CULTO CRISTIANO E CULTO “PAGANO” DI SANTA FEBRONIA DI NISIBI

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MARIA STELLADORO, SANTA FEBRONIA, VERGINE E MARTIRE SOTTO DIOCLEZIANO, VELAR, LDC, GORLE 2011. CULTO CRISTIANO E CULTO “PAGANO” DI SANTA FEBRONIA DI NISIBI 1. INTRODUZIONE Per quanto riguarda la risemantizzazione cristiana di culti pagani, la ricorrenza di Febronia può essere considerata un continuum dei Lupercalia, feste catartiche nell’antica Roma pagana, come attesta il fatto che anticamente la santa era celebrata a febbraio 1. Le fonti antiche sia quelle pagane che quelle cristiane (tra cui: Agostino, Cassio Dione, Cicerone, Dionisio d’Alicarnasso, Giovenale, Livio, Ovidio, papa Gelasio I, Plutarco, Svetonio, Valerio Massimo, Varrone e Virgilio)2 ci informano delle festività pagane dei Lupercalia e di quelle connesse a Giunone purificata, poi soppiantata dalla Candelora che sostituisce la purificazione della Vergine Maria a quella di Giunone sempre nel mese di Febbraio. Quindi il tema della purificazione assorbe sia culti pagani che cristiani che si intersecano a vicenda prima di vedere il trionfo della cristianità. Anticamente, ma anche oggi in alcuni calendari, la ricorrenza di Febronia ricadeva, come si diceva, il 14 febbraio. Ciò in quanto si credeva ad una mutuazione del culto della v. e m. cristiana da preesistenti festività pagane alquanto famose sia nell’antica civiltà etrusca che a Roma e che ricorrevano nel mese di Febbraio (=Februarius deriverebbe da februare, cioè purificare3). Infatti, il termine latino februarius è collegato a februa, che erano costituiti da panni o focacce di farro o fronde di un albero o qualunque altra cosa con cui fosse possibile aspergere il sangue delle vittime sacrificali (=panni), purificare le case (=focacce salate), adornare le tempie dei sacerdoti (=fronde)4. Legami della festività di Febronia si vogliono vedere anche con l’attuale festa di san Valentino, originariamente festa purificatoria di Giunone Februa, poi ribattezzata come festa di santa Febronia e differita al 25 giugno. Le feste Lupercalia erano celebrate il 14-15 febbraio per commemorare il ritrovamento dei gemelli sotto il fico del Palatino fino al 486, quando il futuro papa Gelasio le trasformò nella festa di san Valentino5. 1

Per le relazioni fra la festa di Febronia e il mese di Febbraio si veda anche: www.amedit.it a cura di Giuseppe Maggiore. Agostino, De civitate Dei, ed. B. Dombart-A. Kalb, Turnhout 1955 (CCSL, 47-48); Cassio Dione, Storia Romana, ed. von Otto Veh. I-V, Zurich- München 1985-1987, spec. III, Zurich- München 1986; Cicerone, De natura deorum, III, ed. A. Stanley Pease, Cambridge 1955; Dionisio di Alicarnasso, Antichità romane, I, 79, 61 [=Antiquitatum romanorum quae supersunt, ed. C. Jacoby I-IV + Suppl.-Indices, Stuttgart, Teubner 1967. Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum]; Gelasio I, papa, Adversus Andromachum senatorem et caeteros Romanos qui Lupercalia secundum morem pristinum colenda constituunt [Gelasio, Lettre contre les Lupercales et dix-huit messes du Sacramentaire Léonien, ed. G. Pomarès, Paris 1959 (SCh, 65); Giovenale, Satire, II, 42, ed. U. Knocke, München 1950; Plutarco, Vite parallele: Cesare, 61, ed. K. Ziegler, Zürich- München 1980; Id., Vite parallele: Romolo, edd. R. Flacelière-E. Chambry-M. Juneaux, Paris 1957 (CUF); Publio Ovidio Nasone, Fasti, II, ed. R. Schilling, Paris 1993 (CUF); Svetonio, Vita di Cesare, ed. H. Ailloud, I, Paris 1954 (CUF); Tito Livio, Storia di Roma, edd. R. Conway-C.F. Walters-S.K. Johnson-A. H. McDonald-R.M. Ogilvie, Oxford 1919-1974 (libri 1-35); Valerio Massimo, Factorum et dictorium memorabilium libri, II, ed. P. Constant, Paris 1935 (CUF); Varrone, De Lingua latina, 5, 54 ed. H. Dahlmann-G. Calboli-P. Vozza; Virgilio, Eneide, VIII, 342-344, ed. F.Formigari. I testi classici, che citeremo, rimandano alle edizioni sopra segnalate. 3 Infatti, il mese di Febbraio era un tempo dedicato al dio Februo/Februus (=purificatore) e alla derivazione del suo femminile, Februa: due divinità piuttosto sconosciute ai più. Per questo motivo tale mese era dedicato con sacrifici espiatori a Giunone Februa sospita (=la Salvatrice), Madre Regina e februata (=purificata). Seguivano le feste Lupercalia (=15 Febbraio), dedicate ad Acca Larentia (= 23 dicembre), cioè la Lupa o Luperca di Romolo e Remo, la dea del grano e dal dio Faustolo Luperco, protettore delle greggi contro i lupi. 4 Ecco la purificazione riportata da Ovidio, Fasti 2, 19-24, 31-32ss. nella februatio: «Gli antenati romani dissero Februae le espiazioni: e ancora molti indizi confermano tal senso della parola. I pontefici chiedono al re e al flamine le lane che nella lingua degli antichi erano dette Februae. Gli ingredienti purificatori, il farro tostato e i granelli di sale, che il littore prende nelle case prEstabilite, si dicono anch’essi februae. [...] Da ciò il nome del mese, perché i Luperci con strisce di cuoio percorrono tutta la città, e ciò considerano rito di purificazione». 5 Holleman, Pope Gelasius I. 2


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