Juggling Magazine, #90 - march 2021

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CIRCOSOSPESO NUMERO90 MARZO2O21

JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI

issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo. Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00



bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXIV, n. 90, marzo 2021 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h jugglingmagazine.it h progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Redazione Valentina Barone Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 15 marzo 2021 In copertina Cie Libertivore in “Ether”, BIAC 2021, ph Gael Delaite

Con il sostegno di

Ecco arrivato il 2021, con il carico di aspettative e speranze che vi abbiamo tutti riposto. In attesa che un cambio di passo si manifesti, l’intero settore dello spettacolo dal vivo in Italia, sempre anchilosato da chiusure e restrizioni, reagisce… e progetta, crea, studia, inventa, stringe le fila, recrimina, mentre i cugini d’oltralpe sono già passati ad occupare i teatri. Nelle pagine di questo numero diamo allora voce agli eventi, in Italia e all’estero, che hanno trovato il coraggio e il format giusto per non saltare il turno. Spazio quindi anche agli artisti, che non rinunciano alla loro vocazione di sognare e creare. Aprono e chiudono la carrellata due giovani donne di talento, a testimonianza di un valore e di una risorsa di genere sempre più preziosa nella scena contemporanea circense.

Cie XY - Théat̂ re du Nord, Lille (FR) 12 marzo 2021

EDITORIALE

Ma questo tempo dispari della pandemia ha aperto per gli artisti anche altri orizzonti. Nella loro testa, nelle loro mani, scorre sempre il desiderio, quasi l’urgenza, di esprimersi, di plasmare. Scopriamo così che in tanti hanno dato spazio, con dedizione, alle passioni che insieme al circo hanno nutrito e accompagnato la loro vita. “Officine Artistiche in Ripresa” è una delle iniziative nate da questo fermento che, insieme ad altre testimonianze, riportiamo in questo numero. Scrivere di circo. Tante nuove pubblicazioni e iniziative interessanti, ulteriore frutto di questo tempo sospeso. Dopo aver annunciato YANA nel numero scorso, presentiamo qui Tadaa, nuovo quadrimestrale tedesco. Sul prossimo numero conosceremo Cirkus Syd, dalla Svezia. Insieme a tutti loro, confluiti in INCAm, abbiamo moltiplicato gli incontri con i membri del network per uscire da questo momento con un

progetto collaborativo internazionale. È invece Raffaele De Ritis ad accompagnarci su JM alla scoperta delle “discipline estinte”, mentre sul blog che cura per il progetto Quinta Parete intensifica i suoi scritti, ora a cadenza mensile. Una serie di trasformazioni attraverseranno anche JM nel 2021. Cominciamo coi tanti contenuti video che, a partire da questo numero, introdurremo nelle pagine di JM, ricorrendo ai goffi, ma intramontabili QR code. Nel frattempo, per rivederci con “ParteciPassione”, vi aspettiamo online alla V edizione della conferenza Altra Risorsa 2021 (9/11 aprile), a cura di AltroCirco. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


Lac Cygnes ph Albanne photographe

di Valentina Barone

Parallele26 ph Philippe Cibille

Tra gli appuntamenti imprescindibili che scandiscono la stagione degli eventi internazionali dedicati al circo contemporaneo in Europa, la Biennale Internationale des Arts du Cirque di Marsiglia - a cura di Archaos, Pôle National des Arts du Cirque in programma ogni due anni nel mese di gennaio e febbraio, rappresenta un passaggio obbligato per tutti gli artisti e professionisti del mondo della cultura. In Francia le disposizioni di governo del 7 gennaio 2021 hanno fortemente influenzato il programma di eventi dal vivo, costringendo la BIAC a trasformarsi più volte durante questi ultimi mesi per tutelare gli spettatori durante l’emergenza

professionali in presenza, sacrificando così l’incontro con il grande pubblico. È così che una delle mission portanti dell’evento - essere una Biennale dedicata alla creazione - ha potuto essere preservata. Quasi la metà degli spettacoli inizialmente programmati erano prime mondiali, ma del disegno originale dell’evento un mese intero di spettacoli - sono rimaste solo venti prime assolute. Per un evento complesso come la BIAC sono numeri impressionanti. Come già è accaduto l’anno scorso per Circa ad Auch, la situazione sanitaria attuale ha imposto internazionalmente di ridimensionare i viaggi, compromettendo con incertezza crescente la partecipazione italiana in presenza all’evento francese. BIAC non ha scelto di aprire alla dimensione online tutte le rappresentazioni in programma, ma la direzione ha comunque reso pubblico il filmato integrale della replica del 5 febbraio dello spettacolo Parallel 26 in programma al Théatre La Criée di Marsiglia, riuscendo nell’intento comunicativo di unire al tema della creazione un messaggio importante. Parallel 26 è una creazione nata dall’incontro con la compagnia di circo Archaos e la compagnia di danza Cie Sylvie Guillermin. L’operazione artistica è interessante perché la creazione è stata ideata nel 2006, ma attraverso il suo recupero dal repertorio si confronta con l’attualità di oggi. La messa in scena 2021 per la BIAC ha coinvolto i giovani artisti dell’ultimo anno della scuola di circo professionale francese Piste d’Azur e dell’accademia di danza Rosella Hightower. In una gabbia aperta composta da 26 pali di metallo, Parallel 26 mette in scena un gioioso balletto verticale tra artisti circensi e ballerini. Ispirato da Cette aveuglante absence de lumière di Tahar Ben Jelloun e

sanitaria. Il festival così come era stato pensato dall’equipe di Archaos non avrebbe potuto avere luogo; la direzione ha deciso di mantenere in programma un ristretto numero di spettacoli e di incontri

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Surveiller et Punir di Michel Foucault, la performance fa eco agli istinti primari dell’uomo, alla nostra condizione di esseri umani e al nostro bisogno irresistibile di libertà. Quale spettacolo poteva rappresentare meglio BIAC 2021? Attraverso il fitto calendario di conferenze e tavole rotonde accessibili online abbiamo potuto prendere parte ad alcuni degli interventi in programma, una selezione di appuntamenti fortemente dedicati all’esplorazione di temi specifici che però interessano il variegato sistema del circo contemporaneo europeo e ne fortificano le relazioni. Per una gestione eco-responsabile e un’economia circolare nel circo della creazione ha esplorato il difficile e spinoso tema della sostenibilità economica di

Avis idon ph marlene braka

21 GENNAIO 21 FEBBRAIO MARSIGLIA FRANCIA biennale-cirque.com

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UNA RICERCA SUL PROCESSO DI CREAZIONE DI CLARA STORTI di Gaia Vimercati

Gaia Vimercati e Clara Storti ph Alessandro Villa

A CACCIA DI SCRITTURE NEL CIRCO: LO SKETCH

MULE ph Heleene Alline

Ho deciso di partecipare alla BIAC 2021 come indipendent researcher, perché ritengo che nel circo contemporaneo italiano di oggi sia urgente il confronto con altri linguaggi della scena e che per farlo sia necessario acquisire degli strumenti teorici che lo portino a dialogare con altre arti performative, in particolare il teatro. Vorrei continuare le mie ricerche affinché il teatro italiano riconosca come tale anche ciò che è “altro da sé”, come il circo contemporaneo, che però in altri paesi europei - come nel caso della Francia - si configura nello spettro delle sue parti come esponente di una corporeità più marcata in scena. La ricerca che ho presentato è stata ospite all’interno di una conferenza organizzata da ICiMa - Claire d’Innovation Cirque et Marionnette - dispositivo di ricerca gestito da CNAC e dall’Institut International de la Marionette, che ogni due anni cura una pubblicazione specifica. Una tappa di questa ricerca era orientata alle pratiche di scrittura nel circo contemporaneo, motivate dalla domanda: quali forme di scrittura adoperano gli artisti e quale impatto hanno sulla loro rappresentatività? Quando il circo contemporaneo ha fatto un passaggio significirco contemporaneo, rendendo evidente cativo - da mero intrattenimento ad arte di come solo dopo cinquant’anni di vita creazione - il salto verso una nuova autorità è anche il genere “contemporaneo” in Franstato possibile attraverso la scrittura. Ecco cia abbia ormai una sua tradizione e rapperché la conferenza si proponeva di raccopresenti una chiara referenza per la creagliere più informazioni possibili a riguardo. zione artistica del futuro. Non essendo io un’artista - ma comportandoLe alleanze che dalla Francia connettono mi da ricercatrice - ho voluto confrontaril circo ai paesi baltici si esprimono nelle mi con Clara Storti, con la quale già coordinate del nuovo progetto europeo avevo instaurato una collaborazione. AtCircus Link, presentato online e guidato da un progetto artistico e le sue problematitraverso diverse interviste sono sorte Archaos e BIAC - insieme ai partner di proche ecologiche. Con la tavola rotonda La molte considerazioni rilevanti rispetto getto Baltic Nordic Circus Network (Cirkus voce femminile nel circo: le donne hanno alla sua pratica di scrittura, anche legate Syd), Teatro de Didascalia (PT), Letni una scrittura propria? sono stati messi a a momenti non verbali in scena. RivolLetna (CZ) e Dynamo (DK). Con il sostegno confronto percorsi artistici e punti di vista gendo l’attenzione al suo caso specifico, dell’Unione Europea saranno coinvolti di donne che hanno parlato al pubblico del Clara a sua volta si è sentita stimolata nello sviluppo di una piattaforma digitale loro processo creativo nel circo, dietro le dalla mia ricerca, spingendosi più in proper sostenere la creatività artistica cirquinte e dentro e in scena. L’incontro Il refondità durante il processo di creazione. cense e stimolare nuovi percorsi di inconpertorio del circo, ha esplorato il tema del Ritengo che la rappresentazione della tro con il pubblico. passato dal nuovo circo alle tendenze del donna sia un tema caldo per le arti sceniAll’interno degli incontri è stato anche che e che con la sua manifestazione il presentato Perform Europe, altro imporcirco contemporaneo possa contribuire a tante snodo europeo per la viabilità artistimolare una riflessione su questo tema. Allo stesstica del circo nel sistema di circuitazione so tempo, la riflessione sulla scrittura del circo conmultidisciplinare con la partecipazione dei temporaneo in Italia può dare il suo contributo dal network Circostrada, IETM - International network for punto di vista autorale. Spero che tutto il sistema contemporary performing arts, European Festivals Asitaliano - a tutti i suoi livelli - possa dare progressisociation (EFA), EDN - European Dancehouse Network e vamente più spazio e nutrimento ad un pensiero teoIDEA Consult. retico culturale sul circo contemporaneo e poter In questa edizione atipica della BIAC, anche l’Italia è stata crescere anche in questo senso. ospite in dialogo teorico-artistico con il resto dell’Europa. Ne parliamo in dettaglio per poter ispirare e accelerare la crescita professionale del settore nel nostro paese, e per incentivare anche qui la partecipazione sempre più attiva delle compagnie e di tutte le figure professionali che le accompagnano nel sistema di relazioni e dialogo internazionale.

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Collectif Protocole ph Yu-Lun Chiang

COLLECTIF PROTOCOLE PÉRIPLE 2021

periple2021.com

di Valentina Barone in conversazione con Pietro Selva Bonino Il 2021 porta in regalo le traiettoie geografiche imprevedibili di Périple 2021, la nuova creazione di Collectif Protocole che esplora il mondo attraverso la giocoleria con una performance itinerante a staffetta di sei mesi, 24 ore su 24, totalizzante e molto impegnativa. Périple 2021 racconterà lo stato attuale della Francia in questo 2021 attraverso 23 viaggi per 24 cerimonie progettate nel corso degli ultimi due anni da tutta l’equipe. La struttura racchiude un percorso composto fatto da performance e tappe intermedie; viaggi a piedi, in automobile, di corsa, in barca, di villaggio in villaggio, senza sosta, compiendo un tempo lungo di immersione nella poesia dei territori più remoti, alla scoperta di incontri e situazioni imprevedibili. “Errances” in italiano “vagabondaggi”, comunica bene il senso di vagare per coinvolgersi con un tragitto non predeterminato. I tragitti di Périple 2021 hanno come protagonisti un giocoliere professionista, tre clave e un ospite di volta in volta diverso. La formula, invece, è sempre la stessa: giocoliere e ospite compiono insieme un viaggio lungo una settimana, arrivano a destinazione e raccontano il loro viaggio con una performance estemporanea. Durante la settimana verranno effettuate inoltre delle tappe intermedie sotto forma di piccole performance informali, concerti unplugged dall’atmosfera intima e raccolta, una visita all’asilo nido o alla casa di riposo, insomma saranno un’occasione di incontro e scam-

bio con la comunità locale. Una volta giunti a destinazione, l’equipe di Collectif Protocole li accoglie nel luogo prestabilito e si riappropria delle clave che, dopo essere state purificate, vengono passate al giocoliere successivo. Le tre clave sono l’elemento centrale del progetto, porteranno in superficie tutti i segni dei mesi di viaggio e impresse la memoria di ogni spettacolo. Ogni performance di fine percorso è una cerimonia dal sapore di volta in volta rituale, marziale e popolare. L’equipe è formata da sei giocolieri, un musicista, un tecnico, un responsabile multimediale e una coordinatrice. La cerimonia di partenza - Le Grand Dé-

part - è fissata per il 13 marzo 2021 a Cherbourg (FR), presso La Brèche e prevede una ritualità a sé. Le tre clave protagoniste di tutto Périple 2021 saranno costruite in diretta e porteranno al loro interno un messaggio preciso. Nella prima è racchiusa una nota di incoraggiamento dell’esploratore Mike Horn. La seconda raccoglie un vademecum per il buon utilizzo dello spazio pubblico, mentre la terza ospita una poesia. Per l’occasione sarà

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anche incisa una placca commemorativa di fronte all’ingresso de La Brèche. La traiettoria di Périple 2021 terminerà il 21 agosto ad Aurillac (FR). La cerimonia finale prevede il lancio delle tre clave nella stratosfera con un pallone sonda, la loro ricerca quando ricadranno a terra e il loro seppellimento all’interno di un blocco di cemento. Il giocoliere protagonista scrive, racconta, prova e condivide la sua storia di viaggio con tutte le persone che incontra lungo il tragitto, o con quelle che ha deciso di coinvolgere per l’occasione. Durante tutto il percorso di Périple 2021, un grande testimone segue l’avventura in differita sul web all’indirizzo periple2021.com, dove i protagonisti dei viaggi pubblicano messaggi e immagini tramite una piattaforma interattiva aperta al pubblico, complementare allo svolgimento percorso. Sarà proprio quest’artista “onnisciente” - Chloe Dugit- Gros - a restituire a fine progetto la sua testimonianza, una scultura ispirata e nutrita da Périple 2021. E gli ospiti delle errance? Un pastore, un maratoneta, una militante degli anni ‘70, un light designer, un poeta, un writer, una documentarista, una danzatrice Fluxus in pensione, una cartografa…c’è di tutto, perché l’idea è di esplorare uno sguardo doppio, complementare, di creare una performance di giocoleria improvvisando sui ruoli che nascono in viaggio e spontaneamente si vengono a creare dall’incontro di due sguardi e mondi diversi.

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blucinQue ph Andrea Macchia

CIRCUMNAVIGANDO #VENTIMOVIMENTI

26/30 DICEMBRE 2020 - GENOVA sarabanda-associazione.it

Nell’anno del suo ventennale Circumnavigando si è trovato a festeggiare proprio nel bel mezzo di una pandemia che di festeggiamento non aveva nulla. Anche questa volta Sarabanda però ha deciso di lanciarsi, di perdersi, per riscoprirsi e reinventarsi, raccogliendo in pieno la sfida e confermando la manifestazione, senza abbandonare nulla di tutto quello che è nella sua essenza: le persone, la città con i suoi luoghi, gli artisti e i lavoratori dello spettacolo coinvolti. L’organizzazione ha accettato nuove modalità di lavoro imprevedibili, nuove frontiere e possibili cambi di direzione dietro l’angolo. Con il lock down è nata così un’edizione ibrida che ha permesso la partecipazione del pubblico in varie modalità, affiancando la dimensione online a quella live, lavorando per trasformare la difficoltà in “opportunità”. Circumnavigando ha cercato l’incontro con le persone, ripensando se stesso e le esibizioni in vista di una fruizione su più livelli: in presenza, sui social, in web radio e on-demand. Il festival nel rispetto delle normative non ha voluto rinunciare né all’internazionalità né allo spazio pubblico e, in 5 giorni ha ospitato 8 coraggiose compagnie che hanno deciso di raccogliere questa sfida insieme a noi: Margherita Mischitelli (IT), Sean Gandini per la Gandini Juggling (GB), Lena Willikens (DE), Emiliano Ferri/La voie Ferré (FR), Chiara Marchese/Collectif Porte 27 (FR), Compagnia Iéto (FR), blucinQue (IT), MY!Laika (FR). Tutti insieme coinvolti in un’avventura che li ha costretti a rivedere completamente il loro lavoro, la loro presenza, il loro punto di vista, la loro esibizione per momenti decisamente site-specific. Hanno riscritto o immaginato da zero le esibizioni, viaggiato, usato mascherine, e si sono messi in gioco ed esposti con il pubblico lassù in alto o laggiù nel web, dietro a una finestra o uno schermo. Per fare tutto questo ci vogliono sicuramente cuore e coraggio, e

My!Laika ph Boris Vecchio

di Barbara Vecchio quest’anno ne abbiamo visto molto, sia di uno che dell’altro. Sotto l’egida del #circodiquartiere (dal 2019) abbiamo portato il circo sotto le finestre delle persone. Insieme a Margherita Mischitelli ed Emiliano Ferri abbiamo proposto due spettacoli live totalmente riadattati per una visione a distanza: il primo nella bella corte di una casa di ringhiera, il civ.9 di Via Mascherona (con i calorosi condomini che ci hanno assistito, sfamato, e sono andati anche in scena), e il secondo nella suggestiva Piazza Coccagna. Entrambi rigorosamente anche in diretta streaming. Laddove la presenza degli artisti non era possibile, abbiamo prodotto video e intavolato dialoghi a distanza. Chiara Marchese ha realizzato delle riprese ad hoc, poi lavorate e montate in un docu-video sullo spettacolo “Mavara”, alla cui messa “in onda” è seguito un incontro con gli studenti del Liceo Gobetti per “Circostanze”. Dopo aver visto lo spettacolo integrale, una cinquantina di ragazzi hanno lavorato nei mesi precedenti con approfondimenti e studi, alla ricerca di moti e agganci tra danza, circo, teatro e performance, impegnandoli oggi nella restituzione “in danza” del percorso. Altro incontro ha visto impegnata la nuova rete “SinapSirc”, costituita da scuole e realtà di circo contemporaneo di Liguria e Piemonte. In questa multi forma abbiamo incontrato anche Sean Gandini e, affascinati dalla sua personalità e dai suoi racconti, abbiamo rilanciato lo spettacolo “Smashed” al 2021. Abbiamo poi conversato con gli Iéto che, invece di lavorare ad un site-specific sul palco della Sala Modena, ci hanno presentato da remoto il video integrale di “Pour Être”. Con Lena Willikens, DJ tedesca in collegamento da Berlino, non abbiamo solo conversato ma anche fatto musica, mentre illustrava il suo progetto tra performance e musica elettronica, sperimentando così la Web Radio e la collaJUGGLINGMAGAZINE.IT

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borazione con Electropark Festival. Sulla piattaforma Niceplatform e on-demand lo spettacolo dei blucinQue, che in appena due giorni di lavoro sul posto ha presentato “La vertigine di Giulietta – Distance Mode” a Palazzo Ducale, in un dialogo artistico con il maestoso e complesso contesto che li ha accolti. L’edizione si è conclusa con la “carta bianca” concessa alla compagnia My!Laika che, in meno di 16 ore, hanno ideato e realizzato una videoperformance dal titolo “The Buonarroti complex” all’interno della mostra “Michelangelo. Divino artista”. Un’esposizione celata al pubblico, qui restituita in video grazie alla mediazione artistica, in un dialogo postumo ma di spiccata ricercatezza performativa, visiva e concettuale, con uno degli artisti più significativi del Rinascimento. Le modalità scelte ci hanno posto nella PROGETTOQUINTAPARETE.IT


ph Barbara Vecchio

condizione di ragionare sulle mille possibilità del linguaggio artistico e di quello virtuale sul Web. Abbiamo usato diversi canali di emissione (3 pagine FB, 2 canali YT, più le pagine dei partner in alternanza) e, in accordo con gli artisti, proposto gli spettacoli “on air” una sola volta con una replica “secca”. In una tale parcellizzazione della “trasmissione” ci siamo trovati davanti al magma gestionale delle frequentazioni, di reperimento dati tra diversi canali, oltre alla gestione di nuovi problemi tecnici. L’intera copertura del Festival ha toccato circa 150mila persone, con visualizzazioni e interazioni intorno alle 12mila, grazie anche ai preziosissimi partner “Goodmorning Genova” e “ToscaHub”. La varietà degli spettacoli e la diffusione, temi affatto secondari, hanno evidenziato le diversità che ci possono essere tra un esito artistico e l’altro, da quello di taglio più popolare concepito per il coinvolgimento di un territorio più prossimo, a quello più ricercato, studiato in funzione di una fruizione più strutturata su diversi registri (drammaturgici, performativi, di fotografia). La sfida raccolta, che ancora prosegue, ci ha visti impegnati in un nuovo approccio, riflettendo su come la drammaturgia o le scelte artistiche si debbano oggi confrontare con il mondo del video, su come i due aspetti debbano entrare in dialogo non per essere uno al servizio dell’altro, e come invece da questa unione nasca una terza visione in una fusione di saperi e competenze. La logica del video porta le sue prospettive, plasma l’intento andando a toccare obiettivi ed impatti di un evento che si rivolge a pubblici diversificati. Modulare le proposte perché abbiano un senso specifico, ben direzionato, e facilmente comprensibile farà sempre più parte di un progetto culturale più consapevole che presuppone progettazioni composite e che coinvolge organizzatori, artisti, pubblico, partner. Ecco come i festeggiamenti dei nostri 20 anni di Festival hanno trovato forse il compimento più alto, quello di vivere l’emozione del lanciarsi nel vuoto con un elastico, per capire poi che lo faresti un’altra volta, sempre meglio. Circumnavigando con un po’ di esperienza in più proseguirà nel suo tracciato di multidisciplinarità e multi direzionalità con idee e progetti che attingeranno proprio da questa edizione, che possiamo considerare un nuovo punto di partenza.

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illustrazione di Kamilla Andersson

SUBCASE CYBER

NORDIC AND BALTIC CONTEMPORARY CIRCUS MEETING

15/21 FEBBRAIO, ONLINE subcase.se

di Valentina Barone Non è un evento destinato al grande pubblico, ma agli operatori professionali di un settore specifico, quello del circo contemporaneo, che in Svezia si pone al centro di una visione multidisciplinare da incoraggiare, sostenere e riversare nella società con eventi specifici come CircusMania, altro festival annullato di recente e complementare a Subcase per la sua capillare diffusione di eventi nella dimensione urbana di Stoccolma.

Con un occhio al passato e uno al futuro, in questo momento di grande incertezza e mancanza di connessione dal vivo, Subcase ha trasformato la sua edizione 2021 in un sito web interattivo rimasto online fino alla fine di marzo. Inizialmente l’evento si prospettava dal vivo e prevedeva 20 presentazioni di spettacolo in forma pitch per richieste di sostegno e sviluppo alle creazioni. Quando è apparso evidente che l’edizione corrente

Dziugas Kunsmanas & Adrian Carlo Bibiano ph Darius Putinas

Gli spettacoli e gli incontri professionali di matrice nordica appaiono così ammirevoli nella loro efficienza - con quel senso di democratica inclusione che si prende cura della dimensione sperimentale dell’arte - che è difficile placare un senso di entusiasmo misto a inadeguatezza quando si pensa all’abituale attitudine del nostro paese verso queste buone pratiche. In questo distopico scenario e da questi ostacoli concreti prende forma la mia presenza virtuale tra i partecipanti a Subcase Cyber, l’edizione online dell’evento-vetrina dedicato alla creatività nel circo attuale dei paesi nordici e baltici. Subcase nasce nel 2009 ed è alla sua undicesima edizione, organizzata in collaborazione con i partner Performing Arts Hub Norway, CircusInfo Finland, Lithuanian Dance Information Centre, FutureBlackspace, Stockholm University of the Arts e Manegen.

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Right Way Down ph Olof Grind

sson, in cui, attraverso lo scroll verticale del proprio computer, si esplorano una dopo l’altra tutte le sezioni dell’evento online. L’esperienza è svedese nella forma e nella sostanza, suggerisce di seguire il proprio ritmo di esplorazione,

Race Horse Company ph Christoffer Collina

sarebbe stata online, Subcase Cyber ha aperto la possibilità di partecipare anche ad altri progetti del network, segnalando al suo interno ben 58 compagnie. Subcase Cyber presenta 20 pitch video di sei minuti ciascuno - dei progetti nordici e baltici prodotti appositamente dagli artisti per questa occasione. Disponibili fino all’oscuramento del sito avvenuto a fine marzo, i video sono stati selezionati tramite un bando aperto e valutati da un comitato composto da 6 rappresentanti dei paesi del network. Alcune attività presenti sul sito sono disponibili per tutto il tempo della sua presenza online, altri hanno avuto luogo in momenti definiti nei cinque giorni di programmazione sotto forma di incontri digitali. Con una password si accede ai contenuti e l’avventura cyber di Subcase inizia in una foresta animata fantastica, surreale e variopinta, un habitat – questa è la definizione più adatta - creato dai disegni animati dell’illustratrice svedese Kamilla Ander-

l’utente è il messaggio di questa operazione in cui l’auto-organizzazione è incoraggiata a favore dell’incontro negli ambienti informali online con discussioni tematiche diverse a orari prestabiliti. Tutti gli ambienti sono intimi, altamente partecipativi. Nei Falò, si parla per immaginare futuri - al plurale - insieme. Nelle Feedback Partnerships, si riflette sui progetti artistici. In The Huddle la sezione più geniale e sperimentale di Subcase, si discute sul tema dell’esclusione in collaborazione con il professore John-Paul Zaccarini e il team del suo progetto accademico FutureBlackSpace finanziato dalla Stockholm University of the Arts (SKH) composto da artisti, studiosi di studi di genere, intersezionalità, decolonizzazione, psicoanalisi e danza, professionisti nella pratica curatoriale, moda, cosmesi, psicoterapia e consulenza organizzativa. E come non cominciare la navigazione se non dal discorso di apertura della direttrice artistica Kiki Mukkonen, perfettamente a suo agio nel ruolo di una diversamente entusiasta Alice nel Paese delle Meraviglie? La cura per i dettagli e l’entusiasmo di questa operazione - in

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pieno stile Subtopia - incontra il grottesco e l’esilarante nell’animazione di benvenuto, in cui Kiki avanza sull’acqua di una spoglia palude e a bordo di un isolotto di m**** e con un serafico distacco accoglie i partecipanti, declamando in inglese: “Eccoci qui, sono tempi di m****. Di recente un’artista che conosco mi ha detto che nella lingua tahitiana non esiste la parola “arte” ma un’espressione simile più a: “sto facendo il meglio che posso”. Che cosa significa fare il meglio che possiamo in tempi di m****? Il nostro compito nel mondo dell’arte è di trasformare la m**** in rose, ma al momento non sappiamo quale tipo di rose nasceranno da tutto questo.” In questo periodo di crisi, rimanere connessi e sostenersi a vicenda è di immensa importanza, soprattutto attraverso le nostre funzioni di artisti, rappresentanti e organizzatori, a livello internazionale e locale. Subcase rappresenta una possibilità di riflessione viva e onesta, rivolta all’esplorazione di un’opportunità. Per ascoltarci a vicenda, educarci e nutrirci, riflettere insieme su come è costruito il settore e come cambiare le sue architetture. E siccome lo augurano a inizio esplorazione - e lo posso confermare - è stata una fertilizzante, nutriente e fruttuosa Subcase Cyber week.


CIRCUS IN THE CITY 27 NOVEMBRE 2020 / 5 MARZO 2021 - BRUXELLES espace.catastrophe.be di Espace Catastrophe

Il progetto Circus in the City, curato da Espace Catastrophe, si propone di far rivivere la città, offrendo ai passanti la possibilità di interrompere le loro passeggiate funzionali e titillare il loro spirito di abitanti della città con passi decisi. Gli artisti del circo sono presenti, furtivi, effimeri, fuori dal tempo e dallo scopo. Circus in the City cerca di ristabilire il rapporto artista-pubblico, di offrire agli abitanti la possibilità di vivere e condividere un momento singolare, di (ri)creare un embrione di questi legami perduti. Perché non fermarsi? Solo per un momento. Giusto il tempo di un occhiolino artistico.

Maikhail Leoni BDM ph Lisa Harchies

Scracth Dos ph Esla Goldstein Lula Gabai

Il circo in vetrina per sfidare i tempi bui? Dovevamo solo…pensarci. Il progetto Circus in the City a cura dell’equipe di Espace Catastrophe ha l’obiettivo di riportare la città di Bruxelles alla vita, offrendo ai passanti la possibilità di allentare la pressione di questi tempi. Alcuni momenti di scambi furtivi, effimeri, senza tempo e fuori dalle telecamere. Perché non fermarsi? Solo per un momento. Incrociate di nuovo lo sguardo dell’artista. Lasciatevi sorprendere...

Covid-19. Autunno 2020. Secondo periodo di contenimento belga. I luoghi della cultura sono chiusi al pubblico. I caffè, i ristoranti, e anche i parrucchieri. La città sta facendo la muffa. Non è più un luogo di incontri improbabili, un crogiolo di emozioni e sensazioni. Nel corso delle nostre passeggiate urbane, il caso, gli incontri e le sorprese sono scomparsi. Anche l’arte e la cultura. La città si allontana, ci sfugge, ci abbandona. Lo spettacolo dal vivo è confinato. Ma gli artisti continuano a lavorare, a cercare, a sognare, a scrivere, a creare. Nell’ombra, lontano dal pubblico, senza riguardi, senza scambi.

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Mary Christmas Anne ph Lisa Harchies

Mikail Karahan ph Lisa Harchie

Le performance artistiche fanno parte dello spettacolo. Non si tratta di offrire “spettacoli” o “numeri”, con un inizio, una metà e una fine. Gli interventi artistici sono da prendere “al volo”, nel momento presente e rimangono nel regno dello sguardo furtivo. Le interazioni artistapubblico sono incoraggiate, faccia a faccia, ma senza possibilità di contatto fisico, essendo la finestra [chiusa] sempre lì a ricordarcelo. Per il team di Espace Catastrophe, si tratta di raggiungere un altro pubblico e di creare occupazione artistica in un periodo di grande difficoltà per gli artisti.

La prima vetrina ad essere coinvolta - lo scorso 26 novembre - è stata quella del Café Maison du Peuple sul Parvis de Saint-Gilles, proprio quella del comune in cui si trova l’Espace Catastrophe e luogo storico dei primi festival proposti dal Centro di Creazione: “C’est du Jamais Vu” e “Pistes de lancement”, eventi che hanno preceduto la creazione del festival internazionale a cadenza biennale UP!. Altre vetrine - in altri comuni di Bruxelles hanno detto sì da allora. In totale, sette dei bar più emblematici di Bruxelles hanno aderito all’operazione lanciata dall’Espace Catastrophe.

La programmazione non viene mai comunicata in anticipo, non vogliamo creare aspettative o raduni di persone già informate, ma piuttosto preservare l’effetto sorpresa stando il più vicino possibile al pubblico dei distretti coinvolti. L’operazione Circus in the City si è svolta per 14 settimane, dal 27 novembre al 5 marzo 2021, in 7 bar di Bruxelles. In totale sono stati messi in scena 71 spettacoli, equivalenti a 142 ore di programmazione, coinvolgendo 21 compagnie e all’incirca 30 artisti.

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COLMARE AERIAL CAMP 25/30 AGOSTO 2020, PORTONOVO (AN) ariadicirco.com

di Caterina Del Giudice

ph Francesco Marini

La scorsa estate ad Ancona si è svolta la prima edizione di “Colmare Aerial Camp” un meeting di acrobati e artisti circensi provenienti da tutto il mondo. Argentina, Cile, Inghilterra, Germania, Perù e tanti italiani hanno partecipato all’evento organizzato da Aria di Circo. Sarà perchè la sua ideazione è nata durante il lock-down, in un momento in cui la voglia di riunirsi ed allenarsi in compagnia era tanta, così come era tanta la voglia di “colmare” quel vuoto che il lockdown ha portato nelle nostre vite, ma Aria di Circo ha centrato in pieno il suo obiettivo ed ha vinto una bella sfida: quella di pianificare un incontro di diverse persone in un momento in cui già la parola stessa era un tabù! Il Colmare Aerial Camp è stato così una full immersion di arte e tecnica sulle discipline aeree ma anche sul verticalismo e la giocoleria, caratterizzata da diversi aspetti: la professionalità degli organizzatori, il livello degli artisti presenti di cui tutti hanno potuto beneficiare, la messa in sicurezza dello spazio con materassi e strutture certificate grazie alla stretta collaborazione con Airon Strutture ed infine il luogo: la splendida baia di Portonovo! Così tra un trick e l’altro è stato possibile anche rilassarsi in riva al mare. Dopo un’intensa settimana, il Colmare si è concluso con uno show che ha fatto brillare gli occhi non solo al pubblico presente ma anche agli artisti che hanno avuto finalmente l’opportunità di potersi esibire dopo tanti mesi.

Oltre ai workshop di qualità proposti, Aria di Circo ha ritenuto importante, in fase di realizzazione, che i partecipanti potessero davvero sfruttare questa occasione anche per conoscersi aldilà dell’allenamento, stringere rapporti, parlare e confrontarsi sulla propria realtà circense e fare rete. Per questo Aria di Circo ha previsto attività collettive e di condivisione quotidiana, con una lezione di yoga tutti insieme in riva al mare al risveglio, riunirsi a pranzo e a cena, organizzare attività come Acro Ninja Warrior ovvero un gioco in cui i partecipanti si sono ritrovati a fare il tifo gli uni per gli altri. Creare quindi da subito le circostanze per rompere il ghiaccio e sentirsi coinvolti. Questo evento è stato e sarà nelle prossime edizioni un’incredibile opportunità per continuare a riunire persone provenienti da tutto il mondo e per creare un punto d’incontro e di scambio tra i tanti appassionati del circo. L’acrobatica aerea è una disciplina che sta crescendo molto in Italia e Aria di Circo si JUGGLINGMAGAZINE.IT

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impegna dal 2016 a far sì che l’apprendimento di queste tecniche sia alla portata di tutti, organizzando costantemente una formazione continua che non sia finalizzata solo al weekend di workshop, ma che offra un percorso più ampio e interdisciplinare, con l’obiettivo di avere un apprendimento completo e duraturo nel tempo. Chi ha partecipato alla prima edizione di Colmare ha dimostrato entusiasmo e confermato che è stato un evento all’avanguardia. Aria di Circo ha fatto tesoro dei suggerimenti ricevuti e come sempre si impegnerà a migliorarlo ed arricchirlo nelle prossime edizioni: l’obiettivo è di ampliare l’offerta e far sì che il meeting sia quindi un momento di formazione, dove imparare e colmarsi di esperienze umane, ma che riservi anche uno spazio dedicato alla creazione, aperto a coloro che desiderano proporre i propri spettacoli o work in progress così da poter avere un confronto con altri professionisti ed avere uno stimolo anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Quello però che ha reso davvero unico il Colmare Aerial Camp ce lo dicono i feedback a fine meeting: l’empatia tra i partecipanti e l’atmosfera di condivisione a qualsiasi livello. Infatti tra i presenti della scorsa edizione c’erano anche acrobati professionisti come Rebecca Renninson, Nicolas Stocco, Will Davis, Caterina Del Giudice, Alejandro Peña, Federica Pennetta, Aaron Marshall che però, oltre a tenere i propri workshop, si sono mescolati naturalmente nel gruppo senza distinzione di ruoli. Anche questo ha contribuito a far vivere a tutti in maniera serena e rilassata un’incredibile esperienza all’insegna del circo! Curiosi di conoscere le date della prossima edizione? Seguite gli aggiornamenti sui social di Aria di Circo e Colmare Aerial Camp!

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TADAH ARTIST HABITAT tadah.eu

di Claudia Franco Quante storie d’amore sono nate durante una convention di circo… ma ce n’è una davvero speciale che vorrei raccontarvi e che ha portato alla creazione di uno splendido progetto artistico. Nella lontana EJC del 2012 Till, abile giocoliere tedesco, viene incantato dal fascino di Deniz, ballerina di flamenco turca. Entrambi avevano vissuto per anni in grandi città, formandosi come artisti e lavorando come performer, ma sentivano la necessità di connettersi con la natura in un luogo che gli permettesse di continuare a danzare e lanciare oggetti per aria. Nemmeno un anno era trascorso dal loro incontro quando si ritrovarono nella grande casa della famiglia di Deniz, un luogo immerso nel verde delle colline al sud della Turchia in cui erano cresciute tre generazioni di artisti: il bisnonno pittore era sopravvissuto alla seconda guerra grazie al suo mestiere, ed il nonno era un maestro scultore. Il sogno del nonno era che la casa fosse grande abbastanza da ricevere amici ed accogliere artisti, e allo stesso tempo un luogo che potesse ospitare varie specie animali, con una piscina dove abbeverarsi e tanti alberi intorno. Destino vuole che la giovane coppia si rispecchi in quel sogno e decida dar vita in quello stesso luogo al loro progetto: nasce “Tadah”, Till and Deniz artist habitat.

pavimento in legno e punti di ancoraggio per discipline aeree. La cosa offre molti spazi comuni, tra cui una grande cucina equipaggiata e un’amplia sala; ci sono poi le stanze private e due dormitori con rispettivi bagni e docce, otre a cinque bungalow in legno di recente costruzione. Lo spazio esterno è una giungla di alberi e piante rampicanti ed il clima mite permette la coltivazione di varie piante ed alberi da frutto tra cui arance, limoni e deliziosi avocado. Ogni costruzione ed istallazione si fonde in maniera armonica e originale con la natura circostante, così come la piscina, la sauna, l’atelier e gli orti.

COS’È TADAH?

COME FUNZIONA?

Un luogo in cui condividere esperienze, allenarsi e creare: Tadah é un vero e proprio habitat per artisti. Tra la natura rigogliosa trova spazio uno splendido studio fatto di specchi e vetrate, attrezzato per l’allenamento di varie discipline artistiche, con

Tadah organizza periodicamente dei workshop che spaziano dalla danza al circo: ha ospitato negli anni stage di verticali, acrobatica aerea, giocoleria e hula hoop, così come corsi di flamenco e di danza sufi, ma anche ritiri di yoga e meditazione. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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Oltre ad avere accesso alle strutture e alla connessione wi-fi, gli ospiti vengono deliziati da menú vegetariani e vegani composti da pietanze turche e non solo, cucinate con amore con prodotti locali ed in gran parte autoprodotti. Vengono inoltre accolti artisti e compagnie in residenza, che trovano qui il contesto ideale per immergersi completamente nella creazione e nella ricerca artistica. Allo stesso modo è benvenuto chi semplicemente senta il bisogno di staccare dalla sua routine per rifugiarsi in un ambiente naturale dove ritrovare sé stessa/o e praticando uno stile di vita sano. Altro modo di far parte della famiglia di Tadah è quello di aderire al programma di volontariato, mettendo a disposizione alcune ore della giornata per aiutare in svariate mansioni, in cambio di vitto, alloggio ed accesso ai luoghi di allenamento.

PERCHE È SPECIALE? Succede spesso che si arriva a Tadah per passarci una settimana e si finisce per rimanerci un mese o anche più. Chi ci è passato può testimoniare come qui il tempo si dilati, permettendo di riscoprire te stessa/o e creare spazio per i sogni, le realtà e gli obbiettivi della tua vita. Non si è mai soli a Tadah: conoscerai Till, Denize e i loro adorabili gemellini, incontrerai altri volontari e artisti provenienti da diverse parti del mondo. Con loro potrai allenarti e scambiare tecniche e conoscenza artistiche, punti di vista sulla vita, come in una sorta di convention continua! Potrai imparare nuove ricette in cucina, a riconoscere le piante e a lavorare la terra, a costruire oggetti in legno, o anche solo concederti del tempo per prenderti cura di te stessa/o lontano da altre distrazioni. PROGETTOQUINTAPARETE.IT



CHIARA MARCHESE CIRQUE ET MARIONNETTES

chiaramarchese.com

A seguito di questa decisione, sono stata invitata dall’Istituto Nazionale di Marionette di Charleville Méziéres a realizzare una residenza di ricerca. Qualcuno in Francia aveva capito a cosa fossi interessata e mi dava la possibilità di consultare archivi, scoprire fonti, approfondire lo studio di quello che volevo imparare a realizzare. Ho avuto l’opportunità di viaggiare attraverso le materie, di formarmi e di trovare ispirazione in libri, documenti e filmati di repertorio; da moltissimi artisti che prima di me avevano a che fare con il corpo, le marionette e gli oggetti. La persona che mi ha dato “il colpo di grazia” artistico, però, è stata la marionettista tedesca Ilka Schönbein - Theater Meschugge, con la sua tecnica particolare di marionetta a contatto con il corpo. Con lei la fron-

ph Jordi Arque

Nasco come artista plastica prima che circense. Mi sono formata in Italia, prima in Sicilia - dove sono nata e ho studiato arti decorative e scenografia - e poi a Grugliasco, alla Scuola di Cirko Vertigo, in cui ho imparato a praticare la tecnica dell’equilibrio su filo molle e ho creato il mio primo solo di clown, La filoruota suona. È grazie a questo numero che sono riuscita a entrare in Francia alla CNAC, dove ho attraversato una rivoluzione artistica non solo perché ho migliorato la tecnica di circo, ma perché studiare lì è stato soprattutto essere messa nella condizione di conoscere un patrimonio artistico e umano particolare. Ho visto spettacoli che mi hanno nutrita e ispirata. Ho incontrato un gruppo di studentesse dell’ESNAM – École Nationale Supérieure des Arts de la Marionette de Charleville Méziéres - e questo incontro ha suscitato in me una grande curiosità per le marionette. Vedevo in questo mondo la possibilità di riallacciarmi alla mia pratica manuale del disegno. Ho deciso di correre il rischio e di portare il mondo delle marionette a contatto con il circo creando il mio numero di sortie alla CNAC - Solo a due - usando una testa costruita per l’occasione, ispirata dal lavoro della Compagnie Mossoux-Bonté.

ph Vasil Tasevski

di Chiara Marchese

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tiera tra movimento, danza, coreografia ed espressione corporea non esiste più, emerge un disegno di insieme - espressivo e pittorico - tra colori, maschere e trucco; il suo approccio materico sfiora l’Art brut. Mavara, la mia prima vera creazione, è stata molto influenzata da Ilka Schönbein. È seguendo questo imprinting che poi ho capito d voler parlare della donna nella sua complessità, della donna nel tempo, in particolare della donna in Sicilia, con il suo bisogno di togliersi dei pesi, delle responsabilità. Con Mavara ho viaggiato molto, portando lo spettacolo dentro e fuori dall’Europa. Poi ho vissuto alcune avventure psichiche e mi sono fermata per più di un anno. Quando mi sono ripresa, ho iniziato a lavorare a Le Poids de l’âme - tout est provisoire. È uno spettacolo che parla di me, ma anche di tutti, della nostra illusione di stabilità fisica, materiale, psichico, mentale. In scena, gioco con gli oggetti di ogni giorno, i blister delle medicine, le pastiglie, gli scontrini. Interpreto la sconfitta dell’artista, ma in realtà soprattutto la sconfitta della persona. Lo spettacolo è nella selezione di CircusNext e mi ha permesso di definire meglio la mia traiettoria artistica, soprattutto attraverso l’accompagnamento di Collectif Porte 27, che conosco dai tempi della CNAC e che negli anni si è rivelata essere una compagnia dall’incredibile supporto artistico, professionale e umano. L’equipe è in continuo divenire - il nucleo di base è di tre persone - ma i miei insostituibili compagni di viaggi per Le Poids de l’âme - tout est provisoire sono Alberto Giorni, Alexis Auffray, Francesca Lattuada e Marion Collé. Quest’anno avrò anche il grande piacere di poter lavorare con professionisti esterni come Bernard Revel, uno dei più incredibili disegnatori luci che io abbia mai visto all’opera. La prima dello spettacolo - per il momento è fissata a novembre in Francia per La Nuit du Cirque 2021. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


EDO CIRQUE IN 3847 CARATTERI 3 2 1

ph Noemi Devaux

E EDOCirque

di EDO Cirque

Adesso, un finale poetico: “Noi pratichiamo il circo con fragilità e celebriamo la nostra mancanza di forza tutti i giorni, L’orso circense è entusiasta, non coraggioso. Abbiamo bisogno di supporto morale e psicologico per i tempi a venire. Di tenerezza per i saltimbanchi. E anche se gli orsi acrobati ci lasciano perplessi e, onestamente, non sappiamo troppo bene cosa pensarne, Noi vogliamo fare circo da adesso, Perché ci chiediamo sempre cosa sia rischioso e cosa no, E che è nel montaggio che il rischio si doma, Perché siamo pronti a cadere e a ricominciare, Per uno spettacolo di circo. Per un circo dell’entusiasmo. Per uno spettacolo entusiasta. Per un circo nel circo.” [EDO, 2019, pochi giorni prima del famoso suo incidente sottomarino] La nostra “prima”, sarà nel 2022. Liberate il calendario. A spettacolo terminato, partiremo a liberare tutti gli orsi del circo e realizzeremo un film documentario su come utilizzano le loro capacità tecniche nella vita selvaggia. Ma per il momento, potete vedere i nostri video sulla nostra pagina Facebook. ph Clara Pedrol ShowPics

Pop-corn zucchero techno orsi Kazakistan gelati motociclisti interessati alla cultura queer lucine vestiti da sposa ping-pong. Incoerenza (di messa in pista) ibrido (di generi di circo) asincronia (nell’organizzazione dell’azione, del suono e della luce). Malinconia, dolcezza, violenza, sorpresa, confusione, bellezza, disagio, normalità. In questo testo non si capisce niente, perché ci sono tante parole ma poche frasi, quindi ecco una parte con delle frasi più lunghe: EDO Cirque è un progetto a tre, con obiettivo principale di realizzare uno spettacolo di circo. circocircocircocircocirco Uno spettacolo basato sul circo, e non “con del circo dentro”. Un circo del disordine. Ci basiamo su diversi punti teorici, dei quali i 3 più importanti sono: l’incoerenza: una serie di 11 regole prese dal manifesto cinematografico “INTERNATIONAL / INCOHÉRENCE (2012)” di Katrin Olafsdottir e Bertrand Mandico, trasposte sul circo. L’ibrido: come cita la 7^ delle 11 regole, “7. Incoerenza di stile / lo spettacolo deve essere ibrido, contenente almeno tre generi di circo”. Non ibrido tra circo, teatro e danza, ma tra i soli generi di circo. Ci siamo quindi chiesti quali fossero, questi generi di circo, individuandone 13. L’idea è di avere almeno un momento per ognuno di questi generi, all’interno dello stesso spettacolo. L’asincronia: scegliamo di usare l’idea di “momento” come base della nostra scrittura. I momenti si differenziano dalle scene, dai numeri e dagli atti, per la loro definizione meno precisa, quindi più elastica: lo definiamo come il tempo durante il quale un’idea è in scena. Un momento può essere azione, suono, luce, tecnica, silenzio o chissà cosa, boooh. Questo permette ai momenti di coesistere, indipendentemente dagli altri momenti, senza cominciare o finire allo stesso tempo. Qui la ricchezza di questo metodo: i momenti possono sovrapporsi, alternarsi, affrontarsi, coincidere. Un suono dura 20 minuti, durante i quali due momenti tecnici sono passati quando volevano loro, e c’è un buio alla fine, per esempio. La struttura diventa quindi imprevedibile e completamente eterogenea. Un collage di momenti su più strati, un “collage multidimensionale” dal ritmo incostante. Sì, ma la tecnica? L’acrobatica su palo cinese / la giocoleria mista / la sospensione capillare / la bascula (Bascula? Davvero?) con la partecipazione di: CARLO CERATO! Giocoliere, synthesizer love maker, not a dancer LEON VOLET! Acrobata, afterwork stuntman, not a musician RAMIRO ERBURU! Capillista, Umberta semaforista, not an acrobat musiche di P A R I S (che sarebbe semplicemente Carlo, poi) Tutta la musica e i suoni sono creati da noi. Abbiamo individuato 11 modi coi quali il suono può esistere nel circo, e cerchiamo di realizzarli grazie alla scrittura per momenti.

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CIRCO CARPA DIEM

ph Sara Cartelli

circocarpadiem.com

Lei viene dalle Alpi altoatesine. Lui dai vigneti del Prosecco. Lei è madrelingua tedesca. Lui dialetto veneto. Lei è fuoco. Lui è aria. Ina sta in equilibrio su una ruota da quando aveva 7 anni, i suoi genitori hanno dovuto tagliare la canna della sella del suo primo monociclo perché potesse arrivare ai pedali. L'Animativa di Merano è stata la sua culla circense fin dalla tenera età. A 14 anni, in compagnia delle inseparabili sorelle, faceva già spettacolo di strada. Luca invece scopre il piacere della giocoleria all'università quando, passando per il clown in corsia, conosce Nicola Virdis, entusiasta giocoliere sardo. Si abbuffa di raduni e convention, s'innamora di questa subcultura stravagante. Ina e Luca, entrambi educatori, si appassionano per la pedagogia del circo e lavorano per anni nei progetti di Circo Sociale della Fondazione UCI onlus senza conoscersi. Ina a Bologna e Luca a Torino. Luca si forma all'École de Cirque de Bruxelles "Formation pédagogique en arts du cirque" e collabora al progetto “AltroCirco” di Giocolieri&Dintorni. Ina frequenta il Circus For Adult Training in Europe. Si conoscono nelle periferie di Nairobi, nel progetto estero della Fondazione UCI, dove seguono per due anni e mezzo il percorso di circo sociale che vede protagonisti ex ragazzi di strada. Da questo incontro decidono di continuare un percorso insieme ed approdano nella 15a promozione della Scuola di Circo "Carampa" di Madrid. Lei equilibrista e lui palista, si incontrano nel mano a mano. Il loro portes acrobatico prende una forma che si stacca dal classi-

co, Luca ed Ina si differenziano di una manciata di chili, questo punto debole mette in risalto la versatilità dei loro corpi, che arrabatta in equilibri alternativi, dove è anche la donna a portare l'uomo. Sul palco mostrano una presenza sincera ed ironica, cercano il contatto empatico col pubblico e l’autenticità. Come patto e buon auspicio a una lunga vita insieme sulla scena nasce la compagnia “Circo Carpa Diem”. Il loro primo spettacolo, "Dolce Salato" (premio Otello Sarzi 2020), compie nel 2020 3 anni con più di 150 repliche, concepito a Carampa, in gestazione nella pancia di "Chapito", la scuola di circo di Lisbona, ed è nel suo piccolo e accogliente teatro che vedrà la luce. Ma la strada che percorre è lunga, è con il pubblico che prende davvero forma, ogni anno si trasforma. Parallelamente consolidano un collettivo di 7 ragazze e Luca, la cia Faltan7. Tutti i membri provengono dalla stessa promozione di Carampa. Faltan7 è un progetto che nasce della volontà di continuare un percorso collettivo anche dopo la scuola. Un collettivo orizzontale, dove si respira un'aria familiare. In modo naturale inconph Monica Suárez Casal

di Luca Sartor e Katharina Gruener

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trano situazioni e persone che supportano il progetto e nasce "Express" (premio FETEN 2019 e Circada off 2018), lo spettacolo che porta l'ottetto a reincontrarsi nella vita e sulla scena. Nel frattempo Luca si specializza in palo cinese nel calore di Buenos Aires e tra le mura della Flic di Torino. Ina invece scopre una nuova passione, la bici acrobatica. Il 2020 porta al duo un tempo propizio per impastare nuove idee e dare corpo a “DoppioZero”, un progetto realizzato grazie al sostegno e alla fiducia di tante realtà, dalla coproduzione di Teatro Necessario, al sostegno alla produzione di ACCI, all’aiuto alla regia di Fabrizio Rosselli. Da “Dolce Salato” prende vita una nuova creatura, sempre legata al tema del pane, ma capace di avere un più ampio respiro, uno sguardo più teatrale, la disponibilità ad intrufolarsi nelle atmosfere degli anni ’50 dove hanno ritrovato quell’ingenuità che calza loro a pennello. "DoppioZero" sta attraversando le ultime tappe di creazione e vedrà il suo debutto in primavera. Pandemia permettendo. Perché per prendere vita i nostalgici personaggi hanno bisogno del loro pubblico. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


COMPAGNIA RASOTERRA rasoterra.org

gia - da Juliette Hulot della compagnia Petit Traverse. Un grazie a lei ed un grazie anche a Francesca Musnisky per aver composto e ideato le musiche che sentirete nello spettacolo. Per ora BOA è sospeso, doveva debuttare al Teatro della Tosse di Genova a fine novembre 2020. Succederà, prima o poi! Un grosso grazie alla Fondazione Luzzati che ci accompagna dal 2018 nello sviluppo artistico del progetto con residenze e calore, e grazie anche a Kilowatt Capotrave di Sansepolcro per averci accolto e sostenuto nella produzione. Nel frattempo abbiamo anche sviluppato uno spettacolo per la strada, Happiness. Dallo studio per BOA abbiamo dato vita ad uno scenario più concreto in cui due ricercatori vanno a “caccia” della felicità. Mettendo in scena piccoli conflitti ordinari, sviluppiamo le reazioni possibili portandole all’esasperazione in chiave comico-drammatica per mostrare allo spettatore quanto il “punto di vista” possa influire sul proprio vissuto. Con Happiness abbiamo condiviso col pubblico un po’ di risate (e non solo) facendo una manciata di repliche nel 2020 e ce ne auguriamo molte altre per l’estate 2021!

BOA ph Elisa Nocentini

Happines

Creare è un’esigenza impellente alla quale non si può dire di no! In questi ultimi anni ci siamo dedicati a tre nuovi progetti, per la strada e per il teatro. Per noi, creare vuol dire essere connessi al presente ma l’ironia della sorte è stata che con una delle nostre ultime produzioni ci siamo addirittura connessi al futuro! Nel luglio 2019, infatti, abbiamo debuttato con lo spettacolo Virus. All’epoca, il nostro scopo era quello di fare una critica alla società in cui viviamo, dove spesso siamo soggetti a regole e imposizioni che si contraddicono a vicenda. Avevamo trovato interessante l’idea di inventare uno scenario in cui l’arrivo di un pericolo improvviso - una malattia sconosciuta e gravissima - sconvolgesse gli equilibri attuali. Noi, nei panni di un gruppo di scienziati, avevamo l’obiettivo di allertare il pubblico e farlo andare in crisi con l’introduzione di regole contraddittorie impartite da un’autorità suprema. Quando nel febbraio 2020 è scoppiata la pandemia, potete immaginare la sensazione…Oltre che scioccati dalla situazione eravamo anche sconfortati nel lavoro. La realtà dei fatti aveva superato di gran lunga la nostra immaginazione! Poco a poco ci siamo re-immersi nel presente ed abbiamo deciso di rivolgere la nostra riflessione all’attualità. Con delicatezza e compassione, Virus ha così potuto ritornare in scena nel settembre 2020. L’evidente partecipazione del pubblico ha confermato la nostra scelta: proporre uno spettacolo per rielaborare il vissuto della pandemia. Parallelamente a tutto questo, ci siamo dedicati alla felicità. Nel desiderio di usare l’arte dal vivo come opportunità di riflessione e condivisione, abbiamo realizzato lo spettacolo BOA: un salvagente per l’ottimismo. La nostra riflessione si trasforma oggi in una proposta per affrontare questi tempi bui. Essere felici di quello che si è, o diventare quello che ci rende felici? le domande sono molte e non ci sono risposte universali. Un’impresa difficile, forse azzardata, quella di BOA: risvegliare nel pubblico la capacità di accorgersi che si può agire per sfiorare la felicità, lasciarla arrivare, crescere e coglierla al volo. Un sentimento da trovare dentro, per sé ed intorno a sé. Ognuno la sua, al confine con quella degli altri. Una sfida che fa collidere la bolla del benessere personale con quello altrui. La felicità nonostante tutto, la felicità dell’attesa e quella della meta. Ma la felicità cos’è? A cosa serve? Eppure, ci serve. Per trovare lucidità nella scrittura ci siamo fatti aiutare - nella ricerca e nella drammatur-

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Virus

di Alice Roma e Damiano Fumagalli


TEATRO NELLE FOGLIE

Cirk Fantastik 2019

teatronellefoglie.com

di Marta Finazzi

Kairos

go, che ha scelto di sostenere il nostro progetto offrendoci due settimane di residenza al Teatro Perempruner di Grugliasco. In autunno eravamo già stati ospiti per quasi due mesi da Performing Lands/Mirabilia Festival a Busca (CN), dove abbiamo potuto

Kairos Clessidra

Behind the scenes, todo lo que nadie te cuenta: cosa c’è dietro a una compagnia di teatro circo con chapiteau? Scelgo di iniziare con un incipit di frase fatta in inglese, proseguo con una piccola asserzione in spagnolo che mi ricorda vagamente il titolo di un film, per poi arrivare al vero titolo, dove prometto grandi cose senza sapere se realmente basterà una sola pagina per contenerle tutte. Cosa c’è dietro a una compagnia di teatro circo con chapiteau? Che domanda! Prima di tutto c’è una scelta, una decisione presa da quattro persone. Marta Finazzi, Nicolas Benincasa, Elena Fresch e Matteo Mazzei nel 2018 mettono nero su bianco (anzi, nero su panna) il loro sogno, disegnano un tendone da circo che rispecchi la loro poetica e vanno a Bassano del Grappa a farselo realizzare. Fondano quindi la società cooperativa Teatro nelle Foglie. Dopo molti anni di esperienza come artisti di strada e attori di teatro-circo, le carte in tavola cambiano radicalmente. Abbiamo imparato a districarci nella Babilonia organizzativa della gestione di una cooperativa, ci siamo immersi nel castello kafkiano della burocrazia italiana, fino a imparare a surfare tra gli imprevisti di un camion impantanato. “Passano i secondi, i minuti, e se ti distrai solo un attimo passano anche gli anni…” così in fretta sono passati questi due primi anni di vita del progetto, che lo hanno visto girare per piazze e festival ospitando spettacoli che ognuno di noi già aveva in repertorio. L’atipico 2020 si è aperto con il desiderio di Elena, Marta e Nicolas di creare il primo spettacolo pensato e cucito su misura per il nostro chapiteau. Detto, fatto: Kairós è in gestazione. Scrivo queste righe proprio dalla foresteria della Scuola Cirko Verti-

montare lo chapiteau e abbiamo mosso i primi passi della creazione appositamente creata per il nostro tendone. La prossima tappa prevede di tornare nella nostra sede in Lunigiana per proseguire la costruzione dello spettacolo sotto chapiteau tra gli ulivi. Ma di cosa parla Kairós? Kairós - sinfonia del tempo è una riflessione in scena su di una tematica molto presente nella società in cui viviamo e su cui il lock down ha messo l’accento: il tempo e la sua percezione, raccontati attraverso la metafora del viaggio. Danza e acrobatica sono i grandi narratori del nostro spettacolo; la JUGGLINGMAGAZINE.IT

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musica dal vivo è il loro accompagnamento. L’illuminazione a vista - con il tecnico luci che diventa parte integrante del cast artistico - è una grande sfida con la quale abbiamo scelto di cimentarci per questa nuova produzione. Abbiamo aperto le porte a tre nuovi componenti: Lucie Vendlova, Marco Meneghel e Damian Fiore Giralt. Dal punto di vista delle tecniche circensi, portiamo in scena varie discipline aeree - corde, scale e piattaforme sospese - diversi approcci all’equilibrismo - verticali, mano a mano, portes acrobatico - e una ricerca personale sulla manipolazione di oggetti. La figura del clown permea tutto lo spettacolo. Stiamo ideando per il pubblico un’esperienza immersiva che lo catapulterà fin dal suo arrivo al tendone in una dimensione “altra”. Quando sarà pronto lo spettacolo? L’obiettivo è che Kairós veda la luce nella stagione estiva 2021, pur consapevoli delle incertezze di questo periodo storico. Per chiudere questa intervista, dato che una pagina si riempie in fretta, non ho un proverbio africano né un modo di dire francese che si addica alla situazione: vi lascio con l’augurio di poterci rivedere presto dal vivo, per farvi scoprire di persona cosa c’è dietro a una compagnia di teatro-circo con chapiteau. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


COLLETTIVO CLOWN collettivoclown.com

di Collettivo Clown

ph Claudio Gattuso

Professionisti uniti per portare il clown oltre lo stereotipo, lo spettacolo oltre la finzione, l’artista oltre sé stesso, alla ricerca di un incontro autentico con il pubblico verso una cultura della gioia.

fra tutti quello tra Milano e Roma con il C.A.B.A.R.E.T organizzato da La Settimana Dopo al teatro Furio Camillo. A Milano,

Il Collettivo Clown nasce nel 2014 dall’unione di diversi clown professionisti provenienti da percorsi differenti ma legati da forte amicizia e con una comune poetica del clown. Ci definiamo “Collettivo” in quanto condividiamo gli stessi valori, abbiamo come fondamento l’autonomia di ogni suo membro, l’apertura verso ogni nuova collaborazione possibile e una struttura organizzativa orizzontale. Negli anni ci strutturiamo e troviamo casa e residenza artistica a Milano in un suggestivo spazio sotto il Passante Ferroviario di Repubblica, l’Atelier del Teatro e delle Arti, spazio gestito da Zorba Officine Creative inserito nel Progetto Artepassante. In questo spazio sotterraneo iniziamo a organizzare a cadenza mensile una serata di variété chiamata Clown Gala, creando un polo di scambio e condivisione artistica che ha visto alternarsi nei cinque anni di vita più di duecento artisti ospiti. Uno dei punti saldi del Collettivo è la volontà di creare rete e in quest’ottica iniziamo a collegare la nostra attività con altri collettivi di artisti su tutto il territorio italiano. Creiamo così una serie di assi comici, primo

città con una lunga tradizione clownesca, siamo tra i fautori del “Tavolo dei Clown”, un appuntamento informale tra le realtà della clownerie milanese, dove diverse generazioni artistiche potessero confrontarsi sul passato, il presente e il futuro della propria arte. Tra il 2017 e il 2019 alcuni degli spettacoli nati in seno al Collettivo Clown superano i confini continentali con tre tournée nei teatri più importanti della Cina. Nello stesso periodo inizia la collaborazione con la compagnia Manicomics Teatro. Nel mentre la tribù artistica del Collettivo si allarga con la presenza di artisti formatisi al-

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l’interno del laboratorio-bottega “L’arte del Clown” i quali iniziano a frequentare le piazze italiane con nuovi e promettenti spettacoli. A febbraio 2020 arriva il Lungo Inverno portato dal Covid che mina le strategie e gli obiettivi del Collettivo. Abbandonati temporaneamente i tour in Italia e all’estero, ci siamo dedicati a rinnovare il rapporto con la città di Milano e a fare i conti con la dimensione digitale. In questo 2021 continuiamo la proficua collaborazione con l’associazione Le Belle Arti APS concentrando la nostra progettazione sul territorio milanese, partecipando a bandi e portando a termine con successo anche un crowdfunding. La fortuna ci sorride e quest’anno si prospetta ricco di attività a più livelli, in ambito sociale e di sensibilizzazione all’ecologia. Con azioni di relazione d’aiuto per zone e fasce fragili e organizzando tour lenti nei parchi tenteremo di unire la presenza locale alla visione globale, alternando gli interventi nei quartieri di Milano a produzioni di respiro internazionale. L’ultimo grande passo del 2020 - facilitato grazie al tutoraggio di CLAPSpettacolodalvivo - è stato quello di costituirsi formalmente come associazione, consolidando la rete e continuando la ricerca per affinare la contaminazione tra i vari componenti. Appena si potrà tornare a recitare dal vivo il Collettivo declamerà a gran voce l’importanza di ritrovarsi di nuovo in piazza a fare Teatro: un futuro da Don Chisciotte contro la VI estinzione di massa, con la sicurezza che l’arte e la magia del clown saranno fondamentali per recuperare la poetica dell’incontro.


GELSOMINA DREAMS blucinQue.it

di Caterina Mochi Sismondi

ph Andrea Macchia

Gelsomina Dreams è lo spettacolo scritto e diretto da Caterina Mochi Sismondi della compagnia blucinQue, progetto che quest’anno è stato selezionato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) - Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con il MiBACT tra le venti produzioni artistiche inedite di danza, teatro e circo contemporaneo finanziate nell’ambito dell’iniziativa Vivere all’italiana sul palcoscenico. Dopo l’interruzione della produzione dello spettacolo a causa della chiusura dei teatri per la pandemia da Covid19, grazie al bando del Ministero abbiamo realizzato un video dello spettacolo in creazione al Teatro Café Müller di Torino - sede della compagnia - preceduto da un dietro le quinte e brevi interviste di presentazione del processo creativo, circa 50 minuti, che ho curato personalmente insieme ai miei collaboratori operatori al montaggio e alle riprese, Stefano Rogliatti, Fabio Melotti e Andrea Ruta, con luci di Massimo Vesco e musiche di Beatrice Zanin. Con il filmato parteciperemo alla diffusione della cultura italiana all’estero attraverso la rete di 85 Istituti Italiani di Cultura nel mondo e il sito del Ministero degli Affari Esteri. Anche se tutto si è fermato, la visione e la traiettoria dei temi portanti nell’idea sulla creazione, ci hanno accompagnano per raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata, insieme al lavoro instancabile e tenace degli artisti della compagnia. Consapevole del privilegio di avere a disposizione un teatro e di poterlo usare anche per nuove creazioni, grazie alla produzione di Fondazione Cirko Vertigo e alla vincita di questo bando della Farnesina, il nostro lavoro non si è mai interrotto e siamo arrivati al primo risultato del lavoro attraverso un video girato nel nostro spazio teatrale.

Tra il glamour in stile dolce vita e il mondo della strada, mescolando visioni circensi ed elementi di teatralità alle coreografie, Gelsomina Dreams è personale e dichiarato omaggio all’immaginario di Federico Fellini a 100 anni dalla sua nascita. È stato un grande privilegio avvalersi dei diritti di alcune delle musiche originali di Nino Rota per poterle rielaborare in chiave contemporanea, ma anche dare spazio a giovani talenti come i musicisti Nicolò Bottasso, violino, tromba e flicorno, e Bea Zanin, al violoncello e alla composizione elettronica, a partire da improvvisazioni in scena e alla stesura drammaturgica del lavoro con la voce dell’attore Antonio Fazio. In scena ritroviamo anche i performer e collaboratori stabili Elisa Mutto, Federico Ceragioli, Alexandre Duarte, Vladimir Jezic e Rio Ballerani. Nel video troviamo anche la partecipazione di Fatos Alla, Paolo Stratta e di mia figlia Nina che in un breve frammento è alter ego della protagonista. I miei personaggi si muovono in un’ambientazione sospesa e senza tempo, che allude a un set cinematografico dismesso di felliniana memoria. Nelle parti testuali ho utilizzato poesie di Louis Borges, portatrici di tematiche vicine all’universo felliniano: la finzione, il doppio, il sogno, quella “estetica attiva dei prismi, capace di forgiare un’estetica passiva degli specchi”, attraverso il ritmo e la metafora. Agli interpreti ho chiesto una reinterpretazione contemporanea e personale del sogno di una Gelsomina dell’oggi: femminile e maschile vengono fusi nella creazione di alter ego esposti a una lettura ambivalente e frutto di una sensibilità che li vede a tratti interscambiabili, fluidi, mobili. Il sogno rappresentato da una Gelsomina bambina; la femme fatale in bilico tra aspirazione e caduta e il suo alter ego maschile; un archetipo di seduttore che è allusivamente incarnato da tre uomini; la figura dell’artista di strada col suo canto; la diva e amante, che oscilla al trapezio tra le strutture scenografiche; la caotica schiera mondana oggetto dell’interesse del paparazzo e una coppia di amanti forse ancora apparizione del vagare perso e malinconico.

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TIZIANA PROTA

LA TABLE - COMPOSITION POUR FEMME ET RENARD

ph Philippe Rappeneau

cirkvost.eu

Ho iniziato a studiare circo in Italia. Dopo un primo percorso formativo nella danza e nel teatro, ho frequentato la Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone di Bologna, passando poi per la formazione per giovani danzatori con Loredana Parrella e Loris Petrillo a Ladispoli, e dedicarmi completamente al circo, frequentando la scuola di Cirko Vertigo a Grugliasco. Sono queste le esperienze che mi hanno spinta a partecipare all’audizione per la Scuola Superiore di Circo e Danza di Stoccolma (DOCH), dove mi sono diplomata nel 2010. Nel tempo, mi sono specializzata in trapezio fisso, trapezio ballant e corda, ma ho anche alle spalle una solida formazione musicale e di improvvisazione di strada. Finita la formazione, ho iniziato a lavorare con alcune delle compagnie di circo contemporaneo più riconosciute in Svezia per qualità e personalità - Burn Out Punks e Circus Cirkor - e con la compagnia francese CirkVOST. È proprio CirkVOST che ha deciso di supportarmi nel difficile viaggio della mia prima creazione solista, fornendomi l’appoggio professionale di una compagnia già inserita nel sistema francese per portare a termine la produzione di La Table - Composition pour femme et renard. L’ispirazione per lo spettacolo viene dal libro Donne che amano troppo, della famosa psicologa americana Robin Norwood, che descrive storie diverse di donne che si trovano in una relazione problematica con un uomo. La protagonista dello show è passionale ed eccentrica, creativa e acrobatica. Monsieur Renard, la volpe impagliata, rappresenta il tipo di essere umano egoista e manipolatore che non è in grado di amare nessuno, ma allo stesso tempo vuole mantenere per sé l’amore cieco della donna che lo ama troppo per il proprio agio e interesse.

ph Einar Kling Odencrants

di Tiziana Prota

Per le scene del racconto mi sono ispirata all’immagine di una tavola imbandita con un trapezio appeso sopra e da un’atmosfera tratta dai dipinti barocchi, in cui spesso ci sono degli animali e la volpe compare in modo frequente. La Table è una storia che parla di ricerca della felicità, dell’affermazione di sé stessi e dell’illuminazione che conduce a un’autentica libertà. È un viaggio individuale che dallo specchiarsi in uno sguardo assente ritrova lo slancio per esistere al di là delle regole o mode del mondo – comprese quelle imposte dalla stessa tecnica di circo contemporaneo – per comunicare liberamente con l’altro e innescare un vero specchiarsi. Mi auguro ci possano essere sempre di più le condizioni di poter portare avanti lavori al femminile come questo, che possano mettere insieme la complessità tecnica del circo e del teatro. Ad oggi, il sostegno di CirkVOST per la distribuzione dalla Francia e la cura nei dettagli di ogni allestimento da parte dei miei collaboratori più fidati, rendono la complessità scenica di La Table un’avventura entusiasmante. In questo momento di pandemia sto cercando di riscoprire quello che la parola “artista” significa per me e quello che la sua funzione può apportare alla società. L’Arte è di dominio pubblico e spero che le persone attualmente prive di fruirne non abbandonino la possibilità di nutrire anche lo spirito e la creatività. Che si riesca ad essere creativi nel proprio quotidiano, ognuno a modo suo, per me, equivale a dire di essere vivi. Lo spettacolo, andato in scena dal teatro Café Müller di Torino sabato 30 gennaio in live streaming, è fruibile on demand su niceplatform.eu, nell’ambito della stagione teatrale Solo in teatro, ideata dalla regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi e prodotta da Fondazione Cirko Vertigo.

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LE TECNICHE CIRCENSI, UN ALBERO INFINITO

TRACCE PER UNA MAPPA IMPOSSIBILE, CON UNO SGUARDO SULLE “DISCIPLINE ESTINTE”

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di Raffaele De Ritis Quante sono le discipline circensi? E quando nascono? Lo stop forzato di questi mesi ha allontanato allievi e artisti da trapezi, palestre e tendoni, favorendo la riflessione più che la pratica. Oltre che ai pensieri e le angosce sul futuro, o al momento per rimettere in discussione anche in modo positivo percorsi e prospettive, si è creato lo spazio mentale per la curiosità, la voglia di sapere, il bisogno di connettersi alle origini. In effetti, negli ultimi decenni le pratiche di circo si sono talmente propagate, e con tale rapidità, che dopo alcuni intensi decenni di concentrazione sulla tecnica è naturale che emerga una presa di coscienza sulle origini di ciò che si pratica. L’energia e la concentrazione che generano una performance circense creano inevitabilmente una connessione, anche spirituale, con la forza profonda del passato, che per molti conserva ancora il fascino del mistero. Le 2 tecniche di circo odierne sono la punta di un iceberg, o se si vuole le ramificazioni di una possente quercia, le cui radici sono profondissime, pescando in universi remoti che rimontano anche a migliaia di anni. Il circo, l’acrobazia e le arti annesse, a differenza ad esempio del teatro hanno origini e sviluppi non legati alla finalità spettacolare. Esse sono principalmente militari o ludi-

documenti originali Archivio Storico Raffaele De Ritis co-rituali. La destrezza fisica, il virtuosismo del corpo, sono propri a civiltà in cui la conquista e la guerra erano le attività principali. E il principe, il soldato, seguivano una dimensione mistico-religiosa del mondo per guidare i propri destini. Anche di conseguenza, sciamani e sacerdoti, nel definire i simboli legati al passaggio delle stagioni o ai segni degli astri e delle divinità, favoriscono pratiche del corpo e giochi di abilità legati alla festa o all’invocazione delle forze celesti. Il contorsionismo, i salti a terra e le posture di equilibrio si trovano nelle statuette funerarie già da 3000 anni fa sia in Cina, a Creta che in Campania; piramidi umane ed evoluzioni equestri fanno parte dell’addestramento militare dai tempi più antichi in tutto il mondo. L’Egitto e le civiltà pre-colombiane ci trasmettono affreschi con giocolieri o antipodisti; dall’India antica ci arriva il malakhamb, l’antenato del palo cinese. E in forme rudimentali esistono da sempre gli approcci più antichi JUGGLINGMAGAZINE.IT

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alle arti aeree con un semplice pezzo di corda: la danza sul filo tra due cavalletti di legno da una parte, e dall’altra la corda volante, antenata dal trapezio, che l’artista girovago poteva sospendere anche tra due alberi. Ma di fianco a queste arti nomadi e festive, la vera educazione acrobatica si sviluppa e si codifica nelle palestre degli eserciti: il primo maestro di arte circense è di fatto l’aquilano Arcangelo Tuccaro, che verso il 1550 insegna l’acrobatica alla corte del re di Francia: da una cosa per soldati, i salti mortali diventano un passatempo per nobili. Due secoli dopo Philip Astley, ex-cavaliere dell’esercito britannico, comprende che anche le evoluzioni sul cavallo, necessarie alla sopravvienza del soldato, possono diventare uno sport e uno spettacolo. Definisce così il cerchio scenico di 13 metri, e nel 1778 la sua scuola di 3 equitazione per il mondo civile diventa il primo circo moderno della storia, con l’aggiunta di acrobati, clown, domatori di scimmie e giocolieri. È un militare anche il colonnello spagnolo Francisco AmoPROGETTOQUINTAPARETE.IT


ros y Ondeano, pioniere dello sport e della ginnastica ricreativa: e inventore verso il 1840 dell’attrezzo ginnico chiamato trapezio. Nel secolo successivo, le palestre e il tempo libero, assieme all’evoluzione del circo, definiranno le basi per le tecniche circensi spettacolari. Del resto, dal matrimonio tra palestranti e girovaghi nascono le grandi dinastie circensi attorno al 1880. Ma bisognerà aspettare dopo il 1950 quando l’occidente inizia a scoprire una nuova svolta storica: il Circo Sovietico, un sistema alle cui basi ci sono anche le famiglie circense italiane trapiantate da tempo in Russia. Con l’ideazione del concetto di scuola di circo e dello studio di creazione, nasce a Mosca la pedagogia circense, e si strutturano le basi della moderna drammaturgia della pista. Tutto quello che conosciamo oggi come fondamenti di ciò che chiamiamo “circo contemporaneo” viene definito in Russia tra il 1960 e il 1980. A questo si aggiunge l’arrivo di maestri cinesi nelle scuole occidentali, portando nuove tecniche. Sarà poi il Cirque du Soleil, negli anni ‘90 a ereditare in una formidabile sintesi sperimentale tutto l’esistente. Dopo il 1970 le tecniche circensi sembrano divise in due rami: da una parte tutte le discipline sviluppate nei paesi dell’Est; dall’altra la tradizione delle famiglie occidentali. Dopo il 2000 però il panorama è molto strano: il circo attuale ha sviluppato principal4 mente un nucleo definito di tecniche, dimenticandone altre. La contaminazione di maestri russi e cinesi, con il sistema canadese e il mondo dell’acrosport, sembra aver

ristretto il repertorio delle scuole di circo in maniera abbastanza definibile: palo cinese, ruota cyr, trapezio singolo, cinghie o tessuti, bascula coreana, diabolo, volteggio mano a mano: difficilmente si esce da quest’area. L’area tradizionale da parte sua ha portato avanti altre discipline, più complesse da poter insegnare fuori da 5 una famiglia: i giochi icariani (antipodismo acrobatico), il trapezio volante (almeno quattro persone al mondo oggi compiono regolarmente un quadruplo con arrivo al porteur), la giocoleria virtuosa, il mano a mano di forza, l’acrobazia equestre (in alcuni casi anche su elefanti), e infine nuove forme sostenibili e artisticamente affascinanti di lavoro con felini ormai non più selvatici, nati e allevati da generazioni insieme all’uomo. E non parliamo delle affascinanti e indefinibili nuovi combinazioni di tecniche e accessori. In questo panorama vi è un buco nero affascinante: le tecniche in estinzione. Vi sono infatti discipline circensi che, pur avendo conosciuto grande popolarità, scompaiono completamente, o almeno non entrano nel vocabolario del contemporaneo. Da tempo non si vedono più sulle piste gli equilibristi sulle pertiche, come anche gli

arrivi in colonna umana con le bascule, o le sbarre fisse. Gli equilibri al trapezio washington sono più rari, così come certe forme di giocoleria di gruppo. Altre cose sembrano invece riemergere dopo decenni: è il caso del volteggio semiaereo al “portico” (detto russo o coreano), dell’acrobatica di banchina ad alti livelli e delle piramidi umane, come del volteggio detto lancer-porter, e infine il riemergere recente di una forma antica, la sospensione capillare... Ma a questo punto conviene spostarsi sul nostro blog per chi ha voglia di iniziare a scoprire qualche storia più dettagliata: progettoquintaparete.it/category/astley s-place-blog

1 La combinazione tra quadro aereo

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e trapezio volante a Pyongyang, Corea del Nord, 1977 Gli equilibristi su pertiche di Leonid Kostiuk, Mosca, 1985 Chrys Holt, pioniera della "sospensione capillare" moderna, Circo Knie, Svizzera, 1968 Le sorelle Bubnov, Mosca, 1955 Le sorelle Koch con il "semaforo aereo", Mosca, 1955

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circusartsmagazines.net INCAM (International Network of Circus Arts media projects) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. In questo numero presentiamo il nuovo quadrimestrale in lingua tedesca TADAA, fondato con il proposito di facilitare e accompagnare lo sviluppo del circo contemporaneo in Germania.

TADAA tadaamagazin.de

tadaa magazin è un quadrimestrale in lingua tedesca, prodotto su carta stampata, interamente dedicato al circo contemporaneo. Il primo numero è apparso a giugno 2020 e ogni numero tratta un argomento specifico, come la quarantena, la tradizione, o altro ancora. tadaa magazine desidera creare una piattaforma che generi attenzione verso l’arte del circo contemporaneo e fornisca istantanee della creazione artistica. Rapporti, documenti e foto sono presi da diverse prospettive; dal punto di vista del pubblico, degli artisti e, ad esempio, dei registi. C'è una rubrica curata da uno studente di circo e recensioni di spettacoli, oppure impaginati liberamente dedicati ad un oggetto di scena da circo. Il mondo delle immagini tadaa si sviluppa su carta, in forma stampata e quindi si pone agli antipodi di un flusso di immagini in rapido movimento sui social media. In questo modo, foto, grafica e testi sono accessibili anche a un pubblico diverso. Ciò consente un esame riflessivo e mirato dell'arte del circo contemporaneo. tadaa accompagna i processi artistici, raffigura esperienze, idee e ispirazioni, mette in scena pensieri e parole.

L'ideazione della prima uscita è avvenuta all'inizio del primo lock down in Germania; a metà marzo dello scorso anno. All'improvviso non c'era più la possibilità di salire sul palco, non c'erano quasi più strutture per il normale allenamento. In un certo senso, il circo non era più visibile. E adesso? È così che è nata l'idea del primo numero sulla "Quarantena". Cosa succede se mi viene negata la possibilità di allenarmi/provare? Cosa accadrà ai luoghi dello spettacolo? Come possiamo ripensare e ridisegnare il palco e la performance? Mentre si lavorava alla prima uscita sono sorte nuove domande e spunti di riflessione. Come cambia la mia visione del circo contemporaneo quando inizio a scrivere le mie opinioni ed esperienze su di essa? Come si può presentare, discutere e rendere tangibile l'arte scenica in forma scritta? Inoltre era chiaro che nei paesi di lingua tedesca non esisteva una rivista dedicata principalmente al circo contemporaneo. Un motivo in più per progettare un palcoscenico alternativo per questa forma d'arte! Per questi motivi è stato deciso di pubblicare principalmente testi in tedesco, al fine di creare una piattaforma per la

scena tedesca o di lingua tedesca, che a sua volta attiri l'attenzione di un vasto pubblico. Un invito a conoscere una forma d'arte ancora relativamente sconosciuta, e più in generale a ricercare maggiore visibilità e riconoscimento per il circo contemporaneo. I lettori effettivamente tengono la rivista tra le mani mentre la leggono, quindi anche la percezione tattile della rivista è importante. Come viene gestita la carta? In che modo il livello di contenuto e l'aspetto sono reciprocamente dipendenti? Come può il layout in generale supportare i testi degli autori? Inoltre, tadaa magazin lavora con vari autori per rappresentare l'immagine più diversificata possibile del circo contemporaneo. Artisti con background ed esperienze diverse scrivono, creano e danno forma alla rivista. Questo crea un vivace scambio tra la redazione e gli autori ospitati. Con l'aiuto di questo scambio, la visione della forma d'arte e del reportage diventa più differenziata; sia in termini di contenuto

O CIRCO

divagazioni a cura di A.S.

Todo mundo vai ao circo Menos eu, menos eu Como pagar ingresso Se eu não tenho nada

rubrica ad alto tasso circense JUGGLINGMAGAZINE.IT

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che di forma. Quale forma di espressione è più adatta a quale argomento? Come si trasmette su carta un'affermazione artistica? Le singole uscite di tadaa non sono necessariamente legate alla data di pubblicazione. Poiché tadaa raramente pubblicizza eventi o produzioni imminenti, ma si occupa piuttosto di argomenti che non sono collegati a date specifiche. Il singolo numero può essere letto come una testimonianza dei tempi, poiché la selezione dei temi principali è ovviamente condizionata

dall'attualità, ma rimane topico. La redazione è composta da Dominikus Moos, Laura Runge e Gesine Jäger. Si sono conosciuti lavorando insieme nel progetto di circo Impuls del Centro AHK per la gioventù urbana e la cultura del movimento. Dopo un po' hanno iniziato a lavorare insieme in diversi ambiti per diverse produzioni. Tadaa magazine è ora un nuovo tipo di progetto che differisce dalle precedenti produzioni di spettacoli in termini di forma e tipo.

Fico de fora escutando a gargalhada A minha vida é um circo Sou acrobata na raça Só não posso é ser palhaço Porque eu vivo sem graça Maria Bethânia"O Circo" (1973) testo di Fernando Pessoa 27 JUGGLINGMAGAZIN3

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CLAUDIA FRANCO iMperfeCta

E iMperfeCta Q Imperfecta handamde A cosa si dedica e come si reinventa un’artista circense quando non può andare in scena? Se c’è qualcosa che il circo mi ha insegnato è proprio l’arte di reinventarsi. Questa pandemia senz’altro ci ha sorpresi, paralizzandoci da un lato e dall’altro concedendoci del tempo prezioso per guardarci intorno con altri occhi e diverse prospettive. Abbiamo tutti assistito impotenti alla chiusura dei luoghi culturali, ma un vero circense non rimane mai con le mani in mano… alla peggio con tre clave, cinque palline o qualche altro attrezzo! Sono passata anch’io come tutti per quella situazione di creatività repressa, di espressione incontenibile data dall’inaccessibilità del palcoscenico, dalla piazza al teatro che sia. Forse qualcun’altra/o come me è passata/o da un periodo di pulizia e riordino, attività poco accattivante, a una seconda fase, più di sperimentazione, dedicandosi alla cucina/ giardinaggio/ cura dell’orto/ lavori domestici di vario tipo…ma ancora non c’eravamo del tutto …finché finalmente la trovi, l’attività creativa a cui dedicarti con soddisfazione! Nel mio caso, stavo attraversando la transizione pulizie/ricerca dell’attività creativa quando, rispolverando un vecchio armadio, ho riesumato la macchina da cucire della mia prozia che guarda caso funzionava ancora. E fu così che risbocció la primavera fuori dalla finestra, e dentro casa quell’amore per il cucito che si era un po’ perso per strada, tra tournée e avventure varie. Utilizzando dei tessuti che avevo portato con me da alcuni viaggi in diversi

continenti, ho cominciato a cucire alcuni accessori, fasce per capelli e mascherine ecologiche. Contenta del risultato ho pubblicato qualche foto sui social e in poco tempo si è sparsa la voce, tanto che mi sono trovata a non avere più il tempo di annoiarmi! Così è nata “iMperfeCta”, il mio brand di cucito creativo dove follia e fantasia circense sono applicate all’arte del cucito. Molti sicuramente avranno vissuto il lock down come un periodo di “riconnessione” in vari ambiti: ci ha riavvicinato alle persone che abbiamo vicino, alla natura e alla terra, allo spazio che abitiamo, riportandoci a quelle pratiche che sono sempre state fondamentali per l’uomo ma che la frenesia del quotidiano ci ha fatto accantonare. Mi piace definire il cucito un’attività ancestrale: le donne di tutte le epoche e culture si sono sempre dedicate a confezionare i propri abiti, ad abbellirli e decorarli, prima che ci invadesse il consumismo con il suo fast-fashion.

abbiamo chiamato “Officine artistiche in ripresa”, con l’idea di offrire al pubblico che solitamente assiste ai nostri spettacoli, la possibilità di continuare a sostenere la nostra arte ed il nostro lavoro, questa volta scegliendo i nostri manufatti artigianali. Alla fin fine la vita è un cerchio (che suona un po’ di parte da una che fa ruota Cyr…ma è sempre una bella metafora!) e tutto parte e ci riconduce al circo, questa splendida arte dalle mille sfaccettature che mantiene ininterrottamente viva la nostra creatività e ci dà l’opportunità di svincolarci da una routine ogni giorno uguale. Il circo mi ha offerto tante opportunità di confronto facendomi crescere non solo a livello artistico ma forse anche di più a livello personale, offrendomi l’insegnamento secondo me più prezioso: quello di credere in sé stessi, nei propri sogni e nelle proprie capacità.

OFFICINE ARTISTICHE IN RIPRESA E oFFicine aRtistiche in riPResa Alzando lo sguardo dalla mia macchina da cucire mi sono resa conto che non ero l’unica ma che tante altre amiche ed amici circensi si stavano dedicando all’artigianato, mettendo nelle attività manuali la stessa passione creativa che li distingue nei loro spettacoli. Ognuno ha trovato il suo ambito, ne cito solo alcuni: Luigi Ciotta si è dato alla produzione di conserve e liquori, Silvia Martini ha realizzato asciugamani da testa ed altri accessori, Antonio Bonura oggetti cuoio, Serena Fede ha confezionato borse e vestiti, e così tanti altri. Accumunati da questa seconda passione abbiamo creato un gruppo Facebook e lo JUGGLINGMAGAZINE.IT

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NICOLA BRUNI Q nicola.bruni e nicomandala

Sono Nicola Bruni e da grande vorrei fare l’artista. Il mio percorso è stato casuale e senza pensiero razionale, spinto dalla curiosità e dalla voglia di buttarmi in nuove esperienze. Amo le idee ma soprattutto amo le soluzioni per realizzare quelle folli. Dopo il diploma in perito meccanico e una laurea in scienza dell’educazione, mi sono diplomato alla scuola di Circo Vertigo, entrando come giocoliere e uscendo come performer di Roue Cyr. Questo attrezzo mi ha permesso di essere conosciuto in Italia perché nel 2008 eravamo solo in 3 in Italia ad averla. Da quel momento ho portato la mia performance “Emozione Circolare” nei più importanti festival di circo e prestigiosi palchi italiani e internazionali. Fare spettacoli per me è sempre stato poter donare emozioni ed entrare in uno spazio in cui tutto è possibile, senza confini e senza mente. Contemporanemente agli spettacoli, nel 2012 ho fondato Spazio Bizzarro, spinto dal desiderio di creare uno spazio artistico in Brianza dedicato al circo contemporaneo. Spazio Bizzarro è

un tendone bianco e rosso all’interno di un parco comunale di Casatenovo, LC. In questi 9 anni, insieme ad un sacco di belle persone e amici, abbiamo creato una bella rete, collaborazioni, attività, esperienze, spettacoli ed eventi. Oltre ad essere una scuola di circo, Spazio Bizzarro è anche un’officina creativa di idee che cerchiamo di mettere in pratica con le nostre risorse: abbiamo sempre fatto tutto a mano e con le

nostre mani! La pavimentazione, il riscaldamento, impianti elettrici, collegato tubi, costruito quinte, staccionate, cancelli, recinzioni, insegne, tavoli, panche, gradinate, una casetta/ufficio, ristrutturato una carovana/cucina e una roulotte/discoteca. Sull’onda di questa voglia di dare forma alle idee, qualche anno fa abbiamo realizzato “Circus Memory”: un memory a tema circense per bambini e famiglie, che potesse divertirli e aiutarli a imparare i nomi degli attrezzi e delle varie discipline. Anche il Circus Memory è stato totalmente autoprodotto: abbiamo messo in campo idee cercato di realizzarle con le nostre capacità e possibilità, ma anche con il prezioso sostegno di alcune persone della nostra rete bizzarra, creando una sorta di collettivo di competenze, che si è messo a disposizione con grande generosità. Il Memory è stato ideato e disegnato da Cecilia Fumanelli, cocreatrice del progetto Spazio Bizzarro. Inaspettatamente ha raggiunto moltissime famiglie e molte scuole di circo e per noi questa è stata, ed è ancora oggi, una vera gioia. L’arrivo della pandemia, un colpo basso per tutti gli artisti, ovviamente non ha risparmiato il nostro progetto: ormai è praticamente un anno che siamo chiusi. All’inizio non è stato facile, mi mancava molto quello spazio creativo che avevo sempre coltivato e soprattutto non riuscivo a stare fermo. Il divano non fa per me. Non aven-

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do più la possibilità di esprimere idee nell’ambito circense mi sono costruito un’officina per dare spazio ad altre forme d’arte, che nella vita mi hanno sempre appassionato e interessato, usando questa volta materiali come legno e ferro. Sto imparando a scolpire, ad affinare la saldatura, nuove tecniche di falegnameria per costruire mobili e tavoli in maniera molto personale, dando spazio alla creatività. Questa possibilità è stata una vera salvezza per me. Avendo molto tempo a disposizione, ho potuto anche ristampare “Mandala in Libertà”, un libro di mandala da colorare con disegni fatti interamente a mano e frasi sul senso della vita. Pubblicarlo è stata una bella scommessa piena di soddisfazioni e risvolti. Nell’ultima pagina ho inserito una mia frase, per me molto significativa: SE HAI IN MENTE DI FARE QUALCOSA, FALLA! Questa frase mi guida da anni nelle mie idee più folli, che poi folli non sono. Spesso si pensa che dietro alla realizzazione di un’idea ci sia bisogno di un motivo, di una controparte economica. Ecco, per me l’arte non ha motivo, l’arte va fatta, va sperimentata, va buttata, tirata fuori, e condivisa, altrimenti resta solo un’idea. Ora che il mio percorso, seppur semplice, l’ho fatto… mi chiedo… ma quindi sono diventato un artista? Chi è un artista?


CIRCO IN SCATOLA circoallincirca.it

di Davide Perissutti, Irene Giacomello e Valentina Bomben Circo in Scatola inizia a prendere forma alcuni anni fa, quando gli istruttori e i collaboratori del Circo all’inCirca iniziano a sviluppare alcuni materiali cartacei per esplorare il mondo del circo in modo ludico e non confinato agli spazi performativi e di allenamento solitamente utilizzati. L’idea di raccogliere tutto il materiale creato negli anni è rimasta per diverso tempo in stand-by, abbozzata velocemente durante laboratori e centri estivi. È improvvisamente diventata una urgenza quando le normali attività dell’associazione sono state sospese a causa dell’emergenza “COVD-19”. La necessità di ripensare un’attività molto fisica, come quella circense, attraverso una proposta da poter realizzare in spazi piccoli durante l’isolamento forzato, ha portato a rispolverare le proposte imbastite negli anni e a realizzare storie e giochi da tavola per esplorare il movimento, l’equilibrio, la manipolazione e, più in generale, il corpo.

Condividiamo con la maggior parte del mondo circense la volontà di mantenere le dovute distanze dallo streaming: pur vedendo i social come una utilissima fonte di divulgazione e connessione, sin dall’inizio delle restrizioni ci siamo chiesti come continuare ad esistere senza abdicare alla diretta streaming o alla video-lezione. Il progetto Circo in Scatola è nato all’interno di queste riflessioni, con l’obiettivo di riuscire ad arrivare a casa di chi ci segue senza passare attraverso lo schermo. Attorno all’idea progettuale si è creato un gruppo di lavoro composto da diverse competenze pedagogiche, artistiche e circensi. Tre persone hanno curato gli

aspetti pedagogico/ludici del gioco: Irene Giacomello, istruttrice di circo e ginnastica artistica, educatrice e coordinatrice delle attività sportive; Valentina Bomben, istruttrice di circo, educatrice e “occhio grafico” del Circo all’inCirca; Massimiliano Basso, insegnante di ginnastica e istruttore del Circo all’inCirca, nonché giocatore incallito di giochi da tavolo. Assieme a loro, Davide “Viso” Visintini, artista di circo e insegnante del Circo all’inCirca è stato il tester ufficiale dei giochi, una sorta di “occhio esterno”; Paolo Primon, scenografo di Brocante e illustratore professionista ha prestato la propria matita e il suo modo di immaginare le cose; infine Davide Giacomello, decisamente poco circense, ma laureato in cinema e con una ventennale carriera nerd da giocatore di ruolo, è stato il consulente che ha supervisionato tutte le fasi di creazione dei giochi. Dal lavoro creativo e dalla voglia di giocare sono nate tre idee, tre differenti giochi che compongono “circo in scatola”: JUGGLINGMAGAZINE.IT

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1) KeepUP è un gioco di carte il cui scopo è mettersi alla prova fisicamente in un allenamento da vero circense. 2) MatchUP, progetto ancora in cantiere, è anch’esso un gioco di carte, ma con deck differenti da collezionare. Si tratterà di una sfida a colpi di trick e masterclass tra artisti di vario genere. 3) BuildUP infine sarà un gioco “gestionale”. Anche questo progetto è ancora in cantiere e si rivolgerà ai veri amanti dei giochi da tavola. Per l’ambientazione di questo gioco sono state coinvolte alcune compagnie italiane con tendone: MagdaClan, Side, Paniko e Zoè. Il giocatore dovrà scegliere e acquistare il proprio tendone, cercare di guadagnare il favore del pubblico ingaggiando artisti e acquistando nuove attrezzature per il circo. Riusciranno le compagnie a fare colpo anche sui grandi direttori artistici? Gli ultimi due giochi sono in fase di produzione e stiamo attendendo altri finanziamenti per poter produrre il materiale necessario. Il primo gioco invece, KeepUP, è stato prodotto e realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding sostenuta dalla comunità Funder35, di cui Circo all’inCirca fa parte. Si tratta di un gioco pilota: i feedback delle circa 100 persone che lo hanno ricevuto come “ricompensa” ci aiuteranno a correggere eventuali difetti così da poterlo ristampare e rendere fruibile a tutti, circensi, scuole, compagnie o amanti dei giochi da tavola. Inoltre, assieme al gioco, ai sostenitori del progetto abbiamo regalato un calendario contenente le rappresentazioni grafiche disegnate da Paolo Primon, che ha interpretato gli artisti passati negli ultimi anni al Circo all’inCirca per un periodo di residenza. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


CIRCOLARMENTE circolarmente.it

di Beatrice Mariotti co-fondatrice di Circolarmente “Cambiare per rimanere sé stessi” questa frase letta su un muro di Rotterdam ha ispirato la creazione della linea “COSE” di Circolarmente. Queste parole non possono che commuovere nel profondo, se si pensa a quella straordinaria città che dopo essere stata completamente rasa al suolo dalle bombe della seconda guerra mondiale, è risorta dalle macerie. Non ha scelto di ricostruire il passato, bensì si è aperta al futuro. E lo ha fatto con il coraggio della CREATIVITÀ. Grazie a questo Rotterdam oggi è una delle città dall’architettura più vivace, moderna e audace del mondo. Anche noi abbiamo dovuto cambiare, modo di lavorare, di comunicare, di produrre benessere, educazione, divertimento. Abbiamo trovato una prima “formula“ non sappiamo se sia “magica” certo è densa di tutto il nostro impegno, della nostra forza, del nostro AMORE. Ed è questo che vogliamo che entri nelle case di chi sceglie di acquistare una borsa, uno zaino o un libro gioco prodotti da noi. Questi oggetti dovevano racchiudere l’essenza stessa di Circolarmente e il suo metodo. Gli zainetti infatti possono contenere video-corsi divisi per fasce di età e kit di attrezzi per poter seguire le lezioni. Abbiamo girato 16 video della durata di 30 minuti ciascuno, un’autentica maratona, che però ha permesso a tutta l’equipe di essere impegnata in un momento in cui il pericolo più grande era quello di farsi paralizzare dallo scoraggiamento. Contemporaneamente c’era chi cuciva e chi preparava i kit. Ogni singolo pezzo è stato realizzato a mano, compresa la stampa mediante un telaio serigrafico. Questo momento di difficoltà ci ha portato anche a riprendere un progetto nato alcuni anni fa rivolto a bambini dai 3 ai 7 anni un libro–puzzle dal titolo “I semini del Circo nel cuore crescono”. Un oggetto con possibili modalità differenti di utilizzo a seconda dell’età e dei momenti: le immagini individuali, quelle complessive che, a puzzle, restituiscono il circo abitato dai personaggi, le storie dei singoli personaggi ed i semini/valori correlati. Tutti da provare insieme, grandi e piccoli che, attraverso la fantasia, possono sperimentare il miracolo, il sogno, il fantastico. L’idea è nata durante un progetto annuale di Circomotricità in cui l’obiettivo era alto, quello cioè di veicolare messaggi educativi quali il valore dell’amicizia, del coraggio, della pazienza, della per-

severanza, della memoria, del valore delle regole e della diversità attraverso proposte prevalentemente motorie circensi, mediati da personaggi come Irina la Ballerina, Sigismondo l’uomo più forte del mondo, Pier il Jocolier, Mr Brown il clown, Tabata l’acrobata, Salvatore il direttore e la Nonna Cannone. Da qui il desiderio di creare uno strumento, affinché i bambini potessero continuare anche a casa a “coltivare” i semini guadagnati durante l’anno. E consentire ai genitori di condividere, elaborare ed utilizzare in caso di bisogno questi preziosi insegnamenti. Lo strumento proposto è quindi di gioco e pedagogico le storie e i disegni sono completamente inediti e creati appositamente dell’equipe di Circolarmente. Oggi stiamo lavorando ad una nuova linea di borse ispirate alla “nostalgia del tessuto aereo” stiamo nuovamente utilizzando la tecnica della stampa serigrafica mentre per quanto riguarda la parte sartoriale abbiamo iniziato ad organizzare degli incontri di lavoro di gruppo ai quali stanno partecipando alcune mamme. Riteniamo che questo aspetto conferisca un’importante valore aggiunto. Sicuramente ciò che ha reso possibile questa repentina trasformazione è la nostra varietà di formazioni e competenze che spazia dalla falegnameria, alla sartoria, alla fotografia e video maker. Possiamo sicuramente dire che questa operazione si è rivelata vincente, abbiamo ricevuto ordini, abbiamo riempito i nostri canali social di contenuti e soprattutto la nostra Creatività è stata nutrita, stimolata, accesa e questo è senza dubbio l’aspetto più significativo di tutto questo “movimento”.

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S

ono Edoardo Nardin e sono un artista. Essere un artista è un’assunzione di responsabilità, una vocazione oltre che una professione. Dopo la laurea specialistica in organizzazione dell’arte e dello spettacolo ho capito che non volevo fare il manager nel settore culturale, quindi da anni divido la mia ricerca fra arti visive e arti performative. Credo che non esistano dei confini così definiti fra i diversi linguaggi. Ogni proget-

Il mio spettacolo che unisce al meglio circo, teatro e illustrazioni è Barba Fantasy Show: un varietà comico che nasce 5 anni fa come spettacolo di strada e che ho presentato sempre più spesso in teatro. Ovviamente nell’ultimo anno non ha potuto girare molto. Questo lungo e intenso periodo ha colto tutti di sorpresa, ci ha bloccato e messo duramente alla prova. Personalmente ho reagito continuando a cercare, a provare, a sperimentare. Con dedizione e studio ho scoperto nuovi linguaggi e strumenti, ho girato dei video e ho scritto. È così che è nato “Barba Fantasy. La storia dell’Omino vestito di rosso”. Si tratta di un libro illustrato per bambini ispirato allo spettacolo Barba

EDOARDO NARDIN L’UNICO LIMITE DELLA FANTASIA È NON USARE LA FANTASIA

Q edoardonardin to, idea, intuizione, ha il proprio modo di essere ideato e spesso prende forma attraverso un processo creativo dinamico e in divenire. Faccio l’artista di strada, con qualche esperienza al circo, da più di vent’anni, ma una decina di anni fa ho sentito la necessità di guardarmi attorno e ho scoperto il teatro. Così ho avuto modo di unire i silenzi che ascoltano e la densità del teatro con la freschezza e l’immediatezza gioiosa delle discipline circensi. Potrei dire, a ragione, che non sono un giocoliere, un acrobata, un clown, un equilibrista, un attore, ma faccio surfing fra queste discipline, che mastico e utilizzo a servizio del messaggio che voglio lasciare, dell’emozione che cerco e voglio suscitare o della storia che voglio raccontare. Ho trovato il mio stile e sono

quello che sono! A chi non mi conosce dico che faccio spettacoli e mostre. Sì, anche mostre. Negli ultimi anni quella “servetta sveltissima e non per tanto nuova sempre del mestiere” che Pi-

Fantasy Show, edito da Km Edizioni (www.kmedizioni.com), piccola ma agguerrita casa editrice indipendente di Firenze. La mia multidisciplinarietà si palesa in toto nel progetto Barba Fantasy. Uno spettacolo di circo-teatro senza l’utilizzo della parola che diventa un libro e un racconto accompagnato da immagini. I diversi linguaggi messi in campo si influenzano fra loro e contribuiscono a rendere unica la mia ricerca. Faccio giocoleria con le illu-

randello chiama Fantasia, mi ha portato a indagare anche le arti visive. Con determinazione e coraggio ho dato terreno fertile a quel semino fatto di pittura, scultura e installazioni artistiche, raccolto timidamente al liceo. Ad oggi ho all’attivo diverse mostre e qualche premio. Creando un corto circuito fra queste dinamiche esploro le diverse possibilità con cui si può utilizzare il disegno come linguaggio narrativo e drammaturgico. Illustrazioni, pittura, installazioni, circo, teatro, sono potentissimi strumenti caricati a salve nella faretra della mia fantasia. Questo eclettismo espressivo è la struttura della mia ricerca e del mio agire quotidiano; per me vitale, viscerale: passione, amore, lavoro.

strazioni, immagino la scena come se fosse una tela, metto in equilibrio le parole. La regia è la mente di un pittore che aggiunge al suo spettacolo sapienti pennellate di circo, di musica o di teatro. L’estetica è una bella signora, una musa, che va ascoltata e corteggiata. Lasciatevi dunque affascinare anche voi dalla fantasia, sostenete la creatività in ogni sua forma e divertitevi a farlo. Speriamo di vederci presto a teatro, al circo, al cinema, in piazza… ma nel frattempo non smettiamo di creare: l’unico limite della fantasia è non usare la fantasia.

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ALTRA RISORSA 2021

IL CIRCO E L’ARTE PER APRIRE FINESTRE, SENTIRSI INSIEME, USCIRE DALLE CORNICI

9/11 APRILE 2021 – EVENTO ONLINE altrocirco.it

di Ilaria Bessone Cosa significa per me contribuire a creare un evento come Altra Risorsa in questo momento storico? Arte e arti, processi, spazi, libertà, margini, coinvolgere, coinvolgersi, differenze, confini, desiderio, danza, trasformazione, ricerca, creatività, cornici, umorismo, identità, appartenenza, diritti culturali. Altra Risorsa 2021 tesse un filo rosso tra queste parole chiave per parlare di passione come motore di partecipazione in un contesto in cui spesso mi sento isolata, “scollegata”. A fidarsi di certi momenti di illuminazione, l’incertezza che arriva talvolta a sommergermi è la stessa che mi permette di stare a galla, costruire imbarcazioni prima nemmeno immaginabili, lasciarmi cullare da onde che mi fanno sentire “l’essere insieme” in modo diverso, forse più profondo. Scoprire esperienze e riflessioni condivise da altre persone, mosse dallo stesso desiderio di partecipare su cui rifletteremo durante il Convegno, può stimolare, ispirare. Il corpo, la creatività, la lettura, l’ascolto, diventano ancore di salvezza. Lo sono state per me nel corso dell’ultimo anno. “Soffriamo quando la bellezza in noi resta inespressa. Ascoltare, aspettare, ospitare nel corpo sono strumenti delicati per disincagliare e lasciar riaffiorare le radici della bellezza, una bellezza che non divide e non discrimina, che non appartiene a un’idea del bello separato dal brutto, uno sguardo che restituisce” (Chandra Livia Candiani, “Il silenzio è cosa viva”).

“Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi, scriveva Bertolt Brecht, ma è difficile credere che avesse ragione se poi le storie degli eroi sono le prime che sentiamo da bambini, le sole che studiamo da ragazzi e le uniche che ci ispirano da adulti. La figura del campione solitario è esaltante, ma non appartiene alla nostra norma: è l’eccezione. La vita quotidiana è fatta invece di imprese mirabili compiute da persone del tutto comuni che hanno saputo mettersi insieme e fidarsi le une delle altre” (risvolto di copertina di “Noi siamo tempesta” di Michela Murgia).

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064Pinerolo (TO) Paola Martina 012 1795590 sportica.it

Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 spaziobizzarro.com Spazio Circo Bergamo corso Roma 84 A, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it

Veneto Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) dottorclownitalia.org Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 ludicacirco.com

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) Alessandro Papa 340 6052371 circoallincirca.it

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Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it

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L’arte, il circo, aprono finestre da cui entrano brezze che smuovono, mettono in evidenza e subito spostano limiti e saperi. Creano qualità di relazione con noi stess*, con “l’altro” e con lo spazio che allo stesso tempo ci separa e ci unisce. Questo periodo ci obbliga a riflettere su come la presenza di e il contatto con altre persone fanno crescere ed evolvere, anche quando il tocco e la prossimità non sono possibili. Nel corso della tre giorni, dal 9 all’11 aprile, AltraRisorsa ospiterà espert* e professionist* del mondo del circo sociale, dell’educazione, della ricerca sociale, della danza e del Gestalt Counseling, oltre ai multiplier event di due progetti: Quinta Parete Circus Community, finanziato da Compagnia di San Paolo, e Learner Centred Learning – LCL, finanziato dal programma Erasmus + della Comunità Europea.

Tra gli esperti invitati Antonio Alcantara e Marianella Sclavi condivideranno le loro esperienze e ricerche sul ruolo dell’arte e dell’umorismo. Antonio Alcantara, educatore sociale e attivista culturale, professore associato presso l’Università di Barcellona e membro dell’equipe pedagogica dell’Ateneu Popular 9Barris, concepisce l’arte come processo creativo e educativo più che opera finita, separata dal quotidiano. Come altre forme d’arte, il circo in questo senso diventa strumento di promozione dell’emancipazione e della partecipazione della comunità attraverso la costruzione di spazi di creatività, democrazia, trasformazione sociale, diritti culturali. Secondo Marianella Sclavi, esperta conosciuta internazionalmente di Arte di Ascoltare e Gestione Creativa dei Conflitti e loro applicazioni nelle metodologie partecipative, l’umorismo è la chiave per “uscire dalle cornici di cui siamo parte” (Sclavi, 2019): “Il concetto di “cornici” si riferisce alle premesse, agli assunti che diamo per scontati al fine di dare senso alla realtà di cui siamo parte. Saper portare alla coscienza questi assunti e riflettere su come da un lato aiutano e dall’altro limitano la nostra comprensione del mondo e di noi stessi, è una capacità assolutamente fondamentale per riuscire a vivere felicemente in una società complessa”. La risata condivisa è spinta e occasione trasformativa di partecipazione, collaborazione, unione nella “comune capacità di accogliere qualcosa di stravagante e imprevisto, qualcosa che esce dagli schemi” perché apre possibilità di scoprire nuovi punti di vista, “diventa ascolto attivo”. C’è una gioia nel superare il dolore, “la paura, l’incertezza, l’ansia, il senso del ridicolo e dell’assurdo” che accompagnano inizialmente l’uscita delle cornici, da strutture e convinzioni radicate, nell’andare oltre “la nostra autorevolezza interpretativa”.

Ancora più che altri anni, l’augurio è che Altra Risorsa sia occasione per sperimentare questa “profonda leggerezza”**, per riflettere, sostenersi a vicenda e continuare a imparare l’arte di comunicare per partecipare, creare, trasformare insieme. ** Olga Chiaia, “Lezioni di fiducia per diffidenti”

Trentino-Alto Adige Animativa via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org Circo Sotto Sopra piazza dei colori, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDam Circo via Allevi 13/A, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

Lazio Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 circosvago.it Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Cirknos via vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 410 916 E cirknos Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

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FEDERICO BENUZZI

GIOCOLIERE SCIENZIATO, TRA DIDATTICA E DIVULGAZIONE

federicobenuzzi.com Intervista di Marco Marinelli e Federico Moro spazio a cura del Comitato Scientifico CircoSfera Incontriamo Federico online, come da recenti consuetudini; si collega dal suo studio, in una mansarda dal tetto in legno in cui filtra ancora la luce del sole sopra Bologna. Lì in questi ultimi mesi sta lavorando ai progetti futuri tra esperimenti e ricerca. Ha ritagliato un po’ di tempo per noi tra i suoi molti impegni recenti: il lavoro ad un nuovo spettacolo di divulgazione sul cambiamento climatico, e l’imminente pubblicazione del suo ultimo libro Lo spettacolo della fisica, Dedalo Editore: un dialogo tra 4 personaggi che, davanti ad altrettanti boccali di birra, si trovano a parlare di fisica e giocoleria. Prima di incontrarlo abbiamo sbirciato il suo lavoro e il suo profilo online: come molti durante la pandemia ha rafforzato la sua presenza online e prodotto materiale molto interessante distribuito tra i suoi canali. Da anni insegni fisica e matematica in un istituto superiore di Bologna. Potresti darci una tua impressione su quest’ultimo semestre? È un momento molto confuso, la gente è persa a causa della mancanza di punti di riferimento che creano certezze e prospettive. Lo vedo nei ragazzi e nel rientro nelle scuole: La follia risiede in alcuni che sono contenti di rimanere in casa, colpiti da una pigrizia e inerzia dilagante, causate da sfide sempre meno impegnative: prove scolastiche che sono più semplici se fatte a distanza o al poco impegno nel sostenere le relazioni sui social network. Questo costituisce un contesto complesso, pochi riescono a resistere ed essere resilienti. I giovani non si rendono conto di ciò che stanno perdendo, l’orgoglio ed amore verso se stessi e verso la vita. La pandemia è stata l’ennesimo rinforzo per condurre uno stile di vita che si basa sull’apparenza e l’attenzione per ciò che ci sta attorno a discapito della costruzione del sé. Le tue non sono semplici lezioni o spettacoli ma conferenze che rendono semplici concetti complessi. Come hai iniziato la tua attività di divulgazione performativa? È stato un grande incastro: sono interessato alla fisica da quando sono bambino. Nel

L’altra critica è arrivata dal Presidente del Cern di Ginevra, dove era stato programmato un mio spettacolo. Affermando che la scienza vada divulgata in uno schema serio e rigoroso ha impedito la rappresentazione. Peccato, Il mio spettacolo tratta la scienza con il giusto peso, il testo è studiato per anni ma non significa che perda valore perché reso anche divertente. È stata l’unica persona fino ad oggi a non accettare e sostenere la mia attività.

frattempo ho cominciato a fare il giocoliere e a esibirmi in festival e convention. Durante il percorso di studio per diventare insegnate la mia tutor disse: hai notato che nella giocoleria c’è tanta fisica? Quello fu il mio personalissimo Big Bang. Fisica Sognante è nato per gioco nel 2005 e da quel momento è partita una reazione a catena che mi ha portato già nell’anno successivo ad avere 10 repliche fino a raggiungere 100 repliche nel 2019. Qualcuno ha criticato il tuo lavoro o hai avuto solo feedback positivi? In genere ho avuto risposte positive, nel 2009 ricevetti addirittura una e-mail da P. Odifreddi dove si complimenta per il lavoro svolto, incoraggiandomi a continuare l’attività divulgativa. Una volta un alunno mi chiese di essere più formale nell’atteggiamento con la classe e nell’esposizione del contenuto. Questa cosa mi mise in crisi, mi interrogai su quanto accaduto e decisi di continuare ad utilizzare comunque il mio metodo. Per quel che penso, i giovani hanno bisogno di confrontarsi con la varietà. Le mie spiegazioni sono facilitate ma non sostituiscono lo studio che si svolge fra i libri. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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Pensi che l’uso del teatro e del circo sia trasversale a tutte le discipline? in altre parole, pensi che oltre alle scienze si potrebbe applicare la stessa metodologia a tutte le materie? Galileo disse: il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro. La performance deve stare sempre affianco all’attività divulgativa ed educativa. Diventa importante gestire la propria figura e la voce, creando un substrato che diventa necessario per trasmettere contenuti al pubblico. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 scuoledicircomacrame.blogspot.it Microcirco c/o Chapitombolo Asti c.so Alfieri 381, 14100 Asti Carla Acquarone 337 266505 microcirco.it Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com UP Via Mercantini 9,12042 Bra (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 upscuoladicirco.com

Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Hops via Lanzi 51, 20872 Cornate (MB) Sara Papadato 348 0069417 scuola-circo-hops.it Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 quattrox4.com Scuola di arti circensi e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 milanoclownfestival.it Spazio Circo via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 spaziocirco.it Spazio Circo Bergamo c.so Roma 84/a, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Trillino Selvaggio via Tolstoj 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 trillinoselvaggio.it Ululì via Candiani 71, 20158 Milano Paolo Dei Giudici 347 9199465 terzotempoululi.com

Trentino Alto Adige Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 arteviva.bz.it Bolla di sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Molin Nuovo (UD) Irene Giacomello 340 6052371 circoallincirca.it Veneto Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 dottorclownitalia.org Barbamoccolo via Maestri del Lavoro 36, 30037 Scorze � (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Circo Volante via Pacinotti 5/c, 30034 Mira (VE) Laura Ugolini 329 3330986 circovolante.it Ludica Circo Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 ludicacirco.com

Liguria Circo Galleggiante via Castelfidardo 1, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 circogalleggiante.it Circo Mirtilla Str. Ronchi Brighei 1/c, 18100 Imperia Arianna Pastorelli 329 2950023 femspettacoli.com SiRCUS Centro delle Arti del Circo Vico delle Carabaghe, 16123 Genova Barbara Vecchio 366 3733654 sarabanda-associazione.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 synergikaasd.com

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org ArtinCirco Via Tolara di Sopra 88, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Maila Sparapani 329 2347981 artincirco.it Circolarmente via Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 347 3131604 circolarmente.it Circo Sotto Sopra p.zza dei Colori 28/a, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDaM Circo via Allevi 13, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-S. Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesiteatrocirco.it Badabam strada della Tressa 4, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 circolibre.it Circo Tascabile p.zza Mosca, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza Mantica via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 compagniamantica.it Passe-Passe via Sorripa 50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 passepasse.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it Sottosopra via Pievan Landi 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 arezzosottosopra.it

Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60131 Ancona Caterina del Giudice 388 7533247 ariadicirco.com Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it Visionaria via Gabrielli, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto (TR) Soledad Prieto 335 389432 E Cirko Andando

Lazio Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it Bigup via del Fosso di Papa Leone 24 – 2, 00148 Roma Daniele Pinzi 351 9366333 bigupcirco.it Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E Scuola Circo Circoraggio Circo Svago via delle Mole 32, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 circosvago.it Circus Bosch c/o Villaggio Globale Largo Dino Frisullo, 00153 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 circusboschtuttoilcirco.com Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 circolaboratorionomade.com Un Clown per Amico / Circobotero Str. Modugno Carbonara 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com Cirknos via Vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 4100916 E Cirknos

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org

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REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO CIRCOSFERA.IT

Piemonte Academy Chapitombolo Via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Milo Scotton 331 7992651 chapitombolo.it



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