Noale Città Murata Evidenze archeologiche nella Rocca del XIII secolo. di Valentina Pinto Possente ed inespugnabile macchina da guerra, la Rocca1 di Noale, situata sul ramo principale del fiume Marzenego, fu il nucleo originario su cui si sviluppò il centro fortificato medievale. Con Rocca si designava il palazzo dei Tempesta2 detto anche palazzon che fungeva da abitazione alla famiglia e nel quale si trovavano la Cancelleria, il presidio, le prigioni e la servitù. Analisi storico-archeologiche, ci hanno permesso di formulare alcune riflessioni sulle varie fasi di costruzione del complesso, in un ampio periodo che va dal XII al XIII secolo. La rocca venne edificata a sud del castello3 e si presentava come un poligono irregolare con una maggiore estensione in direzione nord-sud. Il perimetro e l’estensione sono due parametri tuttora percepibili, in particolar modo, se si osserva il complesso da una prospettiva aerea.
Mappa del 1780 di Roberto Zuccareda che evidenzia la conformazione della Rocca di Noale.
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Sinonimo di rupe, il termine rocca compare in origine con il significato di edificio fortificato omogeneo a destinazione mista Nobile famiglia che deriva dalla casata dei da Camposampiero, che insieme agli Estensi, i da Camino e i da Romano fiorì nella Marca trevigiana nel corso del XII e del XIII secolo.
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Il castello, parte antica di Noale compresa tra le due torri, era circondata da alte mura non più esistenti. Presentava una forma molto vicina ad un quadrilatero. A partire dalla tarda antichità cominciano a comparire, nelle fonti latine e greche, sostantivi quali castrum/castellum, ad indicare centri fortificati diversi dalle città. Queste definizioni derivano direttamente dalla terminologia di carattere militare applicata alle strutture fortificate del limes e solo col tempo, e con le mutate condizioni politico-militari, andarono ad identificare anche strutture civili fortificate. Tuttavia questi termini, fin dall’origine, possono dar luogo ad incertezze interpretative in quanto, come afferma il Settia, “possono indicare tanto una fortificazione di valore esclusivamente militare, così come un centro - da intendere fortificato-sede di una popolazione civile, il quale si distingue da una città solo per le sue proporzioni minori”. Tale ambiguità si protrae anche nel pieno del medioevo. Insieme a tali vocaboli, la documentazione scritta, prima tardoantica, poi altomedievale, riporta altri termini, taluni ad indicare strutture diverse dai castelli, ma con funzioni ancora di carattere militare (ad esempio turris), altri a specificare partizioni dello stesso apparato difensivo, sia in legno che in muratura: su questi ultimi temi si rimanda ancora una volta all’esauriente disamina operata dal Settia. Vd. Gelichi S., Introduzione all’archeologia medievale. Storia e ricerca i Italia, pp. 130-131 par. 4.2.I.