Jesi Oggi n. 1 - Marzo 2016

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Alle famiglie di Jesi

Jesi Oggi

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anno XXIII n. 1 / Marzo 2016

Periodico del COMUNE DI JESI Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori e Francesco Maria Tiberi Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1 Jesi (tel.0731.538365 jesioggi@comune.jesi.an.it). Stampa: Errebi Grafiche Ripesi Srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972

Costruiamo insieme la Jesi del futuro

foto Maurizio Paradisi

AZIONI CONCRETE PER LA SICUREZZA Altre nuove telecamere, più agenti in strada e maggiori controlli p. 13

NUOVI LAVORI SU STRADE ED IMPIANTI SPORTIVI



Scelte coraggiose e responsabili Anche se le Fondazione bancarie nel tempo hanno assunto un ruolo che non incarna più lo spirito per cui erano state pensate, è indubbio che la stagione iniziale e soprattutto l’epoca di presidenza del compianto Luigi Pieralisi abbiano rappresentato un limpido esempio della straordinaria capacità della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi di sostenere lo sviluppo economico, sociale, culturale della nostra città e dell’ampio territorio che abbraccia le valli del Misa e dell’Esino. Un ricordo di uomini e valori che si scontra oggi con la cruda realtà di una Fondazione il cui attuale presidente ha ammesso - sia pubblicamente sia per iscritto - che non sarà più in grado a breve di gestire nemmeno la parte ordinaria. Non sarà insomma più nelle condizioni di perseguire quegli scopi di utilità sociale e di promozione allo sviluppo economico che costituiscono la ragion d’essere della Fondazione Carisj, sancendone di fatto la sua liquidazione. E, al di là dell’aggrapparsi alla remota

speranza dell’improbabile esito positivo al ricorso contro il provvedimento del Governo o della causa contro i vecchi amministratori di Banca Marche, non c’è oggettivamente alcun futuro. Per questo sento il dovere come Sindaco di una delle principali Città di riferimento di questo territorio, di invitare i soci a compiere una serena riflessione circa l’opportunità di sciogliere definitivamente la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, senza il rischio che le spese di mantenimento della struttura e delle indennità possano erodere definitivamente le risorse rimaste. Un gesto che ritengo serio, responsabile, consapevole, oserei definirlo nobile se associato anche alla scelta, prevista dalle norme e dallo statuto, di donare il capitale mobiliare ed immobiliare residuo ad altra Fondazione che abbia le stesse finalità, come potrebbe essere una Fondazione bancaria con un solido capitale. Questo permetterebbe a quest’ultima Fondazione di smobilizzare nel tempo il capitale mobiliare ed immobiliare della

Fondazione Carisj, pari a 15 milioni oggi bloccati proprio perché ne costituiscono il capitale residuo - che potranno così essere utilizzati per favorire investimenti in questo territorio, dato che tutti gli studi convergono sul fatto che proprio la mancanza di investimenti sia stata il freno principale alla crisi del sistema produttivo. Credo che rispetto ad una scelta di questo genere, che oltre a salvaguardare i dipendenti presenti in Fondazione potrà favorire un incremento dell’occupazione magari giovanile del nostro territorio, l’intera comunità ne sarebbe grata e riconoscente. Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco

JESI UN PASSO AVANTI ANCHE SULLE UNIONI CIVILI L’Amministrazione comunale prende atto dell’approvazione della legge sulle Unioni Civili. Senza entrare nel delicatissimo tema delle adozioni, né delle varie posizioni espresse, si riscontra come finalmente siano state introdotte norme precise che danno certezza di diritto a quanto il Comune di Jesi aveva anticipato da ormai tre anni. Perché non va dimenticato che la nostra città è stata tra i pionieri su questo tema, avendo istituito da tempo, tra i pochissimi Comuni in Italia, un registro delle Unioni Civili (per coppie di fatto sia etero che dello stesso sesso)

proprio in attesa che fosse emanata una legge specifica. “Anche su questo fronte - ha avuto modo di sottolineare il sindaco Massimo Bacci che tale registro lo ha fortemente voluto e semptre considerato un importante segno di civiltà - ringrazio questo Consiglio comunale, ed in particolare quei consiglieri che hanno approvato il registro delle Unioni Civili, per aver permesso alla Città di Jesi di dare un segnale chiaro a tutti, dimostrando che in materia di diritti, di impegno sociale e di rispetto della dignità umana siamo sempre un passo avanti”.

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Qui Jesi Proponiamo in questa pagina, come di consueto, una sintesi degli argomenti che vengono trattati su Jesi Oggi, traducendoli anche in francese ed in tedesco, a beneficio dei nostri amici delle città gemellate di Mayenne e Waiblingen. SOMMARIO

/ Un Piano per disegnare il futuro della Città / Protocollo di sicurezza per le donne vittime di violenza / Un centro di accoglienza per i senza fissa dimora / Lotta allo smog Jesi presa a modello

In collaborazione con The Victoria Company

Comme d’habitude, nous proposons dans cette page une synthèse des thèmes qui sont abordés dans ce numéro de Jesi Oggi. Nous les proposons aussi en français et en allemand à l’attention de nos amis des villes jumelées de Mayenne et Waiblingen.

Auf dieser Seite bieten wir wie üblich eine Zusammenfassung der Themen, die bei Jesi Oggi behandelt werden, auch ins Französische und Deutsche übersetzt zugunsten unserer Freunde der Partnerstädte Mayenne und

SOMMAIRE

INHALT

/ Un Plan pour progetter le futur de la Ville

Waiblingen. / Ein Plan um die Zukunft der Stadt zu gestalten

/ Protocole de sécurité pour les femmes victimes de violences

/ Sicherheitsprotokoll für Frauen, die Opfer von Gewalt wurden

/ Un centre d’accueil pour les sans-domicile fixe

/ Ein Empfangszentrum für Obdachlose

/ Lutte contre la pollution Jesi considéré comme modèle

/ Kampf gegen Smog Jesi-ein Modell

Bâtissons le futur de la ville

Wir bauen die Zukunft der Stadt

L’Administration communale a confié à Nomisma, une grande société d’études économiques et policy advise, la responsabilité de déterminer des stratégies dont Jesi devrait utiliser pour obtenir des opportunités de développement futur du territoire. En bref, comprendre quels sont les procédés et les secteurs sociaux, culturels, économiques, et productifs sur lesquels investir si les actions prioritaires sont à concrétiser en peu de temps. Un choix qui s’impose dans un moment particulier de l’action gouvernementale, après presque quatre ans de travail intense et d’interventions en vue de redonner un nouveau décors à la ville et récupérer dans la Communauté ce sens d’appartenance capable de stimuler la participation qui résulte être fondamentale pour l’accomplissement des objectifs ambitieux et de grande importance. Pendant les 8 années prévues (de Février à Septembre) pour parfaire ce projet, Nomisma développera tout d’abord une analyse sur le contexte de référence et une révélation sur les défis sociaux, culturels et économiques de la ville, procèdera ensuite à la définition d’une vision stratégique de moyen à long terme et les options de développement, en déterminant un premier groupe d’actions prioritaires et crédibles pour la réalisation de la stratégie proposée.

Die Stadtverwaltung hat sich Nomisma, einem führenden Institut für Wirtschaftsforschung und politische Beratung, mit der Aufgabe anvertraut, die strategischen Achsen zu identifizieren, auf welche Jesi für zukünftige Entwicklungsmöglichkeiten setzen sollte. Kurz gesagt, um zu verstehen, welches die Szenarien und sozialen, kulturellen, wirtschaftlichen und produktiven Bereiche sind, in welche es zu investieren gilt, sowie welches die vorrangigen Maßnahmen sind, die sich kurzfristig realisieren lassen. Eine Wahl, die zu einem speziellen Zeitpunkt der Regierungsaktivitäten kommt, nach fast vier Jahren intensiver Arbeit und Interventionen erneuert die Stadt ihr Angesicht und belebt das Gefühl der Zugehörigkeit der Gemeinde wieder, um ein Interesse zu stimulieren, welches für das Erreichen umfassender und ehrgeiziger Ziele von wesentlicher Bedeutung ist. Zur Perfektionierung dieses Projektes, entwickelt Nomisma zunächst In diesen vorgesehen acht Monaten (von Februar bis September) eine Analyse zum lokalen Kontext und führt eine Erhebung zu den sozialen, kulturellen und wirtschaftlichen Herausforderungen der Stadt durch, um dann eine mittel- bis langfristige strategische Vision und Entwicklungsmöglichkeiten zu definieren zudem die Identifikation erster Prioritäten und Maßnahmen zur Realisierung der vorgeschlagenen Strategie.

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Costruiamo il futuro della città Con la riconversione dell’ex Sadam vi era l’impegno, da parte del Gruppo Maccaferri, di realizzare uno studio per verificare come meglio riposizionare le attività del commercio al dettaglio in città rispetto alla nuova situazione che si sarebbe venuta a creare con la realizzazione di un parco commerciale in luogo dell’ex zuccherificio. Cogliendo questa opportunità, l’Amministrazione Comunale di Jesi ha preso contatti con il Gruppo Maccaferri per ampliare l’orizzonte di tale studio e riempirlo di ulteriori contenuti. Nasce così la scelta di affidare alla società di studi economici Nomisma l’incarico di individuare gli assi strategici su cui Jesi dovrebbe scommettere per intercettare opportunità di sviluppo futuro per il territorio. Insomma capire quali sono gli scenari ed i settori sociali, culturali, economici e produttivi su cui investire se le azioni prioritarie da concretizzare nel breve periodo. Una scelta che giunge in un momento particolare dell’azione di governo, dopo quasi quattro anni di intenso lavoro e di interventi per restituire un nuovo decoro alla città e recuperare nella Comunità quel senso di appartenenza in grado di stimolare maggiore partecipazione ed aspirare ad obiettivi ancora più ambiziosi. Una scelta che giunge, soprattutto, dopo aver risanato il bilancio del Co-

Un Piano di sviluppo per individuare gli assi strategici su cui investire per garantire al territorio opportunità economiche e nuova occupazione

mune dai gravissimi squilibri in cui era invischiato (tra deficit strutturale ed indebitamente complessivo), permettendo ora di poter programmare investimenti senza salti nel buio, ma anzi dando attuazione a progetti che in passato erano invece rimasti inevitabilmente sulla carta proprio a causa dei conti pubblici fuori controllo. Negli 8 mesi di tempo previsti (da febbraio a settembre) per perfezionare questo progetto, Nomisma svilupperà una analisi di contesto, effettuerà una rilevazione sulle sfide sociali, culturali ed economiche della città, poi passerà a definire una visione strategica di medio-

lungo periodo e le opzioni di sviluppo, individuando un primo gruppo di azioni prioritari e credibili per la realizzazione della strategia proposta. Si tratta della stessa metodologia utilizzata dalle città capoluogo di provincia alle quali la Regione ha chiesto di dotarsi un Piano strategico per accedere a fondi europei. Per raggiungere questo obiettivi, sarà sviluppato un processo condiviso che coinvolgerà non solo amministratori e tecnici, ma la comunità territoriale nel suo insieme, a partire dagli stakeholders fino a coinvolgere l’intero Consiglio comunale aperto alle forze socio-economiche del territorio ed ai Comuni limitrofi.

CHI È NOMISMA Nomisma è una società di studi economici e di policy advice, costituita a Bologna nel 1981, per iniziativa di un gruppo di accademici e economisti e di cui sono azionisti oggi istituti di credito, imprese e gruppi finanziari italiani ed esteri. La società svolge attività di ricerca, consulenza ed assistenza tecnica sui fattori della produzione, sull’economia dei settori e delle imprese, sui problemi dello sviluppo reale e

della crescita, a livello internazionale, nazionale e locale. Una parte consistente delle attività è incentrata sul policy advice e l’assistenza tecnica ai soggetti nazionali e internazionali impegnati nei processi di formulazione di politiche per lo sviluppo del territorio, di piani di riqualificazione e di progetti di valorizzazione di aree urbane e complessi immobiliari.

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STRADE E MARCIAPIEDI: Lavori per 335 mila euro Al via la manutenzione straordinaria Coinvolte pure le aree verdi delle scuole

La Giunta comunale ha individuato un primo importante intervento di manutenzione su strade e marciapiedi da realizzarsi nel corso dell’anno corrente con gli operai che saranno assunti a tempo determinato per un investimento complessivo di 255 mila euro. Sono risorse in buona parte già disponibili in forza dell’approvazione del bilancio preventivo nello scorso mese di dicembre che permette, come era già stato sottolineato allora, di programmare fin da subito gli interventi e rendere così più celere ed efficiente la macchina amministrativa. Il progetto elaborato dall’Area Servizi Tecnici, che prenderà il via con il mese di aprile, si svilupperà su più parti della città e prenderà in considerazione, oltre a strade e marciapiedi, anche pertinenze stradali e manutenzione del verde. Nel dettaglio, si procederà al ripristino

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degli avvallamenti su sede stradale e chiusura delle buche in viale della Vittoria, nel quartiere a monte dell’Ospedale Carlo Urbani compreso tra via Agraria e via Paradiso, e in quello a valle del medesimo Ospedale (via Pezzolet, via Schweitzer, via Tolstoj, via Montessori, ecc.) nel quartiere attorno a via Roma (comprese, tra le altre, via Asiago e via Monte Tabor), nella zona industriale Zipa e in diverse strade extraurbane (tra cui via Tabano, via Montegranale. ecc.). Saranno poi sistemati i marciapiedi nei quartieri a monte ed a valle del Carlo Urbani, in via Gramsci, via San Pietro Martire, nel quartiere di via Roma, al quartiere Prato ed in piazzale San Savino. La sbanchinatura nelle strade extraurbane interesserà via Torre, via Bagnatora, via Agraria vicinale, via Minonna,

via Cascamificio, via Spina, via Piandelmedico, via Acquasanta, via San Marcello, via Dunant, via Zanibelli, la pista ciclabile lungo il fiume ed altre strade extraurbane inghiaiate. Lavori di sistemazione su buche ed avvallamenti anche in via Cannuccia e via Gangalia Alta. La manutenzione straordinaria del verde di pertinenza stradale riguarderà gli spartitraffico di viale Don Minzoni. Via XX Luglio e via Cupramontana. Si procederà inoltre alla riqualificazione delle aree di pertinenza degli edifici scolastici e dei relativi arredi, nonché degli arredi presenti all’interno dei parchi pubblici con ripristino delle recinzioni e manutenzione dei giochi. Gli interventi saranno realizzati dai 6 cantonieri che saranno assunti per un periodo di 9 mesi. Si procederà per stralci, fin da subito con un intervento per circa 100 mila euro che interesserà marciapiedi e arredi scolastici. Poi, di seguito tutte le altre attività previste nel progetto. A questo importante intervento di manutenzione complessiva di strade e marciapiedi della città si dovrebbero aggiungere a breve anche altri lavori per 80 mila euro, residuale finanziamento avuto dalla Regione Marche per gli eventi calamitosi del 2012 e non ancora assegnato. Anche in questo caso gli interventi previsti riguardano la sistemazione delle strade ed il ripristino dei marciapiedi nelle zone di San Giuseppe e al Prato.


L’AQUILONE È TORNATO A VOLARE Dal mese di gennaio è tornato ad animarsi di bambini l’Aquilone, con l’arrivo dell’asilo nido 44 Gatti che ha lasciato la sua vecchia sede. La scuola di via Suor Maria Mannori, accanto all’Arco Clementino, si presenta oggi come una struttura totalmente rimessa a nuovo, circondata da un magnifico giardino, con aule ampie e dotate di ogni comfort, capaci di accogliere i 26 piccoli alunni iscritti. Il sindaco Massimo Bacci, nell’inaugurare l’Aquilone, ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione comunale sul fronte dell’edilizia scolastica. Nello stesso Aquilone sono per altro partiti i lavori anche del primo piano dove tro-

veranno posto due sezioni della scuola dell’infanzia attualmente ospitate presso la struttura di legno all’ex fornace. Nel ringraziare il personale dei lavori pubblici e dei servizi educativi che ha lavorato per garantire l’immediata operatività della struttura, Bacci ha espresso i sensi di gratitudine anche alla Fondazione Cariverona che ha contribuito a sostenere il significativo investimento. Ha annunciato anche che il prossimo obiettivo, sul fronte dell’edilizia scolastica, sarà la realizzazione del nuovo Lorenzini. L’asilo nido 44 Gatti è gestito dalla Coos Marche che, attraverso il suo presidente Amedeo Duranti, ha ringraziato

l’Amministrazione comunale per aver messo a disposizione una struttura nuova e funzionale di piena soddisfazione per educatrici e genitori, in grado di garantire la piena applicazione del format educativo previsto per i bambini.

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BOCCIODROMO PRESTO RIMESSO A NUOVO Pronti a partire i lavori per ripristinare i danni dell’incendio

Entro l’estate sarà rimesso a nuovo il bocciodromo comunale di via La Malfa intitolato alla memoria di “Leonello Rocchetti” e seriamente danneggiato dall’incendio divampato nella notte del 26 settembre scorso. L’impegno dell’Amministrazione comunale a restituire piena funzionalità alla struttura pubblica è stato formalizzato con l’approvazione del progetto definitivo che ha permesso di dare il via alla gara per l’assegnazione dei lavori. Il cantiere sarà aperto in aprile e l’Area Servizi Tecnici conta di chiuderlo al massimo entro tre mesi. Ben definiti gli interventi da compiere nella parte del bocciodromo coinvolta dalle fiamme per una spesa di circa 150 mila euro. La somma è in larga parte coperta dall’assicurazione che ha comunicato a fine febbraio, a seguito di tutte le indagini e gli accertamenti previsti, il riconoscimento del danno e l’importo dovuto. In sostanza si ricostruirà ciò che il rogo ha distrutto (in particolare i vari impianti), risanando gli ambienti e dotando il bocciodromo di un efficace sistema antincendio. L’Amministrazione comunale ha anche espresso la volontà di effettuare successivamente un ulteriore intervento al tetto della struttura, dove installare un impianto fotovoltaico in grado di produrre energia elettrica. Per questo ha dato mandato all’Area Servizi Tecnici di elaborare il relativo progetto in attesa di reperire le risorse finanziarie necessarie all’investimento. “Fin dal primo istante - ha sottolineato l’assessore allo sport Ugo Coltorti - ave-

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vamo assicurato la società che gestisce l’impianto che avremmo fatto di tutto per rimettere la struttura a posto. Gli uffici hanno proceduto celermente al progetto ed eravamo solo in attesa che il perito stimasse i danni e l’assicurazione

riconoscesse le risorse per procedere poi ad assegnare i lavori. È il primo step a cui seguirà un altro importante intervento al tetto, ma anche per sistemare altre parti della struttura così come condiviso con la stessa bocciofila”.

Via l’amianto dalla “Carducci” Nella storica palestra anche interventi di miglioramento energetico A circa mezzo secolo dalla sua realizzazione, la palestra Carducci sarà oggetto di un importante intervento di manutenzione straordinaria volto a rimuovere la copertura in amianto ed a migliorare l’efficienza energetica. Intorno ai 150 mila euro l’investimento necessario, che il Comune ha acquisito con un mutuo a tasso agevolato dall’Istituto di Credito Sportivo. Struttura a suo modo “storica”, dove pezzi importanti dello sport cittadino hanno mosso i primi passi, l’impianto accusa ormai i segni del tempo. Con l’intervento programmato dall’Area Servizi Tecnici, oltre alla rimozione dell’amianto e alla realizzazione di una nuova copertura rispettosa delle norme,

verrà anche montano un più efficace e funzionale controsoffitto, mentre saranno sostituiti tutti gli infissi con altrettanti a migliore tenuta. Prevista infine la tinteggiatura esterna per restituire piena dignità all’impianto. Proprio in ragione della particolarità dell’intervento, e soprattutto per la presenza di amianto da smaltire, si conta di effettuare i lavori durante il periodo estivo quando sarà chiusa l’attigua scuola.


La mia nuova casa? Me la costruisco in AUTORECUPERO La Regione Marche ha assegnato al Comune di Jesi oltre 560 mila euro per sostenere l’intervento residenziale mediante “autorecupero” all’interno del complesso San Martino di piazza Oberdan, accanto a Corso Matteotti. Diciotto appartamenti, da 60 a 120 metri quadrati, con cantina privata e parcheggio pubblico nel cortile interno dell’edificio, che potranno essere acquistati a prezzi molto convenienti da quanti abbiano un reddito Isee non superiore ai €.39.701,19 e che non abbiano avuto precedenti assegnazioni in proprietà di alloggi pubblici o comunque non siano titolari della proprietà di una abitazione. Una scelta assolutamente innovativa, che consente di poter acquistare un appartamento abbattendo il costo finale sia grazie al contributo regionale, sia per la possibilità dell’acquirente di prestare ore lavorative per la manodopera volta alla ristrutturazione dell’edificio che andranno a scalare sul prezzo finale dell’alloggio prescelto. Tali ore lavorative potranno essere prestate sia dal soggetto beneficiario che da un suo coadiuvante

Ancora più conveniente (€1.300 al mq.) l’acquisto dei 18 appartamenti disponibili al complesso San Martino e riservati a chi non ha già immobili di proprietà

fino al 3° grado di parentela. Non solo: per rendere maggiormente appetibile l’offerta e consentire a famiglie con un reddito medio di poter finalmente coronare il sogno di avere una casa di proprietà, il Consiglio comunale, lo scorso mese di gennaio, ha deciso di rimodulare i costi dell’intervento urbanistico, compreso il costo dell’immobile, e dunque riducendo ulteriormente il prezzo al metro quadrato degli appartamenti che si attesterà pertanto intorno ai €.1.300, rispetto ad un valore di mercato che è intorno ai 2.000. L’intervento edilizio sarà realizzato da una cooperativa di cittadini

interessati all’acquisto dell’immobile e alla sua ristrutturazione mediante autorecupero. Il rappresentante portavoce della costituenda cooperativa è l’ing. Filippo Tassi. Dal momento che non tutti i 18 appartamenti sono stati ancora opzionati da quanti avevano a suo tempo presentato domanda, coloro che a tutt’oggi fossero interessati a ricevere informazioni sia tecniche che economiche per valutare l’opportunità di acquistarne uno, potranno rivolgersi all’Ufficio Urbanistica dell’Area Servizi Tecnici del Comune (0731 538263, 538231 o 538316) che fornirà la documentazione necessaria.

Oneri, agevolazioni per il recupero Procedure più semplici per il versamento degli oneri di urbanizzazione per chi costruisce da nuovo o per chi ristruttura vecchi fabbricati (con demolizione e successiva ricostruzione). È quanto deciso dal Consiglio comunale che ha modificato il regolamento dell’incidenza degli oneri, rendendo immediatamente operative norme che di fatto riorganizzano e razionalizzano la materia ed agevolano il cittadino in questo adempimento.

Oltre alla semplificazione, il provvedimento votato in Consiglio comunale, introduce anche coefficienti correttivi degli importi da versare che agevolano in particolare gli interventi di recupero. Una scelta precisa, questa dell’Amministrazione comunale, coerente con l’impegno volto a favorire e privilegiare il recupero dell’esistente piuttosto che il consumo di ulteriore suolo.

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CODICE ROSSO Nasce un piano operativo di protezione per le donne vittime di violenza per fornire immediata assistenza. Piena sinergia tra Comune, Asp, forze dell’ordine, strutture sanitarie e associazioni È stata scelta volutamente la data dell’8 marzo per presentare Codice Rosso, uno speciale programma di protezione delle donne vittime di violenze promosso dall’Amministrazione comunale e dall’Azienda servizi alla persona (Asp), condiviso con le forze dell’ordine, il pronto soccorso, l’Asur, l’associazione Casa delle Donne. Si tratta di un vero e proprio protocollo operativo - tra i primi in Italia - che non si basa su semplici enunciazioni di principio, ma su azioni concrete, puntuali ed efficaci. Perché d’ora in poi qualsiasi donna che denuncia una violenza o un abuso troverà immediatamente una rete di aiuto ed assistenza completa, per sé e per gli eventuali figli o congiunti prossimi. E questo grazie ad una piena sinergia tra più soggetti che supera qualsiasi difficoltà generata da fastidiosi iter burocratici. Che la violenza sulle donne sia un

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dramma che coinvolge anche il nostro territorio lo testimonia proprio lo sportello anti-violenza della Casa delle Donne di Jesi: 35 le segnalazioni pervenute lo scorso anno. In almeno tre casi si è arrivati alla messa in sicurezza in luoghi protetti: due le madri, rispettivamente con quattro e tre figli, che l’Azienda servizi alla persona, dopo l’allontanamento dal soggetto maltrattante, ospita in strutture specializzate; una terza ha invece da poco fatto ritorno al suo paese d’origine dopo essere stata vittima di violenza e assistita dall’Asp. Il protocollo, ha spiegato il direttore dell’Asp Franco Pesaresi, “non punta su principi ma su procedure operative, ovvero concretamente dice chi fa che cosa nel momento in cui ci si trova di fronte una donna vittima di violenza e maltrattamenti. Ad esempio se una

vittima si presenta al pronto soccorso, allo sportello della Casa delle Donne o alle forze dell’ordine quando i nostri uffici sono chiusi, il protocollo chiarisce come comportarsi in casi gravi accompagnando chi ha bisogno di ospitalità presso centri di Pesaro e Fano con cui collaboriamo oppure presso uno dei tre alberghi di Jesi convenzionati”. L’assessore ai servizi alla persona Marisa Campanelli ha aggiunto: “Il protocollo, ora a carattere sperimentale, permette di superare quelle difficoltà di gestione dei vari casi che gli iter burocratici richiesti possono sollevare. È una risposta ad un problema la cui urgenza è ben presente anche sul nostro territorio”.


LA CASA DELLE GENTI

Un tetto agli “invisibili” Aperta con l’inizio dell’anno, la Casa delle Genti è un centro di pronta accoglienza per senza fissa dimora (per ora soltanto uomini) ricavata dal recupero dell’ex scuola materna Cascamificio, nell’omonima via, in zona Campo Boario. Una struttura che pone Jesi all’avanguardia in ambito regionale nell’attenzione verso la marginalità sociale più accentuata, ma che garantisce al tempo stesso anche maggiore sicurezza visto che ospita quei senzatetto che in passato erano costretti a bivaccare nei luoghi più improbabili, generando, pur nella loro innocuità, preoccupazione e senso di abbandono. Realizzata dall’Asp - l’Azienda Servizi alla Persona a cui il Comune di Jesi ha affidato i servizi sociali - la Casa delle Genti ha 16 posti ed è gestita dal Gruppo Umana Solidarietà che si fa carico della sua apertura giornaliera: accoglienza dalle ore 18 alle ore 20, con uscita alle ore 8 dell’indomani. Una ampia fascia durante la quale gli ospiti - una sessantina finora - ricevono un pasto, hanno a disposizione servizi igienici, un letto e la colazione. Per la funzione che svolge è rivolta esclusivamente ai senza tetto - italiani e stranieri - in possesso di documenti regolari e validi. Gli ospiti possono rimanere nella struttura per massimo 15 giorni, per non più di tre volte in un anno. Chi arriva alla Casa delle Genti, troverà a riceverlo un operatore diurno e uno notturno, due volontari del servizio civile e altre figure, come gli avvocati di strada, pronti a fornire consulenza e supporto. Nelle Marche è presente un solo altro Centro di pronta accoglienza per senza dimora a gestione comunale.

// L’ex scuola materna ristrutturata per ospitare i senza fissa dimora

// Il taglio del nastro della nuova struttura

Gli “invisibili” sono uomini e donne che incrociamo ogni giorno per strada, ma non riusciamo a vederli. Perché vivono così al di sotto del livello minimo di dignità umana che scompaiono ai nostri occhi, confondendosi come elementi inanimati del paesaggio urbano. Gli “invisibili” sono uomini e donne senza fissa dimora. Li puoi trovare su una panchina o su un ciglio di una strada, senza neanche la forza o il coraggio di chiedere l’elemosina, con una bisaccia come unica compagna di viaggio, piena zeppa solo dei tormenti di una vita. A loro abbiamo dedicato la Casa delle Genti, una nuova struttura che offre una accoglienza temporanea di qualche giorno. Forse una piccola finestra nella loro vita, certamente uno specchio di fronte al quale gli “invisibili” prendono le sembianze di esseri umani e possono avere un tetto ed un pasto caldo. La Casa delle Genti è stata pensata come un centro dove qualcuno li accoglie chiedendo loro, forse per la prima

volta, nome e cognome, dove c’è un assistente sociale ed un avvocato di strada con cui scambiare due parole, ricevere assistenza e consigli, affinché il loro viaggio per chissà dove possa poi proseguire con qualche sogno o qualche speranza da mettere in quella bisaccia. Ringrazio l’Azienda Servizi alla Persona per la capacità progettuale ed operativa nella realizzazione di questa struttura. Ed a chi mi ha chiesto perché Jesi sia uno dei due Comuni delle Marche ad aver pensato ad una simile iniziativa, come a dire che altrove non se ne avverte il bisogno, ho risposto allo stesso modo di quando mi hanno domandato il motivo per cui avevamo deciso di realizzare un nuovo e dignitoso centro diurno per diversamente abili: il grado di civiltà di una comunità lo si misura dall’attenzione verso i soggetti più fragili ed indifesi. E la comunità di Jesi, in questo, può dare lezioni di vita a chiunque. Il Sindaco Massimo Bacci

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Abbattute le piante a rischio caduta Ben 16 gli alberi gravemente lesionati

Nell’ambito del programma invernale di potatura, sono stati 16 gli alberi abbattuti tra viale della Vittoria (nel tratto compreso tra viale Cavallotti e via San Francesco) e la stessa via San Francesco perché presentavano gravi lesioni tali da essere pericolosi per la pubblica incolumità. La decisione è stata assunta a seguito del preventivo esame visuale e strumentale dello stato vegetativo delle piante, confermato poi dai fatti, come si evince dalla foto che evidenzia come l’ionterno del tronco fosse irrimediabilmente compromesso. Al riguardo l’Area Servizi Tecnici informa che l’intervento di potatura dei Viali sarà certificato per 4-5 anni dagli ope-

ratori della ditta incaricata: pertanto in questo lasso di tempo non sarà necessario effettuare alcun altro intervento. Si è trattata di una nuova metodologia di gestione della alberate stradali, già applicata in altri Comuni italiani con viali simili. Per autunno è stata invece programmata la potatura della parte restante di viale della Vittoria, e dunque nel tratto compreso tra l’incrocio con via San Francesco e l’immissione in viale del Lavoro.

Via all’ampliamento del cimitero monumentale Fa il pieno l’avviso per l’assegnazione di nuovi loculi: ben 457 richieste sulle 480 disponibili. Assegnati tutti i 36 sarcofagi

Parte l’appalto per l’ampliamento del cimitero monumentale. Un intervento atteso da oltre 30 anni, per rispondere in maniera esaustiva ad una perdurante situazione di forte criticità dovuta alla mancanza di loculi disponibili. Problema che il Comune ha affrontato negli anni con interventi tampone (come il recupero dei loculi incustoditi) e che oggi trova finalmente una risposta concreta e definitiva, rispondendo alle aspettative di tante famiglie. E già, perché i due avvisi con i quali il Comune ha avviato le procedure per l’assegnazione in con-

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cessione di una prima tranche di nuovi loculi, sarcofagi ed ossari hanno avuto una adesione straordinaria. A fronte di una disponibilità complessiva per il momento limitata a 480 nuovi loculi, sono state prenotate 457 sepolture. La disponibilità dei sarcofagi - 36 unità - è andata, invece, completamente esaurita. Risultano, inoltre, assegnati anche 80 loculi ossari. Allo stato dei fatti, dunque, questo primo intervento risulta interamente autofinanziato. La struttura che sorgerà - e che è parte prevalente di un progetto

complessivo per 750 loculi ed un investimento superiore ai due milioni di euro - sarà funzionale, perfettamente fruibile e completa anche nelle finiture. Questo ampliamento del cimitero comunale, come è già stato ricordato in sede di presentazione del progetto, contribuirà anche ad una riqualificazione della parte vecchia del camposanto, attraverso una nuova costruzione che sorgerà di fronte al cancello d’ingresso, inglobando le due file di loculi esterne al perimetro originario e sviluppandosi in maniera armonica con l’architettura esistente.


SICUREZZA

NUOVE MISURE A SUPPORTO DELLE FORZE DELL’ORDINE Il Sindaco: “Più telecamere e polizia locale in servizio fino alle ore 24” “L’escalation di furti in appartamento anche in presenza dei proprietari, sta assumendo nella nostra città un livello preoccupante”. Nelle parole del sindaco Massimo Bacci c’è il sentimento diffuso di una città vittima di numerosi reati contro il patrimonio che vuole reagire. Lo stesso sindaco lo evidenzia: “Fermo restando che il Comune può svolgere solo funzioni di raccordo e collaborazione, ma non può entrare nelle dinamiche della sicurezza che come noto spettano in via esclusiva alle forze dell’ordine, ritengo doveroso assumere fin da subito precise iniziative”. La prima, legata all’opportunità di poter procedere finalmente all’assunzione di nuovi vigili, contempla un ampliamento dell’orario di servizio, almeno nei fine settimana. “Preso atto che il Ministero ha finalmente dato la possibilità di chiamare in servizio personale per la polizia locale – ha sottolineato Bacci - si procederà quanto prima alla chiamata in servizio di nuovi agenti sulla base della graduatoria del concorso che il Comune di Jesi aveva già effettuato. E proprio in conseguenza di un organico leggermente rimpinguato rispetto ad una dotazione organica che, per il limite delle assunzioni disposte dalla legge, resta ancora al di sotto delle effettive necessità, si potrà finalmente disporre un maggiore pattugliamento almeno fino alle ore 24, a cominciare dai fine settimana”. Una attività preventiva che si unisce a quella della videosorveglianza. Dopo le

telecamere installate tra zona Torrione e Porta Valle, sta per partire il nuovo appalto per ampliare l’impianto lungo via Trieste, strade limitrofe e fino al parcheggio dietro alla stazione. Ma non solo. “All’Area Servizi Tecnici del Comune - ha evidenziato infatti il sindaco - è stato comunicato che il ribasso d’asta per l’appalto sulla nuova videosorveglianza venga utilizzato per finanziare l’installazione di nuove telecamere che saranno posizionate nei luoghi più efficaci condivisi con la Prefettura di Ancona”. E proprio in previsione di dotare di “occhi elettronici” sempre più zone della città, all’Unità ambientale dell’Area Servizi Tecnici è stato disposto che il nuovo appalto della pubblica illumi-

// Polizia locale in servizio presto anche di notte a partire dai fine settimana

nazione, che prevede, con un progetto di straordinaria portata innovativa, la sostituzione di oltre tremila punti luce in città (praticamente larga parte del perimetro urbano), sia supportato da interventi tecnici ai lampioni che prevedano anche la futura installazione di telecamere.

“Mille occhi sulla città” Il Comune di Jesi chiederà alla Prefettura di aderire al protocollo d’intesa “Mille occhi sulla città” nato per iniziativa del Ministero dell’Interno che prevede una stretta cooperazione tra forze dell’ordine ed Istituti di vigilanza privati per un impegno a collaborare, segnalando ogni anomalia rilevata che possa interessare l’ordine pubblico, disponendo inoltre sinergia tra le centrali operative e garantendo la trasmissione di dati e informazioni utili. “Proprio in ragione di una strategia che deve essere condivisa e pianificata con chi ha competenze specifiche ed adeguate professionalità in materia di sicurezza – ha detto il Sindaco Massimo Bacci - esprimo la mia forte e piena contrarietà ad iniziative sporadiche di gruppi di cittadini, non coordinate con le forze dell’ordine, che portano al solo risultato di ingenerare confusione e pericolose incomprensioni”.

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METTIAMOCI IN GIOCO Attuato il progetto ‘I.U.T.’: i giovani per la città

Da circa un anno il Comune di Jesi, in collaborazione con le scuole superiori della città, ha elaborato un progetto per l’organizzazione di eventi che rendano sensibile la cittadinanza alle iniziative sociali pensate e realizzate dagli studenti stessi. Tutto è cominciato con un incontro avvenuto nella sede della sala consiliare, tra alcuni assessori e consiglieri del Comune, e una larga rappresentanza delle scuole, tra docenti ed alunni. In quell’occasione veniva aperto un tavolo di discussione per la realizzazione di incontri socio-culturali sui più svariati argomenti. Gli studenti hanno trovato piena disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale nell’invito a proporre eventi e suggerimenti per il miglioramento del vivere sociale. Primo esempio “La giornata dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, per spiegare con maggior sensibilità la questione dei diritti civili legati al mondo infantile ed adolescenziale. Il progetto consiste nell’organizzazione di una giornata dedicata in particolare ai bambini, con attività ricreative ed istruttive allo stesso tempo, in collaborazione con associazioni no-profit, da svolgere sia all’aperto che in aree messe a disposizione dal Comune. Intraprendenti, Uniti, Tenaci, acronimo del progetto ‘I.U.T.’, sono gli aggettivi che caratterizzano i partecipanti all’iniziativa, due rappresentanti per ogni istituto/ liceo jesino: l’intento è quello di coinvolgere con passione e dedizione tutti i giovani che sono interessati in qualche maniera a migliorare la nostra città. Si tratta di realizzare in concreto attività vivibili e

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// Gli studenti del Progetto Giovani con l’assessore Marisa Campanelli compatibili con il nostro territorio. Gli studenti sono disposti a mettersi in gioco sviscerando le loro competenze nonché le loro potenzialità: ad esempio è stato proposto di aprire un chiosco nei pressi del parco del Ventaglio, luogo conosciuto come punto di ritrovo ma minimamente organizzato per l’accoglienza; si è pensato di organizzare una giornata nel ricordo della morte di Giuseppe Impastato, con la visione di film e video e l’apertura di dibattiti per sensibilizzare, sia ragazzi che adulti, sulla questione delle organizzazioni criminali mafiose. Inoltre sono stati previsti una serie di concerti di band emergenti della Vallesina, per animare le serate estive e per dare l’opportunità ai giovani di esprimersi anche attraverso la musica. Partendo da un’idea dei rappresentanti del Liceo Artistico E. Mannucci è stata infine progettata con data da destinarsi, una mostra nella quale verranno esposte le opere pittoriche e scultorie degli studenti dove il miglior lavoro verrà inol-

tre premiato. Importante è stata la preparazione della ‘Giornata Nazionale dei Fiocchetti Lilla’. Lo scopo dell’iniziativa era quello di rendere nota la gravità dei problemi legati ai disturbi del comportamento alimentare. Nella giornata del 15 marzo i ragazzi hanno trasmesso un video di sensibilizzazione nelle scuole, inoltre hanno distribuito nel pomeriggio delle mele legate con un fiocchetto viola, simbolo della giornata, in piazza della Repubblica. La giornata è terminata poi con la colorazione dell’acqua della fontana Pergolesi, di fronte alla chiesa delle Grazie, di colore lilla. Per raggiungere gli obiettivi prefissati il Comune ha messo a disposizione sia un fondo che una sede: sta ai giovani studenti e alla loro voglia di farsi sentire a far sì che il sogno si tramuti in realtà. Il futuro è nelle loro mani, l’ottimismo nei loro intenti. Gli alunni del Progetto Giovani coinvolti nel progetto


LOTTA ALLO SMOG

Jesi presa a modello “Jesi ha il merito di aver messo in atto interventi efficaci contro le polveri sottili, altri Comuni dovrebbero imitarla”. Parola della dottoressa Paola Tombolesi, responsabile del servizio Qualità dell’Aria dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente delle Marche (Arpam), intervenuta in commissione consiliare per illustrare le modalità con cui l’organismo di riferimento delle Marche per il controllo della qualità dell’aria misura l’inquinamento delle famigerate Pm10. La stessa Tombolesi ha confidato poi di aver inviato in tempi non sospetti al sindaco Massimo Bacci una mail personale per esprimere apprezzamento per le ordinanze positive emesse negli ultimi tempi: riduzione dei gradi di riscaldamento domestico e industriale, divieto dell’uso dei caminetti a legna se l’abitazione ha altro impianto di riscaldamento, blocco dei vecchi diesel più inquinanti. Un parere autorevole da parte di chi, per professione, si occupa della qualità dell’aria nella nostra regione e che incoraggia le azioni dell’Amministrazione comunale per affrontare in maniera seria e concreta la problematica delle polveri sottili tornate alla ribalta dopo che la centralina di viale della Vittoria ha registrato, nel 2015, 57 giorni di superamento del limite di 50 microgrammi per metro cubo contro i 35 giorni consentiti dalla legge. L’elevato numero di sforamenti, lo scorso anno, si è registrato tra metà ottobre

L’Agenzia Regionale per l’Ambiente, massimo organismo di controllo della qualità dell’aria nelle Marche, premia l’efficacia delle azioni avviate nella nostra città: “Il Comune ha preso seri provvedimenti. Altri dovrebbero imitarlo”

10 AZIONI CONCRETE 1 2 3 4

REALIZZATI I PRIMI 5 CHILOMETRI DI PISTE CICLABILI

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CONTRIBUTI AI RISTORANTI PER L’ACQUISTO DEI FILITRI DEI CAMINI A LEGNA

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ORDINANZA PER RIDURRE TEMPERATURE IN ABITAZIONI E IMPRESE

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ORDINANZA PER VIETARE L’ACCENSIONE DI CAMINI O STUFE A LEGNA (O SIMILARI) SE IN CASA VI È UN ALTRO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO

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INSTALLATO UN SECONDO POLVEROMETRO PER MISURARE LA QUALITÀ DELL’ARIA

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APPALTATI I LAVORI PER ALTRI 5 CHILOMETRI DI CICLABILE DATI CONTRIBUTI PER L’ACQUISTO DI BICICLETTE SOSTITUITE AUTO BLU ED AUTO DI SERVIZIO CON BICICLETTE A PEDALATA ASSISTITA

ORDINANZA PER LIMITARE IL TRANSITO DEI VEICOLI DIESEL PIÙ INQUINANTI

POTENZIATI PIEDIBUS E ISTITUITO IL CAR-POOLING SCOLASTICO CON BUONI SCONTO ALLE FAMIGLIE ADERENTI

(segue a pag 16)

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(da pag 16)

e metà dicembre dopo che, nei 10 mesi precedenti, i giorni di sforamento erano stati appena 15. L’effetto combinato dell’accensione degli impianti di riscaldamento con una situazione meteorologica che ha registrato perdurante assenze di pioggia e vento ha determinato il picco sulla base dei rilievi effettuati dalla centralina ufficiale posta in prossimità del semaforo tra viale della Vittoria e viale del Lavoro. C’è da dire che l’altra centralina per la rilevazione di Pm10 ed anche Pm 2,5 acquistata dal Comune e posizionata in via Roma (zona ex seminario) per monitorare al meglio la situazione, ha fatto registrare la metà dei superamenti rispetto a quella del Viale. “Questo significa - ha evidenziato al ri-

guardo l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano - che il traffico veicolare è la causa principale della presenza polveri sottili nell’aria che respiriamo, ma anche i riscaldamenti domestici contribuiscono alle immissioni di polveri. Soprattutto i caminetti e le stufe a pellet, visto che un solo caminetto emette una quantità di polveri pari a circa 2000 caldaie a gas. È evidente quindi che la quantità di inquinanti, quali le polveri sottili, presenti nell’aria che respiriamo dipende dai nostri comportamenti. Ogni cittadino può contribuire a peggiorare o migliorare la qualità dell’aria della nostra città. È importante che ognuno faccia delle scelte responsabili: cerchiamo di usare l’automobile il meno possibile, preferendo i mezzi pubblici o la bicicletta o le nostre gambe per fare tragitti brevi. Teniamo il riscaldamento più basso, bastano 19

gradi in casa, come per altro dispone una apposita ordinanza, non accendiamo stufe e caminetti che inquinano tantissimo l’aria”. E sulla mobilità sostenibile le azioni dei cittadini sono sostenute da importanti provvedimenti da parte del Comune che non trovano riscontro in regione se non in pochi sensibili Comuni. A partire dal piano delle piste ciclabili. Cinque chilometri realizzati nel 2015 per collegare il centro della città con la parte nord e la parte ad ovest, altri cinque chilometri pronti ad essere realizzati nel 2016 (lavori in partenza ad aprile). Stavolta si raccorderà alla pista esistente un percorso che si snoda da ovest ad est, o per meglio dire da via Roma a San Giuseppe, per migliorare ulteriormente e mettere in sicurezza i percorsi casa-lavoro/scuolacasa da parte di chi seglie la bicicletta

CENTRALINE E POLVERI Il chiarimento dell’Ufficio Ambiente della Regione Marche Il fatto che la centralina di Viale della Vittoria abbia registrato, nel 2015, 57 sforamenti giornalieri ai limiti previsti per le polveri sottili e che nessuna altra centralina della regione abbia raggiunto un così alto numero (anche perché nel frattempo ne sono state chiuse diverse), ha fatto maturare, in taluni, la considerazione che Jesi sia stata lo scorso anno la città più inquinata delle Marche. A smentire un simile non invidiabile primato è stato però l’Ufficio Ambiente della Regione Marche che così chiarisce: il fatto che la centralina di Jesi, l’unica posta per altro in una via ad alta densità di traffico, abbia registrato più sforamenti in assoluto sui limiti massimi di Pm10 nel 2015 non è dettato dal fatto che in questa città la situazione sia peggiore rispetto alle altre. È viceversa

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critica allo stesso modo che su tutte le città della regione dove vi è un così importante volume di traffico, visto che, spiega tale Ufficio, il criterio adottato dalla Regione Marche per la distribuzione delle centraline sul territorio è quello della rappresentatività rispetto a situazioni analoghe. In altri termini, nelle Marche, si è ritenuto che le stazioni di traffico di Fano, via Monte Grappa ad Ancona, Jesi e San Benedetto del Tronto rappresentino anche zone urbane analoghe. Pertanto se alcune di queste stazioni registrano superamenti dei limiti, si può ragionevolmente ritenere che anche nelle altre città analoghe quei limiti siano ugualmente superati”. In forza di ciò, e cioè di individuare stazioni rappresentative non dell’inquinamento di una singola città, ma del terri-

torio regionale, non sono stati mai presi in considerazione su scala più ampia i valori delle centraline al porto di Ancona e a Torrette di Ancona (oggi chiuse e che in passato fornivano dati ancor più preoccupanti) visto che la particolarità del volume di traffico in queste due zone - essenzialmente mezzi pesanti non è rappresentativa della situazione marchigiana. A Jesi dunque la situazione nel 2015, anche a causa di ridottissimi apporti di pioggia e e vento tra autunno e inverno, è tornata a presentare criticità che giustificano le azioni del Comune. Ma la situazione di Jesi è uguale a tutte le altre città di uguali o maggiori dimensioni. Mal comune mezzo gaudio? Assolutamente no, ma amore della verità questo sì!


come mezzo per i propri spostamenti. E proprio ai pedali sono stati legati altri due provvedimenti: il contributo all’acquisto di biciclette che ha avuto una straordinaria adesione lo scorso anno e che l’Amministrazione comunale intende riproporlo quest’anno, e la scelta del Comune di avvalersi di bici a pedalata assistita in luogo delle auto blu e delle auto di servizio per gli spostamenti in città di Sindaco, assessori e dipendenti comunali. A questi provvedimenti si aggiungono i buoni sconto per le famiglie che scelgono il piedibus, lo scuolabus o il car pooling nei tragitti casa-scuola e viceversa. Altro provvedimento concreto: gli incentivi economici alle pizzerie e ai ristoranti per l’apposizione di filtri che riducano le emissioni di polveri e fuliggine dai camini dei forni a legna. Sullo sfondo altre iniziative da concretizzare, come possibili sconti sull’abbonamento degli autobus per studenti e

lavoratori, anche cercando di intercettare i finanziamenti che il Ministero dell’Ambiente si è impegnato a girare ai Comuni che attuano simili provvedimenti. C’è già stato un primo incontro con Conerobus, ora si stanno analizzando i costi per capire come formalizzare le ulteriori particolari agevolazioni.

Pienone nei musei con la domenica ecologica Una “domenica ecologica”, senza auto, per scoprire che Jesi può essere vissuta appieno passeggiando a piedi, girando in bicicletta, insomma con una mobilità sostenibile che fa bene alla salute ed inquina decisamente meno. Era un messaggio di responsabilità e presa di coscienza quello che l’Amministrazione comunale ha trasmesso il 21 febbraio scorso, quando il traffico veicolare è stato interdetto a fasce orarie per una domenica diversa. Un messaggio recepito appieno dai cittadini che hanno accolto anche l’invito a riversarsi in centro per essere accompagnati da sbandieratori e tamburini dell’Ente Palio alla Pinacoteca civica o alla chiesa di San Marco per visite guidate gratuite, a cui ha fatto seguito quella pomeridiana al Museo Diocesano. “Strapieni i musei cittadini, tantissimi a passeggio per le vie della città approfittando della bella giornata” ha commentato la giornata il sindaco Massimo Bacci che ha aggiunto: “Una domenica diversa. Più bella, più viva. Grazie all’Ente Palio e a tutti quelli che ci hanno creduto. Siamo Jesi, un passo avanti rispetto agli altri”.

Dopo le bici elettriche, l’auto ibrida Sindaco, assessori e dipendenti comunali che hanno necessità di utilizzare l’auto per spostamenti di una certa distanza avranno in via prioritaria a disposizione un’auto Toyota ibrida, offerta in comodato gratuito per sei mesi da una concessionaria, con l’obiettivo di promuovere una mobilità meno inquinante. L’auto ibrida ha due motori, uno elettrico ed uno a benzina. Il motore elettrico entra in funzione nelle partenze da fermo con l’energia accumulata nelle batterie e dà la spinta necessaria per raggiungere basse velocità. Superata una certa velocità e nei momenti in cui c’è bisogno di maggior potenza, parte il motore a benzina. In questo modo le emissioni di inquinanti rispetto ad un’auto tradizionale si riducono drasticamente. L’auto ibrida si affianca alle dieci biciclette a pedalata assistita che il Comune ha acquisito, anche queste gratuitamente, per i tragitti più brevi e che sono utilizzate in maniera costante.

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È del Comune di Jesi l’informazione più completa E siamo a dieci! Con la creazione di una app specificatamente dedicata alla nostra città salgono a dieci i diversi canali di comunicazione del Comune di Jesi, ente che si conferma così tra i più dinamici ed innovativi in Italia per informare i cittadini su attività, servizi e più in generale su tutto quanto accade in città. Nessun Comune delle Marche è infatti in grado ad oggi di offrire una comunicazione così completa e anche nell’intero Paese sono davvero poche le esperienze simili, specialmente per le città delle stesse dimensioni della nostra. Quello che mette a disposizione il Comune di Jesi è un vero e proprio pacchetto completo che permette a chiunque di accedere a tutta una serie di informazioni e dati in grado di agevolare la vita di tutti i giorni. Dai tradizionali manifesti all’attività di ufficio stampa (comunicati stampa e conferenze stampa), dal periodico Jesi Oggi alla rete civica, dalla newsletter settimanale a youtube per la web tv online, fino ai social media Facebook e Twitter, il già ricco e variegato programma informativo ha visto aggiungersi appena sei mesi fa il sistema Whatsapp e ora la nuova app dedicata interamente alla città di Jesi. Per quanto riguarda il servizio Whatsapp siamo a livelli record: oltre 5.800 iscritti, una adesione che non ha riscontri in altri servizi simili proposti da altre città in Italia. E il successo di questo servizio è tale che molte Amministrazioni Comunali stanno contattando gli uffici di Jesi per capire come è organizzata la piattaforma e come si riesce a renderla sempre aggiornata. Senza adagiarsi sugli allori, ma cogliendo tutte le opportunità che le tecnologie mettono a disposizione, ecco ora la app. Si tratta della soluzione app Municipium. Nello spirito del Comune di Jesi volto a rimanere al top nell’ambito della comu-

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Dopo il grande successo del servizio Whatsapp (5800 iscritti in neanche sei mesi), ora è la volta della app Municipium Salgono a dieci i canali di comunicazione con il cittadino, pochissimi altri Comuni in Italia hanno creato un servizio così completo nicazione istituzionale, la scelta non poteva che ricadere sulla più premiata app delle pubbliche amministrazioni e quella più completa, già attiva con successo in decine di Comuni italiani. La app è un servizio del Gruppo Maggioli, società leader in Italia nella gestione dei servizi informatici agli enti locali. Si tratta di una applicazione sviluppata basandosi sulle richieste di un campione di Comuni italiani. Municipium dà la possibilità al Comune di inviare ai cittadini comunicazioni istantanee - grazie all’efficace sistema delle notifiche push - di segnalare gli eventi presenti sul territorio e fornisce inoltre un’ampia gamma di servizi per la raccolta differenziata porta a porta, con le informazioni sul Centro Ambiente, il ritiro rifiuti ingombranti e un glossario per differenziare correttamente i rifiuti. Vi sarà in futuro la possibilità da parte dei cittadini di inviare segnalazioni direttamente in Municipio. Gli eventi e le news comunali possono inoltre essere condi-

vise dai cittadini tramite sms, Whatsapp e sui principali social network - come Facebook e Twitter - direttamente dall’app. Sempre grazie a Municipiumi i cittadini possono avere facile accesso alle mappe dei punti di interesse del Comune, costantemente aggiornati con le informazioni di contatto e gli orari di apertura. Inoltre, grazie al comodo sistema multiComune, viene offerta ai cittadini la possibilità di accedere alle informazioni, alle news e ai punti di interesse anche degli altri Comuni che hanno attivato Municipium.


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Decreto flussi In accordo con il Centro Servizi per l’Integrazione Sociale abbiamo ritenuto utile e opportuno dedicare questo spazio ad alcune precisazioni relative al DPCM 14 dicembre 2015, “Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2016” pubblicato in Gazzetta Ufficiale, martedì 2 febbraio 2016. L’uscita del decreto flussi 2016 ha dato false speranze a centinaia di migliaia di migranti irregolari. Per evitare spiacevoli sorprese è giusto sottolineare che non si tratta di una regolarizzazione delle persone già presenti sul territorio nazionale, per le quali bastava avere un datore di lavoro disponibile a presentare la richiesta di assunzione. Il datore di lavoro per badanti, colf, muratori ecc., non può presentare la domanda per questi flussi, perciò non fidatevi se ci sono persone “pronte” a fare per voi la domanda per l’assunzione, magari in cambio di denaro! Queste le categorie di lavoratori stranieri che potranno fare domanda fino al 31 dicembre 2016: Ingressi non stagionali - 1.000 lavoratori stranieri che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi d’origine; - 2.400 lavoratori autonomi: imprenditori, liberi professionisti, titolari di cariche amministrative o di controllo, artisti, con caratteristiche espressamente indicate dalla legge; - 100 lavoratori con impieghi stabili di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori residenti in Argentina, Uruguay, Vene-

zuela e Brasile; - 100 lavoratori non comunitari che hanno partecipato all’Expo. Conversioni Possono essere convertiti in permessi di soggiorno per lavoro subordinato: - 4.600 permessi di soggiorno per lavoro stagionale; - 6.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione; - 1.300 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati a cittadini di Paesi terzi da altro Stato dell’UE. Possono convertirsi in permessi di soggiorno per lavoro autonomo: - 1.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione: - 350 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati a cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro UE. Ingressi stagionali - 13.000 lavoratori subordinati stagionali cittadini di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan Ucraina, Tunisia. Indipendentemente dalla cittadinanza, potranno arrivare anche lavoratori che sono già stati qui negli anni passati. Inoltre, 1500 di quelle 13000 quote sono riservate a lavoratori che in passato sono già entrati in Italia per almeno due anni consecutivi e per i quali può essere chiesto un nulla osta all’ingresso pluriennale.

Immigration Quotas Decree We have decided, together with the Centro Servizi per l’Integrazione Sociale to take some time to clarify some issues on the Decree of the President of the Council of Ministers of December 14, 2015 on the Temporary Plan of immigration flows of non-EU workers in the Italian territory for the year 2016 published on the Official Journal of February 2, 2016 (so-called 2016 Immigration Quotas Decree). This decree has given false hopes to hundreds of thousands illegal immigrants and in order to prevent misunderstandings we would like to clarify that the decree does NOT regularise illegal immigrants already dwelling in Italy as regularisation in this case requires the immigrant to have an employer wishing to file the required Request of Employment of migrant worker. Please note that for such jobs as basic construction worker, caregiver, domestic helper and so on IT IS NOT POSSIBLE to file a Request of Employment so DO

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NOT give money (nor trust, in general) to anyone offering to help you by filing the request for you! The quota (maximum number) of foreign workers that will be granted regularization (provided they apply for it no later than December 31, 2016) is the following (sorted by category): Non-seasonal workers - 1,000 foreign workers that have successfully completed training and education programmes in their homeland; - 2,400 self-employed workers, entrepreneurs, professionals, holders of governance or supervision positions in companies and artists complying with the specific requirements set forth in the Decree; - 100 workers with fixed (non-temporary) jobs that are of Italian origin, i.e. having at least one Italian parent living in Argentina, Uruguay, Venezuela and Brazil. - 100 non-EU workers who participated in the EXPO 2015 (Esposizione Universa-

le di Milano 2015). Conversions The maximum number of conversions of residence permits for non autonomous professional reasons is as follows: - 4,600 seasonal work residence permits; - 6,500 study/training/internship residence permits; - 1,300 Long-term EC residence permits issued to citizens of a non-EU country by another EU member state (other than Italy). The maximum number of conversions of residence permits for autonomous professional reasons is as follows: - 1,500 study/training/internship residence permits; - 350 Long-term EC residence permits issued to citizens of a non-EU country by another EU member state (other than Italy). Seasonal workers - 13,000 seasonal workers who are citizens of any of the following countries: Albania,


Algeria, Bosnia-Herzegovina, South Korea, Ivory Coast, Egypt, Ethiopia, FYROM, Philippines, Gambia, Ghana, Japan, India, Kosovo, Morocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Ukraine, Tunisia. Workers that have already worked in this country may be granted entry and the working permit regardless of citizenship. In addition to that, out of the 13,000 migrants quota indicated above 1,500 units are reserved to migrants who have already been granted entry and have worked in Italy for at least two years in a row and for which an authorization to issue a multipleyear seasonal work entry and residence permit may be may be filed.

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“NO TAX ZONE”, NUOVO BOOM DI RICHIESTE Altre 22 attività aperte riceveranno contributi per abbattere la tassazione locale nei primi tre anni Forte apprezzamento e un’altra pioggia di richieste per l’iniziativa dell’Amministrazione comunale volta a sostenere le nuove attività del commercio e dell’artigianato che nascono in città, attraverso contributi che abbattono la tassazione locale per tre anni. Ben 22 sono state le domande per accedere alle agevolazioni pervenute a chiusura del secondo bando che prendeva in esame le attività nate nel corso del 2015. Un numero perfettamente in linea con quello registrato l’anno precedente quando le domande erano state 24. Ora gli Uffici provvederanno a nominare la commissione che dovrà verificare l’am-

missibilità delle domande e stilare la relativa graduatoria. In via prioritaria sono privilegiate le nuova attività aperte nel centro o nei borghi storici (San Giuseppe, Prato, via Roma, zona via Gramsci). Punteggi maggiori vengono poi assegnati a quelle attività avviate da donne, giovani fino a 35 anni o soggetti che hanno perso lavoro. Vi è comunque ragione di ritenere che tutte le domande dichiarate ammissibili saranno finanziate, estendendo così la “no tax zone”, inizialmente pensata per la parte più antica della città, all’intero territorio urbano. Il contributo, come noto, è pari a 1.500 euro. Tale cifra è pari alla media stima-

ta della tassazione locale per tre anni su numerose tipologie di negozi e laboratori (ad esclusione di quelli del settore alimentare o merce deperibile), comprendendo Tari, la percentuale Tasi a carico dell’inquilino e tassa pubblicità. Frutto di un ampio e articolato confronto con le associazioni del commercio (Confcommercio e Confesercenti), dell’artigianato (Cgia e Cna), dell’industria (Confindustria), l’iniziativa dell’Amministrazione comunale intende dare un segnale di sostegno a quegli operatori economici che investono in questo particolare momento, con una attenzione particolare alle nuove attività di vicinato.


Miscela di oli essenziali per la ripulitura delle mura Ha preso il via le scorse settimane, su una porzione di mura cittadine, un trattamento diserbante delle erbe infestanti attraverso un nuovo prodotto naturale a base di oli essenziali selezionati che creano un ambiente indisponente alla crescita. L’intervento, a carattere sperimentale, ha una durata temporale e qualora dia i risultati sperati sarà utilizzato per l’intera cinta muraria. Le qualità naturali del prodotto svolgono un’azione sistemica su erbe infestanti, agendo rapidamente per contatto, senza attività residuale. Sicuro per l’uomo, l’ambiente e gli animali, non inquina le falde acquifere, non produce schiume od odori sgradevoli, non rappresenta rischi di bioamplificazione e di resistenza. La sua formulazione liquida rende più semplice l’applicazione. L’intervento, a cura della ditta specializzata Quark, prova a dare una risposta risolutiva ed efficace al problema delle erbe infestanti sulle mura, dopo che da una parte il Consiglio comunale, accogliendo le raccomandazioni della Regione, aveva disposto il divieto di interventi con sostanze chimiche e dall’altra l’estirpamento a mano, oltre ad essere particolarmente oneroso, non offre risultati efficaci e duraturi nel tempo.

Nuovi orari al Centro Ambiente

Cestini portarifiuti con annesso posacenere Nuovi cestini portarifiuti in centro con annesso posacenere per agevolare i cittadini al rispetto della nuova legge che sanziona chi getta i mozziconi di sigaretta a terra. Li ha fatti installare JesiServizi in centro, nell’asse Corso Matteotti e via Pergolesi. In 11 dei 35 nuovi cestini, quelli posti nelle immediate vicinanze di bar o locali pubblici, il contenitore ha già il posacenere incastonato. Negli altri sarà invece installato a breve, visto la pessima abitudine di qualcuno di utilizzare la parte metallica del portarifiuti per spegnere comunque le sigarette. Questa nuova tipologia di portarfiuti, decisamente più gradevole nel contesto dell’arredo urbano, sarà prossimamente installata anche negli altri quartieri della città, in sostituzione di quelli non più utilizzabili perché rovinati o danneggiati.

Con il mese di aprile cambiano gli orari di apertura al pubblico del centro di raccolta comunale, denominato “Centro Ambiente”, sito in viale don Minzoni 2 dietro al Campo Boario. Il nuovo orario prevede l’apertura pomeridiana dal lunedì al venerdì, dalle ore 13 alle ore 19 e l’apertura mattutina nella sola giornata del sabato dalle ore 7 alle ore 13.

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Paesaggi culturali La locuzione “paesaggi culturali” suona in un primo momento ambigua e poco comprensibile anche a noi italiani, che proprio nei paesaggi culturali dovremmo riconoscere la forza della nostra identità. Il paesaggio italiano nella sua multiformità, infatti, si caratterizza da sempre per essere culturale, cioè un paesaggio nel quale la natura porta i segni dell’opera dell’uomo e ne racconta la storia carica di memorie e significati. Per questo artisti e intellettuali di ogni tempo si sono innamorati della nostra nazione cantandone le lodi e fissandone in eterno l’immagine. Immediato e lecito è domandarsi: qual è il ruolo del Museo in relazione al concetto di paesaggi culturali? Essendo entrambi, sia il Museo che il paesaggio, i luoghi in cui vengono custoditi e valorizzati beni intesi come testimonianze “aventi valore di civiltà”, come possono dialogare tra loro? Il Museo alza subito la mano! Preparato e predisposto per “natura” a giocare un ruolo attivo in tutto ciò, strettamente interconnesso al suo territorio, si propone con un ruolo attivo di conoscenza e coscienza del paesaggio che lo circonda. Se pensiamo a quale potrebbe essere il carattere culturale del paesaggio marchigiano, la risposta più immediata potrebbe essere ricondotta al valore artistico, formale delle sue dolci e sinuose colline sempre presenti nelle immagini pittoriche e poetiche dei più grandi maestri del nostro territorio da Licini a Ciarrocchi, da Leopardi a Volponi. Immaginatevi quanto il Museo può fare sull’argomento! Per questo la Pinacoteca Civica, quale Museo attento e sensibile, in rete con tutte le istituzioni culturali della città, ha scelto di farsi presidio attivo del paesaggio culturale circostante. Partendo da un’indagine su ciò che la

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Un percorso della Pinacoteca Civica per scoprire i segni dell’opera dell’uomo nella natura

// Due dei disegni realizzati dagli alunni nell’ambito del progetto “Riflessioni a palla” circonda, con l’operazione “Riflessioni a palla”, lanciata a dicembre e che ha coinvolto gli alunni delle scuole, si è iniziato a studiare quali sono i punti di riferimento della città. Un percorso innovativo che ha permesso di raccogliere immagini davvero originali e che punta, per il prossimo settembre, a riqualificare un quartiere cittadino con strumenti di arte urbana. Nel frattempo, con la primavera partiranno dei percorsi alla scoperta del territorio. Non solo: all’interno della programmazione degli Incontri di storia dell’arte - che si terranno fino al 20 aprile in Pinacoteca - alcuni appuntamenti tratteranno proprio l’argomento dei paesaggi culturali. In collaborazione con Regione Marche e Icom, infine, si sta preparando una pubblicazione turistico - culturale in cui il paesaggio di Jesi, abbinato a Fabriano e Senigallia, verrà presentato e raccontato nel suo essere bellezza e cultura. Simona Cardinali

Il concetto di “paesaggio culturale” si è andato sviluppando nel corso del tempo all’interno della normativa italiana, fino a giungere alla sua chiara formulazione nel Codice dei beni culturali nel 2004 in cui l’articolo 131 afferma che per paesaggio “si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni”, la cui tutela, “volta a riconoscere, salvaguardare e, ove necessario, recuperare i valori culturali che esprime” è diretta “a quegli aspetti e caratteri che costituiscono rappresentazione materiale e visibile dell’identità nazionale”.


“OPERA ANCONA JESI”

Un’unica Stagione con la direzione artistica di Vincenzo De Vivo Un polo produttivo unico nel segno della lirica per un’unica stagione d’opera nei Teatri delle Muse di Ancona e G.B. Pergolesi di Jesi, dal titolo “Opera Ancona Jesi”, con la direzione artistica di Vincenzo De Vivo, una delle figure di maggiore spicco ed esperienza nel teatro lirico europeo. Un fatto epocale per il territorio regionale che vede realizzato un importante centro di produzione operistico, erede della prestigiosa tradizione dei teatri coinvolti, capace di amplificare la qualità, la quantità e la visibilità della proposta di teatro musicale: quattro mesi di eventi da settembre a dicembre 2016 dedicati al pubblico delle Marche ed indirizzati ad una platea nazionale ed internazionale. Il progetto è stata presentato il 28 gennaio scorso al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona alla presenza dei sindaci di Ancona e di Jesi Valeria Mancinelli e Massimo Bacci, dell’assessore alla cultura della Regione Marche Moreno Pieroni, degli assessori alla cultura delle due città Paolo Marasca e Luca Butini, del direttore della Fondazione Teatro delle Muse Velia Papa, dell’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini William Graziosi e del nuovo direttore artistico Vincenzo De Vivo. Con questo accordo, la Fondazione Teatro delle Muse e la Fondazione Pergolesi Spontini rafforzano, definiscono e rilanciano il percorso iniziato lo scorso anno rispetto alla lirica, dando piena attuazione a quanto già previsto nel Protocollo di Intesa siglato il 31 ottobre 2014 dalle due amministrazioni comunali, e dai rispettivi Teatri. La direzione artistica rappresenta il coronamento del progetto in una dimensione pluriennale.

// Il maestro Vincenzo De Vivo e, a destra, foto di gruppo insieme ai sindaci di Ancona e Jesi Di tutto spessore il profilo e l’esperienza di Vincenzo De Vivo, che dal 1982 ricopre ruoli direttivi e consultivi presso Istituzioni musicali europee tra cui Teatro San Carlo di Napoli (2012-2014), Teatro Comunale di Bologna (20022006), Teatro dell’Opera di Roma (1994-1997), Palau de les Arts di Valencia (2006-2009), Teatro Carlo Felice di Genova (2009-2010), Teatro Comunale di Treviso (1989-1995). È stato Direttore Artistico della Fondazione PergolesiSpontini di Jesi, dal 2001, anno della fondazione al 2005 e Consulente scientifico fino al 2011. È stato Consulente per le attività sinfonico-vocali dell’Orchestra RAI di Roma e Consulente della SDR (Radio - Televisione di Stoccarda) per le produzioni d’opera italiana al Festival di Schwetzingen, membro della direzione artistica del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulcia-

no, Consigliere di Amministrazione dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Attualmente è Direttore Artistico dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo. È stato docente al Corso superiore di Management musicale presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e ha collaborato con l’Accademia di Arti e Mestieri del Teatro alla Scala di Milano, la Scuola dell’Opera di Bologna, l’Accademia Paolo Grassi di Martina Franca. È autore di libretti d’opera: Bach Haus di Michele Dall’Ongaro (2000), Il vagabondo delle stelle di Fabrizio Festa (2014), Lontano dagli occhi (1999) e Mozart a Recanati (2006) di Lorenzo Ferrero, Gli errori di Amadé di Lucio Gregoretti (2013), Passio et Resurrectio di Sergio Rendine (2000), Nûr di Marco Taralli (2012). Ha curato la versione ritmica italiana di opere di Bizet, Mozart, Offenbach, J. Strauss jr., Strawinskij.

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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

C’è poco da dire, o meglio da ridire! Quella che era una visione - per qualcun altro una non visione o un miraggio - sta prendendo forma, con una Jesi che dopo molti anni è alle prese con un maquillage e pronta ad essere più bella per l’immediato futuro. Le critiche ci saranno sempre, ma a parlare si fa sempre meno fatica, e la trentina di cantieri che stanno partendo per sistemare la città, resi possibili da un’accorta gestione delle risorse di bilancio e nei tempi richiesti, sono più reali che mai. Dopo essersi occupati di molti progetti stagnanti - passando dall’ascensore di Via Castelfidardo, a quelli ben più importanti come la realizzazione del Maschiamonte - ci si

rivolge alla viabilità con il rifacimento di molti manti stradali, marciapiedi e la realizzazione di alcuni chilometri di piste ciclabili che renderanno Jesi molto più godibile e collegata, una città che sta svoltando da un punto di vista della vivibilità e della sostenibilità ambientale. È recente la polemica sulle polveri sottili, con i sforamenti dei limiti segnalati delle centraline ubicate in città, con le giuste preoccupazioni di tutti noi per la salute, maledicendo addirittura il bel tempo ed invocando a gran passi di danza la pioggia. Dove andremo a finire, si discute la sera a cena, per poi immergersi come sempre nel traffico cittadino sperando che, non io, ma qualcun altro lasci a casa la macchina la mattina seguente. Il lavoro di questa Amministrazione Comunale è stato da sempre improntato ai fatti e sulla concretezza. Ma il cambiamento della città passa per forza anche attraverso un cambiamento della mentalità dei cittadini, di voler risolvere un problema di tutti con l’aiuto di ciascuno di noi.

Allora ben vengano i cantieri delle strade, perché ogni città che vuol essere bella, deve avere un suo decoro. Ma ben vengano anche le iniziative a sostegno di un traffico alternativo! La realizzazione delle piste ciclabili non è cosa da far passare né come dovuta né come scontata: è un atto di civiltà che ogni qualvolta ci allontaniamo per le vacanza ammiriamo in tanti altri paesi. Sarà poi la nostra coscienza a farne buon uso. Ed i mezzi pubblici? Il nuovo piano riposa in Regione da circa due anni, probabilmente ci staranno pensando a fondo, molto a fondo. Nel frattempo, per fortuna, Jesi non si ferma.

Siamo giunti al 2016 e sono passati quasi 4 anni dall’inizio di questa esperienza amministrativa della nostra città. Sicuramente positiva ma faticosa in quanto è difficile governare quando le risorse sono sempre di meno e le esigenze dei cittadini sono aumentate, mentre i bilanci ereditati dalla precedente amministrazione erano in “profondo rosso”. Molte cose sono state fatte e moltissimi concittadini se ne stanno rendendo conto; come non notare la sistemazione del verde, la sistemazione di alcune strade da decenni lasciate in degrado (vedi via Garibaldi), buona parte dei marciapiedi, la sistemazione dei giardini pubblici, la sistemazione di alcune scuole, vedi l’inaugurazione della

scuola materna l’Aquilone, il centro per disabili Maschiamonte, una struttura importante e funzionale per la nostra città. Ci preme ancora una volta sottolineare tuttavia la diminuzione del debito di circa 10 milioni di euro, l’approvazione del bilancio prima di fine 2015 che ha consentito di programmare i lavori con grande anticipo e far sì che possano realizzarsi nel corso per questo anno 2016 . Sicuramente si possono fare ancora molte cose. Ed è certo che, se si potranno fare - come siamo sicuri che si faranno - bisognerà darne atto alla grande attenzione e competenza con le quali questa Amministrazione ha gestito il denaro pubblico creandone gli indispensabili presupposti. Certamente tutto non è possibile fare, ma dall’immobilismo delle precedenti Amministrazioni qualcosa di positivo sicuramente si è mosso. I problemi tuttavia non mancano e dovranno essere affrontati: la questione delle polveri sottili, ad esempio, che puntualmente si presenta ogni anno, soprattutto se le stagioni si caratterizzano, come quest’ultima, per essere lontanissime dalla normalità.

Come pure il tema della viabilità che da tanti anni caratterizza la nostra città ed altri che non stiamo ad elencare. Certo è che necessita la collaborazione di tutti. Collaborazione sia in termini di critiche che in termini di proposte e suggerimenti che di comportamenti. Insieme Civico ha portato con il suo motto “ascolto di tutti per decidere insieme” alcuni suggerimenti di cittadini che hanno dato indicazioni e proposto soluzioni. Lo scopo di questo movimento è mantenere aperta questa linea di ascolto, nata a suo tempo tramite comitati di quartiere, in modo da dare voce al cittadino . Noi crediamo in questo progetto e siamo fiduciosi di poter migliorare la città con la partecipazione di tutti i cittadini Jesini-. Crediamo infatti che, insieme, si possano superare anche questi difficili periodi di crisi che così duramente e direttamente hanno colpito la nostra zona a causa di chi ha agito per il bene proprio e non per il bene della collettività.

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Gruppo consiliare Jesiamo

Gruppo consiliare Insieme Civico


La vicenda Colocci-Carisj ovvero… lo “psicodramma” in onda a Jesi, esempio illuminante di cosa sia “capace” di produrre certa politica. In realtà, la Colocci è il residuo di un’epoca della spensierata “follia”, quella del “piccolo è bello” applicato al “modello universitario”, che produsse un florilegio di micro-sedi ovunque sul territorio, nelle quali i grandi atenei avrebbero dovuto “dissolversi”, per cogliere obiettivi tanto misteriosi quanto imprecisati! Un’idea che però piaceva molto all’indomito campanilismo nostrano; e piaceva soprattutto - agli addetti ai lavori, per l’insperata proliferazione di cattedre e “posti” connessa. La politichetta dell’epoca - talentuosa come sempre - l’opportunità la capì e la colse al volo, facendola “propria” e mettendoci pure ”del suo”. Senza mai spiegare (nemmeno a se stessa) cosa si facesse, il perché ed i risultati attesi. Siccome ancora oggi sento le stesse discussioni “allucinanti” di allora, tutte “eccellenze” e “sviluppo” dei territori (!?!), credo che sia ora di dirsi la cruda verità su quel modello, ovvero che è una… “boiata pazzesca”! Se per convincersene non bastasse “guarda-

re” ai nostri partners europei (che li accorpano gli atenei, invece di polverizzarli), di ragioni a supporto ce n’è un mare! A partire dal costo (duplicazione di cattedre, “posti” apicali e servizi) e continuando con l’isolamento culturale associato alla delocalizzazione, e con l’evaporazione di qualsiasi controllo gestionale, soprattutto nel governo organico di standard didattici omogenei e sfidanti. E senza produrre nelle città ospiti null’altro se non un aggravio di costi per gli studenti: perché mentre da un lato non è un po’ di vitto&alloggio a poter fare “sviluppo” su un territorio, dall’altro, senza i grandi numeri, i servizi forniti agli studenti costano di più e sono più scadenti. È finita come doveva: una dopo l’altra, con la crisi, le sedi distaccate han chiuso i battenti. “Quasi” tutte. Anche se la Colocci di Jesi ancora vive, è come le sue “sorelle”, costa tenerla in piedi, solo in “spese vive”, quasi 400 mila euro l’anno; una spesa che, riportando tutto a Macerata, si azzererebbe di colpo. Con gran beneficio per tutti, Jesi compresa! Il punto è che lo “psicodramma” si è scatenato per ben altre ragioni ed interessi. In città ci si agita (e pure tanto…) perché la Carisj ha deciso arbitrariamente di interrompere i suoi finanziamenti alla Colocci, nonostante la natura “irrevocabile” dell’impegno preso. E ci si agita soprattutto nello sforzo “titanico” di strumentalizzarla questa vicenda, provando a mettere in difficoltà l’Amministrazione Comunale; colpevole - a detta di quella stessa “politichetta” che a suo tempo l’ha assecondata questa follia, gli “amici” del PD - di non darsi da fare

“abbastanza” per trovare finanziamenti alternativi: una follia nella follia! Ma come si fa a non capire che questa potrebbe essere la volta buona per rimettere le cose a posto, ovvero chiudere la Colocci e riportane i contenuti a Macerata, dove è bene che stiano e da dove sarebbe stato bene non si fossero mai mossi?! E, in alternativa, se proprio si vuole ottusamente assecondarli certi campanilismi, come si fa a non capire che le risorse che sono venute a mancare alla Colocci in realtà sono tutte lì, dentro la Carisj, a finanziare con stipendi, gettoni e quant’altro una struttura che, invece, sarebbe ora di “chiudere”, dal momento che i disastri che ha prodotto ne han quasi del tutto azzerato il capitale e con esso qualsiasi capacità di adempiere ai suoi scopi statutari! In questo modo, si salverebbero almeno gli ultimi 15 milioni di euro che ancora le restano. Il cui reddito, se proprio si deve, potrebbero utilizzarsi per finanziare la Colocci - in teoria - “per sempre”! Quindi, la vicenda Colocci/Carisjnon è un dramma, è solo … il “mondo reale”! Una tipica realtà “italiota”, in cui nessuno è mai responsabile di alcunché ed in cui i “volponi” di ieri - grazie ad una inesauribile scorta di “bronzo” - diventano i censori di oggi!!! Dopodiché, ci chiediamo che fine mai facciamo le nostre tasse o come mai non resti mai nulla per fare le cose che - invece - servirebbe fare: questa vicenda è anche una delle tante risposte al quesito…purché lo si voglia capire! Alfredo Punzo Capogruppo Patto X Jesi

I provvedimenti, previsti dal Regolamento Comunale per la riduzione della concentrazione delle polveri sottili PM 10 approvato dal Consiglio Comunale di Jesi nel 2013, prevedono l’adozione di misure restrittive, come le limitazioni ed i divieti del traffico. A tale problema Liste Civiche per l’Italia, in

Commissione Ambiente, ha proposto l’individuazione e l’adozione di concrete misure, di accorgimenti e provvedimenti efficaci per ridurre il traffico cittadino nei giorni feriali, ad esempio mediante convenzioni, con le società e con gli enti interessati, volte ad organizzare e prevedere un servizio di linea per la ZIPA e per le aziende in loco, secondo gli orari ed i turni di lavoro delle stesse, favorendo così un utilizzo ed un flusso ordinato di mezzi pubblici ed il coinvolgimento di un minor numero di mezzi privati da parte del personale delle aziende interessate. Una diversa soluzione viene proposta per le domeniche o per i giorni festivi che vedono aperte le attività commerciali, come i super-

mercati, considerato che i dipendenti delle stesse potrebbero non essere in possesso di veicoli con requisiti idonei a transitare in situazione di blocco del traffico e che i lavoratori non hanno diritto a permessi speciali in deroga, previsti dal Regolamento comunale. Convinti che la salute sia un bene irrinunciabile e che non abbia una connotazione politica, a tal proposito, Liste Civiche per l’Italia ha chiesto in Commissione Ambiente, l’eventuale emanazione di una Ordinanza Sindacale volta a limitare l’apertura dei centri commerciali durante le cosiddette domeniche ecologiche soggette a blocco del traffico. Cesare Santinelli Capogruppo Liste Civiche per l’Italia

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Da tempo la nostra città sembra sia stata travolta da furti e rapine, anche se recentemente un comunicato del Prefetto di Ancona segnala che “nel corso del 2015 ed anche in questo scorcio dell’anno del 2016, si è verificato un decremento dei fenomeni delittuosi in generale”. Seppure non viviamo alcuna anomalia rispetto al resto della regione e siamo ancora ben lontani dalle statistiche dei fenomeni criminosi che vediamo in altri territori d’Italia, a nessuno fa piacere trovarsi in situazioni del genere ed ovviamente la paura fa crescere anche la percezione di insicurezza. L’azione coordinata delle forze dell’ordine può fare molto per contrastare questi fenomeni, specie se le amministrazioni locali integrano tale attività con investimenti quali l’ammodernamento

della pubblica illuminazione e l’installazione della videosorveglianza dei punti sensibili. D’altra parte, se andiamo ad approfondire la questione, si può constatare in generale che l’aumento dei crimini va di pari passo con lo scadimento del tessuto economico e sociale, specie nel caso di una lunga crisi come quella che viviamo. E quindi non bastano i presidi delle forze dell’ordine: serve anche la presenza delle istituzioni, dei servizi sociali, dell’imprenditoria diffusa. Incredibilmente, da qualche settimana, assistiamo ad un fenomeno nuovo per la nostra città, tutto incentrato sulla strumentalizzazione della paura a fini elettorali: prima le ronde di Forza Nuova, che con la scusa di aprire un dibattito sul problema della sicurezza in città, girano di notte con le divise, facendoci ricordare con angoscia altri tempi. Ci viene una riflessione: se avessero trovato una persona da loro giudicata sospetta, che avrebbero fatto? Che conseguenze ci sarebbero state? Poi, qualche giorno fa, le fiaccolate della Lega per ripristinare la sicurezza, che hanno ottenuto il risultato di impegnare per ore nuclei interi di forze dell’ordi-

ne, che magari nel frattempo avrebbero svolto più volentieri e con più profitto controlli sul territorio. Bisogna stare molto attenti ad ergersi a difensori della legge e della sicurezza: ci sono già le forze dell’ordine per questo e sono passati i tempi in cui i partiti avevano la divisa e la prerogativa del controllo dell’ordine. Chi svolge impegno sociale e politico dovrebbe sì contribuire alla serenità e la sicurezza dei cittadini, ma attraverso proposte e dibattiti nelle sedi preposte, ad esempio il Consiglio comunale ed il Parlamento, proposte tese a rendere il tessuto sociale più forte e coeso, aiutandolo a superare le difficoltà di disagio economico e sociale. Ma soprattutto rafforzando un clima di integrazione sociale, anche semplicemente evitando atteggiamenti che rischiano di esser percepiti tutto tranne che inclusivi.

guardi la sopravvivenza dell’Università stessa che nel corso degli anni ha saputo crescere ed evolversi per essere sempre al passo con i tempi e la cui risposta in termini di iscrizione di matricole è stata sempre molto positiva. Non in ultimo ci preoccupano le eventuali ricadute in termini occupazionali degli addetti.

Nelle ultime settimane si è aperta nella città una diatriba tra istituzioni locali figlia delle recenti problematiche economiche-finanziarie del nostro Paese. Già perché il destino della nostra Università è stato messo in discussione proprio a seguito di quella crisi del sistema bancario, ed in particolare della vecchia Banca delle Marche, di cui tanto si è parlato dalla fine dello scorso novembre. A legare i destini delle due importanti realtà cittadine è stato il forte impatto negativo sui conti della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che a sua volta sovvenzionava la Fondazione Angelo Colocci

che gestisce la sede attuale dell’Università sita in Via Angeloni. A lanciare il primo campanello di allarme è stata la Fondazione Carisj stessa che ha dichiarato le sue forti difficoltà finanziarie a seguito della perdita per oltre 100 milioni in azioni, obbligazioni e mancati conferimenti subiti negli ultimi 4 anni per le vicende di Banca Marche. Da qui la difficoltà ad onorare gli impegni con la Fondazione Colocci di cui la stessa è azionista di maggioranza. Il fronte che si è aperto vede la Fondazione contrapporsi al Comune di Jesi che, preoccupato per il destino della locale Università, chiede alla stessa di aprire quanto più possibile un dialogo sul mantenimento, anche fortemente rivisto e ridotto, dei fondi per la Fondazione Colocci. La questione è ancora drammaticamente aperta mentre scriviamo e pur riconoscendo le difficoltà di entrambe le parti, non possiamo che caldeggiare la ricerca di una soluzione del problema che salva-

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Gruppo consiliare Partito Democratico

Rossano Spaccia Capogruppo Italia dei Valori


Breve storia di una gran brutta idea. Nel 2013 l’Amministrazione Bacci realizza uno dei più grandi sogni del PD jesino: esternalizzare le mense scolastiche. Ma non doveva essere una lista “civica” di cambiamento?... Come primo ed incoraggiante segno della bontà dell’iniziativa, il TAR Marche boccia alcuni passaggi tecnico amministrativi della procedura di assegnazione del servizio, conseguente alle scelte politiche dell’Amministrazione Bacci ed attuata da responsabili nominati proprio dall’Amministrazione stessa. Anche il Consiglio di Stato ha poi confermato il giudizio di primo grado, dando torto alla JesiServizi (partecipata dal Comune al 100%) risultata parte soccombente.

Il M5S di Jesi intervenne già allora in Consiglio comunale e sulla stampa su tale questione e ciò provocò non poco nervosismo tra le fila della “civica” maggioranza, oltre alle solite e vuote accuse di strumentalizzazione da parte di Bacci. Oggi questo processo di esternalizzazione gestito tre anni fa in fretta e furia a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, contro il volere manifestato da migliaia di cittadini, motivato da presunti risparmi (mai chiaramente davvero prospettati) e presunto miglioramento del servizio (di fatto, più volte smentito), continua a creare problemi. Pochi giorni fa il Comitato Mensa, composto da genitori e volontari cui spetta un compito di controllo, è tornato a rilevare gravi criticità, attaccando perciò la gestione JesiServizi ed il Sindaco Bacci per quanto starebbe succedendo nelle mense dei nostri bambini: cibo sprecato; famiglie costrette a caricarsi dei costi di disservizi per sfamare i bambini che tornerebbero a casa spesso digiuni; difficoltà ad accedere a fondi regionali e conseguente mancata somministrazione di pesce fresco dell’Adriatico

in sostituzione di quello surgelato molte volte sgradito ai ragazzi; presunto mancato rispetto del capitolato tecnico speciale di appalto in merito alla sostituzione dei cibi surgelati con prodotti freschi di stagione e a filiera corta; mancata sostituzione delle pietanze non gradite e mancata revisione degli abbinamenti tra primo e secondo piatto che lasciano digiuni i nostri figli. Il M5S ha già predisposto gli atti consiliari ispettivi e deliberativi necessari per individuare le eventuali responsabilità di quanto sollevato alla stampa. È evidente che, in mancanza di chiarimenti credibili ed inequivocabili da parte dei responsabili, oltre alle eventuali necessarie segnalazioni alle competenti autorità di controllo, apparirà opportuno procedere anche con una richiesta di rimozione del Presidente della JesiServizi, società già oggetto di criticità anche in altri ambiti della sua gestione.

Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

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