Jesi Oggi n. 2 - Giugno 2014

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Alle famiglie di Jesi

Jesi Oggi

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anno XXII n. 2 / Giugno 2014

Periodico del COMUNE DI JESI Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori / Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1 Jesi (tel.0731.538365 - jesioggi@comune.jesi.an.it) Stampa: Rotopress International srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972

I giardini ritrovati ECCO IL BICIPLAN

Il primo piano delle piste ciclabili della città di Jesi p. 10



C’è qualcosa di cambiato in questi due anni Guardo indietro a questi primi due anni di Amministrazione e mi tornano in mente fotogrammi che probabilmente in molti hanno già dimenticato. Come un Municipio chiuso con un cancello di ferro e dove i cittadini potevano accedere solo due ore al giorno. Abbiamo gettato via quel cancello ed ampliato gli orari, perché abbiamo sempre pensato che il Comune sia di tutti. Penso alle mura medievali piene di erbacce ed irriconoscibili sotto quella vegetazione che le opprimeva negandone la vista a turisti e passanti. E mi chiedo cosa costava renderle belle e pulite come lo sono oggi. Torno con la mente agli incontri al quartiere Prato, tra famiglie disperate per gli episodi di violenza e di disagio legati anche alla presenza di un locale molto discusso ed altre famiglie preoccupate per una scuola da troppo tempo in condizioni di precarietà: il “Vento Latino” è oggi solo un ricordo, la rinnovata primaria “Mazzini” è invece una splendida realtà. E con essa, per restare all’edilizia scolastica, anche la primaria “Garibaldi” al quartiere San Giuseppe, e poi la “Cappannini”, mentre partono i lavori per riaprire il nido “Aquilone”. Soldi pronti da spendere per la sicurezza e per migliori ambienti destinati ai nostri figli, ma che, fino a due anni fa, erano stati quasi dimenticati. Guardo oggi i giardini pubblici di viale Cavallotti finalmente fruibili in tutti i suoi spazi e mi domando perché fino a poco tempo fa erano stati lasciati in uno stato di totale abbandono. Comincio ad apprezzare un più razionale taglio del verde, anche se c’è ancora da migliorare. Ma di certo una situazione nettamente migliore rispetto al passato quando c’era

il rischio di smarrirsi tra l’erba dei parchi. Vedo finalmente il trasferimento di reparti dal vecchio ospedale di viale della Vittoria al nuovo Carlo Urbani e mi interrogo perché non si è riusciti ad essere più incisivi prima - penso al finanziamento certo delle sale operatorie - per ottenere quello che la città aspettava da oltre venti anni. Dopo un anno di sperimentazione è andato a pieno regime il nuovo servizio di refezione scolastica, uguale per tutti, con più controlli, più qualità nei cibi e minori spese per famiglie e collettività. E mi chiedo perché per 10 anni c’è stato un inutile tira e molla costato fior di milioni alla casse comunali, con una città divisa in due tra scuole che avevano la cucina interna e scuole che ricevevano pasti dall’esterno. Parcheggio al Mercantini e lo vedo finalmente pieno di auto, a servizio di un centro che è a due passi. E mi domando perché per tanti anni è stato un “fantasma” costato alla collettività 6 miliardi delle vecchie lire. Registro che i servizi a favore di anziani, diversamente abili, minori e famiglie in marginalità sociale crescono significativamente e mi viene da pensare a quante risposte in più si sarebbe riusciti a dare se anche in passato vi fosse stata una gestione più dinamica. Vedo il crescente entusiasmo ed il senso di appartenenza degli jesini alla loro città e mi domando perché in passato non vi siano state tutte quelle iniziative che oggi animano la nostra comunità e che tra l’altro, sotto l’aspetto aggregativo e sociale, sono state ulteriormente valorizzate dal riconoscimento di “Jesi Città Europea dello Sport”. Penso a tutto questo e ad altro ancora.

A quello che si è riusciti a fare in questi primi due anni e a quello che ha restituito qualcosa in più alla nostra città. Ed allora ritrovo forza ed entusiasmo per continuare l’impegno che mi sono assunto nel guidare la città, benché lo Stato centrale faccia di tutto per deprimerti con spaventosi tagli di risorse, trasformando i Comuni in esattori per suo conto. Questa Amministrazione comunale, nei cinque anni di mandato, si troverà a poter spendere circa 20 milioni di euro in meno rispetto alla precedente. Quasi 40 miliardi di vecchie lire! E lo faremo non solo garantendo gli stessi servizi alla comunità, ma assumendoci anche la responsabilità di ridurre di quasi il 60% l’indebitamento pro-capite creato da chi ha amministrato prima di noi. Per questo, a chi si lamenta giustamente che strade e marciapiedi in molti casi non sono degni di una città come Jesi, mi viene da chiedere: perché Jesi è stata lasciata in questo modo? Dove sono andati a finire tutti quei soldi? Quali sprechi, quali privilegi, quali sacche di favoritismi? Ora che la cinghia è tirata, sarà più difficile poter realizzare questi investimenti, tanto più che il patto di stabilità del Governo lo vieta. Ma andremo avanti, pronti ad intercettare risorse ed opportunità, per continuare a dare quel chiaro segnale di cambiamento avviato in questi primi due anni. Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco

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NUOVO OSPEDALE Estate di trasferimenti

Entro fine settembre tutti i reparti al Carlo Urbani Chiude l’intera struttura di viale della Vittoria

Dopo un pressing tambureggiante dell’Amministrazione comunale e l’arrivo di un nuovo direttore di Area Vasta che si è mostrato certamente più attento e consapevole, l’estate del 2014 segnerà finalmente la chiusura dell’ospedale di viale della Vittoria con il trasferimento di tutti i reparti ed i servizi all’ospedale Carlo Urbani. A distanza di tempo immemorabile, dunque, Jesi smette così di avere due strutture sanitarie, con doppi servizi, doppi costi, evidenti disagi per i cittadini e per il personale sanitario. Comincia una nuova era, quella che i tecnici hanno individuato con l’obiettivo “ospedale modello”, che si distingue dall’ospedale tradizionale per una serie di parametri: l’approccio alle patologie, il dimensionamento della struttura, gli investimenti, la catena delle respon-

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sabilità, la formazione, il controllo di gestione. Un ospedale dove al centro dell’attività è collocata la “persona”. Il tempo permetterà di compiere le necessarie valutazioni su questo progetto. Nel frattempo l’estate che abbiamo di fronte coinciderà con il progressivo passaggio degli ultimi dipartimenti dall’ospedale del Viale a quello del Carlo Urbani. Si partirà con il materno infantile (pediatria) che si trasferirà ad inizio del mese di agosto; dopo Ferragosto sarà la volta di Otorino e Oculistica. Poi, ad inizio settembre, della Neurologia e Neuroriabilitazione a cui farà seguito, la settimana dopo, Ortopedia. Da metà dello stesso mese toccherà a Cardiologia, attorno al 20 al Laboratorio analisi ed infine, il 27 settembre, pronto soccorso, rianimazione e tutta l’area chirurgica. Entro la fine di set-

tembre, al massimo i primi giorni di ottobre, l’ospedale Carlo Urbani sarà a pieno regime. Qui già sono state montate le apparecchiature per le sale operatorie donate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e sono pressoché ultimati gli ultimi lavori di rifinitura. Si è scelto il periodo estivo per gli ultimi trasferimenti, perché è quello dove vi è un naturale calo di domanda. L’Asur ha comunque provveduto a rinforzare il personale, così da garantire stessi standard nei servizi. A conclusione del trasferimento, resteranno aperti due problemi importanti. Il primo è la garanzia del mantenimento dei servizi nel nuovo ospedale, cosicché al contenitore faccia riscontro anche un adeguato contenuto (ad oggi si segnalano reparti importanti sprovvisti di primari, liste di attesa imbarazzanti, pronto soccorso intasato, ecc.); il secondo è il destino del vecchio ospedale di viale della Vittoria. Nei piani dell’Asur sarà un’area da vendere per destinarla ad altre finalità. Tenendo conto delle difficoltà del mercato immobiliare, è immaginabile che l’edificio resterà per un tempo non breve completamente svuotato di funzioni, con i rischi che strutture del genere abbandonate possono creare. Su entrambi questi temi c’è la massima attenzione dell’Amministrazione comunale che manterrà un confronto costante con la direzione di Area Vasta al fine di fornire risposte puntuali alla popolazione.


GIARDINI PUBBLICI

più belli e più vivi Giardini pubblici di viale Cavallotti più belli e più fruibili dopo i lavori di manutenzione decisi dall’Amministrazione comunale con l’obiettivo di riqualificare l’area verde principale della città. Erano decenni che non si effettuava un intervento così significativo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: sostanziale sfoltimento di alberi e rami pericolanti, camminamenti ripristinati con ghiaia ripulita, rifacimento dei cordoli per delimitare le aiuole, nuove panchine ed arredi, giochi messi in sicurezza. Interamente recuperato anche il parco lato stadio dove, agli interventi di potatura disposti dal Comune, si è aggiunto il prezioso lavoro svolto dalla Uisp che si fa carico della manutenzione ordinaria del verde. Un’area importante, quella dei cosiddetti “giardini vecchi”, ripulita da una vegetazione che ne aveva reso inaccessibile il passaggio in nu-

merosi vialetti interni e che finalmente è tornata ad essere frequentata. Il rifacimento del marciapiede di via Grecia conclude solo la prima parte di

lavori che proseguiranno nei prossimi mesi per migliorare l’illuminazione, restaurare gli elementi storici (scalinata, fontane, gazebo), procedere ad ulteriori

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“Primo intervento

di riqualificazione per restituire alla città la principale area verde fruibile finalmente in tutta la sua portata

sistemazioni di cordoli, regolamentare l’accesso delle auto nei giardini del lato stadio, attraverso la chiusura dei cancelli laterali ed un dissuasore in quello centrale. A tenere a battesimo i giardini pubblici riqualificati è stata la festa del 18 maggio scorso promossa dal Comune insieme a Legambiente, Unicef e Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza nell’ambito del protocollo Jesi Città Amica dei

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Bambini, con la chiusura al traffico di viale Cavallotti e l’ideale unione dei due parchi. Grazie anche alla collaborazione della Uisp, la giornata ha dimostrato come i giardini pubblici possano davvero tornare ad essere un punto centrale di aggregazione e socializzazione della città. E l’Amministrazione comunale ha assicurato che terrà conto delle tante richieste pervenute affinché si possano ripetere iniziative del genere.


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Illuminazione e arredi al Parco del Vallato Anche un’area giochi offerta da un privato L’Amministrazione comunale sta procedendo alla realizzazione della nuova illuminazione del parco del Vallato e del suo arredo con panchine, parapetti, ringhiere ed altri elementi di servizio. L’intervento è finanziato con 50 mila euro, risorse recuperate dalla polizza fidejussioria della ditta che avrebbe dovuto realizzare tali interventi a garanzia degli obblighi e degli oneri relativi al piano di recupero dell’ex Fater. In tale parco, grazie alla generosa dona-

zione della Tecnicolor di Massimiliano Mansi, è stata inoltre creata anche una ricca area giochi destinata ai più piccoli. Una bella area attrezzata con diverse tipologie di attività ludiche che ha subito trovato ampio consenso tra i più giovani fruitori del parco. Ed a proposito di aree destinate ai bambini, l’Area Servizi Tecnici del Comune ha da poco completato la sistemazione di quella al parco Esedra che è costituita da un gioco multifunzionale e giochi a molla.

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Verde pubblico manutenzione più curata Da quest’anno una nuova programmazione per parchi, pertinenze stradali e giardini delle scuole

Cambio di passo nella manutenzione del verde cittadino, con un taglio dell’erba costante e puntuale, per rendere pienamente funzionali i giardini delle scuole ed i parchi pubblici. Da quest’anno, infatti, e per la prima volta, è stato predisposto un piano organico che non si basa più su singoli interventi, ma prende in esame l’intera area verde del tessuto urbano. Operazione che si concretizza con due appalti pluriennali affidati a ditte specializzate mentre restano in capo agli operai del Comune la manutenzione dei giardini delle scuole e delle aree del centro storico. Gli appalti sono “a performance”, vale a dire che nell’arco temporale che va dal 15 aprile al 30 settembre, è previsto che l’erba non superi mai una altezza prestabilita e dunque la frequenza dei tagli viene calibrata anche in ragione delle condizioni meteorologiche. Il primo appalto, riservato alle cooperative sociali, interessa i parchi pubblici e le aree verdi attrezzate. Si sviluppa su un triennio con una spesa di circa 70 mila euro l’anno e

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monitoraggio costante dei lavori eseguiti. Il secondo appalto è stato assegnato ad una ditta specializzata per una durata biennale e riguarda le pertinenze stradali ed il verde residuale: quasi 90 mila euro il costo per ciascuno dei due anni. Agli operai del Comune, invece, è stato affidato il compito del taglio del verde nel centro storico e nei giardini delle scuole. Ad oggi i risultati sono più che positivi: tutte le scuole hanno avuto i loro giardini subito fruibili con i primi caldi, lo sfalcio

“Cambio di

passo per rendere pienamente funzionali le aree attrezzate


nei parchi è stato effettuato con largo anticipo rispetto al passato, si è registrata una sensazione generale di maggiore cura. Per lo sfalcio dell’erba nelle strade di campagna, invece, resta in vigore la convenzione tra Amministrazione comunale

e Coldiretti che vede il coinvolgimento degli agricoltori con terreni che si affacciano sulle strade interessate (230 chilometri di margini stradali): interventi puntuali ed immediati con un risparmio di 30 mila euro l’anno per le casse comunali.

Potature e sfalci domestici Al fine di agevolare i proprietari di giardini domestici che potano alberi o tagliano l’erba, fino al 30 settembre sono stati collocati nel territorio comunale 19 contenitori di grandi dimensioni dove poter conferire potature e sfalci. I contenitori di metallo - cassoni di colore giallo - sono distribuiti in tutto il tessuto urbano e possono essere utilizzati gratuitamente. Gli svuotamenti sono a cadenza periodica (normalmente il martedì ed il sabato). Jesiservizi, che coordina l’attività, invita gli utenti a sminuzzare il più possibile i residui delle potature così da occupare meno volume nei cassoni e consentire un maggior conferimento. È assolutamente vietato lasciare sfalci e potature al di fuori dei contenitori, così come è fatto divieto di utilizzarli per altre tipologie dei rifiuti (cartone, plastica, vetro, organico, indifferenziato). Al riguardo saranno effettuati periodici controlli, anche avvalendosi del servizio di videosorveglianza recentemente attivato in altre zone della città. Jesiservizi, nel confidare nella massima collaborazione, resta a disposizione dei cittadini per ogni ulteriore eventuale informazioni. Info: 0731 538233.

19 cassoni per la raccolta Ecco le vie dove sono posizionati i contenitori: 1 V ia Misa (vicino pista di pattinaggio) 2 Via Fermi (di fronte al civico 3) 3 Via Del Mulino (di fronte al civico 22) 4 Via Gallodoro (vicino incrocio via Gorizia) 5 Via XX Luglio (parcheggio vicino incrocio via Grecia) 6 Piazza Ricci (vicino contenitore raccolta abiti usati) 7 Via Mazzola (parcheggio) 8 Via Francia 9 Via San Francesco (incrocio via Finlandia) 10 Via Paradiso (incrocio via

Monte Catria) ia Gola della Rossa 11 V (parcheggio di fronte ingresso scuola) 12 Via Appennini (nei pressi dell’ingresso alla nuova lottizzazione) 13 Via Nenni (incrocio via Paradiso) 14 Via Nenni (nei pressi della chiesa) 15 Via Togliatti (incrocio Via Rosi) 16 Via Forlanini (parcheggio) 17 Via Bixio 18 Via Sicilia (piazzale, inizio tratto a senso unico) 19 Via Lenti (vicino parco Mattei)

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ECCO IL BICIPLAN Nasce il piano di piste ciclabili della città di Jesi

Jesi si è dotata del suo Biciplan, il piano di piste ciclabili che coinvolge l’intero territorio comunale. Rappresenta lo strumento per favorire una mobilità sempre più sostenibile e ciclabile nella nostra città. In pratica il Biciplan è un piano con il quale si stabiliscono, all’interno del territorio comunale, i percorsi dedicati e destinati alle biciclette, sia quelli principali, sia quelli secondari. Non solo: vengono anche definiti i criteri realizzativi. Con questo piano l’Amministrazione comunale ha pertanto progettato gli itinerari. Ora, sulla base delle risorse di volta in volta disponibili, realizzerà i

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relativi percorsi di uno o più tratti. Lo potrà fare o con interventi diretti (ad esempio prevedere una pista ciclabile su una strada già esistente, delimitando una parte della carreggiata) oppure in occasione di interventi di manutenzione sulla viabilità (ad esempio, qualora si dovesse procedere a riasfaltare una strada ed in essa, in base al piano, è prevista anche la presenza di una pista ciclabile). Disciplinate anche le modalità d’intervento e di realizzazione delle piste ciclabili: esse dovranno essere calibrate di

volta in volta con un piano/ progetto, detto esecutivo, a seconda della tipologia della strada, del flusso di traffico e quindi della pericolosità, con l’obiettivo della massima sicurezza e conformità alle norme. Il Biciplan dovrà poi essere integrato con un’attività di promozione dell’uso della bicicletta, non solamente finalizzata al tempo libero, ma come modalità di spostamento sopratutto per i trasferimenti sistematici casa-lavoro, casa-scuola, casa-svago e comunque per tutti gli spostamenti quotidiani in alternativa ai mezzi privati (auto, moto).


Il Biciplan nasce dall’analisi delle criticità presenti allo stato di fatto nel territorio comunale. Esse sono riconducibili, prevalentemente, alla discontinuità dei tratti di pista esistenti in ambito urbano con parti promiscue bici/auto particolarmente pericolose e mal segnalate. Con la proposta progettuale il Biciplan prevede la realizzazione della continuità dei percorsi attraverso una rete. Viene ricompresa anche quella ciclo turistica fluviale già presente lungo il fiume Esino, della quale vengono proposti in parte nuovi tracciati con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e l’offerta cicloturistica, consentendo la scoperta del territorio con un respiro intercomunale e di livello di area vasta.

tenza sistematica di medio raggio (spostamenti casa-lavoro e casa - poli attrattivi di maggior spessore) sia ad un’utenza che utilizza la bicicletta nel tempo libero, per fare sport, per conoscere e scoprire il proprio territorio; - l’incremento della mobilità ciclabile urbana di Jesi fino ad avvicinarsi ai valori europei e ciò può essere raggiunto solo con interventi strutturali da una parte e di promozione e sensibilizzazione dall’altra, con azioni di marketing comunicativo per promuovere il cambiamento degli stili di vita; - una riqualificazione della pista ciclabile del fiume Esino con valenza prevalentemente paesaggistica, al fine di favorire una attività ciclo-turistica - ricreativa e collegarla con la rete ciclabile urbana ed intercomunale.

OBIETTIVI DEL BICIPLAN

BICIPLAN PARTECIPATO

Il Biciplan, dunque, non contiene progetti di livello esecutivo per le singole piste ciclabili ma progetta la rete strutturale sulla quale successivamente saranno sviluppati specifici progetti stralcio. In particolare vuole offrire: - una rete ciclabile rivolta sia ad un’u-

Presso la sala Consiliare del Comune di Jesi è stato organizzato un incontro pubblico per illustrare ai rappresentanti delle associazioni ciclistiche, delle associazioni ambientaliste ed ai cittadini interessati i criteri che hanno ispirato l’Amministrazione alla realizzazione della bozza di piano e le prime proposte

CRITICITÀ ATTUALI

formulate dal gruppo di lavoro interno all’Area Servizi Tecnici. Si è proceduto, quindi, a pubblicare sul sito del Comune di Jesi le proposte elaborate, così da rendere possibile la raccolta di e-mail con suggerimenti e idee trasmesse direttamente dai cittadini all’Amministrazione comunale. Di queste si è tenuto conto nella stesura del Biciplan, così come della petizione corredata da oltre mille firme finalizzata alla incentivazione della mobilità ciclistica nel Comune di Jesi. COME SI ATTUA IL BICIPLAN La rete ciclabile del Biciplan ha carattere di indirizzo al fine di individuare una direttrice o un collegamento. Il Biciplan del Comune di Jesi individua: - una rete di primo livello (itinerari principali) per i collegamenti tra centro storico, varie aree omogenee della città e i poli attrattivi, - una rete di secondo livello (itinerari di distribuzione) per permettere la ciclabilità diffusa composta da piste e da itinerari ciclabili, realizzabile anche con interventi di moderazione del traffico, pedonalizzazioni, zone di incontro; - la realizzazione della continuità

Iniziati i lavori per i primi 6 chilometri

Collegheranno il centro alle zone nord e sud-est della città Con il mese di giugno hanno preso il via i lavori per realizzare quasi sei chilometri di nuove piste ciclabili. Saranno completati nell’arco di due mesi e collegheranno il centro storico sia con la parte nord della città che con quella a sud-est, dove si congiungerà con il tratto ciclabile del fiume. L’intervento prevede la realizzazione di corsie autonome che permetteranno di pedalare in assoluta sicurezza. Il cantiere ha preso le mosse da via Fausto Coppi, strada che dà continuità alla pista esistente di via Campolungo e via Tabano. Qui i lavori prevedono la pista accanto al

marciapiede di sinistra (a scendere) e la messa in sicurezza degli incroci con le stradine laterali mediante attraversamenti colorati. Una volta giunti alla rotatoria all’incrocio con via Grecia e via XX Luglio, la pista ciclabile si biforcherà: una proseguirà proprio in via Grecia per raggiungere i giardini pubblici e collegarsi al percorso ciclabile di viale Cavallotti e corso Matteotti; l’altra si immetterà su via Ilaria Alpi per continuare poi su via 1° Maggio, proseguire all’interno del parco del Ventaglio, raggiungere via Roma, via Valche e collegarsi alla pista ciclo-tu-

ristica lungo il fiume Esino. L’intervento, per una spesa di circa 100 mila euro, è sostenuto da risorse di bilancio comunale e da un contributo regionale. Come noto sarà solo l’inizio di un progetto più ampio, legato al piano di piste ciclabili nell’intera città che individuerà tracciati per favorire i percorsi casa-lavoro e casa-scuola. Un piano rispetto al quale l’Amministrazione comunale ha destinato altri 300 mila euro nelle prossime due annualità a conferma della forte volontà di sostenere una mobilità alternativa all’auto.

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dell’itinerario ciclo turistico fluviale, già in parte presente lungo il fiume Esino, che ha come obiettivo specifico quello di migliorare l’offerta ciclo turistica e consentire così la scoperta del territorio in modo dolce ed ecologico. Inoltre prevede aree di parcheggio bici, di scambio e parcheggi compensativi per auto: - i parcheggi per le bici vengono previsti in prossimità di luoghi d’interesse pubblico, dei grandi poli di attrazione, delle stazioni ferroviarie e per gli autobus; - i parcheggi di interscambio vengono previsti in prossimità delle stazioni ferroviarie e degli autobus, della pista ciclabile fluviale e ai margini della città; - i parcheggi compensatavi, sono individuati in aree verdi di proprietà comunale a compensazione di parcheggi esistenti lungo le carreggiate sostituiti dal sedime delle piste ciclabili in sede

propria. AZIONI PER FAVORIRE LO SVILUPPO DELLA MOBILITÀ CICLABILE La comunicazione legata alla sostenibilità ambientale deve porsi degli obiettivi precisi a breve o a lungo termine, che naturalmente influiscono sulla scelta degli strumenti operativi e del linguaggio da adottare. Per quanto riguarda la mobilità ciclabile il macro obiettivo è quello di incidere positivamente sugli stili di vita dei cittadini che, alla luce di quanto viene o sarà realizzato in questo campo, saranno stimolati a riflettere sulla possibilità di cambiare le proprie abitudini a favore della propria salute e di quella della collettività. Fino a pochi anni fa l’uso della bicicletta

era ancora considerato in massima parte un piacevole modo di passare il tempo libero, oggi si può constatare un cambiamento progressivo ma costante nelle modalità di spostamento in città, attraverso il quale l’utilizzo della bicicletta, come mezzo usuale di spostamento, sta diventando consuetudine, pratica quotidiana e non più eccezione. La promozione ed il marketing della mobilità in bicicletta sono azioni strategiche per accompagnare i cittadini meno predisposti all’uso delle bicicletta in città. Facendo leva su concetti di bello, di moderno, di vantaggioso e facendo sentire l’utilizzatore della bicicletta una persona che “ha fatto la scelta giusta” per sé, per la sua salute, per l’ambiente e per la città. La comunicazione efficace deve essere emozionale, in quanto la comunicazione razionale rafforza solo le motivazioni dei già predisposti.

ANCHE LA MEMORIA VA IN BICI All’interno del programma di celebrazioni della Festa della Liberazione, si è svolta la mattina del 25 Aprile la seconda edizione de “La memoria va in bici”, manifestazione in cui gli alunni delle classi terze della scuola “Lorenzini” hanno visitato in bicicletta e accompagnato i partecipanti nei luoghi cittadini della Memoria con l’aiuto dei cicloamatori di Bike Team. Un viaggio nella memoria locale dunque, testimoniata da cippi, lapidi, croci che ricordano eccidi e barbarie, ma anche un viaggio alla “scoperta della libertà”, come è stato l’augurio degli alunni della III B al momento della partenza, citando le parole del giornalista e storico jesino Giuseppe Luconi, da poco scomparso, con le quali lo stesso Luconi aveva espresso il suo stato d’animo all’indomani della Liberazione. Una libertà che, dalle quattro tappe del viaggio, si rive-

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lerà essere il frutto della morte e del dolore ed insieme della speranza e degli ideali. Particolare rilievo ha avuto quest’anno la tappa al cippo per l’eccidio di via Cannuccia, grazie al lavoro di ricerca storica compiuto da Adelmo Calamante, alla sua opera di pulitura del cippo stesso e, grazie ancora a lui, alla presenza dei familiari delle vittime durante la cerimonia, inaugurata con un gioco simbolico dagli alunni della III C, proseguita dal saluto della consigliera comunale Maria Chiara Garofoli, dal discorso appassionato della rappresentante dell’Anpi Raffaella Santoni e conclusa dalla benedizione del parroco don Giuseppe Quagliani. Alla fine del viaggio il gruppo ciclistico si è accodato al tradizionale corteo a piedi partito dall’Arco Clementino, rendendo il corteo quanto mai variegato e numeroso. Coordinatore del progetto è stato il prof. Claudio Sbaffi.


L’AUTO BLU RESTA IN GARAGE

Sindaco e assessori in bicicletta Dieci mezzi a pedalata assistita per gli spostamenti in città Li utilizzeranno anche polizia municipale e dipendenti comunali Biciclette a pedalata assistita in luogo di auto blu ed auto di servizio. L’Amministrazione comunale fa sul serio sul fronte della mobilità sostenibile e s’impegna a dare per prima l’esempio, lasciando in garage auto inquinanti per privilegiare gli spostamenti in ambito urbano con i più ecologici mezzi a due ruote. Una scelta che varrà tanto per sindaco ed assessori quanto per il personale comunale impiegato nelle attività di servizio che richiedono lo spostamento all’interno del territorio cittadino. Le biciclette a pedalata assistita saranno 10, fornite gratuitamente dal Ministero dell’Ambiente a seguito di un apposito bando a cui il Comune aveva partecipato. Un bando nato dall’accordo tra Ministero, Associazione dei Comuni e Ducati Energia per sperimentare un prototipo di bicicletta ad alto rendimento e ad emissioni zero prodotto dalla stessa Ducati Energia così da mettere in condizioni gli enti locali più sensibili di rafforzare le politiche di sostegno per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. La Giunta comunale, nel prendere atto dell’inserimento di Jesi tra i Comuni in graduatoria, ha approvato il programma operativo di dettaglio con il quale circostanzia al Ministero come saranno utilizzate le biciclette e come verranno impiegati gli 11 mila euro che lo stesso Ministero ha assegnato al progetto. In particolare la Giunta ha stabilito che le 10 biciclette saranno utilizzate per l’area istituzionale e dunque per sindaco, assessori, polizia municipale e personale comunale. Le bici saranno parcheggiate all’interno del municipio, in una rastrelliera con impianto elettrico per l’alimen-

// Un prototipo delle biciclette destinate al Comune di Jesi tazione e un impianto di cablaggio per la connessione in rete: trattandosi di una sperimentazione, infatti, è previsto il monitoraggio del loro utilizzo con invio dei dati ad una apposita centralina. Le 10 biciclette sostituiranno 5 autovetture, due a diesel e tre a benzina, quasi tutte Euro 1, con una stima di riduzione delle emissioni in atmosfera per complessivi 1.041 chili all’anno di anidride carbonica e 20 chili di ossido di carbonio. Valori questi stimati dal chilome-

traggio annuale delle biciclette che si ritiene possa essere di 6.250 chilometri. Oltre ad una riduzione delle emissioni inquinanti, l’obiettivo del progetto è comunque quello di rappresentare un messaggio positivo per un cambiamento delle abitudini. Una sfida rispetto alla quale l’Amministrazione comunale è fortemente impegnata perché pienamente convinta che anche a Jesi sia possibile sviluppare una efficace mobilità sostenibile.

Contributi per l’acquisto di bici Pioggia di domande, 53 accolte Si è rivelato un successo al di là di ogni previsione il bando pubblico con il quale il Comune ha stanziato contributi per l’acquisto di biciclette. In appena un mese sono arrivate ben 145 domande, tanto da dover anticipare la chiusura dei termini di scadenza, tenuto conto che le risorse a disposizione per l’iniziativa erano limitate, pari a 6 mila euro. In base alla graduatoria redatta tenendo conto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, 53 cittadini hanno ottenuto contributi variabili tra i 50 ed i 100 euro per l’acquisto di biciclette dal valore rispettivamente inferiore o superiore ai 200 euro. Ciascun cittadino poteva richiedere il contributo per una bicicletta o per più biciclette sulla base del numero dei componenti della propria famiglia. “La risposta a questo bando è stata straordinaria - ha evidenziato l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano - e dimostra come ci sia grande sensibilità in città sulla mobilità sostenibile. Spiace non essere riusciti a soddisfare tutte le domande, ma è impegno dell’Amministrazione comunale trovare in futuro ulteriori risorse da destinare a questa iniziativa”.

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Città Europea

dello Sport

Un evento tira l’altro A luglio la tappa del Giro Rosa, a settembre torna la Notte Azzurra

// PalaTriccoli gremito per la cerimonia inaugurale con i Kataklò Proseguono a ritmo incessante le iniziative per celebrare nel migliore dei modi il titolo di Città Europea dello Sport 2014. A quelle promosse dall’Amministrazione comunale, infatti, si affiancano di volta in volta le manifestazioni organizzate dalle società sportive cittadine. Il risultato è che ogni settimana c’è sempre un appuntamento legato allo sport che riesce ad unire, aggregare, rinsaldare rapporti e socialità. Prossimo evento di alto livello è il Giro Rosa di ciclismo, tradizionale appuntamento annuale che si snoda per l’Italia e che quest’anno vedrà Jesi come sede di tappa, tanto di arrivo quanto di partenza. La carovana delle cicliste arriverà nella nostra città martedì 8 luglio per la 4ª tappa Alba Adriatica-Jesi di 118 chi-

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lometri. Le atlete scenderanno intorno alle ore 15 da Santa Maria Nuova e dunque il percorso cittadino interesserà via Minonna, il sottopasso di via Ricci, via XXIV Maggio, piazza San Savino, via Granita, via San Giuseppe, via Garibaldi (salita del borgo), via Nazario Sauro, via Cavour (contromano), piazza della Repubblica e arrivo in corso Matteotti previsto intorno alle 15.15. La mattina seguente, mercoledì 9, andrà in scena la 5ª tappa Jesi-Cesenatico. Il gruppo si ritroverà in piazza della Repubblica alle ore 12 e, attraversando corso Matteotti, si trasferirà in viale della Vittoria dove vi sarà la partenza. Il tracciato prevede che le cicliste proseguano in viale del Lavoro, via Ancona per poi dirigersi verso Monte San Vito e Chiaravalle.

Un grande evento aggregativo, capace di unire sotto il segno delle due ruote, i tanti appassionati di questo sport che anche nella nostra città vede molte donne protagoniste. Con un’estate dedicata alle tante iniziative proposte dalle società sportive, sarà poi settembre un altro mese clou con il ritorno della Notte Azzurra dello Sport (sabato 6), senza dimenticare l’inaugurazione del Liceo Sportivo “Leonardo da Vinci”. E per l’autunno altri appuntamenti da non perdere con personaggi famosi: da Julio Velasco a Gianni Clerici, dal maestro Giovanni Allevi a Gianni Minà per finire con il Festival Pergolesi Spontini dedicato proprio a Jesi Città Europea dello Sport. Insomma un ricco anno denso di appuntamenti, apertosi con la straordinaria


// Gene Gnocchi e Alice Bellagamba; il saluto del sindaco Bacci alla cerimomia inaugurale cerimonia di inaugurazione al palazzetto dello sport Ezio Triccoli nel marzo scorso quando oltre 3.500 spettatori hanno potuto godere delle performance dei Kataklò, la prima compagnia italiana di Athletic Dance Teathre capace di entusiasmare tutti. Da segnalare poi gli altri eventi che si sono succeduti: il convegno del Coni sull’impiantistica sportiva sempre a marzo, la Notte dei Musei dedicata allo Sport, Bicincittà e

100 strade per giocare e lo spettacolo a teatro di Gene Gnocchi a maggio, l’incontro con la campionessa paraolimpica Oxana Corso e l’on. Laura Coccia, la Giornata nazionale dello sport con il Coni a giugno, oltre a tanti incontri ed iniziative sportive. “Ringraziamo ancora una volta tutte le società sportive che non hanno voluto far mancare il loro impegno per organizzare un evento o una manifestazione

nel corso di questo anno particolare” hanno detto il sindaco Massimo Bacci e l’assessore allo sport Ugo Coltorti. “Una ulteriore dimostrazione - hanno aggiunto - di come questo prestigioso riconoscimento sia effettivamente merito dei tanti dirigenti, tecnici e collaboratori che con impegno e passione continuano a garantire lo svolgersi di molteplici discipline, con il pieno coinvolgimento di bambini, ragazzi, ma anche adulti”. // Oxana Corso e l’on. Laura Coccia; la partenza della caminada de San Giuseppe; Bicincittà ai giardini pubblici; Simonetta cup in piazza della Repubblica

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Lavori alla “Lorenzini” Lezioni trasferite al seminario

// I plessi della scuola “Lorenzini” Chiude per lavori la scuola secondaria di 1° grado “Lorenzini” di viale Verdi. Tutte le classi ospitate nei due plessi saranno trasferite durante l’estate al seminario vescovile di via Lorenzo Lotto. E sarà qui che, grazie all’accordo tra Amministrazione comunale e Diocesi, gli alunni torneranno sui banchi dal prossimo mese di settembre. Per quanto tempo è ancora presto per stimarlo. Di certo il seminario resterà nella disponibilità del Comune per più anni, perché sarà utilizzato anche per ulteriori trasferimenti dovuti a lavori negli altri plessi scolastici della città che necessitano di manutenzione. Procede infatti con determinazione e a ritmi incalzanti la scelta dell’Ammini-

strazione comunale di mettere in sicurezza le scuole cittadine, consapevole che strutture sicure ed idonee sono un prerequisito fondamentale per garantire la migliore attività didattica. E così, dopo aver completato in appena due anni i lavori alle primarie “Mazzini” e alla “Garibaldi”, definito gli ultimi interventi alla “Cappanini”, avviato quelli di rifacimento del nido “Aquilone”, sarà stavolta la “Lorenzini” ad essere oggetto di importanti lavori edili. Effettuata la prova di rischio sismico che ha confermato le valutazioni tecniche del Comune, la scuola sarà oggetto di un corposo intervento per metterla in piena sicurezza.

Un ascensore alla Conti Sarà realizzato nel periodo estivo, e dunque pronto per il nuovo anno scolastico, un ascensore alla primaria Conti. La richiesta era pervenuta dalla scuola che aveva segnalato la presenza di un alunno con difficoltà di deambulazione. L’Area Servizi Tecnci ha predisposto il relativo progetto, già approvato dalla Giunta comunale. Essendo un intervento all’interno dell’edificio viene realizzato necessariamente nel periodo estivo quando le scuole sono chiuse. Sarà finanziato con i risparmi che quest’anno si otterranno dalla riorganizzazione del servizio di refezione scolastica e che, come è stato più volte ricordato, saranno destinati proprio a mettere in sicurezza i plessi e ad abbattere le barriere architettoniche.

L’Amministrazione comunale ha anche disposto la completa recinzione dell’attiguo “Collodi”, così da valorizzare meglio l’area verde a servizio della scuola.

Torna a splendere la primaria “Garibaldi” Dopo la primaria “Mazzini” interamente ristrutturata e riconsegnata ad insegnanti ed alunni lo scorso settembre, il prossimo anno scolastico si aprirà con l’inaugurazione della rinnovata primaria “Garibaldi” i cui lavori saranno completati entro l’estate. I due plessi in cui è suddivisa la “Garibaldi” sono già stati oggetto di importanti lavori di riqualificazione interna, per oltre 700 mila euro, grazie ad un finanziamento ministeriale destinato all’eliminazione della vulnerabilità degli elementi non strutturali. Fatto questo che ha permesso di sistemare infissi, controsoffitti, porte, verniciare gli interni e gli esterni, restituire insomma piena dignità ad una scuola destinata ad aspitare ogni anno circa 200 alunni tra tempo pieno e modulo, oltre ad essere sede di ludoteca e

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biblioteca dei ragazzi. Con l’estate saranno ultimati i lavori all’esterno dei due edifici con una nuova apertura in via San Giuseppe, la suddivisione degli accessi pedonali e carrabili, la modifica della recinzione e la sistenazione delle aree verdi. // Ultimi ritocchi alla primaria “Garibaldi”


Pioggia di richieste, da parte degli esercizi pubblici, per realizzare strutture temporanee all’aperto davanti ai propri locali. Molte quelle già realizzate, altre lo saranno presto, a conferma di come gli operatori economici della città abbiano accolto di buon grado la scelta dell’Amministrazione comunale con l’approvazione del nuovo regolamento sui cosiddetti “dehors”. Diverse le strutture sorte lungo viale della Vittoria, ma anche in corso Matteotti e in altre strade del centro storico. “I dehors - evidenzia il Comune - svolgono una positiva funzione in termini di miglioramento dell’offerta di servizi ai cittadini ed ai turisti, di aggregazione sociale, di rivitalizzazione della città. E dunque la loro presenza andava incoraggiata pur nell’ambito di regole codificate che ne garantiscano la compatibilità con i luoghi ed il decoro pubblico. Con questo spirito è stato modificato il precedente regolamento, così da migliorare la disciplina per l’occupazione del suolo pubblico, conformemente ai

Città più viva con i “dehors” Risposta positiva degli operatori alla scelta del Comune che incoraggia l’arredo di spazi all’aperto di bar e di pubblici esercizi principi generali di riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente cittadino”. I “dehors” possono quindi ora essere aperti, delimitati o coperti, sia sta-

gionali che permanenti, privi di barriere architettoniche, posizionati in maniera tale da non ostacolare né il transito pedonale né tanto meno quello veicolare.

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PROGETTO GIOVANI

Entusiasmo e partecipazione

Il 28 marzo scorso si è svolta la giornata d’avvio del Progetto Giovani, promosso dal Comune di Jesi insieme agli istituti scolastici operanti sul territorio. Il Progetto intende promuovere presso i ragazzi frequentanti il triennio delle scuole superiori la costituzione di un comitato rappresentativo delle istanze e delle necessità dei giovani nella città. Nello spirito di far scegliere autonomamente agli stessi partecipanti le modalità di organizzazione, la giornata si è svolta attraverso una serie di lavori di gruppo. Lo stimolo al lavoro si è basato su tre situazioni: l’avvio concreto del Progetto, i giovani nella città, il bilancio delle attività. I gruppi di lavoro sono stati assistiti da tre studenti universitari che hanno fornito un supporto particolarmente apprezzato dai partecipanti. “L’Amministrazione comunale - ha spiegato l’assessore ai servizi alla persona, Marisa Campanelli - ha svolto il ruolo di agevolatrice di questa forma di confronto spontaneo, lasciando poi ai ragazzi piena autonomia su ogni aspetto. E devo dire che i giovani hanno già mostrato di avere le idee molto chiare relativamente alla migliore fruibilità di alcuni parchi cittadini, all’integrazione con cittadini provenienti da altri Paesi, alla prevenzione contro droghe ed alcol. Nell’incontro, i ragazzi hanno lavorato molto seriamente, divisi in gruppo. Ogni tavolo era composto da 7/8 ragazzi, per un totale di circa 90 studenti in rappresentanza di tutte le scuole superiori jesine. E per questo vorrei ringraziare dirigenti ed insegnanti. Quando abbiamo loro illustrato questa iniziativa, hanno mostrato grande interesse, coinvolgendo subito i ragazzi. Coloro che si sono resi disponibili a partecipare a questo primo incontro, hanno elabo-

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// Alcuni dei cartelloni realizzati dai ragazzi

Una novantina i ragazzi coinvolti in questo organismo spontaneo chiamato ad elaborare idee e proposte per la città che vorrebbero rato nel dettaglio i progetti che tra loro avevano condiviso. Il lavoro ora proseguirà anche all’interno delle scuole sotto la supervisione degli insegnanti”. Il prossimo incontro è in programma a settembre, in coincidenza con l’inizio del nuovo anno scolastico. Sarà questa l’occasione anche per definire la rappresentatività. “Lo scopo è di portare all’interno dei consigli di istituto il lavoro che si fa in sede di gruppo, in modo da rendere partecipi anche i restanti studenti che non ne fanno parte” ha proseguito la Campanelli. L’entusiasmo attorno a questo Progetto Giovani conferma le aspettative che l’Amministrazione comunale aveva

previsto nel programma di mandato. “I ragazzi hanno lavorato molto seriamente - ha sottolineato l’assessore alla partecipazione, Rolando Roncarelli - e le loro idee sono state davvero innovative, rappresentando interessanti spunti anche per noi adulti. Hanno una capacità di collaborare enorme, perché ogni tavolo era composto in maniera casuale e raggruppava studenti di scuole differenti: senza conoscersi hanno fatto gruppo sin da subito. Al termine della giornata del 28 marzo hanno presentato le loro idee in cartelloni esposti alle pareti di palazzo dei Convegni. Hanno fatto tutto da soli, senza l’aiuto degli adulti, lavorando in team e negoziando le loro idee al fine di svilupparne una forma condivisa”.


Con Ancona, Senigallia e Fabriano per intercettare risorse europee Jesi, Ancona, Fabriano e Senigallia fanno squadra per intercettare insieme risorse europee o statali. È stato costituito infatti un Ufficio associato progetti che vedrà i quattro enti occuparsi delle opportunità di finanziamento offerte dai programmi comunitari e nazionali, della progettazione per partecipare a bandi, della costruzione di nuovi partenariati. “Una scelta strategica - ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci - nata dal primo positivo confronto tra le Giunte comunali di Jesi ed Ancona, che ha trovato l’adesione degli altri due più importanti Comuni della provincia e che è ovviamente aperta ad altre realtà locali. Con essa si dà il via ad una visione di area vasta

che abbraccia problematiche comuni ed a cui la programmazione comunitaria 2014-2020 attribuisce particolare valenza: l’efficienza energetica, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione, la ricerca, la coesione e l’equità sociale. Temati-

che integrate che coinvolgono diverse competenze per una lettura adeguata del territorio e delle sue criticità, così da poter dar vita a meccanismi virtuosi che possano fungere da leva economica, garantire forme permanenti di sviluppo e produttività, capaci di perdurare anche dopo la conclusione dei progetti. Un percorso in grado di promuovere esperienze strutturate di partenariato pubblico privato, così come viene richiesto dai più recenti meccanismi di ingegneria finanziaria promossi dalla Comunità Europea ed attivare masse importanti di risorse economiche e coinvolgere porzioni vaste di territorio e di popolazione, al fine di garantire cambiamenti profondi e sostanziali”.

E Jesi rilancia anche con Falconara Prosegue con positivi risultati il confronto di Sindaco e assessori con le altre principali Amministrazioni comunali del territorio, con l’obiettivo di affrontare insieme problematiche di area vasta ed individuare percorsi condivisi. Un percorso iniziato con Ancona e che ora prosegue con Falconara Marittima, città dove, ad inizio giugno vi è stato l’incontro tra le due Giunte comunali. “C’è piena consapevolezza - hanno detto il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, e quello di Falconara, Goffredo Brandoni - che solo stando insieme si raggiungono grandi obiettivi”. Tra i temi in agenda discussi dagli amministratori delle due città quelli sulla progettualità condivisa per intercettare finanziamenti europei (con l’adesione di Falconara al patto realizzato da Jesi con Ancona, Senigallia e Fabriano), sui rifiuti, sulla logistica e le merci tenendo presente che nelle due realtà si concentrano aeroporto ed interporto, sul tempio crematorio da realizzare in zona (tenuto conto che il più vicino è oggi a San Benedetto del Tronto), sulla cultura con iniziative condivise, sulla sicurezza a cominciare dal ban-

// Le due Giunte di Jesi e Falconara do per le divise d’ordinanza a cui i Comuni parteciperanno insieme per strappare condizioni più vantaggiose. Sullo sfondo una collaborazione già avviata a livello di dirigenti comunali e soprattutto un rapporto particolarmente forte tra i due Sindaci, lo stesso che Bacci ha instaurato con il collega di Ancona, Valeria Mancinelli e che aveva gettato le basi per una collaborazione condivisa con il capoluogo dorico.

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Ad un anno dalla sua attivazione, ecco i primi significativi risultati

Lavoro, creatività, territorio: I numeri del progetto JES! Da un anno ormai spunta spesso la parola “JES!”, soprattutto quando si parla di lavoro, di creatività e di territorio. JES! è scritto come Jesi con la i che, rovesciandosi, diventa un punto esclamativo e si pronuncia come yes, ovvero la risposta affermativa e propositiva che è necessario stimolare nei giovani per affrontare le grandi trasformazioni legate al mondo del lavoro. Il centro operativo del progetto JES! è l’Agenzia Interstiziale, aperta tutti i pomeriggi a Palazzo Santoni, in vicolo Ripanti, 5. L’Agenzia ha individuato i punti critici della situazione jesina e a questi ha fatto corrispondere tre azioni: valorizzazione delle professionalità creative, promozione della cultura della creatività, ascolto e valorizzazione del territorio. Cosa offre JES! per valorizzare le professionalità creative? Una banca dati (rete o mappatura) delle professionalità: 357 sono ad oggi i professionisti mappati. Consulenza a chi presenta un progetto per svilupparlo e farlo diventare reale:

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12 gruppi lo hanno sperimentato. Annunci lavorativi (call): 3 imprese hanno trovato collaboratori tra i mappati, ma si sono avvicendate anche altre call per la creazione di reti tra i mappati stessi. Concorsi. Uno per l’avvio di imprese culturali e creative si è già concluso. Un altro per la progettazione e realizzazione di una segnaletica d’autore, che valorizzi luoghi di valenza storico-culturale meno conosciuti del centro storico di Jesi sta uscendo e sarà aperto fino a settembre. Cosa offre JES! per la promozione della cultura della creatività? Laboratori creativi. 10 workshop sono stati proposti nelle aree nuove tecnologie, artigianato e pensiero. Consultazione e prestito di volumi della biblioteca tematica. Oltre 50 i titoli a disposizione. Attività di laboratorio con studenti: 4 le scuole che hanno aderito. Mostre d’arte contemporanea. La sala espositiva ha già ospitato la rassegna “Sconfinamenti” e accoglierà dal 21 giugno al 6 luglio la mostra finale del

progetto di Andrea Silicati “Faccia a Faccia. Jesi in 999 ritratti”. Cosa offre JES! per l’ascolto e la valorizzazione del territorio? Questionario sulle problematiche e sulle potenzialità di Jesi: 250 persone lo hanno compilato. Residenze d’artista, in cui professionisti provenienti da altre città italiane, ospitati a Jesi, interpretano il territorio e realizzano opere d’arte su misura per la città. Ne sono state proposte 3. Tavoli di pensiero e conferenze su comunità, cultura, creatività, recupero degli spazi urbani, imprese culturali e creative, stampa 3D, arti visive e performative. Sono state 4 le conferenze e 3 i tavoli di pensiero, a cui si aggiunge quello in programma il 14 giugno sulla realtà teatrale contemporanea. Giornate evento, JES!DAYS: 5 sono già state realizzate, una è in programma per il 21 giugno. Carla Marinelli Comunicazione per JES! www.jesplease.it


Jesi e Waiblingen

Rotatoria di un gemellaggio Breve ma densa di appuntamenti significativi la trasferta della delegazione di Jesi alla città gemellata di Waiblingen in occasione della tradizionale festa di maggio della cittadina tedesca, quest’anno dedicata alla musica. Il vice sindaco Luca Butini ed il consigliere Giuseppe Gullace, in rappresentanza rispettivamente di Giunta e Consiglio comunale, hanno partecipato alle tante cerimonie civili e religiose in programma, fra cui la firma del libro dei gemellaggi, l’inaugurazione del museo della città, la consegna di un nuovo mezzo polifunzionale ai vigili del fuoco. Molti gli eventi musicali, affidati a formazioni provenienti dalle cinque città con cui Waiblingen è gemellata. Non essendosi concretizzato in tempo - ma non mancheranno nuove occasioni - il percorso avviato dall’assessore Butini

insieme ai rispettivi responsabili per giungere alla formazione di una corale jesina “ibrida”, formata da esponenti della Regina della Pace, della Brunella Maggiori e della Santa Lucia, a rappresentare Jesi in questa occasione era presente il Coro Regina della Pace che si è esibito con grande successo di pubblico sia nell’ambito della festa del sabato sera che nel contesto di una funzione presso la chiesa protestante S.Giovanni sotto la Croce. La presenza contemporanea dei rappresentanti istituzionali delle cinque città gemelle ha poi consentito al borgomastro di Waiblingen Andreas Hesky di inaugurare l’installazione che orna la “rotatoria dei gemellaggi”, dalla quale si dipartono Jesistrasse, MayenneStrasse e DevizesStrasse. Il centro della rotatoria rappresenta il greto di un fiume, sul cui bordo sono ospitate sculture in

// La cerimonia a Waiblingen pietra ricavata dai fiumi che scorrono nelle città. Quella di Jesi è stata personalizzata con una incisione dell’artista Massimo Ippoliti raffigurante il logo stilizzato della nostra città.

Sbarcano i primi croceristi È partita subito con il piede giusto la collaborazione con la MSC Crociere per l’estate 2014. Già nella prima uscita del mese di giugno ben 43 croceristi hanno scelto Jesi come escursione nella tappa della nave al porto di Ancona. Due i gruppi che si sono formati: l’uno composto da tedeschi, inglese ed americani, l’altro da spagnoli, brasiliani e portoghesi. Hanno visitato il centro storico, Pinacoteca e Biblioteca, oltre il teatro Pergolesi. “Quella con i croceristi - ha evidenziato il consigliere delegato al turismo, Giancarlo Catani - è una gran bella opportunità che si inserisce a pieno titolo nel programma di iniziative che abbiamo voluto mettere in campo per valorizzare appieno la nostra città, facendola rientrare in primari circuiti nazionali. Il positivo riscontro che stiamo ottenendo, con un significativo incremento di turisti, ci incoraggia a proseguire con sempre più determinazione su questo percorso”. La prima visita dei croceristi è giunta all’indomani della lezione di Vittorio Sgarbi alla Pinacoteca Civica dove il celebre critico ha definito Jesi “Capitale delle Marche”, accompagnando il pubblico in una visita guidata

della raccolta lottesca. Un apprezzamento che dà prestigio alle ricchezze culturali ed artistiche della città e che certamente rappresenta un attestato di cui andare orgogliosi. Curioso il fatto che, soffermandosi sulla peculiarità della Pala di Santa Lucia, Sgarbi abbia sot- // Crocieristi in visita tolineato come nella sua alla Pinacoteca realizzazione Lorenzo Lotto abbia introdotto l’utilizzo di un simbolo, conosciuto come la “ruota del Lotto”, quale guida alla lettura delle diverse scene che narrano la storia del martirio della Santa. Proprio quel simbolo, infatti, il primo asterisco della storia, sarà il nuovo logo scelto dal Comune di Jesi quale “bollino di qualità” da assegnare a quelle attività culturali ritenute più meritevoli.

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La figlia Bianca: videoarte e sport

// Alcune immagini di Elisa Di Francisca tratte dal video originale

Il sacro rituale della vestizione della campionessa olimpionica Elisa Di Francisca nelle sale della Pinacoteca Il connubio arte e sport non è poi così immediato. Spesso logori pregiudizi fanno dell’arte cosa elitaria e dello sport materia di massa. L’una adatta a dotti, noiosi e polverosi, l’altro per stolti prestanti, dinamici e smart. L’inghippo si scioglierebbe già solo considerando la storia, la filosofia e la disciplina alla base di ogni sport e la grande possibilità nelle mani degli artisti di rendere visibile tutto ciò. Esemplare è il video La figlia Bianca, ultima creazione del giovane artista jesino Fabrizio Carotti realizzato in collaborazione con Mirco Bruzzesi. La videoarte è uno dei mezzi espressivi favoriti dell’arte contemporanea e sceglierlo per parlare di sport è la giusta premessa per un’interessante produzione. Nato in occasione della recente edizione della Notte dei Musei, quest’anno dedicata allo sport, il video di Fabrizio Carotti e Mirco Bruzzesi con musiche di Claudio Bruzzesi nasce dalla necessità, sorta in fase progettuale, di caricare

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cimeli olimpici del Club Scherma, già investiti di un potere simbolico, con una nuova forza di natura artistica. La sensibile intuizione di Fabrizio Carotti è stata quella di scoprire le carte di un personaggio ormai trasformato in icona sportiva mondiale: Elisa Di Francisca. Divenire un’icona spesso significa essere rinchiusi in una determinata categoria e svuotarsi del dato umano. Fabrizio Carotti parte proprio da quest’ultimo riscoprendo nella campionessa olimpica l’aspetto più significativo del personaggio: il processo intimo, frutto di sacrificio e dedizione, che permette ad una donna di trasformarsi in eroina. Il titolo del video si riferisce a Clorinda, un personaggio femminile della Gerusalemme Liberata (Torquato Tasso), figlia di un re di Etiopia, nata per una sacra volontà con la pelle bianca. Oltre al riferimento immediato con il colore della divisa della schermitrice, quello che interessa all’artista è il carattere di questo personaggio. Clorinda, regina

guerriera, non sostituirà mai la sua femminilità alla cruda virilità, mantenendo fino alla morte una forte carica sensuale e perseguirà con determinazione gli ideali della missione di cui è investita sacrificando sentimenti e passioni. Così come Clorinda la giovane schermitrice jesina ha scelto, deciso e perseguito i suoi ideali con tutto quello che ne consegue: vittoria e sacrificio. Il video costruisce il sacro rituale di vestizione dell’eroina mentre indossa i panni della sua sfida e della sua trasformazione. Ambientato all’interno delle sale della Pinacoteca civica di Jesi, che si fanno luogo magico della trasmutazione della protagonista da donna a eroina, il rito si compie. Chi non ha avuto occasione di vedere il video durante la notte dei musei, presto potrà farlo sul sito del Comune e conoscere da un punto di vista artistico la bellezza e la magia dello sport. Simona Cardinali


UNA SALARA DA VIVERE Nuovi spazi a palazzo della Signoria per innovativi servizi della Biblioteca Inaugurazione il 28 giugno con la presidente della Camera Laura Boldrini

// Alcuni scorci della Salara di Palazzo della Signoria La Biblioteca Planettiana non più solo luogo di studio e di cultura. Perché questo spazio tradizionalmente attento alla tutela, conservazione e valorizzazione delle pregiate collezioni storiche bibliografiche e documentarie, sta diventando sempre più luogo di incontro e di socializzazione, di confronto di idee ed obiettivi per le nuove generazioni. In questo contesto, e grazie ad un significativo contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, è stato realizzato un qualificato intervento di recupero e riallestimento degli spazi della Salara del Palazzo della Signoria, sede dell’Istituto. Una sala lettura e molto più, dove tradizione ed innovazione si incontrano, che sarà inaugurata il 28 giugno dalla presidente della Camera, Laura Boldrini.

L’arch. Paola Vidulli, alla quale è stata affidata la progettazione dei nuovi ambienti, ha ben saputo coniugare la bellezza degli spazi quattrocenteschi con gli obiettivi e le finalità del nuovo servizio, attraverso una scelta mirata e puntuale degli arredi, dei materiali, delle luci e delle finiture, oltre che della qualità e l’efficienza degli apparati tecnologici individuati. La Salara si presenta come uno spazio dedicato alla contemporaneità, una risorsa flessibile, aperta al cambiamento sociale, ambientale e all’evoluzione del concetto di libro, offrendo servizi nella coesistenza di tutte le tecnologie disponibili. Nelle ampie sale, accanto ai tradizionali libri di narrativa contemporanea, italiana e straniera, suddivisi per gene-

re e collocati a scaffale aperto, accanto alla saggistica, alla nuova letteratura per i giovani adulti, alle sezioni tematiche di poesia e teatro, ai fondi specialistici per le tematiche al femminile e multiculturali, a riviste e quotidiani, troviamo i nuovi supporti multimediali che ampliano ulteriormente l’offerta bibliotecaria e culturale: film in DVD della migliore cinematografia italiana e straniera, audiolibri, risorse on line, cataloghi Opac, banche dati nazionali ed internazionali, postazioni per la navigazione Internet e la nuova piattaforma di contenuti digitali MediaLibraryOnLine. La piazza del sapere e dell’incontro è aperta a tutti, giovani e adulti, con aree e servizi più adeguati ai moderni criteri di accessibilità, di fruibilità e di molteplicità della cultura.

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Fondazione Pergolesi Spontini

Un’Azienda culturale con numeri di prestigio

La Fondazione Pergolesi Spontini riversa nella sola provincia di Ancona circa il quadruplo di ogni euro di finanziamento pubblico ricevuto. Solo nel 2012, a fronte di finanziamenti pubblici pari a circa 2,1 milioni di euro, si stima che il complesso delle attività dell’azienda culturale di produzione e servizi per il territorio ha generato un impatto di 3,65 volte superiore al valore iniziale, per un impatto economico generato totale di 7,7 milioni. Un risultato che colloca la Fondazione tra gli esempi più virtuosi in termini di rapporto tra finanziamenti pubblici e reddito autogenerato. È quanto emerge dal Rapporto di ricerca “Analisi dell’impatto economico e occupazionale delle attività della Fondazione Pergolesi Spontini, 2013” curato dal prof. Guido Guerzoni, docente ricercatore di Storia Economica presso l’Università Bocconi di Milano. L’analisi si basa innanzitutto sul principio che esiste una relazione virtuosa tra l’iniezione di risorse economiche in un dato territorio e le reazioni che tale immissione determina nell’area oggetto di indagine. I dati raccolti (relativi alle attività nell’anno 2012) sono stati analizzati e rielaborati attraverso un software appositamente implementato adattando al caso specifico della Fondazione il modello americano definito Money Generation Money. La valutazione degli impatti e del ruolo economico, occupazionale e sociale è al centro inoltre del Bilancio Sociale 2013 della Fondazione Pergolesi Spontini: una preziosa banca dati che fotografa 12 mesi di attività teatrale ed organizzativa ininterrotta ed un risultato economico per l’ottavo anno consecutivo in pareggio nonostante la netta contrazione delle risorse pubbliche e private a disposizione. Nel bilancio si legge che, lo scorso anno, l’azienda culturale ha dato lavoro a 760 maestranze nelle attività di produzione diretta, erogato 22.447 giornate lavorative, e si è servita di 369 fornitori di beni e servizi. Gli spettatori sono stati 44.106, 14.097 gli studenti coinvolti in progetti educativi, 585 le giornate di apertura dei sei Teatri, 189 gli eventi // L’allestimento de “La Traviata”

prodotti ed ospitati, con un tangibile ritorno economico per tanti operatori del commercio, dell’artigianato e del turismo: 600 circa i pasti consumati nei ristoranti, trattorie, bar, 450 circa i pernottamenti in hotel, alberghi, bed & breakfast, agriturismi e appartamenti per attività di ospitalità diretta. Importante il ruolo svolto dal laboratorio scenografico della Fondazione, a Jesi, con 42 giornate lavorative e 188 maestranze impiegate, per la maggior parte professionalità della regione e giovani. Nel 2013 sono state gestite risorse economiche pari a 2,9 milioni (nel 2012 furono 3,3 milioni circa), di cui il 67% di entrate da enti pubblici (-9% rispetto al 2012), l’8% di entrate da sponsor e sostenitori privati (-30%), il 9% di incassi di biglietteria (-20%) e il 16% da coproduzioni e servizi conto terzi (-13%).

“La Traviata” da Jesi al Festival Verdi di Parma

Accolta a maggio anche in Australia, presso la Victorian Opera di Melbourne con incredibili consensi, “La Traviata” di Verdi nell’allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini dai bozzetti scenografici di Josef Svoboda parteciperà in autunno ad una delle principali manifestazioni liriche italiane, il Festival Verdi 2014 programmato a Parma, Busseto e nelle terre verdiane. L’opera, le cui scenografie sono state realizzate a Jesi nel laboratorio scenografico della Fondazione, in via Carlo Marx, da maestranze locali e professionisti marchigiani, e con costumi tutti “made in Marche”, sarà in scena al Teatro Verdi di Busseto dal 24 al 2 novembre con la regia di Henning Brockhaus. Il direttore Stefano Rabaglia dirigerà il Coro e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e gli Artisti del 52° Concorso Internazionale Voci Verdiane “Città di Busseto” .

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Servizi sociali

nuova sede e sito web per l’Asp A due anni dalla sua creazione, l’Azienda Servizi alla Persona (Asp, Ambito 9), che gestisce in forma associata i servizi socioassistenziali di Jesi e degli altri 20 Comuni della Vallesina, ha una nuova sede. Gli uffici dell’Asp sono stati trasferiti da piazza Indipendenza 1, all’interno della sede comunale di Jesi, alla nuova sede in via Gramsci 95, presso la Residenza Protetta per anziani “Vittorio Emanuele II” di Jesi. La nuova sede ha comportato una razionalizzazione dell’attività dell’Azienda ed un miglioramento delle prestazioni all’utenza con la creazione, al piano terra, di un unico front-office per l’accesso del pubblico che raccoglie i servizi rivolti a tutte le fasce di utenza di cui l’Asp Am-

// L’inaugurazione della nuova sede bito 9 si occupa e cioè anziani, disagio e povertà, disabilità, minori e famiglia, e la sistemazione, al secondo piano, della di-

Invecchiare Attiva-Mente È partito nel mese di giugno il nuovo progetto per l’invecchiamento attivo. Sviluppare competenze informatiche, praticare attività motorie, promuovere attività culturali nel tempo libero: queste le principali attività del progetto “Attiva-Mente” con cui l’Azienda Servizi alla Persona si è aggiudicata il “Premio per iniziative di promozione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni” promos-

so dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche della Famiglia. Il premio, che avrà durata di due anni si inserisce nella politica dell’Asp di “intercettare” risorse per assicurare quantità e qualità dei servizi nel territorio di competenza, senza gravare sui bilanci dei Comuni soci, già messi a dura prova dai tagli statali sulla spesa sociale.

Via Gramsci, 95- 60035 Jesi Tel.0731/236911 Fax 0731/236954 e-mail ambitoterrjesi@comune.jesi.an.it sito web www.aspambitonove.it CF 92024900422 - PI 02546320421

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rezione e degli uffici amministrativi. Presso la nuova sede dell’Asp Ambito 9, altresì, è stata trasferita anche la sede dell’Ambito Territoriale Sociale IX di Jesi, organismo regionale di programmazione dei servizi sociali nel territorio della Vallesina, di cui l’Azienda è ente capofila. Dal corrente mese, inoltre, è attivo il nuovo sito web dell’Asp. Collegandosi infatti al sito www.aspambitonove.it è possibile avere tutte le informazioni relative ai servizi sociali del proprio Comune e di tutta la Vallesina. Si può inoltre accedere, per via telematica, a modulistica, bandi, atti, organizzazione ed operatori dell’Azienda nonché collegarsi ai siti ufficiali dei 21 Comuni soci dell’Azienda.

Incontri settimanali al “Caffè Alzheimer” Si terranno con frequenza settimanale, e non più ogni 15 giorni, gli incontri al Caffè Alzheimer, il servizio di sollievo rivolto a malati di Alzheimer e loro familiari. L’attività del Caffè, sito a Jesi in Via Gramsci n.95 presso la sede dell’Asp Ambito 9 - all’interno della Residenza Protetta “Vittorio Emanuele II”, Centro “Divertirsi Insieme” - viene curata dall’Asp Ambito 9 in collaborazione con le Associazione Alzheimer Marche e Avulss. Obiettivo del Centro è creare momenti di incontro e confronto tra malati di Alzheimer e loro familiari. Il Caffè è aperto tutti i mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 19.00. Info: Asp Ambito 9 - Area Anziani, via Gramsci 95, Jesi - tel. 0731 236911 www.aspambitonove.it


LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

Il gruppo Jesiamo guarda con entusiasmo al traguardo dei primi due anni di Amministrazione, soddisfatto per aver raggiunto molti degli obiettivi previsti nella prima parte del programma di mandato, che vogliamo ricordare: - il risanamento del bilancio comunale, nonostante i tagli del governo centrale, con l’introduzione di un meccanismo di maggiore equità nell’applicazione della tassazione locale (come nel caso delle detrazioni per la Tasi previste per le abitazioni con rendite catastali più basse) ed un consistente taglio a sprechi e privilegi; - un servizio di mense scolastiche finalmente uguale per tutti, con maggiori controlli, più qualità nei cibi ed un costo inferiore che permette di liberare risorse da destinare alla

manutenzione delle scuole; - i lavori di messa in sicurezza delle primarie “Mestica”, “Garibaldi” e “Cappannini” a cui seguiranno presto quelli della “Lorenzini”; - la rivalutazione del passeggio in centro mediante la messa in funzione del parcheggio Mercantini con relativo impianto di risalita (gratuito da novembre scorso), la rivisitazione dei posti per la sosta in via Nazario Sauro, i lavori per l’impianto di risalia di via Castelfidardo, la previsione di un nuovo parcheggio all’inizio di Corso Matteotti; - la cura del verde con nuove modalità di appalto, aperta anche al coinvolgimento dei privati; - la manutenzione delle mura cittadine finalmente visibili ed ammirabili nella loro bellezza e valenza storica, lasciando al passato l’immagine di trascuratezza, suscitata dalle tante erbacce che le avevano infestate; - l’autorizzazione dei dehors, per rendere sempre più vivibile il centro storico e tante zone della nostra città; - il restyling dei giardini pubblici e del parco dell’antistadio, con un decoro che Jesi non ricordava da decenni.

Proprio i giardini, così rinnovati, hanno dato vita ad occasioni di incontro, come la festa “100 strade per giocare” e Bicincittà, manifestazioni che hanno riscosso grande affluenza di jesini che ci sentiamo di ringraziare per la partecipazione, a dimostrazione che la città ha voglia di tornare a vivere. Voglia che trova riscontro anche nei nostri consiglieri di maggioranza, alcuni dei quali hanno proposto di poter rendere pedonale il tratto di viale Cavallotti in prossimità dei giardini per alcuni week-end durante l’estate. Sempre ai giardini si è tenuta la presentazione del progetto Biciplan, atto ad integrare i percorsi dedicati ai ciclisti in varie parti della città, a cominciare dai primi 6 chilometri i cui lavori sono recentemente partiti. Un incontro, quello del Biciplan, che conferma la forte spinta in nome della partecipazione e della condivisione, valori fondanti della politica di questa Amministrazione e dell’associazione Jesiamo.

L’Amministrazione di Jesi, guidata dal Sindaco Massimo Bacci e dalle tre liste civiche che lo hanno sostenuto in Consiglio sin qui ed in tutte le sue iniziative, continua a distinguersi per una serie di risultati molto concreti anche se poco appariscenti. E questo ben al di là della gratuite quanto ingenerose accuse di chi, profeta del nulla, non sa far di meglio che criticare continuamente quegli stessi risultati che non è stato in grado di produrre nei tanti anni delle “vacche grasse” in cui si è stati al governo di questa stessa città. Questo mese si è concretizzata un’iniziativa promossa dai consiglieri di Patto x Jesi Andrea Torri e Marco D’Onofrio. Si tratta dell’approvazione, in 2a Commissione, del regolamento attuativo per l’assegnazione degli alloggi di emergenza. Le abitazioni “so-

ciali” sono gestite dal Comune direttamente (i cosiddetti alloggi di emergenza) o indirettamente (le residenze pubbliche dell’ERAP a sostegno dei meno abbienti). Le prime obbediscono ad un criterio di “emergenza”, nel senso che fronteggiano le necessità più impreviste e socialmente dolorose e sono di durata di assegnazione limitata. Le seconde, quasi sempre locazioni a canone molto agevolato e di lungo/medio periodo, costituiscono la risposta della pubblica solidarietà sociale a situazioni di difficoltà strutturali. La situazione che abbiamo trovato in questo settore è di assoluto disordine. Disordine nei criteri di assegnazione nonché della loro durata (le ”emergenze” che diventavano “normalità”); disordine nei pagamenti dei canoni agevolati e delle utenze; addirittura, disordine nell’inventario del patrimonio edilizioresidenziale a disposizione per questi scopi. Siamo stati molto pragmatici e non abbiamo avuto nessun tipo di timore nel fare scelte che potessero essere giudicate più o meno impopolari. Per prima cosa è stato introdotto il criterio della “residenzialità” nel territorio come uno dei criteri che, a parità di altre condizioni, favorisse nelle assegnazioni chi vive ed ha vissuto a Jesi per molto tempo rispetto a chi proviene recentemente da altre situazio-

ni. Questo criterio riequilibra una situazione che vedeva i residenti jesini assolutamente svantaggiati nelle assegnazioni rispetto ai nuovi cittadini (quasi sempre stranieri) che avevano finito per saturare il 75% delle assegnazioni: oggi siamo in una situazione di sostanziale parità, il 50% ciascuno di assegnazioni tra lungo-residenti a Jesi e nuovi cittadini. Il secondo punto è stato quello di ricostruire la mappa degli alloggi disponibili - ben 113 - dei quali, per una gran parte, gli Uffici avevano letteralmente perso traccia. Un terzo aspetto è consistito nel rendersi conto che la riscossione dei canoni (se pur agevolati) presentava molte lacune, del tutto ingiustificate. Oltre ad aver portato ordine, trasparenza ed equanimità nelle procedure di assegnazione, ragionevolezza e rigore nei controlli sulle durate delle assegnazioni e sul permanere delle condizioni di bisogno, abbiamo portato a casa non grandi cifre - si tratta di ca. 50.000 €/anno - ma risorse che tuttavia possono essere usate almeno in parte per fare manutenzione a quello stesso patrimonio edilizio residenziale che mettiamo a disposizione di chi non ce la fa. Gruppo Consiliare Patto per Jesi

Gruppo Consiliare Jesiamo

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Siamo al secondo anno di amministrazione e molte cose sono state fatte. Ma molte ancora si potranno e dovranno fare per dare seguito al programma di mandato. In questo ultimo anno sono stati raggiunti dei risultati, ma non tutti soddisfano i cittadini che credevano in un cambiamento. Cambiamento già, è la parola più utilizzata da tutti, ma forse troppo spesso ed impropriamente. La voce del cittadino dice: “Non si vede niente di nuovo rispetto a prima”. Allora va interpretato quello che è il comune sentire degli jesini ed a dire il vero crediamo che la prima cosa che avrebbero voluto vedere, come segno tangibile del “cambiamento”, è la sistemazione delle strade ed una razionale regimazione del verde.

Hanno ragione i nostri concittadini, tuttavia riteniamo che questa breve esperienza ci abbia fatto comprendere come i problemi che gravano su un Comune di 40 mila abitanti vadano affrontati sempre con la massima attenzione ai riflessi che riverberano sui conti pubblici. È vero, spesso si sente dire che l’attenzione di questa Amministrazione è catturata per gran parte dai problemi di bilancio e che il Sindaco è soprattutto un contabile che poco pensa ai veri problemi della città. Tuttavia riteniamo di dissentire da queste opinioni in quanto effettivamente bisogna dare atto al Sindaco che i conti ora sono in ordine e comunque i servizi non sono stati ridotti, nonostante siano stati tagliati numerosi cospicui trasferimenti dallo Stato centrale. Non è poco! Non è facile fare economie e rendere sempre gli stessi servizi! Allora viene spontaneo chiedersi come mai le precedenti Amministrazioni, che hanno avuto il privilegio della continuità negli ultimi venti anni, pur godendo di numerosi finanziamenti statali hanno ridotto la nostra città ad un livello così

basso? Invitiamo tutti i lettori a porsi questa domanda. Ma questo, attenzione, non deve essere un alibi per piangerci addosso fino alla fine del mandato e per questo motivo noi come “Insieme Civico” intendiamo portare avanti con la maggioranza una serie di progetti che abbiamo già predisposto e che sono già in cantiere: Progetto “Il verde cittadino nelle tue mani”; Progetto “Creo e amplio la mia attività nel centro e nei borghi”; Progetto “Recupero ex asilo Cascamificio”; Progetto “Canile”; Asse nord e viabilità. Inoltre il consigliere delegato Giampaoletti sta lavorando per la costituzione dei Comitati di quartiere e Recupero Borghi e stiamo studiando per contribuire a quelle modifiche urbanistiche utili alla città. Chiunque può assumere informazioni sui progetti nel nostro sito web:www.insiemecivico.it oppure può scriverci all’indirizzo mail: insiemecivico@libero.it. Il nostro motto è sempre quello: “L’ascolto di tutti per decidere insieme”.

Dalle recenti elezioni europee, il Partito Democratico ha ricevuto una grande responsabilità. Quel consenso chiede che il PD deve lavorare per essere forza di governo. Ci abbiamo sempre creduto e siamo riusciti a spiegarlo ai cittadini, che ringraziamo della grande fiducia. Il PD di Jesi è in prima linea su tutte le questioni che dettano l’agenda politica e risultano cruciali per il futuro della nostra Città. Tra queste, un ruolo fondamentale è ricoperto dalla situazione della Banca delle Marche. Conosciamo le ricadute che ne derivano, sia in termini occupazionali sia riguardo ai problemi di finanziamento che le aziende del territorio devono affrontare. Occorre salvaguarda-

re le professionalità acquisite dai molti dipendenti, ma nello stesso tempo anche pensare a coloro che prestano la loro opera nelle Aziende così duramente colpite dalle ricadute finanziarie di questa vicenda. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro: porteremo sempre avanti questo principio a tutti i livelli in cui opereremo. Per questo, tramite i nostri Consiglieri regionali, ci siamo fatti promotori di iniziative a livello regionale volte ad affrontare il problema, tra cui la recente delibera regionale che, facendo proprie le istanze del nostro territorio, indica un percorso concreto per affrontare la questione, coinvolgendo il vertici della Banca d’Italia e del Governo nazionale. Parallelamente, ci stiamo occupando delle politiche di Area Vasta, progettando con il PD degli altri territori nuove forme efficienti di gestione dei servizi; ci stiamo concentrando inoltre sulle linee di gestione dei nuovi fondi europei, che costituiscono un’opportunità fondamentale per consentire alle piccole e medie imprese del nostro territorio ed ai nostri giovani di affrontare la crisi e per inserirle in un

modello sviluppo che guardi lontano ed offra loro la prospettiva necessaria; su questo promuoveremo un confronto con le categorie ed i cittadini. Concertazione con i livelli di governo sovra locali non significa però acquiescenza acritica: ad esempio, sul tema della sanità, stiamo spingendo affinché le razionalizzazioni della spesa siano volte a combattere gli sprechi e i risparmi siano usati per aumentare la qualità dei servizi. Occorre quindi aprire un nuovo ciclo di governo, in cui la politica locale affermi le esigenze del nostro territorio. Ormai l’indignazione e la protesta non bastano più: occorre intraprendere azioni concrete di sviluppo e salvaguardia di ciò che abbiamo. Questo crediamo che sia il senso del consenso fortissimo che abbiamo recentemente ricevuto soprattutto a Jesi, che siamo chiamati a tradurre in azioni concrete.

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Gruppo Consiliare Insieme Civico

Gruppo Consiliare Partito Democratico


Qual è la vostra idea di città? Negli ultimi Consigli comunali, il MoVimento 5 Stelle di Jesi ha presentato interrogazioni e mozioni riguardanti la riqualificazione dei Giardini Pubblici della Stazione e di Viale Cavallotti, la Scuola Primaria “Mestica”, il costo dello smaltimento dei rifiuti e la gestione degli orti urbani, tutte mirate al coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte e al miglioramento/manutenzione dell’esistente. Meno chiare ci sono apparse finora a riguardo le idee dell’Amministrazione Bacci, volta quasi esclusivamente ad uno approccio “contabilistico”, a nostro parere piuttosto scarno di progettualità e di una visione d’insieme. Anche per la revisione del Piano Regolatore Generale promossa dal Comune, l’Amministrazione si è mossa partendo priori-

tariamente dalle esigenze di professionisti e tecnici del settore edilizio. Noi crediamo che lo scopo primario del Piano Regolatore debba rimanere quello di tutelare tutti cittadini, rappresentando un’idea di città che possa dare risposte efficaci alle reali esigenze di chi ci abita armonizzando la gestione del territorio con uno sviluppo economico sostenibile. Secondo noi, la valutazione delle scelte riguardanti il Prg va quindi effettuata coinvolgendo apertamente tutti cittadini, per ascoltarne pareri, bisogni ed esigenze. Proprio per questo il M5S di Jesi continuerà i suoi incontri sul territorio spiegando come funziona un Prg e raccogliendo ulteriori suggerimenti da portare in Commissione ed in Consiglio Comunale. Concludiamo con una nota decisamente stonata: il caso delle scale mobili al posto delle Scalette della Morte (per la modica cifra di 800.000 euro!). Sono d’accordo con voi, ma vi voto contro. Questa, in estrema sintesi, la posizione del sindaco Bacci uscita dalla discussione lo scorso 22 maggio in Consiglio Comunale. Sarebbe bastato votare la delibera sottoscritta da quasi 400 cittadini per lo stralcio

del progetto e la città avrebbe visto messe finalmente agli atti quelle buone parole che fino ad oggi sono rimaste solo tali da parte della maggioranza. Ma, forse per non ammettere palesemente che i cittadini avevano ragione, il Sindaco nell’ultimo Consiglio si è inventato una sorta di “carpiato con doppio avvitamento”: il progetto non lo realizzeremo, ma lo stralcio dal Piano Opere Pubbliche lo metteremo agli atti noi come Amministrazione comunale il mese prossimo. Ed ha bocciato la delibera presentata dai cittadini che in venti minuti avrebbe risolto la questione. Che modo bizzarro di concepire la cosa pubblica e la Partecipazione! Aspettiamo per vedere se nel prossimo Consiglio Comunale di giugno il Sindaco e l’Amministrazione comunale terranno fede al loro impegno. Vedremo se la vittoria dei cittadini contro questo assurdo progetto sarà davvero consolidata e messa agli atti o se rimarrà una ennesima promessa non mantenuta.

La questione “legalità”. Seguendo le notizie di questi ultimi giorni sembra essere tornata in primo piano la questione della legalità nella vita politica italiana, o meglio della mancanza di legalità nell’amministrare la cosa pubblica. Lo scandalo legato agli appalti dell’Expo prima e del Mose poi hanno fatto tornare alla memoria degli italiani i giorni di Mani Pulite del 1992 quando venne travolta un’intera classe politica e scomparvero travolti dagli scandali partiti che contavano milioni di elettori. Non è un caso se Antonio Di Pietro ha esordito spesso negli ultimi interventi televisivi con la frase “buon 1992”. Già, perché, come allora, tra le file degli appartenenti

ai partiti maggiori si contarono molte vittime illustri tra gli arrestati e, come allora, Di Pietro combatteva la sua battaglia per la legalità, battaglia che è confluita nel dna dell’Italia dei Valori sin dalla sua origine del 1998. Sin da allora infatti ci siamo battuti affinché la lotta alla mafia, alla corruzione, al malcostume fosse messa ai primi punti delle agende dei Governi che si sono succeduti nel tempo e ancora oggi, nel 2014, stiamo raccogliendo le firme per vendere i beni confiscati alla mafia, affinché questi vengano definitivamente tolti alle associazioni a delinquere e possano migliorare in qualche modo la vita dei tanti cittadini comuni. Non dimentichiamo che la stragrande maggioranza degli italiani è costituita da persone per bene che escono sconfitte dall’essere rappresentatr in maniera indegna da soggetti dediti a traffici illeciti e che vengono penalizzate anche economicamente se è vero come è vero che il giro d’affari della corruzione in Italia si aggira sui 60 milioni annui, mentre a causa dell’evasione fiscale lo Stato non incassa 180 milioni allanno. Ecco dunque la vera priorità da affrontare, non cambiare tutto affinché nulla cambi in

una gattopardesca concezione della società e della politica, ma la vera riforma o rivoluzione da attuare con emergenza è semplicemente imporre il rispetto delle regole esistenti. Noi dell’Italia dei Valori da sempre ci battiamo affinché ciò avvenga e riteniamo che prima di modificare leggi elettorali e titoli della Costituzione si debba semplicemente far valere le regole esistenti sia in termini positivi, che far rispettare le condanne a carico di chi le viola. Soltanto così potremmo restituire credibilità alla nostra politica e alla nostra Italia agli occhi del mondo.

Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle

Gruppo Consiliare Italia dei Valori

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Le cronache in città parlano quasi quotidianamente delle deficienze strutturali ed organizzative del nostro servizio di Pronto soccorso tant’è che Liste Civiche per l’Italia ha presentato una Interrogazione Comunale ad hoc su tale argomento. Infatti si evidenzia che mentre nelle altre realtà cittadine la Guardia Medica svolge il proprio operato all’interno degli Ospedali, attuando anche l’importante funzione di filtro e smistamento per il successivo accesso al Pronto soccorso, a seguito della valutazione preliminare della gravità dei sintomi lamentati e l’intervento diretto qualora la patologia non necessiti di una consulenza specialistica, a Jesi ciò non avviene determinando l’intasamento del Pronto soccorso e, per i pazienti, liste d’at-

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tesa che possono durare anche 12 ore. Tale funzione di filtro non potrebbe essere sostituita dalla preziosa attività del medico di base, il quale, sia per questione di orario che per coincidenza con l’attività di ambulatorio, non sempre è in grado di erogare una prestazione richiesta con urgenza, contrariamente alla Guardia medica. Sicuramente l’ipotesi di un eventuale trasferimento della Guardia medica all’interno dell’Ospedale cittadino, per decongestionare i codici bianchi lasciando al Pronto soccorso solo i pazienti con codice giallo e rosso, non è la panacea di tutti i problemi; se si volesse veramente risolvere la questione, la soluzione sicuramente più efficace, sarebbe quella di potenziare il servizio, assumendo anche nuovo personale. Purtroppo la carenza di organico non interessa solo il Pronto soccorso ma anche i reparti già trasferiti all’Ospedale Carlo Urbani che si stanno reggendo solamente grazie al senso di responsabilità ed alla abnegazione del personale, a volte ridotto allo stremo delle proprie forze. Con l’intento di risparmiare sui costi del

personale si ledono inevitabilmente i sacrosanti diritti dei cittadini che pagano la loro “abbondante” quota di tasse per non avere assicurati neanche i servizi minimi.

Gruppo Consiliare Liste Civiche per l’Italia




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