IN SINERGIA C O N F O N D A Z I ON E M IGRANTES
ADESTE n°42/ ANNO 4°-18.10.2015
Oltre 150.000 pellegrini giunti da tutta la Romania e dall’estero per venerare le reliquie della Santa Parascheva
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GesĂš insegna agli apostoli li giosi come essere Chiesa: il loro ruolo non è quello di comandare, ma di amare e servire, come lui, l'unico Maestro, ha saputo fare. Ho visto persone straordinarie, consapevoli dei propri limi , consumare la propria vita nell'annuncio del Vangelo. Ma ho anche visto (e sento dentro di me), la tentazione dell'applauso e della gloria, del riconoscimento sociale del mio sforzo, del risultato che, in qualche modo, deve essere visibile e quan ďŹ cabile. Ho visto (e sento dentro di me) rispolverare vecchi toli e privilegi, giovani pre convin che bas la loro semplice presenza e simpa a per cambiare le cose. Ho visto (e sento dentro di me) catechis oendersi per un richiamo, le#ori incupirsi per una minore a#enzione, educatori stancarsi al primo soďŹƒo di vento. E penso che dobbiamo ancora fare tanta strada, stare a#en a non cadere nell'inganno della mondanitĂ , guardare sempre e solo al Maestro che ha amato, senza a#endersi dei risulta e che li ha o#enu proprio dando il meglio di sĂŠ, in assoluta umiltĂ e mitezza. GesĂš ci dice di essere come agnelli in mezzo ai lupi. A volte pensiamo che, ďŹ nchĂŠ gli altri non diventano degli agnelli, è meglio fare i lupi anche noi. GesĂš dice di essere venuto per servire e non per essere servito. A volte la nostra Chiesa lamenta una scarsa a#enzione e vorrebbe contare di piĂš. Dobbiamo conver rci, semplicemente. (Paolo Curtaz)
17 tipiche scuse per non andare a Messa 3) La Messa è cosÏ noiosa‌
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o sentito dire una volta la stessa cosa a un amico statunitense sul calcio. Mi è sembrato inverosimile. Allora gli ho insegnato le regole del gioco, poi l’ho invitato a giocare, ad andare alle partite, a conoscere piĂš da vicino i giocatori, a riconoscere le tattiche. Non è stato facile. Il processo di inserimento a volte richiede tempo, ma alla fine il tempo ha fatto il suo lavoro. Oggi il mio amico è un fanatico impenitente. Fatte salve tutte le distanze dell’analogia, tornando al caso della Messa, l’oggetto della noia, perchĂŠ sia oggettivamente la fonte dell’esperienza di annoiarsi, deve essere a mio avviso qualcosa senza senso (senza una logica), che non è capace di suscitare stupore, poco intelligente‌ La Messa ovviamente non si inserisce in questo profilo. La maggior parte delle volte siamo noi che essendo poco intelligenti, incapaci di meravigliarci, insensibili al mondo spirituale e al silenzio interiore ecc. diventiamo incapaci di godere delle grandezze della Messa. Bisogna allenarsi: conoscere meglio le regole, i segni, la teologia, e iniziare a trovarci o a ritrovarci il gusto. Costa. Ăˆ vero, ma ne vale la pena. Ogni piccolo passo conta. Il tempo farĂ il suo lavoro.
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ll’importante Riunione Generale del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione del 7-28 Ottobre, in Vaticano, prenderanno parte a vario titolo e con diverse attribuzioni anche i rappresentanti delle Chiese di Romania. Per la Chiesa Cattolica partecipa a pieno diritto Sua Eccellenza reverendissima monsignor Virgil Bercea, vescovo dell’Eparchia greco-cattolica di Oradea Mare dei Romeni, designato dal Sinodo della Chiesa Romena-Unita con Roma, Greco-cattolica e Sua Eccellenza monsignor Petru Gherghel, vescovo della Diocesi cattolica di rito latino di Iaşi, eletto dalla Conferenza dei Vescovi di Romania. Nella lista dei “delegati fraterni”, vi sono due altre presenze romene al Sinodo dei Vescovi per la Nuova Evangelizzazione: da parte del Patriarcato Romeno è stato nominato Sua Eccellenza Siluan Ciprian Şpam, vescovo dell’Eparchia Ortodossa d’Italia e, da parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese, Sua Eminenza Mihăiţă Nifon, metropolita ed arcivescovo di Târgovişte. Sempre per la Chiesa Cattolica di Romania, sono stati nominati “assistenti”, nell’ambito del Segretariato Generale del Sinodo dei vescovi i sacerdoti, studenti greco-cattolici, Alin Ciprian Cîndea e Christian Crişan.
SINODO DEI VESCOVI: VESCOVI: chi sono i rappresentanti della chiesa cattolica di Romania
Il più giovane “ Padre Sinodale “
L’
ultimo è il più giovane “padre sinodale” del Sinodo sulla famiglia. Si chiama Davide, 4 mesi e segue attentamente gli interventi in aula e nei gruppi di lavoro linguistici, mai uno strillo, mai neppure una smorfia. Alter nativamente passa dalla carrozzella, dove qualche volta fa un pisolo, alle braccia della mamma Patrizia e del papà Massimo, i due veri “uditori”, una delle 18 coppie di sposi che partecipano al Sinodo sulla famiglia. I coniugi Patrizia e Massimo Paloni di figli ne hanno altri 11, in tutto sei maschi e sei femmine, che li aspettano a Maastricht in Olanda, dove fanno i missionari. 4
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CRISTINA ACQUISTAPACE Suora laica con sindrome di Down, è stata anche missionaria in Africa raggiungere. In definitiva, la vita è un viaggio al quale tutti sono chiamati, è un cammino per tutti e di tutti”, ha commentato. Le sue abilità differenti non le hanno impedito neanche di trasformare in realtà uno dei suoi chiama Cristina Acquistasogni più grandi: quello di espace, ha 41 anni, nel 2006 è sere missionaria in Africa. entrata nell'Ordo Virginum – OrDopo essere entrata nell'Ordine dine delle Vergini – e, a differenza delle Vergini nel 2006, quando delle altre religiose e consacrate, ha qualco- è stata consacrata dall'allora vescovo di Como, sa di speciale: è nata con la sindrome di monsignor Alessandro Maggiolino, è andata in Down ed è diventata una testimonianza co- Kenya con la zia religiosa, un'esperienza che raggiosa di amore per la vita. l'ha aiutata a maturare nella fede e nella sua voCome ha raccontato lei stessa cazione di consacrata. a Roma Sette, quotidiano della diocesi di Roma, “sono una semplice donna di 41 anni che Questa esperienza in crede nella vita. Sono stata Dio le ha portato felicità fortunata perché la mia famie realizzazione: “Sono glia non ha ridotto la mia mauna donna felice, realizlattia alla mia persona ma ha zata e contenta, con una creduto nel meraviglioso dono missione particolare. di Dio. La vita è un dono e va Con questo non voglio dire che non abbia sofvissuta come un dono”. ferto ma le sofferenze fanno parte della vita”. Una vita che, ammette, non è stata facile, ma La consacrazione che l'ha rinnovata in tutti gli che non le ha impedito di rendere grazie a Dio aspetti della sua vita, malgrado l'handicap: per l'immenso dono di averla: “Ho vissuto in- “La mia vita non è cambiata, sono io che sono sieme alla mia famiglia una vita difficile, ama- cambiata. Il mio cuore e la mia fede sono ra, dolorosa, ma questo non ci ha impedito di cambiate. Il mio io interiore è cambiato, il revivere la vita come un dono, accettando i pro- sto è rimasto uguale. È cambiato il mio modo pri limiti e sfruttando i talenti che il Signore di rapportarmi alla vita e di vedere le cose con mi ha donato”. occhi diversi, con un atteggiamento diverso e con una consapevolezza diversa”. “Dobbiamo andare avanti nonostante si faccia Tutti, ha aggiunto, abbiamo una missione, e la fatica. Io penso spesso alla fatica che ha fatto sua è “vivere la vita nonostante tutto, superannostro Signore Gesù Cristo e questo mi dà co- do le difficoltà giornaliere. Voglio vivere la raggio per andare avanti sul mio cammino, te- mia vocazione all'interno della mia famiglia, nendo gli occhi fissi sul traguardo che devo della mia parrocchia e della società”. La sua vita si ispira a San Giovanni Paolo II, che diceva “Prendete la vostra vita e fatene un capolavoro”, frase che completa con un motto personale: “Barcollo ma non mollo!”. Per il fatto di essere una luce nella cosiddetta “cultura della morte”, suor Cristina ha ricevuto il premio “Una vita per la vita” dalla Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma.
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GIOVEDI’ 22 OTTOBRE SI CELEBRA IL SECONDO ANNO DELLA MEMORIA DI
SAN GIOVANNI PAOLO II Per la seconda volta, dopo la canonizzazione del 27 aprile 2014, si festeggia il Pontefice polacco nel giorno in cui iniziò il pontificato, il 22 ottobre 1978, quando fece risuonare il suo invito a tutti gli uomini di far entrare Gesù nella vita quotidiana di ciascuno, senza aver paura. Dall’Omelia per l’inizio del pontificato del beato Giovanni Paolo II, papa
re. Essa non parla con un linguaggio di forza, ma si esprime nella carità e nella verità.
Il nuovo Successore di Pietro nella Sede di Roma eleva oggi una fervente, umile, fiduciosa preghiera: «O Cristo! Fa’ che io possa diventare ed essere servitore della tua unica potestà! Servitore della tua dolce potestà! Servitore della tua potestà che non conosce il tramonto! Fa’ che io possa essere un servo! Anzi, servo dei tuoi servi». Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà! Aiutate il Papa e tutti quanti vogliono servire Cristo e, con la potestà di Cristo, servire l’uomo e l’uNon abbiate paura! Aprite le porte a Cristo! manità intera! Pietro è venuto a Roma! Cosa lo ha guidato e condotto Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le a questa Urbe, cuore dell’Impero Romano, se non porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i conl’obbedienza all’ispirazione ricevuta dal Signore? Forfini degli Stati, i sistemi economici se questo pescatore di Galilea non come quelli politici, i vasti campi di avrebbe voluto venire fin qui. Forse cultura, di civiltà, di sviluppo. Non avrebbe preferito restare là, sulle rive abbiate paura! Cristo sa «cosa è dendel lago di Genesareth, con la sua tro l’uomo». Solo lui lo sa! barca, con le sue reti. Ma, guidato Oggi così spesso l’uomo non dal Signore, obbediente alla sua ispisa cosa si porta dentro, nel profondo razione, è giunto qui! del suo animo, del suo cuore. Così Secondo un’antica tradizione, spesso è incerto del senso della sua durante la persecuzione di Nerone, vita su questa terra. È invaso dal Pietro voleva abbandonare Roma. dubbio che si tramuta in disperazioMa il Signore è intervenuto: gli è ne. Permettete, quindi - vi prego, vi andato incontro. Pietro si rivolse a imploro con umiltà e con fiducia lui chiedendo: «Quo vadis, Domipermettete a Cristo di parlare all’uone?» (Dove vai, Signore?). E il Simo. Solo lui ha parole di vita, sì! di gnore gli rispose subito: «Vado a vita eterna Roma per essere crocifisso per la seconda volta». Pietro tornò a Roma ed è rimasto qui fino alla sua croci- PRIMO SALUTO E PRIMA BENEDIZIONE AI fissione. FEDELI DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II Il nostro tempo ci invita, ci spinge, ci obbliga a Lunedì, 16 ottobre 1978 guardare il Signore e ad immergerci in una umile e devota meditazione del mistero della suprema potestà Sia lodato Gesù Cristo. dello stesso Cristo. Carissimi fratelli e sorelle, Colui che è nato dalla Vergine Maria, il Figlio siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nodel falegname - come si riteneva -, il Figlio del Dio stro amatissimo Papa Giovanni Paolo I. vivente, come ha confessato Pietro, è venuto per fare Ed ecco che gli Eminentissimi Cardinali hanno di tutti noi «un regno di sacerdoti». chiamato un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno Il Concilio Vaticano II ci ha ricordato il mistero chiamato da un paese lontano... lontano, ma sempre di questa potestà e il fatto che la missione di Cristo Sacerdote, Profeta-Maestro, Re - continua nella Chie- così vicino per la comunione nella fede e nella trasa. Tutti, tutto il Popolo di Dio è partecipe di questa dizione cristiana. triplice missione. E forse in passato si deponeva sul Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho capo del Papa il triregno, quella triplice corona, per fatto nello spirito dell’ubbidienza verso Nostro Siesprimere, attraversotale simbolo, che tutto l’ordine gnore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua gerarchico della Chiesa di Cristo, tutta la sua «sacra Madre, la Madonna Santissima. potestà» in essa esercitata non è altro che il servizio, Non so se posso bene spiegarmi nella vostra... noservizio che ha per scopo una sola cosa: che tutto il Popolo di Dio sia partecipe di questa triplice missione stra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E di Cristo e rimanga sempre sotto la potestà del Signo- così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra re, la quale trae le sue origini non dalle potenze di fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia questo mondo, ma dal Padre celeste e dal mistero del- nella Madre di Cristo e della Chiesa, e anche per la Croce e della Risurrezione. incominciare di nuovo su questa strada della storia La potestà assoluta e pure dolce e soave del Si- e della Chiesa, con l’aiuto di Dio e con l’aiuto degli gnore risponde a tutto il profondo dell’uomo, alle sue più elevate aspirazioni di intelletto, di volontà, di cuo- uomini. 6
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Il pane della fratellanza Si racconta di una anziana contadina, di nome Giulia, che viveva in una fattoria con i suoi tre figli, Roberto, Michele e Francesco. Il marito le era morto durante la guerra. I tre figli, di cuore buono, erano però sempre pronti a litigare. Si volevano bene ma, bastava una parola in più ed erano litigi senza fine. A quel punto interveniva Mamma Giulia e ben presto i figli ritrovavano pace. La mamma divento vecchia, allora i figli si preoccuparono: "Mamma, cerca di star sempre bene e di non morire, perché quando litighiamo chi rimetterà la pace fra noi?". "Ma io dovrò pur morire prima o poi", rispose la mamma. "Allora, chiesero i figli inventa qualcosa perché quando tu non ci sarai più noi potremo rifare pace e volerci bene". Mamma Giulia pensò a lungo alla cosa e un giorno prese un foglio, vi scrisse come dovevano essere divisi i campi fra i tre figli e aggiunse alcune raccomandazioni perché andassero sempre d'accordo. La mamma un giorno si ammalò gravemente e dal suo letto chiamò i figli, consegnò loro il suo testamento, poi prese un pane, ne fece tre parti, ne diede una a ciascuno e raccomandò: "Mangiate e cercate di volervi bene". I figli, commossi, mangiarono il pane della mamma, bagnandolo con le loro lacrime. Di lì a pochi giorni Giulia morì. Roberto, Michele e Francesco si divisero serenamente i campi e ognuno si mise a lavorare il suo. Ma un giorno Roberto e Michele scoprirono che il confine fra i loro campi non era chiaro. Ben presto si misero a litigare. Stavano per fare a botte, quando arrivò Francesco. Egli si mise in mezzo a loro: "Non ricordate la mamma? Perché non facciamo come quel giorno che ci ha chiamati al suo capezzale?". Presero un pane, ne fecero tre parti, ne presero una per ciascuno e si misero a mangiare. Mentre mangiavano nella mente di Roberto e Michele si riaccese l'immagine della mamma; il suo volto e le sue parole scendevano nel loro cuore come una
Piccole storie per riflettere
medicina. Scoppiarono in un pianto dirotto e fecero pace. La pace non durava molto, perché occasioni di litigio ne incontravano spesso. Però avevano imparato la soluzione: ogni volta che si creava un'occasione per litigare, i tre fratelli si sedevano attorno ad un tavolo, prendevano un pane, lo mangiavano insieme; ben presto scompariva la rabbia e tornava la pace
Storia di un pezzo di pane Quando l'anziano dottore morì, arrivarono i suoi tre figli per sistemare l'eredità: i pesanti vecchi mobili, i preziosi quadri e i molti libri. In una finissima vetrinetta il padre aveva conservato i pezzi delle sua memoria: bicchieri delicati, antiche porcellane, pensieri di viaggio e tante altre cose ancora. Nel ripiano più basso, in fondo all'angolo, venne trovato un oggetto strano: sembrava una zolletta dura e grigia. Come venne portata alla luce, si bloccarono tutti: era un antichissimo pezzo di pane rinsecchito dal tempo. Come era finito in mezzo a tutte quelle cose preziose? La donna che si occupava della casa raccontò: Negli anni della fame, alla fine della grande guerra, il dottore si era ammalato gravemente e per lo sfinimento le energie lo stavano lasciando. Un suo collega medico aveva borbottato che sarebbe stato necessario procurare del cibo. Ma dove poterlo trovare in quel tempo? Un amico del dottore portò un pezzo di pane sostanzioso cucinato in casa, che lui aveva ricevuto in dono. Nel tenerlo tra le mani, al dottore ammalato vennero le lacrime agli occhi. E quando l'amico se ne fu andato, non volle mangiarlo, bensì donarlo alla famiglia della casa vicina, la cui figlia era ammalata. "La giovane vita ha più bisogno di guarire, di questo vecchio uomo", pensò il dottore. La mamma della ragazza ammalata portò il pezzo di pane donatole dal dottore alla donna profuga di guerra che alloggiava in soffitta e che era totalmente una straniera nel paese. Questa donna straniera portò il pezzo di pane a sua figlia, che viveva nascosta con due bambini in uno scantinato per la paura di essere arrestata. La figlia si ricordò del dottore che aveva curato gratis i suoi due figli e che adesso giaceva ammalato e sfinito. Il dottore ricevette il pezzo di pane e subito lo riconobbe e si commosse moltissimo. "Se questo pane c'è ancora, se gli uomini hanno saputo condividere tra di loro l'ultimo pezzo di pane, non mi devo preoccupare per la sorte di tutti noi", disse il dottore. "Questo pezzo di pane ha saziato molta gente, senza che venisse mangiato. È un pane santo!". Chi lo sa quante volte l'anziano dottore avrà più tardi guardato quel pezzo di pane, contemplandolo e ricevendo da esso forza e speranza specialmente nei giorni più duri e difficili!. I figli del dottore sentirono che in quel vecchio pezzo di pane il loro papà era come più vicino, più presente, che in tutti i costosi mobili e i tesori ammucchiati in quella casa. Tennero quel pezzo di pane, quella vera preziosa eredità tra le mani come il mistero più pieno della forza della vita. Lo condivisero come memoria del loro padre e dono di colui che una volta, per primo, lo aveva spezzato per amore.
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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Is 53,10-11 Sal 32 Eb 4,14-16 Mc 10,35-45 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Fratelli e sorelle, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati. Breve pausa di riflessione C.A. CONFESSO a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A. Amen.
tutti noi di trovare grazia davanti a te, perché possiamo condividere fino in fondo il calice della tua volontà e partecipare pienamente alla morte redentrice del tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del Profeta Isaia Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
R. Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo. Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra. R/. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. R/. GLORIA A DIO NELL’ALTO L’anima nostra attende il SiCIELI e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodia- gnore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. Su di noi sia il tuo amore, mo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendia- Signore, come da te noi speriamo. mo grazie per la tua gloria im- R/. mensa, Signore Dio, Re del cieSeconda Lettura lo, Dio Padre onnipotente. SiDalla lettera agli Ebrei gnore Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Fratelli, poiché abbiamo un somDio, Figlio del padre, tu che to- mo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i pecca- glio di Dio, manteniamo ferma la ti del mondo, accogli la nostra professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. che non sappia prendere parte Perché tu solo il Santo, tu solo il alle nostre debolezze: egli stesso Signore, tu solo l’Altissimo, Ge- è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. sù Cristo, con lo Spirito Santo: Accostiamoci dunque con piena nella gloria di Dio Padre. fiducia al trono della grazia per Amen. ricevere misericordia e trovare COLLETTA C. Dio della pace e del perdono, grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. Parola di tu ci hai dato in Cristo il sommo Dio. sacerdote che è entrato nel sanRendiamo grazie a Dio tuario dei cieli in forza dell'unico A. sacrificio di espiazione; concedi a
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ALLELUIA R. Alleluia, alleluia. Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.. Alleluia. C. Il Signore sia con Voi A. E con il tuo spirito C.Dal vangelo secondo Marco A. Gloria a te o Signore. + In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti)
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le co-
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se sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Fratelli e sorelle, Gesù non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per tutti gli uomini. Preghiamo per aver la forza di seguire il suo esempio. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Per coloro che nella Chiesa rivestono un incarico come membri del consiglio parrocchiale o catechisti e animatori, perché abbiano sempre presente l'esempio e le parole di Gesù, che ci stimola a vivere a servizio del nostro prossimo, preghiamo. 2. Per i cristiani che occupano un posto di potere, perché testimonino lo spirito di servizio e vivano il loro ruolo di autorità con uno stile evangelico, preghiamo. 3. Per coloro che cercano di essere primi, che lottano per avere un posto migliore nella società, perché Dio illumini il loro cuore e li allontani dal compiere soprusi e prepotenze nei confronti delle altre persone, preghiamo. 4. Per la nostra comunità cristiana, perché veda nei più poveri e nei più deboli Cristo umiliato, da amare e da servire nel volto dei fratelli, preghiamo. C. Signore Gesù, tu che hai voluto essere il servo di tutti, e ancora oggi ti doni nell'Eucaristia per nutrire la nostra debolezza e trasformarla nella tua forza, rinnova i nostri cuori perché possiamo farci tutto a tutti e donare la nostra vita come hai fatto tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli.
A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Donaci, o Padre, di accostarci degnamente al tuo altare, perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio; e in lui, servo obbediente, hai ricostruito l'alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo…... DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci
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indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C O Signore, questa celebrazione eucaristica, che ci ha fatto pregustare le realtà del cielo, ci ottenga i tuoi benefici nella vita presente e ci confermi nella speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.” (San Giovanni XXIII)
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Santa Maria Bertilla Boscardin 20 ottobre Gioia di Brendola (VI), 6 ottobre 1888 - Treviso, 20 ottobre 1922 Nata nel 1888 in provincia di Vicenza, in una famiglia contadina, con l'aiuto del parroco, entrò nel 1905 nelle suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Santissimi Cuori a Vicenza. Divenuta infermiera, lavorò nell'ospedale di Treviso, dove si dedicò a servire i malati nel corpo e nello spirito, infaticabile nell'aiutare le consorelle. Nonostante fosse stata colpita da un tumore a soli 22 anni, continuò con impegno il proprio lavoro, reso più faticoso dalle difficoltà e dalle tensioni della prima guerra mondiale. Mandata a Como, soffrì molto per l'incomprensione di qualche medico e della propria superiore senza mai lamentarsi o protestare. Tornata a Treviso, riprese il suo lavoro in ospedale nonostante l'aggravarsi della malattia. Morì a 34 anni, nel 1922. La sua grandezza spirituale sta nell'aver cercato nella fatica, nell'umiltà, nel silenzio, un'unione con Dio sempre più profonda. Le sue spoglie si trovano ora a Vicenza, nella Casa madre della sua comunità. (Avvenire)
San Luigi Guanella Sacerdote 24 ottobre Fraciscio di Campodolcino, 19 dicembre 1842 - Como, 24 ottobre 1915
Luigi Guanella nacque a Fraciscio di Campodolcino (Sondrio) nel 1842. Nel 1866 divenne sacerdote. Nella sua attività pastorale avvicinò le esperienze del Cottolengo e di don Bosco, che incontrò a Torino e con il quale trascorse tre anni. Nel 1881 fondò i Servi della Carità e le Figlie di Santa Maria della Provvidenza. Presto da Como si diffusero in Italia e anche in America, Asia e Africa. A Roma, con l'aiuto di Pio X, sorse la basilica del Transito di San Giuseppe. Guanella intervenne con don Orione I SANTI DELLA nel terremoto della Marsica: gennaio 1915. Si spense pochi SETTIMANA mesi dopo. È beato dal 1964 e santo dal 2011. DOM.18
S. Luca evangelista
LUN. 19
S. Paolo della Croce
MART.20
S. Maria Bertilla Boscardin
MERC.21
S. Orsola
GIOV.22
S. Giovanni Paolo II
VEN.23
S. Giovanni da Capestrano
SAB. 24
S. Luigi Guanella
Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Alelembo73@gmail.com Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp
B : Preasfantul Mantuitor
*°* C9:;: Chiesa romano-cattolica dei Piari-
(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober to70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa in diretta su www.telestartv.ro Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari.
*°* I +: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica ore 10,30 Monastero S. Luigi Orione –Iasi,
sti. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
*°* A9@A I:9BA: Domenica ore 11:00 nella Chie-
sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262
*°* TBDBEFAGA: Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regina Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domenica ore 18:00. Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Mail:parohiafabric@googlemail.com
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