Juggling Magazine #85 - december 2019

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CIRCO LETTERARIO NUMERO 85 DICEMBRE 2O19

JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI

issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo. Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00



EDITORIALE bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXII, n. 85, dicembre 2019 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it h www.progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Redazione Valentina Barone Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 20 dicembre 2019 In copertina Circo El Grito, Johann Sebastian Circus, foto di Mauro Landi e Stefano Celiberti

Con il sostegno di

Juggling Magazine, che con questo numero celebra le 100.000 copie distribuite dalla sua fondazione, desidera invitare gli appassionati e i professionisti del circo ad una riflessione condivisa sul percorso realizzato dal settore, in tutta la sua articolata diversità, in Italia e all’estero. Come primo contributo al dibattito lanciamo una campagna con l’obiettivo di creare in Italia 30 corner Juggling Magazine, distribuiti lungo tutta la penisola, dove sia possibile consultare liberamente l’intera Collezione di Juggling Magazine, per offrire al pubblico la possibilità di apprezzare lo sviluppo del nostro settore, così come lo abbiamo raccontato su queste pagine, attraverso le vostre testimonianze, in questi ultimi venti anni. Maggiori informazioni su questa campagna, denominata “Juggling Magazine 2020” e supportata anche da un crowdfunding ad hoc, le troverete all’interno della rivista e su tutti i nostri canali di comunicazione.

Altre iniziative seguiranno nel corso dell’anno, coinvolgendo anche i nostri colleghi membri del network internazionale INCAM (International Network of Circus Arts Magazines), insieme ai quali ci incontreremo nel 2020 a Festival UP (Bruxelles) e Imaginarius (Portogallo) per progettare azioni di rete. Intensificheremo inoltre le attività del programma Astley’ Place, in diverse località italiane, per tutto il prossimo triennio del FUS 2021/2023. Tra gli obiettivi di medio e lungo termine di queste iniziative: 1) Facilitare visibilità e fruizione del patrimonio del circo contemporaneo; 2) Promuovere una rete di luoghi sensibili e interessati alle diverse declinazioni del circo contemporaneo; 3) Incentivare la lettura e la consultazione di opere letterarie. E proprio sulla lettura, in un panorama editoriale nazionale sempre più attento alle tante declinazioni del circo attuale, dedichiamo una doppia pagina a due recentissimi libri dedicati al funambolismo. Una antichissima disciplina/arte i cui risvolti, implicazioni, esiti ed applicazioni, non smettono mai di sorprenderci. “L’in-

fanzia protratta a lungo dopo l’infanzia: è ciò che vivono gli innamorati, gli scrittori e i funamboli” (Christian Bobin) Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine



rubrica a cura di Valentina Barone

mestieri &persone

IL FOTOGRAFO DI SCENAANDREA MACCHIA www.andreamacchia.com

La mia folgorazione per la fotografia parte da un corso fatto alle elementari. In quella esperienza vissi quanto la fotografia potesse essere magica: vedere apparire su di una carta bianca l’immagine sopra impressa, scattata con una camera a foro stenopeico, costruita con una scatola da scarpe. In seguito ho cominciato a fotografare grazie a mio padre, che ha assecondato il mio desiderio di trasformare la cantina di casa in una camera oscura e che a quattordici anni m’insegnò a stampare fotografie in bianco e nero.

Da allora, ho sempre portato la mia macchina ovunque, fotografando qualsiasi cosa, e passando le ore a stampare. Intorno ai diciotto anni, ho incominciato a studiare teatro a Torino. In quell’ambiente ho iniziato a fotografare il lavoro degli artisti che avevo intorno, portando la fotografia a riflettere prove, spettacoli, incontri, grazie alla fiducia che mi veniva data nel poter condividere il tempo della creazione. Così, dopo aver visto centinaia di immagini apparire sulle carte, potei assistere alla creazione di immagini viventi, che ogni volta si rinnovano vive sulla scena e che dal quel momento ho avuto il desiderio e la necessità di voler fotografare. Nel frattempo, iscritto alla Facoltà di Psi-

cologia, ho iniziato a lavorare come educatore in comunità per pazienti psichiatrici. La verità è che in meno di cinque anni ho lasciato un posto sicuro in Cooperativa per diventare fotografo professionista, sicuramente incoraggiato da un master a Milano in fotografia di scena condotto da Silvia Lelli, durante il quale ho affinato grazie a tanti maestri quanto sperimentato fino ad allora da autodidatta. Dal 2003 ho cominciato a collaborare con tante realtà torinesi dello spettacolo dal vivo, in particolare con Zelig Spettacoli e i diversi festival e rassegne che organizzava. Con loro ho conosciuto il teatro di strada, la clownerie, il circo contemporaneo nelle sue più svariate e caleidoscopiche forme. In quegli anni è iniziata anche la mia collaborazione con le compagnie, chiamato per documentare le produzioni a partire dalle primissime fasi poi le prove, fino ai debutti, lasciando che in seguito fossero le mie immagini ad accompagnare gli spettacoli. Dal 2007 ho iniziato a collaborare con la compagnia di danza toscana Sosta Palmizi che rimane ad oggi una delle mie collaborazioni più longeve. Tra le mie collaborazioni in Italia, dal 2008, ci sono davvero tanti esempi diversi di comunità artistiche capaci di connettere il nostro paese alle dinamiche europee di musica, circo e danza. Per citarne solo alcune con cui collaboro da tempo: Club to Club, Interplay, Festival delle Colline Torinesi, Clown&Clown, Fondazione Cirko Vertigo, Bolzano Danza, TorinoDanza e il Teatro Stabile di Torino. La fotografia può diventare un segno concreto e manifesto che rimane nel tempo a raccontare atmosfere collettive, attimi individuali, rendere visibile una storia, attraverso un doppio filtro che se osservi at-

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tentamente, scompare. Come fotografo di scena il mio lavoro viene usato per molteplici scopi: dalla promozione alla comunicazione sui vari canali stampa e social, sia su cartaceo sia online, fino alla creazione di archivi di immagini. Ognuno di questi media ha aspetti peculiari e linguaggi propri per raggiungere il pubblico. Tuttavia non riesco mai a scattare una foto pensando all’uso finale. Una foto va sempre scattata guardando quel che c’è lì davanti all’obiettivo, seguendo quello strano flusso che si crea con il contesto, anche quando vengono date delle linee guida, per non perdere mai l’elemento per me essenziale che è quello della relazione, dello sguardo e dell’emozione mentre si visualizza l'immagine. Dai grandi show di teatro contemporaneo internazionale, alle compagnie di circo e danza, ai festival, ho avuto la fortuna di vivere e documentare anche il dietro le quinte, la crescita di un’idea complessa e la sua realizzazione, che ritengo sia la parte più interessante del mio lavoro. Riuscire a descrivere e a raccontare per immagini tutto quello che accade nel processo di creazione di uno spettacolo, cogliere gli attimi del quotidiano di un gruppo di lavoro, ma anche essere testimone delle idee che prendono forma durante questi viaggi è per me creare una memoria, tra quelle possibili.


Mascaro WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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is Passerini

Baro D’Evel a spettacoli più popolari e musicali come Circus I Love You, a forme più esigenti, come Racine(s). L'idea di fondo è di valorizzare questa diversità di forme, di tempi (da 30 minuti a 1h e 40), del numero degli interpreti, di discipline, ma anche di spingere il pubblico che frequenta il festival a pensare “vale la pena venire a vedere il circo”, oppure “ho voglia di continuare a seguirlo, anche oltre Circa”. Il festival non può riflettere su tutto, ma si può fare leva sulla peculiarità del circo, sui tanti artisti che osano, che sono esigenti, che lavorano e che permettono di realizzare l'incontro con il pubblico. Un pubblico che qui c'è, ed è numeroso, differenziato, appassionato. Certamente è difficile realizzare tutto questo, perché quando un festival offre 28 spettacoli di professionisti diversi si rischia di perdersi in questa varietà di

foto di Franco

Sono da 22 anni ad Auch. I primi 4 anni ho diretto il teatro municipale, che programmava la stagione culturale e collaborava con l'associazione Circa, che aveva 10 anni. Poi c'è stata la fusione e da 18 anni dirigo Circa, che si è chiamato Circuits per 10 anni. È stata una bella esperienza e sono felice di tutto ciò. Circa mi ha dato soprattutto la determinazione di osare, come per esempio organizzare un festival come quello di quest'anno, che raddoppiava l’offerta, affiancando a Circa l’evento Fresh Circus del Network CircoStrada, e ingrandiva un festival che è già molto grande, giunto alla sua XXXII edizione. È stata una bella sfida, a volte pesante, che ha richiesto una forte applicazione, ma avevamo lavorato bene, con una buona squadra che se ne occupava, e un gran-

ne Guillaume

intervista a Marc Fouilland direttore artistico

tari. i volon arte de p intel’ a d o eriam porto id p s u n s o e c d “non è ivi e uto dire oggett v è e o i d s o e S rgia ch mm ro avre e tutta l'ene sto mi d a u q o c e r ve Qu e”; e in ssibile. a, possibil lo ha reso po ucia nella vit o id r à. f t it a ie iv osit c'è d a, un to Circ ostruire con p ia d n o d la ha tte ec gettare l festival rifle mporao r p r e p de nte e ale co dizione Ogni e el circo attu ile europeo, d , ib s a à s m it o s p m ver , se ogra ancese vamo in pr oprio un r f o e n e pr nno av l’altro, ter quest’a lta tra è di po o a v e a d 'i im L r . lip o n b la a per itali o (pu b ul circo manti del circ eratori) s s u c fo op li a tare ag irco, artisti, le presen c circo e i l d e n le 'è o c u c c e s far ira ch co, icchezz re. Vogliamo r à la a t tut diversit rittu queste erse sc e iv e t t d in n e e a u s giorm bblico g u a p m il e e e sabil , gliar colar er invo , è indispen ella p , é h c n per circo usica, si al nella m scritture , o ressar r t a e e nel t Per ettacoli come rire sp e dalle altre. f f o , a n u a p danz le s diverse mma di Circa e molto m a r o c g il pro atrali questo sse forme te o r g a zia d

foto di Massa o

18/27 OTTOBRE, AUCH (FRANCIA) www.circa.auch.fr

foto di Alberti

CIRCA

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foto di Loic Ny s

proposte. Allo stesso tempo, per stimolare ad interessarsi ad altre cose, abbiamo concepito il programma in modo tale che, venendo ad uno spettacolo, si può approfittare per vederne uno prima e uno dopo. Rimane difficile vincere ogni anno questa sfida, sia sul piano dell'organizzazione, sia sul piano economico. Però questo dà senso ed energia al nostro lavoro. Circa può contare su un organico di 16 persone full time, che non è molto, perché c'è il festival, c'è una stagione con una quarantina di spettacoli diversi (teatro, musica, danza, circo), abbiamo residenze per dei periodi lunghi, partecipiamo ad Avignone con “Occitaine fait son cirque”.

andjean foto di Ian Gr

Siamo anche impegnati nella mediazione culturale con le scuole; bei progetti che richiedono però energia per il nostro team. Fortunatamente la squadra ha quest'energia e spero di lasciarla in buona forma perché continui e si presti a una nuova direzione, a una nuova avventura. Riceviamo inoltre un grosso supporto da parte dei volontari, quest’anno circa 250. La loro presenza e il loro impegno

stato un vero piacere essere arrivato fin qua. Circa è una casa che è in buona salute e questo darà voglia ai successori di andare un po' più lontano, di andare altrove. Mi attendono ancora 6 anni lavorativi prima di arrivare alla pensione, e Circa è un progetto che ha continuamente bisogno di grandi energie. Anche per questo penso sia giusto passare il testimone a qualcun altro.

foto di VHC

foto di Bart Gr

ietens

sono u n gran de aiut anche o psicolo gico, p materiale, m zie a lo er il fe a ro non stiva ci sentia coinvo mo soli l. Gralgimen , e ques to è un re, fide to mod liz sul suo zare e coinvo o per allarga lg t che gli erritorio, cre ere il pubblic are un o faccia dire “c di noi e i teniam consenso v o, f una sp ogliamo che continu a parte ecie di i” dimost voglia razione . Circa è di f di quan sere in are ci possa ta esu città co na piccola me Au ch, un messa gg gliamo io che voinv Le stru iare a tutti. tture c ulturali hanno anche l’obiet vo di tifar so gna cittadin i, di spin re i gerli a pensar e, “una v di fronte ad ita c h e o che è dura, crea o p p r im e , c h sta e supera coli”, di vole re le dif r ficoltà fare p , di roprio il messa gio de g l circo , dei s artisti uoi che og ni giorn sforza o si no di supera propri r e i lim Sono a iti del corpo . lla dire zio anni, ch e lasce ne di Circa d rò que st’anno a 18 , ma è

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Certamente non abbiamo realizzato tutto, ma so che ci sono delle cose forti, dei valori, come la presenza delle scuole di circo, la presenza dei volontari, la condivisione, che vorrei continuassero. Da una decina di anni Circa accoglie quasi solo spettacoli già esistenti e che sono concepiti per essere circuitati. Forse si potrebbero introdurre dei “one-shot”, che sono un altro tipo di proposta, o dei cabaret con più artisti individuali. Sono tutte possibilità che bisognerà immaginare, per permettere alla grande macchina Circa di muoversi con la prossima Direzione. Ma ormai l'avvenire di Circa sarà responsabilità di altri. Sono sicuramente impaziente di vedere come si evolverà, ma non ho voglia di dire come dovrà essere e mi proibirò di commentare.


CIRCUS ZONE

www.sarabanda-associazione.it/attivita/circus-zone-2019-rassegna-di-circo CIRCUS ZONE, progetto dell’Ass. Sarabanda, per la direzione artistica di Boris Vecchio, nasce nel 2017 con l’intento di diffondere il potenziale culturale delle compagnie di circo, offrire agli artisti un importante palcoscenico e un prezioso confronto con il pubblico, incentivare buone pratiche nei processi creativi, portare in Italia un ricercato punto di vista sul circo contemporaneo internazionale. Non a caso CIRCUS ZONE ha da subito visto la preziosa collaborazione di Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea e dell’Institut Français Italia. Già dalla seconda edizione la rassegna dalla Liguria arriva in Lombardia e Marche, con la collaborazione di due circuiti teatrali: CLAPSpettacolodalvivo e AMAT (Ass. Marchigiana Attività Teatrali). Partiti da Genova, Camogli e Chiavari, gli spettacoli raggiungono quindi anche Milano, Ascoli Piceno, Recanati, Sesto San Giovanni, Vimodrone. Ma un esito particolarmente prestigioso di questa terza edizione è stata l’entrata in scena di una nuova relazione diretta con CiRCa Pole National Cirque Auch e CiRCa Festival du cirque actuel. Per sei lunghi mesi i rispettivi direttori artistici Boris Vecchio e Marc Fouilland hanno selezionato 6 compagnie (3 Italiane e 3 francesi) per uno scambio di “saperi e mestieri” tra i due paesi, iniziativa che ha portato tra l’altro alla creazione del primo “Focus Italia” al festival CIRCa, evento di grande caratura, giunto alla sua XXXII edizione e punto di riferimento per l’intero settore. Di ritorno da Circa abbiamo raccolto le testimonianze delle tre compagnie italiane selezionate per il “Focus Italia”: Circo Zoé con “Born to be Circus”, Magda Clan con “Sic transit” e Zenhir con “Ah! Com’è bello l’uomo”. L’augurio per tutti è che Circus Zone possa consolidare questo asse Italia-Francia, aprirne di nuovi, e costruire sempre interessanti opportunità per le compagnie e gli artisti italiani.

foto di Minja

CIRCO ZOÈ BORN TO BE CIRCUS www.circozoe.com

foto di Loris Salussolia

di Chiara Sicoli

Penso che se Circo Zoé fosse una persona, almeno un salto dallo psicologo per disturbi legati all’identità l’avrebbe fatto. Avrebbe borbottato qualcosa del tipo: parlo francese, ma penso in italiano, mi piace la pizza ma per il welfare francese potrei anche mangiare une crêpe. Ben sappiamo che il circo cresciuto in terra francese è un riferimento per la moltitudine di espressioni artistiche che con-

Kaukoniemi

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tiene e per la bellezza di un apparato non privato che prova a dare all’interprete della realtà, una dignità lavorativa. Comunque la si veda, le tavole rotonde con argomenti quali l’artista di circo e la salute, la questione di genere e il circo, per me diventano immediatamente un riferimento, proprio per quell’associazione mistica tra artista e dignità lavorativa, molto poco speculativa ma sacra come un diritto. Se per quella mia parte francese Circa è un mettermi a nudo di fronte ad artisti e programmatori capaci di guardare la mia nudità fin dentro le viscere, per mia parte italiana, quella nudità non è solo artistica, è una fragilità di sostanza, quotidiana, che farebbe carte false pur di far uscire dall’apnea quella comunità che difende poco un’identità nazionale ma fortemente un’identità di categoria. Perché se per l’industria culturale saremo sempre carne nuda da macello, un bel cappottino sociale su esempio francese lo dovremmo esigere un po’ tutti, liberi di guardarci le nostre viscere artistiche senza rischiare di dover rispolverare il curriculum per l’impiego alle Poste e poter finalmente dar soddisfazione alla domanda del panettiere sotto casa: “sì ma nella vita, in fondo, cosa fai?”

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phe Raynaud

foto di Christo

De Lage

ZENHIR AH, COM’È BELLO L’UOMO www.zenhir.com

di Elena Bosco, Flavio Cortese e Giulio Lanfranco

foto di Martina Caruso

MAGDACLAN CIRCO SIC TRANSIT www.magdaclan.com

Pantheon del circo francese, creatore di una dottrina stilistica imponente e impositiva. Così, a mano a mano che la data si avvicinava tentavo di creare qualche scusa tra me e un'altra parte di me, “siamo mica obbligati a girare in Francia, il mondo è così grande”, o cose del tipo “comunque è una questione di gusto, di stile…”, “tanto non abbiamo niente da perdere”. Pensieri cuscinetto, per preservare la nostra essenza da un possibile e diabolico flop. Saremmo stati in grado di tradurre un testo fatto su misura per la cultura italiana? Sarebbero state sufficienti solo 15 repliche sulle spalle prima di presentarlo a un festival di un certo rilievo? E soprattutto, verrà compreso il senso della nostra Parola? Arriverà il pubblico francese, ai nostri occhi così austero, a ridere, a sbottonarsi un po'? La risposta, ovviamente già custodita in noi dalla notte dei tempi, era...forse. In quei giorni, io vi dico, le risate hanno abbondato, schiere di astanti accreditati hanno apprezzato la Scrittura e approfittato di un buon momento di celebrazione e di rivelazione. E, dulcis in fundo, qualche nuovo fedele, piccola pecorella smarrita ha deciso di ospitare a sua volta la nostra cerimonia; per dirla papale-papale, abbiamo probabilmente già venduto una data. In Italia.

andjean

Una cerimonia profana di circo sacro al Festival CIRCA. In quanto essere superiore e celestiale, in quanto onnipotente, uno e trino, in quanto acrobata, attore e contemporaneamente tecnico, non avrei dovuto avere nessuna preoccupazione riguardo la Nostra presenza al festival Circa. Ma tant'è, come ogni divinità italiana, ammetto di provare anche io la sobillante sensazione di inferiorità verso il

La strada per Auch è lunga, almeno quanto quella che ci ha permesso di esibirci a Circa quest'anno. Appena arrivati ci rendiamo conto che in giro ci sono più di 400 operatori ma noi fatichiamo a renderci conto dell'effettiva potenzialità, per quanto ci riguarda è già tanto essere a Circa! È con questo spirito che allestiamo la sala, che non ha le

foto di Ian Gr

foto di Andrea Beretta

di Alessandro Maida

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condizioni ideali per il nostro spettacolo, ma stica**i, è già tanto essere a Circa! Siamo programmati l'ultimo fine settimana, vediamo i programmatori andare via tutti, la Domenica ce ne sarà uno solo registrato, ma stica**i, è già tanto essere a Circa! Quei giorni passano così, tra picchi di estasi per avere scambiato due parole con un non meglio precisato forse programmatore e la sensazione di essere la più insignificante compagnia della Galassia Circense. Per fortuna il fine settimana arriva in fretta e possiamo fare quello per cui siamo qui. Le repliche vanno egregiamente, il pubblico è contento, noi anche. Smontiamo e siamo pronti a ripartire, sveglia alle 5 e via in macchina. Sulla strada del ritorno i pensieri sono come noi, non si fermano neanche per pisciare... si fanno paragoni, congetture, si montano e smontano speranze come lego, Circa passa da essere l'opportunità più bella della nostra vita ad un festival come un altro... insomma si passa il tempo, che il viaggio è lungo. Arriviamo a casa con un turbinio di sensazioni vaghe ma almeno una cosa concreta, una sicurezza: il cartellone di Circa 2019 con il nostro nome!!


FRESH STREET #5 22/24 OTTOBRE, AUCH (FRANCIA)

foto di Davide

Garrone

foto di Christo phe Raynaud

De Lage

Evento di punta, insieme a Fresh Street, del www.circostrada.org/en/fresh-circus5 network Circostrada, questo attesissimo appuntamento ritorna in Francia per la sua V edizione molto speciale, realizzata in collaborazione con CIRCa, noto polo nazionale francese. Intitolato “Circus is Everywhere!” FRESH CIRCUS # 5 ha adattato la sua programmazione alle specificità del festival e all'argomento del seminario, che è il rapporto tra circo e territori, con un'enfasi sulla ruralità. All'ordine del giorno come sempre scambi professionali, spettacoli, case study, incontri informali, dibattiti tematici, tutto naturalmente condito da momenti conviviali all’insegna di prodotti locali della Guascogna. È questo il maggior gathering internazionale per operatori di circo, come testimoniano i numeri: ad alimentare il dibattito 114 speaker, che hanno illustrato 96 progetti di circo, utilizzando 40 spazi differenti, coinvolgendo nel confronto ben 740 partecipanti, provenienti da oltre 30 paesi diversi, in rappresentanza di 4 continenti.

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foto di Patrick Barbier

Tra gli highlight di questa edizione il bando “Circo e Territori”, concepito per affrontare le relazioni tra circo e territori, i contesti di ciascun progetto, le sue singolarità, conoscenze ed esperienze. Il focus, che ha visto 20 progetti selezionati tra gli oltre 110 candidati sulla base di più criteri: la rappresentatività dei paesi (Nord, Sud, dentro e fuori l'Europa), il tipo di territorio (centri rurali, periurbani, metropolitani, ecc.), la diversità degli organismi che hanno sviluppato il progetto, il numero e la singolarità dei partner coinvolti, la natura inclusiva e innovativa del progetto. Tra i progetti presentati nelle suggestive sala di Caserme Espagne, anche il nostro progetto di audience engagement Quinta Parete > Circus Community, che vede impegnate 11 organizzazioni di circo sul territorio liguro-piemontese.

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TUTTI MATTI PER COLORNO 30 AGOSTO / 1 SETTEMBRE 2019, COLORNO (PR) www.tuttimattipercolorno.it

foto di Luca Rossi Per Teatro Necessario, che ha creato e dirige Tutti Matti per Colorno dal 2008, fare un festival significa fare comunità. Ovvero, permettere ogni volta la nascita di una collettività che temporaneamente sceglie di interrompere la propria routine per immergersi, come un unico corpo, in uno spazio di celebrazione e di gioia, rigenerandosi ogni volta. Infatti il festival e la sua comunità ogni anno si ripetono uguali ma ad ogni edizione sono diversi, nuovi, mutati. Tra tradizione e innovazione quindi, tra routine e eccentricità, il festival è un incontro, uno strumento potente di aggregazione, che nell’ambito del circo contemporaneo è in grado di convogliare pubblici sempre più ampi e diversificati. L’altissima qualità del programma, elaborato grazie alla direzione artistica (e organizzativa) di una delle compagnie più attive della scena del circo contemporaneo italiano; a fare da sfondo lo scenario dell’affascinante e splendida Reggia Ducale, dei suoi cortili, giardini, dei vicoli e

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delle piazzette del centro storico che la circondano… Questi sono due degli elementi distintivi di Tutti Matti per Colorno, festival internazionale di circo contemporaneo, teatro e musica, lo speciale appuntamento con la follia e il talento di artisti provenienti da tutto il mondo che ogni anno invade la cittadina Ducale. Terzo e cruciale elemento è appunto la follia che qui è di casa: il nome del festival nasce da un vecchio detto dialettale - “I dventén tut mat par gnir a Colorni” / “Diventano tutti matti per venire a Colorno”. Colorno infatti ha ospitato per quasi due secoli, fino agli anni ‘90, un grande centro di igiene mentale che ne ha fortemente caratterizzato l’identità: a Colorno vieni se sei matto, e se no lo sei, visitandola, lo diventerai... Il festival ne è la prova! TMPC è un momento di intensa convivialità e condivisione non solo grazie al serrato palinsesto di spettacoli e attrazioni, ma anche grazie alle molte attività collaterali, agli allestimenti degli spazi, all’offerta bar e ristorante, al mercato dell’artigianato: tutto contribuisce a creare un’atmosfera speciale e a fare del pubblico la comunità che si diceva, senza barriere di età, gusti, abitudini, cultura. La macchina del festival riprende la sua attività in WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


inverno a Parma sotto gli chapiteau di Tutti Matti sotto Zero, la rassegna di circo internazionale realizzata con il Comune di Parma durante le vacanze di Natale. Inoltre dal 2016 il festival ha allargato la sua territorialità e temporalità creando la rassegna Tutti Matti in Emilia, che precede e segue la tre giorni di Colorno. La comunità del festival è diventata dunque ancora più vasta, includendo numerosi comuni emiliani in cui nei mesi estivi si esibiscono alcune delle migliori compagnie internazionali, tra cui anche il Cirque Bidon (estate 2016, 2018 e 2020), in viaggio a passo lento con le sue carrozze trainate da cavalli per tutta la Regione Emilia Romagna.

LA DINAMICA DEL CONTROVENTO La Dinamica del Controvento, nuova produzione di Teatro Necessario e Tutti Matti per Colorno, è un’installazione di ferro, vecchi libri e damigiane, il cui meccanismo è concepito come una delle giostre

del tempo che fu, per portare la musica classica nelle strade, coinvolgendo e affascinando spettatori di tutte le età. Il carosello musicale accoglie il pubblico col suo breve concerto per pianoforte volante su un tappeto da Le mille e una notte, che gira a mezz’aria, sospinto dalla melodia di alcuni celebri

brani, suonati da Irene Michailidis. La giostra vede bilanciarsi da una parte un pianoforte e un pianista, dall’altra una pedana, su cui salgono, di volta in volta, circa 5/6 passeggeri. La propulsione è ottenuta grazie a un leggero ventilatore, che si spegne quando si raggiunge una regolare velocità di rotazione e che permette alla giostra di girare praticamente all’infinito. Per creare il giusto bilanciamento tra tappeto e pianoforte e compensare l’eventuale differenza di peso, il pianista ha la possibilità di spostare del liquido colorato contenuto nelle due damigiane poste ai lati della giostra, grazie alla semplice rotazione di una manovella. Lo spettacolo è prodotto in collaborazione con la compagnia francese Grandet Douglas e l’artista Julien Lett, e realizzato con il sostegno di Fondazione Nuovi Mecenati / Institut Francais Italia.

DA ECO FESTA A UN FESTIVAL PLASTIC FREE A marzo 2019 il Parlamento Europeo ha approvato la legge che vieta l’uso di articoli in plastica monouso; entro il 2021 i Paesi dell’UE si dovranno adeguare alla direttiva e i produttori di plastica rispondere a nuovi obiettivi di responsabilità ambientale. Tutti Matti per Colorno vuole fare la sua parte, coinvolgendo artisti, pubblico, partner e collaboratori in un percorso che porti il Festival, già riconosciuto Eco Festa dalla Provincia di Parma, a diventare plastic free nel 2021. La strada è lunga e richiede un investimento notevole di risorse economiche e organizzative; da quest’anno, grazie alla collaborazione e al sostegno di BPER, il Festival ha rilanciato il suo impegno nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività, con alcune pratiche già avviate e elaborando nuove opportunità: nei punti ristoro gestiti dal Festival i bicchieri sono riutilizzabili e le stoviglie biodegradabili; i materiali promozionali sono stampati su carta ecologica riciclata Fedrigoni; è attiva l’applicazione gratuita del Festival per smartphone per ridurre l’utilizzo dei programmi cartacei; EmiliAmbiente SpA mette a disposizione del pubblico una torretta dall’acqua pubblica e gratuita; il Festival ha prodotto una linea di borracce per ridurre il consumo di bottiglie in plastica; gli arredi del Festival sono realizzati con materiali di recupero e oggetti di seconda mano; le stoviglie nel ristorante del Festival per artisti e staff sono in ceramica e di riuso.

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foto di Alexis Nys

Mission Roosevelt nasce da un’intuizione avuta durante un site specific realizzato per un festival di danza all’Ara Pacis; in scena un diversamente abile e una carrozzina telecomandata, che facevamo ballare insieme in un duo. Scoprimmo lì che questo oggetto, a tratti tristemente banale nella vita di tutti i giorni, era carico di significato e aveva un grande potere scenico, anche scaramantico; quasi un oggetto tabù. La sedia a rotelle è un oggetto universale riconoscibile ovunque, in ogni parte del mondo, è un simbolo internazionale. Abbiamo indagato come i bambini diversabili ci giocano, siamo stati in alcuni istituti per osservarli, notando che su questo oggetto c’è un grande tabù, spesso anche da parte degli operatori stessi. Un oggetto che se invece lo dai a un bambino diventa un giocattolo, un carretto con grandi ruote con cui divertirsi. Inoltre abbiamo scoperto che il presidente americano Roosevelt, che era stato a lungo sulla sedia a rotelle, non veniva mai ritratto sulla sedia a rotelle. Lo stesso suo memorial lo vede ritratto in una figura avvolta da un grande mantello da cui esce solo la testa. In tempi recenti questa raffigurazione ha sollevato l’indignazione di diverse associazioni, che hanno realizzato un contromemorial con lui sulla sedia a rotelle. Abbiamo così cominciato a cercare e ipotizzare qualcosa di positivo legato a questo oggetto, al suo utilizzo e al suo immaginario, per cercare di cambiarlo. Mission Roosevelt è architettato come una missione segreta e sovversiva. Il pubblico sa che sarà partecipe, sa che andrà su una sedia a rotelle, ma non ha

TONY CLIFTON www.tonycliftoncircus.com

all’inizio tutti gli elementi per decifrare quello che accadrà. Prenota il suo posto al teatro e tramite sms riceve un messaggio con il luogo di incontro, un luogo sempre inusuale per uno spettacolo: un magazzino, il retro di un pub, un parcheggio, scantinati, case private. 20/25 persone vengono convocate in questo posto e lì accolte dal signor Roosevelt (io) e la signora Roosevelt (Diane Bonnot). Prendiamo a tutti un documento di identità. Nelle prossime due ore perderanno la loro identità per divenire nient’altro che la signora ed il signor Roosevelt. All’incontro vengono spiegate le regole dell’esperienza, viene dato un kit di sopravvivenza con la mappa della città, le regole di comportamento, un adesivo, una banconota da 20 euro, e altre cose utili alla missione. Terminata la riunione segreta inizia l’invasione nella città, dove si alternano momenti in gruppo ad altri in solitario. Essendo questo un progetto site specific, noi arriviamo qualche giorno prima, facciamo dei sopralluogi, costruiamo il percorso e individuando delle cose interessanti da fare, azioni e momenti che sono sempre diversi da luogo a luogo, pur conservando delle costanti. In Mission Roosevelt c'è una prima parte di “teatro di prossimità” nella riunione segreta, delle parti del percorso più ludiche e spettacolari costruite da noi, e tanti momenti di esperienza personale,di vita vera, incontri esperienze e punti di vista unica per ogni spettacolare; ognuno di loro vive una storia singolare e autentica. Tony Clifton Circus lavora sempre per scuotere il pubblico. E' una perturbazione della realtà, che lascia un’emozione forte al pubblico. Puoi immaginare cosa accade quando entrano 20 persone su una sedia a rotelle in un supermercato!? Mission Roosevelt è da diversi anni in tournee, scritto e realizzato con il supporto di alcune strutture francesi (LieuxPublics, SACD, La Paperie, L’Atelline – Productions Bis). Ha invaso diverse città italiane e tante francesi, ma è stata anche invitato in Libano, Belgio, Egitto, Olanda, Kosovo, Danimarca, Spagna, Germania, e in ogni posto trovi situazioni e reazioni diverse, spesso inaspettate. Prossime missioni, Lione, La Rochelle, St Herblain, ed anche Spagna, Irlanda, Messico, Austria.

foto di Luca Rossi

Intervista a Iacopo Fulgi compagnia Tony Clifton

foto di Sileks

MISSION ROOSEVELT

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CIRCO EL GRITO

foto di Mauro Landi

www.elgrito.net

Non è facile tirare le somme di un anno così intenso, iniziato con il Circo El Grito che apre e chiude Circus+, la rassegna di circo contemporaneo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Lì è andato in scena una delle nostre ultime creazioni, che sta diventando un classico del circo contemporaneo, Johann Sebastian Circus, già sold-out nelle prevendite, richiedendo l’aggiunta di due repliche straordinarie. Rappresentammo l’Italia anche nei festeggiamenti di Aarhus Capitale Europea della Cultura 2017, ma farlo nel paese dove abbiamo scelto di tornare a lavorare ci ha ricambiato di oltre un decennio di sacrifici. JSC è il nostro omaggio a Bach, in cui il compositore tedesco appare per suonare il pianoforte elettrico, la batteria o il sintetizzatore - che è l’organo dei nostri tempi. Accompagnati dalle sue note, una spericolata acrobata aerea scopre di saper volteggiare, ma di aver dimenticato come sedersi su una sedia, mentre un clown tiene il suo presente in equilibrio su un archetto da violino. Ci definiamo un “circo contemporaneo all’antica”: consideriamo possibile l’innovazione - e quindi la sperimentazione - di questo linguaggio multidisciplinare solo attraverso lo studio approfondito di quelle arti inglobate nella nostra personale ricerca creativa. Una delle tradizioni più radicate in Italia e per un certo verso poco accessibile è l’opera. Ma l’opera, come il

circo, storicamente ha avuto una forte valenza popolare. Con questo presupposto si è sviluppata una feconda collaborazione con il prestigioso Teatro G. B. Pergolesi di Jesi (AN), dal 2015 sede legale della compagnia, con cui abbiamo sviluppato il format “CircOpera”, unico in Italia. Con la regia di Giacomo Costantini e l’occhio esterno di Fabiana Ruiz Diaz, in continuità con il nostro amore per Bach, nel 2017 debutta Caffè Bach, un progetto operistico circense. L’anno successivo è la volta di Gran Circo Rossini, un omaggio al compositore pesarese nel 150° anniversario della morte. Un “giallo storico” ispirato al testamento di Rossini più volte modificato dal compositore. Con noi una giocosa presenza: Giorgio Rossi. E non è un caso se a settembre ci avete visti a Parma a collaborare con il Regio per la Verdi Street Parade, speciale anteprima del Festival Verdi 2019. Dati alla mano e con una punta di orgoglio: è stata la parata più grande d’Italia, 1300 tra attori, musicisti, cantanti, ballerini, circensi, bande, cori, con performance e concerti dedicati al Maestro e alle sue opere. Nei giorni successivi nello chapiteau di Circo El Grito è invece andato in scena Il cigno di Busseto e il pavone indiano, un varietà su arie verdiane in cui l’arte circense abbracciava il melodramma. A novembre invece, a Jesi, per la regia di Giacomo, è andata in scena la prima de Il lato nascosto, dove al circo e all’opera abbiamo aggiunto un pizzico di fantascienza. Se la musica e l’opera sono ormai parte dell’orizzonte immaginifico della compagnia, lo spettacolo Uomo Calamita porta la letteratura sotto al tendone attraverso la collaborazione con Wu Ming Foundation. Scritto e diretto da Giacomo, con la collaborazione di Wu Ming 2, lo spettacolo ha assunto come modello di lavoro il dialogo tra il processo di creazione di un dramma circense e la costruzione del soggetto narrativo di un romanzo storico. In scena c’è l’Uomo Calamita, alle prese con i suoi pericolosi esercizi di equilibrismo magnetiWWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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co, mentre Cloyne (il musicista Fabrizio Baioni), sfoga sulla batteria tutta la sua rabbia dopo che i nazisti gli hanno ammazzato il fratello. Wu Ming 2 non solo racconta la storia ma ne prende parte, cimentandosi in un esercizio di mentalismo da cui dipende la vita dell’Uomo Calamita. Anticipiamo che a giugno del 2020 invece sarà pronto il nuovo spettacolo creato da Fabiana, Liminal, un’indagine sull’istante in cui prende forma la rivoluzione dell’individuo: da corpo tangibile e immobile, reiterazione biologico sociale dell’oggi a una forma nuova del domani, sconosciuta, tra-

scendente e immanente al contempo. Un passaggio che viene narrato ed evocato attraverso il linguaggio trasversale proprio del circo contemporaneo che, inserito nel contesto drammaturgico, è riconducibile per affinità poetica al teatro dell'assurdo beckettiano. Da Jung ad Alejandro Jodorowsky, psicologia filosofia e letteratura hanno sondato questo stato del corpo e della mente. Fabiana Ruiz Diaz ha decodificato simbolicamente il passaggio dalla WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


foto di Stefano Binci

veglia al sogno, con una proposta scenica modellata sulla sintesi tra circo contemporaneo, teatro e musica dal vivo. Nelle Marche abbiamo messo, per così dire, le radici. Abbiamo seminato a nostro modo questo bellissimo territorio: sotto la direzione artistica di Fabiana, è stato inaugurato uno spazio di creazione. “Agreste” (www.spazioagreste.com) che si trova nelle suggestive campagne fra Macerata e Recanati, nei pressi di un casolare agricolo dei primi del ‘900. Fra un ex essiccatoio di tabacco trasformato in sala prove, una foresteria, un’area camper, un’officina per lavorare ferro e legno, lo chapiteau della

compagnia che svetta, è sbocciato uno spazio che promuove un format residenziale basato sull’accoglienza, il confronto e lo sviluppo di progetti artistici di varie discipline, che si plasma in base alle esigenze degli utenti e alle capacità ricettive della struttura. Un network pulsante che interagisce col tessuto sociale ed economico che lo ospita e in cui la convivenza, le dinamiche di apprendimento delle discipline e quelle di produzione di uno spettacolo, vengono vissute a 360 gradi. Non si tratta solo di trarre vantaggio dall’energia del luogo, ma della possibilità di accedere alle consulenze professionali di coach teatrali, circensi, scenografi, costruttori di meccanismi, creatori di abiti, coreografi, fotografi, tecnici o illustratori. Sono previste aperture per un totale di 9 settimane annuali, in cui sono attivati laboratori, residenza del Circo El Grito e di compagnie esterne con le quali si valuteranno possibili collaborazioni e coproduzioni. Circo El Grito è accreditato dal MiBACT che, dal 2015 ad oggi, ha assegnato alla compagnia il punteggio più alto sulla qualità artistica di tutto il settore del circo, mentre la Regione Marche lo riconosce come progetto di Primario Interesse Regionale. Insomma stiamo lavorando su tante idee, e forse ne stiamo dimenticando qualcuna...

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CIRKFANTASTIK

Foto di Camilla Poli CirkFantastik nasce come realtà indipendente, dal desiderio di portare a Firenze tutta l’avanguardia che compone le molteplici espressioni del circo contemporaneo. Col tempo, per poter espandere il festival e garantire un ritorno economico per gli artisti e lo staff, CirkFantastik ha assunto una

CABARET

forma riconosciuta, pur non perdendo quel sapore originario e quella tensione verso la ricerca artistica più attuale. Ogni anno, nel mese di settembre, per undici giorni, il festival invita compagnie e singoli artisti di circo, trasformando il Parco delle Cascine in un grande teatro nel verde, dove poter assi-

AL FEMMINILE

foto di Francesco Spagnolo

di Natalia Bavar direzione artistica

12/22 SETTEMBRE, FIRENZE www.cirkfantastik.com

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foto di Monia Pavoni

ASTLEY’S PLACE www.progettoquintaparete.it

stere a spettacoli, ascoltare concerti e reading, partecipare a laboratori di circo, ma anche semplicemente incontrarsi e ritagliarsi un momento a fronte della caoticità della vita. Negli anni si è creato un pubblico trasversale, dalle famiglie ai giovani, passando per operatori culturali e appassionati di teatro e danza. Questo è potuto accadere grazie alle scelte legate alla programmazione che ha sempre guardato alla multidisciplinarietà, al potenziamento della parte musicale in fascia serale, ed al coinvolgimento di uno staff giovane. Obiettivo del festival è

Tra le iniziative di sviluppo e formazione del pubblico che CirkFantastik realizza ogni anno, questa edizione ha ospitato alcune attività del programma Astley’s Place, condotte da Raffaele De Ritis, e in collaborazione con il Progetto Quinta Parete. Raffaele De Ritis ha così dapprima incontrato i partecipanti al progetto Caleidoscopio, per i quali ha realizzato un workshop di introduzione alla storia e cultura delle arti circensi. Caleidoscopio è il frutto di un percorso di lavoro artistico di Aria Network attraverso l’incontro di persone legate a culture che arrivano da Gambia, Guinea, Marocco, Nigeria, Mali, Ghana, Senegal, Burkina, Russia, Stati Uniti, Costa D’Avorio, Iran, Colombia, Spagna, Italia, Kosovo e Albania. Una serata è stata invece dedicata alle proiezioni di Nuovo Cinema Circo, con una scaletta di numeri appartenenti alla storia del circo, sapientemente selezionati e introdotti da De Ritis, per una platea di spettatori, appassionati, artisti ed operatori che hanno seguito rapiti l’intero programma sotto un cielo stellato. Infine i momenti di incontro tra artisti e pubblico, una costante negli anni del programma di CirkFantastik, sono stati moderati e facilitati da De Ritis sollecitando temi e modalità del confronto, con la presentazione di tre anteprime di percorsi creativi, work in progress tutti al femminile: “La Vida Rosa” (Duo Sulla Falsariga), “Evanescente” (Eva Lunardi) e “Zona Franca” (Federica Maffucci, Teatro C Art).

Uno sguardo tutto al femminile ha caratterizzato la serata di presentazione dei work in progress. Una serata dedicata alla sperimentazione, durante la quale gli artisti presentano opere non finite e ricevono feedback dal pubblico, utili a proseguire e sviluppare il proprio lavoro, con l’aiuto di un moderatore invitato a facilitarne il dialogo.Con la partecipazione di Raffaele De Ritis, in qualità di moderatore, la serata ha visto la presenza di Caterina Fort e Linda Vellar con “La Vida Rosa”, Eva Lunardi con “Evanescente” e Federica Mafucci con “Zona Franca”, tre prospettive totalmente differenti che convergono in un punto comune, quello in cui le diverse sfaccettature dell’universo femminile lottano per convivere. Passando dalle oscure paranoie esistenziali all’allegria rosa del “no pasa nada”, fra alternanze di umori e dinamiche mentali de “La Vida en Rose” in una combo eccellente tra teatro e circo, si passa alla poesia e all’umorismo intelligente con “Evanescente” che riesce a catturare il pubblico ed accoglierlo senza freni nella sua intimità più profonda, con onestà e autenticità propria di una vera professionista delle arti sceniche. Non da meno “Zona Franca” che esorcizza le paure attraverso un dialogo diretto con il pubblico, raccontando “storie di ordinaria follia” e giocando con il divertimento ed il dramma del vivere quotidiano.

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puntare in maniera sempre più decisiva sulla qualità della proposta artistica, allo scopo di facilitare la connessione tra il territorio e il panorama contemporaneo delle arti circensi, con un'attenzione particolare verso quella scena che punta alla ricerca in termini drammaturgici oltre che tecnici. Centrale, inoltre, è la creazione di reti con festival nazionali ed internazionali, allo scopo di favorire una maggior circuitazione degli artisti e creare ponti con esperienze differenti per ampliare lo sguardo sul presente. Pur riservandosi la possibilità di organizzare momenti diluiti nel corso dell'anno, CirkFantastik vuole rimanere un festival, circoscritto ad un periodo preciso dell'anno, un'esplosione di energia che inizia con l'arrivo degli chapiteau e conservata dentro alle persone con la partenza delle carovane verso nuove rotte.


di Salvatore Frasca e Ciccio Pinna

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uando venticinque anni fa arrivarono i primi artisti di strada, Ibla, il centro storico di Ragusa, era abbandonato. Periferia d'Europa. Le erbacce sui tetti, qualche gatto. Degrado spettrale e magico al contempo. L'abbandono deliberato della bellezza. Pochi bar, qualche ristorantino. Un'incantevole decadenza a cui si contrappone, inimmaginabile al tempo, il caotico e commerciale recupero dei nostri giorni. Senza malinconia sembra lontanissimo quel tempo in cui il pubblico scendeva le scale e si riversava per le stradine scoprendo il Barocco di Ibla e l'arte di strada al contempo. Oggi, il pubblico, conosce Ibla e conosce l'arte di strada: schizza da

posto ad ombrelloni e tavolini. Ibla Buskers non è un festival nè un'attrazione per turisti. È una festa. È Resistenza Culturale nell'idea e nella realizzazione. IBla B. si reinventa tutti gli anni, e questo suo mutare la fa crescere insieme al suo pubblico. L'evento più grande della provincia di Ragusa è sostenuto da decine di migliaia di cittadini, indipendentemente dalla loro fede politica, appartenenza sociale. A questo deve la sua longevità questo evento che sopravvive alle crisi politiche, economiche e culturali del nostro territorio. Trasversale, Ibla B. raduna e appassiona la comunità con contenuti e toni diversi da quelli calcistici. Un grandissimo pubblico, una ma-

riunire un cast d'eccellenza. L'obiettivo artistico si ridefinisce negli anni: di giocolieri con la giraffa se ne sono visti tantissimi, quindi ci dedichiamo a portare sempre proposte originali. L'Associazione Culturale Edrisi ha traghettato in Sicilia, in venticinque anni d'ostinazione, oltre cinquecento compagnie. Qualche classicone lo includiamo sempre perché lo spettacolo “in valigia” è la storia di Ibla B., ma nella programmazione degli ultimi 10 anni il circo contemporaneo si è fatto ampio spazio. Creare luoghi protetti dove il pubblico paga un biglietto simbolico ci ha permesso di ospitare le compagnie più grandi. Abbiamo particolare riguardo per la musica dove lo

IBLA BUSKERS COMPIE 25 ANNI 10/13 OTTOBRE, RAGUSA IBLA www.iblabuskers.it

una piazza all'altra guidata dal telefonino in cerca di artisti d'alto livello. E se di bar sembra che adesso ce ne siano abbastanza, di cultura c'è ancora fame. Ibla B. con la sua babilonia di linguaggi avanza nel futuro, si trasforma costantemente come il territorio che l'ospita. La nostra festa corre però costantemente il rischio di ritrovarsi in un territorio alieno riadattato per bistrot, negozi d'alta moda e trenini di plastica. É inevitabile constatare che lo spazio è conteso. Le piazze storiche dell'evento sono inutilizzabili, hanno fatto

nifestazione, storica nel panorama nazionale, che da un quarto di secolo fa i conti con i conti e con una mostruosa trasformazione funzionale del centro storico. Il pubblico è enorme, circa cinquantamila persone in 4 giorni. L'organizzazione è un rodato team che corre dietro a 40 repliche giornaliere in perfetto orario, con molto ingegno e misere risorse economiche. Costruisce scenografie, dispone strutture e organizza anche la mobilità pubblica con un mega servizio navette... La programmazione artistica è un grande numero di prestigio: ogni anno, in qualche modo, riusciamo a

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stesso discorso d'innovazione ci porta a evitare la tipica brass band dalle sonorità balcaniche, per anni la colonna sonora delle notti di festa, e dirigerci verso gruppi con suoni più moderni. Questo fa sì che includendo danza, teatro di strada, circo e musica alternativa Ibla B. attiri anche un nuovo pubblico che contribuisce a un sano ricambio. Noi facciamo in modo che il pubblico si diverta con gli spettacoli e gli artisti trascorrano, avvolti dal calore del pubblico, notti e spesso albe indimenticabili. Nei nostri programmi non compare mai la provenienza degli artisti, la loro nazionalità: arrivano da tutto il mondo e ci ringraziano per questo, l'arte non deve co-

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noscere ne rappresentare bandiere o barriere. Quando, la prima settimana di ottobre, cominciano le “notti ibliche”, la festa invade le strade. Gli scrosci di applausi, le risate e la gioia ai concerti: Ibla B. riappare effimera, da sempre. Ma non sbagliatevi, non è un fantasma del passato né uno zombie. Ibla Buskers è viva, è giovane! Nuove generazioni la sostengono e si uniscono a chi già la conosce. Ovviamente sogniamo, come il nostro pubblico, una festa con più mezzi, più servizi, con più collaborazione e com-

petenze da parte delle istituzioni. Ma dobbiamo andare avanti godendo di ciò che abbiamo, e non è poco: una preziosa libertà d'espressione, merce rara in molti paesi. “La tradizione che non si rinnova muore” e allora divertitevi a scoprire le novità dei prossimi 25 anni…

GLI SPETTACOLI SPECIALI La direzione artistica di Ibla ha progettato e realizzato spettacoli “speciali” che hanno sviluppato la festa dal punto di vista artistico. Il primo a essere creato è stato FOCUS, a cui è seguito FLASH, e poi KERMESSE. FOCUS è uno spettacolo di 30 minuti creato dall'unione di tre numeri in sequenza di tre artisti della stessa disciplina. Focus è servito negli anni a fare conoscere e approfondire le tecniche del circo e così abbiamo invitato specialisti di ogni campo... L'anno scorso Focus ha festeggiato 10 anni!

FLASH invece è una stupenda follia: 4-5 artisti che non si conoscono tra loro si ritrovano in Sicilia qualche giorno prima e hanno il compito di incontrare dei musicisti locali, conoscersi... e creare uno spettacolo FLASH!, per l'appunto. Il risultato di ogni anno è stupefacente, il pubblico accorre a vedere questa

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prima assoluta che molte volte risulta essere uno degli show più apprezzati. Infine KERMESSE: una piazza da una certa ora della notte diventa un palco aperto per gli artisti che, terminate le loro performance, vogliono prendere parte a una Jam Session che può includere qualsiasi tipo di contaminazione. Kermesse è sempre molto divertente perché il pubblico ha la possibilità di vedere artisti di compagnie improvvisare insieme e con generi diversissimi. L’ideazione e realizzazione di questi progetti sono attualmen-

te la spinta più adrenalinica per l'organizzazione. Sono momenti che danno soddisfazione perché sentiamo che stiamo facendo di tutto per creare un evento d'arte che non sia la solita passerella retrò di compagnie più o meno prestigiose. Sentiamo inoltre molto apprezzamento da parte del pubblico per questo lavoro di innovazione che proietta continuamente Ibla Buskers nel futuro, invece di chiuderlo nei malinconici ricordi di quando tutto era diverso, di quando organizzavamo la festa senza telefoni cellulari!


INTERNATIONAL CIRCUS FESTIVAL OF ITALY 17/21 OTTOBRE, LATINA www.festivalcircolatina.com

foto di Cristophe Roullin

La XX edizione del Festival ci offre l’occasione per tracciare un rapido excursus della sua evoluzione. Il Festival Internazionale del Circo “Città di Latina” nasce come proposta per il periodo natalizio nell’inverno 1999/2000 dalla volontà del suo compianto ideatore, Giulio Montico, già artista in

Nato a Rostov-Don, in Russia, si è esibito per la prima volta all'età di 4 anni. Cresciuto nel Circo con i genitori Alexander Moiseev (artista, allenatore, consigliere acrobatico per il Cirque du Soleil e Concept Creator per i numeri alla barra russa) e Irina Moiseeva (artista, attrice, cantante, ballerina e coreografa), Victor ha appreso già da ragazzo abilità acrobatiche, di danza e di manipolazione. La giocoleria lo ha subito appassionato e la sua pratica persistente attirò l'attenzione del famoso giocoliere russo Barzikin. Victor studierà successivamente con Sergey Ignatov per approfondire le sue abilità di giocoleria, realizzando un suo numero che avrebbe poi eseguito in tutta Europa per 14 anni. All'età di 19 anni Victor viene invitato dal Cirque du Soleil a esibirsi in “Alegria” sia nel numero acrobatico alla barra russa, sia come solista con un numero di giocoleria. Nel 2010 vince Clown d’Argento a Monte Carlo per ritornare subito dopo a lavorare alla barra russa col Cirque du Soleil in “Totem”. Il desiderio di tornare a esibirsi come solista lo porta a concepire un numero impostato sul concetto di giocoleria orizzontale. Dopo innumerevoli ore trascorse a sviluppare la tecnica e le combinazioni di questo nuovo numero Victor si affida alla direzione artistica di Viktor Kee / Art Vision Production per coreografare il suo solo di “giocoleria orizzontale” con sette palle di ginnastica ritmica per approdare nuovamente al Cirque du Soleil in Messico allo spettacolo permanente “Joya” e vincere qui a Latina il Premio delle Critica.

VICTOR MOISEEV

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numerosi circhi europei. Ma già alla sua terza edizione assume le caratteristiche di un Festival competitivo dedicato ad artisti under 21 provenienti da tutto il mondo, che si esibiscono nelle discipline care alla tradizione circense, con particolare attenzione anche alle discipline più innovative e sperimentali, purché in sintonia con le più tipiche atmosfere del Circo. Una ulteriore evoluzione del Festival, che dalla sua nona edizione apre le sue porte ad artisti di ogni età, arriva con il riconoscimento/sostegno ministeriale, che corona un primo decennio di intenso lavoro. La prematura ed inattesa scomparsa di Giulio Montico, occorsa nel 2008, assegna ai suoi figli, Fabio, Fabiola, Fabrizio e Flavia, l’onere e l’onore di assumere la totale responsabilità della manifestazione. Un incarico svolto senza esitazione, che porta il Festival ad un successivo salto in avanti nel 2014, quando la nuova di-

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duttore russo Gia Eradze del Royal Circus, che tanto risalto hanno ricevuto anche in questa ventesima edizione. A giudicare gli artisti che arrivano a Latina da tutto il mondo c’è una giuria tecnica internazionale, composta da titolari o responsabili di importanti realtà del settore, e una giuria della critica, composta dai rappresentanti della stampa e dello spettacolo dal vivo. L’intera manifestazione viene ospitata nella “Cittadella del Circo”, imponente allestimento realizzato interamente con tensostrutture, che offre un lussuoso chapiteau della superficie di 2160 m2, un Foyer di 1000 m2 dove artisti e pubblico hanno la possibilità di incontrarsi e stringere contatti, un ristorante di 350 m2, un attrezzatissimo backstage. Ancora oggi, così come 20 anni fa, il Festival si pone l’obiettivo di incrementare l’attenzione del pubblico nei confronti del Circo e delle sue discipline, e per questo viene arricchito da progetti collaterali riservati gratuitamente al pubblico: dallo spazio esposi-

IL GIROTONDO www.scuoladicircoilgirotondo.it di Nicola Scoditti direttore della scuola Anche quest’anno la scuola di circo il Girotondo ha portato più di 50 allievi a Latina, per assistere a numeri di alto livello, provenienti da diverse parti del mondo, giudicati da una giuria internazionale. Una iniziativa, affinata negli anni, che ci permette di ampliare la rete di sostegno e coinvolgimento alle attività della nostra scuola, offrendo la possibilità di partecipare a tutti i nostri allievi, compresi parenti, amici e fidanzatini; un risultato raggiunto anche grazie all’attenzione e collaborazione che il festival puntualmente ci offre. I ragazzi attendono questo momento con impazienza, vivono le esibizioni con partecipazione e spirito critico, valutando con attenzione i giudizi della giuria ed esprimendo il loro disappunto o accordo con i premi assegnati! Assistere a numeri di alto livello stimola i ragazzi ed i loro genitori a comprendere meglio i sacrifici che bisogna affrontare per raggiungere livelli professionali ed uscire dal dilettantismo. L’iniziativa s’inserisce nel progetto più ampio dell’associazione, teso non solo ad ampliare la formazione dei ragazzi dal punto di vista tecnico e performativo, ma anche a diffondere la cultura della pratica circense, come attività artistico culturale, alla pari di altre discipline. A questo proposito, e per garantire un’ampia gamma di competenze, vengono proposti durante l’anno, soprattutto nei campus estivi, anche laboratori con professionisti esterni operanti in diversi campi artistici e sportivi. Cerchiamo di stimolare nei ragazzi uno studio consapevole e completo dei diversi ambiti professionali, senza trascurare i benefici per la loro crescita personale, che derivano dallo stare insieme e confrontarsi con altre realtà.

tivo di Circus Expo, al Caffè letterario, laboratorio di idee sulle produzioni letterarie, alla Celebrazione Internazionale, al progetto Accoglienza interculturale dei giovani artisti, affidato a giovani volontari che accolgono gli artisti loro coetanei, al Progetto Circo e diversamente abili che facilita accoglienza, accompagnamento e assistenza dei diversamente abili durante le prove, nel “backstage” e durante gli spettacoli.

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foto di A.R.

citura di “International Circus Festival of Italy” rimarca ancora più fortemente la rilevanza assunta nel panorama internazionale delle arti circensi. Nel 2016 viene infine annunciata la coproduzione del Festival tra l’Associazione Culturale “Giulio Montico” e il Rosgoscirk, ben nota compagnia del Circo di Stato della Russia, che apre una nuova era di collaborazioni e produzioni artistiche. Tra queste le proposte realizzate dal pro-


CIRCOLO FESTIVAL 16/20 OTTOBRE, TILBURG (OLANDA) www.festivalcircolo.nl

di Valentina Barone

foto di Jostijn Ligtvoet

Le origini di Circolo sono rintracciabili negli anni ’80 e ’90, nella volontà del direttore artistico del vicino Boulevard Festival, Wim Claessen, a invitare le grandi compagnie di circo contemporaneo francese a esibirsi nei Paesi Bassi. Al momento della sua pensione, condivide con i suoi collaboratori un sogno: la realizzazione di un vero e proprio festival dedicato al circo e la fondazione di una scuola. I due progetti hanno iniziato la loro vita parallela nel 2007, ed oggi la Fontys Academy for the Performing Arts collabora attivamente al festival, che negli ultimi due anni si è trasferito a Tilburg, nella stessa città in cui anche la scuola ha sede. I Paesi Bassi contano due scuole professionali di circo, Codarts Circus Arts a Rotterdam e Fontys Academy for Circus and Performance Art, che ogni anno diplomano tra i trenta e i quaranta studenti. Circolo è anche parte della rete internazionale Circus Next, e supporta la creatività emergente con azioni di sostegno alla creazione artistica e alla sua circuitazione, grazie anche alla collaborazione con la Fondazione Keep An Eye, che da quest’anno ha deciso di estendere anche al circo le azioni di accompagnawww.monkibusiness.nl mento che solitamente destinava ai talenti emergenti della musica contemporanea di di Benjamin Kuitenbrouwer domani. Da queste condizioni scaturisce L’idea dello spettacolo si è sviluppata in un contatto con le nuove creazioni naziodue anni. Avevo terminato la scuola con nali ed europee, ed il festival è uno dei luoil mio progetto personale, un monologo ghi in cui si svelano al pubblico. Circolo unito ad una performance di palo cineospita anche la premiazione finale del se, e volevo trasformare questa forma “BNG Bank Circusprijs” un premio organizin un progetto multidisciplinare. Il circo zato in collaborazione con un’altra istitudi sola tecnica non è mai stato sufficienzione a sostegno dei talenti circensi, Circote per me, è sempre stato più urgente mundo, che ogni anno presenta gli esiti più ascoltare l’impulso di voler raccontare rilevanti degli studi accademici di Fontys e una storia. Così ho presentato domanda Codarts. I tre progetti selezionati per queper Circus Next. Mi è sembrata l’occasto 2019 spaziano dalla giocoleria alsione giusta per presentare un’idea che l’acrobatica: “Transition Nr.1” di Julian unisse musica, circo e storytelling, le Vogel,”Cal The Musical” di Cal Courtney e tre cose che mi interessano da sempre. “Brace for Impact” del collettivo Knot On Sono dell’88, le persone della mia età Hands, che si è aggiudicato il premio. Con sanno cosa vuol dire passare un tempo infinito a contatto con le proprie incertezla direzione di Marc Eysink Smeets e ze esistenziali. E allora perché non parlare di sé, di un’intera generazione chiusa in Wendy Moonen, il format cambia ogni una stanza, creando un contatto diretto con il pubblico e coinvolgendolo direttaanno, e la sua particolarità è senza dubbio mente? Static parla proprio di questo, la sua magia è quella di trasformare la la sua struttura, capace di integrarsi in stanza di un adolescente in un ambiente intimo, in cui sentirsi al sicuro. È far enmodo eccellente con la città. A Circolo, il trare un numero variabile di spettatori di qualunque età nel proprio mondo, fercirco è visibile nella sua attitudine più mulmare il tempo nella condizione cristallizzata di un personaggio alla ricerca di sé. Il tiforme, dall’abilità di costruire un villagpubblico partecipa in prima persona, ed alcuni spettatori diventano personaggi gio di tende in una foresta, al portare la della storia. C’è il sapore di una “time capsule” dedicata agli anni ’90, una certa magia di quella comunità di artisti e spetnostalgia dedicata ai video game, alla sua musica e alle sue dinamiche sociali, e le tatori a contatto con altri luoghi di aggreacrobazie al doppio palo cinese per dare corpo ad una variopinta crisi di volontà.

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gazione. Dal debutto dello scorso anno a Tilburg, con un’edizione di dieci giorni sotto chapiteau nel bellissimo Leijpark, quest’anno, per la prima volta, il programma è ospite nei grandi teatri della città. Per ospitare le esibizioni delle più accreditate compagnie internazionali, le venue si prestano poi anche a modificare la loro struttura interna, adattandosi al formato delle diverse esibizioni. Si creano, così, le condizioni di una visione di insieme fortemente collaborativa, che riesce a facilitare l’incontro degli appassionati di circo con spettatori più vicini a luoghi solitamente dedicati alla musica d’opera, classica e contemporanea. L’edizione 2019 ospita spettacoli nati da compagnie olandesi emergenti, come “Hair I am”, ma anche la première di artisti precedentemente ospiti in residenza, come nel caso dell’olandese Monki e l’atteso debutto del suo nuovo spettacolo Static. L’edizione 2019 ha ospitato compa-

gnie riconosciute ed emergenti da tutta Europa. Tra gli ospiti di quest’anno, ricordiamo l’acrobatica al femminile di “Portés de Femmes” del collettivo francese Project PDF, il palo cinese e la danza in “Linear” di Teatime Company, le tecniche miste di “Camouflage” di Captain Sugar & The Monkey Puppets la sfida alla gravità di “Pie in the Sky” di Boost Producties; ma anche, la clownerie di “Human Acts” di Goos Meeuwsen e Helena Bittencourt, la ricerca originale sul suono “Responsive Wound” del tedesco Josef Stiller, gli equilibri mai scontati di”Common Ground” e di Kolektiv Lapso Cirk in “Ovvio”. L’entusiasmo per le strade di Tilburg non sarebbe stato possibile senza la partecipazione attiva degli studenti Fontys ACaPA, che hanno animato il centro storico con i loro “Circus Cityhacks”, azioni individuali e di gruppo per trasformare l’ora di punta dello shopping del week end in una coreografia collettiva. Il prossimo anno Circolo Festival tornerà sotto chapiteau, nei giorni d’autunno che coincidono con le vacanze nazionali a ottobre. Chissà quante persone in più, l’anno prossimo, troveranno la magia del villaggio nel verde di Tilburg.

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LA PAROLA AI CORPI FUORI ASSE III EDIZIONE SETTEMBRE 2019/APRILE 2020, MILANO www.quattrox4.com di Gaia Vimercati e Filippo Malerba

foto di Ale Vida

In una città come Milano che si distingue per innovazione e ricchezza della propria offerta culturale, pensiamo

fare un’esperienza culturale prima di tutto umana. Per questo abbiamo deciso di ideare una rassegna teatrale che porti il circo contemporaneo ad abitare in maniera consapevole quei luoghi della città che come noi lo considerano un’arte per-

C che sia importante proporre ai teatri della città una diversificazione nei loro palinsesti e ai nostri pubblici una buona occasione per uscire di casa e

formativa tout court, matura e consapevole dei propri mezzi espressivi. Nata nel 2017 in seno a Quattrox4, associazione sportiva e culturale, FUORI ASSE è una

rassegna teatrale diffusa che si impegna ad “accompagnare a teatro” i suoi spettatori con appuntamenti diffusi durante l’anno e un percorso strutturato di incontri con gli artisti, dibattiti, conferenze aperte a tutti. Abbiamo ideato una rassegna - e non un festival - perché vogliamo che l’andare a teatro diventi un habitus, e non un’occasione di fuga una tantum. Pensiamo che il circo abbia un enorme potenziale in termini di inclusività. La cultura merita un investimento umano ed economico, a cui noi ci dedichiamo attraverso la grande sfida del circo contemporaneo. Quattrox4, attiva a Milano dal 2011, ha ideato la rassegna su modello francese e belga, e programma circo all’interno dell’istituzione teatro. Ciò che muove Quattrox4 è la volontà di fornire ai cittadini una proposta culturale di qualità ma sempre economicamente accessibile. Forte del grande successo di pubblico e critica delle prime due stagioni, a settembre 2019 la rassegna è ricominciata sotto il Patrocinio del Comune di Milano e il contributo di Fondazione Cariplo, portando a Milano 7 spettacoli, per un totale di 15 repliche, in collaborazione con il Teatro Bruno Munari, Teatro Gerolamo, Festival Milano Musica e BASE Milano. Siamo cresciuti molto in due anni. Da ospitare spettacoli di circo solo nel nostro spazio come nel 2011, ora siamo molto contenti di essere riusciti a co-produrre e co-programmare con importanti realtà italiane. Vogliamo continuare a farlo aumentando partner, spettatori e raggio d’azione, per rendere visibile il circo contemporaneo a un numero sempre maggior di persone. Mantenendo alta la cura per il progetto e la qualità della nostra proposta, naturalmente.

COMPAGNIA QUATTROX4 XL

Simon Wiborn, Clara Storti, Caterina Boschetti e Giulio Lanfranco, sono i protagonisti di DALL’ALTO, dramma musicale circense, una co-produzione firmata Quattrox4/Milano Musica, liberamente ispirata ad Atto Senza Parole I di Samuel Beckett. Gli artisti formano la compagnia Quattrox4 XL, creata ad hoc per mettere in scena uno spettacolo dalle finalità ambiziose: avvicinare le giovani generazioni, attraverso il circo, a Beckett e alla musica contemporanea. Filippo Malerba, in qualità di produttore esecutivo, ha selezionato artisti da un pool europeo di circo contemporaneo, scegliendo di creare una compagnia inedita per il progetto. “Mi sono interrogato a lungo ma alla fine ho scelto artisti che in scena mi hanno colpito per la loro consapevolezza nella relazione con l’attrezzo. Penso che il circo contemporaneo sia pronto ad esplorare nuovi orizzonti teatrali e ho cercato artisti che abbiano raggiunto un alto grado di maturità artistica pur con diversi percorsi o compagnie, siano Svalbard Company, MagdaClan o Gandini Juggling. Ma penso che in un progetto simile sia importante anche l’alchimia di gruppo, e sono stato fortunato a trovare professionisti capaci di relazionarsi ai numerosi input sempre in maniera costruttiva”. A fare parte del cast, anche i percussionisti Pino Basile, Simone Beneventi, Lorenzo Colombo, sotto la guida del maestro Riccardo Nova e del regista Giacomo Costantini (Circo ElGrito). WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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SA RUGA

18/20 OTTOBRE, CAGLIARI www.saruga.com

di Maura Fois

tire inadeguati e desiderosi di cose che in realtà non necessitiamo. Questo è il senso del nostro festival: una tregua. La ricetta per far accadere tutto questo prevede artisti provenienti da diverse parti del mondo: per fare viaggiare chi non viaggia mai, e far sentire a casa chi è sempre in viaggio. Le proposte dell'arte di strada provengono dalla strada vera, perché facciamo scouting. Ma anche dalle grandi scuole di circo, o dall'esperienza dei grandi pionieri di quest'arte millenaria, che da anni girano il mondo calcando migliaia di piazze. Non è importante “come e se” l'arte di strada, il circo contemporaneo o la danza, caratterizzino il nostro festival. Crediamo sia importante crescere con il pubblico, scegliere, selezionare, proporre e vedere come reagisce. E creare un am-

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LULLO MUSSO

Il “mototrabbasso” è uno strumento eccentrico attraverso il quale puoi conoscere il mondo. A guidarlo, tra echi di culture lontane in loop e note ultra-terrene, è un aviatore stralunato che porta il pubblico dentro al suo imperdibile viaggio: un viaggio tra diverse culture, dall'acre odore di terra, fortemente ironico e raccontato da un poeta gentile. Un vagabondaggio musicale e clownesco, capace di narrare con le note calde del suo contrabasso il canto berbero di un carovaniere di cammelli , la chanson esistenzialista del popolo francese, la malinconia profonda degli schiavi del Missisipi, la ritualità ancestrale di una tribù africana o il tentativo disperato di connessione del mondo extra-terrestre. A condurre la navigazioneè Lullo Mosso, artista poliedrico, contrabbassista, performer e cantante, che da oltre vent’anni si destreggia nei meandri della musica e del teatro di strada, animato dalla stravagante passione di sperimentare la comicità e l'espressività corporea attraverso lo strumento, la voce e il movimento. Un'esperienza decennale a fianco di grandi nomi del jazz, arricchita dal calpestio di numerosi palchi lontani e dalla quale assorbire e inzupparsi di racconti di vita. Per raccogliere le più diverse espressioni dell'anima e di cultura musicale e farne un bagaglio da condividere. Con i suoi spettatori o con chi, lontano dal palco, ha la fortuna di incontrarlo e scambiarci una chiacchierata profonda.

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foto di Anna De Lorenzo

È settembre, l'estate volge al termine, la vita riprende le sue abitudini e guardiamo l'anno che arriva chiedendoci cosa ci riserverà. Siamo in Sardegna, l'estate dura un po' di più, e questo ci piace, possiamo goderci ancora qualche mese le spiagge ormai vuote. Rimane solo l'eco degli schiamazzi estivi mischiato al fragore delle onde, a portare via i colori vivaci degli ombrelloni che, come in una fotografia anni Settanta, man mano sbiadiscono. È allora che il nostro pubblico sente la voglia di Sa Ruga. Proprio come il primo freddo ci fa desiderare le castagne. Una sveglia collettiva fa destare la voglia del festival tanto amato dalla città. Aumentano i messaggi che ci chiedono informazioni. Si intensificano le proposte di collaboratori, volontari, amici e sconosciuti che vogliono prendere parte a Sa Ruga. Vogliono lavorare dietro le quinte per far si che la macchina si metta in moto e giri al meglio. Ci chiediamo: perché? Ci emozioniamo difronte a tanto calore umano. Sa Ruga nasce sei anni fa, dal sogno ubriaco di riempire le gradinate e le piazze dell'antico quartiere di Stampace di gente felice, spensierata. Mettere di fronte a loro dei grandi artisti che sappiano comunicare e sappiano far divertire, emozionare. Ridere, semplicemente ridere, lasciando da parte per qualche ora gli orrori del mondo. Un massaggio all'anima, per farle riprendere fiato. Per inebriarsi di emozioni e bellezza. Proteggere questa folla dal bombardamento volgare e incessante dei media, che non fanno altro che farci sen-

foto di Anna De Lorenzo

di Mirko Ariu

biente familiare che vada oltre la vetrina dei grandi nomi. Perché Sa Ruga ama gli artisti e il suo pubblico, e si ripropone di farli stare bene insieme, coccolarli.


TEVERINA BUSKERS 13/15 SETTEMBRE, CELLENO (VT) www.teverinabuskers.it di Simone Romanò direzione artistica Durante la IV edizione del Teverina Buskers abbiamo distintamente sentito nei nostri corpi quella sensazione che chiamavamo “la magia del Festival”, quella gioia collettiva, quella soddisfazione che solo chi ha lavorato duro sente quando finalmente arriva il riposo. Parlo di quella certezza che percepisci quando viene costruita una realtà alternativa che contagia la comunità. Guarita la febbre da entusiasmo, quella sensazione si trasforma in responsabilità. Perché ce n’è bisogno. Perché possiamo. Perché abbiamo il cuore di farlo. Perché ci alimenta tutto l’anno. Teverina Buskers è nato in casa Circo Verde, la piccola associazione di Celleno (VT) creata da navigati artisti di strada che nel 2016 organizza la prima edizione. L’esperienza ha riscosso ripercussioni favorevoli su tutto il territorio, mettendo le basi per la creazione di un folto gruppo di artisti che volontariamente lavorano per il progetto e lo sostengono in tutte le sue forme. Dal 2016, tante cose sono cambiate, tranne una... rimaniamo squattrinati! Ma l’arte di arrangiarsi sviluppa creatività e porta le persone a lavorare insieme. In sole quattro edizioni il festival è cresciuto molto e la macchina organizzativa ha funzionato senza intoppi. Il Borgo Fantasma ha ospitato

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MR BANG E MrBang

quest’anno più di 10.000 persone ed è stato palcoscenico di quasi 50 spettacoli in 3 giorni. Nella postazione principale si sono esibiti: CieSoralino, Mr.Bang. e Duo Linda, quella “panoramica” ha ospitato Samaki, Ete Clown e Flavio ed Isabella. Novità di questa edizione è stata la “Piazza Pirata”, gestita da Capitan Smisurato, senza programmazione ufficiale, una piazza libera che ogni giorno ha accolto gli spettacoli fuori programma. La postazione musicale, posizionata nel fossato del castello, è stata la sorpresa dell’anno. Accogliente e dall’acustica perfetta, con un bar funzionante e delle belle feste di fine giornata, è stata animata con la musica de “La Llave” e Filuccio e “Fattacci band”. A completare il programma le postazioni “Alberello” e “Performance”. Fausto Barile ed il suo “Teatro Dentro” hanno affascinato il pubblico offrendogli uno spettacolo unico al mondo. Circo Patafisico e le Kimerae hanno creato due performance ad hoc in loco, proprio per il Teverina. Teverina Buskers è una vera e propria festa dove si celebra la nostra amicizia, il nostro lavoro, la nostra passione e la nostra visione della vita. Il Teverina ha bisogno di cuore. E noi, ogni anno, glielo diamo!

Un fenomeno, una bomba di energia. Pilastro dell’arte di strada, lavoratore instancabile che, vada come vada, ti offre il suo miglior sorriso. Clown punk che fa ridere con intelligenza, etica e critica. Un amico a cui Teverina Buskers vuole bene! Cosa gli è piaciuto di più, in questa edizione? “Le piazze, bellissime, a scenografia naturale. L’idea del Palco Pirata, con gli spettacoli a rotazione senza un programma stabilito e originale. L’organizzazione gestita dagli artisti di strada che sanno dare valore ad altri artisti

di strada. Rivedere i vecchi amici della scena romana, c’erano tutti, come quando sono arrivato in Italia vent’anni fa. Riconoscere il loro talento e capire come sono cresciuti, la loro evoluzione. L’atmosfera di un borgo fantasma che diventa animatissimo. Fare spettacolo a Teverina Buskers è davvero come arrivare in un paese deserto e pensare: arriverà mai nessuno? E poi, come per magia, la gente arriva da ogni angolo e si trasforma in un pubblico predisposto al divertimento ed al delirio. Bellissimo!” WWW.JUGGLINGMAGAZINE.IT

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JUGGLING MAGAZINE 2020 COME ERAVAMO, COME SIAMO... INVITO ALLA LETTURA UN CORNER DI JUGGLING MAGAZINE NELLA VOSTRA STRUTTURA Carissime scuole di circo, centri di arti circensi, luoghi di creazione e residenza, luoghi per spettacoli, biblioteche, festival. Avete uno spazio ad alta frequentazione di pubblico e allievi? Siete disposti a creare nel vostro spazio un angolo dove sia disponibile, per una libera consultazione, la Collezione completa di Juggling Magazine, e le uscite recenti? Oppure magari lo avete già creato? Oppure lo avete creato ma vi mancano dei numeri per completare la Collezione?

OBIETTIVI DI PROGETTO Creare in Italia 30 corner Juggling Magazine, distribuiti lungo tutta la penisola Facilitare visibilità e fruizione del patrimonio del circo contemporaneo Promuovere una rete di luoghi sensibili e interessati alle diverse declinazioni del circo contemporaneo Incentivare la lettura e la consultazione di opere letterarie Celebrare le 100.000 copie di Juggling Magazine distribuite in Italia dall’anno dalla sua fondazione

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per il crowdfunding cercare “Juggling Magazine 2020” sulla piattaforma online di “Produzioni dal Basso”

In un caso o nell’altro siamo contenti, con questa iniziativa, supportata anche attraverso una campagna di crowdfunding, di darvi gratuitamente una mano per abbellire il corner Juggling Magazine, inviarvi le copie mancanti (fino ad esaurimento scorte), inserirvi nell’elenco dei luoghi amici di JM che promuoveremo. Qui sotto una serie di indicazioni utili. Non esitate a contattarci…. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine

COSA OFFRIAMO

COSA CHIEDIAMO

AI LUOGHI E LE STRUTTURE Una Collezione gratuita completa di JM (o numeri arretrati per completare la Collezione), fino ad esaurimento scorte Sostituzione o integrazione gratuita di copie mancanti o danneggiate, fino ad esaurimento scorte Un raccoglitore per esporre la Collezione di JM Un espositore da banco per metter in evidenza le ultime uscite di JM Una locandina e altro materiale promozionale che pubblicizzi il corner JM L’impegno ad inviare gratuitamente copie delle prossime uscite per 3 anni Promozione sui nostri canali dell’elenco dei luoghi/strutture che ospitano un corner JM Disponibilità ad organizzare iniziative di promozione culturale

AI LUOGHI E LE STRUTTURE Rendere accessibile al pubblico la consultazione gratuita della Collezione JM Prendersi cura della Collezione assicurando una ordinata sistemazione e adeguata conservazione Pubblicizzare sui propri canali la disponibilità della Collezione JM presso la propria struttura Esporre l’espositore da banco con le uscite recenti Impegnarsi a tenere aperto e curato il corner JM per 3 anni Promozione sui propri canali della campagna di crowdfunding Juggling Magazine 2020

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W W W . R U G G I E R I P O G G I . I T

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Philipe & Elsa foto di Tom Boccara

www.circusartsmagaznes.net

www.cirqencapitale.be www.catastrophe.be

Nell'ottobre 2014 è apparso il primo numero di “C!RQ en CAPITALE”, la rivista della scena circense di Bruxelles. Abbiamo sognato questo progetto per molto tempo. Siamo convinti dell'utilità di uno spazio di riflessione che testimoni l'incredibile vigore del circo contemporaneo. Come trovare le parole giuste per un settore in pieno sviluppo? Come accompagnare le sue domande e sfide? Come dare voce a chi lo fa e a chi lo pensa? Per cinque stagioni, questi desideri hanno preso la forma di una rivista trimestrale, distribuita in 4000 copie, con una versione online. “C!RQ en CAPITALE” è un progetto avviato e sostenuto da Espace Catastrophe, centro internazionale per la creazione di arti circensi a Bruxelles e la pubblicazione della rivista si inserisce in una vasta gamma di azioni (creazione, trasmissione, diffusione e promozione) sviluppate dal 1995 a favore dello sviluppo del circo contemporaneo. La direzione redazionale è affidata a un giornalista professionista che garantisce l'indipendenza e la libertà editoriale della rivista, e la scrittura degli argomenti è realizzata da giornalisti / autori che si assumono la responsabilità dei reportage e contenuti dei loro articoli. Per nutrire la ricerca dei temi da affrontare, un collettivo aperto di “brainstormer”, specialisti del settore, si è incontrato ogni volta prima della realizzazione di ogni numero. La nostra linea editoriale? Una rivista che riesce (senza forzare) a

INCAM (International Network of Circus Arts Magazines) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. Visitiamo con questo numero Bruxelles per incontrare Cirq en Capitale, la bella rivista prodotta negli ultimi 5 anni da Espace Catastrophe, che lancia un appello al settore e alle istituzioni per supportare economicamente il progetto, pena la chiusura. Sarebbe un vero peccato non poterla più consultare in futuro...

mettere il circo contemporaneo al centro dei suoi scopi, aperto alle diverse discipline e offerto ai lettori curiosi di arte e società e non solo a un pubblico di specialisti. Il tutto a volte un po' divertente, disegnato, serio, leggero, appuntito, storico, persino scientifico, come evidenziato dai nostri dossier, sui 20 numeri pubblicati. Formazione, creazione, diffusione, coesione sociale, ricerca artistica, riconversione, equità... temi che riuniscono tutti gli appassionati su un punto comune: il circo visto come un legame che aggrega e unisce. La realizzazione di un progetto editoriale, realizzato con puntualità impeccabile e distribuito gratuitamente, rappresenta un investimento considerevole di tempo, risorse, impegno cerebrale e creatività. Per cinque anni, il sostegno finanziario della Cocof (Commissione della Comunità francese della Regione di Bruxelles) e l'impegno dell’Espace Catastrophe hanno permesso di realizzare il progetto. Ma oggi queste due risorse non sono più sufficienti per realizzare la rivista. Dopo aver bussato a diverse porte, abbiamo lanciato un invito finale all'attenzione delle nostre istituzioni del Belgio francofono, autorità pubbliche, politici, settore e lettori. Il messaggio è semplice e trasparente al 100%: se le condizioni attuali non migliorassero, non saremo in grado di continuare a pubblicare la rivista. Al momento della stesura di queste poche righe, nessun segnale ci è stato trasmesso.

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ZEN E FUNAMBOLISMO

Andrea Loreni nasce nel capoluogo piemontese nel 1975; nel 1997 inizia a praticare arti di strada da autodidatta, nel 1999 si laurea in Filosofia Teoretica e nel 2002 si iscrive alla Scuola Flic di Torino. Negli anni a seguire la sua mission artistica prende forma con chiarezza: camminare su cavi a grandi altezze. Il rapporto con il cavo e il vuoto, la componente fisica ma soprattutto mentale di questa sfida, lo portano ad una nuova ricerca che unisce corpo, mente e spiritualità. Nel frattempo cammina nei cieli del mondo, sulle città di Roma, Locarno, Belgrado, Perugia, Modi’in (Israele), Torino, Bologna, Firenze, Venezia e Milano, affermandosi come unico funambolo in Italia ad essere specializzato in traversate a grandi altezze. Nel libro Loreni ci conduce in questo mondo fatto di cavi, funi e Koan, con un linguaggio semplice ed immediato, con la stessa abilità con cui cammina sospeso a 160 metri di altezza e con la stessa apparente facilità e felicità. Tutto quello che accade sul cavo si trasforma in dialogo e condivisione. Ogni movimento del corpo si trasforma in cibo per la mente, ogni passo è esplorazione, ogni mano tesa è spunto di riflessione sui temi della vita. Cimen-

foto di Alberto Bigoni

www.funamboloedizioni.net www.ilfunambolo.com

tandosi con l’ostacolo più grande da superare - la paura – Andrea Loreni invita il lettore a riconoscere nelle difficoltà insite nelle traversate del funambolo, il superamento dei limiti con cui ciascun uomo si confronta quotidianamente: incertezza, solitudine, rischio e fallimento.

TITOLO

Zen e funambolismo AUTORE

Andrea Loreni EDITORE Funambolo Edizioni PAG. 116 ANNO DI PUBBLICAZIONE 2019 PREZZO € 14,00 CODICE ISBN 9788899233341

“Il libro Zen e Funambolismo nasce dal diario tenuto durante i miei soggiorni al tempio Zen Sogen-ji a Okayama in Giappone”, racconta Andrea Loreni, “note degli avvenimenti della giornata, pensieri sulla vita monacale e sulla meditazione Zen. Piccoli eventi quotidiani, lunghe ore passate a meditare, incontri incerti con animali e persone che, se vissuti completamente, aprono a una realtà altra, più profonda e più vuota, nel senso orientale del vuoto: un senso di possibilità e nascita. Stare davanti al vuoto, aver il coraggio disperdersi in esso per ritrovare proprio lì la possibilità di rinascere. Tutto questo è parte del training Zen e anche parte fondamentale del funambolismo. Stare seduti in zazen o camminare sul cavo sono due posture con cui possiamo relazionarci al vuoto, alla nostra natura più autentica, alla paura e al rischio, intesi come dati della nostra esistenza. Ecco che allora Zen e funambolismo si intersecano, dialogano e aprono orizzonti reciproci. Cosa accomuna queste due discipline e come si sostengono a vicenda? Come sono finito fare una performance funambolica in un tempio Zen in Giappone? Nel finale alcune riflessioni libere nate dalla mia frequentazione del vuoto sia sedendo in meditazione, sia camminandoci attraverso”.

L POETA, IL VERO POETA, POSSIEDE L’ARTE DEL FUNAM IL POETA, IL VERO POETA, POSSIEDE L’ARTE DEL FUNAMBOLO. SU UN FILO DISCRIVERE BELLEZZA, FILODOPO DIPAROLA UNA POESIA, DI UN È AVANZAREIL PAROLA SU UN FILO DI BELLEZZA, IL FILODOPO DI UNA POESIA, DI UN’OPERA, SCRIVERE È AVANZARE PASSO PASSO, PAGINA D DI UNA STORIA ADAGIATA SU CARTA DI SETA. NON È ELEVARSI SUOLO E PASSO, MANTENERSI IN EQ SCRIVEREDAL È AVANZARE PASSO DOPO DOPO PENNA. PAGINA, SUL CAMMINO DEL BILANCIERE PAGINA DELLA NON È LIBRO. NEPPUR ANDAR IL DIFFICILE NON È ELEVARSI DAL SUOLO NTERROTTA DA VERTIGINI EFFIMERE E MANTENERSI IN EQUILIBRIO SUL FILO DELQUANTO LINGUAGGIO, LA CASC AIUTATOIL DALPOETA, BILANCIERE È DELLA PENNA. L DIFFICILE, PER RIMANERE COSTANTEME ORA DELLA VITA ALL’ALTEZZA DEL PROPRIO SOGNO, N DALLA CORDA DELL’IMMAGINAZIONE. IN VERITÀ, IL DI divagazioni a cura di A.S.

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LE RADICI NEL CIELO LA DISCIPLINA DEL FUNAMBOLO PER LA FORMAZIONE DELL’EDUCATORE

cui esercizi sono nel testo rielaborati e documentati - in grado di coinvolgere e trasformare, non solo il corpo e la mente dell’educatore, ma anche l’intuito, le emozioni, la memoria e lo spirito: l’intera persona. È nelle Parole dei Maestri afferenti alle teorie dell’immaginario, alle arti performative e una pedagogia attenta alla dimensione corporea dell’esperienza, che ho trovato le radici teoriche grazie alle quali orientarela ricerca sul campo. In particolare, sono andata ad esplorare due singolari e originali contesti: la National Circus School di Montréal, istituto di eccellenza mondiale per la formazione di futuri performer circensi; e il funambolo Andrea Loreni, unico performer italiano impegnato nel camminare a grandi altezze su cavo d’acciaio. Ho scelto il primo perché interessata a studiare il training psicofisico di chi coinvolto in un percorso di formazione alla pratica funambolica; il secondo invece con il desiderio di documentare il percorso di chi, una volta concluso, è passato alla camminata su cavo d’acciaio a grandi altezze, e propone a sua volta esperienze formative per la crescita e il benessere dell’uomo, attraverso la pratica del filo teso. Infine, è grazie all’esperienza vissuta sul campo che le Parole sono divenute Maestre, perché foto di www.domenicoconte.it

Il volume, frutto di una ricerca di dottorato, oltreché di una personale esperienza nel campo delle arti circensi, nasce dal desiderio di accostare due discipline – educazione e funambolismo – al fine di esplorare i contributi che il training psicofisico del funambolo, quale pratica volta alla sperimentazione dell’equilibrio in condizioni precarie (Petit, 2014), può apportare al percorso di formazione dell’educatore, che necessita di un equilibrio posturale – fisico, mentale ed emotivo – per esercitare la sua professionalità (Gamelli, 2015). Al funambolo, a colui che fa dell’esercizio di camminata su cavo d’acciaio la propria disciplina di allenamento, è anzitutto richiesto di imparare a camminare ex novo, per abbandonare il gesto automatico e tendere verso uno extra-ordinario, complesso, apparentemente superfluo e che costa molte energie. Analogamente si propone qui all’educatore, spronandolo ad attraversare la scena educativa con una differente qualità di presenza e consapevolezza, con-centrata, vigile e attenta a non lasciarsi muovere dal comportamento quotidiano, ma sempre forgiato da una tecnica corporea. Un training psicofisico - i

attraversate con l’intero corpo-mente. In questo senso, la disciplina esercitata dal funambolo sembra tradursi in una duplice istanza: a radicarsi, per essere autenticamente e consapevolmente presenti e ad espandersi, per essere ricettivi, aperti, pronti a ricevere e ad accogliere l’altro. Il volume, rivolto a educatori, insegnanti e formatori, performer e praticanti di discipline artistico-corporee, vorrebbe così essere un invito a destrutturare il proprio abituale modo di camminare e di attraversare la scena educativa-performativa, per esperire l’equilibrio come tensione vitale al movimento e alla ricerca di un continuo bilanciamento.

TITOLO

Le Radici nel Cielo AUTORE

Giulia Schiavone EDITORE FrancoAngeli, Milano PAG. 158 ANNO DI PUBBLICAZIONE 2019 PREZZO € 19,00 CODICE ISBN 9788891788610

Bibliografia: Gamelli, I. (2015). “Pedagogia del corpo”. In Cunti, A. (a cura di). Corpi in formazione. Voci pedagogiche. Milano: FrancoAngeli. Petit, P. (2014). Creatività. Il crimine perfetto. Milano: Ponte alle Grazie. Giulia Schiavone, pedagogista, formatrice e dottore di ricerca in Scienze della Formazione e della Comunicazione, è cultrice della materia per gli Insegnamenti di Pedagogia del Gioco e Teorie e Metodologie della Formazione Permanente presso l’Università di Milano-Bicocca.

MBOLO. SCRIVERE È AVANZARE PAROLA DOPO PAROLA NON È NEPPUR ANDARE DRITTO SU UNA LINEA CONTINUA N’OPERA, UNA DA STORIA ADAGIATA SU CARTA DI SETA E TALVOLTA DI INTERROTTA VERTIGINI EFFIMERE QUANTO LA CASCATA SUL DI UNA VIRGOLA O L’OSTACOLO PUNTO. IL DIFFICILE DOPO PAGINA, CAMMINO DELDI UNLIBRO. NO, IL DIFFICILE, PER IL POETA, È RIMANERE COSTANTEMENTE QUILIBRIO SUL DEL SU QUEL FILO CHE È LA FILO SCRITTURA, VIVERELINGUAGGIO, OGNI ORA DELLA VITA AIUTATO DAL DEL PROPRIO SOGNO, NON SCENDERE MAI, NEPPURE RE ALL’ALTEZZA DRITTO SU DALLA UNA LINEA CONTINUA E TALVOLTA PER QUALCHE ISTANTE, CORDA DELL’IMMAGINAZIONE. CATA DI UNA VIRGOLA O FUNAMBOLO L’OSTACOLO DI UN PUNTO. NO IN VERITÀ, IL DIFFICILE È DIVENTARE DELLA PAROLA. “NEIGE”, 1999 È LA SCRITTURA, VIVERE OGN ENTE SU MAXENCE QUEL FERMINE, FILO CHE NON SCENDERE MAI, NEPPURE PER QUALCHE ISTANTE IFFICILE È DIVENTARE FUNAMBOLO DELLA PAROLA. 31JUGGLINGMAGAZINE

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WHO IS MY BODY? 9-21 LUGLIO 2019, MAČJIHRIB, SLOVENIA www.cirkokrog.com www.altrocirco.com

Grazie allo sviluppo di relazioni internazionali con organizzazioni e reti in Europa e nel mondo, AltroCirco offre diverse opportunità di formazione e crescita ai propri membri. Tra queste, lo scambio organizzato ed ospitato da Cirkokrog in Slovenia, a cui da alcuni anni AltroCirco partecipa inviando un gruppo di giovani provenienti da tutta Italia. Quest’anno l’obiettivo centrale dello scambio, intitolato “Who is my body”, era quello di creare una performance collettiva per la comunità a partire da una riflessione sul corpo, l’identità e il genere attraverso il circo, il teatro e il movimento. Arianna Friso, 24 anni, della scuola di circo Sportica, dopo aver partecipato allo scambio, ci racconta la sua esperienza.

testo e foto di Arianna Friso “Cosa possono creare una trentina di ragazze e ragazzi con i background più disparati, provenienti da Italia, Spagna, Slovenia, Repubblica Ceca, accampati per una quindicina di giorni sulle meravigliose colli-

ne dell’Istria slovena inondate dal sole e dalla pioggia? Una risposta l’ho trovata quando lo scorso luglio sono partita per lo scambio ospitato dall’associazione Cirkokrog, letteralmente un “circo-cerchio”; e un

cerchio è proprio quello che si è creato a Mačjihrib, la Collina dei gatti, un cerchio dinamico, fatto di scambi, incontri, dibattiti accesi, compromessi, difficoltà impreviste e risoluzioni inaspettate, ma soprattutto di emozioni intense, soddisfazioni, nuove esperienze e amicizie, idee ambiziose, nuovi sguardi su di sé, sugli altri e sul circo. Il nostro percorso è partito dalla creazione di un gruppo vivo e coeso, generoso e ricettivo, attraverso la discussione, l’interazione e lo scambio di forme artistiche, tecniche e abilità. Giocolare, cercare l’equilibrio sulla slackline o in verticale, risvegliarsi insieme con un po’ di stretching, collaborare

nel prendersi cura dei luoghi in cui vivevamo,ma anche andare a nuotare al fiume, cucinare e assaggiare i piatti tipici di ogni nazionalità presente. Sono questi i momenti in cui abbiamo coltivato il terreno giusto per costruire insieme. Parallelamente, in un incontro con due attivisti dell’associazione LeGeBiTr aabbiamo aperto la riflessione sui temi dell’identità ed espressione di genere. Ne è uscito un dibattito intenso che ha permesso un confronto continuo e ci ha aiutato a trovare spunti per la creazione.

APPUNTAMENTI 2020 CON ALTROCIRCO

PARTECIPASSIONE CONVEGNO “UN’ALTRA RISORSA”

CIRCO E PROSPETTIVA DI GENERE 1/2 FEBBRAIO, BADABAM, SIENA Strumenti per contrastare gli stereotipi legati al genere e all’orientamento sessuale; elementi di alfabetizzazione sessuo-affettiva; educare alle differenze come valore e risorsa umana attraverso il circo sociale.

4/5 APRILE 2020, VOLVERA (TO) La passione del circo come motore e strumento di partecipazione attiva. L’arte circense fonte di coinvolgimento e sconvolgimento, rottura di visioni e divisioni. workshop, gruppi di discussione, spazi di riflessione condivisa, approcci incentrati su interessi e proposte del pubblico.

IL CIRCO COME INCONTRO CULTURALE

FIX, FORMAZIONE ITALIANA CIRCO SOCIALE

29 FEBBRAIO/1 MARZO, BADABAM, SIENA Esplorare il potenziale del circo sociale in contesti di Incontro Culturale. Gestire e ripensare l’incontro tra diverse culture nei percorsi educativi. Contenuti circensi per centri d’accoglienza, progetti con rifugiati e richiedenti asilo, scuole, quartieri svantaggiati.

OTTOBRE 2020 / GIUGNO 2021 MILANO, ROMA, TORINO, PONTEDERA, SIENA E PALERMO Formazione annuale per operatori di circo, artisti ededucatori. 7 moduli intensivi alla scoperta di una metodologia innovativa e consapevole, per promuovere il circo come strumento d’intervento e trasformazione educativa e sociale.

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531www.unitipercrescereinsieme.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 www.bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com SSD Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064Pinerolo (TO) Paola Martina 012 1795590 www.sportica.it

Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 www.giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 www.quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Damiano Petitti Roreto 3494568018 www.spaziokabum.it

Veneto Ancis Aureliano Onlus via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) www.dottorclownitalia.org ASD Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 www.ludicacirco.com Barbamoccolo via delle Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it

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Il filo conduttore del nostro spettacolo era il corpo nella sua capacità di apparire “femminile” o “mascolino”, forte e aggressivo o aggraziato, così come bizzarro e animalesco. È stato per me un privilegio assistere a come ognuno di noi abbia portato il proprio “carburante”, il proprio fertilizzante su un terreno che in poche ore è diventato fecondo, sorprendendoci alla fine di ogni performance. Grazie alla necessità di adattare lo spettacolo a diversi contesti ho sviluppato preziose capacità di osservazione e reazione: andare in scena su un prato nel mezzo della campagna davanti agli abitanti del paese è molto diverso dal farlo sulla spiaggia di fronte ai turisti stagionali. Ciò che di più emozionante mi resta tra i ricordi che porto con me da questo viaggio

è però quel pomeriggio passato al centro di accoglienza. Abbiamo iniziato truccandoci per la scena e poi via, giù per le scale e nei corridoi in una parata che ha subito attirato bambini e non solo, con la diffidenza che pian piano veniva rimpiazzata dalla curiosità. La sensazione di spaesamento iniziale è sparita nel vedere bambini e ragazze ballare per noi, chiamarci in mezzo al cortile per insegnarci i loro passi; nell'accorgermi che pian piano il cortile si stava riempiendo di persone dai passati più diversi, che nonostante tutto quello che avevano vissuto e ancora stavano vivendo, consideravano prezioso questo momento di svago e di scambio, accettavano di aprirsi all’incontro. È stata la prima volta in cui mettermi di fronte a un pubblico mi è sembrata una vera festa; stavamo mettendo a disposizione le nostre capacità, le nostre passioni e il risultato del nostro lavoro, e mi sembrava che fossimo lì unicamente per ricevere quel che di spontaneo veniva dal pubblico, una reazione che ci facesse

dire “Sì! Abbiamo toccato alcune persone, qualcosa è passato, il contatto è possibile”. Rendersi conto che tutto ciò aveva funzionato, lasciarsi dipingere la faccia, giocare con le bambine e i bambini, fino a che il sole non è calato e nel cortile asfaltato del centro non si vedevano più le palline e i diablo; cercare di insegnare ai ragazzi come salire sul trapezio ma arrendersi di fronte alla loro energia incontenibile e vederli arrampicarsi elettrizzati con la sola forza bruta; parlare con loro, intuire dietro agli episodi raccontati le loro storie di fughe, separazioni, isolamento; percepire che tutto questo, così distante per noi, queste persone sono costrette a viverlo come normalità; e che nonostante ciò, basta davvero poco, lo stimolo di un naso rosso e di un paio di attrezzi

poco conosciuti, perché si rompano gli schemi consueti, perché la voglia di divertirsi dilaghi e si creino rapporti di attenzione e cura reciproche al-

dilà delle differenze sociali e culturali; tutto questo ci ha lasciato in uno stato d’animo che non saprei descrivere se non come riconoscenza, per aver potuto conoscere da vicino una piccola porzione di questa realtà, per aver potuto incrociare il mio percorso con quelli di queste persone, anche se solo per poche ore; riconoscenza, e la voglia di provare a far sì che in futuro le persone che ho incontrato abbiano la possibilità di scegliere di stare dalla nostra stessa parte del palco”

WWW.ALTROCIRCO.IT Emilia Romagna Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 www.circosottosopra.com TaDam Circo via XXIV Maggio 51 (PI) Dario Cadei 333 1532976 www.tadamcirco.com

Toscana Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 www.badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it Saltimbanco Scuola arte del cirko via degli Acquaioli 60, 57121 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 www.saltimbancoscuolacirko.it

Lazio Bigup Circo via del Fosso di Papa Leone 24-2, 00148 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.bigupcirco.it Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 www.circosvago.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 www.circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

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PILLOLE DA BALAKA www.spaziocircobergamo.it www.orizzontemalawi.org di Manlio Casali Spazio Circo Bergamo Difficile ridurre in parole l’esperienza vissuta questa estate in Malawi grazie ad Andiamo Trust e Orizzonte Malawi. Abbiamo portato la scuola di circo, ci abbiamo provato, ci siamo riusciti? Un po’ sì. Oppure “forse”. Beh, più di quanto sperassimo. Questo è certo. Abbiamo giocato, questo è indiscutibile. Siamo stati bene, questo è sicuro. All’Andiamo Trust c’è la scuola; abbiamo visitato i banchi, le aule, il grande salone/refettorio, l’Andiamo Ground, il grande campo da gioco e musica, appena lì fuori. Poco più in là, i laboratori: la falegnameria, il calzolaio. Botteghe artigiane, ma non come le hai in mente tu. E allora, come? Non saprei. Umane. E il circo? come fai a fare scuola di circo in una scuola che è deserta perché ci sono le vacanze? Prova. Mettiti un attimo lì fuori dal cancello, o nell’Andiamo Ground… rispondi a tutte le mani che non ti sei accorto quando sono arrivate ma che ora sono lì e ti chiedono “come si fa”, fagli vedere gli attrezzi, sostieni chi cammina sul filo, ridi alle risate a raffica che ti rimbombano nelle orecchie. Sì, fai Circo. Attraversa la strada (sì, ma non è una strada come ce l’hai in mente tu. E allora, come? Beh, di terra rossa, battuta. A buche. A buche? Abbastanza). Lì c’è l’Ospedale, il Comfort Community Hospital. È di Andiamo Trust; voluto, costruito, mantenuto, abitato, rinnovato, presidiato, abitato, abitato, abitato. Sì, ma. Come fai a fare circo in un ospedale? Prova. Entra nel corridoio, rispondi ai saluti che ti vengono rivolti (sì, perché puoi impegnarti quanto vuoi, ma non riuscirai mai ad essere tu il primo a salutare; ti anticiperanno sempre, qui in Malawi), fai bolle di sapone, micromagia, giocoleria…

Commuoviti ai sorrisi. A chi guarda di sfuggita, a chi si avvicina. Alla tua preoccupazione di non essere adeguato, di essere fuori posto. Certo che sei fuori posto, che problema c’è. Sì, è equilibrismo anche questo, è Circo. Sali sul pulmino, sali sul pick-up, sui sedili, nel cassone, dove vuoi. Perché? Andiamo a Kapandatsitsi. È un villaggio. Ah, ok. Lì c’è un scuola per l’infanzia. Sì, c’entra anche lei con Andiamo Trust e Orizzonte Malawi. No, non è tanto grande il villaggio. E boh, non so come… ma tu prova ad arrivare lì con i giochi del circo… e vieni travolto da centinaia di bambini, bambine, ragazzini, ragazzine. Sbucano da ogni dove. Facciamo lo spettacolo. Sono tutti lì schierati davanti, immobili, un muro nero di occhi bianchi spalancati e bocche aperte e silenziose. Quando la meraviglia lascia spazio al fiato, tornano a respirare. E poi giochiamo insieme. Lì, sulla terra rossa, tra l’inizio della sterpaglia, gli alberi e il campo da calcio. Sì, un campo da calcio grande, ma no, non come l’hai in mente tu. E allora, come? Bah, lascia perdere. Vai in monociclo da solo, sul campo da calcio, a zig-zag, ma vai più veloce che puoi, perché ti rincorrono festanti e adesso sì, rumorosissimi, 60, 90, 200 bambini. E tu ridi, perché così in monociclo non ci sei mai andato. Vivi la vita con gioia, dicono ad Andiamo Trust. Pedala i pedali con gioia. Sì, è Circo. Qui c’è anche un altro progetto di cui ti devo parlare; però poi finisco, eh, non posso mica raccontarti tutto. Va bene. Si chiama Tigawane. No, non mi ricordo più cosa vuol dire. Sono ragazzini, non hanno casa, famiglia, chissà dove dormono, però possono venire qui, in questa casa, possono essere accolti. Cosa facciamo con loro? Certo, circo. Imparano velocissimi! Due di loro ci seguono ovunque, vogliono imparare, chiedono, provano, riescono.

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Spiegami come si fa. No, non in italiano; in inglese. Ci si capisce. Facciamo una giornata di formazione con gli insegnanti della scuola, con gli educatori: è un incontro in cui illustriamo il Circus Manual che abbiamo preparato e che gli lasceremo, insieme agli attrezzi di giocoleria, equilibrismo, acrobatica. I due ragazzi sono tutto il giorno qui anche loro, segnano appunti, vogliono provare, capire come si fa ad insegnare agli altri. Vogliono imparare per insegnare agli altri bambini. Farli giocare. Anche a me viene da piangere. Sì, credo proprio che questo sia Circo. “Mpipe” è un lodge in riva al lago Malawi. Questa volta mi ricordo cosa vuol dire: significa “cormorano”. Qualche ora di viaggio, mica è vicino. 150 chilometri. Sì, ci siamo andati a far vacanza. Tre giorni. No, qui non abbiamo fatto scuola di circo. Sì, anche questo è un progetto di Andiamo Trust e Orizzonte Malawi; tutti i proventi vanno a sostegno dell’Ospedale a Balaka. Una gita in barca, in cui il barcaiolo fischiava forte e chiamava le aquile per nome. E l’aquila dall’isola di fronte a noi si staccava dal suo ramo e veniva a un metro dalla barca a prendere il pesce che Isaac le aveva lanciato. No, non veniva vicino solo per il pesce. Anche gli aiutanti barcaioli hanno fischiato, chiamato e lanciato il pesce, ma le aquile non sono venute. Vengono se le chiama Isaac. Dovresti vederlo, il lago Malawi. Dovresti essere lì con Isaac delle Aquile. E se il circo è meraviglia, sì, anche Mpipe è Circo. No, non ti racconto altro, non saprei più come dire le cose; perché comunque lo so che non riesco a raccontartele come le ho vissute davvero. Tutta questa terra rossa intorno che vorresti odiarla e chiederle un sacco di cose, maledizione. E invece è lei a parlarti, e tu taci, e te ne innamori. Come posso raccontartelo. Più di così, non riesco.

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Foto di Rosa Mantovani Assistant Trainers Sharing Knowledge (ASK) è un progetto collaborativo tra 11 organizzazioni europee di circo. Il suo obiettivo principale è quello di creare un curriculum per un assistant trainer, oltre a materiale didattico, linee guida per una scuola di circo al fine di sostenerli e un curriculum di riferimento. 5 moduli di formazione riuniranno assistant trainer, o persone interessate a diventarlo, nonché professionisti del settore e formatori di formatori, per condividere le loro conoscenze, acquisire nuove competenze e creare i risultati del progetto. Lavorare inwww.circosfera.it - www.eyco.org/ask sieme nel quadro delle competenze degli asIl “Meeting Circosfera - incontro nazionale sistenti di formazione a livello degli Operatori di Circo”, è un momento di europeo non è un compito faciscambio, confronto, formazione e le, poiché diversi paesi hanno sviluppo per il settore organizzato dal già sviluppato approcci e corsi network CircoSfera, Il Meeting è rivolto di formazione diversi per gli asagli operatori del settore e fornisce loro sistenti di formazione nel corso

degli anni. Anche le fasce d'età degli istruttori assistenti, per lo più adolescenti, sono soggette a legislazioni diverse nei diversi paesi. Questo è il motivo per cui uno dei risultati sarà un documento con alcune linee guida e curricula per gli assistenti di formazione che ogni paese sarà libero di adottare o che utilizzerà come riferimento. Parallelamente sono stati organizzati 4 multiplier event, che hanno raccolto più di 210 partecipanti. Qui brevemente i risultati raccolti al multiplier event italiano, illustrati dai due formatori che hanno capitanato la compagine italiana che ha partecipato ai training di ASK: “Siamo molto felici perché la partecipazione ai seminari per il multiplier event di ASK è stata molto

ampia qui al Meeting, sia per i formatori sia per gli assistenti dei formatori, e quasi 100 persone hanno esaminato i contenuti dell'ASK, condividendo i loro pensieri e rendendolo possibile costruire una riflessione che condivideremo con i nostri partner europei” (Stefano Bertelli). “Nel discutere la questione sono state sollevate diverse domande dagli assistant trainer. Ci siamo concentrati molto sulla definizione stessa di assistant trainer: un giovane che ha colto l'occasione per guardare indietro a ciò che ha vissuto a scuola e per portare tutto ciò a un altro livello, imparando a formare e gestire dinamiche di gruppo”. (Giorgia Bolognesi)

l’occasione per un aggiornamento professionale, per un reciproco scambio sulle metodologie e le tecniche applicate. Questa edizione del Meeting Circosfera, ospitata nuovamente nelle strutture di Spazio NU, ha posto l’accento anche sullo sviluppo del Circosfera Youth Forum, che r/accogie al suo interno i giovani under 25 che desiderano dare il loro contributo allo sviluppo del settore, sulle attività del progetto Quinta Parete Circus Community, sulle iniziative del network AltroCirco. Ha infine ospitato un multiplier event di ASK, progetto europeo del network EYCO con lo scopo di creare un curriculum per una formazione degli assistenti insegnanti.

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Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 www.circopla.it Visionaria via Maestri del Lavoro 3, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 www.lastronauta.com

Lazio Accademia Materia Viva via Camilla 44, 00181 Roma Roberta Castelluzzo 06 97616026 www.accademiamateriaviva.it Bigup via del Fosso di Papa Leone 24 – 2, 00148 Roma Daniele Pinzi 351 9366333 www.bigupcirco.it Catapulta Teatro Circo via Terme di Traiano 38, 00053 Civitavecchia (RM) Novella Morellini 333 2004091 E Catapulta Teatro Circo Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 FB Scuola Circo Circoraggio Circo Svago via delle Mole 32, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 www.circosvago.it Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 www.volavoila.it

Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo LaboratorioNomade Circobotero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com

Basilicata Il Girotondo via Trabaci 3 c.ctre torri, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 www.scuoladicircoilgirotondo.it Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 www.circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 www.gigliopoli.org

REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO WWW.CIRCOSFERA.IT

Il circo educativo nell’ambito del lavoro Piemonte Arcobaleno delleEuropa Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 www.sportarcobaleno.it con i giovani sta crescendo in via tutta Dimidimitri S.S. 299 c/o Cavallotta via Valsesia, 28100 Novara Alessio Ricci 346 9812214 www.dimidimitri.com e in passato i paesi membri confluiti Cascina in Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 011 530217 www.flicscuolacirco.it EYCO hanno fatto molto per professionaFuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com lizzare il settore, creando Circus Adult Jaqulè viailLazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Training (CATE) e invitando formatori e perMacramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 www.scuoledicircomacrame.blogspot.it sonale amministrativo a masterclass nel via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Microcirco c/o Chapitombolo processo di professionalizzazione (PEYC).41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 www.sportica.it Sportica Gym via Cattaneo via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Questo partenariatoTeatrazione molto forte ha inoltre UP Str. 1/E int. 12060 Pocapaglia (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 www.upscuoladicirco.com avviato nel luglio 2018 unSalimau progetto di 1formazione per assistant trainer (ASK). Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Durante tutte questi progettiviaèBastia diventato Circotondo 5, 20136 Milano Valentina Sordo 339 8072575 www.valentinasordo-danza.com chiaro che affrontiamo gli stessi obiettivi. Giocolarte p.zza Petrarca 32, 27100 Pavia Laura Atzori 349 0557523 giocolarte.wordpress.com Uno dei più importanti, accomuna gli Cornate 11 Hopsche via Lanzi 51, 20872 (MB) Sara Papadato 348 0069417 www.scuola-circo-hops.it paesi coinvolti nei progetti è migliorare si- 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 www.spaziokabum.it Kabum via Guicciardini il114, Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 www.quattrox4.com stema di formazioneQuattrox4 dei formatori, miglioraScuola di arti e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.milanoclownfestival.it re l’educazione pedagogica deicircensi formatori. Scuola di circo SATs Casnida 19b, 24047 Treviglio (BG) Massimo Vitali 339 1134156 www.scuolateatrotreviglio.it/scuolacirco Con LCL, realizzato con il supporto delvia prodi circo Trillinocode Selvaggio via Tolstoi 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 www.trillinoselvaggio.it gramma Erasmus+ Scuola della EU (project Spazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 www.spaziocircobergamo.it 2018-2-DE04-KA205-016780), vogliamo Ululì via Brioschi 55, 20100 Milano Federico Moro 347 9199465 www.terzotempoululi.com scoprire come l’apprendimento dovrebbe essere organizzato nel modoviamigliore Trentino Alto Adige Animativa Max Valiernel 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 www.animativa.org Arteviva Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 E Arteviva Cooperativa circo educativo come partevia dell’educazione Bolla sapone via S. Antonio non formale. I metodi di di insegnamento LCL 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 www.bolladisaponetrento.it spostano il focus dell’istruzione dall’istrutFriuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, 33100 Padernò (UD) Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it tore all’allievo. Molti insegnanti di circo Venetoapproccio Ancis Aureliano via Fogazzaro usano già questo e questo è uno 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 www.dottorclownitalia.org Barbamoccolo Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it dei motivi per cui il circo educativoviaindelle Europa Circo in Con Valigia via Falgare conquista tanto successo. questo pro-31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it Circo Volante Scortegara 116, 30035 Mirano (VE) Laura Ugolini 340 8598292 www.circovolante.it getto vogliamo sviluppare e Via condividere Ludica Circo Loc. strategie e idee su come utilizzare Corbellar i metodi7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.ludicacirco.com LCL nel lavoro quotidiano di insegnamento. Liguria Circo Galleggiante Corso Cavour 433, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 www.circogalleggiante.it Con le metodologie LCL insegnanti circoBrighei 1/c, 18100 Imperia Nadir Spagnolo 329 2950023 www.2clown.com CircogliMirtilla stradadiRonchi Facciamo Circo via Segalara avranno una comprensione più chiara dei 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Ge.AC Genova Arti Circensi loro metodi di insegnamento e saranno più Vico delle Carabaghe, 16123 Genova Boris Vecchio 347 4359018 www.sarabanda-associazione.it Palermonei 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 www.synergikaasd.com consapevoli del lorosYnergiKa approcciopiazza educativo confronti dello studente. Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Pietro Morea 347 7121221 www.arterego.org Il progetto avrà termine a dicembre 2020 ArtinCirco Via Tolara di Sopra 90, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Ferdinando D’Andria 329 2347981 www.artincirco.it e vedrà coinvolti i Circolarmente rappresentanti delle 114/b, 43123 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it via Mantova organizzazioni partner, 22Sopra formatori Circo Sotto via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 www.circosottosopra.com TaDaM Circo viadiG. coordiTaverna 183, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 www.tadamcirco.com esperti, un team internazionale namento dei contenuti composto da forToscana 100% Circo Casa la Marga 69, 52010 Subbiano (AR) Simona Serafini 339 3840294 FB centopercentocirco matori, esperti e una rappresentanza Antitesi Scuola di Circo via Guidiccioni 6b, 56017 San Giuliano (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it dell’EYCO Youth Forum. 4 project meeting Badabam strada della Tressa 4, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 www.badabam.it e 2 training - 13/17 settembre Gschwend Circo Libera in Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it (Germania) e 9/13 marzo 2020 in Tolouse Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 www.circolibre.it (Francia) - e 3 eventi moltiplicatori costiEn Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza tuiscono il calendario di lavoro. 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