Fiorenza Serra
! COME RAFFIGURARE IL COSMO DI DANTE? ! ! !
Piccola sintesi di cosmologia dantesca E cominciò: Le cose tutte quante hanno ordine tra loro, e questo è forma che l’universo a Dio fa simigliante. (Par. I, 103-105)
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Con queste parole Beatrice inizia a spiegare a Dante la forma gerarchica e ordinata dell’universo, che egli prende a modello della sua stessa opera poetica. 1 La concezione cosmologica dantesca deriva, come è noto, da quella aristotelicotolemaica, con influenze del platonismo e del neoplatonismo; il tutto rivisitato secondo l’interpretazione cristiana. Questa, al tempo di Dante, aveva già sistematizzato, con la scolastica e Tommaso d’Aquino in particolare, la concezione pagana, adattandola alla visione biblica e cristiana. Nè va dimenticato l’incontro con la cultura araba.2 L’idea classica del mondo si basa su una concezione antropomorfica (Platone nel Timeo considera l’universo come un organismo, un animale) secondo la quale il cosmo, come l’essere vivente, ha sei orientamenti: alto e basso, destra e sinistra, davanti e dietro. E questi orientamenti non sono neutri ma implicano un significato morale: buoni l’alto, la destra e il davanti; cattivi il basso, la sinistra e il dietro. Osserva Aristotele che tutti i popoli, barbari o greci, assegnano al divino la regione superiore. C’è però una difficoltà: secondo il filosofo, per una serie di calcoli e di ragionamenti relativi al movimento dei pianeti, il basso e l’alto del mondo sono capovolti: il polo nord sta in “basso”, regione meno nobile, il polo sud “in alto”, regione più nobile. Così pure in Dante: “Il mondo vissuto dell’ecumene terrestre è, rispetto alla sfera nobile e somma delle stelle fisse, un mondo rovesciato” 3. Questo capovolgimento del mondo viene spiegato dal poeta con il mito della caduta di Lucifero e con il peccato di Adamo che sarà redento dal sacrificio del Cristo. Il viaggio di Dante nell’aldilà,
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“Tutto il poema infine non è che una grande celebrazione, dandogli visibilità e bellezza, di un tale ordine.” Divina Commedia con il commento di Anna Maria Chiavacci Leonardi, vol III, Mondadori, pag 46 ! 2
“E che cos’è l’erudizione dantesca? Aristotele come una farfalla di felpa, è orlato della bordatura araba di Averroè”. Osip Mandel’stam, Conversazioni su Dante, Il melangolo, 2003, pag. 52 ! 3
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Giorgio Stabile, Dante e la filosofia della natura, Galluzzo, 2007, pag. 148