Adeste 10 domenica 06 marzo 201c

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*ADESTE nr. 10 / anno 5-Domenca 06 Marzo 2016

in silenzio. Il papa mi guardava, aspettava che raccontassi della mia Ennio Morricone trionfa nella notte degli gli Messa. Gli ho fatto veOscar. Dopo cinque nomination andate a vuoto e un dere la prima pagina Oscar alla carriera nel 2007 il maestro ottantasettenne della partitura dove le ha finalmente conquistato la statuetta per la colonna sonora di un film, il western politico di Quentin Ta- note disegnano una croce: una linea affidata a rantino The Hateful Eight. Standing ovation per il musicista italiano che è salito sul palco accompagnato corni e trombe formano il braccio verticale della croce; su questa linea a un certo punto si innesta tutta dal figlio Giovanni (La Republ’orchestra che disegna blica, 29 febbraio) l’altro braccio. Papa FranMUSA ISPIRATRICE cesco mi ha da subito conquistato perché da Un premio che lui stesso ha subito ha caratterizzato il voluto dedicare alla moglie suo ministero dando una Maria con la quale è sposato svolta alla Chiesa, cer dal 1956. Una figura centrale cando di correggere le stornella vita di Morricone, da cui ture che pure ci sono. Una il compositore ha tratto ispirastrada che, però, ha potuto zione per realizzare alcune delpercorrere per il grande le più celebri colonne sonore… lavoro preparatorio fatto da e non solo. Perché Maria è staBenedetto XVI» ta anche la “musa” di una colonna sonora “speciale”. IL PARADISO QUELLA PROMESSA A PADRE DANIELE

Dopo la Missa Papae Francisci, il compositore ha ammesso che avrebbe in «Lei mi ha sempre chiesto mente di mettere in musica di scrivere una Messa. Ma il Paradiso di Dante. «Non non l’ho mai fatto. Poi una è propriamente sacra o mattina, uscendo di casa, liturgica, ma avrei voluto ho incontrato padre Daniescrivere qualcosa sulla le Libanori, r ettor e della Divina Commedia di chiesa del Gesù che è a Dante e in particolare sul Paradiso. Non volevo pedue passi da casa mia a Roma e che spesso frequento. rò mettere in musica i versi, già musicali e perfetti, ma Il gesuita mi ha chiesto di scrivere una partitura per costruire qualcosa che ripercorresse la concezione celebrare i duecento anni della ricostituzione della dantesca del Paradiso, un’idea di salita verso la conCompagnia di Gesù. Era il 2012. Mi sono preso un templazione del mistero. Ho chiesto un libretto, me lo po’ di tempo per pensare. Nel frattempo è stato eletto hanno preparato, ma era troppo pieno dei versi di Papa Francesco, il primo Pontefice gesuita. Ho detto Dante. Così ho rinunciato al progetto». di sì e ho pensato di dedicarla a lui. E anche a mia moglie Maria. Ecco che è nata laMissa Papae Francisci. SACRALITA’ E MISTICISMO Anno duecentesimo a Societate Restituta. Che acquista E sulla fede, in senso stretto, Morricone ha un’idea un valore ancora maggiore per me che da sempre sono molto chiara: «Come credente, questa fede è probabilcredente, cresciuto in una famiglia cattolica e con que- mente sempre presente, ma è lì perché sia riconosciuta sta impronta che sempre ha segnato la mia vidagli altri, dai musicologi e da coloro che non solo ta» (A vvenire, 10 giugno 2015). analizzano i brani musicali, ma comprendono la mia natura, la sacralità e il misticismo», ha osservato. Detto questo, sostiene che Dio lo aiuti sempre a «scrivere una buona composizione, ma questa è un’altra storia» (Zenit, 29 settembre 2009).

“UNA SVOLTA PER LA CHIESA!” Credente e con una fede radicata, Morricone ricorda con piacere e commozione l’incontro avuto con Papa Francesco lo scorso anno. «Ci siamo guardati a lungo, 2


*ADESTE nr. 10 / anno 5-Domenca 06 Marzo 2016 In questo modo, ben presto, la festa della donna in Romania divenne la festa di Elena Ceauşescu. Nel 1988 le pagine della rivista “La Donna” promuovono il seguente discorso: « […] tutte le donne del paese rivolgono un caloroso omaggio alla compagna Elena Ceauşescu, dottore accademico, ingegnere, membro del Comitato Politico Esecutivo del Comitato Centrale del Partito Comunigiornata tipo di una donna incominciava con il sta, eminente militante rivoluzionaria, scienziata di svegliarsi alle sei di mattina (a volte anche pri- grande prestigio internazionale, per la sua eroica attima) fare interminabili code per comperare il latte, pre- vità consacrata per il progresso della patria, per il parare i figli per la scuola, andare al lavoro appesa sul- benessere e la felicità del popolo, per il suo contributo la scala dell’autobus, soffrire il freddo gelido d’inver- di inestimabile valore dedicato all’elaborazione e alla no, mettersi di nuovo in coda dalle 16.00 alle 18.00, realizzazione della politica interna ed esterna del partornare a casa dal lavoro, nutrire la famiglia, sbrigare tito e dello stato, […] per lo sviluppo della scienza, le faccende domestiche, scaldare i letti con le bottiglie dell’istruzione e della cultura, per la degna affermadi acqua calda, mettere i figli a letto, lavarsi in una zione della Romania nel mondo» bacinella con l’acqua precedentemente scaldata con il Nonostante fosse un giorno molto importante per le bollitore. donne, l’8 marzo non ha riuscito a riconoscere queIl 7 gennaio del 1979, in occasione del 60esimo com- st’ultime come persone poiché «durante il regime di pleanno e il 45esimo anniversario di attività rivoluzio- Ceauşescu la giornata internazionale della donna naria, il prestigio di Elena Ceauşescu inizia ad aumen- era in realtà la giornata internazionale di Elena». tare. Il suo riconoscimento pubblico è dovuto princi- (*)Tutto questo ha creato un immagine della «donna palmente al fatto di essere la compagna di vita di colui come entità anonima, una rappresentazione allegorica che viene chiamato la priche simbolizza qualità ma persona politica della astratte e idealistiche Romania. Ma l’apogeo piuttosto che un essere vivente». Quindi, la rapdella suo riconoscimento presentazione femminile pubblico avviene durante il XII Congresso del Partidi questo periodo vuole to Comunista quando, rivelare una realtà ideali“per la prima volta nella stica, così come si desistoria dei congressi conderasse che fosse e non dotti da Nicolae Ceauşecome era di fatto. Ma scu, vengono rivolti ad mentre tutte le altre donuna donna messaggi di riconoscimento per il suo con- ne rimanevano anonime sia come lavoratrici che come tributo nelle attività svolte per il partito e per lo stato”. madri, l’unica a non essere anonima era Elena Ceauşescu, l’icona perfetta della donna comuLA FESTA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, nista, nome di rilievo tra le altre mamche si festeggia ogni anno l'8 marzo, è stata istituita per ricordare me eroine o lavoratrici eroine ma pur da un lato le conquiste politiche, sociali ed economiche delle sempre anonime. donne, dall'altro le discriminazioni e le violenze da loro subito Tutte queste maschere però, non hanno nella storia. potuto nascondere la dura realtà e la L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu vita delle donne nel periodo comunista. presa per la prima volta nel febbraio del 1909 negli Stati Uniti su Nonostante la promozione dell’uguainiziativa del Partito socialista americano. L'anno seguente, nel glianza tra i sessi la realtà ci mostra una 1910, l'iniziativa venne raccolta da Clara Zetkin a Copenaghen donna idealizzata ma anonima, perfino durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. sulle copertine della sua stessa rivista, “La Donna” rafforzando ancora una Dai documenti del congresso non risultano chiare le motivazioni volta, l’anonimato femminile nella soche spinsero alla scelta proprio di quella data. In realtà fino al cietà romena di quel periodo. 1921 i singoli Paesi scelsero giorni diversi per la celebrazione.

la

(Cutura romena 20.9.2013)

Durante la Seconda conferenza delle donne comuniste a Mosca (1921), viene confermata come unica data per le celebrazioni l’8 marzo in ricordo della manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo nel 1917.

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(*) l’8

Marzo era indcato anche come la festa della mamma “lavoratrice” e non a caso Elena Ceauşescu veniva appellata come “ mama noastra”


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La parabola del “ Giovane Furbo” spiegata da Papa Francesco

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osì, tra le tre parabole , riveste un ruolo centrale quella del figliol prodigo, che Bergoglio battezza con un nuovo nome: il giovane furbo.

Papa Francesco spiega che questo giovane furbo ha avuto, a dire il vero, un atteggiamento molto moderno: egli “ha voluto scrivere da solo la propria vita” prendendo letteralmente “a calci le regole della disciplina paterna“.

IL FIGLIOL PRODIGO Di Marc Chagall

Così questo giovane furbo, che è il figliol prodigo, ha continuato il Pontefice “se l’è spassata per bene” fino a quando anche per lui, nonostante fosse il figlio del padrone, “ha conosciuto quello che mai aveva conosciuto prima: la fame“.

È in questo momento che interviene la misericordia di Dio che, al posto di chiudere definitivamente le porte a questo giovane furbo che aveva tutto e lo ha sperperato, le spalanca: “Dio è molto buono – ha così detto il Santo Padre ai giovani – Dio approfitta dei nostri fallimenti per parlarci al cuore“. Così vediamo nella parabola che “Dio non ha detto a questo giovane: ‘Sei un fallito, guarda cosa hai (Luca 15,20-21) combinato!’” ma Egli interviene facendo ragionare il giovane e facendolo ritornare sui suoi passi, tanto che il Vangelo dice che il giovane “è rientrato in sé“: il giovane si è domandato “Cosa me ne faccio di questa vita? La baldoria non mi è servita a nulla“. Tuttavia la sorpresa più grande di questa parabola non è la conversione del giovane, non è il suo ritornare sui suoi passi ma lo scoprire che “il padre lo stava aspettando da anni” Così “questo grande peccatore, questo grande sperperatore di tutto il guadagno di suo padre – ha concluso Papa Francesco – ha incontrato qualcosa che non aveva mai conosciuto: l’abbraccio di misericordia“. La rivisitazione in chiave moderna della parabola del figliol prodigo è sicuramente di grande effetto e ci fa riflettere su come noi ci rapportiamo con il Padre: usiamo i doni che ci ha dato per fare del bene o abusiamo degli stessi a fini egoistici, finendo di fatto con lo sperperarli? La fame che prova il giovane furbo è la stessa che proviamo tutti quando desideriamo sempre più beni per poi accorgerci che nessuno di questi veramente ci sazia.

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In

questo cammino ci sono già - comunque - altri possibili gesti in cantiere: «Il papa e il patriarca - racconta ancora Hilarion - hanno detto che dovremmo aprirci di più gli uni gli altri nel campo dei pellegrinaggi. Per esempio ci sono molti ortodossi che vanno ma Bari a venerare le reliquie di san Nicola. E pellegr ini cattolici che vengono ai santuari ortodossi russi. Possiamo intensificare questi flussi, perché è molto importante incontrarsi gli uni gli altri e avere accesso alle reliquie dell’altra chiesa». E all’intervistatore che gli chiede se ritenga possibile un viaggio in Russia delle reliquie dei santi Pietro e Paolo da Roma o di san Giacomo dalla Spagna, Hilar ion r isponde di r itener lo «abbastanza possibile». Spiega che sarebbe una grande dono per i fedeli russi e che il patriarcato è disposto a fare lo stesso gesto con le reliquie custodite nei propri santuari: «Penso che un primo scambio di reliquie - si sbilancia - sia possibile già durante quest’anno».

Il Patriarca Kirill : Perche’ a Cuba? «Per noi si è trattato di una buona sede, in primo luogo, perché si tratta di un paese di tradizione cattolica, diventato poi laico e a ideologia comunista esattamente come la Russia: un paese di tradizione ortodossa, poi cambiato nello stesso contesto ideologico e politico. Sono nato in Unione Sovietica e capisco bene Cuba». Ma un altro motivo è stato probabilmente decisivo: Cuba permetteva di prendere le distanze dalle storiche divisioni e dai conflitti che hanno avuto luogo nel contesto europeo. «Scegliendo Cuba, abbiamo voluto dire: sì, conosciamo bene il nostro passato difficile, ma vogliamo metterlo da parte. Il nostro obiettivo principale è quello di guardare al futuro insieme».

La Tomba di San Pietro nella Basilica vaticana omonima

….riguardo ad un nuovo incontro con Bergoglio: «Non lo escludo affatto. È possibile. Ora che ce n’è stato uno, potrebbe essercene anche un secondo e un terzo”.?

Le reliquie di San Nicola di Mira a Bari 5


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1 - Consigliare i dubbiosi La prima opera di misericordia spirituale è quella di dare un buon consiglio a chi ne abbia bisogno. Questo è l'atto di carità con cui si esorta, si persuade, si prega, s'indirizza il prossimo a far qualche bene che non farebbe, o a fuggir qualche male che commetterebbe, se non gli si desse quel buon consiglio. Conviene, però, avvertire che, come non è tenuto a far elemosina chi è povero e non ha modo di farla, oppure non c'è chi ne abbisogna, così non sono tenuti a dar consiglio quelle persone che non hanno capacità né cognizioni sufficienti, anzi, quand'anche fossero ricercate, non si devono rischiare a darlo per il pericolo di sbagliare, specialmente se si trattasse di materia difficile, come sarebbe la legge divina e la direzione delle coscienze, per le quali cose si deve ricorrere ai ministri di Dio, ai sacerdoti, essendo essi coloro che devono interpretare e spiegare le leggi e dirigere le coscienze. Tra questi, non scegliere i confessori più faciloni e i più benigni, quelli cioè che conducono per la via larga e che favoriscono la libertà e l'amor proprio, ma scegliere quelli che ci aiutano a combattere le nostre passioni, e ci impegnano a rinnegare la nostra volontà, a camminare sulla via stretta dell'obbedienza cieca a chi comanda, e della santa umiltà che di nulla mai si lamenta; questa via secondo la dottrina di Gesù Cristo, è quella che conduce alla gloria del Cielo, quantunque pochi sappiano percorrerla.

2 - Insegnare a chi non sa La seconda opera di misericordia spirituale è, dunque, quella di ammaestrare gli ignoranti nelle cose divine che ognuno è tenuto a sapere, e che sono necessarie al profitto spirituale dell'anima e all'eterna salute. Questo è un atto di gran merito, a cui alcuni sono tenuti per giustizia, altri per carità. Per giustizia, parlando solamente di ciò che i superiori sono tenuti ad insegnare ai loro sudditi: cioè, insegnare la pratica osservanza della legge divina, della santa Regola e di tutte quelle altre cose che favoriscono l'acquisto delle virtù, convenienti al proprio stato. Chi, tenendo il posto di superiori, non volesse prendersi cura, qualora ce ne fosse bisogno, di ammaestrare, di indirizzare i suoi subalterni all'adempimento perfetto dei divini precetti e dei doveri del proprio stato, sarebbe - dice S. Paolo - peggio di un infedele, perché, avendo la fede, ne trascurerebbe i doveri. Tutti gli altri, poi, sono tenuti a far questo per carità verso quelle persone che conoscono averne bisogno, e che da altri non possono essere istruiti. Questa obbligazione di ammaestrare chi ne ha bisogno nelle cose divine, può essere anche grave, quando chi ne ha bisogno si trovasse in tali circostanze che, se noi ricusassimo di istruirlo, resterebbe per sempre ignorante in materia religiosa.

Sono sette per il corpo e sette per lo spirito, in una simmetria quasi perfetta. E diciamo “quasi” solo perché nella Regola san Benedetto introduce un’ottava opere di misericordia spirituale, «non disperare mai della misericordia di Dio», che può anche servire da sintesi. Le sette opere di misericordia corporale • • • • • • •

Dar da mangiare agli affamati. Dar da bere agli assetati. Vestire gli ignudi. Alloggiare i pellegrini. Visitare gli infermi. Visitare i carcerati. Seppellire i morti.

Le sette opere di misericordia spirituale • • • • • •

Consigliare i dubbiosi. Insegnare agli ignoranti. Ammonire i peccatori. Consolare gli afflitti. Perdonare le offese. Sopportare pazientemente le persone moleste.

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*ADESTE nr. 10 / anno 5-Domenca 06 Marzo 2016 Un Padre che non rinfaccia ma ama

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padre aveva due figli. Se ne va, un giorno, il più giovane, in cerca di se stesso, in cerca di felicità. Non a mani vuote, però, pretende l'eredità: come se il padre fosse già morto per lui. Probabilmente non ne ha una grande opinione, forse gli appare un debole, forse un avaro, o un vecchio un po' fuori dal mondo. Ma i ribelli in fondo chiedono solo di essere amati. Il fratello maggiore intanto continua la sua vita tutta casa e lavoro, però il suo cuore è altrove, è assente. Lo rivela la contestazione finale al padre: io sempre qui a dirti di sì, mai una piccola soddisfazione per me e i miei amici. Neanche lui ha una grande opinione di suo padre: un padre padrone, che si può o si deve ubbidire, ma che non si può amare. L'obiettivo di questa parabola è precisamente quello di farci cambiare l'opinione che nutriamo su Dio. Il primo figlio pensa che la vita sia uno sballo, è un adolescente nel cuore. Cerca la felicità nel principio del piacere. Ma si risveglia dal suo sogno in mezzo ai porci a rubare le ghiande. Il principe ribelle è diventato servo. Allora ritorna in sé, dice il racconto, perché prima era come fuori di sé, viveva di cose esterne. Riflette e decide di tornare. Forse perché si accorge di amare il padre? No, perché gli conviene. E si prepara la scusa per essere accolto: avevi ragione tu, sono stato uno stupido, ho sbagliato... Continua a non capire nulla di suo padre. Un Padre che è il racconto del cuore di Dio: lascia andare il figlio anche se sa che si farà male, un figlio che gli augura la morte. Un padre che ama la libertà dei figli, la provoca, la attende, la festeggia, la patisce. Un padre che corre incontro al figlio, perché ha fretta di capovolgere il dolore in abbracci, di riempire il vuoto del cuore. Per lui perdere un figlio è una perdita infinita. Non ha figli da buttare, Dio. Un padre che non rinfaccia, ma abbraccia; non sa che farsene delle scuse, le nostre ridicole scuse, perché il suo sguardo non vede il peccato del figlio, vede il suo ragazzo rovinato dalla fame. Ma non si accontenta di sfamarlo, vuole una festa con il meglio che c'è in casa, vuole reintegrarlo in tutta la sua dignità e autorità di prima: mettetegli l'anello al dito! E non ci sono rimproveri, rimorsi, rimpianti.Un Padre che infine esce a pregare il figlio maggiore, alle prese con l'infelicità che deriva da un cuore non sincero, un cuore di servo e non di figlio, e tenta di spiegare e farsi capire, e alla fine non si sa se ci sia riuscito. Un padre che non è giusto, è di più: amore, esclusivamente amore. Allora Dio è così? Così eccessivo, così tanto, così esagerato? Sì, il Dio in cui crediamo è così. Immensa rivelazione per cui Gesù darà la sua vita.

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Castelul Roșu Ro u di Hemeiuşi Hemeiu i in Judet Bacau verdi in una deliziosa varietà di forme e colori.

Villa Cantacuzino Paşcanu Pa canu – Waldenburg Nota anche col nome di Castelul Roşu Ro u (Castello Rosso), la villa, ubicata nel villaggio Lilieci, comune di Hemeiuşi, (Bacau) fu eretta tra il 1864 e il 1866 e comprende piano interrato, piano terra, piano primo. Gli elementi gotici si mescolano armoniosamente con quelli barocchi e orientali. Pare il castello classico magico delle fate con la torre, il lago ed i vicoli tortuosi. Il nome di Castello Rosso è stato attribuito a causa dei mattoni rossi che fanno sfoggio su tutte le facce del castello. Il Parco che circonda il castello è stato istituito nel 1880, si estende su 49 ettari ed è la seconda più importante area dendrologica della Romania. nia (Ndr: la dendrologia è la scienza che studia le piante legnose). L’ architettura è quella del parco all'inglese con vialetti, passerelle che si alternano a prati

L’ aspetto incantevole del parco è completato da un piccolo lago, costruito in un incavo del terreno sulle cui sponde crescono pioppi secolari. Inoltre, la collezione di rose del parco è unica in Romania, con oltre 600 specie che deliziano il visitatore per tutto il periodo primaverile ed estivo. Si tratta di un'oasi di tranquillità e relax, di una bellezza unica che attrae molti turisti ed anche cittadini d Bacau desiderosi di fuggire dalla città. In questo luogo magico è stato girato "Dumbrava Minunata", adattamento del romanzo omonimo, dello scritto-

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ROMANIA, come la Scozia: Terra di Castelli (...anche sconosciuti) re Mihail Sadoveanu. Il Castello ha bisogno purtroppo di sostanziosi interventi di restauro per riportarlo all’antico splendore divenendo cosi’ una vera “Chicca” per il turismo.


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stata fin qui la Giuseppe Ottaviani, classe 1916, dal 9 feb- curiosità: “ Ho visto diffondersi braio 2016 è una star nazionalpopolare, ma nel mondo dei Master, lo spor t over qual- le biciclette, le che cosa, dai 35 in su, quando la parabola at- prime automobiletica scende e si decide di continuare a gareg- li; le prime radio giare,“Peppe” è una leggenda da un pezzo. e i primi aerei e Per molti il Master è la naturale prosecuzione sono sempre stadell’agonismo di gioventù: era così per Otta- to curioso: per vio Missoni che amava dire: “Gareggio nella questo da qualche anno mi sono comperato un categoria M85, ma io preferisco dire Under 90 computer e navigo in internet" . La cur iosità è lo stimolo a sapere e a vivere in modo mimi fa sentire più giovane”. Peppe invece ha gliore per te e per la collettività... se sei un inscoperto le gare a 70 anni. differente che cosa campi a fare? Leggi il E ora dà lezioni ai giovani, non solo per come giornale, usa il computer per capire, cerca di migliorare il mondo in cui vivi". gareggia e vince a un soffio dal centesimo compleanno (due titoli italiani nel 2015, 10 Ancor prima che di formondiali nel 2014). Ma anma fisica, dunque, Pepche perché è stato più volte pe, professore per un ospite dell’Università di Urgiorno, ha parlato di forbino, dove è stato persino ogma mentale, ma riconogetto di studio per la tesi di sce agli antichi la saglaurea di Simone Carbonari gezza di aver compreso intitolata : “Sport e longevità: che corpo e mente funun esempio di atleta master zionano meglio se stanno Giuseppe Ottaviani”. in forma di pari passo: “Io credo siamo fatti Anche per questo e perché a monitorare la sua per muoverci non per stare seduti tutto il attività c’è un’equipe dell’università lo scorso giorno! Ve lo dice uno che è stato su una se11 dicembre Peppe, il "ragazzo di Sant’Ippoli- dia da sarto per 50 anni. Lo sport to" è stato chiamato a tenere una lectio magi- è salute, vita, gioia. Certo è anche fatica, sudore, rispetto delle regole e di te stesso; stralis in Aula magna, un’ocma questo ti fa una casione per trasmettere ai persona migliore. Gli ragazzi la sua idea di vita e antichi greci che su tandi mondo, a cominciare te cose erano più avanti dall’autoironia: “Sicuri di di noi oggi ogni quattro non aver sbagliato persona? anni fermavano anche Io non so tenere una lezione, la guerra per le Olimposso solo raccontare quello piadi. Che grande civilche ho visto e vissuto in tà sapersi fermare per quasi cento anni”. un periodo di pace, Ospite d’onore a Sanremo 2016 mettere in secondo piaNato durante la prima guerra no la sete di dominio e Mondiale, ha fatto il militare di vendetta". in Aeronautica e combattuto nella seconda. E la sua molla, ha raccontato quel giorno, è 9


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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Gs 5, 9. 10-12; Sal 33; 2 Cor 5, 17-21; Lc 15, 1-3. 11-32.

C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. All'inizio di questa celebrazione eucaristica chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli. (Breve pausa di silenzio) C. Signore, volto umano dell'infinita misericordia di Dio, abbi pietà di noi. A. Signore, pietà. C. Cristo, parola fedele del Padre, che ci esorti alla conversione, abbi pietà di noi. A. Cristo, pietà. C. Signore, cuore umano di Dio, che hai compassione della nostra fragilità, abbi pietà di noi. A. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A. Amen. COLLETTA C. Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo….. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro di Giosuè In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto». Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico. Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE R. Gustate e vedete com’è buono il Signore. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R/. Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. R/. Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. R/. Seconda Lettura Dalla seconda lettera di S.Paolo ai Corinzi Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R.Lode a te o Cristo, re di eterna gloria. Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te. Lode a te o Cristo, re di eterna gloria. C. Il Signore sia con Voi A. E con il tuo spirito C. Dal vangelo secondo LUCA A. Gloria a te o Signore. +In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le 10

sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra,


*ADESTE nr. 10 / anno 5-Domenca 06 Marzo 2016 di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Fratelli e sorelle, abbiamo un Dio-Padre che non giudica e attende con fiducia il ritorno dei figli smarriti. Per questo osiamo invocare con fiducia il suo aiuto e diciamo: Ascolta, Signore, la nostra supplica. 1. Per la Chiesa, santa e sempre bisognosa di purificazione, perché sia nel mondo segno credibile della presenza e dell'amore di Dio verso l'uomo peccatore, preghiamo: 2" Per questo mondo lacerato dall'odio, dalle ingiustizie e da ogni sorta di violenze, perché gli uomini aprano il loro cuore alla reciproca compassione, al perdono e alla riconciliazione, preghiamo: 3. Per le famiglie, perché meditando la parabola del figliol prodigo mostrino comprensione nel momenti difficili per una riconciliazione sincera ed un clima di amicizia rinnovata, preghiamo: 4. Per questa assemblea liturgica, perché una volta sperimentata la misericordia del Signore, nel sacramento della Penitenza, si mostri misericordiosa verso i fratelli, preghiamo: C. O Padre, che hai cura deideboli, rivolgi il tuo sguardo mi-

sericordioso su quanti attendono il tuo perdono, perché restituiti alla speranza dalla morte redentrice del tuo Figlio, innalzino a te il canto di riconoscenza e di lode. Per Cristo nostro Signore. A - Amen. LlITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Ti offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella passione redentrice del tuo Figlio tu rinnovi l'universo e doni all'uomo il vero senso della tua gloria; nella potenza misteriosa della croce tu giudichi il mondo e fai risplendere il potere regale di Cristo crocifisso. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, eleviamo a te un inno di lode ed esultanti proclamiamo: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni 11

onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà ciosì in cielo come in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e on ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


*ADESTE nr. 10 / anno 5-Domenca 06 Marzo 2016

Lettera del Papa Giovanni Paolo II alle donne:

I SANTI DELLA SETTIMANA

06 D

S. Rosa da Viterbo

07 L

s.s. Perpetua e Felicita

08 M

s. Giovanni di Dio

09 M

s. Domenico Savio

10 G

s. Macario

11

s. Costantino re

12 S

s. Massimiliano

*°* C7 8: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatiiâ€? din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00

B : Preasfantul Mantuitor

(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, BucureĹ&#x;ti tel./ *°* fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A7: I 7+ : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262 in diretta su www.telestartv.ro *°* Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. *°* T+<+ = : Chiesa Sfanta Fecioara Maria RegiI +: Cattedrale "vecchia" IaĹ&#x;i - Adormirea Maicii na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: Domenica Domenica ore 18:00. Don Janos Kapor Tel 0788 811266 ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi, Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Mail:parohiafabric@googlemail.com *°* Alelembo73@gmail.com 12


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