di padre Andrea Panont
l Sole è un enorme globo incandescente di fuoco che, appunto perché fuoco, manda i suoi raggi di luce e calore su tutta la Terra, su tutti gli uomini, senza distinzione. E ogni oggetto, riscaldato, serve a riscaldare altre cose. L’amore di Dio è il nucleo di carità che è Dio stesso, e la carità è stata effusa nei nostri cuori. “Bonum diffusivum sui”: l’amore non può non amare. Quest’amore raggiunge l’Universo; “muove il Sole e l’altre stelle”; riscalda ogni uomo, e ogni uomo, riscaldato dall’amore di Dio, non può non riscaldare a sua volta altri uomini: è la carità fraterna. L’amore ai fratelli ha la sua origine e radice nell’amore di Dio, nel comando di Dio: “amatevi come io vi ho amati; amatevi perché io vi ho amato”.
iviamo amando, c’è poco da fare. L’ Amore è il carburante della nostra esistenza, è la spinta che ci fa alzare ogni mattina, che ci fa superare ogni ostacolo, che ci fa rialzare quando siamo caduti e che rende rosee anche le situazioni più difficili. Non possiamo vivere senza Amore. Esistono diversi tipi di Amore. C’è l’Amore per una persona, l’Amore per un luogo, o più in generale l’Amore per qualcosa che facciamo. Amore è dedicare tutte le nostre attenzioni verso una determinata cosa, tendere tutte le fibre del nostro organismo verso il raggiungimento del nostro obiettivo. Sia questo una persona o altro, non importa: nella nostra testa non c’è spazio per altro. Noi viviamo per quello. Cerchiamo la felicità. Ma la felicità è insita nella ricerca stessa. Cercare di avere il nostro Amore comporta spesso un lungo cammino e mille ostacoli e inconvenienti. Ma se non fossimo veramente innamorati, e cioè se non fossimo tutto sommato contenti della situazione, non continueremmo nella nostra ricerca. Lottare per possedere ciò che amiamo è l’anticamera della felicità: non tutti riescono poi ad entrarci, ma anche restando poi fuori hanno comunque sperimentato la pura e assoluta felicità. E non riescono più a farne a meno. Chi ha amato è destinato ad amare ancora. Non si può restare indifferente alla forza devastante di questo sentimento. Chi non è mai riuscito ad amare è un uomo malato che priva se stesso della cosa più bella del mondo: condividere felicità e Amore con la persona desiderata.
Che cos’è l’amore?». –
-
–
–
–
–
–
–
–
-
–
-
–
Come l’amore per un cane ti avvicina all’amore di Dio
– –
-
–
— —
–
-
-
-
-
-
-
-
–
–
–
– – –
–
–
–
–
–
–
–
-
-
-
-
-
-
-
20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api. L'evento, nato nel 2018 e giunto alla sua seconda edizione, intende sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di questi insetti, fondamentali per l'equilibrio dell'ecosistema. La loro sopravvivenza, infatti, è messa a rischio sempre di più dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento e dall'uso dei pesticidi, al punto da aver spinto le istituzioni globali a organizzare un evento annuale che ne promuova la tutela.
L'istituzione della Giornata L'idea di istituire una giornata mondiale dedicata alle api comincia a prendere forma nel 2014 su iniziativa dell'associazione slovena degli apicoltori. Dopo il sostegno anche del governo del Paese, a settembre del 2015 viene coinvolta la più grande organizzazione internazionale di apicoltori: Apimondia. Da allora si moltiplicano gli eventi e gli incontri in tutto il mondo sul tema, organizzati del ministero dell'Agricoltura sloveno, fino ad arrivare al 17 novembre del 2017, quando il Comitato economico e finanziario delle Nazioni Unite adotta una risoluzione che proclamava la Giornata mondiale delle api. Votata il 20 dicembre di quello stesso anno, viene sostenuta all'unanimità dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, che indica nel 20 maggio il giorno designato per le celebrazioni della Giornata. La scelta di questa data, peraltro, non è casuale, in quanto coincide con il giorno di nascita di Anton Janša, che nel XVIII secolo ha aperto la strada alle moderne tecniche di apicoltura nella sua nativa Slovenia.
L'importanza delle api Sono i numeri, in primo luogo, a certificare l'importanza delle api. Circa il 75% delle coltivazioni alimentari, infatti, dipende dall'impollinazione animale, per la quale proprio questi insetti svolgono un ruolo di primo piano. Eppure, stando alle stime dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), le api sarebbero soggette a livelli di estinzione tra le cento e le mille volte più elevati del normale. Le cause sono molteplici e vanno ricercate negli effetti negativi del cambiamento climatico, nell'inquinamento e, soprattutto, nell'uso intensivo di fitofarmaci per l'agricoltura. Il lavoro delle api ha, inoltre, un significativo valore economico. Secondo uno studio internazionale condotto nel 2016 dalla piattaforma Intergovernmental Science-Policy su Biodiversity and Ecosystem Services, la produzione annuale globale di cibo che dipende direttamente dall'impollinazione avrebbe un valore compreso tra i 235 e i 577 miliardi di dollari. #plantoneforpollinators e #slowtreesforbees. Il 20 maggio, inoltre, alcuni rappresentanti di Stati membri dell'Unione Europea si incontreranno per discutere l'attuazione del "Bee Guidance Document", nel quale sono contenuti gli standard per la valutazione della tossicità, elaborati dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) già nel 2013.
L
evi Strauss e Jacob Davis brevettano i blue jeans: Fedeli compagni di viaggio nella vita, i jeans non conoscono distinzioni di età e di circostanze. Classici o scambiati, strappati o bucherellati, stretti o a zampa d'elefante, con i bottoni o con la zip, non tramontano mai, resistendo a tutte le mode. Nella storia dei pantaloni più amati in assoluto, c'è l'incontro della tradizione tessile italiana e il senso d'avventura dei pionieri del West America. Nella seconda metà dell'Ottocento s'intensificò maggiormente l'immigrazione dalla vecchia Europa verso gli Stati Uniti d'America, soprattutto per l'inizio di quel fenomeno che va sotto il nome di Corsa all'oro e che trovò nella California il suo principale teatro. Un destino cui andò incontro la famiglia Strauss, ebrei di origine bavarese, che con i due figli maggiori gestiva una merceria a New York. Il terzogenito Loeb, dopo aver cambiato il suo nome nel più familiare Levi, preferì andare a lavorare nel ranch di uno zio in Kentucky. Qui cominciò a farsi un'idea dei limiti dell'abbigliamento utilizzato nei lavori manuali, che decise di portare avanti come occasione imprenditoriale facendosi anch'egli catturare dai richiami delle miniere d'oro della California. Più che il metallo prezioso, gli interessavano le esigenze dei minatori, in termini di indumenti adatti al loro specifico lavoro. Fu così che nel 1866 fondò la Levi Strauss & Co. e aprì, in Battery Street, una rivendita di stoffe, abiti e stivali da lavoro (oggi sede legale della compagnia), cui affiancò l'attività di ambulante presso le miniere, dove vendeva tra gli altri un particolare indumento, noto più tardi con il nome di salopette. Per questo e gli altri pantaloni utilizzava la de Nîmes, pesante stoffa di colore blu che prende nome da una città di tessitori della Provenza, successivamente ribattezzata "denim". Un tessuto simile veniva prodotto in Italia e adoperato per i pantaloni dei marinai genovesi, chiamati per questo "jeans" (da Jeane, termine inglese che indica la città di Genova). Con quest'ultimo nome iniziò nel 1870
una produzione in serie di pantaloni da lavoro, affidandosi a una rete di cucitrici. Presto si rese conto dell'estrema fragilità dei suoi capi, che cedevano specie all'altezza delle tasche. Uno di questi modelli finì per caso tra le mani di Jacob Davis, un sarto di origini lettoni, che si trovò a doverli riparare per un signore di considerevole stazza. Gli venne l'intuizione di rinforzarli con piccoli rivetti (giunti di metallo), aggiunti all'attaccatura delle tasche e in altri punti critici, constatando che in questo modo il pantalone diventava più resistente. Informò Strauss tramite lettera della sua preziosa modifica, esortandolo a proteggere l'invenzione con una richiesta di brevetto e promettendogli la metà dei diritti. L'altro accettò e il 20 maggio del 1873 si videro riconosciuto il brevetto n° 139.121, assegnato al modello jeans "XX", che presentava la doppia cucitura sulle tasche (detta "The Arcuate") e l'etichetta di cuoio sul retro, a destra. Il logo Levi's cominciò ad apparire dal 1886, quando si passò alla produzione su scala industriale, con l'apertura delle prime due fabbriche in California. Quattro anni dopo debuttò lo storico modello 501, dove la cifra indicava il numero della partita dei nuovi pantaloni. Negli anni Venti del XX secolo, il brevetto scadde spianando la strada ad altri produttori in tessuto denim, che contribuirono ad accrescere la popolarità dell'indumento. Nei decenni a seguire, la sua comparsa sul grande schermo, e in seguito nella pubblicità televisiva, lo rese un simbolo delle generazioni moderne e della moda made in USA ispirata ai cowboy del West, fino a diventare un capo d'abbigliamento evergreen.
Santa Rita
do un comandamento nuovo, che vi amiate come io vi ho amato»: una di quelle frasi che portano il marchio di fabbrica di Gesù. Parole infinite, in cui ci addentriamo come in punta di cuore. Ma perché nuovo, se quel comando percorre tutta la Bibbia, fino ad abbracciare anche i nemici: «Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere» (Prov 25,21)? Se da sempre e dovunque nel mondo le persone amano? La legge tutta intera è preceduta da un «sei amato» e seguita da un «amerai». «Sei amato», fondazione della legge; «amerai», il suo compimento. Chiunque astrae la legge da questo fondamento amerà il contrario della vita (P. Beauchamp). Comandamento significa allora non già un obbligo, ma il fondamento del destino del mondo e della sorte di ognuno. Il primo passo per noi è entrare in questa atmosfera in cui si respira Dio. E non è un premio per la mia buona condotta, ma un dono senza perché. Scriveva Angelo Silesio: «La rosa è senza perché, fiorisce perché fiorisce». L’amore di Dio è la rosa senza perché, Lui ama perché ama, è la sua natura. La realtà è che «siamo immersi in un oceano d’amore e non ce ne rendiamo conto» (G. Vannucci). Il secondo passo lo indica un piccolo avverbio: Gesù non dice amate quanto me, il confronto ci schiaccerebbe. Ma: amate come me. Non basta amare, potrebbe essere anche una forma di possesso e di potere sull’altro, un amore che prende e pretende, e non dona niente; esistono anche amori violenti e disperati, tristi e perfino distruttivi. Gesù ama di «combattiva tenerezza» (Evangelii gaudium), alle volte coraggioso come un eroe, alle volte tenero come un innamorato o come una madre, che non si arrende, non si stanca, non si rassegna alla pecora perduta, la insegue per rovi e pietraie e trovatala se la carica sulle spalle, teneramente felice. Amore che non è buonismo, perché non gli va bene l’ipocrisia dei sepolcri imbiancati, perché se un potente aggredisce un piccolo, un bambino, un povero, Gesù tra vittima e colpevole non è imparziale, sta con la vittima, fino ad evocare immagini potenti e dure. Terzo passo: amatevi gli uni gli altri. Espressione capitale, che ricorre decine di volte nel Nuovo Testamento e vuol dire: nella reciprocità, guardandovi negli occhi, faccia a faccia, a tu per tu. Non si ama l’umanità in generale; si ama quest’uomo, questo bambino, questo straniero, questo volto. Si amano le persone ad una ad una, volto per volto, corpo a corpo. Amatevi gli uni gli altri, uno scambio di doni, perché dare sempre, dare senza ritorno è molto duro, non ce la facciamo; siamo tutti mendicanti d’amore, di una felicità che si pesa sulla bilancia preziosa del dare e del ricevere amore. Padre Ermes Ronchi
-
-
-
– -
-
-
–
Foglietto preparato da Parrocchia Cattolica Italiana Virtuale Iasi
SALUTO
+Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A. Amen. C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE
C. Riconosciamo la nostra povertà e debolezza davanti al Signore, paziente e misericordioso, lento all’ira e ricco di grazia, e chiediamo il dono della conversione del cuore fonte di comunione con Dio e i fratelli. Breve pausa di riflessione personale C. Signore, che espandi la tua tenerezza su tutte le creature, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che fai nuove tutte le cose, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che ci hai comandato di amare come tu ci hai amato, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen.
GLORIA
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA
C. Preghiamo O Dio, che nel Cristo tuo Figlio rinnovi gli uomini e le cose, fa' che accogliamo come statuto della nostra vita il comandamento della ca-
rità, per amare te e i fratelli come tu ci ami, e così manifestare al mondo la forza rinnovatrice del tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen (seduti)
la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E LITURGIA DELLA PAROLA asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né Prima Lettura lutto né lamento né affanno, perché Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ri- le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: tornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli «Ecco, io faccio nuove tutte le coed esortandoli a restare saldi nella se». Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio fede «perché – dicevano – dobbia- A. (in piedi) mo entrare nel regno di Dio attraCanto al Vangelo verso molte tribolazioni». ALLELUIA Vi do un comandaDesignarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo mento nuovo, dice il Signore: come avere pregato e digiunato, li affida- io ho amato voi, così amatevi anche rono al Signore, nel quale avevano voi gli uni gli altri. ALLELUIA creduto. Attraversata poi la Pisìdia, VANGELO raggiunsero la Panfìlia e, dopo C. Il Signore sia con voi avere proclamato la Parola a PerA. E con il tuo spirito. ge, scesero ad Attàlia; di qui fece- C. Dal Vangelo secondo GIOVANNI ro vela per Antiòchia, là dove era- A. Gloria a te o Signore no stati affidati alla grazia di Dio Quando Giuda fu uscito dal cenaper l’opera che avevano compiuto. colo, Gesù disse: «Ora il Figlio Appena arrivati, riunirono la Chie- dell’uomo è stato glorificato, e Dio sa e riferirono tutto quello che Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è aveva fatto per mezzo loro e come stato glorificato in lui, anche Dio lo avesse aperto ai pagani la porta glorificherà da parte sua e lo gloridella fede. Parola di Dio. ficherà subito. Figlioli, ancora per A. Rendiamo grazie a Dio. poco sono con SALMO RESPONSORIALE voi. Vi do un R. Benedirò il tuo nome per comandamento sempre, Signore. nuovo: che vi Misericordioso e pietoso è il amiate gli uni Signore, lento all’ira e grande gli altri. Come nell’amore. Buono è il Signore ver- io ho amato voi, so tutti, la sua tenerezza si espande così amatevi su tutte le creature. R/. anche voi gli Ti lodino, Signore, tutte le tue uni gli altri. Da opere e ti benedicano i tuoi fedeli. questo tutti saDicano la gloria del tuo regno e pranno che sieparlino della tua potenza. R/. te miei discepoli: se avete amore Per far conoscere agli uomini gli uni per gli altri». le tue imprese e la splendida glo- Parola del Signore ria del tuo regno. Il tuo regno è un A. Lode a te o Cristo regno eterno, il tuo dominio si OMELIA ( Seduti) estende per tutte le generazioni. CREDO in un solo Dio, Padre onR/. nipotente, creatore del cielo e delSeconda Lettura la terra, di tutte le cose visibili e Dal libro dell'Apocalisse di san Gio- invisibili. Credo in un solo Signovanni apostolo re, Gesù Cristo, unigenito Figlio Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e Luce, Dio vero da Dio vero, geneil mare non c’era più. E vidi anche rato, non creato, della stessa so-
stanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
C. Ci è stato consegnato un comandamento nuovo e rinnovante. Vivendolo possiamo giungere alla pienezza della nostra vita, e alla realizzazione della nostra dignità di uomini e Figli di Dio. Pieni del desiderio di innalzarci a tale livello, chiediamo al Signore il suo aiuto dicendo:
Donaci, Signore, di vivere del tuo amore.
C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi)
cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi SULLE OFFERTE dal peccato e sicuri da ogni turC. O Dio, che in questo scambio di bamento, nell'attesa che si comdoni ci fai partecipare alla comupia la beata speranza e venga il nione con te, unico e sommo bene, nostro salvatore Gesù Cristo. concedi che la luce della tua verità A. Tuo è il regno, tua la potensia testimoniata dalla nostra vita. za e la gloria nei secoli Per Cristo nostro Signore RITO DELLA PACE A. Amen. C. Signore Gesu’ che hai detto ai PREGHIERA EUCARISTICA tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi C. Il Signore sia con voi. do la mia pace” non guardare ai A. E con il tuo spirito. nostri peccati ma alla fede della C. In alto i nostri cuori. tua Chiesa, e donale unità e pace A. Sono rivolti al Signore. secondo la tua volontà. Tu che vivi C. Rendiamo grazie al Signore e regni nei secoli dei secoli. nostro Dio A. Amen .A. E’ cosa buona e giusta C. La pace del Signore sia sempre C. È veramente cosa buona e con voi. giusta, nostro dovere e fonte di sal- A. E con il tuo spirito. vezza, proclamare sempre la tua C. Come figli del Dio della pagloria, o Signore, e soprattutto ce, scambiatevi un gesto di coesaltarti in questo tempo nel quale munione fraterna. Cristo, nostra Pasqua, si è immola- A. Agnello di Dio, che togli i pecto. Egli continua a offrirsi per noi e cati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) intercede come nostro avvocato: Agnello di Dio, che togli i pecsacrificato sulla croce più non cati del mondo, dona a noi la pace. muore, e con i segni della passione vive immortale. Per questo miste- C. Beati gli invitati alla cena del ro, l’umanità esulta su tutta la terra, Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. e con l'assemblea degli angeli e O Signore, non sono degno dei santi canta l'inno della tua glo- A. di partecipare alla tua mensa: ria: Santo, Santo, Santo il Signoma di’ soltanto una parola e io re Dio dell'universo. I cieli e la sarò salvato. terra sono pieni della tua gloria. DOPO LA COMUNIONE Osanna nell'alto dei cieli. BeneC. Preghiamo detto colui che viene nel nome Assisti, Signore, il tuo popolo, che del Signore. Osanna nell'alto dei hai colmato della grazia di questi cieli. (In ginocchio) santi misteri, e fa' che passiamo C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, dalla decadenza del peccato alla Signore, proclamiamo la tua ri- pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore. surrezione nell’attesa della tua A. Amen venuta. C. Il Signore sia con voi. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA A. E con il tuo spirito. C. Per Cristo, con Cristo e in CriC. Vi benedica Dio onnipotente sto, a te Dio, Padre onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo nell’unità dello Spirito Santo, ogni A. Amen. onore e gloria, per tutti i secoli dei C. Nel nome del Signore: andate secoli. in pace. A. Amen A. Rendiamo grazie a Dio C. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:
1. Rendi santa, Signore, la tua Chiesa nell’amore. Sia nel mondo testimone credibile della bellezza della vita spesa a servizio del tuo vangelo. Preghiamo. 2. Rafforza nel tuo amore chi crede in te. Sia capace di operare gesti di carità fraterna amando come Cristo ci ha amati. Preghiamo. 3. Dona ai tuoi discepoli di annunciare il vangelo con entusiasmo e coraggio. Sappiano vedere nei progressi della Parola un segno della tua vicinanza, da cui ricavare motivo di gioia e di lode. Preghiamo. 4. Dona ai cristiani un cuore capace di giustizia e solidarietà, frutto dell’accoglienza della tua resurrezione e profezia del Regno. . C. Padre, che ami ogni uomo perché abbia la vita e l’abbia in abbondanza, donaci la tua forza perché, anche di fronte alle difficoltà, sappiamo costruire una comunità fraterna, sacramento di unità e concordia nel mondo. Per CriPADRE NOSTRO sto nostro Signore. . che sei nei cieli, sia santificato A Amen il tuo nome, venga il tuo regno, LITURGIA EUCARISTICA sia fatta la tua volontà, come in