In sinergia con Fondazione. Migrantes
S E T T I M A N A L E D I PA S T O R A L E E I N F O R M A Z I O N E P E R L A C O M U N I TA’ I TA L I A N A I N
ROMANIA
ADESTE n°22/ ANNO 4°-31.05.2015
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l 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia vennero esiliati. Lo stesso giorno si svolsero le elezioni politiche, gli italiani dovevano votare i componenti dell’Assemblea Costituente cui sarebbe stato affidato di redigere la nuova Costituzione Italiana. La Democrazia Cristiana si affermò come prima forza politica italiana, seguita dal Partito Socialista e dal Partito Comunista. Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale italiana era la prima domenica di giugno, festa dello Statuto Albertino. Con la legge 5 marzo 1977, n.54, soprattutto a causa della congiuntura economica sfavorevole, la Festa della Repubblica fu spostata alla prima domenica di giugno. Solamente nel 2001 su impulso dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il secondo governo Amato, con la legge n. 336 del 20 novembre 2000, riportò le celebrazioni al 2 giugno, che quindi tornò ad essere un giorno festivo Il 2 giugno si celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della Presa della Bastiglia) e al 4 luglio statunitense (giorno in cui nel 1776 venne firmata la dichiarazione d’indipendenza). In tutto il mondo le ambasciate italiane tengono un festeggiamento cui sono invitati i Capi di Stato del Paese ospitante. Da tutto il mondo arrivano al Presidente della Repubblica Italiana gli auguri degli altri capi di Stato e speciali cerimonie ufficiali si tengono in Italia. La prima parata, chiamata “rivista militare” in onore della Repubblica, fu nel giugno del 1948. In quell’occasione fu ospitata in Via dei Fori Imperiali, a Roma. L’anno seguente, con l’ingresso dell’Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali. Il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Alla parata militare prendono parte tutte le Forze Armate, tutte le Forze di Polizia della Repubblica e il Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. Prendono inoltre parte alla parata militare alcune delegazioni militari dell’ONU, della NATO, dell’Unione Europea e rappresentanze di reparti multinazionali che presen-
tano una componente italiana. La parata fu annullata nel 1963, per le condizioni di papa Giovanni XXIII ormai morente, e nel 1976, quando un disastroso terremoto sconvolse il Friuli. Nel 2012 molti chiesero l’annullamento per il terremoto in Emilia ma la parata si svolse lo stesso. Nel 2013 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si svolse in maniera ridotta per motivi di austerità e solidarietà verso i poveri e i meno abbienti.
W l’Italia Di Francesco De Gregori
Viva l'Italia, l'Italia liberata, l'Italia del valzer, l'Italia del caffè. L'Italia derubata e colpita al cuore, viva l'Italia, l'Italia che non muore. Viva l'Italia, presa a tradimento, l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento, l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, viva l'Italia, l'Italia che non ha paura. Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare, l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare, l'Italia metà giardino e metà galera, viva l'Italia, l'Italia tutta intera. Viva l'Italia, l'Italia che lavora, l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora, l'Italia metà dovere e metà fortuna, viva l'Italia, l'Italia sulla luna. Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre, l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre, l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste, viva l'Italia, l'Italia che resiste.
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All'origine c'è un legame d'amore Sulla teologia della Trinità il Vangelo non offre formule o teorie, ma il racconto del monte anonimo di Galilea e dell'ul ma missione affidata da Gesù agli apostoli. Tra i quali però alcuni ancora dubitavano. E la reazione di Gesù alla difficoltà, alla fa ca dei suoi è bellissima: non li rimprovera, non li riprende, ma, le%eralmente, si fa vicino. Dice Ma%eo: «Gesù avvicinatosi a loro...». Ancora non è stanco di avvicinarsi, di farsi incontro. Eternamente incamminato verso di me, bussa ancora alla mia porta. E affida anche a me, nonostante le mie incertezze, il Vangelo. Ba%ezzate ogni creatura nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito. I nomi che Gesù sceglie per mostrare il volto di Dio, sono nomi che vibrano d'affe%o, di famiglia, di legami. Padre e Figlio, sono nomi che l'uno senza l'altro non esistono: figlio non c'è senza padre, né il padre è tale se non ha figli. Per dire Dio, Gesù scegli nomi che abbracciano, che si abbracciano, che vivono l'uno dell'altro. Il terzo nome, Spirito Santo, significa alito, respiro, anima. Dice che la vita, ogni vita, respira pienamente quando si sa accolta, presa in carico, abbracciata. Padre, Figlio, Respiro santo: Dio non è in se stesso solitudine, l'oceano della sua essenza vibra di un infinito movimento d'amore. Alla sorgente di tu%o, è posta la relazione. In principio a tutto, il legame. E qui scopro la sapienza del vivere, intuisco come il dogma della Trinità mi riguardi, sia parte di me, elemento cos tu vo di Adamo, creato da principio «a sua immagine e somiglianza». In questa frase, decisiva per ogni antropologia cris ana, mi è rivelato che Adamo non è creato semplicemente ad immagine di Dio, Creatore o Verbo o Spirito, ma più esa%amente, e più profondamente, a somiglianza della Trinità. A immagine di un Padre che è la fonte della vita, a immagine di un Figlio che mi innamora ancora, di uno Spirito che accende di comunione tu%e le nostre solitudini. La natura ul ma dell'uomo è di essere legame d'amore. Io sono uomo quanto più sono simile all'amore. Fate discepoli tu7 i popoli, ba%ezzandoli... Il termine ba%ezzare nella sua radice significa immergere. Immergete, dice Gesù, ogni creatura dentro l'oceano dell'amore di Dio, rendetela consapevole che in esso siamo, ci muoviamo, respiriamo. Io sono con voi tu7 i giorni, fino alla fine del mondo. Non dimen chiamo mai questa frase, non lasciamola dissolversi, impolverarsi. Sono con voi, senza condizioni, dentro le vostre solitudini, dentro gli abbandoni e le cadute, dentro la morte. Nei giorni in cui credi e in quelli in cui dubi ; quando sfiora la morte, quando pare di volare. Nulla, mai, separerà dall'amore.
h t t p s : / / s i t e s . g o o g l e . c o m/ s i t e / a d e s t e r o m a n i a c o m u n i t a i t a l i a n a /
ADESTE COMUNITA’ ITALIANA IN ROMANIA
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Voltaj è un gruppo composto da 5 elementi molto amato in Romania, conosciuti in Italia grazie alla grande comunità di lavoratori rumeni. Ed è proprio di loro che in qualche modo parla il messaggio della canzone De la capăt presentata all’Eurovision Song Contest 2015. Che cosa significa per voi rappresentare la Romania all’Eurovision?
Per noi è un grande onore rappresentare la Romania in un contest cosi importante come l’Eurovision che ha una storia di più di 60 anni. Parlateci della vostra canzone.
Quando abbiamo scritto la canzone per la campagna “All over again”, non avremmo mai pensato di partecipare all’Eurovision. Tuttavia abbiamo capito che il contest ci avrebbe potuto aiutare a far conoscere a livello internazionale questa causa che riguarda i bambini lasciati nel nostro paese dai genitori che partono all’estero per cercare lavoro per poter garantire ai loro figli una vita decente. “All over again” è più che una canzone, è una sorta di manifesto. Ci sono molti casi drammatici nei quali i bambini sono coinvolti. Vivono un trauma dovuto alla mancanza di affetto, ma allo stesso tempo ricevono regali e soldi dai genitori che vivono all’estero. La gente deve sapere che i rumeni non sono ladri o gente pigra, ma sono forti lavoratori e onesti, che compiono grandi sacrifici. Noi meritiamo il rispetto per questo e non dobbiamo essere discriminati. Potete anticiparci qualcosa riguardo alla vostra esibizione?
La nostra performance sarà una sorpresa! Pensiamo di aver trovato un paio di grandi idee da proporre alle persone che ci troveremo davanti e agli spettatori che saranno davanti alla TV, per far comprendere il nostro messaggio e renderli parte della nostra campagna “All over again”. Perché l’Eurovision è così importante per la Romania?
È una competizione molto forte, il più grande festival musicale europeo dell’anno, ed è quindi importante per tutti i partecipanti. In particolare, quest’anno, l’Eurovision, ci dà la grande opportunità di far conoscere la nostra campagna a livello internazionale. Questa è la prima ragione per la quale abbiamo deciso di entrare nella competizione. Non abbiamo molte opportunità, data la poca visibilità e pubblicità, di parlare del problema dei bambini che vengono lasciati in patria dai genitori quando questi vanno all’estero per cercare lavoro.
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i chiamano orfani bianchi, sono bambini tristi, che crescono troppo in fretta, tra nostalgia e rabbia. Sono i figli delle badanti, partite per cercare fortuna altrove, donne altrettanto tristi, quelle che incontriamo per le strade delle nostre città mentre accompagnano qualche anziano aggrappato al loro braccio… e alla vita. In quella camminata muta, con lo sguardo spento, c’è spesso il dolore di una madre che ha dovuto abbandonare i propri figli lasciandoli ad un padre, un parente, un amico, un vicino di casa. A loro volta, molti mariti, spaventati dalle proprie responsabilità genitoriali, crollano tra depressione ed alcolismo, peggiorando una situazione familiare già precaria. Mi sono sempre chiesta quanto grande possa essere la disperazione che ti spinge a lasciare tutto e tutti, ad andartene, convinta però di fare la cosa mi-
gliore proprio per quelli che stai abbandonando. Siamo circondati da migranti, siamo gli eredi di generazioni di emigranti… ma queste sono mamme che partono senza i propri figli, che scelgono di salvare la vita della propria famiglia rinunciandoci spesso per sempre! Mi piace origliare quando le incontro negli aeroporti e raccontano la loro vita a qual- Secondo Unicef, in Romania, che sconosciuto. sono oltre 350.000 i bambini Solo ascoltando- vittime di questa situazione! le ti accorgi che non c’è risposta alla mia domanda. I racconti sono spesso interrotti da lacrime. Mi piace pensare che le badanti che incrocio negli aeroporti, a differenza di quelle dei giardinetti pubblici, siano più fortunate, significa che tornano a casa o che ci sono state, dopo
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due o tre anni, qualche giorno, quel podi lavoro. Quella generazione, spiegano co che il loro lavoro le permette. Alcune gli esperti, è spesso la stessa che oggi hanno lasciato a casa bambini che ritrovano emigra lasciando i figli in paormai adolescenti ribelli, incompresi, chiusi tria, pensando che, così come è stato per nella loro solitudine. loro in passato, il compito del genitore Maricica fa la badante in Italia da ben 17 sia principalmente quello di sostenere i anni, con la famiglia in Romania e, nel cuofigli da un punto di vista materiale. E’ re, una figlia di soli 10 anni che, con i soldi una generazione che è stata abituata ad spediti dalla madre, nel frattempo ha studiauna distanza emotiva e a volte anche fisito, ha comprato casa e si è sposaca dai genitori. ta diventando a sua volta mamma. Faccio anche io parte di questa generaOra Maricica sta tornando a casa per il batzione, sono cresciuta anche io con la tesimo di suo nipote. La vita è andata chiave al collo, che mi ricordo moavanti, imperterrita, scorrendo tra stravamo con orgoglio, perché per La maggioranza dei bambini noi era sinonimo di responsabilità, i fotogrammi sgranati delle videochiamate di Skype, abbracci virtuali, ha meno di dieci anni. di fiducia, di autonomia, a 6 anni sguardi mai limpidi e parole interroteravamo abbastanza grandi per te. La ascolto parlare, con la sua voce tremula, mentre poter tornare a casa da soli, aprire la porta, riscaldarci dice che ha deciso di ritornare definitivamente in Ro- il pranzo, mangiare da soli o con i fratelli, fare i commania, “ho perso tanti anni della vita di mia figlia, piti, scendere a giocare, chiudere la porta dietro di non voglio perdere anche mio nipote”. noi, per poi riaprirla… Non concordo con la teoria degli esperti e il loro paragone con gli orfani bianCara mamma, ti amo e mi manchi. Ti prego, torchi di oggi, ho riversato anni di carenze affettina! ve nell’amore per mio figlio e la mia famiglia, forse Nella categoria “orfani bianchi”, le sfumature di sof- sono stata fortunata, ma questo ha poca importanza. ferenza sono purtroppo varie: ci sono i bambini che crescono con un solo genitore o senza entrambi; c’è Mama te iubește, Mamma ti vuole bene chi può comunque affidarsi ad una rete di familiari e E’ il nome di un progetto iniziato da Silvia Dumitrachi resta completamente solo finendo in un istituto per che, presidente dell’Associazione donne rumene in minori. Più della metà vive nelle zone rurali, dove è Italia. Tramite la rete delle biblioteche nazionali ropiù frequente che siano le madri a partire, contrariamene, molti paesi e città romene si sono popolate di mente alle grandi città dove più spesso è il padre ad postazioni Internet da dove i bambini rimasti soli posallontanarsi. sono collegarsi gratuitamente via Skype per parlare e Da alcuni anni, lo stato rumeno obbliga le famiglie ad vedere le mamme a distanza. Non basta il telefono per avvisare le autorità, 40 giorni prima della loro parten- restare in contatto con le mamme, spiega Silvia, serve za, e di lasciare a qualcuno la tutela legale del bambi- il contatto audiovisivo, per vedere come crescono i no. Le procedure sono lunghe e chi prende in affido propri figli, soprattutto quando le donne non riescono un minore deve avere determinate caratteristiche: sot- a tornare a casa almeno una volta all’anno. Non è cotoporsi ad un test psicologico, dimostrare la possibilità me essere a casa con il proprio figlio e dargli il bacio economica di ospitare… per questo il più delle volte della buona notte. Però ci si può confidare, fare i comsi evita di farlo. Tante, poi, non dicono che vanno a piti insieme, ci si può guardare negli occhi, i bambini fare le badanti, si vergognano perché in Romania so- possono andare a dormire con l’immagine della mamno ingegneri, insegnanti, hanno una preparazione uni- ma. versitaria. Così partono e basta. Di recente è stata ap- Per molti dei bambini rimasti in Romania, soprattutto provata una legge che multa i nelle zone rurali i contatti sogenitori che vanno via senza Dove è possibile, i bambini vengono assstiti da Enti no radi, subentra il senso avvisare le autorità, con l’unico religiosi e laici principalmente internazionali dell’abbandono, la depressiol’effetto di creare una sorta di ne, soffrono di crisi d’ansia, rete clandestina. hanno disturbi dell’apprendiGli psicologi che studiano il mento, sviluppano un senso fenomeno degli orfani biandi apatia e di insofferenza al chi li hanno paragonati ai comondo. Considerata l’età, il siddetti bambini con la chiave suicidio è frequente (dal 2008 al collo, della dittatura comuniad oggi, in Romania, ci sono sta, che passavano il loro temstati 40 casi di suicidi), menpo nei cortili, sempre con la tre, stanchi, questi bambini chiave di casa appesa al collo, aspettano e crescono troppo in attesa che i genitori rientrasin fretta. sero la sera, dopo una giornata ( Da: Blog2fete.com)
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Un'intervista privata rilasciata al giornale argentino La Voz del Pueblo ha svelato uno dei desideri Prima dell'elezione definitiva, ha confessato Bergonascosti di papa Francesco: poter andare in pizze- glio, ha provato “molta pace. Ho pensato: 'Se Dio lo ria per mangiare “una buona pizza". vuole...'. E sono stato in pace. Mentre si svolgevano gli scrutini, che sono eterni, io recitavo il rosario, tranIn un piccolo e semplice salone della residenza San- quillo”. ta Marta, il pontefice ha ricevuto il rappresentante del giornale senza presenza di terze persone e con Il rapporto con la gente una sola condizione: “L'unica cosa che ti chiedo è giocare pulito”, ha detto prima che il registratore Interpellato sul magnetismo che sembra suscitare nella entrasse in azione. Nei 45 minuti dell'incontro, ha gente, il papa ha affermato che secondo lui si tratta del confessato che in altri tempi aveva “panico per i fatto che le persone lo capiscono perché fa esempi giornalisti”, ma ovviamente è concreti. Il rapporto con i feuna paura ormai superata. deli, ha aggiunto, lo arricchisce “in senso umano e spiriUn'elezione inaspettata tuale. La gente mi fa bene”. “Psicologicamente non posso La prima domanda rivolta a Jorge vivere senza gente, non potrei Bergoglio è stata se si aspettasse fare il monaco, per questo sodi diventare papa. “Mai!!!”, ha no rimasto a vivere qui” (a confessato. Neanche dopo essere Santa Marta). “Mangiare in arrivato all'episcopato? “Dopo sala da pranzo, dove ci sono essere stato per 15 anni in posti tutti, celebrare la Messa alla 'di comando', sono tornato ad esquale quattro giorni a settisere confessore, sacerdote... La mana assistono persone estervita di un religioso, di un gesuita, ne, delle parrocchie, mi piace cambia in base alle necessità”, ha molto. Sono diventato sacercommentato (La V oz del Pueblo, dote per stare con la gente. 24 maggio). Rendo grazie a Dio di non aver perso questo aspetto”. “Ero nella lista dei papabili all'altro conclave, ma questa volta, la Una cosa che rimpiange della seconda, no, per motivi di età - 76 sua vita precedente è “la trananni - e anche perché c'era gente quillità di camminare per sicuramente più valida... Nessuno strada. O di andare in pizzeria mi indicava, nessuno. Dicevano a mangiare una buona pizza”. inoltre che ero un kingmaker”, “Quando ero cardinale amavo come vengono chiamati quei carpasseggiare, andare in autodinali che per la loro influenza e bus, in metropolitana. La città autorità hanno più possibilità di mi piace moltissimo, sono altri di pesare sul risultato, “che cittadino nell'anima”. potevo influire sui cardinali latinoamericani. Sui quotidiani non è “Qui mi ritengono indiscipliuscita neanche una mia foto, nesnato, non seguo molto il prosuno pensava a me. Nelle case di tocollo. Il protocollo è molto scommesse di Londra ero al numero 46”, ha aggiunto freddo, anche se ci sono cose ufficiali alle quali mi ridendo di gusto. “Neanch'io pensavo a me”. attengo totalmente”.
PAPA FRANCESCO parla di se stesso a cuore aperto.
Anche se nel conclave precedente, quello del 2005, Vita privata era stato il secondo più votato dopo Joseph Ratzinger? Il papa ha confessato di avere un sonno profondo. “Queste sono cose che si dicono”, ha commentato “Dormo sei ore. In genere alle nove sono a letto e legBergoglio. “La cosa certa è che almeno nell'altra ele- go quasi fino alle dieci, quando inizia a lacrimarmi un zione apparivo sui quotidiani, ero tra i papabili. Den- occhio spengo la luce e dormo fino alle quattro, quantro è chiaro che doveva essere Benedetto e c'è stata do mi sveglio da solo, è l'orologio biologico. Poi, pequasi l'unanimità per lui, una cosa che ho apprezzato rò, ho bisogno di una siesta. Devo dormire tra 40 mimolto. La sua candidatura era chiara, nel secondo con- nuti e un'ora, mi tolgo le scarpe e mi metto a letto. E clave non c'era alcun candidato chiaro. Ce n'erano vari anche lì dormo profondamente, e mi sveglio da solo. I possibili, ma nessuno forte. Per questo sono venuto a giorni in cui non faccio la siesta lo sento”. Roma con il biglietto pronto per tornare a casa sabato sera e poter essere a Buenos Aires la Domenica delle Quanto alle letture del pontefice, attualmente il libro Palme. Ho lasciato anche scritta la mia omelia sulla che tiene sul comodino riguarda San Silvano del Monscrivania. Non ho mai pensato che sarebbe successo”. te Athos, “un grande maestro spirituale”. 6
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buon tipo che ha cercato di fare il bene'. Non ho altre pretese”.
Il papa ha poi confessato di rattristarsi molto quando vede “drammi umani”, come i bambini malati o i carcerati, anche se in pubblico non piange. “Un paio di volte sono stato al limite, ma sono riuscito a frenarmi in tempo. Ero troppo commosso, mi è scappata anche qualche lacrima, ma ho fatto finta di niente e dopo un po' mi sono passato la mano sul volto”.
Jorge Mario Bergoglio è nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires. Ha abbracciato la vita ecclesiastica a 21 anni, dopo essere diventato tecnico chimico. Il 13 marzo 2013 è diventato il 266° papa della storia della Chiesa cattolica. È il primo pontefice latinoamericano e gesuita.
Non è poi un tipo pauroso. “Sono piuttosto temerario, mi butto senza considerare le conseguenze. Questo a volte mi crea dei grattacapi perché mi sfugge una parola di troppo (ride di gusto). Quanto agli attentati, sono nelle mani di Dio e nella mia preghiera ho parlato con il Signore e gli ho detto: 'Se dev'essere così, sia, ti chiedo solo una grazia, che non mi faccia male' (ride), perché sono codardo a livello di dolore fisico. Il dolore morale lo sopporto, ma quello fisico no. (…) Sono molto intollerante, credo che sia una conseguenza dell'operazione al polmone che ho subito a 19 anni”. Il papa ha poi confessato di leggere solo un quotidiano, “La Repubblica”, “che è un quotidiano per settori medi. Lo faccio al mattino e non ci metto più di dieci minuti. La televisione non la vedo dal 1990. È una promessa che ho fatto alla Madonna del Carmelo nella notte del 15 luglio 1990”, anche se non per un motivo particolare: “Mi sono detto 'Non fa per me'”. L'incarico “Le pressioni esistono”, ha riconosciuto Francesco parlando del suo ruolo di guida della Chiesa cattolica. “Ogni persona di governo sente delle pressioni. In questo momento quello che mi costa di più è l'intensità del lavoro. Sto sostenendo un ritmo molto intenso, è la sindrome della fine dell'anno scolastico, che qui termina alla fine di giugno. (…) E poi ci sono i problemi che si creano, per quello che ho detto o non ho detto. I mezzi di comunicazione prendono una parola e la decontestualizzano. (…) Contro quel nemico non puoi far nulla”. Quando gli è stato chiesto se gli piace essere etichettato come un papa povero, ha commentato che la povertà “è al centro del Vangelo. Gesù è venuto a predicare ai poveri. Se si toglie la povertà dal Vangelo non si capisce niente, si toglie il midollo”. Francesco riconosce che sradicare la povertà è un'utopia, ma dice anche che “le utopie ci fanno andare avanti. Sarebbe triste se un ragazzo o una ragazza non le avesse. Ci sono tre cose che tutti dobbiamo avere nella vita: memoria, capacità di vedere il presente e utopia per il futuro”. Il papa ha poi spiegato perché chiede sempre di pregare per lui: “È una necessità interiore, devo essere sostenuto dalla preghiera del popolo”. E come vorrebbe essere ricordato papa Francesco? “Come un buon tipo. Vorrei che si dicesse: 'Era un 7
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aliani, popolo migrante: un fenomeno certo antico, ma che negli ultimi decenni dell'ottocento ha assunto caratteri di vero esodo. Un esodo biblico, che nell'arco di un secolo, dal 1876 al 1976 (cioè dal momento in cui si cominciò a tenere i conti di quanti se ne andavano fino a quello in cui i rientri e gli arrivi di immigrati stranieri diventarono superiori alle partenze) ha visto il nostro Paese perdere quasi 27 milioni di persone. Pari agli abitanti della penisola al momento dell'unità d'Italia. Spesso se ne attribuiscono superficialmente le cause al sovraffollamento del nostro meridione, tuttavia ad un'attenta analisi statistica risulta che il tasso di crescita demografica del nostro paese nel decennio 1870-80 fu dell'1 per cento, passando da 27 a 28 milioni di abitanti, percentuale in linea con la media europea.
Vediamone qualcuno. Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar ...! Cento lire io te li dò, ma in America no, no, no. (2v.) I suoi fratelli alla finestra, mamma mia lassela andar. Vai, vai pure o figlia ingrata che qualcosa succederà. (2v.) Quando furono in mezzo al mare il bastimento si sprofondò. Pescatore che peschi i pesci la mia figlia vai tu a pescar. (2v.) Il mio sangue è rosso e fino, i pesci del mare lo beveran. La mia carne è bianca e pura la balena la mangierà. (2v.) Il consiglio della mia mamma l'era tutta verità. Mentre quello dei miei fratelli l'è stà quello che m'ha ingannà. (2v.)
Le ragioni vanno ricercate altrove: la principale fu il richiamo esercitato dal continente americano, che col suo dirompente sviluppo industriale invocava braccia da lavoro, anche non specializzate, che i proletari delle aree più depresse offrivano a profusione. "Datemi i vostri poveri", tuonava il paese dello zio Sam, ed i poveri dall'europa rispondevano in massa. Il fenomeno dell'emigrazione che era stato fino ad allora tutt'altra cosa, riguardando solo gli italiani del settentrione, che stagionalmente si spostavano nei paesi frontalieri, coinvolse le masse meridionali, ed assunse carattere definitivo.
In pochi anni nei decenni a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del nostro secolo furono quattro milioni i nostri connazionali che si diressero verso gli Stati Uniti, in particolare New York raccolse circa un terzo dell'intera cifra. Paradossalmente, sarà proprio questa gente povera, espulsa dal mercato del lavoro del proprio paese, che con le loro rimesse dall'estero (pari al 50% attivo della bilancia dei pagamenti) permetterà oltre alle rimarchevoli "cento lire" che servivano allol'importazione delle materie prime e i beni capitali che ra per il viaggio, evinecessitarono alla nascendenzia l'angoscia delte industria italiana. L'ela mamma conscia motività del nostro popolo che, partito il figlio, dette a questo fenomeno difficilmente l'avrebun carattere melodrammabe rivisto. Ma molte tico, l'emigrante diventò mamme non riescono l'eroe di una saga popolaa fermare il proprio re intrisa di pianto, che figlio, che di alternaenfatizzava la condizione tive alla fame nella del meridionale come di sua terra ne trova ben un popolo reietto. poche. Molti pezzi musicali simboleggiarono questa epopea. 8
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Ecco storie e significa di un gesto familiare, ma di cui te ai ca olici, gli ortodossi prima della fronte toccano la spalla destra e poi quella sinistra. Il pollice, l’indice e il forse conosciamo troppo poco. Significato – È un gesto importante nella Chiesa Ca oli- medio si uniscono, mentre anulare e mignolo si tengono pia7 sul palmo della mano. Le tre dita insieca Romana ma è pra cato anche tra i greco-ortodossi e gli episcopaliani. La sua forma ser- me rappresentano la San ssima trinità, Padre, Figlio e ve a ricordare la croce di Cristo ed è considerato anche Spirito Santo, mentre le due dita nel palmo rappresentano le due nature di Cristo. Toccare prima la fronte e poi come la rappresentazione della Trinità: Padre, Figlio e il pe%o rappresenta la parte ver cale della croce. L’a%o Spirito Santo. di “Posizionamento della croce su se stessi” è una vera e Tu%a la vita cris ana è racchiusa nel segno di croce: propria richiesta di ha inizio con il segno di croce Nel nome del una benedizione da parte di Dio. del Ba esimo e termina sulla terra con il Padre, del Figlio e Il fa%o che i ca%olici la ni facciano segno di croce della sepoltura. Come si fa - In origine si tracciadello Spirito Santo. il segno inverso rispe%o ai cris ani bizan ni o viceversa ha una sempliva una piccola croce, fa%a con il pollice o + ce spiegazione: in origine il segno con un altro dito della mano, in genere sulla era mente, pe%o, spalla destra e fronte, a volte su altre par del viso, e poi sinistra ma i fedeli stando in frondel corpo. Verso il X secolo nella liturgia te al sacerdote lo ripetevano imivenne introdo%o il “grande segno della tandolo per cui il segno specularcroce” che si traccia portando la mano demente usciva inverso. stra alla fronte, poi al pe%o e infine alle spalle. Il gesto viene spes…E i protestan ? Perché so accompagnato da una formula i cris ani protestan non fanno di preghiera: «Nel nome del Pail segno della croce? Perché i dre (testa), del Figlio (pe%o) e delprotestan hanno considerato lo Spirito Santo (spalle), Amen (mani il segno della croce come una giunte sul pe%o)». tradizione che non trovava alcun Una vi oria contro la paura, professione sostegno né alcuna citazione di fedenella Scri ura, ma solo nell’uso Le ragioni e le occasioni per fare il segno personale avvenuto in età sucdella croce sono molteplici. È cessiva. Pertanto il segno della una professione di fede, croce è stato perloun rinnovamento del ba%esimo, un segno che si più abbandonato. (da “ il mio papa”) è discepoli di Cristo. Significa l’acce%azione della sofferenza e una vi%oria sull’autoindulgenza, cioè verPAPA FRANCESCO, angelus 14 Sett. 2014 so dife7 come la rabbia o la paura. È nato come gesto e momento personale. …..E quando volgiamo lo sguardo alla Croce doLe origini – Le prime tes monianze dell’uso del segno della croce risalgono all’epoca dei padri e si riferiscono ve Gesù è stato inchiodato, contempliamo il segno dell’amore, dell’amore infinito di Dio per al piccolo segno di croce, l’unico allora in uso. Tertulliano, autore che visse tra il II e il III seco- ciascuno di noi e la radice della nostra salvezza. Da quella Croce scaturisce la misericordia del Palo, parla di un uso personale e diffuso di questo gesto: «Se ci me7amo in cammino, se usciamo od entriamo, se dre che abbraccia il mondo intero. Per mezzo ci ves amo, se ci laviamo o andiamo a mensa, a le%o, se della Croce di Cristo è vinto il maligno, è sconfitci poniamo a sedere, in queste e in tu%e le nostre azio- ta la morte, ci è donata la vita, restituita la speni ci segniamo la fronte col segno di croce» (La corona ranza. Questo è importante: per mezzo della dei solda , III,4). Poco più tardi compaiono le priCroce di Cristo ci è restituita la speranza. La Crome tes monianze liturgiche del gesto. L’uso di segnar- ce di Gesù è la nostra unica vera speranza! Ecco si anche il pe%o risale al V secolo nell’Oriente cris ano perché la Chiesa “esalta” la santa Croce, ed ecco (influenzando poi il rituale romano), dove lungo il VI se- perché noi cristiani benediciamo con il segno delcolo nasce anche l’uso di segnarsi con tre o due dita la croce. Cioè, noi non esaltiamo le croci, ma la aperte, tenendo le altre chiuse, a seconda se si voleva Croce gloriosa di Gesù, segno dell’amore immenso%olineare la fede nella Trinità (tre dita aperte) o so di Dio, segno della nostra salvezza e cammino in Cristo, vero Dio e vero uomo (due dita aperte). verso la Risurrezione. E questa è la nostra speranInvece gli ortodossi... Perché i cris aza. ni ortodossi lo fanno in modo diverso? Contrariamen-
IL SEGNO DELLA CROCE
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Letture:
Dt 4,32-34.39-40 Sal 32 Rm 8,14-17 Mt 28,16-20
INTRODUZIONE C- Nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo C- La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. ATTO PENITENZIALE C- Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri riconosciamo i nostri peccati. Breve pausa di riflessione Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C- Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen. C- Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. TAmen Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà. GLOR IA Gloria a Dio nell’alto dei cieli. E pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA
C- O Dio altissimo, che nelle acque del Battesimo ci hai fatto tutti figli nel tuo unico Figlio, ascolta il grido dello Spirito che in noi ti chiama Padre, e fa' che obbedendo al comando del Salvatore, diventiamo annunziatori della salvezza offerta a tutti i popoli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. TAmen LITURGIA DELLA PAROLA (
P,-./ L0112,/ DaL Libro del Deuteronomio Mosè parlò al popolo dicendo: «Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo? O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi? Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre». Parola di Dio. TRendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE R. Beato il popolo scelto dal Signore. Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra. R/. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto. R/. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. R/. L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo. R/.
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S03456/ L0112,/ Dalla Lettera di S.Paolo ai Romani Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Parola di Dio. TRendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO Alleluia,Alleluia,Alleluia Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene. Alleluia,Alleluia,Alleluia C- Il Signore sia con voi TE con il tuo Spirito!
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Parola del Signore. OMELIA (seduti) CREDO in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il
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suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C- Abbiamo ricevuto lo Spirito da figli, per mezzo del quale possiamo rivolgere al Padre le nostre invocazioni, in Cristo Gesù. Lo invochiamo dicendo: Ascoltaci, o Signore. 1. Rendici sempre consapevoli della tua presenza nella nostra vita, in modo da essere segno nel mondo della tua presenza, preghiamo. 2. Fa' che siamo attenti alla tua Parola, per riconoscerti presente nella vita della Chiesa e nelle situazioni quotidiane, preghiamo. 3. Fa' che sappiamo essere sempre degni del dono della libertà che il Signore Gesù ci ha conquistato per mezzo della sua croce, attraverso la fedeltà ai tuoi comandamenti, preghiamo. 4. Tu che hai donato speranza e vita a tutti coloro che ti hanno incontrato, rendici capaci di interessarci concretamente ai popoli e alle persone che non hanno il necessario per vivere, preghiamo. 5. Fa' che la Chiesa sappia parlare a tutti, in particolare ai giovani, perché possano incontrare in te la fonte della vera gioia, preghiamo. 6. Tu che ai discepoli affidi la missione dell'annuncio del Regno, fa' che tutti i cristiani vivano con gioia e generosità la propria vocazione a servizio del mondo intero, preghiamo. C- O Dio nostro Padre, perfetta Comunione, nella tua misericordia accogli le nostre preghiere e donaci ciò che è veramente necessario per la nostra vita: il primo dono necessario è proprio la tua presenza, lo Spirito Santo in noi. Per Cristo nostro Signore. TAmen
offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. T- Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.
regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. (in piedi) C- Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con C- Invochiamo il tuo nome, Signo- l'aiuto della tua misericordia vivremo re, su questi doni che ti presentiamo: sempre liberi dal peccato e sicuri da consacrali con la tua potenza e traogni turbamento, nell'attesa che si sforma tutti noi in sacrificio perenne compia la beata speranza e venga il a te gradito. Per Cristo nostro Signo- nostro salvatore Gesù Cristo. re. T- Tuo è il regno, tua la potenza e TAmen la gloria nei secoli PREGHIERA EUCARISTICA Il Signore sia con voi. TE con il tuo spirito. C- In alto i nostri cuori. TSono rivolti al Signore. C-Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. TÈ’ cosa buona e giusta. C- È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo sei un solo Dio, un solo Signore, non nell'unità di una sola persona ma nella Trinità di una sola sostanza. Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo, e con la stessa fede, senza differenze, lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo. E nel proclamare te Dio vero ed eterno, noi adoriamo la Trinità delle Persone l'unità della natura, l'uguaglianza nella maestà divina. Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini, non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode: T- Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. C-
DOPO LA CONSACRAZIONE
CMistero della fede TAnnunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLA PREGHIERA EUCARISTICA C - Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen C- Pregate, fratelli e sorelle, per- Tché portando all’altare la gioia e la P A D R E NO S T R O fatica di ogni giorno, ci disponiamo a TPadre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo
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R ITO DELLA PACE C- Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli TAmen C - La pace del Signore sia sempre con voi. TE con il tuo spirito. C - Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. T - Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C - Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. T - O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C- Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell'anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore. TAmen. C- Il Signore sia con voi. TE con il tuo spirito. C- Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. TAmen. C- Nel nome del Signore: andate in pace. TRendiamo grazie a Dio
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3 Giugno 1963-MUORE PAPA GIOVANNI XXIII Papa Giovanni XXIII: Per le cronache storiche è il Papa buono, che r ivolgendosi ai fedeli in Piazza San Pietr o disse:«Date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa!"» Nato a Sotto il Monte, piccolo borgo del bergamasco, e morto nella Città del Vaticano a giugno nel 1963, Angelo Giuseppe Roncalli venne eletto al soglio pontificio nel 1958, portando una ventata di evangelizzazione nella Chiesa Cattolica. Primo pontefice ad abbattere le distanze con i fedeli, manifestò la sua rivoluzionaria umiltà nel celebre discorso della luna. Rimaser o indelebili nella memoria collettiva le visite ai bambini malati dell'ospedale romano Bambin Gesù e ai carcerati di Regina Coeli. Medesima apertura fu rivolta verso gli evangelizzatori di altre confessioni, stabilendo la figura del “Papa pellegrino”. Tra gli eventi storici vissuti sotto il suo pontificato, il più drammatico fu la crisi dei missili a Cuba, quando si sfior ò un conflitto nuclear e tr a le due super potenze, alle quali rivolse un accorato appello alla pace. Beatificato nel 2000 da Giovanni Paolo II, insieme a quest'ultimo è stato proclamato "santo" il 27 aprile 2014.
I SANTI DELLA SETTIMANA DOM.31
SS.TRINITA’
LUN. 01
S. Giustino
MART. 02
FESTA DELLA REPUBBLICA
MERC.03 Ss. Carlo Lwanga e compagni
Cambiamenti generazionali
GIOV. 04
S. Francesco Caracciolo
VEN. 05
S. Bonifacio
SAB. 06
S. Norberto
Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp
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C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
B : Preasfantul Mantuitor
(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530
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mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A69 I 6+ : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don in diretta su www.telestartv.ro Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T+;+ < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. I +: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domenica ore 18:00. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica Mail:parohiafabric@googlemail.com ore 9,30, Don Alessandro Lembo *°* Tel 0749469169 Mail: Alelembo73@gmail.com
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