Il polietico 35

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Novembre 2015, Anno 12 - N 35 Periodico di informazione

Riservato ai medici e agli operatori sanitari

DOVE AVANGUARDIA FA RIMA CON GRUPPO POLICLINICO DI MONZA uando si parla di avanguardia in campo medico e chirurgico, allora entra in gioco il Gruppo Policlinico di Monza. Una delle ultime novità riguarda proprio il Policlinico di via Amati ed in particolare il suo Centro dedicato alla diagnosi e alla cura della Cardiomiopatia ipertrofica. Il suo Direttore, il Dott. Paolo Ferrazzi, ha infatti recentemente pubblicato, su una prestigiosa rivista mondiale di cardiochirurgia, i risultati di una nuova tecnica chirurgica perfezionata proprio all’interno della Struttura sanitaria monzese. Restando in tema “cuore” parleremo con il Dott. Martinelli che ci illustrerà come la Clinica San Gaudenzio di Novara sia ormai un Centro di riferimento nazionale per la chirurgia mininvasiva del cuore. Ci spostiamo quindi all’Istituto Clinico Universitario di Verano Brianza per parlare del prestigioso Centro di Riabilitazione Sportiva con il Dott. Ferdinando Battistella. Spazio infine per ulteriori importanti argomenti come la Diagnostica per Immagini della Clinica Pinna Pintor di Torino e molto altro ancora. Buona lettura Il Presidente Dott. M. De Salvo

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In questo numero: Una conferenza stampa per presentare i risultati del Dott. Ferrazzi sulla patologia che più spaventa giovani e atleti 2

Arriva il Prof. Inglese: nuovo fiore all’occhiello Un Team di specialisti per la Radiologia della Clinica Pinna Pintor

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La Qualità dei processi si concretizza all’interno delle Cliniche del Gruppo 17 Erice e i suoi sette giorni per la cardiochirurgia 20


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NUOVA TECNICA CONTRO LA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA

LA MALATTIA CHE FA PIÙ PAURA AI GIOVANI E AGLI ATLETI l 13 ottobre scorso la prestigiosa rivista di cardiologia “The Journal of the American College of Cardiology” ha pubblicato i risultati di una nuova tecnica chirurgica perfezionata al Centro per il trattamento della Cardiomiopatia Ipertrofica del Policlinico di Monza. Una nuova tecnica che consente di migliorare ulteriormente la qualità della vita dei pazienti affetti da questa pericolosa patologia. Il Dott. Paolo Ferrazzi, Direttore del Centro della Cardiomiopatia Ipertrofica del Policlinico di Monza, ha ideato e messo a punto una nuova tecnica cardiochirurgica che ripara le alterazioni della valvola mitrale ed elimina l’ostacolo all’uscita del sangue dal cuore nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. I risultati di questo studio, tutto italiano, sono stati commentati dall’editore di

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I L DOTT. PAOLO FERRAZZI, CARDIOCHIRURGO E DIRETTORE DEL C ENTRO DELLA CARDIOMIOPATIA I PERTROFICA DEL P OLICLINICO DI MONZA

JACC, Dottor Valentin Fuster, molto favorevolmente. Con grande enfasi è stata infatti sottolineata l’importanza della pubblicazione per il trattamento dei pazienti più giovani affetti da Cardiomiopatia Ipertrofica “Questa nuova tecnica - spiega il Dott. Ferrazzi - rappresenta un importante passo avanti nel trattamento chirurgico della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, poiché riduce sostanzialmente il rischio di complicanze legate alla presenza di una protesi meccanica”. “L’innovativo approccio - aggiunge il Dott. Paolo Spirito, Direttore della Cardiologia dell’Ospedale Galliera di Genova e co-autore della pubblicazione - permette infatti di riparare la valvola con una plastica mitralica, senza sostituirla con una protesi meccanica abolendo quindi il rischio delle potenziali e gravi com-

LA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA Caratteristica principale della malattia è un marcato aumento dello spessore delle pareti del cuore (ipertrofia), in particolare del ventricolo sinistro. Nella grande maggioranza dei pazienti questa patologia ha un’origine genetica. Le alterazioni cardiache associate alla cardiomiopatia ipertrofica hanno un grado di severità molto variabile. Alcuni pazienti presentano un lieve aumento dello spessore delle pareti del ventricolo sinistro, mentre altri pazienti possono raggiungere uno spessore delle pareti di oltre tre volte i valori normali. Molti pazienti hanno un decorso favorevole in assenza di sintomi, altri sviluppano importanti sintomi di insufficienza cardiaca (che si manifestano come fiato corto per sforzi lievi), ed alcuni possono avere eventi gravi ed improvvisi (inclusa la morte improvvisa). Questa grande variabilità nella gravità delle alterazioni e decorso clinico della cardiomiopatia ipertrofica rende molto difficile il trattamento dei pazienti ed impone un approccio multidisciplinare. In circa il 20-25% dei pazienti è presente un ostacolo allo svuotamento della cavità sinistra del cuore (ventricolo sinistro) a riposo, e questa percentuale sale a oltre il 50% durante sforzo. Questo ostacolo è causato dall’aumento dello spessore delle pareti del ventricolo sinistro e da un

anormale comportamento della valvola mitrale (valvola che regola il riempimento del ventricolo sinistro) che interferisce con il flusso del sangue. Questa forma della cardiomiopatia ipertrofica viene definita “ostruttiva” ed è associata ad un decorso clinico meno favorevole. La maggioranza dei pazienti con la forma ostruttiva sviluppa sintomi d’insufficienza cardiaca (fiato corto per sforzi lievi) che vengono trattati con terapia farmacologica. Tuttavia, pazienti con sintomi importanti che non rispondono alla terapia medica sono candidati a intervento chirurgico. Scopo dell’intervento è abolire l’ostacolo (ostruzione) allo svuotamento del ventricolo sinistro. Questo intervento chirurgico viene definito “miectomia” e consiste nell’asportare una porzione del muscolo ispessito e normalizzare la funzione della valvola mitrale, abolendo l’ostruzione allo svuotamento della cavità. L’intervento di miectomia richiede una specifica esperienza da parte del chirurgo e viene eseguito in pochi centri in Europa. Quando l’intervento è eseguito da un chirurgo con esperienza sulla miectomia, i risultati sono particolarmente favorevoli con abolizione dell’ostruzione e sostanziale miglioramento dei sintomi nella grande maggioranza dei pazienti, e un basso rischio operatorio (mortalità inferiore al 2%)


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DISEGNO

ESPLICATIVO DEL TRATTAMENTO CHIRURGICO DELLA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA

R ESEZIONE DELL’ISPESSIMENTO MUSCOLARE DELLA PARETE DEL CUORE (IPERTROFIA)

plicanze legate alla protesi, come episodi tromboembolici (ad esempio l’ictus) e il vantaggio per il paziente di non dover sottoporsi per sempre a terapia anticoagulante. Complicanze, queste, che possono drammaticamente cambiare la qualità di vita dei pazienti operati in giovane età, soprattutto se si parla di donne che vorrebbero intraprendere una gravidanza”. “È una grande soddisfazione – continua il Dott. Ferrazzi - trasformare un'idea in un

IL DOTT. PAOLO FERRAZZI, DIRETTORE DEL CENTRO DELLA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA DEL POLICLINICO DI MONZA, HA IDEATO E MESSO A PUNTO UNA NUOVA TECNICA CARDIOCHIRURGICA CHE RIPARA LE ALTERAZIONI DELLA VALVOLA MITRALE ED ELIMINA L’OSTACOLO ALL’USCITA DEL SANGUE DAL CUORE NEI PAZIENTI CON CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA OSTRUTTIVA

reale beneficio per i pazienti. Tutto ciò deriva da anni di studio e di lavoro iniziati a Bergamo e proseguiti a Monza in collaborazione con i colleghi delle più prestigiose Cardiologie italiane che si interessano al trattamento della cardiomiopatia ipertrofica”. La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia genetica caratterizzata da un marcato aumento dello spessore delle pareti del cuore e, ad oggi, è la causa più frequente di morte improvvisa nei giovani e negli atleti. Nella popolazione generale, 1 soggetto su 500 è affetto da questa malattia. Una porzione dei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica presenta la forma ostruttiva della malattia ovvero quella in cui l’aumentato spessore delle pareti cardiache e le alterazioni della valvola mitrale (la valvola che regola l’ingresso del sangue nella parte sinistra del cuore) ostacolano l’uscita del sangue dal cuore. Molti di questi pazienti, come consigliato dalle Linee Guida Internazionali, diventano candidati ad un intervento cardiochirurgico che elimina l’ostruzione e abolisce, o riduce sostanzialmente, i sintomi. Il Dott. Paolo Ferrazzi, negli ultimi 10 anni, ha operato il maggior numero di pazienti in Europa affetti da questa patologia (oltre 400 casi), con risultati paragonabili a quelli dei migliori centri cardiochirurgici di riferimento, per questa malattia, presente nel Nord America. Ed è proprio nel Centro per il Trattamento della Cardiomiopatia Ipertrofica del Policlinico di Monza che ogni anno viene operato il maggior numero di pazienti in Europa affetti da questa patologia. Il Centro per il trattamento della Cardiomiopatia Ipertrofica del Policlinico di Monza è stato strutturato per dare risposta alle esigenze terapeutiche di questa malattia. Si avvale di cardiologi, genetisti, radiologi, anestesisti, rianimatori e cardiochirurghi specialisti in questa malattia, che lavorano in un sistema integrato ad alta tecnologia. Il Centro è inoltre impegnato in programmi di ricerca, validando i risultati su riviste internazionali e anche nella traslazione delle conoscenze e solidarietà internazionale, avvalendosi dell'International Heart School, come testimoniato dai numerosi studenti provenienti da molti paesi in via di sviluppo che ogni hanno ricevono un training sul trattamento della Cardiomiopatia Ipertrofica ed altre malattie cardiovascolari. Una preziosa esperienza che poi utilizzano nel trattamento dei pazienti affetti da queste malattie nei paesi di origine.


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PERCHÉ INTERVENIRE CHIRURGICAMENTE Le recenti linee guida internazionali sulla cardiomiopatia ipertrofica, consigliano l’intervento chirurgico di miectomia come la terapia di prima scelta nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva e sintomi di insufficienza cardiaca che non rispondono alla terapia farmacologica. Durante gli ultimi 10 anni il Dott. Paolo Ferrazzi ha eseguito il più elevato numero di interventi di miectomia in Europa. Il Centro per la Cardiomiopatia Ipertrofica e le Cardiopatie Valvolari del Policlinico di Monza, avvalendosi dell’esperienza del Dott. Ferrazzi nella chirurgia della cardiomiopatia ipertrofica, ha costituito un team multidisciplinare per il trattamento chirurgico dei pazienti affetti da questa malattia.

L’EQUIPE MEDICA Il Centro per la Cardiomiopatia Ipertrofica Ostruttiva e per le patologie Valvolari è Diretto dal Dott. Paolo Ferrazzi, cardiochirurgo nonché Direttore della International Heart School. L’équipe è multifunzionale grazie alla quotidiana collaborazione di Cardiochirurghi, Cardiologi, Radiologi, Genetista, Rianimatori, Anestesisti. Il paziente in visita presso il Centro per la Cardiomiopatia Ipertrofica e le Patologie Valvolari viene studiato in modo integrato:

1) ha la possibilità di effettuare una visita Genetica, con l’obiettivo di ricevere una consulenza genetica che possa dare un quadro completo familiare al Dott. Ferrazzi. La Cardiomiopatia ipertrofica è infatti una malattia che nella maggior parte dei pazienti ha origine genetica 2) viene effettuato un Eco color Doppler da un Cardiologo, presso gli ambulatori di Cardiologia 3) il Dott. Ferrazzi, coadiuvato dal Dott. Amigoni, e informato della storia familiare della malattia nel paziente e dell’esito ecocardiografico, effettua una visita cardiochirurgica

Dott. Pietro Amigoni Cardiochirurgo

Dott.ssa Irene Binaco Cardiochirurgo

Dott. Toufic Khouri Resp. Diagnostica per Immagini

Dott. Filippo Scalise Resp. Servizio Emodinamica

Dott.ssa Giulia Melloni Medico Genetista

Dott. Paolo Grosso Resp. Anestesia e Rianimazione

Dott. Vincenzo Primerano Terapia del dolore

Dott. Andrea Cuccio Cardioanestesista

Dott. Valter Casati Cardioanestesista


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LINEE GUIDA INTERNAZIONALI

Dott.ssa Marinella Lauriola Infettivologa

Dott. Andrea Mortara Responsabile Cardiologia

Dott. Giuseppe Scardina Resp. Riabilitazione Cardiologica

Dott. Daniele Poggio Resp. Ambulatorio Cardiologia

Dott. Massimiliano Grillo Cardiologo

Dott. Pietro Delfino Cardiologo

Dott.ssa Claudia Vasicuro Cardiologa riabilitativa

Dott.ssa Angela Lesce Cardiologa riabilitativa

Sabrina Pretoriani Caposala Sala Operatoria

Silvia Frati Caposala Terapia intensiva

Anna Lanceri Caposala Emodinamica

Nadia Sartorio Caposala di reparto

Adriana Fabris Segretaria

Ilaria Evangelista Segretaria

Le recenti linee guida internazionali sulla cardiomiopatia ipertrofica consigliano l’intervento chirurgico di miectomia come la terapia di prima scelta nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva e sintomi che non rispondono alla terapia farmacologica. In centri con particolare esperienza con questo intervento chirurgico di miectomia, l’ostruzione viene abolita evitando di sostituire la valvola mitrale con una protesi, ma limitando l’intervento alla resezione del muscolo ed alla riparazione della valvola. Questo approccio è associato a risultati sostanzialmente migliori e complicanze minori della sostituzione della valvola mitrale con una protesi. In pazienti anziani con gravi patologie associate o controindicazioni alla chirurgia può essere preso in considerazione un intervento di ablazione alcolica del setto interventricolare. Questo è un intervento percutaneo che consiste nell’iniettare alcool nella parete del ventricolo sinistro durante cateterismo cardiaco (potete trovare ulteriori approfondimenti nelle linee guida). L’alcool causa un infarto miocardico con assottigliamento della parete del ventricolo sinistro e riduzione dell’ostruzione allo svuotamento della cavità.


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STRETTO L’ACCORDO CON IL PROF. LUIGI INGLESE

UN DIRETTORE D’ORCHESTRA PER LE EMODINAMICHE DEL GRUPPO rofessionista di lunga esperienza, ha diretto in posizione apicale il Servizio di Emodinamica dell’Ospedale Regionale Lancisi di Ancona, il servizio di Radiologia Cardiovascolare del De Gasperi di Niguarda e del Policlinico di San Donato. Il Prof. Inglese è professionalmente attivo e presente in tutti i settori dell’interventistica: cardiologica (angioplastiche coronariche, sostituzione percutanea della valvola aortica, riparazione dei difetti congeniti: PFO, ASD, coartazione aortica) e della chirurgia endovascolare (aneurismi della aorta toraci-

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I L P ROF. LUIGI I NGLESE, DIRETTORE SCIENTIFICO DIPARTIMENTO DI E MODINAMICA DEL G RUPPO P OLICLINICO DI MONZA

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CORONARICO BIO RIASSORBIBILE

ca e addominale, patologia ostruttiva delle carotidi, angioplastica renale, iliaca e dei vasi periferici). “Nella carriera di ogni professionista c’è un tempo per le cose – spiega il Prof. Luigi Inglese – al Policlinico San Donato, dopo 26 anni di onorato servizio, era giunto il momento di lasciare ai più giovani il campo. Contestualmente al Policlinico di Monza mi si offriva la possibilità di trasmettere la mia esperienza a più Unità operative e svolgere un’attività di coordinamento e promozione. L’impatto con questa nuova realtà è stato decisamente buono anche perché condivido la filosofia di gestione che privilegia l’aspetto etico della professione medica ed il rapporto diretto e quotidiano con gli operatori addetti alle varie Unità operative, come avviene nel Gruppo Policlinico di Monza. In più, a tutto ciò, si aggiunge anche l’incarico di promotore dell’attività di Emodinamica della Clinica San Gaudenzio di Novara, città nella quale avevo iniziato la mia prima esperienza post laurea all’Ospedale Maggiore della Carità e, in virtù dell’impegno internazionale del Gruppo, anche una collaborazione con la struttura Spitalul

LA CARRIERA DEL PROF. LUIGI INGLESE • Laureato nel 1965 e specialista nel 1967 parte dal De Gasperi di Milano per approdare in Ancona all’Ospedale Regionale G.M. Lancisi che dirige per 18 anni in qualità di Primario, prima incaricato poi di ruolo. • In una prima esperienza nella medicina privata, fonda l’Emodinamica della Villa Maria Cecilia di Cotignola che lascia per ricoprire la carica di Primario di ruolo della Radiologia Cardiovascolare del Centro De Gasperi del Niguarda di Milano, da lì si trasferisce al Policlinico San Donato, Centro Malan, per dirigere il laboratorio di Emodinamica negli ultimi 25 anni. • È stato docente alle Università di Ancona, Pavia e Milano Bicocca.

• Ha ricoperto incarichi ufficiali di Tutor al Policlinico Beato Matteo di Pavia, all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona (CH), all’Università Cattolica di Campobasso, alla Clinica Montevergine di Avellino e negli Ospedali Civili di Vigevano e Voghera. • È membro fondatore del MET (Master di tecniche Endovascolari della Università di Milano Bicocca) e Direttore onorario del MEET (Multidisciplinary European Endovascular Therapy) • Ha relazionato in innumerevoli di Congressi Nazionali ed Internazionali ed è autore di 170 lavori editi a stampa nei vari settori della cardiologia, radiologia interventistica e chirurgia endovascolare.


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TRATTAMENTO CON STENT RICOPERTO DI STENOSI CRITICA CAROTIDE INTERNA

CORREZIONE ENDOVASCOLARE DI ANEURISMA AORTICO SOTTORENALE

DEBRANCHING VASI SOVRAORTICI E WRAPPING AORTA ASCENDENTE PER ANEURISMA ARCO AORTICO

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NELLA CARRIERA DI OGNI PROFESSIONISTA C’È UN TEMPO PER LE COSE – SPIEGA IL PROF. LUIGI INGLESE – AL POLICLINICO SAN DONATO, DOPO 26 ANNI DI ONORATO SERVIZIO, ERA GIUNTO

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IL MOMENTO DI LASCIARE AI PIÙ GIOVANI IL CAMPO. CONTESTUALMENTE AL POLICLINICO DI MONZA MI SI OFFRIVA LA POSSIBILITÀ DI TRASMETTERE LA MIA ESPERIENZA A PIÙ UNITÀ OPERATIVE E SVOLGERE UN’ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO E PROMOZIONE

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Monza di Bucarest dove oggi opera il Dott. Serban Balanescu, uno dei miei migliori ex allievi quando, nei primi anni ’90, frequentavo come docente proprio L’Università del capoluogo romeno”. L’esperienza del Prof. Inglese, che conta più di 20.000 casi trattati per la sola patologia coronarica, lo rende dunque una figura strategica per la collaborazione ed interazione delle varie équipe di emodinamica del Gruppo dirette dai Dott.ri Filippo Scalise, Filippo Sciuto e Paolo Cioffi nelle rispettive sedi di Monza, Novara e Alessandria. Importante inoltre il suo contributo nel trattamento ibrido della patologia dell’arco aortico di cui è stato uno dei pionieri. “La carriera di un professionista – prosegue il Prof. Inglese - si svolge al meglio se si ha la fortuna di lavorare in Centri leader della specialità proprio come è capitato a me con la Cardiologia del Rigshospitalet, Università di Copenaghen, con il Centro De Gasperi di Niguarda, con l’ospedale Regionale Cardiologico di Ancona ed infine con il Policlinico di San Donato. Tutte tappe della mia storia professionale che hanno permesso la mia crescita come persona e come specialista. La mia generazione ha visto la trasformazione di una disciplina di pura diagnostica in strumento terapeutico alternativo alla chirurgia e questo sia in campo cardiologico che radiologico. Ho avuto la possibilità di fare un’esperienza pionieristica nella diagnostica coronarografica con la guida del Dott. Melvin Judkins (Ancona, 1970- Loma Linda, 1971); nell’angioplastica coronarica con il Dott. Andreas Gruentzig (Zurigo, 1980) e Spencer King (Atlanta, 1981); nell’impiego degli stent sia per via periferica che coronarica con il Dott. Ulrich Sigwart (Losanna, 1986); di praticare la correzione endovascolare di difetti cardiaci congeniti DIA, PFO, coartazione Aortica e valvulopatie acquisite come la stenosi mitralica, la stenosi aortica e tutta la patologia dell’aorta toracica discendente ed addominale. Tutte queste preziose esperienze mi sono servite per superare, con la tecnica ibrida (debranching dell’arco aortico, wrapping aortico e grafting), le limitazioni al trattamento endovascolare della patologia aneurismatica dell’arco aortico”.


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MININVASIVITÀ PER IL CUORE ALLA CLINICA SAN GAUDENZIO

LA VOLTA IN CUI “MINI” NON FA RIMA CON “MENO” otazioni tecnologiche di ultima generazione e un Team di specialisti affiatati. Solo unendo questi due aspetti si raggiunge un risultato d’eccellenza nel campo della cardiochirurgia mininvasiva”. Esordisce così il Dott. Gian Luca Martinelli, cardiochirurgo della Clinica San Gaundenzio di Novara, nonché membro del “Valve Team”, una realtà nata di recente all’Interno del Dipartimento di Cardiochirurgia della Clinica novarese, diretto dal Dott. Marco Diena. Negli ultimi anni la cardiochirurgia è andata incontro ad una grande trasformazione per raggiungere il concetto di mininvasività. “Questa parola – spiega il Dott. Martinelli – esercita sempre un grande fascino sui pazienti perché significa essere in grado di compiere delicati interventi al cuore senza la necessità della circolazione extracorporea, riducendo il taglio chirurgico, fino ad evitarlo del tutto in alcuni casi, e un minor tempo di recupero funzionale dopo l’intervento. Attenzione però, perché il concetto di mininvasività non deve e non può essere associato all’idea di una minore efficacia del trattamento, tutt’altro.” Il punto di forza del Dipartimento di Cardiochirurgia della Clinica San Gaudenzio, diventato uno dei Centri di riferimento nazionali, è proprio quello di avere a disposizione una vera e propria squadra di professionisti che lavorano a stretto contatto e discutono

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I L DOTT. MARCO DIENA, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI CARDIOCHIRURGIA DELLA C LINICA SAN GAUDENZIO DI NOVARA

I L DOTT. G IANLUCA MARTINELLI, CARDIOCHIRURGO DELLA C LINICA SAN GAUDENZIO DI NOVARA

IL PUNTO DI FORZA DEL DIPARTIMENTO DI CARDIOCHIRURGIA DELLA CLINICA SAN GAUDENZIO, DIVENTATO UNO DEI CENTRI DI RIFERIMENTO NAZIONALI, È PROPRIO QUELLO DI AVERE A DISPOSIZIONE UNA VERA E PROPRIA SQUADRA DI PROFESSIONISTI CHE LAVORANO A STRETTO CONTATTO E DISCUTONO OGNI SINGOLO CASO AL FINE DI CAPIRE E METTERE IN ATTO L’APPROCCIO MIGLIORE PER QUEL DETERMINATO TIPO DI PAZIENTE

ogni singolo caso al fine di capire e mettere in atto l’approccio migliore per quel determinato tipo di paziente. “Ed è per questo – continua il Dott. Martinelli – che non mettiamo a rischio la riuscita di un intervento a favore della minivasività dello stesso, sappiamo bene per esempio che per alcuni tipi di lesioni alle coronarie sia più opportuno un classico bypass, piuttosto che un approccio mininvasivo come lo stent coronarico”. Tornando dunque al concetto di mininvasività, entriamo ora nel dettaglio dell’operato del Team del Cuore della Clinica San Gaudenzio iniziando dalla plastica della valvola mitrale. “Ebbene si – prosegue il Dott. Martinelli – nel 98% dei casi è possibile evitare la sostituzione della valvola mitrale semplicemente riparandola. Anche questo tipo di intervento viene effettuato tramite tecniche mininvasive ed in particolare con l’ausilio di un’ottica 3D, la stessa, per intenderci, che viene utilizzata al cinema. Abbiamo occhiali speciali che ci permettono una visione tridimensionale e questo rende l’approccio minivasivo esattamente sovrapponibile all’intervento tradizionale, con tutti i vantaggi però di una tecnica di minore impatto chirurgico sul paziente”. Ma veniamo ora al “Valve Team”, uno dei fiori all’occhiello della Clinica San Gaudenzio, insieme all’Aortic Unit di cui parleremo più avanti. “La stenosi aortica – spiega il Dott. Martinelli – ovvero il restringimento della valvola aortica, è una patologia degenerativa tipica delle persone anziane, parliamo quindi di pazienti fragili, spesso a rischio perché colpiti da altre malattie dove quindi un metodo mininvasivo è determinante, anche per un recupero funzionale post operatorio più rapido. Qui alla San Gaudenzio abbiamo dato quindi vita al Valve Team (letteralmente squadra della valvola) dove figure altamente specializzate che vanno dal cardiologo, all’ecografista, al radiologo, al cardioanestesista, al cardiologo interventista fino ad arrivare, ovviamente, al cardiochirurgo, si riuniscono in quelle che chiamiamo riunioni collegiali al termine delle quali viene deciso il percorso terapeutico più


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TORNANDO DUNQUE AL CONCETTO DI MININVASIVITÀ, ENTRIAMO ORA NEL DETTAGLIO DELL’OPERATO DEL TEAM DEL CUORE DELLA CLINICA SAN GAUDENZIO INIZIANDO DALLA PLASTICA DELLA VALVOLA MITRALE.”EBBENE SI – PROSEGUE IL DOTT. MARTINELLI – NEL 98% DEI CASI È POSSIBILE EVITARE LA SOSTITUZIONE DELLA VALVOLA MITRALE SEMPLICEMENTE RIPARANDOLA

L’APPROCCIO

MININVASIVO GARANTISCE GLI STESSI LIVELLI DI SICUREZZA ED EFFICACIA RISPETTO ALLA CHIRURGIA TRADIZIONALE

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adatto per il paziente. Chi si affida alla Clinica San Gaudenzio ha la certezza di avere a disposizione le migliori dotazioni tecnologiche attualmente disponibili e la migliore opzione chirurgica in base alle proprie condizioni cliniche”. A questo proposito il Team del cuore della Clinica San Gaudenzio si affida alla tecnologia “sutureless” ovvero all’impianto di valvole protesiche che non necessitano di sutura e possono essere inserite in approccio mininvasivo con un’incisione di 6/7 cm. Ma veniamo ora alla TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implant) ovvero l’impianto di una nuova valvola, per via transcatetere, all’interno di quella malata. Questa procedura può essere effettuata senza apertura del torace, trasportando la nuova protesi attraverso l’arteria femorale (all’inguine) fino al cuore. “La procedura TAVI rappresenta un esempio in medicina dove l’unione fa la forza – spiega

il Dott. Martinelli - il cardiochirurgo lavora insieme al cardiologo interventista ed entrambi condividono le proprie esperienze specifiche. È una procedura che avviene a paziente sveglio e richiede, appunto, un approccio multidisciplinare, per ottimizzare i risultati, che consiste anche nel preciso studio dell’anatomia del paziente e nell’utilizzo di materiale di altissimo livello. Visti i risultati così incoraggianti dati da questa procedura, si tende ad estenderne l’indicazione non solo ai pazienti ad alto rischio, ma anche quelli a rischio intermedio”. Ed eccoci quindi all’Aortic Unit della Clinica San Gaudenzio di Novara che ogni giorno tratta patologie dell’aorta addominale e toracica più o meno urgenti, dalla malattia aneurismatica dove l’aorta è a rischio di rottura, alla dissezione aortica che rappresenta un’assoluta emergenza in cui occorre agire tempestivamente per salvaguardare la vita del paziente. “Anche in questo caso – continua il Dott. Martinelli - per essere rapidi ed efficaci nell’intervento occorre un approccio multidisciplinare. Qui possiamo contare su apparecchiature di diagnostica per immagini di ultima generazione e sulla grande esperienza del Dott. Toufic Khouri (Responsabile del Dipartimento di Diagnostica per Immagini del Policlinico di Monza) nonché sul prezioso apporto ecocardiografico del Dott. Gheorghe Cerin e della sua scuola, che ci permette di agire nei vari distretti dell’aorta con una pre-


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IL TEAM DEL CUORE DELLA CLINICA SAN GAUDENZIO SI AFFIDA ALLA TECNOLOGIA “SUTURELESS” OVVERO ALL’IMPIANTO DI VALVOLE PROTESICHE CHE NON NECESSITANO DI SUTURA E POSSONO ESSERE INSERITE IN APPROCCIO MININVASIVO CON UN’INCISIONE DI 6/7 CM

cisione millimetrica. Abbiamo fortemente voluto questa Aortic Unit perché di bravi professionisti ce ne sono tanti, ma spesso lavorano soli e quindi non sono sempre in grado di agire in ogni condizione. Il nostro Team invece coopera per mettere al centro dell’attenzione il solo benessere del paziente. Ogni membro dell’Aortic Unit fornisce il suo prezioso apporto, viene quotidianamente stimolato dal confronto con colleghi di specialità differenti accrescendo così la propria professionalità a tutto vantaggio del paziente”. È importante ricordare che pur parlando e trattando patologie complesse con approcci mininvasivi, ciò non significa che venga meno la sicurezza del paziente, tutt’altro. Al di là dell’équipe di anestesiologia composta in primis dal Dott. Angelo Romani e dal Dott. Edmond Stelian, il trattamento non finisce in sala operatoria, ma continua in terapia intensiva dove il paziente viene assistito e continuamente monitorato specialmente nelle prime ore dopo l’intervento perché “mininvasività” non fa rima con “minore importanza”.

APPROCCIO

MULTIDISCIPLINARE PER IL TRATTAMENTO DELLA STENESI AORTICA

I L TEAM DEL C UORE DELLA C LINICA SAN GAUDENZIO


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L’INNOVAZIONE DALLA RADIOLOGIA ALLA TERAPIA INTENSIVA

PINNA PINTOR: RITORNO AL FUTURO a poco tempo è decorso il 120º anniversario della scoperta della radiazione elettromagnetica nell'intervallo di frequenza, oggi noto come raggi X, da parte di Wilhelm Conrad Röntgen (8 Novembre 1895), grazie alla quale fu insignito del primo Premio Nobel per la Fisica (1901). In questi 120 anni si è assistito ad una evoluzione tecnologica senza pari in Medicina, sia dal punto di vista dei macchinari (in particolare TAC e RM), che per quanto riguarda le tecniche d'esame, consentendo un'alternativa diagnostica a tecniche più invasive (cardio RM, Colonscopia Virtuale). Negli anni inoltre la Radiodiagnostica ha assunto, sempre più, anche un ruolo terapeutico grazie alle varie tecniche di Radiologia Interventistica. Ed è con quest'idea della Radiologia, improntata all'interventistica, che nasce il nuovo Dipartimento della Clinica Pinna Pintor di Torino. Scopriamolo insieme. Il progetto è coordinato dal Prof. Paolo Fonio, che ha riunito un gruppo di Radiologi con comprovata esperienza specifica nei vari settori della moderna Diagnostica per Immagini, in grado di poter rispondere al meglio a qualunque esigenza in questo campo.

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I L P ROF. PAOLO FONIO, COORDINATORE DEL DIPARTIMENTO DI DIAGNOSTICA PER I MMAGINI DELLA C LINICA P INNA P INTOR DI TORINO

I L DOTT. G IUSEPPE DI G UARDIA, DIRETTORE TECNICO DEL DIPARTIMENTO DI DIAGNOSTICA PER I MMAGINI DELLA C LINICA P INNA P INTOR DI TORINO

L’attività è organizzata in modo che le diverse tipologie di esame (Radiologia tradizionale, Ecografia, TAC e RM in ambito internistico, neuroradiologico, muscoloscheletrico, senologico, ecc.) possano essere valutate sempre dallo Specialista Radiologo di riferimento. Il Team garantisce inoltre una copertura di 24 ore su 24 per eventuali indagini in regime di urgenza, in particolare per i pazienti ricoverati presso le varie Divisioni della Clinica. Figura cardine in questo meccanismo è il Dott. Giuseppe Di Guardia, Direttore tecnico che garantisce una presenza costante all’interno della Clinica: ciò consente da una parte l’esecuzione e la refertazione immediata di esami di ecografia, radiologia tradizionale, TAC e RM, che debbano essere gestiti in maniera tempestiva, ad esempio per pazienti in regime di ricovero. D’altra parte, la presenza del Dott. Di Guardia permette l’esecuzione di qualsiasi tipo di esame nel momento più consono alle esigenze del paziente privato. Essendo infatti incaricato della gestione ed esecuzione degli esami, la figura del Dott. Di Guardia garantisce un costante rapporto con i Clinici per la pianificazione dell’iter diagnostico più appropriato e fornisce un feedback immediato che consente loro di garantire il miglior livello diagnostico.

IL PROGETTO È COORDINATO DAL PROF. PAOLO FONIO, CHE HA RIUNITO UN GRUPPO DI RADIOLOGI CON COMPROVATA ESPERIENZA SPECIFICA NEI VARI SETTORI DELLA MODERNA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI, IN GRADO DI POTER RISPONDERE AL MEGLIO A QUALUNQUE ESIGENZA IN QUESTO CAMPO R ISONANZA MAGNETICA


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RITORNO AL FUTURO La Clinica torinese si è posta l’obbiettivo di ritornare ad essere l’icona di rinnovamento del patrimonio sanitario per il capoluogo piemontese. Superato il tradizionale modello di ospedale, basato prevalentemente sull’hospitalitas, occorre ora andare alla ricerca dell’innovazione puntando soprattutto ad un nuovo esempio di struttura sanitaria capace di evolversi in ottica prettamente tecnologica. Col tempo, infatti, gli altri tipi di ospedali e cliniche dovrebbero scomparire ed essere assorbiti nell’attività territoriale, così da lasciare all’ospedale del futuro lo svolgimento di attività ad elevato contenuto tecnologico (per quella parte non gestibile in day hospital o in ambulatorio), non solo chirurgica, ma anche relativa alla medicina per acuti.

TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA

GLI SPECIALISTI CHE COMPONGONO IL TEAM DI RADIOLOGIA DELLA PINNA PINTOR: • Dott. Giovanni Carlo Anselmetti: radiologia interventistica vascolare ed extravascolare. • Dott. Renato Bocchini: mammografia ed ecografia mammaria. • Dott. Stefano Cirillo: RM in ambito internistico. • Dott.ssa Marina Corsico: TAC ed RM in ambito neuroradiologico. • Dott.ssa Paola De Petro: radiologia tradizionale, ecografia, interventistica ecoguidata, TAC ed RM in ambito osteo-articolare. • Dott. Andrea Ferraris: TAC, interventistica TAC guidata e radiologia tradizionale. • Dott.ssa Federica Ferrio: TAC ed RM in ambito neuroradiologico.

• Dott. Carlo Gazzera: ecografia, interventistica ecoguidata, radiologia tradizionale, radiologia interventistica vascolare ed extravascolare. • Dott. Giuseppe Isolato: ecografia, interventistica ecoguidata, radiologia tradizionale. • Dott. Pierluigi Muratore: ecodoppler, angiografia e radiologia interventistica vascolare. • Dott.ssa Simona Pozza: radiologia tradizionale, ecografia, interventistica ecoguidata, TAC ed RM in ambito osteo-articolare. • Dott. Guido Stura: TAC ed RM in ambito neuroradiologico. • Dott. Giancarlo Ventilii: TAC ed RM in ambito neuroradiologico.

DOTT. G. CARLO ANSELMETTI

DOTT. R ENATO BOCCHINI

DOTT. STEFANO C IRILLO

DOTT.SSA MARINA CORSICO

DOTT.SSA PAOLA DE P ETRO

DOTT. CARLO GAZZERA

DOTT. G IUSEPPE ISOLATO

DOTT. P IERLUIGI M URATORE

DOTT.SSA SIMONA P OZZA

DOTT. G IANCARLO VENTILII

DOTT. ANDREA FERRARIS


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N EL 2016 EMODINAMICA D’AVANGUARDIA ANCHE ALLA P INNA P INTOR

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NUOVO ANNO PORTERÀ ALLA P INNA P INTOR UN RINNOVATO E MODERNIZZATO REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA

Entro la fine del 2015, alla Clinica Pinna Pintor inizieranno quindi i lavori di ristrutturazione che coinvolgeranno diverse aree della Struttura. Il progetto prevede inizialmente il riassetto completo del settimo piano da destinare all’Area Amministrativa. Il primo piano verrà quindi dedicato esclusivamente all’attività ambulatoriale con relativa accettazione. Un rinnovo totale poi riguarderà il Dipartimento di Diagnostica per Immagini in coerenza con la mission del Gruppo Policlinico di Monza che individua nell’alta tecnologia a disposizione dei pazienti un elemento imprescindibile per un’offerta sanitaria di alto livello.

Sarà inoltre completata la restrutturazione dei reparti di degenza e verrà ampliata tutta l’area dedicata all’Emodinamica. Verrà realizzato un Centro di Aritmologia ed Elettrofisiologia cardiaca dove sarà predisposta la parte dedicata all'attività interventistica tramite la quale i pazienti potranno usufruire delle seguenti prestazioni: impianto e sostituzione di pacemaker convenzionali o biventricolari, tilt test, impianti e sostituzioni di defibrillatori automatici, cardioversione elettrica esterna e interna, studio elettrofisiologico diagnostico trans esofageo, endocavitario e molto altro ancora. Verrà quindi predisposto un nuovo e moderno Reparto di Terapia Intensiva post-operatoria che terrà conto delle attuali necessità del personale medico, dei pazienti e dei visitatori con zone dedicate allo stazionamento per gli infermieri, al rifornimento per il reparto e agli uffici di pertinenza. Il tutto con un occhio di riguardo alla dotazione tecnologica che, in linea con le altre Strutture sanitarie del Gruppo Policlinico di Monza, sarà sempre al passo con le ultime innovazioni sul mercato. Ad essere coinvolto nei lavori di restyling sarà anche l’attuale reparto di Riabilitazione con annessa piscina per il lavoro in acqua. Il reparto in questione, operativo da anni ormai, dispone ad oggi di una piscina termalizzata di ampie dimensioni (11m x 4m con acqua a 34°) e locali attrezzati per la ginnastica correttiva e la terapia fisica e strumentale. All’interno del reparto, a cui verrà data una veste più moderna, verranno anche realizzati nuovi studi medici. Sarà restituita alla tradizione piemontese e torinese una Clinica Pinna Pintor notevolmente rinnovata a livello strutturale, nonchè organizzativo, al fine di consentire ai cittadini di Torino e del Piemonte intero di attingere alla tradizione di una sanità che gli appartiene. Questo meritano la città di Torino e il Piemonte intero, perchè la nascita della Repubblica Italiana è transitata da qui e, in ambito sanitario, la Clinica Pinna Pintor dal 1904 accompagna questa storia in un orizzonte temporale che trascende le singole individualità, divenendo patrimonio comune della Città e della Regione.


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NON IL SOLITO CENTRO DI RIABILITAZIONE SPORTIVA

A VERANO L’INFORTUNIO SPORTIVO FA MENO PAURA ell’ambito del Centro di Traumatologia dello sportivo del Policlinico dello Sport di Verano Brianza, uno dei moduli funzionali più importanti è la parte del trattamento chirurgico che si avvale dell’esperienza del Dott. Ferdinando Battistella e della sua Équipe. Il Dott. Battistella, attualmente Direttore

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I L DOTT. FERDINANDO BATTISTELLA, DIRETTORE M EDICO DEL P OLICLINICO DELLO SPORT DI VERANO B RIANZA I L DOTT. BATTISTELLA SOCCORRE IN CAMPO UN GIOCATORE DEL PALERMO

IL NOSTRO PRINCIPALE PUNTO DI FORZA – SPIEGA IL DOTT. BATTISTELLA – È L’APPROCCIO BIOLOGICO CHE PREVEDE UN MAGGIOR RISPETTO DELLE STRUTTURE ANATOMICHE DEL CORPO IN CONFRONTO AGLI ATTUALI STANDARD CHIRURGICI ORTOPEDICI. TUTTO CIÒ PERMETTE AI NOSTRI PAZIENTI, SIANO O NO ATLETI PROFESSIONISTI, MIGLIORI RISULTATI CLINICI, MINOR DOLORE E UN RECUPERO FUNZIONALE POST INTERVENTO DECISAMENTE PIÙ RAPIDO

Medico del Policlinico dello Sport di Verano Brianza, nonchè Responsabile Sanitario del Lugano Calcio e consulente ortopedico del Palermo calcio da diversi anni, ha alle spalle una grande esperienza nella chirurgia dell’arto superiore e nella traumatologia dello sport vista la sua decennale presenza nel mondo del calcio italiano di Serie A. I numeri dell’attività chirurgica svolta parlano da soli, infatti sono più di 2.700 gli interventi alla spalla e circa 1.500 quelli al ginocchio effettuati in artroscopia. Una casistica davvero ragguardevole che gli ha permesso di distinguersi sul panorama nazionale come uno dei migliori specialisti. “Il nostro principale punto di forza – spiega il Dott. Battistella – è l’approccio biologico che prevede un maggior rispetto delle strutture anatomiche del corpo in confronto agli attuali standard chirurgici ortopedici. Tutto ciò permette ai nostri pazienti, siano o no atleti professionisti, migliori risultati clinici, minor dolore e un recupero funzionale post intervento decisamente più rapido”. L’approccio “biologico” del Dott. Battistella consiste nell’intervenire sul paziente con tecniche mininvasive e in molti casi utilizzando prodotti adiuvanti quali PRP (Platelet Rich Plasma), fattori di crescita (cellule mesenchimali) ovvero cellule che hanno un ruolo rigenerativo dei tessuti. In più, gli anni di esperienza maturati in sala operatoria e la perfetta conoscenza anatomica della conformazione muscolo-scheletrica del corpo umano, permettono oggi al Dott. Battistella di approcciarsi all’operazione chirurgica in un modo decisamente meno invasivo, più rapido e più rispettoso dei tessuti. Anche la chirurgia complessa dell’arto superiore come lesioni massive della cuffia dei rotatori, esiti di fratture complesse dell’omero, del gomito e del polso, non sono certo un ostacolo per il Dott. Battistella che il più delle volte riesce ad intervenire con tecnica artroscopia, utilizzando delle speciali apparecchiature sviluppate e messe a punto personalmente. “La nostra speciale tecnica chirurgica rivolta alla ricostruzione anatomica delle cuffie dei rotatori della spalla – spiega lo specialista –


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ANCHE LA CHIRURGIA COMPLESSA DELL’ARTO SUPERIORE COME LESIONI MASSIVE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI, ESITI DI FRATTURE COMPLESSE DELL’OMERO, DEL GOMITO E DEL POLSO, NON SONO CERTO UN OSTACOLO PER IL DOTT. BATTISTELLA CHE IL PIÙ DELLE VOLTE RIESCE AD INTERVENITE CON TECNICA ARTROSCOPIA, UTILIZZANDO DELLE SPECIALI APPARECCHIATURE SVILUPPATE E MESSE A PUNTO PERSONALMENTE

I NTERVENTO

AL GINOCCHIO CON TECNICA ARTROSCOPICA SU ATLETA PROFESSIONISTA

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avviene in artroscopia permettendo al paziente un recupero funzionale completo a partire dal trentesimo giorno dopo l’intervento, circa 45 giorni in meno rispetto agli standard tradizionali. Siamo anche in grado di trattare le epicondiliti dell’atleta per via artroscopia così come le lesioni complesse del polso, siano queste legamentose o di natura articolare, il tutto sempre con dotazioni tecnologiche messe a punto da me e dalla mia équipe”. Arriviamo quindi alla ricostruzione meniscale del ginocchio tramite una protesi sintetica chiamata “scaffold” che permette di evitare la rimozione del menisco stesso a tutto vantaggio del paziente che può conservare la funzionalità di un “nuovo” menisco, senza il rischio di andare incontro a future patologie artrosiche. “Un altro nostro cavallo di battaglia – continua il Dott. Battistella – è la ricostruzione anatomica del legamento crociato anteriore. Il tutto avviene mediante un avanzato strumentario chirurgico che ci permette di ottenere un miglior posizionamento del neolegamento e

CURRICULUM VITAE DOTT. FERDINANDO BATTISTELLA Titoli accademici: • Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Milano • Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia Università di Milano • Master Analista programmatore, con qualifica di Engineering Software • Master in Scienze Biomediche Esperienze professionali • CTO Milano 1989-1993 • HSR Ospedale San Raffaele Milano 1993-1996 • San Diego State University Sports Medicine 1995 • Tutor Ospedaliero corso di Laurea in Ingegneria Biomedica Politecnico Milano 1999-2008 • Ospedale Civile di Legnano Dirigente Medico Alta Specializzazione Centro Clinico e ricerca Patologie Arto Superiore U.O. Ortopedia e Traumatologia 19962012 • Capo Staff medico Palermo Calcio Serie A 2012-2013 • Consulente Ortopedico ed alta performance Geno Calcio Serie A 2013-2014 Altri incarichi attuali • Direttore Medico Scientifico Policlinico dello Sport • Responsabile Unità Operativa Chirurgia arto superiore e Traumatologia dello sport Policlinico di Monza • Responsabile sanitario Lugano Calcio • Consulente Ortopedico Palermo Calcio • Medico Responsabile regionale lombardia FIGC (Federazione Gioco Calcio settore giovanile) • Responsabile Scientifico Faculty Società Italiana Artroscopia

di conseguenza un miglior controllo della stabilità del ginocchio. Inoltre, ormai da molti anni, utilizziamo le più avanzate tecniche biochirurgiche per trattare le lesioni cartilaginee del ginocchio e della caviglia. Tali tecniche si avvalgono dell’ingegneria tissutale tramite la realizzazione di specifici scaffold (o tessuti sintetici) ove impiantare le cellule mesenchi-


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IL CENTRO DI RIABILITAZIONE SPORTIVA CRS DEL POLICLINICO DELLO SPORT DI VERANO BRIANZA Una realtà che nasce dalla crescente richiesta di sportivi che a seguito di un infortunio desiderino recuperare, nel più breve tempo possibile, tutte le loro capacità motorie e organiche invalidate dall’evento traumatico. Obiettivi 1. Riabilitare con programmi e progetti riabilitativi personalizzati 2. Recuperare il gesto tecnico 3. Valutare il recupero funzionale 4. Assicurare il benessere psicofisico 5. Prevenire gli infortuni

E MILIANO VIVIANO, PORTIERE DELLA SAMPDORIA, SOTTOPOSTO A TERAPIA CON ULTRASUONI

mali prelevate dallo stesso paziente e andando così ricostruire il tessuto cartilagineo. Proprio grazie a tale tecnica si è potuto ridurre notevolmente l’utilizzo delle protesi articolari”. Risultati eccellenti insomma, frutto dell’azione congiunta di un Team composto non solo da esperti chirurghi, ma da fisioterapisti dedicati e la cui azione è sempre mediata e gestita in base alle indicazioni chirurgiche. I trattamenti non sono quindi standardizzati, bensì personalizzati su ogni paziente e sulla sua patologia. “Solo percorrendo questa strada – conclude il Dott. Battistella – è possibile ottenere i migliori risultati”.

ALL’INTERNO DEL CENTRO DI RIABILITAZIONE SPORTIVA DI VERANO BRIANZA COOPERANO DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI: DAL CHIRURGO ORTOPEDICO, AL FISIATRA CON LA PRESA IN CARICO PRECOCE DEL PAZIENTE CHE STILA IL PROGRAMMA RIABILITATIVO REALIZZATO DAL FISIOTERAPISTA, PER ARRIVARE PRONTI ALL’ULTIMA FASE DI RIATLETIZZAZIONE DELLO SPORTIVO SEGUITA DIRETTAMENTE DALLO SPECIALISTA IN SCIENZE MOTORIE

Organizzazione del servizio • Fisiatria - Medicina Fisica e Riabilitazione • Ortopedia • Diagnostica per immagini • Podologia • Medicina Metabolica • Cardiologia • Fisioterapia • Medicina dello Sport Il servizio consente di prendersi carico del paziente dal momento dell’intervento chirurgico fino alla completa guarigione clinica e sportivo–funzionale, il tutto grazie ad uno staff di professionisti specifico che lavora a stretto contatto e con unità di intenti. All’interno del Centro di Riabilitazione Sportiva di Verano Brianza cooperano diverse figure professionali: dal chirurgo ortopedico, al fisiatra con la presa in carico precoce del paziente che stila il programma riabilitativo realizzato dal fisioterapista, per arrivare pronti all’ultima fase di riatletizzazione dello sportivo seguita direttamente dallo specialista in scienze motorie. “Nel primo momento post chirurgico – spiega Francesco Lo Moro Coordinatore fisioterapisti del CRS di Verano - è fondamentale lavorare sul controllo del dolore, sull’infiammazione e sul recupero dell'articolarità e della flessibilità”. Gi obiettivi sono quindi: la risoluzione della sintomatologia dolorosa e del quadro infiammatorio instauratosi, nonché la riduzione del gonfiore avvalendosi alternativamente di terapie basate su principi fisici e meccanismi


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L’ULTIMA PARTE DEL PERCORSO DI RECUPERO FUNZIONALE DI UN ATLETA DA UN INFORTUNIO È QUINDI QUELLA DEDICATA ALLA RIATLETIZZAZIONE CON IL RECUPERO DELLA COORDINAZIONE, DELLA GESTUALITÀ SPECIFICA OLTRE CHE IL RICONDIZIONAMENTO METABOLICO E MILIANO VIVIANO CON FRANCESCO LO MORO E MATTEO R IGAMONTI, FISIOTERAPISTI DELL’ISTITUTO C LINICO U NIVERSITARIO DI VERANO B RIANZA DA SX: MATTEO R IGAMONTI (FISIOTERAPISTA CRS), FRANCESCO BOLZONI (GIOCATORE PALERMO CALCIO), DOTT. FERDINANDO BATTISTELLA (DIRETTORE MEDICO P OLICLINICO DELLO SPORT), M ICHEL MORGANELLA (GIOCATORE PALERMO CALCIO E NAZIONALE SVIZZERA) E FRANCESCO LO MORO (COORDINATORE FISIOTERAPISTI CRS) PRESSO LE PALESTRA DEL CRS.

biologici certi e su terapie manuali. “È inoltre imprescindibile – continua Francesco Lo Moro - il raggiungimento del completo range di movimento articolare o il ripristino di un movimento specifico in assenza di dolore. Il lavoro di articolarità deve quindi essere iniziato il più precocemente possibile, al fine di ottenere un completo recupero. Fondamentali sono per questo l'esperienza e l'abilità del terapista poichè un approccio troppo aggressivo potrebbe determinare un aumento del quadro infiammatorio, mentre uno troppo prudente potrebbe causare rigidità a carico dell'articolazione”. Il passo successivo è quello che prevede il recupero della forza e della resistenza muscolare secondo la regola della progressione dei carichi, per evitare il sovraccarico, e della propriocettività. Infatti ogni lesione a livello

dell'apparato muscolo-scheletrico determina alterazioni dei meccanismi propriocettivi, meccanismi che consentono di percepire la posizione degli arti nello spazio. La propriocettività deve essere ripristinata quanto prima per ottenere un recupero completo e prevenire le recidive. L’ultima parte del percorso di recupero funzionale di un atleta da un infortunio è quindi quella dedicata alla riatletizzazione con il recupero della coordinazione, della gestualità specifica oltre che il ricondizionamento metabolico. La figura professionale preposta alla riatletizzazione è lo specialista in scienze motorie che, sfruttando i principi dell’allenamento sportivo, raggiunge il completo recupero delle capacità condizionali e delle abilità sportspecifiche dell’atleta, sempre in stretta colla-

GIÀ NELLA PARTE DI ATLETIZZAZIONE OLTRE CHE NELLA PARTE DELLE VALUTAZIONI DELLE PERFORMANCE, IL RIEDUCATORE DEL POLICLINICO DI MONZA PRENDE CONTATTO CON LO STAFF TECNICO DELL’ATLETA


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P ETER FILL, DISCESISTA AZZURRO, MENTRE ESEGUE UN TEST VO2MAX E SOGLIA ANAEROBICA PER SPORT INVERNALI

borazione con il fisioterapista e i professionisti che hanno curato la riabilitazione dell’atleta stesso. Il ritorno all'attività agonistica, infatti, non coincide con la fine della fase di riabilitazione, ma le moderne conoscenze hanno imposto di programmare ed attuare un periodo di riatletizzazione prima del ritorno incondizionato all'attività agonistica dell’atleta che necessita, non solo di recuperare le funzionalità lese con l'infortunio (obiettivo del precedente percorso riabilitativo ovvero fisioterapico), ma anche la gestualità sport-specifica e le capacità condizionali adeguate al livello competitivo di appartenenza. Il programma d’allenamento stabilito sarà quindi tarato giornalmente in base alle risposte del singolo paziente, in modo tale da evitare in-

IL SUPPORTO CHE IL TEAM DEL POLICLINICO DI MONZA OFFRE ALLO STAFF TECNICO DELL’ATLETA O DELLA SQUADRA CON LA QUALE COLLABORA, È DETERMINANTE AL FINE DI UN CONFRONTO TRA ESPERTI AL SOLO SCOPO DI OTTIMIZZARE LE PERFORMANCE DELL’ATLETA STESSO NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE

fortuni secondari dovuti al periodo di convalescenza. Alla base di questo complesso e completo tipo di approccio all’infortunio dell’atleta, vi è l’importanza di uno staff che garantisca, oltre ad un elevato standard qualitativo individuale, anche una spiccata attitudine al lavoro in team, rispettando le esigenze fisiche e psicologiche dello sportivo. “Durante il percorso riabilitativo – conclude Lo Moro – è fondamentale la capacità di misurare quantitativamente il lavoro prodotto attraverso dei test di valutazione funzionale e, a questo proposito, il Policlinico dello Sport ha messo a punto un innovativo servizio di valutazione delle performance atletiche altamente specializzato che mette a disposizione di tutti gli atleti che ne facciano richiesta, l’esperienza maturata in competizioni agonistiche di livello internazionale”. La sezione Va.Pe. (Valutazione delle Performance) del Policlinico dello Sport è organizzato in quattro differenti settori: valutazione clinica e fisiologica, valutazione di soglia e delle forze. Nello specifico l’elenco dei test di base sono: • Analisi forza nei salti • Training/allenamenti isocinetici • Test soglia anaerobica lattacida • Test f/c potenza (conconi) per ciclismo • Test f/c velocità (conconi) • Test isocinetici • Test di Mognoni in laboratorio • Test di Mader • Yo Yo Test • Test vo2max e soglia Infine, e non perché meno importante, è utile ricordare che il supporto che il Team del Policlinico di Monza offre allo staff tecnico dell’atleta o della squadra con la quale collabora, è determinante al fine di un confronto tra esperti al solo scopo di ottimizzare le performance dell’atleta stesso nel più breve tempo possibile. Ecco perché, già nella parte di atletizzazione oltre che nella parte delle valutazioni delle performance, il rieducatore del Policlinico dello Sport prende contatto con lo staff tecnico dell’atleta in cura, in modo da gestire al meglio il ricondizionamento e il monitoraggio del paziente durante tutto il percorso di rientro verso la sua attività specifica.


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REQUISITI, SICUREZZA E RINTRACCIABILITÀ DEI PROCESSI

LA NOSTRA FILOSOFIA È UNA POLITICA DI “QUALITÀ” on il mese di dicembre 2015 (Tabella 1) si completerà, grazie alla certificazione dell’Istituto Clinico Veterinario, un lungo, faticoso ed entusiasmante impegno che ha visto tutte le componenti del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza mettersi in gioco per sviscerare ogni più piccolo processo sia esso assistenziale che logistico, che direzionale o organizzativo. Policlinico di Monza spa esercita la propria Mission svolgendo attività sanitaria nel rispetto della dignità della persona umana ed avendo come principi ispiratori la tutela della vita, la promozione della salute, il recupero delle forze fisiche compromesse, la migliore assistenza al paziente ed il miglior comfort, nel rispetto dei propri principi ispiratori e dei valori di riferimento. Fin dalla sua costituzione il Gruppo Policlinico di Monza, nel definire ed approvare le proprie politiche aziendali, si è preoccupato che esse garantissero una Qualità che fosse: • Appropriata agli scopi dell’organizzazione. • Comunicata, compresa, attuata e mantenuta a tutti i livelli dell’organizzazione; la diffusione a tutta la struttura della Società è garantita attraverso la sua disponibilità ed alla continua sensibilizzazione del personale. • Riesaminata periodicamente al fine di verificarne la coerenza con i comportamenti aziendali, l’attualità e la continua idoneità agli schemi certificativi richiamati. • Supportata da obbiettivi condivisi e misurabili.

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I L DOTT. SALVATORE COSTANTINO P IETROCOLA, R ESPONSABILE QUALITÀ DEL G RUPPO P OLICLINICO DI MONZA

I L DOTT. C LEMENTE P ONZETTI, R ESPONSABILE SANITARIO DEL G RUPPO P OLICLINICO DI MONZA

POLICLINICO DI MONZA SPA ESERCITA LA PROPRIA MISSION SVOLGENDO ATTIVITÀ SANITARIA NEL RISPETTO DELLA DIGNITÀ DELLA PERSONA UMANA ED AVENDO COME PRINCIPI ISPIRATORI LA TUTELA DELLA VITA, LA PROMOZIONE DELLA SALUTE, IL RECUPERO DELLE FORZE FISICHE COMPROMESSE, LA MIGLIORE ASSISTENZA AL PAZIENTE ED IL MIGLIOR COMFORT, NEL RISPETTO DEI PROPRI PRINCIPI ISPIRATORI E DEI VALORI DI RIFERIMENTO

Un principio fondamentale, sempre tenuto in massima evidenza, è l’impegno a fornire la miglior cura all’Utente, che si persegue grazie al miglioramento continuo nella qualità dei Servizi erogati e in particolare rispetto a: • Centralità e sicurezza del paziente • Efficacia delle cure • Efficienza dei processi e uso responsabile delle risorse La centralità e la sicurezza del paziente si realizzano: • garantendo agli Utenti l’accessibilità alle cure con uguaglianza, imparzialità, continuità nell’assistenza, diritto di scelta e partecipazione • assicurando disponibilità e flessibilità, ovvero la capacità di adattarsi alle esigenze della clientela • perseguendo la chiarezza e la trasparenza • mirando sempre all’affidabilità, ovvero mantenendo gli impegni presi con il cliente • superando la logica di erogazione di singole prestazioni per passare ad una logica di erogazione di servizi • offrendo la migliore ospitalità in un’ottica di accoglienza ed umanizzazione delle cure • attuando la gestione del rischio clinico attraverso azioni di prevenzione, di monitoraggio degli eventi sentinella e nell’analisi degli errori • agendo sulla riduzione del dolore attraverso la rilevazione sistematica e il trattamento del sintomo e la diffusione della cultura della prevenzione L’efficacia delle cure si raggiunge: • assicurando le migliori prestazioni di diagnosi e cura, in termini di appropriatezza – tempestività – efficacia – sistematicità e continuità basati sulle evidenze scientifiche • esercitando correttamente le attività mediche e fornendo trattamenti pertinenti, mantenendo un controllo clinico sui risultati ottenuti sui pazienti trattati a breve e lungo termine • offrendo all’attività clinica la disponibilità delle risorse tecnologiche necessarie e innovative


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IL MIGLIORAMENTO CONTINUO RAPPRESENTA LA BASE CULTURALE, INTELLETTIVA E MOTIVAZIONALE DELL’AZIENDA E RICHIEDE UN’AMPIA E PROFONDA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA QUALITÀ COSÌ CHE OGNUNO, IN BASE AL PROPRIO RUOLO, SIA COINVOLTO E POSSA CONTRIBUIRE ATTIVAMENTE NELLA DIREZIONE DEL MIGLIORAMENTO

UNI EN ISO 9001:2008

• realizzando un approccio terapeutico multidisciplinare • garantendo un’assistenza personalizzata con riferimento ai modelli di assistenza infermieristica • aggiornando le proprie conoscenze in maniera continua e mirata • adeguando ed aggiornato le linee guida, i protocolli e le procedure di riferimento quotidiano all’evolversi del pensiero scientifico e della pratica clinico-assistenziale ed organizzativa L’efficienza dei processi e l’uso responsabile delle risorse si realizzano: • mappando i processi interni e le loro interazioni • sviluppando un’azione continua di miglioramento dei servizi e dei processi aziendali mirata all’attenzione al paziente ed alla sua soddisfazione, alla sicurezza del personale e dell’ambiente di lavoro, alla competenza, consapevolezza ed abilità degli operatori sanitari, amministrativi e tecnici • ponendo grande attenzione alle risorse umane

• alimentando lo spirito del lavoro di squadra • motivando e coinvolgendo il personale nello sviluppo dei progetti e nella realizzazione degli obiettivi • offrendo le opportunità, in un ambiente di lavoro idoneo e attraverso piani di formazione, per una cresciuta delle competenze, delle conoscenze e delle capacità Il miglioramento continuo rappresenta la base culturale, intellettiva e motivazionale dell’azienda e richiede un’ampia e profonda diffusione della cultura della qualità così che ognuno, in base al proprio ruolo, sia coinvolto e possa contribuire attivamente nella direzione del miglioramento. Nell’ambito del miglioramento continuo l’azienda somministra, altresì, questionari di Customer Satisfaction, con l’intento di ricavare indicatori di processo, che opportunamente monitorati e analizzati, siano utili al miglioramento della performance aziendale. La Direzione, con la ferma volontà di voler costantemente migliorare il proprio standard qualitativo, ha inteso realizzare nella propria organizzazione una moderna ed efficiente gestione per la Qualità, integrando gli obiettivi e i principi fondamentali di tutti gli schemi certificativi della norma ISO 9001:2008 in tema Qualità, Sicurezza del Lavoro e Rintracciabilità dei processi. Ricordiamo a chi non “mastica” quotidianamente queste problematiche, che la ISO 9001 è la Norma che elenca e descrive i requisiti necessari per sviluppare un Sistema gestito in Qualità, di conseguenza la Certificazione ISO 9001 è l'attestazione che un'organizzazione ha rispettato tutti questi requisiti e che un ente terzo si è reso garante del percorso fatto per ottenere un Sistema di Gestione della Qualità (insieme di persone, processi, strumenti, organizzazione, buone pratiche, documenti) che tende a garantire al nostro Utente le migliori qualità e sicurezza possibili. I processi oggetto di verifica e certificazione sono sinteticamente i seguenti: 1) Processi Direzionali Definizione e diffusione della politica e degli obiettivi aziendali, adozione degli atti e delle azioni per assicurare la disponibilità di risorse per i processi aziendali, miglioramento dei processi aziendali, monitoraggio dei processi e riesame dei risultati.


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TUTTI GIORNI CI CONFRONTIAMO CON QUANTO LEWIS CARROLL FA DIRE ALLA REGINA DI CUORI IN ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: “QUI DEVI CORRERE PIÙ CHE PUOI PER RESTARE NELLO STESSO POSTO. SE VUOI ANDARE DA QUALCHE PARTE DEVI CORRERE ALMENO IL DOPPIO” 2) Processi clinici e diagnostici Definizione dei processi principali, il recepimento degli obiettivi aziendali, elaborazione di obiettivi di struttura, monitoraggio dei processi e applicazione del miglioramento continuo della qualità. 3) Processi di supporto Definizione dei processi amministrativi, sanitari e tecnico patrimoniali (gestione delle risorse tecniche e delle infrastrutture), gestione e sviluppo delle risorse umane, relativi al sistema sicurezza ambientale ed al SGQ. La Certificazione, inoltre, verifica se la politica aziendale venga compresa tramite lo specifico addestramento. Osserva, inoltre, se la politica aziendale venga attuata e sostenuta mediante le azioni specifiche della Direzione delle singole strutture del Gruppo e dai Responsabili di funzione, in particolare tramite le riunioni interne, le verifiche ispettive interne, gli audit interni e la verifica annuale del raggiungimento degli obiettivi aziendali, nonché la distribuzione dei rapporti delle ve-

2014/2015

Certificazioni eseguite o da eseguire

Revisione I e II anno

Policlinico di Monza ISFAI Spitalul Monza San Gaudenzio Novara Santa Rita Vercelli Eporediese Ivrea La Vialarda Biella Città di Alessandria Salus Alessandria IC Valle d'Aosta Istituto Veterinario Polisystem

dicembre 2014 dicembre 2014 dicembre 2014 marzo 2014 novembre 2014 dicembre 2014 febbraio 2014 luglio 2014 ottobre 2014 dicembre 2014 dicembre 2015 dicembre 2014

dicembre 2015 dicembre 2015 dicembre 2015

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• migliorare la comprensione dei documenti clinico-assistenziali (migliore scrittura, maggiore dettagli descrittivi, maggiore attenzione compilativa, maggiore completezza) • migliorare nella diffusione e nella condivisione degli obiettivi e dei risultati raggiunti • migliorare nella costruzione degli indicatori di risultato • migliorare la gestione proattiva del Sistema di gestione del Rischio clinico • adeguare il sistema di controllo di gestione per correlare maggiormente risorse e risultati In conclusione, crediamo di aver rapidamente condotto il Lettore a comprendere, se mai non lo avesse conosciuto, il grande lavoro che soggiace ad una prestazione sanitaria sicura e di qualità; in effetti tutti giorni ci confrontiamo con quanto Lewis Carroll fa dire alla Regina Di cuori in Alice nel Paese delle Meraviglie: “Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche parte devi correre almeno il doppio”.

Certificazione triennale 2015

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rifiche ispettive interne, dell’analisi periodica delle non conformità, del rapporto annuale sul Sistema di Gestione della Qualità. Tutte le strutture del Gruppo Policlinico di Monza hanno ottenuto il certificato qualità, senza ricevere nessuna non conformità. Durante il percorso di certificazione sono stati segnalati dall’ente di certificazione alcuni suggerimenti prontamente recepiti, nell’ottica del miglioramento continuo, in particolare ci è stato chiesto di:

novembre 2015 dicembre 2015 luglio 2015 ottobre 2015 dicembre 2015

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ERICE COME TAPPA FISSA PER IL POLICLINICO DI MONZA

NOMI ILLUSTRI PER SETTE GIORNI DEDICATI ALLA CARDIOCHIRURGIA al 30 aprile al 6 maggio 2015 si è tenuto il Corso di Cardiochirurgia che, con cadenza biennale, ormai da molti anni è organizzato presso la prestigiosa sede del Centro “Ettore Majorana” di Erice. Tale importante evento è stato sponsorizzato dalla Fondazione Policlinico di Monza, oltre che dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dalla Università di Milano Bicocca, e dalla Società Italiana di Cardiochirurgia. Il titolo del Corso era: “Progressi scientifici e tecnologici in Cardiochirurgia e in Chirurgia Vascolare: un approccio translazionale”. “A differenza dalle passate edizioni del Corso, che erano essenzialmente dedicate agli aspetti clinici della Cardiologia, della Chirurgia Cardiaca e Vascolare – spiega il Prof. Ugo Filippo Tesler, Direttore Scientifico della Cardiochirurgia del Gruppo Policlinico di Monza, nonchè Direttore della “In-

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I L DOTT. UGO FILIPPO TESLER, DIRETTORE SCIENTIFICO CARDIOCHIRURGIA G RUPPO P OLICLINICO DI MONZA DA SINISTRA, IL P ROF. UGO TESLER, IL P ROFESSOR G IORGIO B ENEDEK (CO DIRETTORE DEL CORSO)E P ROFESSORE DELLA STRUTTURA DELLA MATERIA DELL'U NIVERSITÀ DI M ILANO B ICOCCA, NONCHÉ DIRETTORE DELLA SCUOLA I NTERNAZIONALE DI FISICA DELLO STATO SOLIDO DEL C ENTRO “ETTORE MAJORANA” E, ANCORA, IL P ROFESSOR B EAT WALPOTH.

LA FINALITÀ DEL CORSO È STATA QUELLA DI ANALIZZARE I MECCANISMI COI QUALI LA RICERCA DI BASE INFLUENZA IL PRESENTE E IL FUTURO DELLE APPLICAZIONI CLINICHE IN QUESTE MATERIE E LE MODALITÀ ATTRAVERSO LE QUALI SI REALIZZA IL TRASFERIMENTO DELLA RICERCA DAL LABORATORIO ALLA APPLICAZIONE CLINICA”

ternational School of Cardiac Surgery” della Fondazione e Centro “Ettore Majorana” di Erice - questo Corso è stato organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dello Stato Solido dell’Università di Milano Bicocca e con il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano. La finalità del corso è stata quella di analizzare i meccanismi coi quali la ricerca di base influenza il presente e il futuro delle applicazioni cliniche in queste materie e le modalità attraverso le quali si realizza il trasferimento della ricerca dal laboratorio alla applicazione clinica”. Gli argomenti trattati sono stati molteplici e hanno incluso lo stato dell’arte nell’utilizzazione delle cellule staminali, la rigenerazione miocardica, la nanotecnologia, l’utilizzazione dell’informatica per pianificare gli interventi chirurgici, i progressi dell’imaging, dei materiali, dei sistemi di assistenza meccanica alla circolazione, del trattamento delle aritmie e altri importanti temi. All’organizzazione del Corso hanno collaborato, principalmente, il Prof. Giorgio Benedek, dell’Università di Milano Bicocca e Direttore della International School of Solid State Physics del Centro Ettore Majorana; la Professoressa Maria Laura Costantino del Politecnico di Milano e, come per le passate edizioni, il Professor John Pepper, Direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia del Royal Brompton Hospital di Londra e responsabile del domain “Adult Cardiac Surgery” dell’European Association for Cardiothoracic Surgery. Al corso hanno partecipato come relatori personalità nazionali e internazionali: i Professori Giorgio Benedek, Sergio Brovelli, Anna Vedda, Massimo Masserini e Francesca Re dell’Università di Milano Bicocca; i bioingegneri Professori Maria Laura Costantino, Francesco Migliavacca, Gabriele Dubini e Manuela Teresa Raimondi del Politecnico di Milano; Malgorzata Gonsior, Roman Kustosz e Nawrat Zbigniew della Foundation for Cardiac Surgery Development di Zabrze in Polonia; Ashraf Khir della Brunel University di Londra.


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GLI ARGOMENTI TRATTATI SONO STATI MOLTEPLICI E HANNO INCLUSO LO STATO DELL’ARTE NELL’UTILIZZAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI, LA RIGENERAZIONE MIOCARDICA, LA NANOTECNOLOGIA, L’UTILIZZAZIONE DELL’INFORMATICA PER PIANIFICARE GLI INTERVENTI CHIRURGICI, I PROGRESSI DELL’IMAGING, DEI MATERIALI, DEI SISTEMI DI ASSISTENZA MECCANICA ALLA CIRCOLAZIONE, DEL TRATTAMENTO DELLE ARITMIE E ALTRI IMPORTANTI TEMI PAUSA

CAFFÉ SULLO SPLENDIDO TERRAZZO DEL C ENTRO “ETTORE MAJORANA” DI E RICE. DA SINISTRA IL P ROF. JOHN P EPPER, P ROFESSORE DI C HIRURGIA CARDIOTORACICA DELL'I MPERIAL COLLEGE E DEL ROYAL B ROMPTON HOSPITAL DI LONDRA; IL P ROFESSOR B EAT WALPOTH, DIRETTORE DELLA R ICERCA CARDIOVASCOLARE DELL'OSPEDALE U NIVERSITARIO DI G INEVRA, IL PROF. UGO TESLER E L’ING. TAL GOLESWORTHY, BIOINGEGNERE DI LONDRA

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Tra i medici che per l’occasione hanno vestito i panni di relatori, sono stati privilegiati coloro che, oltre alla attività clinica, si dedicano alla ricerca di base: tra questi i Professori Alexandra Lansky della Yale University di New haven (USA), John Pepper, Christopher Bowles e Sabine Ernst di Londra, Francis Wells di Cambridge, Andreas Baumbach di Bristol, Beat Walpoth di Ginevra, Raffaele De Simone e Sandy Engelhardt di Heidelberg (Germania), Harald Mangge di Graz (Austria), Maximilian Emmert di Zurigo, Bojan Biocina di Zagabria (Croazia). Tra gli

italiani, i Professori Gino Gerosa, Gaetano Thiene e Laura Iop di Padova, Massimo Lombardi di San Donato, Andrea Fumero di Milano, Giovanni Esposito dell’Università di Napoli. Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno tra i relatori ci sono stati professionisti appartenenti al Gruppo Policlinico di Monza: il Prof. Toufic Khouri, Responsabile del Dipartimento di Diagnostica per Immagini del Policlinico di Monza, che ha presentato una relazione sulle nuove frontiere della Risonanza Magnetica; il Dott. Gheorghe Cerin, cardiologo ed ecocardiografista Responsabile del Servizio di Ecocardiografia della Clinica San Gaudenzio di Novara, che ha illustrato i progressi nel campo dell’ecocardiografia e infine il Dott. Filippo Scalise, Responsabile del Servizio di Cardiologia Interventistica del Policlinico di Monza, che ha parlato dell’applicazione delle nuove tecniche per la terapia dell’ipertensione arteriosa mediante la denervazione transcatetere dell’arteria renale. È utile sapere che le presentazioni del corso sono state inserite nel portale del Policlinico di Monza e sono scaricabili in tutto il Mondo dal seguente link: http://www.policlinicodimonza.it/ricerca-attività-scientifica


Direttore Scientifico: Prof. Elio Guido Rondanelli Policlinico di Monza

Monza

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Cardiochirurgia, Chirurgia generale, Chirurgia plastica e maxillo facciale, Chirurgia vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia e traumatologia, Urologia, Cardiologia, Medicina generale, Neurologia, Riabilitazione cardiologica, Riabilitazione neuromotoria, Emodinamica, Pronto Soccorso, Terapia intensiva, Unità coronarica, Radioterapia, Medicina dello Sport, Dialisi

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Via Amati 111 - Monza Tel. 039 28101 - www.policlinicodimonza.it Dir. Sanitario: Dott. Alfredo Lamastra

Novara

Clinica San Gaudenzio Istituto ad Alta Specializzazione

Via Bottini 3 - Novara Tel. 0321 3831 - www.clinicasangaudenzio.com Dir. Sanitario: Dott.ssa Orietta Ossola

Cardiochirurgia, Chirurgia generale, Neurochirurgia, Ortopedia, Oculistica, Cardiologia, Medicina interna, Terapia fisica, Riabilitazione e Fisiokinesiterapia, Emodinamica, Terapia intensiva, Medicina dello Sport

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Città di Alessandria Policlinico di Monza

Alessandria

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Cardiochirurgia, Chirurgia generale, Oculistica, Ortopedia, Urologia, Cardiologia, Medicina generale, Emodinamica, Terapia intensiva Via Moccagatta 30 - Alessandria Tel. 0131 314500 - www.clinicacittadialessandria.it Coordinatore Sanitario: Dott. Clemente Ponzetti

Clinica Santa Rita

Vercelli

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Via dell’Aeronautica 14/16 - Vercelli Tel. 0161 2221 - www.clinicasrita.it Dir. Sanitario: Dott. Luigi Savoia

Chirurgia generale, Ginecologia, Oculistica, Ortopedia, Urologia, Medicina generale, Riabilitazione neuromotoria e bronco-pneumo-cardio respiratoria, Terapia intensiva

Clinica Eporediese

Ivrea

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Via Castiglia 27 - Ivrea Tel. 0125 645611 - www.clinicaeporediese.it Dir. Sanitario: Dott. Dario Andrea Verani

Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia, Medicina generale, Medicina riabilitativa (1° livello), Emodinamica, Terapia intensiva

Clinica La Vialarda

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Cli

Chirurgia generale, Ortopedia e Traumatologia, Urologia, Cardiologia, Medicina generale, Emodinamica, Terapia intensiva, Riabilitazione e rieducazione funzionale di I° livello, Lungodegenza

s alu

nica S

Via Ramella Germanin 26 - Biella Tel. 015 35931 - www.lavialarda.it Dir. Sanitario: Dott. Roberto Terzi

Clinica Salus

Alessandria

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Istituto ad Alta Specializzazione s a nd

Via Trotti 21 - Alessandria Tel. 0131 29461 - www.clinicasalus.it Dir. Sanitario: Dott. Clemente Ponzetti

Istituto Clinico Valle d’Aosta Loc Breyan 1 Saint Pierre - Aosta Tel. 0165 927011 - www.istitutoclinicovda.it Dir. Sanitario: Dott. Luciano Rassat

Chirurgia generale, Day Surgery, Ortopedia, Medicina generale, Neurologia, Neuro Riabilitazione III Livello, Riabilitazione II Livello, Riabilitazione I Livello, Riabilitazione Cardiologica, Lungodegenza

Aosta Medicina Riabilitativa 1° e 2° livello, Riabilitazione neurologica, Riabilitazione ortopedica, Idrochinesiterapia, Ortopedia

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Via Tony Bulandra 27, sector 2 - Bucurest Tel. 031 2252500 - www.spitalulmonza.ro Dir. Sanitario: Conf. Univ. Dr. Dorin Ionescu

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Cardiochirurgia, chirurgia vascolare, chirurgia generale, ortopedia, medicina generale, cardiologia, riabilitazione neuromotoria, riabilitazione cardiologica, emodinamica, Unità di cura intensiva coronarica (U.C.I.C.), terapia intensiva, pronto soccorso

CLINICA PINNA PINTOR Corso Duca degli Abruzzi 60 - Torino Tel. 011 5802100 - www.pinnapintor.it Dir. Sanitario: Dott.ssa Orietta Ossola

Pinna Pintor Chirurgia Generale, Chirurgia Maxillo Facciale, Oculistica, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Pediatrica, Chirurgia Plastica, Chirurgia Toracica, Urologia, Chirurgia Vascolare, Neurochirurgia, Ostetricia e ginecologia, Cardiologia, Medicina interna, Neurologia, Oncologia, Urologia

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Anno XII numero 35 - Novembre 2015 Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 1724 del 5 marzo 2004 Direttore responsabile: Francesca Giusti - Stampa: Novarello Servizi, Vercelli Progetto grafico: Marco Micci - Immagini: Policlinico di Monza


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