Il Paradiso di Dante nell'arte

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Fiorenza Serra! IL PARADISO DI DANTE NELL’ARTE!

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Tra circolarità, verticalità e diagonale!

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Dante e Beatrice in Paradiso (miniatura del sec.XIV) fig.1!

! Una difficoltà, per gli artisti che vogliono raffigurare il Paradiso di Dante, riguarda un insanabile contrasto nella concezione dantesca dell’universo. ! ! Da un lato, questa si basa su un principio circolare: le nove sfere dei cieli ruotanti una dentro l’altra, e in più l’Empireo, che tutto comprende, con i nove cerchi di angeli ruotanti intorno a Dio e la candida rosa dei beati. ! ! Dall’altro lato, un principio gerarchico e verticale vuole che la virtù divina discenda dall’alto verso il basso. ! ! Le raffigurazioni del Paradiso oscillano nel privilegiare talvolta la disposizione circolare, talaltra la linea verticale, oppure la via di mezzo della linea diagonale.!

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! Iniziamo questa piccola rassegna con Sandro Botticelli. ! ! Nella illustrazione seguente, Dante e Beatrice nel cielo della luna, l’artista concilia la circolarità con la linea diagonale. ! ! Vediamo i due personaggi dentro la sfera della luna: Beatrice con la mano sinistra tiene la destra di Dante mentre con la propria mano destra, protesa verso l’alto, spiega il sistema dei cieli e la distribuzione della virtù divina. Ella inclina leggermente il viso verso Dante il quale volge lo sguardo in su, verso di lei e in direzione dei cieli. La posizione dei due, decentrata verso sinistra rispetto alla sfera, 1


con Beatrice dal passo danzante un poco più in alto rispetto a Dante, suggerisce l’idea di un movimento ascendente verso i cieli superiori, quasi un’attrazione celeste.! ! Al centro dei cieli sta la terra. Su ciascun cielo è disegnato un punto che significa il pianeta di riferimento, dei puntini più piccoli sull’ottavo cerchio sembrano indicare le stelle fisse mentre sei puttini-angeli (forse, non si distinguono bene) fanno il girotondo tra il nono e il decimo, quasi un invito per l’Empireo o magari impegnati ad imprimere il movimento al Primo Mobile.! ! Le due sfere, una maggiore che significa la luna e una minore che designa tutto il sistema celeste, sono disposte lungo la diagonale del riquadro. !

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Dentro dal ciel de la divina pace ! si gira un corpo ne la cui virtute ! l’esser di tutto suo contento giace.! …! Questi organi del mondo così vanno,! come tu vedi omai, di grado in grado,! che di sù prendono e di sotto fanno.!

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(Par. II 112-114, 121-123)

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fig.2


! ! ! Domina decisamente la circolarità nella seguente Apparizione di Cristo:! ! Qui i due viaggiatori sembrano in un momento di pausa, sospesi all’interno della fera delle stelle fisse: Beatrice, sempre col braccio destro sollevato verso l’alto, mentre col sinistro regge la ricca veste drappeggiata, guida lo sguardo di Dante verso l’alto. Egli però deve ripararsi con la mano perché non regge lo splendore dell’apparizione del Cristo. ! ! ! Questi è disegnato come una fiamma, quasi un sole, tra tutte le altre fiammelle che rappresentano le schiere dei beati ruotanti in cerchi concentrici intorno al maggior fulgore. Un piccolo cerchio di fiammelle è aggiunto sul capo di Beatrice come un’aureola.!

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Quale ne’ plenilunii sereni! Trivia ride tra le ninfe etterne! che dipingon lo ciel per tutti i seni,! vid’i’ sopra migliaia di lucerne! un sol che tutte quante l’accendea,! come fa ‘l nostro le viste superne;! (Par. XXIII 25-30)!

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! fig.3!


! ! ! ! Nel disegno seguente, che illustra l’Ascesa di Dante e Beatrice all’Empireo, prevale invece la diagonale. Essi sembrano volare, Beatrice un poco più avanti, questa volta col braccio sinistro sollevato, quasi a dare maggiore slancio al movimento ascendente; le vesti leggere, in movimento anch’esse, sembrano rigonfie d’aria (che non c’è).! ! Le due linee leggermente convergenti veso l’alto significano il fiume di luce (lume in forma di rivera), prima manifestazione dell’Empireo, con le rive adornate di fiori primaverili e con alcuni angioletti (faville vive) che volteggiano. ! ! Per l’ottima spiegazione di questo disegno (e altro) rinvio all’articolo di Cornelia Klettke, Mistica del Paradiso al limite del rappresentabile. Par XXX: ! word-painting dantesco e disegno botticelliano- Analisi di un intercambio mediale.!

http://www.raco.cat/index.php/QuadernsItalia/article/download/ 262712/350118

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e vidi lume in forma di rivera! fulvido di fulgore, intra due rive! dipinte di mirabil primavera.! Di tal fiumana uscian faville vive,! e d’ogne parte si mettien ne’ fiori,! quasi rubin che oro circunscrive;! (Par. XXX 61-66)

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! fig.4!


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! Dopo quattro secoli, anche Gustav Doré si cimenta nella illustrazione del capolavoro dantesco.! ! Nella seguente incisione egli ricorre a due linee convergenti, in questo caso centrate verso l’alto, per illustrare l’accoglienza che le anime beate riservano a Dante, al suo fulmineo arrivo nel “secondo regno”, il cielo di Mercurio.!

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! ! ! ! ! ! ! Come ’n peschiera ch’è tranquilla e pura! traggonsi i pesci a ciò che vien di fori! per modo che lo stimin lor pastura,! sì vid’io ben più di mille splendori! trarsi ver’ noi, e in ciascun s’udia:! “Ecco chi crescerà li nostri amori”.! (Par. V 100-105)!

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fig.5!


Nell’illustrazione seguente, invece, troviamo un doppio cerchio: i fulgidi beati cantano ruotando intorno ai due visitatori nel cielo del Sole. Una ideale linea verticale fa da perno alle due ruote, ed in questa sono collocati Dante e Beatrice, immobili su una improbabile nuvola.! !

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Come si volgon per tenera nube! due archi paralleli e concolori,! quando Junone a sua ancella iube,! nascendo di quel dentro quel di fori,! …! così di quelle sempiterne rose! volgiensi circa noi le due ghirlande,! e sì l’estrema a l’intima rispuose.! (Par. XII 10-13, 19-21)

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fig.6!


Perfettamente circolare la disposizione della candida rosa dei beati, con angeli vorticanti intorno e con lo splendore divino al centro. I due ospiti (fra poco Beatrice lascerà Dante) osservano verso l’alto, in piedi sulla solita nuvoletta.! !

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In forma dunque di candida rosa! mi si mostrava la milizia santa! che nel suo sangue Cristo fece sposa …! nel gran fior discendeva che s’addorna! di tante foglie, e quindi risaliva! là dove ‘l suo amor sempre soggiorna.

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(Par. XXXI 1-12)!

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fig.7!

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! Usciamo un po’ fuori tema con questo La via reale di Magritte che, per la centralità del sole e il suo fulgore, ricorda la figura di Dio e della candida rosa illustrata dal DorÊ. ! ! ! ! ! ! ! ! ! (fig.8)! !

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! Per la Commedia, Salvador Dalì ha eseguito cento acquerelli, poi trasformati in xilografie. In questo La Scala celeste, ritroviamo la disposizione in diagonale. ! ! Sulla scala che attraversa obliquamente il dipinto sono collocati i personaggi: le figure di Dante e Beatrice, grige, si distinguono per la loro corporeità, tanto che proiettano ombre; angeli e beati sono invece trasparenti e luminosi, come la scala, tutta dorata, che a metà altezza svolta verso destra assumendo una colorazione cilestrina. In alto a sinistra si scorge un lembo di sipario sollevato che conferisce un sapore teatrale alla scena. Una sorta di sacra rappresentazione?!

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di color d’oro in che raggio traluce! vid’io uno scaleo eretto in suso! tanto, che nol seguiva la mia luce.! Vidi anche per li gradi scender giuso! tanti splendor, ch’io pensai ch’ogne lume! che par nel ciel, quindi fosse diffuso. ! (Par. XXI 28-33)! 9

fig. 9!


! Centrale e sviluppato in altezza è invece il seguente L’incontro con la Trinità. Ma soprattutto quest’opera ci comunica un senso di profondità, attraverso l’apertura nell’azzurro mantello drappeggiato della Vergine che permette a Dante di contemplare il grande mistero della Trinità, al quale forse alludono i variegati colori delle ali.!

fig.10!

Ne la profonda e chiara sussistenza! de l’alto lume parvemi tre giri ! di tre colori e d’una contenenza;! e l’un da l’altro come iri da iri! parea reflesso, e ‘l terzo parea foco! che quinci e quindi igualmente si spiri.!

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(Par. XXXIII 115-120)!

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! Altrettanto colorata ma decisamente circolare l’interpretazione che Aligi Sassu propone per il Cielo del sole.! ! (Lo abbiamo già visto in Gustav Doré, alla fig.6)! ! La linea curva dell’ arcobaleno con i sette colori dell’iride nella parte superiore del dipinto descrive la ruota dei beati; ai quali il pittore allude con figure di uccelli e di visi nella parte inferiore.! ! Al centro è tutto uno sfavillio di oro, come ci si aspetterebbe appunto nel cielo del sole.!

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fig.11!

Sì tosto come l’ultima parola! la benedetta fiamma per dir tolse! a rotar cominciò la santa mola;! e nel suo giro tutta non si volse! prima ch’un’altra di cerchio la chiuse,! e moto a moto e canto a canto colse;!

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(Par. XII 1-6)!

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! ! ! Vediamo nuovamente la candida rosa dei beati, così interpretata da Moebius, il quale, a proposito delle sue illustrazioni del Paradiso, riconosce: “senza vergogna, ho appoggiato di nascosto la mia carta da ricalco” sull’opera di Doré. (vedi fig.7)!

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! In forma dunque di candida rosa ! mi si mostrava la milizia santa ! che nel suo sangue Cristo fece sposa;! (Par. XXXI 1-3)!

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fig.12!


! Vorrei chiudere la nostra piccola rassegna con un’opera di Louise Bourgeois, dal titolo Cell (The last climb). ! ! Questa installazione è stata esposta al Museo Capodimonte di Napoli nel 2008 e il titolo, insieme ai versi citati dall’artista, la riconducono al nostro tema.! ! Si tratta di una cella fatta di rete che ha per base una circonferenza: la porta è aperta, e all’interno una scala a chiocciola si sviluppa intorno a un pilone centrale che oltrepassa il limite superiore della cella stessa. Diverse sfere abitano questo spazio: due più grandi e grige e all’apparenza più pesanti sono posate per terra, altre azzurre e trasparenti, più piccole e leggere, si librano nell’aria. ! ! Anche qui una scala ci porta dalla terra al cielo. fig.13!

di color d’oro in che raggio traluce! vid’io uno scaleo eretto in suso! tanto, che nol seguiva la mia luce.! (Par. XXI 28-30)

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