Il polietico 33

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Febbraio 2015, Anno 12 - N 33 Periodico di informazione

Riservato ai medici e agli operatori sanitari

UNA REALTÀ SEMPRE IN MOVIMENTO l Gruppo Policlinico di Monza non si ferma mai ed ecco che è quasi in dirittura d’arrivo anche l’ampliamento della Clinica Eporediese di Ivrea con la sua nuova palazzina di 5 piani e il conseguente potenziamento di molti servizi per il paziente, tutti illustrati nell’articolo di apertura. Si prosegue con il Dott. Brocchetta e gli ultimi aggiornamenti sul primo trapianto di ginocchio al mondo eseguito al Policlinico di Monza. Tocca quindi al Team di Ecocardiochirurgia di Novara, reduce dalla prestigiosa esperienza ad uno dei più importanti congressi mondiali tenutosi a Vienna. Onore e merito a questo punto anche al Dott. Andrea Mortara che conquista due nuove importanti cariche istituzionali a livello nazionale ed internazionale. Si chiude questo numero con la Clinica Santa Rita di Vercelli a cui è stato dedicato un approfondito focus sull’attività della sua Unità Operativa di Ortopedia e con altri due interessanti temi che toccano l’uno la traumatologia dello Sport con il Dott. Battistella e l’altro, delicato e quanto mai attuale, della Chirurgia estetica interpretata dal Policlinico di Monza, secondo la propria etica, nel nuovo Centro di Verano Brianza. Buona lettura Il Presidente Dott. M. De Salvo

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In questo numero: Cresce la Clinica Eporediese di Ivrea con una nuova palazzina e servizi ancora più potenziati 2

Prima mondiale per il Dott. Brocchetta con il trapianto completo di ginocchio su una giovane paziente 8

Grandi traguardi per il Dott. Andrea Mortara 13 Fotografia dell’Unità Operativa di ortopedia della clinica di Vercelli 14


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SI ALZANO GLI STANDARD PER LA STRUTTURA NEL CANAVESE

CRESCE LA CLINICA EPOREDIESE NUOVA ALA DI CINQUE PIANI inque piani fuori terra più un piano seminterrato per un totale di 3.100 mq. 32 nuove camere di degenza, un nuovo reparto di radiologia, due sale dedicate alla chirurgia minore, nuovi locali per la sterilizzazione, una sala conferenze e nuovi studi medici. Questo e molto altro per l’ampliamento della Clinica Eporediese di Ivrea che a breve potrà contare su una nuova struttura a disposizione di medici e pazienti. Una delle aree maggiormente interessate dai lavori di ampliamento è il reparto di Diagnostica per Immagini che è stato realizzato ex novo al piano terra della nuova ala della struttura. “Andremo a migliorare nettamente il servizio offerto ai nostri pazienti – spiega il Dott. Luca Mistretta, Responsabile del Servizio di Diagnostica per Immagini della Clinica Eporediese - e questo grazie a locali più ampi dedicati sia agli utenti, come le sale d’attesa e gli spogliatoi, sia alle sale di radiologia”.

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I L DOTT. LUCA M ISTRETTA, R ESPONSABILE DEL SERVIZIO DI DIAGNOSTICA PER I MMAGINI DELLA C LINICA E POREDIESE

COLON TC TRIDIMENSIONALE: DIAGNOSI DIVERTICOLITE (A SINISTRA) DIAGNOSI DI POLIPO AL COLON (A DESTRA)

UNA DELLE AREE MAGGIORMENTE INTERESSATE DAI LAVORI DI AMPLIAMENTO È IL REPARTO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI CHE È STATO REALIZZATO EX NOVO AL PIANO TERRA DELLA NUOVA ALA DELLA STRUTTURA

In tutto il nuovo reparto conterà: • 1 nuova sala di ecografia • 2 sale dedicate alla radiologia tradizionale • 2 studi medici per visite • 1 sala per la TAC • 1 sala per la Risonanza Magnetica • 3 locali per la refertazione • 1 nuova reception esclusivamente dedicata al reparto di Diagnostica per Immagini. “Per una maggiore privacy e un maggior comfort dei pazienti – continua il Dott. Mistretta – gli spogliatoi a loro dedicati saranno collegati direttamente alle sale di diagnostica. Il reparto conterà poi due aree distinte, una dedicata ai pazienti esterni e l’altra ad esclusivo uso dei degenti in modo che non si crei inutile commistione”. Le novità più importanti del nuovo reparto di Diagnostica per Immagini riguardano però le apparecchiature tecnologiche ed in particolare la nuova TAC e la nuova Risonanza Magnetica. “Innanzitutto la nuova TAC – spiega il Dott. Luca Mistretta – ci permette di eseguire l’esame in tempi ridotti e con utilizzo di una minore quantità di mezzo di contrasto a tutto beneficio del paziente. In più, grazie alla tecnologia ASIR, la macchina sottopone il paziente ad una minore dose di radiazioni. Per quando riguarda la nuova Risonanza Magnetica invece sono da sottolineare le sue potenzialità specifiche per l’indagine neurologica. Potremo andare a studiare il cervello nel dettaglio sia da un punto di vista morfologico che da un punto di vista funzionale, tramite quella che viene chiamata spettroscopia ovvero il metodo che permette di effettuare una caratterizzazione dei tessuti quasi istologica in modo da avere diagnosi molto più precise, ad esempio nei casi di tumore. Grazie alle perfusione invece gli specialisti potranno studiare l’emodinamica del cervello ovvero quanto sangue vi arriva, quanto ne esce e in quale lasso di tempo.


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“PER UNA MAGGIORE PRIVACY E UN MAGGIOR COMFORT DEL PAZIENTE – CONTINUA IL DOTT. MISTRETTA – GLI SPOGLIATOI SARANNO COLLEGATI DIRETTAMENTE ALLE SALE DI DIAGNOSTICA. IL REPARTO CONTERÀ POI DUE AREE DISTINTE, UNA DEDICATA AI PAZIENTI ESTERNI E L’ALTRA AD ESCLUSIVO USO DEI DEGENTI IN MODO CHE NON SI CREI INUTILE COMMISTIONE”

TAC GE OPTIMA 660 64 SLICE - ASIR

Questa nuova Risonanza Magnetica ci permetterà poi migliori indagini sul torace, sull’apparato vascolare e sull’addome dove ci avvarremo di mezzi di contrasto epatospecifici, dedicati allo studio delle tipizzazioni delle lesioni del fegato in caso di patologia tumorale”.

ALTRA IMPORTANTE POSSIBILITÀ CHE QUESTA TAC OFFRE AL PAZIENTE È QUELLA DI ESEGUIRE L’ESAME DI COLONSCOPIA VIRTUALE CHE PERMETTE LO STUDIO DEL COLON SENZA L’INVASIVITÀ DELL’ESAME ENDOSCOPICO TRADIZIONALE

TAC GE OPTIMA 660 64 SLICE - ASIR Immagini più nitide e definite con ridotta dose di radiazioni Un’apparecchiatura che consente di elaborare immagini HD ad altissima definizione e nitidezza con una riduzione di radiazioni drastica rispetto alle TAC fino ad ora prodotte e questo grazie al software ASIR (che riduce sino al 50% le dosi di radiazioni). Questa peculiarità consente a coloro che soffrono di patologie oncologiche di poter usufruire di indagini di altissima risoluzione con minore esposizione a radiazioni. Tutto questo mantenendo comunque grande nitidezza e definizione dei profili, anche per quelle lesioni che non superano i 3 millimetri di diametro. È evidente il vantaggio per i pazienti che affrontano l’iter di controllo postoperatorio oncologico (follw-up) i quali possono beneficiare di una riduzione della dose complessiva di radiazioni di circa il 30%-50%. La TAC GE OPTIMA 660 64 SLICE – ASIR consente altresì un ottimo studio non invasivo del circolo endocranico, del collo, degli arti superiori ed inferiori e dell’aorta addominale, con riduzione della quantità del liquido di contrasto. Per queste indagini il risultato è sovrapponibile al classico esame angiografico. Altra importante possibilità che questa TAC offre al paziente è quella di eseguire l’esame di colonscopia virtuale che permette lo studio del colon senza l’invasività dell’esame endoscopico tradizionale. È possibile eseguire anche studi specifici come la UroTC che sostituisce attualmente la Urografia e, per gli studi implantologici, è possibile avvalersi della DENTALSCAN con le varie ricostruzioni e dose ridotta sotto l’1 msv. Le patologie oncologiche trovano nell’impiego della TAC GE OPTIMA 660 64 SLICE – ASIR un ottimo strumento di diagnosi precoce del tumore e della sua stadiazione.


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RM GE OPTIMA 360 DA 1,5 TESLA

RM GE OPTIMA 360 DA 1,5 TESLA La macchina che segue il profilo corporeo di ciascun paziente con sensibile riduzione dei tempi di esecuzione Questo modello di Risonanza Magnetica consente di ottenere immagini di inedita qualità HD grazie a bobine dedicate da 816 canali oltre a bobine flessibili (Flex) che utilizzano sensori in grado di adattarsi alla morfologia del corpo del paziente facendo scansioni “personalizzate”. Grande attenzione nel realizzare l’apparecchiatura è stata data ai pazienti che soffrono di claustrofobia. Per costoro è ora possibile effettuare esami diagnostici su un’apparecchiatura ad alto campo magnetico (1,5 tesla), non ottenibili sulle cosiddette Risonanze aperte, grazie al fatto che la RM Optima dispone di un tunnel decisamente più corto (140 cm di lunghezza). Di fatto questa in-

DI ASSOLUTO RILIEVO SONO LE CAPACITÀ DI QUESTA APPARECCHIATURA IN CAMPO ONCOLOGICO DOVE L’ANALISI SPETTROSCOPICA CONSENTE DI DARE DELLE PRIME INDICAZIONI IN MERITO ALLA CARATTERIZZAZIONE DEL TESSUTO DELL’ORGANO

novativa apparecchiatura unisce le virtù delle risonanze ad alto campo magnetico (per definizione di immagine) a quelle delle risonanze aperte, accessibili a pazienti claustrofobici. I tempi di esecuzione degli esami inoltre si sono ridotti del 50% (Risonanza rachide cervico-lombo-sacrale 20 minuti rispetto agli oltre 40 minuti per le precedenti apparecchiature). Innovativo e avveniristico il software Propeller multi planare che consente di eseguire esami all’encefalo in soli 6 minuti con totale assenza di artefatti da movimento. Sostanzialmente questo software è stato pensato appositamente per i pazienti non collaboranti (si pensi ai malati di Alzheimer) i cui movimenti involontari hanno sempre condizionato la buona riuscita di un esame RM. Di assoluto rilievo sono le capacità di questa apparecchiatura in campo oncologico dove l’analisi spettroscopica consente di dare delle prime indicazioni in merito alla caratterizzazione del tessuto dell’organo. Questo tipo di prestazione (che non sostituisce nei protocolli clinici l’analisi con biopsia del tessuto) è in grado di fornire in modo non invasivo le prime indicazioni in merito alla malignità o meno di una patologia in essere. Trattasi di fatto di una biopsia virtuale non invasiva che in ogni caso andrà poi verificata con diagnosi di secondo livello in ambito anatomo patologico e immunoistochimico. Al secondo piano della nuova ala della Clinica Eporediese si trova invece un’ampia area che comprende 2 sale dedicate alla chirurgia minore, una zona risveglio, locali spogliatoio per pazienti e personale, più la zona dedicata alla sterilizzazione composta di locali compartimentati. “È molto importante - spiega il Dott. Giancarlo Canale, Responsabile del Servizio di Anestesia e Rianimazione della Clinica Eporediese avere delle sale chirurgiche da utilizzare esclusivamente per gli interventi di chirurgia minore ovvero operazioni che non richiedono ricovero e che possono essere eseguite in regime di ricovero giornaliero. Questi interventi infatti prevedono anestesie di tipo periferico (plessiche, tronculari, subaracnoidee e locali) e quindi, generalmente, non necessitano di ricovero. Il paziente tuttavia è costantemente monitorato


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I L DOTT. G IANCARLO CANALE, R ESPONSABILE DEL SERVIZIO DI ANESTESIA E R IANIMAZIONE DELLA C LINICA E POREDIESE

SALA

ZONA

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CONFEZIONAMENTO E STERILIZZAZIONE

anche nei momenti successivi all’operazione quando viene fatto accomodare nella cosiddetta “stanza di risveglio” dove rimane per alcune ore in osservazione. I problemi post operatori che possono manifestarsi in questo tipo di pazienti, contrariamente a quanto si pensa, non sono quasi mai dovuti all’anestesia, ma spesso alla tensione emotiva o al digiuno pre operatorio”.

Da sottolineare poi il fatto che la suddivisione delle aree chirurgiche sia vantaggiosa anche sotto un altro aspetto, come spiega chiaramente il Dott. Canale: “la separazione della zona dedicata agli interventi di chirurgia minore dalla zona in cui avvengono gli interventi maggiori è importante per ridurre al minimo il rischio di infezioni e contaminazioni”. Arriviamo quindi alla nuovissima area sterilizzazione, attrezzata con apparecchiature all’avanguardia, come la lava ferri ad ultrasuoni, la sterilizzatrice al Gas Plasma e autoclavi di nuova generazione che garantiscono i massimi livelli di sicurezza e igiene. In quest’area si distinguono: una zona lavaggio e disinfezione, una zona confezionamento e sterilizzazione e una zona di scarico del materiale sterile. Ogni mattina il personale effettua accurati test su tutte le macchine per appurarne il corretto funzionamento. A questo punto il processo di sterilizzazione può iniziare con un primo lavaggio manuale effettuato in apposite vasche per la decontaminazione, i ferri passano quindi nella macchina per il lavaggio ad ultrasuoni. Una volta terminato il ciclo, il personale estrae i ferri e li asciuga tramite una pistola ad aria compressa. I ferri ora passano alla zona impacchettamento per essere poi inseriti nelle autoclavi e sterilizzati ad una temperature compresa tra i 121° e i 134°.


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NUOVA PALAZZINA È STATA COLLEGATA ALLA ZONA ESISTENTE IN MODO DA CREARE UN’UNICA, SPAZIOSA E RINNOVATA STRUTTURA

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P ROSPETTO SUD DELLA C LINICA E POREDIESE

P ROSPETTO NORD DELLA C LINICA E POREDIESE


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PANORAMICA DELLA C LINICA

E POREDIESE


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AL POLICLINICO DI MONZA S’È SCRITTO UN PEZZO DI STORIA

IL DOTT. BROCCHETTA E IL PRIMO TRAPIANTO DI GINOCCHIO AL MONDO o scorso 28 novembre al Policlinico di Monza s’è scritto un pezzo di storia della chirurgia ortopedica. L’Équipe del Dott. Domenico Siro Brocchetta ha infatti portato a termine un intervento innovativo a livello mondiale. “Trattasi del primo trapianto completo di articolazione funzionante di ginocchio – spiega il Dott. Brocchetta - non esistono in letteratura precedenti documentati per cui credo di poter affermare che è il primo intervento di questo tipo al mondo”.

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I L DOTT. DOMENICO SIRO B ROCCHETTA, P RIMARIO DELLA DIVISIONE DI C HIRURGIA PROTESICA DI ANCA E GINOCCHIO DEL P OLICLINICO DI MONZA

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PRE OPERATORIA

“TRATTASI DEL PRIMO TRAPIANTO COMPLETO DI ARTICOLAZIONE FUNZIONANTE DI GINOCCHIO SPIEGA IL DOTT. BROCCHETTA - NON ESISTONO IN LETTERATURA PRECEDENTI DOCUMENTATI PER CUI CREDO DI POTER AFFERMARE CHE È IL PRIMO INTERVENTO DI QUESTO TIPO AL MONDO”

È emozionato il Dott. Brocchetta mentre racconta le diverse fasi dell’operazione. “È da molti anni che stavo lavorando a questo intervento e in particolare per questa paziente (G.P. donna di 37 anni) dal mese di giugno ero in contatto con la banca dell’osso per poter ricevere la parte anatomica da trapiantare. Il ginocchio è pervenuto da una donatrice di 41 anni all’inizio del mese di novembre.” La paziente, che in precedenza aveva subito diversi interventi di impianto di protesi, non poteva più sopportare alcun impianto protesico dato lo scollamento dei precedenti causati dal fatto che femore e tibia non erano più nelle condizioni per poter fare perno e portare a compimento una sintesi ossea sufficiente a vincolare la protesi stessa. “La scelta a quel punto - continua il Dott. Brocchetta – era tra l’immobilizzazione dell’articolazione, tramite artrodesi, oppure procedere con qualcosa di innovativo”. E qualcosa di innovativo effettivamente è stato. L’operazione ha visto l’impianto dell’intera articolazione con tendine rotuleo, menisco mediale e laterale, legamenti crociati, collaterale mediale, collaterale laterale, rotula con relativi legamenti alari, tendine quadricipitale, nonchè parte di femore e tibia. “Per l’innesto nella sezione di femore e tibia ho utilizzato due frammenti di perone inseriti “ad incastro” nel dotto midollare delle ossa della paziente e del moncone proveniente dal donatore – prosegue il Dott. Brocchetta - questo per garantire una sintesi basata esclusivamente su materiale osseo naturale, senza quindi ricorrere a elementi protesici artificiali.” Il momento cruciale dell’intervento, che rappresenta il cosiddetto punto di non ritorno verso l’impianto dell’articolazione del donatore, è quello in cui l’Équipe del Dott. Brocchetta ha prelevato dalla paziente, tramite osteotomia, l’intera protesi di ginocchio con le parti di femore e tibia su cui la protesi era innestata. “A quel punto - continua il Dott. Brocchetta – ci trovavamo di fronte ai soli monconi di fe-


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L’OPERAZIONE HA VISTO L’IMPIANTO DELL’INTERA ARTICOLAZIONE CON TENDINE ROTULEO, MENISCO MEDIALE E LATERALE, LEGAMENTI CROCIATI, COLLATERALE MEDIALE, COLLATERALE LATERALE, ROTULA CON RELATIVI LEGAMENTI ALARI, TENDINE QUADRICIPITALE, NONCHÈ PARTE DI FEMORE E TIBIA RX

POST OPERATORIA

IL DOTT. DOMENICO BROCCHETTA HA INTENZIONE DI CONDIVIDERE CON LA COMUNITÀ SCIENTIFICA E CON I COLLEGHI ORTOPEDICI LA NOVITÀ EFFETTUANDO PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE IN MERITO E ORGANIZZANDO OCCASIONI DI MEETING DI CARATTERE SCIENTIFICO

more e tibia. In mezzo non c’era nulla. Abbiamo quindi innestato su tibia e femore le ulteriori parti di osso del donatore con l’intera articolazione. Si è proceduto alla limatura delle ossa del donatore per renderle omogenee a quelle della paziente e quindi, una volta inseriti i cilindri costituiti da frammenti di perone nei dotti midollari delle ossa della paziente e del donatore, abbiamo verificato la funzionalità del ginocchio procedendo con dei piegamenti dell’articolazione. Verificata la funzionalità dell’articolazione si è proceduto con la sutura”. La paziente è ad oggi ancora ricoverata presso l’unità Operativa di Ortopedia del Policlinico di Monza. “Il 23 dicembre scorso alla paziente è stato applicato un gesso funzionale che le ha permesso di iniziare a camminare con l’ausilio delle stampelle – spiega ancora il Dott. Brocchetta – la riabilitazione prosegue bene già con primi movimenti autonomi del ginocchio. Il percorso è ancora lungo, ma per ora posso dire che procede tutto al di sopra delle più ottimistiche previsioni. In realtà la paziente potrebbe anche andare a casa – afferma il Dott.Brocchetta – ma ci sentiamo più tranquilli a tenerla qui per seguire passo dopo passo la convalescenza. Ricordo infatti che non esiste casistica su questo tipo di intervento e per questo il tutto va monitorato con estrema scrupolosità”. Il Dott. Domenico Brocchetta ha intenzione di condividere con la comunità scientifica e con i colleghi ortopedici la novità effettuando pubblicazioni scientifiche in merito e organizzando occasioni di meeting di carattere scientifico. “La medicina è una scienza aperta al contributo di tutti – conclude il Dott. Brocchetta – e lo sforzo di un singolo non può rappresentare il termine di un procedimento, bensì l’inizio di una nuova sfida. E per cogliere le sfide occorre condivisione e confronto.” “Vorrei ringraziare l’Équipe con cui ho portato a termine l’intervento e segnatamente il Dott. Saverio Antonelli, aiuto secondo operatore; il Dott. Lorenzo Panico, aiuto ortopedico di reparto Gabriella Giardi, strumentista; la Dott.ssa Anna Moruzzi, anestesista; Angela Iacono, Daniele Sestito e Antonella Bruno, gli assistenti di sala; Cristina Erba per il coordinamento infermieristico e la Dott.ssa Maristella Farè della Banca dell’osso di Milano”.


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NUOVE POSITIVE CONFERME PER L’ÉQUIPE DEL CUORE

SAN GAUDENZIO IN DIRETTA A VIENNA PER EURO-ECHO IMAGING 2014 nche quest’anno il Team di ecocardiochirurgia della Clinica San Gaudenzio è stato scelto dalla Società Europea di Cardiologia per trasmettere in diretta al più grande Congresso di Ecocardiografia al mondo, un delicato intervento chirurgico direttamente da Novara. Ne parliamo in modo approfondito con il Dott. Gheorghe Cerin, cardiologo ed ecocardiografista, nonché Responsabile del Servizio di Ecocardiografia della Clinica novarese.

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DOTT. G HEORGHE C ERIN, CARDIOLOGO ED ECOCARDIOGRAFISTA, R ESPONSABILE DEL SERVIZIO DI ECOCARDIOGRAFIA DELLA C LINICA SAN GAUDENZIO DI NOVARA

Cosa può dirci di questa ennesima e significativa esperienza che vi riguarda? “Il congresso, organizzato dalla European Association of Cardiovascular Imaging (EACVI)e con il patrocinio della Società Europea di Cardiologia, si è tenuto a Vienna dal 3 al 6 dicembre scorso. Per la seconda volta negli ultimi due anni abbiamo quindi avuto l’onore e il privilegio di eseguire una diretta dalla sala operatoria di Novara e questo perché ormai il nostro Team vanta anni di comprovata esperienza che ha portato al perfezionamento degli esami ecocardiografici e degli interventi cardiochirurgici. Un grande orgoglio, soprattutto se pensiamo che oltre 3.500 cardiologi da tutto il mondo si sono incontrati a Vienna per condividere le ultime novità in campo ecocardiografico e affrontare temi di interesse come quello della risonanza magne-

“QUEST’ANNO LO STAFF SCIENTIFICO DELLA SOCIETÀ EUROPEA DI CARDIOLOGIA CI HA PROPOSTO D’EFFETTUARE, SEMPRE IN DIRETTA, UN INTERVENTO RIPARATIVO SU UNA VALVOLA AORTICA NEGLI ULTIMI ANNI IL SUCCESSO DELLA CHIRURGIA VALVOLARE RIPARTIVA DELLA MITRALE È SALITO QUASI AL 100%, PARLIAMO OVVIAMENTE DI INTERVENTI PRATICATI IN CENTRI SPECIALIZZATI COME LO È QUELLO DELLA CLINICA SAN GAUDENZIO DI NOVARA”

tica cardiaca e della medicina nucleare cardiovascolare”. Qual è stato l’intervento che questa volta avete deciso di trasmettere in diretta? “A differenza dell’Euro-Echo Imaging di Istanbul di un anno fa, quando avevamo partecipato con la riparazione di una valvola mitrale eseguita magistralmente dal dott. Diena in tecnica mininvasiva, quest’anno lo staff scientifico della Società Europea di Cardiologia ci ha proposto d’effettuare, sempre in diretta, un intervento riparativo su una valvola aortica. Rispetto alla chirurgia riparativa della mitrale, che ha ormai un passato di oltre quarant’anni, la riparazione della valvola aortica sta entrando nell’uso corrente da più o meno una ventina d’anni, essendo generalmente una pratica meno conosciuta e assai meno eseguita. Ed è stato proprio questo il motivo del grande interesse e dell’intenso dibattito che il nostro intervento chirurgico ha suscitato tra i partecipanti al Congresso. Il tutto si è svolto alla presenza, tra gli altri relatori, di uno dei più noti ed esperti cardiochirurghi al mondo nella riparazione della valvola aortica: il Prof. Gebrine El Khoury, SaintLuc University Hospital di Bruxelles, insieme al Prof. Dragos Vinereanu, cardiologo ed ecocardiografista presso l’Università di Medicina di Bucarest. L’intervento in diretta da Novara, di 90 minuti circa, è stato eseguito dal dott. Marco Diena, insieme al Team medico novarese, che ha eseguito perfettamente la riparazione della valvola aortica bicuspide sostituendo al contempo l’aorta ascendente in quanto dilatata e ad alto rischio di rottura. Il successo dell’operazione è stato possibile anche grazie all’impeccabile esecuzione dell’ecocardiografia intra e post operatoria eseguita dalla dott.ssa Diana Benea, cardiologa ed ecocardiografista della Clinica San Gaudenzio di Novara. A Vienna invece, all’interno della stessa sessione live, il sottoscritto ha presentato una conferenza sulla valutazione ecocardiografica perioperatoria nella chirurgia riparativa della valvola aortica oltre ad un’altra conferenza relativa all’anatomia chirurgica


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“LA CARDIOCHIRURGIA È PER ANTONOMASIA UNA SPECIALITÀ DOVE IL LAVORO DI SQUADRA È VITALE PER RAGGIUNGERE RISULTATI D’ECCELLENZA ED È PROPRIO QUESTO UNO DEI MOTIVI PER CUI SIAMO OGGI PRESENTI A LIVELLO EUROPEO E MONDIALE” della valvola aortica. Abbiamo avuto anche 40 medici che hanno assistito all’intervento dalla Sala congressi della Clinica San Gaudenzio e nel contempo i nostri colleghi dall’Università di Chişinău (Moldavia) hanno partecipato in diretta al nostro intervento chirurgico, nell’ambito di un incontro locale dedicato alla patologia aortica. In questo modo anche loro, attraverso il tele-learning, hanno avuto la possibilità di tenersi aggiornati su un argomento di grade attualità ecocardiografica e cardiochirurgica e di essere virtualmente presenti per un’ora e mezzo all’EuroEcho di Vienna.

SALA

GREMITA PER IL PRESTIGIOSO CONGRESSO MONDIALE DI ECOCARDIOCHIRUGIA

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Ci può spiegare i motivi di tanto interesse per questo tipo di interventi? Perché sono così importanti le dirette per le riparazioni sulle valvole cardiache? Oggi in Europa, come anche negli Stati Uniti, un paziente su due con una valvola mitrale

insufficiente, viene sottoposto ad un intervento riparativo. Il restante 50% dei pazienti riceve invece una protesi valvolare che porta inevitabilmente con sé alcuni svantaggi come l’assunzione di farmaci anticoagulanti orali per tutta la vita del paziente che, nel caso di protesi meccanica, può andare incontro a sanguinamento nel circa 6/8% di casi all’anno. In più le protesi hanno una vita limitata (in media a 15 anni per quelle biologiche), senza considerare il più alto rischio di decesso durante l’intervento. Negli ultimi anni il successo della chirurgia valvolare ripartiva della mitrale è salito quasi al 100%, parliamo ovviamente di interventi praticati in centri specializzati come lo è quello della Clinica San Gaudenzio di Novara. Questo è quindi il principale motivo che giustifica un interesse così grande per la chirurgia valvolare ripartiva. In un contesto di generale allerta e interesse, la trasmissione in diretta di un intervento chirurgico di questo genere rappresenta un’eccellente opportunità per chiarire e discutere dal vivo vari aspetti come quello dell’ecocardiografia, uno dei punti cardine per la riuscita dell’intervento e per il controllo post operatorio quando l’ecocardiografista deve convalidare il buon esito dell’intervento e confermare la giusta scelta della strategia operatoria”.


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MOMENTO DELL’OPERAZIONE TRASMESSA IN DIRETTA

I L DOTT. G HEORGHE C ERIN DURANTE IL SUO INTERVENTO A E UROECHO I MAGING 2014

Lo scorso anno il Team ha partecipato, sempre con un intervento in diretta, anche al Congresso Mondiale di Ecocardiografia. Significa che questo tipo di operazioni chirurgiche riguarda soprattutto l’aspetto ecocardiografico? “Un intervento di riparazione valvolare coinvolge in prima persona il chirurgo, ma al contempo anche la figura dell’ecocardiografista diventa fondamentale, così come lo deve essere la collaborazione tra le due parti: quella chirurgica e quella ecografica, appunto.

Ogni volta che si esegue un’ecocardiografia ad un paziente che deve sottoporsi ad intervento è come mettersi alla prova perché in sala operatoria il cuore viene esposto ed è lì che si può verificare dal vivo la situazione e capire se l’indagine era stata svolta in maniera corretta. Sono oltre vent’anni che mi cimento quotidianamente con queste situazioni ed è per questo che faccio di tutto per insegnare e trasferire le mie conoscenze ai giovani medici. Ad oggi nella Clinica San Gaudenzio possiamo contare su tre ecocardiografisti con piena maturità in ecocardiografia chirurgica. In più, alcuni anni fa, abbiamo formato una dozzina di ecocardiografisti, italiani e stranieri, in ecografia intraoperatoria. Da oltre dieci anni organizziamo Corsi ECM con trasmissioni in diretta dalla sala operatoria di Novara alla sala congressi della Clinica, indirizzati prima di tutto ai cardiologi, ai cardiochirurghi o anestesisti, ma anche ai medici di base, radiologi o infermieri professionali. Questo perché la cardiochirurgia è per antonomasia una specialità dove il lavoro di squadra è vitale per raggiungere risultati d’eccellenza ed è proprio questo uno dei motivi per cui siamo oggi presenti a livello europeo e mondiale con interventi in diretta di ecocardiografia intraoperatoria e cardiochirurgia”. Quali sono i feedback dei colleghi che hanno partecipato a questi eventi? Riceviamo costantemente ringraziamenti per il lavoro di squadra, per la scrupolosità, per la precisione degli esami ecocardiografici e per l’accuratezza della tecnica chirurgica. L’eccellente metodica di lavoro e la stretta collaborazione all’interno del gruppo sono forse il messaggio più forte che traspare dalle nostre trasmissioni in diretta. Ovviamente è molto anche lo stress, però nella sua accezione positiva, una tensione forte che riesce a darci la giusta carica per gestire al meglio le varie fasi dell’intervento compreso il confronto in diretta, dal vivo, con chirurghi, anestesisti, perfusionisti oppure cardiologi italiani e stranieri, che si dimostra sempre molto costruttivo e veritiero. Posso inoltre interpretare che la nostra presenza ripetitiva a questi congressi europei e mondiali, rappresenta anche un riconoscimento internazionale al nostro Centro di Novara come uno dei punti di riferimento nella chirurgia valvolare riparativa ed ecocardiografia intraoperatoria”.


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NUOVE CARICHE ISTITUZIONALI PER IL DOTT. MORTARA

LA PROFESSIONALITÀ RICONOSCIUTA ANCHE A LIVELLO INTERNAZIONALE l Dott. Andrea Mortara, Responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia Clinica e Scompenso Cardiaco del Policlinico di Monza, ha di recente ottenuto due prestigiose cariche istituzionali. Un segno tangibile della competenza e della professionalità che risiedono nei componenti lo Staff medico che lavorano quotidianamente all’interno della struttura sanitaria monzese. In particolare il Dott. Mortara sarà il prossimo Responsabile nazionale dell’Area Scompenso dell’Associazione italiana cardiologi ospedalieri. “Nel biennio 2015/2016 – spiega il Dott. Mortara – affronterò la fase di affiancamento che mi preparerà al biennio successivo 2017/2018 in cui rivestirò la carica a tutti gli effetti. Si tratta di un ruolo di prestigio di cui sono molto orgoglioso e che mi darà la possibilità di organizzare per i prossimi anni sia gli aspetti inerenti alla ricerca scientifica e sia quelli riguardanti l’assetto cardiologico

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I L DOTT. ANDREA MORTARA, R ESPONSABILE DELL’U NITÀ OPERATIVA DI CARDIOLOGIA C LINICA E SCOMPENSO CARDIACO DEL P OLICLINICO DI MONZA

della patologia dello scompenso cardiaco che, ricordiamolo, ad oggi la possiamo definire la pandemia degli anni 2000, basti pensare che lo scompenso cardiaco è la seconda causa di ospedalizzazione dopo il parto”. L’altra carica che rivestirà il Dott. Andrea Mortara sarà quella di Associate Editor della rivista European Journal of Heart failure. “Questo significa – continua il Dott. Mortara – che insieme all’Editor avrò la possibilità di prendere in considerazione i lavori da pubblicare sulla rivista e che verranno letti in ambito europeo e internazionale”. Due bei riconoscimenti quindi per il Dott. Mortara che da anni ormai collabora con la Comunità scientifica italiana sul tema dello Scompenso cardiaco. Anni di lavoro e impegno che oggi gli sono valsi il riconoscimento anche della sua capacità organizzativa volta a promuovere l’argomento nel panorama cardiologico internazionale.

CONOSCIAMO MEGLIO IL DOTT. ANDREA MORTARA PREGRESSE ESPERIENZE LAVORATIVE - Dall’ottobre 2002 al 2010 Responsabile Unità Scompenso Cardiaco, Policlinico di Monza, MB - Dal gennaio 2000 all’ottobre 2002 Dirigente medico, Policlinico di Monza, Monza MB - Nel 1998 e 1999 Research Fellow J. Radcliffe Hospital, Department of Cardiology General Hospital , Oxford UK - Dal 1995 al 1998 Aiuto Ospedaliero, Fondazione “S. Maugeri”, IRCCS, Centro Medico di Montescano, PV - Dal 1989 al 1995 Assistente Ospedaliero, Fondazione “S. Maugeri”, IRCCS, Centro Medico di Montescano, PV - Dal 1986 al 1989 Titolare di borsa di studio mediante concorso pubblico, Fondazione “S.Maugeri”, IRCCS, Centro Medico di Montescano ATTIVITÀ SCIENTIFICA ORGANIZZATIVA - Autore di più di 300 pubblicazioni in capitoli di libro, lavori per esteso e abstract editi a stampa - Presentate circa 15-20 relazioni invitate /anno a meeting e congressi nazionali e internazionale - Organizzatore di numerosi eventi scientifici a carattere nazionale e internazionale

- Responsabile di corsi formativi sia per Cardiologi che MMG a livello regionale e nazionale - Responsabile per la preparazione e pubblicazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici in Cardiologia per l’ASL MI 03 - Responsabile per la qualità, Divisione di Cardiologia, Policlinico di Monza - Dal 2005 al 2008 è membro del board dell’area scompenso ANMCO - È parte dello Steering Committee per la definizione e realizzazione dello studio dell’ANMCO “IN-HF Outcome” che rappresenta il secondo registro sullo SC acuto e cronico delle cardiologie italiane questa volta con il follow-up ad un anno. Come membro del Writing Committee dello studio partecipa alla stesura dei 6 manoscritti fino ad ora pubblicati sui dati del registro in importanti riviste internazionali - Negli anni 2010-2014 è organizzatore e promotore della Convention annuale delle Unità Scompenso Cardiaco della regione Lombardia


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FOCUS SULL’ORTOPEDIA DELLA CLINICA SANTA RITA

APPROCCIO A TUTTO TONDO PER ANCA, SPALLA E GINOCCHIO iuscire a far fronte alle patologie ortopediche di anca, ginocchio, spalla e caviglia, dando al paziente la possibilità di scegliere tra le più rinomate tecniche operatorie e approcci da seguire, sono alcuni dei principali obiettivi dell’Unità Operativa di Ortopedia della Clinica Santa Rita di Vercelli. Al suo interno si distinguono l’Équipe del Dott. Giovanni Villani, chirurgo ortopedico nello Staff della Struttura dal 2001, insieme ai colleghi Dott. Stefano Maxena, Dott.Vittorio Lagorio, Dott. Giacomo Vona, Dott. Marco Cossavella, Dott. Paolo Buffa e l’Équipe del Dott. Franco Baldo, chirurgo ortopedico in forze alla Struttura dal 2011 insieme alla Dott.ssa Francesca Giamberini e al Dott. Stefano Sella che attualmente riveste anche il ruolo di Responsabile Medico

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I L DOTT. G IOVANNI VILLANI, R ESPONSABILE DI UNA DELLE U NITÀ OPERATIVE DI ORTOPEDIA DELLA C LINICA SANTA R ITA DI VERCELLI

SOTTO: RX

PROTESI DI GINOCCHIO MONOCOMPARTIMENTALE A DESTRA: DISEGNO ESPLICATIVO DELLA PROTESI DI SPALLA INVERSA

“IN UNA SOLA SEDUTA OPERATORIA EFFETTUIAMO LA RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO E L’IMPIANTO DELLA PROTESI MONOCOMPARTIMENTALE. IL VANTAGGIO PRINCIPALE DI QUESTA TECNICA È CHE IL PAZIENTE RIUSCIRÀ A RECUPERARE PRESSOCHÉ LA STESSA FUNZIONALITÀ DI UN GINOCCHIO NORMALE”

della Openjobmetis Varese (squadra di pallacanestro militante nella Serie A). “Siamo specializzati nella chirurgia protesica e nella chirurgia artroscopica di ginocchio, spalla e caviglia – spiega il Dott. Giovanni Villani, Responsabile di una delle Unità operative di Ortopedia della Clinica Santa Rita di Vercelli – In particolare per quel che riguarda il ginocchio, siamo tra i pochi che in Italia impiantano protesi monocompartimentali in alternativa alla classica protesi totale e questo soprattutto nei soggetti più giovani affetti da artrosi di un solo compartimento associato ad una rottura del legamento crociato anteriore. In una sola seduta operatoria effettuiamo la ricostruzione del legamento crociato e l’impianto della protesi monocompartimentale. Il vantaggio principale di questa tecnica è che il paziente riuscirà a recuperare pressoché la stessa funzionalità di un ginocchio normale. Quest’approccio però non è ovviamente applicabile a tutti i pazienti, per molti di loro, soprattutto se over 65 o nelle forme post traumatiche più gravi e nei casi di ginocchio varo o valgo, bisogna ricorrere alla protesi totale di ginocchio che la mia équipe effettua a mano libera, così come ho imparato in anni di esperienza con il Prof. Romagnoli al Galeazzi di Milano”. Un altro intervento eseguito dall’équipe del Dott. Villani è quello che riguarda la protesi di spalla inversa. In quei pazienti che oltre all'artrosi soffrono contemporaneamente di grandi lesioni della cuffia dei rotatori, la protesi totale convenzionale (o anatomica) della spalla può provocare dolore e condizioni di movimento limitato, la protesi inversa rappresenta quindi una valida opzione. “Una protesi convenzionale della spalla imita la normale anatomia della spalla – spiega il Dott. Villani – si tratta infatti di una "coppa" di plastica che viene montata nella tasca ossea della scapola e di una "palla" metallica collegata alla parte superiore dell’omero. In una protesi inversa avviene l’esatto contrario ovvero la coppa e la palla di metallo sono invertite. La sfera di metal-


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IMPOSTE PARTICOLARI LIMITAZIONI NEL PERIODO POST OPERATORIO E, DI FATTO, SONO RIDOTTI QUASI A ZERO I RISCHI DI LUSSAZIONE”

DOTT. FRANCO BALDO, R ESPONSABILE DI UNA DELLE U NITÀ OPERATIVE DI ORTOPEDIA DELLA C LINICA SANTA R ITA DI VERCELLI SOTTO,

IL PROSPETTO E LE MASCHERINE DELL’INTERVENTO DI PROTESI AL GINOCCHIO

lo è fissata nella tasca ossea della scapola e la coppa di plastica invece all'estremità superiore dell'omero. Una Protesi inversa di spalla è indicata per i pazienti affetti da artropatia della cuffia dei rotatori perché il suo funzionamento si basa su muscoli differenti da quelli che muovono il braccio in una spalla sana in quanto la protesi inversa utilizza leve differenti affidandosi al muscolo deltoide, e non alla cuffia dei rotatori, per muovere la spalla ed il braccio”. Parliamo ora dell’altra Équipe di ortopedia della Clinica Santa Rita di Vercelli, quella guidata dal Dott. Franco Baldo, specializzata nelle protesi di anca con accesso anteriore, nelle protesi di ginocchio tramite l’ausilio di supporti “paziente specifici” e in traumatologia dello sport. “L’intervento di protesi all’anca per via anteriore è una novità in campo ortopedico, sebbene sia già eseguito in più di 700 centri ospedalieri del mondo – spiega il Dott. Bal-

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“STIAMO PARLANDO DI UN INTERVENTO CHE PERMETTE AL PAZIENTE DI DEAMBULARE “SENZA STAMPELLE” GIÀ NEL TERZO GIORNO SUCCESSIVO ALL’INTERVENTO, IN PIÙ NON GLI VENGONO

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do – con questo tipo di intervento l’incisione è mininvasiva ovvero circa 7/8 cm contro i 15/20 cm di alcuni anni fa. I muscoli e i tendini vengono solo divaricati e non sezionati come avviene nelle tecniche tradizionali e grazie a questa preservazione dei tessuti, il paziente può riprendere la deambulazione e i movimenti dell’anca in brevissimo tempo. Stiamo parlando di un intervento che permette al paziente di deambulare “senza stampelle” già nel terzo giorno successivo all’intervento, in più non gli vengono imposte particolari limitazioni nel periodo post operatorio e, di fatto, sono ridotti quasi a zero i rischi di lussazione”. Per l’intervento di protesi di ginocchio il Dott. Baldo si avvale di sistemi cosiddetti “paziente specifici”. “Si tratta di una metodologia che presuppone uno studio preparatorio approfondito mediante l’utilizzo della Tac e della Risonanza Magnetica. Le immagini diagnostiche raccolte forniranno le informazioni necessarie alla realizzazione di mascherine in nylon personalizzate sul paziente che guideranno il chirurgo, in fase operatoria, nei tagli da effettuare sull’osso. In questo modo le componenti della protesi possono essere posizionate in maniera precisa con il ripristino degli assi di carico necessari per una maggior durata dell’impianto. I vantaggi sono legati al recupero post operatorio che abbiamo constatato avvenga in tempi più rapidi e con una maggior articolarità del ginocchio nell’immediato”.

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TRAUMATOLOGIA DELLO SPORT: PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA

IL CONNUBIO VINCENTE CORRE SULL’ASSE MONZA-VERANO BRIANZA l policlinico di Monza la gestione della Traumatologia dello sport è divenuta completa ed operativa come attività clinica di eccellenza. Supportati da apparecchiature diagnostiche, chirurgiche e riabilitative di ultima generazione, il team di Traumatologia dello Sport del Policlinico di Monza guidato dal dott. Ferdinando Battistella, è in grado di gestire l’atleta professionista e non a 360 gradi: accertamento, diagnosi, intervento chirurgico, riabilitazione fino alla reintroduzione alla parte atletica sul campo in tempi brevissimi. Il percorso per la cura dello sportivo è un percorso che le normali procedure e strutture sanitarie non sono in grado normalmente di supportare. Infatti parte dalla prevenzione con visite specialistiche multidisciplinari coordi-

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I L DOTT. FERDINANDO BATTISTELLA, DIRETTORE M EDICO E SCIENTIFICO DEL P OLICLINICO DELLO SPORT DI VERANO B RIANZA

E MILIANO VIVIANO CON FRANCESCO LO MORO E MATTEO R IGAMONTI, FISIOTERAPISTI DELL’ISTITUTO C LINICO U NIVERSITARIO DI VERANO B RIANZA, NELLA SALA DEDICATA ALLA CRIOTERAPIA

“AD APPENA SEI GIORNI DALL’INTERVENTO – SPIEGA IL DOTT. FERDINANDO BATTISTELLA – VIVIANO HA INIZIATO A CORRERE. DOPO NOVE GIORNI SI È RIAGGREGATO ALLA SQUADRA. NESSUN MIRACOLO, IL MERITO VA A STRUTTURE E TECNOLOGIE AD ELEVATO STANDARD QUALITATIVO”

nate attraverso gli esami diagnostici avanzati, quali risonanze in carico, elastosonografia muscoloscheletrica, ed eventualmente approda a procedure interventistiche innovative quali la Bio-Ortopedia, la chirurgia endoscopica mini-invasiva, ed infine alla riabilitazione accelerata personalizzata e misurazione dei risultati. Il tutto per ottenere una vera guarigione biologica e nel minor tempo possibile con tempi e risultati garantiti. Fino ad ora tutto questo era riservato solo all’élite degli sportivi professionisti, come ad esempio il portiere della Sampdoria Emiliano Viviano che lo scorso 20 ottobre è stato operato al Policlinico di Monza per una lesione al ginocchio. “Ad appena sei giorni dall’intervento – spiega il Dott. Ferdinando Battistella – Viviano ha iniziato a correre. Dopo nove giorni si è riaggregato alla squadra. Nessun miracolo, il merito va a strutture e tecnologie ad elevato standard qualitativo tali da permettere agli atleti professionisti (calciatori, sciatori, ciclisti, velisti…etc), di ridurre drasticamente i tempi di recupero post operatori”. “Al Policlinico di Monza si espleta la fase chirurgica – continua il Dott. Battistella - poi il paziente viene trasferito all’Istituto Clinico Universitario di Verano Brianza, dove ha sede il Policlinico dello Sport, per la fisioterapia intensiva, eventualmente residenziale, che prevede sino a 5 ore al giorno di trattamenti specifici (isocinetica, crioterapia, pedane di forza etc.) finalizzati al recupero, nel più breve tempo possibile, della condizione clinica precedente al trauma”. L’obiettivo principale del Dott. Battistella è stato quello di applicare gli stessi iter clinici e terapeutici che spesso vengono riservati solo ai professionisti dello sport, anche a tutti gli altri pazienti, arrivando così a creare il nuovo servizio di Traumatologia dello Sport del Policlinico di Monza. “Le richieste funzionali degli sportivi – spiega il Dott. Battistella - sono molto specifiche e sono legate al risultato ed a tempi di recupero precisi e determinati. Gli anni trascorsi sui campi da calcio e non solo, sempre a contatto con diverse patologie di


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E MILIANO VIVIANO SOTTOPOSTO A TERAPIA CON ULTRASUONI

traumi sportivi, mi hanno insegnato ad innalzare il livello di guardia in tutti i momenti dell’intero iter clinico del paziente, sia che si tratti di un professionista dello sport o di una persona comune. Per questo nella catena pre-operatoria, peri-operatoria e post-operatoria viene posta particolare attenzione al percorso cli-

nico, diagnostico, terapeutico di tutti i pazienti, applicando quei modelli di trattamento sviluppati in prima battuta per la cura dei professionisti. Questo ha permesso per esempio di introdurre nuove tecniche chirurgiche ricostruttive e rigenerative per la chirurgia del ginocchio, e della spalla, nuove tecniche mini invasive artroscopiche per il gomito, polso, e caviglia, ottenendo ottimi risultati nel più rapido tempo possibile per tutti i pazienti, perché non solo gli sportivi, ma chiunque ha diritto a questo tipo di trattamenti specifici che gli possano permettere di rientrare presto al lavoro e tornare a svolgere le normali attività quotidiane in tempi brevi. Da più di quindici anni il Dott. Ferdinando Battistella, riveste i ruoli di Consulente ortopedico per il Palermo e il Lugano Calcio, vive a stretto contatto con il mondo dello sport con la possibilità di sviluppare non solo nuove tecniche chirurgiche ma anche nuovi materiali e tecnologie. Il Dott. Battistella è anche specializzato nella chirurgia dell’arto superiore, spalla-gomitopolso, non soltanto in artroscopia, ma anche a cielo aperto. Negli anni ha introdotto nuove tecniche operatorie per il trattamento di patologie complesse che, supportate da tecnologie avanzate, permettono un più rapido recupero funzionale del paziente.

CONOSCIAMO MEGLIO IL DOTT. FERDINANDO BATTISTELLA Titoli Accademici: • Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Milano con voto 110/110 • Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia Università di Milano con voto 70/70 con lode • Master Analista programmatore, con qualifica di Engineering Software • Master in Scienze Biomediche Esperienze Professionali: • CTO Milano 1989-1993 • HSR Ospedale San Raffaele Milano 1993-1996 • San Diego State University Sports Medicine 1995 • Tutor Ospedaliero corso di Laurea in Ingegneria Biomedica Politecnico Milano 1999-2008 • Ospedale Civile di Legnano Dirigente Medico Alta Specializzazione Centro Clinico e ricerca Patologie Arto Superiore U.O. Ortopedia e Traumatologia 19962012 • Capo Staff medico Palermo Calcio Serie A 2012-2013 • Consulente Alta Performance Genoa Calcio Serie A 2013-2014

Incarico attuale: • Direttore Medico Scientifico Policlinico dello Sport Istituto Universitario (Policlinico Monza) • Responsabile Unità Funzionale Chirurgia Arto Superiore e Traumatologia Sport (Policlinico Monza) • Direttore Human Performance Lab (Varese) • Consulente Ortopedico Patologie e Traumatologia Sport Ospedale Cantonale Mendrisio (Svizzera) • Medico Responsabile regionale lombardia FIGC (Federazione Gioco Calcio settore giovanile) • Responsabile Scientifico Faculty Società Italiana Artroscopia • Consulente Ortopedico Palermo Calcio • Consulente Ortopedico ed alta performance Lugano Calcio Affiliazioni: • SIA (Società Italiana Artroscopia) • SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) • SICM (Società Italiana di Chirurgia della Mano) • GEAP (Società Europea Artroscopia Polso) • ESSKA (European Society of Sports Traumatology Knee Surgery and Arthroscopy)


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È NATO IL CENTRO DI MEDICINA ESTETICA E DEL BENESSERE

MEDICINA ESTETICA: PRIMA CHE ESTETICA È MEDICINA

I L DOTT. DARIO ANDREA TARTAGLINI, DIRETTORE DEL C ENTRO DI M EDICINA ESTETICA DEL P OLICLINICO DI MONZA

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INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA DEVONO ESSERE PIANIFICATI TENENDO CONTO DELL’INTERA ARMONIA DEL CORPO

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EPILAZIONE MASCHILE

RICORSO AI FILLER AIUTA A MIGLIORARE L’ESTETICA DEL VISO

l Policlinico di Monza si espande con il suo nuovo Centro di Medicina Estetica e del Benessere nato negli ultimi mesi dello scorso anno all’interno dell’Istituto Clinico Universitario di Verano Brianza. Nel rispetto e nella tradizione della propria attività vocazionale, il Policlinico di Monza ha inteso caratterizzare il Centro con finalità mediche nella consapevolezza che la Medicina estetica, prima che estetica è Medicina. Fare Medicina, prima che estetica, significa coniugare l’idea di bellezza, con la clinica, la genetica, la biologia, la fisiologia, la psicologia, la chimica. Il Centro di Medicina estetica del Policlinico di Monza è quindi “un Centro medico“ che asseconda la genetica di un individuo ed interviene solo per modificare, correggere, rimodellare ciò che non viene percepito con soddisfazione dal soggetto stesso assecondando tuttavia il patrimonio e la caratterizzazione biologica dell’individuo.

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LA MISSION Il Centro non nasce per assecondare a tutti i costi le esigenze dei pazienti se queste esigenze non coincidono con l’impostazione Medica, prima che estetica, che il Policlinico di Monza ha dato al Centro che, ricordiamo, è finalizzato a dare armonia all’essere evitando modelli estetici improbabili e improponibili. Il centro interviene tenendo conto degli aspetti clinici e delle esigenze mediche nella piena condivisione che ogni soggetto gode di una propria capacità distintiva. I medici del Centro di Medicina Estetica non eseguono prestazioni che non rientrano nei principi del proprio codice deontologico ed in ossequio a detti principi operano. Il Centro si preoccupa anche di comprendere se le richieste sociali dell’apparire che ogni individuo manifesta sono garantite da una personalità equilibrata stabile e basata su un senso di identità solida; infatti la cura del proprio corpo e del proprio apparire devono rientrare in un sano concetto del volersi bene.


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Il Policlinico di Monza, coerentemente con la propria identità di ospedale tecnologico, ha dotato il centro delle più importanti tecnologie ad oggi presenti sul mercato. Laser Co2 Frazionato Biopixel Bios Si tratta di un dispositivo Laser Chirurgico Co2 25W per trattamenti di chirurgia dermatologica, completo di Scanner per trattamenti di cheloidi, cicatrici, resurfacing (ringiovanimento della pelle) ed altre patologie di carattere estetico e dermatologico. Radiofrequenza Biorevital RF Med Bios È un generatore di Radiofrequenza per trattamenti di Medicina estetica su viso e corpo. L’apparecchio sfrutta il principio della cessione di calore e viene utilizzato per il trattamento del rilassamento cutaneo, delle rughe e dell’acne in fase attiva. Durante il trattamen-

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to la radiofrequenza sviluppa calore che viene trasferito alcuni millimetri sotto la pelle. Laser Epilazione BlueLaser Del Blue Moon È un dispositivo Laser a diodi 808 nm 60J per Epilazione progressiva/definitiva. Il laser emette una luce monocromatica ad una determinata frequenza in modo da colpire selettivamente la melanina presente nel bulbo del pelo distruggendolo. Onde d’urto Roland Hc Clinic SWT È lo strumento oggi più recente ed innovativo per la generazione di onde d’urto terapeutiche, erogate secondo i crismi e le prerogative accettate a livello internazionale. L’effetto cavitazionale e drenante è alla base delle indicazioni delle onde d’urto nelle celluliti e nel grasso localizzato.

LE PRESTAZIONI Il Centro viene gestito in maniera chiara e semplice: vi è un referente medico Direttore del Centro di Medicina estetica, il Dott. Dario Tartaglini esperto di estetica che coordina tutta l’attività afferente al centro e che risponde direttamente al Direttore Sanitario dell’ospedale. Il Centro è dotato delle necessarie apparecchiature per eseguire i seguenti trattamenti: Viso • Interventi chirurgia estetica • Filler acido ialuronico • Tossina botulinica(botox) • Biorivitalizzante • Laser resurfacing viso • Ablazioni laser • Radiofrequenza • PRP (plasma arricchito)

• Peeling chimico • Chirurgia: - Blefaroplastica - Otoplastica - Lifting - Rinoplastica Corpo • Onde d’urto per cellulite • Mesoterapia • Fosfatidilcolina • Radiofrequenza • Sclerosanti • Lipolisi • Asportazione di: - Neoformazioni - Verruche - Condilomi - Cheloidi • Chirurgia: - Mastoplastica

- Liposuzione - Addominoplastica - Lifting degli arti Laser Epilazione • Viso, ascelle, inguine • Braccia • Mezza gamba • Gamba e coscia • Petto uomo • Pancia uomo • Schiena uomo Tutte le prestazioni sono rese sotto la responsabilità del Direttore Medico del Centro estetico. Prima di ciascun trattamento il Direttore del Centro, attraverso una visita accurata, stabilisce l’eventuale consulto di specialisti a cui affidare preliminarmente una problematica di natura clinica.


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LO/0200/2008

Direttore Scientifico: Prof. Elio Guido Rondanelli Policlinico di Monza Istituto ad Alta Specializzazione

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Via Amati 111 - Monza Tel. 039 28101 - www.policlinicodimonza.it Dir. Sanitario: Dott. Alfredo Lamastra

Clinica San Gaudenzio Via Bottini 3 - Novara Tel. 0321 3831 - www.clinicasangaudenzio.com Dir. Sanitario: Dott.ssa Orietta Ossola

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Istituto ad Alta Specializzazione

Città di Alessandria Policlinico di Monza

Clinica Santa Rita

Clinica Eporediese Istituto ad Alta Specializzazione

Via Castiglia 27 - Ivrea Tel. 0125 645611 - www.clinicaeporediese.it Dir. Sanitario: Dott. Dario Andrea Verani

Clinica La Vialarda Istituto ad Alta Specializzazione

Via Ramella Germanin 26 - Biella Tel. 015 35931 - www.lavialarda.it Dir. Sanitario: Dott. Roberto Terzi

Cardiochirurgia, Chirurgia generale, Neurochirurgia, Ortopedia, Oculistica, Cardiologia, Medicina interna, Terapia fisica, Riabilitazione e Fisiokinesiterapia, Emodinamica, Terapia intensiva, Medicina dello Sport

Alessandria

Vercelli Chirurgia generale, Ginecologia, Oculistica, Ortopedia, Urologia, Medicina generale, Riabilitazione neuromotoria e bronco-pneumo-cardio respiratoria, Terapia intensiva

Ivrea Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia, Medicina generale, Medicina riabilitativa (1° livello), Emodinamica, Terapia intensiva

Biella Chirurgia generale, Ortopedia e Traumatologia, Urologia, Cardiologia, Medicina generale, Emodinamica, Terapia intensiva, Riabilitazione e rieducazione funzionale di I° livello, Lungodegenza

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Novara

Cardiochirurgia, Chirurgia generale, Oculistica, Ortopedia, Urologia, Cardiologia, Via Moccagatta 30 - Alessandria Medicina generale, Emodinamica, Terapia intensiva Tel. 0131 314500 - www.clinicacittadialessandria.it Coordinatore Sanitario: Dott. Clemente Ponzetti

Via dell’Aeronautica 14/16 - Vercelli Tel. 0161 2221 - www.clinicasrita.it Dir. Sanitario: Dott. Luigi Savoia

Clinica Salus A

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Istituto ad Alta Specializzazione le s

Cardiochirurgia, Chirurgia generale, Chirurgia plastica e maxillo facciale, Chirurgia vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia e traumatologia, Urologia, Cardiologia, Medicina generale, Neurologia, Riabilitazione cardiologica, Riabilitazione neuromotoria, Emodinamica, Pronto Soccorso, Terapia intensiva, Unità coronarica, Radioterapia, Medicina dello Sport, Dialisi

Istituto ad Alta Specializzazione

Istituto ad Alta Specializzazione

Ivrea

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Via Trotti 21 - Alessandria Tel. 0131 29461 - www.clinicasalus.it Dir. Sanitario: Dott. Clemente Ponzetti

Istituto Clinico Valle d’Aosta Loc Breyan 1 Saint Pierre - Aosta Tel. 0165 927011 - www.istitutoclinicovda.it Dir. Sanitario: Dott. Luciano Rassat

Spitalul Monza Standarde de Excelența˘

Via Tony Bulandra 27, sector 2 - Bucurest Tel. 031 2252500 - www.spitalulmonza.ro Dir. Sanitario: Conf. Univ. Dr. Dorin Ionescu

Policlinico di Monza - Via Amati, 111 - 20900 Monza www.policlinicodimonza.it Ufficio Stampa e coordinamento redazionale: Tel. 039/2810618 www.policlinicodimonza.it

Alessandria Chirurgia generale, Day Surgery, Ortopedia, Medicina generale, Neurologia, Neuro Riabilitazione III Livello, Riabilitazione II Livello, Riabilitazione I Livello, Riabilitazione Cardiologica, Lungodegenza

Aosta Medicina Riabilitativa 1° e 2° livello, Riabilitazione neurologica, Riabilitazione ortopedica, Idrochinesiterapia, Ortopedia

Bucarest Cardiochirurgia, chirurgia vascolare, chirurgia generale, ortopedia, medicina generale, cardiologia, riabilitazione neuromotoria, riabilitazione cardiologica, emodinamica, Unità di cura intensiva coronarica (U.C.I.C.), terapia intensiva, pronto soccorso Anno XII numero 33 - Febbraio 2015 Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 1724 del 5 marzo 2004 Direttore responsabile: Francesca Giusti Stampa: Novarello Servizi, Vercelli Progetto grafico: Marco Micci Immagini: Policlinico di Monza


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