n°8 - aprile 2022 - Anno II
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in COpertina
Mille laghi in uno 10 motivi per visitare il Garda Tra il mare e la montagna… c’è di mezzo il lago! Oggi una meta scelta e amata da tanti con sempre più consapevolezza. Se poi il lago in questione, il magnifico Garda, mette insieme anche la vita da spiaggia e le arrampicate o passeggiate nei boschi, il gioco è fatto
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Indice I gioielli del lago
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Bigoli, tinche, salsicce, tortelli, polenta: quanti piatti sul Garda
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Chiari, freschi e dolci… vini! Viaggio tra le Doc Gardesane
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Custoza, un vino unico
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Parco Giardino Sigurtà Fiori, piante e animali fantastici
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Dalla riviera dei Castelli fino al Mincio
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Vecchia Malcesine La cucina e l’ironia di Leandro Luppi
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Aqualux Hotel Spa, tempio del benessere
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Villa Quaranta, terme, vino e buona cucina
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La Speranzina, Locanda di charme con ristorante stellato
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In tour tra Desenzano e Salò
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Lido 84, il lago entra in cucina
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Villa Feltrinelli, incanto stellato sul Garda
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Il Piacere secondo Peter Brunel nel menu ispirato a D’Annunzio
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Monte Baldo, oltre il lago...
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Golf sul Garda
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Editoriale Si è tornati a viaggiare Ma ora il turismo va destagionalizzato
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a Pasqua e il 25 aprile sono stati ponti da tutto esaurito in molte località italiane. Anche le spiagge, complice il bel tempo, si sono riempite, così come le stazioni montane per le ultime sciate. Da sold out alcune città storiche, su tutte Venezia che ha deciso di puntare sul controllo degli accessi per gestire al meglio questo quasi inatteso boom incredibile del turismo.
Alberto Lupini Direttore
Certo c’è la guerra dietro l’angolo, con l’inflazione e i rischi energetici che la accompagnano, e magari una quinta ondata del Covid in arrivo ancora dalla Cina, ma è indubbio che da qui alla fine dell’estate le previsioni del turismo sono più che positive. Già oggi la ristorazione ha quasi recuperato i livelli del 2019 e per molti hotel siamo da tempo in overbooking. Il discrimine è lavorare bene e su questo c’è la spada di Damocle della mancanza di personale che si farà sentire soprattutto in agosto. Il suggerimento non può quindi che essere quello di destagionalizzare e andare in vacanza o fare weekend lunghi da maggio a settembre, così da godere al meglio dei servizi offerti. E fra le località da gustare subito, Check-In propone il lago di Garda che in questo momento è al massimo del suo splendore. Per questo abbiamo dedicato uno speciale a tutto il territorio, oltre naturalmente alle nostre consuete segnalazioni di cosa c’è di interessante in giro.
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Mille laghi in uno
10 motivi per visitare il Garda
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Arco
Riva del Garda
Torbole
www.visitgarda.com Limone sul Garda
Malcesine
Monte Baldo Brenzone sul Garda Gargnano
Toscolano Maderno Salò
Torri del Benaco San Felice del Benaco
Gavardo
Garda
Caprino Veronese
Bardolino
Affi Cavaion Veronese
Moniga del Garda Padenghe sul Garda
Lazise Sirmione
Castelnuovo del Garda
Desenzano del Garda Peschiera del Garda
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Malcesine
Non un lago ma mille! Come sono davvero diverse le vacanze che si passano qui tra storia, cultura, buon cibo, divertimento, sport e… chi più ne ha più ne metta!
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ra il mare e la montagna… c’è di mezzo il lago! Oggi una meta scelta e amata da tanti con sempre più consapevolezza. Se poi il lago in questione, il magnifico Garda, mette insieme anche la vita da spiaggia e le arrampicate o passeggiate nei boschi, il gioco è fatto. Sì, perché quando si dice vacanza al lago di Garda non si rinuncia davvero a nulla. E ce ne è per tutti i gusti! Tanti sono dunque i motivi per andarci, noi ve ne suggeriamo alcuni,
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ma poi voi trovate i vostri, sicuri che in questo Paradiso blu all’ombra della Alpi riuscirete a realizzare ogni desiderio.
1. CULTURA Tutto intorno al lago si respira cultura, storia e poesia! I borghi lacustri, da qualsiasi sponda si passi (bresciana, veronese e trentina) sono scrigni di tesori: forti, chiese, monumenti, musei, ville,
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santuari e castelli. Ma non solo: intorno al lago di Garda si possono ripercorrere tappe fondamentali della storia italiana, tra i numerosissimi siti archeologici presenti e tracce della Prima Guerra Mondiale, soprattutto nella comunità trentina.
ma anche sorprese naturali tutte da scoprire: dal Monte Baldo alle splendide cascate del Varone, passando per le Marmitte dei giganti, pozzi di origine glaciale che in epoca preistorica erano abitati dagli uomini. E poi le acque blu e la folta vegetazione.
2. NATURA
3. SPORT
Da ogni parte lo si guardi, la natura sul Garda è protagonista. Il territorio, spesso poco umanizzato e molto naturale, riserva tanti spazi aperti da ammirare,
Proprio grazie alla sua meravigliosa natura, il Garda è il paradiso di tutti gli sportivi. Il territorio è, infatti, attrezzato per praticare praticamente qualsiasi
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tipo di sport. Che si tratti di sport d'acqua (rafting, kite surf, canyoning, sub, vela…), di cielo (parapendio, deltaplano, paracadutismo) o di terra (arrampicata, motocross e bici). Proprio per i ciclisti il Garda regala chilometri di piste ciclabili urbane, alcune davvero spettacolari come la pista Garda by Bike, che a Limone (Bs) offre punti di panorama a strapiombo sul Benaco come da nessun’altra posizione potrete ammirare. Senza dimenticare le passeggiate, nordic walking e trekking sia tra i boschi sia alla scoperta delle meravigliose cittadine lacustri. Non dimentichiamo, inoltre, che i circoli velici sono una vera specialità locale da quasi un secolo. E che i windsurf toccano anche i 45 chilometri orari, mentre i kitesurf volano anche fino a 20 metri. Il tutto merito dei venti che fanno del lago più grande
d’Italia il paradiso degli sport acquatici. Senza dimenticare che sul Garda è possibile fare immersioni!
4. SPIAGGIA Un lago che è anche mare! Libere o attrezzate, selvagge o dotate di tutti i comfort le spiagge del lago di Garda hanno acque cristalline e offrono la possibilità di praticare sport come la vela, il windsurf e il sup, in uno scenario unico o rilassarsi sul prato che arriva fin quasi alla riva.
5. DIVERTIMENTO Dici Grada e dici divertimento! Per tutti! Come non pensare a Gardaland, il parco
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dei divertimenti più grande d'Italia che offre giostre di ogni tipo, adatte a tutte le età. Ma anche CanevaWorld, con il primo parco acquatico a tema d'Europa, e il parco tematico dedicato al grande cinema, Movieland. Senza dimenticare i parchi avventura dislocati su tutto il territorio.
6. ENOGASTRONOMIA Vino, olio, limoni e prodotti tipici: se in tutta Italia, come si dice, si mangia sempre bene, il Garda non è da meno! Dalla sponda veneta, famosa soprattutto per l'olio extravergine di oliva, passando per la trentina, con ricette come i canederli o la carne salada, arrivando sulla bresciana, famosa per gli agrumi o per il miele. Protagonista assoluto, naturalmente, il
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pesce di lago e gli insuperabili vini del territorio.
7. BENESSERE Tutti conoscono le terme di Sirmione, ma l’offerta benessere sul lago di Garda è ampia e variegata. Tantissimi sono gli hotel con spa all’avanguardia che tra massaggi, saune e percorsi curativi regalano relax e soluzioni su misura in contesti naturali e architettonici unici.
8. SHOPPING Una vacanza, si sa, fa rima anche con shopping! Che qui sul lago di Garda ha anche una marcia in più. Non stiamo, infatti, solo parlando di negozi e botte-
CURIOSITÀ
I numeri del Garda
Grotte di Catullo Sirmione
Superficie: 369,98 km² Lunghezza: 51,6 km Larghezza: 17,2 km Profondità massima: 346 m Profondità media: 133 m Sviluppo costiero: 158,4 km Immissari principali: Sarca Emissari principali: Mincio Isole: Isola del Garda Isola di San Biagio Isola del Trimelone Isola degli Olivi Isola del Sogno Regioni: Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige Province: Brescia, Verona, Trento Fonti termali: Tra le sorgenti subacquee del Garda la più nota è la Boiola, la cui peculiarità è data dagli attributi termali sodico-sulfurei che rendono quest'acqua di buone qualità terapeutiche. La sorgente sgorga a circa 300 metri di distanza dalla sponda est della penisola di Sirmione, alla profondità di 17 metri. È classificata come acqua minerale e ipertermale batteriologicamente pura e come sulfurea salsobromoiodica (contiene una quantità notevole di zolfo sotto forma di acido solfidrico, sodio, bromo e iodio). Presenta inoltre una grande quantità di oligoelementi, con un residuo fisso di 2,476 g/l.
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ghe tipiche ma anche degli importanti mercatini che animano i centri storici dei borghi gardesani, dall'antiquariato al vintage alle proposte più moderne.
la ninfa Garda, con il fiume Sarca, è un paradiso per gli innamorati. Dalle cene a lume di candela con vista alle nozze direttamente sul lago, il territorio regala scenari unici a tutte le coppie.
9. VITA NOTTURNA
Il lago di Garda è anche un grande luogo per itinerari letterari. Dalle Grotte di Catullo a Sirmione, resti di una grande villa appartenuta al poeta latino, ai percorsi alla ricerca di Goethe, che ha immortalato questo scenario nelle pagine del “Viaggio in Italia”, passando per le opere di Kafka che fu ispirato da Riva del Garda per il suo racconto "Il cacciatore Gracco".
Il lago di Grada non ha orari! Tra eventi estivi, bar e discoteche sul lago, il territorio regala emozioni ed esperienze uniche per i nottambuli più incalliti!
10. AMORE e POESIA Il lago di Garda, già a partire dalla leggenda sulla sua formazione che si deve al dio Benaco e alle nozze di sua figlia,
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IMPORT EXPORT INGROSSO ORTOFRUTTICOLO
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I gioielli del lago
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on i suoi 370 km quadrati di superficie e una profondità massima di 346 metri, il Garda è il più grande lago d’Italia. Una sorta di piccolo mare, incastonato fra le ultime propaggini delle Alpi e la pianura padana. A sud è circondato da ondulate colline moreniche lasciate dal ritiro dei ghiacci, mentre a nord è avvolto da catene montuose che gli conferiscono la forma e l’andamento di un fiordo. Le sue rive, baciate da un clima mite e mediterraneo, sono punteggiate da caratteristici borghi, castelli, monasteri e incantevoli cittadine ricche di monumenti e cariche di storia. Ma ci sono anche i parchi a tema (Gardaland su tutti), decine di porti turistici per ogni tipo di imbarcazione o sport nauti-
co (il surf e la vela su tutti). L’entroterra di colline moreniche con frutteti, vigneti, oliveti, cantine e… campi da golf! Questo è un posto magico e a un certo punto, se glielo permetterai, il lago ti sussurrerà all’orecchio un invito che suonerà più o meno così: “Vivi, respira, mangia, ama!”. Straordinaria è anche la sua vegetazione mediterranea, lussureggiante di olivi, limoni, palme, cipressi, oleandri, viti, aranci e di assoluta qualità i prodotti che ne derivano e per i quali il Garda è noto a livello internazionale, a iniziare da olio e vino. Alle suggestioni del mare il Garda unisce il fascino della montagna e della natura intatta del suo entroterra, protetta per larghi tratti da parchi e riserve. E allora viviamo questi gioielli. Vivi i
Limone Sul Garda
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Riva Del Garda
mercati nei paesi e i tanti parchi e attrazioni: giardini botanici e zoologici, parchi divertimento e avventura, musei e acquapark, non manca nulla! Poi respira a pieni polmoni l’aria buona e il profumo di paesaggi mozzafiato mentre vivi la tua vacanza outodoor: questo è un paradiso per gli sportivi! E ancora: mangia e gusta i vini e i prodotti tipici che hanno reso famoso questo territorio nel mondo. Ama questa terra e sarai riamato: da solo o in coppia, con la famiglia o con gli amici, il Garda regala un’esperienza che rimane nel cuore. Non ci resta che partire alla scoperta dei suoi innumerevoli tesori. e se c’è tempo 22
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prendiamo l’occasione per visitare Verona, Trento, Brescia, Mantova, Venezia o Milano (da raggiungere comodamente in treno da Desenzano, Sirmione o Peschiera del Garda). Per la sponda bresciana si va dai resti delle ville romane di Sirmione, Desenzano e Toscolano al Vittoriale e agli edifici liberty di Gardone Riviera, dalle pievi romaniche di Maderno, Sirmione e Padenghe, a venerati luoghi di culto come il Santuario di Montecastello l’Eremo di San Valentino a Gargnano o l’Abbazia di Maguzzano a Lonato. E la sponda veronese non è da meno. Parliamo di un territorio unico in cui vivere tante esperienze durante lo stesso
Bardolino
soggiorno: sport, relax, storia, arte, cultura, enogastronomia. Perché scegliere quando hai tutto a portata di mano? Da Peschiera del Garda, a sud, a Malcesine, a nord, un clima dolce tutto l’anno e uno scenario naturale intatto ti aspettano: spiagge lunghe a Torri del Benaco, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda; il Monte Baldo in estate e inverno. La parte nord, trentina, è un’altra perla. Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole, Tenno, Dro-Drena, la Valle di Ledro, Comano e la Valle dei Laghi sono località uniche, tanto che molti nomi illustri, tra cui Goethe, i fratelli Mann e Dürer, per citarne alcuni, ne hanno decantato la bellezza che ancora oggi cattura gli occhi e il cuore di ogni visitatore. Non un
solo volto, ma mille sfaccettature: laghi, montagne, boschi, borghi, storia, arte e molto altro si possono trovare nel Garda Trentino, un territorio che si estende a nord del lago di Garda arrivando a toccare le Dolomiti. Tanto sport all’aria aperta praticabile tutto l’anno grazie al clima mite lungo tutte le sponde (il lago si può girare anche in biciletta), eccellenze enogastronomiche da degustare, antiche storie da scoprire e luoghi dove rigenerare corpo e mente, il Garda è il riferimento per chi predilige uno stile di vita attivo, ama il cibo sano e i sapori genuini, è sempre alla ricerca di nuovi stimoli e trova nella pace della natura il proprio relax.
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Risotto con la tinca
Bigoli, tinche, salsicce, tortelli, polenta: quanti piatti sul Garda Straccetti di manzo con pearà
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Coregone
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n po’ Lombardia, un po’ Veneto e un po’ Trentino. Il lago di Garda rappresenta un’unione di territori e di tradizioni che poche altre mete in Italia e in Europa possono vantare. Come zona di confine il gardenese può, infatti, proporre una varietà culinaria che prende spunto da tutte queste cucine e unisce ricette diverse. Alcune hanno fatto la storia. Le gioie in tavola sul lago sono tante, spaziano tra le pietanze di una cucina caratterizzata dalle bontà del pescato del lago, dai prodotti dell’entroterra lombardo-veneto e dalle particolarità delle montagne trentine. Una varietà che fa della cucina del lago di Garda una delle più ricche anche se, a torto, non tra le più note in Italia. E tutto questo perché sul Garda si viaggia anche con il palato: il lago è una meta di valore inestimabile per gli amanti della buona tavola. Il clima mediterraneo favorisce la
coltivazione di prodotti unici, molti dei quali Dop, le Deco e alcuni presidi Slow Food sono utilizzati nei ristoranti e ricercati dai buongustai di tutta Europa. A parte il vino pensiamo a come è apprezzato l'olio del Garda, che nella zona trentina produce fra l’altro l‘Evo più nordico d’Italia.
Quattro zone significative Sono quattro le zone significative del territorio del lago di Garda. Una è la riviera bresciana, che propone piatti saporiti, risotti e minestre, piccioni farciti e specialità medievali come la dolce persicata. Poi c’è la zona della Valtènesi, adiacente alle colline mantovane: quest’area propone soprattutto la tradizionale pasta fatta in casa come i tortelli in zucca. Il gardense trentino, invece, offre piatti tipici come la
Baccalà
Pesciolini in carpione
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carne salada, le polente, il pesce di lago da gustare, magari, prima di un tipico strudel di mele. E poi, ultima di certo non per importanza, la riviera veronese, che arriva fino al Monte Baldo, dove i piatti di pesce si mescolano con la cucina montanara tra polenta, bigoli e brodi.
Coregone lavarello, sardine, carpione Ovviamente, trattandosi di una cucina di lago, qui si privilegiano i pesci d’acqua dolce, col pescato del giorno protagonista di quasi tutti i menu della zona. Tra i piatti più famosi spiccano il coregono lavarello ai ferri, le sardine alla brace e il carpione alla griglia. Tra le altre ricette a base di pesce ci sono quelle con la trota lacustre (ricomparsa dopo il rischio di estinzione), le tinche, il persico, le alborelle e i lucci. Immancabile il baccalà in Veneto e Trentino, spesso abbinato alla polenta, nelle ricette tradizionali come il baccalà 26
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alla veronese con cipolle e pomodoro. Il luccio in salsa, piatto tipico del mantovano e del veronese, si prepara con la polpa lessata del pesce, condita con una salsa fatta da alborelle in salamoia (aole salè) nell’olio del Garda - tutto servito con polenta abbrustolita. Questa salsa si usa anche per la ricetta tipica dei bigoli con le aole. Questi spaghetti di pasta fresca all’uovo creano uno tra i più noti piatti tipici del lago di Garda, i bigoli con le sarde le sarde sono utilizzate come condimento per far “saltare” la pasta in padella, e vanno rosolate con olio, aglio, peperoncino e prezzemolo. Per mangiarle a dovere potete andare al Palio de la Sardela, che si tiene ogni giugno a Lazise (Vr).
Risotto con la tinca, un mito intramontabile Tra i piatti più iconici della zona del Garda spicca senza dubbio il risotto con la tinca, un mito intramontabile. In questo caso il
popolo lacustre si divide in due: quello che segue la ricetta classica con grana grattugiato e dieta, e quello che preferisce la versione meno light col riso immerso nel soffritto fatto con aglio, sedano, carota, cipolla, rosmarino, prezzemolo ed erbette. Entrambe le ricette sono ancora parecchio in voga in tutta la zona: in pratica è quasi impossibile non trovarne una delle due in carta nei numerosissimi ristoranti del lago, dalle trattorie tradizionali fino ai locali gourmet. E che sia la ricetta più classica o che sia la ricetta meno light il finale è sempre lo stesso: alla fine della ricetta il risotto va mantecato col burro del Monte Baldo. Senza se e senza ma.
Non solo pesce, anche ricette di terra
La polenta
Ma sul lago di Garda non c’è solo cucina di pesce, ma anche di terra. Sono numerosissimi, infatti, i piatti a base di carne proposti nelle cucine della zona. Nel veronese, ad esempio, i piatti più diffusi sono quelli di manzo come il lesso con pearà, ovvero un lesso di cotechino, testina, lingua e polpa di manzo, accompagnato da una salsa di pane grattugiato, midollo di bue, pepe e brodo. Celebre è anche il risotto all’Amarone, oppure il risotto al Tastasal con carne di maiale e pepe - classici della tradizionale cucina veneta gardense e dell’entroterra.
cora oggi si alternano carne, fette di lardo e foglie di salvia - cotto su carbonella per almeno cinque ore. A condire il tutto, l’olio extravergine d’oliva del Garda col suo sapore inimitabile. Si ottiene dalle olive raccolte a mano e poi spremute, senza l’aggiunta di sostanze chimiche, e dà vita a un olio di bassa acidità molto apprezzato per il suo sapore delicato.
La sponda bresciana proponeva la ricette di carne allo spiedo proveniente dalla selvaggina o, nei casi meno fortunati, da maiale, pollo e coniglio. Nello spiedo an-
Nel Trentino la riva del Benaco riserva le squisite mortadèle, grosse salsicce cucinate con i crauti oppure nella celebre polenta e mortadèla. Sono celebri anche gli
In Trentino salsicce, polenta e crauti
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Carne salada strangolapreti, gnocchetti con spinaci lessati, grana grattugiato, uova e pane raffermo, oppure i canederli in brodo di carne, palline create con pane raffermo, speck, pancetta, uova, farina, erba cipollina e latte. Una specialità dei piatti “poveri”? La Carbonèra, cibo dei carbonai nel territorio del Garda veneto, creata con una ricetta semplice di olio, polenta e formaggio delle malghe sul Monte Baldo: una polenta detta “consa”, pronta per essere conservata e poi abbrustolita al bisogno. Sempre per restare in area trentina va detto che ci sono anche molte varietà di ortaggi, coltivati secondo rigorosi criteri bio: mele, pere, fichi, frutti di bosco, kiwi, uva da tavola e tanti altri frutti, freschi o lavorati per preparare marmellate, succhi, sciroppi, salse e persino grappe; i saporiti formaggi stagionati e freschi tipici della Valle di Ledro; l’aceto balsamico trentino, realizzato dalla cottura del mosto delle uve locali; tanti vini, tra cui 28
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il Nosiola - simbolo d’eccellenza della Valle dei Laghi dalla cui uva si ricava il Vino Santo Trentino Doc, presidio Slow Food – e gli spumanti di montagna come il Trentodoc, eccellenza del metodo classico trentino; fino alle birre artigianali e alle numerose grappe e liquori aromatici. Per promuovere e valorizzare la qualità dell’offerta culinaria della zona è stato istituito il progetto “Vacanze con Gusto”, attraverso cui aziende agricole, cantine, frantoi, caseifici, agriturismi, ristoranti e negozi aderenti si fanno promotori di un’economia sostenibile, basata sulla territorialità e sulla stagionalità, e propongono ai visitatori e ai consumatori prodotti di eccellenza, nel pieno rispetto della tradizione e dell’ambiente.
La sottilissima sfoglia che racchiude il ripieno del “nodo d’amore” Per concludere una rapida sintesi di tra-
dizioni culinarie, da nord spostiamoci a sud del lago, lungo il Mincio e parliamo di amore. Amore per la propria tradizione, per i propri lavoratori che si muovevano dai piccoli borghi per andare a lavorare nei grandi poli produttivi del Veneto ma anche dell’Emilia. E l’amore che si è tradotto in piccole leccornie da gustare magari in compagnia, lungo una tavolata imbastita e piena di commensali: è il caso del nodo d’amore. Si tratta di un piccolo tortello, che differisce da quello emiliano, formato da una pasta sottilissima che alla vista sembra quasi trasparente e ripiena con un insieme di tagli di carne come suino, bovino, pollo che conferiscono sapore al piatto.
telli di zucca insaporiti anche con amaretti, noce moscata, parmigiano, uovo e burro fuso. Altra bontà sono i capunsèi, gnocchi di pan grattato saltato nel burro, serviti con brodo bollente. Storia e innovazione che si muovono di pari passo: produzione vinicola ed esperienze sensoriali a disposizione di chi vuole assaggiare i pregiati vini che nascono sulle sponde venete del lago di Garda. E, insieme al vino, la grande tradizione dell’olio che da secoli arricchisce le tavole degli abitanti della riva del Veneto. Olio extra vergine d’Oliva Garda Dop orientale, l’oro verde.
E del resto nel basso lago mantovano regna da sempre la pasta ripiena come i tor-
Nodo d'amore
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Chiari, freschi e dolci… vini! Viaggio tra le Doc Gardesane
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Sin dall'antichità il lago di Garda è terra di grandi vini che si dividono tra rossi, bianchi, rosati e specialità particolari tra passiti e riserve. Vediamo quali sono le migliori bottiglie da stappare per chi visita il lago CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
85907 di Piera Genta
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uello intorno al lago di Garda è un territorio in cui l'enoturismo è diventato arte dell’accoglienza. Ogni turista wine lover può scegliere il genere di struttura più adatto alle sue esigenze per alloggiare circondato dal verde, dall’agriturismo fino al relais di charme. E sono innumerevoli le cantine da visitare e in cui acquistare vini pregiati direttamente dai produttori. Riviera del Garda classico, Valtènesi, Lugana e San Martino della
Battaglia, Garda Colli Mantovani, Custoza, Bardolino: sono questi gli areali vitivinicoli che si affacciano sul lago di Garda e comprendono i territori delle province di Verona e Brescia e parte della provincia di Mantova. La coltivazione della vite in queste zone risale già dall’età del bronzo per continuare con gli Etruschi, i Romani e, assieme a quella dell’ulivo, nel Medioevo nei monasteri che sorsero attorno al lago. Viti e ulivi si alternano sulle sponde del lago di Garda e nell’immediato entroter-
Il chiaretto
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Garda Classico ra, dove si snoda la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, con diverse tipologie di itinerari personalizzabili, che spaziano dal tour giornaliero con visita a cantine, oleifici e serre florovivaistiche, al tour articolato in più giorni che abbina l’arte alla gastronomia, la natura allo sport. Il tutto nella cornice di un solare e fertile paesaggio mediterraneo punteggiato da antichi borghi, imponenti castelli, caratteristiche cittadine lacustri, in cui sono incastonate cantine, frantoi, agriturismi, tipiche trattorie ed eleganti ristoranti. Il percorso della Strada tocca angoli di straordinaria bellezza paesaggistica, siti storici e culturali, borghi incantevoli, spiagge assolate che si specchiano nelle limpide e profonde acque del lago. Sono circa 100 gli associati tra cantine, hotel, agriturismi, ristoranti, frantoi, produttori, musei ed enti, che rappresentano al meglio un territorio da scoprire attraverso cinque itinerari automobilistici (che si snodano in Valtènesi, fra le colline moreniche della 32
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sponda meridionale del lago, nel tratto da Sirmione a Salò, nel Parco dell’Alto Garda e sono scaricabili dal sito www.stradadeivini.it) e un itinerario ciclistico incentrati su cibo, vino, ospitalità e cultura. Il vino è considerato, assieme all’olio e al pesce, una delle prelibatezze del lago di Garda. Le peculiari caratteristiche delle zone che lo circondano, in particolare il suolo morenico e il clima mite, hanno portato allo sviluppo della coltura della vite fino a farla diventare molto importante per l’economia del territorio. Negli anni si sono definite alcune zone di produzione a denominazione di origine: vediamole qui di seguito nel dettaglio.
Riviera del Garda Classico Doc La denominazione Riviera del Garda Classico Doc si estende lungo la costiera del lago tra Sirmione (Bs) e Limone (Bs) al confine della provincia di Trento, ar-
rivando ad ovest a toccare la parte più meridionale del lago d’Idro, per scendere poi nella Valtènesi. I territori risalgono a formazioni geologiche molto diverse, comprendendo la pianura alluvionale, le colline moreniche, le prime pendici delle Prealpi e le riviere del lago che godono di un microclima particolarmente mite e adatto alla coltura della vite, dell’ulivo e degli agrumi. Tra queste la più antica è quella della vite, come risulta dagli scritti di Catone, Virgilio, Plinio, Strabone e Svetonio e dai numerosi ritrovamenti archeologici. Nella varietà di uve coltivate in questo territorio, il Groppello è il vitigno più rappresentativo; è una varietà a bacca rossa considerata una rarità le cui testimonianze storiche risalgono al Cinquecento. Insieme ad altri vitigni come il Garganega, la Corvina veronese, il Tocai friulano e il Trebbiano di Lugana è alla base delle denominazioni locali, tre delle quali interregionali con il Veneto (Garda, San Martino della Battaglia e Lugana). Il Chiaretto, prodotto con prevalenza di groppello, è il vino più carat-
teristico della Doc Garda, forse uno dei più noti rosati d’Italia: di colore rosa delicato e profumo floreale, gusto morbido con spiccata salinità e retrogusto di mandorla, va bevuto giovane per coglierne tutta la tipicità, magari nella versione Spumante, dalla spuma sottile, grana fine e odore fruttato.
Valtènesi Doc Valtènesi Doc è una nuova denominazione riconosciuta nel 2011 affacciata sulla sponda bresciana del lago di Garda: un territorio dove la coltivazione della vite vanta origini antichissime, che affondano addirittura in epoca pre-romana. Qui ha trovato patria elettiva il Groppello, grande vitigno autoctono che rappresenta il principale patrimonio enoico del comprensorio. Dal colore rosso rubino, questo vino può essere acquistato, secondo il disciplinare, solo dal 1° settembre successivo alla vendemmia. Le prime uve della vendemmia sono destinate alla produzione del “Valtenesi Chiaretto”.
Valtènesi
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Lugana Doc Il nome è legato all’antichissima Selva Lucana, una foresta acquitrinosa che un tempo copriva tutto il territorio, popolata da cinghiali, cervi e daini. La zona di produzione va dalla costa sud del lago di Garda alle colline moreniche, a metà tra la provincia di Verona e quella di Brescia a ridosso del bacino del fiume Mincio, emissario del Garda. Il Lugana è un vino delicato al naso, ma ricco di mineralità al palato con eccezionali doti di invecchiamento per un vino bianco. Al maschile “il Lugana” indica il vino, al femminile “la Lugana” indica il territorio. Ottenuto dal vitigno autoctono Turbiana, il Lugana viene declinato in altre tipologie: Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva e Spumante.
San Martino della Battaglia Doc Il vino prende il nome dal luogo dove il 24 giugno 1859 si combatté la più cruenta e 34
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decisiva battaglia del Risorgimento. La zona di produzione di questo vino coincide parzialmente con quella del Lugana e del Garda Classico, comprendendo in tutto o in parte i comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato, Pozzolengo in provincia di Brescia e Peschiera in quella di Verona, occupando le zone pianeggianti e le cerchie moreniche a sud del Garda, dove il Tocai friulano, che in questo vino deve essere presente almeno all’80 per cento, ha trovato il suo ambiente ideale. Grazie alle basse produzioni e alle raffinate tecniche di vinificazione si ottengono vini dalle piacevolissime caratteristiche aromatiche.
Garda Colli Mantovani Doc L’areale produttivo che ricade sotto la denominazione Garda Colli Mantovani è intorno ai 400 ettari per un milione di bottiglie circa prodotte e si estende sui comuni di Ponti sul Mincio, Monzambano, Volta Mantovana, Solferino, Cavriana e Casti-
glione delle Stiviere. Lo stesso territorio è compreso nella denominazione Garda e nelle Igt Provincia di Mantova e Alto Mincio. Moltissime le tipologie di vino che si possono produrre e varia la piattaforma ampelografica, che comprende sia vitigni internazionali che autoctoni nazionali. I terreni, di origine morenica, sono principalmente leggeri e permeabili, ragion per cui le aziende si stanno indirizzando verso la realizzazione di impianti di irrigazione di soccorso per affrontare estati che ultimamente si sono dimostrate piuttosto avare in precipitazioni.
Custoza Doc Il nome di questo vino bianco viene da un piccolo paese tra Verona e Valeggio sul Mincio, nelle colline sud-orientali del lago di Garda. I primi riferimenti storici relativi alla produzione in quest'area risalgono al tredicesimo secolo, in concomitanza con lo sviluppo di un villaggio attorno a una piccola fortificazione. La produzione doveva comunque essere molto più antica. Tutta la
ELLENZE C C E E L L E TUTELA D
I consorzi Consorzio Valtènesi: www.consorziovaltenesi.it Consorzio Garda Doc www.gardadocvino.it Consorzio Vini Mantovani www.vinimantovani.it Consorzio Chiaretto e Bardolino www.consorziobardolino.it Consorzio del Lugana www.consorziolugana.it Consorzio vino Custoza Doc www.custoza.wine Consorzio vini del Trentino www.vinideltrentino.com Consorzio di tutela Olio Garda Dop www.oliogardadop.it
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Custoza costa meridionale del lago di Garda e le colline dell'entroterra furono interessate da insediamenti romani a partire dal I secolo a.C. La zona di produzione sono le colline moreniche tra il lago di Garda e Verona, teatro di famosissime e cruente battaglie risorgimentali. La tipologia del terreno è varia e riflette la complessa storia geologica del luogo. Le colline moreniche sono costituite da deposito ghiaioso-sabbioso prevalentemente calcareo, di origine glaciale. Nelle conche pianeggianti tra le colline vi è maggiore abbondanza di depositi limosi. I confini orientali e occidentali sono segnati dalle valli del Mincio e dall'Adige dove si ritrovano depositi fluviali con ciottoli, ghiaie fini e sabbia. I processi di erosione ed evoluzione della vegetazione hanno quindi apportato componenti argillose e organiche. Il disciplinare del Custoza Doc permette la coltivazione di alcuni dei più tipici vitigni a bacca bianca della tradizione veronese, italiana e internazionale: Garganega. Treb36
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bianello, Bianca Fernanda. Il Custoza è un vino dalle piacevoli note fruttate e floreali. Al naso i sentori più tipici sono quelli agrumati (pompelmo e limone), quello floreale si esprime con note di acacia, fiori d'arancio, sambuco. In bocca è asciutto, con sapidità e acidità equilibrate e armoniche, lievemente amarognolo, con retrogusto pulito e non stucchevole. Da consumare giovane, quando esprime tutta la sua fragranza e freschezza. Alcune particolari annate possono affinare qualche anno in bottiglia sviluppando maggiore complessità e struttura. Il Consorzio ha voluto approfondire lo studio attraverso la zonazione, compiuta dal gruppo diretto dal professor Attilio Scienza dell’Università di Milano. Dalla ricerca emerge che il Custoza presenta tre diversi distretti, classificati in base all’origine dei suoli: gli anfiteatri morenici connessi all’apparato glaciale atesino, la pianura alluvionale pre-wurmiana e del Wurm (quarta glaciazione del Pleistocene, da 110 a 12mila anni fa) e la pianura alluvionale
risalente al periodo successivo (dai 11mila anni fa).
Bardolino Doc Il Bardolino Doc è il vino che più di ogni altro si identifica con il lago di Garda. Prende il nome dal villaggio di Bardolino, una delle più importanti mete turistiche sulla costa veronese. Viene prodotto con un blend di Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e piccole percentuali facoltative di altri vitigni autoctoni e non. Sono gli stessi vitigni del Valpolicella, le due zone di produzione distano solo pochi chilometri divise dalla valle del fiume Adige. L'area di produzione del vino Bardolino è la costa orientale del lago di Garda. Il limite nord è il massiccio del monte Baldo, la più alta montagna veronese. A sud confina con la pianura padana e a est con la valle dell'Adige. La parte bassa della zona del Bardolino coincide con la Doc Custoza, a ovest il fiume Mincio segna il confine con la zona di produzione del Lugana. Il terreno è prevalentemente costituito da depositi fluvioglaciali. L'immenso ghiacciaio che
ricopriva queste zone decine di migliaia di anni fa, e che creò la conca poi occupata dal lago di Garda, nel suo lento scivolamento verso sud accumulò grandi quantità di detriti dando vita alle colline moreniche. Il suolo è formato da ghiaia, ciottoli di varie dimensioni, sabbia. Il Bardolino ha un colore rosso rubino chiaro, di solito non molto concentrato, che tende al granato dopo qualche anno di affinamento in bottiglia. Al naso è fragrante e vinoso, con tipici sentori floreali di rosa, viola e fruttati di ciliegia, lampone, mora. A seconda delle variazioni nel blend e del tipo di affinamento, in acciaio o legno, si possono trovare ulteriori note erbacee e speziate. In bocca è asciutto, con un'equilibrata freschezza, astringenza e un piacevole finale amarognolo. Il Chiaretto di Bardolino è il vino rosa della sponda orientale del lago di Garda, in provincia di Verona, nel Veneto. Prodotto sia nella versione ferma, sia, in piccolissimi quantitativi, in versione spumante (sia Charmat che metodo classico). Leader nel settore del vino rosa “fermo” italiano, con una produzione di circa 10 milioni di
Bardolino
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sione (circa 7.500 ettari) ed è cointeressata anche ad altre denominazioni, tra le quali comunque la Doc Trentino e Trentino Superiore rappresenta la principale per superficie vitata. L’area è montuosa o collinare, con il 70% del territorio trentino al di sopra dei 1.000 m di quota. Nella zona della denominazione vengono coltivati sia vitigni autoctoni, quali Lagrein, Marzemino, Moscato giallo, Moscato rosa, Müller-Thurgau, Nosiola, Rebo e Traminer aromatico, sia varietà internazionali, quali Cabernet, Chardonnay, Merlot, Pinot bianco, Pinot grigio, Pinot nero, Riesling e Sauvignon.
Trento Doc
bottiglie all'anno. Viene venduto principalmente in Italia e Germania, a seguire Francia, Paesi Bassi, Scandinavia, Stati Uniti e Canada, ma stanno crescendo altre destinazioni come il Giappone. Al naso è fragrante con sensazioni di frutta matura, fiori e a volte sottili note erbacee e di nocciola. Al palato è sapido, piacevolmente amarognolo, snello ed equilibrato.
Trentino Doc La zona di produzione del vino Doc Trentino e Trentino Superiore si estende tra i comuni viticoli della provincia di Trento, nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nella Vallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie. L’area vitata è di considerevole esten38
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La zona delimitata per la produzione del vino Trento Doc comprende territori della provincia di Trento ubicati nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nella Vallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie, incidendo praticamente sullo stesso territorio della Doc Trentino. La zona di produzione della Doc Trento incide per un’area vitata di circa 800 ettari all’interno di questo territorio. I terreni vitati destinati alla produzione del vino Trento Doc, ubicati prevalentemente in declivio, si spingono fino agli 800 m slm. Il Trento Doc è prodotto utilizzando le varietà di vite localmente più idonee alla spumantizzazione con il metodo della rifermentazione in bottiglia: Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero e Pinot Meunier. La vinificazione delle uve avviene prevalentemente in purezza con eventuale, successivo assemblaggio delle diverse componenti in fase di costituzione della partita (cuvée). Nella elaborazione dello spumante Trento Doc è consentito esclusivamente il metodo
Classico della rifermentazione in bottiglia. Il processo di elaborazione prevede un periodo minimo di permanenza sui lieviti della durata di 15 mesi, elevato a 36 mesi per la tipologia “Riserva”.
Casteller Doc La zona di produzione del vino Doc Casteller comprende 48 comuni della provincia di Trento ubicati nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nella Vallagarina, nella Valle del Sarca e parzialmente nella Valsugana. La zona copre pertanto un’area di discreta estensione e comprende le principali zone viticole della provincia. Tali zone sono condivise con altre denominazioni per cui solo una parte della superficie vitata, circa 50 ettari, è destinata alla produzione del vino Doc Casteller. La denominazione prende il nome dalla località Casteller, collina vitata a sud di Trento le cui prime testimonianze scritte relative alla viticoltura risalgono al 1600. I vitigni idonei alla produzione del vino Doc Casteller sono il Merlot (minimo 50%), la Schiava grossa, la Schiava gentile, il Lambrusco a foglia frastagliata
(Enantio), il Lagrein e il Teroldego, da soli o congiuntamente, per l’eventuale differenza.
Valdadige Doc La zona della Doc Valdadige si trova lungo l’omonimo fiume, e comprende l’intero tratto dell’Adige in provincia di Trento e una parte della provincia di Verona. Il Valdadige Rosso presenta ottime caratteristiche organolettiche. L’Enantio conferisce al vino stabilità e struttura del colore e il profumo caratteristico mentre la morbidezza e il bouquet più complesso vengono conferite da Merlot e Teroldego e la sapidità dalla Schiava. Il Valdadige Bianco tipologia è anch’esso un uvaggio di più vitigni. La pienezza dello Chardonnay, l’aromaticità del Müller Thurgau, l’acidula eleganza del Trebbiano rendono questo vino interessante. Il Valdadige Chardonnay si distingue per freschezza ed eleganza e per il profumo spiccatamente fruttato bene si armonizza con la finezza. Il Valdadige Pinot Grigio è caratterizzato da aromi di fiori bianchi e sentori di pera, mela verde e frutta tropicale, ha buona struttura e piacevole freschezza.
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Custoza Un vino unico 40
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ici Custoza e pensi a tante cose. Alle guerre di indipendenza del Risorgimento italiano, al broccoletto, ai tortellini di Valeggio (Vr), alle sfogliatine di Villafranca (Vr). Ma anche - e soprattutto - al vino.
Quello del Custoza è un territorio di dolci colline che uniscono la bella Verona al lago di Garda, e comprende i comuni di Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio, Villafranca di Verona, Lazise, Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Bussolengo e Pastrengo. Territorio ad alta vocazione vitivinicola, quello dove nasce il vino Custoza, il vero, grande gioiello di questa zona. Il vino Custoza Doc ha origine antica, tramandata alle nuove generazioni
dalla passione di chi vuole esprimere con gratitudine e rispetto le atmosfere e il fascino di una terra unica. A caratterizzare la zona di produzione della Doc Custoza c’è il l’anfiteatro morenico della zona, contrassegnato da una fitta serie di colline allungate, disposte ad andamento concentrico e prevalentemente dolce. La miscela di argilla e ghiaia garantisce il drenaggio ed evita i ristagni d’acqua; la composizione prevalentemente calcarea del suolo apporta alle uve tutta la loro tipica componente minerale e caratterizza in modo inconfondibile i vini, dotati per questo di un’ottima sapidità. C’è poi il microclima unico di questo territorio, temperato da estati calde e inverni piuttosto freddi, contaminato dalCHeck-in • aprile 2022
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le influenze del Garda e dalle brezze del Monte Baldo che rendono speciali i vini prodotti a Custoza. La costante ventilazione permette alle uve di mantenersi sempre sane ed asciutte, mentre le escursioni termiche permettono, una maturazione completa, portando a livelli ottimali i valori di acidità, fondamentale per apportare al Custoza la sua tipica freschezza e i suoi deliziosi profumi.
La Doc: più di 50 anni di Custoza La Doc Custoza è stata riconosciuta ufficialmente nel 1971. In prima linea per l’ottenimento della Denominazione di origine controllata furono proprio i produttori che, determinati e convinti, fondarono
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poi il Consorzio l’anno successivo. Nel 1972, infatti, è nato il Consorzio Tutela Vino Custoza Doc. Presidente oggi è Roberta Bricolo, affiancata dai vicepresidenti Alessandro Pignatti e Alberto Marchisio. Costante attenzione viene posta nella produzione del vino Custoza con attenzione all’ambiente. Il tutto a tutela del territorio, riconosciuto valore intrinseco della denominazione. Grande esperienza e tradizione permette poi ai viticoltori di individuare le lavorazioni più adeguate all’ottenimento di uve di alta qualità e di saper cogliere il momento ideale per la vendemmia, valorizzando in tal modo quegli elementi di tipicità che derivano dall’interazione fra vitigni, suoli collinari e microclima.
Le Terre del Custoza, un tesoro da scoprire Vicine a luoghi altamente turistici come il lago di Garda e la città di Verona, le Terre del Custoza sono ancora, insospettabilmente, poco conosciute e proprio per questo mantengono l’autenticità ed il fascino dei luoghi ancora da scoprire; percorsi naturalistici e storici si sviluppano sottovoce, abilmente integrati nella bellezza della natura; panorami mozzafiato e scorci inaspettati avvolgono chi si avventura per una passeggiata a piedi, in bicicletta o a cavallo. Fiumi, mulini, castelli, ville e musei diffusi aspettano solo di essere scoperti. Cantine, ristoranti di antica tradizione
ISTICHE CARATTER
Un vino profumato e strutturato Così come in vigneto, anche in cantina l’uva viene lavorata con grande cura, per far esprimere ai vini tutta la potenzialità di profumi e struttura. Il Custoza è un blend di uve autoctone, un’unicità che esprime profumo delicato, floreale e fruttato con sentori leggermente aromatici, contraddistinto da una forte connotazione territoriale, facilmente riconoscibile per freschezza sapidità e bevibilità. Il Custoza Doc ha anche un notevole potenziale di longevità e si presta ad un buon invecchiamento: con il tempo, infatti, emergono i caratteri minerali tipici dei suoli morenici che contraddistinguono l’area di produzione. Un vino profumato e strutturato.
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ed agriturismi ospitano con passione e gentilezza, facendo riscoprire agli ospiti il piacere dell’accoglienza tipica famigliare, calda ed autentica. La tradizione gastronomica del territorio coccola i commensali e crea un connubio perfetto con il vino Custoza. L’enoturismo ed il turismo rurale sorprendono con pic-nic, degustazioni ed esperienze che difficilmente non fanno venir voglia di tornare in questi luoghi. Produzione solo su territori collinari e pedecollinari Ma cosa dice il disciplinare del Custoza Doc? Prima di tutto che questo vino si può produrre unicamente da uve di vigneti in posizione collinare e pedecollinari esposti prevalen44
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temente a sud, sud ovest. Il Custoza è un blend di uve autoctone. Ecco l’origine della sua particolarità; secondo il disciplinare, il Custoza Doc si ottiene da almeno il 70% dei tre vitigni simbolo del territorio: la Garganega, il Trebbianello (un biotipo locale del Tocai friulano, presente in Veneto e Friuli secondo Dalmasso, già dal Settecento e corrispondente al francese Sauvignonasse) e la Bianca Fernanda (un clone locale del Cortese) che insieme al trebbiano devono, da disciplinare, comporre almeno il 70% del vino. Il disciplinare di produzione prevede inoltre la possibilità di utilizzare alcune uve a bacca bianca storicamente presenti nel territorio, fino a un massimo del 30%.
Custoza Doc, l’eclettico Il vino Custoza Doc è un vino “eclettico”, versatile, fresco, e fruttato nella sua giovane età, ma capace di evolvere nel tempo. Presenta un colore giallo paglierino e un profumo vinoso, fruttato e leggermente aromatico. In bocca sprigiona una spiccata sapidità accompagnata da note morbide e delicate.
un bianco elegante e complesso, adatto a durare nel tempo; il tempo gli consente di evolvere esprimendo a pieno le sue note minerali. Alla vista si presenta di colore paglierino, con tendenza al giallo dorato in seguito all’invecchiamento mentre all’olfatto risulta gradevole e lievemente aromatico. In bocca sprigiona un sapore morbido, armonico, corposo e persistente.
Custoza Superiore Doc, il seducente Il Custoza Superiore Doc si ottiene da vigneti selezionati, con rese inferiori. Prima di essere commercializzato il Custoza Superiore Doc deve essere sottoposto a un periodo di maturazione di almeno cinque mesi a decorrere dal primo novembre dell’annata di vendemmia. È
Consorzio Tutela Custoza Via Bassa 14 - 37066 Sommacampagna (Vr) Tel 045 5545857 www.custoza.wine
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Cà Maiol 46
Un territorio unico tra terra e lago
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entodieci ettari coltivati a vite lungo le sponde del lago di Garda, tra terra e acqua, in un territorio vitivinicolo che abbraccia due denominazioni, Lugana Dop e Valtènesi Riviera del Garda Classico Dop. Tra etichette iconiche e la nuova cantina inaugurata con la vendemmia 2020, l'azienda del Garda è sempre più a misura di winelover e propone diversi format di ospitalità. La storia di Cà Maiol è legata al prezioso Lugana dal lontano 1967, quando venne fondata su quelle rive a sud del lago di Garda, dove le vigne di Turbiana si esprimono da sempre al meglio: un vitigno dalle caratteristiche inconfondibili, perfette per definire e determinare, lungo lo scorrere del tempo e delle stagioni, l’imprescindibile affinità elettiva che lega il Lugana al suo territorio.
La cantina è situata nel cuore della Lugana, tra vivaci vigneti e antiche cascine, a Desenzano del Garda (Bs). L'edificio principale risale al 1710, quando il notaio Sebastiano Maiolo diede avvio ad un'attività agricola proprio lungo le sponde meridionali del lago di Garda. La produzione vinicola prese il via nel 1967 con soli 12 ettari di vigneti, grazie a Walter Contato. Dal 2017, Cà Maiol è parte di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, uno dei big player dell'enologia di qualità italiana. La proprietà, la famiglia Marzotto, punta sull'unicità delle proprie cantine situate in varie regioni d'Italia. Preservare la tradizione vitivinicola della zona e farsi portatori d'innovazione CHeck-in • aprile 2022
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Alessandro Marzotto Brand manager di Cà Maiol produttiva sono gli obiettivi di Cà Maiol fin dalla sua nascita. Obiettivi che si rinnovano fino ad oggi, poggiando le basi sui 110 ettari di terreno della tenuta, fertili custodi di una produzione vinicola all'a-
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vanguardia, e su un vino dalla forte identità locale ma capace, grazie alla sua texture unica e al suo design contemporaneo, di conquistare palati internazionali. Innovazione e rinnovamento, attenzione alla contemporaneità e alle sue esigenze: questo permette a Cà Maiol di produrre un vino dal carattere inconfondibile. Con la vendemmia 2020 è stata inaugurata la nuova cantina, che rappresenta lo stato dell'arte della tecnologia di cantina. Per Cà Maiol le migliorie di cantina rappresentano strumenti di valorizzazione non solo del patrimonio viticolo aziendale ma anche del grande lavoro che viene svolto in vigna durante tutto l’anno.
Visite guidate, eventi e degustazioni Oggi, accanto all'antico edificio, che resta il centro nevralgico dell'attività aziendale,
si trova l'ampio showroom. In perfetto dialogo con l’ambiente circostante, lo spazio accoglie i visitatori con visite guidate, degustazioni e uno shop. La nuova cantina interrata permette ai visitatori di entrare nel vivo della produzione, scoprirne i segreti, seguirne passo dopo passo i processi, lenti e minuziosi, che dal chicco d’uva portano al vino pronto per la bottiglia. Sono due i format di visita proposti. “Cà Maiol” prevede l’assaggio di quattro calici rappresentativi della produzione aziendale - dalla freschezza delle bollicine Lugana Brut Metodo Classico e del Lugana Prestige, alle note delicate del Valtènesi Riviera del Garda Classico Chiaretto Roseri, il vino di una notte. “Cà Maiol Gold”, attraverso la degustazione di cinque etichette, permette una conoscenza più approfondita della produzione e della filosofia della cantina; tra CHeck-in • aprile 2022
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Una preziosa tessera di Santa Margherita Gruppo Vinicolo Dal 2017 Cà Maiol è entrata a far parte di Santa Margherita Gruppo Vinicolo. Il “mosaico enologico” oggi abbraccia da nord a sud la Penisola, raggruppando dieci diverse tenute in alcune tra le più belle regioni italiane: dal Veneto Orientale alla Valle dell'Adige, dalle colline di Valdobbiadene e Refrontolo alla Franciacorta, dall'Alto Adige alla Lugana, dal Chianti Classico alla Maremma, dalla Sicilia alla Sardegna. 50
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queste il prestigioso Lugana Riserva Fabio Contato, che esalta le potenzialità di invecchiamento e concentrazione espressiva di questo vino, e il fresco e sapido Lugana Molin, che deve il suo nome allo storico vigneto posizionato accanto alla cantina. Ma la dolcezza dei mesi estivi gardesani si presta per approfittare di un’ulteriore, affascinante proposta: il tour in barca con degustazione (prenotabile tramite la cantina o direttamente dal sito web di Sirmione Boats, effettuato in base alle condizioni meteo) che unisce l’eccellenza vinicola firmata Cà Maiol ai paesaggi più suggestivi della sponda sud del lago: dai giardini pensili di Villa Callas al sito archeologico delle Grotte di Catullo, fino ai resti medievali e all’incanto dell’oasi naturalistica della Rocca di Manerba collegata all’Isola di San Biagio. Si attracca infine all’Isola del Garda per la degusta-
zione di una selezione di vini guidata dal team ospitalità di Cà Maiol direttamente a bordo, sullo sfondo romantico dell’antica villa in stile neogotico veneziano progettata dall’architetto Luigi Rovelli a inizio ‘900, circondata dai giardini botanici: la cornice ideale per godere dell’eleganza dei vini Cà Maiol.
Cà Maiol via dei Colli Storici 119 - 25015 Desenzano del Garda (Bs) - Tel 030 9910006 www.camaiol.it
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Tenuta Roveglia
Alla scoperta del Lugana
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iccoli gruppi o grandi comitive, poco importa: le porte di Tenuta Roveglia a Pozzolengo (Bs) sono sempre aperte per visite e degustazioni. Per tutti. Il percorso proposto porta a scoprire, come prima tappa, le tracce di una cantina che, nella sua parte più antica, affonda le radici nel lontano 1400. Il profumo delle barriques è il primo impatto che gli ospiti hanno entrando nella cantina storica, dove riposano le annate più vecchie. Si procede poi visitando la parte moderna dedicata alla produzione per scendere infine nella nuova cantina sotterranea, la cui costruzione è stata completata nel 2015.
Percorsi degustazione
Questa parte più recente, con i suoi archi in cemento lavorato in modo innovativo,
È anche possibile personalizzare ulteriormente il percorso (previo accordo),
rappresenta un esempio singolare di architettura moderna con richiamo originale all’arte gotica e, dunque, al passato storico della cantina stessa. Il percorso si conclude poi nella vecchia “stalla” o nella “loggetta” con una degustazione dei vini accompagnata da prodotti tipici del territorio. Durante la bella stagione le degustazioni avvengono con vista dei vigneti e in ambienti ricchi di tracce del passato, mentre nei mesi più freddi si può approfittare del camino interno che regala un’atmosfera calda e confortevole.
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scegliendo tra altre proposte. Come il “Percorso di benvenuto”: assaggio di due vini (Lugana Limne e a scelta Lugana spumante o Lugana Riserva) accompagnati da prodotti da forno. Costo per persona: 10 euro. O come il “Percorso di assaggio”: assaggio di tre vini accompagnati da tagliere di salumi e formaggi del territorio. Costo per persona: 18 euro. Disponibile anche il “Percorso di conoscenza”: assaggio di quattro vini accompagnati da tagliere di salumi e formaggi del territorio. Costo per persona: 24 euro. O il “Percorso personalizzato”: degustazioni tematiche anche in verticale direttamente dalla “cantina storica” per gruppi (minimo 15 persone). Le visite guidate nella cantina sono disponibili su prenotazione dal lunedì al sabato e durano circa un’ora e mezza. 54
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La storia di una cantina Visitare la Tenuta Roveglia significa attraversare la storia della produzione del Lugana, addentrarsi in un territorio che parla di una tradizione antichissima. Significa fare un viaggio vero e proprio in una delle capitali dell’enoturismo della zona. Oggi questa splendida realtà bresciana, trasmessa ormai da quattro generazioni, è guidata da Sara, Vanessa e Babettli Azzone, ma le origini della tenuta risalgono al 1404, quando la famiglia Roveglio acquistò terreni e cascine dal monastero San Salvatore di Brescia (oggi Santa Giulia di Brescia). Così nacque il nome della cantina, ma l’avventura legata al vino iniziò alla fine dell’Ot-
tocento, quando il bisnonno, Federico Zweifel, lasciò il suo Cantone natale, Glarus nella Svizzera interna, per trovare migliori condizioni di lavoro in Italia. Nel Belpaese s’innamorò del lago di Garda, dove trovò una natura fiorente e terreni che si rivelarono adatti alla coltivazione delle vigne. L’area di produzione del Lugana è situata in un territorio la cui storia geologica risale a 200 milioni di anni fa. Questa origine antichissima ne determina alcune caratteristiche peculiari ed uniche. La natura del terreno di origine morenica, al tempo stesso argilloso e calcareo, creano condizioni del tutto uniche per la coltivazione della vite di Turbiana. Anche il microclima particolarmente mite nel corso dell’anno, grazie alla termoregolazione del lago di Garda, contribuisce a creare condizioni estremamente favorevoli alla maturazione dell’uva. Questo connubio tra terreno e microclima crea un vino cele-
brato fin dai tempi dei romani per la sua gradevolezza e unicità. Federico Zweifel iniziò a comprare terreni e a trasformare quei campi - spesso abbandonati - in filari di vigneti. Così fece anche suo figlio Giusto, la seconda generazione della famiglia, iniziando a produrre vino destinato, all’inizio, solo ad amici e clienti locali. Per molti anni il metodo di produzione rimase quello tradizionale, che i contadini si tramandavano di generazione in generazione. Una fondamentale trasformazione avvenne negli anni ’80 quando, con l’avvento della terza generazione, Giovanni Felice Azzone, professore ordinario di Patologia generale all’Università di Padova e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, prese in mano la gestione della Tenuta Roveglia. Trasferì in questa realtà vinicola la sua passione per la ricerca e il coraggio per l’innovazione
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tecnologica. La sua esperienza di scienziato, a capo di laboratori riconosciuti a livello internazionale, lo aveva sempre più convinto che i migliori risultati si ottengono soprattutto attraverso l’ascolto ed il dialogo tra tutti i collaboratori.
gestivo esempio di cantina moderna legata alla sua storia. Oggi i vini della Tenuta Roveglia nascono proprio da qui, da questa storia di passione, dedizione e sogni. Foto del servizio: Stefano Casati
Grazie all’esperienza indispensabile di Paolo Fabiani, oggi direttore dell’azienda e prezioso collaboratore di Giovanni Felice Azzone fin dall’inizio, si diede il via ad una revisione dei metodi produttivi e all’introduzione di nuove metodologie e dei più moderni sistemi di vinificazione. Questo originale connubio tra tradizione e innovazione, tra amore per il terreno e ricerca scientifica ha fatto sì che Tenuta Roveglia si sia trasformata con gli anni in un sug-
Tenuta Roveglia Località Roveglia 1 - 25010 Pozzolengo (Bs) Tel 030 918663 www.tenutaroveglia.com
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Esperienza unica i n Va l p o l i c e l l a a p o c h i p a s s i d a Ve r o n a e dal Lago di Garda tra piaceri termali, v i g n e t i , b o t t i ,v i n i e sapori gourmet.
villaquaranta.com
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Divertimento per tutti!
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he vogliate rimanere a mollo tutto il giorno come se foste ai tropici o fare un autentico safari africano, il lago di Garda esaudisce tutti i desideri! Senza dimenticare il regno delle favole o l’immersione nel mondo del cinema! Il Garda vuol dire tante cose, ma una, in particolare, salta subito in mente quando si pensa a questo lago: divertimento. O meglio: parchi divertimenti! Ce ne sono davvero tanti, e per tutti i gusti, che offrono l’opportunità di vivere emozioni uniche e irripetibili.
Fossalta (V), il primo parco acquatico a tema d’Europa, immerso nell’atmosfera di un’isola tropicale. Ed è proprio a Canevaworld che è stato aperto il nuovo parco a tema dedicato al mondo del cinema e agli effetti speciali, il Movieland. Senza dimenticare, per chi ama le emozioni d’altri tempi, lo spettacolo medievale al Medieval Times tra i duelli dei cavalieri e il succulento banchetto preparato per tutti gli ospiti!
Come ai tropici! A partire, naturalmente dal famosissimo Gardaland a Castelnuovo del Garda (Vr) primo parco divertimenti d’Italia, con il suo mondo di giostre e di fiaba, e l’altrettanto noto Canevaworld Resort a 58
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Ma per i parchi acquatici c’è solo l’imbarazzo della scelta. Gran parte situati nell’entroterra, sono tutti raggiungibili, a pochi passi dal lago, dalle colline e da
Elias Adventure Park
Parchi divertimento Parco Avventura Busatte
Parchi avventura Parchi acquatici
Parco Avventura "Flying Frogs"
Rimbalzello Adventure
Jungle Adventure Park
Parco Acquatico Riovalli
Medieval Times
Caneva Aquapark Movieland
Parco Natura Viva
Gardaland Gardaland Sea Life Aquarium
Picoverde Parco Giardino Sigurtà Parco Cavour
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DOVE
Indirizzi utili Gardaland Gardaland Sea Life Aquarium www.gardaland.it Caneva Aquapark Movieland Medieval Times www.canevaworld.it Picoverde www.picoverde.it Parco acquatico Cavour www.parcocavour.it Parco Acquatico Riovalli www.riovalli.it Jungle Adventure Park www.jungleadventurepark.com Parco Avventura Flying Frogs www.flyingfrogstignale.com Rimbalzello Adventure Park www.rimbalzelloadventure.com Elias Adventure Park www.eliasadventurepark.com Parco Busatte Adventure www.busatteadventure.it Parco Natura Viva www.parconaturaviva.it Parco Giardino Sigurtà www.sigurta.it 60
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Verona. A Custoza (Vr) c’è il parco acquatico Picoverde, dove tra le tante attrazioni spiccano il Toboga, la laguna con idromassaggio, la piscina olimpionica, i due Kamikaze per discese rapide ed emozionanti, un parco giochi, un laghetto naturale ed un’ampia zona solarium. A Valeggio sul Mincio (Vr) c’è, invece, il Parco acquatico Cavour, immerso in una vera e propria oasi naturale di 200mila mq, dove spiccano la “spiaggia mare”, unica in Europa, che ricorda lo scenario di una spiaggia tropicale ricca di palme e isola esotica, il “Paradise Island”, un angolo interamente scolpito nella roccia con il fondo in sabbia della Tunisia, la grande vasca idromassaggio, le cascate e le piscine su più livelli. A Cavaion Veronese (Vr) immancabile una giornata al Parco Acquatico Riovalli, tra curve mozzafiato, ripide discese e interminabili giri di trottola e il favoloso vortice!
Avventure sospese Per chi, invece, vuole avventurarsi tra liane, ponti canadesi e percorsi di varie difficoltà c’è il nuovo Jungle Adventure Park Parco Avventura a San Zeno di Montagna (Vr), in cui vivere giornate adrenaliniche tra teleferica discendente, rete del pescatore, tronco d’equilibrio, ponte himalaiano, barili sospesi, liana volante, salto di Tarzan, scala canadese, salto del canguro. Non da meno il Parco Avventura Flying Frogs a Tignale (Bs), in cui cimentarsi nel “volo d'angelo” della big zip; il Rimbalzello Adventure Park a Salò (Bs), nella splendida cornice del Parco Rimbalzello di Barbarano, a poche centinaia di metri dal Vittoriale di Gabriele D’Annunzio; l’Elias Adventure Park a Dro (Tn), alle pendici dell’immensa parete del Monte Brento e il Parco Avventura Busatte Adventure a Nago-Torbole (Tn) con più di 50 passaggi
aerei da 2 ai 15 metri di altezza e la nuova pista da Bmx.
Alla scoperta di piante e animali Per chi vuole fare un autentico safari c’è il Parco Natura Viva a Pastrengo (Vr) che ospita una tra le più importanti collezioni zoologiche italiane ed è oggi uno dei principali centri per la conservazione delle specie animali in pericolo d’estinzione e l’educazione ambientale: una straordinaria arca di Noè che conta oltre 200 specie animali tra giraffe, zebre, antilopi, leoni, tigri, rinoceronti e ghepardi. Da visitare a piedi o a bordo del proprio veicolo, per vivere l’emozione di un safari africano. Dagli animali alle piante grazie al meraviglioso Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio (Vr), tra i cinque più straordinari al mondo! CHeck-in • aprile 2022
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A Gardaland il divertimento è anche in hotel
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ici Gardaland e pensi a divertimento! La stagione di uno dei più famosi parchi divertimento, nato nel 1975, entra nel clou portando in Italia Jumanji-The Adventure, la prima attrazione al mondo a tema Jumanji, una dark ride per avventurieri di ogni età, basata sulla popolare serie cinematografica di Sony Pictures. L’avventura, che si svolge nel cuore del parco, è caratterizzata da una storia coinvolgente ed emozionante: gli ospiti hanno infatti la missione, in lotta contro il tempo, di riportare al leggendario tempio la sacra gemma preziosa per salvare il regno di Jumanji da una maledizione. Sono ben 12 le ambientazioni scenografiche, altamente immersive ed ispirate alle scene più iconiche della notissima serie cinematografica.
Dal film alla "realtà" L’avventura nel mondo di Jumanji è vissuta dai visitatori a bordo di speciali vetture a forma di veicolo fuoristrada, il celebre mezzo 4x4 del film riprodotto nei minimi dettagli; ciascun veicolo multi-motion, oltre a compiere un movimento lineare lungo il binario, reagisce ai pericoli, agli ostacoli e agli effetti audio e video disseminati lungo il percorso ruotando su sé stesso e oscillando, simulando i movimenti di un vero fuoristrada. Grazie a queste rotazioni e oscillazioni, l’esperienza risulta ancor più immersiva ed entusiasmante poiché i visitatori vivono la sensazione di essere a bordo di un vero 4x4 nella giungla selvaggia di Jumanji. Particolarmente interessanti sono anche i cinque animatronics dell’attrazione: da
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una scrivania che funge da porta di ingresso nel mondo di Jumanji ad un immenso ippopotamo, dallo spaventoso ragno fino ad arrivare alla mano e alla testa al temibile Gigante di Pietra. Quest’ultimo - alto ben 6.45 metri e largo 6 - è il più sorprendente tra i diversi animatronics posizionati lungo il percorso e cerca in ogni modo di fermare gli Ospiti costituendo il loro principale nemico: in un primo momento, tra i tuoni di una tempesta, la sua enorme testa con il mostruoso ghigno e lo sguardo infuocato emerge da una grotta illuminata dai fulmini mentre più avanti nel percorso è la sua gigantesca mano a tentare di bloccare il passaggio degli avventurieri.
Lo shop esclusivo a tema Per gli appassionati della serie imperdibile è una visita all’esclusivo shop, primo al mondo a tema Jumanji, dove è possibile trovare moltissimi prodotti; oltre a cappellini, borracce, tazze e peluche i 64
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giovani esploratori hanno la possibilità di creare il proprio kit di sopravvivenza con torce, bussole e penne tattiche, portando a casa con sé il fascino dell’avventura.
Scegli l’hotel dei tuoi sogni Per proseguire l’avventura e il divertimento anche alla fine delle giornate nel parco è possibile soggiornare in uno degli hotel tematizzati del resort: da Gardaland Magic Hotel, dedicato al mondo della magia, a Gardaland Adventure Hotel, dedicato all’avventura fino ad arrivare a Gardaland Hotel, quint’essenza del mondo della fantasia. Proprio in quest’ultimo sono disponibili ben 4 camere interamente tematizzate Jumanji - raggiungendo così l’incredibile offerta di 264 camere interamente tematizzate su un totale di 475 stanze - che permetteranno di continuare il viaggio in questo misterioso mondo anche durante un soggiorno unico nel suo genere.
Gardaland Hotel, con la sua particolare costruzione rosa in stile New England, è la quintessenza del mondo della fantasia, dei sogni e delle fiabe. L’hotel è suddiviso in quattro padiglioni ed è dotato di 247 camere, 5 sale meeting, 2 sale giochi, una splendida area acquatica immersa nel verde e numerosi altri servizi propri di una struttura 4 stelle. Oltre alle camere classic, l’hotel si arricchisce negli anni di numerose camere tematizzate, declinate su temi diversi: da quella dedicata a Peppa Pig alla Kung Fu Panda, dalla Sea LIFE alla Happy Circus, dalla Covo dei Pirati passando per la camera Magic House fino ad arrivare alla Oblivion e alle gettonatissime Princess Kingdom e Snow Princess. La costruzione di Gardaland Hotel ha rappresentato un evento epocale per il parco poiché ha segnato il suo passaggio da polo di attrazione, dove trascorrere alcune ore di svago, a polo di destinazione degno di una sosta più lunga, per un vero e proprio soggiorno.
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Nel 2016 Gardaland raddoppia le proposte nell’hôtellerie con l’apertura di un secondo hotel - Gardaland Adventure Hotel, primo hotel interamente tematizzato in Italia. Il successo della struttura è legato agli speciali pacchetti che permettono agli ospiti di vivere, in modo completo e accattivante, una vera vacanza nell’avventura: dall’inesplorata giungla al selvaggio west, dall’artico tra ghiacci e igloo fino alle atmosfere arabeggianti da Mille e una notte: Jungle Adventure, Wild West Adventure, Arctic Adventure e Arabian Adventure… i promettenti nomi delle camere a tema richiamano i vari mondi già presenti nel Parco e permettono il proseguo dell’avventura anche la notte. Il 31 maggio 2019 apre anche Gardaland Magic Hotel, il nuovo hotel a 4 stelle interamente tematizzato e dedicato alla magia; la struttura è composta da 128 ampie camere tematizzate in tre differenti e suggestive ambientazioni: Foresta Incan-
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tata, Cristallo Magico e Grande Mago. Ogni camera è divisa in due diverse aree - il letto matrimoniale da una parte, i due letti singoli dall’altra - pensate per vivere e condividere un’esperienza unica per tutta la famiglia. Una reception incantata piena di libri, pozioni, cappe magiche e bacchette e un enorme magico portale che esplode con una spirale di incantesimi spettacolari. Un coffee bar interno adibito per la prima colazione - a cui si accede passando attraverso il tronco di un grande albero - dove tutto rimanda alla foresta incantata: dalla pavimentazione verde che richiama l’erba del bosco, alle immense e vorticose piante rampicanti, fino al legno degli arredi. Gardaland Magic Hotel sorge accanto agli altri due hotel del resort con i quali condivide un’ampia area acquatica, dove rilassarsi dopo una giornata a Gardaland Park o Gardaland Sea Life Aquarium.
MINILAND
Per gli amanti del Lego Immancabile anche un giro nella Miniland - l’area nella quale sono stati riprodotti con milioni di mattoncini Lego i monumenti più famosi d’Italia - di Legoland Water Park Gardaland. Il parco acquatico nella sua interezza apre il 14 maggio, quando i piccoli ospiti potranno tornare a divertirsi nel primo Legoland Water Park d’Europa tra scivoli colorati e milioni di mattoncini Lego. Tante le attrazioni, dal Lego River Adventure, un corso d’acqua che attraversa il parco acquatico da percorrere facendosi trasportare dalla leggera corrente a bordo di gommoni personalizzabili utilizzando grandi mattoncini Lego galleggianti, passando per il Beach Party con i suoi 7 scivoli e il grande secchio che a sorpresa riversa una cascata d’acqua sui bambini e Jungle Adventures, con scivoli adatti a tutta la famiglia. CHeck-in • aprile 2022
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Non stop di spettacoli e show Tanti poi gli show che come sempre arricchiscono le giornate nel parco: da Welcome to Gardaland, lo spettacolo di apertura che quest’anno ha una nuova main song e nuovi costumi per il corpo di ballo a La soffitta di Prezzemolo, nuovo spettacolo dedicato al pubblico dei bambini e delle loro famiglie in scena al Teatro della fantasia. Vicino alla nave dei corsari l’apprezzatissimo show è stato rivisitato e, con un cast di sole donne, promette di sorprendere tutti con balli e canzoni. Sempre per i piccoli ospiti imperdibile è il nuovo show “44 Gatti Circus Show” all’Arena
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44 Gatti, ambientato al circo e con la presenza anche del gatto Boss. Nuovi sono anche gli show nel Buffalo Stage “West is the best”, travolgente live musical western in cui due cowboys sono pronti a sfidarsi con balli e canzoni per “fare colpo” sulla bellissima Lucy, e presso il palco Hacienda Miguel “Alegrìa Mexicana”. A Gardaland Theatre torna, dopo il successo della scorsa stagione, Gardaland Awards - Life is a movie, arricchito da nuovi numeri acrobatici. Tante infine, come sempre, le occasioni per i bambini di incontrare i loro beniamini durante i meet&greet sia con Peppa Pig che con i 44Gatti.
Tappa all’acquario con 5mila creature marine Una tappa da non perdere sarà anche la visita a Gardaland Sea Life Aquarium, l’acquario interamente tematizzato che ospita oltre 5mila creature marine e nel quale è possibile compiere un percorso alla scoperta delle più affascinanti specie che popolano il nostro pianeta. Da sempre impegnato nel trasmettere ai visitatori - in particolare ai più piccoli - il rispetto dell’ambiente, l’acquario propone quest’anno nuove attività interattive per approfondire ulteriormente la conoscenza dei diversi ambienti e l’impatto dell’uomo sulla natura. Gardaland Sea Life Aquarium propone un bellissimo viaggio interattivo - dal lago di Garda fino alle profondità oceaniche. Attraverso 13 ambientazioni completa-
mente tematizzate, l’acquario offre una pausa rilassante e, nello stesso tempo, unisce il divertimento con la sensibilizzazione all’ecosistema marino e l’educazione alla salvaguardia dei mari. Gardaland Sea Life Aquarium regala un’esperienza unica nel suo genere, da vivere in un succedersi di ambienti che ricostruiscono, con dovizia di dettagli, gli habitat naturali - a partire dal fiume Sarca, passando per il lago di Garda ed il Delta del Po sino a giungere, attraverso il Mar Rosso, all'Oceano Indiano. Passeggiando tra le 40 vasche tematizzate - totalmente a misura di bambino, con oblò e cupole che li faranno rimanere a bocca aperta - è possibile ammirare da vicino oltre 5mila straordinarie creature marine di 100 diverse specie. È un susseguirsi di mondi misteriosi e affascinanti, popolati da numerose specie animali, da quelle più note CHeck-in • aprile 2022
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sino a quelle più strane ed esotiche: dagli squali ai cavallucci marini, dal pesce scorpione alle stelle marine, dalle meduse ai pesci tropicali. Clou del percorso è l’attraversamento del meraviglioso tunnel oceanico trasparente: sarà come essere immersi negli abissi dell’Oceano dove poter incontrare squali, razze, trigoni e tantissimi pesci colorati. Una vera e propria sezione di Oceano, un'esperienza di edutainment, adatta sia agli adulti che ai bambini, ai quali sono dedicati pannelli e laboratori, divertenti giochi-test, vasche interattive, proiezioni
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sul mondo marino e possibilità di assistere all’alimentazione degli squali.
Gardaland Resort Via Derna 4 - 37014 Castelnuovo del Garda (Vr) - Tel 045 6449777 www.gardaland.it
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Parcheggio gratuito per i nostri clienti CHeck-in • aprile 2022
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CanevaWorld Resort Dai Caraibi a Hollywood
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na vera e propria avventura tra pirati, antichi galeoni, squali feroci, acque cristalline, spiagge di sabbia bianca e scenari da film di Hollywood! CanevaWorld Resort a Lazise (Vr) è un polo d’intrattenimento che ha come obiettivo quello di far vivere un’esperienza indimenticabile ai visitatori, all’insegna del divertimento e del relax. Il resort è composto da due incredibili Parchi divertimento, tre ristoranti tematici e un Tiki-bar. I grandi studi cinematografici di Hollywood sbarcano sul lago nel primo e unico parco italiano interamente dedicato e
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86253 ispirato al mondo del cinema. A Movieland è possibile vivere una giornata di puro divertimento assistendo dal vivo a spettacoli unici e scene d’azione con stuntmen professionisti, provare fantastiche attrazioni e visitare set cinematografici con incredibili effetti speciali. Tra le novità Space Mission Orbit, per sperimentare le forze G come un vero astronauta; H. H. Holmes Hotel per affrontare il serial killer che sconvolse l’America CHeck-in • aprile 2022
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e Alfonso’s Sfiziose con le sue bruschette con prodotti di qualità locali
Un’isola caraibica immersa nel verde
A Movieland Park è possibile trovare diverse attrazioni uniche al mondo (tra cui Pangea, Kitt Super Jet, Magma 2.1, H. H. Holmes Hotel, U-751, Diabolik Invetrigo) e imperdibili show che permettono di scoprire i backstage dei grandi film e diventare il protagonista all’interno dei diversi set dove più di 40 stuntman e artisti creano dal vivo spettacoli straordinari con incredibili effetti speciali (tra cui U.S. Army Stunt Show, Medusa Epic Show, Overdrive Live Set, Sly vs Marilyn, Sweet Nightmare, per citarne alcuni).
Caneva The Aquapark è un’isola caraibica immersa nel verde, tra musica coinvolgente, piante tropicali e spiagge di sabbia bianca finissima. È il posto ideale per rilassarsi nell’acqua cristallina di incantevoli lagune senza rinunciare alle emozioni di scivoli mozzafiato e tortuosi percorsi a bordo di gommoni e tappetini.
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Tra le ultime novità Malibù Beach, un'area verde riservata, nel cuore del Parco con lettini e ombrelloni; Balcony, una
terrazza sopraelevata dove rilassarsi in un'oasi di relax e Hawaiian Poke, con i suoi sapori hawaiani. A Caneva Aquapark il divertimento e il relax è per tutti: dalle spiagge di sabbia fino alle attrazioni più adrenaliniche ce ne è per tutti i gusti tra Cabanas Club, Stukas Boom, Crazy River e Shark Bay.
Medieval Times Restaurant & Show Ma Caneva non è solo giorno! Il divertimento continua anche tutta la notte. Come al Medieval Times Restaurant &
Show. All’interno di un castello medievale aspetta un avvincente torneo in compagnia di Re Astolfo e dei suoi cavalieri. Il tutto accompagnato da un’abbondante cena con bevande servite senza limiti di quantità in un suggestivo spettacolo unico nel suo genere.
Safari Pizza Coinvolgente come un safari e divertente come una pizza in compagnia! Giraffe, elefanti, coccodrilli e cascate d’acqua danno il benvenuto e terranno compagnia per una serata indimenticabile.
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Rock Star Restaurant Una formula buffet originale abbinata all’atmosfera di un ristorante in stile americano dedicato alle star della Musica. Fantastici piatti principali, squisiti dolci e bevande illimitate.
Margaritas Cocktails Un tiki bar in stile caraibico per assaporare deliziosi cocktails. Margaritas, Tequila Sunrise, Strawberry Caipiroska... gli inimitabili House Drinks sul lago di Garda!
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Caneva Aquapark Via Fossalta 58 - 37017 Fossalta (Vr) Tel 045 6969900 www.canevaworld.it
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Parco Giardino Sigurtà
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Fiori, piante e animali fantastici
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perto al pubblico da poco più di 40 anni, il Parco Giardino Sigurtà, a Valeggio sul Mincio (Vr) è un angolo di verde tra i più affascinanti grazie ai boschi, alle distese verdi, ai panorami e alle fioriture stagionali come i tulipani, le rose e le ninfee. I 600mila metri quadrati di estensione permettono una visita rilassante in tutta sicurezza, che può essere fatta a piedi, in bicicletta (il Parco si trova a 2 km dalla ciclabile Mantova - Peschiera d/G), in golf-cart elettrico con guida Gps, a bordo dello shuttle elettrico accompagnati da una guida o sul trenino panoramico. Il Parco Sigurtà si trova a Valeggio sul Mincio, località nominata Bandiera Arancione secondo il Touring Club Italiano,
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86001 e a 2 km dalla frazione di Borghetto sul Mincio, che già fa parte della prestigiosa galleria dei Borghi Più Belli d'Italia, grazie ai suoi antichi mulini e al ponte Visconteo del XIV secolo. Il Parco Sigurtà ha una doppia anima: una progettazione all’italiana caratterizzata da disegni geometrici che circoscrivono lo spazio; e una all’inglese che si basa sull’accostamento di elementi naturali e artificiali come grotte, alberi secolari, tempietti dove chi passeggia percepisce una natura ordinata anche quando assume un carattere più spontaneo. CHeck-in • aprile 2022
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La storia L’antica storia del Parco risale al 1407 quando era un "brolo cinto de mura" ovvero terre coltivate con foraggi racchiuse all’interno di una muraglia. Poi nei secoli ha avuto diverse evoluzioni come l’ampliamento della superficie e la possibilità di attingere l’acqua dal Mincio per arrivare al 19 marzo 1978, quando Giuseppe Carlo Sigurtà aprì il Giardino al pubblico: oggi, Magda e Giuseppe Sigurtà, continuano con dedizione a preservare e a far conoscere questo tesoro verde, proseguendo il lavoro svolto dagli antenati.
Animali fantastici e dove trovarli Animali fantastici e dove trovarli è il titolo della serie cinematografica fantasy scritta da J.K. Rowling e diretta da David 80
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Yates e che ha ispirato un approfondimento sugli animali più particolari che abitano al Parco Giardino Sigurtà, tesoro verde a pochi chilometri da Verona. Passeggiando tra i viali e percorrendo i boschi che occupano una superficie di 600mila metri quadrati si possono incontrare: • la mantide religiosa (Mantis religiosa Linnaeus, 1758) è nota per il poco romanticismo della femmina che, dopo l'accoppiamento, divora il maschio. • l’airone cenerino (Ardea cinerea Linnaeus, 1758), splendido sia sui trampoli che in volo, grazie ad un’apertura alare di quasi 2 metri e ad una caratteristica forma ad S del collo. Questo volatile è da sempre per l’uomo simbolo di valori importanti: i Greci lo consideravano sacro ad Atena, dea della sapienza; Plinio il Vecchio lo descrisse come messaggero di buon augurio; nel Medioevo veniva associato alla penitenza per la sua colo-
CURIOSITÀ
I punti di interesse Viale delle Rose: immagine simbolo con 30mila rose antiche rifiorenti in due varietà che impreziosiscono la veduta a “cannocchiale” sul Castello Scaligero esterno al Parco. Labirinto, inaugurato nel 2011, con 1500 piante di tasso, una torre centrale e i corridoi verdi, che percorrono una superficie di 2500 metri quadrati: è uno tra i labirinti più belli al mondo. Castelletto ed eremo: per un salto nel tempo a fine Settecento, grazie a questi due edifici immersi nei boschi. Fioriture stagionali in particolare Tulipanomania, la più importante fioritura di tulipani del Sud Europa con oltre un milione di tulipani, e in estate dalie, ninfee, ortensie, per concludere con il foliage in autunno. Fattoria con animali da cortile sul versante agricolo del Parco. Diciotto specchi d’acqua, tra cui i Giardini acquatici e i Laghetti fioriti sono tra i punti più visitati e dimora di fioriture stagionali e carpe giapponesi. Alberi antichissimi, come la Grande Quercia con oltre quattro secoli d’età, e alberi giurassici ovvero risalenti all’era dei dinosauri come il ginkgo biloba e la metasequoia. Grande Tappeto Erboso: la distesa più ampia di tutto il Parco, set per spot, trasmissioni televisive (come Masterchef), shooting e videoclip musicali (Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Annalisa). Angoli curiosi del Parco: la Valle dei Daini, il Giardino delle piante officinali, i Viali dei Tronchi Smeraldo. CHeck-in • aprile 2022
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razione e per le sue abitudini solitarie; infine, gli Sciamani lo indicavano come animale di potere. • la carpa koi è la varietà ornamentale della carpa comune (Cyprinus carpio). Celebri per la loro bellezza, per l’esorbitante prezzo di vendita che caratterizza alcuni esemplari, per essere diventate uno dei soggetti più disegnati dai tatuatori, e anche per avere una buona memoria che le porta a ricordare il luogo in cui ricevono il cibo e la persona che le nutre. Un'antica leggenda cinese racconta di una carpa che riuscì a risalire una cascata sul Fiume Giallo, superando ostacoli e spiriti malvagi e trasformandosi così in un dragone. • la cavalletta verde della famiglia delle Tettigoniidi (Tettigoniidae Krauss, 1902), decisamente numerosa visto che comprende più di 6.400 specie! Tra i super poteri di questo animale troviamo un udito sbalorditivo, zampe pronte ad altissimi salti e straordinarie capacità di 82
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mimetismo comunemente con forme e colori simili alle foglie. • la gallina padovana è una razza molto antica di pollo di origine italiana che vanta la certificazione di Presìdio di Slow Food per il recupero e la salvaguardia di piccoli allevamenti minacciati dall’agricoltura industriale e dall’omologazione. Questa razza elegante e sbarazzina, grazie al suo caratteristico ciuffo, viene allevata da secoli come uccello ornamentale e da compagnia. • il podalirio (Iphiclides podalirius Linnaeus, 1758) è un lepidottero, ovvero una farfalla, dalla livrea chiaro-scura e dalle lunghe appendici caudali. Il suo volo è ampio e veloce grazie alla sua coda che le consente di superare lunghe distanze. • la rana verde (Pelophylax esculentus Linnaeus, 1758) è un anfibio molto comune presente nelle sue tonalità verdi o brune che facilitano la mimesi. È protagonista dell’estate sia per la sua passione per le ninfee sia per il rumoroso canto
rappresentato da un gracidare continuo. • lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris Linnaeus, 1758) detto anche scoiattolo rosso. La sua coda è lunga 20 centimetri ed è fondamentale: una coda così lunga è utile per mantenere l’equilibrio durante i suoi salti e le corse da un ramo all’altro! Questa parte del corpo ha inoltre una funzione termica poiché mantiene il calore durante il sonno; infine, durante le fasi di corteggiamento, serve come segnale visivo e viene sollevata e agitata in modo del tutto insolito. • il tacchino (Meleagris gallopavo Linnaeus, 1758) è così comune nel nostro immaginario che spesso non ci soffermiamo sulle sue particolarità. I tacchini sono gallinacei famosi per avere la testa e il collo bitorzoluti e dai colori sgargianti: rosso e blu. Nel maschio in particolar modo è presente un'escrescenza carnosa che sembra colare dalla fronte lungo il becco, come fosse la cera di una candela: si presenta corta e raggrinzita se l’animale è tranquillo oppure allungata
e vivacemente colorata se il tacchino è agitato. • la tartaruga di acqua dolce appartiene al Genere Trachemys (altrimenti dette tartarughe scivolatrici). Le tartarughe al Parco trascorrono l’inverno in letargo nelle serre e, quando giunge la bella stagione, amano esporsi ai raggi del sole, oziando fuori dall’acqua. All’interno del Parco è stata realizzata una vasca, lungo il Viale delle Rose, dedicata alle testuggini.
Parco Giardino Sigurtà Via Cavour 1 - 37067 Valeggio sul Mincio (Vr) - Tel 045 6371033 www.sigurta.it
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Avventura nella natura per bambini all’Elias Adventure Park CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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ambini energici in cerca di avventure, ma in tutta sicurezza? La soluzione è l’Elias Adventure Park a Dro (Tn). L’Elias Adventure Park nasce in un contesto unico e tutelato, immerso nella natura alle pendici dell’immensa parete del monte Brento, meta ascetica di base per jumpers e arrampicatori di tutto il mondo. Un luogo che infonde pace e relax
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e che si estende per oltre un ettaro e mezzo. Con il fiume Sarca che l’attraversa e il sentiero delle Marocche che lo circonda, il parco avventura è individuabile grazie al caseggiato dello scultore in legno “Holzschnitzer” visibile sulla curva che si trova a metà strada tra i caratteristici paesini di Dro e Pietramurata. Comodamente raggiungibile pure in bicicletta e dotato di ampia possibilità di parcheggio, l’Elias si trova anche nelle immediate vicinanze del biotopo, creando il perfetto connubio tra natura e sport; così come la presenza di luoghi d’ar-
te e di numerosi laghi, rende la zona un’ideale meta turistica per grandi e piccini. Eseguito su rocce, alberi e pali artificiali, unico nel suo genere, è il primo parco avventura ad utilizzare l’innovativo sistema di “vita continua” Lvc su roccia nel percorso Junior: un sistema di sicurezza che viene attivato all’inizio dell’itinerario e mantiene il partecipante sempre agganciato e in piena sicurezza fino alla fine.
Elias Adventure Park Località Gaggiolo 2 - 38074 Dro (Tn) Tel 338 1667807 www.eliasadventurepark.com CHeck-in • aprile 2022
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Arte, poesia e cultura
Le grotte di Catullo 86
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a bellezza eccezionale del lago, gli straordinari panorami, il clima mite e la sua connaturata ospitalità, hanno portato sulle rive del Garda - soprattutto a partire dalla seconda metà del Settecento - poeti, scrittori, personalità dell’arte e della cultura, quali Goethe, Ugo Foscolo, Lord Byron e Henry Stendhal, Giosuè Carducci, James Joyce, David Herbert Lawrence, Ezra Pound e Franz Kafka. Emblematico è il caso del grande poeta Gabriele D'Annunzio, che trascorse i suoi ultimi 17 anni di vita al Vittoriale degli Italiani, la dimora che si fece costruire a Gardone Riviera, oggi divenuta museo. Un’attenzione di intellettuali e artisti che ben si sposa con il mito e la leggenda del lago secondo cui Gardina, la ninfa pro-
tettrice della zona del Garda, si innamorò perdutamente del bellissimo Benaco. Un amore corrisposto, passionale. Un amore da favola fino a quando il bel Benaco, il giorno delle nozze non viene colpito da un malore. E muore. Da quel giorno la vita di Gardina cambia, tutto diventa doloroso e la giovane donna cerca di alleviare la sofferenza piangendo. E sono le sue lacrime che hanno riempito il bacino del lago di Garda. La storia d’amore struggente di Gardina e Benaco è una delle prime storie che può raccontare una guida mentre si costeggia una sponda del lago. E sembra quasi di vederla, Gardina, nel profilo del monte che sovrasta il lago a Malcesine: c’è il viso delicato di una giovane donna che protegge gli abitanti che vivono sulle sue sponde...
Il Vittoriale
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Malcesine
Sponda orientale Dalla riviera dei Castelli fino al Mincio 88
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a riva veneta del lago di Garda è costellata di piccoli borghi incasellati nella pietra e nella storia: Malcesine, Lazise, Torri del Benaco, Peschiera. Borghi scenografici in cui l’azzurro del lago arriva fin dentro i piccoli vicoli. E su queste docili acque l’ideale è il giro in veliero: magari utilizzando anche un’imbarcazione storica lunga 24 metri che permette, al tramonto, di godere della luce del sole che si riflette sull’acqua fino a scomparire. E toccare le sponde della piccola perla del lago: Punta San Vigilio. Un’oasi naturale in cui si incastrano palazzi storici con statue incastonate quasi a sorvegliare le antiche mura.
I castelli del Garda Veneto Sono una delle attrazioni principali dei borghi che costellano la sponda veneta del
lago di Garda e il suo entroterra, e per la suggestione che esercitano vengono spesso usati come set cinematografici e come location privilegiata per grandi eventi e cerimonie. È, infatti, anche possibile sposarsi in questi castelli (in quelli di Malcesine e di Torri) scelti sempre più anche da visitatori provenienti da ogni parte del mondo per il loro wedding day!
Il Castello Scaligero di Malcesine Dichiarato monumento nazionale nel 1902, è il simbolo di Malcesine. Fu costruito dai Longobardi e dopo alterne vicende riedificato dagli Scaligeri tra il 1200 e il 1300. Ospita al suo interno, tra gli altri punti di interesse, il Museo di Storia Naturale del Baldo e del Garda, la Sala delle Galee e l’ex CHeck-in • aprile 2022
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polveriera, costruita dagli Austriaci, e oggi dedicata a W. Goethe. In quest’ultima sala sono raccolti i disegni realizzati dal letterato tedesco in occasione del suo viaggio in Italia. Da non perdere anche il panorama spettacolare che si può godere dal poggiolo a picco sul lago (a 24 metri di altezza dalla superficie); il dislivello che invece separa la Torre (o Mastio) dall’acqua del Garda è di ben 70 metri a strapiombo! Sembra che il nome del borgo derivi proprio dalle parole latine “mala” e “silex” probabilmente dovuta alle pietre che costituiscono la pavimentazione del borgo. Malcesine si affaccia sul lago ed è sovrastata dal Monte Baldo e si snoda in piccole stradine, vicoli (tra cui un piccolo e stretto vicolo) che si apre su una piccola piazzetta e che si trova al di sotto del castello di Malcesine.
Torri del Benaco, il borgo che profuma di limone Anche se Gardina ha perso Benaco, il suo grande amore, i due innamorati non verranno mai separati. Sorge infatti sulle sponde venete del lago di Garda il borgo di Torri del Benaco: un piccolo borgo che si affaccia docile e tranquillo sul lago. Le sue strade, i suoi viali e i suoi caffè che arrivano fin dentro alle acque azzurre del lago. Torri del Benaco dove sorge la Limonaia: un sito produttivo molto suggestivo. Una costruzione in pietra viva all’interno della quale vivono e prosperano qualità di limoni che arrivano in tutta Italia. Limoni che nascono grazie all’aria che il lago sembra respirare, al sole che piano poggia i suoi raggi sulle folte fronte dell’a-
Limonia | Torri del Benaco
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grumeto. Profumi di fiori estivi che accompagnano il visitatore nella passeggiata lungo la sponda del lago fino ad arrivare in uno dei suoi caffè circondati da piccole barchette da pesca, per gustare granita (al limone, rigorosamente). L’amore che ha dato origine ad uno dei luoghi più suggestivi d’Italia in una testimonianza eterna di bellezza.
Il Castello Scaligero di Torri del Benaco In origine fu una fortificazione voluta dai Romani, nel primo secolo a.C.; nel X secolo fu invece Berengario I Re d’Italia a renderlo un vero e proprio Castello, che poi passò da una dominazione all’altra: gli Scaligeri,
i Visconti e Venezia sotto cui iniziò la sua decadenza, con la distruzione della cinta muraria esterna in favore dell’ancor oggi esistente Limonaia, risalente al 1760. Al suo interno ospita un museo con oggetti e reperti delle attività artigiano-industriali del passato di Torri del Benaco.
Garda, una storia antica A Garda, splendido borgo medioevale, si fa un tuffo nella storia. L’origine risale probabilmente alla civiltà palafitticola italica le cui tracce sono presenti nella zona. Numerosi sono anche i reperti che attestano una vita nel territorio in epoca romana. Il nome Garda sembra, invece, derivare da “warda”, termine longobardo che significa “guardia” riferito al Castello che
Punta San Vigilio | Garda
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già intorno al 1000 sorgeva sulla montagna alle spalle del paese “Garda plana”. Durante il periodo medievale Garda, con la sua fortezza, ebbe il suo periodo migliore: all'epoca dei Franchi, fu contea autonoma e poi Comune autonomo. Ma con l’arrivo delle nuove strategie e tecniche militari anch’essa venne rasa al suolo. Si racconta che con le pietre del castello siano state fabbricate le case del vecchio borgo di Garda. Qui sono tante le cose da vedere. Nell'antico centro merita una visita la Pieve di Garda, una delle Pievi più antiche della zona, dedicata a S. Maria, ricostruita dopo il terremoto del 1117, rimodernata e modificata nel 1824. Garda è ricca anche di ville come il Palazzo Carlotti, Villa Albertini, Palazzo Fregoso e il Palazzo dei Capitani che è un esempio del passato prospero della città e dei suoi legami con la Repubblica di Venezia. Da non perdere è anche una visita a Punta San Vigilio (a circa tre km a nord di Garda),
Castello scaligero | Lazise
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considerata la piccola Portofino del Garda! Su questa penisola sono presenti una villa, una chiesetta, una storica locanda, un porticciolo ed il parco la Baia delle Sirene.
Il Castello Scaligero di Lazise Fu verso la fine dell’anno mille d.C. che iniziò la costruzione del Castello e della cinta muraria: un sistema difensivo ampliato dagli Scaligeri, dai Visconti e poi dalla Repubblica Serenissima di Venezia sotto cui il borgo divenne strategico per la dominazione dell’intero Garda. Alla fine del 1700 i francesi lo trasformarono in fabbrica di salnitro, poi gli austriaci lo vendettero a un privato che lo trasformò in una cava di pietra e materiale edilizio. Verso la fine del 1800 fu acquistato dalla famiglia Buri alla quale si deve il merito della ristrutturazione; la parte della fortezza accessibile alla visita turistica e` quella che segue la cinta muraria, sia all’esterno che all’interno, ancora in ottimo stato di conservazione.
Peschiera del Garda
Il Castello di Castelnuovo del Garda Diversamente dagli altri, questo castello è opera dei Visconti e non degli Scaligeri: Giangaleazzo Visconti, infatti, sconfitti gli Scaligeri e per assumere il controllo di Verona, costrui` in fretta, nel 1387, la fortezza di Castelnuovo, la Cittadella di Verona e il Ponte di Borghetto di Valeggio sul Mincio (detto infatti Ponte Visconteo su cui ogni anno, in occasione della Festa del Nodo d’Amore che celebra il Tortellino di Valeggio, viene imbandita una spettacolare tavolata). Due le muraglie che circondavano il Castello. Al centro della seconda si trova la suggestiva Torre Viscontea.
Peschiera del Garda, patrimonio Unesco a due passi di “lago” Peschiera, da cui parte il fiume Mincio che tocca alcuni tra i più belli borghi d’Italia, è entrata a far parte a partire dal 2017 del patrimonio Unesco proprio grazie alla sua fortezza. Ed è proprio la
fortezza che ha consegnato questa cittadina alla storia: a partire dall’età del bronzo passando per i romani fino a essere una fortezza che difendeva la Serenissima per passare poi a Napoleone. E la fortezza, come ogni baluardo di difesa che si rispetti, è circondata dal fiume che oggi fa da cornice al verde che spunta dalle antiche e alte mura. Passeggiando lungo le mura si può ammirare tutto lo splendore di quella che un tempo era la roccaforte di numerosi imperi. Un museo a cielo aperto in cui ogni singola e piccola pietra racconta una storia centenaria fatta di battaglie, sconfitte ma anche grandi vittorie. La cura dell’ambiente pubblico cittadino fa sì che la passeggiata sia piena di colori e di profumi: azalee, petunie, margherite che fanno da corollario perfetto al paesaggio.
I borghi sul Mincio E il Mincio che nasce proprio a Peschiera, si muove e scorre per chilometri disegnando linee e percorsi sinuosi lungo tutCHeck-in • aprile 2022
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Borghetto | Valeggio sul Mincio
ta la regione. E nel suo percorso incontra borghetti suggestivi come Valeggio sul Mincio. Valeggio sul Mincio con Borghetto sul Mincio sono due borghi riuniti nello stesso comune, entrambi per fondazione risalgono al periodo dei Longobardi anche se poi sono stati arricchiti di costruzioni e baluardi medievali quando infervoravano le lotte di potere tra i signorotti del territorio veronese e la Serenissima. E dalla vista panoramica di Valeggio sul Mincio con sosta sul ponte che sovrasta il fiume, si arriva al centro di del borgo dove i sapori e gli odori della tradizione culinaria dell’entroterra del lago di Garda del Veneto accolgono attraverso i vicoli cittadini. 94
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Il Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio Cinema all’aperto e spettacoli durante la bella stagione richiamano visitatori da ogni dove, ma il fascino di questo Castello trecentesco esercita un grande potere d’attrazione tutto l’anno. Dei tre ponti levatoi che lo proteggevano solo uno si è conservato. L’ala più antica fu quasi completamente distrutta con il terremoto del 1117, salvo la Torre Tonda, a ferro di cavallo risalente al X sec.
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Vecchia Malcesine
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La cucina e l’ironia di Leandro Luppi CHeck-in • aprile 2022
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uando giri l’angolo e trovi… il paradiso dei gourmet! Siamo in un vicolo ai margini del centro storico di Malcesine (Vr), splendida cittadina affacciata sul lago. Qui c’è uno dei migliori ristoranti del Garda veronese (parole della guida Michelin che gli ha attribuito l’ambita stella): il Ristorante Vecchia Malcesine, regno di Leandro Luppi, chef-patron di origini altoatesine, membro di Euro-Toques Italia, che qui ha saputo conquistarsi un posto al sole grazie ad un’innata fantasia e ad una studiata maestria. Eclettico, vulcanico, istrionico e determinato, Luppi ha saputo da subito interpretare e fare proprie le materie prime del territorio lacustre. Mantenendo fede al suo personale approccio creativo,
non gioca con le sfumature dei sapori, ma va deciso per la sua strada, senza mediazioni. Trascinatore, innovatore e precursore, Luppi è un uomo asciutto, senza clamori e defilato, con uno sguardo acuto ed un sorriso scanzonato. Ermetico, essenziale. Di sicuro Leandro non è uno chef convenzionale. Non è uomo da sfumature ma da tinte forti, non è da sapori leziosi e ruffiani ma dall’impatto deciso e coerente. Di sé setto dice, infatti: «Sono una persona che fa lo chef. Non voglio essere identificato per quello che faccio ma per quello che sono». E non aggiunge altro. Non ce n'è bisogno. Non ne ha bisogno.
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Nel piatto tutto il territorio Luppi non lavora con la singola materia, lui lavora con tutto il territorio, nel senso più profondo ed assoluto del termine. Ed è proprio dall’amore per il suo lago che dal 2010, insieme ad Elvira Trimeloni, organizza l’evento Fish&Chef.
Colore, arte e musica
Calandosi nell’identità del luogo e del prodotto, lo destruttura; si approccia ad esso con la mente libera ed astraendosi dal consueto utilizzo, si ritrova, con la sua visione, nella tradizione.
Nei suoi piatti c’è colore, arte e musica; nella sua vita: Lidia, la moglie, e la figlia Corinne. Senza dimenticare i suoi animali: Nano il gatto, Arturo il cane e Irma la papera corritrice ed anche… un amico immaginario.
Questa direzione permette al cuoco di confrontarsi con il cibo in un passaggio ancora successivo, che va oltre il mestie-
L’amico immaginario spesso si confonde con l’amico analogico. Non si percepisce mai il confine tra i due. Nella loro compli-
Carbonara di lago
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re del cuoco. Superando la trasformazione della materia si concentra più sui concetti dai quali non prescinde: il processo, la pulizia, l’essenzialità ed il sapere che diventa sapore assoluto.
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cità, l’uno scopre i lati nascosti dell’altro. Uno scambio di ruoli rapido ed improvviso, un’impresa stare al loro passo. Insomma, un uomo che fa il cuoco… ironico, tagliente e caustico. Inafferrabile nella sua genialità. Dello chef Luppi c’è quello che tutti vedono, degustano, sanno e raccontano. Ineccepibile. Di Leandro c’è quello che non si vede ma, si percepisce. Un uomo che ama giocare con sé stesso, che racconta con leggerezza un po' di sé o lo fa raccontare dall'universo che lo circonda. La goliardia bilanciata con la sobrietà, l’ironia con la consapevolezza, il sorriso con l’analisi. Sedersi alla Vecchia Malcesine, assaggiare uno dei suoi piatti, chiacchierare con Leandro è un’esperienza
che va oltre i sensi. È decidere di lasciarsi andare, di non pensare più, immergersi in un’atmosfera surreale dove è facile sentirsi a casa.
Vecchia Malcesine Via Pisort 6 - 37018 Malcesine (Vr) Tel 335 6377699 www.vecchiamalcesine.com
Spaghetto, burro fumo e gambero rosso di sicilia
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Locanda Perbellini Ai Beati, il ritorno a casa di Giancarlo 100
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Nella pagina precedente: Giancarlo Perbellini, Marco Cicchelli e Michele Bosco
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al mare della Sicilia al suo lago. Così si è avverato il sogno di Giancarlo Perbellini: aprire una Locanda sul lago di Garda, a pochi chilometri dalla sua città. Perbellini ha, infatti, rilevato lo storico locale del territorio, il ristorante "Ai beati", sulle colline di Garda (Vr), in un luogo ameno che abbraccia l’insenatura di una delle più note località lacustri della riva veronese con vista fino alla costa bresciana, per trasformarlo nella “Locanda Perbellini-Ai Beati”. La location, che si compone di quattro
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Bottoni di pasta ripieni di scampi e gamberi, asparagi, mandorle e Parmigiano
In carta i piatti regionali e le icone di Perbellini A Garda lo chef propone un percorso caratterizzato da ricette regionali della tradizione italiana rivisitate in chiave contemporanea, secondo la sua personale visione. Piatti realizzati con ingredienti freschi, di altissima qualità, che si distinguono per gusto, impiattamento e leggerezza. E oltre ad alcuni must come la Spuma di cipolle; il Guanciale di vitello brasato con purè di patate e porri fritti; il Pane, pomodoro, limone, liquirizia e maionese di vongole, e la celebre Millefoglie, non mancano accenni peculiari alla territorialità, come il Lavarello con emulsione di sottobosco e piselli, e il luccio. Gli ospiti possono ordinare alla carta oppure scegliere il menu degustazione, e per chi ha particolari esigenze lo 102
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chef ha pensato a una proposta di piatti senza lattosio, glutine, carne e pesce. Il menu varia per seguire la stagionalità dei prodotti. A completare l'offerta enogastronomica, la carta vini, a cura del sommelier Stefano Zandarin, che si compone di una ricca selezione di etichette italiane tra bianchi e rossi e di bollicine importanti.
Largo ai giovani Dopo avere seguito la partenza Giancarlo Perbellini ha passato il timone a Marco Cicchelli (33 anni) che è entrato come socio e si occupa della conduzione del ristorante. È un modus operandi ormai consolidato quello dello chef scaligero che ama coinvolgere i suoi collaboratori nella gestione dei nuovi locali offrendo
Orecchiette con bruscandoli e ragù di maialino da latte loro l’opportunità di diventare imprenditori. Un’altra costante è quella di puntare sui giovani: a coordinare la brigata in cucina c’è infatti il giovane chef veronese Michele Bosco (28 anni). Per entrambi si tratta di un ritorno a fianco di Perbellini: Marco Cicchelli, che ora rientra dopo un'esperienza di tre anni con gli Alajmo, ha lavorato con Perbellini a Isola Rizza ed è stato precedentemente il direttore al "Dopolavoro” (Isola delle Rose, a Venezia). Michele Bosco invece ha lavorato nella cucina del ristorante "Al Capitan della Cittadella", a Verona. In totale la brigata della “Locanda” di Garda è composta da sei cuochi e cinque addetti al servizio in sala. Il ristorante è aperto tutto l’anno; e 7 giorni su 7 nei mesi estivi (da giugno a settembre).
Locanda Perbellini ai Beati Via Val Mora 57/59 - 37016 Garda (Vr) Tel 045 6573114 www.locandaperbelliniallago.it CHeck-in • aprile 2022
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Villa Cariola
Relax e fascino sulle colline
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illa Cariola, prestigiosa dimora storica e boutique hotel 4 stelle, circondata dalle colline di Caprino Veronese (Vr), ai piedi del Monte Baldo e a soli 15 minuti dal lago di Garda. Un luogo che accoglie gli ospiti con lo charme e l’eleganza degli ambienti, oltre all’incanto delle terrazze affacciate sugli ampi parchi esterni,
perfetti per ospitare eventi speciali. Costruito nel XV secolo per volere della famiglia di nobili veronesi Cavazzocca Mazzanti (che scelse il luogo, nel quale già si ergeva la preesistente Torre Colombara, per la bellezza del paesaggio), l’edificio diventa proprietà della famiglia Bresavola nel corso del XVII secolo, fino all’arrivo di Napoleone Bonaparte. Oggi,
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grazie ai lavori di aggiornamento voluti dai proprietari e il manager della struttura Omar Gastaldelli, Villa Cariola è diventata uno dei luoghi più ambiti per la celebrazione di matrimoni, eventi e feste private o per concedersi una vacanza esclusiva immersa nel verde.
Mix sapiente tra antico e moderno Gusto raffinato, fascino senza tempo e ampi spazi tipici dell’epoca nobiliare si uniscono armoniosamente ad elementi moderni ed eleganti all’interno delle 36 camere e dei diversi ambienti, garantendo agli ospiti il massimo comfort e relax. All’esterno, 8 ettari di rigoglioso parco con piscina estiva olimpionica, pool bar, sauna a legna a forma di botte e area dedicata agli amici a 4 zampe, consente di trascorrere piacevoli momenti nella natura e rilassanti bagni di sole. Dotata di numerose sale, attrezzate con le più moderne tecnologie, e terrazze all’aperto, Villa Cariola conta una capienza complessiva per oltre 400 persone, il
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luogo perfetto per ospitare matrimoni, meeting, feste private e grandi eventi.
Il luogo ideale per matrimoni Premiata con il Wedding Awards di matrimonio.com dal 2016 al 2022 e il certificato di eccellenza Travellers’ Choice conferito da TripAdvisor dal 2017 al 2021, Villa Cariola propone inoltre affascinanti attività all’aperto e soluzioni per chi ama storia e cultura e per gli amanti di cibo e vino di qualità con il meglio che il lago di Garda e la Valpolicella offrono.
Villa Cariola Località Preele 11 - 37013 Caprino Veronese (Vr) - Tel 045 6250012 www.villacariola.it
A LASIZE
Ristorante Vecchia Dogana Il ristorante interno è dotato di numerose sale e terrazze all’aperto con una capienza complessiva per oltre 400 persone e offre una selezione di piatti della tradizione, rivisitati in chiave moderna, e cucina internazionale. Inoltre, per chi vuole concedersi un’esperienza culinaria in riva al lago di Garda, l’ospitalità di Villa Cariola si amplia con la possibilità di pranzare o cenare al Ristorante Vecchia Dogana adiacente al porto di Lazise (Vr) e alla piazzetta dell’antica pieve di San Nicolò risalente al 1200, location di proprietà che gode di una sala interna e una terrazza esterna vista lago; perfetta per gustare un’ampia selezione di specialità mediterranee e gardesane proposte dal cuoco Davide Rangaioli in abbinamento con un’eccellente carta vini e lo sguardo rivolto al lago di Garda.
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Aqualux Hotel Spa
Tempio del benessere
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qualux Hotel Spa Suite & Terme a Bardolino (Vr), design hotel dall’anima green testimoniata dalla prestigiosa certificazione ClimaHotel, sorge in uno dei borghi più suggestivi della sponda veronese del lago di Garda, immerso in un paesaggio unico caratterizzato da acque incredibilmente azzurre, circondate da vigneti e ulivi coccolati da un clima dolce e mite che favorisce la produzione del famoso olio del Garda Dop, rinomato per leggerezza e delicatezza. Tra i più apprezzati si annovera quello della famiglia Viola, proprietaria di Aqualux Hotel, che fin dal 1950 si dedica ad uno dei prodotti simbolo di questo territorio, l’Olio Viola. Il progetto di sostenibilità sviluppato da Aqualux Hotel Spa Suite & Terme si è concretizzato nella scelta dei materiali bio-compatibili utilizzati per la sua costruzione, nell’impiego di energie rinnovabili e nell’utilizzo di software gestionali che controllano il risparmio energetico
idrico e l’insonorizzazione naturale certificata. Le 125 camere, di cui 18 suite, dallo stile moderno e essenziale, sono caratterizzate da una gamma di colori naturali caldi e avvolgenti, e sfruttano i principi dettati dall’eco climatizzazione per la veicolazione dell’energia naturale senza utilizzo di radiatori e condizionatori. Variegata e di altissimo livello l’offerta enogastronomica che Aqualux Hotel Spa Suite & Terme propone con i suoi due ristoranti: Italian Taste, per un viaggio nella tradizione italiana più autentica, e Evo - pensato anche per chi non soggiorna in hotel - per una vera e propria ricerca gourmet condotta dall’executive chef Simone Gottardello, membro di Euro-Toques Italia all’insegna della qualità degli ingredienti e dell’originalità delle ricette di un menu à la carte che esalta i sapori dei cicli naturali delle materie prime del territorio, per un’esperienza di gusto tra tradizione e creatività in un contesto raffinato e accogliente. CHeck-in • aprile 2022
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Vale la pena sottolineare che Aqualux, a conferma di una vocazione al ben essere a 360°, applica (dalla colazione alla cena e per i brunch, nell’ambito delle proposte del bar, del pool bar, del ristorante Italian Taste, e per quelle dedicate al mondo Mice- Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) i più moderni principi della cucina funzionale per salvaguardare l’esigenza del mangiare sano attraverso una combinazione ottimale degli alimenti che tiene conto di una corretta e migliore nutrizione in termini energetici e di equilibrio psicofisico.
Cucina pret à manger
Simone Gottardello
La bar area “Sparkling Lounge”, anch’essa aperta alla clientela non residente, si contraddistingue per la particolarità dell’offerta beverage e rappresenta il luogo ideale dove vivere e sperimentare una nuova cultura del bere attraverso la de-
Scottona veneta al profumo di camomilla, jus all’aceto di lampone , carota alle spezie 110
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gustazione di cocktail innovativi, “assemblati” con ingredienti di alta qualità e abbinati distintamente a un particolare tipo di alcool. Particolarmente sfiziosa la combinazione con i piatti di piccola cucina pret à manger creati ad hoc da Gottardello, privilegiando cibi leggeri e spuntini veloci. La “Lounge Experience” è fruibile anche all’esterno in un’area dedicata, circondata da piante rigogliose e coperta da una elegante struttura a tetto. Una nota di merito va alla cordiale professionalità di camerieri e bar tender. Complemento della “Sparkling Lounge” è la “Cigar Lounge” che offre una preziosa selezione di sigari e di “importanti” liquori da meditazione.
per adulti e 2 per bambini - percorsi di acqua corrente, una zona dedicata al nuoto, stazioni idro e aeromassaggio, una vasca salina dedicata al relax. Tra le piscine esterne, una vasca di 250 mq che comunica con un’altra vasca interna, raggiungibile a nuoto.
Il paradiso dell’acqua
A completare l’incanto di un soggiorno presso Aqualux ecco l’ulteriore fiore all’occhiello della struttura, l’AquaSpa & Wellness: uno spazio di mille mq dedicati al benessere e alla bellezza con cabine per trattamenti, idroterapia e fangoterapia,
Cuore di Aqualux Hotel Spa Suite & Terme, l’ampia corte che ospita l’AquaExperience, una realtà davvero impareggiabile con otto piscine interne ed esterne - 6
Durante i mesi estivi il Pool-Bar dell’hotel è perfetto per piacevoli momenti di tranquillità a bordo piscina e la Pool Terrace è il luogo ideale dove intrattenersi per una pausa pranzo immersi nel verde.
Benessere a 360 gradi nella bio spa
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una Private Spa, saune, bagni a vapore, una fontana di ghiaccio, un calidarium e un solarium e un’area riservata esclusivamente alle donne con sauna divano e bagno al vapore. Numerosi i trattamenti proposti dalla bio spa tra i quali, davvero originali, quelli del menu “Benessere sostenibile” a base di selezionati ingredienti a chilometro 0, scelti tra i tanti e preziosi che il territorio offre e che vengono prodotti dalle aziende agricole dei dintorni del lago di Garda, senza ricorrere a fertilizzanti o pesticidi. Anche la scelta del brand di una delle linee cosmetiche utilizzate, oltre Natura Bissé, con i famosi prodotti a base di aminoacidi di elastina e collagene naturale in forma libera, e Phytomer, uno dei pionieri della coltivazione di alghe per le applicazioni cosmetiche i cui programmi di colture preservano le risorse naturali e le specie in via di estinzione, è dettata dalla volontà di utilizzare prodotti naturali di grande qualità. 112
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È quello che avviene con la linea di cosmetici Alpienne, esempio di perfetto connubio tra tradizione e innovazione: la secolare esperienza della medicina popolare alpina si sposa con la più moderna tecnologia per lavorare con procedimenti molto particolari le selezionate materie prime (arnica, propoli, calendula, cirmolo…) raccolte a mano. Il tutto nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Alpienne è anche una delle prime aziende del settore a potersi fregiare della certificazione “Produzione a impatto zero sul clima”. A completare ulteriormente l’offerta di benessere, AqualuxThermae che utilizza l’acqua termale della fonte “San Severo” e offre, in cabine appositamente realizzate, trattamenti di balneoterapia con e senza idromassaggio. Si tratta di un’acqua batteriologicamente pura, particolarmente ricca di calcio, magnesio e bicarbonati, che scaturisce da una profondità di oltre 300 metri. Tra le numerose proposte, imperdibile il Bagno Romantico, un bagno rilassante di coppia in acqua termale tra petali
di rosa e un calice di prosecco da sorseggiare nel totale relax. Le coccole di bellezza potranno poi essere ripetute anche a casa grazie ai prodotti della linea cosmetica Aquoleux che nasce dalla innovativa combinazione tra l’acqua termale e l’acqua di olive proveniente dal frantoio “Olio Viola”, che utilizza le migliori olive frante subito dopo la raccolta. Per tutti gli sportivi e per chi ama mantenersi in forma, l’intimo e funzionale centro AquaFitness equipaggiato con attrezzature cardio e isotoniche di ultima generazione, e dove un personal trainer dà consigli e suggerimenti.
ormai essere consolidato negli Stati Uniti, e che sta ad indicare il mix tra business travel e leisure travel. Offre 1.200 mq di moderno ed efficiente spazio congressuale, con due foyer, 1 sale plenaria da 180 persone quattro altre sale di differenti misure. Tutte le sale offrono dotazioni hi-tech e attrezzature di ultima generazione. Il centro congressi rappresenterà un punto di riferimento per la richiesta congressuale del Garda veronese e non solo.
Business in… relax La proposta di Aqualux dedicata al mondo Mice si ispira all’ultima tendenza del mondo business sempre in cerca di tutto ciò che può rendere ancora più completo ed esclusivo un viaggio di lavoro e che non intende più rinunciare al bleisure così come pare
Aqualux Hotel Spa Suite&Terme Via Europa Unita 24/B - 37011 Bardolino (Vr) - Tel 045 6229999 www.aqualuxhotel.com
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Villa Cordevigo
Immersione totale nella natura
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L’antica villa veneta, risalente al XVIII secolo a Cavaion Veronese, è oggi un elegante wine relais cinque stelle lusso. Fiore all'occhiello il ristorante Oseleta, una stella Michelin, con Marco Marras in cucina CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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illa Cordevigo a Cavaion Veronese (Vr), antica villa veneta, risalente al XVIII secolo, è un elegante cinque stelle lusso, situata nella prestigiosa tenuta immersa tra i cento ettari di vigneti Villabella e oliveti di proprietà delle famiglie Delibori e Cristoforetti, nella zona del Bardolino. Una volta varcato il lungo viale di cipressi, si è accolti dal giardino all’italiana e dalla villa padronale originale risalente al Rinascimento, custodita dalle due
barchesse laterali. La residenza è circondata dal vasto parco di alberi secolari, cipressi, platani, ippocastani. Villa Cordevigo Relais & Châteaux è un luogo dove rigenerarsi, vivere gli spazi all’aperto in armonia con la natura. Sono 40 le ampie stanze e le suite, tutte diverse tra loro, dove rilassarsi dopo la spa, con accesso limitato, oppure dopo una passeggiata rigenerante lungo i sentieri del parco. Gli spazi comuni e il ristorante Oseleta riflettono l’atmosfera di un’antica residenza patrizia. La nutrita cantina è il tempio per le degustazioni di pregiati vini da sorseggiare a bordo piCHeck-in • aprile 2022
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scina, seduti in giardino avvolti tra i vigneti Villabella, azienda vinicola di proprietà. Elementi di pregio architettonico sono l’antica fontana e la cappella gentilizia rinascimentale. Dalla curata corte si accede alla spa e all’area relax. Villa Cordevigo per secoli è stata la residenza di storiche e nobili famiglie, le quali hanno apportato magnifiche migliorie artistiche nei sontuosi saloni del palazzo, arricchendoli di affreschi ed opere d’arte. Dopo un ambizioso progetto di restauro, che ha mantenuto immutata l’anima della villa, questo luogo incomparabile è diventato uno dei più belli hotel d’Italia, ricco di charme, arte e storia.
Relax immersi nella natura Uno storico edificio immerso nel cuore della natura dove è possibile trascorrere un soggiorno per ritrovare sé stessi. Fio-
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ri, piante da frutto, cespugli di lavanda e rosmarino inebriano i sensi, accarezzando ed accompagnando il relax del corpo al resto dell’anima. All’interno della spa di Villa Cordevigo è possibile trovare un regno di pace dove prendersi cura del corpo e della mente. «Qui la natura incontaminata ed un’atmosfera di rara quiete accompagnano gli ospiti per tutto il soggiorno, il tempo risulta quasi rallentato», spiega Lorenza Delibori, Maître de Maison di Villa Cordevigo. Ricavato in uno degli spazi di Villa Cordevigo, il Ristorante “Oseleta”, una stella Michelin, accoglie gli ospiti per vivere un’esperienza culinaria guidati dalla creativita dell’executive chef Marco Marras. Lontana da quelli che sono gli standard tradizionali, Villa Cordevigo offre ai suoi ospiti un soggiorno incantato in una delle 40 stanze considerate vere e proprie pagine della sua storia, dislocate nella Villa padronale e nelle due ali laterali denominate barchesse.
NOVITÀ
Le suite Gaudenzia e Astolfo Suite Gaudenzia Suite Astolfo
Ampi spazi luminosi, eleganza e cura dei dettagli impreziositi con elementi decorativi unici caratterizzano le due nuove suite ricavate dalla ristrutturazione di un’ala del relais che preserva l’inconfondibile stile di Villa Cordevigo nel rispetto del legame con il territorio, con la storia e con l’ambiente circostante. I nomi delle suite racchiudono la memoria e la storia della villa. La proprietà Cristoforetti e Delibori ha, infatti, dedicato le camere a Gaudenzia ed Astolfo, precedenti proprietari di Villa Cordevigo dei quali si è trovato traccia attraverso gli studi effettuati per ricreare l’albero genealogico dei vari proprietari succedutisi nella storia. CHeck-in • aprile 2022
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Ogni stanza è diversa dalle altre e offre la raffinatezza dello stile del XIX secolo e la bellezza del design classico. Un aspetto unico è reso possibile grazie anche alla presenza di arredi raffinati ed eleganti realizzati con tessuti preziosi, toni caldi, marmi pregiati e finiture di prestigio. Villa Cordevigo offre il perfetto connubio tra lusso e lavoro: due sale meeting attrezzate sono la soluzione ideale per eventi corporate di stile e successo, dove un business lunch oppure una cena
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di gala nel ristorante “Oseleta” offrono un’esperienza all’insegna del relax in una saletta appositamente pensata per momenti di formazione o meeting ispirazionali. Le suites di 60 e 70 metri quadri di ampiezza ciascuna, si compongono dell’ingresso, salottino con un camino centrale che domina ciascuno spazio, camera da letto e ampia stanza da bagno. Il pavimento di pregio in seminato veneziano
richiama i prestigiosi rivestimenti della superficie dei nobili palazzi della Serenissima, il parapetto e la ringhiera che accompagnano l’elegante scala dalle linee definite e nette in massello di rovere della suite Bilevel, i camini, così come le rifiniture dei marmi racchiudono il lavoro e l’arte di artigiani locali ai quali la proprietà si è personalmente rivolta per valorizzare e impreziosire le scelte stilistiche effettuate.
Ristorante Oseleta, la cucina polifonica di Marco Marras Villa Cordevigo è il luogo che coinvolge i cinque sensi. In uno spazio ricavato in una delle ali laterali della Villa, troviamo l’ingresso del ristorante “Oseleta”: un
ambiente affascinante, ricco di atmosfera elegante e in grado di mantenere tale il fascino appartenente al passato. La cura del piacere personale e la visione del cibo come vera e propria opera d’arte sono due dei tratti distintivi che caratterizzano la cucina del ristorante “Oseleta”, una stella Michelin, che dà l’opportunità di gustare sapori e delizie che incantano il palato. Marco Marras è l’executive chef del ristorante. Lui definisce la sua cucina “polifonica”: ciascuna voce e gestualità risaltano pur mantenendo un’avvolgente armonia La brigata, fra cuochi, sous chef, pastry chef, si compone di dieci elementi, tutti under 35. Già da qui s’intuisce lo spirito innovativo, fresco e giovane che guida le tecniche in cucina e le scelte
Marco Marras e lo staff
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che contraddistinguono il menu proposto dallo chef sardo, scelto dalle famiglie Cristoforetti e Delibori per interpretare al meglio l’anima e l’essenza del ristorante incastonato all’interno dell’antica villa veneta, risalente al XVIII secolo, immersa nella prestigiosa tenuta di cento ettari di vigneti e oliveti. La cucina proposta da chef Marco Marras, 33 anni originario di Bosa (Sardegna), è concreta armonia: racconta della sua terra d’origine, conserva i sapori dei luoghi in cui ha lavorato (Portofino, Madonna di Campiglio, Ginevra, Isola d’Elba, Cala di Volpe, Miami, Hawaii, Puglia…) e che l’hanno poi portato fino a Villa Cordevigo. Qui ha affiancato come sous chef Giuseppe D’Aquino, il suo ultimo maestro al quale va il merito di averlo formato accrescendo le sue, già ottime, capacità tecniche e organizzative. La cucina di Marras rappresenta un filo diretto tra Veneto e Sardegna: espressione dell’abbraccio fra l’antica tradizione culinaria sarda con quella veneta dalla quale scaturisce una cucina di concreta e schietta ricerca. Marco Marras definisce la sua proposta come un mélange
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fra ricordi del passato, il legame profondo con la terra d’origine, le tecniche acquisite nel corso degli anni, le esperienze culinarie vissute in vari Paesi. Autenticità e genuinità, armonia dei territori mediterranei, continua ricerca di eccellenza, sia tecnica sia artistica, sono gli elementi chiave e caratterizzanti della sua filosofia di cucina. Sapori e tradizioni provenienti da territori diversi si sposano con prodotti artigianali locali per creare ricette personali e innovative basate sulla tradizione. I piatti di Marras sprigionano il profumo dell’aria balsamica del mar Mediterraneo e, al contempo, ricordano il confine fra le campagne venete con laghi, fiumi e il mare. È una sinfonia di sapori e sensazioni, profondamente italiana, con contaminazioni provenienti dal lontano Oriente. Proprio per questo motivo la caratteristica principale del menu è la ricerca continua di un’armonia nata dall’interazione fra diversi elementi che, uniti, esprimono l’essenza sarda dello chef e il suo amore per le terre mediterranee, la sua stagionalità, i suoi prodotti sempre in chiave moderna.
Il caldo rifugio dell’Essentia Spa È un regno fatto di pace e sublime benessere in cui dimenticarsi lo stress della vita quotidiana. Un caldo rifugio in cui prendersi cura del proprio corpo e della propria mente, abbandonandosi piacevolmente alle cure di mani esperte che conducono l’ospite a scoprire armoniosi sentieri del benessere. Essentia Spa di Villa Cordevigo offre ai propri clienti un percorso di benessere olistico all’interno del quale è possibile trovare un’ampia gamma di trattamenti sia per il corpo che per il viso, in grado di migliorare le funzionalità dei tessuti anche grazie ad una attenta selezione di cosmetici naturali di qualità molto elevata ed oli vegetali spremuti a freddo i cui principi attivi assicurano una duratura azione riequilibrante. Un ambiente raffinato ed esclusivo che promuove salute, equilibrio e benessere per lasciarsi andare a momenti squisiti di puro relax: sauna finlandese, sauna a
raggi infrarossi, bagno turco, vasche idromassaggio, docce emozionali, massaggi e trattamenti ayurvedici, palestra e sale relax con tisaneria, sono alcuni dei servizi presenti all’interno della Spa, grazie ai quali poter stimolare il raggiungimento di un nuovo livello di equilibrio psicofisico.
Villa Cordevigo Località Cordevigo - 37010 Cavaion Veronese (Vr) - Tel 045 7235287 www.villacordevigo.com CHeck-in • aprile 2022
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Villa Quaranta Terme, vino e buona cucina
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illa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA a Ospedaletto di Pescantina (Vr) è una dimora seicentesca, una delle più incantevoli Ville della Valpolicella Classica, un territorio ricco di storia, cultura, tradizioni e rinomata per i grandi vini rossi come l’Amarone. È uno dei migliori wine resort della Valpolicella alle porte di Verona e vicino al lago di Garda, a 20 minuti dalla stazione e dall’aeroporto e a poco più di un’ora da Venezia e Milano. In ogni angolo si
respira storia, natura, esperienza e passione di una famiglia, i Tommasi, che dal 1902 coltiva la terra e produce grandi vini come l'Amarone di cui è ambasciatrice nel mondo. Caratteristica peculiare di Villa Quaranta è l’accostamento dello stile classico e raffinato della Villa seicentesca, alla mo dernità degli edifici che la rendono unica nel suo genere. Villa Quaranta è sinonimo di natura e architettura, di comfort e business, di relax e benessere: una destinazione che fonda la sua proposta di ospitalità attraverso un’offerta di servizi che spaziano dalla fruizione
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di esperienza ad una proposta ristorativa dedicata al territorio e all’organizzazione di eventi e itinerari creati per conoscere il vino e la Valpolicella
Non solo hotel Al tempo stesso è possibile rigenerarsi nella SPA termale ricca di acqua salsobromoiodica, grazie alla scoperta di una sorgente termale straordinaria e curativa, ideale per rilassare, coccolare e curare anima e corpo. Il complesso architettonico di 20mila mq comprende un hotel 4 stelle con 79 camere arredate in stile classico e dotate di ogni comfort, il Ristorante Borgo Antico, la Villa padronale seicentesca carica di fascino storico e artistico, la più moderna Bottega del Gusto, la suggestiva ed intima Cantina in Villa, la Chiesetta in stile romanico, il Parco secolare, le piscine indoor e outdoor con acque termali, la SPA ed il Centro Congressi ed Eventi. 124
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Le 79 camere sono eleganti, sempre diverse e accoglienti per ogni tipologia di soggiorno: standard, deluxe, family room, mini suite e suite, rispecchiano lo stile classico e inconfondibile di Villa Quaranta in ogni minimo dettaglio. L’arredamento con legni pregiati, colori pastello e tessuti preziosi conferisce a tutte un’atmosfera intima, raffinata e accogliente.
Alle Terme della Valpolicella anche la Vinoterapia Terme della Valpolicella è il fiore all’occhiello di Villa Quaranta. 2500 mq di stile e benessere dove l’acqua termale salsobromoiodica è la protagonista di trattamenti speciali ed esclusivi: piscine termali, area saune-thermarium, sala fitness e centro benessere, dove si possono godere esperienze uniche come la Vinoterapia con Valpolicella ed Amarone, i grandi vini del territo-
rio. La sorgente dell’acqua minerale denominata “Terme della Valpolicella” deriva da una falda acquifera sita nel cuore della terra dell’Amarone e afferisce al sistema termale adiacente la riva orientale del lago di Garda ed esteso tra Sirmione e Caldiero. L’acqua termale è mineralizzata, batteriologicamente pura e caratterizzata da sodio, cloro, calcio, magnesio, solfati e bicarbonati con minerali prevalenti. Le analisi di laboratorio indicano l’uso di quest’acqua termale per scopi terapeutici e riabilitativi, inoltre suggeriscono il suo utilizzo per il trattamento di malattie artroreumatiche, di affezioni all’apparato locomotore, di malattie cutanee e flebo patie. Per queste ragioni cullarsi nell’acqua termale della SPA di Villa Quaranta fa bene.
Paradiso per i gourmet All’interno della dimora seicentesca troviamo il ristorante Borgo Antico, un luogo ricco di eleganza e raffinatezza, la Cantina in Villa dal fascino storico e la Bottega del Gusto, che regala una splendida atmosfera grazie alle bottiglie che accolgono e accompagnano gli ospiti durante aperitivi, degustazioni e cene. La carta vini proposta vanta famose bottiglie della Valpolicella, ma anche i più prestigiosi vini delle sette tenute Tommasi in zone vocate come la Toscana e la Puglia, oltre a vini internazionali, rarità e classici della produzione italiana. Con oltre 1.300 etichette, una carta vini pluripremiata da Wine Spectator con due calici del “Best of
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Emanuele Selvi Award of Excellence” e che esalta l’offerta e l’esperienza enogastronomica che la famiglia Tommasi assicura a chi sceglie il mondo di Villa Quaranta. La brigata di cucina è capitanata dallo chef Emanuele Selvi, originario di Sant’Ambrogio uno dei 5 comuni della Valpolicella Classica. Da sempre la Valpo126
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licella è nel suo cuore: le sue preparazioni stupiscono per equilibrio ed espressione del territorio. Seleziona le materie prime personalmente e predilige la filiera corta del km zero: i formaggi provengono da selezionati caseifici della Lessinia con stagionature e affinature che regalano un’evoluzione straordinaria sia di Monte Veronese che Cimbro; salumi
speciali come il Vinappeso ed altri affinati con Valpolicella e Amarone. È innamorato dei Vini della sua terra che esalta nella sua cucina in particolare nella realizzazione del tradizionale Risotto all’Amarone rigorosamente Tommasi Viticoltori e nell’involtino di crudo di Parma 24 mesi Dop con cuore di radicchio rosso brasato al vino Valpolicella, miele di castagno e Grana fondente.
A completamento dell’offerta business l’esperienza enogastronomica di livello grazie al Ristorante Borgo Antico, Cantina in Villa e la Bottega del Gusto, luoghi speciali per apprezzare i sapori del territorio ed organizzare coinvolgenti wine team building e all’esclusivo Centro Benessere “Terme della Valpolicella”.
Meta ideale per il business Villa Quaranta è inoltre un’ottima location per eventi e congressi. Chi sceglie di organizzare un congresso, un meeting, una riunione o un team building a Villa Quaranta può utilizzare diversi ambienti, pur restando nella stessa location. Ogni azienda in fase di progettazione, assistita da un efficiente staff, può scegliere quella più idonea per capienza, allestimento, esigenze espositive interne ed esterne.
Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA Via Ospedaletto di Pescantina 57 - 37026 Ospedaletto di Pescantina (Vr) www.villaquaranta.com
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Byblos Art Hotel Villa Amistà CHeck-in • aprile 2022
Arte, design, moda e ospitalità si fondono nel suggestivo contesto di una splendida villa patrizia del XV secolo in Valpolicella: il risultato è un esclusivo hotel a 5 stelle inaugurato nel settembre 2005 CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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yblos Art Hotel è una realtà unica nel panorama dell’accoglienza di lusso internazionale grazie a un progetto che nasce da un amore spropositato per l’arte in ogni sua espressione. Ci troviamo in Valpolicella, territorio famoso per le sue eccellenze enologiche, in provincia di Verona, città d’arte da cui dista pochi chilometri, in
posizione strategica per visitare Venezia, Milano, il lago di Garda e l’intero nord Italia. La cinquecentesca Villa Amistà di Corrubbio di Negarine, originariamente disegnata dall’architetto Michele Sanmicheli, versava in stato di abbandono quando la famiglia Facchini, proprietaria del fashion brand Byblos e grande collezionista di arte contemporanea, si inna-
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morò di questo luogo e decise di farne qualcosa di veramente speciale. Dopo gli importanti restauri conservativi che hanno investito l’intero complesso (costituito dal corpo centrale, i due torrioni, la chiesa e il grande parco di oltre ventimila metri quadrati) è stato dato incarico al celebre architetto Alessandro Mendini di curare personalmente l’intero progetto d’interior design del futuro hotel cinque stelle lusso che viene inaugurato nel 2005.
Dormire tra arte e design Byblos Art Hotel dispone di 58 camere suddivise tra vare tipologie, e ognuna di esse è la realizzazione dello scenario orchestrato dal maestro. In ogni stanza e nel grande salone di ingresso si trovano oggetti e arredi dei più importanti designer internazionali (tra i quali Gio Ponti, Eero Saarinen, di F.L. Wright, Aldo Rossi, Philippe Starck, Ron Arad, Gaetano 130
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Pesce, Anna Gili, Patricia Urquiola, Harrison & Gil, Marcel Wanders, Ettore Sottsass, Luca Sacchetti) che convivono con opere d’arte in un insieme in cui ogni minimo dettaglio è espressione dell’infinita passione per il mondo artistico che sottende a tutto il progetto Byblos Art Hotel. L’arte è, dunque, il tratto distintivo e il filo conduttore del concept del Byblos Art Hotel. Il grande salone centrale, la reception, il ristorante e persino i corridoi che conducono alle camere diventano un vero e proprio museo, con oltre 150 opere di artisti che stanno scrivendo la storia dell’arte contemporanea internazionale: da Marina Abramovic a Vanessa Beecroft, da Peter Halley a Demian Hirst, da Anish Kapoor a Marc Quinn e Cindy Shermann, solo per citarne alcuni. La collezione è un continuo divenire con nuovi interventi di artisti che vengono chiamati a realizzare opere site specific. L’accostamento di arte, design e moda in un contesto antico come Villa Amistà ren-
CURIOSITÀ
Il Peter’s Bar Il Peter’s Bar offre una selezione di cocktail da abbinare a sfiziosi stuzzichini gourmet creati ad hoc dallo chef. A disposizione degli ospiti, per degustazioni guidate dal sommelier, anche l’antica cantina a volta quattrocentesca con oltre 400 etichette del territorio e internazionali.
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de l’intero progetto del Byblos Art Hotel un’affascinante scenografia, concepita per dare forma a un’eccezionale esperienza di ospitalità senza eguali. Eccezionalità che è stata consacrata sia dall’affiliazione al prestigioso brand “Small Luxury Hotels of the World”, sia dall’assegnazione di importanti premi internazionali nel settore dell’hôtellerie di lusso.
Ristorante una stella Michelin Il Ristorante Amistà (1 Stella Michelin) propone una cucina legata ai prodotti del territorio, rivisitata in chiave moderna dalle sapienti mani dello chef Mattia Bianchi. Il Ristorante Amistà è il luogo in cui prende forma una cucina che ricerca la semplicità fatta di rispetto
Mattia Bianchi (Chef) e Luigi Leardini (General Manager)
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per le materie prime, di legami intimi con le proprie origini e di puro amore per la natura, volta a condividere con l’ospite il massimo del piacere in un gioco di sapori, profumi e sensazioni. Come un artista, Bianchi realizza i suoi “capolavori” per gli ospiti interni ed esterni all’hotel. I menu degustazione di impronta gourmet sono pensati per valorizzare una cucina locale che si avvale di materie prima di altissima qualità e in parte provenienti dall’orto botanico di proprietà. Un percorso fine dining pensato per offrire al commensale una vera e propria esperienza sensoriale attraverso il cibo apprezzando le eccellenze vitivinicole che vengono accuratamente scelte e proposte in abbinamento dal sommelier. A pranzo, un menu più semplice consente di degustare piatti caldi e freddi godendo di una location unica nel suo genere, con la possibilità, in estate, di accomodarsi a bordo piscina in totale relax.
Relax nell’esclusiva spa Infine “Espace Byblos” è l’intima ed esclusiva spa con centro benessere in stile pompeiano che propone agli ospiti solarium, zona relax con vitality pool, sauna, bagno turco, idromassaggio, chaises-longue in mosaico, attrezzature fitness Technogym e un’ampia proposta di preziosi trattamenti per il benessere psico-fisico. Grazie alla collaborazione con il marchio Anmin Cosmetics, si possono sperimentare i rituali legati all’oro e all’ambra abbinati a prodotti infusi con oro 24 carati che dona alla pelle luminosità e una sensazione di giovinezza. L’accesso è incluso nella tariffa della camera per un’ora di Private Spa a utilizzo esclusivo, a seconda della disponibilità della struttura.
Il grande parco Completano l’esperienza al Byblos Art Hotel il grande parco progettato CHeck-in • aprile 2022
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dall’architetto Gianfranco Paghera che accoglie la piscina esterna affiancata dal Pool Bar, e dove, nella bella stagione, è possibile cenare sotto i grandi gazebi in ferro battuto decorati a mano.
selmann, Jim Dine, Marina Abramovic, Jean Michel Othoniel, Jelena Vasiljev, Tony Cragg, Giuliano Vangi e altri artisti in progress.
Gli artisti Concepito come una mostra permanente d’arte contemporanea, il Byblos Art Hotel Villa Amistà accoglie al suo interno opere di artisti di fama internazionale come Vanessa Beecroft, Lucio Fontana, Giorgio de Chirico Enrico De Paris, Andy Warhol, Sandro Chia, Peter Halley, Damien Hirst, Robert Indiana, Anish Kapoor, Kimsooja, Sol LeWitt, Beatriz Millar, Begoña Montalban, Takashi Murakami, Luigi Ontani, Piero Manzoni, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Patricia Piccinini, Arnaldo Pomodoro, Marc Quinn, Mimmo Rotella, Cindy Sherman, Sissi, Tom Wes-
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Byblos Art Hotel Villa Amistà Via Cedrare 78 - Corrubbio di S. Pietro in Cariano (Vr) - Tel 045 6855555 www.byblosarthotel.com
QUANDO UNA BUONA PIZZA È UN PIACERE ANCHE FUORI CASA.
SCHÄR PIZZA POINT CHeck-inDI • aprileNOI 2022 CON IL MEGLIO
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Quellenhof Luxury Resort
Con un panorama mozzafiato l'hotel vanta dettagli nel nome del lusso e del comfort, come l’Infinity Sky Pool e le saune adults only, un ristorante panoramico con tetto in vetro apribile e un raffinato Sky Pool Bar 136
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ffacciato sul lago di Garda, il 5 stelle Lusso Quellenhof Luxury Resort Lazise a Lazise (Vr) è sinonimo di eccellenza made in Italy e dolce vita mediterranea. Il resort della famiglia Dorfer è una combinazione irripetibile di benessere, enogastronomia e design. Con un panorama mozzafiato sul lago di Garda, la struttura vanta dettagli e location nel nome del lusso e del comfort, come l’Infinity Sky Pool e le saune adults only, un ristorante panoramico con show cooking e tetto in vetro apribile e un raffinato Sky Pool Bar: ambienti in cui vivere un’esperienza all’insegna dell’esclusività. Senza dimenticare le due nuove villette, a completare l’offerta comfort del resort con un’ulteriore proposta di privacy.
Fantasia, creatività nell’abbinare ingredienti, sapori e profumi, ma soprattutto una cucina che punta a delle proposte semplici, al contempo decise e di carattere. La cucina al Quellenhof Luxury Resort Lazise è quel dettaglio che completa un soggiorno nella struttura cinque stelle sul Garda. La brigata è affidata all’altoatesino Georg Costabiei, professionista di grande esperienza, specializzato in tecniche di preparazione e sviluppatore di progetti enogastronomici di successo. Ama definirsi un artista creativo e la sua proposta enogastronomica fantasiosa; ogni giorno dal suo estro vengono tratteggiate delle opere d’arte, diventanCHeck-in • aprile 2022
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do un tripudio di gusto per andare dritti al cuore dei commensali. La sua filosofia ruota intorno a un concetto di cultura per la tavola e per il cibo, un progetto visivo che guarda lontano perché ogni abbinamento viene sperimentato e studiato prima di arrivare alla costruzione del piatto. Non esiste per Costabiei un’idea buona o bella in quanto deve rappresentare il giusto bilanciamento delle due qualità, l’una quindi diventa complementare all’altra. La cucina tradizionale italiana si trasforma e si intreccia con nuove soluzioni puntando sui migliori ingredienti, sull’utilizzo di erbe e spezie, di carni pregiate, di pescato del Garda e di quanto altro il territorio possa proporre in ogni stagione. Tra le ricette proposte, le Tagliatelle Valpolicella Ripasso e i Tortelli al cacao. A completare l’offerta gourmet il Ristorante Panorama 138
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circondato da vetrate panoramiche con vista sul lago di Garda, sugli uliveti e sul giardino dell’hotel. Attraverso il tetto di vetro, gli ospiti possono ammirare il cielo, il tutto in un’atmosfera unica e molto elegante. Una ricercata selezione di vini, con oltre 600 etichette, completa la fine dining experience.
Tartare di gamberi, pioppini, barbabietole, caviale di trota, maionese ai gamberi
Segui… l’Onda Spa Sono pochi i luoghi sulla terra che combinano in modo così armonioso aspetti paesaggistici tanto contrastanti come il lago di Garda formatosi migliaia di anni fa dal ghiacciaio dell’Adige. Mentre le colline dolci sulle sue sponde meridionali sono caratterizzate da un’atmosfera mediterranea, il paesaggio sulla sponda settentrionale con il massiccio dei Monti del Garda mostra un carattere già marcatamente alpino. La forza primaria delle acque del lago che arrivano fino a 350 m di profondità è
percettibile ovunque e trasforma la zona in un luogo di energia dove si può trovare pace per ricaricarsi di nuovo. L’Onda Spa situata sulla sponda sudest del lago offre un’esperienza spa innovativa ed esclusiva all’insegna dell’onda. In un’epoca caratterizzata da cambiamenti sempre più rapidi è necessario sviluppare una maggiore competenza di adattabilità. La capacità di percepire le crisi come occasioni di crescita personale nasce dall’equilibrio interiore. L’Onda Spa è un luogo di pace e relax, dove si può ritornare nel flow per ri-
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attivare la propria capacità di generare nuova energia. Si tratta di sviluppare una nuova consapevolezza per la cura di sé stessi e di ripristinare continuamente il proprio equilibrio, per una vita lunga e piena in salute e per proteggere la propria bellezza dai dannosi fattori ambientali. Solo chi sa rinnovare continuamente le proprie risorse energetiche come dalla forza dell’onda ha trovato la chiave per una vita appagante. Il ricercato design dell’esclusivo ambiente, con il suo concetto innovativo, l’area saune high-tech, nonché gli ampi spazi relax regala-
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no una sensazione di chiarezza, relax e nuova ispirazione. All’Onda Spa, l’ospite, il suo benessere e la sua bellezza sono al centro dell’attenzione.
Quellenhof Luxury Resort Lazise Via del Terminon 19 - 37017 Lazise (Vr) Tel 045 8531000 www.quellenhof-lazise.it
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Villa dei Cedri Spa naturale a Lazise
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na spa naturale di 13 ettari: questo e molto di più è il Parco Termale del Garda di Villa dei Cedri a Colà di Lazise (Vr), sul lago di Garda. Immersa tra piante rare e alberi secolari, dove si trovano laghi, piscine con idromassaggi, fontane e cascate, tutti con acqua termale calda, Villa dei Cedri è una vera e propria oasi di benessere.
L’acqua termale di Villa dei Cedri scaturisce da due falde poste a 160 e 200 metri di profondità, ad una temperatura di circa 37° e 42° C. È un’acqua minerale termale composta in gran parte da bicarbonato, calcio, magnesio e da una quantità significativa di silicio. È un’acqua alcalina con un
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ph tendente al 7,8, con effetti antinfiammatori. Ha il raro pregio di essere un’acqua insapore, inodore e incolore. Il ministero della Sanità ha riconosciuto «le proprietà terapeutiche dell’acqua minerale di Villa dei Cedri per la balneoterapia, l'idropinoterapia (acqua da bere) e l’utilizzo nella cura delle malattie artroreumatiche, nella riabilitazione motoria, nei postumi di flebopatie e nelle malattie cutanee». Il Parco termale del Garda è una spa naturale di 13 ettari immersa tra piante rare ed alberi secolari dove si trovano due laghi termali con vasche a temperature differenziate. Tutti i laghi e le piscine sono attrezzati con idromassaggi, fontane cervicali, cascatelle, geyser e sono illuminati per la balneazione notturna.
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Hotel Villa dei Cedri L’ Hotel Villa dei Cedri è una villa neoclassica costruita alla fine del Settecento. Le Residenze sono accoglienti appartamenti ricavati da antichi fabbricati all’interno delle mura del parco. Le camere e gli appartamenti sono dotati di una vasca di grandi dimensioni, dotata di oltre 35 idromassaggi e alimentata da acqua termale a 37 °C. proveniente direttamente dalle fonti. Il Centro benessere è ricavato nelle antiche scuderie: il percorso prevede saune finlandesi, biosauna, stanze del sale dell’Himalaya con haloterapia e bagno turco per scrub al sale rosa, vasca interna-esterna con Acqua Termale e idromassaggi, bagno turco, cromoterapia, sale relax con camino, giardino privato con sauna esterna.
NEL PARCO
I tre ristoranti Il Ristorante “Villa Moscardo”: villa del XV secolo con menu ricercati in un ambiente accogliente, La Trattoria “Country House-Le Palazzole”: rustico ristrutturato tra vigneti e oliveti, con cucina tradizionale locale, La Serra Giardino d’Inverno: tavola calda/self-service posizionata di fronte al lago Termale principale.
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Presente anche la Grotta del Sale per Haloterapia, che è antibatterica, mucolitica, antinfiammatoria, disintossicante, e che dona vitalità ed energia e sollievo ai disturbi della pelle. Il Centro inalazioni è dotato di apparecchi d'ultima generazione in grado di assicurare inalazioni, aerosol, doccia micronizzata, aerosol termale sonico. Gli utenti possono godere anche dell’idropinoterapia (bibita di acqua termale). Il Centro sportivo riabilitativo con piscina termale e palestra permette di svolgere programmi vari: fitness, recupero motorio o mantenimento, riabilitazione, fisioterapia e osteopatia. La struttura del Parco Termale può offrire opportunità per eventi e meeting. Sono 146
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disponibili sale all’interno dell’elegante Villa Moscardo e nel piano superiore della grande Serra Giardino d’Inverno, inoltre è possibile dedicare delle zone esclusive per meetings ed eventi accompagnando il momento ricreativo o di business al piacere termale immerso nella natura e nella storia.
Villa dei Cedri Piazza di Sopra 4 - 37017 Colà di Lazise (Vr) - Tel 045 7590988 www.villadeicedri.it
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Tra moglie e marito… mettiamoci l’Osteria
Da Pietro
Fabiana Tabai e Pietro Ferri 148
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el nome porta orgogliosamente la parola osteria, ma, una volta varcata la soglia, ci troviamo in una vera e propria bomboniera arredata con la massima cura. Siamo all’Osteria Da Pietro nel centro storico di Castiglione delle Stiviere (Mn), aperto nella primavera del 1999. Il ristorante, in un elegante edificio d'epoca del 500 e con pochi tavoli distanziati e finemente allestiti, è il regno di una simpatica coppia: la moglie, Fabiana Tabai, in cucina, il marito, Pietro Ferri, in sala ad occuparsi con abilità del servizio.
Un luogo in cui fuggire lo stress quotidiano Ed è proprio questo sapore di casa che incanta l’ospite, accolto, con tutti gli onori, in un’atmosfera tranquilla e discreta, con camino acceso d’inverno e terrazza per l’estate.
Perché l’Osteria Da Pietro non è solo un ristorante in cui mangiare bene e fare un tuffo nella tradizione, ma anche un luogo in cui trascorrere dei piacevoli momenti di tranquillità, in una delle due piccole salette, ideali per una pausa d’affari o per una serata romantica, ma anche per spensierati momenti in buona compagnia. In tavola gli ingredienti tipici del territorio si mescolano con fantasia e leggerezza, nell’elegante menu di Fabiana e Pietro, tra seducenti riletture di ricette della tradizione e piatti a base di pesce, mai scontati. La loro cucina è, infatti, caratterizzata da un forte legame territoriale che si realizza attraverso i piatti della tradizione mantovana e, data la vicinanza con il lago di Garda, anche da piatti di acqua dolce. Il tutto è unito a un pizzico di creatività e assecondando la stagionalità dei prodotti.
Piatti icona del territorio e non solo Tra i piatti imperdibili, naturalmente i tortelli di zucca, conditi con burro fuso e Parmigiano e semi di zucca. Notevole anche lo Sto-
Baccalà mantecato al latte microfiltrato, spinaci e polenta CHeck-in • aprile 2022
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rione in salsa di olive nere taggiasche con capperi di Pantelleria e prezzemolo su crema leggera di peperoni, olio del Garda Dop, piatto in cui la Tabai riesce a valorizzare al massimo la delicatezza delle carni di questo pregiato pesce di acqua dolce con pochi ingredienti di eccellente qualità, guardando oltre la tradizione senza mai snaturarla. Da provare anche il Baccalà mantecato al latte microfiltrato, spinaci e polenta.
re di amaretti o la famosa Torta di rose, servita con uno zabaione al Moscato. E a proposito di vini? Il consiglio è di seguire i suggerimenti di Pietro che ha costruito una carta eccellente tra grandi nomi dell’enologia nazionale e internazionale (francesi prima di tutto) e piccoli produttori. Ma solo lui potrà svelarvi anche le che chicche non in carta.
Gli amanti della carne non saranno delusi dagli Agnolotti di piccione conditi con fegato grasso d'anatra e il loro sugo. E che dire delle Lumache ed erbette saltate in padella agli aromi servite con polenta di Storo? Ottimi anche il Rognone di vitello, pepe nero del Sarawak, flambato al Cognac e purè di patate e il Petto d'anatra arrostito in padella, salsa ai frutti di bosco e verdure croccanti. Immancabile chiudere in dolcezza con la Millefoglie con crema di mascarpone alla vaniglia e polve-
Osteria Da Pietro Via Chiassi 19 - 46043 Castiglione delle Stiviere (Mn) - Tel 0376 673718 www.osteriadapietro.it
Tortelli di zucca , burro fuso, Grana Padano dei prati stabili e semi di zucca fermentati
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Diverso dagli altri, più dolce di tutti
MARCO D’OGGIONO PROSCIUTTI - Via Lazzaretto 29 - 23848 Oggiono (LC) Tel. 0341 576285 - www.marcodoggiono.com @marcodoggionoprosciutti
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Un paradiso chiamato Sirmione
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l di là del castello e del borgo storico, la penisola di Sirmione ha un’attrazione straordinaria: le Grotte di Catullo, fra le più suggestive aree archeologiche italiane. Si tratta degli imponenti resti di una villa romana, immersi nel verde di un uliveto storico di circa 1500 piante. Sono l’esempio più grandioso di villa romana finora riportata alla luce nel Nord Italia e sorgono in una stupenda posizione panoramica all’estremità della penisola di Sirmione. Il loro nome fa riferimento a Catullo, noto poeta latino di origine veronese vissuto nel I secolo a.C., che definì Sirmione “gemma fra tutte le penisole” e le dedicò una delle sue più belle liriche. Edificato in età augustea fra la fine I sec a.C. e l’inizio I sec.d.C., il complesso - che si estende per oltre due ettari - unisce al fascino dell’archeologia quello della natura e si specchia nel blu profondo delle acque del lago. All'interno dell'area si trova anche un piccolo ma interessante Museo archeologico, che espone reperti provenienti da Sirmione e da alcuni siti del basso Garda.
Le Terme di Sirmione E oltre alla grotte come non ricordare i benefici salutari delle acque sulfuree salsobromoiodiche di Sirmione conosciuti fin dal tempo dei Romani ed oggi alla base dei trattamenti delle Terme di Sirmione, una delle più importanti realtà termali italiane. Il complesso offre un centro termale, le Terme Virgilio, e quattro alberghi con area benessere, di cui tre con reparto termale, e Aquaria Thermal Spa. Nel settore della salute gli ambiti d’intervento riguardano otorinolaringoiatria, broncopneumologia, angiologia, fisiatria, dermatologia clinica ed estetica, ginecologia e uroginecologia, osteopatia, gastroenterologia e nutrizione con altrettanti centri specializzati. L’Aquaria Thermal Spa è il regno del benessere, con oltre 14mila mq fronte lago con piscine termali, idromassaggi, lettini effervescenti, docce emozionali, percorso vascolare, cabine benessere, saune, bagni di vapore, area per trattamenti benessere e aree relax polisensoriali.
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La Speranzina
Locanda di charme con ristorante stellato
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Fabrizio Molteni
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aradiso nel paradiso, come si dice. Siamo a Sirmione, il gioiello della sponda bresciana del lago di Garda che già da solo vale una vista. Qui, nella casa che fu prima dei nonni e poi dei genitori, Stefano Giordani e sua moglie Kristina hanno aperto più di 20 anni fa La Speranzina, il ristorante (oggi una stella Michelin) e il relais romantico e mediterraneo in cui, come invitano i proprietari, fermarsi a “immaginare, sognare, assaporare, respirare e vivere”.
E di certo una cena e un soggiorno qui sono una vera e propria esperienza nell’arte di vivere. La Speranzina è, infatti, un’oasi di comfort e benessere incastonata nel paradisiaco scenario del Garda: in estate la terrazza vanta una vista invidiabile su lago e castello con alcuni tavoli che sono direttamente sull'acqua.
Rinnovato nel 2017, l’ambiente è caratterizzato da un elegante minimalismo, dove predominano colori chiari e discreti, scelti accuratamente dalla padrona di casa che l’ha trasformata in una locanda di charme con annesso ristorante… stellato!
In cucina Fabrizio Molteni, allievo di Marchesi In cucina Fabrizio Molteni, uno degli ultimi allievi del grande maestro Gualtiero Marchesi, citato tra l'altro in alcune preparazioni del menu de La Speranzina. «La sua cucina - come ci racconta Stefano Giordani - è ricercata e mai banale, solida e mai di comodo, dove la tecnologia non è vista come una scorciatoia ma come un mezzo per valorizzare i prodotti utilizzati». CHeck-in • aprile 2022
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Tortelli, gorgonzola e mascarpone, astice Bretone, noci Le materie prime, infatti, sono selezionate con cura per portare in tavola il meglio delle produzioni locali, abbinate a ingredienti più ricercati per realizzare piatti unici, particolarmente curati anche nella presentazione. Crudità, primi e secondi, con protagonista assoluto il pescato fresco di mare e di lago, i prodotti di terra e l’alta pasticceria. Ogni preparazione diventa un evento che esalta i sensi e porta in tavola grandi emozioni. In particolare, il Menu a mano libera, composto da sette portate, come ci spiega lo chef «è realizzato con quello che il mercato offre ogni giorno. Ci appoggiamo a micro-produttori locali che ci foraggiano prodotti di qualità, dai volatili ai pesci del lago (anche quelli dimenticati e poco utilizzati come il pesce gatto, la tinca e la carpa), senza 156
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dimenticare, l’olio, i limoni e i capperi del Garda». Per far, invece, un tuffo nei piatti storici de La Speranzina c’è il menu degustazione “La Nostra storia…” dove spiccano icone come Croccante di scampi e branzino, limone, erba cipollina, frutta & verdura (2008), Tortelli, gorgonzola e mascarpone, astice Bretone, noci (2012) e Morone del Mar Ligure in salamandra, patata montata al burro nocciola, sugo d’arrosto ridotto (2017). Senza dimenticare le eccellenti proposte à la carte.
Altro che cucina a vista Ma il viaggio culinario nei segreti e nei sapori de La Speranzina non si fa solo seduti a tavola. Chi vuole viene accompa-
gnato a sbirciare in cucina, a visionare la preparazione del piatto principale oppure del dessert. E scoprire così una cucina eccezionale: scavata in 700 metri cubi di terra direttamente a livello del lago, la realizzazione della cucina ha richiesto l’impiego di numerose maestranze e la chiusura per tutti i mesi invernali, per ben 2 anni consecutivi, del ristorante. Il risultato è una cucina di 300 mq, interamente progettata da Stefano Giordani in stretta collaborazione con Silvio Tedeschi, titolare della Tedeschi srl, azienda leader in Italia che dal 1948 progetta e realizza cucine all’avanguardia. Tutto è stato pensato in ottica eco-sostenibile: le attrezzature sono elettriche, ma grazie ad un sistema innovativo di ripartizione e gestione computerizzato che ne controlla la potenza individuale, si è
riusciti a ridurre il fabbisogno energetico con notevoli risparmi sui consumi. Questo significa che la cucina funziona con un quarto dell’elettricità che una cucina di queste dimensione e tipologia necessiterebbe normalmente. Particolare attenzione è stata prestata alla salubrità dell’ambiente di lavoro e grazie ad una potente Uta (Unità di Trattamento dell’Aria) si è riusciti a filtrare e purificare l’aria in modo ottimale. Non ci sono fiamme libere a gas, tutti i piani di cottura sono a induzione per cui di facile pulizia, così come tutti i piani di lavoro, che essendo in pezzi monoblocco, non presentano fughe o giunzioni e garantiscono la massima igienicità. Il risultato ottenuto permette alla brigata di operare in un clima lavorativo molto confortevole, per esaltare l’obiettivo finale con piatti freschi ed eleganti.
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Locanda di charme Anche il soggiorno qui regala esperienze uniche. Il relais si divide in tre ambienti esclusivi, forniti di lussuosi servizi e comfort, ciascuno con vista panoramica ed eleganti arredi di design. Sono la Camera deluxe Kendra, la Suite spa Kristina e la Royal suite spa Maria Luisa, che hanno i nomi della moglie e delle figlie del proprietario. Un contesto armonico ed accogliente tra storia e natura dove concedersi un momento di benessere e recupero psicofisico, ideale per le vacanze o per una pausa dal lavoro. 158
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La locanda, un tempo dimora della famiglia di Stefano e Kristina, è, infatti, incastonata come un diamante nel cuore del centro storico di Sirmione. La sua posizione, gli arredi raffinati, il comfort e la presenza della storia lo rendono un luogo davvero straordinario. Completamente in riva al lago offre da qualsiasi angolo una delle più belle viste su Sirmione e sul lago di Garda. Accoglienza intima, discreta, darà un nuovo significato all’espressione “sentirsi a casa”, come essere accolti in una resi-
denza privata, coccolati in un lusso colto. E scesi dal letto, una colazione piena di amore e ricca, con varietà di proposte dolci e salate, salumi e uova locali, pane e lievitati appena sfornati, frutta e verdura fresca, succhi e caffetteria espressa, il tutto servito in terrazza, in giardino o in camera, ma sempre con vista!
chio alle accoglienti ville del Sud Francia con il loro caratteristico “lusso rilassato”, che si respira in ogni dove nelle camere, nella sala de ristorante e in terrazza che, durante la bella stagione, ospita anche il Bar Ginevra - Lounge Bistrot.
D’altronde qui nulla è lasciato al caso. Gli ambienti sono arredati con gusto ed eleganza, ogni elemento è stato scelto con cura. Dai colori tenui dell’avorio e del madreperla dei complementi, al bianco del tovagliato in lino sino ai giochi di luce, creando un’atmosfera rilassante in cui ci si immerge totalmente. Ne risulta un luogo elegante ma dai toni caldi e avvolgenti; un contesto ideale per ogni genere di occasione che strizza l’oc-
La Speranzina Via Dante 16 - 25019 Sirmione (Bs) Tel 030 9906292 www.lasperanzina.it
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Lonato Tra lago e colline
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l lago di Garda, famoso per la dolcezza del clima, la straordinaria trasparenza delle sue acque e la bellezza dell’ambiente e del paesaggio che lo circonda, è una destinazione unica, capace di attirare tantissimi turisti, amanti della vacanza all’insegna di relax, sport e divertimento. A questo si aggiunge il piacere di scoprire i tanti borghi affacciati sulle sue sponde, luoghi a volte poco conosciuti, insoliti e affascinanti, che meritano di essere visitati con calma per apprezzarne appieno la bellezza. Tra questi c’è sicuramente Lonato del Garda, un’incantevole cittadina d’impianto medievale adagiata nella parte bresciana del lago di Garda. Un luogo, sicuramente poco noto, che sorprende per il suo aspetto da antico borgo, con mura antiche e silenziosi giardini protetti da cancellate in ferro battuto. Lonato è la meta ideale anche per un weekend primaverile, quando il lago (definito “mare della pianura padana” per il suo clima mite e la lussureggiante vegetazione mediterranea) invoglia a rilassanti escursioni in bici o a cavallo alla
scoperta dei colori e dei paesaggi collinari o anche semplicemente a piedi per i vicoli acciottolati del suo centro storico. Fondamentale anche il conforto gastronomico offerto dalla sua interessante cucina. Ristoranti, trattorie, agriturismi e appuntamenti enogastronomici, che si succedono nel territorio, deliziano ospiti e buongustai con piatti della tradizione, un mix tra lago e terra in grado di soddisfare tutti i palati.
Rocca e Casa del Podestà le sue perle più preziose Il centro storico non si trova direttamente sul lago, ma in una posizione sopraelevata: sopra una collina dove svetta la quattrocentesca Rocca Viscontea Veneta (www. roccadilonato.it), una delle più estese fortificazioni della Lombardia, monumento nazionale dal 1942. Dall’alto delle sue mura si gode una vista spettacolare sul Garda. Ebbene la visita a Lonato può partire da questo complesso monumentale, che fa
Casa del Podestà
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parte della Fondazione Ugo da Como (www.fondazioneugodacomo.it), un senatore bresciano che volle costituire in questo luogo di pace una “cittadella di cultura” di cui oggi fanno parte anche due musei, il “Civico Ornitologico” e la “Casa del Podestà”. Quest’ultima, in origine dimora del senatore, è oggi una Casa Museo fra le più affascinanti della penisola, con oltre 20 ambienti e centinaia di dipinti, collezioni d’arte, sculture, maioliche, antichi arredi e la straordinaria biblioteca con 52mila e passa titoli, a partire dal XII secolo: manoscritti, codici miniati, incunaboli, cinquecentine, rarità bibliografiche tra cui alcuni autografi di Ugo Foscolo. Annesso al complesso il grande “Parco della Rocca” che sfodera un ricco patrimonio di alberi, piante, arbusti, cespugli, rampicanti ed erbe spontanee.
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Il borgo medievale con il Duomo e la Torre Maestra Dalla Rocca con una breve passeggiata si arriva al centro storico, che i residenti chiamano la “Cittadella”, che ha mantenuto pressoché intatto l’originario tessuto urbano di origine medievale. Ogni passeggiata per i suoi vicoli si trasforma in un percorso storico-artistico tra chiese, santuari e monasteri che custodiscono opere d’arte di grande interesse. Punto di partenza l’ariosa Piazza Martiri della Libertà, dove svetta la Colonna con il Leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia che governò Lonato dalla metà del XV secolo alla fine del Settecento. Sulla piazza si tiene il mercato settimanale del giovedì e sabato mattina, e ogni ter-
za domenica del mese, anche il Mercatino dell’antiquariato, fra i più interessanti e ben forniti del Garda, che in estate viene proposto anche la sera.
“Torre Maestra” che dall’alto dei suoi 55 metri sovrasta l’intero centro storico, il vicino lago e le dolci colline circostanti.
Qui si trovano anche la Basilica dedicata a San Giovanni Battista, il patrono di Lonato e il Palazzo Municipale. La prima è un grandioso edificio barocco a croce latina con un’imponente facciata impreziosita da sculture raffiguranti vari santi (Santa Caterina d’Alessandria, San Zeno, Sant’Annone e Santa Barbara) e la grande cupola dal disegno raffinato che raggiunge i 60 metri di altezza. Il secondo è un interessante palazzo del ‘600 con un grande portico. All’interno c’è la Sala del Consiglio, detta anche “Sala del Celesti”, perché conserva un eccezionale dipinto del pittore veneziano Andrea Celesti. La grande tela (misura cm 262x735) venne commissionata dal Consiglio comunale nel 1692, per ricordare la cessazione della peste del 1630.
Alla scoperta dei dintorni
Lungo il tragitto si arriva a un altro simbolo di Lonato, la Torre civica, detta anche
L’eccellente posizione permette al piccolo comune bresciano di dominare dall’alto il lago, la pianura e le dolci colline retrostanti. Può anche essere l’ideale punto di partenza per andare alla scoperta sia della sponda veronese del lago, con i Parchi a tema, e sia di quella bresciana con Desenzano e Sirmione, due delle sue località più conosciute. Nei dintorni di Lonato meritano una tappa la Fornace Romana, in località Fornace dei Gorghi. Si tratta di una delle due sole fornaci, musealizzate e accessibili in Lombardia, che testimonia la radicata vocazione artigianale che, in quest’area, garantiva la produzione di laterizi e calce anche nel XIII e XIV secolo. Poco distante si incontra la romanica Pieve di San Zeno, la più anCHeck-in • aprile 2022
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tica sede religiosa della comunità lonatese. Il suo altare maggiore è un’antica tribuna in legno policromo proveniente dal seicentesco Santuario della Madonna di San Martino. Interessanti anche l'abbazia benedettina di Maguzzano, distrutta nel 922 dagli Ungari e ricostruita fra il XII e il XV secolo, con l’armonioso chiostro porticato e la chiesa sul cui altare maggiore spicca la pala raffigurante l’Assunzione della Vergine di Alessandro Bonvicino detto il Moretto (1552), e il borgo di Drugolo, fatto risalire al X secolo e di presumibili origini longobarde, con il Castello perfettamente conser-
vato e l’antica proprietà del “Convento dei Cappuccini”, entrambi di proprietà privata e quindi non accessibili. Se rimane tempo, a nord di Drugolo in quella che un tempo era la “Selva”, cioè una fitta e impenetrabile boscaglia, antico rifugio di briganti e masnadieri, si può vedere la Chiesetta dei “Morti della Selva”. Fu edificata nel perimetro di un lazzaretto che fin dal 1445 raccolse gli appestati di Drugolo e della vicina Padenghe. La nobile famiglia bresciana degli Averoldi adibì questo luogo a cimitero degli appestati, patrocinando pure i lavori che nel XVIII diedero all’edificio l’aspetto attuale.
Castello di Drugolo
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Desenzano
In tour tra...
Desenzano e Salò
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ulle rive meridionali del lago di Garda, Desenzano è un’incantevole località turistica, con un patrimonio artistico, storico e archeologico che affonda le sue radici in epoca romana. Nel Medioevo fu oggetto di aspre lotte tra Brescia e Verona, nel Quattrocento conobbe il dominio di Venezia, divenendo in epoca moderna un fiorente centro commerciale. Il cuore della città sorge
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attorno a Piazza Malvezzi e al Porto Vecchio, abbellito dai palazzi cinquecenteschi.
Da non perdere la zona archeologica, che custodisce i resti di una grandiosa villa romana del IV sec. d.C. con splendidi pavimenti policromi a mosaico, il Museo archeologico, con uno degli aratri più antichi del mondo, e la panoramica torre di
Salò
S. Martino della Battaglia, contornata da colline ricche di vigneti e di cantine da scoprire e dove degustare eccellenti vini. Dal Castello, fondato forse già nell’alto Medioevo, ricostruito nei secoli XIV-XV e recentemente restaurato, si gode una delle più belle viste sul lago di Garda. Adagiata sulle rive di un ampio golfo, Salò unisce al fascino di uno straordinario ambiente naturale (è inserita infatti nel Parco alto Garda Bresciano) quello della storia e dell’arte. Fu, infatti, capoluogo della Magnifica Patria durante la dominazione Veneta e sede di numerosi ministeri del governo fascista della Repubblica Sociale Italiana. In gran parte zona pedonale, il suo elegante centro storico è un vero e proprio gioiello, con antichi palazzi che si
affacciano su stretti vicoli e raccolte piazzette. Qui e sul lungolago, si alternano boutique e negozi, bar e gelaterie, ristoranti e trattorie. Da visitare il Palazzo della Magnifica Patria, costruito nel 1524 dal progetto di Sansovino e ricostruito dopo il terremoto del 1901, il Mu.Sa - Museo della città e il Duomo, costruito nel XV secolo in stile tardo gotico. L'offerta turistica è arricchita dalla possibilità di praticare sport, fra passeggiate e pedalate lungo gli itinerari tracciati nella collina alle spalle della città e sulla passeggiata a lago attorno al golfo, oppure frequentare i molti stabilimenti balneari, dove è possibile praticare svariate discipline sportive e noleggiare attrezzature per ogni necessità. CHeck-in • aprile 2022
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Il Vittoriale
Il Vittoriale degli Italiani Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto nel 1921 a Gardone Riviera da Gabriele d’Annunzio, che qui trascorse i suoi ultimi 17 anni di vita. Simbolo e memoria della “vita inimitabile” del poeta e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale, la dimora - oggi divenuta sede dell’omonima Fondazione e della rete territoriale GardaMusei - è un connubio di musei, archivi, biblioteche e raccolte di oggetti appartenuti e utilizzati dal Vate quand’era in vita. Oggi la sua cittadella monumentale è uno dei musei più visitati d’Italia (279.328 visitatori nel 2019).
Giardino Botanico Fondazione Andrè Heller A Gardone Riviera, a poca distanza dal Vittoriale, si trova il Giardino Botanico 168
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Fondazione Andrè Heller, un piccolo e curioso Eden creato per volontà dell’artista multimediale austriaco Andrè Heller (Vienna, 1947). Il giardino è composto da numerose varietà di piante, collegate tra loro da un intreccio di sentieri percorribili, punteggiati da angoli in cui è possibile sedersi e godersi la natura circostante ed il rumore di sottofondo di ruscelli, zampilli e giochi acquatici che invitano alla meditazione. Al centro, l’impianto ricrea una vera vallata alpina con pini, alberi nordici, balze, gole e crepacci da cui sgorga l’acqua di tre cascate, mentre tutt’attorno sono raggruppati stagni ricoperti da ninfee e fiori di loto, abitati da colonie di carpe Koi. Il Giardino ospita diverse opere d’arte donate a Heller o da lui commissionate, tra cui figurano sculture di Roy Lichtenstein, Keith Haring, Peter Pongratz, Erwin Novak.
Alla scoperta delle ville: l’Isola del Garda e Palazzo Bettoni Sulla più grande isola del lago, di proprietà della famiglia Cavazza da cinque generazioni, si trova una magnifica villa in stile neogotico veneziano, progettata nei primi anni del Novecento. La candida facciata è ingentilita da finestre ad arco acuto, mentre nell'angolo sud ovest si erge una torre coronata da merlature a ricamo in pietra con decorazioni floreali. Attorno all’edificio, terrazze, giardini all'italiana che digradano fino al lago e una rigogliosa vegetazione fatta di piante locali ed esotiche, tra cui cipressi di palude, querce caduche, cedri, pioppi, palme delle Canarie, essenze e fiori rari. La più antica menzione dell’isola risale all’879, all’interno di un decreto di Carlo-
manno in cui si documenta la donazione del luogo ai frati di San Zeno di Verona. Le 130 lapidi Gallico-Romane ritrovate e donate al museo Romano di Brescia, testimoniano come l’isola fosse abitata già al tempo dei romani. Visitata da San Francesco, che vi istituì un romitorio nella parte nord, nel 1429 con l'arrivo di S. Bernardino da Siena l'isola divenne un importante centro ecclesiastico di meditazione, teologia e filosofia. Oggi l’isola è ancora abitata tutto l'anno dalla famiglia Cavazza, ed è visitabile in occasione degli eventi e delle manifestazioni di carattere culturale che si svolgono al suo interno, o prenotando visite e tour guidati. A Bogliaco, frazione di Gargnano, sorge invece la scenografica Villa Bettoni, il cui aspetto attuale è il risultato dall’ampliamento di un palazzetto
Isola del Garda
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Villa Bettoni seicentesco. A edificare il Palazzo furono sedici fratelli, figli di Gian Domenico Bettoni (1663-1748). Quest’ultimo aveva grandi relazioni presso la corte asburgica, tanto da essere incaricato di negoziare per conto dell’imperatore Carlo VI la successione al trono di sua figlia Maria Teresa D’Austria. Dei sedici eredi, il principale committente ad occuparsi della fabbrica del palazzo fu Carlo, ingegnere agrario i cui interessi si trovano riflessi nella biblioteca ricca di apparecchi scientifici. La villa ospita numerose collezioni, tra cui la più notevole è senz’altro la Quadreria (eccellente esempio di pinacoteca privata), mentre la scalinata affrescata conduce al magnifico salone che occupa in altezza tre interi piani del palazzo e che si apre da una parte verso i monti e dall’altra verso il lago. 170
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Parte integrante del grandioso edificio, in stile barocco lombardo, è lo scenografico giardino all’italiana disegnato alle sue spalle, con ampi scaloni a doppia forbice e nicchie con statue, dove sono inserite sculture di Gian Battista Locatelli, tre fontane alimentate da fonti interne al parco, una grotta artificiale. Oggi separato dall’edificio dalla strada Gardesana. Tra le personalità che gravitarono attorno alla famiglia Bettoni e che furono ospitate nella storica dimora bresciana figurano Napoleone Bonaparte (di cui ancora si conserva la camera da letto), Victor Hugo, Napoleone III, Garibaldi e Puccini. Anche i sovrani d’Italia erano soliti soggiornare presso la casa Bettoni quando visitavano Brescia.
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Cucina libera e design modern retro anni '50 CHeck-in • aprile 2022
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ulle rive del lago di Garda, a Desenzano (Bs) sorge Mos: un luogo libero da sovrastrutture e dove un approccio culinario spontaneo ne identifica la filosofia gastronomica. Potente interprete di una cucina che legge le radici e le valorizza rendendole complementari: il titolare e cuoco Stefano Zanini. Mos è il foglio bianco su cui scrivere una storia: la materia prima lacustre viene plasmata in maniera appassionata e creativa, unendo origine e futuro nello stesso piatto.
Il cuoco Stefano Zanini nasce a Peschiera del Garda (Vr) nel 1995. Dal 2010 al 2015 frequenta l’Istituto Alberghiero Ipsar Carnacina a Valeggio sul Mincio (Vr). Dopo gli studi parte per il primo viaggio ad Helsinki, in Finlandia, e approda al Palace Restaurant, ristorante stellato di taglio nordico francese con un’organizzazione prettamente orizzontale: una cucina fatta di crescita, comprensione del prodotto e ricerca delle lavorazioni per esprimerlo al meglio. Arriva poi al St. Hubertus da Norbert Niederkofler, che per lui ha significato prendere contatto con il rigore di un ristorante e con una brigata importante e numerosa, dove il prodotto viene maniacalmente seCHeck-in • aprile 2022
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Spaghetto ragout e bottarga
lezionato, lavorato con tecniche altissime e rispettato pienamente nella sua identità montana. Parigi alla Brasserie Thomieux è stata probabilmente l’esperienza più illuminante: un’antica Maison che ha fatto la storia a Parigi. Poi Le Meurice chez Alain Ducasse, dove gira tutte le partite riuscendo a capire il possibile e l’impossibile di quella mitica cucina. Le Isole Eolie a Salina insieme a Martina Caruso all’Hotel Signum sono arrivate come una ventata di calore e di scatto di ruolo: libertà estrema di espressione che accarezzava la casualità nell’accostare eccellenze di una terra magica come la Sicilia. Alla fine di questo indimenticabile viaggio durato sei anni, arriva l’apertura di Mos nel maggio 2021: Zanini decide di tornare da dove è arrivato, il lago di Garda, e sceglie Desenzano perché è bella, virtuosa tutto l’anno, variegata e ancora priva di un’offerta di fine-dining. Qui Zanini definisce i punti cardine del suo pensiero gastronomico, i suoi valori, legati profon-
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damente alle sue esperienze pregresse: l’applicazione di un rigore naturale nella quotidianità in cucina, l’importanza al fattore umano e alla libertà individuale e la spontaneità nell’approccio culinario di tutti i giorni.
lago e terra, cucina complementare Il cuoco è arrivato sul lago attraverso un moto spontaneo che lo ha riportato alle origini, pur non conoscendo i suoi segreti, ha deciso di ripartire da qui e dal suo bagaglio umano e culturale acquisito per costruire la sua realtà. Sei mesi di studio e ricerca sul territorio a Verona sono stati la linea di partenza, il motore ideativo che si è concretizzato in seguito parlando alle persone del luogo, scoprendo il valore del racconto di un territorio ancora enogastronomicamente poco valorizzato. «Ho pensato dunque che il binomio “lago e terra” fosse un elemento che oltre a coesistere nella realtà dovesse coesistere anche nel piatto attraverso il concetto di complementarietà». Mos nasce così in una calda giornata di primavera 2021: trenta coperti, coraggio e passione per un territorio ancora parzialmente inesplorato. Il ristorante è stato rilevato da una coppia di signori anziani, in una posizione particolarmente bella, “Il Molo Vecchio” di Desenzano. «Concentro la mia vena creativa nel territorio, nel lago, nella terra, nelle persone e nel cercare la complementarietà di tutti questi elementi: partendo dalle origini, passando per le esperienze e creando connessioni», spiega il cuoco.
Stefano Zanini La connessione territoriale, quindi, è allo stesso tempo un’ispirazione nella lettura e valorizzazione dell’ingrediente e uno stimolo nella creazione del piatto. Un altro punto cardine è il concetto di sostenibilità applicato al trattamento della materia prima: si utilizzano tutte le parti dell’animale privilegiando bestie mature e già ben sviluppate di età. Non esiste spreco, bensì ottimizzazione e riutilizzo. Le tecniche apprese soprattutto al nord, attraverso piatti di sapore chiaro e focalizzato che giocano con i prodotti che stagionalmente la terra offre unite al legame con l’acqua nato a Salina e traslato su Desenzano, individuando in quest’elemento un driver importantissimo di sinergie, relax e concentrazione: da qui nasce la complementarietà senza sovrastrutture, la carica lacustre del lago si sposa con i prodotti della terra circostante. CHeck-in • aprile 2022
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Come si compone l’offerta Il menu di Mos è composto da tre menu degustazione e una lista di piatti à la carte. Le persone e il territorio rimangono grande fonte di ispirazione non solo per l’ingrediente stesso ma anche per la storia che raccontano: i piatti sono genuini e incisivi nel gusto e nell’impatto visivo. Ogni portata racconta la ricerca di un equilibrio di sapori privi di costruzioni, codici e artifici: una spontanea armonia di gusti che trova nel palato la sua sinfonia perfetta. Ad oggi non esiste un vero e proprio percorso di abbinamento vino prestabilito, ma il maître e sommelier Mattia Moro è a disposizione del cliente per consigliarlo e accompagnare i piatti con un numero di calici che completi l’esperienza al meglio variando tra metodo classico e vini orange. Spontaneo convivio: sei piatti: tre antipasti, un primo, un secondo e un dolce
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che cambiano quasi tutte le settimane accompagnati da un calice di vino al costo di 55 euro a persona. È un menu che descrive in maniera più completa l’idea di cucina di Zanini, la tavolozza bianca su cui dipingere per mettere sul piatto le idee e le intuizioni che derivano da continue prove e test per descrivere l’ingrediente, materia prima eccellente al centro del tavolo per condividere gusti e sapori con tutti i commensali. Persone&Territorio: quattro piatti signature antipasto, primo secondo e dolce per trasmettere all’interlocutore il profondo legame che lo chef ha instaurato con la terra e il lago: questi sono i suoi “evergreen” che potranno subire piccole modifiche in base alla stagionalità ma di cui l’essenza rimarrà intatta. Il Friturin di lago e la Trota marmorea alpina sono due esempi, con a concludere il gelato di malga condito. Il menu ha un costo di 60 euro a persona vini esclusi.
Equilibrio: è il menu che più abbraccia l’idea di complementarietà: «non tutto ai nostri occhi può essere equilibrato (terra e lago) ma, nel mio unire gli elementi in un gioco di consistenze, sapori, profumi, temperature in un piatto, come per magia tutti questi raggiungono equilibrio nel gusto e nella mente», spiega lo chef. Equilibrio in divenire, non perfetto e non statico bensì il filtro vero e proprio del suo pensiero creativo: parte da tutto ciò che ha da dire e da raccontare e lo filtra creando un equilibrio tra passato e presente, terra e lago, tradizione ed evoluzione e tanto altro. Il costo è di 70 euro a persona vini esclusi.
zia, e quattro persone in cucina. Il messaggio gastronomico è interpretato e adattato in sala con giovane eleganza e riserbo». Ad oggi la carta dei vini vanta un’ottantina di etichette di cui l’80% sono vini naturali e un 20% vini convenzionali scelti con accuratezza. Una carta anch’essa di definizione “spontanea” con venti referenze di bolla (dieci champagne e dieci metodo classico) e il resto suddiviso tra bianchi e rossi provenienti soprattutto dall’Italia, poi da Francia e Germania. foto del servizio: Butturini
Cantina quasi naturale Mattia Moro maître e sommelier, classe 1995, è nato e cresciuto vicino al lago di Garda. «Ho trovato in Mattia la figura complementare nell’universo di sala e cantina - spiega lo chef - Mattia, attore fusionale e ne sposa la visione ristorativa. Attualmente la Brigata Mos è formata da sei persone in totale: due persone in sala, Mattia e Leti-
Mos Via Porto Vecchio 28 - 25015 Desenzano del Garda (Bs) - Tel 030 914333 www.ristorantemos.it CHeck-in • aprile 2022
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Divertimento formato… Fam!
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am sta per family e prende vita mettendo insieme un grande ristorante a Desenzano del Grada (Bs) con terrazza panoramica per pranzi e cene vista lago, un rilassante beach club immerso nel verde (da godere in ogni stagione, grazie a sorprese ed eventi) e un american bar, il luogo giusto per gustare cocktail ricercati, aperitivi e after dinner pieni di musica d’eccellenza. Fam è perfetto la sera a cena, ma va vissuto tutto il giorno e pure dopo cena: è, infatti, aperto dalle 12 a mezzanotte, nel weekend fino alle 2. Perché il divertimento e il relax hanno bisogno di essere vissuti in libertà. Nel weekend c’è
anche il brunch, da non perdere in uno scenario unico. La cucina di Fam, grazie a un menu sempre aggiornato offre piatti d’eccellenza che spaziano dalla tradizione a ricette gourmet e mettono insieme pesce fresco, specialità di stagione (lumache, tartufo) e prima di tutto carni alla brace d’eccellenza provenienti da tutto il mondo. La cantina di Fam è all’altezza delle aspettative dei più esigenti: decine e decine d’etichetta tra bollicine italiane e francesi, bianchi, rosati, rossi, orange e dolci. Ci sono bottiglie importanti,
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vini dal rapporto qualità-prezzo davvero interessante e pure diverse proposte al bicchiere.
Family & lifestyle Nello “slang” americano, Fam sta per famiglia, non solo come nucleo vero e proprio, ma indica un gruppo di amici legati tra loro da una stessa passione comune. Il calore dei fratelli Guidetti, che insieme gestiscono il locale, si rispecchia proprio in questo termine che oltre a rimandare all’affiatamento della loro famiglia numerosa. Fam abbraccia gli ospiti facendoli sentire parte di quel-
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lo che, più che un progetto imprenditoriale, è un vero e proprio stile di vita.
Il Beach club Il Fam Beach Club è un’ampia area verde che affaccia direttamente sul lago, un giardino curato ed elegante in cui trascorrere la giornata dalla mattina al tramonto e fare il pieno di sole. L’area beach prevede diverse soluzioni per godersi un’atmosfera da vacanza tra prato, acqua, musica e sole. Per ogni soluzione, il servizio al tavolo con menu alla carta assicura un relax a
360°. Nel menu, piatti freschi ed estivi, insalate, e una grande scelta di cocktail.
L’American Bar Aperto dalla tarda mattinata fino all’after dinner, l’American Bar è il luogo in cui potersi godere, sia in estate che in inverno, una vasta selezione di drink miscelati dalle mani esperte dei barman professionisti di Fam. Ogni cocktail è frutto di un’accurata selezione di materie prime e della fantasia di veri e propri artisti, ricette ispirate alla tradizione della vecchia scuola americana per aperitivi esplosivi ma anche per concludere in bellezza la serata. In un ambiente curato ma informale, la musica lounge e i giochi di luce creano
un’atmosfera perfetta per un drink a bordo lago. Nel periodo estivo, la proposta spazia dal drink al food, con un menu fresco e variegato da gustarsi sulla terrazza del bar oppure comodamente rilassati nell’area beach.
Fam Via Zamboni 5 - 25015 Desenzano del Garda (Bs) - Tel 030 9120281 www.famlifestyle.it CHeck-in • aprile 2022
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Capriccio
Mamma e figlia sotto una buona stella… Michelin!
Granchio reale, variazione di patate ed aria di menta 182
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Giuliana Germiniasi e Francesca Tassi (foto Lucio Elio)
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Manerba del Garda (Bs), sulle rive della lago di Garda, a pochi istanti dalle sue acque, appagato da un panorama eccelso, c’è un salotto per cene private e di lavoro che ha scritto la storia più divina della cucina locale: è il Ristorante Capriccio (dal 1965), dove la sfida continua è essere testimoni di una qualità in un luogo fuori porta, per far conoscere un certo tipo di ristorazione, diversa dalle altre.
Mamma e figlia insieme
Un ambiente esclusivo, una cucina d’avanguardia, proiettata nel viaggio alla ricerca dei grandi gusti della vita, una clientela in grado di poter gioire delle spettacolari sensazioni che derivano dai sensi sollecitati dal cibo.
Le padrone di casa, la cuoca Giuliana Germiniasi e Francesca Tassi, mamma e figlia, dipingono una tela colorata di proposte e iniziative per poter dare ai clienti non solo una varietà culinaria, ma anche di esperienze e occasioni.
La proposta del Ristorante Capriccio appartiene alle eccellenze gastronomiche distinguendosi per uno stile legato alla tradizione e passionale. In questo salotto la stella Michelin non è un’etichetta ma un segno distintivo, risultato dell’espressione interiore degli chef e della grande storia che si respira ad ogni angolo.
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Giuliana Germiniasi, chef e patron ha rilevato la tradizione di famiglia, rinnovandola. Notevole è stata la sua crescita tecnica e la sua maturazione sensoriale tanto che la sua cucina moderna legata ai classici italiani e del Garda è stata giustamente premiata da una stella Michelin.
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Francesca Tassi rappresenta lo staff dirigenziale e assicura il perfetto funzionamento del servizio di ristorazione. Francesca ha, infatti, un’ottima conoscenza dei gusti e delle esigenze della clientela, oltre a possedere buone no-
zioni di enologia che completano la sua preparazione professionale.
no. Il Ristorante Capriccio è un ambiente esclusivo, con un cuore pulsante di qualità, adatto a ogni cerimonia da ricordare.
Location suggestiva in ogni stagione Il Ristorante Capriccio è un ambiente di grande e suggestiva atmosfera. Pochi esclusivi tavoli ricordano che si è giunti sulle rive del lago di Garda per un momento di assoluto relax. D’estate l’atmosfera cambia completamente e si arricchisce di un panorama unico, tanto da far credere di essere in una posizione irripetibile. I clienti si trasferiscono all’esterno, all’ombra di una veranda vista lago su due piani al margine di un curato giardi-
Ristorante Capriccio Piazza San Bernardo 6 - 25080 Manerba del Garda (Bs) - Tel 0365 551124 www.ristorantecapriccio.it
Riso Carnaroli mantecato allo Champagne e ricci di mare
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Lido 84, il lago entra in cucina
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Giancarlo e Riccardo Camanini. Foto: Lido Vannucchi
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È
in quel giardino diffuso che prende il nome di Gardone Riviera (Bs), sulla sponda occidentale del lago di Garda, che Giancarlo e Riccardo Camanini hanno deciso di inaugurare l’avventura gastronomica del Lido 84, una stella Michelin. Qui, dove tra canfori e ulivi, oleandri e buganvillee, comincia la meravigliosa “Riviera dei Limoni”, Riccardo ha deciso di radicare la sua cucina dopo un percorso di formazione che l’ha visto crescere al fianco di grandi mae-
stri quali, tra gli altri, Gualtiero Marchesi, Raymond Blanc, Jean-Louis Nomicos e Alain Ducasse.
La bellezza che ispira Ospitato in un palazzo storico decorato in un mix di Art Déco e opere contemporanee, Lido 84 gode di una vista mozzafiato. Un locale piccolo ma curato nei minimi dettagli con una gastronomia CHeck-in • aprile 2022
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stellare che lo ha portato a piazzarsi al 15° posto nella classifica The World's 50 Best Restaurants 2021 di S.Pellegrino & Acqua Panna. «Siamo nati in una famiglia dove magiare era legato al senso di comunità e famiglia - ricorda Riccardo - Molto spesso, nei fine settimana eravamo in 10 o 12 persone a tavola tra parenti, zii, cugini e nipoti. Le nostre nonne cucinavano e c'era un orto e anche conigli e galline, oltre che quelle piccole dispense familiari ricche di ingredienti molto genuini e gustosi. Noi oggi rappresentiamo l'Italia anche grazie alla fortuna di aver vissuto quelle esperienze da bambini: una cucina genuina che si prepara con amore all’interno della famiglia. Questa è forse la caratteristica del vero italiano: quella buona cucina che già si vive in casa». 188
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Ed è proprio quel luogo incantevole e quei ricordi ad accendere l’ispirazione: che sia il latte crudo di montagna impiegato per il gelato mantecato al momento, il Bagòss per i tortellini o lo stracchino, passando per le sarde, l’anguilla, l’olio e i limoni, è sempre questo angolo d’Italia in cui la montagna si getta nel lago a fornire a Riccardo buona parte dei prodotti ch’egli trasforma nella sua cucina.
La cultura dell’accoglienza E a portare questa cultura dell’accoglienza tra gli ospiti è Giancarlo - poiché se i piatti nascono sui banchi e tra i fuochi della cucina, l’esperienza gastronomica si svolge soprattutto tra i tavoli della sala. E in sala è Giancarlo ad esprimere, con delicata attenzione, lo spirito del Lido 84.
LA CUCINA
Piatti icona Rigatoni Cacio e Pepe in Vescica Foto: Lido Vannucchi
Moscardini al vapore, latte di cocco, zenzero e kumquat
Spaghettone, Burro, Lievito di Birra
Forse l'esempio più evidente della filosofia culinaria di Riccardo sono i Rigatoni Cacio e Pepe in Vescica, cotti nella vescica di maiale, forse uno dei piatti più instagrammati in Italia. «L'idea è nata un giorno dopo il lavoro, quando sono tornato a casa da mio fratello - racconta il cuoco - Stavamo bevendo vino e guadando la televisione. Stavo pensando di creare un piatto piccante e forte per il menu ma non sapevo in che direzione andare. Avevo letto di questa tecnica romana di utilizzare gli organi di animali come recipienti per cucinare (Bartolomeo Scappi, il cuoco del Papa nel 1500 ha scritto un intero libro su questo). Dopo aver provato diversi primi piatti che sono risultati troppo al dente, decisi che la cacio e pepe aveva abbastanza formaggio e liquido per rendere la pasta abbastanza morbida. Ci è voluto molto tempo per ottenere il piatto giusto, ma ora è uno dei miei preferiti». CHeck-in • aprile 2022
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Che sia nel magnifico salone vetrato o nell’arioso dehors, si racconta su quale idea di convivialità riposa il Lido 84. Facendo introdurre, ai cuochi della brigata, i piatti che escono dalla cucina… Perché il piacere di un grande pasto è anche scoprire come il piatto è nato, su quali suggestioni si fonda, conoscere la storia degli ingredienti che lo compongono. È avere un rapporto diretto con coloro i quali, quel piatto, l’hanno messo a punto e cucinato per i commensali.
sala» la brigata di cucina: il desiderio entusiastico di condividere con gli ospiti la lunga ricerca che ha portato alla creazione di un accordo, all’introduzione di un contrasto, alla scelta di una particolare tecnica di trasformazione della materia prima. Affinché il pasto possa rappresentare un momento di distensione e di benessere; ma anche l’occasione di sollecitare la fantasia, invito alla scoperta: esercizio di quella particolare forma di curiosità che è il gusto.
Questa filosofia sta alla base della scelta di Giancarlo e Riccardo di «portare in
La storia di un cuoco
Fusilloni, mandorle, capperi e limone
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Il cuoco Riccardo Camanini è cresciuto in un piccolo villaggio vicino a Bergamo. A 19 anni ha avuto la possibilità di lavorare con Gualtiero Marchesi, un incontro che ha segna-
to la sua vocazione culinaria: «Mi sono innamorato del design del cibo e della cucina raffinata - spiega il cuoco - Vivo un nuovo modo di cucinare; una cucina fatta d'arte, qualcosa che ha reinterpretato il tempo e lo spazio, sfruttando al meglio sia gli aspetti materiali sia spirituali di ogni ingrediente crudo».
lago di Garda, che Riccardo decise di tornare in Italia. A soli 24 anni il giovane chef all'epoca affrontava con mano la sfida e si immergeva nel nuovo ruolo, imparando rapidamente come gestire efficacemente il proprio team, organizzare il business e assumersi la responsabilità dell'intero ristorante.
Armato di una ritrovata passione culinaria e di una serie di abilità appena affinate, Riccardo lasciò l'Italia per il Regno Unito nella speranza di ampliare la prospettiva gastronomica: «Volevo capire la cucina classica francese, quindi sono andato a lavorare con Raymond Blanc a Le Manoir aux Quat'Saisons e poi a Parigi con il braccio destro di Alain Ducasse, Jean-Louis Nomicos, a La Grande Cascade».
Nel 2014, all'età di 40 anni, Riccardo sente il bisogno di cambiare. Insieme al fratello Giancarlo, hanno investito i loro risparmi in quello che allora era un edificio fatiscente nella rigogliosa Gardone Riviera: nasce così il loro ristorante, Lido 84. Ombreggiato da canfora e ulivi e lambito dalle cangianti acque del lago di Garda, il ristorante era il loro dono a sé stessi e un'opportunità di realizzare finalmente il loro sogno di possedere il loro ristorante. E dopo soli sei mesi dalla sua apertura la consacrazione della Michelin con la prima stella.
Fu quando gli fu offerto il posto di executive chef di Villa Fiordaliso sulle rive del
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«Abbiamo trovato un lido retrò (piscina all'aperto) sul lago di Garda, che era di proprietà di un'anziana signora e la sua famiglia. Abbiamo voluto rispettare la sua eredità e abbiamo mantenuto il nome Lido 84. In effetti, abbiamo fatto poche modifiche all'edificio attuale, ma abbiamo scelto un arredamento che si ispirasse ai colori del lago, all’Art Déco anni '60 e alle opere del celebre regista italiano Federico Fellini - racconta lo chef - La nostra filosofia per il ristorante era quella di rendere omaggio alla qualità del tempo. Guardiamo la sala da pranzo come a un’esperienza nel suo insieme; ogni dettaglio conta e i nostri piatti devono mostrare rispetto per gli ingredienti che abbiamo utilizzato e ai clienti che passano attraverso le nostre porte. Rispetto i prodotti, le tecniche e il mistero che può essere trovato in ogni piatto». Lavorare con cuochi come Gualtiero Marchesi e Raymond Blanc ha insegnato a Riccardo oltre alle tecniche di cot-
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tura anche l’importanza per la scelta dei fornitori: «Abbiamo un pescatore eccellente che ci cattura il luccio e le sardine del lago e un macellaio che ha la mente aperta come me (lo dice mentre guarda attraverso una cassa di teste di pecora, ispezionando il cervello e gli occhi, ndr). Siamo anche pieni di risorse: abbiamo anche alberi di cedro ed erbe e, utilizzando un estrattor, ne ricaviamo succhi e oli da aggiungere a brodi o risotti».
Lido 84 Corso Zanardelli 196 - 25083 Gardone Riviera (Bs) - Tel 0365 20019 www.ristorantelido84.com
La nuova linea Etna porta il bagliore di un’eruzione sulla tua tavola
Nuova linea Etna • Estremamente brillante e resistente • Testata per oltre 4000 lavaggi in lavastoviglie • Ideale per ogni tipo di bevanda • 100% riciclabile
La nuova collezione Etna è ispirata dal potere dell’eruzione del vulcano siciliano. La perfetta imperfezione della natura scolpita su bicchieri e calici: la luce si riflette sugli intagli moltiplicandosi su più livelli, accentuando l’eccezionale trasparenza tipica dell’Eco-Crystal.
www.rcrcrystal.com CHeck-in • aprile 2022
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Ponte culinario tra Occidente e Oriente all’Antica Cascina San Zago Una vecchia aia dall’elegante fascino seicentesco a Salò dove lo chef patron Carlo Bresciani regala agli ospiti tradizione mediterranea e una cucina fatta di pesce fresco preparato con l’antica arte orientale 194
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n’antica cascina dall’elegante fascino seicentesco, là dove ogni pietra emana emozioni del passato. Un’armonia, un abbraccio ideale con il territorio circostante, che si fonde con la proposta culinaria curata nei minimi dettagli.
Il tripudio di colori, sensazioni e profumi rende la location indimenticabile: dal lago di Garda - sul quale si affaccia la città di Salò (Bs) - al verde rigoglioso delle colline. Tutto questo (e di più) si trova nell’Antica Cascina San Zago.
Non resta che rilassarti, chiudere gli occhi ed abbandonarti alla magia e alle sensazioni che questo luogo d’altri tempi riesce a trasmettere.
Il regno di Carlo Bresciani Padrone di casa Carlo Bresciani, membro di Euro-Toques Italia. Carlo è maestro di cucina, vicepresidente vicario della Fic, la Federazione italiana cuochi, presidente di Fic Promotion srl, docente di cucina italiana e appassionato di cucina giapponese.
Il viaggio, tra tradizioni rivisitate e territorio, che inizia proprio varcando l’arco che conduce al cortile interno all’ingresso dell’antica dimora: convento del 1600 sulla collina che sovrasta Salò.
Asparagi cotti e crudi con uovo di gallina e caviale Calvisius CHeck-in • aprile 2022
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Bigne ripeno alla cream pasticciera salata, con pomodoro secco
Questa passione nasce parecchi anni fa e diviene una costante che permette al suo ristorante di regalare agli ospiti tradizione mediterranea e una cucina fatta di pesce freschissimo preparato con l’antica arte orientale. Al suo fianco la moglie Beatrice a ricevere l’ospite, gli abilissimi cuochi che lo seguono nelle preparazioni e il figlio Alberto, pasticcere. Passione, aggiornamento e materie prime di pregio e freschezza sono le costanti del lavoro di Carlo. Un lavoro che ama tantissimo perché lascia continuamente spazio alla creatività. Un bouquet di profumi e sensazioni che inducono il commensale a tornare a visitare questa cascina che d’estate profu-
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Pesciolini del Garda fritti
ma di lago e d’inverno ricalca le tinte più tenui della tavolozza.
San Zago ricavata dall’antica cantina e la Sala Croisette che avvolge i commensali con il calore della pietra e delle travi in legno.
Piatti icona con i prodotti del territorio Un lavoro e un amore che si trasforma in piatti icona come Risottino ai fiori di zucchina e formagella di Tremosine; Mezze maniche al goulash di gamberi e polpa di granchio; Strudel di branzino con vegetali all’olio bio; Risottino al Franciacorta, provola e rosmarino; Ravioli ripieni di carbonara su fonduta e pancetta croccante o Risottino agli agrumi del Garda, gelatina di zafferano e persico fritto. Il tutto servito in un contesto di grande atmosfera. Due le sale storiche: la Sala
Antica Cascina San Zago Via dei Colli 54 - 25087 Salò (Bs) Tel 0365 42754 www.anticacascinasanzago.it CHeck-in • aprile 2022
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Eden Reserve Hotel Gioiello di design a Gardone Riviera Ville private realizzate dagli architetti David Chipperfield, Richard Meier e dello Studio di Architettura ATP Sphere, il boutique hotel, il ristorante, la spa e il restyling degli spazi esterni: la nuova frontiera dell’ospitalità sul lago di Garda
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l lago di Garda è la cornice in cui il design diventa funzionale all’ospitalità, nel regno di luce e spazio che, il 30 aprile, ha riaperto svelando il nuovo Eden Reserve Hotel & Villas. Inaugurata nel 2016 a Gardone, sulle rive del lago di Garda, Villa Eden Luxury Resort lascia spazio ad un nuovo nome e nuovo lifestyle, rinnovandosi e diventando oggi l’esclusivo Eden Reserve Hotel & Villas. Con lo stile distintivo degli archistar Matteo Thun, David Chipperfield, Richard Meier, Marc Mark dello Studio di Architettura ATP Sphere e di Enzo Enea - per la landscape architecture, l’Eden Reserve Hotel & Villas reinterpreta oggi
le esigenze dell’ospitalità, offrendo residenze e spazi privati futuristici coniugati ai servizi alberghieri di alto livello. I nuovi spazi sono stati studiati e realizzati dal creativo art director Vincenzo Dascanio, il cui effetto “wow” non è mai casuale; Dascanio ha reinterpretato le aree esterne del building centrale - che porta la firma e lo stile di Matteo Thun - dando vita al nuovo “eden”, attraverso un sodalizio tra design materico e natura, che abbraccia gli ospiti.
Il ristorante Nella Club House, la pool lounge accoglie il dehors, cabanas e lettini prendisole, per
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vivere all’aperto e a bordo piscina la giornata, coccolati dal servizio del lounge bar. Anche lo spazio del Ristorante La Celeste, firmato dallo chef Marco Carasi, svela il restyling, all’interno e all’esterno e propone inediti menu stagionali, dedicati ai diversi momenti della giornata.
Brand Susanne Kaufmann per la spa La spa, invece, diventa il tempio del benessere, con trattamenti all’avanguardia e il nuovo brand Susanne Kaufmann, la linea cosmetica body e facial al 100% naturale; immancabili sauna, bagno turco e l’area fitness, con attrezzature Technogym. E l’Eden Reserve Hotel & Villas non ha una sola spa, bensì 9, dato che le 5 ville private e gli appartamenti Landmark hanno al loro interno la propria spa.
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Le Ville Sono queste le cinque futuristiche ville concepite e realizzate dagli architetti David Chipperfield, Richard Meier e dello Studio di Architettura ATP Sphere, che sorgono all’interno della tenuta, immerse nel paesaggio collinare mediterraneo del lago di Garda. Gli spazi sono infiniti e rispecchiano ognuna lo stile degli architetti che le hanno realizzate; la luce invade ogni angolo e la loro architettura è stata pensata per gli amanti della libertà e degli standard di altissimo livello, per chi apprezza e vuole vivere l’architettura contemporanea, i materiali pregiati e l’assoluta privacy. Ogni villa è arredata con iconici pezzi di design e dispone di una cucina completamente attrezzata, sala da pranzo, maxi bar privato già completo di vini, drink e snack.
Villa David Chipperfield Nord: 500 mq, ospita fino a 8 persone, con 4 camere da letto, piscina privata, terrazza di 400 mq vista lago. Villa David Chipperfield Ovest: 670 mq, ospita fino a 8 persone, con 4 camere da letto, un’area termale privata e la pool terrace di 500 mq. Villa Richard Meier: 560 mq, ospita fino a 8 persone, con 4 camere da letto, area termale privata con bagni di vapore, cantina privata e terrazza di 360 mq, vista lago. Villa Sphere Nord: 540 mq, ospita fino a 8 persone, con 4 camere da letto, biblioteca, area termale privata con sauna e bagno turco, terrazza di 420 mq. Villa Sphere Ovest: 644 mq, ospita fino a 10 persone, con 5 camere da letto, area spa
privata con bagno turco, sauna, sala relax, centro fitness Technogym, piscina privata all’aperto e vista lago, terrazza di 500 mq. Tutte le ville sono prenotabili in esclusiva e nel loro affitto è compresa la prima colazione e il pranzo o la cena (con trattamento di mezza pensione), parcheggio privato direttamente in villa, chef privato e servizio maggiordomo su richiesta.
Appartamenti Landmark Realizzato da Matteo Thun, è l’edificio più vicino alla Club House, al cui interno si sviluppano quattro residenze, appartamenti privati, due delle quali dispongono di piscina e spa privata; anche qui i dettagli interni degli appartamenti hanno oggi un tocco italiano, grazie all’intervento di Vincenzo Dascanio. La metratura varia
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dai 185 ai 455 mq e possono usufruire di tutti i servizi del Boutique Hotel, tra cui il servizio concierge e l’eliporto.
Il Boutique Hotel È parte della Club House, dove si trovano anche il ristorante, la spa e la piscina principale e offre nove camere e suite; tutte le camere sono rivolte verso il lago e dispongono di una terrazza privata e aree living, esterne e interne. Nuovi sono alcuni dettagli interni e diversi le suppellettili, che rendono questi spazi ancora più accoglienti, come a casa. Eden Reserve Hotel & Villas diventa oggi un nuovo indirizzo sul lago di Garda dove vivere un soggiorno intimo, privato, in spazi abitativi di estremo design con l’attenzione di un servizio di altissimo livello.
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Eden Reserve Hotel & Villas Via Ronciglio 51/A - 25083 Gardone Riviera (Bs) - Tel 0365 520027 www.eden-reserve-hotel.com
1862 VIENNA Eccellenza in ogni tazza
Il caffè Vienna 1862 è oro liquido, in tutti i sensi. Grazie al prestigioso premio assegnato dall’International Taste Institute e al progetto di sostenibilità Colombian Heritage è la tazza perfetta per accompagnare i momenti migliori della vita.
www.meinl.it juliusmeinlitalia julius_meinl_italia marketing@meinl.it
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Eco hotel gioiello sul lago di Garda
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ra già un luogo magico ma ora, con il restyling e le novità, il Lefay Resort & Spa a Gargnano (Bs), sul lago di Garda, lo è ancora di più. Il progetto di restyling ha interessato l'area delle suite, la lobby e la lounge del resort, rinnovandole con colori dalle sfumature calde e arredi realizzati con materiali naturali locali. Ma non solo! La riapertura ha presentato una serie di nuove aree, svelando una nuova categoria di camera denominata "Sky Suite", l'area benessere "Adults Only Spa", e una proposta Lefay Vital Gourmet rinnovata, che include il ristorante "La Limonaia", e il debutto del ristorante gastronomico "Gramen". Lefay Resort & Spa lago di Garda è stato premiato come "Migliore destinazione spa" agli European Health & Spa Award.
Le tre nuove Sky Suite sono il rifugio ideale per chi desidera un'immersione totale tra cielo, lago e natura circostante, con una vista senza paragoni. Gli ampi spazi coniugano ambienti privati e benessere profondo grazie a un salotto, una sauna privata e la Jacuzzi esterna situata in una terrazza panoramica da cui ammirare l'orizzonte ad ogni risveglio.
Benessere e relax solo per adulti L'ampliamento di Lefay Spa ha previsto anche la revisione dell'Area Fitness che include l'esclusiva linea Technogym Artis, il rinnovamento del Pool Bar esterno e la realizzazione di un'area interamente dedicata agli adulti. La "Adults
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La Limonaia Only Spa" offre un'oasi di pace dove rigenerarsi in spazi luminosi dalla vista unica. L'idromassaggio panoramico è il centro dell'esperienza in cui rilassarsi prima di proseguire il proprio percorso trattamenti oppure ritrovare la calma profonda all'interno dell'adiacente Sauna Finlandese affacciata sul lago.
Il cambio di nome del ristorante Il ristorante principale di Lefay Resort & Spa lago di Garda ha cambiato nome, diventando "La Limonaia": è il punto di riferimento per colazioni, pranzi e cene, unicamente dedicato agli ospiti del resort. Le proposte nel menu sono focalizzate sulla rivisitazione in chiave mediterranea dell'eccellenza della cucina tipicamente italiana con l'introduzione di nuove e originali ricette Lefay Spa. Rievoca i profumi dei giardini d’agrumi tra geometrie di luce e scorci panoramici. Sapori e colori locali s'intrecciano a creatività e gusto contemporaneo, trasformandosi in composizioni che raccontano l’evoluzione della tradizione mediterranea.
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“Persino il cibo può diventare cibo per l'anima”. Partendo da questo presupposto, che vede la tavola come parte integrante di un percorso di benessere, è stato creato, infatti, Lefay Vital Gourmet, che fonde la genuinità dei prodotti alla creatività espressa dallo chef. Particolare attenzione viene dedicata agli aspetti salutari del cibo, puntando sulla dieta mediterranea, in cui l’olio extravergine d’oliva è protagonista. In quest’ottica rientrano i piatti Lefay Spa, creati in collaborazione con il Comitato scientifico Lefay Spa, leggermente ipocalorici e iposodici, hanno proprietà detossinanti e sono preparati con metodi di cottura che non sollecitano in modo eccessivo l’apparato digerente. Una filosofia basata sul rispetto di cinque principi: mediterraneità, stagionalità, italianità, etica e il privilegio dei fornitori locali. L’executive chef Matteo Maenza trasferisce questi principi nelle ricette dai sapori mediterranei proposte nel risto-
rante La Grande Limonaia (prima colazione e cena, aperto a cena anche agli Ospiti esterni) e nella suggestiva Trattoria La Vigna (pranzo e cena, a pranzo aperto anche agli ospiti esterni) dove si possono gustare piatti all’insegna delle tradizioni regionali italiane.
Il nuovo ristorante Ma la grande novità Lefay Vital Gourmet 2022 è l'apertura di un ristorante di nuova concezione, creativo e innovativo: Gramen, nome latino che richiama il mondo vegetale e definisce l'esperienza gastronomica che rappresenta la filosofia di sostenibilità e benessere Lefay, celebrando le caratteristiche naturali di ogni ingrediente. stagione dopo stagione. Gramen è il luogo dove riscoprire il legame tra l'uomo e la terra, interpretato attraverso una cucina che esalta le proprietà
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Il Giardino
naturalmente salutari degli alimenti. I menu includono unicamente ingredienti di origine vegetale o pescato di lago e mare, senza carne, latticini e derivati, offrendo ricette perfettamente assimilabili e sostenibili. Anche il design degli interni è stato pensato per avvolgere gli ospiti in un contesto che renda omaggio al movimento e ai colori della natura.
Spa e li rielabora partendo dal presupposto che il benessere della persona non possa prescindere da quello ambientale. Il Giardino energetico terapeutico ripercorre le diverse fasi dell'esistenza umana ed è composto da cinque stazioni ricche di simbolismo. Percorrerlo nel suo intero vuol dire riconnettersi con sé stessi e con il mondo che ci circonda. I due percorsi degustazione realizzati dall'executive chef Matteo Maenza e il resident chef Gianmarco Ninivaggi colgono da
Per trovare una formula culinaria innovativa l'ispirazione è nata da uno dei tratti più caratterizzanti di Lefay Resort & Spa lago di Garda: il Giardino energetico terapeutico, da cui provengono la maggior parte delle erbe spontanee utilizzate come lavanda, ginepro, rosmarino, melissa, eucalipto. Il Giardino Energetico Terapeutico interpreta i principi della Medicina classica cinese già ripresi all'interno del mondo Lefay 208
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Matteo Maenza
questo giardino i suoi doni spontanei declinati in sette portate ciascuno: Per agros: dal latino letteralmente "attraverso i campi", è composto unicamente da piatti a base vegetale come Bottoni di carciofi, topinambur e nasturzio oppure Asparagi. besciamella di pinoli e salsa verde. Questo menu trae direttamente ispirazione dal Giardino energetico terapeutico del resort e tutte le piante aromatiche incluse. Rappresenta l'anima più pura di Gramen, quella nettamente vegetale che vuole restituire dignità e importanza ai doni della natura per riscoprire il legame diretto tra uomo e natura da un nuovo punto di vista. Per Aquam: dal latino letteralmente "attraverso l'acqua", è composto da piatti vegetali e di pesce tra cui Radici, ostrica, mela verde e finocchietto e Riso, calamaretti, piselli e menta selvatica. La filosofia del menu vegetale si evolve includendo anche il pescato di mare o di lago, esal-
tando i sapori più mediterranei. Il Giardino energetico terapeutico del resort è avvolto ogni giorno dai venti del lago di Garda, che portano con sé l'anima nebulosa delle onde, coniugando l'acqua alla terra. Questo percorso rispecchia dunque perfettamente la dieta tipicamente mediterranea, includendo prodotti autoctoni a chilometro zero.
Luogo da sogno Lefay Resort & Spa lago di Garda, il primo gioiello della collezione Lefay Resorts, sorge a Gargnano, nel cuore della Riviera dei Limoni e si estende su un parco naturale di 11 ettari tra dolci colline e terrazze naturali impreziosite da ulivi e boschi. Membro ufficiale dei prestigiosi network Small Luxury Hotels of the World, Healing Hotels of the World, Virtuoso, American Express, Fine Hotels & Resorts e Traveller Made, è il primo resort 5 stelle lusso sul lago di Garda e ha aperto le sue porte I’8 agosto 2008.
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WELLNESS
Tempio del benessere Lefay è un esclusivo tempio del benessere di oltre 3.800 mq, dove mente e corpo si rigenerano attraverso la riscoperta delle emozioni più autentiche e dell’armonia con sé stessi. All'interno della spa il benessere è ovunque: nell’esplosione di luce che filtra dalle ampie vetrate, nel meraviglioso parco, nell'acqua delle piscine, nella magica atmosfera che circonda ogni cosa. Lefay spa lago di Garda si articola su tre aree: 1. il "Mondo Acqua e Fuoco", che raggruppa tutte le zone interessate da piscine, saune, grotte e laghetti 2. l'area "L'Uomo e la Natura", formata da ampie aree esterne per attività di movimento e riequilibrio 3. il Centro Fitness aperto 24h con una palestra dotata di attrezzi Technogym e un'ampia sala con vista.
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Il resort è stato realizzato minimizzando l'impatto ambientale, grazie a un'architettura perfettamente integrata con il territorio e tecnologie in grado di ridurre il consumo energetico. Lefay, la prima struttura turistica di tutto il sud Europa ad aver ottenuto il Green Globe, è una struttura CO2 free: dal 2013 infatti compensa totalmente le proprie emissioni di CO2, sia attraverso pratiche sostenibili interne, sia mediante l'acquisto di crediti CERs certificati. Le 93 suite sono realizzate con tessuti naturali, pregiati materiali come marmi italiani, legno di ulivo e noce. Offrono una meravigliosa vista lago e sono suddivise in cinque tipologie: 41 Prestige Junior Suite (50 mq al piano terra), 43 Deluxe Junior Suite (50 mq al primo piano con balcone), 4 Family Suite (73 mq con doppia camera e doppi servizi), 4 Exclusive Suite (83 mq con 3 Jacuzzi vista lago e salotto privato) e una splendida Royal
Pool & Spa Suite (fino a 600 mq con tre camere da Ietto, ampia stanza guardaroba, sala da pranzo fino a 8 persone e cucina attrezzata, salotto, bagno in marmo con Jacuzzi vista lago, private spa con area trattamenti, sauna ad infrarossi, sauna a vapore e doccia con cromoterapia, area relax, giardino e piscina infìnity riscaldata privata a clorazione naturale).
Lefay Resort & Spa lago Di Garda Via Angelo Feltrinelli 136 - 25084 Gargnano (Bs) - Tel 0365 241800 www.lefayresorts.com CHeck-in • aprile 2022
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Villa Feltrinelli Incanto stellato sul Garda
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n luogo in cui il tempo sembra essersi fermato per far posto solo ai sogni. Un luogo in cui ogni cosa appare davvero com’è, semplicemente incantevole. Il Grand Hotel a Villa Feltrinelli si trova a Gargnano (Bs), sulla sponda occidentale del lago di Garda, il più grande lago d’Italia. Le sue acque cristalline situate tra la Lombardia, il Veneto e il Trentino offrono uno splendido scenario su cui si affaccia questo grandioso palazzo storico. Villa Feltrinelli è un magnifico edificio in stile Liberty, circondato da un parco secolare che si estende su una superficie di tre ettari. La Villa fu costruita nel 1892 dall’architetto milanese Alberico Barbiano di Belgiojoso su commissione dei fratel-
li Angelo e Giacomo Feltrinelli, figli del magnate del legname Faustino Feltrinelli, e fu eletta a dimora estiva della famiglia. Gli interni erano splendidamente decorati con pannelli di legno in omaggio a quella che, all’inizio del secolo scorso, era la principale attività imprenditoriale della famiglia. L’attenta e accurata opera di restauro di Villa Feltrinelli si è svolta sotto la supervisione della Sovrintendenza delle Belle Arti delle Province di Brescia. I Feltrinelli abitavano la Villa tre mesi all’anno, non rinunciando mai al mese di settembre, e spesso vi ospitavano i loro amici più stretti per i quali organizzavano importanti cene nella parte di giardino antistante la villa e sui bordi del lago.
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Casa Rustica Suites Nel 1913 la Villa fu abitata da Carlo Feltrinelli, nipote di Angelo e Giacomo, uno dei fondatori e presidente di Edison e del Credito Italiano. Nell’ottobre del 1943 il regime nazista, nel tentativo di ristabilire il governo pro-Hitler in Italia, mandò qui Mussolini e i suoi ministri. Vi rimase fino all’aprile del 1945. Egli non amò mai la Villa, dove si sentiva un prigioniero in isolamento, controllato a vista dagli ufficiali tedeschi. Più tardi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, furono Giangiacomo, fondatore della prestigiosa Casa Editrice, e la sorella Antonella ad abitare la Villa nel periodo estivo. In seguito alla tragica morte di Giangiacomo, la Villa rimase a lungo disabitata finché la famiglia decise di venderla ad una grande impresa di costruzioni di Brescia. Nel 1997 la Villa venne acquistata con l’intenzione di ridonarle l’antico splendore, rispettandone lo stile e la sua importanza storica, riportandola a nuova vita. 214
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Venti camere e suite Il Grand Hotel a Villa Feltrinelli offre 20 camere e suite, ognuna con caratteristiche diverse. La Villa offre 12 camere, due delle quali con terrazza sul lago. Tutte hanno una dimensione che va dai 40 m2 agli 80 m2. La Casa dei Fiori a tre piani consta di due One-Bedroom Suite e una Junior Suite. Quella al pianterreno offre due terrazze private. Una entrata privata al piano superiore conduce alla Two-Bedroom Suite. La Casa Rustica si compone di tre camere molto luminose di 50m2 ognuna. La camera al pianterreno ha una terrazza privata coperta da una pergola, mentre le due camere ai piani superiori godono di una splendida vista sulle limonaie e sul lago. Il cottage La Limonaia dispone di una camera matrimoniale al primo piano e di un soggiorno al piano superiore. Un grande patio coperto si trova all’entrata al pianterreno.
ICHELIN M E L L E T S DUE
Stefano Baiocco Dopo le prime esperienze, il suo percorso culinario nel mondo dell’alta cucina ha inizio a Firenze, all’Enoteca Pinchiorri (3 stelle Michelin), ma è a Parigi che perfeziona la sua tecnica nelle cucine di due grandi maestri: Alain Ducasse e Pierre Gagnaire, entrambi 3 stelle Michelin. La sua esperienza matura attraverso prestigiose tappe che lo vedono impegnato con i più importanti nomi della cucina mondiale: ad Oxford, a Le Manoir aux Quat’Saisons da Raymond Blanc, di nuovo a Parigi all’Astrance di Pascal Barbot, in Giappone al Ryugin di Seiji Yamamoto e al Kikunoi di Yoshihiro Murata, fino ad arrivare in Spagna, nei ristoranti El Celler de Can Roca di Joan Roca, Mugaritz di Andoni Luis Aduriz, Quique Dacosta, ed El Bulli di Ferran Adrià, dove accresce il suo estro e affina il suo talento. Dal 2004 è executive chef del Grand Hotel Villa Feltrinelli. CHeck-in • aprile 2022
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Il Ristorante Il ristorante stellato Villa Feltrinelli, dal 2013 due Stelle Michelin, propone una cucina ricercata e creativa abbinata a una scelta di vini di grande prestigio della nostra cantina privata. Ogni creazione del cuoco Stefano Baiocco è unica, come unici e genuini sono i frutti dell’orto della villa che coglie freschi ogni giorno. La cena viene servita nella romantica pergola con vista sul Garda, oppure nella sala da pranzo con il caminetto in un’atmosfera più intima.
Sapori che diventano ricordi e piatti che si lasciano ammirare, come vere e proprie opere d’arte. Una cucina che arriva prima di tutto al cuore, fatta di ricerca, di qualità e di passione. L’unicità è la firma inconfondibile di Baiocco che interpreta con mani sapienti e una creatività sempre nuova i sapori della tradizione, tra ingredienti semplici e componenti più complesse e ricercate. A Villa Feltrinelli il cibo diventa rivelazione e innovazione, una sorprendente prova che l’armonia di sapori e la ricercatezza dei piatti stessi è il risultato di un lavoro che lo chef mette in atto per ogni ospite, insieme alla sua brigata.
Parco dal fascino esotico Il parco, che un tempo ospitava alberi e piante di specie rarissime con cipressi e palme provenienti dal Nord Africa, ha subito, in oltre venticinque anni di abbandono, dei danni che ne avevano compromesso la floridezza. Ma l’intervento di Andreas Kipar, illustre architetto e paesaggista di Mila-
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no, ha saputo restituire al parco il fascino esotico di fine XIX secolo. Nuova vita è stata data al giardino all’italiana e all’uliveto, rigoglioso di alberi da frutto, aranci, pere e fichi e ornato di fiori come rose, ibiscus, ortensie e bouganville. Nuova vita è stata data anche alle limonaie, testimonianza di un ricco e nobile passato Gardesano. La piscina, piastrellata in granito verde-grigio, si inserisce armoniosamente nel verde del parco.
riva" entrambe di proprietà della Villa. Visite guidate alle città storiche di Brescia, Verona, Milano e Venezia; una serata all’Opera di Verona con autista privato; possibilità di golf, tennis e trekking nelle vicinanze.
I servizi per un soggiorno da sogno La Villa offre una molteplice varietà di servizi: escursioni sul lago a bordo de "La Contessa" oppure sulla lussuosa "Aqua-
Grand Hotel a Villa Feltrinelli Via Rimembranza 38/40 - 25084 Gargnano (Bs) - Tel 0365 798000 www.villafeltrinelli.com
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Eala
Un cigno bianco sul lago
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y lakeside dream è il sogno di una vacanza che riscopre l’armonia tra anima e corpo, dove l’amore per il territorio incontra l’esclusività e l’eleganza di una struttura cinque stelle lusso a conduzione familiare. Adult friendly e dal cuore green, Eala a Limone sul Garda (Bs) è un’esperienza di assoluto benessere declinata tra una proposta gourmet di alto livello, guidata dallo chef pluristellato Alfio Ghezzi (membro di Euro-Toques Italia), e una filosofia di wellness che celebra un viaggio tra acqua, terra e cielo, ispirato alla località di Limone sul Garda e ai suoi panorami. L’hotel 5 stelle lusso sulle rive del lago di Garda, voluto dalla famiglia Risatti, è stato progettato come un sogno da vivere tra acqua, terra e cielo. In perfetta sintonia con il territorio, Eala vuole trasmettere il piacere di ritrovare sé stessi attraver-
so un viaggio autentico ed esclusivo che dalla cucina al wellness, dall’architettura al comfort studiato per ogni singola suite, racconta i profumi, i colori e gli elementi che contraddistinguono Limone sul Garda e i suoi dintorni. Rifugio di pace e tranquillità che esprime regalità, classe e purezza: caratteristiche associate alla figura del cigno, simbolo a cui è ispirato Eala, che significa cigno in lingua celtica. È il luogo ideale in cui trascorrere un soggiorno alla riscoperta dell’equilibrio tra corpo e spirito, grazie anche alla professionalità e passione di un team giovane e dinamico, garantite da una lunga esperienza nell’ospitalità con continua ricerca della pura essenza del lusso. Progettato sulle basi di un hotel preesistente appartenuto alla famiglia Risatti,
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LITÀ SOSTENIBI
Massimo rispetto per l’ambiente Realizzato secondo i più alti standard di certificazione ambientale, dai materiali impiegati nella sua costruzione alle tecnologie che garantiscono una struttura “a energia quasi zero”, Eala rispetta l’ecosistema del lago e dell’ambiente circostante per offrire ai suoi ospiti un lusso in sintonia con la natura e il territorio. 220
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Eala nasce dal desiderio di portare a Limone sul Garda una struttura di lusso innovativa, contemporanea ma in armonia con l’ambiente circostante. Concepito come se fosse incastonato nella roccia della Gardesana occidentale, custodisce tra le sue forme sinuose 67 camere tra Junior Suite e Suite distribuite su 6 piani, tutte con terrazzo e vista sul lago di Garda, impreziosite da dettagli di design e pregiate finiture.
In cucina il Garda protagonista Un territorio che è autentica fusione di paesaggi, tradizioni e prodotti esaltati anche nell’alta cucina di Alfio Ghezzi, chef pluristellato che guida il Ristorante Alfio Ghezzi Bistrot e il Fine Dining Senso, in cui artigianalità e maestria si combinano alla natura e al desiderio di offrire piatti raffinati ma contraddistinti da semplicità
e rispetto della materia prima. Il primo, elegante, vivace e dinamico propone un menu semplice ma attento ai dettagli, il secondo offre un’esperienza gourmet che coinvolge gli occhi e il palato, tra soluzioni architettoniche che inquadrano il paesaggio e piatti di altissimo livello. La cucina proposta a Eala, sia all’Alfio Ghezzi Bistrot che al fine dining Senso, è fortemente legata all’italianità e vuole il più possibile valorizzare il territorio e il panorama gardesano. Tra i principali valori della proposta gastronomica ci sono infatti il rispetto per gli ingredienti e la filiera diretta nonché la stagionalità. L’offerta è concepita secondo due tipologie distinte di ristorante, ma accomunate dalla stessa cucina e dagli stessi valori, declinate a seconda del tempo che si vuole dedicare al pasto: un ambente più dinamico, “eat simple”, rappresentato dall’Alfio Ghezzi Bistrot, dove
Alfio Ghezzi (foto Carlo Baroni)
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trovare piatti completi, e un ambiente di fine dining, esperienziale che consente di vivere un vero e proprio rituale gourmet, grazie alle 7 portate di uno speciale menu degustazione.
Il ristorante Senso è caratterizzato dalla straordinaria unicità architettonica della sala sospesa sull’acqua. Accompagnata dallo splendido panorama sulle placide acque del lago e dalla cucina a vista, una cena nel fine dining Senso di Eala diventa un’esperienza che coinvolge gli occhi tanto quanto il palato. La filosofia interpretata dal menu si riflette nell’italianità, nella semplicità e nel gusto dei piatti, realizzati con prodotti provenienti da piccole realtà produttive che si impegnano a favore della sostenibilità del territorio. Fine dining Senso di Eala propone un menu degustazione. Per completare la proposta culinaria, l’esclusivo ristorante abbina tre percorsi di accompagnamento vino, birre, succhi e centrifugati.
Spaghetti polvere di alloro (foto Carlo Baroni) 222
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Completano l’esperienza una cantina dei vini in vetro che espone una
speciale selezione di etichette della viticoltura delle Alpi. Due cerimonie immancabili a fine pasto: quella del caffè e del tè preparati direttamente al tavolo.
stessa filosofia del ristorante fine dining Senso, anche la cucina dell’Alfio Ghezzi Bistrot pone particolare attenzione alla scelta di prodotti di provenienza locale, coltivati nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità.
Alfio Ghezzi Bistrot: eat simple
Il paradiso del benessere
Una meravigliosa terrazza sul lago accoglie gli ospiti in un ambiente elegante, vivace e dinamico. L’Alfio Ghezzi Bistrot, il bar sul lago di Garda di Eala, è uno spazio ideale per uno spuntino o un aperitivo, ma anche per un incontro di lavoro. Il bistrot punta a un servizio rapido e a un’offerta semplice, ma allo stesso tempo attenta e curata nei dettagli.
Completa un soggiorno di puro lusso a Eala, il mondo wellness “Eala Luxury Spa” che dona a corpo, anima e mente l’energia per risplendere, rigenerarsi e ritrovare la pace. In 1500 mq, tra il 6° e 7° piano della struttura, Eala Luxury Spa comprende una sauna panoramica vista lago, piscina indoor, infinity pool esterna, idromassaggio, docce emozionali, percorso kneipp, biosauna, bagno turco, una zona fitness e aree relax dove provare anche esclusivi trattamenti beauty e rituali territoriali di coppia che sfruttano
Il menu varia su base mensile per proporre piatti salutari e leggeri realizzati con ingredienti stagionali. Seguendo la
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le proprietà di prodotti naturali e materie prime locali, per un profondo rilassamento che sprigiona i profumi del lago. All’esterno, una spiaggia privata consente agli ospiti di rilassarsi all’ombra di latifoglie, palme e cipressi e permette inoltre l’attracco diretto per taxi boat e barche a vela fino a 10 metri.
Numerose le attività outdoor che si possono praticare in ogni stagione, visite o escursioni anche guidate da esperti maestri e impreziosite da servizi a cinque stelle che garantiscono all’ospite le soluzioni adeguate ad ogni esigenza e desiderio.
Punto di partenza per scoprire il territorio Immerso in un contesto paesaggistico e culturale di grande fascino, apprezzato anche da scrittori poeti di ogni tempo, Eala è portavoce di una bellezza genuina, un lusso rinnovato e offre anche l’occasione per un viaggio alla scoperta di luoghi intrisi di cultura, tradizioni e incanto.
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Eala Via IV Novembre 86 - 25010 Limone Sul Garda (Bs) - Tel 0365 954613 www.ealalakegarda.com
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Fra i profumi e sapori delle limonaie
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na fra le perle, veramente uniche, sono le limonaie dell’Alto Garda, (i “Giardini dei limoni” ammirati da Goethe), concentrate soprattutto nella zona che va da Toscolano Maderno a Limone, con la massima concentrazione nell’area di Gargnano. Chiamate anche “giardini d'agrumi” per la loro bellezza, uniche al mondo nel loro genere, testimo-
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niano un’attività che, nel passato, aveva rivestito un ruolo molto importante per l’economia del Garda, che dal 1700 esportava i suoi limoni in tutt’Europa. Tipica la loro struttura, con pilastri di candide pietre sovrapposte (che un tempo, d’inverno, sostenevano la copertura fatta di vetri e assi), circondati su tre lati da alte mura di pietra e aperti sul quarto verso il
lago: in queste serre venivano coltivati non solo i limoni, un’attività che oggi si è in gran parte perduta, ma anche aranci (per uso familiare) e cedri, destinati quasi esclusivamente alla fabbricazione dell' "acqua di cedro", profumatissimo liquore distillato dalla buccia.
La bellezza che affascinò anche Goethe Johann Wolfgang Goethe, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, passando in barca da Torbole a Malcesine il 13 settembre 1786 scrisse: «...Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini a terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e di grazia...» e ancora «...La lentezza della traversata favoriva l'osservazione e la contemplazione di questo piacevole spettacolo...». Queste e altre testimonianze vennero inserite nel saggio Viaggio in Italia che l'autore descrisse tra il 1813 e il 1817 e pubblicò in due volumi.
Cosa resta oggi delle vecchie limonaie Per oltre quattro secoli il territorio del lago di Garda, in particolare la sponda occidentale nel tratto che va da Toscolano Maderno a Limone, ha visto un’intensa produzione di limoni e di arance. Il clima mite e la costruzione delle prime limonaie nel ‘600 favorirono il commercio di agrumi, reso ancora più florido dalla richiesta dei Paesi dell’Europa centrale che in questo modo potevano avere i frutti in tempi più brevi e a un minor costo rispetto a quelli prodotti in Sicilia. Con l’Unità d’Italia la coltivazione iniziò a non essere più remunerativa, e venne progressivamente abbandonata: moltissime delle centinaia di limonaie caddero in disuso. Cosa resta oggi delle storiche limonaie sul lago di Garda, imponenti strutture a terrazzamento? Comuni, enti e privati si stanno impegnando nella loro salvaguardia, e alcune limonaie sono state sistemate e aperte al pubblico, con la pos-
Limonaia a Gargnano
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sibilità di visite singole o guidate. Ecco le limonaie da non perdere!
aperte al pubblico, ed è anche possibile acquistare prodotti tipici locali.
Pra dela Fam, la regina delle limonaie
Le illustri limonaie del Garda: La Malora e la Limonaia del Castel
Pra dela Fam è uno splendido golfo che compare quando meno te l’aspetti tra due gallerie in territorio di Tignale, lì dove la gardesana occidentale compie una curva e il lago, la strada costiera e la roccia a picco creano un incredibile scorcio. Bar, spiaggia e la storica limonaia, il tutto in un’oasi di pace direttamente sul lago: Pra dela Fam è un vero paradiso, un angolo impossibile da dimenticare. La limonaia Pra dela Fam è stata recuperata dalla Comunità Montana a partire dal 1985: tre terrazzamenti del giardino d’agrumi settecentesco con carte esplicative e fotografie storiche sono
Limonaia La Malora
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Le limonaie sono un grande esempio architettonico ormai unico: altri centri del Garda custodiscono limonaie aperte al pubblico, come, ad esempio, Gargnano, dove i terrazzamenti per la produzione di agrumi hanno giocato un ruolo fondamentale per l’economia del posto. Oggi tra le limonaie visitabili spicca “La Malora”, tuttora in funzione. A Gargnano si coltiva ancora, fra l’altro, un particolare tipo di limone, la Madernina, utilizzato anche per liquori, marmellate e sciroppi. E sempre a Gargnano ogni anno viene organizzata in primavera una bellissima manifestazione “Giardini d’agrumi”.
Limonaia Bettoni Anche a Limone del Garda c’è una limonaia visitabile: è la Limonaia del Castel, tornata in uso grazie all’intervento dell’Amministrazione comunale. Costruita nel primo Settecento, la limonaia ha subito varie trasformazioni. Oggi sono in produzione una settantina di agrumi, tra cedri, limoni, aranci, chinotti e molto altro.
dove viene chiamato “cedrino”, dopo anni di declino sulle coste del Benaco i signori Giacomini sono riusciti a riportare il frutto nella sua terra di origine.
Agrumi a km 0: il Cedro di Salò
La vicenda è molto interessante e merita di essere raccontata: avendo ritrovato il Cedro di Salò in due ville padronali tra Menton e la provincia di Savona e Imperia, Tiziano e Monica tagliarono tre marze innestandole su un arancio amaro, su un grumelo e su un volcameriano.
E le sorprese non finiscono qui! Ancora oggi a Salò è possibile degustare l’antico frutto salodiano per eccellenza: il Citrus Medica, più noto come Cedro di Salò. Originario del paese gardesano e in seguito diffusosi in altre zone d’Italia, in particolare nella riviera ligure di Ponente
Un innesto di successo che dopo diversi anni e svariati test organolettici eseguiti dall’Istituto Pastori di Brescia ha portato all’ottenimento del passaporto e della certificazione: il Cedro di Salò è ufficialmente tornato sul suolo salodiano e benacense! CHeck-in • aprile 2022
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Riva del Garda La porta delle Montagne
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a sua storia risale all’epoca romana; una terra di confine che per la sua posizione strategica è stata da sempre contesa dai territori vicini, fino a divenire ufficialmente una cittadina italiana dal 1918. Riva del Garda è il punto di congiunzione tra le acque blu del lago di Garda e le Dolomiti di Brenta: il paesaggio è unico, perché unisce quello tipicamente mediterraneo, fatto di ulivi, oleandri, palme con quello alpino delle montagne vicine. Panorami mozzafiato e un centro storico tutto da scoprire, a cominciare dalla Rocca, una fortezza medievale oggi sede del Mag - Museo Alto Garda - bagnata dalle acque del lago, o dal Bastione che sovrasta la città, raggiungibile con un ascensore panoramico che sale sulla montagna.
Riva del Garda è una cittadina che sprizza di energia, dove poter passare dalla passeggiata o pedalata rilassante lungo le piste ciclabili - consigliato il sentiero panoramico a picco sul lago la Ponale, uno dei più famosi d’Europa - ai percorsi montani più avventurosi dedicati agli amanti del trekking e della bike; dal relax in spiaggia agli adrenalinici sport d’acqua praticabili sul lago, come la vela, che qui gode di un’antica tradizione; dallo shopping in centro alle visite culturali al Mag, fino alle tantissime degustazioni di prodotti tipici che questo territorio offre, come l’olio extra vergine d’oliva del Garda Trentino Dop, il pesce di lago Igp, la carne salada - un unicum del territorio - i formaggi, i vini e gli spumanti trentini… e questo è solo un assaggio di quello che la “perla” del lago di Garda ha da offrire.
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Nago-Torbole, la terra dei venti Due piccoli borghi, uno che si affaccia sul lago di Garda e uno a pochi km nell’entroterra, Torbole e Nago sono la meta perfetta per gli amanti della natura e della vacanza attiva. Pittoresco porticciolo di case variopinte, Torbole è famosa per essere la città del vento, dove fare windsurf, wing foil e sport acquatici in generale; ma
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basta girare lo sguardo verso l’entroterra per avere subito voglia di salire attraverso sentieri, fare gite in mountain bike, escursioni a piedi o arrampicate. Insieme, Torbole e Nago costituiscono un insieme di varietà e di eclettismo, di panorami mozzafiato e di natura incontaminata, che lasceranno sicuramente il segno. Non solo sport: Torbole è anche la patria di produzione dell’omonimo broccolo, presidio Slow Food.
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Astoria Resort Tra il blu del lago e il verde delle montagne
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na perla dal fascino irresistibile immersa in un parco verde a pochi passi dal lago di Garda. All'Astoria Resort, la vacanza a Riva del Garda (Tn) stupisce fin dall'accoglienza con il sorriso del team, in una moderna hall circolare, caratterizzata da luminose vetrate e dall’affascinante design dell’arredo. Varcata la hall dell’hotel, la vista si apre sul lussureggiante parco di ben 15mila mq, custode di momenti di relax a bordo piscina, dove grandi e piccoli possono lasciarsi alle spalle la quotidianità e beneficiare degli effetti salutari del calore del sole e dell’azzurro del cielo. Ed è proprio in quei momenti di pace a bordo piscina, sorseggiando un drink al Pool Bar che l’anima si solleverà, godendo dei benefici effetti del silenzio, del calore del sole, dell'azzurro del cielo.
Il lussureggiante parco sarà custode dei momenti di riposo e tranquillità, tra palme, olivi e melograni, con le montagne a fare da cornice, fiutando l’aroma del timo, oppure godendo dei benefici effetti dei venti del lago di Garda sotto il "Gazebo del Relax".
La cultura del gusto Il piacere di un’esperienza autentica, due fantastiche proposte ristorative, un bar relax e un team appassionato e creativo. Profumi e sapori inconfondibili. Prodotti freschi e genuini. L’arte dell’enogastronomia italiana e trentina trova spazio nei ristoranti affacciati sul parco. Al mattino si inizia con una colazione con brioches e pasticceria fatte in casa, mentre la sera il piacere raddoppia grazie alla formula della mezza pensione gourmet o del menu à la carte.
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Fare la prima colazione all’Astoria, significa godersi in pieno relax il pasto più importante della giornata tra la bellezza dei colori e dei profumi del parco. Lo speciale buffet è arricchito da prodotti senza glutine, prodotti bio, ed un angolo speciale per i piccoli ospiti. La proposta gastronomica di Astoria Resort si arricchisce grazie all'apertura estiva del Pool Bar, situato proprio a bordo della grande piscina esterna dove godere di ottimi drink rinfrescanti e gelati artigianali. Una ricca e gustosa linea snacks è a disposizione dalle 10 alle 17, e in più dalle ore 12 alle 16 è disponibile lo speciale menu del giorno
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con alcuni piatti caldi e freddi. Ed ancora uno speciale menu anche per bambini! Una linea sfiziosa e leggera, da consumare insieme alle animatrici presso l'adiacente spazio del Windy Mini Club. Il tutto pensato e realizzato per un "gustoso" momento di relax! Il Bar Vinessa Caffè è il posto migliore per una pausa relax. Accogliente ed elegante, luogo ideale dove rifugiarsi per una breve pausa caffè, uno snack a pranzo, o per degustare i famosi drink. È perfetto in ogni momento della giornata, aperto anche al pubblico esterno.
Y TREELODG
Una casa sull’albero vicino al lago • Treelodgy è un luogo lontano dal frastuono e dalla fretta della quotidianità. Un luogo in cui sentirsi un po’ più vicino alle nuvole e alle stelle. Astoria Resort ha deciso di trasformare il sogno in realtà, arricchendo l’esperienza con i servizi offerti da un moderno resort. Il risultato è Treelodgy, la villa affacciata sul grande parco di 15mila mq. Uno spazio di 50 mq, dentro e fuori, per i momenti in due al di là della vita quotidiana. Con la casa sull'albero ecosostenibile è stato creato un luogo che unisce natura, architettura e benessere puro. L’interno è rivestito con legno di larice e le alte vetrate offrono una vista magnifica sulle montagne. Un bio caminetto elettrico scalda dentro, una vasca idromassaggio rinfresca fuori: e tutto ciò a tre metri dalla terra, in un ambiente riservato. Chiudere gli occhi, respirare profondamente, ascoltare il silenzio. Di giorno e di notte, in ogni momento della vacanza in due si sentirà il bisbiglio del vento, il cinguettio degli uccellini, il canto sereno dei grilli e il battere dei vostri cuori all’unisono. Tutt’intorno solo il parco ampio dell’Astoria Resort, un’oasi verde da scoprire con tutti i sensi. CHeck-in • aprile 2022
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Il ristorante Casaliva Il ristorante storico, che da sempre propone una cucina di gusto e fantasia per tutti gli ospiti interni del Resort. Un mondo di sapori a disposizione. Il nome "Casaliva" richiama il tipo di oliva autoctona del lago di Garda, ed è proprio con la raffinatezza e la bontà dell’olio extravergine di oliva di questa terra, sempre apprezzato in tutto il mondo, che la cucina propone i migliori piatti della tradizione culinaria italiana, ri-
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elaborati con prodotti di massima qualità, per comporre con creatività menu sempre originali e di carattere internazionale, da gustare in tranquillità nell’ampia sala del ristorante Casaliva, affacciata sul parco dell’hotel. I menu si completano sempre con un ricco buffet di verdure fresche, formaggi e dolci. Estro e fantasia, queste sono le caratteristiche che distinguono il cuoco Francesco Ruffini. La sua creatività, unita alla sua
visione appassionata dell’arte di cucinare, producono un effetto meraviglia in ogni ospite che assaggia i suoi piatti per la prima volta. La professionalità delle sue sapienti mani, la sua attitudine a ricercare i sapori tradizionali e l’abilità nell’essere capitano della sua squadra, garantiscono continuità e gusto alla qualità della proposta gastronomica dell’Astoria Resort.
della quotidianità. Vivere la spa è un'esperienza personale per ricercare il benessere assoluto, è possibilità di incontrarsi, dialogare, leggere, conoscere in ambienti accoglienti e rilassanti. Lo scopo di Social Spa è quello di invitare a ritrovare un naturale equilibrio tra l'attenzione al sé ed il piacere istintivo che nasce dalla condivisione di esperienze uniche, in un luogo esclusivo ed armonioso.
Serenità ed equilibrio nella Social Spa Un meritato tuffo nel mondo del relax. Social Spa è sinonimo di benessere allo stato puro. Immergersi nell’oasi wellness significa beneficiare di tecniche e prodotti di alta qualità per ritrovare il naturale equilibrio di anima e corpo. Inoltre, permette di incontrarsi, dialogare, leggere e liberare la propria mente in ambienti accoglienti e rilassanti. Lo scopo è di farvi stare bene in atmosfera esclusiva e armoniosa, lasciando alle spalle la frenesia e lo stress
Astoria Resort Viale Trento 9 - 38066 Riva del Garda (Tn) Tel 0464 576657 www.astoriaresort.it CHeck-in • aprile 2022
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Belle Époque contemporanea al Lido Palace
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ato nel 1899 per rivaleggiare con i migliori alberghi di tutta Europa, agli inizi del Novecento, il Lido Palace divenne leggendario. Situato a Riva (Tn), uno degli scorci più poetici e suggestivi del lago di Garda e buen retiro della famiglia reale dell’Impero Asburgico, dell’alta borghesia, di artisti e intellettuali come Thomas Mann, Franz Kafka e Friedrich Nietsche, l’hotel fu pervaso dall’atmosfera charmant della Belle Époque.
Il suo meraviglioso stile Liberty è stato ripristinato ed esaltato dal contrasto con metallo, resine e vetro. Dopo due anni di accurata ristrutturazione (nel pieno rispetto e recupero dell’edificio originale), il Lido Palace è tornato a mostrare il suo volto, ieri come oggi, dal fascino austero ma irresistibile, di un’eleganza raffinatissima all’insegna della semplicità,
primo cinque stelle lusso in tutto il Trentino. La posizione unica dell’hotel, che si affaccia sull’immenso specchio d’acqua e sorge in uno splendido parco con alberi secolari - lo stesso dove transitavano le carrozze e in cui le signore si concedevano piacevoli passeggiate al riparo degli ombrellini parasole - da sola invita al dolce far niente.
Paradiso di benessere e gusto Nuovo è l’abito di alta sartoria confezionato su misura, dal taglio contemporaneo: le 42 tra camere e suite con vista mozzafiato sul lago di Garda e le montagne circostanti, i due ristoranti “Tremani” e “Il Re della Busa” entrambi contenuti
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nell’involucro a forma di prua della nave in corten con ampie vetrate e magistralmente diretti dallo chef David Cattoi, la spa all’avanguardia Cxi Spa di 1500 metri quadrati in cui si utilizzano prodotti cosmetici esclusivi come i brand super prestige Skinceuticals, Med Beauty Swiss, Elemis, le due piscine di cui una esterna lunga 30 metri che si protende verso la riva del lago. In una cornice naturale che incanta i sensi, con un servizio inappuntabile che vizia tra l’attenzione estrema al dettaglio e il sorriso di chi ama prendersi cura del proprio ospite sopra ogni altra cosa, ci si concedono rigeneranti pause di assoluto relax. Tutto è pensato, niente lasciato al
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caso, ci si può concedere il lusso di dedicarsi a sé stessi - proprio come nei dettami dell’Epoca Bella, che per prima intuì l’importanza del “benessere” della persona. Il Lido Palace rinasce, come la Venere di Milo che, ritrovata, è tornata a mostrarsi più bella che mai.
Un anno di momenti esclusivi sul lago In un luogo fuori dal comune ma nel cuore dell’eccezionalità, ogni giorno ha il carattere dell’istante unico, da condividere con persone speciali e da ricordare per la vita. La qualità sublime del Lido Palace è però quella di saper riconoscere la peculia-
rità di ogni ospite, ponendo l’accento su aspetti differenti, accomunati dallo stupore e dal desiderio di regalare un momento indimenticabile. Al netto di un’impagabile vista sul lago che sfama anche lo sguardo durante la colazione giornaliera affidata a un buffet con un’ampia gamma di deliziosi prodotti dolci e salati, i pacchetti di questo gioiello trentino del relax, del gusto e del wellness sono espressione delle diverse anime che ne compongono l’eclettica vocazione al lusso di benessere, enogastronomia e sentimento.
la tipologia di camera preferita una cena a persona con deliziose ricette dello chef in un menu di 3 portate al Tremani Bistrot, l’ingresso alla Cxi Spa fino alle 12 del giorno di partenza e un trattamento Lumen Massage a persona di 50 minuti, caratterizzato da movimenti lenti e profondi che sciolgono le tensioni, ricaricando il corpo di nuove energie grazie all’utilizzo di un caldo burro vegetale. Prezzo a partire da 544 euro a persona.
Per i gourmet
La frenesia della quotidianità diventa un ricordo lontano per chi sceglie di puntare in direzione del Lido Palace nel segno del Puro Antistress. L’ingresso alla Cxi Spa fino alle 12 del giorno di partenza e il soggiorno nella camera preferita si arricchiscono di benessere con due trattamenti esclusivi.
Valido per un minimo di due notti nella tipologia di camera preferita, Gourmet Getaway mette sul piatto le eccellenze del territorio. Inclusi nell’offerta, l’ingresso alla Cxi Spa fino alle 12 del giorno di partenza, una cena per due con menu degustazione di 5 portate e selezione di vini della riserva del sommelier presso il ristorante gourmet Il Re della Busa, un voucher di 20 euro da utilizzare su una selezione di trattamenti e il Luxury Spa Kit, con zaino a sacca in tessuto, contenente, un set completo di bagnoschiuma, crema corpo, shampoo e balsamo. Prezzo a partire da 251 euro a persona.
Per chi è alla ricerca del dolce far niente
Un Powder Massage a persona di 50 minuti si trasforma in un rituale che dona
Per chi è alla ricerca di una vacanza esclusiva nel segno della prelibatezza, Your Dainty Journey abbina al soggiorno nelCHeck-in • aprile 2022
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vigore e calore al corpo, rilassando tutta la muscolatura contratta e rendendo la pelle levigata e nutrita, mentre la tradizione indiana ispira Andaman Sea, 80 minuti a persona di indescrivibile relax alla ricerca dell’armonia tra mente e corpo. Prezzo a partire da 569 euro a persona.
Per la coppia La coppia è protagonista di Couple Relaxation, trionfo del connubio tra benessere e privacy in un luogo sofisticato che aggiunge al soggiorno nella tipologia di camera preferita e all’ingresso nella Cxi Spa fino alle 12 del giorno di partenza un’autentica esperienza in cui il piace-
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re raddoppia. Per 60 minuti, gli ambienti della Ritual Suite Privata diventano il regno di due anime affini, che possono immergersi in una dimensione distensiva tra bagno Raxul, percorso di rigenerazione e purificazione, idromassaggio e lettini relax. A completare la proposta, un massaggio di coppia parziale alla schiena di 25 minuti all’interno della Ritual Suite, accompagnato da una flûte di frutta fresca, un voucher di 20 euro da utilizzare su una selezione di trattamenti presso la Cxi Spa e il Luxury Spa Kit, con zaino a sacca in tessuto, un set completo di bagnoschiuma, crema corpo, shampoo e balsamo. Prezzo a partire da 309 euro a persona.
Per chi cerca il contatto con la natura Sono infine validi da giugno 2022 i pacchetti che il Lido Palace ha immaginato come occasioni per includere anche il contatto con la natura nei termini di un’offerta dedicata ai cultori dell’armonia totale. Il gazebo nello splendido parco diventa un tempio dove rigenerarsi grazie all’Open Air Massage con oli pregiati di 45 minuti che dona equilibrio a tutto il corpo. Nella proposta Outdoor Wellness Moment, sono compresi anche il soggiorno nella tipologia di suite preferita, l’entrata alla Cxi Spa fino alle 12 del giorno di partenza, un voucher di 20 euro da utilizzare su una selezione di trattamenti presso la Cxi Spa e il Luxury Spa Kit, con zaino a sacca in tessuto, un set completo di bagnoschiuma, crema corpo, shampoo e balsamo. Prezzo a partire da 416 euro a persona.
lume di candela in gazebo, per celebrare il culto dei sentimenti con menu degustazione di 5 portate e selezione di vini della riserva del sommelier, serviti da un butler dedicato. Proposto al prezzo base di 541 euro a persona, il pacchetto è completato dal soggiorno nella tipologia di suite preferita, dall’ingresso alla Cxi Spa fino alle 12:00 del giorno di partenza, dal voucher di 20 euro da utilizzare su una selezione di trattamenti presso la Cxi Spa e dal il Luxury Spa Kit, con zaino a sacca in tessuto, un set completo di bagnoschiuma, crema corpo, shampoo e balsamo.
Per i romantici Costruito intorno alla perfetta serata romantica, Exclusive Stay For 2 ha il proprio momento clou nell’intima cena a
Lido Palace Viale Carducci 10 - 38066 Riva del Garda (Tn) - Tel 0464 021899 www.lido-palace.it
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A nord del lago La bellezza della scoperta
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lago di Cavedine
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na vacanza è speciale quando lascia ricordi indelebili nella mente. Ed è ciò che il territorio del Garda trentino sa offrire: dall’uscita in sup alla Cascata del Ponale, alla passeggiata nei luoghi più misteriosi di Riva del Garda; dall’aperitivo esclusivo in barca a vela a base di bollicine e pesce di lago, all’escursione al tramonto fino alla cima del Monte Stivo… ogni anno è possibile collezionare momenti speciali con le “Top Experience” del Garda trentino, esperienze uniche che mostreranno le tante e sfaccettate possibilità di questo territorio. Senza dimenticare l’enorme panorama culturale: basti pensare ai castelli che si trovano nella zona, tra cui il Castello di Arco, il Castello di Toblino, il Castello di Drena o il Castello di Stenico; ai Borghi più Belli d’Italia, come Canale di Tenno e Rango, ricchi di storia e di una magia unica, che trasporteranno il visitatore in un’atmosfera da fiaba, tra miti e leggende medievali.
Per gli amanti dell’arte, il Mag (Museo Alto Garda) offre numerose mostre temporanee e permanenti, ma vi sono anche musei a cielo aperto, come i percorsi di Land Art a Ledro e il Bosco Arte Stenico a Comano o il Museo delle Palafitte di Fiavè e il Museo delle Palafitte di Ledro, entrambi Patrimonio Unesco. Da non perdere una gita alle centrali idroelettriche visitabili del territorio, tra cui la centrale di Fies, che oggi ospita un hub culturale; la centrale di Riva del Garda, progettata negli anni ’20 dall’architetto Giancarlo Maroni, l’artefice del Vittoriale degli Italiani; o la Centrale di Santa Massenza, l’impianto più potente del Trentino. Infine, il Museo del Caffè di Arco e il Museo Foletto di Ledro sono due tappe imperdibili per gli amanti della storia e delle tradizioni. Garda trentino è dunque un territorio in cui staccare la spina dalla quotidianità e dedicarsi al proprio benessere CHeck-in • aprile 2022
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psico-fisico, tra immersioni nella natura, degustazioni enogastronomiche e shopping nei centri storici, dove lasciarsi conquistare dal mood tipicamente italiano in perfetto equilibrio con l’ordine mitteleuropeo.
Arco, arrampicata su roccia Meta turistica degli Asburgo sin dall’Ottocento, Arco offre una vacanza totalizzante, grazie alle innumerevoli attività sportive praticabili nella zona. Infatti, non solo è riconosciuta oggi come la capitale dell’arrampicata sportiva, ma dà anche la possibilità di fare escursioni a piedi o in mountain bike; passeggiate lungo il fiume Sarca; itinerari montani; per poi terminare la giornata con un aperitivo o una cena nel centro storico. Qui, da Piaz-
lago di Ledro
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za III Novembre, è possibile perdersi tra l’intreccio delle strette vie, ammirare gli antichi palazzi e il vecchio casinò, salire per un sentiero di ulivi e cipressi fino al Castello - da cui godere di una magnifica vista - e ancora, passeggiare all’Arboreto, il parco arciducale realizzato nel 1872 per Alberto d’Asburgo, che ospita piante e fiori da tutto il mondo.
Tenno, la bellezza dei ritmi lenti Da Riva del Garda, seguendo le pittoresche serpentine che risalgono il territorio, si giunge a Tenno, un borgo medievale adagiato su uno dei monti che racchiude il lago di Garda, vicino al quale si trova l’omonimo lago dalle acque turchesi. Il territorio di Tenno è l’ideale per chi cerca una vacanza rigenerante nella tranquillità
Cascata del Ponale della natura: si trova, infatti, al centro della Riserva di Biosfera “Alpi Ledrensi & Judicaria”, una riserva naturale riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Unesco per la straordinaria biodiversità, la grande ricchezza storico-culturale e per l’equilibrio esemplare che si è creato tra uomo e natura nel corso dei secoli. Per gli amanti del turismo lento, non può di certo mancare una visita ad uno dei Borghi più Belli d’Italia, Canale di Tenno: un paesino di montagna da fiaba, dove respirare cultura, storia e antiche tradizioni in ogni angolo.
Dro-Drena, una camminata nella storia Dal Ponte di Ceniga di Dro al Castello di Drena, queste due cittadine sono due tappe per gli amanti della storia e della natura! Dro è la patria delle susine Dop, mentre a Drena sono famosi i marroni provenienti dai castagneti millenari che crescono attorno al paese.
Da non perdere le “Marocche” - dal trentino maroc (pietra) - un’area naturale protetta costituita da distese di massi, formatisi da una serie di frane durante l’ultima era glaciale, dove ammirare anche le tracce di due diverse specie di dinosauri. Un vero “viaggio sulla Luna”. Per gli amanti dello sport, oltre a escursioni a piedi o in bici, la via ferrata Rio Sallagoni al Castel Drena offre un avventuroso percorso.
Valle di Ledro, paradiso per la famiglia Relax, sport, divertimento, buona cucina e cultura: sono questi gli ingredienti che rendono la Valle di Ledro una meta per una vacanza indimenticabile. Situata a pochi km dal lago di Garda, a sud delle Dolomiti di Brenta, la Valle di Ledro offre ogni tipo di attività: le acque limpide dell’omonimo lago sono ideali per praticare nuoto, sup, canoa, ma anche wakeboard e vela, o semplicemente per rilassarsi in spiaggia; la natura circostante è un paradiso per gli amanti del canyoning, CHeck-in • aprile 2022
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delle escursioni, della mountain bike e del parapendio; piccoli borghi offrono la possibilità di addentrarsi nella cultura locale e nell’enogastronomia tradizionale e mitteleuropea. La cucina ledrense presenta, infatti, dei piatti unici derivanti dalla tradizione culinaria boema, tra cui gli emblematici gnocchi, entrati a far parte della cucina locale durante l'esodo della popolazione in Boemia nella Prima Guerra Mondiale. Nella Valle di Ledro si trovano anche luoghi di interesse speciale, come il sito archeologico delle Palafitte del lago di Ledro, entrato a far parte della lista dei siti tutelati dall’Unesco, e la Riserva di Biosfera Unesco “Alpi Ledrensi & Judicaria”.
Comano, alla fonte dell’essere Un viaggio tra culture, tradizioni montane e natura incontaminata. La Valle
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di Comano è il luogo dove distendere i sensi e lasciarsi trasportare in una vacanza autentica circondati dal paesaggio rurale: in poco tempo si passa dalle cime delle Dolomiti di Brenta ai paesini appartenenti ai Borghi più Belli d’Italia, come Rango, un piccolo centro dall’anima contadina rimasto come immobile nel tempo; si può passeggiare tra cascate, visitare castelli e degustare la ricca proposta gastronomica a km0. Un territorio unico che lo porta ad essere, insieme a Stenico, Bleggio Superiore e Fiavè, parte della Riserva di Biosfera Unesco "Alpi Ledrensi & Judicaria". Comano è famosa per le sue terme, la cui acqua - che sgorga ad una temperatura costante di 27°C - è ricca di fluoro e di molteplici proprietà curative. Ma c’è molto di più: è un territorio ideale per gli amanti della vacanza attiva, in quanto offre numerosi sentieri per fare hiking e bike, come il Kilometrozero Unesco Bike Tour, che permette la scoperta della ric-
ca cultura culinaria del luogo tra prodotti tipici, tra cui la Patata del Lomaso e la Noce del Bleggio, presìdio Slow Food; la possibilità di cimentarsi nella pesca sportiva o di percorrere i suggestivi percorsi di trail running, tra salite e discese emozionanti.
Valle dei laghi, specchi d’acqua e tradizioni antiche A nord del paese di Sarche, tra il lago di Garda e Trento si trova una valle con piccoli borghi e più di sette laghi alpini: il lago di Terlago, i Laghi di Lamar, i laghi di Cavedine e il lago di Toblino sono i laghi più noti, a cui si aggiungono piccoli laghetti come il lago di lagolo, vere oasi immerse nella natura che invogliano a piacevoli escursioni. La Valle dei Laghi è un territorio affascinante composto da piccoli borghi e insediamenti rurali inseriti nel panorama naturale di frutteti e vigneti: un luogo
tutto da scoprire, a piedi o in bicicletta, lungo la pista ciclabile dedicata. Gli Instagram addicted dovranno sicuramente prevedere una visita al Castello di Toblino, una suggestiva rocca cinquecentesca costruita su un piccolo braccio di terra che si estende nel lago. Ma anche gli amanti della buona tavola apprezzeranno sicuramente questa località, famosa per le sue varietà di grappa ma soprattutto per la produzione del Vino Santo Trentino Doc, un vino passito tipico della zona, dalle incredibili note fruttate. Da non perdere il DiVinNosiola, un evento che si tiene ogni anno ad aprile, in occasione del tradizionale rito della spremitura delle uve passite di Nosiola, e la Notte degli Alambicchi Accesi, a dicembre, uno spettacolo itinerante dedicato all'arte della distillazione artigianale della grappa trentina, nell'antico borgo di Santa Massenza. CHeck-in • aprile 2022
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Il Piacere secondo
Peter Brunel nel menu ispirato a D’Annunzio
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l sogno era portare la stella Michelin sulla punta del lago di Garda. Obiettivo riuscito per Peter Brunel con il suo Peter Brunel ristorante gourmet ad Arco (Tn). Un logo che lo rappresenta in pieno: come la cucina contemporanea gli arredi sono, infatti, nati dalla sua mente e dalla sua matita. La volontà di Brunel, grande appassionato di Gabriele D’Annunzio, è dare piacere ai suoi commensali. Proprio al Vate è dedicato un menu speciale mentre gli arredi strizzano l’occhio al Vittoriale. Lo stile degli spazi nasce, infatti, per esaltare l’idea di ospitalità by Peter Brunel, tant’è che è lo chef stesso a firmarne il concept, in collaborazione con il team di architetti. Come racconta Brunel: «L’ambiente rispecchia la mia casa, intima ed ospitale, priva di porte, giocata tra muri e arredo, con un susseguirsi di spazi
dedicati ai diversi momenti dell’esperienza gastronomica proposta». Ambienti esclusivi che mirano a restituire un senso di familiarità e in cui regnano l’informalità, l’attenzione per l’ospite e il calore del “benvenuto a casa”. Stili e atmosfere in mutazione, il cui fil rouge è il concetto dannunziano di “Piacere” sia alla vista che nel gusto. Un ambiente di aspetto minimale in cui il gioco del colore è affidato a pochi elementi appesi, appoggiati, talvolta nascosti. Oggetti colorati, temi vegetali, soprammobili appartenenti alla storia personale dello chef e a culture ed epoche lontane che fanno capolino in luoghi e modi accorti. Nulla è lasciato al caso. L’ispirazione madre è senz’altro il Vittoriale, richiamato nel disegno a rombi della cucina totalmente a vista, così come nei preziosi velluti delle sedute o nei ripiani in nobile marmo. CHeck-in • aprile 2022
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CURIOSITÀ
Il 2021 anno ricco di riconoscimenti A poco più di un anno dall’apertura il progetto può dirsi un vero e proprio successo e l’obiettivo della Stella Michelin raggiunto. Nonostante la situazione drammatica causata dalla pandemia il ristorante riceve ben quattro importantissimi premi internazionali: • Una Stella dalla Guida Michelin 2021 al ristorante Peter Brunel • Premio "Miglior servizio di sala 2021” della Guida Michelin a Christian Rainer, maître di Peter Brunel ristorante gourmet • Premio “Miglior Pasticceria dell’anno” di Le Guide de L'Espresso per Maria Novella Salani alla guida della Pasticceria del Peter Brunel ristorante gourmet • Premio "Novità dell’anno 2021" per il Gambero Rosso al ristorante Peter Brunel 254
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La cucina tra viaggi e ricerca Da dove parte Peter Brunel in cucina? Dagli ingredienti. «La cucina nelle sue prime fasi è scienza, studio e ricerca. Degli ingredienti bisogna conoscere ogni segreto e solo successivamente ci si può sbizzarrire in nuove creazioni», spiega. La proposta culinaria del Peter Brunel ristorante gourmet propone sia un menu à la carte, sia menu degustazione, tutti accomunati dalla filosofia di sperimentazione e rispetto delle materie prime propria dello chef. Piatti inequivocabilmente gourmet, che raccontano i suoi viaggi e gli anni di ricerca.
Per il lunch è inoltre possibile scegliere un’esperienza culinaria più veloce con un menu a 2 o 3 portate, che coniuga il suo pensiero di velocità e qualità, con due o tre ingredienti nel piatto. La pasticceria si divide in due: una prima parte firmata dallo chef Brunel con la resident pastry chef Maria Novella Salani e una seconda, firmata dalla grande mano della pastry chef Loretta Fanella, già sua
Orto d'estate foto Martino Dini CHeck-in • aprile 2022
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grande amica e collaboratrice, nonché pasticcera di fama internazionale, che vanta grandi premi e riconoscimenti.
Il menu dedicato al Vate Come dicevamo, Brunel ha una grande passione per D’Annunzio che ha voluto omaggiare con il Menu Il Vate, Ornamento Estetico. D’altronde lo stesso D’Annunzio diceva: «Io mi vanto maestro insuperabile nell’arte della frittata per riconoscimento celestiale». Un percorso che è un inno ai piaceri del palato con
nomi, ovviamente, stravaganti e affascinanti: Nel bel tempo in terre d’Abruzzo e il Montenegroni (Frittata soffice alle cipolle); I messaggi a “Suor intingola” Albina Lucarelli Becevello (can-nel-loni, can-nelloni, can-nel-loni); L’ovo (Uovo, pecorino, patata e paprica dolce affumicata); Correva l’anno 1897 “Il collegio di Ortonae il banchetto senza fine (Maccheroni alla chitarra e stracotto alla coda di bue e Parmigiano); La casseruola (Il pescato, una passione senza fine a, d, g, o); Memento Audere Semper ricordati di osare sempre (Costolette di vitello, mela e mandorle); Analogo è lo stato d’animo che prova davanti al Parrozzo dell’amico Luigi D’Amico, tanto da ispirargli questo sonetto dialettale “O Ddie quanne m’attacche a lu parrozze, ogne mattine, pe’ lu canna rozze, passa la sise de l’Abbruzze mè” (Il parrozzo, l’aurum & lo zabaione); Il rito della moka secondo Caffè Illy! (Moka pulcina e Saiwa!).
Peter Brunel | Ristorante Gourmet Via Linfano 47 - 38062 Arco (Tn) Tel 0464 076705 www.peterbrunel.com 256
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IMPORT EXPORT INGROSSO ORTOFRUTTICOLO Boffetti Marino Srl via A. Volta 8/10 - 24011 Almè (BG) T. +39 035 54 54 55 - F +39 035 54 56 88
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ivivono ad Arco, nell’alto lago di Garda, gli spazi monumentali di un monastero del Seicento. Il progetto di noa* li trasforma in un albergo, il Monastero Arx Vivendi, conservando intatti il fascino delle antiche architetture e l’atmosfera di pace e meditazione. E in giardino sorge una spa ispirata al paesaggio rurale che lambisce le rive del lago.
Riscoprire la forza monumentale e la dimensione spirituale di un antico centro monastico e farne gli elementi caratterizzanti di una struttura alberghiera unica e piena di fascino: questo l’obiettivo che ha guidato noa* nel progetto di ristrutturazione del Monastero delle Serve di Maria Addolorata, che sorge nel centro di Arco, all’estremità Nord del lago di Garda. Si tratta di un imponente complesso edificato a partire dalla seconda metà del Seicento, circondato da un alto muro di cinta e affacciato su un ampio giardino
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interno. L’intervento, che ha riguardato l'ala ovest dell’edificio - la parte restante ospita tuttora una chiesa e un ritiro di clausura - si è svolto a partire dal 2020 in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento ai cui vincoli il monastero era sottoposto. «La grandiosità e il rigore delle architetture, i lunghi corridoi, i soffitti a volta, tutto concorre a dare a questi spazi un carattere fuori dal tempo» spiega Francesco Padovan, architetto di noa* che ha sviluppato il progetto architettonico. Il progetto può essere distinto in due macro-interventi: la ristrutturazione e la conversione del monastero e dei suoi interni a destinazione d'uso alberghiera, ottenuta ricavando gli spazi comuni (reception, lobby, sala colazione, area bar e cucina) al piano terreno e le camere distribuite principalmente tra primo piano e sottotetto; la realizzazione ex novo di un comparto Wellness affacciato sul giardino: 500 me260
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tri quadri con spazi relax, sale trattamenti, saune e percorso wellness con bagno vapore. Dall’insieme di questi interventi è nato un centro di ospitalità molto particolare, come sottolinea l'architetto Padovan: «Un rifugio capace di offrire esperienze antiche, valorizzando al massimo la particolarità e la storia del luogo. E dove ogni scelta costruttiva, ogni materiale e dettaglio sono stati studiati per trarre forza dalla monumentalità del contesto preesistente, esaltandola e portandola a nuova vita».
Ri-nascita di un luogo Il Monastero Arx Vivendi - questo il nome della nuova struttura alberghiera - propone un'ospitalità in piena sintonia con il luogo con le sue 40 camere (di cui 3 suites). Dal punto di vista progettuale, l'idea base è stata quella di assecondare la tipologia tipica del monastero, preservando l'origi-
nale disegno dei percorsi al suo interno, ed estendendone il rigore geometrico ai nuovi volumi, con grande attenzione alla scelta di materiali e colori. «Una filosofia progettuale che ci ha guidato e aiutato a mantenere la chiarezza compositiva, statica e visiva, che rende il monastero un luogo davvero speciale», ha spiegato l'architetto Padovan. Non solo. Anche il contesto paesaggistico e agricolo ha giocato un ruolo importante, ispirando l'architettura delle leggere costruzioni vetrate che ospitano la wellness, e creando un rapporto simbiotico fra storia e territorio.
Antichi spazi, nuovi usi Completamente circondato da un muro di cinta, che è stato conservato nel suo aspetto originale, il monastero si sviluppa su tre livelli. «È sorprendente scoprire che a ogni piano l’articolazione dello spazio è molto diversa - osserva Padovan - Si va dagli spazi concentrici del piano terra, al maestoso corridoio del primo piano, alla selva di travi lignee del sottotetto. Su questa varietà di ambienti abbiamo lavorato, definendo soluzioni che non alterassero i diversi disegni, ma ne restituissero rafforzati il fascino e l’originalità».
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DESIGN
Ricercata sensibilità L'architettura dello studio altoatesino mostra anche in questo progetto la forza espressiva che da sempre guida i progetti di noa*. A cominciare dalla fattura rigorosamente artigianale degli arredi e dalla naturalità dei materiali scelti, come pietra e legno. «La cura del dettaglio, il disegno su misura, ci consentono di offrire un progetto sempre unico, esclusivo, mai ripetitivo, creato ad hoc per il committente» chiarisce Niccolò Panzani. «Ma qui, l'eccezionalità del luogo ha ulteriormente plasmato le nostre scelte, per restituire quel senso di pace e di tranquillità che il monastero ha custodito per secoli».
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Così, al piano terra, l’organizzazione degli spazi pubblici è stata definita enfatizzando i percorsi esistenti: lungo l’asse centrale si succedono la reception, la sala colazione e una sala lettura/lounge, tutte impreziosite dalle bellissime volte a crociera e circondate da un lungo corridoio che le abbraccia senza soluzione di continuità. Inoltre, al pian terreno, trovano spazio il bar e una cucina. Qui è anche stata ricavata una suite direttamente affacciata su un giardino privato. Al primo piano la scena cambia: si apre un imponente corridoio centrale ritmato dalle travi del soffitto che corrono a perdita d'occhio per quasi 50 metri. Qui, le ex celle monastiche, allineate lungo i lati, sono state riunite a due a due per realizzare camere dalla superficie più generosa (varia dai 22 ai 30 mq). Così in ogni camera, una “cella” ospita la zona notte, la seconda la stanza da bagno. Le antiche porte, in legno chiaro, sono state tutte conservate sul lato esterno, verso il corridoio, per non rinunciare alla sequenza scenografica degli ingressi
che punteggiavano il lungo corridoio. Dal piano si raggiungono anche due suite ricavate nel corpo dell’edificio dove originariamente si trovavano le lavanderie e i bagni. Anche il secondo piano colpisce per la sua monumentalità: è un ampio sottotetto sovrastato da suggestive capriate, dove sono state ricavate due file di stanze che si aprono su un lungo corridoio centrale. Le capriate, restaurate, rimangono a memoria della loro antica funzione. Al colmo del tetto, un lucernario corre per tutta la lunghezza della copertura, illuminando non solo il corridoio, ma anche le camere, grazie a delle vetrate sopraluce.
Salus per Aquam Realizzata ex novo nel giardino del monastero, la spa è caratterizzata da sette volumi leggeri in vetro e metallo, posizionati lungo una spina dorsale in pietra. L’alternanza di corpi vetrati e di corti verdi crea un suggestivo gioco di avanzamento e di arretramento di volumi. «Nel disegno di quest’area, abbiamo cercaCHeck-in • aprile 2022
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to di relazionarci non tanto con il monastero, troppo “importante” come riferimento architettonico, quanto con il paesaggio agricolo circostante - spiega l'architetto Padovan - Per questo si è fatto ricorso a elementi molto semplici, dalla forte chiarezza strutturale: le ossature metalliche leggere, ordinate in montanti e traversi, si ispirano alle limonaie caratteristiche del contesto rurale del lago di Garda».
dal carattere naturale e dai riflessi blu scuro. C'è poi una terza area relax ospitata in un loggiato aperto sulle corti verdi, quindi le saune (una bio sauna e una sauna finlandese) e un percorso benessere che ruota intorno a una grande pietra scura riscaldata.
La spina centrale di raccordo - composta da una serie di pilastri rivestiti in pietra di Vicenza, le cui cromie ricordano quelle delle costruzioni preesistenti, e da un architrave orizzontale in cemento prefabbricato e sabbiato - riprende nelle sue fattezze la pilastrata lapidea del canale sopraelevato, che corre sul lato orientale del convento. L'area Wellness comprende una prima zona relax con lettini, una zona trattamenti, una seconda zona relax che fronteggia il biolago, uno specchio d'acqua
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Monastero Arx Vivendi Via Mantova 13 - 38062 Arco (Tn) Tel 0464 748059 www.monastero-arxvivendi.com
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Monte Baldo
Oltre il lago...
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l Garda non è soltanto lago, a parte quelle del Trentino, è anche una montagna incredibile, il Monte Baldo (la più grande montagna italiana per estensione): scoprilo, da solo o con guide alpine specializzate, attraverso passeggiate ed escursioni, facendo trekking o running. Oppure se preferisci a cavallo. Se l’aria aperta e il contatto con la natura sono quello che cerchi non perdere il primo parco del lago certificato dalla Scuola italiana di Nordic Walking, a Brenzone sul Garda, con un anello di 17 km tra pendii, spiaggia, borghi e pista ciclabile!
visitatori, tutta l’area del lago a tua disposizione; e da maggio ad ottobre al fresco sul Monte Baldo, nel Parco Regionale della Lessinia ed in Valpolicella. Non ti piace la bicicletta? Preferisci il tennis, l’equitazione o il golf? Nessun problema, il territorio è perfetto per tutti i tipi di vacanza attiva (anche per il footgolf!). Non solo: tutto l’anno si svolgono eventi e manifestazioni a carattere sportivo cui è bello assistere anche da spettatori.
Per camminare in scenari davvero incontaminati prova uno dei tanti itinerari in quota: grazie alla Funivia Malcesine Monte Baldo, in venti minuti passi dai 99 metri di altitudine alla partenza a 1760 metri, in località Tratto Spino, godendo di una vista stupenda a 360 gradi, grazie alle spettacolari cabine rotanti! Porta con te i bastoncini per camminare, il tuo cane, la mountain bike o il parapendio! Puoi saltare anche senza brevetto con un istruttore per un volo in tandem e poi su, fino a tremila metri, e giù, in planata fino a raggiungere Malcesine! E se sogni l’arrampicata sportiva ma non hai mai osato, affidati ad una guida alpina per un’esperienza mozzafiato in tutta sicurezza sulle ferrate o sulle falesie del Baldo! È il ciclismo il tuo sport preferito? Mountain bike, bici da strada, city trekking bike, o e-bike: sul Garda Veneto puoi pedalare 12 mesi l’anno! Da novembre ad aprile clima mite, poco traffico, meno CHeck-in • aprile 2022
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Paradiso anche per gli sport invernali Anche l’inverno qui ha qualcosa di magico, con il lago che restituisce il calore assorbito durante l’estate e rende la stagione fredda mai veramente tale. E la neve su in cima, sul “solito” Monte Baldo, protagonista di ogni idea di vacanza sportiva, per tutto l’anno. Perché il Baldo è anche un suggestivo playground per sciatori e snowboarders, con i suoi oltre duemila metri di paesaggi innevati e la possibilità di salire in quota comodamente, grazie alla Funivia di Malcesine che arriva a 1760 metri in località Tratto Spino, anche durante la stagione invernale. Quattro piste da sci con diversi gradi di difficoltà (ce n’è una anche per i bambini sempre esposta al sole); e i principianti per imparare lo snowboard o lo sci alpinismo possono rivolgersi alle guide alpine per scendere in tutta sicurezza! Sul posto c’è anche una scuola e un servizio di noleggio sci, snowboard, slittino e ciaspole.
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Da provare anche i rifugi del Baldo: immagina uno scenario da favola, la neve che attutisce i rumori, poca gente, il lago che riposa giù, ai piedi della montagna; e sulla tua tavola? Formaggi di malga, salumi locali, gnocchi, bigoli fatti in casa, polenta, selvaggina, canederli e tartufo! E se non ti va di mettere gli sci ai piedi prendi un po’ di sole, respira a pieni polmoni e goditi un panorama unico, oppure prova il trekking invernale! E poi a fine giornata concediti un po’ di relax in uno dei parchi termali, o nell’area wellness dei numerosi hotel della zona, prima di metterti a tavola, la sera, per gustarti una bella cena a base dei piatti tipici rigorosamente accompagnati da vino… made in Garda: questa sì che è vita!
Giardino botanico d’Europa Fin dal XVI secolo il Monte Baldo è noto come il Giardino botanico d’Europa per la folta e composita flora che vi si incon-
tra. Oliveti, mughi, querce, aranci e palme compongono incredibilmente lo stesso quadro floreale, una cosa unica da vedere in montagna. Un favoloso “riassunto ambientale” che ha dell’incredibile. Sono, infatti, quattro le fasce climatiche presenti, ognuna con una sua vegetazione diversificata dalle altre, sulla stessa montagna: la fascia mediterranea (fino ai 700 m), la fascia montana (dai 700 m ai 1500 m), la fascia boreale (dai 1500 m ai 2000 m) e la fascia alpina (dai 2000 m). Proprio in virtù della straordinaria biodiversità il Parco naturale locale Monte Baldo è meta ambita di studiosi naturalisti, di speziali e farmacisti, fin dal 1400. Il Baldo, infatti, è da secoli luogo ideale di raccolta di specie officinali, di studio delle loro possibili applicazioni nella farmacopea moderna, di ricerche nel campo della
botanica, della geologia e di altre scienze naturali. Nella seconda metà del 1500, Francesco Calzolari, farmacista, botanico ed erborista, considerato il primo naturalista veronese, celebra la presenza sul Baldo di «…tanta varietà di pianta quanta in nessuna altra parte d'Italia». Lo studioso allestisce altresì un museo naturalistico, esponendo campioni di animali, fiori, fossili e rocce raccolti sul Monte Baldo. Gian Battista Olivi, cerusico, erborista, studioso di minerali e piante, nello stesso periodo, definisce il Monte Baldo come «Hortus Italiae», Giardino d'Italia. Nella prima metà del 1700, la fama del Parco varca le Alpi, tanto da indurre Jean-François Seguir a definirlo «rarorum plantarum hortus» (giardino di piante rare). Ma ancora oggi sono stanti gi studiosi che arrivano qui alla ricerca dei tesori del Monte Baldo.
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Ma non solo piante e fiori il Monte Baldo è un habitat perfetto per anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Il Parco infatti ospita: il 60% dei 57 habitat di interesse comunitario del Trentino; il 70% delle specie di piante vascolari del Trentino; il 69% delle specie di anfibi del Trentino; il 73% delle specie di rettili del Trentino; il 75% delle specie di uccelli presenti durante il periodo riproduttivo in Trentino; il 55% delle specie di mammiferi del Trentino.
Per scoprirli ci sono i percorsi del Parco Naturale del Monte Baldo: non soltanto dei “semplici” sentieri, ma percorsi di autoistruzione: gli escursionisti, infatti, sono invitati, attraverso pannelli informativi, ad arricchire il proprio bagaglio culturale e di conoscenza del territorio vivendo al contempo un’esperienza a contatto con la natura.
Un santuario in un luogo unico al mondo Un altro sentiero da percorrere è quello che conduce al Santuario della Madonna della Corona, una delle strutture più suggestive d’Italia, che sembra essere sospesa in aria, incastrata nella roccia: un cammino panoramico da sogno che ripaga tutte le fatiche. Per raggiungere il terrazzo, arroccato alla parete rocciosa, dal quale è possibile ammirare lo strapiombo, a 775 metri d’altezza, sito sulla valle, i pellegrini percorrono quello che viene chiamato il Sentiero della Speranza che parte dal paese di Brentino Belluno (Vr). Una prova non di certo per tutti che inizia con una scalinata che poi prosegue in un sentiero con dislivello di circa 600 metri. Si prosegue poi verso il Monte Baldo, affrontando una scala a zig-zag. L’ultima parte del Sentiero della Speranza richiede l’attraversamento dello splendido ponte del Tiglio, interamente realizzato in pietra. Superato questo, ecco la scalinata d’accesso al Santuario della Corona, luogo di silenzio e di meditazione, sospeso tra cielo e terra, celato nel cuore delle rocce del Baldo. 270
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RED&GO
AMBRANERA
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Medaglia d’argento Categoria 4.10 Lager (Helles) Brussels Beer Challenge 2020
Medaglia d’oro Categoria 15A Irish Red Ale (Irish Beer) Barcelona Beer Challenge 2020
Birra Imperdibile Guida Alle Birre d’Italia 2021 Slow Food
Medaglia d’oro Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner) Brussels Beer Challenge 2021
Medaglia d’argento Categoria 24A Witbier (Belgian Ale) Barcelona Beer Challenge 2022
Medaglia d’argento Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner) Brussels Beer Challenge 2020
Medaglia d’argento Categoria 29 (Belgian Wheat Beer) European Beer Star 2018
Medaglia di bronzo Categoria 6C Dunkles Bock (Amber Malty European Lager) Barcelona Beer Challenge 2022
Medaglia d’oro Categoria 4.5 German-Style Helles/Maibock/ Doppelbock Brussels Beer Challenge 2021
Medaglia d’oro Categoria 4A Munich Helles (Pale Malty European Lager) Barcelona Beer Challenge 2020
Medaglia d’argento Categoria Red Ale (Irish Red Ale) Brussels Beer Challenge 2019
Medaglia d’oro Categoria 5.4 Stout/Porter (Oatmeal Stout) Brussels Beer Challenge 2019 Medaglia di bronzo Categoria 41 (Stout) European Beer Star 2019 2a Classificata Categoria 19 (Stout) Associazione Unionbirrai Birra dell’Anno 2018
Medaglia di bronzo Categoria 2 (German-Style Pilsner) European Beer Star 2020 Certificato d’eccellenza Categoria Lager (German-Style Pilsner) Brussels Beer Challenge 2021
LE BIRRE DI OTUS VINCONO MEDAGLIE IN ITALIA E NEL MONDO Abbiamo sottoposto le nostre birre alla valutazione di giurie importanti. I successi ci stimolano a proseguire nella creazione di prodotti che uniscono carattere artigianale e capacità di soddisfare il gusto di un pubblico ampio. BIRRIFICIO OTUS Via Rumi, 7 - 24068 Seriate (Bergamo) Italia - birrificiootus.com
Birrificio CHeck-in • aprile 2022
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Vento e acqua
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gni tanto è bene fermarsi, respirare a pieni polmoni l’aria fresca, percepire i propri bisogni, ammirare ciò che ci circonda, riconnettersi con sé stessi e con la natura. Il Garda è anche questo: panorami mozzafiato, boschi dove passeggiare in tranquillità, incantevoli borghi tutti da scoprire, in cui il tempo sembra essersi fermato. Le numerose spiagge dei laghi del Garda - quelle attrezzate e quelle libere - sono perfette per riposare e prendere il sole nella bella stagione. E per chi cerca un po’ di solitudine c’è la possibilità di spingersi più a nord fino alle acque cristalline del lago di Ledro o di Cavedine, che offrono la possibilità di fare piacevoli nuotate, giri in canoa o in sup. In ogni caso, per chi ama lo sport e l’attività velica questo è una sorta di paradiso. Sul Garda, infatti, ogni ora della giornata è
buona per uscite in barca a vela, catamarano, windsurf o kite e, quando il vento cala, per cruising in canoa, kayak o con lo stand up paddling: un’occasione unica per scoprire calette e piccole insenature che in auto, dalle Gardesane, è impossibile vedere.
L’Alto Garda, il paradiso del windsurf L’Alto Garda è senza ombra di dubbio il posto ideale per una vacanza a tutto windsurf. Al mattino il Pelèr che soffia da nord assicura tutti i nodi che servono, mentre nel pomeriggio arriva l’Ora da sud a fare la sua parte. E se la schiuma sull’acqua dovesse annunciare il Balinot, un vento secco e spesso violento, le opzioni sono due: sfidare i cavalloni o passare alla schiuma di una buona birra, magari da sorseggiare chiacchierando di one-handed shaka e chop hop con qualche campione o aspirante tale.
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Grazie alla costanza dei venti l’Alto Garda veneto è considerato a livello internazionale un campo di regata ideale: qui si allenano e sono di casa leggende della vela come Russell Coutts, Paul Cayard, Frederik Loof o Robert Sheidt e qui hanno iniziato tanti nostri campioni come, tra gli altri, Roberto Benamati, Michele Marchesini, i fratelli Celon, Manuel Modena, Luca Modena e Beppe Devoti. Sempre qui, nel 2014, per la prima volta su un lago europeo, si è disputato un Mondiale Star, la classe velica più celebre, organizzato dalla Fraglia Vela di Malcesine, dove fa base anche la nazionale paralimpica.
Vento e vela anche sulla sponda bresciana Sbaglia, comunque, chi pensa che vento e sport di vela siano solo appannaggio dell’Alto Garda, quello trentino. Basta scendere di qualche km a ovest per notare ogni giorno, durante la bella stagione, migliaia di vele colorate che popolano lo
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specchio d’acqua tra Campione e Limone sul Garda. Un’immagine pittoresca che lascia percepire la naturale vocazione per gli sport acquatici di questo territorio, noto per la presenza costante durante tutto l’anno di venti ideali per regate e velismo. Non è un caso che dal 1951 uno degli appuntamenti fissi di Gargnano sia proprio la Centomiglia, la regata più longeva d’Italia che solo negli ultimi anni ha richiamato più di 350 equipaggi tra i migliori al mondo.
Le proposte sul Garda in costante crescita Ma la proposta di sport acquatici sul lago di Garda è in costante crescita: ed ecco che ai grandi classici surf, windsurf, diving, canyoning si affiancano discipline di tendenza come kitesurf, sci nautico, acquascooter, wakeboard (la versione acquatica dello snowboard) e parasailing, per un eccitante volo in paracadute trainato da una barca.
G EASY LIVIN
Il sup Per chi cerca un’attività acquatica più tranquilla e rilassante ecco il sup. Stando in piedi sulla tavola, si scivola sulla superficie dell’acqua aiutandosi con una pagaia. Trattandosi di un’attività adatta a tutti e sempre più apprezzata, le escursioni in sup sul lago di Garda vengono organizzate un po’ ovunque. In modo particolare sulla sponda veneta. Consigliatissimi sono i tour al tramonto, quando l’acqua è particolarmente calma e si può godere di un panorama straordinario reso ancora più suggestivo dai colori degli ultimi raggi del sole. Finito il tour è d’obbligo chiudere l’attività con un bell’aperitivo vista lago, magari con uno Spritz, che in terra è veneta è praticamente di casa.
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Anche nel Basso Garda veneto, tra Bardolino e Peschiera del Garda ci sono circoli federali e scuole di vela di livello: durante l’estate per gli allenamenti fanno base nell’alto lago, dove c’è più vento, mentre in inverno la zona ideale è proprio da Garda in giù, dove il freddo e pungente Pelèr quasi non si avvertono. Anche per questo, soprattutto nella zona di Peschiera del Garda, sono molto forti sport tradizionali come il canottaggio e la voga alla veneta.
La magia del flyboard e del jetpack Ma quando parliamo di sport d’acqua non dobbiamo dimenticarci di chi è alla costante ricerca dell’adrenalina. Per queste persone, flyboard e jetpack sono due attività perfette. Il flyboard è una spe-
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ciale tavola collegata tramite un tubo a una moto d’acqua, dalla quale riceve una spinta propulsiva. Alla tavola sono agganciati due appositi stivali dai quali partono due getti d’acqua pressurizzata che fanno schizzare in alto il flyer. Stessa cosa avviene per il jetpack, che si indossa come una specie di zaino, alla base del quale partono i due getti. Al flyboard e al jetpack si aggiunge l’hoverboard, che segue gli stessi principi ma consiste in una tavola simile a quella da snowboard, per cui richiede delle maggiori capacità di equilibrio e una discreta pratica con gli sport da tavola. Tutte queste discipline si possono provare in un centro specializzato a Tignale, sul versante bresciano del lago di Garda.
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Golf sul Garda
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86247 di Renato Andreolassi
A
ndare al lago di Garda solo per gli sport acquatici e riduttivo! Il territorio è, infatti, anche un paradiso per i golfisti del mondo: 4 campi con 27 buche, 6 campi con 18 buche e un campo 9 buche. Tutti i campi sono diversi, come il paesaggio del lago di Garda. Tredici i campi da golf nella sola provincia di Brescia, senza contare quelli con le confinanti Verona e Mantova. Per gli appassionati di questo
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sport non c'è che l'imbarazzo della scelta. Si parte da campi fino a 27 buche disegnati da architetti di fama mondiale e apprezzati dai migliori giocatori del mondo, per arrivare a campi scuola e di allenamento per esperti e semplici appassionati. Magnifici tappeti verdi spesso circondati da realis esclusivi, con bar e ristoranti stellati che si affacciano su spazi a perdita d'occhio. E poi tante attività per il tempo libero fra bellezze storiche e ambientali. Vivere vacanze tra shopping, piatti prelibati, escursioni nell’entroterra, tour sui laghi con visite alle isole che punteggiano il Benaco e l'Iseo senza dimenticare i siti Unesco. Insomma, mazze e palline e non, attorno ai 13 impianti della Leonessa.
Golf Bogliaco
Golf Hotel Ca' Degli Ulivi Golf Il Colombaro
Gardagolf Country Club
Arzaga Golf Club Golf Club Paradiso del Garda
Chervò Golf San Vigilio
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INDIRIZZI
I campi da golf Golf Club Bogliaco 18 Buche / Par 67 www.golfbogliaco.com
D’obbligo partire dal prestigioso Golf Bogliaco di Toscolano Maderno, il terzo campo da golf più antico d'Italia con vista lago e incastonato fra le montagne dell'alto Garda, per scendere ad Arzaga al Garda Golf tra le splendide colline della Valtènesi, per passare poi dal rilassante Chervò di Pozzolengo disegnato fra i saliscendi morenci, al confine con il mantovano. Una tappa merita anche il Franciacorta Golf club di Corte Franca, immerso fra i vigneti delle sempre più rinomate bollicine, per salire poi al Golf club di Ponte di Legno, a 1500 metri di quota sotto la corona di montagne delle Alpi della Valle Camonica. Ce n'è per tutti i gusti per trascorrere tempi lunghe e brevi all’insegna del relax. O per fermarsi solo per qualche ora, fra i prati come al Golf Serenissima a ridosso del nuovo e grande parco delle cave a BresciaBuffalora, oppure nei nuovi Golf club di Chiari o al “Golf Region Lake Garda” di Polpenazze. 280
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Golf Club Il Colombaro 9 Buche / Par 29 www.ilcolombaro.com Gardagolf Country Club 27 Buche / Par 71 www.gardagolf.it Palazzo Arzaga Golf Resort 27 Buche / Par 18 Jack Nicklaus II Par 72 + 9 Buche Gary Player Par 36 www.palazzoarzaga.com Chervò Golf San Vigilio 27 Buche / Par 36+36+35 9 Buche / Par 37 www.chervogolfsanvigilio.it Golf Club Paradiso del Garda 18 Buche / Par 71 www.golfclubparadiso.it Golf Club degli Ulivi 2 campi da 18 buche e 9 buche www.golfclubcadegliulivi.it
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I ristoranti che valgono il viaggio da Verona a Mantova lago e non solo, ecco tutte le stelle Michelin a pochi chilometri dalle coste del Benaco Vecchia Malcesine
La Veranda del Color Ristorante La Cru Ristorante Oseleta
Ristorante Amistà
Casa Perbellini
12 Apostili Ristorante Il Desco
Locanda Le 4 Ciacole 282
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La Veranda del Color
La Cru
Bardolino (VR) Chef Fabio Cordella Nella veranda del Color Hotel sembrerà di mangiare sempre all'aperto. Il cuoco pugliese aggiunge qualche piatto della sua regione alla carta, orientata ai sapori mediterranei. Ricorrono ingredienti e proposte campane, carne e pesce egualmente presenti, ma un occhio di riguardo è anche riservato ai sempre più numerosi estimatori della dieta vegana. www.laverandadelcolor.it
Romagnano (VR) Chef Giacomo Sacchetto Una cucina che spicca per precisione di esecuzione ed intensità. In un contesto d'epoca - la quattrocentesca Villa Balis Crema - la personalità e l’originalità della proposta gastronomica sono degne di nota e pongono Giacomo Sacchetto tra i giovani profili più interessanti del panorama nazionale. La sua cucina si muove tra invenzioni che convincono, senza mai strafare. www.ristorantelacru.it
Locanda le 4 Ciacole
Casa Perbellini
Roverchiara (VR) Chef Francesco Baldissarutti L'atmosfera scalda il cuore, mentre la cucina vira verso piatti creativi, a volte sofisticati, comunque di gran livello. Due le passioni del cuoco: la cottura allo spiedo e le erbe aromatiche. Entrambe le troverete proposte in diversi piatti. L'istrionico chef ama spiegare le sue idee in sala con il giovane titolare che vi guiderà nella scelta dei vini, sua grande passione. www.le4ciacole.it
Verona Chef Giancarlo Perbellini Atmosfera elegante ma rilassata, con i cuochi che cucinano proprio sotto i vostri occhi (fornelli e tavoli condividono la stessa sala). Nessuna scelta infinita di piatti, ma menu degustazione con qualche flessibilità di aggiunte, sottrazioni o estrazione di proposte alla carta, con il sottinteso intento di chiedervi di affidarvi al percorso gastronomico elaborato dal cuoco. www.casaperbellini.com CHeck-in • aprile 2022
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12 Apostoli
Dal Pescatore
Verona Chef Mauro Buffo L’impresa è nata negli anni Venti e si è evoluta da innumerevoli prospettive, grazie al grande impegno della famiglia Gioco, la cui quarta generazione ha dato nuova luce ai colorati affreschi di Pino Casarini, rinnovando la sala e riportando lustro al locale con la cucina di Mauro Buffo. I piatti mostrano precisione tecnica e creatività, sia con il pesce sia con la carne. www.12apostoli.com
Canneto sull’Oglio (MN) Chef Nadia e Giovanni Santini La cucina è guidata da Giovanni, il figlio di Nadia, che ne ha ereditato in pieno non solo lo stile, ma anche la filosofia, che vede nel cibo un valore da condividere, un messaggio da trasmettere legato al territorio, un atto d’amore verso gli ospiti. Largo spazio invece alla tradizione eseguita ai massimi livelli, con giusto qualche spunto qua e là più innovativo. www.dalpescatore.com
Vecchia Malcesine Chef Leandro Luppi Vedi il servizio a pagina 96 www.vecchiamalcesine.com
Il Desco Verona Chef Matteo Rizzo Ristorante sugli scudi da anni con piatti che sono ormai diventati classici e che fa piacere ogni volta ritrovare, ma che in tempi recenti ha saputo cionondimeno rinnovarsi, con l'ingresso in cucina di Matteo Rizzo, il figlio dello storico chef, ormai saldamente insediato ai fornelli e che ha portato al menu uno slancio di notevole interesse. www.ildesco.com 284
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Oseleta Chef Marco Marras Vedi il servizio a pagina 114 www.ristoranteoseleta.it
Ristorante Amistà Chef Mattia Bianchi Vedi il servizio a pagina 128 www.ristoranteamista.it
e tu che
sei?
PREMANA - SANELLISAN - ERGOFORGE - SAKURA -SKIN COLTELLERIE SANELLI srl
- PREMANA (Lecco) - www.sanelli.com
MADE IN ITALY
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I ristoranti che valgono il viaggio in provincia di Brescia lago e non solo, ecco tutte le stelle Michelin a pochi chilometri dalle coste del Benaco
Villa Feltrinelli La Tortuga Miramonti L'Altro Lido 84
Due Colombe
Capriccio La Speranzina
Esplanade Sedicesimo Secolo
Al Gambero Locanda Leon D'Oro
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Al Gambero
Due Colombe
Calvisano (BS) Chef Maria Paola Geroldi Una cucina che abbraccia le ricette della tradizione, facendole rivivere con una nuova anima e con il tocco originale della chef: i suoi piatti rivelano una mano personale e delicata nell’elaborare le selezionate materie prime, alcune, tra l’altro, non di facile impatto come cacciagione e selvaggina, ma si rivela abile anche nell'inserire ottime ricette a base di pesce. www.algamberoristorante.it
Borgonato (BS) Chef Stefano Cerveni La forte creatività dello chef non rinuncia a ricercare le proprie radici, dando vita a un'indovinata reinterpretazione delle tradizioni. È qui che si celebra la preziosa cucina di un ristorante che propone citazioni storiche di piatti divenuti ormai irrinunciabili classici. Gli amanti del pesce troveranno in menu anche qualche piatto di mare. www.duecolombe.com
Miramonti l'Altro
Esplanade
Concesio (BS) Chef Philippe Léveillé Alle porte di Brescia, una coppia italo-francese al comando di questa bella villetta d'atmosfera classica. Lei di grande esperienza in sala, lui tra i fornelli, di origini bretoni: ecco spiegati i diversi riferimenti alla cucina ed ai prodotti d'oltralpe, accanto ad altre proposte più marcatamente italiane e mediterranee, avvicinate tra loro dalla costante della golosità. www.miramontilaltro.it
Desenzano del Garda (BS) Chef Massimo Fezzardi Un grande classico della ristorazione del lago di Garda, di cui è uno dei migliori indirizzi. La carta mostra una scelta molto ampia, in cui il pesce (proveniente perlopiù dalla Sardegna) e la carne si dividono gli spazi, ma non c'è da preoccuparsi di tanta varietà: ingredienti, precisione tecnica e presentazioni sono sempre curatissimi. www.ristorante-esplanade.com CHeck-in • aprile 2022
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La Tortuga
Leon d'Oro
Gargnano (BS) Chef Orietta e Maria Filippini Nella piccola ed incantevole bomboniera l'atmosfera si fa aggraziata in virtù di cucina e servizio entrambi al femminile. La proposta gastronomica non si cura delle mode passeggere, ma punta su cotture semplici e precise allo stesso tempo, capaci di esaltare il sapore degli ingredienti, soprattutto marini e lacustri. La stella qui brilla da oltre 40 anni! www.ristorantelatortuga.it
Pralboino (BS) Chef Alfonso Pepe La carta omaggia prevalentemente il territorio con lumache, capretto alla bresciana (ottimo il loro), cacciagione, ma c'è molto spazio anche per preparazioni a base di pesce di mare e per qualche suggestione più creativa; mentre la carta dei vini mostra con quanta cura il patron, dopo averle fatte evolvere in silenzio, vi inserisca solo le annate pronte ad emozionare i clienti. www.locandaleondoro.it
Sedicesimo Secolo
La Rucola 2.0
Orzinuovi (BS) Chef Simone Breda La carta mostra una certa attitudine alla fantasia, molta carne, un po' di pesce e qualche riferimento al territorio, mentre lo stile è decisamente moderno-creativo. Se il menu offre tanta scelta per tutti i gusti, i contenuti sono soprattutto pensati ed elaborati con la maestria di un cuoco che conosce bene le basi della chimica ai fornelli e ha un buon palato “settato” sulla leggerezza. www.ristorantesedicesimosecolo.it
Sirmione (BS) Chef Gionata Bignotti Ambiente moderno e molto contemporaneo con una certa profusione di legno a caratterizzare un po’ tutta la sala... E contemporanea è anche la cucina che mantiene negli anni salda la sua vena creativa, così come la predilezione per gli ingredienti dal mare, sempre pronta tuttavia - a qualche incursione di terra e di acqua dolce. www.ristorantelarucola.it
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Villa Feltrinelli Chef Stefano Baiocco Vedi il servizio a pagina 212 www.villafeltrinelli.com
Capriccio Chef Giuliana Germiniasi Vedi il servizio a pagina 182 www.ristorantecapriccio.it
La Speranzina Chef Fabrizio Molteni Vedi il servizio a pagina 154 www.lasperanzina.it
Ristorante Lido 84 Chef Riccardo Camanini Vedi il servizio a pagina 186 www.ristorantelido84.com CHeck-in • aprile 2022
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I ristoranti che valgono il viaggio in provincia di Trento lago e non solo, ecco tutte le stelle Michelin a pochi chilometri dalle coste del Benaco
'L Chimpl Malga Panna Il Gallo Cedrone
El Molin
Dolomieu Stube Hermitage
Locanda Margon
Peter Brunel
Alfio Ghezzi Bistrot - Mart
Peter Brunel Chef Peter Brunel Vedi il servizio a pagina 252 www.peterbrunel.com 290
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El Molin
Il Gallo Cedrone
Cavalese (TN) Chef Alessandro Gilmozzi Lo chef vi condurrà in un viaggio sensoriale lungo un menu degustazione di diverse portate, interessante per varietà e complessità, tra intensi sapori di cacciagione, gustosi pesci di fiume, formaggi particolari e una rara selezione di elementi botanici. Conoscerete, quindi, una cucina tecnica e creativa, che porta le Dolomiti e il bosco nel piatto. www.alessandrogilmozzi.it
Madonna di Campiglio (TN) Chef Sabino Fortunato La cucina di Sabino Fortunato si esprime sia nel celebrare la montagna - con selvaggina, pesci d'acqua dolce, a volte cotture al fieno, formaggi - sia nelle aperture mediterranee al resto d'Italia, sino al mare. I suoi piatti sono sempre ben strutturati, congegnati a partire da molti ingredienti amalgamati con tecnica e perizia alla ricerca del migliore sapore. www.ilgallocedrone.it
Dolomieu
Stube Hermitage
Madonna di Campiglio (TN) Chef Davide Rangoni Dolomieu è un'intima stube in legno di rovere, con soli sei tavoli, ovvero l'angolo più tradizionale dell'hotel DV Chalet, moderno e albergo montano. La cucina riprende questo spirito facendosi creativa ed attuale: il menu degustazione è un racconto delle esperienze personali dello chef e mette in comunicazione il territorio alpino con l'esterno (pesce di mare). www.dvchalet.it
Madonna di Campiglio (TN) Chef Giovanni D’Alitta Dalla cucina arrivano usa serie di piatti spesso imperniati su prodotti locali, come l'eccellente carne di manzo, la selvaggina e i pesci d'acqua dolce. Ingredienti usati dal cuoco con qualche tocco di fantasia e attenzione alle presentazioni: l'eleganza qui è la regola e vi avvolgerà, dai piatti all'atmosfera. Da segnalare anche una bella selezione di formaggi. www.stubehermitage.it CHeck-in • aprile 2022
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Malga Panna
Locanda Margon
Moena (TN) Chef Paolo Donei Alta ristorazione grazie alla bravura del padrone di casa, cuoco dal talento naturale, che sa come destreggiarsi con modi attuali in piatti ispirati al territorio. In carta si propone anche un menu degustazione, dove lo stile trentino si sposa con il mediterraneo. Inoltre, vista la lunga tradizione dell’insegna, ma anche la location non mancano ricette più semplici. www.malgapanna.it
Ravina (TN) Chef Edoardo Fumagalli Edoardo Fumagalli porta con sé tante esperienze, pur dimostrando di sapersi ben presto adattare alla nuova realtà di prodotti regionali. A cominciare dalla trota e dai formaggi, passando per la selvaggina, senza dimenticare di citare, naturalmente, gli interessanti abbinamenti in omaggio alla celebre casa di bollicine che lo ospita, la cantina Ferrari. www.locandamargon.it
Senso Alfio Ghezzi Mart
'L Chimpl
Rovereto (TN) Chef Alfio Ghezzi Lo chef, all'interno della caffetteria del celebre Mart (Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), presenta un'unica proposta degustazione di sette (o quattro) portate. Piatti con una forte matrice italiana e con solide radici nel territorio, apparentemente semplici - sebbene poggino su preparazioni tecniche sofisticate esteticamente brillano per raffinatezza. www.alfioghezzi.com
Tamion (TN) Chef Stefano Ghetta Alla costruzione dei suoi piatti partecipano spesso tanti ingredienti, ma non è un azzardo: Stefano Ghetta dimostra invece una grande abilità nell'abbinare prodotti talvolta anche molto eterogenei. Si tratta di ingredienti che spesso provengono dalla regione o dalla valle stessa e che stupiscono per la conoscenza che il cuoco dimostra delle risorse della montagna. www.lchimpl.it
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SUA DOLCEZZA.
LA CIPOLLA ROSSA DI TROPEA CALABRIA IGP
www.consorziocipollatropeaigp.com
PSR Calabria 2014/2020 Misura 3 Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari Art. 16, Reg. UE 1305/2013 - Intervento 3.2.1. Aiuti ad attività di informazione e promozione implementate da gruppi di produttori sui mercati interni
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Il risotto di Arrigoni incontra il Pinot Nero di Prime Alture
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ommaso Arrigoni, socio Euro-Toques, una stella Michelin con il suo Innocenti Evasioni di Milano, è uno dei sette ambasciatori del progetto enogastronomico “La Cantina di Milano”. Voluta da Roberto Lechiancole, imprenditore lungimirante che nel 2006 ha creato Prime Alture, azienda vitivinicola di Casteggio (Pv), Oltrepò Pavese, è un’iniziativa di comunicazione che prende corpo a tavola abbinando le ricette di cuochi autorevoli ai suoi vini. Con Tommaso Arrigoni protagonisti in cucina Felice Lo Basso, Claudio
Sadler, Manolo Teruzzi, Stefano Grandi, Andrea Provenzani e Giuseppe Postorino. Situata a 290 metri sul livello del mare, Prime Alture ha un’estensione di 10 ettari e produce 50mila bottiglie, con vitigni a prevalenza Pinot Nero, Merlot e Chardonnay. Produzioni dalla marcata identità, riconoscibili e dal chiaro accento territoriale, con uve raccolte a mano in cassetta, pigiatura tempestiva e protezione dell’ossigeno dalla vigna all’imbottigliamento. Valori che vanno promossi e con Milano a due passi l’estro di Lechiancole ha trovato terreno fertile. È nato così
Tommaso Arrigoni e Roberto Lechiancole
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“La Cantina di Milano”, progetto innovativo che dona valore aggiunto ai vini dell’azienda agricola mettendo comunque in primo piano tutto il territorio e la produzione enologica dell'Oltrepò Pavese. I vini di Prime Alture hanno già conquistato i migliori cuochi del panorama lombardo e ora si apprestano, grazie a loro, a essere scoperti dal grande pubblico.
Una chiave di lettura nuova e diversa Con “La Cantina di Milano” i cuochi diventano gli araldi di un’iniziativa dove cucina e vino hanno un dialogo diretto. Si fanno infatti ambasciatori per l’azienda vitivinicola pavese presentando i loro piatti nei rispettivi ristoranti in abbinamento alle etichette. Saranno poi pubblicate delle videoricette fruibili dal grande pubblico per presentare i piatti in abbinamento ai vini. L’obiettivo è far conoscere i vini
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in maniera tangibile per offrire ai consumatori una chiave di lettura nuova: l’Oltrepò Pavese è terra di ottimi vini di cui Prime Alture si fa portavoce. Dalla vigna alla tavola. Ma non solo. Il progetto nei mesi si allargherà coinvolgendo altre personalità del mondo ristorativo milanese. L’incontro enogastronomico di oggi vede la cucina di Tommaso Arrigoni sposare Monsieur, Pinot Nero in purezza dal colore rosso rubino brillante. Fermentazione in acciaio e affinamento di 12 mesi in barrique, al temine del quale il vino riposa per un altro anno in bottiglia. Al palato si rivela pieno e armonioso. Di buona stoffa e persistente.
Gusto e rotondità L’idea di cucina di Arrigoni si basa sulla rivisitazione della tradizione e sull’esaltazione delle materie prime. I prodotti,
stagione dopo stagione, incontrano il suo estro dando vita a piatti di pura emozione. Come nel caso della ricetta in abbinamento al vino dell’azienda vinicola pavese. «Un vino che mi piace molto - racconta Arrigoni - come del resto la produzione di Roberto Lechiancole, un imprenditore che sta lavorando seriamente sulla rivalutazione del territorio. L’Oltrepò Pavese, patria del Pinot Nero, vanta una potenzialità vinicola eccezionale e Lechiancole, con il suo progetto e la sua passione sta ottenendo grandi risultati.
Come abbinamento con il Pinot Nero Monsieur ho pensato al Riso Carnaroli Acquerello arricchito con topinambour, fondo bruno di tonno, polvere di olive e katsuobushi. Una ricetta per certi aspetti di recupero in quanto per il fondo bruno vengono utilizzati gli scarti della pulizia del tonno. Il gusto pronunciato del pesce si sposa a meraviglia con la rotondità di questo Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese».
Innocenti Evasioni via Privata della Bindellina - 20155 Milano Tel 02 33001882 www.innocentievasioni.com
Prime Alture Strada Madonna Vicinale per Campone Casteggio (Pv) - Tel 0383 83214 www.primealture.it
Un piatto delicato, ma allo stesso tempo deciso, proprio come Monsieur, vino di carattere ammantato di eleganza.
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Giovanni Santarpia per Atomicus Project
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La pizza a regola d’arte CHeck-in • aprile 2022
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85161 di Vincenzo D’Antonio
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ontano oramai quel tempo quando mangiare un’ottima pizza lontano da Napoli e dintorni era evento raro. Pizze eccellenti a Napoli, nel resto della Campania e finalmente possiamo ben dire nel resto del nostro Paese. A testimonianza di ciò si erge la città che nel suo Rinascimento senza fine può annoverare almeno una mezza dozzina di pizzerie di alto livello e almeno una doppia dozzina molto buone. Tra le eccellenti annoveriamo senza dubbio Giovanni Santar-
pia che è, in uno, il nome della pizzeria e il nome del patron maestro pizzaiolo. Non a caso, Santarpia nel 2018 si è imposto nella categoria Pizziaoli nell’ambito del nostro sondaggio, Premio Italia a Tavola - Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza.
Il percorso professionale Di origine stabiese (nato a Castellammare di Stabia, popolosa città contigua a Pompei), si forma nelle pizzerie del suo
foto del servizio Riccardo Melillo
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territorio. La dote rara dell’umiltà lo porta a voler apprendere sempre, a non considerarsi mai arrivato al top delle competenze. Oramai da 16 anni il maestro Giovanni vive in Toscana e da sette anni proprio a Firenze. Una prima esperienza, poi una pausa sabbatica e adesso l’esperienza della maturità professionale: una pizzeria tutta sua con conclamata e gagliarda valenza identitaria.
Pizza fritta Calorosa l’accoglienza, ci si sente subito a proprio agio. Garbato e professionale il servizio di sala. Offerta saggiamente non sterminata. Cediamo volentieri al suggerimento di un inizio cena che non veda
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subito in tavola pizza esitata dal forno. Un modo ghiotto, insomma, di rendere omaggio anche alla pizza fritta. Ergo, “Montanarine gourmet”: due pizze fritte. Nell’appropriato bicchiere, la birra artigianale “La Risalita” fatta da Tanuta di Monte Sante Marie nell'omonimo borgo medievale in cima a una collina nelle Crete Senesi. A seguire si opta per un sontuoso “Calzone con cicoli”: scelta vagamente non vegana! La provola affumicata è bufalina, proveniente dal Caseificio Il Casolare di Alvignano (Ce). La grande qualità degli ingredienti costituenti la farcia, insieme con l’abilità del pizzaiolo al banco e del fornaio, rendono questa pizza un vero piccolo capolavoro.
Ingredienti di ricerca Si prosegue con altra eccellente proposta: “La nostra puttanesca” con il pomodorino del piennolo del Vesuvio, il fiordilatte del Caseificio Il Casolare, le olive taggiasche, capperi, cipolla rossa di Tropea, tonno allitterato, zesta di limone, basilico, Parmigiano Reggiano e olio evo. A chiudere un voluttuoso ben fatto babà servito con panna. Esperienza deliziosa: convivialità tra i tavoli, sana allegria, tutto, ma proprio tutto, anche l’intangibile, di eccellente qualità.
Giovanni Santarpia via Senese 155r - 50124 Firenze Tel 055 9338245 www.giovannisantarpia.com CHeck-in • aprile 2022
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Campocori 302
Il piacere di stare a tavola con la cucina di Pietropaoli CHeck-in • aprile 2022
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due anni dall'apertura dell’Hotel Chapter Roma, Best Urban Hotel per Wallpaper e inserito nella Condé Nast Hot List, il progetto dell'imprenditore Marco Cilia si è finalmente realizzato con l'apertura del ristorante Campocori, al piano terreno della struttura del rione Regola. Siamo a Santa Maria dei Calderari, nel ghetto ebraico, un vicolo che un tempo ospitava le fucine dei fabbri, i calderari che fabbricavano le pentole. Il ristorante, progettato dal designer sudafricano Tristan Du Plessis che
ha anche curato la ristrutturazione di tutto il palazzo ottocentesco e delle stanze, si propone come un mix di arte, design, mixology, ed eccellenza gastronomica.
In cucina Alessandro Pietropaoli La cucina è stata affidata al giovane chef Alessandro Pietropaoli, creativo e innovatore con solide esperienze alle spalle, con l'idea di offrire un "fine dining club", aperto ai romani, ai viaggiatori e ai gourmand. Accanto, per una sosta o
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aspettando il tavolo, c'è il Lobby Bar con le opere degli artisti statunitensi David Leavitt e David Torres dove si è accolti dalla mixologist Solomiya Grytsyshyn, per anni braccio destro di Massimo D'Addezio. Più in alto, al rooftop, c'è il panoramico Hey Güey per i classici drink dal gusto messicano ascoltando musica live. Tante sono le tappe della carriera di Alessandro Pietropaoli, cuoco 31enne di origine abruzzese e cresciuto sul mare di Anzio, che indica come sue "prime e insostituibili “maître” la madre e la nonna regine della cucina, vero centro della casa. Nasce così la sua passione per il pescato del mar Tirreno e per i frutti degli orti dell'Agro Pontino, sviluppata ed evoluta nei vari trasferimenti, dalla Costa Azzurra all’Egitto. Ma tanto ha appreso ed elaborato da maestri pluristellati come Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi, Vito Mollica de La Veranda del Four Seasons Hotel a Milano e MIchelino GIoia de la Posta Vecchia.
Tagliolini
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«Mi piace - dice lo chef - completare i piatti direttamente al tavolo, per coinvolgere gli ospiti nella mia idea di esperienza gastronomica, rendendoli in qualche modo co-protagonisti delle mie alchimie, sorprendendoli senza mai farli sentire alieni. Il contatto con la sala per me è fondamentale». Sorprende per gusto e fantasia uno dei suoi piatti più richiesti, la Minestra del Mercato di Anzio a base di pesci poveri con pasta assortita cotta nel brodo del pescato con un’impeccabile mantecatura espressa. Il gusto del limone cotto sotto sale custodito al buio per un anno è presente anche nei Tagliolini ai ricci di mare bufala e guanciale, un mix che intreccia mare e terra. Intrigante anche il suo Plumcake ottenuto bilanciando aglio fermentato, burro bruciato e gelée di ginger soda. E il piatto più amato a Roma, la Carbonara? La trasforma in un delizioso antipasto
FILOSOFIA
La cucina «La mia cucina si nutre di incontri, esperienze, tecniche, sapori e ispirazioni dei luoghi che ha attraversato e che abita senza mai allontanarsi troppo dalle mie origini ma procedendo instancabilmente verso un’inarrestabile evoluzione». Così,nel menu di Campocori, se la base è l'italica cucina regionale, l'espressione finale è inedita e sorprendente, libera di incontrare le spezie, le alghe giapponesi o nuove tecniche di cottura restando tuttavia riconoscibile. L’obiettivo è quello di arricchirne l’identità in chiave contemporanea, elegante e cosmopolita anche in una diversa interpretazione cromatica.
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Rombo in versione bon bon, e anche la Coda alla vaccinara si trasforma in Tortelli, mentre i carpacci nuotano nel brodo chiarificato. Non manca un profumato Risotto al pino mugo, con coscette di rana e salsa. Ma prima ancora si viene accolti dagli amuse bouche serviti su eleganti marmi: il Cannolo con ricotta, sfilacci di cavallo, miele e cannella, il Rocher pistacchio e foie gras, e le Animelle e Cardoncelli servito con Cappuccino di funghi in tazzina. Secondi da non perdere sono il Pollo farcito al foie gras e tartufo nero, il Maialino in pochetta insieme a salse e contorni, il Rombo e il Piccione in due versioni: petto arrostito sulla brace, glassato con burro salato, con crema di pinoli, radicchio di Gorizia, bruschetta di mais e ragù di interiora. In carta non mancano le sue passioni come il capriolo e la lepre, ma dedica attenzione anche 306
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alle scelte vegetariane, ad esempio reinterpretando in versione romanesca, con i carciofi, le Zucchine alla scapece, un classico della Costiera Amalfitana.
Tutto ruota attorno al piacere di stare a tavola Una scoperta è anche il cestino del pane, sfogliato e a bocconcini, a base di grani antichi e farine laziali, servito col burro mantecato. Perfetto per fare la scarpetta che qui, regno del fine dining, non solo è ammessa ma incoraggiata. Tutto deve stimolare il piacere di stare a tavola, in un dialogo senza confini tra tavolo e cucina. «È così che vedo Campocori - dice il patron Marco Cilia, impresario in prima linea nel rilancio della hotellerie della città, sempre piu aperta ai romani oltre che agli ospiti - non solo un ristorante ma quasi un’esperienza senza tempo,
Ricotta e barbabietola ad un prezzo accessibile, quindi non un luogo da frequentare solo nelle occasioni speciali ma un posto speciale da vivere in ogni occasione». I dessert, tra cui il richiestissimo Ricotta e barbabietola, firmati da Luca Scagliarini, pastry chef in cucina insieme al sous Valerio Baiano. All'accoglienza c'è la restaurant manager Marta Pandemiglio, responsabile della cantina, che vanta varie interessanti varietà regionale italiane e alcune tipologie di bollicine. Ma per un'esperienza completa conviene scegliere tra i menu degustazione. Il primo si chia-
ma Emozioni :(5 portate a 70 euro), poi c'è il Viaggio (8 portate a 95 euro) e infine Natura (4 portate vegetariane a 55 euro).
Campocori - Chapter Roma Hotel via Santa Maria De' Calderari 00186 Roma - Tel 06 89935351 www.chapter-roma.com
Bites serviti su marmo
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Leggerezza e innovazione
Ecco la nuova pizza di Diego Vitagliano 308
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Diego Vitagliano
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85262 di Mariella Morosi
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l suo nome è Diego ed è stato chiamato così in onore di Maradona e poi campione lo è diventato davvero, ma di pizza. O meglio, di quel magico mix tra acqua e farina che nelle sue mani sono diventati altro, nella sostanza e nella forma, cornicione compreso, con innovazione, leggerezza e gran gusto. Diego Vitagliano, classe 1985, ha osato cambiarne le regole, in una città come Napoli dove la pizza è una bandiera, il simbolo identitario di un intero popolo. E se ancora oggi c'è qualcuno che dice che la sua non è la vera pizza napoletana è stata la clien-
tela ad apprezzarne il lavoro e a sostenerlo. Eppure la tradizione e il rispetto del mestiere ci sono tutti, fin dall'inizio quando a 15 anni, poco interessato ai libri, fu mandato dal padre a lavorare in una pizzeria perchè, «quello era l'unico mestiere che dava sempre lavoro».
Da lavapiatti a pizzaiolo per innovare il settore E così, dalla famosa "Carmenella" a Sant'Antonio Abate lavò piatti e consegnò pizze, prima che gli fosse permesso di avvicinarsi al piano di lavoro e al forno. CHeck-in • aprile 2022
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Ma non tardò molto a comprendere che quello sarebbe stato il suo mondo. «Avevo capito che c'era un futuro da interpretare - dice - che avevo l'opportunità di migliorarmi, di studiare, per diventare uno degli interpreti della pizza napoletana contemporanea. Ero cresciuto in una tradizione che sugli impasti contava solo la sensibilità e l'esperienza del pizzaiolo: si andava a occhio, la farina era sempre la stessa e si pensava che l'acqua servisse solo a sciogliere la farina. Io invece mi sono applicato, volevo capire ogni passaggio di quella trasformazione per poter poi migliorare ogni giorno e chi veniva nella mia pizzeria lo riconosceva e scopriva che la mia era una pizza diversa, buonissima e digeribile. Che poi questa è la sintesi di tutto quello che io ho sempre voluto fare: trasmettere emozioni e far stare bene le persone, con gusto e leggerezza».
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Tutto parte dal rispetto della tradizione Oggi Diego Vitagliano è considerato un campione della moderna artigianalità e non solo perchè i migliori pizzaioli sono diventati quasi delle star come gli chef. Interpretare una cultura gastronomica attraverso una progressiva ricerca sulla composizione e sull'idratazione degli impasti e sulle tecniche di cottura con una formula tutta personale gli ha fatto conquistare il successo ma non ne fermato il percorso. «L'innovazione - dice - significa anche rapportarsi con la materia che ti fa capire quando l'impasto chiede acqua o quando non vuole più essere toccato perchè rischia di incordarsi. Bisogna saperlo ascoltare perchè in fondo è come una creatura. Ma ho anche sempre cercato un dialogo e un punto di connessione con l’alta
cucina, traendone molti spunti». Infatti l'altra ricerca altrettanto attenta è sugli ingredienti che vanno a completare il piatto: materie prime territoriali, scelte con competenza per gratificare chi ne conserva il sapore nella memoria e che poi, quella pizza, la gusterà. Niente esce dalla cucina o dal forno senza un attento controllo e spesso con aria indifferente si aggira tra i tavoli per controllare l'espressione dei clienti. «Col nostro lavoro ce la siamo guadagnata la loro fiducia in tanti anni - dice con soddisfazione - ed è solo questo che conta, è il segno che abbiamo fatto bene». E il riscontro arriva ogni con le prenotazioni nei due suoi locali, sempre sold out, in una città dove nessuno è mai riuscito a contare quante pizzerie ci sono.
Il menu, focus sugli abbinamenti
Poi ci sono il Bistrot, sempre a Bagnoli, e il "10 Bakery" dove si va per comprare il pane. Dall'inizio proprio il pane è stato la
Il cornicione delle pizze è alto e alveolato, leggerissimo, ed è molto difficile che resti nel piatto, come spesso altrove av-
sua base di studio per tecniche poi applicate alla pizza, dai processi enzimatici agli shock termici fino ai lieviti, alla biga, al poolish e l'uso corretto del sale. Oggi ne produce 5 tipi, di grande digeribilità e massima conservazione: il classico pane "cafone" in filoni, l'integrale,le ciabatte, le baguette e il profumato multicereale bio (segale, orzo tostato, riso, avena e semi di lino). Ma da portare a casa ci sono anche bun, pizza in teglia e alla pala, croissant dolci e salati, muffin e graffe, pizze ripiene di scarola, casatiello, arancine, crocchè e zeppole.
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viene. Appena escono dal forno le pizze vengono messe sotto la speciale lampada a calore per essere esaminate sopra e sotto da un esperto - quasi una nuova professionalità - e se sono bucate o bruciate tornano in cucina. Solo se perfette vanno al tavolo, e velocemente perchè non perdano calore. Tanti i fritti dalla panatura leggera e croccante come la frittatina di bucatini, gli arancini di riso e il crocchè di patate. Dessert d'autore, infine, firmati dal pastry chef partenopeo Mario Di Costanzo. La carta dei vini è importante con 55 referenze che arrivano principalmente dal territorio campano, come Selva Lacandona, una falanghina prodotta dai territori confiscati alla camorra, Gragnano Otto Uve di Salvatore Martusciello, o i vini delle Tenuta Cavalier Pepe, come l’Irpinia Rosato. Spazio anche ai Franciacorta, allo Champagne e alle birre da una selezione artigianale campana come le Kbirr. Ultima novità in carta sono i fermentati
Tanti giovani Si va da Vitagliano per il gusto ma anche per la bellezza del contesto e per l'accoglienza di una squadretta di ragazze e ragazzi motivati ed entusiasti che hanno sposato le sue idee e a cui è stata restituita la dignità a lavori usuranti e spesso poco considerati. Ad alternarsi sono 6 pizzaioli, 12 addetti all'accoglienza e al servizio e una sommelier in ciascuno dei suoi due locali, che ha voluto ampi e arredati con quella semplicità che diventa eleganza. Il primo "10 Pizzeria Diego Vitagliano", 200 coperti e 312
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LO STAFF 50 nel dehor, è a Bagnoli, nell’estremo quartiere di Napoli, ex zona industriale, protagonista di un progetto di riqualificazione. L'altro è ancora più grande, 700 mq tra terrazza e interni a Pozzuoli, (280 coperti), con terrazza sull’ex area industriale dei Campi Flegrei, su Capri, Capo Miseno e sul Porto di Baia a Bacoli. Entrambi offrono un menu gluten free con un menu di 11 pizze e 2 antipasti e con postazioni diverse e un box a vista con forno e spazi dedicati, per evitare qualunque tipo di contaminazione.
biologici alcolici, low alcol e analcolici firmati Livebarrels, per un inedito pizza pairing e per andare incontro alle nuove tendenze del beverage. «Oggi i clienti - dice Vitagliano - chiedono alternative al solito abbinamento con la birra. Il kombucha basilico e limone, ad esempio, è un abbinamento quasi spontaneo con la margherita. Ma ci sono anche al karkadè, alla rosa canina, la Kombicola, con cola, e due tipologie di sidro.le pizzerie sono sempre aperte, a pranzo e a cena, e chiudono solo il giorno di Natale». Ama il suo lavoro, Vitagliano, si impegna ogni giorno e non si sente affatto arrivato nonostante la pioggia di riconoscimenti: 3 Spicchi per la Guida Pizzerie d’Italia
Gambero Rosso 2022 (in cui ha ricevuto anche il Premio Speciale Maestri dell’Impasto), 2a posizione 50 Top Pizza nel 2021 (dove ha ricevuto anche il Premio Speciale Pizzaiolo dell’anno 50 Top Pizza 2021), 3 Pizze per le Guide de L’Espresso e molti altri.
10 Pizzeria Diego Vitagliano via Nuova Agnano 1 - 80125 Bagnoli (Na) Tel 081 18581919 www.diegovitagliano.it CHeck-in • aprile 2022
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I Pupi a Bagheria Quando una stella è poco...
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Tony Lo Coco e Laura Codogno
85768 di Gianni Paternò
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gni chef, specie se capisce di avere talento, aspira ai massimi riconoscimenti ed oggi il traguardo più ambito sono le stelle Michelin. Sicuramente quando Tony Lo Coco cominciò la sua avventura di cuoco non immaginava che sarebbe arrivato fino a diventare il più bravo di tutta la Sicilia occidentale. Specialmente che la sua famiglia non aveva niente a che fare con la ristorazione, aveva una piccola fabbrica di vetri artistici dove Tony lavorava. Ma la passione per la cucina l’aveva in cuore per cui dal 2002, facendo anche il cuoco, cominciò a gestire una struttura per banchetti dove arrivano a farne ben 360 all’anno. Ma non si lavora solo per il denaro, anche se era tanto, e d’accordo con la moglie Lau-
ra Codogno, da famiglia di pasticceri, nella loro città Bagheria nel 2009 aprono un piccolo ristorante in centro accanto a Villa Palagonia, meglio conosciuta come Villa dei Mostri. I primi anni non sono facili, la cucina gourmet è difficile da attecchire in una cittadina agricola e a Palermo era ancora in rodaggio. La crescita è però rapida, I Pupi esplode fino ad essere apprezzato come il miglior ristorante gourmet di tutta la Sicilia occidentale, per cui i coniugi chiudono con i banchetti e nel 2014 il successo è sancito con l’attribuzione della stella Michelin.
Dopo la gavetta, il successo europeo Oggi Tony è affermato, apprezzato e conosciuto chef, tanto richiesto all’estero, uno CHeck-in • aprile 2022
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chef autodidatta che è andato avanti con le sue forze, il suo studio e la sperimentazione, non è stato a lavorare per altri ma ha avuto ed ha il pregio di confrontarsi con i migliori chef non solo d’Europa. Le cene di Tony e Laura presso i grandi ristoranti, da semplici clienti, servono per osservare tutto, prendere il meglio dell’esperienza: dall’accoglienza, all’arredamento, al servizio ed infine alla cucina, ultimi i famosi tristellati di Copenaghen. Sono tante le pietanze che hanno destato meraviglia e sono entrate nella storia gastronomica nazionale, piatti che hanno emozionato, di cui l’avventore mantiene il ricordo, è impossibile dimenticarli per la genialità del progetto, il fascino della vista, l’utilizzo delle materie prime. Tony si ispira ai più classici piatti siciliani, come la pasta con le sarde, gli anelletti al forno, la stigghiola e tanti altri, li stravolge maga-
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ri cambiando gli ingredienti ma alla fine rispettando o imitando il gusto originale, oppure scompone, riassembla, rivede gli ingredienti tradizionali presentandoli in maniera fantasiosa come nel caso dell’arancina alla carne.
Una tappa immancabile per i gourmet Cenare a I Pupi è interpretato come un pellegrinaggio, una devozione, un piacere che si ripete scoprendo novità sempre più buone, sempre più belle. Chi sta in Sicilia o vi arriva deve assolutamente almeno una volta all’anno far godere gli occhi, il naso, il palato in un’esperienza unica che comincia dalla classe dell’arredamento per finire all’accoglienza da parte di una sorridente e affascinante Laura che dirige la sala composta da personale qualificato e professio-
Arancina nale a cominciare dal sommelier Andrea Prizzi che cura e consiglia le 800 etichette della cantina, provenienti da tutto il mondo. Laura che si definisce “cavia n.1” è colei che prova i nuovi piatti e il cui giudizio poi influenza completamente l’andamento della cucina e il menu che chiaramente è stagionale, anche se alcuni piatti-reliquia sono sempre presenti. L’avvento del covid per fortuna non ha condizionato l’attività del ristorante, anzi è stata l’occasione per realizzare un elegante, funzionale e tranquillo dehors attrezzato per funzionare anche in inverno. I coperti sono autolimitati a 40 per poter coccolare al meglio la clientela. Di prossima realizzazione uno Chef Table in cui Tony cucinerà dal vivo una degustazione esclusiva per quattro commensali.
Una cucina buona e attenta Tony definisce la sua cucina evolutiva, etica, fatta bene, dove profumi e sapori devono scolpire e dove il piatto è importante ma anche tutto il resto: dalla prenotazione a finire alla presentazione del conto. Cucina di territorio, materie prime sceltissime, sempre maggiore la presenza dei vegetali, tecniche che rispettino le consistenze e i sapori e nonostante la cucina non sia grande è presente un piccolo forno a legna, una chicca. Tony ai fornelli preferisce circondarsi di donne, le ritiene più sensibili e più determinate. La carta offre tre degustazioni da 7 a 10 portate oltre i piatti a scelta, ma quasi tutti CHeck-in • aprile 2022
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preferiscono la degustazione per provare il maggior numero di leccornie. Anche a noi è stata servita una degustazione che aggiunge un ampio amuse bouche, pre dessert e dolci coccole andando ben oltre le portate previste. Preferiamo non dettagliarvelo con tutti i piatti anche perché starà per cambiare, vi descriviamo solo quelli che ci hanno maggiormente colpito e che magari troverete.
La degustazione del menu Non possiamo non descrivervi l’amuse, una composizione di sette finger: cortoccino con ricotta salata, cannolo allo sfincione, bonbon di verdure spontanee, polpetta di sarde, croccante di ta-
pioca con merluzzo marinato e cetriolo fermentato, biscotto di bufala con limone candito, croccante di patata viola con zucca rossa fermentata; un biglietto da visita che mostra l’abilità e la vocazione culinaria dello chef, facendo già venire l’acquolina in bocca. Tutto il mondo sa che l’arancina è la regina dello street food siciliano, quindi non poteva mancare, ma alla maniera di Lo Coco, a forma di Isola, con crema di riso allo zafferano, stracotto di maialino, crema di piselli, mollica di tumminia fritta, insomma gli ingredienti classici in una versione artistica ma quel che conta di più dal gusto pieno e fedele. Reginetta con le sarde, altro piatto storico interpretato con la reginetta fresca con crema allo zafferano e acciuga, aria
Reginetta con le sarde
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allo zenzero, il tutto a turbante con il condimento a base di sarde e finocchietto, opera d’arte. Pesce alla carbonella, trancio secondo mercato cotto nel forno a legna, croccante di patata viola, zucca rossa fermentata e sopra spaghetti di zucca flambé, gioco sublime di consistenze e sapori distinti che ben si fondono. Concludiamo con le “dolci coccole” un post dessert più classico, meno di fantasia ma che ci fa tornare bambini con lo zucchero filato. Prezzi da stellato ma al limite inferiore. Permetteteci una riflessione, se il ristorante fosse al nord avrebbe avuto già almeno la seconda stella, ma siamo nell’estremo sud.
Ristorante I Pupi via del Cavaliere 59 - 90011 Bagheria (Pa) Tel 091 902579 www.ipupiristorante.it
Pesce alla carbonella CHeck-in • aprile 2022
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Excess Venice Boutique Hotel
Nuovo cinque stelle a Venezia
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85767 di Leonardo Felician
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n una posizione tranquilla e un po’ inusuale per Venezia, nello storico sestiere di Dorsoduro, vicino alle Zattere e alle Gallerie dell’Accademia, un’autentica residenza nobiliare veneziana che fu palazzetto dell’ambasciatore greco, poi dimora della famiglia Cosulich e successivamente albergo fin dagli anni ’80, è stata completamente restaurata a partire dal 2019 dopo la sciagura dell’Acqua Granda del 12 novembre, portando avanti con non poca fatica i lavori in epoca di Covid: si presenta ora come un piccolo delizioso albergo a cinque stelle dal nome impegnativo, Excess Venice Boutique Hotel & Private Spa. Si entra dalla riva, perché come tutte le case importanti di Venezia c’è un accesso dalla via d’acqua e ci si trova in un’accogliente e
calda stanza dal soffitto a travi di legno con un fornito angolo dello Sparkling Bar, dietro dal quale si può passare alla sala per le prime colazioni fino a mezzogiorno, adatta anche per cene private, board meeting o piccoli eventi fino a una trentina di persone, dotata anche di uno schermo televisivo di proiezione a specchio e di abbondante luce naturale con finestre sulla riva. Quello che più si nota però una volta varcata la soglia un po’ riservata dell’albergo è il lungo corridoio che invita a scoprire cosa si trova in fondo: la porta si apre su un giardino privato, raro a Venezia e qui di insolita dimensione: sono 500 metri quadrati di un’oasi verdeggiante e fiorita, un angolo autentico e ricercato nello stile, silenzioso e avvolto nei colori della natura veneziana, comodo e ben attrezzato con numerosi angoli dove sorseggiare un tè o un cocktail, riposare e leggere un libro o lavorare in smart working con computer e telefono, grazie anche all’ottima copertura della rete wi-fi. Qui nelle belle giornate è CHeck-in • aprile 2022
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d’uso anche servire la prima colazione piuttosto che un aperitivo alla sera. Il giardino è prenotabile per eventi privati degli ospiti: feste, riunioni, conferenze e cerimonie nuziali trovano così un luogo spazioso, esclusivo ed inaspettato. E con la formula Private Villa l’intero palazzo e il giardino può essere prenotato in esclusiva usufruendo di tutti i servizi di un hotel con l’esclusività di una villa privata.
16 camere in stile veneziano Se il giardino insieme alle sale di rappresentanza e qualche camera occupa l’intero piano terra, la maggior parte delle stanze si articola nei due piani superiori. In tutto sono solo 16 camere e suite personalizzate, l’una diversa dall’altra, con dimensioni generose da 30 a 50 metri quadrati, suddivise in ben 8 categorie. Sul sito dell’hotel si possono visitare virtualmente e scegliere personalmente, perché ogni stanza ha uno spirito unico e un tratto inconfondibile, 322
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dato anche dalla disposizione e dall’arredo, coordinato con le creazioni originali di Rubelli, una storica e rinomata casa veneziana di tessuti che arredano le camere, ancorché coordinato su due diverse tonalità di colore che contraddistinguono il piano nobile e il piano penthouse superiore, con atmosfere e caratteristiche diverse. Servizi e dettagli di alto standing, testate dei letti su misura che ritraggono antichi profili degli edifici di Venezia e una serie di particolari d’arredo scelti con gusto e attenzione ai particolari permettono di scegliere lo stile che più si avvicina al proprio gusto. E al primo piano c’è anche spazio per una piccola e curatissima Private Spa disponibile solo su prenotazione per chi vuole concedersi da solo o in coppia un momento di totale relax con bagno turco vasca idromassaggio, sauna finlandese e doccia con cromoterapia.
Pietro Dotto dirige la cucina Viste le piccole dimensioni e la posizione
defilata, la ristorazione è riservata a cene private o eventi, sotto la conduzione dello chef Piero Dotto nella sala apparecchiata con piatti appositamente disegnati dallo stilista milanese Antonio Croce, che ha curato anche le divise. Alle pareti si trovano originali composizioni di borsette Hermes o Chanel; i tavolini sono intimi, alla francese e l’atmosfera è conviviale e raccolta. Dopo un aperitivo Excess Bellini, per antipasto si assaggia una delicata insalata di piovra al rosmarino con patate, pomodorini infornati e olive liguri, proseguendo poi con una lasagnetta di asparagi di stagione. Il menù di pesce tipicamente veneziano propone poi il filetto di branzino arrotolato con patate schiacciate ai capperi e prezzemolo e per concludere in tono con il tema un tiramisù, il dessert veneziano più tipico.
Una nicchia di lussuoso relax Excess Venice è un nuovo modo di vivere un soggiorno a Venezia in un ambiente accogliente e rilassato dove ci si sente coccolati anche dalla grande cortesia e attenzione di tutto il personale mentre si è immersi in un lussuoso design contemporaneo che si nota nell’attenzione estrema per i dettagli e nella costante cura del benessere degli ospiti. L’albergo è comodo da raggiungere anche a piedi o con i servizi pubblici: bastano una decina di minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia o dal parcheggio di Piazzale Roma per chi ama passeggiare tra le calli, mentre la fermata del vaporetto di linea di San Basilio è a soli 200 metri di distanza. Un servizio di limousine taxi con auto di
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lusso dall’aeroporto di Tessera e con barche eleganti e complete di ogni comfort in laguna può portare direttamente fino alla porta d’ingresso.
Cortina d’Ampezzo un’antica locanda in un fashion boutique hotel, prima di lanciarsi in questa nuova sfida di creare una proposta di hotellerie unica in una città unica al mondo.
In conclusione, ma avrebbe forse meritato l’apertura, è la mente e il cuore dell’albergo: la Locandiera, che con tenacia e passione ha immaginato e poi realizzato questo sogno. Elisabetta Dotto, terza generazione di albergatori, cresciuta fin da piccola dietro ai banconi da cui nonna e padre conducevano i primi alberghi che avrebbero fatto la storia del turismo veneto più cinquant’anni fa. Dopo aver gestito diverse strutture sulla costa veneta e varie esperienze istituzionali nel settore turistico, ha trasformato a
Elisabetta Dotto
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Excess Venice Boutique Hotel Fondamenta San Sebastiano 2542 Venezia (Ve) - Tel 041 5231233 www.excessvenice.it
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Una delle piscine del resort
Constance
Belle Mare Plage
Palcoscenico di eventi internazionali Il resort a cinque stelle con affaccio sull'oceano Indiano ha organizzato un appuntamento capace di far incontrare chef stellati con campioni dello sport per un evento dai tanti risvolti turistici 326
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La spiaggia
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C
ome conciliare lo sport e la cucina? E cosa accomuna il talento sui campi da golf e quello ai fornelli? La risposta ha l’eleganza delle raffinate proprietà del gruppo Constance Hotels and Resorts e riempie gli occhi di meraviglia come la natura rigogliosa che le circonda: è il Constance Belle Mare Plage.
acque cristalline, spiagge bianche, palme ondeggianti e distese verdi è protagonista insieme alla proverbiale accoglienza mauriziana, da sempre nel Dna di Constance.
L’iconico resort 5 stelle a marzo ha ospitato due grandi eventi internazionali dedicati rispettivamente all’alta gastronomia e allo sport. Gli chef stellati Michelin e i campioni dello sport infatti sono scesi in campo in una delle location più suggestive dell’Oceano Indiano, dove la natura fatta di
Il Constance Festival Culinaire, svoltosi al Belle Mare Plage dal 12 al 19 marzo, ha visto la partecipazione di pluripremiati chef internazionali che hanno affiancato gli chef delle proprietà di Constance Hotels and Resorts sfidandosi in capolavori culinari e mostrando le loro straordinarie doti
Un’edizione stellare per il 15° Constance Festival Culinaire
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Legend Golf Course, sede dell'MCB Tour Championship
tra i fornelli. Una settimana di intensa ed emozionante competizione, a base di condivisione e passione per la cucina, condita con i sapori esotici delle tradizioni gastronomiche mauriziane e con l’esperienza degli stellati Michelin. Vickram Soobrun e Kritesh Halkory, rispettivamente chef del Constance Belle Mare Plage e del Constance Prince Maurice, hanno vinto la 15esima edizione del Constance Festival Culinaire insieme allo chef tedesco Sasha Kemmerer del ristorante Killian Scuba in Austria, stellato Michelin. Il team di Vincent Guerlais della Maison Guerlais e il pasticcere Tyrie Philoe del Constance Ephelia alle Seychelles, invece, si sono aggiu328
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dicati l’ambito trofeo di pasticceria Pierre Hermé&Valrhona, deliziando il palato della prestigiosa giuria composta tra gli altri da Patrick Bertron (chef del ristorante 2 stelle Michelin Relais Bernard Loiseau), l’italiano Enrico Bernardo (eletto miglior sommelier del mondo nel 2004) e Serge Vieira (chef con 2 stelle Michelin).
I campioni dello sport sui campi da golf Dal 28 marzo al 3 aprile i campi da golf Legend e Links del Constance Belle Mare Plage hanno ospitato la finale stellare della decima edizione dell’MCB Tour
Uno dei piatti presentati al Constance Festival Culinaire 2022
Championship di golf, dopo lo slittamento a causa dell’emergenza sanitaria dell’evento inizialmente previsto dal 6 al 12 dicembre 2021. Cinque i tornei giocati sui campi regolamentari verde smeraldo Legend e Links: Amateur Trophy, Constance Hotels Pro-Am, Mcb Pro Am, Mcb Tour Championship e la prima edizione del nuovo torneo Celebrity Series, che ha visto il montepremi di 100mila sterline devoluto in beneficenza e la partecipazione di grandi celebrità.
sempre un luogo dove tutti possono trovare la propria dimensione, che si tratti di una vacanza in famiglia, in coppia o con amici. Il resort 5 stelle rappresenta la meta perfetta per una fuga all’insegna dello sport, del relax e dell’avventura. Oltre alle numerose attività sportive tra cui è possibile scegliere per vivere un soggiorno stimolante e colmo di energia e divertimento, la Constance Spa attende i visitatori per prendersi cura del loro benessere fisico e mentale grazie a imperdibili coccole esotiche.
Il sogno continua…
Dai rilassanti massaggi ai rituali ispirati ad antiche tradizioni locali che garantiscono l’appagamento di tutti i sensi. L’offerta wellness del Belle Mare Plage è inoltre impre-
Oltre che scenografica location per i grandi eventi, il Constance Belle Mare Plage è da
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I vincitori del Festival
ziosita dai nuovi trattamenti fito-aromatici firmati Sisley Paris, capaci di rigenerare l’anima e il corpo degli ospiti. Piacere per il corpo, lo spirito e anche per il palato: i sette ristoranti sono pronti a stupire le papille gustative dei visitatori con nuovi sapori esotici e piatti di fine dining preparati a regola d’arte con un’esperienza di wine pairing di altissima qualità grazie al lavoro costante e scrupoloso di tutto il team di sommelier guidati da Jerome Faure. In fondo, per Constance Hotels & Resorts, gli ospiti sono tutti delle stelle e un soggiorno al Constance Belle Mare Plage è molto più di una vacanza, perché si trasforma in 330
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un ricordo da custodire nel cuore, fatto di emozioni, incontri, scoperte e dolci sensazioni.
Constance Belle Mare Plage Mauritius Poste de Flacq - Plage, Mauritius Tel +230 402 2600 www.constancehotels.com
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Marsa Alam Meta da sogno tra storia, natura e divertimento
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86191 di Lucio Tordini
A
dagiata lungo la costa occidentale del Mar Rosso, negli ultimi 20 anni Marsa Alam ha vissuto un successo inarrestabile. L’apertura dell’aeroporto internazionale nel 2003 ha dato un impulso decisivo al turismo, facendola diventare una delle mete più desiderate al pari di Sharm el-Sheikh e Hurghada. I suoi punti di forza? Le acque cristalline, pesci e coralli dai colori incredibili, un’ampia offerta di attività sportive, relax e divertimento ad ogni ora del giorno. E non è tutto. Cosa può rendere una vacanza in Egitto davvero indimenticabile, se non la visita a siti archeologici dove poter ammirare tutto lo
splendore della grande civiltà che anticamente popolava questi territori? Di buoni motivi per partire ce ne sono in abbondanza, non resta altro che fare la valigia, lasciarsi alle spalle lo stress della routine quotidiana e regalarsi un soggiorno da sogno che sarà impossibile dimenticare! Marsa Alam si trova tra il mare e il deserto del Sahara, in prossimità del Tropico del Cancro. Il sole brilla tutto l’anno e non piove praticamente mai. Il clima desertico qui è molto più stabile rispetto ad altre località turistiche egiziane, piacevole sia d’estate che d’inverno, anche se le stagioni migliori per trascorrervi una vacanza sono l’autunno e la primavera, quando le temperature sono ele-
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vate ma non eccessive. In piena estate il caldo può essere troppo intenso, mentre in inverno, soprattutto a dicembre e gennaio, la temperatura è piacevole ma per prendere il sole e fare il bagno nel mare può fare un po’ fresco.
Escursioni nella natura incontaminata Nonostante sia diventata negli ultimi anni una location molto frequentata dai turisti di tutto il mondo, che la scelgono per le acque magnifiche e le spiagge incantevoli, Marsa Alam ha conservato la tranquillità tipica del villaggio di pescatori che era un tempo. Qui è possibile godere delle meraviglie offerte dalla natura incontaminata. Un bellissimo esempio è il Parco Wadi Ghimal, situato a sud di Marsa Alam, che comprende un’area marina protetta lunga oltre 100 km di costa e una superficie immensa di territorio desertico: un luogo ideale per vivere un’esperienza magnifica e magari incontrare le tribù nomadi che lo popolano da secoli. Wadi Gimal (ovvero “valle dei cam334
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melli”) è un parco nazionale ricchissimo di meraviglie naturali e scenari suggestivi. Spiagge bianche, baie di mangrovie e il fascino del Deserto Orientale. Andando invece verso nord si giunge a Port Ghalib dove si può prendere parte ad un tour in barca memorabile, alla scoperta delle baie di Marsa Shuna e Marsa Mubarak, luoghi ideali per lo snorkeling. Per vivere un’esperienza particolare nel deserto, imperdibile è un’escursione a Shalateen durante la quale è possibile ammirare lo spettacolo del deserto roccioso e immergersi nell’atmosfera esotica e autentica del mercato del paese.
Spettacolari fondali marini Per chi ama il mare e tutte le bellezze che nasconde, imperdibile un’escursione nella baia protetta di Abu Dabbab, tra le più belle di Marsa Alam. Ci si può immergere nelle calde acque di questo incantevole tratto di mare e incontrare pesci di ogni tipologia e di ogni colore, tartarughe marine e, con un po’ di fortuna, il fa-
STORIA
Le meraviglie dell’Antico Egitto A poca distanza da Marsa Alam si può raggiungere il suggestivo Tempio di Karnak a Luxor, l’antica Tebe che fu capitale dell’Egitto dei faraoni. L’attuale città si trova sulla riva orientale del Nilo, mentre la sponda occidentale ospita molti resti di strabilianti complessi religiosi con templi e tombe reali uniche. Per questo è meta imprescindibile dei turisti che vogliono andare alla scoperta dell’archeologia egizia, visitare la celebre Valle dei Re, la tomba di Tutankhamon e i celebri Colossi di Memnone, due enormi statue di pietra del faraone Amenhotep III. Più a sud, verso il confine con il Sudan, si trova invece Assuan, dove si possono visitare l’imponente diga da cui è nato il lago Nasser e soprattutto il complesso archeologico di Abu Simbel, con i famosi templi dedicati a Ramses II e alla regina Nefertari. Tra i complessi più affascinanti per le sue peculiarità e la sua storia recente, negli anni Sessanta del secolo scorso è stato letteralmente smontato pezzo per pezzo e ricostruito in una posizione più alta per salvarlo dalle acque del lago
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moso dugongo: un’esperienza unica ed emozionante. Soprannominato “mucca di mare” per via della sua dieta erbivora, il dugongo è un animale oggi a rischio di estinzione: si dice che in tutto il Mar Rosso ne siano rimasti solo 14 esemplari. Altro hotspot per snorkeling e immersioni è la località di Shams Alam, che in arabo significa “sole famoso”. Il fondale della baia è basso e rappresenta l’habitat ideale non solo per il dugongo ma anche per le tartarughe marine, per i trigoni a macchie blu e per le razze. La barriera corallina più a largo ospita murene, calamari e alcuni esemplari della famosa aquila di mare nera. Questa si presenta simile alla manta come dimensioni e si rimane incantati a guardarla volteggiare tra i coralli in cerca di cibo.
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città italiane atterrano all’aeroporto internazionale. Ad esempio il Veraclub Emerald Lagoon, una struttura che si affaccia su una delle più belle spiagge della costa, e il Veraclub Utopia Beach, dal quale si può raggiungere facilmente la barriera corallina e godere la meraviglia dei fondali già a pochi metri dalla riva. Tra le più belle escursioni (a pagamento) che si possono fare in entrambi i villaggi Veratour a Marsa Alam, ricordiamo: visita di Luxor e della Valle dei Re, gita di 2 giorni ad Assuan e Abu Simbel, jeep safari nel deserto, motorata in quad, visita dei fondali in sottomarino, sea turtle experience, baia di Sharm el Luli (la “spiaggia delle perle”), Sha’ab Samadai (baia conosciuta come “Dolphin House” per la presenza di famiglie di delfini), parco nazionale Wadi el Gemal.
Vacanza zero pensieri, 100% relax e divertimento
Veraclub Emerald Lagoon
Nella zona di Marsa Alam sono stati costruiti resort e villaggi turistici, comodamente serviti da voli che dalle principali
A 90 km dall’aeroporto, situato direttamente su una delle più belle spiagge della costa, all’interno del rinomato
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Complesso Lagoon View Resort, sorge il Veraclub Emerald Lagoon, dallo stile architettonico elegante e ben inserito nei giardini e nell’ambiente del luogo. Meta ideale per un soggiorno di comfort e relax, è perfetto, oltre che per i patiti del mare e del diving, per chi ama lo sport e il benessere, tra una partita a beach volley e un massaggio rigenerante. Un piacere per gli occhi, per il corpo e per il cuore. Le camere sono in totale 126, tutte confortevoli e dotate di balcone e aria condizionata. All’interno del villaggio troviamo un ristorante principale con servizio a buffet situato in posizione incantevole dominante la baia, un lobby bar, un pool bar, un beach bar, una piscina attrezzata con ombrelloni e lettini e un acquapark per adulti e bambini.
quasi 4 km, di fronte a una vasta e variopinta laguna ricca di pinnacoli di corallo, permette di nuotare agevolmente all’interno della barriera che dista circa 500 m. A disposizione degli ospiti ombrelloni, lettini e teli mare. Per chi ama l’attività fisica può sbizzarrirsi tra beach volley, beach tennis, bocce, biliardo, ping-pong e canoa. A pagamento, diving center e centro kitesurf che offre lezioni e corsi con istruttori qualificati. Animazione tutti i giorni con giochi, tornei, lezioni di ballo e spettacoli serali (musical, cabaret, giochi, commedie e folklore locale). Per i più piccoli (3-11 anni) è disponibile un superminiclub dotato di casetta di legno, area esterna con giochi e piscina con acqua bassa.
Veraclub Utopia Beach Accanto alla palestra, disponibile ad uso gratuito per tutti gli ospiti del villaggio, si trova il centro benessere con hammam, sauna finlandese, vasche idromassaggio, bagno turco, vari trattamenti estetici, parrucchiere e sala relax. La spiaggia di sabbia corallina, lunga
Il Veraclub Utopia Beach si trova a circa 45 km dall’aeroporto e a 20 km da El Quseir, in un’area che gode di quella che è considerata la più spettacolare spiaggia di Marsa Alam. Impossibile non indossare una maschera e perdersi CHeck-in • aprile 2022
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nel caleidoscopio di pesci e coralli a pochi metri dalla riva. O sdraiarsi di notte sulla sabbia ancora tiepida del deserto e scegliere la propria stella tra le migliaia che illuminano il cielo. Ma ciò che fa veramente la differenza è una struttura completa e confortevole come questa, alla quale basta aggiungere il calore e la professionalità dell’équipe Veratour, l’imbattibile trattamento all-inclusive, la cucina “made in Italy” e il gioco è fatto. Qui l’Utopia diventa una splendida realtà! Le 100 camere, suddivise in varie tipologie (Standard, Superior, Deluxe e Family Deluxe), sono tutte dotate di balcone o terrazzo e aria condizionata. Le camere Deluxe e Family Deluxe si distinguono per un maggiore comfort, metratura più ampia e cura negli arredi. Tra i servizi ci sono: ristorante con servizio a buffet, ristorante à la carte, lobby bar, sunset bar, pool bar, beach snack bar, divers snack bar, 3 piscine (di cui una principale e con zona bambini, riscaldata nei mesi invernali, una con scivoli d’acqua e una beach pool) tutte attrezzate con ombrelloni e lettini, teatro Veraclub, bazaar. A pagamento, centro 338
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benessere con sauna, jacuzzi, massaggi e trattamenti di bellezza; palestra ad uso gratuito. L’ampia spiaggia sabbiosa con facile accesso al mare è balneabile già a pochi metri dalla riva e la barriera corallina si raggiunge facilmente camminando nell’acqua. Disponibili gratuitamente ombrelloni, lettini e teli mare. Non mancano aree dedicate agli ospiti più piccoli e le strutture per fare sport all’aria aperta: beach volley, beach tennis, calcetto, tennis, ping-pong, bocce. Diving center per adulti e bambini con possibilità di fare corsi e immersioni. Anche qui l’animazione organizza giochi, tornei, lezioni di ballo e spettacoli serali.
Vacanza sicura con Europ Assistance Per consentire agli ospiti di prenotare e viaggiare con maggiore serenità, Veratour in collaborazione con Europ Assistance, la compagnia assicuratrice leader nel segmento viaggi, ha integrato
la formula assicurativa base compresa nei suoi pacchetti vacanza con ulteriori tutele, mettendo a punto due nuove formule assicurative facoltative che garantiscono massima copertura per tutte le eventuali problematiche legate al Covid-19 prima e durante il viaggio. “Vera Assistance” è la polizza di base, inclusa in tutti i pacchetti, e comprende, tra i vari servizi, assistenza illimitata e innovativa grazie alla centrale operativa (attiva tutti i giorni h24) e alla rete di assistenza mondiale, massimali delle spese mediche in viaggio fino a 250mila euro, annullamento del viaggio per infezione da Covid-19.
Infine, “Vera Extra” è la nuova polizza integrativa facoltativa, acquistabile fino al giorno prima della partenza, per una più completa copertura in caso di infezione da Covid-19. Garantisce la copertura in caso di quarantena, spese di rientro a domicilio, spese alberghiere e rimborso in pro-rata del viaggio non usufruito a causa di infezione e/o quarantena.
Con “Vera Top” si può godere della nuova polizza integrativa facoltativa, acquistabile al momento della prenotazione, che perfeziona ancor di più la copertura grazie all’ampliamento delle cause di annullamento del viaggio, all’aumento dei massimali delle spese mediche in viaggio fino a 500mila euro e alla garanzia “rischio zero” che tutela in caso di eventi fortuiti e di forza maggiore durante la vacanza. CHeck-in • aprile 2022
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Calabria Dalla montagna al mare una regione ricca di soprese
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85169 di Tiziano Argazzi
L
a Calabria è una terra ricca di meraviglie da ammirare e da assaporare. Una regione dalle mille sfaccettature, connubio perfetto tra arte e storia, mare e montagna, collina e pianura, costumi, sapori e tradizioni. La sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni risentono delle influenze dei vari popoli che nei secoli sono stati presenti sul territorio. Questa terra è anche da sempre custode dei tesori che tutte queste influenze le hanno lasciato in eredità nel corso dei secoli. Tesori che si svelano passeggiando per i centri storici di borghi e città d’arte, dove si respira l’aria del
grande passato negli antichi palazzi nobiliari e nelle costruzioni sacre (tra cui in provincia di Vibo Valentia, la straordinaria chiesetta di Piedigrotta di Pizzo, in riva al mare, scavata interamente dai pescatori nella roccia), tra castelli e manieri che ancora oggi resistono alla forza del tempo. Da non dimenticare neppure il grande valore culturale trasmesso dalle tradizioni artigianali, ancora vive e intatte nelle botteghe artigiane di vasai, ceramisti e mastri liutai, che forgiano capolavori quotidiani con perizia e gusto. Però ciò che rende unica l’antica kalon-brion (“faccio bene” in greco antico) è il fatto che in pochi chilometri si alternano monumenti naturali straordinari, borghi arCHeck-in • aprile 2022
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ZZI GLI INDIRI
Dove dormire La Rosa nel Bicchiere www.larosanelbicchiere.it Hotel Barbieri www.famigliabarbieri.net Villa Paola www.villapaolatropea.it VOI Tropea Beach Resort www.voihotels.com Hotel Rocca della Sena www.hotelroccadellasena.it Capovaticano Resort Thalasso Spa www.capovaticanoresort.it Palazzo Mottola www.palazzomottolatropea.com
Arcomagno di San Nicola Arcella 342
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roccati e difficili da raggiungere, montagne impervie e spiagge dorate.
La cultura enogastronomica Queste differenze sono ben presenti anche nella sua gastronomia, tanto che attraverso la tavola si può esplorare l’intero territorio. Infatti ogni borgo conserva le proprie tradizioni a tavola e offre piatti degni di essere gustati al meglio: dal pregiatissimo pesce delle coste, alla prelibatezza delle carni di allevamenti di razze autoctone; dalla pasta rigorosamente fatta a mano, ai gustosi formaggi di montagna passando per eccellenze riconosciute in tutto il mondo quali le cipolle di Tropea, dolci e saporite, la liquirizia di Rossano, il profumato e rarissimo bergamotto e le conserve di frutta e verdura, testamento di tradizioni tramandate nel tempo, quando il cibo veniva preparato nel periodo estivo per essere consumato durante l’inverno.
Gianluca Gallo, assessore Agricoltura Regione Calabria
E poi i vini, Doc ed Igt, che attraverso i loro profumi trasmettono il sapore di una terra generosa e l’olio extravergine di oliva, ottenuto da ulivi secolari attraverso pratiche ancora regolate dal ritmo del tempo e delle stagioni. «Il turismo enogastronomico - spiega Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura della Regione Calabria - è una nuova frontiera nel panorama di tanti turismi che caratterizzano la nostra terra, tutta da scoprire. In primo piano, certo, il turismo balneare estivo, in incremento anche durante il Covid, ma dobbiamo valorizzare anche le altre declinazioni. Sono stati finanziati diversi progetti». «Ricordo ad esempio - prosegue Gallo “I sentieri del vino e dell’olio”, attorno al quale va sviluppata un’offerta turistica completa, ad ampio raggio, che contempla tutto ciò che il territorio può offrire dal punto di vista naturalistico, storico, artistico e culturale. Di rilievo anche la Ciclovia dei Parchi della Calabria, che si snoda attraverso i quattro grandi parchi naturali della regione. In questo contesto l’enogastronomia può essere un elemento di grande richiamo. In Calabria ci sono ben sette ristoranti stellati e moltissimi altri che puntano sulle tipicità dell’agroalimentare. Per non parlare delle cantine. Dal 19 al 23 maggio Rende, nel Cosentino, ospita il Concours mondial de Bruxelles, uno dei più importanti concorsi enologici internazionali. Un’occasione per presentare i nostri vitigni autoctoni. Stiamo lavorando per definire un brand Calabria, in modo da conferire il valore che meritano tutti in nostri patrimoni». CHeck-in • aprile 2022
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Soverato
La Calabria con 800 chilometri di coste La Calabria, adagiata nella punta meridionale dello Stivale ha un perimetro costiero di circa 800 chilometri. I due mari che la bagnano, Ionio e Tirreno, hanno litorali caratterizzati da paesaggi diversissimi. La parte tirrenica, dove la natura è ancora selvaggia, è contrassegnata da pareti a picco sul mare ed è punteggiata da grotte ed insenature che si aprono su tratti di mare dove il colore turchese si alterna con il blu, lo smeraldo e l’azzurro, con sfumature a volte intense altre quasi impercettibili ma sempre dense di emozioni. Il versante ionico regala invece paesaggi spettacolari, un mare più azzurro che altrove e spiagge bianche con sabbia finissima.
Il mare principale risorsa turistica calabra Il mare, con le spiagge straordinarie e le 344
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coste frastagliate punteggiate da grotte, insenature e calette deliziose è la principale risorsa turistica della regione. Sette sono le aree marine più note. Si parte con la Costa degli Aranci, compresa tra i fiumi Tacina e Stilaro una delle maggiori realtà turistiche della Calabria, poi si passa alla Riviera dei Gelsomini, tra Riace e Locri e si prosegue con la Costa dei Saraceni che si distende tra Crotone e Isola Capo Rizzuto, la Riviera dei Cedri cinquanta chilometri da Praia a Diamante e Cetraro fino a Capo Bonifati, la Costa degli Achei che si sviluppa nell’ampia piana di Sibari, racchiusa tra il Massiccio del Pollino a nord e gli ultimi contrafforti della Sila Greca a sud, la Costa Viola, il tratto di costa che da Palmi si spinge sino a Bagnara, già così battezzato in tempi antichi per via del colore che le acque marine assumono in particolari ore del giorno e la Costa degli Dei (o Costa Bella) il tratto che da Nicotera arriva a Pizzo Calabro, tutto nella provincia di Vibo Valentia, un litorale famoso per il susseguirsi di baie, promontori, bianche spiagge e mare cristallino.
Su varie spiagge sventolano assieme le bandiere blu e verdi Su buona parte di tali coste è uno sventolio di bandiere blu e verdi. Le prime sono assegnate alle località rivierasche che rispettano precisi criteri di gestione sostenibile del territorio. Le seconde invece segnalano i luoghi balneari adatti ai più piccoli ed alle famiglie in termini di pulizia delle acque e delle spiagge e servizi offerti. Sulle spiagge di alcune località sventolano entrambe. Eccole: Cirò Marina (Kr), Melissa (Kr), Praia a Mare (Cs), Roccella Ionica (Rc), Siderno (Rc) e Soverato (Cz).
ZZI GLI INDIRI
Dove mangiare ME Restaurant www.merestaurant.it Ristorante Il Pinturicchio Tel 0963 603452 Ristorante Vecchio Granaio Tel 0963 546449 Ristorante Giardino d’Inverno Tel 0963 62030
Molto interessante è Cirò Marina che si sviluppa sulla costa ionica nell’area dell’antica Krimisa, una colonia della Magna Grecia. Qui secondo la leggenda veniva prodotto anche il vino degli Dei.
Osteria della Cipolla Rossa www.osteriadellacipollarossa.com
Melissa è invece un borgo arroccato su
Ristorante Gambero Rosso www.gamberorosso.net
Ristorante De’ Minimi www.villapaolatropea.it
Locanda di Alia www.locandadialia.it Ristorante Da Ercole www.ristorantedaercole.com L’Antico Borgo www.ristoranteanticoborgo.com La Cascina 1899 www.lacascina1899.it La Rada www.ristorantelidolarada.com
Isola di Dino
Cascina di Fiore cascinadifiore.blogspot.com CHeck-in • aprile 2022
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uno sperone roccioso nella fascia collinare compresa tra il Mar Ionio e il versante orientale della Sila Grande. Il suo centro storico conserva le caratteristiche di un tipico borgo feudale. Praia a Mare ha un litorale caratterizzato da spiagge con sabbia finissima e luminosa che si estendono in un tratto costiero alto e frastagliato della Riviera dei Cedri. Roccella Ionica è una cittadina dalle antiche origini. Sarebbe infatti l’antica Amphisya ricordata da Ovidio. Nel X secolo il suo nome cambiò in “Rupella”, poi “Arocella” fino all’odierno Roccella, a testimonianza del fatto che la città è fondata sulla rocca. Siderno, nel cuore della Locride, è composto dall’antico nucleo posto in collina a cui si aggiunge la parte moderna, sviluppatasi a ridosso della Costa dei Gelsomini tra Roccella e Locri. Nel periodo estivo pul-
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lula di turisti attratti dall’ampia spiaggia e dal piacevole lungomare. Infine Soverato, nota anche come la Perla dello Ionio, è una delle mete turistiche più rinomate della Calabria, grazie alle sue spiagge bianche e al mare cristallino e profondo. Possiede anche molte attrattive di interesse storico-artistico, soprattutto nella parte antica del borgo, che ospita, tra le altre cose, un sito archeologico venuto alla luce dalle rovine del terremoto del 1783.
La Sila è il Gran Bosco d’Italia Tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro c’è una lingua di terra lunga e stretta che sembra al centro del Mediterraneo. È l’altipiano della Sila, un monumento naturale che sorprende fin dal primo sguardo per la bellezza dei luo-
ghi, la diversità dei paesaggi e la varietà di specie animali e vegetali. Buona parte del territorio è coperto da boschi (non a caso è noto da sempre come “Gran Bosco d’Italia”) e gli alberi sono stati utilizzati sin dai tempi della Magna Grecia per costruire case, chiese e navi. Tali caratteristiche hanno portato alla costituzione del Parco Nazionale della Sila: un’area di rilevante interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale che si estende per quasi 74mila ettari a cavallo di tre province (Cosenza, Catanzaro e Crotone) e comprende la Sila Grande, la Sila Piccola e la Sila Greca. Le sue caratteristiche geomorfologiche, unitamente a quelle dovute alla sua posizione geografica, determinano una serie di paesaggi unici al mondo. Sono anche presenti una infinità di sentieri che possono essere percorsi a piedi,
in bici ed a cavallo in qualunque stagione, perché ogni periodo dell’anno è buono per ammirare questa terra dalle mille risorse. Fra tutti si segnala un percorso storico religioso di un giorno, adatto a tutti, per conoscere i luoghi testimoni del passaggio dell’abate Giovanni Gioacchino da Fiore, grande monaco del Medioevo: abbazie appollaiate su alture, eremi nascosti nei boschi, solitari luoghi di preghiera e la sua casa natale nel borgo di Celico.
Parco Nazionale del Pollino è Patrimonio Unesco Altro straordinario monumento naturale è il Parco Nazionale del Pollino che, con i suoi 192 mila ettari è il più grande parco naturale d’Italia. Per buona parte in Calabria, precisamente nella provincia di
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Catanzaro Cosenza, custodisce paesaggi straordinari. Dalle sue cime più elevate, che vanno ben oltre i duemila metri, si abbraccia un ampio panorama che da Maratea a Praia a Mare sulla costa tirrenica arriva fino a Sibari a Metaponto sul litorale ionico. Nel Parco sono anche presenti tanti ambienti naturali con varie specie arboree, tra cui quercia, abete bianco, acero, castagno e pino loricato. Il termine loricato deriva da lorica, la corazza dei soldati romani. Infatti la corteccia di questi pini è divisa in placche trapezoidali che assomigliano alla corazza degli antichi combattenti. Una curiosità: nel parco si trova l‘albero più antico d’Europa, un pino loricato che raggiunge i 1.230 anni di vita. 348
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Catanzaro, la città delle Tre V Il nostro viaggio alla scoperta di alcune delle bellezze calabresi termina a Catanzaro, una città che si è sviluppata nella stretta valle, lunga una trentina di chilometri, che collega il Golfo di Squillace con quello di Sant’Eufemia e che separa lo Ionio dal Tirreno. La città, capoluogo di regione, è anche nota come “Città delle Tre V”, riferite a tre delle caratteristiche che storicamente la distinguono: il Vento (è continuamente rinfrescata da forti brezze in arrivo dalla Sila e dallo Ionio), il Velluto (è stato importante centro per la produzione di velluti, damaschi e broccati fin dall’epoca Bizantina che erano contraddistinti
Gole del Raganello proprio dalla sigla “V-V-V”) ed il Santo Patrono Vitaliano da Capua festeggiato il 16 luglio. Oggi Catanzaro è una realtà moderna e dinamica con tante cose da vedere, tra cui moderne strutture culturali, come il Teatro Politeama, il più giovane tra i grandi teatri italiani, il complesso monumentale del San Giovanni, sede di importanti mostre ed il Parco delle Biodiversità, un ecosistema di 60 ettari nel cuore cittadino dove convivono grandi varietà floristiche e faunistiche.
cui medicina, farmacia e giurisprudenza. Nel centro storico spiccano il Duomo, custode del prezioso busto di San Vitaliano del patrono della città, la Torre Normanna e Villa Trieste circondata da splendidi giardini con vista sul mare. Se poi si arriva al Belvedere il panorama che si presenta è mozzafiato e la vista spazia veloce dalla Valle della Fiumarella al Golfo di Squillace il modo migliore per completare questo viaggio. Credito foto Regione Calabria
In città c’è pure la sede del Governo Regionale della Calabria e dal 1982 qui si trova anche l’Università degli Studi “Magna Graecia” con vari corsi di laurea tra CHeck-in • aprile 2022
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La grande bellezza Benvenuti a 350
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Tropea
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85171 di Tiziano Argazzi
L
a Calabria è una realtà dove il passato e il presente convivono da sempre, in un rapporto unico al mondo. Molto spesso questi luoghi sono rappresentati da borghi di grande fascino che punteggiano l’intero territorio regionale. Qui si ha la sensazione di vivere fuori dal tempo, in una dimensione dove atmosfere, sapori genuini e odori autentici si respirano ancora come una volta. Un viaggio tra questi gioielli pieni di tesori nascosti, tradizioni millenarie e delizie gastronomiche, si trasforma da subito in un percorso straordinario, e per certi versi infinito, tra Borghi più belli d’Ita-
lia, Borghi Autentici, Bandiere Arancioni, Blu e Verdi e Città Slow, che valorizzano il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri calabresi.
Borgo dei Borghi 2021 Adesso in Calabria c’è anche il Borgo più Bello d’Italia 2021 o per meglio dire il “Borgo dei Borghi 2021”, per utilizzare il nome del famoso contest di Rai 3. Sul gradino più alto del podio è infatti salita Tropea, la famosa cittadina in provincia di Vibo Valentia che si è aggiudicata la palma di borgo più iconico ed affascinante d’Italia. Alle sue spalle località ricchissime di storia, tradizione CHeck-in • aprile 2022
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e arte culinaria quali Baunei in provincia di Nuoro, Geraci Siculo un borgo della città metropolitana di Palermo, Albori in provincia di Salerno e la marchigiana Grottammare.
La perla della Costa degli Dei Tropea è la località più famosa della Costa degli Dei, quel tratto di costa calabrese affacciata sul Tirreno meridionale che ricade interamente nella provincia di Vibo Valentia. Con i suoi tre chilometri di spiagge incantevoli, un interessante centro storico e la cornice dello Stromboli sullo sfondo, è da sempre una meta unica nel suo genere, un luogo magico, che attrae annualmente tantissimi turisti, che arrivano per rilassarsi sulle sue spiagge straordinarie, scoprire grotte e calette che punteggiano il territorio ed ammirare il centro storico 352
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impreziosito da monumenti per buona parte di epoca romana. Infatti anche se la leggenda la vuole fondata da Ercole, figlio di Giove, sulla via del ritorno dalle sovrumane “12 Fatiche”, la sua storia inizia in epoca romana, quando lungo la costa, Sesto Pompeo sconfisse Cesare Ottaviano. In tale occasione venne costruito un porto commerciale, a sud di Tropea, non molto distante dall’attuale Santa Domenica. Da quel momento la cittadina svolse un ruolo importante prima in epoca romana poi in quella bizantina; molti sono i resti lasciati dai bizantini, come la chiesa sul promontorio o le mura cittadine, chiamate appunto “mura di Belisario” in onore del generale bizantino Flavio Belisario che le fece costruire. La cittadina, da sempre sinonimo di arte, bellezza e storia, unisce alle sue in-
numerevoli meraviglie naturali la cura e la valorizzazione attenta del suo patrimonio culturale, tanto da essere soprannominata la “piccola Atene di Calabria”. È divisa in due parti: superiore ed inferiore. Quella superiore, il borgo vero e proprio, sorge su un terrazzo a circa 70 metri sul mare e si caratterizza per un centro storico di impianto medievale che affascina e incuriosisce allo stesso tempo. Colpisce anche la cura del patrimonio cittadino. Il decoro urbano, la pulizia e l’ordine si uniscono ai continui interventi di rinnovamento e all’amore per il verde e per i fiori. Fa parte del circuito dei Comuni Fioriti e si presenta come un rigoglioso giardino mediterraneo, emblema di una profonda coscienza ecologista e civica e di un notevole senso di appartenenza. Cuore della cittadina è piazza Ercole che si apre su strade strette e vicoli improvvisi contornati da palazzi patrizi del XVI e XVII se-
colo. La piazza è anche punto di incontro delle tre vie principali (Via Roma, Via Indipendenza e Corso Vittorio Emanuele) che, anticamente si dipanavano verso le Porte di entrata della città. Corso Vittorio Emanuele che attraversa l’intero centro storico è punteggiato da tanti negozi, ed è impreziosito da una infinità di colori e tanta vita. Al termine il bellissimo affaccio sul mare con vista, a destra, sullo scoglio di San Leonardo ed a sinistra sull’isoletta di Santa Maria (oggi unita alla terraferma) dove si trova il santuario benedettino di Santa Maria dell’Isola, simbolo del borgo ed uno dei luoghi più fotografati dell’intera Calabria. Altro monumento che merita una tappa è la Cattedrale di Maria Santissima di Romania, di origini normanne e successive trasformazioni, in particolare barocche, effettuate a partire dal XVII secolo. L’icona della Madonna di Romania si trova sull’altare maggiore. All’interno anche il grande Crocifisso Nero del ‘500.
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Spiagge sabbiose e mare cristallino Se la parte superiore è un gioiello di storia, arte e cultura, la parte inferiore, conosciuta come La Marina, si trova a ridosso del mare e del piccolo porto ed è totalmente vocata al turismo. I turisti infatti da sempre ne apprezzano i paesaggi mozzafiato, il mare cristallino e le spiagge bianchissime, sovrastate da scogliere rocciose. Due delle spiagge più note sono quelle Della Rotonda e di Michelino. La prima, prospiciente allo scoglio di San Leonardo, si caratterizza per un bianchissimo litorale ed acque straordinariamente limpide. La seconda, che si trova per la massima parte nel territorio di Parghelìa, un comune accanto a Tropea, si presenta con un paesaggio da cartolina grazie alla sabbia dorata che si sposa meravigliosamente con le rocce vicine alla riva. 354
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Un’altra spiaggia molto rinomata è quella di Marina dell’Isola, detta anche Del Convento in quanto si trova sotto un antico monastero dei Frati Minori. Un’oasi di relax con una sabbia bianchissima con vista sulla vicina e maestosa Grotta del Palombaro, una baia raggiungibile solo via mare costeggiando lo scoglio dell’Isola Bella. Altro angolo di paradiso è la Spiaggia del Cannone, in prossimità del molo turistico, luogo ideale per chi è alla ricerca di un po’ di tranquillità e relax. L’arenile più lungo del litorale tropeano è la Spiaggia di Passo del Cavaliere. Chiamata anche Spiaggia Passo Cavalieri è affascinante, ampia e lunga, e risulta particolarmente frequentata nella stagione estiva, prestandosi bene a bagni rilassanti e piacevoli immersioni. Un’altra perla da non perdere è la spiaggia dell’Occhiale, delimitata da due rocce bucate che ricordano appun-
to un paio di occhiali. È ricca di piccole calette ed è proprio qui che si trova la Grotta Azzurra che deve il suo nome al colore brillante creato dai raggi del sole che penetrano nelle fessure tra le rocce e dipingono la grotta con mille colori per regalare uno spettacolo mozzafiato. Infine una menzione anche alla spiaggia della Linguata, per i residenti solo “A Linguata”, una lunga striscia di sabbia e rocce, luogo ideale per gli appassionati di snorkeling ed immersioni subacquee, soprattutto in prossimità dell’Isola degli Scogli dove i fondali permettono di andare alla scoperta delle meraviglie del mare. Dal porticciolo turistico partono anche traghetti e scafi per raggiungere in poco tempo le isole Eolie, per una veloce
toccata e fuga alla scoperta, almeno, di Stromboli, Lipari e Panarea, tre delle isole dell’arcipelago.
Tropea e la gastronomia La gastronomia tropeana come è facile immaginare ha la sua regina nella Cipolla Rossa di Tropea Igp. Un prodotto agroalimentare unico, bianco all’interno e rosso violetto all’esterno, dal gusto dolcissimo e inconfondibile. La si trova in ogni piatto: dalle zuppe alle frittate; dai soffritti ai bolliti di carne; per non parlare delle insalate, o in abbinamento ai primi piatti ed ai formaggi, che grazie a lei acquistano un sapore inimitabile.
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Per degustarla al meglio si può partire con un’insalata alla tropeana, con ingredienti semplici e freschi tra cui primeggia ovviamente la locale cipolla, il risotto con la cipolla rossa, un piatto in grado di esaltare le caratteristiche di tale ingrediente. Piatto tipico che non manca mai è la “fileja” un tipo di pasta dalla forma allungata e ricurva, condita con sugo di maiale oppure con ‘nduja e ricotta, che la rende saporita e piccante. A seguire un buon piatto di quel pesce di cui mare calabrese è ricco tra cui “U surici”, i pesci pettine dalla pelle rosata e carni bianche e particolarmente saporite. Per finire una marmellata di cipolle di Tropea, dal sapore agrodolce preparata con cipolle rosse di Tropea, vino bianco e zucchero. Il prodotto si può anche comprare e portare a casa perché assolutamente adatto per accompagnare
Giovanni Macrì, sindaco di Tropea
Fileja formaggi e piatti di carne. «L’enogastronomia è un punto di forza della regione e del nostro territorio in particolare: una spinta straordinaria per il turismo», spiega il sindaco di Tropea Giovanni Macrì. «Abbiamo investito molto in questa direzione e stiamo lavorando a stretto contatto con l’assessorato regionale all’Agricoltura, con Coldiretti e Gal-Gruppo di azione locale Terre Vibonesi. Sono in atto politiche di marketing mirate. Abbiamo organizzato “La Domenica del Villaggio”, per divulgare il valore dei nostri prodotti a chilometro zero, e “La Tropea Experience - Festival della Cipolla Rossa 2022”, svoltosi a Tropea dal 29 aprile al 1° maggio. Puntiamo a valorizzare tutte le materie prime del nostro agroalimentare». Credito foto Regione Calabria
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Grande successo per La Tropea
Experience
Vetrina delle eccellenze calabresi
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È
nel Borgo più bello d’Italia e Bandiera Blu 2021 che, dal 29 aprile al 1° maggio, si è svolta “La Tropea Experience - Festival della Cipolla Rossa 2022”, una manifestazione originale che ha coinvolto un vasto pubblico di “gastronauti”, scopritori della Cipolla Rossa, curiosi, amanti delle ricette inedite o tradizionali. L’evento è entrato di diritto nel calendario gastronomico nazionale, vetrina delle eccellenze calabresi e non solo, che ha visto la partecipazione appassionata di grandi chef nazionali e internazionali - Igles Corelli, Max Mariola, Hirohiko Shoda (Chef Hiro), Francesco Mazzei, Pierre
Giuseppe Laria, presidente Consorzio di tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp
Koffmann e Antonino Esposito - e dei seguitissimi food influencer Federico Fusca e Francesca Gambacorta. Importante anche la rappresentanza degli chef calabresi: Carmelo Fabbricatore, Giuseppe Romano, Ercole Villirillo, Enzo Barbieri, Gianfranco Condò, Alessio Sorce e Bruno Tassone. Il cuore de “La Tropea Experience” è stato il suggestivo affaccio sul golfo di Tropea, nella storica Piazza Cannone, che ha ospitato una tensostruttura attrezzata con una cucina per gli showcooking degli chef presenti. Promossa dal Comune di Tropea e dal Consorzio di tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp e organizzata da Adv Maiora Comunicazione Integrata, “La Tropea ExpeCHeck-in • aprile 2022
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rience - Festival della Cipolla Rossa” ha rappresentato un momento di incontro tra il territorio e il suo prezioso e saporito prodotto, una tre giorni per conoscere meglio la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, degustandola nei ristoranti della città, imparando a cucinarla attraverso i consigli di importanti chef, scoprendo i benefici salutistici con l’intervento di esperti durante i panel di convegni altamente qualificati. «La Tropea Experience è un evento in cui la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp viene celebrata come prodotto identitario, di valorizzazione della cucina tradizionale e sperimentale», ha dichiarato il presidente Consorzio, Giuseppe Laria. «Questo evento è anche l’occasione per il Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp di promuovere il settore come elemento di sviluppo locale e motore dell’economia dell’intera regione. Il Consorzio coinvolge aziende, produttori e confezionatori e abbraccia ben tre province: Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza». 360
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Cipolla Rossa di Tropea protagonista in cucina Venti showcooking entusiasmanti con piatti esageratamente buoni hanno caratterizzato i tre giorni de “La Tropea Experience” con diversi utilizzi e interpretazioni della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, dal confronto con la tradizione romana e le ispirazioni orientali all’esaltazione con la pizza proposta da Antonino Esposito, ad un omaggio a “La Tropea” in una versione speciale di tempura con lo chef Hirohiko Soda, fino a l’ombra dello sgombro immersa nella Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp. Si è giocato con Igles Corelli nella preparazione della peperonata alla garibaldina, "Un mare di cipolla” è stato
proposto con grande maestria scenica dallo chef Ercole Villirillo, mentre “La terra ha incontrato il mare”, nel porto di Tropea banchina sud, è stata un’iniziativa finalizzata a promuovere i prodotti dell’eccellenza ittica e agroalimentare calabrese, attraverso una attività unica nel suo genere, organizzata dall’azienda Fishing & Tourism specializzata in Pesca turismo, in cui gli chef Igles Corelli, Francesco Mazzei e Max Mariola hanno cucinato a bordo di un caicco tra Tropea e Capo Vaticano.
Convegni con importanti esperti del settore Nei tre giorni si sono scoperte le virtù della cipolla come rimedio naturale con Simone Saturnino, professore di Scienze
IGP
Consorzio di tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp Il Consorzio nasce per far conoscere, promuovere e valorizzazione un prodotto di altissima qualità garantito dal marchio Igp, la Cipolla Rossa di Tropea Calabria, che viene ancora lavorata esclusivamente con tecniche manuali. La produzione della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp rappresenta un’importante risorsa non solo economica ma anche sociale e culturale per lo stretto legame che ha con il territorio. Dolcissima, croccante e rossa: sono queste le caratteristiche che rendono tanto desiderata e appetibile la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, definita per le sue qualità “Oro Rosso di Calabria”. www.consorziocipollatropeaigp.com
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agrarie, si è potuto assistere alle “Germinazioni della terra” e delle sue cipolle dell’artista Giuseppe Carta, si è discusso all’Hotel Rocca Nettuno in convegni ad alta partecipazione di pubblico con relatori di spessore nazionale: “Il pesce è salute: perché una sana alimentazione a base di pesce fa bene alla salute e stimola i consumi di prodotti ittici”, “Dieta mediterranea nel post Covid, il cambiamento nelle abitudini alimentari”, “Comunicare il territorio. Tropea e la Cipolla Rossa un connubio perfetto”, con la partecipazione tra gli altri di Paolo Marchi (ideatore e curatore Identità Golose), Giovanni Macrì (sindaco di Tropea), Daniele Cipollina (event planner La Tropea Experience), Luca Ferrua (direttore Il Gusto - Repubblica), Gianluca Gallo (assessore all’Agricoltura Regione Calabria), Sebastiano Caffo (ceo Distillerie F.lli Caffo), Angelo La Riccia (director of sales & marketing Voihotels), Giuseppe Laria (presidente Consorzio Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp), Francesco Mazzei (chef Ambasciatore della cuci362
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na calabrese nel mondo), Marcel Vulpis (direttore editoriale di Foodeconomy.it), Alberto Lupini (direttore Italia a Tavola). «Dietro a La Tropea Experience - ha spiegato il primo cittadino di Tropea, Giovanni Macrì - c’è innanzitutto un lavoro di squadra che guarda all’obiettivo condiviso di fare della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp uno dei principali attrattori per destagionalizzare l’offerta turistica. Far vivere all’ospite, al viaggiatore e al visitatore un’esperienza autentica, alla scoperta delle tradizioni Made in Calabria, è l’obiettivo condiviso».
Eventi per tutti i gusti, successo di pubblico Venerdì 29 aprile si è svolto il Concorso enogastronomico nazionale di cucina “Tropea e dintorni tra tradizioni, territorio e gastronomia” presso il plesso servizi enogastronomici dell’Iis di Tropea. Si è trattata della prima edizione del Concorso enogastronomico nazionale di cucina, a cui hanno partecipato le scuole alberghiere di Paola, Lamezia Terme, Soverato, Vibo Valentia e Serra San Bruno preparando un piatto con la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp e, a
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scelta, la ‘Nduja di Spilinga o il Pecorino del Monte Poro Dop. Il piatto preparato da ogni squadra è stato giudicato da una giuria severa e internazionale composta da Igles Corelli, Hirohiko Shoda e Giuseppe Romano. Lo stesso giorno sono state organizzate delle lezioni-gioco con i bambini delle scuole primarie per l’evento “Cipolla Kids”. Domenica 1° maggio si è aperto nel centro storico di Tropea “ExpoVillage”, un’area espositiva della migliore proposta enogastronomica del territorio, luogo ideale di incontro tra agricoltori 364
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e cittadini, promosso dalla Fondazione Campagna Amica. Le tre serate de “La Tropea Experience” sono state caratterizzate da tre performance musicali di alto livello con due gruppi locali, i Parafonè e Peppa Marriti Band, e il concerto della band internazionale dei Vivaldi Metal Project. Una grande partecipazione ha caratterizzato la cena di chiusura de “La Tropea Experience”, un evento finalizzato anche alla raccolta fondi organizzato in collaborazione con Unicef per i bambini che stanno soffrendo a causa della guerra in Ucraina.
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Sua Maestà la Cipolla Rossa di Tropea Amata dai grandi cuochi
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on a caso l’hanno definita “l’oro rosso della Calabria”. La Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp è proprio questo: eccellenza pura. Un prodotto magnifico capace di far risuonare in tutto il mondo il nome del comune che produce la sua Igp, Tropea appunto, un piccolo angolo di paradiso con meno di 6mila anime nel cuore di Vibo Valentia. È famosa per la sua dolcezza, per la sua sapidità, per il suo gusto inconfondibile. Ed è famosa anche per le sue incredibili proprietà benefiche: deve il suo colore rosso all’elevato contenuto di antocianine, composti polifenolici solforati che appartengono alla famiglia dei flavonoidi. Gli antociani o antocianine, svolgono la funzione di antiossidanti e preservano la degenerazione e l’invecchiamento cellulare, in particolar modo sono utili per prevenire problemi a carico del microcircolo e quindi tutto ciò che riguarda la circolazione, i capillari e le vene.
Tre tipi di cipolla rossa di Tropea Spesso si pensa che le cipolle rosse di Tropea siano tutte uguali, ma in realtà ne esistono tre tipi distinti. C’è la cipolla fresca, raccolta ad aprile, con un lungo gambo e un bulbo rosso-viola. C’è poi la cipolla da serbo, regalata da Madre Natura a giugno: questa è la cipolla rossa brillante a forma di siluro che di solito associamo alla cipolla
di Tropea. A ottobre, quando l’estate se n’è andata, c’è infine il dolce cipollotto bianco, molto simile sia nell’aspetto che nel sapore alla “sorella” prodotta in primavera. L’incredibile dolcezza della cipolla rossa di Tropea la rende un vero “must” nei piatti locali: nei primi, nei secondi, negli antipasti, ma anche come contorno, come condimento di un panino o di una pizza, perfino nei dolci. Questo magnifico prodotto viene usato per qualsiasi preparazione, non solo in Calabria ma in tutta Italia. Ecco cosa ci hanno raccontato alcuni cuochi calabresi e non - che utilizzano la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp nelle loro ricette.
Giuseppe Di Iorio Ristorante Aroma, Roma «La trovo assolutamente speciale, è una vera e propria eccellenza italiana», spiega Giuseppe Di Iorio, alla guiCHeck-in • aprile 2022
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Ravioli di cipolla di Tropea e alici su salsa di clorofilla di prezzemolo Ricetta di Giuseppe Di Iorio Ristorante Aroma - Roma Ingredienti (per 4 persone): Per la pasta fresca: 250 g dì farina di grano duro, 100 g dì farina 0, 5 uova, 1 cucchiaino di olio d’oliva Per il ripieno: 6 cipolle dì Tropea, 1 bicchiere di vino rosso, 80 g dì Parmigiano Reggiano, 2 foglie di alloro, olio, sale e pepe qp Per la clorofilla: 250 g di prezzemolo, 100 g di acqua, sale Preparazione Per la pasta fresca: preparare l’impasto amalgamando le uova con i due tipi di farina e aggiungere un cucchiaino di olio d’oliva fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo, lasciare riposare in luogo fresco. Per il ripieno: pulire la cipolla rossa di tropea e tagliarla sottile alla julienne. Mettere in una casseruola con olio e con le foglie di alloro e lasciare stufa-
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re a fuoco lento così da ottenere una cipolla ben cotta, quasi caramellizzata. A questo punto aggiungere il vino rosso e sfumare fino a far evaporare l’alcol. Lasciar freddare le cipolle togliere l’alloro, aggiungere il parmigiano e aggiustare sale e pepe a piacimento. Una volta ottenuto il ripieno mettere in una sac a poche, stendere bene la pasta e porzionare. Dopodiché aiutarsi con un coppapasta per tagliare l’impasto. Procedere con la chiusura a mano ad ottenere il classico raviolo. Mettere i ravioli a bollire in acqua salata, una volta pronti farli saltare in una padella con una salsa di burro e acciughe. Per la clorofilla: mondare il prezzemolo togliendo gambo e tenendo solo le foglie, sbollentare in acqua calda e fare freddare in acqua e ghiaccio, deve essere un passaggio molto rapido. Per finire emulsionare con un mixer e aggiungere un filo di olio a freddo.
da del ristorante stella Michelin Aroma a Palazzo Manfredi, hotel 5 stelle di fronte al Colosseo, e Personaggio dell’anno 2021 nella sezione Cuochi del sondaggio Premio Italia a Tavola. «Quel gusto, quella spinta, quella sapidità che ha la cipolla di Tropea la troviamo in pochissimi altri ingredienti. È versatile come non mai: la uso per fare delle marmellate, la faccio gratinare, l’accompagno a un formaggio o un filetto. Dà a ogni piatto una spinta in più. In questo momento la sto proponendo come marinatura, assieme alla fava tonka, di una ricciola. Ma la mia ricetta preferita è la cipolla rossa gratinata accompagnata a un brasato o un filetto: la sua dolcezza a contrastare l’umami della carne è un abbinamento che fa invidia a ogni grande piatto».
Fabrizio Girasoli Ristorante Butterfly, Marlia (Lu) «Utilizzo spesso questo prodotto fantastico - commenta Fabrizio Girasoli del ristorante Butterfly di Marlia, in
provincia di Lucca, membro di Euro-Toques Italia - è senza dubbio la cipolla che uso di più. È dolce ma anche sapida, non ha quella potenza che spesso disturba. Per questo la riesco a usare anche con dei piatti di pesce senza che vada a invadere i sapori. Nell’ultimo periodo la sto proponendo ai clienti cotta a bassa temperatura e poi scottata alla brace col carbone, anche in un piatto con fois gras e piccione».
Antonio Lebano Terrazza Gallia, Milano «Questa è una cipolla che ha una dolcezza straordinaria», afferma Antonio Lebano, che insieme al fratello Vincenzo guida le cucine del Terrazza Gallia, ristorante dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano (entrambi sono membri di Euro-Toques Italia). «Noi la mariniamo con aceto di Jerez, zucchero di canna e barbabietola, il che le dona ancora più lucentezza in cottura. In pratica viene cotta ma mantiene il suo colore originale. Ci piace accostarla ad alcune preparazioni che proponiamo come aperitivo o su una bistecca di cavolfiore con i petali di cipolla rossa caramellati. Si abbina bene a ogni piatto salato, sia che si tratti di un piatto vegetariano, sia che si tratti di carne».
Silvia Baracchi Il Falconiere, Cortona (Ar) «Reputo questa cipolla molto, molto speciale», confessa Silvia Baracchi de Il Falconiere di Cortona, in provincia di Arezzo, CHeck-in • aprile 2022
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Il piccione del Valdarno, il suo petto, composta di mela e cipolla Ricetta di Fabrizio Girasoli Ristorante Butterfly, Marlia (Lu) Ingredienti (per 4 persone): 4 Piccioni, 1 mela renetta, 1 cipolla rossa di Tropea, 30 g di more, 100 g di foie gras, 40 g di saba, 4 cipollotti freschi, 100 g di burro, 200 g olio Evo, sale e pepe, 10 g aceto di mele, aromi toscani Preparazione Pulire e fiammeggiare i piccioni, togliere le coscette e le ali lasciando intera la carcassa, utilizzare le ali per la preparazione del fondo bruno di piccione. Condire le carcasse con un trito di aromi toscani, sale pepe e olio evo mettere sottovuoto e cuocere a 50°C per 90 minuti nel Roner. Sottovuotare anche le coscette condire nello stesso modo e cuocere a 60°C per 2 ore. Devenare il foie gras condire con sale e pepe e cuocerlo sottovuoto a 48°C per 30 minuti, frullare da caldo nel mixer e colare in stampi a sfera del diametro di 22mm riempiendo per metà lo stampo, abbat370
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tere di temperatura e versare poi nel centro della sfera 10 g di saba coprire con il resto del composto e mantenere in abbattitore. Sformare e spruzzare le sfere con aereografo di cacao rosso. Tenere in fresco. Affettare la cipolla rossa e la mela e far appassire dolcemente nel burro per 10 minuti, unire poi le more 5 g di zucchero e l’aceto di mela e continuare la cottura per 5 minuti, passare il composto nel mixer e aggiustare di sale, tenere da parte la salsa. Cuocere i cipollotti sottovuoto interi con olio e sale per 15 minuti a 85°C. Finitura Rosolare in braci vive le coscette e la carcassa fino a una bella colorazione bruna , sistemare nel piatto il corbezzolo di foie gras e la salsa di mela e cipolla , grigliare in brace anche i cipollotti e sistemarli nel piatto ,disossare la carcassa e sistemare nel piatto i filetti, appoggiarvi dolcemente le coscette e terminare con qualche cristallo di sale Maldon e il juice di Piccione.
Cavolfiore, pompelmo rosa, cipolla rossa, mandorla e mela verde Ricetta di Antonio e Vincenzo Lebano Terrazza Gallia - Milano Ingredienti (per 4 persone): 1 cavolfiore grande, 1 mela verde, 250 g mandorle pelate siciliane, 1 cipolla rossa di Tropea, 4 pompelmi rosa, 50 g miele, 100 g burro, sale e pepe qb, salvia, timo, rosmarino, maggiorana, 200 g aceto di vino bianco, 100 g di zucchero Preparazione Per il cavolfiore: tagliare il cavolfiore in 4 scaloppe dallo spessore di 2 cm, cuocere in busta sottovuoto, con burro sale, pepe ed erbe per circa 1 ora a vapore 85°C, raffreddare e tenere da parte. Per la crema di mandorle: frullare in un termomix a massima velocità 150 g di mandorle e 400 g di acqua, portare il composto a 80°C e continuare la cottura per 10 minuti. Aggiustare di sale e pepe, raffreddare e tenere da parte. Per i petali di cipolla rossa marinata: preparare uno sciroppo con 500 g di acqua, 200 g di aceto, 100 g di zucchero, portare a bollore e spegnere. Tagliare a spicchi la cipolla rossa e recuperare le falde piccole e precise, immergere nello sciroppo fino a raffreddamento. Per la riduzione di pompelmo rosa: spremere il succo di 4 pompelmo rosa, passare a chinoix fine e mettere a ri-
durre in una padella con 50 g di miele, fino ad ottenere una consistenza gel. Raffreddare e tenere da parte. Per le crudité: tagliare la mela verde a fette sottili e tenere da parte, affettare le punte di cavolfiore con una lamella-tartufi. Tostare le restanti mandorle e tagliarle a metà. Composizione del piatto: cuocere la scaloppa di cavolfiore a 200 gradi per 16 minuti, aggiustando di sale e pepe, disporre su un piatto e salsare con il gel di pompelmo rosa, montare sulla scaloppa i petali di cipolla rossa, le fette di mela verde, il cavolfiore crudo affettato, la crema di mandorle e le mandorle tostate. CHeck-in • aprile 2022
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Cipolla di Tropea, animelle e salsa alla curcuma
Ricetta di Silvia Baracchi Ristorante Il Falconiere - Cortona (Ar) Ingredienti (per 4 persone): 4 cipolle di Tropea, 400 g di animelle di vitello, sale e pepe nero, sale affumicato qb, 150 g di burro chiarificato, 1/2 bicchiere di aceto di vino bianco, 1/2 bicchiere di vino bianco, 50 ml di olio evo, 1 rametto di timo, 1 patata, 1 carota, 1 pomodoro, 1 cipolla, 1 foglia di alloro, 1 spicchio di aglio, 1 radice di curcuma fresca, 6 foglie di salvia, 500 ml di olio di semi di mais, 2 cucchiai di farina. Preparazione Prendete le animelle, mettetele a bagno in acqua fredda e aceto per 2 ore, 372
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cambiando l’acqua ogni tanto. Mondate le cipolle di Tropea tenendo la parte verde. Mettere ogni cipolla in 1 foglio di alluminio con sale affumicato, una macinata di pepe, un rametto di timo e un filo di olio evo. Chiudete e cuocete in forno per 50 minuti a 170°C. Preparate un brodo vegetale con patata, carota, cipolla, pomodoro, foglia di alloro, sale e olio. Fate cuocere un’ora. Scolate le animelle, sciacquatele poi cuocetele in acqua salata a bollore per 10 minuti. Trasferite le animelle in acqua fredda e ghiaccio. Asciugatele e spellatele, cuocetele dolcemente in padella con il burro, la salvia, l’aglio schiacciato e un pizzico di sale per 5 minuti. Togliete il burro, aggiungete il bicchiere di vino bianco e fate evaporare. Aggiungete un paio di cucchiai di brodo e cuocete per altri 5 minuti. Correggere di sale e pepe, e aggiungete l’olio evo rimasto. Una volta pronto il brodo vegetale, mettete le verdure in un frullatore con un po’ di curcuma grattugiata, un filo di olio evo e un pizzico di sale. Frullate per ottenere una crema. Tagliate a julienne la parte verde della cipolla, infarinate e friggetela per pochi secondi in olio di mais caldo. In un piatto disponete il purè morbido di curcuma sopra adagiate la cipolla di Tropea cotta e aperta a metà. Al centro della cipolla sistemate le animelle. Aggiungete sopra e intorno la salsa di cottura. Terminate con il fritto verde di cipolla e l’olio di cottura della cipolla.
1 stella Michelin, delegata regionale Euro-Toques Italia per la Toscana. «La prima cosa che mi viene in mente quando penso a quella di Tropea è sicuramente la sua bellezza: ha dei colori incredibili, è lucente. Si presta a tantissime preparazioni. L’ho fatta molte volte ripiena perché hanno proporzioni a volte anche importanti: la si può farcire con ingredienti di terra o di mare. Va bene anche per il classico soffritto, in agrodolce, dolce, anche solo come decorazione. Ne basta anche un accenno in un piatto, l’importante è che ci sia».
Pierluigi Vacca Ristorante L’Antico Borgo, Morano Calabro (Cs) «Ci sono pochi prodotti speciali come la cipolla rossa di Tropea. Per tanti motivi, ma ne voglio citare due su tutti: per la sua versatilità, ovviamente, ma anche per quello che rappresenta per il nostro territorio. Parla di noi calabresi, della nostra terra», sottolinea Pierluigi Vacca, chef dell’Antico Borgo di Morano Calabro, in provincia di Cosenza. «Io l’abbino soprattutto al pesce perché
Hamburger di spada con cipolla rossa di Tropea Ricetta di Pierluigi Vacca | Ristorante L’Antico Borgo - Morano Calabro (Cs) Ingredienti (per 4 persone): 1 400 g di pesce spada fresco, 1 limone, 1 arancia, q.b zenzero, sale, pepe bianco, olio evo, 2 cipolle rosse di Tropea, 1 bergamotto, 200 g di insalata mista Preparazione Tagliate il pesce spada a cubetti piccoli, versatelo in una ciotola e conditelo con la buccia di un limone, mezzo arancio, zenzero, sale e pepe bianco, fate riposare l’impa-
sto in frigo per circa 30 minuti. Con l’aiuto di un coppapasta, formate i vostri hamburger. A parte tagliate le cipolle di Tropea a julienne e fatele appassire in padella con un filo di olio, a metà cottura aggiungete il succo di un bergamotto, aggiustate di sale e fate cuocere per pochi minuti. Cuocete gli hamburger in una padella antiaderente ben calda per qualche minuto per lato. Servite in un piatto con dell’insalata mista e la vostra cipolla rossa al bergamotto adagiata sopra l’hamburger.
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Risotto sole e mare di Calabria Ricetta di Ercole Villirillo Ristorante Da Ercole - Crotone Ingredienti: Carnaroli di Sibari, zucca gialla, stracciatella, liquirizia, straccetti di tonno agli agrumi, gamberetti agli agrumi, cipolla rossa di Tropea, pane tostato, mentuccia selvatica, olio evo, sale Preparazione Portare ad ebollizione la zucca per circa 20 minuti, una volta cotta frullarla, tostiamo il riso con la cipolla ed
nel mio ristorante si cucina soprattutto quello, e la cipolla rossa non manca mai. Mi fa impazzire abbinata anche al bergamotto. In carta ora ho un hamburger di pesce spada con cipolla rossa di Tropea al bergamotto: l’hamburger riceve la grande morbidezza della cipolla e poi lo sprint finale dell’agrume. È un piatto che amo molto». 374
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i gamberetti sfumandolo con del vino bianco, marinare gli straccetti di tonno ed i gamberetti con olio e limone dopodiché usare la crema di zucca per far cuocere il riso aggiungendo un po’ di sale ed olio evo, a fine cottura impiattiamo il riso stendendo gli straccetti di tonno agli agrumi, la stracciatella, i gamberetti e le gocce di liquirizia, tostare in un’altra padella la mollica di pane, la cipolla e la mentuccia con olio evo poggiando il composto sul riso rendendolo profumato e croccante.
Ercole Villirillo Ristorante Da Ercole, Crotone «Quando mi chiedono della cipolla rossa di Tropea ricordo sempre, come prima cosa, che è un prodotto che fa benissimo alla nostra salute. È un aspetto che va sottolineato sempre. Grazie alla sua inconfondibile dolcezza
Tonno, cipolla di Tropea, bergamotto e wasabi Ricetta di Giuseppe Romano ME Restaurant - Pizzo (VV) Ingredienti: 280 g di tonno bluefin tuna, 1 kg di cipolla rossa di Tropea, 3 cucchiai di aceto di mele, sale q.b., olio extravergine q.b., 1 g xantana, menta q.b. Per il crumble: 20 g di farina di mandorle, 80 g di farina 00, 100 g di burro freddo, 40 g di Grana Padano grattugiato, sale q.b., 1 bergamotto, confetti di wasabi Preparazione Versate nel mixer le farine, il grana grattugiato il burro freddo a pezzetti, il rosmarino e una presa di sale, azionate le lame per pochi istanti il tempo necessario per creare un impasto sabbioso, distribuitelo uniformemente su una teglia rivestita con carta da forno e cuocete in forno statico a 160° per 15 minuti (o in forno ventilato a 140° per 10 minuti). A cottura ultimata, sfornate il
crumble e aggiungete la raspatura della buccia del bergamotto e lasciatelo raffreddare. Mettere la cipolla tagliata a fettine in una pentola con un litro d’acqua, l’aceto, il sale e la menta e lasciarla stufare fino a che non risulta morbida e cotta. Passarla al minipimer e aggiungere la xantana facendola girare ancora qualche secondo e lasciarla riposare. Nel frattempo tagliare il tonno a cubi da 70 g e scottarli sulla piastra per pochi secondi nei due lati lasciando la parte centrale con il suo colore naturale. Per l’impiattamento adagiare al centro del piatto un cucchiaio di gelée su cui riponete il cubo di tonno un po’ di crumble e sbriciolare dei confetti di wasabi. Nella foto ho fatto anche una spirale con degli spaghetti di riso precedentemente ammorbiditi in acqua calda e poi asciugati al forno su uno
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si presta per ogni tipo di preparazione: io, ad esempio, la utilizzo moltissimo, dall’antipasto al dolce», spiega Ercole Villirillo del Ristorante Da Ercole a Crotone. «Altre cipolle sono molto più forti, questa invece si sposa con tutto. Noi facciamo solo pesce e questa cipolla è perfetta: penso a una tartare, basta un po’ di Tropea sopra con un filo d’olio e una mentuccia per far uscire un grande piatto. Semplice, ma buonissimo. Ora sto proponendo un risotto che ho chiamato ‘mare e sole di Calabria’, con zucca gialla, burrata, cipolla rossa, gamberetti, tonno, mollica di pane tostata con la cipolla, mentuccia. È un piatto che ha grandissimo successo, piace soprattutto alle donne».
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Giuseppe Romano ME Restaurant, Pizzo (Vv) «Diciamolo: rispetto a tanti altri prodotti, la cipolla rossa di Tropea ha una marcia in più», commenta Giuseppe Romano del ME Restaurant di Pizzo, in provincia di Vibo Valentia. «Nella mia dispensa non manca mai. Cerco di utilizzarla il più possibile perché è una concentrazione di territorio, è un’eccellenza che parla della mia terra. E poi è buonissima, zuccherina e colorata come non mai. La sto utilizzando per tantissime preparazioni, dall’amuse bouche ai dessert. L’estate scorsa l’ho proposta anche in un sorbetto. Ora sto pensando di metterla in uno spri-
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‘Nduja calabrese
Calabria, terra di eccellenze Pecorino Crotonese Dop
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Caciocavallo Silano Dop
La ‘nduja di Spilinga
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85439 di Luca Bassi
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e state programmando un viaggio in Calabria e vi state chiedendo quali siano le specialità enogastronomiche di quell’angolo d’Italia, sappiate che non siete in una situazione facile. Sì, perché la lista di prodotti d’eccellenza non è lunga, è lunghissima! Salumi e formaggi, ma anche frutta e verdura particolari cresciute qui e divenute famose in tutta Italia. Basti pensare alla ‘nduja, alla soppressata calabrese, al capocollo, al caciocavallo silano, ma anche alla Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, ai fichi, al bergamotto e al peperoncino di Diamante, alla liquirizia. La Calabria è anche un ottimo produttore di miele e nella zona sono avviate filiere sostenibili per produrlo e sostenere le api. Senza dimenticare poi lo splendido mare che circonda per tre quarti la regione e che regala pesce in grande quantità, di grande qualità.
È in attesa del riconoscimento Dop la ‘nduja di Spilinga, ma l’iter è già iniziato. Pare che sia nata con lo scopo di utilizzare le parti meno nobili e pregiate del maiale: era insomma un cibo povero. In passato era realizzata infatti prevalentemente con cotiche e frattaglie, ma nel tempo la ricetta è drasticamente cambiata e oggi questo fantastico insaccato si produce essenzialmente con tagli suini di seconda scelta come il sottopancia, il guanciale, la rifilatura della spalla e della coscia. La concia contempla poco sale e molto peperoncino (circa 300 grammi per ogni chilo di carne), amalgamati con il grasso suino per dare morbidezza. L’abbondanza del peperoncino, date le proprietà antisettiche e antiossidanti della pianta, non rende necessario l’uso di conservanti.
Grandi formaggi Dop La Calabria è anche terra di formaggi straordinari, con tre prodotti che sono stati
Pecorino del Monte Poro Dop foto www.eccellenzadelmonteporo.com
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certificati con la Dop. Stiamo parlando del Pecorino Crotonese, del Pecorino del Monte Poro e del Caciocavallo Silano. Il primo è un formaggio a pasta dura semicotta, prodotto fresco, semiduro, stagionato e da grattugia, ottenuto esclusivamente con latte intero di pecora proveniente da animali allevati nella zona di produzione. Il Pecorino del Monte Poro, invece, viene prodotto esclusivamente con latte ovino crudo e intero e caglio di agnello e/o capretto alimentati esclusivamente con latte. Il Caciocavallo Silano, infine, è un formaggio semiduro a pasta filata prodotto con latte vaccino intero proveniente da bovine allevate nella zona di produzione.
Amaro del Capo Sarà passato sulle tavole di tutti, ma in pochi conoscono la sua storia, la sua provenienza. Eppure l’Amaro del Capo, uno degli amari più acquistati e consumati in Italia, è calabrese “doc”. La sua proprietà la detiene l’azienda che 380
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l’ha inventato, la Distilleria F.lli Caffo guidata da Sebastiano Caffo: «È il nostro cavallo di battaglia da tempo - ci spiega - la nostra realtà ha più di cento anni d’esperienza e per lanciare questo grande prodotto abbiamo fatto un lunghissimo percorso iniziato a fine anni ‘90. Oggi è diventato uno degli amari più amati dagli italiani, è quello che ha raggiunto la massima quota di mercato a livello nazionale. Per noi è motivo di grandissima soddisfazione».
La Cipolla Rossa di Tropea «La Cipolla Rossa di Tropea è il nostro business. Ha delle peculiarità che nessun’altra cipolla al mondo ha». Natale Santacroce, titolare di Vivai Santacroce, non ci gira troppo attorno e per descrivere la sua azienda va dritto al prodotto di punta: sua maestà la Cipolla Rossa di Tropea. Un prodotto unico, amato in tutto il mondo per le sue caratteristiche rarissime: sapida al punto giusto, leggera e raffinata. E soprattutto dolcissima. Per questo viene usata da molte cucine per quasi tutte le preparazioni, dall’antipasto al dessert. «Noi ne produciamo circa 5560mila quintali l’anno e quello italiano è il nostro mercato principale», spiega Santacroce. «Distribuiamo ovunque in Italia, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta».
Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp
Liquirizia di Calabria Dop
La liquirizia di Calabria
Marpesca e la pesca sostenibile
È un’istituzione regionale. Viene coltivata in 208 comuni calabresi, ma il suo top pare lo tocchi a Sibari. Questa particolare liquirizia cresce su terreni argillosi, le sue radici arrivano a una profondità di 120-130 cm, ed è una pianta che cresce da sola, senza particolari interventi da parte dell’uomo. La variante calabrese della liquirizia ha una particolarità rarissima: ha un indice di glicirrizina talmente basso da rendere quasi innocua questa varietà di liquirizia anche per chi soffre di pressione alta.
E c’è anche il pesce tra i prodotti calabresi di spicco. Perché stiamo parlando di una regione bagnata dal Tirreno e dallo Ionio. L’azienda Marpesca Group di Vibo Valentia è leader nella pesca e nella lavorazione del pesce spada lungo la costa del Golfo di Sant’Eufemia in Calabria e nel mar Adriatico: «I nostri prodotti di punta sono il tonno rosso Ikejime e il pesce spada ‘U Rè, pescato solo dalle nostre imbarcazioni specializzate», sottolinea il titolare Francesco Ceravolo.
Marpesca
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vorato e spremuto per ottenerne l’essenza dalle altissime capacità antiossidanti, molto richiesta anche nel campo cosmetico. Il valore di questo agrume richiesto in tutto il mondo ha avuto ripercussioni positive anche nell’economia locale, tanto che i produttori di bergamotto nella zona reggina sono cresciuti dell’11% e i loro redditi del 40%.
L’olio extravergine d’oliva Igp Il bergamotto Capire perché il bergamotto venga considerato l’oro verde della Calabria è piuttosto facile. È proprio in un piccolo fazzoletto di terra nel cuore della Locride - che si estende da Villa San Giovanni, sullo Stretto di Messina, fino a Siderno - che si concentra il 90% della produzione mondiale di questo agrume pregiato. In circa 1.500 ettari di agrumeto si producono 200mila chili di bergamotto ogni anno, che poi verrà la-
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Terreno fertile, clima mite, olive di grande qualità. Cosa significa tutto questo? Che anche in Calabria non manca l’olio extravergine d’oliva buono. Ma buono per davvero. Al palato si fa apprezzare per la struttura armonica dei suoi costituenti, che lo rendono mediamente dotato di amaro e piccante, caratteristica questa riconducibile al contenuto fenolico medio-alto. L’Olio extravergine d’oliva Olio di Calabria Igp si esprime al meglio nei primi piatti tipici della cucina calabrese.
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Antichi vitigni e grandi vini
La conformazione territoriale, la varietà dei terreni e il profilo climatico fanno della Calabria una regione tra le migliori d’Italia per la produzione di vini di qualità. Circa 10mila ettari, oltre 200 varietà, 13 Doc 384
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85452 di Piera Genta
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efinita “Enotria” dagli antichi Greci, i primi documenti sulla viticoltura nella regione sono datati intorno all’anno 1000, a testimonianza di quanto i vigneti abbiano da sempre un ruolo importante nell’economia della regione. La conformazione territoriale, la varietà dei terreni e il profilo climatico fanno della Calabria una regione tra le migliori d’Italia per la produzione di vini di qualità. Circondata dai mari Tirreno e Ionio, si caratterizza per le strette valli e per le montagne che la dividono in due creando due diversi microclimi nel versante ionico e in quello tirrenico. Le superfici vitate, circa 10mila ettari, sono distribuite lungo tutto il territorio. Quattro le zone interessante dalla coltivazione della vite. L’area del Cosentino (la zona più estesa, posizionata a nord al confine con la Basilicata),
il Lametino, il Cirotano e la Locride. Un patrimonio ampelografico molto ricco con oltre 200 varietà caratterizzato da una prevalenza delle uve a bacca nera. 13 denominazioni Doc, nessuna Docg.
Gaglioppo Vitigno a bacca nera, uno degli autoctoni più coltivati in Calabria. Storicamente è un vitigno tipico della costa ionica e in particolare della zona a ridosso delle colline di Cremissa. Il vitigno risale addirittura al periodo della Magna Grecia quando la città di Sibari era un importante porto del Mediterraneo per la commercializzazione del vino. Da molti è considerato il vitigno più antico del mondo. È storicamente famoso soprattutto perché con le sue uve si preparava il vino Krimisa tipico della città di Cremissa (oggi detta Cirò), nella Magna Grecia, che veniva offerto agli atleti che ritornavano vincitori dalle Olimpiadi. Il Gaglioppo si trova in numerose denomi-
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Magliocco nazioni come Cirò Rosso Doc, Bivongi Doc, Lamezia Doc. In purezza i suoi vini sono fruttati, speziati e corposi vocati all’invecchiamento, si ottengono tuttavia anche interessanti interpretazioni di vini rosati.
Magliocco Antica varietà a bacca nera, l’uva Magliocco ha davvero infiniti incroci e varianti. Quella di cui parliamo oggi è la varietà Magliocco dolce, che dovrebbe essere il papà di tutti gli incroci presenti nella provincia di Cosenza. Sul volume “Vitigni d’Italia” di Slow Food Editore si legge: «È una delle varietà note in Calabria già dal Medioevo, citata nel 1601 dal Mirafiori e diffusa sul versante della costa tirrenica. Dopo un lungo periodo di oblio, durante il quale ha rischiato di scomparire, recentemente è stato riscoperto e valorizzato, e messo a dimora anche nella parte ionica. È importante non confonderlo con il Magliocco Canino rispetto al quale, nonostan386
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te l’affinità del nome, si mostra diverso per morfologia e diffusione geografica». Grande merito per aver evitato il rischio della sua scomparsa va all’azienda Librandi che ha iniziato questa sperimentazione nel 1988 grazie alla collaborazione con il professor Attilio Scienza e con l’enologo Donato Lanati. Il Magliocco è presente nelle Doc Lamezia e Savuto. Il Magliocco canino porta lo stesso nome del Magliocco dolce di Cosenza ma che in realtà ha un profilo genetico completamente differente, viene allevato solo nella provincia di Vibo Valentia e la sua tutela, nonché il suo recupero, si deve alla Cantina Casa Comerci risalente alla fine del 1800, in provincia di Vibo Valentia, sotto il monte Poro. La cosa che hanno in comune tutte le varietà di Magliocco è il fatto che è un’uva che dà la possibilità di ottenere tantissime varianti, da rossi giovani a grandi riserve in grado di sfidare il tempo, grandi rosati, bollicine, passiti e anche vini bianchi da uva nera, come il Magaria della Cantine Spadafora.
FOCUS ON
Librandi, sostenibilità e tutela della biodiversità Una cantina la cui storia vanta ben quattro generazioni e che ha avuto in passato l’intuizione di sfruttare le potenzialità di questa terra per produrre vino. Le sei tenute di proprietà della famiglia Librandi contano complessivamente circa 350 ettari, dei quali 232 vitati, 80 a uliveto e i restanti boschivi. Nella tenuta Rosaneti, la più grande con 155 ettari, situata tra i comuni di Rocca di Neto e Casabona, si trova il “giardino varietale”, la collezione di vitigni autoctoni nata nel 2003 che accoglie attualmente circa 200 varietà recuperate su tutto il territorio regionale e disposte in un vigneto dalla caratteristica forma a spirale. Paolo Librandi, terza generazione della cantina Librandi di Cirò Marina (Cr), ci parla del loro primo Bilancio di sostenibilità e della certificazione Equalitas: «Un percorso - spiega - che abbiamo iniziato da qualche anno e che vogliamo continuare a sviluppare. Il nostro obiettivo da sempre è
stato quello di preservare e valorizzare la grande biodiversità regionale. Il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ha interessato tutte le fasi, dalle pratiche agronomiche alla vinificazione al packaging. La nostra cantina dispone di un vasto impianto fotovoltaico che provvede a circa il 25-30% del fabbisogno energetico dei macchinari. Il nostro giardino varietale e la rivalutazione dei vitigni autoctoni sono stati parti importanti nel percorso di sostenibilità». Per quanto riguarda il supporto dei giovani e la rinascita del vino della Calabria, prosegue Paolo, «senza dubbio è un momento positivo: abbiamo aziende nuove con giovani molto preparati con idee nuove. Tanti i segnali di cambiamento e dobbiamo notare anche una fattiva collaborazione tra tutti noi. Sul fronte progetti futuri, abbiamo allo studio alcuni nuovi prodotti ma è prematuro parlarne. Stiamo invece aspettando la fine dell’iter per la Docg del Cirò».
Raffaele, Paolo, Nicodemo, Teresa e Francesco Librandi
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Nel 2017 è stata costituita l’Accademia del Magliocco con il fine di promuovere la cultura, la diffusione e la valorizzazione dei vitigni autoctoni calabresi, in particolare del Magliocco Dolce, prodotto nelle terre di Cosenza.
Greco bianco Si tratta del vitigno a bacca bianca coltivato in diversi comuni di Catanzaro e di Reggio Calabria e le sue uve sono utilizzate per produrre vini sia in purezza (Greco bianco Doc) sia integrate ad altri vitigni. Ha un ruolo importante nel Cirò bianco (almeno per il 90%), nel Greco di Lamezia (85%) e in un insolito vino passito, il Greco di Bianco Doc, la cui zona di produzione è ristretta al comune di Bianco e ad una parte del comune di Casignana. Le uve di Greco bianco vengono messe ad appassire prima della spremitura, e il vino presenta una notevole predisposizione all’invecchiamento.
Panorama della Costa Viola foto Maria Francesca Iaria
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Mantonico Vitigno a bacca bianca, è una delle cultivar più tipiche della Calabria. Per secoli è stato confuso con il Trebbiano e soprattutto con il Montonico bianco, originario dell’Abruzzo. Anche se la sua coltura è limitata lungo la costa ionica, se ne apprezza giustamente l’elevato valore enologico e la personalità che conferisce ai vini. Secondo l’antica consuetudine greca, il Mantonico è ancora oggi allevato prevalentemente ad alberello, anche se nelle nuove vigne non mancano impianti a spalliera. Viene vinificato secco, ma anche dolce da uve appassite e spumante, come il metodo Classico delle cantine Statti con il Ferdinando 1938.
Curiosità: i paesaggi terrazzati della Costa Viola Affacciata sullo stretto di Messina, in questa zona si è sviluppata già dall’anno Mille
un’attività agricola basata sui famosi giardini di pietra, i terrazzamenti sostenuti dai muretti a secco denominati “armacìe”. In contrada Granaro, l’altopiano panoramico che guarda lo Stretto, nel 2020 è stata fondata la cooperativa Agrì Costa Viola, una comunità di viticoltori. Lo Zibibbo di Bagnara ne è il principe: vitigno autoctono, frutto di una storia antica che risale alle prime coltivazioni su terrazzo.
Cantine Benvenuto Giovanni Benvenuto realizza il suo sogno, è il primo in Calabria a produrre lo “Zibibbo di Pizzo Igp” per diversi anni anche l’unico. Uno zibibbo secco, quello delle “Cantine Benvenuto”, che il New York Times inserisce tra i dieci migliori vini bianchi italiani sotto i 25 dollari. Il suo traguardo è riconosciuto anche dall’Amministrazione comunale di Francavilla Angitola che chiama la strada che porta alla sua cantina “Via dello Zibibbo”.
Cantine Artese Antonella Lombardo Da avvocato a Milano a vignaiola a Bianco. Una piccola azienda che porta il suo nome, una giovanissima realtà nata nel 2019. Ad aiutarla ci sono due agronomi, Stefano Dini e Dario Ceccatelli, e un enologo, Emiliano Falsini. Un vigneto di cinque ettari e mezzo (tra vecchi impianti, nuovi impianti e vigne in gestione) allevato sui terreni di Bianco, molto argillosi in cui oltre agli autoctoni della regione si trovano vitigni in via d’estinzione. Per il Gambero Rosso nel 2021 è stata la viticoltrice dell’anno.
Alla guida dell’azienda c’è Giovanna Artese, giovane imprenditrice di 26 anni. Sette ettari di vigneti adagiati sulle colline di Madama di Zambrone, di fronte al mare della Costa degli Dei, dista solo 14 km da Tropea. Punta di diamante dell’azienda lo Zibibbo.
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n°8 - aprile 2022 - Anno II - edizionE digitale Edizioni Contatto surl via Piatti, 51 · 24030 Mozzo (Bg) Direttore responsabile Alberto Lupini · alberto.lupini@italiaatavola.net Redazione Tel 035 460563 · 351 8391052 · Fax 02 700557702 · checkin@italiaatavola.net · redazione@italiaatavola.net Gabriele Ancona (vicedirettore) · gabriele.ancona@italiaatavola.net Lucio Tordini (coordinatore di redazione) · lucio.tordini@italiaatavola.net Piera Genta (inviata) · pieragenta@libero.it Jenny Maggioni (redattore) · jenny.maggioni@italiaatavola.net Martino Lorenzini (redattore) · martino.lorenzini@italiaatavola.net Gianluca Pirovano (redattore) · gianluca.pirovano@italiaatavola.net Elisabetta Passera (segreteria di redazione) · redazione@italiaatavola.net Brian Vavassori (segreteria di redazione) · brian.vavassori@italiaatavola.net Riccardo Melillo (grafica e impaginazione) · riccardo.melillo@italiaatavola.net Alessandro Venturini (Seo & Web manager) · alessandro.venturini@italiaatavola.net Matteo Scibilia (responsabile scientifico) · matteoscibilia2013@virgilio.it Editore Mariuccia Passera · mariuccia.passera@italiaatavola.net Amministrazione segreteria@italiaatavola.net Pubblicità, eventi e marketing Tel 035 615370 · 351 8391052 · Fax 02 700557702 · direzionecommerciale@italiaatavola.net Andrea Lupini (direttore commerciale e iniziative speciali) · andrea.lupini@italiaatavola.net Laura Miedico (responsabile direzione commerciale) · laura.miedico@italiaatavola.net Livia Gerosa · livia.gerosa@italiaatavola.net · Ivana Frosio · ivana.frosio@italiaatavola.net Corrispondenti di zona (per contatti telefonici consultare il sito) Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Piera Genta · pieragenta@libero.it Lombardia orientale Renato Andreolassi · renato.andreolassi@alice.it Pavia-Piacenza Stefano Calvi · s.calvi@ilquattro.it Veneto Giulia Marruccelli · gmarruccelli@yahoo.it Belluno-Bolzano-Trento Lina Pison · linapison@gmail.com Friuli Venezia Giulia Liliana Savioli · lilli_sa@hotmail.com Emilia Romagna Giuseppe De Biasi · dbpino60@gmail.com Toscana e Umbria Alessandro Maurilli · a.maurilli@almapress.net Claudio Zeni · zeniclaudio@alice.it Lazio Mariella Morosi · mariellamorosi@hotmail.com Marche e Abruzzo Benedetta Gandini · b.gandini22@gmail.com Carla Latini · carla@carlalatini.com Campania e Molise Vincenzo D’Antonio · vincenzo.dantonio@italiaatavola.net Puglia Sandro Romano · sralessandroromano@gmail.com Calabria Tommaso Caporale · dodicialitro@gmail.com Sicilia Gianni Paternò · giopate@libero.it Piero Rotolo · pierotolo@tin.it Antonio Iacona · direttore@charmatmagazine.it Sardegna Roby Rossi · roberto-rossi@hotmail.it Svizzera (Canton Ticino) Rocco Lettieri · simpatico.melograno@tin.it Hanno collaborato anche:
Renato Andreolassi, Leonardo Felician, Guido Gabaldi, Giorgio Lazzari, Lucia Siliprandi Registrazione del Tribunale di Bergamo 13/2021 del 7/6/2021 Iscrizione al Roc (Registro degli operatori di comunicazione) n.10548
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