Juggling Magazine #88 - september 2020

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EDITORIALE

COME LEGGERE LE PAGINE CHE SEGUONO Questo numero di Juggling Magazine è interamente dedicato alla prima, coraggiosa ripartenza delle attività nei mesi estivi del 2020. Una “istantanea” composta da testimonianze dirette che, in una atmosfera ancora divisa tra slanci e incertezze, fotografa in un arco di tempo dato la capacità di reazione di due comparti specifici: le compagnie e i festival outdoor. Sul numero di dicembre dedicheremo invece ampio spazio alla ripartenza autunnale delle scuole di circo, delle stagioni indoor e alla risposta del pubblico, che le foto di questo numero già anticipano e testimoniano. In queste pagine, nella forma di un reportage diffuso, troverete le testimonianze di oltre 30 soggetti, tra compagnie e festival outdoor, tra i tanti che costituiscono la scena italiana. Il racconto collettivo, che presentiamo in ordine sparso, si dipanerà a partire da 3 domande, uguali per tutti:

1 il ritorno sulla scena

Come è maturata la scelta di investire tempo e risorse per realizzare eventi/spettacoli già in questa estate 2020? Ostacoli e opportunità.

2 concept artistico

Che tipologia di spettacoli/contenuti avete privilegiato in questa fase e perché?

3 pubblico e sicurezza

Con il sostegno di

Come avete riconcepito le modalità di interazione con il pubblico, prenotazione e accesso alle aree di spettacolo, e i protocolli di sicurezza?

foto di Roberta Paolucci

bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXIII, n. 88, settembre 2020 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h jugglingmagazine.it h progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Redazione Valentina Barone Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 20 settembre 2020 In copertina Cirque Entre Nous Foto Sébastien Gracco de Lay

Agli intervistati abbiamo lasciato la libertà di poter rispondere specificamente ad ogni domanda, oppure di comporre un testo corrente che le toccasse tutte. Le loro scelte appariranno evidenti nella composizione degli articoli. In apertura di numero, e prima della lunga serie di testimonianze, due inviti. Il primo a leggere il report e le risposte al sondaggio rivolto da Fabbrica C ai protagonisti del settore, perché non basta ripartire se non ci si chiede dove si vuole arrivare questa volta. Il secondo invito è per il pubblico, perché partecipi al sondaggio di Osservatorio Circo e ci riveli cosa si aspetta da questo nuovo corso, perché lo spettacolo dal vivo non esisterebbe senza di esso. A tutti, al di qua e al di là del palcoscenico, l’augurio di incontrarsi nuovamente, di regalarsi vicendevolmente emozioni, di tornare a sognare ad occhi aperti. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


C_ONFRONTI fabbricac.it/c_uestionario A seguito dell’iniziativa “D’istanti e d’istinti – C_onversazioni tra circensi spiaggiati” una serie di talk in diretta FB, sono emerse diverse problematiche condivise inerenti la comunità estesa del circo contemporaneo italiano. Per cercare di comprendere più a fondo il punto di vista delle tante diverse realtà circensi abbiamo proposto un questionario dal titolo “C-onfronti” reso pubblico dal 5 maggio al 3 giugno 2020 che è stato compilato da 150 persone a vario titolo appartenenti a questo mondo. Le domande sviluppate al suo interno miravano a ottenere una panoramica sulle problematiche, aspettative e proposte presenti nella comunità circense in un periodo complesso che corrisponde alla fine della fase 1 del lock down per il Covid-19. Per cercare di sintetizzarne i contenuti abbiamo creato una squadra di lavoro ampia nel tentativo di avere un punto di vista plurale e condiviso. Abbiamo quindi invitato oltre al collettivo Fabbrica C, Giuseppe Germini, Jean Michel Guy, Filippo Malerba di Quattrox4, Giovanna Milano e Riccardo Strano. Questa squadra dopo aver letto tutte le risposte ha iniziato un lungo dialogo (necessariamente online) per realizzare un report che è stato condiviso il 1 settembre 2020 e che è disponibile per tutti gli interessati all’indirizzo web fabbricac.it/c_uestionario/. In conclusione del report, in cui si è cercato di mettere insieme le diverse opinioni e di esaltarne gli elementi comuni, gli autori hanno provato a sintetizzare alcuni spunti per far crescere questa comunità.

Ecco una sintesi: 1 Né Fabbrica C né il gruppo dei 7 «lettori/analisti» hanno la minima legittimità per dedurre dalle risposte ricevute uno “schema d’azione” che convenga alla comunità. Comunque qualcosa va fatto, che dia a tale comunità, d’ora in poi, una voce più ampia, più sicura di sé, più collettiva e più pubblica. 2 Una comunità c’è. In 150 hanno risposto al formulario. Quanti ne fanno parte senza neppure esserne consapevoli? Centinaia, magari migliaia, che in Italia fanno circo, studiano circo, insegnano circo senza soste-

gno pubblico, senza il minimo «riconoscimento», finanziario o simbolico, di cui godono i loro colleghi di altre nazioni europee. 3 La suddetta comunità, per giunta, non è solo residente in Italia. Già lo sapevamo da molto e l’indagine lo conferma: le sorti del circo contemporaneo in Italia interessano sempre di più artisti italiani residenti all’estero, in particolar modo in Francia. Le conseguenze di questa realtà, seppur imprevedibili, non vanno trascurate.

4 Un’immensa voglia, anzi un bisogno di comunicazione traspare, senza alcuna ambiguità, dalle risposte. Le criticità, le aspettative, le proposte ci paiono però “galleggiare” in un tempo fermo, magari eterno, quello della rassegnazione, o del grido nel deserto. 5 L’azione comune, da “rete” o da “sindacato”, sembra un obiettivo ancora lontano, ancorché già parzialmente condiviso, ma comunque molto controverso. In merito osiamo proporre tre mosse parallele per arrivarci (all’azione comune sistemica): - Un’azione interna alle associazioni di categoria che già esistono, ma che non s o n o ampiamente partecipate dei circensi in Italia

- L’informazione e il coinvolgimento nei movimenti di sensibilizzazione e protesta del mondo dello spettacolo in Italia - Tavoli di confronto tra i professionisti circensi 6 Chiamiamo «tavoli di confronto» la prima tappa, dopo serviranno forse tavoli di lavoro.

La priorità delle priorità è il dialogo. Ci vuole comunque una forma strutturata e un obiettivo minimo: la condivisione dei pensieri. Ecco tre temi di riflessione: RICONOSCIMENTO, RETE, PUBBLICO Adesso: cosa vuol dire «riconoscimento», cosa vuol dire «rete», cosa vuol dire «pubblico» ? Gli artisti italiani del circo non sono ancora in grado di dare al “riconoscimento” tanto desiderato, una traduzione socialmente concreta. Tutto qui. L’idea è semplice quanto è complicata la sua realizzazione. Ci sono Volontari? JUGGLINGMAGAZINE.IT

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foto di Andrea Macchia

BENEAMATO PUBBLICO, BENTORNATO AL CIRCO! progettoquintaparete.it/ beneamato-pubblicobentornato-al-circo

L’offerta delle attività e degli eventi di circo contemporaneo disponibile in Italia dopo il lock down sarà capace di incontrare le aspettative e i desideri del pubblico? Cosa cerca oggi il pubblico nel partecipare ad un evento di circo, o nel praticare una delle discipline circensi? Cosa lo impensierisce maggiormente? In che modo sta cambiando le sue abitudini di partecipazione ad eventi e attività culturali? Abbiamo cercato di capirlo chiedendolo direttamente agli spettatori e ai praticanti che hanno partecipato agli eventi e alle attività di questa estate. Continueremo a raccogliere le risposte del pubblico, spostando a fine ottobre la chiusura del sondaggio, così da permettere alle scuole di circo di intercettare la vasta platea di corsisti interessati alla pratica del circo. Un report finale sui dati raccolti verrà disseminato a novembre 2020. Sei un appassionato spettatore o praticante di arti circensi? Oppure un artista/professionista dello spettacolo che ama assistere agli spettacoli di circo contemporaneo? Compila il questionario, tutti i dati sensibili verranno trattati in forma anonima. Sei un programmatore o un direttore di scuole di circo? Contattaci scrivendo a giocolieriedintorni@hotmail.com e diffondi il questionario tra il tuo pubblico per aiutare il settore a comprendere le aspettative del pubblico in questo momento. Condivideremo con te i risultati in forma aggregata. Il sondaggio sarà attivo nel periodo 1 luglio / 31 ottobre 2020. link al sondaggio https://jugmag.typeform.com/to/jkGlEobU Questo sondaggio è un’iniziativa di Progetto Quinta Parete/Osservatorio Circo e viene promosso in collaborazione con Censimento Circo Italia, Mirabilia Festival, Funambolika Festival, Artincirco, CirkFantastik, Quattrox4, Jaqulè, Big Up, Circo all’Incirca, Circ’Opificio, Saltimbanco Teatro Circo e tutte le altre organizzazioni di circo che vorranno promuoverlo presso il proprio pubblico.

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1 il ritorno sulla scena

CIRCO EL GRITO elgrito.net

di Giacomo Costantini

foto di Luigi Angelucci

Come la neve. Non andare a scuola quei giorni fu Come la neve che fece chiudere la scuola. profondamente diverso dal fingersi Fu meraviglioso. febbricitanti o fare “sega” (che a Roma significa non andare a scuola all’insaputa dei genitori). Eh si... perché se fai sega per evitare il compito in classe, non fai altro che posticipare il problema. Oltretutto notoriamente il problema sarà più grande di quello di prima. Ma se nevica… tutto è sospeso. Tana libera tutti. Io da una parte l’ho vissuto così il lock down. L’alibi perfetto. Ma l’alibi per chi? L’alibi per cosa? Occorre una premessa… hai presente quando il frigorifero all’improvviso smette con quel subdolo rumore? Ti accorgi solo in quel momento del rumore stesso e di quanto fosse fastidioso malgrado non lo avessi percepito su un piano cosciente. Eppure quel dannato rumore abbassava la qualità della vita. Ecco, arrivo al punto: il sistema culturale italiano di colpo ha smesso con quel rumore fatto di telefonate ricevute dopo cena a seguito delle quali devi dare qualche conferma entro la mattina dopo; di decine di modelli da compilare al SUAP tra cui la planimetria su cui indicare dove devono pisciare i cani (con firma digitale dell’ingegnere); di “sagre dell’ego” camuffate da riunioni di settore in cui ci si scanna per non combinare niente; di festival mediocri che ospitano spettacoli mediocri di artisti per niente mediocri, che però non sono messi in condizione di esprimere il loro potenziale. Noi non ci sentiamo estranei a questo meccanismo, ne siamo vittime e al tempo stesso responsabili. Come tutti. Perché alla fine - per una serie di rocamboleschi motivi, seppur con le dovute attenuanti e col groppo in gola mentre lo scrivo – facciamo parte del sistema anche noi, siamo un pezzo di quel frigorifero scassato e rumoroso. E quando all’improvviso ha smesso di funzionare ci siamo finalmente accorti di quel rumore fastidioso, ci siamo accorti del frigorifero, ci siamo accorti di essere noi il frigorifero. Un silenzio terribile e meraviglioso. Di riprendere come se niente fosse proprio non ci andava. Fin da subito abbiamo ritenuto giusto investire questo nuovo tempo ed energie nella creazione. Dal mio punto di vista finché al circo non verrà riconosciuto un tempo e delle modalità di creazione che prendano atto delle sue peculiarità, non ci saranno le premesse per un vero sviluppo del settore. Per questo mentre tutti reclamavano il sacrosanto diritto a fare spettacolo, io sottovoce suggerivo l’idea opposta: fermiamoci tutti un momento. Prendiamoci quel tempo di cui tutti abbiamo bisogno per far sedimentare le cose, per coglierne il lato umano, per creare, per “metterci in paro”... E così ci siamo messi a creare, e continueremo a farlo almeno fino a dicembre. Nel 2020 era previsto il tour sotto Chapiteau di Liminal il nuovo spettacolo di Fabiana Ruiz, oltre alla circuitazione degli spettacoli Uomo Calamita e Johann Sebastian Circus. Al suo posto abbiamo condiviso il frutto di questo tempo inaspettato: Malamat - circo, musica ed anime in volo, la materia circense su cui continueremo a lavorare nei prossimi mesi e con la quale, a novembre, costruiremo la nostra prossima opera lirica. Malamat trae ispirazione dalla vita di Georges Ivanovič Gurdjieff e dalla poetessa neozelandese Katherine Mansfield. Ci siamo chiusi in un viaggio mistico e profondo fatto di circo, danze sacre e tanta musica dal vivo. Al pubblico l’abbiamo presentato come un “appello circense all’umanità contemporanea”. Concludo invece con un “appello umano ai circensi contemporanei”: approfittiamo di questo tempo, non affinché torni tutto come prima, ma piuttosto per dare Tornando alla neve, per qualcuno tempo alla riflessione, c’è tanto tutto ciò è stato una tragedia. Porto da migliorare nel nostro mondo, profondamente rispetto per chi non ha e siamo noi a dover mettere in avuto la possibilità di vivere questa moto i processi di cambiamento. esperienza come un’opportunità. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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2 concept artistico

3 pubblico e sicurezza

AU BOUT DES DOIGTS di Marta Gallo produzione esecutiva e organizzazione “Au bout des doigts” è una creazione di Piergiorgio Milano. Uno spettacolo particolare e coraggioso, in cui una squadra di danzatori, scalatori e artisti di circo esegue una “coreografia per arrampicata”. Fa parte di una riflessione artistica ispirata alla Montagna su cui l’autore lavora dal 2018 nata all’interno del programma di cooperazione PC INTERREG V-A Italia Francia ALCOTRA 2014-2020 e coprodotta da Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale nell’ambito del progetto n. 1644 Corpo Links Cluster, Espace Malraux, Teatro della Caduta e Scuola di Circo Flic ; con il sostegno della Compagnia di San Paolo Bando ORA! “L’anima dello spettacolo – dice Piergiorgio Milano, coreografo, regista e performer - è il suo carattere site specific. In ogni luogo dove viene rappresentato, lo spettacolo si trasforma, si adatta, riscopre nella roccia la danza, il salto, l’acrobazia. In questo lavoro l’atto creativo, la coreografia appartengono alla montagna stessa. Citando le parole di Jhonny Dowes :quando inizi ad arrampicare ti accorgi che la roccia si è adattata per milioni di anni al vento, all’acqua e al tempo, così improvvisamente non sei più solo a danzare sulla parete, ma tutta la storia della terra sta danzando intorno a te. Il moi lavoro è proprio raccontare questa storia attraverso il movimento, fondendo arrampicata sportiva, danza verticale, high-line, arti circensi e musica dal vivo.” Per portare lo spettacolo sulle Dolomiti, abbiamo iniziato a lavorare in gennaio, la chiusura di tutto ci ha spaventato, ma a fine aprile (!) l’amministrazione comunale ci ha incoraggiato ad andare avanti, anche

se col budget dimezzato e tra mille rischi. Quest’estate, è stato fondamentale impegnarsi per permettere a un gruppo di artisti straordinari di fare il proprio lavoro, non solo: il senso è stato dare a uno spettacolo di questo genere un palcoscenico importante come le 5 Torri di Cortina d’Ampezzo. Una montagna magnifica e piena di storia. Nonostante la sua fama di località da rotocalco, costosa e snob, Cortina d’Ampezzo conserva una comunità di alpinisti viva, autentica e prestigiosa. Un lavoro che in maniera sincera e radicale mette la Montagna al centro della scena, meritava un palcoscenico di questo tipo. Il progetto, dopo questo debutto, è portare “Au bout des doigts” sulle pareti delle montagne che uniscono Cortina e Milano, verso le Olimpiadi del 2026. A livello tecnico il lavoro è costato molta fatica, per realizzare anche sotto questo punto di vista quel contatto con la Natura, con la montagna e il suo ambiente che è il cuore del progetto: le 5 Torri sono a 2361 m di altitudine e la seggiovia chiude alle 5, poi si cammina. Anche i musicisti Pino Basile e Simon Thierrée hanno accettato di rischiare, rinunciando alla tecnica disponibile in teatro, lasciando che i suoni delle percussioni e del violino “sperimentassero le risonanze naturali del luogo, seguendo i movimenti

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foto di Anna Positano - Studio Campo

8 AGOSTO 2020, PARETE OVEST 5 TORRI CORTINA D’AMPEZZO (BL) gelsomina.eu / piergiorgiomilano.com

degli artisti che si muovevano su un palco dalle dimensioni surreali e spropositate” (cit. Pino Basile). Gianni Melis ha disegnato le luci, usando fari a batteria, ricaricabili con l’energia del sole, posizionati negli angoli più impensabili. Siamo stati graziati dal meteo - non una nuvola, non il vento - le montagne al tramonto si sono colorate di rosa, i prati sotto la Parete Ovest delle 5 Torri, immensi, sono diventati la nostra platea, senza sedie. Non è stato possibile delimitare l’area, solo un sentiero di lucine per quando si è fatto buio. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Abbiamo regolato gli accessi tramite la seggiovia, rimanendo entro il limite massimo di spettatori per lo spettacolo all’aperto (e lo abbiamo raggiunto: 1000 persone!). Il pubblico è stato ordinato, abbiamo usato parecchio “personale di sala”; nonostante le procedure, il piano sicurezza concordato con la questura, abbiamo cercato di far capire ad uno ad uno la fatica che avevamo fatto, il rischio che ci stavamo prendendo per il bisogno di condividere uno spettacolo dal vivo, finalmente. Abbiamo osservato con sollievo e un poco di stupore la gente andarsene via in fila ordinata, con la mascherina, pazienti, entusiasti per la meraviglia delle loro montagne, per la meraviglia di “Au bout des doigts”.


1 il ritorno sulla scena

FORUM NUOVI CIRCHI E Cittadicirco

di Aurelio Rota Forum Nuovi Circhi

foto di Fabio Ciocca

Rispondendo ai quesiti posti dalla redazione, è utile premettere che il Forum Nuovi Circhi è una realtà associativa di varie compagnie con chapiteau; quello che daremo è un quadro generale della situazione nel nostro settore, che ha reagito alla catastrofica situazione facendo appello alle indomite capacità creative e di resilienza proprie del circo. Dopo un primo momento caratterizzato dal disorientamento per la cancellazione quasi totale delle programmazioni per il 2020, le compagnie del Forum hanno reagito ognuna seguendo le proprie sensibilità ed esigenze. Alcune compagnie si sono prese il tempo per dedicarsi alla creazione, sia in funzione di una ripartenza estiva, che per progetti di più ampio respiro, altre hanno programmato coraggiosamente dei tour in chapiteau, altre hanno scelto una ripartenza più lenta, prendendosi il tempo per la manutenzione delle attrezzature e per riflessioni sul da farsi, ed altre ancora hanno deciso di organizzare degli eventi.

dimensione lavorativa, dopo la cancellazione totale dei tour e degli eventi in programma per il 2020, è stato il fattore determinante. Ovviamente non è stata una ripartenza facile, le limitazioni imposte dai protocolli Covid, in particolare il distanziamento sociale, hanno impedito alla maggior parte delle compagnie di lavorare in chapiteau, perché la capienza ammessa risultava troppo bassa e quindi non sufficiente a coprire i costi. Gli stessi problemi hanno poi fatto saltare molti dei festival e degli eventi nei quali le compagnie erano state programmate. Un’opportunità è stata la partecipazione a progetti particolari in plein air o la realizzazione di spettacoli ad hoc per gli spazi aperti. Per quanto riguarda i contenuti, forte era la tentazione di realizzare spettacoli che in qualche modo si ispirassero alla situazione causata dal Covid, ma poi alla fine è prevalsa la voglia di proseguire il proprio percorso artistico, a prescindere dalla pandemia, portando avanti i propri spettacoli, con nuovi progetti adattati alle situazioni. Alcuni esempi: Side Kunst Cirque con lo spettacolo nei boschi a Pennabilli, Cie Ne a Ne,

La scelta di lavorare e investire per ripartire già nel 2020 è stata una scelta obbligata, le nostre compagnie vivono della propria comunità artistica, delle relazioni umane tra le persone e del lavoro comune tra artisti. La necessità di ritrovare una

Circo El Grito e Circo Zoé sul solitario palco di Lonato. Ci sono poi stati degli spettacoli che hanno portato in scena riflessioni interiori nate nel periodo di lockdown, in particolare Malamat di El Grito, ma anche lo spettacolo in chapiteau del JUGGLINGMAGAZINE.IT

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Circo Paniko. Il perché di queste scelte penso stia soprattutto nel non voler piegare la propria proposta artistica alle contingenze del momento, sia perché poteva risultare scontato, sia per rispetto delle persone che hanno sofferto a causa della pandemia. Il rapporto con il pubblico e la sicurezza è stato il vero spauracchio al momento della ripartenza: tutti si sono scervellati nel seguire i vari protocolli sanitari nazionali e regionali. Alla fine si è capito quali erano i punti fondamentali da seguire per lavorare in sicurezza e si è potuto procedere con relativa semplicità. Il distanziamento sociale nelle sedute e nelle file all’ingresso, l’uso della mascherina ed il disinfettante all’ingresso con il controllo della temperatura corporea, sono stati sufficienti a tenere il pubblico in sicurezza. Per gli artisti si è applicato il concetto di gruppo di prossimità, e analogamente al gioco del calcio si è lavorato senza mascherina e distanziamento nella scena. Altra fondamentale precauzione adottata è stata la prenotazione ed il conferimento dei nominativi con relativi recapiti, in modo da permettere una rapida tracciabilità dove necessario. Complessivamente, il rapporto con il pubblico è stato molto buono, gli spettatori sono stati comprensivi e si sono adeguati alle prescrizioni. Le compagnie, meglio di molte altre situazioni dove si è visto di tutto e di più, hanno dimostrato ancora una volta la capacità di gestire il pubblico. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


2 concept artistico

3 pubblico e sicurezza

COMPAGNIA ZENZERO E CANNELLA duozenzeroecannella.wixsite.com di Cie ZeC

foto di Marco Cananzi

La vita dell’artista è per sua natura precaria e poco allineata, ma ricca della soddisfazione di potersi esprimere. Abbiamo fatto questa scelta consapevoli delle difficoltà, in un mondo dove la tipica domanda è: “No, davvero, quale lavoro serio fai per vivere?”. Per noi non si tratta tanto di scelta o investimento, quanto più di necessità. La necessità espressiva muoveva l’uomo del Paleolitico a rappresentare scene di caccia e di vita sociale nei graffiti delle sue caverne, anche quando intorno a lui esistevano parecchi grattacapi, sicuramente più essenziali che ai nostri tempi. Invece, proprio in questi mesi, la competizione con il Sapiens, in termini di sopravvivenza della specie, ha prodotto un principio di annichilimento dell’artista e dell’arte stessa, relegata al ruolo di inutile e irresponsabile svago. Eppure, dal canto alla poesia passando dall’assonometria del Brunelleschi al sottomarino di Verne, l’artista ha mosso, guidato ed ispirato l’evoluzione della cultura e del genere umano. Un’eredità superiore, un patrimonio inestimabile, che in questi tristi mesi é stato mortificato ed umiliato da provvedimenti scellerati, generando smottamenti sociali ed economici gravissimi a una situazione già compromessa. Nell’indubbia, estrema empatia e vicinanza per tutte le perdite in termini di vite umane, ci sentiamo poco allineati alle scelte dominanti e sentiamo fermamente l’ingiustizia di assistere inermi a questo ulteriore funerale. In questo momento drammatico a livello mondiale non vediamo particolari opportunità espressive. Sopratutto ora che le tematiche e le indicazioni di regime sono un messaggio incontrovertibile, inossidabile, incontestabile, quando è per seguire la sua natura che l’artista riesce ad esprimersi, proprio perché si pone delle domande. Abbiamo bruciato eretici, streghe e da poco riabilitato Galileo, ma “il Verbo” continua ad essere unico e privo di confronto, promuovendo un modello di vita ispirato forse da Volta, pericolosamente in bilico tra la rana da laboratorio e la pila. Se il tavolo delle decisioni fosse davvero partecipativo includerebbe tutte le figure che rappresentano una società sana; dagli scienziati ai filosofi,

dai clown di strada a quelli di palazzo. Si realizzerebbe così una vera pluralità d’informazione, e forse non ci ritroveremmo a chiedere scusa alla lapide di Galileo. L’incongruenza con la quale vengono gestiti i protocolli di sicurezza è misura di come il settore artistico – nonché culturale – sia l’ultimo degli interessi nazionali. Il danno di pesi e misure difformi raggiunge la beffa, quando il distanziato raduno per evento culturale all’aperto si trova ad invidiare la gremita carlinga chiusa di un aereo di linea. Perché stiamo scrivendo questa digressione? Perché la figura dell’artista, dalla quale con umiltà vorremo farci guidare, sposa – a nostro dire – una profonda responsabilità espressiva. Non è difficile trovare emuli di cantanti, attori, sportivi, fenomeni sociali, e quant’altro i media ci propinano, senza accorgersi che ognuno di

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loro contribuisce alla formazione culturale di ogni individuo, e della società nel suo insieme, ancor più energicamente dei modelli scolastici o familiari. Trovarsi sul pulpito offerto dall’occhio di bue esige una coscienza di posizione: la consapevolezza di foraggiare il pensiero, di aiutare l’ispirazione. Con l’intento di seguire virtù e conoscenza, e non ritrovarci “a viver come bruti”, anche senza scomodare Dante, speriamo di ritrovarci presto agli Uffizi ma senza l’invito della Ferragni. “Già, ma questi non facevano circo?”, vi starete chiedendo. “Dove sono il naso rosso e i sorrisi?”. Non sono spenti. Non lo saranno mai, e queste considerazioni potranno sembrare preoccupanti, deprimenti o fuori tema, ma hanno l’ardente desiderio di risuonare per produrre nuova spinta, quell’energia crea-

tiva e propulsiva su cui vorremmo fosse fondata la società. Sogniamo un mondo in cui la cultura sia necessità endemica dell’essere umano e il confronto sia il motore dell’evoluzione. Fino ad allora teniamoci vicini in salute e in ascolto.


1 il ritorno sulla scena

COLLETTIVO MAGINOTS CORRENTI CONTRARIE

DINAMICOSE, 18/19 LUGLIO, REGGIA DI RIVALTA (RE) FUORI ASSE, 1 SETTEMBRE, CASTELLO SFORZESCO, MILANO (MI) fabbricac.it di Marica Marinoni Collettivo Maginots

foto di Alessandro Villa

Riformulare ciò che succede in Italia ed adattarsi alla realtà non è facile. Durante la quarantena ci siamo trovati in una voragine dove non esisteva né il posto, né il momento adatto a nulla, tanto meno per l’arte. Ci ritroviamo adesso a giocare tra le linee del chiaroscuro di un dramma psicologico, ed in qualità di artisti di circo non possiamo fare a meno di sdrammatizzare questa condizione di incertezza. Piuttosto, abbiamo voluto accoglierla come uno spunto per creare su delle premesse differenti. L’idea di Collettivo Maginots nasce grazie alla Scuola di Circo Flic che ci ha chiamato a marzo 2020 per presentare i nostri progetti finali in un unico spettacolo – che alla fine non è mai stato realizzato – proprio a causa dell’emergenza Covid. Ognuno di noi riteneva importante

dendo noi ed il nostro sentimento di appartenenza tra le mura di una casa, in un mondo in cui tutti i parametri di comprensione e di riferimento erano sospesi ed oscillanti. Il contrattacco al silenzio artistico è iniziato dopo quattro mesi, quando l’idea ha smesso di essere silenziata nelle nostre menti e abbiamo sentito di poterci preparare a una ripartenza. We Only Drink Champagne

la possibilità di debuttare sulla scena italiana dopo aver vissuto gli ultimi quattro anni della propria formazione all’estero. Il progetto di questo cabaret si appoggia su un bisogno di “ritorno alle origini” per nutrire il panorama artistico italiano, per mettere i in pratica tutto ciò che abbiamo appreso in questi anni ed incarnare il cambiamento. Un grande stop ci è quindi stato imposto dalla quarantena stessa, ancora prima di poter iniziare il progetto, rinchiu-

è una creazione senza dubbio piena di sfide, con alte aspettative da parte di tutti, che ci ha posto tanti interrogativi ai quali non eravamo per forza abituati. Grazie alla voglia ed al piacere personale di ognuno di noi, la realizzazione del progetto ha ripreso la sua corsa, sostenuto alla base dalla forza di volontà delle persone che ci hanno creduto. In un momento così controverso tornare in scena non era qualcosa di scontato. I punti di arrivo diJUGGLINGMAGAZINE.IT

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ventavano subito punti di partenza. Non era evidente nemmeno il riuscire ad instaurare una relazione con il pubblico e tanto meno il passaggio dalla realtà francese a quella italiana, che vivevano la stessa emergenza con due attitudini molto diverse. Con una vena d’ironia abbiamo quindi cercato un compromesso tra le norme di sicurezza imposte e lo spazio che il circo necessitava per vivere. Come utilizzare a nostro vantaggio questa nuova prospettiva di spettacolo? Sotto la guida di Francesco Sgrò – in soli quattro

giorni – abbiamo trovato un filo conduttore che potesse tenere insieme i numeri appartenenti a una gamma di colori distinti e creato il nostro cabaret su delle premesse differenti. Uno scenario differente che parla di un’attualità differente. Un’attualità dove si indagano a fondo i sistemi di produzione dell’arte ed in particolare quelli del circo. La nostra compagnia è composta da persone di nazionalità distinte che però condividono tutte una formazione italo-francese, la quale ci ha permesso di democratizzare le nostre possibilità e di riuscire così a portare il nostro lavoro proprio nel posto in cui lo vogliamo. Essendo questo collettivo una meteora ancora “fuori dal giro” italiano, la testimonianza che possiamo apportare è che questo progetto è stato possibile grazie all’intersezione di punti cardine di due ambienti di circo diversi fra loro: le misure di tutela dell’arte francese, unite alla passione e alla capacità di autogestione italiane. É grazie all’aver potuto unificare questi due punti complementari che nel mezzo di un contesto caotico ed incerto siamo riusciti ad allineare gli elementi che hanno permesso la creazione di questo spettacolo. Partire per poi ritornare. É questa una risposta legittima per sostenere il panorama del circo contemporaneo italiano? PROGETTOQUINTAPARETE.IT


2 concept artistico

3 pubblico e sicurezza

CHILOWATT ELECTRIC COMPANY chilowatt.com

Quello che faccio per vivere è “fare spettacolo”, per cui tornare in scena non è stata una scelta maturata, ma ha rap-

presentato davvero una necessità. Sentire che tutto il settore culturale fosse fortemente penalizzato è stata una spinta ancora più forte per volermi esibire, rispettando le condizioni per poterlo fare. Tutte le volte che ho fatto spettacolo negli ultimi mesi ho avuto un grandissimo ritorno umano dalla gente, che ho trovato aperta, partecipe e affamata d’arte. Credo che l’essere umano abbia bisogno di sognare, a volte anche di scappare dalla realtà, soprattutto in un anno come questo. Non ho percepito particolarmente ostacoli, se non per le nuove regolamentazioni gestite dalle amministrazioni pubbliche. Le opportunità, piuttosto, le ho trovate riflettendo su di me, ho pensato a cosa voglio fare veramente, alle possibilità che ho intorno, partendo da questo paese. Ho ascoltato anche il desiderio di fuggire da qualche altra parte, in una nazione in cui l’arte non venga rimossa da ogni bilancio subito dopo uno stato di crisi. Lo spettacolo che ho presentato quest’estate è l’ultima creazione di Chilowatt, un progetto dedicato alla sperimentazione di circo sulla relazione tra uomo e tecnologia che ho iniziato a esplorare dal 2014 con Differenza di po-

tenziale, uno spettacolo in duo in cui l’illuminazione al neon era protagonista dell’ambientazione e degli attrezzi di circo presenti sul palco. Tre anni dopo ho creato Slices – che di questi tempi, essendo concepito per uno spettatore alla volta, potrebbe diventare ancora più attuale – un side project per spettatore solo ideato in occasione del percorso di ricerca Puntata Zero di Fabbrica C. É una creazione in cui il pubblico deve trovare il performer se-

pensato in relazione a un pubblico attivo. Questa estate, invece, ho dovuto ridurre di molto le azioni di partecipazioni collettive o individuali che avevo in mente. Rex, come tanti altri spettacoli, non è stato facile da adattare al contesto regolato dal distanziamento fisico. Il pubblico si avvicina rallentato e non ho potuto chiamare spontaneamente le persone in scena, se non avvisandole prima. Ho rinunciato ad avere “appoggi fisici” - che di solito ho - durante la partecipazione degli spettatori in scena. Ho usato dei guanti, che fortunatamente hanno fatto bene al mio personaggio, e che sicuramente terrò anche in futuro. Nel prossimo anno prenderà vita il terzo progetto di Chilowatt, Throw Joy, spettacolo pensato per un trio di giocolieri e fontane danzanti che realizzo con Enrico Seghedoni e Doreen Grossmann. Abbia-

guendo delle istruzioni precise, e che conduce a una tenda riempita di oggetti provenienti dagli anni ’90. Un uomo all’interno della tenda porge al singolo spettatore un coltello, mentre nella sua mano regge un mazzo di carote. Ad ogni azione dello spettatore, corrisponde un ricordo che va in onda su uno schermo. Nel 2018, quando ho iniziato a creare Rex, il mio ultimo lavoro ispirato alla figura dell’inventore Nikola Tesla, l’ho

mo creato un sistema di fontane che si azionano a distanza, mentre i tre giocolieri in azione interagiranno con l’acqua. L’idea è quella di mettere insieme giocoleria e gravità, e usare la tecnologia come mezzo per esplorare l’azione della caduta degli oggetti verso il basso. Avevo pensato di poter debuttare a maggio 2021 ma considerati i tempi credo che il percorso verso la realizzazione finale sarà un po’ più lungo.

foto di Andrea Macchia

di Lorenzo Crivellari

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2 concept artistico

MIRABILIA FESTIVAL 29/30 AGOSTO, BUSCA (CN), 1/6 SETTEMBRE, CUNEO festivalmirabilia.it di Fabrizio Gavosto direzione artistica

foto di Andrea Macchia

Ho una formazione in biologia, e l’arrivo del Covid mi è sembrato rilevante fin dai primi giorni in cui si è iniziato a parlarne seriamente. A dicembre 2019 sapevo che la realtà sarebbe stata travolta da un problema che doveva in qualche modo manifestarsi da anni, ma certamente non potevo immaginare le implicazioni a cui siamo stati esposti per mesi. A gennaio 2020 – pur sapendo della possibilità di un lockdown imminente e che a settembre avremmo potuto dover gestire una situazione di emergenza – abbiamo deciso che l’edizione 2020 avrebbe comunque avuto luogo. Abbiamo discusso a fondo tutte le modalità possibili e ci siamo messi a progettare un festival nell’ottica di poter convivere con questo problema pubblico senza snaturare la sua vocazione, quella di portare in Piemonte tutto il meglio del circo contemporaneo, della danza e delle arti di strada di rilevanza internazionale. Mirabilia quest’anno ha cambiato il suo mese di riferimento - da giugno a settembre - e si è trasferito a Cuneo, una città che ci ha accolto in modo esem-

plare, consapevole del legame inscindibile tra cultura e turismo. L’edizione 2020 ha segnato una profonda trasformazione per il festival, che si è alleggerito della presenza di artisti nello spazio pubblico, solitamente presenti in strada per tutto il centro storico.

pubblico ad ogni nuovo ingresso. Ci siamo resi conto che la dimensione “controllata” di Mirabilia nascondeva un’importante opportunità: privilegiando un ritorno alla leggerezza nelle tematiche, un’attenzione alla voglia di vivere, anche la riapertura del Teatro

turale, la scelta di annullare gli eventi programmati per il 2020 è stata contrastata fortemente dagli operatori, che hanno invece deciso di investire tutti i contributi ricevuti per dare un segno di presenza al territorio. Quello che ritengo importante in questo momento è la necessità di approcciarsi alla cultura in modo sistemico, per costruire un sistema gestionale che non tuteli solo gli artisti ma anche tutte le figure che stanno dietro alla realizzazione di un evento così complesso come un festival. La mia responsabilità, come

Questo fattore ha in qualche modo compromesso la visibilità della manifestazione, ma a favore di un controllo serrato del pubblico in tutte le location del festival. Aree delimitate per il distanziamento sociale all’ingresso dei teatri, corti interne, chapiteaux e l’aumento dei volontari impiegati a disciplinare gli spettatori, sono stati i fattori determinanti del successo di questa edizione, insieme all’app del festival, che in tempo reale poteva offrire informazioni dettagliate su spettacoli e modalità di partecipazione, agevolando di molto l’interazione di staff e

Toselli è stata altamente simbolica, per dare un segnale di gioia e presenza. Abbiamo così costruito un festival che potrà replicare la sua efficienza strutturale anche il prossimo anno, e se il virus ridurrà la sua presenza l’anno prossimo, tanto meglio. Nel settore cul-

quella di tutti gli altri organizzatori, è di sostenere il sistema. Come ad esempio ha fatto la direttrice artistica Natalia Casorati del festival di danza contemporanea di Torino Interplay, che ha coraggiosamente deciso di pagare a cachet tutti gli artisti, invitandoli

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3 pubblico e sicurezza a generare un contenuto multimediale al posto di una performance dal vivo, stimolando così l’esplorazione di nuovi territori di contaminazione tra reale e virtuale. Abbiamo ridotto le piazze, limitandoci ad una sola, ma in pieno centro città. È cambiata anche la percezione del pubblico verso lo spettacolo dal vivo: ad un artista in scena corrispondono almeno cinque persone dietro le quinte per garantirne l’organizzazione in sicurezza. E questa consapevolezza mi pare assolutamente imprescindibile per capire il dono prezioso dello scambio umano che realizziamo ogni giorno del festival: ne aumenta l’emozione. I protocolli anti Covid sono stati importanti per riuscire a

siasmo alla scoperta di nuove aree naturali e di spettacolo ha rinforzato anche il concept più radicale del festival, che ha ritrovato il filo rosso della sua attività in site specific, ospitando eventi dalla dimensione intima ai grandi spazi. Il “salto” nella nuova città e il lockdown sono due fattori che hanno aiutato Mirabilia a rafforzare il rapporto di complicità con le realtà coinvolte nella realizzazione del progetto. Abbiamo trovato persone con la voglia di interagire, di mostrare ad altri quello che sono le eccellenze in ogni ambito, architettonico, culturale, gastronomico; siamo stati circondati dall’amore degli abitanti verso la loro città e l’abbiamo potuto vivere, sentire e condividere

comunicare al pubblico tutte le regole necessarie nel modo più idoneo. Durante uno spettacolo, vivere l’universo artistico di un autore implica abbandono e fiducia, e in una condizione di stress continuo, il mio più grande desiderio era quello di poter riuscire a garantire la sicurezza di questa esperienza. Tutta la città - non solo le istituzioni o i singoli cittadini - ha accolto il festival in modo strepitoso, accompagnando le potenzialità di Mirabilia in un momento così particolare. A Cuneo, il legame con il territorio è sentito da tutti gli abitanti, che vedono negli eventi culturali un’opportunità di visibilità per la loro zona, di cui si sentono sempre molto fieri. In questo senso, l’entu-

con i nostri ospiti. Per gli anni futuri, Mirabilia non può che beneficiare di questa nuova modalità di lavoro sinergico che valorizza ciò che contiene: aiuta il festival a mantenere una forma in relazione con il suo contesto di appartenenza, mettendo un freno all’attività frenetica di produzione internazionale che forse necessitava di qualche riflessione in più, rispetto all’essere costantemente incalzata a generare nuovi input. Ho vissuto emozioni intense che mi hanno riportato all’essenza del nostro lavoro, riscoperto l’accoglienza e il senso del gruppo, coadiuvato da un team eccezionale e indipendente nella gestione delle problematiche quotidiane della manifestazione.

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1 il ritorno sulla scena

ZOÉ IN CITTÀ

OVVERO LE VACANZE MANCATE L’UNICO ANNO IN CUI AVREMMO POTUTO FARLE circozoe.com

foto di Andrea Macchia

sta culturale o sociale come con i ragazzi della scuola di circo Fuma che ‘nduma, l’associazione Micò, il Meladi Chiara Sicoli menti necessari per agire concretamente. rancio e l’associazione Nuvole. RecuIl passaggio dall’idea al concreto è fluido, periamo Marco, Lighting Designer e C’é del magico quando la realtà assomiglia scorrevole, tutto si incatena semplicemenIrene cantante d’opera che con Simocosi tanto alla visione originaria. Un’intuite. Forse, reduci da un periodo di osservana, Elisa, Imo, Chiara, Alice, diventeranzione poco nitida apparsa a metà quarantezione sul mondo, ogni scelta è intuitiva ma no i nostri intrepidi compagni d’avvenna durante il periodo in cui i progetti poco a non affrettata. Con il comune di Cuneo si tura di questi mesi. Cosi come i 9 allievi poco svanivano nel nulla. Un piano B appedelimita uno spazio, un campetto da calcio della scuola di Circo Vertigo pieni di na accennato, nominato così quasi senza all’interno del parco fluviale che per due passione, volontà di conoscere ogni crederci, in un momento in cui la tournée mesi ha messo da parte panchine e porte dettaglio della vita professionale e costruita a fatica, svaniva un’energia entusiasta, sacrificata come il più effimero dei sogni. tra le mura di casa per troppi Allora provo a riprendere mesi. Tutti questi incontri hanno sonno nella speranza che la permesso la realizzazione di due trama riprenda una direzione mesi di allenamento, prove per diversa. Le giornate sono silennuovi esperimenti artistici di ziose, i tempi allungati, le poche compagnia, serate accompaazioni quotidiane si riempiono di gnate da meravigliosi artisti densità e realtà. Mi chiama Giuche nello spazio esterno lia, conterranea cuneese, in hanno creato un’aria di vitalità cerca di testimonianze di e freschezza tramite concerti, una vita professionale già proiezioni di documentari, letabitualmente molto comture, spettacoli. Due mesi ricplessa, dove la vocazione chi, non economicamente, ma per l’arte tende a giustificadi momenti preziosi tra di noi, re vite appassionate ma compagnia abituata a vivere poco confortevoli. Testimonell’urgenza dell’azione, o nianze di quell’arte che non con amici che non vedevo da vuole entrare nelle gallerie, anni, ricordandomi quando nei salotti, nello show businegli anni del liceo guardavo ness, nella mercificazione Cuneo con occhi un po’ annodel proprio sguardo sul mondo, lontana per ospitare il progetto nominato Zoé in iati e immaginavo sedi esotiche dove dai riflettori dei grandi numeri. L’arte che Città. Lo chapiteau della compagnia pronto poter realizzare epiche imprese artistiche nutre un sottobosco di anime in cerca di a diventare contenitore per un progetto e interpretavo, con poca esperienza a diconfronto, prossimità, e non anonimato e che ha come obiettivo quello di offrire uno sposizione, le parole di Pavese: “Un Paese fascino per l’idea. Così con Giulia, conosciuspazio, non solo alla compagnia per ritroci vuole, non fosse che per il gusto di anta in tournée in Spagna mentre accompavarsi dopo mesi di isolamento, ma per darsene via. Un paese vuol dire non essere gnava i ragazzi del Fekat Circus etiope, si tutte le realtà attive sul territorio da anni, solo, sapere che nella gente, nelle piante, discute di idee e di possibilità, di costruziocosi da poter condividere insieme un monella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche ne dal basso di progetti, si cercano gli elemento di confronto, allenamento, propoquando non ci sei resta ad aspettarti”. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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2 concept artistico

3 pubblico e sicurezza

RASPOSO – ORAISON rasposo.com

foto di Ryo Ichii

Abbiamo partecipato a Mirabilia 2019 con La DévORée e siamo tornati quest’anno con uno chapiteau più piccolo, appositamente pensato per questa creazione. Il festival ci ha accolto in residenza per dieci giorni e abbiamo debuttato in Italia con Oraison, il nostro nuovo lavoro. Quest’estate avevamo in programma circa ottanta rappresentazioni, in Francia, Spagna e Portogallo. Tutto è stato annullato, ed è stato molto complesso gestire lo spostamento delle date sull’anno prossi-

scena – di cui solo una è musicista e cantante – e la sfida creativa è stata proprio quella di rendere il massimo dell’illusione possibile attraverso una scelta dettagliata delle risorse estetiche e scenografiche. A livello artistico non abbiamo cambiato nulla della creazione che avevamo in mente di rappresentare in scena dopo la pandemia. É stato anche interessante ritrovare l’elemento della maschera sul viso – che avevo introdotto prima del manifestarsi di questo problema – e chiedersi se poteva essere interpretato sotto un altro punto di vista nell’attualità dei fatti. All’esterno volevamo creare l’effetto cheap, e questo chapiteau è perfetto per dare a prima

foto di Ryo Ichii

mo, soprattutto perché lo spettacolo è nuovo e aveva bisogno di essere promosso e rappresentato. Pur sapendo di essere di fronte a un periodo di incognite e che nessuno poteva garantire nulla per il futuro, alla fine siamo riusciti a recuperare gran parte delle rappresentazioni fissate. Per la nostra dimensione personale e professionale, l’energia che ci ha accolti nei festival che hanno deciso di proseguire le proprie attività è stata positiva. Sapevamo che l’Italia era stata toccata molto dal problema del virus, ma la voglia di essere qui e di riprendere l’attività è stata più forte di ogni possibile difficoltà. Anche quando sembrava proprio che non si potesse ancora fare spettacolo in sicurezza, ci abbiamo creduto e così abbiamo potuto riprendere la rotta logistica e artistica di questa nuova avventura ripartendo dal Piemonte. In Oraison, la complessità è ridotta a un certo minimalismo, è la sua particolarità. Sono quattro le persone in

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foto di Andrea Macchia

di Marie Molliens direzione artistica e regia

vista l’idea di qualcosa di poco costoso e curato. La nostra musicista Françoise Pierret, che è anche la compositrice dei brani originali, ha avuto l’idea di utilizzare l’orgue de Barbarie, che oltre ad essere uno strumento musicale antico e suggestivo, può essere facilmente azionato e inondare con la sua melodia tutto lo spazio. Comporre musica su “carta” da suonare all’interno di uno strumento così particolare, richiama l’idea di fragilità e di incertezza che permea Oraison. Difendo sempre la creazione sotto tenda, perché nel nostro caso è davvero importante accogliere il pubblico all’interno di un’ambientazione che è già lo spettacolo. Quello che è cambiato è il momento di accoglienza del pubblico, che facciamo entrare distanziato, ma cerchiamo di mantenere il più possibile gli elementi di sorpresa e di evoluzione della storia che rappresentiamo. Abbiamo un rapporto privilegiato con Mirabilia festival perché il direttore Fabrizio Gavosto sostiene e difende la nostra ricerca artistica, sicuramente diversa dai canoni estetici del circo contemporaneo che si sta diffondendo negli ultimi anni. In Oraison, l’essenza del circo emerge con nostalgia, e le sue immagini sono permeate dalla paura di scomparire. Rappresentiamo codici antichi sotto una veste nuova, ed il clown nel circo è da sempre il riflesso del pubblico. Per me, il personaggio del clown bianco, notoriamente ostile e malvagio, era naturalmente adatto per creare un lavoro che risuonasse con l'attualità che stiamo vivendo, sull’essere umano fragile nella sua mediocrità. Il costume del clown bianco è da sempre il più curato, è l’antitesi di tutto quello che rappresenta l’accoglienza di un entusiasmo prefabbricato. L’idea è stata quella di concentrarsi su una figura meschina, unendola all’elemento etereo e irraggiungibile della luce, da ricercare – o da fuggire – nel caso del fuoco, per restare vivi.


con il sostegno di

progettoquintaparete.it

di Adolfo Rossomando project manager QP>CC Con la tappa al festival Mirabilia, che ha ospitato l’incontro finale di rete dei partner e il debutto dello spettacolo “L’Amore”, esito della creazione artistica collettiva che ha coinvolto giovani artisti delle organizzazioni partner, si è concluso il calendario 2019/2020 delle attività del progetto Quinta Parete > Circus Community (QP>CC), realizzato grazie al sostegno della Compagnia San Paolo e del MiBACT. Un percorso lungo e articolato, cominciato indirettamente nel 2017, con lo stesso partenariato già coinvolto nel progetto Quinta Parete > OPEN e che, dopo aver attraversato l’arco di un quadriennio, si spingerà con il follow up fino all’estate 2021. Un’esperienza ricca di spunti, risultati e “lezioni da imparare”, che ha visto coinvolte 11 organizzazioni di circo, i cui esiti verranno illustrati e diffusi nella forma di un dettagliato report finale. Anche QP>CC ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria, le limitazioni della mobilità e le interruzioni delle attività in presenza, che hanno messo a rischio la conclusione del progetto, originariamente prevista per giugno 2020. Ad una prima fase di smarrimento innescata in tutta la penisola dal lock down, le organizzazioni di circo hanno reagito impegnandosi nel proporre attività online per il loro pubblico, scoprendo spesso modalità e strumenti innovativi per tenere viva la relazione e i percorsi di apprendimento che sembravano doversi interrompere bruscamente. Un approccio propositivo, in un clima primaverile denso di timori e incertezze, che ha coinvolto naturalmente anche i partner di QP>CC. Preoccupava invece maggioramente all’interno di QP>CC l’interruzione improvvisa del percorso di creazione artistica collettiva, che prevedeva 5 residenze di creazione nel periodo novembre 2019 / maggio 2020 e il debutto al festival “Il Ruggito delle Pulci” e “Mirabilia”, con successive repliche negli altri festival partner di progetto. Un percorso interrotto dopo la terza delle cinque tappe di creazione, che ovviamente non poteva continuare né “online”, né in condizioni dove il contatto fisi-

co non fosse consentito. Monitorando con attenzione l’evolversi dell’emergenza sanitaria e dei tanti DPCM che si susseguivano, non appena sono state permesse le attività in presenza, i partner di progetto hanno concordato un calendario alternativo per riprendere con un tour de force il percorso di creazione collettiva e garantire il debutto dello spettacolo. Grazie alla disponibilità e all’entusiasmo dei giovani artisti, guidati dalla regia di Riccardo Massidda e dal coordinamento pedagogco di Giulia Marro, coadiuvati da una nutrita task force di supporto con elementi delle scuole di

circo Fuma che Nduma e Circo Galleggiante è stato così possibile organizzare una tappa extra large di creazione a La Spezia a fine luglio. È seguita poi una tre giorni finale di prove generali e debutto al festival Mirabilia ad inizio settembre, dove lo staff di supporto è stato rinforzato da un tecnico di palco, un videomaker e da elementi della scuola di circo Jaqulè, oltre che naturalmente dal team di coordinamento di QP>CC e dallo staff del festival Mirabilia. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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Un grande sforzo per completare l’intero percorso e permettere ai giovani artisti di liberare sul palco, di fronte ad una platea di circa 400 persone, tutta la loro energia con lo spettacolo “L’Amore”. A Mirabilia si è tenuto anche l’incontro finale dei partner QP>CC dove ci si è confrontati sull’intera esperienza e dove è stato siglato un accordo informale di rete che proietta una buona parte dei partner in un periodo di follow up e future collaborazioni, non ultima quella di cercare risorse per garantire ai Piccioni dello Zodiaco un calendario di repliche nella prossima stagione 2021. Un finale a lieto fine? In uno scenario globale diventato così precario e incerto, in

cui le realtà di circo sono impegnate a salvaguardare la sostenibilità delle proprie attività e delle proprie community territoriali, costruite con tanto lavoro nell’arco di decenni, è difficile prevedere gli sviluppi di un progetto di rete ambizioso e complesso come QP>CC, concepito e avviato in una stagione di grande espansione delle realtà e delle reti di circo, che sembra appartenere al passato. Sempre fiduciosi e con tanto ottimismo siamo riconoscenti per l’impegno che tutti i partner, in misura variabile a secondo delle loro esperienze, competenze e disponibilità, hanno generosamente profuso in questo percorso. Continueremo come Giocolieri e Dintorni il cammino, sia all’interno della rete che si è formata tra i partenr di QP>CC, sia replicando l’esperienza maturata in altre regioni italiane, facendo tesoro di tutto quello che abbiamo appreso in questi 4 intensi anni di lavoro in Liguria e Piemonte. PROGETTOQUINTAPARETE.IT



1 il ritorno sulla scena

SCENICA FESTIVAL 26/30 AGOSTO, VITTORIA (RG) scenicafestival.it di Veronica Caggia responsabile comunicazione e organizzazione Il nostro festival è nato a maggio e si è sempre svolto tra la prima, la seconda, e poi la terza settimana del mese. Pensato sin dall’inizio come un festival di “primavera inoltrata” - quasi ad anticipare l’esplosione del caldo e dei tanti eventi - che in tempi “normali” animano le città e le coste siciliane. Decidere di non perdere l’appuntamento annuale, e comunque organizzare Scenica a fine agosto è stato d’obbligo, almeno per come “sragiona” Santa Briganti. Una scommessa ardita, a tratti una sfida, in alcuni momenti una follia. Sin da subito ci è stato chiaro che avremmo tenuto il festival a Vittoria e non a Scoglitti - la località balneare più vicina a Vittoria - come tanti si sarebbero potuti aspettare. Da 12 anni il festival vive e abita qui, conosciamo gli spazi, possiamo essere sicuri di poter collocare ogni spettacolo nel luogo più idoneo, capace di valorizzare il lavoro degli artisti, ottimizzando il nostro. Inoltre Scoglitti manca di spazi belli come quelli di Vittoria e in più avremmo dovuto faticare tantissimo, dato l’affollamento estivo, per mantenere le indicazioni ministeriali sui distanziamenti. È stato assurdo dover pensare ad un festival che non avrebbe dovuto ospitare troppo pubblico! Lavori sempre pensando alla promozione efficace, ai modi per portare gente e stavolta invece abbiamo dovuto lavorare cercando di prevedere come contenere le folle! Gli ostacoli poi sono stati molteplici, maree di ostacoli: la macchina organizzativa è partita solo a fine luglio, è stato difficilissimo chiudere il programma, tante

foto di Stefano Guglielmino

delle compagnie che avevamo previsto a maggio erano già occupate. Come se in Italia gli eventi che generalmente si svolgono in 10 mesi

fossero concentrati in 2. Per non parlare poi delle compagnie estere! A una settimana dal festival una compagnia di Barcellona, nome di

punta dell’edizione, ha deciso di non venire per la paura di una possibile quarantena; un’altra, da Granada, ha dovuto fornirci i risultati negativi dei tamponi prima di imbarcarsi con quasi 1000 euro di spese aggiuntive! Poi qui a Ferragosto si ferma JUGGLINGMAGAZINE.IT

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tutto… uffici chiusi, uffici aperti un quarto di giornata, ferie per tutti, nemmeno un bar aperto per prendere un caffè, un caldo bestiale e i ventilatori impazziti. Ah… vogliamo parlare del fatto che Vittoria è commissariata e ci saranno le elezioni a settembre? In alcuni giorni abbiamo faticato a capire con chi interloquire in Comune o all’ufficio affissioni. La cosa meravigliosa? Ce la facciamo sempre, più la missione è difficile più ce la mettiamo tutta. La presenza inoltre di un pubblico “nuovo” che a maggio generalmente non c’era mai stato: studenti universitari, lavoratori fuori sede, qualche turista in più, tutti piacevolmente stupiti dalla bellezza del nostro Festival. Abbiamo continuato a scegliere spettacoli multidisciplinari, sicuramente più piccoli come dimensioni e numero di artisti in scena a causa delle normative anti Covid. Spettacoli che potessero essere adatti a spazi con una capienza ridotta di pubblico, un concerto, quello degli Ayom, da poter godere anche da seduti, aboliti chiaramente gli spettacoli gratuiti aerei offerti in piazza. Solo otto spettacoli, però in modo incosciente e naturalissimo abbiamo comunque invitato compagnie internazionali affiancate sempre da artisti locali. Tutti gli spettacoli sono stati a pagamento, anche simbolico per poter essere sicuri di chi fosse presente e quando. Abbiamo spinto tantissimo le vendite online, nessuna brochure in giro che passasse di mano in mano, programmi scaricabili con codice QR, prenotazioni telefoniche e poi negli spazi di spettacolo abbiamo cercato di diluire gli ingressi prendendo i dati di ogni spettatore. Come credo per ora accada ovunque mascherine per lo staff (griffate Scenica Festival), mascherine di riserva per il pubblico sbadato, raccomandazioni, termometri, e tanto detergente! Sono stati tutti collaborativi: artisti, bambini, adulti. La voglia di partecipare a Scenica ha vinto su tutto. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


2 concept artistico

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GALLURA BUSKERS FESTIVAL 28/30 AGOSTO, SANTA TERESA GALLURA gallurabuskers.it

di Alberto Pisu direzione artistica Per noi la situazione è apparsa molto critica fin dall’inizio quando con il lock down ha bloccato tutto, avendo già impegnato gli artisti previsti per l’edizione 2020, sia del GBF sia del Pula Buskers. Siamo comunque rimasti in continuo contatto con gli enti che finanziano il festival, che hanno voluto dare una spinta e un incoraggiamento agli operatori culturali del territorio impegnati in organizzazione di eventi, attività che noi svolgiamo dal ‘96. Insieme al Comune e altri Enti abbiamo a lungo monitorato la situazione e l’evolversi degli eventi, prendendo poi la decisione finale di andare avanti, mantenere un presidio temporale del festival ed evitare di saltare un anno. Le conseguenze del lock down ci hanno comunque imposto di spostare le date del festival, fissandole per fine agosto, e di rivedere la programmazione artistica, sia per la provenienza di alcuni artisti selezionati da paesi allora già a rischio, sia perchè la Sardegna aveva attivato limitazioni più forti rispetto ad altre regioni italiane. La nuova scommessa diventava quindi trovare nuovi artisti che fossero disponibili, definire e applicare i nuovi protocolli di sicurezza, rifare il business plan in base al ridimensionamento del budget, considerando che molte risorse destinate alla cultura erano state dirottate verso altri comparti

che ne avevano maggiore urgenza. L’offerta di spettacoli che ci si presentava a giugno/luglio era ovviamente ampia, con gli artisti ormai da tempo senza molte date prenotate, ma anche lì le ristrettezze della mobilità nazionale e internazionale hanno fortemente condizionato la scelta. E, come se tutte queste complicazioni non bastassero, con l’approssimarsi di fine agosto, che sembrava essere un periodo “sicuro”, si è riaffacciato lo spettro dell’annullamento a causa dei focolai che cominciavano a comparire in Costa Smeralda. Alla fine siamo riusciti per fortuna a realizzare l’evento nella sua interezza, con un programma finale che proponeva spettacoli con una varietà di stili e linguaggi, ricchi di performance di alta qualità, e soprattutto siamo riusciti ad offrire al pubblico la possibilità di vivere nuovamente la magia, il trasporto e la leggerezza dello spettacolo dal vivo. Alcune interessanti opportunità sono invece nate proprio dal dover ridisegnare il concept del festival, in parte snaturandolo, per adattarlo al nuovo scenario e alle

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restrizioni vigenti. Gli artisti non erano più tra la gente in strada, e le limitazioni ci hanno costretto a trovare nuovi spazi che non permettessero assembramenti. Questa ricerca ci ha permesso di individuare e testare spazi che si sono rivelati molto favorevoli. Inoltre, avendo dovuto introdurre l’obbligatorietà delle prenotazioni, pratica per noi inedita presentando sinora per lo più spettacoli in piazza gratuiti, ha dato degli input interessanti per poter impostare le prossime edizioni. Le modalità diverse di accesso agli spettacoli, contingentando gli ingressi e individuando spazi delimitati, magari anche con l’introduzione di un biglietto per determinate performance, ci hanno suggerito strumenti e strategie che adotteremo anche in futuro. È la prima volta che realizziamo il festival con queste caratteristiche e limitazioni. Dopo l’anteprima a San Pasquale e le due giornate a Santa Teresa Gallura, dove avevamo due location che potevano circoscrivere e allestire con un numero limitato e distanziato di sedute, siamo riusciti ad accogliere e accontentare circa 1500 spettatori, numeri chiaramente ridotti rispetto alle presenze a cinque cifre abituali del festival. Però considerato il periodo siamo contenti di aver trovato una tipologia di performance ottimale, coniugando distanziamento e godibilità degli spettacoli. Alla fine il risultato è stato soddisfacente, il pubblico era partecipe e contento, e così anche noi come direzione e staff del festival.


1 il ritorno sulla scena

CIRCO & PERIFERIA ON THE ROAD 31 LUGLIO/2 AGOSTO, BARI E Circo e Periferia

di Michele Diana direzione artistica

foto di Claudia Piucci

L’emergenza sanitaria, e i DPCM successivi, per mesi hanno cristallizzato le vite, il lavoro e la dimensione comunitaria che ruota intorno alla nostra associazione. Di colpo siamo stati scaraventati in una dimensione sospesa dove ogni movimento andava calcolato e ogni ipotetica soluzione avrebbe prodotto ulteriori criticità, in una dinamica a cascata. La ratio per venir fuori da questa empasse è stata dettata dal bisogno profondo di tornare a fare circo per la collettività, mettendo insieme la necessità di garantire la sicurezza sanitaria e di utilizzare le risorse a disposizione nel modo più sincero possibile, mai mediocre, mai banale. Era necessario rispondere alla paralisi con un forte colpo di coda, nutrito da una grossa dose di coraggio, navigando a vista, cercando di cogliere tempestivamente i cambiamenti del vento per arrivare preparati all’atterraggio. Da queste considerazioni è nato Circo & Periferia On The road, progetto di circo sociale tramutatosi in piccolo festival di circo contemporaneo e arte di strada, in uno dei quartieri più periferici della Città di Bari. Inizialmente il progetto prevedeva la realizzazione di laboratori con bambini e ragazzi delle scuole del territorio; la ciliegina sulla torta sarebbe stata il raduno delle scuole di circo ludico-educativo della Puglia e del sud Italia a conclusione del progetto. Riposti i sogni nel cassetto, la risposta più impavida che potessimo dare è stata quella di intraprendere un viaggio nei meandri delle burocrazie vittime dello smart working, ipotizzando un festival che potesse ridare speranza e leggerezza alla comunità locale, provando a realizzare un evento decisamente insolito per quel territorio. La costruzione del programma definitivo non è stata per nulla semplice perché nel redigere la proposta abbiamo dovuto tenere conto di quei “costi” che normalmente non sarebbero esistiti e di altri che sono un tormento per gli organizzatori e delizia per burocrati e tecnici amministrativi: dalle norme anti Covid, a quelle antiterrorismo, fino ad arrivare a quelle di sa-

fety and security (con piani sanitari annessi). Tutto questo ha prodotto momenti di compressione e rarefazione della proposte, riducendo numero di giornate e numero di spettacoli, accontentandoci solo di una location e non di quattro come era stato pensato in origine.

Solo ad una cosa non avremmo mai potuto rinunciare, ovvero il valore della professionalità delle compagnie coinvolte e questo ha dato qualità a tutta la proposta artistica. Per un mese abbiamo lavorato a tamburo battente, scontrandoci con qualsiasi tipo di difficoltà, dal budget che non basta mai, ai naturali tempi di risposta degli interlocutori pubblici e privati, al numero di sedie smisurato da sistemare lasciando una sedia vuota tra uno spetJUGGLINGMAGAZINE.IT

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tatore e l’altro, facendo i conti sistematicamente con la tensione interiore ed artistica, che ci portava ad immaginare l’impossibile, e l’amara realtà che quasi sempre non ha mai voglia di cedere al sogno. L’idea di fondo, però, è rimasta integra: ripristinare le ca-

tegorie di spazio e corpo fondendole nella cerimonia dello spettacolo dove il linguaggio universale dell’acrobazia e del teatro fisico possono creare una dimensione di comunità temporanea che ama raccontare e ascoltare storie. Per tre giorni a cavallo tra luglio ed agosto anno domini 2020 abbiamo provato a ridisegnare equilibri urbani e architetture umane tra i palazzi di un quartiere popolare, rispettando maniacalmente protocolli di sicurezza, contingentamento e accessi su prenotazione via web, sopravvivendo a mascherine e temperature estive elevatissime. Circo & Periferia on the road è stato un battesimo del fuoco per l’Associazione Un Clown per Amico-Circobotero, forse un rito di passaggio per tutti quelli che hanno contribuito a realizzarlo, dallo staff, ai volontari, agli artisti di Cordata FOR, Byk Cirque e Farandula che si sono esibiti, perché ritornare in scena non era affatto semplice e probabilmente non sarà semplice rimanerci. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


2 concept artistico

3 pubblico e sicurezza

TEATRO DEL FUOCO EDIZIONE SPECIALE “DONNE E FUOCO” 1/2 AGOSTO, PETRALIA SOTTANA (PA) teatrodelfuoco.com di Amelia Bucalo Triglia direttrice del festival

foto di Claudio Glauco

Teatro del Fuoco è un appuntamento annuale dedicato all’elemento del fuoco e alle sue più diverse espressioni. Nato con il desiderio di valorizzare l’arte di strada, soprattutto per elevare e far comprendere il suo valore culturale al pari di ogni altra forma artistica, da tredici anni si svolge per tradizione nell’ultimo week end di luglio e nel primo di agosto in Sicilia. È un appuntamento che accoglie una vasta comunità di appassionati e turisti, che si rinnova nel tempo e che da sempre si svolge in più luoghi. Dai suoi esordi a Stromboli, il festival si è evoluto grazie all’impegno di una forte comunità di artisti e professionalità che lo hanno arricchito con le più diverse competenze; ha un suo seguito di pubblico e addetti ai lavori, mentre l’organizzazione è gestita da otto persone fisse più i volontari. Quest’anno sarebbe stato troppo difficile supportare un’edizione diffusa; abbiamo quindi deciso di riformulare il progetto “Donne e Fuoco” che avevamo ideato a inizio 2020, a favore di una rassegna in un’unica località e con prevalenza di partecipazione italiana. Teatro del fuoco è un’occasione di confronto, conoscenza, scambio artistico e umano che non ha snaturato le sue sezioni principali: gli spettacoli, i laboratori per bambini, l’area food e la mostra fotografica, che con il suo allestimento accompagna i luoghi delle performance. La rassegna chiama a raccolta performer di danza, acrobatica, giocoleria e mimi che manipolano l’elemento fuoco nei loro spettacoli. Supportiamo la diffusione degli artisti ed i loro spettacoli sul territorio durante tutto l’anno, creando le condizioni per far programmare altre performance in altre zone della Sicilia, in Italia o all’estero e anche

oltre il periodo estivo. La nostra associazione Elementi ha avuto affidato un bene confiscato a Palermo diventato il nostro luogo fisso dedicato ai laboratori di teatro per bambini e adolescenti. Questa edizione così speciale è stata anche importante per il suo tema principale la figura della donna, da più punti di vista possibili. Simbolicamente, come terra madre, come energia generatrice di vita. Abbiamo voluto sottolineare il valore della presenza femminile nel lavoro dello spettacolo dal vivo e collegarla all’essenza dell’elemento fuoco ed alle sue manipolazioni. La donna è ancora messa da parte, nonostante la sua forza, la sua capacità di fare rete, nonostante la sua attitudine a comprendere l’altro. Le artiste di questa edizione si sono esibite in una jam session finale che ha suscitato molto successo ed è stata un’esperienza incredibile di sintonia che ci ha ripagato di tutto l’amore possibile per il nostro mestiere. Un mese prima del festival abbiamo adattato il formato tradizionale ai protocolli di legge. Di solito invitiamo prevalentemente performer internazionali, quest’anno abbiamo limitato l’invito ad una sola artista straniera e ad altre quattro artiste italiane, che per i singoli spettacoli hanno utilizzato un’unica location. Abbiamo valutato i luoghi e scelto Petralia Sottana, un piccolo comune dell’entroterra, per avere la possibilità di lavorare direttamente sul suolo pubblico, aggirando così l’ostacolo di usufruire di una location accessibile in centro a Palermo a capienza ridotta. L’amministrazione di questo piccolo comune ci ha accolto per dare un segno di ripresa al territorio in questo momento delicato, sostenendoci. Questa soluzione ci ha permesso di sostenere i costi reali del festival, che non si avvale di sponsorizzazioni esterne ma che vive direttamente dei suoi biglietti di ingresso. Altra risorsa progettuale di questa edizione sono stati i piccoli espedienti di relazione con la comunità, in cui i protocolli di sicurezza sono stati trasformati in un gioco. Dalle mascherine con il logo del festival, che hanno incentivato l’utilizzo del dispositivo da parte di tutti, ai laboratori gratuiti dedicati ai bambini, che hanno creato vere e proprie installazioni per le piazze in cui è stato necessario applicare il distanziamento sociale.

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APPENNINI IN CIRCO LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE APPENNINO BOLOGNESE (BO) arterego.org di Sandro Sassi co-direttore artistico

Appennini in Circo – la rassegna su cui abbiamo concentrato la maggior parte delle nostre energie nel 2020 – foto di ha l’intento di connettere le Luca Squatrito varie comunità montane degli Appennini Tosco-Emiliani proponendo spettacoli, performance e residenze artistiche in parchi naturali, giardini, corti e cortili. Io e Alessandra Marolla, co-direttrice artistica, abbiamo iniziato la progettazione della rassegna a dicembre 2019 e a febbraio eravamo già a buon punto di questo percorso, sia per quel che riguarda la ricerca di finanziamenti di Appenche per le collaborazioni con enti, comuni, coopenini in Circo rative e associazioni. Durante il lock down non ci é l’escursiosiamo fermati, continuando a sviluppare il cartellone e ne-spettacolo il progetto, confrontandoci costantemente con le realtà Bosco Parlante, territoriali degli Appennini. Nonostante non avessimo inforun’esperienza che mazioni certe sulla ripartenza dello spettacolo dal vivo, sulle vuole riavvicinare metodologie legate al contingentamento o addirittura sulla pubblico, artisti e orgareale possibilità dello svolgimento della rassegna stessa, è stata nizzatori alla Natura e la rete che abbiamo creato con i diversi partner che ci ha motivato alle sue “vie“ cariche di una a investire tempo e risorse nella programmazione estiva. cultura passata - oggi traL’obiettivo che sta alla nascita di Appennini in Circo è infatti far dialogare scurata o quasi dimenticata le arti performative e le splendide location che gli Appennini ci regalano, per ripercorrerle in un’altra chiacosì come far dialogare gli artisti e le comunità locali. Questa funzione di ve, dove i silenzi e i rumori del connettore sociale, in cui crediamo fermamente, ci ha spinto a continuare. bosco, vero protagonista, preparano In quarantena, a causa della perdita di parecchi sponsor, sembrava che le il publico ad un’esperienza immersiva, date della rassegna non sarebbero state più di 10. Attualmente il cartellone partecipe delle performance e delle noconta 27 date ed è in continuo aggiornamento. La scelta delle location è zioni storiche e naturalistiche narrate dalla stata fatta in base all’estetica naturale, storica e architettonica dei luoghi, guida ambientale che li accompagna. alla scoperta di angoli poco conosciuti dei nostri Appennini. A partire da L’idea è nata circa dieci anni fa, in un periodo in questa base abbiamo deciso di favorire artisti che avrebbero sposato la nacui ero lontano dai miei monti: forse propio quetura del progetto, pronti ad affrontare anche le difficoltà logistiche, scesta mancanza mi ha portato a sviluppare un progliendo di valorizzare gli artisti del territorio in un’ottica di sinergia getto che ha avuto una gestazione così lunga. Gli arcon le risorse dei luoghi scelti o limitrofi. Il progettisti sono messi a dura prova, visto che per ogni locato più rappresentativo del contion viene realizzata una creazione in site specific. Tutte cept artistico le performance sono musicate live da un musicista - che diventa quasi un corridore - anticipando il gruppo di spettatori-escursionisti per tutto il tragitto. Per ogni luogo è prevista una capienza limitata e quindi una partecipazione ridotta. Anche se il rischio d’impresa sarebbe stato maggiore abbiamo scelto comunque l’offerta libera da parte del pubblico. Quasi tutte le location sono, per fortuna, facilmente contingentabili: sia quelle urbane (cortili, giardini e campi da calcio) che quelle in natura (parchi e sentieri). Per assicurarci che il numero di partecipanti non superi il massimo consentito, la prenotazione è obbligatoria, telefonica e tramite piattaforma online. Ci siamo muniti di kit disinfettante per sedie - caricandone a centinaia per portarle nelle località sprovviste - oltre che di mascherine, igienizzante e guanti - in caso di interazione tra artisti e spettatori. É stato faticoso, ma devo dire che la risposta del pubblico, al pari della partecipazione dei partner, ha ripagato di ogni sforzo: alle persone mancava lo spettacolo dal vivo e lo hanno dimostrato. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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ARTISTI IN PIAZZA AGOSTO/SETTEMBRE PENNABILLI (RN) artistiinpiazza.com

sima produzione del TDV per gli spazi urbani. Con Balletto Civile abbiamo lavorato per la creazione e co-produzione del M.A.D. (Museo Antropologico del Danzatore), una settimana di residenza per la realizzazione di 8 stazioni/installazioni con un solo danzatore, ognuno isolato nel proprio micro-mondo, con un velo plastico che fa da diaframma, protezione e lente d’ingrandimento del proprio immaginario esploso. Per aumentare il senso di comunità che si crea intorno al festival, altri artisti che erano in programma con il loro spettacolo nei classici luoghi di Artisti in Piazza sono stati coinvolti per lavorare anche con altre realtà presenti nel comune di Pennabilli. Ad esempio, Fabio Saccomani ha riportato Ovidio nel bosco; le marionette di Di Filippo Marionette sono partite dall’anfiteatro di Pennabilli per arrivare arrivare al rifugio “La Casa del Re”; la fisarmonica di Simone Zanchini è stata trasportata sulla cima del Sasso Simone per uno splendido concerto in notturna... In questi giorni stiamo lavorando con Jessica Arpin su un nuovo spettacolo che andrà in scena nei prossimi anni per raccontare il nostro territorio. Abbiamo adattato le location degli spettacoli alle norme anti Covid, ma soprattutto cercato nuovi spazi all’aperto per dare respiro sia al pubblico che alle compagnie. Oltre ai dispositivi obbligatori abbiamo circoscritto le aree spettacolo con recinzioni, adottando per ogni spazio una strategia differente per la disposizione dei posti. La cosa più divertente è stata portare il pubblico e le compagnie a confrontarsi con spazi non urbani, utilizzando i prati, i boschi e gli spazi naturali che abbiamo la fortuna di avere nel comune di Pennabilli. Per le prenotazioni e prevendite siamo affiliati da anni al circuito Liveticket che ha fatto un ottimo lavoro. foto di Ilaria Fantozzi

Quando in aprile abbiamo capito che il festival di Pennabilli non sarebbe stato realizzabile, in un primo momento abbiamo pensato di prenderci un anno sabbatico. Poi a maggio, grazie all’apertura del MiBACT e della Regione Emilia Romagna a finanziare progetti rimodulati rispetto alle domande presentate, abbiamo visto uno spiraglio e riacceso i motori. Il problema principale è stato capire cosa fosse possibile fare - e cosa no - in tempi stretti, quindi a giugno abbiamo preparato un programma diluito sull’estate e molto diversificato, anche se in effetti non eravamo sicuri di poter realizzare tutte le attività che stavamo progettando. A parte le difficoltà iniziali e le limitazioni date dalle normative, è stata una splendida opportunità per sperimentare nuove modalità di fare spettacolo, lavorare su progetti per il futuro e anche per conoscere meglio gli artisti che abbiamo ospitato. Abbiamo scelto di dare spazio prima alle compagnie italiane già in programma per il 2020, ma anche a progetti di residenza per nuove produzioni o residenze di creazione. Con le limitazioni imposte dalle norme anti Covid che riducono le capienze, allontanano il pubblico e introducono nuove difficoltà per andare in scena, in questo momento ritengo un’opportunità e una necessità lavorare per il futuro, creare nuovi lavori e sinergie che verranno utili per le prossime stagioni, sperimentare nuove modalità per lo spettacolo dal vivo. Con Side Kunst Cirque, insieme a una squadra di artisti amici che gravitano intorno al festival di Pennabilli e associazioni e enti del territorio che operano in campo escursionistico (Chiocciola la casa del nomade, “Dlà de Foss” e il Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello), abbiamo prodotto una performance creata direttamente sul posto che ha fuso la cultura circense contemporanea con il paesaggio, un primo tentativo che ha funzionato molto bene e che riprenderemo nel prossimo autunno esplorando nuovi limiti. Con Teatro dei Venti e una squadra di 32 persone provenienti da tutta Italia, grazie a un seminario finalizzato all’analisi delle prime soluzioni sceniche e per il completamento del cast artistico, abbiamo visto muoversi un primo embrione della pros-

foto di Alex Rollo

di Enrico Partisani direzione artistica

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ARTINCIRCO

7/12 LUGLIO, OZZANO DELL’EMILIA (BO) artincirco.it

di Federico Cibin e Maila Sparapani compagnia Nando e Maila ARTinCIRCO è un festival di circo contemporaneo e arti performative che da tre anni ospita diverse iniziative di interesse culturale rivolte a tutte le fasce di età. Diretto dalla Compagnia Nando & Maila, rappresenta da sempre una festa che avvicina il pubblico allo spettacolo dal vivo, alla poeticità dell’azione teatrale e circense, incentivando momenti di incontro e condivisione. Quest’anno abbiamo superato il timore che il pubblico fosse ostaggio della paura e di una nuova diffidenza solo dopo il primo giorno di programmazione, quando si è instaurato un clima di fiducia e collaborazione reciproca. L’edizione 2020 di ARTinCirco è stata in forse per mesi. Alcuni sponsor privati ci hanno abbandonato in fase di progettazione, altri hanno deciso di ridurre il loro sostegno. Una parte dei contributi però era già stata stanziata, e allo stesso tempo, il comune di Ozzano dell’Emilia si è fatto carico delle spese di allestimento di un’area spettacoli in linea con i nuovi protocolli di sicurezza. La voglia di ripartire e di trasmettere al pubblico un segnale di presenza ha fatto il resto. L’edizione 2020 è stata fortemente voluta dai suoi organizzatori per dare un segno di ripresa culturale al territorio e far ritrovare alle persone il senso di spensieratezza necessario per stare bene nella vita. ARTinCIRCO è stato il primo festival di circo contemporaneo italiano a ripartire quando ancora le norme sul distanziamento sociale in scena obbligavano gli artisti a tenersi a distanza. Per prima cosa abbiamo cambiato la location del festival, ospitando tutti gli spettacoli all’aperto, senza montare il tendone da circo che di solito ospita gran parte della programmazione. Per la messa in pratica dei protocolli di sicurezza anti Covid ci ha dato una mano il comune, delimitando l’area con

delle transenne e disponendo le sedie nel modo più adatto. Abbiamo prediletto compagnie familiari o con pochi artisti sul palco, puntando sulla qualità artistica delle proposte ospitate, mantenendo così la nostra linea poetica di spettacoli di circo contemporaneo e musica dal vivo adatti ad un pubblico di tutte le età, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera comunità. Il sistema delle prenotazioni è risultato molto macchinoso, prevedeva più passag-

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gi ed era attivo solo al mattino, senza garantire ovviamente un accesso diretto alle attività e con il risultato di scoraggiare i partecipanti. Nonostante tutto questo abbiamo avuto un buon afflusso di pubblico, che una volta comprese le regole da seguire si è attenuto alle direttive con attenzione e collaborazione, aiutando tutta l’organizzazione del festival a dare vita a un’edizione di festa responsabile con una media di 170 spettatori al giorno.

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CIRCONFERENZE MULTIPLE

LUGLIO/SETTEMBRE/OTTOBRE RHO, ARLUNO, POGLIANASCA, PREGNANA MILANESE, CINISELLO BALSAMO (MI) circonferenze.org

di Alessandro Vallin co-direzione artistica

foto di Alessandro Villa

Circonferenze - festival di circo e teatro di strada - che da sei anni si svolge nel comune di Rho vicino a Milano, quest’anno si è “moltiplicato” grazie al bando Cariplo “Cultura di qualità”, vinto con il sostegno delle associazioni Passi e Crinali, Oltrespazio e delle amministrazioni comunali di Rho, Arluno e Pregnana Milanese, trasformandosi in Circonferenze Multiple. Pronti alla partenza, belli carichi, con questa nuova opportunità di poter diffondere il festival su più comuni e con a disposizione un budget che ci permetteva di proporre un cartellone variegato, tra innovazione e tradizione, siamo rimasti, come tutti, attoniti davanti al diffondersi della pandemia. E allora, che fare, rimandare tutto al 2021? Dopo una prima fase di smarrimento e depressione cosmica abbiamo pensato che fosse giusto dare un segnale di speranza per il futuro, non arrenderci e provare comunque a proporre qualcosa, anche se diverso dal format a cui eravamo abituati. Non più il classico festival di teatro di strada concentrato nel tempo e nello spazio ma spettacoli singoli sul palco per un pubblico limitato e distanziato tutta l’estate e l’autunno. In merito alla

sicurezza, abbiamo attivato tutti i protocolli richiesti: entrata solo con prenotazione dei posti, distanziamento fisico, sanificazione e informazione tramite appositi cartelli creati ad hoc - con una punta di ironia - per smorzare la situazione e cercare di creare un clima sereno. Inoltre, il fatto di avere la possibilità di creare lavoro in questo momento difficile, ci ha spronato definitivamente a non buttare via questa occasione. Avere il pubblico seduto e un palco su cui rappresentare gli spettacoli porta sicuramente a delle limitazioni ma ci ha dato la possibilità di privilegiare altri aspetti che molte volte sono difficili da fruire in un festival di teatro di strada. Lavorare alla direzione artistica non è stato semplice, abbiamo avuto difficoltà nell’invitare compagnie dall’estero e nell’invita-

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re spettacoli incentrati sull’interazione con il pubblico; per questo abbiamo dirottato la nostra scelta su spettacoli di compagnie italiane per il palco, come L’Omino della Pioggia di Michele Cafaggi. Siamo molto felici di essere riusciti a mantenere il Premio Emilio Vassalli a sostegno di nuove produzioni ed aver decretato ben due spettacoli vincitori: Mr. Ping Pong della compagnia I Quattro Elementi, presentato a luglio a Rho, e Absurd Hero di Roman Skadra, che per questioni logistiche non siamo riusciti a programmare in questa edizione ma che sicuramente inviteremo l’anno prossimo. Grazie al lavoro fatto per realizzare il festival e anche a tutte le altre manifestazioni che sono riuscite ad esserci quest’anno, speriamo davvero di dare un barlume di speranza al nostro settore in crisi profonda. Tutte le sere abbiamo ricordato la difficile situazione dei lavoratori dello spettacolo. Vogliamo ancora una volta esprimere tutta la nostra solidarietà a quei festival che purtroppo quest’anno hanno dovuto essere soppressi, con la speranza di vedere un 2021 pieno di proposte culturali, nuove produzioni e nuovi meravigliosi festival.


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FUNAMBOLIKA 25 LUGLIO/2 AGOSTO, PESCARA funambolika.com

di Raffaele De Ritis direzione artistica

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Funambolika é stato il primo festival di circo al mondo a ripartire. La città di Pescara ha una fondamentale e antica tradizione di offerta estiva, strettamente legata all’economia e alle abitudini sociali, dunque il Comune ha voluto che ripartissero quante più cose fosse stato possibile mantenere. Del resto il festival non é autonomo, ma parte del progetto estivo multidisciplinare dell’Ente Manifestazioni Pescaresi. Nella programmazione musicale del festival (Pescara Jazz), alcuni progetti sono anche stati diffusi in streaming: ma per un genere dinamico, visuale e interattivo come il circo questo non é stato auspicabile. Abbiamo piuttosto creato una sezione di “guida alla visione” di grandi spettacoli di circo degli ultimi anni esistenti online. Per la programmazione live, l’abituale periodo di fine giugno/inizio luglio é slittato di un mese in avanti, per potersi riorganizzare meglio. Si é dovuto rinunciare allo chapiteau, optando per un’arena all’aperto con più repliche; e si é conservato lo spazio dell’enorme Anfiteatro D’Annunzio pur con la drastica necessità di ridurre i posti.

tempo, nei mesi di quarantena si é offerta carta bianca a Circo El Grito, che ha generato la creazione Malamat, da noi presentata in anteprima nazionale con otto repliche.

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La natura istituzionale del festival ha rafforzato il rigore nell’atte-

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La 15esima edizione di Funambolika non ha potuto rispettare il progetto artistico internazionale presentato al Mibact già a gennaio. In particolare, si é dovuto rinunciare con grande amarezza del pubblico al Gran Gala du Cirque, che ormai é la più importante serata di circo in Italia. I grandi spettacoli sono stati impossibili per l’impossibilità di movimento con l’estero e i costi resi insostenibili dal minor incasso previsto (dovuto alla riduzione delle platee). Si é necessariamente privilegiata la partecipazione italiana, cercando di mantenere il prestigio legato al festival. Dunque nel grande anfiteatro si é programmato il progetto “Arturo racconta Brachetti”, focalizzando anche l’attenzione del grande artista verso il mondo del circo. Nel frat-

nersi a tutte le norme previste dalla legge, con impiego di personale di sicurezza specializzato e precise riconfigurazioni delle sale: numerazioni distanziate rispecchiate anche nelle piante online di prenoJUGGLINGMAGAZINE.IT

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tazione dei posti. Purtroppo il grande anfiteatro ha visto ridurre la capienza dagli oltre duemila posti a circa ottocento; per il circo El Grito, ospitato all’aperto in un più piccolo anfiteatro sul mare, si é riusciti a pareggiare la capienza dello chapiteau. Per le prenotazioni, si é incoraggiato l’acquisto online (pratica peraltro ogni anno in crescita), mentre al botteghino si é escluso l’uso del contante. La prenotazione con il distanziamento ha creato qualche complicazione sopratutto ai nuclei familiari numerosi, o ai gruppi di adulti con bambini che solitamente partecipano. È chiaro che l’idea di uscire in gruppo, godere tra amici di uno spettacolo, é penalizzata senza la continua prossimità. L’entusiasmo del pubblico alla fine ha vinto su questi disagi, premiando il festival col tutto esaurito, con circa duemila presenze paganti. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


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CIRK FANTASTIK! OLTRECONFINE TRA UTOPIA E REALTÀ

2/6 SETTEMBRE, SCANDICCI (FI) 23/25 SETTEMBRE, FIRENZE cirkfantastik.com foto di Donato Spadola e Camilla Poli di Natalia Bavar ideazione e direzione artistica Cirk Fantastik! 2020 è OltreConfine. Abbiamo preso una manciata di semi e li abbiamo sparpagliati per la città. Non potendo realizzare il festival con una programmazione concentrata, abbiamo seguito l’altra nostra passione: scoprire spazi non convenzionali e trasformarli in sale di spettacolo, credendo nel valore sociale dell’arte come veicolo di riattivazione di relazioni, sogni e possibilità. Abbiamo iniziato dai cortili dei palazzi popolari dei quartieri di periferia con FuoriCentro, un progetto finanziato dal Bando Partecipazione Culturale della Cassa di Risparmio di Firenze, immaginando le finestre e i balconi come palchetti di un teatro e i cortili come una platea. Da lì, in contemporanea, abbiamo iniziato a riprogettare il festival Cirk Fantastik! – che per que-

un’esplorazione dello spazio tra la realtà e il massimo dell’utopia, uno spazio del possibile dove possiamo inserirci e creare nuove strade. Vogliamo far percepire possibilità e vedere nuove prospettive, senza limiti fisici, linguistici o culturali, ma esplorando la potenzialità della fantasia, ironizzando in modo poetico o dissacrante, aprendo o chiudendo gli occhi per vedere oltre i confini. I cortili e i chiostri diventano arene perfette all’aperto dove abbiamo la possibilità di fare entrare un numero preciso di persone rispettando le distanze. Siamo stati costretti ad ospitare meno compagnie, ma abbiamo voluto mantenere tanti spettacoli con più repliche, per distribuire il pubblico in

sto 2020 ha lasciato gli chapiteau per spostarsi all’interno di spazi diffusi: Parco dell’Acciaiolo – e Cortile del Pomario – a Scandicci, e Limonaia di Villa Strozzi a Firenze. L’edizione era già nata con il titolo OltreConfine, ma il tema si è espanso a

giorni e orari diversi. La rassegna è sostenuta da MiBACT, Comune di Scandicci e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, e abbiamo deciso un prezzo politico di accesso per aprire a tutti la partecipazione. La prenotazione consigliata ha potuto ridistri-

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buire il pubblico, ma per non perdere il lato libero e di relazione abbiamo allestito un anfiteatro con balle di paglia nel Parco dell’Acciaiolo, dove accogliamo il pubblico prima e dopo gli spettacoli. Iniziamo a Scandicci con Teatro nelle Foglie, Nani Rossi, El NiÑO del Retrete, Maldimar, Piergiorgio Milano, Giulivo Clown, Dacirc, Andrea Minneo: una rassegna che propone al pubblico una visione delle potenzialità di linguaggio, di tematiche e della libertà espressiva del circo, della danza contemporanea, fino alla narrazione delle sue ancestrali identità di apripista con Nuovo Cinema Circo. Vogliamo far vedere come nel circo i limiti sono trasformati in stimoli, per trasmettere che questo potere può essere nelle mani di tutti. Ci spostiamo poi a Firenze, alla Limonaia di Villa Strozzi, per Malamat - circo, musica ed anime in volo, la nuova produzione di Circo El Grito e Spazio Agreste, con Fabiana Ruiz Diaz, Andrea Farnetani, Amedeo Miori e Giacomo Costantini. Dal 2010 il filo conduttore di Cirk Fantastik! unisce arte e sociale, quindi la scelta di creare una rassegna diffusa e accessibile a tutti, nonostante le difficoltà economiche e del contesto attuale, è la spinta naturale che ci motiva a reinventarci sempre. La fermata di questa primavera e la regolamentazione che ne è derivata è stata una pausa complessa, che però ha portato nuove energie e ha fatto nascere nuove collaborazioni. Ad esempio la nascita di InStabile, che come centro culturale all’aperto ha accolto compagnie di circo, teatro e concerti per tutta l’estate, dando respiro e bellezza a tutte le persone che erano rimaste in città. Vi lasciamo con una frase di YoYo Ma, che esprime il sentimento della nostra progettazione: “Fare arte è aprirsi alle possibilità, le possibilità danno speranza, tutti abbiamo bisogno di speranza”.


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LA STRADA SHORT

16-19-30 LUGLIO, BRESCIA (BS) claps.lombardia.it foto di Mauro Zani

di Luisa Cuttini direzione artistica Dodici anni de La Strada Festival e cinque de La Strada Winter hanno fatto di Brescia una finestra sul circo contemporaneo e danza internazionali, sulla musica e il teatro urbano. Un pubblico di tutte le età ha preso parte agli eventi proposti, che hanno sempre riscosso un notevole successo. Mettendo a disposizione della città le proprie competenze, insieme alle risorse tecniche, economiche e ai propri contatti con compagnie e reti internazionali, Circuito CLAPS è riuscito negli anni a programmare performance di alto livello artistico, facendo del patrimonio architettonico e culturale della città il palcoscenico degli artisti…. E poi è arrivato il Covid 19. La Strada Festival, da noi ideato e progettato, quest’anno non ha potuto avere luogo. La decisione è stata presa alla luce dell’impossibilità di riavviare ogni attività nelle date di giugno, individuate nel solco di una tradizione pluridecennale del festival, tenendo conto non solo delle richieste di artisti che non hanno potuto provare, ma anche delle compagnie internazionali che non hanno potuto viaggiare. Dopo lo sconforto iniziale, ci siamo rimboccati le maniche, e in accordo con il Comune di Brescia, partner da sempre dei progetti artistici e culturali del Circuito CLAPS, e con il sostegno del MiBACT, abbiamo deciso di dare anche quest’anno un segno di presenza. Non è stato facile ripensare a come lasciare una traccia, seppure ridimensionata, cercare il formato degli spettacoli più consono e gli artisti disponibili ad accettare la sfida. Ci siamo riusciti con tutta la passione che muove chi lavora nello spettacolo dal vivo. Ci piace sottolineare che dodici anni di Festival – questo sarebbe stato il tredicesimo – sono un bel tragitto, sentito e amato dai cittadini bresciani. Abbiamo in merito tanto materiale: fotografie, docufilm, interviste, tesi di laurea, riflessioni dei cittadini, scritti degli artisti, esperienze degli “stradini”. Per questo motivo abbiamo voluto festeggiare con il nostro pubblico attraverso iniziative che, non potendo essere dal vivo, fossero virtualmente condivise dalle tante persone che seguono e aspettano ogni anno il festival, nato da un patto con gli artisti, con il pubblico e con le istituzioni. Durante le serate è stato presentato un docufilm per raccontare la storia della manifestazione nella nostra città. L’appuntamento estivo, La Strada short, si è realizzato a luglio in tre serate, con quattro spettacoli di circo contemporaneo nel centro di Brescia, presso il cortile del prestigioso palazzo storico del Broletto: giovedì 16 luglio Duo Full House (Svizzera) con Action-Comedy, domenica 19 luglio Duo Linda (Italia) con La dama demodè e Chilowatt electric company (Italia) con Rex, giovedì 30 luglio Jashgawronsky Brothers con Popbins. Seguendo le ordinanze, ci siamo divisi i compiti in questo modo: l’amministrazione si è occupata di attrezzare il cortile con il palcoscenico, le sedie, i bagni per il pubblico e i camerini per gli artisti, igienizzando e sanificando tutti gli spazi designati; Circuito CLAPS ha garantito i provvedimenti per la sicurezza del pubblico, degli artisti e del proprio personale. In particolare si è occupato di realizzare all’esterno del cortile del Broletto corridoi di ingresso delimitati con verifica del mantenimento della distanza di sicurezza; regolamentare le procedure di ingresso e uscita del pubblico con le misure di distanziamento; rilevare la temperatura corporea con strumenti idonei senza contatto e respingimento degli spettatori con temperatura oltre 37.5°; sistemare il pubblico a scacchiera con deroga dalle misure di distanziamento per famiglie e coppie; controllare l’uso di una protezione per naso e bocca; installare dispenser di soluzioni disinfettanti ad uso del pubblico. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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DINAMICOSE

di Matteo Giovanardi sviluppo del pubblico e assistente alle direzioni

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Chi ha seguito gli aggiornamenti dal pianeta Dinamico saREGGIO EMILIA (RE) peva che il 2020 si presentava come un anno col botto, dinamicofestival.it ricco di progettualità. Un progetto internazionale, che avrebbe visto la squadra italiana di funamboli coordinati da Andrea Loreni a Galway, capitale europea della cultura 2020. Un progetto nazionale dedicato alla formazione e accompagnamento degli under 25 nelle pratiche della direzione artistica. E l’anniversario di dieci, folli anni di Dinamico Festival: due settimane per festeggiare il raggiungimento della doppia cifra nel numero delle edizioni, una sorta di maggiore età per la piccola creatura circense reggiana. Ovviamente, a nulla di questo è stato possibile dare seguito a causa della pandemia, che ha bloccato i progetti internazionali e impedito le possibili partnership per portare a termine quelli locali. Dopo i primi speranzosi mesi passati in attesa, e dopo i molti confronti avvenuti tra le varie parti del settore, il collettivo Dinamico si è messo all’opera per trovare una soluzione che potesse mantenere operativo lo staff del festival, non perdere la relazione con la propria comunità di riferimento e le relazioni sviluppatesi negli anni con i propri sostenitori, e tentare comunque di offrire parte della proposta artistica. Una sintesi è stata trovata nella scelta di NON creare una versione ridotta del festival, per evitare di proporre alla comunità del Dinamico una versione “scalata” di ciò a cui si è affezionata nel corso degli anni. Al contrario, la palla al balzo è stata colta per espandere Dinamico spazialmente: alla rinnovata Reggia di Rivalta, grazie anche al supporto dell’amministrazione locale, dove We Only Drink Champagne, cabaret di circo coordinato da Francesco Sgrò, è andato in scena per una doppia replica; ai Chiostri di San Pietro, con Flaque, della compagnia De Fracto, suggestiva location in centro storico che, assieme alla replica di Smashed 2 di Gandini Juggling, al Teatro Cavallerizza, vedrà rinsaldato il legame tra Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Dinamico Festival. Dal 17 al 20 settembre, alla Polveriera di Reggio Emilia, il Circo Paniko ha montato il suo chapiteau, un appuntamento importante per non lasciare la città di Reggio sprovvista di tendoni nemmeno in questo anno strambo. È anche un appuntamento importante per la memoria del festival: dieci anni fa, infatti, iniziava l’avventura del festival, sotto quello stesso tendone, in un poco frequentato parco reggiano. Continuano le esperienze di residenza e laboratoriali, grazie alla collaborazione con MaMiMò, dove Clara Storti presenterà in anteprima il suo Gretel, e grazie ad ACER, che permetterà a Enrico Formaggi e alla compagnia Cieocifa di lavorare su spazi periferici al di fuori dei circuiti culturali. Dinamico si muove nello spazio, ma anche nel tempo: da festival di 4 giorni quest’anno si è trasformato in rassegna, stiracchiandosi fino all’inizio di luglio e allungandosi fino a fine settembre. L’intera esperienza ha preso dunque il nome di DINAMICOSE: cose che succedono, eventi per la città e i suoi molti spazi. Questo test spazio-temporale è una grande prova per capire se il pubblico del festival è pronto a seguirci in un’avventura al di fuori dei tempi e degli spazi conosciuti. Speriamo che l’anno corrente sia stato una chance ben colta per una realtà come la nostra, che può sembrare grande ma è ancora tutta da far crescere, e che le iniziative siano state percepite dalla comunità dinamica come un utile sospiro di sollievo. Siamo vicini a chi ha faticato dovendo ripensare le proprie iniziative, tournée, vite professionali e personali: un abbraccio dinamico, rigorosamente a distanza, per ora. Uno forte, dal vivo, a chi vedremo nelle rimanenti date, e ancora più stretto nel 2021!

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foto di Riccardo Massidda

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CIRCONDATA FESTIVAL 13/15 AGOSTO, MONDOVÌ (CN) alberodelmacrame.com di Marco Donda direzione artistica

foto di Antonio La Grotta

Quest’anno la terza edizione di Circondata Festival - inizialmente rimandata in data da definirsi - è stata presentata all’interno della 52° edizione della Mostra dell’artigianato artistico di Mondovì, nella meravigliosa cornice di Piazza Maggiore. La sinergia tra gli organizzatori è stata la risposta alle estreme difficoltà riscontrate nel corso di questa estate così difficile; abbiamo così deciso di mettere insieme le forze, al fine di garantire un piano di sicurezza adeguato molto oneroso e articolato. Per tre giorni sono andati in scena artisti di levatura internazionale; sul grande palco di fronte alle gradinate in pietra é stato allestito un impianto di sicurezza, con un triage di accoglienza, adesivi distanziali per le sedute e la delimitazione dell’area riservata al pubblico, con l’aiuto di uno staff numeroso ed efficiente. Questo nuovo assetto, necessario per lo svolgimento degli spettacoli in sicurezza, ha avuto costi elevati che hanno sottratto risorse al budget totale dell’evento. Gli spettacoli sono stati accessibili gratuitamente, ma previa prenotazione tramite mail che ha comportato un notevole lavoro organizzativo. La conseguenza di questa organizzazione impe-

gnativa ha influenzato le scelte di programmazione, privilegiando compagnie più strutturate rispetto ad artisti singoli “a valigia”, con una conseguente diminuzione del numero di performance in cartellone. La direzione artistica a cura dell’associazione L’albero del Macramè ha messo in scena spettacoli con differenti linguaggi che sono stati molto apprezzati dal pubblico. Dopo l’onirica apertura di Madame Flute, è andato in scena il Circo Bipolar con il suo Cabaret Multidisciplinare. La serata conclusiva è stata invece affidata a Magda Clan con Sic Transit. Proprio davanti alla Chiesa della Missione, dove nell’antichità il popolo veniva coinvolto nelle funzioni religiose attraverso tecniche teatrali, con un santo che si innalzava dietro quinte grazie ad un impianto di carrucole definito “Teatro del Sacro”, il “teatro profano” ha incantato il pubblico, grazie alla riflessione comica e profonda dello spettacolo sulle incongruenze e distorsioni della società moderna. In Cascina Macramè è andata in scena la creazione della nuova compagnia Sciamè, cinque giovani artisti di talento che per realizzare il nuovo spettacolo Miomiele sono stati ospitati in residenza dalla struttura per dieci giorni. La musica dal vivo è stata ospite con due giovani gruppi, One Crossed Tick e The Workers, che hanno presentato le loro nuove creazioni musicali. La comunicazione delle giovani compagnie è stata seguita con particolare attenzioJUGGLINGMAGAZINE.IT

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ne, soprattutto per generare materiali audio e video utili a promuovere tutte quelle realtà che si stanno affacciando ora al circuito italiano dello spettacolo dal vivo. Green Circus, il progetto di residenze artistiche a cura di Cascina Macramè, è realizzato grazie al contributo di Fondazione CRC all’interno del bando Residenza d’artista e vuole promuovere i nuovi processi di creazione anche di compagnie e gruppi emergenti. L’edizione estiva di Circondata Festival ora lascia il posto alla vocazione itinerante del format, che si muove sul territorio anche al di fuori di Mondovì, e si prepara per la sessione autunnale che, anche quest’anno, sarà realizzata nel Comune di Frabosa Soprana.

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TUTTI MATTI TUTTI MATTI PER COLORNO IN EMILIA

9/10 SETTEMBRE, MONTECHIARUGOLO (PR) tuttimattipercolorno.it

foto di Geert Roels

4/6 E 11/13 SETTEMBRE, COLORNO (PR) tuttimattipercolorno.it

Lascia o raddoppia? Domandava un celebre quiz televisivo degli anni ‘50, in cui il rischio era il vero protagonista. Una domanda che, in questo anno difficile, si sono posti anche gli organizzatori di Tutti Matti per Colorno, festival internazionale di circo contemporaneo, teatro, danza e musica all’aperto, che da 13 anni porta il meglio della scena internazionale nella cittadina ducale a pochi chilometri da Parma. E tra il lasciare e il raddoppiare, la Direzione Artistica di Teatro Necessario ha scelto di raddoppiare: per la prima volta nella storia del Festival la programmazione si svolge per due week-

end, senza rinunciare alla propria vocazione internazionale. Abbiamo sempre creduto nell’opportunità di presentare qualcosa a settembre, nelle date già previste del festival, ma abbiamo naturalmente aspettato a lungo - e dibattuto altrettanto - per capire quale forma avesse senso, sia per il pubblico che per gli artisti, e quale avesse una sostenibilità. Siamo arrivati a fine luglio a costruire un festival che rimane, nelle intenzioni e nella forma, una festa per il pubblico e una bella opportunità per gli artisti. Sono decine gli spettacoli, di cui tre a cura di importanti compagnie da Francia e Belgio, che occupano gli spazi all’aperto della Reggia Ducale e il suo splendido Giardino. Ad affiancare il formato conosciuto del festival, è in programma la rassegna Tutti Matti in Emilia a Montechiarugolo (PR), portando anche qui le prodezze del circo contemporaneo internazionale. Nonostante le limitazioni degli ultimi mesi siamo riusciti anche a preservare la dimensione internazionale del Festival. La qualità e il talento restano i primi fattori di scelta nella selezione artistica, sia per la sezione IN che per quella OFF. Nella programmazione internazionale, due delle compagnie sono nuclei familiari. Dal Belgio, arriva in prima nazionale Sol Bémol dell’acclamato

foto di Bruits de Coulisses

di Teatro Necessario

duo Dirque & Fien, dalla Francia gli strabilianti acrobati aerei di P’tits Bras presentano Bruits de Coulisses e, per la prima volta in Italia, la giovane compagnia francese Cinque Entre Nous propone l’omonimo Entre Nous. Ogni weekend, poi, i diversi spazi all’interno del Giardino Ducale, punto di riferimento per l’accoglienza del pubblico, sono occupati dalle compagnie della Scena OFF: 11 spettacoli attentamente selezionati dalla direzione artistica di Teatro Necessario con un bando pubblico a cui ogni anno si candidano più di duecento artisti. A chiudere tutte le serate sono sei concerti gratuiti, strutturati in modo da rispettare tutte le norme vigenti. Come ogni anno l’ingresso è a offerta libera e consapevole, attraverso tre varchi all’ingresso del paese con i quali abbiamo modo di conteggiare le persone in entrata e in uscita, e dunque contingentare il numero di accessi. In questa speciale edizione, per accedere agli spettacoli gratuiti della Scena OFF è stato necessario un biglietto gratuito di ingresso - solo per i 3 spettacoli internazionali il biglietto è a pagamento - in modo da rispettare la capienza limitata di ogni replica. Tutta l’area del Festival, che quest’anno per facilitare la gestione è concentrata nella reggia (Cortile e Giardino), è stata gestita in ottemperanza alle norme anti COVID-19 indicate nell’ultimo DPCM, con mascherine e distanziamento. Stessa cosa per il mercatino e per i punti ristoro - 3 bar in modo da non avere assembramenti - e i food truck che hanno servito street food di qualità secondo i protocolli vigenti.

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CIRCEN DOLOMITE FESTIVAL

2/9 AGOSTO VAL DI FASSA (TN) circendolomitesfestival.com foto di Lorenzo Dezulian

di Thomas Pederiva direzione artistica Il Circen Dolomites Festival - circo tra le Dolomiti di Fassa, nasce nel 2019 con la sua prima tre giorni di rassegne e spettacoli, pertanto il Circen Staff non ha mai vacillato e nemmeno mai pensato di potersi fermare ancora prima di potersi riconfermare. Una prima edizione indimenticabile non poteva che richiamarne una seconda, nuova e più in grande. Meraviglia, Altezza e Ambiente i tre temi cardine del festival, il Circen Dolomites Festival è infatti Eco-Evento Trentino. La direzione artistica e la macchina organizzativa avevano già sondato il terreno a fine febbraio inizio marzo, così in attesa delle direttive nazionali e provinciali il festival prendeva forma tra idee e enigmi tecnico-burocratici. Con un programma di circa una settimana gli artisti da contattare erano tanti, ma diciamo che la segregazione ci ha riavvicinati tutti, zero stress, disponibilità e batterie cariche al 100% per quella che era un’estate 100% incognite. Il resto è stato protocolli Covid, telefonate, serate lunghe davanti al computer, grafiche e testi. Tutto in attesa della riapertura, tutto organizzato, ma tutto concretamente da realizzare nella fase due, nel rispetto di tutte le direttive anti contagio. Questa edizione ha proposto spettacoli un po’ per tutti i gusti, comicità, clownerie, magia, puro circo, cultura, teatro e buona musica hanno “accompagnato e coccolato” il pubblico in Val di Fassa. Si riparte su tutti i fronti, la di-

rezione artistica riavvicina il pubblico all’arte con spettacoli da ridere a crepa pelle e romantico-poetici che hanno fatto sentire le persone felici. Per qualche istante la parola pandemia è stata un piccolo ricordo lontano. Il Circen Festival si caratterizza per gli spettacoli portati in quota tra le

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cime e le guglie delle Dolomiti Patrimonio UNESCO pertanto la maggior parte degli appuntamenti si sono tenuti all’aria aperta, tra prati e boschi. L’accesso agli eventi è stato consentito ad un numero massimo di persone, ma senza prenotazione. Le aree spettacolo sono state delimitate dove possibile con transenne, oppure in quota con le reti di protezione delle piste da sci. Questo ha permesso il controllo e il differenziamento delle due entrate e delle due uscite. L’accesso alla platea è stato concesso solamente con mascherina (così come l‘uscita), previa igienizzazione delle mani e a conoscenza delle azioni da rispettare. Nei prati alpini per distanziare tra loro i componenti del pubblico sono stati disposti a 1 metro uno dall’altro dei segnaposto in legno decorati, riutilizzabili ed eco-compatibili. Questi venivano igienizzati a fine di ogni evento. Nelle piazze dei paesini di Pozza e Vigo di Fassa il meccanismo è stato lo stesso, solamente con le sedie a sostituire i segnaposto in legno. Naturalmente tutto ciò è stato possibile grazie ad uno staff che vigilasse e avesse sotto pieno controllo la situazione dal punto di vista sanitario in tempi di emergenza. La sicurezza al primo posto, poi… viene l’emozione regalata dal Circen Dolomites Festival.

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3 pubblico e sicurezza

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ALDEMONE ESTIVAL 15/16 E 22/23 AGOSTO, POLLINA (PA) valdemonefestival.com foto di Alessandro Lo Cascio

di Mario Barnaba co-direzione artistica Il periodo di lock down è stato lungo e duro da vivere, specie per il comparto artistico, facendo venire a galla la precarietà e la poca - o quasi del tutto assente considerazione da parte delle istituzioni. Eppure, la voglia di non arrendersi per continuare a dare valore e importanza all’arte e alla cultura ha preso il sopravvento. Nonostante l’incertezza e le regole poco chiare rispetto alle modalità di sicurezza da adottare nelle pubbliche manifestazioni come un festival, abbiamo deciso di andare avanti nell’organizzazione dell’11^ edizione del Valdemone. Abbiamo trovato nell’amministrazione del comune di Pollina un grande supporto e da subito si è dimostrato d’accordo nella sua realizzazione. Una grande opportunità sta nel fatto che il comune di Pollina sia frazionato in due centri urbani - mare e montagna entrambi con un teatro all’aperto. Questo fattore ha facilitato la gestione del pubblico nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid. Molte sono state le proposte artiche che per cause di forza maggiore abbiamo dovuto scartare. Il format del festival, già rodato nelle vecchie edizioni del

Valdemone, è stato completamente rivisitato e rimodulato nella scelta artistica e delle location. Abbiamo dovuto eliminare tutta la parte di teatro di strada che si sviluppava nelle piazze e nelle vie di Pollina, e ci siamo concentrati sull’utilizzo dei due teatri a disposizione - Pietra rosa e Parco urbano - scegliendo spettacoli tecnica-

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mente leggeri e compagnie composte da pochi artisti. Come fil rouge abbiamo scelto la figura clown e la musica. Abbiamo voluto attenerci scrupolosamente a tutte le norme di sicurezza in vigore per non mettere a rischio la salute di nessuno. Per poter vedere gli spettacoli, la prenotazione era obbligatoria. Abbiamo affidato il compito gestionale dei biglietti a un’agenzia di vendita on-line e ci siamo occupati - con l’aiuto di personale tecnico messo a disposizione dal comune - di numerare tutti i posti dei teatri, munendoci di termo scanner e detergente per le mani all’ingresso. Il pubblico è stato accolto e aiutato nella sistemazione dei posti dalla Protezione Civile, rispettando così le distanze di sicurezza. Un’edizione del Valdemone sicuramente sui generis - sia nella fase di progettazione che nei giorni del festival - con un’affluenza di pubblico al di sotto della media rispetto alle passate edizioni. Nonostante questo, siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto, sia da un punto di vista organizzativo che etico. Abbiamo dato la possibilità a tutto lo staff interno e agli artisti di lavorare, mentre gli spettatori hanno potuto condividere la bellezza dello spazio pubblico con spettacoli dal vivo. Con la speranza di poter tornare a vivere in libertà e la vita in ogni sua sfaccettatura, siamo pronti ad organizzare la 12^ edizione del festival che in Sicilia tutti amiamo.


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BROCANTE

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MUJA BUSKERS

31 LUGLIO/2 AGOSTO VALCOVERA (PN) brocantiere.com

23/30 AGOSTO, MUGGIA (TS) mujabusker.com

di Davide Peressutti Circo all’inCirca

foto di Caterina Fattori

La fortuna di vivere in un contesto poco attraversato dalle grandi direttrici economiche italiane ha avuto un risvolto positivo sul Friuli Venezia Giulia. La vicinanza delle istituzioni è stata sentita e grazie alla situazione di emergenza si è anche consolidato il rapporto di collaborazione già presente tra gli organizzatori della zona. Non è un caso che questo articolo sia firmato dalle tre realtà che programmano circo contemporaneo in regione: Brocante, Muja Buskers e Terminal festival. È un segno importante: la comunità circense locale cresce grazie ad una collaborazione che alimenta nuove prospettive, idee e modalità di fruizione dello spettacolo dal vivo. Anche il pubblico che frequenta questi festival si sente parte integrante dell’economia culturale e coltiva un rapporto diretto con le associazioni responsabili di ciascun evento. Tutti questi fattori hanno contribuito alla scelta di offrire una programmazione estiva al territorio. Non è stato facile ripensare, riorganizzare, tutelare il pubblico, ma i comuni hanno dimostrato il proprio sostegno economico e logistico a favore della consapevolezza che dalla cultura – e grazie alla cultura – è possibile ricucire un tessuto collettivo che ha subito le ingiurie forzate del distanziamento sociale. Il circo, soprattutto in questa regione, è una creatura fragile, che non ha palcoscenici istituzionali e probabilmente neanche li sta cercando. Saltare un anno di programmazione sarebbe stato come retrocedere rispetto alla coscienza che del circo hanno le istituzioni e il grande pubblico. Per Brocante è stata l’occasione di ridare importanza agli spettatori locali, per Muja Buskers la possibilità di portare in città un tendone e dimostrare al Comune che si può fare, per Terminal l’opportunità di ripensare gli spazi di aggregazione a cui il pubblico era abituato. Come festival, abbiamo obiettivi comuni ma concept totalmente differenti.

foto di Francesco Zanet

Brocante ha scelto di realizzare un festival con l’arte, ma senza artisti di circo. A tutti quelli che hanno preso parte alle sue diverse edizioni è stato chiesto di scrivere una lettera, o di mandare un oggetto ad un abitante, a un luogo della Val Colvera. Nel frattempo, un’equipe di scenografi, costumisti e videomaker ha dato vita a installazioni visive ed “esperienziali” per un pubblico attento, che ha saputo cogliere le provocazioni degli organizzatori e giungere in vallata in punta di piedi. Una magia.

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Muja Buskers – che in fase di progettazione ha visto ridurre drasticamente gli spazi all’aperto dove poter programmare il festival – ha preso la palla al balzo per invitare la compagnia Magda Clan con il proprio tendone. I cardini fondamentali di quest’edizione sono stati gli spettacoli sotto tenda e una creazione ad hoc realizzata per il festival.

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TERMINAL FESTIVAL 26/30 AGOSTO, UDINE terminal-festival.com

A proposito di creazioni: una novità assoluta è stato lo scambio tra Terminal e Muja Buskers. Vista la concomitanza forzata degli eventi, il cabaret realizzato a Muggia è stato presentato anche a Udine, mentre la creazione realizzata a Udine è stata ospitata anche a Muggia.

foto di Bartolomeo Rossi

Terminal, invece, si è concentrato sugli artisti locali. Pur non mancando di collaborazioni internazionali, con la cifra “Non solo circo” a rappresentare questa edizione, è stato naturale aprire la programmazione alle realtà locali che già collaborano con Circo all’inCirca e dare vita ad un focus friulano. Tutti gli allestimenti in legno che caratterizzano il festival sono stati convertiti in tre grandi cubi, all’interno dei quali tre artisti singoli hanno svolto un periodo di creazione. Artisti in gabbia: una provocazione per permettere al pubblico, rigorosamente una persona alla volta, di sbirciare ed entrare in contatto con la fase creativa solitamente invisibile del processo di costruzione di una performance.

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circusartsmagazines.net

foto di Natacha Elmir

INCAM (International Network of Circus Arts Magazines) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. In questo numero presentiamo la rivista catalana ZirKolika, pietra miliare della divulgazione del patrimonio e dell’attualità circense in Spagna, e membro fondatore di INCAM

Se vuoi conoscere il panorama del circo in Spagna, puoi farlo leggendo e seguendo Zirkólika, rivista trimestrale spagnola specializzata per la divulgazione e promozione dela arti circensi. Una rivista popolare rivolta non solo ai professionisti ma anche zirkolika.com agli appassionati e agli amici del circo. Zirkólika si concentra sul circo spagnolo, ma copre anche festival, progetti, spazi e compagnie circensi di tutto il mondo. Una delle caratteristiche principali di Zirkólika è il suo ampio sguardo al mondo del circo. La sua linea editoriale ha l’obiettivo di gettare ponti tra il circo tradizionale e il circo contemporaneo. Due mondi che, pur avendo un'estetica e caratteristiche diverse, non dovrebbero essere separati, perché il circo contemporaneo non esisterebbe senza il circo tradizionale, che a sua volta ha tanto da imparare dai nuovi modi di fare del circo contemporaneo. La rivista Zirkólika, nata nel giugno 2004 a Barcellona, giunta al suo numero 65, è una rivista che viene stampata su carta, con la versione digitale accessibile tramite la piattaforma issuu.com/zirkolika. Il suo principale sistema di distribuzione è l'abbonamento, nazionale e internazionale. Zirkòlika è un progetto editoriale indipendente, curato dal giornalista e documentarista Vicente Llorca e coordinata dal giornalista e critico circense Marcel Barrera. Ogni numero è composto da 52 pagine che includono contenuti vari di tutti i generi giornalistici: interviste, reportage, articoli di riflessione e opinione. Tra le sue pagine sia il presente sia la memoria del circo sono seguiti attraverso articoli storici. Una rivista molto varia, compilata da diversi editor, sia giornalisti sia professionisti riconosciuti del settore, con circa 20 persone diverse che collaborano ad ogni numero.

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Il nome "Zirkólika" è una parola nuova e significa dipendenza dal circo. Nasce dalla creazione e dalla fusione, proprio le due qualità più premiate nel mondo del circo. Gioca con la parola zirko (in basco) e il suffisso -lika di sua invenzione e ispirato al famoso workaholic: acronimo di lavoro e alcolizzato, coniato negli anni '60 negli Stati Uniti per nominare coloro che erano maniaci dal lavoro. Zirkólika, diventata un punto di riferimento per la comunicazione e la documentazione del circo in Spagna, completa la trattazione degli eventi circensi attuali con il suo sito web zirkolika.com dove ospita notizie e reportage quotidiani, nonché un interessante programma di spettacoli e un calendario dei principali festival circensi; e da dove puoi abbonarti all'edizione cartacea della rivista. Zirkólika è un grande progetto di comunicazione circense che mira alla promozione e al riconoscimento delle arti circensi. A tal fine organizza annualmente, dal 2010, un concorso circense, dal titolo “Noche de Circo de los Premios Zirkólika”, per dare visibilità e pregio agli spettacoli e alle compagnie di artisti circensi più importanti dell'anno. Zirkólika contribuisce anche alla promozione del circo con l'organizzazione di divertenti laboratori circensi di natura familiare, sociale e professionale; organizza mostre, raduni e giornate circensi specializzate; è membro fondatore del progetto di circo sociale "enCircant el barri" a Barcellona. Zirkólika è inoltre uno dei membri fondatori di INCAM, la rete internazionale di progetti per la divulgazione delle arti circensi impegnati in questo lavoro di divulgazione della culltura del circo, un tema raramente trattato dalla stampa mainstream. Lunga vita alle riviste circensi!

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divagazioni a cura di A.S.

rubrica ad alto tasso circense

CANTO DELL’ACROBATA Per chi è che ci esibiamo ora, saltando sulla corda: per chi il ragazzo che sale la scala si bilancia e rotea-per chi, visto o non visto in uno scudo di luce? Visto o non visto in uno scudo di luce, al sommo del tendone dove i raggi piovono spiando le giravolte degli acrobati che danzano nella luce: Signora, noi siamo i Tuoi acrobati; giocolieri; saltimbanchi; funamboli; aero-danzanti, dondoliamo sui trapezi: siamo i Tuoi pargoli, volanti nell’aria di quel sorriso: gaudenti di luce. Signora, ci esibiamo al tuo cospetto, praticando una disciplina di gioia, un filo sottile di coraggio, un’esile, funicolare dipendenza sugli abissi. Cosa ne sappiamo della via che ci porta? Solo questo passo, questo movimento, che passa al solo nominarlo. Qui sull’orlo sottile del mondo ci volgiamo alla Nostra Signora, che leggeri ci sostiene: molliamo la corda, molliamo la fune, svaniamo nella luce.

Robert Lax Il Circo del Sole Ed. Il Ponte del Sale 35JUGGLINGMAGAZIN3

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JUGGLING MAGAZINE 2020 COME ERAVAMO, COME SIAMO… INVITO ALLA LETTURA 30 CORNER DI JUGGLING MAGAZINE LUNGO TUTTA LA PENISOLA progettoquintaparete.it/juggling-magazine-2020/ jugglingmagazine.it/juggling-magazine/corner-jm-in-italia/ Carissime scuole di circo, centri di arti circensi, luoghi di creazione e residenza, luoghi per spettacoli, biblioteche, festival. Dopo le spedizioni dei primi 15 corner di Juggling Magazine, contiamo di completare l'iniziativa con ulteriori invii in questo autunno 2020. Sulla mappa online promuoviamo le strutture che ospitano i corner JM. Al termine dell’operazione non sarà più possibile fornire ulteriori collezioni complete, perché non avremo altre copie disponibili per crearle, e di fatto molti numeri di JM sono già completamente esauriti. Questi 30 corner saranno per il pubblico, ricercatori, appassionati, l’unico luogo dove poter consultare ò’intera collezione. Sarebbe bello però che strutture che nel tempo hanno conservato le copie ricevute di JM, possano contattarci per essere comunque supportati nell’inaugurare il loro corner JM. Inoltre potremmo riuscire ad allestire, con le copie che ci rimarranno in magazzino, dei mini-corner JM, che offrano una selezione di numeri della rivista e non l’intera collezione. Insomma, ce la metteremo tutta perché questo patrimonio di testimonianze, riflessioni, informazioni, reportage, materiale fotografico, che si è stratificato nel corso di più di venti anni sulle pagine di Juggling Magazine, possa essere scoperto e apprezzato da un pubblico ancora più ampio. Nel ringraziare ancora tutte le realtà che si rendono disponibili per ospitare un corner di Juggling Magazine, rinnoviamo a tutti l’invito a supportare questo programma attraverso le iniziative, ricche di ricompense, che lanceremo in autunno sui nostri canali web/social. li Ca

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Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 lastronauta.com

Lazio Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it Bigup via del Fosso di Papa Leone 24 – 2, 00148 Roma Daniele Pinzi 351 9366333 bigupcirco.it Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E Scuola Circo Circoraggio Circo Svago via delle Mole 32, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 circosvago.it Circus Bosch c/o Villaggio Globale Largo Dino Frisullo, 00153 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 circusboschtuttoilcirco.com Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo LaboratorioNomade Circobotero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org

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REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO CIRCOSFERA.IT

Il circo educativo nell’ambito del lavoro Piemonte Academy Chapitombolo con i giovani sta crescendo in tutta EuropaVia Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Milo Scotton 331 7992651 chapitombolo.it Arcobaleno via delle e in passato i paesi membri confluitiFontane in 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it EYCO hanno fatto molto per professionaFuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com lizzare il settore, creando Jaqulè il viaCircus Lazio 2, Adult 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Training (CATE) e invitando formatori e perMacramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 scuoledicircomacrame.blogspot.it sonale amministrativo a masterclass nel Asti c.so Alfieri 381, 14100 Asti Carla Acquarone 337 266505 microcirco.it Microcirco c/o Chapitombolo processo di professionalizzazione Sportica Gym via(PEYC). Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it Teatrazione 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com Questo partenariato molto fortevia haArtom inoltre UPun Str.progetto Salimau 1/Ediint. 1 12060 Pocapaglia (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 .upscuoladicirco.com avviato nel luglio 2018 formazione per assistant trainer (ASK). Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Durante tutte questi Circotondo progetti èc.so diventato XXII Marzo 63, 20129 Milano Valentina Sordo 339 8072575 valentinasordo.it chiaro che affrontiamo gliviastessi obiettivi. Hops Lanzi 51, 20872 Cornate (MB) Sara Papadato 348 0069417 scuola-circo-hops.it Uno dei più importanti,Kabum che accomuna gli 114, 11 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it via Guicciardini paesi coinvolti nei progetti è migliorare il si-10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 quattrox4.com Quattrox4 Via Andolfato Scuola di arti circensi e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 milanoclownfestival.it stema di formazione dei formatori, miglioraSpazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it re l’educazione pedagogica dei formatori. Trillino Selvaggio Tolstoj 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 trillinoselvaggio.it Con LCL, realizzato con il supporto delviaproUlulì EU via Candiani 20158 Milano Paolo Dei Giudici 347 9199465 terzotempoululi.com gramma Erasmus+ della (project71,code 2018-2-DE04-KA205-016780), Trentino Alto Adige Animativa via vogliamo Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org scoprire come l’apprendimento dovrebbe Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 E Arteviva Cooperativa essere organizzato nel modo migliore Bolla di sapone via S.nel Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento.it circo educativo come parte dell’educazione Friuliformale. VeneziaI Giulia all’inCirca via Cividina non metodiCirco di insegnamento LCL 17, 33100 Molin Nuovo (UD) Irene Giacomello 340 6052371 circoallincirca.it spostano il focus dell’istruzione dall’istrutVeneto Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 dottorclownitalia.org tore all’allievo. MoltiBarbamoccolo insegnanti via di Maestri circo del Lavoro 36, 30037 Scorzè (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo ineValigia viaèFalgare usano già questo approccio questo uno 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Circo Volante Via Scortegara 116, 30035 Mirano (VE) Laura Ugolini 340 8598292 circovolante.it dei motivi per cui il circo educativo in Europa LudicaCon Circo Loc. Corbellar conquista tanto successo. questo pro- 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 ludicacirco.com getto vogliamo sviluppare e condividere Liguria Circo Galleggiante Corso Cavour 433, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 circogalleggiante.it strategie e idee su come i metodi Circoutilizzare Mirtilla Str. Ronchi Brighei 1/c, 18100 Imperia Arianna Pastorelli 329 2950023 2clown.com LCL nel lavoro quotidiano di insegnamento. Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 facciamocirco.it Con le metodologie LCLSiRCUS gli insegnanti circo 16123 Genova Giorgio Vecchio 339 5472285 sarabanda-associazione.it Vico dellediCarbaghe, sYnergiKa Palermo avranno una comprensione piùpiazza chiara dei 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 synergikaasd.com loro metodi di insegnamento e saranno più Emilia Romagna ArtinCirco Via Tolara di Sopra 90, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Ferdinando D’Andria 329 2347981 artincirco.it consapevoli del loro approccio educativo nei Circolarmente via Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 347 3131604 circolarmente.it confronti dello studente. Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com Il progetto avrà termine a dicembre 2020 TaDaM Circo via Allevi 13, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com e vedrà coinvolti i rappresentanti delle 11 Toscana Antitesi22 via Guidiccioni 6b, 56017 S. Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesiteatrocirco.it organizzazioni partner, formatori Badabam strada della Tressa 4, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 badabam.it esperti, un team internazionale di coordiCirco Libera TuttidaviaforMarconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it namento dei contenuti composto Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 circolibre.it matori, esperti e una rappresentanza Circo Tascabile p.zza Mosca, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com dell’EYCO Youth Forum. 4 project meeting En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it e 2 training - 13/17 settembre in Gschwend K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza (Germania) e 9/13 marzo 2020 in Tolouse Mantica via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 compagniamantica.it (Francia) - e 3 eventiPasse-Passe moltiplicatori costi-50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 passepasse.it via Sorripa Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 56121 Pisa Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it tuiscono il calendarioSaltimbanco di lavoro. c/o I risultati Sottosopra via Pievan attesi del progetto saranno raccolti in Landi un 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 E SottoSopraasd manuale online su “LCL nel circo”, un sito Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60121 Ancona Caterina del Giudice 388 7533247 ariadicirco.com web dedicato, una serie di video, raccoCircoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it mandazioni per i curricula nazionali. Visionaria via Maestri del Lavoro 3, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


MEETING CIRCOSFERA LA RIPARTENZA foto di Caterina Fattori

12/13 SETTEMBRE 2020, EDIZIONE ONLINE circosfera.it

guida su performance aeree ed effetti volo”. Un ringraziamento a tutto il team Circosfera e ai relatori per il tanto lavoro profuso nella progettazione, promozione e conduzione di questo Meeting e agli operatori che hanno riempito questa due giorni con l’entusiamo, i dubbi, il desiderio di ripartire.

Questo numero va in stampa con l’intero comparto “scolastico” in fase di riapertura. Tutte le scuole di ordine e grado, sia nel pubblico sia nel privato, comprese quelle di circo, saranno impegnate quest’autunno in una delicata stagione di ripartenza, i cui primi risultati ed effetti analizzeremo nel dettaglio nel prossimo numero di dicembre. Per questa ragione un confronto intenso sui dettagli e le difficoltà della ripartenza delle scuole di circo si è tenuto all’interno della programmazione del Meeting CircoSfera, quest’anno organizzato in versione short e virtuale, che ha visto la partecipazione di oltre 50 tra scuole ed operatori di circo. Un “presidio”, quello del Meeting, cui non volevamo rinunciare, nonostante le difficoltà e le incognite di doverlo concepire e condurre online. Un caro, puntuale appuntamento che abbiamo deciso di aprire liberamente a tutti gli operatori e le scuole di circo, semplificando al massimo le modalità di accesso e partecipazione, senza alcun filtro di registrazione/iscrizione. Una due giorni progettata per essere intensa, con un programma calibrato per offrire momenti di aggiornamento professionale, alternandoli a momenti di incontro/confronto dove la partecipazione e il contributo dei partecipanti diventava protagonista, come nella migliore tradizione dei Meeting CircoSfera. Anche lo Youth Forum CircoSfera ha colto l’occasione del Meeting per ritrovarsi e riprogrammare le attività per il prossimo futuro. Il panel dei relatori ha visto in prima battuta Federico Moro tenere un esaustivo intervento sul tema caldo “Prevenzione del contagio e riapertura in sicurezza”. La psicomotricista Stella Brambilla ha invece presentato "Lo sguardo che sostiene", dedicato al lavoro con l'infanzia (3-6 anni); Davide Magistroni, con "La dimensione spazio tempo all'interno della relazione educativa" affrontava la ripresa con le fasce adolescenziali; chiudeva il panel Carlo Porrone, che ha presentato il suo progetto “Normativa e linee

39JUGGLINGMAGAZIN3

JUGGLINGMAGAZINENUMERO86MARZO2020

NUM3RO88S3TT3MBR320 20

“Al termine di questo Meeting, restano emozioni e gratitudine. Per voi e a voi che avete partecipato, sfidando il desiderio probabile di godere diversamente di un fine settimana di assolato settembre; che avete aderito con fiducia e interesse, accogliendo con noi questa sfida del tenere alta la passione per la condivisione e l'incontro. Non avevamo mai pensato prima a una versione del nostro appuntamento annuale diversa dall'incontro dei corpi. Non avevamo ancora mai immaginato un "noi" lontano da una palestra, un tendone, uno spazio circense, vivo, sudato! Come ci insegna il mo(n)do circense, l'imprevisto è un'occasione, i limiti nuove possibilità. Quindi vogliamo dire, è stato bello anche questo Meeting! L'inimmaginato è diventato reale e la passione ha oltrepassato gli schermi: abbiamo sentito relazione, partecipazione, coraggio. Per ringraziare chi ha scelto di stare con noi anche quest'anno, anche così; per dedicare un pensiero a chi non abbiamo visto, lanciamo auguri sinceri. Che lo spazio e il tempo del circo tornino a essere attivi, vissuti, sonori; rinnovati ma ritrovati; sanificati e sicuri ma vibranti di "contaminazioni". Ci auguriamo di tornare cambiati, ma di continuare a restare una certezza: un cerchio rotante e acrobatico, ma stabile, punto fermo, "casa". Con gioia vi diamo appuntamento ai prossimi incontri virtuali o reali! Non mancate, noi ci saremo!” (Elena Giussani, referente per le attività di networking nazionale del progetto CircoSfera)


REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064Pinerolo (TO) Paola Martina 012 1795590 sportica.it Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 spaziobizzarro.com Spazio Circo Bergamo corso Roma 84 A, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Damiano Petitti Roreto 3494568018 spaziokabum.it

Veneto Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) dottorclownitalia.org Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 ludicacirco.com Barbamoccolo via Maestri del Lavoro 36, 30037 Scorzè (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) Alessandro Papa 340 6052371 circoallincirca.it Trentino-Alto Adige Animativa via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Emilia Romagna Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDam Circo via XXIV Maggio 51 (PI) Dario Cadei 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it

ALTROCIRCO.IT

Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 giocolarte.wordpress.com

Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M.Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

Lazio Bigup Circo via del Fosso di Papa Leone 24-2, 00148 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 bigupcirco.it Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 circosvago.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

RUGGIERIPOGGI.IT

JUGGLINGMAGAZINE.IT

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PROGETTOQUINTAPARETE.IT




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