Juggling Magazine #68 - september 2015

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CIRCO DI CREAZIONE

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JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI

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Progetto di sviluppo del pubblico sostenuto dal

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XIV, n. 68, settembre 2015 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Flyeralarm Stampato il 20 settembre 2015 In copertina Or Cirque della compagnia franco canadese Circus Foetus Mirabilia festival 2015 (Fossano, CN) Foto di Andrea Macchia

La copertina di questo numero, prendendo spunto dall’emblematico spettacolo Or Cirque della compagnia franco canadese Circus Foetus, evidenzia il divenire, le contraddizioni e la ricchezza delle “arti circensi contemporanee”, sempre strette tra il desiderio di riflettere su sè stesse e la ricerca di un pieno riconoscimento e nuovi pubblici. Con la nuova normativa in materia di contributi ministeriali per il settore Circhi e Spettacoli Viaggianti si apre in Italia un nuovo corso per lo sviluppo e il riconoscimento delle arti circensi contemporanee, per la prima volta entrate a pieno titolo tra i “generi” supportati dal MIBACT. Un grande passo in avanti, e in parte riduce il gap che le nostre istituzioni avevano accumulato negli ultimi 20/30 anni rispetto ad altre nazioni europee che oggi trainano il settore. Va delineandosi un nuovo assetto, con nuovi soggetti che vedono riconosciute e supportate le proprie attività. Non tutti sono stati pronti o capaci di cogliere questa opportunità, e sicuramente le assegnazioni per il successivo triennio 2018/2020 vedranno altri soggetti entrare “in pista”. Un processo che richiederà alcuni anni e i cui pieni risultati si manifesteranno nel tempo. Rimangono alcuni importanti nodi che questa normativa non ha saputo/potuto ancora sciogliere del tutto, e ci auguriamo che nel “movimento”, per ora senza una specifica rappresentanza sindacale, nasca un dialogo interno costruttivo e una dialettica con le istituzioni che permetta di fare altri passi in avanti. Giocolieri e Dintorni si candida in questo nuovo scenario, con la costanza e l’entusiasmo di sempre, ad allargare ulteriormente il suo raggio di azione e sviluppare, insieme ai tre progetti già in corso (Juggling Magazine, CircoSfera e AltroCirco) un quarto asse di sviluppo, denominato Quinta Parete. Un progetto di “sviluppo del pubblico”, nuovo orizzonte delle politiche culturali comunitarie, supportato dal MIBACT, che ci vedrà battere nuove piste, in campo nazionale e internazionale, chiedendo ancora più incisivamente ad ognuno di voi di partecipare, condividere, collaborare, suggerire, supportarci per crescere insieme. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


XXVIII EUROPEAN JUGGLING CONVENTION 1/9 agosto, Brunico (BZ), Italy www.ejc2015.org

foto di Luke Burrage www.lukeburrage.com/blog

intervista ad Andreas Anders-Wilkens membro del core team EJC2015 La EJC2015 è stata un’edizione che in quanto a team organizzativo e rapporti con il territorio ha dovuto superare molti ostacoli e sperimentare nuove soluzioni. L’idea iniziale era di ospitarla in Germania, a Berlino, poi a Karlsruhe, ma queste opzioni sono ad inizio 2014 tutte saltate per ragioni esterne e, ad un anno dalla EJC2015, ci siano ritrovati tutti all’improvviso senza alternative! Provvidenzialmente alla EJC2014 di Millstreet David Weichenberger, che aveva precedentemente organizzato UNICON 2012 a Bressanone, nel sud Tirolo (Italia), si presentò con una candidatura da parte della città di Brunico, a pochi km da Bressanone. La proposta venne accettata dai giocolieri, che hanno sempre l’ultima parola nello scegliere la location dove ritro-

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varsi per le EJC. Ma nel team originario che doveva coordinare la EJC2015 ci furono alcune defezioni, fino a lasciare David da solo. Costituimmo allora un nuovo team allargato che affiancava a David giocolieri di Munich e di Berlino. Un lavoro in cui mi sono personalmente impegnato avendo molta esperienza in team building. Un gruppo di persone che si conosceva abbastanza bene, e questo era importante per far girare la macchina, composto da Alfred Unterkircher, Lisa Kollmer, Evl Anders, Stoffi Loibl, oltre a David Weichenberger e me. Un organigramma inedito per un core team delle EJC, solitamente composto da un gruppo di giocolieri attivi nella città che ospita la EJC, che ha dimostrato però di poter funzionare, anche perché nessuno di noi voleva che la EJC, dopo 37 anni, saltas-

se un’edizione, ed eravamo tutti disposti ad impegnarci duramente!! Il secondo grande ostacolo era la mancanza a Brunico di una comunità di giocolieri. David, che vive a Innsbruck ad un’ora di auto da qui, ed io che vivo a Munich, a due ore e mezzo di auto, ci siamo quindi resi disponibili per essere qui alle riunioni quando c’erano difficoltà da superare e decisioni importanti da prendere. Ma era evidente che molto del lavoro organizzativo di preparazione che avviene in loco e prima dell’apertura della EJC, non avremmo potuto seguirlo da altre città lontane. Per questo abbiamo cercato il coinvolgimento diretto di una realtà locale a Brunico, legata ad eventi culturali, che è stato poi l’Ufficio Turistico, spiegandogli che senza un loro importante coinvolgimento non avremmo potuto realizzare la EJC a Brunico. Chiaramente è stato molto difficile far capire ad un’organizzazione estranea al mondo della giocoleria e delle convention il carico di lavoro e le dinamiche relative all’organizzazione e alla gestione economica/finanziaria di una EJC!!


A febbraio di quest’anno abbiamo infine superato un ultimo grande scoglio, quello economico; l’Ufficio Turistico si è infatti a quel punto fatto carico di gestire tutta la parte economica/finanziaria della EJC, compreso le sue eventuali perdite o guadagni. Una soluzione inedita per le EJC, dove invece a rischiare sono le organizzazioni locali dei giocolieri e l’EJA (European Juggling Association). L’accordo finale prevedeva dunque che, nel caso ci fosse stata una perdita l’Ufficio del Turismo se ne sarebbe fatta carico in toto. Nel caso invece di un surplus, il 15% del surplus generale, oltre a quello derivante dalle vendite al bar, sarebbe andato alla EJA. Il resto sarebbe rimasto nelle casse dell’Ufficio del Turismo, con l’impegno morale di investirli sul territorio in eventi legati alla giocoleria. Per assicurare la sostenibilità economica della EJC l’Ufficio del Turismo aveva reso ben chiaro che senza un numero sufficiente di pre-iscrizioni l’evento non avrebbe avuto luogo. Abbiamo quindi forzato molto la mano sulla pre-iscrizione, creando un grosso gap tra la quota di pre-iscrizione e quella alla porta. Una scelta che ci ha permesso di raccogliere in preiscrizione circa 2700 giocolieri (un vero record!). Ovviamente abbiamo ricevuto

molte proteste per questo; è stata una scelta quasi forzata, che non raccomanderei di ripetere in future EJC!! A pochi mesi dall’inizio della EJC avevamo finalmente davanti a noi una strada in discesa e potevamo lavorare speditamente, con maggiore serenità ed efficienza, all’organizzazione della EJC. C’è stato un grande lavoro di delega in questa EJC. Tanto lavoro è stato fatto anche da persone che non sono nel core team ma che hanno preso in carico parti di attività importanti, un elenco molto lungo di persone che vorremmo ringraziare. Il concept per la direzione artistica, per esempio, era di affidare ad un team giovane e forte la direzione artistica in piena autonomia, e il successo del Gran Galà testimonia che hanno svolto un ottimo lavoro. Stessa cosa si può dire di tutti gli altri giocolieri che

hanno curato l’Opening Show, gli Open Stage, la Parata, le Olimpiadi dei Giocolieri, lo spazio Volontari, la Fight Night, i Renegade, il Volley Club tournament e le tante altre attività che una EJC sempre offre nel suo variegato programma. Ancora una volta i volontari hanno dimostrato che sono un motore essenziale delle EJC. Abbiamo avuto un grosso impatto sulla città che è di piccole dimensioni e sono sicuro che ci sarà un seguito in città in termini di giocoleria. Il nostro obiettivo era garantire le strutture e una programmazione di base della EJC. La location si è rivelata formidabile, qui tutto è molto vicino e camminando nel perimetro della EJC incontravi tutti facilmente. Bagni e docce abbondavano ed erano sempre puliti, inoltre la mensa offriva un servizio perfetto per il team, gli artisti e gli stessi giocolieri. Abbiamo avuto dei feed back molto positivi da molti dei circa 4000 giocolieri arrivati alla EJC2015, e anche per noi di Monaco era importante, dopo avere organizzato una EJC a Monaco che ha avuto tanti problemi, poter tornare in campo e fare qualcosa di veramente apprezzabile per la comunità dei giocolieri.

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ITALIANI ALLA EJC foto di Luke Burrage www.lukeburrage.com/blog Una EJC in territorio italiano (l’ultima era approdata nel 1997!!) seppure diretta da un core team internazionale, non poteva non attrarre molti giocolieri italiani (circa 500), e alcuni di questi desiderosi di condurre/organizzare attività, entusiasti di contribuire all’evento con un estro tutto latino. Ad aprire la serie comincia il Galà italiano, tutto firmato da giocolieri nostrani, con una scaletta orchestrata dal duo Davide Cattaneo “Play” e Lorenzo Crivellari “Sid”, già impegnati nelle direzioni artistiche delle due maggiori convention italiane, la brianzola e la romana. Ad alternarsi sul palco, presentati dall’ormai simpaticamente “italianizzato” Mike Rollins, una girandola di artisti: Paola Breton (hula hoop luminosi), Lorenzo Crivellari (clave), Ghost (devil stick), Chiara Lucisano (acrobatica), Eddy Mirabella (clownerie “equilibrista”), Lorenzo Mastropietro (cappelli), Pietro Selva Bonino e Andrea Sperotto (acrobatica e clave), La Sbrindola (musica e giocoleria), Antonio Colucci e Andrea Farnetani (giocoleria eccentrica), SashaMan (entrate comiche). Lo spettacolo è risultato gradevolissimo, con un riuscito mix di ottima tecnica, innovazione tecnologica, ricerca coreografica, recitazione, esilarante comici-

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tà e brio “circense” che solo un’anima latina sa condensare. Il pubblico di giocolieri non ha esitato a farsi trascinare con buon ritmo in un’atmosfera di euforia che li ha accompagnati anche al termine del gala e per tutto il resto della serata. Altro contributo importante è arrivato da Rocco Toscano e Gaia Emma Vecchi, che si sono offerti per organizzare il fire space, uno spazio sempre molto particolare, e ormai d’obbligo, alle convention. Uno spazio che si nutre del buio, della musica, del fascino della notte, della suggestione del fuoco, della creatività degli appassionati di questo ancestrale e ammaliante elemento. Estensione ad alto tasso spettacolare del fire space è stato un Fire Gala, tenutosi in pieno centro a Brunico, a cui hanno assistito migliaia di giocolieri, turisti e residenti, raccolti in un enorme cerchio che copriva tutta la piazza.

Novità di quest’anno alla EJC lo Youth Circus Space, un tendone interamente dedicato ai laboratori di circo educativo per quella fascia di bambini e ragazzi (ma anche genitori!) che arrivano alla EJC ancora troppo piccoli, o poco esperti, per partecipare ai tanti workshop in programma. Lo spazio è stato coordinato dall’Ass. Giocolieri e Dintorni, in collaborazione con la scuola Il Circo in Valigia di Vicenza (Valentina Marchioro e Nicolettta Cegalin), e con il contributo volontario di tanti operatori di circo italiani e stranieri presenti alla EJC. Uno spazio che aveva l’obiettivo di introdurre alle EJC, in maniera più strutturata, un luogo che offrisse workshop per principianti in tutte le arti circensi, e che al tempo stesso diventasse occasione di incontro e scambio degli operatori di circo che partecipano alle EJC. Una nuova “cellula” che, insieme alle discipline aeree, l’acrobatica, il monociclo, l’equilibrismo e altre attività pur non propriamente “giocolerie”, hanno trovato negli anni grande accoglienza, interesse e partecipazione all’interno delle EJC. A testimonianza di un evento e di una comunità sempre capace di abbracciare più mondi.


Una menzione speciale va agli abitanti di Brunico e all’amministrazione della città, che hanno reso possibile anche quest’anno un’edizione della EJC, offrendo una location di rara bellezza e funzionalità, buon cibo, grande assitenza e una folta partecipazione agli spettacoli e laboratori che le EJC tradizionalmente regalano alla città ospitante. Molto attive anche le due storiche scuole di circo educativo presenti sul territorio, Animativa (Bolzano) e Circomix (Vandoies, a pochi chilometri da Brunico!), attivamente coinvolte nei laboratori di circo per bambini all’interno della EJC e in città. La EJC, per sua natura evento itinerante, lascia così l’Italia per altri lidi (Almere, Olanda 2016, Lublin, Polonia 2017, Isole Azzorre, Portogallo 2018, nel pieno dell’Oceano Atlantico!!) e sul tavolo la riflessione aperta su quando i giocolieri italiani, sempre più presenti sui palchi e nelle convention di tutta Europa, troveranno la forza, la capacità e l’entusiasmo per far ritornare la EJC nel Bel Paese. Delle tre EJC che si sono svolte in Italia (Verona 1991, Torino 1997, Brunico 2015) una sola, quella a Torino, è stata organizzata da un team italiano; speriamo che presto nasca un bel team capace di accettare nuovamente questa sfida…

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26 giugno / 5 luglio Fossano - Savigliano - Racconigi - Saluzzo (CN) www.festivalmirabilia.it intervista a Fabrizio Gavosto direttore artistico Quest’anno sono state tante le novità a Mirabilia, tanto da indurci a considerarla una sorta di anno zero di un nuovo corso. Innanzitutto siamo passati da un festival in contemporanea su due città a un festival sequenziale su 4 città, con una partnership tra Mirabilia festival, Fondazione Fitzacarldo, Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano. Non è più la sola Ass. Agorà a gestire completamente l’evento e questo partenariato permette una interazione più forte, offrendo a tanti turisti un intero territorio da conoscere e visitare. Mirabilia ha aperto le danze a Racconigi con 3 spettacoli, of-

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foto di Simone Mondino e Andrea Macchia frendo nuove perlustrazioni ad una città frequentata prevalentemente per visite alla residenza sabauda; da lì ci siamo spostati a Savigliano, già coinvolto in passato dal festival. con una programmazione diffusa su tutta la città e prevalentemente di strada, con compagnie come Tony Clifton che non sono notoriamente “facili” oppure creazioni in situ, con grande successo di pubblico, malgrado il caldo equatoriale che ha caratterizzato quelle settimane. Infine Saluzzo, piacevole sorpresa di quest’anno. Da lì il festival si è spostato a Fossano, passando da un festival per un pubblico

popolare ad un festival vetrina per programmatori, con una dimensione chiaramente diversa, che prende dei rischi maggiori rispetto alle programmazioni nelle altre città. Questo ha permesso a chi ha seguito il festival negli spettacoli di strada di appassionarsi all’evento e di seguirci a Fossano, pagando ingressi per spettacoli al chiuso che altrimenti non avrebbe forse seguito. Il risultato di tutti questi fattori è stata la vendita di quasi il doppio dei biglietti rispetto alla scorsa edizione, con più aree “protette” a sbigliettamento e una programmazione di spettacoli che prima difficilmente potevamo accogliere. Sta cambiando l’integrazione sul territorio e, in un festival che si sta orientando ad un linguaggio per adulti, cominciamo anche ad avere volontari della zona, a collaborare coi Salesiani e altre realtà che si occupano di giovani, ricevere supporto tecnico da aziende del territorio, offrire spazi di attività e spettacolo a famiglie e bambini, come per Kaleidos, il bellissimo incontro delle scuole di circo. Ma le novità sono state anche altre quest’anno, per esempio l’apertura di un campeggio che

potesse facilitare il pubblico più giovane che arriva da fuori, oppure la creazione di Circus DOC film festival, primo festival dedicato ai lungometraggi sul circo, oppure ancora la collaborazione e apertura alle ciclofficine torinesi. Una riflessione importante meritano i momenti di approfondimento aperti al pubblico e agli operatori, come la interessante Circonferenza di Jean Michel Guy e la inedita conferenza / incontro con i direttori dei settori circo del Ministero della Cultura Francese e Ministero dei Beni e Attività Culturali italiano, insie-


me ad un tavolo pubblico per conferire sulle politiche di supporto al settore, alla luce dei recenti cambiamenti alle normative vigenti. Questa edizione di Mirabilia era la prima all’interno del nuovo bando multidisciplinare e delle politiche sul circo del Ministero. Gli effetti di questa nuova normativa devono ancora manifestare tutto il loro impatto, ma di sicuro il circo contemporaneo comincia finalmente a ricevere un riconoscimento anche in Italia, rivendicando la dignità, al pari delle altre arti, di essere studiato, seguito e supportato dalla critica e

dalle istituzioni. Nonostante questi considerevoli passi in avanti rimangono ancora alcuni nodi cruciali da sciogliere. La normativa ministeriale chiede giustamente sostenibilità ai festival, ma lo fa marcatamente attraverso lo strumento dello sbigliettamento, un retaggio del circo di tradizione, che non contempla le forme urbane di circo, assolutamente da non confondere con il teatro di strada e più vicine alla danza urbana. Supportare gli eventi basandosi molto sul volume degli sbigliettamenti è secondo noi un problema, perché così si tende ad escludere il settore di circo che si occupa di ricerca, e anche quei deliziosi spettacoli in piccolissimi tendoni, a volte solo per 20-30 persone. Relega inoltre a teatro di strada tutto il circo che non avviene in spazi chiusi, proprio ora che il circo di strada e il circo urbano diventano forme di grande sviluppo in tutta Europa. E questo crea molta confusione, privilegiando il luogo invece che il genere. Il circo contemporaneo mette continuamente in discussione il suo valore, l’impatto che produce, e in un momento di crisi ciò

produce grandi cambiamenti, portando a una maggiore selezione e maturazione delle nuove proposte. Allo stesso tempo bisogna riflettere sul rapporto tra Italia e resto del mondo. Fino a qualche anno fa il circo contemporaneo era inteso come circo francese, mentre ora alcuni paesi stanno diversificando i linguaggi e si staccano dall’estetica francese, un processo che la programmazione di Mirabilia si è sforzata di evidenziare proponendo spettacoli non solo di stampo francofono ma anche di creazione anglofona, scandinava e latina. Per la prima volta abbiamo sa-

crificato molto quella che è la programmazione popolare, dando invece molto spazio all’ambito della ricerca, non scevro da inevitabili incidenti di percorso in un festival di creazione dove gli spettacoli arrivano debuttanti e dunque non rodati. Ci fa molto riflettere la scelta di andare verso un festival vetrina, con il rischio di diventare un festival di nicchia, poco accessibile. Ma siamo determinati a trovare un equilibrio, aprirci ad una dimensione di ricerca, e contemporaneamente portare il pubblico con noi, rinnovandolo, aprendoci a nuovi pubblici e linguaggi.

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Sono ricercatore in sociologia al Ministero Francese della Cultura e lavoro su tematiche estremamente varie, incluso il circo, che ho scoperto nel ‘91 realizzando uno studio sulla frequentazione e l’immagine del circo nella popolazione francese. Avevo fatto già molto teatro di strada quando ero giovane, quindi non sono partito proprio da zero nel circo. Ma mi sono presto innamorato di questo ambiente e ho iniziato a scrivere degli articoli, prima di stampo sociologico, poi anche di critica estetica. Sono diventato professore di analisi critica e di estetica del circo nelle scuole superiori di circo francesi (Rosny e CNAC). Proprio al CNAC ho conosciuto due studenti con un progetto di spettacolo che mi interessava molto. Li ho aiutati a formularlo ed elaborarlo, e insieme abbiamo finito per fondare una compagnia, ritrovandomi nel ruolo di autore e regista. Attualmente continuo a occuparmi di creazione, insegnamento, ricerca sociologica. E dalla necessità dell’insegnamento e di un’attenta analisi globale dell’ambiente e della politica del circo, ho sentito l’esigenza di costruire dei mezzi per il lavoro con gli studenti e per una sensibilizzazione del grande pubbl ico, come il dvd sull’estetica del circo contemporaneo. Da due anni ho infine inventato un nuovo format, che chiamo ‘Circonférences’; si tratta di conferenze-spettacolo che concepisco e metto in scena in partenariato con un artista di ogni disciplina: una ‘circonferenza’ sulla giocoleria, una sul palo cinese, una sul filo, etc. e anche questo è un mezzo per spingere l’analisi su ogni disciplina e al contempo raggiungere un grande pubblico.

CIRCONFÉRENCES

Non credo alla immediatezza dell’opera d’arte. È un ideale utopico degli artisti quello di avere degli spettatori non informati, ingenui e allo stesso tempo totalmente ricettivi. La verità è che ci troviamo in un mondo in cui la mediaziofoto di Simone Mondino e Andrea Macchia ne culturale ha un ruolo prioritario, perché uno di Jean Michel Guy spettatore non andrà a vedere un’opera d’arte senza avere fatto prima un percorso informativo in cui legge la brochure, decide se lo spettacolo è accessibile, se ci può portare i bambini, etc. La mediazione è al primo posto, e lo sguardo di uno spettatore sull’opera d’arte è già mediato ancora prima di scoprire l’opera. La mediazione è potente e inevitabile, e la responsabilità dei mediatori è enorme. Hanno il potere di indicare “questo è circo” oppure “questo non lo è”. “questa è arte”, “questa non lo è”. A volte sono fedeli alla concezione dell’arte e del circo degli artisti, altre volte vogliono più affascinare, ammaliare il pubblico. Tuttavia, anche se sono potenti, non esisterebbero se non ci fosse l’opera d’arte. Ritengo che la loro prima missione sia quella di fare capire, di tradurre il pensiero dell’artista. Gli artisti molto spesso prendono in giro il modo in cui vengono classificati, o meglio, detestano le classificazioni. Spesso dicono che non sanno se quello che fanno è circo o non è circo, perchè gli artisti non pensano in termini di categorie, ma in termini di emozioni, di effetti estetici che vogliono produrre, o del rapporto che vogliono istituire col pubblico (empatia, simpatia, forte vicinanza oppure inquietudine, estraniamento, destabilizzazione, interrogarsi). È vero comunque che hanno delle opinioni sull’arte, sul circo, su cos’è, e sanno quello ci cui parlano. Quasi tutti gli artisti di circo hanno fatto una scuola di circo, conoscono la storia e la pratica del circo, i suoi vincoli, lo stato della loro arte, e prendono posizione rispetto alla loro concezione del circo, anche quando si allontana dalla immagine consueta di esso. Il sociologo americano Howard Becker ha come concetto centrale quello del ‘mondo dell’arte’, ossia: l’arte è il risultato specifico di una negoziazione tra i rapporti di forza di tutte le persone coinvolte, e non solo gli artisti; é una negoziazione permanente. Purtroppo oggi l’artista non ha abbastanza potere, quindi la sua parola è o troppo deformata o troppo formata, ossia messa in un cliché e non in un quadro adeguato. Penso sia estremamente urgente dare molto di più la parola agli artisti nelle istituzioni, che ragionano usando ancora vecchie categorie. Se si ascoltassero di più gli artisti ci potrebbero essere nuove formule di aiuti, e anche nuove categorie. In tutte le arti c’è sempre un gap culturale tra le convinzioni del pubblico e la ricerca degli artisti, che necessariamente creano partendo da quello che già stato fatto prima

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di loro, e quindi sono sempre all’avanguardia rispetto alla loro disciplina. Il pubblico invece non é a conoscenza di tutto questo sviluppo. C’è sempre uno scarto, che può variare per le singole arti, e che in alcuni casi credo sia di almeno un secolo! Più avanzata è la ricerca in un campo artistico, più questo scarto aumenta, più la mediazione diventa importante. E l’abc della mediazione è proprio raccontare chi è l’artista. Uno che vive non oggi, ne’ domani, ma ora, che è contemporaneo allo spettatore. Il primo messaggio che deve dare la mediazione agli spettatori è questo: e voi in che tempo vivete? un secolo fa? cinquant’anni fa? gli artisti che creano, creano per voi, per voi adesso. siate contemporanei!! Il secondo messaggio è pedagogico: affinché possiate capire perché l’artista vi parla in questo modo, dovete sapere che la sua arte non parte dal nulla, si é evoluta. E poi ascoltiamo quello che l’artista deve dirci sulla sua creazione, perché in generale l’artista dice: ‘il mio linguaggio é la mia creazione e deve bastare’, ma non é vero, non basta. Deve dire qual’é la sua preoccupazione principale e perché ha deciso di dirci questo. La ragione può essere molto diversa: la relazione tra esseri umani, sulla coppia, su un piano politico o intimo. Ma c’è sempre una ragione. È importante vedere le opere, ma anche comprenderne e capirne l’origine e il contesto in cui si inseriscono. Il ruolo della critica e della ricerca è accorciare questa distanza tra pubblico e artisti, ma anche raccogliere le testimonianze, il pensiero degli artisti e trasmetterlo al pubblico, o ancora aiutare gli artisti a una riflessione sulla loro arte. Il linguaggio non è lo stesso per gli uni e per gli altri. Quello che cerco di fare con le mie Circonférences è proprio riunire le cose. Il modo di rivolgersi a un pubblico profano non è necessariamente quello usato per rivolgersi agli artisti. Non credo più nella possibilità di un unico linguaggio universale, al contrario, credo che ci debba essere una varietà di discorsi che sia coerente con la varietà del pubblico, degli spettatori, dei lettori.

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foto di Roberto Sala

13/16 luglio - Pescara www.funambolika.com intervista di A.R. a Raffaele De Ritis direttore artistico Funambolika si presentava quest’anno all’interno di Pescara International Arts Festival, con quali caratteristiche e cambiamenti? L’esigenza del territorio era creare un festival multidisciplinare con un concept nuovo in Italia: più che un classico cartellone, inserire spettacoli che contenessero forme di dialogo fra musica, circo e danza, che ritengo le tre più ancestrali forme di espressione. La sfida era conciliare, su nuove basi, tre contenuti fortemente storicizzati: Pescara Jazz (il più antico d’Italia, 43sima edizione), Funambolika (9a edizione) e il programma di danza e musica dell’anfiteatro D’Annunzio (63sima edizione). Aggiornare un patrimonio solido e delicato, riuscendo a riempire un anfiteatro monumentale di duemila posti per venti proposte, conciliando un grande impatto popolare con una visione artistica solida. Il tema é stato quello della narrazione. Si può raccontare senza il teatro narrativo, con i linguaggi di musica, circo e danza? Ad esempio abbiamo proposto l’unica data italiana di Robert Davi, noto attore di Hollywood che ha creato un recital su Sinatra, la produzione francese Piaf Show, sulla vita in musica di Edith Piaf, il racconto di una vita in musica con la prima italiana di Burt Bacharach con la sua band (forse il massimo compositore vivente). E ancora il racconto di Lucio Dalla attraverso le coreografie del Balletto di Roma, Cassandra Wilson (la più grande voce jazz del mondo) a cui era affidato il ricordo di Bille Holiday, l’”Histoire du Soldat”, teatro in musica di Giorgio Barberio Corsetti (da noi coprodotto) e un grande “cantastorie” dei nostri tempi quale Francesco De Gregori. E, naturalmente, il circo.

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foto di Silvia Mazzotta

Con quali scelte di fondo hai impostato il trittico degli spettacoli di Funambolika e le attività collaterali? Nel quadro del Pescara International Arts Festival, sia il Festival Jazz che Funambolika hanno avuto una promozione che ne garantisse l’autonomia storica agli occhi del pubblico. Quest’anno c’é stato un salto di qualità, sia nel voler proporre solo esclusive nazionali, sia per aver dato vita ad un’ambiziosa coproduzione, “The King of Swing”, voluto dal Circo El Grito in collaborazione con la band di Emanuele Urso. Pescara ha voluto sostenere questa creazione che unisce emblematicamente le due nostre anime di jazz e circo in un incontro ideale. Lo spettacolo é stato rodato prima in sale teatrali (Jesi, Roma) per poi debuttare a Pescara in un ciclo di repliche sotto tendone. Un rischio confortato dall’esperienza del 2014, in cui per la prima volta

sperimentammo lo spazio chapiteau in parallelo a quello dell’anfiteatro. Il tendone è per la gente un’attrattiva speciale, quasi atavica, dove proposte valide non hanno problemi a far crescere l’affluenza. El Grito ci ha poi proposto anche l’apprezzatissimo progetto con Wu Ming. Nell’anfiteatro abbiamo portato l’unica data italiana di “Traces”, la creazione più di successo dei canadesi Les 7 Doigts de la Main che, tolto il Cirque du Soleil (e la sua ormai costola Eloize), è insieme agli australiani Circa (da noi invitati lo scorso anno) una delle due multinazionali mondiali del circo d’arte, e siamo fieri di averlo fatto conoscere. C’é poi stato l’attesissimo Gran Gala du Cirque, in cui la cosa più bella é forse poter riportare ogni anno in patria, per una sera, qualche artista italiano diventato una vedette all’estero. Abbiamo accolto David Larible, la cui maturità artistica é ormai quasi commovente, circondandolo di grandi attrazioni del music hall e del circo classico internazionale. Tra questi Tony Frebourg, tra i maggiori interpreti mondiali del diabolo, ceduto per una sera dal Cirque du Soleil; il duo ucraino Scherback e Popov


S.M.

(forse il più grande numero di mano a mano di tutti i tempi, per la prima volta in Italia); un artista emergente italiano dell’Accademia del Circo, quest’anno l’acrobata aereo Vioris Zoppis. Devo dire che il Gala ogni anno sarebbe impensabile senza la co-direzione artistica di Alessandro Serena, che oltre a lavorare per noi duramente ha un legame profondo, soprattutto umano, con i più grandi artisti di oggi. Conferma del successo di pubblico, quali segnali ha lasciato quest’anno il pubblico di Funambolika? Il pubblico é in crescita, col tutto esaurito sempre e totalmente a pagamento. Il trittico di Funambolika é stato il record d’incassi dell’intero festival: circa 5000 presenze sulle 12000 dell’intero cartellone. Considerando che l’anfiteatro contiene 2000 posti, credo che ormai Funambolika abbia la maggior frequentazione di paganti per spettacolo in Italia per il nuovo circo. La nostra sfida é conciliare grande spettacolarità popolare con l’innovazione culturale. La soddisfazione é vendere tanti biglietti con nomi sconosciuti, stimolando la curiosità e aprendo a modelli nuovi di internazionalità. Appassionante é stata la formazione del pubblico condotta con Quinta Parete, così come il sostegno (per il secondo anno) al Circo della Luna per realizzare “Incontri Aerei”, il bellissimo ciclo di master class di aerea creato da Valentina Caiano. Il ruolo di Funambolika nello sviluppo del circo contemporaneo, alla luce della recente normativa e riconoscimento ministeriale del settore e del festival. Funambolika continua a credere nella mis-

consenso popolare e non solo nel contribusione che ne determina l’originalità: concito ministeriale, che nel nostro caso copre liare il valore del miglior circo classico con un quinto. Se l’artista unisce l’eccellenza asquella ricerca contemporanea in grado di soluta dell’exploit fisico a capacità creative, fare realmente mercato e impresa, e di proquesto avviene senza problemi: il circo reporre circo nuovo nella tradizione del gransta forte solo per questo, da secoli. de formato. Poi penso che la nostra missione sia strategica nella sua unicità per il Centro-Sud dell’Italia. Le nuove normative hanno facilitato l’ingresso di nuovi soggetti. Nel nostro cas o, abbiamo scelto di chiedere al Ministero il riconoscimento come festival multidisciplinare, e non come circo, una scelta sicuwww.7doigts.com ramente molto più impegnativa. Per tutti resta fondaTraces è stato creato nel 2006 da due artisti co-fondatori della mentale la capacità compagnia Les 7 Doigts de la Main, più 4 ragazzi che venivano di risorse esterne, dalla Scuola di circo di Montreal e un gruppo di ragazzi che veniche vanno cercate vano dallo skateboarding, dal basket, dalla musica. Un mix di negli incassi, nel energia californiana e cinese, che combinava in scena il circo ed

TRACES

elementi street. Lo show, che da allora ha girato il mondo con 1700 repliche, è imperniato su un concept che dà grande spazio alla personalità degli artisti, permettendo in questi 10 anni di farlo interpretare da diversi artisti. Il cast presente qui a Funambolika per esempio è composto da un mix di artisti provenienti da scuole di circo di tutto il mondo. Il tema è sempre lo stesso, quello di lasciare una traccia nel mondo del tuo passaggio e della tua identità. Abbiamo sempre in scena un palo cinese, una rue cyr, la bascula, e altre discipline, ma le dinamiche del gruppo cambiano di volta in volta, e ogni cast produce un nuovo Traces.

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XV TEATRO A CORTE

15 luglio / 5 agosto - Torino, Residenze Sabaude www.teatroacorte.it foto di Lorenzo Passoni

La XV edizione del festival internazionale diretto da Beppe Navello, ideato/realizzato dalla Fondazione Teatro Piemonte Europa, prosegue l’esplorazione della scena europea contemporanea attraverso la molteplicità dei suoi linguaggi, dalla danza al circo, dal teatro di figura alle video performance e aggiunge alle note dimore di Agliè, Racconigi, Rivoli e Venaria Reale, che da anni ospitano i suoi spet-

CAPILLOTRACTÉES intervista a Sanja Kosonen & Elice Abonce Muhonen Elice: Ho cominciato circo a 17 anni, intorno al 2002, frequentando una scuola di circo educativo. Fino ad allora facevo flamenco e russian gipsy dance. Sanja: Io invece praticavo ginnastica a livello agonistico, e cantavo, ma quando ho incontrato il circo a fine anni ‘90 per me è stato fantastico, Siamo entrambe finlandesi e abbiamo poi frequentato due diverse scuole di circo, in Turku e in Lathiae per poi continuare al DOC, ma è solo in Francia, al CNAC di Chalon che ci siamo incontrate. Eravamo amiche, Sanja ha terminato due anni prima di me la scuola ed è entrata nei Colporteurs, io invece ho fondato una compagnia con miei amici. Ma appena avevamo pause tra le date ci incontravamo spesso, perchè era piacevole poter stare con qualcuno del tuo paese e perchè avevamo uno stile di vita simile. Un giorno proposi a Sanja di fare uno show insieme. Eravamo d’accordo ma non sapevamo come coniugare trapezio con il filo teso, e così saltò fuori l’idea di preparare uno spettacolo che ruotasse intorno all’antica disciplina di essere appesi dai capelli. Quando ero giovane avevo visto in uno spettacolo di circo tradizionale una ragazza appesa per i capelli, e per me era rimasto qualcosa di magico, quasi impossibile e irreale. Nelle nostre trascorse performance al trapezio e a filo teso eravamo già per il pubblico la ragazza dai lunghi capelli rossi al filo e la ragazza dai lunghi capelli neri al trapezio, in qualche modo

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portavamo già in scena i nostri capelli. L’idea ci piacque, ma non si trovava un insegnante, perchè questa arte è stata tramandata di madre in figlia. Siamo così ricorsi al web e alla fine abbiamo incontrato una ragazza che lo faceva da un pò di tempo, con cui volevamo confrontarci sul tipo di nodi e acconciatura che facevamo

noi, per poi capire che ognuno usa il suo metodo. L’intero percorso ha richiesto due anni di ricerca di studio e di prove, prima di poter mettere in scena la performance, creando qualcosa di nostro e in un certo senso originale, con l ’aiuto di molti amici. Un’esperienza molto importante per noi. Chiaramente la cura dei capelli è fondamentale, per preservare la loro resistenza, e nell’approfondire le conoscenze sui capelli abbiamo scoperto molto cose interessanti. “Tirare per i capelli” è una metafora che si ritrova in tutte le lingue, e quando abbiamo cominciato a riflettere ed approfondire la conoscenza sulla figura dei capelli ne lle varie culture abbiamo scoperto un intero mondo. La bellezza dei capelli, ma anche il rovescio della medaglia. Il rapporto con i propri capelli è per tutti molto intimo, bello e difficile allo stesso tempo, e poi c’è chi li perde, chi ha problemi coi propri capelli, etc. Continuiamo parallelamente a promuovere due altri spettacoli. Per il futuro abbiamo invece altri due progetti insieme, tra i quali Mad in Finland, in cui 7 ragazze finlandesi girano sotto tendone, esperienza su cui gireremo anche un video.


tacoli, due nuove sedi, la Palazzina di Caccia di Stupinigi e la tenuta di Fontanafredda. In sintonia con Expo Teatro a Corte dedica alcune riflessioni al tema del cibo, riscoprendo la contaminazione tra il rito dello spettacolo e quello della nutrizione. Il focus nazionale è dedicato alla Germania, tra cui spicca la presenza di Gob Squad, uno dei collettivi più irriverenti della scena tedesca. Il primo week end del festival è particolarmente attento al circo contemporaneo. Ne approfittiamo per intervistare due compagnie significative della programmazione di circo: Gandini Juggling. famosa compagnia internazionale di giocolieri e Capillotractees, incredibili artiste finlandesi.

ti, ed “8 songs” è il primo spettacolo in cui firmiamo la regia ma non siamo in scena. Gandini Juggling è un progetto che negli anni si è ispirato a più stili e giocolieri, c’è sempre un prendere delle cose da tanti amici di giocoleria e danza che danno tanto ai nostri lavori. Nello specifico per la giocoleria negli ultimi due spettacoli Sakari ha ispirato molto la giocoleria che portiamo in scena. Al momento sono circa una trentina le persone che lavorano per/con noi, una decina dei quali con una grande continuità, altri con diversa frequenza, o solo per determinati spettacoli.

GANDINI JUGGLING www.gandinijuggling.com intervista a Sean Gandini In questi anni abbiamo scoperto che siamo bravi a creare nuovi spettacoli e che risultano interessanti per pubblici diversi. Quando abbiamo fatto “Smashed”, che io considero un lavoro molto teatrale, abbiamo avuto l’attenzione di tutti i critici di danza, mentre ora che mettiamo in scena “4x4”, che per me ha un focus importante sulla danza, invece sono venuti tutti i critici del teatro a parlarne, mentre “8 songs”, nato come un divertissment sul rock’n’roll, ha invece raccolto commenti, interesse e letture da persone di teatro. Il successo di “Smashed”, con le sue 500 repliche in tutto il mondo e ancora 100 date prenotate, ha fatto diventare tutto più grande. Non sappiamo quanto durerà ancora, ma siamo fortunati perché questa locomotiva ci permette anche di produrre altro, di osare nuovi spettacoli. Stiamo aprendo molte porte nuove e impiegato molte delle nostre energie sul nuovo spettacolo “4x4”. Un investimento importante, e la sensazione di tornare indietro alle nostre origini. Recentemente abbiamo abbandonato il lavoro sui siteswap, anche se è sempre latente nei nostri lavori. Ora lavoriamo più sull’estetica, sul “classicismo” della giocoleria, una riflessione che informa gran parte del lungo lavoro di creazione, oltre un anno, impiegato nella creazione di “4x4”. Il balletto ha 300 anni di storia e canonizzazione, mentre la giocoleria non ha tutto questo trascorso alle spalle, e per me era interessante mettere allo stesso

livello le due arti e vedere quanto sono simili e quanto sono diverse. Mi sono affascinato tantissimo all’evoluzione del balletto, le sue regole, e poi coreograficamente c’è una storia ricchissima che la giocoleria non ha, e che solo di recente sta approcciando. C’è una ricchezza straordinaria da scoprire nella coreografia della giocoleria e siamo solo all’inizio di questa ricerca. In ogni caso non vogliamo diventare un’etichetta, non vogliamo che la gente crei aspettative su un certo tipo di spettacolo dei “Gandini”. E a novembre porteremo inscena uno spettacolo speciale che si chiama “Meta”, dove lavoriamo di nuovo con i ballerini ma in un contesto più teatrale, dove affrontiamo di nuovo il tema del corpo del giocoliere, tornando ai temi di “Clowns & Queens”. Io e Kathy siano i direttori della compagnia. Per anni siamo stati registi e interpre-

Gandini Juggling nasce come un duo di un uomo e una donna, e abbiamo sempre puntato a includere giocoliere donne nei nostri spettacoli. La proporzione tra i generi dipende anche dai progetto; in “4x4” ci piace poter mantenere la parità tra i generi, mentre in “Smashed” una delle caratteristiche dello spettacolo è portare in scena una maggioranza di uomini, ma quando una delle donne non può esserci non abbiamo sostituzio ni e sono io a prendere il suo posto. Per “4x4” è invece difficile trovare donne capaci di farlo. Ce ne sono pochissime al mondo che possano giocolare ad un buon livello clave, palle e cerchi e al contempo ballare! Magari alle donne non interessa la giocoleria, si dibatte molto oggi per capire se questa situazione abbia una matrice culturale o genetica, forse è un misto di entrambe. E interessante ino ltre per me portare la sessualità nel mondo della giocoleria, perché di questo si parla poco nella giocoleria oggi. Nei nostri spettacoli affrontiamo spesso il tema della sessualità, senza fornire risposte, piuttosto donando delle immagini e ponendo domande.

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XIV FESTIVAL INTERNAZIONALE La XIV edizione del Festival Internazionale Sul Filo del Circo organizzata dalla Città di Grugliasco (Torino) in collaborazione con Cirko Vertigo ha proposto una cartellone molto ricco composto da 26 spettacoli, 15 titoli differenti, 2 prime europee, 9 prime nazionali raddoppiando gli appuntamenti e le location rispetto alle edizioni precedenti.

3 luglio - 1 agosto 2015 Teatro Le Serre di Grugliasco www.sulfilodelcirco.com foto di Franco Rodi, Maurizio Andruetto e Laura Gallina

“Il Festival – spiega Paolo Stratta, direttore artistico - ai noti dualismi maestro/allievo, classico/contemporaneo, debuttante/consolidato, tradizionale/innovativo, comico/poetico, artistico/commerciale, frontale/circolare non fornisce più alibi ma occasioni di rappreL.G. sentazione: allo spazio scenico collaudato del Teatro Le Serre, con 490 posti e fruizione all’italiana d a quest’anno si è aggiunto il piccolo Chapiteau Vertigo, spazio circolare di sedici metri di diametro per 145 spettatori. Una programmazione incessante che fuga il rischio di ogni possibile formattazione delle edizioni precedenti: al pubblico abbiamo potuto proporre titoli più intimi, a tutto beneficio di una fruizione unica, ravvicinata ed esclusiva senza il timore di sbagliare il calibro”. La programmazione ufficiale si è aperta con gli acrobati della Compagnia Sisters che come Anteprima della Saison Européenne des Arts du Cirque ha proposto “Clockworks”, un lavoro in cui una tecnica sopraffina al palo cinese, alla ruota tedesca e all’acrobatica a terra si fonde con un perfetto sincronismo tra i tre artisti. Dal New Mexico Cohdi Harrel e Laura Stoke (pregevoli fondatori di Ricochet Projet) hanno portato in prima europea “Smoke and Mirrors”: 55 minuti di poesia acrobatica, un F.R. connubio perfetto di danza e circo contemporaneo spogliandosi letteralmente di ogni orpello per rimettere al centro della scena la purezza del movimento, l’emozione, il gesto fisico e la loro intensa espressività. Un vero e proprio capolavoro che ha aperto nel modo migliore così la programmazione nell’intimo Chapiteau Vertigo che nelle date successive ha ospitato: gli spagnoli Vol’e Temps (vincitori dell’edizione 2014 del premio per Giovani Artisti); la compagnia italo-francese Circo Zoè che ha proposto la nuova produzione Naufragata funambolica pièce di tecniche circensi in musica, reduce dal Musée Picasso di Parigi; gli argentini Amontonados por Azar impegnati in Quimeras, un lavoro fresco e brioso che vede protagoniste le tecniche del trapezio washington e dell’acrobatica in banchina; i francesi Les Güms (Brian Henninot e Clémence Rouzier) diplomati presso io più importante centro di formazione per i clown, il Samovar, e protagonisti di una pièce davvero esilarante. In tema di comicità, da menzionare il ritorno del vulcanico clown M.A. belga Elastic con il nuovo spettacolo “Momento!” in cui inanella una serie di gag basate prevalente sulla propria mimica. Tra i fiori all’occhiello di questa edizione l’unica data italiana di “Blast” della compagnia francese Cirque Farouche Zanzibar (scritto e diretto da Jef Odet), una sontuosa e ed esplosiva opera circense scandita dal ritmo incalzante di una trascinante musica live. Una miscela di immagini di grande suggestione e di virtuosismi tecnici portati in scena da un cast di 18 artisti tra cui Aime Morales vincitore della Medaglia d’Oro al Festival Mondial du Cirque de Demain di Parigi con il proprio numero di roue Cyr ; Ivan Do Duc, straordinario artista della bicicletta acrobatica già solista al Cirque du Soleil all’interno dell’ultima versione della produzione “Saltimbanco” e Simone Benedetti pregevole equilibrista al fil mou a grande altezza diplomato alla Vertigo e successivamente all’Académie Fratellini.

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SUL FILO DEL CIRCO Cirko Vertigo, fresco dal riconoscimento ministeriale come compagnia di circo contemporaneo, ha proposto due titoli: VertigoSuite#4 in coproduzione con blucinQue, esito di un percorso di ricerca e innovazione in divenire sul tema della vertigine curato da Caterina Mochi Sismondi, e “Non amo più la gente” diretto da Jerome Thomas, che ha lavorato sullo smembramento del concetto di numero per giungere ad un lavoro estremamente corale nato dall’amara constatazione dello smarrimento del senso civico nella società. Jerome Thomas è stato anche protagonista, insieme al giovane allievo Malte Peter, di una serata doppia di giocoleria e manipolazione di oggetti: Malte ha proposto L’Homme en bois, lavoro basato prevalentemente sulla manipolazione di bastoni ispirata a la «danse des Bâtons» di Oskar Schlemmer. Mentre Jerome in Untitled#Grugliasco ha proposto alcuni assi del proprio repertorio giocando con una piuma, un bastone, delle palline e un sacchetto di nylon. La Compagnia francese La Meute (protagonista sul grande schermo del docufilm Grazing the Sky) ha proposto lo spettacolo eponimo che ruota intorno alla tecnica dell’altalena russa, disciplina inedita per il pubblico di Grugliasco, declinata in modo del tutto personale. Attesissimo il nuovo spettacolo scritto da Daniele Finzi Pasca già autore di “Corteo” del Cirque du Soleil. “Bianco su Bianco” è un lavoro teatrale di grande intensità che vede in scena Goos Meeuwsen e Helena Bittencourt, due ottimi attori-clown, muoversi in una cornice scenografica composta da 300 lampadine per narrare una storia altamente coinvolgente e toccante. Come consuetudine, il Festival ha promosso Checkpoint Circus, il Premio Internazionale per Giovani Artisti in cui 6 giovani compagnie di M.A. circo si sono contese un premio in denaro da intendersi quale sostegno alla creazione di un loro spettacolo da 50 minuti. In gara Chip Circus Bizarre Company (Spagna/Argentina), Cia Hélaba (Belgio), Indaco Circus (Italia), Cia Caí (Spagna), Les Objets Volants (Francia) e Risa & Rìen (Italia). Quest’ ultima compagnia, composta da Rio Ballerani ed Elisa Mutto, con una pièce briosa e autoironica che ha fuso contorsionismo, evoluzioni al cerchio e ai tessuti aerei ed una buona dose di verve ed umorismo ha conquistato il pubblico e la giuria tecnica presieduta da Donald B. Lehn Presidente della FEDEC e direttore della Carampa e composta tra gli altri da Arturo Brachetti e Fabrizio Gavosto (Festival Mirabilia). Gran finale del festival con la nuova produzione del Collectif de la Bascule intitolata “Quand quelqu’un bouge”, un lavoro ironico e divertente sul confronto tra circo tradizionale e contemporaneo condito da idee originali e da evoluzioni alla bascula mai fini a se stesse, bensì F.R. sapientemente collocate all’interno del racconto. Programmare così tante serate in un solo mese, con l’aggiunta di titoli meno popolari, comportava un rischio che è stato scongiurato. Il pubblico ha premiato anche la scelta di titoli più teatrali e la novità dello Chapiteau Vertigo è stata accolta con entusiasmo. La possibilità di programmare lavori più intimi e di ricerca arricchisce notevolmente lo spirito di questo Festival alla continua ricerca di novità.

F.R.

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PERPLX 26/28 giugno - Kortrijk-Marke (BE) www.perplx.be

Cambio di pelle per l’ultraventennale festival fiammingo “Humorologie”, che da quest’anno s i propone al pubblico con il titolo “Perplx”, a testimonianza di una crescita dell’evento e del suo orizzonte culturale. Oltre ad accogliere una programmazione come sempre di rilievo, facilitata dalla direzione di Koen Allary e il coordinamento operativo di Griet Deschamps, Perplx ha ospitato quest’anno il V Meeting delle riviste di arti circensi del network INCAM, momento annuale di incontro e confronto tra le maggiori testate di settore. Proponiamo qui le interviste a Circo Ronaldo e Cie EaEo, due delle compagnie presenti quest’anno a Perplx, che ben rappresentano il dinamismo contemporaneo a cavallo tra tradizione e innovazione.

CIE EA EO ALL THE FUN www.cieeaeo.com intervista a Éric Longequel Dopo “M2” eravamo stanchi di spettacoli che dessero una lettura anticipata del loro concept e volevano realizzare un nuovo show con un tema di fondo poco chiaro, poco ovvio, quasi nascosto. Come pubblico mi piace ricevere diversi input dallo show; voglio che sia violento, strano, divertente, pauroso allo stesso tempo, senza messaggi chiari, che lasci spazio a diverse letture, emozioni e all’immaginazione. “All the Fun” viene presentato di fronte a pubblici diversi e noi proviamo a non cambiare niente, nemmeno i trick speciali che solo i giocolieri comprendono. La scelta di avere il pubblico in una disposizione crcolare a 360° tutta intorno allo spazio scenico è nata dal desiderio di condividere da vicino la performance con il pubblico e il circolo di sedie è stato costruito per noi da un exgiocoliere, ora dedicato alla costruzione di oggetti da scena. Per noi la giocoleria è anche un rituale e ci piace condividere con il pubblico questa dimensione. Mostrare la giocoleria in tutta la sua forza. dal rumore quando impatti gli attrezzi, al sudore, la fatica e la tensione, vogliamo che pongano attenzione agli sbagli e siano pronti a pararsi da un oggetto che sfugge dal nostro controllo, vogliamo che siano con noi più possibile. Detto questo lo show prova a ritualizzare il nostro modo di vivere, praticare e amare la giocoleria; ne facciamo un life style e una pratica quotidiana, e ci piace portare in scena questa relazione speciale, rinforzarla con il testo, dove parliamo della giocoleria, degli attrezzi, delle modifiche che apportiamo per farli funzionare meglio, condividiamo le nostre preferenze per un certo tipo di clava, come le decoriamo, come ci rapportiamo con loro. Sono tutti spunti, e mi piace per esempio presentare numeri come quello in cui Neta viene sollevata di peso mentre giocoliamo, dove non è palese alcun messaggio e dove non ripetiamo lo stereotipo della coppia di innamnorati che mostra i loro sentimenti sdolcinati e cose di questo genere. Non siamo più un uomo e una donna e non c’è una ragione (apparente) per cui presentiamo quella routine.

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Non creiamo barriere tra la giocoleria tradizionale e quella contemporanea, abbiamo grande rispetto e passione per tutto il patrimonio tecnico ed artistico della giocoleria tradizionale. Continuiamo ad allenarci in numeri classici, siteswap, contact ed altro, ma sicuramente al momento ci interessa esplorare le relazioni tra movimenti del corpo e la giocoleria da questi creata. “All the Fun” è una lettera d’amore per la giocoleria, e in scena dico per scherzo che possiamo trovare la risposta a grandi domande esistenziali attraverso la manipolazione di questi oggetti di plastica che lanciamo in aria, ma è una cosa in cui credo davvero. “Il modo in cui lanciamo oggetti in aria lancia una prospettiva sul percorso di vita che intraprendiamo”. La creazione è stata molto intensa ed è durata 6 mesi. Ci piaceva poter inserire una giocoliera donna nella nuova creazione, conoscevamo Neta Oren avendo visto i suoi video e lavorato con lei in altre occasioni. La compagnia, costituita da Jordaan De Cuyper, Sander De Cuyper, Bram Dobbelaere e me è stata insieme 6 anni, e ricevere un nuovo membro donna è stato un grande cambiamento. Un ringraziamento particolare va a Jay Gilligan che, dopo la collabor azone con Flaque, ci ha fornito degli input molto importanti sul concept della tecnica; a Johan Swartvagher di Martine a la Plage, che ci ha guidati nel valorizzare la ritualità della performance, un twist in tutta la nostra messa in scena; “last but not least” David Maillard, per la preziosa ricerca musicale.


CIRCUS RONALDO www.circusronaldo.be intervista a Danny Ronaldo Rappresento la sesta generazione di una famiglia fiamminga di tradizioni circensi e teatrali. Tutto è nato da un ragazzino che a 15 anni lasciò casa per andare col circo, imparando e lavorando duro, fino a diventare un acrobata a cavallo. Eravamo nel 1827 e lui si sposò con una donna che faceva teatro; insieme cominciarono a mischiare le arti con una loro compagnia sotto tendone. Poi durante la II guerra mondiale il circo venne distrutto e i miei familiari si dispersero in altre compagnie. Nel 1971 mio padre rifondò il circo con il nome di Circo Ronaldo, con numeri di circo tradizionale, ma con un mix di varietà e teatro, senza grandi animali. Nato nel 1969 cominciai a viaggiare con loro nel Belgio, crescendo in quest’atmosfera di circo e teatro, per poi prendere in consegna la compagnia insieme a mio fratello e, grazie all’influenza della commedia dell’arte che amavamo, introducendo uno stile diverso. Ma il nostro spettacolo faceva fatica ad affermarsi, mancavano l’attenzione al silenzio e la propensione alla risata, cardini del nostro circo. Venimmo finalmente approcciati da un’agenzia di spettacoli e cominciammo a viaggiare all’estero ed esibirci nei festival di fronte ad un nuovo pubblico, finalmente curioso, desideroso di seguirti, e non solo portare i bambini al circo. Un circuito che ci gratificava molto e che ci ha permesso di crescere. Mi piace il circo di una volta, il circo a cavallo dei due secoli ‘800/’900, i colori, i movimenti in scena; oggi il circo sembra più una discoteca, o teatro moderno, esiti che non mi dispiacciono, ma la mia passione è per quell’epoca. Ma la mia passione è per quell’epoca, e le possibilità che la commedia dell’arte ha portato nel circo di tradizione, più che nel teatro. I nostri personaggi ricalcano il modello del padrone e del servitore, uno schema del rinascimento ancora vivo in tutte le culture del mondo, e inserisco sempre discipline classiche del circo. La tecnica è importante, ma la cosa principale è la magia del circo e del teatro, altrimenti diventa uno sport. Camminare su un filo teso, allenarsi alle discipline circensi per anni, sono pratiche apparentemente inutili per la vita, ma è proprio questo che impressiona il pubblico; un microcosmo magico dove la gente vive di questo, mentre nel mondo tutto funziona diversamente. Fin da bambino, vivendo in questo mondo parallelo, ho imparato a vedere le cose in modo differente, e lo considero uno dei regali che ho ricevuto dalla vita. Un artista deve essere sensibile, catturare tante cose, anche se inconsciamente, altrimenti non potrebbe sopravvivere. Hai

un ruolo importante, mostrare che la vita è bella, allentare la pressione che esiste ora su tutte le nuove generazioni, mostrare che la vita non è solo per i vincitori, o una continua competizione. Lavoro ai miei spettacoli insieme ad un regista teatrale olandese e da anni volevo fare un solo show, forse perchè ho 46 anni, o per il desidero di condividere qualcosa in esclusiva con il pubblico. Ma quando hai una compagnia come Circus Ronaldo, che ha dalle 2 alle 12 persone in scena, non puoi dire “adesso ci fermiamo perché voglio fare un solo show”. Così quando si è presentata la congiuntura adatta non ho esitato. Era anche la po ssibilità di un lavoro quasi terapeutico per me e per la mia famiglia, che ha la responsabilità di portare avanti un nome importante in Belgio. Considero questo spettacolo un tributo alla mia famiglia, all’eredità culturale e artistica che portiamo con noi, e al tempo stesso alla possibilità di affrancarci da questo ruolo e missione. Ho 4 figli, uno fa il tecnico dello spettacolo, un altro è in una scuol a di circo, e questa è la prima generazione della nostra famiglia che va a una scuola di circo!! Il terzo figlio ha 7 ani e l’ultima bambina ha solo un anno. Mi piacerebbe che continuassero questa tradizione di famiglia, ma è impossibile pilotarli, loro crescono in un ambiente più aperto e in un contesto molto differente. Ogni epoca ha i suoi messaggi e ora viviamo in un’era in cui il pubblico ha visto già abbastanza elefanti leoni al circo e le cose stanno cambiando.

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alla scoperta di nuove modalità www.progettoquintaparete.it foto di Luke Burrage www.lukeburrage.com/blog

“Quinta Parete, progetto d sviluppo del pubblico di circo contemporaneo” è stato approvato il 9 luglio scorso dal MIBACT e diventa quindi, insieme ad altri, uno dei progetti supportati dal MIBACT su base triennale per il periodo 2015/2017. Un riconoscimento e un supporto che ci permette di continuare con maggiore incisività, e su un orizzonte temporale triennale, le attività avviate già da inizio anno. È sintomatico ed emblematico che l’avvio di Quinta Parete coincida con l’avvio di una nuova stagione di riconoscimento e supporto del circo contemporaneo da parte delle istituzioni centrali italiane. Gli obiettivi propri del nostro progetto di sviluppo del pubblico si intersecano ora con la nascita di una nuova, allargata e ricca “composizione” di soggetti attivi nello sviluppo d el circo contemporaneo in Italia. Quinta Parete sarà così impegnato sia nel rivolgersi direttamente

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al pubblico che ci ha seguito in tutti questi anni, raggiungendone di nuovi, sia nello stimolare le realtà di circo contemporaneo nell’adozione di strategie di sviluppo del pubblico. Un duplice binario a cui si affianca un terzo, quello delle relazioni e del confronto con i progetti di sviluppo del pubblic o già attivi in Italia e all’estero. Un esteso gioco di rimandi e di collaborazioni con altre realtà, che diventano elementi fondamentali per uno sviluppo collettivo e condiviso del settore. Nel frattempo, e come “buona prassi” dei progetti di Giocolieri e Dintorni, le nostre incursioni nel mondo dell’audience development, che a vario titolo ci vedono impegnati nelle vesti di reporter, studiosi, ricercatori, facilitatori e mediatori, hanno già partorito alcune importanti conclusioni. Prima tra tutte la consapevolezza che il circo contemporaneo, così come il teatro di strada, notoriamente

seguiti da un pubblico in crescita ed entusiasta, hanno già sperimentato in questi ultimi decenni attività molto significative di sviluppo del pubblico, per la maggior parte partite dal basso, che riteniamo possano essere di ottimo esempio per altri settori artistici. Cogliamo l’occasione in questo numero di Juggling Magazine per presentare uno di questi “processi virtuosi”: la European Juggling Convention. Partita nel 1978 a Brighton (UK) per desiderio di uno sparutissimo gruppo di 11 giocolieri inglesi che volevano riunirsi per scambiarsi tecniche ed esperienze, la European Juggling Convention (EJC), giunta alla sua XXVIII edizione, è negli anni progressivamente cresciuta fino a diventare un evento che vede migliaia di giocolieri provenienti da tutto il mondo campeggiare tutti insieme ogni anno, per 9 intense giornate, in una località d’Europa, ogni anno diversa, fornita di tutte le strutture necessarie al suo svolgimento. Un vero villaggio, popolato da migliaia di allegri giocolieri, protagonisti assoluti di un evento internazionale unico, dalle proporzioni e dall’impatto enorme sul settore e sulle città/comunità che ogni anno la ospita. Il concept alla base di questo evento e di questa crescita è proprio la

partecipazione attiva dei giocolieri in ogni fase della sua organizzazione e svolgimento! Quest’anno a Brunico (IT) su 4000 partecipanti più di 500 hanno spontaneamente operato come volontari; sono i giocolieri stessi che si candidano ad organizzare la EJC, eleggono i propri rappresentanti in seno alla European Juggling Association (EJA) e decidono in assemblea dove andare negli anni seguenti (hanno diritto al voto tutti i giocolieri che partecipano alla EJC); tutti possono fare tutto, tutti sostengono l’evento, un esempio di autofinanziamento e democrazia diretta molto raro nel mondo dello spettacolo, dove in genere i ruoli di organizzatori e pubblico sono ben separati. Le dinamiche partecipative che informano le EJC, estremamente varie e libere, hanno generato nel mondo centinaia di convention del genere, nazionali e regionali, oltre ad un pubblico straordinario, capace di forti relazioni, nuove modalità di aggregazione e innovativi concept artistici. Nata come semplice occasione di skill sharing la convention è diventato playground e laboratorio di nuove, originale modalità di sviluppo della giocoleria e del suo “pubblico”. Un evento da mezzo milione di euro di budget che ha negli anni deter-


minato e trainato lo sviluppo della giocoleria contemporaneo nel mondo, in un’epoca in cui ancora non esistevano le scuole o i centri di arti circensi contemporanee. Partecipare ad una convention di giocoleria è stato per decenni, e ancora oggi, una esperienza “iniziatica” e rivelatrice per generazioni di giocolieri di tutto il mondo. E non solo per i giocolieri! La sorpresa e la meraviglia dei residenti che assistono a

questa colorata e pacifica invasione crea sempre nuovi appassionati sul territorio, che da quel momento si agganciano a questa community e ne diventano parte attiva. La modalità fortemente partecipativa delle convention ha gradualmente affiancato al semplice skill sharing una estrema varietà di attività nuove o mutuate da altri eventi. Iniziative come la parata dei giocolieri attraverso la città ospitante, le olimpiadi dei giocolieri (una specie di Giochi Senza Frontiere declinata su abilità di giocoleria ed equilibrismo), il combact, gli open stage, i renegade stage, il Gran Galà, la palestra, l’angolo dei trader, sono diventati cardini della programma di ogni convention, occasioni incredibili di condivisione e al tempo stesso sviluppo degli esiti artistici della giocoleria. Ma la ricerca non si è cristallizzata solo intorno a queste forme. Ogni anno si affacciano alla convention nuove modalità di condivisione e/o spettacolo: il volley club, le club fight night, gli “impro”, i fire space, il bar cabaret, il fashion show, e gli spazi dedicati alle altre discipline circensi non propriamente “giocolose” sono solo alcune delle nuove tessere che si aggiungono ogni anno al variegato mosaico delle EJC.

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foto di Andrea D’Ambrosio e Luca Del Pia intervista a Luca Ricci direttore artistico di Kilowatt festival

KILOWATT FESTIVAL 18/25 luglio San Sepolcro (AR) www.kilowattfestival.it www.bespectactive.eu

Ho iniziato a lavorare in teatro prima come attore e poi come regista. Nel 2003, insieme a Lucia Franchi, che poi è diventata mia moglie, abbiamo fondato la compagnia CapoTrave e, quasi subito, è nato anche Kilowatt Festival. Dopo le prime tre edizioni, nonostante la programmazione offrisse spettacoli di rilievo, il festival non riusciva a coinvolgere più di 500 spettatori nell’arco di 4 giornate. Ci prendemmo dunque una pausa di riflessione che fece germogliare l’idea, nuova ma molto semplice, di coinvolgere i cittadini di Sansepolcro nella programmazione di una parte del festival. Un’idea venuta anche grazie alla mia esperienza di curatore con la casa editrice Einaudi, dove avevo conosciuto il ruolo dei “lettori”, gli appassionati di letteratura ai quali le case editrici affidano la prima lettura dei manoscritti. Provammo così ad applicare lo stesso principio di coinvolgimento degli appassionati alla programmazione del festival, pur non avendo chiaro il potenziale progettuale di questa idea, e alla IV edizione del festival, nel 2006, sistemammo dei bigliettini sulle sedie del pubblico con la domanda: “vuoi diventare un visionario?”. Risposero una dozzina di persone - unico requisito richiesto era che non fossero addetti ai lavori - e dopo aver lanciato un bando per artisti professionisti emergenti, i “Visionari” cominciarono a scegliere quali spettacoli sarebbero stati programmati al festival. Quell’inverno andavo alle riunioni dei Visionari e guardavo queste persone che dialogavano sul teatro: tra loro una studentessa di lingue, un giovane operaio che copriva i turni di notte in fabbrica, una cassiera della Coop… tutti incuriositi dal teatro.

Vedendoli discutere animatamente di teatro contemporaneo e di danza ho scoperto che queste persone stavano rimettendo il teatro nel proprio orizzonte quotidiano, magari mentre erano al lavoro in ufficio o altrove ripensavano ai video visionati il giorno precedente. Cosa deve essere il teatro se non questo? Spostandoci dalla nostra piccola esperienza e allargando la visione ci accorgiamo che il recupero della centralità dello spettatore è probabilmente una cosa oggi necessaria. Fino alla metà del ‘900 il teatro è stato soprattutto un’auto-rappresentazione della borghesia. Poi nella seconda metà del ‘900 si è avvertita, da parte dei teatranti, l’esigenza di rompere questa relazione tra teatro e classe borghese. Una parte consistente del cosiddetto “nuovo teatro” ha quindi lavorato sulla provocazione del pubblico, finanche sull’ostilità nei suoi confronti, sul rompere quella consuetudine del teatro come rito rassicurante, con proposte non sempre adatte alla sensibilità di tutti. Credo che quel tempo oggi sia finito, che sia necessaria una riapertura di questa dinamica relazionale con la società del nostro tempo. Tutto questo non significa né che dobbiamo tornare a un teatro consolatorio, né che dobbiamo trasformare il teatro del nostro tempo in una dittatura del pubblico, tanto più se questa si esprime con modelli tipo televoto. Noi ai Visionari chiediamo un impegno di approfondimento serio che comporta la visione di tutti i video ricevuti (quest’anno 236) e l’elaborazione di una scheda per ciascuno di questi da inviare agli artisti che hanno partecipato al bando. É una vera responsabilità quella che gli affidiamo, ma in questo lavorare e svolgere il proprio compito di spettatori attivi c’è la nostra proposta di sintesi tra un’idea di teatro classico che il pubblico sente come proprio e l’idea del “nuovo teatro”, per il quale invece il pubblico deve compiere lo sforzo

e!

Be SpectACTiv

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di andare verso territori ignoti e non rassicuranti. Secondo noi il teatro di oggi non deve essere solo intrattenimento, ma soprattutto pensiero sul presente, qualcosa che ci costringa a superare ciò che già conosciamo, ad andare in profondità. Per questo teatro è necessario che lo spettatore stesso si metta in discussione. La nostra modalità di coinvolgimento del pubblico è solo una delle possibili risposte a un’esigenza del teatro del nostro tempo. Siamo consapevoli del fatto che il nostro modello ha un valore soprattutto qualitativo, e non quantitativo: a Sansepolcro, in 9 anni di lavoro continuativo coi Visionari, abbiamo coinvolto nel progetto 150 persone; si tratta di numeri importanti per una realtà come questa, ma certo sono numeri piccolissimi per il teatro stabile di una grande città. Ci sono sicuramente modi più veloci e forse anche più efficaci di fare marketing teatrale, ma il progetto dei Visionari ha un valore irradiante, che coinvolge i loro amici, i famigliari, i colleghi, perché è con passione che loro si sentono parte dell’organizzazione. Si tratta infine di un format replicabile, ma vale soprattutto come ispirazione a rimettere il pubblico al centro dei processi di creazione teatrale. Per queste ragioni, la Commissione Europea ha finanziato il progetto di cooperazione su larga scala “Be SpectACTive!” del quale siamo capofila. I nostri partner in quel progetto stanno lavorando sull’idea dei Visionari, ciascuno declinandola in base alle proprie esigenze. A Londra, per esempio, creeranno un progetto Visionari con una classe della scuola primaria dell’area suburbana di Tottenham, mentre i nostri partner croati, a Zagabria, hanno scelto di lavorare su un argomento specifico, cioè le tematiche di genere legate all’omosessualità, con un target-group di Visionari adolescenti. Tutto questo noi lo chiamiamo programmazione partecipata (participatory programming). All’interno del progetto “Be SpectACTive!”, inoltre, vogliamo realizzare un’ulteriore fidelizzazione di quegli spettatori, perché nel progetto ci sono 21 nuove produzioni che verranno create attraverso 58 residenze creative. 21 artisti/compagnie scelti dai direttori artistici andranno nelle varie città sede dei partner di progetto e apriranno il proprio laboratorio creativo ad uno specifico target di spettatori locali. Formule diverse ogni volta, con l’idea che lo spettatore non sia un testimone passivo di qualcosa che accade, ma anche un agente attivo che può influenzare i meccanismi della creazione. Per esempio un artista ceco prodotto da “Be SpectACTive!” sta lavorando sul tema delle lettere d’amore. Durante ciascuna delle residenze creative attivate dal network lui dedica un paio di ore al giorno a incontrare persone del luogo che sono disposte a condividere con lui una loro lettera personale. Tutto questo determina un meccanismo dare/avere che da un lato fa sì che l’artista consideri lo spettatore come un possibile creatore di senso, dall’altro lato porta lo spettatore dietro le quinte della creazione artistica e gli fa comprendere che lo spettacolo è un lungo processo di pensiero, azione, prove, errori, scelte. Per noi è davvero una grande soddisfazione pensare di esse partiti da un piccolissimo paesino sperduto della Toscana, e avere oggi come importanti partner alcuni grandi teatri europei. Spetta a noi adesso usare bene il nostro know-how per costruire qualcosa che non sia utile solo per noi, qui a Sansepolcro, ma anche all’intero sistema teatrale italiano, e non solo a quello italiano.

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UNA NU SEDE PEOVA R PPCM nde.fr

titcirquedumo

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La costruzion e di questo ci rco del XXI se studio di arch colo è stata af itettura “Const fidata allo ruire”, guidat Loïc Julienne, o da Patrick Bo autori di num e culture uchain e si er en os rc ch i ci su ti i st cc ar abili (l’Accadem essi nel settore ro delle ia Fratellini, la culturale: cirMonde - cent amatoriale a du ic at ue si pr rq a Sc Ro la Ci uo r sn tit la Nazionale di y), musei (Cen “Le Plus Pe uola di circo pe Arti Circenentaziotre Pompidou Storia dell’Im ora la prima sc mobile, Museo luogo di sperim un e m ch ig e ra tr emergenti” è re zi ol le , on r N ce e) az pe an ionale di ar Fr rio ti eto de -d ra te llo Île s, La Condition spettacolo (Lie lla a, un labo Publique a Ro all’interno de u Unique a Nan le. fabbrica artistic na a io un az e: ub rn ro te on ai op in si x is …). Oltre alla ere e alla pert scambio ne e di trasm qualità delle lo inenza delle lo taforma per lo at pi co a ro m un pr un i, op a al e oste, ha vinto dell’architettu nav lazioni soci una visione ra come “atto tori sog alla preoccup politico che de i fonda po alterne o az io u ne s i ve rispondere di , in 2 te o re 9 d ss 9 e e te 1 ge am nerale”, che ha el di PPCM e il co acia imo entusiasmato mune di Bagn zione, n nde ten ile 2014, il pr iIronia della so il eux (proprieta ’associa bile” Con gra r p ll p s e A o d rt 7 e a e, rio h Il it Lo c c . del progetto). ta ïc , s s à Ju a lie lt in o n nn a h c e, c e ir r Fa a l’a c vr rc C a et n hi to l ll , te Dalla ha u e a tto dell’edifici ta trascorso part c via o con Denis e della sua infa è diven palestra Mar ostruire nato il nzia a Bagneu no di “c uesto sogno lla , ha seg nuovi spazi lievo della scuola Marce e d M o C n P q x ed è stato al e , P r l e Ca r i a d ch ll a te in n e z l , e ad d n u iacente al cant vic ità es Cirq ista iere. i le attiv i piccon esi di d del Hip acolpo d esti ultimi ann sede. A 14 m in occasione ic mq ded a (HQH) qu 15 ova io di alta qualità uman tava in gno 20 ificio di 1900 una nu i iu g d 5 e 2 n ttivo di creare un edific d bie io speil l’o io e tor n z ora Co ti o u lab a e v r tr com o s u co truzione è servita he. un nu inaug cos c di , e ti fas te a la M ti, n b tut C to fin a e o o sta P apert acr alm Il cantiere è della P lano fin uove pratiche lizzi futuri del palazzo. e uti gli r iv pe r proe tal un l, en to a ita rim ien tro, che ha osp Festiv circens go conviviale e di incon luo ti oi un r su i izio a e ll’in us da e ola ll Nik ta to a (la “baraque”); l’artis ti na mi no ti gramma settimanale sta o son to circense rapido en erv int di i pp ragru att ” o arl “GIRC pito di anim del cantiere, con il com alla direzione artistica lte visite in loco, labomo o nd iva ionario, att verso il loro sguardo vis re attività… ratori di scrittura ed alt

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r ranti pe co itine plicità ir c a d i sem don ti ai ten ipreso la loro porto rir o ispira p n o u o s n s i n i d a s uito itetti ttura sto. H Gli arch re questo po , con una stru è quindi costr ici a e ll io in n ta g ic io edif llaz li me imma di insta . A Bagneux l’ gno con fog à verit e id p lu e ra lone nto b a in le te r e u n m tt u ti di u s a tr d de s : l’uso (il rive vestita iscine) na gran cia e di linea p u rie a i ll d o e i roc mpo do d intorn , lana d che o sul fon allo stesso te rnire un ti ta n e coib ette E), fo u bar ci perm zzato s riali HQ una cascade utili teriali sempli ientali (mate o c are n sa b ma ard am erficie, illumin rtres- Cuveron d questi n ta s li e p g T u i s e d r / a spett to costo tiere popolare rappor ar ottimo iva il qu rata e v lo o c ta x. Bagneu Origami c olorato ch e trasform urbano, la a il paesa costruzion gg io e dalle dim nenti (50 ensioni im metri di lu ponghezza, za e 28 m 30 m di la di altezza rghez), è stato un luogo concepito aperto a tu come tti, con il su le esterno og (1100 m 2 ) per prom rande cortisenza dei uovere la residenti e predel pubbli Una grande im c o di circo. portanza è da ta anche alla na giardini” per os tura, con più “f pitare piante ughe di rampicanti ch un orto, un te e vestiranno le tto verde… facciate, o di ospitare enico in grad sc io . az sp o legno di 28 m tato di un chapiteau di L’edificio è do o un ia e: Ad at in e. su grad ezio volant 360 spettatori etro, e un trap ram fo di la al di . e m a denz di 13 pagnie in resi con una pista di dicata alle com de metri, dotato la sa 20 a di un a e zz lte cent ’a un ag n In co robatica. essionale e una fossa ac mazione prof o lin to po er ap am r tr un foye nza, un tistica si trova una sala di da ee di pratica ar ar tecnici e uffici. te li es ca lo qu r, a giunta un coffe ba su re ap si e ch tutto il giorno

La struttura è stata finanziata dalla città di Bagneux, il Ministero della Cultura, la regione Ile-de-France, il Consiglio del Dipartimento di Hauts-de-Seine, la Comunità Agglomerata di Sud-Seine (Bagneux, Clamart, Fontenay-aux-Roses, Malakoff). Budget totale per gli investimenti: 3,5 milioni di euro. La città di Bagneux possiede l’edificio e PPCM ne ha la concessione di utilizzo. La struttura sarà completata nell’autunno 2015. Membro fond atore del netw ork europeo Ca numerose attiv ravan, PPCM or ità nel suo qu ganizza artiere per ric tra i residenti: reare un lega il “Circo alla D me sociale omenica al” pe stare insieme rmettere alle una volta al m famiglie di ese in un’atti cante. Mentr vità amichevo e altri appunt le e unifiam enti infrasettim espressivi ai gi ovani dalle citta anali offrono spazi dine circostant numerosi prog i. Dopo aver co etti con prigio ndotto ni o istituzioni bilità, la PPCM per pubblico ha acquisito un con disaa competenza re formazione che gli permet per formatori te di fadi circo sociale ne fre della PPCM l mondo. Alcu oggi: 17 amm ne ciinistratori/volo tempo pieno, ntari; 20 impi 5.000 studen egati a ti che partecip ogni anno, 53 ano alle nost 0 iscritti nei co re attività rsi a frequenza sui corsi per il settimanale, 45 tempo libero, 0 iscritti 11 00 partecipan nel sociale. ti alle attività circensi

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circo contemporaneo, teatro di strada e musica 20/22 agosto 2015, Valdemone

www.valdemonefestival.com foto di Luca Pinello di Mario Barnaba Valdemone Festival arriva alla sua sesta edizione confermando anche quest’anno un successo di pubblico e gradimento. Il Valdemone Festival prende il nome dalla valle su cui si affaccia, e per 3 giorni il piccolo borgo medievale di Pollina (Palermo) viene invaso da teatranti, giocolieri, acrobati, saltimbanchi, musicisti… e tanto tanto pubblico. La sera cambia lo scenario, gli spettacoli vengono proposti nel teatro Pietrarosa, suggestiva location con un anfiteatro che si apre ad una vista mozzafiato sulla valle e fino al mare, una scenografia naturale perfetta. Negli anni il festival si è preposto come obiettivo principale quello di creare un evento che portasse in Sicilia spettacoli e compagnie nazionali e internazionali di teatro di strada ma sopratutto circo contemporaneo. Nelle scorse edizioni abbiamo avuto il piacere di ospitare compagnie di circo contemporaneo che alcuni anni dopo sono state accolte nella programmazione di teatri e festival internazionali (Circocentrique, Proyecto Otradnoie, Ruspa Rocket, My!laika, Duo Kaos, Hotel Iocandi). Durante tutto l’anno facciamo un lavoro di ricerca degli artisti che culmina nei giorni del festival, quando mettiamo tutto e tutti insieme, per dare il via alla magia. Ogni anno crescono la consapevolezza e l’attenzione da parte del pubblico, che ci segue nel nostro percorso di scoperta delle nuove prospettive della creazione contemporanea. Nel corso delle varie edizioni l’organizzazione del festival ha fatto delle scelte volte al rispetto dell’ambiente e all’eco soste-

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nibilità, dandosi il marchio di festival eco sostenibile, in più quest’anno il festival ha avuto l’onere di avere tra i sui sostenitori economici il Cirque du Soleil. La programmazione di quest’ultima edizione si è arricchita di due novità, la prima con la collaborazione al progetto Quinta Parete (pubblico consapevole) e la seconda ha visto inaugurato uno spazio per le proiezioni di film documentari che mettono insieme la nostra passione per il circo e il rispetto dell’ambiente. Grande spazio viene dato anche a quelle che sono le nuove proposte artistiche Made in Sicily, dedicando uno spazio a uno o più artisti che vogliono proporre e presentare i loro spettacoli, artisti/performer che spaziano dalla musica al teatro al circo. Uno degli obbiettivi futuri su cui il gruppo organizzativo Valdemone festival vuole puntare, sarà quello di diventare luogo di residenza creativa per tutti quelli artisti nazionali ed internazionale che vogliono continuare la loro ricerca artistica in una terra tanto lontana quanto magica come la Sicilia. Il Valdemone si conferma come una delle poche realtà siciliane che offre la possibilità di vedere spettacoli di teatro di strada e circo contemporaneo di alto livello tecnico/artistico. Forti del riscontro ottenuto e desiderosi di rendere sempre più il Valdemone festival un punto di riferimento nel sud Italia per quanto riguarda il circo contemporaneo, stiamo già lavorando a nuovi progetti di collaborazione internazionale per rendere la settima edizione ancora più ricca di novità e magia.


Open Circus Lab nasce con l’intenzione di favorire in Basilicata la diffusione delle arti circensi intese nella loro accezione pedagogica e olistica e la professionalizzazione di figure artistiche circensi attraverso attività di formazione e tutoraggio. Su questo obiettivo condiviso si incontrano tre diverse associazioni della realtà lucana (Ass. Multietnica, A.P.S. NomadEmente, Ass. La Settima Arte), capaci e meravigliose menti creative (Ilaria Ferrari), uno straordinario direttore artistico (Fabrizio Gavosto) e un meraviglioso direttore del settore formativo e pedagogico (Donald B.Lehn, Escuela de Circo Carampa di Madrid). Le prime attività di Open Circus Lab, svoltesi nel corso della primavera 2015, sono consistite in 36 giornate di formazione a carattere gratuito destinate all’insegnamento delle principali discipline circensi (acrobatica, acrobatica aerea, equilibrismo, manipolazione di oggetti, studio e creazione della routine), condotte da maestri selezionati direttamente dalla Escuela de Circo Carampa. Sono state organizzate inoltre diverse incursioni circensi per bambini e ragazzi, nelle piazze di piccoli borghi e nei parchi della città di Potenza, e preziosi interventi di circo in campo sociale (carcere minorile, casa famiglia per orfani e strutture di accoglienza per immigrati richiedenti asilo). Le prime attività laboratoriali hanno generato l’occasione per l’instaurarsi di nuove amicizie e collaborazioni artistiche e progettuali: grazie allo spirito creativo dei partecipanti, provenienti da ogni parte del sud Italia, ciascuno attore e fondatore di una propria diversa realtà circense, i workshop sono

il 27 Agosto 2015 Open Circus Lab ha avuto l’onore di convocare il primo Meeting delle Realtà di Circo del Sud Italia, al quale hanno partecipato rappresentanti di Circ’Arena (Napoli), Circo Corsaro (Napoli), Salerno in Circus (Salerno), Calabrai Buskers, Pagliacci Clandestini (Reggio Calabria) Social Circus Quartiere Leuca (Lecce), Circo Laboratorio Nomade (Taranto) Circo Botero (Bari), Francesco Baffa (Galatina) e, in qualità di facilitatori della giornata, Adolfo Rossomando (Ass. Giocolieri e Dintorni) e Maria Teresa Cesaroni (progetto Altro Circo). L’incontro partecipato attivamente da diversi attori del territorio ha generato proposte di condivisione e nuovi desideri per un futuro che contiamo di perseguire finalmente insieme.

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diventati una fucina creativa, dalla quale è emersa l’esigenza di lavorare sulla fondazione di una rete del sud per lavorare sulla diffusione del circo con-

temporaneo come cultura e stile di vita, sulla promozione dello spettacolo circense e sul senso pedagogico e sociale dell’essere e del fare circo. Così

Ultimo fondamentale passo: Open Circus Dream, 1/4 ottobre, Tito (PZ), una kermesse / prisma ricca di spettacoli e laboratori di circo, durante la quale contiamo di allargare ulteriormente la platea delle realtà del Sud Italia per approfondire le tematiche teoriche, i workshop e gli allenamenti. Una grande occasione per continuare il confronto e collaborare all’evoluzione della grande famiglia del Circo come hub per la ricerca e la sperimentazione di nuove opportunità di studio, di gioco e di scambio, per la produzione e per la formazione, con una finestra aperta sull’Europa intera.

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IL DRAGO BIANCO LA MANIPOLAZIONE DEL FUOCO “Antonio Lumi Bonura, colui che arde senza bruciare, nasce nel 1973. È siciliano ma viaggia sempre, anche quando non può!” “Vive una sana vita seminomade e il suo ambiente favorevole è quello della natura, è un po’ ribelle, ma segue e rispetta delle personali regole e cerca di fare tutto con amore e attenzione, massimo di osservazione e minimo di interferenza, equilibrio e armonia.”

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certi incendi, devono conoscere bene il carattere delle fiamme. Il fuoco è parte di me, è parte di noi esseri viventi, è parte essenziale dell’equilibrio vitale sul nostro pianeta. Ci incute timore ma al tempo stesso ci attrae, questo si sa! Forse negli ultimi anni in tanti lo stanno ignorando, altri invece si sono appassionati sempre più utilizzandolo nelle arti più disparate. Molti artisti e tanti giocolieri da tempo hanno sviluppato spettacoli utilizzando anche il fuoco. Fino a qualche anno fà si aggiungevano le fiamme alla fine di uno spettacolo per aumentare la difficoltà. Ultimamente invece in molti hanno scoperto l’enorme effetto scenico del fuoco e così sono nate vere è proprie compagnie e artisti che fanno spettacoli con il fuoco. Molti utilizzano la danza, altri il teatro ma la maggior parte usa la giocoleria. Sono nati attrezzi appropriati e si usano i materiali e i combustibili più disparati. Io preferisco giocare con le fiamme, la chiamo ‘Manipolazione del fuoco’. Ho imparato a gestire il dolore che provoca il calore, anche se alcune volte mi brucio! Ho imparato a capire il comportamento del fuoco nelle diverse circostanze, considerando il vento, la temperatura e l’umidità dell’aria e del suolo. Ho imparato le diverse reazioni dei combustibili, le loro temperature di innesco e le temperatura delle fiamma che producono. Ho studiato e sperimentato nuovi effetti pirici ed esplorato la chimica per modificare le caratteristiche delle combustioni. Ho creato strumenti e attrezzi per dare ancora più movimento alla vita delle fiamme. Ho anche elaborato un linguaggio teatrale appropriato al mio rapporto con il fuoco. Soprattutto però ho osservato e ammirato le reazioni emotive delle persone che mi guardavano mentre raccontavo in scena il mio incantevole rapporto con questo straordinario elemento. Daniele Errico

Così io mi presento, sono Lumi, Il Drago Bianco. Mi sono sempre piaciuti la danza, il teatro e tutte le espressioni corporee. Ho studiato alla scuola di circo Flic di Torino dove la messa in scena e la danza erano argomenti ben approfonditi. Le mie esperienze nel teatro sono svariate, dalle collaborazioni con importanti compagnie e registi europei al lavoro come tecnico luci, al ruolo di attore/mimo al Teatro alla Scala. Negli ultimi anni mi occupo anche di regia e assistenza tecnica per altre compagnie di teatro di strada. Nel mio lavoro sono molto attento a tutti i minimi particolari e nei miei spettacoli vorrei che nulla avvenisse per caso. Durante la mia vita ho incontrato molti maestri e tanti ottimi suggeritori, ho scoperto mestieri affascinanti e tecniche antiche. Ho esplorato diversi campi di studio e di lavoro, ho giocato con i materiali e con le forme ma il fuoco è sempre rimasto una mia devota passione che mi ha permesso di costruire uno stile artistico tutto personale. Il fuoco è un ottimo amico e insieme creiamo nella quotidianità e in scena. Ho imparato a gestire le sue reazioni, le sue esigenze, i suoi tempi ed il suo calore, ormai tutto si basa su questa sinergia. Da più di 15 anni mi dedico agli spettacoli con il fuoco, all’inizio lo facevo solo per gioco ma la passione e le mie ambizioni mi hanno portato ad una crescita artistica che si è evoluta, ho avuto la possibilità di dare alla luce diversi spettacoli e performance che hanno come caratteristica l’abbondante presenza del fuoco in scena. Penso che il fuoco sia la scoperta più importante che io abbia fatto in vita mia! Non mi considero affatto un piromane anzi sicuramente il contrario. Non godo nel veder bruciare ma mi appassiona osservare le reazioni del fuoco e riuscire a gestirle e a prevederle, un po’ come fanno i pompieri per spegnere



Diventare Formatori di Circo Sociale AltroCirco sviluppa per l’anno 2015/2016 una formazione continua per operatori di circo e educatori che vogliono porre le loro competenze artistiche al servizio del sociale. La formazione proposta è presentata sotto forma di stage intensivi, di durata tra i 2 e i 5 giorni, per un totale di 150 ore. Il programma, definito in collaborazione con i formatori del Cirque du Monde e i pedagoghi della Fondazione Patrizio Paoletti, è indirizzato a operatori, artisti, educatori e ai responsabili delle scuole di circo, con il proposito di implementare le loro pratiche, strutturare una metodologia consapevole e confrontarsi con nuovi orizzonti e modalità per promuovere il circo come strumento di intervento e trasformazione educativa e sociale. Obiettivi Sviluppare una forte etica personale e professionale; Introdurre i principi fondamentali di un metodo d’insegnamento

innovativo e partecipativo; Fornire gli strumenti per operare in ambiti defavorizzati con consapevolezza e professionalità; Trasformare l’arte in uno strumento di sviluppo personale e comunitario. Sbocchi professionali Alla fine del percorso formativo i partecipanti potranno trovare opportunità lavorative: in tutto l’ambito del lavoro socio-educativo, usando il circo come strumento per stimolare il benessere fisico, mentale e sociale dei giovani e delle diverse utenze; nelle strutture circensi, per coloro che già possiedono basi e competenze nelle discipline circensi sarà possibile sviluppare collaborazioni con le scuole e i progetti di circo e di circo sociale; nell’avvio di nuovi progetti di circo sociale in partenariato con enti pubblici e privati, scuole, centri educativi e contesti terapeutici. Programma Sono previsti 7 moduli distribuiti da Ottobre 2015 a Giugno

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle associazioni, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531www.unitipercrescereinsieme.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Fuma che n’duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 www.bimbocirco.wordpress.com Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 www.giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 339 5695570 www.ambaradan.org Quattrox4 via Privata Pericle 16, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Friuli Venezia Giulia Skiribiz via Marinelli 6, 33033 Codroipo (UD) Marco Grillo 340 8304849 www.skiribiz.com Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it

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2016, in collaborazione con diversi centri in tutta Italia. Una formazione finalmente decentrata che vuole favorire una partecipazione trasversale e la connessione fra le diverse realtà. I due training proposti dal Cirque du Soleil “Social Circus Basic Training” faranno da colonna portante a dei moduli su tematiche specifiche come: “circo adattato”, per laboratori con disabilità fisiche e mentali, gestione dei gruppi e programmazione, lavoro con diverse utenze, amministrazione valutazione dei progetti. I formatori di AltroCirco saranno affiancati dai pedagogisti e esperti dei principali partner, Cirque du Soleil e Fondazione Patrizio Paoletti. Esami e certificazioni La formazione completa prevede degli esami finali a conclusione della totalità dei moduli e rilascia un attestato universitario del Corso di Laurea in Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Tor Vergata. È previsto inoltre per i parteci-

panti l’accompagnamento di una consulenza gestionale e amministrativa personalizzata. Al completamento del percorso formativo proposto il livello raggiunto auspicato è quello di insegnante di circo sociale. Libretto del Formatore Per chi invece fosse interessato a seguire solo alcuni singoli moduli del programma è previsto l’accreditamento delle competenze su un nuovo strumento, il “Libretto del Formatore”, attraverso il quale intendiamo valorizzare al meglio la formazione e le competenze maturate negli anni dai formatori. Il libretto accrediterà anche formazioni ed esperienze acquisite in passato. La certificazione di un numero sufficiente di formazioni ed esperienze permetterà l’accesso agli esami finali del percorso formativo e dunque alla certificazione universitaria. Info e programmi su

www.altrocirco.it www.jugglingmagazine.it

Veneto Ancis Aureliano Onlus via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) www.dottorclownitalia.org Emilia Romagna Toscana

Lazio Campania Puglia

Circo in Valigia via Panzotti 6, 36040 Salcedo (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 349 1632427 www.circoinvaligia.it Ludica Circo viale Verona 107, 37100 Fumane (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Circostrass via Gilioli 48, 41012 Carpi (Modena) Cosetta Bottoni 347 1718894 www.circostrass.it Antitesi via Guidiccioni 6b, loc. La Fontina, Pisa Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Tascabile via Filicaia 2, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.com Ecsit via Avane 28c, 50053 Empoli Daniele Giangreco 347 1267302 www.ecsit.org En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it Teatro C’Art via Giuseppe Brodolini 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Andrè Casaca 349 4700420 www.teatrocart.com Inerzia via Francesco Grimaldi 127, 00146 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.inerzia.org Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Corsaro Social Circus Quartiere Leuca, Lecce Dario Cadei 335 5407829 FB Social Circus Quartiere Leuca

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UNIOEC 2015 Unicycle Open European Championship 1/11 agosto Mondovì (CN) www.unioec.com foto di Bono e Andrea Macchia di Cecilia Di Marco

Se la politica fatica a mantenere insieme l’Europa, lo sport al contrario si dimostra un potente fattore di unione. Ne è prova il Campionato europeo di monociclo UNIOEC 2015 che ha visto più di 400 atleti provenienti da tutta Europa (e persino da oltre Oceano) si sono cimentati nelle diverse specialità: dal freestyle alle gare su sentieri di montagna (muni); dalle gare di velocità

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su pista (race) alle percorrenze medio-lunghe su strade asfaltate (road racing); dai salti con ostacoli in ambiente urbano (street) a quelli acrobatici su strutture artificiali (trial); dallo show di combinazioni di trick (flat) ai giochi di squadra (hockey e basket). A organizzare l’evento l’Associazione M al cubo a.s.d. nelle persone di Marco Vitale, fondatore dell’A.I.M. (Ass. Italiana Monociclo), Marco Donda, direttore della Scuola di Monociclo Sportivo Macramè e Cecilia Di Marco, già direttore organizzativo del festival Mirabilia (entrambi nel direttivo A.I.M.). I padroni di casa monregalesi (tutti del team Macramè) hanno tenuto alto il nome dell’Italia nel Freestyle aggiudicandosi l’argento e il bronzo nella categoria Expert (rispettivamente con Gabriele Bruno e Medi Zahar); il secondo posto negli Juniores Expert con Mattia Donda, già medaglia d’oro al mondiale canadese 2014, e infine l’oro col piccolo Giacomo Donda, che ha vinto nella categoria 0-14 davanti a Giacomo Borghi della scuola di Varese. Del team Macramè anche Giada Ellena (bronzo nella categoria 13-14 anni) dietro alla varesina Ginevra Borghi (argento). Così commenta Mattia Donda: “UNIOEC è stata per me un’esperienza importante: ho conosciuto altri rider con cui ci siamo scambiati consigli e tecniche. Ho constatato che ci sono ragazzi che come me passano ore sul monociclo alla ricerca di nuovi trick. Ci siamo dati appuntamento in Spagna al Mondiale 2016. Per quella data spero di migliorarmi tecnicamente nel Freestyle, la disciplina su cui lavoro da

qualche anno, ma voglio continuare ad allenarmi anche sul Trial, sul Flat e soprattutto sull’X-Style (3° assoluto n.d.r.), una nuova specialità simile al Freestyle, più interessante e divertente. Continuerò a praticare questo sport perché mi dà soddisfazioni nei risultati ma soprattutto perché mi diverto”. Nel Muni l’Italia è risultata al vertice grazie agli altoatesini Florian Rabensteiner e Vera Hofer (medaglie d’oro assolute nel Downhill e Uphill), Michael Rabensteiner e Laura Baumgartner con l’argento assoluto nel Downhill (maschile e femm.) e Crosscountry femminile e Annamaria Perkmann (bronzo assoluto nell’Uphill). “Per fare progressi servono obiettivi e nel monociclo sportivo le gare sono gli obiettivi - dichiara Paul Baumgartner, allenatore di AC Villanders Einrad. - Eventi come UNIOEC e i Campionati Italiani sono fondamentali per la diffusione e il progresso di questa disciplina: stimolano ad allenarsi, a migliorare e alzano il livello nazionale. La nostra associazione organizza corsi per principianti e segue un gruppo che partecipa continuamente a gare locali, nazionali e internazionali. Proprio questo ci ha permesso di crescere e di raggiungere alti livelli”. La manifestazione, molto spettacolare per il livello tecnico dei partecipanti, è stata un’importante occasione per valorizzare questo sport sempre più apprezzato da giovani e adulti che cercano nuove sfide. “Il Campionato è stato un bel momento per conoscersi, vivere insieme in un clima di festa e amicizia e valutare le proprie capacità - conclude Marco Donda, allenatore del team Macramè. - Con UNIOEC il Monregalese si conferma un anello del calendario internazionale degli eventi dedicati al monociclo. Già sono in cantiere nuovi progetti, tra cui la creazione di un centro stabile per dare ulteriori opportunità ai giovani atleti che stiamo accompagnando in questa bella avventura. Penso che ogni scuola di circo potrebbe essere un vivaio per la nascita di altri team di monociclo sportivo”.


KALEIDOS 1/5 luglio, Fossano (CN) FB Kaleidos foto di Andrea Macchia report di Milo Scotton Quest’anno nei giardini pubblici di Fossano si è svolto Kaleidos, meeting internazionale di scuole di piccolo circo all’interno di un Festival di grandi artisti come Mirabilia, con compagnie da tutto il mondo. In un rinnovato incontro di proporzioni titaniche, Davide e Golia si sono invece dati la mano ed hanno camminato insieme… Un’unione che ha dato forza a questo straordinario evento! Con la direzione artistica ed organizzativa di Milo&Olivia per Chapitombolo e Marco Donda per Macramé, è stata possibile la mirabolante impresa: giovani da tutta Italia e dalla Svizzera hanno potuto frequentare laboratori di altissimo livello tenuti da artisti di compagnie quali Rasposo, Bam, Lonely Circus, Rafael de Paula, Scuola di circo Vertigo e molti altri presenti con i loro spettacoli alla manifestazione. Poter entrare attraverso gli stages nell’artisticità viva delle compagnie, ha dato un valore aggiunto alla manifestazione. La condivisione della passione per le arti del circo, la tecnica, ma anche i contenuti delle rappresentazioni dei vari artisti, ha dato modo ai ragazzi di vedere cosa succede dalla parte opposta del vetro, di capire cosa sente chi interpreta, qual è il suo obiettivo e non solo cosa riceve chi gli sta davanti. Sorprendentemente questo rapporto ha arricchito molto anche i professionisti resisi disponibili per tenere i workshop. La forza rigenerante dell’entusiasmo delle giovani promesse, desiderose di imparare e di cogliere qualsiasi dettaglio o consiglio, ha infatti restituito agli artisti il risultato del loro lavoro in scena e ricordato i primi passi da cui avevano mosso il loro cammino.. La richiesta di aiuto nella ricerca di uno stile, la varietà dell’interpretazione, la molteplicità degli stimoli, hanno messo anche i grandi artisti di fronte ad una prospettiva

rinnovata che ha permesso loro di identificare quale fosse il percorso intrapreso nel corso degli anni. Moltissime le opportunità fornite dal Festival Mirabilia per facilitare questo rapporto di scambio: possibilità di accesso al backstage degli spettacoli più importanti, proiezione di film con tematiche circensi, partecipazione alle prove generali delle compagnie, incontri artistici e possibilità di accedere agli spettacoli ad un prezzo ridotto di due euro. Occasioni imperdibili che i ragazzi non si sono fatti mancare con giornate immense e cariche di stimoli: partenza al mattino presto dal centro salesiano (dove è avvenuto il pernottamento), workshop e allenamento tutto il giorno, spettacoli serali. Una menzione speciale per il carattere innovativo dell’organizzazione dei workshop in cui si sono alternati momenti formativi tra maestri ed allievi a momenti di scambio “peer to peer” fra giovani di scuole diverse. L’essenziale momento formativo tra pari che rende gli allievi in grado di oggettivare il contenuto delle conoscenze apprese e la loro trasmissione. Da segnalare la partecipazione in massa della scuola di circo “En Piste” di Firenze diretta da Julien Morot, di Macramè diretta da Marco Donda e Chapitombolo diretta da Milo&Olivia, la Scuola svizzera “Cirque Toameme” con le loro roulottes ed un palco mobile, gli immancabili giocolieri della Scuola di Piccolo Circo di Milano, il gruppo di torinesi di Teatrazione ed un cospicuo numero di giovani circensi che si sono aggregati autonomamente. A chiudere ed impreziosire la cornice professionale di questo evento, la presenza dei primi costruttori italiani di materiali di circo. Play (già da anni nota per i materiali di giocoleria) ha infatti fornito ai ragazzi

materassi per le discipline aeree, strutture aeree, verticalini trasportabili in argon, pali cinesi rotanti e fissi, trapezi, corde verticali, tessuti e cerchi aerei testimoniando un ingresso sul mercato dell’attrezzatura circense impressionante, frutto di un’appassionata ricerca al confine tra tradizione delle discipline ed innovazione dei materiali.

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X IL RUGGITO DELLE PULCI

24/28 giugno, Cuneo foto di Fotoliberamente

di Giuseppe Porcu Il Ruggito delle Pulci ha compiuto 10 anni. Nasce festival a Marene per dare occasione d’incontro agli allora pochi bambini che in Italia facevano circo. Diventa rassegna quando i nostri allievi superano il centinaio e i comuni che ospitano scuole di circo diventano 5. Nel 2012, dopo tanto girovagare, il Ruggito delle Pulci si ferma a Cuneo e qui mette radici, crescendo e trasformandosi di anno in anno. Cresciuto e diventato vetrina del circo ludico educativo nazionale ed europeo, Il Ruggito ha visto aumentare le scuole partecipanti e i progetti particolari rivolti a ragazzi diversamente abili o provenienti da aeree di disagio. È aumentata la durata, da tre giorni ad una settimana di esibizioni, laboratori, giochi, competizioni, momenti conviviali. Tutte le mattine allenamento in tutte le discipline, i pomeriggi dedicati all’interscambio di competenze, laboratori e creazioni, ogni sera spettacoli, con un livello delle proposte artistiche sempre più alto, e ragazzi che vengono invitati e riscuotono successi nei festival internazionali. Aumentano gli artisti piccolissimi, la serata “Palco aperto” a loro dedicata, ne ha visti in pista più di un centinaio, per tre ore e mezza hanno offer-

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to al pazientissimo pubblico uno spettacolo di tecnica e poesia, risate e tenerezza. Aumentano gli ospiti ed agli amici “Circo instabile”, “En Piste”, “Sportica”, che partecipano da anni, si sono aggiunti in questa edizione molti altri gruppi. A dare al festival un respiro europeo, “Le collectif Filamain” un progetto di integrazione tra due scuole svizzere: la scuola di circo Coquino con sede a Morges, e la scuola di circo di Confignon. Dopo una frequente serie di collaborazioni, come ad esempio al festival europeo in Danimarca dove li abbiamo conosciuti, il desiderio di realizzare insieme una creazione e da qui il meraviglioso spettacolo “Ce qu’il reste…” Il pubblico attende l’evento con trepidazione e riempie ogni sera più di 1.200 posti su sedie, moquette e gradinate ormai divenute insufficienti per gli spettatori. Far giocare i bambini è cosa piuttosto semplice, far riscoprire la dimensione del gioco agli adulti è una vera rivoluzione. Abbiamo avuto nella passata stagione un vero e proprio boom di iscrizioni nei corsi serali, moltissimi papà, mamme e zie/i, contagiate dall’entusiasmo di figli e nipotini, hanno sperimentato le magiche arti del circo in un apposito

corso per principianti con una gran voglia di divertirsi. Da qui l’idea di dedicare una serata alle esibizioni di famiglia: papà, mamme e figli e qualche zia hanno portato in pista numeri di assoluta magica tenerezza, creando tra grandi e bambini un pretesto in più d’incontro, di gioco, di condivisione. Aumentano gli sponsor e la cosa incredibile è che iniziano a cercarci loro. Un enorme grazie al settimanale La Guida che ci ha sostenuto con entusiasmo ed alle aziende agricole del territorio che ci regalano il cibo da loro prodotto con cura e nel rispetto dei processi naturali: formaggi, yogurt, budini, insalate fresche, frutta, latte, pane cotto a legna e molto altro. La generosità di queste aziende non basterebbe ancora, perché il cibo bisogna anche cucinarlo, ed è qui che interviene la meravigliosa equipe “Fuma che mangiuma”, un drappello di mamme che ogni giorno trasforma nella propria casa i prodotti freschi in appetitose pietanze per gli artisti. Tra chi prende ferie per vivere appieno il gioioso clima della settimana di festival e chi dedica anche solo poche ore preparando una torta salata o un’insalata di riso, sono più di una trentina le mamme volontarie che preparano 500 pasti al giorno a cui il festival dice

grazie. E grazie ai papà ed ai nonni che montano, smontano, spostano ed allestiscono. L’incontro con il circolo fotografico “Fotoliberamente” ci ha permesso quest’anno di dare vita ad un altro interessantissimo progetto. Una trentina di simpatici e creativi fotografi hanno seguito ogni nostra attività durante l’intera stagione. Il risultato sono stati quasi 10.000 scatti. Ne sono stati scelti 100 e ne è stata allestita una mostra che racconta storie di impegno e passione, dedizione e perseveranza, gioia e fatica, generosità e collaborazione. Dall’edizione 2013 il Festival porta avanti uno spazio di riflessione sul riciclo, il riutilizzo e la minor produzione di rifiuti possibile. È un insegnamento fondamentale per i bambini che saranno gli adulti di domani, di conseguenza una manifestazione a loro dedicata non può esimersi dal proporre un modello in tal senso, dedicando cura e attenzione in questa direzione. A questo tema sono stati dedicati laboratori di riciclo e produzione di energie alternative. È stato ospite del festival uno dei rarissimi forni a energia solare esistenti in Italia, costruito artigianalmente da Guido Balbo, ci ha permesso di cucinare le verdure senza consumare un volt di energia elettrica. Abbiamo costruito


FB fuma che ‘nduma scuole di circo

attrezzi circensi con materiale di riciclo, così vecchi giornali di carta sono diventati volteggianti clave e coloratissimi flower stick sono stati costruiti con camere d’aria bucate. Con l’associazione Natural..Mente abbiamo proposto laboratori sui colori naturali. Ma soprattutto ogni anno che passa produciamo sempre meno spazzatura a fronte di una esponenziale crescita di partecipanti. Dall’edizione 2014 abbiamo deciso di evitare il monouso e di dotarci di piatti in plastica rigida e posateria in metallo da lavare ad ogni pasto, in 7 giorni di festival che ha fornito circa 3.000 pasti abbiamo prodotto 4 sacchi di spazzatura. Al di là di tutto quello che è arte e spettacolo, il principale motivo per cui “Il Ruggito delle Pulci” rimane nel cuore di chi vi partecipa è un magico e contagioso clima di condivisione.

È stato meraviglioso vedere i giovani musicisti del Liceo Musicale Ego Bianchi di Cuneo affiancare nell’accompagnamento musicale della serata “Du-etti di circo” gli incredibili “In Cupa Trance” il gruppo musicale delle Murge capeggiato da Pino Basile e Mirko Lodedo. Musicisti professionisti e giovani aspiranti tali, insieme nel musicare una serata in cui giovani artisti e circensi affermati hanno creato in un pomeriggio e messo in scena in serata numeri che hanno lasciato il pubblico a bocca aperta. È meraviglioso vedere i bambini che insegnano agli adulti, i ragazzi che insegnano ai bambini ed i bambini che imparano tra loro. È una magia che si vede di rado. Una magia ormai scomparsa in mondi dove oramai ha la meglio il risultato e l’affermazione. Siamo ancora un mondo piccolo, una piccola isola felice.

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www.cirschool.eu foto di Archivio CirSchool Finanziato dal programma europea Commenius, il Progetto Cirschool coinvolge cinque partner - SOPHIA R&I (Italia), Università di Patrasso (Grecia), III Circolo Didattico Perugia (Italia), Albert & Friend’s Instant Circus (UK), Euridit (Belgio), con l’obiettivo di produrre e testare un modello di educazione integrata, utilizzando l’insegnamento circo applicato nel campo dell’istruzione scolastica. Una nuova visione per un curriculum di educazione fisica integrato con le arti circensi, ma anche un’opportunità per l’innovazione metodologica della didattica curriculare. Gli esiti del progetto saranno pubblicati nel prossimo autunno. Il curriculum si propone di fornire ad insegnanti, studenti e altre persone coinvolte nella formazione - in particolare gli operatori nel campo delle attività circensi - modelli pedagogici e strumenti replicabili per la promozione e l’acquisizione delle competenze chiave e delle competenze artistiche/fisiche, attraverso un handbook suddiviso in Key Stages 1, 2 e 3, relativi alla scolarità 5-14 anni. La pratica delle Intelligent Physical Arts (abilità circensi) offre capacità fisiche, relazionali e sociali, sviluppate sulla base di principi di apprendimento cinestetico, che implica e promuove nell’individuo una serie di competenze, collegate alla competenza chiave “imparare ad imparare” . CirSchool nasce come risposta all’analisi dei sistemi scolastici attuali - “Le cifre chiave in materia di istruzione in Europa” Eurydice (2009) - dimostrano le difficoltà incontrate dai vari sistemi scolastici europei nella ricerca di strategie di sviluppo che possono fornire soluzioni praticabili ed efficaci per il processo di insegnamento / apprendimento dei singoli giovani, soprattutto in quelle che promuovono competenze disciplinari e trasversali nei giovani. È evidente la necessità di un cambiamento radicale nel pensiero pedagogico per trasformare la classe tradizionale in una classe del XXI secolo calandola in un ambiente creativo, basato sull’apprendimento ludico e fisico, in cui si sviluppino atteggiamenti, competen-

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ze e conoscenze attraverso giochi ed esercizi con il corpo e il movimento; un ambiente in cui ogni studente possa esplorare i propri strumenti conoscitivi e relazionali in modo costruttivo e autonomo. D’altronde è ormai accertato che l’educazione tradizionale, centrata sulla figura del docente piuttosto che dello studente – o meglio della efficace relazione docente/discente - non soddisfa le esigenze di questa nuova realtà: la tecnologia e le conoscenze sono in continuo dinamico cambiamento, ed è necessario che i giovani siano in grado di affrontare con competenza e con atteggiamenti positivi questa realtà in divenire. Le Arti fisiche circensi sono uno strumento ideale per modificare il processo di insegnamento e di apprendimento, valorizzando i metodi olistici di apprendimento globale e trasformando l’aula in una flipped classroom innovativa e creativa. L’ampia gamma di competenze promosse dalle arti fisiche circensi rafforza e migliora la capacità del corpo ad apprendere, utilizza le capacità motorie, apre la mente all’esplorazione a alla curiosità. Mentre ogni studente è coinvolto in tali attività, esplora il suo “corpo vissuto” (Le Boulch) in relazione ai fatti, acquisisce competenze trasversali, come l’autostima, team building, problem solving, l’astrazione e la responsabilità. Le arti fisiche circensi richiedono un’attività integrata di conoscenze e know-how, di azioni pratiche, di consolidamento delle competenze acquisite, e soprattutto una profonda connessione tra mente e corpo, e tutte concorrono nel valorizzare e utilizzare le potenzialità dei ragazzi, nello spirito di una formazione continua lungo il corso della vita.


REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO LUDICO EDUCATIVO Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle scuole, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 www.sportarcobaleno.it Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Olivia Ferraris 0141 1856269 www.chapitombolo.it Circo Clap via Don Giovanni Minzoni 17, 28041 Arona (NO) Pasquale di Palma 328 8891533 www.circoclap.it Dimidimitri via Sforzesca 2, 28100 Novara Marco Migliavacca 333 1866430 www.dimidimitri.com Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 www.scuoledicircomacrame.blogspot.it Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 www.sportica.it Squilibria via G. di Barolo 5, 10124 Torino (TO) Francesca Casaccia 334 3012576 www.squilibria.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Vertigimn via Mottalciata 7, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.it Lombardia Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 339 5695570 www.ambaradan.org Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo Circo Verticale via IV Novembre 77, 25068 Sarezzo Matteo Mazzini 393 9703004 www.lavalledeisogni.com Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Meriadoc Monteverdi 339 1834889 giocolarte.wordpress.com Hops via Lanzi 51, 20872 Cornate (MB) Sara Papadato 348 0069417 hops.ads@gmail.com Impronte Creative Via delle Querce 125, 21013 Gallarate (VA) Luana Facchetti 347 2785195 www.circolamento.it Juggling Lab via della Querce 125, 21013 Gallarate (VA) Luana Facchetti 347 2785195 www.wix.com/improntecreative/gallarate Officine del Sole via Jerago 24 21010 Besnate VA Cristina Laudi 340 9292556 www.officinedelsole.net Quattrox4 ASdc via Privata Pericle 16 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.maurizioaccattato.org Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Spazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 www.spaziocircobergamo.it Teatro Circo Puzzle Str. Padana Superiore 28, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Silvia Vetralla 348 7461009 www.puzzleasd.com Trentino Alto Adige Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 www.bolladisaponetrento.it Circomix via Tulpe 1C, 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Oppetelà via Paganini 14, 38068 Rovereto (TN) Anna Cavarzan 338 8330532 oppetela.wordpress.com Friuli Venenzia Giulia Circo all’inCirca via Piemonte 84/8 - località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it Skiribiz via Marinelli 6, 33033 Codroipo Marco Grillo 340 8304849 www.skiribiz.com Veneto Ludica Circo c/o Hermete onlus v.le Verona 107, 37100 Fumane (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Circo in Valigia via Panzotti 6, 36040 Salcedo (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 349 1632427 www.circoinvaligia.it Liguria Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Emilia Romagna A testa in giù Compagnia Via Tolara di Sopra 90 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Nando e Maila 328 6493203 www.nandoemaila.it Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it LIV Scuola di Circo & Teatro per Bambini via R. Sanzio 6, 40133 Bologna Nicola Pianzola 051 9911785 www.liv-bo.com/scuola-di-circo-per-bambini Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Toscana En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Julien Morot 380 7560377 www.enpiste.it Mantica Scuola di Circo via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.compagniamantica.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 7439717 www.circolibre.it Scuola di Circo Antitesi via Guidiccioni 6b, San Casciano Terme, Pisa (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, …Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S. Prospero, Cascina (PI) Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it A.I.T. La Casella strada Valacchio Casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 0577 314323 www.lacasellacavalgiocare.it Circo Sbarbacipolle Loc. Chiassa Superiore 296, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 www.associazioneorsobaloo.it Circo Teatro Oblì Shalà c/o Teatro Verdi, 53036 Poggibonsi (SI) Viola Rosa Giamagli 333 6752130 www.timbreteatroverdi.it Le Cavallette via Fortunato Garzelli 11, 57128 Livorno (LI) Silvia Poggianti 347 5138729 www.circocavallette.wix.com/lecavallette A.S.D. Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 7439717 www.circolibre.it Marche La Valigia delle Meraviglie Via R. Sassi 6, 60044 Fabriano (AN) Maria Pia Santoro 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.com Circoplà P.zza Nenni 8, 60030 Serra de Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 www.circopla.it Visionaria via Maestri del Lavoro, Teatro Panettone, Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org Umbria Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 www.lastronauta.com Rataplan via dell’Artigianato 15 06083 Bastia Umbra (PG) Laura Ugolini 075 7980672 www.teatrodistradapnt.it Lazio Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com SIACC via Giorgio Perlasca 71, 00155 Roma Paolo Pristipino 06 21808595 www.scuolanazionaledicirco.com Vola Voilà via Senocrate snc (Axa-Palocco), 00125 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 www.volavoila.it Campania MuVi via San Filippo 10, 80122 Napoli Kio 349 9169706 FB MuVi Basilicata Il Girotondo Recinto Cappuccini 6, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 www.scuoladicircoilgirotondo.it Puglia Circo Laboratorio Nomade via Serracavallo snc 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 329 3909909 myspace.com\circolaboratorionomade Un Clown per Amico / Circo Botero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com Sicilia Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Circ’Opificio via Lanza di Scalea 960, 90100 Palermo Marika Riggio 340 3928905 www.circopificio.it Sardegna Terra del Vento S.S 125 Km 18, Quartucciu (CA) Luca Gasole 340 2684914 www.emoyeni.it


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CAMPAGNA ADESIONI 2016 La mole di informazioni e testimonianze che oggi rendiamo disponibile e fruibile ad un bacino di lettori e appassionati sempre più numeroso si è negli anni quadruplicata, ed è in gran parte fruibile gratuitamente attraverso il web. Invitiamo tutti, vecchi e nuovi lettori, che in qualche modo beneficiano dei nostri canali media, di unirsi al gruppo di associazioni, sponsor e lettori che sostengono Juggling Magazine media project attraverso quote associative o inserzioni pubblicitarie. Un contributo essenziale per continuare a raccontare e promuovere le meravigliose esperienze che questo movimento non smette mai di generare giorno dopo giorno.

ARTEREGO via Piave 19 > 40033 Casalecchio di Reno > Pietro Morea 347 7121221 www.arterego.org AXIS MUNDI VISIONARIA via S. Vincenzo 85 > 60020 Polverigi (AN) > Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org BOTTEGA DELLE FANTASIE via Destra Can. Inf. 2° Tronco, 14 > 48012 Bagnacavallo (RA) > Lorenzo “Nanouk” Testardi 347 8003350 www.bottegadellefantasie.it CHAPITOMBOLO via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) > Olivia Ferraris 0141 1856269 www.chapitombolo.it CIRC’ARENA Mostra d’Oltremare viale JF Kennedy 54 > 80125 Napoli > Noemi Taccarelli 328 7228395 FB Circarena CIRCO DELLA LUNA via D'Aurelio > San Giovanni Teatino (CH) > Valentina Caiano 347 0082304 FB IlCircoDellaLuna COMPAGNIA OXYMORON > Alessandro Bortolozzi 347 5542562 http://compagniaoxymoron.org ENDAXI via G.di Montpellier 52 > 00166 Roma > Paolo Scannavino 328 9473371 www.compagniaendaxi.it GAMMAZITA piazza Federico di Svevia 38 > 95121 Catania > Florinda Panzarella 393 5297307 www.gammazita.it IL POSTO cannaregio 3136 > 30121 Venezia > Wanda Moretti 347 8050819 www.ilposto.org MUSEO DELLA MAGIA via Cavour 35 > 12062 Cherasco (CN) > Don Silvio Mantelli 335 473784 www.magosales.com PARMA JUGGLING CREW c/o MU via del Taglio 2 > 43126 Parma > martedì e giovedì h 21,30 > Marcello Conti 327 8263085 www.pjc.parma.it REVOLUTIONAIR/STARK via Matteo Rici 6/F > 60126 Ancona > Arianna Masi 349 0976987 FB Compagnia Revolutionair RIDORIDÓ villa Broglia 21 > 37135 Verona > Nicola Suman 347 5660490 www.ridorido.org SLIP via Antonio Cecchi 17 > 10152 Torino > Maria Mancini 333 7345890 FB Progetto Slip Torino SYNERGIKA piazza Palermo 12 > 16129 Genova > Annalisa Alcinesio 338 1172011 www.synergikaasd.com TEATRAZIONE via Rismondo 39/f > 10127 Torino > Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com

i ri Giocol& Dintorni

viale della Vittoria, 25 - 00053 Civitavecchia (RM) t/f +39 0766 673952 m +39 347 6597732 mail giocolieriedintorni@hotmail.com web www.jugglingmagazine.it

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