Adeste nr 22 domenica 28 maggio 2017c

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Domenica 28 Maggio 2017


Adeste 22/2017 anno 6°

2 GIUGNO 1946 * L’ITALIA AL VOTO

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Q MESSAGGIO DEL PAPA PER LA 51.MA GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

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Il 1° giugno è la Giornata Mondiale dei Genitori.

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22. Una società di figli che non onorano i genitori è una società senza onore; quando non si onorano i genitori si perde il proprio onore! È una società destinata a riempirsi di giovani aridi e avidi. 23. Se una famiglia generosa di figli viene guardata come se fosse un peso, c'è qualcosa che non va! La generazione dei figli dev'essere responsabile, come insegna anche l'Enciclica Humanae vitae del beato Papa Paolo VI, ma avere più figli non può diventare automaticamente una scelta irresponsabile. Non avere figli è una scelta egoistica. La vita ringiovanisce e acquista energie moltiplicandosi: si arricchisce, non si impoverisce! I figli imparano a farsi carico della loro famiglia, maturano nella condivisione dei suoi sacrifici, crescono nell'apprezzamento dei suoi doni. 24. Ognuno di noi pensi nel suo cuore ai propri figli – se ne ha -; pensi in silenzio. E tutti noi pensiamo ai nostri genitori e ringraziamo Dio per il dono della vita. In silenzio, quelli che hanno figli pensino a loro, e tutti pensiamo ai nostri genitori. (Silenzio). Il Signore benedica i nostri genitori e benedica i vostri figli. (Udienza Generale dell'11 febbraio 2015: La Famiglia - 4. I Figli) 25. Tutti conosciamo famiglie che hanno i fratelli divisi, che hanno litigato; chiediamo al Signore per queste famiglie - forse nella nostra famiglia ci sono alcuni casi - che le aiuti a riunire i fratelli, a ricostituire la famiglia. La fratellanza non si deve rompere e quando si rompe succede quanto è accaduto con Caino e Abele. 26. In famiglia, tra fratelli si impara la convivenza umana, come si deve convivere in società. Forse non sempre ne siamo consapevoli, ma è proprio la famiglia che introduce la fraternità nel mondo! (…) La libertà e l'uguaglianza, senza la fraternità, possono riempirsi di individualismo e di conformismo, anche di interesse personale. 27. La fraternità in famiglia risplende in modo speciale quando vediamo la premura, la pazienza, l'affetto di cui vengono circondati il fratellino o la sorellina più deboli, malati, o portatori di handicap. I fratelli e le sorelle che fanno questo sono moltissimi, in tutto il mondo, e forse non apprezziamo abbastanza la loro generosità. 8


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’ultimo appuntamento di Gesù ai suoi è su di un monte in Galilea, la terra dove tutto ha avuto inizio. I monti sono come indici puntati verso l’infinito, la terra che si addentra nel cielo, sgabello per i piedi di Dio, dimora della rivelazione della luce: sui monti si posa infatti il primo raggio di sole e vi indugia l’ultimo.Quandolo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù lascia la terra con un bilancio deficitario: gli sono rimasti soltanto undici uomini impauriti e confusi, e un piccolo nucleo di donne tenaci e coraggiose. Lo hanno seguito per tre anni sulle strade di Palestina, non hanno capito molto ma lo hanno amato molto, e sono venuti tutti all’appuntamento sull’ultima montagna. E questa è la sola garanzia di cui Gesù ha bisogno. Ora può tornare al Padre, rassicurato di essere amato, anche se non del tutto capito, e sa che nessuno di loro lo dimenticherà. Gesù compie un atto di enorme, illogica fiducia in uomini che dubitano ancora, non resta a spiegare e a rispiegare. Il Vangelo e il mondo nuovo, che hanno sognato insieme, li affida alla loro fragilità e non all’intelligenza dei primi della classe: è la legge del granello di senape, del pizzico di sale, dei piccoli che possono essere lievito e forse perfino fuoco, per contagiare di Vangelo e di nascite coloro che incontreranno. C’è un passaggio sorprendente nelle parole di Gesù: A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra… Andate dunque. Quel dunque è bellissimo: per Gesù è ovvio che ogni cosa che è sua sia anche nostra. Tutto è per noi: la sua vita, la sua morte, la sua forza! Dunque, andate. Fate discepoli tutti i popoli… Con quale scopo? Arruolare devoti, far crescere il movimento con nuovi adepti? No, ma per un contagio, un’epidemia divina da spargere sulla terra. Andate, profumate di cielo le vite che incontrate, insegnate il mestiere di vivere, così come l’avete visto fare a me, mostrate loro quanto sono belli e grandi. E poi le ultime parole, il suo testamento: Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo: con voi, sempre, fino alla fine. Cosa sia l’ascensione lo capiamo da queste parole. Non è andato lontano o in alto, in qualche angolo remoto del cosmo, ma si è fatto più vicino di prima. Se prima era insieme con i discepoli, ora sarà dentro di loro. Non è andato al di là delle nubi ma al di là delle forme. È asceso nel profondo delle cose, nell’intimo del creato e delle creature, e da dentro preme come forza ascensionale verso più luminosa vita. Quel Gesù che ha preso per sé la croce per offrirmi in ogni mio patire scintille di risurrezione, per aprire brecce nei muri delle mie prigioni, lui è il mio Dio esperto di evasioni! P. Ermes Ronchi

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Adeste 22/2017 anno 6° obrugia, estremo lembo sud orientale della Romania affacciato sul Mar Nero. Ultima regione romena ad esser stata liberata dall'Impero Ottomano a seguito del congresso di Berlino del 1878. Come ha scritto Giuseppe Cossuto, è questo il luogo dove "i cavalli delle potenti confederazioni nomadi turche si sono fermati per abbeverarsi, pronti per lanciare nuovi attacchi verso i territori bizantini. Dove la «migrazione dei popoli» si ferma e costruisce città, senza perdere la sua essenza nomade. E' la Scithya Minor degli autori classici, la punta pronunciata dell'Asia incognita ed immensa inserita verso il cuore dell'Europa nota, tra le steppe scitiche e le ricche città - portuali di raffinata civiltà urbana. E' il rifugio, lungo i secoli, di santi e guerrieri ottomani e anti-ottomani. E', in poche parole, il limes e la koinè". In effetti, a guardarlo bene, il profilo dei monti Macin che si staglia attorno al paese di Greci – il nome deriva da un antico insediamento di contadini greci giunti nel tredicesimo secolo e dediti prevalentemente alla coltivazione di legumi – ricorda le pendici del monte Jouf in Val Colvera. E’ forse anche per questo che diverse famiglie provenienti dalle valli attorno a Maniago, Poffabro, Pordenone e alcuni anche dalla veneta Rovigo, dopo una breve sosta in Transilvania decisero di fondare qui le basi di una comunità sopravvissuta ad un secolo e mezzo di storia. Siamo attorno alla metà dell'Ottocento, quando parte del nord-est italiano – sotto la corona austroungarica come molti territori dell’Europa sud-orientale – stroncato da carestie ed epidemie, intraprese la strada dell’emigrazione verso est. Attirati dalla richiesta da parte dei latifondisti romeni di manodopera specializzata, di “mestieri” – tagliapietre, carpentieri, muratori, piastrellisti, fabbri, agricoltori e altri che vennero impiegati nei lavori delle costruzioni ferroviarie di fine e inizio secolo – intere famiglie partirono dal Friuli-Venezia Giulia verso la Romania Austro-Ungarica e Ottomana. Tra il 1870 e 1880 erano presenti qualche centinaio di persone, mentre nel decennio successivo la cifra si aggira attorno alle settemila anime; nel primo ventennio del XX secolo vivevano in Romania oltre sessantamila uomini e donne provenienti dal Friuli–Venezia Giulia e, in misura minore, dal Veneto. A Greci, come nella vicina Iacobdeal, si trovavano due importanti cave di un particolare granito proveniente dai monti Ernici. Con questa pietra dura e resistente (la più resistente del mondo, dicono) è stato costruito il famoso ponte di Cernavodă, l’unico ad attraversare il Danubio in territorio romeno. A seguito della nascita del regno di Romania (marzo 1881) sono i consolati a gestire i flussi migratori. Tra il 1880 e 1890, attirati da promesse di ricchezza e prosperità, decine di uomini friulani, con famiglie al seguito, arrivano a Greci per lavorare nella vicina cava. In breve tempo il paese, complice anche la presenza di migliaia di ettari di terreno coltivabile, diviene un importante centro economico della regione. Col passare dei decenni accanto a friulani e veneti si aggiungono famiglie provenienti dalla Campania (in particolare dalla zona di Caserta) e dopo il 1945 diversi italiani fuggiti dalla Dalmazia. Gli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale rappresentano il momento di maggior estensione della comunità friulana di Greci giunta ad un numero imprecisato tra le quattrocento e seicento persone, per poi ridursi nel corso dei decenni alle circa settanta donne e i pochissimi uomini che vi abitano oggi. Se i mariti sono morti negli ultimi quindici anni, i figli sono partiti per l'Italia già all'inizio degli anni novanta, quando alla caduta del regime di Ceauceşcu si è aggiunta nel 1992 la chiusura della cava in quanto l'anno prima tutta l'area del Delta è diventata patrimonio dell'umanità Unesco.

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Adeste 22/2017 anno 6° dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen

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LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura

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C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE

ATTO PENITENZIALE

C. Cristo, avendo offerto il suo sacrificio per i peccati, si è assiso alla destra di Dio e intercede a nostro favore. Conoscendo il potere che gli è stato conferito, per mezzo di lui, chiediamo perdono delle nostre colpe. C. Signore, che ascendendo al cielo, hai glorificato la nostra umanità, abbi pietà di noi. Signore, pietà C. Cristo, splendore della gloria del Padre, abbi pietà di noi. Cristo, pietà C. Signore, che sei garante della perenne effusione dello Spirito Santo, abbi pietà di noi. Signore, pietà C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen.

GLORIA

Dagli Atti degli Apostoli Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, SALMO RESPONSORIALE tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, R Ascende il Signore tra cancon lo Spirito Santo: nella gloria ti di gioia. di Dio Padre. Amen. Popoli tutti, battete le mani! COLLETTA Acclamate Dio con grida di gioia, C. Esulti di santa gioia la tua perché terribile è il Signore, l’AlChiesa, o Padre, per il mistero tissimo, grande re su tutta la terra. che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso R/. Ascende Dio tra le acclamaal cielo la nostra umanità è innalzioni, il Signore al suono di tromzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella spe- ba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantaranza di raggiungere Cristo, nostro Capo, nella gloria. Egli è Dio, te inni. R/. Perché Dio è re di tutta la e vive e regna con te, nell'unità terra, cantate inni con arte. Dio

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regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo. R/.

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio

Canto al Vangelo

ALLELUIA Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A.Dal Vangelo secondo MATTEO A. Gloria a te o Signore

VANGELO

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti)


Adeste 22/2017 anno 6° (C R E D O) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Gesù è asceso al cielo e siede alla destra di Dio, ma ha promesso che anche noi parteciperemo alla sua gloria. Chiediamo al Padre che tenga desta in noi la speranza della salvezza e della vita eterna. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore. 1. Perché la Chiesa, corpo visibile di Cristo, annunci con franchezza il Vangelo e sia luogo di carità e di salvezza per gli uomini. Preghiamo. 2. Perché i missionari siano testimoni credibili e appassionati del Vangelo che annunciano, dando così ragione della fede che li anima e che propongono ad ogni uomo. Preghiamo. 3. Perché ogni uomo si senta corresponsabile del progresso e agisca come protagonista nella storia, perseguendo la promozione dei valori della solidarietà, della giustizia e della pace. Preghiamo. 4. Per chi è lontano dalla fede, perché il Signore gli doni la grazia della conversione e dell’incontro con fratelli che siano convinti compagni di viaggio

nel cammino della fede. Preghiamo. C. Ascolta, o Padre, le nostre preghiere e donaci di essere fedeli ai tuoi comandamenti, perché possiamo giungere a godere la gioia della comunione con te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa' che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo. Per Cristo nostro Signore. . A.Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C. È veramente cosa buona e giusta, che tutte le creature in cielo e sulla terra si uniscano nella tua lode, Dio onnipotente ed eterno. Il Signore Gesù, re della gloria, vincitore del peccato e della morte, oggi è salito al cielo tra il coro festoso degli angeli. Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell'universo, non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l'umanità esulta su tutta la terra, e con l'assemblea degli angeli e dei santi canta l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore...

C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli.

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A.

Amen

C.A. P A D R E NO S T R O Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE

C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. ANTIFONA ALLA COMUNIONE

“Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo”. Alleluia. (Mt 28,20) DOPO LA COMUNIONE C. Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l'uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore. C. A. Amen. C. A. C.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


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Quello tra Papa Francesco e la first lady statunitense è stato uno dei dialoghi più surreali che si ricordino in Vaticano. Quando si sono salutati, Francesco ha chiesto a Melania Trump di un dolce tipico sloveno, la “potica”: “Signora, l’hanno invitata a mangiare la potica?” Lei è rimasta molto colpita. Non sapeva cosa dire e ha confuso quello che stava dicendo il papa: “Ah, sì, la pizza!”, ha risposto. Pochi conoscono la predilezione di Bergoglio per questo dolce della Slovenia, Paese di cui è originaria la famiglia della first lady. La nipote del papa, María Inés Navajo, ha sposato uno sloveno, e il papa ogni volta che incontra qualche sloveno ricorda quanto sia buono quel dolce. La ex modella slovena nazionalizzata statunitense non ha capito il riferimento (chi avrebbe mai pensato che il papa le avrebbe parlato di un dolce sloveno!), pensando che il pontefice alludesse alla pizza. La potica è un dolce tradizionale sloveno con cui in genere si fa colazione la mattina di Pasqua. -

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