Juggling Magazine #84 - september 2019

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JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI

CIRCO VERTICALE NUMERO 84 SETTEMBRE 2O19

issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo. Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00



bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXII, n. 84, settembre 2019 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it h www.progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Redazione Valentina Barone Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 20 settembre 2019 In copertina Justine Delolme, “Exit” di Circo Vertigo. Reggia di Venaria (TO) foto di Andrea Macchia

Con il sostegno di

foto di Andrea Macchia festival Tutti Matti per Colorno

EDITORIALE

Con l’arrivo di settembre parte puntualmente una seconda tornata di festival, spesso outdoor, in Italia e all’estero. Festival. Un termine che attraversa le epoche. Un luogo, un’idea, un programma, un’esperienza, un sogno, una realtà. Cosa significa oggi organizzare/partecipare ad un festival di circo contemporaneo? Quali sono i suoi confini, i suoi ambiti, le sue peculiarità, le “attrazioni”, le necessità, i significati? Quali sono gli elementi, oltre alla determinante programmazione di spettacoli di circo contemporaneo e all’atmosfera “festosa”, che lo caratterizzano, che alimentano la diversità di questo genere di evento, che attraggono il pubblico, o i pubblici? Alcune risposte le troverete nelle testimonianze degli organizzatori di festival che puntualmente raccontano i loro festival sulle pagine di JM. Altre contiamo di pubblicarle sui prossimi numeri, anche attraverso un confronto più ampio su questo tema, che cercheremo di facilitare e stimolare.

Con settembre riaprono anche tutti i corsi nelle scuole di circo, dalle più piccole alle maggiori, e lungo tutto lo stivale. Scuola di Circo. Un termine che invece si è diffuso solo negli ultimi decenni, conquistando presto un ruolo importante nello sviluppo delle arti circensi. Piccoli e Grandi Artisti crescono, anche grazie alle Scuole di Circo e alla possibilità di una formazione continua che, come per la scuola pubblica, li accoglie già a 5/6 anni, ancora giovanissimi, per poi accompagnarli all’interno della filiera, fino al “diploma”, prima del debutto nella carriera professionale. Scuole di circo che assumono via via una presenza e un ruolo importante nei festival, diventando sempre più frequentemente anche soggetti organizzatori. E così, in questo laboratorio sociale e culturale dove si combinano liberamente festival, scuole, rassegne, convention, concorsi, residenze, circuiti, agenzie di diffusione, incontri professionali, itineranze, network, scambi internazionali ed altro ancora, il mondo del circo tesse senza sosta la sua rete, rinnovando i suoi punti di appoggio, potenziando le sue leve, condividendo le sue esperienze, trasmettendo quella gioiosa, rivoluzionaria, disarmante energia che lo anima. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


MIRABILIA

21 GIUGNO - 30 AGOSTO, BUSCA/FOSSANO (CN) www.festivalmirabilia.it Fabrizio Gavosto direzione artistica

Foto di Andrea Macchia

Mirabilia 2019 è stata un'edizione fortemente incentrata sulla creazione, sulla dislocazione in più aree e sulla particolarità di alcune location. Dal concerto/film ispirato alle opere di Fellini e Rota “Rotabile Felliniana” al Polo del '900 a Torino, al lavoro al Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, con due creazioni site-specific di danza (Balletto Teatro di Torino) e di circo (i brasiliani Circo No Ato); dagli appuntamenti singoli sul territorio con grandi eventi come la traversata del funambolo Andrea Loreni accompagnato dalla musica occitana, fino alla riuscitissima programmazione in comuni molto piccoli come Vottignasco. Per noi è stato stimolante programmare in luoghi insoliti, particolari, dove costruire spettacoli in-situ e coinvolgere nuovi pubblici. Non "imbalasamare" un Festival significa anche rivederne ciclicamente il format; è difficile rinunciare alla "confort zone" offerta dal ripetere meccanismi che già funzionano, ma è necessario per sperimentare nuove vie. "One Land, one Festival" ha puntato meno sul tradizionale grande evento accentratore, per andare con forza e rispetto in luoghi dove normalmente circo, danza, teatro non arrivano e per avvicinare nuovi pubblici: le incredibili cave di alabastro a Busca in cui la compagnia EgriBiancoDanza ha creato, o il Santuario di Valmala con il multietnico

"Stabat Mater" dei Faber Teater, la piscina comunale, la programmazione in appartamenti privati, Andrea Loreni a Castelmagno a 1800 mt di quota, ed altri ancora. Attraverso alcuni complessi processi di creazione insitu abbiamo interagito per più tempo col territorio: con "The Dog Project" di Tom Campbell abbiamo coinvolto per due mesi 500 persone di ogni età, alimentando comunicazione, incontro, partecipazione; la performance al Festival è stata solo un momento del processo. La creazione di Marco Chenevier nella piscina comunale di Fossano ha fatto incontrare in modo trasversale artisti di circo, danzatori e... squadre di nuoto! Questo crea engagement reale. Il Festival è da sempre la punta di un iceberg, la parte più evidente di un lavoro

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molto più vasto. Concepiamo oggi le residenze non solo come tempo, spazi, tecnica e tecnici, tutor o altro fornito alle compagnie, ma come una forma di appoggio che va oltre lo spettacolo. Come creare il dossier di uno spettacolo e presentarlo o met-

terlo in rete, come promuoversi, come far capire un linguaggio in mutamento non più sempre riconducibile a un solo genere, ed altro; ci vuole supporto, un supporto che finalmente in Italia comincia ad esserci, e che va sviluppato come rete di residenze. Tutta l'idea artistica di Mirabilia da sempre esplora i confini fra discipline, e le zone di contaminazione sono per noi le più interessanti. Questo concetto, anche in seguito all’impulso che abbiamo dato e ricevuto da Circus Next, di cui siamo stati fra i fautori, cofondatori e principali co-organizzatori per 7 anni, diviene sempre più un trend europeo: coreografi sperimentano col circo, circensi sperimentano con la danza, e così via; è interessante notare che a Mirabilia sia stato dichiarato "migliore spettacolo 2019" da un gruppo di “osservatori/giurati" tra cui critici teatrali, arWWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


sta cambiando e dobbiamo valutare seriamente se variare gli orari di programmazione o addirittura spostarci di periodo. È stato comunque importante vedere che una parte del pubblico, che

tisti, spettatori e giornalisti uno spettacolo di teatro particolarissimo come "Heretico" della Compagnia Leviedelfool. Ma quanto abbiamo patito il caldo... ci ha veramente massacrato! Temperature che, di colpo, sono arrivate a sfiorare i 45° all'ombra e chapiteau diventati roventi! Il clima

Altro fenomeno da rimarcare è l’ascesa a livello internazionale degli spettacoli di circo contemporaneo italiani. Con il lavoro svolto grazie alle le residenze, alla progettualità delle compagnie, al coraggio degli artisti che lasciano l'estero per tornare a produrre in Italia, o rimangono in Italia e rinunciano ad andar via, l'Italia sta finalmente diventando una fucina estremamente interessante. Tant'è che al festival Circa, dove non era mai stata programmata una compagnia italiana in 35 anni, quest’anno si vedrà una forte presenza italiana. Anche a Mira-

ormai ci segue nel circo, nella danza, nel teatro, nelle sperimentazioni urbane, si interessa alla proposta e non più solo al genere; e questo ci dà la possibilità di sperimentare ulteriormente.

RASPOSO www.rasposo.net intervista a Marie Molliens di Agata Pagani

foto di Ryo Ichii

Occhi dolci, piglio deciso, movenze eleganti mentre danza sul filo teso. È Marie Molliens, direttore artistico di Rasposo, una delle compagnie francesi di circo contemporaneo più note nel panorama internazionale. Dopo aver portato in scena a Mirabilia il conturbante “La DevORèe”, la compagnia è rimasta a Fossano due settimane in residenza ministeriale, nell’ambito del progetto “Performing Lands” di IdeAgorà, in vista dell’esordio, a ottobre in Belgio, del nuovo spettacolo “Oraison”, che vedremo in Italia non prima dell’autunno del 2020. “In questi 15 giorni – racconta Marie - abbiamo lavorato con un coreografo per tradurre in movimenti del corpo quello che vogliamo trasmettere, per usare il linguaggio della drammaturgia e scegliere i testi che vogliamo mettere in scena. Questa settimana, invece stiamo lavorando sulla scrittura e sulla messa in scena mentre Françoise (la cantante e chitarrista n.d.a) continua a comporre le musiche in base alle scene. Stiamo inoltre lavorando alle luci per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”. Ma cosa significa per una compagnia di circo contemporaneo creare uno spettacolo nuovo? “La creazione di Oraison prevede tre anni di lavoro. Iniziamo con la ricerca intellettuale che passa attraverso la lettura di testi, lo studio della letteratura, l’analisi di quadri e fotografie. Poi si passa alla scrittura di un testo, si costruisce l’immagine di ciò che si vuole trasmettere”.

Oraison è una preghiera, un’invocazione affinché il circo contemporaneo assurga al livello delle altre arti figurative. “Oraison vuole aprire gli occhi e le coscienze. Inizia come un divertimento di bassa qualità per poi trasmettere qualcosa di più profondo. Noi artisti ci assumiamo i rischi nella sublimazione del gesto per ritrovare la forza iniziale di questo gesto e trasformarlo in qualcosa di più profondo. Sicuramente vorrei continuare a lavorare sulla parte drammaturgica e teatrale oltre che sul valore dell’estetica. Il circo non deve far ridere a ogni costo, è un linguaggio che può far riflettere, dire cose molto profonde, ed essere in residenza è molto importante perché consente di creare e fare ricerca artistica”. Marie, che negli ultimi quattro anni ha avuto due bambini, mentre il più piccolo dorme placidamente nella culla e il più grande ci intrattiene con esercizi all’hula hoop, ci ha raccontato anche cosa significa per lei essere al contempo artista e mamma: “Per me è molto importante conciliare il mio essere artista con la mia vita famigliare. La compagnia Rasposo è stata fondata dai miei genitori, ed è essenzialmente una compagnia di famiglia, a cui si aggiungono di volta in volta altri artisti. Françoise, chitarrista, e Christian, il batterista, sono con noi da Morsure, mentre altri artisti sono cambiati in funzione delle esigenze dello spettacolo. È più facile invece che restino con noi i tecnici, che rimangono spesso gli stessi”.

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bilia, quest'anno, oltre a tante compagnie straniere, sono state davvero molte le compagnie italiane di circo: Fabbrica C, i Lapso Cirk, gli Zoè, Nando e Maila, A. Loreni, e molte altre interessanti realtà hanno presentato

spettacoli frutto di percorsi artistici nazionali sviluppati in chiave europea. In circa 10 anni è arrivato a completarsi un ciclo di sviluppo e sperimentazione che vede l'Italia porsi finalmente come luogo di origine e creazione di spettacoli maturi e stilisticamente innovativi, e per tutti si apre una dimensione nuova ed interessante.

TOM CAMPBELL www.tomcampbellart.com E Q tomcampbellart

Sono scozzese di nascita, ho vissuto in Francia, Spagna, Italia, residente a Cork, in Irlanda, da oltre 18 anni, recentemente sono stato a Taiwan e mi piacerebbe continuare a viaggiare lontano! Appassionato di arte fin dall'infanzia, ho avuto la fortuna di avere genitori che mi hanno incoraggiato già in tenera età e permesso di studiare scultura al college. Sono sempre stato molto aperto a diverse discipline artistiche, e quando avevo 16 anni ho conosciuto l'arte di strada in Scozia, facendo poi il busker suonando la chitarra. Mi è sempre piaciuta l'arte di strada, e come artista sono aperto a tutte le forme, dalla musica alla poesia al circo, ma il lavoro con cui mi guadagno da vivere ha a che fare maggiormente con la visual art. Mi appassiona la scultura, il disegno, e ho un interesse particolare per la tecnica del Papier Machè, che ho appreso quando ero a Bologna. Non disdegno le performance, spesso ispirate alla comedy, come il ClayHead Show, dove mi esibisco con 20 chili di creta che modello sulla mia testa. In particolare mi piace lavorare con le persone, demistificare il processo creativo artistico. Ho un interesse per l'arte comunitaria e ho lavorato con bambini, adolescenti e fasce disagiate. La creatività è importante e, come società, saremmo trasformati se alle arti venisse data più importanza. Picasso ha affermato che "la pittura è un atto di guerra". A me piace pensare che sia un atto di amore e pace, un atto che può unire e ispirare; un artista dovrebbe essere umile e sempre sforzarsi di fare "un lavoro migliore”. Il Dog Project è nato a Cape Clear e Island nel West Cork. Ho scelto i cani semplicemente perché mi piacciono, e piacciono un pò a WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

tutti si può dire. Avevamo giornali, spago, cartone e del nastro adesivo. La nostra colla era farina e acqua bollente, tutto legato dalla tecnica del paper machè. Il primo cane realizzato è piaciuto molto a chi lo vedeva e da lì è nata l’idea, alla base del progetto, di realizzare 100 cani di cartapesta a grandezza naturale con l'aiuto del pubblico, per poi "portarli a passeggio" in strada, sistemandoli in diverse installazioni lungo il percorso. In genere hai bisogno di 8 ore di lavoro per realizzare una scultura con la tecnica del paper marchè, e per il Dog Project devi anche essere un bravo insegnante per introdurre alla tecnica del paper marchè i partecipanti. Questo progetto è stato completato cinque volte, incluso qui a Mirabilia, e alla fine di ogni progetto i cani hanno trovato una loro collocazione. A Oxford abbiamo lavorato con Mind, un'organizzazione no profit che lavora con persone con problemi di salute mentale, e i cani furono poi usati nel Cowley Road Carnival. In altre occasioni i cani vengono esposti e donati o venduti al pubblico, e con il ricavato sosteniamo progetti per fasce disagiate di bambini, come abbiamo fatto per i bambini palestinesi. Attualmente sono residente a Barcellona, dove sto lavorando su una scultura in cartapesta che rappresenta un escremento, che esporrò e utilizzerò in una performance, forse anche a Fira Tarrega, come critica alla mancanza di risposte del capitalismo alla crescente crisi dei cambiamenti climatici. Tra i miei prossimi progetti anche quello di aiutare a organizzare e piantare il maggior numero possibile di alberi questo inverno. Penso che tutti dovrebbero essere messi nelle condizioni di fare arte in qualche modo. Sarò artista fino alla morte e non mi preoccupa il pensiero di non esserci più, ma spero con la mia arte di aiutare i fiori a crescere.

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FUNAMBOLIKA 22 GIUGNO / 1 LUGLIO – PESCARA www.funambolika.com

di Dario Duranti Il festival fondato e diretto da Raffaele De Ritis, organizzato dall'Ente Manifestazioni Pescaresi, ha visto circa 5000 spettatori (paganti) applaudire i tre titoli in cartellone: Born to be Circus della compagnia italiana Circo Zoè, My Land della compagnia ungherese Recirquel e il Gran Galà du Cirque, evento clou realizzato in esclusiva per il festival Funambolika e curato da Alessandro Serena e Raffaele De Ritis, che porta a Pescara artisti da tutto il mondo. Funambolika si presenta come Festival Internazionale del Nuovo Circo, intendendo con questa definizione il circo attuale, odierno, senza distinzione (o valutazione alcuna) tra contemporaneo e tradizionale. È questo forse il segreto di Funambolika, la ricetta che lo rende un evento di grande richiamo: la scelta artistica di non perdere di vista il pubblico, e di soddisfarlo sempre con proposte di alta qualità; scelta non scontata in un momento in cui si affacciano sul mercato circense prodotti che sovente privilegiano la ricerca estrema all’efficacia sul pubblico, dimenticando talvolta il fruitore dello

Foto di Mastergraphic Photo spettacolo, lo spettatore. E a Pescara di spettatori in dodici giorni di spettatori se ne sono visti davvero molti: ordinatamente in fila nelle lunghe code davanti allo chapiteau di Circo Zoè o in attesa di acquistare gli ultimi posti in piedi nell’immenso Teatro D’Annunzio. Un pubblico attento, competente, esigente, formato ed educato in tredici anni di Festival, con il quale ho condiviso la meraviglia dell’arena piena (2200 spettatori entusiasti!) in un punto magico della città, incastonato tra il mare e la pineta. Il programma del Gran Galà du Cirque ruota sempre intorno ad un esponente di spicco della comicità: negli anni si sono succeduti personaggi del calibro di Jigalov, David Larible, Peter Shub, gli Starbugs, Rob Torres, Housch ma Housch, Fumagalli e David Shiner. Quest’anno protagonista dello show è stato il belga Elastic, che ha proposto alcune perle del proprio repertorio maturato in oltre dieci anni di carriera nelle piazze, nei teatri, in programmi circensi, oltre che nello storico cabaret parigino CrazyHorse. Elastic, che da un paio di anni lavora in

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coppia con la giocoliera francese Françoise Rochais, nota per i suoi Guinness World Record con racchette da badminton e bastoni da twirling, ha sposato il linguaggio del clown rivelando anche una grande comunicativa e un’eccellente vis comica al fianco del suo partner, entrambi fili conduttori della serata. Serata contrappuntata da una serie di esibizioni spettacolari ed altamente efficaci. In apertura l’adagio acrobatico del Duo Michael e Yulia, sensuale ed elegante. A seguire Olga Golubeva protagonista di una performance aerea che ruota intorno ad un palo cinese volante, trasformato in un lampione che si stacca da terra per diventare un elemento della fantasia. È toccato ad Alberto Giorgi e alla sua assistente Laura portare la magia sul palco del D’Annunzio: una serie di trucchi di grande effetto conditi con l’inconfondibile stile steam punk dell’illusionista toscano.

La sorpresa di quest’anno porta il nome di Michael e Dario Togni, formatisi all’Accademia del Circo di Verona e oggi icariani dotati di grande energia, carisma e statura, con gli oltre due metri per il porteur Michael e un metro e 85 per Dario l’agile. Grande aspettativa, non tradita, per la modernissima coreografia del Duo The Same alle cinghie aeree creata al Festival di Parigi 2019. La chiusura dello show è stata affidate alle impressionanti evoluzioni dei White Gothik, quartetto di muscolosi acrobati impegnato in una bella routine di pose di forza e mano a mano. Alla fine gli applausi non sono mancati, a testimonianza che il pubblico ha voglia di circo di qualità, e che a questi livelli il circo non ha nulla da invidiare agli altri generi dello spettacolo dal vivo.

RECIRQUEL/MY LAND www.recirquel.com Con la fondazione di “Sin dai tempi antichi, nell'arte raccontiamo sempre le stesse storie, Recirquel nel 2012, indipendentemente dai generi. Siamo messaggeri, narratori che stanno Bence Vági e un gruppo cercando di guadagnare terreno per l'anima nei cuori delle persone” di giovani acrobati ungheresi hanno intrapreso un viaggio oltre ogni cosa che abbiano mai immaginato possibile. Con un background di danza contemporanea e classica, formatosi come regista e coreografo, Bence Vági è diventato un artista progressista pionieristico in forme rivoluzionarie di circo e teatro fisico. La danza comunica in modo molto delicato. Il circo d'altra parte ha un modo di comunicare molto diverso: quel momento di sorpresa che toglie il respiro quando sperimentiamo per davvero l'esistenza del supereroe. Unendosi, la delicatezza poetica rappresentata dalla danza e la qualità incantata del circo, danno vita a una nuova forma di teatro, un nuovo modo di esprimersi per i narratori d'arte. La visione creativa di un artista combina una In My Land Bence Vági ha lavorato con sette dei più gamma estremamente diversificata di ispirazioni: talentuosi artisti di circo ucraini per presentare una ricordi d'infanzia, esperienze di maturità, influenze visione di luci e ombre che fonde la tradizione antiemotive e intellettuali. Per Bence, il circo è stato ca con abilità contemporanee. My Land risuona con uno di quegli influssi sempre presenti, ma mai noi più antichi miti dell'umanità, mettendo in scena artati consapevolmente. Almeno per diversi anni. Con tisti che cercano il suono della propria libertà in uno la creazione di Recirquel, questa influenza è emersa spazio senza tempo ampliato da illusioni. L’ambiin superficie per diventare un tutt'uno con il conziosa messa in scena si apre con un set coperto di cept di danza classica e contemporanea di Bence. sabbia, su cui gli artisti raccontano le loro storie I primi semi di "circo danza", una visione appena nata personali, creando immagini affascinanti che evodella danza e delle arti circensi, erano già lì a Non cano tradizione, libertà e amore. Il tradizionale TaSolus, lo spettacolo di duetti di Recirquel, eseguito taro, Moldavo e altri brani musicali ucraini, insieme da un ballerino e un artista circense che esplorano il a virtuosismi fisici inediti, fanno di My Land uno conflitto tra corpo e anima. spettacolo che fissa l'energia delle arti acrobatiche

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dell'Europa Orientale. My Land è una produzione Müpa e, dopo essere stato presentato in anteprima nell'agosto 2018, ha registrato molti sold out in diversi paesi e luoghi, incluso il festival Funambolika, oltre ad alcuni dei festival più prestigiosi d'Europa, come il festival di Avignone e il Fringe di Edimburgo.


CIRQU’

31 MAGGIO / 9 GIUGNO 2019, AARAU (SVIZZERA) www.cirquaarau.ch

intervista a Roman Müller direzione artistica

foto di Deutsch

Sono nato in un piccolo villaggio in Svizzera, e da ragazzo, pur incontrando dei giovani giocolieri, non avevo alcun rapporto con la cultura del circo. Poi a 20 anni all'improvviso ho incrociato in strada delle persone che facevano circo, vivevano di circo,e subito mi è diventato chiaro cosa fosse il circo. E sapevo che volevo di più, e che la strada non mi interessava molto.

Ho quindi frequentato la scuola teatro di Dimitri e, quando al secondo anno siamo andati a vedere a teatro Le Cri du Caméléon, ho capito quali potessero essere le potenzialità del circo che mi interessava. Da lì sono partito per una tournee con il Circus Monti, con il Cirque Baroque e altre compagnie, mentre la mia prima convention dei giocolieri è arrivata solo dopo qualche anno. In quel periodo ho cominciato a lavorare con Petronella von Zerboni, incontrata alla Dimitri, dove mi ero specializzato con il diabolo, e insieme abbiamo creato il duo Tr’espace. Un passo successivo importante è stato Circus Next nel 2004, al tempo Jeunes Talents Cirque, che ci è stato di grande aiuto, e abbiamo creato Le Cercle, il primo spettacolo di 60 minuti centrato sul diabolo, portato in scena insieme al bassista Micha Blau. WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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Nel corso degli anni ho realizzato inStatllation, ArbeiT, diverse cose più piccole e ho girato un po' in tutto il mondo. Ma è stato solo nel 2013 che mi sono esibito la prima volta nella parte tedesca della Svizzera, da dove provengo, e in uno dei posti più fantastici, l'Alte Reithalle Aarau. Fu una sorpresa, non conoscevo quel posto, e improvvisamente fu chiaro che sarebbe stato perfetto per un festival. Così ho iniziato a pensarci seriamente, a immaginare e scrivere un progetto a lungo termine. È come creare una performance, parti da zero, formuli ciò che vuoi e segui le tue intuizioni. Poiché nessuno mi aveva chiesto il festival, non ci sono state richieste o restrizioni. Volevo però un festival lussuoso. Quindi mi sono chiesto: cosa ho apprezzato in altri festival? Come prima cosa più tempo. Più tempo insieme durante il festival. 10 giorni, invece di 3, in cui tutti sono lì allo stesso momento. Nell’ambiente del circo ci si incontra spesso, si conoscono velocemente un sacco di persone, si parla spesso, ma non si ha mai il tempo di approfondire, di creare un'atmosfera... anche per il pubblico. Così ho concepito Cirqu’ con un tempo dilatato, e un’esperienza sintomatica in questo senso è il gruppo Watch &Talk,

supportato dalla Migros Kulturprozent. Un gruppo di persone che ha 6 giorni per parlare, discutere, guardare spettacoli, con la facilitazione di un esperto, e che ci ha restituito fin dall’anno scorso dei WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


feed back dell’esperienza molto positivi. Ma anche più tempo da investire nella programmazione, come avere la possibilità di vedere anche due volte uno spettacolo che mi interessa.

LE VIDE www.levide.fr (estratti dal libro “Le Vide”, pubblicato da l’Association du Vide)

di Fragan Gehlker La prima volta che mi hanno chiesto di scrivere su quello che faccio è stata al CNAC, per la mia “jury technique” (un esercizio sulla forma del numero, necessario per ottenere il diploma). Allora preferii utilizzare una foto “Le Saut dans le vide” d’Yves Klein. E da quel momento Le Vide è rimasto un nodo centrale. Le Vide è uno spazio vertiginoso tra me, così in alto, e lo sguardo degli spettatori in basso; è un cerchio in cui gli spettatori si osservano, è l’assurdità del circo, è uno spazio di cui non sappiamo abbastanza, di cui non sappiamo niente. Le Vide è diventato uno spettacolo e una compagnia. Ho cominciato a fare corda a 8 anni, con mio padre,

anche lui acrobata alla corda. A 20 anni sono entrato al CNAC; non potevo più continuare a salire e scendere dalla corda senza volerla strappare via, vederla cadere, bruciarla, per liberarmene. Non potevo nè smettere né continuare; dovevo fare qualcosa, tentare, rischiare. È così che è cominciato Le Vide. Ricercavo delle figure che potessero liberarsi dei nodi alla corda, facevo tagliare la corda, e a volte mi lasciavo cadere con essa. Mi interrogavo sulla verità del circo, partendo da osservazioni semplici: quando spinge il suo corpo allo stremo, un acrobata è concentrato solamente sul realizzare la sua figura al momento in cui l’esegue. Allora, l’artista di circo potrebbe, quando è attore, non

foto di Vasil Tasevski

Un obiettivo di Cirqu’ è incuriosire con produzioni di altissimo livello le persone che vengono dalla danza dal teatro, o anche dalle istituzioni; aiutare le compagnie giovani, stringendo collaborazioni con centri produzione che fanno altrettanto.È ancora problematico in Svizzera utilizzare la parola circo, una forma d’ar-

te ancora non pienamente riconosciuta in Svizzera. Ci sono anche tanti artisti svizzeri che sono andati all’estero per formarsi, e che ancora non sono ritornati perché in Svizzera non troverebbero un adeguato supporto. Ma nelle più recenti direttive ministeriali svizzere sui temi della cultura per la prima volta la parola circo contemporaneo viene menzionata e valorizzata al pari di danza, teatro, e questo è un buon segnale. Ora che comincio a conoscere meglio ed apprezzare anche la scena svizzera mi piace essere sorpreso da cose che funzionano e invitare artisti svizzeri, come per esempio quest’anno ZirkusChnopf, che sta facendo un gran lavoro con i giovani che desiderano frequentare scuole di circo professionali.

giocare ad altro se non con se stesso, con la stessa verità con cui lui è acrobata? Cosa diventa allora la rappresentazione quando prova ad abbandonare il gioco per mostrare solamente la verità? Nell’interrogare la verità, la questione del quotidiano appariva centrale. Per quale ragione, tutte le volte, accettiamo di scandire la vita per fare dell’intrattenimento fisico? Per quale ragione, tutte le volte, accettiamo di mettere a rischio la nostra vita? Questo è assurdo. Le Vide parte dal circo per approdare all’assurdo. Fu qui che mi fu consigliato di leg-

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gere “Le Mythe de Sisyphe” di Albert Camus, che ho letto (e riletto) (…). Sisifo è condannato dagli dei a portare in spalla un masso enorme su per una ripido pendio. Ogni volta che lui raggiunge la cima il masso cade e rotola giù per la china. E Sisifo ricomincia da capo la sua impresa. Nell’eternità.

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Il parallelo che propone Camus tra l’assurdità di questa figura mitologica greca e quella dell’uomo moderno occidentale risuonava con la mia propria esperienza di assurdità del quotidiano circense. Facendo di Sisifo un eroe assurdo (…). Al circo si va per vedere una persona che si prende la libertà di compiere un atto propriamente inutile, e di consacrare a questo tutta la sua vita. Su una corda non c’è che una cosa da fare: salirci. Arrivati in cima non c’è che una cosa da fare: discendere. E potrebbe essere che nel mezzo di tutto questo ci si domandi il perché. (…)


DYNAMO CIRCUS FESTIVAL 9-10 AGOSTO 2019, ODENSE (DANIMARCA) www.dynamoworkspace.dk

di Valentina Barone

Welcome, to a world of unpredictability

Dynamo è uno spazio di creazione per residenze artistiche nell’area del porto di Odense, ricavato interamente in una fabbrica di lavorazione del pesce. Nato nel 2017 per volontà del comune e degli artisti di ritorno in città, la squadra che lo gestisce conta un team fisso di quattro persone, più due collaboratori part-time e vari collaboratori esterni. Insieme si occupano di ogni aspetto funzionale e organizzativo del luogo e delle sue attività, unendo le diverse competenze: accoglienza, amministrazione, relazioni pubbliche, marketing, tecnica e manutenzione degli ambienti. L’ambiente dispone anche di una cucina, una falegnameria attrezzata per la scenografia, un ufficio e diverse sale living. Uno spazio vitale, a completo servizio del circo contemporaneo in tutte le sue forme. Durante tutto l’anno, Dynamo offre agli artisti locali e internazionali uno spazio in cui sviluppare e realizzare le loro idee artistiche. Per l’esattezza, “1.300 metri quadri di grezza scatola nera”, dedicati alla creazione

Foto di Cosmin Cirstea

in tutte le sue parti, inclusi gli esperimenti per accogliere i bisogni più diversi. Una volta l’anno, è anche possibile accedere a una call per la ricerca pura, senza la necessità di presentare un progetto vero e proprio. Secondo Gry Lambertsen e Rune Vadstrøm, che condividono la direzione artistica: “Per il concreto evolversi degli obiettivi in corso, è davvero importante che a Dynamo gli artisti lascino un’impronta, una traccia di sé. Lo spazio è modulare, il contesto adatto per accogliere esigenze che cambiano in corso d’opera. L’anno scorso la grande sala centrale è stata sdoppiata, rendendo possibile una contemporaneità di esigenze tecniche diametralmente opposte. Il processo è stato molto interessante, tanto che stiamo pensando di implementarlo anche per l’anno prossimo.” Questo è l’approccio di Dynamo, dare spazio alla sperimentazione e imparare da quello che se ne ricava.

Dal suo primo anno di apertura, ogni agosto, lo spazio cura e produce Dynamo Circus Festival, unico evento di questo tipo in Danimarca, con spettacoli provenienti dall’area scandinava e da tutto il resto d’Europa. Il programma è rivolto alla cittadinanza

di Odense e alla community di professionisti provenienti da tutta la nazione. È il culmine creativo di Dynamo, la celebrazione di una comunità che cresce di giorno in giorno. Dynamo ha sempre riposto piena fiducia nella curiosità e nello spirito avventuroso del proprio pubblico: non esistono preconcetti o un confine di genere. Vince cosa è godibile e intelligente, l’ascolto umano, una grande voglia di esserci e di trasmettere la bellezza del diverso. In questo senso, la sua programmazione artistica deve rischiare per essere coerente, e spesso propone scelte inconsuete rispetto ai formati conosciuti. WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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La formula si ripete con successo con due giorni di attività. Spettacoli al chiuso e all’aperto, musica dal vivo, workshop di trapezio e multidisciplinari nell’area outdoor,

terno di una roulotte. L’ultimo giorno, un appuntamento a notte fonda, l’atteso cabaret site specific, Svalbard Cabaret Night, e la festa finale, che chiama a raccolta tutte le

Gregarious di Soon Company, The Greatest and 2nd Smallest Circus in the world di Brunette Bros., Vixen, della compagnia Tanter, Zoog di Amir & Hemda, Cuerdo di Senõr

un giorno dedicato alla formazione professionale per organizzatori e producer, attività per i bambini e una nuova collaborazione con OFF – Odense International Film Festival, con una selezione di film dedicati al circo, in proiezione con posti limitati all’in-

compagnie ospiti e tutte le persone che hanno contribuito alla sua riuscita. “Clown tragicomici, acrobazie d’amore impossibile, funamboli che graffiano i vostri preconcetti”, si legge nel programma. In cartellone: The Cloud Jump di Saloranta & De Vylder,

Stets, Svalbard Cabaret Night, unici per carattere e singolarità, scelti con amore per il circo contemporaneo da chi sa apprezzare la sua condizione “all’angolo” per darle rilievo dalla giusta prospettiva: non conforme e per questo sempre in viaggio.

SVALBARD CABARET NIGHT www.svalbardcompany.com Svalbard è una compagnia di acrobati provenienti da quattro nazionalità differenti che ha preso vita ai tempi del loro incontro all’Università di Danza e Circo di Stoccolma. Uniti dalla specifica diversità di ciascuna delle loro personalità, formano un gruppo affiatato che crede fermamente nella multidisciplinarietà come parte fondante e vitale della propria ricerca artistica. Ospiti l’anno scorso a Dynamo Circus Festival con il loro spettacolo All Genius, All Idiot, per questa edizione hanno ideato una performance irripetibile, sostenuta dalla musica dal vivo jazz/neo soul di Salteli the Band. La dimensione site specific è uno dei terreni esplorativi della compagnia, il cui obiettivo è quello di creare sempre una nuova esperienza per tutti i partecipanti, che hanno

l’occasione di esplorare con loro creatività e forme d’arte diverse, tutte a servizio di un luogo specifico, un ambiente adattabile che si adatta ad accogliere le più diverse forme espressive. In ogni luogo in cui prende vita una nuova avventura, Svalbard invita all’esibizione artisti differenti, coinvolgendoli in prima persona nei due giorni di creazione che precedono l’uscita in scena. Lo spettacolo miscela combina idee e attitudini, mentre la musica live trascina da un quadro all’altro le continue esibizioni dei performer. È così possibile creare diversi momenti interattivi con il pubblico, invitato a muoversi liberamente nello spazio per interagire.

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AH, LES ITALIENNES! 5/28 LUGLIO, AVIGNONE (FRANCIA) www.magdaclan.com Foto di Labo Filigueira di Annalisa Bonvicini e Giulio Lanfranco Avignone sorge sul Rodano nel sud-est della Francia, conta 90mila abitanti ed è celebre per ponte e papi. Decidiamo, all’8° anno di tour, di partecipare alla 73esima edizione del Festival OFF d’Avignon. Nei mesi precedenti prepariamo la missione: scegliamo di andare con 4 spettacoli, compiliamo infiniti documenti e una marea di mail, impostiamo logistiche elicoidali, passiamo le notti a incollare manifesti, riempiamo le roulotte di caffè e pasta, carichiamo Nastaja, Sarah, Morgana, Nina e Josephine (le stagiste che FLIC Scuola di circo ha scelto di affiancarci per Avignone)…e

partiamo! Maciniamo km e arriviamo a Ile de la Barthelasse, Ilot Chapiteaux: una landa desolata con tre alberi e 45° sopra la testa dove staremo 42 giorni. Insieme a noi Attention Fragile, Les Baladins de Mirroirs e Vivre en Fol. I 90mila avignonesi raddoppiano, i prezzi anche, ogni luogo diventa un teatro (130 quest’anno gli spazi scenici), chiunque ti invita a uno spettacolo (1600 in programma), fioccano dibattiti e convegni, le strade sono invase di parate: è uno tsunami di cultura e informazioni. Quotidianamente l’equipe Magda si divide tra le attività inter-

ne e esterne al villaggio: la cucina sfama 20-35 persone, la promozione è costante e tutti ne sono coinvolti (distribuiremo 27.500 flyer, appenderemo 2000 poster e faremo 25 parate nei modi più disparati. Le altre 1600 compagnie non saran da meno). La “caccia ai PRO” è aperta: 3500 tra direttori, organizzatori, istituzioni, giornalisti; li riconosci dai badge o dal viso di chi si sente importante – Avignone fa molto bene all'ego dei pro. Riempiamo il tendone e sforniamo pizze, soffia il maestrale a 90 km/h obbligandoci a smontar metà villaggio e a metter i furgoni a protezione della cucina, il tendone regge. Sopravviviamo.

Siamo solo a metà festival… ci vorrebbe un intero Juggling Magazine per raccontare l’avventura avignonese. Ci rimangono addosso soddisfazioni, applausi del pubblico, qualche ruga in più e soprattutto la consapevolezza di aver fatto grandi passi realizzando tanti sogni. È nata MagdaVille! La nostra piazza viaggiante dedicata all’accoglienza pubblico e pro con biglietteria, zona chill-out, spazio concerti, merchandising, forno per le pizze, caffè e expo di foto e illustrazioni che raccontano la nostra vita circense. Abbiamo portato lo chapiteau nel più importante festival di teatro francese! Con il sostegno di il sostegno di Mibac, FondaWWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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zione Piemonte dal Vivo e FLIC Scuola di circo… eravamo l’unica compagnia italiana di circo contemporaneo con tendone. I 4 spettacoli – Emisfero, Amygdala, Ah,com’è bello l’Uomo, È un attimo, dalle estetiche differenti ma capaci di rappresentare la poetica della compagnia – hanno riscosso ottime recensioni e critiche dal pubblico e dagli operatori. Abbiamo parlato all’Europa del collettivo e del fermento che caratterizza il movimento del circo in Italia oggi. Insieme a Quattrox4, è stata organizzata la tavola rotonda “Nuovi Scenari per il circo contemporaneo italiano” all’interno di Occitaine fait son Cirque ad Avignon. Quattrox4, Dinamico Festival,Osservatorio Circo Italia, Forum Nuovi Circhi hanno mostrato come sta cambiando il paesaggio del circo. I colleghi europei sono stati colpiti dalla freschezza che anima il settore italiano, la cui mancanza di strutturazione favorisce la libertà di inventare nuovi modi di r-esistere. Ma non è stato tutto rose e fiori. Prima e durante la nostra permanenza il Vicesindaco di Avignone ha deciso di sfavorire i luoghi dedicati all'itineranza, tra i quali Ilot Chapiteaux, non dando alcuni permessi vitali per lo svolgimento delle attività; dal belpaese abbiamo ricevuto pressioni da chi vuol imporre la propria presenza, trasformandole in spinte virtuose che ci hanno spronato a fare del nostro meglio. Abbiamo registrato più record: di caldo, presenze e esaurimento… ma siamo sopravvissuti! Avignone è come una maratona, l’importante è arrivare in fondo. E ora? Abbiamo imparato tanto, facciamo decantare, e vediamo cosa succede. WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


FRINGE

foto di Jane Barlow - PA Images

2/26 AGOSTO, EDIMBURGO (UK) www.edfringe.com

di Raffaele De Ritis Una piéce sulla Brexit o la nuova drammaturgia finlandese? Meglio una selezione dei migliori comici neozelandesi, oppure le paillettes dei transgender di Bangkok. E tra la saga di Games of Throne recitata da un solo attore o le bolle di sapone per adulti? C'é un magnifico Frankenstein adattato in beatbox o uno fatto con video e pupazzi. A Shakespeare in coreano risponde Sir Ian McKellen che fa Gandalf dal vivo. Per i più disimpegnati, si va dal karaoke di massa a tema al Silent Disco Tour con le cuffie in giro per la città. Drammi recitati su autobus, mentalisti in scantinati, motociclisti nel globo in sale da congresso. O tributi in musical a qualunque pop o rock star abbiate amato. A Edimburgo c'é tutto. È qui che in agosto si trasferisce il potere di Hollywood a scovare le future star delle serie tv, o gli agenti teatrali del pianeta a scoprire le nuove piéces. Nel mare di 4.200 spettacoli, con un flusso di due milioni di spettatori in quasi un mese, il più grande appuntamento artistico del mondo ha visto negli ultimi anni imporsi un genere principe: il circo, con rapidità, successo e ricchezza di offerta. Se gli spettacoli di circo puro a Edimburgo sono almeno duecento, sparsi nella sezione “dance/physical theatre/circus”, altrettanti se ne insinuano nelle categorie “comedy”, “cabaret”, “children” nonché in “theatre”, e forse persino in “musical/opera”, “spoken word”. Nel Paese che il circo l'ha creato, esso resta amato, anche nelle sue più fresche declinazioni contemporanee. Il Fringe appare termometro più attendibile delle vetrine continentali a cui siamo abituati: certo per la vastità, ma anche per la caratteristica di rischio imprenditoriale opposto ai nostri contenitori sovvenzionati. Qui si va totalmente a proprio rischio. Di conseguenza, é una gioia ammirare come percorsi di ricerca abbiano come obiettivo il consenso del pubblico, con capacità mature di marketing (mentre impatto popolare e comunicazione restano fragilità importanti di compagnie più vicine a noi). Diverse ma delineabili sono le tendenze. Una é quella del circo di grande o medio formato, in tendone o in sala. Si vedono a Edimburgo compagnie storiche come Circa (con Humans), Race Horse (con il best seller Super Sunday), Recirquel (con due sontuosi titoli: My Land e Paris de Nuit). Poi le

ormai prevedibili creazioni canadesi a tema con Flip Fabrique (Blizzard), Machine de Cirque (La Galerie), comunque di successo se non di sorpresa. Tra l'assenza circense di Francia e Spagna, la novità su grande scala é apparsa con il grandioso Backbone, del collettivo acrobatico australiano Gravity and Other Myths; fertile il

Astley's Place, a cura di Raffaele De Ritis, è una iniziativa del Progetto Quinta Parete

giovanissimo ensemble statunitense di Filament (ancora scolastico), come quello australiano di Casus Circus, con il promettente DNA. Vi sono poi le proposte di formato più intimista, che forse indicano al circo una nuova strada di narrativa visiva, oltre astrattismi concettuali: Ockam's Razor ha sorpreso con This time (quattro personaggi di altrtettante generazioni raccontano la propria famiglia sospesi in aria). Tendenza ricca, i numerosi spettacoli di coppia o trio: la riuscita relazione dei tre forti acrobati australiani di Bromance, o il tocccante Knot, sull'emotività omosessuale dei due protagonisti. Lo show australiano Youk é fatto da un graffiante ensemble tutto orgogliosamente femminile; come il più intimista tedesco Raven. La celebrazione delle diversità é la tematica prepotente di questo Fringe: razziali, di genere, di sessualità, religione, tensioni sociali. Questa sensibilità é ad esempio una delle chiavi del successo dell'unica proposta circense italiana, con le trionfali standing ovations in una grande sala ai Black Blues Brothers di Circo e Dintorni. Ma é evidente anche in una forte tendenza anche qui tutta a guida australiana: il cabaret circense per adulti. Con la scelta di spazi come gli “spiegeltent” (le tende di specchi, ben cinque a Edimburgo), risultano di grande efficacia shows graffianti come Le Coup (della pionieristica Company 2); l'erotismo esplicito di Rouge o quello punk-decadente di Little Death; ma soprattutto lo strepitoso Atomic Saloon Show, ad alto budget e destinato a Las Vegas. Un vero anti-Soleil: tra attrazioni di classe mondiale, lustrini e folli coreografie, un esilarante western comico si permette qualunque trasgressione mai immaginata. Il pubblico e il cast diventano una cosa sola, cancellando ogni inibizione, e restituendo al circo il valore per cui forse é nato: il trionfo dell'istinto umano, libero e felice.

Volete saperne di più su spettacoli e riflessioni intorno al Fringe? Questo e altro ancora sul blog di Astley's Place!

www.progettoquintaparete.it/astleys-place-blog-2 13JUGGLINGMAGAZINE

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FABBRICA C www.fabbricac.it

di Francesco Sgrò e Teresa Noronha Feio

Foto di Andrea Macchia

Fabbrica C viene fondata da Luca Carbone, Riccardo Massidda, Teresa Noronha Feio, Francesco Sgrò e Maristella Tesio nel 2016. Da allora si è sviluppata come piattaforma artistica che comprende registi, attori, artisti di circo, danzatori, musicisti, tecnici. La compagnia persegue il principio di unire artisti provenienti da varie discipline e background, creando un processo creativo in continua trasformazione. Il risultato di questa grande diversità di visioni artistiche è che Fabbrica C non è facile da classificare sia a livello di disciplina sia a livello di stile. Il circo è solo una delle componenti, uno strumento della ricerca che la compagnia tende a sviluppare che si concentra sul corpo in relazione ad altri fenomeni come apparati circensi, oggetti, parole, politica e società. Siamo profondamente convinti che l’atto scenico sia prima di tutto un atto sociale e politico, un momento in cui una comunità di persone si incontra intorno agli artisti che, con il loro lavoro, generano un dialogo collettivo in cui pubblico e artista diventano insieme il senso e l’essenza dell’atto scenico. Risultato di questo modo di intendere l’atto scenico è la prima produzione di Fabbrica C nata nel 2016 “Lionel – come un elefante in una cristalleria” in collaborazione con Sosta Palmizi, “Workspace Ricerca X” e con la dramaturga Carlotta Scioldo, un lavoro sulla relazione tra due corpi e un pallone, creato da Teresa Noronha Feio e Francesco Sgrò. “Lionel” risponde ad una domanda di ricerca precisa: come il rapporto spaziale tra i corpi, un pallone e lo spazio possa diventare una manifestazione macroscopica sociale. Giocare come primo atto creativo, sperimentazione come materia prima. Lo spettacolo è stato ospitato in 4 paesi europei in festival e rassegne di danza, circo e teatro. Nel 2016 tutta la compagnia inizia il lavoro di ricerca e sviluppo della seconda creazione “MINUetTI” che, con l’arrivo di Mattia Mele, Giulia Racca e Davide Visintini nel 2017, si intensifica fino alla premiere nel 2018 al festival “Dinamico” di Reggio Emilia. “MINUetWWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

TI”, che si potrebbe definire come primo spettacolo “Manifesto” della compagnia, è realizzato in collaborazione con Jean-Michel Guy, Piergiorgio Milano e Pino Basile ed è un melting pot in cui circo, danza, teatro, canto, musica dal vivo creano il substrato per un’indagine sul tempo e la sua percezione individuale e collettiva. Questa produzione, che a meno di un anno dalla sua prima ha già toccato 8 festival in diversi paesi europei, si pone in controtendenza alle regole di mercato dei nostri tempi che richiedono e quasi impongono forme di spettacolo “leggere”, economiche e con un ridotto numero di artisti in scena. “MINUetTI” per scelta della compagnia ha esigenze tecniche molto precise, viaggia su palchi molto grandi, ha 7 artisti in scena, 1 tecnico, molte luci, musica dal vivo, questo per affermare che l’arte può essere anche adattabile e pratica ma talvolta ha bisogno di spazi, risorse e strutture che sono imprescindibili al buon funzionamento di uno spettacolo. Di conseguenza la compagnia con la creazione di “MINUetTI” accetta di sacrificare la quantità di date in favore della qualità delle situazioni in cui accetta di esibirsi. In Fabbrica C si valorizza l’eterogeneità. Lo scambio di conoscenze e competenze sono pilastri della nostra modalità di funzionamento. “Puntata Zero” è il progetto disegnato da Fabbrica C per promuovere la ricerca nel campo del circo contemporaneo. Puntata Zero mira alla creazione di una comunità di artisti critica, una rete che possa operare orizzontalmente sostegno e cooperazione. Nato dalla lungimiranza di Alessandro Pelli, fu uno degli ultimi progetti sostenuti da Corpi&Visioni, un modo inoltre per sensibilizzare le istituzioni su questa quarta arte che ha bisogno di condizioni e infrastrutture diverse ed appropriate. Il circo ha bisogno di spazi e modi propri. Attualmente più di 15 artisti sono stati invitati a prendere parte a Puntata Zero, settimane di ricerca condivisa. http://fabbricac.it/ricerca/ Fabbrica C fa dello scambio intergenerazionale un valore, gli artisti appartengono a generazioni diverse portando questioni differenti mettendosi continuamente in discussione. I più giovani artisti di Fabbrica C Davide Visintini e Giulia Racca, già attivi come duo dal nome Viso&Rachel, stanno per ultimare la loro creazione “Va Pian e Fa' Presto”: un duetto in mano a

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foto di Ermanno Braghiroli

mano, giocoleria e corda aerea di cui sono autori ma che viene supportato da tutta la compagnia. La ricerca della compagnia si declina inoltre nella produzione dell’intrattenimento di qualità, nel 2019 tre nuove creazioni dedicate all’intrattenimento prenderanno vita. “Tender – spartito dissonante per una drag queen” è il solo di Riccardo Massidda/Ava Hangar un talk-show televisivo circense interpretato e diretto dalla neo Miss drag queen Italia. Tender è uno spettacolo per luoghi convenzionali e non, dove Ava Hangar utilizza tecniche proprie del drag e attingendo da altri linguaggi sviluppa un rapporto di intimità con il pubblico in sala che influenza e determina l’andamento di ogni singola replica, trasformando il pubblico in un protagonista diretto dello spettacolo. “Parade78” è uno spazio itinerante creato da una vecchia roulotte ideato e diretto da Luca Carbone, un side show contemporaneo, un “non luogo”, come amiamo chiamarlo noi, dove è possibile muoversi, ballare, giocare ed assistere a spettacoli o concerti. “After C” è un dj set circense che proponiamo nei festival a cui partecipiamo. Tutte queste esperienze confluiscono in ”Cabaret C – l’ultimo cabaret dell’umanità”, il nostro cabaret condotto da Ava Hangar che ha debuttato a giugno 2019 con circo, musica dal vivo, travestimenti una versione leggera della nostra visione espansa del circo ed un avviso al genere umano per la nostra prossima estinzione. Oltre tutto questo amiamo formare i giovani, per questo collaboriamo da anni e siamo parte di “Fuma chÈnduma” scuole di circo, siamo parte attiva dell’organizzazione del “Ruggito delle Pulci”, un festival meraviglioso che ogni anno ci sorprende di più. Per il futuro ci sono già in cantiere moltissimi progetti, stiamo diventando grandi, ma vogliamo farlo senza perdere questa effervescenza creativa che ci caratterizza e ci auguriamo che il circo italiano, tutto senza distinzioni, vada sempre più spesso in posti dove non è mai stato, a livello fisico, creativo e filosofico.

CORDATA F.O.R. www.cordatafor.com Cordata F.O.R. nasce a Torino nel 2017 dall'unione delle compagnie Fabbrica C, OnArts e RasOTerrA per sviluppare nuovi modelli di crescita e interazione artistica, favorendo lo scambio di pratiche e competenze oltre che la circuitazione degli spettacoli. Siamo in costante riflessione sulla contemporaneità del circo per valorizzare la diversità di visioni artistiche. Una piattaforma in cui gli artisti possono incontrarsi e crescere nel confronto e lo scambio, in sostegno al panorama produttivo del circo contemporaneo italiano.

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CAVALLERIZZA JUGGLING CONVENTION 7 - 9 GIUGNO 2019, TORINO E Giocolerizza di Florian Komnino

Foto di Alessio Cavallucci

Nel cuore di Torino, ogni martedì e giovedì sera, in pieno centro storico, gli spazi al coperto della Cavallerizza Irreale ospitano Giocolerizza, un appuntamento di allenamento a offerta libera dedicato alle discipline circensi, con particolare attenzione a tutto quello che è giocoleria. La sala centrale dell’enorme complesso autogestito

to possibilità di scambio umano e artistico a qualsiasi livello. Per celebrare la comunità del luogo, quest’anno il gruppo di gestione dell’evento settimanale ha chiamato a raccolta volontari e pubblico, organizzando la prima convention di giocoleria di Torino, due giorni di eventi in interna ed esterna a offerta libera e alla portata di tutti. Un evento gestito totalmente in maniera orizzontale nel suo aspetto organizzativo e nei contenuti, con una vasta scelta di workshop dedicati, tra cui acro-yoga, giocoleria, roue cyr, tessuti aerei, acrobatica, e con a disposizione diverse ore di allenamento libero da mattina a tarda sera. L’aspetto del coinvolgimento in prima persona degli artisti e dei volontari è stato fondamentale, ha reso possibile la buona riuscita dell’evento nel suo complesso ed ha attivato una modalità di partecipazione attiva grazie a un efficace tabellone centrale installato all’ingresso, su

Z è aperta e a servizio degli appassionati e professionisti residenti o di passaggio sotto la Mole. Giocolerizza è un punto di ritrovo che sta crescendo nel tempo, è allenamento in piena libertà, ma soprattut-

GRAN GALÀ DI FUOCO

cui ciascuno poteva indicare l’iscrizione alle singole attività, il livello di preparazione della disciplina scelta e la mansione preferita con cui prestare servizio gratuito. Una convention di successo che ha visto il passaggio di più di duemila presenze, tra curiosi e appassionati, e che per la prima volta ha attivato all’interno dello spazio anche un’area camping attrezzata per la permanenza dei forestieri di tutto il fine settimana. Domenica pomeriggio una coloratissima parata con flash mob ha portato in Piazza Castello tutto l’entusiasmo dei partecipanti, rendendo visibile il progetto Giocolerizza e coinvolgendo direttamente il pubblico a scoprirne le attività. Ogni serata ha registrato il sold out ad ogni Open Stage, con spettacoli a palco aperto per chiunque avesse voglia di esibirsi dal vivo. La serata finale nel cortile interno ha visto esibirsi più di dieci artisti provenienti da tutta Italia e non solo, un Gran Galà di fuoco interamente dedicato alle fiamme danzanti con la supervisione artistica di Ian Deady e Valentina Gipsy.

Presentato in coppia dagli artisti di fuoco Valentina Gipsy e Yassin Kordoni, il Gran Galà di Fuoco è stata l’occasione giusta per vedere a Cavallerizza Juggling Convention 2019, le evoluzioni più contemporanee dell’antica arte della manipolazione del fuoco. Il rapporto tra giocoleria e fuoco è ancestrale, ma nel contesto della Giocolerizza diventa occasione di intrattenimento e di sperimentazione per affascinare i grandi come i bambini con la sua domabile armonia. L’intenzione del Gran Galà di Fuoco è stata quella di mettere insieme artisti con un’attitudine diversa rispetto alla forza primigenia dell’elemento fuoco. La direzione artistica ha messo insieme, infatti, i “puristi” del fuoco, quelli che lo manipolano in senso più fisico e diventano virtuosi del movimento, e gli “animisti” del fuoco, quelli che si avvicinano alla pratica con un’indole più rituale. Ciascuno con il proprio stile e personaggio, ma tutti forti di una grande presenza scenica e attitudine, si sono alternati con presenza e grande abilità per regalare una notte magica a tutti i presenti. Tra loro, provenienti dall’Italia e non solo, ricordiamo la presenza a questa prima edizione di: Celeste Fabbris, Meri In The Hoop, Mirco Rubik Tasca, Pierino Tancredi, Simone Modafferi, Gaia Atmen, Valentina Luther Blisset, Davide Indio Mariani e Ian Deady, con la preziosa partecipazione di Valeria Carazzone e Francesca Silva.

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BROCANTE

30 LUGLIO – 2 AGOSTO, VALCOLVERA (PN) www.brocantiere.com

“Solo in ciò che rimane del Paradiso, brulicante di vita che non dipende Ispirati dalla frase di E. O. Wilson, abbiamo da noi, è possibile fare questa è una forma d’arte ancora capace deciso di intitolare la dodicesima edizione esperienza del tipo di di intercettare l’alterità? Dietro la parola di Brocante, UN ALTRO PARADISO. La quemeraviglia che ha “altro”, si esprime certo l’idea di novità, stione che ci siamo posti come base di ri- forgiato la psiche umana ma soprattutto l’impossibilità di definire flessione è stata: “…e il Paradiso, dov’è rialle sue origini quella stessa novità. di Associazione Brocante e Jean Michel Guy

masto?” Pietro Rosa, poeta della pedemontana friulana, suggerisce questa risposta:“Al di qua, e al di Là”. Al di qua, ogni qualvolta l’uomo piega le leggi della fisica, della chimica, della biologia, in una parola del Cosmo, per salvare se stesso e chi ama. Al di di là, ogni qual volta è costretto a piegarsi nel dolore dell’ennesima perdita che l’umanità ha conosciuto su questo pianeta. Il circo cerca di giocare con le leggi della fisica e si piega ora al di qua, ora al di là, laddove saggia e incontra il limite di un paradiso quotidianamente da conquistare. L’argomento scelto quest’anno, ci ha aiutato a intrecciare tre nozioni che di solito non vengono considerate insieme: l’alterità, ossia il carattere di ciò che è altro da sé, che non è identico e, per estensione, neanche normale; il paradiso, cioè qualcosa che intercetta l’idea utopica di felicità senza limite, di beatitudine; e infine, ovviamente, il circo. Durante l’edizione 2019 di Brocante abbiamo cercato di dire qualcosa sul Paradiso e, soprattutto, sul circo, a partire dalla nozione di “altro”, di qualcosa che non sappiamo definire se non paragonandolo a ciò che ci è familiare. Anzitutto ci siamo resi conto che, prima di ogni cosa, è necessario accettare l’esistenza dell’altro. Cosa non del tutto scontata ai tempi di

(E.O.Wilson)

Bolsonario, Trumpe Salvini. Successivamente, cosa può dire il circo oggi sull’alterità? Sicuramente il circo è già stato “altro” da sé: si intitola così, “Altro Circo”, un libro pubblicato in Francia nel 1992, che con questa espressione pretendeva farci conoscere un insieme di avventure artistiche difficilmente definibili altrimenti. Dopo secoli di circo, improvvisamente, la controcultura del 1968 aveva fatto comparire un nuovo genere sulla scena artistica, definito da un giornalista, solo vent’anni dopo, nel 1985, ”Nuovo Circo”. In cinquant’anni, quel nuovo genere, fatto di ricerca e dall’esigenza di fuggire alle definizioni, si è istituzionalizzato, ha trovato i propri spazi, le scuole superiori e le strutture di diffusione, si è trasformato in quello che chiamiamo circo contemporaneo. La domanda allora è ancora più urgente:

B

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Brocante - Incontro Internazionale di Circo Contemporaneo, riflette da sempre sulla possibilità che il circo incontri l’alterità e generi così nuovi modi di agire e di pensare, nuovi mondi, Paradisi. Lo fa rendendo possibile a 150 artisti provenienti da ogni parte del mondo (Australia, Costarica, Brasile, Chile, Argentina, Stati Uniti, Svezia, Finlandia, Islanda, Austria, Francia, Spagna, Irlanda, Belgio, Olanda, Lituania, Messico e Italia) di creare spettacoli, momenti di discussione e condivisione senza limiti o definizioni. In questo senso Brocante non è un festival, è un incontro, dove i momenti di ricerca puntano all’ ”altro”, rispetto al quotidiano, 0rispetto al modo di vedere e di produrre circo lungo la normalità del proprio percorso professionale. Per questo Brocante rimane una piccola riserva di Paradiso, dov’è possibile la ricerca artistica senza aspettative, dove l’unico obiettivo è la Bellezza. La relazione con le bellezze che la Valcolvera, uno dei Paradisi del Friuli Venezia Giulia, la sinergia con gli abitanti della vallata e con I 10.000 spettatori accorsi nei quattro giorni, anche quest’anno ha creato lo scenario ideale per l’ennesimo esperimento artistico, fuori da ogni contesto di vendita e promozione di qualsivoglia spettacolo, di un circo senza definizioni possibili. WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


ASFALTART 7/9 GIUGNO, MERANO (BZ) www.asfaltart.it

di Claudia Bellasi co-direzione artistica La sfida ed il motto di questa edizione di Asfaltart è stato: Pubblico Spazio alle Donne! In questa emozionante edizione abbiamo proposto un atto poetico. Abbiamo creato, ideato e lavorato ad un festival in cui le donne artiste di strada sono state le

scelto fare un'edizione puramente femminile ed il festival è stato un successo, artistico ed umano, un importante processo di consapevolezza per numerose persone! Le artiste presenti all’edizione 2019 provengono da dodici paesi diversi. Abbiamo avuto una prima europea dell´artista statunitense Catherine Flaherty, una prima nazionale con la band londinese Tricity Vogue´s All Girl Swing Band, abbiamo invitato le acrobate finlandesi Wise Fools, le italiane Mafalde nel tendone di circo, ospitate dal Teatro nelle Foglie. Abbiamo presentato due spettacoli in teatro: uno pomeridiano di clown con "Rosa" di Teresa Bruno ed uno notturno di burlesque con un ensemble appositamente creato da Eve la Plume, l´esilarante Marta Pistocchi ed il gruppo di ballerine swing Les Papillettes. A 50 metri di altezza hanno volteggiato per noi le danzatrici acrobate degli Eventi Verticali. Ciò che come donna, direttrice artistica e artista mi ha riempito di gioia è stata vedere rappresentata la diversità e la molteplicità dell´essere donne artiste. Il programma è stato di altissima qualità ed abbiamo mantenuto la varietà dei generi di spettacolo tipici dell´arte di strada, dalle marionette, alla comicità, passando per la giocoleria abbiamo portato a contatto del pubblico sia la donna forzuta, sia le mamme che danzano con i loro neonati, sia la donna barbuta, oltre ogni stereotipo rosa di grazia ed eleganza! foto di Markus Steiner Ender

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protagoniste assolute in scena. Come team ci siamo sentiti responsabili e abbiamo creduto fortemente nel ruolo di cambiamento culturale che il nostro festival può ispirare nel senso di emancipazione dagli stereotipi e verso una reale e giusta parità tra i generi nella società. Volevamo dare un messaggio forte, incoraggiando le giovani generazioni e sensibilizzando il nostro pubblico, sia rispetto alla tematica della disuguaglianza di genere, sia alla nostra volontà di dare maggiore visibilità alle artiste, per questo abbiamo

CLAIRE DUCREUX/SILENCIS www.claireducreux.com

“In questo nuovo assolo desidero condividere una presenza poetica, un'essenza… questo stato, questo sguardo che ci ricorda e ci aiuta a percepire la magia della vita.” ro tremante e di un'anima danzante, uno spettacolo che pare fatto di nulla, eppure trabocca di così tante e diverse emozioni che esplodono dal movimento fisico e attraverso semplici, ma profondissimi incontri con il pubblico. Claire ha senza dubbio incantato Merano attraverso la forza e l´originalità della sua proposta artistica che invita a riprendersi il tempo per riscoprire ciò che non sappiamo più, a furia di correre dietro le nostre vite, abitudini e pregiudizi. Lo spettacolo Silencis è stato una sospensione, un poetico inno alla gentilezza e al buonumore.

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foto di Nicholas Rizziero

Claire Ducreux è una donna esile che con il suo abbraccio ed i suoi grandi occhi trasmette con immediatezza la sua intensa forza comunicativa. Diplomata nel 1992 al Conservatoire National Supérieur Musique et Danse di Lione, si è esibita con varie compagnie di danza contemporanea, principalmente in Francia. Nel 1998 si è trasferita a Barcellona per lavorare in duo con il clown catalano Leandre. Da allora indaga il suo personalissimo linguaggio che spazia tra danza, teatro fisico e clown interattivo. Ad Asfaltart 2019 si è esibita sul sagrato del Duomo, un luogo raccolto e suggestivo dove è stato allestito l´albero metallico intorno al quale agisce l´artista. Silencis è un omaggio alla pace di un albe-

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VIGNALE MONFERRATO FESTIVAL

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25 GIUGNO - 6 LUGLIO, VIGNALE MONFERRATO (AL) www.piemontedalvivo.it/vignale-monferrato-festival di Piemonte dal Vivo

Foto di Margherita De Michelis

La riflessione che anima il dibattito europeo attorno ai temi dell'audience development è centrale nell'azione di Piemonte dal Vivo per il progetto di sviluppo ipotizzato per il triennio in corso: l’obiettivo è mettere in campo dispositivi innovativi che indaghino e operino sul piano del coinvolgimento dell'audience. In quest’orizzonte, si inserisce anche l’edizione 2019 del Vignale Monferrato Festival, che si è distinta non solo per una proposta artistica selezionata fra l’eccellenza della creatività contemporanea, ospitando artisti di rilievo, tra cui i coreografi di danza contemporanea Daniele Ninarello ed Elia Rothschild, le compagnie di danza Kibbutz Contemporary Dance Company e Sol Dance Company, fino al circo contemporaneo dei Gandini Juggling, ma anche per la realizzazione di percorsi di fruizione e formazione, attraverso l’incontro con il pubblico. Un elemento di novità, inoltre, è stata la presenza di residenze artistiche che hanno abitato i territori. Il festival ha invitando in residenza non solo coreografi e danzatori, ma anche specifiche comunità, che hanno contributo a sviluppare il tema durante il percorso di residenza artistica: anziani con disabilità motoria, richiedenti asilo, giovani allievi delle scuole di danza. L’attenzione alla

costruzione di un percorso condiviso e partecipato della comunità, si rispecchia in una progettualità che vuole mettere in rete risorse e competenze per la creazione di opportunità di crescita territoriali, favorendo l’integrazione fra turismo culturale e creatività contemporanea. La quinta edizione del Vignale Monferrato Festival si è proposta di affrontare i temi della creazione artistica e della produzione di nuovi contenuti culturali, attraverso l’indagine dei processi che coinvolgono comunità ulteriori a quelle tradizionalmente legate ai linguaggi della danza contemporanea. Il festival 2019 è sceso in strade, piazze, palazzi, colline e vigne, unendo proposte internazionali con l’attenzione alla creatività giovanile, alle eccellenze del territorio e all’elemento popolare: un Festival pensato per coniugare il grande formato e spazi non teatrali con focus dedicati ai diversi “linguaggi” tra la danza e il circo contemporaneo, per far incontrare spettacolo dal vivo e pubblici diversi, mantenendo al www.gandinijuggling.com centro la qualità artistica.

GANDINI/STACKCATS A metà tra Juggling, Clowning, Slapstick e Danza, 8 artisti vivono in un'illusione vaudevilliana, chiamando in causa la pittura classica e la violenza dei cartoni animati. Usando la giocoleria coreografata con la caratteristica cifra artistica dei Gandini, il pezzo affronta in modo leggero problemi seri, condendo il tutto con un sacco di ortaggi. Sean Gandini ha lavorato su questi elementi estetici nell'ultimo spettacolo site-specific Cascade (2018), costellato da approcci evolutivi alla coreografia e stacKcats continua a tracciare la linea sottile tra violenza e commedia stabilita nelle precedenti creazioni, valicando la frontiera della commedia in bianco e nero. Lo sviluppo di un linguaggio dei gesti, un linguaggio

esagerato, quasi grottesco, è una componente fondante di questa esplorazione, dove un veemente Slapstick e verdure schiacciate cadenzano le scene di giocoleria coreografica. Anche la dinamica delle tribù e l'interazione sociale svolgono un ruolo centrale nell'opera, percepita attraverso complesse coreografie di giocoleria e routine di precisione che fondono danza e giocoleria contemporanea. L'estetica di stacKcats è inoltre influenzata dal regista britannico Peter Greenaway, mentre la musica è una composizione originale di Andy Cowton. WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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SUL FILO DEL CIRCO

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21 GIUGNO / 27 LUGLIO, GRUGLIASCO (TO) www.sulfilodelcirco.com

foto di Andrea Macchia

Nel panorama italiano dei festival dedicati al circo contemporaneo in tutte le sue forme, la declinazione internazionale rivolta al pubblico impressa da Sul Filo del Circo negli ultimi diciotto anni può essere uno dei parametri di rilievo nel comprendere come nel nostro paese il fenomeno stia attraversando una crescita felice. Quest’anno il festival è diventato maggiorenne, ereditando un carattere più consapevole e capace di accogliere spettatori da tutta la regione nel luogo in cui ha avuto inizio, il Parco le Serre di Grugliasco, l’accogliente e suggestiva area verde che da sempre ospita l’epicentro dei suoi eventi, insieme a luoghi non convenzionali del territorio che hanno accolto la sua programmazione multiforme, e agli artisti provenienti da tutto il mondo che si sono esibiti. L’anteprima del festival, con i canadesi Machine du Cirque, ed i tanti progetti ospitati in cartellone, tra cui la compagnia slovacca Younak Circus Company, gli inglesi di NoFit State & Motionhouse, gli olandesi IC3, fino agli italiani blucinQue, rappresentano il circo senza frontiere del festival, facilitatore di quel processo inscindibile tra formazione professionale, creazione di spettacoli e diffusione delle opere d’arte. Sul Filo del Circo è accoglienza, cura e punto di riferimento per l’alta qualità delle proposte artistiche in cartellone. È creato per un pubblico eterogeneo e vasto che ogni anno aumenta, contagia altri spettatori e li porta naturalmente a contatto con la sua meraviglia. Alcuni tornano felici ogni anno, a scatola chiusa, per godersi gli spettacoli anche se non conoscono le compagnie, sicuri di poter trovare quello che fa per loro; famiglie con bambini, ragazzi, adulti curiosi di passare una serata diversa dal solito, nella magia della possibilità di sapersi coinvolgere, fidandosi di quello che vedranno in scena. È questa la scommessa vinta dal festival anche quest’anno, che ha chiuso la sua edizione 2019 con il tutto esaurito per due giorni consecutivi dell’atteso Gran Galà, richiamando sul palco alcuni dei migliori numeri di circo contemporaneo mondiale. Una collaborazione, quella del festival italiano con il rinomato Festival Mondial du Cirque de Demain francese, che vede muovere i fili di uno stretto rapporto di collaborazione tra i due direttori artistici Paolo Stratta e Pascal Jacob, per importare anche in Italia gli artisti più significativi già premiati in Francia ogni anno.

BLUCINQUE/OFF BALLAD www.blucinque.it Unico vincitore in piemonte del bando boarding Pass Plus, finanziato dal Mibac, il prossimo ottobre lo spettacolo Off Ballad di blucinQue parteciperà alla marcia della pace di Madrid. Off Ballad parla della dicotomia del conflitto, è un lavoro coreografico per la regia di Caterina Mochi Sismondi, che indaga gli universi mitici di Pòlemos e Ares (conflitto e guerra), con l’intento di far riflettere la parte di noi capace di provare ciò che James Hillman definisce “il terribile amore per la guerra”, un principio di belligeranza che abbiamo dentro, e che se non ascoltato, porta davvero alla guerra aperta così come la conosciamo. Sette artisti si trovano in un’atmosfera sospesa tra due mondi,

dentro e fuori dallo spazio che li contiene, per osservarsi, riconoscersi o cercarsi. Per odiarsi o amarsi. Smarriti, disorientati, ciascuno con la sua arte individuale e la sua pulsione, i performer sono alle prese con una convivenza che genera scontri ma anche alleanze e sinergie. Ciascuno si specchia nell’altro e si avventura nel confronto, cerca senso e speranza di risolvere il dilemma tra restare o fuggire, sperimentando la forza di attrazione della violenza e la perdita di sé. Il gruppo di lavoro di blucinQue è eterogeneo e conta al suo interno attori, circensi, danzatori e musicisti di varie nazionalità, impegnati in un lavoro costante di presenza sul corpo e a confronto con stili e modelli delle realtà artistiche ospitanti in Italia e all’estero.

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LUNATHICA

31 MAGGIO / 29 GIUGNO FESTIVAL DIFFUSO NELLA PROVINCIA DI TORINO www.lunathica.it di Dario Duranti

Foto di Klak

Oltre 20.000 spettatori per un mese hanno applaudito le diciassette serate (a ingresso libero) della 19° edizione di Lunathica, il Festival di teatro di strada e circo contemporaneo fondato e diretto da Cristiano Falcomer. Un festival d’area che ha messo in rete gli otto comuni che ne ospitano gli spettacoli beneficiando del sostegno degli enti finanziatori, ma anche e soprattutto della comunità che partecipa non solo in veste di pubblico, ma anche con una nutrita schiera di volontari, cuore pulsante della manifestazione. Un vero festival diffuso dunque che vede gli spettatori spostarsi nei vari comuni per seguire il cartellone di appuntamenti, quest’anno attraversato dal tema della musica dal vivo, che ricorreva nella maggior pare delle produzioni per lo più in prima nazionale o regionale. Grande attenzione alle compagnie francesi, al tema della comicità e al linguaggio del clown declinato in varie sfaccettature: dai vulcanici acrobati Five Foot Fingers ai dolci Magik Fabrik, dalle graziose gemelle canadesi KifKif Sisters al poetico Bru-

nitus che ha toccato il cuore del pubblico con i suoi racconti di vita in strada. Tra le compagnie più attese i Bilbobasso che hanno proposto una satira dei rapporti di coppia tra spettacolari giochi di fuoco, esplosioni, cascate di scintille e danza; gli spagnoli Vaiven Circo, la fanfara di 13 elementi La Belle Image e gli straordinari

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giocolieri della Compagnie POC protagonisti di una pièce che fonde alla perfezione musica dal vivo, body percussion,

danza e giocoleria con le palline: un capolavoro! Molto apprezzato anche il one man show di Mister David tra escapologia, circo e illusionismo. Parallelamente al filone principale delle compagnie IN un ruolo importante l’ha rivestito quest’anno Fili Sottili, la sezione sociale del Festival avente l’obiettivo di includere e integrare fasce disagiate, deboli e marginali della società attraverso azioni di circo e teatro sociale quali spettacoli, laboratori e incontri in collaborazione con compagnie integrate, cooperative e centri diurni del territorio. Da diversi anni il Festival sostiene i giovani artisti attraverso il Premio Gianni Damiano, quest’anno condotto da Lorenzo Baronchelli e che ha visto vincitore il giovane clown piemontese Giacomino Pinolo, che rivedremo in cartellone il prossimo anno con un lavoro di maggior respiro. Ma Lunathica non è solo spettacoli, bensì una festa che come una mongolfiera magica atterra nei comuni contagiandoli di colori (l’immancabile gialloblu), musica e allegria. Un’esperienza che il pubblico (davvero di tutte le età!) vive godendo della natura e dei centri urbani trasformati in palcoscenici a cielo aperto, ascoltando musica, sperimentando la giocoleria attraverso l’animazione di Atlas Circus e intrattendo i bimbi con le giostrine del Microcirco.

CIRQUE ROUAGES

Una delle compagnie di mente tra gli ingranaggi che lo punta di questa edizione è https://cirquerouages.wixsite.com/cirquerouages tengono in movimento; i fusenza dubbio CirqueRouanamboli sospesi scorrono ges che è andata in scena da un lato all’altro come con Sodade davanti a 2500 onde di un passato che rispettatori a Nole, a contattorna e riparte senza ferto con la natura, nella sugmarsi mai. Un inno alla vita gestiva cornice dell’oasi naportato in scena da un’ecturalistica “I Gorét” al cencellenza della scena frantro di un magnifico bosco cese che propone una poeraggiungibile a piedi o in bitica del corpo e dell’immacicletta attraverso sentieri gine accompagnata da musterrati e piste ciclabili. Su sicisti che suonano, cantauna struttura scenica che no e raccontano una favola ricorda un grande proiettodi grandi altezze. Ciò che re Super-8 con due gigantesorprende non è tanto o sche ruote capaci di tenere solo il livello tecnico, o l’alin tensione un filo/pellicola tezza a cui si esibiscono, su cui viaggiano a diversi bensì la perfetta fusione di metri da terra equilibristi e atmosfere e suggestioni, il funamboli, lo spettacolo, dialogo tra le evoluzioni ideato e diretto da Aurel acrobatiche e la musica, Prost, dispiega un flusso di sentimenti. I corpi di quattro artisti che rendono il tutto davvero ammaliante, esaltato in questo si muovono su un filo che sembra infinito scorrendo incessantecaso anche dal contesto, davvero bucolico e suggestivo. WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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CIRCONDATA 11/13 LUGLIO, MONDOVÌ (CN) E Mondovì Circondata

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Foto di Antonio La Grotta di Marco Donda direzione artistica Il Festival Circondata a marchio Macramè, giunto alla sua seconda edizione, è nato con l’intenzione di offrire al Monregalese un evento che non esisteva ancora sul territorio e che coinvolgesse in modo attivo tutta la rete di collaborazioni che si è creata negli anni con ASD L’Albero del Macramè. Circondata è un Festival che nasce a Mondovì nella meravigliosa cornice di Piazza Maggiore, in concomitanza con le attività residenziali dedicate alle scuole di Circo ludico educativo presso la Residenza di Creazione Cascina Macramè. Il festival offre diverse possibilità di partecipazione agli artisti professionisti per l’inserimento nella programmazione, alle Scuole di Circo ludico educativo che si esibiscono in orario di “aperiCirco” in apertura ad ogni serata ed alla folta rete di attori con cui Macramè collabora, come le scuole dell’obbligo, associazioni e cooperative di promozione culturale del teritorio. Le attività legate ai minori danno vita alla programmazione di spettacoli della rassegna “Circondata Green”, organizzata in collaborazione con il servizio di educativa territoriale per conto del CSSM. Quest’anno inoltre, al fine di implementare gli strumenti della comunicazione e offrire al pubblico una visione più approfondita degli artisti presenti al Festival, è stato creato un nuovo format denominato “Circondata Cam”, che prevede la diffusione di video interviste dedicate ad ogni artista in cartellone e a cura del documentarista internazionale Sandro Bozzolo. L’organiz-

zazione di Circondata, creata con una visione inclusiva e volta ad una crescita armonica, è affidata alla Responsabile Accoglienza e Logistica, Melania Frigerio e alla Direzione Artistica di Marco Donda. Nei tre giorni della manifestazione in Cascina Macramè sono stati organizzati incontri tra gli artisti e gli allievi in residenza, al fine di favorire uno scambio ed un’interazione tra i diversi ruoli e di arricchire il bagaglio tecnico ed emotivo di tutti gli attori presenti. Il Festival è già diventato un riferimento per il pubblico ed è rivolto ad un target sempre più ampio e diversificato. Il suo format, fruibile a

MARIO LEVIS

Clown, musicista e giocoliere creatore delle www.mariolevis.com sue performance e spettacoli nasce sulle montagne bellunesi.

tutti, molto apprezzato e facilmente replicabile, permette a Circondata di muoversi nell’arco di 5 mesi su tre Comuni: Mondovì (giugno, luglio), Ventimiglia (agosto) e Frabosa Soprana (ottobre).

Si trasferisce a Torino per frequentare l’Atelier di Teatro Fisico e sviluppare le sue doti che affina e impara ad usare con l’arte del teatro di strada. Successivamente si forma con vari maestri in Europa e intraprende un viaggio studio in Brasile dove, ospite del Teatro Lume di Campinas, impara le loro tecniche, mescolandole alla sua formazione. Negli anni crea la performance di teatro di figura e musica dal vivo chiamata “L’albero che Suona la Sega” e lo spettacolo di clown e manipolazione di oggetti “Hanger?”. Creazioni originali con cui inizia a partecipare a numerosi festival internazionali come Mimoff Festival in Francia o Pflasterspektakel a Linz e mondiali come Hi Seul Festival in Corea o Fremantle Festival in Australia. L’ultima produzione, creata con l’artista circense Silvia Martini con cui forma la compagnia “DuoLinda”, si chiama “La Dama Demodè”, spettacolo clown con musica dal vivo, giocoleria, verticali e lancio di coltelli, con la regia di Adrian Schvarzstein.

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GALLURA BUSKER FESTIVAL 16/2O LUGLIO, SANTA TERESA DI GALLURA (OT) www.gallurabuskers.it di Alberto Pisu direzione artistica

Foto di Fausto Ligios

Il GBF continua ad offrire spettacoli di circo e teatro di strada di rilievo inserendosi come corollario alla vacanza estiva, per incrementare le presenze turistiche, composte anche da giovani e turisti stranieri, in questa splendida località, tra le più belle del Mediterraneo. Altro costante obiettivo è ri/vitalizzare spazi urbani e del territorio tradizionalmente esclusi dalla programmazione culturale. Dalla prossima edizione si potrà inoltre usufruire di una nuova splendida location, affacciata sulle Bocche di Bonifacio. In questo contesto è costante l’impegno di tutti, amministrazione in primis, a cui rivolgo i miei ringraziamenti per la fiducia accordata in questo progetto, e sempre più intenzionata a supportare per le prossime edizioni, una programmazione più estesa nel tempo, e con sempre più presenza di spettacoli di circo contemporaneo di un certo impatto scenografico. Una felice conferma dell’ottima riuscita dell’evento arriva anche dal gruppo dei volontari, che continua a darci grandi soddisfazioni. Ogni anno riceviamo nuovi ragazzi che chiedono di entrare nel gruppo. È per loro una bellissima esperienza di vita e di formazione, che li coinvolge molto anche emotivamen-

te con un mondo di adulti e soprattutto di artisti internazionali. Oltre a rinsaldare il rapporto tra di loro infatti, hanno la possibilità di confrontarsi con personaggi internazionali, sempre nuovi e così particolari.

festival, nel sud dell’isola e sto lavorando nello sviluppare una rete di festival in Sardegna, nei 4 punti cardinali dell'isola. Non è ancora partita una collaborazione strutturata con le realtà artistiche della Sardegna,

Per creare economie di scala e ottimizzare gli investimenti ho deciso per questo di creare forme di circuitazione sull’isola degli artisti che programmiamo al GBF. Siamo così alla seconda edizione del Pula Busker

ma è una cosa che mi interessa e che negli anni prossimi spero di poter avviare. Vorrei infine sviluppare dei gemellaggi importanti con alcuni festival europei, implementare l'internazionalizzazione del GBF.

G

KATE & PASI www.kate-pasi.com

Uniti dalla comune passione per l’acrobalance, Katerina Repponen, che ha studiato alla scuola di circo Lahti in Finlandia, e Pasi Nousiainen, diplomato alla scuola di circo Circuspiloterna di Stoccolma, hanno iniziato a lavorare insieme nel 2010, frequentando insieme la Kiev Circus Academy in Ucraina. L'originalità delle loro combinazioni tra mano a mano e antipodismo gli ha permesso di esibirsi in oltre 17 paesi, in un ampio range di contesti dal varietè, al teatro di strada, al circo tradizionale - e partecipare a festival di rilievo internazionale, dove hanno vinto numerosi premi. Sono stati inoltre ingaggiati in produzioni per compagnie come Cirque Eloize, Krystallpalast Variete, Circus Monti, Sirkus Finlandia e molti altri. Al momento la compagnia si esibisce con tre diversi spettacoli: Suhde, presentato al GBF nella sua versione di strada, Rafla e Sound Barrier, dove Kate porta in scena uno spettacolo giocato su virtuosismi di danza e frusta. La relazione tra un uomo e una donna è il filo conduttore di “Suhde”, parola finlandese che significa appunto “rapporto”. In un contesto famigliare e domestico, mentre lui è comodamente rapito in poltrona dalla lettura, lei cerca in ogni modo di attirare la sua attenzione. Ne nasce un duetto comico e altamente acrobatico che disvela il ricco repertorio di mano a mano, antipodismo, giocoleria e humor di questo simpaticissimo duo. WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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TEATRO COMUNALE DI VICENZA

STAGIONE CIRCO 2019/2020 www.tcvi.It

Il Teatro Comunale Città di Vicenza è stato tra i primi in Italia a dedicare una sezione della sua programmazione al circo e alle nuove evoluzioni delle attività circensi; per il secondo anno consecutivo il pubblico, che ha dimostrato di apprezzare e amare questo genere, molto conosciuto e diffuso nel resto d’Europa, e che in Italia ha forti radici nella tradizione popolare, potrà assistere a quattro spettacoli, diversi per ispirazione, stile dei numeri spettacolari, ambientazione. Il primo appuntamento della stagione è in programma il 15 dicembre, con il “Gran Gala du Cirque” presentato da Circo e Dintorni, una serata di gran rilievo in cui si alterneranno in scena interpreti a livello internazionale, uno spettacolo sospeso tra la magia del circo classico e il fascino della danza contemporanea. Gli spettatori assisteranno al quartetto

Dekru, maestri della pantomima moderna, alle acrobazie di Francisco Rojas sulla ruota Cyr, agli equilibrismi del duo dei Titani Dorati, alle evoluzioni russe di Olga Golubeva e ai volteggi poetici su tessuto aereo della danzatrice Katlin Vassileva. Ritorna il 9 febbraio la Recirquel Company Budapest che proprio al Teatro Comunale di Vicenza ha debuttato in Italia, un paio di anni fa; e così dopo “Night Circus”, il primo show e “The Naked Clown” della passata stagione, la innovativa compagnia ungherese presenterà il nuovo spettacolo dai risvolti etnici “My Land”, molto apprezzato al Festival Fringe di Edimburgo lo scorso anno. Lo show, ideato e diretto da Bence Vági – direttore artistico della compagnia – vede in scena sette tra i più capaci e talentuosi performer di circo ucraini che, ricoperti di terra, condurranno il pubblico in un viaggio alle radici dell’umanità e dell’essere umano. “My Land” è una pièce in cui danza contemporanea e musica folklorica si fondono e dove il ruolo dei performer diventa l’aspetto più significativo per rappresentare al meglio l’animo orientale e le sue infinite sfaccettature. Terzo appuntamento il 15 marzo con il teatro circo di Milo e Oliva che si

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esibiranno in “Klinke” uno spettacolo adatto al pubblico di tutte le età, un gioco teatrale bizzarro che intreccia in modo poetico diverse discipline circensi (scala acrobatica, tessuti aerei, verticalismo, giocoleria luminosa, solo per citarne alcuni). “Klinke” (che è sinonimo di cric) si caratterizza per la raffinatezza e la polivalenza dei due artisti, capaci di trascinare il pubblico nel travolgente mondo del nuovo circo. Ultima data della stagione circo, è prevista il 19 aprile con la Compagnia Circo Zoè che presenta “Naufragata” uno spettacolo che racconta, con i codici eclettici del circo, l’esigenza di dover andare e non fermarsi mai, di quel moto perpetuo che ci rende essere viventi e di artisti che volutamente non cercano mai una terraferma a cui approdare. La Compagnia Circo Zoè è formata da giovani artisti italiani e francesi, amanti del circo e della musica come forme d’arte popolare, interpreti gioiosi del circo, che per loro è vita (dal greco zoe) ed è concepito come spazio itinerante e luogo d’incontro aperto a tutti, un tipo di spettacolo in cui le abilità straordinarie degli artisti sono usate per amplificare e diffondere la missione sociale a cui si sentono chiamati.

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HULA HOOP!!

www.hulahoopitalia.com https://italianhoopconnection.wordpress.com di Paola Berton

PRIMI PASSI

foto di Smiley Videography

foto di Pierre Feniello

foto di Pierre Feniello

Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo sugli sviluppi dell’hula hoop, ho dovuto ripercorrere i miei ultimi 10/12 anni di vita, ed è stato molto piacevole ricordare questo percorso. Quando nel 2008 cominciai a praticare professionalmente hula hoop abitavo nel Regno Unito e bisognava girare in lungo e in largo per trovare corsi che insegnassero questa disciplina. Sullo stesso web esistevano solo un paio di tutorial girati oltreoceano. In brevissimo tempo però i cerchi colorati cominciarono a moltiplicarsi, così come i corsi e gli eventi, tanto che mi ritrovai a partecipare al gala di una convention di hula hoop nel nord dell’Inghilterra. Furono cinque giorni di workshop di hula hoop con partecipanti venuti da tutto il Regno Unito che finalmente si riunivano per imparare e praticare insieme. Per quegli anni... un sogno! Fu così che iniziai a conoscere una realtà che stava appena nascendo e che sarebbe presto diventata l’hooping community europea, oggi collegata e diffusa internazionalmente. Il primissimo evento in cui la comunità di hula hooper si è ritrovata, e che ha sicuramente dato una forte spinta alla diffusione di questa disciplina, è stato il Burning Man, nel deserto del Nevada. È in America infatti che, più di una quindicina di anni fa, si iniziò a praticare l’hula hoop in modo differente da come veniva usato nei classici numeri di multihooping del circo tradizionale. Da oltreoceano il fenomeno hooping venne trasportato anche in Europa, nel Regno Unito in primis, poi in tutte le altre nazioni. Lo scambio e l’approfondimento della tecnica è cresciuto anche grazie alla presenza sempre maggiore di hula hooper ad incontri internazionali di giocoleria e spinning (primo tra tutti l’Europen Juggling Convention). E stato proprio grazie alla contaminazione con queste altre discipline che la tecnica si è evoluta il modo esponenziale. Oggi vengono organizzate convention di hula hoop in ogni paese, con insegnanti che viaggiano in lungo e in largo per intervenire ai vari eventi. Infine la crescita dei social media ha sicuramente aiutato lo sviluppo e l’espansione di questa disciplina, accorciando le distanze e permettendo la divulgazione di materiale e la promozione degli eventi.

DIFFUSIONE IN ITALIA Nel 2011, rientrata in Italia, scoprii che qualbolognesi e si aprì cosa, molto timidamente, si stava muovenanche a partecipanti do anche qui. I pochi appassionati erano disdall’estero che diffusero seminati lungo la penisola e quasi tutti si alil passaparola di un evento lenavano autonomamente, in contatto tra estivo in Italia da non perloro solo virtualmente, grazie ad un gruppo dere assolutamente. Poi, Facebook (Italian Hoopers). Decisi così di raancora, si volò al Lido di Vedunare per alcuni giorni i praticanti di questa nezia per atterrare infine defidisciplina. Nacque l’Italian Hoop Connection nitivamente sui colli modenesi. che, nella primissima edizione, ospitò per tre Così anno dopo anno, edizione giorni meno di una decina di coraggiose pardopo edizione, l’anno prossimo si con affetto dai partecipanti e da un gruppo tecipanti in un casolare sui colli vicentini. Fu festeggerà il decimo anniversario! fedele che ritorna anno dopo anno, provesubito amore! Era nato qualcosa che, negli La ricetta oggi è semplice, una nienti da tutta Europa, ma anche da Auanni, avrebbe connesso molte hooper italiabella location immersa nel verde stralia, Centro e Nord America e Asia. ne creando collaborazioni che hanno poi gelungo il fiume, tanto spazio per pratiCredo che l’ingrediente segreto che denerato altri eventi, workshop, sodalizi articare, i migliori insegnanti provenienti termina il successo di questa convenstici. Nel frattempo provai ad organizzare da tutto il mondo, una piscina, una jation sia il gruppo e i legami che si foranche il primo workshop, a Milano, dove cuzzi, delizioso cibo, musica, tanta mano in esso. Gli istruttori, attentagiunsero solo tre partecipanti, il secondo festa, tutto servito per cinque giorni, ai mente scelti, oltre ad offrire worfu a Roma, in cui erano forse cinque! Il primi di luglio, con un limite di 60 partecikshop che coprano un range tecnisecondo anno l’IHC si trasferì sui colli panti. Italian Hoop Connection è ricordato co più ampio possibile, e worWWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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kshop creativi di ricerca con l’oggetto, sono sempre dotati di una buona dose di empatia e di voglia di condivisione con i partecipanti. Di pari passo alla crescita di questo evento, negli ultimi anni sono fiorite ottime insegnanti anche in Italia e i workshop e le classi di hula hoop si riempiono un pò in tutta la penisola. Io stessa attraverso Hula Hoop Italia insegno stage ed intensivi nelle maggiori città e l’hooping è finalmente conosciuto un pò ovunque.

SVILUPPO ARTISTICO Anche a livello performativo l’hula hoop è oggi ben conosciuto. Molti eventi chiedono nello specifico numeri di hula hoop, diversamente da qualche tempo fa quando ci si trovava a dover spiegare a parole e con l’ausilio di dettagliato materiale video che cosa si facesse esattamente. Ora anche i non addetti ai lavori sanno che l’hula hoop non va girato solo in vita! Dopo l’iniziale lento avvio, tecnicamente lo

foto di Smiley Videography

sviluppo è stato molto rapido e diversificato, dai classici numeri di multi-hooping del circo tradizionale che si vedevano una quindicina di anni fa, si passò a quella che venne chiamata hula hoop dance. All’inizio era più una danza, a volte anche con scarne basi tecniche ma con moltissima musicalità, durante la qualche il corpo entrava e usciva dal cerchio i svariati modi. Come molte discipline in crescita ben presto il materiale tecnico iniziò a diversificarsi e molti praticanti a specializzarsi in una tecnica ben precisa. Si presero così le basi tecniche dei poi (bolas) e si tradussero con due hula hoop, si iniziò a integrare la manipolazione e il contact, l’equilibrismo e la giocoleria. Oggi si vedono cerchi in equilibrio sulla testa, mentre cinque girano sul corpo, si ammirano roll che percorrono traiettorie improbabili, manipolazioni sempre più raffinate da uno a quattro cerchi... e juggling di alto, altissimo livello con cerchi di misure che vanno dai 75 ai 100 cm di diametro. Seguendo la direzione del circo contemporaneo compaiono anche la danza e il teatro come fondamenta stabili per un uso più ricco dello strumento. Gli act più innovativi rivelano una ricerca personale dell’utilizzo dell’oggetto che viene impiegato con una creatività sempre più spinta in spettacoli con una drammaturgia in cui l’hula hoop si inserisce in qualsiasi realtà che si voglia creare.

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CS LAB #4 EXPLORING AN ARTISTIC BUBBLE

2/4 LUGLIO, RIGA, CESIS (LETTONIA) www.circostrada.org

di Valentina Barone

Foto di Toms Harjo

All’interno delle attività proposte ai membri di Circostrada, parte della progettualità è dedicata ai CS LAB, laboratori a tema che sono soprattutto esperienze collettive. CS LAB #4, ha avuto luogo in Lettonia, a Riga e Cesis, in partnership con Riga Cirks e il festival Re Riga! concentrandosi sui “Circus Commons”, come il circo e i valori che trasmette e promuove possano alimentare le pratiche professionali. CS LAB #4 ha esplorato il valore primigenio del circo: le attività produttive connesse alla professione sono scomparse per lasciare il posto al “sentire”, piuttosto che al cercare di misurare il loro successo. Il laboratorio ha avuto luogo nella cittadina di Cesis, a Rucka, un centro per residenze a

100 km dalla città di Riga. Le attività hanno preso il via con la preparazione della cena in comune, cui è seguita una prima lezione sul Dialogo Socratico, a cura del direttore artistico e coreografo Olle Saloranta Strandberg. Il secondo giorno è iniziato con la sessione “Meditazione come pratica di equilibrio”, per poi lasciare la parola ai ricercatori e docenti universitari Rolf Huges e Rachel Armstrong, con il panel “Becoming Multiple”, in cui biologia e architettura sono state messe a con-

SALORANTA & DE VYLDER http://salorantadevylder.com THE SPHERE LECTURE Quale sarà, in futuro, l’approccio al concetto di “valore”? The Sphere Lecture è la performance-conferenza che presenta il funzionamento dell’omonima piattaforma a cura della compagnia svedese Saloranta & de Vylder. Un progetto che inizialmente si concentra sul circo, per sua natura transnazionale e globale, focalizzando l’attenzione sull’assunzione congiunta del rischio e sulla costruzione della fiducia necessaria per affrontarlo. Il direttore artistico e coreografo Olle Saloranta e la creative producer Sara de Vylder hanno avviato The Sphere nell’autunno del 2018, in collaborazione con la startup ECSA (Economic Space Agency). Infrastruttura emergente a

fronto. Nel pomeriggio Madara Garklāva ha condotto un laboratorio di movimento per stimolare la percezione dello spazio condiviso, mentre con l’aiuto del performer e insegnante di circo Aleksej Smolov hanno preso il via le attività fisiche all’aria aperta, per stimolare la cura dello spazio vitale libero e condiviso. Attraverso una passeggiata a Cesis, si è mappata la città e puntato alla definizione di domande d’interesse comune sui processi decisionali. L’ultimo giorno si è chiuso con l’intervento “L’arte di presentare contro l’arte del processo decisionale”, a cura della creative producer Sara de Vylder. È possibile formalizzare i valori informali del circo nell’economia circense? In che modo, professionali, artisti e pubblico possono impegnarsi nell’arte del processo decisionale? In fondo, “commoning”, essere comuni, come verbo, si riferisce all’azione congiunta di negoziazione, regolamentazione e conduzione dei modi di vivere, insieme alle aspettative di assistenza, aiuto e beneficio reciproci. CS LAB #4 è stata un’esperienza vivificatrice in cui ogni partecipante ha potuto sperimentare i valori del circo riflettendo sull’impegno e condividendo le proprie riflessioni.

stampo collaborative per lo sviluppo delle performing arts, The Sphere è un invito a sperimentare e a sfidare i canoni tradizionali della produzione culturale. Al suo interno, artisti e professionisti collaborano per assemblare progetti e contratti che distribuiscono risorse e fondi. Sfruttando la capacità di registrare ogni singolo contributo al processo creativo collettivo utilizzando la tecnologia blockchain, promuove uno spirito di generosità speculativo. L’obiettivo è quello di catalizzare le opportunità di lavoro e distribuirle tra i partecipanti, nutrendo le parti come in un ecosistema, sia dal punto di vista materiale che artistico. Attraverso la progettazione di incentivi socio-finanziari equi e stimolanti, The Sphere rende il potenziale successo di una performance il catalizzatore di un’intera comunità.

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NUOVE PRATICHE DI UN CIRCO CHE CREA COMUNITÀ www.altrocirco.it - www.circosfera.it di Ilaria Bessone e Adolfo Rossomando

Foto di Andrea Vanni e Rosa Mantovani

rco”, di Valeria Campo e izzare ci Alessandro Serena - Franco Angeli Editore) (estratto dal testo pubblicato in “Conoscere, creare e organ

PREMESSA Il "circo sociale" e il "circo ludico-educativo" sono due "sorelle" che convergono nella grande famiglia delle comunità di circo, registrando uno sviluppo enorme a tutte le latitudini e interessanti applicazioni all'interno di eventi e manifestazioni culturali. Oggi il circo, su scala planetaria, non si pratica solo nelle scuole professionali di circo, sotto la guida di equipe di formatori, o all'interno degli chapiteau, dove il sapere viene tramandato di generazione in generazione. Centinaia di migliaia di persone – numeri mai raggiunti prima nella storia - praticano oggi le discipline circensi per i motivi più svariati. Giovani si trovano nelle Convention a scambiarsi con entusiasmo trick di giocoleria o sequenze acrobatiche. Insegnanti qualificati applicano la pedagogia del circo in corsi per ragazzi e ragazze che preferiscono sfera, palline e monociclo a pallacanestro, danza o atletica. Persone adulte si tengono in forma e riscoprono creatività e espressività grazie all’acrobatica aerea, come mai avevano immaginato sollevando pesi in palestra. Artisti professionisti, esperti di educazione fisica e psicologia formano team multidisciplinari che sognano e realizzano progetti in cui il circo diventa strumento di riscatto, rivelazione, emancipazione. Persone diverse unite dall’amore per il circo, che insieme si allenano, si emozionano, creano, vanno in scena. Il circo è diventato il sapere che unisce una grande comunità di pratica accessibile e aperta al territorio, in cui coesistono valori di partecipazione attiva, tolleranza, re-

sponsabilità, solidarietà, educazione, ricerca artistica, innovazione culturale. Una comunità che attrae al suo interno un pubblico vasto ed eterogeneo che, coinvolto inizialmente come beneficiario di corsi, eventi e spettacoli, assume successivamente un ruolo da protagonista, con effetti positivi che variano dall’empowerment individuale, al rafforzamento della cittadinanza attiva, all’accrescimento delle potenzialità creative individuali e collettive. Apprendimento, appartenenza, identità e pratica danzano insieme, si intrecciano creando percorsi e saperi sempre nuovi a partire dal nucleo fondamentale delle tecniche del circo.

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Attraverso corsi e laboratori, questo modo di intendere il circo si rivolge a qualunque tipo di pubblico, incluso il pubblico potenziale, fatto da chi non ha mai immaginato di potersi cimentare con le arti circensi; inclusi i gruppi marginalizzati o a rischio di esclusione sociale, le persone in situazioni di vita precarie. Contesti e beneficiari sono i più diversi: dalle scuole di ogni ordine e grado, alle palestre di fitness, dai quartieri degradati di grandi città alle provincie e alle zone rurali e montane, dai centri diurni a quelli di accoglienza, dalle zone di conflitto ai campi profughi, dalle carceri alle periferie, il circo coinvolge persone di tutte le età, status socio-economico, abilità fisica e psichica, provenienza geografica e etnica, religione, cultura, storia ed esperienza personale. La giocoleria, l’acrobatica e l’equilibrismo si imparano con l’obiettivo di migliorare competenze motorie, emotive, cognitive e sociali, e al tempo stesso aumentare la fiducia in sé stessi e nel prossimo, la creatività, la coesione sociale e la solidarietà.

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ESPERIENZE ITALIANE

so piano dello sviluppo personale e comunitario. L’obiettivo non è dunque necessariamente formare artisti professionisti, ma sviluppare capacità umane e generare trasformazioni sociali. La pratica di attività artistiche esige infatti che le persone pensino, riflettano e analizzino le proprie esperienze, e costruiscano di conseguenza il proprio modo e la propria visione di vita. Per dirla con Rodari: “non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo”.

Sono ormai numerosi gli studi (tra gli altri: Bessone 2017; Bolton 2004; Cirquedu Soleil 2014; Desanghere2016; Dubois et al. 2014; Hyttinen2011; Kekäläinen 2014; Spiegel et al. 2014;) che dimostrano come il circo – grazie alla centralità del rischio e della fiducia, della pratica e dell’apprendimento incorporato, del gioco e della creatività - trasformi il modo di incontrare “l’altro”, superando barriere e stereotipi. L'intero settore, a livello planetario, fa riferimento a corsi, luoghi e progetti in cui l’apprendimento delle arti circensi è sullo stes-

(…) La grande vitalità e il crescente proliferare di scuole e progetti di circo sul territorio nazionale ha facilitato l'inserimento di scuole di circo ludico-educativo e progetti di circo sociale nelle programmazioni di eventi culturali. Quasi tutti i maggiori festival di circo contemporaneo propongono oggi, in collaborazione con le scuole di circo del territorio, laboratori di circo per bambini e ragazzi nelle fasce orarie fino a poco tempo fa prive di offerta al pubblico, in particolare quella mattutina e pomeridiana. Inoltre la nascita di performing group di adolescenti all'interno delle maggiori scuole di circo ha generato creazioni e spettacoli di ottimo livello che trovano sempre più spesso spazio nelle programmazioni pomeridiane dei festival. Infine, per gli organizzatori di eventi circensi, il bacino delle scuole di circo si è rivelato un target group da non sottovalutare per la vendita dei biglietti di spettacoli, anche attraverso l'offerta di convenzioni e riduzioni ad hoc. Di certo il moltiplicarsi delle pratiche circensi sta modificando l'intero settore del circo, apportando nuova attenzione, nuovi pubblici, e nuovi modi di "fare circo" oggi.

Un processo dalle sfumature così articolate non sarebbe possibile se gli insegnati e i mediatori culturali impegnati al suo interno non avessero seguito percorsi formativi specifici ed esaustivi. Per queste figure è oggi disponibile in molti paesi, Italia compresa, una nutrita serie di formazioni, di base e avanzata, sulla tecnica e sulla pedagogia del circo. Molto vivace è anche il confronto, all'interno del settore, per lo sviluppo della didattica e delle metodologie, per la costituzione di una filiera formativa che accompagni i ragazzi fin dalla tenera età, offrendogli trampolini di lancio verso una carriera artistica, di insegnante, o di manager all'intero delle organizzazioni di circo. (…)

Un testo unico in Italia, che analizza le fasi organizzative, produttive, creative e di vendita delle diverse forme circensi, grazie anche ai contributi e alle testimonianze di artisti e organizzatori. Un libro per gli artisti che vogliono professionalizzare il proprio percorso, per coloro che si occupano di management del live show in tutte le sue forme, e per tutti coloro che desiderano approfondire la storia e i “dietro le quinte” del più grande spettacolo del mondo.

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AUTORI E CURATORI

Valeria Campo, Alessandro Serena CONTRIBUTI

Ilaria Bessone, Mimma Gallina, Fabrizio Gavosto, Luciano Giarola, Oliviero Ponte di Pino, Carlo Porrone, Adolfo Rossomando, Domenico Siclari EDITORE Franco Angeli PAG. 222 PREZZO€ 23,00 CODICE ISBN 9788891780867 Disponibile anche in E-book

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Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 www.circopla.it Visionaria via Maestri del Lavoro 3, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 www.lastronauta.com

Lazio Accademia Materia Viva via Camilla 44, 00181 Roma Roberta Castelluzzo 06 97616026 www.accademiamateriaviva.it Bigup via del Fosso di Papa Leone 24 – 2, 00148 Roma Daniele Pinzi 351 9366333 www.bigupcirco.it Catapulta Teatro Circo via Terme di Traiano 38, 00053 Civitavecchia (RM) Novella Morellini 333 2004091 E Catapulta Teatro Circo Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 FB Scuola Circo Circoraggio Circo Svago via delle Mole 32, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 www.circosvago.it Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 www.volavoila.it

Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo LaboratorioNomade Circobotero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com

Basilicata Il Girotondo via Trabaci 3 c.ctre torri, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 www.scuoladicircoilgirotondo.it Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 www.circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 www.gigliopoli.org

REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO WWW.CIRCOSFERA.IT

Il circo educativo nell’ambito del lavoro Piemonte Arcobaleno delleEuropa Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 www.sportarcobaleno.it con i giovani sta crescendo in via tutta Dimidimitri S.S. 299 c/o Cavallotta via Valsesia, 28100 Novara Alessio Ricci 346 9812214 www.dimidimitri.com e in passato i paesi membri confluiti Cascina in Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 011 530217 www.flicscuolacirco.it EYCO hanno fatto molto per professionaFuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com lizzare il settore, creando Circus Adult Jaqulè viailLazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Training (CATE) e invitando formatori e perMacramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 www.scuoledicircomacrame.blogspot.it sonale amministrativo a masterclass nel via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Microcirco c/o Chapitombolo processo di professionalizzazione (PEYC).41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 www.sportica.it Sportica Gym via Cattaneo via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Questo partenariatoTeatrazione molto forte ha inoltre UP Str. 1/E int. 12060 Pocapaglia (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 www.upscuoladicirco.com avviato nel luglio 2018 unSalimau progetto di 1formazione per assistant trainer (ASK). Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Durante tutte questi progettiviaèBastia diventato Circotondo 5, 20136 Milano Valentina Sordo 339 8072575 www.valentinasordo-danza.com chiaro che affrontiamo gli stessi obiettivi. Giocolarte p.zza Petrarca 32, 27100 Pavia Laura Atzori 349 0557523 giocolarte.wordpress.com Uno dei più importanti, accomuna gli Cornate 11 Hopsche via Lanzi 51, 20872 (MB) Sara Papadato 348 0069417 www.scuola-circo-hops.it paesi coinvolti nei progetti è migliorare si- 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 www.spaziokabum.it Kabum via Guicciardini il114, Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 www.quattrox4.com stema di formazioneQuattrox4 dei formatori, miglioraScuola di arti e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.milanoclownfestival.it re l’educazione pedagogica deicircensi formatori. Scuola di circo SATs Casnida 19b, 24047 Treviglio (BG) Massimo Vitali 339 1134156 www.scuolateatrotreviglio.it/scuolacirco Con LCL, realizzato con il supporto delvia prodi circo Trillinocode Selvaggio via Tolstoi 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 www.trillinoselvaggio.it gramma Erasmus+ Scuola della EU (project Spazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 www.spaziocircobergamo.it 2018-2-DE04-KA205-016780), vogliamo Ululì via Brioschi 55, 20100 Milano Federico Moro 347 9199465 www.terzotempoululi.com scoprire come l’apprendimento dovrebbe essere organizzato nel modoviamigliore Trentino Alto Adige Animativa Max Valiernel 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 www.animativa.org Arteviva Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 E Arteviva Cooperativa circo educativo come partevia dell’educazione Bolla sapone via S. Antonio non formale. I metodi di di insegnamento LCL 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 www.bolladisaponetrento.it spostano il focus dell’istruzione dall’istrutFriuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, 33100 Padernò (UD) Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it tore all’allievo. Molti insegnanti di circo Venetoapproccio Ancis Aureliano via Fogazzaro usano già questo e questo è uno 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 www.dottorclownitalia.org Barbamoccolo Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it dei motivi per cui il circo educativoviaindelle Europa Circo in Con Valigia via Falgare conquista tanto successo. questo pro-31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it Circo Volante Scortegara 116, 30035 Mirano (VE) Laura Ugolini 340 8598292 www.circovolante.it getto vogliamo sviluppare e Via condividere Ludica Circo Loc. strategie e idee su come utilizzare Corbellar i metodi7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.ludicacirco.com LCL nel lavoro quotidiano di insegnamento. Liguria Circo Galleggiante Corso Cavour 433, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 www.circogalleggiante.it Con le metodologie LCL insegnanti circoBrighei 1/c, 18100 Imperia Nadir Spagnolo 329 2950023 www.2clown.com CircogliMirtilla stradadiRonchi Facciamo Circo via Segalara avranno una comprensione più chiara dei 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Ge.AC Genova Arti Circensi loro metodi di insegnamento e saranno più Vico delle Carabaghe, 16123 Genova Boris Vecchio 347 4359018 www.sarabanda-associazione.it Palermonei 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 www.synergikaasd.com consapevoli del lorosYnergiKa approcciopiazza educativo confronti dello studente. Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Pietro Morea 347 7121221 www.arterego.org Il progetto avrà termine a dicembre 2020 ArtinCirco Via Tolara di Sopra 90, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Ferdinando D’Andria 329 2347981 www.artincirco.it e vedrà coinvolti i Circolarmente rappresentanti delle 114/b, 43123 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it via Mantova organizzazioni partner, 22Sopra formatori Circo Sotto via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 www.circosottosopra.com TaDaM Circo viadiG. coordiTaverna 183, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 www.tadamcirco.com esperti, un team internazionale namento dei contenuti composto da forToscana 100% Circo Casa la Marga 69, 52010 Subbiano (AR) Simona Serafini 339 3840294 FB centopercentocirco matori, esperti e una rappresentanza Antitesi Scuola di Circo via Guidiccioni 6b, 56017 San Giuliano (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it dell’EYCO Youth Forum. 4 project meeting Badabam strada della Tressa 4, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 www.badabam.it e 2 training - 13/17 settembre Gschwend Circo Libera in Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it (Germania) e 9/13 marzo 2020 in Tolouse Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 www.circolibre.it (Francia) - e 3 eventi moltiplicatori costiEn Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza tuiscono il calendario di lavoro. I risultati Scuola di Circo attesi del progettoMantica saranno raccolti in via undel Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.compagniamantica.it Passe-Passe via Sorripa 50 50026 San Casciano di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 E Passe-Passe manuale online su “LCL nel circo”, un sito Scuola raccoarte del cirko via degli Acquaioli 60, 57121 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 www.saltimbancoscuolacirko.it web dedicato, una Saltimbanco serie di video, mandazioniMarche per i curricula nazionali. Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60121 Ancona Caterina del Giudice 388 7533247 www.ariadicirco.com


Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531www.unitipercrescereinsieme.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 www.bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com SSD Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064Pinerolo (TO) Paola Martina 012 1795590 www.sportica.it Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 www.quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Damiano Petitti Roreto 3494568018 www.spaziokabum.it

Veneto Ancis Aureliano Onlus via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) www.dottorclownitalia.org ASD Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 www.ludicacirco.com Barbamoccolo via delle Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE WWW.ALTROCIRCO.IT

Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 www.giocolarte.wordpress.com

Emilia Romagna Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 www.circosottosopra.com TaDam Circo via XXIV Maggio 51 (PI) Dario Cadei 333 1532976 www.tadamcirco.com

Toscana Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 www.badabam.it

Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it Saltimbanco Scuola arte del cirko via degli Acquaioli 60, 57121 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 www.saltimbancoscuolacirko.it

Lazio Bigup Circo via del Fosso di Papa Leone 24-2, 00148 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.bigupcirco.it Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 www.circosvago.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 www.circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

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RUGGITO DELLE PULCI 8/13 LUGLIO, CAVALLERMAGGIORE (CN) fumachenduma.it/ruggitodellepulci

Foto di Marco Bertelli di Giuseppe Porcu Il Ruggito ha abbandonato sicuramente la forma di un festival per diventare un momento di grande aggregazione, anche artistica, organizzato totalmente per/con la cooperazione dei partecipanti. Negli anni ci eravamo accorti che quando ospitavamo spettacoli finiti, le compagnie tendevano un po' ad isolarsi, a fare le proprie prove, etc. Qui i ragazzi sono invece invitati a lavorare in gruppi misti, preparando proposte artistiche in pochissimi giorni. Questo ci permette di raggiungere un totale amalgama tra i ragazzi, gli artisti e i registi, tutti stimolati a lavorare insieme. La mission del festival è sempre di più questa integrazione totale tra i ragazzi, una politica che abbiamo perseguito fin dall'inizio. Il Ruggito esiste, vive e si può permettere di offrire accesso, servizi e spettacoli a costi irrisori, perché ci sono

un sacco di persone che donano il loro tempo e lavoro. Quest'anno abbiamo chiesto a tutte le famiglie e a tutti i nostri 150 bambini partecipanti di offrire almeno mezza giornata del loro tempo per aiutarci durante il festival, in varie mansioni. Al Ruggito puoi assistere a spettacoli amatoriali creati durante il festival dai ragazzi, open space in cui diamo la possibilità a tutti i partecipanti di esibirsi, spettacoli di artisti professionisti, per dare ai ragazzi anche la possibilità di vedere il circo nelle sue forme più mature, come quest’anno con le creazioni di Fabbrica C. Inoltre quest’anno l’acquisto di uno chapiteau ci ha permesso di raddoppiare la programmazione.

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La scelta dello chapiteau, dopo 20 anni di attività, è partita dalla necessità di avere maggiori spazi per il festival e per le nostre attività. Quando abbiamo visto i costi dei noleggi abbiamo però deciso che sarebbe stato più conveniente acquistarne uno, grazie soprattutto ad un crowdfunding largamente partecipato. Il progetto dello chapiteau non è legato esclusivamente alla nostra attività di scuole di circo, ma desideriamo offrire al territorio uno spazio polifunzionale, che accolga anche altri pubblici, altri generi, altre discipline artistiche che interessano molto le giovani generazioni. Per esempio inviteremo un rapper che al mattino farà freestyle con i ragazzi, il pomeriggio parlerà ai genitori dell'importanza del rap per i giovani d'oggi, e la sera farà un concerto aperto da un torneo di improvvisazione tra gli allievi.

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Oggi Cavallermaggiore, una cittadina di 4500 abitanti che “invadiamo” pacificamente con 400 artisti per una settimana, è al momento la città ideale per il Ruggito. Un sindaco brillante che percepisce profondamente la portata di quest'evento, e quindi lo sostiene in mezzo a mille difficoltà, un tessuto di associazioni e cooperative del territorio con cui collaboriamo a vari livelli. Tralasciando l'ambito artistico, uno degli aspetti del festival a cui facciamo molta attenzione è quello ambientale, da sempre in mensa non usiamo stoviglie monouso e con quasi quattro-

vo per cui ci sono entrato e ci rimango è sempre lo stesso: il circo racchiude qualunque cosa, è l'attività più ampia, varia e completa che abbiamo. Facciamo anche corsi di sola acrobatica aerea, oppure di teatro, lavoriamo con la disabilità, però il circo è la nostra attività principale - quest'anno avevamo circa 300 allievi nelle scuole di circo – ed è l'attività che ci permette di offrire un intervento educativo pedagogico più completo, di creare una community molto coesa, di lavorare costantemente sui temi dell’innovazione e della creatività. Per i nostri allievi il circo è prima di tutto un'attività aggregante, divertente, socializzante. Poi vengono le palline, il flower, il monociclo, e tutte le discipline a cui dedicarsi. Attraverso il circo rafforziamo il rispetto per l'altro. Nel circo c'è un rispetto enorme della differenza di genere, rispetto a tutte le altre attività giovanili. Nessuna attività ti unisce nel totale rispetto di

cento ospiti evitiamo una montagna di bicchieri, posate e piatti di plastica. Quest'anno abbiamo regalato a tutti gli iscritti una borraccia in alluminio ed in collaborazione con un'azienda locale sono state installati nella città tre distributori d'acqua, evitando così la produzione di migliaia di bottigliette di plastica.

ciò che sei, di chi sei. Maschi e femmine nella nostra società non riescono ad acquisire un linguaggio comune e quando iniziano ad esplodere gli ormoni non hanno i mezzi per comunicare. Nelle nostre attività non ci sono rivali, non si vince e non si perde, fin da piccolo giochi/lavori insieme, a volte da te dipende la vita dell'altro, la creazione collettiva in tutti i numeri di circo facilita la relazione. Un’altra cosa estremamente importante è la crescita dei ragazzi, il loro coinvolgimento e le professionalità che riescono ad acquisire. Nella nostra associazione a 14 anni fai l'assistente magister, aiuti i più piccoli ed a 20 hai già un'enorme esperienza di insegnamento e sei in grado di gestire un gruppo. È difficile trovare nella società dei ven-

Incredibilmente la parola circo è la parola che più ci appartiene. Io vengo dal teatro, al circo sono approdato per caso, ma il moti-

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2019 NUMERO84SETTEMBRE

tenni così attivi, così protagonisti, così bravi anche. I nostri ragazzi stanno crescendo, stanno prendendo in mano la gestione della scuola e il 60% del festival l'hanno fatto loro, e questa è una figata pazzesca! Faccio un esempio: gestiamo nella provincia 21 corsi, fino a due stagioni fa ero presente in tutti e difficilmente potevo assentarmi; l'anno prossimo quasi non terrò più lezioni, e questo è incredibile. I miei ex allievi, ora insegnanti, mi hanno telefonato 10 giorni fa “Giuse hai voglia di prendere un caffè con noi, stiamo facendo un po’ di programmazione per le scuole”. Mi hanno fatto sedere in un bar e mi hanno detto: “Guarda Giuse, noi quest’anno ti chie-

deremo di venire a Marene, perché avendo una sola fascia oraria abbiamo un gruppo troppo disomogeneo con i piccolini da gestire, quindi saresti molto utile; per le altre scuole invece te ne puoi stare a casa” e alla fine della riunione hanno pure pagato il caffè!


www.circusartsmagaznes.net INCAM (International Network of Circus Arts Magazines) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. Questa volta voliamo oltreoceano per incontrare AYCO/ACE magazine, un progetto di grande impatto per lo sviluppo del circo in USA.

www.americancircuseducators.org www.americanyouthcircus.org di Tara Jacobs AYCO/ACE executive director L'American Circus Educators Association (ACE), nata nel 2014, è parte dell'American Youth Circus Association (AYCO), un'organizzazione no profit statunitense fondata nel 1998 con la mission di promuovere la partecipazione dei giovani alle arti circensi e sostenere gli operatori di circo. AYCO / ACE contano oltre 100 organizzazioni membri, tra cui scuole di circo, studi di creazione, camps, etc. ma è anche al servizio di membri individuali, professionisti e sostenitori. AYCO / ACE è un canale per le connessioni all’interno della community ed organizza una conferenza nazionale biennale per operatori di circo e un festival nazionale biennale per i giovani del circo, nonché festival regionali. A questi eventi partecipano centinaia di membri per conoscersi, apprendere e condividere le loro esperienze ed entusiasmo. Quando non possiamo stare insieme di persona, la newsletter digitale ACE Magazine, la newsletter mensile AYCOgram e ACE News, il blog del team di azione teenager

Hup Squad, i post sui social media e le risorse ospitate sui nostri siti web mantengono i nostri membri in contatto e informati. AYCO / ACE gestisce anche programmi e iniziative come il Social Circus Network e il Programma sulla Sicurezza. Il Social Circus Network è una rete nazionale di programmi per il circo sociale che offrono approcci efficaci, basati sull'esperienza, per aiutare le persone a superare le barriere che devono affrontare. La mission del Social Circus Network è fornire supporto pedagogico, rafforzamento delle capacità e sviluppo professionale a persone e organizzazioni che perseguono e si impegnano nel circo sociale, nonché di sostenere la crescita sostenibile del circo sociale negli Stati Uniti.

AYCO / ACE ha creato anche le linee guida per il Programma sulla Sicurezza, una risorsa condivisa che descrive in dettaglio le migliori pratiche, secondo AYCO / ACE, per la gestione del rischio negli spazi e nei corsi di arti circensi. Il Programma sulla Sicurezza ACE riconosce gli spazi circensi che dimostrano un costante impegno per migliori pratiche di sicurezza basate su queste linee guida e tali spazi circensi diventano parte del ACE Safety Network. AYCO / ACE attinge alla forza della community circense per affrontare insieme le sfide e promuovere le arti circensi come attività divertente per tutte le età.

IL CIELO SOPRA BERLINO Film del 1987, diretto da Wim Wenders, mostra attraverso gli occhi di due angeli, Damien e Cassiel, una divagazioni Berlino sospesa tra terra e a cura di A.S. cielo; il fardello della sua storia, i suoi abitanti smarriti, i luoghi persi o ritrovati. Tra questi Potsdamer Platz, il Muro, la biblioteca e… il circo. Sotto uno chapiteau decadente Marion, la trapezista, prima che il finale del film riscatti la sua esistenza e quella di Damien, vive intanto il suo dramma: “Ecco, è finita, neanche una stagione. Neppure stavolta ho avuto il tempo di portare qualcosa a compimento. Il mio sogno del circo...dieci anni, un bel ricordo. Questa sera è l’ultima col mio buon vecchio numero, e poi? È anche luna piena..la trapezista si rompe l’osso del collo.. Sta’ zitta, zitta! (…) WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

Beh, non me l’ero figurato così, l’addio al circo! L’ultima sera non viene mai nessuno, voi suonate come idioti e io vado su e giù sotto la tenda come una gallina. E poi, farò un’altra volta la cameriera. E allora merda! Spesso parlo da sola solo per imbarazzo, in momenti come questi, come adesso. Il tempo guarirà tutto.. ma che succede se il tempo stesso è una malattia? Come se qualche volta ci si dovesse chinare per vivere ancora. Vivere… basta uno sguardo. Il circo mi mancherà. (...)

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