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Lottie Brunn, e il secolo degli artisti
Un’altra grande artista ha lasciato questo mondo. Lottie Brunn era tra le ultime testimoni della grande capacità di fare spettacolo del secolo scorso, quando possedere un numero era una misteriosa formula fatta di avvincente talento, eleganza erotica, ritmo aggressivo; e di tutti i rimanenti ingredienti per farti credere che l’artista era parte di un altro mondo, l’ambasciatore o l’ambasciatrice di un regno inventato per esaltarti giusto il tempo di una serata felice; per poi trasformarsi in un gentile fantasma che ti risvegliasse, il mattino dopo, in un rigenerato stato di grazia per affrontare il mondo ordinario. Questo era la signora Brunn, ora nel reame della leggenda dove suo fratello Francis la stava aspettando già. Tutti e due erano di una classe precedente alle stilizzate calzamaglie di lycra, le sofisticate truccature facciali e le asettiche musiche di scena odierne. Erano della classe di quando essere artisti era un fatto di personalità, sorrisi, seduzione continua, interazione magistrale con una orchestra swing dal vivo, e una cura dei costumi prossima all’idea di andare ad un ballo d’onore due volte al giorno. Lottie and Francis forse stanno facendo lo stesso lassù, in quello stesso mondo dove quella classe rimane per sempre: la classe di Borra il re dei pickpocket; o del mago gentiluomo Channing Pollock; del caos elegante del comico George Carl; degli assurdi ma aristocratici lillipuziani ballerini Doll Family; del re dei maestri equestri Albert Schumann, di Count Basie e della sua band. Una ridda di sorrisi, tocchi sottili di arte scenica, papillon bianchi, abiti lunghi di seta, fotografie di scena lucide come scarpe nuove, prodezze di giocoleria, magia o acrobatica presentate con la leggerezza di una battuta,Questa é la traduzione italiana per pubblici distratti di night-club ipnotizzatidi un articolo scritto per sette lunghi minuti, quando il mondo eda Raffaele De Ritis tutte le sue guerre fredde sembravano fer-sul suo blog internazionale: marsi quanto il ghiaccio nei cocktail. www.raffaelederitis.blogspot.com, su cui vi è anche un video di Lottie Brunn.
JUGGL IN bollettin G M A G A Z IN E o inform ativo dell’Ass. Gio Pubblica colieri e Dintorn zio i Anno VII ne trimestrale ,n Registra .40, settembre 2 zio 008 di Civita ne Tribunale vecc del 21 no hia n. 9 vembre 2002 ©2002
A s s o c ia z G io c o li io n e e via del L r i & D in t o r a
ni zz 00053 C aretto, 1 ivit Sede op avecchia (RM) erativa viale dell a 00053 C Vittoria, 25 ivit e jugglin avecchia (RM) gmagazi ne@hotm h www.j ug ail f 0766 6 glingmagazine.i .com 73952 347 6597 t Diretto 732 re Marcello Responsabile B Diretto araghini re Adolfo R Editoriale ossoman do Grafica e S tu d io impaginazione R u g g ie r i Po g g h www.r i ug t 06 573 gieripoggi.it 05105 Distribu zione Nuovi Eq t 0761 35 u il ib r i 22 Stampa 77 f 0761 352751 S p e d im via Serra nti h www.s , 137 pe Stampato dim.it il 20 sett In cope embre 2 rtin 008 Unicon14 a foto di N ico Cosa m la Cassanelli an specifica dare e dove te per Jugg sempre e dovun lin que: Amminis g Magazine tr fax 0766 azione 67 Contribu 3952 ti e Spazi p redazionali ub • per po blicitari sta Juggling : M Associazi agazine c/o o Giocolie ne ri & viale dell Dintorni a 00053 C Vittoria, 25 ivit • per e-m avecchia (Rm); a juggling il: ma (testi in w gazine@hotma il.com o a 300 dp rd e immagini i, JPG o ve • Varie e ttoriali) de 347 6597 ventuali 732
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SOMMARIO4001 Lottie Brunn 04 XXXI^ EJC 06 Jonglieren in Deutschland 07 Italiani alla EJC 08 Insegnare la Giocoleria oggi 010 I^ Convention di Giocoleria in Sardegna 010 Riflessioni_Rudi 012 Intrika 013 Sakari Mannisto 014 I^ Convention Emiliana_III° Week End Monociclistico 014 Riflessioni_Fool’s Wing 015 Gilles 016 UniCon14 016 Monociclo a Lajen 018 Sul filo del Circo 020 Festa del Circo di Brescia 020 Cirque Tsigane Romanès 022 Funambolika 024 James Thierree 026 Rencontre des Jonglages 027 Mirabilia 028 Paso Doble 031 Il Ruggito delle Pulci 032 Formazione
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Qui di seguito e a pag. 30 i riferimenti delle associazioni che sostengono Juggling Magazine e contribuiscono alla sua diffusione.
ARTEREGO ASS. c/o Ex Tirò , via Mille ? > 40033 Casalecchio di Reno (BO) > Sandro Sassi 333 2800913 www.arterego.org ARTERIOSA ASS. via Pomeria 90 > 59100 Prato (PO) > Edoardo Nardin 349 1949469 www.arteriosa.it ARTE VIVA ASS. via L. Manara 134 > 63039 S.B. del Tronto (AP) > Andrea Mariani 329 4114883 www.assoartistidelladriatico.it ARTI DISTRATTE via Valtellina 1 > 50053 Empoli (FI) > Tiziana Taraballi 392 2119082 www.artidistratte.it C’ART TEATRO via Brodolini 9 > 50051 Castelfiorentino (FI) > Andrè Casaca 349 4700420 www.teratrocart.com CIRCOFFICINA ROMANA c/o Ex-Snia via Predestina 173 > 00100 Roma www.exsnia.it UN CLOWN PER AMICO via G. Costantino 5 > 70123 Bari > Michele Diana 348 0535875 clownarturo@hotmail.it IL DRAGHETTO via grotta di navarra 14 > 67100 L’Aquila > Anna Del Beato 338 1864156 www.atestaingiu.net ENDAXI ASS. via G.di Montpellier 52 > 00166 Roma > Paolo Scannavino 328 9473371 www.spazioendaxi.it FARANDULA ASS. via delle Forze Armate 16 > 70126 Bari > Stefano G. Grimaldi 335 6573889 lafarandula@yahoo.it FINISTERRAE COOP.SOC.ONLUS Viale Mazzini 25 > 03100 Frosinone (FR) > Simona Straccamore 338 6110105 www.coopfinisterrae.it GIOCOLIERI EMILIANI ASS. via Panigale 90 > 40132 Bologna > Pietro Morea 347 7121221 www.giocolieriemiliani.it GIRATUTTO ASS. Loc Melta di Gardolo 70 > 38100 Trento > Tommaso Brunelli 348 8852925 giratutto_aps@yahoo.it IL GIROTONDO via dell'Industria 7 II^ traversa > 72015 Fasano (BR) > Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it JOKERS ASS. Roma Catia Fusciardi 338 3552831 www.scuolaromanadicirco.net KARACONGIOLI ASS. via San Marco 443/D > 55100 Lucca > Andrea Vanni 329 3659034 opplero78@hotmail.com KARALIS ANIMAZIONE ASS. via Cavour 85 > 09124 Cagliari > Riccardo Tanca 328 4149915 karalisanimazione@virgilio.it KAPPAERRE ARCIRAGAZZI ASS. via della Repubblica 34 > 50051 Castelfiorentino (FI) > Sara Spini 349 5779462 www.kappaerre.org MAGO SALES ONLUS FONDAZIONE via Bioletto 20 > 10098 Rivoli (TO) > Don Silvio Mantelli 335 473784 www.sales.it PALESTRA GIOCOLIERI CATANIA Centro Sociale Auro Catania > Riccardo Strano 320 0752460 rickystrano@yahoo.it PARANZA DEL GECO ASS. via Asinari di Bernezzo 99/9 > 10145 Torino > Simone Campa 340 5598709 www.paranzadelgeco.it PONIX via Fondazza 11/A > 40125 Bologna > Fabiomassimo Caramanno 339 2283477 www.h2o-ponix.it
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Abbiamo deciso di proporre con incisività (offrendo anche sconti e omaggi ai soci, come riportato in quarta di copertina) la lettura dei tanti libri pubblicati di recente e di quelli già pubblicati. Alla sezione Libri del nostro sito tutte le info sui loro contenuti
Il Circo Sociale
Storia del Circo
F. Dal Gallo e C. Alves De Macedo Edizioni Simplex 204 pagine, 15 €
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Il Circo Capovolto
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L'Attore-Giocoliere
Il teatro di strada in Italia
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Una piccola tribù corsara, dalle piazze alle piste del circo
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Potete richiedere tutti i titoli pubblicati, effettuando il pagamento su ccp 36726404 intestato a Ass. Giocolieri e Dintorni, indicando nella causale il titolo del libro o dei libri e trasmettendoci la ricevuta del versamento via fax allo 0766 673952. I libri vengono spediti con cadenza trimestrale insieme a Juggling Magazine, spese di spedizione a ns. carico (per invii fuori dalla cadenza trimestrale aggiungere 3 € come contributo per spese di spedizione). Info 347 6597732 fax 0766 673952 giocolieriedntorni@hotmail.com
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Karlsruhe (Germania) 2/10 agosto 2008
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XXXI European Juggling C foto della EJC di Joke Schot
La macchina organizzatrice intervista a Tassilo, leader dell’ EJC team Alla EJC2000 che si tenne a Karlsruhe il gruppo organizzativo era composto da 12 persone, ed io avevo il compito di trattare con le istituzioni. Ma per questa EJC2008 non volevo ritrovarmi in riunioni fiume con discussioni interminabili dove non si prendeva mai una decisione. Vengo da studi e esperienze lavorative di project managment e sapevo che 3 o 4 persone, coadiuvate da un buon team, possono gestire un evento come questo. Così insieme a Philip e Tobias, due giocolieri molto giovani con il quale ho lavorato benissimo, dopo aver presentato tre anni fa alla EJC2005 di Ptuj la candidatura di Karlsruhe, abbiamo negoziato per sei mesi con il Comune i dettagli dell’operazione. A quel tempo ci vedevamo solo un paio di volte alla settimana, ma già dopo la EJC2006 in Irlanda abbiamo cominciato a vederci tre volte la settimana, e dopo la EJC2007 ad Atene si lavorava insieme ogni giorno, mentre per organizzare il Galà ci siamo mossi già da febbraio 2007. Da agosto dell’anno scorso come da accordi col Comune ho lasciato il lavoro e sono stato assunto full time su questo progetto. Ci è stato assicurato un ufficio
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foto di Adriano Amerio
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g Convention per un anno, una garanzia finanziaria se non fossero arrivate sufficienti persone in caso di eventi accidentali, e la piena autonomia gestionale, per non cadere nelle lungaggini burocratiche, come per esempio scegliere i fornitori attraverso bandi, etc. Dopo aver creato la struttura del progetto, lo abbiamo suddiviso in tante parti e sottoparti fino a raggiungere più di 200 voci, ognuna delle quali doveva trovare qualcuno che se ne occupasse: location, show, catering, servizi, attività, finanziario, public relation, rapporti con la EJA, etc… Tobias e Philip intanto ogni due settimane visitavano una convention in Germania stringendo rapporti e collaborazioni con altri giocolieri, organizzandoli in piccole squadre di lavoro per aree di competenza. Poi un week end di febbraio 2008 abbiamo fatto qui a Karlsruhe il primo team meeting con 65 persone che venivano da tutta la Germania; l’idea era che ognuno fosse una parte del puzzle e che tutti lavorassero su una precisa scaletta temporale, il che ha richiesto un grande sforzo considerando il backgrund dei giocolieri!
Ho concepito il progetto non solo sulla spinta dell’entusiasmo, ma anche su basi abbastanza solide in termine di competenze e esperienze. Questo significava farsi carico di prendere decisioni a raffica e ritrovarti responsabile di tutto quello che succederà. In principio ti senti libero di costruire tutto quello che vuoi, ma il peso che si accumula giorno dopo giorno è immenso e la scorsa primavera ricordo di una notte in bianco dove ero assalito da dubbi atroci e pensavo che bastavano 100 persone in meno (davvero niente in una convention di 3000/4000 persone…) per fare un bel buco finanziario! Ma il giorno dopo ero di nuovo in pista senza alcuna esitazione; a distanza di un mese questa
angoscia si presentava di nuovo, era un po’ così, come in un ciclo ricorrente. Dopo un po’ ci ho fatto l’abitudine e imparato a conviverci, e comunque dagli ultimi sei mesi non c’era più alcuna possibilità di tornare indietro! Dopo tre anni di lavoro su questo progetto, sebbene si veda già in questi primi giorni il successo e le importanti innovazioni (invitare i membri della EJA, strutturare la zona del fuoco, organizzare una serie speciale di workshop, approntare un preciso piano di lavoro per i 90 volontari che ci avrebbero aiutati nella costruzione del villaggio, etc.), ci sforziamo di non lasciarci andare alla gioia di esserci riusciti. Qui per noi, fino alla fine della EJC, c’è sempre qualcosa sul quale intervenire con mente lucida, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
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Jonglieren in Deutschland In Germania considerazioni volanti di Thomas Dietz ogni anno abbiamo diverse convention di juggling e Vengo dal sud della Germania ma la mia prima convention è stata a queste convention si incontrano dalle la EJC di Leeds nel 1993. Sono tra quelli che è cresciuto alle con200 alle 700 persone. La maggioranza di vention e ci andava con tutta la famiglia, ed è proprio mia madre questi giocolieri si occupa di clave, palline, che mi ha iniziato alla giocoleria 15 anni fa. Lo consideravo un passing con le clave, e anche diabolo, da hobby ma poi, terminati gli studi come insegnante di supporto quando i francesi lo hanno cominciato a per diversamente abili, sviluppare, anche se molti dei diabolisti non riuscivo a pensare utilizzano il freestyle e non spettacoli di dovermi dedicare ad strutturati. I giocolieri tedeschi vengono un lavoro e lasciare www.ballmaschine.de alle EJC per migliosolo poco tempo alla rare la propria tecgiocoleria, così 3 anni nica e provare trick fa ho deciso di dedicarmi alla giocolesempre più difficili, ria come professionista. Durante i perché è molto miei studi lavoravo presso una scuola diffuso lo sport di circo per bambini diversamente juggling, un po’ abili e il maestro della scuola mi dicecome nel WJF. Se va che era impossibile insegnargli la in Francia sono più giocoleria perché per loro era troppo impegnati come difficile. Ma io pensavo che c’erano professionisti e tante altre cose che si potevano performer a coniuapprendere oltre ad una cascata a tre gare la giocoleria palline, così la mia definizione di giocon la danza e la coleria è diventata col tempo la manicoreografia e a polazione di oggetti nello spazio, in portarla in scena, accordo col tempo e con il tuo corpo. la maggior parte Potrebbe essere qualsiasi cosa, non dei giocolieri tedesolo lancio e prese, e anche i miei schi non si esibiscono di fronte al pubblispettacoli sono al limite tra la manipolazione e la giocoleria co e sono degli amatori che praticano per comunemente intesa; per me conta muovere gli oggetti nello puro divertimento; di conseguenza è spazio in modo artistimolto difficile trovare in Germania co, e questo ti apre a giocolieri che, aldilà di un’ottima tectante possibilità. Nel mio nica, possano offrire una buona esibiultimo show cerco di zione artistica. Per la German Night liberarmi dei confini tra qui alla EJC ho messo insieme giocogiocoleria, manipolaziolieri professionisti che fanno questo ne di oggetti, teatro di lavoro da venti anni e giocolieri amaoggetti. Prendi ad esemtoriali che hanno qualcosa di interespio gli occhiali: le sue sante da mostrare, cercando di elaproprietà mi dicono cosa borare una buona combinazione di farci, ma anche il suo uticompetenze tecnico/artistiche e di lizzo nella vita quotidiana intrattenimento. Ci piace dare spazio mi suggerisce delle idee. Ho avuto alle innovazioni e a giocolieri che tanta fortuna in questo show, con il abbiano una storia da raccontare e quale ho debuttato nel 2006, e nel un’esibizione bella da mostrare. quale racconto le difficoltà che ho inconIn Germania ci sono tanti giovani che trato quando dovevo decidere se diventastanno prendendo piede, come Thore un insegnante o un giocoliere professiomas Yanke. Lui ha 13 anni, non pronista. Penso che tutti abbiano della creatività viene da una famiglia circense, ed ha e delle storie da raccontare, il mio consiglio è cominciato a giocolare a 8 anni prendi avere il coraggio di provare a metter parte dendo lezioni dal suo vicino di casa che era un famoso giocoliedella propria vita nei propri show. Vedo che ci re. Ha già partecipato al Festival di Wiesbaden, ma ha adottato sono tanti stili che evolvono e tanta ricerca, ma c’è uno stile più tradizionale, con molti trick tecnici, una cosa cui ci si poca conoscenza della storia della giocoleria così appassiona facilmente quando si è giovani, ma poi quando si va mancano le basi per maturare un avanti negli anni questo può diventare molto noioso. Alle convenproprio stile che abbia più spessore. Le tion non è molto interessante vedere trick che si facevano già 20 mie influenze quando giocavo molto anni fa e in effetti lo abbiamo invitato qui anche per stimolarlo a con le palline era Stefan Sing, le cui idee fare qualcosa di diverso e più personale. Mentre il piccolo Benjasulle palline applicavo alle clave; mi piace min Beckherrn, di Amburgo, ha solo 7 anni e ha anche il vecchio stile di Francis Brunn e ho cominciato un anno fa col padre, anche lui hobby imparato molto da Maksim Komaro. Ma sono juggler, ad allenarsi per 20 minuti ogni pomeriggio, tante le cose da cui trai influenza, a me piace dopo aver fatto i compiti. Ora fa 3 cerchi, 3 clave, 4 fare video e foto, e l’interazione con la musica palline siteswap, 5 palline cascade, ed è alla sua è un fattore importante nei miei spettacoli; ora prima EJC, ma è già stato ad altre convention regiosto lavorando con un musicista jazz e sto cercannali e presto lo vedremo anche su qualche palco… do di applicare alla mia giocoleria le sue idee sull’improvvisazione nel jazz.
Matthias Romir
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Anche quest´anno alla XXXI EJC abbiamo potuto godere per dieci intensi giorni di ottimi open stage, special stage, workshop di ogni livello molto interessanti e stimolanti, un Gran Galá originale e di alto livello. Bastava anche solo sedersi per un attimo nella palestra, nei tendoni o fuori dalla struttura a cura di Marianna De Sanctis, marianna.desanctis@hotmail.com sportiva per rimanere affascinati dall’aria amichevole ed euforica che tirava sia di giorno sia in piena notte, oppure imparare sempre qualcosa di nuovo osservando gente di ogni età. Tra i 5500 giocolieri presenti gli italiani erano numerosi, affiatati e carichi; scherzando, ridendo, giocando o allenandosi eravamo presenti e uniti. Qualcuno ha tenuto dei workshop, qualcun´altro ha partecipato agli open stage come Ghost con i suoi flower stick o Bradipanda e Wilson con il contact juggling. E anche quest´anno si é tenuto il Galá Latino, svoltosi nel tendone degli special stage. L´emozione era tanta per gli artisti e il tendone era pieno. Quella sera, allegri e in un clima casalingo, tanti italiani sulla scena. Ad aprire la serata Kikko e Alice, con altri tre ragazzi di Madrid, con il nome di Los Faustos, portando in scena un numero di coordinazione coreografica fra loro, la musica e le palline. A seguire Emilia Taurisano e il suo numero di antipodismo con il quale riesce a rendere palpabile la sensibilità del suo spettacolo. La giovane promessa Cecilia Zucchetti, impegnata con le clave in un nuovo spettacolo ben eseguito e molto divertente. I Fool´s Wing, composto da Lorenzo Crivellari conosciuto come Sid e Shay Wapniaz, con il loro gangstar passing di clave, ogni volta piú forti e coinvolgenti. Luca Chiarva con un’ottima esecuzione di clave e palline. Yuri che per la prima volta è salito su un palco di una convention con le sue palline e il pallone. Alessandro, alias Alegria, con la sua calma e sensibilità fra la musica e i suoi movimenti di contact e body rolling. Alice che è risalita sul palco durante la seconda parte del galà allegra e dolce come sempre in scena con le palline. E poi Tommaso, della Flic di Torino, con l’head rolling, che ha sorpreso per l’equilibrio e controllo del suo corpo, per la presenza scenica e il suo numero comunicativo. E quella sera anch’io con gli hula hoop in scena e molto sorpresa dalle emozioni che il pubblico mi ha regalato. Insomma una serata con un ottima partecipazione italiana e una bella risposta dal pubblico, che con tanta simpatia e tanto allenamento ci ha lasciato tutti soddisfatti dei nostri numeri. Ogni anno gli italiani diventano più visibili anche sui palchi; speriamo di essere sempre di più, con la stessa forza che ci ha rappresentato in questa EJC, portando sempre divertimento e quella creatività tutta italiana. Al prossimo anno, ragazzi!
Italiani alla EJC
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oggi ia r le o c io G Insegnare la
Alan Blimm
Quest’anno gli organizz atori della EJ hanno incari C, mettendo cato Alan B a disposizio limm di ar ti zione che ha ne una pale colare una se funzionato be stra ad hoc, rie di works nissimo, graz hop avanza ie alla dispon ti . Un’innovaibilità di Mar co Paoletti, Stefan
www.jonglierkatakomben.de Sono nel mondo della giocoleria da 25 anni, a quei tempi non era “cool” prendere la giocoleria troppo sul serio; eravamo soliti vederci in giro e allenarci, c’era il manuale di Finnigan, ma non molto altro, l’idea di una scuola di circo, o di lezioni private, era davvero minimale, e c’era poca offerta strutturata per l’insegnamento. Venivo dalla musica dove invece l’insegnamento è fondamentale e dove trovi persone che fanno una volta a settimana 200 km e pagano 80 sterline per un’ora di lezione. Così già nel 1991 ho tenuto i miei primi workshop all’Espace Catastrophe e il progetto Katakomben nasce proprio dall’idea di avere un posto dove offrire opportunità di allenarsi e/o seguire lezioni di giocoleria di diversa durata, e di diversa impostazione. Dalla sua apertura sono passati per i nostri corsi circa 300/400 persone provenienti da tutto il mondo, ma ancora oggi molti giocolieri hanno ancora poca consapevolezza della loro postura, della tecnica di lancio, delle ragioni dei loro movimenti. In genere insegno a persone che sono già giocolieri e spesso il mio lavoro è di finalizzare le loro potenzialità, dargli la possibilità di arrivare prima dove desiderano spingersi, fare un salto di qualità. Uso tanto il ritmo per insegnare a comprendere le ragioni della tecnica. Amo l’insegnamento per i rapporti che si creano con gli allievi, è perché, pur essendomi esibito per 20 anni, mi sento più portato per l’insegnamento. Sono contento che l’attenzione verso la trasmissione delle conoscenze stia crescendo anche alla Ejc; siamo davvero fortunati ad avere le convention, dove avvengono tanti scambi, tanti workshop, e fortunati ad avere molti giocolieri bravi che hanno anche tanta voglia di insegnare.
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Stefan Sing
Marco Paoletti
www.stefansing.net Un buon maestro deve solo aprire delle porte, poi gli studenti devono continuare da soli l’esplorazione. Tra Katakomben e EJC non vedo grandi differenze nelle caratteristiche degli allievi, vedo invece grandi differenze rispetto agli allievi delle scuole professionali; lì prendono più sul serio l’insegnamento, i tempi sono più lunghi e ti permettono di pianificare l’insegnamento. I confini del juggling si sono ampliati, vedi in giro tanti show con una sola pallina, e la definizione di manipolazione di oggetti mi sembra più calzante per esprimere tutto questo. La conoscenza della storia può aiutare a migliorare ma ci sono tante altre cose che possono aiutare, ed è importante prendere anche lezioni di danza, meditazione, mimo, scrittura, yoga. Insegno le regole mai scritte del juggling, partendo da quello che faccio e dalla riflessione del perché e del come ci riesco. Mi sforzo di insegnare a come usare la giocoleria per muovere il corpo e la testa. Prendo sempre nota delle lezioni che tengo e prendo spunti da quello che succede nelle lezioni per preparare le lezioni successive, ma anche nell’insegnamento lascio abbondanti spazi all’improvvisazione. Insegnare 5 ore al giorno richiede tanta energia e rende difficile dedicare tempo alla ricerca artistica, ma devo ammettere che riflettere sull’insegnamento mi ha fatto capire meglio cosa facevo, e questo, a sua volta mi ha aiutato in seguito anche nella ricerca come artista.
www.maggler.com Ho cominciato ad insegnare un anno dopo aver imparato le basi della giocoleria per il piacere di trasmettere agli altri questa possibilità ma, dopo tanta strada, mi sento ancora uno studente e prendo tantissime lezioni di danza, clown, yoga, teatro fisico e teatro. Durante le mie lezioni, piuttosto che insegnare dei trick, preferisco trasmettere la mia esperienza, che gli allievi sono liberi di elaborare e utilizzare, anche se con incontri di solo due ore si corre il rischio che si impegnino solo a copiarla. Spesso i giocolieri non si prendono cura del primo oggetto con cui hanno a che fare. Il primo oggetto della giocoleria è il corpo, e se tu non sei pronto con questo oggetto non andrai mai lontano. Il mio consiglio, se vuoi davvero progredire è di iscriverti ad una scuola professionale di arti circensi (che io non ho fatto), ce ne sono così tante in Europa; lì con altre discipline corporee puoi sviluppare meglio la tua creatività e esprimerti meglio nella giocoleria. Se sei un hobby juggler e non vuoi o non puoi andare ad una scuola professionale, puoi sempre prendere parte ad alcuni dei tantissimi stage e workshop che si tengono in tutta Europa. Puoi stare dietro alle 5 palline da solo per 5 anni, oppure andare ad uno stage e apprenderlo in molto meno tempo con l’aiuto di un maestro. Nell’insegnamento si parla spesso di tecnica, e l’equivoco è credere che la tecnica sia fare 7 o 9 oggetti; la tecnica è in realtà la maniera di sentire la giocoleria. Per me, la definizione di tecnica è l’armonia del movimento del corpo in relazione allo spazio fra le palline giocolate.
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Luke Wilson
Remi
Kelvin
www.lukewilson.de Insegno da 8 anni, da Circus Space a Stoccolma e in altre scuole, ma ho cominciato come un hobby juggler. Non sarei il giocoliere che sono adesso senza le tante convention cui continuo a partecipare e, sebbene non penso che tutto avvenga qui, mi piace ripagare quello che questa comunità mi ha dato. Il modo migliore per trasmettere la conoscenza è attraverso il contatto personale, su internet trovi poco circa la storia e molto sulla tecnica e sugli spettacoli, ma non puoi fare domande, non puoi capire come lavorare sulla creatività o la teoria della scena, la coreografia, la tecnica fisica e mentale. Cosa fa crescere l’arte è la comunicazione tra persone che praticano e che vogliono fare qualcosa in questo senso. Mi piacciono i trick, ma troppo spesso li osserviamo solo come effetto visual e non intellettualmente. In realtà sono più interessato a capire perchè qualcuno giocoli, o cosa stanno cercando di dire con la loro giocoleria. Così quest’anno alla EJC ho tenuto un workshop a numero chiuso dal titolo “Investigating Techique”, che esplora cosa succede nel cervello e nel corpo quando giocoliamo. Con un titolo così nessuno sapeva cosa significasse, era alle 10 del mattino, un orario dove tutti devono ancora carburare alle EJC, eppure tutti i 30 posti erano sempre pieni. È chiaro che le persone sono interessate, vogliono apprendere, e la loro attenzione è importante per me come insegnante.
www.myspace.com/remilaroussinie In questi anni c’è stata un’evoluzione della tecnica, e l’influenza di alcune discipline su altre, come ad esempio del contact con le palline sul contact con i bastoni e poi con le clave. Molte di queste cose credo siano nate tecnicamente da questo movimento amatoriale, e perfezionate artisticamente nelle scuole e dal lavoro di diverse persone, ma quello che noto è che ai workshop delle convention si pone poca attenzione sul processo di creazione. In realtà c’è molto interesse su questo ed è la ragione per cui tanti vanno a workshop come quello di Stefan Sing. Paragono i giocolieri e degli alberi, dove ci sono tante varietà e dove tutto dipende anche dal seme di origine. Così la mia pratica pedagogica passa per tre tappe: la prima è la preparazione corporale senza oggetto, fondamentale, e suggerisco per esempio di frequentare le lezioni di Hervé Diasnas, che ha inventato “la pratique”, una pratica magnifica che è la base del movimento del performer. La seconda è una preparazione con l’oggetto, dove si lavora sulla tecnica (il lavoro sulla gravità, lanciare bene le palline, far ben rotolare gli oggetti, etc.) e sulla ricerca (atelier artistici per accordare il corpo e l’oggetto, per permettere agli artisti di sviluppare la propria ricerca). La terza tappa è l’approccio artistico, l’aiuto alla creazione, che affronta le regole di base necessarie alla fabbricazione dello spettacolo, a rendere un progetto presentabile ad un pubblico. Qui si analizza un tema, si chiede agli allievi una scrittura e poi una messa in scena del proprio lavoro, si danno degli esercizi intorno al quale creare qualcosa di personale, quella che chiamo ricerca e improvvisazione, si stimola il confronto tra gli studenti.
www.kelvin-kalvus.de Il contact ha cominciato a diffondersi nella comunità dei giocolieri negli anni ’90, grazie anche al pezzo di contact con David Bowie che si vedeva in Labirinth. Quando ho cominciato nel 1996 eravamo in pochi e ci allenavamo da soli, mentre ora grazie a internet, workshop, libri, dvd sono in tanti e imparano in 2 anni quello che noi abbiamo appreso in 5. Alla convention di Cesenatico nel 2000 ho tenuto il mio primo workshop, poi altri alle EJC, e in seguito ho cominciato a tenere 2 o 3 workshop all’anno in Katakomben. Insegno 5, 6 volte all’anno, forse perché mi sento ancora più un artista. Ci confrontiamo tra insegnanti e abbiamo chiaramente diverse idee su come effettuare delle tecniche, ma fa bene agli allievi ricevere più interpretazioni. Agli allievi trasmetto le mie idee, che ritengo importanti, spiego le linee orizzontali e verticali, come fare dei cerchi intorno a queste traiettorie, come concentrarsi, essere vicini alla palla, entrare nella palla. Ognuno ha una sua forza interna, che dobbiamo imparare a gestire, a far fluire, per poter imparare a guidare le palline. La maggiore difficoltà che incontrano gli allievi è cercare di afferrare la palla o di andare dalla palla invece di equilibrarla; fanno delle mosse completamente sbagliate, come quella di abbassare il braccio per far rotolare la pallina, devono invece imparare a lavorare sulla gravità e a usarla. Non sono tanto i limiti fisici, ma il concepire un movimento insolito del corpo. Mi piace molto insegnare e una dei piaceri maggiori è scoprire alle lezioni dei veri talenti, tutti possono imparare, ma alcuni hanno già la manipolazione dentro, lo vedi già dopo poche ore, e da loro arrivano spesso anche spunti interessanti.
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Elmas (CA) 13/15 giugno
www.conventiongiocolierisardegna.it
I^ConventiondiGiocoleriainSardegna a cura degli organizzatori Riccardo Tanca e Andrea Tiana (Karalis Animazione)
L’idea di progettare e allestire una convention di giocolieri nel Centro dei Padri Somaschi di Elmas, a pochi chilometri da Cagliari, è nata dalla volontà di radunare per la prima volta foto della convention tutti gli appassionati della giocoleria e delle arti di strada in di Simona Muratori genere. Da tempo sognavamo di far rivivere nell’Isola quelNonostante la passione e l’impegno degli l’atmosfera di confronto, ma anche di festa, che si crea nelle organizzatori, senza il contributo di enti e Convention internazionali e nazionali. Così circa un anno fa volontari non si sarebbe potuto realizzare abbiamo deciso di provare a organizzare una Convention con un evento del genere. Un grazie di cuore l’intento di promuovere lo sviluppo della giocoleria in Sardequindi a: Comune di Elmas, Provincia di gna e offrire momentonel di incontro dell’Iso- di Cagliari, UILT, Fondazione Banco di L’idea di progettare e allestire una convention diun giocolieri Centro tra deii giocolieri Padri Somaschi la. La Sardegna, per chi non lo sapesse, può ormai contare un Sardegna, Ass. Trasporti Regione buon numero di appassionati delle discipline circensivolta e delletutti Sardegna, Arst, Centro Padri Somaschi, Elmas, a pochi chilometri da Cagliari, è nata dalla volontà di radunare per la prima arti di strada. In realtà il lavoro è stato più duro di quello che Giorgia Atzeni, Stand Up, Juggling ci si aspettava: un paziente perDa allestire Magazine, Liceo Artistico di Cagliari, Circo gli appassionati della giocoleria e delle arti diimpegno stradaquotidiano in genere. tempo un sito web chiaro e accattivante, intrecciare rapporti con gli Busca Carpa, Circo Shardana, Circo entinell’Isola pubblici, organizzare la promozione dell’evento, Vertigo Vitamina Circo, Ok Service di sognavamo di far rivivere quell’atmosfera di confronto, ma progetanche di tare gli spettacoli, immaginare gli spazi bar, la ristorazione e Oscar Pisano, Raid Shakerarte Assoraider il camping per accogliere unebuon numero di partecipanti. Cagliari, Carpe Diem, Loriga Graniti srl, festa, che si crea nelle Convention internazionali nazionali. Così circa un anno Ma il duro lavoro è stato ripagato dall’atmosfera che si è Play, WJF, Città del Sole Cagliari, Henrys, respirata a in organizzare quei giorni. Ciuna si aspettava l’arrivo con di unl’intento centina- di Paolo Certo, Gianni Atzeni, Domenico di fa abbiamo deciso di provare Convention io di ragazzi e invece, a gran sorpresa, le presenze sono state Caterino, Nicola Aledda, Michela Mura, Giulia Paoletti, Nicola Maggipinto, Marco
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progettare gli spettacoli, immaginare gli spazi bar, la ristorazione e il camping
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per accogliere un buon numero di partecipanti. Ma il duro lavoro è stato ripa-
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centinaio di ragazzi e invece, a gran sorpresa, le presenze sono state circa 300,
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e Luca Lecis, Momar, Alix, Smile Carucci, Simone Orrù, Antonio Iavarone, Nicolò, Jorik, Salvatore Mereu, Cecilia, Portu, Santiago, Marianna, Duende, Gianluca Pinna, Saku, Mirko Ariu, Xavi, Jonglissimo (Christoph e Manuel Mitash), Lorenzo Mastropietro, Dodo, Binela, Kike, Hiram, Intrika (Anactapus e Miss Frix), Rudi, Silvia Pavone Stregai, Ado Sanna, Rossi César, Mariangela TroguAgnese Verdelli, Alberto Poggi, Dj Omar, Gutmair, Gertrud Heide, Veronica Remì, Lara D’Amelia, My Nerds Pride, Giulia Arcangeli Leonardo Angelini, Monica Costamagna, Mida, Elisa Bodo, Davide Ariu, Andrea Cadelano Sarah, Federico Zedda, Rosella Manconi, Francesca, Massimo Atzeni, Barbara, Roberto Serra, Lara Aiana, Mauro Martinez, Federico Carta, Marta Anatra, Francesca Ghirra, Marco Tanca, Follo’s Wing (Shay e Sid), Tavo, Nicola Smilzo, Francesca Angotti e a tanti altri che hanno dato una mano.
R u d i vidjasagar@gmail.com r i f l e s s i o nliceo,i mi sono trasferito a Roma per studiare antropologia. Lì ho
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cominciato a giocolare dopo aver visto un ragazzo col diabolo, poi ho continuato alla Piccola Scuola di Circo di Milano, dove il mercoledì c’era la palestra giocolieri. Nel 2001 il mio primo spettacolo, a Saltimbanchi Doc e in seguito, invitato da Claudio Madia, la partecipazione al corso professionale di arti circensi dove ho perfezionato la tecnica ma anche la presenza scenica. Poi, finito il
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provato a continuare gli allenamenti iscrivendomi alla Scuola Romana di Circo. In seguito grazie all’esibizione ai festival (Certaldo, BJC, Fasti Verulani) ho trovato forti motivazioni per andare avanti, portando cose sempre diverse, per poi debuttare con “L’amore figurarsi”, un intreccio di teatro e circo, un monologo con la giocoleria. L’idea è partita tre anni fa: ho scritto un testo associando delle figure retoriche ad alcuni trick che sapevo fare. Il risultato è stato interpretato prima da un mio caro amico, poi dalla mia compagna e infine, nella versione presentata qui, da mia nonna, che aveva esperienza di lettura di favole alla radio. Continuerò questo gioco tra le figure dell’anima e quelle del corpo all’interno di altre creazioni, dove differenti discipline si compenetrino. Mi piacerebbe che ci fosse uno spazio per la creazione e la diffusione dei nostri spettacoli, nonché un aiuto da parte delle istituzioni che
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circa 300, con giocolieri provenienti da 13 nazioni diverse, dal Brasile a Israele, dall’Australia al Messico. Per noi è stato fondamentale caratterizzare la Convention in chiave sarda, così i presentatori di tutti gli spettacoli e un buon numero degli artisti in scaletta erano performer locali, un’idea che ha funzionato molto bene. Le tre giornate sono state intensissime e ricche di workshop, spettacoli di giocoleria, ma anche di acrobatica, contact, swinging, palloncini, monociclo, bastoni, micromagia e clownerie. Numerosi, di alto livello tecnico e i protagonisti dell’Open Stage e dell’applauditissimo conartistico, giocolieri provenienti da 13 nazioni diverse, dal Brasile a Israele, dall’AuGran Galà, che hanno registrato una grande affluenza di pubblicoalesterno, incuriosito dall’originale caratterizzare evento. stralia Messico. Per noieèaffascinato stato fondamentale la Convention in Domenica pomeriggio la piazza principale di Elmas è stata invasa da un’orda di che giocolieri cimentatisidi nelle Olimchiave sarda e l’idea i presentatori tuttiattese gli spettacoli e un buon numero piadi della Giocoleria. Un pubblico incredulo ha applaudito la vittoria nella gara di verticali delperformer cinquantacinquenne degli artisti in scaletta fossero locali haSalvatofunzionato molto bene. Le tre re Mereu, pioniere dello spettacolo di strada in Italia. A chiudere la sono Convention stato il Renegado, interpretazione sarda e spettacoli di giocolegiornate state èintensissime e ricche di workshop del Renegade: tre ore e mezza di numeri trash, come da non si di vedeva in giro alle convention. Tanto lavoro ma ria, tempo ma anche acrobatica, contact, swinging, palloncini, motociclo, bastoni, anche tanta soddisfazione.
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micromagia e clownerie. Numerosi, di alto livello tecnico e artistico, i protago-
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nisti dell’Open Stage e dell’applauditissimo Gran Galà, che hanno registrato
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raramente riconoscono le iniziative autonome. Il diabolo è stato il primo attrezzo e dopo averne conosciuti altri è rimasto il mio preferito, forse perché mi aiuta a trovare equilibrio ed un’espressione fisica. Il diabolo non si stacca dalle mani, diventa un prolungamento del corpo, forse un completamento, e quindi mi aiuta ad esprimermi più di quanto non riesca a fare, malgrado sia un semplice oggetto di plastica. E’ positivo che la giocoleria si diffonda, è molto aggregante, ma con internet si è creato un modo di giocare, si gioca alla maniera di qualcuno, si creano miti, ci si relaziona in modo altro, ci si scambia le esperienze sempre meno direttamente. Mi piace invece confrontarmi con chi ho di fronte. Abbiamo tanta libertà e possibilità: scuole per fare di tutto, viaggiare, una libertà individuale e allora perché continuiamo ad essere infelici? Siamo così liberi che non riusciamo a stare uniti. Su queste cose mi piace riflettere e far riflettere nei miei spettacoli.
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Frixie
Anna Kemp
Vengo dal Ho sempre amato Lussemburgo, il teatro e le dove ho sempre performance in fatto sport: basket, ogni forma, e un calcio, hockey, giorno vidi un tutto ciò in cui incredibile potevo colpire una spettacolo teatrale palla! Poi in Gran sui trampoli. Bretagna ho Volevo farlo anche conosciuto la io così con due giocolieria e dopo amici fondammo a due anni il contact, Sidney una mentre studiavo compagnia di sociologia e trampolieri, scienze ambientali. confezionai i nostri Desideravo sempre costumi, e in viaggiare, seguito incontrai incontrare persone quello che sarebbe e diventare una diventato il mio giocoliera compagno Mister professionista Om, con il quale www.intrika.net costituiva una partì anche una buona opportunità anche per utilizzare i miei collaborazione artistica. Dopo due studi, perchè all’estero, dove non puoi anni di trampoli mi appassionai al comunicare con la parola, utilizzi il tuo corpo contact e cominciammo a lavorare per una interazione sociologica. Così sono insieme e tanto all’estero. Così un partita in giro con il mio solo show: Giappone, giorno, arrivata alla convention di Cina, Taiwan, Vietnam, e poi Australia, dove ho Porano, incontrai Frixie. C’erano tante incontrato Anna. cose che condividevamo, Nasceva così Intrika, un mix anche lo stile dei tra intrigante e intricato, un nome costumi, nonostante che suonava bene e, pur non venissimo da esperienze diverse; significando niente, risultava suggestivo dopo tre ore eravamo già amiche e in diverse lingue. improvvisammo una performance. Il nostro è un lavoro senza parlato, tutto visual, con l’idea comunque di dare significati e creare uno spazio artistico, qualcosa di visivamente stimolante, sempre combattendo con il tuo desiderio di portare un messaggio e dare significati alla performance. Piuttosto ci piace lasciare andare i nostri significati e creare uno spazio creativo e artistico che permetta alle persone di portare dentro i propri significati; sognare piuttosto che assimilare qualcosa di già confezionato. L’utilizzo delle mani nello spettacolo a volte sembra imporre cose che non sono lì, per questo ci sforziamo di fare un passo indietro e capire cosa ci interessa e come esprimerci con tutto il corpo, perché siamo interessate nelle potenzialità dell’espressione corporea di un duo, con e senza palline; questa è la nostra direzione, quasi verso la danza. Ci sforziamo di espandere il contact, di integrare il movimento con immagini e permettere comunque alla pallina di mostrare la sua bellezza e di stimolare le persone. In questo ambito viene naturale che i costumi diventino parte di questo fluire. Condividiamo la passione di esplorare i materiali e creare costumi, e per qualche ragione avevamo gli stessi gusti. Abbiamo anche fatto un prototipo di una nuova acrilica, ma ci vuole tempo per arrivare a qualcosa di innovativo che funzioni. Cresciamo, lentamente, e vorremmo includere nello show proiezioni video e giochi di luce. Abbiamo così tante idee che è difficile selezionarle e realizzarle! Per noi è importante essere sinceri verso le nostre idee sul bello, creativo, interessante da vedere, e pur senza ancora definirlo stiamo creando un mondo particolare attraverso spettacoli che non sono mai uguali. Sviluppare trick e coreografie di contact per due persone è interessante, e ogni trick, portato su un piano di due persone e 4 mani, acquista tanto altro e si trasforma, ma ci piacerebbe avere più di 2 mani a testa, e se siamo fortunati forse troviamo anche qualcuno che vuole unirsi a noi!
Intrika
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Mia madre conduceva progetti di circo a scuola e già a 9 anni mi facevo saltuariamente coinvolgere nelle attività, ma solo a 14 anni, insieme a due amici, abbiamo cominciato ad allenarci ogni giorno nel piccolo villaggio di 1500 persone dove abitavo. Avevamo un maestro che veniva due volte all’anno a darci delle lezioni, in estate ci allenavamo nei campi vacanze e poi guardavamo i video dei grandi giocolieri del tempo, ma non c’era ancora internet e non ci arrivavano notizie dalle convention. A 16 anni, dopo essermi trasferito a Turku per frequentare le scuole superiori, ho scoperto la scuola di circo, dove ho incontrato Maksim Komaro e altri giocolieri. In seguito ho partecipato alla mia prima (Nordic) Convention, in Danimarca, un’esperienza importante. A Turku mi sono iscritto alla scuola professionale di circo, dove sono rimasto per 3 anni, allenandomi in tutte le discipline. Ma avevo tante offerte di lavoro per il mio solo show di giocoleria, acrobatica e equilibrismo, così frequentavo solo le lezioni di attività motoria e poi addirittura ho lasciato la scuola. In Finlandia è un vantaggio avere scuole professionali, ma le scuola vengono finanziate in base al numero di diplomati, e questo a volte pregiudica la qualità della formazione. Abbiamo però anche un sistema di sussidi alla produzione artistica, che ci permette di affittare gli spazi per la creazione e lanciare gli spettacoli. Il circo contemporaneo sta diventando popolare in Finladia, c’è attenzione da parte della stampa, c’è un’atmosfera molto positiva, e secondo me ci sono almeno 5 giocolieri molto bravi e tanti altri che stanno immediatamente sotto. Il tratto che accomuna i giocolieri finlandesi bravi è che lo facciamo un po’ più a 360°,
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SakariMannisto
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forse perché abbiamo un background più ampio di discipline alle quali ci alleniamo e dalle quali attingere e creare. Ma c’è anche tanta tecnica in giro da noi, un’atmosfera motivante che coinvolge molti a lanciarsi in questa attività, con tanti pratiristomannisto@gmail.com canti, tanti talenti e spero www.agitcirk.com che in molti abbiano il coraggio di seguire la loro strada. Mi alleno 5 giorni alla settimana per 4/5 ore al giorno, faccio un riscaldamento con pochi oggetti e poi mi alleno con cerchi, palline e clave, che sono per me le più difficili e interessanti. Le prime influenze arrivavano dalla scuola russa, mentre ora posso dire che Maksim è il mio riferimento maggiore. Quando ho cominciato non vedevo tanta manipolazione con le clave e così divenne per me interessante fare ricerca in quella direzione. Sperimento vari tipi di lanci, manipolazioni e la loro combinazione. Non mi alleno nei trick tecnici, nel tentativo di superare il concetto dei trick, perché se fai un trick poi fai una transizione, poi un altro trick e non esci fuori da questo schema. Mi interessa un fluire della performance, ho una serie di idee anche concettuali sulla performance e sulla giocoleria e mi appaga il poter creare qualcosa ogni giorno. Mi piacciono gli scacchi, il jogging, mentre la lettura e la poesia, altra mia passione, entrano con grande influenza nella creazione dei miei spettacoli, anche se a volte corri il rischio di portare in scena qualcosa che risulta noioso per il pubblico!
GALANTE
SCUOLA DI TEATRO DI BOLOGNA
GARRONE
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SCUOLA DI TEATRO DI BOLOGNA
via degli Ortolani 12, 40139 Bologna e-mail: info@scuoladiteatrodibologna.it
ALESSANDRA
GALANTE
GARRONE
051 545155
www.scuoladiteatrodibologna.it
Juggle Doll
Peapot Video DVD a cura di Saku
www.peapot.net Prodotto da Peapot Video con il consueto humor scandinavo, Juggle Doll ci porta all’interno delle mitiche sale da allenamento ben attrezzate della Finlandia, compresi gli immanacabili pavimenti in legno, dove un informale Sakari tira fuori le sue imprevedibili e incredibili serie di trick e manipolazioni con le clave e con altri attrezzi. Atmosfera tutta indoor per una long session di roll, equilibri, lanci, con riprese che coprono il periodo 2000/2006. “Nessuna concessione a pretese stilistiche o ansie da performance”, si leggeva sul retro del dvd di Toby Walker che nel 1999 inaugurava questo filone, e del quale Saku è senza dubbio uno dei maggiori interpreti contemporanei.
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I^Convention Emiliana
Tutto è partito intorno al 2000, con la prima palestra giocolieri a Zona Predosa, dove si è formato un nucleo storico di 6/7 giocolieri che in tutti questi anni si sono ritrovati e che poi hanno fondato leMonteveglio (BO) 4/7 settembre associazioni ArterEgo (Casalecchio di Reno, Bo), Baggins (Modena) e Giocologgi (Vignola, Mo)
III Week End Monociclistico
Queste tre realtà si sono riunite quest’anno per formare l’Associazione Giocolieri Emiliani, una formula interessante anche per altre regioni, foto di Dario Torre e Nicola Cassanelli con il proposito di gestire la convention, in www.giocolieriemiliani.it di aver le due cose collaborazione con A.I.M. Associazione Italiana foto di Dario Torre e Nicola Cassanelli insieme sono Monociclo. Ci è piaciuto riuscire a coinvolgere indiscussi, e le due molti degli appassionati di giocoleria bolognesi community hanno nel gestire parte dell’evento. Il nucleo avuto l’interessante organizzativo era composto da nove persone possibilità di (Giorgio Formenti, Federico Benuzzi, Daniele conoscersi e integrarsi Montaguti, Sandro Sassi, Pietro Morea, Nicola meglio. Anche la Cassanelli, Ilaria Lorenzi, Barbara Meschiari, scelta della scaletta Francesco Vignudelli), di cui molte sono del Galà ha tenuto arrivate qui almeno una settimana prima, conto di questo coadiuvate da circa quaranta volontari incontro, dando dell’associazione giovanile locale Dream Club, spazio ad entrambe e che ci hanno affiancato con grande mostrando non solo entusiasmo. Abbiamo cominciato a febbraio performance di con delle riunioni settimanali preliminari, e poi tecnica. Per noi con sempre maggiore frequenza, fino ad organizzatori, di fronte entrare a luglio nella fase operativa. Avere già alla complessità dell’evento, a volte sembrava dovesse saltare avviato un evento come il Week End tutto. Ma dopo il Gala, la partecipazione e i ringraziamenti Monociclistico ci ha sicuramente aiutato, anche del pubblico e dell’Amministrazione, la piazza lasciata alle tre se questa volta bisognava pensare ad un di notte senza nemmeno una carta per terra, vedere i campeggio da gestire, bagni chimici, palco, monociclisti e i giocolieri dai cinque ai cinquanta anni tutti accoglienza e servizi per cinquecento e insieme, aver visto queste associazioni che non si più persone. Mettere insieme il Week conoscevano lavorare tutte insieme, i volontari End Monociclistico e la Convention fantastici che non si sono risparmiati un Emiliana ha forse penalizzato un attimo dormendo poche ore a notte, tutto po’ l’aggregazione del gruppo questo ci ricambia di tutto lo stress e fa dei monociclisti, ma i vantaggi venire la voglia di organizzarne un’altra!
F o o l ’s W i n g Shay_wap@yahoo.it sid_x_3@hotmail.com
riflessioni
Sono Lorenzo, e un anno fa mi sono trasferito a Roma, dove con Shay abbiamo cominciato quasi per gioco a fare passing. Ci siamo subito trovati bene insieme, e lui, che già lo praticava, mi ha tra-
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smesso questa passione. Abbiamo così creato i Fool’s Wing, un duo di passing che in scena gioca sullo stereotipo del gangster italiano. Fino a ieri trick e schemi di passing erano quasi sempre gli stessi, senza nessuna innovazione. Oggi, invece, (soprattutto all’estero) esiste una ricerca molto interessante, come quella introdotta dalla notazione Prechac inventata dai Gandini, che con calcoli matematici permette di portare schemi di siteswap all’interno del passing. La difficoltà di portare in scena schemi “strani” o trick “nuovi”, dipende anche dal fatto che non solo deve funzionare, ma che sia anche bello da vedere! Nonostante il passing si sia molto evoluto in questi anni (basti pensare a Pass-Out, la convention dedicata quasi esclusivamente
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saudan.g.monocycle@hotmail.com
Quando vidi il primo spettacolo di monociclo rimasi colpito, ma la scuola più vicina dove imparare era a Ginevra, troppo lontano per un bambino di 9 anni! Così, pur temendo che i miei compagni mi avrebbero additato come un clown, mi iscrissi alla scuola locale di circo. Ci trovai un ambiente interessante, familiare, dove feci le mie prime esibizioni e che non ho più lasciato. Cinque anni fa scoprii il freestyle e tutta la community del monociclo, e da allora ho cominciato a coniugare le due anime circense e sportiva di questa disciplina. Se fai uno spettacolo al circo è più importante emozionare il pubblico che impressionarlo con degli stunt, quindi presenti trick come saltare la corda, perchè se fai gliding, che ha un coefficiente più alto di difficoltà, il pubblico si emoziona poco. Per me il monociclo è uno sport, e ho una routine che va bene anche per le competizioni, ma ho fatto spettacoli circensi da quando avevo 9 anni e la performance artistica e l’applauso del pubblico sono cose a cui sono ormai legato. È un modo per esprimermi, pulire la mente, vivere sul palco momenti intensi come in un sogno che ti rimettono in pace con la vita, un vero massaggio per il tuo cuore! Attualmente sono iscritto ad un corso universitario in sport e geografia, frequento le lezioni la mattina e nel pomeriggio devo frequentare una scuola di sport ed io ho scelto la scuola di circo! Il mio training settimanale prevede 3 ore di arti del circo, 2 ore di danza classica, 5 ore di fitness e dalle 2 alle 8 ore di monociclo. Ho suonato chitarra per 10 anni e mi piace molto la musica; faccio anche lo sputafuoco, tanto sport, acrobatica, giocoleria, danza classica, bicicletta; inoltre pratico verticalismo e breakdance che, impegnando tanto le braccia, permettono un’epressione corporea più istintiva. Tre i momenti importanti della mia carriera: il primo quando nel 2004 abbiamo vinto un festival internazionale di circo; il secondo ad UniCon 2006 dove, pur portando una routine preparata due settimane prima, mi aggiudicai in un contesto di alto livello il 3° posto nel freestyle individuale; questo mi convinse che potevo fare di più. Il terzo cambiamento è arrivato quest’anno, con la vittoria alla UniCon 2008 nel freestyle individuale expert e il secondo posto con David Maillard nell’individuale di coppia expert. È stato il miglior regalo che potessi desiderare. Ti alleni tanto, senza aspettative, e poi un giorno ti trovi all’improvviso sulla punta della Torre Eiffel! Sapevamo di avere qualcosa da dire ma non pensavamo di vincere, perché il nostro livello di trick è inferiore a quello di tanti giapponesi. In qualche modo nemmeno ti senti il campione del mondo in uno sport con parametri di giudizio così variabili, puoi dire di essere tra i migliori, ma non il migliore e probabilmente hanno premiato la nostra interpretazione artistica e l’interazione con il pubblico. Non so cosa succederà in futuro, ci sono ragazzini adesso giovanissimi che hanno un livello già più alto del mio… per ora facciamo spettacoli e workshop, sull’onda della notorietà conquistata.
professional make-up
al servizio dei professionisti da più di 60 anni Kryolan Italia via Cavour 44/B - 39012 Merano(BZ) tel 0473 210692 fax 0473 210575 www.kryolan.it
a questa disciplina), in Italia il più delle volte non si va oltre lo schema classico, forse perché tutto il lavoro di ricerca e creazione che si sta facendo all’estero qui arriva molto lentamente. Il passing con buoni contenuti tecnici è poco praticato da noi anche perché necessita di un allenamento specifico. Inoltre, essendo almeno in due, le possibilità di sbagliare si moltiplicano, e la forma o lo stato d’animo di uno influenza la performance del gruppo. Gli artisti che ammiriamo e a cui ci ispiriamo sono principalmente Manu Laude e Jay Gilligan per la ricerca e la creatività, i Jonglissimo che rimangono uno standard per la tecnica, come anche Olga e Vova Galchenko, ma anche le tante troupe russe delle epoche passate, hanno tutti qualcosa che ci colpisce.
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Nel 2006 c’erano solo 2 italiani pre-iscritti a UniCon (il campionato mondiale di monociclo che si svolge ogni 2 anni), che poi non sono nemmeno andati. Quest’anno su 2000 iscritti di 33 nazioni gli italiani erano più di 50, provenienti da Lajen (BZ), Varese, Bologna, Napoli, Roma, Firenze, Riva del Garda (TN), Udine e altre città. L’iscrizione e l’idea di partecipare è stata veicolata e gestita attraverso www.unicyclist.it mentre la AIM ha messo a disposizione un furgone per portare i monocicli e alleggerire il carico di chi andava in aereo. Ad aspettarci una bella location, con tre grandi palestre, uno stadio di atletica, un’area trial e gare su strada. Gli italiani hanno partecipato più o meno a tutte le gare, con l’intento di fare esperienza, e ne abbiamo fatta tantissima vincendo 16 medaglie e tanti piazzamenti, anche importanti, tra cui il 4° posto nel basket della squadra Italia Gladiatores. Del gruppo di Lajen, veramente forte e soprattutto giovanissimo, citiamo la medaglia d’Oro di Simon Vonmetz nella Down Hill MUNI, ma anche i “vecchietti” si sono difesi conquistando delle medaglie, con soddisfazione e orgoglio, come il
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foto di Dario Torre e Nicola Cassanelli
presidente della AIM (Ass. Italiana Monociclo)
Copenaghen (Danimarca)
www.unicycling.org/iuf/ www.unicon14.dk/gb/ Intervista a Marco Vitale
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Lajen, il monociclo a 1100 metri slm Intervista alla coordinatrice Rosmarie Allneider Ploner Lajen è un paesino di montagna, con tante salite e discese, e in molti si meravigliano che in un posto così si stia sviluppando così tanto il monociclo. Le famiglie pensavano che fosse una moda e che dopo 2/3 anni tutti i monocicli sarebbero finiti in soffitta. Oggi invece, in un paesino di ca. 2300 abitanti, abbiamo più monocicli che biciclette! Contiamo 130 bambini praticanti, una passione che gli ha permesso di socializzare con altri monociclisti di altri paesi e scambiarsi frequenti visite. Non abbiamo dei corsi, e fin dall’inizio questa attività si è sviluppata intorno ad allenamenti liberi nei giorni del lunedì e del venerdì, in uno spazio aperto a tutti e gratuito. Abbiamo una palestra di soli 10 mt. x 20 mt. , e a questo punto abbiamo la necessità di un posto più ampio, che accolga gruppi più numerosi e non ci costringa a fare i turni. Io continuo ad organizzare le attività ed essere presente in palestra tutte le volte, perché la maggior parte sono minorenni, e tutta la
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einradlajen@virgilio.it mia famiglia (i miei figli Lisa, Anna e Philipp, compreso anche mio marito) è ormai coinvolta nel coordinamento delle attività. Mia figlia Lisa, che è stata tra le prime a imparare, col tempo ha dimostrato di avere la propensione all’insegnamento e oggi si occupa di allenare i ragazzi. A molti piace questa attività non strutturata, ma sempre stimolante, dove ci si scambia le cose in modo libero e spontaneo, e sono tanti i monociclisti bravi, come David, a passare da qui per godersi questa atmosfera. Ogni tanto invitiamo dei “campioni” a tenere dei workshop da noi, come David Weichenberger dall’Austria, oppure Hannah Kreisz dalla Germania, e quest’anno è venuta a tro-
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“Bronzo” di Daniele Zacchi in arte Wont nel trial over 26 e l’Argento di Alberto Delnegro nella gara Un Hill (velocità in salita estrema) nella 26-35. Sebbene i campionati mondiali siano strutturati in maniera competitiva, di fatto il livello di aggregazione è alto, con party finale e festa ogni sera. Ci sono vari workshop con scambi di trick e idee, e tutti sono amici. Nelle competizioni c’è assoluta serietà e lealtà, con il fotofinish, giudici di linea, e anche negli episodi con un po’ di animosità prevale il rispetto delle decisioni arbitrali. La filosofia di Unicon è riassunta in tre delle raccomandazioni che venivano date alla reception (e redatte dallo stesso Constance Cotter, presidente della IUF): Tutti i giorni, prova qualcosa di nuovo; insegna qualcosa; e sorridi! UniCon 15 sarà dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda dal 27dic 2009 al 7 gen 2010. Tutte le news e gli appuntamenti sul sito dell’Associazione Italiana Monociclo www.unicyclist.it
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varci anche la Connie Cotter, presidente della IUF (International Unicycle Federation). Adesso abbiamo un gruppo di 12 ragazzi tra i 10 e 17 anni che si allenano con frequenza, fanno spettacoli in tutto l’Alto Adige e partecipano alle gare. L’anno scorso siamo andati in Germania per i campionati tedeschi con 8 ragazzi e abbiamo raccolto 23 medaglie! Con la mia famiglia eravamo già stati alla UniCon in Svizzera per capire come funzionava, così quest’anno abbiamo deciso di partecipare alla UniCon in Danimarca con un gruppo di 12 monociclisti, accompagnati da noi e dai loro genitori. Per i ragazzi è stato bellissimo trovarsi in un contesto internazionale di quella portata, e sono tornati a casa con tante medaglie, davvero una grande soddisfazione per tutti, considerando che non abbiamo nemmeno una pista per allenarci! Pensavo che i ragazzi fossero stanchi e volessero riposare, e invece il giorno dopo erano già tutti in palestra a provare tutte le cose nuove che avevano visto. Dopo la partecipazione all’UniCon l’Amministrazione Comunale ha cominciato a prenderci sul serio, ed è stata una bella emozione trovare ad attenderci in piazza tutto il paese, con il Sindaco in testa e la banda comunale che suonava!
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sono transitati oltre 100 artisti, proponendo circa 30 spettacoli, tra cui uno spettacolare evento dei Sonics nella piazza principale e nel cielo di Grugliasco, dove circa 1500 spettatori sono rimasti col naso in su per assistere alle loro suggestive evoluzioni aeree. La VII edizione del festival è stata applaudita da oltre 6000 spettatori. Un risultato lusinghiero, considerato che la pioggia estiva ha influito pesantemente sull’affluenza del pubblico. La programmazione è stata compattata in due settimane, promuovendo un vero clima festivaliero, con la permanenza di molti artisti anche
gna permette e favorisce l’arrivo di una nelle giornate successive agli spettacoli
In una sera di maggio a Grugliasco, porto sicuro internazionale dell’arte circense, per un pubblico fortunato di cento spettatori, è stato presentato il cartellone del Festival Sul Filo del Circo, ed il mentore d’eccezione, in una cornice unica, era il maestro del teatro popolare circense e di strada del secolo, Leo Bassi. Una premessa importante per una kermesse internazionale di grande livello. Da quasi tre anni Grugliasco è abitata e pacificamente invasa da questa piccola tribù corsara di indomiti ricercatori di sogni e di racconti – i giovani artisti della Scuola di Cirko Vertigo - che accompa-
Nel loro concreto immaginario, una verticale
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Creazione e Promozione Il Concorso Internazionale si propone di scoprire, far conoscere, supportare e produrre spettacoli, una vocazione che è nelle corde di Grugliasco. Non è un caso che in questi anni grandi spettacoli hanno debuttato proprio nella cittadina piemontese, prima di ottenere importanti riconoscimenti in tutta Italia e all’estero: Tesoro, David Larible (con “Clown in una Notte di Mezza Estate)…, e quest’anno è stata la volta della compagnia australiana This Side Up, che dopo il debutto grugliaschese ha presentato 40 repliche di “Controlled Falling Project”, una coproduzione italoaustraliana che ha coinvolto alcuni allievi della Scuola di Cirko. Quattro acrobati e un percussionista, un gessetto, una lavagna e un virtuale manuale di fisica con regole da applicare e mettere in pratica senza alcuno sforzo apparente. Nel loro sterminato repertorio di discipline i 4 giovani passano con estrema disinvoltura dalla barra russa alla Roue Cyr, dalla bascula alla giocoleria al verticalismo.
foto di Andrea Macchia
a cura di Dario Duranti
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V I I F e s t i va l I n t e r n a z i o n a l e S u l F i l o D e l C i rc o
www.sulfilodelcirco.com
Grugliasco 1/16 luglio
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con la permanenza di molti artisti anche
nelle giornate successive agli spettacoli. Addetti ai lavori provenienti dall’estero hanno potuto assistere a vari spettacoli e addirittura, la notte del Concorso Internazionale per Giovani Artisti di Circo Contemporaneo, il pubblico ha potuto fruire di 11 spettacoli (tutti tra i 7 e i 15 minuti) di compagnie provenienti da Francia, Belgio, Svezia, Italia e Finlandia. Ha vinto il sostegno di 5000 euro il trio di fantastici acrobati belgi e brasiliani “Pourquoi pas”, che durante l’ultimo anno di scuola all’Esac di Bruxelles potrà creare l’atteso debutto della compagnia alla prossima edizione di Sul Filo del Circo. Nel cartellone una rappresentazione di stili molto diversi, espressioni dello sfaccettato panorama attuale del circo contemporaneo: dal grottesco e dissacrante stile iberico dei Los Gingers, a quello più ricercato degli australiani This Side Up, dall’estroso Don Pasta che ha omaggiato il Mediterraneo con il suo spettacolo multisensoriale unendo la cucina alla musica dal vivo alle tecniche circensi, agli atletici polacchi che si ispirano all’estetica del Cirque du Soleil, agli esilaranti ed italianissimi clown del Trio Teatro Necessario, vincitori della scorsa edizione del Concorso per Giovani Artisti. All’interno del cartellone, inoltre, anche 3 spettacoli più intimi, proposti nel piccolo e delizioso Teatro Perempruner, per restituire al meglio le suggestioni proposte dagli artisti e instaurare un contatto ancor più diretto con il pubblico. Un Festival che non si fossilizza su uno stereotipo di circo contemporaneo, ma ne sonda tutte le correnti e le tonalità.
Scuola di Cirko Vertigo - che accompa-
gna, permette e favorisce l’arrivo di una straordinaria ed attesa Kermesse estiva. Sono infatti più di duemila gli spettatori che hanno sfidato la neve e la pioggia nel cammino degli spettacoli che ci ha portato alla VII edizione del Festival, a suggellare un’annata straordinaria di creazioni ed invenzioni circensi. Grugliasco è oggi un polo trainante del circo contemporaneo in Italia: nel parco che agli inizi del secolo era attraversato da attori e produttori cinematografici americani, continuano a confluire personalità dello spettacolo in cerca di talenti e si creano spettacoli e partenariati. Tra i più importanti ricordiamo quelli con la Festa del Circo di Brescia (in cui i giovani artisti grugliaschesi hanno arricchito una produzione del Festival), i Festival di Teatro Europeo (che ha ospitato l’anteprima nazionale di Nuovo Cinema Circo, spettacolo della Scuola), Teatri di Confine (che distribuirà sul territorio piemontese alcuni lavori presentati a Grugliasco) e con “Il Mondo nel ventre del bambino” (una rete di spettacoli ed operatori che abbraccia progetti firmati, tra gli altri, da Carrière e Jodorowsky). Il Festival ha avuto nell’ultimo anno un incredibile impulso internazionale, tanto da moltiplicare il numero di spettacoli e ricevere oltre 60 candidature da tutto il mondo per la partecipazione al premio per giovani artisti, dando un volano ai meccanismi di creazione e distribuzione. Alle compagnie ospiti, giunte da Australia, Polonia, Francia e Spagna, solo per citarne alcune, si sono aggiunte le eccellenze italiane della Scuola, dei Sonics, di Don Pasta e di Teatro Necessario. In 16 giorni
Nel loro concreto immaginario, una verticale è tale sia che la si esegua su una piramide di sedie, sia su una colonna di mattoncini impilati sulla superficie maggiore o sul bordo più sottile. Lo spettacolo raggiunge l’apice con la routine di verticalismo che vede i tre artisti perfettamente sincronizzati, trasmettendo un’impressione fenomenale di coesione e forza. La stessa coesione la si ritrova in Nuovo Cinema Circo, lo spettacolo con cui si sono diplomati gli allievi del secondo anno del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo: una passeggiata nel cinema italiano dove il circo ed il cinema si raccontano vicendevolmente. Una gustosa panoramica cinematografica all’interno di un set con attori, comparse, addetti ai lavori, citazioni tradotte in immagini proiettate grazie al supporto della tecnologia, ed un parallelo con “Nuovo Cinema Paradiso”. Una grande spettacolarità, grazie all’interazione tra gli artisti in scena, le sequenze riprese da una telecamera in presa diretta e celebri scene di grandi capolavori della cinematografia italiana. Uno spettacolo che denota un elevato livello tecnico e contemporaneamente diverte, alternando momenti corali a interventi di performer solisti: un mosaico di scene e sequenze sapientemente amalgamate da Luisella Tamietto che, megafono alla mano, e grazie ad una colonna sonora appropriata ed accattivante, ha diretto gli “attori circensi” di questo spettacolo suggestivo e ricco di creatività. Siamo di fronte ad un altro debutto grugliaschese seguito da una ricca tournée. Il Festival si è aperto con i polacchi Ocelot Foundation: due ore di grande spettacolo portato in scena da 15 acrobati e 5 musicisti. Una tecnica molto sviluppata, una messa in scena ancora da perfezionare, ma complessivamente una serie di momenti molto efficaci, oltre a due eccezionali routine di mano a mano; non è frequente vedere nell’ambito del circo contemporaneo troupe così numerose alle prese con discipline quali l’acrobatica in banchina, le pertiche fisse, i salti alle corde o la barra russa.
dalla bascula alla giocoleria al verticalismo.
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Festa Internazionale del IX edizione Circo Contemporaneo Brescia 6 giugno / 22 giugno
www.festadelcirco.it
foto di Viola Berlanda, Paolo Pioli, Stefano Pedrelli, Ian Winters
Giunto alla sua nona edizione, accettando la sfida di un budget ridotto e interrogandosi sul suo futuro, questa manifestazione, ideata e diretta da Gigi Cristoforetti, dopo essere stata pioniere e trascinatrice in Italia degli appuntamenti di circo contemporaneo, ha provato a riassumere lo spirito della propria storia in due appuntamenti straordinari ed emblematici al tempo stesso. Lo ha fatto ancora una volta portando artisti e spettacoli internazionali fin dentro il tessuto urbano di Brescia, scegliendo luoghi simbolo della città contrassegnati da un alto valore urbanistico, artistico e sociale, proseguendo la sua opera di diffusione del linguaggio del circo tra un pubblico di ogni età, trasversale e curioso, che in questi anni si è appassionato ad una comunicazione del corpo e dei sentimenti, collezionando serate difficili da dimenticare. Non poteva mancare nel 2008 l’appuntamento con un grande circo, un autentico mito della scena francese, per la prima volta in Italia: Alexandre Romanès, con La regina delle pozzanghere, un circo familiare gitano che in Europa è circondato da un’aura leggendaria.
stralci dalle interviste al fondatore Alexandre Romanès
www.cirqueromanes.com
CirqueTsiganeRomanès Pubblicazioni
Un peuple de promeneurs Le temps qu’il fait 2000
hanno proposto di ospitarci in residenza a Il mio vero nome è Joseph Buglione. Paroles perdues Gallimard 2004 Bordeaux, Lyon, Parigi. Sia la destra che la Mia mamma era calabrese e gitana. sinistra ci hanno dato spazio, e a Parigi noi Ho 4 figlie femmine e un maschio. La siamo uno dei soli tre circhi che possono entrare in città. L’ossamia è una famiglia di circo dalla guerra del 15-18, il mio bisnontura dello spettacolo è basata sulla musica, la mia formazione no andava di paese in paese con le sue tre donne, i loro bambiclassica e la musica gitana azzerano i tempi morti e la musica ni e un orso. «La cosa più scocciante è l’orso», diceva. A 25 anni classica mi è servita per addolcire l’insieme. In realtà io ho fatto ho lasciato il circo di famiglia che assomigliava sempre di più ad solo quello che mi sarebbe piaciuto vedere al circo. Facendo il un hangar per aerei, ho gettato la spugna e me ne sono andato. minimo, giusto quello che mi serviva per mettere benzina nella Per qualche anno ho fatto un numero di equilibrista per strada. macchina e mangiare. Qualcosa di molto semplice. Da molto tempo ero attirato dalla poesia, ho incontrato dei poeti: Ci sono delle cose che sono molto strane, e le società occidentaJean Grosjean, Dominique Panier, Adelmajid Benjelloun, Thierry li sono sempre di più gitane. Io noto che le persone oggi amano Metz, Jean Genet, con cui ho lavorato ad uno spettacolo di circo. mangiare sempre di più fuori. Si vestono con vestiti di tutti i coloC’era abbastanza materiale per fare 4 ore di spettacolo ma, quanri, e i colori non si abbinano per nulla tra di loro. Noto che gli do è stato il momento di passare alla realizzazione del progetto, uomini e le donne non si pettinano più. Escono dalla doccia, si ho preso la mia macchina e me ne sono andato a fare dei cesti asciugano i capelli e restano così e questo è molto gitano. Noto di vimini sulle rive della Loira. Dieci anni più tardi, ho riscoperto che negli uffici e nelle case le persone non sopportano più le il circo nel campo gitano di Nanterre. Ho comprato un pezzo di pareti divisorie tra i vari ambienti e questo è molto gitano e ci tela, un vecchio camion, qualche roulotte, ho sposato Délia e ci sono moltissime cose di questo genere e questo è stupefacensiamo messi in cammino con i nostri bambini. Qualche gitano in te…C’è una cosa importante da sapere ed è che le tribù gitane pista, Délia al canto, circondata da un violino, un contrabbasso, hanno vissuto molto bene fino alla prima guerra mondiale nel una fisarmonica…Anche nei miei sogni più folli non avrei mai 1914 perché eravamo a capo di due industrie molto potenti. Eraimmaginato di avere tanto successo con uno spettacolo così semvamo nel commercio dei cavalli, i cavalli gitani sono sempre stati plice, così spoglio. Per me non ha senso etichettare il mio circo, eccezionali, i cavalli erano dappertutto nel mondo, non c’erano sarebbe come definire o etichettare l’amore, come spiegare perancora macchine né camion. E poi fabbricavamo le lame, coltelli ché ti piace una donna e non un’altra. In Francia il pubblico ci e spade, e in questo avevamo un savoir faire che veniva dall’India descrive come il circo poetico ma le parole non servono a riproed eravamo in anticipo sull’occidente. Le nostre lame erano eccedurre le sensazioni che si provano. Abbiamo un alto livello tecnizionali, più di tutte le altre. E dopo la prima guerra mondiale non co ma ciò che appare è l’emozione, il sentimento e il fascino. ci sono stati più cavalli e nemmeno più lame e così ci siamo ritroNello spettacolo c’è quel pizzico di follia che piace al pubblico e vati senza un mestiere e non abbiamo più saputo cosa fare per d’altra parte una impresa gitana non è normale! In Francia ci
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vivere, inoltre le persone vivevano nelle campagne e a partire dalla prima guerra mondiale hanno iniziato a vivere sempre di più nelle città e i gitani hanno seguito il flusso. Ma bisogna dire che le tribù gitane la svolta del ventesimo secolo l’hanno persa, c’è stato un grande cambiamento e noi ci siamo ritrovati al muro. Bisogna saperlo… Anche a noi è capitato diverse volte che le persone delle città che noi visitavamo erano contro il nostro insediamento, ma quando ce ne andavamo erano queste stesse persone che volevano che rimanessimo. È sempre la stessa cosa, quando si conoscono le persone veramente questo cambia tutto. Quando si iniziano a conoscere davvero le persone, si entra nella loro vita, si vedono altre cose rispetto a prima.
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Se per decenni l’Italia estiva ha ignorato le arti circensi e di strada, negli ultimi anni la ridondante e gioiosa invasione di appuntamenti specializzati a centinaia avrebbe potuto far pensare a una moda l’invenzione di una nuova rassegna circense. Funambolika era nata due anni fa dall’esigenza di arricchire e variare la programmazione del Teatro d’Annunzio di Pescara, che con i suoi 2200 posti è tra le più grandi arene estive italiane. A questo si aggiungeva che il medio Adriatico, pur toccato generosamente dai grandi tendoni, nonché ricco oltre misura di appuntamenti di “strada”, mancava di un’offerta di circo innovativo internazionale dallo standard alto. La vocazione iniziale era stata quella del clown: programmando il primo anno (2007) figure emblematiche come David Larible e Jango Edwards, si era voluta delimitare una sorta di mappa per
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IIedizione
A cura del direttore artistico Raffaele De Ritis
la platea con la spontaneità acrobatica della Scuola di Cirko Vertigo, spaccando presso un pubblico tradizionale un’idea preconcetta di circo. Per il 2008, abbiamo voluto continuare l’esplorazione sulle stesse linee: mettere in discussione pubblico e artisti, ma sempre sul terreno del grande mestiere e del virtuosismo, senza travestimenti
esplorare negli anni ciò che rimane del clown classico di grande impatto, ed eventualmente come si può mettere in discussione, comprenderne il ruolo in anni in cui il comico perde di universalità. Era stato molto suggestivo alterare i contesti: vedere cioè il successo di Jango presso un pubblico che non lo conosceva, o quello di Larible in un recital distinto dal suo lavoro circense legato ad altre tempistiche e spazi. Così come confrontare
intellettuali né concessioni alla routine. Anche per quest’ultimo motivo, oltre che per un pizzico di sano snobismo, le tre serate sono state esclusive nazionali. Il primo spettacolo è stato “Duel”, il lavoro musicale di Paul Staicu e Laurent Cirade. Hanno accettato di venire per una sera in Italia durante un break al Festival di Avignone. Il riallacciarsi, quasi inconsapevole, ad una scuola di virtuosismo musicale clownesco da parte di due concertisti di professione, stupisce un pubblico che certe cose non le ha mai conosciute, e fa riflettere su antiche potenzialità comiche da recuperare per chi vuole fare clown oggi
foto di Fabio Marini
(in Italia il Teatro Necessario è ad esempio sulla buona strada). Il maggior rischio è stato quello della seconda serata. Nei festival circensi pare non esistere il concerto di “carta bianca”. Con Peter Shub abbiamo voluto scegliere un caposcuola, ricco di un bagaglio immenso di sopravvivenza tra circo, strada, teatro. Peter non ha un suo recital strutturato, e la sua forza è sempre stata quella di esplodere tra un numero e l’altro nei programmi di varietà e circhi. Ha accettato di scaraventarsi per un’ora e mezza su una scena vuota, in un posto dove nessuno sapeva chi era, con la libertà di fare quello che voleva, improvvisando e riadattando. Una grande lezione di istinto teatrale, davanti a mille persone entusiaste. La serata conclusiva, sotto l’insegna “Gran Gala du Cirque”, ha invece voluto stuzzicare l’immaginario di un pubblico per una volta educato dalla tv alle grandi star circensi come Monte Carlo o Cirque du Soleil. Con il contributo di Alessandro Serena, si è
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composta una serata di stelle. E si è vista una cosa interessante: che forse non è sempre necessaria l’ufficialità della competizione per motivare una serata di gran circo internazionale, come del resto è sempre stato nei galà di danza. Nel programma si sono alternati tra gli altri l’equilibrista Maxim Popazov con due numeri, la contorsionista-nuotatrice Charlotte, gli hula-hoop di Sabrina Russo, il giocoliere Boul, e il “principe” dei clown russi Andrei Jigalov. La serata ha avuto il tutto
esaurito, con altre centinaia di persone rimaste all’ingresso prive di biglietto. Funambolika prosegue nel 2009, sperando di poter continuare a offrire la propria idea, quella di un circo all’insegna della purezza: oltre le etichette di tradizione e innovazione; basato sul sempre più raro incontro di artigianato e creatività; aperto a protagonisti di prestigio che accettano di esporsi in modo inusuale facendo evolvere l’arte; capace di garantire il senso vero che ogni spettacolo dovrebbe offrire ad un pubblico di ogni età, e che oggi è la cosa più difficile: il senso di gioia, la meraviglia, la festa.
Raffaele De Ritis
è l’autore dei blog: Raffaele de Ritis’ Novelties & Wonders www.raffaelederitis.blogspot.com Circo. Creatività e immaginazione nelle arti circensi www.delcirco.blogspot.com Storia del Circo www.storiadelcirco.blogspot.com in cui puntualmente appaiono riflessioni, video, stimoli, spunti polemici e ritratti di spettacoli del circo di tutte le epoche e in tutte le sue forme.
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foto di Riccardo Musacchio e Flavio Ianniello
Abbiamo assistito in occasione del Festival di Villa Adriana, altro interessante appuntamento diretto dal vulcanico Giorgio Barberio Corsetti, all’ultima creazione di James Thierrée e della sua Compagnie du Hanneton. La suggestiva cornice di Villa Adriana e la sorprendente bravura degli interpreti lo hanno reso uno degli spettacoli più belli da noi visti in questi ultimi anni. In attesa di riuscire un giorno ad intervistare James Thierrée e approfondire con lui le ragioni e le direzioni del suo genio creativo, vi proponiamo una sua scheda biografica, invitandovi, qualora ne aveste l’opportunità, a non perdervi le sue rappresentazioni. James Thierrée, uno dei tanti nipoti di Charlie Chaplin, nasce a Losanna nel 1974 e a soli quatMi piace mescolare i generi, organizzare lo squilibrio, tro anni è già in viaggio al seguito del circo dei intrecciare le influenze più diverse. E poi, quel che faccio suoi genitori, Jean Baptiste Thierrée e Victoria sulla scena, sono io, è la mia storia.Come me, come tutti, Chaplin, creatori del Cirque Bonjour. Con la sua quello che gli spettatori chiedono, quello di cui hanno famiglia si esibisce negli spettacoli Le Cirque bisogno è essere trasportati da qualche altra parte. Un imaginaire e Le Cirque invisibile, mentre da solo luogo magico dove si ritrovino delle vaghe reminiscenze, presenta numeri di acrobatica, trapezio e bici- delle storie dimenticate, delle visioni immaginifiche, dei clette acrobatiche, dedicandosi al contempo ricordi ingarbugliati… Non so spiegare in modo chiaro all’arte della mimica, della magia, e della musi- come le idee mi vengano. Io parto dalla materia bruta, da ca. Per la formazione di commediante studia fatti concreti, da gesti semplici. Lo spettacolo si compone invece al Piccolo Teatro di Milano, all’Harvard un passo alla volta, si modifica da solo attraverso le diverTheatre School, al Conservatorio Nazionale se sue rappresentazioni. Tutto è costantemente in diveniSuperiore d’Arte Drammatica di Parigi e all’Acting re. Chi pensa di costruire un’opera ad ogni istante si International francese. La sua poliedrica forma- rende conto fino a che punto i suoi elementi fuggano dal zione gli permette di lavorare anche in teatro e completo controllo del creatore stesso. All’inizio, immaginel cinema, diretto tra l’altro da alcuni grandi no una storia, poi insieme ai miei artisti ci lavoriamo registi, giungendo alla nominaton al César del sopra. Gli artisti sono acrobati, contorsionisti, musicisti; io cinema 2007 come miglior interprete maschile ascolto i loro desideri. Insieme, noi ascoltiamo il pubbliper Désaccord parfait. Come lui, anche sua sorel- co e le loro reazioni. Non solamente le manifestazioni di la, Aurelia Thierrée, lavora in teatro e con l’aiuto gioia, gli applausi, ma anche il respiro di una sala. Ciò è della loro madre ha creato visionari spettacoli, essenziale per mantenere il ritmo, oltrepassare la perforcaratterizzati da magiche scenografie; tra questi mance, il puro numero circense, e arrivare all’umanità il più popolare è L’oratorio di Aurelia. Nel 1998 delle persone. Esprimere lo “scorrere della vita”, lasciare J.Thierrée, che attualmente vive a Parigi, decide che il cuore si apra all’innocenza ritrovata delle emozioni di dedicarsi al palcoscenico e fonda la sua com- e delle risa, lasciarsi guidare dall’incanto surrealista delle pagnia, La Compagnie du Hanneton. Nel suo immagini. E, soprattutto, crederci . primo spettacolo, La Symphonie du hanneton, gioca e mischia varie arti espressive: travestimento, giocoleria, acrobatica, contorsione, danza, canto lirico, musica dal vivo. Uno spettacolo in continua trasformazione, dove il sapore circense si fonde con la poetica circolare della drammaturgia, che racconta simbolicamente la vita di un uomo o dell’uomo, attraverso i suoi incubi notturni, i suoi sogni surreali, gli incontri, le paure, le sfide; a volte in modo grottesco, buffo, a volte in modo romantico, per esempio volando leggero (accompagnato dalle note del suo violino) sopra un lampadario. Con questo spettacolo vince un Adami nel 2005 e quattro Molière nel 2006. Nel 2003 crea il suo secondo spettacolo, La Veillée des abysses e nel 2007 un altro spettacolo, Au revoir parapluie, per il quale ottiene un altro Molière. Acrobatica, danza, musica e teatro si integrano magicamente in una fantasmagorica messa in scena tra sogno e realtà. Trapezi, ponti mobili, fili d’acciaio sospesi, ma anche tappeti da danza, cascate di corde, morbide stoffe, musica dal vivo. Il punto di partenza è la ricerca di Euridice da parte di Orfeo. Camicia bianca e piedi nudi, J.Thiérrée, accompagnato in scena dai bravssimi Kaori Ito, Magnus Jakobsson, Satchie Noro e Maria Sendow, si lancia in scena senza risparmiarsi... sospeso in aria, agganciato ad una liana, sotto un mucchio di corde, tra spericolate capriole e precari equilibri su una sedia a dondolo. In questo viaggio incrocia una mondo straordinario a metà tra Harry Potter e Hieronymus Bosch, tra realtà e sogno.
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Compagnie du Hanneton
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All’interno del Pole Transversal, un progetto dedicato alla giocoleria e alle nuove tecnologie, uno degli artisti residenti, il giocoliere Thomas Guerineau, ha proposto di realizzare un incontro di giocolieri su temi che non fossero affrontati altrove. Insieme abbiamo quindi organizzato Rencontre Jonglages, un mee-
ting che affrontasse da un lato la questione artistica della giocoleria, dall’altro l’aiuto alla creazione e alla diffusione degli spettacoli di giocoleria. L’idea era di invitare a questo festival artisti che si sarebbero esibiti in modo confortevole sul palcoscenico di un teatro e che avrebbero affrontato un tema preciso: la scrittura di una per-
biamo ce. Ab forman e 40 insiem messo ie di g iocogn compa a offrire una ìd s lieri co dando di esiti, rtisti, tà varie a d ibilità a ratori la poss e p o ni e istituzio re agli spette is s r tecidi as a i pa r T . li o tac abelle rano: Is ’e c ti n a p s Mat, Angelo Dubois milia Tau, E ngélisakis, ierret, A lonP m ia Pr las m, Nico phan ne Sou te S , ud guecha an Radev, Iv Sing, y, Jéré P.Daile Frida n ia r B Halter, Sing, mie tephan S , n e d PauOd Denis , k e t n A Delave incent mier, V nçois Chat, ra nère, F Israël, Sten l a h t Na ki, Abe lazews G k n ic a n h p Yan i, Chahb no Lan u r B , in d u n a Jav oulo , islain F h , G i, r té baniak ld Ur Romua
Le Goliath 2008-2010
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www.horslesmurs.fr 26 w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
re del progetto prevede la fondazione della Maison des Jonglage, un progetto che prevede l’allargamento di un network già in nuce (Fratellini, Le Metalou, studio 54, Cirque Pinne, Cnac) con altre realtà attive all’estero, ma anche un centro per professionisti che indaghi le questioni del juggling e che abbia le strutture per sostenere la creazione e le residenze. Il progetto, già approvato dalle istituzioni e finanziato per i prossimi 4 anni, sarà ospitato in un edificio molto grande nei pressi di Parigi, e stiamo già lavorando per la programmazione di atelier tecnici e artistici, eventi promozionali per la giocoleria, sostegno alle compagnie che fanno ricerca. Sulla manifestazione abbiamo intanto realizzato un video (potete richiederlo a resa.rencontre @gmail.com) e un blog.
Kermesse escluse spese di spedizione
la guida-annuario delle arti di strada e delle arti circensi 10000 contatti professionali in Francia e all’estero +33 1 55 28 10 10 45 euros diffusion@horslesmurs.fr
Pich, Bruno Labouret, Kim Huyhn,ARN, Rémi Laroussinie e Thomas Guérineau, Collectif Martine à la Plage, Guillaume Martinet, Pablo Pico, Mariano Lopez, Natacha Kostareva, Jeremy James, Adrien Le Mee, Come, Les Apostrophés, Eric Longequel, Naw et frankystyle. Dopo questo evento ci siamo fermati per capire cosa abbiamo fatto e perchè ha funzionato. Primo, con il tutto esaurito, abbiamo capito che esiste un pubblico per queste performance e che c’è spazio nel mondo per un festival di giocoleria. Poi abbiamo capito che le compagnie hanno bisogno di spazi per la creazione. Così abbiamo deciso di organizzare una seconda edizione del festival l’anno prossimo (24/26 aprile 2009), che vedrà inserita una sezione dedicata ai giovani talenti e alle nuove creazioni. Uno sviluppo ulterio-
annuario italiano dello spet tacolo di St rada e di Pista Federazione Nazionale Arte di Strada (Fnas/Agis)
Info e prenotazioni www.fnas.org
Un vero “must” per artisti e promotori, offre una panoramica sui servizi del settore, il calendario dei festival e delle rassegne italiane con mappa di ubicazione sul territorio, un’ampia sezione dedicata agli artisti, interventi su storia, esperienze, idee sull’arte di strada e del circo nel senso più esteso del termine. Disponibile anche Kermesse OnLine, il nuovo servizio della FNAS.
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Mirabilia Fossano (CN) 12/15 giugno 2008
www. fossanomirabilia.com a cura di Cecilia Di Marco e Fabrizio Gavosto foto di Paola Petrin
Mirabilia è un nuovo appuntamento che si è aggiunto da due anni al calendario dei festival di arte di strada italiani. Il festival è nato dal desiderio di realizzare una manifestazione di ampio respiro e alto livello, una “vetrina” di diffusione degli spettacoli che, seppur incentrata sul circo contemporaneo e teatro di strada, comprendesse anche la danza, la musica e le arti visive secondo specifici percorsi tematici. Grazie alla volontà dell’amministrazione civica e alla direzione dell’Ass. IdeAgorà quest’anno il festival ha attirato più di 50.000 spettatori e presentato 34 compagnie fra le più innovative del panorama europeo, tra cui due prime nazionali (Lezartikal e TV(i)Monde). Ma ciò che più caratterizza Mirabilia sono la volontà e capacità di diffondere e produrre spettacoli, a partire dalla cartellina con le schede e i contatti diretti di ogni artista in programma fornita agli operatori del settore invitati (dalla prossima edizione anche stranieri). Si cerca inoltre di far circolare gli spettacoli proposti (come accaduto per i Lice de Luxe nel 2007 grazie a Zelig) e molte compagnie hanno già avuto un positivo riscon-
tro. Mirabilia vuole anche essere tra le prime kermesse che colmano il gap tra le scuole di formazione e i festival. Propone infatti a diplomati delle scuole di circo con buona preparazione teatrale di “produrre” le proprie idee, assistendoli economicamente e professionalmente nella ricerca di una regia, nella creazione dei materiali di scena e nella realizzazione dello spettacolo. L’ultima edizione ha registrato due nuove produzioni: una italo francese, sotto la regia di François Rauline del Cirque Bidon, la seconda con la coreografia di Roberto Magro, della scuola di circo Flic di Torino. L’obiettivo è arrivare entro pochi anni ad avere un 30% degli spettacoli prodotti direttamente dal festival. Per il momento la selezione delle compagnie o dei singoli è molto ristretta e il curri-
danord Da Nord a Sud è una rubrica con spazi di approfondimento sul vivace ed importante segmento artistico del Teatro di Strada
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culum ha un’importanza primaria. Su invito della Regione Piemonte gli organizzatori di Mirabilia hanno inoltre presenziato dal 17 al 20 luglio scorso al Festival Transnational des Artistes de la Rue di Chalon sur Saône, uno dei principali appuntamenti europei: un’occasione preziosa per traghettare il festival fossanese, insieme ad altre realtà piemontesi, nel circuito degli eventi artistici europei e ampliare la rete di collaborazioni e contatti a livello istituzionale.
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Paso Doble
artisti in coppia
Nella variegata galassia dell’arte di strada un ruolo particolare rivestono gli artisti che decidono di lavorare da Nord a Sud, in coppia. passando per il centro Paso Doble, e le isole, prima quasi a delineare rassegna ed unire i contorni, nazionale geografici e culturali, dedicata dello spettacolo dal vivo ai Duo, a cura di piazza in Italia. dell’Ass. Giocolieri e Dintorni, nasce col proposito di valorizzare gli esiti artistici che scaturiscono, nel teatro di strada come nella vita di tutti i giorni, dall’incontro di due anime. Grazie alla fiducia e al supporto dell’Assessorato alla Cultura di Civitavecchia è stata presentata quest’estate, nei quartieri di periferia della città, una prima carrellata dei Duo che imperversano nelle piazze italiane. A qualcuno di loro abbiamo chiesto di raccontarci gioie e dolori della vita di coppia…
asud .... ...
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Perchè il Duo? O piuttosto, perchè quando ho iniziato a far spettacolo di Strada, ho iniziato con un partner, Dell? Forse perché questo mi ha aiutato tanto ad affrontare situazioni difficili come la gente ubriaca del sabato sera sulle spiagge di Brighton. Non essere solo all’inizio della mia carriera mi ha dato la spinta di buttarmi e di trovare la fiducia necessaria per affrontare la strada ed il suo pubblico. Ma il Duo vuol dire anche dipendere da qualcuno e questo a volte crea dinamiche di coppia dove finisci per voler strozzare il tuo compagno. Quindi decisi di andare a provare da solo e da solo sono divenuto indipendente e libero di giocare con la mia fantasia, dare la colpa solo a me stesso quando qualcosa andava
Perchè questo nome? L’opera da cui è tratto racchiude in sè molto più che il vino e gli eccessi…un tema importante ad esempio è quello della follia, vista sia (in negativo) come delirio pazzo e sanguinario, sia (in positivo) come mezzo per uscire dagli schemi e raggiungere una maggiore consapevolezza di sé. Quindi per noi questo nome racchiude, anche se in modo celato, il modo in cui vogliamo
D&G
Le Baccanti www.le-baccanti.com
male, essere la sola “star” quando andava bene. Penso che un vero artista di strada deve saper funzionare prima da solo, e poi in un Duo. Secondo me il Duo dovrebbe essere composto da due persone che si complementano a vicenda, che si aiutano l’uno con l’altro e che sono sempre pronti ad improvvisare ed adattarsi alle circostanze imprevedibili della strada. Per questa ragione dopo 13 anni di lavoro da solista ho accettato di costituire un Duo, prima con Francesco Giorda di Torino e poi con Mike Rollins di Philadelfia, entrambi artisti che hanno consolidato un’ottima preparazione solista. Cheers Mike e Fra! É stato bello creare una combinazione di due repertori artistici e divertirsi insieme. Consapevoli di essere liberi di camminare da soli crea un’armonia nel Duo. Siamo liberi insieme. Ben (e Francesco Giorda)
accostarci allo spettacolo e al gesto artistico. Ma andiamo con ordine, per raccontare un po’ di noi non possiamo non dire che ci conosciamo dai tempi della scuola e che da allora abbiamo condiviso tantissime esperienze…è stato quindi naturale, quando ci siamo avvicinata la mondo del teatro di strada, pensare di farlo insieme. Siamo un duo dal ‘98 e sentiamo che è questo a renderci “speciali”, in scena come nella vita l’una rafforza e aiuta l’altra...certo non è tutto sempre rose e fiori ma le spine e il sangue fanno parte del gioco! Insieme abbiamo partecipato a progetti di gruppo e collaboriamo con compagnie teatrali, sono esperienze interessanti dove è indispensabile avere chiaro il proprio colore per potersi accostare a quelli degli altri mantenendo intatta la propria identità. Maurizia e Claudia
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Il duo nasce dall’incontro di Stefano (Teatro del Cacao) e Alessandro (Mirko e Pallino), l’intento era e rimane proporre uno spettacolo innovativo rispetto agli stereotipi del teatro di strada e soprattutto del clown. Per fare questo ci siamo affidati ad una regia tutta al femminile di Alessandra Pasi e Rita Pelusio, e al rifiuto delle solite gag, oltre all’utilizzo di un prologo video. Questo per quanto riguarda la parte artistica. Il rapporto di coppia rimane legato a quello artistico; negli anni ogni litigio, soddisfazione e delusione ha portato a consolidarsi il legame personale così come i due personaggi che portiamo in scena con i loro relativi conflitti. In 6 anni abbiamo avuto grandi soddisfazioni di pubblico, critica, ma soprattutto all’inizio momenti molto duri. La vita a due per quanto possa essere idilliaca arriva ad esasperare ine-
Siamo un duo artistico e una coppia nella vita sentimentale, il che alle volte è stupendo, cioè quando realizziamo nello spettacolo quello che ci siamo immaginati, e alle volte è piuttosto complesso quando le emozioni e gli affetti si mischiano con l’attività artistica. Il nostro percorso insieme comincia nell’estate del 2006 con un incontro “casuale” all’anteprima del festival di Ostuni. Persone che lavorano sul filo teso non ce ne sono tante, e così tra di noi c’era all’inizio un interesse del mestiere che ben presto si è trasformato in una storia d’amore. Nel 2007 ancora ognuno lavorava da solo/a con il proprio spettacolo, cioè “Petrovska” - la Donna Matrioska dalla parte di Soledad e “Professor Zweistein e la Conquista dello Spazio” dalla
www.freakclown.it
www.petrovska.net www.lastronauta.com
vitabilmente il rapporto. Chiunque litigherebbe con una persona dopo 30.000 km in due mesi, anche se fosse Ghandi. Fortunatamente sapevamo a cosa andavamo incontro, vedendo tanti amici che a fine estate “scoppiavano” per lo stress, quindi ogni anno ci concediamo delle vacanze separate, anche perchè entrambi abbiamo figli. Nonostante questo significhi rinunciare a qualche ingaggio, preferiamo tenere un rapporto di coppia “sano”. Negli anni abbiamo imparato a litigare e ad essere in scena due minuti dopo, così come abbiamo conosciuti i nostri limiti e apprezzato i pregi dell’altro. Chi ci conosce bene dice che spesso assomigliamo ad una vecchia coppia di marito e moglie che litiga ma che comunque si vuole bene, chi ci conosce meno bene pensa che siamo la versione gay di casa Vianello. Entrambe le scuole di pensiero vengono a vedere gli spettacoli e si divertono. Mah? Stefano e Alessandro “Pallino”
parte mia. A ottobre del 2007 iniziammo le prove per il nuovo spettacolo, partendo da zero, sia rispetto la tecnica e l’allenamento sul filo in due, sia rispetto ad un’idea da realizzare, da mettere in scena. Nel percorso dell’inverno alla fine nacque l’idea della barca e con l’aiuto anche dell’amico Stefano Corina mettemmo su la struttura dello spettacolo, con il quale giriamo ora già dai primi di maggio. Per ora abbiamo una trentina di repliche alle spalle, che non sono molte, però abbiamo visto che la coppia dà molto più spazio alle azioni del singolo e ci si rinforza l’uno con l’altro. C’è un filo che ci unisce, abbiamo scelto di lavorare insieme per unire le nostre forze, aiutarci a vicenda nel nostro percorso artistico e per poter stare insieme anche durante la stagione lavorativa. Soledad Prieto “Petrovska” e Valentin “L’Astronauta”
FreakClown 6 anni sulle (auto)strade italiane
Nei nostri tre anni di attività abbiamo realizzato e replicato insieme centinaia di volte il nostro spettacolo in tutta Italia. Il nostro incontro è stato molto casuale e il legame artistico e professionale si è stretto soprattutto per la passione per creare, stupire e far divertire. Entrambi abbiamo lavorato già con altre persone prima di incontrarci e questo perchè reputiamo più interessante la formula del duo nelle performance di arti circensi in generale e di giocoleria soprattutto. Anche il trio o i gruppi sono molto interessanti, ma sono molto difficili da formare e da gestire. La scelta del duo nasce inizialmente per un bisogno di farsi coraggio e supportarsi tecnicamente a vicenda; ma la forza di un duo non risiede tanto in quello
Los Filonautas Smile Carucci Naufraghi per Scelta www.smilecarucci.com
che si fa, quanto nel fatto che lo si fa insieme; è la sinergia o il conflitto che si creano, è la sperimentazione sulla diversità dei personaggi o sulla loro specularità, sul sincrono o sul controtempo, sull’intesa perfetta o sulla discordia. Sono proprio queste le dinamiche che ogni coppia vive quotidianamente, giocarci quando si è su un palco o dentro un cerchio di gente in una piazza crea gran parte dello spettacolo con emozioni ogni volta nuove. Certo ci sono anche lati negativi nel lavorare con un socio, soprattutto in fase creativa e di preparazione delle performance, inoltre i rapporti con le ragazze si fanno difficili quando trascorri tantissimo tempo ad allenarti insieme; ma quando ti stringi la mano prima e dopo gli spettacoli ti ricordi che sei lì per lo stesso motivo e con lo stesso intento e magicamente dimentichi tutto. Andrea e Jacopo
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registri g nazionali dei Corsi/Scuole e degli Operatori/Insegnanti di Piccolo Circo
Questi due Registri, in via di completamento, pur non comprendendole tutte, hanno lo scopo di promuovere le realtà che operano nel settore e fornire informazioni più dettagliate sul loro lavoro. Il Registro delle Scuole viene regolarmente pubblicato su Juggling Magazine, le versioni aggiornate in tempo reale di entrambi i Registri e le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it Ancona Arezzo Bergamo Bolzano Bolzano Cagliari Firenze Firenze Firenze Forlì-Cesena La Spezia Messina Milano Milano Milano Milano Olbia-Tempio Perugia Pisa Pisa Pisa Pavia Roma Roma Roma Torino Torino Torino Torino Torino Torino Torino
Ancona Arezzo Bergamo Bolzano Bolzano Cagliari Firenze Firenze Firenze Forlì-Cesena La Spezia Messina Milano Milano Milano Olbia-Tempio Perugia Pisa Pisa Pisa Pavia Roma Roma Roma Torino Torino Torino Torino Torino Torino Torino
La Valigia delle Meraviglie Loc. Borgo Tufico 4/S, 60044 Fabriano Ileana Rossi 338 4798584 www.lavaligiadellemeraviglie.com Ass. Artesss via Salvo d'Acquisto 13, 52010 Capolona Arezzo, Viola Rosa Giamagli 333 6752130 www.artesss.com Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone Lorenzo Baronchelli 035 363089 www.ambaradan.org Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana Josef Marmsoler 0473 249564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Io a gli Altri Ludobus Macondo via Napoli 76, 09100 Cagliari Pietro Olla 338 2362816 www.ioeglialtri.it Circo dei Maghi Incartati pz. Musignana 13, 50022 S.Polo in Chianti Elena Manni 3341974550 elirudyzuli@libero.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Scuola di Circo “En Piste” casa del Popolo, Grassina Firenze Julien Morot 349 7887176 julmorot@caramail.com Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Facciamo Circo v.le Guido Cavalcanti 26, 19038 Sarzana Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo Alfredo Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo Il Balzo via Fezzan 6, 20144 Milano Adriano Adriolli 02 47710541 www.balzo.it Piccola Scuola di Circo via Elba 7, 20144 Milano Camilla Peluso 02 42290574 www.piccolascuoladicirco.it Piccolo Circo Stabile Ambrosiano Parco Alessandrino, viale Puglie Emma Ravagnani 331 416071 www.piccolocircoambrosiano.it Un Chapiteau Parapluie loc. Sanalvò, Vacileddi, Loiri, Porto San Paolo 07020 Olbia-Tempio Daniela Bandinu 349 0831017 paraplui@tiscali.it Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 michipao@libero.it Antitesi via E.Fermi 7, 56010 Vicopisano Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, ...Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S.Prospero, Cascina Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it sCavalcando via Campagna 157, 56030 Chianni Luisa Monico 349 5773202 info@poderecasavecchia.it Giocolarte Strada Ca de Ratti 115, 27100 Pavia Giuseppe Trupia 339 4541857 giocolarte@yahoo.it A.M.I.G.A piazza G. Winckelmann 5, 00162 Roma Marina Maciocci 335 5282221 flabigi@tin.it Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com Scuola Romana di Circo Lungotevere Flaminio 55, 00196 Roma Catia Fusciardi 338 3552831 www.scuolaromanadicirco.net Circostanza…il circo in una stanza. Ass.Vip Clown via Cristalliera 25, 10139 Torino Luca Marzini 338 6036940 www.clownterapia.it Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it Fuma che n'duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola Giusepe Porcu 333 2742858 fumachenduma@yahoo.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Scuola di Cirko via Tiziano Lanza 31, Parco Cult. Le Serre, 10095 Grugliasco Paolo Stratta 329 3121564 www.scuoladicirko.it Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo Paola Martina 340 4644248 sportica@libero.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com
Corsi Professionali Approfittiamo dell’inizio del nuovo anno accademico per augurare buon lavoro alle scuole italiane impegnate nella formazione di artisti di circo contemporaneo.
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La Scuola di Teatro di Bologna A.G.Garrone (www.scuoladiteatrodibologna.it) si è trasferita nella nuova sede di via degli Ortolani, dotata di 4 sale, circondate dal verde e da uno spazio esterno che può accogliere chapiteau e permettere la collaborazione con compagnie di Nuovo Circo. Prosegue il cammino per legare sempre più la formazione alla progettazione e allo scambio, per affiancare alle attività formative un luogo per la creazione e per spettacoli rivolti al pubblico giovanile. Quest’anno Raymond Peyramaure, uno dei padri fondatori del circo contemporaneo in Francia, affiancherà Roberto Magro nella direzione artistica della Flic Scuola di Formazione di Arti Circensi (www.flicscuolacirco.it ). Per avviare al mondo del lavoro gli allievi della scuola, la Flic attiverà collaborazioni con altre realtà italiane ed estere per sostenere i propri allievi nella creazione di nuove compagnie, nella coproduzione e circuitazione dei loro spettacoli.
Pronta ad ottobre nel Parco Le Serre di Grugliasco la nuova sede della Scuola di Cirko Vertigo (www.scuoladicirko.it), due edifici interamente ristrutturati, affiancati dallo chapiteau della scuola. Una progettualità all’avanguardia, luogo di residenza per giovani compagnie, crocevia di incontri internazionali tra giovani artisti e Maestri dello spettacolo popolare, previsto anche un teatrotenda che ospiterà spettacoli d’ogni tipo. Intanto proseguono le collaborazioni con le principali scuole europee e soprattutto l’Arc en Cirque di Chambery. La Scuola Romana di Circo (www.scuolaromanadicirco.net) anche quest’anno apre il Corso di Formazione Professionale di Nuovo Circo, di 800 ore annue, rivolto agli aspiranti attori circensi. Inoltre organizza stage internazionali per artisti professionisti, serate di circo-cabaret, corsi serali per non professionisti e corsi di circo per bambini. Un augurio particolare va alla Piccola Scuola di Circo di Milano, in lotta da anni con una sorda amministrazione comunale che, invece di sostenerne l’ attività, preferisce emettere ordinanze di sgombero per costruire parcheggi proprio dove oggi risiede lo chapiteau della scuola…
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Marene (CN) 26/29 giugno Il circo per l’infanzia tra poesia e paesi A cura di Giovanna Milano
www.bimbocirco.wordpress.com fumachenduma@yahoo.it
III edizione
foto di Cornelio Cerato
Il Ruggito delle Pulci Quest’anno per la prima volta questo festival di circo per l’infanzia, sostenuto annualmente dal Comune di Marene, è stata organizzata su un territorio più ampio, godendo dell’appoggio del comune di Cuneo e concludendosi nel centro storico della città. Il Festival si è spostato fra i due comuni con duecentoquaranta bambini, cinque spettacoli in scena, un’anteprima, uno spettacolo internazionale, un’orchestra, quattro registi, un gran sole e tanto amore per il circo e la sua poesia, attirando su di sé l’attenzione dei media e del pubblico. L’école du Cirque di Friburgo “Toaméme”, ospite internazionale del Festival, ha presentato lo spettacolo “Hotel”, regia di Julien Morot, molto apprezzato dagli spettatori, mentre Giuseppe Porcu, Marco Donda e Cristiano Manfredi hanno curato la regia degli spettacoli delle scuole di circo nostrane. Un’attenzione speciale va rivolta alla cara scuola di Marene, nata per prima e frequentata con costanza da trenta fra bambini e ragazzi. Il loro impegno ha permesso di formare una Master Class che ha messo in scena, con la regia di Francesco Sgrò, “Gling Glò”, spettacolo di Nuovo Circo interpretato da bambini che dopo l’anteprima a Marene, debutterà ufficialmente al Festival delle Scienze di Genova. Il Ruggito delle Pulci si è sentito più forte che mai in passato. I direttori artistici della manifestazione, Giuseppe Porcu e Francesco Sgrò, soddisfatti e felici della loro impresa, sottolineano come il Festival sia in realtà solo il frutto più gustoso d’un movimento intenso dedicato al circo per l’infanzia a cui lavorano appassionatamente da una decina d’anni. L’associazione
Fuma che’nduma nel 2007 ha presentato sei scuole di circo per l’infanzia (Marene, Cuneo, Villanova Mondovì, Magliano Alpi, Bra, Cavallermaggiore) e annuncia per l’anno scolastico 2008/2009 l’apertura di tre nuove scuole: Savigliano, Mondovì e Fossano. Dunque i bambini non passeggiano come turisti nel mondo del circo, ma frequentano ogni settimana lezioni di giocoleria, clownerie, acrobatica a terra ed aerea, danza, teatro, equilibrismo, etc… potendo scegliere una o più specialità; le scuole stesse assumono sfumature diverse secondo l’arte circense che hanno deciso di approfondire.
Gli allievi presentano spettacoli durante tutto l’anno nelle scuole e negli asili, all’interno del festival genovese “Circumnavigando”, alle sagre della provincia grande, al raduno di Sarzana delle Scuole di Piccolo Circo e giocano tutti insieme al Pic-Nic circense organizzato in aprile dall’associazione. Fuma che’nduma è una realtà che cresce e che ha maturato quest’anno un nucleo organizzativo solido, volenteroso di continuare a diffondere la poetica del circo, mantenendo come valore il divertimento dei bambini, la loro risata e l’incontro prezioso con altri bambini di nazionalità e culture differenti.
www.toameme.ch La scuola, fondata e diretta dall’entusiasta Urs Egger nel 1996, ha la sua sede a Friburgo in Svizzera, ed è dotata di un gruppo di insegnanti composto da David Largo, Lorenz Eisenbarth, e Simon Berger, spesso affiancati nell’insegnamento dagli allievi più esperti. Oltre a partecipare allo spettacolo di fine d’anno, gli allievi hanno la possibilità di dedicarsi allo “spettacolo di tournée”, che implica un lavoro supplementare di 100 ore con professionisti esterni (Regia, Julien Morot; Musica, Bernard Schwenter; costumi e scenografie Emilie Bourdillon). La tournè gira nella regione di Friburgo, e nelle prime tre settimane di luglio in Svizzera e all’estero, portando con sé tutte le attrezzature compreso, se necessario, un rimorchio che aprendosi diventa un vero e proprio palcoscenico! Queste tournè, che richiedono impegno e disponibilità nel corso dell’anno, rappresentano un’esperienza di grande valore formativo e impegnano
École du Cirque Toaméme
gli allievi anche in momenti di scambio con i giovani delle città che visitano.
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Programma autunno 2008 / primavera 2009
Formazione per operatori di arti circensi per bambini e ragazzi Il Corso di Laurea in Scienze Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con l’Ass. Giocolieri e Dintorni, organizza il
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Stage introduttivo riservato a coloro che desiderino scoprire e sviluppare l’insegnamento delle arti circensi in ambito pedagogico Castelfiorentino (FI) 17/19 aprile 2009
Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi Patrice Jorrey e Patrick Pinchon iIn collaborazione con Kappaerre di Castelfiorentino Programma Teoria: presentazione della realtà del Piccolo Circo in Italia, valore pedagogico e deontologia; adattare l’attività a diverse utenze; metodologia, didattica, preparazione e valutazione di una lezione/di un corso annuale; presentazione di progetti; messinscena. Pratica: introduzione alla preparazione fisica e mentale (riscaldamento, giochi di concentrazione, stiramento, rilassamento); giocoleria da solo e con partner con oggetti lanciati (fazzoletti, palline, anelli, clave) e con oggetti giroscopici (bastone, diabolo, piato cinese, swinging); acrobazia e movimento da solo e con partner (esecizi di coordinazione, elementi di base per rotolare, saltare, portare e salire con o senza aiuto); introduzione all’equilibrio/squilibrio a diverse altezze (filo teso, sfera, rola bola, monociclo, trampoli ed altri); Tecniche di stimolazione della creatività e delle capacità d’espressione (introduzione al clown, al gioco teatrale e coreografico attraverso giochi ed improvvisazione con e senza oggetti/con e senza musica/con e senza maschera) conduttori
C orso Universitario per lo studio delle Scienze Motorie applicate alle Arti Circensi maggio2009 febbraio2010
Il Corso, indirizzato ad operatori di arti circensi, operatori dell’infanzia, insegnanti e studenti di Scienze Motorie, prevede di far acquisire le più moderne conoscenze generali, pedagogiche e tecniche per la trasmissione delle attività circensi. Il Corso, che prevede due moduli di 5 giorni ciascuno, e una serie di 8 weekend, è articolato in 240 ore di lezioni su: Competenze Generali Anatomia Applicata, Fisiologia, Traumatologia e Primo Soccorso, Fisica Applicata, Tecnologia dei Materiali, Legislazione e Sicurezza, il Circo Sociale, Storia del Circo. Competenze Pedagogiche Pedagogia, Metodologia della Didattica Generale e Applicata, Metodologia della Ricerca, Metodologia dell’Allenamento, Valutazione Funzionale. Competenze Tecniche Regia e Coreografia, Espressione Corporea, Giocoleria, Clownerie, Acrobatica in Età Evolutiva, Acrobatica Aerea, Acrobatica Attrezzistica, Equilibrismo. La frequenza del corso prevede inoltre l’acquisizione di CFU (crediti formativi universitari) per il Corso di Laurea in Scienze Motorie secondo le determinazioni delle autorità accademiche.
e con il patrocinio del Comune
Orari venerdì 15/20 (dopo cena teoria ca. 90 min.) sabato 10/13 e 15/20 (dopo cena allenamento libero in palestra) domenica 10/13 e 14,30/16,30
Stage specifici per Operatori con documentata esperienza Reggio Emilia 31 ottobre/2 novembre 2008
Psicomotricità e Circomotricità comparate Conduttrice
Dott.ssa Susi Alberini
In collaborazione con
Ass. Body Studio 1
Castelfiorentino (FI) 5/7 dicembre 2008
Clown, identità comica del corpo Conduttore
Andrè Casaca
In collaborazione con
Ass. C’Art Teatro
Castelfiorentino (FI) 30 gennaio/1 febbraio 2009
Creazione e messa in scena di spettacoli Conduttori
Patrick Pinchon e Julien Morot In collaborazione con Kappaerre di Castelfiorentino
e con il patrocinio del Comune
Roma 27 febbraio/1marzo 2009
Insegnare acrobatica aerea Conduttrice
Isabel Van Maele
AMIGA (Ass. Medica Italiana AgenSport Regione Lazio
In collaborazione con
Ginnastica Aerea) con il patrocinio di
e il VII Municipio di Roma Civitavecchia (RM) marzo 2009
Mini-Trampolino e Trampolino Conduttore
Dott. Gioacchino Paci A.S. Gin Civitavecchia
In collaborazione con
Modalità di partecipazione alle attività formative
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle modalità di partecipazione al corso universitario e agli stage contattateci ai recapiti 0766 673952 | 347 6597732 | giocolieriedintorni@hotmail.com oppure consultate la sezione Progetti di Circo sul sito
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ASSOC IAZ I O N E G I OCO LI E R I E D I NTO R N I
Via del Lazzaretto, 1 > 00053 Civitavecchia (Roma) > sede operativa Viale della Vittoria, 25 > 00053 Civitavecchia (Roma) tel/fa x 0766 673952 > cell. 347 6597732 > giocolieriedintorni@hotmail.com > P. IVA 06894411005
M O D U LO D I AD E S I O N E 2008 Da compilare ed inviare via fax o per posta, insieme ad una copia della ricevuta del versamento, alla nostra sede operativa. Io sottoscritto/a
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nato/a a
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residente in via/piazza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . città provincia tel
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Presa visione dello statuto (consultabile anche su www.jugglingmagazine.it) e degli intenti associativi, chiedo di aderire all’Associazione Giocolieri e Dintorni. Allego copia dell’avvenuto versamento della quota associativa. Data
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firma
PER I SOCI
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Q U O T E A S S O C I AT I V E 2 0 0 8
€ 12 > (quota base annuale per associarsi, ricevere le 4 successive uscite di Juggling Magazine, richiedere i libri in elenco a prezzo scontato). Chi desiderasse ricevere i titoli presenti in questo elenco può aggiungere nel versamento gli importi indicati
Equilibrismo: scienza e spettacolo 2 € Musici, Giocolieri e Saltimbanchi 13 € Buffalo Bill 4,50 € Manuale di Piccolo Circo 13 € Lo Zen del Juggling 6 € Il Circo Sociale 13 € Divertimenti fisici 7 € Il teatro di strada in Italia 16 € Rivista Dada 7 € Il Circo, un Mondo in Città 15 € Il Circo Capovolto 11 € Illusionismi 15 € L'Attore-Giocoliere 12 € Storia del Circo di A. Serena 15 € Luci della Giocoleria 12 € Kermesse 2007/2008 18 € (13 € se acquistato presso i nostri banchi) T-Shirt Juggling Magazine 8 € (indicare la taglia S, M, o L e il modello Uomo o Donna)
in omaggio una copia del libro Il Circo in Teatro ai primi 40 soci che richiedono libri per almeno 25 € di importo complessivo PER LE ASSOCIAZIONI E LE PALESTRE GIOCOLIERI (tra parentesi gli omaggi) L’Ass. Giocolieri e Dintorni, secondo i suoi fini statutari, stipula una convenzione per la micro-distribuzione delle sue pubblicazioni. € 30 > (4 successive uscite di Juggling Magazine, 5 copie per numero + segnalazione dei vs. riferimenti sulle pagine di Juggling Magazine + una pagina dedicata su www.jugglingmagazine.it)
N.B. Qualsiasi opzione scegliate, inviare l’importo dovuto tramite CCP n. 36726404 intestato a Ass. Giocolieri & Dintorni, specificando nella causale ADESIONE ANNUALE + il numero della rivista che intendete ricevere per primo + l’omaggio scelto il materiale viene spedito ai soci, con cadenze trimestrali, in occasione delle uscite di Juggling Magazine (marzo, giugno, settembre e dicembre). Per richiesta arretrati indicare il numero/i desiderato/i sulla causale del versamento ed aggiungere € 2,50 a copia (€ 2,00 a copia per richiesta di almeno 10 arretrati).
OGNI LIBRO DEGNO DI NOTA É UN ATTENTATO ALL’ORDINE E UN OLTRAGGIO AL PUDORE. Marcel Jouhandeau
Per richiedere libri e catalogo _ Nuovi Equilibri _ C.P. 97 _ 01100 Viterbo tel. 0761 352277 _ fax 0761 352751 _ ordini@stampalternativa.it _
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