na della questione ha donato all’uomo «la terra, il mare ecologica. e tutto ciò che essi contengono» (Sal 146,6; At 14,15). Certamente potremHa messo a sua disposizione il cielo, così come il mo chiederci se sole, la luna e le stelle. questa attenzione al Ha accordato agli uomini le piogge, i venti e tut- tema non sia giunta to ciò che è nel mondo. in ritardo, sollecitata E dopo tutto questo ha donato se stesso. «Dio dal sorgere e dal infatti ha tanto amatoil mondo da dare il suo Fidiffondersi dei moglio unigenito» (Gv 3,16) per la vita del mondo. vimenti ecologisti, e si potrebbe anche Queste parole del grande esegeta alessandririspondere in modo no Origene esprimono in modo semplice ma affermativo, non dimolto efficace la fonte della riflessione teologica menticando che la cristiana relativa alla salvaguardia del creato: teologia – e unital’uomo è chiamato a prendersi cura del crea- mente a essa l’attenzione ecclesiale – negli anni to in quanto esso è frutto dell’amore di Dio, ’50-’70 del secolo scorso privilegiava temi non particolarmente favorevoli a una valutazione poche si è compiaciuto di donarlo all’uomo stesso, da Dio «reso sovrano sulle opere delle sitiva della natura: l’interesse infatti andava soprattutto alla storia. sue mani» (cf. Sal 8,7). Per dirla con Benedetto XVI: …«è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino».
Potremmo inoltre denunciare che questo interesse per il tema ecologico sovente appare un tentativo di recupero precipitoso, a volte anche una confessione di mea culpa, talora fatta con poco discernimento, per il peccato di antropocentrismo: va detto infatti che per secoli animali Ora, va detto che la custodia e la salvaguardia e vegetali sono stati considerati come un mero del creato sono ormai diventate uno dei temi più contesto per la vita dell’uomo, come nient’altro presenti nella meditazione dei cristiani, un tema che strumenti al suo servizio. che raccoglie una grande attenzione da parte di tutte le chiese, attraverso il quale l’ecumenismo Ma occorre anche affermare che l’interesse per trova una possibilità di esercizio in una stagione la creazione, e dunque per il rapporto dell’uper molti aspetti non facile. manità con essa, è un’istanza della fede biblica. Sì, ci sono «ragioni cristiane» assolute Già molte volte le chiese cristiane insieme han- e precise per l’ecologia, ragioni mai separano fatto sentire la loro voce per denunciare «i bili dal tema della giustizia e della pace. peccati contro la natura» e per indicare ai cri- La tradizione cristiana, infatti, non può e non sa stiani e agli uomini tutti separare giustizia ed ecologia, condivisione delun mutamento nel loro la terra e rispetto della terra, attenzione alla vita rapporto con la creadella natura e cura per la qualità buona della vizione. ta umana. Le chiese dunque non si tengono in disparte Questione sociale e questione ambientale sono «oggi di fronte alle due aspetti di un’unica urgenza: contrastare il prospettive di un disse- disordine, la volontà di potenza, far regnare la sto ecologico che ren- giustizia, la pace, l’armonia. de inospitali e nemiche La terra è desolata quando viene meno la qualità dell’uomo vaste aree della vita dell’uomo e della vita del cosmo, e la del pianeta», e i teologi qualità della vita umana dipende anche dalla vicristiani hanno fornito ta del cosmo di cui l’uomo fa parte e nel quale è molti e validi contributi la sua dimora. (Enzo Bianchi, priore di Bose) per una lettura cristia-
si celebra la Giornata
dia del creato.
per la custo-
re l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi, è portare il calore della speranza! ·
La data del primo giorno di settembre è stata scelta perché è il capodanno ortodosso. La proposta della Giornata per la custodia del creato, infatti, venne fatta nel 1989 da Dimitrios I (19141991), patriarca di Costantinopoli. Nella lettera enciclica per il nuovo anno ecclesiastico parlava della responsabilità della Chiesa nei confronti dell’opera di Dio. Così come è ora la Giornata per la custodia del creato è stata voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana in comunione d’intenti con le altre comunità ecclesiali di tutta Europa e nel 2015 Papa Francesco ha deciso che il 1 settembre venisse celebrata la Giornata Mondiale di Preghiera per la Salvaguardia del Creato nella Chiesa cattolica». Ma cosa significa «custodia (o salvaguardia) del creato»? Perché è una giornata dal carattere spiccatamente religioso? Tra i discorsi e i documenti di papa Francesco si trovano molti riferimenti a questi aspetti. Noi abbiamo estratto alcune frasi dai testi di papa Francesco per comprendere meglio il significato della Giornata per la · custodia del creato. ·
Auspico che si rafforzi l’impegno di tutti, istituzioni, associazioni e cittadini, affinché sia salvaguardata la vita e la salute delle persone anche rispettando l’ambiente e la natura.
·
Custodire il creato, ogni uomo e ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, è apri-
Dobbiamo custodire il creato poiché è un dono che il Signore ci ha dato, è il regalo di Dio a noi; noi siamo custodi del creato. · Dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato; il creato è per noi affinché ne usiamo bene; non sfruttarlo, ma custodirlo, perché Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà. · È importante leggere i testi biblici nel loro contesto, con una giusta ermeneutica, e ricordare che essi ci invitano a «coltivare e custodire» il giardino del mondo (cfr Gen 2,15). Mentre «coltivare» significa arare o lavorare un terreno, «custodire» vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. È necessario un forte impegno comune, basato sulla fiducia reciproca, che renda possibile una pace duratura e consenta di destinare finalmente le risorse non agli armamenti, ma alle vere lotte degne dell’uomo: la lotta contro la fame e le malattie, la lotta per lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia del creato, in soccorso di tante forme di povertà e marginalità che non mancano nemmeno nel mondo moderno. · L’armonia tra il Creatore, l’umanità e tutto il creato è stata distrutta per avere noi preteso di prendere il posto di Dio, rifiutando di riconoscerci come creature limitate. Questo fatto ha distorto anche la natura del mandato di soggiogare la terra (cfr Gen 1,28) e di coltivarla e custodirla (cfr Gen 2,15). Come risultato, la relazione originariamente armonica tra essere umano e natura si è trasformato in un conflitto
(cfr Gen 3,17-19). Per questo è significativo che l’armonia che san Francesco d’Assisi viveva con tutte le creature sia stata interpretata come una guarigione di tale rottura. San Bonaventura disse che attraverso la riconciliazione universale con tutte le creature in qualche modo Francesco era riportato allo stato di innocenza originaria. ·
·
·
·
·
L’Eucaristia unisce il cielo e la terra, abbraccia e penetra tutto il creato. Il mondo, che è uscito dalle mani di Dio, ritorna a Lui in gioiosa e piena adorazione: nel Pane eucaristico «la creazione è prote- · sa verso la divinizzazione, verso le sante nozze, verso l’unificazione con il Creatore stesso». Perciò l’Eucaristia è anche fonte di luce e di motivazione per le nostre preoccupazioni per l’ambiente, e ci orienta a essere custodi di tutto il creato. La custodia del creato è proprio la custodia del dono di Dio ed è dire a Dio: «Grazie, io sono il custode del creato ma per farlo progredire, mai per distruggere il tuo dono». La Giornata per la custodia del creato è un evento che intende promuovere stili di vita basati sul rispetto dell’ambiente, riaffermando l’alleanza tra l’uomo, custode del creato, e · il suo Creatore. La Giornata per la custodia del Creato è un’occasione per rafforzare il comune impegno a salvaguardare la vita, rispettando l’am· biente e la natura. La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni
creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. · Non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo! · Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future. Per «custodire» dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire anche vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza! · Quando noi sfruttiamo il creato, distruggiamo il segno dell’amore di Dio. Distruggere il creato è dire a Dio: «Non mi piace». E questo non è buono: ecco il peccato. Questo deve essere il nostro atteggiamento nei confronti del creato: custodirlo perché se noi distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà! Non dimenticate questo. Ricordiamo che, secondo il racconto biblico della creazione, Dio pose l’essere umano nel giardino appena creato (cfr Gen 2,15) non solo per prendersi cura dell’esistente (custodire), ma per lavorarvi affinché producesse frutti (coltivare). Così gli operai e gli artigiani «assicurano la creazione eterna» (Sir 38,34).
-
-
L
– –
–
–
–
–
– –
– –
Q
uesta è la storia
di Ryan Hickman, un bambino della California che a soli 7 anni è riuscito a mettere in piedi una piccola impresa che si occupa di riciclare rifiuti. Tutto ha inizio nel 2012 quando Ryan si recò insieme al padre al centro di riciclaggio locale della contea di Orange County, e lì capì fin da subito che si poteva fare molto di più rispetto a quello che veniva fatto. Già il giorno seguente gli balenò l’idea di coinvolgere vicini di casa, amici e parenti nella pratica del riciclo cominciando ad accumulare grandi quantità di rifiuti da smaltire. Da quella brillante intuizione la sua passione per i materiali di scarto è cresciuta a dismisura tanto che oggi opera in 5 diversi quartieri e dispone di 40 clienti, i cui rifiuti vengono accuratamente ordinati in 8 bidoni della spazzatura nel cortile di casa della sua famiglia. Dal lancio della sua iniziativa, ha riciclato 49.000 chili di rifiuti, 200.000 lattine e bottiglie, e ha donato più di $1.600 in beneficenza. Il resto dei suoi guadagni, una somma impressionante di circa $10.000 è andato dritto in un conto di risparmi per la sua istruzione al college. Vista l’efficienza del suo operato Ryan è stato anche nominato ambasciatore della gioventù per il Pacific Marine Mammal Center ed ha altresì lanciato una propria linea di t-shirt, dalle cui vendite ricava guadagni che devolve in beneficenza. Il suo entusiasmo sembra aver contagiato tutti quelli che gli gravitano attorno, stimolando la spinta positiva verso comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente. La voglia di questo bambino di “cambiare il mondo” partendo da piccole azioni dovrebbe far riflettere tutti e sottolinea come non sia mai troppo tardi per cominciare a riciclare. Complimenti a questo piccolo grande uomo per il coraggio e l’entusiasmo di cui continua a dare prova.
Manila (AsiaNews) – Papa Francesco ha dichiarato “Servo di Dio” Darwin Ramos (foto), bambino di strada filippino morto nel 2012 a causa di una grave malattia degenerativa: la diocesi di Cubao (suffraganea di Manila) ha ricevuto il via libera per avviare il processo di beatificazione e canonizzazione. nasce il 17 dicembre 1994 a Pasay City. Trascorre i suoi primi anni in una baraccopoli di Villanueva street. Per aiutare la famiglia, Darwin diventa un raccoglitore di rifiuti per strada, insieme alla sorella minore. Purtroppo compaiono i sintomi iniziali di ciò che in seguito sarà diagnosticata come distrofia muscolare di Duchenne. I muscoli di Darwin si indeboliscono. Ogni mattina, il padre lo lascia alla stazione di Libertad per chiedere l'elemosina ai passanti. Nel luglio 2006, un gruppo di educatori Fondazione ANAKTnk (Tulay ng Kabataan), che già da alcuni giorni incontra Darwin con regolarità, riesce ad andare a prenderlo a Quezon City. Il ragazzo entra in uno dei centri gestiti dall’organizzazione, fondazione nel 1998 per aiutare i bambini più sfortunati di Manila. Oggi la fondazione è guidata dal sacerdote francese p. Matthieu Dauchez e si prende cura di 280 bambini di strada in 17 centri; assiste 50 bambini con esigenze speciali in tre strutture attrezzate; conduce programmi sul campo per 800 bambini che rovistano tra i rifiuti e 1.300 che vivono in baracche. Scoperta la fede cattolica, Darwin riceve il battesimo il 23 dicembre 2006; la comunione e la cresima il 22 dicembre dell’anno seguente. Con il passare degli anni, le sue condizioni fisiche peggiorano in modo progressivo. Nella sofferenza, il ragazzo intraprende una profonda relazione personale con Cristo, al quale offre i suoi dolori. Darwin non si lamenta: quando parla della sua malattia, non la chiama miopatia bensì “missione”. Il 16 settembre 2012, inizia quella che i suoi cari definiscono “la settimana di Passione” di Darwin. Le sue condizioni peggiorano all’improvviso: il ragazzo prova dolore quando respira e viene portato in ospedale. In questi momenti di grande sofferenza, continua a mantenere un atteggiamento amichevole, ringraziando tutti per i servizi che gli vengono prestati. Il 20 settembre, Darwin vive una battaglia spirituale: “Sto combattendo contro il diavolo”, dichiara. Il giorno dopo, Darwin sembra tranquillo e sorridente. Ringrazia quanti si sono presi cura di lui. Esprime la sua gioia nella speranza di incontrare presto il Signore, scrivendo “Un enorme grazie” e “Sono molto felice”. Nelle 24 ore successive, Darwin si raccoglie in un lungo silenzio, pur rimanendo cosciente. Il Servo di Dio muore al Philippine Children's Medical Center (Pcmc) di Quezon City a PCMC, domenica 23 settembre 2012.
La Giornata internazionale è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2012 per affermare come "la carità può contribuire alla promozione del dialogo tra persone di diverse culture e religioni, come pure la solidarietà e la comprensione reciproca". La data scelta, il 5 settembre, commemora l'anniversario della morte nel 1997 della beata Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace nel 1979, «la cui vita e le opere buone per alcuni dei più poveri e più vulnerabili membri della famiglia umana sono un'ispirazione e un esempio enorme», ha ricordato il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon. Nell'occasione le Nazioni Unite invitano tutti gli Stati membri, le organizzazioni internazionali e regionali e la società civile a celebrare questa Giornata in maniera appropriata, incoraggiando gesti di carità e di beneficenza, attraverso l'educazione e attività di promozione e sensibilizzazione.
N
on è raro imbattersi al mare in una donna di colore che percorre su e giù la spiaggia per proporre la sua merce con un bambino al seguito. Talvolta è piccolissimi, stretto al suo corpo da una fascia colorata, sotto il sole cocente. Le diamo uno sguardo distratto, magari incuriosito, e torniamo alla nostra tintarella senza preoccuparsi di quanto può essere faticoso sia per la mamma sia per il bambino. Due giorni fa in una spiaggia di Trapani, il lido San Giuliano, le cose sono andate diversamente, lo ha raccontato una bagnante sulla sua pagina facebook, e il post è stato condiviso da un blogger, Lorenzo Tosa , facendo il giro delle bacheche. Un gruppo di mamme, impietosite dalla condizione della bambina, che avrà avuto al massimo tre anni, si sono avvicinate all’ambulante e le hanno proposto di prendere con loro la piccola, mentre la mamma continuava a lavorare. La donna si è fidata, e la bimba è stata liberata dalla fascia per andare con gli altri bambini a giocare sulla riva, da spruzzi d’acqua e castelli di sabbia. E quando è arrivato il momento del pranzo ha mangiato con loro al ristorante, e poi di nuovo sotto l’ombrellone, mentre la mamma ogni tanto si affacciava e verificare che tutto andasse bene. Un gesto di solidarietà tra mamme, come spesso accade ai giardinetti, quando si allunga l’occhio anche sui figli delle altre, che magari devono andare a fare una commissione. Con quel gesto si sono abbattute le barriere, le distanze, le differenze, i pregiudizi: c’era solo una bambina da accogliere, a cui evitare una marcia estenuante, a cui ridare la dimensione spensierata dell’infanzia. Un gesto contro la corrente degli insulti razzisti, delle porte chiuse per colpa del colore della pelle, delle offese gratuite, del sospetto verso “l’invasore”.
E per una volta i social hanno trasmesso un contagio benefico, e raccolto commenti per lo più positivi, anche se non sono mancate le voci di critica, mai così stonate. Così ha dichiarato al Corriere della sera una delle mamme, Desirè Nica: «Sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto e dimostrato su quella spiaggia. Se vedo una bimba al caldo, sotto il sole, provata, il cuore di mamma mi dice di aiutarla, incondizionatamente. E con la consapevolezza che sia tutto così normale mi piace pensare che al mio posto tutti avrebbero fatto la stessa cosa».
uest’anno ricorrono 54 anni dalla catastrofe di Mattmark (Svizzera). 88 lavoratori, di cui 56 italiani – morirono sotto l’implacabile massa di ghiaccio, roccia e fango in quell’infausta giornata del 30 agosto 1965. In pochi istanti si consumava “un dramma che ha ferito profondamente la nostra terra e che è doveroso non dimenticare, tragico esempio delle sofferenze che hanno segnato la storia della nostra emigrazione” egli anni sessanta, la Svizzera visse una crescita economica senza precedenti e in quel periodo, dal sud Italia la sola Svizzera si ritrovò ad accogliere quasi il 50% dell'intero flusso migratorio italiano con oltre due milioni e mezzo di persone, dall'immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark. Lo sfruttamento dell'energia idroelettrica, che ancora oggi rappresenta la fonte principale di approvvigionamento della Svizzera, fu fino agli anni sessanta quasi l'unica risorsa energetica – prima di essere affiancata dal nucleare – grazie alla quale crebbe l'industria e venne accelerata la modernizzazione del paese. A Saas-Fee, una località turistica della Svizzera, una parte del ghiacciaio dell'Allalin si staccò provocando una valanga che travolse le baracche di alloggio degli operai che stavano costruendo la diga del lago Mattmark a 2120 metri di altezza. Lunedì 30 agosto 1965 una valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande d'Europa. Di questi, 56 erano italiani. Come a Marcinelle, la tragedia determinò un momento di cesura nella storia dell'emigrazione italiana. Fu la provincia di Belluno, con 17 vittime, a essere la più colpita, insieme al comune di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, che perse 7 uomini. Il 1º settembre 1965 il giornale Le Nouvelliste, di Sion, pubblica i nomi delle 88 vittime Le baracche erano state costruite "sulla traiettoria di caduta del ghiacciaio sospeso". L'istruttoria per accertare se e quali responsabilità fossero individuabili per la sciagura durò 7 anni. Al processo, nel 1972, i 17 imputati furono tutti prosciolti, e la sentenza di assoluzione venne confermata in appello dal tribunale cantonale del Vallese nel corso dello stesso anno. Alle famiglie delle vittime, che avevano proposto l'appello, fu addebitata la metà delle spese processuali.
– –
–
-
–
– –
–
–
–
banchetto è un vero protagonista del Vangelo di Luca. Gesù era un rabbi che amava i banchetti, che li prendeva a immagine felice e collaudo del Regno: a tavola, con farisei o peccatori, amici o pubblicani, ha vissuto e trasmesso alcuni tra i suoi insegnamenti più belli. Gesù, uomo armonioso e realizzato, non separava mai vita reale e vita spirituale, le leggi fondamentali sono sempre le stesse. A noi invece, quello che facciamo in chiesa alla domenica o in una cena con gli amici sembrano mondi che non comunicano, parallele che non si incontrano. Torniamo allora alla sorgente: per i profeti il culto autentico non è al tempio ma nella vita; per Gesù tutto è sillaba della Parola di Dio: il pane e il fiore del campo, il passero e il bambino, un banchetto festoso e una preghiera nella notte. Sedendo a tavola, con Levi, Zaccheo, Simone il fariseo, i cinquemila sulla riva del lago, i dodici nell’ultima sera, faceva del pane condiviso lo specchio e la frontiera avanzata del suo programma messianico. Per questo invitare Gesù a pranzo era correre un bel rischio, come hanno imparato a loro spese i farisei. Ogni volta che l’hanno fatto, Gesù gli ha messo sottosopra la cena, mandandoli in crisi, insieme con i loro ospiti. Lo fa anche in questo Vangelo, creando un paradosso e una vertigine. Il paradosso: vai a metterti all’ultimo posto, ma non per umiltà o modestia, non per spirito di sacrificio, ma perché è il posto di Dio, che «comincia sempre dagli ultimi della fila» (don Orione) e non dai cacciatori di poltrone. Il paradosso dell’ultimo posto, quello del Dio “capovolto”, venuto non per essere servito, ma per servire. Il linguaggio dei gesti lo capiscono tutti, bambini e adulti, teologi e illetterati, perché parlano al cuore. E gesti così generano un capovolgimento della nostra scala di valori, del modo di abitare la terra. Creano una vertigine: Quando offri una cena invita poveri, storpi, zoppi, ciechi. Riempiti la casa di quelli che nessuno accoglie, dona generosamente a quelli che non ti possono restituire niente. La vertigine di una tavolata piena di ospiti male in arnese mi parla di un Dio che ama in perdita, ama senza condizioni, senza nulla calcolare, se non una offerta di sole in quelle vite al buio, una fessura che si apre su di un modo più umano di abitare la terra insieme. E sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Che strano: poveri storpi ciechi zoppi sembrano quattro categorie di persone infelici, che possono solo contagiare tristezza; invece sarai beato, troverai la gioia, la trovi nel volto degli altri, la trovi ogni volta che fai le cose non per interesse, ma per generosità. Sarai beato: perché Dio regala gioia a chi produce amore. Padre Ermes Ronchi
-
– -
-
–
Parrocchia Cattolica Italiana Virtuale Iasi
SALUTO +Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, ’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. T. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE
che la tua Chiesa onori la presenza del Signore negli umili e nei sofferenti, e tutti ci riconosciamo fratelli intorno alla tua mensa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. T. Amen (seduti)
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Dal libro del Siràcide Figlio, compi le tue opere con ATTO PENITENZIALE mitezza, e sarai amato più di un C. Dio è pronto al perdono e uomo generoso. Quanto più sei pieno di misericordia con chi lo grande, tanto più fatti umile, e invoca. Apriamoci con fiducia allo troverai grazia davanti al Signore. sguardo di Dio che ci fa creature Molti sono gli uomini orgogliosi e nuove e riconosciamo il nostro superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi peccato. segreti. Breve pausa di riflessione personale Perché grande è la potenza del Signore, · Signore, che annunzi ai poveri e agli umili il tuo e dagli umili egli è glorificato. Vangelo, abbi pietà di noi. Per la misera condizione del Signore, pietà. superbo non c’è rimedio, perché in lui è radicata la pianta del male. · Cristo, che ci hai chiamato amici, abbi pietà di noi. Il cuore sapiente medita le Cristo, pietà. parabole, un orecchio attento è · Signore, umiliato e crocifisso quanto desidera il saggio. per la nostra salvezza, abbi Parola di Dio. T. Rendiamo grazie a Dio. pietà di noi. Signore, pietà. SALMO RESPONSORIALE C. Dio Onnipotente abbia miseri- R. Hai preparato, o Dio, cordia di noi, perdoni i nostri pecuna casa per il povero. cati e ci conduca alla vita eterna. I giusti si rallegrano, esultano T. Amen. davanti a Dio e cantano di gioia. GLORIA Cantate a Dio, inneggiate al suo Gloria a Dio nell'alto dei cieli e nome: Signore è il suo nome. R/. pace in terra agli uomini di buoPadre degli orfani e na volontà. Noi ti lodiamo, ti be- difensore delle vedove è Dio nella nediciamo, ti adoriamo, ti glori- sua santa dimora. A chi è solo, Dio fichiamo, ti rendiamo grazie per fa abitare una casa, fa uscire con la tua gloria immensa, Signore gioia i prigionieri. R/. Dio, Re del Cielo, Dio Padre OnPioggia abbondante hai nipotente. Signore, Figlio unige- riversato, o Dio, la tua esausta nito, Gesù Cristo, Signore Dio, eredità tu hai consolidato e in essa Agnello di Dio, Figlio del Padre, ha abitato il tuo popolo, in quella tu che togli i peccati del mondo, che, nella tua bontà, hai reso sicura abbi pietà di noi; tu che togli i per il povero, o Dio. R/. peccati del mondo, accogli la Seconda Lettura nostra supplica; tu che siedi alla Dalla lettera agli Ebrei destra del Padre, abbi pietà di Fratelli, non vi siete avvicinati a noi. Perché tu solo il Santo, tu qualcosa di tangibile né a un fuoco solo il Signore, tu solo l'Altissiardente né a oscurità, tenebra e mo, Gesù Cristo, con lo Spirito tempesta, né a squillo di tromba e Santo: nella gloria di Dio Padre. a suono di parole, mentre quelli Amen. che lo udivano scongiuravano Dio COLLETTA di non rivolgere più a loro la C.Preghiamo O Dio, che chiami parola. i poveri e i peccatori alla festosa Voi invece vi siete accostati al assemblea della nuova alleanza, fa' monte Sion, alla città del Dio
vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova. Parola di Dio. T. Rendiamo grazie a Dio. (in piedi)
Canto al Vangelo
ALLELUIA! Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. ALLELUIA
VANGELO
C. Il Signore sia con voi T. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo LUCA T. Gloria a te o Signore Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua
ricompensa alla risurrezione dei giusti». Parola del Signore. T. Lode a te o Cristo OMELIA ( Seduti) CREDO in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C Per essere cristiani autentici non basta essere di buona educazione religiosa. Occorre convertirsi ed acquisire una coscienza seria e serena del proprio peccato. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore. 1. Perché la saggezza ci preservi dalle tentazioni della ricerca esasperata del successo e dalla lotta per il potere ad ogni costo. Preghiamo. 2. Perché le comunità cristiane, sull’esempio del loro unico maestro, prediligano sempre «poveri, storpi, zoppi e ciechi». Preghiamo. 3. Perché la nostra umiltà nasca sempre dall’amore per ciò che siamo e ciò che possiamo diventare con l’aiuto di Dio. Preghiamo. 4. Perché impariamo ad occupare anche l’ultimo posto col cuore sereno e la mente libera. Preghiamo. C. O Padre, la tua grandezza si è
manifestata nella scelta degli ultimi. Aiutaci a capire che ogni capacità comporta una responsabilità verso noi stessi e verso i fratelli più fragili. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. T. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. T. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Santifica, Signore, l'offerta che ti presentiamo, e compi in noi con la potenza del tuo Spirito la redenzione che si attua nel mistero. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. T. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio T. E’ cosa buona e giusta C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio; e in lui, servo obbediente, hai ricostruito l'alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo … (In ginocchio) CONSACRAZIONE C. Mistero della fede T. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. T. Amen C. Obbedienti alla parola del
Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. T. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli RITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. T. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. T. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. T. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. Preghiamo O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. T. Amen C. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo T. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. T. Rendiamo grazie a Dio