Dono & Vita no.2 Giugno 2011

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Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXIII - n.2 Giugno 2011 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, LO/MI - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 120.000 copie - Contiene I.R.

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Numero 2 Giugno 2011

Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue www.donoevita.it

www.avisveneto.it.

Avis on the road


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Sommario L’Editoriale

A Conegliano “vola” l’Avis e a San Donà sono in 400 gli studenti pag.26

di Alberto Argentoni pag.4

La pagina del direttore

A Concordia si “costruiscono ponti”, a Villorba la creatività. pag.27

di Beppe Castellano pag.5

Attualità trasfusionale Bonaccia prima dell’uragano?

Il Bello del veneto da pag.6

Colli Euganei: il gran parco su quegli antichi vulcani da pag.23

Cooperazione internazionale America Latina, fase operativa

Le sette sorelle Cronache associative dalle nostre provincie avisine e dell’Abvs

pag.11

Padova

pag.28

Anno positivo, ma con problemi pag.12

Rovigo

pag.29

Giornata Mondiale del Donatore

Belluno

da pag.30

Verona

da pag.32

pag.13

Vita associativa Belluno dice stop alle medaglie

pag.14

Venezia

da pag.35

Camper solidale “on the road”

pag.15

Treviso

da pag.38

Vicenza

da pag.40

Musica nel sangue 2011 Cronaca giovane da una finale molto affollata

da pag.16

Sport & Avis E il Giro passò dal Veneto

pag.42

Pagine giovani Donatori da 110 e lode in quattro atenei veneti pag. 18

Tuttinbici sui luoghi dell’Unità d’Italia pag.43

Appuntamenti estivi e cronache di Avis all’Heineken Jammin’ Festival pag.19

Mtb: cinque gare, un circuito, una lotteria pag.44

Speciale scuola Venezia: 9 anni, una “città” di studenti pag.20

LA REDAZIONE Direttore Responsabile:

Astori Mogliano: una folla a donare

pag.21

Lupo Alberto diventa donatore

pag.21

Verona: 700 liceali, un dono, due miss pag.22

Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione: Michela Rossato - redazione.dono-vita@avis.it Coordinamento grafico-editoriale: Nereo Marchi

Rugby: triangolare under 18 a Villorba

pag.45

Football americano: pantere e cavalieri gemellati sul campo pag.46

I lettori e le opinioni

Redattori responsabili per le provinciali AVIS - ABVS BELLUNO: Manuel Pierobon; PADOVA: Marco Menin, Dante Gardin; ROVIGO: Andrea Mantoan; TREVISO: Paola Barro, Michela Rossato, Daniela Moro; VENEZIA: Giorgia Chiaro, Ottaviano Cereser, Giorgio Scotto; VERONA: Roberto Rossini; VICENZA: Enrico Iseppi, Gianfranco Sottoriva. Redazione giovani Manuela Fossa (VE), Marica Bonaventura (VE), Lucia Del Sole (VE), Giuseppe Morrone (TV), Fulvia Chiaro (VE), Bruno Gardin (VR). Collaboratori fissi e rubriche Bernardino Spaliviero, Francesco Magarotto, Roberto Rondin, Francesco Joppi, Giorgio Gobbo, Vilma Fabris. Hanno collaborato a questo numero: Silvia Apollonio, Vittorino Bigarella, Ioide fin, Diego Urban, Federica Florian, Rita Marogna, Piergiorgio Lorenzini, Matteo Seppi, Nicola Arietti, Emanuele Zanon, Michele Battistuzzi, Emmanuele Bogoni, Gregorio, Francesco Pinzoni, Tiziana Magarotto, Laura Elia, Roberto Zorzella, Tarcisio Benedetti, Veronica Boldrin, Ufficio stampa Avis nazionale. In copertina: foto di Beppe Castellano Chiuso in fotolito il 13 giugno 2011 Il prossimo numero uscirà a settembre 2011

Lettere & Opinioni pag.47

www.donoevita.it è anche su 2

Presidente Avis Regionale Veneto Alberto Argentoni Responsabile stampa associativa AVIS Regionale: Nereo Marchi Idea Grafica: Elena Fattorelli-Luca Fantoni - Verona Fotolito: Typongraph Digital Systems - S. Martino B. A. (Vr) Stampa: Mondadori Printing - Verona Diffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR)

Vice Direttore onorario: Roberto Rossini

Assemblea regionale

Ridere fa buon... sangue

www.donoevita.it

Beppe Castellano - b.castellano@avis.it

da pag.8

Assemblea nazionale In corsa verso il 2014

Editore - Segreteria - Amministrazione AVIS Regionale via Ospedale,1 - 31100 Treviso tel. 0422 405088 - fax 0422 325042 avis.veneto@avis.it REDAZIONE Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) tel. 0423 420078 - Fax: 0423 3445078 320 4784837 E-mail: redazione.dono-vita@avis.it

IL MATERIALE VA INVIATO IN OGNI CASO ENTRO IL 30 LUGLIO 2011. Foto a stampa, anche se non pubblicate, NON SI RESTITUISCONO. Lettere e interventi vanno inviati, firmati a: REDAZIONE DONO & VITA Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) redazione.dono-vita@avis.it oppure AVIS ABVS Regionale Veneto Via Ospedale, 1 - 31100 Treviso avis.veneto@avis.it Gli articoli delle AVIS Comunali DEVONO passare attraverso i redattori di ogni PROVINCIALE. Vi invitiamo a contattarli.

SOMMARIO

Quanti siamo, dove siamo, quanto doniamo in Italia e Veneto

Dono & Vita Anno XXXI - n° 2 - giugno 2011 Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue


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Lettera aperta al Sistema trasfusionale

inquietudine e scoraggiamento tra gli operatori del sistema. Perché? In quest'ultimo anno sono stati lanciati molti allarmi, si sono svolti numerosi incontri, sono stati redatti molti documenti. Ma manca il personale sanitario per garantire l’apertura dei centri di raccolta e controllare le sacche (in provincia di Venezia, Vicenza, Treviso, Verona) e non si prendono decisioni, i volontari attendono anche da più di 8 mesi i contributi per l’attività di propaganda e di chiamata alla donazione (in provincia di Venezia e Padova), il percorso di riorganizzazione della rete trasfusionale è crivo questa lettera aperta in occasione della bloccato in molte province (Vicenza, Venezia) per Giornata mondiale del Donatore di sangue, che si problemi burocratici non meglio precisati. celebra il 14 giugno, e a ridosso dell’Incontro nazio- Nonostante questi disagi, comunque, si continua a nale del Sistema Sangue italiano, che si è tenuto a lavorare e soprattutto a donare perché ogni giorno in Lucca a fine maggio e dove si sono confrontate tutte Italia si utilizzano oltre 9.300 sacche di sangue e gli le realtà associative e trasfusionali regionali. ammalati non si possono abbandonare! Noi resistiaRiflettendo su queste due mo, ma non ci sviluppiamo importanti iniziative, credo più come dovremmo e i condi dover manifestare il mio A serio rischio il “sistema sangue” sumi di sangue ed emoderiorgoglio e la mia soddisfa- veneto. E non a causa dei volontari vati aumentano! Anche un zione per la situazione tramodello organizzativo come sfusionale in Veneto: c’è il sistema trasfusionale venel'autosufficienza, c'è la sicurezza e c'è la qualità. Sono to rischia seriamente di andare in crisi se non si agiconquiste sudate, in tanti anni di silenzioso lavoro. sce per tempo! Comprendiamo i problemi economiPoi, però, incontro i nostri dirigenti associativi, leggo ci del nostro Paese, siamo consapevoli delle difficoltà lettere di protesta ai giornali, sono informato delle e dei tempi delle riorganizzazioni di un sistema comdifficoltà di molti medici trasfusionisti e Direttori di plesso come quello sanitario veneto, ma vorremmo dipartimento trasfusionale e mi rendo conto che c’è continuare a sentirci tutti all’interno di una grande squadra che vuol vincere la sfida della sicurezza e della qualità coniugate ad efficacia ed efficienza! È un obbligo morale verso gli ammalati, TUTTI gli ammalati! Allora ognuno deve fare la sua parte! Noi non ci stancheremo mai di organizzare i donatori, non ci stancheremo mai di invitare i nostri concittadini, vecchi e nuovi, a donare. Ai politici però chiediamo con forza di concretizzare i progetti che hanno condiviso con le Associazioni dei donatori e degli ammalati e che ancora non decollano. Ai dirigenti e agli operatori sanitari chiediamo però più collaborazione e più tempestività, perché hanno la responsabilità di gestire un sistema che ha un obiettivo, l’autosufficienza in sangue ed emoderivati. Un obiettivo che va riconquistato ogni giorno e sul quale, non dimentichiamolo mai, si regge l'intero sistema sanitario regionale e del Paese. “La medicina è una pratica che si basa sulla scienza ma che si esercita tenendo conto dei valori.”. Noi donatori volontari di sangue ci crediamo! Alberto Argentoni Presidente Avis regionaleVeneto

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La goletta dell’informazione Avis ora naviga: www.donoevita.it A

d aprile 1994 riprendeva vita “Avis Abvs Veneto”, questo periodico che negli anni ha cambiato nome e grafica (quest’ultima più volte). La storia, se volete, la potete leggere su un’apposita pagina di www.donoevita.it. Già, perché da allora molti anni sono passati, molto inchiostro è corso fra le rotative, molti collaboratori sono arrivati e andati, molti giovani universitari stagisti o del Servizio civile sono passati in redazione e innumerevoli fatti sono stati raccontati da “Dono&Vita”. Fatti e notizie che erano anche ben fuori dalla “galassia Avis”. Con molte nostre inchieste ci siamo occupati di temi sociali. In tempi “non sospetti”, in cui non ne parlava praticamente nessuno, sulle pagine di Dono&Vita si è parlato di Dipendenze: alcol, droghe, fumo, gioco (2004), Nuove povertà (2005-2008), della “minacciata” privatizzazione dell’acqua (2003); di Adozioni e affido (2004); di disoccupazione (2009-2010); di “nuovi” donatori e nuovi cittadini immigrati (dal 2006 in poi); di nuove malattie tropicali (2007 in poi) e tante altre inchieste “fra la gente”. Oltre a questo sulle nostre pagine sono passati innumerevoli personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport: dalle Miss Italia venete, ai grandi calciatori come Del Piero, dal “veneto” Tiziano Ferro, a decine di altri personaggi che testimoniavano l’impegno nel volontariato. Non possiamo poi enumerarle le tante e tante storie di vita vissuta della gente, cosiddetta, comune. È difficile ricordare ogni numero e ogni “avventura” giornalistica. Ora, dal 28 aprile scorso, ne è iniziata un’altra di avventura: Dono&Vita è on line. Un giornale, quasi un quotidiano, che andrà ad affiancare, integrare e arricchire il trimestrale che - nonostante tutto - continuerà ad arrivare nelle case di oltre 100mila famiglie del Veneto e di molte altre in Italia. Si ri-parte! Con qualcosa che guarda ancora più avanti e che speriamo incontri il gradimento di ancora più lettori. La nostra piccola goletta, insomma, con le vele rosso-azzurre dell’Avis, si è avventurata da un paio di mesi nell’immenso oceano di internet. Il nostro giornale affronta il mare aperto. L’intento è andare oltre l’orizzonte, verso un pubblico nuovo. Una platea non limitata

ai soli donatori, che in ogni caso saranno il nostro “zoccolo duro”. Salpiamo insieme verso nuove terre, come una vera nave che affronta un lungo viaggio nell’ignoto. Non lo faremo da sprovveduti, da marinai d’acqua dolce, salpando senza carte nautiche o bussole. La nostra bussola, come sempre è stato, saranno i lettori. I nostri veri “padroni”: voi fedelissimi e tutti quelli che arriveranno. Voi donatori potrete continuare a ricevere gratuitamente Dono & Vita in formato cartaceo (secondo le decisioni delle vostre Avis), ma ci potrete leggere anche on line con notizie fresche di... giornata. Potrete però essere affiancati anche da lettori del tutto quelli “nuovi”. Coloro che, magari, ci leggeranno solo on line. Nuovi lettori che contiamo di avvicinare anche al grande mondo del Dono. Le nostre carte nautiche, quelle su cui ci si muove l’onesta e corretta informazione, saranno le notizie: precise, affidabili, verificate e verificabili. Come sempre. Spazieremo anche “oltre”, se ci riusciremo. Al di là dei pur ampi orizzonti del volontariato del sangue. Anche con questa versione a stampa, che potrà diventare sempre più una rivista di approfondimento e inchiesta. È ancora tutto in divenire, il sito. Qualche strappo nelle vele, ancora mal cucite, magari ci sarà. Qualche falla nella chiglia forse non l’abbiamo ancora vista. Potremmo anche incontrare qualche scoglio. Navigando, si sa, capita. Ma intanto siamo ri-partiti per una nuova avventura. Tutti insieme, con una grande e splendida ciurma. Veniteci a trovare, commentate gli articoli, iscrivetevi anche al gruppo Facebook del “vostro” gionale, cercateci su Twitter. Criticateci per migliorare: ci Beppe Castellano teniamo.

LA PAGINA DEL DIRETTORE

L’EDITORIALE

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È bonaccia prima dell’uragano? ome scrive il presidente regionale Alberto zione dell’attività sanitaria negli ospedali veneti, ad Argentoni nell’Editoriale, tutto finora va bene esempio nei trapianti d’organo, o se è conseguenza in Veneto. E ne possiamo essere orgogliosi. Ma è positiva di minori esigenze per incidenti stradali o sul calma (molto apparente) o bonaccia prima della tem- lavoro, o per complicanze chirurgiche; il sistema pesta? Vediamo la situazione. informatico non è ancora in grado di farci capire. Nell’ultimo numero avevamo scritto che, dall’analisi La preoccupazione per l’estate dei dati SIRT (la rete informatica del Sistema Trasfusionale veneto), a conclusione del 2010 si eviomunque sia, le esigenze trasfusionali degli denziava un soddisfacente recupero di tranquillità ammalati veneti nell’avvio contraddittorio del nel dinamico equilibrio fra le donazioni di sangue dei donatori e le trasfusioni agli ammalati, che tanto 2011 sono state soddisfatte e così pure gli impegni allarme aveva generato nel 2009 per l’imprevisto, presi con regioni carenti nell’ambito della programinedito e vistoso incremento delle necessità di san- mazione per l’autosufficienza nazionale. Non è affatgue. Anche il plasma conferito alla Kedrion per otte- to poco e non era nemmeno scontato. Complimenti a tutti per l’ottimo lavoro; nere i plasmaderivati è non ce ne mancherà anche aumentato nel 2010 del +3,4%. Tutto bene dunDal terzo convegno, a Trieste, per il futuro. que? Non è facile spie- un proficuo e concreto confronto In effetti la preoccupazione è per l’estate, quando garlo, ma ci attendono come sempre si ridurranno tempi difficili e complicati. L’avvio del 2011 è stato negativo, come eviden- le donazioni; può far capolino la carenza di unità di te dalle tabelle del 1° trimestre, anche per la ricom- sangue per gli ammalati; è già accaduto in passato. parsa dell’epidemia influenzale che ci aveva rispar- Grande attenzione e vigilanza dunque, pur senza miato l’anno scorso e che ovviamente ha coinvolto allarmismi; gli uffici di chiamata avranno certamenpure i donatori; con il passare dei mesi abbiamo recu- te un ruolo rilevante. perato l’equilibrio, ma più per un contenimento dei Guardare avanti, andare oltre consumi. La novità non è quindi il rallentamento dell’incremento delle donazioni, previsto per vari ochi ancora, solo i più accorti, hanno percepito motivi già più volte spiegati, ma il rallentamento che la situazione trasfusionale italiana sta di fatto della dinamica dei consumi; anche il dato del plasma conferito alla Kedrion, nei primi cinque mesi, vedo- galleggiando. Dopo la potente spinta nata dall’irruno l’incremento del plasma conferito “solo” dello zione delle tragedie AIDS ed Epatite C degli anni 0,7%. Ci si domanda se questo è conseguente a ridu- ’80, che ha consentito la nascita del “Conto Lavoro” e degli Accordi Interregionali, stiamo assistendo ad una inutile dissipazione degli anni. In particolare dopo la legge 219/2005 ci dovevano essere, entro 612 mesi, tutta una serie di atti governativi regionali e soprattutto nazionali che a tambur battente rigirassero il Sistema trasfusionale italiano portandolo a norma europea e nel terzo millennio. E’ un ritardo squisitamente politico, una carenza di governo, che rischia di far perdere il treno dello sviluppo. L’Accordo Stato-Regioni del 16.12.2010 ha infine sbloccato l’incanto, ma solo in parte. Siamo in attesa che il Ministro della Salute firmi non uno, bensì 5 decreti ministeriali per dare l’operatività prevista dalla 219/2005 necessaria a rimettere in corsa il cambiamento del sonnacchioso e dispersivo Sistema trasfusionale. E si badi bene che nessuno mette in dubbio la qualità e la sicurezza del sangue trasfuso, frutto sia dell’affidabilità dei donatori italiani che della

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competenza e professionalità del personale sanitario. Si discute di organizzazione, di gestione, di controllo di qualità, di reazioni avverse, di sostenibilità economica, di efficienza ed efficacia, di integrazione e compenetrazione fra Sistema trasfusionale pubblico e raccolta associativa in convenzione. Perché è ormai evidente a tutti che l’uso non efficiente delle risorse strumentali, degli impianti e del personale rende insostenibile l’intero sistema; se a questo si aggiunge l’uso inappropriato del dono, a partire dai farmaci plasmaderivati, con la realtà assai discutibile anche di consumo di prodotti commerciali di importazione pur in presenza di prodotto di proprietà delle Regioni stesse e frutto del dono non remunerato, si capisce che siamo su una china scivolosa dalla quale bisogna uscire al più presto. La riorganizzazione complessiva della rete trasfusionale, accentrando le fasi di lavorazione del sangue donato, mantenendo solo la raccolta, cioè la donazione dei donatori, periferizzata è ormai ineludibile. La chiusura delle sale prelievo pubbliche, o anche solo il loro ridimensionamento operativo, per mancanza di personale, magari in estate nel momento di maggiore difficoltà, è dietro l’angolo, anzi è già iniziata.

Autorizzazione - Accreditamento Plasma Master File (PMF)

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ntro la fine del 2014 dovrà essere conclusa la fase di autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria delle strutture trasfusionali pubbliche e delle associazioni, nel rispetto dei “Requisiti minimi” stabiliti dall’Accordo Stato-Regioni del 16-12-2010. Anche prima di tale data si dovrebbero poter effettuare le gare europee per la lavorazione del plasma, superando così il monopolio industriale di fatto oggi presente, sempre che il ministro firmi i necessari decreti,

tecnicamente già pronti. Ma per poter davvero fare le gare europee è necessario che il plasma rispetti le norme europee sul PMF, che è un documento a se stante dell’Industria alla quale verrà poi conferito il plasma; nell’ambito di queste norme è previsto il rispetto dei requisiti minimi dell’Accordo StatoRegioni del 16.12.2010. Altrimenti si ritorna al conferimento solo in ambito nazionale, permanendo quindi il monopolio di fatto esistente. Se siete riusciti a seguire il ragionamento siete davvero bravi! Un classico circolo vizioso che si è creato (apposta?) per il ritardo nel governo del settore. Il Veneto è però partito in anticipo grazie a proprie delibere regionali (già nel 2006) ed è prevedibile che riesca a concludere il percorso autorizzativo entro il primo semestre 2012, potendo quindi teoricamente aprire il percorso della gara europea magari insieme alle altre regioni che avranno compiuto il medesimo iter, esaurendosi così l’attuale Accordo Interregionale Plasma (AIP) nato nel 1999. Già ci si confronta per costituire un gruppo di lavoro dedicato alla predisposizione di un nuovo capitolato di gara. Conclusioni: lavorare, lavorare, lavorare,… e donare pensando agli ammalati. Come si può capire non abbiamo molte scelte. Abbiamo la consapevolezza che stiamo predisponendo il futuro dei nostri figli, in un contesto complesso e globale, sovranazionale e articolato a livello regionale. La crisi economica e le normative europee non ci consentono più di rinviare, semmai ci si può rimproverare tutti di aver accumulato ritardi di alcuni anni. Ogni dirigente ai diversi livelli segua gli sviluppi con consapevolezza e disponibilità. Però intanto pensiamo alle esigenze concrete ed immediate degli ammalati; ogni donatore e donatrice faccia la sua parte andando a donare: in estate gli ammalati non vanno in ferie. Buona donazione a tutti/e.

ATTUALITÀ TRASFUSIONALE

ATTUALITÀ TRASFUSIONALE

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Bernardino Spaliviero

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America Latina, fase operativa COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

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illennium Goal. Tra progetto e realizzazione. nata versione della proposta operativa, in modo che Ovvero, terzo convegno - ottimamente orga- il Ministero degli esteri la possa visionare, approvare nizzato da Avis Friuli Venezia Giulia, presieduta da e rendere esecutiva entro l’autunno. La cornice entro Carmelo Agostini - sul progetto di cooperazione cui si è svolto l’incontro, ha dato modo ai rappreseninternazionale con il coinvolgimento di otto Paesi tanti dei Paesi latini di conoscere una delle realtà di dell’America Latina. Dopo la fase di studio di fattibi- eccellenza del mondo trasfusionale italiano. Come lità degli ultimi mesi, il progetto è quasi giunto alla sottolineato anche dall’Assessore regionale alla sua fase operativa e tutti Salute, Integrazione Socio sono ora in attesa di queSanitaria e Politiche sto “gemellaggio” transoDal terzo convegno, a Trieste, Sociali, Prof. Vladimir ceanico, che ha l’obiettivo un proficuo e concreto confronto Kosic, il Friuli Venezia di promuovere anche nei Giulia è la regione con il Paesi latino-americani un più alto numero di donamodello di struttura trasfusionale basato sulla dona- tori per 1000 abitanti e rappresenta una delle eccelzione volontaria, anonima, non retribuita, periodica lenze in termini di autosufficienza su scala nazionale. e associata. "In questo progetto - come ha detto il pre- Tale posizione deve fornire uno stimolo in ambito sidente nazionale Vincenzo Saturni - Avis porta i suoi etico per ampliare il più possibile la solidarietà, 84 anni di storia e di attività e mette a disposizione il esportando i nostri modelli vincenti per garantire know-how dei tanti dirigenti e volontari avisini per anche ad altri paesi l’obiettivo strategico dell’autosufdiffondere, anche fuori dai nostri confini nazionali, la ficienza, inteso così in termini mondiali. In ambito cultura del dono e della solidarietà". locale, inoltre, la regione Friuli ha all’attivo già numerose iniziative per sostenere e promuovere la La terza conferenza internazionale cooperazione internazionale (in particolare con la Il programma della terza conferenza internazionale, Fondazione Italiana Fegato in Argentina e con il proorganizzata da Avis per questo progetto, svoltasi a getto di classificazione della disabilità in Honduras). Trieste il 3-4 giugno scorso, prevedeva anche la ceri- Tra le autorità presenti anche il neo-eletto presidente monia ufficiale di firma del progetto, ad opera dei Fiods, Gianfranco Massaro, che ha colto l’occasione rappresentati del Ministero degli Affari Esteri italiani per esortare i rappresentanti dei Paesi intervenuti a (finanziatore del progetto), dell’Organizzazione considerare la Fiods come una preziosa risorsa per le mondiale della sanità per l’area Pan-Americana e di costituende associazioni di volontari del sangue nei Avis nazionale. Purtroppo, per motivi legati al com- paesi latinoamericani, per fare rete e crescere insieme. pletamento dell’iter progettuale, la cerimonia dovrà Un concetto ribadito dal Segretario generale Fiods, il essere rimandata e i progettisti di Avis nazionale sono francese Jean Marie Durant. al lavoro per consegnare al più presto l’ultima aggior-

Alcuni interventi durante il convegno

Il programma dell'intensa due-giorni ha visto susseguirsi al tavolo dei relatori numerosi esperti e dirigenti Avis che hanno illustrato alcuni esempi della gestione organizzativa di Avis (sia in termini prettamente associativi, ma anche logistici e strutturali) o di forme di cooperazione internazionale già in atto, per spiegare in concreto come si è pensato di strutturare il progetto. Un esempio per tutti è il progetto biennale Avas nella regione Argentina di Cordoba presentato da Aldo Degaudenz, presidente Avis Trento - che si avvia alla sua conclusione e che è stato reso possibile da una forma di cofinanziamento tra Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento e da una raccolta fondi interna delle varie Avis comunali del territorio. Un progetto simile, ma a Rosario, 8

è stato realizzato da Avis Veneto e un altro da Avis Molise. Così è nata l’Avas Argentina. Roberto Rondin, responsabile Avis nazionale della cooperazione internazionale, ha illustrato nei particolari l'iter e i punti salienti del Progetto complessivo. Il vero valore aggiunto dell’incontro è stata però la presenza dei rappresentanti dei Paesi direttamente interessati dal progetto. Lo schema progettuale prevede un primo gruppo di quattro Paesi prioritari (Bolivia, Ecuador, El Salvador e Guatemala) e altri 4 da coinvolgere in un secondo momento in un’ottica a rete (Cile, Honduras, Perù e Uruguay). Come già a Napoli nel 2010, a rappresentare questi Paesi è intervenuta una nutrita schiera di donne, con importanti ruoli di governo presso le strutture trasfusionali delle Banche del sangue latinoamericane: Maria Del Carmen Garcia (Bolivia), Ines Adela Zelaya Pineda (Honduras), Nathaly Marquez Tapia (Ecuador), Claudia Maria Garcia (Guatemala). Assieme a loro Claudia Barrera Lemus, coordinatrice del "club 25" dei giovani donatori volontari di El Salvador e la Vice Ministro della Salute del Governo dell’Honduras, la dottoressa Ednay Lany. Quest'ultima ha sottolineato l’importanza per il proprio Paese e per tutti i Paesi dell'America Latina di investire in questo progetto per ottenere, in futuro, sangue sicuro da donatori volontari, soprattutto per rispondere alle grandissime esigenze di sangue nel trattamento delle patologie post-parto. Tutte le intervenute hanno espresso grande attesa per il progetto ed hanno chiesto ulteriori chiarimenti rispetto alla sua implementazione. Un convegno, quello di Trieste, che si è rivelato quindi molto proficuo sotto il profilo tecnico e per chiarire reciprocamente le rispettive posizioni e aspettative. È stato infatti ribadito più volte il ruolo di Avis quale garante, che si assume la responsabilità e l’onere della rendicontazione del finanziamento del Ministero degli Esteri italiano (insieme all’IILA, Istituto ItaloLatino Americano, altro partner del progetto). Si è ribadito inoltre che non è prevista alcuna forma di finanziamento diretto dei ministeri coinvolti, ma solo la copertura di spesa per le azioni previste dal progetto, che sono state identificate nella creazione di associazioni nella società civile, il supporto ai sistemi nazionali sangue, la formazione di personale sanitario e la creazione di una rete informatica a supporto delle attività associative e di raccolta. "Con il pur "piccolo" Progetto Cordoba in Argentina ha detto il segretario generale di Avis nazionale, Renato Mattivi - la prima domanda che ci fecero all'inizio fu: "Ma quale multinazionale avete alle spalle?” Nessuna c'era allora, nessuna mai nella nostra lunga storia di volontari, nessuna tantomeno oggi. La vera "multinazionale" è quella della solidarietà: verso ogni malato, in ogni parte del mondo".

Plasmaderivati e sviluppi del Progetto Non solo sangue, ma anche plasma. Il progetto punta all’avvio della donazione di sangue su base volontaria, ma anche la questione plasma può essere determinante, soprattutto per la componente che può essere ottenuto dalla separazione (tecnologia già in uso anche in America Latina e che andrebbe quindi incrementata). In particolare l’intervento del dott. Bernardino Spaliviero, responsabile del Comitato medico di Avis nazionale (così come anche quello del dott. Vincenzo De Angelis, coordinatore regionale del sistema sangue in Friuli Venezia Giulia) ha inteso fornire ai delegati dei Paesi coinvolti nel progetto una prima infarinatura rispetto alla raccolta e lavorazione del plasma in Italia. I risultati raggiunti negli ultimi anni ci pongono ormai in una condizione di quasi autosufficienza anche per quanto riguarda i plasmaderivati e anzi per alcuni prodotti, come il fattore VIII, la produzione è sostanzialmente più alta del consumo e si arriva quindi a situazione di esubero. Per rispondere a tali eccedenze è in atto da parte del Centro nazionale sangue, su sollecitazione di Avis, lo studio di possibili cessioni e la più interessante riguarda proprio alcuni paesi dell’America Latina. Mentre andavamo in stampa era già stato programmato un incontro fra il Centro nazionale sangue e il Ministro degli affari esteri per esaminare la possibilità di cessione del surplus di Fattore segue a pag. 10

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

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VIII ai paesi dell’America Latina che ne facciano richiesta. Tale operazione, pur esterna al progetto con Avis, risulta comunque molto interessante anche ai fini dello stesso. Questi paesi potrebbero così utilizzare un prodotto sicuro per gli emofilici, liberando nel contempo risorse che vengono utilizzate per acquistare tali componenti sul mercato internazionale e che potrebbero essere subito investite per promuovere l’associazionismo del sangue, principale obiettivo del progetto. Senza contare l’aspetto etico: grazie a questa operazione si riuscirebbe a garantire una corretta destinazione al dono dei volontari italiani, senza vanificare il loro gesto di solidarietà e operando davvero nell’interesse dei malati, da una parte

Servizio a cura di Silvia Apollonio e Beppe Castellano

La testimonianza diretta di un nostro donatore Quando si dice il caso! Proprio mentre eravamo a Trieste per il servizio che avete appena letto, esattamente sabato 4 maggio ci arrivava in redazione una mail di un donatore di lungo corso. La pubblichiamo come “storia di vita”, anzi di tante vite...

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ono un donatore della Valpolicella, dell’Avis comunale di Pedemonte/Santa Maria (Vr), ormai vicino alla conclusione dell’attività “donativa”, essendo prossimo ai 65 anni. In tutta la mia attività di donatore non mi era mai capitato di fare una donazione all’estero. Oggi posso dire di aver donato il sangue ad una bambina prematura, figlia di una donna honduregna e di un papà spagnolo. La storia è questa: mia figlia, che lavora per l’Onu alla realizzazione di progetti di aiuto per Haiti, era impegnata nella Repubblica Dominicana. Qui ha conosciuto un ragazzo nicaraguense che lavora alla Banca mondiale, ed avendo ormai 35 anni, hanno deciso di fare un bel bimbo. Dato che si avvicinava il momento del parto, a fine marzo noi futuri nonni abbiamo deciso di andare da lei e di starle vicino per la felice circostanza.

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continua da pag. 9 o dall’altra dell’oceano. "Al di là della firma ufficiale della Convenzione fra Ministero degli Affari Esteri, IILA e Avis ci ha detto in un'intervista Vincenzo Racalbuto, dell'Ufficio cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari Esteri che ormai rappresenta una pura formalità, c'è da sottolineare che il progetto è "concretamente" partito. Questo incontro, infatti, si sta rivelando importantissimo proprio ai fini pratici, mettendo a confronto idee e posizioni variegate in base alla cultura di ogni Paese. Il problema, che mi sembra ampiamente superato grazie alla trasparenza di Avis e del suo operare, è quello della diffidenza, atavica e comprensibilissima vista la loro storia anche recente, di questi Paesi verso tutto ciò che proviene - anche come proposte operative - dai Paesi del Nord America e dell'Europa. Usciamo da questo incontro con una posizione condivisa, chiara e netta, sulla totale assenza di qualsivoglia interesse economico e di intenti ‘colonialistici’ da parte dell'Italia".

Scadendomi proprio in quei giorni il tempo per la donazione di sangue, ho deciso di rimandarla, pensando che se per caso mia figlia (che ha il mio stesso gruppo sanguigno) ne avesse avuto bisogno, sarei stato pronto per donarglielo. Fortunatamente, nonostante il cesareo, tutto è andato bene ed è nato Dante, un bel bimbo di 4 chili e 20. Pochi giorni prima, una sua collega aveva partorito prematuramente una bimba, al sesto mese di gravidanza e la piccola era rimasta ricoverata con grande pena e angoscia dei genitori. I medici, dopo una decina di giorni, informano i genitori che la bimba aveva bisogno di una trasfusione di sangue del gruppo O+, cioè il mio. Questi ragazzi, anche loro stranieri, senza parenti e amici, non sapevano a chi rivolgersi. Mia figlia mi ha subito avvertito e mi ha chiesto se potevo fare qualcosa. Per farla breve, mi sono presentato all’ospedale e dopo i relativi controlli, mi hanno detto che avevo tutte le caratteristiche per la donazione. Immaginatevi la gioia di poter donare ad una bimba neonata e prematura. Una bella e brava infermiera mi ha prelevato 500 grammi di sangue! Alla fine mi hanno offerto un gustosissimo succo di frutta tropicale, che non avevo mai assaggiato. Oggi, tornato da Santo Domingo, purtroppo il mio nipotino lo vedo solo su Skipe, ma continuo a chiedere a mia figlia di Gara, questo è il nome della bambina, che spero possa aver superato il periodo critico del primo mese. Tarcisio Benedetti

In corsa verso la scadenza del 2014 È

stata Bergamo, quest’anno, ad ospitare la 75ª Assemblea nazionale dell’Avis. Un appuntamento che si è rivelato molto vivace e propositivo, in particolare con le proposte e gli interventi delle Avis regionali. Ma non solo. Fulcro dei tre giorni di intenso lavoro dei circa 1200 delegati sono stati i gruppi di lavoro che hanno permesso di approndire temi cruciali per il Sistema sangue e la vita associativa. I problemi trasfusionali emergenti, a livello legislativo nazionale ed europeo, nonché quelli già conosciuti, ma da affrontare con nuove strategie e prospettive sono stati i gruppi “clou”. Il primo, “Il percorso di accreditamento alla luce dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per le unità di raccolta” era valido anche come corso E.C.M.. Ha visto come relatori Pasquale Spagnuolo e Bernardino Spaliviero per Avis e Giuliano Grazzini, Direttore del Centro Nazionale Sangue, che hanno illustrato il percorso complesso e difficile che entro il 31 dicembre 2014 dovrà concludersi per portare a norma europea tutto il Sistema trasfusionale italiano. L’altro è stato: “La chiamata del donatore quale strumento di fidelizzazione e programmazione dell’attività donazionale”. Non meno importanti, a livello associativo, anche gli altri due: “La tenuta dell’elenco dei soci ed i relativi registri” e “Gli aspetti amministrativi per la gestione associativa”. Un altro tema attuale affrontato nel corso dei lavori è stato quello dei nuovi cittadini (di origine straniera) che si stanno avvicinando sempre più alla donazione di sangue attraverso iniziative mirate. C’è poi tutto il discorso dei giovani: “Ai quali guardiamo con particolare attenzione perché sono il futuro prossimo della nostra associazione - ha detto il

presidente nazionale Vincenzo Saturni - si punta sulla formazione per quelli già avisini e sulla sensibilizzazione di quelli che non sono ancora donatori. Avere un componente in Esecutivo che si occupa di politiche giovanili e sia di raccordo con la Consulta nazionale Giovani permette di stare al passo con i tempi, anche in fatto di nuove tecnologie”. Non a caso durante l’assemblea ha fatto, con successo di pubblico e di critica, il suo debutto “Radio Sivà”. La radio on-web messa su dai giovani avisini che ha trasmesso per tutta la durata dell’Assemblea. Non è mancata la cooperazione internazionale, specie in America Latina, sta assumendo un significato e un impegno crescenti per Avis che sta promuovendo la donazione volontaria, periodica, non remunerata e associata laddove non è mai esistita. Molti i contributi, anche sotto forma di lavoro concreto, portati dalla delegazione del Veneto. Gli atti dei gruppi di lavoro e le cronache assembleari sono disponibili sul sito www.avis.it e anche su www.donoevita.it.

75ª ASSEMBLEA NAZIONALE

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

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Francesca Martini e l’impegno sulle tariffe postali... C on il suo stile di vita corretto, è come se il donatore di sangue mettesse su un “conto in banca” la propria salute. Tutelando se stesso e chi aiuta con il suo prezioso dono, ha detto Francesca Martini, Sottosegretario al Ministero della Salute, in Assemblea nazionale e in diretta ai microfoni di “Radio Sivà”. La Martini, veneta di Verona, ha sottolineato il ruolo indispensabile di Avis: “Oggi più che mai la vostra e le altre associazioni che si occupano della raccolta del sangue sono dei pilastri del sistema sanitario italiano - ha detto - perché garantiscono autosufficienza, sicurezza e qualità con la presenza capillare sul territorio e un preciso percorso tecnico-scientifico”. Interrogata sulla spinosa questione dell’aumento delle tariffe postali per la stampa associativa, che sta mettendo in difficoltà Avis e le altre associazioni di volontariato, la Martini ha assicurato un suo impegno. “Prendo atto di questa sollecitazione e senza dubbio alcuno prendo a cuore la questione, perché ritengo che la stampa associativa, per il ruolo che riveste in fatto di promozione dei valori del volontariato, vada incoraggiata. Se non a costo zero per la spedizione, comunque a costi più contenuti”. Non mancheremo di Michela Rossato ricordarglielo alla prima occasione...

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ASSEMBLEA REGIONALE

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a raccolta di sangue intero nel 2010 ha superato l’obiettivo regionale del +3%, arrivando ad un totale di 227.459 donazioni. Continua a essere molto buono l’incremento percentuale delle donazioni e si può osservare che crescono un po’ di più le realtà che hanno organizzato meglio gli Uffici di Chiamata. In alcuni Dipartimenti, invece, il rallentamento o la disomogeneità della crescita, anche nel primo periodo del 2011, sono segnali preoccupanti. Se n’è parlato nel corso della 40ª assemblea dell’Avis regionale Veneto, ospitata dal Centro Victoria Sport & City di Vittorio Veneto (Tv). Ad incidere, secondo le segnalazioni degli stessi donatori, il problema dei “permessi non concessi” dai datori di lavoro, oltre che ad altre problematiche di sistema (che si possono riferire all’inadeguata risposta dei Dipartimenti ai problemi di personale e di organizzazione per la raccolta, ai tagli effettuati sugli esami di controllo ai donatori, alla necessità di riorganizzare la rete di raccolta alla luce dei nuovi criteri di qualità e sicurezza trasfusionale, ai ritardi nell’erogazione dei rimborsi all’associazione, alla scarsa attenzione delle Direzioni

generali ai problemi dei dipartimenti) e associative (riconducibili all’incapacità di aumentare l’indice di donazione, a un perdita di aspiranti donatori, alla difficoltà di comunicare direttamente con il socio e di gestire i cambiamenti imposti dai nuovi criteri di qualità e sicurezza trasfusionale). Nel 2010, l’aumento dei consumi di emocomponenti in Veneto si è fortunatamente ridotto a +0,8%. Ciò può avere un duplice significato: un miglioramento della programmazione regionale della raccolta sangue nel 2010 o un andamento dei consumi straordinario durante il 2009. Inoltre, si conferma che i consumi crescono soprattutto per la terapia di supporto agli ammalati di tumore e agli ammalati cronici, categorie che s’incrementeranno sempre più nel corso degli anni. La cessione di sacche di sangue fuori regione ha superato di quasi 1.700 unità l’obiettivo previsto, attestandosi a oltre 14mila e posizionando il Veneto al secondo posto in Italia per il supporto all’autosufficienza nazionale. “La proposta di programmazione 2011 ci invita ad aumentare la raccolta di sangue intero di almeno un +2% - ha quindi detto il presidente regionale, Alberto Argentoni - Si tratta di obiettivi raggiungibili, che prevedono un nuovo sostanzioso aumento della raccolta nei Dipartimenti di Padova e Treviso, che hanno indici donatori e donazioni/1000 abitanti ancora sotto la media regionale. I consumi sono valutati su un trend di crescita inferiore al 2,5%”. Per l’apporto all’autosufficienza nazionale sono state confermate le attuali convenzioni extra–regione. La raccolta associativa di sangue continua a rimanere un fattore fondamentale per garantire l’autosufficienza regionale e nazionale di emoderivati. Il presidente dell’Avis nazionale, Vincenzo Saturni, che non è voluto mancare all’assemblea veneta, ha posto l’accento sulla necessità di ampliare un po’ ovunque l’orario di apertura dei Centri di donazione, in modo da agevolare il più possibile i donatori. Ha quindi sottolineato il fondamentale contributo che i veneti stanno dando ad Avis nazionale, in particolare nel campo della Cooperazione internazionale (in collaborazione con il Ministero degli Esteri), in campo medico-scientifico, nell’informazione con il periodico Avis SoS, a favore di Telethon e in una miriade di altre iniziative. Nel corso dell’assemblea ha esordito anche il nostro nuovo sito www.donoevita.it. L’assemblea 2012 sarà ospitata a Lazise (Verona).

Quando ridere fa buon’Avis G

iornata mondiale del Donatore di sangue, all’insegna di una sana risata. E anche se - come leggiamo nell’editoriale del Presidente forse ci sarà ben poco da ridere nell’immediato futuro per il Sistema trasfusionale veneto, Avis regionale il 12 giugno a Este ha riempito la piazza con tante risate e tanta musica giovane. Sono state stimate, ma forse erano anche più, oltre 2000 persone a gremire Piazza Maggiore. E a divertirsi, senza dimenticare l’impegno verso il prossimo, tutti assieme: anziani, giovani, famiglie, bambini, donatori (molti dei quali “in servizio” perché tutto andasse per il meglio) e soprattutto non donatori. I quali ultimi in moltissimi hanno preso volentieri i gadget informativi e - grazie a due splendide fanciulle dell’organizzazione che giravano fra il pubblico - si sono impegnati a prendere in considerazione una prima visita in Centro

trasfusionale. Sul palco gli artisti di Zelig: dal “presentatore” Paolo Franceschini al “Duo Torri”, i bolognesi con nutrita claque padovana; dal “timido bamboccione” Francesco Damiano, al “Maniaco” (la voce fuori campo che vuol far “morire” Bisio) per finire con gli “Emo” (potevano mancare visto il tema della serata?) veri beniamini dei giovanissimi. E a proposito di giovani, sul palco hanno dato ottima prova di sé due finalisti di “Musica nel sangue”: Eniko con gli splendidi ballerini e il gruppo di casa The Dogip. Sul palco, quasi protagonisti vista la verve cabarettistica contagiosa, Federico Aghi, Roberto Sartori e Francesco Magarotto. Più che raccontare, però, bisognava esserci. Facciamo parlare le immagini, ma molte più foto della serata (anche quelle con gli artisti) le trovate sul sito www.risofabuonsangue.it e sul sito e gruppo facebook di donoevita.it. b.c.

GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE

Un anno positivo, ma con problemi

Michela Rossato 12

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Marzo2011_02-15:progetto2Dono&Vita 20/06/11 09:50 Pagina 14

VITA ASSOCIATIVA

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edaglie? No grazie! Parte dalle Dolomiti vene- tutti gli altri donatori della provincia, come abbiamo te la “rivoluzione” delle benemerenze. Una spiegato nel numero scorso. “È sorto quindi l’Ufficio decisione che potrebbe definirsi storica, probabil- di chiamata diretta con convocazione di soci presso i due mente destinata ad estendersi ad altre province dove centri di raccolta di Agordo e Pieve di Cadore, ma anche l’argomento medaglie è da tempo fonte di discussio- presso il Servizio trasfusionale (Sit) di Belluno, che oggi ne. Ad accendere la miccia, nell’anno del suo 60° di gestisce il 95% delle donazioni”. Ma ogni servizio ha fondazione, è l’Abvs, l’associazione provinciale bellu- un costo, i donatori da coordinare sono qualche nese dei donatori di sangue, affiliata all’Avis. Con migliaio, tre dipendenti vi lavorano, a turno e con un una lettera-questionario l’Abvs ha direttamente chie- continuo aggiornamento informatico. “Negli ultimi sto ad ognuno dei suoi 6.315 soci se desidera conti- anni, nel corso delle Assemblee provinciali, abbiamo più nuare a ricevere, oltre al diploma di benemerenza, volte discusso su quali potevano essere le spese da riduranche le diverse medaglie, come segno dei traguardi re - continua la Bortot - e due sono state le consideraraggiunti in qualità di donatore. zioni: che vi è un notevole esborso Ebbene l’85% di quanti hanno per le benemerenze, molte delle Per i donatori il tempo quali non vengono ritirate dagli risposto ha scelto di rinunciarvi, ora e per sempre. Risposta che è prezioso, più dell’oro stessi donatori e che le stesse beneha sorpreso positivamente gli merenze, salvo rari casi, vengono stessi dirigenti: “Non ci aspettamesse in un cassetto e dimenticavamo una risposta così netta e significativa - commen- te”. Di qui l’idea di interpellare i donatori stessi, “con ta Gina Bortot, presidente provinciale dell’Abvs - sia l’intento di organizzarci al meglio e di evitare, ove posper quanto riguarda l’alto numero di donatori che sibile, inutili sprechi, le chiediamo - si legge nella lethanno rinviato il questionario, il 68%, sia per la tera - se lei è interessata/o a ritirare il solo diploma/atterinuncia alla medaglia. Lo ritengo un segnale forte stato e a rinunciare alla medaglia nel momento in cui quello che viene dalla nostra base: per i donatori verrà a maturare per numero di donazioni effettuate”. dell’Abvs il diploma è già un riconoscimento, senza biso- La Bortot chiude spiegando che il risparmio che si gno di oro o distintivi”. La lettera ai donatori era stata otterrebbe andrebbe ad essere utilizzato, oltre che per inviata dall’Abvs tra fine di dicembre e inizio gen- l’ufficio di chiamata, per il materiale promozionale e naio, con allegato un questionario. Dopo aver riper- informativo e per gli incontri di sensibilizzazione sul corso la storia e le finalità dell’associazione, nello territorio. E che i diplomi sarebbero rinnovati, con scritto la presidente spiegava che “dalla fine degli anni indicato il numero effettivo delle donazioni effettua‘90, in seguito alla chiusura dei Centri trasfusionali di te e non solo il tipo di benemerenza acquisita. Così Agordo e Pieve di Cadore, per permettere ai propri come le tradizionali medaglie sono già state sotituite donatori di continuare a donare il sangue nei centri di da distintivi più “portabili”. Una domanda che non raccolta a loro vicini, è stato istituito un servizio di con- ha tardato a trovare la sua risposta. Massiccia! Con vocazione telefonica alla donazione proprio per i resi- una crocetta sulla rinuncia al... metallo. A favore del denti nelle vallate dell’Agordino e del Cadore”. Un ser- “tempo” (grazie all’Ufficio di chiamata i donatori vizio che aveva ricevuto una risposta così positiva da stessi ne risparmiano parecchio) e dell’informazione. Michela Rossato convincere l’Abvs ad allargarlo, dal 2007, anche a

Aree geografiche

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Questionari inviati

Risposte ricevute

% ricevute su inviate

Risposte SI per ricevere la “medaglia”

% risposte SI su totale risposte ricevute

Il camper solidale è “on the road” U

n avveniristico mezzo che contribuirà quanto prima a sopperire alla stagnazione delle donazioni, dovute in gran parte alle carenze di personale dei centri trasfusionali ed all’aumento dell’uso del sangue in provincia di Venezia. E non solo. È il modernissimo camper-autoemoteca che ha già cominciato a girare per la provincia di Venezia e per il Veneto. Porta prima di tutto, con un sorriso, un invito a tutti a diventare parte della “Blood generation”, cioé donatori di sangue con “un semplice gesto”. Ma sarà - prima esperienza in tutto il Veneto - anche un vero e proprio, modernissimo, Centro prelievi di ultima generazione. “È infatti dotato delle più avanzate tecnologie - dice Giorgio Gobbo, presidente del Servizio raccolta in convenzione (Src) Avis della provincia di Venezia - che permetteranno al Src di usarla a supporto delle uscite di raccolta domenicali aprile, ha suscitato l’interesse di oltre 600 studenti e nei paesi dove gli spazi sono insufficienti o dove i locali docenti dell’Istituto Berna di Mestre, mentre il 30 non hanno ottenuto l’autorizzazione alla raccolta. E aprile ha potuto essere ammirato dai circa 300 delequesto in tutta sicurezza sia per il donatore, sia per colo- gati dell’Assemblea regionale Avis di Vittorio Veneto, ro che poi riceveranno il sangue raccolto”. Il Src provin- presente anche il presidente nazionale Vincenzo ciale, infatti, riunisce oltre 30 Avis comunali impe- Saturni. A maggio ha “girato” fra varie manifestaziognate nella raccolta esterna ai ni a Noale, Maerne, Annone Centri trasfusionali pubblici Veneto e Spinea per poi approche si svolge soprattutto di Acquisito grazie anche dare a Este il 12 giugno scorso domenica. Il nuovo camperoccasione della Festa regionaa Fondazione Antonveneta in emoteca è dotato di una piccole Avis per la Giornata mondiale la sala d’attesa con divanetto, di del donatore di sangue (vedi serun ambulatorio e di due poltrone per la donazione. vizio nelle pagine precedenti). Il nuovo mezzo è stato Non mancano ovviamente tutte le attrezzature per la acquistato e allestito grazie al contributo di Avis raccolta e la corretta conservazione del sangue (come regionale Veneto, della Regione Veneto e, in particola frigoemoteca con controllo computerizzato della lare, della Fondazione Antonveneta di Padova. temperatura) secondo le più rigide norme di legge Istituzione, quest’ultima, sempre attenta nazionali ed europee. Accattivante è anche la grafica sia alla promozione di eventi culturali, sia esterna, appositamente studiata per avere un forte e di iniziative che incidano nel sociale. “Per “invitante” impatto su chi vi poserà lo sguardo. Il noi, appena presentato - ci ha detto Servizio raccolta in convenzione provinciale di Veronica Boldrin, responsabile Relazioni Venezia ha già un’agenda fitta di richieste per l’utiliz- esterne e Segreteria generale di zo del nuovo mezzo. In primis come supporto nelle Fondazione Antonveneta (nella foto uscite per i prelievi festivi. Questo non appena arri- accanto) - si è rivelato subito un progetto veranno le necessarie autorizzazioni regionali. Nella molto valido e degno d’attenzione. Questo Legge trasfusionale del Veneto, infatti, è previsto l’ac- sia perché ideato da un’associazione presticreditamento e la certificazione soltanto (forse unica giosa e radicata capillarmente su tutto il terregione in Italia) per i punti di raccolta fissi. Fino ad ritorio, l’Avis regionale Veneto, sia per le oggi, infatti, un mezzo del genere non esisteva. Altro finalità di contribuire alla cultura della soliutilizzo prioritario del camper-autoemoteca è quello darietà e all’attenzione verso l’altro. In perdi fattore di richiamo e “testimonial” in occasione di fetta linea con le finalità statutarie di Fondazione eventi dislocati sul territorio. Intensa, a questo pro- Antonveneta”. Ora non resta che attendere il “battesiposito, la sua presenza in varie manifestazioni fin mo” ufficiale: il primo prelievo effettuato “on the dalla sua prima uscita “ufficiale” il 10 aprile scorso in road”. Un evento che sarà presentato congiuntamenPiazza Ferretto a Mestre. Cinque giorni dopo, il 15 te alla stampa da Fondazione e Avis. Beppe Castellano

VITA ASSOCIATIVA

Belluno dice stop alle medaglie

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ne più bello”, invece, è stato assegnato ex aequo al no parte del cd “Musica nel Sangue 2011”. Il miglior Liceo “Flaminio” di Vittorio Veneto (Tv) e all’Istituto singolo/gruppo di ogni categoria avrà la possibilità di “Marie Curie” di Garda (Vr): entrambe le scuole esibirsi in uno dei locali più trendy della regione o hanno ricevuto 400 euro. Nel corso della finale si sono durante un festival musicale estivo, mentre i primi tre esibiti anche i sardi The Sonora, saranno il volto della nuova vincitori, con la canzone Java, campagna della quarta ediziodella sezione Music Showcase, Premiata non solo la musica, ne di Musica nel Sangue. Le contest musicale aperto a tutte le ma anche supporter e fantasia scuole vincitrici riceveranno in band italiane. The Sonora premio attrezzatura didattica hanno avuto la meglio su oltre del valore di 1.000 euro. A 400 iscritti. Oltre all’esibizione come headliner, alla tutti i classificati della categoria Musica originale a finale di Musica Nel Sangue School Contest, The tema solidarietà saranno assegnati dei biglietti per assiSonora avranno a disposizione, per 4 giorni, uno stu- stere ai migliori concerti dell’estate 2011, grazie alla dio di registrazione in cui incidere il proprio cd. Tutti collaborazione con Azalea Promotion. Manuela Fossa e Dario Piccolo i finalisti di Musica nel Sangue School Contest faran-

Cronaca giovane da una finale molto affollata I

l Gruppo giovani regionale ha partecipato con un suo stand alla finale di Musica nel Sangue School Contest, progetto promosso da Avis, Fidas e Abvs, tenutasi il 7 maggio al Teatro comunale di Vicenza. La presenza dei volontari, giovani e meno giovani, si è fatta subito percepire: in un batter d’occhio l’ingresso del teatro ha preso i colori bianco, azzurro e

rosso delle bandiere e delle divise avisine e tutti si sono messi a disposizione per accogliere gli spettatori e i gruppi scolastici di musicisti e supporter. La location era degna di un vero e proprio festival della musica: un’opportunità unica per questi giovani artisti per esibirsi dal vivo, ricompensando ampiamente lo svolgimento delle fasi preliminari del contest avvenute esclusivamente via internet. L’evento, che ha richiamato numeroso pubblico da tutta la regione, si è svolto alla presenza dei presidenti delle Associazioni dei donatori promotrici, di altri referenti delle stesse associazioni del sangue e del sindaco di Vicenza, dott. Achille Variati. I veri protagonisti della giornata vicentina sono stati, comunque, i giovani artisti, capaci di esibizioni di altissimo livello, accompagnati da una schiera di supporter acclamanti. Alla fine la giuria di esperti ha decretato i vincitori dell’edizione 2010/2011. Sono stati inoltre assegnati 400 euro al Liceo Pigafetta di Vicenza per aver portato all’evento più supporter (75 presenti). Il premio per lo “striscio-

Diamo i “numeri” I

numeri parlano chiaro: 59 istituti secondari di II grado coinvolti nelle fasi preliminari (Venezia 4, Belluno 8, Padova 16, Rovigo 3, Treviso 5, Verona 11, Vicenza 12) per un totale di 143 band musicali; 24 gruppi esibitisi nella finale di Vicenza, 6 selezionate dalla community del portale www.musicanelsangue.it e 18 dalla giuria di qualità. La forza di Musica nel sangue è quella di saper veicolare il messaggio del dono del sangue attraverso la musica: un messaggio fatto dai giovani per i giovani. Ora ci prepariamo all’edizione 2011/2012, consapevoli e convinti che sono i giovani gli autori e i responsabili del processo di cambiamento del modo di comunicare solidarietà.

MUSICA NEL SANGUE 2011

MUSICA NEL SANGUE 2011

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Ecco tutti i vincitori e le scuole di provenienza Categoria: Musica originale Think you happy dei Maela - IIS Marie Curie Garda (Vr) - “Per le sognanti atmosfere folk, primaverili e acustiche che inducono l’ascoltatore al benessere”; My sound di Eniko IIS Rolando, Piazzola di Piazzola sul Brenta (Pd); Dignità dei D.N.A. Liceo Scientifico Flaminio, Vittorio Veneto (Tv); Categoria: Musica originale a tema Solidarietà Miss Tel Aviv di The Courtesy - Liceo Scientifico Nievo, Padova - “Per la sintesi efficace tra il suono e il contenuto testuale”; Questa è la mia vita di Carra Mc Liceo Pigafetta, Vicenza; The Mad di Under the Pillow revival Liceo Scientifico Galileo Galilei, Verona;

Categoria: Musica cover” Sos delle The Diamonds Istituto Rolando da Piazzola, Piazzola sul Brenta (Pd) “Per le coreografie, la presenza scenica, il calore e il divertimento nello spettacolo dal vivo”; Zombie dei The Dogip ITCG Atestino, Este (Pd); Naive dei The Basically Liceo Scientifico Medi di Villafranca di Verova (Vr); Altre notizie su: http://www.musicanelsangue.it/

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Donatori da 110 e lode in quattro atenei del Veneto

Qui Verona Al chiostro San Francesco sono stati tanti i giovani universitari contagiati dall’entusiasmo del gruppo di volontari avisini, provenienti da università diverse e tutti donatori, che hanno accettato di fare da testimonial per l’associazione in questa importante giornata. Molti si sono avvicinati allo stand in cerca di informazioni su luoghi, modi e tempistiche della donazione; alcuni, già donatori, hanno testimoniato agli altri la propria esperienza. Una goccia di sangue può poco, infinite gocce di sangue formano un mare. E iniziative come queste allargano il bacino di donatori tra le nuove generazioni.

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l 3 maggio scorso i volontari del Gruppo giovani Avis regionale e dei gruppi provinciali e locali sono scesi in campo per ripetere la positiva esperienza dello scorso anno all’Università. Presso le sedi universitarie di Padova, Treviso, Venezia e Verona sono stati allestiti degli info point per sensibilizzare i giovani presenti alla solidarietà e avvicinarli al mondo della donazione di sangue. La campagna di sensibilizzazione al dono del sangue si chiama “Goccia su Goccia” ed era partita da Padova qualche anno fa, per poi diffondersi all’intera regione con finalità la comunicazione tra giovani in merito al dono e alla mission della nostra associazione.

Manuela Fossa, Michele Battistuzzi, Emmanuele Bogoni, Gregorio.

Qui Padova La manifestazione è stata caratterizzata da un positivo riscontro ed impatto sul pubblico universitario, grazie anche alla posizione strategica del gazebo posto vicino l’ingresso della Facoltà di Farmacia, punto di forte passaggio degli studenti, e alla promozione fatta dai giovani volontari avisini presso le mense dell’università patavina. Anche quest’anno, un ringraziamento particolare va ai giovani del Sism (Segretariato degli studenti di medicina) che collaborano alla realizzazione dell’evento.

Qui Treviso L’info-point è stato allestito al piazzale dell’Università, grazie alla concessione della Cassamarca. Tanti i giovani contattati che hanno capito l’importanza della cultura del dono grazie al lavoro dei giovani volontari avisini, supportati a Treviso dai ragazzi che stanno svolgendo il Servizio Civile in Avis regionale.

Qui Venezia Due le sedi coinvolte grazie al protocollo d’intesa con Ca’ Foscari: quelle di San Basilio e di San Giobbe. Complici le posizioni strategiche, molti i giovani avvicinati e una quarantina le promesse di donazione firmate dai ragazzi che sono già stati contattati per informazioni più precise e appuntamenti per le visite di idoneità. Molti i giovani avisini che hanno risposto all’appello lanciato nel corso dell’assemblea provinciale e che hanno presenziato agli stand, portando avanti quello che è il vero compito dell’associazione: la promozione della donazione. 18

Qualche appuntamento estivo in giro in Veneto P iccolo memorandum di manifestazioni estive, organizzate dai giovani Avis, di cui ci è giunta notizia prima di andare in stampa. Il 25 giugno: festa in barca del Gruppo Giovani Avis provinciale di Venezia; il 26 giugno: il 5° Torneo Avis provinciale di calcio saponato a Concordia Sagittaria (Ve), anche quest'anno realizzato in collaborazione con il Gruppo Arena; fino al 9 luglio: il 16° Torneo di pal-

lavolo Avis Giovani Est Veronese a San Bonifacio (Vr); il 9 luglio: la serata rock-musicale a Monastier (Tv) organizzata dai Gruppi Avis Giovani di Monastier, Roncade, San Biagio di Callalata e Zenson di Piave; il 10 luglio: Torneo di calcio saponato e Green Volley a Campomolino di Gaiarine (Tv), organizzato dai Giovani dell’Avis di Gaiarine e Mansuè, in collaborazione con la Provinciale di Treviso.

E al Jammin’ Festival l’Avis batte le zanzare I

l tempo bizzoso di giugno non ha scoraggiato il Gruppo giovani dell'Avis Mestre-Marghera, che ha presenziato alla tredicesima edizione dell'Heineken Jammin' Festival (9-11 giugno, Parco San Giuliano, Mestre) per promuovere la donazione di sangue tra i giovani partecipanti del festival. Anche quest'anno, infatti, grazie alla Municipalità di Mestre, l'associazione era ospite all'interno degli spazi istituzionali accanto ad altre onlus. Nel corso dei tre giorni i volontari hanno distribuito migliaia di braccialetti rossi con lo slogan "Be cool... Give blood!" e di utili salviettine anti-zanzare, raccogliendo anche promesse di donazione. L'evento, che con la presenza di Coldplay, Negramaro e Vasco ha attirato circa 80mila spettatori nei tre giorni, ha rappresentato ancora una volta un'occasione straordinaria di visibilità per l'associazione e il dono del sangue. Senza dubbio, se il festival si terrà ancora a Mestre, l'Avis non mancherà. Come non mancherà, poi, al Marghera Village, kermesse che dall’8 giugno al 28 agosto offre musica,

gastronomia e intrattenimento per tutti i gusti, quest’anno in chiave patriottica. Per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia, il programma prevede in particolare tre serate colarate: verde, bianca e rossa. Quest’ultima sarà appunto dedicata all’Avis, che colorerà il Village l’8 agosto, in occasione dell’esibizione del gruppo “La Mente di Tetsuya” , una delle principali band italiane che ripropone le sigle dei cartoni animati giapponesi degli anno ’70 e ’80 e che ogni anno fa registrare il tutto esaurito. 19


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SPECIALE SCUOLA

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ove anni di vita, 46.928 studenti incontrati (4820 nell’anno scolastico 2010-11), con una crescita costante di adesioni, in particolare nelle scuole superiori. Un vero successo per il Progetto Scuola dell’Avis provinciale di Venezia, che di anno in anno evolve e propone a insegnanti e studenti sempre nuovi giochi e attività educative. Un’esperienza formativa per tutti, a partire dagli stessi operatori, come raccontano Francesco e Tiziana.

È

particolarmente significativo ritrovarsi, come operatori del “Progetto Scuola” dell’Avis provinciale di Venezia, a parlare e scrivere della nostra esperienza educativa e lavorativa. E lo è perché i bambini e i ragazzi che abbiamo incontrato con i loro insegnanti, all’interno dei vari edifici scolastici, restano un fatto unico importante, che permette di percepire in diretta e sul campo, come il contattare le nuove generazioni sul loro “territorio” (la scuola) sia una strada maestra, per riuscire a trasmettere l’idea del dono, della solidarietà del poter fare se si vuole, qualcosa per gli altri. Cito la dott.ssa Laura Elia che, nella sua recente relazione all’assemblea annuale, ha dichiarato: “È bello accorgersi di aver instaurato con centinaia di insegnanti un rapporto di stima e amicizia, perché l’Avis non è una delle tante associa-

zioni da incontrare a scuola, ma è anche un’associazione a cui poter raccontare le proprie difficoltà”. E questo “poter raccontare” è ovviamente mediato, quindi facilitato, dalle diverse offerte di giochi e attività educative che via via vengono proposte ed elaborate dai responsabili del progetto: Fiabilas, Teatro immagine, Dilemma del Prigioniero, Pittura Creativa. Non è sempre facile “lasciar posto all’altro”, ma se ci proviamo sentiamo che l’altro esiste e, magari, ci occupiamo di lui. Partecipiamo tutti, operatori e bambini e insegnanti e volontari Avis presenti per l’obiettivo comune: provare a star meglio e tentare di fare qualcosa di importante. Si esce dall’esperienza entusiasti e arricchiti un po’ tutti, consci di aver “toccato qualche cuore” e di aver “aperto una finestra” anche con bambini così piccoli e con l’idea, riprendendo sempre le parole di Laura Elia, che “si può partecipare alla costruzione di un mondo più giusto e umano”. Tra le nuove offerte proposte in questo nono anno, ci piace soffermarci sulla “pittura creativa”, indirizzata alle classi di 4ª e 5ª elementare. Incontriamo generalmente il gruppo nella loro classe, trasformandola però (sempre attraverso un gioco) in luogo adatto a star insieme in modo diverso (a semicerchio, seduti per terra, senza cattedra...). L’operatore/narratore ha il compito di portare i bambini nell’immaginario di una storia in cui gli abitanti di un certo “Bosco di Iride” hanno perso i propri colori e la felicità per aver creduto alle facili promesse del Signor Progresso. Nella seconda parte (animata e interattiva), il personaggio Anna (secondo operatore), ragazza curiosa che vuole aiutare a ritrovare la felicità e i colori, stimola i bambini a far tornare il giallo, il blu, il rosso, il bianco e il nero rispettivamente colori della gioia, dei desideri, dell’ amore, della solidarietà e dei sogni. E i bambini parlano raccontano, esprimono le loro fantasie e i colori (con un gioco teatrale) si materializzano uno alla volta. In questa fase le parole si accavallano e il distacco dalla quotidianità fa riemergere la fantasia interiore. Si passa quindi alla seconda parte in cui, utilizzando un gioco/filastrocca di Gianni Rodari (“Il duello di parole”) si creano nuovi oggetti da dipingere, forse un po’ strampalati, ma dove ogni bambino può proiettare le emozioni personali. Ed ecco apparire su un grande foglio bianco: la pianta dei gatti, la matita tigre, il pesce automobile, la sedia trasparente ecc. Infine insieme, solo con pennelli e colori, si dipinge si racconta, si gioca e il prodotto finale non è una sintesi di tante emozioni, ma l’insieme di esse. Francesco Pinzoni e Tiziana Magarotto

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Astori Mogliano: una folla a donare U

n successo oltre le aspettative. Ben 34 studenti di quarta e quinta superiore si sono sottoposti a Mogliano Veneto (Tv) all’iter sanitario di idoneità per diventare donatori di sangue. L’iniziativa, denominata “L’ultimo metro”, si è svolta al Collegio “Astori” a conclusione di un percorso di collaborazione che ha permesso alla scuola salesiana e all’Avis di Mogliano di sviluppare insieme un cammino educativo per trasmettere ai ragazzi i concetti di dono, di solidarietà, di gratuità, di volontariato, di responsabilità sociale, di impegno effettivo nei confronti di chi si trova nel bisogno, di sani stili di vita. “Per la prima volta, è stata data la possibilità, ai ragazzi maggiorenni che lo desideravano, di sottoporsi a visita medica, colloquio e prelievi per diventare donatori - spiega soddisfatto il presidente dell’Avis di Mogliano, Francesco Tessarin - allestendo proprio a scuola tre ambulatori presso l’infermeria, con medici e volontari avisini. Gli studenti hanno risposto in tanti, dimostrando sensibilità e voglia di fare qualcosa in prima persona per il prossimo. Con il loro gesto hanno capito il valore di altruismo dell’Avis e lanciato un messaggio importante ai coetanei”. Importante l’appoggio dato all’iniziativa dal coordinatore dell’Astori, don Carlo Beorchia e dalla professoressa Emanuela Zoja. “La giornata è stata straordinaria e persino emozionante, perché prova che i nostri giovani, quando stimolati con messaggi chiari e positivi, sanno dare il meglio di sé - commenta il presidente dell’Avis provinciale, Gino Foffano, presente all’Astori - con questa iniziativa viene data loro la possibilità di iniziare il percorso a scuola e, una volta ricevuta a casa l’idoneità, di andare a donare nel Centro

trasfusionale più vicino e più comodo”. E mentre gli studenti delle superiori si sottoponevano ai prelievi, quelli delle elementari, sempre del Collegio “Astori”, incuriositi e informatisi dell’iniziativa, si sono fatti avanti, promettendo di diventare a loro volta donatori una volta cresciuti! “I ragazzi più grandi sono diventati un modello positivo per quelli più piccoli - conclude Foffano - la più bella conclusione dell’intera iniziativa”. Cui hanno partecipato anche genitori e personaMichela Rossato le della scuola.

SPECIALE SCUOLA

Venezia: 9 anni, una ‘città’ di studenti

Lupo Alberto diventa avisino e torna a scuola È

stata approvata dal Consiglio dell’Avis nazionale l’iniziativa di entrare nelle scuole con il simpatico personaggio dei fumetti. Grazie alla disponibilità del suo disegnatore, il celebre Silver (Guido Silvestri), Lupo Alberto farà da filo conduttore a un nuovo opuscolo di 32 pagine da distribuire ai ragazzi durante gli incontri che l’Avis tiene nelle scuole secondarie di primo grado (le medie). “Un prodotto semplice, simpatico, molto colorato, che fa riflettere divertendo - ha spiegato

il presidente dell’Avis nazionale, Vincenzo Saturni - e che parla di tutela sanitaria, di stili di vita, di problematiche che possono interessare i ragazzi, di dono del sangue. Alcune parti dell’opuscolo sono lasciate alle risposte degli studenti”. Emo servizi ne realizzerà un certo numero e li distribuirà alle Avis che ne faranno richiesta. La pubblicazione (una copia sarà allegata ad Avis SOS) potrà essere personalizzata nell’ultima pagina con i recapiti delle Avis richiedenti un M.R. certo numero di copie.

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Verona: 700 liceali, un dono, due miss

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a giornata Europea del volontariato è stata degna- avevano conosciuto le associazioni nell’assemblea mente festeggiata nella bassa veronese. Sabato 7 d’Istituto del 26 marzo, sono arrivati al mattino in maggio si è, infatti, concluso il progetto “La scuola fa area Fiere concessa dal Comune di Cerea. Ad attenbuon sangue”, realizzato grazie al contributo del derli tutti i volontari, che li hanno subito coinvolti in Centro servizi per il volontariato di Verona. un gioco del tipo “caccia al tesoro”, con tematiche sul Promotrice del progetto è stata l’Avis comunale di volontariato. “Abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi, Concamarise, che ha voluto coinvolgere le Avis di non lasciarli solo spettatori - dice Simone Guzzetti, Nogara, Sanguinetto, Cerea, uno degli ideatori del progetto Angiari, San Pietro di Legnago, mettendoli così a contatto con i Aselogna e Sustinenza, la Fidas, volontari”. Significativa è stata Legalità e solidarietà il Progetto Sorriso, l’Admor, poi la simulazione di un inciin un progetto del Csv l’Aido, l’Uildm, l’associazione dente stradale, messa a punto Betulla Onlus, la piccola dalla Croce Rossa e dai Vigili Fraternità, l’Anderlini, La Rete di Cerea, i Vigili del del Fuoco: nel piazzale della fiera la scena dell’inciFuoco, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana dente, coinvolte due auto e un motorino, con vere (sezione di Cerea e Verona), la Polizia municipale di comparse perfettamente truccate tanto da sembrare Cerea e l’Arma dei Carabinieri, che ha partecipato veramente ferite e sotto choc. Carabinieri, ambulanalla giornata conclusiva per il progetto sulla legalità. ze e Vigili del fuoco hanno fatto il loro ingresso sulla I 700 ragazzi del “Leonardo da Vinci” di Cerea, che scena con le sirene spiegate. “Anche questo è stato molto importante - dice Claudio Bresciani, presidente dell’Avis Concamarise - cioè far vedere ai ragazzi come i volontari di varie associazioni collaborano tra loro, con l’unico scopo di mettersi a servizio del prossimo, gratuitamente”. Al termine della simulazione i ragazzi sono rientrati nel padiglione fieristico, dove ad attenderli, sul palco, insieme al responsabile giovani Avis Concamarise, Federico Marangoni, c’erano le due madrine della giornata: l’ex miss Italia, Silvia Battisti, testimonial Admor, e Valeria Favorito, trapiantata di midollo all’età di 11 anni (donatole dal presentatore Fabrizio Frizzi). Occhi puntati sulla miss, accolta dai ragazzi con un ovazione, la quale ha raccontato la sua decisione di diventare testimonial dell’Admor dopo la morte del padre. Molto toccante la testimonianza di Valeria, malata di leucemia da piccola, che ha vinto la sua battaglia grazie al trapianto, e che ora trasmette la sua voglia di vivere facendosi anche lei testimonial Admor: “Voglio aiutare non solo l’Admor e le associazioni del sangue - dice Valeria - ma anche portare la mia testimonianza per dare una speranza a chi aspetta un trapianto”. L’incontro si è concluso con le premiazioni dei lavori fatti a scuola dai ragazzi. La giornata è stata seguita e trasmessa in diretta da Radio RCS, che ha intervistato i vari protagonisti. Il sindaco di Cerea, Paolo Marconcini, si è detto molto soddisfatto del lavoro dei ragazzi dell’Avis Concamarise con i quali è entrato subito in sintonia, convinto dell’importanza del volontariato nella società e degli eventi che lo promuovono. Così come l’assessore Emanuela Carmagnani che ha partecipato Roberto Zorzella al progetto sin dall’inizio.

IL BELLO DEL VENETO

SPECIALE SCUOLA

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Dove la storia è fatta di millenni 23


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Colli Euganei: il gran parco su antichi vulcani I

l Parco regionale dei Colli Euganei è stato istituito dalla Regione nel 1989. Con i suoi 18.694 ettari, occupa come parco una delle zone più ampie del Veneto. I Colli Euganei, prima del riconoscimento regionale, stavano subendo uno scempio enorme con gli scavi a cielo aperto nelle loro falde, per l’estrazione di materiale sia minerale, sia da costruzione: “ferite” che si vedono ancora passando nei pressi dei lussureggianti colli, vanto e orgoglio di tutti gli abitanti della zona. Volendo visitare tutto il parco, che è enorme, conviene dividere la zona in tante parti e programmare delle visite mirate, scegliendo di volta in volta una delle tante meraviglie che ci vengono offerte. I vari itinerari possibili, partendo dai quattro punti cardinali, non trascurano alcuno dei centri abitati: da Abano a Monselice, da Este ai Centri Termali, dai luoghi di villeggiatura alle abbazie, ai musei curati nei minimi particolari. In questi vent’anni, la Direzione del parco ha compiuto miracoli, allestendo dei punti di riferimento visitabili sia dalle scolaresche con intenti didattici, sia dagli adulti e dalle comitive di turisti. Tutti vengono coinvolti nella storia millenaria di questa terra con i suoi tanti tesori e qualsiasi itinerario si scelga, diventa prezioso! Nel Novecento aumentarono in modo incontrollato le attività di estrazione finché, finalmente, si sono accorti dei danni irreparabili che l’ambiente subiva.

Una legge del 1971 limitò l’escavazione, lasciando attive alcune cave di marna per i cementifici e di trachite, particolarmente adoperata per costruzioni di manufatti pregevoli. Contemporaneamente, si iniziò la bonifica degli acquitrini paludosi che per molto tempo furono fonte di inquinamento e malaria. Al loro posto furono coltivati prodotti agricoli, come granoturco, viti che producono ottimi vini e ulivi, talmente numerosi da creare un centro cooperativo di raccolta per la produzione di un olio eccezionale a tasso bassissimo di acidità. La parte più produttiva è quella esposta a sud, al riparo da venti freddi del nord. Il bello è che con la nuova legge sono riusciti a lasciare strade e sentieri intatti, praticabili quindi, come prima dell’istituzione del parco. All’interno del parco c’è la magnifica realtà di Arquà Petrarca, dove sembra di tornare nel medioevo, con la possibilità di ammirare la bella casa del celebre poeta e scrittore del Trecento, Francesco Petrarca, noto universalmente per “Il Canzoniere”. C’è un altro posto da visitare sia per la sua importanza storica, sia per la posizione che occupa sopra uno dei colli: la villa di Beatrice D’Este, oggi sede del Museo naturalistico. Una particolare attenzione merita “Cava Bomba”, una fornace ai piedi del monte Cento, dove venne estratto e cotto il prodotto per fare la calce: oggi si può visitare ed è ancora come era prima della chiusura. Ai piedi della cava c’è il museo Geopaleontologico e una collezione degli arnesi di lavoro della cava, qui è esposta la storia di milioni di anni e a spiegarla sono pietre e fossili estratti dal sottosuolo assieme a reperti zoologici di animali preistorici. Altro museo che segnaliamo è il “Museo Orazio e Giulio Centamin” situato al centro di Monselice. Poi il “Museo vivente degli insetti” con

centinaia di insetti dove tra l’altro si può vedere la nascita e le trasformazioni del baco da seta. Vi abbiamo descritto alcune delle meraviglie che il parco offre, ma non è tutto qui. Dal momento che in una volta sola è impossibile vedere tutto, il direttore del Parco, il dott. Nicola Modica, ci ha spiegato che per orientare i visitatori sono stati realizzati, a cura di Paolo Paolucci, quattro opuscoli che descrivono e fanno conoscere il parco d’inverno, in primavera, in estate e in autunno. Il tutto in una veste tipografica ricca di foto, con la narrazione della storia completa della vita del parco in quattro momenti, diversi sia per le centinaia e centinaia di animali, sia per le centinaia di varietà di piante e fiori. Durante la nostra visita abbiamo potuto ammirare il volo del falco pellegrino che sembrava in via di estinzione, ma che ora nidifica sulle rocce dei colli. Altra notizia interessante riguarda la quantità di cinghiali che hanno trovato rifugio nelle foresta del parco: ce ne sono circa 2000 e per evitare che creino disastri, danneggino le culture e siano pericolosi essendo di peso elevato (arrivano fino a 130 chili), alcune centinaia vengono catturate ogni anno con apposite gabbie per ridurne il numero. Altro fenomeno che si può ammirare salendo su uno dei colli che sovrastano la parte bassa del parco è l’effetto dell’inversione termica, che crea un effetto di ineguagliabile bellezza: un soffice manto di nebbia che copre la parte bassa fino a metà colli, mentre con il cielo terso è possibile vedere fino a Vicenza e Venezia e ammirare lo spettacolo di tutta la pianura circostante. Pensiamo ai Romani, che già avevano scoperto le bellezze di questi luoghi e conoscevano il bel vivere, godendo delle terme, fonte di benessere e per il clima che c’è nel parco dei colli Euganei. Poi è arrivata la Repubblica di Venezia e ha

costruito ville, palazzi e castelli, facendo della zona una delle proprietà dei patrizi Veneziani. Fu quello un periodo particolarmente tranquillo e felice per gli abitanti della zona. Il “bel vivere” e i prodotti genuini hanno fatto sorgere decine e decine di ristoranti e agriturismo di prima qualità, sui quali si possono ricevere informazioni più dettagliate rivolgendosi alle Pro Loco locali. Potremo dilungarci oltre, ma vorrebbe dire privare il visitatore di tante altre sorprese. Salutiamo gli amici avisini Roberto Rondin e Arnaldo Brusi che ci hanno accompagnato in questa seppur breve visita, il Direttore del Parco, Nicola Modica per la gentilezza con cui ci ha accolto, ricordando ai lettori di “Dono & Vita” che al Parco sono a disposizione delle guide per garantire una visita completa e indimenticabile.

IL BELLO DEL VENETO

IL BELLO DEL VENETO

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Ottaviano Cereser

Per ulteriori informazioni e/o contatti: www.parcocollieuganei.com/

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A Conegliano fanno “volare” l’Avis SPECIALE SCUOLA

L

’uomo dalle braccia d’oro: è il titolo del concorso artistico-letterario promosso e organizzato dall’Avis di Conegliano (Tv) con il patrocinio del Comune. Il tema ha stimolato la partecipazione di classi e studenti di ogni età, accumunando giovani e meno giovani nelle vesti di genitori, parenti, amici, compagni di scuola, a vario titolo in questa iniziativa. Partecipare all’evento è stata una forma di condivisione e di crescita. Non facile, per la giuria composta da membri interni al Consiglio Avis e da docenti esterni come il Prof. Carmelo Ciccia,

la dott.ssa Renata Parolo e la dott.ssa Simona D’Amico, scegliere le opere più meritevoli e che più potevano interpretare e dare un senso al tema affidato. Certo ci sono stati i vincitori, però l’importante era più che mai partecipare, per liberare attraverso la “vena artistica” quella parte di noi che più spesso rimane rinchiusa e soffocata. Entrare nel luogo della premiazione attraversando la mostra con sospesi palloncini e i coloratissimi disegni, i fantasiosi racconti eseguiti dai ragazzi delle scuole inferiori e le poesie dei più grandi, già predisponeva alla partecipazione di un evento unico nel suo genere. La musica della maestra d’arpa Silvia Marin, le immagini di fondo, i volti degli astanti, tutto ha contribuito a creare un’atmosfera magica, quasi irreale, facendo commuovere molte persone assorte, quasi rapite dalla voce degli stessi “autori” che hanno magistralmente interpretato alcuni racconti e poesie scritte per l’Avis. Poi, uno a uno i segnalati e i vincitori: le classi 4ª B della scuola G. Rodari e 1ª B della A. Brustolon per la sezione racconti, le classi quinte della scuola San Francesco, 4ª A della primaria G. Rodari, 3ª A e 3ª B della Don Orfeo Mantovani per la sezione disegni. Tra gli studenti è arrivata prima Lucia Piovesan (dell’Istituto turistico ISISS Da Collo), seconda Chiara Toneguzzo (Linguistico ISISS Da Collo) e terzo Marco Cescon (Liceo classico Marconi) per la sezione poesia.

Più di 400 hanno partecipato a San Donà O

ltre 400 studenti, quasi 150 elaborati, 29 classi e 7 scuole primarie coinvolte (Marco Polo di Calvecchia e Passarella, Carducci, Fermi, Forte '48, XIII Martiri e Ancillotto), 2 scuole medie (Schiavinato e Nievo) e 4 superiori (Galilei, Scarpa, Volterra e Alberti).

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È stato un vero successo il concorso organizzato dall’Avis di San Donà di Piave per sensibilizzare i giovani al valore della donazione. Il tema dell’edizione 2011 era “Insieme all’Avis per donare la vita” e la cerimonia di premiazione, presente il presidente dell’Avis, Ennio Mazzon, si è tenuta nell’aula magna del Volterra. Prima classificata per la scuola elementare tutta la IV B della M. Polo di Calvecchia, seconda classificata la V A della M. Polo di Passarella, terza la IV A della Carducci. Per la scuola media: prima classificata la III A della Schiavinato con gli studenti Tommaso Bianchi, Giulia Bonotto e Chiara Senno; seconda la II C della Ippolito Nievo con Gianmarco Montagner e Francesco Bragagnolo; terza Ludovica Mestre della III C della Schiavinato. Per le superiori: prima Sindi Mustej della I C del liceo Galilei, secondo Thomas Frasson della IV Clt dell' Alberti e terzo Giulio Veronese della I G del Volterra. Tre menzioni speciali per le scuole medie: a Debora Agostinetto Tiziani, terza B, e Debora Crosera e Silvia Mariuzzo della seconda C, quindi a Silvia Mariuzzo, Lisa Siccardi e Miriana Vendramini, tutte della Schiavinato.

Costruire ‘ponti’ con le scuole di Concordia L

a premiazione del concorso scuole è il culmine dell’attività che l’Avis di Concordia Sagittaria (Ve) svolge nelle scuole, ma è anche l’occasione in cui le associazioni del dono si presentano unite agli alunni e ai loro genitori. Il tema scelto quest’anno era “Abbattiamo muri; costruiamo ponti”. Un modo per far riflettere i più giovani sui temi della solidarietà e dell’integrazione, ma anche, fatalmente, un modo per ricordare il parroco don Pierluigi Mascherin, recentemente scomparso, con una frase a lui molto cara. I disegni realizzati dai ragazzi delle scuole elementari e medie hanno stupito come sempre per la loro genuina profondità. Ancor più emozionante e coinvolgente è stata l’esibizione del coro “Rufino Turranio” dell’omonimo Istituto comprensivo di Concordia, diretto dalla prof.ssa Moro, e quella dei bambini delle classi quinte della scuola “Sinistra Lemene”

che, con una divisa in perfetto stile avisino, si sono esibiti sulle note della canzone “batti cinque (4/4 di silenzio)” dello Zecchino d’oro. Nei loro interventi, Toni Napoli, referente scuola per l’Avis provinciale di Venezia, e Dario Piccolo, presidente dell’Avis comunale, hanno ricordato come l’autosufficienza di sangue nel nostro Veneto possa essere garantita solo se tutti sentono la responsabilità di fare la propria parte. E i più piccoli sono stati invitati ad essere i veri promotori di questo messaggio verso le loro famiglie. Accogliendo l’invito del sindaco, Marco Geromin, la serata si è conclusa celebrando la ricorrenza dell’unità d’Italia con l’inno nazionale cantato dai bambini presenti.

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Una “Giornata della creatività” a Villorba L

’Avis alla “Giornata della creatività”? Potrebbe accadere già dal prossimo anno scolastico in una scuola superiore del trevigiano, grazie alla continua presenza di alcuni avisini accanto ai giovani. Durante l’anno scolastico, infatti, i volontari dell’Avis di Villorba (Tv) hanno tenuto una serie di incontri con gli alunni delle medie di Villorba e Lancenigo, dell’Istituto tecnico industriale “Max Planck” e dell’ Istituto professionale alberghiero “M. Alberini”. “All’istituto Plank, grazie alla collaborazione del preside Mario Della Ragione e dell’insegnante Gabriella Bettiolo, abbiamo incontrato diciotto ragazzi di classe terza, ai quali abbiamo presentato la donazione di sangue anche attraverso il gioco “Giocavis” che ha riscosso un grande successo - spiega Emanuela Feltrin, del direttivo - suscitando domande e un vivace dibattito. Gli studenti hanno recepito il messaggio, dimostrando sensibilità e interesse”. È stata poi la volta dell’Alberini con i 23 ragazzi della 4ª F e i 15 ragazzi della classe 4ª B. Un’esperienza che gli stessi studenti hanno definito positiva. Per Francesco: “È stato un momento divertente, ma anche di riflessione”, per Alessio: “Il modo in cui è stato impostato il gioco, ci fa capire quanto sia importante renderci partecipi al dono del sangue”. Anche per Chiara è stata un’esperienza interessante e significativa, tanto da essersi subito attivata perché l’incontro e il gioco con Avis possano partecipare il prossimo anno alla “Giornata della creatività” della

scuola. Gli studenti, ma anche i professori Anna Pasquetto e Lucio Metri hanno trovato molto accattivante il modo in cui si è posta la tematica della donazione ai ragazzi, capace di attirare la loro attenzione. E nel ringraziare il Direttivo per l’opportunità offerta agli studenti, hanno sottolineato l’importanza di saper coinvolgere i giovani con strumenti sempre nuovi su argomenti come solidarietà, salute e dono del sangue. “Un ringraziamento che ricambiamo - conclude Emanuela - perché l’Avis riesce a entrare in quelle scuole in cui trova sensibilità e appoggio da parte degli insegnanti e dei presidi come, in questo caso, Pietro Lorenzon e la M.T. vicepreside Sonia Carolo”.

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ROVIGO

PADOVA

LE SETTE SORELLE

A

vis è anche questo. I giovani, i tanti giovani che si avvicinano all’associazione e alla donazione magari attraverso la musica (vedi articolo sotto) - e i “vecchi saggi”, che di quest’Avis hanno fatto la storia. Come il 92enne Remo Giorio, da Este, che il 12 giugno è stato festeggiato da Avis regionale e provinciale e dalla sua Comunale di cui è stato uno dei fondatori. Donatore dal 1947, subito dopo la fine della guerra: “Diventai donatore per il troppo sangue - ha detto Giorio, commosso - che avevo visto versare in guerra e durante la resistenza. Di 21mila che eravamo partiti per il Montenegro, tornammo solo in 9mila. Il sangue bisogna donarlo, non versarlo...”. Giorio, infatti, combattè in Jugoslavia, alpino della Brigata Taurinense i cui superstiti - fu sciolta in Montenegro l’8 settembre 1943 -

Assemblea provinciale con tre “neonate” S

confluirono tutti nella divisione partigiana “Garibaldi”. “Noi non ci arrendemmo, mai - ha detto Giorio commosso - e anche l’Avis, oggi, non deve arrendersi mai. Dobbiamo restare sempre uniti, per chi soffre”. A festeggiarlo, nella sala comunale “Caduti di Nassirya” di Este, vecchi e nuovi dirigenti dell’Avis regionale fra cui i due past president Franco Vettoretti e Gabriele Orcalli. Provinciale e comunale erano rappresentate da Federico Aghi, mentre Francesco Magarotto ha consegnato un “pensiero” della Regionale. Non è mancato l’appena rieletto sindaco di Este, Giancarlo Piva: “A dicembre ho avuto l’onore di premiare l’amico Remo con il premio “Magnifica Comunità” dedicato a insigni volontari. Oggi è doppia festa, con le “sue” Avis”.

i è svolta, e non a caso, a Castelnovo Bariano la 45ª Assemblea dell’Avios provinciale di Rovigo. La Comunale di Castelnovo-San Pietro Polesine, infatti, è una delle tre “neonate” dell’Avis rodigine insieme a Zelo e Melara. Fino all’anno scorso le tre nuova comunali erano “gruppi” di donatori - per antica storia - della vicina Comunale di Legnago (VR), nel cui ospedale gran parte dei soci va a donare. Da quest’anno sono ufficialmente costituite come Comunali (o equiparata) secondo lo Statuto nazionale e fanno parte della provinciale di Rovigo. A consegnare ufficialmente i nuovi, fiammanti, labari ai rispettivi presidenti c’era Alberto Argentoni che ha presenziato a tutti i lavori dell’Assemblea provinciale. Nel corso dell’assemblea il presidente Massimo Varliero ha esposto la relazione morale, sottolineando gli ottimi risultati del 2010. Le donazioni di sangue hanno sfiorato la soglia “storica” di 20mila unità (19.543) con un +227 unità rispetto all'anno prece-

dente. Varliero ha messo in luce anche un altro dato positivo, già anticipato su queste pagine nel numero scorso: nel 2010 le sacche scadute sono state solamente 13, con una riduzione del 70% rispetto al 2009. "Un risultato spiegato Varliero - frutto della sinergia fra l’Avis provinciale di Rovigo e il Dipartimento interaziendale di medicina trasfusionale e dell’attività dell’Ufficio unico di chiamata, che consentono una raccolta mirata del sangue necessario". Ma anche in polesine la situazione estremamente positiva può essere messa a rischio da un momento all’altro. A essere messe in forse, per le note carenze di fondi e personale, l’apertura festiva dei centri trasfusionali di Adria e Rovigo. Sono intervenute in assemblea anche la presidente della Provincia, Tiziana Virgili e l’assessore B.C. regionale, Maria Luisa Coppola.

LE SETTE SORELLE

Este: omaggio a un grande “antico”

Beppe Castellano

Oltre 150 cantanti e band a “1,2,3 Prova” D

ue gruppi si sono aggiudicati la vittoria al concorso “1,2,3… prova!” promosso dall’associazione Noi Padova in collaborazione con l’Avis regionale e l’Avis provinciale di Padova, la Provincia e il Comune di Padova nell’ambito del “Festival della comunicazione”. Per la sezione “edita” ha vinto il gruppo femminile

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“Girodilà” di Pozzonovo, con la rivisitazione del brano “The kids aren't all right” dei The Offspring; per la sezione “inedita” hanno vinto i Fisting Janet di Monselice con il rock-punk di “Ci sarò”. Oltre a quelli dei due gruppi, proclamati vincitori il 5 giugno all'Mpx di via Bonporti a Padova, sono stati tanti i giovani che hanno partecipato al concorso, la cui finalità era di dare la possibilità ai ragazzi che amano la musica di potersi esibire davanti a un pubblico, incontrarsi e confrontarsi. 52 le voci, 26 le cover band, 38 i cantautori e 51 i gruppi che hanno inserito il loro brano nel sito web creato per l'iniziativa. Presentati da Micaela Faggiani e Sandro Sartori si sono esibiti i finalisti Chiara Mezzani, Chiaramary, le Girodilà, i Dots, William Manera, il duo padovano The Clockmakers, i Fisting Janet e i Decimo Pianeta. La serata finale di «1,2,3... Prova!» è stata trasmessa da Telechiara e i finalisti sono stati ospiti di BluRadioVeneto il 9 e 16 giugno.

Occhiobello: nuova sede nel Palazzetto Volontariato

È

stata finalmente inaugurata la nuova sede Avis ad Occhiobello, presso l’immobile in via Cavallotti, ex sede di uffici comunali. Insieme all’Avis, hanno trovato la loro “casa” anche gli Amici della piazza, l’Ente Palio, Occhioimmagine e il gruppo musicale “The big solidal band”. L’immobile pubblico, rimasto inutilizzato per qualche tempo, è stato ristrutturato a spese dell’amministrazione comunale e ceduto in comodato alle associazioni, che hanno però fornito un notevole contributo in termini di manodopera. La sede, intitolata Palazzetto del volontariato, vuole diventare un punto fermo per tutti i cittadini del Comune, perciò si è voluto che più gruppi potessero condividere uno stesso spazio allo scopo di lavorare insieme e a coordinare le molte attività che si svolgono nel paese. Presenti alla cerimonia il sindaco, Daniele Chiarioni, il vice sindaco Laura Andreotti, i rappresentanti istituzionali e del mondo del volontariato locale. Dopo la cerimonia hanno sfilato per il paese,

insieme al labaro dell’Avis comunale, i giovani dell’Ente Palio in costume che ha trasformato la giornata in una grande festa collettiva con una buona partecipazione. A guidare l’Avis di Occhiobello è Giovanni Schiavone.

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BELLUNO

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LE SETTE SORELLE

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i è pensato a qualcosa di grande, a Belluno, per festeggiare l’Anno Europeo del volontariato. Il Comitato d’Intesa e il Centro di servizio per il volontariato (Csv) di Belluno, assieme alle associazioni della provincia hanno deciso di rendere visibile il grande lavoro che svolgono quotidianamente a servizio dei cittadini. E ecco quindi che sono scesi in piazza centinaia di uomini e donne, i mezzi, le idee delle tante realtà bellunesi, per dare un segnale “positivo” della grande ricchezza del volontariato in ogni angolo del territorio provinciale. Domenica 22 maggio, con tutte le 53 sezioni dell’Abvs che non potevano certo mancare, si è sno-

data per Belluno la “Carovana del Volontariato”. Una grande e festosa sfilata che si è unita a quella del Giro d’Italia, la “carovana rosa del ciclismo” che ha vissuto a Belluno una delle sue tappe più importanti: la Cronoscalata del Nevegal. Le associazioni di volontariato hanno deciso di entrare a far parte di questa kermesse, mettendo in campo una manifestazione capace di legare con un filo “rosa” gli ideali solidaristici e quelli sportivi. Sin dal primo pomeriggio, il centro storico di Belluno si è riempito di gente, mezzi, colori e musiche, con i riflettori puntati sulle tante persone che svolgono solitamente in silenzio la loro opera a favore della disabilità, della povertà, del dono del sangue, della cultura e dell’ambiente. Per una volta sono scesi per strada non per “dare una mano al prossimo”, ma per ricevere gli applausi dei cittadini di Belluno e della provincia intera. Erano rappresentate le associazioni di tutte le vallate bellunesi, che si sono ritrovate al piazzale della stazione ferroviaria e hanno sfilato lungo le principali vie di Belluno fino alla piazza dei Martiri. La carovana ha rappresentato le aree geografiche e i settori di intervento, ma non sono mancate anche le bande musicali, i gruppi folkloristici, i cori e gli spettacoli di danza. In piazza è stato installato un manufatto artistico: “Volente-rosa”, che è stato via via “completato” dalle stesse associazioni, che hanno inserito ciascuna un tassello della scultura, realizzata da 9 artisti proprio per la Carovana. Una giornata certamente da ricordare che ha avuto una risonanza mediatica non di poco conto. Il Tg3 ha infatti mandato in onda un ampio servizio (intervistando anche i nostri ciclisti-donatori) e tutti i media hanno sottolineato anche i problemi che le associazioni di volontariato si trovano oggi ad affrontare “grazie” a politiche sociali non esattamente lungimiranti. Allegria sì, quindi, ma anche il solito, diuturP.D.G. no impegno per gli altri.

Longarone: un 60°, una piazza, un concerto C

on un “Benvenuti a questa festa di compleanno!” si è aperta, sabato 4 giugno, la “due giorni” organizzata dalla sezione Abvs di LongaroneCastellavazzo-Ospitale di Cadore per festeggiare il 60° di costituzione. A fare da apripista è stato il concerto alla Sala Parri, eseguito in perfetta sintonia dal Coro di Codissago e dal Coro Cai di Belluno, con la straordinaria partecipazione del cantautore Giorgio Fornasier (ex Belumat). Il palco su cui si sono esibiti era addobbato da coloratissimi disegni eseguiti dai ragazzi delle classi quinte della scuola primaria “Bambini del Vajont”, sempre collaborativi e introdotti all’importanza del volontariato e del dono del sangue dai loro insegnanti. Sono stati ricordati, con commozione, i 60 anni di vita della sezione: dal 1951, anno di costituzione con Belluno e Sedico, al 1963, anno del disastro del Vajont che ha visto perire ben 40 donatori, ai due anni successivi, determinanti per la ricostituzione della sezione, sino ai giorni nostri. Il 5 giugno, l’Amministrazione comunale di Longarone ha voluto riconoscere l’importanza della nostra opera sul territorio, intitolando il piazzale antistante la scuola media “Gonzaga” alla nostra sezione. La scelta del sito non è stata casuale, ma suggerita da don Francesco Cassol, nostro indimenticabile arciprete, educatore sempre attento ai giovani, nonché donatore convinto, tragicamente scomparso. A lui è andato anche l’apprezzamento del presidente dell’Avis regionale Veneto, Alberto Argentoni presente alla cerimonia con la presidente provinciale Abvs Gina Bortot e il primario del Centro trasfusionale di Belluno, dott. Stefano Capelli. Hanno presenziato anche il vice presidente della Provincia Michele Carbogno e i sindaci dei tre Comuni della Sezione: Roberto Padrin, Franco Roccon e Livio Sacchet che hanno espresso il loro plauso per l’attività dei propri concittadini donatori. Un pranzo comunitario predisposto dal Gruppo Ana locale e dagli scout, ha festosamente concluso la “due giorni” che ha riconfermato quanto sia importante la collaborazione tra le varie associazioni, la scuola, le istituzioni, il volontariato locali. Per la nostra Sezione è stato un momento molto importante, non di “autocelebrazione” come più volte s’è voluto sottolineare, ma di giusto riconoscimento per quanti dal 1951 ad oggi hanno intrapreso e intraprenderanno in futuro questa meravigliosa “avventura” di donazione con generosità ed altruismo. Già dal 6 giugno siamo ritornati nel nostro anonimato, mettendo in pratica il nostro motto : “donare, donare in silenzio e rimanere in Rita Marogna silenzio”.

LE SETTE SORELLE

Il volontariato unito è sceso in piazza

Le Abvs vanno in biblioteca

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a sensibilizzazione al dono del sangue entra in biblioteca. Aderendo all’iniziativa promossa dall’Avis regionale Veneto, in collaborazione con le biblioteche del Veneto, 8mila segnalibri che recano lo slogan di promozione al dono del sangue sono in distribuzione nei comuni di Canale d'Agordo, Domegge di Cadore, Forno di Zoldo e Ponte nelle Alpi-Soverzene. Il segnalibro è un immancabile compagno di lettura, un oggetto semplice, ma di grande utilità e diffusione, e quello realizzato da Avis-Abvs e distribuito agli utenti delle biblioteche contiene, oltre agli orari per i prestiti dei libri, anche i punti di riferimento per diventare donatore. Lo slogan scelto per la campagna è significativo: “La lettura fa crescere, la solidarietà fa diventari grandi!”. L'iniziativa, partita nel 2007, ha riscosso in Veneto un grande successo fin dalla prima edizione, spingendo la Regionale a ripeterla ogni anno. E stavolta è arrivata anche in questa zona della provincia M.P. di Belluno. 31


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’obiettivo primario per il 2011 è quello di favorire un diverso approccio alla donazione, per ottimizzare il flusso dei donatori ai centri di raccolta, iniziando a prenotare anche la donazione di sangue intero, così come avviene per il plasma e come già in essere in altre province, con buoni risultati e piena soddisfazione. I donatori saranno debitamente informati della nuova opportunità, che consentirà loro di programmare nei limiti del possibile la periodica donazione, mantenendo comunque la massima tutela della spontaneità del gesto, poiché resta confermata la possibilità di donare senza prenotazione. Si tratterà perciò di un servizio aggiunto, a favore dei donatori. Concordate e attuate le modalità di invito alla donazione e i conseguenti interventi associativi per richiamare i donatori in ritardo, sarà questo il nostro ulteriore passo verso il servizio di chiamata del donatore. Una competenza associativa riconosciuta e ricompensata, volta ad assicurare risposte tempestive e sempre congruenti alle necessità trasfusionali. L’impegno costante per tutti noi, dirigenti e donatori Avisini, è quello di stimolare la crescita associativa, migliorando l’informazione e favorendo la formazione continua. Prevediamo a tal fine nel corso del 2011 la realizzazione di una serie di incontri formativi, in sede provinciale e in sedi periferiche, auspicando la più ampia partecipazione. Impegniamo sin d’ora i presidenti comunali a diffondere tempestivamente le

comunicazioni, affinché tutti ne siano informati e possano aderire. Per quanto riguarda l’anno 2010, sono state molteplici le iniziative dell’Avis provinciale, in collaborazione con le Avis comunali, per diffondere il messaggio di solidarietà in tutta la comunità. Le donazioni totali sono state 40.988: 45 in più rispetto il 2009, con un incremento dello 0,11%. 31.997 le donazioni di sangue intero, 7.702 le plasmaferesi e 1.289 le piastrinoaferesi. Al 31 dicembre i donatori di sangue Avis attivi in provincia di Verona erano 20.528, ovvero 289 in più del 2009. Complessivamente, sono 21.259 i soci dell’Avis provinciale di Verona iscritti alle 68 Comunali coordinate, con l’aggiunta di 593 ex donatori assiduamente presenti e di 138 soci collaboratori. La donazione di sangue avisina è stata positiva anche nel 2010, pur dovendo rilevare, a fronte del nostro aumento di sole 45 donazioni su un totale di quasi 41.000, che nel Dipartimento di Verona la crescita delle donazioni di sangue intero è stata ben maggiore (+1,8%), rispettando la programmazione del Crat Veneto. Come Avis provinciale di Verona, non siamo quindi riusciti a essere incisivi come in passato, quando abbiamo sempre conseguito risultati molto positivi. Per fortuna si è stabilizzato il consumo di sangue negli ospedali, ridotto dello 0,8% nel 2010, altrimenti oggi non si potrebbe più parlare di autosufficienza provinciale. L’avvio del Dipartimento provinciale, con la necessaria adozione di procedure uniformi, può aver causato confusione nelle nostre consuetudini. Così come la temporanea carenza di personale medico-sanitario in alcuni Centri, con l’allungamento delle attese, può aver contribuito a ridurre l’entusiasmo nei donatori. I cambiamenti possono inizialmente creare qualche smarrimento, ma dobbiamo reagire, subito, perché non possiamo permettere che siano gli ammalati a pagarne il caro prezzo. Piergiorgio Lorenzini, presidente Avis provinciale

L’ultima sciata di primavera S

i è tenuto sulle nevi del Monte Baldo, nel veronese, il 1° Trofeo Avis categorie ragazzi, cuccioli, baby e superbaby, organizzato dall’Avis comunale di Malcesine, in collaborazione con la locale scuola di sci. In una splendida giornata di sole, più di cinquanta ragazzi a partire dai cinque anni, si sono fronteggiati in una gara di slalom gigante lungo il pendio della pista Pozza della Stella. E finita la gara ufficiale, anche qualche papà non ha resistito alla tentazione di sfidare i paletti. Conclusione al rifugio alpino con rinfresco, premi per tutti i partecipanti e... due nuove Matteo Seppi donatrici!

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L’acqua, preziosa e gratuita come il sangue N

egli ultimi dieci anni il consumo di sangue ed emocomponenti è andato continuamente aumentando, soprattutto nelle realtà sanitarie a più elevato sviluppo. Nella provincia di Verona, le trasfusioni di sangue sono passate da poco meno di 38mila nel 2000 alle odierne 51mila, con un aumento di oltre il 35%. Nello stesso periodo, le donazioni sono aumentate e la crescita è stata significativa: siamo passati dalle 45mila unità nel 2000 alle odierne 56.635, con un aumento di circa il 20%. Un risultato sicuramente eccellente, ma non del tutto rassicurante di fronte all’aumento dei consumi che, abbiamo visto, è stato del 35%. Da questi dati tutti possiamo capire quanto importante sia il fatto che le donazioni aumentino e quanto importante sia non demordere mai. In questo ambito va collocata la grande campagna promozionale per il dono del sangue che Avis e Fidas, in accordo e con la collaborazione del Dimt, hanno lanciato con il convinto sostegno delle Istituzioni civili e sanitarie della nostra provincia: l’obiettivo è quello di un coinvolgimento forte di tutta la società veronese sul tema della donazione di sangue, della solidarietà, dell’impegno civile, della partecipazione che tutti devono sentire come prioritario. Il titolo della campagna è “Sangue. Prezioso come l’acqua” con sottotitolo: A una Verona che cresce servono più donatori. Acqua e sangue sono la linfa della vita.

La natura ci dona l’acqua. Il sangue può donarlo solo l’uomo. Verona e la sua Provincia vantano eccellenze medico-sanitarie per ogni tipo di intervento a salvaguardia della salute, ma perché ciò sia possibile è necessaria una continua disponibilità di sangue”. Per l’occasione sono stati prodotti: 6.000 manifesti, 10mila locandine, 50mila depliant e 1.500 espositori. Inoltre, il quotidiano locale L’Arena mette a disposizione, con cadenza quindicinale e per la durata di qualche mese, mezza pagina per parlare di donazione e di solidarietà intervistando donatori, medici, fruitori del dono e cittadini sul loro coinvolgimento con la donazione del sangue. Per oltre tre mesi, saranno intensificate le azioni di coinvolgimento dei giovani, del mondo dello sport e di tutta la società civile: nelle scuole, nelle farmacie, all’interno degli ospedali, negli ambulatori e sui muri di tutta la provincia.

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Ufficio di chiamata, obiettivo finale

Un testimonial sempre più in sella L ’avisino Mauro Paiusco è il nuovo testimonial della campagna promozionale 2011 lanciata dall’Avis comunale di Verona. Nato in Valpantena, a Poiano, cresciuto sulle gobbe della pista di Montorio, il giovane, classe 1985, sfida i migliori rider del mondo in sella alla sua Bmx, ottenendo vittorie e risultati prestigiosi. È stato campione del circuito italiano 2009. Tutto è partito da un’idea del presidente dell’Avis Verona, Giovanni Zamboni, amico del Team Bmx Verona, squadra storicamente legata all’associazione veronese di donatori di sangue! Si è voluto promuovere il mondo Avis con un volto diverso, con uno sportivo semplice, proveniente da uno sport sano e nuovo come il Bmx. Mauro Paiusco, essendo donatore Avis, ha accettato con entusiasmo! Nel corso dell’assemblea della Comunale veronese, il presidente del Team Bmx Verona, Paolo Fantoni, ha donato all’Avis la maglia ufficiale del team, ed è stato presentato il nuovo poster! “Sono orgoglioso di questa inizia-

tiva, con cui voglio lanciare un messaggio positivo ai giovani, un messaggio di promozione della vita sana, della vita da sportivo e da donatore, lontana dall’abuso di alcool e droghe! - ha detto Paiusco - Sono pure orgoglioso di dimostrare, donando il mio sangue, quanto il Bmx non sia minimamente toccato dalla realtà del doping, che tristemente riempie i giornali negli ultimi anni! A Verona c’è tanto bisogno di donatori giovani, invito gli sportivi e le nuove generazioni ad avvicinarsi a questo gesto gratuito che dà in cambio grande soddisfazione personale, un continuo monitoraggio del proprio stato di salute e assolutamente nessuna controindicazione per chi, come me, pratica sport anche a livello agonistico!” 33


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stata varata il 26 marzo, sul lungolago di Bardolino (Vr), alla presenza di varie autorità e di una grande partecipazione di pubblico, la nuova idroambulanza consegnata dall’Avis di Bardolino alla Croce Rossa Italiana, Gruppo Bardolino Baldo Garda. Il nuovo mezzo nautico acquistato dai donatori di sangue, è stato dato in concessione in comodato gratuito ai volontari della Croce Rossa ed ha scortato in laguna a Venezia nientemeno che Papa Benedetto XVI, in visita nel Triveneto il 7 e 8 maggio. L’idea dell’acquisto nasce nei primi mesi del 2009 dall’esigenza manifestata dal gruppo Cri di Bardolino di un nuovo mezzo per il servizio di salvataggio in acqua svolto dal 1995 sul territorio gardesano. I mezzi fino ad oggi utilizzati, risultavano ormai obsoleti per le migliaia di ore di navigazione e di servizio svolte. Con queste premesse e grazie alla sinergia di due associazioni (Avis e Cri) molto ben radicate sul territorio, si è deciso di avviare un progetto di

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raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo mezzo che sia professionale, sicuro ed efficiente in modo da poter garantire il soccorso in collaborazione con Verona Emergenza, con i Comuni e con gli altri Enti. Grazie alla sensibilità e alla generosità di società, associazioni, singoli cittadini che hanno creduto in questa idea/sogno si è riusciti ad acquistare un’imbarcazione che risponde ai requisiti operativi presenti e futuri. Un gommone RIB (Rigid Inflatable Boat) cabinato, lungo 9,5 m e con due motori fuoribordo di 250 cavalli ciascuno, è dotato anche di un verricello per recupero della barella dall’acqua. Inoltre al suo interno sono alloggiati due monitor da 10’’ con risoluzione HDS del tipo multi-funzione, ciò significa che è possibile visualizzare sullo stesso monitor più funzioni come cartografia, radar, sonar, structure scan, down scan. L’idroambulanza al suo interno contiene, oltre agli equipaggiamenti necessari per operare nell’ambiente acquatico quali mute, cerate, stagne, pinne, salvagenti etc., una serie di presidi sanitari previsti per il primo intervento: defibrillatore semiautomatico, barella tipo toboga vericellabile, tavola spinale, collari rigidi, aspiratore, ossigeno, etc. necessari per poter portare soccorso come un’ambulanza vera e propria, ma galleggiante. Nel pomeriggio di domenica 27 marzo, in occasione del 50° dell’Avis di Bardolino, il presidente nazionale dell’Avis, Vincenzo Saturni, assieme al sindaco De Beni e al presidente dell’Avis provinciale Piergiorgio Lorenzini e ad altri ospiti, ha potuto ammirare la nuova imbarcazione per il soccorso e fare un breve giro, vedendo cosi il nostro territorio dal lago. Saturni ha fortemente sottolineato l’importanza della collaborazione tra le associazioni che svolgono un compito così importante nel sociale, intervenendo anche alla presentazione del libro “Cinquant’anni di Solidarietà a Bardolino”. Nicola Arietti, presidente Avis Bardolino

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Continuano i ritardi dell’Ulss 12 n 2010 irto di difficoltà per l’Avis provinciale di Venezia. Questo il quadro emerso nel corso dell’assemblea provinciale, tenutasi il 19 marzo a Bibione. “Difficoltà non create da noi - sottolinea il presidente Maurizio Borsetto - anzi, i risultati della raccolta associativa sono positivi, nonostante tutto: 53.148 donazioni, +1,12% rispetto al 2009. Purtroppo non abbiamo centrato l'obiettivo assegnatoci dalla Regione (+3%) né rispettato gli impegni per le cessioni extradipartimentali, ma siamo riusciti a passare indenni il periodo estivo”. Sull’andamento della raccolta, ha gravato anche il comportamento della Direzione dell’Ulss 12 Capodipartimento, che ha autorizzato solo a giugno le aperture domenicali programmate dalle strutture ospedaliere, con conseguenze negative in termini di donazioni perse e fidelizzazione dei donatori. “Anche la Regione è stata ed è tuttora latitante - continua Borsetto - promettono e poi non mantengono gli impegni presi, come ad esempio in merito ai rimborsi”. Un buco di bilancio di 1,4 milioni di euro, ritardi di 6 mesi nel pagamento dei rimborsi, carenza di personale, scarsa attenzione dei confronti delle associazioni dei donatori, talvolta incompetenza in materia di sistema trasfusionale da parte degli stessi Amministratori. Una situazione critica che ha spinto qualcuno a minacciare uno “sciopero della donazione” per dare un segnale forte. “Improponibile - commenta Borsetto - andremmo contro gli interessi degli ammalati e contro la nostra etica di volontari. E il messaggio non sarebbe interpretato in modo corretto da chi di dovere”. A rispondere a parte delle obiezioni mosse da Borsetto, è il dott. Giorgio

Marchiori, responsabile del Dimt (Dipartimento immunotrasfusionale) di Venezia: “I ritardi nei pagamenti sono dovuti a ritardi di Stato e Regione, non della Direzione Aziendale. Infatti, l'esatto ammontare delle risorse dedicate all'attività trasfusionale provinciale per il 2010 è stata stabilita ad anno concluso. Non è stato perciò possibile costruire un budget certo per programmare la raccolta e le attività trasfusionali”. Per il 2011, invece, è stato costruito un budget di spesa del Dimt, per un totale di 14.500.000 euro. È, inoltre, in programma una riprogettazione organizzativa del Dimt, secondo i nuovi criteri dettati dal Centro nazionale sangue, che preveda la raccolta decentrata a fronte di un accentramento delle attività di lavorazione, scomposizione e diagnostica del sangue. “Per quanto riguarda i consumi - prosegue Marchiori - per il 2011 prevediamo un aumento soprattutto a Mestre (+9% nel 2010), anche in seguito all'avvio dell'elisoccorso e dell'introduzione del pacchetto delle trasfusioni massive. A livello provinciale abbiamo già registrato un +227 e +335 nei primi due mesi del 2011. Serve quindi un aumento della raccolta, che tenga però conto dell’andamento dei consumi: incrementate le donazioni in giugno, in modo da creare le scorte per luglio”. Chiude poi sul tema degli esami “aggiuntivi” (non previsti dalla legge) per i donatori: “Innanzitutto, il costo di tali esami non rientra nel Frat. I medici continueranno a ordinare esami per i donatori ove necessario, poiché un donatore è anche un paziente e prescrivere Giorgia Chiaro esami è un compito sanitario”.

LE SETTE SORELLE

Un presidente a bordo, poi scorta il Papa

Alla Festa del volontariato invito a donare d’estate

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esta del Volontariato? Avis presente! Il 22 maggio, in concomitanza con l’assemblea nazionale, il Gruppo Giovani provinciale si è “spezzato”: chi a Bergamo come delegato per l’assemblea e chi a Mestre, al Parco San Giuliano, per la 4ª edizione della “Festa provinciale del volontariato” promossa dal CSV di Venezia e che ha visto la partecipazione di 46 associazioni. Complice la bella giornata, l’afflusso di gente è stato notevole e le occasioni di propaganda non sono mancate: molti giovani si sono fermati (o sono stati invitati) al gazebo Avis per avere informazioni su come e dove donare il sangue. Iniziative come questa sono fondamentali, soprattutto a ridosso dell’estate, per sensibilizzare la popolazione nel momento dell’anno in cui l’unica preoccupa-

zione sembra essere “Dove vado in vacanza?”. Quindi ecco un promemoria per tutti: prima di partire… Fulvia Chiaro ricordati di donare! 35


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VENEZIA

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ettanta racconti con il “filo rosso” del sangue e Avis e promuovere la donazione è il nostro lavoro quotil’Avis Mestre-Marghera sempre più legata al terri- diano - ha detto - ed è importantissima l’attenzione torio e alle sue realtà sociali e culturali. Nella sala dedicata a questo tema dall’associazione Culturale La conferenze del Centro Culturale Candiani, il 12 apri- Torre. Quest’ultima, composta da insegnanti e scrittori, le, si è tenuta la manifeha tra i suoi scopi quello di stazione “Premio 2011 le parole dei citAnno europeo del volontariato valorizzare Scritture attraverso le tadini, creare un rapporto scienze” dedicato quetra la terraferma e le lagune il ruolo importante dell’Avis st’anno ai donatori Avis e far diventare la città un con il tema: “Flussi, circopolo culturale”. Proprio lazioni, sistemi: il valore scientifico, umano e simbo- pensando al grande valore delle parole, Cerruti ha poi lico del sangue nell'immaginario delle culture. Quali continuato ricordando il significato dei quattro reazioni stimola il sangue nel rapporto individuo-col- aggettivi che caratterizzano la donazione del sangue lettività”. Il concorso, alla sua quarta edizione, è degli avisini: volontario, gratuito, periodico e anonidedicato di volta in volta a personaggi o associazioni mo. che si sono distinti nel territorio. Ha visto impegnati Ha quindi spiegato brevemente le modalità per scrittori di racconti a caratte- diventare donatore, elencando anche le varie attività re scientifico, tra cui anche svolte dall’associazione. La manifestazione è proseuna quarantina di giovani, ai guita con la premiazione dei vincitori del concorso quali si è rivolto il presidente (tre per la sezione oltre i 22 anni, tre per gli “under dell’Avis, Roberto Cerruti, 22”) che hanno anche potuto leggere alcuni passaggi durante la premiazione. significativi dei loro racconti, alcuni strettamente Cerruti ha ringraziato legati alla donazione di sangue. Un’occasione imporl’Associazione Culturale La tante quella offerta all’Avis con la dedica di questo Torre di Mestre e la sua pre- premio letterario, per dimostrare che anche il dono è sidente, Fernanda Daniela cultura. Tra i partecipanti, anche alcuni provenienti Fusella, che organizza la da Porto Alegre (Brasile), Vienna (Austria), e Manuela Fossa manifestazione. “Parlare di Salonicco (Grecia)

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c’è un testimonial d’eccezione per l’Avis di Venezia: Alessandro Gassman, Direttore del Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, il noto attore ha prestato la propria immagine - a titolo gratuito - per sensibilizzare alla cultura del dono del sangue. La Comunale ha quindi stampato delle locandine che sono state esposte sia all’interno che all’esterno del Teatro, per stimolare quanti, per paura o per pigrizia, non si sono ancora sottoposti alla visita di idoneità.

Eppure il vento della solidarietà soffia ancora U

na grande serata di musica nel segno della solidarietà è andata in scena al Cinema-teatro “Romano Pascutto” di San Stino di Livenza. Dopo il successo del “San Stino Live Music”, l’Avis di San Stino di Livenza e Lincoln Veronese hanno raddoppiato con il concerto “Eppure il vento soffia ancora”, promosso allo scopo di raccogliere fondi per sostenere il centro di accoglienza per bambini di Mbanza-Congo nello Zaire. Il centro è stato fondato da Padre Giorgio Zulianello, un cittadino sanstinese scomparso nel 2007 in un incidente aereo. Zulianello aveva lasciato l’Italia per andare ad aiutare i bambini bisognosi dell’Africa, in particolare i “fetizeiros”, così chiamati perchè scacciati da casa in quanto ammalati e ritenuti portatori di disgrazie e male. Spaziando dal rock

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al pop, sul palco si sono alternati le band Lincoln Quartet, l’Ultimo Sole, i Vertical Smile, i bambini del Coro Arcobaleno di San Giorgio di Livenza e special guests quali Maria Dal Rovere, Michele Vurchio, Gigi Golfetto, Romina Vio, Renato Puppin, Marco Cescon e Massimo Alberioli. Un grande spettacolo al quale il pubblico ha risposto con il tutto esaurito e che dimostra come la musica sia un importante mezzo di comunicazione e aggregazione anche all’insegna della solidarietà. La raccolta benefica è proseguita durante la tradizionale Fiera dei Fiori. Con il “Panino della solidarietà”, invece, sono stati raccolti fondi per il Centro Oncologico di Aviano e per il sostentamento della Help For Children per i bambini di Chernobyl. E.Z.

San Stino: si da “strada alla vita” Q

uinta edizione di “Dai strada alla vita”, giornata all’insegna della prevenzione e della sicurezza stradale, organizzata dall’Avis di San Stino di Livenza con il patrocinio del Comune e della Provincia di Venezia. Ad animare piazza Aldo Moro c’erano il bus colorato della Polizia stradale di Padova, dotato dei simulatori per auto e moto, in grado di rendere reali tutte le situazioni di guida, lo sportello informativo dell’autoscuola locale, gli alcoltest delle forze dell’ordine e soprattutto tanti giovani che hanno decretato il successo della manifestazione. Presenti, accanto all’Avis, anche Acat, Aido e Ser.T. di Portogruaro, il cui responsabile, dott. Pier Maria Pili, ha commentato: “L’impegno delle forze dell’ordine sulle strade e le campagne di sensibilizzazione quali convegni e manifestazioni simili hanno contribuito a far ridurre la percentuale degli incidenti stradali”. Clou della giornata il concerto musicale curato dagli studenti dell’Istituto Mattei, che ha visto esibirsi il giovane gruppo reggae dei Yellow Pap. Tra una canzone e l’altra, sono intervenuti alcuni illustri sportivi: Daniele Scarpa, campione olimpionico ad Atlanta nel canottaggio, Alberto Collodel, campione di nuoto nei 200 misti, Alessandro Vettori, campione di sci. Tutti hanno sottolineato come praticare sport possa migliorare moltissimo la qualità della vita di una persona. Toccante la testimonianza di uno studente dell’istituto Mattei,

costretto in sedia a rotelle da un incidente stradale, causato da un autista risultato ubriaco. Anche lui ha evidenziato come lo sport risulti fondamentale per superare traumi e momenti difficili. Ha, inoltre, esortato i giovani a riflettere, affinché non sia l’alcol a guidare al loro posto. La serata si è conclusa con la premiazione del 2° concorso per il miglior cocktail analcolico “Dai strada alla vita”, cui hanno partecipato i bar del centro frequentati dai giovani, che componevano la giuria. La manifestazione ha colto in pieno il suo scopo: tenere alta l’attenzione sui temi della sicurezza stradale ed il corretto comportamento alla guida, sensibilizzare i giovani degli effetti sulla salute dovuti all’abuso dell’alcool ed all’uso delle sostanze stupefacenti, sulla responsabilità individuale e sociale che si manifesta sia nello stile di vita sia nel volontariato. Non ultimo ha voluto promuovere la donazione del sangue come gesto di solidarietà che, nello specifico, può aiutare le vittime Emanuele Zanon degli incidenti stradali.

LE SETTE SORELLE

Cultura e Teatro sono al nostro fianco

Concordia: un corso Avis-Cri O gni anno, in Italia, circa 50 bambini perdono la vita per soffocamento da corpo estraneo o per la sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids). Il dato è impressionante se si considera che quasi un bambino a settimana incorre in questo drammatico problema. Le cause della Sids non sono ancora note. Alcuni fattori determinanti sono già stati individuati: il comportamento dei genitori primo fra tutti, ma anche la corretta conoscenza dei propri figli (è sbagliato considerare il bambino un piccolo uomo) e il fumo, sia in gravidanza, sia il fumo passivo subito dai più piccoli. La Croce rossa italiana (Cri) ha preso a cuore il problema, decidendo di sostenere l’onere di organizzare dei corsi sulle tecniche per la disostruzione delle vie aeree dei bambini e sulle regole del sonno sicuro. In questa attività ha trovato sponda nell’Avis, sempre pronta a mettersi in campo quando la diffu-

sione di corretti stili comportamentali può contribuire a migliorare la qualità della vita. L’invito è stato rivolto a tutti i genitori, nonni ed educatori delle scuole elementari, scuole dell’infanzia e asili nido di Concordia Sagittaria. Alla fine, circa 40 genitori si sono trovati presso il cinema “C” per una serata di formazione ricca di spunti interessanti e di dimostrazioni pratiche di intervento su manichini. La Cri è disponibile per corsi di approfondimento sul tema. Tutto il materiale presentato è visibile sul sito: www.manovredisostruzionepediatriche.com 37


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TREVISO

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ivere e pensare con la forza del cuore. Che guida verso chi ha bisogno. In tanti modi diversi. Questo il filo conduttore dell’incontro-riflessione che l’Avis provinciale ha organizzato per i dirigenti delle sue Avis di base, il 14 e 15 maggio alla Casa Soggiorno Alpina dell'Associazione Famiglie Rurali a Laggio di Vigo di Cadore. Accolti dalla presidente dell’Abvs (Associazione bellunese donatori sangue), consorella dell’Avis, Gina Bortot, un’ottantina di dirigenti (tra i quali parecchi giovani) hanno raccolto molti spunti di discussione dai relatori, per “immaginare” l’Avis del futuro. “Che deve guardare avanti, rinnovandosi e lasciando sempre più spazio alle nuove idee e nuove generazioni, ma senza mai dimenticare le proprie radici e facendo tesoro della grande esperienza e saggezza di chi in Avis opera da tempo - è emerso dai lavori di gruppo. Lavori stimolati dalle quanto mai significative relazioni di tre persone che, in modo diverso, fanno del volontariato un valore fondamentale della propria vita: Gabriele Orcalli, docente all'Università di Venezia ed ex presi-

dente dell'Avis regionale Veneto, Tiziano Graziottin, capo redattore al Gazzettino di Venezia, nonché capitano di TVPressing, squadra di giornalisti con logo Avis sulle maglie che gioca per beneficenza e il “vulcanico” Giorgio Fornasier, cantautore (ex Belumat) e past president di una Organizzazione internazionale che segue i bambini affetti da malattie rare e dalla sindrome di Prader-willi in particolare. Il convegno è quindi proseguito la domenica con gli interventi di Carlo Donadel, formatore psicoeducativo, sul tema “Essere gruppo e lavorare in gruppo per essere risorsa” e della psicologa, esperta in formazione, Carolina Di Muzio, su “Comunicare per coinvolgere, motivare e operare efficacemente”. A chiudere i lavori è stato il presidente regionale Avis, Alberto Argentoni, mentre ad allietare la serata del sabato è stato lo stesso Fornasier, con uno spettacolo-riflessione in dialetto che ha ripercorso i momenti più emozionanti della sua vita. Il presidente dell’Avis provinciale di Treviso, Gino Foffano, si è detto molto soddisfatto della due giorni, che è stata una novità assoluta per i suoi dirigenti. “Un’esperienza quanto mai positiva, che ha dimostrato quanto sia bello e utile trovarsi per rinforzare la nostra conoscenza reciproca, fuori dai normali e pur numerosi appuntamenti associativi - ha detto confrontare le nostre, rinverdendo anche le motivazioni della nostra appartenenza associativa e, infine, riflettere assieme sulle modalità di gestione delle nostre attività di volontariato". Soddisfatti anche i dirigenti partecipanti, che hanno avuto modo di conoscersi meglio e di dar voce alle proprie opinioni ed idee nell’ambito Michela Rossato dei lavori di gruppo.

Un poster pieno d’impegno È

un manifesto “firmato Treviso” quello scelto dall’Avis nazionale per la assemblea generale, svoltasi a Bergamo dal 20 al 22 maggio sul tema “Il dono del sangue per un’Europa solidale”. Ispirato alle due grandi ricorrenze del 2011 (150° dell’Unità d’Italia e Anno Europeo del Volontariato), il poster raffigura un fiume di persone dalle diverse origini culturali ed etniche che, con i loro volti e i loro sorrisi, colorano una cartina del nostro continente. Autori del manifesto sono i ragazzi della Bottega Grafica dell’stituto Penale Minorile di Treviso, che i vertici di Avis nazionale hanno incontrato a febbraio, spiegando che cos’è l’associazione e la sua mission. Il progetto Bottega Grafica è nato nel 2003 con l’intento di offrire ai detenuti una valida opportunità di crescita formativa, professionale e soprattutto umana. Da allora, questo laboratorio ha dato vita a una serie innumerevole di loghi, brochure e locandine per enti pubblici e associazioni del non profit. Ai quali ora si aggiunge l’Avis nazionale, che con il suo milione e 200 mila soci, è la più grande associazione

di volontariato che opera nel campo sanitario in Italia. “La partecipazione ai lavori della Bottega Grafica ci ha permesso di conoscere da vicino quelle realtà che operano nella società civile, dando supporto a chi cerca aiuto - spiegano alcuni giovani detenuti - Essere protagonisti di queste attività significa, per noi, guardare con ottimismo al domani, con la speranza che quanto appreso possa permetterci di vivere il futuro degnamente e con soddisfazione”. Sorpresa e soddisfazione anche per l’Avis della Marca trevigiana, che con lo stesso Istituto penale minorile ha già avuto modo di collaborare per la realizzazione di proprio materiale grafico. “Per contribuire all’integrazione sociale di questi ragazzi - sottolinea il presidente dell’Avis provinciale, Gino Foffano - che hanno sbagliato, ma che hanno la possibilità di reinserirsi a pieno titolo nella società una volta usciti dall’Istituto”.

LE SETTE SORELLE

Che forza, quando ci si mette il cuore

Puffi a Villorba e Blood Brothers a Monastier L a sensibilizzazione al dono del sangue comincia dalla famiglia. E l’Avis di Villorba, domenica 8 maggio, ne ha avvicinate davvero moltissime. Ha collaborato, infatti, con il Gruppo ricreativo di Lancenigo, alla “Passeggiata dei Puffi” che ha visto partecipare ben 1494 persone: 873 adulti e 621 bambini. Il gazebo dei volontari avisini (vedi foto) dislocato lungo il percorso, ha distribuito materiale informativo, gadget e palloncini ai piccoli, sensibilizzando nel contempo molti genitori.“Un modo per avvicina-

re mamme e papà al dono del sangue, spiegando loro in cosa consiste, a chi è destinato e il suo iter - spiega Emanuela Feltrin, del Consiglio dell’Avis di Villorba, guidata da Maurizio Trevisan - come facciamo anche negli istituti scolastici della zona” (vedi articolo in pagina scuola). Un’iniziativa sicuramente da ripetere.

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continuano nella più “giovane” Avis della Marca, Monastier, le iniziative dei vulcanici “Blood Brothers-Fratelli di sangue”. Il consistente gruppo di giovani avisini organizza, infatti, un’altra serata di intrattenimento e musica per sabato 9 luglio. Il concerto rock si terrà in piazza Lancieri di Milano, in collaborazione con i Gruppi Avis giovani di Roncade, San Biagio di Callalta e Zenson di Piave. “A Monastier siamo molto orgogliosi dei Blood Brothers, che attirano con le loro idee un numero crescente di giovani - sottolinea il presidente dell’Avis, Antonio Lorenzonetto - le loro iniziative si uniscono a quelle ormai tradizionali nel territorio, come la Lucciolata e la raccolta fondi di Telethon e ancora la biciclettata di giugno”. L’Avis di Monastier, ultima nata nel panorama delle Avis comunali della Marca (è diventata la novantesima Avis della provincia), conta oggi 166 donatori e più di 200 donazioni annue. Federica Florian

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VICENZA

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LE SETTE SORELLE

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el numero precedente avete visto una foto del presidente provinciale messo alla gogna. Di solito, nel passato, questa forma di condanna aveva un termine di tempo abbastanza contenuto, circa un mese, se uno non moriva prima. Oggi abbiamo la nomina del Capodipartimento nella figura della dott.ssa Carla Giordano, primario dell’Ulss 3 di Bassano del Grappa. Ma andiamo con ordine. Il 19 marzo si è svolta a Povolaro l’annuale assemblea provinciale, dal titolo “Perché l’Associazionismo… Avis”. L’argomento è stato sviluppato ampiamente nella relazione morale del Consiglio direttivo, ai delegati è stato sottoposto il lavoro che le varie realtà delle Avis comunali, insieme all’Avis provinciale, svolgono sul territorio, come sia necessaria e fondamentale l’aggregazione in associazione di persone che condividono gli stessi ideali, gli stessi valori, come questi possono essere strumentalizzati da coloro che vogliono trarre profitto anche dai gesti di solidarietà e di altruismo di tutti noi donatori. Nella relazione è stato evidenziato il ruolo che l’Avis compie in difesa dei propri associati, come si adopera per la salvaguardia del prodotto sangue che i nostri ammalati ricevono tutti i giorni. Altro argomento trattato è stato “Giovani è volontariato”, cruccio per tutte le associazioni e l’Avis non fa distinzione. I giovani si presentano numerosi a donare il proprio sangue e ci garantiscono sia il cambio generazionale, sia l’uscita di quei donatori che per motivi di salute non possono più donare. I problemi sorgono quando chiediamo a loro di entrare in associazione, di ricoprire incarichi dirigenziali. Non riusciamo a convincerli, non siamo

“appetibili”. Sulla situazione trasfusionale, i numeri di Avis di tutta la provincia vicentina sono ottimi. Abbiamo realizzato un incremento donazionale rispetto l’anno precedente, di circa il 6%, le donazioni Avis nel Dipartimento comprendenti sangue intero, plasma e piastrine sono 15.604, effettuale dai 8.102 soci attivi. Numeri importanti che ci inorgogliscono, ma che ci dicono anche che c’è sempre più bisogno di sangue e che non bisogna abbassare la guardia. Atteggiamento che non ci sembra molto sentito da chi per lavoro o per incarico pubblico istituzionale, dovrebbe trattare come impegno primario. Ai medici trasfusionisti un grazie ci sembra doveroso: sono sempre disponibili ad accoglierci con simpatia e cordialità e dimostrano stima e gratitudine per il gesto che noi donatori compiamo in silenzio e anonimamente, per gli ammalati. Alla fine l’assemblea ha deliberato, con voto unanime, un documento per chiedere spiegazioni del perchè dello stallo del dipartimento, da inviare all’assessore alla Sanità veneta, Luca Colletto, al segretario generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, ai quattro direttori generali delle Ulss della provincia di Vicenza e delle rispettive conferenze dei sindaci delle Ulss. Dopo l’invio del documento, sono stato convocato dal direttore generale, dott. Alessandri, che mi ha comunicato la nomina a capo Dipartimento della dott.ssa Carla Giordano. Le auguriamo buon lavoro, sperando che riesca a imprimere una strada condivisa al Dipartimento di Vicenza. Le criticità che avevamo alle Ulss 5 e 4 sembrano riassorbite, le aspettative sono Enrico Iseppi buone. Eppure si muove.

Brogliano: la nuova sede intitolata a Maria Rosa Cora

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’Avis comunale di Brogliano ha raggiunto un traguardo molto importante: inaugurare la propria sede presso una stanza messa a disposizione da parte dell’amministrazione comunale. Per anni i volontari di questo paese si sono trovati presso i locali dell’ex

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Biblioteca, oppure presso qualche abitazione privata per svolgere la propria attività. Finalmente un’adeguata sistemazione ci è stata fornita! E per festeggiare un momento così importante, il 20 febbraio, è stato scelto di dedicare la sede alla memoria di una cara collaboratrice dell’Avis, venuta a mancare da più di un anno: la nostra ex segretaria, Maria Rosa Cora. Il direttivo dell’Avis ha voluto così ricordare una volontaria seria, capace, intraprendente e responsabile, con una carica umana che in molti hanno apprezzato conoscendola. Citandola, è stata colta l’occasione per ricordare la figura del volontario in generale: persona schiva, silenziosa, disinteressata che si adopera in modo anonimo senza aspettarsi alcun ringraziamento. Proprio così sono tutti i donatori Avis, persone che con grande rispetto della vita si rivolgono a coloro cui questa risulta più difficile e sofferta. Ioide Fin

Dirigenti a... scuola per “imparare” la scuola L

a volontà c’era, la voglia e l’impegno pure. Tre virtù hanno consentito all’Avis vicentina di realizzare un corso per futuri dirigenti associativi e un corso per operatori per le scuole elementari, medie e superiori. Il corso per i dirigenti si è svolto in quattro sabati, spalmati nei primi mesi dell’anno, e ha visto la partecipazione di 15 soci donatori delle nostre Avis comunali che hanno affrontato i temi comunicazione, contabilità, gestione di un gruppo, leadership, sistema trasfusionale, leggi e convenzione. Siamo sicuri del risultato, visto l’impegno dei partecipanti e il gradimento che i relatori hanno saputo infondere nei futuri dirigenti. Il corso per gli operatori (vedi foto), invece, si è svolto il 16 e 17 aprile con conduttrice la dott.sa Laura Elia. Tredici i donatori e non coinvolti, tutti in qualche

modo impegnati con il mondo della scuola con la quale le nostre Avis devono saper interagire e dialogare sempre al meglio. Anche il presidente della provinciale Enrico Iseppi ha frequentato questo corso, perchè ritiene indispensabile avere una preparazione adeguata per andare nelle scuole a interagire con i ragazzi, con gli strumenti che Avis regionale ha messo a disposizione di tutti, come il gioco di “Fiabilas” per le elementari e medie e “Giocavis” per le superiori. Sono strumenti fantastici, che necessitano di una buona preparazione per poterli sviluppare con gli studenti. L’auspicio è di non fermarsi qui, ma di poter ripetere i corsi per altri donatori interessati a una crescita personale che può tornare utile alla provinciale e a tutte le comunali.

LE SETTE SORELLE

Dimt provinciale, eppur si muove

Lupia: donazioni in aumento grazie a tante attività

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ontinua la sensibilizzazione al dono del sangue. Fra le attività che Avis Lupia Poianella compie nel territorio va segnalata la collaborazione con il gruppo alpini di Poianella per aiutare all’Admo di Vicenza con la campagna “Una colomba per la vita”, con il Crcp (Circolo ricreativo culturale Poianella) nella gestione di una tappa della manifestazione Magnalonga, organizzata dalla Pro loco di Bressanvido, e la camminata fra le vie dei due paesi del comune, passando fra fatto-

rie e risorgive. Nelle biblioteche di Sandrigo e Bressanvido, l’Avis è entrata con i segnalibri proposti dalla regionale Veneto, molto belli e graditi dai cittadini, allo scopo di divulgare il nostro messaggio di solidarietà. Il 29 maggio si è quindi tenuta la festa sociale presso villa Mascotto, momento di aggregazione molto importante per i nostri soci, che vede anche la premiazione dei donatori benemeriti. Con palloncini e gadget, intratteniamo a fine anno scolastico i bambini delle scuole materne di Lupia e Bressanvido, invitando i genitori a diventare donatori. Intanto arriva l’estate, durante la quale noi dell’Avis di Lupia Poianella sponsorizzeremo i giovani ai tornei sportivi dei nostri paesi, nella speranza che in futuro questi prendano in considerazione il gesto della donazione di sangue. Con la ripresa delle scuole ripeteremo i nostri interventi alle scuole elementari, dove i ragazzi dell’ultimo anno ci aspettano sempre con gioia. Ripeteremo la giornata per i nuovi aspiranti donatori, attività che da alcuni anni ci ha permesso di aumentare di molto i nostri donatori e le donazioni presso il Centro trasfusionale Vittorino Bigarella di Vicenza e Sandrigo. 41


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Quando il Giro passa nel Veneto... È

entusiasmo al calor bianco. Chi pensa che il ciclismo sia finito per le note vicende del doping, infatti, si sbaglia di grosso. Siamo stati con la carovana per sei giorni, vivendo l'avventura che ha portato i corridori a scalare i passi più impegnativi delle nostre Dolomiti. Giornate entusiasmanti! Ci siamo uniti al Giro a Spilimbergo e siamo arrivati al Nevegal attraverso il Grossglockner, lo Zoncolan, Passo Giau, Fedaia, Marmolada, tanto per nominare alcune delle

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salite più impegnative. Abbiamo trovato centinaia, migliaia di tifosi, incuranti del cattivo tempo come in Austria e al Gardeccia. Vedere i "girini" da vicino, non è come alla televisione, perchè dal vivo si può notare la fatica, lo sforzo sovrumano che gli atleti devono sopportare. Indipendentemente dalla classifica, tutti meritano un applauso, e, in questo, gli sportivi sono stati generosi. Bello anche vivere il clima della tappa, dalla partenza all'arrivo: alla partenza volti distesi e riposati, all'arrivo visi stravolti dalla fatica. L'organizzazione ci ha fatto assaporare il bello del Giro, non a caso definito "Il giro più bello nel Paese più bello del mondo". Poi, alla fine, ha poca importanza chi sia il primo, tutti vengono acclamati nella grande festa dell'ultima tappa a Milano. L'Avis, presente come ormai avviene da parecchi anni, ha incontrato la simpatia della gente, accolta da striscioni e gazebo, ma la sorpresa più bella l'abbiamo trovata a Conegliano, dove gli avisini avevano organizzato una vera e propria festa anche all'interno del villaggio rosa con un gazebo, visitato dagli sportivi presenti alla partenza della tappa più massacrante del Giro, la Conegliano-Gradeccia. Un grazie agli avisini di tutt’Italia che hanno salutato con entusiasmo l'Avis al suo passaggio! Noi salutiamo il Giro con i concorrenti in raccoglimento, prima di una tappa, per il loro compagno scomparso: Wouter Weylandt.

In bici sui luoghi dell’Unità d’Italia I

l tema scelto per la tradizionale manifestazione nel quale riposano i resti di tanti martiri che hanno ciclo amatoriale non competitiva, ospitata que- disputato aspre battaglie del Risorgimento. Alla loro st’anno dall’Avis comunale di Sommacampagna (Vr) memoria i nostri appassionati “campioni del pedale” è stato “Donare…in bici: pedalando tra i luoghi del hanno dedicato un pensiero di rispetto e riconoscenRisorgimento”. La data è stata anticipata al 5 giugno, za, con la promessa di ritornarci quando, a completarispetto al calendario delle mento della ristrutturaedizioni precedenti, per zione in corso, sarà inauIn 400 per la cicloturistica di Avis farla coincidere con i gurato dal Capo dello festeggiamenti per il 50° Veneto, con festa per un 50° Stato nell’ambito delle anniversario di fondazione manifestazioni per la dell’Avis locale, presieduta celebrazione del 150° da Luciana Turrini. Mezzo secolo di attività solidale Anniversario dell’Unità d’Italia. Oltre 400 sono stati che è culminato con l’inaugurazione di un cippo i partecipanti provenienti da tutto il Veneto, ma marmoreo a forma di goccia di sangue stilizzata, anche dalla vicina Emilia Romagna e Lombardia, opera dello scultore cittadino Zeno Finotti, collocato che, al termine della competizione, dopo aver brindanei giardini di Piazza Carlo Alberto, alla presenza del to all’amicizia e alla solidarietà avisina, si sono dati sindaco, Gianluigi Soardi. Ottima l’organizzazione appuntamento per l’edizione 2012 che sarà ospitata logistica affidata all’A.S.D. Cicloamatori Avis di in tarda estate a Castelfranco Veneto (Tv). Francesco Joppi Sommacampagna, guidata da Daniele Povolo, che con il suo team di appassionati volontari ha saputo curare ogni particolare della manifestazione sportiva dalla scelta del percorso, diviso in due itinerari (uno più breve di 21 chilometri e uno più impegnativo di 46 chilometri) che hanno attraversato le colline moreniche circostanti la cittadina scaligera, visitando i centri di Sona, di San Giorgio in Salici e di Custoza, tra i verdeggianti e prestigiosi vigneti del pregiato “Bianco di Custoza”. La collina di Custoza è dominata dall’obelisco che rappresenta l’Ossario omonimo

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Mtb: cinque gare, un circuito, la lotteria V

inci con il Nordest e Dona con l’Avis! Nel circuito ciclistico veneziano, è “caccia” ai biglietti della “Lotteria-Nordest” che aiuterà l’attività promozionale Avis. A breve si svolgerà la terza prova del Mtb Nordest, il circuito di mountain bike, che vede attivati anche i volontari locali dell’Avis sui campi di gara delle cinque prove previste, di cui due già disputate a San Donà di Piave (Ve) e Zenson (Tv). I prossimi appuntamenti sono programmati per il 10, 17 e 31 luglio, rispettivamente a San Stino di Livenza, a Concorda Sagittaria e a Pramaggiore. L’Asd Unione ciclistica Udace-Venezia, curatrice dell’intera manife-

stazione, ricorda che quest’anno, in occasione della 5ª edizione del “Mtb Nordest”, è stata istituita una lotteria con premi interessanti. Il costo dei biglietti è di solo 1 euro ciascuno e sono acquistabili ad ogni tappa del circuito o rivolgendosi a dirigenti e iscritti delle società

organizzatrici (Asd Magicabike, Asd Mazzonetto, Asd Malgher, Asd Sagittabike e Asd Pramaggiore). L’estrazione avverrà in occasione della gara finale, prevista per il 31 luglio a Pramaggiore (Ve), dove saranno decretati i leader del trofeo Nordest. Da sottolineare che parte del ricavato andrà all’Avis provinciale di Venezia, vera macchina promozionale della donazione di sangue. Insomma, un’occasione per tentare la fortuna e allo stesso tempo contribuire a rafforzare la sensiDiego Urban bilità verso il gesto della donazione.

Rugby: triangolare under 18 a Villorba L

a compagine villorbese si è aggiudicata il 1° Triangolare di rugby under 18, organizzato dall’Avis. Presso gli impianti sportivi di Catena di Villorba (Tv), il 28 maggio, sono scese in campo, oltre alla squadra del Villorba, le squadre di rugby under 18 di Oderzo e Montebelluna. Spettacolo, divertimento e i sani valori dello sport hanno fatto da padrone durante tutta la manifestazione, fortemente voluta e cofinanziata dai Direttivi Avis di Villorba e Montebelluna per offrire al pubblico e agli atleti qualche ora insieme in nome della solidarietà. Dopo le partite, infatti, i volontari avisini hanno incontrato i giocatori, gli allenatori e i loro familiari, ma anche chi assisteva, distribuendo materiale informativo sulla donazione del sangue. “Come gli atleti sul campo, anche l’Avis sul campo sanitario deve fare gioco di squadra - ha spiegato il presidente, Maurizio Trevisan - perché tutti insieme, donatori e dirigenti, dobbiamo quotidianamente continuare a fornire il sangue agli ammalati ricoverati nelle strutture sanitarie”. Il vice-sindaco di Villorba, Giacinto Bonan, e i presidenti delle Avis di Villorba e Montebelluna hanno

premiato i capitani delle squadre con una targa ricordo. La serata è terminata con il “terzo tempo”, momento di convivialità insieme. “Un ringraziamento va ai dirigenti del rugby Villorba - conclude Trevisan - che hanno ben compreso l’importanza di organizzare queste manifestazioni e l’importanza del binomio Avis-sport per raggiungere in particolare le nuove generazioni”.

E ad agosto ecco il campionato italiano Avis I

l 13 agosto si svolgerà per la terza volta in terra trevigiana il “Campionato italiano di mtb per i donatori di sangue - La Fontanissima”. L’appuntamento, che si svolgerà a Caldera di Ponte di Piave con inizio alle ore 16, sta ottenendo anno dopo anno un grande

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successo, grazie anche alla partecipazione di atleti provenienti addirittura dal centro Italia, complice il periodo in cui molti donatori appassionati di Mtb sono in ferie nelle vicine località turistiche. Il percorso, studiato dai donatori dell’Avis locale, si snoda attorno le campagne del Comune di Ponte di Piave e ha come scopo quello di portare un messaggio forte nel mondo del ciclismo moderno dove “tutti” si sono accorti che qualcosa sta cambiando. Purtroppo, però, solo un’esigua percentuale di sportivi nel nostro paese è consapevole che il dono, periodico e controllato, del proprio sangue costituisce un mezzo importante per mantenere giovani ed efficienti i tessuti rigeneratori delle cellule sanguigne e conservare una circolazione ottimale. L’organizzazione del Campionato è curata dall’A.s.d. Fausto Coppi Polyglass Mapei che invita gli interessati a visitare il sito dell’Udace Treviso per i dettagli della manifestazione. Nella foto, la premiazione dell’edizione 2010.

Limana: “Giochiamo per gli altri”, quinta edizione

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n successo, anche quest’anno, il torneo di calcio a 5 “Giochiamo per gli altri” organizzato dalla sezione Abvs di Limana (presieduta da Nicola Ancillani) e giunto alla 6º edizione. La manifestazione, svoltasi il 28 e 29 maggio al Palimana, ha da sempre una finalità sociale, la divulgazione della donazione del sangue, ma anche di aiuto concreto alle attività utili alla comunità, in particolare dedicate ai bambini ed ai ragazzi. Aperto anche a squadre da fuori

Limana, di altre Abvs e associazioni, il torneo ha registrato, anno dopo anno, un crescendo sia di partecipazione sul campo che di pubblico e di fondi raccolti. Quest’anno a vincere è stata la squadra del Panificio Longarone, per 3 a 2 contro gli All Red. I vincitori hanno deciso di donare all’Abvs Limana anche il premio in denaro ricevuto, dimostrandosi sensibili nei confronti di chi ha bisogno. Com’è nello spirito del volontariato. 45


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n gemellaggio, nato sulle pagine del nostro giornale, all’insegna del football e della donazione di sangue. Questo il significato dello “scambio di maglia” fra i Panthers Parma e i Castelfranco Cavaliers, svoltosi domenica 30 maggio durante l’half-time della partita che ha visto impegnati i campioni d’Italia contro i Rhinos Milano. Sia i Panthers, sia i Castelfranco Cavaliers sono diventati testimonial delle rispettive Avis comunali (e non solo). A febbraio molti atleti di ambedue le squadre si sono sottoposti alla prova d’ido-

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neità e alcuni hanno poi già effettuato la propria prima donazione. I Panthers si sono recati in gruppo a donare presso il centro di raccolta dell’Avis di Parma, una settimana dopo (ancora ignari di “colleghi” in altra parte d’Italia) una ventina di Cavaliers in maglia rossa si sono presentati al Centro trasfusionale di Treviso. La curiosa notizia dell’inconsapevole “gemellaggio solidale” a distanza è stata raccontata nel numero di marzo di “Dono&Vita” e anche nel periodico nazionale Avis SOS. Ciò ha fatto nascere la voglia di conoscersi fra le due società sportive. I campioni nazionali hanno invitato i rossi Cavalieri - forse la più “giovane” squadra di football in Italia - ad assistere alla partita, decisiva per l’accesso ai play off, contro i rocciosi Rhinos Milano. Panthers e Cavaliers, già unite nel sociale sotto i colori dell’Avis, hanno così deciso di stringere un patto “d’amicizia”. Durante l’intervallo della gara i parmensi rappresentati dal loro presidente Ivano Tira e una dozzina di Cavaliers, capitanati da Marco Cecchin, hanno stretto il gemellaggio scambiandosi le maglie di gioco: argentea quella di “casa”, rossa quella veneta con il logo Avis. Soddisfatto capitan Cecchin: “Il nostro è un progetto nato nel 2008, e in breve tempo abbiamo già costruito un ottimo gruppo. È soprattutto una bella sfida, visto che nel nostro territorio è presente una delle più importanti squadre di rugby a livello nazionale”. I Cavaliers hanno disputato quest’anno il campionato CIF 9, sfiorando i play off. Nel 2010 hanno esordito in un campionato ufficiale vincendo la Silver League FIF (Campionato di Serie B). Al gemellaggio hanno partecipato il nostro direttore di “Dono&Vita”, (che ha iniziato la sua carriera giornalistica, nel 1980, seguendo proprio il primissimo campionato italiano di football) e il dirigente dell’Avis Comunale di Parma, Franco Bonetti, in compagnia di Susanna Gerboni, “miss Avis 2010”. Sulle tribune, durante l’incontro, una ventina di “nuovi tifosi” castellani sventolavano le bandiere dell’Avis regionale Veneto ad ogni touch down dei parmensi. Un match molto bello, vinto dai padroni di casa e che li ha in pratica proiettati verso la semifinale del 26 giugno contro gli Elephants Catania. Come dire che, ancora una volta, l’Avis porta bene e che “buon sangue non mente”. A conferma, nel frattempo, ci giungeva notizia che un’altra squadra di football americano in Italia è diventata testimonial Avis: la XIII Legio di RomaOstia. Fra Parma e Treviso, intanto, la cosa non si fermerà qui. E chissà che non si riesca anche ad organizzare, sotto l’egida Avis, una partita amichevole a scopo benefico.

Che succede se fermano il Volontariato? P

ubblichiamo una riflessione sull’anno del volontariato, a cura del nostro Vice presidente vicario Francesco Magarotto. Forse, più che rifletterci noi che del volontariato facciamo parte, sarebbe bene che cogliessero lo spunto per conoscere questo “mondo” coloro che ci amministrano. arà un’occasione per un salto di qualità, questo 2011, proclamato Anno Europeo del volontariato? O non sarà solo lo spunto per organizzare convegni, mostre e incontri di scarsa rilevanza concreta? Il settore si sta ancora leccando le ferite della beffa del 5xmille, dell’aumento dei costi di postalizzazione dei periodici associativi, delle dichiarate minor risorse a disposizione da parte del pubblico... Il volontariato è una potenza economica, sociale e culturale che non riesce ancora a fare sistema. Lo capiremmo se un giorno questo settore decidesse improvvisamente di scioperare, astenendosi dal lavoro delle infinite reti di

servizio che tengono in piedi l’Italia. Non avremmo più assistenza, attività di cura, di relazione, di ascolto delle fasce più deboli, delle vecchie e nuove povertà e del nuovo welfare. Di fronte al disinteresse del mercato ad occuparsi di sociale, di fronte all’incuria e alla riduzione di risorse da parte dello Stato, spesso dietro il paravento della parola sussidiarietà, il volontariato è l’architrave imprescindibile di un nuovo sistema di relazioni sociali. Aiutiamolo a crescere, a ridurre la frammentazione e a migliorare la sua qualità.

Siate più “graffianti”!

dell'Avis. Chiediamo che ce ne sia inviata solo una Paola copia. Grazie.

S

Ho appena sfogliato la vostra rivista (Numero 1 Marzo 2011) e l'ho trovata "poco attraente" nel senso che non ho letto alcun articolo. Li ho trovati poco significativi e soprattutto un elenco di notizie autocelebrative. Speravo che ci fosse almeno un paio di paginette con le lettere degli avisini che, qualche volta, sono interessanti... ma questo "capitolo" non c'è. Il mio modesto e personale contributo è di essere più "graffianti" negli articoli in modo da invogliare a leggerli e a contribuire a far crescere una coscienza sempre più convinta sulla donazione. Valter Fioraso Caro Valter, non sai neppure quanto mi trovi d’accordo e quanto è lo sforzo della redazione perché gli articoli siano il meno autocelebrativi possibile. Da questo numero torniamo a riaprire la “pagina dei lettori”, saltata nei numeri scorsi per spazio tiranno (e numeri in meno, per ragioni economiche). Il nuovo sito www.donoevita.it ci sta permettendo di “alleggerire” la versione a stampa e, in prospettiva, ci permetterà di trasformare sempre più queste pagine in preziosi spazi di approfondimento e di inchiesta. Speriamo di farcela.

A proposito di indirizzi...

Distinta redazione, sono a chiedervi di non inviarmi più il vostro giornale in quanto nella mia famiglia già entra quello con l'indirizzo di mio marito e quindi ritengo che, anche per le spese di spedizione, sia superfluo riceverne due. Vi faccio i complimenti per il giornale, ritengo sia molto importante che entri in molte case e che crei un filo di congiunzione fra tutti Annamaria Erbizzi i gruppi. Io (Paola Pettenuzzo via... Crespano del Gr.) e mio marito (Massimiliano Panazzolo, medesimo indirizzo) riceviamo entrambi il numero del giornale

Francesco Magarotto (ispirato da un articolo di Walter Passerini de “La Stampa”).

LETTERE & OPINIONI

Pantere e Cavalieri, gemellati sul campo

In famiglia siamo 3 donatori e riceviamo 3 riviste al seguente indirizzo... per economia basta riceverne Cordiali saluti, Boscolo Giuliano - Chioggia una. Sono abbonato a Dono & Vita ma ho cambiato indirizzo che ora è il seguente... Maerne (VE). Sarò grato se vorrete apportare le variazioni di rito. Mario Baratoa Distintamente. Buona sera, vogliate prendere nota che il mio nuovo numero civico dove inviare il giornale è variato... Mauro Guidolin, Castello di Godego

Ne abbiamo pubblicate solo alcune, ma... A TUTTI i lettori che continuano a scrivere alla redazione (e che ringraziamo per l’attaccamento al giornale) ripetiamo per l’ennesima volta che OGNI CAMBIAMENTO DI INDIRIZZO VA COMUNICATO ALLA RISPETTIVA AVIS COMUNALE. Sono le AVIS di appartenenza, infatti, le titolari dell’indirizzario che la REDAZIONE NON GESTISCE.

Per il giornale via internet...

Il gruppo Avis ferrovieri di Verona, con una mail ci comunica che molti suoi soci gradirebbero la rivista via mail, suggerendoci un macchinoso metodo per inviarla. Intanto li ringraziamo per le parole di apprezzamento: “Per quanto ci riguarda il periodico è molto importante e utile per tutti gli associati...”. Per tutto il resto, riferendoci ai donatori del Gruppo che usano normalmente internet, invitiamo il Gruppo ferrovieri stesso a comunicare ai propri soci il link del nuovo sito di Dono&Vita: www.donoevita.it. Come vedete vi abbiamo “anticipati” 47


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