Juggling Magazine # 101 - december 2023

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CIRCOIMMAGINIFICO NUMERO101 DICEMBRE2O23

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JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI



bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXV, n. 101, dicembre 2023 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) jugglingmagazine.it progettoquintaparete.it jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Luigi Marinoni Direttore editoriale Adolfo Rossomando Social Media Manager Stefania Grilli Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi ruggieripoggi.it 339 5850916 Distribuzione CPC Logistica 0761 275776 Stampa Pixartprinting Finito di stampare il 20 dicembre 2023 In copertina "Bello!" di Cordata For e Fabbrica C foto di Andrea Macchia al Mirabilia festival

Con il sostegno di

Anno 2024, Pianeta Terra. Mentre il circo recupera finalmente tutta la vitalità, il terreno e il pubblico rimasti congelati durante la pandemia, i potenti della terra non trovano di meglio da fare che accogliere anche questa nuova orbita della Terra intorno al Sole continuando ad alimentare guerre; feroci, devastanti e ingiuste come tutte le guerre. Da un lato viviamo nel circo lo stato di grazia di una comunità e di un patrimonio eccezionale che condividiamo con la società civile, ricco di valori, arte, passione e scelte di vita per un mondo migliore. Dall’altro assistiamo quotidianamente, spesso inermi, a crimini di guerra e sofferenze atroci su scala planetaria. Un paradosso che riproduce se stesso all’infinito, attraversando i grandi temi del nostro tempo: dalla violenza di genere agli effetti catastrofici del cambiamento climatico, dalle migrazioni da terre devastate e depredate da secoli di colonialismo ai diritti negati in ancora troppi angoli del pianeta. La recente sollevazione popolare di fronte all’ennesimo efferato, inaccettabile femminicidio ha innescato la miccia per un cambiamento ormai da troppo tempo dovuto, su cui anche il circo si sta, per altri versi, interrogando. Ma quanto altro rumore ancora bisognerà fare, e dobbiamo ancora fare noi come comunità di circo, perché il nostro lavoro, la nostra

arte, la nostra gioia, possano generare un cambio di passo verso un mondo migliore? “…and how many deaths will it take 'til he knows, that too many people have died?...” cantava Bob Dylan già negli anni’60, insieme a una intera generazione di giovani visionari, che un filo rosso collega alle giovani generazioni di oggi e di tutti i tempi. Nella musica delle sfere che accompagna le sue traiettorie perfette, fa davvero pena osservare il pianeta Terra, baciato dalla fortuna di forme di vita rigogliose, orbitare riempendo il suo tempo e il suo spazio di spropositi e soprusi, distruggendo dove potrebbe costruire, opprimendo dove potrebbe liberare. La metafora di mondi itineranti in continua evoluzione, alimentati da energia propria ed energia riflessa, l’abbiamo adottata anche per presentare una lettura del fenomeno circo, così come lo abbiamo scandagliato nel progetto “La Mappa del Circo – vol. 2023”. I risultati della nostra indagine sono disponibili ora attraverso una pubblicazione cartacea, e online su osservatoriocirco.it , con l’intento e la speranza di poter tutt* insieme contribuire ad un pianeta che risplenda. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine

ph Greg Rakozy

EDITORIALE


Z Machine ph Milan Szypura

CIRCUSNEXT circusnext.eu

di A.R. Il programma di sostegno di circusnext è stato cofinanziato dall’Unione Europea dal 2009 e l’associazione circusnext è stata pilota e coordinatrice di numerosi progetti europei. Siamo felici di condividere la loro documentazione, ricca di esperienze e riAlice Rende ph Christophe Raynaud de Lage

circusnext è un programma che dà spazio alla creazione circense, ad artisti emergenti, a scritture emozionanti, strabilianti o oscure, e a viaggi di ogni tipo. L'avventura è stata avviata dal Ministero della Cultura francese in occasione di L’année des Arts du Cirque: nel 2002 è stata lanciata la prima iniziativa, volta a individuare e sostenere gli artisti, con il nome di Jeunes Talents Cirque. Pochi anni dopo, il programma si è ampliato e ha varcato i confini della Francia grazie al sostegno dell’Unione Europea, prendendo il nome di “circusnext”. Sebbene il formato delle attività si sia evoluto nel corso degli anni, l'essenza della ricerca di circusnext è rimasta la stessa: in primo luogo, identificare i creatori emergenti di circo contemporaneo con scritture di alta qualità artistica, uniche in tutta Europa, valorizzandone la diversità e originalità. E poi sostenerli nel loro percorso, favorendone la circolazione delle loro creazioni, scommettendo e sperando che ogni volta lascino un segno sul campo. Infine promuovere Il circo contemporaneo come forma d'arte pienamente riconosciuta. Oggi circusnext è un marchio europeo di circo, garanzia di eccellenza artistica che contribuisce al riconoscimento del circo contemporaneo in tutta Europa. L'etichetta circusnext sostiene e incoraggia l'assunzione di rischi artistici: sia da parte degli artisti nelle loro creazioni, sia dei luoghi che presentano al loro pubblico nuovi punti di vista sulle nostre società e sul mondo.

sorse per il settore del circo contemporaneo, e presentiamo qui le principali risorse online.

PIATTAFORMA CIRCUSNEXT

circusnext.eu/it circusnext guida e coordina l'unico progetto di piattaforma circense supportato dalla Commissione Europea. La piattaforma riunisce 24 membri provenienti da 15 paesi diversi che collaborano insieme per identificare autori emergenti che generino creazioni circensi uniche e originali e per supportarli nella realizzazione e diffusione delle loro opere. Il progetto 2022-2025 mira in particolare ad aiutare gli artisti a garantire il proprio percorso professionale. A tal fine viene effettuato un processo di selezione annuale. Circa 50 autori emergenti vengono preselezionati e invitati a partecipare a laboratori artistici. 12 compagnie vengono poi selezionate come finaliste dai membri della piattaforma europea circusnext e presentano i loro progetti sul palco della Selezione dei Laureati a Parigi. 4 vincitori vengono poi scelti da una giuria di personalità artistiche e supportati da circusnext per 1 anno.

TUTTI GLI ARTISTI SUPPORTATI DA CIRCUSNEXT NEGLI ULTIMI 20 ANNI!

circusnext-artists.eu Coordinata dall'associazione circusnext, questo sito web diventerà una finestra che mostrerà tutti gli artisti supportati dall’etichetta circusnext negli ultimi 20 anni. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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PROGETTOQUINTAPARETE.IT


PORTATA INTERNAZIONALE circusnext sviluppa anche collegamenti con paesi extra europei. L'associazione invita gli artisti i cui progetti sono stati vincitori del programma a mostrare il proprio lavoro al pubblico e a collaborare con artisti di altri continenti. Questi progetti di cooperazione contribuiscono allo sviluppo del circo contemporaneo e al suo riconoscimento al di fuori dell’Europa, oltre a far apprezzare il marchio circusnext.

Familiar Faces ph Milan Szypura

Inbal Ben Haim ph Milan Szypura

Sabrina Abiad , direttrice di circusnext – illustra così il futuro di circusnext: “Se circusnext dovesse essere descritto solo in cifre, saremmo tentati di riassumerlo così: 21 anni, 11 edizioni, oltre 100 progetti di creazione circense, oltre 1000 artisti e creatori coinvolti. Tuttavia nelle pagine della pubblicazione realizzata nel 2022 in occasione del 20° anniversario, Jean-Michel Guy, che è stato membro delle giurie di circusnext sin dalla sua fondazione, traccia la traettoria di circusnext, svelando parti della sua storia. E per quanto riguarda i prossimi 20 anni? Il cambiamento è già in arrivo a circusnext.

RISORSE SULLE COMPETENZE

circusnextplus.eu Realizzato da 6 partner e con 5 compagnie artistiche associate provenienti da 5 paesi, questo progetto ha individuato e sviluppato le competenze degli artisti emergenti come autori e leader di progetto, nonché quelle degli operatori culturali che accompagnano questi artisti emergenti. Il circo contemporaneo è un settore in forte crescita, nonostante i diversi livelli di riconoscimento in Europa e una distribuzione ineguale delle opportunità di istruzione superiore. I suoi attori culturali si trovano ad affrontare molte sfide: I creatori di circo emergenti devono integrarsi in un mercato del lavoro molto ristretto, in un contesto economico difficile.

Inoltre gli operatori culturali devono sostenere questi creatori emergenti in tutte le dimensioni dei loro sforzi (creazione artistica, produzione, strutturazione, comunicazione, ecc.).

ODISSEA CIRCUSNEXT

circusnext-odyssey.eu Nel corso di questo progetto si sono svolte due edizioni di circusnext, supportato da 8 co-organizzatori e circa 40 partner associati in Europa e nel mondo. Un'avventura illustrata di 2 generazioni di artisti-autori emergenti e riflessioni condivise. Questa è stata l'occasione per ripercorrere quattro anni di avventure e riflessioni condivise.

Doisacordes ph Christophe Raynaud de Lage

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Mentre perseguiamo le nostre missioni di lungo termine attraverso la preziosa cooperazione dei nostri partner in tutta Europa, stiamo per inaugurare un nuovo corso stabilendoci a La Ferme Montsouris, un'ex fattoria nel 14° arrondissement di Parigi, dove allestiremo la nuova sede di circusnext, per accogliere e mostrare la ricchezza del circo di creazione europeo. A La Ferme Montsouris, circusnext proporrà forme circensi in un ambiente intimo e accogliente. Riunendo dinamiche locali, nazionali e internazionali, circusnext creerà uno spazio di ricerca e creazione per artisti e un luogo in cui il pubblico può scoprire la diversità e la ricchezza del circo contemporaneo. In attesa dell'apertura della sede nel 2024, circusnext si è rivolto al pubblico del 14° distretto e nella regione dell'Ile-deFrance, partecipando a progetti locali comunitari con i suoi artisti associati: Cie Defracto e Cie Barks per il 2022-2023 e Inbal Ben Haim per il 2024-2025.”


CIRCOSTRADA 2003/2023 FRESH EVENT – 20/22 SETTEMBRE, PARIGI circostrada.org

ph Irvin Anneix́

Circostrada, netowork europeo per il circo contemporaneo e le outdoor art, ha celebrato nel 2023 un anno molto speciale, segnando il 20° anniversario della rete. Dalla sua creazione nel 2003 il network si è evoluta in linea con cambiamenti artistici, politici, professionali e sociali, crescendo e consolidandosi, creando connessioni in tutta Europa e oltre, adattando il suo progetto, le sue attività e la sua governance per supportare il riconoscimento, la strutturazione e lo sviluppo del circo contemporaneo e delle outdoor art. Coordinata dalla realtà francese ARTCENA (Centro Nazionale delle Arti Circensi, di Strada e Teatrali) - che ne cura la gestione operativa - e finanziata dal Ministero della Cultura francese e dall'Unione Europea, la rete è diventata negli anni un importante punto di riferimento per i suoi membri — 157 organizzazioni provenienti da oltre 44 paesi - e un interlocutore chiave nel dialogo con i responsabili delle politiche culturali in tutta Europa. Attualmente, il 55% dei membri proviene dal settore del circo contemporaneo, il 20% dal settore delle outdoor art e il 25% è attivo in entrambi i campi. Sin dalla sua nascita Circostrada è stata coinvolta in oltre 100 eventi che si sono svolti in più di 20 paesi. Sono stati pubblicati oltre 150 documenti direttamente collegati a queste attività, che spaziano da pubblicazioni articolate attorno a viaggi di ricerca e riunioni generali in loco, a focus tematici, guide, serie di podcast e articoli sul blog.

ph Helene Combal Weisś

di A.R.

La decima edizione di FRESH – Evento Internazionale per lo Sviluppo del Circo Contemporaneo e delle Outdoor Art – iniziativa di punta di Circostrada, ha offerto l’opportunità di celebrare in grande e condividere il 20° anniversario, riunendo più di 300 artisti, programmatori, giornalisti, produttori, ricercatori e politici di oltre 40 paesi, provenienti per la prima volta sia dal circo contemporaneo che dalle outdoor art. Questo grande evento, realizzato in collaborazione con 12 partner chiave, nonché con un comitato dedicato composto da 24 membri della rete, ha approfondito i temi della cura, della sicurezza e della sostenibilità. Le 3 giornate

di FRESH 2023 hanno offerto un programma molto interessante, intenso e articolato di convegni, talk, spettacoli e visite di studio. Ogni giorno il programma conduceva i partecipanti in un'area diversa e in strutture diverse di Parigi, con tre diversi itinerari/programmi tra cui scegliere. Dopo l'incipit a La Villette di Gwénola David (ARTCENA), Stéphane Segreto-Aguilar (Circostrada), Gilles Pelayo (Commissione Europea) e Christopher Miles (Ministero della Cultura francese), la prima giornata JUGGLINGMAGAZINE.IT

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del programma è stata dedicata al concetto di cura. Una sessione mattutina, con l'intervento di Fabienne Brugère, filosofa e autrice, seguita da una tavola rotonda con la facilitazione di Katie Kheriji-Watts che riuniva Koon Allary, Emilie Buestel & Marie Doiret, Anna Giribet i Argilès, Sebastián De la Cuesta Gormaz e Lucho Smit. Un bel pic nic collettivo gigante nel parco de La Villette ha offerto l'opportunità di riunirsi e incontrare informalmente amici e colleghi. Nel pomeriggio il menu prevedeva l'esplorazione dell'Espace Périphérique, con la presentazione dei progetti degli studenti del FAI-AR e Fora, una performance crea-

ta dalla Compagnie AR. Altrimenti è stato possibile recarsi a Villiers-Le-Bel e incontrare il team di Moulin Fondu, Oposito – Centre national des arts de la rue et de l'espace public (CNAREP) – assistere ad alcuni interventi artistici di Cie Hors Surface, e un dibattito con il suo direttore, Damien Drouin a Trampoville, nell'ambito del Primo Festival. In alternativa, per coloro interessati ad espandere le proprie reti, era disponibile una sessione di networking tenutasi al Centre National de la Danse. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Per chiudere in allegria questa prima giornata tutti i partecipanti si sono uniti per una festa su battello per una crociera sulla Senna che prevedeva tattoo bar, bevande, cibo, dj set e un'esibizione a sorpresa di Lords of Strut. Cos'altro potresti desiderare!!?

La seconda giornata, stata dedicata al concetto di sicurezza nelle arti, è iniziata con una sessione mattutina presso Le Plus Petit Cirque du Monde e Guillaume Dupuis, professore associato all'Université Paris-Saclay, ha introdotto il concetto di sicurezza con una keynote stimolante e potente. Darya Efrat e Osian Meilir hanno continuato il viaggio attraverso un discorso artistico, seguito da una tavola rotonda con la facilitazione di Chrissie Faniadis che ha riunito Isabel Joly, Juhyung Lee, Clive Lyttle ed Elisabeth Efua Sutherland, durante la quale è stata esplorata l'importanza di creare e mantenere luoghi sicuri in spazi creati-

vi nel settore delle arti dello spettacolo in generale, e del circo e delle outdoor art in particolare. Le tappe pomeridiane sono state previste a Le Lycée avant le lycée, con performance artistiche di La Horde dans les Pavés e Mathias Lyon, oppure ad Azimut per scoprire questo luogo unico per il circo in Francia, con una performance di Cie Circo Aereo / Jani Nuutinen, che si è trattenuto per una discussione guidata da Lotta Nevalainen di Circus and Dance

Info Finland. In serata lo spettacolo Esquive di Gaëten Lêveque chiudeva la giornata. Il terzo e ultimo giorno è stato esplorato il concetto di sostenibilità, con una sessione mattutina organizzata in collaborazione

ropea per la creazione artistica nello spazio pubblico. In alternativa è stato possibile visitare il Théâtre Silvia Monfort, luogo dedicato alla creazione di arte performativa contemporanea, incontrando prima gli artisti Bastien Dausse e Inbal Ben Haim, e approfondendo poi le conoscenze sulle attività di circusnext. A conclusione di questi incredibili 3 giorni trascorsi insieme è stato possibile assistere agli spettacoli al Festival Village de Cirque o al Théâtre Silvia Monfort.

con De Rue De Cirque, all'interno del tendone del festival Village de Cirque. La sessione è stata aperta da Eric Lenoir, paesaggista e autore, che ha invitato i partecipanti a riflettere su come possiamo integrare i sistemi di cooperazione che sono onnipresenti negli ecosistemi nei nostri modi di creare e lavorare. Marija Baranauskaitė Liberman e Andrea Salustri hanno continuato il viaggio con un’arguta conversazione di 30 minuti sulle loro reciproche pratiche artistiche viste attraverso la lente della sostenibilità. Una tavola rotonda con la facilitazione di Gwendolenn Sharp che ha infine riunito Danielle Devery, Joris Janssens, Théo Mouzard (Collectif

Per celebrare la rete e l’impatto delle sue azioni – e, cosa ancora più significativa, i suoi membri e il loro impegno – Circostrada, a seguito di una call aperta a tutti gli attuali membri della rete, ha raccolto storie potenti su cosa significhi far parte di Circostrada. 20 di queste storie sono state selezionate per i 20 anni di Circostrada e splendidamente confezionate in una pubblicazione celebrativa. Tutte queste storie – editate da John Ellingsworth - mostrano come la rete abbia avuto un impatto su di loro, sulle loro organizzazioni, sulle comunità locali, e anche come le loro esperienze, incontri e connessioni abbiano portato a cambiamenti di prospettiva, aperto nuove strade o creato punti di svolta nelle loro vite. Alcune storie sono personali, altre politiche, alcune divertenti, altre più serie; tutte, però, colgono cosa significhi appartenere a Circostrada.

Etc), Olle Strandberg Colling e Jin Yim ha condiviso idee su come la solidarietà e la cooperazione possono favorire un approccio più olistico alla sostenibilità. Nel pomeriggio i partecipanti potevano scegliere di recarsi al RueWATT, il nuovo spazio performativo coordinato da De Rue De Cirque, dove incontrare il team, assistere a spettacoli di compagnie come C&C, Deuxième Grouoe d'Intervention, Sauf le Dimanche e Compagnie Retouramont, ricevere info per saperne di più su IN SITU, la piattaforma eu-

Tra una storia e l'altra fanno capolino 20 disegni, realizzati da Marion Jdanoff, che illustrano 20 parole chiave provenienti dal thesaurus di ARTCENA, un originale glossario settoriale, costruito su termini del circo contemporaneo e delle outdoor art, dove ogni termine è stato accuratamente selezionato per evidenziare parole forti, specifiche e stimolanti, utilizzate da coloro che lavorano in questi settori.

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circusartsmagazines.net

INCAM (International Network of Circus Arts Media projects) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. In questo numero resentiamo CALS (Circus: Arts, Life & Sciences), nuovo journal di studi e ricerche accademiche sul mondo del circo, diretta emanazione della piattaforma CARP (Circus Arts Research Platform)

journals.publishing.umich.edu/circus circusartsresearchplatform.com

Circus: Arts, Life and Sciences è una pubblicazione online senza scopo di lucro, sottoposta a revisione paritaria da un team di esperti, con contenuti liberamente accessibili online, che diffonde ricerche all'avanguardia e promuove pratiche diversificate nelle arti circensi, oltre i confini disciplinari.

La sezione Life è uno spazio ibrido progettato per promuovere e sviluppare la pratica-come-ricerca e per creare un dialogo tra artisti e ricercatori di tutti i campi. Questo spazio ibrido è dedicato alla pubblicazione di video-saggi sottoposti a peer review e accompagnati da una proposta di ricerca.

Il circo è un’eterotopia inclusiva e sperimentale (un mondo all’interno dei mondi che sfida l’ordine, la gerarchia e le norme). La forma di questo journal deve quindi essere culturalmente diversificata, linguisticamente multipla e artisticamente innovativa per esprimere accuratamente la natura ineffabile del circo contemporaneo.

Come illustrano le editor-in-chief di CALP, Joe Culpepper e Melanie Irene Stuckey, nell’editoriale di apertura del primo numero pubblicato a dicembre 2022, dal titolo Open Access: “Questo journal si impegna nell'indagine critica del circo per celebrarne i risultati, per cercare soluzioni ai problemi identificati dalla sua comunità e per eliminare le barriere finanziarie alla ricerca all'avanguardia. Grazie al sostegno della Scuola Nazionale di Circo di Montreal, del Centre National des Arts du Cirque di Châlons-en-Champagne e di tutti i membri della comunità Circus Arts Research Platform (CARP), non è richiesto alcun costo per pubblicare articoli sulla nostra rivista o per leggerne il contenuto. La nostra partnership con le istituzioni sopra menzionate, nonché con Michigan Publishing e la Biblioteca dell'Università del Michigan, ci consente di unirci al movimento globale e in continua crescita dell’open access.

Il Journal, che viene pubblicato con cadenza semestrale, è diviso in tre sezioni: La sezione Arti condivide articoli di tutte le discipline umanistiche (studi sulla performance, letteratura, educazione, drammaturgia, studi sui media, filosofia, storia, politica, studi religiosi, musicologia, studi culturali, antropologia e altro) incentrati sul circo come disciplina oggetto di studio. La sezione Scienze offre articoli di tutte le discipline nei campi delle scienze sociali e STEM (medicina, kinesiologia, psicologia, sociologia, ingegneria, matematica, fisica, geografia, chimica, biologia, ecologia e oltre).

Circus: Arts, Life and Sciences, come la sua comunità e i suoi partner, è impegnato a promuovere l’equità, la diversità e l’inclusione. Incoraggiamo fortemente gli autori a considerare gli impatti dell’oppressione sistemica e delle norme sociali nella loro ricerca. Gli effetti del razzismo, del sessismo, dell’abilismo, del classismo e della grassofobia nel circo e nel mondo in generale sono alcune delle tante questioni che desideriamo affrontare. Consigliamo vivamente ai lettori e ai collaboratori di sfidare i propri pregiudizi consci e inconsci, nonché quelli che incontrano nel loro lavoro”. Il journal, attualmente diretto da Patrice Aubertin (National Circus School of Montreal) e Cyril Thomas (ENACR de Rosny-sous-Bois), invita a sottoporre articoli di ricerca originali, scritti in inglese o francese, non precedentemente pubblicati, né in formato cartaceo né online, nè al momento sottoposti a nessun'altra rivista. CALS invita a presentare anche recensioni relative a recenti pubblicazioni e/o traduzioni di studi circensi. Libri di qualsiasi disciplina accademica in cui il circo sia oggetto di studio sono benvenuti.

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XII CONVENCION DE CIRCO CHILE 16/19 NOVEMBRE 2023 - ISLA DE MAIPO, SANTIAGO circochile.cl/convencion-chilena-de-circo

di Maria Cristina Fiorentin compagnia Mumiechispa

foto di Reinaldo Emilio, 'Emilioelmago'

Chile, novembre 2023, dopo tre anni di stop torna l’evento di Circo e Teatro di Strada più importante del Paese: la ”Conve Nacional”. Circa 1200 persone, 12 tendoni montati, 4 giorni di workshop, spettacoli, forum e spazi di riflessione intorno al mondo del Circo. Noi, Mumiechispa, compagnia italo-cilena di circo teatro, siamo stati invitati a partecipare con il nostro spettacolo e con un workshop di ruota cyr, ed ecco qui un report di questa meravigliosa Convencion.

adoperano diverse squadre di volontari: primi ad arrivare ‘los carperos’ a montare 12 tendoni in quattro giorni, coordinati dal Pillo, egregio trapezista del circo Kimun.

Quest’anno in particolare la Convencion, ritornata dopo tre anni di stop a causa dei moti di protesta prima e della pandemia dopo, ha assunto un significato importante. L’ultimo incontro infatti si era svolto nel 2019, giusto una settimana prima dell’inizio delle grandi proteste in Cile e dei

Poi indispensabile e dedicato il team ‘cosina’ gestita dalla favolosa Cindy, parte dell’organizzazione dal 2001 e creatrice dei trofei per le competizioni. Seguono poi il team per il montaggio delle strutture aeree (più di dieci quest’anno), il team dei tecnici rigger, il team audio e luci, il team ‘acopio’ per la raccolta e la distribuzione di tutto il materiale prestato, il team per l’organizzazione degli oltre 40 workshop e degli spettacoli. Una macchina davvero grande, senza scopo di lucro, mossa unicamente dal desiderio degli artisti e degli amanti del circo di incontrarsi, condividere, scambiarsi esperienze e fomentare l’autogestione.

coprifuoco. Quest’anno “La gente aveva tanta voglia di tornare ad incontrarsi” mi racconta Cindy. Un’edizione che ha superato tutte le aspettative, eccetto per una cosa: meno stranieri rispetto al solito. Due importanti novità: 1) l’area Circo Kids, dove anche i più piccoli hanno potuto mettersi alla prova con le varie discipline circensi e presentare i loro progressi in un piccolo varietà pomeridiano; 2) il nuovo spazio ‘Ecenario en el Bosque’, un palco tra gli alberi che abbiamo avuto l’onore di inaugurare con il nostro spettacolo Encolados, dove la comicità e il teatro si mescolano a giocoleria, tessuti aerei, acro duo e ruota cyr, mentre due

Tutto ebbe inizio nel 1998, pochi anni dopo la fine della dittatura militare, quando un piccolo gruppo di giovani giocolieri decise di coordinare questo raduno di circensi. Erano in pochi, circa venti, trenta persone, un primo rumore, che ha poi raggiunto ogni angolo del Paese fino a diventare l’evento più importante per il Nuovo Circo cileno. Negli anni la Convencion, partita su un terreno in Pirque, si è svolta in diversi luoghi, fino ad arrivare al luogo attuale che è un campeggio attrezzato situato in Isla de Maipo, paesino della periferia di Santiago. La scena attuale del Nuovo Circo in Chile, soprattutto negli ultimi anni, ha cominciato a decentralizzarsi. Molti artisti tornati alle loro città natale hanno dato origine a nuove scuole e realtà di circo in tutto il Paese. Oltre alla scuola del Circo del Mundo in Santiago capitale si sono sviluppate diverse realtà come La Luna Circo, Circo Frutillar, Circo del Sur, Valparaiso Circo, Somos Circo, Cirquina… e molte altre, quasi tutte presenti a questo importante raduno. Ad organizzare e coordinare l’evento il gruppo CircoChile, che coinvolge molte realtà di circo, le quali prestano tendoni, strutture aeree, tatami, materassi, piste, e tutto il materiale necessario. Per realizzare l’evento si

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ph Daniel Zapata, 'Circogram'

clown in scena affrontano sfide, imprevisti, delusioni e amore. In questo nuovo spazio si è esibito anche un altro collettivo internazionale, No somos de azucar, con il loro spettacolo di critica sociale sulle differenze e i soprusi tra il primo ed il terzo mondo.

L’inizio ufficiale della Convencion, nel pomeriggio del giovedì, ha visto il rituale toss up e il successivo spettacolo di trampoli della Troup de Petit Volant. A ruota sono partiti i workshop, proseguiti il venerdì e il sabato, mentre la domenica mattina è stato il momento delle olimpiadi di circo. I migliori giocolieri ed acrobati si sono cimentati in sfide di prodezza e resistenza dall’alto livello tecnico. Raul (107 mortali), Pajarito (endurance 5 clave), Yoel (28 flicflac), sono solo alcuni dei vincitaori.

Tutte le serate hanno offerto spettacoli di artisti e compagnie invitate. Innumerevoli le presentazioni, difficile vederle tutte, alcune infatti volutamente contemporanee per suddividere il numeroso pubblico. Tra gli spettacoli maggiori ricordiamo: Tripulacion Paraiso della compagnia Disparate Circo Rock, dinamico e appassionante

In chiusura di convention Katarsis en el planeta rojo, performance rituale della notte di fuoco creata e diretta dalla compagnia Circrobios, alla quale abbiamo avuto il piacere di partecipare. Suggestiva, spettacolare e potente, personaggi post apocalittici, accompagnati dalla musica tekno dei dj Magic e dj Sibiri, hanno portato il fuoco al centro della scena, manipolandolo con poderosa disinvoltura. In seguito lo stesso pubblico è diventato protagonista quando sono state distribuite più di mille torce di fuoco e acceso l’enorme Merkaba di legno sospeso su una struttu-

si sviluppa attorno ad una struttura di ferro rappresentante una nave, che gira su se stessa simulando vorticose tempeste e diventa la casa di una banda di pirati che, tra acrobazie, giocoleria, danza aerea, trapezio e musica dal vivo, ritrovano la via del mare e della speranza. El ser que habito della compagnia Los Nadies, una danza fluida, cupa e introspettiva di sei artisti che indossano maschere uguali, ma incarnano diverse sfaccettature di un unico essere e della sua solitudine. La voz de los ‘80 del Circo del Mundo, spettacolo politicamente impegnato e commovente, che attraverso il circo, la danza e il teatro, racconta un’epoca buia del Paese, in cui le persone riescono a rialzarsi dalla disperazione, unirsi e lottare per un Chile nuovo. Infine Circo Pobre de la compagnia Circoliflor e la creazione Ensamble diretta da Macarena Simonetti di Circo Chile. Un grande plauso inoltre a tutti gli artisti che si sono esibiti durante i due Cabaret.

ra aerea al centro della pista. Un gigantesco fuoco, che ha lasciato tutti senza fiato in una eccitante contemplazione, fino a che sei figure adornate di sculture fiammeggianti, con la loro poderosa femminilità, hanno aperto le danze ed invitato tutti i fuochisti ad entrare nel cerchio.

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Concludendo, un’esperienza formidabile, consigliatissima a tutti gli amanti del circo, un bell’esempio di come la passione e la cooperazione possano dare vita a eventi, spazi, momenti di condivisione, crescita e apprendimento. Aspettando con ansia la prossima edizione, grazie Conve!


TG JUGGLING S T O F 2 0 2 3 E S T O F 2 0 2 B BEST OF 2023 B E di Davide Quagliotto Geo TG Juggling Il nuovo anno bussa già alle porte ed è il momento di provare a fare un bilancio dei contributi che i giocolieri e le giocoliere hanno elargito a tutta la comunità attraverso i vari social network, tra progetti video, raccolte di trick e nuovi traguardi. A guardarci indietro, quest’anno è stato davvero ricco sia per quantità che qualità dei contenuti condivisi e sono davvero tantissimi i profili che meritano di essere seguiti. Come TG Juggling abbiamo fatto del nostro meglio per raccoglierli e raccontarli mensilmente e per nostra fortuna ci sono venuti in aiuto anche alcuni canali e pagine.

stick&stones

Una fonte inesauribile è sicuramente l’International Jugglers Association che oltre a ricondividere decine di video pazzeschi dal suo profilo instagram, continua ormai da anni il fruttuoso progetto Trick of the Month su Youtube. Dai due ai quattro videoclip al mese prodotti da giocolieri più o meno emergenti che racchiudono il meglio della loro ricerca artistica e tecnica in montaggi spesso girati ed editati in alta qualità. Grandi protagonisti di quest’anno i clavettari sudamericani, tra i quali spiccano Tuco Gollo, Luciano Perico, Lucas De Leon, Jhon Fredy Suarez e sempre dal-

l’America Latina le hoopers Nadia Papaianni, Isis Mendoza e Ailén Cabral, il semaforista tuttofare Salvador Mayen, Oscar Carrillo con le bouncing e il collettivo Chibcha Juggling Project.

cerca della perfezione estetica di Kouta Oohashi e Takehiro Nagaoka. Fanno categoria a sè i progetti “Juggling in animation review” di Jasper Murphy e i vari R-Vlog di Kellin Quinn, entrambi geniali prodotti d’intrattenimento. Se però dovessi sbilanciarmi e dirvi i miei 3 video preferiti dell’anno, eccovi serviti: Sticks and Stones una freschissima collezione di trick originali con palline miste a clave delle nuove leve del Throw Catch Collective australiano, Caleb, Tal, Jasper,

gustaf rosell

Bella varietà tra i video con le palline, dai dots multilevel di Glublia allo stile di gomito di Julian Saether, dai pattern di coppia dei giovanissimi Tamuz Vardi e Ayala Eshkoli al foot juggling della promessa italiana Alice Lombardi. Trovano spazio anche attrezzi come il kendama di Yuta Shimoyama, i triangoli di Borre Isac L’orange e i flowersticks di Ivo Anderliesten. Un’altra pagina che ha contribuito alla produzione e diffusione di bei video è Banana Juggling. Creata dai messicani Fidel Maya e Lluvia Herrera ha come scopo principale quello di promuovere artisti locali attraverso la realizzazione di brevi montaggi ben curati, come nel caso di Gerardo Avila ed Elia Tzu. Nel maremagnum di Youtube e instagram sono tantissime le autoproduzioni che saltano all’occhio. Da una parte le raccolte di trick tecnicissimi di Moritz Rosner, Luca Haase e Salvo Stassi, dall’altra i montaggi eccentrici di Chris Jost, Tim AirWalker e Louis Cason, passando per la ri-

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salvo stassi

Ryan e Yoav; Ma Bubble del redivivo Gustaf Rosell, sparito dai radar per più di 5 anni e tornato con un video di palline dall’energia dirompente; e sul podio il capolavoro di Lewis Kennedy, un documentario da 1 ora e 18 minuti su Spencer Androli, uno dei giocolieri più talentuosi degli ultimi anni, e sul trick impossibile chiuso con 7 clave. Mentre un intramontabile Jay Gilligan continua a sfornare nuovi spettacoli e idee di gioco, da segnalare è il ritorno sulla scena di uno dei suoi pupilli, Tony Pezzo che, nonostante una lunga parentesi trap, non ha affatto dimenticato come si usano cerchi e palline. Parlando di attrezzi “meno classici”, ecco alcuni nomi che stanno davvero sbaragliando la piazza: tra i diablisti Sebastian Haushofer (vincitore della EJC Diabolo Battle

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23 Banana Juggling

Spencer Androli

World Record Juggle Wiki

2023), Josè Concha, Tom Bennett e Ronnie Slowinski; per gli hoop Emma Hornell, Lisa Ellipse, Callum Baker e Fernanda Sumano; per i poi Jeremiah Jacobs, Boris Millet e lo stratosferico Bow, autore del video “Breaking Poi-nt”; e per i devilstick la scuola cilena con Mateo Segura, Rodaa, Simon Huenunir e Alejandra Parada e quella giappo-

IJA video channel

TG Juggling

Una bella spinta al raggiungimento di nuovi obiettivi e traguardi sono state sicuramente le challenge. Oltre al #mondaymess e #temotochallenge, l'istituzione della Numbers Juggling League ha spronato decine di giocolieri a migliorare i propri personali nella giocoleria con tanti oggetti. A distinguersi per costanza e risultati Eivind Dragsjø, Tom Whitfield, il già citato Spencer Androli, Aramis Gonzalez, Dan Wood e Kaito Tanioka, ma anche tanti teenagers come Erik Toll, Sylar Buchner e Simeon Graham. Parlando di record, se il 2022 è stato l'anno degli anelli, il 2023 è quello di palline e clave!

alice lombardi

moritz rosner 8 clave wr

nese con Tetsu, Kazuya Okada e Taromaru. Per qualcuno la fama ha decisamente superato i confini della nostra comunità raggiungendo svariate migliaia di persone, se non milioni in alcuni casi. Parlo di fenomeni social come Jacob Acrobat (Gregoire), Teton Juggler (Joe Cronquist), Broken juggler (Michael Rayner), Thatjugglinggirl (Kaylin Mayers) e Justjugglerin che stanno contribuendo a diffondere la giocoleria fuori dai circuiti classici.

David Rush ha compiuto l'impresa di superare il muro delle 13 ore con le 3 palline, un plauso alla pazienza; Chris Smith con le 4 palline si è limitato ad aggiungere appena un minuto al record di 3 ore e 2 minuti appartenuto a Max Kuschmierz, che si è rifatto con quello di 6 palline portandolo a 30’ 45” (giocando in 867 come se non bastasse); 1’ 18” è il nuovo record di 8 palline, imbattuto da più di quindici anni e appartenuto ad un certo Anthony Gatto, ora nelle mani di Enzo Nicolas Aguero, che assieme a Max quest'anno si è portato a casa una cosa come 20 record a testa.

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Nuovi record anche per le 3,4 e 8 clave, rispettivamente: Kotaro Minami 5 12’ 53”, Caio Stevanovich 2 07’ 15” e Moritz Rosner 18 prese (!!!) Terreno di conquista sono stati gli endurance in equilibrio su attrezzi come Rola bola, monociclo e sfera d'equilibrio con nuove pagine aperte sul sito Juggle wiki. Infine menzione d'onore per le 36 prese di 6 diaboli bassi chiuse da Pen Zen! E gli italiani? In diversi sono riusciti a farsi conoscere fuori dai confini nazionali. Oltre ai già citati Salvo Stassi e Alice Lombardi, continua il periodo d'oro di Brian Si-

carlo cerato

moncin ormai un punto di riferimento per la giocoleria con 3 clave grazie alla sua tecnica ed eleganza. Un nome che si sta facendo strada negli ambienti del Circo contemporaneo è quello di Carlo Cerato. La sua ricerca delicata ma allo stesso tempo pungente, unita ad una presenza spontanea e genuina, lo ha portato ad esibirsi pure al Cirque Du Demain, oltre ad aver spopolato con le clip tratte dal suo spettacolo Llabyellow. La scuola toscana può schierare i maestri del bodythrow e della body percussion Niccolò Piccioli e Stefano Bocciolini, mentre dal circo classico emergono Glenn Folco con le sue racchette da tennis e l'antipodista Perla Colombaioni, figlia d'arte del recordman Willy Colombaioni. Insomma quest'anno non ci siamo affatto annoiati, che novità ci aspettano per il prossimo?


IL MUSEO STORICO DELLA GIOSTRA E DELLO SPETTACOLO POPOLARE BERGANTINO (ROVIGO) www.museodellagiostra.it

Giostra a catene Oktoberfest di Monaco

di Tommaso Zaghini direttore del Museo Il Museo Storico della Giostra è stato istituito nel 1999 dal Comune di Bergantino e dalla Provincia di Rovigo, sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e in collaborazione con il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, con il Centro Etnografico di Ferrara e con l’Accademia dei Concordi di Rovigo. Museo unico nel suo genere in Italia, ha incontrato subito il favore del pubblico, dal quale è stato accolto con entusiastici consensi fin dalla sua apertura, divenendo meta di un turismo in continua espansione anche in ambito internazionale. È un museo che piace perché racconta la storia non solo delle giostre, ma di tutti i giochi e spettacoli della Fiera e del Luna Park, dal Medioevo ad oggi, una storia plurisecolare che penetra nella vita di ciascuno di noi.

IL PERCORSO ESPOSITIVO Il Museo di Bergantino offre ai suoi visitatori un viaggio lungo un millenio attraverso mondi lontani dalle origini antiche, entrati poi nel nostro presente. Il percorso museale è suddiviso in tre periodi storici: quello della FIERA-MERCATO medievale e rinascimentale, quello del PARCO DIVERTIMENTI dell’Ottocento, con i suoi tradizionali spettacoli itineranti (il Teatro delle maschere, il Teatro dei burattini e delle marionette, il Circo equestre, le prime giostre ottocentesche), e infine quello della nascita del LUNA PARK ipertecnologico, con le sue vertiginose attrazioni.

LA FIERA MERCANTILE (1000 > 1750) Dopo il Mille, cessate le invasioni barbariche, in un clima di risveglio economico, il grande commercio ritrovò vitalità: i mercanti popolarono i sagrati delle chiese con le loro più svariate merci, in occasione delle feste religiose dedicate al Santo Patrono. Ogni centro urbano aveva la sua festa, la sua feria (da cui appunto il termine Fiera), dove giungevano folle di pellegrini per venerare prestigiose reliquie e chiedere miracoli. Di fronte ai popolani che si aggirano incantati dalla spettacolarità delle merci esposte, ecco le esibizioni degli estrosi imboni-

Palazzo Strozzi sede del Museo

Fiere e Luna Park sono uno spazio collettivo e ricreativo che si ricollega all’antica tradizione di piazza, da sempre occasione di incontro e di scambio. Uno spazio che apre le sue porte su un “Altrove” ricco di suggestioni: la felicità, la trasgressione, il divertimento, la meraviglia, le forti emozioni, il diabolico… Fiere e Luna Park costituiscono inoltre un fenomeno culturale che merita di essere esplorato e compreso nella sua multiforme realtà, al di fuori di ogni superficiale pregiudizio.

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tori vocianti, dei ciarlatani guaritori e cavadenti, di teatranti, giocolieri, acrobati, cantastorie, fachiri, maghi e indovini; in tanto frastuono c’è chi legge il futuro sulla linea della mano, nelle carte, nelle stelle, chi spaccia elisir o unguenti e chi vende reliquie miracolose o immagini di santi. Un mondo di varia umanità, al quale solo di recente gli studiosi hanno cominciato a prestare attenzione.

costituisce un grande patrimonio culturale italiano che merita di essere riscoperto e recuperato. Il Circo: punto d’arrivo e luogo di destinazione di tutti gli artisti della Fiera Non a caso la sala del Museo dedicata alla Fiera mercantile è sovrastata da un controsoffitto che simboleggia lo “chapi-

cui i primi giochi delle giostre. Gli artisti ambulanti della Fiera, per continuare a esibire le loro abilità, troveranno accoglienza solo nel Circo della tradizione. Il tendone circense, quindi, rappresenta simbolicamente il grande abbraccio del Circo verso tutti gli artisti della Fiera, quando protagonista della piazza diventerà la macchina.

La Commedia dell’Arte Nel ‘500, in epoca rinascimentale, si formarono sulla piazza gruppi di attori, compagnie organizzate, che si spostavano su carri con abiti e oggetti di scena, assieme al bagaglio necessario per la vita quotidiana e recitavano, inizialmente, su rozzi palchi di legno sulle piazze di tante città italiane ed europee. Indossavano maschere per caratterizzare i personaggi ed erano straordinari: sapevano essere attori, mimi, cantanti, suonatori, acrobati che raccontavano vicende della vita quotidiana dell’epoca. Era un teatro di satira popolare contro i potenti, di poveri contro i ricchi, un teatro che compiaceva il popolo, spesso osteggiato dalle autorità, dove Brighella, Arlecchino, Pantalone, il dott. Balanzone rappresentavano caricature di personaggi del tempo. Il Teatro dei Burattini e delle Marionette Il teatro dei burattini e quello delle marionette, nati nel ‘600, per 400 anni hanno avuto la funzione che ha la televisione oggi: offrivano informazione, spettacolo e divertimento. Nell’800 in Italia si esibivano più di 700 compagnie di burattini. Solo quando il cinema e la televisione toglieranno loro il pubblico, i burattini e le marionette saranno costretti a rivolgersi ai bambini con idonei repertori per sopravvivere. Eppure il Teatro dei Burattini e delle Marionette

Fiera dell'Impruneta

teau” circense, che assume un preciso significato simbolico: tutti gli artisti ambulanti della Fiera di quell’epoca, presentati nella Sala, facevano spettacolo utilizzando le sole risorse umane, i propri virtuosismi e cioè la parola e le abilità fisiche, non disponendo ancora di alcun congegno meccanico. Nel Settecento, la Rivoluzione industriale comincerà ad introdurre nelle piazze meccanismi per il divertimento, fra

Le barchette volanti

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IL PARCO DEI DIVERTIMENTI (1750 > 1950) La tradizionale Fiera delle merci, dei saltimbanchi e dei ciarlatani si evolve sotto la pressione delle nuove forme di energia (vapore, elettricità), delle nuove conquiste tecnologiche e di una nuova realtà dominata dalla macchina. La creazione di nuovi mezzi di trasporto, come il treno a vapore, e la nascita di empori e negozi dirottarono altrove il transito e il commercio delle merci dalle fiere. La Fiera perde così la sua connotazione di mercato, assumendo sempre più l’aspetto di Parco di divertimento come di teatro rituale. Giochi, spettacoli, organetti, primi congegni meccanici cominciano a diffondersi nelle piazze. Gli spettacoli delle fiere cambiano progressivamente la loro veste, acquisendo nuove tecnologie per attirare ed intrattenere il pubblico. Tra le novità della piazza che ottennero il maggior successo troviamo quei giochi, denominati in origine “Altalene”, che nella loro evoluzione tecnologica e ludica diventeranno le “Giostre” del Parco divertimenti, a partire dalla metà dell’Ottocento.


Erano piccoli artigiani e braccianti agricoli disoccupati, che, quali pionieri di un’attività assolutamente nuova in una società contadina, aprirono la strada a tante altre famiglie, che divennero nel tempo gestori di spettacoli viaggianti, inventori e costruttori di giostre e di lussuosi caravan, privilegiando questa nuova attività alla prospettiva di un’emigrazione verso zone di maggior sviluppo industriale.

Sala Fiera ph Alberto Grigoli

IL LUNA PARK (1950 > ad oggi) L’antica Fiera delle merci e il Parco dei divertimenti degli artisti ambulanti si trasformarono ulteriormente sotto la pressione delle nuove fonti di energia e dei nuovi materiali da costruzione: l’elettricità sostituì il motore a vapore, mentre il ferro, l’alluminio e le materie plastiche come la vetroresina sostituirono il legno. Tutto ciò consentì la costruzione di strutture più complesse e sicure, grazie soprattutto al contributo dell’informatica applicata al settore della progettazione. Nasce così una realtà nuova dominata dalle macchine: il Luna Park. Le immagini e i testi esposti nelle sale del Museo parlano delle origini lontane del Luna Park, nei giardini delle ville nobiliari del ‘700, detti “Giardini eccentrici”, ricchi di giochi per divertire e sorprendere gli ospiti della villa. Il gusto per il puro divertimento si trasmise poi con facilità dal mondo aristocratico alle feste popolari di piazza: sarà questo passaggio, secondo gli storici, ad influenzare la nascita del Luna Park, adattando alla piazza giochi e spettacoli della nobiltà. Una sala del Museo è interamente dedicata all’origine e alla storia delle giostre, ricostruita attraverso rare immagini esposte a parete o per mezzo di modellini didattici. Quasi in un unico sguardo si può abbracciare la nascita e l’evoluzione delle moderne macchine da vertigine e scoprire, ad esempio, non senza meraviglia, che da una semplice altalena derivano diverse delle macchine ipertecnologiche e più popolari dei nostri Luna Park.

Disk o Coaster

Origine dello spettacolo viaggiante di Bergantino Le ultime due sale del percorso museale sono dedicate alla storia e alla cultura locale. Qui si racconta, attraverso una ricca documentazione iconografica, la storia di un gruppo di famiglie bergantinesi che, a

Trasporto giostra aerei

partire dagli anni ’20 del Novecento - gli anni della depressione economica, quando i Veneti dovevano emigrare in America s’inventarono un nuovo mestiere, come alternativa all’emigrazione. Costruirono giostre con le proprie mani, prendendo come modello le novità che giungevano d’Oltralpe e, cambiando radicalmente il loro modo di vivere, partirono per le varie fiere e piazze d’Italia, inseguendo il sogno di riscatto da una condizione di vita inaccettabile. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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L’industria del Luna Park nell’Alto Polesine e in Italia Alla fine della seconda guerra mondiale, negli anni ’40, a Bergantino, dove le giostre costituivano già una realtà molto significativa per la presenza in paese di tante famiglie itineranti, si poté assistere anche al sorgere di laboratori artigianali per la costruzione di piccole attrazioni destinate inizialmente al solo mercato locale. Poi l’attività andò affermandosi gradatamente nel tempo fino a stimolare l’imprenditoria costruttiva dei paesi limitrofi e a penetrare nel tessuto socio-economico di un vasto territorio dell’Alto Polesine. Oggi questo territorio altopolesano è stato riconosciuto dalla Regione del Veneto come Distretto Industriale Veneto della “Giostra Polesine”. Un centro internazionale di produzione di giostre in grado di soddisfare, con le sue industrie ed aziende artigianali specializzate, tutte le richieste di un mercato che si è esteso a tutti i continenti. In questo Distretto dell’Alto Polesine si costruisce tutto quanto può riguardare il luna park: dalle giostre di vertigine, espressione della più avanzata tecnologia, ai più lussuosi caravan, dai più moderni impianti di illuminazione e di decorazione ai sofisticati mezzi di diffusione acustica, ai carri speciali per il trasporto degli impianti, alle casse-biglietteria, ecc.: una vera industria del divertimento che consta di una settantina di aziende concentrate su un territorio dove vivono appena 10.000 abitanti. Di questa complessa realtà socio-economica altopolesana il Museo di Bergantino ha colto i vari aspetti culturali, ma sta estendendo a tutto il territorio nazionale la sua ricerca sulla cultura popolare di piazza per contribuire a far conoscere e a valorizzare storie, professioni e modi di vivere del mondo dello spettacolo viaggiante, non sempre riconosciuto nella sua alta professionalità e umana dignità. PROGETTOQUINTAPARETE.IT



un’iniziativa di

con il sostegno di

LA GALASSIA CIRCO osservatoriocirco.it

Il fenomeno circo in Italia, negli ultimi decenni, ha raggiunto un peso notevole all’interno del panorama artistico e nella società civile. Si è aperto a un’evoluzione continua dei suoi codici artistici, delle sue applicazioni, dei luoghi che lo accolgono, di chi lo pratica e di chi lo segue come pubblico. La raccolta dati e le indagini sul campo realizzati nel corso di “La Mappa del Circo > Vol. 2023”, ci restituiscono la fotografia di una comunità in crescita, una filiera inclusiva e stratificata, che ci piace metaforicamente rappresentare come una galassia. Sebbene la maggior parte del pubblico incontri il Circo nei luoghi deputati dello spettacolo, il mondo del Circo è un insieme organico e al tempo stesso diversificato, che possiamo immaginare come una galassia in continua espansione ed evoluzione. Proveremo in questo viaggio tra le stelle a farvene immaginare tutte le sue forme, da quelle più popolari a quelle meno note ma altrettanto importanti.

Il centro gravitazionale della Galassia Circo pulsa e ruota intorno alla creazione artistica, al fuoco della passione per il circo che ispira da secoli generazioni di artisti in tutto il mondo. Il magma creativo degli artisti viene alimentato e supportato nei luoghi di creazione da un complesso ecosistema di professionisti e organizzazioni. Registi, coreografi, tecnici, costumisti, scenografi, musicisiti, inventori… ma anche produttori, programmatori, distributori, amministrativi, comunicatori, supportati da stakeholder primari, come le istituzioni pubbliche e private, sponsor e mecenati. L’interazione continua e diversificata tra tutti questi soggetti permette di forgiare la materia prima degli spettacoli di circo.


“La Mappa del Circo > Vol. 2023” è una originale iniziativa, unica nel suo genere nel panorama nazionale, promossa da ASD Giocolieri e Dintorni e realizzata con il sostegno del Ministero Italiano della Cultura nell'ambito dei Progetti Speciali 2023. Il progetto si avvale del supporto di un pool di “antenne”, presenti su tutto il territorio nazionale, costituite da realtà attive nel settore circo.

Tra gli output del progetto: • una mappa interattiva online che geolocalizza i soggetti che promuovono il circo in Italia oggi; • una pubblicazione, nella forma di un handbook cartaceo e online, che ne illustrerà caratteristiche e contenuti; • la disseminazione dei risultati e la loro integrazione in altre raccolte dati lanciate da altri organismi e network europei.

Dal continuo rimescolare delle energie e degli elementi di creazione nasce un composto speciale che, risalendo verso la superficie perfora la crosta, creando spazi e occasioni di incontro con il pubblico in quelli che diventeranno i luoghi dello spettacolo. Questi luoghi sono molteplici e dalle molteplici forme. Dal classico tendone ai palcoscenici teatrali, dalle arene ai borghi medioevali, dei centri cittadini alle periferie. È il magico momento dello spettacolo, dove il fascino del circo rapisce le folle.

Ma una reazione ancora più sorprendente si innesca nel pubblico che viene a contatto con il fuoco del circo. È dall’iniziativa di pedagoghi, insegnati, sociologhi, dottori, mediatori culturali, studenti, che gli elementi comunitari ed artistici del circo vengono presi, rielaborati e riproposti alla società civile in nuovi agglomerati. Fino a creare costellazioni celesti che si diramano permeando ambiti sociali, educativi, terapeutici, sportivi, di costume. Nascono così il circo ludicoeducativo, il circo sociale, i clown dottori, le convention e altro ancora.

L’intero sistema ruota su se stesso e si muove nell’universo della società umana, inglobando via via nella Galassia Circo nuovi mondi con la propria forza di gravità, tenendo tutto unito grazie ad un fitto sistema di reti relazionali, reti associative e progetti mediatici che caratterizzano gli sviluppi più recenti di questo mondo.

Nel frattempo la polvere di stelle del circo viaggia oltre i confini della sua galassia e trasporta i suoi elementi in altre galassie, dove regnano sovrane altre forme di vita: lo sport, la danza, l’arte figurativa, e altro ancora. Qui i composti pregiati del circo vengono raccolti e trasformati per arricchire questi mondi di nuove pratiche e nuove suggestioni. Seguiteci su OsservatorioCirco.it per continuare il viaggio, approfondirne la conoscenza e osservare più da vicino la Galassia Circo.


ph Fabrizio Gavosto

LE RESIDENZE ARTISTICHE residenzeartistiche.it festivalmirabilia.it/residenze

di Fabrizio Gavosto direttore artistico PerformingLands

foto di Andrea Macchia

La storia delle residenze in Italia è decisamente lunga, e spesso complessa. Luoghi di residenza artistica esistevano già da tempo, alcuni sul modello di quelli francesi, offrendo uno spazio e anche un sostegno economico alle compagnie, altri come spazi gestiti da compagnie e riservati a loro prove e creazioni. Con l'art. 45 “Residenze” / 2015 il MIC (allora MIBAC) e alcune Regioni italiane, tra cui la Regione Piemonte, formalizzano e definiscono le Residenze Artistiche, definendone compiti e funzioni stimolate dall'esigenza delle compagnie di un tempo sospeso, un tempo in cui sperimentare, creare, senza necessariamente l'obiettivo della produzione. Viene infatti definito, e poi ulteriormente perfezionato nell’art.43 “Residenze”/2018 un innovativo accordo tra

Ministero della Cultura e Regioni all’interno del Patto Stato-Regioni, che sancisce il valore della residenza come un luogo e un momento necessario e indispensabile per la creazione contemporanea. Questa caratteristica lo rende un dispositivo unico in Europa, e unico anche perché frutto di un’inedita collaborazione tra Ministero e Regioni, con le Regioni che istruiscono i bandi a seconda delle tipologie ed esperienze territoriali, ed entrambe le istituzioni che cofinanziano la misura. Il dispositivo prevede due tipologie di residenza: 1) i Centri di Residenza, massimo uno per regione, e al momento 10 in Italia, costituiti da un raggruppamento di soggetti che svolge prevalentemente e con continuità attivita � progettuale di residen-

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za, spesso collocati in grandi città; 2) le Residenze per Artisti nei Territori (AnT), oltre 70, presenti in quasi tutte le regioni d’Italia, che sviluppano attivita � di residenza in una determinata comunita � territoriale, spesso dislocati in luoghi periferici del territorio. Le residenze oggi hanno la durata standard minima di 15 giorni, e in alcune regioni sono tenute a fornire anche un sostegno economico oltre a fornire spazi, ospitalità, professionalità e relazioni. Gli AnT hanno una capacità economica e di ospitalità inferiore, ma una forte interazione col territorio: lo sviluppo del pubblico, i progetti partecipativi, l’interazione con la cittadinanza, che si declina quasi sempre con prove aperte, gli incontri con gli artisti, etc sono la loro forza. Alcune residenze selezionano solo progetti partecipativi, altri ancora lasciano un range più ampio di possibilità. Ogni Regione ha il suo assetto, con un mix di residenze gestite da più soggetti o residenze gestite da un solo soggetto. In alcune Regioni, come in Liguria ad esempio, ci sono solo AnT. Negli anni si sono inoltre formati due coordinamenti nazionali informali, uno per i Centri di Residenza e una

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per gli Artisti nei Territori, mentre in alcune regioni sono nati anche dei coordinamenti regionali.

Le residenza sono dotate inoltre anche di un capitale relazionale, sociale e politico, spesso spendibile per mettere le compagnie in contatto con altre residenze, con realtà del territorio, possibili programmatori, etc. Sono motori culturali nelle periferie, nelle cittadine periferiche e nei territori rurali dove operano, e dove spesso la continuità dell’attività teatrale è data proprio dalla residenza. Noi per esempio a Busca, città di circa 10.000 abitanti vicino Cuneo, abbiamo una forte collaborazione col Comune e con la cittadinanza. Tutti in città sanno che c’è una residenza artistica, e le persone vengono molto volentieri a vedere le prove aperte o semplicemente a curiosare durante le prove. Quando ad esempio abbiamo ospitato Caterina Moroni, che doveva fare un percorso di residenza con i bambini del territorio, in due ore con un post sui social, il supporto degli uffici comunali e il consolidato interesse della comunità buschese, abbiamo radunato velocemente 50 bambini pronti a partecipare. Interagire con un Comune di una grande città è certamente diverso, spesso più lungo e complesso, e quindi in quei contesti si agisce su dinamiche di quartiere, su specifiche situazioni.

ph Loris Salussolia

Ormai concordiamo tutti sul fatto che le residenze non sono sale prove, ma luoghi dove incontrare esperienze e specificità, interagendo con esse. In questo contesto anche le figure di mentor e tutor acquisiscono una loro centralità e diventano riferimenti per le compagnie in creazione. All'incontro nazionale di Artisti nel Territorio e Centri di Residenze (ne avvengono 1 o 2 l'anno) di novembre 2023 a Castiglion Fiorentino, organizzato grazie a Kilowatt Festival/CapoTrave, c'era un panel di relatori molto interessante, ed è emerso che le residenze stanno diventando il cuore del sistema teatrale. Ad esse vengono demandati numerosi ruoli fondamentali, tra cui la presa in carico del rischio artistico. Le residenze si sono scoperte e rivelate come il punto di forza del rinnovamento del teatro

L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, fa esclusivamente residenza; quasi tutte le altre residenze sono invece collegate o emanazione di festival. Mirabilia stesso, fin dalla sua nascita, aveva fra obiettivi quello di creare un festival con risorse sufficienti per attivare anche una residenza. Il nostro primo programma di residenze si chiamava Terre di Circo. Col tempo si è evoluto fino ad assumere un carattere multidisciplinare e prendere il nome di PerformingLands. Qui spaziamo dal teatro urbano al site specific, alla danza, al teatro e al circo, che rimane uno dei linguaggi più presenti all'interno della residenza. Oggi circa il 30% degli spettacoli che proponiamo sono frutto di progetti sostenuti in residenza. Ospitiamo in residenza tra le 5 e le 10 compagnie ogni anno (il dispositivo istituzionale prevede un minimo di 3 residenze all’anno) con compagnie di provenienza regionale, nazionale e internazionale. La residenza è un luogo di relazione in cui si creano delle interazioni forti e interessanti con il territorio, la cittadinanza, gli spazi. Attraverso il festival, che vede circa 100-150 operatori arrivare da tutto il mondo, compreso Asia e America Latina, un eventuale risultato finale della residenza gode quindi di una grande visibilità.

italiano, mentre quando siamo partiti parevano esserne l'anello più debole. Si è parlato anche della distinzione tra sostegno alla creazione e produzione (le residenze non possono/non hanno l’obiettivo di “produrre”), e di vari aspetti, tra cui diffusione e disseminazione dei progetti artistici, reti e modalità. Molte sono le AnT legate a festival e ciò, sia nella fase finale della diffusione sia nella fase iniziale della disseminazione del progetto, fornisce un elemento di forza alle proposte presentate ai programmatori presenti al festival.

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Altro elemento molto interessante sono le interazioni che PerformingLands permette di sviluppare. Ad esempio con il nostro progetto SkillBox, che prevede il passaggio di competenze verso giovani del territorio e il coinvolgimento di giovani. O progetti di comprensione dei percorsi di creazione: quest'anno, collaborando con la scuola FLIC di Torino, abbiamo portato

a Busca 60 allievi del corso professionale a vedere lo spettacolo della Cie Rasposo. Gli allievi hanno poi incontrato la Compagnia che iniziava qui il suo percorso in residenza. Conoscendo il nuovo progetto di spettacolo della Cie Rasposo (che debutterà nel 2025) conoscendo e confrontandosi con la fondatrice e direttrice artistica Marie Molliens. Un incontro di circa due ore che ha suscitato enorme interesse. La AnT PerformingLands collabora ed è attiva anche in rete, all'interno di gruppi, come ad esempio il Progetto Cura, al cui bando hanno partecipato quest'anno 370 progetti, e la rete Risonanze Network, che raduna residenze di vario tipo che sostengono la creazione di compagnie under 35. Partecipiamo a ProudAct dell'ACCI e accogliamo compagnie di progetti della FNAS sul site specific e il teatro di strada. Collaboriamo inoltre con realtà territoriali e regionali per creare confronti tra giovani compagnie e compagnie affermate. Ora è sicuramente giunto il momento di raggiungere un’identità e coesione nazionale comune tra AnT e Centri di Residenza, facilitati anche in questo da appositi percorsi ideati dal MiC e dalla Fondazione Fitzcarraldo, e di confrontare e collegare la rete italiana con il resto d’Europa e del Mondo. Credo che questo percorso sia da fare tutti insieme e che sia la sfida del futuro per allargare ulteriormente le prospettive delle compagnie / artisti italiani e il panorama performativo italiano.


PAGLIACCE FESTIVAL RISATE AD ALTO RISCHIO 9/22 OTTOBRE, TORINO pagliacce.it

di Giuseppina Francia comunicazione Pagliacce Network

foto di Camilla Poli

Si è svolta sotto lo Chapiteau Madera la seconda edizione della kermesse di spettacoli al femminile che ha coinvolto 51 compagnie e artiste, tra cui grandi ospiti internazionali: Jimena Cavalletti, Colette Gomette & Anna De Lirium, Mireja Miracle e Kolektivo Konika. Il cielo di Torino, anche questa volta, ha fatto da sfondo allo chapiteau e si è tinto di rosa al tramonto per il primo spettacolo, registrando il primo sold out. Da quel momento in poi è stato come essere entrate in un frullatore in cui i sorrisi, le idee, gli spettacoli, le risate e l’energia si sono mescolati tra loro, creando una ricetta che pare essere piaciuta. La stanchezza non ha avuto la meglio sulla solidarietà e la voglia di stare insieme, ogni giorno, senza pause. Ma cos’è e com’è nata l’idea di PAGLICCE FESTIVAL? Nell’estate 2021, Martina Soragna e Silvia Laniado, in arte Le due e un quarto, lanciavano Pagliacce Network al grido di “connettere, ispirare e condividere per stimolare le pagliacce di oggi e di domani”. Nasceva così la rete tra clown professioniste per condividere conoscenze, esperienze di ricerca e confrontare le creazioni ar-

tistiche rispetto al tema del clown, che ad oggi conta 115 pagliacce da tutta Italia. Il neonato network, circa un anno dopo, ha permesso di dare vita al PAGLIACCE FESTIVAL. Ogni edizione ha una propria tematica che fa da fil rouge nella creazione della programmazione. In questa seconda edizione la scelta tematica è stata quella delle “relazioni” tra donne, amicizia e diffidenza, complicità e rivalità, cooperazione e predominio, senso di appartenenza e solitudine. «Non esiste un altro festival internazionale di donne clown in Italia» sottolinea Martina Soragna, direttrice artistica del festival. L'evento è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della Fondazione Crt, con il patrocinio del Comune di Torino e, quest’anno, con la collaborazione della Scuola di Circo Flic. Accanto a Martina e Silvia altre figure professionali di supporto e alcune pagliacce, stanno dedicando il proprio tempo e le proprie competenze a servizio dell’evento.

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All'estero esistono festival simili in Portogallo, Spagna, Francia e America Latina. In Italia Torino è, in qualche modo, la prima. Quartier generale italiano è stato, anche quest’anno, lo chapiteau Madera, montato in via Niccolò Paganini 0/200 (Bunker). Gli spettacoli rivolti al pubblico si sono concentrati nei due week end che

si sono aperti con un’incursione musicale al Balon, proprio durante il mercato del sabato, diventato scenografia di un'anteprima nazionale dello spettacolo itinerante B.O.B.A.S. della compagnia spa-

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gnola Cia Jimena Cavalletti. Una delle capacità distintive del festival è proprio quella di avvicinare le persone, con leggerezza e con ironia. Ballare con i passanti in un mercato rionale per annunciare l’inizio degli spettacoli ne è la dimostrazione. Le artiste professioniste hanno potuto scegliere tra due proposte di workshop di creazione condotti da artiste internazionali. Una delle sfide di quest'anno è

musicali in orario notturno e i dj set ad ingresso gratuito. Una scusa, ancora una volta, per creare “relazioni” ed invitare il pubblico a fermarsi negli spazi relax allestiti intorno allo chapiteau nei quali sorseggiare una birra, sfogliare i Juggling Magazine messi a disposizione gratuitamente o divertirsi con i bizzarri giochi che circondavano l’area. Per i bimbi inoltre è stato proposto, nei weekend, il Biblioclown, un laboratorio

stato offrire gratuitamente una babysitter alle clown che hanno partecipato a questi momenti di formazione. «Una donna su cinque, in Italia, dopo che ha un figlio smette di lavorare e/o di formarsi. Vogliamo sostenere le artiste professioniste con figli che vogliono fare formazione e creare nuovo materiale di repertorio per crescere nel loro lavoro: ci sembra un’azione importante quella di avere la cura di accoglierle e sgravare del costo della baby sitter» spiega Martina. Dopo questi momenti riservati alle artiste e due matinée pensate per le scuole, le pagliacce hanno “aperto le porte” dello chapiteau al pubblico. Novità dell'edizione 2023 sono stati gli spettacoli

gratuito di avvicinamento al mondo del clown, attraverso libri e giochi teatrali. Attivato già a partire da settembre 2023 all’interno degli istituti scolastici, Biblioclown permette innanzitutto di veicolare il messaggio che esistono donne che di lavoro fanno i clown. Un mestiere buffo e bellissimo che si potrebbe fare da grandi. Il vero punto di forza del Festival sono appunto le relazioni. Martina una sera ha telefonato in diretta ad uno spettatore per comunicargli il premio che aveva vinto grazie al biglietto della lotteria acquistato nel pomeriggio. Il pubblico in sala l’ha sostenuta urlando “hai vinto” in vivavoce. A

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guardarle dall’esterno a volte, sembra che le pagliacce non si accorgano di creare modi nuovi e bizzarri per fare comunità, ed è proprio questo che porta il pubblico ad amarle e a tornare. Il Festival 2023 non è stato solo un cartellone di spettacoli. È stato una casa in cui tutti coloro che hanno lavorato sono stati invitati a mangiare insieme il cibo, strepitoso, proposto dalla cucina comune. Uno spazio in cui ognuno è stato invitato a tenere puliti gli oggetti usati. La stanchezza è stata sconfitta nell’area relax, in caso di noia avresti trovato certamente qualche bambino che ti avrebbe proposto un gioco per intrattenerti fino allo spettacolo successivo. Chiunque è passato si è sentito accolto, ha potuto scambiare due parole o offrire il proprio aiuto se ne ha sentito il desiderio. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la vera forza, l’anima del festival, ossia i volontari. Anche quest’anno si sono rese disponibili in moltissimi ad aiutare in tutte le mansioni con il cuore e con l’umiltà di chi non sente la necessità di essere sul palco, perché sa che il valore di quello che si sta facendo insieme è più alto. Persone che hanno raggiunto Torino da tutta Italia ed Europa per prendere parte in questa piccola\grande rivoluzione che si sta compiendo in maniera gentile.

Con 1132 spettatori paganti, 51 artiste coinvolte negli spettacoli, 20 partecipanti ai workshop, 16 laboratori gratuiti per i bambini, 300 bambini delle scuole dei quartieri di Aurora e Barriera di Milano coinvolti, si è conclusa l’edizione 2023. Ci vediamo il prossimo anno!


ph Alberto Bertocchi

CITTÀ DI CIRCO 24 NOVEMBRE / 10 DICEMBRE, BOLOGNA forumnuovicirchi.it/citta-di-circo

intervista ad Eva Lunardi, acrobata del collettivo Circo Paniko IL FORUM E CDC È stato sicuramente emozionante ritrovare dopo 4 anni dall’ultima CDC tutta la comunità di Forum Nuovi Circhi, tutti cresciuti, con nuove prospettive e obiettivi. Mi ha sorpreso soprattutto l’entusiasmo assurdo quando siamo arrivati al parco. Eravamo tutti coinvolti nel montaggio ed era come se la precedente CDC fosse stata solo il giorno prima. Sicuramente c'è una maggiore consapevolezza da parte di tutti, di cosa è necessario fare prima, durante e dopo CDC. Nonostante il silenzio e la distanza che questi ultimi anni hanno generato la rete è rimasta forte, unita e viva. A 4 anni dall’ultima CDC gli obiettivi del Forum Nuovi Circhi sicuramente si stanno trasformando e adesso li stiamo rivalutando. Il mondo intorno a noi è cambiato, e non sempre in meglio, ma CDC è ritrovarsi e vivere insieme un momento di montaggio collettivo allargato e per questo magico. Le varie compagnie presenti possono così confrontarsi e vivere il quotidiano insieme, realizzando che, nonostante la tanta diversità in termini di scelte, funzionamenti interni di ciascun circo, etc, ci sono infiniti punti in comune. Questo personalmente mi dà un senso di appartenenza e di comunità fortissima.

Ci sono i tendoni, ma c'è anche tutto il villaggio dove siamo accampati che pulsa. Siamo arrivati almeno in quaranta all’inizio, e adesso saremo già 60, inclusi tutti i giovani e volontari che vogliono dare una mano, che subito vengono messi all'opera, premiati e forniti di grado! L’altra sera, con gli avvisi del meteo e il timore che il vento arrivasse molto forte, la tensione era tanta e in due abbiamo iniziato a smontare la nostra piccola tenda per paura che potesse volare via. In un attimo altri otto sono spontaneamente venuti ad aiutarci. Lì percepisci la forza della comunità che respira la tua stessa aria, comprende già cosa sta succedendo, senza dover spiegare nulla. Abbiamo anche tanti bambini in più. Vediamo le trasformazioni di artisti che arrivano al loro culmine, poi hanno figli e vivono perciò la comunità in modo diverso, da genitore. Avevamo pensato di realizzare a CDC uno spazio per i bambini, poi non ne abbiamo avuto tempo e modo, ma siamo tutti zii e i bambini trovano naturalmente un luogo e delle persone care con cui stare.

ph Camilla Poli

Apocalippo Circo Paniko ph Camilla Poli

Città di Circo è l’evento più importante organizzato dal Forum Nuovi Circhi e riunisce tutte le compagnie del Forum per un mese di spettacoli, formazione, confronto, studio, incontro con il pubblico e le Istituzioni. Gli artisti delle compagnie del Forum per un mese autogestiscono una comunità e, in una “città” composta da 5 o più chapiteaux e tende, propongono un modello concreto di comunità patrimoniale, così come inteso dalla Convenzione Quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro, 27 ottobre 2005). Città di Circo è di fatto il più importante evento di circo contemporaneo in Italia: una vetrina sulle produzioni delle compagnie, con oltre 50 repliche di spettacoli, un laboratorio per lo studio e lo sviluppo delle tematiche di settore. Uno spazio di ricerca e sperimentazione di un modello socio-culturale, che sa guardare alla tradizione, ma che è fortemente concentrato nella ricerca di un proprio percorso nel contemporaneo, dialogante con le comunità ospitanti, con le Istituzioni e con il mondo artistico e accademico, in Italia e in Europa. Con lo scopo di rendere accessibile a chiunque la fruizione, agli spettacoli si accede attraverso una prenotazione telefonica e un biglietto estremamente popolare, ovvero a offerta libera a fine spettacolo.

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dell'inclusività, di incontro tra artisti e pubblico, con il quale al termine degli spettacoli puoi creare uno scambio diretto attraverso momenti di rilassata convivialità.

IL PUBBLICO E IL TERRITORIO Il pubblico di Bologna era chiaramente già affezionatissimo, e lo ringraziamo tantissimo perché ci permette di mantenere viva CDC. Io ero incaricata di raccogliere le prenotazioni via telefono e ho aperto la linea telefonica due settimane prima, mentre ancora ero a casa a Torino. La gente ha risposto a valanga e il primo giorno ho acceso il telefono e non sono riuscita nemmeno a fare colazione e vestirmi! Il pubblico qui ci conosce bene, sa cos'è CDC, non devi spiegargli nulla e aspettava solo che tornassimo. Con le amministrazioni invece abbiamo dovuto cominciare quasi tutto daccapo, perché quando cambiano gli organici e cambiano le normative bisogna ricominciare tutte le trafile. Però la risonanza di CDC qui a Bologna è enorme e sia il pubblico sia l’amministrazione comunale ci hanno accolto con molto entusiasmo. In questo parco siamo diventati quasi autoctoni, ne conosciamo ogni angolo ormai. Il parco è frequentatissimo e sicuramente si sente invaso, perché il nostro villaggio è di forte impatto, ma i frequentatori vengono lo stesso e ph Stefano Scheda

Per questa edizione abbiamo deciso che la programmazione artistica fosse esclusivamente interna. Desideravamo poter condividere con le altre compagnie del Forum ciò che ognuno di noi aveva realizzato in questi anni, inoltre volevamo concederci più tempo per fare le riunioni, partecipare alle conferenze, agli incontri di settore e per la formazione (sulla tutela del lavoro, sulla sicurezza). Abbiamo così

Winter MyLaika! ph Camilla Poli

rinunciato ad ospitare compagnie esterne, che hanno esigenze proprie, che devi in qualche modo accudire e a cui devi spiegare come funziona tutto e perché siamo qui. Il rovescio della medaglia è che nelle altre edizioni avevamo potuto invitare spettacoli di compagnie esterne che noi stessi avevamo tanta voglia di vedere, e qui non è stato possibile. Ci stiamo inoltre scontrando con questo timore generale che c'è verso la festa, il fare festa, che per noi è un momento alto

di condivisione. A causa delle crescenti limitazioni su orari e acustica permessa, abbiamo dovuto ridurre i momenti di festa programmati a fine serata. Molti di noi, come il Paniko, ne hanno fatto una bandiera, il massimo

anzi si soffermano a vedere cosa succede. I bambini continuano a venire a vedere la scultura della Formica della Solidarietà, un’attrazione del parco che durante la CDC si ritrova al centro del nostro accampamento, e alla quale tutti i bambini sono

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molto affezionati, compresi i nostri. La prima cosa che vogliono fare quando veniamo qui è proprio andare a giocare sulla Formica! E così tanti cittadini, accompagnando i loro bambini alla Formica, colgono al volo l’occasione di fermarsi con noi, prendere un caffè, scambiare due chiacchiere e molti incuriositi tornano la sera a vedere gli spettacoli. Sarebbe bello in una CDC avere un momento dedicato all’ incontro col pubblico, fare un invito esplicito. Qui a CDC non ci sono transenne, non ci sono agenzie esterne di security. Siamo noi a prenderci cura degli spazi, a gestire curiosi, visitatori, e quei pochissimi casi di persone moleste, che abbiamo imparato a gestire con attenzione, consci che in un qualche modo siamo allo stesso tempo ospiti e ospitanti.

ph Eleni Albarosa

LA PROGRAMMAZIONE

Personalmente faccio fatica a stare solo nei panni dell'artista. Il Circo è stata per me una scelta di vita, più che l’opportunità di fare spettacolo. Amo arrivare con il circo e stravolgere le abitudini di chi vive una vita più stanziale, mostrando questa tribù nomade che vive la vita in modo diverso. Per me la cosa più importante è la comunità, il senso di appartenenza, la forza del creare qualcosa tutti insieme. Per tutti noi CDC è un momento importantissimo, per dissipare dubbi, per comprendere i punti di incontro e farne una forza. Per noi è l'appuntamento dell'anno e vorremmo portare CDC anche in altri posti, per incontrare nuovi pubblici, per fargli vedere i nostri spettacoli e fargli conoscere le nostre bizzarre scelte di vita.


DUO BAU compagniaduobau

di Maria Cortesi e Maia Sole Antognetti

foto di Gaby Mertz

Il Duo Bau è un duo di mano a mano formato da Maria e Sole: due donne con sembianze, forme e colori fortemente diversi, ma unite dagli stessi sogni e progetti.

A Madrid, sotto il tendone della scuola Carampa, sin da subito ci sintonizziamo e decidiamo di intraprendere insieme una sfida con noi stesse, approcciandoci così al mano a mano, scoprendo un universo nuovo per entrambe ed una sintonia unica nel suo genere. Spinte da una forte energia ed un’immensa volontà di creare insieme un duo femminile, fondiamo il Duo Bau. Grazie all'intenso desiderio di collaborare insieme, ci sperimentiamo in scena sin da subito, creando uno spettacolo di strada e portandolo in diversi contesti e spazi sociali, con il desiderio ed il proposito di condividere la nostra arte e le nostre conoscenze. Successivamente decidiamo di ampliare il nostro linguaggio espressivo e di creare un nuovo spettacolo che fa del corpo e del movimento il principale asse di ricerca. Senza dover ricorrere all'uso della mera forza, ma grazie alla dinamicità e al movimento a spirale, scopriamo diversi tipi di impulsi che ci permettono di realizzare svariati trucchi e figure, dando vita ad un'armonia di sinuosità femminile.

Maria, sin da piccola, si approccia al mondo delle acrobazie e del movimento, dedicandosi per anni alla ginnastica ritmica e successivamente alla danza Hip hop e contemporanea. Si avvicina al mondo del circo non appena approdata a Bologna, nel 2014 per iniziare la sua carriera universitaria. L'approccio alle arti circensi avviene quasi per caso, grazie al meraviglioso incontro con il collettivo della palestrina di XM24. Da quel momento sviluppa una forte passione per le discipline aeree ed in particolare per il trapezio. Laureatasi in lingue, mercati e culture del mondo Arabo, Maria decide di formarsi presso la scuola di circo Carampa a Madrid. Qui rincontrerà, per caso e per fortuna, Sole con cui inizierà un lungo e proficuo sodalizio artistico. Sole ha dedicato molti anni della sua vita alla ginnastica artistica, allo studio della danza contemporanea e della contact improvisation, facendo così del suo corpo uno dei suoi principali canali di espressione artistica. Anche Sole intraprende la sua carriera universitaria a Bologna e poco dopo si trasferisce a Bogotá per approfondire i suoi studi da antropologa. In Colombia si avvicina al mondo del circo, cominciando a viverlo e ad innamorarsene. Laureatasi in Antropologia culturale, si trasferisce a Madrid per studiare arti circensi a Carampa, sperimentandosi nelle discipline di acrodanza e verticali.

La sperimentazione artistica del Duo Bau nasce durante la quarantena pandemica, nella quale ci siamo ritrovate confinate insieme, creando una simbiosi che si sviluppa sino a raggiungere quasi la telepatia. Affascinate da questo intenso feeling decidiamo JUGGLINGMAGAZINE.IT

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di iniziare a lavorare strettamente collegate l'una all'altra, legate per i capelli da una treccia che ci unisce. Scegliamo così la danza e la disciplina del mano a mano poichè ritroviamo in queste l'apice espressivo dell'intesa e della connessione tra due corpi. Diamo vita così ad un nuovo essere, spesso composto da due corpi aggrovigliati tra loro che lo portano ad avere dei toni e delle forme particolarmente bizzarre, quasi aliene. Questo personaggio si presenta in scena come un unico essere, con un'unica anima ed un unico corpo meravigliosamente deforme. Successivamente si sviluppa e sboccia in due corpi, che si muovono nello

spazio perfettamente coordinati e che arrivano a passarsi e a contagiarsi le intenzioni ed i pensieri attraverso le loro trecce. La treccia è la metafora di una solida unione, una connessione poderosa ed antica, ma soprattutto, un canale di comunicazione e di trasmissione energetica. Due esseri che si supportano l’una con l’altra, che nascono in interdipendenza e che si spostano nello spazio con decisione e con obiettivi condivisi. Il nostro duo ha l'intenzione di rappresentare quel forte legame simbiotico che solo le donne, quando decidono di unirsi, sanno ricreare. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


ph Tom Bouchet

LA BOULE

di Kim Marro e Liam Lelarge

ph JeanClaude Leblanc

Kim Marro - Ho scoperto il circo in diverse scuole di circo in Svizzera. Nel 2013 decido di concentrarmi su una diversa forma espressiva artistica, quella del costume e frequento una formazione come designer di vestiti in una scuola di cucito. Nel 2016 mi iscrivo alla Flic di Torino, per poi diplomarmi al CNAC/Centro Nazionale Arti Circensi di Châlons-enChampagne, nella specialità Roue Cyr. Nel 2020 creo e realizzo i costumi per lo spettacolo Searching for John della Cie Frontera di Stefan Kinsman, e approfondisco la riflessione sulla creazione di costumi e la sua importanza nella messa in scena delle creazioni circensi. Nel 2021 partecipo al tour del CNAC con lo spettacolo After All diretto da Séverine Chavrier, e alla creazione della promozione 33^ della ENCC (all’Ecole Nationale de Cirque de Châtellerault) come assi-

stente alla messa in scena, con Stefan Kinsmann. Allo stesso tempo sono attiva nell’Ass. Chatteau de Monthelon a Montreal, Francia, un luogo di residenza e di produzione artistica. Nel 2023 creo il mio primo spettacolo La Boule in duo con Liam Lelarge. Liam Lelarge - Sono cresciuta in tournée con la Cie Le P'tit Cirk. Nel 2015 mi sono diplomata all’Ecole Nationale de Cirque de Châtellerault come trapezista. Nel 2018 entro nel CNAC e sviluppo un “trapezio non troppo fisso”. Nel 2022 incontro la compagnia Rizhome/Chloé Moglia per una ripresa del ruolo in The Spire, uno spettacolo in sospensione. Prendo parte anche in Impact of a race, della Cie La Horde in Les Pavés, uno spettacolo di arrampicata urbana collettiva. Contemporaneamente sono parte dell'Ass. di Château de Monthelon a Montreal. Nel 2023 debutto con il mio primo spettacolo La Boule, in duo con Kim Marro.

Ci siamo incontrate al CNAC, ognuna di noi veniva da differenti discipline circensi individuali, ed entrambe avevamo il desiderio di superarle e creare uno spettacolo in coppia. Kim è “rouecirista” e Liam è trapezista, ma nel nostro primo spettacolo non portiamo in scena né l’una né l’altra. Con La Boule abbiamo voluto sperimentarci su un terreno comune, sviluppando un lavoro sul corpo in coppia e senza attrezzi. E per farlo dovevamo scegliere un genere di abilità che non avevamo affrontato nella nostra formazione circense. Eravamo d’accordo sull’idea di concentrarci su un’idea e svilupparla il più possibile, come con La Boule, dove formiamo una palla corporea e portiamo in scena questo concetto per 40 minuti. Il nostro spettacolo La Boule è una ricerca attorno ad una palla di corpi aggrovigliati che cercano di camminare. È un movimento continuo, un avanzamento permanente in avanti. Nel farlo creiamo una sorte di staffetta in cui una si appoggia all’altra per riprendere fiato mentre continuiamo a procedere. Una palla, come una massa dal peso di 120 kg in continuo movimento, una fusione di corpi in effervescenza dove nel movimento non si capisce da dove viene l'impulso. Come una Tumbleweed (palline di erba secca che rotolano sul terreno) spinta dal vento, persa nel Far West… La Boule

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è davvero una passeggiata condivisa, un momento trascorso insieme. Volevamo, con queste nuove forme corporee, lasciare il soggetto allo stato grezzo del corpo ed utilizzare lo strumento drammaturgico che ne deriva, perché pensiamo che questo materiale abbia la forza di parlare da solo. Analizzare tutti i modi di muoversi utilizzando il supporto dell’altro, La Boule è un viaggio di andata e ritorno tra due persone che camminano, che all'improvviso assumono un aspetto strano, come quando si muovono con tre gambe anziché quattro. La Boule è effimera, la sua forma è malleabile, muta, si trasforma, con lo slancio che gli permette di andare sempre avanti. Volevamo creare un'atmosfera intima, e l’estrema vicinanza del pubblico, che durante lo spettacolo è seduto intorno al perimetro del nostro percorso, è essenziale per noi. Desideriamo che il pubblico si senta vicino a noi, che avverta la fragilità dei nostri movimenti, che presti attenzione ai più piccoli dettagli delle nostre azioni e movimenti, percependo i silenzi, il rumore dei nostri passi. Vogliamo creare la nostra compagnia entro l'inizio del 2024 e stiamo iniziando anche ad immaginare di creare un altro spettacolo… per andare ancora oltre con questa identità artistica che entrambe abbiamo sviluppato!


CHAPITEAU MAGIQUE DOBLE MANDOBLE www.doblemandoble.com

presentate in grandi sale, volevamo proseguire la nostra carriera artistica nel campo della magie nouvelle, questa volta però, lanciandoci la sfida di portarla fuori dai grandi teatri per produrla in uno spazio

d itri Van ph Dim

La nostra compagnia Doble Mandoble, fondata nel 2007 a Bruxelles da Luis e Miguel Cordoba entrambi diplomati all'ESAC, si propone di creare un linguaggio multidisciplinare che combina circo, magie nouvelle, teatro fisico, manipolazione degli oggetti e arti digitali. Nel 2018, dopo aver completato i miei studi in drammaturgia circense e magie nouvelle al CNAC, sono entrato a far parte della compagnia. Insieme abbiamo creato Le Dîner spettacolo per la sala con 5 artisti, e poi Sweet home, numero di magia nouvelle, con il quale abbiamo vinto il FISM Europa e il secondo premio al FISM mondiale di magia. Era da tempo che sognavamo di andare in tournée con un piccolo chapiteau itinerante. Avevamo già visto diversi spettacoli di piccolo formato e questi spazi estremamente intimi ci hanno fatto venire voglia di crearne uno nostro. Dopo Mi otro yo, Full HD, Le Dîner et Sweet home, produzioni concepite per essere rap-

amme

di Andrea Fidelio

piccolo e conviviale. Così insieme a Miguel abbiamo creato lo Chapiteau Magique. Si tratta di una piccola yurta, concepita anche come un'installazione artistica che abbellisce lo spazio pubblico, al cui interno trovano posto una ventina di persone accolti con spettacoli intimi e immersivi che possono ripetersi ogni venti minuti. Per l’estetica dello Chapiteau Magique ci siamo ispirati ai freak show e agli spettacoli da fiera del passato. Una struttura che è stato possibile creare grazie al dispositivo “Aide à la création“ della Federazione Wallonie Bruxelles, in coproduzione con il festival Namur en Mai, CIRKL, La fabrique de

Théâtre, e con il sostegno di UP Circus & Performing Arts e La Roseraie. Il primo spettacolo realizzato per essere rappresentato nello chapiteau è La Leyenda di Kulkatàn. JUGGLINGMAGAZINE.IT

Abbiamo iniziato la creazione partendo dalla ricerca di un significato profondo che volevamo esprimere attraverso la magia. La scrittura è emersa come una conseguenza naturale di questo processo. Abbiamo progettato gli effetti magici in modo da rafforzare il concetto che desideravamo trasmettere attraverso la narrazione, mettendo in risalto ogni dettaglio scenico dello spettacolo. Appena siamo entrati in pista è stato molto rassicurante vedere che lo spettacolo era praticamente quasi pronto, tutta la materia era lì, costruita su una solida drammaturgia e non ci restava che occuparci della regia e della cura dei dettagli. Abbiamo concepito lo spettacolo come una favola da raccontare ad un pubblico di tutte le età. Gli elementi costitutivi del racconto affondano le radici nella millenaria tradizione di racconti e favole ispirandosi ai miti che si ritrovano in culture diverse e lontane. Vogliamo far vivere al pubblico il fascino della curiosità, dell’insolito e del mistero attraverso la partecipazione ad una storia magica che coinvolge spettatori e artisti. Per lo spettacolo utilizziamo anche alcune tecniche di mentalismo e illusionismo che, combinate alla drammaturgia e alla presentazione scenica, creano un universo magico omogeneo. Il risultato è un mix di magia, comicità, follia e poesia, che sono elementi costanti dello stile della nostra compagnia. La Leyenda di Kulkatàn narra la storia del Professor Galvani che viaggia con la sua attrazione alla ricerca della risposta sull’origine della vita e di un prescelto che possa liberare entrambi dalle loro schiavitù. Il professor è legato al suo mostro come alla sua stessa vita. Inseparabili, sono costretti a vagare nel girone dei dannati, condannati a cercare la loro salvezza e a fuggire dall’inferno delle loro vite. Elevando la creatura a uno status sublime, vogliamo redimere l'immagine del mostro, tradizionalmente associato solo alla paura, per creare meraviglia e suscitare emozioni positive nel pubblico. Questa creatura mostruosa, che ispira sia terrore che fascino, si avvicina all'ignoto con umanità ed empatia, possedendo poteri magici straordinari, tra cui la capacità di leggere nella mente degli spettatori e rivelare i loro segreti più profondi. Lo spettacolo rappresenta un invito a scoprire la bellezza dell'ignoto, spingendoci a guardare oltre le apparenze. Attraverso una narrazione che attinge alle origini del teatro itinerante fino ai giorni nostri, reinterpretiamo il mito in una chiave contemporanea, mostrando sotto una luce nuova la fatiscente bellezza del mistero.

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D’ES TRO > POI

@

ciadestro.com

di Guillem Vizcaíno Sono nato nell'isola di Maiorca nel 1987 e all'età di quattordici anni la passione per il circo è arrivata. Due anni dopo ho realizzato le mie prime esibizioni, sempre da autodidatta. In seguito sono entrato a far parte della compagnia maiorchina Circ Bover, come giocoliere, sin dalla sua nascita nel 2005, partecipando alla maggior parte dei suoi spettacoli. Nel 2015 sono stato cofondatore della compagnia circense Atirofijo Circ. A s' Ombra e Cabaret Extravagant sono stati alcuni degli spettacoli rappresentati sui palcoscenici interinsulari, nazionali e internazionali.

Nella mia ventennale carriera di giocoliere e manipolatore di oggetti, ho lavorato e fatto ricerca con gli attrezzi classici del circo. Tra questi, palline, clave, monociclo, coltelli, che erano gli attrezzi utilizzati nelle mie precedenti creazioni, insieme all'accostamento di nuovi linguaggi e alla commistione con altre discipline. Nel maggio 2019 ho fondato la compagnia D'es Tro

foto di Andrea Macchia a Maiorca, con l'obiettivo di scoprire un nuovo linguaggio tutto mio e sperimentare altre forme di messa in scena. Costretto subito a prendermi una pausa a causa del diffondersi della pandemia, ho iniziato a lavorare allo spettacolo POI, primo lavoro della compagnia, dedicandomi alla ricerca sulla manipolazione di nuovi oggetti, come le trottole. Questi sono alcuni degli elementi della mia ricerca che mi hanno avvicinato ad un

modo di fare personale, originale e dal forte carattere. La creazione di POI risale a maggio 2019 quando si è presentata l'opportunità di mostrare un piccolo formato di quindici minuti di quella che sarebbe stata, senza saperlo, la prima parte del processo di

creazione, che avrebbe richiesto tre anni, fino al giorno della sua anteprima, a fine ottobre 2021. Questo percorso creativo ha avuto diverse fasi, la prima e più lunga è stata l'indagine sulla manipolazione e realizzazione delle trottole su cui svolgevo già ricerche da diversi anni. Durante la pandemia sono nate molte ispirazioni e la rivelazione maggiore mi ha portato a realizzare uno spettacolo artigianale che parlasse delle radici di Maiorca, ispirandomi molto ai miei nonni e antenati, che erano stati contadini. Poco a poco sono tornato ai ricordi della mia infanzia, dove giocavo con la trottola con mio nonno, andavo a cavallo con il carro o aiutavo a piantare le verdure. Tutto questo è stato preparato a fuoco lento nella casa dove avevo trascorso gran parte della mia infanzia con i miei nonni. Un percorso solitario dove nelle ultime fasi della creazione ho avuto l'opportunità di lavorare con lo sguardo esterno di Tomeu Amer, Biel Jorda e Roberto Magro. Sono anche transitato in diversi spazi di creazione a Maiorca e Catalogna, come Sa Nau a Costitx, C.IN.E (centro di ricerca scenica) Sineu o La Volada a Olot, Catalogna. Sono cresciuto in una famiglia di artigiani ed è da lì che nasce la mia passione per costruire da me la scenografia. Ho avuto la fortuna che mio padre aves-

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se un tornio nel suo laboratorio, dove mi ha insegnato a realizzare i miei primi oggetti. La parte più difficile è stata ritrovarmi con un attrezzo di cui a malapena avevo informazioni su come manipolarlo. Avevo visto alcuni video su internet dove ho potuto carpire alcuni trick con le trottole in plastica. Ma il mio grande interrogativo era se avessi potuto fare la stessa cosa con le tradizionali trottole in legno, e mi ci sono voluti diversi anni per padroneggiare una manipolazione perfetta della trottola. Nell'ottobre 2020 ho anche partecipato allo Spintop World Championship, una competizione fino ad allora a me quasi sconosciuta, ottenendo il primo posto nel freestyle tra più di cento giocatori provenienti da 22 paesi. Questo oggetto è così bello e conosciuto in tutto il mondo, ma allo stesso tempo molto ostico quando si tratta di manipolarlo. Ero così affascinato dalla sua magia e dal suo immaginario nel pubblico che ho trascorso ore e ore a esercitarmi per raggiungere la tecnica che ho oggi. Fondere l'arte circense con il popolare gioco della trottola e le radici della cultura mediterranea era l'obiettivo principale di questo mio spettacolo contemporaneo. La trottola è un gioco magico e antico, con rotazioni ipnotiche, che ha una storia di più di seimila anni. Questo giocattolo in via di estinzione è capace di fermare il tempo, poiché guardalo ci permette di isolarci dalla velocità che governa la nostra vita quotidiana.


ph C. Trimboli

PARTECIPARE PER TRASFORMARE IL CIRCO COME METAFORA. IL GIOCO COME ESERCIZIO DEL REALE quattrox4.com/produzioni

di Clara Storti Compagnia Quattrox4

anta meraviglie, tt se le o e tt se le di go n “D’una cittàstnoa che dà a una tua domanda ere” [Italo Calvino] ma la risponda che ti pone obbligandoti a rispond o la doma

ph Marta Colombo

Le città moderne sono specchio del nostro passato e monito per il nostro futuro. Sono terreno di contraddizioni, spazi di frontiera, luoghi di visioni infrante e di proiezioni senza coraggio. Proprio qui, a discapito della natura, viene meno la concezione di ecosistema e prevale la centralità dell’uomo a danno perfino dell’uomo

stesso, che perpetua uno schema dominato dalla logica del profitto e del consumo. È urgente ragionare sullo spazio urbano perché è proprio lo spazio urbano la chiave per ragionare sull’essere umano e sui possibili futuri del mondo. Se ci risuonano le parole di Calvino, per cui il mondo è ricoperto da città che pesano sulla terra e sugli uomini, stipato di ricchezze e d’ingorghi, stracarico d’ornamenti e d’incombenze, complicato di meccanismi e di gerarchie, gonfio, teso, greve, allora possiamo solo ambire ad una rivoluzione, ad una mutazione radicale e generativa. È nella trasformazione che le istanze di cambiamento della vita che conduciamo possono realizzarsi, ed è nella collettività che si manifesta la spinta capace di rendere possibile la metamorfosi. Per questo diventa urgente generare occasioni di partecipazione, forme di comunità, di collettività, anche fugaci, transitorie, magmatiche, ma che ci permettano di riconoscerci parte di un sentire comune. Penso che riportare l’abitudine alla partecipazione, come azione attiva con un potere trasformativo, sia oggi una necessità in diversi ambiti della cultura, della politica e della vita quotidiana. Si può coltivare questa consuetudine JUGGLINGMAGAZINE.IT

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anche attraverso piccole occasioni che, per quanto marginali, possono momentaneamente scardinare logiche passive o le seduzioni dell’isolamento. Da questa spinta nasce il desiderio di costruire uno spettacolo di circo partecipato a partire dall’opera di Calvino “Le città invisibili”. Attivare la partecipazione è stato uno degli obiettivi di questo progetto, portare il pubblico ad essere co-creatore e osservatore dell'opera medesima, invitandolo attraverso un’attivazione materica, tattile e concreta, a comporre un’installazione in continua trasformazione. Mi interessa rimettere il corpo al centro, condurre il pubblico alla relazione con un oggetto, guidare l’azione attraverso un linguaggio fisico che ci obbliga a riprendere in mano il contatto con la materia esistente, tangibile, qui e ora. Come succede nel circo, esercitare il corpo a contatto con le cose. Il gioco è la chiave della partecipazione: gioco non come costrutto strategico, ma forma primitiva di esperienza tattile, ripetitiva, immaginifica. È uno spettacolo che vuole creare dei ponti e un altro strumento per costruirli, oltre al gioco, è il circo. Credo che il circo possa dialogare con lo sguardo di un pubblico infantile e adulto e diventare chiave d’accesso per una comunicazione intergenerazionale, creando un tessuto d’incontro e stimolando un dialogo non verbale. L’assonanza percettiva provocata dal circo non è solo intergenerazionale, ma PROGETTOQUINTAPARETE.IT


ph C. Trimboli

rende questo linguaggio accessibile e popolare contrastando il vizio dello spettacolo dal vivo quando si fa elitario. Costruisce invece una forma di comunicazione per tutti, senza doversi piegare all’etichetta dell’intrattenimento. Credo che oggi sia più che mai necessaria una forma d’arte che possa mantenere un dialogo aperto con un pubblico multiforme riuscendo a porre domande, costruire metafore, portare visioni.

ph Marco Cattaneo

BAUCI – circo delle città invisibili è uno spettacolo itinerante e le scene, come costellazioni di un unico racconto, si dispiegano in spazi diversi, invitando il pubblico ad una marcia, ad una silenziosa migrazione alla scoperta della prossima città. L’itineranza ci porta a scegliere a livello progettuale di uscire dalla scatola teatrale per entrare in parchi, edifici industriali, fortezze, nutrendo il lavoro di infinite variabili. Come un luogo di rappresentazione risuona all’interno di un altro luogo? BAUCI tesse una narrazione che entra in relazione con lo spazio e i suoi abitanti per salvaguardare un tempo per domandarsi quello che è, quello che potrebbe essere e quello che vorremmo fosse il mondo. Come Compagnia Quattrox4 costruiamo progetti a più mani e questo lavoro è nato da una riflessione condivisa con Filippo Malerba e si è alimentato del dialogo con artiste e artisti con cui abbiamo la fortuna di lavorare (Danilo Alvino, Lucia Granelli, Luca Lugari, Luca Torrenzieri) che hanno nutrito il progetto co-scrivendo l’azione scenica, e dell’ascolto del nostro tecnico Flavio Cortese. 7BAUCI è cresciuto anche grazie allo stimolo di Stefania Lo Giudice di Romaeuropa, alla vicinanza della storica compagnia di danza Sosta Palmizi, al sostegno di BAM e al contributo del Ministero della Cultura. Generare l’incontro è per noi una modalità di lavoro, ma è prima di tutto l’augurio condiviso per una rivoluzione possibile.

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CORSO DI LAUREA TRIENNALE PER ARTISTA DI CIRCO CONTEMPORANEO cirkovertigo.com

Intervista di A.R. a Paolo Stratta direttore generale Fondazione Cirko Vertigo Vent’anni fa mi trovavo a scrivere il profilo professionale per artista di circo contemporaneo con la guida di personaggi straordinari, prima fra tutti Alessandra Galante Garrone che, esperta di formazione professionale e Fondo Sociale Europeo, mi indicava la possibilità del repertorio regionale delle professioni. Una prima sperimentazione pilota, dopo 2 anni di test, veniva così inserita nell'atlante nazionale delle professioni. Dopo quasi 20 anni e diverse edizioni per il passaggio da biennio a triennio, abbiamo iniziato la scrittura di un percorso che ci uniformasse alla classe di laurea L03 del DAMS. Il percorso di equipollenza viene riconosciuto a carriere professionali e a tipologie di percorsi formativi in campo artistico, legato ad abilità e competenze pratiche in cui il corpo è a vario titolo ingaggiato. Le Accademie di Musica di Imola e Pinerolo hanno acquisito questa equipollenza, così come il corso di Cinematografia di Roma. Ci sono voluti tre anni ma, alla fine a settembre 2022, il Ministero dell'Università ha riconosciuto una equipollenza che ci autorizza, come struttura privata, a operare secondo i criteri che abbiamo fornito, quindi con 180 CFU, ad erogare questa laurea. La scrittura del profilo di laurea, pur essendo conforme a quello del DAMS, ha tratto molti spunti dalle pratiche attive in seno alla FEDEC e, nello specifico, dalle prestigiose scuole di Bruxelles e di Montreal, la cui ex-direttrice pedagogica è diventata nostra consulente, accompagnandoci per un anno e mezzo nella scrittura delle migliori pratiche. Attualmente il Corso di formazio-

foto di AM Ritratti

ne professionale biennale per Artista di circo contemporaneo, insieme ad altri percorsi nazionali, possono rappresentare dei prerequisiti per il conseguimento della Laurea Triennale. Con il passaggio da biennio a triennio si passa da un concetto di scuola di circo ad un concetto di Accademia/Università di arte. Le discipline studiate durante il percorso di studi sono oltre 20 e fra queste si trovano sia materie teoriche, come storia del circo, del teatro, della danza e del cinema, anatomia e biomeccanica, psicologia dello sport, comunicazione, marketing ed economia dello spettacolo, quanto materie pratiche come preparazione fisica e acrobatica, tecniche di costume e trucco, tecniche circensi di specializzazione (dalle discipline aeree alla giocoleria e all’equilibrismo), teatro, danza classica e contemporanea. Due gli più aspetti più significativi in questo cambio di passo. 1 Da un lato, l'aspetto legato alle pratiche artistiche delle discipline del circo contemporaneo, saldamente ancorato al concetto del progetto pedagogico, declinato su tre anni. Il circo contemporaneo, a mio avviso, è una scoperta. Evitiamo i cliché e lavoriamo sull'identificazione delle diversità e delle autenticità degli allievi, per metterle in valore. Cirko Vertigo apre le porte sia a chi vuole elaborare un repertorio personale e successivamente andare a lavorare in un circo classico, sia a chi vuole sviluppare un percorso diretto alla creazione contemporanea. Al termine di ciascuno dei tre anni di corso, gli allievi JUGGLINGMAGAZINE.IT

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portano in scena uno spettacolo dal vivo, esito di creazione collettiva o personale. Nel primo anno abbiamo l’Impromptu, una creazione di gruppo diretta da Jerome Thomas. Il secondo anno porta in scena gli Exit, i primi progetti personali degli allievi, le loro carte bianche in forme brevi, nelle specialità scelte, e un progetto di creazione cosiddetto Agile: lavorando in sottogruppi, si va in scena senza utilizzare i propri attrezzi, privilegiando tutto ciò che si può creare a terra. Al termine del terzo anno, invece, si dà vita a uno spettacolo collettivo diretto da un regista di fama internazionale. Un'arte senza opere e senza un repertorio non esiste. Il circo da sempre rappresenta nell'immaginario collettivo il sogno, oppure è visto come sottotesto nel cinema e nella pubblicità. Vorremmo che conquistasse sempre più uno spazio come arte a pieno titolo, nel solco del lavoro che svolgono già da tempo alcune compagnie. Per questo è importante per noi che il progetto pedagogico del triennio culmini nella creazione di opere inedite. 2 La riflessione teorica generata dalle tesi di ricerca segna un altro deciso stacco rispetto al passato. Quest’anno le prime sette tesi hanno spaziato dai 40 anni della carriera di Daniele Finzi Pasca, all’ipotetico scenario del panorama culturale italiano senza le scuole di circo professionali; dai sistemi di notazione nel circo, alla regia nel circo contemporaneo e sui diversi ruoli del percorso creativo, anche in maniera trasversale. Questi lavori costituiranno in prospettiva una biblioteca che diventerà una base di rifermento per studiosi e nuove generazioni di circensi. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Con l’inaugurazione del nuovo corso di laurea, è cambiato anche il profilo dei candidati: sono più giovani, sono aumentati gli italiani e sono raddoppiate le candidature. La carriera di un artista di circo è solitamente più lunga rispetto a quella di uno sportivo tradizionale: la Triennale facilita ulteriormente gli artisti non più giovanissimi che intendono rimanere nel settore non in modo performativo, ma strutturando il proprio portfolio in maniera più solida e diversificata in qualità di direttori artistici, pedagoghi e organizzatori generali. Testeremo a giugno 2024 gli esiti di questo primo triennio. Abbiamo predisposto un anno integrativo, che conserveremo solo per i prossimi due anni, per offrire a tutti gli allievi che hanno concluso corsi biennali o triennali la possibilità di sostenere gli esami delle materie non affrontate e poter conseguire la laurea. Rimaniamo un ente autonomo ma in convenzione e collaborazione almeno triennale con il DAMS di Torino, con il quale abbiamo firmato una convenzione per la mutuazione degli insegnamenti. Alcune materie, selezionate da ciascun istituto, possono essere seguite dagli allievi dell’altro Ateneo, sostenendo gli esami per ottenere la validazione. Validazione che resta sempre percorribile. Un allievo che ha preso la laurea da noi può poi presentarsi in un’altra università, farsi riconoscere gli esami e studiare per conseguire altri titoli. Un ulteriore aspetto molto interessante di collaborazione con il DAMS è il fatto di aver condiviso un assegno di ricerca co-finanziato bandito dal DAMS di Torino: il ricercatore scelto avvierà un anno di ricerche sul centro di produzione blucinQue Nice, studiandone i risultati come luogo privilegiato di collocamento dei professionisti del settore.

Il Corso di Laurea Triennale per Artista di Circo contemporaneo (Classe L03 – Dams) è sostenuto, oltre che dal MIC, da Regione Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Fondazione CRT e Città di Grugliasco, ed è realizzato con la collaborazione del Centro di Produzione blucinQue Nice, del DAMS di Torino e Città di Torino. Il corso, come la Fondazione, è presieduto da Paolo Verri, la direzione generale è affidata al fondatore Paolo Stratta, la direzione delle tecniche circensi è saldamente nelle mani del Maestro Arian Miluka, che negli ultimi anni ha saputo formare molti assistenti dedicandosi alla trasmissione dei saperi preziosi della pedagogia. La direzione pedagogica è a cura di Silvia Francioni, affiancata dall’assistente Fabio Merante, il coordinamento dell’area coreutica è affidato a Caterina Mochi Sismondi mentre a Luisella Tamietto il teatro comico e la presenza scenica. Nel 2023/2024 sono iscritti 62 allievi da 13 diverse nazioni e sono coinvolti più di 50 insegnanti e oltre 10 professionisti in ambito organizzativo.

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Oscillante 2023 Malunes ph Mauro Minozzi

L’ACROBATICA AEREA ALLA FLIC VIAGGIO DALLO SPORT AL CIRCO, E VICEVERSA flicscuolacirco.it

di Matteo Lo Prete Direttore Reale Società Ginnastica di Torino e Flic Scuola di Circo Giovanna Milano Curatrice artistica - project manager UN BACKGROUND LUNGO 180 ANNI

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Inizialmente riservati agli allievi professionali, a partire dal 2004 sono stati offerti corsi di queste discipline anche a bambini, ragazzi e adulti amatori, con un’affluenza ancora oggi in continua crescita. Il notevole sviluppo di queste discipline è in gran parte dovuto alla disponibilità di spazi adeguati forniti dalla Società. La sede principale di via Magenta, storica palazzina di 3000 mq nel cuore di Torino, con 9 palestre distribuite su quattro piani, e lo Spazio FLIC inaugurato nel 2015, sono entrambi dotati di altezze adeguate e attrezzature di sicurezza propedeutiche per la pratica dell'acrobatica aerea. Lo Spazio FLIC, concepito sia nella scelta che nell'allestimento per favorire ulteriormente lo sviluppo di tali discipline,

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Esaminando l'archivio fotografico della Reale Società Ginnastica di Torino, fondata 180 anni fa il 17 marzo 1844, notiamo la presenza di attrezzi aerei già nel primo periodo di attività, veri e propri antenati degli attuali strumenti utilizzati nella pratica della ginnastica artistica, sport praticato da sempre alla Reale. Con l'apertura nel 2002 della prima scuola di circo professionale in Italia, progetto della Società per diffondere le arti circensi nel Paese, le discipline aeree contemporanee sono entrate a far parte del panorama delle attività insegnate. Tessuti e trapezio fisso hanno fatto da apripista, per poi essere integrati da altre discipline fisse e oscillanti.

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offre un'altezza di 10 metri, raramente disponibile. Altrettanto importante e proficuo è stato il trasferimento delle competenze tecniche, cinetiche, biomeccaniche e fisiche nel contesto dell'insegnamento dell'acrobatica aerea. Un processo di integrazione che, facendo leva sulla sinergia tra le fondamenta della ginnastica artistica e l'attuale metodologia di insegnamento dell’acrobatica aerea, ha innalzato il livello qualitativo della formazione in questo ambito.

L’ACROBATICA AEREA NELLA FGI Nel 2018 la FLIC ha stretto una proficua collaborazione con la Federazione Ginnastica d’Italia, mirando al riconoscimento ufficiale dell'acrobatica aerea da parte del C.O.N.I. e dando origine ad un profilo specifico per gli insegnanti di acrobatica aerea. A partire dal 2019, sono stati regolarmente tenuti corsi di formazione di 1° e 2° livello, aperti ai tesserati FGI e mirati a formare oltre 100 nuovi istruttori specializzati in queste discipline. Un’iniziativa che ha contribuito in modo tangibile allo sviluppo e alla diffusione delle pratiche legate all'acrobatica aerea presso le associazioni affiliate alla Federazione. I corsi si suddividono in moduli generali, che introducono concetti fondamentali per la formazione degli insegnanti, e moduli specialistici, che affrontano tematiche proprie di queste discipline. Tra i temi trattati, spiccano la storia del circo e dell'acrobatica aerea, il rigging con attenzione alla catena di sicurezza degli appendimenti, la gestione degli allenamenti. Ai corsisti vengono inoltre fornite nozioni sulla preparazione fisica generale e specifica, acquisendo competenze nelle basi dell'acrobatica a terra applicate all'acrobatica aerea. Vengono inoltre esplorate le metodologie di insegnamento e la didattica degli elementi tecnici su corda, tessuto, cerchio e trapezio. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


OSCILLANTE

Circo-in-Pillole-2023-4 ph archivio RSGT/FLIC

nenti al circo delle origini, hanno un potenziale espressivo legato ai linguaggi del contemporaneo quasi del tutto inesplorato. Ad oggi la Flic è uno dei pochi centri europei dove questa ricerca viene stimolata e promossa costantemente, attraverso la formazione, la programmazione di spettacoli e il sostegno in residenza di compagnie e autori che sviluppano questo filone contemporaneo in una modalità inter, multi e transdisciplinare. Non esisteva inoltre in Europa un incontro, un raduno, un festival, una rassegna interamente dedicati alle discipline aeree ballant e volanti, nonostante la loro spettacolarità. Da queste premesse è nata a Torino nel 2023 la prima edizione di Oscillante, un festival con cui Flic ha inteso promuovere la propria visione di una ricerca artistica contemporanea sul ballant. Al festival sono stai invitati spettacoli professionali e

compagnie che, pur restando legati al numero acrobatico straordinario quale elemento imprescindibile, lo inseriscono in una costruzione scenica dove la sottrazione degli elementi patinati lascia spazio ad una drammaturgia del ballant che si esprime nel vuoto, nella sospensione, nell’oscillazione, nel rapporto fra terra e cielo. Nel programma di questa prima edizione troviamo le compagnie Collectif Malunés (FR-BE), Circo Bipolar (IT), IlTrioCirc (IT) e solisti come Romàn Prado Diaz (ES), Vassiliki Rossilion (FR), Viola Grazioli (IT), Stav Zelniker (IL), Federica Pini Sandrelli (IT), Bernotti Costanza (IT). La seconda edizione si terrà dal 28 al 30 giugno 2024, sempre al Bunker a Torino.

NON SOLO ACROBATICA AEREA La FLIC si propone come un luogo dedicato all'eccellenza e all'innovazione nell'ambito delle arti circensi in tutta la loro varietà, abbracciando tanto l'aspetto tecnico quanto quello artistico del vasto panorama contemporaneo. L'attenzione ai dettagli e la precisione tecnica sono al centro dell'insegnamento, permettendo agli artisti emergenti di affinare le proprie abilità e padroneggiare il proprio linguaggio. Parallelamente, la FLIC comprende l'importanza di nutrire la dimensione artistica delle performance circensi per catturare l'immaginazione del pubblico. Per questo incoraggia i suoi allievi a esplorare nuovi modi di interpretare tutte le discipline del circo e presentare le loro performance. In questo contesto, la FLIC si configura come una fucina di talenti, pronti a sfidare i limiti della creatività nel mondo delle arti circensi contemporanee. Circo in Pillole 2023 ph archivio RSGT/FLIC

Oscillante 2023 Federica Pini Sandrelli ph Davide Garrone

La Flic sviluppa una pedagogia dell’insegnamento circense che, nel corso dei primi vent’anni d’insegnamento, si è distinta a livello internazionale, portando sulla scena molteplici autori, compagnie e interpreti attualmente nei cartelloni di rinomate programmazioni europee. Una caratteristica propria del perfezionamento proposto dalla scuola è l’insegnamento costante delle discipline aree ballant, su trapezio e corda, per le quali sono necessarie specifiche competenze, spazi e attrezzature. Queste discipline appartenenti all’alta scuola di circo, e dunque apparte-

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CIAO MONIA di Michele Diana

“Lei era una funambola. La sua vita seguiva una linea. Retta.” Monia Pavone, per chi non avesse avuto piacere e fortuna nel conoscerla, era un vulcano di idee e passione, ed era mia amica, quel tipo di amica che non ha necessità di compiacerti per rivestire il ruolo, schietta e sincera, spigoli che comprendi e apprezzi col tempo. Ad un mese dalla sua scomparsa è d’obbligo per me ricordare Monia e quello che ha rappresentato per chi negli ultimi vent’

anni si è avvicinato al circo amatoriale ed educativo e alle arti di strada in Puglia e nel Nostro Sud, la terra Madre, come amava definirla. Nel 2009, dopo aver vinto il bando Bollenti Spiriti, Monia, Marco Massafra e Selvaggia Mezzapesa danno vita a Crispiano (TA) all’Associazione Circo LaboratorioNomade con la quale hanno creato una solida comunità educante attraverso l’insegnamento delle discipline circensi, realizzando progetti educativi ed artistici complessi, ma soprattutto costruendo una casa per giovani e meno giovani, un luogo in cui sentirsi accolti e sostenuti.

I giovani per Monia hanno rappresentato il motore della sua azione. Nulla era lasciato al caso, sentiva la necessità viscerale di dare loro tutte le possibilità che meritavano: socialità, educazione, confronto, inclusione, continuità artistica, in una parola sola comunità, intesa come dono. Ha dato loro tutta se stessa fino all’ultimo giorno, inaugurando una nuova scuola, più grande, più attrezzata più bella. Il giorno dell’inaugurazione dell’attuale sede indicandomi un campo di terra e pietre mi ha detto “lì costruiremo la cupola”, aveva il potere di farti vedere cose che ancora non c’erano. Immaginava e creava costantemente, trovava il modo di creare i presupposti affinché le cose accadessero. Questa è la sua eredità, quella di continuare ad essere visionari, immaginare, creare, costruire e immaginare ancora. Lei è stata maestra di resistenza: creare bellezza lì dove le probabilità che qualcosa accada sono bassissime e lavorare stoicamente ad una costante rivoluzione gentile, senza mai raccontarsi vittima, senza mai arretrare di un passo. Monia, le tue mani per noi sono state una cima da afferrare nei momenti difficili, ma anche motivo di gioia per festeggiare i traguardi.

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“Da quando sono tornata dalle battaglie ho il corpo pieno di cicatrici… Qui e qui, e mi manca pure un pezzo qui… come alle sorelline amazzoni. Noi feriti facciamo paura ai civili: portiamo sul corpo le storie di chi sta scappando, di chi affoga, di chi è in fuga, di chi cerca continuamente aria da spingere nei polmoni. Tutti dobbiamo costruire un giardino… Ora siete nel mio. Vi ho coltivato, amici, come fratelli, come abbracci e carezze. Se si alza il vento, anche in autunno s’incendia di rosso questa foresta di rami spogli. Volevo raccontarvi che io non ho più paura; ho passato tanta vita a letto, ma non a dormire, piuttosto a naufragare e a mangiare zenzero per sopravvivere. Ciò che salva nelle tempeste sono le mani che ti prendono per mano la notte. Ogni sbavatura sarà un tuo bacio, una carezza sulla pelle.” (Per Te - Daniele Finzi Pasca)


GAMMAZITA gammazita.it

foto archivio Gammazita

Gammazita significa dieci, intensi, anni di attivismo e promozione culturale. Quando ci presentiamo a chi non ci conosce spesso ci definiamo “iperattivi”, perché i nostri interessi e i nostri interventi sono così tanti, e spaziano in campi così diversificati, che raccontarli in poche battute è sempre molto difficile.

sti e attiviste – una ventina di donne e uomini che hanno scelto Piazza dei Libri Circo sociale Ursino Busker Parata di spendere le proprie risorse e capacità per rendere la propria città un sosta vietata, a far scoprire ai Incontriamo quelli che, dieci luogo migliore - iniziamo a ripucatanesi il Pozzo di Gammazita anni fa, erano bambini e che lire le strade e le piazze intorno e la sua leggenda con passegper strada passavano le loro alla nostra sede, a colorare giate e cunti. Molti di noi decidogiornate, le stesse piccole muri rovinati con grandi murano di prender casa vicino all’aspesti che avrebbero fatto, insieme a noi, un percorso di crescita con le nostre scuole Sambazita (la scuola di percussioni) e Circo Sociale (la scuola di giocoleria chiamata Circo Midulla), fino ad arrivare a calcare le scene esibendosi di fronte ai 50.000 spettatori del festival Ursino Buskers.

Carnevale Sociale - San Cristoforo Sambazita ph Nadia Arancio

a cura degli attivisti e delle attiviste di Gammazita

Dalla primavera del 2013 l’associazione culturale Gammazita apre a Catania una piccola porta su una Piazza Federico di Svevia che non aveva di certo l’aspetto che mostra oggi. Così, noi attivi-

les d’artista, ad arredare gli spazi abbandonati con panche e tavoli creati da materiali di riciclo, a piantare verde e fiori al posto della spazzatura, a sostituire con librerie e libri le auto in JUGGLINGMAGAZINE.IT

sociazione così iniziamo anche a conoscere i nostri vicini e le nostre vicine, le loro storie, i disagi, la bellezza, le molte contraddizioni di questo luogo storico e popolare.

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Dal 2017 le nostre Scuole Popolari hanno trovato casa dentro il Midulla – Centro Polifunzionale San Cristoforo, l’ex cinema di quartiere, più volte ristrutturato e abbandonato dall’amministrazione, vandalizzato e depredato. Il 7 gennaio 2017 noi attivisti dell’associazione insieme ad alcuni abitanti, abbiamo scelto di assumerci la responsabilità pubblica della sua riapertura e in pochi giorni la struttura è stata riconsegnata alla città come un vero e funzionante Centro Polifunzionale. Oggi il Midulla è vissuto quotidianamente da decine di bambini, ragazzi ed PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Da quel lontano 2013, Gammazita e i suoi attivisti, hanno praticamente adottano il quartiere di San Cristoforo, impegnandosi ogni giorno nella sua riqualificazione urbana e sociale. Anche in tempi duri di lockdown – tra marzo e giugno 2020 - abbiamo continuato a prenderci cura del nostro quartiere e dei suoi abitanti, mettendo in piedi in pochi giorni una distribuzione alimentare che ha coinvolto l’intera generosissima città, dai mercati storici ai commercianti, passando per i cittadini, per sostenere più di 800 famiglie in difficoltà; un’esperienza dura e bellissima che ci ha segnati profondamente. Poi ci sono i libri e la promozione della lettura. Ci viene da sorridere perché quando,

za dei Libri è una realtà conosciuta e vissuta da molti, ma siamo qua a parlarvi anche della nostra casa editrice, che ha già un catalogo di 12 volumi, e della libreria che abbiamo aperto e che sta diventando un punto di riferimento per i lettori del territorio. Forse, a volte, basta solo un po’ di coraggio per innescare cambiamenti positivi nella propria città. Piazza dei Libri è la biblioemeroteca urbana e a cielo aperto che ospita più di 5.000 volumi donati dai cittadini ed eventi legati alle arti narrative, come le presentazioni editoriali. Oggi è uno spazio pubblico vissuto quotidia-

namente da catanesi e turisti, lettori e non lettori, bambini e adulti. È il luogo della condivisione spontanea della lettura nel cuore del quartiere del Castello Ursino. La biblioteca per noi è un luogo sociale al pari dei parchi gioco, dei musei, dei nuovi luoghi di ritrovo. Un luogo che, per la ricchezza delle sue offerte può rompere la catena della povertà sociale, economica, educativa e culturale in un quartiere popolare come quello di San Cristoforo, dove le alternative alla vita di strada sono più uniche che rare, assumendo un’importanza ancora più rilevante. È invece nel 2019 che in casa Gammazita arriva la nostra casa editrice: luogo di incontro tra la ricerca della qualità narrativa e i desideri dei lettori. Lunaria Edizioni, infatti è un vero e proprio laboratorio culturale che dà vita e spazio alle storie e ai sogni di chi scrive e di chi legge.

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E poi ci sono le parate cittadine, le feste di piazza, il Carnevale sociale, il 25 Aprile, le manifestazioni, i concerti, le presentazioni editoriali, gli incontri, i laboratori per bambini, tutte le occasioni di aggregazione per promuovere la coesione sociale e la condivisione di cultura e arti di strada, che ci hanno fatto conoscere in città e che ci contraddistinguono come Associazione. Tra queste è impossibile non parlare di Ursino Buskers, uno degli eventi gratuiti più partecipato in città, di cui siamo ideatori, finanziatori ed organizzatori, che in nove edizioni è riuscito a riempire il nostro centro storico di artisti di strada e compagnie provenienti da tutto il mondo, spettacoli, musica, magia per riscoprire la bellezza del cuore medievale di Catania senza auto e con tanto colore e folklore.

Murales Associazione e lampade

tiere e sarte professioniste e che lavora anche ai costumi di scena di diverse compagnie di artisti di strada.

Albero Piazza dei Libri

nell’autunno del 2014, abbiamo annunciato la volontà di recuperare uno spazio pubblico abbandonato, sostituendo sporcizia e auto in sosta abusiva con libri, librerie e sedute per leggere, ci hanno preso per pazzi. Eppure oggi, non solo la biblioteca urbana Piaz-

Piazza dei Libri oggi

adulti del quartiere e non che partecipano alle diverse attività formative, ludiche, culturali e artistiche proposte da artisti, professionisti e volontari. Al suo interno è stata creata anche la Sartoria Sociale, un progetto professionalizzante che coinvolge donne del quar-

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CALL FROM PALESTINE LA VOCE DELLE SCUOLE DI CIRCO PALESTINESI

altrocirco.it

Artisti della Free Gaza circus school ad un evento in una scuola UNRWA per supporto psicologico ai bambini sfollati

di Ilaria Bessone AltroCirco “La nostra scuola esiste da 10 anni e nei primi 10 giorni di guerra abbiamo perso tutte le possibilità di fare attività e spettacoli. Il 27 ottobre hanno Google drive Video conferenza Free Gaza Circus bombardato la casa del mio collega e lui è stato ucciso…è stato uno shock. Quequello che avevamo, la nostra vita. Non sto collega era un clown, si era sposato riconoscerò Gaza quando tornerò… stiada solo un anno e la sua compagna era inmo soffrendo, ho vissuto 5 guerre e non cinta… Lui era cresciuto senza padre e sono mai andato via, questa volta ho un anche suo figlio crescerà senza padre. In figlio piccolo e sono andato via, ho già questi primi 30 giorni di guerra abbiamo perso un figlio nel 2021 e non posso pervissuto la peggiore situazione che l’essere derne un altro… voglio che mio figlio creumano possa concepire, bombe ovunque, sca. Il cessate il fuoco non basta… ogni hanno attaccato a caso… ho perso amici, volta ricostruiscono le strade etc e dopo vicini, colleghi che lavorano con me con i 3 anni la guerra ricomincia. Quando finirà bambini… hanno distrutto la nostra storia, tutto ciò? Dobbiamo risolvere questa sile scuole, le strade, gli esseri umani, tutto tuazione, non solo questa guerra. Nel circo lavoriamo con le scuole per alleviare la sofferenza, facevamo spettacoli in diverse scuole, attività per i bambini”. Majid Elmosalami direttore Gaza Stars Circus School

Gaza, novembre 2022. Esponenti di scuole e compagnie di circo palestinesi, insieme al Ministro della Cultura della Palestina, davanti al tendone donato da un’organizzazione italiana e oggi distrutto dai bombardamenti israeliani

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Pirilampo Regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 339 202288 E pirilamposcuoladicirco Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com

Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Hops via Lanzi 51, 20872 Comate d’Adda (MB) Sara Papadato 348 0069417 scuola-circo-hops.it Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Circo Bergamo corso Roma 84 A, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it

Veneto Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Kervan-Circolarte via Fiorano1D, 35100 Padova Valentina Sperandio 351 2169653 E Associazione Kervan Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 ludicacirco.com

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) Alessandro Papa 340 6052371 circoallincirca.it Trentino-Alto Adige Animativa via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org Circo Sotto Sopra piazza dei colori, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDam Circo via Allevi 13/A, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Abruzzo Cirque Brutal Via Stradonetto snc, 65128 Pescara Benedetta Cuzzi 3516273546 E Cirque Brutal 38 JUGGLINGMAGAZINE.IT

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Attività della Palestinian Circus School nel villaggio di Johr Al Diek dopo la distruzione della scuola durante gli attacchi israeliani

“A Gaza ci sono più di 150 artisti di circo e c’è una scuola di circo per ragazze. Il ruolo di Israele non è solo politico, fanno la guerra alla cultura e a tutte le cose palestinesi… siamo artisti e esseri umani, non tutti sono politici a Gaza, lavoriamo per i sogni dei bambini. Abbiamo perso molti artisti circensi e di teatro e cinema. È in corso un genocidio di tutta la cultura palestinese. Nel 2018 hanno attaccato il centro culturale più importante per la popolazione povera di Gaza. Israele sostiene che 12 milioni di persone sono Hamas, ma non è così, c’è molta gente che vuole vivere, ha sogni, ha storie. Voglio ringraziare tutti quelli che appoggiano la Palestina e gli artisti. Continueremo a fare spettacoli, fare feste a Gaza, costruiremo un nuovo circo a Gaza, non ci fermeremo, abbiamo la forza per farlo”. Majed Kallub direttore Gaza Circus School

Il 16 novembre 2023 AltroCirco, mosso dal ripudio della guerra, da una profonda angoscia per quanto sta accadendo in Palestina, da un senso di smarrimento e impotenza, e dal confronto con partner come la Palestinian Circus School e con amiche e colleghe che lavorano o hanno lavorato in Cisgiordania e a Gaza, ha organizzato un incontro online con artisti e direttori di scuole di circo palestinesi. Le testimonianze riportate qui sopra colpiscono per la disperazione di veder distrutte le proprie case, uccise le persone care, per l’impossibilità di diffondere la propria arte e di continuare il lavoro con ragazzi e ragazze, portando momenti di gioia, leggerezza, sorpresa nelle vite soggette alla violenza quotidiana dell’occupazione israeliana. Una collega che insegna circo in Cisgiordania ci ha mostrato la mappa dei check point, presidi militari che ogni palestinese attraversa quotidianamente per andare a trovare la propria famiglia, a lavoro, a fare la spesa, rischiando però di essere rimandatə indietro, trattenutə, di subire abusi, venire arrestatə, come accaduto a Mohammad Abusakha, direttore pedagogico della Palestinian Circus School, a giugno di quest’anno. Stava andando a salutare la famiglia prima di partire per Tampere, dove avrebbe seguito il primo modulo della formazione CTF di Caravan Circus Network. Non è mai stato rilasciato, e dal 7 ottobre si è persa ogni traccia di lui. Scriviamo queste righe per ricordarci che la Palestina è piena di persone che amano l’arte, che lavorano con bambinə che vivono sotto occupazione, che ci sono teatri, e tendoni. Perché tra tutte le forme di violenza che le persone palestinesi subiscono da decenni, il tentativo di uccidere la cultura, di impedire o ostacolare la possibilità di fare arte ed essere artista, di negare i sogni, tocca corde profonde per tutta la comunità di circo. AltroCirco vorrebbe avviare nei prossimi giorni un processo di raccolta fondi e diffusione della informazioni, scriveteci se siete interessatə a collaborare. Nel frattempo vi invitiamo, se non l’avete ancora fatto, a guardare il video dell’incontro e a consultare i documenti che trovate nella cartella online, tra cui alcuni suggerimenti per supportare la popolazione palestinese e informarvi sulla situazione attuale.

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-San Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesicircoteatro.it Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com Contraerea Via Pasqui 58, 52100 Arezzo Nicoletta Martini 3391244235 contraerea.it En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it Sottosopra via Pievani Landi 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 arezzosottosopra.it

Marche Circoplà c/o Spazioplà via Vanoni 11, 60030 Serra De Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it Visionaria via Gabrielli SNC, 60131Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

Lazio Circo Svago piazzale Aldo Moro 45, 00041 Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 8681147 circosvago.it Corpi Pazzi via Bertero 13, 00156 Roma Luca Marinari 3335234005 corpipazzi.net

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Cirknos via vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 410 916 E cirknos Tenrock Teatro Circo c.da Marmorelle SS.16 Adriatica Nord 70100 Brindisi Gabriele Cagnazzo 333 7823307 tenrock.it Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

Sardegna Teatro Circo Maccus via dei Gerani s.n. Sant’Isidoro 09044 Quartucciu (CA) Virginia Viviano 347 9650413 teatrocircomaccus.com

ALTROCIRCO.IT

“Sono stato molte volte in Italia e Europa, ho 37 anni e sono palestinese e lo scorso ottobre per la prima volta sono stato a Gaza. Il lavoro che le scuole di circo fanno a Gaza è impressionante. Ci sono 4 scuole di circo e lavorano con tantissima passione per portare calore e gioia a persone che ne hanno bisogno. È difficile controllare anche solo chiedere se amici e parenti sono ancora vivi, e questo non solo dal 7 ottobre ma anche prima. Tutto questo non è iniziato il 7 ottobre. La pulizia etnica dei palestinesi va avanti da 74 anni. Gaza è una prigione a cielo aperto dal 2006… solo i palestinesi che hanno vissuto l’occupazione hanno il diritto di dire cosa è giusto e cosa no. Moltissimi rifugiati sono stati espulsi, quasi la metà della popolazione di Gaza è stata rimossa dalle proprie case. E dopo oltre 40 giorni il genocidio continua. Israele e tutto il mondo ci guarda come cittadini di seconda classe. Ad essere onesto molti di noi hanno perso la speranza negli ultimi giorni… i bambini sono l’unica speranza che ci permette di andare avanti. Come comunità di circo, speriamo di fare spazio per i bambini, perché possano vivere in dignità”. Mohammad Rabah direttore Palestinian Circus School


Valentin workshop Meeting CS 2014

IL BELLO DELLA SICUREZZA openarea.net

di Federico Moro consulente sulla sicurezza e formatore AIFOS Molte associazioni sportive hanno vissuto in una bolla di incertezza sui temi della sicurezza sul lavoro data dalla mancanza di indicazioni specifiche e poca conoscenza dell’argomento. Presidenti e consigli si occupano della sicurezza per la propria associazione, gli insegnanti e gli iscritti spesso senza riuscire ad adeguarsi alla normativa o considerandola come una serie di norme non inerenti al loro ambito di riferimento. Parlando con molte associazioni una delle domande più frequenti è: “Ma devo davvero occuparmi della sicurezza sul lavoro come se fossi un’impresa anche se non ho dipendenti a contratto?” Se fino a oggi poteva (forse) esserci un possibile margine di dubbio, con l’entrata nel terzo settore il quesito “Si deve fare qualcosa?” è definito in modo chiaro: Sì, le associazioni sono equiparate a qualunque altra azienda e quindi si devono occupare della sicurezza sul lavoro, adeguandosi alla normativa corrente. Il secondo quesito: “Come ci si deve adeguare?” è invece più complesso da rispondere. Prima di cercare di dare una risposta è bene capire che cosa finora ha frenato l’interesse alla sicurezza sul lavoro nelle associazioni e come si può togliere questo freno. La sicurezza sul lavoro è prima di tutto un problema etico e, se sviluppata in modo adeguato, può rappresentare una occasione di crescita per tutto il personale e i

partecipanti alle attività dell’impresa. Promuovendo la professionalizzazione dei lavoratori e stimolando lo spirito di collaborazione e confronto tra i membri di un qualunque gruppo di lavoro. La sicurezza è quindi il cardine su cui si dovrebbero sviluppare tutte le attività d’impresa, per garantire e tutelare il benessere dei lavoratori e di chiunque partecipi alla vita dell’organizzazione. Ecco alcuni dei vantaggi che un buon sistema organizzativo basato sulla sicurezza può portare:

gruppo è guidato dal datore di lavoro (il presidente o un membro del consiglio) che può assumere il ruolo di responsabile o demandarlo a un consulente esterno. Questo responsabile ha il compito di assistere il datore di lavoro nello sviluppo della Valutazione dei rischi (un documento che riepiloga e valuta tutti i rischi delle attività in essere), di decidere quali misure adottare per ridurre danni e probabilità di incidenti e di occuparsi di organizzare formazioni e addestramenti specifici per trasferire i contenuti delle valutazioni fatte ai lavoratori.

• Migliore organizzazione • Migliore rapporto tra i lavoratori • Migliore sistema di comunicazione tra consiglio e la-

Per i Datori di Lavoro che vogliono assumere il ruolo di RSPP, è stato sviluppato da Openarea.net, in collaborazione con STEA e Oca DOC, un corso specifico per il mondo del circo ludico educativo la cui prossima edizione è programmata per marzo 2024. Questa formazione è realizzata in partnership con Circosfera ed è convenzionata per tutti gli iscritti a Circosfera che posso accedere ad una riduzione sulla quota di iscrizione. Dall’esperienza fatta in questi ultimi anni da parte delle scuole di circo che hanno cominciato a occuparsi con interesse alla sicurezza sul lavoro hanno visto una crescita e un progressivo sviluppo e un miglioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi offerti.

voratori • Migliore percezione qualitativa da parte del pubblico (uno spazio in sicurezza si vede) • Migliore percezione della professionalità dell'insegnante da parte degli allievi (l’insegnante che si occupa attivamente della sicurezza della classe, piace) • Riduzione dei costi generali (dati da un miglior sistema organizzativo) • E, su tutto, una progressiva e costante riduzione dei rischi e degli incidenti durante le attività, siano essi classi spettacoli etc… Tutto questo alla fine dei conti, vale sicuramente l’investimento iniziale e crea un effetto a cascata che può promuovere le attività aumentando iscrizioni ed attività. Da che punto partire? In estrema sintesi: la normativa impone che venga costituito un gruppo di lavoro dedicato alla sicurezza, il cosiddetto Servizio di Prevenzione e Protezione. questo

JUGGLINGMAGAZINE.IT

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PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it Jaqulè Via Ponsati 69, 10040 Volvera (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 scuoledicircomacrame.blogspot.it Pirilampo regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 339 2022881 E pirilamposcuolacirco Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com UP Via Mercantini 9,12042 Bra (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 upscuoladicirco.com

Lombardia Allincirco via Crispi 53, 22100 Como Fabio Giangreco 339 6657570 allincirco.it Campacavallo Via Gorlini, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.it Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 quattrox4.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 scuolaarticircensiteatrali.com Spazio Circo Bergamo c.so Roma 84/a, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Trillino Selvaggio via Tolstoj 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 trillinoselvaggio.it

Trentino Alto Adige Animativa via Cermes 2, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine Irene Giacomello 340 6052371 circoallincirca.it Veneto Barbamoccolo via Maestri del Lavoro 36, 30037 Scorzè (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 33, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Circo Volante via Scortegara 166, 30035 Mirano (VE) Laura Ugolini 340 8598292 circovolante.it Kervan-Circolarte via Fiorazzo 1D, 35136 Padova Valentina Sperandio 351 2169653 E Associazione Kervan Ludica Circo Loc. Corbellar 7, 37020 Verona Stefania Garaccioni 347 9121866 ludicacirco.com

Liguria Circo Galleggiante via Castelfidardo 1, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 circogalleggiante.it

CIRCOSFERA.IT REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO

Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it

SiRCUS c/o Teatro Internaz. di Quartiere, Pz.tta Cambiaso 1, 16123 Genova Barbara Vecchio 010 8600232 sarabanda-associazione.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 synergikaasd.com

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org

ArtinCirco via della Repubblica 6, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Maila Sparapani 329 2347981 artincirco.it Circolarmente via Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 338 3939743 circolarmente.it Circo Sotto Sopra p.zza dei Colori 28/a, 40138 Bologna Giorgia Nason 328 0178208 circosottosopra.com Circus Atmosphere c/o palestra comunale via Boselli, 47923 Rimini Silvia Fonti 351 9409020 E circus.atmosphere OfficinAcrobatica Via Sebastiano Serlio 25/2 / via Stalingrado 12, 40128 Bologna Silvia Salvadori 333 2751155 officinacrobatica.com TaDaM Circo via Allevi 13, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-S. Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesiteatrocirco.it Badabam Str. della Tressa 5, 53100 Siena Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Stefano Bertelli 340 0810499 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Mosca c/o Tendone Spazio Circo MOB, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 E circotascabile En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Federica Piccardi 347 5398775 enpiste.it K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza Passe-Passe via Sorripa 50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Charlotte Koehler 333 6367663 passepasse.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 E Circoinstabile Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto (TR) Soledad Prieto 335 389432 E Cirko Andando

Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60131 Ancona Caterina Del Giudice 388 7533247 ariadicirco.com Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it Visionaria via Gabrielli, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org Abruzzo Cirque Brutal Via Stradonetto snc, 65128 Pescara Benedetta Cuzzi 351 6273546 E Cirque Brutal

Lazio Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E ScuolaCirco Circoraggio Circo Svago p.zza Aldo Moro 45, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 circosvago.it Palestra Popolare Corpi Pazzi Via Bertero 13, 00156 Roma Luca Marinari 333 5234005 corpipazzi.net Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Marco Massafra 333 4292637 circolaboratorionomade.com Circolare Via Brindisi 126, 72019 San Vito dei Normanni (BR) Anna Pinto 380 1274099 E CIRCOlareFestivaldelleArtiCircensi Cirknos via Vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 4100916 E Cirknos TenRock Teatro Circo c.da Marmorelle SS 16 Adriatica Nord, 72100 Brindisi Gabriele Cagnazzo 333 7823307 tenrock.it Un Clown per Amico / Circobotero Str. Modugno Carbonara 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org Spazio Kiklos via Esopo 20, 90011 Bagheria (PA) Mario Barnaba 328 1668183 E spaziokikloscoworkingart

Sardegna Teatro Circo Maccus via dei Gerani s.n. 09044 Quartucciu (CA) Virginia Viviano 347 9650413 teatrocircomaccus.com


ph Loris Salussolia


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