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ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI
bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XX, n. 78, marzo 2018 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it h www.progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 20 marzo 2018 In copertina cie Sugar, in Canards Festival Dinamico foto di Luisa Luppolini
Con il sostegno di
EDITORIALE Numero “ponte” di Juggling Magazine, che lega alcuni dei festival significativi di fine stagione 2017 con i primi eventi del nuovo anno, e va in stampa proprio all’indomani dell’African Circus Art Festival in Etiopia, e di Fresh Circus e Festival UP a Bruxelles, dove si è tenuto anche il 7° INCAM meeting, con direttori di 12 circus media project provenienti da Europa, USA, Messico, Giappone. Tanto “Food for Thought” che non mancheremo di servirvi sul piatto del prossimo Juggling Magazine. Ma la cerniera è più ampia: Juggling Magazine di marzo si fa in due ed esce in contemporanea con lo speciale di JM su Città di Circo, realizzato in collaborazione con il Forum dei Circhi / FNAS. Inoltre, in materia di pubblicazioni, abbracciamo anche i temi del circo educativo e del circo sociale, con la versione italiana di Look at Me! di Steven Desanghere, a cura di Circosfera, e gli atti del convegno Altra Risorsa 2017, a cura di AltroCirco. Infine con questo numero, che ci traghetta nel XX anno di ininterrotta pubblicazione di JM, oltre ai dovuti
festeggiamenti lanciamo l’agenda Juggling Magazine 2020, un piano triennale per ristrutturare l’intero media project e rispondere alle sfide che lo sviluppo del circo oggi propone. Per saldare ancora più fortemente i confini dell’universo circo, in termini di “ricorrenze” il 2018 ci regala il 250° anniversario della nascita del circo moderno. Era infatti il 1768 quando il giovane Philip Astley, su una pista circolare allestita a Londra, presentava uno spettacolo che avrebbe fondato il genere del “circo equestre”. Dal passato al presente, per immaginare il futuro. L’intero patrimonio storico ed artistico del circo verrà proposto in chiave partecipativa al pubblico, studiosi, artisti e programmatori attraverso l’iniziativa denominata appunto “Astley’s Place”, a cura di Raffaele De Ritis. Una iniziativa che, insieme a Osservatorio Circo, Quinta Parete > OPEN, Juggling Magazine 2020 e #Comunicacirco , delinea gli ambiti che il progetto Quinta Parete svilupperà nel triennio 2018/2020 per avvicinare, appassionare, coinvolgere il pubblico, nuovo o consolidato, in questo meraviglioso mondo del circo come noi oggi lo conosciamo. Pronti per il viaggio!? Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine >
XXXIX CIrque de demaIn 14 febbraio 2018, Paris www.cirquededemain.paris
Foto di Christophe raynaud de Lage
Fondato nel 1977 da Isabelle e Dominique Mauclair, il Festival Cirque de Demain, che si appresta nel 2019 a celebrare la sua quarantesima edizione, conserva intatto il suo fascino. A Parigi ogni anno si danno appuntamento i protagonisti internazionali
del settore; artisti, ex vincitori, agenti, produttori, emittenti e fan della pista si ritrovano sotto lo chapiteau del Cirque Phénix e condividono alcuni dei momenti circensi più preziosi della stagione. Al Cirque de Demain il format del “numero” infor-
GeneraZIone eLoIZe una storia di vita... www.cirque-eloize.com/fr
di Jeannot Painchaud Presidente e Direttore artistico del Cirque Eloize Sono cresciuto con il mare che si stendeva davanti a me. Questo blu infinito e misterioso, mistico e nobile. Una distesa allo stesso tempo spaventosa e gentile, strana e affascinante, intrigante e rassicurante. Ero ipnotizzato dalla incessante risacca, dalle tracce lasciate dalle onde sulla spiaggia che osservavo per ore. I più bei ricodi della mia infanzia… Il mare ci rimanda continuamente all’interno di noi stessi, come uno specchio… Sognavo di andare a vedere al di là dell’orizzonte. Di partire come un avventuriero verso terre lontane, a incontrare altre culture, altri popoli… e me stesso. Poi il circo si é autoinvitato nella mia vita. All’inizio nell’estate del 1984, a Gaspé. Andavo a vedere i piu grandi velieri del pianeta riuniti per celebrare la scoperta del Canada da parte di Jacques Cartier. La mia fantasia segeta era di imbarcarmi clandestinamente su uno di quei giganti del mare in partenza verso terre sconosciute. Quello che avrei scoperto a Gaspé mi avrebbe portato più lontano di tutto ciò che avrei mai potuto immagiwww.jugglingmagazine.it
ma l’intera competizione e giovani artisti circensi hanno l'opportunità di presentare la propria arte di fronte a una giuria internazionale e ad un pubblico eccezionalmente entusiasta. Fin dalla sua prima edizione il Cirque de Demain ha inoltre sempre con-
nare. Fin dal primo giorno, una parata, degli artisti di stada, dei clown, dei trampolierri e dei musicisti attraversano le strade della città in mezzo a una folla felice, migliaia di curiosi immersi in quel mondo di fiaba. Venuta la sera, uno spettacolo di circo, proprio la prima rappresentazione, la nascita del… Cirque di Soleil. Qualche mese dopo, intrappolato nelle sabbie mobili della mia prima vera delusione d’amore, scopro la Scuola Nazionale di Circo di Montreal… è il colpo di fulmine. Fin dai primi minuti in cui
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siderato necessario il principio di una giuria, paragonando la nozione della competizione a quella del confronto. Un concept difficile da difendere in un panorama di discipline circensi così differenziato, e in un settore dove la nozione di “competizione” e “vincitori” viene spesso ritenuta superata. Quello di caratterizzarsi come un festival di “numeri” e di mantenere la formula competitiva sono certamente due delle caratteristiche che rendono unico il Cirque de Demain nel panorama degli eventi di circo contemporaneo. Per altri versi l’appuntamento parigino offre un’esperienza intensa sin dall’ingresso nel foyer, una piccola “cittadella” del circo dove poter trascorrere piacevolmente intere ore, incontrando i protagonisti del
settore in una elegante agorà. Una piazza sotto chapiteau che ogni anno accoglie anche una mostra, dedicata di volta in volta ad una compagnia o ad un tema specifico. Quest’anno è stata la volta del Cirque Eloize, che qui ha festeggiato i suoi 25 anni di lavoro, proponendo una mostra e una performance di aperta del festival. A loro dedichiamo una scheda in questo servizio. Nella direzione della facilitazione degli incontri e delle riflessioni sul settore, continua a strutturarsi con sempre maggior spessore l’iniziativa del Club Pro, che offre una programmazione di presentazioni e conferenze, parallela a quella della competizione artistica, riservata alle figure professionali e agli artisti. Una interessante occasione e possibilità di incontrarsi, conoscersi, confrontarsi, attivare nuove collaborazioni. Come quella lanciata proprio quest’anno, che vede un pool di organizzazioni sostenere un progetto di sviluppo del circo in situazioni di disagio, e che coinvolgerà nel lavoro anche artisti ex-laureati al photo by Cardoso Cirque de Demain.
varcai la soglia dell’ingresso del Centro Immacolata Concezione mi sono sentito a casa. Ho saputo immediatamente, in quel preciso istante, che il circo sarebbe stata tutta la mia vita. Più tardi, dopo due anni trascorsi a imparare il mestiere, di ritorno nella mia isola, incrocio un tale Daniel Cyr, oggi famoso, la cui ruota farà girare la testa a un bel po’ di persone in giro per il mondo. Mi raggiungerà nel 1987 alla Scuola Nazionale di Circo, poi ne parlerà ad altri delle isole della Madeleine, nel Quebec, che si uniranno a noi più tardi. Durante quegli anni vagabondo tra la mia vita di artista di strada facendo cappello in Quebec e in Europa, dormendo sulle spiagge della Costa Azzurra. Ottengo il mio primo vero lavoro come acrobata all’interno della compagnia La Petite Fanfare, con la quale attraverseremo il Quebec e il Belgio. Colgo qualsiasi occasione per vivere fino in fondo l’avventura circense. Realizzo il mio sogno di viaggiare, e il mio veliero é un circo. Finché, nel 1991, Daniel mi parla delle celebrazioni in programma per il X anniversario della radio della comunità dell’isola: decidiamo di invitare a unirsi a noi i 5 altri acrobati della Madeleine per creare uno spettacolo che sarà
messo in scena per famiglie e amici. L’evento ha luogo nel novembre del 1991 nelle Isole. Questo spettacolo, presentato in una chiesa a Capaux-Meules, si chiamerà Cirque Eloize. È mio zio Luis che mi ha suggerito questo nome uscito da un dialetto arcaico e preso dal francese antico che significa un colpo di calore. Qualcosa di potente ha in quel momento cominciato a gemogliare in me. Sono quindi 7 giovani acrobati delle Isole della Madeleine che hanno fatto nascere il secondo circo del Quebec, il Circo Eloize. Sono stati Daniel Cye, Jano Chiasson, Robert Bougeois, Damien, Alain e Sylviette Boudeau e… io!!! Si à dovuto comunque attendere ancora un anno e mezzo prima che si presentasse l’occasione di fare veramente decollare l’avventura. Questo avverrà durante un ritorno alle isole nella stagione turistica per due rappresentazioni eccezionali l’11 e il 12 agosto 1993. L’evento crea un tale entusiasmo da permettere qualsiasi speranza. È con l’aiuto di Claudette Marin, amministratrice e prima direttrice generale, che faremo nascere il Cirque Eloize. La compagnia sarà registrata nel novembre 1993. Questa prefazione é l’estratto del libro Generation Eloize in uscita a novembre 2018 per le Edizioni Magellan et Cie j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
uLIk robotIk
www.rudi-renner.de Ulik, artista, ingegnere creativo, performer, produttore e inventore bavarese, coltiva da oltre 30 anni la passione di esibirsi, prima in teatro, poi in strada, e di costruire con le sue mani oggetti e attrezzature meccaniche da portare in scena. Musicista, fantasiata Ulik si è esibito dappertutto e “nostalgia” non è la parola esatta che viene in mente quando Ulik corre dietro l'angolo sui suoi pattini in linea, vestito con la sua tuta protettiva, un ventilatore in testa. Ma in termini di macchine UliK è nostalgico fino in fondo: celebra un'epoca in cui le macchine puzzavano, erano sporche e non avevano un computer di bordo. Il suo spettacolo Ulik Mecanocomik celebra questa estetica fuori dal tempo, pazza, anarchica e rumoro-
mezzo che alla sua estremità portasse agilmente a spasso un peso di 100 kg. Una sfida che abbiamo vinto solo grazie all’alta tecnologia della migliore ditta tedesca specializzata nella costruzione di pali in fibra di carbonio, e alle soluzioni che abbiamo trovato dopo averne rotti un bel po’! Inoltre un robot in scena è per me un po’ come un leone, un animale potenzialmente pericoloso, con il quale bisogna imparare a muoversi in sincronia per fare cose incredibili senza rischiare di farsi male. Per altri versi è invece un partner super affidabile, perché lui fa esattamente quelphoto by Christophe raynaud de Lage lo che gli chiedi di fare, con una precisione e un tempismo “maniacale”. sa, portando in scena macUn’affidabilità che chine improbabili, cambiando mette a dura prova la loro “destinazione d’uso”, l’artista stesso, e creando momenti di show l’acrobata che è in bizzarri e poetici. scena con RoboPoMa il suo più grande sogno, a cui ha lavorato sodo le lavora con quenegli ultimi dieci anni, era portare in scena un sto robot da tre robot industriale che diventasse egli stesso un anni per poter ragpersonaggio, attraverso i suoi movimenti armonigiungere un livello camente programmati. Dalla collaborazione con di sincronismo, e di una industria giapponese di robotica è nato così sicurezza, così alto. Ulik Robotik, una forma di spettacolo con applicazioni tanto diverse quanto originali, e tra queste Ma le possibilità RoboPole, numero premiato al Cirque de Demain con questa macper il suo carattere innovativo. china sono infinite Un uomo e un robot. Essere umano e macchina. La e il solo limite è la storia di RoboPole è tanto breve quanto epica. Un tecnologia a dispouomo, che sembra un ingegnere, e un robot, che sizione, o meglio cercano di sperimentare, all'inizio esitanti, ma poi quella che puoi sempre più scherzosamente si avventurano verso permetterti! Mi afnuove vette, portando la disciplina del palo cinese fascina per esemin una nuova dimensione. pio l’idea di un “Sono sempre stato affascinato dai robot – ci racCirco completameconta Ulik – dalla loro precisione, da quello che puoi te robotizzato, che photo by Christophe raynaud de Lage fare con loro, soprattutto da un punto di vista artisorprenda senza stico. Le difficoltà sono tante, dovute al costo ecannoiare. Così cessivo, alla difficoltà di trasportare e posizionare come mi interessa su un palco una macchina di 3 tonnellate. RoboPole per esempio molto l’interazione che i robot scatenano nei bambini, che vivono presentava l’ostacolo di dover realizzare un palo lungo 4 metri e l’incontro con queste macchine con un’intensità incredibile.” www.jugglingmagazine.it
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CIrCa IL CIrCo attuaLe
20/29 ottobre 2017, Auch (Francia) www.circa.auch.fr Il festival Circa ha celebrato nel 2017 il trentesimo anno, una storia che parte da ancora più lontano, e che ha il sapore delle “favole moderne”. Il primo tassello è datato 1975, quando l'abate di Lavenère Lussan, che allora insegnava alla scuola Oratoire Sainte Marie d’Auch, avviò un laboratorio circense nei granai dell’abbazia. Il suo sogno era permettere ai giovani di imparare a vivere insieme attraverso il circo. Cominciava così la storia di Pop Circus, una della più antiche scuole amatoriale francesi imperniata sullo sviluppo della pedagogia del circo tra giovani e bambini, e quella che ad oggi vanta il maggior numero di allievi che si sono diplomati al centro nazionale di arti circensi di Châlons-en-Champagne.
Negli anni '80 arriva un altro importante tassello, quando il Cirque Zavatta stabilì il suo quartiere invernale ad Auch, su invito di Jean Laborde, allora sindaco della città, con il quale Achille Zavatta aveva stretto legami personali fin dalla Resistenza. Gli “Auscitani”, grazie alla personalità di Achille, si legano particolarmente al circo e scoprivano ogni anno in prima serata il suo nuovo spettacolo. Allo stesso tempo, la Jeune Chambre Economique d'Auch, alla ricerca di un
progetto innovativo che sviluppasse interessi sociali, economici e culturali, volgeva il suo sguardo proprio al Circo, e nel 1987 apre una nuova stagione di spettaco-
2004
Grimm Cie Cahin Caha photo by Franck Puyau
1995
Cie Les Acrostiches
CIe basInGa
http://ciebasinga.com/ Per la sua trentesima edizione, CIRCa ha proposto al funambolo Tatiana-Mosio Bongonga di effettuare una traversata su filo a grande altezza, su un percorso che collegasse una gru montata sulla riva del fiume Lissagaray alla cima della scalinata monumentale, www.jugglingmagazine.it
photo by m. Laborde
photo by Claude arnaudas
2002
La Syncope du 7 Collectif AOC
luogo estremamente suggestivo della città di Auch. L’incedere sicuro e maestoso di Tatiana durate la traversata, seguita da migliaia di persone col naso all’insù, è stata accompagnata dai musicisti dell'Orchestra Surnatural, ma anche da una squadra di volontari che hanno tenuto con le loro braccia i cavalletti, per garantire la stabilità del filo e
photo by Pestacle
testimoniare la grande fiducia che viene riposta negli altri in avventure collettive di questo genere, sospese nello spazio e nel tempo.
Tatiana, “dall'alto” dei suoi 7 anni, è stata folgorata dalla visione di un funambolo impegnato in una traversata a più di dieci metri di altezza. Il sogno di www.progettoquintaparete.it
1998
Village de toiles au Parc d’Endoumingue
li di circo, creando ad Auch un punto d'incontro per federare le Scuole di Circo in Francia, nel quadro di Circa, che allora stava per "Concours International du Rayonnement du Cirque d’Avenir". Nel corso degli anni, il concetto dei concorsi a premi viene abbandonato a favore di incontri e scambi educativi sulle arti circensi, in collaborazione con le organizzazioni della FFEC, ENACR e con il CNAC. Il festival diventa così il punto di incontro e scambio per il vivace tessuto
delle scuole di circo francesi. Nel 1996 il festival si apre alle giovani compagnie professionali di circo. Teatro, danza, musica e altre arti dello spettacolo si mescolano alle discipline circensi in spettacoli sempre più innovativi e sorprendenti, mentre Circa, continuando il suo percorso virtuoso di collaborazione con le istituzioni del territorio e quelle centrali, sviluppa la sua vocazione di supporto al processo di creazione e alla promozione delle arti circensi. Nella capitale di Gers, in una Francia che comincia a investire sulle politiche di
decentramento culturale, si scrive una pagina importante nella storia del circo. Nel 2001 il Festival Circa e la stagione culturale della città di Auch fondono le loro attività sotto la stessa struttura associativa chiamata Circuits, diventando la prima realtà francese a potersi fregiare dello status di “scène conventionnée” per le arti circensi. Nel 2011 nuova trasformazione, e sotto il nome di CIRCa diventa "Polo nazionale delle arti circensi Auch Gers Midi-Pyrénées". Nel 2012, dopo 19 mesi di lavori, CIRCa si trasferisce nella nuova sede, caratterizzata dalla avveniristica struttura del Dome de Gascogne. Un nuovo corso, voluto da Franck Montaugé, sindaco di Auch, che trasferisce nel cuore del vecchio distretto di cavalleria questo progetto culturale, facilitando l'accoglienza di artisti in residenza, e avvicinando alla città il baricentro di creazione
photo by Claude arnaudas
2017
Lenga le GdRA
photo by Claude arnaudas
2010
Circle
quel giorno “sarò un funambolo!” si è trasformato pochi anni dopo in realtà, quando al termine dei suoi studi in psicologia entra alla scuola di circo Balthazar, per poi passare alla XIX promozione del Centro Nazionale per arti circensi a Chalons-en-Champagne, dove si diploma con ottimi voti nel 2007. Nel corso degli anni
photo by Claude arnaudas
2017
Rare Birds Cie Un loup pour l'homme
entra a far parte di varie compagnie di spettacoli come Cabas Coy, Trestle Coy of the Flying Heart, Cie Altitude, Cie Buren-Cirque, Colporteurs e partecipa a numerosi eventi come l'apertura del festival Panafrica nel 2009 ad Algeri, Rock Circus nel dicembre 2011 e il Cirque de Demain dove, accompagnata dal padre alla chitarra, vince la medaglia d'oro
nel 2012. Nel 2014, insieme a Emilie Pecunia e Jan Naets, fonda la Cie Basinga, una compagnia devota al funambolismo. “Ricercando, insegnando, condividendo e producendo spettacoli partecipativi ad alte prestazioni, Basinga cerca di sviluppare, espandere, trasmettere e comunicare questa arte che, meglio di ogni altra, evoca come la nostra grandez-
za si basa sulle nostre debolezze, e la nostra capacità di sapere come coniugarli. Siamo solo la continua gestione dei nostri squilibri. Squilibri che ci spingono l'uno verso l'altro. Noi ci sosteniamo. Stiamo per cadere. O rimbalziamo. Per tenerci, mantenerci e andare avanti, costruiamo relazioni. Gettiamo ponti. Ci appendiamo alle pareti. Ai rami. Gli uni agli altri”.
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o di ricerca e la diffusione di spettacoli dal vivo. Circa diventa così il luogo della scoperta di un circo costantemente rinnovato, un “circo attuale”. Nikolaus, Jerome Thomas, cie Vent d’Autan, tanti artisti muovono qui i loro primi passi, o da qui non mancano di
passare; Baro d’Evel, Cridacompany, Cirque Ici – Johann Le Guillerm, Zingaro… Ogni anno CIRCa offre 80 spettacoli di circo, per un totale di 30.000 biglietti venduti in dieci giorni, ad un pubblico che per due terzi proviene da altre regioni o paesi, e tra questi 300 professionisti da
tutto il mondo. CIRCa è un’organizzazione forte di 16 persone impiegate a tempo pieno, a cui si aggiungono durante il festival quasi 200 volontari mobilitati ogni anno per accogliere artisti e pubblico, e un evento culturale che contribuisce notevolmente alla reputazione della città e alla frequentazione turistica di Gers nella stagione autunnale. Una storia singolare, con uno sviluppo importante, che vede ora la città di Auch, il Ministero della cultura, la regione MidiPyrénées e il dipartimento di Gers, collaborare per far crescere insieme una stagione culturale multidisciplinare, uno chpiteau itinerante nelle zone rurali, il festival di circo, il supporto alla creazione artistica, l’inserimento delle arti circensi nel curriculum scolastico del liceo Le Garros di Auch.
2012
Dome de Gascogne
photo by Hervé abbadie
photo by Claude arnaudas
photo by CIrCa
2017
Vol d'Usage Cie. La quotidienne
CIrCa auCH
dallo slancio della gioventù a un circo reinventato di Patrice Clarac Per celebrare questa avventura il team di CIRCa ha pubblicato un libro, disponibile in francese e in inglese, sui 30 anni CIRCa ad Auch. Grazie alle testimonianze dei suoi fondatori, volontari, artisti, spettatori, partner, dipendenti, Patrice Clarac, in un'opera ampiamente arricchita da fotografie e elementi di archivio, ci www.jugglingmagazine.it
2017
Parade des Çcoles de cirque quartier du Garros
parla di questa bellissima epopea che accompagna la rinascita del circo e partecipa alla sua vitalità. La piccola storia scrive così la grande storia delle arti circensi, che si liberano costantemente da tutte le frontiere. In 30 anni nel cuore della Guascogna è cresciuto l’imperdibile evento di un circo costantemente reinventato e l’Occitania è diventata la principale regione degli artisti del circo in Francia, e tra le prime in Europa. Qui il nome "circo" risuona
con l'attualità di un'arte sperimentale e popolare insieme. Un'arte importante che è lontana da quella di Achille Zavatta, che ha permesso ai primi volontari di immaginare il CIRCa e di ritrovarsi oggi nel festival insieme ad artisti di tutto il mondo - alcuni dei quali sono nati ad Auch. Un circo? Circhi? Spettacoli spesso non classificabili e la cui diversità sorprende e richiede di assaggiarne diversi per apprezzare la loro ricchezza, la loro generosità e l'impegno di questi artisti. www.progettoquintaparete.it
dInamICo FestIvaL
photo by angelo Farese
6/10 settembre Reggio Emilia www.dinamicofestival.it
di matteo Giovanardi Segreteria organizzativa e Sviluppo del Pubblico “Dinamico Festival, festival di circo contemporaneo, musica e teatro” ha attraversato nel corso degli ultimi sette anni tre parchi cittadini portando una trasformazione (rigenerazione, direbbero alcuni) negli spazi verdi della città: non solo spettacoli fuori e sotto tendone, ma anche installazioni interattive, focus group con gli artisti, laboratori per la cittadinanza. Il rito della festa è infatti per Dinamico un momento fondamentale della vita; un rito antico, strutturato e sempre presente nelle diverse società, che risponde al bisogno dell'uomo di condividere pubblicamente il tempo, il gioco, le creazioni, l'arte. In questo senso, "festival" per Dinamico è costruire installazioni affettive che aiutino le persone a riappropriarsi (fisicamente, mentalmente, spiritualmente) dei luoghi pubblici. Si inseriscono dunque all'interno di questo contesto gli spettacoli delle compagnie invitate (Baraka; Circo No Ato; Collettivo Lapso Cirk; Laden Classe; Nicanor De Elia con il collettivo Garage 29; Sugar; Le Due e Un Quarto; Duo Kaos, Mathias Martelli) e i concerti delle band musicali.
CIrk FantastIk!
FestIvaL InternaZIonaLe dI CIrCo ContemPoraneo 14/24 settembre 2017, Firenze www.cirkfantastik.com
di natalia bavar project manager e direzione artistica
“Non perché tutti siano artisti ma perché nessuno sia schiavo.” (G. Rodari).
CirkFantastik! nasce come spazio dove la realtà ed i sogni si incontrano per aprire l’immaginario alle miriadi di possibilità di espressione e di stili di vita. L’onirico prende il sopravvento per ricordarci che si può immaginare un mondo dove le particolarità sono preziose, dove le differenze di linguaggio sono ricchezza e dove si sospende il giudizio per assaporare la sorpresa, l’inaspettato, l’incredibile. CirkFantastik è anche un intreccio di provenienze, linguaggi, modi di vivere, che si incontrano intorno ad uno Chapiteau, teatro nomade, luogo di contaminazione e di scambio. Il Festival è un omaggio a chi migra e a chi accoglie, a chi porta conoscenza e cultura da un luogo ad un altro. È con questa idea che ogni anno, dal 2010, organizziamo a Firenze CirkFantastik!, spazio performativo e momento di incontro di grande valore sociale e artistico per la città. Giunto
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Ma Dinamico lavora col proprio pubblico anche per instaurare un percorso di reciproca formazione e confronto sui temi del circo contemporaneo. Da una parte attraverso laboratori gratuiti che, previa iscrizione, permettono al pubblico (principianti ed amatori) di incontrare gli artisti presenti ed allenarsi con loro. Un’offerta che quest’anno è stata ulteriormente implementata grazie alla disponibilità di Circo Krom, che ha ospitato sotto il suo chapiteau numerosi laboratori di circo per bambini e pre-adolescenti. Dall'altra, le esperienze di focus group, nelle quail, sempre previa iscrizione, alcuni spettatori possono assistere gratuitamente ad alcuni spettacoli, con il solo im-
pegno di partecipare a un incontro con organizzatori ed artisti, esprimendo le proprie opinion sui temi del circo contemporaneo. I risultati di questi focus group sono trascritti e visibili online. Un’attenzione particolare è stata rivolta anche a politiche diversificate di ticketing. Oltre a garantire la possibilità di acquisto online, sono stati attivati abbonamenti con il duplice obiettivo di rafforzare e facilitare la visione agli spettatori abituali, e di attirare fasce solitamente meno presenti al festival. Famiglie e bambini hanno ricevuto quindi un'ulteriore agevolazione, così come chi aveva intenzione di seguire molti spettacoli. Infine un pricing estre-
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alla sua 12° edizione nel 2017, porta per 10 giorni in un grande parco pubblico quel movimento frizzante, dirompente e critico del circo contemporaneo italiano e internazionale. Quest’anno due chapiteaux, Baraka e Side Kunst Cirque, hanno ospitato spettacoli di scalpitanti compagnie internazionali, con i loro spettacoli spericolati e poetici, commoventi e demenziali, visionari nei linguaggi e con contenuti critici ed un’ironia tagliente. Tra i tanti: Side, Baraka, ElGrito, Paul Morocco, LPM, Soralino,
MaFalda, Teatro Necessario, DelàPrakà, Tomi Soko, Casaca, Djoume, Vola Tutto, Gera circus, Nardin, Bulingcircus, Teatro C’art, Nai&Max. La crescita negli anni di un pubblico critico e attento, alla ricerca di nuovi linguaggi e sperimentazioni, assetato di nuovi punti di vista, è stato uno degli stimoli per continuare ad organizzare il Festival. Ogni anno è cresciuto l’interesse, coinvolgendo oltre alle famiglie, da sempre le più solide sostenitrici di Fantastik, un pubblico poliedri-
mamente ridotto per adolescenti e giovani fino ai 25 anni. Tra le attività sul territorio anche residenze e lavori con la cittadinanza: il collettivo Garaga 29 ha soggiornato a Luzzara (RE) per sette giorni di residenza, incontri e anteprime al pubblico; Laden Classe era in residenza presso La Corte Ospitale a Rubiera (RE); la compagnia Lapsus, in collaborazione con Fondazione I Teatri, ha portato in teatro lo spettacolo Boutelis. Nella prossima edizione rafforzeremo tutte queste azioni, ampliando anche il focus sugli artisti italiani. La compagnia Magda Clan sarà in residenza, sempre a Rubiera, dove offrirà un’anteprima della sua creazione, per poi portare la prima al festival. I focus group saranno ampliati e ripensati per permettere agli interessati di seguire il percorso di creazione della compagnia, per condividerlo e riflettere assieme ad artisti ed organizzatori. photo by angelo Farese
co, intergenerazionale e sempre più ampio, presente anche nei giorni di pioggia! Fantastik non è solo spettacoli sotto tenda a pagamento, ma anche uno spazio ricco e libero per tutti, per entrare in un mondo senza fretta, di gioco, di scambio e di chiacchiere. In una città dove le piazze sono state regalate ad un turismo di massa, il parco che vi ospita diventa la piazza della città per 10 giorni, dove le persone vengono anche solo per incontrarsi. Si crea intorno agli chapiteaux un villaggio fatto di bar e ristorantini mobili, con allestimenti di eco-design, riciclo e area relax, allietati con musica dal pomeriggio alla notte, spettacoli nel parco, laboratori e spazi per giocare. CirkFantastik! viene progettato con un grande lavoro di rete insieme alle scuole di circo fiorentine Circo Tascabile e En Piste!, alle associazioni che si occupano di formazione, autocostruzione, street art, brass band, progetti di educazione ambientale e allestimenti eco-sostenibili. Da quest’anno CirkFantastik ha consolidato la collaborazione anche con ragazzi richiedenti asilo dei centri di accoglienza gestiti da Oxfam e Albatros, partecipando come volontari, o con proposte artistiche, ai vari eventi organizzati. j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
Collettivo Reggian* di Reggio Emilia, che si occupa di rigenerazione urbana dal basso e di sviluppare proposte creative con quartieri "sensibili", è stato coinvolto per organizzare alcuni laboratori del festival, che nel 2018 verrà esteso lungo tutto il mese di settembre. Oltre alle giornate al Parco sarà possibile prendere parte ad un'attività laboratoriale con la compagnia Catalyst che, per orientare il lavoro, si ispirerà alle narrazioni raccolte sul quartiere dal Collettivo. Sempre "fuori dal Parco" poi, forte ancora la collaborazione con i teatri di Reggio: i teatri della Fondazione e del centro teatrale Mamimò accoglieranno diversi spettacoli sia durante sia dopo i giorni del festival ai Giardini. Festa popolare come rito, residenze, un focus sugli artisti italiani di circo, offerta multidisciplinare che rispetti e porti al festival anche le altre forme dello spettacolo dal vivo, e una crescente relazione col pubblico: queste sono le caratteristiche che contraddistinguono Dinamico, un festival che è anche e soprattutto una grande comunità.
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CIrquebaraka
www.cirquebaraka.com “C'é un muro, fisico, concreto. Che separa, racchiude, nasconde... ma anche protegge. E poi, c'è l'altro. Invisibile. Quello che ci creiamo, che ci hanno creato... quello che erigiamo tra di noi, per paura, per conformismo o solo per incomprensione. Aldilà delle differenze culturali, delle frontiere sociali (origine, lingua, religione, modo di pensare, generazione...), é il ritratto, la storia di ogni essere che costituisce la base di questo muro e che definisce l'Uomo in senso largo, che questo spettacolo vuole evocare. Attorno a questo muro, uno spazio... indefinito, atemporale, dove passano, si incrociano, sperano di ritrovarsi sei individui. Senza parole, si incontrano, ci raccontano il loro muro. Un convoglio d'esecuzione, una preghiera, un segreto, una fuga, un'opera effimera. Il loro muro prenderà vita, si muoverà, interagirà con questi personaggi dalle facce multiple. Sarà il protagonista di storie che vedrà o farà nascere ai suoi piedi. Per meglio fissarsi, aprirsi, crollare? Sei personaggi dai linguaggi multipli: danza, acrobatica, mano a mano, bascula, giocoleria, clown, manipolazione, equilibrio d'oggetti, teatro corporale,
photo by angelo Farese
CirkFantastik! Network si occupa anche di produzione e organizza, oltre al festival di settembre, convegni, conferenze, laboratori, seminari, formazione nell’ambito del circo contemporaneo e sociale. Negli ultimi anni CirkFantastik! si è mosso dalla sua sede principale, Firenze, arrivando anche nei comuni limitrofi, dove organizza eventi durante l’anno nelle piazze e nei teatri. Uno degli scopi dell’associazione è portare teatri mobili, spettacoli, nuovi linguaggi e antichi contenuti nei Festival sperimentali e d’avanguardia internazionali, o dove di solito non arrivano. Il Circo è la casa di tutti i popoli, un luogo in movimento di incontro e di scambio. In un mondo pieno di barriere, CirkFantastik! vuole costruire ponti.
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fiati selvaggi, musica… una musica narrativa come una crepa che si ingrandirà... un concatenamento di quadri, che darà vita ad un affresco murale... finché
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ognuno d'essi, con poesia, humor e umanità, possa infine attraversare, fare attraversare a tutti questo muro, per incontrarsi, guardarsi veramente. Con una betoniera di rispetto e un mattone di speranza, vi metteranno di fronte a tutta la ricchezza e la bellezza delle differenze. Su tutti i nostri muri rovinati, colorati, affrescati scriveranno un solo messaggio, universale: Libertà”.
photo by nicolò deglincerti tocci
La poetica e la forza dei loro spettacoli, contagiosa e disarmante, insieme al tema dell’abbattimento di barriere sono due motivi per cui CirkFantastik! ha chiesto alla compagnia francese Baraka di venire a Firenze. Tutto lo spettacolo si gioca sopra, sotto, attraverso e di fianco ad un muro. Un muro fisico e mentale: le barriere che ogni giorno vorremmo abbattere. Oltre a proporre uno spettacolo di grande livello artistico, volevamo stimolare nel pubblico del festival una riflessione sull’integrazione, sulle contaminazioni culturali, sull’inclusione sociale, sull’assurdità delle frontiere e dei limiti geografici, politici e di pensiero imposti alle persone. Quello che portano con sé è un racconto, che è anche una visione del mondo ed un messaggio che fa riflettere, pensare, spostare i punti di vista. Baraka è una creazione sotto tendone e insieme progetto d'itineranza in Europa e nel Mediterraneo. Dopo Fantastik! Dove si sono esibiti con lo spettacolo Baraka e il Cabaret Baraka, ospitando sotto lo chapiteau altre 10 compagnie di artisti di tutto il mondo, hanno fatto tappa dal progetto di Mondeggi Bene Comune-Fattoria senza padroni e da lì sono partiti per il Sud d’Italia, il Marocco, la Grecia, l’Andalusia, per portare il loro messaggio ovunque e farsi contaminare da quello che incontrano nel cammino.
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tuttI mattI Per CoLorno 1/3 settembre 2017, Colorno (PR) www.tuttimattipercolorno.it Photo by roberto Perotti di Giulia Guiducci Un vecchio motto dialettale recita: I dventén tut mat par gnir a Colorni (diventano tutti matti per venire a Colorno). Dopo la celebre riforma Basaglia e il successivo smantellamento dei centri di igiene mentale in Italia nel corso degli anni, Colorno, piccola cittadina ducale in provincia di Parma, porta un indelebile ricordo della grande struttura ospedaliera psichiatrica che ospitava, in cui durante i quasi 200 anni di attività sono transitati migliaia di degenti. Oggi grazie a Tutti Matti per Colorno, festa internazionale di circo e teatro di strada, giunta alla X edizione, la follia un tempo rinchiusa nel manicomio viene liberata per le strade della città in una sorta di rito collettivo, una catarsi in cui la comunità esorcizza la sofferenza del passato con la forza dirompente degli artisti. Una celebrazione pubblica e condivisa dell’arte come eccezione, come stupore, capace di radunare migliaia di persone, di divertire, di unire, di far riflettere ed emozionare. I poli del festival sono due: il pubblico e gli artisti. Tutti Matti per Colorno, appunta-
mento attesissimo dal pubblico di tutte le età, ogni anno affolla le strade del paese con un palinsesto sempre più raffinato e originale di artisti e compagnie provenienti da tutto il mondo, selezionato dall’appassionata direzione artistica e organizzativa di Teatro Ne-
CoLLeCtIF de La basCuLe http://collectifdelabascule.com
Il collettivo francese Collectif de la Bascule è composto da cinque giovanissimi acrobati: Fanny Alvarez, Marius Ollagnier, Maxime Reydel, Karim Messaoudi, Antoine Guillaume, Alexandre Bellando, formatisi presso il CNAC - Centre National des Arts du Cirque. La compagna è nata sei anni fa e dal 2011 risiede nella regione Ro-
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cessario, che porta qui a Colorno il meglio di ciò che incontra durante la tournée internazionale delle sue produzioni. Dall’altro lato la compagnia conosce molto bene, per esperienza diretta, le esigenze degli artisti invitati ad esibirsi, che vengono messi nelle migliori condizioni possibili, per esprimere al meglio il proprio talento. Accolti in un contesto tecnicamente adeguato, in un contesto informale ma funzionale, gli artisti sono coinvolti in diversi momenti di incontro e confronto. Tutti Matti per Colorno sta nel tempo trasformandosi in un festival diffuso. con una temporalità allargata e una dimensione spaziale ormai regionale. La sezione invernale “Tutti Matti Sotto Zero” si tiene da quattro edizioni a Parma nel periodo delle feste natalizie, affiancata da brevi ma intense tournée in Emilia Romagna di compagnie particolarmente significative. Come ad esempio il Cirque Bidon, o la compagnia A Petit Bras, grazie alla collaborazione con amministrazioni locali, istituzioni pubbliche nazionali e internazionali (Istituto di Cultura Francese, Fondazione Nuovi Mecenati) e la preziosa collaborazione di Ater - Associazione Teatrale dell’Emilia Romagna.
dano-Alpi. Oltre alle tournée internazionali, il collettivo opera in Marocco attraverso scambi artistici e azioni culturali. Ad oggi il Collectif de la Bascule è tra i più spettacolari gruppi di bascula ungherese in Europa. Quand Quelqu’un Bouge (Quando qualcuno si muove) è la produzione di maggior successo di questi cinque talentuosi acrobati, accompagnati da musica dal vivo che, con le loro evoluzioni mozzafiato cercano risposta alla domanda: cosa succede quando qualcuno si muove? Succede che il mondo gira più in fretta, l’entropia aumenta e si moltiplicano gli incontri! In scena quattro uomini e una donna, che uniscono la tradizione della tecnica circense con l’estetica contemporanea del nouveau cirque: acrobatica allo stato puro, evoluzioni vertiginose, salti a grande altezza, il tutto impreziosito da poesia e atmosfera. Lo spettacolo parla della relatività del movimento, delle nostre visioni del mondo: in scena ogni artista porta la sua visione del circo di ieri e di oggi. Un altro mondo si schiude, parlando di un altro circo, di altre vite che si muovono e si tengono in equilibrio. Si balla a piccoli passi cadenzati quando il momento è grave, per tornare infine al circo. Sul palco una serie di bascule che come ingranaggi permettono ai corpi di fluttuare nell’aria, fermandosi per una frazione di secondo, prima di riprendere il moto discendente. Un vestito di paillette scucito, emblema decadente del circo di una volta. Tappeti portati dai viaggi come a tracciare un percorso irto di ostacoli da oltrepassare. E ancora una Gibson proveniente da Nashville Tenessee. Un acrobata tradizionale russo, un ipnotizzatore di fama mondiale e un violino accordato a mano... j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
battItI
9 novembre / 3 dicembre 2017, Roma www.teatrofuriocamillo.it di roberta Castelluzzo direzione artistica Nato nel 2013 dal desiderio di portare alla luce sulla scena italiana la realtà incredibilmente ricca del circo teatro, il progetto Battiti, ha dato al pubblico, oltre ad un ricco cartellone di spettacoli, passato da un’unica settimana della prima edizione a quattro settimane dell’ultima edizione, anche la possibilità di incontrare artisti del panorama internazionale con momenti di scambio e workshop. La caratteristica immediatamente riconoscibile è la varietà della proposta, per un genere che di fatto è un linguaggio universale accessibile ad ogni fascia di pubblico. Negli anni passati sono stati ospiti della rassegna artisti e compagnie come Circo Puntino, Emiliano Sanchez Alessi, Circo Sonambulos, Teatro C'art, Roxana Küwen, Four Hands Circus, Anthony Trahair, Anita Brandolini, I Circondati, Theatre Crac, Coppelia Theatre, il Collettivo La Balsa, e non da ultimo Stefan Sing, che ritornerà nella prossima edizione 2018 con la sua ultima creazione Entropia. Il Teatro Furrio Camillo, con la direzione artistica della Compagnia Materiaviva, si propone non solo come spazio di messa in scena di opere consolidate, ma anche come polo creativo mettendo a disposizione materiali, spazi e competenze, per la realizzazione di opere nuove. L'apertura della quinta edizione di Battiti è stata affidata allo spettacolo corale Ceci n'est pas réel, omaggio alle opere di Magritte, che ha visto in scena sedici performer tra acrobati e giocolieri (alunni provenienti dall'Accademia Materiaviva), diretti da Roberta Castelluzzo in un susseguirsi di quadri accompagnati da acrobatica aerea, giocoleria e danza. Tanti gli artisti ospiti di questa quinta edizione. Ricordiamo Mario Levis, con “La ballata dei sospesi”, uno spettacolo di clown, teatro di figura e musica dal vivo (violino e loop station) che ha incantato il pubblico con la sua poesia. Grazie al sostegno dell'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma abbiamo ospitato Anni Küpper, che ci ha divertito con il suo assolo di giocoleria “Tales of Mere Existence”, in cui uno strambo personaggio presenta la sua strategia per affrontare la vita: sfuggire alla realtà inventandosi dei vincoli e imponendoli a se stessa. Un paradosso che si è trasformato subito in un gioco fatto di illusioni, trick, antipodismo e tanti cioccolatini. Per la prima volta inoltre abbiamo ospitato uno spettacolo di corda molle, Capuche, un racconto tragi-comico di e con
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Gioia Zanaboni, che ci racconta di un’adolescente di oggi, di una madre ingombrante, di un lupo egocentrico e manipolatore, di una nonna combattente e del cacciatore Arsène. Ancora la compagnia Materiaviva
in collaborazione con La Settimana Dopo ha portato in scena Magari, opera per trapezio e clarinetto, commovente e intenso. Altro ospite del 2017, la compagnia italo spagnola Teatro nelle Foglie ha presentato in prima nazionale il suo nuovo spettacolo Ballata d'Autunno, un’opera multidisciplinare che unisce il teatro d’ombra, il mimo, l’acrobatica aerea, la danza, la manipolazione e la clownerie. Nello spazio dedicato alle nuove creazioni,
anne kuPPer
a proposito di umani ed eroi www.anni-juggling.de La mia più grande ambizione per lo spettacolo è sempre stata quella di essere "autentica". Qualche anno fa qualcuno mi ha chiesto cosa intendevo esattamente con "essere autentici". In realtà ho trovato molto difficile rispondere. È nella natura della giocoleria e delle arti del circo mostrare cose che sono fuori dall’ordinario. Questo da solo basterebbe a creare una distanza tra l’artista e il suo pubblico. Le loro abilità creano una fascinazione, ma anche un confine. "Essere autentici" era un marchio che ho messo su una sensazione istintiva, sul senso che non volevo essere un artista di circo glamour - bello ma inavvicinabile - ma speravo che il pubblico mi vedesse come uno di loro. Speravo che potessero identificarsi con le mie azioni sul palco. Preferisco sempre far pensare a qualcuno "Se può farlo, forse posso farlo anche io" che "Wow, non potrei mai essere così". Quest’anno compio 30 anni - un buon momento per guardare indietro. Nel 2010, quando ero ancora studente all'Academy for Circus and Performance Art, ho guardato i miei eroi giocolieri in quel momento e notato che erano tutti trentenni, o quasi. E sembravano aver capito come rendere grande la giocoleria. Quindi speravo che - se solo avessi lavorato duramente - avrei avuto una sorta di epifania durante il percorso e che all'età di 30 anni avrei trovato in qualche modo le risposte alle domande che avevo sui miei sforzi artistici. Chiaramente questo non è il modo in cui le cose funzionano nella vita - mai. L'epifania in quanto tale non è mai arrivata e ho più domande che mai. Che sorpresa. Una mia amica ha recentemente affermato: "Sai che stai invecchiando quando i tuoi eroi vengono demistificati". Intendeva dire che, mentre continuiamo a lavorare e ci muoviamo in questo piccolo mondo della giocoleria, non è affatto raro incontrare alcuni dei nostri "eroi" della giocoleria - alcune di quelle persone che sono i tuoi idoli o ispiratori. Sono momenti molto magici, e umili, quelli in cui finalmente capiti nella stessa stanza con una persona il cui lavoro hai ammirato per anni. E mentre parli con loro ti rendi conto che naturalmente sono anche umani. Anche se avessero molte risposte per te, potrebbero avere ancora molte domande per se stessi. E lasci www.progettoquintaparete.it
la prossima edizione vedrà in scena il nuovo lavoro della compagnia Materiaviva, May be empty con Carole Madella, ospite dell'Espace Catastrophe per il lavoro di creazione. Non solo spettacoli quindi, ma anche workshop, happening, aperitivi con performance, mostre fotografiche e ancora una volta un ricco calendario di workshop: siamo in trepidazione sin d'ora per il lavoro intensivo di giocoleria che ci proporrà Stefan Sing… vi aspettiamo a novembre 2018!
photo by till böcker
questo momento con un eroe nuovo e più umano nel tuo cuore. Il tuo eroe potrebbe non essere più impeccabile, ma sicuramente è diventato più “autentico”. Eccomi qui con tutti i miei difetti e la mia confusione, quasi trentenne - e posso dire con orgoglio: non so nulla, e penso sia una buona cosa! Continuiamo a goderci questo senso di umiltà quando guardiamo i nostri eroi, prendiamo l'ispirazione e non smettiamo di fare le nostre cose. Questo va a tutti gli eroi là fuori - quello famoso e quello che ancora deve diventarlo! Anni Küpper è una giocoliera e performer della Germania. I suoi spettacoli sono stati su palchi in tutto il mondo - dal Giappone agli Stati Uniti. Dopo la sua laurea all'Academy for Circus and Performance Art di Tilburg (NL), ha sviluppato un breve solo show per le sale teatrali dal titolo "Tales of mere exist" ed è la fondatrice del collettivo di artisti "KUNST_STÜCKE: circus in 3 chapters". j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
rIada raduno InternaZIonaLe dI aCrobatI e danZatorI aereI 31 ottobre - 5 novembre 2017, Muggia (TS) https://riada-aerialacrodance.jimdo.com/ https://www.facebook.com/riada.acrobats.aerial.dancers/ di edoardo danieli e elisa Waldner direzione artistica Veniamo da esperienze di teatro gestuale e fisico, a fine anni ’90 ci siamo conosciuti all’interno di una compagnia che lavorava con tecniche di Ariane Mnouchkine del Teatro Du Soleil e con la quale abbiamo fatto esperienze in Italia e all’estero. Nasceva così nel 2000 la compagnia Sinakt - CircoTeatroDanza (trascrizione fonetica dal greco "syn" - insieme, unione di - e dal latino "actus" - atti, azioni, movimenti, gesti) con il fine di unire le arti sceniche del circo, teatro e danza con altri linguaggi artistici. Per arricchire il nostro bagaglio artistico e introdurre le tecniche aeree, ci siamo diplomati alla FLIC di Torino, frequentato l'Atelier di Teatro Fisico di Philip Radice, e continuato poi negli anni a formarci all’estero nel campo della danza acrobatica aerea, nell’acrobatica , nella creazione registica, ma anche in aspetti di rigging e illuminotecnica. Con all'attivo più di venti tra spettacoli la compagnia ad oggi continua con la sua ricerca. Nel 2007 abbiamo fondato ArsMotus scuola di circo, a Muggia (TS), per promuovere il circo, la danza aerea e creare ponti con altre realtà artistiche vicine. La scuola si propone di fornire elementi di professionalizzazione agli allievi, ma anche corsi amatoriali per principianti e appassionati. Dal 2015 viviamo all’estero continuando il lavoro della compagnia e conservando la direzione artistica e pedagogica della scuola, lasciando i corsi nelle mani capaci dei nostri più fidati ex allievi e collaboratori. Nel 2014, abbiamo concepito l’idea di organizzare in Italia un incontro specifico riservato alle discipline aeree e acrobatiche, un tipo di evento qui in Italia ancora sconosciuto. Ci sono voluti ben tre anni prima di riuscire a realizzare la prima edizione, con
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il nome di RIADA “Raduno Internazionale di Acrobati e Danzatori Aerei”. Nella prima edizione siamo riusciti a creare una settimana intensa e ricca di formazione, incontri scambi e momenti di spettacolo. Un percorso a 360 gradi intorno a queste magnifiche discipline artistiche. Vogliamo ringraziare chi ci ha in vari modi sostenuto collaborando con noi: il Centro Commerciale Montedoro di Muggia, che ci ha aperto le porte e ospitato in un posto stupendo per montare postazioni di
aerea, Circo All'Incirca con cui già collaboriamo come part-ner in un loro progetto di festival, il supporto a vario titolo del co-
mune di Muggia e altre realtà del territorio, gli artisti invitati che anno proposto i loro stage. Un ringraziamento speciale a
dana auGustIn
www.danaaugustin.com Sono nata a Fiume in Croazia e fin da piccola, seguendo le orme di mia madre, ho cominciato a fare yoga. Poi a 15 anni le prime esperienze di arrampicata, dove l’interesse già maturato nello yoga per la ricerca dell’equilibrio attraverso la verticalità è sbocciato in passione. Diplomatami in scultura all'Accademia delle Belle Arti a Lubiana, col desiderio di aggiungere alla verticalità una maggiore integrazione tra il corpo e la scultura, ho conosciuto il circo e mi sono avvicinato ai tessuti aerei. Per la mia tesi ho realizzato una grande scenografia con tessuti, corde, legno e nel 2003 questo lavoro è diventato uno spettacolo. Finalmente avevo trovato qualcosa che mettesse insieme yoga, arrampicata, scultura, musica, tutto quello che mi appassionava, all’interno del circo. Nel 2006, sulla scia di questo percorso, entro al CNAC, diplomandomi proprio al tessuto aereo nel 2008, con la XX promozione. Lì ho conosciuto insegnanti che hanno dato un grande impulso alla mia ricerca; mi si sono aperte tante porte e ho lavorato con diverse compagnie in Francia, fino a costituire una mia compagnia, coltivando il sogno di portare la mia visione del circo in Slovenia. Così nel 2012 trovo a Lubiana uno squat, lo sistemo alla meglio per cominciare a praticare aerea, e ora diventato Tovarna Rog, un posto molto conosciuto a Lubiana per chi ama le performing art e la cultura contemporanea. Quest’anno ho deciso infine di aprire un centro dove apprendere cerchio aereo, tessuti, hammock, e dove sviluppare un programma di Floor Flexibility and Balance, un lavoro al suolo per sviluppare flessibilità, equilibrio, forza e preparare il corpo a misurarsi con l’altezza.
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tutti i collaboratori di ArsMotus, che in quei giorni hanno dato un grande aiuto per la realizzazione dell’evento. RIADA propone vari percorsi, sia per addetti ai lavori e artisti professionisti sia per amatori e principianti, su molte delle tecniche aeree, ma anche su nuove tendenze, dalla pole dance, all'acroamaca, alla danza verticale, all'acroyoga e a tutte
photo by michele rizzian
le evoluzioni degli attrezzi di aerea e acrobatici. Tra gli insegnati della prima edizione troviamo nomi di spicco internazionale come Elodie Doñaque dalla Francia, Dana Augustin dalla Slovenia e Simona Forlani della compagnia il posto di Venezia. Oltre alla formazione e a momenti di confronto tra i partecipanti, abbiamo affiancato anche un evento di spettacoli, inserendo una
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Mi interessa molto lavorare a questo mix di energia che nasce dalla ricerca del movimento e dell'equilibrio, e mi piace molto la trasmissione di questo lavoro. Già nel 2003 avevo preso una certificazione per insegnare yoga e due anni fa ho completato il corso per Areal Yoga Teaching Training sull'amaca. Quando ero in Francia ho lavorato a lungo con un coreografo che era anche osteopata e arrampicava, elaborando tecniche di allenamento del corpo per prevenire gli infortuni, ma anche entrando nel profondo della natura del movimento corporeo. Abbiamo lavorato sui bolder, sui
serie di esibizioni gratuite per il pubblico. RIADA per noi rappresenta un investimento a lungo termine. Il 90% del costo di questa prima edizione festival è stato autofinanziato dal nostro lavoro di compagnia e dai partecipanti dell'evento, ci teniamo a dirlo, perchè come dice il folle shakespeariano “nulla viene dal nulla”. Il nostro augurio è vedere questa manifestazione crescere e diventare l’appuntamento annuale dedicato a tutti noi acrobati e danzatori aerei.
blocchi, sui differenti movimenti, sulla biomeccanica, su come sfruttare meno la forza e più una soluzione funzionale del gesto per ogni singolo movimento. Quando siamo in aria abbiamo bisogno di maggiore concentrazione sui punti di appoggio, e qui si innesta la mia ricerca sull’equilibrio, quello che definisco un transfer del movimento dalla terra all'aria, dall'aria alla terra, un movimento che sfrutta le esperienze dell’arrampicata, dello yoga, delle discipline aeree. Il nostro corpo ha una forza enorme, che utilizziamo solo in minima parte, e il mio lavoro si sforza di mettere in moto tutte le energie che abbiamo nel corpo, a partire dalle dita, dai piedi,dal viso, in ogni parte del nostro corpo. Mi piaceva molto la ricerca che abbiamo fatto insieme per esplorare le profondità del movimento, e lui mi ha anche mostrato come scrivere e sviluppare gli spettacoli, come giocare con la luce e le ombre, un aspetto fondamentale per me che vengo dalla scultura. La ricerca si è estesa anche ai materiali e agli attrezzi che porto in scena, alla musica dal vivo e nuove melodie musicali, ad esercizi yoga applicati alle discipline aeree, ad una ricerca personale sul movimento; mi piace molto sperimentare, con l’obiettivo di integrare tutto questo negli spettacoli che stiamo facendo, creando nuove possibilità per dimenticare di più il corpo. Sento che più tutte queste cose camminano insieme, più acquistano senso e profondità.
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eLodIe doñaque fb Donaquelodie
un'unione. Piccole incursioni poetiche per proporre un nuovo sguardo sul paesaggio. Mi piace poter utilizzare la camera per scegliere situazioni da valorizzare, creando un cine-concerto accompagnato dal pianista Eric Bribosia, o Fabian Fiorini. Ho iniziato con Bruxelles, e il mio desiderio é di creare una serie di ritratti urbani. Anche Trieste, dove siamo per RIADA, sarebbe perfetto.
Mi sono innamorata del circo ad 8 anni, durante uno spettacolo, ma nelle Alpi francesi dove vivevo non c’era una scuola di circo e così da piccola facevo ginnastica. Vista la mia passione mia madre mi ha Il circo è stata sempre la mia passione; mia madre ha reso possiportato in un campus estivo del “Cirque Plume” e a 15 anni sono anbili i miei sogni, Lan N'Guyen della scuola del Cirque Plume mi ha data a Marsiglia dove parallelamente al teatro, ho studiato trapetrasmesso la libertà dell'essere creativi, Dominique mi ha accomzio con Dominique Montembault, la prima trapezista del Cirque pagnato nel mio incontro con il trapezio, al Lido ho sperimentato Bidon. Nel 1999 sono entrata al Lido, a Toulouse, e dopo sei mesi il circo come un linguaggio. Nei circhi ho vissuto il circo, ogni volta di scuola mi hanno proposto di lavorare al Cirque Bidon. Ho interin un modo diverso. La danza mi ha fatto trovare la qualità che rotto i corsi e a 19 anni ho cominciato a lavorare come trapezista. cercavo nel movimento. Il mio percorso é stato un po' atipico, inMi affascinava la vita del circo itinerante che lì, con i carrozzoni, ho tuitivo e libero da molti schemi. La mia ricerca sul trapezio povissuto pienamente. La passione per gli spettacoli è arrivata dopo. trebbe trovare in queste parole la sua definizione. Dopo una stagione con il Cirque Bidon, ho trascorso due anni con “Les Oiseaux Fous”, altro circo itinerante, che viaggiava con i camion. Eravamo in 30, in scena come nella vita, e lì ho incontrato Laura Coll Gali, artista di tessuto, che veniva dalla danza classica. Con lei ho iniziato a esplorare lo studio del movimento a terra. Nel 2002 sono tornata a Toulouse, dove ho studiato al CDC (centro di sviluppo coreografico) e co-fondato la compagnia di circo “Rital Brocante” con persone che avevo incontrato negli anni: Silvia Guerra, François Juliot, Roberto Magro, Florent Bergal, Simon Thiérrée e Vincent Roustang. Ma dopo due creazioni insieme ho avvertito la necessita di fermarmi per formarmi. Ho lasciato per anni il circo per la danza, continuando però a dare corsi di trapezio, vivendo tra il Belgio, dove seguivo corsi di danza, e l'Olanda, formandomi per due anni come coreografa di danza. In quel periodo non ero ancora abbastanza photo by barrack rima - balades - Portraits urbains matura per dirmi che i due linguaggi del circo e della danza potevano coabitare in me.. Il distacco dal trapezio é durato dieci anni. Lo preciso perché dieci La libertà che ho vissuto mi ha dato la possibilità di sviluppare il mio anni sono tanti. Nel 2009, con il desiderio di legare il circo e la percorso in un modo flessibile. L’esigenza di approfondire la codanza, ho fondato, in collaborazione con Anna Buhr, la compagnia scienza del corpo mi ha portato verso la danza, le scuole di improv“Le Cardage cirque chorégraphique”. visazione, lo studio anatomico, le tecniche di analisi del movimento. Due danzatori in particolare che mi hanno portato molto nel mio perDal 2015 sono ritornata al trapezio fisso, per inventare una danza corso. Martin Kilvady, che ha ispirato tutti noi della Rital Brocante; sospesa. Il mio lavoro attuale consiste in un trittico, composto da con lui abbiamo cominciato a sperimentare la fusione tra il circo e la aerea, musica e un lavoro di video-circo. Nel mio percorso, la redanza. David Zambrano, con il suo approccio organico al movimento lazione alla musica ha sempre avuto un posto importante. Ho basato sulle spirali, il suo rapporto particolare con lo spazio, il sempre avuto il lusso di lavorare con musica dal vivo, ricercando suono, e il suolo come supporto per il movimento. Sono tutte temasempre un dialogo dinamico tra corpo e suono. Seguo corsi di tiche che applico e sviluppo adesso sul trapezio. Quello che mi piace canto e piano da alcuni anni, e conoscere i codici dei musicisti mi nella creazione é il processo creativo stesso: l'approfondimento e lo aiuta ad essere precisa nelle mie richieste. Un nuovo aspetto del sviluppo di una materia che nel tempo risulta sempre più densa. mio lavoro attuale é una ricerca visiva basata sul rapporto tra il L'aspetto pedagogico mi é prezioso perché mi permette di condivicorpo e la realtà negli spazi urbani, che acquistano un valore pladere e utilizzare questa ricerca, al di là della performance. Ritengo stico. Cerco di sospendermi in posti di frattura, al confine, dove la che il formatore abbia un posto privilegiato nella società, perché mia presenza possa rivelare qualcosa e simbolicamente creare permette di influenzare accompagnare e guidare quello che verrà.
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CIrCoCentrICa 7/10 settembre 2017 http://convention.csalatorre.net/ di Carole madella Zaini ingombranti, pomelli che fanno capolino salutando il cielo, sacchi a pelo che ondeggiano sbattendo sulle ginocchia scoperte, occhi interrogativi di chi si chiede se il
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posto è giusto. Un parco nel mezzo del cemento romano. Colorato da forestieri, eccentrici, curiosi e tende della Quechua. Sparsi tra le foglie verdi, migliaia di attrezzi estranei alla fauna del parco. Clave, anelli, palline, monocicli, hula hoop, slackline sono sdraiati al sole. Circocentrica 2017 è iniziata. Un adolescente si arrampica goffamente su un trapezio. Ha lo sguardo di chi vuole imparare. Accanto c'è uno che l'infanzia l'ha lasciata alle spalle da qualche decennio. Ha lo stesso sguardo del ragazzo. Ogni tanto quegli sguardi si incrociano, complici, come a dire "neanche io ci riesco... come ti capisco!" A pochi metri, in una ex stalla adibita a palestra, una manciata di corpi sono spalmati a terra, gambe all'aria. Si contorcono faticosamente alla ricerca dell'equilibrio di una pallina sul dorso del piede. Non vola una parola. Si sente solo qualche raro tonfo sul pavimento di legno, segnale marcato dell'equilibrio mancato. A muoversi con grazia e dimestichezza è Emilia. È lei a condurre la sessione di corpi informi. È lei che usa piedi e mani con democratica facilità. Di questo ne ha fatto un'arte assieme al compagno di vita, creando la Cie Tau. In serata, un tappeto di esseri umani copre www.jugglingmagazine.it
l'erba umida e si distende davanti ad un palco illuminato. Lì, sopra, c'è un signore vestito di nero, raccolto ermeticamente in una tutina elastica. Il tappeto umano ride. Il signore si chiama Beppe Tenenti e da anni frequenta il parco quei giorni di settembre. Beppe non è l'unico a vestirsi di strano. C'è anche Piero, Ricciardi. La sua eleganza resta tale anche con un paio di boxer e un'aderentissima canottiera a righe. Se poi lo charme si sposa con il virtuosismo, allora l'attenzione è immediata. La stranezza pare aver trovato la giusta dimora nel parco della valle dell'Aniene. Un ragazzo barbuto sfila eccentricamente con abiti improbabili, sotto agli occhi esterrefatti di un trio di musicisti vestiti a righe bianche e rosse. Ad intervallare il surreale siparietto intervengono dei personaggi poco consueti. Una ragazza si arrampica su delle catene piovute dal cielo, qualcuno canta, qualche altro cade magi-
stralmente, una giovane donna continua il gioco della pallina sul piede, i due cuochi bisticcioni preparano una pizza napoletana e un affascinante giocoliere lancia clave sulle note di Tiziano Ferro. L'orchestra bicromatica è sempre lì ad accompagnare i cambi di scena e di veste di Smisurato. Il trio musicale è La Compagnia della Settimana Dopo. La maratona di stranezze prende il nome di Cabaré, Calderone Artistico Burlesco Anarchico Rigorosamente Eclettico.
Essere madre e artista non é cosa facile… credo che per entrambe sia una questione d'amore… Avere solo il tempo per il newww.compagnietau.com cessario e una gran gioia nel corpo. E mentre ti doni al pubblico, sentire il pianto… ma lo sentono che il mio bimbo piange?! E perché non sono con lui, cosa é ancora più importante?! Tutto ha molto più senso, più forza, più luce. Ancora di più amo il mio lavoro e ne trovo la preziosità, la libertá. Poi c'é la questione dell'impegno, della fedeltá a se stessi, del rispetto verso ció in cui si crede. Cosa vuol dire oggi essere un'ar-
emILIa tau
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photo by michele bruno
Eclettico è anche il tappeto umano che ricopre il manto verde del parco. Signori in cappotti firmati, giovani incappucciati in felpe scolorite, bambini urlanti, neonati ignari adagiati tra copertine calde. Come in un puzzle di tasselli asimmetrici che si abbinano perfettamente, si compone il quadro di Circocentrica. I tasselli si radunano attorno alle lunghe tavolate di legno durante le ore dei pasti. La pasta è condita con verdure a km zero, la stessa distanza che c'è in quell'istante tra il signore distinto e il fricchettone convinto. Volti sconosciuti si incontrano al lavaggio piatti, un luogo a metà strada tra responsabilità e socializzazione. Volti amici si sorridono sorvolando tra le panche, oltre
le spalle di chi è seduto in prima fila e arrivano fino a chi è alla fine della traiettoria dell'attenzione. Mr Pope ne raccoglie molti di sorrisi. Lui è a casa. Si esibisce per gli amici con le sue Quisquigliaggini. Andrea si chiama prima di salire sulla pedana rialzata che marca il confine tra realtà e rappresentazione. Un gradino. È la distanza che trasforma gli amici con cui giocare in artisti. Lorenzo e Kiko si confondono nel gruppetto di giocolieri irriducibili che si ritrova in mezzo al piazzale, trattenuto dalla smania di lanciare oggetti in aria. Dopo qualche ora, con le gocce di sudore ancora umide dai giochi con gli amici, i due ragazzi sardi diventano il D.A.M.N - Duo a Mani Nude. I loro compagni
tista, viverne confortevolmente, avere le sovvenzioni dello stato (quello francese intendo!)... Che posizione sulla politica culturale, che distanza da ció che é finanziato e finanziabile. Che ruolo, che riflessione. Prendere il tempo della gente e per dirgli cosa? Vivere in campagna mi aiuta a centrarmi meglio; un pó lontano dal movimento, i provini, gli ego disproporzionati, gli interessi. Semplicemente prendere il piacere del lavoro, della danza, cercare gli equilibri, trovare la bellezza, il giusto. Alla disciplina dell'allenamento sistematico, al lanciare gli oggetti in aria (e riprenderli) ora si é sostituita la ricerca sul linguaggio, le immagini, le manipolazioni di oggetti e di marionette. E il lavoro sul corpo, il respiro. Ma resta ancora la voglia di imparare alcuni trick! Inizio ora una nuova creazione, ho paura. Del vuoto, di ritrovarmi
di gioco sono ora seduti a terra a battere le mani e urlare con entusiasmo. Stravaganti e pazzi sono i corpi che si aggirano per le vie del quartiere che circonda il piccolo angolo di paradiso. Pazzi. Perché si riversano nelle strade giocando, fischiando, suonando. Pazzi. Perché si dirigono verso il carcere femminile di Rebibbia a lanciare in aria qualche sorriso per chi l'ha perso dietro le sbarre. Pazzi come i Corpi della Palestra Popolare che dà vita ogni anno alla maratona di stranezze. A far ululare ed emozionare ce ne sono tanti di personaggi strani nel parco quelle sere. I loro nomi anticipano molto di ciò che avverrà, Tony Clifton Circus e Le Lapille incendiano di esplosivitá il tappeto umano. Lo stesso aveva fatto Matisse qualche ora prima. Fulmini di emozioni provenienti da ogni angolo per chi si trova a passare nella Valle dell' Aniene. Tra i goccioloni di pioggia che scende, appare Andrea Farnetani. Come Zeus, scaglia saette cariche di emotività, dritte al petto di chi guarda. Con la sensazione di gioia e miracolosa fortuna del sopravvissuto, il tappeto umano si dirada e riconsegna il verde al prato del piccolo Eden di Via Bertero, da tutti conosciuto come Centro Sociale La Torre. Circocentrica 2017 è finita.
con la mia stupidità, di arrivare alle date giá promesse con quella sensazione di vergogna, di falsità. Ho l'entusiasmo di aprire una pagina bianca, di emozionarmi, di scoprire qualcosa di inaspettato, di prendere il tempo per trovare e ritrovarmi. E dall'altro lato i dossier, la diffusione, l'organizzazione, trovare i finanziamenti, i luoghi di residenza, il costumista, la carta per le marionette... Dopo l’inverno ricco di nuovi progetti, stage, regie, residenze di creazione, costruzioni... si prepara la tourné dell’estate in Italia. E in ottobre in Sicilia. Ci piace il calore dei festival in Italia, le relazioni più dirette con i programmatori, ritrovare gli amici. Ci piace presentare il nostro spettacolo "Tombé...dans les bois" nelle piazzette barocche, le corti bianche, davanti una chiesa o nel letto di un fiume... E vivere un'altra avventura, dei nuovi incontri.
1999 2018
STUDIO RUGGIERI POGGI 19 ANNI DI INVECCHIAMENTO RUGGIERIPOGGI.IT
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totem GravItà Zero Costola di TOTEM Arti Festival di teatro, danza, musica e community art diretta da Teatro Nucleo, insieme un premio e una
rassegna dedicati alle arti circensi, alla loro capacità di utilizzare i linguaggi della scena e creare più generi di circo.
www.teatronucleo.org/totem-festival Pubblichiamo in queste due pagine le interviste alle proposte che si sono distinte
teatro neLLe FoGLIe ballata d’autunno www.teatronellefoglie.com
di marta Finazzi e nicolas benincasa 4 anni fa a Barcellona nasceva El Otto, spazio di creazione di circo e teatro ospitato dentro un capannone industriale dove
al tempo di Franco si costruivano armi per la rivoluzione. Da fabbrica di armi a fabbrica di idee il passo è stato breve: con amore e pazienza Marta e Nico, artisti di strada coi nomi di Maldimar e El Niño del Retrete, lo hanno reso un posto accogliente, dove ora compagnie di tutta Europa passano a presentare performance, a fare residenze, a dare workshop. I cabaret dell’Otto sono stati una palestra di sperimentazione in cui tutto era permesso, dove Marta e Nico hanno potuto giocare a stravolgere discipline, generi e stili, a creare forme sceniche e linguaggi nuovi, e da una di queste creazioni anarchiche è nato, senza che loro nemmeno se ne accorgessero, l’embrione di uno spettawww.jugglingmagazine.it
colo: “Ballata d’Autunno”. Con materiale di riciclo hanno creato una scenografia che condensasse la periferia in degrado di una grande città - con muri cadenti e rottami abbandonati ai lati delle strade - con la vitalità dei vicoli di Genova, con i panni stesi alle finestre e le persiane da cui si può sbirciare fuori. Reso reale il mondo che avevano immaginato sono
A questa fase di esplorazione “anarchica” segue poi una riflessiva, guidata dalle suggestioni che i personaggi stessi trasmettevano. Si scopre così che dentro lo spettacolo si sono infilati simboli e metafore che vanno al di là dell’intenzione cosciente degli autori. Solo a quel punto sono entrate in gioco le tecniche di circo, le acrobazie, le manipolazioni di oggetti, dentro la scenografia e sulla musica, cercando sempre la forza comunicativa del gesto lento e preciso. photo by daniele mantovani Questo spettacolo è diventato così una ballata di immagini e suggestioni visive: due personaggi surreali si muovono in una realtà altra, un’ambientazione da favola noir, un’avventura a quadri che rimanda all’archetipo del viaggio, col passaggio per ambientazioni completamente diverse, all’imperterrita ricerca di qualcosa. Cosa? il pubblico non lo sa, o forse non vuole ammetterlo; cercano quello che ognuno di noi cerca: il senso del loro viaggio. Ma un buon spettacolo non è nulla senza un buon tecnico: Alessandro, cuoco pentito con anima di musicista e laurea in filosofia, s’imbarca nell’avventura e diventa tecnico luci e occhio esterno della compagnia. Lo segue di lì a poco Felicita, architetta belga che lascia le geometrie degli edifici per quelle più stimolanti del circo, e diventa la manager della compagnia. È così che ha preso forma il progetto “Teatro nelle Foglie – Ballata d’Autunno” opera multidisciplinare che unisce il teatro d’ombre, il mimo, passati ai trucchi e ai costumi, per dare l’acrobatica aerea, la danza, la manipolauna fisicità ai personaggi, infine all’ambientazione musicale, fondamentale mezione e il clown, dove si mescolano la tronomo dei movimenti e dei gesti. forza del circo, l’improvvisazione del teaA quel punto è stato tutto gioco, speritro di strada e la poesia del teatro di figumentazione, improvvisazione, seguendo ra, veicolati dal linguaggio universale del molto liberamente un canovaccio di idee corpo, dello sguardo e delle ombre. che frullavano per la testa: sentirsi come “Teatro nelle Foglie” perché la nostra inAdamo ed Eva alla scoperta di un mondo tenzione è quella di portare il nostro sconosciuto; o come un bambino appena spettacolo anche al di fuori dei circuiti nato, che conosce per la prima volta la ufficiali dei teatri, dando vita a piazze o fame, il gioco, l’amore; oppure come parchi, lasciando che le foglie siano il noognuno di noi quando si imbarca nella ristro linoleum e gli alberi le nostre americerca di qualcosa (un luogo di appartenencane. “Ballata d’Autunno” perché ci piace za, un’identità, un senso); o ancora come l’idea di danzare tra le foglie che cadono, si sente l’uomo in relazione alla ciclicità non pensando all’estate che è finita, ma della natura e della vita. alla primavera che germoglierà. www.progettoquintaparete.it
bIennaLe marteLIve Festival multi-disciplinare che mette al centro la simultaneità delle arti e il loro ibridarsi e sovrapporsi, per creare un unico
grande evento frutto della sinergia di più spettacoli, spesso in contemporanea, e in una unica location.
www.martelive.it nei due concorsi nazionali rivolti ad artisti di circo
FILIPPo brunettI www.filippobrunetti.org
Il clown e la giocoleria sono i fondamenti della mia ricerca artistica. Ho scelto di non frequentare scuole, lasciando che tutto il processo avvenisse naturalmente, cogliendo gli stimoli che l'ambiente circostante poteva offrirmi, dandomi il tempo di crescere e sentire quello che voglio esprimere, come e perchè. L'arte di strada è un passaggio quasi inevibitale per chi ha deciso di praticare questo tipo di discipline in Italia, e così mi sono lanciato, con molta cautela, in questa bellissima forma di spettacolo, dove ho trovato la possibilità di esprimermi e di fare tante esperienze, pur mantenendomi aperto ad altre possibilità. In strada si acquisisce una capacità unica di improvvisare e stare in scena, che solo qui puoi apprendere, inoltre si diventa autonomi e indipendenti da molti punti di vista. “L'Onironauta”, un clown che viaggia nei sogni, è uno spettacolo che mi accompagna da un po' di anni, ponendomi anche moltissime domande amletiche: strada o teatro? clown o giocoleria? sogno o son desto? Ne ho due versioni, che si alimentano a vicenda, una breve da strada e una per teatri di quasi un'ora. Quella da strada è necessaria per esibirmi dappertutto e mantenere in vita “L'Onironauta”, altrimenti, aspettando solo teatri che mi ospitino, morirebbe. È ancora faticoso proporsi con uno spettacolo di clown in teatro, spesso visto come un genere per bambini, infantile. I bambini sono miei colleghi, ma non c'è niente di più bello del vedere adulti ridere con le tue gag. Il clown per me non è un attore o un mimo, quello è un aspetto secondario, è uno stato d'essere puro che va riscoperto gio-
cando con gli elementi e le situazioni quotidiane. In questo mi hanno aiutato molto alcuni seminari di clown. Ultimamente l'incontro con Jef John-son è stato significativo e alcune mie intuizioni rispecchiano una parte della sua visione. Ad esempio quando parla del clown come se provenisse dal mondo dei sogni e con la sua sensibilità onirica potesse trasformare la realtà in pura fantasia e far vivere a tutti quel sogno. Ecco, questo è proprio il tema principale del mio spettacolo. Ho capito di aver colto l'anima del clown con “L'onironauta”, nel quale accosto anche la giocoleria, che per me ha un valore scenico metafisico e qui anche comico. Utilizzo degli oggetti quotidiani e non convenzionali, che agiscono nel sogno come qualcosa di non ordinario e hanno un effetto sorpresa. Il volo degli oggetti si amalgama photo by adele Cini nella storia con altri oggetti non lanciati, ma manipolati, che hanno funzioni più scenografiche e sono al servizio della drammaturgia del personaggio che ho creato, determinandone lo stile. Al di là del gesto tecnico con strumenti tradizionali della giocoleria, mi interessa l'uso di altri materiali per esprimermi e sviluppare un senso metaforico forte. Questo processo mi sta portando a individuare una mia poetica, che sto sviluppando ne “La Gravità delle Cose”, un nuovo progetto ancora in
fase di creazione. Qui viene analizzata la giocoleria in una performance che si avvicina più all'arte contemporanea che a al circo, e in cui ho provato ad accostare insieme a Matteo Gaudenzi la tecnica della Video-Art. Vorrei arrivare a una sperimentazione ludica e poetica più profonda, che già il titolo esprime. Le cose come oggetti, messe in
rapporto con la forza di gravità e i livelli di gravità che esse esprimono, sia immobili, sia mosse dalle azioni del giocoliere, si mutano in eventi. Un coltello, delle uova e dei palloncini sono gli strumenti con cui gioco per ribaltare la gravità delle cose con la forza della leggerezza che ha la giocoleria. Ora, dopo un anno pieno di soddisfazioni, guardo avanti e mi aspetto tante altre esperienze importanti.
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Fuoco&Flow
Ventagli, Fan in inglese. Da più di qualche anno questo attrezzo vede in Italia e all'estero un aumento incredibile di praticanti, con conseguente sviluppo della ricerca legata alle possibilità tecniche. Affidiamo a Grace Karmatek, assidua performer in festival di musica elettronica e autrice di video, un panorama aggiornato sulla storia, l’evoluzione della tecnica, lo stato dell’arte di questo bellissimo attrezzo per la danza con il fuoco.
rubrica a cura di Lucignolo www.lucignolofuoco.com
ventaGLI dI FuoCo di Grace karmatek fb (GraceKperformer) instagram (grace.k.karmatek) Il mio percorso con i ventagli comincia circa 10 anni fa, all’interno di Karmatek, una crew composta da amici con la passione per la giocoleria e la musica elettronica, che proponeva dj set con fire performance nelle serate romane della scena underground e ai rave party. Il mio primo approccio con i ventagli è stato la fire dance, quando usavo i ventagli pieghevoli. Essendo siciliana mi hanno sempre ricordato una gestualità antica e misteriosa, che mi è familiare fin da quando ero piccola. Successivamente, circa due anni e mezzo fa, ho iniziato uno studio più approfondito della tecnica e ho abbandonato i ventagli pieghevoli per dedicarmi allo spinning con ventagli fissi con anello, che in Italia sono ancora visti come accessori da danza, spesso associati alla belly dancing. Una convinzione sempre più sradicata, grazie ad alcune case produttrici, che hanno creato ventagli con più attenzione al grip, al bilanciamento
photo by rashmon saimon
e alla durabilità, e ad alcuni flow artist, che hanno proposto uno stile completamente nuovo, ravvivando l'interesse verso questo strumento. I ventagli sono uno strumento non solo di fascino ma molto versatili, che permettono, oltre alle
mensione del ventaglio. A chi vuole intraprendere lo studio di questo strumento suggerisco intanto di capire che tipo di grip preferisce. Guardando i video sul web possiamo identificare lo stile di flow che preferiamo e usare lo stesso modello. È anche di aiuto utilizzare le conoscenze pregresse di altri strumenti, i ventagli russi ad esempio sono i preferiti da chi fa mini hoop e poi, perchè l'anello largo permette di usare tecniche molto simili. Consiglio vivamente per il primo acquisto di puntare sulla qualità; se vogliamo imparare ogni segreto di questo strumento e sperimentare nuove idee non vorremo di certo che i nostri ventagli si rompano o si pieghino al primo lancio. Per questo sconsiglio i ventagli che abbiano un grip scomodo o in ferro battuto, sempre meglio l'acciaio. Ad esempio i miei preferiti sono di UncleDruulian, che ha ideato un modello unico unendo la levigatezza dell'anello in puro rame a un comodo stop-
photo by Lhara Lobello
figure statiche, qualsiasi trick, inclusi balancing e juggling. Esiste una specie di sottodivisione nel fan spinning tra Russian style e American tech, che si basa essenzialmente sulla grandezza dell'anello: in America è molto popolare l'anello (e il ventaglio) piccolo, mentre in Russia l'anello è di circa 10 cm e i ventagli stessi sono generalmente ampi. La differenza sta nello stile: un ventaglio piccolo garantisce più controllo e permette movimenti netti e precisi, molto utili per l’ "inner work", i movimenti interni alle braccia; lo stile Russo invece usa l'inerzia del peso per creare uno stile armonico, di spinning continuo, molto simile ai poi. Personalmente non vedo una netta scissione tra i due approcci; io uso solo il grip Russo e posso fare qualsiasi movimento tecnico semplicemente cambiando la posizione delle dita. Ciò che conta è semmai la di-
per in termoplastica alla base, aumentando considerevolmente il controllo. Per il modello ad anello piccolo sono invece ottimi i ventagli "doodlegrip" di ForgedCreations. E ovviamente il consiglio più grande che posso dare è pratica-pratica-pratica. Non abbattetevi ai primi fallimenti, continuate a provare e a studiare (suggerisco i tutorial su homeoffans e i doodlebytes di teamstruggles su instagram). Molto utile per chi vuole intraprendere soprattutto lo stile russo sono anche gli esercizi di stretching per dita, polsi e braccia, senza i quali è impossibile imparare alcuni trick che richiedono particolare flessibilità. I ventagli sono il mio grande amore e spero di poterlo condividere con sempre più persone! Se volete seguirmi nel mio percorso visitate le mie pagine social, dove troverete esercizi di tecnica e flow quasi giornalmente. A tutti un FAN-tastico flow! j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
CIrCuba
dicembre 2017 / marzo 2018 Roma, e poi in tour in Italia www.circuba.it www.circonacionaldecuba.cu Foto di Gianfranco scarlata e Francesco Puglisi
Prima di diventare produttori di spettacoli i fratelli Zoppis sono stati grandi artisti internazionali e si sono esibiti con il loro numero acrobatico in tutto il mondo dall'Europa all'America dalla Cina al Giappone. Grandi osservatori e forti di questa esperienza Corty, Vanny, Toni e Ivan Zoppis nel 1995 hanno prodotto il loro primo spettacolo circense. A Barcellona per esempio hanno proposto per la prima volta il "Magnifico Acquatico" uno show che in 5 anni è diventato record di incassi, così come in tempi più recenti il “Circo de Los Horrores”, e ancora le produzioni all'interno del circo stabile Price di Madrid, lo spettacolo dell'estremo con “Stunt show Live”, spettacoli per i parchi di divertimento come il Raimbow Magic Land e altri parchi tematici. L’idea di produrre CirCuba nasce dopo aver ospitato in altri spettacoli artisti cubani, detentori di una tradizione circense di grande prestigio, e apprezzato l'allegria e le tecniche che portano in scena. Il circo cubano deve gran parte del suo sviluppo nel secolo XX all’ex circo sovietico. Dopo la rivoluzione cubana, nell’epoca di riavvicinamento tra Cuba e l'Unione Sovietica, il Circo di Mosca, ha fatto il suo debutto nel repertorio acrobatico cubano e contribuito con i suoi insegnanti a formare una intera generazione di artisti cubani. Oggi il Circo Nazionale di Cuba, con mezzo secolo di attività alle spalle, si è emancipato artisticamente per forgiare un'identità strutturale basata molto sulla musica e www.jugglingmagazine.it
i balli tradizionali della cultura afro-cubana. Il paese occupa un ruolo di spicco nel campo della musica, è qui infatti che na-
scono alcuni dei generi più belli della musica come il son (padre di tutti i ritmi di Cuba), il mambo e soprattutto la salsa, vero e proprio ritmo nazionale, che viene
ballato in maniera stupenda praticamente ad ogni ora del giorno. I cubani sono veri e propri maestri nel ballo e vederli ballare (o ballare insieme a loro) è un vero e proprio spettacolo, soprattutto in occasione del Carnevale, che si svolge verso fine estate e che viene vissuto con grande enfasi. Partiti per Cuba, e con la collaborazione del Ministero della Cultura di Cuba, i fratelli Zoppis hanno potuto visitare le tre scuole statali di circo cubane, assistere ad alcune audizioni importanti e al festival internazionale Circuba, che ogni anno si tiene sull’isola, dando grande risalto anche a tutte le troupe e gli spettacoli made in Cuba. Uno dei festival di circo più longevi al mondo, che data la sua prima edizione al 1981, a testimonianza di quanto radicata e importante sia la tradizione del circo a Cuba. Sono proprio i numeri e gli spettacoli visti a Circuba che forniscono lo spunto e la struttura per costruire uno spettacolo che portasse in Italia questo sapore caraibico del circo. Comincia così un lungo anno di preparazione di tutti gli aspetti dello spettacolo. Logistica, artistica, tecnica e burocratica, che si è rilevata la parte più difficile, perchè tutti gli artisti del Circo di Cuba sono dipendenti statali, e le produzioni all’estero, così come i visti degli artisti, vanno autorizzate dagli enti governativi. Al termine del lavoro saranno ben 52 gli artisti che formano il cast dello spettacowww.progettoquintaparete.it
lo, provenienti dalla Compagnia Havana, una delle tre compagnie di circo statali. Tra loro anche 8 ballerini e 10 tra musicisti e cantanti. A coadiuvare il cast un team di 6 persone di staff, tra coreografi, cuochi, traduttori e costumisti. Lavorare con le scuole ha significato anche avere a disposizione un team capace di creare e adattare per il nostro spettacolo numeri di grande varietà, mescolando danza, folklore e arti circensi sulle melodie rumba, merengue, cha cha cha e salsa. In pista una serie di numeri di circo di gran valore, dal triplo sulla barra russa, passando per la potenza esplosiva delle acrobazie mozzafiato alla bascula e l’altalena russa, intervallati da numeri con coreografie innovative al palo cinese, al cerchio aereo, oppure alle emozioni di un numero collettivo al trapezio giocato su cadute da grandi altezze. E poi la giocoleria di ottimo livello, ma anche la corda e altri attrezzi ormai entrati nella cultura popolare cubana e qui proposti con gran ritmo. Nello spettacolo abbiamo inserito le entrate dei nostri clown, ritenendole più adatte al nostro pubblico, e cercando un punti di incontro con i loro numeri. Anche in questo senso siamo rimasti piacevolmente soddisfatti. Tutti gli artisti hanno dimostrato una forte coesione di gruppo, grande forza d'animo e di adattamento, disponibili a collaborare ai cambiamenti proposti. Su tutto lo spettacolo poi il collante della musica e della danza che trascinano il pubblico con euforia. Quello che abbiamo ricreato qui in Italia è un vero villaggio cubano, con l’idea anche di offrire al pubblico momenti di incontro con la cultura cubana anche al di fuori dello spettacolo, organizzando serate e veglioni in cui la cucina e la musica di Cuba fossero protagoniste. Ci ha colpito anche come questo spettacolo abbia avvicinato al circo una fascia di pubblico che al circo non era mai stata interessata. In molti sono venuti trascinati dalla passione per la cultura cubana, per la sua musica e i suoi balli. Arrivati qui sulla spinta della curiosità, ne sono usciti con entusiasmo, scoprendo un mondo circense per loro completamente inedito e affascinante. L'idea iniziale era di portare questo spettacolo solo a Roma, a cavallo del periodo natalizio. Ma considerato il successo ottenuto, oltre a prolungare la tappa romana, abbiamo deciso di tenerli per un intero anno in Europa, con un tour prima in altre città italiane e poi all’estero. E magari tra qualche anno riproporre un’edizione completamente nuova dello spettacolo. j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
GIornate dI studIo suLL’arte CIrCense 13/17 e 20/21 novembre 2017, Università Statale e IULM, Milano www.opencircus.it di nicola Campostori “Non sapevo che il circo fosse anche questo”. Il commento di una studentessa alle Giornate di Studio sull'Arte Circense racchiude l'essenza di Open Circus, il progetto di Circo e Dintorni per la diffusione della cultura circense e il ricambio generazionale nel settore. Un invito agli spettatori dei teatri, ai partecipanti alle conferenze e ai workshop per un viaggio nei vari luoghi del Continente Circo, un immenso territorio ricco di opportunità. Ogni novembre Open Circus sale in cattedra invadendo l'Università degli Studi e la Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano, unica iniziativa in Italia che inserisce in maniera strutturata il circo tra le materie accademiche, contagiando migliaia di studenti con la febbre del tendone. La nona edizione delle Giornate di Studio
alla Statale ha confermato la natura multiforme del laboratorio che alla mattina propone un workshop di giocoleria e acrobatica per la photo by eleonora uccheddu gioia dei ragazzi che non vedono l'ora di allontanarsi dalla rigidtà delle aule universitarie e al pomeriggio porta nelle aule stesse la vivacità di un mondo che puntualmente stupisce per la sua varietà. Molti infatti commentano con frasi quali: “Prima non conoscevo niente,
teatro dI FuoCo
https://pietrochiarenza.wordpress.com/ di Pietro Chiarenza direzione artistica Sono un autore, regista e scenografo teatrale italiano. Figlio d’arte, sono cresciuto accanto al mio maestro nonchè padre Marcello, che mi ha trasmesso saperi e sapori artigiani della scena. Dal 1999 al 2006 mi sono occupato tra le altre cose di regie di 'feste di piazza', intese come grandi eventi drammaturgici che ripercorrono la ricchezza antropologica delle feste popolari, coinvolgendo centinaia di persone. Nelle feste di piazza mi sono avvicinato al fuoco, costruendo per anni istallazioni scenografico-dinamiche e oggetti di scena, molti dei quali custodivano fuoco al loro interno. Nel 2006 fondo il gruppo di teatro di fuoco Progetto Bagliori con il desiderio di codificare un linguaggio estetico che sposasse drammaturgicamente la fisicità teatrale con fratello Fuoco, debuttando al Carnevale di Venezia, in Piazza San Marco, davanti a 20.000 persone. Il mio primo incontro vero con il circo risale invece al 2000, quando Barberio Corsetti, allora direttore della Biennale Teatro di Venezia, incarica mio padre, affiancato da Alessandro Serena, di dirigere una delle prime produzioni di teatro-circo italiane. Lo spettacolo debutta come “Visioni”, per poi diventare “Ombra di luna” nella versione per chapiteau da giro. Da quell’esperienza nasce Arcipelago circo teatro, una delle prime compagnie di giro di circo contemporaneo italiano. Ho la fortuna di lavorare a tutte le produzioni e seguire 400 repliche in tour in tutta Europa (con una breve esperienza in Africa) dal 2002 al 2007. Mi innamoro del circo subito. www.jugglingmagazine.it
adesso il circo mi affascina tantissimo”, “Ho scoperto che ha mille sfaccettature”, “Ho potuto capire che il circo è un mondo fantastico”. Le parole più usate per descrivere il circo nel gioco social proposto su Facebook sono stupore, allegria, colore, passione. Gli ospiti di quest'anno spaziavano dal circo classico a quello contemporaneo: Paride Orfei, Milo Scotton, Ferdinando D'Andria, Gaetano Costantini. Si è trattato
Cosa mi colpisce di questo nuovo mondo? Tutto. La disciplina, la dedizione, il culto del corpo come strumento di lavoro, la precisione, la rincorsa alla sfida, la convivenza tacita e pacifica con il pericolo, la sacralità del pubblico, il senso di appartenenza ad una grande famiglia, la caparbietà, la poesia, la percezione leggera dell’impossibile afferrato tra le dita. Nel 2004 facciamo tappa ad Anversa, tre settimane di spettacolo sold out presso il festival Zomer Van Antwerp. 8000 persone di
photo by rudi schuerewegen
www.progettoquintaparete.it
poi quasi di un debutto in società per la neonata ACCI (Associazione Circo Contemporaneo Italia). Tra le compagini internazionali che si sono esibite, due formazioni provenienti da Cuba e dalla Mongolia.
Non Solo Pezzi di Legno, richiamava con le sue piccole carovane gli artisti girovaghi che, epigoni dei loro antenati vagabondi, si spostano nelle piazze del mondo. Ecco allora Matthias Martelli che ha regalato al pubblico una giullarata alla Dario Fo e i Pronto Intervento Clown di Maurizio Accattato che hanno introdotto un po' di sana anarchia nel Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali. Dalla strada alle strade: il regista di teatro ragazzi Pietro Chiarenza, il preparatore acrobatico di Notre Dame de Paris Marco Gerace e l'eclettico Pippo Crotti, passato dal Cirque photo by eleonora uccheddu du Soleil al film Quo Vado? con Checco Zalone, hanno indicato diversi percorsi possibili nel circo. Si può Grande attenzione è stata riservata all'aranche non andare in scena: il Centro Edute di strada: la locandina stessa dell'evencativo di Documentazione delle Arti Cirto, ispirata a Venti lune di cartone, il libro censi di Verona ha ricordato che lo spettadi Alessio Michelotti dedicato al Festival
photo by michele Piccardo
pubblico, un successo. Lì conosco la mia futura moglie, Maya, che lavorava per il festival. Amore a prima vista. Così, nell’agosto 2005, carico i miei “averi” (800 libri e 2 valigie di vestiti) in macchina e divento ufficialmente un emigrante. Nel 2007 fondo con mia moglie una compagnia di teatro ragazzi: Sprookjes enzo, un nuovo progetto dove confluiscono tutte le esperienze pregresse, dando forma al mio linguaggio artistico attuale: una pluridisciplinarietà totale che si muove in un mondo di pura immagine alchemica, creata dall’armonia coreografica di oggetti di scena, in forma di sculture
colo popolare, al pari di altri settori culturali, offre un'area di studi molto ampia che può essere indagata lungo tutta una vita. Neanche il tempo di riporre le clave nello zaino che si è ripartiti con gli Incontri alla IULM. Ospite d'onore il funambolo Andrea Loreni. Fisico asciutto, barba da santone, questo artista tiene col naso all'insù migliaia di spettatori nel mondo con le sue traversate. All'aspetto spettacolare aggiunge sempre un lato spirituale, fondendo la sua disciplina con la filosofia zen. Timorosi per l'approccio insolito ed interattivo di Loreni ma affascinati dal suo carisma, gli oltre seicento studenti si sono lasciati coinvolgere in un esercizio di meditazione per sgombrare la mente che potrebbe essere loro utile in vista della prossima sessione d'esami. È straordinaria l'energia che Open Circus riesce a scatenare con queste iniziative. Un'ondata positiva che si ripercuote non solo sui ragazzi ma sugli artisti stessi, che dialogano tra loro e sono spinti a riflettere sul proprio lavoro. Per usare le parole di Salvatore Frasca di Side Kunst-Cirque, ospite alla Statale nel 2016: “Sono più sudato qui che quando faccio lo spettacolo!”
dinamiche ed atmosfere illuminotecniche evocative. Il progetto ha subito successo, nel 2017 celebriamo 10 anni di attività e 2000 repliche delle nostre produzioni. Ad oggi con 260280 repliche all’anno in 8 mesi di tour siamo una delle compagnie di teatro ragazzi più attive nelle Fiandre. Ed il fuoco? Brucia ancora, brucia sempre, brucia da sempre, anche quando non accendo nulla per mesi. Mi definisco con orgoglio artista di fuoco. Il fuoco racconta, interpreta, il fuoco è attore. Muoversi sulla scena con il fuoco significa sentire l’oggetto acceso come prolungamento del proprio agire, connotazione espressiva della nostra maschera. Il
fuoco, anche quando apparentemente statico,reagisce percettibilmente all’aria, quindi é un elemento assolutamente dinamico. Il fuoco è coreografico di per sè. Il fuoco é magico, passionale, iracondo, solare, commestibile, puntiforme, aggressivo, suadente. Sono tanti i volti, le derivazioni emozionali e simboliche attraverso le quali la fiamma si lascia interpretare da noi. Lavorare con il fuoco significa miscelare liquidi comburenti per ottenere le 'pozioni' migliori, trovare i materiali giusti atti a disegnare nell’oscurità. Una ricerca alchemica continua. Il fuoco va rispettato, temuto quanto basta, sfidato con moderazione. Che il fuoco sia sempre con voi.
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aGenda JuGGLInG maGaZIne 2020 Con il 2018, nel festeggiare insieme a voi i nostri (primi!) 20 anni di attività, lanciamo l’agenda Juggling magazine 2020, un programma triennale di trasformazione e sviluppo dell’intero progetto mediatico. Lo faremo insieme a tutti voi, con il supporto delle realtà di circo che generosamente ci sostengono, qui elencate, cui speriamo possano unirsi altri player e appassionati del settore.
partecipa alla festa e allo sviluppo di Juggling magazine
SUPPORTER 2018 ProduttorI e rIvendItorI attreZZI dI artI CIrCensI
www.henrys-online.de
www.jonglerie.com
www.playjuggling.com
www.anceschicarlo.it
Agile
Pulsa & Tilla
Jokol’Arte
Divertilandia
Mestre (VE)
Bologna
Firenze
Perugia
www.agileitalia.it
www.pulsaetilla.it
www.jokolarte.com
www.divertilandia.it
Damas
Festival
Città del Sole
Roma
Napoli
Palermo
www.damasimport.com
www.festivall.com
FB Città Del Sole Palermo
IstItuZIonI, ComPaGnIe, servIZI, FestIvaL, sCuoLe e CentrI dI arte CIrCense
www.beniculturali.it
www.cirquedusoleil.com
www.festivalmirabilia.it
Orion Riggers Torino www.orionriggers.com
Casa Circostanza Teatrazione Torino Torino www.universitadelsociale.org www.teatrazione.com
SLIP Torino www.progettoslip.it
Chapitombolo Monale (AT) www.chapitombolo.it
UP scuola di circo Bra (CN) www.upscuoladicirco.com
Arte Festa Como www.artefesta.it
Kabum Varese www.spaziokabum.it
Campacavallo MIlano www.campacavallo.com
Teatro Circo Puzzle Cernusco sul Naviglio (MI) www.teatrocircopuzzle.com
Rastelli Festival Bergamo www.teatrodonizetti.it
Bolla di Sapone Trento www.bolladisaponetrento.it
Festival Terminal Udine www.festival-termonal.com
Riada Trieste www.sinakt.com
Dimidimitri Novara www.dimidimitri.com
Visionaria Polverigi (AN) www.visionaria.org
Aria di Circo Ancona www.ariadicirco.com
Accademia Materia Viva Circopificio Roma Palermo www.accademiamateriaviva.it www.circopificio.it
www.jugglingmagazine.it
www.progettoquintaparete.it
* in occasione dei 20 anni di Juggling Magazine abbiamo svuotato il magazzino e preparato per voi le ultime 15 collezioni complete disponibili della rivista, dal n.1 al n. 80. Disponibili anche singoli numeri arretrati, in numero limitato, per completare la vostra collezione. Per info e modalitĂ di acquisto contattare jugglingmagazine@hotmail.com
ProGetto quInta Parete: IL CataLoGo www.progettoquintaparete.it
Presentiamo in sintesi le principali attività di audience engagement che il progetto quinta Parete intende realizzare nel corso del triennio 2018/2020, in collaborazione con eventi, scuole, festival, artisti, appassionati. se interessati ad una o più di queste attività non esitate a contattarci.
Per sCuoLe e ProGettI dI CIrCo quInta Parete > oPen
quando il pubblico incontra le scuole di circo educativo e i progetti di circo sociale
Il pubblico del circo contemporaneo in Italia. da chi è composto? cosa sa del circo? cosa cerca quando decide di andare a vedere uno spettacolo di arti circensi contemporanee? Con quali strumenti viene intercettato e analizzato dai programmatori di circo? In un momento di rinnovato interesse e riconoscimento istituzionale per le nuove declinazioni del circo in Italia, nonostante la stagione di enorme potenzialità e popolarità che il circo contemporaneo registra, gli osservatori regionali e nazionali sullo spettacolo non prevedono sistemi di rilevazione e analisi di dati statistici e aggregati sul settore del circo contemporaneo Progetto quinta Parete, per assicurare continuità e qualità al progetto di mappatura del settore già avviato nel 2016, che ha visto la partecipazione d oltre 200 realtà di circo attive in Ita-
www.jugglingmagazine.it
“Quinta Parete > Open” (QP>OPEN ) è un progetto di audience engagement per avvicinare e coinvolgere il pubblico, in collaborazione con scuole e realtà di circo attive sul territorio, nella conoscenza, nella pratica e nel supporto delle arti circensi contemporanee. QP>OPEN coinvolgerà nel triennio 2018/2020 30 scuole di circo educative e progetti di circo sociale attivi sul territorio nazionale, che siano membri sia del network CircoSfera sia del network AltroCirco. La partecipazione verrà scaglionata ammettendo 10 realtà di circo per ognuna delle annualità del triennio. I soggetti interessati dovranno mostrare e provare il loro interesse rispondendo ad una call specifica e inviando la modulistica richiesta. Le scuole saranno selezionate in base al materiale in-
lia, intensifica il percorso avviato costituendo un osservatorio Circo permanente sulle nuove declinazioni del circo in Italia, promossa in collaborazione con Censimento Circo Italia L’iniziativa si pone i seguenti obiettivi: • mappa online del settore, per la valorizzazione di tutte le realtà • raccolta, analisi e pubblicazione dei dati quantitativi e qualitativi • focus annuali su topic specifici di interesse generale in base alle esigenze del settore • strumenti di supporto alle realtà di circo per attività interne di raccolta dati osservatorio Circo svilupperà inoltre una serie di tool online e incontri in/formativi per implementare le metodologie di raccolta e analisi dei dati relativi a composizione, profilo, habit dei pubblici consolidati e di quelli potenziali
viato in fase di candidatura e all’ordine cronologico di arrivo delle candidature. Questi i 6 obiettivi di progetto per i quali verranno realizzate attività, con indicatori da monitorare, metodologie di raccolta dati, analisi, pubblicazione e disseminazione dei risultati. • Partecipazione del pubblico nei processi organizzativi ed artistici • Interazione dei pubblici nella promozione e narrazione delle attività • Competenze e professionalità di audience engagement negli operatori • Rafforzare la rete delle scuole di circo • Utilizzo di strumenti di raccolta dati nelle organizzazioni coinvolte • Nuovi modelli replicabili, innovativi e sperimentali di audience engagement
Per I ProtaGonIstI deL settore osservatorIo CIrCo
mappare le nuove declinazioni del Circo in Italia e i suoi pubblici
www.progettoquintaparete.it
Per GLI aPPassIonatI
JuGGLInG maGaZIne 2020
L’informazione al servizio dello sviluppo del circo contemporaneo in Italia
Formazione e creazione circense, nelle attuali declinazioni, vedono una generazione di artisti che inizia a nutrire curiosità verso il passato della propria arte. In parallelo, il formarsi della maturità dei nuovi spettatori sviluppa interesse di approfondimento verso il patrimonio secolare circense. astley’s Place nasce per favorire l'accesso a questo patrimonio, una forma fluida di accesso al sapere. si tratta anche di superare categorie (contemporaneo/tradizione, o nostalgia/rottura) con l'obiettivo di un arricchimento globale di artisti, formatori, spettatori, interlocutori di ogni genere. Il progetto si basa sulla disponibilità di uno dei più grandi archivi circensi esistenti e internazionalmente stimati, e mai prima aperto al pubblico: la collezione di raffaele de ritis, autore e regista di respiro mondiale. tale patrimo-
Juggling Magazine Media Project, che nel 2018 celebra i suoi (primi!) 20 anni di ininterrotta attività, è oggi l'unico media indipendente italiano impegnato ad ampio spettro nella promozione del circo contemporaneo in Italia e nella valorizzazione in Italia e all'estero dei giovani talenti italiani. Juggling Magazine è inoltre membro promotore e fondatore di INCAM (International Network of Circus Arts Magazines), rete internazionale di media project dedicati alle arti circensi impegnata nel valorizzare il ruolo dei media nel settore delle arti circensi. Con il 2018 entriamo in una fase molto importante per lo sviluppo del progetto Juggling Magazine e la diffusione delle arti circensi in Italia. Per fare fronte alla vivace crescita di tutto il settore e all'allargamento dei suoi pubblici lanciamo l’agenda Juggling
nio, migliaia di libri e video che documentano il Circo dal XvI sec. ad oggi, viene dedicato, più che alla mera conservazione, a un progetto di accessibilità trasversale del sapere, per offrire, in combinazioni infinite, strumenti al servizio della creazione, della formazione e anche dello spettatore. tra le attività proposte, in collaborazione con festival ed enti sul territorio: • moduli formativi/informativi sulla storia del circo, dedicati a scuole, compagnie, festival o agli incontri col pubblico. un elemento chiave che ambisce a una diffusione capillare della storia del circo e della sua consapevolezza all'interno dei processi contemporanei. • attività editoriale. Pubblicazioni specifiche/quaderni, interventi su Juggling magazine, altre pubblicazioni e cataloghi.
Per eventI, sCuoLe, FestIvaL #ComunICaCIrCo
workshop di social media storytelling a cura di Simone Pacini / Fattiditeatro
https://storify.com/quintaparete
photo by andrea macchia
Magazine 2020, con l’obiettivo di realizzare, nel corso del triennio 2018/2020, una ristrutturazione dell’intero media project. Tra gli obiettivi dell’agenda: • Versione completamente nuova del sito jugglingmagazine.it, • Maggiore presenza sui social network, • Servizio news completamente rinnovato, • Rivista “aumentata”. • Focus internazionale di settore per l’innovazione nel settore delle ICT e della comunicazione. Un lavoro di enorme portata, che invitiamo tutti i nostri lettori, vecchi e nuovi, a sostenere, con supporto redazionale e/o economico. Per poter raccontare e promuovere insieme la meraviglia del circo, in tutte le sue variegate declinazioni.
Per eventI, sCuoLe, FestIvaL astLey’s PLaCe
accessibilità e diffusione di storia e patrimonio del circo a cura di Raffele De Ritis
Rinnovare la narrazione del circo contemporaneo, coinvolgere nuovi pubblici, creare community: sono solo alcuni degli obiettivi del progetto #Comunicacirco, un laboratorio teorico/pratico (durata minima: 3 giorni) su come utilizzare i social network nella promozione e nel racconto del circo. #ComunicaCirco, un’azione a cura di Simone Pacini/fattiditeatro e Ass. Giocolieri e Dintorni, in collaborazione con festival di circo contemporaneo e istituzioni culturali del territorio, è rivolto a spettatori, studenti, blogger e operatori culturali, con l’intento di far vivere i festival di circo in un modo speciale! I partecipanti vengono inizialmente formati sull’utilizzo dei principali social network e su alcuni concetti cardine come: l’importanza di raccontarsi nell’era del web 2.0; come creare una
strategia digitale di successo; cosa accade quando il digital storytelling incontra i social media; l’utilizzo degli hashtag, di Storify e di altri strumenti; tutoraggio nella realizzazione e dinamizzazione delle narrazioni social; analisi case study. La parte pratica prevede una serie di “incursioni 2.0” in tutti i luoghi e gli eventi del festival: i partecipanti al workshop diventeranno "social media reporter” creando veri e propri “racconti digitali” degli artisti, prima durante e dopo gli spettacoli, dei componenti dello staff nel loro lavoro quotidiano, del territorio che accoglie l’evento. #Comunicacirco è un’occasione divertente per conoscere meglio le nuove tecnologie e raccontare la propria esperienza in rete, utilizzando l’anima ludica e l’immediatezza dei social…
j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
PubbLICo doP IL CIrCo ad aLto tasso dI ParteCIPaZIone 17/18 febbraio, Montiglio Monferrato e Monale (AT)
Per l’evento di disseminazione dei risultati finali il progetto Quinta Parete > OPEN sceglie di mettere il pubblico al centro della pista, in un luogo lontano dalle luminarie e dal consumo culturale della metropoli. Un luogo decentrato, dove qualcuno, come la rassegna Mon Circo, sta coraggiosamente scommettendo sull’allargamento dei pubblici, mentre a pochi km di distanza Chapitombolo, una delle realtà coinvolte in QP>OPEN, questa scommessa l’ha già vinta negli anni. È così che tra le colline del Monferrato si sono incrociate le traiettorie di 4 realtà italiane di circo contemporaneo, per un inedito evento che aveva come focus trasversale “il miglioramento della relazione col pubblico, per un coinvolgimento nei processi organizzativi e artistici”. Un evento per la disseminazione dei risultati di Quinta Parete > OPEN, un momento di confronto interno per le organizzazioni di circo, un momento di incontro con Mon Circo e Circo El Grito. Ma soprattutto una due giorni concepita in onore di una categoria davvero speciale di persone: spettatori entusiasti, instancabili volontari, appassionati praticanti delle arti circensi. Una vera ri-
photo by Independent Pictures
sorsa per tante organizzazioni di circo che in queste persone trovano un puntuale, generoso, disinteressato supporto alle attività. Per loro, non più semplici spettatori o manovalanza spicciola, e non ancora “staff” retribuito, abbiamo coniato una denominazione di origine propositiva: “Pubblico DOP”. E in loro onore creato un evento a forte tasso di partecipazione circense, facilitato da dinamiche di gruppo, workshop e incontri informali. Una giornata, per dare voce alle loro esperienze, idee, iniziative, durante la quale direttori e insegnanti delle scuole di circo hanno messo al servizio del pubblico DOP la loro esperienza, quasi un omaggio all’entusiasmo con cui il pubblico DOP supporta le loro organizzazioni. Co-protagonisti i referenti e il pubblico di Mon Circo, di Chapitombolo, del progetto Quinta Parete > OPEN e delle 13 organizzazioni di circo coinvolte nel progetto, del pubblico locale, con la partecipazione di Circo El Grito e la presenza di altre organizzazioni di circo e realtà del territorio interessate e sensibili al tema dell’audience engagement.
mon CIrCo moncirco.com
di Giorgia e alessandro direzione artistica Mon Circo è un progetto ambizioso in cui, se non avessimo vissuto anni sotto la tenda MagdaClan, non ci saremmo mai lanciati. In 9 mesi abbiamo ideato, scritto, programmato, allestito e inaugurato una rassegna degna di una grande città, senza contare gli innumerevoli imprevisti affrontati. Solo che questo è avvenuto a Montiglio, in una porzione di Monferrato www.jugglingmagazine.it
spopolata e poco vivace. Abbiamo ingenuamente pensato che appunto, come con le tournée sotto chapiteau, il pubblico arrivasse, timido, poi entusiasta e poco a poco numeroso, invece abbiamo aperto col sold out e visto poi le persone diminuire. Il nostro riscontro col pubblico è stato imprevedibile, da un lato demoralizzante, ma dall’altro forte e umano. Perché era questo il nostro punto di partenza, portare in un piccolo posto la nostra esperienza e apportare a modo nostro cultura e bellezza, Sognavamo di un luogo di incontro al di fuori degli spettacoli, momenti di www.progettoquintaparete.it
sPettaCoLare ConFerenZa www.circoelgrito,it
CHaPItomboLo www.chapitombolo.it
di Giacomo Costantini
di milo scotton direzione pedagogica
Qualche mese fa ero a vedere un bello spettacolo in un teatro pieno di bambini delle scolaresche. Finito lo show i due artisti si erano resi disponibili a rispondere ad alcune domande dei bambini più curiosi. Ad un tratto un bambino chiede rivolto ad uno dei due artisti: “ma tu, sei Gustavo La Vita?” ed un'ovazione vera e propria ha accompagnato la domanda. Malgrado l'artista avesse spiegato di non essere Gustavo e di non conoscere nessuno con quel nome, le urla di approvazione sono continuate e qualcuno ha addirittura gridato “premio Nobel a Gustavo!”. Questi bambini avevano visto qualche mese prima Spettacolare Conferenza, dove Andrea Farnetani veste i panni di Gustavo La Vita. Certo, l'assegnazione morale del Nobel mi era sembrata un tantino esagerata, ma c'è mancato poco che salissi in piedi sulle sedie del teatro e mi unissi anche io al loro entusiasmo: vedere quella reazione spontanea dei bambini appena era stato nominato Gustavo mi aveva reso stranamente euforico. Poi alcuni insegnanti avendomi riconosciuto mi hanno rivolto la loro attenzione, e così ho avuto modo di sapere che i bambini erano rimasti così affascinati da Spettacolare Conferenza, che le settimane seguenti lo spettacolo avevano più volte ripreso le dispense che gli avevamo fornito per leggere ancora storie di circo. In particolare una maestra mi ha spiegato che durante lo spettacolo diamo così tanti spunti che aveva trovato collegamenti praticamente con tutte le materie, dalla storia alla geografia, dalla scienza alla letteratura. Parlava con occhi pieni di curiosità ed entusiasmo sostenendo tra l'altro che i bambini avevano ascoltato attentissimi non tanto perché il testo era scritto e raccontato bene, ma perché percepivano che era scritto e raccontato da chi l'aveva vissuto veramente. Mentre me ne tornavo trotterellando a casa, tra le belle colline marchigiane, mi sono sorpreso stranamente soddisfatto, ho aperto il finestrino e mi sono goduto l'aria fresca che mi pungeva il viso.
Una giornata di serenità e divertimento. Così definirei l’evento finale del progetto Quinta Parete OPEN: una domenica alla scoperta delle arti circensi per molti dei presenti attratti dalla possibilità di cimentarsi nelle varie aree/workshop predisposte dalle 12 scuole di circo parte del progetto. Se il pubblico di Chapitombolo è già per natura eterogeneo e variegato, ebbene il 18 febbraio in sala avevamo veramente tutte le fasce d’età e provenienza: atleti e non, artisti o semplici appassionati, bambini e adulti, mamme e papà, e chi più ne ha più ne metta... In generale il segnale lanciato con una simile giornata è che il circo è più che mai attuale, capace di aggregare persone diverse in un’atmosfera di condivisione di scopi, intenti, ma soprattutto momenti di pura socialità. Ho visto collaborare giovani e adulti, cadere e rialzarsi magari grazie alla mano tesa da un bimbo. Il coinvolgimento “attivo” proposto da Quinta Parete OPEN ha dato in quest’occasione il meglio di sè e la domanda dei neofiti di fronte alla domenica stravagante è stata: “quando possiamo rifarlo?”. Lo sforzo congiunto delle attività di promozione della scuola di circo Chapitombolo e del festival di Viarigi ad essa correlato, nonchè l’attrazione generata dalla rassegna Mon Circo, che qui è vicina di casa, stanno attivando nel territorio una curiosità propositiva in cui spesso è il pubblico stesso a chiedere di essere maggiormente partecipe, Dando una mano diventano così il sottostrato fertile che creano il presupposto per attività più complesse. Il nugolo di volontari che ne deriva svolge infatti attività trasversali ma fondamentali alla creazione degli eventi, cucinando, sbigliettando, truccando i ragazzi durante gli eventi di promozione, guidando i mezzi, aiutando a montare, smontare e caricare durante gli spettacoli. Figure fondamentali perché reiterano e amplificano lo sforzo emotivo infuso dagli operatori. Progetti e giornate come queste sono di grande aiuto per l’allargamento della base di partecipanti e danno solidità ai nostri progetti. Grazie Quinta Parete!
scambio tra pubblico e compagnie, parentesi di crescita comunitaria e atipica. E questa è ancora la nostra volontà: portare avanti il laboratorio gratuito di “chiamiamolo teatro, chiamiamolo circo” per i genitori della zona. È un atto politico, offrire un momento di sperimentazione a degli over 40, ai quali non ci si rivolge più, è indispensabile per passare dal dire al fare. Pubblico per noi vuol dire del popolo,
ed è questa l’accezione che ci interessa, creare un progetto (e fuori dall’Italia molti ci sono stati di ispirazione) in cui ognuno contribuisce alla sua sostenibilità e alla sua crescita; il nostro Pubblico DOP ha capito senza troppe spiegazioni di cosa si trattava. Aldo, Sandra, Bruno, Chiara, Diego, Irene, Andrea l’hanno capito e, finanziamenti permettendo, il prossimo anno saremo di più. j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8
aLtra rIsorsa daLL’aCCoGLIenZa aLLa CostruZIone dI ComunItà L’edizione 2018 di Altra Risorsa – prevista per il 21 e 22 aprile a Volvera (TO) - si avvicina. Per ricordarvi l’appuntamento, dedicato quest’anno al circo come strumento di costruzione di comunità, vi proponiamo un estratto degli atti del Convegno Internazionale Altra Risorsa dello scorso anno, dedicato all’accoglienza di migranti e rifugiati. L’intera pubblicazione è disponibile su www.altrocirco.it/documenti
di Ilaria bessone sociologa, responsabile Studi e Ricerca AltroCirco Nel 2017 abbiamo scelto di dedicare Altra Risorsa ad un tema molto complesso e delicato: il grande flusso di richiedenti asilo che arrivano in Europa da diverse zone del mondo e le pratiche di accoglienza. Un tema che implica il tener conto di dinamiche difficili da comprendere e controllare: equilibri geopolitici sempre più instabili, crisi sociale, culturale, economica. In questo contesto, la scelta di parlare di circo può sembrare curiosa. Tuttavia, il circo, e il circo sociale in particolare, rappresenta per noi uno strumento di riflessione su quanto sta accadendo, una lente di ingrandimento sulla crescente complessità del mondo, un’opportunità di osservare, e acquisire strumenti per provare ad agire, a intervenire. Questi ultimi non includono solo strategie e tecniche, ma modi di pensare e di pensarCI, di osservare e di ascoltare, di comunicare. Marianella Sclavi scrive nell’introduzione al suo libro “Arte di Ascoltare e Mondi Possibili”* che più un ambiente è complesso, più la comunicazione non si può dare per scontati significati e valori, perché le stesse cose acquisiscono significati diversi e incompatibili. Bisogna che tutti acquisiscano un certo savoirfaire, per poter apprezzare “la pertinenza dei contesti ai significati”, per “uscire dalle cornici di cui siamo parte e che sono parte di noi”, del nostro modo di vedere e agire (p. 11). Il circo è a nostro avviso una grande opportunità in questo senso. Abbiamo parlato nelle scorse edizioni di Altra Risorsa di come il circo rappresenti uno strumento adattabile ai
contesti e alle persone più diverse, e come il potenziale successo del circo sociale risieda in gran parte nella nostra capacità di osservare e rompere gli schemi, scoprire opportunità inattese, lasciarsi sorprendere, andare aldilà delle etichette, delle norme, di ciò che è giusto o sbagliato, strano o normale. Il circo è il nostro laboratorio, il luogo in cui facciamo esperienze che cambiano noi stessi – come operatori - prima ancora che i partecipanti e la società. Le domande cui è difficile rispondere sono, a mio avviso: come, in che modo è possibile trasferire la magia del circo al di fuori dello spazio del laboratorio o dello spettacolo, contaminando effettivamente la realtà sociale e culturale che ci sta intorno? Come possiamo evitare di riprodurre le dinamiche discriminatorie e escludenti che fanno parte del sistema, della “cornice” in cui operiamo? Negli ultimi tre anni mi sono dedicata molto alla ricerca, principalmente etnografica, sul circo in Italia. Ho quindi parlato con molte persone che si occupano di circo in generale e circo sociale in particolare. Una delle esperte con cui ho parlato, Deborah, ha efficacemente definito il circo come “una bolla di sapone sospesa che non esiste nel mondo reale”. Il circo sociale crea infatti delle bolle di sicurezza fisica ed emotiva, che permettono modalità di incontro spesso non possibili nella vita quotidiana, che lascia spazio a soluzioni inattese, sorprendenti, che svelano in un
REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle associazioni, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.altrocirco.it
Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531www.unitipercrescereinsieme.it
Lombardia
Friuli Venezia Giulia Veneto
Toscana
Lazio Campania Puglia Sicilia
Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 www.bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 www.giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 www.quattrox4.com SBOCC via V. Veneto 1, 21010 Cardano al Campo (VA) Luana Facchetti 347 2785195 www.sbocc.it Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Damiano Petitti Roreto 3494568018 www.spaziokabum.it Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it Ancis Aureliano Onlus via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) www.dottorclownitalia.org Barbamoccolo via delle Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it Ludica Circo Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.ludicacirco.com Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 www.badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Tascabile via Filicaia 2, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it Scuola di Circo Antitesi via Guidiccioni 6b, San Giuliano Terme, Pisa Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Inerzia via Francesco Grimaldi 127, 00146 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.inerzia.org Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 www.circosvago.it Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Corsaro Social Circus quartiere Leuca, Lecce Dario Cadei 335 5407829 FB Social Circus Quartiere Leuca Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 www.circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 FB Clatù
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attimo il carattere arbitrario, fluido e socialmente costruito degli stereotipi, delle etichette, definizioni, valori su cui si basa la società e la nostra esistenza. I cambiamenti che tocchiamo con mano
nel circo sociale mostrano che “tutto è possibile”, anche ciò a cui non avevamo mai pensato prima. Tutto ciò avviene in modo spontaneo quanto evidente, tanto da sembrare straordinario, ‘miracoloso’, magico, imprevedibile.
Il potenziale di ‘incontro culturale del circo è dato principalmente dal suo carattere fisico, incorporato e immediato. Questo permette di spostare l’attenzione da idee cristallizzate e radicate riguardanti l’altro, all’obiettivo circense, concreto (ad esempio, realizzare una piramide, vincere la paura di camminare su un filo, affidarsi alla mano di un estraneo o un’estranea la prima volta che si provano i trampoli). Sempre secondo Deborah, per creare le bolle di circo dobbiamo evitare di farci condizionare troppo dal “bagaglio intellettuale o fisico” dei partecipanti, e anzi è spesso necessario “lasciar fuori la nostra quotidianità”. Tuttavia, come operatori di circo abbiamo anche la responsabilità di tener conto di tale bagaglio in modo riflessivo, mettendolo a confronto con il nostro. Il circo sociale è efficace spesso grazie all’indeterminatezza e imprevedibilità dei processi di costruzione, decostruzione e ricostruzione della dicotomia identità/alterità, e spesso non trova soluzioni a con-
dizioni di vita dure e all’ingiustizia sociale nel suo complesso. Tuttavia, il circo offre diverse occasioni per costruire “una struttura che fortifica [il partecipante] e un’autostima che gli permette di affrontare meglio le difficili sfide della sua quotidianità” [Deborah], oltre a esperienze che aprono nuove possibilità di vedere gli altri e il mondo, e quindi di evitare di imporre
voci e visioni. Se questo fosse un aspetto difficile da sistematizzare, misurare e fissare, possiamo invece provare a costruire delle basi solide, un metodo per imparare ad ascoltare e osservare in contesti di circo sociale. *Sclavi, M., 2003. Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte, Milano: Mondadori.
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Look at me! Lavorare Con bambInI e GIovanI attraverso Le artI deL CIrCo di steven desanghere Prodotta di Giocolieri e Dintorni / progetto Circosfera, all’interno del progetto europeo PEYC, la versione in italiano del libro di Steven Desanghere, opera illustrata ricca di riflessioni e spunti di lavoro, riconosciuta di notevole valore e già tradotta in inglese. Lasciamo alle parole dello stesso autore fiammingo, con un ricco curriculum di insegnante e formatore, una introduzione sulle ragioni e i contenuti del libro, che consigliamo vivamente di leggere a tutti coloro che sono impegnati in progetti di circo per bambini e ragazzi. Per informazioni sulle modalità per riceverlo contattare circosfera.it@gmail.com
ra e sport giovanili. Pensiamo ai nuovi arrivati in un luogo, che parlano una lingua diversa, ai socialmente svantaggiati, ai bambini o giovani con difficoltà di comprensione o disordini comportamentali, autismo o ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) alle persone che sono in sovrappeso o in età più avanzata, a coloro che hanno difficoltà a camminare o vedere correttamente, o hanno malattie mentali o sono in carcere, ai bambini seguiti da speciali servizi sociali o che arrivano da zone di guerra, e ai tanti introversi o coloro che non riescono proprio a inserirsi. In breve, il circo funziona per (quasi) tutti. Le persone che insegnano arti circensi non ti diranno mai come si fa quando si tratta di gestire la diversità e i possibili metodi di lavoro. Ma possono mostrare diversi metodi per raggiungere gli obiettivi, cosa funziona per loro e le possibili ragioni per il suo successo. Dopo tutto, non ha a che vede-
Le arti circensi possono essere particolarmente valide come metodo di lavoro. Coloro che hanno preso parte a workshop o progetti di circo, dopo sono spesso assolutamente entusiasti della loro esperienza. Si riferiscono al potere del Giocare, che sconfigge le insicurezze e le paure mentre Imparano e Praticano numerose tecniche di circo, o ancora all’eccitazione e alla tensione del Mostrare le capacità appena acquisite. Giocare, Imparare, Esibirsi la Santa Trinita’ (alto) dell’approccio al circo. La bellezza Ansia di questo approccio è che si applica bene a un’ampia gamma di tarSfide get group speciali che non sono sempre facili da raggiungere attraverso i canali regolari o i pro- (basso) (basso) grammi di cultuwww.jugglingmagazine.it
l na Ca
lu iF d e
Abilità
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re con i trick e con gli attrezzi in se stessi, ma con l’approccio. Questo approccio è qualcosa da cui gli educatori, chi lavora con l’arte e i giovani, gli insegnanti di educazione fisica potrebbero imparare qualcosa. Senza dover imparare un solo trick circense. Look at Me! non è un testo che ti aiuta a organizzare un metodo di lavoro orientato a uno speciale target group, ne un manuale per organizzare l’inclusione di membri di target group speciali nel tuo regolare metodo di lavoro. Esiste già moltissima letteratura utile su questi argomenti. Il nostro principio di base è che ognuno a suo modo è unico e speciale e che nessuno di noi può essere catalogato con precisione. Le organizzazioni che prendono consapevolmente le distanze dall’opinione comune e dalla conformità, diventeranno spontaneamente più aperte e accessibili. Nella loro visione la diversità è una forza, più che un ostacolo. O, come il critico e insegnante Ron Scapp espone così eloquentemente:
“La differenza migliora la vita. questo non va confuso con banali nozioni di apertura o con lo sperimentare la diversità da una situazione privilegiata attingendo e prendendo da chi è diverso. ma piuttosto dal luogo in cui si Noia viene profondamente toccati e (alto) completamente
trasformati. Il risultato finale di questa trasformazione è reciprocità, collaborazione e comunità.” (‘Insegnare i Valori”, 2003) Per questo preferiamo non parlare di circo ‘socialÈ (target group specifico o inclusivo) ma piuttosto di Community Circus, il circo che unisce le persone e crea comunità. Le
pagine del libro ci portano in un meraviglioso viaggio attraverso il Community Circus, il Sé e il Gruppo, l’Apprendimento e i sei principi basilari dell’approccio al circo secondo Reg Bolton. Gli insegnanti delle arti circensi hanno imparato molto frequentando il settore sportivo e culturale giovanile, così come l’istruzione tradizionale. Ora è il tempo di restituire qualcosa delle buone pratiche dei workshop di circo. “Signore e Signori: Benvenuti al Circo!” www.progettoquintaparete.it
Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 www.sportarcobaleno.it
Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Veneto
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Puglia Basilicata Sicilia Sardegna
REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO
Lombardia
Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Milo Scotton 331 7992615 www.chapitombolo.it CH4 Sporting Club srl via Trofarello 10, 10127 Torino Francesca Casaccia 011 678366 www.ch4sportingclub.it Circo Clap via Don Giovanni Minzoni 17, 28041 Arona (NO) Laura Cantù 328 8891533 www.circoclap.it Dimidimitri S.S. 299 c/o Cascina Cavallotta via Valsesia, 28100 Novara Alessio Ricci 346 9812214 www.dimidimitri.com Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 011 530217 www.flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 www.scuoledicircomacrame.blogspot.it Microcirco c/o Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 www.sportica.it Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com UP Str. Salimau 1/E int. 1 12060 Pocapaglia (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 www.upscuoladicirco.com Vertigimn via Mottalciata 7, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.com Ambaradan viale Lombardia 53, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 339 5695570 www.ambaradan.org Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Giocolarte via Acerbi 33, 27100 Pavia Marco Lam 393 8392809 giocolarte.wordpress.com Hops via Lanzi 51, 20872 Cornate (MB) Sara Papadato 348 0069417 www.scuola-circo-hops.it Kabum via Guicciardini 114, 20100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 www.spaziokabum.it Piccola Scuola di Circo via Messina 48, 20154 Milano Camilla Peluso 0234690170 www.piccolascuoladicirco.it Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 346 0026972 www.quattrox4.com Scuola di arti circensi e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.milanoclownfestival.it Scuola di circo SATs v.le Piave 16/a, 20047 Treviglio (BG) Massimo Vitali 339 1134156 www.scuolateatrotreviglio.it/scuolacirco Scuola di circo Trillino Selvaggio via Tolstoi 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 www.trillinoselvaggio.it Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Spazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 www.spaziocircobergamo.it Teatro Circo Puzzle Str. Padana Superiore 28, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Silvia Vetralla 348 7461009 www.teatrocircopuzzle.com Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 www.animativa.org Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 FB Arteviva Cooperativa Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, 33100 Padernò (UD) Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it Skiribiz via Marinelli 6, 33033 Codroipo (UD) Marco Grillo 340 8304849 www.skiribiz.com Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 www.dottorclownitalia.org Barbamoccolo via delle Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it Ludica Circo Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.ludicacirco.com Circo Galleggiante Corso Cavour 433, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 FB Circo Galleggiante Circo Mirtilla strada Ronchi Brighei 1/c, 18100 Imperia Nadir Spagnolo 329 2950023 www.2clown.com Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Ge.AC Genova Arti Circensi Vico delle Carabaghe, 16123 Genova Boris Vecchio 347 4359018 www.sarabanda-associazione.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 www.synergikaasd.com Arterego via Piave 19, 40132 Casalecchio di Reno (BO) Pietro Morea 347 7121221 www.arterego.org ArtinCirco Via Tolara di Sopra 90, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Nando e Maila 328 6493203 www.nandoemaila.it Body Studio via Paradisi 7a, 42100 Reggio Emilia Susi Alberini 338 1397924 www.bodystudio1.com Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 www.circosottosopra.wordpress.com 100% Circo Casa la Marga 69, 52010 Subbiano (AR) Simona Serafini 339 3840294 FB centopercentocirco Antitesi Scuola di Circo via Guidiccioni 6b, 56017 San Giuliano (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Badabam strada della Tressa 4, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 www.badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 www.circolibre.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 FB Claudia Sodini Mantica Scuola di Circo via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.compagniamantica.it Saltimbanco Scuola arte del cirko via degli Acquaioli 60, 57121 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 www.saltimbancoscuolacirko.it Aria di Circo via Goito 10, 60121 Ancona Caterina del Giudice 388 7533247 www.ariadicirco.com Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 www.circopla.it La Valigia delle Meraviglie v.le G. Bovio 73B, 60044 Fabriano (AN) Marco Censi 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.it Visionaria via Maestri del Lavoro 3, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org Il Circo della Luna via D’Aurelio, 66020 San Giovanni Teatino (CH) Valentina Caiano 347 0082304 FB Circo Della Luna Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 www.lastronauta.com Accademia Materia Viva via Camilla 44, 00181 Roma Roberta Castelluzzo 06 97616026 www.accademiamateriaviva.it Atelier Salti’mbanco via Anguillarese snc, 00061 Anguillara (RM) Massimo Albano 391 3620493 www.ateliersaltimbanco.com Bigup Scuola di Circo piazza Lodi 10, 00182 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.bigupcirco.it Catapulta Teatro Circo via Terme di Traiano 38, 00053 Civitavecchia (RM) Novella Morellini 333 2004091 FB Catapulta Teatro Circo Circo Svago via delle Mole 32, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 www.circosvago.it Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 www.volavoila.it Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 FB Circo LaboratorioNomade Un Clown per Amico / Circobotero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com Il Girotondo via Trabaci 3 c.ctre torri, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 www.scuoladicircoilgirotondo.it Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 www.circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 www.gigliopoli.org Edu Clown via Alghero 84, 07100 Sassari Daniele Zucca 320 0262024 asso.educlown@gmail.com j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 8 m a r z o 2 0 1 8