursioni presso i loro produttori. L’antica formazione incontra l’human-resources di stampo moderno per una fusione in perfetta regola tra passato e futuro.
Lo chef Gaetano Trovato e la ricerca dell’essenziale Se si chiede allo chef Gaetano Trovato quali siano gli elementi distintivi e allo stesso tempo gli obiettivi del suo lavoro lui risponde pacatamente: «Far riconoscere in ogni piatto il nostro territorio ed estrarre il gusto intenso di ogni elemento che uso in cucina». La ricerca gastronomica dello chef siciliano, ma ormai toscano per scelta, è un percorso incessante e tenace verso l’esaltazione del gusto, il racconto del piacere di individuare i modi e le tecniche più efficaci per creare dei sapori persistenti e accattivanti senza mai manomettere 144
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Tortelli di ricotta di pecora, peperone dolce e terra di olive
La Brigata
però la natura intrinseca dell’alimento. Come tutti i grandi artisti, pochi sono i principi che regolano il suo atto creativo. La lavorazione dei prodotti non è mai troppo sofisticata ma tende ad essere riconoscibile e anzi inconfutabilmente “arnolfiana” nell’uso delle cotture e delle texture. «Io procedo di solito ad accostare componenti abbinabili e più possibile compatibili per farli emergere», spiega lo chef. Una sorta di moderno enfleurager che adotta il principio medioevale de “il simile scioglie il simile” che si usava appunto per estrarre le fragranze dai fiori.
Il legame con il territorio, principale alleato dello chef La ricerca è iniziata oltre trent’anni fa, con l’instancabile selezione di produttori virtuosi come Laura Peri che fornisce la carne di piccione, diventato nel tempo un piatto signature dello chef, e altri volatili oppure la carne di Simone Fracassi oppure ancora grani particolari e oli speciali. «In tutti questi anni ho lavorato le materie più diverse, molti pesci e molte carni cosiddette nobili che però non sono del nostro territorio, per soddisfare una clientela che qui da noi è per l’80% straniera, ma ora sto progressivamente abbandonando questo modello per cercare di raggiungere → CHeck-in • settembre 2021
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una proposta esclusivamente territoriale». Il legame è dunque molto forte e rientra anche in una precisa visione sull’evoluzione del mondo, che esige un impegno che definiremo “ecologico” nello sfruttamento delle risorse anche alimentari, e sulla propria cucina che ad esempio è sempre più dedicata al vegetale con la selezione anche qui di fornitori speciali come Cavolo a Merenda e l’Azienda agricola Sant’Uliveri. La competenza tecnica si avvale poi anche di un altro importante talento dello chef, quello artistico. «Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per l’arte, il disegno in particolare, e cerco di metterla anche nei miei piatti». Gaetano Trovato si definisce prima di tutto un creativo, una sorta di homo aesteticus prestato alla cucina. Non solo le mura del ristorante Arnolfo, o meglio della sua casa, come ama chiamarla, sono costantemente prestate ad artisti vari da fotografi a pittori emergenti o affermati, ma la sua indole artistica è parte integrante del processo di creazione dei suoi piatti. A “casa Arnolfo” chiunque può sfogliare dei quaderni che contengono gli schizzi 146
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preparatori dei suoi piatti, come facevano i pittori rinascimentali, ogni progetto è prima impostato sulla carta. Uno strumento questo a disposizione dei tanti allievi che fanno parte ciclicamente della brigata del ristorante.
COLLE VAL D'ELSA
Toscana
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Ristorante Arnolfo via XX Settembre 50 - 53034 Colle di Val d'Elsa (Si) www.arnolfo.com
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Dentice, crosta di farro, fagiolini, pomodoro e estratto di paella toscana Foto Lido Vannucchi
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Valentino Cassanelli Foto Lido Vannucchi
Lux Lucis Tra cucina creativa e on the beach È il ristorante, una stella Michelin delll’hotel Principe Forte dei Marmi. Regno di uno dei più interessanti talenti culinari italiani: lo chef Valentino Cassanelli che si tuffa nella biodiversità della Versilia CHeck-in • settembre 2021
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Il Ristorante Lux Lucis - foto Fiorenzo Calosso
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ircondato da ampie vetrate, la luce diventa qui complemento d’arredo: ambiente di moderna eleganza e design minimal con la cucina a vista che permette di “spiare” lo chef impegnato in piatti creativi frutto di un approfondito lavoro di ricerca sia nelle tecniche di preparazione sia nella selezione dei migliori ingredienti. Così gli ispettori della Guida Michelin hanno scritto del Lux Lucis, ristorante una stella sulla terrazza panoramica del boutique hotel Principe Forte dei Marmi (Lu). Regno di uno dei più interessanti talenti culinari italiani: lo chef Valentino Cassanelli.
In cucina la Versilia e oltre I suoi piatti sono libera espressione della cucina italiana, frutto della sua creatività, non solo come un dipinto delle sue esperienze ma comprendendo tutta la biodiversità della Versilia. La scelta dei vini è curata dal maître sommelier Sokol Ndreko che offre la sua esperienza nel trovare vini pregiati in perfetta sintonia con ideati dallo chef. Sin dall’apertura nel 2012, il ristorante Lux Lucis ha raccolto riconoscimenti importanti ed è stato recensito dalle guide più autorevoli del settore quali Michelin, L’Espresso, Gambero Rosso e Touring Club Italiano. 150
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Il restaurant manager Ndreko è stato insignito miglior sommelier d’Italia al Biwa Awards 2015 (Best Italian Wine Awards) e maître dell’Anno per la guida I Ristoranti d’Italia 2017 de L’Espresso. Nel 2017 lo chef Valentino Cassanelli corona il suo sogno, conquistando la sua prima stella Michelin, riconfermata nel 2018, i “3 cappelli” della guida de l’Espresso e 86 punti assegnati dal Gambero Rosso 2018. Il Ristorante Lux Lucis apre da marzo a ottobre. Da non perdere anche il 67 Sky Lounge bar che affaccia sul mare e delizia i suoi ospiti con gustosi cocktail e aperitivi al tramonto.
Boutique hotel esclusivo Inaugurato il 4 luglio 2010, il Principe Forte dei Marmi si è imposto da subito nel panorama alberghiero versiliese come il boutique hotel più esclusivo con un servizio e un’accoglienza d’eccellenza dove vivere una vacanza ricca di esperienze indimenticabili. Grazie all’impegno costante del direttore Cristina Vascellari e del suo team, che hanno da sempre creduto fortemente nel progetto, l’hotel ha ricevuto diversi riconoscimenti: è entrato a far parte della prestigiosa collezione Leading Hotels of the World, è stato scelto da American Express per il
suo programma Fine Hotel & Resorts e dal 2017 fa parte del portfolio dei best hotel di Virtuoso, il più grande gruppo di agenzie di viaggio specializzate nel settore del lusso mondiale.
Struttura unica ed elegante Un’architettura lineare in stile contemporaneo con interni sofisticati, i suoi spazi presentano elementi distintivi come vetro, legno e acciaio. Profili essenziali, forme nitide, contrasti armonici, marmo, onice e portoro ne fanno una struttura unica ed elegante. L’hotel ha 28 camere disposte su tre piani, di cui 15 di esse suite. In ognuna di esse gli arredi provengono dai migliori designer italiani come Antonio Citterio, Armani casa, B&B, Flexform, Floss e Maxalto.
Camera Junior Space
In spa da… egoista Egoista è la spa interna dell’hotel, che offre un’oasi di benessere di 400 metri quadri con sauna finlandese, bio-sauna, bagno turco, Jacuzzi, docce con aroma-terapia e cromo-terapia, piscina interna illuminata da luce naturale. Egoista Spa è dedicata agli amanti del relax e a chi ha la cura di sé stesso come priorità assoluta. Si distingue per l’avanguardia dei servizi offerti, che combinano in modo originale e armonioso la tecnologia più avanzata con i classici trattamenti estetici. L’area benessere comprende 6 cabine per i trattamenti di cui una suite di coppia; una splendida piscina riscaldata, al fianco della quale troviamo un’esclusiva Jacuzzi con idrogetto e cascata d’acqua. Il percorso si divide in un ambiente caldo – umido costituito da Sauna Finlandese, Bio sauna, Bagno Turco, docce emozionali che sfruttano oltre alle diverse temperature dell’acqua anche la cromoterapia e l’aromaterapia per rendere l’esperienza sensoriale ancora più intensa.
Egoista Spa Sky Lounge Bar
Il calidarium offre agli ospiti una ricca selezione di tisane, centrifugati freschi e un ricco buffet di frutta curati nel dettaglio dallo chef Cassanelli. Egoista Spa offre inoltre esclusive linee cosmetiche. L’High-tech di Egoista si avvale dei macchinari più innovativi sul mercato, → CHeck-in • settembre 2021
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Bagno Dalmazia
come Venus Freeze e Intraceutical ed è guidata dalla passione del team attraverso programmi specializzati creati per riequilibrare, energizzare e rigenerare mente e corpo. Il Bagno Dalmazia, spiaggia esclusiva del Principe Forte dei Marmi, è uno degli stabilimenti balneari storici della cittadina versiliese. Con 30 cabine e 44 ampie tende per ripararsi dal sole e distanti una dall’altra per garantire la miglior privacy e relax. A fine giornata, nell’area relax del giardino, le terapiste dell’Egoista Spa propongono i trattamenti migliori in versione on the beach. Oltre al relax anche lo sport, con lezioni di nuoto, allenamenti specifici con personal trainer e lezioni di sport acquatici come paddle board e surf. E per i più piccoli è disponibile il kids club con varie attività e giochi.
Il nuovo ristorante sulla spiaggia Senza dimenticare il pranzo… piedi nell’acqua. Il Ristorante del Dalmazia Beach Club, rinnovato in tutte le sue forme nell’estate del 2020, è perfetto per vivere un’autentica esperienza fatta di odori e sapori tipici della Versilia: le ampie verande si aprono verso un’impareggiabile vista sul mare aperto, i profumi e i colori creano l’ambiente ideale per un pranzo piacevole in un’atmosfera rilassante. Il Ristorante Dalmazia offre tre spaziose verande, ognuna con un design unico e struttura originale. 152
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I tavoli sono ovunque, dall’esterno sulla spiaggia, all’ombra del pergolato o comodamente all’interno del locale climatizzato. Nel profumato giardino Mediterraneo gli ospiti possono godere di un cocktail in relax. La cucina di Cassanelli è strettamente connessa ad un luogo di celebrazione di sapori ed ingredienti autentici, tutti accuratamente concepiti con creatività per il suo approccio alla cucina non tradizionale. Il totale supporto di produttori e coltivatori locali consente a Valentino di celebrare la Toscana in tutti i suoi gusti e sapori.
Tutti a Forte! L’Hotel Principe Forte dei Marmi vanta una posizione strategica che lo rende un “crocevia” d’eccezione del turismo balneare, artistico e culturale italiano. Forte dei Marmi è la perla della Versilia, una delle coste più affascinanti della Toscana, che si estende tra il mare e le Alpi Apuane, ed è una meta di culto per la sua vita mondana, le spiagge incontaminate e i locali più trendy. Ma non solo, Forte dei Marmi è uno scalo perfetto per visitare le bellezze paesaggistiche dei dintorni, dalle cave di marmo bianco alla riviera ligure delle Cinque Terre e Portovenere, fino alle più famose città d’arte della Toscana.
Mise en place - foto Fiorenzo Calosso
FORTE DEI MARMI
Toscana
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Principe Forte dei Marmi Viale Morin 67 - 55042 Forte dei Marmi (Lu) www.principefortedeimarmi.com CHeck-in • settembre 2021
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Roma Beer Company Da Roma Beer Company convivono le due anime, quella creativa e quella legata al territorio, e vengono ignorate mode o tendenze in una cucina ricca di contenuti che non ha bisogno di effetti speciali
di Mariella Morosi
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alvatore Testagrossa, chef, e Patrick La Rocca, maestro del beverage, hanno unito le loro rispettive passioni per dar vita ad un progetto del gusto a Marino (Rm), la famosa località dei Castelli Romani dove “le fontane danno vino”. È nata così Roma Beer Company, che rispecchia la loro idea di locale informale ma con un’offerta ampia e in grado di soddisfare ogni richiesta partendo da una base di estrema qualità e freschezza. La griglia sempre in funzione e la cucina a vista dominano il vasto spazio ricavato da un ex edificio industriale che si affaccia su una vallata verde come la prua di una nave. I 140 coperti in 350 mq possono ospitare in sicurezza gli ospiti con la formula “all day long”, a partire dalla canonica ora del pranzo. Si viene ben accolti anche per una sosta caffè o tè, per una merenda con salumi e pane caldo, che lo chef impasta e sforna personalmente, per un aperitivo o per una chiacchiera fino a notte. Scegliere un piccolo borgo come Marino è stata per i due titolari una scelta green, impegnativa ma maturata nel tempo, per chi ha alle spalle esperienze in locali importanti in Italia e all’estero. È per loro un nuovo inizio ma anche una sfida per essere totalmente liberi di realizzarsi e, a giudicare da questi primissimi mesi di apertura, complice il sospirato ritorno alla socialità, sembra che abbiano visto giusto. A definire il format è anzitutto la birra, passione di Patrick. Ce ne sono una decina “dal barile” e 80 in bottiglia da tutto il mondo. La carta dei vini dimostra altrettanta competenza e i ricarichi sono volutamente leggeri perché il cibo possa essere celebrato convivialmente e anche in abbinamento giusto.
Una cucina semplice e concreta Il menu è articolato, mai banale anche nei piatti più scontati, e già nel nome dei piatti anticipa la genialità di Testagrossa, 30 anni di cucina e una gran voglia di fare e di esprimersi nell’esaltazione dei sapori, delle consistenze e delle cotture. Dopo l’esperienza acquisita nelle precedenti esperienze romane come executive chef (da Convoglia a 154
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Baccano fino a La Zanzara e Centro), continua a proporre quella cucina concreta che pur nella sua semplicità è resa grande dall’interpretazione della materia prima che tocca punte di eccellenza. La griglia è fonte ispiratrice, non solo per le cotture alla brace anche lente di carni speciali, ma anche per affumicature che seguono le marinature con formula top secret. Un uso gentile del fuoco lascia il segno anche sui sughi e sulle salse e la legna che alimenta il barbecue brucia insieme alle spezie.
Carni di prima scelta e pasta fatta in casa Forte è l’invito alla carne, dalla manzetta prussiana Sashi, che viene lavorata sia da cruda per le tartare. Imperdibile quella alla Carbonara, tagliata al coltello e guarnita con uovo montato, vele di pecorino soffiato, bacon croccante e pepe cambogiano. Ma ci sono anche il Rib Eye e la Picanha o il croccante Mezzo galletto alla Beer Company, da accompagnare a un contorno di patate al forno o alla padellaccia di verdure. Per chi preferisce il pesce, c’è uno scenografico Polpo alla brace sul tagliere. Passione antica dello chef, confermata anche qui a Marino, è la pasta fatta in casa, e non solo uova e farina, come nella Fettuccella di clorofilla di prezzemolo con vongole veraci, in cui anche le vongole sono fatte aprire sulla griglia.
Patrick La Rocca e Salvatore Testagrossa
C’è anche un po’ di America nel menu: come negli hamburger (almeno 200 grammi di carne) con risultati sorprendenti e appaganti specialmente con le chips speciali e le salse fatte in casa. Si spazia dal classico Royal Burger (manzo, cheddar, lattuga, pomodoro, bacon croccante e cipolle) al Fantozzi Burger con frittatina di patate con bacon e cipolla, provola affumicata, passando per il Vegan Burger con hamburger di piselli. Richiestissima la pizza, preparata con farine macinate a pietra e lievitazione di almeno 48 ore: un mix tra la soffice napoletana e la “scrocchiarella” romana. Un capitolo a parte sono i fritti più che croccanti ma qui il segreto è dichiarato ed è nell’impanatura. «La regola - dice lo chef - è amalgamare la farina con acqua lasciando grumi che a contatto con l’olio esplodono creando una crosta croccante e impermeabile».
ROMA Lazio 79542
Roma Beer Company www.romabeercompany.it CHeck-in • settembre 2021
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Sapio Solo 14 coperti per essere coccolati al meglio, a pochi metri da una delle vie principali di Catania: è il regno di Alessandro Ingiulla che ha ottenuto la stella Michelin a soli 25 anni
Roberta Cozzetto e Alessandro Ingiulla
di Gianni Paternò
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n locale piccolo ma con tavoli ben distanziati già in tempi pre Covid, solo 14 coperti per essere coccolati al meglio, a pochi metri da una delle vie principali di Catania, corso Italia, nato nel gennaio 2017 e già ad ottobre 2018 arriva la stella Michelin, merito dello chef-patron Alessandro Ingiulla che la ottiene a soli 25 anni, record italiano. Merito che condivide con la moglie Roberta Cozzetto che conosce fin dai banchi della scuola alberghiera e che con professionalità, anch’essa premiata, regge la sala. Arredi artigianali completamente minimalisti, pareti bianche spoglie ci costringono a concentrarci sul cibo e sulla sua estetica. Lo chiama Sapio dal latino sàpio, fusione di sapere e di sapori.
L’amore per la cucina che viene da lontano Alessandro dopo il diploma gira il mondo per fare esperienze anche bistellate che arricchiscono la sua base che inizia dalla cucina della nonna. Attinge dalla campagna di famiglia sull’Etna da dove prende le verdure, gli ortaggi, gli aromi per una cucina che è veramente di stagione e di territorio, di Sicilia, contaminata da una creatività rispettosa dei profumi e dei gusti e completata dall’eleganza della vista. Un cammino che parte dai segreti delle ricette del passato ma con uno sguardo proiettato verso la modernità. Materie prime sceltissime, tecniche di cottura le più appropriate, pietanze che affascinino e che coinvolgano a partire dagli occhi per finire al palato, insomma ricerca, tecnica, cura dei particolari, attenzione ai gusti. La carta offre tre menu degustazione da 7 a 9 portate, quest’ultimo secondo la fantasia dello chef, ma si può scegliere tra i piatti proposti per un pasto da 2 a 4 portate. Questa la nostra esperienza.
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Affascinante percorso di gusto Si comincia con un amuse bouche particolare: “Sapone commestibile” proprio per lavare e pulire la bocca. Antipasto “Benvenuto della Cucina”, un piatto a più voci con a) Cavolo trunzu o di Aci fermentato e le sue foglie, maionese, b) Sedano in osmosi, c) Tagliolini di calamaro con zenzero candito, d) Cestinetto di frolla salata, ricotta, cipolla caramellata, tartare di gambero, e) Olive di pasta d’oliva verde con fois gras e pistacchi poste nel bonsai di ulivo, f) Panelle soffiate con gelo di limone e prezzemolo, g) Iris salata fritta con astice, formaggio fresco, erbe aromatiche, uova di salmone, h) Arancina di seppia in crosta con mozzarella di bufala, crema di melanzana affumicata e menta, i) Tutto peperone in 3 cotture e consistenze. In pratica, se non fosse per le piccole porzioni costituirebbe già un intero menu degustazione che illustrerebbe la genialità, la tecnica e la ricerca di Ingiulla.
Tagliolini
Un primo, ma senza pasta, quindi la definiremmo una tappa: Tagliolini di tonno al tartufo di Palazzolo Acreide serviti con un consommé di pesce alle spezie orientali. Poi Baccalà & baccalà in quattro consistenze: tartare, confit, mantecato e scottato su crema di insalata e gocce di zuppa di pesce. Spaghetti freddi mantecati con acqua di pomodoro, gambero bianco e basilico. Agnello in sella, tre tagli lavorati in maniera diversa: Costina arrosto, controfiletto con pistacchi ed erbette, tartare di filetto con pistacchio e tartufo accompagnati da un boccone di melanzana glassata e completati dalla salsa ristretta di cottura.
Baccalà e Baccalà
Come pre-dessert: Granita di anguria, aria di seltz, limone e sale. Dessert Tutti i nostri agrumi: insalata di arance e basilico, scorza candita, crema al limone, sorbetto al mandarino. Infine, la Piccola pasticceria, così buona che anche se satolli non potete fare a meno di gustare. Per i prezzi i menu degustazione vanno da 90 a 120 euro, non sono pochi ma nemmeno molti se considerate tutto quanto vi abbiamo raccontato.
Spaghetti freddi CATANIA
Sicilia
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Sapio Restaurant via Messina 235 - 95129 Catania www.sapiorestaurant.it Agnello in sella CHeck-in • settembre 2021
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Sushi? Sì, ma di carne e campano!
Succede da Incarni a Caserta di Vincenzo D’Antonio
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inomio virtuoso: l’imprenditore Fabio Coscia e lo chef napoletano Lino Acunzo. Ne sortisce “Incarni” ristorante fusion con braceria, norcineria e aperitivo. Incarni è nel pieno centro di Caserta, in Piazza Matteotti. Intrigante la proposta originale di sushi di carne. Lo chef Lino Acunzo dichiara: «Dopo anni di sperimentazioni, combinazioni di sapori e assaggi è nata la mia NFK, Neapolitan Fusion Kitchen, cucina napoletana fusion, che accosta i sapori cult della nostra tradizione alle tecniche di cottura e di condimento giapponesi. Abbiamo realizzato un menu elegante fatto di ricette all’avanguardia, frutto dell’unione di alcune delle più affascinanti tecniche di cucina». Frutto di meditati assaggi, la mozzarella croccante alla neranese, fritta in panatura di panko, e la parmigiana rivisitata. Non mancano incursioni in Centroamerica con tacos handmade farciti con tartare di fassona e salsa guacamole tacos oppure con straccetti di marchigiana in salsa barbecue e mousse di melanzane. Le tortillas invece sono servite con pastrami, verdure grigliare e salsa di Cipolla di Tropea in agrodolce. Al centro della proposta, comunque, le carni: locali e forestiere: ben presentate e ben lavorate alla brace a vista. Da migliorare il servizio in sala. Incarni dispone inoltre di lounge bar.
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Incarni piazza Matteotti - 81100 Caserta www.facebook.com/incarniristorante 158
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Io e Luna Gustare le colline del Roero senza fretta di Piera Genta
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na villetta di campagna completamente ristrutturata affacciata sulle colline del Roero tra vigneti e frutteti in frazione Montebello di Guarene (Cn) ospita Io e Luna. La fucina creativa di Davide Odore, classe 1982 con esperienze in alcuni tra i migliori ristoranti stellati delle Langhe, l’apertura nel 2006 con la collega Giacoma di Io e luna, poi un periodo passato come executive chef del Ristorante del Castello di Guarene, una dimora storica tra le più affascinanti del Piemonte e il ritorno nel 2017 alla gestione del suo luogo. Una cucina che profuma di territorio, interpretata in chiave moderna: eleganti preparazioni realizzate sul momento, soprattutto una maniacale ricerca delle materie prime impiegate. Dall’orto, curato da Simone, provengono le verdure utilizzate nel menu. La carne, solo quella di Vicciola, ovvero la razza bovina piemontese allevata a nocciole, un brevetto di Pino Puglisi, allevatore con una macelleria a Torino. Quella di maiale e il pollame provengono invece da un allevamento etico sulle colline del Monferrato, dove i maiali vivono allo stato semi-brado. Ed ancora, i suoi lievitati, una delle sue passioni: selezione delle farine, del burro e una lunga lievitazione di oltre 40 ore. Senza dimenticare la pasticceria artigianale, delizia per gli occhi e per il palato. I dolci possono essere degustati direttamente al ristorante con il menu, oppure scelti dalla vetrina dell’angolo pasticceria per una dolce sosta durante la giornata o acquistati online. Fantasioso il loro menu delivery preparato in vasocottura con una interessante selezione di proposte. La cantina con circa 500 etichette di vino. Una panoramica terrazza con vista sulle colline, sale interne, il piano terra con un piccolo giardino: un luogo ideale per ogni momento della giornata. Un consiglio: non avere fretta. 79625
Io e Luna frazione Montebello 1 - 12050 Guarene (Cn) www.ioeluna.com 160
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Parmigiano reggiano Insieme alle eccellenze parmensi in vetrina durante il Settembre Gastronomico
di Giorgio Lazzari
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l Parmigiano Reggiano è ancora una volta protagonista del “Settembre Gastronomico”, la kermesse che celebra la cultura del cibo e la Food Valley parmense, raccontando i valori dei prodotti del territorio. A Parma, prima città italiana premiata dall’Unesco con il titolo di Città Creativa della Gastronomia, fino al 26 settembre vengono celebrate le produzioni più rappresentative. Nella cornice del progetto “Parma Food Valley”, il nuovo brand che mette a sistema valori come saper fare, eccellenza ed esperienza e che lega la cultura del cibo al vivere le bellezze del territorio, “Settembre Gastronomico” è un progetto corale, che si nutre della collaborazione tra istituzioni, imprenditoria, mondo dell’associazionismo e ristorazione. A promuovere la kermesse è il Comune di Parma, con la regia di Parma Alimentare. Main partner di “Settembre Gastronomico” sono Consorzi di Tutela e aziende in rappresentanza di sei →
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filiere del territorio, in collaborazione con l’associazione “Parma, io ci sto!”: i Consorzi di Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, espressione di due delle maggiori Dop italiane; Barilla, per la pasta; Mutti e Rodolfi, per il pomodoro; Parmalat, per la filiera del latte e i prodotti lattiero/caseari; Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti, per le alici. La consulenza gastronomica di “Settembre Gastronomico” è di Alma - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Parma Quality Restaurants e Chic - Charming Italian Chef. A contribuire, a vario titolo, alla riuscita della manifestazione sono anche Fiere di Parma, Ascom, con il gruppo Fipe, e Confesercenti, con il Gruppo Fiepet, Giocampus, Academia Barilla, Musei del Cibo, Università degli Studi di Parma, Teatro Regio di Parma e Tutti Matti per Colorno. Insieme al Prosciutto di Parma, alla pasta, al pomodoro, al latte e alle alici, il Parmigiano Reggiano racconterà la sua storia unica.
Cibus Off e la promozione della cultura agroalimentare La prima settimana della manifestazione ha avuto la forma di Cibus Off, il Fuorisalone di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione svoltosi alla Fiera di Parma. Il centro della città è diventato un salotto per raccontare la Food Valley parmense e i suoi sapori. Cibus Off ha avuto un carattere diffuso, con due poli di attrazione: da un lato i Portici del Grano, in piazza Garibaldi, che ogni giorno hanno ospitato il Bistrò Parma e l’Agorà, spazio eventi e luogo di dibattito e cultura, popolato da una serie di totem informativi, per promuovere la cultura delle produzioni agroalimentari di territorio; dall’altro il Village, una sorta di food & beverage court, attivo in Borgo delle Cucine.
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La cultura e l'evoluzione del settore fieristico e del turismo foodie Tra gli eventi più attesi c'è stato il dibattito pubblico sulle evoluzioni imposte dalla pandemia al settore fieristico, da sempre considerate sinonimo di esperienza e vetrina, con il coinvolgimento dei presidenti di Fiere di Parma e Veronafiere; e poi il talk sul circuito virtuoso attivato dall’alta cucina, a cominciare dal turismo foodie con lo chef tre stelle Michelin e socio Euro-Toques Massimiliano Alajmo, Ristorante “Le Calandre”, Roberta Garibaldi, tra i massimi esperti di turismo gastronomico in Italia, ambasciatore per il nostro Paese della World Food Travel Association, e un decano del giornalismo gastronomico come Enzo Vizzari, direttore delle Guide Ristoranti e Vini d’Italia de l’Espresso. Con la conclusione di Cibus, spazio alle filiere simbolo del territorio, grazie a showcooking, degustazioni, talk show, visite in azienda alla scoperta di prodotti IG e non solo, pairing e momenti di spettacolo. Il progetto ha avuto una natura corale ed è stato frutto di una sinergia pubblico-privato che non ha eguali in Italia.
In vetrina il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma Il food rappresenta la chiave per scoprire un territorio, che offre la possibilità di molteplici esperienze: dalla cultura, con tutte le iniziative legate al programma di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, alla musica, con il Festival “Parma Città della Musica”, il Festival Verdi e Verdi Off, passando per la natura, perché Parma è area di grande valore naturalistico, tanto da far parte, con le sue colline e le sue montagne della Riserva Mab Unesco Appennino Tosco-Emiliano. Qui i visitatori hanno la possibilità di scoprire i segreti della produzione di due prodotti Dop ambasciatori dell’eccellenza del Made in Italy agroalimentare: • il Prosciutto di Parma Dop, protagonista dell’omonimo Festival a Langhirano, con i prosciuttifici che spalancano le proprie porte, permettendo ai produttori di illustrare la magia delle varie fasi produttive; • il Parmigiano Reggiano Dop, con Caseifici Aperti, un’iniziativa promossa dal Consorzio che permette di visitare il mondo del re dei Formaggi, incontrando i casari e acquistando il prodotto direttamente in caseificio.
Parmigiano Reggiano Dop: produzione garantita, come mille anni fa La Dop viene prodotta come mille anni fa, con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la medesima cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una lavorazione del tutto naturale, senza l’uso di additivi. Ne beneficiano i consumatori, che hanno l’opportunità di degustare un prodotto a Denominazione di origine protetta, regolamentato da un rigido disciplinare, depositato presso l’Unione europea. → CHeck-in • settembre 2021
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Il “Parmigiano Reggiano Dop” deve essere prodotto nella zona di origine, che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno, per una superficie di circa 10mila kmq. Qui avviene la produzione di latte, la trasformazione in formaggio, la stagionatura fino all’età minima (12 mesi), il confezionamento e la grattugiatura di un prodotto simbolo del Made in Italy. Ma il disciplinare regola anche gli standard di produzione e l’alimentazione delle bovine, che mangiano almeno il 50% dei foraggi prodotti dalla stessa azienda produttrice di latte e almeno il 75% deve essere proveniente dalla zona d’origine. Per la produzione di Parmigiano Reggiano si utilizza latte crudo, caratterizzato da una singolare e intensa attività batterica della flora microbica autoctona, influenzata da fattori ambientali, soprattutto dai foraggi, erbe e fieni, che rappresentano la principale fonte di cibo per il bestiame. Durante il processo produttivo non vengono aggiunti additivi enzimatici o batteri selezionati in laboratorio, ma è solo il casaro, durante la trasformazione in formaggio, grazie alla tecnica di caseificazione, a valorizzare e a far prevalere i batteri lattici che operano le fermentazioni lattiche positive e attese per la buona riuscita del formaggio. Gli ingredienti per fare il Parmigiano Reggiano sono solo tre: il latte, il sale e il caglio di vitello, ottenuto dallo stomaco dei vitelli lattanti. Il latte utilizzato è crudo, vale a dire non trattato termicamente, quindi con la ricchezza dei fermenti lattici presenti naturalmente. 166
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Parmigiano Reggiano Dop, un alleato della salute, un formaggio di successo Le proprietà del Parmigiano Reggiano Dop sono veramente molteplici e tutte legate alle qualità intrinseche del prodotto, che risulta molto digeribile, ricco in calcio, fonte di fosforo, privo di additivi e conservanti, connotato da una piacevolezza e da un gradimento organolettico. Per queste caratteristiche, il Parmigiano Reggiano è un alimento fondamentale nella dieta di tutti, dai piccoli agli anziani, passando per gli sportivi che trovano nel prodotto una carica di energia totalmente naturale. Grazie al suo processo produttivo, il Re dei formaggi è anche naturalmente privo di lattosio già dopo 48 ore dalla nascita, dal momento che tutto lo zucchero (lattosio) viene trasformato in acido lattico a opera dei batteri lattici. Le lunghe stagionature sono inoltre fonte di selenio: un micronutriente che contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario, alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, alla normale funzione tiroidea e al mantenimento di unghie e capelli normali. Le 4 milioni di forme prodotte nel 2020 (grazie a 2.609 allevatori che conferiscono il latte proveniente da 267mila bovine a 321 caseifici produttori) ricevono sin alla nascita un marchio d’origine formato dai noti “puntini”, a cui si è aggiunta dalla produzione 2002 anche una placca di caseina. La stagionatura minima è di 12 mesi, anche se è intorno ai 24 mesi che il Parmigiano Reggiano raggiunge la maturazione adatta ad esprimere le sue caratteristiche tipiche. Il prodotto può stagionare anche oltre i 48 mesi, manifestando aromi e profumi inesplorati, regalando sensazioni aromatiche differenti che si sposano a molte preparazioni e abbinamenti (per maggiori informazioni basta visitare il sito www.parmigianoreggiano.it).
Food Pairing: Parmigiano e cocktail Bruno Vanzan, uno dei più grandi bartender italiani, capace di vincere per ben due volte il titolo di Campione del Mondo (il palmares di Vanzan è impreziosito da un’ottantina di vittorie internazionali su più di 150 gare disputate in oltre 40 Paesi) propone al pubblico di “Settembre Gastronomico” cocktail che ben si sposano con il Parmigiano Reggiano Dop, in particolare con le stagionature comprese tra i 18 e i 24 mesi.
Imprese Aperte: dall'olio d'oliva alle conserve ittiche All’interno del programma c’è anche l’iniziativa “Imprese Aperte”, promossa da Upi - Unione parmense degli industriali in collaborazione con l’Associazione “Parma, io ci sto!”. Dall’olio d’oliva alle conserve ittiche, passando per i salumi tipici del Parmense, sono 10 le realtà alimentari che accolgono i visitatori, per una quarantina di appuntamenti. Si tratta di: Agugiaro & Figna, Consorzio Agrario Parma, Coppini Arte Olearia, Fratelli Galloni, L’Isola d’Oro, Monte delle Vigne, Parmalat, Rizzoli Emanuelli, Rodolfi Mansueto, Salumificio Trascinelli Pietro. → CHeck-in • settembre 2021
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Cooking show stellati “Settembre Gastronomico” è anche sinonimo di showcooking: l’idea è quella di fare cultura di prodotto promuovendo l’utilizzo creativo e originale in cucina di eccellenze Dop e Igp e dei prodotti di filiera made in Parma. La parola chiave è gioco di squadra, con varie associazioni di ristoratori impegnate sul campo. È il caso di Chic Charming Italian Chef, che riunisce un centinaio di professionisti che sommano oltre 50 stelle Michelin: a Parma, Chic porta rappresentanti come il presidente Angelo Sabatelli, una stella Michelin al Ristorante “Angelo Sabatelli”, a Putignano (Bari); Vitantonio Lombardo, chef patron dell’omonimo ristorante stellato a Matera, collocato in una grotta millenaria nel cuore del Sasso Barisano; e Paolo Griffa, chef allo stellato “Petit Royal”, all'interno del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur, e vincitore italiano di S.Pellegrino Young Chef nel 2015. A rappresentare la cucina parmense, dalla ristorazione fine dining alle trattorie custodi della tradizione locale, è il Consorzio Parma Quality Restaurants, che attualmente riunisce una trentina di locali, tra la città e la provincia.
Settembre Gastronomico tra cucina e sostenibilità Oltre che di buon cibo e degustazioni, “Settembre Gastronomico” vive anche di cultura, con una serie di incontri e talk show. Un contributo importante arriva da due poli di eccellenza nel campo della formazione, come Alma, il più autorevole centro al mondo dedicato alla cucina italiana, e Academia Barilla, costantemente impegnata nella promozione della cultura gastronomica italiana, con la pasta come principale ambasciatrice del gusto. In particolare, Alma e Academia Barilla insieme animano una conversazione sul tema “Pasta, innovazione e futuro nel segno della sostenibilità”, seguita da uno showcooking di chef Bruno
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Cossio, executive chef al Ristorante stellato “La Trattoria Enrico Bartolini”, presso il resort “L’Andana”, a Castiglione della Pescaia (Gr). Punto di riferimento a livello europeo nel campo dell’alta formazione e della ricerca per il settore alimentare, l’Università degli Studi di Parma anima invece una serie di talk show dal titolo “Parole in Pentola”, dedicati all’approfondimento di tematiche come il rapporto tra nutrizione e salute, la sostenibilità in cucina, e i nuovi trend della tavola. Pensando a bambini e ragazzi, il programma di “Settembre Gastronomico” è arricchito da laboratori didattici curati da Madegus - Maestri del Gusto e Giocampus. Attraverso la formula dell’edutainment, l’obiettivo è quello di promuovere la cultura di una corretta alimentazione e il consumo responsabile del cibo. “Settembre Gastronomico” è sponsorizzato da Esselunga, Coppini Arte Olearia, Consorzio Vini dei Colli di Parma, Bormioli Rocco, Sirman, Affettatrici B.M&L, Acqua Panna e S. Pellegrino, CAL Centro Agroalimentare e Logistico Parma.
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Parma City of Gastronomy www.parmacityofgastronomy.it
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Tra i musei d’impresa più visitati d’Italia, vanta specificità come la “Grappateca”, la più ampia collezione di grappe esistente, composta da circa 2mila bottiglie da 500 distillerie, molte delle quali oggi scomparse 170
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Poli Museo della Grappa un viaggio nella storia della DISTILLAZIONE S
apere, Sapare, Sapore. Sono questi i tre principi guida della famiglia Poli, grappaioli artigiani dal 1898. Per realizzare qualsiasi progetto si deve partire da un’idea (il sapere), poi bisogna lavorare (“sapare”, zappare in dialetto veneto) e infine si arriva al risultato (il sapore). «Il primo a mettere in pratica questa filosofia di vita fu il mio bisnonno GioBatta - racconta Jacopo Poli, titolare della distilleria di famiglia - che nel 1885 trasferì la sua attività di rivendita di vino e cappelli di paglia dalla Pedemontana alla pianura, per beneficiare della nuova linea ferroviaria che avrebbe collegato Vicenza a Bassano del Grappa. La Vaca Mora, come veniva soprannominato il treno a vapore, avrebbe sostato proprio davanti alla sua osteria “Al Cappello”, a Schiavon (Vi), dove siamo ancora oggi». «GioBatta ampliò la sua attività, dotandosi di un alambicco mobile con cui andava di fattoria in fattoria per distillare vinacce ancora grondanti. Una parte della grappa così ottenuta serviva a pagare la materia prima mentre il resto veniva venduto in osteria. Con il ricavato installò un impianto fisso, composto da tre caldaiette a vapore, e fondò le Distillerie Poli. Ancora oggi, dopo più di 100 anni, io e i miei fratelli Barbara e Andrea distilliamo con lo stesso alambicco, preservando la memoria di chi c’è stato prima di noi, ma guardando al futuro».
alla mia famiglia, per troppo tempo appannato da vecchi stereotipi; era giunto il momento di elevare la grappa da semplice “scaldabudella” a sublime piacere della vita». Sono trascorsi tanti anni da quel 4 luglio del 1993 e oggi il Poli Museo della Grappa, con una media di 150mila visitatori all’anno (dati antecedenti Covid-19), si colloca tra i musei d’impresa più visitati d’Italia, vantando specificità come la “Grappateca”, la più ampia collezione di grappe esistente, composta da circa 2mila bottiglie provenienti da circa 500 distillerie, molte delle quali oggi scomparse. L’accoglienza è diventata nel tempo un valore portante per la Poli, tanto da spingere l’azienda ad aprire nel 2011 una seconda sede museale a Schiavon, a fianco della distilleria, per offrire un percorso completo agli ospiti. I visitatori possono godere di un’esperienza immersiva, che ha sempre origine dal “sapere”, ammirando in principio →
«Tenendo salda questa convinzione che mi ha sempre fatto da guida - prosegue Jacopo - ho deciso di fondare nel 1993, insieme a mia moglie Cristina, il primo Museo della Grappa in Italia, nel cuore della città della grappa per definizione, Bassano del Grappa. Volevo uno spazio dove diffondere la cultura di questo distillato che tanto aveva dato CHeck-in • settembre 2021
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la “Biblioteca dello spirito” conservata in Museo, per passare poi ai locali produttivi (il “sapare”) e che si conclude con il “sapore”, ovvero degustando i prodotti Poli. Per creare un’azienda dalle porte aperte serve «tanto tempo innanzitutto - spiega Jacopo Poli - anni e anni di impegno e formazione di tutto il personale e un investimento continuo per trasformare un ambiente di lavoro in uno spazio adatto all’accoglienza. Qualcosa di buono forse l’abbiamo fatto, se la prestigiosa guida di viaggi Lonely Planet ha scelto la Poli fra le 10 distillerie al mondo che meritano di essere visitate, siamo onorati di essere l’unica italiana». «Molti mi chiedono il segreto della nostra attività - conclude Jacopo - io rispondo sempre che alle Poli Distillerie non abbiamo ricette segrete, ma un ingrediente difficilmente replicabile: l’amore. L’amore che la mia famiglia ha coltivato per quattro generazioni e che io cerco di instillare a mio figlio Giobatta, al fine di valorizzare il distillato simbolo del territorio, che fa parte della storia di tutti noi».
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Poli Distillerie via G. Marconi 46 - 36060 Schiavon (Vi) www.poligrappa.com
Informazioni e prenotazioni ▸ORARI: visite guidate dal lunedì al sabato, 9.00/13.00 - 14.00/18.00. Shop aperto dal lunedì al sabato: 9.00/13.00 - 14.30/19.00. ▸PER PRENOTARE IL TOUR: info@poligrappa.com - 0444 665007 ▸DURATA E TARIFFE: possibilità di scegliere tre “esperienze” di visite guidate, con degustazione, da minimo un’ora fino ad un massimo di tre ore. Tariffe a partire da 8 euro ▸LINGUE: servizio guida in italiano, inglese, tedesco e francese. L’ingresso al Poli Museo della Grappa è sempre gratuito.
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Veuve Clicquot e Yayoi Kusama per la Grande Dame V
euve Clicquot e l’iconica artista giapponese Yayoi Kusama comunicano al mondo un messaggio di ottimismo grazie a una creazione esclusiva e ricca di colore, che celebra la nuova Premium Cuvée della Maison, La Grande Dame 2012. L’originale creazione rappresenta il vivace tributo di Yayoi Kusama a “La Grande Dame” della Champagne, Madame Clicquot. Non è la prima volta che queste due donne si incontrano: infatti, nel 2006 per un’asta di beneficenza a Tokyo, Yayoi Kusama ha creato un originale ritratto di Madame Clicquot, servendosi del suo famoso motivo a pois. Oggi, il dialogo tra la Maison e l’artista continua, raggiungendo un nuovo stimolante traguardo. Yayoi Kusama ha decorato il coffret e la bottiglia de La Grande Dame 2012 con i suoi simboli iconici: i fiori e i motivi a pois. La bottiglia de La Grande Dame è avvolta
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da un allegro fiore, simbolo di energia e vero tributo alla natura così cara a queste due donne; il fiore prende anche la forma di un oggetto speciale che enfatizza la Premium Cuvée nel formato Magnum.
Simbolo di ottimismo Il nome che Yayoi Kusama ha voluto attribuire alla sua creazione, “My Heart That Blooms in The Darkness of The Night”, assume un significato ancora più rilevante sulla scia della recente crisi globale. L’opulento fiore è una creazione originale che simboleggia l’energia vitale, l’amore e la celebrazione della vita. L’artista ha utilizzato il suo caratteristico motivo a pois, che richiama il perlage dello champagne La Grande Dame 2012. Qui, gli universi creativi di Yayoi Kusama e Veuve Clicquot si intrecciano e dialogano in una collaborazione effervescente, audace e ottimista.
La Grande Dame 2012: l’amore per il Pinot Noir Madame Clicquot era convinta che il Pinot Noir fosse dotato della più ampia espressività e potenziale per creare il migliore champagne. Fu il suo amore per il Pinot Noir che la spinse ad acquistare dieci delle dodici emblematiche parcelle di Pinot Noir della Maison. Da allora, il Pinot Noir è il simbolo dello stile Veuve Clicquot, con la sua capacità di fornire quella struttura e forza che sono la firma tipica di quest’uva, mentre La Grande Dame è l’omaggio a La Grande Dame della Champagne: Madame Clicquot. Il Pinot Noir richiede il massimo livello di expertise dello Chef de Caves e del team di vinificazione. Un vitigno delicato, il Pinot Noir è anche una sfida per chi lavora nei vigneti. Le uve di questa varietà si esprimono in modo diverso secondo il terroir, l’esposizione e le condizioni specifiche della vendemmia dell’annata. Rappresenta forse l’uva con la maggiore capacità di sorprendere. Il Dna de La Grande Dame si fonda sull’eccellenza del Pinot Noir, che determina se un’annata sarà dichiarata, o meno, un Millesimato; indica inoltre la straordinaria qualità delle uve, coltivate principalmente nei Grands Crus e negli storici appezzamenti della Maison, che sono tra i più prestigiosi della Champagne: Aÿ, nella Grande Vallée de la Marne, Verzenay, Verzy, Ambonnay e Bouzy nella Montagne de Reims. L’abilità di vinificazione de La Grande Dame è racchiusa nella magia dell’assemblaggio per raggiungere l’armonia con forza e delicatezza. L’assemblaggio de La Grande Dame 2012, costituito al 90% dal Pinot Noir, svela tutte le qualità di quest’uva, esaltate dal 10% di Chardonnay dei Grands Crus di Avize e Mesnil-Sur-Oger nella Côte des Blancs. La Grande Dame 2012, grazie alla sua versatile composizione ispirata allo straordinario savoir-faire di Veuve Clicquot, non è solo una perfetta oggi, ma anche una promessa di celebrazione per gli anni a venire.
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Veuve Clicquot www.veuveclicquot.com CHeck-in • settembre 2021
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Baden-Württemberg Dal verde del lago di Costanza alla Foresta Nera 176
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on è più solo un fatto di stagione, qui è questione di un’era vera e propria. La pandemia, con i lockdown e le paure che ha portato con sé, ha enfatizzato ulteriormente la voglia di attività all’aria aperta, di vacanze in sicurezza, a stretto contatto con la natura e lontano dagli assembramenti. Montagna e campagna da destinazioni per intenditori si sono trasformate nel nuovo trend del turismo… Insomma, è il grande momento del Baden-Württemberg, lembo verde e soleggiato della Germania sud-occidentale. Basta scavalcare le Alpi ed ecco i suoi spazi sconfinati, dove il benessere è inteso a tutto tondo: natura, relax (ma anche sport outdoor), terme e ben/buon mangiare. Dimentichiamo i lunghi mesi grigi, in tutti i sensi, di un inverno che ci ha più che mai congelati. La natura ne ha approfittato per riprendersi i suoi spazi e non è stata costretta a rinunciare ai propri ritmi. Il suo ciclo continua e nel post-pandemia ci appare ancora più simbolico di una rinascita. Sulla splendida isola-giardino di Mainau, il 2021 è l’Anno dei Fiori.
BADEN-WÜRTTEMBERG Germania
Castello di Hohenzoller
E siccome l’acqua è vita e senza acqua non esisterebbero nemmeno piante e fiori, questa splendida bolla multicolore lambita da quelle verdi del Lago di Costanza ha scelto come sotto-tema “Acque in fiore, giardini galleggianti”. A celebrarlo, in un continuum con il focus già scelto per il 2020, sono installazioni rivisitate e nuove opere green, oltre a iniziative a tema sia culturali che culinarie. Il tutto, ovviamente, nella cornice rigogliosa, variopinta e in continuo divenire del grande parco di Mainau. Per i mesi estivi, in particolare, si è pensato a una mostra “rinfrescante” e interattiva, dal titolo “Kein Eis Meer?” (ovvero, con un gioco di parole, “Niente più ghiaccio, solo mari che si innalzano?”) che conduce alla scoperta di quelli che dovrebbero →
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essere i ghiacci eterni, sensibilizzando i visitatori a una presa di coscienza dei gravi danni dovuti ai cambiamenti climatici. L’opportunità di un vero viaggio nell’acqua, dentro fluide installazioni concepite dagli studenti universitari di Nürtingen, è offerta da “WASSERleben”: un invito a vivere l’acqua a 360° -dalla nuvola al bicchiere- e a comprenderne il ruolo chiave nello sviluppo e nella sopravvivenza del pianeta e di chi lo abita. Su tutta l’isola, comunque, sarà possibile incappare nel leit-motiv 2021, grazie a stagni, fontane, ruscelletti, giochi e sculture d’acqua, nonché architetture verdi, opere d’arte topiaria e land art a tema. Il binomio verde e acqua, ovviamente, si estende anche al di là dell’isola di Mainau: innanzitutto al lago che la ospita. Il Bodensee (Lago di Costanza), oltre a ispirare splendide gite in battello, invita più che mai a scoprire i giardini e i parchi del suo territorio, che quest’anno offrono la loro rigogliosa scenografia a diversi eventi green. A Überlingen e Lindau, ad esempio, dove si tengono rispettivamente lo State Garden Show e il Bavarian Garden Show. A entrambe le mostre partecipano interessanti opere a tema degli artisti-giardinieri di Mainau.
C’era una volta nel bosco… una fattoria, anzi tante Dal verde delle acque del Lago di Costanza e dei suoi giardini, alle sfumature scure e intense dei fitti boschi della Foresta Nera. Con il suo concentrato di natura, l’aura fiabesca che l’avvolge e le infinite occasioni di attività all’aperto, questa vasta e leggendaria area boschiva della Germania è la destinazione ideale per una vacanza con i bambini, all’insegna dell’avventura. 178
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Mille esperienze aspettano i piccoli nei prati, nei boschi e soprattutto in fattoria. Qui potranno, per esempio, raccogliere le uova nel pollaio, accompagnare le caprette al pascolo, dar da mangiare ai maialini, accarezzare i cavalli, saltare nel fieno, cogliere verdure nell’orto, veder nascere il formaggio, scoprire come funziona un mulino o addirittura un affumicatoio… ma anche scorrazzare a piedi nudi, immergersi in torrenti e laghetti, arrampicarsi sugli alberi, fare picnic sul prato, esplorare il territorio con scarponcini e bastone, riempire il cestino con frutti di bosco. Ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutti i giorni, grazie alle speciali vacanze family friendly offerte dai 21 villaggi consorziati nel Dorfurlaub im Schwarzwald, circuito specializzato in soggiorni rurali per i bambini e i loro genitori.
Dalla cascina al piatto. La garanzia del gusto Formaggi di fattoria e d’alpeggio, pani fragranti da farine biodinamiche macinate a pietra, yogurt e gelati da latte di fieno, zafferano biologico, distillati di frutta, birra artigianale a lenta fermentazione e a chilometro zero… Il benessere, da queste parti, passa anche per la gola. E la sicurezza passa non solo per i marchi di certificazione, ma in generale per un’arte antica, accorta e sapiente. Ci sono anche i presidi enogastronomici Slow Food in Baden Württemberg (lenticchie del Giura Svevo, razza bovina di Limpurg e vino spumante di pere Champagner Bratbirne), ma tutti i prodotti di punta della regione sono garanzia di una lavorazione lenta e responsabile, che amalgama ingredienti naturali (se non addirittura bio) a una maestria perpetrata nel tempo. In fondo, mangiar bene e con gusto è un’antica ricetta di salute… →
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Dal ben-essere al benessere Dopo tutto questo ben-essere per tutti i sensi (i paesaggi per gli occhi, le voci della natura per le orecchie, l’aria profumata di vita per il naso, le materie grezze per il tatto e la cucina genuina e golosa per il palato), in Baden Württemberg non si disdegna nemmeno il wellness. E non da ora: la tradizione termale ha radici antichissime e le benefiche fonti locali non sono certo una scoperta moderna, né un vezzo della moda. Non c’è che l’imbarazzo della scelta, sia a livello di composizione dell’acqua e relativi benefici, sia a livello di offerta wellness, che sposa nei trattamenti la tradizione e gli ingredienti locali alle più accreditate filosofie, sia occidentali che orientali. Restando in Foresta Nera, ecco Bad Dürrheim. La peculiarità di questo centro, famoso per il grande deposito sotterraneo di sale scoperto nel 1822, è proprio l’acqua termale salata. Anzi, è il centro termale con acqua salata situato più in alto in Europa. Le cure hanno effetti defaticanti sui muscoli, rafforzanti sul sistema cardiocircolatorio, rigeneranti sulla cute, liberatori sulle vie respiratorie. Le terme di Bad Dürrheim sono inoltre molto quotate nel campo post-operatorio e riabilitativo. Non occorre però essere malati per godere dell’effetto “terapeutico” di un grande centro con piscine indoor e outdoor, saune, grotta con i sali del Mar Morto, comparto estetico e wellness, percorso Kneipp. A tal proposito, quest’anno in Germania si celebrano i 200 anni dalla nascita di Sebastian Kneipp e qui in particolare si promuove più che mai il suo insegnamento: la salute dalla natura. Ovvero, quel ben-essere che non riguarda solo il corpo e
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che non viene solo da trattamenti e prodotti specifici, ma dalla semplicità di un’immersione nell’ambiente e dalla sintonia con la natura.
Il Baden-Württemberg in breve La regione del Baden-Württemberg, nel sud-ovest della Germania, confina con Francia e Svizzera ed è facilmente raggiungibile dall’Italia in auto, treno o aereo. Land tra i più popolosi del Paese, vanta diversi primati: è la regione con il maggior reddito pro-capite della Germania e quella con il miglior sistema scolastico, è conosciuto per l’eccellente offerta culturale, così come per la lunga tradizione termale, i vini i e la cucina gourmet. Una delle aree più visitate della Germania, offre una grande varietà di panorami e paesaggi, che vanno dagli incontaminati boschi della Foresta Nera alla vivacissima Stoccarda, fino al Lago di Costanza. Che si tratti di una vacanza-benessere o di un soggiorno attivo, viaggi con bambini o vacanze culturali, esperienze culinarie o grande shopping, il Baden-Württemberg è pronto a dare il benvenuto.
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Baden-Württemberg www.tourismus-bw.de
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la magia della Lituania
Quasi 500 tra hotel, B&B e altre strutture ricettive hanno unito le forze con il governo del Paese per offrire ai primi 10mila viaggiatori che si registrano sul sito più tempo per scoprire le meraviglie della Lituania 182
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a Lituania è pronta a riaccogliere i turisti nel pieno rispetto delle normative in vigore e propone ai suoi turisti un’interessante offerta: tutti coloro che soggiorneranno nel paese per tre notti, riceveranno un pernottamento in omaggio pagandone quindi solamente due. Quasi 500 tra hotel, B&B e altre strutture ricettive a breve termine hanno unito le forze con il governo del Paese per realizzare questa campagna che offre ai primi 10mila viaggiatori che si registrano sul sito più tempo per scoprire i meravigliosi paesaggi naturali, le città più rinomate e l’affascinante costa baltica della Lituania. La campagna, con lo slogan “Lithuania. Take your time.”, è iniziata il 2 settembre e terminerà l’8 novembre 2021.
Vilnius
I turisti potranno beneficiare dell’offerta registrandosi sul sito internet della campagna e ricevendo così un codice univoco via email. Prenotando tre o più notti direttamente in una delle quasi 500 strutture ricettive partecipanti, ai viaggiatori sarà offerto un pernottamento gratuito. Il valore massimo riconosciuto dalla campagna ammonta a 65 euro.
Meta ideale per vacanze brevi in città La campagna è stata lanciata dal Ministero dell’Economia e dell’Innovazione e da Lithuania Travel, l’agenzia nazionale per lo sviluppo turistico del Paese e, tra i vari obiettivi della campagna, c’è sicuramente quello di promuovere la Lituania come meta ideale per vacanze brevi in città. «La campagna testimonia la grande collaborazione che scorre tra le aziende e il governo lituani a sostegno del settore turistico a seguito della pandemia, nonché l’intento di dare ai turisti stranieri più tempo per visitare il Paese - ha dichiarato Aušrine Armonaite, ministro dell’Economia e dell’Innovazione - La Lituania, nel cuore del continente europeo, vanta un grande patrimonio fatto di natura incontaminata, gastronomia invitante e un’incredibile vita culturale. Perché non prolungare la propria vacanza e concedersi un’esperienza lituana ancora più completa?».
Monastero di Pažaislis Trakai
La Lituania è un paese dalle dimensioni contenute e, grazie a questa campagna, i turisti avranno → CHeck-in • settembre 2021
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l’opportunità di approfondire meglio il tour baltico e andare alla scoperta delle sue tre maggiori città: Vilnius, la vivace capitale del Paese, famosa per il suo centro storico barocco e per l’interessante offerta gastronomica; Kaunas, la seconda città della Lituania, caratterizzata dall’architettura modernista e dalla street art; e Klaipeda, rilassante centro portuale non lontano dalla penisola di Neringa, uno dei siti naturali più noti del Paese. Un giorno in più in Lituania offre inoltre la possibilità di vivere una giornata come un autentico lituano. La stagione autunnale è perfetta per andare in cerca di funghi, passeggiare lungo sentieri e itinerari, andare in bicicletta e concedersi del meritato relax nelle saune lituane, che vantano un’antica tradizione.
La Cattedrale di Vilnius
Gli appassionati di gastronomia saranno sicuramente curiosi di provare i piatti genuini tipici di questa stagione che dominano i menu dei 30 migliori ristoranti del Paese, mentre le numerose varietà di birra artigianale conquisteranno gli appassionati di questa bevanda. Attualmente le attività turistiche tutte sono disponibili in Lituania e sono soggette a delle minime limitazioni. Maggiori informazioni sulla situazione Covid-19 e indicazioni per i viaggiatori sono disponibili a questo indirizzo www.lithuania.travel/it/. Arte contemporanea a Kaunas La laguna dei Curi
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Svezia
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Germania
Polonia Ucraina Rep. Ceca Slovacchia
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iaggio in moto sulla Route 66? Con la nuova R 18 Transcontinental, Bmw Motorrad aggiunge alla famiglia R 18 una Grand American Tourer e la R 18 B "Bagger", particolarmente popolare negli Stati Uniti. Come per i precedenti modelli R 18, la nuova R 18 Transcontinental e la R 18 B combinano l'emozionante potenza del "Big Boxer" con un concept di telaio classico che attinge a modelli storici, un equipaggiamento esclusivo e un design elegante.
Ideale per i viaggi e le lunghe distanze Questo rende la R 18 Transcontinental ideale per i viaggi e le lunghe distanze in stile americano - sia per la guida in solitaria che con passeggero e bagagli. La R 18 B, d'altra parte, è progettata come una "rider’s machine" che offre un piacere di guida emozionale ed è ideale per il touring e il cruising. Le caratteristiche speciali della nuova R 18 Transcontinental includono: carenatura anteriore con parabrezza alto, deflettore e flap. Cockpit con quattro strumenti circolari analogici e display a colori TFT da 10,25 pollici, faro aggiuntivo, impianto audio Marshall, barre di protezione del motore, valigie, bauletto, riscaldamento della sella, finiture cromate e un motore in argento metallizzato. Per contro, la nuova R 18 B fa a meno del bauletto e, nello stile di una "bagger", offre tra l’altro un parabrezza basso, una sella più sottile e un motore nero opaco metallizzato. → CHeck-in • settembre 2021
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Motore Big Boxer Il cuore delle nuove R 18 Transcontinental e R 18 B è un motore boxer bicilindrico, il "Big Boxer", uno sviluppo completamente nuovo per i modelli R 18. Non solo il suo aspetto imponente, ma anche le specifiche tecniche ne dimostrano i legami con i motori boxer tradizionali raffreddati ad aria che hanno regalato esperienze di guida stimolanti per più di settant’anni da quando Bmw Motorrad ha avviato la produzione di motociclette nel 1923. Il più possente motore bicilindrico piatto mai realizzato nella produzione di moto di serie vanta una cilindrata di 1.802 cc. e una potenza di 67 kW (91 CV) a 4.750 giri/min. Tra i 2.000 e i 4.000 giri/min. eroga sempre più di 150 Nm di coppia, nonché una forza di trazione essenziale e un suono preponderante.
Telaio tubolare in acciaio a doppia culla Il cuore del telaio della nuova R 18 Transcontinental e della R 18 B è un telaio tubolare in acciaio a doppia culla con un trave posteriore composto da parti in lamiera stampata. Il suo design porta avanti la lunga tradizione Bmw Motorrad per questo tipo di telaio. La qualità di fabbricazione particolarmente elevata e l'attenzione al dettaglio sono evidenti anche in elementi appena percettibili come i giunti saldati tra i tubi in acciaio e le parti fuse o forgiate. Come per la leggendaria Bmw R 5, il forcellone posteriore, progettato con un design simile, è attraversato dall’asse di trasmissione posteriore nello stesso stile utilizzando giunti bullonati.
Forcella telescopica Le sospensioni della nuova R 18 Transcontinental e della R 18 B rinunciano volutamente a qualsiasi possibilità di regolazione da parte del pilota. Al contrario, una forcella telescopica e un sistema di sospensione cantilever montato direttamente sul forcellone con ammortizzazione progressiva e precarico della molla regolabile automaticamente assicurano un controllo eccellente delle ruote in lega leggera e un comfort di sospensione reattivo. Per ottenere la migliore risposta possibile anche quando si guida con un passeggero e a pieno carico, la sospensione posteriore dispone di un ammortizzatore progressivo e di una compensazione automatica 188
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del carico. Come nella leggendaria BMW R 5, gli steli della forcella telescopica sono incamiciati in un copri forcella. Il diametro degli steli della forcella è di 49 mm, l'escursione delle sospensioni anteriori e posteriori è di 120 mm. L’impianto frenante della nuova R 18 Transcontinental è costituito da un doppio freno a disco all'anteriore e da un freno a disco singolo al posteriore in combinazione con pinze fisse a quattro pistoni e BMW Motorrad Full Integral ABS. →
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Dynamic Cruise Control di serie La R 18 Transcontinental e la R 18 B sono equipaggiate con il cruise control elettronico DCC (Dynamic Cruise Control) di serie. Il DCC regola automaticamente la velocità di guida impostata dal pilota. Per “Dynamic” si intende che la velocità preselezionata viene mantenuta costante anche in discesa. L'Active Cruise Control (ACC) consente una guida rilassata con controllo della distanza - senza che il pilota debba adattare la velocità al veicolo che lo precede. Con l'aiuto di sensori radar integrati nella carenatura anteriore, la moto accelera automaticamente per regolare la velocità oppure viene applicato il nuovo sistema di frenata integrale di serie per la decelerazione, a seconda della situazione in strada. L'ACC garantisce anche una guida particolarmente sicura in curva. Se necessario, il sistema di controllo della curva riduce automaticamente la velocità, dando al pilota la giusta velocità per un angolo di sterzata comodo e sicuro.
Ergonomia coerente per il miglior controllo possibile della moto Una caratteristica delle nuove R 18 Transcontinental e R 18 B è una posizione distesa delle pedane poggiapiedi, cosiddetta "centrale", del tutto in linea con la filosofia BMW Motorrad. Questa posizione classica dietro i cilindri non solo è tipica di BMW ma consente anche una posizione di guida comoda e attiva per il miglior controllo possibile della moto. La R 18 Transcontinental dispone, di serie, di una sella riscaldata particolarmente comoda per garantire il comfort di guida sulle lunghe distanze anche in due persone. La sella per due persone della R 18 B è leggermente più sottile. Le pedane sono di serie nella nuova R 18 Transcontinental, mentre la nuova R 18 B è dotata di poggiapiedi più larghi e comodi rispetto alla R 18. 190
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Navigazione a mappe Il cockpit, progettato appositamente per la nuova R 18 Transcontinental e R 18 B con quattro strumenti circolari analogici e un display a colori TFT da 10,25 pollici si fonde armoniosamente con l'aspetto classico. Caratterizzato dall'iconica scritta "BERLIN BUILT", segue da un lato lo stile classico delle nuove R 18 Transcontinental e R 18 B e dall'altro offre un display a colori TFT perfettamente leggibile che garantisce il massimo della funzionalità e delle informazioni. Tre modalità di guida unitamente ad ASC e MSR di serie per un alto grado di divertimento e sicurezza alla guida. Retromarcia assistita e Hill Start Control come optional ex works Per soddisfare le esigenze individuali dei clienti, le tre modalità di guida "Rain", "Roll" e "Rock" sono di serie nelle nuove R 18 Transcontinental e R 18 B, cosa insolita per questo segmento. La dotazione di serie include anche l'ASC (Automatic Stability Control), che garantisce un alto livello di sicurezza alla guida. Inoltre, le nuove R 18 Transcontinental e R 18 B dispongono di serie di un controllo della coppia di trascinamento del motore (MSR). Tra gli altri optional, la retromarcia assistita agevola le manovre e la funzione Hill Start Control facilita le partenze in salita.
Tecnologia all’avanguardia La nuova R 18 Transcontinental si distingue come una tourer di lusso e la nuova R 18 B come un'elegante "Bagger" con la sua caratteristica "streamlining" che integra perfettamente la carenatura anteriore, le valigie e, nel caso della R 18 Transcontinental, il bauletto. Entrambe traspongono ai giorni nostri lo stile iconico delle grandi tourer e cruiser di un tempo. Il design purista, plasmato sulla base di numerosi classici BMW Motorrad, rivive in molti dettagli. Elementi funzionali e di stile come il telaio tubolare a doppio anello, il serbatoio del carburante a goccia da 24 litri, la trasmissione cardanica aperta o la finitura con doppia striscia bianca (optional ex works) ricordano le leggendarie moto boxer BMW. Anche le sospensioni si rifanno splendidamente ai vecchi tempi. Insieme al forcellone bilaterale e a un sistema di sospensione cantilever, la struttura rigida del telaio della R 5 è stata perfettamente trasposta ai giorni nostri.
Impianto audio con sistema audio Marshall Con l'impianto audio Marshall, le nuove R 18 Transcontinental e R 18 B offrono un'intensa esperienza sonora. Già di serie le nuove R 18 Transcontinental e R 18 B dispongono di un impianto audio sviluppato in collaborazione con il produttore britannico Marshall, con altoparlanti a 2 vie integrati nella parte anteriore della carenatura. Le griglie nere degli altoparlanti con scritte bianche Marshall completano il look classico. I sistemi audio Marshall Gold Series Stage 1 e Stage 2 sono disponibili come optional ex works per fornire un piacere di ascolto ancora più intenso. Fino a 4 altoparlanti e 2 subwoofer con 280 watt di potenza totale garantiscono una qualità sonora incomparabile e "buone vibrazioni". Da più di 60 anni Marshall, azienda originaria di Hanwell, Londra, ora con sede a Bletchley, Milton Keynes (UK) produce i leggendari amplificatori utilizzati dai più grandi musicisti del mondo. Dal 2012 la qualità audio si è estesa alla produzione di auricolari di altissima qualità pluripremiati, progettati per gli amanti della musica. → CHeck-in • settembre 2021
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Look esclusivo con verniciature e cromature Fin dal momento del lancio sul mercato, le nuove R 18 Transcontinental e R 18 B saranno disponibili in tutto il mondo come versioni esclusive R 18 Transcontinental First Edition e R 18 B First Edition. Esse combinano il look della R 18 con caratteristiche esclusive nella classica finitura nera con doppia striscia bianca. Ulteriori punti salienti sono le superfici appositamente progettate (pacchetto Chrome), le cuciture di alta qualità sul sedile e la scritta "First Edition".
Personalizzazione ottimale La gamma di accessori originali BMW Motorrad offre il massimo delle possibilità di personalizzazione per adattare la R 18 Transcontinental e la R 18 B al gusto personale. Le collezioni di design delle parti in alluminio fresato della R 18 e della R 18 Classic, realizzate in collaborazione con Roland Sands Design, sono disponibili anche per la nuova R 18 Transcontinental e la R 18 B. Per quanto riguarda gli impianti audio, BMW Motorrad è partner del produttore britannico Marshall. Per la nuova R 18 Transcontinental e la R 18 B, BMW Motorrad offre una gamma di optional particolarmente pregiati ed esclusivi sotto il nome di "Option 719" come la finitura metallizzata Option 719 Galaxy Dust e gli accessori originali BMW Motorrad.
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BMW Motorrad www.bmw-motorrad.it
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Monopattino elettrico Il bello di viaggiare in città da una posizione privilegiata di Federico Biffignandi
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ria in faccia, nessun rumore, libertà di movimento, ma soprattutto un punto di vista completamente diverso del mondo circostante: è il monopattino elettrico. I più nostalgici si ricorderanno che il boom del monopattino, soprattutto tra i ragazzini, era scoppiato nei primissimi anni 2000 dal nulla: qualcosa di simile alla bicicletta, ma dalla struttura così accattivante e dal modo di guidarlo che faceva sentire i più piccoli su una moto di grossa cilindrata, che aveva conquistato in un attimo tutti. "Ma che ne sanno i 2000" verrebbe da dire oggi senza però sottolineare il fatto che il mezzo era più ludico che utile, per via di quel modo di farlo andare un po' macchinoso: una gamba sul mezzo e una a spingere, tipo skateboard.
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Brinke Bike www.brinkebike.com
Bladerunner, il monopattino di Brinke La nostra prova ufficiale l'abbiamo effettuata su Bladerunner, il monopattino di Brinke. Un look semplice, ma grintoso che non passa certo inosservato. Disponibile nei colori bianco e antracite opaco, è realizzato nel pieno rispetto delle normative vigenti con lo scopo di garantire massima sicurezza a chi lo utilizza. Bladerunner vanta una velocità massima pari a 25 km/h ed è dotato di un limitatore di velocità a 6 km/h al fine di poter essere correttamente utilizzato anche nelle aree pedonali. Tale requisito unitamente a un'autonomia di 35 km lo rende la soluzione ideale per gli spostamenti in ambito cittadino e per percorrere piste ciclabili, zone 30, aree pedonali ma strada. Distintiva la potenza del motore pari a 350w che garantisce una buona assistenza anche in salita. Funzionale e intuitivo è dotato di display da cui è possibile monitorare costantemente velocità e autonomia del mezzo, acceleratore a pollice, freno a disco meccanico con leva sulla sinistra e un comodo campanello oltre ad una luce anteriore e posteriore. Un facile meccanismo di chiusura consente di trasportarlo ovunque, in treno, in ufficio o in casa. Viaggiare su questo monopattino è semplice, basta una spinta con i piedi, premere il tasto dell'acceleratore per qualche secondo e poi lasciarlo andare automaticamente. Dopo le frenate più brusche, la velocità automatica si blocca e bisogna ripetere il passaggio di cui sopra, ma senza mai fermare la marcia. La sua relativa leggerezza comporta l'unico difetto che possiamo segnalare del mezzo: la stabilità. Gli asfalti cittadini troppo spesso rovinati non consentono sempre una guida tranquilla, le vibrazioni si sentono tutte e guidare il monopattino non è sempre impresa facile. Poco male, succede anche con le biciclette e addirittura anche con le motociclette, ma l'avvertimento è d'obbligo. Piace del mezzo, come detto, un punto di vista privilegiato che non si ha in nessuna altra occasione. Si è in piedi come quando camminiamo, ma un po' più in alto; in alto quanto una motocicletta, ma ad una velocità più lenta; lenta come in bicicletta, ma senza lo sforzo della pedalata che offusca la vista. Insomma, il monopattino elettrico è l'ideale per spostarsi in città in un breve raggio grazie alla sua duttilità e al piacere di starci sopra. Non consigliato a chi ama fare sport e a chi è molto attivo; consigliato a chi stressa guidare in auto per raggiungere il posto di lavoro e a chi vuole spingere sempre di più per una mobilità dolce, lenta, green, piacevole. Bladerunner è in promozione! Il monopattino è attualmente in vendita a 349 euro invece che a 499. Per accedere al sito ed acquistarlo clicca qui www.brinkebike. com/Micro-mobilita/micromobilita-elettrica-bladerunnermonopattino-elettrico CHeck-in • settembre 2021
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n°2 - settembre 2021 - Anno I - edizionE digitale Edizioni Contatto surl via Piatti, 51 · 24030 Mozzo (Bg) Direttore responsabile Alberto Lupini · alberto.lupini@italiaatavola.net Redazione Tel 035 460563 · 351 8391052 · Fax 02 700557702 · checkin@italiaatavola.net · redazione@italiaatavola.net Gabriele Ancona (vicedirettore) · gabriele.ancona@italiaatavola.net Lucio Tordini (coordinatore di redazione) · lucio.tordini@italiaatavola.net Piera Genta (inviata) · pieragenta@libero.it Federico Biffignandi (redattore) · federico.biffignandi@italiaatavola.net Nicola Grolla (redattore) · nicola.grolla@italiaatavola.net Jenny Maggioni (redattore) · jenny.maggioni@italiaatavola.net Elisabetta Passera (segreteria di redazione) · redazione@italiaatavola.net Brian Vavassori (segreteria di redazione) · brian.vavassori@italiaatavola.net Riccardo Melillo (grafica e impaginazione) · riccardo.melillo@italiaatavola.net Alessandro Venturini (Seo & Web manager) · alessandro.venturini@italiaatavola.net Matteo Scibilia (responsabile scientifico) · matteoscibilia2013@virgilio.it Editore Mariuccia Passera · mariuccia.passera@italiaatavola.net Amministrazione segreteria@italiaatavola.net Pubblicità, eventi e marketing Tel 035 615370 · 351 8391052 · Fax 02 700557702 · direzionecommerciale@italiaatavola.net Andrea Lupini (direttore commerciale e iniziative speciali) · andrea.lupini@italiaatavola.net Laura Miedico (responsabile direzione commerciale) · laura.miedico@italiaatavola.net Livia Gerosa · livia.gerosa@italiaatavola.net · Ivana Frosio · ivana.frosio@italiaatavola.net Corrispondenti di zona (per contatti telefonici consultare il sito) Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Piera Genta · pieragenta@libero.it Lombardia orientale Renato Andreolassi · renato.andreolassi@alice.it Pavia-Piacenza Stefano Calvi · s.calvi@ilquattro.it Veneto Giulia Marruccelli · gmarruccelli@yahoo.it Belluno-Bolzano-Trento Lina Pison · linapison@gmail.com Friuli Venezia Giulia Liliana Savioli · lilli_sa@hotmail.com Emilia Romagna Giuseppe De Biasi · dbpino60@gmail.com Toscana e Umbria Alessandro Maurilli · a.maurilli@almapress.net Claudio Zeni · zeniclaudio@alice.it Lazio Mariella Morosi · mariellamorosi@hotmail.com Marche Benedetta Gandini · b.gandini22@gmail.com Carla Latini · carla@carlalatini.com Abruzzo Monica Di Pillo · monica.dipillo@yahoo.com Campania e Molise Vincenzo D’Antonio · vincenzo.dantonio@italiaatavola.net Puglia Sandro Romano · sralessandroromano@gmail.com Calabria Tommaso Caporale · dodicialitro@gmail.com Sicilia Gianni Paternò · giopate@libero.it Piero Rotolo · pierotolo@tin.it Antonio Iacona · direttore@charmatmagazine.it Svizzera (Canton Ticino) Rocco Lettieri · simpatico.melograno@tin.it Hanno collaborato anche: Tiziano Argazzi, Leonardo Felician, Lucia Siliprandi
Registrazione del Tribunale di Bergamo 13/2021 del 7/6/2021 Iscrizione al Roc (Registro degli operatori di comunicazione) n.10548
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