Juggling Magazine # 104 - september 2024

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CIRCO NUMERO 104 SETTEMBRE 2O24 BALLANT

bollettino informativo

dell’Ass. Giocolieri e Dintorni

Pubblicazione trimestrale

Anno XXVII, n. 104, settembre 2024

Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002

Giocolieri & Dintorni ASD

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Finito di stampare il 20 settembre 2024

In copertina

Don Chisciotte del Teatro dei Venti, Mirabilia festival 2024, Cuneo Foto di Andrea Macchia

Ci eravamo ripromessi di parlare di Intelligenza Artificiale, e di come queste nuove tecnologie influenzino il circo di oggi. Ci siamo invece nuovamente lasciati trasci nare da lacrime, sudore, passioni, tormenti, ascese e cadute, gioie e dolori… Circo!

Novelli Don Chisciotte, il viaggio a bordo della navicella JM#104 comincia così con un volo radente capitanato da Circostrada sullo sviluppo del circo contemporaneo in Germania, dove abbiamo assistito, tra tanti spettacoli, anche all’ultima creazione di Diana Salles. La sua testimonianza, insieme a quella di Firenza Guidi, vulcanica autrice di circo contemporaneo, sono il preludio al cambio di vettore. Su un velivolo da acrobazie, transitando per il festival Oscillante e guidati dall’attento excursus storico di Raffele de Ritis, le altezze a cui voliamo diventano quelle mozzafiato delle discipline ballant . Una stretta virata e incontriamo la tribù dei giocolieri alla EJC, sulle rive dell’Atlantico, mentre ci servono riflessioni sulla giocoleria post-moderna di Stefan Sing come aperitivo in cabina.

Al crepuscolo siamo attratti dalle luci in lontananza dello spettacolo e della festa. Giù in picchiata per conoscere organizzatori, artisti, artigiani e farci ammaliare dalle loro storie. Ne racconteremo sul prossimo numero tante altre raccolte in questa lunga estate 2024.

È il momento di una sosta. Atterriamo per uno scalo tecnico nei coloriti luoghi di residenza che stanno nascendo in Italia, spesso creati da artisti, per artisti. Riprendiamo il volo e, mentre SIC, OCA DOC, Pagliacce Network e Outdoor Arts Italia aprono intensi squarci di cielo, Giorgio Enea Sironi ci conduce nell’incantevole immaginario del teatro di figura e dell’illusionismo.

Saranno ancora AltroCirco e Circosfera a sostenerci per una planata sul desiderio di fare rete, di crescere insieme, all’alba dell’avvio del progetto Re-Play > Circo, reti e crescita giovanile

Olografia quantistica e Intelligenza Artificiale saranno sicuramente di grande aiuto, e ne stiamo già sfruttando e studiando i vantaggi. Le riflessioni sono solo rimandate.

Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine

Con il sostegno di
Jaimee Allen del Trio Wise Fools in Trashpeze ph Christoffer Collina

CIRCO E OUTDOOR ART IN GERMANIA

CIRCOSTRADA AGM

28 MAGGIO / 1 GIUGNO

KARLSRUHE E RASTATT, GERMANIA circostrada.org

L’incontro annuale dei membri del network Ciscostrada, che annualmente offre preziose opportunità di confronto e collaborazione ai partecipanti, è stata quest’anno l’inedita occasione per incontrare e approfondire la conoscenza della scena tedesca, in pieno sviluppo in questo ultimo decennio. Il meeting è stato co-organizzato insieme a due realtà di lungo corso che promuovono il circo contemporaneo e le outdoor art: TOLLHAUS, a Karlsruhe e zweifellos.net , a Rastatt. Nell'ambito dei rispettivi festival ATOLL extra e tête-àtête è stato possibile combinare le attività proprie del network con la visione di spet tacoli e incontri con player e artisti della scena tedesca. Ad impreziosire il fitto ca lendario è stata invitata anche BUZZ, la rete federale e piattaforma nazionale per il circo contemporaneo in Germania, che rappresenta gli interessi dei professionisti del circo nei confronti della politica cultu rale, degli sponsor e degli organizzatori. Oltre a offrire una panoramica sulla scena tedesca e sui suoi recenti sviluppi, BUZZ ha curato una interessante pitch session di realtà tedesche.

In occasione di questo evento Circostrada ha inoltre realizzato una pubblicazione che offre un approfondimento sulla vivace scena del circo contemporaneo e delle outdoor art in Germania, esplorando il ricco arazzo di dinamiche comunitarie, influenze ambientali e circostanze contestuali che danno forma a queste arti. Tra gli interessanti contributi presenti nella pubblicazione, quello di apertura a cura di Nicole Ruppert, di professione curator e studiosa, illustra lo sviluppo del settore fino ai giorni nostri. È lei dunque ad accompagnarci nelle prime esperienze pioneristiche degli anni ’70 e ’80, passando per la nascita di festival ed eventi negli anni ’90, molti dei quali ancora attivi, che cominciano a promuovere con regolarità le performing art sul territorio, come testimoniano anche le interviste alle direzioni artistiche dei festival ATOLL e têteà-tête che presentiamo nelle prossime pagine della rivista.

fondarono la New Circus Initiative, da cui nel 2018 sarebbe nata la BUZZ Federal Association. Oggi BUZZ persegue il riconoscimento politico-culturale del genere come

forma d'arte all'interno delle arti perfor mative, la strutturazione e la professio nalizzazione della scena e supporta i circa 190 membri nel migliorare le produzioni e le condizioni di lavoro.

Ma è solo con il nuovo millennio che nascono le prime iniziative di rete. Nel 2006, 20 professionisti fondano il Bundesverband Theater im Öffent-lichen Raum e V. (Associazione Federale del Teatro nello Spazio Pubblico), o BUTIÖR. Nel 2011, poco dopo, artisti della scena circense contemporanea si riunirono e

Oltre al BUZZ, sono emerse di recente reti per il circo contemporaneo a livello stata le e regionale. Zirkus ON è un'alleanza creativa nazionale per le arti circensi che offre un programma di residenza e tuto raggio per supportare gli artisti del circo contemporaneo nello sviluppo delle proprie opere. 16 protagonisti della scena circense del Baden-Württem berg hanno lanciato un'associazione federale (LaZZ BW) due anni fa, e nel Nord Reno-Vestfalia il progetto New Circus Ruhr, finanziato dallo stato, ha il dichiara to obiettivo di rendere visibile queste arti nell'area della Ruhr e di ancorarle in modo permanente nella regione.

Da segnalare all’interno del panorama nazionale anche il grande sviluppo che hanno avuto il circo sociale e il circo educativo in Germania, con la nascita nel 2005 di BAG Zirkuspädagogik, che oggi rappresenta oltre 80 scuole e più di 200 professionisti del settore.

CircostradaistheEuropeannetworkfor inContemporaryCircusandOutdoorArts.Created the2003withthecoremissionoffurthering development,empowermentandrecognition ofthesefieldsatEuropeanandinternational anlevels,overtheyearsthenetworkhasbecome 158importantanchoringpointforitsmembers— organisationsfromover43countries—and akeyinterlocutorinthedialoguewithcultural policymakersacrossEurope.

laborazione con i partner francesi di Territoires du Cirque e La Nuit du Cirque, partirà a novembre la IV edizione di Zeit fur Zirkus, per un fine settimana dedicato al circo contemporaneo in varie località della Germania. Una ulteriore iniziativa per moltiplicare le occasioni di un primo incontro senza barriere e di grande accessibilità del pubblico con l’arte e la cultura del circo.

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Bernadette Fink
foto di Bernadette Fink

ATOLL FESTIVAL

di Bernd Belschner e Stefan Schönfeld co-direzione artistica tollhaus.de atoll-festival.de

Tollhaus è stata fondata nel 1982, con l’obiettivo di offrire un centro socio-culturale alla città e diversi generi delle arti performative al pubblico. Per 10 anni abbiamo lottato per ottenere uno spazio e, dopo essere passati da vecchie fabbriche, tendoni da circo, sale in affitto, siamo ap-

culturali in generale che si aprono di più al circo. Ad esempio 10 anni fa festival come Recklinghausen non programmavano il circo; io vengo da Freiburg, dal Freiburg Theater, che programmava danza classica e ora hanno in cartellone anche spettacoli circensi.

prodati finalmente all'Alte Schlachthof a Karlsruhe. Nel 1992 abbiamo ristrutturato e aperto al pubblico la prima metà di questo edificio. Tollhaus offre oggi una gamma molto ampia di diversi generi culturali, dalla danza al teatro di oggetti o alla musica. Ma sempre di più ci stiamo addentrando nel circo contemporaneo, che abbiamo ospitato fin dai primi anni '90, dopo i primi assaggi alla fine degli anni '80 con il Cirque de Barbarie, un circo femminile francese e con la compagnia franco-tedesca GOSH, un circo rock teatrale. Dopo una serie di coproduzioni e stagioni che proponevano 3 o 4 spettacoli di circo, nel 2016 è arrivato anche il festival, con la prima edizione di ATOLL. Dopo il successo dello spettacolo Hyrrää, che avevamo prodotto, ci siamo seduti a cena ed era chiaro che dovevamo iniziare un festival che potesse mostrare al pubblico un'ampia gamma di circo, offrire l’occasione per farsi coinvolgere nell’atmosfera del festival e scegliere di vedere spettacoli ogni giorno. Siamo uno dei primi festival di circo in Germania e ci sono diversi festival che stanno crescendo e iniziando, così come festival teatrali o festival

Negli anni abbiamo creato un pubblico nel quartiere, in città, con molte persone interessate a venire e vedere questi spettacoli. Karlsruhe non è una città povera e le persone sono aperte e attratte dal nostro festival fin dalla prima edizione. Crediamo nell’impegno politico e abbiamo un progetto con artisti circensi che portano il circo ogni settimana nelle scuole primarie dove i bambini non hanno mai avuto contatti con attività culturali.

connetterci con altri colleghi europei, soprattutto per il circo. Il general meeting di Circostrada rappresenta una specie di medaglia d'oro per noi. È stata l’occasione di presentarci a tanti operatori e siamo orgogliosi di fare parte di questa comunità.

Il nostro sguardo si è allargato presto alla scena internazionale, oggi sosteniamo circa 10 produzioni e dal 2019 offriamo anche residenze agli artisti per finalizzare le loro creazioni. Ci piace relazionarci e

Tollhaus è un'associazione privata. Riceviamo un finanziamento dal consiglio comunale e dallo stato del BadenWürttemberg, che copre circa il 15% dei nostri costi, il resto dobbiamo coprirli con i biglietti d’ingresso e le altre attività del centro. La struttura si dispiega su un’area di 2.000 e 2.500 mq circa, abbiamo due sale teatrali, che possono lavorare separatamente e in contemporanea, oltre agli spazi outdoor. Sono circa 25 le persone impiegate tutto l’anno, con un equivalente di 1819 persone a tempo pieno, incluso personale di sala, tecnici, amministrazione. Ci supportano anche circa 70-80 volontari, che aiutano durante il festival e ancora circa 30 o 40 persone parttime che fanno qui un tirocinio come studenti. La politica e i rappresentanti amministrativi sono interessati al nostro lavoro, Vengono alle inaugurazioni, ma raramente agli spettacoli, e privilegiano le grosse istituzioni culturali statali, generando un grosso divario tra queste e i lavoratori indipendenti nel campo culturale. Ho la sensazione che i decisori politici non abbiano ancora compreso appieno i benefici che il circo sta apportando nella società, a più livelli, e probabilmente il nostro settore non è al momento una priorità nella loro agenda.

TÊTE-À-TÊTE FESTIVAL

tete-a-tete.de

di Katrin Bahr co-direzione artistica

Il tête-à-tête Festival è un festival biennale e tra i più longevi in Germania e la prima edizione risale al 1993. Rastatt era una città occupata dagli alleati dopo la guerra e quando i francesi sono andati via nel 1993, per mantenere viva l’amicizia franco-tedesca, è nato questo festival. Inizialmente ospitava artisti tedeschi e artisti francesi, per poi trasformarsi in festival internazionale. Ancora oggi il festival è gestito dall’istituzione comunale della Badnerhalle, forum culturale della città. Insieme a Julia von Wild ci occupiamo dal 2016 della programmazione artistica del festival. Programmiamo principalmente circo all'aperto e teatro di strada, solitamente con grandi cerchi. Ci sforziamo di mostrare la diversità e la varietà del genere, o cose folli, come lo spettacolo degli Osadìa di questa edizione, ma abbiamo anche spettacoli di piccolo formato, e persino performance per un solo spettatore alla volta. La sera invece programmiamo spettacoli a pagamento, sia al chiuso che oudoor. Quest'anno abbiamo invitato 35 gruppi da 9 nazioni diverse e tutti insieme si sono esibiti in 150 repliche. Ci piace avere artisti di nazioni diverse e ci piace avere donne sul palco, che invitiamo con grande piacere e assiduità. Facilitiamo l’incontro, formale e informale, tra artisti e programmatori e siamo impegnati nel dibattito che attraversa l’intero settore e che si confronta su cosa dovrebbe cambiare in Germania per migliorare la scena tedesca, la qualità degli spettacoli, fare rete con la scena internazionale. Da questa esigenza è nata anche l’idea di ospitare in Germania un general meeting di Circostrada. È stato fantastico poterlo realizzare quest’anno, in tandem con la Tollhaus di Karlsruhe. Rastatt ha le sue belle piazze, i castelli,

ma il festival per Rastatt è il più grande evento culturale della città, e i residenti amano molto avere un po' di follia nella loro città ogni due anni. Il pubblico si è molto affezionato in questi 30 anni e i residenti lo sentono come il proprio festival, ne vanno orgogliosi e abbiamo oltre 150 volontari, di tutte le età. È nata anche un'associazione di amici del festival, che sostengono il festival, gestiscono gli info point, i banchi di merchandaising e hanno anche una voce sul festival. Abbiamo davvero un buon rapporto con loro, che sta crescendo in fretta.

In tempi più sereni l'arte e l'intrattenimento di strada creano un’atmosfera leggera e divertente. Ma ora che i tempi stanno cam-

biando ci rendiamo conto che anche i problemi per gli artisti sono diversi rispetto a qualche anno fa. Sentiamo che dobbiamo trovare un altro equilibrio tra l'intrattenimento leggero e il desiderio degli artisti di mostrare un circo e un teatro di strada più impegnati. Per esempio lo spettacolo Fantôme del Collectif La Méandre (FR) andava in questa direzione quest’anno, raccontando una storia importante in modo leggero. Per altri versi a volte il pubblico ci chiede un intrattenimento leggero proprio perché i tempi sono così duri, e per esempio la compagnia svizzera Panorama Kino Theatre raccoglie anche questa istanza e coinvolge il pubblico in un gioioso momento di partecipazione attiva.

di Katrin Wahr co-direttrice artistica
foto di Jakob Sax

DIANA SALL ES

in conversazione con Firenza Guidi al Berlin Circus Festival

L’INCONTRO

Io e Firenza ci siamo incontrate per la prima volta in Italia ad un'audizione per conoscere NoFit State Circus. Sono rimasta impressionata dalla sua presenza e da come fosse diretta nelle sue domande o negli impulsi creativi che dava a noi artisti. La fluidità del lavoro con lei è stata affascinante per me e da quel momento sapevo che volevo lavorare con lei. All’interno di NoFit State siamo diventate molto vicine. Questo accadeva nello stesso momento in cui ho compreso me stessa e ho fatto il passo per vivere come donna, la donna che sono. Firenza è stata la prima persona che ha sentito la parola transgender dalla mia bocca. È stata la prima volta che ho articolato il mio pensiero e che ho detto “io sono una donna trans”. Da allora è stato molto naturale e organico lavorare insieme su questo concept, poiché lei ha vissuto il mio viaggio dal primissimo momento.

Personalmente Delusional l’ho vissuto come un grande meccanismo di sopravvivenza. Come artista avverti la necessità di esprimerti, quasi di dirigere la società e il mondo in cui vivi in quel momento. Così nel momento in cui la transizione stava per avvenire e mi accingevo a documentare questo viaggio, l'idea di creare Delusional ha preso vita. Firenza ha creduto subito in questo concept, a volte anche più di me; ho sentito una grande empatia e curiosità da parte sua nel fare questo viaggio con me, in modo artistico, ed è stato interessante rappresentare da subito un viaggio incompiuto in una fase così precoce.

LA CREAZIONE

Lo definirei un percorso parallelo tra ciò che stava accadendo e ciò che veniva creato. Ci sono testi nello spettacolo, per esempio, che ho registrato da sola e altri che Firenza ha co-scritto con me. E questo dimostra quanto eravamo vicine in questo viaggio condiviso e nella creazione di questo spettacolo. Si, penso che il processo fosse molto allo-stesso-tempo: stava accadendo e noi lo portavamo sul palco. Stava accadendo. Lo stavo vivendo e portando in scena. Era qualcosa di molto intenso a cui aggrapparsi, mi dava qualcosa su cui concentrarmi oltre alla transizione stessa. Mi ha aiutato a guardare dall'esterno.

Più che imparare, la creazione mi ha fatto ricordare che, come artista, non è solo importante esprimersi. È necessario. È ciò che libera il mio cuore e calma la mia anima. Mi sono ricordata che qualsiasi cosa succeda, possiamo creare un grande spettacolo dal materiale anche più difficile o doloroso. Resilienza.

E sento sicuramente che con l'approccio e la comprensione che ho con Firenza nel processo creativo, lavoreremo insieme per molti anni e riscopriremo come prosperare in questa vita molto insolita in cui, in qualche modo, sono nata. Grazie, Firenza.

IL CIRCO

Nello spettacolo, recito, canto, ma alla fine sono un'artista circense. E quindi il modo in cui creo il mio linguaggio, o il modo in cui riesco a comprendere e tradurre i miei pensieri, energie, è un modo circense. Il che significa che è molto crudo a volte.

E sento che l'anima, anche se lo spettacolo abbraccia molte forme d'arte diverse, è molto quella del circo contemporaneo. Ma il circo, il modo in cui il circo è creato, va oltre l’abilità stessa, va oltre i momenti di aerea o le acrobazie. È diverso creare uno spettacolo di circo multidisciplinare che non creare un teatro fisico con un tocco di circo. Per questo Delusional è decisamente uno spettacolo di circo che assume forme diverse, multiforme e multidisciplinare.

Diana Salles, nasce a San Paolo, Brasile nel 1996 e intraprende il suo viaggio unendosi alla Escola de Circo e Artes Culturais, dove scopre un profondo amore per il circo contemporaneo. Nel 2015 è alla Scuola Superiore delle Arti Circensi (ESAC) dove si specializza nei tessuti. Terminata la formazione vince premi prestigiosi con la performance "Genèse", come al Festival Mondial du Cirque de Demain di Parigi e al Festival del Circo Iberoamericano (FIRCO).

La filosofia di Diana è radicata nel potere della connessione e nella natura trasformativa del palco. Crede che il circo possa unire le persone e creare momenti indimenticabili, ma anche fungere da conduttore di questioni sociali. Nel 2023, Diana ha prodotto ed è stata coautrice del suo spettacolo personale d'esordio “DELUSIONAL - I killed a Man'', con la regia di Firenza Guidi. Nel 2024 è in tournée con la Welsh National Opera nel ruolo della Madre di Tadzio in “Morte a Venezia”, opera di Britten reinventata e diretta da Olivia Fuchs e Firenza Guidi.

ph Bernadette Fink
Ana Grancho

FIRENZA GUIDI CIRCUS

AUTEUR

nofitstate.org elanfrantoio.org

intervista di A.R.

intervista di A.R.

TI ABBIAMO LASCIATO CON BIANCO.

DOVE TI HANNO PORTATO IL CIRCO E LA VITA

DA ALLORA?

In effetti Bianco sembra quasi una vita fa! È stato l’ultimo spettacolo, con il NoFit State Circus che ancora aveva il format di promenade performance , cioè un pubblico in piedi, molto spesso al centro dello chapiteau e molto vicino ai performer che volteggiavano in aria.

Da allora, l’inizio della grande ricerca per la creazione di Lexicon che celebrava i 250 anni della nascita del circo come forma d’arte. Per la prima volta, il pubblico era invitato a sedersi intorno a una pista circolare a 360 gradi.

Per me è stato uno shock. Adoravo l’anarchia e l’intimità creata da un pubblico in piedi, mobile, attivo e reattivo quasi come a un concerto rock. La domanda che mi ponevo agli albori della nuova creazione era: riuscirò a preservare questo senso di intimità, di prossimità, in uno chapiteau che ora ospitava 700 spettatori? In realtà Lexicon è stato un grande successo che ha girato per 4 anni varie parti del mondo, compreso il Festival Internazionale di Melbourne, Australia.

COME ENTRANO

NELLE TUE CREAZIONI

I GRANDI

CAMBIAMENTI

CHE IL MONDO

HA REGISTRATO

NEGLI ULTIMI 10 ANNI?

Nell’ultimo anno di tournée con Lexicon scoppia la pandemia e il mondo si rivolta come un calzino. La pandemia ha reso ancora più evidenti ingiustizie, soprusi e insofferenze, costringendo un po’ tutto il mondo artistico a prendere atto che, ora più che mai, bisogna veicolare ogni sforzo artistico per affrontare anche domande urgenti, più rilevanti, più incisive. Senza spingersi fino al punto di affermare che il circo può cambiare il mondo, abbiamo comunque auspicato che la creazione di circo potesse diventare un mezzo significativo e potente per importanti cambiamenti. Ho cominciato a pormi molto più assiduamente le domande: può il circo essere più grintoso, tagliente, sovversivo, politico? La pandemia ha acuito e suscitato reazioni politiche più consapevoli e militanti a questioni quali la disuguaglianza, la legge e l’ordine, la discriminazione razziale, la povertà, lo sfruttamento degli immigrati e delle minoranze etniche, il pregiudizio nei confronti dei gruppi vulnerabili della società, che in generale colpiscono la disabilità e la diversità.

Grazie agli enormi progressi tecnologici ci stiamo forse muovendo vero un futuro distopico. Oleogrammi, Artificial Intelligence, Olografia Quantistica sono sicuramente strumenti potenti e stimolanti da esplorare, ma io sono ancora troppo innamorata dell’elemento umano, la sua sporcizia e imperfezione, la sua fragilità e ferocia, la sua continua evoluzione e la possibilità che mi offre nella creazione di sempre nuove drammaturgie della parola e del corpo.

Come rimanere vigile e realizzare uno spettacolo circense che non diventi didascalico, pedante e soprattutto predicatorio? Il circo ha una ricca storia e una tradizione di prosperità al di fuori delle regole della società. Disadattati, somari, nomadi, zingari, immigrati, mostri e fenomeni, tutti i colori e le diversità dovrebbero essere rappresentati e tutelati. Ci sono capitoli difficili in tutta la storia in cui la diversità è stata vergognosamente sfruttata in nome

co, Lexicon e attualmente Sabotage. La mia passione e la mia forza risiedono nel creare una drammaturgia del corpo, nel creare immagini e quindi narrazioni, infondendo al corpo un passato e un presente, memoria e desiderio, mettendolo in contatto con tutti gli elementi della produzione – che sia una barca o un cappello, un attrezzo circense o un raggio di luce –e contribuendo alla creazione di un’immagine, stratificata e carica come un campo magnetico.

re accessibili luoghi impervi, brevettare nuovi (o vecchi) modi di “presentare” in maniera più green, ecologica – il tutto in performance che possano esplodere po-

dell’intrattenimento o semplicemente non è stata rappresentata affatto. Per cambiare la situazione, dobbiamo cambiare il modo in cui le persone pensano e il modo in cui quel pensiero alimenta il sistema. Da queste riflessioni, nasce nel 2022 il mio nuovo spettacolo per il NoFit State, Sabotage, ancora in tournée a Brighton, Salisburgo e nel 2025 al BIAC (Biennale internazionale di Arti di Circo) a Marsiglia.

QUALI SONO (DIVENTATI) I CAPOSALDI DEL TUO CONCEPT ARTISTICO?

Dirigo e creo per il NoFit State Circus dal 1995. Tutte le grandi produzioni del grande tendone itinerante: Immortal, Tabù, Bian-

Detto ciò, per me tutti gli atti, eventi, storie, in cui l’arte può affrontare forme di ignoranza, intolleranza, ingiustizia, discriminazione, razzismo, emarginazione, sono potenziali argomenti del mio lavoro. Non li cerco. Sono loro che trovano me. In qualche modo, mi trovano. L'esito creativo che ne deriva può essere diverso: spettacoli circensi, opera, installazioni, teatro, cinema. Come autore/regista, sono interessata a una pratica artistica che abbraccia e sostiene il cambiamento. Mi interessa immaginare come contenuto e forma possano spazzare pregiudizi, reinventare persone, relazioni e spazi pubblici, rende-

vertà, discriminazione e qualsiasi tipo di ingiustizia e di ignoranza.

Al momento sono impegnata a 360 gradi con vari progetti: la ricerca per un nuovo spettacolo con il NoFit State Circus; la creazione di Stranger con la compagnia Losers di Praga, la cui prima sarà il 9 Dicembre; la continua evoluzione di Delusional_I killed a man di Diana Salles; la creazione con la contorsionista Americana Hannah Finn e il suo pezzo che esplora memorie familiari di persecuzione ed emigrazione presentato in anteprima al MixArt di Londra.

ELAN FRANTOIO E L’ITALIA.

CHE RUOLO CONSERVANO

NELLA TUA INFINITA ITINERANZA?

Sono italiana, nata a Milano. Il centro di creazione ElanFrantoio, di base a Fucecchio nei locali dell’ex Frantoio nel Parco Corsini, è la mia fucina, il luogo in cui veramente “ricerco”. Molto spesso gli spettacoli che diventano successi internazionali, in particolare nel mio lavoro con il NoFit State Circus, iniziano proprio al Frantoio. Spesso inizio a sperimentare, a scrivere, a immaginare in questa piccola cittadina. Centinaia di artisti internazionali vengono ogni anno in Toscana per far parte delle residenze creative oramai diventate appuntamenti importanti di formazione e creazione. Il Frantoio rimane, come nel suo intento e progetto iniziale, una finestra sul mondo.

Sabotage ph
Mark Robson
Quixote ph Nicola Cioni

LE ALI DEL CIRCO

progettoquintaparete.it/astleys-place

Raffaele De Ritis ci accompagna a scoprire le origini, i mitici personaggi e la diffusione del trapezio oscillante.

È un paradosso che il brivido dell'oscillazione sia legato a un attrezzo circense nato per conquistare la staticità. Il “trapezio” è un'invenzione ginnica attribuita al Colonnello Francisco Amoros, passato alla storia per aver codificato l'educazione ginnica nei primi decenni dell'800. La sua idea era quella di migliorare il “triangolo da palestra”, troppo mobile: “La prima cosa che feci, fu di impedirne la mobilità costante e funambolica, pericolosa senza necessità. (…). Invece di unire le corde in un solo anello (…), le piazzai a una distanza di 30 o 40 centimetri, risultando nella figura di un trapezio, nome che diedi a questo strumento”1. Mobilità “costante e funambolica”: per un educatore militare, l'oscillazione restava roba da saltimbanchi. E in effetti è da cercarsi nelle fiere l'origine di questa spettacolarità. Alla metà del '600 iniziano ad apparire in Europa stampe di

acrobati da fiera, chiare celebrità (soprattutto olandesi), che a vario modo si cimentano con l'uso della corda. Strumento pratico e versatile, la corda può essere tesa tra due alberi, tra due cavalletti, a qualunque altezza. Dalla danza sulla corda, e dall'osservazione dei primati sulle liane, iniziano a codificarsi le figure circensi a metà di quelli che saranno i repertori del “filo molle” (e poi slackline ), della corda volante e del trapezio oscillante: scivolate, prese per i talloni, equilibri sul bacino, volteggi in bran-

Nel corso del Novecento, i numeri di trapezio singolo assumono varie declinazioni, in particolare con la diffusione del “trapezio washington” (dal suo inventore, il trapezista H.R. Washington, attorno al 1870) dedicato agli esercizi di equilibrio. Alcuni di questi numeri presentano anche figure di oscillazione mozzafiato: come nel caso della ineguagliabile Pinito Del Oro, la più grande di tutti i tempi, attiva in tutto il mondo negli anni '40 e '50, con brandeggi in equilibrio sulla testa o sulle punte dei piedi; o dei fratelli Larible negli anni '60, in equilibrio sulla testa su due rispettivi trapezi in movimento, altalenanti l'uno dentro l'altro come due pericolosi pendoli giganti.

deggio. L'invenzione del Colonnello Amoros nel frattempo entra nei circhi ottocenteschi come “trapezio fisso” (con un vocabolario pressochè statico di equilibri e forze), ma non resiste lo stesso alla tentazione del movimento. È un palestrante di Tolosa, Jules Leotard, che nel 1852 mette a punto “la corsa ai trapezi”, progenitrice del trapezio volante: con una rincorsa, l'atleta salta su un primo trapezio e con lo slancio ottenuto può gettarsi per qualche istante nel vuoto prima di afferrare il secondo. In pochi decenni le grandi altezze, la rete, l'introduzione dei porteur costruiranno uno dei miti più longevi del circo. Ma quella dei flying trapeze é un'altra storia.

Negli anni '50 iniziano a diffondersi soliste e solisti che si dedicano alle acrobazie in oscillazione. Una sorta di pioniera fu negli anni '30 l'australiana Winnie Colleano: il suo numero solista sfruttava essenzialmente i volteggi tipici del trapezio volante (con la rete di protezione), concludendosi con un salto nel vuoto dal trapezio a una corda verticale. Il numero più originale e coraggioso, mai più eguagliato, resta quello del Rose Gold Trio: due muscolosi porteur a testa in giù tenevano le due corde del trapezio, sul quale Rose si appendeva ai talloni per volteggiare nel vuoto.

La figura più iconica resta senza dubbio Miss Mara, unica nel conciliare la suspence del rischio autentico con la grazia e il carisma di una diva operistica. La sua lenta scivolata in brandeggio sulle gambe fino ai talloni resta un momento iconico della storia del circo. Questo tipo di numero ispira anche colleghi maschi, come Gerard Soules, poi la superstar Elvin Bale “the world's greatest daredevil” e tutta una scuola americana in voga tra gli anni '70 e '80. Bale, (come in seguito Mark Lotz e Mark David) si esibì anche in Italia al Circo Americano dei Togni. La sua presa in volo sui talloni resta unica.

incisione del 1868
Rose Gold Trio anni 50

Nel 1980 la francese Sandy Sun vince una medaglia d'oro al Cirque de Demain; proveniente dalla scuola Fratellini, sarà la prima artista di questo genere emersa da una scuola di circo ad avere successo in una prestigiosa carriera internazionale.

Fino a quest'epoca, il fascino del trapezio oscillante è principalmente legato alla suspence e al pericolo. Era un punto d'onore non usare nessuna protezione, e tutti questi artisti sono stati immancabilmente vittime di più incidenti gravi, pur tornando a volteggiare nel vuoto. Sarà il Circo Sovietico, negli anni '60, a introdurre la “longia” di sicurezza, dispositivo in genere destinato alle sole prove. Gli artisti russi, che enfatizzavano il legame con la coreografia, esclusero dai loro spettacoli l'elemento del pericolo, per concentrare lo spettatore sull'esperienza estetica e sull'abilità. La prima trapezista a sfruttare artisticamente questa condizione è Lyudmila Kanagina a metà degli anni '60: anche senza il fattore rischio, il trapezio oscillante conserva tutto il suo fascino. La vera svolta arriva negli anni '80: alla scuola del circo di Mosca una giovane trapezista, Elena Panova, inizia a creare un numero con due maestri totalmente estranei all'arte aerea: la regista Tereza Durova e il ginnasta Victor Fomine. Vi sono casi in cui a volte l'assenza di esperienza, accompagnata a tenacia e ispirazione, possono portare a risultati epocali. Il loro lavoro prese la forma di un favoloso balletto aereo, in cui tecnica e coreografia si uniscono senza interruzione in un movimento continuo. Il numero di Elena Panova debutta ufficialmente al Festival du Cirque De Demain nel 1987. Per la prima volta, il circo occidentale scopre che si può creare un numero circense su una partitura di musica classica (Le Quattro Stagioni di Vivaldi). Per la prima volta, vengono introdotti esercizi mai immaginati, basati sulla piroetta: le piroette in brandeggio con prese alle caviglie, la mezza piroetta con presa ai talloni...E tutto il lavoro viene svolto in un flusso continuo, con la sola energia della leggerissima volteggiatrice, senza il bisogno che un assistente da terra rilanci il moto con la corda. Il nu-

mero diventa uno dei primi esempi mondiali di quello che iniziava in quegli anni a chiamarsi “nouveau cirque”. All'esibizione parigina era presente tra il pubblico André Simard, maestro di trapezio alla neonata scuola di Montreal: fortemente ispirato dal numero, abbraccia quel tipo di tecnica, dando vita alla ricchissima “scuola canadese” di trapezio, oltre a diventare consulente aereo del Cirque du Soleil. Fomine, con la fine del comunismo, diverrà istruttore alla scuola Fratellini, generando a sua volta il ramo “francese” del trapezio “ballant”, prima di trasferirsi in Canada e aprire il proprio studio a Montreal.

Seguire tutte le “oscillazioni” dal Duemila a oggi é impossibile. Certamente il Cirque du Soleil (grazie agli impulsi di Simard e Fomine) ha rilanciato il genere, creando un'ispirazione planetaria a numerosi giovani artisti. La disciplina, pur se sicuramente più impegnativa di arti aeree più statiche, ha comunque conosciuto una diffusione interessante nel circo contemporaneo: non solo come numero singolo ma anche con formati brevi di spettacolo, e fuori dai tendoni con i “portici” montati all'aria aperta nello spazio urbano.

1 Francisco Amoros de Ordonez, “Manuel d'education physique gymnastique et morale”, 1830.

Rose Gold
Elena Panova
Pinito del Oro 1955 circa
Miss Mara 1962
Elena Panova 1991

OSCILLANTE

28/20 GIUGNO, TORINO flicscuolacirco.it/oscillante-2024

La II edizione di Oscillante, innovativo festival ideato per promuovere e valorizzare le discipline ballant, è stato organizzato dalla FLIC Scuola di Circo nell’area Bunker e nello Spazio FLIC. Un festival dove generazioni differenti di artisti possono incontrarsi, confrontarsi e sostenersi, unite dalla comune scelta professionale e personale di dedicarsi all’acrobatica aerea di alto livello, accettandone le difficolta e cogliendone tutta la meraviglia.

Le discipline ballant impressionano per la loro difficoltà e ampiezza, per la straordinaria combinazione di forza, agilità e maestria fisica che richiedono ai loro interpreti. Ogni performance è un mix di tensione e meraviglia, frutto di allenamento rigoroso, dedizione pluriennale totale e una approfondita conoscenza delle tecniche di sicurezza. Queste discipline, tanto poetiche quanto complesse, rappresentano una delle specializzazioni principali della scuola torinese, grazie alle competenze e alla passione del Direttore Matteo Lo Prete, che dal 2005 le ha introdotte nei corsi professionali.

La tecnica raffinata è però solo uno dei fondamentali curati dalla FLIC, che si distingue anche per un'accurata costruzione artistica e scenica, con una drammaturgia del corpo che coinvolge e affascina. Da segnalare la collaborazione della FLIC con l’ENC di Rosny-sous-Bois e il lavoro per estenderla anche all’ENC di Montreal, scuola per eccellenza per le discipline ballant, e ad altre prestigiose scuole che lavorano per formare artisti “oscillanti”.

L’edizione 2024 ha proposto tre compagnie internazionali: Cie La Butineuse (Belgio); Wise Fools (Finlandia e Sud Africa) e Lxs Reyenxs (Francia), la cui nuova creazione ha debuttato ad Oscillante, dopo una residenza alla FLIC di un mese che ha ospito artisti e staff. Tra di loro il trapezista messicano Ivan Morales Ruiz, ex allievo Flic, diplomato al Centre National des Arts du Cirque (CNAC) e docente di ballant della scuola.

In programma anche forme brevi di trapeziste soliste ed ex allieve FLIC: Federica Pini Sandrelli, poi laureatasi al CNAC, fa parte della compagnia di circografia magnetica La Tournoyante ed è tra i docenti di trapezio ballant alla FLIC e al CNAC; Martina Salza, sta proseguendo la sua formazione in Canada all’ENC, inseguendo il suo sogno di diventare interprete al Cirque du Soleil; Laura Carrasco Castañeda dal Perù e Sadie Sims dagli USA, neo-diplomate in

questa stagione. Luna Papia, che ha lavorato con la compagnia francese CirkVost e ad oggi con la compagnia spagnola Animal Religion, ha invece presentato il work in progress del suo spettacolo Castelli in Aria

Un fantastico pubblico, numeroso e in crescita, sempre più appassionato alle discipline ballant, è stato accolto da Ava Han-

gar - carismatica anima di The Shade, talk cabaret e disco night Queer a Firenze –che lo ha accompagnato, insieme a Radio Banda Larga, con musica, interviste e chiacchiere in diretta. Sold out per tutte le lezioni di trapezio ballant proposte al mattino e aperte a tutti i livelli, condotte da Matteo Lo Prete insieme a Federica Pini Sandrelli e Costanza Bernotti, docente della scuola e parte della compagnia italiana Circo Bipolar.

Oltre agli artisti invitati ad Oscillante, molti altri artisti si sono formati negli anni alla FLIC al trapezio ballant e alla corda volante, per poi proseguire la loro formazione nelle migliori scuole di circo, creando spettacoli e collettivi artistici indipendenti, entrando a far parte di rinomate compagnie, acquistando complesse strutture aeree da portare in giro per i festival; tutti/e contribuiscono ad avvicinare un pubblico sempre più vasto alle discipline ballant. Tra loro segnaliamo Giulia Scamarcia, diplomatasi poi all’ENC di Montreal, per approdare nel cast di Allegria del Cirque du Soleil e altre compagnie internazionali; Viola Grazioli, diplomatasi poi all’ESAC di Bruxelles, ha creato la compagnia La Burrasca; Lucia Heege Torres, spagnola, diplomatasi al CNAC e tra i progetti selezionati di Circus Next 2024; Stav Zelniker,

israeliana, diplomatasi all’ESAC lavora in Belgio e in Italia; Kaely Michels, americana, ha proseguito la formazione alla Fratellini di Parigi e lavora negli USA; Héloise Semler Collery, francese, fa parte della compagnia Collectif Chapacans; Paola Caruso ha co-fondato la compagnia ilTrioCirc; Laura Esposito ha lavorato con le compagnie Lotte Mueller, Gorilla Circus, Cirque Elettrique, Circ D’Hiver Barcellona; Roman Prado Diaz, spagnolo, frequenta ora il CNAC; Erica Norberg, attualmente iscritta all’ENC di Rosny-sous-Bois; Corrie Wendlandt, trasferitasi in Canada per prendere lezioni dal maestro per eccellenza del trapezio ballant Victor Fomin.

foto di Andrea Macchia
Alize
Poitreau
Martina Salza
Federica
Pini Sandrelli Margherita Caviezel
Luna Papia

CIE LA BUTINEUSE

cielabutineuse.com

Tutto è iniziato con la formazione all’Ecole Nationale de Cirque de Chatellerault in Francia e poi a Bruxelles, all’Ecole Superieure des Arts du Cirque. Al termine del percorso ho avuto la possibilità di far parte della stagione circense Monti nel 2010, con 280 spettacoli in 8 mesi e una vera vita circense. Nel 2011, ho co-fondato la Cie Lady Cocktail, che ha girato per 10 anni, e ora ho appena fondato la mia compagnia: Cie La Butineuse, con l’obiettivo di creare nuovi spettacoli e portarli in giro.

Non dimentico la prima volta che sono salita su un trapezio oscillante, mi sono innamorata immediatamente e la passione da allora non è mai andata via. Sono 15 anni che faccio ballant per vivere, esibendomi in spettacoli diversi. Io privilegio lo spettacolo di strada/all'aperto con il trapezio. Amo andare in tour con lo swinging, con spettacoli di teatro-circo-distrada... Spero di poterlo fare ancora per molti anni!!! Sento davvero che lassù è il mio posto. Amo l'azione di cercare l'equilibrio, cadere e recuperare, e sono davvero tanti i movimenti che si attivano sia nel corpo che nel cervello. La pratica dello swing è davvero qualcosa di intimo, legato alla sensazione. Non sono mai stata veramente "ispirata" da qualcuno, ma devo dire che mi piace vedere altre persone oscillare ed esplorare l'aspetto tecnico,

parlarne, non smettere mai di cercare tutti insieme. Sinceramente è solo oggi che posso dire di cercare davvero “qualcos'altro” rispetto alla solita tecnica sul trapezio. Voglio dire che tutti i trapezisti hanno il loro modo di esibirsi, ma sono sicuro che ci sono ancora molte possibilità che non ci prendiamo (o non abbiamo) il tempo di esplorare.

Non ci sono molti posti dove un trapezista può allenarsi tutto l'anno. Inizialmente sono rimasta a Bruxelles dopo la formazione professionale, perché c'è un posto dove allenarsi, condividiamo lo spazio con una scuola elementare, non è facile ma c'è la possibilità. Praticare il trapezio oscillante al chiuso è quasi impossibile e spesso quando è possibile il trapezista deve scendere a molti compromessi, anche sulla sicurezza. Nella pratica del trapezio oscillante una delle cose più importanti è avere fiducia nel longeur che si occupa della tua sicurezza. Ho formato molti longeur per sentirmi libera di esercitarmi e giocare il più possibile. La chiave è essere il più indipendenti possibile nella tecnica per poter cambiare persona alla corda di sicurezza il più possibile! Ci sono molte ristrettezze che la pratica del trapezio oscillante impone, quindi più un trapezista è adattabile, meglio riesce a lavorare. Oppure... vai al Cirque du Soleil, ma personalmente non mi è mai interessato.

Per i nostri spettacoli tutte le decisioni artistiche le prendiamo di concerto con gli altri artisti e con la regista. Per la creazione di To Bee Queen è stato un libro italiano a ispirarmi: “La Meravigliosa vita delle api” di Gianumberto Accinelli. Da come racconta la vita delle api, oltre alla bellezza del

contenuto, mi è risultato stato abbastanza ovvio che la vita nelle arnie si presta ad una rappresentazione metaforica della nostra società. Inoltre la società delle api è di tipo matriarcale, e questo mi permetteva di rappresentare in scena anche il potere delle donne.

Grazie alla scuola di circo La Flic per averci invitato ad Oscillante 2024. Che bella iniziativa!!!! Avere finalmente un festival di swing organizzato così bene! Speriamo di tornare in Italia per esibirci To Bee Queen e una nuova creazione è in arrivo per la primavera del 2026. Per adesso teniamo il segreto, ma posso già dire che saremo due sul palco con la mia collega Elsa e che ci sarà ancora il trapezio oscillante!

di Lola Ruiz
ph Andrea Macchia

TRIO WISE FOOLS

Wise Fools è un trio circense finlandesesudafricano composto interamente da donne. Valpuri Kaarninen e Maria Peltola hanno iniziato nella scuola di circo finlandese Sorin Sirkus mentre Jaimee Allen ha iniziato nello Zip Zap Circus a Città del Capo in Sudafrica. Tutte hanno ricevuto la loro formazione professionale presso l'École Superieure des Arts du Cirque (ESAC) in Belgio, dove Maria e Valpuri hanno studiato trapezio triplo e Jaimee cloud swing. Wise Fools è stata fondata 10 anni fa, nel 2014 dopo la laurea del trio all'ÉSAC, con gli obiettivi di rappresentare il potere femminile e le tecniche aeree dinamiche, inserendo anche l’espressione teatrale e gag comiche. I nostri due principali spazi di allenamento sono ASBL Trapeze (Bethlehem) a Bruxelles (Belgio) e Sorin Sirkus a Tampere (Finlandia). Trovare posti abbastanza alti non è sempre ovvio, ma siamo fortunati ad avere questi due posti come nostre "basi".

A gennaio 2015 il trio ha vinto con il suo numero di trapezio triplo una medaglia d'argento al prestigioso Festival Mondial du Cirque de Demain a Parigi. Abbiamo poi lavorato con il Cirque du Soleil e con il circuito di varietà GOP Variete. Nel 2017 debutta il primo spettacolo all'aperto Trashpeze, con una tournè internazionale che tocca anche Giappone, Australia, Singapore, Sud Africa, Corea del Sud e tutta Europa, esibendosi in festival come Seoul Street Arts Festival, Daidogei Worldcup e La Mercé. Lo spettacolo aereo all'aperto è ottimale per entrambe le nostre discipline principali, non avendo limiti di spazio, e per festival con un pubblico enorme, perché facilmente visibile da grandi distanze. Al momento stiamo realizzando Hot and Cold un nuovo spettacolo la cui prima è prevista per l'estate 2025, le cui ispirazioni sono le nostre origini finlandesi e sudafricane e come influenzano la nostra vita quotidiana, senza dimenticare acrobazie aeree altamente tecniche e stimolanti per le donne, condite con tanto umorismo!

Quando si tratta di nuove creazioni, Valpuri è quella che ha più idee e proposte per i nostri progetti. Si occupa anche della scrittura e del fundrising per i nostri spettacoli. C'è sempre spazio per la creatività e le idee collettive, ma abbiamo capito che i risultati sono solitamente migliori quando c'è un regista leader. A volte (raramente) lavoriamo con persone esterne al trio, ad esempio per avere un'occhio esterno a una creazione sostanzialmente pronta. Il nostro lavoro non consiste solo nel fare lo spettacolo, ma anche nell'organizzare e occuparci della sicurezza tecnica, dei viaggi tra i festival, del trasporto e montaggio di un’attrezzatura complessa e voluminosa, della gestione dei contratti e delle negoziazioni, per citarne alcuni.

Oscillante è stata un'esperienza molto stimolante per noi. Siamo state felici di vedere così tanti spettacoli aerei e di incontrare tutti i colleghi acrobati. Inoltre, esibirsi di fronte a un pubblico con così tanta conoscenza dell’aerea conferisce una spinta speciale e un po' di adrenalina in più alla performance. Jaimee, la nostra specialista in cloud swing, racconta così il suo rap-

porto con l’aerea: "Il ballant è così speciale per me, perché è impegnativo ma giocoso. È il mio posto felice, dove posso essere grande e prendermi il mio spazio, considerato che sono una persona piuttosto timida “a terra”. Tutti sono stati su un'altalena al parco a un certo punto della vita e questo crea una sensazione di volo. E poi ci sono questi fantastici e folli trick che puoi eseguire mentre si vola nell'aria... libertà. Trovo interessante dondolarsi perché è visto come una disciplina da solista, ma io non mi sento sola. C'è l'energia dell'altalena: quando non la usi fai fatica, ma quando lavori con l'energia dell'altalena voli! La sensazione di sospensione è incredibile. Sono continuamente ispirata (e spesso spaventata) nello swing, ma c'è il lounger con te, che garantisce la tua sicurezza. Adoro vedere le reazioni delle persone durante l'esibizione e condividere l'esperienza. Se ispiro qualcuno a credere in qualcosa di impossibile o semplicemente lo ispiro a fare una ruota, sono felice! Anch'io non credevo che tutti i trick che faccio ora fossero possibili, e alcuni hanno ancora bisogno di molto lavoro, ma la soddisfazione quando chiudi una nuova figura è sempre una sensazione incredibile"

di Darianne Koszinski e Ivan Morales Ruiz

Dari: Vengo dalla Germania, dove ho imparato a fare le capriole nel club di acrosport di mia madre, e da lì non ho più smesso. In Cile ho conosciuto il mondo del circo, di cui mi sono innamorata, poi sono state le infrastrutture dell'ENACR che mi hanno permesso di trovare il mio posto sulla corda volante, prima di trovare il mio compagno di ballant al CNAC.

Ivan: Fin dall'infanzia ho fatto canto, teatro e concerti di musica popolare messicana, nella mia città natale San Luis Potosí, in Messico. A 19 anni mi sono trasferito a Città del Messico, per allenarmi al Cirko de Mente. Biennio 2015-2017 alla Flic, per poi entrare nella 31esima promozione del CNAC, specializzandomi nel trapezio ballant.

di più quando swingo con Ivan: 2 corpi + 2 menti che cercano di connettersi = esplosione di adrenalina ed endorfine! Nel mio immaginario: Marcel et ses drôles de femmes, di Chloé Moglia, Mockumentary of a Contemporary Savior, di Wim Vandekeybus, Daring Greatly, di Brené Brown.

Ci siamo incontrati al CNAC nel 2017 e da questa vicinanza è nata una condivisione di valori e interessi che ci hanno portato a fondare LXS REYENXS. Vogliamo difendere la nostra disciplina - lo swing - e per questo abbiamo dovuto difendere anche il grande formato. In un contesto di assoli o duetti e piccoli formati senza complesse esigenze tecniche LXS REYENXS ha deciso di lanciarsi nella creazione di Kamelia et Ses Folles Alliées, uno spettacolo outdoor, con musica dal vivo e 5 persone in scena.

Dari: nel ballant ricerco un sottile equilibrio tra lasciarsi andare e controllo, come quando sono in bicicletta in una città sconosciuta; mi perdo e poi gioisco nel ritrovare la strada. Per me è il famoso “qui e ora” dove mente e corpo si connettono, ancora

Ivan: Lo swing è il mio sogno, e praticarlo mi fa sentire estremamente forte e vulnerabile allo stesso tempo, lo adoro. Per me la vita è così, una cruda dualità tra la bellezza del sogno e la realtà. La realtà è che lavoro molto per avere successo nella e con la mia disciplina. Ma sono fortunato; sto vivendo il mio sogno... Lo swing sarà il mio amore “tossico”, finché non diventerò un clown come i vecchi trapezisti. Tra le mie influenze maggiori: Dimitri Papaioannou, Sasha Walks, 26000 couverts; A choreographer’s handbook, di Jonathan Burrows, The Cook, the thief, his wife and her lover, di Peter Greenaway; Climax, di Gaspar Noé; Braguino, di Clément Cogitore; Vortex, di Phia Ménard e Garcimore est mort, di Lara Barsacq e Gaël Santisteva. Il nostro spettacolo è completamente ispirato e pensato su e attorno al ballant, con la

relazione tra Dari e Ivan come filo conduttore. Lo swing comporta vincoli tecnici: come trasformare la costrizione in forza? Ne abbiamo fatto il nostro concetto di scrittura. Il cambiamento tecnico diventa palcoscenico e i nostri tecnici artisti. Il musicista stesso ha una presenza vitale sul palco. Volteggiamo, creiamo e interpretiamo allo stesso tempo. Con noi sul palco ci sono Solène, la musicistacompositrice, Zaza, il direttore generale e Marie, il tecnico con cui riflettiamo e discutiamo molto per supportarci e guidarci nel nostro cammino. Vogliamo rendere visibile al pubblico l’energia del lavoro collettivo, per trasmettere l'importanza degli altri, le loro scelte. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno degli altri per una infinita serie di ragioni. I nostri pensieri e sentimenti influenzano le nostre scelte e determinano un equilibrio tra i nostri desideri e ciò che è possibile fare con la squadra che abbiamo. Johanne (Filles du renard pâle) ci accompagna nella messa in scena, perché gestire una prova appollaiati sul nostro apparato a volte è troppo ambizioso. Per allenarci durante l'autunno e l'inverno ci appoggiamo alle strutture del CNAC, ENACR, Flic e Accademia Fratellini. In primavera e estate siamo itineranti e trasportiamo il nostro portico aereo con un rimorchio trainato da un furgone.

Oscillante è stato l'apice di LXS REYENXS! Eravamo fratelli e sorelle di Ballant. Per Ivan, particolarmente importante, perché Torino per lui è una città di riferimento. Avere l'opportunità di tornare con un proprio progetto nell'ambito della II edizione del primo festival europeo di discipline oscillanti è stato bellissimo. Oscillante ha portato tutta la nostra squadra sulle sue magiche nuvole. Stiamo lavorando al nostro tour per il 2025, e tra i nostri sogni anche esibirci in Messico e perché no a Montreal, un'altra città emozionante!

ph Andrea Macchia
@BIAC2023 ph Pierre Gondard

CLAY NOTES LE ACROMBALE

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di Carla Lupattelli

Vengo dalla provincia di Viterbo, dalla magica terra etrusca. A 18 anni mi sono trasferita a Roma per studiare architettura, e dopo la laurea cominciare a lavorare in

uno studio di architetti. Ma il tipo di lavoro sedentario e l’etica del profitto a cui si ispirava mi stavano strette. Non vedevo il rispetto delle persone, il rispetto dei luoghi che sono alla base della mia idea di architettura. Quindi ho lasciato perdere, mi sono rimessa a studiare impegnandomi al fianco di donne vittime di tratta, dirigendo per cinque anni un centro d'accoglienza per donne richiedenti asilo politico.

Il mio incontro col circo avviene proprio a Roma, dove nel 2002 ho frequentato i miei primi corsi di circo, al Forte Prenestino. Da adolescente facevo ginnastica artistica e danza e quindi mi sono subito appassionata all’acrobatica aerea, prediligendo la pratica amatoriale, quasi sportiva, ad un percorso da artista, forse anche a causa della mia timidezza nei confronti del pubblico.

Ho sempre viaggiato molto nella vita, e durante un viaggio in Sri Lanka, nella mia testa ha preso forma l’immagine di queste donne circensi che volteggiano nell’aria. La mia propensione a lavori manuali mi ha spinto così quattro anni fa a cimentarmi nella scultura delle “Acrombale”, bambole decorative ispirate al mondo del circo e dell’acrobatica aerea. Io stessa mi sono stupita di quanto velocemente queste figure si siano materializzate. Forse ho voluto creare dei personaggi da mandare avan ti, che si esibiscono men tre io rimango dietro le quinte!

Artigiana & Scultrice

Col passare del tempo ho dato al progetto una valenza ancora più personale, per ché da ragazzina ho sofferto di problemi legati al disordine ali mentare e nei corpi di queste donne, ora esili, ora boteriani, ho voluto smitizzare gli stereotipi attuali dei corpi perfetti. Ho voluto rap presentare corpi fuori dai canoni restrittivi della “bellezza”, però egualmente armoniosi e aggra ziati. Inoltre il tema della so spensione in aria di queste figure richiama metaforicamente la condizione di precarietà in cui vivono tante persone, come me, che vengono da esperienze lavorative sempre sul margine della caduta. Le sculture sono tutti pezzi unici, fatti a mano, realizzati con una tecnica che ho

sviluppato e affinato nel tempo. Nell'uso dei colori e dei vestiti ho voluto rendere molto riconoscibile l'oggetto. I colori che uso sono solo pochi: il rosso, due tipi di bianco, il nero, qualche volta il giallo, colori che ripropongo poi anche dopo nell'allestimento del banco. Sui costumi ho fatto uno studio approfondito, documentandomi su diversi libri e prediligendo alla fine uno stile vintage, che mi sembra molto romantico. Le posizioni delle acrobate sono invece frutto delle mie conoscenze sulla disciplina, ma anche di amiche artiste più esperte di me che consigliano, quindi molto realistiche. Sono molto attaccata a queste acrobate di argilla, che si animano con questi loro atteggiamenti un po’ goffi e un po’ liberatori. Questa adesso è la mia professione, ho unito la passione per l'artigianato con la passione per il viaggio e mi sento legata alla comunità dei circensi, con cui condivido anche il modo di vivere libero e improntato alla creatività.

27 LUGLIO / 4 AGOSTO - OVAR (PORTOGALLO) ejc2024.org

di Rachele Ferraro

TG Juggling

foto di Matthias Ziemer convention-photography.de

Dopo l’ultimo anno a Lublin, quest’anno l’European Juggling Convention (EJC), annuale raduno di giocolierə da tutta Europa e non solo, si sposta all’estremo ovest del continente, più precisamente a Ovar, 40km a sud di Porto. Ad accoglierci il team locale, per la prima volta all’organizzazione di una EJC, che ha saputo rispondere alle non poche esigenze che una comunità così numerosa di giocolierə richiede.

WORKSHOP E COMPETIZIONI

Tra i moltissimi workshop “informali”, cioè auto-organizzati dalə giocolierə, spiccano alcuni workshop con personaggi di rilievo: Kouta Ohashi, Bow, ma soprattutto Alexander Koblikov, che continua ad avere una notevole influenza nella community. Il suo workshop sui multiplex, certamente tra le sue skill più rinomate, ha riempito buona parte della palestra.

Per quanto riguarda le competizioni abbiamo potuto osservare un’importante crescita della battlestick, la sfida tra giocolierə di devilstick e flowerstick, la cui vittoria va a Alejandra Parada, artista cilena per la prima volta in EJC. A riconfermarsi vincitore della seguitissima Fight Night è Jasper Moens, che mantiene quindi il primo posto nel ranking. Infine, l’emozionante Diabolo Battle, che ha visto vincitore Alvin, dal Taiwan. Come ogni anno sono stati molto partecipati anche i tornei di Volleyclub e i Juggling Games, che hanno visto l’americano Matan Presberg, vincitore di varie sfide.

SPETTACOLI

Una caratteristica delle Convention europee è l’elevatissima offerta di spettacoli, distribuiti nei vari giorni e per tutti i gusti. Il “must” delle EJC è l’Open Stage, letteralmente “palco aperto”, ossia il posto dove lə artistə presenti in convention possono proporre un numero e sperimentarlo davanti ad un pubblico di colleghə. Gli Open Stage di Ovar hanno mantenuto un livello medio alto, in particolare il primo è stato un concentrato di bravura tecnica e presenza scenica incredibile. Tra i performer più applauditi citiamo Niccolò Piccioli, Pitch per gli amici, già noto per la sua in-

credibile dimestichezza nei bodythrow con le palline, che finalmente si è preso il palco che merita. Nella stessa serata si è esibito uno dei giocolieri simboli di questa convention, che spesso creava cerchi di ammirazione durante i suoi allenamenti in palestra: il giapponese Masahiro Takahashi. Volgarmente “quello che fa 7 clave in alberts”, che ha portato sul palco dell’EJC uno dei numeri di più alta tecnica mai visti ad un Open. Altre esibizioni da ricordare sono quelle del diabolista giapponese Hiroto Sunahara, i devilstick di Alejandra, anche vincitrice della battlestick, e i diabolo di Alvin, anche vincitore della diabolo

Fight Night by Luke Burrage
Juggling Games by Luke Burrage Open Stage by Luke Burrage

battle. Ultimo ma non per importanza, lo sketch del TG Juggling, presentato dall’ormai famoso Geo con Kikko e Pitch. Tra gli spettacoli di apertura della EJC abbiamo visto Catch the beat, la creazione più teatrale dei Jonglissimo, e il Gala Portoghese. In settimana sono stati particolarmente apprezzati Footprints di Zartinka, giovane compagnia tedesca accompagnata dall’incredibile musicista Clarks Planet, Don’t be shy dei Cirquencia e Bal(les) della Compagnie Zalatai

che ha raddoppiato con le sue acrobazie aeree lo stupore già suscitato nello spettacolo Bal(les)

GENDER GAP E SAFEGUARDING

Punta di diamante degli spettacoli è stato il lungo Gala, due ore e mezza ricchi di numeri super validi e di giocoleria, caratteristica non scontata negli ultimi anni. Tra gli artisti più acclamati citiamo Bow, che ha portato sul palco un altissimo livello di estetica e di ricerca con i poi, Francesco, diabolista cileno che con il suo numero in stile classico ha tenuto alta l’energia del pubblico, Carlo Cerato, il nostro pupillo ormai famoso per i suoi “cubi”, Kouta Ohashi, con l’elegante delicatezza e pulizia alle palline che solo lui possiede, Alexander Koblikov, con il suo memorabile numero “marinaresco” che non stanca mai, Charlotte de la Bretèque,

Impossibile nel 2024 non parlare della presenza, o meglio, della scarsa presenza femminile nel mondo della giocoleria. Nonostante alla EJC siano sempre più numerose, sul palco continua ad essere più unico che raro vederne. Quest’anno al Gala ha fatto scalpore la presenza e la potenza scenica della giocoliera Fernanda Sumano, che ha portato un messaggio femminista forte su un palco ancora troppo poco inclusivo. Da quando ho iniziato a frequentare le EJC, nell’ormai lontano 2015, la presenza femminile sui vari palchi non è cresciuta, mentre osservo con piacere lo spazio che le giocoliere si stanno prendendo all’interno della community, con un numero sempre crescente che si fa apprezzare per le abilità nei più svariati attrezzi. In una delle mie prime EJC il presentatore dei Juggling Games aveva commentato che ero l’unica ragazza rimasta nell’endurance a 5 palline… ecco, per fortuna oggi non è più così! Anche se la maggioranza dei record sono detenuti da giocolieri maschi e nelle competizioni vediamo per lo più partecipare e vincere giocolieri maschi, le donne si stanno facendo spazio anche nel toss juggling, soprattutto per quanto riguarda la giocoleria più creativa, che in fondo è quella più contemporanea. Va precisato che purtroppo su questi temi la community di giocolierə non è nel suo complesso tanto più illuminata rispetto al mondo esterno, ma fortunatamente anche da questo punto di vista si sta muovendo qualche passo. Citavo prima il numero di Geo e del TG Juggling: uno sketch-metafora tra il consenso e il passing che ha riscosso una bella standing ovation. Particolarmente importante averlo presentato quest’anno, perché cadeva a pennello con l’iniziativa sul safeguarding della Eurpaen Juggling Association. L’istituzione dell’EJA Safeguarding Team EJA ha infatti l’intento di creare uno spazio protetto di ascolto e attenzione alle tristi dinamiche che purtroppo accadono anche in un evento tendenzialmente sicuro come quello delle convention. Ci auguriamo allora un futuro sempre più all’insegna della parità, sia sul palco che nella community. E nel frattempo… non vediamo l’ora di arrivare nei Paesi Bassi per l’EJC 2025, organizzata da un giovane team super carico guidato dallo slogan #wejc!

ra capiente e ricettiva come l'arena sportiva di Ovar VIDA che, insieme alla zona camping nel parco, costituivano i due poli principali della EJC. Abbiamo anche invogliato i giocolieri a conoscere la città di Ovar e i residenti a incontrare questa comunità, organizzando quasi ogni giorno spettacoli sia all'EJC site, sia in centro ad Ovar.

di Nuno Pinto team organizzativo

Sono originario di Ovar e nella vita esercito la professione dell'avvocato, ma da circa 15 anni sono un appassionato della giocoleria e ho già organizzato festival di circo qui a Ovar. Sulla base di questa esperienza, e dopo essere stato alla EJC2018 alle Azzorre, ho cominciato ad accarezzare l'idea di organizzare una EJC nel Portogallo continentale.

Ho costituito un core team con due miei amici, Detlef Schafft, tedesco, che vive qui in Portogallo da 40 anni, ed Eva Cabral sua partner, cominciando a pianificare la fattibilità e la logistica della EJC. È stata una gestazione lunga, anche a causa della lunga parentesi pandemica, e così alla EJC2022 siamo stati eletti per organizzare la EJC2024 ad Ovar.

Oltre al direttivo, avevo a disposizione un team ben rodato di circa 10 persone che mi aiutano nell'organizzazione di eventi. Man mano che l'EJC si avvicinava abbiamo poi coinvolto altre figure, per arrivare alle circa 70 persone coinvolte full time alla EJC, inclusi i volontari full time, per accogliere al meglio i circa 2700 giocolieri che vi hanno partecipato.

Organizzare una EJC è una grande sfida, e quando sei alla 46ima edizione ci sono

anche tanti riferimenti che i giocolieri hanno per valutare cosa hai preparato. La mia professione mi ha aiutato tanto nell'iter di progettazione e nell'impianto generale dell'organizzazione. In una città piccola come Ovar è inoltre relativamente più facile organizzare una EJC, perché tutti conoscono tutti, sappiamo chi cercare per ogni evenienza e c'è più solidarietà. Il Comune ci ha supportato concedendoci l'utilizzo gratuito dell'Arena, un supporto economico e altri supporti alla logistica. La prossimità del centro commerciale non è una consuetudine nelle EJC ma, per quanto stridente, ha fornito a molti giocolieri la comodità di avere un supermercato molto vicino, un'offerta di ristorazione a prezzi abbordabili, un’area camper concessa dal centro commerciale in uno dei loro tanti parcheggi. Abbiamo provato a offrire qualcosa di particolare, portando la EJC all'interno di un grande parco, con le spiagge dell'oceano vicine, cercando di offrire più natura possibile. Tutti gli spettacoli sono stati programmati all'interno di chapiteau, cercando di creare un ambiente piacevole. Naturalmente abbiamo predisposto anche una struttu-

L’associazione Colectivo Terylene e Companhia Marimbondo è il soggetto che ha formalmente gestito la EJC e il soggetto con cui operiamo sul territorio da anni. L'anno scorso il Comune di Ovar gli ha concesso l'utilizzo di uno spazio al centro della città, che stiamo ristrutturando per aprire uno spazio di giocoleria, dedicato anche ai tanti bambini che abbiamo visto partecipare entusiasti ai workshop organizzati per loro alla EJC.

Voglio ringraziare la European Juggling Association, che ci ha accompagnato nell'intero iter di avvicinamento alla EJC, fornendoci tutte le risposte ai nostri quesiti e ai nostri dubbi. Siamo anche stati alla EJC2023 a Lublin l'anno scorso, per affinare sul campo la nostra confidenza con un evento così complesso. E voglio ringraziare anche tutti i giocolieri che sono venuti qui a Ovar da ogni parte del mondo. La loro affluenza ci ha permesso di superare la soglia del pareggio di bilancio prevista, un fattore cruciale, insieme alla godibilità della convention, per tutti gli organizzatori di una EJC!

Durante la EJC non c’è tempo per niente e per nessuno, quindi il momento migliore per me è potermi rilassare una volta terminata. Ma la soddisfazione di aver realizzato una EJC e vedere che la gente è contenta sono una soddisfazione unica. Di certo abbiamo acceso una scintilla su questo mondo qui a Ovar. La comunità dei giocolieri in Portogallo non è grande, ma speriamo che questa EJC contribuisca a farla crescere. Avevamo anni fa una piccola convention di giocolieri in Portogallo e vediamo se riusciamo a farla ripartire con slancio.

ph Matthias Ziemer
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archivio
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STEFAN SING

POSTMODERN JUGGLING – PART 2

stefansing.com

DA PERFORMER A REGISTA

È successo in modo naturale. Insegnare e tenere workshop era ed è una parte fondamentale del mio lavoro. Nei miei workshop uso molti giochi e improvvisazioni guidate per trasferire un approccio giocoso e metaforico alla giocoleria. Mentre osservavo gli studenti svolgere i compiti, ero sempre sorpreso dalla bellezza del quadro generale. Dopo il workshop mi rattristavo perché questo tipo di immersione si interrompeva. Così ho deciso di creare un gruppo più omogeneo e costante per esplorare con continuità questa dimensione.

CRITICAL MESS

Nel corso degli anni ho incontrato numerosi giocolieri, poi diventati amici, che avevano un approccio alla giocoleria simile al mio. Ho solo chiesto loro se erano disponibili a incontrarsi regolarmente per sperimentare. All'inizio lo chiamavo "laboratorio": lavorare insieme, esplorare concetti e idee, senza l'obiettivo di creare una performance. In un certo senso era una specie di convention di giocoleria "seria", con partecipanti scelti. Oscillavamo tra 6 e 15 giocolieri molto idealisti, legati dall’intento di lavorare e viaggiare insieme senza essere realmente pagati. Sono ancora pieno di gratitudine per tutta la fiducia e la buona volontà che ho ricevuto. Col tempo è emerso l'obiettivo di creare una performance e si è formato un gruppo centrale con cui ho iniziato a lavorare più intensamente, che ha dato vita alla nostra prima creazione DODAI (acronimo delle parole italiane "do" (io do) e "dai" (tu dai)). Nel 2023 ab-

biamo iniziato il nostro nuovo progetto, chiamato Superorganismo, attualmente in tournée.

SOLO VS COLLETTIVO

Con Critical-Mess, 7 performer e un musicista, il lavoro si sposta su un livello più coreografico: l'improvvisazione e/o la gestione di eventi inaspettati diventano sempre più difficili. Devi portare 8 diversi individui con qualità diverse sotto lo stesso tetto, il che funziona solo attraverso istruzioni molto chiare e coreografie dettagliate. Azione e reazione in un pezzo da solista o in duo sono molto

coliere realizza il suo schema, ma i loro corpi disposti nello spazio creano uno schema di un livello superiore.

Oltre al lavoro artistico con una compagnia più grande c'è anche un gran lavoro per sostenere economicamente il progetto. L'"idealismo" di cui sopra non dura a lungo, soprattutto se non si vive nella stessa città/paese. Sfortunatamente questo lavoro di fundrising e amministrazione spesso oscura e prolunga il piacere del lavoro creativo. Scrivere progetti, gestire finanziamenti, pubblicità, organizzazione e trattative richiede molto tempo ed è molto più stancante di gestire spettacoli da solista e/o in coppia.

LA CREAZIONE

Il processo di creazione inizia spesso da improvvisazioni guidate, in cui eventi interessanti accadono inaspettatamente. Questi eventi vengono ritagliati e quindi utilizzati per improvvisazioni in corso e/o

scritture coreografiche. Oppure c'è già una mia fascinazione verso una piccola unità molecolare di giocoleria, che viene quindi utilizzata come atomo per una molecola futura.

più facili che in un gruppo più grande. Lavorare con un gruppo più grande diventa una specie di "meta-giocoleria": i corpi sono usati come una specie di oggetti che vengono manipolati nello spazio. Ogni gio-

I modelli utilizzati sono tratti dalla natura e dalla vita di tutti i giorni. Il mondo che ci circonda è pieno di modelli. Può essere il traffico (la bellezza di una rotonda), ma può anche essere molto naturale l'apertura e la chiusura di un girasole durante il ciclo di una giornata. Piccola divagazione: il pattern di giocoleria 531 non è un pattern creato dal giocoleria, è qualcosa che era già lì - se osservi un'autostrada a tre corsie e hai un'auto veloce che sorpassa un'auto più lenta, che sorpassa un'auto ancora più lenta, ottieni il pattern del 5/3/1. Questi pattern vengono quindi utilizzati e organizzati in modo matematico e grafico. Il processo creativo si espande di continuo: Multiazioni - casuali ma non arbitrarie - oscillazione tra caos e cosmo - trasferimenti di energia magica - ironia - altipiani di intensità invece di punti salienti - lasciare uno spazio di interpretazione per il pubblico - sono alcuni dei temi che sto cercando di tradurre nel mio lavoro.

ph Guunter Kraammer
ph
Andrea Galad
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Matteo Fischer

CIRCONAUTA

6 LUGLIO / 5 AGOSTO NARDÒ (LE) circonauta.it

Marco

direzione artistica, progettazione, fundrising, identità visiva e coordinamento allestimenti

La Puglia ha sempre avuto una grande tradizione di sagre e di festa e la diffusione del circo di strada / nuovo circo, ha favorito col tempo il grande utilizzo di performer circensi dentro contenitori che, a parte poche eccezioni, non erano però concepiti per spettacoli di circo che dessero la giusta dignità alle performance, spesso relegate nei vicoli delle varie notti bianche. Parallelamente, già dagli anni ’90, sono arrivate in Salento compagnie itineranti di circo, sull'onda del successo del Circo Bidon. Finchè, nel 2015, due artisti di circo di strada, Enzo Pazzo, della compagnia Girovaghi, e Gianluca Marra, in arte di Grande Lebuski, mi coinvolsero con il desiderio di creare in Puglia un festival espressamente dedicato al circo contemporaneo, arte che avevano appreso e perfezionato nei loro percorsi di formazione professionale. Volevamo far conoscere e apprezzare nel profondo sud il circo contemporaneo in un territorio dove è difficilissimo arrivare, anche perché i costi della trasferta sono elevati. Sin dall'inizio volevamo valorizzare un territorio, come quello del Salento, diventato grande attrattore turistico e culturale. In anni in cui molti Comuni salentini avevano le proprie programmazioni di stagione, Nardò, città del barbiere violinista Luigi Stifani, della Pizzica e delle Tarantate, pur avendo un centro storico meraviglioso, non offriva eventi. Fu così che 10 anni fa proponemmo questo progetto, insediando in questa città una tradizione che non vi apparteneva.

Marinella cartellone artistico, progettazione, curatrice fotovideo istallazioni, ufficio stampa e coordinamento staff

Vengo da lunga carriera di organizzazione di eventi. Nel biennio 2007-2008 ho gestito tra i tanti, anche Livello 11/8, un festival di artisti della scena assolutamente autofinanziato che durava un mese circa e si svolgeva in uno chapiteau molto grande. Contemporaneamente nascevano in Puglia le prime scuole di circo e, con loro, un nuovo pubblico per queste arti. Il mio arrivo nel team di Circonauta ha facilitato il dialogo col Teatro Pubblico Pugliese che, insieme al supporto della Regione, e più recentemente del MIC, ci hanno permesso di ospitare compagnie importanti, per le quali iniziavamo a prevedere spettacoli a pagamento in un festival inizialmente orientato su spettacoli di circo e teatro di strada a cappello, quindi a ingresso libero. Negli anni ci siamo guadagnati una certa reputazione e molti amministratori di altri Comuni, anche fuori dalla Puglia, ci hanno chiesto di portare il Circonauta anche da loro. Ma quest'evento richiede un anno intero di lavoro e non puoi minimamente pensare di replicarlo con facilità da un'altra parte. Piuttosto, ci piace pensare ad eventi mirati, lavoran-

di Marco De Paola, Marinella Mazzotta, Gianluca Marra
ph Sergio De Riccardis
ph Sergio De Riccardis
ph Marcello Moscara

do sulle sue peculiarità, spesso collaboriamo con altri festival, curandone l'identità visiva, gli allestimenti, il coordinamento, l'ufficio stampa, oltre che il cartellone. Oppure creiamo eventi ad hoc dedicati ad uno specifico territorio. Abbiamo preferito proteggere una sorta di identità, di unicità di una manifestazione che è un contenitore anche percettivo, dove lo spettatore vede un'atmosfera, un immaginario, gli allestimenti, un'identità visiva molto molto ben delineata e poi apprezza uno stile di lavoro che caratterizza gli eventi della Circonauta APS.

Crediamo molto anche nel lavoro di rete con altri festival ma non è facile riuscire a coordinare i flussi delle compagnie in tournée dal nord al sud.

cartellone artistico, progettazione e area tecnica

Noi tre rappresentiamo la direzione generale del Festival Circonauta, compresa quella artistica. Facciamo poi parte di un comitato organizzatore composto da 6 persone, supportato durante il festival da una trentina di persone, coinvolte a vario titolo.

sformarsi. Si è allargata la platea di chi veniva da altre città, anche da altre regioni. Il festival è diventato anche l’opportunità di scoprire il meraviglioso centro storico barocco di una cittadina quasi sconosciuta nei primi anni. Il pubblico ci segue con passione, con un pubblico pagante che si attesta sul 70% rispetto a quello non pagante e registriamo un aumento di turisti che organizzano le loro ferie per venire a vedere il festival. Inoltre il nostro rilevo statistico del pubblico pagante ci dice che solo il 10% è rappresentato da residenti!

Oggi il pubblico arriva preparato su ciò cui dovrà assistere, utilizza le mappe che prepariamo per loro. Non vediamo più tanta gente vagare per le strade durante gli spettacoli e questo per noi è un successo.

Attorno al festival abbiamo costruito attività di tipo didattico laboratoriale, escursioni tra la viticultura della terra d'Arneo, la fiera dell'artigianato, creato partenariati con contenitori culturali anche di presti-

Tra noi tre il processo di produzione di un'idea è sempre molto vivace e tormentato, ma in questa diversità di approcci c'è tanta ricchezza. Il livello del cartellone si è molto alzato in questi 10 anni di vita di Circonauta, in virtù delle scelte artistiche fatte con coraggio e grazie ai supporti economici di cui beneficiamo. Ricerchiamo estremo rispetto sia per gli artisti sia per tutto l’indotto che il festival crea alla città, offrendo agli artisti piazze dove non ci sono altri spettacoli in contemporanea, nè locali che possano disturbare. Oggi Circonauta è uno dei festival più importanti di circo contemporaneo nel sud Italia e gli artisti ambiscono a partecipare. Il Salento è un po' la patria dello spettacolo gratuito e quindi il pubblico è un po' viziato. Nei primi anni di spettacoli gratuiti c’era un grandissimo entusiasmo e tutta la città scendeva per strada. In seguito, quando abbiamo cominciato a programmare spettacoli più costosi e per questo necessariamente a pagamento, abbiamo visto il pubblico tra-

gio, come quello dei poli museali più importanti nell’ambito disciplinare della storia della preistoria, che ospita le mostre video-fotografiche dedicate al circo. Tra le collaborazioni più importanti anche quella con il DAMS dell'università di Lecce, i cui studenti hanno la possibilità di scoprire il circo seguendo un seminario, nell'ambito del corso di storia del teatro, condotto da esperti nel settore. Per la divulgazione dell’arte circense ogni anno apriamo una finestra sul circo invitando esperti del settore. Il lavoro con i giovani prosegue anche con le scuole superiori, dove conduciamo laboratori di avvicinamento alla pratica del circo o con le scuole di circo presenti sul territorio. Per noi è molto importante riuscire a coinvolgere i giovani nel nostro festival, dandogli la possibilità di lavorare come volontari possono fare le prime esperienze di lavoro, ad esempio quest’anno abbiamo avuto un incremento di giovani diciottenni nel nostro staff di lavoro del 20%.

ph Marcello Moscara
ph Marcello Moscara

Intervista improbabile di A.R.

LA GENESI

Il Circense: Siamo nati in Francia e la compagnia ha sede nella regione parigina. Dopo anni di lavoro insieme con contratti come artisti, desideravamo creare il nostro spettacolo, un vero momento di interazione ed esperienza collettiva, annullando la distanza dal pubblico. Nel 2010 abbiamo così fondato i Five Foot Fingers. La svolta è arrivata dopo uno spettacolo di Le 7 Doigts de la Main in cui ci siamo detti: "È bello ma manca il divertimento e le sciocchezze. Sarebbe bello mostrare alla gente la nostra follia e il piacere che abbiamo di stare ed esibirci insieme, di fare lo spettacolo più stupido nella storia del circo”.

Il Clown: È stato dopo il viaggio di Jacky a Las Vegas, dove ha visto gli spettacoli di 7 Doigts de la Main. Céline Dion si è detto: "Ecco cosa dobbiamo fare! Mostrerà al mondo intero il meglio del tocco francese del Camembert!” Ma noi non siamo le dita della mano, siamo le dita dei piedi. Le cinque dita dei piedi!

TUTTO CAMBIA, NIENTE CAMBIA

Ciò che resta dopo tutti questi anni è la nostra voglia di stare insieme, sul palco e fuori, condividere questa esperienza con il pubblico. Far ridere e prendere in giro gli artisti circensi che si prendono troppo sul serio. Ciò che è cambiato siamo noi! La nostra età, i nostri corpi, la nostra capacità di bere birre dopo lo spettacolo. Anche il gruppo è cambiato: ora le nostre famiglie a volte ci accompagnano nel tour.

Le rosse hanno i capelli bianchi, gli acrobati hanno l'artrosi, i costumi rovinati puzzano di sudore ma per il resto è uguale! Ci si rompe quando si fanno acrobazie, e non hai un buon odore quando alzi le braccia; in ogni caso tutti sanno che gli artisti circensi non hanno un buon odore, quindi va bene.

IL PUBBLICO

Lavoriamo principalmente nel teatro di strada. Ma abbiamo anche partecipato a festival umoristici in Francia, come Juste Pour Rire, e all’estero come il Melbourne Comedy Festival. Il nostro approccio e la nostra vicinanza al pubblico sono i punti di forza e la nostra specificità, sono ciò che fa la dif-

COSE CHE CONTANO

Soprattutto, siamo amici. Il nostro desiderio primario è divertirci e stare insieme. Non mettere in scena uno spettacolo che abbia successo o che venga osannato. Il nostro primo obiettivo resta divertirci e condividere questo piacere con le persone.

Soldi ovviamente! No, non è vero. Infatti Jacky ha preso le nostre carte d'identità e ci ha costretto a ripetere lo stesso spettacolo per anni. Ci paga con birre e cibo per gatti. Non ha un buon odore, ma comunque, gli artisti circensi...

GIOCO DI SQUADRA

Mylène, la nostra responsabile amministrativa e di produzione, è con noi fin dall'inizio. È grazie a lei che troviamo l'equilibrio finanziario e amministrativo per tradurre in realtà le idee folli che abbiamo in mente. Per quanto riguarda le decisioni importanti e la creazione artistica siamo tutti e cinque “decisori”. Abbiamo poi collaboratori che gestiscono attività specifiche (comunicazione, tecnica, logistica, ecc.) prima di presentare le soluzioni al gruppo.

È Jacky che decide! Grégoire gli sta appiccicato per assicurarsi che le cose siano fatte bene, ma Thierry e Maurice rompono tutto e fanno un pasticcio. A Bobby non importa, resta nel suo camerino a guardarsi allo specchio.

ferenza! Il nostro segreto è che 30 minuti prima dell'inizio dello spettacolo, accogliamo a lungo gli spettatori, per capire subito con che tipo di pubblico abbiamo a che fare. Vorrà partecipare o solo guardare? Ci concentreremo di più sul gioco, sulle battute o sulla performance? Conoscono già i codici o dobbiamo prenderci tempo per fornirli? In ogni paese, in ogni regione, le persone reagiscono in modo diverso e questa mezz'ora, insieme ai primi minuti dello spettacolo, sono cruciali per trovare la strada giusta e far impazzire completamente la gente!

Il segreto è che diamo loro dell'alcool! Con 2/3 bicchieri non preoccupatevi che siamo ben collegati con il pubblico! Comunque spesso, siccome in genere non abbiamo le autorizzazioni, ci esibiamo anche nelle stazioni di polizia. Veniamo arrestati e dobbiamo esibirci per pagare la cauzione. È più bello di quanto pensi! Ci offrono vitto e alloggio. Ma comunque la polizia...

MEN ONLY

È davvero un clichè, e purtroppo è ancora una realtà. Non ci prendiamo sul serio e ci prendiamo in giro per giocare e denunciare i luoghi comuni. Ma c'è un cambiamento: nelle prossime due creazioni lavoreremo con una direttrice di scena e un'attrice.

LE OUTDOOR ARTS IN ITALIA SONO FNAS SHOWCASE

Il 29 e il 30 agosto 2024 nell’ambito della XVIII edizione del Festival Internazionale Mirabilia si è svolta la terza edizione di F N AS S H O WC ASE , l’unica vetrina italiana delle Outdoor Arts nata per intercettare la creatività emergente, le nuove realtà artistiche del territorio e aprire nuovi orizzonti internazionali per gli artisti.

Sei le compagnie protagoniste tra le oltre 150 candidature pervenute, che hanno rappresentato il panorama e multidisciplinare attuale delle Outdoor Arts italiane, offrendo l'opportunità di presentare lavori di circo contemporaneo, danza e teatro a un pubblico di programmatori e operatori di settore. Il programma degli spettacoli è stato aperto con due performance site specific itineranti: “Pacifer” , del C ollettivo Flaan , una “dimora” su ruote abitata da quattro personaggi in bilico tra l’antico e il moderno e “Forrest” di Rafael C andela , una danza libera apparentemente di un singolo ma allo stesso tempo aggregativa e partecipata dal pubblico che lo ha seguito.

C ompagnia Aga ha aperto la porta della loro “ C a’ Mea” condividendo con gli spettatori aspetti intimi della convivenza fatta di equilibri, di spazi e di oggetti quotidiani.

Per la danza, all’interno del Museo C asa Galimberti abbiamo assistito alla performance di Laura Pina e C arolina Frigerio, alias Residue, con “Leave Behind”, un viaggio che celebra il coraggio di seminare qualcosa di nostro, di coltivarlo e di farlo fiorire in un mondo che spesso può apparire arido. Matteo Galbusera e il suo “The W hite Lord” hanno coinvolto il pubblico in un’esperienza di teatro partecipativo unica nel suo genere: una setta simulata guidata da un guro carismatico, maniaco del controllo e manipolatore.

A chiudere le due giornate di Showcase, C onferenza Balaam con “Threshold of Kindness” , un elogio alla gentilezza come atto di cortesia rivolto a terzi, mosso dal totale disinteresse.

Il Festival Mirabilia è stata anche un’importante occasione per presentare in anteprima OUTDOOR ARTS ITALIA ETS la nuova identità di F N AS. Questo cambiamento conferma l’impegno degli ultimi anni: da un lato, si consolida il sostegno e la diffu -

sione delle arti di strada, focalizzandosi su pratiche di attivazione culturale nelle comunità locali; dall'altro, si adotta una visione ricercata delle arti performative nello spazio pubblico, con una prospettiva nazionale e internazionale.

OUTDOOR ARTS ITALIA afferma il proprio ruolo di networ k, facilitando connessioni e collaborazioni, condividendo risorse e contribuendo così alla crescita e valorizzazione delle arti di strada.

Quindi anche S H O WC ASE evolve e cresce, grazie alla collaborazione con l'agenzia Rêve e OcaDoc, una sinergia che trasforma il format in una piattaforma online, aprendo nuove prospettive per le arti performative facilitando la connessione tra domanda e offerta, con un'attenzione particolare alla dimensione internazionale.

Tra le attività in corso ritroveremo anche il F N AS LAB , dal 7 al 20 ottobre 2024, giunto ormai alla sua quarta edizione, in collaborazione dell' Associazione Il C inghiale e la Balena presso il suggestivo borgo di C astelbuono in provincia di Palermo. N ato per sostenere le nuove generazioni di artisti che si muovono nel campo dell'Outdoor Arts, F N AS LAB è un percorso di formazione che intende favorire lo scambio di competenze, l’incontro e il lavoro sul campo, progetto finanziato dal Ministero della Cultura e dal Comune di Castelbuono.

Se dico circo a cosa pensi?

Se dico circo a cosa pensi?

Si dice che quando non sai spiegare una cosa è perché quella cosa non l’hai capita a fondo. Ecco perché al momento, descrivere le tre creazioni in cui sono immerso potrebbe risultarmi più frustrante che piacevole. Proverò a farlo ugualmente, nonostante io non le abbia ancora capite a fondo. Per questione di sintesi rimando alla prossima occasione una ri 昀 essione più ampia, che illustri il contesto in cui stanno evolvendo queste produzioni e quale è il 昀lo che le unisce.

Parto dal più di cile: Il noto e l’ignoto (titolo provvisorio). Sono al terzo tentativo di soggetto. Probabilmente si tratta del lavoro più complesso in cui mi sia mai cimentato. I testi attualmente sono curati da Clio Gaudenzi e Wu Ming 2, la regia sarà a data a Tonio De Nitto. Per assistere allo spettacolo il pubblico utilizza un dispositivo di mia invenzione, che abbiamo chiamato “Veroscopio”. Il soggetto attuale è una sorta di “psicodramma circense” centrato sull’incontro tra due ragazzini: Tommi (io), 昀glio di giostrai, conosce Zelda (Clio), una ragazzina che ha deciso di vivere con una scatola in testa. I due entrano in profonda connessione ma la loro relazione è segnata da un conto alla rovescia: Tommi presto dovrà ripartire con le giostre, ma Zelda - forse - non lo sa. Il dispositivo “veroscopico” (la cui voce è di Wu Ming 2) obbliga il pubblico a vivere lo spettacolo in maniera drammaticamente immersiva, intima, privata.

“Mi chiamo Veroscopio perché ti mostro come veramente osservi il mondo: ciò che chiami realtà, la vedi così, dalla fessura di una scatola invisibile che hai in testa da sempre. Questa scatola ti consente di vedere solo un pezzetto di mondo, ma ti nasconde tutto il resto. (...) Ti nasconde il sentiero di un topo in mezzo ai

campi. Ti nasconde la donna che pulisce l’ucio dove lavori, tutte le mattine, prima del tuo arrivo. Ti nasconde i tuoi privilegi, ma non quelli degli altri. (...) Se non vedi tutto questo, è per via della scatola che hai in testa, la scatola della dis-visione.” (Wu ming 2)

L a Compagnia Duo Kaos, mi ha coinvolto nella ripresa di Flora (titolo provvisorio) andato in scena nel 2023 sotto forma di wor k in progress. Mi sono state a date la drammaturgia (che poi abbiamo curato collettivamente), la regia e la creazione luci dello spettacolo. Il Duo Kaos mi ha messo tra le mani un materiale circense di altissimo livello I due acrobati hanno un approccio coreutico alla scena, un tipo di linguaggio non-verbale che si esprime attraverso i virtuosismi del mano a mano, della bicicletta acrobatica e della manipolazione di oggetti. A loro si è unita in scena l’attrice-pianista Clio Gaudenzi, che ha scritto i testi dello spettacolo.

La presenza di un’attrice in scena ci ha permesso di lavorare sullo sviluppo di un soggetto narrativo dichiaratamente spirituale, a tratti sciamanico: un ere -

mita (Clio), custode di un luogo sacro, è in piena crisi esistenziale. Lo vediamo peccare di superbia, alle prese con il suo tempio vuoto, adirato con i suoi Dei. Incomincia così il suo viaggio iniziatico, in cui sarà accompagnato da presenze (Giulia e Luis) che appartengono ad un altro mondo. Il confronto - talvolta scontro - tra iperuranio e mondo sensibile è la matrice tragica dell’opera.

mita (Clio), custode di un luogo sacro, è in piena crisi esistenziale. Lo vediamo peccare di superbia, alle prese con il suo tempio vuoto, adirato con i suoi Dei. Incomincia così il suo viaggio iniziatico, in cui sarà accompagnato da presenze (Giulia e Luis) che appartengono ad un altro mondo. Il confronto - talvolta scontro - tra iperuranio e mondo sensibile è la matrice tragica dell’opera.

In Cronache Circensi racconto alcuni aspetti storici, culturali ed artistici del Circo. Lo spettacolo inizia e 昀nisce con la stessa domanda che rivolgo in maniera diretta al pubblico: “se dico circo a cosa pensi”? Una volta espressa questa domanda, a昀ermo che il circo sembra essere diventato il parente povero della famiglia dello spettacolo dal vivo, ma che così non è. Durante il resto dello spettacolo, oltre ai miei numeri e a quelli di Guenda e Humberto, presento una serie di pericolosissime acrobazie storico - 昀loso昀che nel tentativo di dimostrare che il circo è tuttora una forma di linguaggio artistico che merita un posto di primo piano nel panorama culturale, al pari delle altre arti dello spettacolo dal vivo. Lo spettacolo nasce dalle ceneri di “Spettacolare Conferenza”, creazione che mi vedeva in scena insieme ad Andrea Farnetani, che ringrazio vivamente per il contributo fondamentale dato al progetto.

In Cronache Circensi racconto alcuni aspetti storici, culturali ed artistici del Circo. Lo spettacolo inizia e 昀nisce con la stessa domanda che rivolgo in maniera diretta al pubblico: “se dico circo a cosa pensi”? Una volta espressa questa domanda, a昀ermo che il circo sembra essere diventato il parente povero della famiglia dello spettacolo dal vivo, ma che così non è Durante il resto dello spettacolo, oltre ai miei numeri e a quelli di Guenda e Humberto, presento una serie di pericolosissime acrobazie storico - 昀loso昀che nel tentativo di dimostrare che il circo è tuttora una forma di linguaggio artistico che merita un posto di primo piano nel panorama culturale, al pari delle altre arti dello spettacolo dal vivo. Lo spettacolo nasce dalle ceneri di “Spettacolare Conferenza”, creazione che mi vedeva in scena insieme ad Andrea Farnetani, che ringrazio vivamente per il contributo fondamentale dato al progetto.

P.S. Se dico “circo”, io ripenso alla mia prima roulotte al Circo Acquatico Bellucci. Sono stati i due anni più belli della mia vita. N on sapevo che c ’era qualcuno che si spaccava la schiena e l’anima a nché la giostra potesse funzionare. Ringrazio di nuovo, dopo oltre venti anni, Mario Medini, Loredana Bellucci, Sandy e Jennifer per avermi accolto come uno di loro.

P.S. Se dico “circo”, io ripenso alla mia prima roulotte al Circo Acquatico Bellucci. Sono stati i due anni più belli della mia vita. N on sapevo che c ’era qualcuno che si spaccava la schiena e l’anima a nché la giostra potesse funzionare. Ringrazio di nuovo, dopo oltre venti anni, Mario Medini, Loredana Bellucci, Sandy e Jennifer per avermi accolto come uno di loro.

E tu, se dico circo, a cosa pensi?

E tu, se dico circo, a cosa pensi?

Contenuto e impaginazione gra昀ca a cura di:

Contenuto e impaginazione gra昀ca a cura di:

Co-direttore con Fabiana Ruiz Diaz di Circo El Grito e Sic
Co-direttore con Fabiana Ruiz Diaz di Circo El Grito e Sic

CIRCO IN ROTTA

E Circo in Rotta Q circo_in_rotta

Eva Campanaro

Danzo da quando avevo 8 anni. Da allora non ho più smesso. Mi sono diplomata all’I.D.A. Ballet Accademy di Ravenna e poi al SEAD-Salzburg Experimental Academy of Dance. Ho poi frequentato corsi di acrobatica alla Scuola Romana di Circo e a Carampa. Attualmente lavoro con Nogravity Dance Company e con Cornelia, ma nel frattempo ho collaborato ad altri progetti tra cui Why not swan! di Anton Lachky e ERROR di Edivaldo Ernesto.

La danza è la mia bussola per scoprire “chi sono e perché sono qui” e negli anni è diventata il vero elemento irrinunciabile della mia vita.

Francesca Fioraso

Ho studiato danza dai 4 ai 18 anni, passando per varie scuole tra cui Off Jazz a Nizza e la scuola del Balletto di Toscana. Poi mi sono laureata in Scienze dell’Educazione e ho collaborato per un paio d’anni con la compagnia di teatro sociale Isole Comprese. Il circo è arrivato dopo: per anni ho pensato che è arrivato tardi, ma ora dico che è arrivato al momento giusto. Mi sono diplomata prima alla Escuela de Circo Carampa di Madrid e poi al Centre Regional des Arts du Cirque di Chambéry. Attualmente lavoro per la compagnia francese La Migration e per un nuovo progetto con la Cia Le Polpesse. Le mie discipline sono il filo teso, la giocoleria e l’antipodismo con clave. Nella giocoleria ho scoperto un modo di arricchire la danza: uso le clave come un prolungamento del mio corpo e come lo strumento con cui mi relaziono agli altri sulla scena. Sul filo ho trovato il mio centro, la mia casa, il luogo che mi permette di vivere nel momento presente.

Circo in rotta nasce durante il mio percorso di formazione circense. Eva, già mia compagna di vita e di avventure, si affianca a me anche professionalmente nel 2021. In un momento difficile della mia vita, ha saputo colorare d’oro le mie crepe e spingermi a trasportare le vicissitudini della vita sulla scena. Il nostro primo spettacolo, Tienimi che ti tengo, diventa così quasi una necessità: durante questa creazione, sentiamo che il nostro legame si rafforza e si completa con quello a cui teniamo di più, fare arte. L’intento di Tienimi che ti tengo

Siamo felici di scoprire ogni volta che le emozioni che mettiamo in questo spettacolo arrivano al pubblico, e che la scelta di entrare in scena senza maschere e con più onestà possibile sia particolarmente apprezzata.

è creare un nostro linguaggio ibrido, un dialogo scenico tra una danzatrice e un’artista di circo. Un dialogo che parla di amicizia, di donne, delle nostre antenate, della forza che si riscopre attraverso l’altra, dello specchio che possiamo essere gli uni per gli altri, tutti e tutte. Il nostro metodo di creazione è frutto di un forte background di danza, e nella nostra ricerca abbiamo cercato di intrecciare le tecniche circensi ad un approccio coreografico e di ricerca di movimento. La danza tiene il filo conduttore della narrazione e ci permette di avere un linguaggio comune sulla scena.

Durante la creazione lo spettacolo è stato supportato da diverse realtà in Italia, Francia e Spagna (tra cui L’Obrador Espai de Creacio’, Fondazione Cirko Vertigo, FRAC Fuenlabrada, Centre Regional des Arts du Cirque de Chambéry, FNAS). Questo ci ha dato preziosi confronti e ci ha permesso di diffondere lo spettacolo in Europa. Tienimi che ti tengo ha partecipato come work in progress ai festival Tutti matti per Colorno e Mirabilia nel 2022, per poi debuttare nel 2023 al Festival Spoffin (NL). Nello stesso anno entra a far parte di “Circo in Rotta” Paola Berton come responsabile della distribuzione, una figura diventata essenziale per la crescita della compagnia a livello nazionale e internazionale. Il suo ingresso ci permette di avere più tempo per concentrarci sul nostro lavoro e contare su un occhio lucido e competente a livello strategico, relazionale e di accompagnamento professionale.

A Panorama Circada (Festival de circo de Sevilla), rilevante vetrina internazionale per il circuito spagnolo ed europeo, il nostro spettacolo ha vinto a giugno 2024 il primo premio e 4 premi speciali della giuria. Un riconoscimento importante, in un festival che mette in comunicazione artisti, diffusori e programmatori attraverso meeting ben strutturati, in vista di un tour spagnolo per la prossima stagione. Pur mantenendo l’attenzione in Europa, il nostro focus principale rimane comunque l’Italia e la diffusione di Tienimi che ti tengo nel nostro Paese.

di Francesca Fioraso
ph Daniele
1°PREMIOPANORAMA CIRCADA 2024
ph Sara Bruni

INCAM (International Network of Circus Arts media projects) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. In questo numero presentiamo il centro risorse D.O.C.C.

(Documentazione per il Circo Contemporaneo) nato di recente a Torino

di Claudia Ossola, Fabrizio Palazzo e Martina Mugheddu

direttivo DOCC

L'idea di creare un progetto di documentazione per il circo contemporaneo nasce da un incontro fortunato che ha dato forma ad un’urgenza che avvertivamo da tempo. Nell'estate del 2022, Claudia Ossola e Fabrizio Palazzo, artisti della compagnia FourHands Circus, incontrano Pascal Jacob, storico del circo e direttore artistico del Festival Mondial del Cirque du Demain. Da questa chiacchierata è nata una grande idea: creare un luogo dove raccogliere e rendere accessibile a tutti, un patrimonio di conoscenze prezioso. Da Pascal abbiamo acquistato centinaia di libri, accuratamente selezionati da lui, volumi che facevano parte della sua preziosa e vastissima collezione “biblioteca circense”. Questo tesoro è stato la “prima pietra”.

Dal 2024 D.O.C.C. è diventato un’associazione, fondata da Claudia, Fabrizio e Martina Mugheddu. Il progetto è ospitato al piano superiore di Progetto Slip a Torino, che lo ha accolto, con entusiasmo, fin dai primi passi.

Noi tre condividiamo la progettazione e l’organizzazione delle attività annuali, mentre l’attività di consultazione delle risorse è gestita da Claudia, i martedì e venerdì sera. Fabrizio, laureato in Multi DAMS, è un acrobata aereo e porteur di mano a mano. Dal 2010, si dedica al circo contemporaneo, creativo ed esperto di innovazione digitale, pensa che la commistione tra tecnologia e documentazione possa essere un prezioso sostegno per la ricerca artistica. Martina si laurea in Comunicazione Interculturale. Nel 2020 si diploma presso la scuola professionale di circo contemporaneo INAC, in Portogallo. Da sempre appassionata del comunicare, trova nel Circo Contemporaneo il suo linguaggio preferito, sia in scena sia come insegnante. Claudia è laureata in scienze dell’architettura, diplomata in arti circensi presso la scuola di circo Flic, insegnante di discipline aeree

ed ha conseguito il certificato in drammaturgia circense presso CNAC/ESAC. Si considera un’artista curiosa, esigente ed appassionata che desidera contribuire alla dimensione artistica del circo contemporaneo in Italia.

L'idea di aprire D.O.C.C. risponde, inizialmente, ad un’esigenza personale di Claudia e corrisponde a ciò che più l’appassiona del lavoro: esplorare gli aspetti legati al processo creativo dalle fasi iniziali ai tentativi di messa in scena. Sovente accade che durante una creazione vengano a mancare riferimenti che sostengono le proprie scelte in maniera consapevole, come quelli relativi alla conoscenza del contesto storico ed arti-

stico; oppure si faccia fatica a reperire informazioni per contestualizzare la propria ricerca.

D.O.C.C. è un luogo aperto a chiunque ne faccia richiesta. Il nostro obiettivo è semplice ma ambizioso: essere di supporto al processo creativo nell’ambito del circo contemporaneo.

Ogni libro è come una finestra aperta sul mondo: regala nuovi sguardi, fornisce stimoli e suggerisce direzioni. D.O.C.C. non è da intendersi come una biblioteca polverosa, lontana da quello che accade in scena, ma come luogo operativo e creativo a tutto tondo dove le idee prendono forma ed i progetti si sviluppano. Le attività principali sono: libera consultazione delle risorse (libri, dvd, tesi di laurea, articoli); appuntamenti di formazione (seminari, laboratori e dibattiti); supporto alla stesura tesi di laurea attraverso la ricerca di fonti bibliografiche; strutturazione di feedback per uscite di residenza; supporto al processo creativo (ricerca di fonti ed esempi, confronto sulla scrittura); creazione di documentazione (tener traccia di eventi che riguardano il circo contemporaneo)

D.O.C.C. desidera contribuire nel reperire le fonti necessarie per documentarsi in maniera appropriata ed incentiva confronti costruttivi tra artisti concorrendo anche al dialogo tra forme d’arti differenti. Il catalogo è in continua evoluzione grazie a donazioni e acquisti mirati e regolari di nuove pubblicazioni selezionate in base alle esigenze degli utenti ed alle ultime tendenze del settore. Le risorse sono divise per categoria e sono consultabili in loco.

L’associazione è aperta a nuove collaborazioni e quella con Progetto Slip è la più assidua. SlipCall e SlipOut sono rispettivamente una call internazionale per residenze ed un format di uscite di residenza, entrambi frutto di questa comunione d’intenti.

PROGETTO SLIP

TORINO progettoslip.it Q progetto.slip

di Maria Chiara Petrini progettista e Claudia Ossola referente residenze artistiche

PROGETTO SLIP nasce nel 2014 dalla volontà e dall’entusiasmo di un gruppo di giovani artistɜ con l’intento di creare uno spazio dove fosse possibile allenarsi, sperimentare, creare e condividere l’arte circense a prezzi accessibili, da cui deriva il nome SLIPSpazio Libero di Incontro e Partecipazione. Nel florido contesto artistico della città di Torino, SLIP da 10 anni propone differenti attività di formazione, allenamento libero, performance e creazione in un continuo flusso di sinergie e opportunità di scambio tra artistɜ, emergenti e professionistɜ. È uno spazio multidisciplinare dalla forte vocazione circense, un luogo in cui proposte educative e culturali trovano concretezza e diventano risorsa per il territorio, uno spazio aperto a tuttɜ coloro che desiderano partecipare attivamente alla vita associativa e culturale di questa realtà.

L’associazione fonda la propria forza sul contributo volontario di tantɜ associatɜ, tramite lo strumento virtuoso della banca del tempo, diventando esempio di collettività che condivide valori ed obiettivi per un risultato comune di crescita. Nel 2024 36 volontarɜ con diversi ruoli e mansioni, hanno collaborato attivamente per garantire la continuità delle attività ordinarie, da cui derivano le principali fonti di finanziamento della struttura, in affiancamento all’attività di progettazione.

avvengono la maggior parte delle residenze artistiche, uno spazio con una altezza di 7,5 metri, attrezzato e certificato per le discipline circensi, che offre la possibilità di montare strutture o apparati particolari. Al piano superiore una piccola sala oscurabile dotata di parquet e specchi accoglie progetti con minori esigenze di spazio. Lo spazio dispone inoltre di un’area verde esterna per eventuali montaggi di strutture complesse.

L’associazione negli anni ha sentito non soltanto l’esigenza di offrire uno spazio di allenamento e condivisione, ma anche un luogo

Progetto SLIP è riconosciuta come associazione di promozione sociale (APS) e associazione sportiva dilettantistica (ASD) e si colloca all’intero di una warehouse di circa 300mq alle porte nord di Torino nel quartiere Barriera di Milano. La palestra è il luogo dove

di creazione idoneo, sicuro e adeguatamente attrezzato che potesse accogliere artistɜ in residenza artistica e dare la possibilità di presentare lavori work in progress ad un pubblico. Da questa necessità è stato strutturato un sistema di residenze artistiche accessibili e l'organizzazione di uscite di residenza volte ad approfondire l'incontro tra artistɜ e feedback di qualità. Torino in quanto città che ospita due scuole professionali di circo permette una forte partecipazione sia di artistɜ e studentɜ che si trovano già sul territorio, ma anche di artistɜ e compagnie nazionali ed internazionali alla ricerca di nuovi luoghi per la propria ricerca. SLIP offre la possibilità di sostare con camper o mezzi attrezzati di fronte allo spazio, mettendo inoltre a disposizione i servizi necessari per artistɜ itineranti. L’associazione ha ideato e propone diverse tipologie di residenze: quelle ordinarie, che si svolgono nel corso dell’anno sulla fascia oraria 9:00 alle 14:00; quelle straordinarie, possibili durante i weekend e periodi di vacanza con disponibilità dello spazio full time. Su richiesta, l’associazione offre inoltre la possibilità di mettere a disposizione figure professionali e tecnici specializzati che possano seguire i processi di creazione secondo le varie esigenze. Dal 2023 l’associazione propone inoltre due nuovi formati in partenariato con l’associazione D.O.C.C. (docctorino.com) che offre, su richiesta, supporto teorico alla creazione artistica grazie alla fruizione delle proprie risorse documentali: SlipCall - periodi di residenza gratuiti per progetti selezionati tramite call; SlipOut - organizzazione di uscite di residenza che permettono la presentazione di progetti in creazione che desiderano ricevere feedback dal pubblico.

CASCINA ALL’INVERSO

CEVA (CN)

cascinainverso.it/residenze-artisti Q cascinainverso

di Lucia Fusina progetto residenze

L’idea di aprire un centro di residenza e creazione è nata dalla volontà di rispondere a una necessità di connessione, supporto e ispirazione che è emerso in primo luogo da noi gestori della Cascina e dai nostri amici/amiche e conoscenti artisti e artiste. Nello spettacolo dal vivo in Italia artisti e artiste spesso sono anche promotrici/promotori, scenografe/i, registe, a scapito della possibilità di concentrarsi sulla propria creatività.

Qui in Cascina abbiamo creato un ambiente protetto, immerso nel verde, adatto e favorevole alla creazione: la sala prove è il cuore della casa, tutto intorno verde, boschi e natura incontaminata, che lascia spazio alla concentrazione e al contatto con se stessi, lontano dal rumore e dalla frenesia delle città, dove luogo abitativo e luogo di creazione coesistono. Un rifugio dove la creatività può fiorire e prendere forma. La sala prove ha dimensioni 6x8m, con altezza 7m, materasso “buca” per aeree, ganci certificati a terra nei 4 angoli per ancorare strutture o palo cinese, corrente elettrica a 380 volt.

L’ospitalità della cascina comprende una grande foresteria dove possono alloggiare comodamente fino a 10 persone (un po’ più strette anche 15!); è presente inoltre un hammam a legna perfetto per rilassarsi e distendere mente e corpo nelle sere più fredde.

All’interno della Cascina abbiamo un laboratorio di falegnameria completo di tutte le macchine per la lavorazione di legno, ferro o alluminio per creare scenografie, oggetti di scena o simili. Un'opportunità straordinaria per artisti, attori e tecnici di lavorare in sinergia, creando un ambiente dinamico e stimolante. La presenza del laboratorio incoraggia la sperimentazione; le compagnie possono testare materiali, forme e tecniche, costruire prototipi, apportando modifiche immediate in base alle esigenze artistiche e pratiche. Bruno è un esperto artigiano e scenografo con cui si può concordare eventualmente una collaborazione, una consulenza.

La Cascina dispone inoltre di 3 ettari di terra, in parte boschiva e in parte radura pianeggiante utilizzabile per montare strutture, chapiteau o arene all’aperto. Siamo immersi nei boschi e i vicini sono molto lontani, di conseguenza si può lavorare anche con orari notturni, musica alta senza disturbare nessuno.

Negli anni abbiamo collaborato con il Comune di Ceva, che ci ha concesso l’utilizzo del teatro locale per sviluppare il piano luci di alcune compagnie in residenza; stiamo collaborando con due forti realtà culturali piemontesi per creare una rete che possa trovare e gestire finanziamenti per sostenere le spese delle residenze; nel 2025 avremo la prima residenza accompagnata e finanziata da un progetto, e speriamo di accompagnarne sempre più compagnie anche a livello economico. Spesso abbiamo scambiato le ore di prove con attività aperte al pubblico, workshop o spettacoli ad offerta libera coinvolgendo così la comunità locale, arricchendo così l'esperienza culturale e creando anche un senso di appartenenza e di identità condivisa. È possibile scambiare una parte del costo totale della residenza con workshop e attività aperte al pubblico e/o organizzando uno spettacolo/esito di fine residenza con offerta libera che permetta anche di condividere il lavoro svolto e ricevere feedback diretti.

OFFICINACROBATICA

BOLOGNA officinacrobatica.com/artisti officinacrobatica.com/category/interviste

di Valentina Tartaglione

OfficinAcrobatoca si trova all’interno del dopolavoro ferroviario di Bologna, un ampio polo sociale e culturale in un parco urbano vicino al centro città e alla stazione. Lo spazio, è un'ampia struttura di 800mq e 9,5m di altezza, è costituito da due grandi sale: Sala Nera, di 260mq, con appendimenti certificati per l’aerea, un fondale e muri neri che la rendono raccolta e creativa, e Sala Silver ,di 380mq, dotata di una struttura autoportante certificata di dimensioni imponenti. A seconda dei periodi una delle due

Nel 2023, spinta dal desiderio di condividere uno spazio grande ed attrezzato, seppur ancora in trasformazione, la fondatrice Silvia apre le porte ad artisti che volessero sviluppare le loro idee in un ambiente ampio, stimolante e supportivo. L'obiettivo era iniziare un dialogo tra artisti, allievi e cittadinanza, offrendo uno spazio di creazione, una piazza di sperimentazione dove gli artisti potessero sentirsi liberi di esprimere se stessi in una zona di comfort. Le residenze artistiche sono integrate con le attività di formazione e spettacolo.

sale è messa a disposizione esclusiva degli artisti dalle h 10 alle 16.30.

OfficinAcrobatica combina lo spazio fisico attrezzato in sicurezza con un ambiente di lavoro pronto all’ascolto, costituito da un team accogliente e allievi calorosi che si impegnano nella crescita di questa comunità appena nata, spinti dalla volontà di diffondere la cultura del circo contemporaneo.

Negli ultimi due anni abbiamo ospitato artisti provenienti da tutto il mondo, dalla Repubblica Ceca, Stati Uniti, al Cile, Belgio. Questo ha permesso di creare un vivace scambio culturale grazie alla convivialità e all’aiuto reciproco sia a livello professionale tra artisti ospiti e insegnanti professionisti di OfficinAcrobatica, sia a livello didattico come opportunità per gli allievi di conoscere tecniche e visioni apprese in un ambiente estero. Anche il pubblico, nel suo ruolo, ha la fortuna di poter assistere a performance pregne di altre visioni e culture del mondo. Alcune testimonianze di questi scambi proficui sono pubblicate su officinacrobatica.com, dove è possibile trovare interviste ad artisti e compagnie ospitate.

Gli artisti possono accedere alle residenze compilando un form presente sul sito internet di OfficinAcrobatica. A partire dalla stagione 2024-25 verranno attivate 3 call durante l'anno, per raccogliere le richieste in anticipo e creare una programmazione efficace. Una volta ricevuta conferma del periodo di disponibilità, si procede a concordare lo scambio e si riceve accesso alla struttura.

Attualmente, le attività di residenza artistica non sono supportate da bandi o finanziamenti, ma OfficinAcrobatica ospita con entusiasmo artisti e compagnie in creazione, mettendo loro a disposizione lo spazio in cambio di lezioni, restituzione di residenza o altro scambio, per coprire parte delle spese vive. Il pubblico può apportare il suo contributo durante gli eventi di uscita di residenza con offerte libere. L’obiettivo futuro è rafforzare il supporto dei privati, incrementare collaborazioni locali e internazionali, cercare sponsor e attivare sistemi di supporto pubblico.

ph Gloria Barbanti
ph
sarah ferretti

ORANGOTOWN

PORANA

(PV)

Q orangotown_la_scimmia Q romeomateozanaboni

Il processo creativo di uno spettacolo è un percorso che comincia da un’idea nella testa o nel cuore dell’artista e culmina nell’applauso del pubblico. Tra queste due isole soleggiate il mare è burrascoso e la traversata piena di ostacoli ed insidie. In particolare il circo contemporaneo, a differenza delle altre forme di arte performativa, richiede all’artista un’autonomia creativa notevole.

Il circo si dice che includa mille mestieri. Questa aspetto aumenta da un lato la complessità della creazione e dei suoi processi, dall’altra offre l’opportunità al performer di giungere alla messa in scena di un “unicum” che racconti attraverso il linguaggio della tecnica il proprio universo interiore.

All'interno di questa sede coesistono e collaborano le associazioni Petit Cabaret 1924 e Orangotown-La Sede, due realtà che offrono due competenze fondamentali per il processo creativo: l'aspetto "artistico", inteso come messa in scena di spettacoli e la diffusione nazionale ed internazionale; l'aspetto "tecnico", ossia l’acquisizione di abilità specifiche, il perfezionamento della disciplina.

Partendo da queste considerazioni Romeo Matteo Zanaboni, artista, regista e fondatore nel 2015 della compagnia Petit Cabaret 1924, ha nutrito l’esigenza di creare un luogo protetto all’interno del quale coadiuvare l’artista nella realizzazione della propria opera. Così nel 2022 ha acquistato e ristrutturato un ex opificio di più di 1100 mq per la creazione di un polo dell'arte contemporanea in tutte le sue espressioni, assumendone la direzione artistica e formativa. Questo luogo dei sogni ha aperto i battenti nel 2023 ed è stato battezzato OrangoTown – La Sede. Entrando ad OrangoTown si viene accolti nella zona “uffici” dove si organizzano le tournée della compagnia e le attività formative: proseguendo nel percorso ci si imbatte nella sala fitness, nelle due palestre di allenamento, nella sala musica “OrangoSound”, nel laboratorio per costruzione di attrezzi di scena, costumi e scenografie; al piano superiore troviamo due appartamenti/ostello per insegnanti, allievi ed artisti in residenza; nel cortile, un altro edificio, centro nevralgico della creazione e della diffusione artistica: il teatro, interamente pensato per le discipline di circo, con un’altezza al culmine di oltre otto metri ed un area verde antistante per il montaggio di strutture più alte.

Fiore all’occhiello di Orango town è il progetto ORANGO PRO, un percorso residenziale professionalizzante nelle arti di circo contemporaneo. Il programma è estremamen te intenso e gli al lievi iscritti usufrui scono di: esercizi ed improvvisazioni per la creazione; regia delle perfor mance; laborato rio di falegname ria-ferro-pittura con assistenza per la creazione degli attrezzi di scena e le scenografie; esercizi per un miglior uti lizzo della musica nelle per formance e consulenza mu sicale; palestra di creazione; sala fitness con macchinari cardio; ausilio contenuti stico e grafico alla creazione del dossier; alloggio e uso cucina; supporto alla diffusione e inserimento nella vetrina “orango”; mo-

dulo sul diritto del lavoro, indennità di discontinuità, NASPI, fatturazione, agibilità, etc; possibilità di svolgere uno stage o presentare le proprie performance presso la compagnia Petit Cabaret 1924.

L’output del corso è una performance nuova, interamente creata nel corso di studi, corredata con il video promozionale e le foto, un piano di comunicazione social, un dossier e tutti i materiali necessari per la diffusione.

SPROCKETLANDIA

FRIGOLE (LE) thesprockets.com

Nella nostra carriera artistica, durante il lungo viaggio intorno al mondo nel nostro iconico bus inglese a due piani del 1962, abbiamo spesso sofferto della mancanza di spazi dove fare una sosta per lavorare sulle idee dello spettacolo, o semplicemente per riposarci in un luogo amico. Quando ci siamo innamorati della Puglia abbiamo comprato un terreno e deciso di realizzare noi uno spazio

dove gli artisti di circo possano fermarsi in inverno, lavorare sul loro spettacolo, vivere in campagna in un luogo sicuro vicino al mare, all’interno di una micro-comunità.

Nasce così Sprocketlandia, una struttura che si autofinanzia e cresce, grazie anche all’affitto di camere nel periodo estivo, che ci permette di proseguire con tutti i lavori per renderla sempre più accogliente. A soli 2 km dal mare e 8 km da Lecce, offriamo quindi uno spazio protetto, calato nella natura, con bio-piscina, cucina comune con veranda, dove artisti con camper/camion/roulotte possono sostare con un piccolo contributo economico. Offriamo anche la possibilità di affittare stanze, di allenarsi sotto la cupola o al centro culturale Manifatture Knos, a Lecce, dove gestiamo una piccola scuola di circo. Naturalmente io e Scott siamo anche sempre entusiasti e disponibili a condividere l’esperienza e le competenze in materia di creazione artistica che abbiamo maturato in tanti decenni di spettacolo dal vivo.

La risata non ha genere

Dal 10 al 13 Ottobre 2024 torna a Torino la terza edizione del Pagliacce Festival.

La lenta conquista della risata da parte delle donne iniziata clandestinamente secoli fa è tutt’oggi ancora in corso e, a seconda delle aree geogra昀che e dalle culture, tutt’oggi è più o meno rivendicata apertamente, perché lunga e sanguinosa è la tradizione che ha cercato di reprimere e condannare il riso sulla bocca delle donne. Sappiamo infatti che nell’attuale Europa, sin dai tempi di Aristofane (V secolo a.C), la risata femminile era simbolo di sovversione e pericolo, perché metteva in discussione l’ordine sociale, come Aristofane ci narra nella sua commedia Le donne al parlamento. Per approfondire la tematica circa la relazione tra potere e risata che ha contraddistinto la condizione femminile 昀no al XX secolo, Sabine Melchior-Bonnet traccia un interessante percorso nel suo libro Le rire des femmes, ricordandoci che dobbiamo aspettare il 1905 con Virginia Wolf, con il saggio Il valore della risata, per vedere raccontata la risata con un ruolo emancipatorio per il genere femminile, proprio per il suo valore liberatorio e di rottura delle convenzioni.

Un momento dove la consapevolezza e la rivendicazione di un gesto così naturale quanto represso per le donne, ha aperto una breccia. Ed è in questa crepa del sistema che il Festival delle Pagliacce vuole inserirsi e proseguire la ri昀essione, credendo nel potere della risata come strumento per smontare ruoli e stereotipi, non solo per le donne ma in maniera paritaria e trasversale.

Partendo da queste ri昀essioni la III edizione del festival vuole celebrare proprio la risata come un atto sovversivo che non ha distinzioni di genere, la cui capacità di abbattere stereotipi e pregiudizi con

un linguaggio popolare diventa strumento ecace nel processo di cambiamento culturale dal basso a cui tendiamo. La programmazione degli spettacoli rispecchia quindi questa scelta, proponendo personaggi clown femminili che mettono in scena ruoli femminili innovativi, come lo spettacolo Penelope dell’artista internazionale Pepa Plana che, partendo dalla celebre 昀gura mitologica presentata nell’Odissea, propone un’immagine femminile tutt’altro che passiva e in attesa, oppure come lo spettacolo Giovanna D’Harpo di Gardi Hutter, dove una 昀gura storica nota viene interpretata per proporre un ruolo femminile emancipato e libero.

Anche gli altri spettacoli internazionali o昀rono un ventaglio di ruoli femminili fuori dai clichè: vedremo donne-becchine che preparano un funerale (Las B.O.B.A.S:), clownesse che si cimentano con sarcasmo in una campagna elettorale (Colette Gomette) o che dominano con humor gli imprevisti del quotidiano (Maite Guevara).

Le artiste italiane presenti sono simbolo di un’eccellenza non solo artistica ma an-

che d’innovazione di contenuti delle drammaturgie clown sul nostro panorama: Giorgia Goldini, Selvaggia Mezzapesa, Federica Buzzi, Lidia Ferrari, Angela Del昀ni, Emanuela Belmonte, Le Radiose per citarne alcune!

Particolare attenzione quest’anno viene data anche alla sezione di formazione e laboratori sia per adulti sia per bambin@, con ben 3 workshop con artiste internazionali e il Biblioclown, un laboratoriospettacolo di clown e parità di genere, per scuole e bambin@.

Quest’anno si ampliano anche le collaborazioni con enti del territorio sensibili alla nostra mission: il Festival infatti non solo conferma la preziosa collaborazione con la scuola di Circo Flic di Torino, che ospita nel weekend lo spettacolo di Gardi Hutter presso la sala Flic allo spazio Bunker, ma avvia anche una nuova collaborazione con O昀 Topic e Spazio Edisu, dove la domenica saranno ospitati gli spettacoli outdoor e i laboratori per famiglie. Piccolo 昀ore all’occhiello del festival rimane l’impegno di fornire gratuitamente un@ baby-sitter alle artiste degli spettacoli e che partecipano ai workshop, per agevolarle nella dicile conciliazione (tutta italiana, ahimè) del ruolo di artiste lavoratrici e madri, un gesto di supporto concreto che ci auguriamo presto anche altri festival possano replicare per tutt@ l@ artist@ madri e padri che in tournè portano i loro 昀gli/e!

Gra昀ca e contenuti di:

UN CIRCO SENZA ETÀ

GIOCOLERIA FUNZIONALE, APPRENDIMENTO COGNITIVO E ANZIANI di Federico Toso

Alexsander De Bastiani è Shezan, il cui genio impossibile si innesca soprattutto nella passione per i meccanismi che stanno dietro alle cose, alle forme espressive e performative. Per questo ha esplorato l'apprendimento cognitivo in modo inusuale, mescolando lato artistico e formativo, in un percorso pa‐rallelo a quello del palco.

Da dove comincia il viaggio?

Creare connessione con e tra le perso‐ne è una componente fondamentale dello spettacolo dal vivo. Allo stesso modo lo è nell'apprendimento cognitivo e nello sviluppo delle proprie abilità fisiche e mentali. A qualunque età. Pro‐prio per questo, dopo aver approfondito l'ambito della formazione attraverso il metodo Feldenkrais, la giocoleria fun‐zionale e il drum circle facilitato, ho ini‐ziato ad applicare questi strumenti per creare “momenti di qualità” in cui le persone che partecipano possano svi‐luppare le proprie abilità, a qualsiasi livello si trovino. Tra le varie occasioni che la vita mi ha offerto, una delle più preziose è stata la collaborazione con l'Università della Terza Età di Ponsacco.

Lavorare con gli anziani è illuminante? Ho trovato un ambiente interessante e ricco. La bellezza di proporre contenuti che si adattano a quel pubblico permet‐te di trovare sempre un punto di incon‐tro. Gli anziani sono una risorsa se im‐pariamo a sintonizzarci con loro. Il pri‐mo strumento che ho utilizzato è stata la giocoleria funzionale, metodo Craig Quat e diffuso in Italia da Lapo Botteri e Francesco Boni. La giocoleria funzionale è strutturata proprio per permettere di “giocolare” adattando la forma espres‐siva sulle possibilità dell'individuo. Ab‐biamo realizzato una serie di incontri dove inizialmente mostravo loro le cose che studio e come queste possano aiu‐

tare chiunque a migliorare. Abbiamo quindi sperimentato insieme in modo che fossero loro a vivere sensorialmen‐te l'esperienza, entrando in contatto con quello che viene definito “apprendimen‐to organico”. Abbiamo infine tradotto queste esperienze integrando oggetti di uso comune, per dare la possibilità di vederne l'applicazione nel quotidiano, agendo anche sulla motricità fine dei gesti comuni che è importantissima.

Il ritmo come strumento di relazione profonda. Con la giocoleria e il teatro, il ritmo è parte integrante della mia formazione. Due anni fa ho seguito la formazione per diventare facilitatore di Drum Circle secondo il Metodo di Arthur Hull. Si è spalancato un portone immenso sul mondo dell'apprendimento: insegnare senza insegnare, coinvolgere per condi‐videre, divertirsi per comprendere. Que‐ste sono solo alcune delle chiavi che mi hanno permesso di applicare le mie competenze ritmiche all’apprendimento organico, fornendomi la possibilità di creare situazioni di grande coinvolgi‐mento e ascolto reciproco.

Tutto facile, insomma?

Per nulla. Il primo scoglio è stato riusci‐re a sintonizzarmi su frequenze com‐pletamente diverse dalle mie esperien‐ze pregresse. Coi bambini o con gli adulti è impegnativo, ma hai un ritorno diretto e autonomo. Con gli anziani ci vuole pazienza e servono più dettagli, più indicazioni e una diversa sensibilità. Per contro ho trovato grandissimo ascolto, attenzione in ciò che fai o dici, il desiderio di comprendere, con calma e pazienza, e una forte volontà nel cercare di entrare in quel che facevano. Ho trovato però anche grande resisten‐za, diffidenza e scetticismo ed è lì che impari a cambiare le carte in tavola. Gli

strumenti che uso aggirano certi sche‐mi comportamentali e mettono le per‐sone in situazioni in cui si stupiscono di se stesse. È questo stupore che apre le porte alla crescita individuale per entra‐re in connessione con qualcosa di più grande e più bello. Qualunque cosa sia.

Gli strumenti artistici possono bastare? Da ragazzino studiavo arti marziali e ginnastica artistica, poi musica, poi tea‐tro fisico e magia da scena, poi fachiri‐smo estremo (sono uno dei pochi veri mangiatori di spade), quindi giocoleria funzionale e drum circle. Oggi sono allievo e insegnante del metodo Felden‐krais che, di base, si occupa di consape‐volezza di sé attraverso il movimento.

Un tempo mi prendevano in giro dicen‐domi che ero dispersivo. Ora la chiama‐no trasversalità. A me dà grandi soddi‐sfazioni! Per lavorare in contesti inusua‐li servono proprio vie traverse e grande capacità di sintonizzazione. Con gli an‐ziani ho trovato questo. Ritmi e spazi di‐versi di incontro e di ascolto. La lentez‐za poi, che considero un pregio, e tanta, tanta meraviglia nella loro gratitudine, che ri昀ette il mio sentirmi loro grato per farmi crescere ogni volta un po’ di più, consapevole che senza questa ten‐sione continua qualunque artista, alla lunga, finisce lentamente per spegnersi.

Nell'immagine: Università della Terza Età, Ponsacco Photo credits: Alexsander De Bastiani

Online: https://www.millestorie.com/

Servizi

UNTERWASSER

Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti e Giulia De Canio in conversazione con Giorgio Enea Sironi

Ci siamo incontrate nel 2012 lavorando insieme alla produzione dello spettacolo Ehi, con la regia di Ivan Franek. All'epoca avevamo circa 30 anni e ognuna di noi aveva una formazione consolidata e un bagaglio di esperienze nel mondo del teatro.

Valeria : dopo la laurea magistrale in Scienze Umanistiche con un piano di studi tra storia dell'arte e teatro ho studiato recitazione presso scuole private, approfondendo lo studio sulla Commedia dell’Arte, il teatro in maschera, la drammaturgia, la narrazione e il clown. Innamorata del teatro di figura, nel 2009 ho partecipato a master e studiato costruzione e animazione di oggetti e ombre con maestri come Mimmo Cuticchio, Gaspare Nasuto, Gyula Molnar, Paola Serafini, Luca Ronga. Giulia: laureata in filosofia, mi sono trasferita a Bologna diplomandomi alla scuola Galante Garrone, che dedica molta attenzione alle maschere, al clown e alle figure. Ho studiato anche io commedia dell'arte con Claudia Contin e seguito diversi laboratori, approfondendo il lavoro sul teatro d'ombre.

Aurora: diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, appassionata del mondo del circo e dell’arte contemporanea, ho sempre ricercato un modo non convenzionale di lavorare, trattando il fil di ferro per realizzare piccole sculture e oggetti, sull'esempio dell'opera di Calder. Ho lavorato come scenografa e costumista dietro le quinte, per scoprire poi con Valeria e Giulia quanto sia meraviglioso donare vita agli oggetti, animando in scena le sculture da noi realizzate.

Lavorando insieme abbiamo subito capito di condividere poetica, sensibilità, gusto estetico, una propensione alla manualità, una passione per l'arte. Nel 2014 abbiamo

fondato la compagnia UNTERWASSER, “Sott'acqua”. L’acqua è un elemento che ci è molto caro. Per andare sotto la superficie bisogna immergersi, andare in profondità. Il fondale è il mondo dell’incon-

fatti. Alcune tematiche sono ricorrenti nel nostro lavoro: il riferimento agli aspetti dell’animo umano, al percorso di esplorazione di sé, di presa di coscienza, e di slancio verso l'esterno, verso il mondo e l’altro.

scio e dell’onirico e per poterlo raggiungere bisogna avere il coraggio di andare in apnea, di perdere per qualche istante i punti di riferimento che ci rassicurano. Sotto l'acqua non ci sono parole. Nei nostri lavori la parola è ridotta all'essenziale. È la musica fusa con le immagini a veicolare le emozioni (lavoriamo spesso su musiche originali). L'utilizzo di questo linguaggio universale ha sempre agevolato le nostre trasferte all'estero. Ci siamo accorte che in altri paesi europei c'è una maggiore sensibilità nei confronti del Teatro di Figura, ma anche in Italia negli ultimi anni ci sono stati segnali importanti di apertura e un interesse crescente nei confronti della sperimentazione.

Delle figure ci interessa il potenziale poetico, la possibilità di variare atmosfere, creare illusioni improvvise, arditi cambi di prospettiva. Siamo più affascinate dagli aspetti espressivi e comunicativi che dal raggiungimento di una perfezione tecnica dei manu-

Il nostro primo spettacolo, Out (finalista al premio Scenario Infanzia e vincitore Premio Eolo) ha girato il mondo con più di 200 repliche. Out è uno spettacolo visuale, un’originale fiaba di formazione raccontata attraverso il linguaggio immaginifico del teatro di figura. Abbiamo mosso i primi passi insieme su un terreno che ci risultava più noto, la tecnica delle marionette da tavolo, ma prestissimo abbiamo iniziato a sperimentare la rottura della tradizione, uscendo dallo spazio convenzionale della baracca. Ci siamo lasciate stupire dal modo in cui erano gli oggetti stessi, con i limiti tecnici che ci imponevano, a suggerirci il cammino da intraprendere. Non nascondiamo mai la nostra presenza in scena, perché amiamo l'effetto magico che nasce quando il pubblico crede all'incanto, nonostante l'artificio sia ben visibile. Lavorando con le figure evitiamo di imporre loro scelte razionali a priori, perché si rischia quasi sempre un risultato retorico, banale e poco interessante. Bisogna essere capaci di fidarsi, di rischiare e di giocare.

ph Elena Castellano
ph Giulia
De Canio

Il nostro secondo lavoro, Maze (secondo premio a In-Box 2019) è una live performance nella quale le ombre di oggetti e sculture tridimensionali, per lo più in fil di ferro, sono proiettate dal vivo su un grande schermo, producendo un effetto grafico che ricorda un film di animazione, una pellicola cinematografica girata in soggettiva.

Del 2019 è anche Amarbarì, nato come installazione site specific per il Roma Europa Festival, e successivamente trasformato in spettacolo immersivo per pochi spettatori. Una sorta di viaggio di scoperta del mondo e delle sue meraviglie a bordo di un palazzo incantato volante.

In Untold (debutto nel 2020 alla Biennale Teatro di Venezia) abbiamo proseguito la ricerca sulle ombre, utilizzando la luce come strumento per esplorare e indagare su noi stesse e i nostri meccanismi interiori. Qui la nostra presenza in scena non è solo funzionale all'animazione della materia; i nostri corpi divengono i protagonisti e vengono collocati in spazi onirici evocati dalle figure e dai disegni proiettati sui tre teli bianchi del fondale. Lo scorso anno abbiamo lavorato allo spettacolo-concerto di lancio del disco Infinite possibilità per esseri finiti del cantautore Giovanni Truppi. È stata una collaborazione molto divertente e stimolante. Per sette serate abbiamo condiviso con i musicisti il palco di club e teatri italiani, realizzando dal vivo i nostri immaginari. L’ultimo spettacolo, Boxes, è un progetto aperto e modulare composto da installazioni e piccoli spettacoli racchiusi in scatole di forme e dimensioni differenti. Si rifà alla tradizione del teatro lambe lambe e agli esperimenti del pre-cinema e prevede la fruizione per uno spettatore alla volta. Per alcune scatole abbiamo collaborato con Francesco Capponi, meraviglioso artista di Perugia che concentra gran parte della sua ricerca artistica su fotografia analogica, effetti ottici e giochi meccanici.

Di recente anche i festival di teatro contemporaneo stanno iniziando ad aprire le porte all'ibridazione dei linguaggi. Antonio Latella ci ha invitate a partecipare alla Biennale di Venezia nel 2020, Kilowatt Festival ha programmato quasi tutti i nostri spettacoli. Altre realtà italiane che si sono dimostrate molto attente al nostro lavoro, ospitandoci o offrendoci sono Straligut, Teatro del Lavoro, Officine Caos, Mutaverso, Mercurio Festival, Arrivano dal Mare. Scenica Festival a Vittoria è stata una vera scoperta e non vediamo l'ora di ritornarci! Ancora possiamo ricordare Area Nord, Nostos, Wonderland, Festival Bellandi e molti altri. Per quanto riguarda la formazione, segnaliamo Animateria. Nei prossimi mesi saremo in Austria al Festival Pannopticum, in Grecia al Mill Of Performing Arts, in Germania (Shattenteater e Wunder Festival), a La Mama Puppet Festival di New York, a Barcellona (IF Festival), e a gennaio 2025 al Chicago International Puppet Theater Festival.

HUMUS 2025

Professional dance training THROUGH contemporary TOOLS

13 GENNAIO - 4 MAGGIO 2025 • @OFFICINACROBATICA, BOLOGNA

Humus è un training intensivo che offre strumenti tecnici e pratici per conoscere e affinare il movimento del corpo in relazione all'ambiente di cui sempre è parte integrante. Al servizio della consapevolezza e indipendenza dei corpi, affinchè possano trovare forma e stile di movimento specifici, Axis Syllabus, Play-Fight, Studio della voce, Pratiche di contatto e percezione, sono gli strumenti di base insieme all'Atelier del Vuoto, momento centrale della pedagogia Humus. Ad integrare il percorso tre workshops: suono, arte partecipativa, teatro e una residenza di produzione con una coreografa internazionale. Humus si conclude con tre giornate di festival dedicate agli esiti pubblici del lavoro svolto durante i mesi di formazione.

INFOS QUI
Amabar Untold
ph
Jacopo
Niccoli

ALBERTO GIORGI

In occasione della vittoria dell’illusionista Alberto Giorgi al Campionato Europeo FISM (Federazione Internazionale delle Società Magiche - Saint Vincent, maggio 2024) nella categoria Grandi Illusioni e di un premio speciale per la creatività, JM dedica un approfondimento a questo artista.

Il primo contatto con la magia, come per la maggior parte degli illusionisti della mia generazione nata alla fine degli anni ’60, è arrivato attraverso la tv. Ero piccolo, ma vedendo il numero di colombe di Silvan rimasi immediatamente affascinato.

Mia madre mi regalò la prima scatola di magia, ovviamente di Silvan, e iniziai a praticare, cimentandomi anche in piccoli spettacolini. La magia mi ha chiamato più volte nel corso della vita: ad esempio a 11 anni, durante le vacanze nel Casentino, durante una festa di paese a una bancarella di libri usati, comprai il libro di Romanoff Il diavolo color di rosa, il primo libro che illustrava giochi un po’ diversi da quelli che allora venivano divulgati e una visione artistica della magia. Un altro testo fu il libro di Patrick Page che illustrava tecniche in maniera dettagliata con una impostazione professionale. Tra i primi prestigiatori che vidi dal vivo e che mi hanno influenzato ricordo Ruiz, un mago di Pisa dalla personalità molto forte e uno spettacolo molto emozionante. All’epoca era raro vedere la magia dal vivo, poteva capitare di vederla in televisione e ancora non c’erano le videocassette. Non posso dimenticare il settimanale Stupire, che andavamo a comprare in edicola con il mio amico Pietro Micheli, oggi importante storico e collezionista. Mio padre era commercialista e mi spingeva a intraprendere una strada più pragmatica. Mi sono così laureato in Scienze Politiche, ma quasi per dovere, in realtà mi sentivo già più illusionista. A Livorno nel 1983 ho conosciuto Luciano Donzella, che si era appena iscritto al Club Magico Italiano, e l’anno successivo andai a Bologna per il primo congresso. Iniziai a pensare a dei numeri da poter presentare al concorso per prestigiatori, provandoli negli spettacoli che allora iniziavo a fare da semiprofessionista. Ad Abano Terme vinsi nel 1998 il Bob Little Memorial e da quel momento arrivarono ingaggi più importanti. A quel tempo andava di moda il gioco della “Donna tagliata in due” e sempre mi chiedevano se avevo questo nu-

mero in repertorio. Aggiunsi così al repertorio la mia prima grande illusione, la Zig Zag, dopo aver incontrato a metà degli anni ‘90 Laura Gemmi, mia partner artistica e futura moglie, alla Corte dei Miracoli, il circolo magico di Livorno.

Le grandi illusioni avevano però molti aspetti ancora inesplorati e io mi sentivo un po’ stretto con gli attrezzi allora in voga. Li utilizzavo ma non ero in sintonia con loro, desideravo intraprendere un lavoro creativo su di essi, come avevo fatto per la manipolazione e la magia generale. Iniziai così a modificare gli oggetti e il significato che dovevano assumere. Un lavoro estetico, scenografico, ma anche di contenuto, sulle ragioni che artisticamente rendevano necessarie queste modifiche agli oggetti di scena. Anche Laura, che aveva una formazione teatrale, ha contribuito a ripensare tutto in chiave più artistica. Sviluppammo quindi versioni originali di grandi illusioni come la Levitazione, la Modern Art, la Vaporised, la Testa tagliata con il fuoco.

Sono stato ispirato nel trovare una via originale alla magia da due opposte influenze. Da un lato i grandi illusionisti, come David Copperfield, Doug Henning, Hans Klok, tutti artisti che stimo enormemente, nei quali però non mi riconoscevo, che mi spingevano in una direzione completamente diversa. Dall’altro lato un artista come Vito Lupo, con cui ancora oggi continuo a confrontarmi dal punto di vista creativo, che mi sconvolse. Pur utilizzando effetti molto classici aveva dei tocchi, delle svolte totalmente nuove, un ritmo, una capacità di coinvolgere emotivamente unici.

Essence
ph Kathélyne Basle
ph Alessio Vallese ph

La vittoria del Mandrake d’Or nel 2008 è stato il punto di svolta per la nostra carriera, facendola decollare definitivamente in Francia. Al concorso assisteva Monique Nakachian, una delle più importanti agenti del mondo dello spettacolo visuale, che ci ingaggiò subito per Le Plus Grand Cabaret du Monde, dove siamo stati chiamati più volte. Tra i momenti successivi importanti anche la partecipazione nel 2010 al Montecarlo Magic Stars e nel 2015 l’inserimento nel cast dello spettacolo The Illusionists 1903, una versione ambientata nei primi del ‘900 con uno stile più retrò. Veniamo ora da spettacoli al Folies Bergeres di Parigi e un lungo tour in Francia che rifaremo nel 2025.

Affinchè la magia abbia un suo peso artistico, c’è bisogno che sia riconosciuta come le altre arti, incoraggiandone gli aspetti più creativi e originali rispetto a quelli di intrattenimento commerciali. Per essere creativi non c’è una formula magica o matematica, l’ispirazione è un mistero. Ma nutrimenti preziosi sono la curiosità, vedere spettacoli, musei, qualsiasi input estetico che poi possa tornare utile inconsapevolmente. Fondamentale è mettere alla prova le proprie idee e insistere fino a raggiungere dei risultati. Nella mia grande illusione Essence sposto il concetto di materialità dell’illusione verso qualcosa di più astratto, alla ricerca di elemento impalpabile e indefinito. Nei miei numeri c’è un livello di astrazione molto alta, è come se si raccontasse una storia iniziata già altrove, come ad esempio nella Modern Art, dove la maschera può simbolizzare cose diverse e sta al pubblico dare un’interpretazione. Questa apertura all’interpretazione del pubblico è una cifra del mio modo di fare magia. Questo indefinito suscita una emozione, una fascinazione che ricerco sempre.

Alberto Giorgi con la partner artistica e moglie Laura Gemmi sono tra gli illusionisti più apprezzati a livello mondiale per originalità, innovazioni di stile e tecnica apportate all’arte magica. Vincono il Bob Little W.M. nel 1998, il Trofeo Alberto Sitta nel 1999, il Festival de magie de Cagnes sur mer nel 1999, la Colombe d’Or d’Antibes 2000 e il prestigioso Mandrake d’Or a Parigi nel 2008. Nel 2010 sono insigniti del Trofeo Magic Stars nel Teatro Princesse Grace in occasione del 25° Montecarlo Magic Stars, su invito della Principessa Stéphanie di Monaco. Alberto Giorgi è l’unico illusionista italiano chiamato a far parte del cast di The Illusionists, la più grande produzione del genere della storia, record di incassi a Broadway. Tra i principali eventi in teatro: Italia (Supermagic – Teatro Vittoria e Teatro Olimpico di Roma, Varietà delle Meraviglie – Teatro Vittoria, Festival della Magia – Teatro Manzoni di Torino), Grecia (Gialino Theatre, Atene), Germania (Wintergarten Varietee - Berlino, Friedrichsbau Variete - Stoccarda), Francia (Monfort théâtre – Parigi, Festival de Magie de Rennes, Cannes Magic Festival), Montecarlo (Roncalli’s Apollo Varieté). Numerose le apparizioni televisive in Italia e all’estero. Tra le più importanti le partecipazioni allo spettacolo “Le plus grand cabaret du monde” e alla serie “Fool Us” condotta da Penn & Teller.

Rubrica di meraviglie a cura di Giorgio Enea Sironi
Head in Fire
ph Francesca Tecardi

FIX > QUINTA EDIZIONE

altrocirco.it/fix-2024-25

La Formazione Italiana Circo Sociale compie 10 anni. A coronamento di un lungo e proficuo dialogo, nel 2013 il nucleo di persone da cui sarebbe presto nato AltroCirco avviava una collaborazione con Cirque du Monde, programma di azione sociale del Cirque du Soleil, per realizzare in Italia un percorso formativo specifico per operatorə e formatorə di circo sociale, supervisionando formatorə presenti sul territorio e supportando la creazione di un programma di formazione nazionale. La FiX appunto.

Questo percorso formativo annuale, rivolto a artistə, insegnanti di circo e educatorə è uno dei pilastri fondamentali di AltroCirco, che vede nella formazione la chiave per far crescere il settore e affrontare le sfide che i cambiamenti sociali pongono ogni giorno. Il programma, definito in collaborazione con Cirque du Monde e Fondazione Patrizio Paoletti e integrato con le più recenti esperienze formative ed educative del network europeo Caravan e della Cooperativa Minotauro, vuole rispondere alle istanze della società civile e offrire strumenti per aggiornare e rafforzare le pratiche di circo sociale. Abbiamo chiesto a ex partecipanti alla formazione di raccontare qualcosa a formatorə o a futurə compagnə

Riportiamo qui alcune risposte tratte dal sondaggio “FixAdvisor”:

“Super consigliato per chi vuole diventare operatore di circo sociale. Un corso molto completo, pieno di teoria e strumenti pratici per avere un ruolo attivo nei progetti di circo sociale. Senza dubbio la migliore formazione che ho mai fatto a riguardo”. studente FiX 2015-2016

“Vorrei raccontare un sacco di cose, ma forse quella più importante, e che voi continuate a dire anche quando non lo dite, è che formarsi è uno dei motori più grandi e creativi da cui possiamo attingere nella vita” studente FiX 2015-2016

“Vi porto in tutte le programmazioni che faccio, quando ho un problema ripenso a voi cercando di ricordare ogni piccolo dettaglio alla ricerca di una qualche geniale illuminazione, un rimando, un esempio, un aiuto. Siete preziosi per me” studente FiX 2016-2017

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE

Piemonte CLAP via Fratelli Bandiera 17, 28041 Arona (NO) Pasquale Di Palma 328 4986109 clap.zone

Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it

Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com

Pirilampo Regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 339 202288 E asdsquilibriacirco

Squilibria Circo via Trofarello 10, 10152 Torino Francesca Casaccia 334 3012576 Q asdsquilibriacirco

Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com

Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com

Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Marco Dellabianca 02 36525176 quattrox4.com

SbocciArte via Vittorio Veneto 1, 21010 Cardano al Campo (VA) Luana Facchetti 347 2785195 sbocc.it

Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it

Veneto Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) Alessandro Papa 340 6052371 circoallincirca.it

Trentino-Alto Adige Animativa via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org

Circo Sotto Sopra piazza dei colori, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com

TaDaM Circo via Allevi 13, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Abruzzo Cirque Brutal Via Stradonetto snc, 65128 Pescara Benedetta Cuzzi 3516273546 E Cirque Brutal

Marche Circoplà c/o Spazioplà via Vanoni 11, 60030 Serra De Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it Visionaria via Gabrielli SNC, 60131Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

a cura del Team AltroCirco

“Dopo la FIX … Mi sono trovata a dover programmare e gestire un ciclo di incontri formativi all'interno del carcere minorile maschile. La FIX mi ha certamente aiutata sia nella capacità di programmare questi incontri che poi nell'effettiva gestione del gruppo. All'interno del carcere è stato fondamentale soprattutto, al di là dei contenuti delle lezioni, creare quello spazio "sicuro e divertente" e quel clima di fiducia e di rispetto di cui tanto abbiamo parlato in formazione…Tanti sono stati i momenti difficili, nei quali forse, senza quel filo rosso (legato al polso prima, e appeso in camera poi) che ogni volta mi ha ricordato di voi e dei vostri insegnamenti, avrei mollato. Grazie perché ho imparato un metodo di lavoro nuovo con voi e l'ho potuto applicare anche così lontana da casa”. studente FiX 2016-2017

“Vorrei raccontare milioni di cose! Di come realmente è cambiata la mia consapevolezza verso il mondo che mi circonda e verso la formazione educativa nei confronti dei ragazzi e dei giovani.

…ho notato proprio come mi veniva naturale ragionare, proprio come forma mentis, nella stessa forma degli appunti che mi ero preso l'anno scorso, confrontandomici nei giorni successivi. Solo in quel momento ho capito che avevo assimilato quanto appreso nel cammino della Fix. L'avevo fatto mio!” studente FiX 2015-2016

“Vorrei condividere, in forma di riflessione, il modo in cui il mio lavoro di insegnante di circo ai è trasformato, soprattutto a livello di senso, di condivisione e di relazione tra la crescita personale e quella professionale”. studente FiX 2018-2019

“Per me questo percorso ha significato molto come crescita personale e professionale. Mi sono affacciata simbolicamente ad una finestra scoprendo che le possibilità da cui vedere l'apprendimento e la metodologia, cambiano e hanno cambiato la prospettiva in me. Il punto dal quale osservo "il mondo circense", quindi il circo, si è ampliato di possibilità. Nutro il desiderio profondo di mettermi a lavorare ad un progetto di circo sociale. Quello che ora sto stimolando e sostenendo è sicuramente la rete che si è creata nel gruppo, veramente incontri preziosi” studente FiX 2018-2019

In un momento storico in cui le formazioni si moltiplicano in ogni campo, questi feedback sono preziosi per dimostrare il valore di un’esperienza come FiX e rinnovare la motivazione e l’impegno di AltroCirco. Per questo ringraziamo di cuore le persone che hanno voluto condividere la propria testimonianza. Per il supporto dato alla crescita di un percorso che rafforza e sviluppa competenze e carriere professionali, e che soprattutto rappresenta un’opportunità di crescita e cambiamento personale. Un percorso trasformativo, metafora esperienziale del circo sociale stesso.

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-San Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesicircoteatro.it

Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it

Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Contraerea Via Pasqui 58, 52100 Arezzo Nicoletta Martini 3391244235 contraerea.it En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it

Passe-Passe via Sorripa 50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 passepasse.it

Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

SottoSopra via Pievan Landi 42, 52100 Arezzo Viola Vagnetti 333 1064164 arezzosottosopra.it

Lazio Circo Svago piazzale Aldo Moro 45, 00041 Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 8681147 circosvago.it

Tribulè via 4 Novembre 20, 01010 Vejano (VT) Valentina Tartaglia 329 7846355 Q circo tribule

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro

Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Circolare via Brindisi 126, 72019 San Vito dei Normanni (BR) Anna Pinto 380 1274099 E CIRCOlareFestivaldelleArtiCircensi Cirknos via vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 410 916 E cirknos

Tabarin Via Prov. Gallipoli Alezio (P.co Angelica) 73052 Parabita (LE) Luca Andolfi 340 9640101 spaziotabarin.com

Tenrock Teatro Circo c.da Marmorelle SS.16 Adriatica Nord 70100 Brindisi Gabriele Cagnazzo 333 7823307 tenrock.it Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com Upendi via Bologna 15, 70024 Gravina in Puglia (BA) Mario Iacovelli 080 9266780 upendi.it

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

Sardegna Teatro Circo Maccus via dei Gerani s.n. Sant’Isidoro 09044 Quartucciu (CA) Virginia Viviano 347 9650413 teatrocircomaccus.com

RE-PLAY 2024/2025

CIRCO, RETI, CRESCITA GIOVANILE

circosfera.it

Con il prossimo avvio del progetto Re-Play > Circo, reti, crescita giovanile (alias Re-Play 2024/2025), conti nua anche nel prossimo bien nio il lavoro avviato fin dal 2017 sul territorio nazionale da Giocolieri e Dintorni ASD, attraverso i suoi main project, per incrementare la partecipa zione attiva e la crescita delle giovani generazioni, facilitando al contempo lo sviluppo di reti di circo regionali. Questa volta sa ranno il team di Circosfera (coor dinamento delle attività di rete e nei territori) e il team di Altrocirco (coordinamento delle attività di monitoraggio e valutazione) a gio care un ruolo importante.

Nello specifico le attività previste da RePlay 2024 / 2025 abbracciano un ampio range di ambiti e di beneficiari, diretti e indiretti, con particolare attenzione alla fascia 11-17 anni e con un focus importante sul dialogo intergenerazionale. Il progetto coinvolgerà circa 2000 giovani sui territori regionali di Lazio, Toscana e Lombardia, avvalendosi di metodologie educative create dalle diverse scuole di circo e della comunità di pratica più ampia (nazionale, europea, globale e virtuale) all’interno della quale operano.

Nel corso dei 12 mesi di attività previste, Re-Play 2024 / 2025 intende: approfondire e implementare le strategie e i processi di empowerment giovanile; condurre interventi ludici educativi di carattere innovativo; contrastare la povertà educa-

pliare le reti regionali di circo. Re-Play 2024 / 2025 intende inoltre rafforzare le community regionali composte dagli stessi partner, accomunati tra di loro da percorsi e valori spesso condivisi, e implementare le collaborazioni con enti pubblici/privati per costruire sul territorio una rete eterogenea di soggetti.

Replay 2024 / 2025 nasce dalla collaborazione tra Giocolieri e Dintorni ASD - che assume il ruolo di capofila - in partenariato con la comunità di pratica costituita da altre 18 organizzazioni di circo attive nel territorio lombardo/toscano/laziale (8 come partner formali e 10 come partner esterni) oltre ad altre organizzazioni no profit e for profit che lavoreranno a livello territoriale in collaborazione con i partner, creando un campione significativo degli ambiti e dei soggetti. La cooperazione e la collaborazione pluriennale con realtà attive in Lombardia, Toscana e Lazio impegnate nella creazione, produzione, trasmissione e promozione delle arti circensi contemporanee, incluso l’esperienza maturata in progetti di rete precedenti, permettono a G&D la costituzione di un partenariato forte e allargato che informa e caratterizza la natura di Re-Play 2024 / 2025, mentre la collaborazione con soggetti internazionali di prestigio impegnati in attività ludico-educative all’interno della European Youth Circus Organization costituisce un prezioso valore aggiunto.

Re-Play > Circo, reti, crescita giovanile è un progetto finanziato dal Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche della Famiglia, nell’ambito del bando “EDUCARE INSIEME”, ed è co-finanziato dai 9 partner di progetto:

Giocolieri e Dintorni ASD (capofila)

ASDC Kabum

ASD Spazio Circo

ASDC Ululì

Antitesi ASD

ASD Badabam

ASD Circo Libera Tutti

Ass.Cult.Materiaviva AAR 2000

Circo Svago ASD

Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it

Clap-Circo Laboratori Arti Performative via Fratelli Bandiera 17, 28041 Arona (NO) Pasquale Di Palma 328 4986109 clap.zone Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it

Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com

Pirilampo regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 375 7969457 E pirilamposcuolacirco

Ri-Circo via Granaroli 10, 15122 San Giuliano Nuovo (AL) Daniele Pistone 327 9125174 Q RiCirco

Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it

Squilibria Circo c/o SSD CH4 Sporting Club via Trofarello 10, 10127 Torino Francesca Casaccia 011 678366 Q asdsquilibriacirco

Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com

UP Scuola di circo via Mercantini 9, 12042 Bra (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 upscuoladicirco.com

Lombardia Allincirco via Crispi 53, 22100 Como Fabio Giangreco 339 6657570 allincirco.it Campacavallo via Gorlini, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.it

Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Marco Dellabianca 02 36525176 quattrox4.com

Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 scuolaarticircensiteatrali.com

Spazio Circo Bergamo c.so Roma 84/a, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it

Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it

Trentino Alto Adige Animativa via Cermes 2, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org

Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Sara Zanol 340 2395065 arteviva.bz.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine Irene Giacomello 340 6052371 circoallincirca.it

Veneto Barbamoccolo via Maestri del Lavoro 36, 30037 Scorzè (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it

Circo Volante via Scortegara 166, 30035 Mirano (VE) Laura Ugolini 340 8598292 circovolante.it

Ludica Circo Loc. Corbellar 7, 37020 Verona Stefania Garaccioni 347 9121866 ludicacirco.com

Liguria Circo Galleggiante via Castelfidardo 1, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 circogalleggiante.it

SiRCUS c/o Teatro Internaz. di Quartiere Pz.tta Cambiaso 1, 16123 Genova Barbara Vecchio 010 8600232 sarabanda-associazione.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 synergikaasd.com

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Marco Marinelli 346 0361362 arterego.org

ArtinCirco via della Repubblica 6, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Maila Sparapani 329 2347981 artincirco.it

Circolarmente via Zerbini 9, 43126 Parma Albert Horvath 338 3939743 circolarmente.it

Circo Sotto Sopra p.zza dei Colori 28/a, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 0178208 circosottosopra.com

Circus Atmosphere c/o palestra comunale via Boselli, 47923 Rimini Silvia Fonti 351 9409020 E circus.atmosphere

OfficinAcrobatica via Sebastiano Serlio 25/2 / via Stalingrado 12, 40128 Bologna Silvia Salvadori 333 2751155 officinacrobatica.com

TaDaM Circo via Allevi 13, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-S. Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesiteatrocirco.it

Badabam Str. della Tressa 5, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 badabam.it

Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Stefano Bertelli 340 0810499 circoliberatutti.it

Circo Libre via Sambre 32, 50061 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 circolibre.it En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Federica Piccardi 347 5398775 enpiste.it

K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza Passe-Passe via Sorripa 50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 passepasse.it

Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

Sottosopra via Pievani Landi 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 arezzosottosopra.it Zac! v.le Toselli 43 int.5, 53100 Siena Alessandro De Luca 351 7379418 zaccircus.it

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 E Circoinstabile Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto (TR) Soledad Prieto 389 4318892 LosFilonautas.com

Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60131 Ancona Caterina Del Giudice 388 7533247 ariadicirco.com

Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it

Visionaria via Gabrielli 5, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

Abruzzo Cirque Brutal via Stradonetto snc, 65128 Pescara Benedetta Cuzzi 351 6273546 E Cirque Brutal

Lazio Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it

Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E ScuolaCirco Circoraggio Circo Svago p.zza Aldo Moro 45, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 circosvago.it

Tribulè via IV Novembre 20, 01010 Vejano (VT) Valentina Tartaglia 329 7846355 E tribulecirco Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma-Casal Palocco Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro

Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Marco Massafra 333 4292637 circolaboratorionomade.com

Circolare via Brindisi 126, 72019 San Vito dei Normanni (BR) Anna Pinto 380 1274099 E CIRCOlareFestivaldelleArtiCircensi Cirknos via Vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 4100916 E Cirknos Tabarin via Prov. Gallipoli Alezio (P.co Angelica) 73052 Parabita (LE) Luca Andolfi 340 9640101 spaziotabarin.com

Un Clown per Amico / Circobotero Str. Modugno Carbonara 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Upendi via Bologna 15, 70024 Gravina in Puglia (BA) Mario Iacovelli 080 9266780 upendi.it

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it

Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org

Spazio Kiklos via Esopo 20, 90011 Bagheria (PA) Mario Barnaba 328 1668183 E spaziokikloscoworkingart

Sardegna Teatro Circo Maccus via dei Gerani s.n. 09044 Quartucciu (CA) Virginia Viviano 347 9650413 teatrocircomaccus.com

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