Jesi Oggi n. 4 - Dicembre 2015

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Alle famiglie di Jesi

Jesi Oggi

felcini

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anno XXII n. 4 / Dicembre 2015

Periodico del COMUNE DI JESI Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori e Francesco Maria Tiberi / Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1 Jesi (tel.0731.538365 - jesioggi@comune.jesi.an.it) Stampa: Rotopress International srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972

ART BONUS IL PRIMATO DI JESI

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IL NUOVO CENTRO DIURNO PER I PIÙ FRAGILI

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Una città in movimento

RECIPROCA CONOSCENZA E INTEGRAZIONE p. 16



Banca Marche Il ruolo di Jesi

Foto Giglietti

Siamo la città sede di Banca Marche. E di fronte alle decisioni assunte dal Governo e dalla Banca d’Italia, con l’avallo dell’Unione Europea - rispetto alle quali un Comune può obiettivamente far poco o nulla - non possiamo che comprendere appieno le ragioni degli azionisti, soprattutto di quei piccoli azionisti che si sono visti azzerare i risparmi di una vita. Per questo ci siamo schierati al loro fianco nelle iniziative che intendono intraprendere a tutela dei risparmi. Ho accolto l’invito a farmi parte attiva nei confronti delle istituzioni e della politica con l’obiettivo di individuare ipotesi e percorsi che possano consentire di recuperare almeno in parte quanto loro tolto. Ho anche assicurato, nelle forme e nei modi da condividere insieme, il pieno sostegno all’azione di responsabilità nei confronti di chi ha amministrato l’istituto di credito in passato. Anche per questo ho deciso di inoltrare alla Procura della Repubblica la comunicazione che la città di Jesi ritiene

di essere parte offesa nell’inchiesta che riguarda Banca Marche, con ciò anticipando la costituzione di parte civile che formalizzerò nei tempi previsti, all’udienza preliminare o in sede dibattimentale, qualora venga disposto il rinvio a giudizio di tutti o di alcuni degli ex amministratori dell’istituto di credito oggi indagati. Ma c’è anche un altro aspetto di questa vicenda che mi preme affrontare e che impone da parte di tutti una attenta riflessione. Rispetto al nuovo corso avviato, la città di Jesi - proprio perché sede fisica ed ora anche legale della Nuova Banca Marche - ha il dovere di sensibilizzare tutti a non avere alcuna attività pregiudizievole nei confronti di questo istituto, perché a rimetterci sarebbe nuovamente l’economia di questo territorio. Nuova Banca Marche è oggi un soggetto credibile, serio, affidabile, sicuro. Deve essere un punto di riferimento per le imprese e le famiglie della regione, mante-

nendo quei posti di lavoro di migliaia di dipendenti, mai dimenticando che sono stati questi ultimi, con la loro professionalità ed il loro senso del dovere, a far sì che questa banca non sparisse del tutto. Può apparire un discorso stridente da parte di chi, nella vecchia Banca Marche, ha creduto e si è sentito tradito. Ma dobbiamo avere la razionalità di porre su differenti piani i vecchi amministratori - che sono stati i veri e soli responsabili di questo disastro finanziario - ed i dipendenti che quelle scelte le hanno subìte, venendo traditi loro stessi nella dignità e in quel senso di appartenenza ad una banca che per definizione è a servizio delle nostre Comunità. Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco

Auguri di Buone Feste

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Qui Jesi Proponiamo in questa pagina, come di consueto, una sintesi degli argomenti che vengono trattati su Jesi Oggi, traducendoli anche in francese ed in tedesco, a beneficio dei nostri amici delle città gemellate di Mayenne e Waiblingen. SOMMARIO

/ Banca Marche Il ruolo di Jesi / Bilancio: un Comune sempre più virtuoso / Una nuova “casa” per i soggetti più fragili / Jesi su Whatsapp: oltre 4000 iscritti / Scuola, equa distribuzione degli studenti migranti / Impariamo a conoscerci: lettera multilingue del Sindaco / Una Stagione teatrale ricca di appuntamenti

In collaborazione con The Victoria Company

Comme d’habitude, nous proposons dans cette page une synthèse des thèmes qui sont abordés dans ce numéro de Jesi Oggi. Nous les proposons aussi en français et en allemand à l’attention de nos amis des villes jumelées de Mayenne et Waiblingen.

Wie üblich, finden Sie auf dieser Seite eine kurze Inhaltszusammenfassung von “Jesi Oggi“, mit Übersetzungen auf Französisch und Deutsch, für die Freunde aus unseren Partnerstädte

SOMMAIRE

/ Banca Marche Rolle der Stadt Jesi

/ Banca Marche Le rôle de Jesi

Mayenne und Waiblingen INHALT

/ Haushalt: die Stadt wird immer noch „tugendhafter”

/ Bilan: une Commune De plus en plus vertueuse

/ Ein neues „Zuhause” für die „Schwache“

/ Une nouvelle “maison” Pour les plus fragiles

/ Jesi auf WhatsApp: über 4000 Mitglieder

/ Jesi sur Whatsapp: Plus de 4000 inscrits / Ecole, distribution équitable Des apprenants migrants / Apprenons à nous connaître : lettre multilingue du Maire

/ Schule, angemessene Verteilung von eingewandteren Schülern / Wir kennen uns lernen: Mehrsprachige Schreiben des Bürgermeisters / Ein Theatersaison voller Ereignisse

/ Une Saison théâtrale Riche en rendez-vous

Fab Space, la manufacture numérique

Fab Space, digitale Fertigung

La ville de Jesi a mis en service son propre espace dédié à l’innovation technologique, ceci par l’inauguration du Fab Space, un laboratoire de recherche pour la conception et la formation de la manufacture numérique. A ce jour, c’est le centre régional le plus qualifié et équipé pour l’impression en 3D, l’usage des scanners industriels 3D et de découpe laser à haute définition. Le Fab Space, dont le siège se trouve dans un espace industriel fermé , a été créé par la société Jcube, l’incubateur de startup né à Jesi il y a quelques années, avec l’appui de la Commune. C’est un laboratoire de fabrication additive capable d’attirer des communautés (locales et internationales) ayant en commun des connaissances sur la manufacture en 3D en alimentant une sorte de champs d’expérimentation pour les artisans, entrepreneurs, designer, inventeurs, créatifs, où chaque utilisateur pourra réaliser ses idées dans de laboratoires dotés d’appareils contrôlés par des ordinateurs qui permettent de fabriquer à travers des techniques de “ Additive Manufacturing” .

Die Stadt Jesi hat seinen Bereich nach technologischer Innovation erweitert dank der Eröffnung des Fab Space, ein Art Labor für Forschung, Entwicklung und Herstellung von digitalen Bildung. Heute ist es das beste qualifizierte und ausgestattet regionales Zentrum für 3D-Druck, die Verwendung von industriellen 3D-Scanner und LaserSchnittpräzision. Fab Space befindet sich in einem verlassenen Industriegebiet und wurde von der Firma Jcube, mit der Unterstützung der Stadtgemeinde, gegründet. Es ist ein Labor für additive Fertigung, in der Lage lokale und internationale Gemeinschaften zu aggregieren und die Kenntnisse über die Herstellung 3D zu teilen. Hier können Handwerker, Unternehmer, Designer und Erfinder-dank computergesteuerten Maschinen und Techniken- Form um ihre Ideen geben.

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Lusinghiero e prestigioso riconoscimento per il Comune di Jesi direttamente dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Il sindaco Massimo Bacci e l’assessore alla cultura Luca Butini sono stati infatti invitati a Roma dallo stesso Franceschini, quali ospiti al primo importante incontro organizzato dal Ministero per fare un bilancio generale dei risultati ottenuti grazie all’Art Bonus, il nuovo strumento fiscale che incentiva le erogazioni liberali e il mecenatismo culturale di imprese e privati cittadini per il recupero di beni storici e monumentali. L’estremo dinamismo del Comune di Jesi, prima amministrazione pubblica e primo soggetto in assoluto in Italia ad utilizzare lo strumento dell’Art Bonus a pochi mesi dalla pubblicazione del Decreto Cultura, non è passato inosservato al Ministero dei Beni Culturali che ha particolarmente apprezzato il lavoro svolto sia con il primo tempestivo intervento realizzato sul pieno recupero della “Deposizione” di Lorenzo Lotto (grazie al sostegno della Caterpillar), sia con i successivi interventi di restauro e conservazione ultimati o in fase di ultimazione grazie al sostegno dei privati che beneficiano di un recupero fiscale del 65%. Ma all’incontro di Roma c’è stato anche un ulteriore importante protagonista, citato come esempio da seguire dallo stesso ministro Franceschini: si tratta dell’artigiano jesino Andrea Gambadori che a titolo personale ha finanziato il restauro del bellissimo scudo cantonale di Palazzo della Signoria (raffigurante un magnifico leone rampante coronato, simbolo araldico della città di Jesi). Gambadori è stato chiamato per raccontare la sua scelta ed ha catalizzato l’attenzione dei presenti visto che era uno dei tre “mecenati” invitati sul palco insieme a partner di ben altre proporzioni

ART BONUS

Il primato di Jesi

Le congratulazioni del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini al Comune per essere stato il primo ente pubblico ad aver attivato lo strumento fiscale per il recupero dei beni culturali L’artigiano jesino Andrea Gambadori preso ad esempio per promuovere questa forma di mecenatismo // Andrea Gambadori tra l’assessore alla Cultura Butini e il sindaco Bacci. Sotto, l’intervento del ministro Franceschini

come Unicredit ed il Gruppo Ferragamo che hanno finanziato importanti restauri all’Arena di Verona e alla Galleria degli Uffizi di Firenze. “Credo che ciascuno, nei limiti delle proprie possibilità, debba fare qualcosa per la propria città - ha detto Gambadori davanti al ministro Franceschini e alla folta platea - e quando mi è stato segnalato che c’era l’opportunità di recuperare questo scudo cantonale che ha un importante significato sotto il profilo

storico ed artistico, non mi sono tirato indietro”. Parole che hanno generato un grande applauso, con il Ministro dei Beni Culturali che, stringendogli la mano, ha aggiunto: “Il suo esempio è davvero importante”. L’elenco dei beni individuati dal Comune di Jesi ed il cui recupero può essere finanziato attraverso lo strumento dell’Art Bonus è disponibile sulla home page del sito www.comune.jesi.an.it cliccando sul logo “Art Bonus”.

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INFORMAZIONI SU WHATSAPP

Un’idea che piace Oltre 4 mila i cittadini iscritti, tante informazioni in tempo reale

A poco più di due mesi dalla sua attivazione, sono oltre 4 mila i cittadini che si sono iscritti al servizio Whatsapp del Comune di Jesi che permette di essere aggiornati in tempo reale su notizie di protezione civile, allerte meteo, disservizi temporanei (es. chiusura scuole, strade, ecc.), eventi ed informazioni di pubblico interesse. Una adesione davvero massiccia che colloca di fatto questo servizio tra gli strumenti più efficaci per raggiungere il maggior numero di cittadini nel momento in cui si debbono trasmettere informazioni urgenti e capillari. Del resto l’applicazione Whatsapp, che è oggi tra le più diffuse tra gli utenti della telefonia mobile, è stata scelta dall’Amministrazione comunale proprio per implementare al meglio la propria rete di trasmissione di informazioni che già coinvolge i consueti canali media (quotidiani, periodici, radio e tv), il web (rete civica, newsletter, youtube), i social network (facebook e twitter) e che presto sarà ampliata anche con una App dedicata. Insomma un Comune Smart a tutti gli effetti nella comunicazione che vuole

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sfruttare al meglio le potenzialità delle tecnologie moderne per garantire velocità di informazioni e capillarità. Il nuovo servizio Whatsapp - ovviamente gratuito e di immediata accessibilità - si attiva memorizzando nella rubrica del proprio telefono il numero 335 7152219 ed inviando poi un messaggio Whatsapp allo stesso numero con la dicitura “Jesi On”. Entro le 48 ore successive l’utente rice-

ve la conferma dell’avvenuta iscrizione alla lista, predisposta in modalità broadcast dove nessun iscritto può vedere i contatti presenti e dove ciascun numero resta anonimo nel pieno rispetto della privacy. L’Amministrazione comunale è consapevole e ricorda come, tra gli oltre 4000 messaggi inviati, una piccola percentuale possa non arrivare a destinazione per cause tecniche messe in conto dalla stessa applicazione.


Lotta all’evasione, risultati concreti È una lotta all’evasione seria e senza sconti quella attuata dall’Amministrazione comunale. Ma ponendo sempre il cittadino contribuente al centro dell’attenzione. Perché le tasse locali è giusto che le paghino tutti, in proporzione alle possibilità, ma senza fenomeni di vessazione. E questo principio ha permesso di ottenere due importanti risultati: da un lato un recupero di evasione record nel 2015, pari a quasi 800 mila euro, il 30% in più rispetto allo scorso anno; dall’altro un rapporto più “umano” con il contribuente. Chi presentava situazioni anomale, infatti, non si è visto recapitare una lettera da una qualunque agenzia esterna che chiedeva soldi per conto del Comune di Jesi senza possibilità di verifica. È stato invece convocato dagli Uffici per esaminare insieme la propria posizione fino a giungere

ad una condivisione della reale situazione relativa a tasse e tributi locali. L’attività di accertamento viene oggi svolta utilizzando ogni strumento a disposizione: incrociando le varie banche dati è difficile per chiunque farla franca. In particolare per quanto riguarda l’Ici/Imu, le verifiche hanno riguardato gli anni di imposta a partire dal 2010. L’esito dei controlli, elaborati dall’Ufficio, ha prodotto quasi 1500 provvedimenti, per un totale di circa 580 mila euro di recupero di imposte, sanzioni ed interessi. Dall’attività di recupero della tassa rifiuti sono arrivati poi circa 160 mila euro, a seguito di controlli su denunce - presentate od omesse - per abitazioni ed attività produttive. Si attesta infine attorno a 51 mila euro la somma introitata nel corso di quest’anno grazie all’attività di accertamento dell’e-

Recuperati 790 mila euro, il 30% in più rispetto allo scorso anno Un rapporto diretto con il cittadino evitando ogni forma di vessazione vasione svolta relativamente alla Tosap ed all’imposta sulla pubblicità. Dal prossimo anno, intanto, un’altra novità sarà prevista nel pagamento dei tributi, con l’introduzione del “baratto amministrativo”. Recependo una opportunità prevista dal Governo, chi si trova in situazioni di disagio economico ed ha difficoltà a pagare i tributi locali, può chiedere di saldare le pendenze dedicando alcune ore del proprio lavoro. Piccole attività a servizio della comunità per contribuire a mantenere pulita ed in ordine la città.

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BuoneFeste 7


UN COMUNE SEMPRE PIÙ VIRTUOSO Ancora meno risorse a disposizione, ma con il controllo della spesa e la certezza delle entrate sarà quasi dimezzato l’indebitamento ereditato Jesi, in netta controtendenza rispetto alla stragrande maggioranza dei Comuni italiani, ha scelto anche stavolta di approvare il bilancio di previsione prima che inizi l’anno a cui lo strumento finanziario è riferito, così da mettere nelle condizioni gli uffici di essere immediatamente operativi. Una scelta politica e tecnica che conferma il virtuosismo finanziario del nostro Comune e la capacità di programmazione, necessaria in qualsiasi buona amministrazione per mantenere i conti in perfetto ordine. Operazione questa resa possibile da un rigoroso controllo della spesa e dalla certezza delle entrate, oltre che da una serie di efficaci provvedimenti come l’ottimizzazione e l’informatizzazione di servizi che consentono di velocizzare tempi e risparmiare risorse, e una gestione del sociale oculata, tramite l’Azienda servizi alla persona, in grado di aumentare a parità di costi qualità

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e quantità dei servizi alle fasce sociali più deboli. A conti fatti anche nel 2016 il Comune di Jesi dovrà garantire beni e servizi alla collettività con minori risorse rispetto al passato: stavolta siamo a poco meno di 34 milioni (erano quasi 37 nel 2011). Ma lo farà avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere e le sfide da cogliere. Perché quando si tratta di risorse pubbliche non è pensabile né giustificabile basarsi su improvvisazioni o, peggio, su previsioni che poi si ha la certezza che non potranno verificarsi. Una strategia in linea con quella del bilancio del 2015 quando, per il secondo anno consecutivo dopo quasi due decenni, si è approvata la salvaguardia degli equilibri di bilancio senza alcuna manovra correttiva rispetto al previsionale. Tradotto in termini meno burocratici e tecnici: i conti tornano perfettamente. E tornano senza contare che l’Ammi-

nistrazione comunale ha proseguito con pieno successo la strada dell’abbattimento significativo del proprio debito: era di quasi 30 milioni nel 2011, scenderà a 18,2 a fine 2016. Una performance che non ha precedenti e difficilmente riscontrabile in altre realtà comunali. Di fronte a tali evidenti risultati, è naturale che per il 2016 l’obiettivo strategico che ci si pone è quello di consolidare i risultati ottenuti in tutti i contesti economici-finanziari di riferimento, mantenendo l’elevata qualità dei servizi offerti. Non sfugge il fatto che tali risultati, per l’analisi delle risorse necessarie, dipenderanno molto dal margine di manovra che il Governo centrale concederà agli enti locali. A partire dal prossimo anno infatti sono previsti importanti interventi del Governo che incideranno fortemente sulla fiscalità locale. L’eliminazione della Tasi


sull’abitazione principale, l’introduzione dell’Imposta Municipale Secondaria ed ulteriori modifiche alle regole relative al Patto di Stabilità Interno non consentono al momento di avere un quadro definito. Si è comunque scelto ancora una volta di mantenere inalterati tributi e tasse locali, se si eccettua un adeguamento assolutamente minimo per la tassa rifiuti a carico delle famiglie (scelta obbligata per coprire interamente il costo del servizio così come previsto dalla legge). Per fare cosa? Lo anticipa la relazione al bilancio. “Veniamo da anni - vi è scritto - in cui abbiamo provato a dare un senso concreto alla nostra idea di miglioramento del decoro urbano attraverso una maggiore manutenzione del verde, dell’arredo, cominciando ad intervenire anche sulle manutenzioni di strade e marciapiedi. Anni in cui abbiamo scelto di investire nell’edilizia scolastica, programmando interventi che hanno consentito il recupero e la piena fruizione di edifici non più a norma, Anni in cui abbiamo puntato a rilanciare le attività sociali, culturali e sportive di una città che è finalmente tornata viva, con tante iniziative che animano soprattutto il centro. Una città solidale che ha dato prova di grande attenzione ai più deboli, grazie al consolidamento dell’Azienda Servizi alla Persona che oggi è in grado di offrire servizi con standard qualitativi e quantitativi nettamente superiori al passato. Anni in cui si sono sostenute le attività produttive, con contributi volti da un lato ad abbattere la tassazione locale, dall’altro a sostenere quelle imprese che richiedevano garanzie per l’accesso al credito. Insomma, è innegabile che Jesi sia

cambiata, e sia cambiata in meglio. Ma vogliamo fare ancora di più. Abbiamo energie per altre sfide importanti. Tra queste, un’altra legata al sociale che interessa centinaia di famiglie: il centro diurno per malati di Alzheimer. Dopo la realizzazione del centro diurno per diversamente abili atteso da oltre un decennio e il completamento ormai prossimo del centro regionale per l’autismo, questa ulteriore struttura, certamente impegnativa ma anche legata ad un coinvolgimento pieno delle tante componenti della nostra società, crediamo possa rappresentare un salto di qualità in quella visione di sempre maggiore attenzione ai soggetti più fragili. Sociale ma non solo, perché accanto agli interventi previsti dal piano opere pubbliche - dove sono indicate scelte coerenti con le risorse finanziarie e con un indice di priorità - non mancherà una azione tesa a intervenire sulle

maggiori criticità percepite dai cittadini. Dalla sicurezza con un sempre maggior coinvolgimento tra Polizia locale e forze dell’ordine oltre che interventi dell’Amministrazione sul fronte dalla videosorveglianza e della puntuale informazione alla collettività; alla questione del vecchio ospedale con la sua demolizione nella parte meno storica e il concorso di idee per individuare come meglio utilizzare quel sito; alla cultura con la capacità di creare un sistema che dia piena rilevanza anche alla prossima apertura, prevista proprio nel 2016, del museo multimediale dedicato a Federico II; all’economia con nuove forme di intervento e di sostegno alle imprese, con particolare attenzione a quelle di nuova costituzione; alle tante altre tematiche ambientali, sociali, sportive, aggregative, dove possa meglio esprimersi l’identità della nostra comunità”.

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Borghi, chi sceglie di riqualificare beneficia anche dell’ampliamento Interessa circa un migliaio di unità immobiliari il provvedimento approvato dal Consiglio comunale che modifica il Piano della città storica relativo all’edilizia minore. Si tratta delle abitazioni dei borghi sorte a ridosso delle mura medievali: case normalmente di due o tre piani che costituiscono un’unica cortina edilizia caratterizzante numerose zone storiche della città: via Garibaldi, via Roma, via Setificio, via XX Settembre, via San Pietro Martire, via Gallodoro, via Battisti, via Marconi. In esse si riscontra anche un retro similare: un piccolo orto o giardino e, il più delle volte sospeso alla parete, un ballatoio per i servizi igienici che venne introdotto nell’Ottocento ed arrivato fino a noi mantenendosi come corpo esterno di maggiore consistenza e diverse destinazioni. I mutamenti urbanistici introdotti nella seconda metà del secolo scorso, con interventi radicali su importanti parti di città, hanno fatto sì che molti di tali “retri”, diventassero “fronte strada”, rendendo necessario interventi normativi che potessero consentire una loro piena riqualificazione. Ed è quello che è accaduto con la modifica al Piano Particolareggiato della Città Storica che dà oggi la possibilità di

Oltre un migliaio le abitazioni in città interessate dal provvedimento

effettuare, con il beneficio di un ampliamento di cubatura fino al 20%, interventi di restauro, risanamento, ristrutturazione con eventuale demolizione e ricostruzione. Oltre a tali zone, a beneficiare di tale opportunità saranno anche le abitazioni sorte al quartiere Prato (via Battisti, via Rosselli, via Castelfidardo, viale Trieste, viale XXIV Maggio e via IV Novembre) caratterizzate da tipologie edilizie di tre o quattro piani, poste sul perimetro dell’isolato con ampi corti e cortili interni. Un aggiornamento normativo che, è stato sottolineato dall’assessorato all’urbanistica, favorisce il recupero puntuale e diffuso del patrimonio edilizio storico minore, contrastando fenomeni di degrado e di conseguente

abbandono, riqualificando unità immobiliari che hanno il duplice vantaggio di avere l’ingresso indipendente ed essere vicino al centro. Finalità, queste, che potranno consentire numerosi interventi, con significativo impulso anche alle attività artigianali dell’edilizia. Gli investimenti - stimabili tra i 20 ed i 100 mila euro - risultano infatti compatibili con i benefici che derivano dalla riqualificazione con possibilità di ampliamento della cubatura, in particolare quella rivolta ai servizi (bagni, cucine, ecc.) e di migliorare gli edifici dal punto di vista sismico, energetico ed igienicosanitario. Senza contare che per tali interventi gli oneri di urbanizzazione sono stati ridotti dal Comune del 40%.

Via al censimento delle ville storiche Una parte importante del patrimonio edilizio che si punta a salvaguardare La Giunta comunale ha disposto un censimento delle ville storiche del primo Novecento concentrate principalmente tra viale Cavallotti, parte di viale della Vittoria, via Gramci e zona Carducci. Obiettivo è quello di individuare tra esse quelle che presentano elementi unici e non riproducibili dell’architettura borghese, quelle che, pur mantenendo elementi caratteristici del periodo storico, non denotano la presenza di elementi di particolare pregio ed infine quelle che, per caratteristiche o interventi realizzati successivamente, hanno perso l’identità iniziale.

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Tale censimento permetterà di individuare le ville rispetto alle quali potrà essere autorizzato il solo restauro o risanamento conservativo perché di alto valore architettonico e le restanti altre che potranno essere ammesse anche a quegli interventi strutturali volti a garantire standard di sicurezza sismica e di efficienza energetica secondo le più recenti normative.


// La struttura realizzata in via Aldo Moro

IL NUOVO CENTRO DIURNO

per diversamente abili “Ci sono giorni che più di altri danno un senso al nostro impegno di amministratori. Ed oggi è uno di quelli”. Parole del sindaco Massimo Bacci all’inaugurazione del nuovo centro diurno Maschiamonte per diversamente abili, realizzato a tempo di record dall’Amministrazione comunale. “Ci sono scelte - ha aggiunto - che caratterizzano una legislatura. Perché dopo 15 anni di impegni e promesse rimaste sulla carta, finalmente abbiamo dato una casa, una vera casa - bella, calda ed accogliente - ai soggetti più deboli della nostra comunità”. Alla presenza di autorità, famiglie di disabili e di un numeroso pubblico, la cerimonia inaugurale della nuova struttura di viale Aldo Moro, è stata l’occasione per il sindaco di anticipare due altri impegni sul fronte del sociale: il definitivo completamento del centro regionale per l’autismo e la realizzazione di un centro diurno per malati di Alzheimer. La valenza di questa struttura l’ha spiegata il direttore dell’Asp Franco Pesaresi: “Non ha eguali non solo nella regione Marche - ha detto - ma probabilmente in Italia. Per la prima volta si pensa ai disabili non recuperando una struttura esistente con tutti i limiti che vi sono, ma realizzandone una nuova. Per la prima volta i metri quadrati ad utente sono largamente superiore alle medie dei parametri regionali. In Trentino, che è all’avanguardia, si parla di due metri

Il sindaco Bacci: “Un giorno che dà senso al nostro impegno civico”

quadrati a soggetto, qui siamo a 17”. Andrea Branella, presidente del Rotary che ha donato gli arredi con un impegno triennale, ha spiegato le finalità dell’iniziativa del Club e rivolgendosi al sindaco ha detto: “Deve sentirsi orgoglioso per quello che avete realizzato”. Parole di grande soddisfazione anche da parte di Antonio Massacci, presidente dell’associazione delle famiglie dei disabili: “Da decenni siamo in prima linea per pretendere strutture adeguate, finalmente abbiamo trovato amministratori sensibili che ci hanno permesso di realizzarle. Dopo anni di provvisorietà, ora i nostri ragazzi hanno finalmente trovato casa”. I locali, di 300 metri quadrati, sono stati realizzati secondo le più moderne tecniche architettoniche. Certificabili in categoria A+, sono dotati di grande efficienza energetica e con tonalità di colori pastello in grado di creare un’atmosfera ideale, in un contesto residenziale di alto livello. Possono ospitare fino a 18 utenti dalle ore 8 alle ore 16 di ogni giorno.

Una città accessibile a tutti Piano per eliminare le barriere architettoniche L’abbattimento delle barriere architettoniche dovrà avvenire nel territorio comunale non più con iniziative isolate o estemporanee, ma con puntuali interventi previsti da un vero e proprio Piano operativo che contempli tanto gli edifici quanto gli spazi pubblici. Lo ha deciso la Giunta comunale che ha approvato le linee guida per la redazione del Peba, acronimo che sta appunto per Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Nel rispetto delle disposizioni di legge e della apposita mozione presentata dal consigliere Andrea Torri ed approvata dal Consiglio comunale, la Giunta ha stabilito di realizzare il Piano attraverso cinque azioni: una prima classificazione e mappatura del patrimonio immobiliare e dei percorsi urbani, i susseguenti rilievi per verificare i nodi di conflitto sia fisico che sensoriale, la verifica e la standardizzazione delle informazioni raccolte, la redazione di schede specifiche di intervento ed infine la redazione di programmi annuali e triennali individuando tempi e risorse. Per la realizzazione del Piano è costituito un apposito gruppo di lavoro chiamato ad approfondire gli aspetti tecnici, giuridici ed amministrativi, aprendo un confronto sia con professionisti in materia sia con le associazioni che operano nei confronti dei vari settori della disabilità. “Dobbiamo rendere consapevole l’opinione pubblica - sottolinea il documento approvato dalla Giunta - che la pianificazione degli interventi per una città accessibile a tutti, sia dal punto di vista fisico che psicosensoriale, è un problema tecnico urbanistico oltre che una questione culturale”.

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VIA GARIBALDI

Una vera riqualificazione urbanistica Doveva essere una manutenzione straordinaria con la sola asfaltatura della strada, si è trasformato in un vero intervento di riqualificazione urbanistica. Tanto che si può a ben diritto di parlare di una nuova via Garibaldi. Una nuova via dove tutto è stato rimesso a posto dopo decenni di degrado e abbandono: nuova la rete idrica con la sostituzione delle vetuste tubazioni al piombo (materiale tra l’altro non più conforme alla legge); nuove le condotte del metano, per altro ora posizionate al giusto livello previsto dalle norme a differenza di quelle obsolete che vi erano prima; nuova l’aiuola laterale, arredata con nuove piantumazioni e nuovo impianto di illuminazione a supporto di quello precedente che creava zone d’ombra; nuovi i marciapiedi e nuova l’asfaltatura della strada dopo che è stato interamente rimosso il tappeto d’asfalto precedente. Nuova infine la segnaletica con sosta disposta a spina di pesce su di un lato, soluzione che garantisce gli stessi posti della precedente e disagevole disposizione dei parcheggi sui due lati della strada. Per realizzare un intervento complesso come quello di via Garibaldi sono stati necessari diversi mesi, certamente più di quelli che sarebbero bastati per tirar giù un manto d’asfalto e nascondere sottoservizi totalmente fuorilegge sia sotto il profilo della sicurezza che sotto quello igienico-sanitario. E questa scelta di fare tutto quello che era opportuno per restituire ai residenti ed a tutta la città una strada rimessa definitivamente a nuovo fa parte del modo di intendere i lavori pubblici da parte dell’Amministrazione comunale. Non più interventi tampone, che rimandano i problemi e non li risolvono. Ma lavori efficaci in grado di durare nel tempo, senza che vi sia più la necessità di rimetterci mano.

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C’è chi ha parlato di ritardi per una mancanza di coordinamento tra i soggetti a vario titolo coinvolti nei lavori, e dunque Comune, Multiservizi, Italgas, Enel, Telecom. In realtà già dal marzo scorso l’Area Servizi Tecnici del Comune aveva scritto a tutti gli enti gestori dei sottoservizi dell’intenzione di procedere ad interventi di manutenzione straordinaria lungo una serie di strade e marciapiedi dettagliatamente elencate: nessuno aveva comunicato la necessità di effettuare lavori. A cantiere aperto, invece, sia la Multiservizi che Italgas, a seguito di accurate ispezioni, si sono rese conto che in via Garibaldi i sottoservizi erano effettivamente da sostituire ed hanno concordato con il Comune tempi e modalità per eseguire i lavori in maniera sicura e definitiva. Il risultato finale è ora sotto gli occhi di tutti. C’è voluto un mese di lavoro in più - dovuto ai 15 giorni di

Interventi su reti idriche e del gas, arredo urbano e illuminazione marciapiedi, sede stradale e segnaletica fermo cantiere per la pausa estiva ed a 15 giorni dalla ripresa dei lavori dopo la condivisione degli interventi con Multiservizi - e certamente ne è valsa la pena. Per questo l’Amministrazione comunale ha espresso la sua piena riconoscenza alla struttura dell’Area Servizi Tecnici ed a Multiservizi ed Italgas per la disponibilità mostrata.


PRIVATI COINVOLTI NELLE OPERE PUBBLICHE Il Comune studia le forme di intervento per tre progetti prioritari Quasi il 40% delle risorse del piano delle opere pubbliche 2016 del Comune di Jesi (19 milioni complessivi), potrà arrivare dai privati per finanziare attraverso forme di intervento previste dalla legge come il project financing - tre importanti operazioni: la realizzazione della nuova scuola secondaria di 1° grado “Lorenzini”, la manutenzione straordinaria della pubblica illuminazione nell’intero territorio comunale, la manutenzione del cimitero principale con gestione delle lampade votive. Lo ha stabilito il Consiglio comunale prevedendo di contrarre anche un mutuo di 150 mila euro per la sistemazione delle coperture del palazzetto dello sport e della palestra Carducci (rimozione dell’amianto). Detto che in bilancio ci sono anche 1,5 milioni del ministero per finanziare la ripavimentazione di corso Matteotti ed altri interventi nell’asse centrale della città e 2,3 milioni di euro per l’ampliamento del cimitero mediante la vendita

// La “Lorenzini” chiusa dopo gli esiti delle prove antisismiche dei loculi, il Comune conta di realizzare altre importanti opere con risorse del proprio bilancio. In particolare costituiranno priorità principale la manutenzione stradale (300 mila euro) e il risanamento del cavalcavia (150 mila),

l’ampliamento della videosorveglianza (150 mila), gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico (100 mila), la manutenzione scolastica (500 mila) e l’adeguamento antincendio negli asili nido (150 mila).

Nuovi lavori grazie all’avanzo di amministrazione Altre buone notizie dai conti pubblici con ulteriori risorse a disposizione che si traducono in opere pubbliche per la città. Con il Decreto legge che elimina i vincoli del patto di stabilità nella parte riferita agli investimenti, il Comune potrà finalmente utilizzare le risorse di avanzo di amministrazione accumulate sotto tale voce. E parliamo di ben 607 mila euro che, computati come avanzo 2014, saranno immediatamente spendibili. Circa la metà di queste risorse - pari a 297 mila euro - saranno destinate a sette interventi: la sistemazione del sottopasso di via Ricci comprensiva di nuova adeguata illuminazione e tinteggiatura (70 mila euro), la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclabile lungo l’asse sud (60 mila euro a cui si aggiungono altri 23 mila circa di contributo regionale), la

sistemazione della pubblica illuminazione in via Murri e in via Marsala (57 mila), la realizzazione della chiusura centralizzata di tutti gli ascensori pubblici (45 mila), la manutenzione straordinaria di tutti i fossi del perimetro urbano (30 mila), l’adeguamento alle norme antincendio per le scuole materne (20 mila) e la progettazione per la manutenzione straordinaria del Teatro Moriconi (15 mila). Gli altri 310 mila euro, invece, che pure potevano essere destinati ad importanti investimenti per la città, andranno purtroppo a finanziare un debito fuori bilancio derivante da una sentenza esecutiva con cui il Comune è stato condannato a pagare una indennità di esproprio risalente addirittura agli anni ‘90 senza che all’epoca né durante i primi gradi di giudizio fosse stato predisposto alcun prudenziale accantonamento.

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Attività produttive ed edilizia: solo pratiche telematiche Servizi telematici sempre più avanzati alle imprese e ai cittadini per ottimizzare tempi e fornire risposte puntuali su attività produttive, commercio, ambiente ed edilizia privata. È stato infatti assegnato l’appalto per la realizzazione di un nuovo portale informatico con l’obiettivo di uniformare e velocizzare i processi sia dello Sportello Unico per le Attività Produttive sia dello Sportello Unico Edilizia ed evitare così file in Comune, oltre a trasmettere pratiche in tempo reale tra i vari uffici interni o agli altri enti competenti per il rilascio di autorizzazioni, permessi, pareri e così via. Le modifiche interesseranno tanto il front quanto il back office dello Sportello Unico per le Attività Produttive e dello Sportello Unico per l’Edilizia. In sostanza il portale, oltre a pubblicare la modulistica per le varie richieste, darà per la prima volta la possibilità di com-

Presto un nuovo portale on line per velocizzare tempi, evitare file, risparmiare

pilazione dinamica della domanda on line da parte dell’utenza con meccanismi di blocco dell’invio in caso di errore o incompleta compilazione e dunque costituendo un primo importante filtro. Permetterà anche di inoltrare via web le segnalazioni delle istanze, l’accesso alle informazioni sullo stato di avanzamento delle pratiche, un sistema di calcolo dei diritti di segreteria, il paga-

mento on line dei diritti e degli oneri. Novità anche per il back office con i dati trasmessi dalle imprese e dall’utenza in sede di compilazione che arriveranno sulla scrivania dell’operatore già protocollati e fascicolati, con la possibilità di inoltrare le segnalazioni o le istanze ad altri uffici e agli Enti terzi immediatamente, garantendo una ottimale gestione di tempi e scadenze.

DA GENNAIO INFORMATIZZATI ANCHE I PERMESSI DI TRANSITO Addio al contrassegno cartaceo per le autorizzazioni al transito e alla sosta nelle Zone a Traffico Limitato del centro storico. Jesi si allinea tempestivamente ai Comuni più innovativi e dal 1° gennaio del 2016 attiverà procedure on line, con l’autorizzazione non più rilasciata nel tagliando di carta, ma registrata in apposite banche dati accessibili agli agenti della Polizia locale. Un meccanismo di controllo, questo, che garantirà la piena regolarità dei veicoli autorizzati, scongiurando qualsiasi tipo di falsificazione. “La modifica - spiega la comandante della Polizia locale, Liliana Rovaldi - non cambia la sostanza dei permessi: diritti, doveri e requisiti per l’autorizzazione restano gli stessi. Le novità rendono possibile mettere in atto la nuova procedura di rilascio e ne cambiano la filosofia: ci si reca allo Sportello Unico Servizi del Comune, ubicato presso l’Ufficio Anagrafe, non più per l’autorizzazione ma soltanto, la prima volta, per procedere ad accreditarsi presso il sistema informatico che darà poi modo di effettuare da lì in avanti richieste e

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rinnovi on line, presso il portale internet. Ciò non escluderà la possibilità, per chi lo vorrà, di continuare a recarsi di persona al medesimo sportello”. L’accreditamento iniziale avrà validità per 10 anni, le autorizzazione continueranno ad avere invece una durata massima biennale. Se per un intero anno l’accreditato non procederà all’utilizzo del portale, il diritto ad ottenere le autorizzazioni decadrà. Aggiunge la comandante: “Con queste novità il permesso viene di fatto dematerializzato. Non ci sarà bisogno di ricevere, stampare ed esporre sul veicolo il contrassegno cartaceo, soggetto a falsificazioni. Il controllo sulla validità delle autorizzazioni al transito nelle Ztl si baserà sulla lettura della targa dei veicoli da parte delle telecamere ai varchi d’accesso. Quello sulla sosta gli agenti di Polizia locale lo potranno svolgere tramite verifica dei database sugli smartphone già in dotazione. L’unico contrassegno materiale a mantenere validità sarà quello dei permessi invalidi, in vigore su base nazionale”.


FAB SPACE Il centro di ricerca e formazione per la manifattura di nuova generazione // Tecnici al lavoro. Sotto, il sindaco Bacci con Massimo Maccaferri La manifattura di nuova generazione ha la sua casa di ricerca, progettazione e formazione. Il suo nome è “Fab Space”, un innovativo e tecnologico laboratorio realizzato nell’area della ex Sadam, pensato come un nuovo luogo dell’apprendere e del fare, per condividere conoscenze sulla stampa tridimensionale e più in generale su quella che viene chiamata manifattura 3D. Insomma una vera e propria palestra di alfabetizzazione e sperimentazione per artigiani, imprenditori, designer, inventori e creativi, ma anche studenti, dove ciascun utilizzatore potrà dar corpo alle proprie idee in laboratori dotati di macchine controllate da computer che permettono di fabbricare con tecniche di “Additive Manufacturing”: sono stampanti in 3D, scanner industriali, taglio laser ad alta precisione, con il supporto di progettisti giovani, dinamici, altamente specializzati. All’inaugurazione della nuova struttura Massimo Maccafferri, presidente dell’omonimo Gruppo Industriale ha detto: “È un progetto a cui teniamo molto, perché è un laboratorio ben strutturato ed in grado di offrire un servizio allargato. La stampa 3D non è più solo creatività, ma diventa industria. Qui si possono creare sinergie con il mondo della scuola e delle imprese, dando vita a un luogo di contaminazione e formazione didattica». Fab Space dunque come un’infrastruttura a disposizione del

territorio, in grado di svolgere una funzione centrale, capace di essere sia un un centro di sperimentazione per il mondo artigianale e industriale, sia un luogo di conoscenza e formazione per studenti, ma anche per chi è già inserito nel mercato del lavoro o cerca un’opportunità di riqualificazione. Il Fab Space nasce su iniziativa di JCube, l’incubatore di imprese sorto da alcuni anni nell’ex zuccherificio ed ormai un punto di riferimento nel panorama della start-up. Vede la partecipazione anche del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio. Al riguardo il sindaco Massimo Bacci ha osservato: “La riconversione dell’ex zuccherificio era partita con difficoltà, ma pian piano sta prendendo una direzione che va oltre le aspettative più rosee. Grazie al gruppo Maccaferri questa bella idea si trasforma in qualcosa di veramente concreto, a disposizione della Vallesina, delle Marche e spero di tutta Italia. Possiamo contare su di un laboratorio di stampa tridimensionale e sul supporto qualificato dei tecnici di JCube. Il nostro contributo è stato simbolico, ma siamo contenti di aver partecipato”.

Imprese e scuole ci credono: “Uno spazio importante” Attività produttive e scuola salutano con piena soddisfazione la nascita di Fab Space. Alla presentazione del laboratorio di manifattura 3D, l’ing. Marco Gialletti, vicepresidente di Confindustria Ancona ha sottolineato “il sostegno dell’associazione degli industriali alle nuove realtà che come Fab Space rappresentano la punta di diamante di processi di innovazione applicati all’attività manifatturiera”. Consensi anche dalle associazioni artigianali rappresentato da Andrea Rossi responsabile dell’area formazione della Cgia, e da Elisabetta Grilli, segretario della Cna. Entrambi hanno espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa che coniuga progettazione, ricerca e formazione tarando, in nome dell’innovazione, queste tre imprescindibili priorità proprio sulla dimensione delle piccole e medie attività manifatturiere artigiane, da sempre rappresentanti l’humus economico del nostro territorio. L’intervento finale della professoressa Katya Mastrantuono, vicepreside del Cuppari e responsabile del polo tecnologico del prestigioso Istituto tecnico jesino, ha confermato l’attenzione della scuola verso le opportunità formative che costituiscono il profilo identitario e una delle missioni aziendali di Fab Space.

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Un dialogo in più lingue per conoscerci meglio Il messaggio del sindaco in inglese, rumeno, arabo e bangla

Mi rivolgo ai cittadini provenienti da altri Paesi che hanno scelto di vivere nella nostra comunità. E provo a farlo nelle lingue straniere qui da noi più parlate e più diffuse. Jesi è una realtà solidale, aperta, dove tutti i cittadini hanno pari dignità. I bambini ed i ragazzi, anche se provengono da culture diverse, sono tutti figli di questa città e devono crescere insieme avendo accesso a pari opportunità. Vogliamo mettere le persone che provengono da altri Paesi in condizione di partecipare pienamente alla vita della città anche attraverso uno spazio in lingua all’interno di questo giornale. Per questo vi chiediamo di segnalarci quale tipo di

notizie e informazioni vorreste ricevere ed anche quale tipo di messaggio vorreste voi divulgare ai cittadini di Jesi. Lo potrete fare contattando il Centro Servizi per l’Integrazione Sociale presso il Cortile Ex Appannaggio 16, tel. 0731 204771, e-mail integrazione.jesi@libero.it La reciproca conoscenza ed il rispetto delle diversità aiutano a costruire una comunità solida, matura, consapevole. Ed è questo quello a cui vogliamo tendere. Massimo Bacci, Sindaco di Jesi

A dialogue in multiple languages to get to know each other better My intention is to address to those citizens of other countries who have chosen to live in our community. And I’ll try to do it in the foreign languages mostly spoken and widespread in our territory. Jesi is a supportive and open town, where all citizens have equal dignity. Children and young people, even if they come from different cultures, are all part of this city and must grow together having access to equal opportunities. We would like to give the opportunity to those who come from other countries to take part in the life of the city thanks to a translated section of this newspaper.

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For this reason we ask you to tell us what kind of news and information you would like to receive and also what type of message you would like to give to the citizens of Jesi. You can do so by contacting the Service Centre for Social Integration at Cortile Ex Appannaggio 16, tel. 0731 204771, email integrazione.jesi@libero.it Mutual understanding and respect for diversity help to build a solid, mature and informed community. And this is what we would like to achieve. Massimo Bacci, Mayor of Jesi


Dialog in mai multe limbi pentru a ne putea cunoaste mai bine Ma adresez cetatenilor ce provin din alte tari si care au ales sa traiasca in comunitatea noastra. Si incerc sa o fac in limbile straine ce aici sunt cel mai vorbite si difuse. Jesi este o realitate solidala, deschisa, unde toti cetatenii au egala demnitate. Copii si adolescenti, chiar daca provin din alte culture diverse, sunt toti copii acestui oras si trebuie sa creasca avand acces la aceleasi oportunitati. Vrem ca persoanele ce provin di alte tari sa fie in conditia de a partecipa in mod deplin la viata acestui oras punandu-le la dispozitie un spatiu in limba lor, in acest ziar. Din acest motiv va cerem sa ne semnalati ce tip de informatii

si stiri ati dori sa primiti si ce mesaje ati dori la randul vostru sa divulgati cetatenilor din Jesi. Puteti sa o faceti contactand il Centro Servizi per l’Integrazione Sociale situat in Cortile Ex Appannaggio 16, tel. 0731 204771, e-mail: integrazione.jesi@libero.it Respectul diversitatii si cunostinta reciproca ajuta la crearea unei comunitati solide, mature, constiente. Si acesta este obiectivul nostru. Massimo Bacci, Primarul din Jesi

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Una equa ridistribuzione degli alunni di origine straniera in tutte le scuole dell’infanzia della città (le materne), per spalmare l’alta percentuale presente oggi nei due plessi - La Giraffa e Santa Maria - dell’Istituto Comprensivo Federico II. Lo hanno concordato Amministrazione comunale, dirigenti scolastici e Consigli di Istituto, stabilendo che dal prossimo anno il 5% dei posti nelle scuole dell’infanzia dei Comprensivi Lorenzo Lotto, Carlo Urbani e San Francesco - tradizionalmente le materne meno multietniche - sarà riservato ad alunni figli di migranti che, su base volontaria, decideranno di iscriversi indipendentemente dallo stradario di riferimento. Nei giorni successivi alla chiusura delle iscrizioni saranno valutati in una apposita conferenza di servizio situazione e interventi da adottare per rispettare la soglia del 5%. Alle famiglie di alunni stranieri, alle quali l’Amministrazione offrirà il trasferimento dal comprensivo Federico II ad uno degli altri tre, verranno messi a disposizione la gratuità del servizio scuolabus e della mensa. Già quest’anno sono stati in 26 ad usufruire di questa possibilità volta ad incentivare una più equa distribuzione degli studenti non italiani su tutta la città.

QUOTA DEL 5% PER I BIMBI STRANIERI

Coinvolte le scuole dell’infanzia Accordo tra Comune, dirigenti scolastici e Consigli di Istituto La redistribuzione per una piena inclusione sociale Le novità della soglia del 5% e dell’iscrizione con riserva per chi sceglie la scuola non di diretta competenza territoriale sono ora istituzionalizzate dalla modifica del Patto per la scuola sottoscritto fra Comune e Istituti Comprensivi, con l’assenso tanto dei dirigenti scolastici quanto dei consigli d’istituto dove sono presenti anche rappresentanti dei genitori. Spiega l’assessore ai servizi educativi Marisa Campanelli: “Si tratta di un grande risultato, frutto degli sforzi e dell’impegno del Comune e della di-

sponibilità del mondo della scuola. È una strada da percorrere per giungere ad una vera inclusione e fare in modo che i bambini di origine straniera possano sempre più in futuro arrivare alla scuola primaria già con una buona conoscenza della lingua italiana e un buon livello di socializzazione”. Gli alunni non italiani nelle prime classi sono il 57% all’infanzia Giraffa (San Savino), il 54% alla Santa Maria (Santa Maria del Piano), mentre alla Kipling di via dei Colli, ad esempio, tale percentuale non raggiunge il 3%.

Si completa l’Aquilone Ospiterà nido e scuola dell’infanzia Edilizia scolastica centrale nell’azione amministrativa per permettere agli alunni di frequentare scuole non solo pienamente sicure, ma anche funzionali per l’attività didattica. Stavolta protagonista è l’edificio destinato ad ospitare l’asilo nido e la scuola materna Aquilone in via Suor Maria Mannori, accanto all’Arco Clementino. Con la fine dei lavori del piano terra che ospiterà le aule destinate a 30 bambini da 0 a 3 anni, l’Amministrazione comunale ha provveduto anche ad appaltare i lavori di sistemazione del primo piano dove invece andranno due sezioni di scuola dell’infanzia per circa 50 alunni. Questo

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secondo intervento, pari a 260 mila euro, è finanziato con risorse statali. I lavori prenderanno il via subito dopo la pausa natalizia e saranno completati nel corso del 2016. L’edificio Aquilone di via Suor Maria Mannori era stato chiuso nel 2003 per criticità legate alle normative antisismiche, con successiva realizzazione della struttura in legno prefabbricata vicino alla fornace che ancora ospita gli alunni del nido e della scuola dell’infanzia.


Sergio Mosconi nuovo presidente dell’Azienda Servizi alla Persona Sergio Mosconi è il nuovo presidente dell’Azienda Servizi alla Persona. Designato dal Comune di Jesi è stato eletto dal consiglio di amministrazione dell’Azienda lo scorso ottobre. Resterà in carica, da Statuto, per 5 anni senza percepire alcuna indennità. Ad individuare Sergio Mosconi quale rappresentante del Comune di Jesi e, in quanto tale, per prassi destinato alla presidenza, è stato il sindaco Massimo Bacci che ha spiegato: “Mosconi è una persona di grandi capacità, con significative esperienze amministrative. Non mi interessa la provenienza politica perché, come ho sempre fatto nello scegliere le persone che mi affiancano nei diversi ambiti dell’attività amministrativa, guardo la sostanza. Il fatto che abbia accolto la mia proposta significa che ha ben compreso il senso di questa nostra azione di governo ad esclusivo servizio della Comunità. Per altro i servizi sociali - in particolare quelli rivolti alle persone più deboli della popolazione come gli anziani, i diversamente abili, i minori e le famiglie in marginalità sociale ed economica - si trovano oggi nella paradossale situazione

in cui aumentano i bisogni e diminuiscono le risorse pubbliche. Jesi, malgrado i tagli dei trasferimenti statali, ha scelto di non togliere un solo euro ai capitoli del welfare. E l’Azienda Servizi alla Persona, facendo rete ed // Sergio Mosconi ottimizzando risorse, in questi primi anni è riuscita addirittura ad aumentare sia il livello qualitativo delle prestazioni che i servizi. Ora sarà necessario compiere ulteriori importanti scelte di programmazione che salvaguardino queste preziose attività. Sono certo che Sergio Mosconi e con lui l’intero consiglio di amministrazione, l’assemblea dei soci con il supporto del direttore sapranno operare al meglio in tal senso”.

Fontane pubbliche

Controlli rigorosi e costanti per un’acqua sempre di qualità È un crescente consenso quello che stanno registrando le fontane pubbliche che distribuiscono acqua microfiltrata fresca liscia e gassata. Nei quattro impianti distribuiti al Palazzetto dello sport, a Porta Valle, all’ex Smia e alla Fornace sono stati già erogati oltre 300 mila litri di acqua da quando sono state installate lo scorso maggio. Al riguardo sono giunte richieste di informazioni da parte di alcuni cittadini circa i sistemi di controllo e pulizia che vengono effettuati così da permettere di avere sempre un’acqua di ottima qualità. La ProAcqua Group, società proprietaria degli impianti, ci ha inviato la seguente comunicazione: “Tutti gli impianti di nostra proprietà vengono puntualmente

sanificati per scongiurare qualsiasi tipo di possibile alterazione dell’acqua erogata. Grazie ad un programma interno, ogni casa dell’acqua viene costantemente monitorata e, in base alle erogazioni, viene programmato l’intervento di controllo. La manutenzione prevede: il cambio dei

filtri, la sanificazione completa del circuito idraulico, la sanificazione degli ugelli di erogazione, la verifica funzionale delle lampade UV battericide (una in ingresso ed una in uscita) e la ricarica della CO2 alimentare certificata. Dopo ogni manutenzione il nostro programma invia in automatico una email di conferma agli uffici comunali. Anche il manuale di controllo HACCP viene rispettato in tutti i suoi punti proprio per garantire all’utente la massima salubrità del prodotto erogato. Ed è per questo che molti Comuni che hanno in dotazione case dell’acqua di altre aziende si rivolgo poi a ProAcqua per la loro gestione. I controlli di routine vengono infine eseguiti in autonomia dalle Aziende sanitarie locali”.

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Raddoppia la scuola di sicurezza stradale La sicurezza stradale diventa sempre più protagonista sui banchi di scuola. L’iniziativa, promossa dalla Polizia locale, da quest’anno non coinvolge più solo gli alunni delle primarie, ma viene estesa anche ad 11 classi delle scuole secondarie di 1° grado e a due istituti superiori. Una adesione crescente che conferma la validità di un progetto che vuole mettere nelle condizioni le più giovani generazioni di conoscere le norme di comportamento da tenere non solo in strada. Per i bambini delle primarie - una sessantina le classi coinvolte per circa 1300 alunni - viene confermato l’innovativo programma didattico che si svilupperà fino alla prossima primavera con argomenti differenziati dalla prima alla quinta classe. Due ore di lezione per classe - una teorica in aula con un agente di polizia municipale nelle vesti di insegnante, l’altra pratica all’esterno attraverso un gioco - che si sviluppano secondo i seguenti temi: “segnaletica stradale” per le prime, “a piedi” per le seconde, “i veicoli” per le terze, “la strada” per le quarte, “la bicicletta” per le quinte. Ciascun alunno riceverà, alla fine di ogni anno, una tesserina dove verrà posto il timbro che attesterà il superamento dell’anno scolastico di educazione stradale e rispetto delle regole, per poi ricevere, al termine della quinta, a completamento del percorso didattico, un vero e proprio “patentino” per guidare la bicicletta. Agli alunni delle scuole secondarie di 1° grado le lezioni - con corsi in base all’e-

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Oltre agli alunni delle primarie, da quest’anno il progetto della Polizia locale coinvolge anche i ragazzi più grandi

// Agenti della Polizia locale in una scuola di Jesi tà, fino a quello per neopatentati che riguardano i ragazzi delle terze - saranno tenute dagli stessi agenti che compongono le pattuglie in servizio di controllo e viabilità. Agenti-insegnanti in classe, dunque, che diventeranno di conseguenza coloro che poi li controlleranno su strada. E dunque dalla loro viva voce potranno ascoltare e conoscere le norme da rispettare per la loro sicurezza così da non incorrere in sanzioni che possono essere anche di natura penale, coinvolgendo in questo modo i genitori essendo ragazzi minorenni. I due istituti superiori che hanno aderito

al progetto “Tutti a bordo ...in sicurezza” promosso dalla Regione Marche e realizzato dall’Associazione consumatori Adoc con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, sono l’Istituto tecnico commerciale e per geometri “Cuppari” e l’Istituto di Istruzione Superiore “Pieralisi”. In questo caso i corsi avranno una modalità di approccio basati su slide con foto di incidenti stradali accaduti a Jesi dove sono rimasti coinvolti veicoli a quattro e due ruote da cui prendere spunto per la successiva discussione in classe.


La Vallesina Marathon si conferma un evento sportivo di fortissimo richiamo per Jesi ed anche in una giornata fredda e piovosa come quella del 22 novembre scorso la manifestazione podistica ha registrato un grande successo di partecipazione. Quasi duemila atleti si sono cimentati nei tre diversi percorsi di 5, 10 e 21 chilometri, con una ricca presenza di podisti venuti anche da altre città e da fuori regione. Una moltitudine di uomini e donne, giovani e meno giovani, che ha trasmesso un calore capace di contrastare la temperatura rigida. “Un successo - ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci - che premia gli sforzi dell’associazione Amici dello Sport e il sostegno degli sponsor che hanno creduto nella manifestazione. È un bell’appuntamento autunnale, ormai consolidato per la nostra città, certamente un evento di punta in ambito sportivo dove, grazie al dinamismo dell’assessore Ugo Coltorti e al positivo protagonismo di tante società sportive, Jesi sta programmando iniziative sempre più qualificanti e coinvolgenti”.

VALLESINA MARATHON Un richiamo più forte di freddo e pioggia

// Il saluto degli atleti prima della partenza

IL GOL PIÙ BELLO DELLA “PARTITA DEL CUORE” Nella sfida tra Nazionale Cantanti e Cna&Friends un incasso di 28 mila euro che è andato in beneficenza a tre primarie associazioni Oltre 3300 biglietti per 28 mila euro a favore della Lega del Filo d’Oro, dello Iom Jesi e Vallesina e di Orizzonte Autonomia Onlus. Numeri importanti per la “partita del cuore” con la Nazionale Cantanti andata in scena lo scorso 11 ottobre allo stadio Carotti di Jesi per celebrare i 70 anni della Cna provinciale. Una giornata memorabile ed una partecipazione davvero significativa di artisti e di pubblico, per confermare come, insieme, la solidarietà può davvero trovare forza e concretezza. Per la formazione degli artigiani, la Cna&Friends, si è schierato, come promesso, Roberto Mancini, insieme al campione di ciclismo Michele Scarponi e all’allenatore del Carpi Fabrizio Castori. In campo con loro la dirigenza della confederazione, tra cui il presidente nazionale Daniele Vaccarino. “È sempre entusiasmante giocare, ma soprattutto lo è quando abbiamo la solidarietà come scopo. È bello essere qui a Jesi” ha detto Neri Marcorè, capitano della Nazionale (vincitrice 9-6). Insieme a lui in squadra, tra gli altri, un infaticabile Paolo Belli che ha definito il pubblico jesino “l’Italia più bella”, Pupo, Marco Masini, Renzo Rubino. “Tutto questo è

// Foto di gruppo tra Nazionale cantanti e Cna&Friends

stato meraviglioso” ha detto con emozione il presidente Cna Provinciale di Ancona Massimiliano Santini. Per il sindaco Massimo Bacci e l’assessore allo sport Ugo Coltorti una ulteriore conferma del valore di Jesi città europea dello sport.

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LA GIORNATA DELLA TRASPARENZA Oltre 200 studenti delle scuole secondarie di 1° grado hanno partecipato, il 3 dicembre scorso, alla Giornata della Trasparenza, promossa dall’Amministrazione comunale per informare i suoi più giovani cittadini sull’attività istituzionale dell’Ente, far conoscere meglio il Comune, i suoi organi e i servizi che esso offre e soprattutto coinvolgerli su particolari tematiche quali l’etica, la legalità e la trasparenza. Accolti dal sindaco Bacci che ha donato loro un estratto a fumetti della Carta Costituzionale, i ragazzi divisi in gruppi, hanno visitato i diversi uffici comunali, incontrato i dipendenti e verificato sul campo come lavora la macchina comunale. Agli studenti è stato consegnato anche un questionario sul tema trasparenza, da condividere con compagni di classe, amici e familiari per verificare la percezione che si ha sull’attività dell’Amministrazione in generale e sul tema della trasparenza in particolare. I risultati del questionario saranno poi analizzati nel corso di una seconda Giornata della Trasparenza in programma a maggio 2016.

Oltre 200 alunni in Comune per conoscere gli Uffici ed approfondire i temi legati all’etica e alla legalità

Studenti nella residenza municipale anche con le “Mattinate del Fai” Studenti che fanno da “ciceroni” in Comune ad altri studenti. È l’originale iniziativa svolta a Jesi, in occasione delle “Mattinate Fai per le scuole”. A vestire i panni di “guide” sono stati gli alunni del Liceo classico Vittorio Emanuele II, del Liceo scientifico Leonardo da Vinci, del Liceo artistico Mannucci e dell’Itcg Cuppari a indi-

rizzo turistico. Hanno illustrato agli oltre 400 ragazzi visitatori, in rappresentanza di ben venti classi delle scuole secondarie di primo grado, la bellezza dello “studiolo del sindaco” con gli affreschi di Felice Giani e della sala consiliare, ma anche i meccanismi e gli organi dell’amministrazione della cosa pubblica.

Sportello Associazioni: chi ben comincia... A sei mesi dalla sua istituzione lo Sportello Unico Associazioni - nuovo ufficio comunale dedicato alle realtà operanti nel settore culturale, sociale, sportivo della città - traccia un bilancio più che positivo della propria attività. Perché finalmente dopo tanti anni, il Comune è riuscito ad individuare un solo punto di riferimento per tutta la macchina amministrativa, così da semplificare i percorsi di accoglimento e di risposta alle richieste presentate dal mondo dell’associazionismo. Con l’ulteriore vantaggio indiretto che, avendo un solo Ufficio di fronte, le associazioni conoscono in tempo reale il calendario degli eventi già programmati, evitando così fastidiose sovrapposizioni. Aperto al pubblico il martedì con orario 10-12 ed il giovedì dalle 16 alle 18 (0731 538276

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per info nelle altre giornate), lo Sportello è insomma ormai diventato un interlocutore privilegiato per i gruppi organizzati, con ciò cogliendo appieno lo spirito condiviso con il Coordinamento delle associazioni di volontariato della Vallesina con il quale proprio il Comune di Jesi aveva firmato un apposito protocollo nel quale era inserita anche l’idea di questo Sportello. Al centro del nuovo Servizio, come noto, la concessione di locali e spazi pubblici, il coordinamento del calendario degli eventi e delle autorizzazioni necessarie presso i servizi interni, le richieste di patrocini, la consulenza e il supporto operativo per organizzazione eventi, oltre alla revisione e la gestione dell’Albo delle associazioni e all’aggiornamento dei relativi regolamenti.


Un laboratorio di idee e proposte a misura di ragazzi per una città attenta alle loro esigenze e capace di cogliere le loro aspettative. È l’obiettivo del Progetto Giovani promosso dall’Amministrazione comunale, ma sviluppato e portato avanti autonomamente dagli studenti. Sono una ventina - appartenenti a tutti gli istituti superiori di Jesi - a far parte di questo gruppo che è operativo già da diversi mesi, individuati in numero di quattro per ciascun istituto con oltre 600 iscritti e in numero di due per ognuno degli altri. Il 20 novembre scorso, in occasione della “Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza” promossa dall’Unicef, presente la delegata di zona Mirella Mazzarini, i ragazzi hanno presentato i primi due progetti. Sono rivolti l’uno ai bambini delle scuole materne e elementari e l’altro ai coetanei degli istituti superiori di Jesi, entrambi incentrati, con diverse modalità di divulgazione e di approccio, sulle tematiche legate ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Laboratori didattici di disegno per i bambini da tenersi nei locali del Palazzetto dello Sport “Ezio Triccoli” si alterneranno a proiezioni di filmati e incontri pubblici destinati ai ragazzi delle superiori e focalizzati sulla conoscenza della Carta dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989 e sulle precedenti convenzioni internazionali. Il “Progetto Giovani”, come sottolineato dall’assessore alla partecipazione

PROGETTO GIOVANI Prime proposte dal gruppo di studenti delle superiori coinvolto nell’iniziativa Un laboratorio di idee permanente per stimolare una città a misura di ragazzo

// Gli studenti del Progetto Giovani con la delegata Unicef Mirella Mazzarini e gli assessori Marisa Campanelli e Rolando Roncarelli Rolando Roncarelli e dall’assessore ai servizi alla persona Marisa Campanelli, dovrà rappresentare per l’Aministrazione comunale uno stimolo e una fucina di idee e di proposte e per i giovani, i futuri cittadini di domani, un momento

di interazione con le istituzioni e con la macchina che regola il funzionamento delle stesse. Proprio per questo viene messo loro a disposizione un locale all’interno della struttura comunale e un piccolo fondo in bilancio.

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Realizzazione

nuovi loculi, sarcofagi e ossari presso il cimitero principale Secondo

Il Comune di Jesi intende procedere, con un secondo avviso, all’assegnazione in concessione di nuovi loculi, sarcofagi e ossari. Possono presentare domanda: - i cittadini residenti nel Comune di Jesi - i cittadini nati nel Comune di Jesi, pur se residenti altrove - i cittadini nati e residenti altrove, il cui coniuge, figlio, genitore, fratello o sorella, sia sepolto nel Cimitero comunale di via Friuli. Può presentare la domanda un solo richiedente per ogni nucleo familiare. Ai richiedenti può essere assegnata una sola concessione per ogni nucleo familiare e per non più di 5 loculi o sarcofagi. Tale numero massimo è riferito anche alla concessione di ossari non abbinati a loculo.

avviso

Durata e costi di concessione La durata ed i costi base, ai fini della sottoscrizione dei relativi contratti di concessione per le varie tipologie, sono di seguito indicati: Loculo 1ª fila (durata della concessione: anni 40) costo € 3.000,00 Loculo 2ª fila (disponibilità esaurita) Loculo 3ª fila (durata della concessione: anni 40 ) costo € 3.550,00 Loculo 4ª fila (durata della concessione: anni 40 ) costo € 2.800,00 Loculo 5ª fila (durata della concessione: anni 40) costo € 2.600,00 Sarcofagi 1ª fila (durata della concessione: anni 40) costo € 4.000,00 Sarcofagi 2ª fila (disponibilità esaurita) Sarcofagi 3ª fila (durata della concessione: anni 40) costo € 4.200,00 Loculo ossario in abbinamento a loculo (durata della concessione: anni 40) costo € 100,00 Loculo ossario non in abbinamento a loculo (durata della concessione: anni 99) costo € 300,00 Per la modalità di presentazione delle domande e per informazioni sui criteri per la formazione della graduatoria, sul rimborso per la restituzione di vecchi loculi o sarcofagi, su modalità e tempi di pagamento, gli interessati possono contattare i Servizi Cimiteriali, presso l’Ufficio Anagrafe, via Mura Occidentali 8: 0731 538244 - 459 Termine presentazione domande: 1 febbraio 2016 Chi ha presentato domanda nel primo avviso non la deve ripresentare.

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UNA STAGIONE DI PROSA ricca di appuntamenti

Grandi artisti di scena nei teatri di Jesi e Maiolati

A Jesi, la stagione di prosa inizia sabato 23 gennaio con lo spettacolo “Due partite” di Cristina Comencini. Nato come testo teatrale, diventato un film, torna sulle scene con un agguerrito poker d’attrici che fa leva su Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Giulia Bevilacqua e Caterina Guzzanti, guidate dalla regista Paola Rota, a dare vita a una storia basata sulla femminilità, l’emancipazione della donna, la maternità, le relazioni di coppia e il rapporto madri-figlie. Un testo tutto al femminile, in cui la Comencini mette a confronto due generazioni di donne a distanza di 40 anni. Venerdì 5 febbraio 2016 è la volta de “I suoceri albanesi” di Gianni Clementi, con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi e con Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe, Filippo Laganà, Elisabetta Clementi per la regia di Claudio Boccaccini prodotto da Officine del Teatro Italiano. Al centro della vicenda una famiglia borghese - madre, padre e la figlia Camilla - con un’esistenza improntata al politically correct che crolla improvvisamente come un castello di carte a causa della rottura di una tubazione del bagno di servizio. Una commedia divertente per risate intelligenti sull’integrazione. Il cartellone prosegue domenica 28 febbraio 2016 con il testo e l’interpretazione di Marco Baliani in “Trincea” diretto da Maria Maglietta; la produzione, di Marche Teatro, ha ricevuto il logo ufficiale delle Commemorazioni del Cente-

nario della prima guerra mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Uno spettacolo aspro, crudo, a tratti grottesco, un viaggio dentro l’indicibile della Prima guerra mondiale, la follia, la paura, la perdita di identità. Domenica 6 marzo 2016, la Compagnia Umberto Orsini presenta “Il prezzo” di Arthur Miller, con un cast importante che vede in scena Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton, la regia è di Massimo Popolizio. Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della vita. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni

e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si dibatte nella crisi. Martedì 15 marzo 2016, Maria Amelia Monti e Paolo Calabrese sono i protagonisti di “Nudi e crudi” di Alan Bennett, in palco con loro anche Nicola Sorrenti; la pièce è diretta da Serena Sinigaglia. Lo spettacolo è prodotto da a.ArtistiAssociati. Tratta dal romanzo di successo di Alan Bennett, è una commedia spumeggiante, piena di umorismo e ironia che sa fare un ritratto impietoso e indimenticabile della vita di una coppia dimezza età. Sul filo di un’ironia mai scontata o volgare, Bennett affronta il tema della relazione uomo-donna e suggerisce con struggente e profonda delicatezza quanto sia difficile amare. Martedì 29 marzo 2016, la Star Dust Show Productions presenta “Quei Due” di Charles Dyer per la regia di Roberto Valerio, con Massimo Dapporto e Tullio Solenghi per la prima volta insieme in un’inedita coppia gay. Sono rispettivamente Charlie e Harry, due barbieri della periferia londinese che vivono insieme da una trentina d’anni tra litigi, battibecchi e la certezza di non poter fare a meno l’uno dell’altro. Una commedia che invita ad importanti riflessioni su temi sempre attuali e una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che si trovano per la prima volta a misurarsi con due personaggi davvero insoliti.

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Acce(N)di il tuo Natale e rifletti “a palla”! Un Natale da accendere e accedere quello che propone il Polo Culturale in collaborazione con il Museo Diocesano per questo natale. Le festose luci che già addobbano la città non hanno niente a che fare con la “scintilla” che questa iniziativa vuol far scattare. “Accendi / Accedi Natale” infatti è un gioco rivolto a tutti, il cui fine è quello di accendere la curiosità e accedere in luoghi della città poco noti o per questa occasione pronti ad offrire qualcosa di speciale. I partecipanti dovranno ritirare la mappa di Accendi Natale all’Ufficio Turismo o alla portineria del Comune di Jesi per scoprire quali sono i 7 luoghi da accendere (e accedere!). Per vincere il gioco sarà necessario recarsi in tutti i 7 luoghi indicati nella mappa, fotografarsi con il logo di Jesi Cultura Natale, in modo che il luogo visitato sia riconoscibile, e rispondere ad una domanda di carattere storico artistico riferita ad esso. I sette

luoghi poi verranno “accesi” anche da concerti delle corali cittadine, da workshop creativi grazie ai quali sarà possibile imparare a costruire chiudi-pacco con i caratteri mobili allo Studio per le Arti della Stampa, ideare e intrecciare ghirlande decorative lasciandosi ispirare dai decori floreali del boudoir di Palzzo Pianetti, realizzare un presepe con la tecnica raku al Museo Diocesano e pensare a pranzi o cenoni davvero speciali con i prodotti del Mercato delle Erbe. Partirà sempre sotto le luminarie natalizie, un’iniziativa dei musei, biblioteche e di tutte quelle organizzazioni della città che si occupano di didattica e formazione per lanciare il tema dei “paesaggi culturali” sul quale si intende sviluppare la programmazione del prossimo anno per arrivare alla riqualificazione di una zona dimenticata della città. Oltre alle mappe di Accendi Natale infatti inizieranno a comparire in città

le cartoline di rilessioni “a palla” dove si chiede in particolar modo a bambini, ragazzi e famiglie di disegnare, inventare una frase per indicare qual è secondo loro il LUOGO “IN” della città (che basta per rappresentare l’intera città) e il LUOGO “OUT” un luogo importante ma dimenticato. Tutto questo da fare all’interno di una sagomina a forma di palla da ritagliare e da utilizzare per decorare le vostre case o i contenitori culturali coinvolti, come verrà indicato nell’apposito materiale. Imparare divertendosi, dunque, ed offrire delle situazioni per esprimersi e accendere delle luci che non si spegneranno dopo le festività, ma continueranno a far brillare la memoria del magnifico patrimonio artistico di questa città. Simona Cardinali

Il ritorno della “Visitazione” Dopo aver lasciato per diversi mesi “un vuoto” nella culla della cultura jesina, è ritornata a casa dall’Expo di Milano la “Visitazione” di Lorenzo Lotto. L’opera da maggio è stata esposta al padiglione di Eataly insieme ad altri 250 pezzi proveniente da tutta Italia, nella mostra “Il Tesoro d’Italia” organizzata da Francesco Farinetti e a cura di Vittorio Sgarbi. Ammirata dai tantissimi visitatori dell’Expo, l’Amministrazione comunale ha concesso il prestito, garantendo la massima salvaguardia e tutela dell’opera, nella logica di promozione del territorio marchigiano che nasconde tanti tesori, come recita il titolo dell’operazione espositiva del noto cu-

ratore. Ora è di nuovo possibile ammirare l’opera nella sua città di appartenenza, insieme agli altri capolavori di Lorenzo Lotto, alla Pinacoteca Civica di Palazzo Pianetti, aperta tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18.

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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

Stare sempre sul pezzo e non abbassare mai la guardia! Questo l’atteggiamento del gruppo consiliare Jesiamo. Molti sono infatti gli obiettivi raggiunti dall’Amministrazione che abbiamo voluto per questa nostra città e che sosteniamo, molte ancora le necessità e le sfide da affrontare. Fra gli aspetti prioritari emerge sicuramente la questione sociale. Dopo il drastico “taglio tecnico” (così è stato definito) per consentire la chiusura del bilancio per l’anno 2014, del fondo sociale, praticamente azzerato, la Regione ha rifinanziato tale spesa per l’anno 2015, con un meccanismo che non ha permesso il suo integrale ripristino, con il concreto rischio di lasciare fuori quanti sono, ad esempio, in lista d’attesa per l’assistenza educativa scolasti-

ca o per i servizi domiciliari. E mentre c’è chi continua a mantenere sprechi che potrebbero andare a vantaggio dei più bisognosi, il Comune di Jesi persegue la sana politica di approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2016, nei tempi previsti e richiesti per una gestione oculata ed efficace, senza per altro scalfire quanto destinato al sociale. Anzi, proprio al fine di affrontare le prospettive per il sociale nei prossimi anni, tutt’altro che garantite, continuerà il confronto con tutti i soggetti coinvolti in questo ambito, nella consapevolezza che il grado di civiltà di una comunità si misura dall’attenzione e dal rispetto dei diritti dei più deboli. In tale ottica è stata anche avviata una serie di incontri rivolti a tutti gli amministratori presso le strutture che l’Azienda Servizi alla Persona gestisce a Jesi e in Vallesina centri diurni e residenziali - per un contatto diretto con le realtà, con gli operatori che le gestiscono, per rendersi conto di cosa vuol dire avere dei familiari che necessitano di un’assistenza dedicata e saperla affrontare con risposte adeguate, sia dal punto di vista economico che di risorse umane quali-

ficate. Non solo: è previsto ad inizio anno un incontro presso l’Azienda Servizi alla Persona con Direttore, Presidente e Coordinatori di ambito per una approfondita presentazione dell’attività svolta dall’Azienda nelle diverse aree di intervento: anziani, disagio e povertà, disabilità, minori, servizio sociale professionale, strutture residenziali per anziani. Altra questione importante, che vede profondamente colpito e coinvolto il nostro territorio, è quella di Banca Marche, per la quale il Comune, nella persona del Sindaco, ha dichiarato di volersi costituire parte civile contro gli ex amministratori qualora fosse disposto il loro rinvio a giudizio. Sarà istituita anche una apposita commissione consiliare di studio per l’approfondimento delle responsabilità, come segnale di vicinanza agli azionisti ed obbligazionisti subordinati, in gran numero risparmiatori ordinari, ai dipendenti, al tessuto sociale ed economico locale e regionale, con il coinvolgimento anche dei politici locali e parlamentari. Paola Lenti Capogruppo Jesiamo

L’Amministrazione comunale ha deciso di approvare a dicembre il bilancio di previsione per l’anno 2016. Certamente una buona pratica che permette di operare non in dodicesimi, ma rende possibile fin dall’inizio dell’anno venturo di essere operativi al 100% sula base delle previsioni approvate. D’altronde il bilancio di previsione, lo dice la parola stessa, assolve pienamente al suo significato se viene redatto ed approvato prima dell’inizio dell’anno a cui si riferisce e non, come era pratica del passato ed anche di altri Comuni, nel corso dei mesi in prossimità della fine dell’anno, quando si può quasi parlare di consuntivo anziché di preventivo. Vista la sempre più esigua disponibilità di

risorse e trasferimenti proveniente dalla Regione e dallo Stato, si rende necessario compiere aggiustamenti per adeguarsi alle nuove norme sopraggiunte nel frattempo, molto spesso associate a tagli che le Amministrazioni Comunali devono subire. Il taglio al sociale che la Giunta Regionale uscente ha effettuato è solo l’ultimo, in ordine cronologico, di situazioni di estrema criticità che la nostra Amministrazione ha dovuto affrontare: soltanto grazie ad una buona politica di bilancio si è potuto continuare ad erogare gli stessi servizi in termini di qualità e quantità alle fasce più deboli della nostra società cittadina. Il Fondo sociale che la nuova Giunta Regionale ha provveduto a rifinanziare non è stato infatti ripristinato nel suo importo originario, ma decurtato quando invece avrebbe dovuto essere aumentato perché i bisogni delle persone crescono. Durante il Consiglio comunale di novembre, il Presidente dell’Azienda Servizi alla Persona, Sergio Mosconi ha ribadito con forza la necessità di un aumento dei fondi al settore sociale per far fronte alla continua crescita dei bisogni dello stesso. La

buona politica di questa Amministrazione ha fatto sì che i servizi erogati non venissero tagliati e si è fatta parte attiva insieme alle famiglie, ai lavoratori del settore sociale ed alle associazioni di riferimento affinché la nuova Giunta regionale intervenisse sul tema. Maggiori fondi potrebbero essere destinati al finanziamento delle spese d’investimento (in particolare la manutenzione di strade e marciapiedi), ma, purtroppo ci si trova di fronte a sentenze esecutive di condanna che drenano risorse perché in passato non si era provveduto a prudenziali accantonamenti. Una pratica consolidata dalle precedenti Amministrazioni, visto che al debito di circa 1,5 milioni di euro relativo alla sentenza del “salvo conguaglio area Piccitù” ora si aggiunge quello di 310 mila euro che dovremo destinare al riconoscimento di un debito fuori bilancio risalente agli anni ’90 per un esproprio senza che, anche in questo caso, fosse stato effettuato alcun accantonamento. Chiara Garofoli Capogruppo Insieme Civico

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Le abitudini della casa… Fondo Sociale Regionale e Banca Marche: due esempi della stessa “profonda malattia” - la “ricerca del consenso a tutti i costi” - di rapporti tra la “classe politica” ed i cittadini e di fatto l’unica attività capace di animare un ceto politico incompetente ed in deficit di qualsiasi motivazione etica o civile! Fondo Sociale Regionale: vicenda semplice quanto drammatica. Esaurite le vacche grasse, si è “dovuto” tagliare una spesa pubblica clientelare e fuori controllo. Serviva una revisione critica delle esigenze e delle priorità ed una attento esame dei costi. Per farlo, serviva un’organizzazione adeguata negli uomini, nelle professionalità e nel rigore; e servivano orientamenti politici chiari. Si è preferito restare ai cordoni della borsa “lenti”, a favore di ciò che si riteneva più redditizio elettoralmente, con il risultato che la spesa sociale è stata disomogenea nell’entità, nell’efficacia e nell’efficienza! Fatte salve alcune eccezioni (tra le quali, con orgoglio, metto la

nostra ASP) dovute alla forte motivazione etica e civile di qualche singolo attore, i risultati sono strati “inguardabili”, figli degli “svelti” e dei “senza scrupoli” di ogni congrega. L’ultima mossa di Spacca, con il dietro front solo temporaneo e di facciata di Ceriscioli (sotto la spinta dell’impopolarità) è il segno più chiaro del vuoto di Responsabilità e di “volontà politica” di elaborare una Visione e dotarsi di un Progetto. “Banca Marche”. il credito locale, un’altra “riserva indiana” di “consenso diffuso”. Ci puoi misurare la “febbre” della malattia con il grado di penetrazione della politica in questo settore! Quante filiali, quanti sportelli, quante assunzioni, quanto credito “a gogò” agli amici ed agli amici degli amici? Senza la regia e l’ingerenza della politica (Enti locali e Fondazioni nei CdA) il “disastro” di Banca Marche non sarebbe mai stato possibile! Per non dire della “consapevolezza” di tutti (politica e vertici della banca) di dare la “botta finale” con l’operazione “obbligazioni subordinate”, un vero e proprio “raggiro con destrezza” ai danni del piccolo risparmiatore! E pensare che il credito locale dovrebbe finanziare lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali locali per fare (o non fare) “grande” un territorio! La storia è finita con perdite da “fallimento”, per giunta, senza colpevoli (almeno per ora…) perché nulla si sa né dell’inchiesta ne degli auspicabili rinvii a giudizio, tant’è che più d’uno teme la prescrizione… In verità, un primo bel colpo di

spugna è già arrivato da Renzi: una “Bad Bank” si “becca” le perdite ed una “Nuova Banca Marche” sanificata dai quattrini del sistema bancario (che sempre nostri sono…) si beccherà la forte (qualcuno giura “eccessiva”…) svalutazione dei crediti residui. Alla faccia dei piccoli azionisti “raggirati”! Ci dicono - però - che questa operazione “salverà i posti di lavoro”: anche se non si sa fino a quando ed in che modo, dato che sarà materia di competenza dei nuovi proprietari della “Nuovissima” Banca Marche! Insomma, siamo al solito italico ”chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato” e pronti a “rifarci” da capo! Peccato per i piccoli azionisti: avran pensato che in fondo in fondo non “mozzicano”, perché si tratta di pochi, spesso jesini ed anziani che han perso i risparmi di una vita e che, forse, già non votavano più da un pezzo. Sono queste le “abitudini della casa…”: trasversali (e non è “qualunquismo” il mio) a tutta la politica che su cose come questa fa solo a gara per strumentalizzarle perché tanto - ormai l’avrete capito tutti - contano solo i voti ed il marketing per ottenerli! È proprio una brutta “malattia” da cui si può - tuttavia - guarire: basta ricominciare tutti a “partecipare”, in prima persona, delegando un po’ di meno e “standoci” sulle questioni un po’ di più! Alfredo Punzo Gruppo Patto X Jesi

In una sola giornata, il Governo Renzi ha decretato la liquidazione coatta amministrativa di Banca Marche, azzerando il valore delle azioni e cancellando così contemporaneamente i risparmi di 40.000 piccoli azionisti che avevano investito i propri risparmi in una banca di cui storicamente si fidavano, con il plauso e l’approvazione del neo eletto Governatore PD della Regione Ceriscioli.

La nascente “Nuova Banca Marche” dovrà comunque essere venduta per ripianare i debiti fatti da una Amministrazione finita tra inchieste per gravissimi reati. Ma oramai il danno per il nostro territorio è fatto. Già, il territorio: 2.500 dipendenti nelle Marche e solo a Jesi (sede della storica Cassa di Risparmio di Jesi prima e della stessa Banca Marche poi) e Comuni vicini vi sarebbero occupate circa 500 unità tra cui molti precari che hanno visto i loro contratti di breve durata rinnovati spesso per anni, ma ogni volta senza nessuna garanzia di assunzione e con tante promesse. Ora che ne sarà dei lavoratori? E dei risparmiatori? La fine di chi possedeva azioni e obbligazioni subordinate purtroppo la conosciamo già. Il Movimento 5 Stelle proseguirà con forza la sua azione politica in difesa dei cittadini

e dei risparmiatori marchigiani, vittime di un vero e proprio dramma, a cui va tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, perseguendo ogni azione a tutti i livelli istituzionali affinché i provvedimenti fortemente lesivi di Bankitalia e Governo vengano modificati. Questa assurda vicenda ripropone, inoltre, ai marchigiani l’ennesima presa in giro da parte del PD regionale e nazionale, che dapprima è stato complice di chi ha creato il problema, ed ora esulta per una messa in sicurezza dell’istituto che si sarebbe potuta condurre in maniera più equa e con conseguenze meno gravi per il nostro territorio.

Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

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Ad un anno e mezzo dalle elezioni amministrative del 2017 il PD di Jesi lancia un ciclo di incontri denominato “IDEE X LA CITTÀ” frutto della collaborazione con diversi portatori di interessi diffusi, rappresentativi della società jesina e della Vallesina, che abbiamo fortemente voluto coinvolgere in questa interessante esperienza. Lo scopo principale è quello di stimolare una fase di confronto ampio su argomenti importanti per lo sviluppo e la tutela del nostro territorio, dandoci l’obiettivo di giungere alla costruzione di una proposta complessiva di come pensiamo e vogliamo la città di Jesi da qui al 2027. Il primo incontro si è svolto assieme a Legambiente: abbiamo discusso dei servizi pubblici locali (rifiuti, acqua, gas) e della proposta del PD di unificare tali

prestazioni sotto una grande multiutility, per ottenere una gestione efficiente per i cittadini ed economicamente sostenibile grazie ad un’azione su larga scala, oltreché col fine di mantenere una governance marchigiana e pubblica di questi compiti importanti e strategici. I prossimi mesi saranno approfonditi altri temi, fra cui: la scelta di politiche che vadano ad implementare la qualità della vita, capaci di generare non solo benessere ma anche sviluppo economico; l’individuazione di investimenti mirati e di facilitazioni possibili per indirizzare il nostro tessuto economico verso scelte che portino uno sviluppo più solido e duraturo; la costruzione di un percorso che porti la cultura a divenire una vera risorsa per il territorio, anche sotto il profilo economico. L’idea è quella di mettere assieme le proposte del PD e degli altri attori che vorranno partecipare: in occasione della prossima tornata amministrativa sarà un bene per la nostra comunità aver coltivato un dibattito capace di mettere in campo progetti credibili, ma anche stimolato un gruppo di persone ed aggregazioni sociali (politiche e non) ampio e qualificato.

Il PD ha il dovere di guardare oltre se stesso e quindi di incoraggiare una riflessione che porti la città e chi la rappresenta sotto ogni forma, che siano associazioni, aggregazioni politiche e non, semplici cittadini, ad interrogarsi e dare risposte che interpretino nel migliore dei modi ed in maniera “alta” il prossimo decennio, perché la nostra comunità torni a guardare in prospettiva, oltre le difficoltà. Per far tutto ciò abbiamo strutturato questo ciclo in modo da far sentire tutti i partecipanti sullo stesso piano, non quindi dei semplici invitati. Questo è lo spirito che vogliamo trasmettere: confrontiamoci e produciamo assieme “Idee per la città”, al di fuori dei semplici schemi politici, oltre gli schemi classici.

Negli ultimi tempi si è parlato molto del Fondo Sociale Regionale a causa del drastico taglio che la Regione ha operato a suo discapito e delle conseguenze pratiche di tale scelta politica. Proprio per capire al meglio questa situazione ho accolto con molto piacere l’invito della Commissione Sanità e della Seconda Commissione, presiedute rispettivamente da Paola Lenti e da Andrea Torri, ed ho visitato due realtà cittadine che si occupano di persone appartenenti alle fasce più deboli della popolazione. Nel mese di ottobre scorso mi sono re-

cato al Centro “De Coccio” che si trova in Piazza dell’Appannaggio e nel mese successivo al cento “Albachiara” di Via Roma, entrambi gestiti dalla Cooperativa Sociale Cooss Marche. Nel primo risiedono tredici persone diversamente abili, che vengono accudite durante il giorno e stimolate a compiere attività dal personale addetto, mentre nel secondo altrettanti ospiti risiedono stabilmente nella struttura anche di notte. Ciò che lascia una visita in questi luoghi è la totale dedizione del personale al proprio compito tra difficoltà e ristrettezze economiche e la grave situazione di disagio che vivono queste persone ed i loro familiari, situazioni che noi cittadini fortunati troppo spesso non ricordiamo che possano esistere. Tra l’altro si calcola che queste strutture in futuro avranno ancor più necessità di disponibilità di posti, mano a mano che queste persone non potranno più essere gestite in casa dai familiari. Superato lo choc che il contatto con una realtà così piena di pro-

blematiche e dolore ed al tempo stesso di dignità causa, si è rafforzata in me la piena convinzione che i fondi destinati al sociale debbano essere considerati come una priorità nella gestione delle risorse pubbliche, visto il loro fine di garantire una dignità ed un’uguaglianza sostanziale a persone che partono da situazioni di svantaggio. Da qui la necessità che il Fondo Sociale Regionale venga potenziato in quanto importante strumento di gestione di problematiche concrete che toccano la vita di molti cittadini. Se poi accostiamo a questa realtà le recenti notizie di cronaca regionale che hanno visto oltre 60 tra Consiglieri e Assessori rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” ne viene fuori un’allocazione di risorse sicuramente poco rispettosa degli effettivi bisogni collettivi.

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Gruppo consiliare Pd

Rossano Spaccia Gruppo consiliare Idv


Purtroppo il problema della sicurezza, nella nostra città, continua ad essere una emergenza. Liste Civiche per l’Italia, nei primi mesi del 2015, aveva presentato una Mozione che mirava alla costituzione e all’implementazione di Comitati per il Controllo di Vicinato, operanti tramite la partecipazione dei cittadini al servizio di vigilanza, ritenendo che tale proposta potesse essere una risposta concreta, sia pur non risolutiva, al problema della tutela della sicurezza della nostra città. Il programma del Controllo di Vicinato prevede l’auto-organizzazione, tra vicini, per controllare l’area intorno alle proprie abitazioni. La collaborazione diventa così fondamentale perché si instauri un clima di sicurezza che,

nelle esperienze già messe in pratica, ha dato risultati apprezzabili. Il Controllo di Vicinato presuppone l’educazione di tutti i Cittadini ad una cultura della Sicurezza partecipata. Anche le Forze dell’Ordine beneficeranno di questa attività. L’instaurazione di un dialogo continuo e sensibile con esse, unito alla sorveglianza della propria via, non potranno che migliorare la qualità delle segnalazioni fatte dai cittadini nei modi previsti dall’organizzazione del Comitato. Tale proposta, presentata dal Capo Gruppo di Liste Civiche per l’Italia, fu plaudita in Consiglio Comunale dal neo Prefetto Raffaele Cannizzaro che la definì “uno strumento che, se ben studiato, può essere utile”, da mettere in pratica non solo nella città di Jesi ma anche nei Comuni della Vallesina. Ma visto che non avrebbe trovato la maggioranza dei consensi, la mozione venne ritirata. Ora la Prefettura di Ancona ha presentato un Protocollo d’intesa sul Controllo del vicinato, da sottoporre all’approvazione della Giunta Comunale, bypassando di fatto il Consiglio Comunale. Liste Civiche per l’Italia plaude al Sindaco Bacci che ha sot-

toscritto il protocollo d’intesa e al Prefetto Cannizzaro che lo ha sottoposto a Jesi, così come agli altri Comuni della Provincia di Ancona. Il protocollo verte, in primo luogo, su una collaborazione più stretta fra le Forze dell’ordine e gli Enti locali, in particolar modo i Comuni, e dunque ad una loro maggiore sinergia, accompagnata anche dalla formalizzazione di un coinvolgimento dei cittadini atto alla collaborazione in termini di segnalazione, alle autorità deputate, di situazioni particolari, ritenendo prezioso il contributo del controllo del territorio portato da chi nel territorio stesso vive in prima persona. Considerato che il contenuto del Protocollo succitato è, in sintesi, lo stesso della Mozione a suo tempo presentata da Liste Civiche per l’Italia, la cui condivisione della Giunta ha dovuto attendere la proposizione da parte della Prefettura, siamo a comunicare che, in tempo utile, Liste Civiche per l’Italia presenterà una interrogazione volta a conoscere le reali fasi di attuazione di tale progetto. Cesare Santinelli Capogruppo Liste Civiche per l’Italia

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