Adeste 07 domenica 14 febbraio 2016c

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*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016 La Chiesa Ortodossa Russa, invitata da Papa Giovanni XXIII e da Paolo VI, inviò alcuni osservatori permanenti al Concilio Vaticano II. Chi non ricorda l’improvvisa morte del Metropolita russo nell’udienza con Giovanni Paolo I? L’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Cirillo e la sottoscrizione della dichiarazione congiunta sono un prezioso tassello per il dialogo tra le due grandi 12 febbraio il martirologio romano ricorda Chiese e il superamento di preconcetti che sono stati la memoria di S. Meleto vescovo di Antiochia, che anche alimentati dalla lunga situazione politica del per la su fedeltà alla dottrina del Concilio di Nicea recente passato. subì l’esilio. Le sue virtù e santità vennero elogiate Anche il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha da S. Gregorio Nisseno e da S. Giovanni Crisosto- espresso soddisfazione per quell’incontro. mo. Un santo dunque della Chiesa indivisa. Proprio in questo giorno nell’isola caraibica di Cuba - che tanto fece strepitare il mondo nel 1962 per quella prova di forza tra Stati Uniti e Unione Sovietica, che fu poi scongiurata anche grazie alla “sapientia cordis” di Giovanni XXIII, il Papa del Concilio e del concreto cammino ecumenico - avverrà un atteso e singolare incontro tra il Vescovo di Roma e il Patriarca Ortodosso di Mosca. L’occasione è data sia dalla visita apostolica di Papa Francesco alla Chiesa e alla gente del Messico, sia dal primo viaggio del Patriarca Cirillo nell’America Latina, dove incontrerà i fedeli ortodossi di origine russa in Paraguay e in Brasile. Continuiamo a “gettare ponti”, come dice Papa Francesco, dove nella reciproGiungerà da Mosca a L’Avana il ca ricerca di fraterno dialogo si possa 12 febbraio e proprio in una sala edificare una sincera comunione tra i dell’aeroporto de L’Avana, verso discepoli di Cristo. le 14,30 avverrà l’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Cirillo. *Vicario episcopale per il laicato e la cultura Diocesi di Non sarà una semplice stretta di mano quel colloquio Trieste che avverrà in lingua spagnola e russa e avrà la durata L'ICONA DELLA MADRE DI DIO DI KAZAN' due ore. Nello stile di Papa Francesco vi saranno con lui solo Nel 1579 un incendio distrusse quasi completamente la lo svizzero card Koch e con il Patriarca il metropolita città di Kazan' situata sul fiume Volga, a circa 500 miglia ad Est di Mosca. Secondo la tradizione, un soldato perse Ilarione. Dopo il colloquio vi sarà la firma della dichiarazione congiunta per le due Chiese cristiane nella la casa devastata dal fuoco e, mentre si accingeva a rieprospettiva di un dialogo che superi la diffidenza del dificarne un'altra, la Madonna apparve a sua figlia di nove anni chiedendole di dire a tutti che una sua icona Patriarcato per la presenza sul “territorio canonico” della chiesa Ortodossa Russa di diocesi cattoliche sia era sepolta sotto le rovine della casa bruciata. Nessuno credette al racconto della bimba, neppure dopo che la latine che uniate. Ciò che costituisce un ostacolo era Madonna le apparve una seconda volta. Alla terza visioed è la paura del proselitismo tra i fedeli ortodossi da ne, la piccola scorse l'icona da cui si sprigionava una parte della Chiesa cattolica. luce abbagliante e udì queste parole: «Se non annuncea Chiesa Ortodossa russa durante il regime sovietico rai a tutti quanto ti dico, apparirò in un altro luogo e una ha avuto i suoi martiri sia nella gerarchia che tra i lai- grande calamità si abbatterà su di voi». ci. Un nome che è caro anche all’Occidente e ai Pon- Il messaggio venne rigettato sia dal Governatore della tefici Giovanni Paolo I e Benedetto XVI è quello di P. città che dall'Arcivescovo Geremia. Soltanto quando la piccola cominciò a scavare nella terra, la santa Icona Florenskij, scienziato e monaco, che fu martirizzato venne alla luce, avvolta in un vecchio drappo e perfettacome tanti altri “ministri religiosi” sia cattolici che mente conservata. Essa fu collocata dapprima nella musulmani nelle isole del Baltico, riservate quali cam- chiesa di San Nicola e poi nella Cattedrale dell'Annunpi di concentramento per l’eliminazione di “guide” ciazione. Con l’avvento del comunismo, l’icona fu tolta scomode al regime. dalla sua sede e se ne persero le tracce. Se non che negli anni 90 apparve sul mercato antiquario, fu acquistata Con la caduta dell’Unione Sovietica il popolo russo e fu donata al Papa Giovanni Paolo II che la tenne presha voluto “riprendersi” la sua anima religiosa. A Mo- so di se nel suo appartamento. Nel 2004 la decisione di sca venne ricostruita la cattedrale distrutta per far po- restituirla alla Chiesa Russa in segno di riconciliazione e sto ad una piscina coperta. Ricordo l’entusiasmo di ecumenismo. A PAGINA SEGUENTE LE PAROLE DI SAN dell’enorme folla all’inaugurazione. GIOVANNI PAOLO II, IL GIORNO DELLA RESTITUZIONE

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*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016 oggi di inviare al venerato Patriarca di Mosca e di tutte le Russie il dono di questa santa Icona. Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa Ortodossa russa l’affetto del Successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica la sua stima per la grande tradizione spirituale di cui la Santa Chiesa russa è custode. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato (cfr Gv 17, 20-22). Carissimi Fratelli e Sorelle, unitevi a me nell’invocare l’intercessione della Beata Vergine Maria, mentre consegno la sua Icona alla Delegazione che, a nome mio, la recherà a Mosca. (San Giovanni Paolo II 25/08/2004)

Chissà se dell’incontro siano stati artefici la Madonna di Kazan!?..e S.Giovanni Paolo II ? Testo dell’Omelia nella quale si annunzia la restituzione della sacra icona al Patriarcato russo da parte di Papa Giovanni Paolo II.

Carissimi Fratelli e Sorelle! Come ho annunciato domenica scorsa, il nostro tradizionale incontro settimanale assume quest’oggi una fisionomia particolare. Ci ritroviamo infatti raccolti in preghiera attorno alla venerata Icona della Madre di Dio di Kazan, che sta per intraprendere il viaggio di ritorno verso la Russia da cui è partita un giorno lontano. Dopo aver attraversato diversi Paesi ed aver sostato per lungo tempo presso il Santuario di Fatima, in Portogallo, più di dieci anni fa è giunta provvidenzialmente nella casa del Papa. Da allora ha trovato posto presso di me ed ha accompagnato con sguardo materno il mio quotidiano servizio alla Chiesa. Quante volte, da quel giorno, ho invocato la Madre di Dio di Kazan, chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo che le è devoto, e di affrettare il momento in cui tutti i discepoli del suo Figlio, riconoscendosi fratelli, sapranno ricomporre in pienezza l’unità compromessa. Fin dall’inizio, ho desiderato che questa santa Icona facesse ritorno sul suolo della Russia, dove – secondo attendibili testimonianze storiche – è stata per lunghissimi anni oggetto di profonda venerazione da parte di intere generazioni di fedeli. Intorno all’Icona della Madre di Dio di Kazan si è sviluppata la storia di quel grande popolo. La Russia è una nazione da tanti secoli cristiana, è la Santa Rus’. Anche quando forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare dalla vita degli uomini il nome santo di Dio, quel popolo rimase profondamente cristiano, testimoniando in tanti casi con il sangue la propria fedeltà al Vangelo e ai valori che esso ispira. È perciò con particolare emozione che rendo grazie con voi alla Divina Provvidenza, che mi concede

Venerazione dei fedeli ortodossi

Edicola dove è conservata nella cattedrale di San Basilio a Mosca

Il Patriarca Kirill venera l’immagine durante una celebrazione

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*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016

Dio non cerca schiavi ma figli liberi

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tre tentazioni di Gesù sono le tentazioni dell'uomo di sempre. Tentazione significa in realtà fare ordine nelle nostre scelte e nelle relazioni di fondo: ognuno tentato verso se stesso: hai fame? Dì che queste pietre diven#no pane! Trasforma tu%o in cose da consumare, in denaro. Ognuno tentato verso gli altri: vuoi comandare, impor#, contare più degli altri? Io so la strada: véndi#! Ognuno tentato verso Dio: bù%a# dal te%o, tanto Lui manderà angeli a sostener#. Hai dubbi? Dio manderà segni e visioni a scioglierli. La prima tentazione: che queste pietre diven#no pane! Pietre o pane? È una piccola alterna#va, che Gesù apre, spalanca: Né di pietre né di solo pane vive l'uomo. Siamo fat# per cose più grandi. Il pane è buono ma più buona è la parola di Dio, il pane è vita ma più vita viene dalla bocca di Dio. Il pane è indispensabile, eppure contano di più altre cose: le creature, gli affe1, le relazioni, l'eterno in noi. Ciò che ci fa vivere è la nostra fame di cielo: L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Vive di Vangelo e di creature: dalla sua parola sono venu# la luce, il cosmo e la sua bellezza, il respiro che ci fa vivere. Sei venuto tu, fratello mio, mio amico, amore mio: parola pronunciata da Dio per me. La seconda tentazione è una sfida aperta a Dio. «Bu%a# giù, chiedi a Dio un miracolo» ciò che sembrerebbe il più alto a%o di fede - a occhi chiusi, con fiducia! - ne è, invece, la caricatura, pura ricerca del proprio vantaggio. È come se Gesù dicesse: tu non cerchi Dio ma i suoi benefici. Non cerchi il Donatore, ma solo i suoi doni. Un Dio a tuo servizio. Eppure quando invece di angeli vengono la mala1a, un fallimento, la morte, tu1 ci domandiamo: Perché Dio non interviene? Dove sono gli angeli che ha promesso? Dio invia angeli, persone buone come angeli, che portano non ciò che io desidero, bensì ciò di cui, forse a mia insaputa, ho davvero bisogno. Nella terza tentazione il diavolo rilancia: prostra# davan# a me, segui le mie strade, vendi# alla mia logica, e avrai tu%o. Il diavolo fa un mercato con l'uomo, un mercimonio. Esa%amente il contrario di Dio, che non fa mai mercato dei suoi doni. E quan# hanno seguito le strade del Nemico dell'umanità, facendo mercato di se stessi, vendendo la loro dignità in cambio di carriera, poltrone o denaro facile, ci fanno rifle%ere: a che serve gonfiarsi di soldi e di poteri, se poi perdi vita, se ci rime1 in umanità, se vendi l'anima? Vuoi «possedere» le persone? Assicuragli pane e potere, dice, e # seguiranno. Ma Gesù non vuole «possedere» nessuno. Dio non cerca schiavi ossequien#, ma figli che siano liberi, generosi e aman#.

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*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016

2. Dar da bere agli assetati

Sono sette per il corpo e sette per lo spirito, in una simmetria quasi perfetta. E diciamo “quasi” solo perché nella Regola san Benedetto introduce un’ottava opere di misericordia spirituale, «non disperare mai della misericordia di Dio», che può anche servire da sintesi. Le sette opere di misericordia corporale • • • • • • •

Dar da mangiare agli affamati. Dar da bere agli assetati. Vestire gli ignudi. Alloggiare i pellegrini. Visitare gli infermi. Visitare i carcerati. Seppellire i morti.

Le sette opere di misericordia spirituale • • • • • • •

Consigliare i dubbiosi. Insegnare agli ignoranti. Ammonire i peccatori. Consolare gli afflitti. Perdonare le offese. Sopportare pazientemente le persone moleste. Pregare Dio per i vivi e per i morti.

La mancanza di acqua richiama all'attenzione la situazione catastrofica del Sahel, una larga fascia a sud del Sahara, che tocca diversi paesi africani, dove da anni piove sempre meno e dove le sabbie del deserto avanzano, seminando la morte: senza acqua non si può vivere, non si può coltivare, è impossibile l'igiene, problematica la prevenzione come anche la cura delle malattie. Questo disastro ecologico sahariano è da imputare in parte non trascurabile – dicono i biologi – all'opera nefasta dell'uomo. Il terreno era costituito da savana e da vegetazione arborea xerofila – cioè amante del secco – capace di resistere all'enorme secchezza dell'ambiente. Questa vegetazione manteneva una ricchissima fauna: giraffe, rinoceronti, antilopi ecc. La fauna è stata distrutta e sostituita da enormi mandrie di bovini, che hanno calpestato e appiattito il terreno, annientando la vegetazione erbosa e accelerando l'erosione del suolo. Enormi distese sono diventate improduttive in seguito al tentativo di coltivare piante inadatte; i pastori hanno bruciato sconsideratamente la savana per favorire la produzione di erba verde per i bovini, eliminando i già scarsi alberi; la piovosità è diminuita per il continuo indietreggiare della grande selva ombrifera del Congo. Il disastro del Sahel deve renderci pensosi. Noi pure rischiamo di distruggere con le nostre mani il nostro ambiente umano. Ora però urge salvare la vita di migliaia di fratelli. Un pozzo d’acqua: forse una persona da sola non può donarlo. Una famiglia, un gruppo di famiglie, una parrocchia tutta insieme, sì. Il Signore ritiene dato a sé un bicchiere d’acqua fresca offerto ai

fratelli più umili e bisognosi.

3. Vestire gli ignudi Ci sono nudità da intendersi in senso letterale come impossibilità, cioè, di coprirsi per difendersi dal freddo, e per presentarsi dignitosamente agli altri: è la nudità più umiliante, segno e frutto di estrema povertà. E' opera di misericordia donare un vestito, indumenti intimi, calzature a chi ne è privo. E' misericordia vera se gli indumenti donati sono in ottimo stato, possibilmente nuovi, acquistati con nostro sacrificio, magari risparmiando sui nostri vestiti, evitando l'esibizionismo del capo firmato. Certa carità, fatta con vestiti vecchi e rattoppati, liberandoci di cose inutili che noi non indosseremmo mai, viene identificata dalla gente semplice come "carità pelosa". C'è anche una nudità che coincide con l'assenza di un tetto. Nelle grandi città ci sono i cosiddetti "baraccati". Le baracche sono l'ultimo anello di una serie di abitazioni chiamate eufemisticamente "improprie". Impropria significa molto spesso: umidità che deturpa e consuma, assenza di servizi igienici, promiscuità per la ristrettezza dei locali, rischio di malattie infettive. Le baracche non ci sono ovunque; abitazioni improprie esistono in ogni città. La carità in questi casi deve procedere strettamente collegata con la giustizia e deve tradursi nell’impegno politico perché il diritto alla casa sia una realtà per ogni uomo.

CONTINUA

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*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016 no. Le spoglie del Santo furono raccolte dai discepoli di Cratone, ossia Proculo, Efebo e Apollonio (divenuti cristiani). Avvolsero il corpo in un lenzuolo e lo caricarono su un carro trainato da 2 cavalli lasciati liberi, e seguiti dai discepoli. San Valentino è nato nel 175 circa a Terni Essi percorsero la Strada Falminia, seguendo il corso (Prefettura di Roma, durante l’Impero di Marco Aurelio) discendente di una famiglia di nobili origi- del Nera, e si fermarono proprio dove sorge la Basilica al Santo dedicata al LXIII miglio della stessa Flani. minia. I tre discepoli acquistarono con soldi propri il Le notizie biografiche su San Valentino sono molto limitate fino all’anno in cui fu ordinato Vescovo di Terni e della Valle del Nera [consacrato da S.Feliciano Vescovo di Foligno], nell’anno 197 d.C. (secondo alcune fonti). Dal quel momento, la fama di San Valentino andò sempre crescendo, per via della sua oratoria con la quale riusciva a convertire i pagani, e per via della lunga schiera di discepoli, come San Castulo, Lucio, Saturnino e Magno e per i miracoli da lui compiuti. Valentino acquisì notorietà specialmente come guaritore, e per le sue attenzioni verso i bambini, i giovani e i malati. In realtà Valentino sosteneva di non essere lui stesso a guarire, ma il “Signore”. Uno dei maggiori miracoli risale al 225 d.C., terreno dove i cavalli si erano fermati con le reliquie la guarigione del figlio di Fontéo, che si racconta del Santo e scavarono una catacomba con una piccola avesse tenuto la testa tra le sue ginocchia. chiesa centrale e due corridoi laterali. L’altro miracolo che lo condusse al Martirio, fu la guarizione di Cheremone, figlio dell’Oratore ateniese I tre discepoli furono uccisi come martiri durante la Cratone. Essendo storpio e muggendo come un toro, notte del 14 febbraio del 273 d.C., [giorno dedicato a San Valentino che non corrisponde alla data esatta del Cratone decise di ammettere San Valentino in casa martirio] perchè denunciati come sua, contavvenendo ai principi della ReCristiani. ligione pagana. I corpi dei 3 discepoli di Valentino Le preghiere di San Valentino guarirono furono sepolti accanto alla tomba d istantaneamente Cheremone. del Santo. Un’iscrizione recita: “In Dopo il miracolo, Cratone fece battezhac Basilica requiescit corpus S. Vazare se e tutta la famiglia. lentiny Martyris… Item corpora SS. I discepoli Proculo, Efebo, Apollonio e Martyrum Proculi Ephebi et ApolloAbondio vollero seguire il maestro dinii Atheniensium, quos B. Valentine venendo cristiani. Abondio era figlio di verbo erudit ad fidem, et coronam Annio Placido, Prefectus Urbis, ossia provocavit examplo”. Prefetto di Roma sotto Marco Aurelio La leggenda. Claudio e Valeriano Aureliano. La legenda del Santo, come ProtettoAnnio Placido, attaccato ai principi del re degli innamorati deriva dalla sua Paganesimo, fu indispettito dalla scelta attenzione verso i bambini a cui lacristiana del figlio. Nel 270d.C. fece sciava ingresso al suo magnifico uccidere Cratone (oratore greco e latigiardino pieno di rose e di fiori. no), maestro di Eloquenza e Filosofia La legenda racconta della protezione del figlio per averlo distratto dei Princiche diede ad una giovane ragazza di pi pagani e malmenare pubblicamente Terni e al suo innamorato, un giovaSan Valentino. ne Militare romano. La ragazza si La violenza su San Valentino causò un ammalò e Valentino sicuro dell’atumulto popolare, e Annio Placido domore dei due giovani li unì in matrivette rinchiuderlo in carcere e lo fece monio, su insistenza del ragazzo. decapitare con l’accusa di essere cristia-

SAN VALENTINO

La Storia e la legenda del Santo degli innamorati.

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*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016

magnetico che caratterizza i felini, capaci di muoversi con grazia innata, straordinaria agilità e di compiere le evoluzioni più ardite.

Fra le diverse giornate della settimana e senza sminuire il loro significato, questa settimana ci piace dare risalto e far festa ad un animale, amico dell’uomo sin dalla notte dei tempi .

In

Italia e nel resto d’Europa si celebrano gli animali più affascinanti e imprevedibili delle nostre case, i gatti.

“Il gatto è una creatura indipendente, che non si considera prigioniera dell’uomo e stabilisce con lui un rapporto alla pari”, ha scritto il padre dell’etologia moderna Konrad Lorenz. È spesso inevitabile il parallelismo tra gatto e cane, i due animali da compagnia principali dell’uomo, la domesticazione del cane risale però a più di 14mila anni fa, mentre quella del gatto sembra essere iniziata in 17 Cina 5mila anni fa. È quindi eviFEBBRAIO dente che i cani hanno imparato a convivere con noi migliaia di anni prima dei gatti, che mantengono tutt’oggi intatto un lato selvaggio. Nel corso della storia i gatti hanno esercitato il loro fascino su intere culture e su grandi personalità dell’arte e dello spettacolo. Nell’antico Egitto il gatto era considerato una vera e propria divinità, la dea Bastet, figlia del dio del sole Ra, era raffigurata come un gatta e chi faceva del male ad un felino era passibile di pena di morte.

Sono cacciatori straordinari e feroci, ma sono anche teneri e adorabili, possono scomparire per giorni ma basta che facciano due fusa e siamo pronti a riaccoglierli a braccia aperte, c’è solo una cosa certa a proposito dei gatti, osservatene uno e questo vi sorprenderà. Il 17 febbraio in Europa si celebra una giornata tutta per loro, la Giornata mondiale del gatto, istituita proprio in Italia 25 anni fa, grazie alla giornalista Claudia Angeletti della rivista “Tuttogatto”. La data è stata scelta perché febbraio è il mese dell’acquario, il segno zodiacale che contraddistingue gli spiriti liberi ed indipendenti.

Edgar Allan Poe ha celebrato i gatti nel racconto Il gatto nero, il leggendario narratore americano Ernest Hemingway amava questi animali, indipendenti e selvatici come lui e lo scrittore Charles Bukowski ha dedicato ai gatti numerose poesie, una Numerose sono le iniziative dedicate ai gatti, dall’esplicito titolo My cats, nelle sue ultime dalle presentazioni di libri a tema alle raccolte opere. fondi per aiutare i gatti meno fortunati che vivono nei gattili. Il gatto possiede quel fascino 7


*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016 nente, esente da tasse e imposte come il porto franco dell'Africa settentrionale. Oggi però non resta che un cartello, posto lungo la magnifica strada che accompagna il Danubio. Ne menziona solo il nome, senza descrivere che tesoro di civilizzazione è andato perso. Ceaușescu ha infatti deciso di sacrificare Ada-Kaleh, affondandola sotto i flutti del Danubio per costruire, assieme alla vicina Jugoslavia, la centrale idroelettrica delle Porte di Ferro. La dinamite ha segnato la sua morte nel 1971. La Gibilterra d'Occidente Le origini di Ada-Kaleh si perdono nei tempi. In passato era chiamata Erythia e non ha adottato il suo nome definitivo, che significa in turco “Isola fortificata”, che nel 1430, come testimonia un rapporto redatto da cavalieri teutonici che analizzava lo stato delle piazzeforti della regione del Banato lungo il Danubio e che indicava che vi abitavano circa 200 persone. Comprendendone il valore strategico – l'isola di fatto controllava tutto il traffico lungo il Danubio – l'Impero Austroungarico decise di rinforzare nel 1689 le sue fortificazioni, per mettersi al riparo dalla incursioni ottomane. Ada Kaleh, dotata di una doppia cinta di mura che arrivavano, come spessore, a venti metri, divenne così la Gibilterra dell'est. Ma a partire dal 1739, a seguito del trattato di pace di Belgrado, passò in mano ai turchi – all'eccezione di un triennio tra il 1789 e il 1791 – che l'occuperanno sino alla firma di un altro trattato di pace, quello di Berlino, nel 1878. Questo trattato - dove si fissano le nuove frontiere d'Europa in particolare a seguito delle guerre d'indipendenza nell'est tra le quali quelle ri-

l'isola ottomana di AdaAda-Kaleh, paradiso affondato

Fichi alle noci, torrone, sorbetto alla menta... un profumo orientale caratterizzava in passato Adah-Kaleh, minuscola e leggendaria isola nel Danubio, stretta tra Romania e Serbia. Non esiste più da un mattino del 1971, fatta sparire dall'uomo (Tratto da Les Nouvelles de Roumanie e pubblicato originariamente da Le Courrier des Balkans il 29 agosto 2014) In passato, a tre chilometri a valle di Orsova, AdaKaleh, isolotto lungo poco più di un chilometro e mezzo e largo cinquecento metri, era brulicante di vita. Vi viveva una comunità d'origine turca di un migliaio di persone. Piccoli artigiani e commercianti che proponevano nelle loro botteghe profumi di petali di rose, gioielli e prodotti provenienti dall'Oriente. Il profumo di tabacco aromatizzato che si respirava nel suk ricordava ai turisti che facevano visita all'isola di essere in un luogo unico in Europa. Una Tangeri nel mezzo del Vecchio Conti8


*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016 guardanti Serbia e Romania - espelle la Sublime porta che riesce a mantenere solo un piccolo avamposto in Europa, in Bulgaria, per ancora una trentina d'anni. Stranamente il trattato di Berlino dimenticò di regolare le sorti di Ada Kaleh che restò ufficialmente in mano ai turchi ma che fu immediatamente occupata dagli austro-ungarici, sino alla loro sconfitta nella Prima guerra mondiale. Nel 1918 vi si installarono i rumeni, schierati dalla parte degli alleati. Questi accadimenti della storia in realtà non hanno colpito che moderatamente la popolazione locale. Da paradiso fiscale alle acque del Danubio La Romania fece dell'isola un paradiso fiscale e vi costruì una scuola dove si insegnava sia il rumeno che il turco – una fabbrica di sigarette, una di torroni e una di lokum e un laboratorio tessile. Vide luce anche l'edificio comunale, una biblioteca, un cinema, un ufficio postale e una stazione di trasmissione radio. Vennero costruite infine una chiesa ortodossa ed una moschea. Una prosperità che attirò numerosi turisti, tra il quali anche il Re Carol II e, più tardi, la nomenklatura comunista. Attirò anche l'attenzione dei contrabbandieri che vi costruirono tunnel sotto il fiume per portare illegalmente le loro merci in Jugoslavia. Si racconta che lo stesso Re Carol I profittò notevolmente di questo commercio illecito. La campana per l'isola suonerà però nel 1967, quando Ceaușescu prese la decisione definitiva di farla sparire nelle acque del bacino artificiale formato dalla costruzione dell'immensa diga che prenderà poi il nome di “Porte di ferro”. Voci su quanto sarebbe accaduto si rincorrevano già dal 1963 e avevano già causato la partenza verso la Turchia, terra delle loro origini, di circa 600 degli abitanti. Portarono con sé poche cose e lasciarono una vita dorata. Molti, si dice, poi morirono di nostalgia. I pochi che rimasero sull'isola se ne dovettero andare negli anni successivi, i più verso Bucarest o la regione della Dobrogja. I lavori di costruzione della diga iniziarono nel 1971. Le autorità promisero in quegli anni di tra-

sferire tutte le ricchezze archeologiche e storiche in un altro sito, a valle delle Porte di Ferro, pochi chilometri ad est di Turnu-Severin, sull'isola di Simian, e di reinstallarci anche la popolazione. Ma queste promesse rimasero tali. Di Ada-Kaleh non rimangono che i numerosi racconti dei viaggiatori tra le due guerre, che partivano su barche a remi dalle rive del Danubio per degustare sull'isola il sapore del caffè turco, fumare il narghilé distesi su sofà di ricche stoffe prima di ritornarsene a casa pieni di acquisti. E rimane una leggenda: si racconta che il sultano Kaleh, geloso dello splendore della più bella moglie del suo harem, Ada, aveva deciso di nasconderla proprio qui dallo sguardo altrui. E sarebbe poi affogato, assieme a quest'ultima nei flutti del Danubio durante una passeggiata. Tragico presagio di avvenimenti futuri.

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*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016

LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Dt 26,4-10 Sal 90 Rm 10,8-13 Lc 4,1-13 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. BENEDIZIONE DELL'ACQUA C. Fratelli e sorelle, preghiamo umilmente il Signore Dio nostro, perché benedica quest'acqua con la quale saremo aspersi noi e le nostre famiglie in ricordo del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono. Dio eterno e onnipotente, tu hai voluto che per mezzo dell'acqua, elemento di purificazione e sorgente di vita, anche l'anima venisse lavata e ricevesse il dono della vita eterna: benedici quest'acqua +, perché diventi segno della tua protezione in questo giorno a te consacrato. Rinnova in noi, Signore, la fonte viva della tua grazia e difendici da ogni male dell'anima e del corpo, perché veniamo a te con cuore puro. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. Il sacerdote prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il popolo, passando attraverso la navata della chiesa. Intanto si esegue un canto adatto. Quindi il sacerdote torna alla sede. C. Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell'Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno. A. Amen. COLLETTA C. Signore nostro Dio, ascolta la voce della Chiesa che t'invoca nel deserto del mondo: stendi su di noi la tua mano, perché nutriti con il pane della tua parola e fortificati dal tuo Spirito, vinciamo con il digiuno e la preghiera le continue seduzioni del maligno. Per il nostro Signore Gesù Cristo……. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del Deuteronomio Mosè parlò al popolo e disse: «Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti

all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE R.

Resta con noi, Signore, nell'ora della prova. Chi abita al riparo dell’Altissimo passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido». R/. Non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda. Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie. R/. Sulle mani essi ti porteranno, perché il tuo piede non inciampi nella pietra. Calpesterai leoni e vipere, schiaccerai leoncelli e draghi. R/. «Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome. Mi invocherà e io gli darò risposta; nell’angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso». R/. Seconda Lettura Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani Fratelli, che cosa dice Mosè? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di 10

fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria. Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria. C. Il Signore sia con Voi A. E con il tuo spirito C. Dal vangelo secondo LUCA A. Gloria a te o Signore. + In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal


*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016 Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI Si apre davanti a noi il cammino della Quaresima, con le sue tappe, le sue leggi, i suoi traguardi. E' un grande impegno per tutti. E' il tempo prezioso, la primavera dello Spirito, la grande scuola della fede. Chiediamo al Signore che ci renda docili alla sua Parola, per giungere completamente trasformati alla santa Pasqua. Preghiamo insieme dicendo: R. Guidaci, Signore, con il tuo Spirito. Perché in questa Quaresima impariamo a seguire il nostro maestro e modello, Gesù Cristo, uomo nuovo, progetto di una umanità riconciliata con il Padre, preghiamo. R. Perché, specialmente in questo tempo, riscopriamo la domenica come un giorno diverso dagli altri: il giorno del Signore, il giorno della comunità, il giorno della riconciliazione e dell'amicizia aperta a tutti i fratelli, preghiamo. R. Perché in ognuno di questi quaranta giorni troviamo spazio e tempo da dedicare alla preghiera e alla meditazione della Parola, per conoscere ciò che Dio vuole da noi e attuarlo nella nostra vita, preghiamo. R. Perché ogni famiglia scopra la dimensione domestica della Quaresima: apra il libro del Vangelo, crei occasioni di preghiera comune e, cordialmente unita

nella carità, faccia di ogni casa un luogo di accoglienza fraterna, preghiamo. R. C. O Signore, che ci offri ancora una volta un tempo propizio per ricuperare il vero senso della vita e riconciliarci con te e con i fratelli, fà che tutti insieme, sulle orme di Gesù, camminiamo giorno per giorno verso la gioia pasquale. Per Cristo nostro Signore. A. Amen LlITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Si rinnovi, Signore, la nostra vita e col tuo aiuto si ispiri sempre più al sacrificio, che santifica l'inizio della Quaresima, tempo favorevole per la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Egli consacrò l'istituzione del tempo penitenziale con il digiuno di quaranta giorni, e vincendo le insidie dell'antico tentatore ci insegnò a dominare le seduzioni del peccato perché celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale possiamo giungere alla Pasqua eterna. E noi, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo senza fine l'inno della tua lode: Santo, Santo,Santo……. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni 11

onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C Il pane del cielo che ci hai dato, o Padre, alimenti in noi la fede, accresca la speranza, rafforzi la carità, e ci insegni ad aver fame di Cristo, pane vivo e vero, e a nutrirci di ogni parola che esce dalla tua bocca. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


*ADESTE nr. 7 / anno 5-Domenca 14 Febbraio 2016 IL PRESIDENTE MATTARELLA A MESSA NELLA PARROCCHIA ITALIANA DI WASHINGTON WASHINGTON - Sorpresa emozione e gioia per la visita del Presidente Mattarella che ha aper to la sua gior nata a Washington unendosi alla comunitĂ italiana per la Messa nella Parrocchia del Santo Rosario che nel 2013 ha celebrato i 100 anni dalla sua nascita a servizio, appunto, della Comunutò Italiana. I parrocchiani hanno dato il benvenuto al Presidente Mattarella che era accompagnato dalla figlia, dall’Ambasciatore d’Italia Claudio Bisogniero e signora e dai componenti della delegazione ufficiale, con un lunghissimo caloroso applauso. Il Presidente Mattarella malgrado i tempi precisi e serrati degli impegni ufficiali si è intrattenuto poi con i parrocchiani facendo fotografie con i bambini del Catechismo e si è fermato nell’adiacente Casa Italiana con grande affabile disponibilita. Dopo,la sua partenza per gli impegni al Cimitero di Arlington ed alla National Gallery of Art, i parrocchiani hanno continuato a discutere e commentare la graditissima sorpresa da tutti apprezzata esprimendo la speranza in un saluto alla comunitĂ che certamente tempo e protocollo gli consentiranno durante la visita negli Stati Uniti che lo vedrĂ ospite del Presidente Obama alla Casa Bianca, e che si concluderĂ a Houston Chiesa italiana del S.Rosario a assieme agli astronauti italiani. Washington

I SANTI DELLA SETTIMANA

14 D

S. Valentino mart.

15 L

s. Faustino e Giovita

16 M

s. Giuliana

17 M

7 Santi F.dei Servi dM.

18 G

s.Geltrude Comensoli

19

s. Corrado Confalonieri Confalonieri

20 S

Beati Giacinto e Francesco

Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Alelembo73@gmail.com Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp

B : Preasfantul Mantuitor

(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, BucureĹ&#x;ti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober to70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa in diretta su www.telestartv.ro Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari.

*°* I 6: Cattedrale "vecchia" IaĹ&#x;i - Adormirea Maicii Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi,

*°* C9:;: Chiesa romano-cattolica dei Piari-

sti. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii� din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00

*°* A9@A I:9BA: Domenica ore 11:00 nella Chie-

sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262

*°* TBDBEFAGA: Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regina Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domenica ore 18:00. Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Mail:parohiafabric@googlemail.com

12


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