S ETTIMANALE DI P ASTORALE , I NFORMAZIONE , C ONDIVISIONE P ER LA C OMUNITÀ I TALIANA IN R OMANIA
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Una riflessione sul tempo estivo e come sfruttarlo per il benessere interiore —
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fate salire, le cose andranno bene. Ma se voi dite: “Vai su!" – “Ma non 57. Ma voi mariti che siete qui presenti caposso" – “Vai!", questo si chiama pite questo? Amare la vostra moglie come esasperare i figli, chiedere ai figli le cose che Cristo ama la Chiesa? Questi non sono schernon sono capaci di fare. Per questo, il rapporzi, ma cose serie! L'effetto di questo radicalito tra genitori e figli deve essere di una sagsmo della dedizione chiesta all'uomo, per l'agezza, di un equilibrio tanto grande. Figli, obmore e la dignità della donna, sull'esempio di bedite ai genitori, ciò piace a Dio. E voi geniCristo, dev'essere stato enorme, nella stessa tori, non esasperate i figli, chiedendogli cose comunità cristiana. che non possono fare. E questo bisogna fare 58. Il sacramento del matrimonio è un granperché i figli crescano nella responsabilità di de atto di fede e di amore sé e degli altri. (…). La vocazione cristiana 62. E' difficile educare ad amare senza riserve e senper i genitori che vedoza misura è quanto, con la no i figli solo la sera, grazia di Cristo, sta alla base quando ritornano a caanche del libero consenso sa stanchi dal lavoro. che costituisce il matrimonio. Quelli che hanno la fortu59. La decisione di “sposarsi na di avere lavoro! E' annel Signore" contiene ancora più difficile per i che una dimensione misgenitori separati, che sosionaria, che significa avere no appesantiti da questa nel cuore la disponibilità a loro condizione: poverifarsi tramite della benedizioni, hanno avuto difficoltà, ne di Dio e della grazia del si sono separati e tante Signore per tutti. Infatti gli volte il figlio è preso cosposi cristiani partecipano in me ostaggio e il papà gli quanto sposi alla missione parla male della mamma della Chiesa. e la mamma gli parla male del papà, e si fa 60. la rotta dell'amore: si ama come ama tanto male. Ma io dico ai genitori separati: Dio, per sempre. Cristo non cessa di prenmai, mai, mai prendere il figlio come ostagdersi cura della Chiesa: la ama sempre, la cugio! stodisce sempre, come se 2 stesso. Cristo non cessa di togliere dal volto umano le macchie e 63. Vi siete separati per tante difficoltà e le rughe di ogni genere. E' commovente e tan- motivi, la vita vi ha dato questa prova, ma i figli non siano quelli che portano il peso di to bella questa irradiazione della forza e della questa separazione, non siano usati come tenerezza di Dio che si trasmette da coppia a ostaggi contro l'altro coniuge, crescano sencoppia, da famiglia a famiglia. tendo che la mamma parla bene del papà, (Udienze Generali del 29 aprile e 6 maggio benché non siano insieme, e che il papà parla 2015: La Famiglia - 12-13. Matrimonio) bene della mamma. Per i genitori separati 61. I figli, infatti, devono crescere senza questo è molto importante e molto difficile, scoraggiarsi, passo a passo. Se voi genitori ma possono farlo. dite ai figli: “Saliamo su quella scaletta" e prendete loro la mano e passo dopo passo li
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La legge dell’amore in un bicchiere d’acqua Dio che pretende di essere amato più di padre e madre, più di figli e fratelli, che sembra andare contro le leggi del cuore. Ma la fede per essere autentica deve conservare un nucleo sovversivo e scandaloso, il «morso del più» (Luigi Ciotti), un andare controcorrente e oltre rispetto alla logica umana. Non è degno di me. Per tre volte rimbalza dalla pagina questa affermazione dura del Vangelo. Ma chi è degno del Signore? Nessuno, perché il suo è amore incondizionato, amore che anticipa, senza clausole. Un amore così non si merita, si accoglie. Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà! Perdere la vita per causa mia non significa affrontare il martirio. Una vita si perde come si spende un tesoro: investendola, spendendola per una causa grande. Il vero dramma per ogni persona umana è non avere niente, non avere nessuno per cui valga la pena mettere in gioco o spendere la propria vita. Chi avrà perduto, troverà. Noi possediamo veramente solo ciò che abbiamo donato ad altri, come la donna di Sunem della Prima Lettura, che dona al profeta Eliseo piccole porzioni di vita, piccole cose: un letto, un tavolo, una sedia, una lampada e riceverà in cambio una vita intera, un figlio. E la capacità di amare di più. A noi, forse spaventati dalle esigenze di Cristo, dall’impegno di dare la vita, di avere una causa che valga più di noi stessi, Gesù aggiunge una frase dolcissima: Chi avrà
dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca, non perderà la sua ricompensa. Il dare tutta la vita o anche solo una piccola cosa, la croce e il bicchiere d’acqua sono i due estremi di uno stesso movimento: dare qualcosa, un po’, tutto, perché nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con il verbo dare: Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio. Non c’è amore più grande che dare la vita! Un bicchiere d’acqua, dice Gesù, un gesto così piccolo che anche l’ultimo di noi, anche il più povero può permettersi. E tuttavia un gesto non banale, un gesto vivo, significato da quell’aggettivo che Gesù aggiunge, così evangelico e fragrante: acqua fresca. Acqua fresca deve essere, vale a dire l’acqua buona per la grande calura, l’acqua attenta alla sete dell’altro, procurata con cura, l’acqua migliore che hai, quasi un’acqua affettuosa con dentro l’eco del cuore. Dare la vita, dare un bicchiere d’acqua fresca, ecco la stupenda pedagogia di Cristo. Un bicchiere d’acqua fresca se dato con tutto il cuore ha dentro la Croce. Tutto il Vangelo è nella Croce, ma tutto il Vangelo è anche in un bicchiere d’acqua. Nulla è troppo piccolo per il Signore, perché ogni gesto compiuto con tutto il cuore ci avvicina all’assoluto di Dio. Amare nel Vangelo non equivale ad emozionarsi, a tremare o trepidare per una creatura, ma si traduce sempre con un altro verbo molto semplice, molto concreto, un verbo fattivo, di mani, il verbo dare. p. Ermes Ronchi
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Il 4 luglio negli Usa si festeggia l’indipendenza, in Italia si potrebbe fare lo stesso. 60 anni fa, usciva dalle officine la Fiat 500, un
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nuovo modo di sognare per tutte le famiglie italiane
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una ricerca condotta verso la fine degli anni Novanta dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi risulta che Pinocchio annovera 240 traduzioni in altrettante lingue e dialetti del mondo (Gasparini 1997, 117), mentre fonti meno ufficiali parlano addirittura di 384 idiomi in cui si può leggere la storia del burattino di legno (Cusatelli 2002, 117). Al di là dell’esattezza delle cifre, rimane un dato chiaro, Le Avventure di Pinocchio è il libro italiano più noto e tradotto di sempre. Richter (2002, 54) ricorda che pinocchio ai tempi di Collodi era voce comune, proveniente dal diminutivo latino *pinuculum, che indicava i semi della pigna, i “pinoli”. Nel dizionario Tommaseo-Bellini (1858-1879, s.v.) si può leggere: «Pinocchio. Seme del pino chiuso in un guscio, o nocciolo, detto parimente Pinocchio, finché ha in sé il pinocchio», noto anche nelle varie parlate toscane come «pinoccolo (Pistoia), pinottolo (a Siena), a Firenze pinolo, ad Arezzo pignolo, a Lucca pinello, in altri dialetti pignuolo, nonché nelle forme diminutivali pinocchietto e pinocchino.» Nella scelta del nome per il protagonista del suo libro appare evidente l’intenzione di Collodi di collegare “pino e “pinocchio”, con quest’ultimo termine, inoltre, l’autore ha voluto suggerire un primo tratto caratteriale del burattino, che, come espresso in alcune locuzioni popolari italiane, sarebbe stato «duro come una pigna», cioè un po’ “tardo”, „ottuso” (Gabrielli 2008, s.v.) Un procedimento simile traspare Come è stato tradotto il dall’adattamento scelto da Buzenome Pinocchio in romeno scu che traduce Pinocchio con Ţăndărică, ossia con un diminutivo di ţándără “scheggia”, termine probabilmente da collegare al sassone zänder (Cioranescu 2002, 771-772) che rimanda, come il modello italiano, al legno. Il nome Ţándără (-ică), inoltre, prefigura un elemento caratteriale che effettivamente si riscontra in Pinocchio: l’irascibilità, l’irrequietezza, A-i sări (cuiva) Ţandăra, significa infatti “infuriarsi”, arrabbiarsi”. La traduzione del nome proprio Pinocchio compiuta da Buzescu avrà delle ripercussioni inattese sul mondo culturale romeno, diventerà un personaggio talmente noto da essere scelto come simbolo per il maggiore teatro di burattini di questo paese, ossia Teatrul Ţăndărică di Bucarest (Lucian 1976, 344). Nella traduzione di Şerban, Pinocchio diventa , diminutivo di Vasile (“Basilio”) + -ache, un nome strettamente legato alla tradizione dei teatri delle marionette (Cioranescu 2002, 771-772). Vasilache è, infatti, il protagonista scaltro e attaccabrighe di numerosi spettacoli popolari, nei quali appare sempre in coppia alla moglie Marioara (Oprescu 1965, 119-122). Vasilache, insomma, è il burattino per eccellenza, tant’è che lo Şerban nel secondo capitolo del racconto trasforma questo nome proprio in nome comune, traducendo le parole che Geppetto rivolge a Mastro Ciliegia: «Vorrei un po’ di legno per fabbricare il mio burattino; me lo date?» con «Aş vrea să-mi dai un lemn ca să-mi cioplesc un Vasilache. Îmi dai?» Alexandrescu invece lascia il nome di Pinocchio immutato, segno di un approccio più moderno verso il passaggio dal testo di partenza a quello di arrivo.
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C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE
ATTO PENITENZIALE C. Il Signore Gesù, che ci invita alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, ci chiama alla conversione. Riconosciamo di essere peccatori e invochiamo con fiducia la misericordia di Dio. Breve pausa di riflessione personale Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà. GLORIA Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre.Amen. COLLETTA C. Infondi in noi, o Padre, la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché camminiamo con Cristo sulla via della croce, pronti a far dono della nostra vita per manifestare al mondo la speranza del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vi-
ve e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal secondo libro dei Re Un giorno Elisèo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare». Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e si coricò. Elisèo chiese a Giezi suo servo: «Che cosa si può fare per questa donna?». Il servo disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio». Elisèo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta. Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE RIT: Canterò per sempre la tua misericordia. Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli, perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre»; la tua fedeltà è fondata nei cieli. R/ Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto: esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria. R/ Perché tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele. R/ Seconda Lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai
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morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo ALLELUIA Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa; proclamate le grandezze di Dio, che vi ha chiamato dalle tenebre all'ammirabile sua luce. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A. Dal Vangelo secondo MATTEO A. Gloria a te o Signore VANGELO In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) (C R E D O) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso
Adeste 27/2017 anno 6° per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Abbiamo ascoltato gli insegnamenti di Gesù agli apostoli, validi anche per noi. Nella Preghiera dei fedeli chiediamo al Padre che ci insegni a vivere come veri discepoli, capaci di annunciare il Regno di Dio. Preghiamo insieme e diciamo: Padre, che ci hai chiamati alla fede, ascoltaci. 1. Preghiamo per la Chiesa, che a volte siamo portati a considerare solo un’organizzazione con strutture e gerarchie, mentre è la comunità attiva e operosa di noi discepoli del Signore. Perché il nostro stile di vita sia agli occhi del mondo un esempio di amore vissuto verso Dio, e di carità e solidarietà verso gli uomini, preghiamo. 2. Preghiamo per i missionari, che nelle diverse regioni della terra spendono la vita per presentare al Padre celeste un’umanità rinnovata in Cristo. Perché i popoli accolgano i missionari, e con loro accolgano il Signore, la fede, e il Regno di Dio, preghiamo. 3. Per i cristiani che hanno fatto della carità operosa la loro missione. Inseriti in organizzazioni d’impegno sociale, molti hanno preso sul serio l’invito di donare il simbolico bicchiere di acqua fresca ai loro fratelli. Perché con una presenza attiva nella società portino rimedio a tante ingiustizie e dimenticanze, e suscitino in altri la volontà di emularli, preghiamo. 4. Per i battezzati che hanno dimenticato le promesse battesimali. Cristiani che, privi del sostegno della fede, sono tornati a una vita di fatto pagana. Perché
trovino accanto a sé cristiani autentici e credibili, che li aiutino a reimpostare la loro esistenza secondo la logica del Vangelo, preghiamo. C. O Padre, nella croce di Cristo hai vinto la morte. Donaci la forza di prendere sulle spalle la nostra croce, e il coraggio di affrontare i momenti della prova, per seguire Gesù povero e crocefisso che ci precede alla risurrezione e alla vita. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della redenzione, fa' che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Nella sua misericordia per noi peccatori egli si è degnato di nascere dalla Vergine, morendo sulla croce, ci ha liberati dalla morte eterna, e con la sua risurrezione ci ha donato la vita immortale. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo con gioia l'inno della tua lode: : Santo, Santo, Santo …. C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.
ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell'amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA A. Amen. C. Per Cristo, con Cristo e in Cri- C. Nel nome del Signore: ansto, a te Dio, Padre onnipotente, date in pace. nell’unità dello Spirito Santo, A. Rendiamo grazie a Dio
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Pertini presidente repubblica
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