ADESTE NR. 28Domenica 8 Luglio 2018

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*In sinergia con Fondazione Migrantes


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vita colorata è stupenda, non è altro che luce indispensabile per la nostra esistenza ed è importante prendere consapevolezza delle proprietà terapeutiche del colore, come hanno fatto i nostri antenati. L’opera e la trattazione della luce e dei colori dello studioso Isaac Newton è illuminante. Osserva il prisma di Newton: la luce bianca si infrange nei sette colori dello spettro. Quando attraversa un prisma, scoprì che ogni colore aveva un suo angolo di rifrazione specifico ed era proprio questo a renderlo visibile all’occhio umano. Capovolgendo il prisma i colori si ricombinano per formare ancora la luce bianca. La luce o i colori è fatta di onde, ogni colore ha una lunghezza d’onda, che vibra a una frequenza specifica. L’autore ci offre la spiegazione scientifica del colore. I sette colori visibili dello spettro: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola. Essi si associano a diverse qualità che tutti noi abbiamo più o meno intensamente, ma sempre apportano al nostro essere una grande energia e se siamo giustamente orientati allo “stare bene”. La vita dipinta di colore è vivace per me e anche per gli altri. I colori sono un mondo splendido di vitalità. Tutto ha un colore: le cose, le emozioni, i pensieri e anche i nostri stati d’animo sono colorati per chi li vede e li intuisce. La bellezza del colore ci colpisce, ci ispira, viene in noi un beneficio interiore e corporale. Il principio di applicazione dei colori è fondamentalmente rivolto al benessere psicofisico e alla gestione della vita quotidiana. Il colore dona bellezza all’esistenza, non la maschera. Dio colora la nostra vita e ci offre gli strumenti per dipingere: l’intelletto, la tavola, i colori, il pennello, l’esistenza e il tempo. Non dimentichiamo di ringraziare colui che ci fa il dono e l’umiltà di iniziare il dipinto della vita. Alzando gli occhi al cielo, scopro l’azzurro con tutte le sue sfumature e dall’immensità celeste mi sento avvolto da un manto di affetto. In questo grande cielo non mi perdo nel vento freddo, ma riscaldato dai raggi dorati del sole, ritrovo me stesso, la vitalità interiore, la preziosità regale, l’elezione profonda. Nello stesso tempo mi trovo sulla terra, che è colorata in mille e più modi, ogni volta diversa nelle sfumature e sempre stupisce, sorprende, meraviglia. Sono figlio di questa terra che è colorata di verde, di giallo, di rosso, di blu, i colori dell’accoglienza, del vivere quotidiano e destinati a non spegnersi mai. Sono figlio del cielo nell’intingere il pennello della bellezza nei colori luminosi, che mi accompagnano sempre. Auguro a me, agli amici, ai giovani, a tutte le persone incontrate che nessun spazio della vita, dei sentimenti, dell’amore rimanga senza colore. Dipingi la tua vita di colore, donati tutte le sfumature della delicatezza, lascia il grigiore dell’indifferenza, lascia che la tua mano sia guidata mentre intingi il pennello nel colore. Sempre a Dio chiedi il consiglio di intingere il pennello in più colori, per sfumare, abbellire ancor più il tuo unico dipinto. Ti renderai gradualmente conto che i colori della tua opera sono umili e belli. La tua storia colorata è umile e splendente nello stesso tempo. Il pennello del tuo umile intelletto è attratto dal colore nella giusta dose, per ottenere i risultati desiderati. L’umiltà è alla base dei colori del tuo affresco nella profondità dell’azzurro che eleva, nella luce dorata del sole che riscalda, nell’intensità umana del rosso che alimenta l’amore, nel respiro profumato del verde che ossigena l’esistenza. Dipingi la tua vita umana. Dipingi la tua elevazione spirituale. Dipingi il tuo pensiero con il cuore (umanità) e portalo in alto (spirito), ma non ti dimenticare mai del pistillo (umiltà) che sta all’origine del colore.


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ragazzo senegalese ha trovato un portafogli per strada a Roseto gonfio di soldi, con all’interno quasi 500 euro. E non ci ha pensato un minuto in più: il 19enne africano ha preso quello che per lui è un vero e proprio tesoretto e l’ha portato dritto dritto in caserma ai carabinieri. Poi, la sorpresa: il proprietario di quel portafogli, chiamato in caserma dai militari dell’Arma, ha voluto ringraziare quel ragazzo dandogli subito una somma di denaro, ma poi ha stupito quel giovane così onesto offrendogli anche un posto di lavoro nella sua impresa edile. Già, perché i carabinieri, controllando il contenuto di quel portafogli, hanno scoperto che all’interno, oltre ai soldi, 370 euro in contanti, c’erano anche un assegno di 100 euro, un pugno di monete per un totale di circa due euro, e le carte bancomat e c’erano anche i documenti del proprietario che aveva smarrito il tutto, quel 41enne titolare di una ditta edile di Roseto, che, come riporta il sito Cityrumors.it, scendendo dal suo camion, parcheggiato vicino al cantiere dove opera non lontano dalla pineta e dalla stazione ferroviaria, non si era accordo di aver perso il suo portafogli. Ed è stato proprio nella caserma dei militari che l’imprenditore 41enne ha conosciuto quel giovane ragazzo senegalese, ospite del Residence Felicioni di Roseto, che invece di mettersi in tasca quel gruzzolo, l’ha portato ai carabinieri. Un gesto esemplare, dato che molto probabilmente chiunque avesse trovato quel portafogli avrebbe magari tenuto per sé quella somma di denaro e avrebbe lasciato il resto sul posto, gettando magari il tutto nell’immondizia. Quel 19enne senegalese, a cui quella avrebbe fatto sicuramente comodo, invece ha deciso di portare quel portafoglio in caserma, meritando così il premio che l’imprenditore gli ha conferito subito in denaro e poi con l’inaspettata proposta di un posto di lavoro nella sua impresa.


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ertini, Presidente della Repubblica: Al voto sul nuovo Capo dello Stato si presenta un Parlamento spaccato in due, frutto dei nuovi equilibri disegnati dalle elezioni politiche del 1976. In quell'occasione il Partito Comunista Italiano registra il suo miglior risultato di sempre, sfiorando lo storico sorpasso sulla Democrazia Cristiana. Il braccio di ferro tra il PCI di Enrico Berlinguer e la DC guidata dal segretario Benigno Zaccagnini si traduce in un'impasse sul voto che si protrae per 15 scrutini, durante i quali i due nomi che raccolgono maggiore consenso sono quelli del comunista Giorgio Amendola e del democristiano Guido Gonella. Il 16° è risolutivo e le due maggiori forze convergono su una figura stimata trasversalmente, protagonista della guerra di resistenza e già eletto due volte alla Presidenza della Camera: con 832 preferenze su complessivi 995 votanti (record di consensi tuttora incontrastato), Pertini diventa il 7° Presidente della Repubblica Italiana, subentrando al dimissionario Giovanni Leone (colpito dallo scandalo Lockheed). Il suo settennato, iniziato in una fase drammatica della storia repubblicana (appena un mese dopo l’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e nell'ultima fase dei cosiddetti "anni di piombo"), sarà caratterizzato da avvenimenti importanti come l’elezione di papa Giovanni Paolo II e il terremoto dell’Irpinia. Di fronte al periodo critico che si attraversa, l’opinione pubblica vede in lui una figura carismatica e di specchiata moralità, in grado di accrescere la fiducia della gente nelle istituzioni. Con lui la figura del Presidente della Repubblica diventa un simbolo di unità del paese, tramandando ai suoi successori un modello universale di onestà e di alto profilo istituzionale.


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Ci saranno Bartolomeo I, Hilarion , il vice di Kiril e altri otto leader ortodossi All'incontro prenderanno parte dieci patriarchi e metropoliti ortodossi - tra i quali Bartolomeo I (patriarca ecumenico di Costantinopoli e primus inter pares dell'ortodossia) e il metropolita Hilarion, in rappresentanza del patriarcato di Mosca -, sette tra patriarchi e metropoliti delle chiese cattoliche di rito orientale, un rappresentante luterano e uno del Concilio delle Chiese del Medio Oriente. IL PROGRAMMA DELLA VISITA DEL PAPA A BARI La Basilica di San Nicola rappresenta da secoli quella “nostalgia di unità” tra i cristiani, come disse Giovanni Paolo II nella sua visita a Bari nel 1984, e un luogo in cui l'ecumenismo si vive giorno per giorno a livello popolare. È anche l'unica Basilica al mondo dove sulla stesso altare si può celebrare sia la Messa di rito latino, sia la Divina liturgia degli ortodossi. Il Papa, scegliendo Bari come luogo di questa preghiera per la pace, ha voluto sottolineare proprio questi elementi di un cammino verso l'unità che non può prescindere dai rapporti quotidianamente vissuti tra fratelli nella fede anche se appartenenti a comunità cristiane diverse. A Bari, tra l'altro ci sono quattro comunità ortodosse: russa, georgiana, rumena e greca, tutte in ottimi rapporti con la Chiesa cattolica. Anche per loro la Basilica di san Nicola è un punto di riferimento. -

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esù andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Missione che sembra un fallimento e invece si trasforma in una felice disseminazione: «percorreva i villaggi insegnando». A Nazaret non è creduto e, annota il Vangelo, «non vi poté operare nessun prodigio»; ma subito si corregge: «solo impose le mani a pochi malati e li guarì». Il rifiutato non si arrende, si fa ancora guarigione, anche di pochi, anche di uno solo. L’amante respinto non si deprime, continua ad amare, anche pochi, anche uno solo. L’amore non è stanco: è solo stupito («e si meravigliava della loro incredulità»). Così è il nostro Dio: non nutre mai rancori, lui profuma di vita. Dapprima la gente rimaneva ad ascoltare Gesù stupita. Come mai lo stupore si muta così rapidamente in scandalo? Probabilmente perché l’insegnamento di Gesù è totalmente nuovo. Gesù è l’inedito di Dio, l’inedito dell’uomo; è venuto a portare un «insegnamento nuovo» (Mc 1,27), a mettere la persona prima della legge, a capovolgere la logica del sacrificio, sacrificando se stesso. E chi è omologato alla vecchia religione non si riconosce nel profeta perché non si riconosce in quel Dio che viene annunciato, un Dio che fa grazia ad ogni figlio, sparge misericordia senza condizioni, fa nuove tutte le cose. La gente di casa, del villaggio, della patria (v.4) fanno proprio come noi, che amiamo andare in cerca di conferme a ciò che già pensiamo, ci nutriamo di ripetizioni e ridondanze, incapaci di pensare in altra luce. E poi Gesù non parla come uno dei maestri d’Israele, con il loro linguaggio alto, “religioso”, ma adopera parole di casa, di terra, di orto, di lago, quelle di tutti i giorni. Racconta parabole laiche, che tutti possono capire, dove un germoglio, un grano di senape, un fico a primavera diventano personaggi di una rivelazione. E allora dove è il sublime? Dove la grandezza e la gloria dell’Altissimo? Scandalizza l’umanità di Dio, la sua prossimità. Eppure è proprio questa la buona notizia del Vangelo: che Dio si incarna, entra dentro l’ordinarietà di ogni vita, abbraccia l’imperfezione del mondo, che per noi non è sempre comprensibile, ma per Dio sempre abbracciabile. Nessun profeta è bene accolto nella sua casa. Perché non è facile accettare che un falegname qualunque, un operaio senza studi e senza cultura, pretenda di parlare da profeta, con una profezia laica, quotidiana, che si muove per botteghe e villaggi, fuori dal magistero ufficiale, che circola attraverso canali nuovi e impropri. Ma è proprio questa l’incarnazione perenne di uno Spirito che, come un vento carico di pollini di primavera, non sai da dove viene e dove va, ma riempie le vecchie forme e passa oltre


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inalmente una coppia di Bucarest ha realizzato il proprio sogno: costruire il castello degli gnomi usando materiali ecologici e sostenibili. Razvan e Gabriela Vasile hanno infatti venduto la loro casa nella capitale romena per avviare questo progetto con l'aiuto dell'architetto "green" Ileana Mavrodin. Castelul de Lut Valea Zanelor significa in romeno "Castello d'argilla della Valle delle Fate": infatti questo hotel di 10 stanze è fatto principalmente di argilla, paglia e sabbia... tutti elementi eco-friendly. Il progetto è cominciato nel 2014 sui Monti Fagaras e anche nei mezzi e nei materiali prevede appunto prodotti della terra delle fate: non sono state usate vernici industriali, gli esterni sono di intonaco a calce e sabbia e la torre principale è fatta in pietra. All'interno non vi è alcun impianto di riscaldamento o sistema di condizionamento d'aria e nei mesi più freddi si provvederà a riscaldare gli ambienti tramite la legna bruciata nei caminetti caratteristici. Il castello è stato ormai compleatato e si trova a 35 minuti in macchina dalla città di Sibiu, nella regione di Dracula, dove le temperature d'estate raggiungono i 38° e d'inverno scendono a -8°... Insomma un'escursione termica non da poco! Il castello gnomico si trova appena fuori la statale Transfagarasan, strada che nel suo picco più alto raggiunge i 2000 metri sopra il livello del mare e che rimane aperta solamente nel periodo compreso fra giugno e novembre a causa delle condizioni atmosferiche che la rendono pericolosa. Il progetto prevede anche l'apertura del ristorante con forno a legna, che aprirà il prossimo autunno prima del resort . Eppure il potenziale turistico di quest'attrazione basta già da solo: il design insolito e la vista panoramica sulle montagne fanno per tre. Questa coppia non ha però realizzato solamente il proprio sogno ma forse anche il nostro e quello di una coppia di sposini che hanno già potuto celebrare qui la loro unione. Quest'hotel è il paradiso per chi sogna di diventare il vicino di casa di Bilbo e Frodo e stabilirsi per qualche giorno nella Terra di Mezzo...


di Giusy D’Arrigo

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enominate Giornate mondiali, Giornate internazionali o Giornate speciali ormai da tempo non c’è giorno in cui non se ne celebri una. Promotrici sono le Nazioni Unite, che cercano attraverso esse di smuovere le coscienze, sensibilizzare e stimolare l’opinione pubblica ad un momento di riflessione su svariate tematiche. L’otto luglio, ricorre la Giornata internazionale del Mediterraneo, istituita in memoria di tutti i caduti in mare, siano essi persone che nel mare avevano trovato il lavoro: pescatori e marinai o coloro che inseguivano e inseguono una speranza: migranti. E’ su quest’immensa distesa d’acqua che mi sono soffermata facendo un passo indietro nel tempo, a quando sui banchi di scuola abbiamo studiato l’epica omerica, la simbologia che associa mare e morte, il Mediterraneo sede di naufragi, mezzo per guerre di religione, luogo di improbabili traversate e di scorrerie piratesche, di incursioni saracene, di crociate cristiane, e così via dicendo, sino ad arrivare dopo il secondo dopoguerra, periodo in cui il Mediterraneo assunse il ruolo di mare di pace, e quindi meta di vacanzieri. Ma ahimè! Pur rimanendo meta di vacanzieri e solcato da maestose navi da crociera, da tempo il Mediterraneo è tornato ad essere il simbolo della disperazione. Dalle pagine di storia sino ai giorni nostri il vero dramma di questo mare è l’essere multiplo e squilibrato, sia sul piano economico che su quello demografico, poiché aleggia imperversa sempre quella stessa costante che caratterizza quasi tutti i Paesi, ovvero il divario tra nord e sud. Quindi, sponda settentrionale uguale ricchezza, ma scarsamente popolata che ha bisogno della manodopera dell’altra sponda, meno sviluppata ma sovraffollata di gente che sogna di emigrare lasciandosi alle spalle miseria e povertà, oggi aggiungo la guerra. Si contava molto sull’Europa affinché ristabilisse l’equilibrio, facendo di questo mare un’entità armonica e bella come il suo colore azzurro che è talmente luminoso da confondersi con la luce lunare, quando la luna è piena. Ma purtroppo l’Europa ha preferito rivolgersi ad Est ed ha integrato vari Paesi di quell’area dimenticando il Sud. Ecco che il Sud ha iniziato a guardare e a sperare. E se non è stata l’Europa ad andare al Sud, è la sua gente povera e disperata che lo ha attraversato e lo attraversa ancora su gommoni di fortuna nella speranza di trovare la salvezza verso quell’Europa che l’ha trascurata. Ecco che rimango attonita di fronte a tante “frecce” istituzionali lanciate dai vari Paesi europei in tema di accoglienza e mi chiedo… come Lucio Dalla cantava, di fronte alla maledetta bellezza del mare, perché “Dio, o chi per lui, sta cercando di dividerci, di farci del male, di farci annegare” o perché alcuni uomini ci “lasciano cadere, a piangere e urlare, soli in mezzo al mare: com’è profondo il mare, com’è profondo il mare…”. Sì, il mare è profondo, ma molto molto meno degli abissi dell’animo umano.


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scere la tua gloria nell'umiliazione del tuo Figlio e nella nostra infermità umana sperimentiamo la potenza della sua risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito San+Nel nome del Padre e del to, per tutti i secoli dei secoli. Figlio e dello Spirito Santo. Amen. A. Amen C. Il Dio della speranza, che ci LITURGIA DELLA PAROLA riempie di ogni gioia e pace nella Prima Lettura fede per la potenza dello Spirito Dal libro del profeta Ezechièle Santo, sia con tutti voi. In quei giorni, uno spirito entrò in A. E con il tuo spirito. me, mi fece alzare in piedi e io INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE ascoltai colui che mi parlava. Mi ATTO PENITENZIALE disse: «Figlio dell’uomo, io ti manC. Il Signore Gesù, che ci invita do ai figli d’Israele, a una razza di alla mensa della Parola e dell’Eu- ribelli, che si sono rivoltati contro caristia, ci invita alla conversione. di me. Essi e i loro padri si sono Riconosciamo di essere peccatori sollevati contro di me fino ad oggi. e invochiamo con fiducia la miseri- Quelli ai quali ti mando sono figli cordia di Dio. testardi e dal cuore indurito. Tu C.

Breve pausa di riflessione personale

C.A. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà.

dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

I nostri occhi sono rivolti al Signore. A te alzo i miei occhi, a te che siedi nei cieli. Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni. R/. Come gli occhi di una schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi. R/. GLORIA Pietà di noi, Signore, pietà di noi, Gloria a Dio nell'alto dei cieli e siamo già troppo sazi di disprezzo, pace in terra agli uomini di buo- troppo sazi noi siamo dello scherna volontà. Noi ti lodiamo, ti be- no dei gaudenti, del disprezzo dei nediciamo, ti adoriamo, ti glori- superbi. R/. fichiamo, ti rendiamo grazie per Seconda Lettura la tua gloria immensa, Signore Dalla seconda lettera di san Paolo Dio, Re del cielo, Dio Padre on- apostolo ai Corìnzi nipotente. Signore, figlio unige- Fratelli, affinché io non monti in nito, Gesù Cristo, Signore Dio, superbia, è stata data alla mia carAgnello di Dio, Figlio del Padre, ne una spina, un inviato di Satana tu che togli i peccati dal mondo per percuotermi, perché io non abbi pietà di noi; tu che togli i monti in superbia. A causa di quepeccati dal mondo, accogli la sto per tre volte ho pregato il Sinostra supplica; tu che siedi alla gnore che l’allontanasse da me. Ed destra del Padre, abbi pietà di egli mi ha detto: «Ti basta la mia noi. Perché tu solo il Santo, tu grazia; la forza infatti si manifesta solo il Signore, tu solo l'Altissipienamente nella debolezza». Mi mo, Gesù Cristo, con lo Spirito vanterò quindi ben volentieri delle Santo: nella gloria di Dio Padre. mie debolezze, perché dimori in Amen. me la potenza di Cristo. Perciò mi

COLLETTA

C. O Padre, togli il velo dai nostri occhi e donaci la luce dello Spirito, perché sappiamo ricono-

R.

compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sof-

ferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio

Canto al Vangelo

ALLELUIA. ALLELUIA Lo Spirito del Signore è sopra di me: mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. ALLELUIA. C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo MARCO Gloria a te o Signore

VA N G E L O

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) CREDO Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è


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salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C.Fratelli e sorelle, Gesù ha conosciuto l'incomprensione e l'ostilità degli uomini. Ora ci chiede di riconoscerlo come nostro Salvatore. Esprimiamo questa fede abbandonandoci in fiduciosa preghiera, nella disponibilità a portare nel mondo la sua Parola. Preghiamo insieme e diciamo: Noi ci affidiamo a te, o Signore. 1. Guarda, Signore, la tua Chiesa sparsa in tutto il mondo, che continua ad annunciare il Vangelo. Nella difficoltà e nelle debolezze, sappia trovare in te la sua forza, preghiamo. 2. Guarda, Signore, i tuoi ministri e missionari, che hanno il compito di guidare le comunità cristiane. Siano modelli per il loro gregge e trovino in te gioia e fiducia, preghiamo. 3. Guarda, Signore, l'umanità incerta e smarrita, a volte in cammino senza una meta. Donale sempre profeti di speranza, capaci di una parola incisiva e dotati di un'autentica umanità, preghiamo. 4. Guarda, Signore, tutti gli uomini di buona volontà, che si affannano nelle incertezze della vita. Non lasciarli mai soli e rafforzali nei loro intenti, preghiamo. 5. Guarda, Signore, la nostra comunità in preghiera, che rischia di abituarsi al Signore Gesù al punto di non riconoscerlo più nella vita quotidiana. Donaci il coraggio di una sana autocritica e un cuore coraggioso e generoso, preghiamo. C. Padre Santo, che hai donato al mondo il tuo Figlio Gesù, che ha subito il rifiuto e l'umiliazione, aiutaci a camminare come suoi discepoli, anche nel momento dell'incomprensione e della fatica della testimonianza. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle,

perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della redenzione, fa' che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. E’ cosa buona e giusta C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Abbiamo riconosciuto il segno della tua immensa gloria quando hai mandato tuo Figlio a prendere su di sé la nostra debolezza; in lui nuovo Adamo hai redento l'umanità decaduta e con la sua morte ci hai resi partecipi della vita immortale. Per mezzo di lui si allietano gli angeli e nell'eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. C. Mistero della fede

il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. C.

E con il tuo spirito.

Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.

A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell'amore, portiamo frutti che rimangano per A. Annunciamo la tua morte, Si- sempre. Per Cristo nostro Signore. gnore, proclamiamo la tua risurreAmen zione nell’attesa della tua venuta. C. Il Signore sia con voi. DOPOLA PREGHIERA EUCARISTICA A. E con il tuo spirito. C. Per Cristo, con Cristo e in CriC. Vi benedica Dio onnipotente, sto, a te Dio, Padre onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. nell’unità dello Spirito Santo, ogni A. Amen. onore e gloria, per tutti i secoli dei C. Nel nome del Signore: andate secoli. in pace. A. Amen A. Rendiamo grazie a Dio C. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: PADRE NOSTRO Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome, venga


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