Jesi Oggi n. 3 - Ottobre 2013

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Alle famiglie di Jesi

Jesi Oggi

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anno XXI n. 3 / Ottobre 2013

Periodico del COMUNE DI JESI Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1, Jesi (tel.0731.538365 - jesioggi@comune.jesi.an.it) Stampa: Rotopress International srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93)

Mense: più qualità e controlli. Risparmi per le famiglie e per il Comune p. 6

Scuole più sicure

foto Augusto Giglietti

QUASI 8 MILIONI PER I PIù DEBOLI

MERCANTINI GRATUITO

RACCOLTA DIFFERENZIATA OCCHIO ALLE MULTE

Servizi sociali al centro dell’attenzione

Sosta libera da novembre nel maxi-parcheggio di viale della Vittoria

Ispettori ambientali operativi Riscontrate forti criticità con aggravio di costi per tutti

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Appunti di viaggio Parto dalle Fiere di San Settimio, non tanto per la manifestazione in sé, quanto per una riflessione più ampia. Sono tornate in mano al Comune dopo oltre un decennio di gestione affidata all’esterno. Una scelta forte ma consapevole, di rottura rispetto al passato. Le Fiere sono andate non bene, ma benissimo, gli ambulanti sono stati tutti soddisfatti, l’affluenza di pubblico è stata straordinaria, non si sono registrate criticità particolari. E soprattutto alla Comunità di Jesi non sono rimaste le briciole, come negli anni scorsi, ma diverse decine di migliaia di euro che saranno utilizzate per migliorare i servizi della città, a partire proprio da quelli a servizio del commercio. Ho ringraziato i dipendenti del Comune e di Jesiservizi coinvolti nell’iniziativa. Si sono fatti carico di un lavoro assolutamente complesso, partendo praticamente da zero perché non vi era esperienza fieristica alle spalle, riuscendo a garantire la migliore riuscita delle Fiere di San Settimio grazie ad un forte impegno e una piena sinergia. Ho ricordato quanto detto loro alcuni mesi fa, quando avevo richiamato l’importanza della piena collaborazione di coloro che sono a servizio della Comunità, sottolineando il fatto che possiamo, insieme, dare risposte sempre più efficaci ed efficienti. È stato un esempio concreto di buona amministrazione. A proposito di riportare in capo al Comune gestioni in precedenza date all’esterno: merita di essere segnalata quella della sorveglianza per la scala mobile di Palazzo Battaglia. Averla affidata a terzi quando poteva essere effet-

tuata anche con personale comunale ci sembrava una scelta illogica. Risultato: orari più ampi, festivi compresi, e un buon risparmio di risorse. Ed a proposito, invece, di piena collaborazione degli uffici: i lavori alla scuola primaria “Mazzini” sono stati completati con largo anticipo rispetto ai tempi previsti, con un intervento apprezzato da tutti: alunni, insegnanti, genitori. Aspettavano da anni che la loro scuola fosse sistemata: i soldi c’erano, i progetti pure. Ma era ancora tutto chiuso nei cassetti. Li abbiamo riaperti, abbiamo aggiunto delle risorse perché quei progetti non completavano l’opera come era invece importante che fosse. E la “Mazzini” si presenta un gioiello, senza che vi sia bisogno di rimetterci le mani in futuro. Ho parlato di gestioni interne: ben vengano quando permettono di migliorare la qualità del servizio e fanno risparmiare. Da evitare, invece, quando non coniugano questi due benefici. Come lo era per la mensa: gestione comunale elefantiaca, spese non più sotto controllo, servizio che divideva la città in scuole con mensa interna e scuole con pasti forniti. Abbiamo scelto la strada della gestione esterna sotto il diretto controllo pubblico: più qualità dei cibi, più controlli, meno sprechi, maggiori risparmi per le famiglie e per il Comune (300 mila euro l’anno). Qualcuno all’inizio era fortemente preoccupato. Dubbi legittimi, non lo nascondo. Ma dopo quasi un mese di inizio del servizio di refezione scolastica, i giudizi sono ben diversi. Continueremo a monitorare, per render-

lo sempre migliore, superando qualsiasi criticità che in questa fase iniziale dovesse essere emersa. Perché parliamo dei nostri figli che hanno diritto a scuole sicure e pasti di qualità. Sono alcuni aspetti, questi, che voglio sottolineare non per vantarci dell’azione amministrativa - c’è ancora tantissimo da fare e lo sappiamo bene - quanto piuttosto per rimarcare un fatto: la struttura comunale era stata lasciata in una disorganizzazione imbarazzante. Abbiamo provato a fare squadra su alcune priorità. E questo ci ha permesso di far emergere l’immagine di una struttura dove vi sono professionalità e senso di appartenenza che vanno valorizzate. Perché se vogliamo davvero restituire piena dignità alla città dopo anni di degrado, bisogna che remiamo tutti nella stessa direzione. Il sindaco Massimo Bacci

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SCUOLE SICURE E FUNZIONALI

per i cittadini di domani Riaperta a temi di record la ristrutturata “Mazzini” che ospita anche la prima sede Unicef della città Prossimi al completamento i lavori alla “Garibaldi” e alla “Cappannini” L’impegno per il futuro

// La sede Unicef aperta alla Mazzini. A lato l’esterno della scuola ristrutturata e la cerimonia inaugurale “Avere scuole sicure, confortevoli e funzionali è un presupposto imprescindibile per una comunità che crede nei suoi giovani. Abbiamo avviato un percorso di riqualificazione dell’edilizia scolastica da cui non torneremo indietro. Mi fa piacere che sia partito da un quartiere, come il Prato, che è uno dei cuori pulsanti di questa città”. Parole del sindaco Massimo Bacci in occasione della cerimonia di riapertura della primaria “Mazzini”, ristrutturata a tempo di record. Meno di un anno di lavori per l’adeguamento antisismico attraverso rinforzi alle fondazioni, alle murature portanti, ai solai e al tetto,

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oltre al rifacimento dei bagni, di porte, persiane e finestre, degli impianti elettrico, idrico e termico, nonché la ripulitura e il restauro delle facciate. Quasi un milione di euro la spesa sostenuta, per larga parte finanziata con risorse ministeriali assegnate a Jesi ad inizio 2011, ma che ancora dovevano essere utilizzate. Dalla dirigente scolastica agli insegnanti e soprattutto dagli alunni il ringraziamento al Comune per una scuola che oggi si presenta veramente bella ed efficiente. “Quando si mette mano a lavori del genere - è stato ricordato - c’è sempre il timore che non si rispettino i

tempi. Registrare che invece sono stati completati con largo anticipo è motivo di grande soddisfazione. Grazie all’impresa e grazie agli uffici”. Una scuola che, tra l’altro, si contraddistingue per essere diventata anche la sede ufficiale dell’Unicef, l’associazione che si occupa dell’infanzia e che per la prima volta sarà presente a Jesi, ospite proprio nei locali della “Mazzini”. “Ringrazio l’Amministrazione comunale per questa bella scelta” ha detto il presidente regionale Cristiana Acqua che ha invitato a fare di Jesi una “città amica dei bambini” applicando l’apposito programma Unicef. “Avete un sin-


daco molto sensibile su questi temi - ha ricordato la responsabile regionale - e sono certa che questo obiettivo potrà essere presto raggiunto”. Responsabile della sede di Jesi sarà Mirella Mazzarini, già dirigente scolastica. La ristrutturazione della “Mazzini” è da apripista per altri due importanti interventi nel settore dell’edilizia scolastica ormai prossimi al completamento. Il primo riguarda i due plessi della Garibaldi: anche qui si sta procedendo molto speditamente, grazie all’affidabilità della ditta che si è aggiudicata i lavori e al controllo dell’Area Tecnica Comunale. Vi erano infatti a disposizione quasi 700 mila euro, finanziati dal Ministero delle infrastrutture nel lontano 2009, per lavori di interventi urgenti di messa in sicurezza e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali. Affidato finalmente l’appalto, si sono completati i lavori al primo plesso, con l’impermeabilizzazione del tetto, i controsoffitti, la sostituzione delle finestre, il rifacimento dei servizi igienici, le tinteggiature interne ed esterne, la realizzazione dei marciapiedi, la messa a norma di balaustre e parapetti, oltre allo sfoltimento delle alberature. Manca solo la sistemazione del piazzale esterno e delle fognature che saranno completate nel rispetto della data di ultimazione dei lavori prevista per fine dicembre. In corso di svolgimento anche i lavori nell’altro plesso, esattamente uguali ai primi. Anche per questi la fine del cantiere è prevista per fine anno. Le ulteriori risorse

// Sopra, la primaria Garibaldi: completato il primo plesso, sono in corso i lavori al secondo. A destra, il nuovo ascensore e la scala di emergenza alla primaria Cappannini

stanziate dall’Amministrazione comunale, rispetto a quelle a disposizione, permetteranno di rendere la scuola pienamente funzionale, senza la necessità di doverci mettere le mani in futuro. Alla “Cappannini”, invece, con un intervento di 287 mila euro (finanziati per 202 mila con mutuo e 85 mila grazie ad un contributo della Fondazione Cariverona) i lavori sono pressoché ultimati. Resta da intervenire su alcune pensiline di protezione delle finestre, per la loro messa in sicurezza, operazione che sarà eseguita nei giorni di sabato e domenica, vale a dire quando la scuola è chiusa, per non intralciare l’attività didattica. In questa primaria sono stati eseguiti lavori di adeguamento alle norme antincendio e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Si sono

installati sia una scala di sicurezza in struttura metallica, sia un ascensore idonei per disabili e sono stati realizzati l’impianto fisso di estinzione incendio, le uscite di emergenza, oltre alla messa a norma dell’impianto di illuminazione. Prossimi interventi previsti dall’Amministrazione il recupero dell’ex scuola Aquilone da destinare sia al nido che all’infanzia, la riqualificazione dell’intera area Collodi-Lorenzini di viale Verdi, la sistemazione dell’edificio annesso al Negromanti. Confermato, nel piano triennale delle opere pubbliche, 200 mila euro all’anno da destinare a quegli interventi pratici sulle varie scuole (tinteggiature, sostituzioni di infissi, recinzioni, coperture) per garantire a ciascuno dei 28 plessi comunali una migliore funzionalità.

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MENSE SCOLASTICHE

Più qualità e più controlli meno spese per famiglie e Comune Più qualità nei pasti con ampliamento dei prodotti biologici e no Ogm, rigorosi meccanismi di controllo, maggiore risparmio per famiglie e Comune. Il servizio di refezione scolastica, che quest’anno coinvolge 2088 bambini, è regolarmente partito il 16 settembre, aprendo un nuovo capitolo per la città di Jesi. Perché per la prima volta la mensa è uguale per tutti, senza distinzioni tra scuola e scuola, con una gestione privata, sotto il diretto controllo dell’en-

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te pubblico. Ciò che si sarebbe dovuto fare almeno dieci anni fa, ciò che hanno sperimentato con successo quasi tutti i Comuni italiani, a partire da quelli dove è più marcata la sensibilità verso il welfare sociale: perché coniuga efficienza e qualità, ponendo particolare attenzione sia alla piena soddisfazione degli utenti sia ai conti di famiglie e Comune, favorendo economie di scala che liberano importanti risorse da investire nelle manutenzioni delle scuole.

Il centro unico di cottura, ricavato negli ampi spazi della casa di riposto di via Gramsci, garantisce giornalmente i pasti a tutti gli alunni delle 11 scuole dell’infanzia e delle 6 primarie. È affidato a Gemeaz Elior e Camst - primarie società del settore riunite in una associazione temporanea di imprese - che si sono aggiudicate la gara d’appalto per due anni, sulla base di una graduatoria che teneva conto da un lato dell’offerta tecnica (il livello qualitativo dei pasti) e dall’al-


tro del prezzo. Avvalendosi anche delle cuoche di Jesiservizi che lavoravano in precedenza nelle cucine interne ad alcune scuole, la nuova gestione è partita il 16 settembre, praticamente con l’inizio dell’anno scolastico. Anche in questo caso una inversione di tendenza rispetto al passato, quando le cucine aprivano il 1° ottobre, con difficoltà delle famiglie nelle prime due settimane di apertura delle scuole. In base al capitolato d’appalto, i pasti vengono preparati con prodotti regionali e comunque a filiera corta, privilegiando quelli a marchio QM (Qualità delle Marche) che rispondono ai seguenti requisiti: no OGM, qualità superiore, sicurezza alimentare, rispetto dell’ambiente, benessere degli animali e trasparenza a tutti i livelli. Da agricoltura biologica le produzioni di frutta, verdura, uova, formaggi, biscotti e fette biscottate. Per la carne, almeno il 60% proviene da allevamenti con certificazione biologica. Previsti rigorosi meccanismi di controllo affidati, oltre alle autorità preposte, anche ai Comitati mensa costituiti dai genitori. Dalla tabella pubblicata è evidente il risparmio delle famiglie rispetto al passato, anche grazie ad una rimodulazione delle fasce di reddito decise dall’Amministrazione comunale, scese da 12 a 6. Chi ha un reddito basso beneficerà di un contributo comunale pari a due terzi del costo del servizio, che diminuirà progressivamente per i redditi più alti, fino a scomparire per l’ultima fascia, dove però il prezzo pieno, a carico della famiglia, si riduce sensibilmente. Da tener conto, poi, che ogni famiglia pagherà solo per i pasti effettivamente consumati dai rispettivi figli: se in passato non si teneva conto delle assenze dei bambini per malattia o altro - e dunque la retta mensile era sempre la stessa - da quest’anno il pagamento è legato solo ai giorni di presenza. Anche qui un cambiamento che si traduce in maggiore equità e risparmio. Con un servizio così meglio organizzato, che tra l’altro assorbe l’intero personale sia pubblico che delle ditte private, il Comune di Jesi risparmierà oltre 300 mila euro l’anno, risorse che, come detto, saranno utilizzate sempre a beneficio delle scuole della città.

A pranzo con i bimbi per verificare la qualità dei pasti

// Sindaco e presidente di Jesiservizi a pranzo alla Cappannini A pranzo a scuola per verificare la qualità dei pasti del nuovo servizio mensa esternalizzato. Lo aveva promesso il sindaco Massimo Bacci e puntualmente nella prima settimana di mensa si è presentato in una scuola primaria, spedendo gli altri assessori e alcuni consiglieri di maggioranza in altri sei plessi per testare di persona qualità ed appetibilità. Il sindaco, accompagnato da Salvatore Pisconti, presidente di Jesiservizi, la società che organizza il servizio, si è messo a tavola con i bambini della primaria Cappannini. Il vicesindaco Luca Butini ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Massaccesi alla primaria Martiri della Libertà. E poi ancora l’assessore Ugo Coltorti ed il consigliere Pino Gullace alla scuola dell’infanzia Gola della Rossa, l’assessore Cinzia Napolitano e il consigliere Andrea Torri alla scuola dell’infanzia Negromanti, l’assessore Rolando Roncarelli e il consigliere Marco Giampaoletti alla scuola dell’infanzia La Giraffa, l’assessore Sergio Garofoli e il consigliere Maria Chiara Garofoli alla primaria Perchi, l’assessore Mario Bucci e il consigliere Cesare Santinelli alla primaria Conti. “Pasti caldi, buona appetibilità, con la qualità dei cibi certificata dall’appalto” ha commentato il sindaco Bacci che ha aggiunto: “Quello che conta non è il mio parere, che può apparire di parte, ma vedere i bambini mangiare con gusto, richiedere il ripasso, sentirli sereni e contenti nei refettori. Una verifica collettiva, per renderci conto di persona che tutto fosse ben organizzato, perché restiamo assolutamente convinti che la scuola è un pilastro della nostra comunità e garantire servizi di qualità è una nostra prerogativa”. Sarà la prima di ulteriori “visite” a sorpresa nei refettori scolastici, anche perché si tratta di una delle prime importanti sfide che l’Amministrazione comunale ha voluto assumere per garantire equità tra tutti gli alunni, qualità e controlli nei pasti, importanti risparmi per famiglie e bilancio comunale. “Mi auguro - ha concluso il sindaco - che anche i comitati mensa costituiti dai genitori possano presto insediarsi per supportarci in questi controlli. Abbiamo bisogno di tutti affinché il servizio sia sempre migliore”.

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// Alcune immagini della ristrutturata pusterla di Palazzo Battaglia

Una scala mobile più bella ed efficiente Rimessa pienamente in funzione dopo mesi di lavori di manutenzione straordinaria a seguito della revisione ventennale, la scala mobile di palazzo Battaglia si presenta oggi con un nuovo volto: oltre ad un impianto di risalita pienamente funzionale ed efficiente che da via Nazario Sauro consente di arrivare comodamente in via Pergolesi, sono stati ripuliti tutti gli ambienti della “pusterla”, tinteggiate le pareti, ripreso l’intonaco, con un nuovo impianto di illuminazione ed uno

speciale trattamento per i pavimenti. È stato anche rimosso il box di controllo posto nel vano scale ed individuato un più adeguato locale per la sorveglianza che è tornata in affidamento diretto al Comune, con un buon risparmio di risorse. Il personale qui impegnato, attraverso monitor, garantisce anche la sicurezza per l’ascensore del parcheggio Zannoni e, in futuro, per i nuovi impianti di risalita in corso di realizzazione (come quello

che dal piazzale delle Conce salirà direttamente in piazza della Repubblica) o programmati dall’Amministrazione comunale. Questo permetterà una maggiore elasticità degli orari di apertura che ora spaziano dalle 6.30 alle 21 dal lunedì al venerdì, fino a mezzanotte il sabato, le aperture con orario continuato 18-24 nelle domeniche d’estate e dalle 8 alle 24 nelle giornate festive principali negli altri periodi dell’anno. Stessi orari ovviamente anche per il parcheggio Zannoni.

Quel “pasticcio” di piazza Oberdan Pavimentazione che salta, avvallamenti improvvisi, seri rischi per la sicurezza dei pedoni e dei veicoli. Decisamente una situazione imbarazzante in piazza Oberdan che mette a nudo i tanti difetti dei lavori di riqualificazione eseguiti appena tre anni fa. Inevitabile la decisione della nuova Amministrazione comunale di adire le vie legali contro l’impresa, contestando materiali e modalità dell’intervento. Un contenzioso che purtroppo non si preannuncia breve, visto che si è ancora in in attesa dell’esito dell’accertamento tecnico preventivo disposto dall’autorità giudiziaria. Proprio per questo il sindaco Massimo Bacci in estate ha dato disposizione all’Area Tecnica del Comune di procedere comunque ad una provvisoria messa in

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sicurezza, ritenendo troppo pericolosa la situazione di dissesto stradale. L’alternativa, in attesa dei tempi della giustizia, sarebbe stata l’inevitabile chiusura della piazza. Sono state così rimosse le lastre saltate, sostituite da materiale bituminoso cercando di mantenere uniforme il colore. Una soluzione tampone, limitata a ripristinare le condizioni minime di sicurezza per la pubblica incolumità, fermo restando che provvedimenti successivi saranno assunti non appena risolta la controversia giudiziaria. I lavori, cone noto, erano stati realizzati dalla precedente Amministrazione comunale tra il 2009 ed il 2010 ed avevano evidenziato già dopo un anno forti criticità alla circolazione con danni ai veicoli.


MERCANTINI GRATUITO Niente più ticket dal mese di novembre Nel frattempo via ai lavori di restyling al parcheggio che ospita 320 posti auto Anche un presidio per la sorveglianza Da novembre il parcheggio Mercantini sarà gratuito. E lo resterà almeno fino al 31 gennaio del prossimo anno. Sono attualmente in corso interventi, da completarsi entro fine mese, per superare le criticità: le rampe di entrata e di uscita delle auto, l’ascensore che sale al mercato delle erbe, la cartellonistica all’uscita pedonale, individuando anche un box all’interno del parcheggio per la presenza fisica di un custode che, a partire dal mese di novembre, assicurerà la migliore sorveglianza. E proprio la presenza del custode permetterà una elasticità di orari simili a quelli della scala mobile di palazzo Battaglia e dell’ascensore

// L’ingresso del Mercantini da viale della Vittoria

del parcheggio Zannoni, vale a dire con aperture dalle 6,30 alle 21 dal lunedì al venerdì, fino a mezzanotte il sabato e l’accessibilità anche in occasione di particolari festività. Insomma, un intervento complessivo che punta a rendere il parcheggio Mercantini quel vero contenitore d’auto a servizio del centro storico che finora non era mai stato, con gestione diretta in capo al Comune. Una scelta importante, dettata dalla consapevolezza che i diversi miliardi di vecchie lire che le precedenti Amministrazioni comunali avevano utilizzato per la costruzione del maxi-parcheggio

stavano rischiando di diventare un pessimo investimento per la comunità. In questi anni i 320 posti auto sono infatti rimasti quasi tutti liberi. La scarsa visibilità dell’ingresso per le auto, la tariffa oraria, oltre ad oggettivi limiti strutturali del parcheggio lo hanno reso ben poco appetibile. Se si aggiunge poi un ascensore che troppo spesso si blocca obbligando a lunghe risalite a piedi, lo sconfortante scenario è ben presto delineato. Tutti problemi analizzati dall’Area Tecnica e che hanno indotto la Giunta ad un intervento di restyling completo, così da renderlo perfettamente fruibile proprio da novembre.

Via al piano di contenimento dei piccioni Tra i primi comuni della regione, Jesi si è dotata del piano di gestione della popolazione dei piccioni. Lo ha fatto contestualmente al piano provinciale che si ispira alle stesse linee guida. Il piano è stato approvato dalla Giunta comunale, provvedimento che ha dato di fatto il via libera ad un programma triennale con l’obiettivo di contenere il numero dei piccioni presente in città. Un problema segnalato da tempo, con ripercussioni sia igieniche che sanitarie, ma su cui mai si era incisivamente intervenuti - anche a causa di una legislazione contraddittoria - e che da qui al 2015 vuole riportare la situazione alla normalità. A fronte dei 350 piccioni per chilometro quadrato indicato dall’Istituto Superiore

di Protezione Ambientale (Ispra) come compatibile, il monitoraggio effettuato da Jesiservizi nella nostra città indicava un numero pari addirittura a 2300 capi a chilometro quadrato a fine 2012 (erano 1800 l’anno precedente). Lo screening igienico-sanitario effettuato su un campione della popolazione ha inoltre evidenziato una situazione di rischio igienico-sanitario per i cittadini in particolar modo per i soggetti più sensibili come bambini, anziani ed immunodepressi. Sulla base di questi risultati la Giunta ha affidato a Jesiservizi il compito di gestire l’attuazione del piano che prevede catture selettive con particolari voliere che saranno installate in varie parti della città, in particolare nel centro storico e

nelle altre aree dove è maggiore la concentrazione dei piccioni. Il piano del Comune di Jesi è stato condiviso con tutti gli organismi di controllo: oltre all’Ispra, l’Istituto Zooprofilattico, l’Asur, la Provincia. Si sviluppa su tre anni e sarà sottoposto a verifica ogni sei mesi per monitorare sia l’attività svolta sia il numero di piccioni presenti.

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MOBILITà SOSTENIBILE Una scelta culturale Una card verde multiuso valida per usufruire di mezzi pubblici locali, bici elettriche ed in prospettiva del trasporto ferroviario. È il progetto a cui sta lavorando l’Amministrazione comunale nell’ambito di un piano di sviluppo di mobilità sostenibile e trasporto intermodale, finanziato con risorse comunitarie. E questo mentre nella primavera del prossimo anno sarà pronta la prima parte del nuovo sistema di piste ciclabili che unirà e metterà a sistema i tratti già presenti in città (palasport, giardini pubblici, piazza della Repubblica). Di questo ed altro si è parlato in un seminario sul tema della intermodalità sostenibile cui hanno partecipato soggetti economici del settore mobilità e trasporti locali ed operatori del settore turistico. A fare il punto, l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano e l’ing. Marco Cardinaletti, che segue il progetto, denominato Intermodal. “Questo progetto - ha spiegato l’assessore - si inserisce nel lavoro che l’Amministrazione sta portando avanti sul tema della mobilità sostenibile. Occorrono cambio di mentalità ed evoluzione culturale, a partire dalla presa di coscienza che la città a causa dell’inquinamento ha un conto salato da pagare: in termini di qualità della vita ed economici, in fatto di ambiente e salute. Noi dobbiamo mettere a disposizione tutte le possibili infrastrutture: trasporto pubblico locale, parcheggi scambiatori, piste ciclabili, bici elettriche, informazioni”. Tanti dunque i fattori da mettere a sistema. “Intermodal - ha aggiunto Cardinaletti - segue le indicazioni europee e regionali che dicono di sviluppare strategie integrate e non piccoli progetti. Tutto è finanziato da fondi comunitari, risorse per 200 mila euro, ed il lavoro del Comune a riguardo è stato di intercettare le risorse. Il biglietto integrato potrà essere pronto per la fine del pros-

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simo anno. Servirà per utilizzare bici elettriche, bus, in prospettiva il treno. Ma molti possono essere gli sviluppi, a partire dai servizi turistici”. Il progetto coinvolge un gruppo di lavoro aperto: tecnici e dirigenti del Comune, ma anche operatori del settore del turismo e tutti i soggetti del territorio il cui punto di vista può essere utile. Insieme alla card, saranno previsti pannelli e totem informativi interattivi, posti in zone sensibili dell’accoglienza in città dove l’utente, ovvero il pendolare o il turista, possa essere informato sulla maniera più comoda ed economica per muoversi, quali mezzi utilizzare, dove parcheggiare e quant’altro possa servire. Quanto al trasporto pubblico, si è in attesa che lo studio affidato dal Comune ad una società specializzata ridisegni linee maggiormente funzio-

nali. Riguardo alle bici elettriche del bike sharing (21 a pedalata assistita distribuite in 4 posteggi), è fresco l’affidamento per due anni alla cooperativa sociale Cisa Lavori dell’appalto per controllo e manutenzione del servizio, a partire dalla riparazione ordinaria dei mezzi. Si sta inoltre lavorando al Biciplan, il progetto per valorizzare le piste ciclabili in tutta la città, mentre per il car pooling è particolarmente seguito il sito jesi.viaggiainsieme.it, per trovare un passaggio auto od offrirlo dividendosi le spese. Altri progetti riguardano parcheggi scambiatori agli ingressi della città, dove lasciare gratuitamente l’auto e passare su bus-navetta, e il citylogistics, per l’introduzione e l’utilizzo di veicoli elettrici destinati al carico e scarico delle merci per chi deve andare in centro.


Mercato in centro meglio organizzato Piena adesione di tutte le associazioni di categoria Niente più bancarelle in piazza della Repubblica Con la piena adesione di tutte le associazioni di categoria, è stato approvato il nuovo piano del mercato ambulante del mercoledì e sabato. Non solo sarà mantenuto in centro entrambi i giorni, ma sarà interamente distribuito all’interno della città murata, vale a dire dalle piazze Indipendenza e Spontini (di fronte al Comune) fino a piazza Federico II, e dunque comprendendo anche piazza Colocci e piazza Ghislieri. Niente più bancarelle invece in piazza della Repubblica che resterà libera, potendo così essere utilizzata anche per ospitare iniziative nel corso dell’anno che in precedenza erano precluse. Una settantina i banchi presenti, con misure standardizzate e leggermente ridotte per dare posto a tutti. “Paga - ha spiegato il sindaco Massimo Bacci - un metodo di lavoro fatto di reale partecipazione e condivisione e anche la formula del consigliere coinvolto con una specifica delega. Marco Giampaoletti si è impegnato personalmente a fondo per venire a capo di una questione che si trascinava da tempo e rispetto alla quale era indispensabile trovare una soluzione, dopo quella positiva che ha visto l’eliminazione delle bancarelle da via Nazario Sauro”. “Eravamo partiti dall’idea di un mercato sdoppiato - ha aggiunto il consigliere delegato ai mercati Marco Giampaoletti - il mercoledì a Porta Valle e il sabato in centro, ma il confronto con gli operatori ci ha fatto capire pro e contro. Resta la volontà di prevedere anche un mercato periferico, come quello del venerdì di via Paladini (zona viale M.L.King) che potrebbe essere itinerante coinvolgendo anche altri quartieri della città”. Il mercato in centro del mercoledì e del sabato, una volta rinnovate e riadeguate

le graduatorie, partirà dunque a breve. Nelle piazze interessate l’esposizione sarà posta in maniera tale da favorire l’afflusso verso il centro, lasciando pertanto ai margini i furgoni. Per questo in piazza Federico II i banchi saranno disposti a ferro di cavallo intorno a quelli posizionati al centro.

Da Confcommercio, Confesercenti, Cna, Cgia e Jesi Centro apprezzamento per la scelta e soprattutto la partecipazione che ha permesso di “rispettare la priorità di un mercato unico e mantenuto in centro, sede naturale, dove ambulanti e commercio stabile funzionano insieme”.

L’erba sulle mura? Un vecchio ricordo Non dovrebbe far notizia il fatto che le mura medievali siano completamente pulite, rendendo più suggestivo il centro storico di Jesi. Perché dovrebbe essere sempre così. Eppure, visto il recente passato - quando questo problema tornava ricorrente sia in primavera che in aututto - merita di essere segnalato. Da oltre un anno e mezzo, infatti, le nostre mura risplendono nella loro piena bellezza. È questo il frutto di una programmazione puntuale disposta dall’Area Servizi Tecnici del Comune che, attraverso interventi mirati, impedisce alle erbe infestanti di aggredire la cinta muraria, specialmente nei tratti esposti a nord dove il fenomeno era più marcato. Una di quelle piccole cose che, grazie ad un po’ più di attenzione, contribuiscono oggi a rendere più bella la nostra città.

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Comuni esattori per conto dello Stato Fiscalità locale: Jesi costretta ad allinearsi agli altri Comuni delle Marche per l’addizionale Irpef Restano più basse sia Imu che Tares Siamo fortemente preoccupati per l’indeterminatezza con cui i vari Governi che si sono succeduti stanno schiacciando gli enti locali, sui quali hanno scaricato la loro incapacità di tagliare la spesa centrale, facendoli diventare meri esattori. Condividiamo l’allarme lanciato dal sindaco di Torino, Piero Fassino, persona tradizionalmente prudente nelle dichiarazioni, che, nella sua veste di presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni, ha denunciato come molti enti locali rischiano di non riuscire neanche a pagare gli stipendi dei propri dipendenti. Comprendiamo la richiesta pervenuta dal sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, presidente regionale dell’Associazione dei Comuni, che aveva inutilmente sollecitato il Governo a rinviare l’assestamento di bilancio, previsto a fine settembre, per l’assoluta impossibilità di molti Comuni di far quadrare i conti. Restiamo sbalorditi di fronte al fatto che, per la prima volta nella storia repubblicana, i Comuni sono stati autorizzati ad approvare un bilancio di previsione annuale a novembre, mese nel quale sarebbe già tempo di consuntivo. Jesi, fortunatamente, non è nelle condizioni disperate di molti Comuni italiani. La gestione prudente e scrupolosa delle risorse pubbliche ha permesso lo scorso anno di tagliare tante spese im-

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produttive per 2,2 milioni di euro, di ottimizzare i soldi a disposizione, di compiere scelte che hanno abbattuto i costi, eliminando sacche di privilegi. Ed infatti, nell’approvare il bilancio di previsione in primavera, avevamo scelto di evitare qualsiasi aumento alla tassazione locale (Imu, addizionale Irpef, Tares) che resta di gran lunga - come certificato da uno studio apposito di Confindustria - tra le più basse a livello regionale. Gli ulteriori provvedimenti del Governo di fine estate, che hanno reso ancora più incerte le risorse che saranno girate ai Comuni, ci hanno però spiazzato. Nella responsabilità che ci siamo assunti di governare la città con onestà e diligenza, abbiamo scelto di predisporre il riequilibrio di bilancio intraprendendo la strada meno penalizzante per i cittadini, così da poter far fronte alle risorse che lo Stato ci avrebbe dovuto dare e di cui non sappiamo più nulla: abbiamo mantenuto invariate Imu e Tares - che dunque restano ancora tra le più basse in regione - allineandoci invece per l’addizionale Irpef a quanto già deciso da alcuni anni dalla quasi totalità degli altri Comuni marchigiani delle nostre dimensioni, vale a dire un’aliquota unica dello 0,8 per cento (era in precedenza scaglionata tra lo 0,7 e lo 0,8). Ma, a differenza di realtà a noi vicine (come

Ancona e Falconara), abbiamo mantenuto una esenzione totale per i redditi fino a 10 mila euro. Crediamo di aver compiuto la scelta più giusta e corretta, non potendo tagliare spese incomprimibili, come quella del personale (che è comunque scesa significativamente rispetto al passato) o quella dell’erogazione di beni e servizi, in particolare alle fasce sociali più deboli, che resta in assoluto tra le più alte a livello regionale perché i bisogni delle famiglie, degli anziani, degli emarginati, dei diversamente abili, dei minori, crescono. Avremmo potuto scegliere percorsi più superficiali, scaricando sulle prossime amministrazioni costi sociali ben più alti. Abbiamo scelto invece di amministrare con coscienza ed onestà. Perché sono ben altri i valori che ci animano. “Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur” scriveva Tito Livio circa 2200 anni fa. Continuando così, si ha il fondato timore che gran parte dei Comuni d’Italia rischino di far la fine di Sagunto.


Istituito il Registro delle Unioni Civili Riconosce il rapporto affettivo tra due persone maggiorenni non sposate che vivono insieme da almeno 18 mesi Istituito anche a Jesi il Registro delle Unioni Civili che riconosce il rapporto affettivo o di mutua solidarietà tra due persone maggiorenni, senza distinzione di sesso, cultura, nazionalità e religione. Un Registro dove le coppie non sposate possono iscriversi per formalizzare al Comune la propria scelta di vivere insieme, che non ha alcun effetto sulla vigente legislazione in materia anagrafica, di stato civile e diritto di famiglia, ma rispetto alla quale vengono riconosciuti i principi di tutela ed uguaglianza sanciti dalla Costituzione In virtù di ciò, su particolari tematiche che riguardano questioni sociali (casa,

sanità e servizi sociali, politiche per giovani, genitori e anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti), l’Amministrazione comunale si impegna a prevedere per le Unioni Civili condizioni non discriminatorie. Un esempio emblematico: all’interno del Comune di Jesi, chi si iscrive al Registro è equiparato al “parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto” ai fini della possibilità di assistenza. Al Registro comunale delle Unioni Civili possono iscriversi tutti i cittadini maggiorenni - italiani, comunitari o stranieri - coabitanti e facenti parte della

stessa famiglia anagrafica da almeno 18 mesi. Nella domanda le due persone devono dichiarare di coabitare e di essere legate tra loro da vincoli affettivi oppure di coabitare per motivi di reciproca assistenza morale e materiale. L’istituzione del Registro è stata approvata dal Consiglio comunale che ha valutato come “la società attuale è caratterizzata dal crescere di nuove forme di legami affettivi come le convivenze stabili, che non si riconoscono solo nell’istituto del matrimonio”, e che pertanto vanno tutelate prevenendo disagi e discriminazioni anche fondate sull’orientamento sessuale.

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ZIPA

Da zona industriale ad area produttiva ecologicamente attrezzata Trasformare la zona industriale di Jesi in un’Area produttiva ecologicamente attrezzata, secondo le indicazioni e la definizione della Regione dove infrastrutture, tecnologie e servizi sono caratterizzate da forme di gestione unitaria per un più efficiente utilizzo delle risorse naturali e per un maggior risparmio energetico. È l’obiettivo che si è dato il Comune di Jesi, aderendo alla proposta del Consorzio Zipa di diventare gestore unico dell’area industriale per coordinare le azioni da svolgere in sinergia con le aziende presenti, le associazioni di categoria e gli enti locali. L’Area produttiva ecologicamente at-

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trezzata si distingue da una comune zona industriale per il fatto che tutti soggetti pubblici e privati - concorrono verso obiettivi comuni, in una rete che punta a dare maggiore competitività alle imprese grazie a migliori performance ambientali che si riflettono anche nell’interesse dell’ente pubblico di un’area più sicura e protetta. Aumentare le performance ambientali dell’area rappresenta il motori di sviluppo per un più efficace marketing territoriale, per ridurre l’impatto ambientale delle aziende, per aumentare la diffusione di tecnologie costruttive all’avanguardia, per la riduzione dei costi grazie

all’attivazione di forme sinergiche ed evolute di ecosistemi industriali. Ebbene, con l’indirizzo e il controllo dell’ente pubblico da una parte e la compartecipazione degli imprenditori dall’altra, attraverso anche l’azione di stimolo delle associazioni di categoria, il Consorzio Zipa, nel suo ruolo di soggetto gestore, potrà diventare il braccio operativo per individuare le migliori scelte che sappiano coniugare sviluppo e tutela dell’ambiente sui temi più diversi: mobilità e logistica, bioarchitettura ed energia, gestione e smaltimento di acque o rifiuti, energia, sostanze pericolose.


Pagamenti più veloci alle imprese Il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione è una delle maggiori criticità che registrano le imprese, specialmente in questo momento di crisi. Per questo è positivo registrare che il Comune di Jesi, grazie al Decreto legislativo di questa estate che ha allentato il patto di stabilità, rientra tra gli enti più celeri nel rispettare tali pagamenti. In forza a tale Decreto, infatti, sono stati da tempo liquidati tutti i debiti del 2012 e si sta procedendo con regolarità ai pagamenti dell’anno corrente.

Questo grazie alle maggiori risorse che possono essere utilizzate e che permettono alle imprese di avere tem-

pi certi di liquidazione. Sempre sul fronte delle imprese, merita di essere sottolineato un altro aspetto: Jesi è tra i pochi Comuni delle Marche che ha aderito al fondo di garanzia di II grado istituito dalla Regione per sostenere le controgaranzie dei Confidi. Questo ha permesso e continua a permettere ai Confidi di poter sostenere a loro volta le aziende ricadenti nel territorio comunale nell’accesso al credito per gli investimenti, a differenza di quanto accade per le imprese di altri Comuni.

Esino, convenzione con Wwf e istituzione di una task force Nel pieno rispetto degli impegni assunti e dei tempi stabiliti, il Consiglio comunale ha approvato la convenzione per la gestione della Riserva di Ripa Bianca con il Wwf per il prossimo triennio sulla base dello schema condiviso con la Regione Marche e la Provincia di Ancona. È questo il risultato di un percorso avviato su iniziativa del Comune, contestuale ai primi lavori di sistemazione in quel tratto del fiume Esino che restano una priorità assoluta per ridurre i rischi idrogeologici a salvaguardia della pubblica incolumità e della stessa Riserva. Proprio la scelta di legare la convenzione ai lavori, pur nella distinzione dei due atti, ha permesso di armonizzare le diverse posizioni, consentendo di realizzare interventi assolutamente indispensabili. In questa logica di prevenzione riveste particolare interesse anche un altro intervento concluso in estate nel tratto del fiume Esino sotto ponte San Carlo di via Marconi dove si è avviato il primo esempio nelle Marche di quella “task force” che il capo della protezione

// I lavori per la riduzione del rischio idrogeologico svolti questa estate civile Franco Gabrielli ha auspicato in tutta Italia. Con i mezzi e le macchine di movimentazione terra dei vigili del fuoco e l’attività tecnica sotto il profilo idraulico della Provincia, che il Comune ringrazia per la piena collaborazione, si sono realizzati lavori di riduzione dei rischi idrogeologici in una delle zone più sensibili del territorio, oggetto di eson-

dazioni del fiume che in passato avevano obbligato all’evacuazione di alcune abitazioni. È talmente innovativa tale operazione, che i lavori sono stati anche l’occasione di una attività formativa per i vigili del fuoco di tutta la regione, intervenuti a Jesi per apprendere queste nuove buone pratiche di prevenzione contro le calamità naturali.

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RACCOLTA DIFFERENZIATA

Occhio alle multe

Già oltre 50 le sanzioni su segnalazione degli ispettori ambientali che stanno controllando il corretto utilizzo dei contenitori. Finora punite le irregolarità più vistose, ma adesso le verifiche saranno a tappeto su tutta la città Raccolta differenziata, si può fare molto di più. E si deve, perché il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dalle legge si sta traducendo in maggiori costi per il Comune e, di conseguenza, per le famiglie. Non essere riusciti a raggiungere il 65% di recupero nel 2012 - ci si è fermati al 63,3% - è costato quest’anno a Jesi 100 mila euro tra maggiori oneri di smaltimento (40 mila) e mancati incentivi (60 mila). Risorse che poi si riflettono inevitabilmente nelle bollette. È ora di cambiare pagina. “La stragrande maggioranza dei cittadini - ricorda l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano - sta effettuando la raccolta differenziata con particolare cura ed attenzione, rispettando le varie tipologie dei rifiuti da inserire negli appositi contenitori e dimostrando la giusta sensibilità attorno ad un problema che è sì economico, ma anche ambientale. Ma c’è anche chi non si comporta correttamente, chi si disinteressa di separare i rifiuti, chi continua a gettare tutto nel grigio. E questo non è più tollerabile, non è segno di civiltà”. Per questo l’Amministrazione comunale ha deciso di cambiar registro rispetto al passato. Sì a campagne di sensibilizzazione ed educazione, specialmente nelle scuole, ma anche pugno duro per chi fa orecchie da mercante. E così sono entrati in azione gli ispettori ambientali: due unità operative che verificano periodicamente cosa viene lasciato nei contenitori e soprattutto se si rispetta il regolamento comunale che impone di differenziare i rifiuti. Controlli rigidi e scrupolosi che in appena poche settima-

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// Gli ispettori ambientali mentre controllano i contenitori dei rifiuti ne hanno accertato oltre 50 violazioni. Tutto documentato fotograficamente, permettendo agli agenti di polizia municipale di elevare le relative sanzioni, pari a 50 euro per ogni irregolarità. Le violazioni sono state di più generi, hanno riguardato sia condomini, sia singole abitazioni, ma anche imprese e cittadini non residenti nel nostro Comune che smaltiscono ogni genere di rifiuti nei contenitori grigi di periferia. “In questi primi mesi sono state sanzionate le violazioni più eclatanti - ricorda la Napolitano - ma ora si procederà a verifiche ancor più mirate. Perché dopo 5 anni dall’avvio del “porta a porta” non si può accettare che vi sia ancora chi faccia finta di niente e smaltisca i propri rifiuti senza regole. È una mancanza di rispetto verso gli altri cittadini e verso la comunità in cui si vive e dove ciascuno è chiamato a comportarsi correttamente. Ed è un discorso che riguarda tutti

i quartieri, perché criticità si sono registrate sia a nord che a sud della città”. Nei primi 8 mesi dell’anno la raccolta differenziata a Jesi ha superato il 66%. Ma si è ancora sul filo di lana, tra l’altro ad aprile si era attestata al 68%. Vanno pertanto moltiplicati gli sforzi per non scendere ancora una volta sotto il 65% e “bruciare” altri cento mila euro. Tra l’altro vi sono molti Comuni intorno che queste percentuali le superano abbondantemente. “È anche una questione di orgoglio” aggiunge Salvatore Pisconti, presidente di Jesiservizi, la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti. “Non è pensabile - evidenzia - che Jesi non possa far meglio di Fabriano, Chiaravalle o Osimo. Perdere così tanti soldi per colpa di pochi è davvero un peccato. Anche perché sono risorse che possono essere utilizzate per incrementare ulteriormente i servizi legati alla pulizia della città”.


“Ancora troppi rifiuti nel grigio e poca attenzione nei condomini” Abbiamo incontrato gli ispettori ambientali per farci spiegare le criticità che hanno registrato a Jesi in queste prime settimane di controlli e per fornire suggerimenti ai cittadini sui comportanti corretti, anche perché ora le verifiche saranno a tappeto. E non ci sarà spazio per i soliti furbi. “Il primo e più grande dei problemi riscontrati - spiegano - riguarda la corretta differenziazione dei materiali da parte dei cittadini, che mostrano scarsa attenzione e impegno anche nel dividere gli imballaggi più banali (bottiglie e vaschette di plastica, vetro, carta e organico) e tale criticità è stata riscontrata sia riguardo ai condomini sia riguardo alle utenze singole”. Il risultato di tutto ciò è che massicce quantità di materiali per cui vige l’obbligo di raccolta differenziata finiscono nell’indifferenziato, andando ad appesantire il carico destinato alla discarica a discapito della parte recuperabile. “I contenitori adibiti alla rac-

colta dei rifiuti riciclabili - aggiungono - presentano materiali abbastanza puliti e di buona qualità, indice che chi differenzia lo fa con accuratezza e precisione; rimane però il fatto che troppi imballaggi ed organico continuano a finire nei contenitori grigi. Sicuramente il fatto che nel Comune non ci siano mai state verifiche influisce parecchio sui comportamenti del cittadino, che per nulla avvezzo ai controlli si comporta come se fosse ancora vigente il vecchio sistema di raccolta stradale, finendo per adottare comportamenti poco virtuosi”. Altra criticità evidenziata dagli ispettori ambientali è quella delle batterie condominiali, che spesso sono posizionate lontano dai condomini, senza alcuna attenzione e custodia da parte delle utenze cui sono assegnate. “Molti cittadini che abbiamo richiamato ad una maggiore attenzione sulla divisione dei materiali - spiegano - hanno ribattuto dicendo che: “i bidoni sono

lungo o vicino alla strada, e quindi chiunque passa butta rifiuti”. Questo può anche essere vero, ma la cosa più importante che le utenze del Comune di Jesi non hanno ben recepito è che i contenitori sono stati loro assegnati, e quindi i residenti dei condomini ne sono responsabili, così come accade per qualsiasi altra cosa che ricade nella proprietà comune. Molto spesso le batterie sono lontane dagli ingressi delle palazzine, e questo implica una totale assenza di controllo su chi conferisce e su cosa viene conferito nei contenitori. Si è anche provveduto a spiegare concludono gli ispettori ambientali - che, laddove si abbia la certezza di scarichi da parte di persone esterne ai condomini, è il caso di chiudere i contenitori e provvedere alla loro apertura secondo il calendario di ritiro oppure di portarli più vicino possibile allo stabile, ma su questo tema abbiamo riscontrato parecchia resistenza”.

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Asp, quasi 8 milioni di euro per i servizi ai più deboli Confermato l’impegno del Comune per il welfare Quella destinata alle fasce sociali più deboli della popolazione - anziani, minori, disabili, marginalità sociale - è l’unica voce di bilancio del Comune di Jesi che non ha subito tagli. Una scelta precisa dell’Amministrazione comunale, nella piena consapevolezza che non possono ricadere su tali soggetti le scelte unilaterali di uno Stato centrale che continua a massacrare gli enti locali, scaricando su di essi l’incapacità di ridursi le spese proprie. Anche nell’anno corrente la metà delle risorse gestite dall’Azienda servizi alla persona sono state erogate dal Comune di Jesi - circa 4 milioni rispetto agli 8

complessivi - come è giusto che sia in proporzione agli abitanti ed ai soggetti coinvolti. È per questo che si registra positivamente come l’Azienda, dopo la necessaria riorganizzazione degli ultimi mesi che ha fatto seguito ad un avvio particolarmente complesso, riesca ad ottimizzare al meglio le risorse. Nel bilancio 2012, il primo di attività dell’Ambito, si è registrato un risparmio di 421 mila euro, risorse che potranno essere così utilizzate per implementare la rete dei servizi a favore della collettività. Tale risultato è il frutto di una migliore gestione che ha permesso da un lato di evitare sprechi alla Casa di riposo (che incide per il 40% della spesa complessiva), dall’altro di improntare su efficienza ed efficacia i servizi erogati. Nella tabella che segue riportiamo il dettaglio, per area di intervento, della spesa sostenuta dall’ASP Ambito 9 da marzo, data della sua istituzione a dicembre 2012.

Spese Asp per settori di attività Settore di attività Residenza Protetta / Casa di riposo

Consuntivo 2012

% sul totale

3.233.963,67

40,58

838.937,75

10,53

2.425.482,27

30,43

87.352,99

1,10

Minori e famiglia

579.136,07

7,26

Disagio e povertà

132.893,53

1,67

18.879,39

0,24

Servizi di Ambito (Uffici di Promozione Sociale, ecc.)

367.975,23

4,62

Spese generali

284.548,05

3,57

7.969.168,95

100

Anziani Disabilità Sollievo (salute mentale)

Immigrazione e emigrazione

TOTALE

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Con la ripresa delle attività dopo l’estate, sono numerose le novità promosse dall’Azienda Servizi Pubblica alla Persona in favore della disabilità. È stato infatti dato corso ad una riprogrammazione degli interventi in tutti i settori che ha permesso di eliminare definitivamente anche le liste di attesa. Si è cominciato con l’ottimizzazione dei posti nei centri socio educativi e riabilitativi De Coccio e Il Maschiamonte di Jesi, anche a seguito della chiusura della struttura di Monsano. È stato poi riorganizzato l’orario di apertura giornaliera (7 ore per 5 giorni alla settimana, per un totale di 240 giorni), implementato il servizio trasporto ai centri, con mezzi più attrezzati e minor tempo di percorrenza. Sono state inoltre aumentate le ore degli operatori socio-sanitari (20 settimanali anziché 10), mantenute le ore dei coordinatori (9 settimanali) e rimodulate quelle del personale educativo, comprese le ore di programmazione, sulla base del numero di frequentanti per ogni centro diurno. È stata aggiornata la tariffa oraria di tutti gli operatori secondo quanto previsto dal tariffario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il totale delle ore di coordinamento dei servizi è stato calcolato tenendo in considerazione il numero di

DISABILITà

Più servizi, per tutti

Riorganizzate le attività, eliminate le liste d’attesa Le prestazioni per la disabilità erogate nel 2012 SERVIZI

N. Ore erogate su base annua

N. Utenti

Assistenza educativa scolastica (AES)

30.638,50

107

Assistenza educativa (AE)

40.233,75

108

Servizio di Aiuto alla Persona (SAP)

15.574,00

48

Centro Socio Educativo Riabilitativo (C.S.E.R.): (educatori, OSS e coordinamento)

39.383,00

54

1.136

5

CSER- PROGETTO Regionale Autismo (ore aggiuntive)

utenti per ciascun servizio, calibrando un maggior numero di ore per i servizi con il maggior numero di utenti. Sono state inoltre inserite 2 ore annuali di programmazione per il personale in servizio. È stata prevista la possibilità che il servizio di assistenza educativa possa strutturarsi attraverso l’organizzazione di attività

educative di gruppo e non in individualizzata, superando il rapporto educatore/ utente di 1:1. Il servizio di Mediazione degli inserimenti lavorativi è stato infine inserito all’interno del capitolato della gara di appalto e ricompreso nella gamma dei servizi offerti alle persone con disabilità dall’Azienda.

Finalmente il nuovo centro diurno

“Il Maschiamonte” Crescono ma soprattutto si concretizzano le aspettative per il nuovo centro diurno “Il Maschiamonte”, una struttura strategica per qualificare il servizio alla disabilità, di cui si parlava da almeno dieci anni, rispetto alla quale vi erano già parte di risorse disponibili, ma che ancora era rimasta in alto mare. L’Amministrazione comunale, per recuperare il troppo tempo perduto, ha innanzitutto condiviso con le associazioni delle famiglie un’area più funzionale rispetto a quella originaria di via del Verziere. È stata ora individuata nella zona nord della città, nell’ampia area verde lungo via Aldo Moro, all’angolo con via Crivelli. Avviate subito le procedure amministrative, il Consiglio comunale ha approvato la relativa variante urbanistica. È stato altresì individuato il gruppo di professionisti che si è occupato di predisporre il progetto preliminare, il cui referente è l’ingegnere Francesco Pieretti che ha già avuto esperienza di progettazione su tematiche analoghe. Il progetto sarà ora sottoposto alle associazioni dei familiari e alle

associazioni di tutela dei disabili prima della sua approvazione definitiva. L’iter procederà spedito, entro gennaio 2014 l’inizio dei lavori che dureranno un anno. Permetteranno di realizzare un’ampia struttura di circa 300 metri quadrati, distribuita su un unico livello e suddivisa in maniera funzionale in tre corpi per permettere la migliore organizzazione logistica del centro. Una risposta concreta che consentirà di superare le criticità dell’attuale sede ospitata nei locali di via San Giuseppe.

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PLANETTIANA, CATALOGO WEB 2.0 PER OLTRE 70 BIBLIOTECHE È on line il nuovo catalogo web 2.0 del Polo Bibliotecario della provincia di Ancona, la rete delle oltre 70 biblioteche del territorio provinciale, la cui gestione e coordinamento sono affidati da oltre venti anni al Comune di Jesi e in particolare alla Biblioteca planettiana. Innovativo, partecipativo ed amichevole, il nuovo catalogo si rivolge a tutti, adulti e ragazzi, e permette di ricercare libri, riviste, dvd, audiolibri e fotografie in modo più agevole e accattivante. Entrando all’interno del sito http:// biblioteche.provincia.ancona.it/ SebinaOpac/sebinayou.do, sono visibili le ultime novità, le collezioni moderne ed antiche, i fondi specifici posseduti dalle biblioteche della provincia di Ancona e non solo. Infatti la ricerca può

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essere estesa a tantissimi altri cataloghi nazionali, stranieri e specialistici cliccando sull’opzione “altri catologhi”. Ma la vera novità è l’attenzione posta sulla centralità dell’utente che con questo portale ha la possibilità di accedere a nuovi servizi, resi disponibili dalle tecnologie di ultima generazione. Tra gli altri, lo scaffale virtuale che

permette di visualizzare e di scorrere i documenti posseduti dalle singole biblioteche come se l’utente fosse fisicamente davanti allo scaffale per scegliere i libri e chiederli in prestito. Il catalogo è inoltre arricchito con copertine e trame per tutti i libri ed i dvd ed è integrato con Google Books. Con il nuovo catalogo web 2.0 l’utente diventa protagonista e ha la possibilità di condividere su Facebook e Twitter ricerche e letture, inserire commenti e creare i propri percorsi di lettura. Inoltre, entrando nello “spazio personale”, può verificare in ogni momento la sua situazione come lettore. La piattaforma offre dunque ai cittadini, nuovi e più efficaci servizi, capaci di creare una community 2.0 nell’ottica di un sapere partecipato e condiviso.


Don attilio pastori

cittadino benemerito

Don Attilio Pastori, per lunghi decenni parroco della chiesa di San Giovanni Battista, conosciuta anche come chiesa di San Filippo, è cittadino benemerito di Jesi. Il prestigioso riconoscimento è stato votato all’unanimità dal Consiglio comunale e consegnato nel corso della seduta del 12 settembre, presenti molti estimatori del sacerdote ed ovviamente il vescovo Gerardo Rocconi. Articolata ed in grado di racchiudere le molteplici attività svolte da don Attilio la motivazione alla base della cittadinanza benemerita: “Sacerdote, insegnante, studioso di filosofia e di arte a tutto tondo, senza che vi siano ambiti del sapere umanistico o letterario che non abbia esplorato e che non sia stato capace di

comunicare agli altri, avvicinando anche persone non credenti a temi e contenuti di elevato significato morale, associando questi costanti spunti di natura teologica ed ontologica ad una lunga e fervente attività educativa verso le più giovani generazioni, azioni queste non disgiunte da un non meno importante impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico esistente che si è sostanziato principalmente sia nel pieno restauro della chiesa di San Giovanni Battista, riportata, sul piano architettonico e decorativo, alle originarie influenze barocche, sia all’apertura della biblioteca diocesana dove sono ospitate le preziose cinquecentine e il fondo filippino che rivestono un grande interesse storico e artistico”.

L’abbraccio di Laura Boldrini Anche il presidente della Camera, la jesina Laura Boldrini, ha voluto unirsi alle congratulazioni verso don Attilio Pastori per la consegna della cittadinanza benemerita. “È il giusto riconoscimento - ha scritto la Boldrini nella lettera letta dal sindaco Bacci - ad un uomo che è stato punto di riferimento importante per la crescita umana, intellettuale e spirituale di tante generazioni di jesini. Don Attilio ci ha insegnato l’importanza della partecipazione civica nella costruzione del bene comune. Ci ha indotto a riflettere sul reale significato di principi come la solidarietà, la tolleranza e il rispetto delle differenze. Ci ha costantemente richiamati, nella sua condotta umana e nel suo insegnamento pastorale, all’accoglienza, all’inclusività, al dialogo. Ci ha esortato ad accettare con coraggio e determinazione le sfide del futuro. L’esempio di Don Attilio - ha concluso la Boldrini - mi ha accompagnata in tutto il mio percorso di vita, da quando coccinella ho cominciato il mio impegno nel gruppo scout della chiesa di San Filippo sono ad oggi, nella veste di Presidente della Camera. È dunque per questo che mi associo a tutti voi nell’abbraccio della città di Jesi a Don Attilio”.

Civica benemerenza allo I.O.M. di Jesi Da oltre 17 anni svolge la sua preziosa opera al fianco del servizio sanitario pubblico in favore dei malati oncologici terminali e delle loro famiglie di Jesi e della Vallesina, attraverso operatori di grande professionalità e profonda umanità, ponendosi come punto di riferimento fondamentale per chi si trova a dover affrontare una così grave situazione. È l’Istituto Oncologico Marchigiano IOM Jesi e Vallesina, associazione no-profit a cui il Consiglio comunale ha deciso all’unanimità di conferire la civica benemerenza. Ecco la motivazione: “All’Istituto Oncologico Marchigiano IOM Jesi e Vallesina che - grazie alla preziosa guida, all’entusiasmo, alla tenacia ed alle capacità della Sig.ra Anna Maria Quaglieri e degli altri componenti il Consiglio Direttivo - ha avuto il merito di coinvolgere tutti quelli che hanno voluto ed avuto modo di credere in un progetto, in una missione per cui è necessario dedicare energia, tempo, passione e professionalità, con un quotidiano, generoso ed encomiabile sostegno a favore dei malati oncologici e delle loro famiglie, portato avanti con straordinaria umanità, ancor prima che con grande professionalità, consentendo al paziente di essere curato in casa, in un contesto di affetti e di serenità che migliora sensibilmente la qualità della vita, supportando al tempo stesso i familiari, spesso impreparati ad affrontare la malattia, e fornendo loro l’assistenza psicologica ed il necessario aiuto in tutti gli aspetti della vita quotidiana”.

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NOTTE AZZURRA Jesi città dello sport in festa Migliaia di atleti, cittadini e famiglie in centro per celebrare una straordinaria attività di base che conta 17.736 tesserati (pari a 43,6% della popolazione), distribuiti in circa 120 società

// La piazza gremita per la Notte Azzurra Col suo carico di discipline, società e passione, la Notte Azzurra, la grande festa dello sport è calata in centro per regalare alla città l’evento clou di fine estate. La kermesse del 7 settembre scorso ha chiamato a raccolta piccoli e grandi praticanti, sport di massa e discipline di nicchia, squadre di campioni ed amatori. E tanto, tanto pubblico composto da famiglie, giovani e meno giovani. Una seconda edizione che anticipa l’anno di Jesi Città Europea dello Sport. “Titolo che riempie di orgoglio come una giornata così, con lo sport che è protagonista in tutta la città e non solo in centro, visto che la festa ha coinvolto anche la piscina comunale, il parco del Vallato, il PalaTriccoli, Porta Valle” ha detto Ugo Coltorti, assessore e primo promotore di una manifestazione che ha trasformato Corso Matteotti in tanti, colorati ed animati campi di basket, di pallavolo, di piste d’atletica.

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“Il 6 novembre al

Parlamento Europeo di Bruxelles il Sindaco riceverà il prestigioso riconoscimento “Un grazie doveroso agli Uffici comunali coinvolti che hanno svolto un lavoro enorme, a tutte le associazioni e società che hanno partecipato, ma soprattutto all’intera città”. In serata, alla presenza dei vertici regionali e provinciali del Coni, del Panathlon, della Consulta dello Sport, della Regione Marche, è stato salutato il titolo di Città Europea,

che sarà ritirato dal sindaco Massimo Bacci al Parlamento Europeo di Bruxelles il prossimo 6 novembre. Un titolo ottenuto grazie a numeri di assoluta rilevanza: 17.736 tesserati in circa 120 società sportive, pari al 43,6% della popolazione. Ha fatto seguito la nuova celebrazione per le glorie del Club Scherma Jesi dopo le medaglie ai Mondiali di Budapest: Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali, ma anche Giovanna Trillini ed Annalisa Coltorti e l’emergente Francesco Ingargiola sono saliti a raccogliere l’applauso di una affoltata piazza. In precedenza, nella lunga maratona presentata dalle 18 a mezzanotte, la celebrazione aveva toccato altre società vincenti (rugby e pallanuoto promosse in serie B) o che intendono tornare a farlo (le glorie dell’Aurora Basket) ma soprattutto tanti piccoli protagonisti dello sport giovanile. Una bella sera-


ta filata via liscia, come liscio filava il serpentone inaugurato dai pattini dello Skating per poi passare al basket, al tennis, al karate ed alla Marche Nuoto nel suo stand, mentre le dimostrazioni degli sport acquatici si stavano svolgendo in piscina e gli sport medievali trovavano ampia visibilità nel suggestivo scenario di Piazza Baccio Pontelli. E poi ancora il twirling, il corposo spazio dedicato alla pallavolo, l’atletica leggera e tutte le altre discipline, oltre agli enti di promozione Csi e Uisp. Tante le im-

magini da ricordare: i bimbi in fila alla chiesa di San Nicolò per provare l’arrampicata sportiva sotto lo sguardo dei Vigili del Fuoco, l’attenzione riscossa dal fascino della boxe col ring all’Appannaggio, il rugby dei piccoli con tanto di terzo tempo a piazza Colocci, il vivaio della Jesina Calcio e il cricket antirazzista dell’Ackapawa. Ma anche il calcio femminile e della Junior Jesina, gli scacchi a palazzo della Signoria, gli arcieri. A Porta Valle, Alex Polita in versione

istruttore-podista, di corsa dietro ai piccoli sulle mini moto: “Un piacere essere qui, per portare un po’ di passione e entusiasmo a Jesi anche nei motori, sport un po’ defilato ma che pure ha dato negli anni belle soddisfazioni alla città. Noi ci siamo e siamo tosti”. Ed in piazza, alla sorella di Alex, Alessia Polita ed al fidanzato di lei Eddi, alle prese con mesi di lotta durissimi, è andato il pensiero di Alice Bellagamba, nell’apparizione sul palco della showgirl ed attrice jesina per salutare la Notte Azzurra.

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Sempre più turisti alla scoperta di

Jesi

L’impronta turistica di Jesi prende sempre più forma grazie ad un generale rafforzamento dell’attività promozionale. Mai come questa estate si sono visti tanti visitatori, in particolare stranieri, affascinati dal suggestivo centro storico e dai palazzi più significativi. L’Ufficio Turismo di piazza della Repubblica ha registrato un incremento esponenziale sia di contatti che di richieste, distribuendo materiale, fornendo informazioni, garantendo un’accoglienza puntuale. Da giugno a settembre è stato un trend in continua crescita: oltre 2500 persone si sono rivolte direttamente all’Ufficio,

altre 5000 hanno ricevuto assistenzia via telematica o telefonica. Un incremento di contatti, che in agosto ha raggiunto punte di oltre il 25% e di richieste che sono salite del 55%. In aumento sia i visitatori italiani che da oltralpe. Tra quanti provengono dall’estero, si è registrata una massiccia presenza di olandesi, seguiti da tedeschi, belgi e svedesi. Positivo riscontro ha registrato la proposta di visite guidate in Pinacoteca e Teatro Pergolesi promossa dall’Ufficio Turismo nelle mattinate del giovedì e del venerdì. Bene anche la risposta ricevuta da Esitur-Crognaletti che ha organizzato

pullman dalla spiaggia di Senigallia alla nostra città per una visita di mezza giornata: nei mercoledì di luglio ed agosto quasi un centinaio sono stati i turisti che si sono avvalsi di questa opportunità. “I turisti - segnalano dall’Ufficio Turismo del Comune di Jesi - apprezzano molto la pulizia e l’accoglienza della città. Ritengono estremamente utile la rete wi fi pubblica che permette loro, con uno smartphone o un tablet, di utilizzare al meglio le applicazioni, in particolare la lettura del codice QR per raccogliere così autonomamente informazioni sui beni artistici e culturali della città. In molti si dichiarano sorpresi per la bellezza di una città ancora forse poco conosciuta”. Anche sulla scorta delle informazioni raccolte dai turisti, l’Amministrazione comunale intende rafforzare ulteriormente la propria attività di promozione, oggi sviluppata principalmente con il sito dedicato al turismo e la diffusione di materiale presso i punti di Informazione ed Accoglienza Turistica della regione. Un percorso sicuramente impegnativo ma con la consapevolezza che le molteplici potenzialità di Jesi, sotto il profilo turistico, sono ancora non adeguatamente espresse.

Istituita la Consulta del Turismo È stata costituita ufficialmente la Consulta del Turismo che dovrà supportare l’Amministrazione comunale in un settore che sta acquistando sempre più centralità e rispetto al quale le potenzialità sono ancora enormi. Il Consiglio comunale ha infatti accolto la proposta formulata dal consigliere delegato Giancarlo Catani di istituire questo organismo che si esprime attraverso una assemblea generale composta da rappresentanti della stessa Amministrazione comunale, delle associazioni di categoria e delle attività ricettive, delle agenzie turistiche, di Fai, Archeoclub, Touring Club, di guide turistiche e dell’Ostello di Villa Borgognoni. La Consulta del Turismo contribuisce alla definizione de-

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gli obiettivi e dei programmi sul turismo dell’Amministrazione comunale, sulla base di quanto previsto dalle linee programmatiche, suggerisce iniziative ed attività mirate alla crescita del settore, favorisce e promuove incontri volti ad incrementare le attività turistiche in città. In sostanza la Consulta vuole essere un momento di incontro e confronto tra tutti i soggetti a qualsiasi titolo legati al mondo del turismo, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio e creare occasioni per favorire l’incoming di visitatori nella nostra città, sulla base di proposte culturali, sportive, paesaggistiche, sociali, enogastronomiche. Ovviamente la partecipazione alla Consulta è gratuita e non prevede alcun tipo di rimborso.


A Waiblingen una via dedicata a Jesi Una delegazione jesina ha partecipato all’Altstadt Fest, la festa della città antica che si tiene a Waiblingen l’ultimo fine settimana di giugno. Nell’occasione il vicesindaco di Jesi Luca Butini e l’Obergburgmeister di Waiblingen Andreas Hesky hanno inaugurato Jesistrasse, la via che la città tedesca ha deciso di intitolare a Jesi in segno di amicizia. Jesistrasse, orientata a sud, confluisce in una rotatoria insieme alle strade intitolate a Mayenne ed a Devizes, le altre città con cui Waiblingen è gemellata; nella prossima primavera la rotatoria sarà ornata da sculture provenienti dalle città gemellate. Il maestro Massimo Ippoliti, cui è affidata la realizzazione della scultura jesina, era presente a Waiblingen per illustrare i propri bozzetti e definire i dettagli tecnici con gli ingegneri del Comune tedesco. La delegazione era completata dal consigliere delegato Giancarlo Catani, che

ha informato i colleghi tedeschi di avere recentemente concluso un accordo con le principali strutture alberghiere di Jesi, in base al quale le stesse riconosceranno una significativa riduzione delle proprie tariffe ai turisti provenienti da Waiblingen e dall’intera regione. Presenti alla

cerimonia anche …due terzi degli Onafifetti, Giovanni Filosa e Mario Sardella, a Waiblingen come ogni anno in occasione della Alstadt Fest. Oltre a promettere al sindaco Hesky un saluto di gruppo ai cittadini di Waiblingen da realizzarsi attraverso un video girato di fronte al teatro Pergolesi, il vicesindaco Butini ha proposto al collega che le prossime occasioni di incontro prevedano anche la reciproca partecipazione di artigiani ed imprenditori che sappiano testimoniare ai “gemelli” le eccellenze delle due città e possano creare nuove occasioni di sviluppo economico. La visita della delegazione jesina fa seguito a quella che il sindaco Hesky ha compiuto a Jesi lo scorso marzo e contribuisce a rinforzare il vincolo che da anni unisce le due città, accomunate in primo luogo dalla figura di Federico II, ma orientate a sviluppare legami sempre più stretti sul piano culturale ed economico.

Il Consiglio Comunale dei giovani Era uno dei primi impegni che l’Amministrazione comunale si era assunta: istituire il Consiglio comunale dei giovani coinvolgendo i ragazzi che frequentano le superiori e che non hanno compiuto i 18 anni di età. Perché una Comunità che vuole guardare al futuro non può prescindere dal pieno coinvolgimento e dall’entusiasmo delle nuove generazioni nelle scelte che riguardano anche questa parte importante della cittadinanza. Nuove generazioni che si organizzano autonomamente, indicando in maniera democratica i propri rappresentanti attraverso i quali presentare le loro proposte e le loro aspettative all’Amministrazione comunale, specialmente sui temi che li riguardano direttamente. Una iniziativa che mira a sviluppare il sentire civico dei più giovani, la loro conoscenza dei meccanismi di funzionamento delle istituzioni, ma anche la sensibilità verso i

problemi generazionali e la loro capacità propositiva, attraverso un dialogo costruttivo. In tale ottica l’assessore alla partecipazione Rolando Roncarelli ha dato il via alla fase costituente, con un primo incontro con tutti i dirigenti delle scuole superiori della città. Ogni istituto indicherà un docente referente del progetto che coinvolgerà gli alunni di quella scuola all’iniziativa. Perché si punta ad avere rappresentanti di ogni istituto per costituire il Consiglio comunale dei giovani. Saranno poi i ragazzi a crearsi il loro Statuto del Consiglio comunale, a decidere il regolamento di funzionamento ed i meccanismi elettivi. Comune e scuole forniranno i supporti tecnici necessari per dare il via al progetto che sarà poi approvato dal Consiglio comunale di Jesi per entrare nella sua fase operativa già il prossimo anno.

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Festival Pergolesi Spontini e Stagione Lirica

Tra capolavori ed inedite proposte Un lungo autunno musicale a Jesi nell’inedito intreccio tra Festivalk Pergolesi Spontini (giunto quest’anno alla XIII edizione) e 46ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi. Dopo l’inaugurazione della Stagione con “L’Arlesiana” di Cilea - per la prima volta sul palcoscenico jesino - si sono succeduti i primi recital pianistici del Festival dedicati a Verdi, Wagner e Spontini ed i due cineconcerti dedicati al cinema muto degli anni ’10 del Novecento. Ora, tra gli appuntamenti di maggiore spessore musicologico, da segnalare il 25 ottobre al Teatro Pergolesi Corrado Rovaris che dirige Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Comunale di Bologna nella prima esecuzione moderna della Cantata “Gott segne den König!” (‘Dio benedica il re’) di Gaspare Spontini per soli, coro e orchestra. La versione originale della cantata fu eseguita alla Königlichen Oper il 18 dicembre 1826, in occasione della visita a Berlino dello zar Nicola I di Russia. Due anni dopo, Spontini fece dell’inno l’ultimo movimento di una cantata in onore di Federico Guglielmo III di Prussia, ai tempi in cui il compositore era suo Generalmusikdirektor. In questa forma, la cantata fu eseguita a Halle il 10 settembre 1829 e nuovamente a Berlino l’anno seguente. La cantata ci è giunta incompleta, ma è ricostruibile nella sua interezza attraverso la collazione di tre fonti manoscritte, due delle quali conservate presso il prezioso fondo Robert custodito nella Biblioteca Comunale Planettiana di Jesi. Dopo un lungo lavoro durato due anni, il fondo ricco di materiali spontiniani è stato catalogato

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e archiviato grazie ad un progetto della Fondazione Pergolesi Spontini/Comune di Jesi, finanziato con fondi regionali, a cura di Alessandro Lattanzi. Altri appuntamenti musicali saranno Il 27 ottobre il tradizionale concerto su organo Callido nella Chiesa di Santo Stefano a Maiolati Spontini, il 31 ottobre la trascrizione per due pianoforti e quattro voci soliste della “Messa da Requiem” di Verdi a cura di Angela Montemurro al Teatro Pergolesi di Jesi, e il 3 novembre il concerto “Archetto armonico” della violinista giapponese Yuzuko Horigome”. Prosegue ad ottobre, inoltre, la 46ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, inaugurata a fine settembre con “L’Arlesiana” di Cilea. Nel cartellone lirico, il 4 ottobre con “Viva V.E.R.D.I. le grandi opere di Giuseppe Verdi”, rara mise en espace di duetti per baritono e basso tratti dalle grandi opere del Maestro di Busseto. In scena, il baritono Julian Kim e il basso Luca Tittoto per la direzione di Giacomo Sagripanti, video scenografia a cura di Benito Leonori. In programma, i duetti “Tardo per gli anni, e tremulo” dal Prologo dell’Attila, “Restate! Presso alla mia persona” dall’Atto Primo del Don Carlo, “M’ar-

// Corrado Rosaris. Sopra, Spontini tra Wagner e Verdi ed un bozzetto del Falstaff. don le tempia” dall’atto terzo del Simon Boccanegra, e “Signore, v’assista il cielo!” dall’atto secondo del Falstaff, ed inoltre le Sinfonie delle opere Nabucco e I Vespri Siciliani. Chiude la Stagione il “Falstaff” di Giuseppe Verdi, venerdì 22 novembre alle ore 20.30, con replica domenica 24 novembre alle ore 16 ed anteprima giovani mercoledì 20 novembre alle ore 16, in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari. Sul podio è il direttore d’orchestra Giampaolo Maria Bisanti; firma la regia Marco Spada, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Alessandro Ciammarughi, light designer è Fabio Rossi.


Jesi Jazz Festival UN PIENO SUCCESSO

“A Jesi è tornata la musica jazz di grande livello”. Le parole del maestro Massimo Morganti, pronunciate a conclusione del concerto della sua Colours Jazz Orchestra con Fabrizio Bosso, sintetizzano ciò che è stato Jesi Jazz Festival 2013. Sei appuntamenti concentrati in meno di una settimana, fra il 30 luglio ed il 5 agosto, che hanno visto proporsi al pubblico - stimate complessivamente circa duemila presenze - poeti delle note quali Marcio Rangel e Daniele di Bonaventura, quest’ultimo esibitosi insieme al pittore Carlo Cecchi, mostri sacri della scena internazionale come Randy Bernsen e Julius Pastorius, talentuosi artisti italiani come Massimo Selvi ed Eduardo Javier Maffei, orchestre come la giovane Young International Collective, l’affermata Opus 1 Jazz Orchestra e la ormai consacrata Colours Jazz Orchestra; su tutti, protagonisti delle due serate in piazza della Repubblica, gli immensi Flavio Boltro e Fabrizio Bosso. Non solo in centro, due dei sei concerti si sono svolti in altrettanti quartieri periferici della città che più raramente sono teatro di eventi di tal genere: un segnale di attenzione che l’Amministrazione e gli organizzatori hanno voluto lanciare in vista di future manifestazioni. La rassegna, frutto della competente regia di Samuele Garofoli di Territori Sonori,

// Alcune immagini dello Jesi Jazz Festival (foto Piero Principi)

nasce dalla collaborazione fra Amministrazione comunale, Fondazione Pergolesi Spontini, Arcevia Jazz Feast, Progetto JES! ed imprenditori appassionati del genere come Davide Zannotti di Hemingway Cafè, Mirco Martelli del Caffè del Teatro, Giorgio e Mirco Cellottini di Caf-

fè Imperiale. Molta soddisfazione fra i promotori dell’iniziativa. L’apprezzamento dimostrato da un pubblico eterogeneo, tanti gli appassionati provenienti anche da lontano, indurrà sicuramente riflessioni su come proporre al meglio le future edizioni.

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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

Un primo bilancio ad un anno di insediamento della nuova Amministrazione comunale passa dalla presa d’atto sia della situazione allarmante e quasi colpevole in cui è stato lasciato il decoro urbano (viabilità, verde, pavimentazioni, ecc), sia di una struttura comunale che definire disorganizzata è poco. A distanza di un anno che cosa è cambiato? Malgrado i massacranti tagli del governo agli enti locali, si è razionalizzata la spesa diminuendo i dirigenti ed effettuando efficaci politiche di controllo finanziario, tutelando il welfare sociale e limitando l’imposizione fiscale che resta complessivamente tra le più basse in regione e in Italia.

Una grossa polemica ha investito la nostra scelta di esternalizzare le mense scolastiche, ma ora che si è giunti alla fase attuativa con l’ottenimento del risparmio preventivato (300 mila euro), con la riduzione delle tariffe per le famiglie e con i primi riscontri positivi sulla qualità del servizio, si può con orgoglio affermare come la scelta fosse giusta e come le polemiche dall’opposizione strumentali. In una politica d’attenzione verso i più giovani, centralità è stata data alla valorizzazione dello sport come strumento educativo. Ultimata in anticipo la ristrutturazione della “Mazzini” (presto lo saranno la Garibaldi e la Cappannini), a breve avranno inizio i lavori di riqualificazione di corso Matteotti, l’ultimazione dell’impianto di risalita di via Mazzini (riprogettato eliminando l’ascensore esterno in ferro) e la realizzazione di quella di piazza delle Foibe (lato viale della Vittoria). Interventi sono previsti al cimitero - salvaguardando la storia e l’architettura delle

parti di pregio - e alla manutenzione della viabilità cittadina dopo i primi e necessari interventi ripara-buche. Difficile sarà concretizzare un progetto da tutti condiviso sui parcheggi nel centro storico, ma si può essere certi che la soluzione che si adotterà sarà per liberare il più possibile il centro storico dalle auto e dal traffico senza penalizzare, anzi incentivandole, le attività in esso collocate e da rilanciare. Il nostro gruppo Jesiamo è stato in questi primi mesi sempre attivo nel rapporto con la gente, organizzando incontri, dibattiti con una costante presenza per ascoltare problematiche e, perché no, critiche da trasmettere al sindaco, agli assessori o a chi di competenza. Tale forte presenza tra la gente continuerà certamente e sarà anzi incrementata visto il sempre maggiore interesse che la nostra associazione riscontra in città. Gruppo Consiliare Jesiamo

Cosa può fare un’Amministrazione comunale sul tema del lavoro? Ormai l’opposizione utilizza questo slogan in ogni seduta come manifesto propagandistico, quasi che il sindaco avesse la capacità - anzi, il dovere - di creare posti di lavoro. Magari fosse così! La situazione a Jesi e nella Vallesina è critica da anni; però un po’ di cauto ottimismo, dati alla mano, potrebbe anche essere preso in considerazione: nei primi sei mesi dell’anno proprio nella nostra città sono state aperte 90 nuove attività (parliamo di artigiani e piccole e medie imprese), contro 56 chiusure: un saldo positivo che va in controtendenza alla crisi. Questo non significa che siamo salvi, tutt’altro... però se confrontiamo

questi dati con gli anni precedenti, non si può non notare il trend positivo. Che sia merito del sindaco? Certo che no, perché nel bene o nel male non si può incidere a livello comunale sulla creazione di posti di lavoro. Anche se preme ricordare che questa Amministrazione ha aderito al fondo di Garanzia Marche: 20 mila euro decise dalla Giunta comunale a sostegno di garanzie di secondo grado a beneficio di Confidi, sono stati il volano per liberare garanzie dirette pari a 4 milioni di euro a beneficio di 17 imprese cittadine. Le sofferenze delle nostre imprese nascono altrove: mancanza di liquidità, sovra indebitamento, carenze strutturali, burocrazia lenta e tortuosa, pressione fiscale altissima (anche chi, tutto sommato, lavora bene e guadagna ha sempre questa preoccupazione). Ma di cosa stiamo parlando se non di aspetti che riguardano l’Italia, e che sono ben al di là della portata di un Comune? Allora ci chiediamo a cosa serva creare ‘osservatori’, commissioni di studio e quant’altro, se poi l’Amministrazione ben poco può fare proprio per arginare e

risolvere le reali e concrete criticità delle nostre imprese! Possiamo arrovellarci quanto vogliamo, ma la realtà è che certe scelte vengono prese altrove. Invece, dove siamo più vicini ai centri di decisione, allora sì che possiamo provare a dire la nostra (vedi la questione dei rifiuti). L’Amministrazione comunale ha alzato la voce, ha espresso i propri punti di vista e cercato di stabilire un confronto. Invece ecco cosa il Comune può fare per il problema occupazione: monitorare ed evitare che le poche gocce che cadono dall’alto non vengano sprecate per iniziative infruttuose; può e deve continuare ad agevolare l’accesso al credito delle imprese, come già preventivato con il Fondo Garanzia. Ma di certo non sarebbe in grado di creare un distretto produttivo e chissà quanti posti di lavoro….se non con l’ausilio di una bacchetta magica!

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Gruppo Consiliare Patto per Jesi


Riprendiamo il cammino. Perché alcune cose le abbiamo fatte, magari anche bene come la pianificazione dei mercati, la giusta programmazione delle fiere, l’attenzione ai Comitati che presto daranno il contributo importante che ci aspettiamo e non ultimo l’impegno sempre vivo nel farsi carico dei problemi nell’ambito della “cosa pubblica”, temi particolari cari a Insieme Civico anche perché affrontati direttamente con il nostro consigliere delegato Marco Giampaoletti a cui il sindaco ha affidato proprio le questioni dei borghi e dei mercati. Insieme Civico però, ritiene doveroso fare di più. A tale scopo e per meglio definire le priorità, si esaminerà con cura il bilancio dell’attività fin qui svolta dal

Movimento, con particolare riferimento al nostro programma. elettorale. Non abbiamo dimenticato nulla di quanto ritenevamo e riteniamo importante per la Città. Per onorare l’impegno con i cittadini è assolutamente necessario ridare nuova linfa e coraggio a progetti, peraltro molto conosciuti, quali “l’Asse nord” o la sistemazione delle strade (alcune delle quali sono tornate alla precedente indecenza), tanto per fare qualche esempio. I problemi dell’Amministrazione comunale sono tanti e di questo siamo ancor più consapevoli vivendoli all’interno della maggioranza, ma siamo altresì convinti che se non dimostreremo, con tutte le nostre forze, di saperli affrontare e risolvere perderemo inequivocabilmente la credibilità costruita con tanta fatica. Perciò siamo pronti a rimuovere con decisione quello che a tutti noi è sembra un limite: una struttura comunale non organizzata come si dovrebbe per dare risposte efficaci ai cittadini, malgrado siano presenti professionalità valide e pronte a dare il meglio di sé. È su questo terreno che Insieme Civico incalzerà con

responsabilità l’esecutivo. Perché siamo assolutamente certi che non si è affatto esaurita la spinta, frutto dell’entusiasmo del successo elettorale, ma che proprio le criticità interne alla struttura comunale abbiano impedito di accelerare i nostri impegni. Rimbocchiamoci pertanto tutti le maniche e con responsabilità cerchiamo di attuare le idee, quelle idee per cui i cittadini ci hanno premiato. Insomma, riprendiamo insieme il cammino. Un invito che è chiaramente esteso a tutta la maggioranza! A breve sarà convocata un’assemblea pubblica poiché riteniamo essenziale “l’ascolto di tutti, per decidere insieme”

Delle politiche di destra di questa Amministrazione ne abbiamo già parlato: le privatizzazioni dei servizi, l’aumento della tassazione, la vendita dei gioielli comunali sono l’esempio lampante di una strategia legittima ma non condivisibile di principio. Tantomeno in un momento storico dove l’intervento pubblico, seppure con risorse limitate a disposizione, può e deve essere di sostegno alle famiglie, alle imprese, ai soggetti deboli attraverso politiche mirate e ben calibrate, come ha cercato di suggerire il PD, purtroppo senza essere minimamente ascoltato. Tutto questo aggravato dal fondato sospetto di una mancanza di programmazione e di visione del futuro della città da

parte di questa maggioranza, caratterizzata ad oggi solamente dall’inaugurazione di progetti pianificati e finanziati dalle precedenti Amministrazioni. Ad ogni modo il nostro ruolo non si può fermare ad essere un’opposizione responsabile ad un’Amministrazione che tira diritto senza ascoltare nessuno, nonostante le promesse di mettere la partecipazione dinanzi ogni scelta. Il PD ha la prerogativa di essere un partito, strutturato e democratico, che oltretutto governa le decisioni delle istituzioni sovra locali sino a Roma. Partendo da ciò e dal fatto che Jesi ha una forte potenziale capacità elettorale per il centrosinistra, il PD vuole assumersi la responsabilità di rappresentare le istanze del nostro territorio, tentando di scavalcare l’isolamento politico in cui questa Amministrazione sta relegando la nostra città col suo comportamento arrogante ed autoreferenziale. In questi mesi il PD di Jesi sta lavorando per superare gli errori che hanno portato alla sconfitta elettorale, perché possa tornare ad essere visto come un importante punto di riferimento per la città; la filoso-

fia è quella di tirare una riga col passato, imparando a guardare solo in avanti. E il congresso che verrà sarà una grossa opportunità perché il PD raggiunga finalmente la “maturità” e dia corso ad una nuova fase che dovrà portarci negli anni a costruire il nuovo progetto per la città ed una classe dirigente all’altezza di interpretarlo. Perché avvenga c’è bisogno del contributo degli elettori che si vogliano impegnare a dire la loro, a partecipare alla costruzione di un partito che valorizzi l’opinione dei suoi sostenitori perché siano loro sempre più il “momento” decisionale ed il PD semplicemente la conseguenza delle loro idee. Agevoleremo questa apertura e questo percorso, svolgendo un congresso il più partecipato possibile per raccogliere quante più idee e persone per un nuovo Pd a Jesi.

Gruppo Consiliare Insieme Civico

Gruppo Consiliare Partito Democratico

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Grazie ai nostri Gruppi di Lavoro/Osservatori (con i quali cerchiamo di coinvolgere attivamente sempre più cittadini affinché portino il loro prezioso contributo in favore della città) abbiamo affrontato tematiche di grande importanza e attualità, come ad esempio l’emergenza “lavoro” in Vallesina, promuovendo la costituzione di una Commissione di Studio/ Osservatorio Permanente e pretendendo l’attuazione di una nostra mozione (che avevamo presentato nel Novembre 2012 e che è stata condivisa ed approvata poi da tutto il Consiglio) che impegni il Comune a mettere in campo azioni concrete e ben determinate per favorire l’occupazione e la formazione. Sempre grazie alle segnalazioni dei cittadini, abbiamo agito per ottenere l’intervento del

Comune nella risoluzione di alcune situazioni problematiche, come il pesante disagio provocato ai residenti della zona Campo Boario dai frequentatori di un’attività commerciale della zona, lo stato di abbandono della Fonte del Tornabrocco e la segnalazione di alcuni interventi “maldestri” nella manutenzione del verde cittadino. Ci siamo poi occupati di Rifiuti: in pochi, purtroppo, sanno che la Provincia si sta apprestando a decidere le sorti della politica sui rifiuti per i prossimi decenni e, di conseguenza, anche le tariffe che i cittadini dovranno pagare nei prossimi anni (a partire dalla nuova tassa denominata Tares), “senza” una adeguata informazione per i cittadini e Consigli Comunali. Insieme agli altri consiglieri del M5S della Provincia di Ancona chiediamo che tali decisioni vengano rinviate fino a quando Consigli e cittadini non ne saranno stati resi partecipi e consapevoli, visto l’ importanza dell’ argomento, sia da un punto di vista economico, sia da quello ambientale e strategico, ricordando, per altro, che le conseguenze di certe scelte andranno a ricadere sulle tasche di tutti. Inoltre, abbiamo esposto con forza e chiarezza la nostra posizione sul “caso Banca delle

Marche”, esploso recentemente in tutta la sua gravità, che sta per avere possibili pesanti ripercussioni per l’occupazione e per le nostre piccole e medie imprese. Abbiamo cercato di far emergere le forti responsabilità che hanno avuto Politica e partiti e, forse, siamo stati fra i pochi ad aver avuto la piena libertà ed indipendenza per tirar fuori anche gli aspetti più spinosi ed indecorosi della scottante vicenda. Ricordiamo infine che gli attivisti del M5S di Jesi sono presenti ogni sabato in Corso Matteotti (ore 10-13 e 17-20) per ascoltare la voce dei cittadini e portarla direttamente in Consiglio Comunale ed in Parlamento, informare e confrontarsi con quanti sono disponibili ad accogliere altre “verità” rispetto a quelle solite blaterate dai canali televisivi e sulla carta stampata in genere. Prossima iniziativa pubblica: a partire dal 2 ottobre 2013, ogni mercoledì presso il nostro Angolo a 5 Stelle in Via Roma 2, “A Scuola di Economia: 10 incontri di autoformazione e confronto”, in collaborazione con l’associazione EPIC (Economia Per I Cittadini)

Sansepolcro 1998 e Sansepolcro 2013. La città è la stessa, l’hotel che ospita l’evento anche, ma i due Congressi che si sono tenuti nella cittadina Toscana a 15 anni di distanza hanno profili e significati diversi: la nascita di un movimento realtà allora meno diffusa e sicuramente meno inflazionata di quanto non lo sia oggi - sotto la spinta di Antonio Di Pietro ancora più famoso come magistrato che politico nel1998, una nascita piena di speranze ed entusiasmi ma non forse dalla piena consapevolezza di diventare presto un partito che avrebbe raggiunto e superato il traguardo del 9%. Nel 2013 quasi una risurrezione e la svolta: nuovo simbolo, via il nome di Di Pie-

tro che pur rimanendo la storia e l’anima del partito lascia il posto di Segretario diventando Presidente Onorario, il nuovo Segretario Nazionale Ignazio Messina nominato appena due mesi prima in piena democrazia da tutti gli iscritti in occasione del Congresso Straordinario di Roma di fine giugno con lo stesso mordente e determinazione di Antonio Di Pietro, serviti con toni più placati ma non meno concreti. Ed è sicuramente la sua figura che unisce come un ponte ideale i due Congressi: già presente in quello di 15 anni fa come entusiasta sostenitore, è rimasto fedele alla causa in tutti questi anni ed ora ne assume la giuda abbracciando e concretizzando la svolta pluralista di quello che non è più un movimento ma un partito vero e proprio che ha attraversato fortune e momenti difficili e che ora ha la maturità di sganciarsi dal suo fondatore per camminare da solo, svolta rappresentata simbolicamente dal nuovo simbolo che viene mostrato ufficialmente al pubblico per la prima volta. Infine diverso il tema: se nel 1998 sul-

le rovine di Mani Pulite il Paese viveva l’emergenza legalità, nel 2013 l’emergenza è quella del lavoro che diventa protagonista moltiplicandosi già nel titolo della due giorni: “Lavoro, lavoro, lavoro, lavoro, lavoro” declinato nelle possibili occasioni di crescita e rilancio (legalità, Europa, buona amministrazione) riassunte a conclusione dell’evento nelle parole del Segretario che riesce a formulare tutta una serie di proposte a costo zero per rilanciare l’occupazione nel nostro paese oggi ai minimi storici. Sansepolcro ieri e oggi dunque, la nascita e il risollevarsi dopo un periodo piuttosto difficile con la lucidità di chi sa ammettere i propri errori, ma è anche fiero di riconoscere la qualità del proprio operato lungo questi 15 anni di battaglie che hanno sempre avuto come obiettivo la tutela dei diritti dei più deboli e l’affermare quello Stato di Diritto oggi così corrotto nel Paese delle larghe intese e delle macchine del fango.

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Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle

Gruppo Consiliare Italia dei Valori




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