Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXV - n.3 - Settembre 2013- Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, NE/PD - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 105.000 copie
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Numero 3 settembre 2013
Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue www.donoevita.it.
Noi doniamo anche per i loro orizzonti
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Donatori e donazioni Avis VENETO
Sommario
(Dati ufficiali 2012 Commissione verifica poteri. Vicenza: Assemblea Regionale 2013)
Noi doniamo anche per i loro orizzonti
L’Editoriale di Gino Foffano
pag.4
Cooperazione Internazionale La pagina del direttore di Beppe Castellano
pag.5
Dal nostro inviato in Bolivia: diario di un viaggio di amicizia da pag.23
Editore - Segreteria - Amministrazione AVIS Regionale via Ospedale,1 - 31100 Treviso tel. 0422 405088 - fax 0422 325042 avis.veneto@avis.it REDAZIONE Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) tel. 0423 420078 - Fax: 0423 3445078 320 4784837 E-mail: redazione.dono-vita@avis.it Presidente Avis Regionale Veneto Gino Foffano Responsabile stampa associativa Avis Regionale: Nereo Marchi Idea Grafica: Elena Fattorelli-Luca Fantoni - Verona Fotolito: Typongraph Digital System - S. Martino B. Albergo (Vr)
Stampa: Elcograf - Verona Diffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR)
Inchiesta: trapianti in Veneto
Le sette sorelle
Testimonianze di vita e di fine vita, per riflettere... a pag.6
Cronache associative dalle nostre province avisine e dall’Abvs Belluno
LA REDAZIONE Direttore Responsabile:
Beppe Castellano - b.castellano@avis.it
Rovigo
da pag.26
Belluno
da pag.29
Quarant’anni di Dono, la storia dell’Aido in Italia e Veneto a pag.9
Treviso
da pag.32
Attualità Trasfusionale
Verona
da pag.35
Fatal data: 31 dicembre 2014, Accreditamento: il Veneto vicino al rush finale da pag.10
Vicenza
da pag.38
Padova
da pag.40
Venezia
da pag.42
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Ma quanto sangue per i trapianti? FEGATO (USO DURANTE LA DEGENZA IN CENTRO TRAPIANTI). Globuli Rossi - in media 14 unità (minimo 0 - massimo 49) Plasma - in media 24 unità (minimo 2 - massimo 77) Piastrine - in media 2 unità (minimo 0 - massimo 11)
CUORE (USO DURANTE LA DEGENZA IN CENTRO TRAPIANTI) Globuli Rossi - in media 15 unità (minimo 0 - massimo 50) Plasma - in media 6 unità (minimo 0 - massimo 21) Piastrine - in media 1 unità (minimo 0 - massimo 3)
RENE (USO DURANTE LA DEGENZA IN CENTRO TRAPIANTI) Globuli Rossi - in media 2 unità (minimo 0 - massimo 5)
MIDOLLO (USO DURANTE LA DEGENZA IN CENTRO TRAPIANTI SALVO LE FASI PRE E POST) Globuli Rossi - in media 9 unità (minimo 0 - massimo 18) Plasma - in media 4 unità (minimo 0 - massimo 13) Piastrine - in media 5 unità (minimo 1 - massimo 10) N.B. - CONSIDERANDO LE FASI PRE E POST TRAPIANTO: globuli rossi - in media 92 unità; Plasma - in media 10 unità; Piastrine - in media 101 unità
© Dono&Vita - Avis Regionale Veneto 2013 -Tabella utilizzabile solo integrale e citando la fonte
Fonte: Dimt (Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale di VERONA) - Si ringrazia il dott. Giuseppe Aprili
I dati del Veneto, fra i primi negli interventi e negli espianti da pag.7
Ambiente e Pesticidi - 2 Prosecco Docg e uso dei pesticidi, bollicine più trasparenti? da pag.14
Giovani & Sport Notizie dalla Nazionale “Parte” il nuovo esecutivo e riparte la campagna Avis-Telethon pag.16
Dalla Regionale - Notizie Tornano AvisFun e i segnalibri cronaca della Festa Regionale pag.17
Pagine Giovani SpotOfRed e col video Avis si fa bella. La cronaca della finale pag.18 Alice, avisina di 25 anni sul “tetto” del mondo... Giovane della Fiods pag.19 Torna il Forum interregionale: a novembre, a Mestre, nuovo look... pag.19
Riso fa Buon Sangue 2023 La finalissima a un comico toscano, la cronaca e il percorso 2013 da pag.20
La pagina del Tempio Musica “alta” e avisini...
pag.22
La cronaca dell’8° Trofeo Kart a Jesolo: giovani e giovanissimi in gara e a “imparare” e il Friuli sugli scudi... da pag.46
Tante altre foto e articoli su www.donoevita.it Seguiteci ogni giorno sul sito e su...
Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione: Michela Rossato - redazione.dono-vita@avis.it
SOMMARIO
Quanti siamo, dove siamo, quanto doniamo:
Dono & Vita Anno XXXV - n° 3 - settembre 2013 Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue
Coordinamento grafico-editoriale: Nereo Marchi Vice Direttore: Roberto Rossini Redattori responsabili per le provinciali AVIS - ABVS BELLUNO: Barbara Iannotta, Giulia Frigimelica; PADOVA: Gloria Mercurio, Gianni Mamprin; ROVIGO: Gianluca Munegato; TREVISO: Paola Barro, Michela Rossato, Daniela Moro; VENEZIA: Giorgia Chiaro, Ottaviano Cereser, Giorgio Scotto, Dario Piccolo; Manuela Fossa; VERONA: Alice Rossetto, Costantino Gugliuzza; VICENZA: Enrico Iseppi, Gianfranco Sottoriva. Redazione giovani Elena Cappelletto (TV), Fulvia Chiaro (VE), Dario Piccolo (VE), Federico Marangoni, Alice Rossetto (VR), Gloria Mercurio (PD). Notizie da Avis nazionale e Sanitarie Alberto Argentoni e Bernardino Spaliviero Collaboratori fissi e rubriche Ottaviano Cereser (Il Bello del Veneto), Francesco Magarotto (Volontariato), Roberto Rondin (Cooperazione internazionale), Lucia Delsole (Giovani Avis nazionale e EU) Hanno collaborato a questo numero: Bertilla Troietto, Beba Gabanelli, Manuel Pierobon, Vanda Pradal, Gianfranco Spadotto, Mauro Zocca, Mattia Meneghello, Simone Guzzetti, Umberto Panarotto, Erika Ceolini, Adriano Pretto, Marco Gianesini, Daniele Povolo, Andrea Giora, Giorgio Brunello, Enzo Fudio, Emanuele Zanon, Lorella Piai, Giovanni Pagnon. Chiuso in fotolito il 9 settembre 2013 Il prossimo numero uscirà a dicembre 2013 IL MATERIALE VA INVIATO IN OGNI CASO ENTRO IL 31 OTTOBRE 2013. Foto a stampa, anche se non pubblicate, NON SI RESTITUISCONO. Lettere e interventi vanno inviati, firmati, a: REDAZIONE DONO & VITA Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) redazione.dono-vita@avis.it oppure AVIS ABVS Regionale Veneto Via Ospedale, 1 - 31100 Treviso avis.veneto@avis.it Gli articoli delle AVIS Comunali DEVONO passare attraverso i redattori di ogni PROVINCIALE. Vi invitiamo a contattarli anche per essere inseriti su
www.donoevita.it il vostro periodico WEB! 3
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Il nostro sforzo di crescita, con lo sguardo al futuro
Infermiera siriana salva tre pazienti italiani... morendo! Q
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ppena rinnovato, il Consiglio Direttivo dell’Avis Regionale ha dovuto tuffarsi nel secondo semestre dell’anno, sotto il sole rovente di un’estate decisamente calda. Al momento, mentre scrivo, i dati relativi all’uso terapeutico del sangue registrano un calo di circa l’1% del trasfuso rispetto al 2012. Di conseguenza anche il prodotto raccolto si attesta sullo stesso indice, -1%. Non mancano neanche le sgradite visite di qualche virus come ad esempio il West Nile, che sta interessando attualmente in modo particolare 5 province venete (Rovigo, Padova, Treviso, Venezia, Verona) con l’automatica attuazione del test Nat su ogni singola donazione, per i soci delle province interessate oltre a tutti coloro che abbiano soggiornato almeno una notte in quelle zone. Una problematica questa che coinvolge attualmente anche altre province e regioni d’Italia. Altro importante appuntamento riguarda, forse a partire già dalla fine di settembre, le imminenti visite di verifica che coinvolgeranno i centri di raccolta associativa. Con la delibera del luglio scorso, infatti, la Regione Veneto ha recepito in toto l’accordo StatoRegioni relativo alle linee guida per l’accreditamento dei Servizi Trasfusionali e delle Unità di Raccolta. Questo comporta ovviamente l’applicazione delle norme cogenti anche per tutte le attività di raccolta associativa. Ricordo che la raccolta dell’Avis si svolge nelle province di Padova, Treviso e Venezia, è organizzata su due importanti Unità fisse presso l’ospedale all’Angelo di Mestre e in via Trasea a Padova e si sviluppa ulteriormente in 78 sedi periferiche di raccolta. Attualmente coinvolge 105 Avis Comunali con l’organizzazione di 818 raccolte all’anno. Per sostenere questa struttura le tre Avis provinciali si avvalgono della collaborazione di 160 professionisti: medici e infermieri. Con 40.838 sacche di sangue intero raccolte nel 2012, quella associativa rappresenta il 15,5% della raccolta totale del Veneto. Il problema più importante che la Direzione Generale della Regione Veneto pone, riguarda (oltre alle strutture che già dovrebbero essere a norma dopo le visite del 2009) il personale non strutturato utilizzato dall’Associazione in maniera discontinua, per il
quale è richiesto oggi uno specifico corso di formazione per l’acquisizione delle competenze per poter continuare a operare nelle nostre Unità di Raccolta. Nello specifico, in accordo fra Crat, Veneto FORMSS e i Presidenti Provinciali interessati, è già stato programmato un percorso formativo che si svilupperà in 5 edizioni a partire dal 5 ottobre prossimo e fino al 7 dicembre 2013. Altri corsi saranno eventualmente programmati, se necessario, nei primi mesi del 2014, ma è certo il fatto che, a partire dal 18 giugno 2014, potrà operare esclusivamente il personale abilitato. È ovvio come questa nuova fase causi forti preoccupazioni ai nostri dirigenti e oggettive difficoltà all’intero sistema fin qui applicato. Il rischio che si potrebbe correre è quello di avere una carenza di sangue per gli ammalati, dovendo ridimensionare le nostre prestazioni, creando disagi anche ai donatori e ai dirigenti locali e all’intera programmazione del 2014. Il percorso di adeguamento è tuttavia indispensabile per allineare i processi di selezione del donatore a una uniformità nazionale ed europea riguardante la qualità e la sicurezza dei prodotti che forniamo agli ammalati. Per adeguare quindi il “sistema sangue” del nostro paese agli standard richiesti in ambito europeo, il nostro diventa automaticamente un percorso obbligato nei termini e nei tempi richiesti. La questione è più dettagliatamente affrontata nei servizi delle pagine che seguono a cura di Bernardino Spaliviero e nell’intervista del direttore di Dono&Vita al Dott. Breda, responsabile del Crat del Veneto. Rimangono dunque timori e apprensioni anche se, personalmente, ancora una volta confido nella grande capacità propria dei dirigenti associativi, di affrontare con zelo, tenacia, costanza e fantasia ogni ostacolo che incontrano per garantire sempre e comunque il sangue fondamentale alle cure degli ammalati nella sicurezza e nella qualità richieste. Gino Foffano, presidente Avis Veneto
ueste righe, che danno il “la” all’intero numero, dovevano parlare della copertina, dipanandosi poi nel “racconto” di ciò che vi offriamo questa volta. Mentre però stavamo terminando il giornale - guarda caso con l’ampio servizio che trovate girando pagina - ci è arrivato un lancio di agenzia con la notizia che segue. Abbiamo atteso un paio di giorni, per apprendere dai grandi organi di informazione più particolari. Ma tutti i mass media nazionali erano troppo impegnati a disquisire su “agibilità” di varia natura - che sembrano essere confine di “vita o di morte” per il nostro Paese - dimenticando la realtà. Quella concreta, a volte drammatica di ogni giorno. La realtà di chi fugge dai VERI confini fra vita e morte che si dipanano fra i mille orrori di una guerra. O di chi, in un letto di ospedale, quel VERO confine fra vita e morte lo vede approssimarsi sempre più a ogni ora che passa. Cerchiamo di non dimenticarli mai, almeno noi che siamo impegnati in questo bel mondo di volontariato, questi VERI confini. Sono gli stessi che dividono come una sciabolata due coppie di vocaboli. Opposti, come la Vita e la Morte: Solidarietà/indifferenza Sollecitudine/intolleranza. Riportiamo integralmente l’articolo, il più approfondito, scovato i primi di settembre su un quotidiano web: “Il Messaggero” di Roma. Riflettiamoci su. Beppe Castellano
Era fuggita alla guerra che sta martoriando la sua terra per inseguire la speranza di trovare una nuova vita sull'altra sponda del Mediterraneo. Ma all'agognata salvezza, che immaginava per lei, suo marito e i suoi due figli, non è mai arrivata. Il sogno si è spezzato su un barcone al largo delle coste siciliane. Lavorava come infermiera professionale a Damasco la donna siriana morta in un disperato tentativo di sbarco a Siracusa. Martedì il sogno della donna si è trasformato nella speranza per qualcun altro: il marito, anche travalicando i limiti imposti dalla sua religione, ha infatti assentito all'espianto degli organi. Un
gesto d'amore che ha ricevuto il plauso, sentito, del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «La donazione degli organi da parte della famiglia della signora siriana, deceduta oggi a Siracusa, è commovente. È l'esempio che anche in situazioni drammatiche di estremo bisogno, come sono quelle dei profughi che arrivano sulle nostre coste, ci sono persone che riescono a compiere gesti d'amore verso
il prossimo che vanno silenziosamente a beneficio di altri. È per questo che desidero inviare un profondo ringraziamento al marito e ai figli e comunicare tutta la mia vicinanza alla famiglia siriana per aver consentito con il loro generoso dono di prenderci cura di pazienti in lista d’attesa», dice la titolare del dicastero di lungotevere Ripa. «Per le sue gravi condizioni di salute verificate al momento dello sbarco, con evidenti segni di sofferenza cerebrale - dice il coordinatore dell'Ufficio Trapianti dell'Asp di Siracusa Franco Gioia - era stata ricoverata d'urgenza all'ospedale Umberto I e, dopo due giorni, per l'aggravarsi delle condizioni, era stata trasferita nel reparto di Rianimazione. Il decesso è avvenuto ieri sera e il marito, pur nella sofferenza per la perdita della propria consorte, travalicando i confini della disperazione per la guerra che li ha costretti a fuggire e il proprio credo religioso islamico, non ha esitato a dare un segnale di grande altruismo al popolo che li aveva accolti acconsentendo al prelievo di fegato e reni per restituire la vita ad altre tre persone».
LA PAGINA DEL DIRETTORE
L’EDITORIALE
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Occhio al... “bacchettone” rosso di Donoevita.it
+ WEB
Tranquilli, sul web non siamo certo divenuti tali. Bacchettoni erano - nel gergo giornalistico che ci è stato insegnato accedendo alla professione - quei fili neri, piuttosto marcati, che racchiudono una notizia per metterla in particolare evidenza. Chissà se li si chiama ancora così, nei corsi di giornalismo.Visto che i nostri (che esordiscono in questo numero) come “bacchettoni” sono un tan-
tino “cicciotti”, li chiameremo banner(oni) per adeguarci ai nuovi tempi. La funzione, però, non cambia. Quando appaiono su una pagina, vuol dire che quella notizia può essere approfondita (con testi, gallerie d’immagini, video, ecc...) sul sito-blog del giornale e/o sulle pagine Facebook e YouTube. Veniteci a cliccare. + WEB Suderemo, ma non vi deluderemo! 5
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INCHIESTA: I TRAPIANTI IN VENETO
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a risposto no al trapianto di rene. Anche se lo italiana e un nuovo grande impulso alle campagne di aspettava da 16 anni, costretta alla dialisi tre sensibilizzazione e informazione sulla donazione volte alla settimana. Anche se ciò avrebbe significato degli organi, a quelle dell’Aido in particolare. A venaccorciare la propria vita e la gioia di circondarsi del- t’anni di distanza, il clamore si accende oggi intorno l’affetto dei propri cari. “Datelo a chi è più giovane di alle storie di chi al trapianto rinuncia, per permettere me, io la mia vita l’ho fatta”. Lo straordinario gesto di ad un giovane, un padre o madre di famiglia o un Rina Zanibellato, 79 anni ragazzo che sia, di tornare di Paderno di Ponzano ad una vita normale. Di (Tv), deceduta lo scorso Due recenti testimonianze di vita, tornare “alla vita”. La sto27 giugno all’ospedale di spunto per riflettere sui trapianti ria di Rina in Veneto non Treviso, ha fatto il giro è isolata e segue quella di d’Italia, riaccendendo Walter Bevilacqua, pasl’attenzione sulla delicata questione della donazione tore 68 enne che viveva solo tra le montagne degli organi nel nostro Paese. Fu la storia di immen- nell’Ossola, in Piemonte e che ha rinunciato al rene sa generosità dei genitori di Nicholas Green, un bam- per lasciarlo “a chi ha figli e più diritto di vivere”. E’ bino statunitense ucciso per errore da alcuni crimi- morto a gennaio di quest’anno durante la dialisi a cui nali durante una vacanza in Sicilia, a “svegliare” il 29 si sottoponeva ogni settimana, all’ospedale San settembre del 1994 le coscienze degli italiani. In Biagio di Domodossola. Rina e Walter sapevano che sette, tra cui quattro adolescenti, beneficiarono della la vita di tanti giovani, conosciuti durante gli anni in donazione di cuore, reni, pancreas, fegato e cornee di dialisi, è legata alla donazione. Ma che ricevere un Nicholas. Uno “scossone di civiltà” che fece clamore rene nuovo non sarà per loro affatto semplice e scone che contribuì a far aumentare le donazioni di tato. Per questo hanno deciso, entrambi, di lasciare a organi in tutto il nostro Paese. Perché quell’im- loro la propria “chance”. Di trapianti, di liste d’atteprovviso, dolorosissimo e bellissimo insieme episodio sa e di cultura del dono abbiamo deciso di parlare in di cronaca, cambiò il modo di sentire di noi tutti. In questo servizio, anche con l’aiuto dell’Aido, l’associun certo senso, la storia di Nicholas ha avuto il azione dei potenziali donatori di organi, che proprio merito di dare un nuovo corso alla trapiantologia quest’anno compie 40 anni.
Interventi pediatrici, un campo delicatissimo Quando a necessitare di un organo è un bambino, il tema dei trapianti diventa ancor più delicato. Perché la sua salvezza dipende il più delle volte dal dramma e dalla morte di un altro piccolo e perché il procedimento risulta più difficile e rischioso, considerata la necessità di reperire organi di piccole dimensioni compatibili con il corpicino del paziente che, tra l’altro, è in fase di crescita e quindi diverso da quello adulto. Un passo in avanti importantissimo per quanto riguarda il trapianto di fegato é rappresentato dalla tecnica chirurgica dello split liver (letteralmente 'divisione del fegato') che permette di utilizzare un solo fegato, prelevato da cadavere, per trapiantare due persone in lista di attesa: un bambino e un adulto. I trapianti in bambini ed adolescenti, comunque, non sono così rari come potrebbe
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sembrare. Secondo i più recenti dati diffusi dal Centro nazionale trapianti in fatto di Programmazione nazionale pediatrica, dal 2002 al 2011 sono stati eseguiti 1490 trapianti di organo: 204 di cuore, 653 di fegato e 633 di rene. La maggior parte degli interventi al cuore è stata effettuata a Roma, seguita da Bergamo, per cardiomiopatie e cardiopatie congenite. Per quanto riguarda il fegato, la maggior parte sono stati eseguiti a Bergamo, per lo più per epatopatia da atresia delle vie biliari. Il 17% dei piccoli aveva meno di 3 anni. Diverso il discorso rene, dove i minori di 3 anni sono il 47%, con la maggior parte degli interventi effettuati a Padova, seguita da Genova e Roma. Dal gennaio al giugno 2013, secondo i dati del Coordinamento regionale trapianti, in Veneto sono stati eseguiti 14 trapianti pediatrici: 8 di rene (2 da donatore vivente), 5 di fegato e 1 di polmone. Nello stesso periodo, in lista d’attesa si contavano 38 bambini. In Italia, a fronte di moltissimi successi, si sono registrati, purtroppo, anche alcuni decessi di minori malati, perché l’organo non è mai arrivato.
I Veneti sono fra i primi in generosità
INCHIESTA: I TRAPIANTI IN VENETO
Da Nicholas, a Walter, a Rina
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e persone che hanno deciso di donare i propri organi, tessuti e cellule alla fine della vita, sono in Italia 1.300.000, delle quali 203.674 in Veneto. Sono gli iscritti all'Aido. Una scelta importante, perché in grado di prolungare la vita, ridare salute e speranza a chi è malato. Ma com’è organizzata la regione Veneto nel delicato campo dei trapianti? Dove avvengono e quanti? Che cosa si dona? L’abbiamo spiegato in sintesi, con l’aiuto dell’Aido regionale, grazie ai dati resi noti dal Sistema regionale trapianti. n tutte le Ulss della regione ci sono i Coordinamenti dei prelievi, mentre sono quattro i Centri trapianti attivi in Veneto, ciascuno con una propria “specializzazione”: Padova per i trapianti di cuore, polmone, fegato, pancreas, rene e rene pediatrico, Verona per cuore, fegato e rene, Treviso e Vicenza per il trapianto di rene. Ci sono poi le tre Banche dei Tessuti: la Fondazione Banca degli occhi del Veneto di Mestre (Ve) che seleziona, raccoglie, conserva e distribuisce i tessuti oculari; la Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso che fa lo stesso con homograft cardiaci, segmenti vascolari, membrana amniotica e tessuto osseo e la Banca dei Tessuti di Verona che seleziona, raccoglie, conserva e distribuisce cute e tessuto osseo. L’impegno dei volon-
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tari Aido e di altre associazioni del settore, nonché lo straordinario lavoro di queste strutture, hanno portato il Veneto a raggiungere risultati che brillano nello scenario italiano per donazioni e trapianti, sia di organi sia di tessuti e ponendo i centri trapianti del Veneto tra i primi d’Italia. n Italia le persone in lista d’attesa per un trapianto nel 2012 erano 8.926, di cui 1.019 in Veneto. L’organo più “atteso” numericamente era il rene (da oltre 6.000 persone), seguito da fegato (969), cuore (740), polmone (359), pancreas (218) e intestino
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Quarant’anni di dono (26). Lo stesso dicasi nella nostra regione, dove l’attesa per un rene riguarda 660 persone, di cui 31 bambini, per il fegato 181, per il cuore 90, per il polmone 75 e per il pancreas 13. Al 30 giugno di quest’anno (quindi a soli sei mesi dall’ultimo report nazionale del Centro nazionale Trapianti), in attesa troviamo 8.564 malati, un numero che dimostra quanti siano, pur a fronte di un buon numero di trapianti eseguiti, i nuovi ingressi nelle liste e quanto sia difficile aiutare tutti. La media di attesa in lista d’attesa in Italia è di 2-3 anni, a volte troppi per il malato. Muore lo 0,30% di chi aspetta il pancreas, l’1,87% di chi attende un rene, il 7,30% di chi aspetta un fegato nuovo, l’8,1% di chi necessita di un cuore e l’11,5% dei malati in attesa di un polmone. uanti hanno ricevuto un organo? Quasi 3mila persone lo scorso anno, 454 delle quali sul territorio veneto. In pratica, solo un terzo delle persone in lista d’attesa in Italia ha potuto sottoporsi al trapianto. Gli organi trapiantati in totale in Italia lo scorso anno sono stati: 1.589 reni, 985 fegato, 231 cuori, 114 polmoni e 67 pancreas. In Veneto, nel 2012, gli organi trapiantati sono stati 466 in totale: 293 reni, 108 fegati, 32 cuori, 23 polmoni e 10 pancreas. In alcuni casi, al malato sono stati trapiantati più organi insieme per un totale, appunto, di 454 interventi. Questi numeri regionali, già di per sé molto interessanti, lo sono ancora di più se si considera che sono cresciuti
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rispetto al passato. Erano 375, per esempio, nel 2004 e 393 nel 2005 per poi calare a 355 nel 2008 e risalire dal 2009 fino a 427 nel 2011. Lo scorso anno si è raggiunto il numero più elevato in Veneto. Significativo anche il dato che riguarda il tipo di donazione, che da vivente è passato da 13 a 27. n Veneto, quasi il 10% delle persone che ricevono un organo è nato all’estero (stranieri o figli di emigranti italiani), ma ancor di più, quasi il 12%, sono coloro che, di origine straniera o sempre figli di italiani nati all’estero, lo donano. Per quanto riguarda l’età dei donatori, la percentuale più alta è tra i 41 e i 60 anni (il 32%), segue quella tra i 60 e i 70 e gli ultra 70, ma un 15,3% di donatori ha tra i 16 e i 40 anni. Ha meno di 15 anni il 2,5% di chi dona un organo. Quindi, non solo una scelta strettamente personale fatta in vita di donare qualcosa di sé dopo la morte, ma anche scelta dei familiari. In Veneto la media di donatori di organo per milione di abitante è di 24,3 contro il 18,9 della media nazionale e il 16,9 di quella europea, mentre l’opposizione alla donazione è del 20,6%, contro la media nazionale del 29,3%. Per quanto concerne le donazioni dei tessuti, in Veneto nel 2012 sono state 3mila tra cornea, tessuti oculari, cardiaci, tessuti vascolari, osteo-tendinei… Un terzo da donatori viventi.
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Servizi a cura di Michela Rossato (Fonte tabelle e dati: Regione Veneto)
Giovani creativi e messaggi choc per far pensare P er scuotere l’opinione pubblica sulla donazione degli organi, tre studentesse del corso di Strategie della comunicazione del prof. Vincenzo Montieri dell’Università di Padova, hanno “rivisitato” i necrologi. Rispondendo al bando “On the move 2013” promosso da Pubblicità Progresso per l’Aido, hanno realizzato e affisso in giro per la città centinaia di necrologi con scritte in bianco e nero e la rappresentazione delle vittime-defunti: cuore, polmoni, fegato e reni, in colori accesi. Di forte impatto emotivo la scritta: “Si annuncia la perdita del caro fegato, piangono la sua perdita tutti coloro che avreb-
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bero continuato a vivere grazie a lui”. E così per ogni organo. E non finisce qui, perché attraverso il codice Quick Response, matrice leggibile dai moderni smart phone, è poi possibile accedere direttamente ad un video di spiegazione on line, che completa il significato della pubblicità e parla di donazione d’organi. Nel 2012, gli studenti dello stesso corso avevano, invece, esposto un manichino coperto da un lenzuolo insanguinato, per promuovere la donazione del sangue. Messaggi forse un po’ macabri, ma di certo hanno “colpito”, soprattutto l’immaginazione dei più giovani. E i lettori, che ne pensano?.
uarant’anni sono trascorsi da quando Giorgio suta da tutti in modo forte come Brumat, un friulano trasferitosi a Bergamo, fre- quella degli avisini, che si rinnova quentatore di ospedali per lavoro e per questo testi- a ogni donazione di sangue. Spesso mone delle sofferenze dei dializzati, decise che la sen- il socio Aido, dopo aver fatto la sibilizzazione al trapianto doveva essere il suo obietti- propria scelta sottoscrivendo l'atto vo. “Dovevo fare qualcosa, la mia coscienza si ribellava di volontà positiva alla donazione, nel vedere l’indifferenza, quasi totale, verso questi pazi- non ci vuol più pensare, quasi che enti. Non potevo più ripetermi: non è un problema mio, in tal modo messa a posto la ci devono pensare i responsabili delle strutture sanitarie, coscienza, si voglia esorcizzare la scelta ed allontanare la coloro che reggono le sorti possibilità dell’attuarsi deldella Sanità pubblica e decisi di dar vita ad un’as- La storia dell’Aido e le riflessioni l’evento. La situazione cambia nel caso in cui sociazione che avesse come della Presidente regionale qualcuno necessiti di un finalità quella di sensibitrapianto, allora si chiede a lizzare l’opinione pubblica al dono degli organi post-mortem, a scopo di trapianto gran voce di parlare di donazione e di trapianti e di terapeutico”. Per questo, assieme a un gruppo di sensibilizzare l’opinione pubblica su tale argomento. volenterosi, il 26 febbraio del 1973 fondò l’Aido, I volontari più attivi dell’Aido, però, non sono né Associazione italiana donatori organi che oggi, pur stanchi né spaventati e continuano mantenendo lo stesso acronimo, si chiama a impegnarsi, combattendo una Associazione italiana per la donazione di organi, tes- battaglia non solamente contro suti e cellule (non solo associazione di chi dona, ma l’indifferenza, la paura e i anche di coloro che si impegnano a promuovere pregiudizi, ma anche contro le difquesto atto di solidarietà). In alcune zone del Veneto, ficoltà economiche. L’Aido sopravl’Aido trovò subito l’appoggio dell’Avis che, di fatto, vive solo con attività di autofipersegue lo stesso obiettivo: la solidarietà verso chi ha nanziamento, non facile in questi bisogno di qualcosa che può solamente essere dona- tempi di crisi, non ha alcuna fonte to. Oggi molte sezioni Aido camminano di pari passo di contributi, sopravvive solacon quelle Avis. In quarant’anni i volontari hanno mente con il contributo di fatto corretta informazione, stimolato riflessioni, rac- iscrizione di ogni singolo socio. colto adesioni, informatizzato i dati relativi alle Anche per l’autofinanziamento, dichiarazioni di volontà, coinvolto strutture mediche ma non solo, da una decina d’ane scolastiche. Ci sono stati passaggi obbligati che ni, ad ottobre (quest’anno è prehanno visto cambiare, ma anche rafforzare, il nostro vista sabato 5 e domenica 6, in tutta Italia) i volonruolo. La legge 91 del 1999 ha riconosciuto all’Aido tari sono in piazza per la Giornata Nazionale di inforil ruolo di coautore per iniziative delle istituzioni mazione con materiale informativo e rispondendo volte alla promozione della donazione e all’edu- alle domande dei cittadini. Il nostro pensiero va cazione sanitaria, visto che promuoviamo anche costantemente a quelle persone che attendono un iniziative di prevenzione di gravi patologie causate da trapianto e a quelle che spesso “escono” dalle liste stili di vita scorretti. La motivazione che spinge il sin- d’attesa perché non ce l’hanno fatta ad aspettare. Il golo all’adesione è frutto di una crescita non più solo nostro impegno tende a far affermare il modello emotiva, ma anche l’impegno per una crescita sociale sociale fondato sul principio solidale di mutuo aiuto del Paese. Una crescita di cui la società ci è grata: e della responsabilità civile e raggiungere così il diritsiamo l’unica Nazione ad avere un’associazione di to alla salute, facendo da pungolo presso le Istituzioni volontariato non costituita da malati in attesa di sanitarie perché il diritto alla salute sia valido per trapianto, ma da cittadini che per libera scelta sono tutti. impegnati a promuovere la donazione di organi, tes- Noi crediamo che la civiltà di un popolo si misuri suti e cellule. Punto di forza dell’associazione è certa- non con l’entità dei conti in banca, ma con l’attenmente l’ampia diffusione sul territorio che comporta zione che si manifesta verso i più deboli, i sofferenti, una capillare attività informativa ad ogni livello. i malati e i più bisognosi in genere. Bertilla Troietto - presidente Aido regionale Veneto Certo, l’appartenenza a questa associazione non è vis-
INCHIESTA: I TRAPIANTI IN VENETO
INCHIESTA: I TRAPIANTI IN VENETO
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ATTIVITA’ TRASFUSIONALE
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nizia l’anno cruciale del sistema trasfusionale italiano 2) L’Accreditamento: qualità sicurezza e efficienza e veneto. Tutti i provvedimenti fin qui adottati ci del sistema trasfusionale – La Qualificazione prohanno fatto avvicinare alla meta con gradualità fessionale del personale sanitario paziente, perfino esasperante; ma la crisi economica- L’Accordo n. 149/CSR del 25.07.2012 ha emanato le politica-culturale accelera bruscamente i cambiamenti Linee guida per l’accreditamento dei servizi trasfusioncostringendo al rispetto delle scadenze ormai sovrap- ali e delle unità di raccolta. Esse definiscono le modalità ponibili. per garantire omogeneità nell’erogazione dei Livelli 1) I Requisiti Minimi (sottolineiamo: minimi!) per essenziali di assistenza (i famosi LEA) in materia trasfula qualità e la sicurezza delle Strutture trasfusionali sionale; esplicitano l’obiettivo del contenimento dei - Le Visite di verifica costi, della complessiva economicità ed efficienza del L’Accordo nella Conferenza Stato-Regioni (n. Sistema trasfusionale, senza rinunciare alla qualità e alla 242/CSR del 16.12.2010) stabilì la necessità inderoga- standardizzazione dei prodotti e delle prestazioni bile di conformare le attività del Sistema Trasfusionale trasfusionali. Iniziano descrivendo punto per punto le italiano alle direttive europee del 2002/2005, per competenze che devono avere i medici responsabili garantire su tutto il territodella selezione dei donatori rio dell’Unione Europea di sangue e della raccolta del omogenei livelli di qualità e loro dono, e gli infermieri Dalla filiera controllata sicurezza dei prodotti del che operano nelle attività di alla filiera sostenibile sangue (compreso il plasma raccolta del sangue e degli da avviare alla lavorazione emocomponenti. Per il perindustriale per la produzione dei farmaci plas- sonale che opera nelle Unità di Raccolta associative è maderivati). L’Accordo obbliga al rispetto dei prevista la partecipazione a corsi di formazione region“Requisiti minimi, strutturali, tecnologici e organizza- ali, a tirocini pratici e al superamento di una prova di tivi” delle strutture trasfusionali, e questo deve essere verifica finale dell’acquisizione obbligatoria delle comverificato da appositi “Valutatori” formati a livello petenze. Per garantire qualità, standardizzazione ed nazionale a cura del Centro Nazionale Sangue, ponen- efficienza le Linee Guida indicano la necessità di condo fine alla prassi dell’autocertificazione che ha sempre centrare la produzione degli emocomponenti in strutmostrato i limiti dell’autoreferenzialità. L’Italia è in ture che garantiscano una massa critica di almeno ritardo e usa in pratica una deroga, dimostrando però 40.000 donazioni/anno; altrettanto per la qualifidi lavorare per rispettare le direttive che ha contribuito cazione biologica in strutture con massa critica di ad emanare, e questo evita per ora il procedimento di almeno 70.000 donazioni/anno. infrazione da parte della Commissione Europea. 3) I Medicinali plasmaderivati – Le Gare europee L’obiettivo però deve tassativamente essere raggiunto per la plasmaderivazione entro il 31.12.2014. Gli Accordi n. 9 e n. 12/CSR del 19.01.2012, con i successivi decreti ministeriali del 12.04.2012, pubblicati infine nella GURI il 26.06.2012, hanno aperto la via attesa da 10 anni, delle gare europee per la plas1° Gennaio 2015 maderivazione del plasma italiano, con il superamento dell’attuale monopolio di fatto dell’unica azienda nazionale. Imminente il decreto ministeriale che indicherà quali aziende europee sono autorizzate a partecipare alle gare e poi le stesse potranno essere bandite. Il tempo di sottoscrivere i nuovi Accordi Interregionali fra le Regioni e PPAA italiane, bandire ed espletare le gare europee ed assegnare gli appalti, in contolavoro senza vendere il plasma né comprare i plasmaderivati, e si girerà pagina. Tutto fa prevedere che il 31.12.2014 vedrà la conclusione della gloriosa esperienza iniziata nel 1986 dalla dirompente iniziativa del Veneto, con l’avvio nel 2015 del conferimento del plas-
Sarà così?
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O piuttosto così?
Il sistema trasfusionale è al suo “collo di bottiglia” Il Sistema trasfusionale italiano entra infine nel nuovo secolo, senza perdere i grandi obbiettivi raggiunti finora: tutto il Sistema Trasfusionale è pubblico, basato SOLO sulla donazione non remunerata e anonima, con il riconoscimento del Volontariato organizzato libero e democratico, con la plasmaderivazione realizzata SENZA VENDERE il plasma, remunerando il lavoro industriale, con la Medicina Trasfusionale garantita gratuitamente A TUTTI gli ammalati. L’Italia è un caso unico nel panorama europeo e internazionale e anche per
questo sempre più osservata e studiata, forse con possibilità di essere perfino copiata. Ovviamente le grandi Aziende farmaceutiche, quelle che comprano e vendono l’80% del plasma nel mondo, non ci amano proprio e sarebbero felici di vederci fallire o arenare; al contrario gli Ammalati e i Donatori tifano per noi: non li dobbiamo deludere. È necessario, quindi, essere consapevoli della posta in gioco e essere all’altezza della situazione. Ogni dirigente Avis e tutti i donatori devono essere consapevoli, attivi e attenti nel complesso e difficile percorso che tutto il Sistema trasfusionale deve concludere entro i prossimi 15 mesi.
ATTUALITA’ TRASFUSIONALE
Fatal data: 31 dicembre 2014
ma ai nuovi soggetti industriali, con plasma finalmente certificato con il mitico Plasma Master File (soddisfatti i Requisiti minimi e l’Accreditamento scritti sopra) e di conseguenza avremo medicinali plasmaderivati certificati a livello europeo e internazionale. Attendiamo anche l’imminente definizione delle tariffe di scambio dei singoli plasmaderivati fra Regioni eccedentarie e quelle carenti, così come “normalmente” si fa con gli emocomponenti e allora sarà un’altra storia.
Eccoci quasi al grande, doppio salto. Anzi... triplo Il Veneto: stiamo facendo la nostra parte, puntuali. È sempre sbagliato fare il caposquadra-testa quadra. Ma la soddisfazione di essere in grado di arrivare in ordine all’appuntamento c’è. Non è e non sarà facile, ma ce la possiamo fare. Non dipende solo da noi. Anche la Regione, anche il Crat, anche i Direttori Generali delle ULSS e Az. Ospedaliere-universitarie di Pd e Vr, anche i Medici trasfusionisti e tutto il personale delle strutture trasfusionali, anche i farmacisti ospedalieri, anche i Sindaci del Veneto devono fare la loro. Ma siamo ottimisti e convinti che ce la faremo. Intanto i donatori non trascurino di andare a donare; nell’attesa di vedere realizzati i grandi progetti che ci entusiasmano non possiamo affatto trascurare la quotidiana necessità dei nostri ammalati. Ovviamente teniamo ben saldi i piedi per terra, con passo fermo e cuore saldo. Bernardino Spaliviero 11
ATTUALITA’ TRASFUSIONALE
Accreditamento: il Veneto si avvicina al rush finale
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tavamo terminando di redigere, in chiusura di numero, l’intervista con il dottor Antonio Breda, responsabile del Crat Veneto (Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali). L’argomento principe era il percorso di accreditamento dei Centri trasfusionali. Questo con particolare riferimento alla formazione obbligatoria del personale (anche quello impegnato nei Servizi di raccolta associativi) e alla responsabilità personale, su su fino al Direttore generale dell’Azienda Ulss. Quasi finito il pezzo, sul Corsera abbiamo letto la notizia di cui pubblichiamo il titolo. Sorvoliamo sul dubbio che ci sorge spontaneo: “come fa un sapone germicida a infettare il sangue che (dovrebbe) essere raccolto in una sacca sterile?”, ma approfondiamo la notizia. E scopriamo che, anche in Calabria, le visite degli ispettori certificatori avevano già passato al setaccio quel Centro trasfusionale. Riportiamo un brano di un articolo di agosto del corsera (titolo choc: “Topi nel centro delle trasfusioni”): ...La tragedia forse si sarebbe potuta evitare se qualcuno avesse dato uno sguardo alla relazione redatta dai responsabili della struttura commissariale della Regione (la Calabria è sottoposta a Piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria). Per due giorni, nel settembre 2012, i quattro ispettori inviati a Cosenza passarono sotto la lente d’ingrandimento il Centro trasfusionale dell’«Annunziata» e rilevarono 65 irregolarità, 17 delle quali sono indicate come gravi, «con potenziale impatto diretto negativo sulla sicurezza del donatore o del paziente». INDAGATO IL DIRETTORE - Per questo motivo, al direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Paolo Gangemi, ora indagato per «omissione di atti d’ufficio», erano stati dati dai 15 ai 30 giorni di tempo per sanare le «rilevanti criticità riscontrate».
uesto ci ha confermato l’importanza estrema del percorso, certo faticoso, di qualità in corso. Perché può bastare “un sapone” di un CT non a norma, per compromettere il Sistema. E la Vita! Dottor Breda, entro il 2014, quindi, TUTTI i Centri trasfusionali e le Unità di raccolta - anche associativi dovranno essere verificati, accreditati e certificati. Lo impongono le direttive UE e gli accordi Stato-Regioni che hanno valore di legge. A chi non rientra negli standard qualitativi previsti e non supera le verifiche previste sono concesse deroghe? A livello di Veneto, ma la cosa riguarda tutto il Paese perché le norme sono cogenti, non ci saranno per quanto ci riguarda nessun ritardo e nessuna deroga. Come Paese, in questo percorso di qualità, abbiamo “dietro” in Europa soltanto Grecia e Portogallo. È tutto detto. Entro il 2013 tutti i Centri trasfusionali e le Unità di raccolta anche associative saranno, in Veneto, tutte verificate. Dove non saranno state applicate le indicazioni degli ispettori-verificatori formati dal Centro nazionale sangue, stabilite minuziosamente dalla legge per raggiungere gli standard di qualità minimi imposti, non si potrà più operare. I Centri non in regola, quindi, rischiano di essere chiusi? Esattamente. Non si possono più correre rischi per quanto riguarda la qualità e la sicurezza di sangue, emocomponenti e plasmaderivati. Questo è il minimo che dobbiamo agli ammalati e anche agli stessi donatori volontari. Poi ci sono anche implicazioni di responsabilità diretta degli operatori in caso di incidente trasfusionale... Infatti. Le implicazioni in caso di “incidente”, sia a
livello di responsabilità civile, sia penale sono rilevanti per i responsabili di tutto il Sistema se non sono stati messi in atto tutte le procedure certificate. Dall’infermiere e dal medico prelevatore, al tecnico di laboratorio, al primario del Centro trasfusionale, allo stesso responsabile del Servizio di raccolta in convenzione (per quanto riguarda il Veneto i dirigenti associativi Avis che gestiscono Unità di raccolta, ndr) fino, salendo su, al direttore generale delle Ulss di riferimento e ai responsabili della Regione che non abbiano ottemperato all’obbligo di mettere in regola i Servizi. Ecco, la formazione del personale ai fini del raggiungimento dei requisiti minimi per l’accreditamento. Quanto è importante il fattore umano? La formazione del personale, nel delicatissimo settore trasfusionale, è la prima garanzia di sicurezza e qualità sia della donazione, sia di tutti i numerosissimi passaggi e trattamenti che sangue, emocomponenti e plasmaderivati devono subire prima di arrivare nelle vene dell’ammalato. Gli standard formativi del personale che opera nelle fasi di selezione del donatore e della raccolta è uno dei requisiti minimi autorizzativi. Sono standard qualitativi fissati dall’accordo Stato-Regioni del 2012 e recepito dalla delibera della Regione Veneto 955 del 18 giugno scorso. È anche l’ultimo step che ci manca in Regione per essere pronti per la fatidica data del 31 dicembre 2014. Sono previsti a breve corsi obbligatori di formazione, in particolare per chi opera nelle Unità di raccolta associative Avis. Come sono stati programmati e quando iniziano? Inizieranno da ottobre, esattamente dal 5, e si protrarranno fino al 7 dicembre. Due edizioni sono previste per la provincia di Venezia, due per Treviso, una per Padova. Sono le province in cui funziona la raccolta convenzionata Avis. I corsi saranno tenuti da Veneto FORMSS. (È l’Agenzia di Formazione manageriale partecipata dalla quasi totalità delle Ulss Venete e da altre realtà pubbliche regionali, ndr). Saranno ovviamente corsi accreditati ECM (Educazione continua in medicina) sia per medici, sia per infermieri. Quanti partecipanti sono previsti, fra medici e infermieri
che si occupano della raccolta associativa? È prevista la partecipazione, ripeto obbligatoria per chi vorrà continuare a collaborare nelle sale prelievo, per circa 200 addetti delle strutture Avis e di altri 25 che lavorano nelle strutture pubbliche. I corsi prevedono una prova finale e un periodo minimo di tirocinio. Dall’inizio del 2014, poi, è già in divenire un programma di formazione a distanza per il personale. Insomma il Veneto sembra in dirittura d’arrivo per rientrare nei parametri previsti... Sì. Siamo riusciti con la collaborazione di tutti a predisporre e rispettare un programma molto puntuale. Tutto il sistema, dai dirigenti amministrativi regionali, al Crat, ai Dimt, ai volontari stessi è impegnato in questo senso. Ci rendiamo conto che a livello locale si possono creare difficoltà alle Avis che effettuano la raccolta, ma sotto questi standard non è più possibile andare. Non possiamo permetterci alcun “buco di qualità”. Dobbiamo renderci tutti conto che siamo in una fase di cambiamento epocale di tutto il Sistema trasfusionale del Paese. Un momento di “passaggio” che è anche una formidabile occasione di crescita per tutti. Non si può più ragionare solo in termini di “quantità”, ma soprattutto di qualità. A ogni ammalato bisogna dare sempre tutto ciò di cui ha bisogno, quando ha bisogno e con la massima garanzia di qualità. Qui entra in gioco l’appropriatezza terapeutica. A proposito di “quantità” come vanno raccolta e consumi nella prima metà del 2013? Stiamo rispettando in pieno il programma impostato nel 2012, facciamo fronte agli impegni con le regioni carenti e il leggero calo nell’uso del sangue lo dobbiamo proprio all’uso “mirato”.
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Intervista di Beppe Castellano
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AMBIENTE E PESTICIDI - 2
Prosecco Docg e uso dei pesticidi bollicine sempre più “trasparenti”? N
ello scorso numero abbiamo trattato, in una mini-inchiesta, il problema dei pesticidi in agricoltura. Un argomento sollevato a più riprese (e a volte con azioni clamorose) da vari gruppi e comitati ambientalisti. Il nostro “viaggio” si era snodato attraverso tre zone ad alta, e pregiata, vocazione vitivinicola: le colline del Prosecco Docg ConeglianoValdobbiadene, la Valpolicella (Verona) e la zona del Consorzio Franciacorta (Brescia). Con più o meno sfumature polemiche, tutti i comitati e le associazioni di cittadini delle aree interessate (formati ovviamente da residenti nelle vicinanze delle zone “irrorate”) avevano sottolineato i pericoli e illustrato le iniziative in corso. Non avevamo interpellato (amministrazioni pubbliche e sanitarie), riservandoci di continuare a trattare l’argomento. Sempre per lo spazio ridotto, ci limitiamo in questo numero alla zona del Prosecco Docg, sia perché nel frattempo sono emerse novità (vedi lo Studio Pilota di Biomonitoraggio, pubblicato dal Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 7 il 5 agosto scorso), sia perché siamo stati sollecitati da alcuni amministratori locali. Fra questi ultimi abbiamo raggiunto e intervistato Benedetto De Pizzol, Assessore all’Agricoltura di San Pietro di Feletto dal 2009. Per la cronaca è avisino anch’egli, come la donatrice che ci aveva scritto a suo tempo ponendo il problema. Non pretendiamo, come sempre, di essere esaustivi, tanto vasto è l’argomento. Ma parlare e far parlare di un problema che interessa la salute di ogni cittadino è in ogni caso porre un tassello in più alla sua soluzione. Assessore De Pizzol, come amministratori locali siete chiamati spesso in causa molte volte in negativo perché per alcuni non fate abbastanza per tutelare la salute pubblica in questo campo. Può raccontarci in breve il vostro punto di vista e, soprattutto, se e quali sono anche in prospettiva le azioni concrete? Vorrei partire da una mia convinzione personale, cioé che la green economy sostenibile è il futuro dell’Agricoltura. Anche se - oggi come oggi - è impossibile pretendere che
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tutti, di colpo, passino alle coltivazioni biologiche il futuro è lì. La strada è tracciata. Detto questo i 15 Comuni dell’area Docg Conegliano-Valdobbiadene hanno messo in campo da tempo diverse iniziative proprio per la sostenibilità ambientale. Quali, per esempio? Già dal 2009 abbiamo predisposto un regolamento: (stralcio di Regolamento Intercomunale di Polizia Rurale sull’uso dei prodotti fitosanitari). Il regolamento, unico nel suo genere per numero di partecipanti e modalità di formazione, era in gran parte ispirato alla 2009/128/CE “Direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi”. È stata recepita a livello nazionale solo nel 2012 con il D. Lgs 150/12. C’è chi afferma che è applicato in modo “tiepido”... Dopo il primo anno è in fase di aggiornamento, oltre ad essere uno strumento amministrativo le cui regole devono essere rispettate, sta avendo il merito di dissuadere comportamenti, da parte degli operatori, poco consoni e rispettosi delle persone e dell’ambiente. Per il cittadino si sta rivelando uno strumento per poter segnalare eventuali violazioni. Ma si usano ancora prodotti ritenuti tossici... Dal 2014 sarà vietato l’uso dei prodotti classificati T+ (molto tossici),T (tossici) e Xn (nocivi) con elementi di rischio relative ad effetti cronici sull’uomo anche se autorizzati dal Ministero della Salute. Va sottolineato che le linee guida di questo strumento sono servite alla redazione di un regolamento tipo che la Regione ha proposto a tutti i Comuni del Veneto. Da parte dei produttori ci sono resistenze? Il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG ha adottato un Protocollo Viticolo: è uno strumento di autodisciplina per i viticoltori per rendere meno impattante il lavoro in vigna, con le indicazioni di impiegare prodotti fitosanitari con un basso profilo eco tossicologico e biologico con istruzioni precise anche nei riguardi degli interventi agronomici necessari per la difesa della vite. Questo nonostante la normativa europea e nazionale con-
senta l’utilizzo di tutte le formulazioni commerciali con registrazione ed etichetta approvata dal Ministero della Salute. Ci sono anche aziende che adottano esclusivamente la viticoltura biologica? E, giocando un po’ con le parole, ci sono iniziative pubbliche a favore della viticultura? È effettivamente anche un problema di carattere culturale. Già diverse aziende stanno diversificando il loro modo di produrre e da tempo seguono autonomamente dei protocolli di sostenibilità, sia in vigneto, sia in cantina. Una, tra l’altro, proprio al Vinitaly 2013 ha ottenuto il riconoscimento di Miglior spumante biologico. Altre stanno sperimentando progetti di biodiversità per valutare le pratiche agronomiche per preservare un patrimonio costituito, dai primi dati, da più di 200 specie vegetali presenti all’interno dei filari di vite coltivati in queste colline. C’è un altro obiettivo (Biodivigna) per individuare le viti più vecchie, studiarle, salvaguardare il loro patrimonio genetico e far emergere se il comportamento vegetativo legato alla specifica area di produzione può dare qualche forma di resistenza alle fitopatologie, con la possibilità di replicazione massale. Sono esperienze di cui bisogna far tesoro e che vanno portate avanti come piano di azione complessivo, da mettere a regime. Sarebbe bello fosse tutto realizzato da
domani, ma bisogna fare i passi giusti, ai momenti giusti per non fare errori. Ci sono polemiche anche sui “roghi” con le potature delle viti trattate con pesticidi. Che ne pensa? Anche qui c’è uno studio, partito nel 2010 e quindi ormai quasi pronto, per il riutilizzo dei sarmenti di vite e la vinaccia evitando le bruciature in vigneto (Progetto PRO.S.e.C.CO.). E del recentissimo studio dell’Ulss 7, insieme all’Università di Padova e Udine, che cosa pensa? È stata una ricerca che ritengo seria e che ci pare possa almeno in parte tranquillizzare. Certo che vedere paragonare i livelli di ETU presenti nelle urine dei residenti fra le nostre colline rispetto a quelli presenti nelle grandi città, fa un certo effetto. Dobbiamo lavorare sulla Cultura. Ma insieme, senza muro contro muro e Servizi di Beppe Castellano preconcetti.
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Agosto: rese note le conclusioni della ricerca dell’Ulss 7
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artita un paio d’anni fa, per la ricerca sono state analizzate le urine di 126 bambini e 260 adulti residenti a Cison, Farra di Soligo, Follina, Pieve, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Susegana e Vittorio Veneto. “I valori di ETU di riferimento, spie dell’assorbimento nelle urine dei ditiocarbammati usati comunemente sui vigneti, sono compresi tra 0,5 e 5 microgrammi al litro. Il 95% dei soggetti analizzati è al di sotto di questa soglia, il 53% ha valori inferiori a 0,5. In media, la concentrazione di ETU nei residenti della Docg Prosecco corrisponde a quella di chi vive in città”. È quanto sintetizzato nella conferenza stampa con le conclusioni della ricerca dell’Ulss 7, realizzata con l’ausilio delle Università di Padova e Udine e resa nota ad agosto scorso. Ha già sollevato numerose polemiche dei comitati ambientalisti. Nel prossimo numero ci occuperemo ancora dell’argomento, anche con interviste ai produttori di vino “bio”. Si può? Conviene? Quanto costa in più? Ma ecco l’Ulss 7... Il complesso dei dati illustrati consente di definire le seguenti considerazioni di sintesi: 1. nella popolazione degli adulti dell’Ulss 7, sia la percentuale di soggetti con ETU rilevabile (≥0.5g/l) che la percentuale di soggetti che superano il limite di 5 g/l di ETU, sono sovrapponibili a quelli rilevati da Aprea et al. riguardanti le popolazioni urbane di Pavia, Torino, Trento, Verona e risultano inferiori a quelli riguardanti la popolazione rurale di Rovescala; 2. non emergono differenze tra la percentuale di valori di ETU rilevabili nei bambini e quella degli adulti;
3. non emerge una correlazione statisticamente significativa tra livelli di ETU negli adulti e la distanza tra casa e vigneto, mentre la dimensione dei vigneti circostanti, anche se in modo non statisticamente significativo, influisce sui livelli di ETU; 4. influiscono in modo statisticamente significativo sui livelli di ETU degli adulti e dei loro figli i trattamenti con prodotti fitosanitari nel proprio orto; 5. influisce in modo statisticamente significativo sui livelli di ETU degli adulti l’assunzione di vino; 6. l’assunzione di farmaci negli adulti, anche se con debole significatività statistica, è correlata con valori di ETU più elevati; 7. non emerge una correlazione statisticamente significativa tra i livelli di ETU degli adulti e dei bambini e il comune di residenza; 8. non emerge un’associazione statisticamente significativa indipendente da altri fattori tra il livello di ETU dei bambini e l’asilo frequentato; 9. influiscono in modo statisticamente significativo sui livelli di ETU dei bambini i trattamenti con prodotti fitosanitari effettuati dai genitori in tempi recenti nel proprio orto e la distanza dell’abitazione a meno di 30 metri dal vigneto; 10. verranno approfonditi i singoli casi relativamente ai 14 adulti e ai 7 bambini che superano il livello di ETU di 5 g/l, con ulteriori biomonitoraggi, sopralluoghi e verifica del questionario somministrato. 15
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NOTIZIE DALLA NAZIONALE
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el corso della riunione del primo Esecutivo di Avis Nazionale, a luglio, il riconfermato presidente Vincenzo Saturni ha presentato le linee guida del nuovo mandato e sono state indicate le aree di attività per ciascun componente. In capo alla Presidenza saranno i rapporti e la comunicazione istituzionale sia in ambito nazionale sia in Unione Europea, le politiche sanitarie, il Servizio Civile Nazionale, la Protezione Civile Nazionale. La suddivisione delle competenze poi prevede: Segreteria Statuto e regolamenti: Antonio Ragazzi;
L’esecutivo nazionale. Da sinistra: Carmelo Agostini, Alberto Argentoni, Rina Latu, Vincenzo Saturni, Antonio Ragazzi, Franco Rizzuti, Claudia Firenze, Domenico Alfonzo, Giorgio Dulio.
Coordinamento con Avis Regionali, sistema informativo, studi e ricerche, Cooperazione internazionale: il sottoscritto; Formazione: Domenico Alfonzo; Giovani e scuola: Rina Latu; Monitoraggio, Bilancio sociale, Franco Rizzuti; Rendicontazione e risorse, Giorgio Dulio; Sviluppo dell’associazione sul territorio, Carmelo Agostini; Comunicazione, Claudia Firenze; Comitato medico, Bernardino Spaliviero. L’esecutivo ha inoltre indicato Giorgio Dulio come rappresentante di Avis Nazionale nel Consiglio di amministrazione della società Emoservizi. Naturalmente sarà ricercata la massima integrazione tra le aree e un’attività coordinata con quella delle Avis Regionali così da valorizzare le competenze specifiche e la rete associativa. La proposta di programma di mandato è stata presentata nel Consiglio Nazionale del 14 e 15 settembre a Milano ed ora si lavorerà per la sua stesura definitiva. A ottobre verranno poi formate le Commissioni e i Gruppi di lavoro che, integrati da esperti e rappresentanti delle Avis Regionali, lavoreranno alla progettazione e realizzazione delle attività. E si annunciano già i primi appuntamenti a livello nazionale: 19 ottobre: presentazione progetti e prodotti nazionali per l’attività nelle scuole; 9 novembre: presentazione risultati Libro Bianco e Carta Etica. Inizia un nuovo e impegnativo mandato. Buon lavoro a tutti! Alberto Argentoni, vice presidente nazionale vicario
Tutti in campo per Telethon anche nel 2013! T + WEB
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orna la collaborazione Telethon-Avis anche nel 2013; la prima comunicazione alle sedi Avis da parte della Nazionale è partita a fine agosto. Oltre quattro milioni di euro raccolti e 10 progetti di ricerca finanziati: sono questi i numeri presentati alle sedi Avis contenutti nella lettera inviata dai presidenti di Avis Nazionale Vincenzo Saturni, e della Fondazione Telethon Luca Cordero di Montezemolo. Il momento clou della tradizionale campagna di raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche avverrà tra il 14 e il 16 dicembre, con la diretta sulle reti Rai. Anche per il 2013 la segreteria organizzativa per i donatori di sangue sarà gestita dall'Avis regionale Veneto. Invitiamo tutte le sedi Comunali e Provinciali della nostra regione, che si sono tra l’altro sempre distinte come numero, attività e raccolta complessiva, a pren-
dere contatto per tempo con la sede regionale. Tutte le iniziative, inoltre, se comunicate con congruo anticipo per mail alla Redazione (redazione.donovita@avis.it) troveranno spazio a volontà sul sito www.donoevita.it e sulla pagina Facebook del giornale. Superiamoci anche quest’anno!
AvisFun: giochi e impari L
’Avis regionale ha concluso lo scorso giugno la ristampa di oltre 23 mila quaderni “AvisFun” che fin dal 2009 hanno trovato interesse fra le Avis e Abvs del territorio, impegnate nelle attività promozionali nelle scuole primarie. Si tratta di un quaderno con giochi di enigmistica sui temi della salute, della solidarietà e del sangue, riservato ai ragazzi dagli 8 ai 12 anni. La stampa del quaderno rientra nel Progetto “InVolo”: INtegrazione e VOLOntariato per crescere insieme”, iniziativa finanziata dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato del Veneto. Il progetto InVolo risulta essere un’importante opportunità di confronto e scambio tra Avis, Admo, Agesci (scout), Associazioni di Migranti e comunità di cittadini stranieri ma, soprattutto, vuol
essere promotore di attività e progetti condivisi, finalizzati alla promozione della solidarietà, all’integrazione interculturale e all’inclusione sociale dei giovani (volontari e non). Il progetto è un’ottima occasione da “sfruttare” per coinvolgere i propri volontari e quelli di Associazioni vicine in attività proprie di ogni Avis provinciale o comunale; vuol essere di supporto e aiuto nell’includere in varie attività realizzate per la promozione della solidarietà momenti di condivisione con le realtà dei cittadini immigrati o di giovani provenienti da altre realtà associative che condividono i valori avisini.
E i segnalibri invadono le biblioteche È
giunta all’undicesima edizione la campagna di promozione sul dono di sangue promossa dall’Avis regionale Veneto in collaborazione con le strutture bibliotecarie del Veneto. Proprio in virtù del successo riscontrato fin dal 2007, l’Avis regionale ha deciso di ripetere la stampa di segnalibri informativi volti a sensibilizzare studenti e cittadini alla donazione di sangue. Nel mese di ottobre più di 150 mila colorati segnalibri si troveranno nelle sedi bibliotecarie di un comune del bellunese, quattro del
NOTIZIE REGIONALI
Avis nazionale, si ricomincia da qui
padovano, due del rodigino, sette del trevigiano, quattro del veneziano, quattro comuni del veronese e sei del vicentino. Si aggiungono alle altre decine degli anni scorsi. “Dai alla tua vita la forma migliore. Diventa donatore!” Con questa metafora Avis e Abvs regalano ai ragazzi (ma non solo) un segnalibro, immancabile compagno di studio o di lettura, un oggetto semplice ma di grande utilità e diffusione per trasmettere, ancora una volta, la cultura della solidarietà e del dono verso il prossimo.
La Festa regionale a Mestre ha volato alto... G ran pienone la sera del 15 giugno, con il cabaret de “Riso fa buon sangue”, ma la festa Regionale dell’Avis ha già visto un buon afflusso di pubblico dal pomeriggio, nonostante il gran caldo, in Piazza Ferretto a Mestre. L’occasione, come sempre, la Giornata Mondiale del Donatore di sangue. Dopo l’introduzione dei presidenti della Comunale di Mestre-Marghera Roberto Cerruti, della Provinciale Giorgio Brunello, della Regionale Gino Foffano e del presidente nazionale Avis Vincenzo Saturni, la festa è iniziata con il lancio di un migliaio di palloncini.
Si festeggiava infatti anche il 60° dell’Avis Comunale “Gaetano Zorzetto”, figura storica dell’associazione, anche a livello regionale e nazionale, che è stato ricordato in un convegno nella mattinata. Poi subito il via agli spettacoli: sul grande palco montato per l’occasione si sono alternati momenti musicali live e comici per tutti i gusti. Tantissimi i volontari e le volontarie Avis che in vari punti della piazza hanno distribuito in vari stand materiale informativo e promozionale, fra cui anche il nostro Dono&Vita. Cento immagini della giornata sul sito del giornale.
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ualità e grande successo per la prima edizione di Spot of Red la campagna di comunicazione promossa da Avis Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del progetto europeo BESSY - Blood Ethical good for Social capital and SafetY (www.bessyproject.eu). Questi i numeri: 70 in tutto i video caricati su www.spot-of-red.it da aprile a luglio 2013 e 517 grafiche per t-shirt presentate per il premio collaterale "Donare il sangue è Glamour". I 20 TV spot finalisti - tutti bellissimi e significativi sono stati proiettati nel corso dell'evento conclusivo della campagna, il 29 agosto al Teatrino Palazzo Grassi a Venezia, nell'ambito della 14ª edizione di Circuito Off (www.circuitooff.com). Durante l’evento una giuria di qualità, presieduta da Oliviero Toscani (assente per motivi personali, ma presente via audio) e formata anche da Mara Sartore, Renzo di Renzo e Michele Ghedin, ha premiato i tre TV spot più originali e significativi. Eccoli: 1° classificato: "Avis, dona il tuo sangue" di Bruno Palma e Matteo
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Antonelli (Roma); 2° classificato: "Fai la differenza, regala la Vita" di Giovanni Fonte Basso; 3° classificato: "Fai la differenza" di Stefano Baldinelli (nelle foto in primo piano i giurati e, in basso, i premiati). È stato premiato anche l'autore della T-shirt più significativa. Il tema sarà utilizzato per produrre le prossime magliette Avis e sarà pubblicato sul blog lavorincorsa.glamour.it. A essere premiata, fra gli oltre 500 progetti presentati, è stata la creazione di Michele Rota, giovane donatore dell'Avis di Bergamo. Alla premiazione hanno partecipato, per Avis: Claudia Firenze, responsabile Comunicazione di Avis nazionale e già coordinatrice della Consulta giovani nazionale: "È un'iniziativa molto positiva partita da tre regioni italiane - ha commentato - ma che ha un respiro nazionale, come dimostrato dalla quantità e dalla qualità dei video partecipanti. È compito dell'Avis riuscire a comunicare il dono del sangue e la cultura della solidarietà con tutti i mezzi, anche quelli più innovativi e a tutti i destinatari”. Sempre per Avis erano anche presenti Carmelo Agostini, componente dell'esecutivo nazionale; Gino Foffano, presidente Regionale Veneto; Lisa Pivetta, presidente regionale Friuli Venezia Giulia; Alessandra Luppi, responsabile relazioni esterne della regionale Emilia Romagna e Federico Marangoni e Gloria Mercurio, responsabili delle commissioni giovani della Regionale Veneto e della Provinciale di Padova. Ulteriori notizie e video sul sito www.donoevita.it, tutte le immagini delle premiazioni sulla pagina del giornale (donoevita.it). Interviste "a caldo" al vincitore della sezione Spot, all'autore della nuova T-shirt e al Presidente Avis Veneto Gino Foffano, realizzate durante la serata veneziana da Lucia Delsole, sono scaricabili dalla Radio web di Avis nazionale “Radio Sivà” Beppe Castellano (www.radiosiva.it).
a Fiods diventa sempre più “tricolore”. O meglio, sempre più si colora del rosso e azzurro di Avis. Dopo la presidenza stessa della Federazione internazionale delle organizzazioni di donatori del sangue, affidata a Gianfranco Massaro, sarà la 25enne Alice Simonetti, anconetana, a guidare per il prossimo triennio la Commissione Giovani Internazionale della Fiods. L’elezione è avvenuta il primo settembre nel corso del XIII Forum internazionale Giovani della Fiods stessa, che si è svolto ad Amsterdam. Questo è stato il commento a caldo della neopresidente Iyc: “Oggi è stata una grande giornata per i giovani donatori e per Avis. Non solo la delegazione italiana ha dato il meglio di sé nel workshop su webradio Sivà, ma la nostra preparazione ed autorevolezza a livello internazionale si sono rese evidenti con questa bella conquista nel Board Iyc 2013-2016. La fiducia e l’esempio che diamo a tutti i volontari dovrebbe farci capire quante cose straordinarie abbiamo fatto finora e quanto sia importante lavorare al massimo per continuare a mantenere questi livelli. Per riprendere una citazione emersa in questo Forum incredibile: pain is temporary, pride is forever! W l’Avis”. Alice è di Chiaravalle in provincia di Ancona, avvocato praticante, vanta già un curriculum associativo di tutto rispetto. Nel settembre 2012 infatti, dopo aver a lungo fatto parte dei gruppi giovani locali,
entra dell’Esecutivo della Consulta Nazionale Avis Giovani e, in campo internazionale, è alla seconda partecipazione ad un Forum Iyc, quest’anno come capo delegazione. L’elezione di Alice è motivo di grande soddisfazione per tutta l’Avis ed è diretta conseguenza della fiducia che la presidenza di Avis Nazionale ha riservato alla Consulta Nazionale in questi ultimi anni, fiducia ripagata dall’impegno che ha caratterizzato tutti gli eventi della Consulta e dalla crescita associativa dei suoi membri, quasi tutti inseriti nei rispettivi Consigli locali. Un applauso e augurio di buon lavoro, quindi, alla nostra Alice. Nella foto, che si riferisce all’ultimo Forum nazionale giovani a Firenze, è la prima da sinistra. Lucia Delsole
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A Mestre il 16 novembre il Forum giovani del Nordest
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ccola qui in tutta la sua frizzante freschezza la nuova scuderia del Gruppo Regionale Avis Giovani, capitanata da Federico Marangoni. Si è riunita, per la prima volta, presso la sede Provinciale dell'Avis di Padova. Erano presenti per la Provincia di Verona Kevin Costa e Alice Rossetto; per Treviso Elena Cappelletto, Ivano Cavallin e Lorenza Zuglian; per Venezia (ideale passaggio di consegne) Manuela Fossa e Dario Piccolo; per Padova il Gruppo Provinciale quasi al completo: Elena Savio, Emanuela Sartori, Anna Telatin, Nicola De Tranquilli, Matteo Coletto e la sottoscritta. Alla riunione immancabile Francesco Joppi, “giovane” tra i giovani. Prima sfida del gruppo neo formato sarà il Forum Interregionale, la cui ideazione era già stata avviata dal precedente Gruppo Giovani Regionale. Quest'anno verrà ospitato a Mestre il 16-17 novembre. I temi, a grandi linee, saranno l’accoglienza del donatore in una realtà Avis e, su proposta di Federico, la comunicazione e l’informazione associativa più “allargata” verso i soci.
GIOVANI IN EUROPA
SPOT OF RED 2013
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Alice, 25 anni avisina, guida i giovani Fiods
Anche con prove “pratiche” impareremo come nasce e si realizza un giornale (cartaceo e web). Molte saranno le sorprese che attendono i partecipanti (che attendiamo numerosi) al Forum. Sarà come sempre un momento d'incontro dove poter esprimere le proprie capacità sotto forma di un progetto concreto e attuabile. Non ci resta quindi che invitare tutti a partecipare al Forum e anche a dare il contributo al Gruppo. Fatevi avanti! Di sedie attorno al tavolo se ne possono aggiungere ancora molte e di idee fresche Gloria Mercurio non ce n’è mai abbastanza.
GIOVANI NEL TRIVENETO
Con i video-giovani l’Avis si fa bella
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Ridere fa bene e fa pure donare RISO FA BUON SANGUE: IL TOUR, LA FINALE
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idere a crepapelle con buon gusto e ironia fa buon sangue, eccome! Oltretutto, cosa che non guasta, induce a donare chi non aveva ancora pensato di farlo. Il riso, insomma, rende più “leggeri” i propri problemi e, in questo caso, fa riflettere su quelli altrui. Erano oltre duemila le persone in Piazza Europa a Rosolina Mare, sabato 24 agosto per la finalissima di “Riso fa Buon Sangue” 2013. La rassegna-concorso di cabaret ha visto e vedrà
quest’anno una ventina di spettacoli in Veneto, Emilia e Friuli Venezia Giulia. Durante i quali, appunto, sono state raccolte oltre quasi 1500 promesse di donazione fra il numerosissimo pubblico (si stimano circa 20 mila persone che hanno riso con Avis) che ha affollato le varie tappe della kermesse. Ben 500 “promettenti” donatori appartengono al Polesine. Ideata da Enrico Cibotto, de “Gli Amici del Cabaret”, quattro anni fa in collaborazione con la Provinciale di Rovigo, è stata presto adottata da Avis regionale e da tantissime Avis comunali e provinciali non solo venete. La finalissima di Rosolina doveva laureare il campione “emergente”
della risata 2013. L’ha spuntata sul filo di lana il comico aretino Maurizio Borgogni (foto sotto, premiato dal vice presidente Luigi Piva). Il toscano si è aggiudicato anche il premio speciale del pubblico. “Siete veramente belle persone e portate avanti una missione di umanità per la quale bisogna avere tanto rispetto! - ha detto il vincitore all’indomani della manifestazione - il mì babbo è stato “Orgoglioso Donatore” Avis per una vita Intera… io dico Grazie a tutti Voi!”.
Secondo di un’incollatura (il compito della qualificata giuria live nonché di quella popolare via web non era certamente facile) il “medico” di Modena Massimo Morselli. Come a dire che, anche di fronte al terremoto, un sano umorismo permette di andare avanti. Terzi, sempre a pochissimi voti, “finalmente” due veneti: i trevisani di “Sformato Comico” con il gustosissimo scketch del romeno e del carabiniere. Molto applauditi anche gli altri sei finalisti: Il due di coppe (Rovigo), Giuseppe Forte (Verona), Guido Marangoni (Padova), Michele Davalli (Bologna), Stefania Petrone (Pordenone), i Tracataiz (Milano). Nel corso della serata, applauditissimi dal pubblico,
sono stati premiati con il “premio alla carriera” Norberto Midiani e con quello “peggio di così” il vulcanico presentatore Paolo Franceschini. Il premio al “becero Paolo” è stato consegnato dal direttore de “La Voce di Rovigo”, Cristiano Draghi, che in cotal guisa avea etichettato il comico lo scorso anno. Della serie: perfino i giornalisti san ridere di se stessi! Fra gli ospiti della serata, salutati dalle incontenibili risate del pubblico, anche Omar Fantini (in alto) davvero poliedrico e incontenibile protagonista della risata di “Colorado”; gli “attrezzi ginnici” umani di Maniko Sport da Zelig; il vincitore dell’edizione 2012 Michele Giunta insieme a un irresistibile “coach”, finalista lo scorso anno: Omar Pirovano. Sul palco anche i “60 lire” con la musica anni ’60. A premiare Ecco tutte le tappe del Tour 2013 di Riso fa Buon Sangue. Nelle piazze e nei teatri di ogni parte del Veneto, e non solo, tantissimi ospiti provenienti da Zelig, Zelig Off, Colorado, ecc. hanno fatto ridere e sorridere migliaia di persone. CONCORSO EMERGENTI 2013 SELEZIONI: 4 novembre 2012 Avis Padova; 23 dicembre Avis provinciale Padova; 16 febbraio 2013 Avis Lendinara-Comune Lendinara; 9 marzo - Avis Medolla-Avis provinciale Modena; 11 maggio - Avis provinciale Rovigo; 29 giugno - Avis Rovigo SEMIFINALE NAZIONALE EMERGENTI; 24 agosto - Avis provinciale Rovigo: FINALE NAZIONALE EMERGENTI 2013.
e portare il messaggio avisino anche molti dirigenti avisini: i consiglieri nazionali Carmelo Agostini e Mirko Vicentini, il vice presidente vicario di Avis Veneto Luigi Piva, i presidenti provinciali di Rovigo e Verona Massimo Varliero e Mauro Zocca, rappresentanti di altre provinciali e comunali. Dirigenti che, con lo stesso “patron” Enrico Cibotto, non si sono sottratti a far divertire il pubblico. Se il vice presidente dell’Avis regionale Veneto Roberto Rondin è stato coinvolto in esercizi ginnici dai “Maniko Sport” (vedi foto in basso a destra), l’animatore di Riso fa Buon Sangue non è stato da meno. La sua “mise” in una scenetta, sempre con i Maniko Sport, più che a un componente del gruppo lo ha fatto paragonare (commenti raccolti dal cronista fra il pubblico) piuttosto a una “soppressa appena insaccà” o a un “ cutechin de Modena!” . Una serata e un intero anno di buonumore davvero da incorniciare. Facendo divertire la gente “Riso fa Buon Sangue” ha svolto una ormai insostituibile e innovativa forma di promozione del dono del sangue. Gli spettacoli non si sono però fermati alla finale. In basso tutte le tappe del Tour 2013 e le Avis coinvolte. Altri appuntamenti via via aggiornati sul blog di “Riso fa buon sangue” e sul sito www.donoevita.it. Beppe Castellano
RISO FA BUON SANGUE SHOW 15 giugno 2013 - Avis Mestre-Marghera-Regionale Veneto: Festa Regionale Avis Veneto-60° Anniversario Avis Mestre/Marghera; 22 giugno Avis Preganziol, Casier, Mogliano Veneto, Casale sul Sile; 5 luglio Avis San Stino di Livenza; 6 luglio Avis provinciale Padova Avis Padova; 13 luglio Avis Taglio di Po; 17 luglio Avis Lusia; 20 luglio Avis Conselve; 2 agosto Avis Adria; 13 settembre Avis Ceneselli; 14 settembre Avis Portogruaro 14 dicembre Avis provinciale Treviso: RISO FA BUON SANGUE SHOW/MADE IN VENETO - Treviso auditorium Sant’Artemio. E lo spettacolo, le risate e i nuovi donatori... continuano!
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ome annunciato nell’ultimo numero di “Dono & Vita”, apriamo una finestra informativa sulle iniziative che si svolgono al Tempio internazionale del donatore di Pianezze di Valdobbiadene (Tv). Durante l’estate ci sono stati alcuni importanti avvenimenti, il primo dei quali il 7 luglio: la “Festa della Memoria”, giornata del “Preziosissimo sangue di nostro Signore” alla quale hanno partecipato Avis, Fidas, Fratres San Pietro Vico e Aido. Erano presenti, per Avis, il vice presidente nazionale Alberto
duecento partecipanti e con la speciale guida del Corpo Forestale dello Stato. La Santa Messa è stata celebrata alle 12 da don Bruno Faggion, alla memoria dei fondatori del Tempio e di tutti i donatori e animata dal coro “Ana di Cesen”. Ad agosto, invece, si è svolta la manifestazione “Pianezze in Classica Grande musica a Ferragosto” con i tradizionali concerti in quota. L’11 agosto il concerto per pianoforte al rifugio “Ai Frassini”, con musiche di Beethoven, Brahms, Chopin, Sarasate e Sini; il 15 agosto, nel
Argentoni, il presidente regionale Gino Foffano e la presidente provinciale Vanda Pradal e la neopresidente dell’Avis di Valdobbiadene Francesca Fava, per Fidas il presidente regionale Fabio Scarabottolo, per l’Aido di Valdobbiadene il presidente Luciano Tramet, per la Fidas provinciale il presidente Diego Battistuzzi, per il Comitato Tempio Angelo Valente, Adriano Ebo e il presidente Vittorio Dall’Armi. Molto bella è stata anche la passeggiata ecologica e panoramica dal Tempio a Balcon e ritorno, con circa
piazzale del Tempio, il concerto dei solisti di Radio Veneto Uno con musiche di Vivaldi e Tartini dirette da Giorgio Sini e infine, il 18 agosto, al rifugio “Pianezze” il concerto per pianoforte e chitarra classica con musiche di Albenitz, Weber, Chopin e Tarrega con Giorgio Sini al pianoforte e Massimo Scattolin alla chitarra classica. Davvero numerosa la partecipazione degli amanti della bella musica, per un’esperienza da ripetere anche negli anni futuri.
Dal nostro inviato in Bolivia L
o abbiamo letto e non potevamo non pubblicarlo. È dopotutto “Il Bello del Veneto” è anche questo. È il “diario di viaggio” boliviano del nostro ex presidente regionale Alberto Argentoni (attualmente vicepresidente nazionale vicario). Con Francesco Magarorro, Roberto Rondin e due rappresentanti della Fidas regionale, a fine marzo, si sono recati in Bolivia (a spese proprie) per il “Progetto Bolivia”, portato avanti dalle due associazioni venete e che ha fatto nascere l’Abds (Associazione Boliviana Donatori Sangue). È uno spaccato della vita laggiù. Un “racconto” da cui si comprende, senza tanti proclami e con parole “tera tera”, perché noi “Doniamo anche per i loro orizzonti”. Buona lettura. Il Direttore
Ottaviano Cereser
Provinciali di Treviso e Padova: festa e gita quasi per 1000
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ormai tradizione per la Provinciale di Treviso. Il suggestivo scenario del Tempio internazionale del donatore di sangue, a Pianezze di Valdobbiadene, ha fatto per la 14ª volta da cornice alla “Giornata del donatore di sangue” dell’Avis provinciale di Treviso. Oltre 600, per lo più dirigenti delle 90 Avis comunali, ma anche donatori e loro familiari, si sono ritrovati il 1° settembre per trascorrere alcuni momenti insieme, in vista della ripresa di tutte le attività associative. Cronaca e fotoracconto su www.donoevita.it. Ma anche l’Avis provinciale di Padova (vedi articolo a pag. 41) comincia a non essere da meno. Quest’anno i donatori al Tempio erano oltre 250.
24 marzo - Sono le 24 (ora italiana) quando vedo finalmente calare il sole sui cieli del Perù. L’abbiamo inseguito tutto il giorno, da est a ovest. Abbiamo ancora 12 ore di viaggio! Siamo dall’altra parte del mondo, ma ci aspettano dei volontari come noi. 25 marzo - Siamo a Santa Cruz della Sierra (Bolivia) e attendiamo la coincidenza aerea. Un’anziana in costume locale (gonnone e bombetta), accompagnata dalle figlie, ha voluto fare quattro volte la scala mobile dell’aeroporto. Una giostra per un’anima semplice! Poi le figlie, trepidanti e divertite, hanno atteso la partenza del volo sul quale avevano affidato la madre. Primo volo? A Cochabamba siamo ospitati
nella Casa dei volontari. A piano terra ci sono delle grandi camere che si aprono su un cortile interno e possono ospitare fino a 22 persone. La cuoca boliviana, Rosemary, ha lavorato un anno in Italia, a Villorba! Nel pomeriggio, riunione organizzativa presso l’Arzebiscopado nell’Ufficio di padre Alfredo Rizzi, il nostro gancio in Bolivia. Quando usciamo ci portano nella piazza centrale, dove c’è il Municipio. Sono esposte due bandiere: quella boliviana e una multicolore. Mi dicono che è quella della repubblica multinazionale e ogni colore ha un significato: i colori rappresentano i tanti popoli ed etnie di questo paese. 26 marzo - Stamane siamo stati all’Università cattolica di Cochabamba, dov’è programmata una raccolta di sangue. Le ragazze che si presentano a donare sono molte di più rispetto ai maschi che sembrano seguirle per emulazione. Abbiamo preso un taxi veramente sgangherato, ma la sorpresa è al posto di guida. Il conducente tiene sulle ginocchia un gattino. È la sua mascotte. Nel traffico turbolento della Bolivia, ognuno si affida a qualcosa! In serata partecipiamo all’Assemblea straordinaria dell’Abds (Associazione Boliviana Donatori di Sangue). Ci saluta Padre Eugenio Coter, il presidente dell’associazione che lascia l’incarico per assumerne un altro in altra parte della Bolivia. Anche in questo caso, le donne sono in grande maggioranza: il mondo è delle donne! 27 marzo - Girando per Cochabamba, troviamo strade dissestate, parchi abbandonati, stuoli di cani randagi e poi zone curate e pulite più che in Italia. Rosemary ci dice che: “In certi quartieri non manca niente, anche i cani sono diversi!”. Fino alla morte! Ruperta, la segretaria di Abds, ci spiega che in Bolivia oltre a dover pagare le sacche di sangue, che hanno un peso inferiore al nostro e costano circa 250 bolivanos (pari a 150 euro), devono assicurare la ripo-
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TEMPIO INTERNAZIONALE DEL DONATORE
Se la grande Musica sale verso il cielo...
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sizione di due sacche di sangue per rifornire nuovamente le emoteche. Questo vuol dire che due donatori devono presentarsi al Banco di sangue per donare: familiari, amici o qualcuno pagato. Si tratta di un atto obbligatorio. E se non avviene? Ruperta ci racconta un fatto accaduto: è stata contattata da una famiglia perché l’ospedale non riconsegnava il cadavere di un loro familiare, finché non venivano riposizionate 8 sacche di sangue corrispondenti alle 4 utilizzate durante la degenza. Una barbarie! Nel tardo pomeriggio incontriamo un alto esponente del governo boliviano a Cochabamba. È una donna vestita in costume tipico locale. È abbastanza fredda e circospetta verso l’associazione, quasi ostile verso la Chiesa locale. Dichiariamo il nostro impegno per aiutare l’associazionismo dei donatori volontari del sangue. Obiettivo minimo: eliminare la pratica del
riposizionamento delle sacche. In serata, cena presso il centro Migranti della Charitas di Cochabamba. Incontriamo un gruppo di senegalesi in fuga per motivi politici, uno parla italiano. Sono in attesa di permesso di soggiorno o di un documento di transito verso il Brasile. Non riusciamo a capire come sono arrivati qui, nel cuore del Sud America! Sono veramente incredibili i percorsi di questi “senza patria”. 28 marzo - Siamo stati accompagnati sull’altopiano di Vacas, a oltre 3800 metri di altezza. Qui il clima e le condizioni di vita sono veramente dure: coltivazione solo di patate e qualche altro cereale, casa di fango senza pavimento e unica stanza, acqua scarsa, collegamenti e servizi al lumicino, ma c’è internet: questa è la modernità. Aniseto, la nostra guida, è un veterinario-agronomo che lavora qui sopra da 10 anni, ci mostra con orgoglio il vivaio di pini, l’essiccatoio dei funghi, l’allevamento dei lama. Si cerca di dare una sostenibilità economica a chi decide di continuare a vivere quassù. Le persone locali parlano una loro lingua, il quechua, e hanno un modo di fare riservato, ma gentile. Non capisco se sono abituati o condannati a questa vita. Oggi abbiamo percorso un’autostrada boliviana: c’è il casello dove si paga all’ingresso, una strada a due sole corsie con un asfalto impresentabile, attraversamenti “a raso” continui in tutte le località incrociate, pedoni e chioschi vari lungo i margini della strada. La strada è costellata di piccoli capitelli molto spartani che segnalano le vittime degli incidenti stradali. Sono decine in poco più di trenta chilometri! Chiediamo le cause, sono sempre le stesse: velocità, imprudenza, ebbrezza. Tutto il mondo è paese! Poi ci danno un’informazione non secondaria: in Bolivia non c’è scuola guida, paghi e ti danno la patente! Ci sembra tutto ancor più chiaro! 29 marzo - Oggi è Venerdì Santo, giornata di festa in Bolivia. Con la tradizione spagnola, loro celebrano principalmente la morte di Gesù. In questa giornata di festa è tradizione preparare e gustare 12 pietanze, preparate senza carne e uova: altro che digiuno! La città è poco animata e i locali sono tutti chiusi, in piazza centrale davanti alla Cattedrale (che apre solo alle 12) c’è la donazione di sangue: si presentano 35 persone e donano in 25. Rosemary ci riceve per il pranzo e, come di abitudine nella Casa dei Volontari, benedice il cibo e questi stranieri che aiutano il suo paese. Rimaniamo colpiti: ha già capito l’importanza della donazione volontaria di sangue? A volte dare speranza vale più del gesto in sé! 30 marzo - Arriviamo a La Paz alle prime luci del mattino in autobus. Abbiamo corso tutta la notte. Il paesaggio è “presepe” di luci in una grande conca. Assomiglia a quello dei Sassi di Matera, ma moltiplicato per 50-100 volte e a quasi 4.000 metri di altezza! In mattinata visitiamo il Banco del sangue di El
Alto, una città di oltre un milione di abitanti che sovrasta la Paz. Pur essendo sabato mattina, Sabato Santo, ci troviamo tutta l’equipe: una quindicina di persone tra medici, tecnici e infermieri. Ci confrontiamo per quasi due ore su aspetti sanitari e associativi. Qui le persone hanno un eccesso di globuli rossi a causa dell’altitudine, ma si distruggono (emolisi) facilmente. L’idea della direttrice del Banco di sangue è quella di collaborare con Abds e di ospitare il loro ufficio nell’edificio del Banco. Qui c’è un grande bisogno di sangue e l’unione fa la forza. Presto verrà fondata l’Abds di El Alto. Nel pomeriggio visitiamo la riva boliviana del Lago Titicaca. Le sponde verdi, l’acqua azzurra increspata dal vento e la cornice di montagne ci ricordano paesaggi conosciuti. I numeri sono però diversi: 3.800 metri di altitudine, 190 chilometri di lunghezza, 8.373 chilometri di dimensione e tutto questo alla fine di un amplissimo altopiano, contornato da cime andine innevate. Siamo costretti ad interrompere il nostro giro per la presenza di un “bloque”, ovvero un blocco stradale di protesta. Motivo? I locali chiedono la costruzione di tre ponti per collegare gli abitati ad alcune bellissime isole prospicienti. Le istituzioni regionali considerano la richiesta irricevibile per lo scempio ecologico che queste costruzioni provocherebbero. Speriamo che i boliviani prendano lezione dagli errori altrui in tema di rispetto ambientale! La notte è difficile! I quasi 4.000 metri di La Paz si fanno sentire. Mi manca il fiato e la testa pulsa e fa male. Ho preso troppo poco mate (una specie di thé) di coca e non ho foglie da masticare. Qui la coca è un’erba medica e serve a sopravvivere! 31 marzo - Giorno di Pasqua: partecipiamo alla messa nella Chiesa di S. Francesco: stupenda per imponenza e altari barocchi. La messa è pittoresca e non solo per i costumi multicolore dei fedeli locali. Al Gloria il celebrante invita tutti a sventolare sopra la testa i fazzoletti (anche di carta), non viene letta la Seconda Lettura, l’omelia viene fatta dal celebrante con una croce di legno bardata con un drappo bianco sulle spalle (ottimo sistema per avere prediche brevi) e alla fine c’è la reprimenda per come si è svolta l’Eucarestia (cambio di fila, presentazione per ricevere l’Ostia sia con le mani sia con la bocca, arrivo all’ultimo minuto, scarsa propensione a ricevere l’Ostia dalla suora ...). Al di là di questi aspetti, il sentimento che si prova partecipando a questa messa, è
l’universalità e l’unicità di questo annuncio di fede che riesce a riunire persone, lingue e culture così diverse. 1 aprile - Salutiamo padre Eugenio Coter, fino a poco tempo fa presidente di Abds, che parte per il suo nuovo mandato di Vescovo nella Diocesi di Pando. La diocesi si trova nella zona late della Bolivia, verso il Brasile ed è grande come tutto il Nord Italia. Piccolo particolare: vi operano solo 14 sacerdoti e qualche religioso, che si spostano anche con barca, aereo... Padre Eugenio è consapevole delle difficoltà che dovrà affrontare e ci sembra sereno, ma crediamo tema soprattutto la solitudine umana. È una sensazione che traspare in molte conversazioni con questi missionari: persone eccezionali, ma sempre persone! A tavola si discute di libertà dal bisogno e di voglia di superfluo. È un “pericolo” che incombe anche sui poveri! Ci raccontano di una coppia di genitori poveri che chiede pochi soldi per le cure mediche della bimba ammalata (le cure sono gratis solo per i bambini sotto i 5 anni) e che poi, con quei soldi, vanno a mangiarsi il gelato! Il comportamento di quei genitori è certamente una contraddizione, ma c’è molto di “umano” e, quindi, forse è meglio non giudicare e scandalizzarsi troppo. Vi faccio un’ultima annotazione: sono andato in farmacia e ho chiesto un farmaco. Mi hanno domandato quante pastiglie volevo! Il cliente dopo di me ha chiesto 2 aspirine! È sera, abbiamo gli ultimi incontri per Abds: si discute di programmi e del nuovo Direttorio. Domani noi ripartiamo, ma il lavoro qui continua. Hasta luego Bolivia!
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Alberto Argentoni (foto di Argentoni e Roberto Rondin)
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LE SETTE SORELLE
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li associati delle Avis del Polesine hanno eletto i nuovi consigli e i loro presidenti, il 90% dei quali neoeletti. Dei 51 presidenti, la metà è di età inferiore ai 35 anni, 18 sono donne. Per il confermato presidente Avis provinciale, Massimo Varliero, questo quadro è un motivo di soddisfazione ed insieme al Consiglio, ha predisposto un piano di formazione perché tutti si sentano partecipi e soprattutto pronti a espletare nel modo più adatto il proprio incarico. A Crespino, c’è stata la prima Consulta dei presidenti, dove è stato presentato il percorso di questo piano che verrà effettuato per zone, vista la
Gli incarichi dalla Provinciale in su
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Rosolina sono stati eletti i componenti del nuovo Consiglio dell’Avis provinciale di Rovigo. Massimo Varliero è stato riconfermato presidente, mentre ad affiancarlo per i prossimi quattro anni ci sono Maurizio Besola vice presidente vicario, Mattia De Poli vice presidente, Bruno Pettini segretario, Renato Russo amministratore e Francesca Stoppa consigliere. Per l’Esecutivo sono stati eletti i consiglieri Maria Loretta Zamberlan, Giovanni Chioldin, Massimo Finotti, Barbara Garbellini, Gianluca Munegato, Livio Murgia e Laura Trevisan. Il Collegio dei revisori dei conti provinciale è formato da Irene Ranzani presidente, Enrico Maria Crepaldi e Udino Veronese componenti effettivi, Vinicio Ferrigato e Marco Fini supplenti. Nel consiglio regionale Veneto è stato eletto come consigliere Yuri Pavanello, nel consiglio nazionale Mirco Vicentini.
E tutti i nuovi presidenti comunali
N
el territorio polesano, nei periodi in cui non è presente la nebbia, si possono scorgere i campanili più o meno alti dei vari paesi; lì sono presenti anche le Avis comunali con i loro presidenti. Eccoli, con le proprie Avis in ordine alfabetico. Giovanni Lo Tesoriere ad Adria, Maurizio Gui ad Ariano Polesine, Davide Raimondi - Arquà Polesine, Fabio Muraro - Badia Polesine, Luigi Smolari - Bagnolo
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geografia della provincia. Le tre parti della formazione riguardano la conoscenza dello Statuto e del regolamento associativo, il programma della gestione della contabilità in riferimento alla legge che regolamenta il volontariato e l’uso del programma “AvisNet Web” (questo incontro viene svolto in laboratori di informatica messi a disposizioni dalle scuole secondarie di primo grado di Ficarolo e Lusia e dell’ospedale civile di Rovigo). Nel mese di dicembre, inoltre, in un incontro comune verrà presentata la modulistica per l’assemblea ordinaria. Tutto questo è supportato dalla continua disponibilità dell’ufficio di presidenza, dai dipendenti dell’Ufficio Unico di chiamata e dalla direttrice sanitaria, dott. Barbara Cavallaro, presso la sede provinciale. Un presidente, sia di una realtà associativa consistente quanto una piccola, non può considerarsi solo nell’espletare l’incarico ricevuto, ma trova persone che lo aiutano, lo consigliano e lo incoraggiano così potrà dedicare tempo alla sensibilizzazione del dono nel proprio territorio. di Po, Carlo Marosi - Bergantino, Francesco Malin Boara Pisani (anche se territorialmente in provincia di Padova), Giancarlo Santinello - Boara Polesine, Antonio Forestan - Bosaro, Cherubino Lunardi - Buso, Maria Loretta Zamberlan - Canaro, Simone Balzani - Canda, Michela Preparo - Castelgugliemo, Alessandro Ravagnani - Castelmassa, Sergio Mazzali - Castelnovo Bariano, Sabrina Andreasi - Ceneselli, Mauro Polesnan - Ceregnano, Lorenzo Rigobello - Concadirame, Graziella Chieregato - Costa di Rovigo, Letizia Scaranaro - Crespino, Andrea Sivieri - Ficarolo, Claudia Tramarin - Fiesso Umbertiano, Carlo Salvan - Frasinelle Polesine, Eugenio Stoppa - Fratta Polesine, Barotto Nicola - Gaiba, Michele Mattioli - Gavello, Renato Russo - Granzette, Marina Braga - Guarda Veneta, Stephanie Mazzucco - Lendinara, Alberto Pomaro Lusia, Marisa Nasonio - Mardimago, Stefano Cerutti - Melara, Monica Viaro - Occhiobello, Maurizia Mangolini - Pincara, Arialdo Rosati - Polesella, Ivano Contato - Pontecchio Polesine, Sauro Mori - Porto Tolle, Diego Viviani - Porto Viro, Alessandra De Lazzari Rosolina, Barbara Cavallaro - Rovigo, Marino Ceregatti - Salara, Irene Ranzani - San Bellino, Monica Destro - San Martino di Venezze, Maria Laura Natali - Santa Maria Maddalena, Renzo Lanzoni - Stienta, Mirco Vicentini - Taglio di Po, Barbara Garbellini - Trecenta, Andrea Bodo - Villadose, Michele Magrini Villamarzana, Riccardo Roveron - Villanova del Ghebbo, Elena Bertin - Villanova Marchesana e Valerio Caramori - Zelo.
Educazione alla Salute alle Materne L
a diffusione del manuale “Niente Panico” in provincia di Rovigo è stata possibile grazie al lavoro in sinergia delle Avis comunali, delle scuole dell’infanzia e dei pediatri di famiglia. La segreteria dell’Avis provinciale, nella persona del suo presidente, Massimo Varliero, si è fatta promotrice di questa bella iniziativa che ha coinvolto ad oggi 32 Avis comunali dell’alto e parte del medio Polesine. Sono state organizzate delle serate con i genitori e con gli insegnati delle scuole dell’infanzia, grazie al lavoro della coordinatrice delle scuole paritarie dell’infanzia Silvia Montin e della dott.ssa Florinda Destro, medico pediatra, che ha coordinato le scuole. Il manuale “Niente Panico”, nato da un’idea dell’Avis regionale Friuli Venezia Giulia, contiene tutte le informazioni necessarie per affrontare le situazioni di primo soccorso che coinvolgono i più piccoli. Spiegazioni chiare, accompagnate da disegni altrettanto esplicativi per poter arrivare anche ai genitori stranieri. Un manuale, insomma, per aiutare i grandi
ad aiutare i piccoli. I pediatri con la loro presenza ad ogni incontro hanno sostenuto e promosso tale iniziativa, che si propone come strumento valido per gestire i momenti di malattia e disagio dei piccoli. Particolare attenzione è rivolta, inoltre, al promuovere la prevenzione degli incidenti domestici. L’iniziativa è un bell’esempio di lavoro in rete tra la scuola, le istituzioni sanitarie e il mondo del volontariato. L’Avis provinciale, da parte sua, ha anche portato a conoscenza delle famiglie più giovani il grande valore della donazione di sangue e del volontariato. Con il nuovo anno scolastico, riprenderanno gli incontri in tutta provincia.
LE SETTE SORELLE
Nove presidenti su 10 sono “nuovi”
Mardimago: a scuola l’educazione stradale M
esi di intenso impegno per la piccola Avis equiparata di Mardimago (frazione di Rovigo) che, anche in collaborazione con il gruppo Aido, ha svolto molte iniziative per la promozione e la cultura del dono con raccolte fondi a favore della solidarietà. A fine febbraio, collaborando con la scuola primaria, una compagnia teatrale ha presentato un programma sull’educazione stradale, proponendo di insegnare ai più piccoli come ci si comporta per strada, quali sono i principali pericoli, quali simboli è bene imparare a conoscere per potersi comportare in maniera sicura e civile. Nel contempo, l’Avis mardimaghese, grazie anche alla presenza di una collaboratrice dell’Avis provinciale, ha presentato l’associazione ai bambini della classe quinta. L’altra iniziativa, diventata ormai una tradizione per il piccolo paese, è stata la “Camminata in campagna” del 1° maggio. Più di cento persone si sono cimentate in un percorso di sei chilometri a piedi,
offrendo un’occasione per trascorrere qualche ora insieme a contatto con la natura: bambini, adulti ed anziani, si sono divertiti e hanno partecipato con grande entusiasmo. Altro evento organizzato dalle due associazioni è stata la “Festa del Fioredavanti alla chiesa; parte del ricavato della vendita dei coloratissimi fiori e piante preparati e confezionati dalla neo presidente dell’Avis Marisa Nasonio e dalla neo segretaria Roberta Silvestrin e altri soci collaboratori, è stato devoluto ai bambini del Burkina Faso, in collaborazione con ACSA (Associazione cooperativa Sviluppo Africa). Gli eventi sono poi proseguiti con la “Festa del Donatore”, che ha avuto come protagonista una raccolta di fondi per l’adozione a distanza di due bambini brasiliani. Infine, durante la festa contadina svoltasi a luglio, l’Avis è stata presente con un gazebo e, attraverso proiezioni di foto e filmati, ha coinvolto un sempre maggior numero di persone sulla donazione e la solidarietà.
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ROVIGO
LE SETTE SORELLE
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n pubblico numeroso e attento ha seguito, nell’atrio della scuola di Concadirame, la settima edizione di “Poesia in musica”. Simpatici, ma anche riflessivi, i componimenti degli alunni, preparati dall’insegnante Lora Cavallaro, riguardanti la festa della mamma. La categoria dei poeti adulti, sullo stesso tema, ha acclamato i propri versi, anche commoventi, che ricordano la dolcezza delle madri e delle loro fatiche affrontate per crescere i numerosi figli ed i pesanti lavori nei campi. Nella seconda parte della serata sono stati letti dei componimenti dedicati alla propria città o al proprio paese. Gli interventi musicali sono stati scelti e curati nella preparazione dal maestro
Andrea Magon. Con lui al corno Valentina Cavallaro, all’oboe Diego Cristofori, al fagotto Michele Prendini, al clarinetto Stefano Rigobello. alla tromba Matteo Mazzetto, alle percussioni Riccardo Formaggio e Filippo Salvan al flauto. In programma, perfettamente eseguiti, brani di Charpentier, Grieg, Handel, Wagner e Verdi. La dott.ssa Renata Gusella, docente vicario dell’Istituto Comprensivo Rovigo 4, a nome del dirigente scolastico Adolfo Diamanti, ha esternato la propria soddisfazione per la buona riuscita di quest’iniziativa da sempre appoggiata dalla scuola. Lorenzo Rigobello, presidente dell’Avis di Concadirame, anche a nome della collega dell’Aido Silla Ghirardello, ha affermato che “fortunatamente esiste ancora qualche realtà in cui i bambini e gli adulti vengono spronati a scrivere le proprie emozioni ed i propri sentimenti, da condividere poi con gli altri”. Il vice sindaco, Gianni Antonio Saccardin, ha sottolineato che “la musica e la poesia sono le bellezze dell’essere umano ed è importante celebrare la bellezza con queste iniziative, con la speranza che tutti sappiano cercare le cose belle lasciando in disparte tutto ciò che di brutto ci viene come lanciato addosso”. A presentare la serata e introdurre gli ospiti, Pasquale Tiberio.
Una sala pubblica a Ceregnano dedicata al fondatore “Beppe”
È
stata inaugurata e dedicata al fondatore dell’Avis di Ceregnano, Giuseppe “Beppe” Manfrinati, una sala pubblica a Pezzoli. All’amico Giuseppe, il Direttivo ha voluto dedicare uno spazio in riconoscenza del suo operato di collaborazione nel tempo, della
sua presenza discreta, ma sempre sorridente e puntuale, a tutte le feste e le iniziative locali e delle Avis consorelle polesane. Oltre al capoluogo, fanno parte dell’Avis di Ceregnano anche i donatori residenti nelle frazioni di Canale, Lama e Pezzoli. Proprio a Pezzoli è stata organizzata quest’anno l’annuale giornata del donatore, dato che proprio qui abitava Beppe, per trent’anni presidente dell’Avis di Ceregnano. I servizi sono a cura della redazione Avis provinciale di Rovigo
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I tuoi esami? Prendili sul web! È
un passo importante, all’insegna dell’innovazione, quello compiuto dal Centro trasfusionale di Belluno nelle ultime settimane. Da metà giugno, infatti, i referti degli accertamenti eseguiti in occasione di donazioni o controlli da parte dei donatori che afferiscono alla struttura trasfusionale dell’ospedale San Martino di Belluno e alle strutture di Agordo e Pieve di Cadore, sono scaricabili online. Ne abbiamo parlato con il dott. Stefano Capelli, direttore f.f. della struttura trasfusionale dell’ospedale di Belluno. Dott. Capelli, da dove parte il percorso che, oggi, vede una svolta così importante? Nonostante non sia un obbligo normativamente previsto, a Belluno l’invio delle analisi ai donatori, a seguito di ogni loro accesso, risale ai primi anni Novanta. La comunicazione, fino a qualche mese fa esclusivamente cartacea, era costituita da tre documenti: gli esami del trasfusionale, effettuati ad ogni donazione e necessari per la cosiddetta qualificazione biologica del sangue prelevato, cioè per poterlo trasfondere; gli esami di laboratorio, la cadenzatura dei quali è stabilita, per il Veneto, da una delibera della giunta regionale del 2010; infine, una eventuale ulteriore comunicazione con indicazioni e consigli per la correzione dello stile di vita o l’invito a rivolgersi al proprio medico curante. In cosa il nuovo sistema si differenzia dagli altri che cominciano ad affacciarsi in regione? La peculiarità consiste nell’aver messo in comunicazione quattro diversi sistemi informatici dell’Ulss: l’anagrafe sanitaria, il gestionale del trasfusionale, quello del laboratorio analisi ed il sistema per la firma digitale. Tale evoluzione ci avvicina sempre più all’obiettivo di creare, per ciascun cittadino, il fascicolo sanitario elettronico individuale. Particolarmente utile è la possibilità, con l’assenso del donatore, di rendere visualizzabili tali analisi anche al medico di base. Inoltre, in caso di aspiranti donatori prenotati mediante Abvs, dell’idoneità degli stessi verrà data immediata comunicazione anche all’associazione.
Un duro lavoro e tante le forze che hanno collaborato quindi. Effettivamente, i primi 15 giorni di rodaggio sono stati particolarmente impegnativi, ma attualmente il sistema è funzionante. Va dato merito al dott. Faronato (Direttore generale) per la forte spinta data sulla strada dell’informatizzazione. Anche l’Abvs svolge un ruolo fondamentale per la riuscita del progetto. Grazie al sistema di prenotazione mediante chiamata telefonica, abbiamo a disposizione, già dal giorno prima, l’elenco dei donatori programmati. Tale organizzazione consente di eseguire la procedura di accettazione sull’anagrafe sanitaria prima dell’arrivo dei volontari, evitando attese da parte di tutti, donatori e operatori, per i tempi di transito da un sistema informatico all’altro, che sono tempi operativamente “morti”. Il sistema consentirà anche un risparmio in capo alla struttura? Il risparmio monetario si aggira sugli 8.000 euro annui. Oltre a questo, non è trascurabile il risparmio di tempo e di risorse che il sistema consente: ad esempio, il personale infermieristico, prima impegnato in maniera considerevole nello svolgimento dell’attività di tipo amministrativo, potrà maggiormente concentrarsi nell’assistenza ai donatori ed ai pazienti che accedono al reparto. Un miglioramento notevole e difficilmente quantificabile in termini economici. Per concludere, quali sono state le prime reazioni dei donatori? Eccetto qualche raro caso, la novità è stata accolta con entusiasmo. In un territorio come la provincia di Belluno, ove gli spostamenti non sono sempre agevoli, viene data la possibilità a chiunque disponga di un computer e di una connessione internet di scaricare in tempi brevi le proprie analisi, che rimangono disponibili sulla piattaforma per 30 giorni.
LE SETTE SORELLE
Avis più “mia” con musica e poesia
Intervista di Barbara Iannotta
Scuola di Formazione Nordest: problem solving a Belluno
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a seconda tappa del percorso formativo organizzato dalla scuola di formazione delle Avis del Triveneto è stata ospitata ancora dalla città Belluno, presso la sede Abvs ove la presidente, Gina Bortot, ha fatto gli onori di casa. Sabato 15 giugno l’intera giornata è stata dedicata al tema del problem solving: strumenti per l’analisi
dei problemi e tecniche di progettazione. Data l’elevata necessità di interazione attiva tra i partecipanti, il corso prevedeva un numero limitato di iscrizioni: i 17 partecipanti si sono confrontati sul percorso offerto dal relatore, Lorenzo Liguoro, anche attraverso lavori di gruppo particolarmente stimolanti. 29
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LE SETTE SORELLE
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l 26 giugno, a Paiane, è andato in scena lo spettacolo “LineaMenti-I nuovi volti e confini delle mafie” prodotto dalla compagnia “Teatro delle condizioni avverse”. Una bella serata che ha fatto riflettere sulla mafia al nord riassumibile nella citazione “Se al sud l’omertà c'è per paura, al nord c’è per interesse”. Lo spettacolo nasce dall’esigenza di indagare e raccontare
come le mafie tradizionali siano cambiate nel corso del tempo, di come si siano trasformate e abbiano cambiato pelle, di come si siano radicate anche nel centro e nel nord della nostra penisola. Filo conduttore della narrazione sono state le storie e le vite di alcuni giornalisti come Giovanni Tizian o Roberto Saviano, che hanno cercato di descrivere e tracciare i nuovi lineamenti delle mafie di oggi. L’iniziativa è nata dalla recente collaborazione della sezione Abvs di Ponte nelle Alpi-Soverzene con il coordinamento Libera Belluno e anche grazie al patrocinio del comune di Ponte nelle Alpi e la locale Pro Loco. Il successivo 6 luglio, si è tenuto il classico appuntamento ciclistico della Sezione. I gitanti si sono riversati in terra trentina per una “scampagnata” in bicicletta lungo la ciclabile che da Molina di Fiemme porta a Pozza di Fassa lungo un percorso di circa 36 chilometri. Sulla pagina facebook della sezione tutte le foto della manifestazione. Manuel Pierobon
Bolzano Bellunese: se una festa non è solo una “pizza”
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’unione fa la forza, e la Festa di Primavera di Bolzano Bellunese ne è la conferma. La grande collaborazione tra la Sezione Abvs di Bolzano e l’Associazione Ricreativa locale ha dato, come sempre, i suoi frutti. Anche quest’anno, due fine settimana ricchi di buon cibo, giochi, musica, allegria e tanto altro ancora. È ormai tradizione inaugurare la festa con una conferenza sulla
montagna e quest’anno l’incontro è stato intitolato “Gusela del Vescovà. Un secolo di alpinismo da Bolzano Bellunese alla Schiara”. Sono state ripercorse tappe storiche dell’alpinismo, attraverso foto, testimonianze, emozioni: grande coinvolgimento da parte di tutto il pubblico presente nonostante il tempo decisamente invernale. Anche la seconda settimana si è aperta con una conferenza, questa volta una presentazione del libro di Giuliano Dal Mas “Dolomiti insolite 3”. E poi? E poi via con le pizze, gli s’cius, il pastin, lo schiz, i cicchetti ecologici, le torte per sostenere le scuole locali… ce n’era davvero per tutti i gusti! Ma non è finita qui: la pesca di beneficienza ha avuto grande successo, anche grazie ai giovanissimi collaboratori in viola, attenti e disponibili a dare una mano a tutte le ore. E quest’anno un grande evento: il raduno delle Fiat 500, ospitato nel parco dell’ex asilo Dartora, luogo di ritrovo e di eventi per tutto il paese. Anche stavolta quindi grande soddisfazione e voglia di lavorare con due squadre che, unite, danno il Giulia Frigimelica massimo!
Sedico: sagra con Vamp e... rebus
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hi ha partecipato alla sagra d’estate delle Roe, non si è annoiato. L’Abvs di Sedico ha, infatti, coinvolto attivamente i commensali grazie alle simpatiche tovagliette “enigmistiche”. Non solo i
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partecipanti, ma anche gli addetti ai lavori hanno collaborato per risolvere i giochi proposti da Vamp che, accanto al momento ludico, proponeva una riflessione sul B.I. dono del sangue.
Limana: gran staffetta sky roll - hand bike U
n evento straordinario con ospiti eccezionali: sono stati questi gli ingredienti della riuscitissima prima edizione della staffetta di hand bike e ski roll a Dussoi, il 17 luglio scorso. I grandi nomi locali delle due discipline hanno raccolto l’appello della sezione Abvs di Limana e dell’associazione Amici di Roccia per una manifestazione incentrata sulla promozione dei valori fondamentali dello sport, oltre la disabilità. Preceduti dalla classica corsa podistica non competitiva di 6 chilometri, le sei coppie si sono presentate ai nastri di partenza. Le hand bike hanno calcato per prime il percorso di gara, terminato il quale hanno passato il testimone ai compagni dello ski roll. In classifica, dietro alla coppia Daniele Grandelis-Thomas Moriggl, che ha conquistato l’oro, si sono piazzati Sandro Dal Farra e Giovanni Gullo. Terzi Davide Giozet (maglia rosa all’ultimo Giro d’Italia di hand bike) e il falcadino Fulvio Scola. Ma nulla ha superato l’emozione di aver visto Pietro Piller Cottrer, campione
di fondo, spingere al traguardo l’hand bike del compagno Pierantonio Peterle, rottasi durante il percorso. In serata la consegna, da parte degli Amici di Roccia, di un contributo all’Associazione sociale sportiva invalidi di Belluno nelle mani del plurimedagliato e campione olimpico Oscar De Pellegrin.
LE SETTE SORELLE
Ponte Alpi a Teatro, per capire la mafia
Visome: agli “Sgam” il green Volley
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eek end dell’8 e 9 giugno all’insegna dello sport a Visome, per la settima edizione del torneo di green volley organizzato dalla sezione Abvs di Visome e Castoi. Sin dal primo pomeriggio di sabato si sono sfidate le squadre miste formate da 3 giocatori, di cui almeno una donna obbligatoriamente in campo. Ben 20 le compagini iscritte, che hanno richiamato anche un notevole afflusso di pubblico. All’esito della due giorni, il primo posto è stato conseguito dagli “Sgam”, prevalsi su “Tutte quante vogliono farsi Gezz” per 2 set a zero. Nella finale di consolazione, i “Polenta Violenta” hanno invece sconfitto “La pioggia bacia i belli”. Una parte del torneo è stata riservata ai più piccoli: 6 le squadre di minivolley affrontatesi, tra le quali hanno trionfato “Le Sceme” su “I Leoni”. Il tempo, purtroppo, non ha risparmiato giocatori ed organizza-
tori con due temporali che hanno interrotto anche l’ultima e decisiva partita. Nulla ha scalfito, però, il clima familiare e goliardico del torneo che, come ormai da tradizione, consente la partecipazione solo agli atleti maschi non tesserati, alle donne e alle categorie giovanili. Sempre preziosa la collaborazione di Asd Pantera Rosa e della Parrocchia di Visome, che, mettendo a disposizione la propria attrezzatura e gli impianti, permettono di fatto la realizzazione della Pagina a cura di Barbara Iannotta manifestazione.
Bribano: in 190 al “Memorial Anna Deon” di nordik walking
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ono stati 190 i podisti e gli amanti del nordic walking che il 21 luglio hanno partecipato alla tredicesima edizione del “Memorial Anna Deon”, la corsa non competitiva organizzata dalla sezione Abvs di Bribano. La gara maschile è stata vinta nettamente da Livio De Paoli davanti a Vittorio Laveder, mentre è Paola Dal Mas ad aggiudicarsi la classifica femminile. Vittorio Laveder e Gigliola Zabot sono, invece, i vincitori della speciale classifica riservata ai donatori del sangue. Di Sergio Tres il tempo ideale nel Nordic Walking, mentre tra i gruppi si è imposto il G.S. Birre Medie. 31
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TREVISO
TREVISO
LE SETTE SORELLE
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inque sono i mesi “di vita” del nuovo Consiglio provinciale di Treviso. Sono stati mesi intensi di attività e di novità. Novità in parte conosciute, come l’approssimarsi delle nuove ispezioni regionali della nostre 40 Unità di raccolta periferiche, l’accreditamento delle stesse, l’organizzazione dei corsi per la formazione di tutto il personale medico ed infermieristico operante presso i punti di raccolta, per l’adeguamento alle normative
europee e per poter dare agli ammalati tutti il nostro dono certificato e accreditato. Di qui inevitabile tornare al discorso dell’ufficio di chiamata/prenotazione che è ormai diventato necessario e imprescindibile per i nostri soci e per il personale sanitario. I soci donano su appuntamento con minor perdita di tempo e il personale sanitario viene meglio impiegato in funzione della mole di attività da svolgere. È doveroso un plauso ai presidenti e ai lori Consigli direttivi che con un instancabile e quotidiano lavoro stanno soddisfacendo il bisogno di sangue delle nostre Aziende sanitarie, e non solo. Oltre a garantirlo prima di tutto agli ospedali della provincia per
i loro interventi programmati e non, per i feriti sulle strade e per le patologie che lo richiedono, il sangue dei donatori della Marca contribuisce ad aiutare le strutture che ne hanno bisogno anche fuori regione. Solo nei primi sei mesi di quest’anno, ad esempio, 760 sacche sono state inviate a Roma e 570 a Messina. Durante l’estate si è temuto un calo delle donazioni totali, ma il grande lavoro delle Avis comunali e gli inviti lanciati dalla Provinciale anche tramite la stampa, ci hanno permesso di far fronte alle necessità senza emergenze. Ci avviciniamo all’autunno con serenità, forti dei nostri oltre 32 mila donatori attivi e un buon numero di nuovi iscritti (nei primi sei mesi del 2013 ne abbiamo registrati 1.257) che speriamo aumenti ancora. Ora, dopo il bellissimo incontro e le riflessioni fatte tutti insieme, al Tempio del donatore di Pianezze di Valdobbiadene, il 1° settembre, come da tradizione ormai per la nostra Avis, ci attendono dei momenti più “istituzionali”. Per i presidenti e i tesorieri l’appuntamento è per il 3 ottobre, per un aggiornamento sulla gestione amministrativa delle Onlus. È rivolto ai presidenti, ma anche ai consiglieri tutti delle nostre Avis comunali, invece, l’appuntamento formativo a Laggio di Cadore, l’ultimo fine settimana di settembre. Al momento di andare in stampa si stanno definendo gli ultimi particolari del seminario che verte sul tema “Ci sta a cuore: L’etica del dono e la cultura organizzativa di sistema a servizio della persona e della comunità”. Abbiamo ancora tanta strada davanti, tanti impegni e sfide da portare avanti, ma con la collaborazione di tutti, il fare rete fra di noi ed avere sempre in mente le motivazioni per cui noi tutti siamo diventati donatori (l’altruismo, la moralità, l’etica, il rispetto, la solidarietà, il senso civico e amore per chi non sta bene), tutto diventa più semplice e motivante. Vanda Pradal, Presidente Avis provinciale Treviso
Provinciale al lavoro subito con gli incontri di zona
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’Esecutivo della Provinciale ha tenuto cinque incontri di zona con tutti i presidenti delle Comunali. Distribuiti in due settimane, sono stati un momento impor-
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tante di confronto schietto e pacato sulle attività svolte e da svolgere nei prossimi mesi dell’anno, di analisi e critica sull’andamento della raccolta e di stimolante dibattito per vecchi e nuovi dirigenti, nominati nel corso delle ultime assemblee elettive. Oltre a richiami locali e questioni di interesse generale, si è parlato di web, nuovi iscritti, accreditamento, ufficio di chiamata, gestione delle risorse finanziarie e corretta gestione delle anagrafiche. Ad aprire è stato l’incontro del 25 giugno, a chiudere quello del 4 luglio. Le serate itineranti si sono svolte a Montebelluna, Villa d’Asolo, Motta di Livenza, Pieve di Soligo e alla sede provinciale di Treviso. Invitati anche i referenti del Gruppo Giovani provinciale ed i consiglieri provinciali territoriali.
Resana fa incetta di testimonial d’eccezione L
’idea di diffondere lo slogan “Avis x la vita”, coniato qualche anno fa dall’Avis di Resana, attraverso dei personaggi famosi, è diventata realtà con le prime foto arrivate da alcuni sportivi e personaggi noti della televisione che si sono resi disponibili. Le foto ora stanno girando sia in paese, con una serie di manifesti utilizzati nelle varie manifestazioni locali, sia nei social network Facebook e Twitter dove l’Avis Resana ha già registrato migliaia di contatti tra “amicizie” e “followers”. Tra i primi “vip” sportivi che si sono prestati ad affiancare la loro immagine all’Avis ci sono il campione olimpico di taekwondo, Carlo Molfetta, il campione di volley Luigi Mastrangelo, la campionessa di nuoto Federica Pellegrini, ma anche i giornalisti del canale televisivo “Sportitalia”, uno dei più visti dai giovani.
Per il mondo dello spettacolo, si è fatta avanti la bellissima Cristina Chiabotto, già Miss Italia nel 2004, e del “bike trial” Vittorio Brumotti, famoso per le sue partecipazioni al programma televisivo “Striscia la Notizia”. Ed infine un altro “personaggio” che ha indossato la maglia con la scritta “Campione nello sport, campione nella vita”: Giacomo “Jack” Sintini, pallavolista campione d’Italia quest’anno con l’Itas Trento, un campione “vero” che ha vinto la sua battaglia contro il cancro ed è ritornato a giocare vincendo lo scudetto. Ora “Jack” è anche il promotore di una fondazione che porta il suo nome e che raccoglie fondi per la lotta contro il cancro… un messaggio di speranza per gli ammalati, proprio come quelli che lancia sempre l’Avis!
LE SETTE SORELLE
Se il nostro autunno sa di primavera...
Meduna: di Comune in Comune... Avis c’è! L
’Avis di Meduna di Livenza ha contribuito in modo rilevante, con le proprie iniziative, al successo della manifestazione “Di Comune in Comune”, svoltasi a Meduna il 22 e 23 giugno con la partecipazione ufficiale di 7 comuni (Este, Isola Rizza, Caorle, Lendinara, Montecchio, Pieve d’Alpago e Meduna) provenienti dalle 7 province del Veneto. E’ stata una grande festa che ha offerto alle varie realtà comunali la possibilità di presentare, attraverso diversi stand collocati nelle piazze e vie del paese, le proprie peculiarità, anche turistiche ed enogastronomiche. Aderendo all’invito della locale Amministrazione comunale, l’Avis di Meduna ha allestito un gazebo per illustrare la propria attività, distribuendo un volantino informativo predisposto per l’occasione e altro materiale promozionale. Per dare ampio risalto alla propria presenza, l’Avis ha organizzato, inoltre, un’interessante Mostra aeronautica che ha visto esposti importanti cimeli e motori di aereo della prima e seconda guerra mondiale, usciti per la prima volta dal Museo storico Aeronautico del Friuli Venezia Giulia. Il responsabile del Museo, Giovanni Follador, ha così voluto onorare anche l’amicizia con un giovane avisino di Meduna, recentemente scomparso. Alla cerimonia inaugurale ha partecipato anche Mario Eichta, già console onorario
austriaco in Italia. L’evento ha richiamato molti visitatori e ha avuto un grande apprezzamento. Nell’occasione è stato pubblicato anche un volumetto con notizie storiche sul paese e su un locale campo di aviazione, detto del “Malgher”, attivato dagli austriaci nel 1917. “Il lavoro organizzativo è stato molto impegnativo ed ha visto la fattiva collaborazione dei consiglieri avisini, in particolare dei giovani - ha dichiarato il presidente dell’Avis di Meduna Agostino Prosdocimo Non so se per merito anche di queste iniziative promozionali, ma la domenica successiva, il 30 giugno, si è registrato un aumento delle donazioni, nonché un certo numero di nuovi iscritti all’Avis”. Gian Franco Spadotto
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LE SETTE SORELLE
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atti coinvolgere! All’Avis provinciale di Treviso c’è un nuovo “nato”: il gruppo giovani, un trio di ragazzi o “quasi”, che si rivolge ai propri coetanei con lo stesso linguaggio. Elena, Ivano e Lorenza si stanno impegnando a cercare amici in tutte le sedi Avis comunali da coinvolgere nelle iniziative (feste, manifestazioni sportive, concerti...) finalizzate a far arrivare ai giovani il messaggio sull’importanza di donare il sangue. Il cammino è già iniziato con la partecipazione alla finale di “Musica nel sangue” a Verona, ad un video di prossima uscita sul disagio giovanile e a diverse iniziative di vario genere delle Comunali e con-
tinuerà a Laggio di Cadore, il 28 e 29 settembre, con l’incontro formativo e con la rassegna “Riso fa buon sangue” che a dicembre concluderà le rappresentazioni del 2013 nella nostra provincia. Ci auguriamo che questo sinergico impegno possa portare alla nostra associazione un sempre maggior numero di ragazzi e ragazze che oggi sono indispensabili per garantire la continuità della donazione e che in un prossimo futuro possano essere di riferimento per portare avanti la missione avisina. La strada è lunga, perciò cerchiamo compagni di viaggio! Oltre che idee ed entusiasmo. Contattaci via mail giovani@treviso.avisveneto.it
Cessalto: il memorial di calcio “Marco Gabbana” G rande festa allo Stadio di Cessalto, il 9 giugno, per l’ormai collaudato Torneo Avis di calcio categoria esordienti, intitolato al piccolo Marco Gabbana, morto a soli otto anni per un tumore, e giunto alla sua ottava edizione. Atleti, tecnici, genitori e un folto pubblico
sulle gradinate, in fibrillazione per le tante partite cariche di sano e corretto agonismo, hanno reso questa giornata un momento di grande gioia per tutti. Le otto compagini impegnate nel torneo, hanno tutte degnamente rappresentato le rispettive Avis comunali. La classifica finale ha visto primeggiare l’A.C.D Sanstino, seguita dalla U.S.D Team Biancorossi di Salgareda, mentre al terzo posto si è classificata l’A.C di Noventa di Piave. A seguire il Libertas Ceggia, l’A.S.D. Liventinagorghense, l’A.S.D. Europeo Cessalto, l’U.S.D. Torre di Mosto e l’A.S.D. Gorghense. Si sono distinti in campo Mariotto Matteo, capocannoniere con ben 4 goal e Ramadanovski Nurten, miglior portiere, entrambi in forza alla prima classificata. A tutti gli atleti è stato inoltre offerto il pranzo, presso la struttura festeggiamenti di Sant’ Anastasio. Come sempre,
Sport&Music Festival fanno “botto” a Postioma
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on quasi duecento iscritti, è stato un altro strepitoso successo lo “Sport&Music Festival”, la manifestazione organizzata dal Futsal Postioma Calcio a 5, in collaborazione con l’Avis Postioma, presso la nuova location
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del campo sportivo “La Cava” di Postioma. Ancora una conferma per la kermesse sportiva e musicale che, giunta all’ottava edizione, ha visto la partecipazione di 185 di iscritti ai tornei di calcio saponato, suddivisi in 20 squadre, e di beach-volley con 16 squadre. Nel calcio saponato la formazione del “C.Ryders S4” si è presa la rivincita sui “Roccia’s Angels” vincitori della passata edizione. Una giornata di sport in allegria per giovani e non, con le rispettive famiglie a fare il tifo a bordo campo che ha pienamente soddisfatto Francesco Gasparetto, presidente del Futsal Postioma Calcio a 5 e Giovanni Sartor, presidente dell’Avis di Postioma, che pensano già all’edizione 2014. Un’occasione importante, per Avis, di farsi conoscere e di avvicinare la popolazione.
I cento giorni del nuovo Consiglio B
ilancio del nuovo Direttivo dell’Avis provinciale Verona a 100 giorni dall’insediamento! Ci è chiesto non solo dai presidenti delle 68 Comunali, ma anche dai 22mila avisini che ci hanno dato la loro fiducia. Siamo un direttivo decisamente giovane non ci sono dubbi, frutto di una ventata di rinnovamento, con tanti nuovi consiglieri, nuova voglia di proporsi, di imparare e di mettersi alla prova. Messi subito a dura prova da un’incredibile serie d’eventi, dopo aver chiuso con le assemblee regionali e nazionali, ci siamo dedicati in forma straordinaria alla nostra mission prioritaria: la promozione del dono del sangue, cercando di rafforzare contemporaneamente il valore dell’associazionismo. Lo abbiamo fatto proponendo e portando una serie di idee inserite nella festa provinciale che ha avuto inizio in piazza Brà a Verona (vedi foto) con l’ormai “classica” camminata notturna fino al santuario della Madonna della Corona e che terminerà alla fine di ottobre nello stesso luogo. Simbolicamente vogliamo tornare, dopo aver tanto camminato per la provincia, nel cuore della nostra città, stanchi per la strada fatta, ma felici per quello che siamo riusciti a dare. Da subito, abbiamo pensato a un’impronta diversa delle iniziative da mettere in foto Montefortiana di: Renato Malaffo atto e del coinvolgimento diretto delle Comunali. Molti sono gli eventi e i momenti che abbiamo condiviso insieme: dalla serata Giovani Summer Party all’ottagono di Ferrara del Monte Baldo, alla novità del Golf Day, svoltosi a Legnago il 14 luglio. Serata in piazza a Zevio, gremita da oltre 10.000 spettatori in occasione del tributo live a Jovanotti, in cui i presenti sono stati coinvolti nel primo flash-mob dell’Avis provinciale. Non c’è stato neppure il tempo di recuperare le energie, che siamo stati protagonisti a Nogara con una serata di musica jazz & blues in compagnia degli Alligator Nail e il piacevole incantesimo trasmesso dalle lanterne volanti. Ancora: quindici giorni di promozione al Magic summer 3D a Bosco Chiesanuova, i campionati nazionali di pattinaggio a Salizzole, le piscine e molto altro. Iniziative importanti dal punto di vista promozionale, ma che soprattutto hanno visto il coinvolgimento diretto della commissio-
ne giovani e delle varie Avis comunali. Sono stati tutti progetti che hanno visto sempre la presenza di un numeroso pubblico. Proposte che sono servite a farci conoscere ulteriormente e che sono la dimostrazione di quanto vogliamo essere attivi non solo nel territorio, ma anche sulla carta stampata, internet, Facebook e social network in genere. Per portare avanti la nostra missione, servono le persone di buona volontà, così come non è da sottovalutare questa nuova tenacia nel coinvolgere, questa determinazione nel crescere e fare rete, queste voglia di cercare risorse non come segnale d’aiuto o di bisogno, ma come dimostrazione di forza, di invisibile energia che ognuno di noi è in grado di trasmettere quando coinvolto e motivato. Tre devono essere le nostre parole d’ordine che riassumono ciò che è stato fatto e che è ancora da fare. La prima è motivazione,
LE SETTE SORELLE
Giovani fatevi avanti, fatti da... fare tanti!
VERONA
perché dobbiamo tutti puntare ad un unico scopo e come qualcosa che ci riguarda da vicino e tocca in profondità la nostra vita. La seconda è coinvolgimento, perché dobbiamo credere a questo progetto, dobbiamo sentirci tutti tasselli indispensabili di questo mosaico che stiamo creando insieme, ognuno con le proprie attitudini ed i propri compiti. La terza, la più importante, che riassume tutte le altre, è il servizio. Dobbiamo sempre ricordarci che siamo in quest’associazione non per ricavare una gratificazione o perché non sappiamo come passare il tempo. Siamo nell’Avis per servire, con il dono gratuito del sangue gli ammalati. Auguriamo che questo unico, semplice, spontaneo e naturale fine ci spinga sempre più a fare del nostro meglio per chi è meno fortunato e ci sproni ad essere perseveranti nell'impegno del dono. Grazie e a presto… non abbiamo ancora finiMauro Zocca, presidente provinciale Avis to. 35
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La festa provinciale lunga un’estate LE SETTE SORELLE
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a Festa provinciale dell’Avis veronese quest’anno è stata itinerante, toccando molte località della provincia con la collaborazione delle Avis comunali. Sabato 6 luglio è iniziata con l’Avis Summer Party all’ottagono a Ferrara di Monte Baldo (foto 1), organizzata dai giovani dell’Avis comunale di Affi, 1
Cavaion Veronese e della Commissione giovani provinciale. I giovani sono stati accolti con aperitivo e musica, poi cena e ancora musica non stop fino alle 5. Ancora una volta l’unione delle forze ha dato i suoi frutti. Chi voleva poteva fermarsi per la notte, per poi partecipare alla scampagnata organizzata dai volontari dell’Avis di Affi, Cavaion Veronese e Avis provinciale. Ci ha raggiunto chi aveva partecipato alla camminata partendo sabato sera alle 22 da piazza Brà (foto 2) e arrivando domenica mattina al Santuario della Madonna della Corona, dove i marciatori di Avis Concamarise, guidati dal presidente Zorzella, 2
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hanno voluto portare alla Madonna una preghiera per la loro cara amica Valeria Favorito. La preghiera, inoltre, è stata consegnata ad una suora che si occupa del Santuario, la quale la esporrà in un apposita bacheca. Siamo stati raggiunti anche da coloro che sono partiti domenica mattina con la bicicletta da Cavaion Veronese e poi da tutti coloro che volevano vivere un momento di festa insieme. Un altro appuntamento della festa provinciale si è svolto domenica 14 luglio, con la promozione dell’associazione e della donazione di sangue al Golf Club La Corradina di Legnago (foto 3, il presidente Zocca che “batte” sul Tee). Un’esperienza nuovissima per i donatori e simpatizzanti; per circa 30 partecipanti è stata una giornata di approccio al gioco del golf, battendo i primi colpi della pallina con un maestro che insegnava gratuitamente. Da questa giornata sicuramente è partita una collaborazione tra il Golf Club e l’Avis per il futuro. Domenica 21 luglio, nella piazza principale di Zevio, si è svolta la quinta giornata della Festa provinciale dell’Avis veronese, con oltre diecimila persone accorse ad ascoltare una magistrale interpretazione delle canzoni più famose di Jovanotti, cantate dal gruppo Jovanotte. Una splendida serata dal punto di vista climatico e la scelta della tipologia musicale, hanno portato moltissimi giovani ad avvicinarsi ai nostri gazebo di informazione, richiamati anche dai gadget fluo che si distinguevano nell’oscurità della piazza. Novità molto apprezzata è stato il Flash Mob (foto 4) ideato e organizzato dal gruppo giovani 3
dell’Avis provinciale. Un evento che ha piacevolmente sorpreso il pubblico. Si è trattato di un balletto sulle note della canzone “tensione evolutiva” il cui refrain “pioggia vento e sangue nelle vene” è stato richiamato nelle 200 magliette donate ai partecipanti, ben coordinati nei movimenti da quattro splendide ballerine (avisine). Episodio gradito e apprezzato, tanto che più persone hanno chiesto di ripeterlo. Infine il front-man ha invitato gli ideatori e tutti quelli coinvolti a qualsiasi titolo ella serata, ad avvicinarsi al palco e cantare insieme! In occasione dell’ultima giornata della sagra paesana di Nogara, martedì 23 luglio l’Avis comunale in collaborazione con l’Avis provinciale, la parrocchia ed il comune, hanno organizzato una manifestazione alla quale erano particolarmente invitati tutti i giovani. La serata intito-
lata “The Dreams accendiamo i sogni” sì è svolta nel suggestivo contesto di Villa Raimondi a Nogara. Tante mani che tenevano strette le lanterne (foto 5). Tanti sogni racchiusi in quelle lanterne! Dopo questo momento emozionante la serata è proseguita ascoltando buona musica grazie al complesso jazz e blues di Matteo Sansonetto band, e tra una canzone, una risata, una birra, si è atteso lo scoccare della mezzanotte e lo sparo dei fuochi d’artificio a conclusione della “sagra” nogarese. La festa Avis provinciale si concluderà domenica 27 ottobre in piazza Brà per festeggiare la giornata del donatore con tutte le Avis comunali, in collaborazione con la Comunale di Verona. Alice Rossetto, Mattia Meneghello, Simone Guzzetti, Umberto Panarotto, Erika Ceolini, Costantino Gugliuzza. 4
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LE SETTE SORELLE
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Avis e sapone fanno a Nogara una serata d’eccezione
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vis e sapone che cosa avranno mai in comune? È la manifestazione, “secondo weekend di sport e spettacolo”. Si è svolta a Nogara sabato 13 e domenica 14 luglio 2013. Un torneo di calcetto saponato, nel quale hanno partecipato ben tredici squadre composte da sei giocatori. Un po’ d’acqua e un po’ di sapone ed il gioco è fatto. Il vincitore di questa seconda edizione del torneo è stata la squadra “Edilmartini”. In un caldo fine settimana di luglio, molti giovani si sono dati appuntamento a Nogara per stare un po’ insieme condividendo la passione dello sport e del sano divertimen-
to. Il colpo d’occhio di chi sostava davanti al campetto era meraviglioso: avisini in maglietta blu vigili e pronti nell’assicurare il regolare svolgimento, musica, colori, e poi lui, il castello gonfiabile dell’Avis. L’ottima riuscita del torneo si deve a tanti volontari, al complesso Live Band B52 che ha allietato la serata di sabato 13, ai DJ Quattri e DJ Signo esibitesi domenica 14 luglio. Grazie anche a chi ha “coccolato e consolato” tutte le persone presenti con patatine, hamburger e birra. Ma soprattutto grazie a tutti coloro che tifano “Avis”. Erika Ceolini
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VICENZA
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ella vita dell’Avis si sta facendo largo una parola nuova: fabbisogno (ovviamente si parla di fabbisogno di sangue). Questa parola rivoluzionerà il modo di pensare e di agire che ha segnato tanti anni di vita associativa, caratterizzati dal segno “più”: più donatori, più donazioni più sangue. A breve dovremo attrezzarci per guardare oltre: non è più il tempo di pensare solo alla raccolta e di scandalizzarci periodicamente per l’alto numero di sacche buttate. Dobbiamo chiudere il cerchio e renderci conto che è il fabbisogno che detta le regole! Che cosa significa in pratica? Che Avis dovrà attrezzarsi per far comprendere al donatore che il suo sangue serve se e quando ce n’è effettivamente bisogno. La sanità (quanto meno quella veneta) non è più disponibile a raccogliere
sangue perché forse servirà o perché forse riuscirà a piazzarlo in qualche altra regione. Ci aspettano, perciò, tempi difficili perché è probabile che non tutti i donatori comprendano quanto profondamente il pianeta sangue stia cambiando. È certamente più comodo scegliere di andare al centro di raccolta il giorno che fa più comodo a noi donatori, magari il venerdì o il lunedì; ma non è questo il volontariato che si chiede oggi a Avis e avisini. All’associazione si chiede un grande sforzo organizzativo per arrivare al centro unico di chiamata e un altrettanto grande sforzo sul piano culturale per arrivare a far comprendere ai donatori che è certamente importante il numero di donazioni, ma è e sarà sempre più importante essere sempre pronti a donare. Sono certo che sapremo rispondere prima e meglio di altre associazioni del dono. Del resto, il motto dell’Avis è: sempre, ovunque, subito.
e Avis di Cornedo Vicentino e Recoaro Terme hanno collaborato insieme ad altre realtà di volontariato della vallata dell’Agno per la buona riuscita della specialissima manifestazione “Giornate del donatore” organizzata dall’Associazione Aikido Wago Dojo di Cereda di Cornedo. Le due Comunali, che avevano già collaborato nel 2012 con il convegno sulle cellule staminali, contattate dalla responsabile dell’Associazione di Aikido, Luisa Zaffaina, hanno aderito con entusiasmo. La manifestazione è stata fortemente voluta per ricordare l’insegnante cornedese di Aikido, il Maestro Giampietro Savegnago,
scomparso recentemente, famoso in Italia e in Europa non solo per l’insegnamento di questa disciplina, ma anche per la sua sensibilità a problemi concernente la salute, tanto da essere testimonial di vari gruppi di donatori di sangue. Era particolarmente legato all’Associazione dei donatori di sangue di Krewniacy in Polonia (http://krewniacy.com.pl/), che è intervenuta alla manifestazione con il suo presidente Marcin Velinov, e con un pullman attrezzato da emoteca. A Cereda è arrivato, insomma, un vero e proprio Centro trasfusionale ambulante, che viene utilizzato per raccogliere sangue nei piccoli paesi polacchi lontani dai consueti Centri di raccolta del sangue. La sosta del pullman nelle piazze di Cereda lunedì 22 luglio, di Recoaro Terme giovedì 25 luglio e di Cornedo Vicentino sabato 27 luglio, ha permesso a molti cittadini, avvicinatisi perché incuriositi dalle notevoli dimensioni del mezzo, di sottoporsi alla misurazione della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e della saturazione dell’ossigeno nel sangue e di controllare i valori della glicemia. Gli infermieri del Collegio Ipasavi di Vicenza che hanno effettuato i controlli, nel consegnare un cartellino con i valori rilevati hanno dato preziosi consigli ai cittadini. Non si è fatta raccolta di sangue, in quanto la lunga permanenza in Italia del mezzo non avrebbe permesso una corretta conservazione del sangue raccolto. Ma l’iniziativa è stata sicuramente speciale! Adriano Pretto, presidente Avis Cornedo Vicentino Daniele Povolo, presidente Avis Recoaro Terme
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iamo ormai a fine stagione per l’attività dei minibikers, perchè rispetto alle altre discipline sportive, per la mountain-bike l’attività si svolge da febbraio (con la palestra) fino alle prime settimane d’autunno. È uno sport impegnativo, ma che alla lunga dà grandi soddisfazioni, sia ai mini-bikers, sia agli istruttori e alla società, che vede crescere sotto diversi aspetti i ragazzini nel corso dei mesi. Questo anche
grazie all’Avis di Schio, che è di supporto alla scuola e alle attività collaterali, come la manifestazione del 16 giugno scorso, che ha richiamato a Santorso 100 ragazzi di 17 squadre, provenienti dal Veneto e dal Trentino. Un successo di presenze e di divertimento che speriamo di replicare anche nei prossimi anni con le medesime soddisfazioni. Una importante vetrina anche per l’Avis e per la sua preziosa missione.
Marco Gianesini, presidente Avis provinciale Vicenza
Patto di sangue Val dell’Agno-Polonia con l’Aikido L
Pedalatori in erba, futuri donatori scledensi LE SETTE SORELLE
Il ‘Sempre, ovunque, subito’ del XXI secolo
Attività estiva molto intensa anche a Castelgomberto L uglio intenso per i vicentini. Dal 18 al 22, si é svolta a Castelgomberto la tradizionale Fiera di Santa Maria Maddalena, giunta alla 216ª edizione. L’Avis di Castelgomberto-Trissino ha avuto uno spazio per presentare i risultati del concorso “Avis scuola”. Sono stati esposti i disegni di tutti i partecipanti
ed allestita un’apposita postazione Avis informativa, dove poter reperire notizie sulla nostra associazione e sulle sue attività. Numerose persone si sono avvicinate, a tutte sono state fornite indicazioni sul dono del sangue e su come si diventa donatori, oltre che gadget per “ricordasi” spesso dell’Avis.
Lupia e Poianella portano due soci al 100° traguardo
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’è festa e festa! Quelle organizzate dai dirigenti associativi per i donatori, vogliono essere un segno di gratitudine per il grande impegno civico che svolgono nella società di oggi, dando un esempio di solidarietà concreta e continuativa, contro il disimpegno che parte della società civile manifesta nei confronti dei propri simili e soprattutto di chi soffre. Le feste possono sembrare tutte uguali e ripetitive. Questo non vale per la Comunale di Lupia e Poianella, che impronta la sua festa biennale nel ritrovarsi insieme, creando quell’affiatamento che fa sentire l’Avis una famiglia con una propria identità. È quello che è successo anche quest’anno, nella cornice di Villa Mascotto, dove più di 240 tra donatori e famigliari si sono ritrovati ad applaudire i donatori che hanno raggiunto traguardi importanti in numero di donazioni. Soprattutto, però, un encomio particolare ai primi due “centini in quanto a donazioni, nella storia più che venticinquennale della Comunale, Renato Chemello e Claudio Pedon, che nella foto sono circondati dai dirigenti, con la vice
primario del trasfusionale di Vicenza, dott.ssa Leopolda Zampieri. È stata sì sottolineata la loro buona stella in quanto a salute per poter tagliare questo traguardo, ma anche il loro impegno e la costanza di presentarsi sempre alla chiamata a donare con senso civico e responsabilità. I dirigenti si augurano che siano di sprone e di esempio ai tanti giovani della Comunale, nuovi donatori che cominciano un cammino che speriamo sia altrettanto lungo nella grande Enrico Iseppi famiglia avisina.
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PADOVA
PADOVA
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i rinnova il Gruppo Giovani dell’Avis provinciale di Padova. Si sono ritrovati vecchi e nuovi componenti per affrontare il prossimo mandato associativo e, dopo l’uscita di Marco Menin, sono stata nominata quale nuova referente. Il gruppo è formato da giovani provenienti da varie Comunali della provincia: Camposampiero, Montagnana, Teolo, Torreglia, Abano, Cittadella, Padova, Saonara, Veggiano e Massanzago. “I giovani sono il presente, non il futuro
di Avis, perché in futuro saranno già vecchi” ha di recente esordito il presidente di Avis nazionale, Vincenzo Saturni, in merito al tema dell’integrazione dei giovani nelle realtà associative. Durante l’incontro del Gruppo Giovani di Padova, si è parlato di forma-
zione, della necessità di essere partecipi della vita associativa e in grado fornire risposte ai problemi in modo cosciente. I giovani ci sono e sono in grado di assumersi responsabilità importanti, hanno tutta la voglia di collaborare con i senior, al fine di creare un’associazione che riveda, sotto un’unica bandiera, uniti, gli ideali vecchi e nuovi, in modo da proiettare l’associazione nel futuro. Durante l’incontro sono state poste le basi per una collaborazione partecipata, un lavoro di squadra, che speriamo duri a lungo e che porti i suoi frutti. Tante sono state le idee convogliate nell’espressione di due progetti, a partire da una Campagna estiva di propaganda pubblicitaria per la sensibilizzazione alla donazione di sangue. Sappiamo che durante i mesi più caldi i donatori sembrano quasi dimenticarsi dei malati, troppo presi dall’entusiasmo delle belle giornate e delle meritate vacanze; ma il nostro servizio continua ed è nostro dovere civico proteggere e sostenere chi è in difficoltà. L’altro progetto in cui convoglieranno le idee dei giovani è l’organizzazione di una giornata formativasui temi quali la donazione di sangue e la partecipazione alla vita associativa. Come responsabile giovani, mi sento di esprimere un gran entusiasmo per l’avventura appena iniziata, sicura che durante il nostro percorso altri giovani si aggregheranno. Ragazzi facciamoci sentire perché, come direbbe una nota pubblicità “Noi valiamo!”. Per tutti l’invito è di scriversi attraverso la nostra mail: gioGloria Mercurio vani.provincialepadova@avis.it.
Subito ripartono nuove iniziative: come a Vigonza
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i chiama “La notte rossa-Avis Party, Party con Avis”, l’iniziativa organizzata dal gruppo Giovani Avis provinciale Padova, in collaborazione con la Comunale
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di Vigonza. La serata, tenutasi il 22 giugno è stata ricca di eventi, con musica spettacolo con i dj di Radio Company, che hanno animato il centro cittadino di Vigonza. È stata un’occasione per accendere i riflettori sulla raccolta di sangue, soprattutto in un periodo, quello estivo, in cui c’è meno attenzione alle proAndrea Giora blematiche della donazione.
Avis e Csv Padova lanciano le “reti solidali” È
iniziato lo scorso 26 giugno, presso la sede del Centro Servizi Volontariato di Padova, il percorso del progetto “Avis Reti solidali”, promosso dall’Avis provinciale di Padova. Tale progetto, dedicato ai referenti delle varie Comunali, ha l’obiettivo di fornire nuovi strumenti comunicativi alle Avis di base. Nell’occasione è stato inoltre presentato il lavoro svolto dai ragazzi del Laboratorio di Psicologia sociale dell’Università di Padova nell’ambito della ricerca “Comunicare solidarietà tra i giovani attraverso i social network”. L’ultima iniziativa, condotta in collaborazione con la nostra associazione, ha permesso di realizzare nuovi modelli di comunicazione, da utilizzare per il profilo Facebook di ogni Avis comunale, dato che Facebook è un mezzo di comunicazione che permette di raggiungere tante persone, soprattutto giovani, che non sono ancora donatori. Referenti del progetto sono Gianni Mamprin, G.M. Federica Tognazzo e Cinzia Corsini.
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Nuova linfa per il Gruppo Giovani
A Cittadella un incontro con la Fondazione Tes I nteressante momento informativo sulle straordinarie frontiere aperte dalla ricerca scientifica e in particolare dalla Fondazione Tes, di cui Avis è partner, il 7 giugno, presso il Patronato di Cittadella. L’incontro, dal titolo “Sangue periferico: nuova risorsa per la rigenerazione tissutale”, è stato organizzato dall’Avis comunale ed ha visto la partecipazione della dott.ssa Rosa Di Liddo dell’Università degli Studi di Padova, della dott.ssa Silvia Barbon e del presidente della Fondazione Tes, l’instancabile prof.
Pier Paolo Parnigotto. Una serata di alto spessore e di grande interesse per tutti.
La Provinciale è tornata al Tempio a luglio con 250 avisini
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opo la pausa del 2012, è ripreso il tradizionale appuntamento di incontro delle Avis comunali della provincia di Padova e dei propri associati e simpatizzanti, con la visita al Tempio del Donatore di Pianezze di Valdobbiadene. Il 14 luglio vi hanno partecipato circa 250 persone provenienti da numerosissime Avis di tutto il territorio. Dopo la celebrazione religiosa e il pranzo (presso il Centro di accoglienza “Don Vittorio Gomiero” accanto al Tempio) organizzato dai volontari, ci sono state le visite guidate alle località di maggior interesse della Pedemontana. 41
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VENEZIA
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ello scorso numero di “Dono&Vita”, pur senza entrare nei dettagli, avevamo indicato le principali linee di questo mandato dell’Avis provinciale: comunicare in modo efficace, far crescere la cultura e la competenza dei dirigenti, collaborare con i servizi trasfusionali. Sono tutti temi di grande attualità, ma al centro dobbiamo sempre mettere i valori che ci tengono uniti e che danno senso al nostro agire. Oggi il pensiero dominante pare sia la ricerca dei propri interessi, la monetizzazione di ogni attività in un mercato basato solo su criteri economici; anche la misurazione della ricchezza è basata solo sul Pil (Prodotto Interno Lordo) che come si sa forse misura il benessere, ma non certo la felicità. Lo sviluppo socio-economico, se vuol essere a favore dell’uomo, deve ispirarsi ai principi della solidarietà. Per fortuna sembra non sentire crisi il volontariato, fatto di persone capaci di donare gratuitamente risorse e capacità e la grande famiglia avisina, con tutti i suoi donatori e dirigenti, è in prima fila. Dobbiamo riscoprire i valori della gratuità e della responsabilità del donatore che contraddistinguono il nostro gesto e ciò che esso comporta. La gratuità nobilita il gesto solidale, è ricchezza per chi dona e aumenta la qualità della relazione tra gli uomini; non è solo un’azione senza prezzo, ma genera coesione e solidarietà tra le persone. Se la gratuità sta nel non attendersi nulla in
cambio, salvo la gratificazione per chi sa di avere fatto una cosa giusta, nella donazione di sangue vi è la prova, non c’è reciprocità, si dona senza sapere chi riceve. Infine, la responsabilità: sono questi anni difficili e ci viene chiesto di essere ancora più competenti e solidali per migliorare e rinforzare la nostra azione a favore degli ammalati e per consentire insieme al servizio sanitario di far avere loro quanto e quando serve, un sangue sicuro. Sicuramente sempre più formazione ma anche sviluppo delle modalità di relazione con i donatori; nei prossimi mesi metteremo a punto nuovi modelli di chiamata dei donatori, saremo coinvolti in un processo di grande responsabilità per chi oggi effettua la chiamata, i dirigenti, e per chi la riceve, i donatori. Miglioreremo ancora le modalità con cui i nostri dirigenti dialogano con i donatori, e all'importantissimo rapporto personale si affiancheranno nuovi sistemi di comunicazione, moderni ed efficaci; alcuni sono già in funzione (newsletter, pagina Facebook) e altre, soprattutto per la chiamata, lo saranno a breve; iniziative importanti che vedranno il coinvolgimento delle Comunali che saranno chiamate a mettersi insieme per meglio utilizzare gli strumenti di comunicazione e di socializzazione con i donatori. Aumenteremo l’attenzione per i donatori in tutto il percorso, dal momento della chiamata sino a quello della donazione nei centri di raccolta con persone che accolgano e dialoghino con i donatori; vigileremo perché il servizio sia di qualità e l’accoglienza sia adeguata per fare sì che il donatore si senta a casa propria. Ma soprattutto dovremo tutti, dirigenti e donatori, affrontare le nuove sfide a cui siamo chiamati continuando a mettere sempre al centro l’interesse degli ammalati. Giorgio Brunello, presidente Avis provinciale di Venezia
Chioggia: un vero successo la prenotazione online
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rascorsi oltre due anni dall’attivazione del servizio di prenotazione online della donazione, l’Avis di Chioggia può fare un bilancio: dei circa 2.300 donatori della Comunale, il 75% prenota online, il 15% telefona o si presenta in segreteria Avis dove un volontario effettua la prenotazione e solo un 10% si presenta senza prenotazione. Come funziona il sistema? “È sufficiente accedere al sito www.avischioggia.it - spiega il presidente della Comunale Nevio Boscolo - cliccare su “Iscrizione donazione online” e registrarsi inserendo il proprio indirizzo email e scegliendo un nome utente e una password, necessari per accedere al sistema di iscrizione donazione. Una volta effettuato l’accesso, è possibile
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scegliere il giorno e l’orario della donazione; il donatore riceve un’email con la conferma della prenotazione e le password inserite per disdire o riprenotare. Chi prenota ha la precedenza - precisa il presidente - comunque ogni tre donazioni prenotate viene inserito l’eventuale donatore che non ha prenotato. In giornate impegnative come il venerdì e il sabato avevamo sempre una decina di donatori che aspettavano in coda l’apertura del Centro Trasfusionale, mentre adesso non ci sono più. Questo sistema ci ha aiutato tantissimo a ottenere un aumento di donazioni, soddisfare il fabbisogno di sangue del nostro ospedale e aiutarne altri. Se riuscissimo ad avere poi un ufficio di chiamata mirato alle donazioni, avere un
‘Contaglobuli’ e l’emocromo è più facile C
i sono novità nei punti fissi di prelievo della provincia di Venezia: la misurazione del dosaggio dell’emoglobina pre-donazione verrà man mano sostituita dalla valutazione dell’emocromo tramite un piccolo prelievo, come già avviene da metà anni ‘90 a Venezia centro storico. Con il dott. Giorgio Marchiori, responsabile del Dimt veneziano, abbiamo approfondito alcuni aspetti di questa novità. In cosa consiste esattamente l’emocromo? L’emocromo è il controllo della qualità e della quantità del sangue circolante e prodotto a livello del midollo osseo: è un test di uso corrente in medicina, ormai perfezionato e affidabile. Le attrezzature che lo eseguono, i contaglobuli, possono essere utilizzate anche al di fuori del laboratorio analisi, purché siano eseguiti costantemente le calibrazioni, i controlli di qualità e le manutenzioni prescritte. Perché viene introdotta la valutazione dell’emocromo pre-donazione? L'obiettivo è migliorare in modo significativo la valutazione dell’idoneità rispetto al solo dosaggio dell’emoglobina. L’emocromo infatti fornisce informazioni su funzione di difesa da patogeni (aumento numero dei globuli bianchi), stato della capacità di coagulazione (diminuzione del numero di piastrine) e condizione della produzione di eritrociti a livello midollare. Inoltre, il volume cellulare e la concentrazione emoglobinica media mostrano se i globuli rossi sono più piccoli o più grandi del normale, svelando condizioni di carenza di ferro o di vitamina B12. Un’infezione batterica, una propensione al sanguinamento e una condizione di carenza dei fattori coinvolti nella sintesi eritrocitaria sono condizioni che sconsigliano la donazione di sangue, ma non vengono evidenziate dal solo dosag-
gio dell’emoglobina e non sempre sono rese disponibili dal colloquio con il donatore. Sicuramente il controllo postdonazione dell’emocromo le evidenzierà, ma in questo modo la verifica delle controindicazioni alla donazione è predisposta prima del prelievo di una unità di sangue. C’è qualche conseguenza in termini di tempo per il donatore? Non risulta particolarmente laborioso eseguire il prelievo per l’emocromo e il relativo esame durante i tempi morti delle singole donazioni. Esperienze pluriennali, ad esempio a Venezia, dimostrano una buona accettazione da parte dei donatori e un recupero del tempo impiegato. Se l’organizzazione è ben articolata, dovrebbe restare più tempo per la valutazione sanitaria, che è anche più completa in termini di informazioni sanitarie. Dove e quando verrà introdotta tale novità? Dopo l’esperienza a Venezia, che ha garantito un’adeguata sicurezza operativa, la gara dipartimentale ha permesso di estendere ora ai punti fissi di prelievo di Dolo e Mirano. Seguirà Chioggia a breve, poi San Donà e Portogruaro, Jesolo e infine Noale e Cavarzere. Il Centro raccolta di Mestre dell’Avis SRC si uniformerà dopo che l’esperienza si sarà consolidata. Risulta, invece, più complesso predisporre il controllo dell’emocromo presso i punti mobili festivi, in quanto i contaglobuli, pur essendo “portatili”, potrebbero stararsi Giorgia Chiaro negli spostamenti.
LE SETTE SORELLE
Le nuove sfide di un quadriennio
volontario sempre presente nelle giornate di prelievo e dar la possibilità al donatore di prenotare o disdire la donaG.C. zione sarebbe un traguardo importantissimo”.
A proposito di “giovani” più... donanti
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hioggia batte Verona e Brescia. Si trova a Chioggia il donatore con oltre 150 donazioni più giovane del Veneto: Giovanni Scarpa, nato il 7 luglio 1964 e iscritto all’Avis di Chioggia dal 1995, lavora a Marghera come operaio e ha donato presso l’ospedale di Chioggia ben 171 volte. Poco più vecchio di lui è Adriano Boscolo Contadin, nato il 25 gennaio 1962 e iscritto all’Avis dal 1981, lavora nella Polizia di stato di Chioggia e ha donato ben 181 volte. Chi riesce a superare questi due campioni di solidarietà si faccia avanti! 43
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VENEZIA
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’era anche l’Avis, il 6 luglio, al Villaggio Solidale di Mirano: il Gruppo giovani provinciale di Venezia ha partecipato - in rappresentanza di tutti gli avisini del Veneto - alla manifestazione “E pur si muove” organizzata dalla nuova associazione culturale omonima, animata da Samuel Mazzolin, Domenico Bisceglia e Tommaso Pittarello. Come spiegano gli organizzatori, l’obiettivo era “promuovere la contaminazione positiva tra giovani del territorio veneto (e non solo!), indipendentemente dalla natura profit o non profit del progetto seguito. Crediamo sia importante, infatti, uscire da scatole a compartimenti stagni, da etichette limitanti che invece di unire e creare massa critica, non fanno altro che dividere e allontanare persone valide, ma disperse sul territorio. Con EPSM proviamo invece a “contarci” e soprattutto conoscerci, di persona. Prima off-line,
de visu, e solo dopo con il supporto di una community on line”. Come si è svolta la manifestazione? “C’è stato un primo momento di presentazione, dove ogni progetto ha avuto un corner espositivo e totale autonomia nell’allestimento e nella comunicazione. Non è stata una fiera, ma un “ritrovo”. In secondo luogo, molti dei partner hanno tenuto dei workshop interattivi, dove raccontare in maniera attiva la loro realtà. Infine, non dimentichiamo che EPSM è stata anche... una grande festa con oltre 250 persone!”. Una meravigliosa occasione per far incontrare diverse realtà rappresentate da persone che riescono a “cambiare le cose”, lasciando il mondo un po’ migliore di come l’hanno trovato che “scaldano i cuori, ispirano all’azione o si mettono al servizio di chi ne ha bisogno”. Associazioni, giovani imprenditori, scrittori, persone con una passione comune e tanti altri: più di 50 gruppi hanno potuto presentare la propria attività agli altri ospiti e ai tanti “curiosi” intervenuti. Un grande evento che ha dato la possibilità a molti giovani di condividere progetti, entusiasmo ed energia positiva e, com'era nelle intenzioni degli organizzatori, di “iniziare a creare una rete”. Per saperne di più: http://www.epurFulvia Chiaro (Foto di Silvia Pasquetto) simuove.it.
Una fresca ondata giovane invade pure Salzano A Salzano si riparte dai giovani! Avis e Aido hanno pensato di coinvolgere i giovani, rendendoli artefici di un evento creato da loro e diretto ai coetanei, “Let’s Have Fun” (“Divertiamoci”): una giornata di sport, musica e divertimento, senza tralasciare l’aspetto più importante, la promozione della solidarietà. Prendendo spunto dal torneo organizzato dalle
Avis consorelle del nostro litorale, il calcio saponato è stato integrato con tornei di calcetto su erba e di green-volley. Domenica 23 giugno, 200 ragazzi si sono cimentati nelle fasi eliminatorie delle varie discipline. Ne è uscita una giornata di puro divertimento all’insegna del fair-play. Non poteva mancare la musica, sia durante i giochi, sia in seguito, quando i ragazzi, dopo un piccolo buffet offerto dall’organizzazione, si sono fermati per godersi la bellissima serata estiva. Ottima la location, il Brolo della Ex Filanda di Salzano, già teatro della ormai famosa Festa degli Aquiloni. Da componenti “senior” del Direttivo ci sentiamo in dovere di ringraziare questi ragazzi (Giada, Andrea, Damiano, Matteo e Silvia, in particolare), l’Amministrazione comunale per lo spazio, i Centri di aggregazione (Punto G) e tutti quanti hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento. Speriamo di aver trasmesso a questi giovani il nostro messaggio e li invitiamo a continuare in questa avventura, magari riuscendo a coinvolgere altri amici, con l’auspicio che nasca a Salzano quello che fino ad oggi mancava: il Gruppo Giovani di Avis Salzano. Enzo Fudio - Avis Aido Comunali di Salzano
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San Stino: un 45° di pedalate e di... risate I
cittadini di San Stino, donatori e non, alle feste organizzate dall’Avis sono ormai abituati, ma per il 45° anniversario di fondazione, l’associazione si è superata. Le celebrazioni si sono aperte il 5 maggio con la Festa del donatore e oltre 200 avisini premiati, preceduta da un incontro pubblico con i presidenti succedutisi negli anni; è stata ripercorsa la storia dell’associazione, anche grazie a una mostra fotografica che non ha fatto mancare un po' di sana nostalgia. Il 2 giugno, poi, si è svolta la tradizionale Pedalata della solidarietà, con quasi 600 persone che hanno pedalato fino al bosco di Bandiziol e Prassaccon, accolti da un grande ristoro, i gonfiabili, una guida al bosco e tanti giochi tradizionali e da tavolo per grandi e piccini. Gran finale venerdì 5 luglio in piazza Aldo Moro, gremita di spettatori per “Riso fa buon Sangue”, per la prima volta a San Stino. Sul palco si sono esibiti, sotto la conduzione del comico ferrarese Paolo Franceschini, gli artisti Michele Giunta, Paolo Favaro e Omar Pirovano, con il coinvolgimento del direttore artistico Enrico
Cibotto, del presidente dell’Avis San Stino Marcon e del caloroso pubblico: risate e divertimento a non finire, perché ridere aiuta a stare bene. I 35 contatti raccolti tra i presenti rappresentano un grande successo per la nostra realtà ed i riscontri non si sono fatti attendere. Domenica 28 luglio, infatti, durante la giornata di raccolta sangue, sono state ben Emanuele Zanon 10 le nuove adesioni.
LE SETTE SORELLE
E pur si muove, l’Avis fra giovani progetti
A Musile un’affollata serata in piazza con WII N on necessariamente le esperienze più significative si concentrano nelle Comunali più grosse. Può accadere, infatti, che nelle piccole Avis si creino le condizioni adatte a far nascere idee originali, destinate ad essere poi esportate ed imitate nelle altre realtà. Questo è quanto accaduto nelle sere del 25 luglio e 1° agosto a Musile di Piave, con il primo torneo WII organizzato da e per i giovani Avis. L’idea di per sé è piuttosto semplice e anche la ricetta è facile da realizzare: prendete una serata estiva, uno spazio all’aperto fresco ed accogliente dove ritrovarsi, un minimo di attrezzature (un maxischermo, una postazione WII e un piccolo impianto service), un gioco accattivante che sappia creare del sano spirito competitivo, promuovete un po’ l’evento tra i giovani locali… e il gioco è fatto! Certo, perché il tutto funzioni da un punto di vista associativo, c’è bisogno di qualcosa in più: un Direttivo comunale di mentalità aperta, capace di trovare il giusto equilibrio tra le attività istituzionali e le proposte di promozione avanzate dai giovani; il dialogo con le istituzioni comunali per ottenere la disponibilità delle strutture e, soprattutto, la forte sinergia con le altre realtà associative del territorio con le quali creare una rete di collaborazione tesa ad elevare le qualità del servizio alla comunità locale. In tal senso un grande contributo è giunto dai gruppi giovani di Caposile e di
Musile di Piave che, essendo già molto attivi nel territorio per perseguire finalità civiche di alto valore, non hanno esitato a dare una mano ad Avis nel promuovere tra i giovani l’importante gesto del dono del sangue. Alle due serate erano presenti anche i giovani dell’Avis provinciale di Venezia che hanno sfruttato l’occasione per trasmettere i video promozionali raccolti in occasione del recente concorso “E tu che donatore sei?”. In buona sostanza il concetto chiave della manifestazione è stato “mettersi in rete”. Ora vedremo se anche le Avis comunali sapranno mettersi in rete per sfruttare e diffondere al massimo le buone prassi che possono Dario Piccolo nascere anche da piccole comunali.
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Kart giovani: il Friuli domina E
assegnati - sia in qualificazione che in finale - a chi avesse percorso più giri. Ma la giornata non è stata solo sport e divertimento, bensì anche impegno nell'educazione e sicurezza stradale e nella guida sicura. La mattinata è iniziata infatti con un mini convegno. A parlare ai giovani corridori, infatti, sono stati due commissari di Polizia Locale dell'ANVU (Associazione Polizia Locale d'Italia), che hanno informato e ribadito più volte il concetto della necessità di guidare totalmente sobri. Dopo di loro, particolare interesse ha sus-
GIOVANI &
GIOVANI &
rano più di un centinaio, già avisini o aspiranti tali, i giovani che sabato 7 settembre sulla Pista azzurra di Jesolo Lido si sono sfidati nell’ormai “classica” di Kart endurance. La manifestazione, giunta ormai alla sua 8ª edizione, è organizzata dalla Commissione giovani dell'Avis regionale del Veneto, in collaborazione con quella Provinciale e l'Avis comunale di Jesolo. Le squadre erano 14 in tutto, provenienti dalle province di Venezia (3 team più 2 di Jesolo ospitante), Treviso (3), Padova (2), Verona (3) e una dal Friuli Venezia
Giulia. È quest’ultima, agguerritissima squadra, che si è aggiudicata il gradino più alto del podio. Questo grazie a due mache praticamente senza sbavature e con una strategia di gara azzeccatissima. Insomma non ce n’è stato per nessuno, neanche per Verona 3 - ottima seconda - né tantomeno per Jesolo 2 (quest’ultima scivolata alla terza piazza per aver schierato solo una ragazza fra i piloti). I team, infatti, dovevano essere composti da un massimo di 8 piloti ma con l’obbligo di far scendere in pista almeno 2 ragazze. Ogni pilota doveva percorrere almeno 5 giri. I primi posti erano
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citato l’intervento di Luigino Faraon del Moto Club Spinea, sodalizio da sempre impegnato sull’educazione alla sicurezza sulle due ruote. Fin troppo breve (a detta di molti dei giovani partecipanti) è stato il tempo dedicato al programma di guida sicura nell’avveniristico (e accessibilissimo) “laboratorio” realizzato a Castelfranco da un testimonial Avis d'eccezione: Fabrizio Gollin. Il campione mondiale 2004 di Gran Turismo (che ha portato orgogliosamente su tuta e Ferrari il logo Avis) ha dedicato gran parte dei suoi 38 anni soprattutto a trasmettere "esperienza di guida" che è anche poter
conoscere e controllare i propri limiti. A Jesolo, in anteprima, ha presentato filmati e operatività inedite di un progetto di guida sicura accessibile a chiunque. Trattenuto da molti a fine convegno, per il tempo limitato non ha potuto rispondere a tutti: informazioni e
video si trovano sul sito www.progettoguidasicura.it/. Così come sulla pagina Facebook di Donoevita.it potete trovare un’amplissima galleria di immagini della gara realizzate dal team della redazione. Immagini di cui trovate solo un limitato assaggio in queste pagine.
A Verona, prima delle ruote, son girate le “rotelle”
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i sono svolti dal 18 al 20 luglio, a Salizzole (VR), i campionati italiani di pattinaggio su strada. Nel nuovissimo circuito di Valmorsel, si sono dati battaglia 615 atleti (dai 9 ai 35 anni) appartenenti a 106 società sportive provenienti da tutta Italia. L’Avis provinciale di Verona, in collaborazione con l’Avis comunale di Concamarise, non ha potuto mancare all’appuntamento, dimostrando, ancora una volta, che l’associazione è vicina e punta molto sui giovani. Queste iniziative sono importanti per entrare nel mondo giovanile e Avis deve essere presente, ma per farlo con un’immagine più fresca devono essere i giovani a chiamare i giovani! Soprattutto nello sport, perché è li che troviamo il target perfetto che un donatore di sangue richiede: Sport - Stile di Vita Sano - Avis! Ai più piccoli, sono stati regalati palloncini mentre tra i più grandi abbiamo strappato qualche promessa di donazione e questo è positivo.
La manifestazione, ha visto assegnare in totale 64 titoli italiani, consegnati per l’occasione, da 4 Miss avisine di Affi: Giorgia Lavezzari, Anna Chiesa, Lisa Grigoli, Gloria Conati in diretta su Rai sport 2. Federico Marangoni
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