Juggling Magazine #86 - march 2020

Page 1

CIRCO DI FRONTIERA NUMERO 86 MARZO 2O20

JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo. Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00



bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXIII, n. 86, marzo 2020 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h jugglingmagazine.it h progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Redazione Valentina Barone Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 20 marzo 2020 In copertina Imogen Huzel, Sunniva Foto di Einar Kling Odencrants

Con il sostegno di

Imogen Huzel foto di Einar Kling Odencrants

EDITORIALE

In queste settimane di forzate limitazioni al viaggio affidiamo a questo numero di JM il compito di portarci in giro per il mondo, così come eravamo abituati a viverlo e animarlo, prima che il Covid-19 sconvolgesse le nostre consuetudini, relazioni, vita e lavoro. Valicheremo quindi senza timori i confini di Francia, Monte Carlo, Belgio, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Groenlandia, Cina… e di molte province italiane. Un viaggio che non disdegna fuoripista nella dimensione temporale, con i profili di tre artisti italiani che abbracciano tre diverse generazioni di artisti. Un viaggio che perlustra anche altri spazi, come quello scenico, grazie a due professionisti che la scena la guardano da punti di vista particolari. Stringere l’obiettivo su uno di essi, Einar Kling Odencrants, ricorda ad ognuno di noi, nel nostro lungo viaggio attraverso la vita, quanti mondi siano possibili, quanti ne creiamo, quanti ne attraversiamo, senza limitazioni di sorta, sulle ali della fantasia, dell’ingegno, della perseveranza.

“Sono nato nel 1992 in un piccolo villaggio in Svezia, chiamato Älvestorp e a 16 anni mi sono trasferito a Stoccolma per studiare a Cirkus Cirkörs, specializzandomi in bascula e verticali, proseguendo poi gli studi alla DOCH, University of Dance and Circus, diplomandomi nel 2014. Nel gennaio 2015 io e Anton Graaf abbiamo vinto la medaglia d’oro al Cirque de Demain di Parigi, con il nostro numero alla bascula, inaugurando una stagione di grandi successi e premi in giro per il mondo, culminata con un Clown di Bronzo a Monte Carlo nel 2018. Mi piace plasmare il mondo in arte attraverso le mie fotografie. Il corpo in movimento in diversi ambienti. Combinato con nitidezza, semplicità, colori e linee. L'architettura della città e la forme della natura mi danno ispirazione, allineando il corpo e l'ambiente circostante in una prospettiva coerente. Voglio mostrare l'unicità di ogni artista in un modo nuovo e interessante. Ogni foto dovrebbe essere uno spettacolo circense in sé. Scatto foto da 8 anni e mi piace la libertà con cui posso farlo. L’incontro tra l'artista, la mia macchina fotografica e la città in cui ci troviamo.” Andiamo in stampa ad un mese dall’esplosione del Covid-19 in Italia, sperando che, all’uscita di questo numero, il suo transito avrà innescato diversi anticorpi e plasmato un’umanità più consapevole dei suoi limiti, dei suoi valori, delle sue gioie, compresa quella di andare al circo. Affideremo invece al numero di giugno di Juggling Magazine un approfondimento, con il contributo di tutto il settore, su cosa abbiamo capito ed appreso da questa esperienza. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


foto di Valérie Thénard Béal VTB Circus

CIRQUE DE DEMAIN 30 GENNAIO / 2 FEBBRAIO 2020, PARIGI (FRANCIA) cirquededemain.paris

foto di Marie-Thérèse Cardoso

Il festival del Cirque de Demain, fondato nel 1977 da Isabelle e Dominique Mauclair, giunto alla sua 41ima edizione si conferma

concentra ogni anno, oltre a portare in pista una competizione di rilievo internazionale, nel creare un ambiente speciale facilitando l’accesso al festival ai giovani, organizzando una serie di incontri professionali, coordinando iniziative di volontariato nel sud del mondo che coinvolgono gli artisti che qui si sono esibiti. Sotto le strutture del Cirque Phenix, nel foyer arricchito di spazi conviviali, aree riservate e stand dove poter curiosare, nel corso di 4 intense giornate di spettacoli, conferenze, presentazioni, mostre, si ha la possibilità di incontrare un rappresentati-

vo spaccato del mondo del circo, così come lo conosciamo oggi. Programmatori di spettacoli, produttori - dai più grandi ai più piccoli - artisti e compagnie, organizzatori di festi-

foto di Laurent Bugnet

di A.R.

val e/o di eventi, direttori, insegnanti e allievi di scuole di circo professionali ed amatoriali, operatori di circo sociale, giornalisti, critici, registi, coreografi, fotografi, video maker, oltre naturalmente ad un nutrito pubblico di appassionati, nuovi e di vecchia data, che non manca mai di affollare il botteghino.

uno degli appuntamenti principe per il settore, al quale nessuno vorrebbe mancare. Il festival, come suggerisce il nome, vuole essere una celebrazione. Per questo la direzione si JUGGLINGMAGAZINE.IT

2

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


foto di Valérie Thénard Béal VTB Circus

Quest’anno è toccato alla Slovenia, con l’artista Tjasa Dobravec, calcare per la prima volta questo prestigioso palco, volteggiando in aria intorno ad una inedita spirale aerea, a testimonianza che esistono molte tradizioni di acrobatica o manipolazione in tutto il mondo, dalle Isole Tonga all’Iran, dalla Cambogia all’Austria o dallo Yucatan all’Italia, da Montreal a Tolosa, da Châlons-en-Champagne a Melbourne. Molto nutrito anche il paniere di artisti che si candidano per partecipare al festival. Quest’anno sono arrivate 83 proposte di numeri in altezza che utilizzano tessuti, corda aerea, e altre “diavolerie aeree”; 62 proposte di giocoleria e manipolazione di oggetti, 5 numeri di equilibrismo su filo, ma pochissime proposte di clownerie, sebbene molti numeri oggi comprendano al loro interno elementi di comicità, segno dei tempi che cambiano. Ogni anno il festival riceve centinaia di candidature, che nel loro complesso forniscono un rappresentativo campione sulle tendenze nel circo internazionale. Sarebbe interessante uno studio che negli anni potesse tracciare l’evoluzione della scena circense interna-

foto di Valérie Thénard Béal

zionale, sulla base delle preferenze e provenienze delle candidature al Demain… In ogni caso il festival desidera poter rendere conto di questa straordinaria diversità di pratiche offrendo visibilità e un trampolino di lancio ai giovani talenti sempre desiderosi di innovare e creare, che privilegiano una ricerca artistica su tecniche talvolta millenarie, interrogate quotidianamente nelle scuole di tutto il mondo e rivisitate in chiave attuale. Tra le tante emozioni che quest’anno ci ha regalato il Demain, oltre a quelle legate ai tanti bei numeri, e alla loro ricca varietà,

foto di Laurent Bugnet

foto di Valérie Thénard Béal VTB Circus

Questo grande mosaico regala al “Demain” il sapore dei grandi eventi, dei grandi spettacoli di qualità, ma anche un’atmosfera di vitalità ed entusiasmo che il pubblico condivide con allegria, facendo un tifo da stadio sotto uno chapiteau tra i più gradi al mondo, capace di oltre 5000 posti a sedere. Con una media annuale di venti nazioni in pista, ogni anno il Demain non manca mai di invitare un nuovo paese che viene aggiunto alla lunga lista delle terre circensi.

ne segnaliamo alcune che definirei “inattese”. Nel tableu di apertura, riservato alla Cie Lapsus, la compagnia ha fatto ricorso, nel mezzo delle esibizioni dei suoi acrobati, al volo indoor, sapientemente pilotato, di aquiloni Revolution a quattro cavi, riportandoci indietro agli anni ‘90, quando non era raro vedere aquilonisti capaci di pilotare un Revolution, al tempi “rivoluzionario” gioiello di tecnologia e innovazione, e al contempo giocolare, o andare in monociclo. Innovazione nel solco della ricerca e apertura verso altri mondi. È anche questo il circo attuale. Altre emozioni fuori programma sono arrivate invece da una brutta caduta per l’artista del trio alla barra russa, che ha gelato l’intero chapiteau e causato la sospensio-

3JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

ne di una delle prime serate, ormai quasi al termine della scaletta, e per fortuna risoltasi poi con una “semplice” commozione cerebrale. Tutta la platea è però rimasta testimone di una fatalità che è nel circo sempre dietro l’angolo, e che qui ha fatto riflettere su quanto fragili possano rivelarsi i migliori dei nostri eroi; quanto sia opportuno che la nostra sete di emozioni, oltre al loro desiderio di superare i limiti e sfidare l’impossibile, metta a repentaglio la loro incolumità e la “buona riuscita” di uno spettacolo dal vivo; quale forma di prevenzione, assistenza, gestione degli incidenti, sia opportuno mettere in campo. Infine ha fatto molto parlare l’esibizione/denuncia dell’artista francese Erwan Tarlet che, nella seconda esibizione del suo numero alle cinghie, ha preferito mettere da parte il copione e dedicare il suo spazio, il suo tempo, la sua visibilità ad una denuncia. Salendo su attaccato alle sue cinghie, si è mostrato a torso nudo, con sul petto dipinta la parola “DEMAIN” e sulla schiena un punto interrogativo, ed è rimasto in quella posizione, girando lentamente su se stesso, per l’intera durata del suo numero, senza far altro. Un interrogativo, una provocazione, una sollecitazione offerta al pubblico. Un gesto che ha acceso molte riflessioni e considerazioni su cosa sia uno spazio scenico, quale il ruolo degli artisti nella società, quale rapporto fiduciario possa e debba intercorrere tra organizzatori, artisti e pubblico. Un’edizione quella di quest’anno che ci lascia anche il bel ricordo di un tempo, non tanto tempo fa, quando potevamo viaggiare, seguire questi eventi, senza l’angoscia, le restrizioni e l’ombra minacciosa del Coronavirus, che da lì a poco si sarebbe abbattuta anche sulla cara vecchia Europa.


44ESIMO FESTIVAL INTERNATIONAL DU CIRQUE

16/26 GENNAIO 2020, MONTE CARLO montecarlofestival.mc

Circo Nazionale Svizzero della dinastia Knie

di Raffaele De Ritis

IL PIÙ ANTICO DEI FESTIVAL MOSTRA LA VIA A UN CIRCO POPOLARE MODERNO. ANCORA SFARZOSO TRA CREATIVITÀ E RISCHIO.

foto di Gallo / Alesi - Principaute de Monaco

Dalla crudezza di un fugace miracolo come il quadruplo salto mortale al trapezio volante, alla più gentile e persistente brezza di trenta cavalli che risplendono al buio, il 44esimo Festival di Monte Carlo sembra garantire la definizione che Ernst Hemingway diede del circo: “il solo spettacolo che, mentre lo si guarda, dà l’autentica qualità di un sogno felice”. Forse perché pensato da un principe, o per la natura regale delle dinastie viaggianti che annualil suo pubblico e la relativa industria rivemente si incontrano a migliaia, il festival lano nei casi migliori un’abilità estetica e dopo mezzo secolo garantisce l’aspetto una comprensione nel dar forma a codici fiabesco dell’immaginario circense. Al antichi per i tempi attuali; e in misura non tempo stesso, il festival di Monte Carlo inferiore dall’altrettanto volatile nozione può essere letto in modo meno conservadi “contemporaneo”. tore di quanto possa sembrare. Tradizione é in qualche modo la capacità di MODERNITÀ NEOCLASSICA consolidare stili e pratiche attraverso il TRA UMANI E ANIMALI tempo; contemporaneità é l’abilità di sinSi prenda per esempio la famiglia Knie, tonizzarsi col proprio tempo. Entrambe le vincitrice di uno dei tre “Clown d’Oro” di sfere richiedono talento: e ancora più fatiquest’anno e la compagnia più massivacoso é incrociarle oltre le categorie teorimente presente (quattro numeri, oltre che, col solo scopo di sedurre e sorprencinquanta cavalli portati dalle Alpi alla dere, per generare pura bellezza. Esistono dunque forme di “moderTroupe acrobatica di Shandong (Cina) nità” oltre il cliché di “circo tradizionale”? Assumendo come premessa che esso é generalmente un mondo di numeri di circo quali entità creative classiche,

JUGGLINGMAGAZINE.IT

4

Costa Azzurra con dozzine di uomini al seguito). Nel 2019 I Knie hanno celebrato 100 anni del Circo Nazionale Svizzero di loro proprietà, e hanno portato al Festival la loro ottava (!) generazione di sangue blu della pista di segatura. L’osservatore superficiale, assumendo che una tanto durevole devozione all’arte possa generare le più obsolete prevedibilità equestri, trova invece quattro gemme pure di arte circense neoclassica.

Circo Nazionale Svizzero della dinastia Knie

I sofisticati arrangiamenti della loro partitura orchestrale dal vivo, una sintesi tra big band ed elettronica; la secolare esperienza di arte equestre che diventa coreografia pura, rompendo coraggiosamente codici, ritmi e abitudini; la sorprendente ispirazione nel disegno luci; la freschezza della nuova generazione Knie: Ivan Knie con

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


SUSPENCE E PERICOLO CON NOVITÀ

Michael e Wioris Errani, di un’altra bella famiglia circense. Con umiltà, un passo indietro nell’ombra, Frédy Knie, ritiratosi da poco dalle scene e uno due o tre massimi maestri viventi delle arti equestri. Lo stesso può dirsi della sorpresa con il russo Sergei Nestorov: un quadro new age con cinque tigri bianche, nella più seducente estetica di addestramento vista da decenni. Nessuna sbarra o acciaio in vista, solo una sottilissima rete attorno all’immenso vuoto di una moquette blu, su cui passeggiano I felini e l’artista a piedi nudi. Il loro rapporto naturale, fin dalla nascita dei cuccioli, sublimato da una pura drammaturgia meditativa e da una audace, soffice colonna sonora new age. Una resistente tendenza neoclassica nell’arte acrobatica é la “scuola” russo-ucraina. La compagnia Bingo di Kiev l’ha meglio rappresentata nell’ultimo ventennio, con un piede nel glamour e l’altro nell’efficace, dinamica coreografia acrobatica, con una classe di performer ugualmente abili nella pop dance come nella più alta tecnica in tutto il ventaglio delle arti aeree e al suolo. La loro più valida piéce a Monte Carlo (premiata col Bronzo) é una coreografia d’ispirazione metal-rock che unisce un solista al palo cinese, danzatrici e coppie di “mano a mano”. La troupe russa Efimov al fasttrack (bronzo, e già oro al Demain), sul godibile tema di un matrimonio, non fa che confermare il talento registico del veterano Alexander Grimailo, il più longevo dei registi/coreografi russi, ormai attivo dai primi anni ‘80 ma sempre capace di attualità. E un altro sguardo del mondo classico verso la purezza del miglior nouveau cirque lo ha dato la tedesca Lisa Rinne col trapezio oscillante. Di simile pregio estetico erano l’accessorio “modernista” dell’equilibrista russa Maria Saratch, e la coreografia del duo aereo ucraino “Flash of Splash” (bronzo), con una grammatica acrobatica notevolmente pericolosa di nuove sospensioni “denti a denti”, prive di protezione. E questo ci guida verso un altro aspetto di questa edizione del festival.

Lo spettacolo del pericolo é certamente un altro resistente aspetto del circo classico, massicciamente rappresentato a Monte Carlo, anche con bizzarre innovazioni. È il caso dei due Martinez Bros., acrobati icariani: se non memorabili per la loro messa in scena, solo ammirazione é dovuta, per la loro folle sequenza di 52 flic flac sui piedi, in cima a una piattaforma elevatrice in discesa da 13 metri di altezza… È stato soprattutto questo crudo esercizio, ignoto al registro storico del circo, a valer loro un Clown d’Oro. Stesso onore tributato ai Flying Tuniziani: in gran parte per il quadruplo salto mortale al trapezio (il sacro graal delle arti circensi), ma con un ampio repertorio arricchito da una formazione a doppio porteur, e servito con grazia al pubblico. È sempre benvenuto al circo un gran numero di funamboli a grande altezza: la veloce danza sul filo su ritmi latini della troupe Ayala (una famiglia allevata per aria) é una benvenuta diversione dalla statica moda delle pur mozzafiato piramidi statiche con biciclette e simili. Qui un gioioso contatto col pubblico (dovuto molto all’amabile leaderclown Henry) valorizza la novità del repertorio di trucchi davvero difficili, portando a un dovuto Clown d’Argento. Parlando di suspence, ammiriamo la colonna a sette persone dalla bascula della possente troupe mongola Zola (bronzo) senza dimenticare le affollate figure della troupe di Shandong (argento): tre diversi numeri, non meno di trenta artisti per le cui intricate evoluzioni a malapena é sufficiente la pista. Hanno mostrato una giocoleria con cappelli ispirata a Michael Jackson, un numero di salti con le corde e un

Troupe acrobatica di Shandong (Cina)

quadro femminile con una delle più ampie presentazioni mai viste di piatti sui bastoncini. Ma puro prodigio, elevato sia in tecnica eccelsa che in grazia di danza, é quello del trio russo-svizzero Dandy’s (argento).

5JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

Troupe Zola (Mongolia)

Un’altra dozzina circa di numeri colorati e validi ha completato i due spettacoli di selezione (ciascuno ben oltre le tre ore, felicemente densi e arricchiti da sfilate e balletti). Una giuria di qualità é stata come sempre presieduta dalla principessa Stephanie: il suo amore per il circo é divorante, e la principale ragione per cui il Festival resiste a lungo, anche per essere supportato dalla titanica esperienza del suo direttore Urs Pilz. È interessante quest’anno notare tra i giurati il nome dell’ungherese Kristian Kristof, artista di famiglia circense, ma ben piantato nel contemporaneo (dirige tra l’altro la compagnia Recirquel). Sembra simboleggiare, come il festival stesso, quanto sia possibile una via trasversale per mostrare quanto il circo possa essere popolare e pienamente attuale: quando é teatralmente originale, anche nell’antica e breve forma del “numero”, non serve il sottotesto esistenziale per legittimare una forma d’arte come “contemporanea”.


foto di Michiel Devijver

SMELLS LIKE CIRCUS

14/18 GENNAIO, GHENT (BE) circuscentrum.be/en/2019/02/28/smells-like-circus

di Maarten Verhelst

foto di Fotokultuur

sta regione, attraverso il migliore supporto culturale e le migliori opportunità di Smells Like Circus è un focus di cinque giorni sull’arte circense, che viene presensviluppo. In questo contesto Smells Like Cirtato a Gennaio in diversi luoghi di Ghent (Fiandre, Belgio). Organizzato da Circucus è una delle scentrume Art Centre Vooruit, insieme ai suoi partecipanti esplora i legami tra azioni più concrecirco, danza e arti performative. te per raggiungere questo obiettivo. Iniziamo parlando di Circuscentrum e del circo Insieme all’Arts Centre nelle Fiandre. Come forse sapete, il Belgio è diviVooruit, non solo raggiungiamo un pubblico più so in molte altre piccole parti: le Fiandre, in cui si vasto, ma riusciamo ad avere una copertura parla fiammingo, la Wallonia, in cui si parla francese, mediatica e l’attenzione dei politici e di Bruxelles, che per la maggior parte è francese, ma anche altre arti più affermate. fiamminga, e infine, una parte popolata da una piccola comuSmell Like Circus presenta un nità che parla tedesco. Queste comunità, tutte diverse, hanno vasto cartellone artistico e un varie responsabilità distribuite nei più diversi ambiti. La cultura programma per i professionali. In è uno di questi. Quindi, quando parliamo di “cultura” in Belgio, parte, il programma artistico è il è sempre da riferirsi in relazione ad una di queste comunità. frutto di artisti come Alexander VanNelle Fiandre, dal 2008, attraverso un vero e proprio tournhout, Claudio Stellato e Phia Méatto parlamentare, il Ministro della Cultura ha ricononard, che si stanno gradualmente allonsciuto il circo destinandogli un budget di circa 2,3 mitanando dal tipico linguaggio circense, ma lioni di euro. Con questo budget, seppur modesto, è anche una conseguenza della crescente ogni anno un numero cospicuo di festival, creazioconsapevolezza che forme d’arte sempre ni, tournée e centri culturali, come Circuscenpiù affermate hanno una connessione notevotrum, appunto, sono sostenuti in tutte le loro le con il circo. L’artista della performance Miet attività. Circuscentrum rappresenta l’organizWarlop, ad esempio, o la ballerina Mohamed Touzazione capofila delle Fiandre che ha l’obietkabri, creano spettacoli che “sanno di circo”. Includendo tutti questi diversi autotivo di nutrire e far crescere il circo in queri in un unico programma, creiamo nuove connessioni tra artisti e spettatori.

JUGGLINGMAGAZINE.IT

6

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Per sapere qualcosa in di più su una delle gere i limiti delle tecniche circensi? Questi compagnie ospiti a Smells Like Circus, sasono solo alcuni dei temi che sono stati direbbe ovvio scegliere Alexander Vantourscussi da un panel di esperti, tra artisti, desinhout, un artista di circo e danza innovativo e gner, ricercatori, appassionati e professiodi grande successo. Andiamo invece a scoprinisti. Tra i relatori, Marie Vandecaveye, Mare Mardulier& Deprez, un duo sperimentale che rion Guyez & Karine Saroh, Aline Breucker, non manca mai di stupire. Ruben Mardulier e MiAnne-Catherine Kunz, Lukas Brandl. chiel Deprez si sono entrambi diplomati alla “Smells Like Dialogue”, è un simposcuola ACaPA (Paesi Bassi), nel 2015. Ruben, sio di tre giorni dedicato come acrobata, Michiel, come giocoliere, scoprendo a discussioni avdi essere molto più interessati a lavorare e interagire insieme vincenti su teoche alla pura tecnica. Nozione importante: non creano spettacoli in sé; ria, politica e praconducono esperimenti, a cui il pubblico assiste, diventando complice. tica del circo. Al A Smells Like Circus hanno presentato “Slagwerk” (un titolo che si suo interno, ha riferisce alle percussioni). In questo esperimento, il battito del avuto spazio parte cuore di Michiel e Ruben viene amplificato e utilizzato come ritmo del progetto di ricersu cui improvvisa un tastierista. Il battito cardiaco, e quindi il ca artistica biennale ritmo, accelera o rallenta in base ai movimenti di Michiel o “The Circus Dialogues”, Ruben. Il risultato è un concerto unico e irripetibile, per un puborganizzato dalla KASK blico di massimo trenta persone alla volta. Alcuni spettatori si School of Arts di Ghent e sono addormentati, altri sono stati travolti da quella che curato da Bauke Lievens, hanno definito la migliore esibizione a cui hanno partecipato. Quintijn Ketels, Sebastian Il punto però, è altrove: Mardulier & Deprez non suoneranno Kann e Vincent Focquet. Il mai più “Slaqwerk”; non vogliono che diventi un regolare spetsuo obiettivo è creare lo tacolo da vendere a festival o in altri luoghi. Vogliono semplispazio per incontri tra cemente andare avanti, esplorare nuove idee. Quindi, se volete teoria e pratica artistica invitarli al vostro festival, non saprete mai cosa avranno in serbo del circo, facendo luce per voi. Saprete solo che il vostro pubblico assisterà a qualcosa sul circo come un che non ha mai visto prima. campo in cui il penPer i professionali Smells Like Cirsiero sperimentale cus ha programmato dei work in “sta già accadendo”, per garantire la continuità di questo progress, una serie di incontri per pensiero, nel rispetto di un’ecologia artistica, istituzionale e fare rete, pitch sessions per gli artisostenibile a lungo termine. Le nostre attività sono concesti, e due seminari: un incontro di pite con l’intento di aiutare a immaginare il circo come “CARP” (CircusArtsReserachPlatform) un’attività importante e politica allo stesso tempo. e “Smells Like Dialogue”. Aspetto ancora più importante, difendiamo il circo come I ricercatori di “CARP” hanno affrontato forma d’arte aperta e indefinibile. “The Circus Dialol’utilizzo dei costumi in relazione alle arti gues” organizza anche un’intera settimana di ricerca in circensi, la presenza o l’assenza di costumi cui otto artisti di circo affrontano le stesse domande nel circo contemporaneo. Qual è l’importanza attraverso la pratica comune in studio. Nell’ultimo del costume indossato nel corso della creaziogiorno del simposio, si è discusso tutti insieme delle ne di una produzione circense? Niente è più icoloro proposte performative. nico dei tradizionali costumi da circo. Dal rifiuto Durante il seminario, abbiamo anche infine lanciato del design colorato e glamour dei classici costuil libro “Thinking Through Circus”, una raccolta di mi tradizionali, ci si è evoluti in colori neutri e vescritti realizzata da e con artisti circensi, intorno stiti semplici, dando più spazio ad un abbigliamento alla nozione di circo come pratica del pensiero da spogliatoio per distinguersi da paillettes scintilnel corpo. “Thinking Through Circus”, rivela lanti e body attillati. A che punto siamo della ricca e come il femminismo, l’essere queer, la dramaffascinante storia dello sviluppo del costume nel maturgia, l’amore, la disobbedienza, il postcirco contemporaneo? Quali sono le implicazioni della umanismo e l’immaginario estetico-politico, progettazione per il circo, i limiti su cui un designer si imbatte nella sua progettazione? siano ripensati al suo interno e attraverso In che modo, l’innovazione tessile può influenzare il design dei costumi e come può spinle pratiche circensi contemporanee.

RUGGIERIPOGGI.IT

7JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO


LEME

6/8 DICEMBRE, ÍLHAVO, PORTOGALLO 23milhas.pt bussola.com.pt E Leme - Circo contemporâneo

intervista a Luis Sousa Ferreira direttore 23Milhas e Bruno Costa co-direttore Bussola

foto di Pedro Mostardinha

LSF

BC

LEME, festival di circo contemporaneo in spazi non convenzionali, si inserisce all’interno di un progetto culturale più ampio della circoscrizione di Ílhavo, che sotto il nome di 23Milhas abbraccia l’intero territorio municipale, attivando diversi spazi culturali e spingendosi fino a Vista Alegre e Gafanha da Nazaré. Il lavoro di 23Milhas ruota sul concetto di diversità, coniugato attraverso una programmazione su tre aree artistiche capaci di creare maggiore empatia con il pubblico: musica, illustrazione e circo, che a sua volta diventa un trampolino verso altre arti performative, come la danza e il teatro. Personalmente, non venendo da esperienze di circo, ma essendo

Bussola nasce nel 2012 come progetto indipendente per supportare gli artisti nel teatro di strada e nel circo, attivando collaborazioni con alcuni festival del settore. Tre anni fa, incontrando Luis e 23Milhas, ci accorgiamo che avevamo degli obiettivi comuni. Inauguriamo così nel 2018 il festival LEME, posizionandoci in un periodo invernale dell’anno privo di altri eventi in Portogallo, e in una città che aveva intenzione di far vivere i suoi spazi culturali alla cittadinanmolto attratto dalle sue potenzialità, ho portato nel progetto la mia esperienza di designer e direttore artistico, e dalla collaborazione tra Bussola e 23Milhas è nato con LEME uno sguardo più scientifico e artistico sul circo.

JUGGLINGMAGAZINE.IT

8

za. LEME si inserisce nel solco di un processo di crescita del circo e del teatro di strada in Portogallo, un processoche ha registratodi recente un interesse più attento delle istituzioni culturali verso queste arti, cul-

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


minato con il riconoscimento ministeriale nel 2017 del circo contemporaneo. Bussola è sempre stata in prima linea in questo processo, e già prima di lanciare LEME, ci eravamo adoperati per il varo di una piattaforma online indipendente, denominata Outdoor Arts Portugal, nata con il proposito di raccogliere e condividere le informazioni disponibili, promuovere attività di network e di vetrina degli artisti, riconoscere e studiare le nuove pratiche, sviluppare collaborazioni e strategie per lo sviluppo del settore.

LSF Ad Ílhavo non c’è nessuna tradizione di circo. Qui il circo è arrivato con LEME, è una cosa molto recente. Abbiamo strutturato un piano quadriennale per il festival, dandoci degli obiettivi anche in termini di coinvolgimento e creazione di nuovi pubblici, e devo riconoscere che, anche se solo alla sua seconda edizione, questo festival ha già ricevuto un’attenzione a livello internazionale che normalmente in Portogallo matura dopo un decennio. Essere inoltre membri di un network come Circostrada ha sicuramente facilitato l’internazionalizzazione di un festival così piccolo, eppure così specifico. E certamente, come tutto il settore, beneficiamo dell’ap-

LEME è un festival che si muove su due livelli. Da un lato intende spiegare al grande pubblico cosa è il circo oggi, dall’altro vuole facilitare la crescita dei professionisti del settore e rafforzarne i legami. Questi obiettivi vengono perseguiti in un contesto che va dal dialogo, allo spettacolo, alla festa. Desideriamo che le scuole di circo e partner percepiscano LEMEcome un’occasione annuale per i protagonisti del settore di incontrarsi, confrontarsi, riflettere e crescere insieme. Da un punto di vista artistico ci interessa portare a LEME l’avanguardia, le cose più sperimentali e allo stesso tempo offrire anche momenti e spettacoli che siano fruibili per un pubblico di famiglie. Ci interessa inoltre lanciare sfide e suggestioni alla creazione, scegliendo di anno in anno una narrativa comune: quest’anno è stata la materia, l’anno scorso è stato il mare. Disegnare un piano generale, lasciando sempre spazio alla diversità, offrendo toni vicini alla narrativa tradizionale ma anche al contemporaneo, creando in ogni caso una relazione molto prossima con il pubblico. Scegliamo spettacoli per il grande pubblico nell’Auditorium, ma utilizziamo anche spazi meno convenzionali, dove ospitiamo progetti più sperimentali che sfidano le frontiere del circo, sfidano la tecnica, suggeriscono una nuova percezione, un contatto tra il circo che trasforma il luogo, e il luogo che trasforma il circo.

BC

porto allo sviluppo internazionale del settore innescato dal gathering Fresh Street che si è tenuto in Portogallo nel 2018, in occasione del festival Imaginarius.

Il programma di quest’anno, molto articolato, comprendeva una selezione di spettacoli di rilievo internazionale, tra i quali Fang di Animal Religion, La Chute di Lapso Cirk, Materia di Andrea Salustri, Impulse dei Momggol (Corea del Sud), e un focus su 6 artisti portoghesi emergenti, Il rimando alla “materia” univa

9JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

non solo la selezione degli spettacoli, ma anche 3 workshop per famiglie, 2 sessioni di formazione rivolte a un pubblico circense più specializzato e un seminario di un’intera giornata, con la moderazione di Stephane Segreto-Aguilar, direttore di Circostrada, dove abbiamo discusso sullo svi-

luppo del circo contemporaneo in Portogallo, sul ruolo della creazione nel circo di oggi, sulle sfide che il circo nella Corea del Sud sta ponendo e affrontando. In Portogallo ci sono al momento 4/5 buone compagnie portoghesi impegnate sul fronte della creazione contemporanea, e siamo orgogliosi quest’anno di aver potuto sostenere l’originale creazione [HOSE] di Daniel Seabra, un artista portoghese, impegnato in una ricerca tra equilibrismo e tecniche di aerea, affiancata da uno studio molto particolare nell’utilizzo di tubi industriali di plastica/gomma, utilizzati come scenografia e al tempo stesso materiale di supporto all’acrobatica aerea. Un lavoro sostenuto anche dalla Fondazione Calouste Gulbenkian, che per la prima volta in Portogallo ha supportato una creazione di circo contemporaneo. C’è ancora molto da fare, sentiamo che in questo momento in Portogallo c’è molta domanda ma poca offerta, e vogliamo continuare ad essere uno stimolo alla creazione portoghese di livello internazionale, così come abbiamo fatto quest’anno con [HOSE] .



IMAGINARIUS FESTIVAL

28/31 MAGGIO, SANTA MARIA DA FEIRA – PORTOGALLO imaginarius.pt

IMAGINARIUS FESTIVAL CELEBRA LA CREATIVITÀ E L’INNOVAZIONE NELLE ARTI DI STRADA Con una storia consolidata in Portogallo e all'estero, Imaginarius - Festival internazionale del teatro di strada, si reinventa ogni anno e sorprenderà nuovamente il suo pubblico, tra il 28 e il 31 maggio, nella città di Santa Maria da Feira, con la più attuale, attraente e provocatoria arte di strada. Imaginarius è un momento di celebrazione culturale e artistica e quest'anno adotta il Mito come tema aggregante, diventando così un luogo mitologico e stimolante che cerca di costruire svariate narrative basate sulla creatività dei circa 300 artisti di diverse nazionalità che presenteranno le loro creazioni nello spazio pubblico del centro storico di Santa Maria da Feira, ma anche alla Biblioteca Comunale, al Centro di Creazione, al Cine-Teatro António Lamoso, al Rossio e al Museo Lóios. Il programma della XX edizione di Imaginarius investe sulle più affascinanti e provocatorie arti di strada, e si declina in quattro sezioni distinte ma interconnesse. Il Main Programme, con le più recenti produzioni portoghesi e internazionali; Imaginarius Infantil, che si concentra sulla creazione di un nuovo pubblico presentando spettacoli con temi, orari e luoghi adatti ai bambini; le Imaginarius Creations, che presenta spettacoli frutto del nostro sostegno alla creazione artistica contemporanea, e Mais Imaginarius, che dà spazio agli artisti emergenti che vogliono mostrare il loro lavoro nel contesto di un festival. Spettacoli come “Cristal Palace”, della compagnia francese TranseExpresse; "Subtil Prelúdio à Humanidade", una prima

mondiale di Salto – Scuola Internazionale di Circo; "Mitorealité", una co-creazione di ICC - Imaginarius Creation Center e 37eme Paralelle; prima mondiale, "Get Ready", di Twomuch, una residenza che deriva da una collaborazione con Roundabout Europe; "SeráSereia?", prima mondiale di Companhia Baileia per bambini; "La Melodied'ici et lá", di Sens Dessus Dessous; una varietà che dimostra la diversità dei linguaggi artistici che riempirà i quattro giorni del maggiore festival di arti di strada che si tiene in Portogallo. Il progetto internazionale Orfeo & Majnun è anche parte del programma del 20 ° Imaginarius con un'opera, due sfilate e una serie di progetti artistici. Questo progetto interculturale, interdisciplinare e inclusivo, ispirato al mito greco di Orfeo e Eurydice e alla storia d'amore araba tra Layla e Majnun, verrà presentato per la prima volta in Portogallo. Imaginarius ospita anche Imaginarius PRO, una serie di incontri per i professionisti del settore per facilitare contatti e collaborazioni tra operatori ed artisti, durante i quali sono

11JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

previste presentazioni di progetti, market place, tavole rotonde, e quest’anno anche un incontro dei membri di INCAM, network internazionale delle maggiori testate giornalistiche di circo contemporaneo. Il programma completo è disponibile su imaginarius.pt


EN EN LA LA CUERDA CUERDA FLOJA FLOJA

7 NOVEMBRE / 1 DICEMBRE 2019, SANTANDER, CANTABRIA (SPAGNA) enlacuerdafloja.com

Intervista a Alicia Trueba Toca e Christian Londoño, direttori del festival

foto di Danividalafoto

Nasco artisticamente in Colombia, come musicista e attraverso il teatro di strada. Trasferitomi a Barcellona incontro il Teatro de Los Sentidos, di Enrique Vargas, e lavoro 8 anni con loro. Sarà attraverso di loro che incontrerò Alicia.

Volevamo uno spazio nostro, dove far crescere i nostri sogni, così nel 2009 siamo venuti a Santander, dove abbiamo fondato il Cafè de las Artes, approfittando anche di una call del Ministero della Cultura per spazi scenici di nuova generazione. A Santander c’era un grande edificio per i festival, ma il tessuto indipendente era ai suoi esordi e fragile. Così la nostra proposta offriva qualcosa di nuovo per la città. Ci accordarono il finanziamento, e questo poi a cascata ha smosso i contributi della regione e del comune, una triade che ancora oggi supporta il nostro progetto. Programmavamo spettacoli nei fine settimana, nel nostro spazio così particolare. Offrivamo teatro, musica, ma anche il circo che incontra la danza e il teatro. C’erano molte cose interessanti in giro e volevamo che questo piccolo spazio le ospitasse. Venendo da esperienze nella produzione, creazione, gestione desideravamo un approccio più aperto alle differenti arti. Inoltre volevamo offrire alle compagnie con questo spazio un’esperienza globale, uno spazio famigliare, non solo come un palco dove esibirsi. Nel frattempo abbiamo creato una scuola di circo amatoriale, che oggi conta 130 iscritti, le cui attività creavano a loro volta nuovo pubblico per gli spettacoli. En La Cuerda Floja nasce invece ne 2012, come un incontro con lo spirito di un festival, composto da una parte di formazione per professionisti e una parte di spettacoli per il pubblico, il cui immaginario era rimasto fermo al circo tradizionale, un pò decadente, o al massimo al Cirque du Soleil. Volevamo portare qui in Cantabria e a Santander quel circo contempo-

Ho fatto danza, teatro qui a Santander, e poi sono andata a Parigi a fare la scuola di Mimo con Marcel Marceau. Terminata la scuola sono rimasta a Parigi a lavorare, dove ho incontrato il circo sul finire degli anni ‘90. Nel 2006 ero in vacanze a Santander e lì conosco il Teatro de los Sentidos. Cercavano artisti per quel progetto e ho cominciato a collaborare con loro, innamorandomi di loro e di Christian! Nel 2008 mi trasferisco da Parigi a Barcellona.

JUGGLINGMAGAZINE.IT

12

raneo che ci piace. Per la formazione invece ci siamo avvalsi di artisti importanti che tenevano qui per noi i loro workshop: Jeromè Thomas, Maksim Komaro, Guillaume Martinet, Elodie Donaque, Kim Langlet, etc. C’è stata tanta risposta e il Cafè de las Artes è cominciato ad essere riconosciuto come un luogo di formazione per professionisti. Poi nel 2014 siamo entrati in Circostrada e nel 2017 ci hanno proposto di ospitare un general meeting del network.

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


EN LA CUERDA FLOJA

Negli anni abbiamo consolidato un nocciolo duro di appassionati che ci seguono in tutte le nostre proposte, anche di taglio diverso. La nostra programmazione è principalmente in sala e per un pubblico adulto in generale. Abbiamo potuto notare una crescita del pubblico e forse una percezione di un pubblico che torna, ogni anno, e che rischia di vedere qualcosa che non conosce. Programmiamo anche molte compagnie per pubblico famigliare, programmiamo danza, teatro, circo, lavori di autori contemporanei. Ci sforziamo anche di avvicinare nuove istituzioni, e nuove forme artistiche. Così con la filmoteca di Cantabria dedichiamo dei cicli di proiezione di film sul circo. Quest’anno abbiamo proposto 12 proiezioni, raggiungendo un pubblico appassionato di cinema. Lavoriamo anche con la comunità del territorio e siamo partner nel progetto europeo Be Spectactive, il cui obiettivo è rafforzare l’impegno del pubblico nei confronti della creazione artistica e delle organizzazioni culturali. Abbiamo creato un gruppo di spettatori che partecipano alla programmazione della sala e agli incontri con gli artisti, per fornire feedback sul loro lavoro.

A livello internazionale La Cuerda Floja viene riconosciuto come un festival che promuove il lavoro per la sala, in un paese dove la maggior parte dell’offerta di circo si declina per strada. Quest’anno abbiamo voluto aprire un focus importante su cosa succede in Spagna, nelle diverse regioni, dalla Cataluna ai Paesi Baschi, dall’Andausia alla Galizia, dove stanno accadendo cose interessanti. Era una grande opportunità di mostrare ad un pubblico internazionale di programmatori compagnie spagnoli affermate, ma anche compagnie emergenti, con una varietà di discipline circensi, di work in progress. Un circo di investigazione, più profondo, una proposta che ha funzionato. Ci interessa di poter riproporre lo Spanish Case nelle prossime edizioni del festival, con spettacoli di piccolo formato. Grazie al nostro lavoro negli anni ora il circo comincia ad essere programmato con più continuità e attenzione anche in altri festival che si tengono qui, alcuni di lunga data, dove propongono nuove tendenze nel teatro. Collaborando con loro abbiamo inserito alcuni spettacoli di circo, con grande successo. Ma noi in questi anni abbiamo avuto anche 2 bambini, ora di 8 e 5 anni, entrambi appassionati di circo! Non ci fermiamo mai, un teatro, una compagnia, un festival, una famiglia, una scuola, dieci anni di pura follia. Siamo un bel team di 4 persone in ufficio e siamo molto uniti. Negli ultimi due anni il festival è cresciuto molto, ha rafforzato le collaborazioni con altri spazi importanti culturali in città, e con questo incontro di CircoStrada sicuramente abbiamo guadagnato maggiore visibilità in Spagna. Vogliamo ora fare un’analisi profonda per capire dove focalizzare il nostro lavoro. In Spagna il circo sta ricevendo un maggiore riconoscimento, ma nel nord della Spagna il circo è presente solo a macchia di leopardo, così vorremmo costituire un polo del circo per il nord della Spagna.

13

JUGGLINGMAGAZINENUMERO86MARZO2020


foto di Susana Chicò

ANDREA SALUSTRI andreasalustri.com

MATERIA UNA COREOGRAFIA PER DIVERSE FORME DI POLISTIROLO ED UN UMANO

mio processo. Ho ottenuto le risorse per collaborare con artisti professionisti, residenze dove sviluppare le mie idee, e sono stato esposto ad un network brulicante di creatività. Allo stesso tempo sono stato selezionato anche per il programma di residenze di Chamäleon Production, finanziato dal senato di Berlino. La ricerca si è trasformata in uno spettacolo dalla Il mio viaggio con questo spettacolo è iniziato nell’aprile 2017 sotto struttura sempre più definita, e nel corso del 2019 lo abbiamo il nome di Polystyrene Research. Le idee dietro questa creazione portato in giro per festival europei insieme al mio team: Misono tante, e fortemente intrecciate al mio percorso personale. chele Piazzi, alla direzione tecnica, ed Eva Nalbach, responsaAppena ventenne mi esibivo come artista di strada nelle piazze bile di produzione per l’agenzia Aurora Nova. di Roma, dove sono cresciuto. Il mio linguaggio era la giocoleria. Durante questo viaggio, MATERIA ha assunto un’identità Ho sempre apprezzato l’arte di strada per essere avulsa dalla mista tra circo, teatro fisico, danza contemporanea e musica logica della compra-vendita, basandosi invece sul concetto di sperimentale. L’interdisciplinarità è stata una strategia deliofferta. Quest’idea era per me molto importante, distinguevo in berata con il duplice intento di non porre limiti alla ricerca modo appassionato gli spettacoli di strada che creavano sul materiale, e di riflettere sulle distinzioni tra diversi generi un’apertura verso lo spettatore, il cui approcciarsi costituiva un artistici, insistendo sulle contaminazioni elemento fondativo della stessa performance, da quelli che si possibili alle periferie di ognuno di essi. Se imponevano in contesti privi di scelta; e disprezzavo esibizioni Iniziai ad indagare la manipolazione di un oggetto fosse funche anteponevano in modo palese decisioni di carattere econocome simili domanzionale alla produzione di suono, assistemico alla propria integrità artistica. de trovano risposte remmo ad una performance di giocoleria Ero forte di questi pensieri, e tuttavia c’era qualcosa nella natura in altri campi artio ad un concerto? Se una specifica qualità circense del mio linguaggio, che contrastava con il mio ideale di stici. Terminata una di movimento del corpo derivasse da una spettacolo come libera condivisone di una pratica artistica, e che laurea in filosofia a manipolazione di oggetti indipendente, sanon mi allontanava, come avrei voluto, dalle performance che Roma, mi trasferii a rebbe uno spettacolo di danza o di circo? sdegnavo. Ero consapevole che certi trick in cui mi esibivo produBerlino per studiare E se la manipolazione stessa raggiungescevano stupore e apprezzamento da parte degli spettatori, ed io danza contemporase uno stato di indipendenza dal manipolanon mancavo di approfittare di questa dinamica. Ma ciò che veninea e coreografia. tore, si tratterebbe di una performance va applaudito, e ciò che io stesso presentavo, riguardava molto Attraverso la danza circense oppure di un’installazione? più le mie abilità che il mio lavoro in sé. Mi resi conto allora delho tessuto nuove Nel tentare non di rispondere, ma semplil’eroicità del circo, e della centralità del performer circense sulla relazioni con la giocemente di sollevare queste domande, sua performance. Decisi di allontanarmene, e da questo allontacoleria. Ho cominMATERIA ha sviluppato un linguaggio non namento sono nate tante domande in cui sono affondate e creciato a manipolare verbale, attraverso il quale uomo e polisciute le radici di MATERIA. È possibile sviluppare una disciplina oggetti di uso costirolo dialogano, osservando ed esploquale la giocoleria, che si basa sul dispiego di certe abilità, in mune, non già codirando la vitalità che si cela dietro questo modo anti-eroico? Come potersi concentrare sulla fascinazione ficati come attrezzi materiale, fino a renderlo vivo e protagoper la manipolazione, allontanandosi dalla bravura del manipoladi giocoleria, e quinnista dello spettacolo. tore e dalle dinamiche del rischio e del successo? di liberi dalla storia Il ruolo del performer scivola verso quele dal contesto cirlo del facilitatore, e il focus viene conticense di cui questi sono carichi. Il cuore di quella manipolazione si è spostato dai risulnuamente negoziato fra oggetto, manipotati della ricerca di movimento alla ricerca stessa, adoperando l’improvvisazione e la latore, e manipolazione. Lo spettacolo non-familiarità con quegli oggetti come strumenti compositivi. cerca di non forzare una narrazione, bensì Il mio incontro col polistirolo avviene per caso, mentre mi allenavo in uno spazio in costrudi dare allo spettatore la possibilità di zione dove lo utilizzavano come isolante. Questo materiale aveva così tanto da dire che deproiettare le proprie associazioni sul macisi di iniziare a modellare le mie scoperte in forma di spettacolo. Cercai supporto per la teriale scenico. All’interno di una struttucreazione, e così nel 2018 inviai la mia candidatura a Circus Next. Essere selezionato come ra definita, gli oggetti sono liberi di prenuno degli artisti vincitori dell’edizione 2018-2019 ha costituito un incredibile passo avanti nel dere iniziative. JUGGLINGMAGAZINE.IT

14

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


WORK

work-claudiostellato.com

di Claudio Stellato

foto di Claudia-Pajewski

Ho iniziato a lavorare a WORK in aprile 2017, per concludere il suo processo di costruzione a febbraio 2020. Il percorso di creazione non è stato affatto lineare, WORK è il risultato di venticinque residenze dal formato sempre diverso. Otto giorni, magari, per costruire una parte della struttura, o dodici per provare qualcosa di nuovo. Non sappiamo mai quanto possiamo resistere insieme nello stesso spazio a favore del processo creativo. Procediamo per test, per capire la nostra resistenza umana, che è il fattore base per la buona riuscita di un lavoro di gruppo, e non siamo mai riusciti a trascorrere insieme più di quattordici giorni consecutivi nello stesso luogo. In residenza, aggiungiamo sempre materiale creativo al processo in corso. Non lavoriamo mai alla costruzione delle scene con delle transizioni. Appena gli altri capiscono cosa ho intenzione di fare, contribuiscono con le loro idee. Ogni volta non ci sono limiti. Trasformiamo materia in nuova materia, costantemente. Emergono ricordi, pensieri, idee, riaffiorano immagini e particolari. Ad esempio, la scena iniziale di WORK si ispira a un vecchio gioco dei luna park, la sfida impossibile di infilare un grande chiodo con tre colpi di martello in una spessa trave di legno. La realtà è più interessante della fantasia, basta smuoverla di pochissimo per trovare l’extra-ordinario. Ho lavorato sei mesi da solo, poi ho spiegato agli altri su cosa volevo incentrare la creazione. Rinnovando casa nella vita reale, ho introdotto il bricolage nella mia pratica artistica. L’ipersemplicità che diventa artistica, è aderenza ad un senso. Nel caso di WORK, è il gesto dell’artigiano a diventare creativo. Prendere un’azione quotidiana e semplice-

mente cambiarle vestito, è un’azione artistica. I movimenti in scena sono gli stessi che puoi vedere fare a qualcuno che ogni giorno fa il suo lavoro su un trabattello, qualcosa di normale che è anche una maestranza, azioni fisiche conosciute e ripetute per anni, un’economia dei movimenti che dosa la forza di ogni gesto in relazione agli strumenti tipici dei manovali. L’uomo e l’oggetto sono centrali nei miei lavori, il rapporto con la materia è incentrato sull’azione. Senza cazzuola o spatola, il muratore non può fare un muro. Se non ci fossero gli oggetti in scena, non ci sarebbe lo spettacolo. Di base, so riprodurre tutti i ruoli e le dinamiche di WORK, tutte le coreografie che partono dall’interazione con l’oggetto, il controllo sui materiali. In scena, ci sono due artisti di circo e due scenografi, obbligati a trovare un linguaggio comune. La donna non è meno forte dell’uomo, gli scenografi non sono meno forti degli artisti di circo. Ognuno di loro ha una diversa attitudine, eppure sono tutti allo stesso livello. Non volevo far risaltare le differenze tra loro, ma far emergere il processo attraverso la cooperazione delle diverse personalità. Come per La Cosa, volevo lavorare senza supporto tecnico. In WORK, i rumori naturali sono musica, non esiste un piano luci. La scenografia richiede un continuo mantenimento. Tutti i materiali sono nobili, al-

15JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

cuni si rompono, o devono essere sostituiti prima di ogni replica. I colori, sono tempera per bambini, ma usiamo anche l’argilla pura mischiata a cellulosa e paglia che si usa per la costruzione delle case. Alcuni spettacoli sono critici sulla società che ci circonda. Per me, è un approccio troppo descrittivo, da cui prendo volentieri le distanze. Cosa c’è da capire in un origami? È sempre un foglio di carta, ma se tolgo le sue pieghe, la sua complessità, non è più un origami. Perché mi devo sforzare di capire il diverso, se è, per sua natura, diverso?

Prima di WORK, mi ispiravo a quello che suggerisce un noto programma francese per i più piccoli: “perché fare semplice, se puoi fare complicato”. Allora rendevo difficile ogni passaggio, per creare la missione di base, rendere artistico qualcosa di naturale. A quell’approccio, ora ho aggiunto anche la frase: “Tutto ciò, per niente”. Se metti insieme questi due aspetti, trovi il senso di quello che facciamo.


foto di Barbara Vecchio

CIRCUMNAVIGANDO FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CIRCO TEATRO 26 DICEMBRE – 6 GENNAIO 2019, GENOVA sarabanda-associazione.it

Prossimo al suo ventennale, dal 2001 Circumnavigando richiama a Genova le traiettorie più significative del circo contemporaneo italiano e internazionale. Festival invernale, ideale per una gita fuori porta nel periodo delle feste natalizie, il suo epicentro è da sempre il Porto Antico, insieme al coinvolgimento di teatri, palazzi, musei e spazi urbani della città e non solo. Le anteprime e la programmazione continuativa di eventi sul territorio, grazie alla direzione artistica di Boris Vecchio, in questi anni hanno collegato il festival alle principali realtà europee che diffondono il circo nei diversi paesi, come CircusNext, di cui Ass. Sarabanda è partner e punto di riferimento per la nostra penisola. Con il significativo sottotitolo “FOOL IMMERSION”, l’edizione trascorsa ha ospitato il tendone Side Kunst Cirque della compagnia My!Laika e lo spettacolo Laerte. Insieme a loro, anche Gardi Hutter, Les Colporteurs, Mariantònia Oliver, Mumusic Circus, Joel Martí Y Pablo Molina,

Cia Vaques, La Mecanica, Fabrizio Rosselli, Carpa Diem, Boron/Calabrò/Madia, Cometa Circus, Juriy Longhi, Compagnia Zec, Nani Rossi, Circo Pacco, Famiglia Togni, Duolinda. Come un corto circuito che si inserisce in una scena performativa italiana dalle dinamiche flessibili, a Circumnavigando il circo

più diversificate. Quest’anno, la collaborazione con l’Institut Ramon LIull di Barcellona, ha permesso la creazione del Focus Catalogna e Isole Baleari, in cui cinque compagnie spagnole hanno portato uno spaccato delle tendenze iberiche, svelando al pubblico nuovi universi drammaturgici, come nel caso di “Las Muchisimas” della coreografa Mariantònia Oliver, uno spettacolo corale sulla femminilità e le fasi della vita con ben diciassette donne in scena, tutte non professioniste, dai 61 e 75 anni. La rete europea CircusNext ha poi permesso di ospitare la compagnia emergente Joel Martí Y Pablo Molina con “Random”. Dal centro storico ci si è spostati ai quartieri periferici con il #Circodiquartiere, fatto di piccoli spettacoli realizzati in aree decentrate della città, mentre si è aperta anche una nuova collaborazione con la realtà cittadina Il Quadrifoglio per l’inclusione di ragazzi portatori di handicap. Solo alcune, queste, le azioni che hanno contribuito alla creazione di una risposta significativa che il festival vuole dare al territorio, nell’ottica di essere più arricchente e nutriente possibile. foto di Chiara Spanò

di Barbara Vecchio

mantiene viva la sua libertà espressiva, approfittando degli scambi di rete internazionali che lo diffondono in tutta Europa. Da un lato, il festival sostiene l’internazionalizzazione delle compagnie italiane; dall’altro, ospita e promuove le compagnie internazionali in Liguria e nel paese, bilanciando gli intenti attraverso azioni progettuali sempre

MY!LAIKA/SIDE KUST CIRQUE LAERTE sidecirque.com Il 2019 ha visto il connubio interessante tra Circumnavigando Festival e My!Laika-Side Kunst Cirque con lo spettacolo Laerte. Una

scelta che la direzione artistica ha fatto tenendo fede alla propria mission, promuovendo quindi un circo di grande qualità, internazionale, esempio mirabile di tendenze contemporanee. Una sfida culturale che ha volutamente iniziato a scardinare a Genova una modalità di intendere e vivere lo spettacolo sotto al tendone. Accogliente e total black location, lo chapiteau Side ha abbracciato il pubblico riportando immediatamente la scena al Teatro, alla scatola nera che porta JUGGLINGMAGAZINE.IT

16

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


BORIS VECCHIO

sarabanda-associazione.it/staff/boris-vecchio

Sin da ragazzo sono stato rapito dalla follia dello spettacolo

foto di Boris Vecchio

e dal desiderio di far parte di questo mondo in prima persona, e che in un secondo momento mi ha portato alla produzione e direzione. Un viaggio che, all’alba dei miei 60 anni, vorrei idealmente provare a dividere in tre parti: l’incontro con il clown, l’esperienza di attore, la stagione della direzione artistica. La prima parte della mia vita professionale è iniziata con uno “schiaffo” che il mondo dello spettacolo mi ha dato senza preavviso nel 1979, quando da un semplice laboratorio di improvvisazione teatrale con Vito Malcangi e Giuliana Manganelli tutto è cominciato. Nel tempo zero di un’idea formo La Mela Magica, compagnia di teatro di strada, clownerie e movimento, ritrovandomi diciannovenne interprete e autore ispirato dai “Los Comediantes”, famosa compagnia catalana di creazioni in spazi pubblici. Erano anni di grande fermento, il teatro di strada stava vivendo uno dei suoi momenti migliori in Italia. Subito creo anche il mio primo spettacolo di Clown Bianca e Nero che, dopo molte date, fu addirittura programmato nel 1982 sul palco centrale del Festival di Sant’Arcangelo, conferendomi a 22 anni un importante riconoscimento. Dai 20 ai 40 anni riconosco un ventennio di importante formazione, incentrato sulla figura del Clown, tra vita e recitazione, con tutto me stesso in scena. Inizia qui anche il mio periodo di studio e lavoro in Francia, a Parigi, dove mi trasferisco nel 1983 per poter approfondire ancora meglio la mia ricerca del proprio clown, seguendo il Metodo Jacques Lecoq, la figura del Buffone con Philippe Gaulier, e il Teatro con Ariane Mnouchkine. Seguono quattro anni in cui mi aggrego alla compagnia di clown e danza di Agnes Constatinoff (diplomata alla scuola Lecoq nel 1976) maturando con più consapevolezza il mio lavoro di ricerca e di qualità artistica, centrando i miei personaggi, avviando le mie riflessioni più profonde sulla figura del clown/attore, riflessioni che ancora oggi ovviamente mi pervadono.

Da qui vengo proiettato nella seconda parte della mia vita. Ancora immerso nel mondo parigino, tra le varie proposte di lavoro ne accetto una da Tonino Conte, fondatore e regista del Teatro della Tosse di Genova. Lì comincio a conoscere il mondo della prosa, del teatro, del palcoscenico, delle compagnie “di giro”. Senza mai abbandonare il tema del clown comincio a lavorare con varie compagnie teatrali, collaborando con colleghi, amici, Maestri del mondo del cinema e del teatro che ancora oggi ricordo: Jean Luis Barrault, Jerome Savary, Dacia Maraini, Peter Greenaway, Claudio Morganti e tanti altri… La terza parte si evolve idealmente nel 1995, anno in cui inauguro la 1° edizione del “Sarabanda Festival”, che andrà avanti fino al 1999, invitando amici e colleghi con i quali condividevo il percorso. Un nome emblematico che poi divenne anche quello dell’associazione nata l’anno successivo. Grazie all’esperienza organizzativa di queste prime edizioni consoliderò negli anni un bagaglio di conoscenze che mi indirizzerà sempre più verso un ruolo di programmatore e direttore, legandomi inoltre definitivamente al mondo del circo contemporaneo, destinato a diventare il mio futuro ambito di lavoro. Dove conobbi il circo? L’ho incontrato all’epoca di Parigi, dove ho conosciuto artisti e amici che già ci lavoravano, condividendo con loro esperienze e lavori. L’incontro con il circo di tradizione è avvenuto invece nel 1987, quando sono stato invitato come clown al Golden Circus di Roma, e dove conobbi tanti artisti, tra i quali il grande Nani Colombaioni. Come programmatore e regista invece, negli anni a seguire entro in contatto con molte organizzazioni internazionali di circo, tra queste in Brasile la Escola Nacional de Circo e la scuola di circo sociale Crescer e Viver, in Francia Jeunes Talents Cirque Europe, in Marocco la National School Circus Shems’y di Salè, e tante altre realtà, grazie a collaborazioni, cooperazioni e progetti che ancora oggi segnano l’attività di Sarabanda. Tra artista, organizzatore e regista si susseguono anni importanti, sul territorio nasce CircoScienza®, un progetto in collaborazione con il Festival della Scienza, attraverso il quale nascono alcune delle mie regie di Teatro-Circo con artisti del calibro di Rita Marcotulli, Alessandro Benvenuti, la compagnia francese Underclouds. Lo spettacolo InVitro09, Francia-Brasile con Archaos e la Escola Nacional de Rio de Janeiro, Tempo non Lineare, Modifiche al Silenzio, OrizzonTale, e molte altre produzioni, per arrivare all’ultimo lavoro nel 2018 di Equilibrio della Bellezza al Festival Teatro sull’Acqua di Arona, con la direzione artistica di Dacia Maraini. Su quest’onda, nel 2000 nasce l’idea di installare uno chapiteau a Genova, ma non fuori dal centro come al solito, bensì nel cuore della città, al Porto Antico. Mi ci vollero due anni per avere il permesso di attuare un intervento del genere in uno spazio pubblico così importante. Nasceva così nel 2001 Circumnavigando Festival Internazionale di Circo Teatro, che quest’anno celebra i suoi primi 20 anni.

con sé un contenuto artistico che si riempie di codici e riferimenti, fatto di drammaturgie e artisti in scena. Un’operazione volta al contemporaneo che ha potuto dare la misura di quanto la creatività circense possa spingersi altrove, senza confini, con un impasto denso tra scrittura, racconto e performance, in bilico tra realtà e immaginazione, sconfinando tra il commovente e profondo mare nero e l’ilarità di una sirena sullo sgabello. Una restituzione del mondo senza filtri, forse solo quello della poesia, ma che sta ad amplificarne il dolore, per uno spettacolo che in città ha diviso il pubblico. “Entusiasti commossi estimatori” verso “scioccati detrattori”,

17JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

con la conferma e la certezza che oggi uno spettacolo molto ben architettato come questo possa lanciare al pubblico in maniera diretta ganci che si allamano alle corde più intime di ognuno di noi, germinando emozioni forti, contrastanti.


MUJA BUSKERS FESTIVAL

23/25 AGOSTO 2019, MUGGIA (TS) mujabusker.com

di Micol Brusaferro

foto di Paolucci Severi

Muja Buskers Festival nasce nel 2017, dall’idea di riprendere il festival di teatro ragazzi degli anni ‘80 che aveva portato alla ribalta la cittadina di Muggia, località in provincia di Trieste, ai confini con la Slovenia. Così, da diversi luoghi d’Italia, i soci fondatori si sono dati appuntamento in città per dare vita all’Ass. Sparpagliati, che organizza il festival, con l’obbiettivo di trovare una peculiarità che potesse rendere l’evento riconoscibile, cominciando dal sostituire la parola “festival” con “festa del circo contemporaneo e teatro di strada”. “Perché crediamo - spiegano i promotori - che durante i giorni del Muja, il circo sia capace di trasformare in un’unica comunità: gli artisti, il pubblico ed i volontari”. Durante le prime tre edizioni si sono esibiti compagnie come Circo Zoè, Wise Fools, Teatro delle Foglie, Dunking Devils, Circo Pacco, La Sbrindola, Cia Cieocifà, Cia Alta Gama, e tanti altri. Nell’ultima edizione è stato dato ampio spazio anche alla creazione artistica. Grazie ad un bando per re-

sidenze cinque artisti hanno creato “Leo”, uno spettacolo che affronta Leonardo da Vinci attraverso la ricerca di una drammaturgia circense per la regia di Riccardo Strano, direttore artistico del festival. Il Muja si colloca nel panorama italiano come un festival di circo contemporaneo, senza trascurare il teatro di strada e, soprattutto, senza dimenticare la voglia di sperimentare in ogni edizione. “Per questo nel 2020 vorremo produrre due diverse creazioni di circo, ospitando artisti e registi, per trasformare il festival in un luogo di confronto tra artisti e in una realtà di produzione artistica. Per questo stiamo rafforzando le collaborazioni con le realtà di circo del

WISE FOOLS triowisefools.wixsite.com/circus Siamo un trio africano-finlandese di sole donne, provenienti dai lati opposti del pianeta e ci siamo incontrate all’ESAC di Bruxelles. Maria e Valpuri sono specializzate in triplo trapezio, mentre Jaimee inizialmente studia trampolino, e passa al trapezio quando si unisce alla compagnia. L’alchimia del gruppo è stata evidente fin dall’inizio, condividiamo lo stesso senso dell’umorismo e la stessa motivazione nel fare il nostro lavoro, una base semplice che guida un po’ tutte le nostre creazioni. Siamo interessate soprattutto a creare nuove forme in approccio alle discipline aeree, così come nella creazione di numeri e spettacoli che siano divertenti per noi e per il pubblico. Dal diploma all’ESAC abJUGGLINGMAGAZINE.IT

18

Friuli, la cui rete è in forte fermento. Il Muja – prosegue Riccardo Strano - traccia il suo percorso insieme al pubblico, che ha la possibilità di assistere a spettacoli consolidati, italiani e internazionali, ma ha anche la possibilità di vivere insieme agli artisti il processo creativo per la creazione di uno spettacolo. Questo connubio ha potenziato due aspetti: gli artisti in creazione accelerano tutti i processi creativi, grazie al confronto l’uno con l’altro; allo stesso tempo, il pubblico conosce sempre meglio la pluralità di linguaggi all’interno del circo contemporaneo. Il tutto rende l’atmosfera unica, proprio come in una vera festa di circo”. L’appuntamento è per il 21/23 agosto 2020. Save the date!

biamo lavorato con i grandi nomi del circo internazionale, passando dal Cirque du Soleil al varietà tedesco GOP, vincendo anche la medaglia d’argento al Festival du Cirque de Demain di Parigi nel 2015. Nel 2018 debuttiamo con lo spettacolo da esterna “Trashpeze”, che gira in tutto il mondo tra Giappone, Australia, Singapore, Corea del Sud ed Europa. Un anno dopo, “Trashpeze” arriva in Italia con un tour estivo in diverse città, tra cui anche Muggia. Troviamo che l’Italia sia un paese meraviglioso in cui esibirsi, gli eventi hanno sempre una buona atmosfera con un panorama mozzafiato. Nel 2020 il tour di “Trashpeze” riprenderà senza sosta in tutto il mondo, ma abbiamo anche in cantiere la première del nuovo spettacolo “Kulovalkea” come interpreti della compagnia finlandese Sirkum Polaris. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


NEWS DAL PIANETA DINAMICO dinamicofestival.it di Matteo Giovanardi sviluppo del pubblico e assistente alle direzioni Non è un momento facile per chi lavora nello spettacolo dal vivo. O più in generale, per chi porta avanti una qualche attività. Sono giorni di un grande stop collettivo, che ci auguriamo possano servire per una serie di riflessioni che facciano uscire l’intero settore rafforzato, e più consapevole, dalle minacce della precarietà che, forse da sempre, lo contraddistinguono. Purtroppo, in questo grande stop è stata coinvolta anche la prima grande assemblea aperta che Dinamico avrebbe dovuto tenere nel mese di Marzo. Un’assemblea aperta al pubblico per raccontare passato, presente, e futuro alla soglia dei dieci anni del festival. Eh sì, dieci anni! Una tappa che, più di altre annate, ci ha portato ad interrogarci sui passi fatti dal festival fino a qui, sul valore che è ancora capace di dare alla città di Reggio Emilia, e sulle direzioni future.

Che cosa prepara Dinamico per la sua decima edizione? Oltre al festival, immagina due grandi progetti che esplorano metodologie e prospettive proprie dell’audience engagement: da una parte, la creazione di una direzione artistica giovane, under 25, che possa tenere saldo il legame tra due generazioni (quella del festival, e quella dei giovani, reggiani e non, interessati al circo contemporaneo). Con il supporto di Dina-

foto di Stefano Scheda

mico, saranno accompagnati nella visione di spettacoli di circo contemporaneo, sul quale dovranno sviluppare un occhio “da direttori artistici” per poi confrontarsi con la direzione del festival, proponendo spettacoli, suggestioni, proposte. Intanto in giro per l’Italia, e poi chissà, magari, un giorno in Europa. In collaborazione con la struttura SD Factory poi verrà offerto, ai più “pratici” del gruppo, uno spazio aperto e gratuito per l’allenamento nelle pratiche circensi. C’è tanto da imparare su questo tema dalle altre arti performative: nel teatro, il neonato Network Risonanze ha iniziato a mettere a frutto decennali esperienze e reti di giovani under 30, virtuosissime (Direction Under 30, Avanguardie 2030, La Konsulta, Dominio Pubblico per citarne alcuni), per intervenire attivamente sulle domande e le istanze di un sistema, quello italiano dello spettacolo dal vivo, che spesso ai giovani lascia poco spazio e troppo tardi, nel quale lo scollamento tra generazioni è tangibile. Il circo non può esimersi dal dialogare su queste istanze, auspichiamo, in una maniera anche interdisciplinare, con le altre realtà già esistenti, e speriamo che questa nostra esperienza sia un primo passo in quella direzione.

19JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

L’altro progetto (GIGANTE!) è Funambulism Revolution: nato da un’idea di Andrea Loreni, funambolo, si lega alla nuova corrente di pensiero secondo cui il funambolismo, oltre ad essere una spettacolare tecnica circense, è anche un ottimo allenamento per migliorare l'equilibrio psicofisico della persona. Da questo assunto nasce l'idea di realizzare un progetto che unisca la formazione/professionalizzazione di artisti under 35 all'interno di un network europeo e italiano. Italiana sarà la squadra che parteciperà al progetto “Wires Crossed” a Bruxelles e durante la cerimonia di apertura di Galway 2020 (Capitale Europea della Cultura): formati dallo stesso Loreni in una serie di incontri presso la Scuola FLIC di Torino, un gruppo di funamboli (benvenuti anche gli amatori!) apprenderanno la struttura seriale e site specific di una performance funambolica, da ripetersi in diversi contesti. La “call” di ricerca dei funamboli verrà aperta in diverse città e contesti in diversi momenti dell’anno, attraverso la quale i cittadini potranno partecipare alla formazione ed alle performance finali. Il progetto prevede il coinvolgimento, oltre che dell’Italia, di Belgio, Irlanda, Portogallo e Svizzera. Seguito dai video artist “The Makkina”, l’intero processo sarà documentato nelle sue diverse fasi, e su di esso verrà infine prodotto un documentario. A settembre 2020 il progetto tornerà in Italia, dove a Dinamico Festival presenterà la performance in collaborazione con Parma Capitale Italiana della Cultura, Fondazione I Teatri e Fondazione Aterballetto. La prima del filmdocumentario avverrà sempre al festival, assieme ad una tavola rotonda tra operatori italiani ed europei coinvolti nel progetto sui temi dell’audience engagement con strumenti artistici.



rubrica a cura di Valentina Barone

mestieri &persone

ORION RIGGERS orionriggers.com

di Carlo Porrone Orion Riggers è un’identità che ha preso posto nella mia vita diventando da più di dieci anni una professione solida e riconosciuta sul territorio che mi rappresenta appieno. Il nome mi piace, e comprende anche diverse altre persone che ormai da tempo lavorano con me. La mia passione per il rigging è evoluta parallelamente a quella che era la mia attività principale durante e dopo l’università: appendermi ai palazzi per posizionare striscioni nei punti più alti e visibili. Da informatico attivista, in quell’ambiente ho incontrato molte persone interessate a capire come raggiungere in sicurezza diversi luoghi in altezza. Così, sono diventato responsabile della formazione per Greenpeace, specializzandomi attraverso corsi all’estero. Dalle Olimpiadi Invernali a Torino, nel 2006, mi sono orientato allo spettacolo dal vivo, collaborando con altri service locali. Sono nato e cresciuto in una famiglia già nell’ambiente, da piccolo osservavo mio padre, ingegnere, intento a progettare funivie. Quando per la prima volta mi hanno chiesto di ideare una teleferica per appendere due ballerine, non mi è sembrato un obiettivo bizzarro o impossibile. Il rigging per lo spettacolo richiede attitudine e creatività. La richiesta di un intervento scatta nel momento in cui l’evento o la compagnia riconosce la necessità di trovare una soluzione alternativa, la richiesta di un certificato di corretto montaggio, oppure tecnico, che assembla le parti. Attualmente in Italia non esiste un percorso professionale adatto. L’esigenza di sospendere attrezzature può venire a persone già parte di compagnie interessate a performance in altezza, o a tecnici interessati a trovare soluzioni innovative, attraverso buone prassi e materiali cor-

retti. Per questo motivo, negli ultimi anni mi sono mosso in prima persona per creare formazioni specifiche sul territorio. L’approccio dei grandi eventi, soprattutto musicali, è diverso rispetto a quello dei singoli spettacoli, che il più delle volte hanno esigenze tecniche particolari. Altra specializzazione a volte richiesta è quella dell’operatore di automazioni, capace di movimentare strutture, muovendo le americane con dei motori comandati da computer,

rispettando sempre una certa routine e con un alto livello di sicurezza richiesto. Per questo motivo, un rigging da concerto può avere un’attitudine rivolta all’apprendimento di oggetti, ma customizzare un intervento su di un performer, o su uno stunt, richiede altre abilità e competenze, meno meccaniche e più analogiche, oltre che con un approccio creativo sempre diverso. Il rigging per il circo, crea imbraghi capaci di sostenere un peso, capaci di trattenere un performer o un oggetto dal cadere, per questo attaccare un imbrago a una cosa o a una persona è ancora diverso, la tecnica ogni volta si adatta alle esigenze in campo e cambiano anche i materiali. Al posto dei

21JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

motori, entrano in gioco carrucole, corde e, nel caso del circo, un’altra variabile che dipende dall’oggetto o attrezzo specifico. I lavori che sicuramente mi hanno formato sono tanti, ad esempio Mirabilia, un festival molto complesso e variegato che mi ha messo a contatto con le esigenze più insolite. Tra le compagnie, la danza verticale di Cafélulé, ma anche la mia collaborazione con il funambolo Andrea Loreni. Il rischio sulla scena mi piace, ma rispetto alle difficoltà, preferisco la sicurezza. Penso ci sia un margine di azzardo che si deve correre per realizzare l’effetto spettacolare che si vuole ottenere in scena, ma entro certi limiti. Quando la gente in strada vede il funambolo, ad esempio, la prima cosa che nota e si chiede è ancora: “…Ma è legato?”, “…E se cadesse?”. Andrea Loreni, ad esempio, sta facendo un grande lavoro in questo senso, perché preferisce legarsi in sicurezza sempre e con i suoi interventi artistici sposta sempre di più l’attenzione sull’attitudine del funambolo nella sua performance, e non sul rischio spettacolare che il funambolo corre senza sicura. Negli ultimi anni la sensibilità degli addetti ai lavori sul tema della sicurezza in altezza è cambiata, è aumentata la percezione che certi incidenti possano accadere. Da questo punto di vista, il rigging si sta sviluppando come un modo creativo per sviluppare nuove forme artistiche. E quando non rappresenta la tutela da un rischio, rigging è giocare con la gravità, perché prima o poi le cose tendono a cadere, ed è meglio sapere come fare o capire come farlo, senza farsi male o fare del male a qualcuno.


LA STAGIONE MAGICA A ROMA foto di Magus Utopia Raffaele Scircoli

La prima parte della stagione in corso ha riservato le sue sorprese a partire dall’ultima edizione di Giorgio Enea Sironi di Abracadabra in scena a Natale al Teatro Ghione, che riprende la formula vincente La magia a Roma è sempre più del varietà magico con vari artisti in scena tra presente nella programmazione cui gli organizzatori, I Disguido, campioni Europei di di molti teatri. A fare da apripista Comedy Magic. Tra gli artisti Jaime Figueroa, nuova e causa principale di questa prestella della magia comica, mago esuberante e poetico senza è sicuramente la nascita che ricorda spesso Otto Wessely, ha presentato nella capitale di uno dei format il numero esilarante che lo ha portato a fare più longevi e di successo in Itail giro del mondo e a vincere il Mandrake lia: Supermagic. Al Supermad’Or 2016 e numerosi altri premi. sente inspiegic, che da spettacolo ha asIn scena anche Alberto Giorgi e gabilmente toccasunto presto la dimensione di Laura vincitori di recente del prestito a distanza e Rudy festival internazionale, in giosissimo premio “Oracolo Coby, noto anche come scena da molti anni al Teatro d’oro”, uno dei più importanti ri“Labman”, celebre mago Olimpico e giunto quest’anno conoscimenti nell’ambito magicomico televisivo americo mondiale. La coppia di illusiocano, ha presentato il nisti ha presentato oltre ai suoi suo bizzarro numero in numeri ormai classici un numecui braccia e gambe si ro nuovo e originale in cui Alallungano, si moltipliberto Giorgi costruisce in scena cano e vengono tagliate un vero e proprio robot che da una sega elettrica volanmagicamente si anima e che te. Un altro italiano, l’illusionialla fine rivela al suo interno l’ilsta Paolo Carta ha presentato lusionista stesso. una serie di grandi illusioni tra cui una nuova versione La diciassettesima edizione di della donna segata in Supermagic ha visto anche due in cui una delle quest’anno esibirsi al Teatro metà si muove anche Olimpico artisti internazionali a distanza ravvicinata accompagnati per la prima dagli spettatori. volta da musiche suonate dal Dopo il numero di vivo. Nel cast di quest’anno il apertura del segiapponese DenDen ha aperto lo condo tempo delspettacolo con un numero di manil’ideatore dello spetalla diciassettesima edizione, polazione in cui al posto delle traditacolo Remo Pannain, hanno fatto seguito altre realtà zionali colombe appaiono, scompaiono hanno fatto seguito il come Teatro Fantastico, da otto e si trasformano origami della stessa duo spagnolo Tuttilifaanni presente al Teatro Vittoria, forma, l’italiano Raffaele Scircoli remili, premiati al CampioMagic - Gran Galà della Magia centemente apparso nella tranato Mondiale di magia per il miglior giunto alla sesta edizione all’Audismissione FoolUs di Penn &Telnumero di magia comica, in cui inscetorium della Conciliazione e, recenler, ha proposto la sua originano una storia d’amore tra un’anziana temente, Abracadabra quest’anno nale versione del numesignora e il suo divano e il finlandese alla terza edizione al Teatro Ghione. ro mentalistico dei Marko Karvo che ha presentato il suo nuRoma è inoltre da sempre tappa obbli“tocchi” in cui lo mero di colombe e pappagalli, un numero gatoria degli spettacoli dei nomi più imspettatore perfetto dal punto di vista tecnico accolto portanti del panorama nazionale a partire s i alla prima con una emozionante standing da Silvan, di cui ricordiamo gli spettacoli al ovation. A chiudere lo spettacolo i Magus Teatro Eliseo, Teatro Vittoria e Teatro La CoUtopia che hanno unito l’arte dell’illusione e meta e Raul Cremona, presente in passato al Teadel racconto per creare “Nightmare”, un nutro Parioli, fino ai più recenti Marco Zoppi, Albermero pluripremiato presentato nei più grandi to Giorgi e Lucchettino al Teatro Vittoria, show di tutto il mondo. La loro esibizione è una Gaetano Triggiano e Francesco Tesei al fusione tra il “Cirque du Soleil” e “Freddy KrueTeatro Brancaccio. ger” in cui lo spettatore assiste advero e proprio film dal vivo, tra surrealtà, personaggi bizzarri ed effetti magici mai visti prima. Come intermezzo tra i vari numeri il giovane prestigiatore Matteo Fraziano ha presentato alcuni classici della magia seguito in mezzo al pubblico da una telecamera. JUGGLINGMAGAZINE.IT

22

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


clowneschi si sono esibiti in tutto il mondo: dai varietà in compagnia del grande trasformista Arturo Brachetti, prodotti da Just For Laughs, agli studi televisivi di Zelig Circus, dalla trasmissione Circo Massimo su Rai 3 al prestigioso Signé Taloche, programma culto della televisione belga. Dal 2003 al 2006 si sono esibiti in Grecia in compagnia di Ieroclis Mihailidis, vera e propria icona del teatro greco. Nel novembre del 2016 hanno ricevuto a Parigi il Mandrake d’Or, l’Oscar della magia. Nell’ottobre 2018 hanno partecipato all’ultima puntata della trasmissione francese Le plus grand cabaret du monde. Nello spettacolo I Lucchettino accolgono il pubblico travestiti da maschere del teatro dando vita a gag geniali e irresistibili in cui ci si rende conto a poco a poco che lo show è già cominciato. Per riparare al ritardo del fantomatico mago Jean Louis David, Luca e Tino diventano maghi per una notte, “La Magie” si impadronisce di loro e degli oggetti in scena, i numeri si susseguono in maniera travolgente trasformando l’attesa in uno A carnevale, al Teatro Vittoria, spettacolo mozzafiato fino Teatro Fantastico ha presenall’arrivo del mago. I Lucchettato “Maghi per una notte”, tino si rivelano in questo spetspettacolo con la regia di tacolo degni eredi della tradiPaolo Nani con il duo di zione slapstick, di Buster Keaclown, mimi e illusionisti, ton, dell’arte del clown e del I Lucchettino, al secolo non sense di Jango Edwards e Luca Regina e Tino Fimiadi maestri europei della magia ni, definiti dal quotidiano comica come Mac Ronay, francese Le Figaro “gli Tommy Cooper e Johnny Lonn. Stanlio e Ollio italiani”. La storia artistica del duo Lucchettino comincia nel 1993 e da allora con i loro sketch magici e

23JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO


OPEN CIRCUS LA FORMAZIONE CIRCENSE D’ALTO LIVELLO opencircus.it circoedintorni.it di Nicola Campostori

foto di Miriam Velotti

Una delle attività centrali di Open Circus, progetto di Circo e dintorni sostenuto dal MiBAC, è sempre stata la formazione d’alto livello, declinata in maniera innovativa in partnership con alcune delle realtà più interessanti in questo campo. Nel 2019 questa attitudine si è sviluppata rafforzando in particolare la collaborazione con due prestigiosi atenei milanesi, l’Università degli Studi e la IULM. Presso la Statale si sono svolte, come ogni anno, le Giornate di Studio sull’Arte Circense, giunte alla loro undicesima edizione. Un laboratorio diretto da Alessandro Serena (Professore di Storia dello Spettacolo Circense e di Strada) aperto a tutti gli studenti, ma anche alla cittadinanza, che per una settimana coinvolge decine di artisti, compagnie, operatori del settore, con lo scopo di presentare ai partecipanti un’idea di circo a 360 gradi, dal classico al contemporaneo, attraverso dibattiti, presentazioni, performance dal vivo e visite agli spettacoli. Ancora di più rispetto agli anni precedenti, nel 2019 le Giornate di Studio hanno voluto offrire ai partecipanti la possibilità di fare un’esperienza totale e immersiva, costellando gli appuntamenti con numerosi momenti live: dalle esibizioni degli allievi della Piccola Scuola di Circo e degli acrobati cubani El Alma de Cuba alle incursioni comiche del Collettivo Clown, di Claudio Madia (ideatore del Circinca’) e dei Pronto Intervento Clown di Maurizio Accattato.

aule universitarie, reagiscono dunque con entusiasmo a quella che spesso è la prima esperienza con cui si avvicinano al circo.

Prendendo le mosse dai 130 anni dalla nascita di Charlie Chaplin e dall’amore di questo genio per il circo, dal 18 al 22 novembre un’ottantina di studenti ha potuto fare un viaggio attraverso le meraviglie di questa forma d’arte, indagandone i rapporti strettissimi con le altre arti e i media (a cominciare da teatro, cinema e tv). Tra gli interventi più apprezzati, quelli di Emanuela Andreani, responsabile della programmazione dedicata al circo della Rai, e del critico e regista Raffaele De Ritis, che ha presentato Nuovo Cinema Circo, originale conferenza-spettacolo che ripercorre la storia del circo attraverso filmati rari e inediti, prodotta da Progetto Quinta Parete. Nel corso degli anni Open Circus ha voluto far emergere sempre di più come il circo sia uno tra i settori dello spettacolo dal vivo che offre ai giovani maggiori possibilità e sbocchi lavorativi. I focus “I mestieri del circo” e “Next generation” hanno messo in luce proprio questo aspetto, confermando uno dei meriti delle Giornate di Studio: l’avvicinare numerosi universitari al circo, creando per loro una prima rete di contatti che permetta di intraprendere un percorso lavorativo in questo ambito. Immancabile il workshop pratico di giocoleria e acrobatica, uno dei momenti più apprezzati di tutte le edizioni. Con gli anni è risultato evidente che introdurre questa attività pratica ha un grande valore per gli studenti, che, non essendo avvezzi a simili iniziative nelle JUGGLINGMAGAZINE.IT

24

L’approfondimento sulle moderne declinazioni dello spettacolo popolare è proseguito alla IULM di Milano, dove il 25 e 26 novembre sono intervenuti i Dekru, quattro pluripremiati mimi ucraini. Queste lezioni, inserite nel Corso di Teatro moderno e contemporaneo della professoressa Valentina Garavaglia, introducono il circo PROGETTOQUINTAPARETE.IT


come materia di studio per circa 700 studenti, e presentano un modello interattivo di relazione tra docenti e platea: all’excursus storico sulle discipline dello spettacolo popolare viene sempre affiancata una breve performance degli artisti ospiti, che riescono così ad arrivare in maniera più diretta e profonda ai presenti. Il successo riscosso da questo tipo di interventi ha rafforzato negli anni la collaborazione tra IULM e Circo e dintorni, tanto da far nascere Youth Acrobata World, un nuovo progetto di formazione d’alto livello che è stato selezionato dal programma Erasmus+ della Commissione Europea. Questa iniziativa, che coinvolge partecipanti provenienti da Kenya (grazie al trust di circo sociale Sarakasi) e Colombia (tramite la compagnia acrobatica Axioma), oltre che dall’Italia, ha come scopo la costruzione di un percorso pedagogico a tutto tondo, che accanto alla preparazione tecnica fornisca gli strumenti per muoversi nel complesso mercato del lavoro nell’ambito spettacolare e per padroneggiare non solo le nozioni indispensabili per andare in scena ma anche quelle relative alle dinamiche imprenditoriali che regolano il settore e quella necessarie a diventare un formatore per altri circensi, diffondendo così buone pratiche per permettere alle nuove generazioni di affrontare le sfide di domani. I corsi saranno tenuti da docenti universitari, esperti di organizzazione dello spettacolo e professionisti del settore che forniranno lezioni di creatività, imprenditorialità e circo sociale. Sono previste anche attività pratiche per testare sul campo gli insegnamenti ricevuti e visite didattiche in contesti di lavoro dell’intrattenimento. I partecipanti, tornati in patria, trasmetteranno le competenze acquisite ad altri giovani attraverso workshop pratici e teorici. In questo modo Youth Acrobata World getta le basi per una nuova figura professionale che otterrà la validazione da parte dell’altro partner del progetto, l’European Circus Association, definendo un nuovo e specifico metodo educativo replicabile in altri contesti, compresi quelli svantaggiati socialmente. I risultati del progetto saranno presentati al mondo accademico e a tutti gli interessati durante un convegno finale presso la IULM e verranno condivisi coi più importanti operatori del settore circense grazie ad una serie di presentazioni che si terranno durante il Festival di Monte Carlo, la vetrina più illustre del circo internazionale. L’esito del percorso sarà successivamente analizzato in una pubblicazione edita da Bulzoni a cura di Alessandro Serena e Valentina Garavaglia.

25JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO


HORSE DREAMING

TSINGTAO, SHANGDONG, CINA

di Marco Migliavacca Ci siamo lasciati allo spettacolo del Soleil all’EXPO a Milano nel 2015, dove ero il personaggio centrale dello spettacolo. Da lì sono partito in Belgio, lavorando tre anni con Pietro Chiarenza, inanellando 250 repliche con la Compagnia Sprookjes con uno spettacolo di circo teatro per bambini. Nel 2019 Alessandro Serena mi propone una nuova avventura, questa volta in Estremo Oriente, dove una cordata cinese stava producendo uno spettacolo equestre. In Cina il cavallo è molto valorizzato, non solo negli spettacoli, ma anche nello sport, nel teatro. Per questo la regia dello spettacolo e l’addestramento equestre sono stati affidati a Mario Luraschi, tra i massimi esperti nell’utilizzo dei cavalli, con alle spalle più di 400 film negli ultimi 50 anni. Nella sua scuderia a Parigi addestra sia il cavallo sia il cavaliere per il volteggio o per scene con stuntman. Qui in Cina volevano inserire nello spettacolo anche il circo, e per questo hanno commissionato uno chapiteau da 3000 posti, costruito ad hoc per lo spettacolo, allestendolo in una città di villeggiatura per i cinesi, con l’idea di offrire un intrattenimento per la stagione estiva. Circo e Dintorni ha curato il casting, mentre Antonio Giarola ha affiancato Luraschi alla regia, che è arrivato

con 25 cavalli. In seguito sono arrivati i cavalieri, tutti francesi, e gli artisti. Per dare una chiave più occidentale si è deciso di avere artisti non cinesi: 4 acrobati ucraini, 4 percussionisti africani, 4 ragazze italiane per l’acrobatica aerea, e io sono stato scelto come clown dello spettacolo. Lo spettacolo si avvaleva di una produzione gigantesca, e di una tecnologia molto avanzata, con molti effetti speciali, come una scena con la pioggia, una scena con la neve, un cavallo alato, un numero molto pericoloso di cavalli e fuoco. Horse Dreaming racconta di un Pierrot che scendeva dalla luna e sulla terra in-

JUGGLINGMAGAZINE.IT

26

contrava per la prima volta l’animale più bello, il cavallo, per poi incontrare anche le persone e innamorarsi degli umani e infine, con nostalgia, ritornare sulla luna. La mia nuova grande esperienza qui, dopo essere stato performer al circo ed attore in teatro, è stata la relazione con i cavalli, con i quali era previsto che interagissi durante lo spettacolo. Così ho ricevuto un training per lavorare con il cavallo e per me è stata un’esperienza incredibile, anche da un punto di vista umano. Altra sfida era affrontare il pubblico cinese, che è un pubblico difficile, e farmi apprezzare come personaggio centrale dello spettacolo. Partito come mimo ho gradualmente inserito l’italiano, un’idea che è piaciuta molto al pubblico, per il quale tutti noi in scena rappresentavamo un cast molto “esotico”. Horse Dreaming è stato inoltre il mio primo lavoro sotto tendone, nonostante 12 anni da artista circense, e averlo fatto in Cina mi ha dato anche la possibilità di apprezzare la loro cultura. Questa prima stagione di Horse Dreaming è stata per la produzione un esperimento, e considerato il grande successo registrato ci sono buone speranze che continui anche l’anno prossimo, pandemie permettendo!

PROGETTOQUINTAPARETE.IT



JUGGLING MAGAZINE 2020 COME ERAVAMO, COME SIAMO… INVITO ALLA LETTURA 30 CORNER DI JUGGLING MAGAZINE LUNGO TUTTA LA PENISOLA progettoquintaparete.it/juggling-magazine-2020/ jugglingmagazine.it/juggling-magazine/corner-jm-in-italia/

Carissime scuole di circo, centri di arti circensi, luoghi di creazione e residenza, luoghi per spettacoli, biblioteche, festival. Siamo lieti di poter annunciare l’avvio dell’iniziativa e la consegna dei primi 15 corner di Juggling Magazine. Dopo le prime due ondate di spedizioni a febbraio e marzo contiamo di completare l'iniziativa con ulteriori invii entro l’autunno prossimo. Sulla mappa online, che aggiorneremo in tempo reale nei prossimi mesi, potrete trovare le strutture che ospitano i corner di Juggling.

per il crowdfunding che sostiene questa iniziativa cercare “Juggling Magazine 2020” sulla piattaforma online di “Produzioni dal Basso”

Il nostro obiettivo dichiarato è di allestire 30 corner JM lungo tutta la penisola nel corso del 2020. Non prevediamo di poter fornire ulteriori collezioni complete, perché non abbiamo altre copie disponibili per crearle. Le copie di “rimpiazzo” per alcuni numeri sono davvero poche, di fatto molti numeri di JM sono già completamente esauriti, e questi corner saranno per il pubblico, ricercatori, appassionati, l’unico luogo dove poterli ancora trovare. Sarebbe bello però che strutture che nel tempo hanno conservato le copie ricevute di JM, possano contattarci per essere comunque supportati nell’inaugurare il loro corner JM. Inoltre potremmo riuscire ad allestire, con le copie che ci rimarranno in magazzino, dei mini-corner JM, che offrano una selezione di numeri della rivista e non l’intera collezione. Insomma, ce la metteremo tutta perché questo patrimonio di testimonianze, riflessioni, informazioni, reportage, materiale fotografico, che si è stratificato nel corso di più di venti anni sulle pagine di Juggling Magazine, possa essere scoperto e apprezzato da un pubblico ancora più ampio.

li Ca

p azio Arti sti c ma S o( S

an

Nel frattempo, ringraziando tutte le realtà che si rendono disponibili per ospitare un corner di Juggling Magazine, rinnoviamo a tutti l’invito a supportare questa iniziativa partecipando e/o promuovendo il crowdfunding dedicato, dal titolo “Juggling Magazine 2020” pubblicato sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”, che prevede un ampio paniere di ricompense.

ta

ampia scelta di ricompense per tutti i sostenitori

rc an

gel

co

a

irc

UP

e)

g

a (U din

Bi

Inc

e ial Leon ardo Varr

o , RN)

Ci r ll’

(R

M)

O STAVO ALLA PERIFERIA DI DUNAKESZI, IN UN CANTIE CAPOMASTRO, IOE STAVO QUEL STAVOINMOSTRANDO A ALCUNI ALLAGIORNO PERIFERIA DI DUNAKESZI, UN CANTIERE MOLTO MODERNO DOVE MI AVEVANO ASSUNTO COME CAPOMASTRO,MI E QUEL GIORNO MESSO STAVO MOSTRANDO PER FARE QUESTA DIMOSTRAZIONE ERO IN AGI COMEIN SI AVVITA CON PRECISIONE GIUNTO. PER FAREQU MOSCHETTONE ALCUNI PERAPPRENDISTI METTERE SICUREZZA LEUNPERSONE. QUESTA DIMOSTRAZIONE MI ERO MESSO IN GIÙ APPESO A UNA TRAVE E SPIEGAVO DALLA CANCELLATA. (…) CHE MI DICESSE IL MO COME FISSARE UN ASPETTAVO MOSCHETTONE PER METTERE IN SICUREZZA LE PERSONE. TRATTO, HO VISTO MIO PADREAVEVA APPARIRE DALLA CANCELLATA. SUO divagazioni SILENZIO QUANDO (…) TUTT’A MIOUNPADRE ALLORA CARICATO (…) ASPETTAVO CHE MI DICESSE IL MOTIVO PER CUI ERA VENUTO, E INVECE MI a cura di A.S. ASCOLTI BRANKO, PERCHÉ PENSI CHE DONDOLARE ARRIVAVA SOLO IL SUOTU SILENZIO (…) MIO PADREQUEL ALLORA AVEVA CARICATO LA FAI QUI NEL CANTIERE, MA LA VERITÀ BRANKO, QUELLA CHE 28 DA UNA FAMIGLIA CIGÁNY, CIGÁNY CSALÁDBÓL, UNA FAMIGL JUGGLINGMAGAZINE.IT

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


circusartsmagaznes.net

THE CIRCUS DIARIES

INCAM (International Network of Circus Arts Magazines) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. Visitiamo con questo numero la Gran Bretagna per incontrare Katharine Kavanagh, esplosiva fondatrice di The Circus Diaries

thecircusdiaries.com di Katharine Kavanagh The Circus Diaries è una piattaforma online per recensioni e opinioni critiche sugli spettacoli di circo, scritte o presentate da professionisti del circo. È stato lanciato nel 2013 come blog personale, da Katharine Kavanagh, frustrata dalla mancanza di informazioni in lingua inglese sul circo attuale. “Ho pensato che se avevo il desiderio di leggere dei diversi spettacoli e compagnie in giro, allora anche altre persone avessero lo stesso desiderio” racconta Kate, “La cosa fondamentale era offrire un punto di vista da “insider”del circo, dal momento che i pochi articoli e recensioni che trovavo online in quel momento erano pieni di cliché e stereotipi, spesso ripetendo la stessa cosa per ogni spettacolo”. L’incontro di Kate con il circo è avvenuto nelle due stagioni in tournée come volontaria di produzione per lo spettacolo Tabù di NoFit State Circus. Nonostante la sua esperienza nelle arti dello spettacolo è soltanto durante il tour, visitando diversi festival circensi, che ha scoperto l’ampiezza e la varietà del lavoro circense disponibile nel XXI secolo. Voleva dunque saperne di più, ma poiché trovava difficile reperire informazioni, ha iniziato a scrivere le sue recensioni. L’ambizione di Circus Diaries di attirare altre voci sul circo, per condividere anche le loro prospettive, si sviluppò presto. “L’opinione di una persona non è molto meglio di zero” spiega Kate, “Per avere un’idea reale di come potrebbe essere uno spettacolo devi essere in grado di approcciarlo da diversi punti di vista, per costruire un quadro più ampio”. Kate ha iniziato a organizzare seminari in festival d’arte, con il tag #CircusVoices, per incoraggiare i professionisti del circo a sviluppare competenze e interesse per l’analisi critica, fornendo una piattaforma per condividere le loro opinioni online. Ha tenuto lezioni di analisi delle performance circensi presso il National

Center for Circus Arts, Circomedia e DOCH, nonché seminari per altre organizzazioni. Un certo numero di artisti circensi che hanno partecipato ora inviano recensioni al sito web e due ex alunni di #CircusVoices stanno per lanciare il proprio podcast, chiamato Not My Monkeys, per portare le discussioni circensi a un nuovo pubblico. “Sembra un successo”, sorride Kate. “Quanto più importanti sono le prospettive del circo rappresentate nei media, tanto più pubblico sarà in grado di comprendere e apprezzare le varietà di circo presenti oggi in tutto il mondo.” The Circus Diaries ha sede nel Regno Unito, ma copre spesso lavori internazionali. “È anche bello che più persone del circo stiano contribuendo alla piattaforma, perché allenta un po’ di pressione”, sottolinea Kate. “Avevo la sensazione che ci fosse un bel po’ di responsabilità sulle mie spalle, ma ora le cose stanno migliorando e trovo anche il tempo di concentrarmi sullo studio”. Attualmente sta svolgendo un dottorato di ricerca presso l’Università di Cardiff, indagando sul modo in cui le esperienze del pubblico circense sono rappresentate nelle recensioni dei media mainstream e nei materiali pubblicitari, e quanto accurate possano essere queste rappresentazioni. L’invito è sempre aperto alle persone per condividere le loro recensioni o opinioni su The Circus Diaries, e se qualcuno non è sicuro da dove iniziare, Kate è felice di offrire consigli. “Non vi è alcuna ricompensa economica in questo tipo di comunità online di giornalisti”, spiega, “Ma, nel lungo termine, tutti ne beneficiano”.

RE MOLTO MODERNO DOVE MI AVEVANO ASSUNTO COME I APPRENDISTI COME “BISOGNA SI AVVITA CON BRANKO, PRECISIONE UN GIUNTO FRASE (…) POI L’AVEVA SCOCCATA: CHE MI ASCOLTI PERCHÉ PENSI CHE QUEL COSÌ, IN QUEL TI DERIVI DAL COME TIPO DI IÙTUAPPESO ADONDOLARE UNA TRAVE E MODO, SPIEGAVO FISSARE UN MESTIERE CHE FAI QUI NEL CANTIERE, MA LA VERITÀ BRANKO, QUELLA CHE NON TI UANDO TUTTA’A UN TRATTO, HO VISTO MIO PADRE APPARIRE HO MAI DETTO, È MOLTO DIVERSA (…) NOI VENIAMO DA UNA FAMIGLIA CIGÁNY, OTIVO PER CUI VENUTO, E INVECE SOLO IL CIGÁNY CSALÁDBÓL , UNAERA FAMIGLIA CHE POSSEDEVA UN GRANDE MI CIRCO,ARRIVAVA E IO CHE TU CE (…) L’HAI NELPOI SANGUEL’AVEVA (…), TU CE L’HAI SCRITTO DENTRO IL “BISOGNA CORPO LACREDO FRASE SCOCCATA: CHE M QUESTO MALEDETTO FATTO DEL VOLTEGGIO… COSÌ, QUEL MILENA MODO, TI DERIVI DAL TIPO DI MESTIERE CHE “IL CIRCOIN CAPOVOLTO”, MAGNANI NON TI HO MAI DETTO, È MOLTO DIVERSA (…) NOI VENIAMO 29 LIA CHE POSSEDEVA UN GRANDE CIRCO, E IO CREDO CHE TU JUGGLINGMAGAZINENUMERO86MARZO2020


KULLORSUAQ brocantiere.com E Chess Club Hrókurinn

di Roberto Magro Arrivare all’estremo nord del pianeta, significa, prima di tutto, non avere fretta. La prima cosa che colpisce della Groenlandia, la più grande isola al mondo, è il deserto di ghiaccio che la ricopre. Cinque, sono i giorni di viaggio che separano Barcellona da Kullorsuaq, se tutto va bene: Barcellona > Reykiavik. Rekiavik > Nuuk. Nuuk > Illulisat. Illulisat > Upernavik. Upernavik Kullorsuaq. Alcune tratte in aereo, altre in elicottero, altre in barca. Guardando l’immensa distesa di bianco della Gronelandia, le parole che vengono in mente, sono: “Silenzio”, gli unici rumori costanti che accompagnano il viaggio sono l’ululato degli askini, ed il rompersi degli iceberg. “Impossibile”, pensando a tutte le forme di vita. “Lontananza”, da ogni punto di riferimento, culturale e geografico. Riesce veramente difficile pensare che un orso polare sia riuscito a viaggiare su un Iceberg dalla Groenlandia fino all’Islanda, ma questo sembra sempre più il luogo delle cose impossibili… Su tutta l’isola, ci sono solo 150 km di strade percorribili, delle quali solo 65 km sono asfaltate. Kullorsuaq è il nome del villaggio sul mare, il nostro capolinea. Lo raggiungiamo solo dopo sette ore in oceano aperto, su una barca di un pescatore, surfando tra iceberg di ogni tipo, scolpiti in ogni modo e forma. A lamine o farinosi, rappresentano

il mondo. Grattacieli di una metropoli di ghiaccio, bianchi, blu, a volte rossi o neri, gli iceberg sono lo spettacolo del mare Artico e impressionano quando sembra che piangano, sciogliendosi. L’arrivo a Kullorsuaq è una dedica a chi vuole chiudere i porti e impedire che lo straniero arrivi sul proprio territorio! Tutto il villaggio ci aspetta al porticciolo, bandierine della Groenlandia in mano, sorrisi e urla di gioia a braccia aperte. Difficile dimenticare la sensazione di essere il benvenuto. Tra gli abitanti che ci accolgono, distinguo subito, per il biondo colore dei suoi capelli e la sua energia, Birgitta Kammann Danielsen, la responsabile delle attività culturali di Kullorsuaq e promotrice del viaggio. Alla base del progetto al quale facciamo facciamo parte c’è il Chess Club Hrókurinn, ed il suo direttore, Hrafn Jokulsson, uno dei pochi cavalieri della resistenza poetica, capace di dedicare tutta la sua vita ad un unico scopo: insegnare il gioco degli scacchi per trasmettere il valore della socializzazione, oltre che portare costantemente aiuti e regali ai villaggi in Groenlandia. Fondato nel 1998, da allora il Chess Club Hrókurinn ha visitato ogni scuola e comune islandese, promuovendo e insegnando scacchi e organizzando eventi in tutto il paese. Hrókurinn ha gestito anche JUGGLINGMAGAZINE.IT

30

una scuola di scacchi a Sarajevo poco dopo la guerra dei Balcani e in Namibia (Africa), per tre anni. Nel 2003 ha organizzato il primo torneo di scacchi in Groenlandia e da allora l’evento si è ripetuto più di 90 volte in diverse zone del paese. “Gli scacchi sono uno strumento meraviglioso per creare gioia, riuniscono generazioni divertendo in modo economico. Fin dall’inizio non abbiamo solo invitato giocatori di scacchi in Groenlandia, ma anche tutti i tipi di artisti, inclusi i circensi. Circo e scacchi hanno molto in comune. Devi esercitarti, devi essere paziente, e, soprattutto, non avere paura di sbagliare. La Groenlandia, con il più alto tasso di suicidi al mondo, deve affrontare seri problemi sociali, quindi è importante arricchire la vita dei bambini. Un set di scacchi e sei pronto per la vita”, dice Hrafn Jokulsson. “Esquimesi?” “No, Inuit!”. La parola “Eschimese”, generalmente usata per indicare gli abitanti dell’estremo Nord dell’Alaska, del Canada e della Groenlandia, è in realtà offensiva. “Eskimo”, è una parola PROGETTOQUINTAPARETE.IT


coniata dagli europei, usata soprattutto dai francesi e danesi, che significa letteralmente: “mangiatore di carne cruda”, o anche, “costruttore di racchette da neve”. Non usatelo più: se volete riferirvi in particolare agli Inuit della Groenlandia, chiamateli “Kalallit”, che semplicemente significa “uomo”. Dopo la scuola, i bambini giocano all’aperto sull’unica strada che attraversa tutta Kullorsuaq, un villaggio di 300 abitanti fatto dalle tipiche case colorate e pontili, anch’essi di legno, che permettono di scalare le grandi pietre sulle quali si erigono. Ci sono due stagioni, quella del

mando ogni proposta pedagogica in una danza. Insieme al giocoliere e performer islandese Axel Diego, abbiamo vissuto il circo come esperienza artistica per tutte le età, con l’unico scopo di divertirsi, sublimando i propri limiti. Ad ogni fine corso abbiamo creato uno spettacolo, culminante in una gara di scacchi, dove bambini e adulti giocavano insieme. Indimenticabili le ore passate ad ascoltare il boato degli iceberg che si rompono o il loro cupo rimbombo, preludio della fessurazione, e l’emozione incontenibile alla vista dell’Aurora Boreale, una coreografia di luci degna del primo Fantasia di Walt Disney. A causa dei mutamenti climatici ed economico-sociali, la cultura Inuit e la stessa sopravvivenza della sua popolazione è fortemente minacciata. Lo stile di vita occidentale, e le forti pressioni politiche delle potenze economiche di USA, Russia e Cina, premono per un utilizzo disinvolto delle risorse naturali del territorio, di cui la Groenlanbuio e quella della luce, e d’india è ricchissima, che vengono verno le temperature facilcosì sfruttate a discapito mente scendono a – 40°.Quedell’equilibrio del paese. Resta sto viaggio ci ha portato a coancora incredibile, per me, noscere e condividere il lincome gli abitanti di queste guaggio del circo con i più dizone abbiano potuto per secoversi abitanti: bambini, adoleli sopravvivere in un ambiente scenti, persone anziane, pecosì estremo e inospitale. Ed è scatori e cacciatori di orsi poancora più incredibile vedere lari che si sono scoperti giococome, in poco tempo, tutto lieri, ballerini, attori, trasforquesto stia rischiando davvero di scomparire. La nostra prossima missione è quella di portare due adolescenti di Kullorsuaq a Brocante - incontro internazionale di Circo contemporaneo della Valcolvera - per permettere loro di vedere spettacoli e di viaggiare per la prima volta lontano dagli iceberg. Chiunque voglia aiutarci, visto l’oneroso costo dei viaggi, o voglia contribuire alle spedizioni di materiale in Groenlandia, può mettersi in contatto con la nostra associazione. L’ aiuto che darete, servirà per far vivere la “Cultura”, e costruire un presidio di fondamentale importanza per la vita di questa coraggiosa “Comunità”, immersa nell’ “Impossibile” “Silenzio” di una meravigliosa e dura, “Lontananza”.

31JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO


foto di Livia Sperandio

QUALI CAPACITÀ IL CIRCO PUÒ OFFRIRE ALLA SOCIETÀ COMPLESSA E DIFFERENZIATA NELLA QUALE VIVIAMO?

CIRCUS AS INTERCULTURAL ENCOUNTER altrocirco.it

Nel settembre 2019 AltroCirco ha intrapreso un nuovo passo nella direzione della ricerca e della formazione sul tema del circo come incontro culturale, portando avanti un percorso iniziato con AltraRisorsa 2017, con la pubblicazione del booklet “Circus in discomfort zones”, e con la realizzazione nel 2018 di una prima formazione per formatori dedicata al “Circo come incontro culturale”. Il progetto di ricerca e formazione “Circus as Intercultural Encounter” è stato pensato e redatto da un gruppo di ricercatrici (Ilaria Bessone di AltroCirco, Alice

Feldman di University College Dublin, Ophelie Mercier di Caravan Circus Network e Olga Sorzano di Zaltimbanq) in collaborazione con gli altri partner coinvolti, e finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Erasmus + nell’estate 2019. Da settembre è in atto la prima fase del progetto, che prevede l’analisi di pratiche circensi in diversi contesti interculturali e coinvolge giovani ricercatori e ricercatrici. Nadine Innocenzi e Lamine Kidiera lavoreranno per AltroCirco osservando e partecipando al progetto Mondi Possibili di Circo Corsaro. Nadine ci racconta in questo articolo la sua visione del progetto.

di Nadine Innocenzi Un anno dopo la caduta del Muro di Berlino, veniva realizzata l’opera World Flag Ant Farm dell’artista giapponese Yukinori Yanagi. Una serie di bandiere di Stati, disegnate con granelli di sabbia colorata, erano racchiuse all’interno di una teca di plexiglass e collegate tra di loro da una rete di tubi. L’artista aveva introdotto nel-

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064Pinerolo (TO) Paola Martina 012 1795590 sportica.it

Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 spaziobizzarro.com Spazio Circo Bergamo corso Roma 84 A, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Damiano Petitti Roreto 3494568018 spaziokabum.it

Veneto Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) dottorclownitalia.org Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 ludicacirco.com Barbamoccolo via delle Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) Alessandro Papa 340 6052371 circoallincirca.it

JUGGLINGMAGAZINE.IT

32

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


una guida sui temi dell’incontro interculturale, per approfondire competenze negli ambiti dell’insegnamento e della pedagogia e stimolare al contempo la creatività nelle pratiche e organizzazioni. Il modulo formativo e la guida saranno basati sull’analisi di progetti realizzati dalle diverse organizzazioni partner, allo scopo di individuare le buone pratiche e le debolezze nelle capacità interculturali, creando così le opportunità per un’ulteriore innovazione delle pratiche circensi. Ricercatori impegnati nei differenti contesti territoriali e culturali e coordinatrici della ricerca si sono incontrati a Dublino nel dicembre 2019 per una formazione su metodi di ricerca partecipativi, “art-based” e “practice-led” e per definire una metodologia di raccolta dati comune e adattabile alle esigenze di ogni singola organizzazione. A gennaio 2020 il progetto è entrato nella sua seconda fase, che consiste nella ricerca sul campo realizzata parallelamen-

te nei differenti territori, con la supervisione di una ricercatrice più esperta, che monitora gli sviluppi e fornisce indicazioni per l’articolazione dei differenti piani di ricerca e la loro messa in atto. L’Italia è rappresentata con AltroCirco dal progetto Mondi Possibili, condotto da Maria Teresa Cesaroni dell’associazione Circo Corsaro di Foligno. Un’esperienza che si propone di stimolare un dibattito culturale pienamente inclusivo all’interno della comunità cittadina, dando l’opportunità di partecipare gratuitamente alle attività a persone richiedenti asilo o beneficiarie di protezione internazionale, stimolando così l’interazione tra queste e la comunità cittadina più ampia. Nel progetto italiano la pluralità di voci e di sguardi è assicurata anche nella stessa ricerca, che viene condotta da ricercatori provenienti essi stessi da contesti culturali tra loro differenti (Italia e Senegal). Il prossimo appuntamento del gruppo di ricerca internazionale è previsto a Lubiana nel giugno del 2020 e si occuperà dell’analisi dei dati, cui seguirà un incontro focalizzato sulla preparazione del modulo di formazione e sul ruolo dei formatori, a novembre, in Palestina. Nel 2021 il progetto entrerà nella fase finale, con l’elaborazione del modulo per formatori che sarà presentato al convegno di circo sociale Altra Risorsa, ad aprile 2021. foto di Livia Sperandio

l’opera delle formiche, che avevano iniziato a percorrerla in tutte le direzioni, destabilizzando l’immagine statica delle bandiere e dando forma a un mosaico colorato. L’uniformità all’interno di ciascun territorio non era altro che una costruzione immaginaria e la pluralità, piuttosto che l’uniformità, ha caratterizzato l’umanità lungo la storia – in modo ancora più evidente con la globalizzazione. I movimenti di persone che attraversano il mondo complicano l’immagine, contrapponendo a quella staticità immaginata una perturbante mobilità che stimola la ricerca di modalità differenti per vivere la contemporaneità. In questo contesto nasce il progetto di ricerca «Circus as Intercultural Encounter», promosso da Zaltimbanq’ Zirkus del Lussemburgo e che coinvolge Caravan (Belgio), l’University College Dublin (Irlanda), AltroCirco (Italia), Sirkus Magenta (Finlandia), Circus Planeet Belgio), Skala (Slovenia) e la Palestinian Circus School (Palestina). Una rete di persone, spazi e pratiche disseminate lungo differenti territori, che si sono attivate per stimolare il dialogo interculturale e per rafforzare la comunicazione nella diversità attraverso le specificità del circo sociale. Obiettivo del progetto è la definizione di un innovativo programma di formazione specifica per formatori che lavorino in contesti culturalmente vari e la redazione di

ALTROCIRCO.IT Trentino-Alto Adige Animativa via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Emilia Romagna Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDam Circo via XXIV Maggio 51 (PI) Dario Cadei 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M.Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

Lazio Bigup Circo via del Fosso di Papa Leone 24-2, 00148 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 bigupcirco.it Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 circosvago.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

33JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO


CIRCOSFERA YOUTH FORUM

circosfera.it/rete-nazionale/youth-forum

Il CircoSfera Youth Il calendario dello CircoSfera Youth Forum (CSYF) Forum prevede tre incontri l’anno, nasce a giugno del sia usufruendo di contesti e momen2018, in occasione ti di comunità già presenti, come il del suo primo Meeting CircoSfera o i festival di meeting. I partecicirco, sia creandone di nuovi chiepanti sono una dedendo ospitalità e collaborazione cina di ragazzi da alle scuole di circo. Essendo CS scuole di circo della Youth Forum composto da giovani rete CircoSfera, da differentemente impegnati nei condifferenti regioni d’Itatesto del circo educativo/perforlia. Hanno tutti tra i 18 e mativo/sociale, il gruppo intende i 30 anni, e sono giovani favorire momenti significativi sia insegnanti, appassionati o dal punto di vista relazionale sia di studenti di circo. formazione delle competenze relaIl progetto Youth Forum, quale gruppo CircoSfera Youth Forum è oggi un gruptive alla figura professionale che informale di giovani e giovinesse del po informale, autogestito, mutevole, ogni membro sta sviluppando all’inmondo del circo, prende il via in Europa con formazione variabile che si rivolge terno della sua realtà locale. nel 2016, per iniziativa di EYCO (Europeprincipalmente a giovani tra i 18 e i 30 I tre meeting hanno lo scopo di creaan Youth Circus Organization), con il duanni, che si configura come una rete inre un processo circolare di formaplice proposito di dare voce, spazio e ritegrata di persone, valori e luoghi di citzione, organizzazione e lavoro opesorse alle istanze dei giovani, una comtadinanza attiva che promuove la cultuponente molto attiva all'interno del ra giovanile del circo, le sue forme settore circo, e di coinvolgerli nella goespressive, la formazione e la produziovernance delle organizzazioni di circo. ne civica e culturale. Promuove la creDurante il NICE meeting di EYCO, in Gerscita dei singoli, con l'idea del potenziale mania, fu quindi nello stesso anno formativo del gruppo, organizzando attiaperta la partecipazione ad un rapprevità educative e formative, informali, sentante under 25 per ogni paese con non formali e peer to peer. Focalizzanl’intento di creare un gruppo internaziodosi sulla promozione del protagonismo nale di giovani circensi per la mediaziodelle nuove generazioni e dell'associane, ideazione e realizzazione di una zionismo giovanile, attivando efficaci nuova progettualità. Questo gruppo strumenti di partecipazione. continua ad esistere, si chiama EYCO Lo scopo principale del CircoSfera Youth Youth Forum, e strutturandosi negli Forum è quello di promuovere la sociaanni arriva a presentare nel febbraio lità, il mutualismo, la partecipazione e lo del 2020 il primo progetto europeo sviluppo del senso di comunità circense, scritto interamente dai ragazzi e dalle contribuire alla crescita culturale, artiragazze che ne fanno parte, ora tutti stica e civile dei suoi membri, come curiosi e in attesa di conoscere l'esito dell’intera comunità. Le attività sono ridel bando. Tra gli obbiettivi di EYCO volte a tutt* coloro che praticano circo rativo. Al momento stiamo accoYouth Forum anche quello di creare educativo, sociale e performativo, sia a gliendo nuovi partecipanti e ci stiadelle aggregazioni tra giovani circensi a livello amatoriale sia professionale. Almo preparando a fare una call nalivello nazionale; nasce così in Italia due l’interno del CS Youth Forum vorremmo zionale per il prossimo Meeting Ciranni fa il CircoSfera Youth Forum, per inoltre poter raccogliere la partecipaziocoSfera 2020. Siamo inoltre impeiniziativa del progetto CircoSfera delne e rappresentanza di ogni scuola di gnati nella strutturazione del nostro l'Ass. Giocolieri e Dintorni. circo della rete CircoSfera e AltroCirco. gruppo e progetto, nella scrittura di progetti europei/nazionali/locali e nella partecipazione alle attività organizzative del progetto CircoSfera.

JUGGLINGMAGAZINE.IT

34

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 lastronauta.com

Lazio Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it Bigup via del Fosso di Papa Leone 24 – 2, 00148 Roma Daniele Pinzi 351 9366333 bigupcirco.it Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E Scuola Circo Circoraggio Circo Svago via delle Mole 32, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 circosvago.it Circus Bosch c/o Villaggio Globale Largo Dino Frisullo, 00153 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 circusboschtuttoilcirco.com Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it

Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo LaboratorioNomade Circobotero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org

35JUGGLINGMAGAZINE

2020 NUMERO86MARZO

REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO CIRCOSFERA.IT

Il circo educativo nell’ambito del lavoro Piemonte Academy Chapitombolo con i giovani sta crescendo in tutta EuropaVia Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Milo Scotton 331 7992651 chapitombolo.it Arcobaleno via delle e in passato i paesi membri confluitiFontane in 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it EYCO hanno fatto molto per professionaFuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com lizzare il settore, creando Jaqulè il viaCircus Lazio 2, Adult 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Training (CATE) e invitando formatori e perMacramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 scuoledicircomacrame.blogspot.it sonale amministrativo a masterclass nel Asti c.so Alfieri 381, 14100 Asti Carla Acquarone 337 266505 microcirco.it Microcirco c/o Chapitombolo processo di professionalizzazione Sportica Gym via(PEYC). Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it Teatrazione 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com Questo partenariato molto fortevia haArtom inoltre UPun Str.progetto Salimau 1/Ediint. 1 12060 Pocapaglia (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 .upscuoladicirco.com avviato nel luglio 2018 formazione per assistant trainer (ASK). Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Durante tutte questi Circotondo progetti èc.so diventato XXII Marzo 63, 20129 Milano Valentina Sordo 339 8072575 valentinasordo.it chiaro che affrontiamo gliviastessi obiettivi. Hops Lanzi 51, 20872 Cornate (MB) Sara Papadato 348 0069417 scuola-circo-hops.it Uno dei più importanti,Kabum che accomuna gli 114, 11 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it via Guicciardini paesi coinvolti nei progetti è migliorare il si-10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 quattrox4.com Quattrox4 Via Andolfato Scuola di arti circensi e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 milanoclownfestival.it stema di formazione dei formatori, miglioraSpazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it re l’educazione pedagogica dei formatori. Trillino Selvaggio Tolstoj 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 trillinoselvaggio.it Con LCL, realizzato con il supporto delviaproUlulì EU via Candiani 20158 Milano Paolo Dei Giudici 347 9199465 terzotempoululi.com gramma Erasmus+ della (project71,code 2018-2-DE04-KA205-016780), Trentino Alto Adige Animativa via vogliamo Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org scoprire come l’apprendimento dovrebbe Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 E Arteviva Cooperativa essere organizzato nel modo migliore Bolla di sapone via S.nel Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento.it circo educativo come parte dell’educazione Friuliformale. VeneziaI Giulia all’inCirca via Cividina non metodiCirco di insegnamento LCL 17, 33100 Molin Nuovo (UD) Irene Giacomello 340 6052371 circoallincirca.it spostano il focus dell’istruzione dall’istrutVeneto Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 dottorclownitalia.org tore all’allievo. MoltiBarbamoccolo insegnanti via di delle circoMotte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo ineValigia viaèFalgare usano già questo approccio questo uno 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Circo Volante Via Scortegara 116, 30035 Mirano (VE) Laura Ugolini 340 8598292 circovolante.it dei motivi per cui il circo educativo in Europa LudicaCon Circo Loc. Corbellar conquista tanto successo. questo pro- 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 ludicacirco.com getto vogliamo sviluppare e condividere Liguria Circo Galleggiante Corso Cavour 433, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 circogalleggiante.it strategie e idee su come i metodi Circoutilizzare Mirtilla Str. Ronchi Brighei 1/c, 18100 Imperia Arianna Pastorelli 329 2950023 2clown.com LCL nel lavoro quotidiano di insegnamento. Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 facciamocirco.it Con le metodologie LCLSiRCUS gli insegnanti circo 16123 Genova Giorgio Vecchio 339 5472285 sarabanda-associazione.it Vico dellediCarbaghe, sYnergiKa Palermo avranno una comprensione piùpiazza chiara dei 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 synergikaasd.com loro metodi di insegnamento e saranno più Emilia Romagna ArtinCirco Via Tolara di Sopra 90, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Ferdinando D’Andria 329 2347981 artincirco.it consapevoli del loro approccio educativo nei Circolarmente via Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 347 3131604 circolarmente.it confronti dello studente. Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com Il progetto avrà termine a dicembre 2020 TaDaM Circo via Allevi 13, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com e vedrà coinvolti i rappresentanti delle 11 Toscana Antitesi22 via Guidiccioni 6b, 56017 S. Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesiteatrocirco.it organizzazioni partner, formatori Badabam strada della Tressa 4, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 badabam.it esperti, un team internazionale di coordiCirco Libera TuttidaviaforMarconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it namento dei contenuti composto Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 circolibre.it matori, esperti e una rappresentanza Circo Tascabile p.zza Mosca, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com dell’EYCO Youth Forum. 4 project meeting En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it e 2 training - 13/17 settembre in Gschwend K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza (Germania) e 9/13 marzo 2020 in Tolouse Mantica via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 compagniamantica.it (Francia) - e 3 eventiPasse-Passe moltiplicatori costi-50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 passepasse.it via Sorripa Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 56121 Pisa Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it tuiscono il calendarioSaltimbanco di lavoro. c/o I risultati Sottosopra via Pievan attesi del progetto saranno raccolti in Landi un 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 E SottoSopraasd manuale online su “LCL nel circo”, un sito Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60121 Ancona Caterina del Giudice 388 7533247 ariadicirco.com web dedicato, una serie di video, raccoCircoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it mandazioni per i curricula nazionali. Visionaria via Maestri del Lavoro 3, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org


TRASBLOC UNA CREAZIONE ARTISTICA COLLETTIVA progettoquintaparete.it/trasbloc TrasBloc è in progetto pilota di creazione artistica condivisa che coinvolge 15 promettenti e giovani allievi di età comprese tra i 12 e i 19 anni, provenienti da 7 scuole di circo contemporaneo dislocate tra Piemonte e Liguria. Esso costituisce uno dei piacevoli “risultati inattesi” del progetto Quinta Parete > Circus Community (QP>CC), che coinvolge nel biennio 2019/2020 undici organizzazioni di circo contemporaneo del territorio liguro-piemontese, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo e del Mibac. Gli obiettivi generali di QP>CC prevedono di sviluppare e consolidare le comunità di circo dei partner, favorendo dinamiche di scambio fra essi e l’avvio di nuovi processi di partecipazione culturale da parte del pubblico. In questo contesto i partner di progetto concepiscono l’idea di TrasBloc, primo e innovativo esempio di questo genere di attività nel panorama italiano del settore, nella convinzione di consolidare la rete attraverso un progetto condiviso, che potesse coinvolgere attivamente i partner nel perseguimento di un obiettivo comune. Con il supporto tecnico e logistico delle scuole di circo coinvolte, sotto la guida artistica del regista Riccardo Massidda e il coordinamento pedagogico di Giulia Marro, entrambi collaboratori della scuola di circo Fuma che n’duma, il progetto prevede cinque residenze di creazione nel periodo compreso tra novembre 2019 e giugno 2020. Questa iniziativa culminerà con uno spettacolo che verrà presentato in alcuni festival di settore in Piemonte e Liguria durante l’estate del 2020. Fin dalla prima tappa di creazione (1/3 novembre 2019 a Savigliano, CN), sotto il tendone da circo di Fuma che ‘Nduma, i ragazzi hanno manifestato il loro entusiasmo mettendosi a disposizione del regista

foto di Giorgio Bolognesi in tre intense giornate che si sono concluse con una restituzione, di fronte a un centinaio di affascinati spettatori, di un primo elaborato. “I ragazzi, dopo un inizio un po' timido, si sono dimostrati molto aperti alle proposte del regista” - racconta Giulia Marro – “Si sono messi in gioco e hanno

lavorato principalmente in gruppo, che si è dimostrato da subito inclusivo e disponibile. Molto importante è stata la restituzione finale, una sorta di cabaret, in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di vedersi per la prima volta in scena. Inoltre i ragazzi hanno legato molto velocemente, alla fine della prima residenza sembrava si conoscessero già da anni.” Nel corso delle due successive tappe di creazione (4/6 gennaio 2020 c/o Circo Galleggiante, La Spezia e 22/24 febbraio 2020, c/o Teatrazione, Torino) i giovani artisti circensi hanno continuato questo percorso dall’alto valore formativo, sia sul piano artistico sia su quello personale. “Il lavoro con i ragazzi è strutturato in modo che per loro sia un'esperienza il più JUGGLINGMAGAZINE.IT

36

vicino possibile ad una creazione "professionale" – racconta Riccardo Massidda – “cerco infatti di affidare loro diverse responsabilità sul piano creativo e artistico. Il punto di partenza è stato il materiale fisico da loro generato, le loro discipline e la relazione che si interpone tra esse. Come tematica abbiamo scelto l'amore, in una accezione ampia e non solo focalizzata sulle relazioni di coppia, un soggetto che sarà presente e percepibile in tutta la creazione finale.” Nei prossimi mesi sono previste altre due tappe di creazione, prima delle prove generali da Teatrazione e delle due date degli spettacoli per ora in programma, ad inizio luglio, alla Flic e al Ruggito delle Pulci. “Credo che per i ragazzi sia un'esperienza unica e a 360 gradi” – conclude Giulia Marro – “Durante le residenze, i ragazzi vivono insieme 24 ore su 24, condividendo spazi, tavole, dentifrici, aiutando in cucina e nella pulizia delle sale. Tutto ciò ha portato ad amicizie forti, tanto che, nonostante la distanza, i ragazzi si vedono anche al di fuori della creazione, e questo ci rende molto felici e orgogliosi.”

I 15 GIOVANI ALLIEVI IMPEGNATI IN TRASBLOC Federica Periore (18 anni), Francesco Cravero (17 anni) e Andrea Monterosso (17 anni) Fuma che ‘nduma di Cuneo e provincia; Emma Sigismondi (15 anni) e Maja Marchini (15 anni) Circo Galleggiante di La Spezia; Lucia Persia (14 anni) sYnergika di Genova; Matteo Enrico Lenta (16 anni) e Aurora Gamba (15 anni) UP di Bra (CN); Edoardo Damiano (12 anni), Mattia Galignano (12 anni) e Sara Spartiti (16 anni) Jaqulè di Volvera (TO); Alessia Atzori (12 anni), Irene Moretta (13 anni) e Davide Juri Jalla (13 anni) TeatrAazionE di Torino; Giovanni Rottoli (19 anni) Arcobaleno di Borgosesia (VC). PROGETTOQUINTAPARETE.IT




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.