Juggling Magazine, #92 – september 2021

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Con il sostegno di

EDITORIALE

Circo Zoè ph Stefano Scheda

bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXIV, n. 92, settembre 2021 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h jugglingmagazine.it h progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Content Manager Valentina Barone Social Media Manager Stefania Grilli Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 15 settembre 2021 In copertina cie XY, Möbius, foto di Cholette Lefébure

Numero corposo questo di settembre. Lo apriamo con una panoramica a macchia di leopardo sulle prime, numerose riaperture estive dei festival di circo in Italia. E ne approfittiamo per varare le nuove linee editoriali di Juggling Magazine per la promozione sui nostri canali media di questi eventi, così importanti per lo sviluppo del circo contemporaneo. Gli “Avvistamenti” continuano con il diario di bordo del SIDE, perennemente in orbita nella galassia circense; le testimonianze dal DanceCircusFestival e da VOICES, entrambi partoriti dalla mente di Tim Behren; le nuove soluzioni adottate dalle secolari famiglie dei Knie e dei Gruss, esplorate da Raffaele De Ritis; il Meeting Circostrada che approda al festival Cratère Surfaces per una progettazione al confine tra le arti, l’urbanistica e il sociale; il connubio tra la musica e il circo, che il Salieri Circus Awards intende esplorare. L’estate è stata per decenni solitamente sinonimo di EJC, che quest’anno ha dovuto però ripiegare su un’edizione virtuale. Ma i giocolieri sanno aspettare, e nel frattempo non smettono di allenarsi e sperimentare, come ci racconta Geo, direttore del giovane e apprezzatissimo TG Juggling. E a proposito di giocolieri folli e visionari, continua il nostro viaggio all’interno di Bellyacres. Non manca lo spazio dedicato ad artisti e compagnie, con una serie di interviste sui loro esiti e sulla loro ricerca. E’ il turno di Collettivo 6tu, Officina Clandestina, Francesca Garrone, Compagnia Omphaloz, mentre la scena internazionale è rappresentata da due collettivi di grande fama e spessore: G.Bistaki e XY. Per facilitare i processi che legano la scena italiana ad un perimetro più vasto ed internazionale presentiamo Brà-vo! Italian Circus on the Move e altri 4 progetti italiani di supporto all’internazionalizzazione delle carriere.

Un altro tema che ci sta a cuore, e che intendiamo approfondire anche sui prossimi numeri, è quello della eco-sostenibilità del circo, e del ruolo che giocherà su temi come il cambiamento climatico globale. Aprono le danze l’esperienza di Circo Corsaro a Scampia e uno scambio europeo in Slovenia a cui ha partecipato AltroCirco. Grande fermento anche in CircoSfera, con l’avvio degli incontri per la costituzione di reti regionali delle scuole di circo, e la pubblicazione del tanto atteso manuale LCL. Niente sarà come prima e la conquista di una ritrovata normalità, pur nel ritrovato sorriso degli artisti in scena e dei calorosi applausi del pubblico, appare ancora lontana all’orizzonte. Di certo questa odissea pandemica, nonostante i ristori e le riaperture, sta lasciando dei segni molto forti nel tessuto sociale, economico e culturale, e gli effetti si avvertono anche nello spettacolo dal vivo. Per questo analizzeremo con maggiore attenzione sul prossimo numero di JM le nuove relazioni che si stanno instaurando tra programmatori, artisti, spettatori e gli effetti, i quesiti e le soluzioni che questa situazione sta alimentando. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


POPCORNFESTIV I I Vol. 1

di A.R.

Momento di gioia pubblica, giubilo, baldoria i festival, nelle loro infinite variazioni, si sono radicati nei secoli come eventi popolari, festosi e a cadenza periodica, nati dal desidero originario e profondo di condivisione, di accoglienza e di comunione gioiosa della festa. Desiderio che ancora li accompagna nel mondo del circo. Partecipare per la prima volta ad un festival, o ad una convention, è infatti

per molti un evento straordinario, ricco di sorprese, dal quale si esce “trasformati”, felicemente sorpresi di aver conosciuto un mondo nel quale si desidera entrare, a cui appartenere. Per questa ragione reportage, testimonianze, segnalazioni dei festival e delle convention, così come delle rassegne e di altri eventi

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I festival, al pari delle convention e di tutti gli altri appuntamenti dal vivo dove artisti, programmatori e pubblico incrociano le loro strade e i loro sguardi, sono un momento fondante per lo sviluppo del circo contemporaneo. Programmazione di spettacoli, riunioni professionali, incontro tra pubblico e artisti, luoghi di piacevole sosta e gioco, esplorazioni nella natura e nel contesto urbano, multidisciplinarietà, sono tante oggi le articolazioni di questi appuntamenti via via cresciuti nel corso degli anni.

I FESTIVAL SU JM In considerazione della continua ed entusiasmante crescita del numero e della qualità degli appuntamenti live attivi in Italia con un focus importante sul circo contemporaneo, ecco le nuove linee editoriali che riguarderanno gli spazi dedicati ai festival nei nostri canali media.

SPAZI REDAZIONALI (GRATUITI) jugglingmagazine.it sezione news all’interno di questa sezione verranno segnalati tutti gli eventi per i quali ci perverranno le informazioni di base (logo in formato quadrato, titolo, luogo, data, breve testo di max 300 battute spazi inclusi, riferimento web). Gli eventi verranno presentati in colonna e in ordine cronologico, partendo dal basso con gli eventi di inizio anno e così via arrivando fino al 31 dicembre dell’anno.)

jugglingmagazine.it sezione festival italiani all’interno di questa sezione, dove gli eventi verranno ordinati per regione, dedicheremo una pagina a ciascun evento, che conterrà la descrizione dell'evento, inteso come progetto artistico/culturale. Le sue caratteristiche, il suo ruolo nel panorama italiano/regionale/territoriale, la sua evoluzione (non il programma artistico). Il testo sarà a cura della vostra organizzazione (consigliamo di non superare le 3000 battute spazi inclusi) e dovrà essere corredato da un paio di belle foto e un link ad un video. Una volta entrato in questa sezione il vostro festival verrà inserito anche nella mappa online dei festival italiani a cura di Osservatorio Circo. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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gonisti del circo contemporaneo, siamo costantemente sopraffatti dalla straordinaria e strabordante ricchezza di esperienze, testimonianze, creazioni artistiche, successi di questo settore. Spesso la ricchezza delle esperienze vissute in un solo festival/convention, se attentamente approfondita, basterebbe da sola a riempire un intero numero di JM. In molti casi un numero di JM non basterebbe nemmeno. In questo contesto, e all’inizio di in una nuova stagione di eventi, si inserisce l’apertura di questo numero di JM, con un volo radente su tutta la penisola, raccogliendo istantanee di alcuni festival che si sono tenuti da giugno a

fine agosto. Un Grand Mix, ragionato ma non esaustivo, selezionato in primo luogo per evidenziare la varietà delle proposte: grandi o piccoli, alla prima edizione o rodati da lustri, in città o in montagna, in ambito locale o in rete regionale, e così via. Un omaggio alla vitalità del circo che, nel calderone dello spettacolo dal vivo, incontra nuovamente il suo beneamato pubblico e scoppietta sotto il coperchio delle restrizioni per offrire, ancora una volta, un croccante, gustoso, profumato momento di gioia pubblica, giubilo, baldoria.

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dal vivo, hanno sempre ricevuto molta attenzione su tutti i canali media di JM. Consapevoli che fiumi di inchiostro e di presentazioni valgono ben poco di fronte all’impatto che genera l’esperire un evento di circo, desideriamo con forza spingere i nostri lettori a frequentare i festival e le convention. Sono infatti i festival/convention e gli eventi dal vivo, insieme alle scuole di circo amatoriali, la porta di accesso più immediata al fantastico mondo del circo per respirarne appieno la gioia che lo pervade. Costantemente alla ricerca su JM di un giusto equilibrio che possa comprendere e valorizzare le tante declinazioni e prota-

MEDIA PARTNERSHIP (IN CONVENZIONE) FB Juggling Magazine e Juggling Magazine Newsletter Una volta segnalato nelle news, il vostro evento verrà rilanciato con un post sulla nostra pagina FB, nei giorni/settimane che ne prevedono l’avvio. verrà segnalato inoltre nella nostra JM newsletter mensile, nel mese precedente a quello in cui avrà luogo.

Verranno prese in considerazione richieste per eventuali media partnership con eventi di particolare interesse nei quali la nostra presenza e quella di Juggling ,Magazine venga supportata. Per maggiori info contattare jugglingmagazine@hotmail.com

Juggling Magazine, la rivista

SPAZI PUBBLICITARI (A PAGAMENTO)

La redazione si impegnerà di tracciare su ogni numero una panoramica degli aventi che hanno avuto luogo nel trimestre precedente alla pubblicazione di JM e, a sua completa discrezione, pubblicherà approfondimenti/interviste.

Per soddisfare le esigenze di anteprime, o di maggiore visibilità sui nostri canali media, e al tempo stesso supportare economicamente il nostro progetto, è disponibile l’acquisto di spazi pubblicitari su canali media specifici, o pacchetti integrati su tutti i nostri canali media. Per maggiori info contattare jugglingmagazine@hotmail.com

Per maggiori info contattare jmredazione@gmail.com

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PIAZZA DI CIRCO RISONANZE ARTISTICHE

FESTIVAL ARTI DI STRADA DI BRA

2-11 LUGLIO, MONDOVÌ alberodelmacrame.com/piazza-di-circo di Marco Donda direzione artistica culiarità e allo stesso tempo complementari. Con Piazza di Circo oggi possiamo guardare ad una più ampia prospettiva di sviluppo culturale e turistico del territorio, finalizzato alla creazione di una “risonanza artistica” di alto livello con una programmazione di spettacoli dal vivo con ar-

di Maria Grazia Ielapi direzione artistica

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mè immerso tra le verdi colline del Monregalese. Quest’anno il Festival cittadino, realizzato nella storica Piazza Maggiore, ha acquisito una dimensione più ampia grazie ad una nuova entusiasmante collaborazione con la Fondazione Cirko Vertigo che l’anno scorso si è inserita sulla città di Mondovì con il nuovo Festival delle Accademie in collaborazione con l’Accademia Montis Regalis, ed anche grazie alla sottoscrizione di un accordo di intenti tra il Comune di Mondovì e il Comune di Grugliasco per una promozione condivisa della cultura e dell’arte. Questa importante sinergia ha portato alla creazione di un nuovo più ampio format del Festival denominato Piazza di Circo che presenta al suo interno due sezioni con specifiche pe-

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A marzo 2021, durante una riunione con il direttivo mi balza in mente un’idea: “Che ne dite se chiedessimo all’ufficio Turismo di partecipare al festival di circo di Bra”? La risposta del comune è stata una sorpresa: ci viene proposto di essere co-organizzatori e direttori artistici. Iniziamo la ricerca di bandi e sponsor, creiamo la timeline e ipotizziamo gli artisti che vogliamo coinvolgere. La location che ospita il festival è il Parco della Zizzola di Bra, con spettacoli, laboratori di circo, arte, musica e teatro per un pubblico eterogeneo e che restano fedeli all’impronta di proposta e metodologia della scuola di circo Up. Il festival è alla sua 16^ edizione, ma per la prima volta nelle nostre mani e per la stagione Braidese, il primo evento che avrebbe aperto la stagione artistica 2021. Sono state coinvolte scuole, istituti e realtà locali per l’arte e la musica e incluse le disabilità in maniera attiva. Circo Madera, con il loro tendone, oltre a esibirsi in Hesperus, ha ospitato laboratori e spettacoli. In programma: Circo Pacco, Zapotek&Denise, Circo Puntino, The Three dots, Samuele d’Alcantari, Due Ottave e Francesco Giorda; i musicisti Cecilia Con-

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Siamo giunti al quarto anno di festival sulla città di Mondovì. Questo evento, nato come Mondovì CIRCOndata, è stato creato da un’idea condivisa con l’Amministrazione comunale permettendoci di organizzare la prima edizione di un festival che ha, da subito, riscosso un grande successo. La nostra associazione L’Albero del Macramè è molto radicata sul territorio grazie ad un consolidato lavoro di rete in continua crescita, finalizzato alla promozione di progetti di comunità e alla promozione della scuola di circo ludico educativo. Questo costante e duraturo lavoro sul territorio ha una forte valenza sociale sia in contesto urbano sia presso il centro di creazione Cascina Macra-

12-17 GIUGNO 2021, BRA (CN) upscuoladicirco.com/artidistrada

tisti e compagnie di richiamo internazionale. Ci auspichiamo che il circuito di promozione e di diffusione del circo contemporaneo continui a crescere attraverso una sempre più viva sinergia tra i promotori culturali del territorio e gli artisti che anche quest’anno hanno reso Piazza di Circo un Festival di alto livello. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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LUNATHICA 22-25 LUGLIO 2021 FESTIVAL DIFFUSO SU 9 COMUNI PIEMONTESI TRA TORINO E LE VALLI DI LANZO lunathica.it

cas, Duo Chapot, Tommaso Caenazzo, Mara Stroppiana, Carlo Gaia e Emiliano Toso, arte terapia Laura Boffa e Neuropsicomotricità con Filo Rosso. All’interno del festival un progetto fotografico “Il movimento è vita”, 16 le foto esposte di artisti, amatoriali e appassionati del circo per raccontare il movimento nella sua parte nascosta; quella parte che arriva al cuore e alla pancia ma che l’occhio, per la velocità del gesto, non riesce a raccogliere ma vive. Sono stati 10 giorni intensissimi tra montaggi, organizzazione, e gestione degli imprevisti, con 9 compagnie, 19 artisti e 6 musicisti coinvolti da Piemonte, Veneto e Sicilia. Ancora una volta l’arte è stata da collante, lievito e forza natura che ci ha sostenuto in tutte le difficoltà, esperienze e gioie. Questa la nostra prima soddisfazione per tutto lo staff di Up scuola di circo e dei genitori degli allievi che ci hanno aiutato: aver creato per la nostra città, e tutti coloro che hanno avuto piacere di raggiungerci, un evento semplice, inclusivo, ricco di proposte e esperienze, sano e sereno.

circa mille persone hanno assistito alle straordinarie gag musicali del Teatro Necessario) o Villanova Canavese (il cui Parco dei Due Laghetti ha ospitato il villaggio del Festival, sede di spettacoli di giovani compagnie selezionate dal Premio Gianni Damiano, concerti, area massaggi, punto ristoro e animazioni circensi), uniti al centro centro nevralgico del Festival, il delizioso chapiteau del Teatro nelle Foglie immerso nel verde del Santuario di San Vito a Nole. ha portato anche spettatori nuovi rispetto al pubblico già consolidato. Tra i titoli di maggior successo gli struggenti clown spagnoli Bucraà Circus, i vulcanici Black Blues Brothers, l’equilibrio quasi mistico del Kolektiv Lapso Cirk, i travolgenti Okidok, la poesia cirquera di Brunitus, la magia eccentrica dei L’Abile Teatro e la comicità incontenibile di El Mundo Costrini. E dopo il riconoscimento del Ministero della Cultura, che per la prima volta sostiene Lunathica, possiamo lavorare sull’edizione dei 20 anni con ottimismo e tanto entusiasmo.

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Dopo un anno di pausa forzata e lo shock, anche emotivo, che tutti abbiamo subito, era necessario tornare con un rinnovato entusiasmo e nuove sfide da affrontare. È nata così una formula nuova, con un programma concentrato in quattro giorni e appuntamenti sia al mattino che negli orari preserali e serali. Un calendario che ha fornito al pubblico la possibilità di spostarsi tra i 9 comuni coinvolti attraverso una mobilità dolce che consenta di vivere la pista ciclabile e le tutta la bellezza del nostro territorio anche prima e dopo gli spettacoli, grazie a una variegata offerta di attività collaterali. Tradotto in numeri, con 42 repliche di 13 compagnie in 4 giorni, una proposta audace che inizialmente ha spiazzato anche i nostri partner istituzionali. Grazie all’impegno di tutto lo staff e di una nutrita e affiatata squadra di volontari (vero cuore pulsante del Festival) il successo è stato superiore a qualsiasi aspettativa, con il tutto esaurito in quasi tutti gli appuntamenti, per un totale di quasi 6500 spettatori, numeri importanti e non scontati, considerando il momento. Passare dalla tradizionale durata di circa 6 settimane, con uno spettacolo al giorno, ad una formula così concentrata ha esaltato il senso di comunità, collegando idealmente tutti i comuni attraverso percorsi che li unissero. La programmazione in orari nuovi, anche mattutini, e l’aggiunta di due nuovi Comuni come Leinì (dove

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di Cristiano Falcomer direttore artistico

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CIRCEN DOLOMITES

SUL FILO DEL CIRCO

di Thomas Pederiva Circen Staff

di Elena Andreasi ufficio stampa

1/8 AGOSTO, DOLOMITI DI FASSA (TN) circendolomitesfestival.com

Undici compagnie ospiti con artisti provenienti da 15 Paesi differenti e un focus sulla creatività al femminile, per dare spazio a spettacoli di circo contemporaneo che vedano la presenza artistica e creativa di una o più figure eccellenti di professioniste dello spettacolo dal vivo. Tutto questo è stato il Festival Internazionale Sul Filo del Circo, organizzato da Fondazione Cirko Vertigo presso il parco culturale Le Serre di Grugliasco, giunto alla sua ventesima edizione, grazie al sostegno di Città di Grugliasco, che lo ospita fin dalla sua prima edizione e di Regione Piemonte, al patrocinio di Città Metropolitana di Torino e ACCI e alla collaborazione di Società Le Serre e Fondazione Piemon-

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soprattutto grazie alla famiglia di trenta volontari e più che hanno dato vita e vitalità all’evento, emerge il vero spettacolo di eventi come questo: l’umanità. Lo testimonia Montura, che ci ha sostenuto fin dalla fase organizzativa. Supporto, sponsor tecnico, fiducia e tantissima disponibilità da parte della ditta trentina. Ma il Circen Staff non si

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Il festival di circo contemporaneo più alto d’Italia si è svolto quest’anno tra le Dolomiti di Fassa, Patrimonio UNESCO. Uscire di casa, fare, vedere, incontrare e volersi bene erano i bisogni di tutti noi dopo mesi difficili. Il Circen Festival voleva essere un viaggio per riassaporare la montagna e quel senso di libertà e pace che solo quest’ultima sa dare. Si parte con spettacoli nelle piazze dei nostri paesini, c’è bisogno di socialità, cose belle da fare e vedere, l’arte dello spettacolo è proprio questo. Non appena si alza poi lo sguardo su pinnacoli, creste e crinali si vedono giocolieri, musicisti, artisti, acrobati e pubblico in palcoscenici naturali, che davvero possiamo definire da fiaba. Una kermesse che puntava a varietà, spettacoli di strada

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te dal Vivo, nell’ambito del cartellone “Il più grande palcoscenico del Piemonte”. Riconfermando anche quest’anno, dopo lo stop forzato dell’edizione 2020, la sua vocazione a essere sostenitore delle espressioni più innovative del circo contemporaneo, il festival, diretto da Paolo Stratta, attraverso la sua scelta tematica, trasversale ai generi e ai luoghi, ha voluto porre l’accento sul reale coinvolgimento di un sempre maggior numero di professioniste nel mondo dello spettacolo dal vivo, portatrici - grazie alle loro creazioni - di significative istanze sociali di mutamento. La necessità di incontrare il pubblico dal vivo, di emozionarsi sul palco e

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classici (cioè da scompisciarsi), musica, contemporaneo, tecnico e divulgativo hanno riempito le serate e i cuori del pubblico fassano. L’evento forse più suggestivo è stato (in ladino) ”Crèpa l’èlba” in italiano “Concerto al sorgere del sole” in località Pra Martin, ai 1997 m del Ciampedìe. Giulio Frausin in arte The Sleeping Tree con uno stile unico ispirato al finger picking e al folk americano ha coccolato il pubblico d’alta quota con il sole appena affacciatosi all’orizzonte che, al contempo, accarezzava il viso di tutti i presenti. Un silenzio quasi magico e una sensazione vicina alla meditazione alleggiavano nella prateria alpina, pace e riconoscenza per attimi veri e indelebili. Nell’anno della consacrazione anche e

è fermato qui. Per il terzo anno consecutivo siamo in lizza per la certificazione di Eco Evento Trentino, quest’anno per la seconda volta nella categoria Pro. Un interesse per l’ambiente che nasce dal nostro territorio; vivere nel rispetto per la natura con il desiderio di volerla tutelare e preservare.

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ASFALTART

5-19 GIUGNO 2021 MERANO (BZ) asfaltart.it di Jordi Beltramo co-direzione artistica e Sandy Kirchlechner comunicazione Ricordo con un sorriso i mesi primaverili in cui ragionavamo su vari dettagli del festival, incerti sulla sua fattibilità, determinati nel volerlo organizzare e far tornare a sorridere grandi e piccini, meranesi e ospiti. Non si è trattato di un'edizione qualunque, sapevamo che non avremmo potuto riempire tutta la città di spettacoli dai cerchi grandi, ma eravamo certi del fatto che sia i residenti che gli artisti avessero bisogno della poesia, della serenità e del divertimento che connotano questo evento tanto amato dal 2006. L'edizione pandemica, difficile dal punto di vista organizzativo, ma seguitissima dal pubblico di affezionati, anche fuori dall’Italia, Asfaltart è stato uno tra i

sia stato diverso, il festival ha funzionato grazie alla felicità diffusa del poter ritornare in scena. Merano è già una città a misura di turista, e durante i giorni di Asfaltart diventa la manifestazione per tutti. Cittadini e ospiti si appropriano degli spazi pubblici e seguono una programmazione artistica di qualità. Per realizzarlo, contiamo in tutto quattordici collaboratori e siamo un team bene affiatato, in cui ciascuno di noi ricopre un tassello importante per costruire il festival. L'atmosfera è stata comunque distante anni luce da tutto quello che è il nostro ricordo prepandemia, ma siamo comunque riusciti ad ospitare artisti internazionali e il Circo Paniko con lo chapiteau per tutto lo svolgimento dell'evento. A fine edizione eravamo esausti, ma felici, consapevoli del fatto che la tenacia paga e soddisfatti di aver potuto fare qualcosa di buono per le compagnie, artiste e artisti e per la nostra città.

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far emozionare sono stati i sentimenti comuni a tutte le donne protagoniste di questa edizione, condensata in 9 giorni di festival con una media di tre spettacoli ogni sera, ospitati all’interno del TLS – Teatro Le Serre, nello Chapiteau Teatro nelle Foglie e all’aperto. Gli spettatori hanno così potuto assistere a spettacoli diversi e, spostandosi nel parco, fare esperienza di un festival diffuso e multidisciplinare. Sul filo del circo ha riportato sulla scena post pandemia artiste di circo di grande talento come Edvige Ungaro, Coline Mercier, Chia-

ra Capparelli e Clara Larcher, e ha presentato i lavori di registe e coreografe approdate al circo dopo svariate esperienze nella clownerie, nel teatro e nella danza come Caterina Mochi Sismondi, Joanna Bassi, Sophia Perez, oltre che musiciste di grande innovatività come Bea Zanin.

primi a ripartire nella nostra penisola. I quindici anni della nostra storia li abbiamo festeggiati con un festival che si è dilatato per quindici giorni invece che svolgersi in un solo week end. Ridotte e ben delimitate le location, affinché fruitori e artisti potessero sentirsi sicuri, con grande impegno da parte di tutti siamo riusciti in ciò che sin dall'inizio ci è sembrato folle, ma realizzabile. È stato molto emozionante partecipare all’evento, sia per gli artisti che per mesi non si sono esibiti, sia per il pubblico che da tempo non aveva avuto occasione di vedere spettacoli. Nonostante il format

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Friuli Venezia Giulia, un nome multiforme e sfaccettato che già racconta le diversità culturali da cui la regione è percorsa. I tre festival di circo contemporaneo regionali sono inseriti in queste specificità territoriali. Non a caso sono tre: Terminal è friulano, Brocante territorialmente appartiene a quella che potremmo chiamare Venezia, mentre il Muja Buskers è a pieno titolo il festival della cosiddetta “area giuliana”. Tre territori dunque, anche ben diversi tra loro, dove chi preferisce “la grappa” non si mescola ai bevitori di “spritz”. Forse quest’ultima affermazione non è del tutto vera. Tuttavia, che i tre festival abitino geografie diverse e che condividano una visione artistica e, inoltre, che attraverso il proprio peculiare stile trasmettano ai propri pubblici una propria idea di circo contemporaneo, tutto questo è vero. La collaborazione sempre più ampia tra i tre festival è un esperimento che in questi anni sta dando prova di quanto il Friuli Venezia Giulia si stia trasformando in una seconda casa per il circo contemporaneo italiano. Il fermento artistico in continuo aumento da queste parti prova che il territorio

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di Davide Perissutti direzione artistica Terminal Roberto Magro direzione artistica Brocante e Riccardo Strano direzione artistica Muja Buskers

è attento alle rare proposte culturali ed è parte integrante nello stimolo dei processi creativi in corso. Dunque, come collaboriamo, in pratica? Quest’anno, su invito delle politiche regionali e nell’anno a lui dedicato, ci siamo ritrovati come direttori artistici a riflettere insieme su Dante Alighieri. Lavorare sulla Divina Commedia è tanto interessante quanto pericoloso. Perché le immagini evocate dal Poeta sono incredibili fonti di ispirazione per gli immaginari usati dall’arte corporea; contemporaneamente però, affrontare un autore così ampio e importante per la cultura italiana fa sentire chiunque stia iniziando un lavoro del genere troppo piccolo per proporre al proprio pubblico qualche cosa di sensato e interessante. Nonostante queste considerazioni, i tre festival di circo - che già da qualche anno collaborano istituzionalmente - quest’anno hanno compiuto un ulteriore passo avanti, coniugando parte della propria programmazione artistica con il tema dantesco. L’intenzione è stata quella di offrire ai tre pubblici una proposta unitaria sulle tre cantiche del Divin Poeta. Ciascuno ha creato a proprio modo tre performance originali. A Udine, all’interno di Terminal, è andato in scena A riveder le stelle, spettacolo a tema Purgatorio. A Frisanco

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Colvera nella creazione in situ Belzebuh, presso il suggestivo plan de lis striis (spianata delle streghe), a ridosso dei colossi dolomitici, che per l’occasione ha preso le sembianze dei gironi infernali. Infine, Riccardo Strano ha coinvolto sei artisti del terzo anno tecnico della FLIC per la creazione di Paradise Shuttle. Una prima parte di ricerca sul complesso immaginario del Paradiso dantesco si è svolta a luglio presso Circo all’inCirca, mentre ad agosto lo spettacolo è stato rappresentato in due repliche durante l’edizione di Muja Buskers. Pericolo scampato, dunque? Non lo sappiamo. Dante è un colosso, mentre il circo rimane un’idea fragile. Certo è che l’occasione di condivisione di prospettive e modi di lavorare, nonché di visioni artistiche sui propri festival, fanno dell’esperienza 2021 un punto di partenza molto importante per lo sviluppo della performance dal vivo sul territorio e per la circuitazione stessa degli artisti distanti e poco incuriositi dall’estremo nord-est d’Italia. Riteniamo che questa collaborazione, unita alla proposta di una programmazione circense che si estende per l’intera estate in Friuli Venezia Giulia, rappresenti un’alternativa rispetto ai festival di grandi dimensioni. Un’esperienza alternativa che non può non tenere conto delle diversità culturali e geografiche: nella stessa regione il circo è presente in città, sulle montagne e al mare; una proposta che quest’anno è stata in grado di offrire al pubblico un unico percorso da cui sono anche emerse le diversità linguistiche caratterizzanti il circo contemporaneo. ph

(PN), per Brocante è stata rappresentata una creazione infernale dal titolo Belzebuh. Infine, a Muggia (TS), per Muja Buskers Festival, lo spettacolo in cartellone sul Paradiso dantesco, Paradise Shuttle. Le tre creazioni hanno coinvolto complessivamente 50 artisti professionisti e studenti internazionali provenienti dalle scuole FLIC (Italia), Codarts (Paesi Bassi), Stockholm University of the Arts - SKH (Svezia), INAC (Portogallo). L’obiettivo è il consolidamento di una rete di organizzatori di circo locali finalizzato alla creazione di un pubblico regionale sempre più ampio e consapevole, nonché la presentazione della regione Friuli Venezia Giulia come luogo accogliente per l’arte circense europea alla ricerca di spazi di creazione alternativi e di pubblici formati. A Terminal, festival diretto da Davide Perissutti, il lavoro di creazione è stato composto dagli artisti che ruotano attorno al centro d’ arti circensi di Udine Circo all’inCirca, che si sono immersi nello studio della materia e hanno raccontato il proprio punto di vista sul Purgatorio dantesco, generando un’occasione di riscoperta di un testo poco visitato rispetto alle altre due cantiche. Roberto Magro, regista dei diversi spettacoli realizzati durante i giorni di Brocante, ha invitato il drammaturgo JeanMichel Guy e insieme a lui ha diretto i tanti artisti internazionali e della FLIC accolti in Val

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Occorre sforzarsi per creare un ecosistema in grado di promuovere e sviluppare un’arte, quella del circo contemporaneo, ancora non del tutto intaccata da logiche interessate più all’economia che ai contenuti artistici e alle modalità con cui questi vengono creati e fruiti. Così quest’anno sempre di più affermiamo un’identità del circo contemporaneo friulano di cui ci prendiamo cura, cercando di proteggere il territorio e di affermare una filosofia artistica del circo, dove tutti possano riconoscersi e ritrovarsi (dai giovani artisti agli amici artisti). Nel frattempo la programmazione 2022 si è già attivata e di recente le politiche regionali hanno riconosciuto il progetto Circo Contemporaneo FVG promosso da Circo all’inCirca, Brocante e Muja Buskers in collaborazione con altre importanti realtà culturali del territorio friulano. Quello che succederà è ancora da scrivere, ma sicuramente il prossimo anno vedrà compiersi un altro piccolo importante passo nella collaborazione artistica tra i tre festival.


di Enrico Partisani direzione artistica Si è conclusa il 21 agosto la 25^ edizione del Festival Internazionale di Arti Performative Artisti in Piazza, che ha visto il via lo scorso 12 giugno e che si è prolungata per tutta la stagione estiva, all’insegna di nuove energie ritrovate e delle buone vibrazioni trasmesse dallo spettacolo dal vivo e da momenti di bellezza condivisa. Il Festival di Pennabilli, normalmente organizzato in quattro giornate di full immersion tra arte e spettacolo, quest’anno è stato diluito nei mesi estivi. Ospiti di questa edizione 25 compagnie, sei residenze e due workshop intensivi rivolti a non professionisti e performer.

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ARTinCIRCO il festival di Circo Contemporaneo di Ozzano dell’Emilia, giunto quest’anno alla quarta edizione, ha beneficiato per la prima volta del sostegno del Ministero della Cultura ed è stato il primo festival di circo contemporaneo nel panorama italiano a tornare in scena promuovendo le abituali programmazioni di concerti, laboratori circensi e di giocoleria, spettacoli con ospiti da tutta Italia e oltre, riuscendo inoltre a coinvolgere nelle attività anche alcune scuole del territorio. Questa edizione del Festival è stata una ventata che ha portato leggerezza, spensieratezza, divertimento e condivisione non solo a Ozzano dell’Emilia ma anche di

GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO PENNABILLI (RN) artistiinpiazza.com cosmicfringeradio.com

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di Compagnia Nando e Maila direzione artistica

Castel San Pietro Terme e Minerbio due piazze che si sono aggiunte a quella abituale di Ozzano, prolungando la programmazione fino al mese di Agosto. Tra gli artisti che hanno contribuito quest’anno con la propria arte a dare prestigio al festival segnaliamo Sergio Bustric che ha proposto il Circo delle Pulci, una rivisitazione contemporanea di un genere tanto antico quanto sofisticato, quello del mimo, dell’illusione e della magia, che riporta agli albori della nostra vita bambina. È stata ospite al festival anche la compagnia italo francese Circo Zoè - con lo spettacolo Naufragata, uno spettacolo che ci sembrava interessante proporre quest’anno poiché ispirato dall’impossibilità dell’arrivo, dall’assenza di una radice e dalla celebrazione della vita come conseguenza degli innumerevoli approdi e partenze. L’edizione del 2021 ha introdotto una novità: l’Incontro con l’artista. Dopo lo spettacolo previsto dalla programmazione, ogni artista ha avuto modo di confrontarsi con il pubblico e le loro innumerevoli domande. L’iniziativa è impreziosita dalla collaborazione con Cosmic Fringe Radio, la radio online del festival Artisti in Piazza di Pennabilli, che oltre a mandare quotidianamente in onda le interviste ha creato una raccolta di podcast che è possibile ascoltare sul sito di ARTinCIRCO.

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31 MAGGIO - 9 GIUGNO OZZANO NELL’EMILIA (BO) artincirco.it

ARTISTI IN PIAZZA

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ARTINCIRCO FESTIVAL

Una viva testimonianza della prima ripresa del circo contemporaneo in Italia dopo le limitazioni imposte dalla pandemia.

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Per quanto vissuta con nostalgia delle modalità delle edizioni passate, che portavano migliaia di persone ad affollare contemporaneamente le vie di Pennabilli, la rassegna di tre mesi ha permesso di animare il piccolo borgo di Pennabilli per tutta l’estate, arricchendo la proposta culturale del territorio. Grazie al formato esteso, siamo riusciti a dedicare più tempo al rapporto con gli artisti che ospitiamo in residenza e abbiamo riscoperto una dimensione più rilassata del prenderci cura dei processi creativi che sosteniamo ogni anno. Ovviamente è fortissimo il desiderio di riuscire a tornare alla vecchia formula una volta scongiurato questo periodo di emergenza sanitaria, ma faremo tesoro di PROGETTOQUINTAPARETE.IT


PILLOLE DI EQUILIBRI

spettacolo così come gli spettatori che poi sono arrivati, emozionati e commossi come noi. Tutto questo ci ha ricaricato più che mai. La rassegna ha toccato Bologna, nel quartiere Pilastro, Sasso Marconi nell’Appennino e Casalecchio di Reno, presso il centro giovanile Spazio Eco e le ville storiche Casa delle Acque e Casa Museo Nena. Gli spettacoli si sono svolti tutti all’aperto, in parchi e giardini. Abbiamo ovviamente sentito la mancanza dello chapiteau che ha rappresentato il festival negli anni prepandemia, ma siamo stati felici della formula diffusa e dell’afflusso di pubblico, che è arrivato anche senza l’usuale simbolo di richiamo. Quest’anno la direzione artistica si è orientata maggiormente verso le nuove creazioni e le compagnie emergenti. La rassegna è stata inaugurata dalla compagnia Carpa Diem che ha portato con successo, in anteprima nazionale, Doppiozero. Abbiamo incentivato la creazione degli artisti interni all’associazione attraverso Salt’In Circo, lo storico format di Arterego, e abbiamo affidato un cabaret alle componenti femminili, le più giovani del gruppo. Dalla commissione di questo Cabaret des Femmes, sta nascendo ora uno spettacolo e una neonata compagnia, AGA, di cui siamo orgogliosi. Gli altri artisti italiani ospitati sono stati: Compagnia BellaVita, Teatro Bislacco, Linda Vellar, Mattia Funny Moments.

4 GIUGNO - 3 LUGLIO 2021 CASALECCHIO DI RENO E ALTRI LUOGHI (BO) arterego.org/equilibri-festival di Rossella Consoli co-direzione artistica

Per il secondo anno consecutivo, Equilibri Festival si è trasformato in qualcos’altro: Pillole di Equilibri, una rassegna di circo contemporaneo e arte di strada, diffusa in diversi luoghi del territorio emiliano. Sul piano logistico e organizzativo, sarebbe stato più semplice per noi concentrare tutti gli eventi in un arco temporale breve e in un unico luogo, ma l’associazione percepiva dolorosamente il vuoto dei precedenti mesi senza spettacoli e desiderava fare di più, considerando come curativa l’arte che ci impegniamo a diffondere. Durante l’organizzazione abbiamo scoperto che gli enti contattati sentivano il nostro stesso bisogno di

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questa esperienza aggiungendo al festival tradizionale più attività di residenze e coproduzioni. Un grosso contributo al mantenimento dei rapporti con il nostro pubblico e la comunità del festival e stato portato da CFR – Cosmic Fringe Radio, la web radio no profit di comunità, nata nel dicembre 2020 per promuovere la cultura di frontiera e creata dalla nostra associazione. La radio ha trasmesso durate il festival, interviste, anteprime e approfondimenti sulle compagnie e gli artisti che sono passati a Pennabilli quest’estate, oltre alle dirette live dei concerti in programma, con l’intento di

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portare l’atmosfera del Festival anche a chi non ha potuto parteciparvi in presenza. La programmazione di CFR sta crescendo, ad oggi conta circa 40 collaboratori, trasmette 24h su 24, ha già prodotto 270 podcast, tutti disponibili e ascoltabili sul sito cosmicfringeradio.com

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Nonostante la gioia e l’attitudine al rinnovarsi di fronte alle difficoltà, ci auguriamo di poter programmare nel 2022 la decima edizione di Equilibri Festival, rimandata negli ultimi due anni.


GALLURA BUSKERS FESTIVAL

SCENICA FESTIVAL 9 – 18 LUGLIO 2021 VITTORIA (RG) scenicafestival.it

13/17 LUGLIO 2021 SANTA TERESA GALLURA gallurabuskers.it

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I due festival proponevano quest'anno un programma centrato sul valore universale del sorriso. Abbiamo voluto promuovere un messaggio di positività verso la vita e l'invito ad abitare nuovamente gli spazi pubblici per restituire ai paesi ospitanti

Una grafica magnetica ispirata allo spettacolo di Abbiati, Una tazza nel mare in tempesta, ospite nella scorsa edizione, è l’icona che sfavilla nell’afosissima estate vittoriese. Andrea Burrafato, direttore artistico del Festival, presenta così Scenica 2021: “(…) mentre sembra tutto sparito, sommerso da un’alta marea che pare non voler più seguire le fasi lunari, noi ci immergiamo alla ricerca di aria. La balena bianca è laggiù, siamo pronti per intraprendere questo nuovo viaggio, senza paura, il tredici porta bene e noi non siamo superstiziosi.”. Edizione meditata e minuziosamente costruita nei dettagli nei lunghi mesi in cui siamo stati costretti a farci “veggenti dello spettacolo” – più che organizzatori – provando a immaginare cosa sarebbe successo in estate nell’imprevedibile danza di restrizioni e concessioni legate al Covid. Nonostante tutto un’ottima macchina organizzativa, col sostegno del MIC, della Regione Siciliana e con il Patrocinio del Comune di Vittoria, ci ha concesso di osare e realizzare un festival di cui andiamo molto fieri. A posteriori, ciò che ci resta più impresso, è aver constatato in tutti la voglia sfrenata di riappropriarsi del tempo e dell’entusiasmo dello stare insieme: staff, artisti e spettatori. Un festival retto magistralmente da un gruppo di lavoro ben rodato ma in parte rinnovato da innesti di giovani volontari e professionisti arrivati da tutta Italia che hanno apportato una ventata di freschezza dando

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di Alberto Pisu direzione artistica

di Veronica Caggia organizzazione festival

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18 /21 LUGLIO 2021 – PULA pulabuskers.it

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PULA BUSKERS FESTIVAL

l'anima di luoghi di incontro, di scambio, di gioia. In collaborazione con il Clown & Clown Festival, il programma ha offerto performance trasversalmente legate alla figura del Clown, per rafforzare la sensibilità del pubblico verso temi sociali come la solidarietà, l'inclusione la resilienza e l’empatia. Volevamo prendere per mano bambini e adulti e guidarli alla scoperta del mondo e del linguaggio dell’arte circense, offrendo al pubblico quei momenti irripetibili che solo lo spettacolo dal vivo può offrire. Gli appuntamenti hanno fatto il tutto esaurito ogni giorno. In termini di “sviluppo dei festival”, per come lo avevamo concepito, questi ultimi due anni non fanno testo. Siamo tutti preoccupati di preservare la continuità dei nostri eventi in mezzo a tante restrizioni, e le aspettative di crescita sono rimaste congelate. La nota positiva è che queste restrizioni hanno innescato in parte una maggiore attenzione a nuove opportunità, ad entrare maggiormente in contatto con le realtà locali, ad interpretare le esigenze e le necessità del territorio, anche in termini di scelta degli artisti e compagnie.

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VALDEMONE FESTIVAL

tro Pietrarosa, i giovanissimi e talentuosi Red One Duo con una nuova creazione, Di pezza, la comicità demenziale e travolgente de Il Grande Lebuski con lo spettacolo Bike man, gli Sbada Clown con Due cuori e una sinapsi ...impossibile non ridere, la compagnia Rasoterra che inseguivamo da anni, con lo spettacolo Happiness un puro momento di leggerezza, ed itineranti per i vicoli di Pollina, si aggiravano sui trampoli, candide creature mostruose e al contempo fiabesche, gli Orbs della compagnia Shedan Fire Theater. L’ultima se-

10/12 AGOSTO, POLLINA (PA) valdemonefestival.com

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Se chiedi agli spettatori del Valdemone perchè vanno al festival le risposte sono più o meno queste: “vado perchè oltre a vedere degli spettacoli interessanti, incontro un sacco di amici, ritrovo gli spettatori delle edizioni precedenti, sembra di vivere per tre giorni in un non tempo.” Il festival quest'anno è tornato (quasi) alle sue origini, abbiamo intravisto la cara, vecchia formula dei tre giorni di spettacoli. Abbiamo rivolto lo sguardo a compagnie presenti sul territorio siciliano, ma non solo, che semplificava la gestione degli spostamenti da regione a regione senza intaccare la qualità delle spettacoli. E così tra una chiacchiera, uno spettacolo, un d.p.c.m., una

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il meglio di sé per creare un ambiente accogliente e familiare, dedito alla cura dell’altro. Due week end di energia pura, con la partecipazione di compagnie internazionali e con il circo che ha fatto da padrone (segnaliamo tra gli altri la presenza della Compaňia de Circo EIA, del Cirque Entre Nous, della cie SacéKripa, di Daniel Warr), insieme a concerti, teatro e teatro di figura con i gruppi tutti al femminile delle Unterwasser e Marionetas cia ELe. Una programmazione artistica di altissimo livello che anche se fruibile in spazi solo protetti resterà nella memoria di un pubblico numeroso, eterogeneo e in astinenza di spettacoli che ha apprezzato e sostenuto gli enormi sforzi fatti per garantire sicurezza e piacere.

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di Mario Barnaba e Stefania Soldano direzione artistica

birra, siamo arrivati alla 12° edizione. La risposta del pubblico è stata inaspettatamente partecipativa! Abbiamo riempito le piazze fin quasi a respirare l'atmosfera di festa, con quei colori pastello, che ha caratterizzato le vecchie edizioni. Riprovare l’emozione di guardare uno spettacolo dal vivo è stato di sicuro per tutti rigenerante, sano, necessario e per nulla scontato. La prima serata è stata aperta della compagnia sarda Shedan Fire Theater con lo spettacolo Saman (prima regionale) straordinario, seguiti poi dal l'eclettico cantautore made in Sicily Davide di Rosolini. Nelle due giornate successive si sono alternati in piazza San Giuliano e tea-

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rata si è chiusa con il gala accompagnato dalle note calde e “ballerecce” della travolgente Banda alle Ciance, che ha chiuso in musica questa 12° edizione. Il nostro plauso va alle compagnie, ai cittadini di Pollina, agli amici per il sostegno e la collaborazione donata.




ph Stefano Binci

DALLE ALPI ALLE PIRAMIDI QUALE

INTERNAZIONALIZZAZIONE PER LE CARRIERE E I PROCESSI CREATIVI? La nuova edizione del bando Boarding Pass Plus 2021/2022 lanciato dal Ministero della Cultura è stata dedicata alla creazione di modelli e relazioni tra operatori nazionali e stranieri, per dare slancio al processo di internazionalizzazione, di scambio, di confronto, elementi essenziali per la crescita delle imprese culturali, degli artisti e degli operatori. Il settore circo ha visto 4 progetti vincitori che qui presentiamo, insieme ad una quinta progettualità (Take Off 2.0) centrata sugli stessi obiettivi e ugualmente in corso di realizzazione, grazie al supporto di altre istituzioni.

bra-vo.eu

La presentazione del progetto Brà-vo! Italian Circus on the Move, il cui partenariato vede la collaborazione di Sistema 23 / Compagnia El Grito, Area Network / Cirk Fantastik e Giocolieri e Dintorni/Juggling Magazine uniti a 8 partner internazionali, è affidata qui alle riflessioni di Giacomo Costantini di El Grito. Una call per gli artisti e gli operatori interessati al percorso proposto è disponibile sul sito bra-vo.eu

di Giacomo Costantini Come si colloca questo progetto nel contesto contemporaneo? Per rispondere alla domanda come al solito la prenderò un po alla lontana, la rincorsa risulterà certamente sproporzionata al salto. Certe abitudini sono dure a morire… (un tempo speravo di volare, mi è rimasta la rincorsa lunga)

claps.lombardia.it/progetti/cirkaround

quattrox4.com/pro/solo-but-not-alone

Circuito CLAPS è capofila di CirkAround, in partenariato con Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Industria Scenica, Tutti Matti per Colorno, Artemakìa, ed è per il terzo anno vincitore di Boarding Pass Plus. CirkAround è attuato grazie anche alla collaborazione con l’Institut Ramon Llull e Companyia de Comediants La Baldufa (Catalogna), Teatr Brama (Polonia), Daki Ling/The Garden of the Muses, La Villette e CircoStrada (Francia), Move to circus Academy (Israele), Cinars (Canada), André Casaca (Brasile). Otto artisti e organizzatori di circo contemporaneo under 35, selezionati tra le molte candidature pervenute alla call nazionale CirkAround, partecipano a un percorso formativo ed esperienziale con un focus sulla clownerie, con: masterclass con operatori di circo contemporaneo europeo e – quest’anno – anche extra-europeo (Canada, Brasile, Israele); esperienze sul campo (partecipazione a workshop internazionali, stage presso alcuni festival, visita a prestigiose strutture di circo Europee).

È un progetto volto ad accompagnare all'estero 5 artist* di circo contemporaneo italiani impegnati in un percorso di creazione individuale, al fine di promuovere la crescita del loro lavoro artistico in contesti stranieri. La creazione di spettacoli assoli ci sembra essere un tratto distintivo – benché non esclusivo – del panorama circense italiano oggi. Il progetto SOLO BUT NOT ALONE vuole indagare e sostenere questo fenomeno, che pur manifestandosi in scena con un artista solo, si nutre di una pluralità di interazione con altri soggetti e contesti per raggiungere lo stadio di maturità artistica. Il progetto prevede la realizzazione di Focus Circo Italia all'estero e restituzioni nei territori di appartenenza degli enti italiani del Raggruppamento. Raggruppamento italiano: Quattrox4, Circo all’inCirca, Dinamico Festival, MagdaClan. Partner stranieri: Berlin Circus Festival (DE), Cirkorama (HR), Cirkusfera (RS), Cirqueon (CZ), Erva Daninha (PT), INAC (PT).

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PREMESSA N.1 Tizio:“Se dico “teatro” a cosa pensi?” Sempronio: “A Shakespeare” Tizio: “E se e dico “circo”?” Sempronio: “Ad un cammello” Tizio: “Belli i cammelli!!! una volta al circo ne ho visto uno con tre gobbe! Il circo in italia sta soffrendo. Sotto molti punti di vista è una situazione catastrofica. E di certo non saremo noi a risollevarla, quantomeno nell’immediato. Mancano spazi di creazione adeguati, finanziamenti adeguati, figure professionali adeguate. Tutte cose assolutamente importanti, ma forse non indispensabili considerato che il circo si è sviluppato secoli prima dell’avvento dei vari dispositivi come sindacati, ministeri, circuiti regionali, associazioni di categoria e bandi. Ma allora perché il circo soffre? Perché nella maggior parte delle programmazioni teatrali non è presente il circo? Perché i circuiti e i festival devono rivolgersi all’estero per programmare circo in italia? Perché al circo viene destinato in media solo lo 0,8% del FUS? Perché gli artisti italiani devono andare a lavorare all’estero? Perché se ti presenti come circense nel migliore dei casi ti guardano come un animale in via di estinzione?

PREMESSA N.2 Tizio: “Sabato vado a vedere il Circ du Soleil... sono bravissimi, li conosci?” Sempronio: “Si! Li ho visti in TV… cioè... li ho visti ad un talent show... anzi no... era una pubblicità” Tizio: “Io li ho visti al palazzetto dello sport! 70 € spesi bene, anche se il posto era un pò lontano: dopo aver applaudito 10 minuti il trapezista, mio nipote mi ha fatto notare che era un lampadario. Eppure fino ad una manciata di decenni fa il circo era una faccenda importante. Re, dittatori e capi di stato hanno accolto i direttori dei grandi circhi e i loro artisti che erano vere e proprie celebrità. Le scuole chiudevano per permettere a tutti di andare al circo. Diversi stati, tra i quali quello italiano, hanno tutelato il circo a suon di leggi e decreti. Ancora oggi il Papa riceve una volta l’anno i circensi. Se sua Santità scomoda l’intero Stato Vaticano per onorare questa tradizione è perché abbiamo un passato (abbastanza recente da non essere dimenticato) glorioso e prestigioso. Dell’attenzione dei re, dei dittatori e dei capi di stato ci interessa molto relativamente. Il punto è che il circo era Cultura. Era cultura come adesso lo è il teatro, la musica, la danza, la letteratura, la storia…

PREMESSA N.3 Tizio: E lei invece che lavoro fa? Sempronio: Sono un artista circense Tizio: … … … Sempronio: di circo contemporaneo... senza animali Tizio: aaaaaah, bellissimo! ma lo fa per lavoro? e che cosa fa nel circo? voglio dire, è un acrobata, giocoliere, trapezista? Sempronio: Principalmente mi occupo di drammaturgia Tizio: … … … Sono molteplici, intricate e complesse le ragioni che hanno trasformato il circo in una sorta di parente sfortunato dello spettacolo dal vivo. Nella migliore delle ipotesi ci vorrà qualche decennio per ridare al circo ciò che si merita (ammesso che si meriti effettivamente qualcosa di più). Se mai vedremo quel giorno saremo troppo vecchi per fare ancora piroette e salti mortali. D'altra parte possiamo consolarci perché siamo la generazione a cui viene concessa la possibilità di emergere e primeggiare in Italia, come quando agli incontri di Judo ti beccavi una bella medaglia di secondo classificato. Su tre partecipanti. Di cui uno ritirato a causa della dissenteria. Il problema non è arrivare ultimi o primi, ma che a partecipare siete solo in tre. Perchè in ogni caso, al di là di ogni tuo risultato ottenuto, se non c’è confronto non sai quanto vali, e alla fine non sai chi sei, perché l’identità è un dono sociale e senza scambio non possiamo costruire un’immagine di noi coerente ed integrata. Questo meccanismo incide profondamente su tutto, incluso sui meccanismi alla base dei processi creativi.

CONCLUSIONE Il progetto si colloca in un panorama talmente arido che la sua azione vista da lontano rasenta l’inutilità. Il suo potenziale è insito nella sua ripetibilità, articolarità e nella possibilità di integrarsi con il sistema culturale internazionale. Un’azione concreta per dare nell’immediato un contributo al settore può essere la realizzazione di contesti che, per quanto sporadici e di breve durata, possano rappresentare occasione di scambio di buone pratiche tra artisti internazionali, perché la condivisione dei saperi è una delle condizioni indispensabili alla cultura, inclusa quella circense. Ma se continuiamo a ragionare su progetti che si concretizzano solo in termini di “oasi” in cui rifocillarsi, rischiamo di finire come i nativi americani, costretti a vivere nelle riserve. Il progetto ha l’ambizione di andare in due direzioni: una immediata, rivolta ai partecipanti e ai partner del progetto, che consiste nell’affinare strumenti artistici e professionali in un contesto prestigioso come l’Espace Catastrophe. Ed una lungimirante - con obiettivi a lungo termine e rivolta all’intero settore - il cui utopico scopo è di ridare dignità alla cultura circense. A tal fine occorre un’azione di sensibilizzazione rivolta ad artisti ed operatori del settore (noi inclusi, ovviamente) affinchè, anziché trincerarsi dietro i tanti alibi gentilmente offerti dal sistema culturale italiano, si assumano le loro responsabilità nei rispettivi campi di azione.

takeoffproject.it teatronecessario.it Il progetto Space Circus / Il Circo nello Spazio è un percorso di capacity building dedicato a un gruppo di 6 artiste e artisti italiani che viaggeranno tra Italia, Portogallo, Lettonia e Francia nelle diverse tappe di formazione (workshop) previste nei primi sei mesi del 2022 dedicate alla performance nello spazio pubblico, partecipata e immersiva. Il progetto si propone di integrare il circo contemporaneo e le sue svariate dimensioni disciplinari, dal clown a l'acrobatica, dalla giocoleria alla magia, con appunto la performance partecipata e immersiva, che porta lo spettacolo nello spazio urbano / pubblico, in luoghi non convenzionali, coinvolgendo la comunità locale che diventa elemento attivo nella realizzazione dello spettacolo. Il progetto è a cura di Teatro Necessario, Ultimo Punto / Artisti in Piazza e Tony Clifton Circus, in collaborazione con Rīga Cirks (Lettonia), Bússola (Portogallo) e Rara Woulib (Francia).

Costruire un circo contemporaneo italiano di qualità, sostenendo compagnie innovative che realizzano produzioni competitive sul mercato internazionale. È l’idea alla base di Take Off 2.0, nato dalla partnership tra Fondazione Cirko Vertigo, capofila del progetto, Ass. Sarabanda Impresa Sociale e Ass. Cult. IdeAgorà, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e con il sostegno di Fondazione CRT, Città di Grugliasco, Molecola e Reply. Internazionalizzazione è la parola d’ordine. Obiettivo la circuitazione di compagnie, artisti e operatori italiani con un focus su danza e circo contemporaneo. Il progetto si concretizza in 4 bandi: Bando TOF|Take Off Formazione, per il quale sono 18 gli allievi selezionati; Bando TOC|Take Off Creazione, per cui sono stati scelti Alexandre Duarte, Circo in Rotta, Collettivo 6tu e Vladimir Ježić; Bando TOD|Take Off Diffusione – selezionati blucinQue, Cecilia Rosso e Duo Kaos; per la programmazione outdoor Carpa Diem, Circo Pacco e Nanirossi; bando TOV|Take Off Videotelling.

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LA RIVINCITA DEL CERCHIO CODICI CLASSICI PER RIGENERARE IL CONTEMPORANEO

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di Raffele De Ritis

Francia. Sono due nuclei familiari giunti alla settima generazione di circo, con due caratteristiche in comune: la fedeltà al cerchio della pista (sono gli ultimi due caposaldi mondiali dell'arte equestre) e il gusto per l'avanguardia. Ed entrambi, nei loro Paesi, si sono avvalsi del titolo di Circo Nazionale. I Gruss nella Francia degli anni '70 inventarono il “circo di regia” e fondarono la prima scuola di circo occidentale al mondo, formando la prima generazione del “nouveau cirque”. I Knie, per un intero secolo hanno anticipato nel mondo circense tutte le innovazioni e

ph Jérôme Gerle

Il ritorno alla condivisione del circo dal vivo ha plasmato, forse inconsciamente, i confini delle caratteristiche circensi. Un'estate di transizione ha generato modalità ibride sia per il pubblico (all'aperto, al chiuso, distanziati) che per l'economia delle compagnie (tournée adattate, produzioni occasionali, cast incerti). Questo ha generato dubbi, insicurezze, ma anche innovazioni e forme inaspettate. Due esempi sono riusciti in tutto questo a rimettere in discussione i linguaggi, per ricchezza espressiva e magnitudine. E si tratta delle due compagnie più antiche del mondo: Knie in Svizzera e Gruss in

le discipline emergenti: l'attenzione alle scuole russe e cinesi, l'avvento del teatro fisico negli anni '70, o coproduzioni col Cirque du Soleil quando non lo conosceva nessuno. In questo 2021 entrambi hanno rimesso in discussione le forme ma ripartendo dai codici del circo, e adattandosi alle circostanze. La famiglia Gruss alla sua 48esima creazione ha rinunciato alla parola circo, optando per “Les Folies Gruss”: un'esperienza immersiva e partecipativa all'aperto, sotto le stelle di Beziers JUGGLINGMAGAZINE.IT

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negli scorsi mesi (e ora a Parigi in un percorso sotto chapiteaux multipli). Il pubblico entra in un prato, mangia e beve su balle di fieno: un portico aereo é montato, gli artisti suonano, animano e volteggiano per un'ora in un'intimità riconquistata. Ma é solo l'inizio: vengono poi fatti accomodare nell'enorme gradinata circolare. Qui, per un'altra ora, la simbiosi dei 24 artisti tra grande swing/jazz dal vivo, acrobazia equestre (50 cavalli), giocoleria, tecniche aeree, é insuperabile. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


ph Jérôme Gerle

In Svizzera, i Knie sono partiti per la loro 102esima (!) tournée con un tendone avveniristico, e una soluzione drastica: piena capienza con postazione di tampone gratuito per tutti. Qui la musica rock si fonde con le arti equestri, la tecnologia (due piste si muovono una sopra l'altra), esercizi del genere “brivido” (motociclette sulle teste del pubblico e piramidi umane sul filo, esorcizzando forse le ansie del lungo lockdown), comici teatrali. Sono entrambi spettacoli completamente esterni al circuito dei “programmatori” e delle sovvenzioni. Si muovono a proprio rischio col solo incasso, creano in maniera autonoma i loro rapporti con le città e le istituzioni culturali, in una miriade di attività con le comunità di riferimento: Gruss ad esempio svolge negli anni cicli di seminari e pubblicazioni con l'Università di Avignone; Knie pianta il tendone nelle piazze dei teatri dell'opera di Ginevra o Zurigo. Entrambi gli spettacoli riescono a catalizzare duemila spettatori a replica, mettendo in discussione le aspettative e le barriere tra i tipi di pubblico. Forse il post-pandemia può servire anche a rigenerare la definizione di “contemporaneo”. Spesso molte tendenze stilistiche del circo di oggi tendono a diventare prevedibili, creando di fatto forme nuove di tradizione: si pensi alle emanazioni delle compagnie formate al Cnac o all'Esac; o alla riconoscibilità durevole della “scuola” canadese. Anche l'idea della frontalità teatrale del circo contemporaneo con la quarta parete, affascinante tradimento della pista, é diventata a suo modo una forma di tradizione. Invece, al contrario, l'esperienza realmente innovativa degli ultimi anni é forse proprio un ritorno alla natura circense del cerchio, con esso del tendone e verso forme drammaturgiche più immediate: si pensi alle ultime creazioni di Akoreakro, Aital (col ritorno all'arte equestre), e con essi naturalmente tutta la nuova generazione italiana di compagnie per le quali l'espressione “con tendone” sembra ormai un'orgogliosa affermazione di novità. Il pubblico che torna ad aver voglia di stare insieme ci indica forse che nella creazione contemporanea c'é la possibilità di un “prima” e di un “dopo”: in seguito al trauma collettivo di questi due anni, forse la novità non é tanto più in forme di creazione cerebrali, con simbologie da decodificare. Il cerchio, che poi é la natura identitaria del circo, ci spinge verso l'energia collettiva, per la quale la creazione esige la spontaneità e soprattutto le modalità della festa. Nel nostro ritorno a vivere, le due compagnie circensi più durature del pianeta ci indicano come, passando per un secolo attraverso le principali innovazioni, sia possibile raggiungere quell'equilibrio in cui si tengono ben strette alcune basi (lo spazio scenico identitario, la trasmissione del sapere, il vocabolario tecnico, la musica) in modo da creare spazio alla ricerca. Quell'equilibrio che in ogni arte mette in sicurezza i codici per consentire di guardarsi intorno nel proprio tempo, e crescere sperimentando: condizione certa per potersi definire “contemporanei”. In Svizzera, la 103esima edizione del Circo Knie é in tournée fino a tutto Dicembre. In Francia, lo spettacolo Les Folies Gruss verrà replicato a Parigi dal 18 Settembre 2021 a Marzo 2022.

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CIRCO: MUSICA SENZA TEMPO DAI TAMBURI DEI SALTIMBANCHI ALLE SINFONIE DEL SALIERI CIRCUS AWARD saliericircus.it cedacverona.org di Antonio Giarola La nascita dell’International Salieri Circus Award, un nuovo festival competitivo che basa la sua “unicità” sulla musica classica obbligatoria quale accompagnamento dei numeri in competizione, ci stimola alcune riflessioni più ampie su questo tema complesso e avvincente. In fondo il circo è parte integrante della memoria comune, ma dal punto di vista musicale è aggrappato a stereotipi per lo più cinematografici; si pensi ad esempio a 8 e mezzo e la Strada di Federico Fellini o ai vari colossal americani dove le marce di Fučík, Sousa e altri compositori, sono dominanti. Ma il circo, come forma inclusiva di spettacolo multidisciplinare ha poco più di 250 anni durante i quali, dal punto di vista estetico si è passati dal tardo barocco, e il romanticismo, alla musica “moderna” in tutte le sue sfaccettature etniche e culturali. E poiché alle arti circensi va riconosciuto il merito di aver espresso in ogni epoca una forte contemporaneità estetica, significa che ha sempre usufruito, come accompagnamento musicale, di ciò che era alla moda in quel momento e in quel luogo dal punto di vista dei repertori. Non è possibile immaginare che il circo, con la sua itineranza, abbia sempre usu-

illustrazioni Archivio CEDAC fruito di un’orchestra, quando invece bisogna partire da semplici ma efficaci tamburi ed altri strumenti popolari a corda utilizzati dai saltimbanchi, in parte confluiti successivamente nel circo a seguito del decadimento della Commedia dell’Arte. Per poi aggiungere soprattutto gli strumenti a fiato di derivazione militare. Ovviamente la proporzione del capitale strumentale impiegato era direttamente proporzionale alla qualità del luogo di esibizione e della compagnia. Da un lato orchestre sempre più sofisticate nei teatri e circhi stabili, dall’altro situazioni minimaliste per spettacoli itineranti all’aperto o nei maneggi dove quasi sempre veniva ingaggiata una banda locale. Dunque è scontato supporre che le attività acrobatiche venissero semplicemente adattate ai reper-

tori musicali delle varie orchestrine. L’utilizzo della musica avveniva secondo le modalità dei tempi musicali canonici, riportati in tutti i pentagrammi sottolineando andamento e velocità dei numeri. Questo a voler generalizzare in rapporto ad uno spettacolo in realtà molto com-

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Vor der Vorstellung prima dello spettacolo databile 189 Frederik Hendrik Kaemmerer 1893-1902

plesso, dove soprattutto i cavalli, i cani e tanti animali esotici ne hanno influenzato il repertorio. Ma il circo ha avuto anche suoi compositori capaci di creare quella che comunemente era definita “musica popolare alla moda”, che nei grandi complessi americani si è tradotta soprattutto in marce, valzer e polke, a differenza di quelli europei, specialmente di modello francese, con vere e proprie colonne sonore per le pantomime originali ispirate a favole o romanzi, tanto di moda in tutto il 1800. In fondo era lo stesso criterio con cui allora si creavano opere liriche e di balletto in

teatro e che spesso, se di moda, venivano riciclate al circo. Dunque nel mondo circense la musica deve essere sempre di moda (il caso più recente è il film musicale The Greatest Showman di Michael Gracey la cui colonna sonora sta attualmente imperversando in molti complessi circensi di tutto il mondo) quando non diviene essa stessa una moda come nel caso delle principali produzioni del Cirque du Soleil (tra tutte basta ricordare Alegria). Nel caso del Salieri Circus che però è un festival e nasce anche con delle dinamiche di promozione di Antonio Salieri, compositore del “700 sottovalutato ma maestro di Beethoven, Shubert e Lizst, è curioso constatare come la musica classica nel circo riesca ancora oggi a costituire una novità, quando invece siamo consapevoli di come il circo se ne sia sempre nutrito, almeno sino alla prima metà del 1900. In conclusione, in merito alla contemporaneità della musica per lo spettacolo circense forse dovremmo far tesoro di una celebre affermazione del compositore Peter Warlock:"la musica non è né moderna né antica: c'è tuttavia della buona o della cattiva musica, ma la data nella quale fu scritta non ha nessun significato. Le date ed i periodi storici hanno senso solo per gli studenti di storia della musica... tutta la musica antica è stata moderna al tempo in cui fu scritta... Tutta la buona musica, di qualsiasi periodo, è senza tempo. È oggi viva e significante come lo fu al tempo nella quale fu scritta..."

Spartito Una serata al circo

Saltimbanque 1880

cu divagazioni a

ra di A.S.

…I gallini rossi a volte vanno a nascondersi sotto il letto della bambina. Ma quando l’incantesimo è compiuto, il bosco è percorso dalla moltitudine dei pulviscoli che brillano. I gallini rossi escono dall’incavo dell’albero e saltano in alto per afferrarli, si sistemano uno sopra l’altro, Quando il mondo era tutto azzurro come gli acrobati, e agitano le ali. Edizioni Topipittori Ridono e sono felici… di Sara Gamberini, illustrazioni di Elisa Talentino 21 JUGGLINGMAGAZIN3

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20/24 MAGGIO 2021, COLOGNE (DE) circus-dance-festival.de di Tim Behren direzione artistica val è quello di creare un centro di circocoreografico, una struttura dedicata a ospitare pratiche coreografiche e di ricerca, di creazione artistica e scrittura. La mia idea di curatela si estende oltre all’attività di programmazione del festival, è piuttosto una collaborazione aperta con gli artisti. Ritengo la loro opinione fondamentale e li coinvolgo direttamente nella progettazione del loro intervento. Chiedo loro cosa pensano di realizzare in un luogo particolare, li coinvolgo nella produzione di video o documentari, permettendo al festival di essere un veicolo a servizio della loro creatività. Nel 2020 la prima edizione di CircusDanceFestival è stata sostituita da uno streaming online. Nel 2021 abbiamo optato per il format digitale già in partenza. La cerimonia di apertura e il simposio sono stati ospiti dal vivo negli spazi TPZAK Circus and Theater Education Center. Il nostro gruppo di lavoro e gli ospiti si sono ritrovati in presenza e gli incontri sono stati trasmessi in streaming, ma purtroppo a causa delle restrizioni non abbiamo potuto aprire le porte al pubblico.

Il programma del festival si è articolato in diversi streaming dal vivo, in una sezione dedicata a documentari e performance prodotti da CircusDance festival, e in due serate di proiezioni trasmesse dal canale francese ARTE. Dovevano essere in programma anche appuntamenti di cinema all’aperto, un palco a 360° e installazioni

ph Behren

L’idea di CircusDanceFestival nasce dalla mia attività di performer ed è la naturale evoluzione delle mie precedenti esperienze come coreografo e artista di circo. Trovo che la dimensione della danza abbia molto da insegnare a quella del circo e viceversa. Entrambe guardano nella stessa prospettiva e trovano nuovi sguardi sul mondo, ma hanno anche molto da imparare a vicenda sul movimento e le politiche di ricerca sul corpo. CircusDanceFestival si articola in cinque giorni dedicati all’esplorazione di produzioni a margine tra la danza e il circo. Dal 2019 è un’avventura trans-disciplinare dedicata alle proposte di spettacolo più varie e internazionali, soprattutto quelle al confine con la performance e l’architettura o tangenti alla ricerca accademica. Il festival si svolge in poco meno di una settimana, ma le sue attività si estendono per tutto l’anno. Il nostro programma di residenze artistiche ha l’obiettivo di sostenere dello sviluppo locale degli artisti emergenti e incentiva le pratiche di ricerca e scrittura in relazione al corpo durante il periodo di permanenza in sala. L’obiettivo più ambizioso e il sogno del team del festi-

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site-specific, ma purtroppo sono stati cancellati a causa della pandemia. Re-Writing Circus è il titolo del simposio dedicato alla drammaturgia che abbiamo ospitato il primo giorno di festival. È un format che abbiamo intenzione di ospitare ogni tre anni e per la sua prima edizione ha visto la partecipazione di professionisti della performance e della ricerca artistica in vari ambiti, per un confronto aperto sulle pratiche di pensiero e di scrittura nel circo. Pensato come una conferenza virtuale e gestito su piattaforma Gather, è stato il luogo virtuale che ha permesso di far incontrare i partecipanti attraverso una modalità ludica e di seguire in streaming la conferenza in corso. Il simposio è accompagnato da una serie di testi in lingua originale pubblicati sulla nostra rivista VOICES che ospita contenuti che riteniamo complementari al festival ed esplorano le sue tematiche.

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circusartsmagazines.net INCAM (International Network of Circus Arts Media projects) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. In questo numero presentiamo Voices, una nuova rivista online e su cartaceo prodotta dal Dance Circus Festival di Colonia (DE), a conferma dell’attenzione crescente verso il circo contemporaneo anche in Germania.

ph Behren

VOICES è un megafono per pensieri, dialoghi, riflessioni teoriche e opinioni sulle arti dello spettacolo che esplora un ampio campo tra circo e danza. È una rivista che è stata lanciata nel 2020 durante la prima edizione di CircusDanceFestival a Colonia e da allora accompagna il festival su base annuale in versione digitale e cartacea. Il magazine è impostato come un contenitore per la sperimentazione di vari argomenti e media. Il contenuto di ogni numero seguirà i prossimi focus delle future edizioni del festival. CircuDanceFestival, festival diretto da un artista e gestito dalla compagnia Overhead Project di Colonia, stava per debuttare nel 2020 quando la pandemia ha fermato tutte le attività di spettacolo dal vivo. In questa situazione, il desiderio di scambio e di dialogo (digitale) tra il team del festival e gli artisti invitati, e le interviste in conversazione che ne sono derivate, ha dato vita alla prima edizione di VOICES, che contava più di 100 pagine, uscita in versione digitale e poi anche cartacea. Al suo interno le voci degli artisti Laura Murphy, Breno Caetano & Sergi Pares, Claudio Stellato, Svalbard Company, Critical Mess, Overhead Project, Com-

issuu.com/circus-dance-festival

pagnie Neun e Compagnie Watwilla. Le conversazioni hanno rispecchiato le situazioni e i pensieri in cui gli artisti si trovavano in quel momento, sviluppando temi come l’identità femminile, il lavoro, il disordine, la comunità, gli affari e il silenzio. La rivista, attraverso l’introduzione di codici QR, ha ospitato anche brevi contributi video che sperimentavano forme di creazione artistica possibili in quel momento, portando poi alla creazione di diversi video “carte blanche" degli artisti del festival. Un anno dopo, il secondo numero di VOICES è stato dedicato ai temi del simposio "Re-Writing Circus" come parte integrante di CircusDanceFestival nel 2021. Il simposio ha affrontato la prospettiva sul circo e la creazione di circo nei paesi di lingua tedesca e le domande su come parlare, pensare e scrivere di e con il circo. Le arti circensi in Germania hanno ricevuto finora poco riconoscimento pubblico e governativo. Il circo, a differenza del teatro o della danza, è ancora per lo più considerato un’attività commerciale più che culturale, e questa attitudine influenza anche il pensare, parlare e scrivere di circo. Esiste una grande lacuna sulla riflessione teorica intorno alla creazione circense. Ci

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sono pochi testi attuali in lingua tedesca, quasi nessuna letteratura di ricerca accademica, e anche le recensioni di produzioni circensi sono rare. VOICES ha l'obiettivo di rendere accessibili testi in lingua tedesca che riflettono sul circo. Ciò mira a fornire materiale per la discussione su questa forma d'arte, nonché a fornire strumenti alla lobby culturale-politica per sviluppare il circo a livello strutturale in Germania. I testi raccolti da VOICES consistono in contributi di diversi pensatori e drammaturghi circensi, tra cui Barbara Métais-Chastanier, Bauke Lievens, Quintijn Ketels, Sebastian Kann, Vincent Focquet, Angélique Willkie, Jean-Michel Guy e Franziska Trapp. Nel 2022, il terzo numero di VOICES potrebbe seguire uno dei percorsi precedenti o andare in una nuova direzione. Siamo curiosi, come speriamo lo siate anche voi. Unitevi a noi scorrendo le voci o visitate la mediateca del festival sul nostro canale Vimeo per vedere gli estratti del simposio.


CIRCOSTRADA @ CRATERE SURFACES

29 GIUGNO - 3 LUGLIO FESTIVAL CRATERE SURFACES ALÈS (FR) circostrada.org lecratere.fr

di Valentina Barone

foto di Yann Riché

A fine giugno è stato possibile varcare il confine italiano per partecipare al General Meeting Circostrada - il network internazionale francese dedicato allo sviluppo del circo contemporaneo e arti nello spazio pubblico in programma ad Alès, nel sud della Francia, in occasione del festival Cratère Surfaces. Quest’anno è stata la scena nazionale Le Cratère ad ospitare il fitto calendario di attività ed eventi dedicati ai 170 partecipanti in arrivo da 27 paesi diversi. Per cinque giorni abbiamo preso parte a conferenze e laboratori in programma nella sala del teatro e preso parte a una multiforme programmazione di spettacoli

nel centro storico della città o in suggestivi site specific fuori dal centro abitato. Circostrada ha realizzato l’evento in partnership con l’Institut Français, responsabile del Focus “Territoires et Arts”, con l’agenzia di sviluppo territoriale francese Occitanie en Scène e con l’agenzia di produzione e distribuzione artistica Production Bis che ne ha coordinato la complessa logistica. Per far sì che lo spazio pubblico sia percepito e curato dai cittadini, occorrono facilitatori interessati alla dimensione delle città e di come vivono i suoi abitanti. Non solo in relazione alla progettazione di centri commerciali, aree verdi e parcheggi,

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ma anche alla realizzazione di dispositivi ibridi e funzionali ad ospitare l’aggregazione sociale e trasmettere al pubblico una dimensione partecipativa che prepara all’incontro con lo spettacolo dal vivo. Per approfondire il tema, abbiamo assistito a tavole rotonde moderate da giornalisti culturali, che insieme ad artisti, organizzatori, architetti, designer ed esperti di progettazione al confine tra le arti, l’urbanistica e il sociale, hanno condiviso con la platea le loro esperienze, attualizzato i propri esiti e stimolato riflessioni importanti. Il programma si è arricchito non solo di conferenze, ma anche di laboratori finalizzati alla scoperta di obiettivi e valori interpersonali sui temi dell’accessibilità, sostenibilità, diversità, ecologia e community management, per sentirsi meno soli, più europei e connessi, propositivi nei confronti del pianeta e del prossimo.

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L’apertura degli incontri è stata affidata alla talk dello scrittore e curatore attivo nel campo del design sociale, ecologico e relazionale John Thackara, che ha stimolato i presenti parlando degli effetti odierni del turismo e del suo impatto negativo sul pianeta, mentre la chiusura è stata affidata alla visione d’insieme dell’artista Léa Dant, che ha guidato il pubblico in un rituale collettivo rivolto all’attivazione del potenziale umano in tempi difficili come questi. Tra gli spettacoli, abbiamo apprezzato Le Dernier Drive In avant la Fin du Monde il drivein geniale e dissacrante su larga scala della compagnia francese Tout en Vrac, dedicato alla rivisitazione del celebre film splatter di Robert Rodriguez Planet Terror. In un’immensa area fieristica, capace di ospitare una gradinata da 2000 persone, abbiamo visto esplosioni di fuoco agitarsi dal vivo in sincrono dietro lo schermo insieme a più di cinquanta comparse coinvolte PROGETTOQUINTAPARETE.IT


ph Cousin

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G. BISTAKI

Cratère Surfaces

bistaki.com

di Florent Bergal Il circo d’investigazione coreografica di G. Bistaki arriva da lontano. Le sue origini possono essere rintracciate intorno al 2006, quando insieme a Roberto Magro, Élodie Doñaque e François Juliot ho fondato la compagnia Rital Brocante. Già allora ero interessato a esplorare il circo nella sua accezione di arte popolare, che si arricchisce a contatto di altre forme artistiche, come la danza, il teatro e la musica, elaborando un linguaggio specifico in cui la gestualità e l’espressività esaltano l’abilità tecnica in libertà. A quel tempo non si parlava ancora di arti nello spazio pubblico. Più che un’esigenza concettuale, la ricerca con la compagnia G. Bistaki è stata spinta dalla curiosità fisica di lavorare al di fuori di uno spazio teatrale, dall’esplorazione di spazi esterni a nella teatralità della sfida. Di contatto con la natura. Non ho mai concontralto, ricorderemo l’intitato gli ambienti in cui mi sono esibito, mità e il senso di benessere ma posso dire di aver incontrato condiimmerso di Pousser les murs zioni completamente diverse in altretdi Rémi Luchez, performance tanti continenti: nelle foreste, in luoghi itinerante di circo accompadi mare, tra le dune nel deserto, in mongnata da canto e musica in cui tagna con la neve, tante fattorie abbansi assiste alla costruzione di donate e diverse città. In questi contesti, una corda molle con legno e di conseguenza, anche gli oggetti di giofilo di spago in soli tre minuti. coleria sono diventati naturali. La comCon la sua qualità di relazione pagnia lavora spesso con figuranti e atinter-settoriale, legata fortetori amatoriali perché nel luogo in cui si mente alla progettazione nei fa spettacolo propongo anche atelier di territori e al rispetto green ricerca. Il risultato degli incontri emerge delle loro specificità, oltre che nella performance finale, capace di rialle città, esaminate con più velare lo spazio alla vista di chi guarda e attenzione nella loro funzione di creare una società, un mondo basato olistica rivolta all’aggregaziosul gioco e la simbologia che si costruine sociale, il Circostrada Meesce e si distrugge in divenire. ting ad Alès è stato un evento Ogni lavoro di G. Bistaki è frutto di una da cui trarre ispirazione, dediregia collettiva. Abbiamo creato un mecato a creare le condizioni per todo di ricerca, ma è molto difficile intropoter far riflettere insieme gli durlo a persone esterne che non lavoraoperatori culturali internaziono insieme da quindici anni come noi. nali sul valore e il significato La creazione di Bel Horizon è stata una dello spazio pubblico nel panosfida anche per questo; per la prima rama futuro dell’ecosistema volta la compagnia ha invitato amiche del circo e delle arti di strada. e artiste a unirsi in residenza, abbandonando una dimensione maschile di conforto a favore di un elemento di azione e ricezione differente. Ci siamo arricchiti di un nuovo sguardo sulle interazioni e abbiamo nutrito la nostra polarità.

Lo spettacolo Bel Horizon lavora sulla percezione dei contrasti. Se c’è lontananza, ci sarà prossimità; se c’è silenzio, ci sarà rumore. Più che uno spettacolo, preferisco definirla un’esperienza che mescola documentario e fiction. Documentario perché il pubblico è chiamato a osservare e interpretare le proprie immagini interiori; potrà illudersi di aver ascoltato e scegliere di crederci. Fiction perché è la creazione di un’esperienza in cui l’orizzonte è il limite di profondità di uno sguardo, una dimensione di altrove in cui tutto si accelera e si condensa, per confondersi e ritornare a comporre un passaggio in cui potersi ambientare. Questa distanza, soggettiva come ogni punto di vista, offre uno spazio di visione che è il teatro di G. Bistaki. La creazione è iniziata manipolando vasi per i fiori, per poi approfondire l’abilità del singolo e di gruppo con le spade. Insieme abbiamo preso lezioni di scherma ed evitato la forma stanziale, creando uno spazio scenico indipendente dall’idea comune di “palco”. I costumi contribuiscono alla sensazione di disorientamento temporale dei personaggi: a metà tra l’America delle steppe e lo zen giapponese, richiamano una figura ibrida tra quella del cowboy e del samurai. Dall’Asia, G. Bistaki ha ereditato la visione interiore del paesaggio: in Bel Horizon il pubblico può sentirsi un esploratore di sensazioni, come in un quadro in cui sentirsi immerso. Un’ora e mezza - a seconda del percorso stabilito - di giorno o di notte, per un’audience di circa 400 persone. Tutto inizia come una lenta progressione, in cui gli oggetti dispiegano celebrazioni, articolazioni improbabili per un viaggio ricco di scoperte. Ciascuna rappresentazione è unica e indaga il luogo a cui appartiene: è dallo spazio e dal pubblico che dipendono le scelte di regia finali.

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CIE XY UN LEGGERO DISTURBO DELLA REALTÀ

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ciexy.com

ph Christophe Raynaud De Lage

Roma Europa Festival 2021

di A.R. Nata 15 anni fa per opera di 2 insegnanti alla Ecole du Cirque de Lomme e 4 dei loro allievi, la cie XY percorre fin dall’inizio l’idea di creare un collettivo di acrobati per esplorare e sviluppare le potenzialità tecniche e coreografiche del mano a mano, della banquine e più in generale del “portes acrobatico”. Il loro primo spettacolo del 2005 Laissez-Porter attira immediatamente l’attenzione del settore, mentre l’idea di diventare un collettivo più numeroso si fa strada. Quattro anni dopo il secondo spettacolo, titolato appunto Le Grand C, vedrà già in scena 17 acrobati, per contarne poi fino a 23 con il terzo spettacolo del 2014 dal titolo Il n’est pas encore un minuit. Una dimensione questa che sembra stabilizzare la lineup di XY, che anche nel più recente Möbius, al debutto nel 2019 con 19 acrobati, conferma lo stato di grazia e la dimensione della compagnia. Per una fascia d’età che va dai 22 ai 53 anni, segno di grande continuità di trasmissione tra esperti e giovani talenti, con 12 nazionalità rappresentate al suo interno, coadiuvati da 2 persone di staff più coreografi, costumisti, musicisti che di volta in volta li affiancano nel processo di creazione e messa in scena, XY è oggi diventato il collettivo di portes acrobatico di gran lunga più numeroso, prolifico

e famoso al mondo, a conferma che formazioni e spettacoli così specifici sono ancora possibili e sostenibili, oltre che apprezzati. Non è un caso se i suoi spettacoli entrino nei programmi dei maggiori eventi internazionali, e non solo di circo contemporaneo, diventandone spesso l’opening, come di recente al Roma Europa Festival. Ma i numeri di questo collettivo non si fermano qui ed è sulla scena che i loro “numeri” diventano ancora più sorprendenti. Il livello tecnico, artistico e coreografico raggiunto da XY è impressionante, e non c’è spettacolo in cui non spingano ancora oltre i loro limiti, spesso inserendo al momento della scrittura numeri mai visti, che ancora non sono stati chiusi, ma che un duro lavoro li porterà a destreggiare immancabilmente entro la data del debutto. Notevoli anche le innovazioni di sistema, come quella delle “tavole di salto”, piattaforme di legno di varie dimensioni, mosse dai porteur e da cui far spiccare il volo ai volteggiatori. La ricerca del gesto tecnico si accompagna ad una fine ricerca del concept artistico e

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coreografico, che fin dai primi spettacoli, tutti creazioni collettive, si è concentrato sull’idea di fare le cose insieme, di esplorare le potenzialità di un ensamble, anche in termini di scrittura, e alla relazione tra massa e individuo. XY, la cui sede è in Francia, è un collettivo che, pur non vivendo insieme, prende insieme tutte le decisioni importanti, un processo facilitato dal tanto tempo che si trascorre insieme durate le numerose tournèe. Questo essere collettivo non preclude e anzi cerca la collaborazione con altre figure professionali che di volta in volta ne possano valorizzare la natura, il percorso, le potenzialità. Per dare vita al

loro quarto spettacolo Möbius, in cui la compagnia si è ispirata per la ricerca coreografica ai movimenti degli stormi di rondini, dei banchi di pesci e al mutare della natura, XY si è avvalsa della collaborazione con il coreografo Rachid Ouramdane. Arrivato al

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Ma credere che XY sia un collettivo dedito solo a calcare i maggiori palcoscenici dello spettacolo dal vivo non fa giustizia alla natura di un progetto che è ancora più vasto ed interessante. Fin dall'emergere di un grande collettivo con la creazione di Le Grand C, XY ha sempre manifestato e nutrito il profondo desiderio di investire nello spazio pubblico e, in ogni caso, di pensare al

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ph Samuel Buton

ph Samuel Buton

ph Cholette Lefébure

lavoro con XY dopo una carriera di grande prestigio Rachid Ouramdane ha orientato la sua ricerca verso una scrittura coreografica per grandi formazioni, basata sul principio dell’accumulazione, come in Tout Autour, spettacolo per 24 danzatori del Balletto dell’Opera di Lione o nella pièce Tenir le temps per 16 danzatori presentato al Festival Montpellier Danse nel luglio del 2015. Singolare anche il modo in cui XY ha negli anni creato occasioni di incontro e di dialogo con allievi delle maggiori scuole di circo internazionali ed acrobati professionisti. XY non tiene audizioni, ma organizza spesso dei laboratori di sperimentazione e condivisione di pratiche aperti ad altri acrobati. È durante questi incontri che la compagnia entra in contatto con artisti che manifestano il desiderio di entrare nel collettivo. Molte “matricole” arrivano proprio dalle migliori scuole professionali mondiali, e sempre ad ogni spettacolo viene inserito nell’organico un nuovo giovane acrobata.

suo approccio artistico in rapporti di rappresentazione diversi da quelli indotti dai teatri. Il gusto per il gioco, per l’improvvisazione nei luoghi che si attraversavano, dai corridoi, ai terrazzi, alle strade, ai campi, ha dato lo spunto per vivere il quotidiano e il presente fuori dai set e trascriverlo in una forma artistica, attraverso una visione poetica, acrobatica ed effimera. Un’idea rimasta a lungo sospesa, realizzata solo ai margini dei loro spettacoli in occasione di eventi speciali, che è poi diventata, sotto il nome Les Voyages, un secondo asse portante di XY, concepito per vere e proprie creazioni In Situ. L’obiettivo è scoprire come il linguaggio acrobatico di XY possa investire uno spazio pubblico, un edificio, un quartiere giocando sui suoi vincoli fisici, per provare e sperimentare sul campo diverse modalità di incontro con il pubblico, per offrire un momento, un'emozione, una prospettiva diversa a chi è di passaggio o abita quegli spazi. XY parla in questo caso di “architetture sensibili”, dove alla materia minerale dell’ambiente urbano aggiungono la carne, gli esseri viventi, i loro corpi. Di fronte alla quiete impassibile di un edificio, aggiungono movimento, mobilità e una certa fragilità. Accanto al durevole e al permanente, offrono l'effimero, per indurre le persone, per un momento, a guardare in modo diverso o altrove. Questo progetto è completamente in linea con la ricerca intorno al gesto acrobatico che accompagna XY da anni, e il modo di portarlo in scena o di viverlo. Il processo di Les Voyages inizia prendendo contatto con alcuni gruppi impegnati sul territorio (squadre sportive, cori, volontari

del festival...). Queste persone diventano in qualche modo i “complici” del grande viaggio, con l'idea di aumentare la forza del gruppo, introdurre una dimensione partecipativa, fare di queste persone i grandi testimoni del cammino e portatori di una memoria. Condividiamo tutti questa esperienza di essere stati “portati” in braccio fin dai nostri primi momenti e in questo ricordo risuonano le sensazioni di abbandono, fiducia e tranquillità. Da quanto tempo non vieni “portato”? L’intenzione è quella di abbracciare la gravità dell'altro, di invitarlo in un viaggio commovente nei suoi ricordi, che poi daranno spazio a loro volta a frammenti di una memoria collettiva del quartiere. Il primo giorno viene offerto loro un “regalo” che prende la forma di un viaggio acrobatico e sensibile. Nel resto della settimana, vengono invitati i passanti a vivere un'estemporanea esperienza acrobatica, mentre la compagnia stessa, attraversando la città, inventa performance giocate sulle linee verticali e orizzontali del paesaggio urbano. Tutti questi momenti servono ad invitare il pubblico a partecipare al grande incontro solidale ed effimero in programma per il fine settimana, inteso come culmine di una linea drammaturgica la cui ambizione è che la città possa PORTARE se stessa. “Un leggero disturbo della realtà” nelle parole di Olivier Comte (Cie Les Souffleurs) che ha accompagnato la compagnia in questa avventura.


I SC I P LI NE& /D PROTAGONISTI/ AEREA

FRANCESCA GARRONE IL MESTIERE DI VOLARE ph Stefano Borghi

francescagarrone.com

di Francesca Garrone

Credo di essermi esibita ovunque, da un chiatta galleggiante alle Maldive a una gru a -5° sotto una nevicata. È stata proprio l’eterogeneità delle mie esperienze circensi che mi ha permesso di comprendere ed apprezzare modi diversissimi di stare in aria, di esprimere col corpo sospeso mondi e paesaggi nascosti. E tra un viaggio e l’altro seguivo con grande stupore e gioia quello che stava accadendo nella mia città natale, Torino: il circo contemporaneo in Italia aveva trovato casa proprio lì. Erano nate due scuole, tra cui la Flic Scuola di Circo, in cui ho insegnato per alcuni anni e con cui ho un grande legame affettivo. Dopo quindici anni di viaggi, numeri di tessuti, corda, cerchio e prese aeree, ho sentito il bisogno di fermarmi e ricominciare a studiare: teatro fisico e metodo Strasberg, dinamica clownesca, danza butoh, yoga e meditazione. E ho compreso perché amo lo spettacolo e le disciplinee aeree in particolare: per la loro completa immersione nel momento ph Davide Brus

Ho iniziato a fare circo per caso e per magia. Dalle piazze di Parigi, dove mi sono trasferita poco più che ventenne e mi esibivo con uno spettacolo di strada, mi sono ritrovata a lavorare nell’equipe di animazione del Cirque d’Hiver e lì, vedendo volteggiare in aria sulla corda Marina Bouglione, ho avuto una folgorazione: questo è quello che voglio fare nella vita. È iniziato un periodo entusiasmante, lo studio di corda e tessuti, la creazione della compagnia Les Farfadais, le prime importanti collaborazioni internazionali, la scoperta di un mondo che stava arrivando anche in Italia con tutta la sua forza e la sua creatività: il circo contemporaneo. Era il 1999. Da quel momento in poi la passione per l’acrobatica aerea e per lo spettacolo dal vivo ha guidato la mia vita: incontri decisivi e grande dedizione mi hanno permesso di raggiungere obiettivi che non avrei mai pensato possibili solo alcuni anni prima. Ho avuto la grande fortuna di incontrare persone come Pierre Cardin, che, da vero mecenate, ci ha supportato come compagnia permettendoci di essere creatori ed interpreti di coreografie aeree e costumi per la commedia musicale Tristan et Yseult, che abbiamo portato in tour in Europa ed in Cina. Ho avuto l’incredibile occasione di esibirmi in tutto il mondo in moltissimi eventi di musica, arte, cultura, passando da trasmissioni televisive come Les plus grand cabaret du Monde a grandi cerimonie sportive come quelle per le Olimpiadi Invernali di Torino, da eventi privati a Broadway o Shanghai, a spettacoli e concerti per il pubblico in teatri, palazzetti e chapiteaux grandi e piccoli, in ogni parte del pianeta.

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presente e la sopensione dello scorrere del tempo. Per me è il vivere appieno ogni istante senza distrazioni. Negli anni il mio modo di stare in aria e di intendere l’acrobatica aerea si è trasformato: inizialmente ero interessata alla tecnica e alla forma, valutavo la mia bravura e quella degli altri in base ai trick e alle doti fisiche, soprattutto sulla corda. Poi, grazie all’influenza della meditazione e di altre forme d’arte, la danza butoh in particolare, ho cambiato punto di vista e accolto i messaggi di tregua che il corpo inizava a mandarmi; ho iniziato a lasciare andare la tecnica e ad entrare in profonda connessione con il mio essere più profondo. E il mio movimento in aria ha inizato a nascere dall’interno, fluido, spontaneo e senza fatica. Ha visto così la luce Ikebana, il mio solo nato nel tentativo di fondere l’acrobatica aerea alla danza butoh. Ed oggi sono felicissima perché, dopo più di vent’anni sono ancora sospesa in aria. Ho appena terminato il tour estivo con Circo Madera, un nuovo progetto a cui ho deciso di aderire perchè amo il processo creativo e la nascita di nuove esperienze artistiche. Perché è questo che ci mantiene vivi. Evviva l’arte, evviva lo spettacolo dal vivo. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


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COLLETTIVO 6TU TRAIETTORIA 45° E Collettivo 6tu

di Rachele Grassi

Foto di Simone Luinetti

Una sera, rientrando a casa da Zoè in Città, arriva la proposta di Alessandro: “Ragazzi…Perché non creiamo un collettivo? Lavoriamo bene insieme. Ci sta, no?”. Eleni risponde: “Sì, ci sta. Proviamoci. Vediamo come va. Anche per me, sì.” Alessandro, Carlos, Eleni, Enano, Rachele e Sara. Italia, Messico, Grecia e Argentina. Siamo sei. Sei discipline differenti. Può funzionare. Ci siamo conosciuti frequentando il percorso formativo per artista di circo contemporaneo presso la Fondazione Cirko Vertigo e alla fine del secondo anno abbiamo conosciuto Simone e Chiara di Circo Zoè, che ci hanno invitati a prendere parte al progetto Zoè in Città. Invito accettato. Abbiamo aiutato nel montaggio dello chapiteau, supportato la logistica e partecipato ai due cabaret creati con Simone, Diego e Chiara insieme a tutti gli artisti che gravitavano intorno al tendone nella settimana dedicata alla creazione dello spettacolo. È stata un’esperienza che ci ha avvicinato molto come gruppo e ci ha convinti a fare un passo avanti in una direzione ben precisa ma allo stesso tempo sconosciuta. Durante le prime videochiamate, a ottobre 2020, abbiamo iniziato a scambiarci idee su una possibile estetica dello spettacolo, sul tema, sulla ricerca di residenze artistiche e sul nostro nome. Su proposta di Enano abbiamo scelto di chiamarci Collettivo 6tu. 6tu, perché quello che vogliamo portare in scena siamo noi stessi e le nostre emozioni, perché crediamo fortemente nella potenzialità di ognuno di noi, e siamo convinti di poter dar vita ad una fusione di sfumature e personalità. Valorizzarle singolarmente e metterle a disposizione dello spettacolo è quello che ci contraddistingue. Abbiamo iniziato a confrontarci sul tema ragionando intorno alla parola “polivalenza”, su quello che rappresenta all’interno del nostro settore, accostandola alla figura dell’artista e sfruttandola nella ricerca di modalità non convenzionali nell’utilizzo dei nostri attrezzi. Nel nostro spettacolo in lavorazione, infatti, ci sono molti momenti condivisi in scena tra corda verticale, corda molle, palo cinese,

cinghie aeree, cerchio aereo e ruota cyr, che richiamano fortemente questo concetto. Abbiamo ragionato poi su tutto ciò che un artista deve saper mettere a punto prima, durante e dopo l’andare in scena: dalla scrittura del dossier, alla scelta delle musiche, fino agli investimenti collettivi in-

dispensabili per lavorare lo spettacolo. Abbiamo riassunto e deciso di rappresentare anche concretamente in scena questa condizione attraverso l’eliminazione delle pareti che solitamente nascondono al pubblico il dietro le quinte, e utilizzato la gestualità tecnica e l’emotività che l’artista vive prima e dopo essere stato sul palco. Il titolo che abbiamo scelto per questa nostra prima creazione è Krama, una parola in greco antico che significa lega, ovvero una combinazione di elementi e metalli diversi che fondendosi danno vita ad un qualcosa di più durevole, acquisendo proprietà che prima, singolarmente, non potevano avere.

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Una parola che sottolinea le combinazioni di attrezzi, emozioni, prospettive e che dona allo spettacolo la qualità del singolo e insieme rafforza il lavoro collettivo di ognuno di noi. Lo spettacolo è ad oggi il risultato di quattro residenze artistiche e coltiva la sua impronta riconoscibile. Il suo scheletro però deve ancora acquisire forza e mobilità, e questo è l’obiettivo dei nostri prossimi mesi. L’idea è quella di cercare spazi e residenze che ci permettano di dedicare tempo al progetto senza bruciare le tappe della creazione. In parallelo, vorremmo costituirci come associazione per poterci sostenere finanziariamente e acquistare tutto il materiale indispensabile per poter rappresentare il nostro spettacolo anche in esterna. Abbiamo tante idee e progetti per il futuro! La volontà è quella di realizzarli percorrendo una traiettoria di 45°, come ci ha consigliato il nostro ex direttore Paolo Stratta. Un percorso che ci faccia crescere un passo alla volta, costantemente, e che ci permetta di arrivare il più lontano possibile.

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OFFICINA CLANDESTINA E Officina Clandestina

di Kate Boschetti Il progetto Officina Clandestina nasce dalle mani, prima ancora che dalle menti. Insieme a Enrico e Fabio Formaggi, costretti a casa lo scorso inverno, incapaci di restare con le mani in mano, abbiamo scoperto la passione per la costruzione e per il riciclo creativo. All’inizio è nato come passatempo individuale: chi ha iniziato con sculture e giochi da tavolo in compensato e chi, diventato papà, dalle giostrine montessoriane e dai giochi per i più piccoli. E così ci siamo presto ritrovati tutti e tre ad utilizzare gli stessi materiali di recupero (pallet, sughero, yuta) e tutti coinvolti nella costruzione di giochi di legno. Ciascuno per conto proprio, seguendo interessi e percorsi che presto si sono rivelati comuni. Così come comuni si sono rivelate le potenzialità di quanto andavamo costruendo. Non c’è voluto molto per decidere di unire le forze in un unico progetto più grande. Era l’epoca delle zone “colorate”. Anche noi, nella nuova veste di falegnami, siamo stati costretti allo smart working, tra un garage trasformato in segheria a Sarzana ed un fienile abbandonato riadattato a officina “clandestina” (appunto!) a

Foto di Officina Clandestina

Reggio Emilia. La distanza, gli spazi improvvisati e la cattiva distribuzione degli attrezzi ci ha ostacolato e rallentato un bel po’. Ma il desiderio di incontrarci è di-

ventato ancora più forte, delineando il punto di arrivo delle nostre costruzioni: creare un luogo di aggregazione, autonomo e itinerante, in grado di offrire gioco, musica dal vivo, intrattenimento e spettacolo. Un’occasione di incontro, socialità e scambio da portare all’interno di festival, eventi e spazi pubblici. Poi tutto è improvvisamente (e finalmente!) ripartito: i viaggi, le residenze, gli spettacoli. E quel passatempo che dava ritmo alle giornate in quel tempo sospeso, ha improvvisamente dovuto ritagliarsi spazio, trovandolo spesso nella notte. Negli ultimi mesi nuove creazioni mi hanno tenuto in Francia senza poter seguire l’ultima fase di costru-

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zione. Ma Enrico e Fabio, in una lotta contro il tempo, sono riusciti a portare a termine il progetto e a fine maggio 2021 Officina Clandestina ha montato per la prima volta il suo portale e i suoi pali di giro per accogliere gli occhi sorridenti di un pubblico che sembrava non aspettare altro. Il cuore del progetto sono i giochi di legno: più di 35, tra giochi antichi, giochi da tavolo, giochi da luna park (pesca, giochi con martelli e giochi di mira…) e quelli di movimento. Una varietà che permetta a tutti di “mettersi in gioco”, dagli animi più riflessivi a quelli più scatenati, dai bambini agli adulti. E poi c’è la festa: il palco, rigorosamente in legno, per ospitare le musiche travolgenti del duo Salvo Boschetti (pianoforte e voce) e Davide Sinigaglia (percussioni etniche, loop station e voce) e spettacoli di circo e teatro di strada. È questo il luogo dove per me la vita d’artista e questa nuova passione si fondono. Un’altra parte del progetto a cui teniamo molto, e che speriamo di vedere realizzata per l’estate prossima, è quella che riguarda il carrozzone. Vorremmo che anche il carrello con cui trasportiamo i giochi, dalle sembianze di un piccolo carrozzone, una volta scaricato diventasse esso stesso un luogo di intrattenimento. Ci piacerebbe riuscire a trasformarlo in uno spazio intimo fuori dal tempo. Un mini-teatro, per esempio, in cui ospitare piccoli spettacoli di teatro di figura o un mini-cinema per proiettare cortometraggi e corti animati. Siamo molto contenti dell’entusiasmo e dell’interesse che stiamo incontrando. Ma soprattutto, siamo felici di essere riusciti a creare, di questi tempi, un momento di incontro sincero, un tempo sospeso di gioco e di scambio dal vivo, di ascolto, sguardi e risate, spensieratezza. E tutto questo grazie ad oggetti grezzi, semplici, a cui è stata data una seconda (o terza) vita e che, senza luci o batterie che si scaricano, ci fanno riscoprire la vera arte del gioco.


23/25 LUGLIO, EVENTO ONLINE ejc2021.org

di Leo Kaipiainen È stato per pura fortuna e per una decisione spontanea che ho deciso di organizzare l'EJC 2020. Sin dalla mia prima EJC, quella del 2016 ad Almere, coltivavo il sogno di poterne realizzare una. Quando nel 2019 il team di Lipsia ha dovuto prendere la difficile decisione di annullare la sua EJC2020 e uno dei suoi volontari, Tobias Seubert, in quel momento in Finlandia, mi chiese se sarebbe stato possibile organizzare la EJC2020 in Finlandia. Mancava meno di un anno, ma come avrei potuto dire di no?! Senza ancora un team o un luogo in mente, Tobias, Jonas Nordström e io abbiamo cercato subito sul web possibili posizioni e contatti, finendo nell'incantevole città di Hanko. Non ero mai stato nemmeno ad Hanko, ma sin dalla prima visita sapevo che sarebbe andato tutto alla perfezione. Una graziosa cittadina con tante spiagge e infrastrutture adatte ad ospitare migliaia di giocolieri da tutto il mondo. Oh… ero eccitato a quel punto!

Un mese dopo, all'EJC 2019 a Newark (UK), Tobias, Jacob Lärfors e io ci siamo candidati per organizzare la EJC 2020, e con grande nostra sorpresa siamo stati selezionati. La festa era iniziata! Nessuno di noi avrebbe potuto sapere che il 2020 sarebbe stato un anno in cui l’intero campo delle arti performative avrebbe subito un crollo verticale. Tutto quello che sapevamo è che avevamo un anno per realizzare EJC ad Hanko, che sarebbe stata già una bella sfida anche senza una pandemia dietro l'angolo. Ma a marzo 2020 avevamo già capito che la pandemia non ci avrebbe permesso di tenere la EJC2020 in presenza. Grazie ai funzionari di Hanko, Sirkus Magenta (organizzazione ufficiale dietro la EJC ad Hanko), l'EJA e il team di Tres Cantos è stato possibile posticipare di un anno la EJC in Finlandia. Non sapevo come sentirmi a quel punto. Mentre la prima ondata del virus colpiva la Finlandia all’improvviso ho avuto molto tempo libero, trascorrendolo con la mia amata compagna Johanna a creare una fantastica EJC. Ma ero anche frustrato perché era la prima estate senza EJC dal 1978, ed era proprio la nostra EJC. Energico e pieno di idee sono tornato al lavoro dopo una lunga pausa, ma già nei primi mesi dopo l'estate le cose hanno cominciato a complicarsi. La vita di molti altri membri del team è cambiata drasti-

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camente, alcuni hanno lasciato e il resto ha dovuto dedicarsi ad altro. Tutti sembravano nervosi e incerti su come procedere con il progetto. Mi sentivo come se fossi da solo, ma grazie a Johanna e all'enorme supporto della EJA, siamo riusciti a riunire un team ancora una volta. Eppure il Covid-19 non dava alcun cenno di scomparire, mentre qualcuno suggeriva che organizzare un evento in queste circostanze era irresponsabile. Non avevamo intenzione di arrenderci e abbiamo iniziato a pianificare come organizzare una EJC in sicurezza, dedicando molto tempo alle misure di prevenzione, sicurezza, igiene e a tutti i possibili scenari di emergenza. Avevamo anche previsto un'area di quarantena e avviato trattative con l'ospedale locale per i test, mentre Anni Aartomaa, uno dei membri del team, ci teneva sempre aggiornati sulle restrizioni locali. Purtroppo tutto ciò non è bastato e alla fine abbiamo dovuto arrenderci, perché la situazione globale non ci lasciava altra scelta. A questo punto non

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3000 visualizzazioni. In tutto si sono registrati alla VEJC 999 giocolieri/e. La registrazione era gratuita e principalmente è stata organizzata per poter formalizzare il voto ufficiale all'assemblea generale, dove è stato selezionato il team organizzatore di EJC 2023, che si terrà a Caen, in Francia. Ovviamente un evento virtuale non può sostituire una vera EJC dal vivo, ma almeno abbiamo avuto la possibilità di incontrarci e avere un assaggio dell'atmosfera EJC, che a tanti di noi manca molto. A livello personale questi due anni sono stati i più stressanti che abbia mai vissuto. Avevo dubbi su me stesso e sulle decisioni che ho preso. Grazie alla mia compagna

Johanna, EJA, ai miei amici, ai volontari EJC e a molte altre persone non ho perso la speranza e ora posso dire con orgoglio che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ho trovato conforto nella comunità che, nonostante tutte le difficoltà e le sfide, è lì per aiutare e costruire qualcosa che amano. Ho la fortuna di dire che faccio parte di una comunità di giocolieri che con tutti i suoi difetti è una delle più grandi comunità che ci siano. Il mondo ha bisogno del tuo amore per la giocoleria e della gioia che porta a tutti noi. Quindi sfido tutti voi ad afferrare i vostri oggetti di scena e rotearli, lanciarli, manipolarli senza sosta! Con affetto dalla Finlandia. ph Kristian Wanvik

restava che comunicare a Jonas Fathy, presidente dell'EJA, della nostra decisione. Jonas è stato incredibilmente di supporto e mi ha reso tutto più facile. Tutti sembravano capirci e sostenerci. Pensavo che potessimo rimandarlo ancora una volta, ma ad essere onesti non avevo la capacità o le risorse per richiederlo. Non so come descrivere quella sensazione quando hai un sogno a portata di mano e sei impotente per realizzarlo. Ora sembra chiaro che l'universo non abbia mai voluto che una EJC 2020 avesse luogo. Non puoi incolpare nessuno per questo, ma solo imparare la lezione e sperare che nessun'altro team debba affrontare mai più una situazione del genere. Dopo aver cancellato l'EJC 2021, volevamo però realizzare qualcosa con le risorse della raccolta fondi e del centro di promozione delle arti finlandesi. Ho sentito la responsabilità di onorare tutto il supporto e la comunità EJC organizzando almeno uno spettacolo di qualche tipo. Così con Jarmo Humalajärvi abbiamo iniziato a pianificare il Gala. Non ricordo di chi sia stata l'idea di organizzare una Virtual EJC (VEJC) ma mi è sembrato opportuno combinare il Gala Show con un evento virtuale più grande. EJA si è presa la responsabilità di organizzare la piattaforma per la VEJC e noi ci siamo concentrati sul Gala e lo streaming. Grazie al team VEJC per aver creato l’evento online da zero e in pochissimo tempo. Hanno fatto un lavoro incredibile e sono onorato di poter dire di aver fatto parte del team, composto da Jonas Fathy, Blú Hanley, Catherine Jane Bailey, Tom Vollebregt, Caroline Keating, Jaco Stuifbergen, Linde Janssens, Caroline Christie, Matthew Sexton, Kamil Balmas, Michael Hance ed io. La VEJC è stata organizzata sulla piattaforma Discord, dove si sono tenuti i 14 workshop/panel che erano in programma, mentre l’assemblea generale EJA è stata condotta utilizzando Zoom. Abbiamo invece utilizzato Vimeo per lo spettacolo di Jonglissimo e YouTube per lo spettacolo in streaming del Galà, che ha registrato

EJA IT COUNTRY REP UN PROMETTENTE PASSAGGIO DI TESTIMONE eja.net jugglingmagazine.it/ejc di Momo Ciao a tutti, sono Giulia, ma gli amici mi chiamano Momo! Alcuni di voi mi conoscono già, ma tanti ancora no, quindi ho deciso di presentarmi: sono ufficialmente la nuova rappresentante italiana nel board della European Juggling Association, l’organizzazione che garantisce continuità e qualità delle European Juggling Convention (EJC). Sono stata eletta durante le votazioni della VEJC 2021 tenutasi sui canali Discord e ancora stento a credere di avere accettato questo onore. Ho 26 anni e frequento le convention italiane dal 2011, anche se non ho ancora potuto partecipare a nessuna EJC in presenza.

Ho poca esperienza sul campo ma tantissima voglia di imparare e svolgere al meglio il mio ruolo! Spero di rappresentare al meglio la nostra grande

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famiglia di giocolieri italiani e vi terrò aggiornati su tutto ciò che bolle in pentola tra EJA e EJC. In mio aiuto ci saranno Adolfo, che ha ricoperto per oltre venti anni il ruolo di rappresentante italiano EJA, e Alì, sì esatto proprio Ghost, che si sono offerti per supportarmi in questo percorso. Grazie a loro so che faremo scintille! Seguiteci sui canali media di Juggling Magazine e della EJC per aggiornamenti, novità e le curiosità dal fantastico mondo delle EJC, le cui prossime edizioni saranno in Spagna, a Tres Cantos (2022) e in Francia, a Caen (2023) Da Momo per ora è tutto, a presto!


BELLYACRES HAWAII, DAL 1980 AL 2020 PARTE 2 di Graham Ellis "Se un gruppo di giocolieri amanti del divertimento non può imparare a vivere insieme in armonia, che speranza c'è mai per il mondo?"

renegadesescapades.com All'inizio del 1987 ho comprato più di dieci acri di giungla selvaggia nel distretto di Puna della Big Island delle Hawaii lungo il pendio del vulcano più attivo del mondo. La mia visione era quella di creare una casa-base nella foresta pluviale subtropicale con alcuni giocolieri artisti di strada giramondo con cui avevo stretto amicizia. I loro mondi spaziavano dal Pier 39 di San Francisco alla Faneuil Hall di Boston e ai campi da concerto di Edmonton, Halifax, Copenhagen, Amsterdam, Zurigo, Christchurch, Brisbane e Honolulu. Da allora, abbiamo fondato un ecovillaggio artistico che ora include il Seaview Performing Arts Center for Education (S.P.A.C.E.), sede del famoso circo sociale "HICCUP".

Beach juggling at our Hawaiian Vaudeville Festival 1987

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Abbiamo anche ospitato una scuola pubblica, un vivace mercato agricolo comunitario e programmi di allenamento per le arti fisiche. Nel 2012, quando abbiamo celebrato il 25° anniversario di Bellyacres, è stato descritto come uno dei centri culturali più sostenibili al mondo. Abbiamo contribuito a costruire il tessuto sociale del nostro quartiere e, nel corso degli anni, abbiamo ricevuto riconoscimenti dai residenti, oltre che da molti importanti personaggi politici. Come ha potuto un gruppo di giocolieri eccentrici e anarchici realizzare questo? All'inizio degli anni '80 la giocoleria in qualche modo è sbocciata nel mezzo dell'Oceano Pacifico nell'arcipelago più remoto del mondo. Dopo aver recuperato le mie prime clave stavo cercando altri giocolieri. Ho incontrato per la prima volta Scott Pruitt e Charlie Brown sulla Big Island, poi ho viaggiato a Oahu e Maui, dove ho stretto amicizia con Benji Marantz, Jeanne Wall, Don Van Horn e Roberto Ward, artisti vaudevillian e compagni di giocolieria. Nel 1984, Waldo e Woodhead trascorsero il loro inverno suonando per strada a Honolulu e la mia cerchia di nuovi amici giocolieri continuò a crescere. Alla fine, qualcuno suggerì casualmente di radunare tutti i giocolieri hawaiani e io mi sono offerto volontario per organizzare un festival. All'inizio del 1984 una trentina parteciparono al nostro primo raduno. Il festival è stato fantastico e le feste epiche. Abbiamo deciso di produrre un evento più grande e migliore e abbiamo iniziato a invitare più giocolieri e altri divertenti amici della scena. Per i successivi diciannove anni l'Hawaiian Vaudeville Festival si è tenuto ogni anno, con una media di 150 artisti circensi internazionali. Quando abbiamo iniziato, c'erano pochissimi altri festival di giocoleria in tutto il mondo. Il nostro evento unico è cresciuto grazie al passaparola e ha comportato voli costosi, quindi i nostri partecipanti erano in maggioranza artisti di strada, insegnanti e artisti di scena di livello mondiale. Nonostante una quantità fenomenale di duro lavoro, i nostri primi festival mi hanno fatto perdere un bel po' di soldi e nessuno di loro ha mai fatto molto profitto. Ciò che hanno ottenuto, tuttavia, è stato offrire un sacco di divertimento ai nostri amici, intrattenimento di prima classe per la nostra comunità locale e un grande pool di membri per il nostro progetto Bellyacres. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


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Dopo l'eccitazione dei nostri festival, alcuni giocolieri sono rimasti in giro per un po' giocando sulle spiagge, esplorando il vulcano e godendosi feste sfrenate insieme. Il desiderio di un qualche tipo di collaborazione era forte e, come persone creative, avevamo molti grandi sogni come visitare le isole del Pacifico su una barca battezzata "Sailing Circus". Queste idee grandiose erano totalmente irrealistiche per il mio gruppo disordinato di amici ma presto abbiamo scoperto che potevamo realizzare altri sogni. Qualcuno propose quasi scherzando: "Dovremmo comprare un pezzo di terra insieme". Mi si accesero le lampadine nella testa e innestai subito la marcia più alta. Ben presto sarei diventato il capobanda motivazionale di un pazzo gruppo di autoproclamati giocolieri anarchici in un'avventura che ha cambiato la mia vita e quella di innumerev o l i altri coinvolti nel nostro esperimento comunitario. Trovai un appezzamento di terreno di 10,35 acri, totalmente ricoperto da una fitta giungla tropicale, vicino a una spiaggia dove indossare indumenti era un optional, c’erano stagni caldi riscaldati da vulcani, piccoli geiser e una piscina calda sotterranea. La notizia migliore era che i proprietari chiedevano solo $ 55.000! Ho parlato della mia visione per la creazione di un campo base alle Hawaii per giocolieri senzatetto e ho convinto una trentina di loro a visitare la proprietà. La maggior parte di loro era molto scettica e intimidita dal groviglio di alberi, liane e sottobosco combinato con roccia lavica, ruvida e aspra; tuttavia, alcuni dei giocolieri più pazzi decisero di provarci. Era nata Bellyacres.

Quante volte ti capita di vedere un agente della sicurezza armato che viene picchiato con un boffer di polistirolo da un clown calvo con una farfalla tatuata sul cranio? Sul palco dei Renegade all'International Juggling Festival del 1986, a San Jose, in California, ho osservato con soggezione il pubblico incredulo sopraffatto da lacrime di gioia e fragorose risate. Negli anni sono uscito con alcuni giocolieri estremamente esilaranti, ma nessuno così divertente e imprevedibile come Butterfly Man (alias Robert Nelson). Ex ricercatore chimico alla Vanderbilt University, Robert Nelson ha lasciato il mondo della scienza per inseguire il sogno di far ridere la gente. È stato per molti anni un habitué del Pier 39 di San Francisco, ma si è esibito anche negli Stati Uniti, in Canada e in Nuova Zelanda. Conosciuto come l'artista di strada dell'artista di strada, era veloce, divertente, affascinante ed estremamente scortese, ma poteva scatenare un sorriso che scioglieva i cuori. Era un ottimo giocoliere e monociclista, ma erano la sua personalità e il suo personaggio, più che i suoi virtuosismi, a renderlo leggendario tra gli artisti di strada. Ci siamo conosciuti quando ha partecipato al nostro secondo festival Hawaiano di Vaudeville Juggling. Fortunatamente per noi amava le Hawaii e il nostro gruppo di giocolieri anarchici che ha fondato Bellyacres ed è tornato spesso. Nel 1986 mi ha chiesto di accompagnarlo in un viaggio in auto da Amsterdam all'EJC, nel sud della Spagna. Un viaggio su strada di 1.600 miglia con il re degli artisti di strada poteva essere uno spasso, ma ho imparato una grande lezione. La personalità caustica di Butterfly sul palco non era facile da gestire fuori dal palco, era spesso lunatico, irritabile e maledettamente maleducato. Purtroppo Robert ha avuto difficoltà a lasciare andare il suo personaggio scenico e a rilassarsi con il suo vero io. Come molti artisti aveva un ego fragile, era insicuro, non gli piaceva o non si fidava della sua personalità nella vita reale. L'ho trovato strano perché, come molti altri suoi amici, ho invece imparato ad amare il premuroso e rispettoso Robert che viveva dietro la maschera della farfalla. Butterfly era leggendario per il suo spirito abrasivo e la miccia corta che poteva esplodere in momenti totalmente imprevedibili. Era anche un maniaco ossessivo e compulsivo della pulizia, che mi ha fatto impazzire e gli ha dato motivo di rendere la mia vita un inferno perché ero un trasandato abitante della giungla che viveva con standard diversi.

Si è vestito meticolosamente in bianco e nero con calzini e scarpe buone, un cappello da clown o un elegante cappello di feltro fino al giorno della sua morte. Io invece ho indossato la stessa maglietta e pantaloncini corti con scarpe da ginnastica gialle o nere per giorni, fino a quando Robert mi ha ordinato di cambiarmi e farmi la doccia. Ogni piccola cosa che lasciavo fuori posto o non sistemavo in perfetta simmetria scatenava una sua lamentela, e non potevo fare a meno di dirgli quanto fosse idiota. Gli "standard" di Robert erano al di sopra e al di là del "ragionevole". Robert non è mai diventato un membro di Bellyacres, nonostante fosse un grande sostenitore. Era rigorosamente un one man show e non sarebbe mai stato un buon candidato per qualcosa di collettivo. Era un uomo intelligente ed è stato un sollievo per tutti noi! Nel 2005 Butterfly e sua moglie Kumi si sono trasferiti a Big Island e hanno scelto di vivere molto vicino a Bellyacres. Mi ha detto che invidiava il nostro stile di vita rurale, ha seguito alcuni corsi di permacultura e ha iniziato a coltivare un giardino e vivere in modo più sostenibile. Era un assiduo frequentatore, specialmente alle nostre cene settimanali, ed è diventato un grande sostenitore del mio programma circense HICCUP. Ha scoperto, come molti artisti professionisti, che insegnare ai bambini piccoli era molto più difficile di quanto avesse mai immaginato, quindi ci ha sostenuto sponsorizzando studenti a basso reddito e aiutato in alcuni dei nostri grandi spettacoli di beneficienza della nostra comunità. Gli è stato diagnosticato un cancro ed è morto nel 2012. Nei suoi ultimi anni abbiamo visto molto di più Robert e meno il Butterfly Man e ci siamo resi conto che sotto la facciata arrabbiata e sfacciata dell'attore guidato dall'ego c'era un gentiluomo la cui vocazione era quella di aiutare altri e servire la sua comunità. Uno dei miei ricordi di Robert più preziosi, ma non documentati, è vederlo raccogliere regolarmente la spazzatura lungo la strada vicino casa sua. Il videografo Alan Plotkin ha prodotto un fantastico video tributo che racconta la vita e i tempi di Butterfly Man.

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SINTONIZZATI SUL TG JUGGLING! youtube.com/c/GeoilGiocoliere/

di Davide Quagliotto “Geo” Prendete i migliori video di giocoleria del momento, aggiungeteci una manciata di trick pazzeschi, qualche contaminazione artistica e un pizzico di idee geniali, shakerate il tutto con una parvenza di giornalismo affetto da rotacismo e guarnite con una spruzzata di servizi improbabili. Avete ottenuto una puntata del TG Juggling, il primo format video italiano sulle novità più interessanti riguardanti il mondo della giocoleria! Pubblicato ad ogni inizio mese sul canale Youtube “Geo il Giocoliere”, il TG Juggling si presenta sotto forma di notiziario, suddiviso in diverse sezioni tematiche. Durante la trasmissione vengono presentati numerosi artisti che nel mese precedente si sono distinti con contenuti innovativi dal punto di vista artistico e tecnico, in aggiunta a informazioni su fatti ed eventi, passati o futuri, d'interesse per la nostra comunità. Insomma, uno stato dell'arte della giocoleria per tenere aggiornato lo spettatore e invogliarlo a giocolare! Il progetto TG Juggling nasce ufficialmente lo scorso 27 febbraio, in chat con il mio compagno di merende e convention Alessandro Budroni, che avevo conosciuto nel luglio 2011 all’EJC di Monaco. Per me era la prima convention in assoluto e ci arrivavo da completo autodidatta, infognatissimo col flowerstick. Tutto quello che sapevo fare l’avevo imparato su Youtube, macinando video su video, in particolare quelli di un tale Alestix. Potete immaginare quindi il mio stupore quando me lo vidi uscire dalla tenda affianco alla mia... stavo incontrando il mio idolo virtuale!! Ho trascorso con Alessandro tutta la convention, vedendo finalmente dal vivo svariati mostri sacri della giocoleria come Thomas Dietz, Markus Furtner, Wes Peden e tanti altri, condividendo pensieri e discutendo di trick e routine che si presentavano ai nostri occhi. Da quella volta le convention sono diventate, vuoi per i diversi percorsi lavorativi e accademici intrapresi - io performer e geologo votato alla divulgazione scientifica, lui matematico ricercatore in crittografia - vuoi per la lontananza geografica, la nostra occasione d’incontro e riflessione sulla giocoleria tutta.

Con lo scoppio della pandemia e la conseguente sospensione di spettacoli e convention il nostro scambio si è spostato esclusivamente online, segnalandoci video clamorosi o dibattiti particolarmente interessanti interni alla comunità dei giocolieri. In questo periodo avevo anche deciso di aprire il mio canale youtube dedicato alla giocoleria, con l’obiettivo di aiutarne la sua diffusione e appassionare un potenziale nuovo pubblico attraverso tutorial, sfide e approfondimenti… un po’ com’era successo a me all’epoca. Discutendo di possibili contenuti da sviluppare per il canale, era emersa l’assenza di un format video che parlasse di giocoleria, che esaltasse gli innumerevoli contributi giornalieri e che riconoscesse il prezioso lavoro degli artisti. L’uscita a metà febbraio di Juggling News, del norvegese Eivind Dragsjo, mi ha fornito l’ispirazione necessaria a partire: ho deciso struttura, modalità e ho arruolato una sorta di redazione. Basarmi solo sul mio punto di vista sarebbe stato limitante, ho quindi coinvolto alcuni amici di convention che sapevo essere attivi e attenti alle novità sui vari social: oltre ad Alessandro, Andrea De Nadai, Matteo Casella, Matteo Di Gaetano, Shawn Pinciara, Alice Mancini, Riccardo Tanca, Rachele Ferraro e Luca Bonomelli. Attraverso una semplice chat ci segnaliaJUGGLINGMAGAZINE.IT

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mo i video che ci hanno colpito, a fine mese vengono selezionati quelli più innovativi e interessanti, che saranno poi montati a mo’ di servizio giornalistico con tanto di sigla e presentatore. Il risultato della prima edizione è stato sopra le aspettative! Abbiamo raccolto un sacco di feedback positivi, sia fra gli artisti in primo piano sia fra gli spettatori, spingendoci ad aggiungere i sottotitoli in inglese per renderlo fruibile anche a tutta la comunità internazionale (ad oggi più del 50% delle visualizzazioni proviene da fuori l’Italia!). Mossi dall’entusiasmo abbiamo introdotto via via nuovi approfondimenti, servizi speciali e gag, in modo da offrire un contenuto più ricco e piacevole. Il nostro obiettivo è infatti quello di raggiungere il maggior numero di persone possibile, cercando di coinvolgere soprattutto realtà formative come associazioni e scuole di circo, dove il TG Juggling potrebbe diventare uno strumento di stimolo e crescita per il proprio percorso. Quest’anno e mezzo di pandemia ha sicuramente influenzato la ricerca e la produzione di contenuti artistici e siamo curiosi di raccontarvi cosa cambierà nei prossimi mesi, nel frattempo vi invitiamo a seguire il progetto e aiutarci a farlo crescere, diffondendolo e inviandoci sempre nuovi feedback e contributi. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


UNA FORESTA A SCAMPIA! E Scuola di Circo Corsaro

di Maria Teresa Cesaroni e Michele Bandini La riflessione sul tema dello spettacolo di fine anno di Circo Corsaro si è concentrata nel 2021 sulla condizione di vita delle periferie urbane, dove il contatto con la natura è quasi del tutto assente, negato nella cultura, nelle conoscenze, nell’accessibilità. Impegnata da anni per i diritti umani e quelli animali, oltre che su temi che riguardano la crisi ecologica globale, come direttrice di progetto ho sentito quest’anno ancora di più il bisogno di affrontare questa riflessione. Crescere avendo la possibilità di attraversare boschi, valli e giardini o semplicemente un orto, sembra in realtà da considerarsi un privilegio. Dal 2008 Richard Louv nel suo libro “L’ultimo bambino del bosco” parla di disturbo per deficit della natura e da allora a cascata sono nati progetti, movimenti, stili educativi come l’asilo nel bosco e vari altri progetti. Tutte iniziative che rimangono però spesso a beneficio di una classe sociale medio alta, e che ad ogni modo quasi sempre escludono le grandi periferie urbane. Quelle periferie dove spesso le bambine e i bambini hanno difficoltà anche solo a disegnare animali che non siano cani, gatti e animali visti in televisione. Dove la capacità empatica di rapportarsi agli esseri viventi che li circondano è quasi del tutto assente e persino l’erba del prato è vista come una minaccia. In un contesto come quello del quartiere di Scampia, fortemente urbanizzato, in cui non c’è alcun interesse né attenzione per la salvaguardia di un giusto equilibrio tra aree verdi e cemento, in un momento storico di grande riflessione sulla qualità del rapporto tra umanità e natura, in cui la necessità

di un ripensamento in chiave antispecista del nostro agire e intervenire è ormai urgente, a noi di Circo Corsaro è sembrato puntuale e necessario stimolare una riflessione e un interesse alla dimensione naturale. Dimensione che ci chiede di percepirci come animali in un ecositema che noi stessi stiamo mettendo in pericolo. Ed è così che nella dialettica tra urbano ed extraurbano, naturale e artificiale, foresta e città, umano e animale si è inserita la ricerca e il lavoro realizzato con bimb* e ragazz* di Scampia, un progetto di circo sociale dell’apd Circo Corsaro e Fondazione P. Paoletti, realizzato con il sostegno del fondo di beneficienza di Intesa San Paolo. Dalle dinamiche e dai giochi inerenti al mondo degli animali per i più piccol*, fino alle improvvisazioni con i più grandi, sono emersi i temi della tempesta e del sole come metafora di passaggi di stato. Quel turbolento, meraviglioso, straordinario passaggio dalla dimensione dell’infanzia a quella adulta, che è l’adolescenza, in cui gli estremi vorticano senza sosta, dolore e amore, paura e audacia, fragilità e aspirazione alla felicità. Dopo tante dinamiche, improvvisazioni, scoperte e racconti abbiamo perciò immaginato che tra le crepe dell’asfalto in una sola notte, dopo un grandissimo temporale, si potesse scorgere l’apparizione dei fiori. La forza della natura che si riaffaccia tra cielo e terra, una natura che sembra lontana qui

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nel quartiere, l’ombra di una foresta impossibile e invisibile che affonda le sue radici dove ora svettano palazzi, ponti, circonvallazioni, svincoli e intrecci di strade. Le scale che diventano fiumi, le scalinate cascate rigogliose, ed enormi alberi che squarciando l’asfalto si riappropriano della terra oscurando i palazzoni e il grigio del cemento. In una notte Scampia è tornata ad essere una foresta, una memoria che la terra non dimentica e che noi in quanto esseri umani abbiamo il bisogno di coltivare e alimentare, immaginandolo non come il giardino privato che perimetra la nostra casa, ma come quel giardino selvatico alle porte delle case di tutti, quel bosco arcaico dove perdersi per ritrovare se stessi e gli altri. Lo spettacolo si è tenuto nel giugno scorso, in pieno coprifuoco e misure contenitive, sul parcheggio del Teatro Area Nord di Piscinola. In scena più di quaranta partecipanti, un pubblico di centoquaranta persone tra genitori e associazioni del territorio, un’equipe giunta da tutta Italia e il sostegno di amiche e amici che pur da lontano hanno trovato il modo per farci sentire la loro vicinanza ad un percorso nel quale si sono riconosciuti. Vediamo nascere sempre più progetti che intrecciano circo e riflessioni sulla natura e siamo davvero fiduciosi che presto questo possa diventare argomento di dibattiti e formazione anche nel nostro piccolo grande mondo del Circo.


CIRCO SOSTENIBILE

10/23 AGOSTO 2021 MACJI HRIB, TRUŠKE, SLOVENIA altrocirco.it di Nicoletta Grolla Cegalin coordinatrice dall’Italia Alloggio in tenda, attività all’aperto, cibo locale, una grande cucina vegetariana e spazi all'ombra dove allenarsi, docce e la responsabilità di prendersi insieme cura di tutti gli ambienti. Immersi nella natura, lontani dalla civiltà e da alcune “comodità”, i partecipanti a questo scambio internazionale per giovani hanno avuto modo di concentrarsi su alcuni aspetti della quotidianità che prima di questa esperienza non avevano la stessa importanza. Ragazzi e ragazze italiani, Antonella, Alessandra, Samuele di “Circo Laboratorio Nomade” e Manuel vengono accompagnati da Lara Miglietti, un’insegnante di acrobatica aerea di Biella a conoscere Cechi, Spagnoli e Sloveni per fare circo in uno spazio sostenibile: consumo attento dell’acqua e dei saponi, un pannello solare per l’energia, un eventuale generatore e un modulo sul “corpo sostenibile”. Anche raccoglie-

re le patate fa parte delle attività proposte, insieme agli open space, dove tutti possono scegliere di essere insegnanti o allievi. I tre entusiasti partecipanti di Taranto scrivono “13 giorni trascorsi all’insegna della condivisione e della disintossicazione dal mondo virtuale e dei mass media, che al giorno d’oggi sono alla base delle nostre vite. È stato un mix di scambi circensi, di idee e di valori, di nuove amicizie e di tante riflessioni. Abbiamo cercato di far cadere l’attenzione sui dettagli e sulle piccole cose che molto spesso perdiamo, essendo presi dalla confusione della città e dalla vista spesso inchiodata sui cellulari”. Il legame creato tra i ragazzi e grazie anche ai racconti della gente del posto, ha portato alla creazione di uno spettacolo andato di scena al Macji hrib e l’organizzazione di laboratori con i bambini del sobborgo di Lubiana.

Lara, la Youth Leader in loco riporta alcune riflessioni e domande sulla sostenibilità “partendo dalla definizione di sostenibilità, emersa nel 1992 durante la conferenza ONU sull’ambiente, che indica la sostenibilità come la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni presenti senza compromettere le possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. In particolare vengono indicate tre sostenibilità: ambientale, economica e sociale. Nella prima vengono rilevate le proprietà quali la capacità di carico, le possibilità di autoregolazione, la resistenza e la resilienza che influiscono sulla stabilità dell’ecosistema. Un ecosistema in equilibrio è implicitamente sostenibile; i fattori disturbati dell’equilibrio possono causare reazioni non lineari, ovvero alterazioni irreversibili dell’equilibrio. La sostenibilità è quindi una presa di cura, in costante rap-

porto sinergico e sistemico con le dimensioni economiche e sociali. La sostenibilità economica non solo è la capacità di generare reddito e lavoro orientato al profitto… ma si prefigge di diffondere benessere e migliorare la qualità della vita. Sicurezza, salute, giustizia e ricchezza convergono negli obiettivi della sostenibilità sociale. Quindi, se gli scopi che le arti circensi si prefiggono non si limitano all’intrattenimento e all’interpretazione della realtà, ma volano verso mete più alte e necessarie di trasformazione sociale, condivisione del benessere e miglioramento della qualità della vita, il circo non si può sottrarre da queste responsabilità urgenti. Almeno per quanto riguarda l’aspetto ambientale, ognuno di noi può iniziare a porgersi alcune domande all’interno delle proprie realtà circensi e del proprio vivere quotidiano. Artisti, direttori e direttrici di scuole, insegnanti, amatori, appas-

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064Pinerolo (TO) Paola Martina 012 1795590 sportica.it

Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 spaziobizzarro.com Spazio Circo Bergamo corso Roma 84 A, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it

Veneto Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) dottorclownitalia.org Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Kervan-Circolarte via Fiorano1D, 35100 Padova Valentina Sperandio 351 2169653 E Associazione Kervan Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 ludicacirco.com

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) Alessandro Papa 340 6052371 circoallincirca.it JUGGLINGMAGAZINE.IT

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• Sai riconoscere se un prodotto/servizio è realmente sostenibile? • Quali mezzi di trasporto usi maggiormente per raggiungere scuole, festival, eventi? • Quanta acqua utilizzi giornalmente? (cure personali, lavaggio indumenti e piatti, ecc) • Utilizzi elettricità da fonti di energia rinnovabile? • Compri prodotti con meno imballaggio possibile, se non sfusi? • Quanti prodotti imballati utilizzi per le tue pratiche? • Chiedi o offri le bevande in bicchieri di vetro e senza cannuccia? • Realizzi la raccolta differenziata? • utilizzi prodotti di seconda mano per limitare la produzione e l’uso di nuovi

materiali ed energie? • fai una sorta di scambio /mercatino nella tua scuola? • quando vai in natura, porti con te un sacchetto per raccogliere i rifiuti abbandonato dagli altri? • Sei in grado di comprendere le etichette dei prodotti che utilizzi? Continua Lara ”Gli eventi di circo, grandi o piccoli, possono e devono essere organizzati nel rispetto dello sviluppo sostenibile, per preservare le fragili risorse naturali.” Perché quindi non porsi ambiziosi ed urgenti obiettivi di riduzione di impatto ambientale per il 2022?” In un mondo che negli ultimi anni ha perso molte occasioni di sviluppo sostenibile, non possiamo permetterci di vivere ancora in pratiche comode che incentivano il consumo. Siamo creativi, e abbiamo il potere di cambiare le cose. Basta iniziare. Da subito.

Trentino-Alto Adige Animativa via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org Circo Sotto Sopra piazza dei colori, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDam Circo via Allevi 13/A, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-San Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesicircoteatro.it Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

Lazio Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 circosvago.it Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Cirknos via vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 410 916 E cirknos Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

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sionati, organizzatori di festival, caro pubblico, vi lasciamo alcune domande alle quali rispondere con estrema urgenza:




OLTRE L’ABITUALE UNO SGUARDO POETICO PER UNA FORMAZIONE INTEGRALE intervista a Francesca Antonacci a cura di Federico Moro e Giulia Schiavone, Comitato Scientifico CircoSfera

formazione.unimib.it/it/pepalab puerludens.it unascuola.blogspot.com circosfera.it

Con il desiderio di approfondire la relazione tra processi educativi, dimensione ludica e linguaggi artistici, abbiamo intervistato Francesca Antonacci, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” (Università di Milano-Bicocca), dove insegna Pedagogia del Gioco e Teorie e Metodologie della formazione permanente. Giocatrice appassionata, si occupa di immaginazione, arti performative, dimensione ludica e modelli di innovazione scolastica. Come i linguaggi del performativo possono contribuire a uno sviluppo integrale dell’uomo? La ricerca che stiamo svolgendo presso il nostro Dipartimento, insieme al gruppo di ricerca PepaLab Laboratorio di arti espressive, performative e partecipate per l’educazione e la formazione, si concentra sull’interconnessione tra mondo artistico e mondo delle professioni educative e formative. In particolare, su come la conoscenza abbia un carattere espressivo con una caratura poetica e artistica, cercando di dimostrare come questa relazione abbia una valenza di interesse scientifico. Riteniamo che la dimensione del poetico sia una delle conoscenze fondamentali dell’umano, anche se spesso la più trascurata, e che debba essere riconosciuta al pari livello degli altri saperi. In questo senso il linguaggio performativo assume una rilevanza importante in quanto il campo dell’educazione è lo spazio in cui ci si trasforma, imparando a interfacciarsi col mondo della conoscenza. Eppure storicamente a essere privilegiati sono stati i linguaggi logico-razionali mentre, al di fuori di questi, molti aspetti del nostro essere non sono stati considerati come oggetto di indagine. Credo che gran parte della sofferenza che ci troviamo a gestire oggi, in campo di educazione e formazione, - penso alla crisi della scuola, ma non solo - sia dovuta proprio a questo…

Nel Manifesto Una Scuola, insieme alla collega Monica Guerra, sottolineate l’importanza della dimensione artistica e poetica nei contesti educativi. Una delle prime cose che colpisce è che al centro del processo di crescita non collocate il bambino ma la comunità e il gruppo. Tendo a considerare che l’idea che il bambino debba essere sempre al centro sia una mossa retorica, per accattivarsi la simpatia degli uditori. Per come oggi sono messe le istituzioni educative non c’è la possibilità materiale di collocare il bambino al centro. Sono infatti questi contesti strutturalmente pensati per un pubblico di massa e non individuale. Data questa premessa, crediamo che l’unico modo sia di collocare al centro del percorso di crescita il gruppo di formazione. La dimensione del gruppo costituisce infatti un altro tipo di soggettività e quindi come pedagogisti dobbiamo ragionare sui gruppi nella loro eterogeneità ed individualità. Il gruppo è una delle condizioni ideali per fare formazione perché si cresce sempre insieme a qualcuno e mai da soli. I processi nel quale il soggetto è ingaggiato avvengono sempre in contesti collettivi, dunJUGGLINGMAGAZINE.IT

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que non si può che far crescere il soggetto facendo crescere il gruppo. In questa prospettiva, con riferimento anche al recente testo Poetiche del gioco, qual è il contributo che la dimensione poetica e ludica può dare al gruppo? Mi torna in mente il laboratorio teatrale condotto da Riccardo Massa, fondatore del nostro Dipartimento, in cui a essere messe in scena erano sempre partiture psico-corporali di gruppo, dove si faceva lavorare il corpo nello spazio, insieme agli altri corpi. Il soggetto da solo rischia di autoconvincersi di un miglioramento apparente, costruendo un’armatura di illusoria “attenzione all’ego”. È solo attraverso la relazione con l’altro che il soggetto diventa responsivo, senza un altro che guarda non esiste la performance. Il soggetto esiste sempre in relazione allo sguardo altrui, proprio per questo la dimensione dell’insieme e del corale sono al centro del processo di apprendimento. In questa cornice, il gioco in movimento, e più in generale il gioco col corpo, ha una caratteristica in più rispetto ai giochi in generale (che comunque hanno già un valore educativo enorme). Se tradizionalmente l’apprendimento avviene stando fermi, il gioco corporeo “muove”, consente di mettere in movimento, di pensare dinamicamente la formazione e la struttura dei gruppi. A volte basta solo modificare il setting, cambiare posto, uscire dagli schemi abituali per innescare altri processi cognitivi in grado di attivare l’attenzione prima, e l’apprendimento poi. La versione integrale dell’intervista e del relativo podcast sono disponibili su Circosfera.it

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di Tommaso Negri Se proviamo a guardare da vicino le metodologie “LearnerCentered Learning”, ci troviamo di fronte ad una situazione particolare. Nell’educazione formale l’approccio pedagogico “Centrato sugli Studenti” è ampliamente discusso, riconosciuto a livello teorico e nei dibattiti accademici, ma è raramente implementato a livello pratico. Nell’educazione non-formale invece, e in modo particolare nell’ambito della pedagogia del circo, un approccio centrato sul partecipante è spesso utilizzato nelle lezioni, ma con una scarsa consapevolezza teorica e supportata da pochissima letteratura a riguardo. Apparentemente gli insegnanti di circo applicano strategie centrate sullo studente in modo istintivo e quasi inconscio. La ricerca del progetto LCL si sviluppa a partire da questo paradosso.

LEARNER CENTERED LEARNING IL MANUALE

MANUALE LCL

Centered, in modo efficace e intenzionale. Per sviluppare l’intero progetto LCL, EYCO ha nominato un team pedagogico, di cui sono stato il coordinatore, per organizzare gli scambi di formazione, raccogliere contenuti e teorie pedagogiche e riorganizzare il tutto in un documento finale. Un primo scambio in Germania a “Pimparello” e un secondo in Francia a “Le Lido”, hanno riunito insegnanti di circo da tutta Europa, per condividere le esperienze, attività, risorse e strumenti. Con il team pedagogico ed esperti accademici del settore abbiamo quindi condotto ricerche sulla storia e le teorie LCL e su come queste possano essere applicate al circo. Tutte queste informazioni ed esperienze sono state le fondamenta del manuale. Il testo finale, che ho curato e scritto personalmente, analizza l’approccio LCL seguendo una struttura di 5 pilastri educativi, che ci consentono di affrontare la questione da prospettive diverse e sempre interconnesse: 1 Il ruolo dell’insegnante 2 La funzione del contenuto 3 L’equilibrio del potere 4 La responsabilità dell’apprendimento 5 La valutazione Queste 5 macro aree di indagine coincidono con i capitoli principali e si concludono con delle “checklist” riassuntive, che vogliono essere uno strumento concreto per insegnanti di circo, e non solo, per assicurarsi di aver tutti gli elementi chiave necessari per condurre una lezione in una modalità realmente centrata sul partecipante. Una preziosa appendice del manuale, realizzata da Andrea Martinez, è costituita da un dettagliato “Toolkit”, che racchiude le esperienze pratiche e le dinamiche proposte nelle due settimane di scambio e formazione. La versione originale in inglese è disponibile gratuitamente sul sito www.eyco.org/lcl/, mentre la versione in italiano sarà presto disponibile sul sito di Circosfera. Desideriamo ringraziare tutti i partner e i principali contributori che hanno sostenuto il progetto LCL e che hanno reso possibile questo processo collettivo. Ci auguriamo che questa ricerca e gli strumenti proposti possano permettere a molt* di sviluppare una didattica ancor più inclusiva e rispettosa delle persone a cui si rivolge. Buona lettura!

Il manuale LCL raccoglie alcune delle migliori idee, approcci, attività, trucchi e suggerimenti di insegnanti di circo di 11 diversi paesi europei, sostenuti da teorie e ricerche accademiche, al fine di supportare lo sviluppo di una didattica circense Learner-

Il 6/7 novembre 2021 Tommaso Negri condurrà a Siena uno stage avanzato sulle metodologie LCL. Info su modalità di partecipazione su circosfera.it/formazione/stage-avanzati

circosfera.it/rete-europea/lcl eyco.org/lcl

IL PROGETTO LCL Il termine "Learner-Centered-Learning" (letteralmente “Apprendimento Centrato sul Discente”, anche tradotto in italiano come Centrato sullo Studente, o sul Partecipante) è usato per descrivere una vasta serie di teorie dell'apprendimento, metodologie e approcci didattici, sviluppati da educatori, filosofi, psicologi e riformatori dell'educazione nel corso del 20° secolo, che spostarono il fulcro dell'istruzione dall'insegnante allo studente. Un approccio Learner-Centered punta a sviluppare un setting in cui gli allievi siano attivi, motivati e coinvolti, utilizzino canali diversi (guardare, ascoltare, fare), e siano partecipi di un percorso di cui sono essi stessi co-autori. Il proposito educativo è infatti quello di creare le migliori condizioni per consentire agli studenti di imparare ad imparare, ascoltare attivamente, risolvere problemi, essere consapevoli della diversità e fare scelte autonome. Il “Progetto LCL” di EYCO (European Youth Circus Organization), sostenuto dal programma Erasmus+ della Commissione Europea, si è svolto nel triennio 2019/2021 e si proponeva di riunire formatori circensi già affini a questo approccio, per sviluppare un metodo LCL specifico per la pedagogia del circo. Obiettivo fina-

le: la stesura di un “Manuale LCL” per sviluppare e promuovere una modalità di insegnamento del circo Centrata sul Partecipante.

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NUM3RO92SETTEMBRE20 21


RETI REGIONALI CIRCOSFERA circosfera.it

COS’È UNA RETE REGIONALE CIRCOSFERA?

A 15 anni dalla costituzione del Registro delle Scuole di Circo ludico-educative, e dopo l’esperienza maturata in Piemonte e Liguria negli ultimi anni attraverso i bandi OPEN, il progetto CircoSfera vara un programma di supporto per la costituzione e il consolidamento di reti regionali Circosfera.

Una rete regionale Circosfera è un gruppo informale di scuole di circo che per attitudine, esperienza, lungimiranza individuano nel lavoro di rete su base regionale un potenziale di sviluppo delle proprie attività e allo stesso tempo una crescita comune di tutti i membri della rete. Le reti regionali Circosfera, il cui funzionamento e attività saranno curate dagli stessi membri della rete, godono del supporto e della facilitazione da parte del team Circosfera per le prime fasi di costruzione della rete e per la crescita di un confronto e collaborazione con le altre reti regionali. Il team CircoSfera supporta inoltre le reti regionali con attività specifiche che spaziano dalla formazione, alla comunicazione, alla partecipazione giovanile, allo sviluppo dei pubblici, alla internazionalizzazione

QUALI SONO GLI OBIETTIVI E LE POTENZIALITÀ DELLE RETI REGIONALI? Ci auguriamo che ogni rete regionale sia capace di individuare con chiarezza gli obiettivi che si prefigge. È questa una condizione indispensabile per il suo sviluppo e consolidamento. Indubbiamente le reti regionali possono meglio catalizzare le risorse delle scuole di circo attive sul territorio e realizzare collaborazioni più strette, specifiche e accessibili rispetto ad una dimensione nazionale. All’interno di una rete regionale è più facile far circolare informazioni e iniziative interessanti e accessibili a tutti i suoi membri. Realizzare incontri e scambi tra allievi delle varie scuole, oppure tra operatori/management delle varie scuole è molto più facile. Inoltre, i calendari delle attività possono essere “ragionati” ed evitare spiacevoli sovrapposizioni. I processi attivati all’interno delle reti regionali possono nutrire con più forza temi e iniziative di carattere generale, e allo stesso tempo sostenere con più determinazione il progetto CircoJUGGLINGMAGAZINE.IT

sfera a carattere nazionale/internazionale. Immaginate per esempio un futuro dove il Meeting CircoSfera sia organizzato di anno in anno (o di biennio/triennio in biennio/triennio) in una regione diversa, da una rete regionale, con il supporto del team CS nazionale.

PROGRAMMA 2021 In questo anno abbiamo sostenuto l’avvio delle reti regionali CircoSfera nelle regioni Lombardia, Toscana e Lazio, con l’intenzione di avviare un secondo ciclo negli anni successivi che coinvolga regioni del centro sud. Le attività che il team CircoSfera faciliterà vedranno i membri della rete finalizzare partenariato e caratteristiche della rete, oltre ad un elenco di iniziative comuni che si intende realizzare. Un focus importante sarà proposto sulla partecipazione giovanile, e vedrà coinvolto in primo piano lo Youth Forum Circosfera e un formatore CircoSfera per un modulo formativo dedicato agli Assistant Trainer.

QUALI SONO LE RISORSE DA METTERE IN CAMPO? A supporto del programma 2021 CircoSfera mette a disposizione la figura di un coordinatore regionale Circosfera e di un coordinatore dello Youth Forum per ognuna delle regioni interessate, più un formatore Circosfera, un contributo per l’utilizzo di strutture e attrezzature necessario agli incontri e attività di rete. A livello nazionale e internazionale Circosfera offrirà sui suoi canali media visibilità alle reti regionali. Alle scuole della rete viene chiesto innanzitutto l’impegno a diventare a tutti gli effetti promotori/protagonisti della rete regionale, facilitando/sostenendo i costi e la partecipazione del proprio management al processo di rete. Un ulteriore supporto, considerato la natura di uno dei focus proposti, viene richiesto per il sostegno concreto e attivo alla partecipazione giovanile.

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Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 fumachenduma.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 scuoledicircomacrame.blogspot.it Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com UP Via Mercantini 9,12042 Bra (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 upscuoladicirco.com

Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Hops via Lanzi 51, 20872 Cornate (MB) Sara Papadato 348 0069417 scuola-circo-hops.it Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 quattrox4.com Scuola di arti circensi e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 milanoclownfestival.it Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 spaziocirco.it Spazio Circo Bergamo c.so Roma 84/a, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Trillino Selvaggio via Tolstoj 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 trillinoselvaggio.it Ululì via Brioschi 55, 20141 Milano Paolo Dei Giudici 347 9199465 terzotempoululi.com

Trentino Alto Adige Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 arteviva.bz.it Bolla di sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Molin Nuovo (UD) Irene Giacomello 340 6052371 circoallincirca.it Veneto Barbamoccolo via Maestri del Lavoro 36, 30037 Scorze (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo dell’Imprevisto via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 E Circo dell’imprevisto Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Circo Volante via Pacinotti 5/c, 30034 Mira (VE) Laura Ugolini 329 3330986 circovolante.it Kervan-Circolarte via Fiorano 1D, 35100 Padova Valentina Sperandio 351 2169653 E Associazione Kervan Ludica Circo Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 ludicacirco.com

Liguria Circo Galleggiante via Castelfidardo 1, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 circogalleggiante.it

REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO CIRCOSFERA.IT

Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it

Circo Mirtilla Str. Ronchi Brighei 1/c, 18100 Imperia Arianna Pastorelli 329 2950023 femspettacoli.com SiRCUS Centro delle Arti del Circo Vico delle Carabaghe, 16123 Genova Barbara Vecchio 366 3733654 sarabanda-associazione.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 synergikaasd.com

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org ArtinCirco Via Tolara di Sopra 88, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Maila Sparapani 329 2347981 artincirco.it Circolarmente via Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 347 3131604 circolarmente.it Circo Sotto Sopra p.zza dei Colori 28/a, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDaM Circo via Allevi 13, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-S. Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesiteatrocirco.it Badabam strada della Tressa 5, 53100 Siena Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Stefano Bertelli 340 0810499 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Mosca, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza Mantica via Cere 13/15, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 compagniamantica.it Passe-Passe via Sorripa 50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 passepasse.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it Sottosopra via Pievan Landi 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 arezzosottosopra.it

Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60131 Ancona Caterina del Giudice 388 7533247 ariadicirco.com Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it Visionaria via Gabrielli, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 E Circoinstabile Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto (TR) Soledad Prieto 335 389432 E Cirko Andando

Lazio Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it Bigup via del Fosso di Papa Leone 24, 00148 Roma Daniele Pinzi 392 2409352 bigupcirco.it Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E Scuola Circo Circoraggio Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 circolaboratorionomade.com Un Clown per Amico / Circobotero Str. Modugno Carbonara 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com Cirknos via Vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 4100916 E Cirknos

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org

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NUM3RO92SETTEMBRE20 21



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