Juggling Magazine #71 - june 2016

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CIRCO ADATTATO NUMERO 71 GIUGNO 2O16

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issn 1591-0164. Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo. Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00

ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI



Con il sostegno di

Magda Clan foto Filippo Carnevali

bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XIX, n. 71, giugno 2016 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 20 giugno 2016 In copertina Limits, spettacolo di Circus Cirkor, foto di Mattias Edwall

“Everybody talks about circus”, tutti parlano di circo. È il titolo del focus group che Juggling Magazine, in collaborazione con Circus Magazine (Belgio), ha facilitato a Parigi lo scorso aprile all'interno di Fresh Circus #3. Un tema, quello della comunicazione sul/del circo contemporaneo, che ci piacerebbe condividere e approfondire ancora con i nostri lettori e l'intero settore. Non solo per elaborare modalità e strumenti sempre più dirette ed efficaci. Ma anche per capire insieme cosa racconta il circo oggi, a chi si rivolge, su quale immaginario collettivo e su quali luoghi comuni si innesta, quale è la sua funzione e il suo impatto nella società, quale è il nostro ruolo e la nostra responsabilità. Un dibattito che abbiamo già avviato all'interno del network INCAM (International network of Circus Arts Magazines), che ci apprestiamo a stimolare all'interno del network Circostrada, e tra gli spettatori e i professionisti del settore in Italia. Si parlerà sempre di più di circo contemporaneo in Italia, e lo strumento dei sondaggi diventa in questo contesto la leva per acquisire maggiore riconoscimento e condividere nuove conoscenze. Per stimolare una riflessione allargata in questa nuova stagione di “ascolto e confronto”, affinchè diventi un'opportunità di crescita, pubblichiamo in questo numero un'intervista agli autori del Censimento Circo Italia e annunciamo le ragioni del sondaggio che effettueremo tra i lettori di Juggling Magazine, in visione di una ristrutturazione importante di tutto il nostro media project. Intanto con i partner di Circostrada e di Quinta Parete stiamo esplorando la possibilità di sondaggi innovativi, che permettano la comparazione dei dati raccolti su scala nazionale ed europea, e soprattutto che rappresentino un momento di piacevole, produttivo, creativo incontro e scambio con il pubblico. Preparatevi a dire la vostra, a dare tutti un prezioso, personale, sincero, profondo contributo. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


X CONVENTION “BRIANZOLA” intervista a Davide e Geppo organizzatori della Convention

foto di LG Studio (Pierre Feniello & Raoul Paietta)

La “Brianzola” ha celebrato il suo X compleanno e, dopo aver raccolto il testimone dalla convention nazionale, ha contribuito in questo decennio a far crescere condivisione, partecipazione e ricerca tra i giocolieri italiani, creando un evento di rilievo internazionale. Sui palchi della Brianzola sono passati alcuni tra i migliori giocolieri internazionali e certamente tutti quelli italiani; un ottimo trampolino di lancio e occasione di ispirazione per tanti artisti, appassionati, programmatori e spettatori. La direzione artistica si è sempre impegnata per mostrare artisti e spettacoli che altrimenti non sarebbero arrivati in Italia, per dare la possibilità ai giocolieri italiani di vedere dal vivo i grandi giocolieri internazionali, di vederli allenare in palestra, di incontrarli e conoscerli. Abbiamo dedicato sempre tanta attenzione ai workshop, per fornire ai giocolieri

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26 APRILE - 1 MAGGIO, IMBERSAGO (LC) www.conventiongiocoleriabrianza.it

opportunità di crescere, e col tempo li abbiamo sostenuti garantendo promozione e organizzazione. Quest’anno abbiamo ampliato la serie di conferenze e nella programmazione in sala abbiamo introdotto una giornata dedicata al circo di tradizione e la proiezione di un film che racconta il loro mondo, cercando fortemente un’occasione di incontro tra due interpretazioni distinte, ma complementari, della giocoleria. Il classico, tutto velocità e costumi sfarzosi, e il contemporaneo, che lavora sulla diversità e la ricerca. Per i circensi l’occasione di vedere tanti appassionati di giocoleria, di mescolarsi con loro in palestra, assistendo a numeri di grandi giocolieri che anche loro seguono. Per i giocolieri l’opportunità di vedere lo stile del circo di tradizione, di conoscere stelle del calibro di Selyna Bogino. La Brianzola è una delle poche convention al mondo con ampi spazi aperti al

pubblico. Un’apertura, inizialmente richiesta dalla Pro Loco e del Sindaco, e rivelatasi una scelta di successo. Dopo una iniziale diffidenza nei primi due anni da parte della cittadinanza, abbiamo così creato un vasto consenso, generando un indotto economico importante per la città e una lunga serie di benefici sul territorio. Sono nate palestre giocolieri a San Zeno, ad Agrate, la scuola di circo Spazio Bizzarro, che alla Brianzola tiene laboratori gratuiti di circo, ha tirato su il suo chapiteau a pochi chilometri da qui; è nato un pubblico appassionato al genere che fa il tutto esaurito ad ogni spettacolo; vedi giocolieri ai semafori di Cernusco Lombardone che non vengono cacciati via, oppure ragazzi come Roberto che è venuto alla prima edizione della Brianzola, senza aver mai giocolato, e ora, dopo 10 anni, lavora nel circo e si è esibito sul palco della convention.


foto Arianna Ciofi

Davide, Geppo e Dory rimangono il cuore dell’organizzazione, ma poi ci sono almeno una ventina di persone ad entrare in gioco con un ruolo importante. Oltre Piazza Roma, che irradia il suo buonumore, non possiamo non menzionare Spazio Bizzarro, che riempie l’ambiente e la convention di attività e laboratori, e la Pro Loco che gestisce la mensa e l’allestimento del villaggio. Il team organizzativo della Brianzola, nonostante garantisca tutto ai partecipanti, è sempre sorridente e con voglia di far festa, e questo trapela; si respira il nostro buon umore e ce lo segnalano di continuo anche organizzatori di altre grandi convention. Abbiamo impiegato anni a crescere per organizzare bene la convention, e il segreto è sempre avere un nocciolo di persone affiatate che davvero amano lo spirito della convention. Nei prossimi 10 anni vogliamo continuare ad arricchire la Brianzola di nuovi contenuti, senza dimenticare di alimentare il suo cuore pulsante, come i workshop, la palestra, l’esibizione serale, la voglia di stare in piedi fino a tarda notte.

PIAZZA ROMA

LA CONVENTION ALL’ITALIANA

di Federica Romanò “Dopo anni di convention in tenda, nel 2004, a Carvin, abbiamo deciso di stare un po’ più comodi e andare in furgone. Eravamo 4/5 cinque giocolieri romani, con tre furgoni, un fornelletto da campeggio, un tavolinetto ‘preso in prestito’ alla mensa e un ombrellone da spiaggia. Era il primo anno di Piazza Roma e ci accorgemmo subito di aver creato un luogo speciale”. Così racconta Sasha le origini di quello che negli anni è diventato un punto di ritrovo alle EJC e uno dei motori della festa alla Brianzola. In quel primo anno, quel gruppetto di amici si accorse che un tavolo, un riparo dal sole (e soprattutto dalla pioggia, ospite immancabile di ogni convention) e un fornelletto per cucinare erano sufficienti a creare uno spazio accogliente. Il cibo e il buon vino sono stati di sicuro un elemento catalizzatore, ma la convivialità e la voglia di fare (e di fare festa) sono la linfa vitale di Piazza Roma. Dalle prime timide casse per ascoltare la musica, si è passati a un vero e proprio sound system, con mixer e casse professionali, grazie ad amici con la passione per la buona musica di ogni genere. Dalla colonna sonora del pratone dove si allenano i giocolieri, all’animazione delle olimpiadi e della parata firmata Sashaman e Diego The King Draghi, fino al riuscitissimo Silent Party di quest’anno, Piazza Roma riveste un ruolo fondamentale nel diffondere il buon umore alla Brianzola. “Quest’anno il Silent Party è stato un grande successo collettivo: dall’ideazione alle playlist, dalla grafica alla promozione, tutti hanno partecipato mossi solo dalla voglia di organizzare una serata diversa, ed è stato uno spasso!”, ricorda ancora Sasha. E già si pensa all’anno prossimo, magari con un flash mob per le vie di Imbersago. O qualcos’altro. Per il momento non c’è niente di certo… l’unica certezza è che Piazza Roma ci sarà, e ci sarà da divertirsi.

foto Arianna Ciofi

La X edizione è stata l’occasione per sperimentare anche una durata maggiore. Spalmata su 5 giorni pieni la convention ha offerto a tutti più tempo per allenarsi, per esibirsi, per incontrare e intrattenersi con gli amici, per vivere la convention appieno, con tutte le sue emozioni. C’è una curva di crescendo della convention che se condensata in pochi giorni non ha lo stesso effetto. Abbiamo avuto così circa 400 giocolieri che si sono fermati per tutta la settimana, raggiunti poi nel week end da una seconda ondata di scatenati compagni. Siamo inoltre felici che da quest’anno abbiamo la concessione di campeggiare nel campo di calcio a 11, che ci permette di superare abbondantemente il limite massimo delle 7/800 persone degli anni precedenti. Vogliamo ringraziare personalmente tutti i giocolieri perchè, come ci eravamo raccomandati, hanno lasciato il manto erboso in condizioni eccellenti, permettendo all’evento ci ricevere sempre più credito e fiducia.

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FIGHT NIGHT COMBAT http://fightnightcombat.com

testo e foto di Luke Burrage Il combat è stato per decenni nella giocoleria la regina delle “competizioni giocose”. Tutti contro tutti nella stessa arena e nello stesso momento, duellando a suon di clave, e chi sopravviveva alla bagarre iniziale e agli scontri via via più duri ne usciva vincitore. Poi intorno al 2003 ho cominciato a proporre un format che prevedesse lo scontro tra squadre di giocolieri. Abbiamo provato “3 contro 3”, “2 contro 2”, con un sistema di punteggi per determinare i vincitori. Il risultato era divertente, ma strutturare le squadre richiedeva un’organizzazione a monte, non sempre facile alle convention. Così è stato solo nel 2005, quando Bob “from Canada” decise di introdurre il format “1 contro 1” e di presentare la competizione come uno show, che le Fight Night hanno decollato in termini di audience. Non era più un gioco pomeridiano a cui partecipavano solo gli interessati, ma un vero evento serale che attirava il pubblico dei giocolieri. Così tutte le volte che Bob e io ci incontravamo ad una convention era molto probabile che ci sarebbe stata una Fight Night! All’inizio c’erano 8/10 partecipanti, per lo più amici di Berlino, dove le Fight Night avevano un buon seguito, più altri che si univano alla gara. Alla EJC a Karlsuhe nel

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2008 c’erano 13 partecipanti, e nessuno di noi aveva un’idea di come si organizzasse un torneo con 13 partecipanti. In quegli anni le Fight Night potevano assumere format diversi e regolamenti per niente omogenei, e molti cambiamenti venivano introdotti quando se ne presentava l’occasione o la necessità. Quando nel 2010 abbiamo introdotto le qualificazioni all’inizio ognuno giocava contro tutti, poi optammo per 10 duelli; era difficile trovare la formula giusta, ma era giusto sviluppare l’idea delle qualificazioni, perchè la base de partecipanti cominciava ad allargarsi. Nel 2013, dopo averne parlato con un pò di gente, ho deciso di dare un format più strutturato alle Fight Night, che si erano sviluppate principalmente in Europa, e in particolare in Germania, UK e Olanda. La crescita è tangibile, e ad oggi 600 giocolieri hanno partecipato ai nostri tornei, con un ranking che lista circa 300 giocolieri. Nel 2012 c’erano 3 Fight Night, nel 2013 ce n’erano 7 e l’ultimo anno c’erano 42 tornei; quest’anno probabilmente saranno più di 50 tornei, e ci aspettiamo che alla EJC in Olanda siano davvero in tanti ad iscriversi. Continuo a sollecitare anche gli americani a cominciare, sarebbe bello vedere giocolieri dei due continenti competere. C’è voluto molto tempo per sviluppare le Fight Night, ma oggi abbiamo un sito web,

un calendario di tornei, un sistema di ranking ispirato al tennis, di cui sono gran appassionato, e altri sport. Per la sicurezza abbiamo introdotto delle regole. Chiaramente non puoi colpire il tuo avversario, e nemmeno invadere il suo spazio di “manovra”, ma abbiamo evitato l’obbligo del casco, perchè altrimenti la gente non partecipa più con lo stesso spirito. Certo tutto questo sviluppo ha conferito una dimensione importante alle Fight Night, ma io sto realizzando tutto questo per puro divertimento, anche se organizzare 5 Fight Night è come avere un lavoro part-time, un lavoro del weekend totalmente non pagato. Amo giocolare, amo i duelli, amo organizzare cose alle convention; stage, show…e le Fight Night sono una delle cose che ora mi diverte organizzare. Amo lo sport, mi piacciono le classifiche e i ranking, e desideravo un progetto in cui cimentarmi nello sviluppo del web e della programmazione. Tutte queste cose si sono concretizzate nelle Fight Night. Non sono molto sicuro che le Fight Night motivino i giocolieri a giocolare di più e meglio, in fondo è un gioco per certi versi “stupido”, anche se la gente lo prende seriamente e cominciano anche a spuntare workshop di combat. Ma molti vogliono partecipare solo per divertirsi, questo è quello che piace davvero ai giocolieri.



foto di Tristram Kenton

1/17 APRILE, LA COURNEUVE - PARIS www.rencontredesjonglages.fr

RENCONTRE DES JONGLAGES

Juggling o l’arte di prendere il tempo. Ripetere, instancabilmente, un gesto, un pensiero. Cercare la leggerezza per sognare di lottare contro la gravità. Con la gioia di affrontare le sfide che ha davanti, sempre in movimento, il giocoliere ci interroga e ci porta dove meno ce l’aspettiamo: rende possibili utopie concrete. Questi oggetti, questi sogni lanciati in aria, sono germogliati nella città e nella nostra immaginazione fertile. Nel 2016, il Rencontre des Jonglages si sviluppa nel tempo e nello spazio e conferma che la giocoleria è un’arte in piena espansione. Una crescente diversità caratterizza la giocoleria, alla ricerca di punti di vista inusuali sui nostri mondi. Da soli andiamo più veloce; insieme andiamo più lontani. Una moltitudine di artisti venuti da tutto il mondo ci www.jugglingmagazine.it

presenta l’attualità della creazione nella giocoleria, in tutte le sue forme. Con uova fresche o sfere luminose, palle robot proiettili, tra cera calda o legno, tutto è giocoleria! L’attività della Maisons des Jonglages si sviluppa intorno a 4 assi: la programmazione, il supporto alla creazione, la formazione e l’azione culturale. Con il riconoscimento al rango di Scène Conventionnée Jonglage(s) la Maison des Jonglages raccoglie le esigenze, la qualità e le aspirazioni dei giocolieri e della giocoleria. Un luogo unico in Europa, un epicentro unificante che permette al pubblico e ai professionisti di scoprire le creazioni di giocoleria, i progetti in corso e gli artisti in divenire.

Thomas Renaud direttore della Maison des Jonglages

foto di Virginie Salot e Fabrice Gaboriau

foto di Virginie Salot e Fabrice Gaboriau

Quando abbiamo inaugurato il primo Rencontre des Jonglages nel 2008, speravamo di creare un evento culturale riconoscibile da tutti, che aggregasse intorno a sé i cittadini de La Courneuve, e permettesse ai parigini di venire qui per scoprire chi siamo veramente. Questa speranza si è realizzata al di là di ogni previsione e Houdremont e la Maison des Jonglages sono diventate Scène Conventionnée, grazie a questa pratica millenaria che si rinnova costantemente. Così quest’anno, il nostro Rencontre des Jonglages è sufficientemente forte per poter fiorire anche in altri luoghi della capitale, da Parigi a Evry, attraverso Aubervilliers e Saint-Denis, prima della tre giorni conclusiva a La Courneuve. Abbastanza per alimentare altre speranze e un po’ di orgoglio.

Gilles Poux Sindaco di La Courneuve


foto di Marta GC

approccio artistico, ma è bello vedere giocolieri che fanno cose incredibili e che sono appassionati a questo mondo. Ho l’impressione che nella giocoleria sia come in tutte le arti, ci sono come delle “mode” che si diffondono intensamente, e di colpo tutta la comunità apprende e pratica qualcosa. Il panorama della giocoleria è oggi molto più ricco di prima, ci sono molte più proposte, che esplorano direzioni diverse, giovani talenti, c’è la danza, ci sono delle scritture d’autore. Trovo che si abbia l’occasione al Rencontre des Jonglages di vedere tutti gli anni proposte che mostrano la diversità di questa disciplina. È un’arte viva che non smette di mescolarsi e di passare di mano in mano, di trasformarsi. Il “numero” di giocoleria è rimasto uno dei cardini di questo panorama. Ci sono giocolieri che hanno fatto questo cinquant’anni fa e giovani che lo fanno ancora, con uno spirito diverso, aggiungendo qualcosa, ma rimanendo in questo formato sempre apprezzato da un pubblico che cerca l’intrattenimento. Accanto a queste forme canoniche se ne sono sviluppate altre, indirizzate ad un pubblico di appassionati, pronto a seguire uno spettacolo più complesso, più lungo, interessato all’evoluzione delle arti dello spettacolo dal vivo. Oggi si nota sempre più specializzazione nelle proposte artistiche, con giocolieri che si specializzano in un oggetto, in un solo tipo di manipolazione, nella fluidità del corpo, e la comunità dei giocolieri è sempre interessata a seguire queste cose. Vengo a questo festi-

MARTIN SCHWIETZKE

www.siparhasard.com/#!-propos1/cp79

Sono nato in Germania e ho incontrato l’arte di strada a Parigi nel ‘78, dove per la prima volta ho visto artisti esibirsi davanti al Centre Pompidou e a St. Germain des Pres, e guadagnare dei soldi facendolo! Avevo 15/16 anni e questa possibilità mi ha colpito molto. Ho quindi cominciato a giocolare, poi a tenere dei corsi, infine a montare spettacoli, che portavamo in strada in Germania, con le stesse modalità viste a Parigi. Di colpo questo diventava possibile anche in Germania e miracolo… funzionava! Le persone erano curiose, si fermavano in cerchio, e dove prima c’erano circhi tradizionali, il cabaret, nasceva ora anche l’arte di strada. A quei tempi in strada vedevi per lo più giocolieri e un pò di prestigiatori, non molto altro, ed io sono stato molto influenzato da alcuni di loro. Poi ho frequentato una scuola di circo per 4 mesi, ho cominciato a girare, incontrare le prime compagnie in Francia che mettevano insieme il circo, il teatro, la musica, la narrazione. Erano gli albori del teatro di strada, e molto si svolgeva e si sviluppava in un contesto urbano. In Spagna nasceva La Furia des Baus, in Francia Le Comediens, il CNAC muoveva i suoi primi passi. Incontro nei primi anni ‘90 Jerome Thomas ed entro nella sua compagnia. Sono gli anni in cui le discipline circensi cominciano ad emanciparsi e trovare una loro identità, un loro linguaggio. Gli anni del festival di Malakoff, che ha segnato l’esordio della giocoleria contemporanea, e poi con il 5-3-1 la giocoleria di innovazione ha trovato un ulteriore sviluppo e popolarità. Cominciava una nuova era e dalla tradizionale nozione di numero tecnico si passa alla scrittura di uno spettacolo, ai sistemi di notazione come il siteswap e altri step che hanno creato le basi per quello che è oggi la giocoleria contemporanea. Io intanto nel 1997 fondo la compagnia Les Apostrophes, che negli anni produce una serie di spetttacoli centrati sul teatro d’oggetto, sulla ricerca nel movimento, sulla danza, l’ultimo dei quali, “Crue”, ha debuttato proprio quest’anno. Due anni fa sono andato alla EJC a Toulouse, erano anni che non ci andavo. Mi sono ritrovato in palestre piene di giocolieri, con bambini e adolescenti che fanno cose incredibili, ma che non hanno alcuna nozione delle origini di tutto questo, e forse gli sarebbe di grande stimolo conoscere un po’ la storia. Ho notato in tanti un’attitudine quasi “sportiva” alla giocoleria, più che un

val da molto tempo e provo sempre un grande piacere ad esserci, vedere le proposte e le persone che vengono. Ci sono tanti operatori ed artisti, ma anche un pubblico che cresce di anno in anno, e i biglietti che vanno esauriti con weekend di anticipo. Qui puoi trovare gli spettacoli più popolari, facilmente fruibili, e quelli più concettuali, per i quali bisogna mettersi in gioco. È una bellissima sensazione vedere come sta crescendo la Maison des Jonglages e il suo Rencontre, e quanto vivace sia la giocoleria oggi. Altra novità di quest’anno è stato il premio della SACD, società che protegge in Francia i diritti degli autori, e che per la prima volta ha deciso di assegnare un premio di “incoraggiamento” ad un autore di uno spettacolo di giocoleria. La selezione è stata fatta tra più giocolieri che potevano rispondere a questa definizione e al cui lavoro sarebbe stato bello dare visibilità. È un premio che riconosce un ruolo alla giocoleria come forma di espressione artistica, e la SACD sostiene la Maison des Jonglages nel finanziare giocolieri che creano nuovi spettacoli. jugglingmagazinenumero71giugno2016


foto di Ben Hopper

8/20 MARZO, BRUXELLES (BELGIO) http://catastrophe.be/ http://cirk.be/creation/agendas/Festival-UP

FESTIVAL UP intervista di A.R. a Catherine Magis direttrice artistica Vengo da Montreal e prima di fondare Espace Catastrophe avevo fondato la Compagnie Catastophe, una compagnia di circo, privilegiando la direzione dello scambio. La prima grande produzione nel ‘95 era uno

scambio tra 60 artisti dell’est e artisti di circo, seguita da scambi tra musicisti di rock and roll e artisti di circo, poi acrobati e piccoli show per le strade, artisti visual, fino ad arrivare a Complicitè, un progetto con la diversa-

bilità che ha richiesto anni di lavoro, e alle parate in strada con la Bande de Z’OuFs. Nasco come artista, e ho sempre vissuto il circo come passione, oltre che come lavoro, per dare il mio contributo a cambiare il

mondo. E quando ho smesso di farlo come artista ho continuato a farlo come direttrice dell’Espace Catastrophe. Per questo sono sempre presente sul palco prima di ogni spettacolo ad accogliere il pubblico e rac-

BETES DE FOIRE

www.betesdefoire-petittheatredegestes.com Laurent Cabrol & Elsa de Witte

foto di Lionel Pesque

Per 20 anni, abbiamo creato, montato e messo in scena spettacoli di circo, teatro, marionette e danza con grandi compagnie, allestimenti, costumi, chapiteau e caravan. L’itineranza per noi è preziosa, ci piace piantare in nostro universo in un contesto urbano, stabilirci in una piazza per un lasso di tempo e lasciare una traccia nella gente del quartiere. Per questa ragione abbiamo scelto di essere minimalisti; due persone e il “bagaglio” che trasportano: uno chapiteau di 11 mt di diametro, semplice e carino, una gradinata che accoglie un centinaio di persone, una piccola pista circolare in un ambiente pulito e stimolante. Un vero circo dalle proporzioni ridotte. Una cupola di tessuto plissettato. In fondo alla scena una scala di 5 gradini con sipario di velluto blu. Su entrambi i lati un laboratorio. Una macchina per cucire, mensole, cassettiere. Un armadio, cappelli, rotoli di stoffa. Uno strumento musicale, un manichino, un vecchio paio di stivali. Tanti materiali che servono per i numeri e per la costruzione dei nostri personaggi. www.jugglingmagazine.it

Infine, in prima linea, una piccola pista rotonda, teatro delle nostre emozioni. L’illuminazione è semplice e ingegnosa, e sostiene con calore e privacy la pista e l’arredamento. I materiali utilizzati sono diversi ed essenzialmente riclicati: pelle, velluto, metallo arrugginito, motori, abiti usati, bobine, coperte, rivetti, legno, ma


foto di Ben Hopper foto di Sergio Mendes

contargli con entusiasmo il senso del nostro progetto. Oggi Espace Catastrophe riunisce sotto un unico centro un luogo di formazione, uno spazio per la creazione e la rappresentazione, residenze artistiche, un centro di documentazione, organizzazione e produzione di eventi e di spettacoli, la redazione di Cirq en Capital, un periodico dedicato al circo. L’obiettivo del nostro

progetto, oggi come allora, è conquistare un riconoscimento maggiore per le arti circensi. Sin dalle origini abbiamo lavorato sodo, e oggi abbiamo 11 persone di staff, molti collaboratori occasionali, e sempre molti stagisti. Il team pedagogico conta circa 55 tra insegnanti e trainer, ospitiamo ogni anno dalle 50 alle 75 compagnie in residenza, 4 progetti a sostegno della creazione e dif-

anche magneti, proiettori, lenti, specchi… Il nostro lavoro si pone al crocevia di varie espressioni artistiche: teatro di figura e teatro dell’oggetto, con marionette mosse a vista; un circo sia nella sua forma itinerante, sia nella sua emozione tragica; la danza come linguaggio corporale al servizio del

fusione, e una decina di produzioni in cui siamo coinvolti. Questa biennale, che per le sue prime 11 edizioni si chiamava Piste de Lancement, è diventata ora Festival UP, perchè non si pensasse che il festival fosse solo per creazioni inedite di giovani artisti. Il suo obiettivo è invece più vasto: presentazione di creazioni nuove, con artisti di tutte le età, ma anche show che non sono mai venuti in Belgio, o mai a Bruxelles, perchè vogliamo che questo festival sia per il suo pubblico e gli proponga cose non ancora viste. Un pubblico che ci segue con passione, facendoci registrare il 95% di frequenza in teatro. Continuiamo a organizzare tutto con pochissimi soldi, e senza il supporto del pubblico il festival non sarebbe sostenibile. Festival UP vuol essere anche un festival che abbraccia tutta la città e da quest’anno si dispiega in 9 luoghi di spettacolo della città. Ma è un festival giocato anche all’aperto, nei quartieri di Ixelles, Woluwe-Saint - Lambert e Koekelberg, quartiere saltato tristemente alla ribalta mondiale per le infiltrazioni di terroristi dell’ISIS, dove tireremo su il nuovo centro di Espace Catastrophe. Un edificio di 3000 mq, con sale per allenarsi dentro e fuori, uno spazio per gli chapiteau, 2 grandi studi, spazi per le presentazio-

ni, foresteria per gli artisti, un bar, uno spazio per i costumi. Un progetto che inaugureremo l’anno prossimo e che segnerà un grande cambiamento per tutta la comunità del circo belga, e per la comunità locale, per la quale svilupperemo il progetto “Humanity Circus”. Qualcosa di certo è cambiato in questi ultimi 20 anni. Gli artisti hanno ora a disposizione un gran numero di proposte formative, reti europee, supporti alla creazione, per loro le cose in una certa misura sono molto più facilitate rispetto ad allora. È cambiata anche la sensibilità artistica, oggi si spazia nel teatro, teatro fisico, danza, multimedia, musica, internet community. Gli stessi strumenti per l’espressione e le tecniche sono più aperte, si raggiungono livelli più alti. Ma non sono sicura che tutti gli artisti sappiano cosa farci con tutto questo, cosa raccontare. È la ragione per cui amo la trasmissione e gli artisti che lavorano duramente; c’è purezza, hanno una tecnica meravigliosa e sono generosi in scena. Amo la semplicità e la generosità ed è per questo che propongo e difendo nei festival anche cose più piccole. A volte sei giovane, non hai molte cose da raccontare, ma esisti e puoi offrire te stesso, che nella nostra società è già qualcosa di importante.

movimento; la gestualità e la sensibilità del cinema muto. Accompagnati da una musica creata per ogni momento dello spettacolo, il nostro linguaggio è visivo e ritmato, scandito da pause di silenzio rubati alla partitura. La pista tradizionale rotonda con la stella è il nostro punto di ancoraggio. Ci permette di sviluppare tutto il nostro immaginario e la nostra sensibilità correlata al circo. Attorniati da una cricca di personaggi di fantasia - funamboli, one man band, acrobati - al servizio dell’illusione di uno spettacolo di circo, del suo immaginario e della sua emozione. Lei fila, rattoppa, cuce, sbobina e dettaglia, nascono i personaggi della partitura, la meccanica della loro lirica. Elsa De Witte viene da compagnie di teatro di strada, Cie Babylone, Alama’s Givres e coltiva il suo amore per le storie semplici e popolari. Crea, gioisce, monta, allestisce, scrive spettacoli approfondendo il lavoro sull’utilizzo dei materiali che ricicla e abbellisce. Lui, l’altro, censioso, maestro nell’arte della cattiva conduzione. Una testa da pagliaccio moderno dal viso stanco. Cappelli che si impilano, si aggrappano, volano via, stanno insieme. Nelle sua mani si anima un balletto frenetico, a volte poetico, a volte meccanico. Laurent Cabrol dopo aver frequentato le classi di Anjie Fratellini e Lan N’Guyen co-fonda le compagnie Convoi Exceptionnel e Trottola, e tra le partecipazioni artistiche: Raphaelle Delaunay, Circo Romanes, Theatre du Rugissant, dove incontra Elsa. Fantasista. Il suo lavoro si basa sulla concatenazione melodica di situazioni ordinarie. jugglingmagazinenumero71giugno2016


CLAUDIO STELLATO foto di Geert Roels Non preparo spettacoli scrivendo dossier sul progetto e programmando le tappe di lavoro. Sono lento nel montare degli spettacoli, e in genere impiego almeno 3 anni per una nuova creazione. Non ho un regista, ma ho artisti a me vicini che mi vengono a trovare durante le presentazioni e dai quali accetto consigli e suggerimenti. Ci tengo che sia un’opera artigianale, come un mobile fatto a mano, con il legno che deve seccare. Noto che invece il mercato impone modalità completamente differenti. Sempre più spesso vedo ragazzi al loro primo spettacolo lavorare sodo, pieni di idee, realizzare lo spettacolo dell’anno, che tutti ingaggiano. L’anno dopo tutti vogliono un loro nuovo spettacolo, e lì si uccidono da soli, quasi sempre. Producono uno spettacolo piatto, più o meno uguale al primo, ma senza la stessa forza. Per me è importante nel lavoro apprendere sempre qualcosa, andare avanti, non fermarsi a quello che hai realizzato. Ad esempio la scenografia de L’Autre l’ho segata, l’ho distrutta, l’ho bruciata. Non lo voglio più fare, il passato non mi interessa, e nemmeno avevo voglia di passarlo a qualche altro interprete. L’esperienza L’Autre è durata 7 anni, ho vissuto tutto ciò che potevo imparare, tutti gli incidenti, il mobile che si scassa, le ho fatte tutte, perfino gestire una crisi epilettica nel pubblico. Il mio nuovo spettacolo “La Cosa” viene da lontano. Già nel 2012 avevo iniziato una ricerca su un progetto dal titolo “Rituals”, una ricerca con materiali naturali, tutta giocata sugli spazi esterni, perche i muri della sala non mi ispiravano più. In quel periodo lavoravo su alcuni temi, facevo tutti i giorni degli esercizi sulla trance, per esempio ripetendo gli stessi movimenti per un’ora. Inoltre lavoravo con elementi naturali, grandi ciottoli di fiume, e poi pelli di animali, armi da taglio come l’ascia o la spada dei samurai, tronchi d’albero, la terra. In ogni luogo che aveva accettato di prendermi in residenza - con l’accordo che avrei fatto solo ricerca, senza montare alcun spettacolo - lavoravo su due o tre cose che avevo in testa. La mia ricerca comincia sempre con lunghe introspezioni e due/tre idee. Questa volta avevo un’immagine in testa. prendo un’ascia, la impianto in un ciocco di legno, non riesco più a tirarla fuori e mi ammazzo dal ridere. Questo è stato l’inizio, un’immagiwww.jugglingmagazine.it

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ne che volevo realizzare da anni, senza riuscirci. In residenza in Danimarca ho finalmente preso l’ascia, un ciocco, l’ho impalata, e più non riuscivo a tirarla fuori, più mi ammazzavo dal ridere. Da lì finisco in Ungheria, altra residenza, su una collina, dove faccio l’esperienza di farmi interrare completamente. Il pubblico arriva e non mi trova, a quel punto io sbuco da sottoterra …bum! Avevo una spada da samurai allora, delle pellicce; più le residenze avanzavano e più capivo che mi piaceva assemblare delle istallazioni in scena. Incastrando una cosa nell’altra cominciavo a costruire delle cose, degli animali, un ciocco di legno, un’ascia, poi metti un altro ciocco in equilibrio lo rivesti con una pelle, crei una mucca; aggiungo anche delle corde di canapa, ce ne avevo tante, e la terra…la scultura cresceva, trovo i tronchi, capisco che le pietre non funzionano con me e le tiro fuori dal progetto, continuo a lavorare, lavorare…c’è la danza…facevo anche degli assoli di danza in questa mia ricerca. Finisco a Bordeaux un giorno, per un festival di piccole forme. Sono in residenza e mi prestano un ragazzo, Julien, amministratore e diffusore della compagnia residente, per aiutarmi tecnicamente alla presentazione finale. Ci divertivamo a lavorare insieme e gli ho detto di venire su alla residenza successiva, e poi ancora a quella dopo. Insomma Julien è entrato nel progetto, lui che non ha fatto mai niente di corporale nella sua vita. Mi faceva delle foto, facciamo delle cose insieme, ma ero sempre io al centro. Sulle colline belga lavoriamo in esterno con la neve. Lì i boscaioli quando tagliano il legno da ardere lo accatastano in montagnette prima di portarle giù. Scorgo le cataste, mi apro un buco e ci entro dentro, con la legna fino al collo, e Julien filma un’uscita improvvisata dal legno. Da quel giorno, dopo più di un anno di ricerca, ho deciso che avremmo usato metri cubi di legna e l’avremmo portata in scena. Avevo ancora le asce, le spade, e un giorno finisco a Cherbourg. Dove lavoravo c’era un ragazzo che stava affilando i coltelli della cucina. Era lo scenografo di Jeanne Mordoj. Viene nello studio, vede i miei disegni - disegnavo tanto in quel periodo - e si offre per costruire delle cose insieme. Così entra anche lui con Julien nel progetto. All’inizio mi raggiungevano negli ultimi giorni delle residenze e insieme preparavamo le presentazioni. Costruiamo, sperimentiamo, faccia-


mo un sacco di cose bizzarre in tutte le forme, da video a improvvisazioni di quattro ore davanti al pubblico. Così questi ragazzi che mi assistevano passandomi le cose si ritrovano in scena con me. A completare il gruppo arriva Valentine, che aggiunge la sua fisicità nel gruppo. Mi ritrovo così a fare creazione per un bel po’ di tempo con 3 persone che di corporale non sapevano proprio niente. Questo ha fatto sì che il linguaggio corporale del lavoro cominciasse a modificarsi, per dare spazio, per accogliere. Inoltre ho chiesto a tutti di andare nel profondo, per una spettacolarizzazione fisica della scultura: quanto può essere bello guardare qualcuno costruire o distruggere, fare o non fare qualcosa. Abbiamo così eliminato tutti gli elementi che avrebbero generato confusione per tenerne uno solo: legna da ardere. Ne portiamo in scena 1600 pezzi, di differente provenienza, per una moltitudine di colori. Vedi la bellezza del pezzo e il gesto del posarlo; nella mia testa mi dicevo bisogna che quando ci vedono costruire sia interessante, che sia spettacolare, nel senso di ‘farne uno spettacolo’. E poi c’è la relazione tra i 4 in scena, che per me era importantissima, soprattutto se sono 4 uomini. Volevo evitare la violenza, una componente sempre latente in una relazione tra 4 uomini. Evitare anche “io ti tiro e tu mi tiri” che è alla base della danza contemporanea. Volevo lavorare piuttosto sulla dolcezza, l’ironia, lo sguardo e l’improvvisazione. Diventare forti nella gestione del freestyle, il freestyle del legno, che è un elemento imprevedibile. Venivo da uno spettacolo di cui avevo scritto ogni minuzia. Volevo uno spettacolo in cui non so in certi momenti come finisce, come sarà, come ce ne usciremo… jugglingmagazinenumero71giugno2016


Le MaFalde (La gonna abitata, work in progress, Ca' Foscari) foto di Giulia Gattere

Vera Mor (Habits, work in progress)

Chiara Marchese (Mavara, work in progress) foto di Christophe Chaumanet

CENSIMENTO CIRCO ITALIA… E DOPO? FB censimentocircoitalia

di Filippo Malerba e Gaia Vimercati Censimento Circo Italia è un progetto indipendente di mappatura delle compagnie circensi italiane, che nasce dalla personale iniziativa di Filippo Malerba e Gaia Vimercati. Il suo intento è coinvolgere i soggetti circensi nell’ottica di un impegno comune per la costruzione condivisa di un’identità ‘italiana’ del circo in scena e di una sua collocazione ‘collettiva’ sul piano europeo e internazionale. Dal 2014 si sta aprendo per gli artisti di circo in Italia una situazione particolarmente favorevole e stimolante, pur con le relative criticità. Da una parte infatti il nuovo decreto ministeriale del FUS per il triennio 2015-2017 introduce per la prima volta il circo contemporaneo all’interno del settore “Circhi e Spettacolo viaggiante”, dall’altra si coltivano nuove possibilità d’incontro e confronto all’interno del settore, grazie alla Piattaforma Bangherang, al Progetto Quinta Parete, al nuovo corso della FNAS e altre iniziative strategiche. La raccolta dati di Censimento Circo Italia è conclusa il 29 febbraio 2016 e dallo scorso aprile i risultati sono disponibili in un report online. Quali prospettive apre questo studio? Quali le aspettative degli ideatori? Gaia e Filippo si confrontano dopo aver redatto il report conclusivo. Su cosa si basa il campione di analisi e che cosa mostra? Filippo i risultati da noi elaborati si basano sugli 80 questionari raccolti e ritenuti validi in quanto sufficientemente compilati. Nonostante i ripetuti tentativi nella diffusione del questionario attraverso i canali www.jugglingmagazine.it

privilegiati dal consistente numero di compagnie di circo classico-tradizionale, nessuna di queste ha contribuito al nostro studio. Possiamo constatare dunque che il Censimento per l’anno 2015-16 fornisce un quadro generale delle compagnie che si riconoscono espressamente come nontradizionali. Le tre macro-aree scelte come riferimento dagli artisti sono state: circo di strada (16), circo teatro (25) e circo contemporaneo (32). Questi appellativi sono ricorrenti sia nella critica sia tra gli organizzatori, ma spesso non vi è chiarezza nel loro impiego. Perciò abbiamo chiesto agli artisti di confrontarsi personalmente con questa terminologia. In generale la nostra volontà di invitare le compagnie a indicare una propria macroarea circense da un punto di vista artistico deriva da una considerazione più ampia: pensiamo sia importante muoversi verso una progressiva “neutralizzazione” della parola “circo”, arrivando a concepirlo come un linguaggio artistico, che, al pari del teatro, danza, musica, può racchiudere al suo interno una grande polifonia di forme espressive e veicolare differenti messaggi. Abbiamo quindi pensato che invitare le compagnie stesse a riflettere sul proprio lavoro e a collocare la propria ricerca personale in un insieme più ampio

potesse essere un primo passo verso questo obiettivo di parcellizzare il circo, trasformandolo da stella a costellazione. L’alto numero di compagnie che si è identificato con l’area “circo contemporaneo” ci ha portato a pensare che forse proprio l’attributo “contemporaneo”, può contribuire a una maggiore apertura della parola “circo”, svecchiandone visioni stereotipate e introducendone aspetti imprevedibili. Che relazione c’è tra la nascita delle compagnie e la produzione di spettacoli? Gaia Come mostra il grafico a pag. 5, a partire dal 2009 iniziano a girare in Italia 2 nuove compagnie con tendone (Circo Paniko e Circo Patuf), seguite negli anni da altri gruppi formatisi all’estero e tornati in Italia sotto chapiteau (MagdaClan, Circo El Grito, My Laika! Side Kunst-cirque). Anche le compagnie che portano i loro spettacoli nei teatri, seguendo l’esempio di alcuni precursori, iniziano a moltiplicarsi a partire dal 2010, con tournée spesso più europee che italiane. Se si abbina questo grafico cronologico all’istogramma sul numero di spettacoli prodotti, si osserva che ci sono ben 7 compagnie costituitesi negli ultimi anni che stanno ancora affrontando la creazione del loro primo spettacolo. Questo dato sottolinea l’importanza del processo creativo come stimolo fondamentale per la nascita di una compagnia, e lascia ben sperare il pubblico, che prossimamente vedrà nuovi spettacoli!


Perché il focus sulla concezione artistica? Filippo Noi intendiamo il circo come arte scenica. Volevamo lanciare una sfida agli artisti, chiedendogli di raccontarci e in qualche modo riassumere la loro visione dello spettacolo a 360 gradi, e quindi il loro rapporto tra circo/danza/teatro. È stato molto interessante leggere le variegate risposte e in particolare questi terzetti li ho trovati molto pregnanti: circo come essenza, teatro come contorno, danza come collante; circo come vita, danza come movimento, teatro come ricerca. Oppure in chiave culinaria: teatro come mozzarella, danza come ingredienti aggiuntivi, circo come pomodoro… una buona pizza! Quali le criticità espresse dagli artisti? Gaia Il Censimento mostra che il problema ritenuto più grave è la distribuzione, quello sentito come minore è l’educazione e sensibilizzazione del pubblico. Gli spettacoli di circo sono generalmente ben accolti e ammirati, siano essi in strada, sotto chapiteau o in teatro. È un grande punto di forza l’appoggio del pubblico, o meglio “dei pubblici”, dato il carattere universale di molti spettacoli. Occorre però lavorare a livello di sistema per permettere agli spettacoli circensi di girare e di “farsi vedere” il più possibile. Quali le criticità da voi riscontrate? Gaia sicuramente questo studio è uno specchio solo di una parte degli artisti circensi in Italia, tuttavia essendo un primo tentativo di analisi del settore, non è possibile fare confronti con studi ed elenchi precedenti. A posteriori si potrebbe forse dire che in alcuni passaggi il sondaggio era troppo lungo e aperto nelle risposte, molte delle quali non hanno trovato giusta espressione nel report finale. Impressioni e sviluppi futuri? Gaia questo progetto mi ha confermato quello che in parte già sapevo: che mi piace studiare il circo e che vorrei continuare a farlo! Sarebbe bello riproporre questo studio a una cadenza regolare di anni, così da poter monitorare lo sviluppo della produzione artistica e dare maggiore profondità di analisi. Al momento il Censimento è in fase di traduzione (inglese e francese), così da rendere il nostro studio fruibile anche all’estero. Filippo questo studio mi ha permesso di conoscere tanti artisti e di confrontarmi apertamente con loro. Tutte queste conversazioni, a volte particolarmente intense, mi hanno arricchito molto, non solo in materia circense. Al momento abbiamo una ricca lista di contatti delle compagnie che ci hanno dedicato il loro tempo. Dopo aver “scattato una fotografia” e averla resa disponibile a chiunque, il Censimento vuole essere uno strumento pratico e semplice per promuovere lo sviluppo di quest’arte in Italia. Vorremo gettare le basi, in maniera ordinata e oggettiva, a un concetto più ampio di rete, che risulta essere la priorità di molti artisti. jugglingmagazinenumero71giugno2016


THE MAGDACLAN EXPERIENCE di Giorgia e Alessandro

foto di Stefano Scheda

Succede che ad un certo punto non hai più vent’anni e cominci a guardarti indietro, a tracciare una linea che parte da un punto lontano nella memoria e arriva al punto in cui sei adesso, e su questa linea inizi piano piano a collocare immagini. Sono frammenti di vita passata, fatta di sforzi alle volte insostenibili, difficoltà, muri, di “no”, di soldi che non ci sono e poi un’istantanea della frizione che si rompe, una sulle ruote del camion che partono da sole in autostrada, le situazioni fantozziane, il fango, le contratture, le dita gonfie il giorno dopo il montaggio e poi la Meraviglia, perché essere parte di un simile progetto non è altro che un sogno. MagdaClan è per noi un’enclave viaggiante dove vivere in libertà un’esperienza artistica totalizzante consci del fatto che, alla quinta stagione sotto tendone, siamo riusciti a ritagliarci un posto rilevante all’interno di questo scenario che ancora non siamo in grado di definire. Il MagdaClan fa Circo Contemporaneo, ma ancora una volta ci chiediamo “cos’è sto contemporaneo?”. Per quanto possa essere una definizione così variabile, senza confini e inflazionata, per praticità la utilizziamo anche noi. Per cui fin qui, MagdaClan, Circo Contemporaneo, Tendone sono tre parole che convivono e necessitano le une delle altre vicendevolmente e diventano uno stile di vita, il nostro, unico e personalissimo. La fusione di questi elementi non è nient’altro che il nostro spettacolo Extra_vagante: un cabaret nato quattro anni fa per accomunare artisticamente persone che ruotavano intorno alla primissima formazione, un cabaret di amici che recuperano stoffe e a costo zero mettono su una scenografia, uno spettacolo a cui non si era dato troppo peso inizialmente e adesso dopo quattro anni di lavoro, di maniacale perfezionismo, questa pièce ci rappresenta per come siamo, con onestà e semplicità. Extra_vagante parla di circo, del circo da cui vogliamo allontanarci ma che ci perseguita e non ci lascia andare, parla di individui, eccentrici ma uniti da uno scopo comune, parla di persone innamorate di quello che fanno, senza prenwww.jugglingmagazine.it

dersi troppo sul serio; l’autoironia è dilagante e bilancia la classica autocelebrazione dell’artista medio, spocchioso e pieno di sè. Quest’anno la sfida è stata quella di aggiungere tre musicisti dal vivo, una scelta che ha fatto fare un ulteriore passo avanti allo spettacolo, dandogli corpo e unità. Le creazioni del circo contemporaneo hanno periodi di gestazione molto lunghi. Extra_vagante è stata una creazione “spezzatino” per motivi di tempo (il circo doveva girare) e per motivi economici (creazione a costo quasi zero) la scelta è stata dunque quella di investire su uno spettacolo di anno in anno: più si va in scena e si respira assieme al pubblico, più la rappresentazione acquista forza e ragione di essere. Qualcuno ha avuto la sfortuna o fortuna di vederlo agli albori quando ancora era un embrione, altri lo hanno visto adesso e non hanno idea del lungo percorso che ci ha portati a questo risultato. Questo è il sapore speciale dello spettacolo dal vivo, ogni giorno diverso e unico.

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Parallelamente la compagnia si è impegnata in questi anni alla pianificazione del progetto MagdaVille, la nostra utopia, il posto dove vogliamo arrivare. Ogni giorno piantiamo semini e diamo acqua a questo futuro progetto che vorremmo ci vedesse invecchiare. Il nucleo di partenza è il tendone, la compagnia, che possa col tempo accogliere progetti affini, performance e spettacoli diversi, ma anche la creazione di una vera piazza dove tra bar, biblioteca sul circo e mostre si crei un vero spazio sociale ambulante. Con MagdaVille, la compagnia MagdaClan vuole offrire al pubblico non solo uno spettacolo viaggiante, ma una porzione di vita viaggiante: un’agorà che racchiuda varie sfumature della stessa proposta artistico-culturale fatta di incontri, mostre di foto, quadri, laboratori, biblioteche sul circo contemporaneo, videoinstallazioni e tanto altro. Con MagdaVille vogliamo condividere con il pubblico, grazie a linguaggi altri rispetto al solo spettacolo, l’esperienza artistica ed umana legata al circo. In questo momento siamo orgogliosissimi della compagnia Zenhir, che ha da poco debuttato in Italia: sono Elena Bosco, Giulio Lanfranco e Flavio (Enzino) Cortese, che dopo due anni di creazione hanno finalmente dato vita a “Ah, com’ è bello l’Uomo”, spettacolo sagace, fisico, ma soprattutto critico. Avrà un grande avvenire, ne siamo certi. E poi c’è Catalyst, l’altro progetto che il MagdaClan porta sotto la sua ala protettrice: sempre un trio, composto da Rosario


Amato, Marina Mezzogiorno e Natalie Oleinik; “Amygdala” è ancora in fase di lavorazione, debutterà la prossima stagione coi suoi nodi neuronali, le sue installazioni e l’acrobatica in ogni livello. Questa è la nostra storia contemporanea. Siamo una piccola realtà anarchica, di gente che lavora e dà quanto può, senza obblighi, che non è mai poco. Chi sa, fa. Oltre alla condivisione dell’artistico c’è la condivisione degli spazi di vita. Abbiamo tutti la stessa importanza all’interno di un qualcosa che si può paragonare a una macchina coi suoi ingranaggi (uno degli esempi più incalzanti di sempre): chi cucina, chi pulisce, chi cuce, chi sta dietro le quinte, chi sforna pop-corn è importante tanto quanto chi va in scena e noi ci crediamo davvero. Non ci sono regole scritte ma un’intenzione che le crea e le disfa organica-

mente, succede che lo sappiamo tutti e la nostra indole è questa, punto e basta. Incredibilmente funzioniamo benissimo. Ovvi sono i momenti di sconforto, di fastidio, di dubbio, ma si va sempre avanti e forse alle volte la miglior cura è quella di andare in scena e godere col pubblico. E come si fa a campare di circo in Italia? Noi apparteniamo alla formula dell’autofinanziamento, non abbiamo sussidi né finanziamenti, la biglietteria è alla base economica della nostra esistenza-sussitenza, parallelamente raccogliamo sostegno tramite i proventi della vendita di magliette, poster e cartoline, 5x1000 e donazioni. I nostri rapporti con le istituzioni? Sempre in evoluzione, ed è un tema che riguarda sopratutto il “riconoscimento del lavoro”. Ebbene sì, per molti ancora “fare circo” non è un lavoro e questo comporta difficoltà logistiche, organizzative, umane che cambiano da un Comune all’altro, da un interlocutore all’altro. Come per molte altre realtà, il nostro lavoro è riconosciuto più all’estero che in Italia, ma anche nel nostro paese nascono i primi tavoli di lavoro congiunto tra organizzatori, istituzioni e artisti: questo dà speranza nel futuro. Qualcosa sta cambiando, e siamo fieri e onorati di esser parte di questo cambiamento. jugglingmagazinenumero71giugno2016


TERRE DI CONFINE di Davide Perissutti Il Friuli è una terra di instancabili cercatori: dai navigatori mediterranei agli esploratori alpini, percorrendo questa terra ci si rende conto di quanti pochi chilometri bastino, alle volte, per ritrovarsi in terre sconosciute. Il circo sembra essere l’immagine perfetta per questa terra di confine, rimasta ad osservare da una prospettiva remota i grandi accadimenti della storia e ora curiosamente affascinata da un nuovo fenomeno artistico. Il circo contemporaneo inaugura così una ricca stagione di eventi nel Nord Est Italia, e mentre molti preparano la macchina fotografica per immortalare l’esotismo di un fenomeno da baraccone, molti altri si sono già resi conto che sulla pista c’è molto di più dell’eccentrico acrobata giocoliere, c’è qualcosa che sta parlando all’arte contemporanea. C’è un pubblico friulano che inizia a comprendere nuovi modi per concepire l’arte performativa e per loro nasce Terminal, un

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TERMINAL, PLAUSIBILE, BROCANTE www.circoallincirca.it www.terminal-festival.com www.festivalplausibile.it www.brocantiere.com festival con cui la città di Udine si propone di riscoprire se stessa e l’arte che la può abitare: il terminal è un luogo di passaggio, di arrivo e di partenza, dove la contaminazione e la ricerca generano la possibilità di nuovi viaggi, fuori dalle rotte già segnate. Creare diventa ri-crearsi e il circo contemporaneo declina la storia monumentale del centro storico; il festival diventa uno spunto per gli artisti e l’occasione di uno speciale intrattenimento per chi semplicemente passeggia, talvolta inconsapevole, tra le logge veneziane accorgendosi che la città ha improvvisamente cambiato aspetto. Terminal, festival dell’arte in strada realizzato da Circo all’inCirca e Punto Zero, promette di diventare un vero e proprio appuntamento di circo e arte performativa per l’intera “Alpe Adria”. Non ci si ferma qui, altre città friulane stanno approdando ai lidi del circo: Sacile presenta un cartellone denso di artisti con il suo “Sacile è”, Codroipo ospita la “Festa dei Folli”, Zoppola ormai da anni accoglie importanti compagnie di circo durante “Arti e Sapori”, infine quest’anno ci sono i Magda Clan sui colli del vino. il Magda Clan, una delle compagnie italiane di circo contemporaneo sotto tendone si fermerà nel piccolo paese friulano di Buttrio e questo ha forse un importante significato simbolico. Si chiama Festival Plausibile la festa organizzata per la comunità di circensi friulani. Plausibile come una compagnia di circo in totale controtendenza rispetto alle rotte commerciali dello spetta-

foto di Bartolomeo Eugenio Rossi colo, plausibile come una comunità alla ricerca dei propri valori, plausibile come il circo contemporaneo ora riconoscibile senza l’ausilio di didascalie e mediazioni, plausibile come quel corpo che danzando racconta mondi inesplorati. In occasione di una delle più rinomate fiere del vino italiane, il circo contemporaneo abiterà gli spazi della degustazione del vino dando la possibilità ai turisti e ai locali di assaggiarlo, di vederlo in una prospettiva non attesa, tra le colline dei vitigni, immerso nelle dinamiche di un piccolo paese all’imboccatura del Collio. Infine il festival Brocante, il piccolo sassolino che probabilmente ha generato la valanga circense friulana facendo scendere dalle vallate della Val Colvera, nel pordenonese, i primi artisti. Brocante è quel granello che giunto in città ha dato vita ad una specie di rivoluzione circense nel Nord Est. Quest’anno il festival di circo contemporaneo di Frisanco, Poffabro e Casasola festeggia il suo decimo anniversario, sono tempi di ricordi e bilanci. Una sorta di festa sia per i circensi che hanno dato vita alla magia di Brocante, sia per la comunità montana; un festival che nel proprio DNA custodisce l’idea di un’arte pura, slegata dai cliché, simile all’uomo che, arrampicandosi sulla cresta della montagna, deve scegliere molto bene l’attrezzatura da portare. Ne va del suo obiettivo: costantemente soggetto al rischio di portare con se troppi fardelli per raggiungere la vetta e tuttavia fragile, naturalmente troppo poco equipaggiato per puntare alla cima.


IL CIRQUE BIDON RITORNA IN ITALIA DOPO 15 ANNI

L’estate 2016 vede il ritorno in Italia di Francois Bidon e il suo onirico circo a bordo di carovane trainate da cavalli. Un grande evento culturale, un tributo al nuovo circo e alle sue origini, che copre tre regioni, decine di comuni e tre mesi di spettacoli quotidiani. Un tributo al circo contemporaneo e a colui che per primo cambiò il modo di fare circo e lo portò in Italia, oltre 30 anni fa. La tournée si è aperta il 10 giugno a Brescia a La Strada Festival per spostarsi poi in luglio in Piemonte a Mirabilia, e poi in Emilia Romagna, regione in cui il ricordo di Francois e del suo circo è ancora vivissimo. La tournée si chiuderà al festival Tutti Matti per Colorno il primo week-end di settembre ma prima di tornare in Francia. A grande richiesta, il Cirque Bidon passerà per il Festival Letteratura di Mantova, dove era già stato ospite nelle prime edizioni. Affascinato dall’itineranza, e dopo un’esperienza in un camp di un gruppo nomade di origine Sinti, Francois “Bidon” Rauline fonda in Francia nel 1976 il Cirque Bidon, proponendo un un mix di teatro, acrobazie, musica dal vivo e clownerie, quel format che poi darà vita al nuovo circo, poi circo contemporaneo, oggi tanto amato e seguito in tutto il mondo. Dopo poco Francois, con i primi amici e artisti, arriva in Italia e percorre il nostro Paese in

lungo e in largo con il Cirque Bidon. Dopo 15 anni di assenza c’è grande attesa per questo ritorno; c’è bisogno di incontri, di arte e di poesia, di lentezza, di volti e di gesti nuovi. “La bule de reves” è il titolo del nuovo spettacolo. Tutti ammettono di aver avuto dei sogni che non hanno nemmeno provato a realizzare … Perché? Un’attrice ci confida il suo sogno e così inizia un racconto che con il riso, la poesia, la musica, le evoluzioni accompagnerà il pubblico a guardare in fondo ai propri sogni, nella magia di una scena senza chapiteau. La compagnia si muove su tradizionali caravane di legno trainate da cavalli, con tappe di massimo 20 km al giorno che scandiscono il tempo lento, anacronistico, evocativo e al tempo stesso rivoluzionario, della sua itineranza. Una unit “motorizzata” supporta invece gli spostamenti da una regione all’altra, o da una nazione all’altra. La compagnia è formata da 7 caravane, 8 cavalli, un mulo, un asino, 8 artisti, una scimmia, un pollaio, un coordinatore e Francois Bidon. La tournée, corredata da approfondimenti culturali, incontri pubblici e seminari e tanta tanta strada a cavallo nei paesi del nord Italia, è prodotta dal Festival Tutti Matti per Colorno e co-organizzata da C.L.A.P.Spettacolodalvivo circuito Lombar-

cirquebidon.fr tuttimattipercolorno.it foto di Arianna Pagani dia e ATER Emilia Romagna. Altri partner che sostengono l’evento sono la Francia in Scena con Fondazione Nuovi Mecenati, l’Associazione dei Comuni Virtuosi, il master in web communication dell’Università di Parma e Banca Etica con il bando per il crowdfunding attivo sulla piattaforma Produzioni dal Basso.

Sul sito www.tuttimattipercolorno.it è possibile seguire le tappe della tournée; sulla piattaforma produzioni dal basso è possibile donare per portare il circo in altri paesi; sul sito ariannapagani.com/gallery/cirque-bidon/ il bel reportage fotografico a seguito del Cirque Bidon in Francia. jugglingmagazinenumero71giugno2016


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ALIS intervista a Onofrio Colucci direttore artistico

foto di archivio A-Group

Sono andato via di casa all’età di 14 anni e nella mia carriera di artista ho lavorato con grandi compagnie come il Cirque du Soleil che ha rivoluzionato l’intero sistema dello spettacolo dal vivo, o Slava Polunin, che è diventato per me come un padre. Continuo a lavorara con Slava, e il prossimo impegno ci vedrà impegnati per una settimana a Istanbul, una città “sotto tiro”. Ma il clown ha una missione nel mondo e credo debba andare proprio dove c’è più bisogno. Ho imparato molto da queste importanti esperienze, e potrei considerarmi oggi un artista maturo, vivere di quello che ho. Ma desidero sempre mettermi in gioco, prendere dei rischi, affrontare nuove sfide. Così quando Gianpiero Garelli, presidente di A Group, impresa specializzata nel turismo e nei cosiddetti MICE (meeting and incentives corporate events), mi ha invitato la scorsa estate a partecipare ad uno di questi eventi ho accettato di buon grado. Mi sono affacciato a questo mondo corporate con grande curiosità, e da questo incontro è nato l’entusiasmo di Garelli per il circo contemporaneo. Dopo una serie di chiacchierate, analisi e valutazioni, e con una buona dose di sana incoscienza abbiamo così deciso di buttarci nell’impresa di produrre uno spettacolo di circo contemporaneo, per il quale mi è stata affidato il ruolo di Artistic&Casting Director e Maître De Cérémonie. Ho selezionato più di 150 proposte, scegliendo artisti che rappresentassero il circo contemporaneo, sia nelle sue accezioni consolidate, sia in quelle più innovative. Il cast è composto da 10 uomini e 10 donne, un equilibrio che ho cercato con attenzione. Tra di loro artisti di fama internazionale, come Yves Décoste, che ha

lavorato con il Cirque du Soleil sin dal 1985. A lui si affiancano Dominique Lacasse, Karen Goudreault, Jonathan Morin, Joel Baker, Sergii Tymofieiev’s, Delphine Cezard, Asia, Maryna Tkachenko, Kateryna Fedorovich, Zoran Madzirov, Trio Torimè, Oleksandr Yenivatov, Aurelie Brua, tre giocolieri del progetto Raw-Art. Alla fine, quasi magicamente, è venuto fuori un cast dalle qualità più svariate, con elementi più meditativi, altri più estroversi, altri ancora più rock e “rumorosi”. Il processo di creazione è stato condizionato dalle contingenze, e abbiamo avuto solo 4 giorni di prove, incluso il tempo per luci, rigging, etc. Ho molto apprezzato la professionalità, umiltà e capacità di tutti gli artisti di mettersi in gioco; lavorare con loro è stata un’esperienza veramente unica. Facendo di necessità virtù - è inutile nascondere che per produrre uno spettacolo ci vogliono ben più di 4 giorni di prove - ho sentito da subito l’esigenza di fare un’operazione in controtendenza. In un contesto di circo contemporaneo, dove si esprime sempre più attenzione alla teatralizzazione dell’evento circense, e di circo classico, più attenti a valorizzare il tradizionale concetto del “numero”, ho

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voluto fortemente tornare un po’ alle origini, e quindi puntare tutto sull’artista, metterlo al centro. L’idea narrativa evoca vagamente “Alice nel paese delle meraviglie” e altre fiabe come “Pinocchio”. Un viaggio fantastico di questa giovane ragazza, alla scoperta delle qualità umane, dove io interpreto un personaggio un po’ Bianconiglio e un po’ Grillo Parlante. Alis, che utilizza questa letteratura fantastica dell’800 come spunto narrativo non didascalico, è in realtà un compendio dell’eccellenza del circo con una forma di teatralizzazione che integri e leghi i vari numeri. In una Italia attraversata sporadicamente da grandi produzioni straniere di circo contemporaneo mi appassiona l’idea di realizzare un prodotto italiano, di respiro internazionale, con un cast che spazia dall’Ucraina, Russia, Francia, Stati Uniti, al Canada. Ovviamente, essendo un numero zero, molte cose le stiamo imparando. Per ora ci posizioniamo in un punto più bilanciato tra l’esasperazione dello show business e l’ancoraggio ad un codice tradizionale. Abbiamo seminato da un sacchetto che avevamo in soffitta, celebrato quello che intendo realizzare; e poi magari da qui cresceremo.


foto di Gabriele Zucca photografo.it

“LA VITA È UNA MERAVIGLIOSA OCCASIONE FUGACE DA ACCIUFFARE AL VOLO, TUFFANDOSI DENTRO IN ALLEGRA LIBERTÀ” (DARIO FO)

XI EDIZIONE, 10/13 FEBBRAIO, MILANO www.milanoclownfestival.it

Ispirato al messaggio dei grandi capolavori cinematografici come l’omonimo film di Frank Capra “La Vita è Meravigliosa…”, il festival ha voluto offrire un momento di gioia e speranza, insieme a nuove proposte artistiche. Cuore del festival è stato come sempre il quartiere Isola con i tanti luoghi all’aperto e al chiuso, tra i quali i due chapiteau. La novità del 2016 è stata il coinvolgimento de “I Clown del Faro”, i giocolieri in maggior parte spagnoli e sudamericani, che con le celebri esibizioni ai semafori delle città sono divenuti un fenomeno conosciuto. Un segno dei tempi, che parla di un nuovo modo di cercare la propria ‘strada’: un piccolo rinascimento artistico nato all’insegna della libertà comunicativa, che rispecchia la società. In un’edizione all’insegna della strada come luogo di ricerca ed espressione artistica, la luce verde del semaforo di Moriss, alias Maurizio Accattato, direttore artistico del MCF, si è accesa su piazza Duomo dove, a bordo del PIC bus, e accompagnato dai PIC del Pronto Intervento Clown con tutti gli artisti del festival, si è ufficialmente dato il via al Carnevale Ambrosiano. Tra le Compagnie In: Anogusano e Lapso Company (Spagna) e Cie Artiflette e Chantier Môbil con il grande clown Lucas Costa (Francia). Super ospite Johnny Melville, attesissimo vista l’assenza di oltre 12 anni da Milano, e omaggiato con un tutto esaurito. Artisti in concorso provenienti da Europa, Russia - per la prima volta in Italia Klavy Trio, compagnia tutta al femminile - e America Latina. E sempre spazio alla musica con due proposte dal sapore circense: i valtellinesi Circo Abusivo e The Reggae Circus di Adriano Bono (ex Radici nel Cemento), connubio tra musica reggae e spettacolo circense. Una delle principali ‘anomalie’ del festival è il fatto di essere diretto e artisticamente rappresentato in prima persona da un clown, cioè da un artista che oggi si mette in discussione e a confronto con la società

foto di Simona Boccedi photografo.it

MILANO CLOWN FESTIVAL

reale, cercando di modificarla sulla base di un sentimento di rivalsa positiva. Probabilmente nessuno come un clown, oggi, può permettersi un’espressione libera, naturalmente provocatoria, e oggi il clown è uno che fa un festival e non rinuncia! Il grande pubblico del Milano Clown Festival, 30.000 gli spettatori, ha perfettamente capito il messaggio, sostenendo la mission di unione e apertura che Moriss prosegue con tenacia assieme ai PIC e decretando attraverso il Premio del Pubblico e il Premio dei Bambini i propri beniamini. La lettera dei francesi Mysterieuses Coiffures riassume in poesia quello che è il festi-

val per un artista, per il pubblico e per tutti noi che lo viviamo ogni anno. Milano Clown Festival – Una parentesi incantata nel cuore dell’inverno Oh Milano, il fascino caratteristico di edifici come la Scala, il Duomo e la sua cupola di vetro, la sua cattedrale di pizzo! Oh Milano che accogli nel centro storico Isola il Milano Clown Festival! Ad ogni angolo di un “buon giorno, grazie mille, prego” … sono le note musicali che il rumore dal vecchio tram e delle Vespa attraverso come folli la strada. Ad ogni angolo di strada, piazza, scuola sorrisi, risate e buon umore! Il tema del festival “La vita è meravigliosa!” e in questi tempi difficili, sì, è bello sentire “La vita è meravigliosa” … il potere del sorriso è molto più forte, unificante, conciliante, motore del desiderio, voglia di andare più in alto, più lontano … le Mystérieuses Coiffures hanno conquistato un pubblico caldo, un pubblico pazzesco, perché pazzo dalla voglia di vivere, ridere, condividere … Milano, città a volte stravagante, barocca, capitale moderna della moda, aperta a chi viene per cercare un sorriso! Bouquet finale del festival, grazzie mille: le Mystérieuses Coiffures ricevono il Premio della Giuria dei Bambini !!! Che felicità! La vita è maravigliosa! e gli occhi dei bambini adornati da belle acconciature brillavano sotto lo chapiteau! jugglingmagazinenumero71giugno2016


foto di Claudio Ricci

ARTISTI IN PIAZZA

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originali modalità di lavoro, le esperienze più disparate, permettendo ad Artisti in Piazza di restituire questa diversità al pubblico, offrendo un panorama esteso sull’orizzonte delle arti contemporanee. A tal proposito, lo sviluppo del circo contemporaneo in Italia è stato sicuramente un momento di crescita anche per il Festival. Da diversi anni Artisti in Piazza ha affiancato al Palacirco (la tensostruttura del festival che ospita soprattutto musica e la festa notturna) gli chapiteau delle compagnie italiane di circo contemporaneo e una programmazione di spettacoli pensati per quegli spazi. Con alcune di queste realtà sono nate collaborazioni e sinergie degne di nota. La prima compagnia sotto tendone ospitata fu il circo Paniko, che

foto di Claudio Ricci

Frutto di un luogo magico, un borgo medievale ricco di poesia, il Festival è cresciuto di anno in anno, sperimentando arti di ogni genere e provenienza. Nato a Pennabilli nel 1997 come Grande Festa della Fantasia, dal 2000 Festival Internazionale dell’Arte di Strada, poi nel 2011 Festival Internazionale dell’Arte IN Strada e infine, con il riconoscimento del MIBACT come festival “multidisciplinare”, nel 2016 diventa Festival Internazionale di Arti Performative. In questo percorso tante storie da raccontare, tante facce da ricordare… Primo tra tutti il Maestro Tonino Guerra, fonte d’ispirazione e guida. Fu lui a ideare il sottotitolo “La Grande Festa della Fantasia” e suoi i dipinti che fecero da manifesto per le prime due edizioni. Credere che i sogni si possano realizzare, che “il nostro petrolio è la bellezza, la bellezza ci salverà”, sono il suo lascito artistico. Così il Festival ha imparato a raccogliere sfide spesso più grandi di lui. Forse proprio per questo coraggio e per questa vitalità intorno al festival di Pennabilli negli anni si è sviluppata una fitta rete di amicizie e collaborazioni che ne hanno arricchito le proposte. Filo rosso di tutte le edizioni del Festival sono stati sprigionare Fantasia, propagare Felicità, invitando ed accogliendo tutti i tipi di arte. La multidisciplinarità è sicuramente il primo valore di Artisti in Piazza. Cown, mimi, giocolieri, attori, acrobati, burattinai, musicisti, artigiani, pittori, scultori, etc. si sono ritrovati ogni anno, per vent’anni, a Pennabilli, scambiandosi energie vitali, dando vita a nuove stimolanti creazioni prodotte direttamente dal festival, aprendo le porte a nuove prospettive di ricerca e sperimentazione nel panorama artistico italiano. Altra caratteristica del Festival è l’internazionalità. Le compagnie ospitate ogni anno provengono da tutto il mondo e ognuna porta con sé la propria cultura, le proprie

XX EDIZIONE 1/5 giugno Pennabilli (RN) www.artistiinpiazza.com

foto di Nicola Gori & Bocchini Francesca

arrivò nel 2010 portando con se un collettivo di artisti. Da allora hanno piantato il loro chapiteau il Circo El Grito, Side KunstCirque e nel 2016 il Magda Clan, aiutando il festival e il pubblico ad ampliare lo sguardo sul circo contemporaneo. Infine, va detto che il compagno più fedele, l’amico di una vita del festival resta il pubblico; un pubblico affezionato, che è cresciuto con noi, sempre più numeroso e attento. È al pubblico che va il ringraziamento più sentito. È grazie al supporto delle quasi 40.000 presenze ogni anno che il Festival può continuare ad esistere, ed è grazie alla loro attenzione che i temi di indagine dell’arte diventano nutrimento culturale e si diffondono. Sono stati vent’anni non sempre facili, come in tutte le relazioni, con momenti di difficoltà, incomprensioni e fasi di negoziazione, ma l’anima di Artisti in Piazza è incontenibile e ha contaminato gli spiriti, tanto che qualcuno del pubblico si è trasformato in artista, stravolgendo tutta la sua vita. La nostra speranza è che Artisti in Piazza continuerà a contagiare negli anni futuri le generazioni a venire, sostenendo che l’importanza dell’educazione alla Bellezza non venga dimenticata, ma anzi si trasformi in ali (o in palloncini) per fare continuare il volo al nostro leggero, brillante, ostinato rinoceronte volante.



FRESH CIRCUS #3 L’esigenza e il desiderio di un momento di confronto a livello internazionale tra le tante figure che animano il vivace settore del circo attuale (programmatori e produttori, artisti, amministratori, formatori, partner istituzionali, tecnici, ricercatori, giornalisti) ha prodotto nel 2008 “Fresh Circus”. Un evento a cadenza biennale, che si è svolto finora a Parigi, nelle strutture di La Villette, e che l’anno scorso ha visto nascere un suo equivalente per il teatro di strada, denominato “Fresh Street”, che ha avuto luogo in Spagna e che l’anno prossimo si terrà in Portogallo. Entrambe le manifestazioni sono organizzate dal network CircoStrada, con il supporto dei programmi europei per la cultura. Ma cosa accade quando per tre giorni circa 400 professionisti del circo attuale provenienti da tutto il mondo si riuniscono sotto un unico tetto, animando un programma dal titolo “Moving Borders” ricco di tavole rotonde, conferenze, seminari e presentazioni?

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MOVING BORDERS 13/15 APRILE, LA VILLETTE, PARIS www.circostrada.org/en/activities/fresh-events foto di Jorge Fidel Alvarez Le società hanno subito enormi cambiamenti negli ultimi dieci anni, e la scena del circo contemporaneo è diventata più ricca e complessa. Nuovi progetti stanno sorgendo in tutto il mondo, nuovi network si stanno formando, la mole di informazioni che circolano è aumentata esponenzialmente e le collaborazioni internazionali sono diventate più frequenti. Siamo di fronte a nuovi problemi, nuovi scenari e nuove esigenze. Gli stessi processi artistici stanno cambiando ed i confini delle arti circensi si stanno muovendo e diventando sfuggenti. Questa terza edizione di Fresh Circus ha dato spazio alle esperienze di circo in diverse aree geografiche del mondo che hanno recentemente accolto questo genere. Una lunga interessante e sorprendente serie di testimonianze dal Maghreb, dai paesi dell’ Europa del Sud e dell’Est, dall’Asia e dall’America Latina e Centrale.

Ci siamo inoltre confrontati in focus group su temi attuali quali: le varie fasi di una carriera artistica, la relazione con il pubblico, come supportare la creazione, modelli economici innovativi per il circo contemporaneo, il circo nei sistemi educativi, le politiche pubbliche per lo sviluppo del settore, la mobilità internazionale, la comunicazione sul/nel circo. A corollario di tutti questi incontri un ricco programma di spettacoli serali che Parigi sa sempre offrire agli amanti e ai professionisti del circo. Un’esperienza arricchente, ricca di scoperte, nuovi incontri dai quali tutti hanno portato a casa un paio di nuove idee, un senso di rinnovata passione per il circo e per le nostre professioni. Un report dettagliato su tutti i temi toccati a Fresh Circus verrà pubblicato a breve sul sito del network CircoStrada.


za, e le origini, alle arti circensi. Essere orgogliosi di appartenere alla sua lunga storia, proiettandola nel futuro. Vedere (e sentire) il circo Intensificare la comunicazione, assicurarsi che veicoli un nuovo sentire e un nuovo agire, esplorare terreni nuovi della comunicazione come happening, flash mob, edutainment, social, web. Ma per quanto si possa migliorare le forme di comunicazione, non esiste modo migliore di appassionare nuovi pubblici al circo se non sperimentarlo dal vivo, invitando amici, giornalisti, critici d’arte, responsabili politici, sostenitori ad assistere agli spettacoli o partecipare a momenti formativi.

TUTTI PARLANO DI CIRCO EVERYBODY TALKS ABOUT CIRCUS città all’altra. Ma il circo oggi è molto altro ancora.

Le arti circensi si evolvono velocemente, sia in popolarità sia nei liguaggi artistici. Tuttavia la comunicazione sul circo che passa nei media - per quel poco che passa - non sembra cogliere questa rinascenza. Giornali, decisori politici, operatori culturali ricorrono spesso a luoghi comuni quando le arti circensi sono all’ordine del giorno. Analizzando buone e cattive pratiche, il workshop Everybody talks about circus, facilitato a Fresh Circus 3 da Maarten Verhelst (Circuscentrum/CircusMagazine, BE) Adolfo Rossomando (JugglingMagazine, IT), ha evidenziato alcune criticità della/sulla comunicazione che il settore circo incontra ogni giorno

La diversità del/nel Circo Il Circo è diversità: si passa dalla famiglia circense itinerante con un programma classico, ad una compagnia di acrobati diplomatisi ad una scuola di circo che si esibicono in eventi outdoor, ad un artista concettuale le cui performance afferiscono alla danza, al teatro fisico, al circo contemporaneo. Oppure ancora si diffonde nella società con le scuole di circo educativo, i progetti di circo sociale, fino al team building e i grandi opening. Ma poche persone sanno di questa diversità.

Luoghi comuni Il circo nell’immaginario collettvo, oltre ad assumere dei connotati di arte minore o metafora linguistica di caos, è ancora legato a luoghi comuni come la tenda, i clown col naso rosso e le scarpe lunghe, gli animali, le acrobazia incredibili, brillantini e glamour. Naturalmente questi archetipi hanno il ‘diritto’ ad esistere, ed i circhi tradizionali sono ancora in viaggio da una

Rivendicare la parola ‘circo’ Il riconoscimento del circo come forma d’arte è da anni una battaglia costante per l’intero settore. La mancanza di riconoscimento, unita ad un più facile accesso ai fondi per altre arti dello spettacolo, induce (o forza) molti artisti circensi ad etichettare la loro creazione come danza, teatro, performing art, etc. Forse bisognerebbe rivendicare con più orgoglio l’appartenen-

More action Esperienze interessanti che potrebbero facilitare ulteriori azioni in collaborazione con la rete Circostrada: Unpack the Arts. Un interessante progetto che ha coinvolto 120 giornalisti di testate culturali europee in un viaggio negli esiti e nella storia del circo contemporaneo, raccontando le loro impressioni sulle rispettive pubblicazioni. www.unpackthears.eu INCAM network. I media project di circo contemporaneo ogni giorno si confrontano con modalità e contenuti della comunicazione sul circo. Insieme hanno creato INCAM, occasione di confronto e riflessione sul proprio ruolo. www.circusartsmagazines.net Conclusioni Abbiamo bisogno di più dibattito, più discussioni, più scambi all’interno del settore, e insieme con il mondo esterno, per affrontare con maggiore organicità il tema della comunicazione sul/nel circo. Superare le sabbie mobili di usurati dibattiti (ad esempio la discussione su ‘che cosa è circo?’) e diffondere i diversi sapori del circo oggi. E a partire da questa ricchezza elaborare raccomandazioni forti e strategie di sviluppo del pubblico per un maggiore riconoscimento da parte delle istituzioni.

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INCAM Finalmente online il sito del network INCAM, frutto di una stagione internazionale di incontri e condivisioni da parte delle testate di arti circensi di molti paesi. Invitandovi a visitarlo riportiamo qui le linee programmatiche e gli obiettivi identificati dagli aderenti al network. Il sito è stato realizzato con il supporto del Progetto Quinta Parete, all’interno del suo programma triennale di sviluppo del pubblico di circo contemporaneo.

INTERNATIONAL NETWORK OF CIRCUS ARTS MAGAZINES

Come network una adottiamo visione molto allargata nell’identificare e abbracciare i soggetti che contribuiscono allo sviluppo della comunicazione sul/nel circo. Nella pratica e nella teoria vediamo una rivista non necessariamente come una pubblicazione stampata, ma come uno spazio ben curato che comprenda riflessioni, commenti, notizie e un dibattito critico. Più in generale, vediamo che lo scopo di una rivista è quello di attivare connessioni - tra un’opera e un’altra, tra artisti e pubblico, tra le persone e le informazioni vitali - e siamo impegnati a esplorare come questo ruolo possa svilupparsi in un contesto di tecnologie nuove e/o esistenti. Come network condividiamo le ragioni dei nostri progetti all’interno del settore circo in tutta la sua ampiezza. Ci riteniamo una parte significativa della sua strategia di sviluppo e di lavoro per un maggiore riconoscimento. Promuoviamo una mentalità aperta che riconosca i vantaggi pratici della collaborazione e dello scambio internazionale. Al nostro interno vogliamo allargare gli orizzonti professionali, affinare i nostri processi di lavoro, condividere le competenze per aumentare la nostra capacità di adattamento nel mutevole campo dei media; esternamente, vogliamo portare il circo per un pubblico più ampio, presentare la forma espressiva artistica con l’intelligenza e la consapevolezza che merita e, in generale, giocare la nostra parte nello spingere il settore in avanti. I nostri obiettivi condivisi sono: • Migliorare la visibilità del network e dei media project sulle arti circensi, sia all’interno del settore sia tra il vasto pubblico e i decisori politici. • Migliorare la qualità dei mezzi di comunicazione e della critica nel settore del circo; contribuire allo sviluppo delle arti circensi

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foto di Diego Bardone

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attraverso la divulgazione delle sue caratteristiche uniche e del contesto artistico, attraverso la diffusione di informazioni importanti, e incoraggiando gli artisti a riflettere più a fondo sul proprio lavoro e sul lavoro degli altri. • Instaurare collaborazioni con enti accademici e ricercatori, al fine di sviluppare ulteriormente un linguaggio critico intorno alle arti circensi e guadagnare un maggiore riconoscimento al settore • Impegnarsi per un calendario di incontri in presenza e un programma di scambioon-line, al fine di affrontare le questioni che interessano il settore a livello internazionale,condividere le migliori pratiche, riflettere più in generale sul ruolo e lo scopo dei media project nel settore del circo. • Collaborare nell’identificare flussi di finanziamento o di reddito, e nella pianificazione di modelli sostenibili per i futuri lavori e il network.


“…non può essere esercitato il mestiere ambulante di venditore o distributore di merci, generi alimentario bevande, di scritti o disegni, di cenciaiolo, saltimbanco, cantante, suonatore, servitore di piazza, facchino, cocchiere, conduttore di autoveicoli di piazza, barcaiuolo, lustrascarpe e mestieri analoghi, senza previa iscrizione in un registro apposito presso l’autorità locale di pubblica sicurezza.” Art. 121 del TULPS abrogato il 2 agosto 2001.

STRADARTS GIORNATE DI STUDIO SULL’ARTE DI STRADA

Il nostro paese è sempre stato nei secoli la culla di grandissimi artisti. La strada e gli spazi urbani hanno spesso accolto, formato, valorizzato e sospinto in volo tanti di loro. Negli ultimi anni, grazie anche all’abrogazione di questo articolo, esibirsi in strada è diventato una forma della “libera espressione”. Ma lasciata la regolamentazione ai singoli Comuni, si è creata un forbice sempre più netta tra i Comuni. Da un lato i Comuni più illuminati che hanno intuito il potenziale culturale, sociale e umanistico delle arti di strada, e il loro contributo allo sviluppo dei territori e delle relazioni sociali. Dall’altro lato Comuni che hanno osteggiato questa liberalizzazione, rendendo quasi impossibile l’esibizione, bersagliando gli artisti che si esibiscono in strada di multe e ostacoli normativi. Il mondo delle arti performative negli spazi urbani genera ogni anno numeri importanti: di pubblico, di investimenti, di indotto, di attività promosse, di nuove professionalità, di posti di lavoro, di risorse aggiuntive per i territori. In compenso manca una normativa nazionale che dia impulso unico al settore e solo due regioni su venti hanno saputo dotarsi di una legge regionale per la semplificazione e la promozione. Milano, strada difficilissima fino a qualche anno fa, ha sperimentato dal 2013 un nuovo approccio tramite un nuovo regolamento comunale e una piattaforma informatica (strad@perta) per gestire le postazioni, diventando uno dei Comuni all’avanguardia in questo processo.

FNAS, che lavora da anni per la promozione del settore delle arti negli spazi pubblici, ha accolto con entusiasmo la proposta di portare alla Fabbrica del Vapore, un evento che riflettesse sul nostro mondo artistico. Nasce così stRADARts, palindromo per indicare un appuntamento continuativo che agisca come un radar dello stato delle arti in strada e che inauguriamo in prima uscita proprio a Milano. Partendo dalla valutazione della sperimentazione milanese e delle politiche di settore, a stRARDts si è parlato della differenza tra libera espressione e professionismo, di sviluppo della piattaforma digitale per favorire l’incontro tra artisti e enti pubblici, di esperienze di maternità e famiglia tra artisti senza fissa dimora, di trasformazioni

20/22 MAGGIO, MILANO www.stradarts.it urbane e sociali verso l’umanizzazione degli spazi del quotidiano, di valorizzazione delle esperienze di rete per lo sviluppo dei territori, di relazioni tra artisti e spazi pubblici attraverso immagini di foto, video e documenti, di circo contemporaneo tra censimento dell’esistente e nascita di nuove forme della tradizione e tanto altro. Giocolieri e Dintorni è intervenuta tenendo un workshop in/formativo sul tema dell’Audience Development, facilitato da 4 degli 8 audience developer attualmente in formazione all’interno del progetto Quinta Parete. È stata inoltre un’occasione per gli operatori del settore di incontrarsi e conoscersi, confrontandosi su temi del settore, e per i cittadini di godere della festa che il programma di spettacoli e laboratori offriva gratuitamente. Per tutti l’occasione di promuovere stili di vita nati da una scelta di vita differente, La FNAS ha organizzato e gestito l’evento con il contributo economico del Comune di Milano e della Fondazione CARIPLO e il contributo in passione, azione e prospettiva di molti soggetti della società civile, del mondo accademico, di realtà del territorio, di artisti urbani, iscritti e non alla FNAS, venuti a dare il loro contributo umano e artistico. Sul sito della FNAS verrà prossimamente pubblicato un ampio e dettagliato report sulla manifestazione jugglingmagazinenumero71giugno2016


AUDIENCES TODAY

ADESTE CONFERENCE 10/11 MARZO, BILBAO DONOSTIA-SAN SEBASTIÁN (SPAGNA) www.adesteproject.eu/adestes-final-conference di Antonia Silvaggi Perché l’audience development è importante oggi? Quali sono le competenze che devono possedere i responsabili delle organizzazioni culturali per attuare una strategia che sia efficace non solo per attrarre il pubblico ma per fare in modo che esso sia più rappresentativo e più partecipe? Queste le domande a cui si è cercato di dare risposta durante la conferenza finale di ADESTE dal titolo “The Future of Audience Development: Research, Training, and Practice”, organizzata dai partner del progetto, tra cui Melting Pro, ideatore dell’iniziativa insieme alla Fondazione Fitzcarraldo, che si è svolta presso l’Università di Deusto a Bilbao. La conferenza si è aperta con la presentazione del progetto nell’ambito del quale, a partire dalla definizione di audience development come azione organica di sviluppo delle organizzazioni, è stato sviluppato e testato un modulo formativo sul tema sperimentale e unico in Europa. È seguita una viva-

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ce discussione con i partecipanti al pilot formativo, professionisti del settore dei vari paesi partecipanti all’iniziativa che hanno illustrato i progressi e le sfide raccolte durante la loro esperienza. L’intera platea è stata poi coinvolta in sessioni parallele di lavoro aperte al confronto sui processi di formazione, le competenze degli audience developer e le ultime ricerche condotte in materia di sviluppo del pubblico. La sessione pomeridiana è iniziata con l’intervento di esperti che rappresentano le dimensioni europea, regionale e locale: Monica Urian della Commissione europea; Henrik Marten di Kultur i Väst (Svezia) Joanna Szwajcowska dall’amministrazione comunale di Varsavia (Polonia). La necessità emersa è quella del ruolo e del dovere delle politiche di dare supporto alle organizzazioni culturali con strategie di lungo termine. La giornata si è conclusa con una sessione di World Café, facilitato da The Audience Agency, che ha generato spunti interessanti ed evidenziato la necessità del settore di avere maggiori strumenti e strategie per coinvolgere il livello decisionale delle organizzazioni culturali in questa nuova visione audience oriented. La seconda giornata è iniziata con una

presentazione di Donostia-San Sebastián 2016 Capitale Europea della Cultura, che ha fornito una panoramica della programmazione, le sfide, e le strategie che una grande iniziativa del genere ha messo in campo in materia di relazione con il pubblico. Altro tema di discussione è stato quello della relazione tra mondo accademico e lavoro sul campo, aperta da Cristina Da Milano (ECCOM - Idee per la cultura) sul tema Come posizionare il pubblico al centro delle organizzazioni culturali, uno studio sullo sviluppo del pubblico a livello europeo, seguita da un panel di ricercatori e professionisti sul tema Audience Development: tra pratiche e teorie. A conclusione, i partecipanti hanno avuto la possibilità di visitare 3 istituzioni culturali di rilievo sul territorio di Donostia-San Sebastián (Tabakalera www.tabakalera.eu; Museo San Telmo www.santelmomuseoa.com; Albaola www.albaola.com) al fine di conoscere le strategie messe in campo d queste organizzazioni per raggiungere e ampliare la partecipazione culturale. Il video della conferenza e una relazione finale saranno a breve online sul sito del progetto ADESTE.


ENGAGE AUDIENCES

Festival Terminal foto di Bartolomeo Eugenio Rossi

engageaudiences.eu/about/

“Study on audience development – Come posizionare il pubblico al centro delle organizzazioni culturali” è uno studio condotto dalla Fondazione Fitzcarraldo, in collaborazione con Culture Action Europe, ECCOM e Intercult, nel quadro del programma Creative Europe. Lo scopo dello studio è quello di fornire best practice e metodologie nel settore dell’Audience Development da divulgare tra le organizzazioni culturali europee. Lo studio potrà essere usato come base per i criteri di selezione nelle future call del programma Creative Europe, ma ha anche lo scopo di fornire i leader culturali degli strumenti per formulare un progetto più orientato sul pubblico. Lo studio, che sarà completato entro la fine del 2016, è articolato in tre fasi: 1 Ricerca - attraverso la creazione di una bibliografia sui maggiori temi dell’Audience Development 2 Analisi delle best practice - creazione di un catalogo e di una guida sulle/per le piccole e medie organizzazioni, considerate esempi di sperimentazione e innovazione, che hanno avviato un processo di transizione verso un approccio più orientato verso il pubblico. 3 Disseminazione - I materiali prodotti verranno sistematicamente divulgati ai professionisti del settore culturale. Tre preziosi documenti (un glossario, una bibliografia e uno studio sull’AD) sono già disponibili sul sito del progetto.

AUDIENCE GROUP, CIRCOSTRADA NETWORK www.circostrada.org/en/ressources/key-themes CS Audience è un programma pilota triennale avviato nel 2014 dal network Circostrada che si propone di individuare e promuovere pratiche innovative e modalità di coinvolgimento per il pubblico, dare strumenti agli operatori culturali per aiutare a sviluppare la relazione e le attività con il pubblico, promuovere lo scambio di conoscenze all’interno del network. Il gruppo di lavoro, composto da 12 organizzazioni membri di Circostrada, è attualmente impegnato in 4 lavori: a Testare il concept di un “Trip Advisor” per gli artisti e le compagnie. Un sito web “test” è stato approntato per invitare 20 compagnie/artisti (10 di arte di strada e 10 di circo contemporaneo) a fare da pilot. Questo sito illustrerà il progetto e spiegherà che si tratta di un esperimento dove le compagnie/artisti coinvolti cercano risposte/commenti sui loro spettacoli da parte del pubblico, allo stesso modo di Trip Advisor. Ogni compagnia/artista avrà una pagina dedicata sul sito e il feedback sarà moderato utilizzando criteri analoghi a Trip Advisor. che partecipano al programma offriranno uno spettacolo unico per il feedback e saranno invitati ad informare del progetto il pubblico che assistono al loro spettacolo. L’obiettivo è valutare se i commenti del pubblico innescano processi positivi nella compagnia/artista cui sono rivolti. Compagnie e artisti avranno, ovviamente, la possibilità di recedere dal test in qualsiasi momento. Il test sarà poi valutato per determinare se l’idea possa essere estesa a più compagnie/artisti. b Stilare una bibliografia sulle ricerche sul pubblico attivate nel

Convention Brianzola foto di LG Studio (Pierre Feniello & Raoul Paietta)

campo del teatro di strada e del circo contemporaneo negli ultimi tre anni. c Creare un elenco di “Best Practices” di attività di Audience Development relative al teatro di strada e al circo contemporaneo, catalogate all’interno di categorie e focus specifici d Redarre un set ragionato di quesiti per gli operatori che svolgono attività di ricerca legate al pubblico. Partendo da riflessioni sul concetto di dati comparabili nelle ricerche sul pubblico, questa azione, raccogliendo le diverse domande utilizzate per studiare il pubblico su scala europea, elaborerà una “serie campione di domande” adottabili dal settore che permetterebbe una comparazione dei dati. I sondaggi proposti saranno articolati in tre categorie: Benessere sociale; Benefici economici; Commenti del pubblico su base quantitativa.

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JUGGLINGMAGAZINE.IT "Per chi si occupa di informazione il web è il luogo delle grandi scommesse, ma anche la luccicante passerella dove ogni sito è destinato, in tempi brevi, a mostrare il passo". Lo raccontavamo nel 2009, all'alba dell'attuale versione di jugglingmagazine.it, la quarta che varavamo nel giro di soli 7 anni. A confermare questa inconfutabile, disarmante, stimolate "precarietà" di ogni sito web, arriva oggi il momento di dismettere l'attuale versione di jugglingmagazine.it, che ci ha accompagnati per circa 8 anni - un vero record di "solidità"- per realizzare entro fine 2016 una nuova versione. Le premesse jugglingmagazine.it ha rappresentato in tutti questi anni un riferimento per coloro che, appassionati o professionisti del settore, si sono interessati al circo contemporaneo, in tutte le sue declinazioni e applicazioni. E' stato per noi lo strumento e il luogo dove offrire una vetrina di quello che esisteva e si andava sviluppando in Italia, con una finestra aperta sui maggiori network e appuntamenti europei. Il luogo dove raccontare, appassionare, cercare, scoprire, riconoscere. Un contenitore nato con le caratteristiche di un “traghetto”, che nel tempo ha raggiunto le dimensioni di un "transatlantico": circa 1000 pagine web, centinaia di contenuti mutimediali, migliaia di link utili, una media di circa 600 accessi unici giornalieri. Ma come i transatlantici dovettero cedere il passo agli aerei, quando l'aviazione civile aprì nuove opportunità di collegamento tra il Vecchio e il Nuovo Mondo, così l'attuale jugglingmagazine.it è obbligato a cambiare pelle in un'era dove tutto si sta www.jugglingmagazine.it

RITORNO DAL FUTURO trasformando. L'adozione di nuove forme, modalità e strumenti di comunicazione; il costate sviluppo dei software e dei CMS; la necessità di una struttura "responsive" fruibile da ogni tipo di device, l'opportunità di interazione attraverso i social; l'integrazione del testo con contenuti multimediali; lo straordinario sviluppo che il circo contemporaneo sta registrando in Italia e nel mondo: l'avvento di politiche culturali che favoriscono l'audience development; la crescita e diversificazione dei progetti gestiti da Giocolieri e Dintorni; sono solo alcune delle ragioni, interne ed esterne, che rendono necessario e dovuto un nuovo assetto di jugglingmagazine.it La nuova casa La nuova struttura sarà più articolata, ma allo stesso tempo più intuitiva e funzionale. Un nuovo assetto che parte proprio dalla crescita e diversificazione dei progetti gestiti da Giocolieri e Dintorni. I contenuti finora ospitati nel "monolocale" di jugglingmagazine.it verranno quindi spacchettati e rimodulati in cinque sezioni, ciascuna munita di un suo sito web. I “marmocchi” cui abbiamo dato luce in questi anni sono cresciuti e reclamano tutti una loro “stanza”. giocolieriedintorni.it Una landing page, quasi una “reception”, che conterrà tutti i dati e servizi per gli associati dell’Ass. Giocolieri e Dintorni, facilitando l'accesso ai 4 principali assi di sviluppo delle nostre attività, qui di seguito sintentizzati.

jugglingmagazine.it Accoglierà i contenuti legati agli esiti artistici e allo sviluppo del circo contemporaneo in Italia e nel mondo. Da qui sarà possibile consultare le versioni in digitale di Juggling Magazine, un indice ragionato di tutti gli articoli pubblicati, contenuti extra, una nuova sezione news, elenchi aggiornati di artisti/compagnie, scuole professionali e festival di circo contemporaneo, approfondimenti sulla varie discipline del circo contemporaneo, collegamenti più marcati ai social di juggling magazine. circosfera.it Dalle costole dell'attuale jugglingmagazine.it prenderà forma un nuovo sito dedicato esclusivamente alla promozione e allo sviluppo del circo educativo in Italia. Al suo interno una sezione news ad hoc, approfondimenti sulla pedagogia del circo educativo, sul network delle scuole di circo educativo in Italia, con preziosi collegamenti alle attività di EYCO e dei nostri partner europei altrocirco.it Collegamenti funzionali verranno attivati al nostro sito web dedicato alla promozione e allo sviluppo del circo sociale in Italia, un processo avviato già da tempo dalla nostra associazione, strutturatosi poi con grande successo nel 2014 con la nascita del progetto AltroCirco. Il sito è già attivo e verranno elaborate implementazioni alle varie sezioni e al servizio news.


progettoquintaparete.it Anche qui verranno attivati collegamenti funzionali con la nostra piattaforma web già attiva dall'inizio del 2015, ed interamente dedicata ai nuovi orizzonti dell'Audience Development e Audience Engagment. Il sito è già attivo e verranno elaborate implementazioni alle varie sezioni e al servizio news. Il vostro feed back Nei prossimi tre mesi vi chiederemo quindi, e a più riprese, di raccontarci quale forma e quali contenuti vorreste per i nostri siti web: quali sezioni vorreste vedere approfondite? quali nuove sezioni pensate debbano nascere? quali servizi e funzionalità dovrebbero offrire? quale aspetto e struttura vi piacerebbe assumessero? Vi chiederemo anche di partecipare attivamente al loro mantenimento: quali sezioni vorreste aggiornare o inaugurare voi stessi? quali pagine vorreste "adottare"? come potreste aiutarci nel raggiungere nuovi pubblici? In realtà, in un'ottica di comunicazione integrata, vi chiederemo anche cosa ne pensate e come vorreste che diventassero la rivista Juggling Magazine, la sua versione online multimediale Juggling Digital Magazine, il canale You Tube Juggling Magazine, la Juggling Magazine Newsletter, le nostre 5 pagine FB e gli altri social. Una impresa enorme, tra le più impegnative che abbiamo mai affrontato, per complessità dell'operazione, mole di lavoro, volume di investimento, estensione della raccolta di feed back. Un lavoro che abbiamo già avviato questa primavera attraverso ipotesi di progettazione e fattibilità condotti con gli studi di web engineering candidati a costruire questa nuova casa e "traslocare" le circa 1000 pagine web che oggi ospita. Ancora una volta jugglingmagazine.it e le sue "sorelle" ospiteranno al loro interno contenuti che meritano attenzione e rappresentano a pieno titolo un movimento e un settore che crescono a ritmi incredibili. Come sempre ci preoccuperemo di selezionare i contenuti pubblicati, con l’augurio che ciascuno di voi trovi sempre, velocemente, facilmente un’informazione di qualità. Ed ora, dopo questa prima fase di progettazione, è giunto il momento di ascoltare le vostre idee, proposte, suggerimenti, per finalizzare ed affinare il processo di ristrutturazione. Tenete d'occhio la vostra email…

Giocolare tra immagini e parole Studio Ruggieri Poggi, più che un’agenzia, un laboratorio di idee per dare forma alle passioni. Facciamo conoscere la tua arte con un progetto personalizzato di “comunicazione integrata”, giocolando tra immagini e parole. Dall’offline al web ai social, raccontiamo quello che fai e che ti emoziona.

E tu sei pronto per emozionare?

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RADUNO SCUOLE DI PICCOLO CIRCO 22/25 APRILE, SARZANA (SP) www.radunoitaliano.facciamocirco.it

Ve lo ricordate Mattia, 13 anni, che di fronte alle telecamere del network televisivo Al Jazeera Children Channel nel 2008 disse: «questo Raduno delle Scuole di Piccolo Circo è meraviglioso! Noi bambini di Sarzana ignoravamo l’esistenza di altre scuole di circo in giro per l’Italia. Ritrovarci per conoscerci, insegnando e imparando gli uni dagli altri, è un’esperienza unica». E Francesco, il giovanissimo allievo dei corsi amatoriali della FLIC di Torino, che estasiò tutti con indimenticabili evoluzioni con il diablo? E che dire di Elisa Zanlari, oggi artista di circo nella compagnia Circo Puntino con Andrea Castiglia? Tornata al Raduno lo scorso aprile, con lo spettacolo Effetto caffeina, Elisa confessò di aver conosciuto proprio a Sarzana, 7 anni fa, la ruota di Rhon e di essersene innamorata al punto da farne la sua principale specialità di artista circense. Sono tante le storie di 11 anni di vita del Raduno Nazionale delle Scuole di Circo di Sarzana. Sono storie belle, di scoperta di un nuovo modo di stare insieme e condividere una passione. Storie di amicizie germogliate tra bambini di città diverse e continuate negli anni, a dispetto della distanza geografica e di interessi che, diventando adulti, mutano e portano su strade diverse. Nato quasi in sordina nel 2006, con una prima edizione di un giorno riservata alle otto scuole di circo intervenute, il Raduno è cresciuto dal basso, in modo spontaneo, delineando di anno in anno le novità da introdurre e le sezioni da ampliare per rispondere alle richieste di un numero di scuole (oggi circa una ventina) e partecipanti in rapida e costante ascesa. È così che è diventato di 2, poi 3, poi 4 giorni, con un’edizione straordinaria di 10 giorni nel 2014, complice la presenza di Spazio w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Bizzarro con il suo chapiteau montato nel fossato della cinquecentesca Fortezza Firmafede: un vero spettacolo per la vista, una grande emozione per i ragazzi esibirsi al suo interno. È così che i workshop di avvicinamento e approfondimento delle discipline circensi sono cresciuti in quantità (34 nel 2016!) e qualità fino ad attirare, già da qualche anno, un crescente numero di artisti che si propongono per offrirli e di artisti e operatori che chiedono di frequentarli. È così che negli anni, all’ossatura centrale (workshop durante il giorno ed esibizioni amatoriali e professionali la sera), si sono affiancate le sezioni Circo nell’arte, culminata nel 2014 con la conferenza-spettacolo dello storico dell’arte Philippe Daverio, e Circo e scienza, con lezioni-spettacolo tenute da docenti, tra cui il vulcanico prof. Federico Benuzzi. È così che alle esibizioni degli allievi delle scuole di circo amatoriali si sono affiancati prima le scuole di formazione professionale (Circo Vertigo, Flic, Nouveau Cirque- Galante Garrone, Scuola Romana di Circo), poi gli spettacoli di grandi artisti: Banda Osiris, Mr David, Circo Inzir, Trio Trioche, Mario Neri e Luca Regina, Madame Rebiné, Simone Mongelli, Mr. Bean Double, NaniRossi e McFois, Giorgio Bertolotti, Circo Puntino, La Sbrindola. È così che è nata e cresciuta la sezione dedicata al Circo sociale: avviata ospitando un punto informativo e raccolta fondi con una mostra fotografica sul lavoro dei clown dottori di Theodora, è proseguita con la partecipazione degli artisti di Circo Inzir e la presenza ormai fissa del Progetto CircusAbility di TeatrAzione (To). È così che il Raduno ha aderito alla campagna lanciata dall’ONU 2014 Anno internazionale della solidarietà con il popolo palestinese ospitando un gruppo di allieve della Scuola di circo di Nablus (territori della Cisgiordania occupati da Israele), progetto di scambio interculturale sostenuto da due testimonial d’eccezione: Moni Ovadia e Marco Rovelli. Ed è ancora così che, nel 2016, il Raduno ha potuto contare su uno straordinario staff di artisti da 4 continenti guidato da Kate Boschetti, affiancata da Andrea Fantauzzi, Santo Russo e Maristella Tesio (Italia), Pedro Simao (Portogallo), Jeromy Zwick (Australia), Irmak Kuyumcu (Turchia), Fani Guzmàn (Messico). Cos’altro può fare ancora il Raduno di Sarzana? Lo scopriremo insieme alla prossima edizione, da sabato 22 a martedì 25 aprile 2017.


REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO LUDICO EDUCATIVO Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle scuole, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 www.sportarcobaleno.it

Lombardia

Trentino Alto Adige

Friuli Venenzia Giulia Veneto Liguria Emilia Romagna

Toscana

Marche Abruzzo Umbria Lazio

Basilicata Puglia Sicilia Sardegna

Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Olivia Ferraris 339 7740738 www.chapitombolo.it Circo Clap via Don Giovanni Minzoni 17, 28041 Arona (NO) Laura Cant 328 8891533 www.circoclap.it Dimidimitri via Sforzesca 2, 28100 Novara Marco Migliavacca 333 1866430 www.dimidimitri.com Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 339 8394275 www.flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 www.scuoledicircomacrame.blogspot.it Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 www.sportica.it Squilibria via G. di Barolo 5, 10124 Torino (TO) Francesca Casaccia 334 3012576 www.squilibria.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com UP Str. Salimau 1/E int. 1 12060 Pocapaglia (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 www.upscuoladicirco.com Vertigimn via Mottalciata 7, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.com Ambaradan viale Lombardia 53, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 339 5695570 www.ambaradan.org Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Giocolarte via Acerbi 33, 27100 Pavia Marco Lam 393 8392809 giocolarte.wordpress.com Hops via Lanzi 51, 20872 Cornate (MB) Sara Papadato 348 0069417 hops.asd@gmail.com Impronte Creative / Juggling Lab Via delle Querce 125, 21013 Gallarate (VA) Luana Facchetti 347 2785195 www.circolamento.it Piccola Scuola di Circo via Messina 48, 20154 Milano Camilla Peluso 0234690170 www.piccolascuoladicirco.it Quattrox4 via Privata Pericle 16, 20126 Milano Elisa Angioni 346 0026972 www.quattrox4.com Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Spazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 www.spaziocircobergamo.it Teatro Circo Puzzle Str. Padana Superiore 28, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Silvia Vetralla 348 7461009 www.puzzleasd.com Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 cooperativa.arteviva@gmail.com Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 www.bolladisaponetrento.it Circomix via Tulpe 1C, 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Circo all’inCirca via Piemonte 84/8 - località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it Skiribiz via Marinelli 6, 33033 Codroipo (UD) Marco Grillo 340 8304849 www.skiribiz.com Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno VI Arnaldi Giovanni Evaristo 347 2261288 www.dottorclownitalia.org Circo in Valigia via Panzotti 6, 36040 Salcedo (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 349 1632427 www.circoinvaligia.it Ludica Circo c/o Hermete onlus v.le Verona 107, 37100 Fumane (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it A testa in giù Progetto circo via Ada Negri 9/A, 19126 La Spezia (SP) Chiara Martini 339 5772543 www.atestaingiu.it/progetto-teatro/progetto-circo Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 www.synergikaasd.com A testa in giù Compagnia Via Tolara di Sopra 90 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Nando e Maila 328 6493203 www.nandoemaila.it Body Studio via Paradisi 7a, 42100 Reggio Emilia Susi Alberini 338 1397924 www.bodystudio1.com Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it LIV Scuola di Circo & Teatro per Bambini via R. Sanzio 6, 40133 Bologna Nicola Pianzola 051 9911785 www.liv-bo.com/scuola-di-circo-per-bambini Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Antitesi Scuola di Circo via Guidiccioni 6b, San Giuliano (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 7439717 www.circolibre.it 100% Circo Casa la Marga 69, 52010 Subbiano (AR) Simona Serafini 339 3840294 www.associazioneorsobaloo.it Circo Tascabile P.zza Cairoli 4/c 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.it En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Julien Morot 380 7560377 www.enpiste.it La Casella strada Valacchio Casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 www.lacasellacavalgiocare.it Le Cavallette via Fortunato Garzelli 11, 57128 Livorno (LI) Silvia Poggianti 347 5138729 www.circocavallette.wix.com/lecavallette Mantica Scuola di Circo via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.compagniamantica.it Saltimbanco Scuola arte del cirko via degli Acquaioli 60, 57121 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 www.saltimbancoscuolacirko.it Circoplà piazza Nenni 8, 60030 Serra de Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 www.circopla.it La Valigia delle Meraviglie Via R. Sassi 6, 60044 Fabriano (AN) Ambra Martelli 329 5477125 www.lavaligiadellemeraviglie.com Visionaria via Maestri del Lavoro, Teatro Panettone, Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org Il Circo della Luna via D’Aurelio, San Giovanni Teatino (CH) Valentina Caiano 347 0082304 FB Circo Della Luna Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 www.lastronauta.com Bigup Scuola di Circo piazza Lodi 10, 00182 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.bigupcirco.it Catapulta Teatro Circo via Terme di Traiano 38, 00053 Civitavecchia (RM) Novella Morellini 333 2004091 FB Catapulta Teatro Circo SIACC via Giorgio Perlasca 71, 00155 Roma Paolo Pristipino 06 21808595 www.scuolanazionaledicirco.com Vola Voilà via Senofane 157, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 www.volavoila.it Il Girotondo Recinto Cappuccini 6, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 www.scuoladicircoilgirotondo.it Circo Laboratorio Nomade via Serracavallo snc 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 329 3909909 myspace.com\circolaboratorionomade Un Clown per Amico / Circo Botero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com Circ’Opificio via Lanza di Scalea 960, 90100 Palermo Marika Riggio 340 3928905 www.circopificio.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Edu Clown via Alghero 84, 07100 Sassari Daniele Zucca 320 0262024 asso.educlown@gmail.com

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16/17 APRILE - FIRENZE www.altrocirco.it/altra-risorsa-2016/

CIRCO SOCIALE: UN’ALTRA RISORSA di Tommaso Negri direttore progetto Altro Circo La seconda edizione del convegno Altra Risorsa, ospitata quest’anno nelle strutture dell’Impact HUB Firenze, ha confermato il successo e l’interesse dimostrato verso questo evento già dalla sua prima edizione, grazie alle realtà che si sono attivate nel supportarlo e all’affluenza dei partecipanti. Il convegno, dedicato alle arti circensi come strumento di inclusione e di lavoro artistico e sociale con persone con diverso tipo di disabilità, fisica o mentale, vuole presentare il circo come “un’Altra Risorsa”,

www.jugglingmagazine.it

ABILITÀ E DIS-ABILITÀ, TEORIE E PRATICHE DI UN CIRCO PER TUTTI foto di José Franco Maria Rodriguez strumento e metodo adattabile alle peculiarità e alle specificità di ogni persona. Attraverso una panoramica dei progetti di circo sociale più innovativi attivi nel mondo, la proposta di AltroCirco vuole aprire una finestra sul Circo Adattato: una metodologia di lavoro capace di adattare le discipline circensi a persone con diverse abilità, presentando storie, esperienze, teorie e prospettive di questo settore. “Un’Altra Risorsa” 2016 ha avuto il piacere di contare su ospiti di spicco nell’ambito del Circo Sociale a livello nazionale e internazionale, proponendo interventi,

tavoli tematici, workshop e spettacoli di qualità. Un approfondimento intenso e prezioso che ha offerto spunti e contenuti formativi, rafforzando professionalità e conoscenze dei circa cento partecipanti provenienti da tutta Italia. Si aprono le danze con un puzzle da ricostruire: Sara Sibona e Cristina Baiocchi della Fondazione Uniti per Crescere di Torino, ci invitano a mettere insieme le mille azioni che ruotano intorno al beneficiario disabile. Per gli educatori di UCI svolgere percorsi di circo sociale nell’ambito delle diverse abilità significa “operare


in un terreno ricco di sfumature, significati, informazioni, interpretazioni, visioni, certificazioni, percorsi e progetti”. È quindi all’educatore dei progetti di circo sociale che spetta l’arduo compito di mettere in atto un percorso individualizzato e di integrazione. A seguire Nick Mc Caffery da Belfast ha presentato il lavoro di Streetwise Community Circus, che dal 2002 offre progetti di circo a giovani e adulti su tutto il territorio dell’Irlanda del Nord. Un progetto attivo da più di 14 anni dove il valore del circo come strumento di trasformazione viene collocato all’interno del più ampio contesto degli studi sulla disabilità. I risultati dimostrano come appropriate tecniche adattate e approcci basati sul potenziale

della persona, piuttosto che sulla disabilità, possono avere un effetto duraturo di empowerment nei partecipanti. I video degli spettacoli ci hanno mostrato l’efficacia delle sue teorie. Dagli States arriva invece Craig Quat, un pioniere nel campo della formazione e della costruzione di attrezzature specializzate che permettono un accesso facilitato dell’apprendimento della giocoleria da parte di persone con disabilità fisiche o cognitive; permettendo così di abbattere le barriere tra chi “può” e “non può” giocolare. Attraverso la storia di un viaggio personale nel mondo del circo adattato e inclusivo, Craig ci presenta alcune delle principali sfide per percezioni, processi e ispirazioni alla base del lavoro in questo campo, con particolare attenzione alle motivazioni, ai desideri e all’etica del perseguire l’inclusione attraverso le tecniche circensi. Dal Canada un’altra grande fonte d’ispirazione, Frederic Loiselle dell’University of Montreal, presenta l’anteprima dei risultati di uno studio sui giovani con disabilità fisiche in transizione verso l’età adulta, che dimostrano grandi difficoltà nella partecipazione sociale. Questo studio esplora l’impatto di un programma di circo sociale come nuovo approccio riabilitativo, basandosi su interviste ai giovani e ai loro genitori. I risultati supportano il potenziale del circo sociale come nuovo approccio per la riabilitazione fisica e il miglioramento della partecipazione sociale di questo segmento di popolazione. Un intervento

che mostra tutta la forza e l’impatto che i progetti di circo sociale in collaborazione con strutture mediche e ricercatori provenienti da altri ambiti possono avere. Molti altri interventi hanno riempito le due mattine di plenaria, prima di lasciare spazio nel pomeriggio ai tavoli di lavoro, nei quali tutti i partecipanti hanno potuto portare la loro esperienza suddividendosi per aeree tematiche: il circo come strumento di integrazione; progetti di circo con persone affette da autismo; creazione e spettacoli con artisti disabili. Nell’atmosfera calorosa dello spazio Impact HUB vengono proposti anche due workshop pratici e una serie di spettacoli. Vediamo all’opera le teorie di Craig Quat, che ci conduce in un laboratorio di giocoleria adattata attraverso metodologie innovative e i suoi affascinanti attrezzi. Mentre Enrico e Martina di Circo in Valigia ci conducono in un laboratorio teatrale sull’ascolto, la fiducia e la meraviglia, con l’aiuto dei loro esilaranti ragazzi che la sera prima erano in scena. La sera di sabato vediamo esibirsi i ragazzi del progetto Aut Out, collaborazione tra la scuola Circo Libera Tutti e la Casa di Ventignano, con un gruppo di ragazzi autistici, i suddetti ragazzi del Laboratorio Teatrale “Spazio Zero” e la Compagnia Danzabilmente, che ci fa tremare portando in scena ragazze e ragazzi in carrozzina. Davanti al pubblico si materializzano i risultati di quelle teorie di cui per tutto il giorno si è parlato, con un impatto e una forza davvero toccanti: gli “occhi lucidi” sono un eufemismo… Un grazie dunque a tutti coloro che ci hanno sostenuto nell’organizzazione: Comune di Firenze; Ordine degli Psicologi della Regione Toscana e Fondazione Patrizio Paoletti, che hanno patrocinato il convegno; Cirque du Monde, che è stato anche quest’anno partner di progetto; Impact HUB Firenze, che ha ospitato l’evento; Cirk Fantastik partner operativo; tutti i volontari che hanno offerto il loro aiuto e l’intero team di AltroCirco. Presto disponibili online gli atti, il video e la foto gallery del convegno.

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immagine tratta dal trailer di Limits

Mentre si fa una verticale per un minuto 300 persone sono costrette a lasciare la loro casa (Limits, Cirkus Cirkör)

DELLA MIGRAZIONE NEL CIRCO CONTEMPORANEO cirkor.se

di Roxana Kueven “Crisi dei rifugiati” - già questo termine trae in inganno. Riflette la negatività con cui la sfida dei movimenti migratori attuali vengono trattati. Oggi 70 milioni di persone, un numero mai registrato prima nella storia, sono sfollati, in fuga, in movimento. Naturalmente questo sta cambiando la società, anche quella in cui viviamo, nonostante solo una piccola percentuale di questi migranti cerchi rifugio nell’Unione Europea. Accompagnare questi cambiamenti è una nostra responsabilità, prendendo posizione contro le ciniche politiche migratorie di destra che puntano ad accrescere il terrore nella popolazione. E soprattutto gli artisti e le persone impegnate nel settore della cultura hanno la responsabilità di agire, se vogliamo che la nostra arte sia rilevante e rappresentativa. La scena del circo europeo è grande e diversificata ed ha il potenziale per contribuire, ma questo processo è appena agli inizi. Sono principalmente i progetti di circo educativo e circo sociale che ora danno il benvenuto e accolgono i rifugiati nei loro corsi e performing group, organizzando scambi e momenti di incontro tra giovani locali e nuovi arrivati. Il valore di questi progetti, spesso molto impegnativi, è enorme, ed EYCO (European Youth Circus Organization) sta lavorando ad una mappatura di tutti i progetti di circo impegnati con i migranti, da presentare al NICE meeting del prossimo autunno. Ma la conferenza FreshCircus, biennale per il settore professionale circo che ha riunito a Parigi nella primavera scorsa centinaia di programmatori e artisti di tutto il mondo, www.jugglingmagazine.it

pur avendo come titolo “Moving Borders”, ha praticamente trascurato il tema. In generale nel settore del circo professionale le reazioni a tali sviluppi della società sembrano essere rare. A differenza del campo teatrale, che offre alcuni esempi di percorsi di rottura: La International Refugee Conference(1) per esempio è stata ospitata dal Theater Kampnagel di Amburgo. Diversi teatri stabili da Berlino producono lavori che affrontano il tema dei rifugiati e sostengono una campagna contro i campi profughi. Molti di questi lavori teatrali mirano a rendere visibili le esperienze e le opinioni dei migranti, riportando l’attenzione sui valori dell’integrazione e della tolleranza. Nel settore del circo i pochi progetti e produzioni attive si contano su una mano. La rivista Stradda concentra il suo numero di maggio 2016 sul confronto di circensi e artisti di strada sulla “Migrazione e Crisi Cimatica”(2). Gli articoli si riferiscono a diversi spettacoli che si occupano di confini e nomadismo e raccontano iniziative artistiche nei campi profughi a Calais, nel nord della Francia. Ciò che è sicuramente da menzionare in questo contesto è la sorprendente campagna di Cirkus Cirkör da Stoccolma:

“Che tempi sono questi, quando parlare di alberi è quasi un delitto perché implica il silenzio su tanti orrori” Ispirandosi ad un testo di B.Brecht la compagnia Cirkus Cirkör accetta una nuova sfida artistica sul tema delle frontiere nelle arti e nella società. Un tema che sarà centrale per molte delle attività di Cirkör per i prossimi anni, incluso progetti pedagogici con bambini e famiglie richiedenti asilo che si terranno nelle strutture di Cirkör e negli alloggi che li ospiteranno. E proprio in questi alloggi tre artisti di origini diverse hanno portato uno spettacolo appositamente creato, dal titolo Dunja (Mondo), per interrompere temporaneamente l’isolamento e la noia di questi luoghi. Un progetto che prevede una sua estensione anche nel lungo termine. Una parte cruciale di tutta la campagna è la produzione dello spettacolo Limits, ispirato allo spettacolo Borders, prodotto la scorsa primavera per Malmö City Theater per celebrare i 20 anni di Cirkör e il tema della fuga(3). In Borders un cast multiculturale, l’uso del linguaggio, le tipiche rotture narrative e i personaggi eccentrici di Cirkör, hanno permesso che i temi interagissero in modo serio e commovente, ma allo stesso tempo gioioso. Alcuni dei suoi elementi di

(1)

http://refugeeconference.blogsport.eu/de/

(2)

http://horslesmurs.fr/accueil/editions/stradda/stradda-le-magazine-de-la-creation-hors-les-murs/les-numeros/

(3)

trailer Borders: www.youtube.com/watch?v=pQJjR1I6_mA

(4)

mkcentrum.se


foto di Mats Bäcker

criticità ricompaiono in Limits. La metafora del Circo che oltrepassa i confini e prende rischi sono collegati alle storie vere di due persone che arrivano in Svezia dall’Iraq e dall’Afghanistan. In scena grandi pezzi di stoffa raffigurante il Mar Mediterraneo; scarpe appese al soffitto che evocano chi è annegato cercando di attraversarlo; camicie batik e sciarpe dall’apparenza esotica; volteggi su un trapezio sullo sfondo di videoproiezioni della città irachena Mossul bombardata; la scena pesantemente caricata con recinzioni e ammassi di vestiti. Momenti che sollevano domande, mettendo in dubbio l’autenticità di sei top performer bianchi/scandinavi che raccontano storie che non sono loro. Ma nel raccontare i messaggi arrivano automaticamente. Qui le tecniche del circo puro si alternano con narrazioni sconvolgenti sulla migrazione, lasciando che entrambi parlino da soli rafforzando il loro impatto sul pubblico. Dà speranza in una produzione di questa qualità tecnica e artistica ascoltare dichiarazioni chiare contro la chiusura delle frontiere e a supporto di una cultura accogliente. Ma è sufficiente portare questo messaggio ad un pubblico privilegiato e chiuso nel suo mondo patinato che solitamente frequenta i teatri? Per questo il tour di Limits, oltre ad alimentare il dibattito sulla rappresentazione e la diversità nel circo contemporaneo, viaggia insieme al progetto From Fear to Action, che ha lo scopo di incoraggiare una partecipazione attiva del pubblico. Incontri, mostre, seminari, stand informativi e altre attività sono previste durante o intorno i luoghi dove Limits è in scena. Le attività sono organizzate da gruppi di volontariato locali e progetti per rifugiati delle rispettive città. Se Cirkor e la sua produzione Limits vogliono offrire più di un semplice spettacolo di successo che salva le coscienze del suo pubblico accademico e appassionato di arte, allora i teatri devono consentire che il loro pubblico venga disturbato. Per esempio da una raccolta di firme contro la restrizione previsto delle leggi in materia di asilo, o dalla presenza tra il pubblico di persone svantaggiate che altrimenti non potrebbero permettersi di andare a tali spettacoli. Oppure dalla compresenza con lo spettacolo della mostra International Psychosis, che confronta il pubblico con il razzismo, i privilegi e le realtà dei minori appena arrivati. L’esposizione è stata prodotta presso il Multicultural Center(4) che, come Cirkör, ha sede a Botkyrka, uno dei famosi comuni svedesi dove risiedono abitanti provenienti da 160 paesi. Un luogo di incontro e forum per la ricerca e l’espressione artistica incentrata sulla migrazione e sulla diversità sociale e culturale. Interagendo e collaborando con diversi partner e sottolineando attivamente i suoi valori politici e sociali su molti livelli diversi Cirkör fornisce un esempio di come le istituzioni culturali, le imprese circensi e ogni individuo possono assumere responsabilità.

Il Cirque du Soleil arriva a Bologna e Torino con lo spettacolo Varekai! Acquista i biglietti da AltroCirco, progetto di Giocolieri & Dintorni, per supportare il circo sociale in Italia. Aiutaci a fare la differenza promuovendo il circo come strumento educativo e di trasformazione sociale: una nuova risorsa per giovani e persone a rischio.

GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE, ORE 20 Unipol Arena, Bologna Caselecchio

GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE, ORE 20 Pala Alpitour, Torino

Da €42 a €86

ACQUISTA I TUOI BIGLIETTI CON ALTROCIRCO Per maggiori informazioni chiama il 338 6746563 o visita www.altrocirco.it Cirque du Soleil® donates tickets to organizations providing assistance to youth at risk with 100% of the profits from ticket sales supporting their work with young people Cirque du Soleil and Varekai are trademarks owned by Cirque du Soleil and used under license

jugglingmagazinenumero71giugno2016


FIX è una formazione continua per operatori

di circo e educatori che vogliono porre le loro competenze artistiche al servizio del sociale. Il programma, definito dai formatori di AltroCirco in collaborazione con i formatori del Cirque du Monde e i pedagoghi della Fondazione Patrizio Paoletti, vuole permettere a operatori, artisti, educatori e ai responsabili delle scuole di circo, di evolvere nelle loro pratiche, di strutturare una metodologia consapevole e di confrontarsi con nuovi orizzonti e modalità per promuovere il circo come strumento di intervento e trasformazione educativa e sociale.

A CHI SI RIVOLGE

Su presentazione di curriculum e lettera di motivazione, la FICS si rivolge a insegnanti di circo, di discipline artistiche e sportive, educatori e operatori sociali che dimostrino un’esperienza artistica o pedagogica.

DOVE

La formazione si svolgerà in diverse scuole di circo sociale italiane. Un calendario decentralizzato che vuole favorire una partecipazione trasversale e la connessione fra le diverse realtà.

CERTIFICAZIONE

Al termine del percorso, al superamento degli esami previsti, i partecipanti otterranno un attestato di frequenza e una certificazione delle competenze acquisite rilasciato dal Corso di Laurea in Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Tor Vergata (Roma).

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle associazioni, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531www.unitipercrescereinsieme.it

Lombardia

Friuli Venezia Giulia Veneto Emilia Romagna Toscana Lazio Campania Puglia

Fuma che n’duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 www.bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 www.giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Quattrox4 via Privata Pericle 16, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it Ancis Aureliano Onlus via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) www.dottorclownitalia.org Circo in Valigia via Panzotti 6, 36040 Salcedo (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 349 1632427 www.circoinvaligia.it Ludica Circo viale Verona 107, 37100 Fumane (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Circostrass via Gilioli 48, 41012 Carpi (Modena) Cosetta Bottoni 347 1718894 www.circostrass.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Tascabile via Filicaia 2, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.com Inerzia via Francesco Grimaldi 127, 00146 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.inerzia.org Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Corsaro Social Circus Quartiere Leuca, Lecce Dario Cadei 335 5407829 FB Social Circus Quartiere Leuca Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com

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