olfetta Carlo M
Matteo Morand i
Andreea Stefanescu
Igor Cassina
Francesca Porc ellato
Fabio Scozzoli
“Bebe” Vio
Alex Zanardi
Luigi Samele
Giorgio Avola
Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXIV- n.3 - Settembre 2012 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, NE/PD - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 105.000 copie
Settembre2012Cover_Cover_Dono&Vita 13/09/12 10.38 Pagina 1
Numero 3 settembre 2012 Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue www.donoevita.it.
Quanti siamo, dove siamo, quanto doniamo. In ITALIA (dati 2011 da assemblee nazionale e regionale)
E in VENETO
TeleThon riparte, il clou dal 14 al 16 dicembre T
orna anche quest’anno, ed è ormai l’11ª volta, “Avis con TeleThon che - per la maratona dello scorso anno - ha visto impegnate nella raccolta fondi per la ricerca circa 200 strutture associative. Quasi un quarto di queste erano venete. Dal 2001 a oggi sono stati finanziati, grazie alla raccolta delle Avis, ben 9 progetti di ricerca sulle malattie genetiche “mirate” sul sangue. I più di quattro milioni di euro “avisini” hanno contribuito a far avanzare le conoscenze su diversi fronti per debellare malattie legate al “nostro” mondo. In due missive indirizzate alle Avis di ogni parte d’Italia il presidente nazionale Avis Saturni e Luca di Montezemolo, presidente della Fondazione TeleThon invitano le nostre aderenti a rinnovare gli sforzi anche per il 2012-2013. La segreteria organizzativa è stata anche stavolta affidata all’Avis regionale del Veneto che, al momento di chiudere questo numero, aveva già inviato le modalità di adesione. Le ricordiamo in breve. Per partecipare alla Campagna “Avis con Telethon 2011” si può:
2
- organizzare un punto di informazione, sensibilizzazione e raccolta con la distribuzione di materiale illustrativo e dei prodotti solidali, forniti direttamente da Telethon; - organizzare e dedicare a Telethon un evento specifico o un’iniziativa locale già in essere. Un campo, quest’ultimo, in cui la fantasia e l’intraprendenza di molte Avis in tutta Italia si è dispiegata con manifestazioni di richiamo. Per aderire è necessario inviare il prima possibile il Modulo di Adesione, firmato e corredato da fotocopia del documento d'identità, alla Segreteria dell'Avis Regionale Veneto per garantire l’invio dei materiali in tempo per le varie iniziative (Fax 0422/325042 – 0422/320316). Su www.donoevita.it e sulla pagina Facebook della rivista (donoevita.it) sarà possibile vedere pubblicati annunci e programmi delle vostre iniziative. Questo, naturalmente, se ci invierete segnalazioni e notizie in tempo utile alla mail della redazione: redazione.dono-vita@avis.it. Buona “maratona” a tutti e cerchiamo, come sempre, di superarci.
Dono & Vita Anno XXXIV - n° 3 - settembre 2012 Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue
Sommario di Alberto Argentoni
Bilancio Sociale pag.4
Un estratto del Bilancio Sociale Avis Veneto 2011 da pag.23
pag.5
Il Bello del Veneto
La pagina del direttore di Beppe Castellano
Fotolito: Typongraph Digital System - S. Martino B. Albergo (Vr)
Livinallongo e Arnaz, la culla e la Rocca della cultura Ladina da pag.27
L’inchiesta: Ludopatia Gioco d’azzardo, rien ne va plus? Identikit di una ‘nuova’ patologia pag.6
Cronache associative dalle nostre province avisine e dall’Abvs Belluno
Belluno
da pag.30
Venezia
da pag.32
Verona
da pag.35
Vicenza
da pag.38
Rovigo
da pag.40
Treviso
da pag.42
pag.11
Operativi i decreti sul plasma pag.12 Cooperazione internazionale pag.13
L’Avis che non trema: Emilia pag.14
Da Treviso, a Burano, a Concordia la solidarietà fra le Avis pag.14/15
Avis & Scuola Riprende la scuola, riparte un progetto regionale: fra Teatro e gioco pag.16
Treviso/Venezia in bici La cronaca della “Passeggiata ecologica” regionale di Castelfranco e il tour delle Dolomiti di Venezia. da pag.45
Olimpiadi 2012 Donando si vince Proemio Samaritano 2012 Torna il 1° dicembre, a Dolo pag.17
Le Medaglie olimpiche degli “avisini” italiani e le belle storie di Londra 2012 pag.46
Dalla Regionale Più doni al non profit, meno tasse paghi, l’assemblea straordinaria Avis regionale, il 50° del Tempio pag.18
Pagine giovani La “rete” a Nord Est; il progetto comune con Admo; le iniziative di ferragosto; i concerti della rocca di Noale pag.20
L’Avis di... Ferro Grandioso Tiziano!
LA REDAZIONE Direttore Responsabile:
Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione: Michela Rossato - redazione.dono-vita@avis.it Coordinamento grafico-editoriale: Nereo Marchi
Cantiere trasfusionale estivo tutto in ordine, ha funzionato pag.10
Ultimo dono sotto le tende?
Stampa: Mondadori Printing - Verona Diffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR)
Beppe Castellano - b.castellano@avis.it
Le sette sorelle
Attualità trasfusionale
I bei dati di mezza estate
Presidente Avis Regionale Veneto Alberto Argentoni Responsabile stampa associativa AVIS Regionale: Nereo Marchi Idea Grafica: Elena Fattorelli-Luca Fantoni - Verona
SOMMARIO
L’Editoriale
Editore - Segreteria - Amministrazione AVIS Regionale via Ospedale,1 - 31100 Treviso tel. 0422 405088 - fax 0422 325042 avis.veneto@avis.it REDAZIONE Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) tel. 0423 420078 - Fax: 0423 3445078 320 4784837 E-mail: redazione.dono-vita@avis.it
pag.22
Seguiteci anche sul web e su Facebook Foto e altri articoli su donoevita.it
Vice Direttore: Roberto Rossini Redattori responsabili per le provinciali AVIS - ABVS BELLUNO: Danilo Zanon, Barbara Iannotta, Manuele Barattin; PADOVA: Marco Menin, Dante Gardin; ROVIGO: Andrea Mantoan; TREVISO: Paola Barro, Michela Rossato, Daniela Moro; VENEZIA: Giorgia Chiaro, Ottaviano Cereser, Giorgio Scotto, Dario Piccolo; VERONA: Roberto Rossini; VICENZA: Enrico Iseppi, Gianfranco Sottoriva. Redazione giovani Manuela Fossa (VE), Lucia Del Sole (VE), Giuseppe Morrone (TV), Fulvia Chiaro (VE), Dario Piccolo (VE), Umberto Panarotto, Bruno Gardin (VR), Collaboratori fissi e rubriche Ottaviano Cereser, Bernardino Spaliviero, Francesco Magarotto, Roberto Rondin, Francesco Joppi, Giorgio Gobbo, Vilma Fabris. Hanno collaborato a questo numero: Manfredi Tallarico, Graziano Bellio, Gabliele Calizzani, Beba Gabanelli, Enrico Cibotto, Mimmo Lamacchia, Manuele Barattin, Manuel Pierobon, Maurizio Borsetto, Orietta Guerrasio, Gina Bortot, Alice Rossetto, Stefano Costa, Anna Veronesi, Vanda Pradal, Walter Tonon, . Chiuso in fotolito il 10 settembre 2012 Il prossimo numero uscirà a dicembre 2012 IL MATERIALE VA INVIATO IN OGNI CASO ENTRO IL 30 OTTOBRE 2012. Foto a stampa, anche se non pubblicate, NON SI RESTITUISCONO. Lettere e interventi vanno inviati, firmati, a: REDAZIONE DONO & VITA Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) redazione.dono-vita@avis.it oppure AVIS ABVS Regionale Veneto Via Ospedale, 1 - 31100 Treviso avis.veneto@avis.it
Gli articoli delle AVIS Comunali DEVONO passare attraverso i redattori di ogni PROVINCIALE. Vi invitiamo a contattarli anche per essere inseriti su
www.donoevita.it 3
L’EDITORIALE
L’estate finisce, la “musica” no. Rinnovamento e impegno L
’estate sta finendo, un anno se ne va, ma la musica non cambia! Saranno la crisi economica, il caldo, le meritate vacanze, il virus del Nilo Occidentale, la disorganizzazione, ma puntuale è arrivato l’appello nazionale “Manca sangue!”. Riusciremo mai a liberarci da questo triste “ritornello” stagionale? È questo il “tormentone estivo” che ogni anno si devono attendere i nostri ammalati e i loro medici? A livello nazionale non risolveremo il problema se non prenderemo sul serio le parole “programmazione e chiamata”. E lo dobbiamo fare in maniera diffusa, sistematica, efficace ed efficiente. Il Centro regionale attività tasfusionali (Crat) del Veneto invita tutte le Associazioni regionali a confrontarsi sul tema della chiamata il 27 ottobre prossimo a Padova. Sappiamo che la chiamata è un nostro compito esclusivo, è un impegno per salvaguardare l’ammalato, ma anche un’opportunità per garantire a tutti la possibilità di donare e nel miglior modo possibile.
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vis Veneto convoca la sua assemblea straordinaria per il 29 settembre a Due Carrare (PD) perché dobbiamo modificare il regolamento regionale secondo le indicazioni approvate nell’ultima Assemblea Nazionale Avis. Poi, a cascata, tutte le Avis del Veneto saranno invitate a far proprio il testo modificato. Non ci sono novità di particolare rilievo tranne, forse, la facoltà di eliminare la Commissione Verifica poteri per le nostre assemblee locali. Inoltre, nel corso dell’Assemblea, completeremo l’iter formale per dotare Avis Veneto di personalità giuridica. Si tratta di un passaggio importante che permetterà di distinguere le responsabilità specificatamente associative da quelle personali dei dirigenti. È un requisito giuridico che viene richiesto da molte Istituzioni pubbliche per partecipare a bandi od ottenere con4
venzioni. a regione Veneto ha annunciato che intende concludere il percorso di accreditamento delle strutture trasfusionali pubbliche e associative entro la primavera del prossimo anno. È una tappa fondamentale per l’attuazione della normativa europea sul Plasma Master File. Tutti i nostri punti di raccolta verranno ispezionati per valutare, oltre ai requisiti strutturali e tecnologici, anche quelli organizzativi. Verranno giudicate: la nostra organizzazione, le competenze e la formazione del personale impiegato, la sicurezza e la qualità del nostro lavoro. L’invito ai dirigenti interessati è quello di interpretare questo momento come un’opportunità di crescita associativa. La raccolta associativa in Veneto, con quasi 40mila sacche raccolte all’anno, è strategica per l’autosufficienza regionale e nazionale!
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i avviciniamo alla prossima tornata assembleare che avrà come compito principale il rinnovo dei nostri Consigli direttivi. Abbiamo bisogno di linfa nuova come di pioggia i nostri campi questa estate. La pioggia la possiamo solo invocare e aspettare, il rinnovamento dipende dal nostro impegno che dovrà essere intensificato in questi prossimi mesi. L’inserimento di un paio di giovani (uno solo finisce prima o poi per sentirsi isolato) e di qualche donna (è dimostrato riescono a fare più cose contemporaneamente rispetto agli uomini) sono gli obiettivi minimi per ogni direttivo Avis! E per i “vecchi Presidenti” una rassicurazione: dopo di Voi non c’è il diluvio universale! I frutti del proprio onesto lavoro si devono cogliere da vivi! Scusatemi l’irriverenza ma c’è bisogno di dare fiducia e di scoprire o riscoprire le risorse esistenti nell’Associazione. La forza di Avis sta nei suoi soci o meglio nel cuore dei suoi uomini e delle sue donne di Alberto Argentoni buona volontà!
“Non abbiamo bisogno dell’aiuto dei nostri amici quanto della certezza del loro aiuto.” (Confucio)
C
hissà se il piccolo Manfredi Tallarico conosce già storia e vita d’un suo illustre omonimo, nato e vissuto in Italia più di sette secoli fa e che fu Re, uomo di gran cultura e gran condottiero? Probabilmente sì. Dante, pur di “partito avverso” (l’uno era guelfo, l’altro ghibellino), lo descrisse con commozione nella sua Divina Commedia: “Io mi volsi ver lui e guardail fiso: biondo era e bello e di gentile aspetto, ma l'un de' cigli un colpo avea diviso (...) Poi sorridendo disse: Io son Manfredi, nepote di Costanza imperadrice... Del nobile figlio (a sinistra) di Federico II di Svevia, il “nostro” Manfredi ha certo preso non solo il nome, ma anche il carattere: sensibile, curioso, aperto al mondo e deciso. È una storia, bella, che non possiamo non raccontare. È il 14 luglio e... fa molto caldo in Piazza Brà a Verona. Sono quasi le 22 e numerose “maglie gialle” di avisini si preparano a una lunga notte di marcia (vedi pagina 35). S’avvicina un ragazzino incuriosito che, tirando per mano la mamma, vuol sapere: che fate? dove andate? chi siete? perché lo fate? Alle gentili spiegazioni dei volontari si entusiasma, vuole partecipare alla marcia notturna anche lui, mentre la mamma Maria Cristina si informa sul dono del sangue. La loro “’attrezzatura” da passeggio naturalmente non lo permette, ma... Gli avisini promettono di informarlo su come sarebbe andata. Detto fatto, tre giorni dopo dall’Avis provinciale di Verona arriva una mail a mamma Maria Cristina: “Caro Manfredi, come vedi non ci siamo dimenticati di te e del tuo entusiasmo ad avvicinarci, venerdì sera in Piazza Brà, alla partenza della nostra Camminata della solidarietà...” E Manfredi di Verona viene così edotto della “cronaca” della Camminata con corredo di un paio di foto. “Per la tua gentilissima mamma, che ringraziamo per la disponibilità...”, e l’Avis allega indicazioni su come donare e orari. “Caro presidente - risponde subito Manfredi - la tua lettera mi ha commosso tantissimo, è stata la più bella che abbia mai ricevuto, mi sento onorato che non vi siate dimenticati di me. Ho rimproverato tantissimo i
miei genitori di non avermi fatto partecipare alla vostra camminata, ma non ne eravamo a conoscenza, se non quando siamo arrivati in piazza Brà. Ma l’anno prossimo, cascasse il mondo, verrò! (ed ecco che la Provinciale, nel 2013, è ora moralmente “obbligata” a ripetere l’iniziativa, ndr). “Nel frattempo - continua il giovanotto - mia mamma diventerà donatrice e io l’accompagnerò. Vi prego di farmi sapere tutte le vostre iniziative in modo che io possa parteciparvi anche se sono piccolo...”. E continua impegnandosi a parlare di Avis e pubblicizzare il dono del sangue anche fra i genitori dei suoi amici e fra gli insegnanti della nuova scuola (Isotta Nogarole) dove andrà. E conclude la prima mail: “Mi allenerò per l’anno prossimo e... posso diventare socio anche se non sono un donatore?”. La mamma Maria Cristina descrive in calce la felicità di Manfredi nel ricevere notizie Avis: “In questi giorni non ha fatto altro che parlare di voi, non si aspettava quata mail ed è letteralmente scoppiato di gioia...”. L’entusiasmo del piccolo Manfredi, oltre a contagiare i genitori, si diffonde come un benefico virus anche in Avis provinciale e in redazione (che nel frattempo è venuta a sapere della faccenda). Ulteriore mail di richiesta di poter diffondere la storia, magari approfittando del fatto che Mamma Maria Cristina ha deciso (d’accordo con Manfredi) di recarsi al Centro trasfusionale di Borgo Trento, prima delle vacanze di agosto, per gli esami di idoneità. La conclusione? Eccola qua sotto: Mamma Maria Cristina con Manfredi che fa “la guardia” sotto l’ala del dottor Gandini. Era il 30 luglio e faceva molto caldo... Più che una “conclusione” ci sembra un inizio. Un bellisBeppe Castellano simo inizio!
LA PAGINA DEL DIRETTORE
Manfredi: il ragazzo voleva marciare, ma per ora fa donare
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Giochi d’azzardo: “rien ne va plus”? I
l gioco d’azzardo diventa patologia “riconosciuta” antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. dal Servizio sanitario nazionale (è di fine agosto il Le finalità erano e sono quelle di approfondire e creadecreto del ministro Renato Balduzzi), quindi una re un migliore coordinamento e allineamento delle vera e propria “malattia”. Come redazione, avevamo conoscenze nell’area del gioco d’azzardo patologico sollevato il problema anni fa (riprendendo l’argo- che, con quest’atto, assumeva una posizione di riliemento sul periodico nazionale Avis Sos, proprio nello vo all’interno del Sistema regionale delle dipendenze. scorso numero di luglio-agosto) perchè, tra le nuove ll coordinamento del gruppo fu affidato al dr. dipendenze, è quella più trascurata, nascosta. Graziano Bellio, direttore del SerT di Castelfranco Nonostante numeri da capogiVeneto, coadiuvato dal dr. ro. Ora qualcosa potrebbe camFrancesco Bricolo del SerT di Ufficiale: la dipendenza biare con un decreto che al Verona. L’abbiamo intervistato. momento di andare in stampa da gioco è vera “malattia” Dott. Bellio, una grande e era ancora in discussione, ma lunga esperienza la sua. che promette una netta svolta o Com’è la situazione della perlomeno una possibilità di aiuto, finalmente, a dipendenza da gioco nel nostro Paese? tante famiglie disperate. Anche in Veneto. Il dott. Diciamo subito che in Italia non esiste un Graziano Bellio, psichiatra, presidente nazionale di Osservatorio nazionale delle dipendenze da gioco, Alea, (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo come invece esiste per alcol e droghe. C’è un’unica e dei comportamenti a rischio) e direttore del ricerca del Cnr (Centro nazionale ricerche, ndr) che Dipartimento per le dipendenze di Castelfranco ci dice come la percentuale di persone dipendenti dal Veneto (Tv) dell’Azienda Ulss 8, si è reso disponibi- gioco si aggiri intorno allo 0,8%. È un dato che trova le a darci una mano per capirne di più. Proprio in riscontro anche a livello europeo e mondiale, con Veneto, infatti, è nato nel 2004 - prima esperienza punte superiori negli Stati Uniti. Ma “a rischio” è una regionale del genere in Italia - il Gruppo tecnico percentuale del 2,2%. Sono numeri da non trascuradell’Osservatorio regionale sulle Dipendenze (Ord). re, ma a cui nessuno ha prestato - almeno finora - più Era diretto dal dottor Giovanni Serpelloni, che non a di tanta attenzione. Possiamo anzi dire che si tratta di caso è attualmente capo del Dipartimento Politiche persone “abbandonate” a se stesse, perché ad oggi non esiste ancora nel nostro Paese una normativa che decida per il loro recupero. Esperienze in questo senso (una qualche forma d’aiuto verso chi soffre di tale dipendenza) le dobbiamo solo all’intraprendenza di alcuni medici e operatori “coraggiosi” che si sono presi a cuore da volontari il problema. Proprio il 14 giugno scorso è stata presentata a Roma la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” contro i rischi del gioco d’azzardo che vede insieme Acli, Alea, Anci, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cnca, Conagga,
Federconsumatori, Federserd, Fict, Fitel, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Uisp. L’obiettivo è quello di limitare la crescita forsennata dei giochi d’azzardo, aumentare le tutele per la collettività - quindi per tutti noi - e i giocatori, favorire gli interventi a favore dei giocatori “patologici”. Ma quando una persona può essere definita dipendente dal gioco quindi - per usare il termine contenuto nel Decreto del Ministro Balduzzi affetta da Ludopatia? A parte il fatto che il termine 'ludopatia' è una parola inventata di recente e che non appartiene al vocabolario del medico e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, vi sono criteri precisi per una diagnosi clinica del gioco d'azzardo patologico. Ma tracciare una linea netta di demarcazione tra gioco normale, gioco a rischio e gioco francamente problematico è impossibile: dipende da quanti comportamenti anomali che riguardano l'azzardo ogni soggetto presenta, e quanto questi comportamenti pesano sulla vita della persona. Detto questo possiamo individuare tre tipoloogie di giocatori dipendenti. E quali sono queste tipologie? La prima è quella del giocatore senza complicazioni psichiche-comportamentali. È la persona che ha iniziato a giocare per curiosità, per passatempo, in compagnia magari e che con il passare del tempo è stata “presa dal gioco” al punto da non avere più il controllo e non sapersi fermare. È un giocatore senza altre “cause” e complicazioni a monte. C’è poi il giocatore con complicazioni psicologicoaffettive che, alla base del proprio disturbo, presenta problemi di carattere personale, familiare, che gioca perché ne trae una sorta di “anestetico”, di tranquillante. E in questa categoria troviamo parecchie donne. L’età più a rischio per loro è quella del cambiamento fisico, del passaggio alla menopausa. I figli che diventano grandi e non hanno più bisogno della madre come un tempo, il matrimonio che si è “raffreddato”, i primi problemi dell’invecchiamento, il non sentirsi più attraenti e desiderate come prima crea in un certo numero di donne una situazione di disagio che può sfociare nel gioco come “sollievo”. È vissuto come momento in cui non pensare a niente, come momento che fa stare bene, specie se il gioco è ripetitivo e quindi diventa un vero e proprio “tranquillante”, un’abitudine-anestetico. Ovviamente rientrano in questa tipologia anche gli uomini, che nel gioco trovano quello che di solito trovano nel bere. C’è, infine, il giocatore con impulsività che gioca per il gusto di giocare, per impulso appunto, senza pensare e dare peso alle conseguenze, anche economiche, del suo agire. In genere inizia da giovanissimo, magari smette e poi riprende più in là con il
tempo. In tutti e tre questi casi il gioco diventa patologico quando fa perdere alla persona il controllo del proprio gioco e del proprio tempo, oltre che somme di denaro anche considerevoli. Ma come si aiutano coloro che hanno questo delicato problema? La famiglia come può collaborare? Li si aiuta, innanzitutto, ascoltandoli per capire i motivi che li hanno portati a un comportamento incontrollato di questo tipo. Poi si procede in genere con gli strumenti terapeutici che già si applicano per le altre forme di dipendenza, interventi di tipo psicologico, di autoanalisi del perché del gioco e delle emozioni che suscita, di prevenzione delle ricadute, per controbattere la spinta a giocare. C’è poi tutto il discorso del monitoraggio economico-finanziario del giocatore, per limitare i danni già compiuti e per evitarne di nuovi. L’appoggio dei familiari e delle persone vicine al giocatore dipendente è fondamentale, ma non sempre c’è. Ci possono essere, infatti, situazioni di grossa conflittualità con il coniuge e la famiglia, e tutto il percorso diventa molto più difficile. Ma chi aiuta coloro che hanno un problema di dipendenza da gioco d’azzardo? Questa è una bella domanda. Fino ad oggi in Italia non esisteva una normativa precisa in cui si stabiliva che la persona dipendente dal gioco va trattata come tale. Se il fenomeno è stato affrontato, è perché ci sono persone, per lo più medici, psicologi... di buona volontà che si sono prese a cuore il problema, visto l’alto numero di richieste d’aiuto. Ora potrebbe venirci incontro il Decreto Balduzzi, dando una svolta alla situazione. Che cosa cambierebbe con il Decreto? A parte il nome ludopatia che non mi sembra molto
L’INCHIESTA: LUDOPATIA
L’INCHIESTA: LUDOPATIA
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tempo. In tutti e tre questi casi il gioco diventa patologico quando fa perdere alla persona il controllo del proprio gioco e del proprio tempo, oltre che somme di denaro anche considerevoli. Ma come si aiutano coloro che hanno questo delicato problema? La famiglia come può collaborare? Li si aiuta, innanzitutto, ascoltandoli per capire i motivi che li hanno portati a un comportamento incontrollato di questo tipo. Poi si procede in genere con gli strumenti terapeutici che già si applicano per le altre forme di dipendenza, interventi di tipo psicologico, di autoanalisi del perché del gioco e delle emozioni che suscita, di prevenzione delle ricadute, per controbattere la spinta a giocare. C’è poi tutto il discorso del monitoraggio economico-finanziario del giocatore, per limitare i danni già compiuti e per evitarne di nuovi. L’appoggio dei familiari e delle persone vicine al giocatore dipendente è fondamentale, ma non sempre c’è. Ci possono essere, infatti, situazioni di grossa conflittualità con il coniuge e la famiglia, e tutto il percorso diventa molto più difficile. Ma chi aiuta coloro che hanno un problema di dipendenza da gioco d’azzardo? Questa è una bella domanda. Fino ad oggi in Italia non esisteva una normativa precisa in cui si stabiliva che la persona dipendente dal gioco va trattata come tale. Se il fenomeno è stato affrontato, è perché ci sono persone, per lo più medici, psicologi... di buona volontà che si sono prese a cuore il problema, visto l’alto numero di richieste d’aiuto. Ora potrebbe venirci incontro il Decreto Balduzzi, dando una svolta alla situazione. Che cosa cambierebbe con il Decreto? A parte il nome ludopatia che non mi sembra molto
L’INCHIESTA: LUDOPATIA
Federconsumatori, Federserd, Fict, Fitel, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Uisp. L’obiettivo è quello di limitare la crescita forsennata dei giochi d’azzardo, aumentare le tutele per la collettività - quindi per tutti noi - e i giocatori, favorire gli interventi a favore dei giocatori “patologici”. Ma quando una persona può essere definita dipendente dal gioco quindi - per usare il termine contenuto nel Decreto del Ministro Balduzzi affetta da Ludopatia? A parte il fatto che il termine 'ludopatia' è una parola inventata di recente e che non appartiene al vocabolario del medico e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, vi sono criteri precisi per una diagnosi clinica del gioco d'azzardo patologico. Ma tracciare una linea netta di demarcazione tra gioco normale, gioco a rischio e gioco francamente problematico è impossibile: dipende da quanti comportamenti anomali che riguardano l'azzardo ogni soggetto presenta, e quanto questi comportamenti pesano sulla vita della persona. Detto questo possiamo individuare tre tipoloogie di giocatori dipendenti. E quali sono queste tipologie? La prima è quella del giocatore senza complicazioni psichiche-comportamentali. È la persona che ha iniziato a giocare per curiosità, per passatempo, in compagnia magari e che con il passare del tempo è stata “presa dal gioco” al punto da non avere più il controllo e non sapersi fermare. È un giocatore senza altre “cause” e complicazioni a monte. C’è poi il giocatore con complicazioni psicologicoaffettive che, alla base del proprio disturbo, presenta problemi di carattere personale, familiare, che gioca perché ne trae una sorta di “anestetico”, di tranquillante. E in questa categoria troviamo parecchie donne. L’età più a rischio per loro è quella del cambiamento fisico, del passaggio alla menopausa. I figli che diventano grandi e non hanno più bisogno della madre come un tempo, il matrimonio che si è “raffreddato”, i primi problemi dell’invecchiamento, il non sentirsi più attraenti e desiderate come prima crea in un certo numero di donne una situazione di disagio che può sfociare nel gioco come “sollievo”. È vissuto come momento in cui non pensare a niente, come momento che fa stare bene, specie se il gioco è ripetitivo e quindi diventa un vero e proprio “tranquillante”, un’abitudine-anestetico. Ovviamente rientrano in questa tipologia anche gli uomini, che nel gioco trovano quello che di solito trovano nel bere. C’è, infine, il giocatore con impulsività che gioca per il gusto di giocare, per impulso appunto, senza pensare e dare peso alle conseguenze, anche economiche, del suo agire. In genere inizia da giovanissimo, magari smette e poi riprende più in là con il
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Euro complessivi giocati dai veneti (fonte: AAMS - Amministrazione autonoma monopoli di Stato)
2011: 5 miliardi e 293 milioni
L’INCHIESTA: LUDOPATIA
1/1-30/6 2011: 2 miliardi 499 milioni 1/1-30/6 2012: 3 miliardi 089 milioni (+ 19,1%)
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Veneti in cura nei Ser.T (servizi regionali tossicodipendenze) per “ludopatia” nel 2011:
765 (637 maschi e 128 femmine) (fonte: Ufficio Stampa Regione Veneto - Com. stampa n° 932 - maggio 2012)
appropriato, ritengo importante l’Art. 5 che prevede l’inserimento, a nostro avviso divenuto ormai indifferibile, del gioco d’azzardo patologico all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Che il gioco d’azzardo sia un’attività a rischio è, finalmente, acclarato anche nell’ambito della politica e delle Istituzioni. È noto che in entrambi i rami del Parlamento si sono attivate iniziative tese a produrre nuove norme sulla regolamentazione dell’azzardo e sulla assistenza ai giocatori problematici e alle loro famiglie. Il decreto presentato dal Ministro della Salute sancisce, qualora fosse emanato formalmente (al momento di andare in stampa era ancora in discussione, ndr), l’esistenza di un nuovo bisogno di salute e di un diritto all’assistenza e alla protezione da questa patologia da parte dei cittadini. È davvero un grande passo in avanti. E che ci dice in merito agli altri articoli? Importante è il divieto sancito dall’Art. 11 di installare apparecchi idonei al gioco all’interno di un raggio di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanile, centri sanitari e sociosanitari, luoghi di culto. Se tale divieto diventasse davvero norma equivarrebbe a una espulsione delle sale giochi dai centri cittadini e l’impraticabilità di installare apparecchi elettronici nei locali pubblici dei centri abitati. Va capito, però, che cosa si intenda per “apparecchi di gioco” e se il divieto comprende anche la vendita del Gratta e Vinci e le sale per le scommesse sportive, due giochi d’azzardo che riscuotono grande successo tra i giovani. Lo stesso Art. 11 stabilisce la impignorabilità dei beni di un giocatore d’azzardo patologico per il tempo necessario all’adozione di provvedimenti di amministrazione di sostegno. Dubbi sul decreto? Può essere migliorabile? Forti perplessità riguardano le fonti di finanziamento per implementare l’assistenza ai giocatori patologici. Secondo il decreto finanziamenti aggiuntivi possono
derivare solamente da una tassazione di alcolici e bevande analcoliche zuccherate (Art. 11). Tale provvedimento, molto osteggiato, quasi certamente verrà escluso dal testo definitivo, privando del tutto il nuovo LEA di finanziamenti, con la facile previsione che andrà a gravare sui Servizi Dipendenze, che sono già allo stremo e i cui standard di personale risalgono al 1990. Ma anche se questi introiti fossero assicurati, l’assistenza ai giocatori patologici si troverebbe a dover competere per le risorse con eventuali altri incrementi di prestazioni che con ogni probabilità verrebbero introdotti dalla revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Rimane valida la proposta già da tempo formulata da Alea di reperire finanziamenti specificamente dedicati all’assistenza e alla prevenzione del gioco d’azzardo patologico nell’ambito del giro d’affari derivato dall’azzardo stesso. In pratica, a chi rivolgersi, per una problema di dipendenza da gioco? Consiglio ai familiari (perché in genere sono loro a prendere in mano la situazione e a chiedere aiuto) di rivolgersi al Servizio per le dipendenze o tossicodipendenze Ulss più vicino che è il luogo più indicato per ricevere informazioni in merito al problema. Inchiesta a cura di Michela Rossato
Ultim’ora: uno stop anche alla pubblicità? A inchiesta già realizzata, riportiamo un lancio di agenzia sul “Decretone Balduzzi” martedì 4 settembre 2012 - 19.43 (AGI) Roma - Vietata tutta la pubblicità di tutti i giochi finalizzate alla riscossione di denaro. Lo prevede l'ultima bozza del decretone sulla salute del ministro Renato Balduzzi. Secondo quanto apprende l'AGI, nel nuovo testo resta la stretta sulla vendita di prodotti del tabacco e sui videopoker ma sono inserite misure piùpressanti per "prevenire fenomeni di ludopatia". In particolare "sono vietate le comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, dirette o indirette, che inducano all'acquisto di prodotti o alla partecipazione ad attività di gioco, quali lotterie, concorsi a premio, scommesse sportive, newlot o ad attività, anche online, comunque denominate finalizzate alla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso".
Identikit di una ‘nuova’ patologia l gioco d’azzardo - prima che una malattia, come è stata riconosciuta dal Decreto Balduzzi - sarebbe pure reato. È infatti vietato per legge, in luoghi aperti al pubblico, senza... autorizzazione dello Stato. Ed è vietatissimo ai minorenni. Lo dice chiaro l’articolo 718-720 del codice penale. Gioco d’azzardo è definito quello in cui la fortuna è predominante e prevede una scommessa, una puntata in denaro. Azzardo significa “attività rischiosa”: nel gioco d’azzardo l’elemento casuale è fondamentale e da ciò origina il rischio. Lo spiega “Vincere il gioco d’azzardo”, manuale di autoaiuto per il giocatore che vuole smettere, curato dal dott. Bellio (con le psicologhe Amelia Fiorin e Selena Giacomazzi) con il sostegno della Regione Veneto e dell’Ulss 8, nell’ambito di un progetto chiamato “Jackpot”. Questo tipo di gioco, si spiega, è in grado di indurre cambiamenti dello stato mentale e fisico delle persone, stimola ed eccita il loro lato psicofisico: mettere a rischio una certa somma di denaro con la possibilità di ottenerne di più o di perderla del tutto, provoca un brivido che può essere gratificante. I giochi d’azzardo possono essere esclusivamente fondati sulla fortuna (roulette, dadi, slotmachine, le lotterie, Gratta e Vinci…) oppure possono prevedere una certa parte di abilità (molti giochi con le carte, come il poker). Le aziende che producono e forniscono i giochi eliminano il più possibile la componente d’abilità, perché ciò garantisce guadagni più elevati e prevedibili. E usano “trucchetti” psicologici per indurre il giocatore a non fermarsi. Un esempio semplicissimo è rappresentato dal “Gratta e Vinci”. Vengono prodotti numerosissimi biglietti con vincite piccole, per dare l’illusione della facilità della vincita, mentre in ultima analisi rappresentano solo un “rimborso” minimo di quanto speso. I biglietti con vincite significative sono invece, volutamente, pochissimi e rari da trovare. Ma intanto il
meccanismo del continuare a giocare si è già innescato e… si gioca. Per i giochi sulle slot-machine si creano ambienti che creano lo stimolo al gioco, facendo cadere il giocatore in una sorta di trance, di ipnosi. E lo stesso dicasi per le nuove nate, le video lotterie, che stanno spopolando e che sono studiate appositamente per non far smettere di giocare. Specie in questo momento di crisi che, al contrario di quel che si pensa, induce a giocare di più nella speranza del colpo che farà cambiare la vita. Ma ricordiamoci sempre che quella del gioco d’azzardo è un’industria nata per fare profitti, non beneficenza. “Il giro d’affari del gioco d’azzardo nel 2011 ha toccato in Italia gli 80 miliardi di euro, una cifra inimmaginabile - spiega Bellio - che frutta circa 20 miliardi allo Stato e ai concessionari, al netto di quanto viene restituito sotto forma di vincite. I profitti vengono suddivisi tra i produttori di apparecchiature, le aziende che hanno l’autorizzazione alla commercializzazione del gioco, i distributori del gioco, i gestori dei locali da gioco, coloro che garantiscono i collegamenti dati e video. Infine, c’è lo Stato, che ricava intorno al 13% del totale del giro d’affari, ovvero poco meno di 10 miliardi netti”. Per assicurarsi un regolare introito di denaro, poi, lo Stato ha dato negli ultimi anni molto impulso a concessioni private per nuove forme e modalità di gioco. “Il lotto è passato da 1 a 3 estrazioni a settimana, biglietti da “grattare” si trovano ovunque, macchinette, video giochi e locali per giocare sono in rapida diffusione, le video lotterie spopolano. Il gioco è diventato più veloce, dà subito un risultato e non ti lascia più. E la dicitura “giocate con moderazione” è solo un modo per avere l’accreditamento a livello internazionale, mostrando attenzione alla salute del giocatore”. Che di fatto, invece, alla propria salute ci doveva pensare da M.R. sè. Almeno finora...
L’INCHIESTA: LUDOPATIA
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ATTUALITA’ TRASFUSIONALE
Cantiere trasfusionale ‘estivo’ tutto in ordine, ha funzionato S
ul fronte trasfusionale l’estate veneta è trascorsa nelle “normali” preoccupazioni. Il sempre difficile equilibrio estivo fra donazioni dei donatori e trasfusioni negli ammalati è stato garantito, nonostante qualche virus di troppo, come da qualche anno a questa parte l’WEST NILE VIRUS, e l’ormai cronica carenza di personale. Anzi è aumentato il supporto alle Regioni carenti in emergenza, in particolare verso il Lazio. Attendiamo i resoconti puntuali, ma è andata bene. Allo stato il dato più aggiornato è quello del conferimento del plasma nei primi otto mesi del 2012 (vedi grafico). Ringraziamenti dovuti e meritati dunque ai donatori e ai dirigenti delle nostre Avis, in perenne allerta, e al personale tutto delle strutture trasfusionali. Non era scontato in questa estate con la torrida e siccitosa calura, e con la crisi economica che aumenta la tentazione di pensare solo a se stessi. L’enorme patrimonio di relazioni sociali che ogni giorno Avis costruisce è uno dei pilastri della tenuta della nostra comunità veneta, sempre e ancor di più preziosa nei tempi della crisi, che non è solo economica, ma anche culturale e di valori.
Gli Accordi nella Conferenza StatoRegioni ora sono due “Requisiti minimi” Prosegue il percorso paziente e tenace per arrivare quanto prima al rispetto dei requisiti minimi e al superamento delle visite di verifica previste dall’Accordo Stato-Regioni del 16.12.2010. E’ un cammino complesso e inedito, che vede tutte le strutture trasfusionali, non solo quelle pubbliche, ma anche le Unità di Raccolta (UdR) gestite da Avis nelle province di Treviso, Venezia e Padova messe a norma e sottoposte a verifica. Sta succedendo per la prima volta in tutta Italia: aumenterà la sicurezza, la qualità e la standardizzazione dei prodotti. Questo percorso deve tassativamente essere concluso entro il 31.12.2014, ma noi contiamo di arrivarci prima. Sappiamo che qualche difficoltà c’è nelle nostre UdR, come pure nei Servizi trasfusionali ospedalieri pubblici, ma siamo fiduciosi del buon lavoro che stanno facendo tutti gli attori coinvolti.
“Linee guida per l’accreditamento” Ma le strutture trasfusionali non vanno solo “autorizzate”, devono anche essere “accreditate”. Il 25 luglio u.s. nella Conferenza Stato-Regioni è stato raggiunto l’Accordo sulle "Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti", in pratica la “fase due” dopo l’Accordo del 16.12.2010. Due sono i punti più rilevanti; il primo è la competenza e l’esperienza richiesta al personale sanitario, L’incremento del plasma da separazione (Categoria B+C) segnala l’incremento delle donazioni del sangue intero. Viceversa la riduzione del plasma di Categoria A segnala un calo delle plasmaferesi. Il totale comunque indica un incremento delle donazioni di circa l’1% poiché una plasmaferesi “vale“ circa 600 g di plasma, mentre da una donazione di sangue intero se ne ottengono circa 220-240 g. 10
standardizzazione con l’efficienza e la sostenibilità.
Conclusioni: come sempre donate, doniamo! Come ogni anno la ripresa autunnale a pieno regime dell’attività ospedaliera richiede adeguato supporto trasfusionale. I nostri ammalati, in lunghe liste di attesa, possono essere sicuri che i donatori di sangue, per quanto di loro competenza, non li faranno attendere. Non per nulla il nostro motto è l’SOS: SempreOvunque-Subito. Dunque rimbocchiamoci la manica e… buona donazione a tutti. Bernardino Spaliviero
Il sogno dei bei dati di mezza estate C
’è da essere soddisfatti. Date le condizioni i segnalato l’ottimo risultato di tutte le province, in numeri a fine luglio sono proprio incoraggianti. particolare di due. Padova continua lentamente il I donatori veneti hanno aumentato le donazioni di recupero del vistoso deficit, segno che la marcia sangue del 2,4%, +3.500 circa. ingranata è quella buona: donaSono scese le aferesi, in particozioni +1116 (+4.4%), trasfusiolare le plasmaferesi, come peralni +495 (+1,6%). Treviso ha Gennaio-luglio 2012: tro previsto, di circa 900 unità il Veneto in trend positivo recuperato il transitorio sbanda(-2,8%). Le trasfusioni agli mento coinciso con la necessaria ammalati sono aumentate di riorganizzazione della raccolta circa 2.900 unità (+2,1%). Con l’eccezione di Avis: donazioni +1193 (+5,2%), trasfusioni: +834 Rovigo, che sconta un non facile cambiamento alla (+4,3%). Il Veneto ha potuto intervenire con più direzione del DIMT e nel rapporto con l’ULSS, va forza a sostegno di carenze non programmate, in particolare del Lazio (da dove sono arrivati gli appelli estivi di carenza): le cessioni extraregionali sono aumentate del 10% (in sette mesi 10.076). Tutto questo significa che, pur nel momento difficile, il radicamento della donazione di sangue tiene. Non era scontato. Ben sappiamo quanto questo risultato sia frutto del lavoro dei dirigenti Avis e dei semplici donatori; e ci sprona a proseguire nel cammino della riorganizzazione complessiva della “filiera trasfusionale”, volendo noi con determinazione e celerità recuperare gli “anni del trastullo” che tutto e tutti hanno assopito.
ATTUALITA’ TRASFUSIONALE
medico e infermieristico, addetto alla raccolta, con certificazione di specifici corsi di addestramento e un minimo di procedure di raccolta per anno; il secondo è l’efficienza complessiva del sistema trasfusionale con concentrazione rilevante delle attività di produzione degli emocomponenti e la razionalizzazione dei processi diagnostici di qualificazione biologica degli emocomponenti stessi. Il Sistema trasfusionale italiano, da insieme di singoli Servizi trasfusionali parcellizzati e insostenibili nel lievitare dei costi e nel tempo della crisi economica, si avvia a diventare una vera “Filiera Trasfusionale” con concentrazione dei processi produttivi, coniugando sicurezza, qualità e
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Operativi i decreti sul plasma ATTUALITA’ TRASFUSIONALE
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ella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (GURI n.147 del 26.06.2012) sono infine stati pubblicati ben quattro decreti che riguardano il plasma e i plasmaderivati. Lungamente attesi, aprono una nuova stagione nella storia dei medicinali plasmaderivati italiani. Vediamone i passaggi essenziali.
Gare europee per la plasmaderivazione Si sbloccano infine le gare per la plasmaderivazione alle quali potranno partecipare anche altre industrie farmaceutiche europee, nel rispetto delle norme che regolano le gare europee, superando il monopolio di fatto dell’unica industria nazionale. Viene salvaguardato il principio del “conto-lavoro”; cioè il plasma non diventerà mai proprietà dell’industria farmaceutica e tutti i medicinali prodotti dovranno essere restituiti alle Regioni italiane, salvaguardando così l’origine etica del plasma che non può diventare merce da vendere nel libero mercato speculativo internazionale.
Possibili gli scambi con ristoro dei costi di produzione Per la prima volta viene consentita la cessione degli emoderivati fra Regioni eccedentarie e quelle carenti, con ristoro dei costi di produzione, così come da tempo avviene per gli emocomponenti labili (in pratica le sacche di globuli rossi). Manca ancora la tariffa di scambio, ma ci auguriamo che sia questione di poco e che il Centro Nazionale Sangue (CNS) arrivi a presentare una proposta concreta da mettere quanto prima all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni.
Le eccedenze nazionali e la cooperazione internazionale Viene consentita l’esportazione delle eccedenze nazionali, anche con il recupero dei costi di produzione, senza fini di lucro, solo nell’ambito di pro 12
getti di ricerca scientifica, e di progetti di cooperazione internazionale, sotto la sorveglianza del CNS. Questo riapre il percorso del progetto che da due anni vede impegnata Avis nazionale con numerosi Paesi dell’America Latina per giungere allo sviluppo del volontariato del sangue periodico e non remunerato, stile AVIS, in quei Paesi che ancora si reggono sulla “Donazione di riposizione”, vale a dire sull’impegno della famiglia dell’ammalato a portare donatori per ripristinare nelle emoteche le scorte utilizzate per il loro congiunto. Come ben sappiamo questo sistema non consente di affrontare le emergenze critiche, quando non c’è tempo per discutere e trovare donatori, con conseguenze tragiche, soprattutto nelle emorragie ostetriche da parto.
Che cosa manca ancora all’appello? Oltre alle tariffe di scambio, ma confidiamo che sia cosa di poco (solo qualche mese speriamo), riteniamo che ancora non sia completa la “visione” della filiera trasfusionale nazionale, secondo gli obiettivi strategici dichiarati dalla legge 219/2005. In particolare noi chiediamo con forza, anche confortati da prese di posizione internazionali, che sia ben riconoscibile sulle confezioni dei medicinali plasmaderivati l’origine italiana e la natura etica del farmaco, ottenuto dal dono dei donatori volontari non remunerati. Inoltre noi proponiamo che i farmaci plasmaderivati siano inseriti nell’elenco dei farmaci a esclusiva distribuzione attraverso le farmacie ospedaliere, proprio per migliorare l’appropriatezza del loro utilizzo, nel momento in cui ci impegniamo a fare del nostro meglio per giungere all’autosufficienza. Così come ancora non è stabilito che comunque le prescrizioni dei farmaci plasmaderivati dovrebbero ovunque e sempre essere sottoposte al controllo dei medici trasfusionisti, perno professionale essenziale della “filiera trasfusionale” nazionale, e non semplicemente distribuiti dalle farmacie ospedaliere. Ma sappiamo insistere e non demorderemo.
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a anni molte Avis regionali sono impegnate a sostenere significativi progetti di cooperazione in Paesi poveri e poverissimi, con realizzazioni di vario genere, solitamente a supporto di cooperatori, missionari ed emigranti italiani presenti sul posto. La novità degli ultimi tempi è il sostegno alla nascita e sviluppo di Associazioni di Volontariato del Sangue, stile Avis, in Paesi dove non è presente, pur con discreti livelli di organizzazione del loro Sistema Sanitario. Questo avviene in qualche Paese dell’Africa, ma soprattutto nei Paesi dell’Est Europa e in quelli dell’America Latina. Il significato di umana solidarietà che non conosce confini geografici è enorme, ma nello specifico siamo consapevoli che il confronto ”globale” fra l’approccio solidaristico e quello speculativo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, non consente più di ritenere consolidato il risultato di una nazione se questo è compromesso in un’altra. In parole povere: se in Italia sappiamo garantire le trasfusioni a TUTTI gli ammalati, ma in altri Paesi questo avviene SOLO per pochi privilegiati che possono pagare somme importanti, non è detto che prima o poi questo ritornerà ad essere anche da noi. Nei fatti già ora la crisi economica sta riportando in Italia pezzi di “altri” modelli economici. Avis l’ha capito e si impegna per estendere il modello italiano solidaristico ed etico oltre i nostri confini per farlo diventare “modello sempre più prevalente” in Europa e possibilmente farlo nascere e sviluppare negli altri continenti del mondo. È una visione generosa e strategica, essenziale a nostro modo di vedere.
L’America Latina È ora presente una opportunità inedita: diversi Paesi dell’America Latina, vedendo i risultati dell’impegno fin qui sviluppato da Avis nei loro territori, hanno chiesto al governo italiano di costruire un progetto “globale” per lo sviluppo del Volontariato del Sangue non remunerato, avendo come partner del progetto proprio Avis! Da più di due anni si lavora per questo, anche con missioni sul posto. Purtroppo la crisi economica ha costretto il governo italiano a ridurre fino ad azzerare il finanziamento preliminarmente promesso. Tuttavia esiste una forma indiretta ora praticabile di finanziamento: le scorte di farmaci plasmaderivati eccedenti che numerose Regioni italiane hanno nei magazzini della Kedrion, in particolare del Fattore VIII, indispensabile per la cura degli emofilici. I Paesi sudamericani spendono somme importanti per comprare questi farmaci nel mercato speculativo internazionale. Se le Regioni italiane mettono a disposizione questi farmaci pur ottenendo il ristoro dei loro costi di produzione, come ora consentito dai decreti operativi dal 26 giugno, liberano nei Paesi sudamericani le risorse necessarie per finanziare il progetto cooperativo e quindi lo sviluppo del volontariato del sangue. In pratica sarebbe il dono dei donatori italiani, trasformato in farmaco plasmaderivato, a finanziare indirettamente lo sviluppo della donazione periodica non remunerata nei Paesi Sudamericani! Sarebbe grandioso e favoloso. Ma, ma, ma, ma: sapranno le Regioni italiane e il governo italiano, ecc. ecc. fare la loro parte? Avis farà del suo meglio per spiegare e convincere, questo è proServizi di Bernardino Spaliviero prio sicuro.
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Avis, il nostro dono e la Cooperazione internazionale
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È l’ultimo dono sotto le tende? L’AVIS CHE NON TREMA
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omenica 2 settembre. Il giorno prima l’Esecutivo Nazionale si è riunito a Modena, per esprimere anche con la sua presenza fisica la vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma del 20-29 maggio. Qualcuno è dovuto rientrare, ma il presidente, il segretario e il coordinatore del Comitato medico nazionali, sono rimasti. Di buon’ora a salutare i donatori di San Felice sul Panaro e il personale sanitario, in primis la dott.ssa Maria Petrelli, che sotto la tenda medica non hanno affatto perso la buona abitudine di donare e raccogliere il sangue per gli ammalati. Dovrebbe essere l’ultima volta in tenda, perché si spera di ripristinare la sede di raccolta Avis prima della prossima seduta di prelievo. Secondo le previsioni del presidente dell’Avis provinciale di Modena Maurizio Ferrari, grazie alle generose offerte giunte da tutta Italia le 14 sedi terremotate dovrebbero entro l’anno essere recuperate alla normale attività donazionale. Quindi la S. Messa sotto la tensostruttura nel prato antistante la chiesa, anch’essa transennata, con vistose lesioni strutturali, inagibile. A seguire, con la gioia e anche la commozione per le persone cadute sotto i crolli del terremoto, l’inaugurazione a Medolla della “Barchessa dell’Amicizia” costruita nell’area ludico-sportiva. L’idea della “barchessa” è della
Commissione Giovani dell’Avis provinciale di Modena: realizzare gazebi in legno di ampie dimensioni (indicativamente mt. 12 x 9), che potranno essere usati dall’intera comunità per la realizzazione di iniziative di vario genere. La “barchessa” - anche nella nostra campagna veneta - era una costruzione chiusa su tre lati che serviva da riparo per il fieno e anche per i carri. Ma era anche molto di più. Essendo aperta da un lato e ben coperta serviva anche, specialmente d’estate, per la socializzazione mentre d’inverno il suo uso prioritario era quello di stalla dove erano le mucche a riscaldare l’ambiente. D’estate le famiglie si ritrovavano nella “barchessa” per svolgere alcune attività assieme, come pulire le pannocchie di granturco (desgrafojar). Le donne lavoravano a maglia e i bambini giocavano. La “barchessa” era poi anche un teatro per gli attori ambulanti, una “balera” dove bastava una fisarmonica per organizzare una festa, un luogo dove gli anziani raccontavano ai bambini favole o si giocava agli indovinelli. Era, infine, anche simbolo di “solidarietà”. Nel caso in cui la barchessa di qualcuno andasse a fuoco, le campane chiamavano a raccolta i paesani ed ognuno aveva l’obbligo morale di portare un poco del proprio fieno per ricostituire la Dino Spaliviero scorta bruciata. Forza Emilia!!
Da Treviso Est nel ferrarese, assieme a Prata A vis comunali “in rete” per aiutare l’Emilia. Dopo il successo riscontrato con il concerto dei “Gambler” il 23 giugno, le Avis di Casale sul Sile, Casier, Mogliano Veneto, Preganziol e Villorba, hanno dato un’ulteriore prova della loro capacità di fare squadra portando nel cuore dell’Emilia ferita dal terremo-
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to, una testimonianza di solidarietà e sostegno nei confronti della popolazione. I fondi raccolti durante la manifestazione sono stati, infatti, destinati all’Avis di Poggio Renatico (FE), la cui sede è stata resa inagibile dal sisma. Oltre a quanto ricavato in occasione del concerto, le cinque Avis trevigiane hanno deciso di destinarvi una quota aggiuntiva dei propri fondi. La cerimonia di consegna della donazione all’Avis emiliana si è svolta domenica 2 settembre, preceduta da un breve giro del centro cittadino e seguita da un semplice momento conviviale, che voleva essere anche un modo per dimostrare la volontà di ripartire della popolazione locale. All’evento ha partecipato anche l’Avis di Prata di Pordenone, gemellata con l’Avis comunale di Ferrara, per rinsaldare uno spirito di fraternità che unisce tre diverse regioni.
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ndici giorni di raccolta fondi, 13 volontari impiegati a rotazione, 44 ore totali di presidio nel gazebo, 1.082 euro raccolti. Questi i numeri del progetto “San Felice Sul Panaro” in favore dei terremotati dell’Emilia Romagna, promosso dal gruppo di Protezione Civile Avis di Burano (con il coordinamento del servizio protezione civile del Comune) che ha coinvolto tutte le isole della laguna nord, Burano, Mazzorbo e Torcello. “Abbiamo avuto un riscontro molto positivo da parte della cittadinanza e delle attività commerciali - spiegano i promotori - la soddisfazione più grande è la fiducia che tutti hanno dimostrato, promuovendo l'iniziativa”. I bambini dell’asilo di Burano “Isidoro Barbon” hanno realizzato una quarantina di disegni per i loro coetanei di San Felice, mentre i quattro panifici dell’isola hanno preparato i dolci tipici, gli “Essi buranelli”, per un totale di 400 chili di prodotti. Domenica 24 giugno quattro volontari hanno raggiunto San Felice sul Panaro per consegnare quanto raccolto, insieme ad un incoraggiamento: “Non mollate mai! Quando tutto sembra impossibile, è il momento di lottare ancora più forte!”. “È stato un progetto importante per la nostra isola - sottolineano i volontari - realizzato con l’aiuto del servizio di Protezione Civile del Comune. Senza coordinamento, questa meravigliosa e toccante avventura non sarebbe stata possibile. Tutti possono fare
molto, ma senza un gruppo affiatato e complice non si arriva da nessuna parte”. Il gruppo, nato nel 2010, conta oggi 13 iscritti ed opera in tutto il veneziano, effettuando in media 40 interventi l’anno. Dispone di una sede presso il palazzo comunale di Burano con le attrezzature per le emergenze, nonché del mezzo navale “Burano 1” e di una banchina dedicata di 32 metri, con ormeggi di emergenza. A breve sarà varata la “Burano 2”, imbarcazione cabinata di 8 metri in fase di restauro. “Non servono grandi proclami per realizzare grandi cose - sottolineano i volontari - ma coraggio e tanta voglia di sporcarsi le mani”.
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Isole della Laguna a fianco di San Felice
Quelle due Concordie ormai “inseparabili” L
a solidarietà chiama e Concordia Sagittaria risponde. Sono stati quasi 900 i cittadini che hanno partecipato alla cena di beneficenza organizzata da Comune, Parrocchia e Associazioni di volontariato a favore delle popolazioni vittime del terremoto del 20 e 29 maggio, che ha colpito in modo particolarmente grave l’Emilia. La cena di beneficenza è stata solo il primo segnale, ma non vuole rimanere un gesto isolato. Siamo, infatti, consapevoli che il nostro aiuto sarà necessario soprattutto quando si avvierà la macchina della ricostruzione. La risposta dei concordiesi è stata, comunque, un messaggio forte di solidarietà, per certi versi anche superiore alle attese. Tutti i fondi raccolti con questa e altre iniziative vengono destinati a soddisfare bisogni concreti segnalatici dalla popolazione emiliana. Su questo fronte, Concordia Sagittaria è agevolata dal gemellaggio che la lega a livello amministrativo, parrocchiale e associativo a Concordia sulla Secchia. In particolare, le due Avis sono legate da un gemellaggio fin dal 2005. Da allora non sono mancate le occasioni di condivisione di momenti felici e di
impegni associativi. Ci sono strutture che un terremoto non può distruggere, sono i ponti di solidarietà che si costruiscono con il gemellaggio. Con la cena di beneficenza sono stati raccolti 7.755 euro e il primo aiuto offerto alla comunità di Concordia sulla Secchia è stato la fornitura di due pc portatili per consentire al sindaco, Carlo Marchini, di operare dalla struttura provvisoria realizzata per sopperire all’inagibilità del palazzo comunale. “Ce la faremo” recita lo striscione esposto in questa struttura di servizio… e ci piace pensare che in questo “Noi” siano comprese anche l’Avis e la popolazione di Concordia Sagittaria che non lasceranno soli gli amici emiliani. E il 30 settembre arriva la sede Avis, prefabbricata (vedi Facebook). Dario Piccolo
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Si espande il Progetto Scuola Avis AVIS SCUOLA
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a iniziativa provinciale a regionale. Per dare a più Avis possibili gli stessi strumenti d’intervento negli istituti scolastici. Ha fatto il suo esordio nel 2011 e ora entra nel vivo, ufficialmente, il “progetto scuola” dell’Avis regionale Veneto. “Assorbito” dall’Avis provinciale di Venezia, che lo aveva avviato nel 2002 da un’idea di Laura Elia (foto), ora può essere adottato da tutti. “In dieci anni, nel veneziano e di recente anche in altre province, sono stati incontrati 55.758 studenti - spiega la Elia, responsabile del progetto - Nello specifico l’Avis è entrata in 786 classi elementari, 969 medie e 569 classi di scuola superiore, coinvolgendo 3.329 insegnanti”. Come? Con offerte formative progettate e proposte ad hoc in base all’età dei ragazzi, come il gioco da tavolo Fiabilas per i più piccoli e quello di simulazione Giocavis per i più grandi, il Teatro immagine, il Dilemma del prigioniero e la pittura creativa. Il ragazzo arriva alla riflessione sul valore del dono nel più ampio contesto dei ad ascoltare. “Il progetto regionale non è inteso come la valori positivi della vita attraverso giochi, pittura, tea- classica lezione di due ore su cos’è l’Avis, come si dona, a tro, conoscenza di sè. Tarati in base all’età. Alcune di chi rivolgersi, ma un momento in cui interagire con i queste iniziative sono già utilizzate a livello regionale ragazzi sui valori della vita, sul come si sentono, sulle dagli operatori scuola delle province di Padova, loro emozioni positive e negative, su cosa si aspettano dal Belluno, Treviso e futuro per arrivare a proporVicenza. Operatori che re il valore del dono -contiI nuovi modi per parlare sono stati formati e connua la Elia - È un incontro tinuano a formarsi attraintrospezione e di riflesdi solidarietà ai giovani studenti di verso una serie di inconsione che porta il ragazzo a tri sia in sede a Mestre guardarsi dentro, a tirar sia itineranti e che al momento sono 9 per la provin- fuori i mille dubbi e pensieri che lo animano ogni giorcia di Venezia, 2 per Treviso e 4 per Padova. Per no, e per questo gli operatori dell’Avis rivestono un ruolo Belluno e Vicenza stanno intervenendo gli operatori di estrema importanza. Sono in genere insegnanti, psidi tutte le altre province, ma con la prospettiva di cologi, capi scout, genitori, persone che comunque sono prepararne di propri sul campo a breve. E la forma- per un motivo o per l’altro in relazione con i ragazzi”. zione è fondamentale perchè nelle scuole occorre Ogni ragazzo, ogni scuola va seguita in un certo andare il più possibile prepararti. A farsi ascoltare e modo, ed è per questo che il progetto regionale si
I numeri del progetto Scuola dell’Avis provinciale di Venezia dal 2002 al 2012
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I numeri del progetto Scuola Regionale 2011/2012
*Le Avis provinciali di Rovigo e Verona hanno messo in atto programmi autonomi propone di essere unico, ma variegato al contempo. Oltre che capillare sul territorio, dove va ad affiancarsi, rinforzare o sostituire le tante iniziative già presenti in molte scuole del Veneto grazie allo straordinario impegno di tanti volontari delle Avis comunali. Il progetto parte comunque già avvantaggiato dalla grande esperienza in terra veneziana dove, spiega ancora la responsabile, è particolarmente apprezzato, con tanto di rinnovo del protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale. “All’inizio eravamo noi a proporci alle scuole ora - e
sempre più anno dopo anno - sono le scuole e gli insegnanti a cercare noi, perchè vedono nelle nostre offerte un aiuto alla scuola stessa e ai ragazzi. Noi diamo ai ragazzi, ma anche loro danno molto a noi e agli insegnanti e questo è un punto fondamentale per tutto il nostro lavoro e per aiutare noi adulti a capire meglio il mondo dei giovani di oggi. I ragazzi sono pura energia costruttiva, ma bisogna saperla cogliere. E sono anche molto spaventati. Quest’anno vogliamo lavorare sulle paure, perchè ci stiamo accorgendo che i ragazzi, specie Michela Rossato delle superiori, ne hanno molte”.
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Percentuali grado scuole 2002/2012 - Venezia
Samaritano 2012, sempre agli studenti la scelta ultima
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dicembre torna il Proemio Samaritano, il tradizionale appuntamento organizzato dall'Avis Riviera del Brenta, con il patrocinio di Avis nazionale, per ricordare coloro che compiono il proprio dovere in silenzio e umiltà. Il Proemio, ora biennale, è giunto quest’anno alla sua 15ª edizione. L’evento nasce per ricordare i non eroi, ossia tutte le persone semplici che compiono gesti di ordinaria umanità incessantemente e generosamente, spontaneamente e senza attendersi lodi o ricompense, sull'esempio del Samaritano del Vangelo. Le segnalazioni dovranno riguardare persone viventi, scolaresche o studenti e dovranno essere presentate per iscritto con le motivazioni (che non riguardino l’essere donatore). I nomi possono essere indicati da Avis, associazioni di volontariato, culturali, sportive, sociali, parrocchiali, Istituti scolastici e anche da singoli. Le segnalazioni dovranno pervenire direttamente, con fax, e-mail o posta, a: Proemio Nazionale Samaritano c/o Avis Riviera del Brenta, via Manzoni 4, 30031 Dolo (Ve), tel. e fax: 041-5100754, e-mail: santebia@tin.it entro il 13 ottobre 2012. Una commissione composta da volontari Avis sceglierà i 5 finalisti, mentre una seconda, formata da 30 studenti delle scuole superiori di Dolo, sceglierà la storia più significativa. La premiazione si svolgerà il 1° dicembre alle 10 presso il Cinema Italia di Dolo. Nella foto l’edizione 2010.
Associazioni del Dono: incontro con studenti a Mestre il 6 ottobre
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l 6 ottobre appuntamento all’Itis “A. Pacinotti” di Mestre (Ve), per il convegno “E se fossi tu ad avere bisogno degli altri?” organizzato dalle Associazioni del Dono. Interverranno il giornalista Bruno Fasani, il prof. Umberto Cillo, la dott.ssa Maria Irene Fezzi e il dott. Maurizio Scassola. Al centro della mattinata il trapianto di organi e midollo. L’appuntamento, annuale, è organizzato da Avis, Fidas, Adoces, Admo, Aido, Aned, Ail, Acti, Associazione Veneta lotta alla Talassemia, Lagev (Emofilici) Veneto. 17
Sempre meno tasse se doni al non profit DALLA REGIONALE
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uone notizie dal Governo per le Onlus e le organizzazioni non profit. La nuova legge del 6 luglio 2012, n. 96, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 luglio scorso e ora è definitiva: nel 2013 si potrà detrarre il 24% di ciò che si dona al non profit e dal 2014 il 26%. Sarebbe stato più logico lavorare sul “più dai, meno versi” come vedremo più avanti, ma meglio che niente! Le nuove percentuali - Lo prevede, per l’esattezza, l’articolo 15 della legge “Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l’adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici e per l’armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali”. Dall’attuale 19% detraibile, quindi, si passa al 24% per l’anno 2013 e al 26% dal 2014. L’aumento della quota detraibile vale “per le erogazioni liberali in denaro, per importo non superiore a 2.065 euro annui, a favore delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni, associazioni, comitati ed enti individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, nei Paesi non appartenenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse)”. Le condizioni - La detrazione è consentita a condizione che il versamento di tali erogazioni sia esegui-
to tramite banca o ufficio postale, ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e secondo ulteriori modalità idonee a consentire all’Amministrazione finanziaria lo svolgimento di efficaci controlli, che possono essere stabilite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze da emanare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400”. In conseguenza di questa novità, il Governo prevede minori entrate: -47,4 milioni di euro per il 2014, -37,9 milioni per l’anno 2015 e -33,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016. “Più dai, meno versi” - Non tutti gli enti non profit, però, potranno beneficiare dell’aumento della detraibilità. Tra le altre restano escluse (e quindi ancorate al 19%) le associazioni di promozione sociale, le società e le associazioni sportive e dilettantistiche, gli enti che realizzano attività culturali... mentre restano inalterate le previsioni relative alla deducibilità delle norme “più dai, meno versi” che prevede la deducibilità del 10% del reddito sino ad un massimo di 70.000 euro e riguarda le erogazioni versate a favore delle Onlus, volontariato compreso, delle associazioni di promozione sociale e delle fondazioni. Diversamente dalla detraibilità, la deducibilità segue la progressività dell’imposta pertanto, già a partire dai redditi intorno ai 20 mila euro si confermano più vantaggiose le deduzioni rispetto alle detrazioni. Ultimo inciso: la norma prevede e conferma il 5 per mille anche per il 2013, anche se va detto che le somme vengono erogate con molto ritardo e il tetto di 400 milioni, oltre che limitare le erogazioni, in passato è stato ulteriormente ridotto per altri fini. Francesco Magarotto
Assemblea straordinaria il 29 settembre L
o scorso anno il Consiglio direttivo dell’Avis Veneto ha avviato l’iter per il riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato (non essendo un ente pubblico) mediante iscrizione nell’apposito Registro Regionale tenuto dalla nostra
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Regione. Siamo già riconosciuti come Associazione iscritta al Registro Regionale del Volontariato, perché questo ulteriore passaggio? L’associazione acquista una “autonomia patrimoniale perfetta” e gli amministratori cessano di essere personalmente responsabili, anche con il proprio patrimonio personale per le obbligazioni assunte dallo stessa associazione. Inoltre, guardando al domani, sempre più gli enti pubblici, per convenzioni o contributi, ci chiederanno tale riconoscimento e lo stesso Stato per il “famoso” introito del 5 x mille sembra intenzionato a concederlo ai soli enti con personalità giuridica, in modo da garantire chi offre propri soldi. Per ottenerla la Regione Veneto ha chiesto la modifica di alcuni articoli dello Statuto, che sono stati verificati con la sede nazionale per evitare differenze con
I 50 anni del Tempio del Donatore l 1° luglio a Pianezze di Valdobbiadene si è celebrato il 50° del Tempio Internazionale del Donatore. “Ho avuto l’onore e la fortuna di poter essere partecipe alla storia di questi 50 anni del Tempio del Donatore ha esordito il Presidente del Comitato Tempio Vittorio Dall’Armi - ho vissuto quassù anni entusiasmanti, ma anche difficili e dolorosi. Da quando il Comitato Tempio dell’epoca volle darmi la fiducia di proseguire l’operato di mio padre, mano a mano i grandi padri fondatori se ne sono andati lasciandomi il compito di proseguire la strada tracciata da Titta Cecchella, ideatore e artefice di questo Tempio. Scorrendo gli anni da quell’ottobre 1962, posa della prima pietra, il 16 settembre 1979 consacrazione con il vescovo Girolamo Bortignon, al 1986 inaugurazione del grande affresco del maestro Carmelo Puzzolo, dono munifico delle Misericordie d’Italia-Fratres, alla primavera del 1989 incontro con il Consiglio mondiale Fiods e molti altri importanti eventi, mi tornano in mente tutti coloro che hanno sacrificato tempo e famiglia per dedicarsi, con tutto il cuore, a questa opera di volontariato”. Poco prima si era conclusa la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo, concelebrata con il parrocco di Valdobbiadene don Paolo Rizzato e con il rettore del Tempio don Bruno Faggion. A prendere la parola per primo è stato il sindaco Bernardino Zambon, che ha espresso il personale e sentito ringraziamento dell’intera comunità di Valdobbiadene ai volontari prodigatisi in questo mezzo secolo di vita per tenere elevati i valori della solidarietà e del dono. Affermazioni che
sono state riprese dal presidente nazionale dell’Avis Vincenzo Saturni, che si è definito “a casa” stante l’ambiente di donatori che lo circondava. È poi intervenuto, “a casa” anche lui, il presidente nazionale della Fratres, Luigi Cardini, mentre il saluto del presidente nazionale della Fidas Aldo Ozino Caligaris (impossibilitato a partecipare) è stato letto da Angelo Valente. Stante l’internazionalità del Tempio, la conclusione degli interventi ufficiali non poteva che essere affidata al presidente Fiods, Gianfranco Massaro. Nell’esprimere la propria soddisfazione, Massaro ha promesso di far inviare la bandiera della Federazione internazionale delle Organizzazioni dei donatori di sangue da esporre presso il Tempio, auspicando di poter organizzare a Pianezze una delle prossime riuFrancesco Joppi nioni internazionali.
le altre realtà regionali. Vale la pena segnalarne alcuni le cui modifiche verranno poste in approvazione. Art. 8 - Convocazione assemblea: deve essere effettuata con modalità tali da garantire la conoscenza personale e diretta da parte dei soci (nel nostro caso si esprime attraverso i delegati votati nelle assemblee provinciali di marzo che precedono quella regionale); Art.10 - Deve essere fatta una ratifica alla prima assemblea utile dei membri del consiglio neo eletti; Art.13 - Inserire a chi compete la nomina del presidente del collegio dei revisori (ai componenti stessi); Art.15 - Va inserito il Fondo patrimoniale di garanzia, indisponibile e vincolato, per garantire i terzi che instaurino rapporti con l’associazione; Queste modifiche, che non mutano le nostre norme in maniera significativa e non toccano la nostra missione, gli obiettivi, l’attività svolta e le strutture democratiche che ci siamo dati, saranno presentate e votate nel corso dell’assemblea straordinaria del 29
settembre 2012. Solo dopo, potremo completare l’iter richiesto dalla Regione Veneto. L’assemblea straordinaria, cui sono invitati a partecipare i delegati già presenti all’assemblea tenutasi in aprile a Lazise (foto accanto), si svolgerà a Due Carrare (PD) presso l’edificio Casa dei Carraresi del Comune. L’inizio è previsto per le 9,15 con il seguente Ordine del giorno: Nomina del Segretario dell’Assemblea; Nomina dei Questori di Sala; Saluti Autorità; Relazione della Commissione Verifica Poteri; Presentazione e votazione delle modifiche allo Statuto per l’acquisizione della Personalità Giuridica (con presenza del Notaio); Presentazione e votazione delle modifiche al Regolamento Regionale per adeguamento al nuovo Regolamento Nazionale; Presentazione progetto “A Sangue Freddo”; Presentazione risultati ricerca progetto BessY. I lavori termineranno intorno alle 13,15, seguirà buffet per Vilma Fabris, tesoriere Avis Veneto i delegati.
DALLA REGIONALE
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Settembre2012_16-29_progetto2Dono&Vita 17/09/12 09.34 Pagina 20
I giovani del Nord Est fanno “rete” A
vis in rete? I giovani ci provano! Nell’ottica di sa”.Non sveliamo troppo della metodologia di lavoro, proseguire con la collaborazione già in atto tra le per non togliere ai partecipanti la sorpresa e il gusto Avis di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Alto di scoprire insieme questo sistema di lavoro coinvolAdige, l’appuntamento tradizionale con l’ormai col- gente e innovativo. Per la serata del sabato, l’Avis prolaudato “Forum Giovani” si allarga e diventa interre- vinciale di Treviso ospiterà tutti i giovani volontari al gionale. Ospitati nel bellissimo Hotel Bologna di Palaverde di Villorba dove è in programma il concerPreganziol, in provincia di to per Avis del travolgente Treviso, il 27 e 28 ottobre si gruppo dei Los Massadores riuniranno i giovani prove- Il forum giovani Avis a ottobre (diventati ormai tutti donatori nienti dalle quattro diverse a Treviso, con “Los Massadores” di sangue a luglio e già protarealtà avisine per lavorare gonisti a giugno alla Festa insieme sul tema del “cambiaregionale di Valdobbiadene, mento”. Cambiamento inteso non solo come rinno- foto sotto e servizio a pag. 40) che puntano molto sulvo delle cariche associative, ma anche e soprattutto l’ironia nelle loro canzoni. Ci stiamo impegnando come innovazione e rivoluzione nel modo di vedere e molto, affinché quest’ultimo forum organizzato dalla promuovere l’Associazione. I giovani presenti saran- Consulta Giovani Avis regionale (in scadenza) riesca no guidati da alcuni relatori della Dof Counseling, al meglio. Voi non dovete far altro che partecipare! Manuela Fossa, resp. Consulta Giovani Avis regionale specializzati tra l’altro nella tecnica del “teatro impre-
Caldo Ferragosto? Happy Smile Avis! N
emmeno il ferragosto ferma i giovani di Avis Veneto. Tutti gli anni, il 15 agosto, l’associazione Happy Smile Animation organizza nelle spiagge di Jesolo un pomeriggio di animazione e intrattenimento per bambini lanciando, al tempo stesso, un messaggio solidale e lasciando spazio a un’associazione di volontariato. Quest’anno la scelta è caduta sull’Avis e non potevamo farci sfuggire un’occasione simile! E’ così che è partito un tam tam di messaggini ed e-mail tra i giovani dell’Avis per riuscire a coprire alcuni punti informativi presso l’arenile di Jesolo. Alla fine abbiamo risposto in quattro: quanto basta per riuscire a coprire due stabilimenti in spiaggia. La risposta dei bagnanti è stata anche superiore alle aspettative. I protagonisti sono stati i bambini, cui il pomeriggio di animazione era dedicato, ma molti giovani e adulti si sono avvicinati al nostro banchetto per chiedere informazioni sul dono del sangue e su come fosse
possibile contribuire a questa importante iniziativa. Ciò che ha colpito è stata l’attenzione verso i segnali ripetutamente lanciati dalla nostra associazione, che ha portato molti a essere consapevoli della criticità delle donazioni che si registra particolarmente nei mesi estivi. La nostra presenza ha aiutato a rendere più concreto questo appello e a diffondere informazioni sul modo corretto per diventare donatori di sangue. La spiaggia di Jesolo, inoltre, è stata un’importante cassa di risonanza per l’Avis, non solo per le migliaia di presenze, ma anche perché l’iniziativa è stata ripresa dalle tv locali che a loro volta hanno contribuito a Dario Piccolo diffondere il nostro messaggio.
Sigle dei cartoon ’70-’80 sotto la Rocca di Noale D Progetto comune Avis-Admo per la promozione I giovani dell’Avis regionale Veneto hanno battuto sul tempo anche l’Avis nazionale! Prima ancora, infatti, che fosse firmato il protocollo d’intesa tra Avis e Admo in occasione dell’Assemblea nazionale Avis a Montecatini Terme (maggio scorso), si era aperta una proficua strada di incontro e collaborazione tra le due realtà associative. Già a livello locale sono in atto da tempo tante occasioni di promozione congiunta. A livello regionale si è deciso di dar vita ad un progetto specifico, che vedrà la presenza di volontari formati e preparati sui vari aspetti della tipizzazione e della
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donazione di midollo osseo all’interno di alcuni centri di raccolta o trasfusionali della regione. A fare da apripista, probabilmente già dal mese di ottobre, sarà il Centro di raccolta Avis presso l’ospedale dell’Angelo a Mestre, gestito da Avis S.R.C. provinciale Venezia. Come avete potuto leggere nello scorso numero di “Dono & Vita”, il Centro nazionale trapianti ha invitato i Centri trasfusionali italiani a incrementare il numero delle tipizzazioni. I donatori di sangue sono sicuramente persone già sensibilizzate sull’importanza della solidarietà e del dono e saranno invitati a compiere quel passetto in più che li può portare a diventare anche potenziali donatori di midollo osseo. Le divisioni e gli individualismi portano solo a sprecare e disperdere energie. Uniti si ragM.F. giungono anche gli obiettivi più difficili!
a Ufo robot all’Uomo tigre, che lotta contro il male… Da Charlotte a Heidi cui sorridevano i monti ad Anna dai capelli rossi che và. Queste sono solo alcune delle sigle dei cartoni animati degli anni Ottanta, parte del repertorio del gruppo “La Mente di Tetsuya” cantate a squarciagola da centinaia di ragazzi il 29 luglio a Noale (Ve), presenti anche i giovani dell’Avis. L’evento era finalizzato a raccogliere fondi per “Albedeamente” associazione che, in memoria di Alberto Zanon, cantante del gruppo stroncato nel 2009 da una crisi respiratoria, raccoglie fondi per la ricerca sulla prevenzione di disturbi da attacchi di panico in soggetti asmatici e allergici. Il contatto, invece, ci è stato procurato da Giusy Sorrenti, pr del gruppo e valida collaboratrice dell’Avis Src di Mestre. Nonostante il sole e l’afa opprimente che ci hanno fatto sudare sette camicie (nel nostro caso è meglio dire sette magliette “firmate” Avis) i giovani dell’Avis provinciale di Venezia non hanno perso questa importante occasione per promuovere il dono del sangue, supportati dal presentatore delle serata che ha ripetutamente lanciato il messaggio sull’importanza del dono del sangue, tanto più in estate. La Rocca dei Tempesta di Noale ha visto l’Avis protagonista anche nella serata di martedì 31 luglio, durante la quale si sono esibiti “I
Rodigini”. Una serata strepitosa, come del resto lo è stata l’affluenza di pubblico che la bellissima Rocca a fatica riusciva a contenere. L’esilarante ironia, nonché bravura dei Rodigini, ha animato la calda sera d’estate dedicata interamente all’Avis di Noale. Davanti all’ingresso erano posizionati l’autoemoteca e il punto informativo gestito dai ragazzi e dai simpatici volontari della sezione noalese che hanno distribuito gadget, sorrisi e tante utili informazioni. Ecco allora che, quando si è dei volontari convinti e consapevoli, la promozione del dono del sangue diventa anche occasione di aggregazione e di divertimento, perché un messaggio vissuto e non imposto risulta più efficace sia per chi lo trasmette, sia per chi lo riceve. Dario Piccolo e Marica Bonaventura
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Caldo Ferragosto? Happy Smile Avis! N
emmeno il ferragosto ferma i giovani di Avis Veneto. Tutti gli anni, il 15 agosto, l’associazione Happy Smile Animation organizza nelle spiagge di Jesolo un pomeriggio di animazione e intrattenimento per bambini lanciando, al tempo stesso, un messaggio solidale e lasciando spazio a un’associazione di volontariato. Quest’anno la scelta è caduta sull’Avis e non potevamo farci sfuggire un’occasione simile! E’ così che è partito un tam tam di messaggini ed e-mail tra i giovani dell’Avis per riuscire a coprire alcuni punti informativi presso l’arenile di Jesolo. Alla fine abbiamo risposto in quattro: quanto basta per riuscire a coprire due stabilimenti in spiaggia. La risposta dei bagnanti è stata anche superiore alle aspettative. I protagonisti sono stati i bambini, cui il pomeriggio di animazione era dedicato, ma molti giovani e adulti si sono avvicinati al nostro banchetto per chiedere informazioni sul dono del sangue e su come fosse
possibile contribuire a questa importante iniziativa. Ciò che ha colpito è stata l’attenzione verso i segnali ripetutamente lanciati dalla nostra associazione, che ha portato molti a essere consapevoli della criticità delle donazioni che si registra particolarmente nei mesi estivi. La nostra presenza ha aiutato a rendere più concreto questo appello e a diffondere informazioni sul modo corretto per diventare donatori di sangue. La spiaggia di Jesolo, inoltre, è stata un’importante cassa di risonanza per l’Avis, non solo per le migliaia di presenze, ma anche perché l’iniziativa è stata ripresa dalle tv locali che a loro volta hanno contribuito a Dario Piccolo diffondere il nostro messaggio.
Sigle dei cartoon ’70-’80 sotto la Rocca di Noale D a Ufo robot all’Uomo tigre, che lotta contro il male… Da Charlotte a Heidi cui sorridevano i monti ad Anna dai capelli rossi che và. Queste sono solo alcune delle sigle dei cartoni animati degli anni Ottanta, parte del repertorio del gruppo “La Mente di Tetsuya” cantate a squarciagola da centinaia di ragazzi il 29 luglio a Noale (Ve), presenti anche i giovani dell’Avis. L’evento era finalizzato a raccogliere fondi per “Albedeamente” associazione che, in memoria di Alberto Zanon, cantante del gruppo stroncato nel 2009 da una crisi respiratoria, raccoglie fondi per la ricerca sulla prevenzione di disturbi da attacchi di panico in soggetti asmatici e allergici. Il contatto, invece, ci è stato procurato da Giusy Sorrenti, pr del gruppo e valida collaboratrice dell’Avis Src di Mestre. Nonostante il sole e l’afa opprimente che ci hanno fatto sudare sette camicie (nel nostro caso è meglio dire sette magliette “firmate” Avis) i giovani dell’Avis provinciale di Venezia non hanno perso questa importante occasione per promuovere il dono del sangue, supportati dal presentatore delle serata che ha ripetutamente lanciato il messaggio sull’importanza del dono del sangue, tanto più in estate. La Rocca dei Tempesta di Noale ha visto l’Avis protagonista anche nella serata di martedì 31 luglio, durante la quale si sono esibiti “I
Rodigini”. Una serata strepitosa, come del resto lo è stata l’affluenza di pubblico che la bellissima Rocca a fatica riusciva a contenere. L’esilarante ironia, nonché bravura dei Rodigini, ha animato la calda sera d’estate dedicata interamente all’Avis di Noale. Davanti all’ingresso erano posizionati l’autoemoteca e il punto informativo gestito dai ragazzi e dai simpatici volontari della sezione noalese che hanno distribuito gadget, sorrisi e tante utili informazioni. Ecco allora che, quando si è dei volontari convinti e consapevoli, la promozione del dono del sangue diventa anche occasione di aggregazione e di divertimento, perché un messaggio vissuto e non imposto risulta più efficace sia per chi lo trasmette, sia per chi lo riceve. Dario Piccolo e Marica Bonaventura
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sattamente 290.550 spettatori per un totale di 30 date (di cui molte sold out – tutto esaurito) in 21 città diverse. Questi i numeri de “L’Amore è una cosa semplice tour 2012”, il tour di Tiziano Ferro partito il 10 aprile da Torino e conclusosi a Gela il 28 luglio, che ha visto ancora una volta l’Avis tra i protagonisti con più di 200 volontari coinvolti e decine di migliaia di poster, locandine, segnalibri e opuscoli marchiati “Tiziano Ferro per Avis” distribuiti al pubblico. Con banchetti informativi (dove possibile) e distribuzione di materiale fuori e dentro palazzetti e stadi, i giovani avisini hanno incontrato i giovani (e anche qualche meno giovane…) e si sono fatti portavoce e, letteralmente, “portabandiera” del messaggio della nostra associazione. Complice Tiziano Ferro che dal palco, data dopo data, ci ha rinnovato la sua amicizia, invitando tutti a informarsi e a diventare donatori seguendo l’esempio degli avisini “con questo piccolo gesto, che può salvare una vita, loro sì che cambiano il mondo”. È stato un lavoro lungo, di mediazione e non sempre facile, ma che sicuramente ha dato a tutti noi tanta soddisfazione. Ho partecipato a diverse date e ho toccato con mano l’entusiasmo dei volontari e degli spettatori, in particolare ho seguito le date venete che sono state ben 5 tra Padova, Treviso e Verona, a dimostrazione dell’attenzione che Tiziano (da parte di padre originario del veneziano) dedica alla nostra regione. Questa collaborazione ha avuto una grandissima visibilità esterna e una forte valenza interna, è stata occasione per coinvolgere tanti giovani volontari, farli sentire parte di un gruppo e renderli partecipi in prima persona di
Foto © Mimmo Lamacchia
Grandioso Tiziano!
questa avventura accanto a Tiziano Ferro, con il supporto di Live Nation, l’agenzia che ha curato il tour e che, con persone sempre disponibili, ci ha seguiti sin dalle fasi iniziali. “Per Live Nation è stato un piacere “ospitare’’ i ragazzi di Avis durante l’intero Tour di Tiziano Ferro - dichiara Andrea Hofer, referente Live Nation - e in questa maniera, seppur in piccolissima parte, aver potuto contribuire ad una giusta causa. Speriamo che l’entusiasmo dei volontari avisini non venga mai meno. Senza ombra di dubbio, le vostre bandiere sventolanti saranno un piacevolissimo ricordo di questo tour”. Non mi resta che dire grazie di cuore a Tiziano per averci voluti ancora una volta accanto, per credere fortemente nella nostra mission e per averci dato l’opportunità di raggiungere in poco tempo così tante persone con il nostro slogan “L’Amore è una cosa semplice, e adesso con Avis te lo dimostrerò”, cosa diversamente difficile con altri tipi Lucia Delsole di campagne.
Ultima “fermata” in Veneto: Piazzolla sul Brenta D
omenica 8 luglio, sotto un sole torrido, ci siamo ritrovati in più di una decina di volontari, all’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Pd) per l’ultima data veneta del tour di Tiziano Ferro. Il caldo non ci ha fermati; gli spalti delle tribune e tutto il perimetro sono stati tappezzati con le locandine del cantante pensate per Avis, lo stand è stato sempre presidiato e centinaia di spillette e manifesti sono stati regalati agli spettatori che entravano. La testimonianza del cantante, il suo messaggio sincero e emozionante lanciato dal palco sono un mezzo potentissimo per raggiungere la sensibilità di tanti potenziali donatori. E una giornata passata insieme, uniti dalla voglia di portare avanti la mission avisina con gioia e divertimento, può unire e creare collaboManuela Fossa razioni tra giovani di realtà diverse.
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el numero scorso, ne “Il bello del Veneto” abbiamo parlato dei Serrai di Sottoguda, una delle meraviglie delle Dolomiti, che si trovano appena sotto la Marmolada. In quell’occasione, ci siamo proposti di proseguire la nostra visita a Livinallongo (o Livinalongo) di Col di Lana per visitare il castello di Andraz, una delle rarità dell’Agordino per la sua tipologia. Lasciata Rocca Pietore, si sale a Livinallongo, un paese arrampicato sulla dorsale della montagna che porta verso il Col di Lana che, durante la Prima Guerra Mondiale, fu teatro di una delle battaglie più cruenti delle Dolomiti. Ma Livinallongo merita una visita completa, perché la sua
IL BELLO DEL VENETO: LIVINALLONGO
Arnaz: sulla Rocca della Cultura Ladina
storia è fra le più interessanti dell’intero parco dolomitico. Lungi da noi pretendere di raccontare tutto di un paese che si trova ai piedi dei passi dolomitici del Pordoi, del Campolongo e del Falzarego, con a nord il Boè, a sud il Civetta, a est il Col di Lana e a ovest la Marmolada. Una bellezza unica! Nel paese, ladino per antonomasia, le tradizioni sono rimaste intatte per centinaia di anni, nonostante durante la Grande Guerra sia stato distrutto quasi interamente con il fuoco, essendo costruito con strutture in legno. La datazione ufficiale della nascita del popolo ladino è intorno al 15 a.C., allora la popolazione dei Redi (che aveva stabilito 27
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la propria dimora nelle Alpi meridionali) si sottomise ai Romani e così, dalla romanizzazione del linguaggio degli indigeni, si formò il Ladino: una lingua neolatina. Nel 1803 gli austriaci si impadronirono della zona. Da allora, quindi, questi luoghi furono sottomessi all’amministrazione tirolese. Fino al 1918, però, gli abitanti conservarono i loro usi e le loro tradizioni. Franco Deltedesco, uno studioso locale, ha pensato bene di far rivivere dettagliatamente tutta la storia di Livinallongo, narrandola con dovizia di particolari e creando il museo etnico che occupa centinaia di metri quadri in una ristrutturazione civica nel centro del paese. Qui, in miniatura, sono raccontati storia, usi e costumi di questa splendida realtà, dall’edilizia al modo
di vivere, che tuttora si perpetua nella vita quotidiana. Ci vogliono circa due ore per visitare il museo ed è stato lo stesso Franco Deltedesco a farci da guida e ad illustrarci tutte le particolarità di Livinallongo, spiegandoci le miniature e le opere esposte che raccontano la storia recente e passata, dalla storia religiosa alla quotidianità, al vivere in un’economia prettamente agricolo-montana con alla base una democrazia di lontane origini. Indubbiamente, il museo etnologico è il più completo nel narrare la storia di un paese, e l’Agordino può vantare una ventina di musei sparsi su tutto il territorio. Un’altra meta tra le più belle è il Castello di Andraz, o di San Raffaele, a valle della statale 48 delle Dolomiti che sale al passo Falzarego. Il
le pavimentazioni. L’intervento più importante è stata la copertura in vetro per proteggere il manufatto dalle intemperie. È stata rimessa a posto anche la chiesetta che si trova alla sinistra della base del castello e che misura, fino al tetto, ben 32 metri. Oggi si può visitare grazie alla disponibilità di Walter De Cassan, dell’albergo ristorante “La Baita” che ci ha accompagnato e spiegato con competenza e passione le vicissitudini del Castello di Andraz. A titolo di cronaca, la famiglia De Cassan è una famiglia di donatori di sangue (Abvs), sempre disponibile ad accogliervi per una visita al castello, previa telefonata al numero 0436 7172 – 750874 Ottaviano Cereser
IL BELLO DEL VENETO: LIVINALLPNGO
castello ha avuto tanta parte nella storia di Livinallongo, a cominciare dall’anno 1000. Per un lungo periodo fu proprietà dei Principi Vescovi di Bressanone, che lo amministravano direttamente o tramite un loro capitano. È costruito su un enorme sasso erratico precipitato dalla cime del Settsass nel gruppo del Falzarego, e furono parecchi i passaggi di gestione, sempre sotto l’egida della Chiesa (così racconta Giuseppe Loss nella sua “Storia del Castello di Andraz” nel 1862). Il castello possiede una struttura straordinaria, concepita in funzione dello sperone roccioso su cui posa, lo schema interno è caratterizzato da quattro piani sovrapposti che sfruttano la forma del masso, collegati tra loro da una scala centrale. Ai piani bassi troviamo le prigioni e i vari magazzini, negli ultimi due ci sono due cucine, due soggiorni e le camere da letto riscaldate da stufe in muratura, c’è poi il sottotetto con il cammino di guardia. L’accesso, unico, alla rocca era servito da una scala in legno isolata dall’esterno da un ponte levatoio, i rifornimenti erano garantiti da un argano e la cinta muraria merlata riservava uno spazio protetto per i servizi. Ancora oggi, per arrivare al castello, si segue il percorso che sale da Cernadoi da dove, in passato, veniva trasportato il minerale di ferro fino ai forni fusori del castello (Strada della Vena). Nel 1802 cessarono i capitani vescovili e, nel dicembre 1808, per la modica cifra di 3970 fiorini e 39 carentani, il castello fu venduto a tale Andrea Faber di Cernadoi e poi, per alcuni anni, il castello fu usato come sede daziale o per ricovero di truppe di passaggio. Nel 1851 venne privato del tetto per ricavarne legno e ferro. Nel 1986 iniziaronono i lavori di restauro che hanno permesso di rimuovere tutte le macerie residue dei vari crolli, i muri sono stati rinforzati, fissati gli intonaci e rifatte
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Nuovo impulso alle attività nelle scuole LE SETTE SORELLE
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a sezione Abvs di Puos d’Alpago, in collaborazione con l’Avis regionale Veneto, ha organizzato un incontro con gli alunni delle classi seconde, terze, quarte e quinte delle scuole elementari di Puos, al fine di promuovere un progetto ideato dal gruppo di operatori e animatori che da anni collaborano con l’Avis provinciale di Venezia. L’idea è nata unendo la voglia di celebrare la vita di Gianni Rodari (poeta, giornalista e pedagogista che nel secondo Novecento è stato una figura cardine nell’ambito della letteratura per l’infanzia) e l’intenzione di coinvolgere gli alunni in un’attività che fosse principalmente improntata sull’utilizzo della pittura creativa, considerata forma d’arte in grado di sviluppare non solo la sensibilità tattile e visiva ma anche la concentrazione,
l’espressività e la comunicazione. Durante l’incontro, quindi, è stata letta ai bambini una fiaba di Gianni Rodari: contemporaneamente essi erano impegnati nella pittura, eseguita attraverso l’uso delle tempere. Lo scopo dell’esperienza era quello di liberare la fantasia dei piccoli, permettendo loro di agire liberamente, guidati dal loro istinto, dalle loro percezioni e dagli stimoli ricevuti dall’ascolto della fiaba. Il passaggio successivo, invece, prevedeva che gli alunni avessero la libertà di disegnare anche oltre i propri spazi, andando a modificare ed arricchire il lavoro svolto dagli altri compagni: questo per permettere ai piccoli-grandi artisti di riflettere sull’importanza della solidarietà, del lavoro svolto insieme e della cooperazione intesa come forma di condivisione delle esperienze e di arricchimento personale. Nella grande opera risultante ognuno ha dato il proprio contributo, completando la propria “fatica” con quanto fatto dagli altri: sono queste le tematiche portanti emerse nel corso della mattinata, tematiche che accomunano e legano tutte le attività didattiche proposte dall’Avis. Al termine dell’incontro la sezione Abvs di Puos ha distribuito del materiale promozionale nella scuola, con la speranza di poter ripetere in futuro eventi come questo: la presidente provinciale Gina Bortot e il segretario di sezione Eugenio Paladini, hanno ringraziato il personale docente dell’istituto per la disponibilità e l’accoglienza, e gli operatori Avis per la capacità dimostrata nel coinvolgere e stimolare gli alunni durante l’attività svolta. Manuele Barattin
Abvs e “Riso fa buon sangue” spopolano a Bribano D ivertimento e solidarietà sono state le parole d’ordine sotto il tendone della Sagra dei Per. L’Abvs provinciale e la locale sezione hanno organizzato, grazie al prezioso ausilio del Comitato festeggiamenti Bribano, la tappa bellunese del tour veneto di Cabaret 2012 “Riso fa Buon Sangue”. Giovedì 26 luglio è stata la volta del Duo Torri e Francesco Damiano. I primi hanno rotto il ghiaccio con il folto pubblico, coinvolgendolo in un divertentissimo telegiornale per non udenti ed in un gioco di prestigio. Ha poi calcato la scena Francesco Damiano: inizialmente nella parte di sé stesso e poi assumendo i panni di Giallorenzo, ingenuo e timidissimo ragazzino capace, però, di sciogliersi a suon di musica. Tutta la serata si è svolta, come più volte ricordato da Bruno Lavina, segretario Abvs di Bribano, ed Enrico Cibotto, direttore artistico dell’associazione Amici del Cabaret, tenendo sempre a mente l’importanza di
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quel favoloso gesto di solidarietà che è il dono del sangue. La sezione organizzatrice ha devoluto le offerte B.I. ricevute dai presenti alla fondazione Tes.
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Passeggiate/biciclettate su percorsi dolomitici ltro grande successo per la gita in bicicletta coi donatori, lungo la ciclabile delle Dolomiti, da Calalzo a Fiames. L’iniziativa dell’Abvs Ponte nelle Alpi-Soverzene, che l’organizza ogni anno, ha visto la partecipazione di una cinquantina tra donatori e simpatizzanti, che hanno voluto trascorrere una giornata diversa all’insegna dello sport e della convivialità. Complici il clima ideale e l’amicizia creatasi all’interno del gruppo, unanime è stato l’apprezzamento dei “ciclisti” per la gita. E buona è stata anche la partecipazione alla terza edizione della “Passeggiata della solidarietà”, svoltasi a Quantin di Ponte nelle Alpi, con due percorsi: uno più impegnativo di circa 10 chilometri molto suggestivo e panoramico, prevalentemente sterrato ma privo di difficoltà e quello più breve di circa 5 chilometri, aperto anche ai “passeggini”. Organizzata dalle “associazioni del dono” Abvs, Aido e Admo di Col di Cugnan e Ponte nelle AlpiSoverzene, con il contributo del Gruppo Alpini e la Protezione civile, il sodalizio sportivo G.S. Quantin, il patrocinio dei due comuni e della Pro Loco, la manifestazione è nata per sensibilizzare le tematiche del dono legate appunto alle tre associazioni organizzatrici. In duecento hanno partecipato e ormai la manifestazione è diventata “una classica” nel panorama degli appuntamenti pontalpini, grazie anche al “traino” della “Corripapà” che si svolge la domenica precedente. E dopo la “fatica” tutti a rifocillarsi con un lauto pranzo preparato dagli alpini di Ponte nelle Alpi-Soverzene,
accompagnato da uno spassoso accompagnamento musicale del gruppo folcloristico i “Proagner” che ha intonato canti popolari. Certamente esperienze da ripetere, sempre con l’intenzione di diffondere il valore della donazione di sangue tra la popolazione e i giovani in particolare, ancora un po’ restii a entrare nello spirito della donazione. Per facilitare la comunicazione anche con le nuove generazioni, la sezione è presente sul social network facebook (dove è possibile visionare numerose foto degli eventi organizzati tra cui, appunto, la gita in bici) ed ha un proprio sito www.avisveneto.it/ponte-nelle-alpi-soverzene e un indirizzo email per comunicare che è pontenellealpi-soverzene@belluManuel Pierobon no.avisveneto.it
LE SETTE SORELLE
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“Ricordi dell’Eiger”, gran folla a Bolzano Bellunese A
50 anni esatti dalla prima cordata italiana, Bolzano Bellunese è stata protagonista di una serata dedicata a “Il sogno dell’Eiger - Ricordi di Roberto Sorgato, Giorgio Redaelli e Ignazio Piussi”. L’evento, organizzato dalla sezione Abvs locale in collaborazione con la fondazione Angelini, la sezione Cai di Belluno e l’Associazione ricreativa e moderato dal giornalista Dino Bridda, ha riproposto le esperienze dei noti alpinisti sulla scalata alla famosa montagna svizzera. L’Eiger è, infatti, un rilievo di 3.970 metri situato nelle Alpi Bernesi e tristemente noto per le numerose tragedie consumatesi nel tentativo di temerari scalatori di conquistare la vetta tramite la parete nord. Sorgato e Redaelli hanno riproposto gli emozionanti ricordi del loro primo tentativo di scalata nell’agosto del 1962: in quell’occasione, l’alpinista bellunese, rimasto appeso in parete dopo che la sua corda era precipitata, si salvò grazie ad un cavo abbandonato da uno scalatore inglese prima di lui. A distanza di qualche giorno dallo sforzo di Sorgato e Readelli,
sarà un altro gruppo di italiani a conquistare la vetta dell’Eiger, scalando la funesta parete nord. Alla fine, i tentativi di Roberto Sorgato, anche in compagnia del friulano Ignazio Pissi, venuto a mancare nel 2008, saranno ben 17. L’emozionante racconto ha tenuto con il fiato sospeso oltre 400 persone accorse alla “Festa di Primavera” che ha ospitato l’evento. Al termine della serata, non è mancato un momento conviviale. Barbara Iannotta
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VENEZIA
Calo donazioni controffensiva provinciale LE SETTE SORELLE
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seguito del crollo della raccolta associativa nel mese di maggio (-202 sacche), è stato convocato d’urgenza un Consiglio esecutivo per valutare alcune iniziative volte a evitare le carenze in luglio e agosto, che in passato hanno costretto a posticipare interventi programmati e mantenere le scorte minime previste per i casi di assoluta emergenza. È stato quindi deliberato un inve-
Elisoccorso all’Ospedale dell’Angelo
stimento di circa diecimila euro in pubblicità sui quotidiani. I messaggi pubblicati, volti a richiamare la sensibilità dei donatori verso quell’impegno morale assunto fin dalla prima donazione, hanno dato i loro frutti, almeno per il mese di luglio. La raccolta ha infatti registrato un segno positivo, con un aumento di 93 sacche rispetto al 2011. Ritengo doveroso evidenziare anche le 178 idoneità effettuate e le 130 prime donazioni. Un riconoscimento va sicuramente all’Avis comunale di Marcon, che nell’ultima uscita domenicale di luglio ha raccolto
più di 90 donatori. Questi numeri indicano che la nostra associazione è viva e continuerà a essere sempre presente a supporto delle continue richieste da parte delle strutture ospedaliere. A tal proposito, un dato che ci preoccupa un po’ sono proprio i consumi: anche a luglio il saldo tra raccolta e trasfuso è stato negativo, con uno scarto di 174 unità. Per questo non ci fermeremo qui! A settembre riparte “Dai il meglio di te stesso”, una nuova campagna di sensibilizzazione al dono del sangue e alla sicurezza stradale, in collaborazione con l’Assessore provinciale alla viabilità, Emanuele Prataviera e le autoscuole della provincia. Questa iniziativa, sostenuta dal Gruppo giovani provinciale, dovrebbe toccare la sensibilità e l’altruismo che nei giovani oggi sembrano carenti. All’interno dei depliant distribuiti nelle autoscuole, ci sarà anche un modulo per la “promessa di donazione”, da compilare e spedire all’Avis per essere ricontattati dalla sede locale. Inoltre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, saranno organizzati due incontri di sensibilizzazione presso due istituti della nostra provincia, con la partecipazione dei rappresentanti della Polizia Stradale. Un ulteriore contributo verrà anche dal rinnovato progetto scuola, i cui interventi interesseranno le scuole della provincia, dalle elementari alle superiori. Riteniamo infatti doveroso anche se non è un punto di vista condiviso da parte di alcuni nostri dirigenti - iniziare la promozione fin dai primi anni di scuola, in modo da rendere gli alunni consci delle proprie potenzialità e della sensibilità che potranno dimostrare al raggiungimento della maggior età. Maurizio Borsetto
Mestre: la Festa, diventa “aperitivo del sabato” P rosegue l’evoluzione della “Festa del donatore” dell’Avis Mestre-Marghera, a caccia di una formula sempre più in linea con le esigenze dei “festeggiati”. Quest’anno l’evento si svolgerà nel pomeriggio di sabato 13 ottobre, non più la domenica mattina, come da tradizione. “L’inizio è previsto per le ore 16.30, in modo da finire verso le 18 - spiega il presidente Cerruti - l’orario giusto per un aperitivo celebrativo per i nostri donatori. Speriamo che la nuova collocazione sia più congeniale ai soci, in particolare ai più giovani”. La decisione bolliva in pentola da qualche anno, alla luce della progressiva riduzione della partecipazione all’evento che ha spinto il Direttivo a modificarne gradualmente la formula. Innanzitutto, con il trasferimento al teatro Toniolo in centro Mestre, che ha avvicinato la festa alla cittadinanza e
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ne ha permesso l’inserimento tra gli eventi dell’Autunno mestrino, grazie all’Amministrazione comunale. Nella stessa ottica sono state ritoccate le modalità di svolgimento, con premiazioni più snelle (ricordiamo che i premiati convocati sul palco sono sempre tanti) e una maggiore componente di intrattenimento. Confermati per questa edizione il presentatore, Gaetano Ruocco Guadagno e il Joyful Gospel Group, che scalderanno il pubblico. “La speranza è che l’evento così rinnovato abbia più appeal per i donatori e che la musica attiri anche i passanti, piuttosto numerosi in piazza Ferretto a quell’ora - conclude Cerruti. - Vorremmo che la cittadinanza percepisse lo spirito positivo che anima i donatori di sangue e si unisse alla nostra festa. Sarebbe la promozione migliore per la nostra associazione”.
VENEZIA
Estate calda per una Venezia che Skardy...na conclusione di un quadriennio molto impegnativo, ma anche fruttuoso, l’Avis comunale di Venezia ha cercato di essere di stimolo anche ai vecchi tesserati Avis, con iniziative per tutte le età. Si è, quindi, organizzato un concerto di musica antica in Chiesa di San Rocco per la Festa della mamma, la proiezione del video “Venezia ci illumini d’immenso” con foto storiche dei primi del 900, la 12ª “Giornata dello Sport” con i ragazzi delle scuole di arti marziali del Lido, il 10° Raid Ciclistico Avis da Lido ad Alleghe. A chiudere in bellezza il ciclo di iniziative, il concerto di Sir Oliver Skardy e i Fahrenheit 451, svoltosi a Pellestrina il 9 giugno: dal palco Skardy, da bravo testimonial, ha invitato tutti a donare prima di andare in ferie. “Come Comunale abbiamo iniziato un mandato difficilissimo - spiega la presidente Orietta Guerrasio - con l’inizio della nuova convenzione ci siamo ritrovati con la colazione abbassata a 1,60 euro, per omogeneità con tutti gli altri. Per non parlare della situazione disastrosa del rimborso sacche, con ritardi elefantiaci di oltre 9 mesi. Nonostante tutto, ci riteniamo soddisfatti del nostro lavoro sul territorio veneziano, così ostico per le difficoltà logistiche e i tempi molto più lun-
ghi rispetto alla terraferma. In tre anni e mezzo sono aumentati sia i donatori sia l’indice donazionale. Ma fino a quando la volontà e l’impegno dei volontari dovranno coprire tutte le carenze delle Istituzioni? - conclude la presidente - E fino a quando il nostro impegno sarà sostenuto solo dalla nostra forza e dal nostro senso del dovere nell’aiutare chi soffre e ha più bisogno di noi? A quante persone questo senso del dovere manca?”.
LE SETTE SORELLE
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La carica dei seicento di san Stino di Livenza C irca seicento persone, nonostante il cielo nuvoloso, hanno partecipato alla quarta edizione della “Pedalata della solidarietà” del 2 giugno, organizzata dall’Avis di San Stino di Livenza in collaborazione con la Pro Loco, l’Asd Malgher, l’associazione naturalistica il Bosco, l’Asd Artistica ‘98, la Croce Bianca, la Protezione civile, le Associazioni d’Arma ed il patrocinio del Comune di San Stino. Organizzata allo scopo di raccogliere fondi per l’Associazione per i bambini chirurgici del Burlo di Trieste, ha visto la partecipazione di tutte le fasce di età, giovani, adulti, anziani e bambini accompagnati dai genitori. Il percorso, con partenza dalla piazza Aldo Moro, si è snodato lungo le rive del canale Malgher fino a raggiungere il Bosco di Bandiziol e Prassacon, dove un grande ristoro attendeva i partecipanti. L'associazione “I cavalieri della Tavola Gioconda” si è dedicata all’organizzazione di giochi tradizionali, mentre per i più piccoli erano a disposizione i giochi gonfiabili. Una giornata all’insegna dello stare insieme a contatto con la natura nel segno della solidarietà.
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VENEZIA
LE SETTE SORELLE
L’Avis Concordia va sempre di corsa Fra neo diciottenni e cento... centauri C
on la maggiore età, i giovani vengono investiti di una serie di diritti e doveri di cui spesso non hanno piena coscienza. Per questo, a Concordia Sagittaria l’Avis non si è accontentata di contattare i nuovi potenziali donatori, ma ha voluto proseguire il percorso di maturazione di una nuova coscienza civica, intrapreso da anni, per avere nuovi cittadini più consapevoli. Così è nata la grande festa per i diciottenni del 16 giugno scorso: un contesto festoso in cui dialogare insieme ai giovani e alle autorità cittadine (sindaco, parroco e rappresentanti delle Associazioni di volontariato) di diritti, doveri e impegni dei
della Chiesa Cattolica e l’opuscolo avisino “Che forte andare piano”. Infine in serata l’Oratorio ha ospitato il taglio della torta e il concerto finale con i The Streamers e i New Horizon. La partecipazione dei diciottenni è stata inferiore alle aspettative, segno di una formula in parte da rivedere e comunque condizionata dal fatto che, per Concordia, si trattava di una prima assoluta. Il coinvolgimento di tutti i settori della vita cittadina però ha dimostrato quanto l’Avis sia sintonizzata sul desiderio di crescita sociale della popolazione e, insieme a tutto il volontariato, non sia solo una comparsa nella vita del Paese.
diciottenni. L’evento si è aperto con gare di cornhole, kubb e altri giochi di lancio diffusi nel nord Europa, gestite dal Foro Ludico Spilimberghese. Dopo la S. Messa, in sala consiliare ai giovani è stata consegnata una copia della Costituzione e della tessera elettorale, una copia del compendio al catechismo
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REVISO-VENEZIA - E prosegue anche la fattiva collaborazione tra l’Avis di Concordia Sagittaria e il Treviso Scooter Club. Dopo il convegno sulla sicurezza stradale su due ruote, realizzato congiuntamente dalle due associazioni in febbraio, in giugno è stata la volta di un evento ludico: lo scooter raduno! I centauri (circa 70 in tutto) sono partiti in mattinata dalla provincia di Treviso e, dopo una sosta in una cantina locale per una colazione rigenerante, sono giunti a Concordia, accolti dall’Avis locale e dal sindaco Marco Geromin. Dopo i saluti di rito, con la guida dell’Associazione “Rufino Turranio” si è proceduto a una rapida quanto intensa visita culturale del centro storico, prima di partire in direzione della località Sindacale per il pranzo e successiva escursione in barca nella laguna di Caorle. La collaborazione con il Treviso Scooter Club permette ad Avis di approcciare in modo diverso i potenziali donatori con la passione per le due ruote. Inoltre, il raduno di scooter rombanti e folkloristici nel centro storico è sempre un’occasione di visibilità e di promozione per la nostra associazione. Dario Piccolo
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VERONA
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a camminata continua… perché ci crediamo, perché molte persone attendono la nostra amicizia e solidarietà, che non possono finire! Per questo anche quest’anno si è svolta la “Camminata della solidarietà”, uno dei più importanti eventi in occasione della Festa provinciale dell’Avis veronese. È iniziata il 13 luglio, con la serata in allegria con gli artisti di “Riso fa buon sangue” dell’Area Zelig, presso l’Arena Torcolo di Cavaion Veronese ed è proseguita il 14 e 15 luglio con i quaranta chilometri di camminata con partenza da piazza Brà alle ore 22 e arrivo al Santuario della Madonna della Corona il mattino successivo. Una partenza, quella da piazza Brà, che ha innescato una bellissima storia che ci racconta il direttore a pagina 5. La giornata è continuata all’Ottagono di Albarè, a Ferrara di Monte Baldo, con la S. Messa celebrata dal vescovo, mons. Giuseppe Zenti. Ringraziandoci, ha invitato tutti i presenti, donatori di sangue e non, a continuare ad aiutare i fratelli sofferenti, così da essere d’esempio nel coinvolgimento dei giovani in questo atto di solidarietà e amore per il prossimo. Tra i tanti partecipanti è stata molto gradita la presenza di Anna Leso, neo-assessore per i Servizi sociali, famiglia e pari opportunità del Comune di Verona e della dott.ssa Loredana Martinelli, direttore del Servizio trasfusionale dell’Ulss 22. A seguire il pranzo conviviale. Il successivo appuntamento, con musica e allegria, si è svolto in piazza Brà il 5 settembre con i giovani dell’Avis giovani che hanno partecipato con la sensibilizzazione al dono del sangue durante la serata finale del Festival Show, mentre a chiudere sarà il 27 e 28 settembre un Convegno informativo presso Piccolo Salieri di Legnago. “Questi eventi che ogni anno organizziamo per la nostra associazione hanno come scopo non solo quello di coronare i risultati ottenuti, ma anche
di coinvolgere sempre più ragazzi, lanciare nuovi progetti in grado di rafforzare il nostro volontariato e lo spirito di solidarietà e occasione per stare insieme e allargare le amicizie - spiega il presidente dell’Avis provinciale, Piergiorgio Lorenzini - L’obiettivo è anche quello di sostenere la donazione volontaria del sangue e far crescere la cultura della solidarietà per potenziare il gruppo dei donatori avisini, mantenendo vivo il contatto con i donatori Avis della provincia e spronare le persone a mantenersi a disposizione degli altri, responsabilizzandoli affinché possano a loro volta rendersi utili al prossimo. Il fabbisogno annuo di sangue nella nostra provincia è di 68mila sacche. Oggi c’è l’autosufficienza, grazie anche ai 21mila avisini veronesi”. Per una significativa e più diffusa promozione della donazione volontaria del sangue: c’è bisogno di tutti! Camminando con noi… contribuirai a realizzare il progetto di solidarietà dell’Avis veronese: aumentare il numero dei donatori e provvedere altresì a un ricambio generaAlice Rossetto zionale dell’Avis.
LE SETTE SORELLE
La solidarietà cresce ‘passo dopo passo’
A Legnago per donare si può pure... prenotare D al 1° ottobre al Centro trasfusionale di Legnago, si può prenotare il giorno e l’ora in cui donare il sangue! Dal lunedì al sabato un donatore, che collabora volontariamente con il Servizio trasfusionale per il progetto, confermerà il giorno e l’ora di prenotazione. Le nuove modalità di accesso, concordate e condivise con le Associazioni dei donatori, ottimizzeranno l’afflusso delle donazioni in rapporto alle necessità trasfusionali degli ammalati e offrono inoltre concreti vantaggi ai donatori. Nel rispetto della spontaneità del gesto, i tempi di attesa contenuti con una certezza: “il mio sangue, oggi atteso, è necessario,
il mio dono sarà sicuramente utile”. Per raggiungere tali obiettivi non basta la volontà dei volontari dell’Avis, è necessario anche l’impegno di tutti gli altri attori del sistema, dai sanitari dei Centri trasfusionali ai dirigenti delle aziende sanitarie. Per un miglior risultato complessivo è fondamentale il coordinamento e la condivisione provinciale degli obiettivi. Questo progetto sta impegnando l’Avis veronese, donatori, dirigenti e associazioni, a rispettarne i contenuti partecipando attivamente alle fasi operative, a conferma dell’unitarietà associativa e per miglioA.R. rare l’immagine Avis.
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Est veronese: fra bici e ‘rete’, estate di sport
LE SETTE SORELLE
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e Avis di Terrossa, Montecchia di Crosara e Brognoligo/Costalunga hanno organizzato il 17 giugno la tradizionale, ormai consolidata negli anni, biciclettata tra i donatori e simpatizzanti. L’obiettivo di tale iniziativa è stato sensibilizzare i partecipanti alla donazione di sangue divertendosi. Non è stata certamente una gara, ma una mattinata da trascorrere insieme in allegria, attraversando alcuni paesi della nostra vallata dell’Alpone. Hanno partecipato oltre 300 persone delle più svariate età, indossando la maglietta realizzata per l’occasione con la scritta “E tu che donatore sei?”. Un gruppo di volontari si è occupato del servizio d’ordine per mettere in sicurezza i partecipanti nei tratti stradali. La giornata si è conclusa con il pranzo presso il patronato parrocchiale di Luca Zanetti Terrossa.
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fanno tre! L’Avis di Brognoligo Costalunga si aggiudica per il terzo anno consecutivo il Torneo di pallavolo Avis Giovani Est veronese che si è svolto nel mese di giugno, presso il Centro Noi a Locara. Nessuna squadra, da quando è iniziato il torneo di pallavolo Avis, ha fatto meglio. Ha vinto la finale per 3-1 sull’Avis di San Bonifacio, come due anni fa in finale a Terrossa. Al 3° posto l’Avis di Albaredo: 2-0 su Avis Locara. Con la vittoria l’Avis Brognoligo Costalunga ha conquistato l’ottavo trofeo “Memorial Filippo Aldegheri” che, per regolamento, doveva rimanere definitivamente nella propria bacheca, ma che è stato rimesso in gioco per il prossimo anno, ricevendo gli applausi da squadre partecipanti e organizzatori. Il direttivo ringrazia tutti i giocatori, fra cui molti donatori: Angela, Agnese, Ilaria, Margareth, Chiara, Gianluca, Marco, Umberto e Andrea per essersi impegnati al torneo e per l’impegno profuso durante tutta la manifestazione. Eccoli qui sotto.
San Pietro di Legnago: 50 anni e la bella storia di tanti
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x donatori, soci e simpatizzanti hanno festeggiato il 50° anniversario di fondazione del gruppo Avis di San Pietro di Legnago con una grande festa e con l’intervento di molte autorità, tra le quali l’assessore ai servizi sociali Erika Ferraresi in rappresentanza del comune di Legnago, il segretario dell’Avis provinciale e consigliere nazionale Luigi Piva, il presidente dell’Avis comunale di Legnago, Ennio Zanotto e il dott. Antonio Previato del Centro trasfusionale di Legnago. Il capogruppo Rosanna Masiero ha ripercorso il cammino dei 50 anni dell’Avis di S. Pietro ricordando i fondatori e in particolare Antonio Alfredo Tognetti, allora giovane primario dell’ospedale, che nel 1954 riunì diverse persone per incentivare il dono del sangue, costituendo così l’Avis comunale di Legnago. Nel 1962, alcuni giovani e padri di famiglia decisero di fondare il gruppo Avis, con
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primo capogruppo Igino Ferrari (Bruno). Attualmente fa parte dei 25 gruppi che compongono l’Avis comunale di Legnago e ogni anno i suoi donatori garantiscono una media di 250-260 donazioni. Un ringraziamento particolare, per la generosità e la puntualità nella donazione, ai donatori ed ex-donatori, agli ospiti intervenuti e ai rappresentanti di altri Il Direttivo gruppi associativi.
VERONA
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nche quest’anno l’Accademia del Basket di Alesssandro Boni e Roberto Dalla Vecchia, ex azzurri, ha deciso di organizzare la Magic Night, un appuntamento rivolto a tutti gli appassionati di volley e basket. Nella notte tra il 9 e il 10 giugno, presso Veronamercato, zona interporto di Verona, ha avuto luogo la terza “Notte bianca dello sport”. Terzo torneo in notturna riservato a basket e volley, a cui hanno potuto partecipare tutti gli appassionati con un’età minima di 15 anni. Numerosi gli sponsor che hanno reso possibile questo evento, tra i quali Avis che conosce l’importanza di questi eventi per propagandare il proprio messaggio di salute e solidarietà, in particolare fra i giovani e gli sportivi. Gli avisini, infatti, hanno allestito un gazebo in posizione centrale, appeso uno striscione sul palco e sui campi di gioco, ma soprattutto le centinaia di persone che giravano o giocavano indossando la maglietta con il logo Avis, facendo sembrare il tutto una festa avisina. Presso il gazebo dell’Avis, inoltre, era posizionata la scatola per l’offerta a una realtà sportiva emiliana vittima del recente terremoto: Polivalente Futura di Finale Emilia settore volley. Quindi, il nome Avis si sentiva ripetuto dagli altoparlanti. È stata una festa per tutti, con tanta musica durante la notte e con la
possibilità di campeggiare con tende e camper. Una manifestazione che ha come obiettivo di vivere momenti di festa praticando lo sport in clima di armonia e condivisione, estendendo anche ai più giovani la gioia di partecipare all’evento. Per noi avisini è stato importante essere presenti e proiettare il messaggio, ma soprattutto trarre spunto da questi eventi ad alta frequenza giovanile per riuscire ad attirare le Stefano Costa nuove generazioni.
LE SETTE SORELLE
Con l’Avis si va... a canestro, e non solo
Nogara: due belle iniziative per giovani e giovanissimi
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abato e domenica 21 e 22 luglio ne abbiamo avuto la conferma delle parole di un grande Presidente: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo” (Sandro Pertini). Sono bastati un po’ d’acqua e sapone e tanta sana allegra amicizia ad inebriare, nel centro di Nogara, il campo del circolo Noi “don Bosco”. Ben 14 squadre si sono cimentate in acrobatiche partite di calcetto saponato. La sana competizione e il clima gioioso hanno accompagnato queste due giornate, che hanno visto riuniti numerosi giovani sportivi. Dopo le fatiche in campo, domenica sera, premiazioni con la musica e lo spettacolo di una band locale. La promozione avisina ha ottenuto ancora grande successo. Grazie a chi ci aiuta ad aiutare. Anche quest’anno, per la terza volta, è stata realizzata la staffetta di scrittura creativa che si è conclusa con la produzione di due affascinanti racconti scritti “a più mani” dai ragazzi delle nostre scuole sul tema del dono: un valore da condividere. L’Avis di Nogara conta diverse scuole che fanno parte di ben quattro comuni: Sustinenza di Casaleone, Gazzo Veronese, Nogara e Sorgà con ben 6 scuole primarie
e 3 scuole secondarie di primo grado, per un totale di più di 300 studenti. I nostri avisini hanno portato informazione sul valore della solidarietà e di corretti stili di vita. Questo ha dato il via alla fantasia dei ragazzi che, come in una staffetta, si sono succeduti nella stesura dei capitoli. La premiazione del concorso è avvenuta in un Teatro Comunale gremito di ragazzi, insegnanti, genitori, autorità. Ha allietato la serata l’attore veronese Roberto Puliero con i suoi monologhi e leggendo alcuni capitoli delle storie realizzate dai ragazzi. L’anno scolastico che inizia ci vedrà ancora coinvolti con sempre più entusiasmo e una tematica nuova: “Come sarò da grande: educare alla solidarietà e alla prevenzione attraverso l’adozione Anna Veronesi di corretti stili di vita”.
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VICENZA
Donare? Ciò che serve, quando serve LE SETTE SORELLE
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onare tutti, donare programmati. Il titolo è un po’ bizzarro, ma sostanzialmente riassume, in maniera ottimale, la situazione attuale al Dipartimento provinciale di Vicenza dopo la prima conferenza, il 4 giugno, dell’era Alghisi, nuovo primario e capo del dipartimento trasfusionale. In successione, poi, si sono svolte le riunioni dei comitati locali di partecipazione, ove intervengono le associazioni del territorio di competenza, con la partecipazione anche dei presidenti provinciali. L’analisi presentata dalla dottoressa Alberta Alghisi ci ha un po’ spiazzati tutti, anche se si era coscienti che, quanto illustrato, prima o poi doveva succedere. Dopo anni di continua pressione da parte del sistema trasfusionale nei confronti delle associazioni, perché continuassero a tenere alto il trend donazionale e assicurassero un continuo cambio generazionale, con incre-
Per sorridere un po’... le frasi storiche:
“un presidente non ricaricabile” N
el corso dell’ultima assemblea regionale Avis (Lazise, aprile 2012), a un certo punto della lunga mattinata “l’attenzione” di molti delegati stava “calando”. E pure qualche palpebra. È quasi naturale, nel bel mezzo di qualunque lunga riunione. Si stavano svolgendo, tra l’altro, gli interventi dei presidenti provinciali Avis. Uno di questi ha così iniziato il proprio: “È l’ultima assemblea regionale in cui mi vedete come presidente, nel prossimo mandato non sarò infatti più... ricaricabile”... PAM! Lo scroscio di risate prima e di applausi poi a tale “uscita” ha avuto l’effetto di una pistolettata in aria, per chi “calava”. E l’attenzione verso l’intervento è stata massima. Chi fosse non ci è concesso dirlo, qui accanto però ne pubblichiamo una foto. Fu vero lapsus o colpo di teatro? Ai posteri... ne resta il ricordo.
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mento alla donazione anche di percentuali oltre il 3%, siamo giunti ora a dover rallentare le donazioni, a rischio scadenza. Già questo era successo con il plasma l’anno scorso, quando troppo plasma metteva a rischio di scadenza gli emoderivati. La situazione oggi è questa: ci viene richiesto meno sangue dalle regioni carenti (che stanno crescendo in termini di raccolta) che allo stesso tempo sono impegnate nei piani di rientro. C’è da considerare il fatto che anche Padova cresce, chiedendo meno sangue alle altre province. Morale: “donare tutti, donare programmati”, ci ha detto la dott.ssa Alghisi. Le associazioni sono invitate a predisporre un programma per le chiamate alla donazione (come richiede l’Osst regionale Veneto), cercando di evitare i picchi di raccolta nei week-end e la scarsa presenza di donatori al lunedì. Premesso che l’Avis le chiamate alla donazione le fa, almeno nel dipartimento di Vicenza, sicuramente si può migliorare! Donare è un atto volontario di elevato valore etico, un atto che è doveroso non venga sprecato. Mandare al macero donazioni di sangue, come sarebbe successo a volte nel passato, è inaccettabile. Ci sono sprechi in sanità, ma quanto ci costa una sacca di sangue mandata al macero? Costo di prelievo, conservazione, lavorazione, smaltimento. Sono, inoltre, convinto che non sia da lodare il socio che vuol donare esageratamente, addirittura fino a 200 volte o più: c’è da chiedersi se questo è donare o non piuttosto ambizione personale! Sicuramente dovremo cambiare atteggiamento. Noi dirigenti associativi impegnandoci a organizzare la chiamata alla donazione in modo che tutti continuino a donare con regolarità. Voi donatori, impegnandovi a rispondere alla chiamata con serenità, facendo presente all’associazione eventuali problemi, ma soprattutto andando a donare con spirito di responsabilità, coscienti che quello che doniamo per gli ammalati è la vita e che è questo che conta; gli ori e gli allori li lasciamo qui, l’amore e la solidarietà ci seguiranno. Non si possono pianificare le donazioni come profitto associativo di alcuni dirigenti, producendo situazioni di frustrazione eticamente insostenibili. Ecco perché è auspicabile una partecipazione il più possibile attiva e consapevole di tutti, per la costruzione della casa comune, dove unirsi per la solidarietà verso i più deboli, con attenzione alle esigenze della qualità della vita per tutti. La solidarietà in gioco non è solo quella che ci lega come donatori di sangue, ma anche quella con ogni uomo che vuole essere protagonista e responsabile della crescita della qualità della società i cui viviamo. Enrico Iseppi, presidente Avis provinciale Vicenza
VICENZA
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organizzare feste per i nostri donatori con risultati eclatanti, ci eravamo abituati. Per il suo venticinquesimo di fondazione, però, l’Avis comunale di Lupia-Poianella ha superato se stessa, senza mai riuscire a contare il numero preciso dei partecipanti, tanti erano! Resta la grande soddisfazione di una serata passata in allegria, grazie anche a “Riso fa buon sangue”. Ma andiamo per ordine. La splendida idea del presidente Flavio di organizzare un evento particolare per festeggiare l’anniversario, aveva da subito entusiasmato tutto il Consiglio direttivo con il primo risultato (grazie all’ ottimo lavoro svolto da Vittorino e Giorgio) della stampa di un volumetto che racconta la nostra storia e che è stato presentato nel corso di una serata (foto accanto). Serata allietata dallo spettacolo di cabaret con i comici del circuito “Riso Fa Buon Sangue”, con risate a crepapelle, tra uno sketch e un tramezzino. Altro momento forte è stata l’esibizione dei ragazzi di Asiago del concorso regionale “Musica nel Sangue edizione 2010” Nena, Tommy e Marco. Lustro alla manifestazione l’hanno data con la loro presenza i sindaci dei due comuni Leopoldo Bortolan e Giuliano Stivan, e la dott.ssa Leopolda Zampieri, vice primario del Centro trasfusionale di Vicenza. La ciliegina sulla torta è stata il coinvolgimento dei soci fondatori dell’Avis locale, che hanno ripercorso la storia, ricordando con nostalgia coloro
che hanno fatto un passo in più. I numeri danno ragione a quei temerari che, partiti con 27 firmatari, oggi possono guardare la loro idea cresciuta con oltre 200 donatori attivi, con quasi 500 donazioni effettuate nell’anno 2011. Ultimati i “bagordi”, nello stile dei donatori, ormai alle ore piccole ci siamo dati appuntamento al 50° di fondazione. Per la buona riuscita dell’iniziativa un ringraziamento particolare va all’amministrazione comunale di Bressanvido che ha dato il patrocinio alla manifestazione e al Centro Servizi del volontariato di Vicenza che ha elargito un contributo per la pubblicazione del nostro volumetto. Il Consiglio direttivo Avis Lupia-Poianella
LE SETTE SORELLE
Lupia: Nozze d’argento con... libro e risate
Schio: “quelli dell’Avis” che corrono in Mountain Bike
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abato 23 giugno si è svolto il 4° Trofeo Avis di Mountain Bike in Valletta di Schio. La manifestazione è inserita nel Trofeo “Veneto Cup Kids”, coordinato da Flavio Furlanetto, responsabile del settore fuoristrada della sezione del Veneto per la Federazione Ciclistica Italiana. È stata una splendida giornata di sport che ha coinvolto 102 ragazzi dai 6 ai 12 anni, provenienti da 6 delle 7 provincie venete. I portacolori della squadra organizzatrice, l’Altovicentino MTB, guidati e preparati da Gianni De Marchi, che è stato anche “l’anima” dell’evento, si sono comportati tutti benissimo, raccogliendo ben 4 secondi posti. Madrina a sorpresa della manifestazione, Paola Pezzo, vincitrice di 2 medaglie d’oro olimpiche (Atlanta 1996 e Sidney 2000) nella MB. Era a Schio come mamma di Kevin, che ha partecipato e vinto in volata su Eric Mendo (Altovicentino MTB) nella gara della categoria G4. E a un mese di distanza dal trofeo Avis, i mini-ciclisti sono tornati in pista, questa volta in territorio Bellunese, a San Antonio Tortal di Trichiana. Numerose le società provenienti
da tutta la regione oltre ad Alto Vicentino MTB con tanti atleti e famigliari. Ottimi i risultati in gara con due primi posti, un secondo, un terzo e un quinto posto. Piazzamenti che ci hanno permesso di essere una delle migliori società non solo per i risultati, ma anche per il buon comportamento nei confronti degli “avversari” (c’è un premio fair- play). Una nota piacevole; al nostro arrivo si sono sentite le voci che dicevano: “sono arrivati quelli dell’Avis”. Ormai ci conoscono così!!
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ROVIGO
Botto finale per “Riso fa buon sangue” LE SETTE SORELLE
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rionfo del comico rodigino Michele Giunta alla terza edizione del Festival nazionale del cabaret emergente “Riso Fa Buon Sangue”. Giunta ha vinto sia il premio del pubblico, sia quello della giuria, portandosi a casa la targa in memoria di Gianni Tramarin, un trofeo in vetro e il primo premio da 900 euro. Per il secondo anno consecutivo, ad ospitare l’evento è stata l’Arena di piazzale Europa a Rosolina Mare (Ro), con una cornice di pubblico di 3 mila persone. La serata del 25 agosto è stata all’insegna del divertimento e del buon umore, ma ha anche avuto uno scopo sociale, dato che serviva a raccogliere nuovi iscritti per l’Avis. Sul palco sono saliti 12 comici giunti da ogni parte d’Italia che hanno dovuto superare le varie selezioni, svoltesi a Rovigo tra novembre 2011 e fine giugno 2012. Ogni comico aveva abbinato uno stabilimento balneare di Rosolina. La prima premiazione ha visto il presidente dell’Avis regionale, Alberto Argentoni, consegnare una targa per il miglior spot comico Avis agli studenti dello Iuav di Venezia, per l’originalità e la delicatezza nel promuovere la donazione del sangue. Quindi Armido Tenan, presidente degli “Amici del Cabaret” di Lendinara ha consegnato ai “Tanto Par
Ridare” di Rovigo l’ottavo premio “Peggio di Così” per la carica umoristica e la professionalità dimostrata in 22 anni di carriera. Il sindaco di Rosolina, Franco Vitale, ha consegnato a Michele Giunta (abbinato al bagno Arcobaleno) il premio della giuria popolare. Leonardo Ferro, presidente del Cob Rosolina ha premiato Michael Capozzi di Torino (il comico più giovane di tutti abbinato ai bagni Dal Moro) con una targa e 200 euro come terzo classificato. Roberto Gavelli (ex produttore di “Zelig Off ”, “Camera Cafè”, “Mai Dire Grande Fratello”) presidente della giuria, ha premiato “I Fusibili” di Caltanissetta (i comici giunti da più lontano) con il secondo premio del valore di 400 euro. Quindi è stato Massimo Varliero, presidente dell’Avis provinciale di Rovigo, a incoronare Michele Giunta miglior comico emergente d’Italia (foto sopra). “La collaborazione tra Avis e gli Amici del Cabaret, nata nel 2009, ha portato mille aspiranti nuovi donatori di sangue - ha sottolineato Varliero - Grazie a tutte le Avis venete e grazie all’associazione Amici del Cabaret per avere creduto in questa idea che unisce comicità e sensibilizzazione al dono del sangue”. A condurre la serata in maniera briosa è stato il comico ferrarese Paolo Franceschini. Si è potuto ascoltare anche della buona musica, grazie alla band “60 Lire”, e ridere ancora con i “Turbolenti” giunti direttamente da “Colorado”. Marco Scarazzatti
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ROVIGO
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l Festival itinerante “Riso fa buon sangue”, nato originariamente in provincia di Rovigo, ha ormai coinvolto e toccato varie Avis ccomunali e provinciali in tutto il Veneto. Per tutta l’estate alle serate sono accorse migliaia di persone che hanno avuto modo di conoscere il dono del sangue e l’impegno di Avis e Abvs in modo gioioso e divertente. “I due eventi organizzati a Belluno e Bribano (foto, ndr) ci hanno regalato momenti di autentica simpatia e risate con battute esilaranti - commenta Gina Bortot, presidente dell’Abvs Gli amici dell’Abvs che hanno collaborato alla realizzazione degli incontri hanno avuto modo di apprezzare la preparazione e la disponibilità di tutto lo staff e grazie al lavoro di sensibilizzazione dei nostri volontari nei confronti del pubblico presente, le 60 persone che hanno chiesto ulteriori informazioni sulla donazione di sangue sono un risultato sorprendente per la nostra realtà”. Stesso “registro” agli antipodi del Veneto, dall’Avis di Adria (Ro): “Lo spettacolo è riuscito ed stato molto apprezzato dal pubblico, ma ciò che più conta sono i risultati in termini di nuovi iscritti. Molti si sono avvicinati all’Avis e al nostro stand durante la serata e molti ci hanno contattato nei giorni successivi”. A Lupia-Poianella (Vi) la serata di cabaret è stata inserita nell’ambito dei festeggiamenti per il 25° anniversario dell’Avis “con risate a crepapelle fino alla fine dello spettacolo - spiegano dal Direttivo - abbiamo festeggiato e in più ricevuto adesioni di molti nuovi donatori”. Il pubblico si è così divertito che ha chiesto di riproporre lo spettacolo anche nel 2013 - fa eco il presidente dell’Avis di Lendinara, Matteo Piccolo. “Quando si ride e ci si diverte, un mes-
Diritto-dovere di cronaca, libertà d’opinione, ma... occhio alla censura!
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hi fa cabaret e satira, espone il prossimo (un “prossimo” possibilmente potente o celebre) al pubblico ludibrio. Dove “ludibrio”, nell’accezione originale del termine, sta a indicare lo sbeffeggiamento, pure quello feroce e greve. Dal canto suo, salendo su un palco o davanti a una telecamera, lo stesso artista si espone al pubblico. Che una volta, il proprio “ludibrio”, in teatro lo esprimeva con una certa concretezza: lanciando ortaggi. E il comico “incassava” senza batter ciglio. A volte, gli ortaggi, li “incassava” concretamente raccogliendoli per il minestrone post teatro. Premessa, doverosa: io il 25 agosto - per un accidenti d’imprevisto - a Rosolina non c’ero. Ed è un peccato, perché a quanto mi dicono mi sarei divertito parecchio: “tre ore passate e quasi non ce ne siamo accorti, una delle più belle edizioni...”. Un commento praticamente unisono -
saggio arriva subito al cuore, con Riso fa buon sangue il messaggio è arrivato immediatamente. Peccato si svolga solo una volta all’anno, commenta invece Luca Callegaro, presidente dell’Avis di Lusia (Ro). “L’alternarsi degli altri artisti sul palco ha dato modo di affrontare diverse tematiche che si prestavano all’ironia, senza scadere nella volgarità. Quasi due ore di spettacolo a Lazise sono volate via in un battibaleno, tanto erano apprezzate le battute e intenso era il coinvolgimento del pubblico che si è sentito direttamente chiamato in causa in più occasioni - incalza Agostino Lorenzini, presidente di “Donare Avis Baldo-Garda” - hanno resistito fino a notte inoltrata anche i bambini in braccio alle loro mamme. Che lo spettacolo abbia avuto successo lo dimostra il fatto che a pochi mesi di distanza sono state programmate altre due serate di “Riso fa buon sangue”, semM.R. pre nella zona del lago di Garda”.
LE SETTE SORELLE
Un tour apprezzato da ogni Avis veneta
pur chiesto con due telefonate “separate” - dal presidente regionale Avis Argentoni e da Massimo Varliero, presidente provinciale di Rovigo. All’indomani dello spettacolo di Rosolina, però, un rispettabile collega giornalista (il direttore de “La Voce” di Rovigo, giornale tra l’altro molto attento alle iniziative Avis) ha praticamente “stroncato” lo spettacolo e i comici presenti con un articolo dal titolo “Umorismo becero”. Nel fondo di Cristiano Draghi, presente alla serata, si parlava di “battute grevi e fuori luogo” e di “interminabile serata per le famiglie a favore di un’incolpevole Avis”. E giù criticando le battute a parere di Draghi non adatte ad un “pubblico di famiglie”. Una “tempesta” estiva che ha avuto eco - anche polemico - sui social network e via web. Qualcuno, fra gli organizzatori dello staff di “Riso fa buon sangue” se l’è presa. Qualcun altro (fra gli enti in parte “finanziatori” di Rosolina) ha preconizzato una sorta di “controllo preventivo” sulle battute dei comici. Personalmente rispetto il dovere-diritto di cronaca e d’opinione, ma... al collega sussurro di vedere che cosa “gira” in certe TV, ai comici di rammentare gli “storici ortaggi” e a chi pensa di “censurare” preventivaBeppe Castellano mente la libera satira... embè!!!! 41
TREVISO
Comincia il rush finale per l’anno 2012 LE SETTE SORELLE
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ur rispettando le autonomie e riconoscendo le peculiarità delle nostre 90 Avis comunali, la politica associativa che da tempo stiamo promovendo a livello provinciale, consiste nel coinvolgimento di più Comunali nelle varie attività promosse, certi che “l’unione fa la forza”, frase retorica, ma più che mai appropriata. Lo stanno dimostrando quelle comunali Avis che, per le loro attività, compreso l’accorpamento su siti idonei all’Unita di Raccolta, si sono aggregate, ottenendo cosi una visibilità maggiore, un risparmio di energie umane ed anche economiche e, non ultimo, un’immagine di un’associazione in rete, unita dagli stessi obiettivi e motivazioni per i quali tutti noi siamo diventati donatori e soci Avis. Con questo spirito e dopo l’apparente riposo estivo, il 2 settembre a Pianezze con la tradizionale festa del donatore, l’Avis provinciale di Treviso ha dato inizio alle numerose attività in programma a tutto il 2012, volte alla promozione e alla sensibilizzazione del dono del sangue. Saremo presenti il 22 settembre a Jesolo, con una squadra composta da partecipanti provenienti da più Comunali, per la gara di kart valevole per il “Trofeo Avis”, promossa dall’Avis regionale. Al di là della gara (che sarà preceduta da un incontro sulla sicurezza stradale), la manifestazione è da sempre un momento forte di aggregazione e di amicizia tra giovani avisini. Giovani che saranno ospiti della Marca il 27 e 28 ottobre, dato che proprio la nostra provincia è stata scelta, quest’anno, per il Forum giovani Avis interregionale (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Alto Adige). Per questo evento sarà inviata a tutte le Avis comunali un’informativa riguardante il programma delle due giornate, quale momento importante di confronto fra i partecipanti e
per le nostre Avis un’occasione da non perdere per coinvolgere i nostri giovani (un’anticipazione la trovate a pagina 20). Sempre il 27 ottobre, alla sera, siete tutti invitati ad “Avis & Los Massadores in concerto” al Palaverde di Villorba. L’entrata al concerto è gratuita, per partecipare è sufficiente chiamare l’Avis comunale più vicina. I posti disponibili sono 4.600. Presidenti, riempiamo il Palaverde! Il 10 e 11 novembre, altro atteso appuntamento, a Laggio di Cadore (BL): sarà un momento di riflessione con gli attuali e futuri dirigenti, in vista del rinnovo delle cariche associative il prossimo anno. Altri due momenti importanti saranno, poi, l’8 dicembre a Conegliano, con il nostro tradizionale “Concerto di Natale” e il 14 dicembre, con la cena dei presidenti ospitata quest’anno dall’Avis comunale di Miane. Ringraziamo per la disponibilità il presidente e il Consiglio direttivo della comunale di Miane e, anticipatamente, anche la Comunale che vorrà proporsi per il 2013. Infine, vi preannunciamo che per gli amministratori e i tesorieri, è in programma un incontro formativo/informativo sugli aspetti fiscali amministrativi della nostra associazione. Di tutte queste attività, i presidenti saranno a tempo debito informati. Come Avis provinciale, Esecutivo e Direttivo, il nostro impegno continua a sostegno dei nostri presidenti, affinché alle Aziende sanitarie non venga a mancare il nostro prezioso dono. La nostra massima attenzione va anche al percorso di accreditamento delle Unità di raccolta, affinché la donazione e il costante impegno dei volontari avvengano in assoluta tranquillità e sicurezza. Grazie di cuore, dirigenti e collaboratori, per quello che fate e che farete e per i prossimi vostri impegni. Ci Wanda Pradal rendete fieri di appartenere all’Avis!
L’Avis Provinciale ha ‘fatto 13’ a Pianezze I
l richiamo al ruolo del dirigente, il ricordo di Sala e Binotto, la testimonianza di una donna trapiantata. Riflessioni ed emozioni alla tredicesima edizione della
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ormai consueta “Giornata provinciale del donatore Avis” che il 2 settembre, al Tempio di Pianezze di Valdobbiadene, ha visto la partecipazione di 450 rappresentanti delle Avis comunali. La giornata si è aperta con il corteo dei labari nel piazzale del Tempio ed è poi proseguita con la funzione religiosa che l’incerto clima ha consigliato, diversamente dagli anni precedenti, di svolgere all’interno della chiesetta. Una funzione sobria, ma particolare per la massiccia partecipazione dei fedeli, la bravura della corale “Musica Insieme” che ha animato la Messa e il contorno dei labari che hanno avvolto, come una cornice, la piccola chiesa. Don Bruno ha ricordato i donatori defunti, con un pensiero particolare all’ex presidente provinciale Diego Sala e
TREVISO
Los Massadores o Los Donatores? ’esordio con l’Avis lo avevano fatto ad ottobre del 2011, presentandosi sul palco vestiti da globulo rosso, globulo bianco, capo dei globuli bianchi, virus, sintomi e vecchio Saggio e richiamando in piazza a Castelfranco Veneto 7mila persone. A giugno il secondo “step” con la serata in piazza a Valdobbiadene, per la festa Avis regionale. Il 27 ottobre saranno protagonisti di un mega concerto Avis al Palaverde di Villorba. Con una promessa: diventare nel frattempo donatori di sangue a tutti gli effetti. Promessa mantenuta dai Los Massadores il 21 luglio, al Centro trasfusionale di Castelfranco. Spogliatisi degli abiti “civili” in sala d’attesa, indossata la maglietta dell’Avis e la parrucca, i componenti del travolgente gruppo musicale si sono prima simpaticamente intrattenuti con gli altri donatori, i dirigenti avisini e la stampa, e poi stesi sui lettini, per la donazione vera e propria. Nati quasi per gioco, per promuovere con concerti la raccolta fondi in aiuto alla popolazione di Vallà di Riese, colpita dalla tromba d’aria del 2009, i Los Massadores hanno conquistato nel tempo una popolarità incredibile. Sono seguitissimi da persone di tutte le età (anche intere famiglie) per il tono ironico con cui affrontano, a musica e parole, i problemi reali dei nostri giorni e il tema della solidarietà e del dono del sangue, in particolare, di cui ora sono testimonial ufficiali. Non senza qualche timore per l’ago, ben mascherato dalla battuta veloce e simpatica che li caratterizza, i Los Massadores hanno donato tutti insieme, “per farse coraio”, intonando “Quel mazzolin di fiori…” e “smarronandose” l’un l’altro. Donazione seria in clima gioco-
all’ex segretario Bruno Binotto. Si sono poi susseguiti gli interventi. Introdotti da Wanda Pradal, si sono succeduti al microfono Vittorio Dall’Armi del Comitato Tempio, Andrea Dalla Longa, presidente dell’Avis di casa, Pietro Giorgio Davì, vicesindaco e donatore di Valdobbiadene, Paolo Speranzon dell’Amministrazione provinciale di Treviso, Alberto Argentoni presidente dell’Avis regionale Veneto e Gino Foffano, presidente dell’Avis provinciale di Treviso. Oltre a ricordare la storia del Tempio dai suoi albori (quest’anno festeggiava il 50° della “prima pietra”), con gli oneri e gli onori che ne comporta la gestione, è stato sottolineato come l’essere donatore comporti uno stile di vita corretto per la tutela della propria persona e di chi riceverà il sangue donato, è stato marcato il valore civico, spesso silenzioso ma indispensabile, della donazione di sangue. Vi sono stati poi un richiamo alle
so. “Seria perché nella vita bisogna pensare anche a chi soffre e ha bisogno di aiuto - hanno detto - e gioioso perché nella vita bisogna anche ridere”. “E se ho donato io, può donare chiunque - ha detto il batterista Mauro Berti - Non credevo, ma ce l’ho fatta, è stata un’emozione bella. Invito tutti a donare, perché ci si sente bene e si fa del bene”. Ad accoglierli c’erano il responsabile del Ct, dott. Renzo Risato e la dott.ssa Elisabetta Scarpa, i volontari dell’Avis castellana, il presidente della provinciale Gino Foffano e, per l’Esecutivo Avis provinciale, Wanda Pradal che sta organizzando le iniziative autunnali della Provinciale. In primis il concerto di ottobre (vedi pagina accanto). “Sarà una grande festa - ha detto Pradal - ringraziamo i Los per la disponibilità, la simpatia e la sensibilità verso il dono del sangue e per il messaggio positivo che oggi trasmettono in prima persona con il Michela Rossato loro gesto”.
LE SETTE SORELLE
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normative che regolamentano una “responsabile” attività di raccolta associativa di sangue nel prossimo futuro e alle prossime assemblee elettive del 2013 per un rinnovo dei quadri associativi. “Questa festa rappresenta un momento di rilancio del messaggio Avis per i nostri dirigenti - è stato detto - ricordando nel contempo che il ruolo del dirigente avisino è principalmente un ruolo di servizio alla comunità”. Toccante la testimonianza di una signora trapiantata che ha preso la parola per ringraziare pubblicamente tutti i donatori per quanto fanno a beneficio di chi, come lei, è potuto tornare a una vita normale. La festa è quindi proseguita presso la struttura annessa al Tempio, dove si è svolto il pranzo sociale, intervallato dalla esibizione della corale “Musica Insieme” diretta dal maestro Renzo Simonetto e dalle simpatiche Walter Tonon battute di Franchetto. 43
TREVISO
Conegliano: calcio a 5 Avis sugli scudi LE SETTE SORELLE
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ta dando grandi soddisfazioni all’Avis comunale di Conegliano, la sua neo squadra di Calcio a 5. La compagine, diretta da Fabio Da Pra e capitanata da Alessandro Bianco, ha ottenuto un lodevole secondo posto in primavera nella finale della manifestazione di coppa provinciale A.C.S.E, mentre il 15 giugno si è aggiudicata la vittoria del campionato provinciale
A.I.C.S. Quest’ultimo incontro, svoltosi presso il Palazzetto dello sport di San Biagio di Callalta, è terminato col punteggio di 3 a 2, a sfavore della temibile formazione avversaria dell’Atletico Mareno C5. Un’avventura da cardiopalma! Sotto la pressione di un pubblico assordante e quasi tutto di tifo avverso, infatti, la nostra formazione, proprio alla fine dei tempi regolamentari, ha messo a segno la terza rete, decisiva per il successo insperato. Vittoria inattesa, proprio perché la squadra, sebbene vincitrice del proprio girone A di qualificazione, si è presentata numericamente ridotta all’osso ed indebolita dai numerosi infortuni fisici. La differenza, però, l’hanno fatta la forza d’animo e di cuore che ha permesso di rimontare subito i 2 gol subiti (uno per tempo) e di dare all’ultimo minuto di gioco la stoccata finale, tra l’esultanza di tutto il tifo avisino presente per l’evento. Con questa vittoria, la squadra C5 Avis Conegliano si è anche qualificata per il torneo regionale (girone all’italiana) che si è svolto il 24 giugno a Mareno di Piave. Non è andata benissimo, ma l’entusiasmo e la presenza dell’Avis sono stati protagonisti.
Il nuovo ufficio Avis di Vittorio Veneto è in funzione dal 27 agosto
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a lunedì 27 agosto è operativo il nuovo ufficio Avis al primo piano dell’ospedale di Vittorio Veneto, nella nuova e moderna “Area Accettazione” adiacente all’atrio d’ingresso. L’orario di apertura è confermato: dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore
11. Nella stessa area sono in fase di conclusione i lavori di messa a nuovo del Centro trasfusionale (momentaneamente collocato nei pressi dell’ambulatorio Orl). Il termine è previsto per il mese di novembre, contemporaneamente alla riapertura dell’atrio d’ingresso.
Quadrangolare di calcio e allegria a Resana H
a riscosso davvero tanti apprezzamenti e un successo di pubblico l’iniziativa dell’Avis di Resana (Tv) che, nel corso della tradizionale “serata Avis”, ha promosso il 6 luglio la “partita del cuore”, un mini torneo a calcio amatoriale tra le rappresentative dei giornalisti di “Tv Pressing”, dell’Avis provinciale di Treviso, degli Alpini di Resana e dell’Avis di Resana. Tantissimi i presenti accorsi per applaudire i giornalisti e i volontari delle associazioni presenti alla serata di beneficien-
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za che si sono prestati per una serata a fare da “testimonial” della donazione di sangue. Sul campo si sono sfidati all’insegna dell’amicizia in un rettangolo di gioco che alla fine ha registrato la vittoria degli alpini, capitanati guarda caso dall’avisino Leonardo Torresin, che hanno avuto la meglio sull’Avis Resana, capitanata da Giovanni Di Napoli. Ottima anche la prestazione della neo squadra dell’Avis provinciale, guidata in difesa dal segretario provinciale Walter Tonon e di “Tv Pressing” che, guidata in panchina da Livio Piccin, ha dovuto comunque fare fronte all’assenza del “presidente” Tiziano Graziottin. Per tutti una festa e un modo semplice per lanciare un messaggio di solidarietà.
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ASTELFRANCO - Alla “Pedalata ecologica”, manifestazione ciclistica nazionale non competitiva, organizzata dall’Avis regionale Veneto e dai Gruppi ciclistici Avis di Castelfranco e Asolo sono stati più di 200 i partecipanti. Il tempo incerto - che aveva causato parecchi danni in Veneto nei giorni
l’Avis provinciale di Treviso e le Avis comunali di Castelfranco e Asolo con i loro Gruppi ciclistici, il G.S.Postumia 73 Dino Liviero e la Federazione ciclistica italiana oltre a numerosissimi sostenitori (privati e aziende) amici del Gruppo ciclistico avisino castellano. Le Amministrazioni comunali di Castelfranco e Asolo e la provincia di Treviso hanno patrocinato l'iniziativa. Una splendida giornata documentata sulla pagina Facebook di Dono&Vita da una ricca galleria di immagini. B.C.
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precedenti - ha impedito che fossero almeno il doppio, come da previsioni e prenotazioni. L’iniziativa è tornata in terra trevigiana e si è svolta domenica 2 settembre, con ritrovo e partenza in Piazza dei Donatori di sangue (davanti al palazzetto dello sport) di Castelfranco Veneto. Puntualissimi gli arrivi al ritrovo (era previsto per le 7,30) degli oltre 200 ciclisti avisini provenienti da tutta la regione e oltre. Con il vice presidente regionale Avis Francesco Joppi in testa - per onor di cronaca, a bordo di auto cabriolet... - ad aprire il "serpentone" bianco, rosso e blu (erano ovviamente dominanti i colori Avis) gli allegri ciclisti sono partiti per un suggestivo itinerario di 5060 chilometri fra città murate, dolci campagne venete e terre ricche di storia e di scorci architettonici e artistici di sicuro richiamo. La velocità di "crociera" era rigorosamente amatoriale, proprio per restare sempre tutti assieme e godersi compagnia e panorami. A metà percorso, sui colli asolani, il punto di ristoro organizzato dall'Avis di Asolo. Un "rinfresco" quanto mai necessario visto che, per l'occasione, il sole ha scacciato con decisione le nubi che minacciavano pioggia. Un occhio di riguardo anche da "lassù", per i "soliti raccomandati" dell'Avis... All’arrivo non poteva mancare il ristoro per tutti i partecipanti, organizzato dall'Avis Castelfranco e dal Gruppo ciclistico Avis, e le premiazioni per i vari gruppi avisini. Il più numeroso in assoluto è stato quello di Cittadella, farcito tra l'altro di numerose cicloamatrici. Hanno collaborato all’organizzazione
ENEZIA - Sabato 30 giugno il Gruppo Sportivo dell’Avis comunale di Venezia, con capogruppo Sandro Gavagnin, ha organizzato il decimo Raid ciclistico Avis, con partenza in bicicletta dal Lido alle ore 5.50 con il ferry boat. Ha partecipato al Raid anche l’U.C. Lido con il presidente, dott. Giancarlo Claudino, il dott. Stefano Baracchi e altri 10 ciclisti. Tutti hanno percorso 150 chilometri in bicicletta, fino ad arrivare ad Alleghe e poi su, fino all’arrivo sotto il sole caldo - dopo 8 ore di pedalate e varie soste per idratarsi - ai Piani di Pezzè, dove li aspettavano amici e simpatizzanti che li hanno sostenuti per tutto il percorso. “In questo periodo - spiega la presidente dell’Avis di Venezia, Orietta Guerrasio - vuoi per l’ondata di calore, vuoi perché è tempo di ferie, il numero delle donazioni si è abbassato notevolmente, come spesso capita d’estate, quando c’è un’enorme richiesta da parte degli ospedali di Venezia e Mestre. Per questo motivo si coinvolgono gli amici ciclisti a partecipare ai raid nel periodo estivo, anche con il forte caldo, per cercare di convincere i veneziani a recarsi al Centro trasfusionale a donare il sangue o a sottoporsi alla visita di idoneità”.
LE SETTE SORELLE
In bicicletta fra pianure, colline e montagne
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Donando si vince... E
ssere donatori periodici di sangue fa sicuramente bene alla salute, propria e altrui, ma fa pure vincere medaglie alle olimpiadi? Pare proprio di sì, a giudicare dai risultati delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra 2012. Che sia vero, quindi, che per rendere i globuli rossi più giovani e quindi più attivi a trasportare ossigeno basta “ringiovanirli”, seppur in parte, ogni tre mesi in modo quindi naturale, con una semplice donazione? Se è vero, a attendiamo conferme dagli esperti... altro che doping! Donando si vince! Sempre. E fa vincere, è evidente, anche l’essere nello stesso tempo testimonial associativo nelle campagne di sensibilizzazione Avis. Ci è difficile, dopo la stagione olimpica di questa estate, riuscire a “separare” le imprese dei nostri atleti, in campo e fuori, fra “olimpici” e “paralimpici”. Grazie - finalmente - ad una esposizione mediatica e televisiva adeguata (Rai Sport ha dedicato tutto il palinsesto alle paralimpiadi e Sky Sport non è stata da meno) le “differenze” a livello di spettacolo, di agonismo e di interesse verso i “giochi olimpici” tout court è stata massima. Anche in Italia. Quel che ci teniamo a segnalare è che alcuni degli “eroi sportivi” che ci hanno fatto appassionare (anche con i loro commenti in veste di conduttori delle trasmissioni) sono donatori o vicini all’Avis da sempre. Ma partiamo dai “giochi” più “vecchi” come cerimonia di chiusura (Londra 12 agosto) e che hanno visto ben cinque sportivi avisini a DOC (donatori e testimonial) salire sul podio, in due casi sul gradino più alto. Tre di loro, tra l’altro, provengono da Avis “emergenti” del sud. In ordine, dando la precedenza alle donne, e poi per data di… vittoria, ecco le “medaglie” avisine. - Andreea Stefanescu, è da quest’anno testimonial 2012 dell’Avis di Spoleto (PG) e cittadina italiana dal 2006. Assieme alle compagne della nazionale italiana di ginnastica ritmica (Elisa
Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni e Anzhelika Savrayuk), ha vinto la medaglia di bronzo a squadre. - Luigi Samele, da anni testimonial dell’Avis Comunale di Foggia, ha conquistato il bronzo nella sciabola a squadre; - Matteo Morandi, avisino di Vimercate (MonzaBrianza) che con una grande prova ha vinto il bronzo agli anelli (tra l’altro con il commento Rai dell’altro campione avisino Igor Cassina); - Giorgio Avola, dell’Avis di Modica (Ragusa), ha vinto l’oro nel fioretto a squadre proprio lo stesso giorno (6 agosto) del bronzo di Morandi. Avola è stato anche recente protagonista della campagna di comunicazione “Fai sport, dona il tuo sangue” (nell’immagine con il suo maestro Eugenio Migliore); - Carlo Molfetta, infine, donatore e testimonial Avis a Mesagne (Brindisi) la notte sabato 11 agosto ha regalato l’ottavo oro al nostro Paese (la 199ª mediaglia d’oro italiana nella storia delle Olimpiadi), laureandosi campione olimpico di Taekwondo nella categoria dei massimi (+80 kg). Due dei quattro campioni (Morandi e Molfetta) erano stati intervistati per Avis SOS (luglio 2012) nel numero uscito in occasione delle olimpiadi. Assieme a loro altri campioni avisini come il già citato Igor Cassina, Edita Pucinskaite (campionessa di ciclismo e dirigente Avis a Pistoia), Fabio Scozzoli (settimo nella finale dei 100 metri rana a Londra e testimonial Avis Emilia Romagna) e un’altra pluricampionessa olimpica (il para noi lo vorremmo far scomparire del tutto) tutta “nostra”: Francesca Porcellato. A lei è stata dedicata la copertina qui accanto. Prendiamo quindi “a prestito” da Avis SOS alcune battute - rilasciate prima di partire per la grande avventura - di Morandi e di Molfetta. Matteo, ci siamo visti, più di un anno fa, che avevi appena fatto la visita per diventare donatore di sangue. Da allora, che cosa è successo? “Sono risultato idoneo e ho potuto compiere già due
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operazioni hanno avuto successo, oltre alla bravura dei chirurghi si deve alle tante trasfusioni che ho ricevuto. Senza sangue la chirurgia e le altre pratiche sanitarie sono impossibili. Per questo ho accettato subito l’invito del presidente provinciale dell’Avis, Carlo Sestini. Chi riceverà il mio sangue - ha scherzato Alex - credo che poi... correrà molto”. Chissà? Di sicuro il voler essere avisino ha fatto correre lui, il portabandiera italiano della cerimonia conclusiva, come il vento. A proposito di correre... Come commentatrice per Sky Sport, delle gare di Zanardi e di molti dei tanti italiani che hanno partecipato (e in 28 occasioni, proprio come nelle... Olimpiadi del mese prima, sono saliti sul podio) c’era una “vecchia” conoscenza del Veneto, testimonial Avis da sempre: Francesca Porcellato. Aveva tra l’altro partecipato, tedofora in staffetta, alla cerimonia di apertura assieme alla giovanissima (commentatrice per Sky anche lei) Beatrice “Bebe” Vio da Mogliano Veneto. Beatrice, 15 anni, non ha potuto gareggiare a Londra: troppo giovane per avere una categoria nella scherma. Si rifarà a Rio De Janeiro nel 2016. Interviste e storie delle due “sorelle venete” (foto sotto, da www.art4sport.com/) dello sport, prima delle paralimpiadi, le trovate sul sito www.donoevita.it. Presto (al momento di stampare attendevamo ancora il loro ritorno da... Londra), contiamo di provare a “prenderle in squadra” con noi per raccontarci - sempre su Dono&Vita web - altre grandi e belle storie, non solo sportive, di cui sono testimoni. Parola di direttore. A tutti i nostri olimpionici-avisini (almeno finora noti) dedichiamo l’ulBeppe Castellano tima di copertina.
OLIMPIADI 2012
donazioni, cui a breve se ne aggiungerà una terza. Inoltre, ho iniziato a collaborare con Avis come testimonial e ho già avuto l’opportunità di partecipare a qualche evento locale in Brianza, dove vivo. Mi sono avvicinato grazie a mio padre - che è stato donatore per oltre 30 anni - e di Igor Cassina, che da tanti anni è avisino e mi aveva più volte parlato dell’importanza del dono. Ho quindi deciso di informarmi direttamente presso il centro Avis di Vimercate. Ed eccomi qua. Essere testimonial Avis, oltre che donatore, prima di tutto vuol dire trasmettere un messaggio profondo di utilità sociale ai giovani. Noi sportivi possiamo dimostrare che donare non costa nulla ed è utile per se stessi e per gli altri. La promozione di questi comportamenti passa anche attraverso la narrazione delle proprie esperienze personali e credo che questo sia uno dei modi migliori per far capire al pubblico la grande e immensa gioia che si prova nel compiere un semplice e nobile gesto come quello della donazione”. Carlo Molfetta, prima di Londra, ci raccontava: “Io sono cresciuto in una famiglia di donatori di sangue quindi per me è stato naturale seguire le orme dei miei genitori e compiere a mia volta questo gesto. Dopo aver iniziato a donare periodicamente, il presidente dell’Avis comunale di Mesagne, Sergio Zezza, mi ha proposto di diventare testimonial dell’Associazione, per dare un apporto concreto alle attività di sensibilizzazione promosse dai volontari sul territorio”. Molfetta, tra l’altro, nemmeno una settimana dopo la conclusione delle Olimpiadi, di ritorno a Mesagne dove lo hanno festeggiato come un eroe, la prima cosa che ha fatto è stata quella di... tornare a donare (foto in alto a destra). Era sabato 18 agosto e il carabiniere d’oro dichiarava alle TV: “Ho avuto l’onore di essere testimonial Avis da febbraio. Cosa che, a quanto pare, mi ha pure portato fortuna, meglio di così non poteva andare. Uno sportivo DEVE donare il sangue, perché nessuno è più sano di lui... Basta avere un po’ di coraggio e dare l’esempio”. ora un breve excursus sulle successive (para) olimpiadi che si sono svolte dal 29 agosto al 9 settembre. Un “filo rosso”, è il caso di dirlo, mai come quest’anno ha legato i due eventi e i donatori, atleti o meno che fossero. Una cosa che ci conferma un altro campione che ci ha fatto sognare grazie alle sue medaglie (2 ori e un argento) nell’handbike: Alex Zanardi. Sapevate che Alex è socio dal 2011 dell’Avis di Castiglione della Pescaia (Grosseto)? “Negli anni ho avuto tanto e quello che ho ricevuto lo voglio restituire e ricambiare”. Così dichiarò il 19 settembre 2011 mentre effettuva gli screening di rito presso il Centro trasfusionale dell'ospedale di Grosseto e si apprestava ad entrare in Avis. “Quando sono stato vittima dell’incidente in Germania - ha raccontato il campione - sono stati necessari “secchi” di sangue. Questo non l’ho mai dimenticato. Se le
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olfetta Carlo M
Matteo Morand i
Andreea Stefanescu
Igor Cassina
Francesca Porc ellato
Fabio Scozzoli
“Bebe” Vio
Alex Zanardi
Luigi Samele
Giorgio Avola
Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXIV- n.3 - Settembre 2012 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, NE/PD - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 105.000 copie
Settembre2012Cover_Cover_Dono&Vita 13/09/12 10.38 Pagina 1
Numero 3 settembre 2012 Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue www.donoevita.it.