4 minute read

FESTIVAL INTERNATIONAL DU CIRQUE DE MONTE-CARLO

Next Article
CIRCOSFERA.IT

CIRCOSFERA.IT

montecarlofestival.mc

di Raffaele De Ritis

Advertisement

La folla di 4000 persone punta gli occhi in alto. Sabrina sta in piedi accanto a una delle scale. Il tendone accoglie seduti, per una volta nel ruolo di spettatori anonimi, clown in vacanza, acrobati in pensione, produttori, scrittori, fabbricanti di tende, stampatori di manifesti. Alcuni di loro hanno fatto il viaggio da Cile, Ghana, Australia. E si conoscono tutti. Sabrina ha le lacrime agli occhi. Ha visto suo figlio, Maicol, mancare il quadruplo salto mortale.

Nel 2013 a Massafra, un antico borgo in cima a una collina, Maicol Martini all'età di 13 anni è stato il più giovane trapezista al mondo a realizzare un «quad», il sacro Graal della storia del circo, entrando nel Guinness dei primati. Ma la serata di oggi per lui conta più del Guinness. Spera di vincere un Clown d'Or : il premio riconosciuto da 45 anni come l'Oscar del circo. Ci prova una seconda volta; le mani sfiorano il polso del porteur, ma solo per scivolare di nuovo e cadere in rete. Maicol sotto le luci sa nascondere la dispe-

di Centre de Presse

razione, ma non Sabrina, ancora in piedi tra il pubblico. Il direttore di pista muove il cappello a cilindro verso la giuria; indica poi l'orchestra per un rullo di tamburi: re bianca. È fatta. Mentre la folla esulta assordante, spinta in piedi da un'unica forza, Michael vola indietro, e in una piroetta a mezz'aria raggiunge trionfalmente la piattaforma. la liturgia annuncia un terzo tentativo. Sabrina dell'Acqua proviene da una dinastia circense, come suo marito Darix Martini; da cinque generazioni sono devoti alla pista di segatura e lustrini, e affrontano ora il sogno impossibile. Il silenzio è rotto solo dallo scricchiolio dei trapezi, dal discreto rullo di tamburi e dai forti «hop!» del porteur. L'oscillazione preparatoria di Maicol stavolta è più ampia nello spazio; la rotazione del suo corpo va più in alto. Le mani si saldano: si vede da un minuscolo sbuffo di polve-

Nel pubblico un gruppetto salta, abbracciandosi: sono i più grandi trapezisti del mondo, alcuni in pensione, convogliati dal Messico, dagli USA o dall'Inghilterra per ammirare Maicol. Alcuni di loro hanno raggiunto il quad in passato, altri lo hanno perseguito per tutta la vita invano; ma ora sono ben lungi dall'essere gelosi. Sulle scale, le lacrime di Sabrina si trasformano in una frazione di secondo dal dolore alla gioia. È per questo che Monte-Carlo resta da decenni il più grande spettacolo circense al mondo.

I Flying Martinis sono stati premiati con un Clown d'Argento. Credenza comune (le speculazioni sui premi sono un hobby dei circensi) era che la giuria non li considerasse per un “oro” a causa dei troppi tentativi di Maicol per il quadruplo. Ma l'errore è valutato come un'imperfezione definitiva, o il fattore emotivo può mitigare un giudizio? Questi compromessi sono standard felicemente accettati dalla comunità circense per quasi mezzo secolo. E Monte-Carlo è stata la culla del concetto stesso di competizione circense moderna.

Il Principe Ranieri III di Monaco, incoronato nel 1949, adorava il circo. Ne cercava uno in qualunque Paese del mondo stesse visitando, e ne conosceva ogni artista. A metà degli anni '60, l'economia del turismo e del gioco d'azzardo del suo regno (grande quanto un francobollo) era in declino. Gli arciduchi russi erano un ricordo del passato. Fu il milionario Aristotele Onassis a in- vestire nello sviluppo di Monaco, stimolando il turismo americano: la visione fu coronata dal matrimonio di Ranieri con la star di hollywood Grace Kelly. Monte-Carlo stava diventando una sorta di «Vegas-sur-mer», capitale mondiale del jet-set. Ma Ranieri vo- leva attrarre i giocatori d'azzardo e balneatori dagli USA con l'opposto di una «città del vizio»: sviluppando stagioni di opera e balletto, musei, cultura. E la sua passione, il circo, all'epoca era a malapena considerata cultura. All'inizio degli anni '70, prese seriamente in considerazione l'idea di diventare il primo capo di stato del mondo occidentale a nobilitare l'arte circense. Coinvolge dunque Alain Frére, il guru degli appassionati di circo, per sviluppare un progetto senza precedenti: invitare artisti internazionali a competere. Il circo Bouglione dalla Francia accettò di dare il suo tendone; l'Ente Circhi dall'Italia contribuiva per fornire artisti. Venne formata una giuria con illustri scrittori, attori, personalità della cultura. Un premio, il Clown d'Oro, fu creato come trofeo alla carriera, e un Argento assegnato ai numeri in competizione. Il 26 dicembre 1974, stelle del cinema, teste coronate tra cui l'Aga Khan dalla Persia, sedevano sotto il tendone. È su questa scia che pochi anni dopo il governo francese riconobbe il circo nel Ministero della Cultura. Ranieri aveva realizzato per il circo quello che i principi rinascimentali avevano auspicato per le belle arti.

La strategia turistico-economica di americanizzazione di Monaco degli anni '70 ha influenzato la crescita del festival. Un doppio accordo con CBS-TV e Ringling Bros. (il maggior circo al mondo), assicurava act spettacolari; la trasmissione tv (con presentatori come Telly Savalas “Kojak” e Linda Carter “Wonder Woman”), porta il festival nell'immaginario collettivo globale. Per anni, le giurie sono state composte dall'agenda sociale della coppia reale: Cary Grant, Sean Connery, Giulietta Masina, Alberto Sordi...

L'Unione Sovietica, notando il prestigio del festival, iniziò a rilasciare i propri artisti per competere (oltre a ottenere propri membri di giuria). In una variante a lustrini della «guerra fredda», l'appuntamento celebrati- vo divenne l'olimpiade del circo. Se nel 1976 l'iconica stella del circo statunitense, il temerario Elvin Bale, trionfava sugli acrobati russi, due anni dopo fu inevitabile l'ex-aequo URSS-USA (la leggenda del trapezio Tito Gaona e la troupe Shemshur, combinazione sovietica di acrobati e orsi). Le giurie sono ormai composte da direttori di circo e nel 2002 il Bronzo si è unito a Ori e Argenti. L'affetto del pubblico, sia live che televisivo, ha contribuito a trasformare il Festival in un business redditizio, con repliche supplementari e decine di migliaia di biglietti venduti. Nel 1989, una costruzione permanente del tendone ha sostituito le strutture pionieristiche della famiglia Togni. Il Principe non ha mai smesso di supervisionare i dettagli del cast e dell'organizzazione, fino alla sua scomparsa nel 2005. Oggi, la figlia Stephanie presiede il Festival, con la direzione artistica di Urs Pilz, con il Dr.Alain Frére ancora in qualità di consigliere.

Nei decenni, le grandi troupe dell'Est hanno dominato il Festival: Cina Russia, Ucraina, Nord-Corea, Mongolia. Eccellenze stilistiche che hanno dovuto dividere il podio con “scuole” ancora solidissime: la tradizione equestre europea; i domatori e i clown italiani; i trapezisti sudamericani. E il festival non è rimasto estraneo alle innovazioni: tra i primi a diffondere gli artisti del Cirque du Soleil, così come la ricerca coreografica post-sovietica e ucraina. Ma forse il più grande pregio della manifestazione è la forza di coesione della comunità circense mondiale. Poche settimane dopo l'ultimo festival, Maicol, Sabrina e Darix Martini hanno invitato nel loro circo, in Sicilia, i premiati del festival per una grande festa. Dopo 45 anni, per qualunque artista un premio a Monte-Carlo significa non solo la porta verso una carriera brillante, ma il passaporto verso la Storia.

This article is from: